Champions.

di fulmineo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Selezioni. ***
Capitolo 2: *** Il primo passo... ***
Capitolo 3: *** Andarsene. ***
Capitolo 4: *** Wolfsburg! 1. ***
Capitolo 5: *** Wolfsburg! 2. ***
Capitolo 6: *** Generosità. ***
Capitolo 7: *** New friends. ***
Capitolo 8: *** La Capitana. ***
Capitolo 9: *** In Austria. ***
Capitolo 10: *** L'esordio. ***
Capitolo 11: *** A Beautiful Love. ***
Capitolo 12: *** Titolari. ***
Capitolo 13: *** Victory! ***
Capitolo 14: *** Free Afternoon. ***
Capitolo 15: *** The Next Tournament. ***
Capitolo 16: *** Helping. ***
Capitolo 17: *** Allenamento Particolare. ***
Capitolo 18: *** Verso L'Italia. ***
Capitolo 19: *** Pizza Time! ***
Capitolo 20: *** Insegnamenti. ***
Capitolo 21: *** Credo in te! ***
Capitolo 22: *** Un Torneo di livello. ***
Capitolo 23: *** Scontro di cuore. ***
Capitolo 24: *** Rispetto. ***
Capitolo 25: *** L'ultimo giorno. ***
Capitolo 26: *** Stop. ***
Capitolo 27: *** Il Campionato. ***
Capitolo 28: *** Champions! ***
Capitolo 29: *** D'oro. ***



Capitolo 1
*** Selezioni. ***


Era una bellissima giornata a LA e due ragazze stavano correndo lungo la spiaggia di Venice Beach.

Laurel Lance e Kara Danvers erano amiche fin da bambine, abitavano vicine, avevano sempre frequentato le stesse scuole e condividevano lo stesso sogno.

Giocare a calcio a livello professionistico e vincere il Mondiale.

"Ehi! Buongiorno." Le salutò Ava Sharpe, la fidanzatina di Sara, sorella di Laurel.

"Ciao!" La salutarono insieme le due Alpha e l'altra le raggiunse.

"State facendo esercizio?"

"Come sempre!"

"Vogliamo essere sempre in forma."

"Oggi iniziate gli allenamenti, giusto?"

Le due annuirono "Esatto... E ci saranno anche diversi osservatori."

"Sul serio? Ci saranno dei talent scuot?" Chiese l'Omega.

"Si e la cosa ci gasa molto!" Sorrise Kara "Io e Laurel daremo il massimo!"

"Come sempre!" Rispose proprio Laurel, dando il cinque all'amica.

"Allora sento le altre e poi verremo a vedervi ed a tifare per voi."

"Grazie!" Risposero assieme le due ed Ava riprese la sua bici, andandosene dopo averle salutate.

Gli allenamenti sarebbero iniziati alle tre, così si divisero per andare ciascuna a casa propria a preparare il borsone, a fare una rapida doccia, cambiarsi e mangiare qualcosa di leggero e nutriente.

Alle due e mezza si ritrovarono alla spiaggia e, con la rispettiva bicicletta, si diressero al campo da calcio sul retro del Liceo Linguistico che entrambe frequentavano, trovando molte altre ragazze e le loro amiche.

"Eccole!" Avanzó Amaya Jiwe "In bocca al lupo."

A Laurel e Kara si avvicinò Brad Kaplan, il loro professore di Educazione Fisica "Oh, eccovi! Andate subito a cambiarvi."

Le due obbedirono e corsero verso una struttura adiacente al campo e lì deposero il rispettivo borsone, cambiandosi "Saranno circa una sessantina di ragazze..."

"Già... Alcune stanno già giocando, vedremo in che gruppo ci metteranno." Disse Laurel.

Uscite dallo spogliatoio, il professor Kaplan diede loro una pettorina blu a testa e le due la indossarono poi, tempo pochi minuti, la partita in corso finí.

Kara e Laurel videro il Preside Terrence Wittman dare due fogli a quelli che dovevano essere gli osservatori e, finalmente, vennero chiamate in campo ed avrebbero giocato per la squadra blu, dato il colore delle loro pettorine.

Quando le due vennero presentate, le amiche sugli spalti gridarono i loro nomi e iniziarono a tifare.

Le due Alpha giocavano come attaccanti esterne o come centrocampiste e, quando il professor Kaplan fischió l'inizio della partita, gli osservatori capirono perché le due giovani avessero parecchio supporto dagli spalti.

"Stanno giocando benissimo!" Disse Dinah Drake.

"È vero. Come sempre!" Sorrise Lena Luthor "Sono bravissime."

"Manca il tifo di Quentin!" Ammise Zari Tomaz.

"Mio padre doveva lavorare..." Rispose Sara che, oltre a guardare la sorella in campo, concedeva bacetti alla sua Ava.

"Vai Kara!!" Gridò Alex Danvers, sorella della bionda ragazza.

Le due ragazze, oltre che fare gioco di squadra, come giustamente andava fatto, mostrarono un vasto repertorio, tra dribbling, tiri, scatti, interventi difensivi e due gol a testa.

La partita durò solo per quarantacinque minuti, poi il professore fischió la fine delle ostilità ed uno degli osservatori fu più rapido degli altri ad alzarsi e avvicinarsi al Preside Wittman "Numero dieci e numero undici della squadra blu!"

Kara e Laurel alzarono la mano e si avvicinarono al Preside ed al misterioso uomo "Siamo noi..."

"Abbiamo sbagliato qualcosa?" Chiese Kara, temendo la risposta.

Il Preside, un uomo sui cinquant'anni, sorrise loro "No no affatto! Vi lascio con lui... A quanto pare avete passato il provino!"

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Capitolo 2
*** Il primo passo... ***


Kara e Laurel erano col misterioso uomo che, sorridente, tese loro la mano, pieno di entusiasmo "Buongiorno, ragazze! Io sono Hans Köpman e sono un osservatore della squadra del Wolfsburg..."

"Wolfsburg..." Sussurró Kara, incredula e sognante.

"In Germania!" Aggiunse Laurel.

Hans sorrise ed annuì "Stiamo rifondando la squadra e siamo alla ricerca di giovani talenti da inserire in prima squadra."

"Bellissimo!"

"Ci ha scelte davvero? Non è un sogno?" Chiese Kara.

"No, mia cara. È tutto vero!" Rispose lui "Ovviamente, se accettate, firmerete un contratto da professioniste."

"Io accetto! Il calcio è il nostro sogno."

"Esatto. Anch'io accetto."

"Perfetto! E... Voi frequentate ancora la scuola, giusto?"

"Si, dovremmo iniziare l'ultimo anno di Liceo Linguistico."

"Non ci sono problemi." Continuò lui che, nonostante l'ottimo inglese, lasciava che il suo accento tedesco facesse capolino "Vivrete momentaneamente negli alloggi della società, vicino al campo d'allenamento e potrete andare a scuola senza problemi. Penseremo noi, ad iscrivervi."

"Allora perfetto!" Sorrise Laurel.

"A voi... Il biglietto col mio numero." Disse Hans, dandone loro uno a testa "Quando deciderete di partire, contattatemi. Ci sarò io, a prendervi all'aeroporto."

"Perfetto!" Sorrise Kara.

"La squadra si radunerà tra quindici giorni."

"Molto bene!"

L'uomo strinse loro la mano e si congedó, con le due giovani che andarono dalle loro amiche "Allora? Com'è andata?"

Le due sorrisero ad Amaya "Quell'uomo è un osservatore di una squadra di calcio femminile tedesca, il Wolfsburg..."

"E ci ha selezionate per la loro squadra!"

Le altre ragazze erano incredule "Davvero?" Chiese Sara e le due annuirono.

"Quindi... Andrete in Germania?" Tentò Zari.

"Esatto!" Disse Kara.

Eliza, la madre di Kara e Alex, uscita dal lavoro, era giunta al campo ed abbracció le due ragazze "Allora stasera cena a casa nostra!"

Tutte accettarono l'invito e Laurel si avvicinò a Dinah "Stasera devo dirti una cosa..."

"Ok, va bene." Sorrise la castana.

Tutte andarono poi a casa propria per potersi preparare, visto che la festa era programmata per le otto e mezza a casa di Kara.

Arrivata l'ora stabilita, tutte si erano ritrovate a casa della bionda, ove Eliza aveva preparato tante cose buone "Oddio, dovrete fare molto esercizio, per non ingrassare!" Scherzó Ava.

"No no, una volta ogni tanto un piccolo sgarro si può fare."

"Ma senza esagerare." Concluse Kara.

Laurel notó poi Dinah e le si avvicinò, dopo essersi scambiata uno sguardo con Kara, che andò invece da Lena.

"Ehi... Stai davvero bene."

"Anche tu!" Sorrise Dinah.

"Ti va di fare una passeggiata?"

La castana annuì e uscì con la bionda, incamminandosi lungo la spiaggia "Sai, oggi i ragazzi giocavano al campo accanto al vostro e c'era Vinny... Mamma mia, che bello!"

"Se lo dici tu..."

"Dai! È bello, forte, atletico, di buona famiglia e ha un odore davvero buono!" Sorrise la ragazza.

Laurel chinò il capo e strinse i pugni "Ok, me ne vado."

"No, perché?? Volevi anche parlarmi... Ebbene?"

"Non ha più importanza."

Tornata a casa, Laurel notó che anche Kara sembrava essere triste "È andata male anche a te?"

"A quanto pare le piace quell'idiota di Sobel... Tu che mi dici?"

"A Lena piace Jack... Non ha fatto altro che parlarmi di lui e non le ho detto nulla."

"Proprio come me con Dinah... Sono proprio perfette, come amiche."

Kara le carezzó le spalle e Laurel fece lo stesso "Almeno partiremo senza rimpianti."

"Già... Hai scritto al signor Hans?"

"Si. Gli ho detto che partiremo domani pomeriggio..."

"Bene." Sorrise Laurel "Abbiamo mosso il primo passo verso il nostro sogno!"

Anche Kara sorrise "Si... E non vedo l'ora di partire!"

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Capitolo 3
*** Andarsene. ***


Il giorno dopo, Kara e Laurel avevano comunicato alle amiche la loro decisione, ma non a Lena e Dinah ed avevano chiesto alle altre di non dire nulla alle due.

Entrambe passarono tutta la mattina a preparare i bagagli e, all'una precisa, un taxi chiamato da Kara passò a prendere prima lei e poi Laurel per portarle in aeroporto.

"Sono tesa..."

"Anch'io! Però siamo insieme..."

Le due si sorrisero e si presero per mano, facendosi coraggio perché, nonostante la felicità, un po' di tensione c'era sempre.

Una volta arrivate in aeroporto, oltre a molte altre persone, le due ragazze videro i rispettivi genitori, Alex, Sara e le altre amiche.

Eliza e Jeremiah abbracciarono Kara, mentre Quentin strinse a sé Laurel "Sono orgoglioso di te, figlia mia."

"Lo siamo tutti!" Disse Eliza "Vi ho preparato queste per il viaggio..."

"Polpette di riso!" Sorrise Kara, abbracciando la madre.

"Grazie mille, Eliza."

Poi venne chiamato il loro volo, così le due ragazze salutarono tutti un'ultima volta, prima di prendere i rispettivi bagagli e dirigersi verso il terminal per salire sul volo.

Kara e Laurel sarebbero mancate a tutti, però ognuno sapeva che avrebbero fatto questo passo, prima o poi, pur di inseguire il loro sogno.

Sull'aereo, Kara e Laurel si sedettero al loro posto "Non riesco a crederci..."

"Già... Tredici ore di volo e saremo in Germania!"

"Quando saremo sul punto di atterrare, scriveremo a Mister Köpman." Sorrise Kara.

"Va bene." Sorrise a sua volta Laurel "E potremo dimenticare..."

"Si... Spero che riusciremo a farlo."

Le due ragazze si diedero il cinque, poi misero il rispettivo mp3 nelle orecchie, cercando di rilassarsi, mentre l'aereo decollava.

Tutti coloro che erano andati all'aeroporto salirono sulle tre auto con le quali erano venuti per tornare a casa propria.

Le ragazze, essendo Sabato, optarono per andare in spiaggia e lì vennero raggiunte da Dinah e Lena, in compagnia di Vinny e Jack.

"Kara non c'è?" Chiese Lena "Volevo parlarle..."

"Io volevo fare lo stesso con Laurel..."

Sara posò la lattina di soda con stizza sulla sua sdraio, alzandosi "Perché? Per spezzare i loro cuori più di quanto abbiate già fatto?"

"Noi..." Tentò Dinah, dopo essersi scambiata uno sguardo confuso con Lena "Ecco..."

"Sono partite poco fa."

Le due rimasero a bocca aperta "Come?"

"Non ci è stato detto nulla..."

"A voi non deve più importare, di loro!" Ringhió Sara "Ieri sera volevano dirvi di essere innamorate di voi e cos'hanno ottenuto in cambio? Voi due che dite loro di essere innamorate di quei due babbei... Che non sono nemmeno stati invitati."

Dinah e Lena non sapevano cosa rispondere "Loro due..."

"Sparite, prima che prenda voi e quei due pesci lessi a calci in culo!"

Sara era a dir poco sul piede di guerra e, seppur in modo più contenuto, anche Alex e le altre amiche, oltre a James, Winn, Brainy, Mon, Ray, Behrad, Mick e Nate, fecero capire alle due ragazze che i loro fidanzati non erano i benvenuti né lì né tantomeno nel loro gruppo.

"Proverò a chiamarla... Non può finire così..."

"Anch'io farò lo stesso..."

"Io non credo vi risponderanno, però potete provare." Disse Kelly.

"E adesso, visto che siete impegnate con altro, direi che potete andare. O vi prendo a calci in culo prima che lo faccia lei!" Avanzó Zari.

E le due, avendo capito di aver fatto qualcosa di quasi irreparabile, decisero di stare comunque lì in spiaggia, ma ben lontane dalle altre.

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Capitolo 4
*** Wolfsburg! 1. ***


Dopo tredici ore di volo, l'aereo atterró all'aeroporto di Berlino e le due giovani, come il signor Köpman aveva comunicato loro, dopo aver preso il rispettivo bagaglio, andarono alla vicina stazione ferroviaria.

Per arrivare a Wolfsburg dovevano prendere il treno ad alta velocità della tratta Hannover-Berlino e scendere a metà strada, alla terza fermata.

Nonostante tutto, le due giovani godettero del panorama e, finalmente, dopo venti minuti buoni, arrivarono a destinazione, presero i bagagli e scesero dal treno, notando subito un viso familiare "Benvenute a Wolfsburg, ragazze!" Le salutò Köpman, sorridendo e tendendo loro la mano, subito stretta.

"È un piacere essere qui!"

"Siamo molto emozionate."

"È normale." Disse lui "Venite, il pullmino è qui fuori e... Chiamatemi pure Hans!"

Le due annuirono e, fuori dalla stazione, salirono su un pulmino anni 80 "Ehilà, benvenute! Io sono Fritz, l'autista della squadra." Disse il ragazzo sui vent'anni e le due si presentarono, poi il giovane mise in moto e partirono.

Il tragitto durò una ventina di minuti e poi Fritz fermò il mezzo fuori da una bella struttura, un imponente impianto sportivo e Hans scese, assieme alle due ragazze, entrambe a bocca aperta "Wow..."

"In questo palazzo vivono le nostre giocatrici!" Disse Hans "Adesso non c'è nessuno, solo qualche nostro dipendente..."

"É bellissimo..."

"Concordo!"

Hans aprí il portone con la chiave ed entró in ascensore con le due giovani, arrivando al decimo piano "Eccoci qui. Ci sono tre appartamenti per piano, con pareti insonorizzate e questi sono i vostri..."

"Bellissimi i nomi sulla porta!" Disse Kara, sorridendo.

"È stata un'idea di Marie..."

"Marie?" Chiesero insieme le due.

"La vostra vicina d'appartamento... È una ragazza bravissima e tranquilla, non darà disturbo."

Proprio in quel momento, la porta alla loro sinistra si aprí ed uscì una ragazza mora, dagli occhi color nocciola "Oh, scusate..."

"No, aspetta!" La chiamò Hans e la giovane si fermò "Loro sono le nostre giocatrici dagli Stati Uniti. Kara Danvers e Laurel Lance..."

Le due giovani si presentarono e Marie sorrise loro, dolcemente "Piacere! E benvenute a Wolfsburg."

"Posso affidarle a te?"

"Certo, signor Köpman! Le porterò in giro per la città."

Lui rise divertito "Bene! Ci vediamo domani mattina per la firma del contratto, passerò alle dieci... Quindi vi conviene passare in banca!"

Hans se ne andò poi, dopo averle salutate e Marie sorrise loro "Hai tu le chiavi?" Chiese Laurel.

"Si... Ecco." Rispose la mora, dando la rispettiva chiave a Laurel e Kara "Ci troviamo qui tra mezz'ora, così vi porto a fare un giro della città?"

Le due annuirono, quindi tutte e tre entrarono in casa, al fine di potersi preparare per uscire a vedere la città ma, per prima cosa, entrambe si fecero una bella doccia.

Ancora non riuscivano a credere di essere in Germania e di aver mosso un importante passo in avanti per la loro carriera professionistica.

Entrambe smontarono il rispettivo bagaglio e scelsero qualcosa da indossare, poi uscirono di casa e chiusero la porta, trovando Marie sul pianerottolo ad aspettarle.

"Siamo pronte!"

"Potevi suonare ed entrare..."

"Non volevo disturbare... Andiamo!"

Lasciarono il palazzo e si fermarono fuori da esso, con Marie che prese una mappa, così da mostrare alle due ragazze anche l'ubicazione dei vari posti e dell'edificio in cui abitavano.

"Wow... Ci sono un po' di posti da vedere..."

"Si, ma pochi sono veramente interessanti."

"Allora ci affidiamo a te!" Sorrise Kara.

"Esatto." Accordó Laurel.

"Ok! Anche se, a dire la verità, vorrei fare colazione prima di tutto!"

"Sono d'accordo!"

Laurel sorrise innanzi all'entusiasmo di Kara "Optiamo anche noi per la colazione!"

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Capitolo 5
*** Wolfsburg! 2. ***


Uscite di casa, Marie accompagnò Kara e Laurel in un cafè molto carino per la colazione, con l'Omega che rimase scioccata dal vedere quanto Kara mangiasse.

"Cioè... Hai mangiato tre croissant e bevuto due succhi alla pesca... Dove metti tutto??"

"Faccio molto esercizio!"

"Fidati, non mette nemmeno un chilo!" Disse Laurel.

"Dovrò fare esercizio con te, sarò tua allieva!" Scherzó Marie.

"Ok, affare fatto."

Finita la colazione dopo mezz'ora, Marie condusse le due ragazze alla fermata dell'autobus ed attesero l'arrivo di quello che aveva le fermate nelle parti più importanti della città.

La ragazza andò a prendere i biglietti e vi salirono, poi iniziò a fare loro da Cicerone, indicando e spiegando tutto ciò che vedevano "Quello è il Phaeno Science Center, il planetario più grande d'Europa!"

"Sarebbe bello andarci!"

"Possiamo organizzare... Ci sono molti sconti d'estate."

Kara sorrise felice, poi Marie continuò "Quella struttura è il Kulturhaus."

"Poi c'è un fiume, giusto?"

"Si, il fiume Aller! A Luglio, soprattutto, ci sono parecchi turisti!"

Le due Alpha sorrisero "E quello?" Chiese Kara, indicando una struttura imponente.

"È il Kunstmuseum, il museo d'arte!"

"Quello sarebbe piaciuto tanto ad Amaya e Felicity!"

"Le vostre fidanzate?"

"No no, noi siamo single!"

"Sono nostre amiche... Felicity è fidanzata con Oliver, un nostro amico ed Amaya è ancora single!"

"Capisco..." Disse Marie, con un piccolo sorriso "Ah, quello è la ciliegina sulla torta!"

"Sarebbe?"

"È l'Autostadt, un grande museo di automobili all'aria aperta, gestito e di proprietà della Wolkswagen!"

"Wow..." Sussurrò Laurel.

"È molto probabile che la società vi dia poi delle Wolkswagen da guidare!"

"Sarebbe bello!" Risposero insieme.

Scesero poi alla penultima fermata e Marie le fissò "Allora... Dovete aprire un conto corrente. Scegliete la banca!"

"Urca, ce ne sono tre tutte vicine!"

"Noi preferiamo aprire un conto online con la banca americana che vede i nostri genitori come clienti..."

"Ok, come volete!" Rispose Marie "Allora possiamo fare compere, se volete!"

"Ma certo... Cosa proponi?"

"Facciamo l'abbigliamento... Poi pranziamo, per la gioia di Kara..." Disse, facendo l'occhiolino alla ragazza, che sorrise "E, di pomeriggio, facciamo la spesa."

Le due Alpha furono d'accordo e Marie le portò ai grandi magazzini e salirono al terzo piano "Abbigliamento sportivo!"

"In questo reparto ci sentiamo a casa!" Ammise Laurel.

"Non stento a crederlo." Rispose Marie, vedendo quanto fossero felici le due ragazze.

"Dai, vieni con noi." Offrí Laurel, con un sorriso gentile, tendendo la mano a Marie che, arrossendo, accettò l'invito dell'Alpha e la seguí.

Le due giovani presero un paio di scarpe ciascuna, tre magliette, tre paia di calzoncini corti e un paio di pantaloni lunghi e presero a Marie solo una maglietta, visto che la giovane non voleva che spendessero per lei, per quanto le due volessero ricambiare la sua gentilezza.

Per pranzare scesero al primo piano, ove vi erano due pizzerie, un fast-food, una tavola calda e una rosticceria e le nostre ragazze scelsero la prima opzione.

Diedero gli ordini al cameriere e, nell'attesa, Kara e Laurel andarono sul sito online della banca americana col rispettivo telefono ed aprirono un conto, salvando i dati bancari e facendo richiesta per un bancomat, che sarebbe stato spedito loro.

Dopo una buona mezz'ora, per la gioia di Kara, vennero servite "Adoro la pizza ai peperoni!"

"Vorrei sapere cosa non ti piace..."

"Non ci crederai, ma ci sono diverse cose che non mi piacciono... Le castagne, ad esempio e i dolci che si fanno usandole!"

"Capisco..."

"Dai, pranziamo, così possiamo andare a fare la spesa!" Disse Laurel e le due furono d'accordo con lei.

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Capitolo 6
*** Generosità. ***


Come promesso, una volta finito di pranzare, le tre ragazze pagarono e presero un carrello a testa per andare a fare la spesa.

"Spero che non svaligerai gli scaffali..." Scherzó Marie e Kara sorrise divertita.

"No no, tranquilla! Altrimenti le altre persone mi uccidono."

Marie era felice di vedere che Kara stava allo scherzo, non tutte le persone avevano un bel carattere, come il suo.

"E tu?"

"Credo che nessuno se la prenderà mai con me..." Rispose Laurel, facendole l'occhiolino e Marie arrossí, però capí che la bionda era più seria, rispetto a Kara, che di certo lo era a sua volta, ma la giovialità mascherava il tutto.

Girarono tra gli scaffali per una buona mezz'ora, poi andarono alla cassa ove, ovviamente, c'era un po' di gente in fila.

"È come negli States... C'è sempre la fila!" Sbuffó Kara.

"Dai... Almeno passa un po' di tempo."

Finalmente arrivò il loro turno e, dopo aver diviso la rispettiva spesa, pagato, insacchettato e messo tutto nei carrelli, lasciarono i grandi magazzini per tornare a casa.

Dovettero prendere l'autobus ma, per fortuna, il gentile autista attese che portassero tutto a bordo del mezzo e, una volta a destinazione, che scaricassero ogni cosa.

"Fortuna che il pullman era vuoto!"

"Già... Altrimenti sarebbe stato un problema." Convenne Laurel, che notó poi Marie poggiata ad una delle colonne dell'ingresso "Stai bene?"

"Mi... Mi gira la testa..."

"Ok, ti accompagno di sopra!"

"Ma... La spesa..."

"È tutto diviso e Kara può rimanere qui un momento da sola."

L'altra Alpha annuí, così Laurel prese in braccio Marie ed entrò nel palazzo e poi in ascensore, uscendo al piano selezionato e riuscì ad aprire la porta del suo appartamento.

Laurel distese Marie sul divano e le diede un bicchiere d'acqua "Grazie..."

"Figurati! Rimani stesa e rilassati, vado ad aiutare Kara." Disse la bionda, uscendo, entrando in ascensore e tornando dall'amica.

"Sta un po' meglio?"

"Le ho dato un bicchiere d'acqua... Spero di sì!"

Presero tre buste della spesa a testa, le altre due le prese gentilmente Peter, il portinaio, oltre alle tre dei vari negozi di abbigliamento e calzature.

"Grazie per l'aiuto!"

"Di nulla, signorine!" Rispose Peter.

Entrate nel loro appartamento, le due videro Marie rimettere nella borsetta una confezione di compresse e, quando notó le due ed i loro sguardi, si apprestó a spiegare "È un farmaco..." Inizió, prendendo un respiro profondo "Io... Ho un tumore al seno..."

Le due Alpha erano scioccate "Cosa?" Chiese Kara.

"Sei in cura da un Oncologo?"

"Si... Ma non voglio farmi operare."

"Perché?"

"Sto ancora risparmiando, è costoso... Ma prima... Ecco... Vorrei un bambino!"

"OH... Wow!"

"Quindi hai un compagno? O compagna?"

Marie scosse il capo "No... Sono sola al mondo. La prossima settimana devo andare alla banca del seme, fare delle analisi e trovare un donatore!"

Laurel le prese le mani nelle proprie "Beh, ecco... Se ti va, posso farti io, da donatore!"

Kara la guardò con occhi sgranati, colpita dall'offerta dell'amica e persino Marie non credeva alle sue orecchie "Sul serio? Non voglio costringerti... Non voglio che, se mi dovesse capitare qualcosa, tu rimanga sola col piccolo o piccola..."

"Non devi preoccuparti! Sono in grado di assumermi le mie responsabilità." Sorrise la bionda e Marie con lei.

"Grazie... Grazie..." Sussurró, abbracciando Laurel.

"Allora, quando avremo lo stipendio, andrai a farti visitare per bene e ti pagheremo l'operazione!" Offrí Kara, abbracciando le due ragazze.

"Grazie. Vi devo già molto!"

"Non ci devi nulla."

"Esatto. Non esistono debiti, tra amici!"

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Capitolo 7
*** New friends. ***


Il giorno dopo, alle dieci precise, Hans arrivó all'appartamento di Kara e Laurel con Nils e Dana, i responsabili social del club, che avrebbero filmato e fotografato la firma del contratto e postato tutto sui social della squadra.

"Buongiorno, ragazze!" Sorrise l'uomo, stringendo loro la mano "Com'è stato il primo giorno a Wolfsburg?"

"Molto bello!"

"È una città tranquilla e questo ci piace." Sorrise Kara.

"Posso parlarle?"

"Certo! Spero tu non ci abbia ripensato..." Rivolse lui a Laurel.

"No no! Ma... Ecco... Io e Kara abbiamo saputo di Marie e vogliamo aiutarla."

"È un bel gesto... Volete il nome di un bravo Oncologo?"

"No, abbiamo già cercato. Però lei vuole un bambino e ho deciso di aiutarla, facendole da donatore!"

L'uomo sgranó gli occhi "Capisco... Beh, non ci sono problemi. Se hai dei social, annuncialo se ti va." Sorrise, dandole una pacca sulle spalle "Sei davvero una brava ragazza. Lo siete entrambe."

"Noi siamo pronti." Disse Dana.

Allora le due ragazze si sedettero e Hans prese posto tra di loro, tirando fuori il rispettivo contratto dalla valigetta, con le due Alpha che avevano in mano una penna ed erano un po' tese.

L'uomo, da bravo scoutman, le mise a loro agio e, per farle conoscere ai fans, dopo averle presentate, chiese loro di dire qualcosa per farsi conoscere ancora più a fondo, così Kara e Laurel parlarono dei loro hobby e quest'ultima annunciò che sarebbe diventata mamma.

Il tutto durò un'oretta, poi Hans, Nils e Dana se ne andarono, col primo che trasmise le coordinate bancarie delle due ragazze al presidente della squadra, il quale avrebbe provveduto all'accredito dello stipendio.

"Adesso cosa facciamo?"

"Beh, che ne dici se andassimo a correre un po'?"

"Ottima idea!" Rispose Laurel.

Le due ragazze andarono nella rispettiva camera a cambiarsi, poi scesero di sotto e, in portineria, trovarono due ragazze e quattro bambini "Ciao! Fate parte della squadra?" Chiese una delle due.

"Esatto... Io sono Kara Danvers, lei Laurel Lance. Siamo arrivate ieri!"

"Amore, ci sono due delle tue compagne di squadra!"

L'altra ragazza castana si voltó e sorrise "Ciao, piacere! Sono Lonny Sleeves e vengo dall'Olanda."

"Noi siamo Americane, di LA."

"Wow! E che ruolo fate?"

"Tutto ci è congeniale, dal centrocampo in su."

"Ottimo! Io sono una punta."

"Bene! Piacere di conoscerti." Disse Kara, tendendole la mano e Laurel fece lo stesso.

"State andando a correre?"

"Si... Vuoi unirti a noi?"

"Con molto piacere! Vado a cambiarmi e vi raggiungo."

"Ti aspettiamo qui."

Lonny annuí "OK! Ah, a proposito... Lei è la mia compagna, Anne Buijk e loro i nostri cuccioli! Nico, Luis, Kate e Flore!"

Le due strinsero la mano anche ad Anne ed i cuccioli, che avevano un anno, fecero tutti ciao con la manina.

Lonny ed Anne presero l'ascensore assieme ai cuccioli e Peter avrebbe portato su i loro bagagli.

"Sembrano molto simpatiche!"

"È vero." Accordó Laurel.

In attesa di Lonny, le due Alpha fecero un po' di stretching e la castana, anch'ella un Alpha, le raggiunse una decina di minuti dopo.

"Eccomi! Scusate il ritardo."

"Tranquilla! Abbiamo fatto stretching." Disse Kara.

"Io sono apposto... Sono scesa usando le scale, quindi col riscaldamento sono apposto."

Le tre ragazze si sorrisero e, insieme, partirono di corsa verso il fiume, decise a fare un buon allenamento.

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Capitolo 8
*** La Capitana. ***


Passarono una decina di giorni e, pian piano, nel palazzo erano arrivate anche le altre giocatrici e l'allenatrice, ovvero la signora Inga Bowmann.

Proprio costei aveva fatto radunare da Conrad Erks, il suo vice, tutte le ragazze al campo affinché ci si potesse conoscere e, inoltre, voleva saggiare le loro abilità con un allenamento.

Quando tutte furono presenti, le nuove atlete, ovvero Beth Roman e Lia Mathers, aggregate dalla formazione Primavera e, naturalmente, Kara, Laurel e Lonny, vennero salutate personalmente da Parnelle Harder, la Capitana della squadra "Molto piacere! Sono felice di avervi in squadra, spero vi troverete bene e... Ricordate, unite sempre!"

Ognuna annuì, poi il preparatore atletico, Felix Andrade, seguí con attenzione le ragazze, che si allenavano con impegno e grinta, agli ordini della signora Bowmann.

Finalmente, dopo un'ora e mezza di stretching ed esercizi vari, Felix distribuí le pettorine, con Kara, Laurel e Lonny che erano tutte e tre nella squadra blu.

Quando l'allenatrice fischió, la partitella iniziò e, fin da subito, le tre ragazze si misero in mostra, con Kara che dava una quadratura al gioco, muovendosi a centrocampo come regista, Laurel che dribblava e tirava agendo sulla trequarti, dietro le punte e Lonny che, essendo punta, capitalizzava i palloni mettendoli in rete e, all'occorrenza, aiutava anche nella fase difensiva in caso di necessità.

"Quelle tre si muovono bene..." Disse Conrad, mentre prendeva appunti.

"Hanno appena compiuto i diciotto anni, sono le più giovani e... Credo proprio che ci faranno fare il salto di qualità!" Accordó la Bowmann.

Ma, ad un certo punto, Felix fischió un fallo, visto che Bingem Helwig, una dei difensori, aveva toccato duramente Kara, dopo che costei continuava a dribblarla con facilità "Maledetta ragazzina! Appena arrivata e già credi di comandare... Ti faccio vedere io."

Però, prima che la statutaria donna potesse fare o dire altro, Parnelle si mise in mezzo "Non provare a toccarla... È giovane e talentuosa, è una risorsa! Guai a te se le fai del male, chiaro?"

"Si... Capito."

Lo sguardo e il tono della bionda Alpha di trent'anni non ammisero repliche e l'altra, trentatreenne, se ne andò, bofonchiando.

"Stai bene?" Chiese Parnelle, gentile, tendendo la mano a Kara.

La bionda sorrise e strinse la mano della Capitana, una grandissima atleta e massimo esempio di correttezza "Si... Grazie mille."

"Sei dinamite pura, Danvers!"

"Vero!" Accordó Vera Raigher, un'altra centrocampista, di nazionalità Inglese "Sembra di giocare con Holly Hutton!"

Kara sorrise "Grazie del complimento." Rispose, poi si riprese a giocare.

Anche la partitella fu molto intensa e, al termine di essa, dopo una sessione di stretching, le ragazze poterono andare a farsi una bella doccia negli spogliatoi.

La signora Bowmann si complimentó con tutte e poi affisse un calendario "La prossima settimana avremo un torneo in Austria, un quadrangolare... Quindi mi aspetto sempre il massimo, da voi, affinché possiate mettermi in difficoltà con le scelte!"

"Si!" Risposero, tutte insieme.

Finita la doccia, le atlete e lo staff lasciarono lo spogliatoio e le nostre tre ragazze videro Marie ed Anne coi quattro figlioletti ad aspettarle "Eccovi! Che ne dite di uscire a cena?"

"Certo!" Rispose subito Lonny.

"Scusatemi, se posso..." Intervenne Parnelle "Vorrei che usciate a cena con me e tutta la squadra, così possiamo conoscerci meglio..."

"Ottima idea!"

"Accettiamo."

"Ok! E... Grazie ancora per prima."

La Capitana dai lunghi capelli castani, di ruolo difensore, sorrise "Di nulla! Ci vediamo tra un'ora in portineria e... Siete invitate anche voi." Rivolse a Marie ed Anne.

"Grazie! A dopo, allora."

"A dopo!" Ribadí Parnelle, che andò poi a dirlo anche alle altre ragazze.

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Capitolo 9
*** In Austria. ***


Passò una settimana e le ragazze seguivano la vita di Kara e Laurel attraverso i loro canali social.

Certo, ovviamente Kara non rispondeva a Lena e Laurel non lo faceva con Dinah, mentre rispondevano alle altre amiche, oltre che ai fans.

"Sembrano essersi ambientate bene..."

"Sulle pagine social della squadra trasmetteranno tutte le partite, comprese le amichevoli..." Disse Amaya "Così possiamo vederle!"

"Già!" Sorrise Sara.

"Domani ci sarà la prima amichevole del quadrangolare in Austria... Chissà se giocheranno..."

"Non ci resta che aspettare e vedere!"

"Avete visto l'ultimo post di Laurel?" Chiese Zari, mostrandolo alle amiche.

Dinah sgranó gli occhi, fattisi lucidi e non disse nulla "Ehi... A quanto pare diventerà madre!" Sorrise Winn "Wow... Non ci credo!"

La castana si allontanò e le amiche sapevano il motivo, ma Dinah prese comunque il telefono, aprí Instagram e andò sul profilo di Laurel, commentando la foto di lei seduta dietro a Marie con le mani sul ventre di costei, a formare un cuore.

Nel mentre, in Austria, che era mattina, Laurel ricevette la notifica del commento di Dinah e lo lesse, restando inespressiva "Ti ha commentato la foto o dato il like?"

"Entrambe le cose."

Kara la fissò, ben sapendo cosa le stesse passando per la testa visto che, per certi versi, i pensieri erano uguali ai suoi "Anche tu non rispondi?"

"No. Dopotutto lei è impegnata e io non ho più interesse per lei!"

"Posso ben capirti!"

Il discorso cadde quando Marie uscì dal bagno e Laurel posò il telefono, avvicinandosi a lei "Tutto bene?"

"Si si, è che ho sempre sofferto il viaggiare in autobus..."

"Vieni, stenditi. Ti porto un bicchiere d'acqua..."

"Io ti prendo le medicine." Disse Kara.

"No... Devo prenderle tra un'ora. E non dovete preoccuparvi così tanto, mi passerà presto."

Marie si distese e Laurel le carezzó i capelli ed il ventre "Allora rimarrò qui, accanto a te."

L'Omega le sorrise dolcemente "Posso farti una domanda?"

"Certo."

"Perché una persona meravigliosa come te non ha una fidanzata?"

"È... Complicato..."

"Se vuoi, mi piacerebbe sapere..."

"Va bene. Alla prima occasione te ne parlerò, promesso."

Marie le carezzó il viso "Mi prometti fin da ora un'altra cosa?"

"Ok, va bene."

"Promettimi che sarai sempre felice. Che non permetterai a niente e nessuno di renderti triste."

"È difficile, ma posso provare a prometterlo." Sorrise la bionda e Marie, messasi pian piano seduta, le diede un dolce bacio sulla guancia.

"Ti senti meglio?" Chiese Kara.

"Si... Ho detto che mi sarebbe passato presto." Sorrise Marie "Anche tu devi promettermi che cercherai di essere sempre felice."

"Ci posso provare..."

Marie sorrise alle due ragazze, poi qualcuno bussò alla porta e Laurel aprí "Ciao!" Le salutò Lonny "Tra poco inizia l'allenamento... Andiamo?"

Le due annuirono e presero il rispettivo borsone, salutando Marie prima di andare e proprio l'Omega sarebbe andata al campo più tardi a vedere l'allenamento, assieme ad Anne e ai cuccioli.

Le tre Alpha e le altre compagne di squadra raggiunsero il campo del Rapid Vienna a piedi, visto che non era molto distante dall'hotel in cui erano alloggiate "È davvero bello."

"È sintetico..." Notò Masami Haraki, una dei difensori, di origine Giapponese.

"Odio i campi sintetici, c'è più rischio di farsi male." Aggiunse Marla Hakkerman, un altro difensore, pilastro della Nazionale Tedesca.

"Questo è il campo d'allenamento." Disse la Bowmann "Il campo è dall'altra parte della via."

"Oh si... Si vede, in effetti!"

Una volta al campo, la squadra raggiunse gli spogliatoi e la Bowmann parlò in modo chiaro e tondo alle proprie ragazze.

Allenarsi bene e non sottovalutare nessuna squadra e, ovviamente, nessuna giocatrice.

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Capitolo 10
*** L'esordio. ***


Il giorno dopo, tutte le ragazze erano un mix di calma e tensione, con la Bowmann che cercava di tenerle tranquille.

La colazione e il pranzo erano stati tranquilli, con qualche battuta e molte risate perché, anche se le nuove arrivate sentivano un po' di tensione.

Alle due e mezza precise, mentre già diversi tifosi andavano allo stadio, il pullman della squadra le prelevó all'albergo e le portò al campo ove, scese dal mezzo, salutarono i tifosi che le aspettavano "Hanno fatto molta strada... Non è da tutti..."

"Il nostro tifo organizzato è tra i migliori del mondo!" Disse Parnelle, mettendo una mano sulla spalla di Lonny, che le sorrise.

Le ragazze si cambiarono e la Bowmann illustró loro la tattica e poi annunciò la formazione titolare.

Lonny, Kara e Laurel partivano dalla panchina.

Finalmente fu il momento di entrare in campo per il riscaldamento, visto che mancava un'ora all'inizio della partita e tutte erano concentrate al massimo e cariche.

Al termine del riscaldamento, durato un'ora, le squadre andarono a mettere la divisa negli spogliatoi e poi, a seguito delle riserve, le due formazioni titolari entrarono in campo, dietro ai direttori di gara e si schierarono, fecero le foto di rito, si scambiarono un cinque in segno di rispetto e sportività e infine le due Capitane erano a centrocampo con l'arbitro, a sua volta donna, per il lancio della monetina che avrebbe portato la vincente della contesa a scegliere o la metà campo in cui iniziare o il possesso palla.

Il Wolfsburg ottenne la metà campo.

La partita contro le padrone di casa del Rapid Vienna iniziò e le nostre passarono in vantaggio dopo sei minuti, proprio con gol di Parnelle su azione, dopo aver ricevuto un passaggio da Kayla Ramirez che, nonostante il cognome, era Tedesca e giocava a centrocampo.

Nel mentre, dall'altra parte dell'oceano, i nostri stavano guardando la partita in streaming su uno dei profili social ufficiali del Team "Sono in panchina..." Sbuffó Zari, sedendosi tra Ava e Winn.

"È normale... Sono nuove arrivate, devono abituarsi al calcio Europeo."

"Si impara sempre, ragazzi, anche osservando!" Disse Eliza, che guardava la partita con loro e Jeremiah, visto che Winn aveva collegato il pc al televisore, così tutti potevano vedere.

La squadra, dopo i primi 45 minuti, andò a riposo sul risultato di 3 a 0 per il Wolfsburg.

"Sono fortissime... Mamma mia!"

"Mi sa che Kara e Laurel non troveranno molto spazio..."

"Le hanno inquadrate!" Notó Andrea, indicando lo schermo.

L'intervallo durò 15 minuti e poi le squadre entrarono in campo, ma innanzi alla panchina bianco-verde c'erano tre giocatrici pronte ad entrare e dare il loro contributo.

Kara col 10, Lonny col 9 e Laurel con l'11, al posto di Roman, Mathers e Raigher "Coraggio, ragazze!" Le incitó Parnelle, grintosa come sempre.

"Sono entrate!!" Gridò felice Zari, alzandosi di scatto e rovesciando i popcorn di Sara e James.

Dinah e Lena, a vederle, sentirono le lacrime vicine e dentro erano felicissime per loro.

In campo, le tre ragazze non ci misero molto a mettersi in mostra, con Kara che recuperó palla sulla linea mediana, si fece 50 metri a tutta velocità, saltando con agilità le avversarie, passò sulla destra a Laurel che s'involó sulla fascia, raggiunse il fondo e fece partire un cross perfetto per la testa di Lonny, che impattó è segnó, correndo poi sotto la tribuna a dedicare il suo primo gol da professionista ad Anne e ai loro cuccioli, che si agitarono subito, nel vedere l'altra mamma.

"Wow... Che classe..." Commentó Andrade, il preparatore "Sono devastanti!"

La Bowmann sorrise, molto soddisfatta e, con lei, anche Hans Köpman, l'osservatore, colui che le aveva portate lì tutte e tre.

La partita finí poi 10 a 0, con Kara, Laurel e Lonny che realizzarono entrambe una doppietta.

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Capitolo 11
*** A Beautiful Love. ***


Il giorno dopo, le ragazze si ritrovarono nella palestra dell'albergo per fare mezz'ora di pesi e mezz'ora di defaticante assieme ad Andrade.

"Sono davvero fiera per come avete giocato!" Disse Parnelle.

Laurel, Kara e Lonny le sorrisero, perché non solo la Capitana, ma anche le altre compagne erano molto contente, avendo capito che le tre giovani diciassettenni avevano talento e questo aiutava a vincere.

Arrivò poi la Bowmann "Oggi affronteremo il París... Hanno delle giocatrici rapide e sono molto precise coi passaggi. Mi aspetto una partita in cui la concentrazione sia massima!"

Le ragazze annuirono con decisione e, finito con gli esercizi, andarono a fare una doccia nello spogliatoio interno della palestra, si cambiarono e uscirono, trovando Marie ed Anne, coi cuccioli, i quali camminarono, goffamente, verso Lonny.

"Amori miei!" Disse, mettendosi in ginocchio e facendo loro le fusa "Dove andate di bello?"

"Facciamo un giro e ci fermiamo al McDonald's..." Rispose, sorridendo alle dolci interazioni tra Lonny ed i loro piccoli.

"Va bene... Ci vediamo allo stadio."

"Certo! A dopo."

"A dopo!" Ripeté Lonny, dando un dolce bacio alla compagna, tra qualche fischio delle giocatrici.

Invece Laurel e Kara si erano avvicinate a Marie "Stai bene?" Chiese la prima.

"Si si, non preoccuparti... Ho calmato le voglie di fragole mangiandone mezza vaschetta e ora sto meglio!"

"Bene." Sorrise la bionda, mettendosi in ginocchio per baciarle il ventre "Fai attenzione... Ci vediamo più tardi!"

"Certo! Ciao."

Le due ed i cuccioli se ne andarono, mentre le giocatrici si riunirono nella grande sala da pranzo, ove vi era il resto dello staff.

Mentre attendevano il pranzo, le ragazze controllavano i loro profili social o scrivevano a famiglia e amici lontani, come facevano Kara e Laurel, anche se non rispondevano rispettivamente a Lena e Dinah.

"Tu non scrivi a nessuno?" Chiese Maria Verkt, un'attaccante Tedesca.

"No, perché io non ho nessuno... Solo Anne ed i cuccioli."

Le ragazze la fissarono "Come sarebbe?" Domandò Mathers.

"Io sono orfana e me ne sono andata dall'orfanotrofio a tredici anni e facevo lavoretti per sopravvivere."

"Oh... Mi dispiace..." Disse Lina Markvor, attaccante Tedesca.

"Come hai conosciuto Anne?" Tentò Andrade, il preparatore.

Lonny sorrise subito "È stato amore a prima vista, sei anni fa." Iniziò, senza perdere il sorriso "Lei viene da una famiglia molto ricca e aveva un promesso sposo. La vidi una mattina, mentre consegnavo i giornali, alla fermata dell'autobus... Pioveva e le lasciai la mia giacca."

"Che galante..." Sorrise Hans, anche lui a pranzo con la squadra.

"Fra noi fu amore a prima vista... E quando i suoi lo scoprirono, fecero di tutto per allontanarci." Disse, sorseggiando un po' d'acqua "A quindici anni fui presa nelle giovanili dell'Ajax e stavo nel dormitorio, avevo una stanza mia... Alla fine, io ed Anne abbiamo detto ai suoi genitori che non ci saremmo mai lasciate e loro la cacciarono di casa. Siamo insieme da sei anni, ci siamo marchiate, quasi un anno fa abbiamo avuto i nostri primi cuccioli e ci amiamo come il primo giorno!"

Qualche ragazza aveva gli occhi lucidi, mentre il loro addetto social, Karsten, pianse, commosso per la storia e qualcuna lo prese in giro.

Poi venne servito il pranzo e le giovani mangiarono, tornando presto in clima partita.

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Capitolo 12
*** Titolari. ***


Arrivarono le due, con la partita che era quasi in procinto di iniziare e, negli spogliatoi, la Bowmann annunciò quelle che sarebbero state le titolari.

Le due squadre uscirono poi per il riscaldamento prepartita, che dura a un'ora, come sempre.

Gli altri, dall'altra parte dell'oceano, erano già pronti a seguire il match "Chissà chi gioca oggi..."

"Vedremo la Bowmann chi sceglie..." Disse Kelly, seduta accanto a Maggie.

"Le formazioni!" Avanzó Sara e grande fu il boato quando apparvero i nomi di Kara e Laurel nella formazione di partenza.

Lena e Dinah avevano il cuore gonfio di emozione per il debutto da titolari di Kara e Laurel, anche se costoro sembravano averle tagliate fuori dalla loro vita.

E, alle tre precise, ora d'inizio della gara, anche i tifosi del Wolfsburg arrivati a Vienna per tifare la loro squadra erano più che felici di vedere in campo Laurel, Kara e Lonny.

Al fischio d'inizio, proprio le due ragazze Made in USA scattarono in avanti, portando scompiglio a centrocampo e difesa avversarie, ma Annette Dechly fece valere il suo fisico ed entró su Kara, falciandola.

Ovviamente l'arbitro, una donna, fischió subito il fallo e, per rispetto, Kara lasciò la battuta del calcio di punizione a Parnelle, per rispetto, ma la Capitana la prese per il polso "Noi abbiamo una regola... Chi si procura punizioni e rigori, li batte!"

"Io, per rispetto..."

"Lo so." Sorrise la Tedesca, mettendole una mano sulla spalla "Facci vedere cosa sai fare!"

Kara sorrise e, quando Parnelle andò a portarsi in area di rigore con Laurel, Lonny, Mathers e Leilani Rodrigues, difensore della Colombia, l'arbitro fischió e Kara tirò una punizione incredibile, con un effetto pazzesco.

Tiro che lasciò a bocca aperta compagne di squadra, avversarie, staff e tutti i tifosi, presenti e non solo.

Poi lo stadio esplose in un boato di applausi, tutti per lei.

"Sei mitica!" Disse Mathers, dandole il cinque, mentre le altre la abbracciavano, per esultare.

"Come dicevo... Sei come Holly Hutton, piccola! Il dieci è proprio il tuo numero." Sorrise Parnelle, facendole l'occhiolino.

E nessuno si aspettava una tale esplosione da parte di Kara, Laurel e Lonny, erano una scommessa vinta, su tutti i fronti.

Nuovamente la partita volse a favore delle nostre ragazze in verde e, anche se presero un gol a causa di un rigore, vinsero 11 a 1, con un gol di Kara, due di Laurel e uno di Lonny, sostituite poi tutte e tre al settantesimo.

A gara finita, dopo il consueto fair play in campo, le ragazze tornarono negli spogliatoi per cambiarsi, lasciando lo stadio dopo diversi minuti, salendo sull'autobus per tornare in hotel.

Una volta lì, le giovani andarono nella rispettiva camera e ottennero il permesso di libera uscita in attesa della cena, che si sarebbe tenuta alle otto in punto.

Ragion per cui Parnelle propose un'uscita di squadra e, ovviamente, l'invito era esteso anche a Marie, Anne ed i quattro cuccioli.

Si trovarono nella hall dopo dieci minuti e andarono insieme a passeggiare per le Vienna, scattadosi foto o selfie.

"Guardate! La nostra squadra!!" Gridò qualcuno e, dall'altra parte della strada, le ragazze videro i loro tifosi, tutti fuori da un ristorante a fare festa per la vittoria.

Grande fu la gioia degli ultras alla vista di Kara, Laurel e Lonny, prese letteralmente in spalla da due tizi ciascuna e festeggiate.

Tutte ottennero in regalo una sciarpa della tifoseria, comprese Anne, Marie ed i cuccioli, poi le ragazze si concessero per foto ed autografi con i fans, i quali le ringraziarono poi per la gentilezza.

Non le trattennero molto, visto che l'indomani vi era la terza ed ultima partita del torneo, contro le temibili svedesi del Rosenborg.

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Capitolo 13
*** Victory! ***


L'indomani, le ragazze arrivarono allo stadio a mezzogiorno e mezzo, visto che la partita era alle due.

Sugli spalti, Marie, Anne ed i cuccioli vennero invitate dai tifosi a stare con loro e proprio il folto gruppetto, ove tutti erano rigorosamente vestiti di bianco e verde, esultó non poco nel vedere Kara, Laurel e Lonny di nuovo titolari.

Le due squadre entrarono in campo per il riscaldamento e, dopo un'ora, al suo termine, tornarono negli spogliatoi per cambiarsi e rientrare poi in campo in divisa.

La partita iniziò e, in caso di vittoria, il Wolfsburg avrebbe vinto il torneo e, in effetti, la gara si mise subito sul binario giusto, grazie alla rete di Kara dopo cinque minuti, su assist di Parnelle "Bel colpo!"

Kara le diede il cinque ma, all'azione successiva, Linda Bjarsson, la Capitana del Rosenberg soprannominata la Guerriera delle Notti Bianche, centrocampista Svedese, si mise in moto e, appena Kara ebbe ricevuto palla, le si paró davanti per ribattere il suo tiro e ci riuscì ma, quando il pallone ricadde, caricó il tiro e colpí Kara in pieno stomaco, per lo sdegno generale.

"Ehi! È fallo bello e buono!" Gridò Zari, saltando in piedi dal divano, rovesciando i popcorn di Ava e Winn.

Infatti l'arbitro fischió subito il fallo e diede il permesso ai sanitari di entrare in campo, così Andrade entrò, assieme a Willis, il medico sociale della squadra "Ma sei pazza??" La beccó Parnelle e, per tutta risposta, la Bjarsson le diede le spalle e andò dalle sue compagne.

"Stai bene? Riesci a continuare?" Chiese Willis, aiutando Kara a rialzarsi, mentre Andrade le spruzzava un po' di ghiaccio spray sull'addome e cercava di massaggiarla.

"Si si..." Rispose la bionda, ricevendo un forte applauso dagli spalti.

La Bjarsson la guardava e sorrise appena, pronta a darle nuovamente battaglia e, appena il gioco riprese, lo scontro tra i due numeri dieci riprese, anche se stavolta Kara non si fece più fregare e, anzi, sfoderó parte delle tecniche del suo repertorio.

E la Bjarsson non fu più in grado di starle dietro e la guardò segnare il secondo gol e fare poi l'assist a Mathers per il quarto gol, mentre Lonny segnò il terzo e Laurel il quinto, tutto nel primo tempo.

All'intervallo, le due squadre andarono nello spogliatoio e, sugli spalti, quasi tutti i fans andarono a prendere da mangiare o da bere ai chioschi esterni lo stadio. "Secondo te come sta Kara?"

"A giudicare da come ha giocato, direi bene!" Sorrise Anne "Ma quella Bjarsson è stata davvero perfida."

"Puoi dirlo! Eppure fidati... Ne troveranno, di avversarie come lei."

"Eh si... La dura legge del professionismo!"

Dopo un quarto d'ora, le squadre tornarono in campo e la gara riprese, a ritmi alti, con il Wolfsburg che segnò poi altri due gol, portandosi a 7 e, al settantacinquesimo, la Bowmann sostituí Kara, Laurel e Lonny.

La partita finí ed il Wolfsburg vinse il torneo, avendo vinto tutte e tre ld partite, poi lo speaker annunciò la premiazione delle squadre partecipanti, col bronzo per la terza e quarta, argento la seconda e oro la prima, ovviamente.

E, dopo le premiazioni delle squadre, iniziò quella della squadra Dream Team del torneo.

Ovviamente, del Wolfsburg, oltre a Parnelle, vi erano Lonny, Laurel e Kara, con costei che vinse anche il premio come MVP della manifestazione.

"Complimenti."

Kara si voltò e vide la Bjarsson "Grazie... Anche a te!"

"Sai... Ci affronteremo ancora. Molto presto..."

"Sul serio? Non vedo l'ora!"

"Oggi è stata la mia ultima partita col Rosenborg... La prossima settimana firmeró con il Bayern!"

"Aspetterò con ansia il nostro prossimo scontro!"

La Bjarsson le tese la mano, subito stretta e poi se ne andò, felice di aver trovato una giovane e valida avversaria.

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Capitolo 14
*** Free Afternoon. ***


Il mattino seguente, alle cinque e mezza, la squadra e tutto lo staff, oltre a Marie, Anne ed i cuccioli, erano già svegli e stavano mettendo i borsoni del vano bagagli dell'autobus della società e poi salirono a bordo, pronti a tornare a casa.

I piccoli dormivano, in braccio alle due madri, mentre Marie si era appisolata, poggiandosi alla spalla destra di Laurel.

Invece la bionda e Kara erano al telefono con la rispettiva famiglia, che si complimentava per le loro prestazioni in partita e, ovviamente, non mancarono di parlare loro di Lena e Dinah, ma nessuna delle due volle sentire.

Il tragitto durò otto ore, con di mezzo una fermata in autogrill e arrivarono a Wolfsburg quasi alle due del pomeriggio e la Bowmann diede alla squadra il resto della giornata libera.

Le ragazze si divisero, così da andare ognuna per i fatti propri, mentre Lonny, Anne, i cuccioli, Kara, Laurel e Marie sarebbero andate a passeggiare un po' per la città.

"Ehi!" Gridò qualcuno "Sono Lonny, Laurel e Kara!"

Le tre ragazze videro una decina di persone avvicinarsi e un bambino corse verso Kara, stringendosi alla sua gamba destra e guardandola coi suoi occhioni vispi "Ciao, piccolo!" Sorrise la bionda, chinandosi per prenderlo in braccio "E tu chi sei?"

"Dekker!" Chiamò una donna, arrivando di corsa, sgranando poi gli occhi "Ma... Non posso crederci! L'hai trovata veramente!"

"E così ti chiami Dekker..."

Il biondo bambino sorrise e si strinse al collo di Kara "È un suo grande tifoso!" Disse Tara, la madre.

"Non siate formali." Se ne uscì Laurel.

"Visto che indossi la mia maglietta... Qualcuno ha un pennarello indelebile?" Chiese la bionda.

Un tifoso gliene porse due, ma la bionda ne prese solo uno nero e fece l'autografo con dedica sulla maglia del piccolo e si concesse anche per un selfie, così come fecero anche Laurel e Lonny con gli altri fans.

"Azzie!" Ammise Dekker, che non voleva saperne di lasciare Kara.

"Dai, Dekker, lascia Kara..."

"Facciamo così... Tu verrai a vedermi giocare?" Chiese ed il bimbo annuí, senza esitare, facendo sorridere l'Alpha "Bene! Allora adesso chiedo alla mamma il vostro indirizzo, così ti mando un bel regalo!"

Il bimbo sorrise, al settimo cielo e lasciò Kara, dopo averle dato un bacio sulla guancia e tutti se ne andarono, salutandole, con Tara che diede a Kara il loro indirizzo.

Ripresero poi la loro passeggiata, fermandosi ad un parco giochi, vicino al quale vi era un chiosco dei gelati, coi cuccioli che erano in fermento e, nonostante fossero molto piccoli, volevano andare sullo scivolo.

Allora Lonny prese il passeggino e lo spinse fino allo scivolo e andò con Kara a farli giocare, mentre Marie, Anne e Laurel andarono a prendere una coppetta di gelato per tutte.

Presero poi posto su una panchina, anche se Marie era un po' pallida e questo fece preoccupare Laurel "Ti senti bene? Vuoi andare a casa?"

"No... Solo un po' di debolezza..."

"Restami sempre accanto, così posso sostenerti e aiutarti."

Marie sorrise e si poggió a Laurel, mangiando il suo gelato, ma dentro di sé sapeva che portare avanti una gravidanza nelle sue condizioni di salute non era semplice, anche perché, col passare del tempo, sarebbe stato peggio.

Ma ora non voleva pensarci.

Ora voleva godersi la vita con Laurel, seguendo lei, Kara, Lonny e la squadra, pensando solo a stare bene per mettere al mondo il cucciolo o cucciola della stessa Laurel.

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Capitolo 15
*** The Next Tournament. ***


Il giorno dopo, le ragazze fecero colazione nella rispettiva stanza e, alle nove, si ritrovarono ad una palestra vicina per la sessione mattutina di pesi, che durava sempre un paio d'ore abbondanti.

Invece Anne ed i cuccioli erano a fare la spesa con Marie ed erano molto attente a ciò che compravano, visto che le ragazze seguivano un regime alimentare molto rigido, semplice ma nutriente.

"Guarda, frutta e verdura sono fresche!" Disse Anne.

"Meno male! Così possiamo fare loro anche delle belle spremute."

Anne era d'accordo e pensarono principalmente a quello, poi guardarono la carne ed il pesce.

Dopo una ventina di minuti, le due ragazze pagarono e lasciarono il supermercato, sistemarono la spesa in auto e, mentre Anne sistemava i cuccioli nel rispettivo seggiolino, Marie portò via i due carrelli.

Arrivarono al condominio in cui alloggiavano proprio nell'attimo in cui le ragazze tornavano dagli allenamenti "Ciao, buongiorno!" Salutó Parnelle, così come le altre, con Mathers e Raigher che carezzarono anche i cuccioli.

Kara si avvicinó a Marie, come fece anche Laurel, che abbracció Marie stessa e le carezzó il ventre "Come ti senti?" Chiese la bionda.

"Bene! Prima ho preso le medicine e le vitamine, poi sono andata con Anne ed i cuccioli a fare la spesa!"

"Ok... L'importante è che stai bene."

Marie, d'istinto, abbracció l'Alpha "Sei sempre dolce, con me... Grazie!"

"Lo faccio volentieri! E poi tu mi stai aiutando a realizzare il sogno di diventare madre... Ho un debito enorme, nei tuoi confronti!"

"Non dirlo nemmeno!" Rispose, mentre entravano nel palazzo, lasciando fuori solo Lonny ed Anne, unite in un bacio appassionato, coi cuccioli in macchina.

"Venite, piccoli!" Disse proprio Lonny, prendendo i due maschietti e Anne prese le bimbe, lasciando le buste della spesa a Freddy, il ragazzo che lavorava in portineria nei weekend.

Il ragazzo consegnò le buste della spesa a Marie, che divise le sue da quelle di Anne e fu Lonny, una volta portati in casa i cuccioli, a prendere le sue tre buste.

Poi Marie si mise a preparare il pranzo alle due ragazze, mentre costoro facevano la doccia e, quando ebbero finito, trovarono in tavola petto di pollo con fagiolini e spinaci "Che profumino!" Sorrise Kara.

"Delizioso." Ribadí Laurel.

"Buon appetito!" Se ne uscì Marie ed iniziarono a pranzare, chiacchierando e sorridendo.

Anche a casa di Lonny, costei ed Anne stavano pranzando, quando l'Alpha posó la forchetta e si avvicinò alla sua Omega che, dopo aver dato il biberon ai cuccioli, aveva fatto fare loro il ruttino e li stava mettendo a nanna.

Quando anche l'ultimo piccolo si fu addormentato, Lonny circondó con le braccia la vita della compagna "Amore... Stai per andare in calore?"

"Si... Dovrei entrare nel mio periodo domani..."

"Hai già un odore molto invitante..." Ringhió la castana, carezzando i fianchi dell'altra "Ma almeno sarai in forma per la prossima settimana, quando avremo il secondo quadrangolare in Italia..."

"Italia? Davvero?"

"Si." Rispose Lonny, dando un bacio sul collo alla sua Omega.

Anne si voltò nell'abbraccio di Lonny e le cinse il collo con le braccia "Vuoi un po' di coccole?"

"Si..." Sorrise la castana, facendole le fusa, quindi la prese in braccio per portarla a letto e poterla amare, per poi addormentarsi abbracciate, come piaceva a loro.

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Capitolo 16
*** Helping. ***


Dopo pranzo, Lonny prese il cellulare per scrivere a Kara e chiederle se lei, Laurel e Marie volessero occuparsi dei cuccioli, visto che Anne stava per entrare nel suo periodo del calore.

Le tre ragazze accettarono, così Lonny ed Anne salirono all'appartamento di sopra per portare i piccoli ed il necessario alle amiche.

"Grazie mille... A buon rendere!"

"Di nulla... E riguardati, il suo calore sta influenzando anche te!"

Lonny ringhió appena "Beh, perché io e lei ci siamo sempre attratte... Siamo in perfetta sintonia!"

"Allora andate... I vostri piccoli sono in ottime mani." Sorrise Kara.

"Per me sarà un'occasione per fare pratica..." Disse Laurel e Marie fu d'accordo con lei.

Baciati i figlioletti, Lonny ed Anne tornarono del loro appartamento e chiusero la porta con doppia mandata e l'Alpha si avvicinò subito alla compagna, per baciarla.

"Aspetta... Prima vado a farmi una bella doccia..."

"Se venissi anch'io con te?" Chiese Lonny, carezzando la sua Omega e baciandole il collo "Sai quanto adoro fare la doccia con te..."

Anne sorrise, dandole un bacio "Oh, lo so quanto ti piace..." Disse, dirigendosi verso il bagno, fermandosi sul ciglio della porta "Adesso non vieni?"

L'altra castana non se lo fece ripetere due volte e prese in braccio la compagna, entrando in bagno, pronta e decisa ad amarla.

E, sotto la doccia, l'amore e soprattutto la passione non tardarono a venire a galla, con Lonny che prese subito la compagna.

"Sei bellissima, amore... Stupenda!"

"Lo sei anche tu!" Sorrise Anne, baciando la sua amata con trasporto.

Nel mentre, nel loro appartamento, Kara e Laurel stavano facendo giocare i quattro piccoli, mentre Marie preparava loro una bella mousse di mela "Siete adorabili!"

"È davvero bello giocare con loro..."

"Alle due e mezza avete l'allenamento... Non stancatevi troppo!"

"Anche tu non devi stancarti..." Disse Laurel, alzandosi e dando un bacio sulla guancia a Marie "Cerca di non affaticarti..."

L'Omega posò le coppette con la mousse sul tavolo e Kara portò i piccoli a lavarsi le mani.

Invece Laurel carezzó il ventre di Marie e costei l'abbracció "Ti voglio bene... Non so cosa farei, senza te."

"Posso dire lo stesso. E, se me lo permetti..." Sussurrò la bionda, avvicinandosi e dandole un lieve bacio "Non vedevo l'ora di dartelo."

Marie, con gli occhi lucidi, si strinse al collo dell'Alpha "Laurel... Una nostra eventuale storia potrebbe essere dolorosa, per te, un giorno..."

"Lo so, ma io voglio vivere il presente e non pensare al futuro!"

"Dovrai pensarci, se vuoi stare con me..." Ribadí triste la giovane.

"Ok. Ma io voglio poterti donare tutto l'amore che meriti!" Ammise la bionda e stavolta fu Marie, a baciarla.

"Va bene."

Finalmente Kara uscì dal bagno coi piccoli e sorrise nel vedere le due amiche unite in un dolce bacio "Eccoci!" Esordí la ragazza, aiutando i cuccioli a mettersi seduti.

Allora anche Laurel e Marie tornarono a dedicarsi ai piccoli, imboccandoli e, per fortuna, tutti erano bravi, anche se Daley mise la manina nella coppetta per poi sporcare il viso di Kara e il proprio, mettendosi poi a ridere.

Tutti ridevano divertiti e Kara si alzò, prendendo il piccolo in braccio e coccolandolo, perché Lonny le aveva detto quanto fosse vivace il figlioletto e che gli piaceva ricevere coccole, prima di mangiare e così fu.

Il pranzo proseguí tranquillo e poi, dopo aver lavato piatti, posate e bicchieri, tutte si coricarono, visto che alle due e mezza ci sarebbe stato l'allenamento.

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Capitolo 17
*** Allenamento Particolare. ***


Dopo tre giorni, Lonny ed Anne finirono il periodo del calore e, insieme, andarono a riprendere i loro quattro cuccioli all'appartamento di sopra, da Laurel, Kara e Marie.

"Piccoli!" Disse Anne, quando Marie ebbe aperto la porta.

Ed Anne mostrò una prontezza di riflessi degna di nota, tanto che la mousse destinata a Daryl finí in faccia a Lonny, per la gioia del piccolo, che si divertiva in modo incredibile.

"Anch'io sono felice di rivederti, amore!" Disse la castana, andando dal piccolo e prendendolo in braccio.

"State bene?"

"Si, grazie!" Sorrise Anne "E loro? Sono stati bravi?"

"Quattro angioletti."

"Confessate... Chi si è presa più mousse in faccia?" Chiese Lonny, con Laurel e Marie che indicarono Kara, che sorrise divertita.

"Io e Anne li portiamo a casa... Voi avete l'allenamento!"

"Pronte ad andare?"

Le tre, col rispettivo borsone sulle spalle, presero e lasciarono l'appartamento poi il palazzo, dirette al vicino campo d'allenamento.

Una volta lì, nello spogliatoio, tutte si cambiarono, indossando maglietta e calzoncini del completo d'allenamento e scarpe da calcetto.

"Come ben sapete, fra cinque giorni ci sarà il quadrangolare in Italia... E oggi farete un allenamento speciale, visto che laggiù farà molto caldo."

Fu Andrade, il preparatore, ad avanzare, mentre la Bowmann si avvicinò alla sua bici "Coraggio, ragazze! Di corsa, di corsa!" Se ne uscì lui, partendo con una corsetta leggera.

Le ragazze si scioccarono, avendo capito che avrebbero corso per le strade di Wolfsburg, come qualche volta faceva la formazione maschile.

"Moriremo!"

"No no... Dobbiamo farcela!"

"Basta lamentarsi! Fate andare i muscoli!" Le riprese Parnelle, partendo poi all'inseguimento di Andrade, ormai molto avanti.

"Su, ragazze!" Le beccó anche la Bowmann, rimasta in coda al gruppo con la sua bicicletta.

Le giovani correvano per Wolfsburg e salutavano i vari tifosi che incontravano lungo il tragitto ed arrivarono poi al fiume "Stop!"

Tutte si misero subito sedute sull'erba fresca e cercavano di prendere un po' di fiato "Adesso che siamo qui, farete un po' di allenamento nel fiume!"

"Che???"

"Su, entrate e nuotate! Seguite le istruzioni di Andrade."

L'uomo Sudamericano entrò in acqua dopo aver tolto scarpe e calzini, come fecero tutte "Nuoteremo un po' controcorrente! Raggiungeremo quel masso e torneremo qui."

"Mi piace... Possiamo anche rinfrescarci."

"Concordo!"

"Ho una domanda..." Disse Leilani "Ma in Italia farà così caldo?"

"A Torino non lo so... Ma a Napoli sicuramente si."

"Non è solo un quadrangolare?"

"No, ho appena ricevuto il messaggio che conferma un'amichevole contro il Napoli... La loro squadra è appena stata promossa in Serie A e il mister vuole saggiare le abilità e soprattutto le motivazioni delle sue giocatrici!"

"Capito..."

"Su, adesso basta parlare... Nuotate!"

Andrade si immerse e le ragazze con lui, quindi fecero ben seicento metri, facendo sei volte il tratto indicato.

"Bene! E ora riprendete a correre fino al campo."

Le ragazze non credettero alle loro orecchie, ma sapevano che la Bowmann cercava di punzecchiare il loro orgoglio di Alpha ed accolsero quindi la sfida.

"Dai, fate una bella gara a chi arriva prima! E fate attenzione alle automobile e a tutto, in generale!"

Le prime a raccogliere la sfida furono Kara, Laurel, Lonny, Parnelle, Mathers e Danae, che partirono di corsa, prendendo la direzione del campo.

Chissà chi sarebbe stata la vincitrice.

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Capitolo 18
*** Verso L'Italia. ***


Passarono tre giorni e le nostre ragazze stavano sistemando il rispettivo borsone, visto che, alle due, avrebbero avuto il volo che le avrebbe portate in Italia, più precisamente a Napoli per l'amichevole prima del quadrangolare a Torino.

E, nei tre giorni precedenti la partenza, le ragazze si erano allenate, ovviamente, ed avevano visionato i video delle squadre che avrebbero incontrato in Italia.

"Mi raccomando, non ammetto errori e cali di tensione! Prendete seriamente ogni avversaria, perché tutte meritano rispetto, non importa il loro valore! Chiaro??" Avanzó la Bowmann, sull'autobus che le avrebbe portate in aeroporto.

Con loro, ovviamente, vi erano anche Anne, i cuccioli e Marie, ma anche fidanzati, fidanzate e mariti delle altre giocatrici, che aspettavano la squadra in aeroporto col resto dello staff.

Arrivata la squadra, tutti insieme fecero il check-in e poi si imbarcarono, con l'aereo che decolló e, a bordo, le ragazze si rilassavano, anche se Anne e Lonny tenevano d'occhio i loro cuccioli, fatti sedere sul sedile accanto al loro, sulla fila opposta, davanti a Kara e Lola Aspas, il portiere di origine Spagnola.

"Questi chicos sono davvero bravi!"

"Vero... Sono d'accordo."

"Non ti piacerebbe averne?"

"Chissà... Magari, in futuro... Ora no, anche perché sono single!"

"Miguel non vuole averne, almeno per ora." Disse la ragazza Spagnola "Ma a me non dispiace... Insomma, ho ventidue anni! Voglio giocare molto prima di avere figli."

Kara sorrise "Io amavo una ragazza, quando ero a LA, ma lei amava un uomo e... Beh, è una ferita che ancora non si è sanata."

"Mi dispiace... Ma troverai la ragazza giusta per te!"

"Grazie!"

Invece Laurel non aveva di questi problemi, visto che continuava a stare accanto a Marie in ogni modo possibile, regalandole baci, carezze e mostrandosi molto premurosa, nonostante i due allenamenti al giorno e la sessione video per studiare le avversarie.

La bionda le aveva promesso che l'avrebbe aiutata e stava mantenendo alla grande la promessa.

"Vuoi qualcosa? Chiamo la hostess..."

"No no, grazie... Sto bene così." Rispose, mentre Laurel le carezzava il ventre, lievemente rigonfio.

Invece Mathers e Leilani, sedute davanti a Lonny ed Anne, spesso tenevano d'occhio i quattro cuccioli che, tranquillamente seduti, si guardavano attorno un po' spaesati e un po' curiosi "Adoro questi piccolini..."

"Sono le nostre mascotte!"

"Giocheranno nelle nostre giovanili, vero?" Chiese Mathers.

"Certo!" Risposero assieme le due madri, orgogliose.

"Meno male... E chissà, magari saranno anche loro campioni e campionesse..."

"Se hanno preso un po' da Lonny sicuramente!"

"E poi chissà... Magari avranno fratellini o sorelline... O entrambi!"

Anne sorrise e si sporse per darle un bacio "Si, ma non fateli qui a bordo!" Scherzó Lola e qualcuna sorrise.

Costoro parlavano ed altre, invece, dormivano, viste le quattro ore di volo, anche se Kara pensava alle parole di Lola e chiuse gli occhi, lasciando che il dolore prendesse il sopravvento.

Dolore che presto diventò rabbia e cacciò rapidamente il pensiero di Lena, che si stava insinuando nella sua mente.

E, manco sapesse leggere nel pensiero, Laurel aveva notato che qualcosa non andava nell'amica "Ehi... Stai bene?"

"Si... Un pensiero cercava di farsi largo nella mia mente, ma sono riuscita a cacciarlo via!"

"Ok... Anche perché ci servi al massimo della condizione, non a mezzo servizio."

"Tranquilla... Darò il meglio di me, come al solito!" Ammise decisa Kara e Laurel, innanzi a quegli occhi di fuoco, le credette sulla parola.

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Capitolo 19
*** Pizza Time! ***


Dopo le necessarie ore di volo, la squadra arrivò all'aeroporto di Napoli e lì trovarono un dirigente del team Partenopeo col pullman, venuto appositamente a prenderle.

"Buongiorno e benvenute a Napoli!" Disse l'uomo, con un leggero accento tipico della zona "Grazie per aver accettato di giocare questa amichevole! Sono Luigi Casagrande, vi accompagno all'albergo vicino al campo da gioco!"

Le nostre ragazze ringraziarono, quindi lasciarono il rispettivo borsone nel vano bagagli e poi vi salirono a bordo, quindi l'autista mise in moto e partí, lasciando la zona dell'aeroporto.

Il campo e l'albergo erano poco fuori città, in una zona piuttosto tranquilla e le ragazze si erano guardate un po' intorno, durante il tragitto, mentre il paesaggio correva "Che bel posto!" Esclamò Mathers, meravigliata.

"Bello, vero?" Sorrise l'uomo "Se posso consigliare, visto che l'amichevole è tra due giorni, potete visitare la città e assaggiare la nostra pizza!"

"Sarà bello fare un giro in città!"

"Possiamo fare un'uscita in compagnia... Che ne dite?"

"Mi scusi..." Rivolse Lonny a Luigi "I nostri parenti e i tifosi sono già arrivati?"

"Si! E sono nell'hotel vicino allo stadio dove gioca la prima squadra maschile... Questo era al completo, siamo riusciti a prenotare solo per voi." Spiegò lui.

"Ok, grazie... Volevo solo sapere ove fossero la mia compagna e i miei cuccioli..."

"Giusto, è comprensibile!"

"Su, andate a portare i vostri bagagli in stanza, poi avrete la giornata libera!" Disse la Bowmann.

Le ragazze obbedirono, felici per la giornata libera e, mentre salivano al quarto e quinto piano, a loro riservati, Parnelle concordó con le compagne di squadra un'uscita serale in pizzeria per assaggiare la famosa pizza direttamente dalla città che l'aveva inventata.

Ovviamente l'invito venne accettato da tutte, che avvisarono il compagno o la compagna che le aveva seguite per vedere l'amichevole e, in seguito, il quadrangolare a Torino.

Le ragazze sistemarono il rispettivo bagaglio, fecero un breve riposino o si rilassarono in altri modi, poi andarono tutte a farsi una bella doccia, così da essere pronte per le sette e mezza.

Si ritrovarono nella hall poi, tutte insieme, andandosene, dopo che Parnelle ebbe memorizzato sul cellulare il nome dell'albergo e della via in cui si trovava.

E poi se ne andarono, dirette all'albergo in cui si trovavano compagne e compagni, che le avrebbero aspettate fuori.

Una volta arrivate, grazie alle mappe sul cellulare, si riunirono al rispettivo amore, chi lo aveva ovviamente, con Lonny che riabbracció i suoi cuccioli che, di mano ad Anne e Marie, si agitarono subito nel vedere la loro madre avanzare.

"Amori belli!" Disse la castana, inginocchiandosi per abbracciarli e baciarli tutti sulla fronte.

"Che eleganza..." Scherzó Anne.

"Anche tu sei bellissima, amore!" Sussurró la giocatrice, alzandosi per baciare la sua amata.

"Su su, andiamo!" Disse Parnelle.

"Io sono stato qui in viaggio di lavoro due mesi fa..." Avanzó Hugo, il fidanzato di Lia "C'è una pizzeria buonissima qui vicino!"

"Allora facci strada!"

Il tipo prese e condusse tutto il folto gruppo verso la pizzeria che conosceva e tutte non vedevano l'ora di assaggiare quella prelibatezza e non solo.

"Mi raccomando, Kara, non esagerare come tuo solito!" Scherzó Laurel.

"Ehi!! Io non mangio molto!" Ribattè, facendo sorridere quasi tutte.

Parnelle la prese sotto spalla e strinse un poco, con fare affettuoso "Sai cosa ti dico, Bomber? Mangia quanto vuoi, a patto che poi metti la palla nel sacco! Che ne dici?"

"Beh... Affare fatto, Capitano!"

"Perfetto!" Sorrise la bionda Parnelle, dando una vigorosa stretta di mano a Kara, seguita da una bella pacca sulle spalle.

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Capitolo 20
*** Insegnamenti. ***


Dopo due giorni passati ad allenarsi e visitare la città, senza scordare foto e autografi, arrivó quello della tanto attesa amichevole.

Gli spalti del piccolo stadio in cui giocava la squadra femminile erano gremiti ed il pubblico tifava con calore e rispetto.

Fidanzati e fidanzate senza scordare i figli, delle nostre ragazze erano nella fila più vicina al campo, accanto a molti bambini.

Proprio i bambini, dopo lo scambio dei gagliardetti a centrocampo tra le due Capitane Parnelle da una parte e Irena Grande dall'altra, iniziarono a gridare tutti eccitati e con gli occhi pieni di meraviglia, quando Kara era in possesso del pallone.

La squadra Partenopea, però, era piuttosto giovane, visto che la giocatrice più anziana aveva 29 anni, mancavano di esperienza e ciò le portò a prendere gol dopo solo due minuti da Lonny, con una precisa palombella di testa che scavalcó il portiere.

Però le ragazze in azzurro sembravano essere entrate in campo già con l'idea che avrebbero perso e, infatti, a fine primo tempo, il risultato vedeva le nostre in vantaggio di cinque reti a zero.

Non andarono negli spogliatoi, ma rimasero in campo, sedute o in piedi davanti alla rispettiva panchina, a fare strategia e gruppo tutte insieme.

Ma, rientrate in campo, l'inerzia della gara non cambiò "Forza, ragazze! Anche se siamo in vantaggio di sette reti, non dobbiamo mollare!" Se ne uscì Parnelle, che voleva sempre tenere alta la concentrazione delle sue compagne di squadra.

E, quando Kara segnò di precisione, con un tiro effettato ad arco quasi da centrocampo, gli spalti e le ragazze in campo e fuori si ammutolirono per lo stupore, coi bambini che furono i primi a scattare in piedi e gridare, mentre applaudivano, i quali fecero ancora più tifo quando Kara si voltò a salutarli e mandò loro un bacio.

A fine partita, dopo strette di mano, baci sulle guance e complimenti vari, Kara stessa andò dai bambini, che l'aspettavano a bordo campo per le foto e, dopo averne scattate con tutti e fatto autografi, chiese a Tara Lawson, difensore del Napoli, di passarle il pallone ed entrò in campo coi piccoli e piccole.

"Ma che fa??" Chiese Mathers.

"A Kara piacciono, i bambini..." Disse Laurel "Ha sempre sognato di avere dei cuccioli..."

"Si vede!" Accordó Lola "Me lo aveva rivelato anche sul volo, mentre venivamo qui."

"Quella ragazza mi piace moltissimo!" Sorrise orgogliosa Parnelle "È molto forte, ha solo diciassette anni, è un talento puro... Per questo farò di lei il mio successore, quando smetterò di giocare!"

L'ammissione colpí tutte, ma nessuna si permise di discordare, perché Parnelle aveva ragione, riguardo Kara e tutte sarebbero state ben liete di averla come Capitano.

Sempre se sarebbero rimaste, ovviamente, perché nel calcio nulla era scontato e le situazioni cambiavano molto spesso.

Nel vedere Kara tanto gioiosa e in possesso di un'energia quasi inesauribile, anche le giocatrici del Napoli si unirono a lei, trasformando quell'amichevole senza storia a causa dell'enorme divario tecnico in una festa per i piccoli tifosi.

Giocarono per un'oretta buona, poi tutte andarono negli spogliatoi per fare la doccia e cambiarsi.

Ma, al pullman, dopo essersi ricongiunte con fidanzati, fidanzate e figli, Kara notò una ragazzina sulla sedia a rotelle "Kara...?" Tentó la donna con lei, con timidezza.

"Si, sono io."

"Potrebbe fare una foto con mia figlia e firmarle il pallone?"

"Ma certo!"

Allora la bionda firmò il pallone, mentre la donna le rivelava che la figlia, Karin, era sordomuta "Vorrebbe, se può, ricevere un bacio da lei... Sa, ha un debole..."

La bionda sorrise, si avvicinò e prese la ragazzina in braccio, come una principessa facendola arrossire e le diede un piccolo bacio a fior di labbra, mentre la madre scattava la foto.

"Vieni ancora a vedermi, ok?" Chiese, mentre la donna usava il linguaggio dei segni per tradurre alla figlia.

"Ha detto che accetta!"

"Bene... A presto allora!" Disse, prima di prendere e salire sul pullman, che le avrebbe riportate in albergo.

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Capitolo 21
*** Credo in te! ***


Il mattino seguente, le ragazze si scegliarono e si ritrovarono nella sala principale dell'albergo per la colazione, leggera ma nutriente e poi, dopo aver ringraziato il direttore sportivo del Napoli, lasciarono la struttura per prendere il pullman che le avrebbe portate a Torino.

Parenti e figli vari, oltre ai tifosi, erano partiti un'ora prima, prendendo il primo treno diretto a Torino, invece le ragazze avevano davanti sei ore di viaggio in autobus.

"Ma io ho sonno..." Lamentó Lola.

"Su su, non c'è tempo per lamentarsi!"

"Tra due giorni abbiamo il quadrangolare." Se ne uscì Kara.

"Ben detto ragazzina!" Ribadí Parnelle, tirandole una pacca sulle spalle e, per poco, la giovane non sputó un polmone.

L'autista mise in moto il pullman e presto lasciarono Napoli, con le giovani che riposavano o cercavano di svagarsi.

Alcune ascoltavano la musica o giocavano col cellulare, controllavano i social o leggevano, invece Parnelle andò a sedersi accanto a Kara, scambiandosi di posto con Roman "Capitano..." Disse Kara, togliendo le cuffiette "Posso fare qualcosa per te?"

"A parte dare sempre il massimo in campo no... Voglio solo parlare un po' con te..."

"Ho fatto qualcosa di sbagliato?"

Parnelle sorrise "No no, anzi! Mi piaci molto perché non sei solo fortissima in campo, ma anche fuori. Ieri ne ho parlato con la squadra, mentre eri in campo a giocare con quei bambini..."

"Si? Davvero?"

"Si!" Sorrise la Capitana "Quando sarò stanca e deciderò di ritirarmi, o quando sarò infortunata o ammalata, tu prenderai il mio posto! Tu sarai il prossimo Capitano!"

Kara la fissò a bocca aperta e con occhi sgranati "Come? Io Capitano?"

"Esatto!"

"Perché proprio io?"

"Perché quando ti guardo negli occhi rivedo me, agli inizi della mia carriera, in Danimarca... E scommetto tutto ciò che vuoi che tu arriverai in cima, proprio come ci sono arrivata io! E poi vincerai il Pallone d'oro."

"Dubito, ma... Sarebbe un sogno!"

"Perché dubiti?"

"Ci sono giocatrici più forti di me, al mondo... Perché credi che sarò io, ad arrivare in cima?"

"Ho un occhio particolare per il talento e... Non dubitare mai, di te stessa. Sei fortissima e, anche se ci sono altre giovani forti, credimi... Nessuna lo è come te!"

"Beh, io... Io ti ringrazio... Nessuno mai ha avuto così tanta fiducia in me e nelle mie capacità!"

"Di nulla, ho solo detto la verità!" Sorrise Parnelle "Io non fo la mia fiducia a chiunque. E tu sei la mia scommessa, piccolina!"

Kara sorrise a sua volta e strinse con vigore e orgoglio la mano tesa del suo Capitano, che tornò poi a sedersi al suo posto.

La giovane Alpha rimise poi le cuffiette per ascoltare la musica, ma prima scrisse un messaggio ai genitori per raccontare loro di ciò che Parnelle le aveva detto, con Eliza che le rispose poi, felicissima per la figlia.

Ma Kara era felice in parte, perché non poteva fare a meno di pensare a Lena ed a quanto avrebbe voluto condividere con lei questa notizia.

Però la mora non aveva scelto lei e questo la devastava ogni volta.

"Stai pensando a lei?"

Kara notò Laurel seduta al suo fianco e sorrise amaramente "Si... Sai, Parnelle mi ha detto di voler fare di me il prossimo Capitano del Wolfsburg e avrei voluto condividere con lei questa notizia..."

"Ma lei non ha scelto te. Così come Dinah non ha scelto me..."

"Già." Rispose Kara.

"Non pensiamoci... Abbiamo la nostra carriera, abbiamo noi stesse e le nostre compagne!"

"Hai ragione!" Ribadí la bionda e Laurel le sorrise, prima di far partire a sua volta la musica.

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Capitolo 22
*** Un Torneo di livello. ***


Arrivate finalmente a Torino, le nostre ragazze vennero lasciate fuori dall'albergo in cui tutte le squadre alloggiavano, a pochi metri dal campo in cui avrebbero giocato.

Non molto distante vi era quello in cui alloggiavano i tifosi e i familiari al seguito, infatti Lonny, dopo aver lasciato il borsone nella sua stanza, mise l'indirizzo nel navigatore del cellulare e raggiunse il posto, trovando Anne ed i cuccioli fuori da esso ad aspettarla.

I piccoli erano felicissimi di vedere l'altra madre e Lonny fece le fusa a tutti e li baciò sulla fronte, poi si dedicò ad Anne, baciandola con passione "Amore... Com'è stato il viaggio? Faticoso?"

"Abbastanza... Loro sono stati bravissimi!" Rispose l'Omega e Lonny sorrise ai suoi cuccioli. Insieme andarono all'altro albergo, ove Anne salutò Kara, Laurel ed il resto della squadra.

"Il quadrangolare inizierà domani... Che ne dite di un giro in città?"

Tutte accettarono l'invito di Parnelle e anche la Bowmann accordó la libera uscita alle sue ragazze.

"Quando saprò le squadre partecipanti, oltre alla Juventus, ve lo comunicherò."

"Bene, allora... Andiamo."

A seguito di Parnelle, le ragazze andarono in primis all'albergo in cui alloggiavano le loro famiglie ed i tifosi, così da poter passeggiare coi loro cari.

Kara e Laurel tenevano sulle rispettive spalle i due cuccioli maschi di Lonny ed Anne e costoro tenevano le due femmine.

"Quello è lo stadio della squadra maschile..." Disse Haraki "Loro sono in tournée negli USA, noi giocheremo qui! Non vedo l'ora."

"E ho letto sui social che sarà quasi sold out!" Avanzó Lola.

"Wow..."

"Cosa c'è? Felice di giocare innanzi a parecchi tifosi?"

Kara sorrise a Parnelle "Per me è molto elettrizzante! Mi da più carica, più energia e mi sprona a fare sempre meglio..."

"Lo dicevo io, che mi ricordi tanto ne stessa alla tua età!" Ribadí la Capitana, tirando una pacca sulle spalle di Kara.

"Capitana, così rischi di ucciderla!" Scherzó Roman e tutte risero.

Dopo aver visto lo stadio, le ragazze arrivarono innanzi alla Mole ed entrarono in un bar, così da prendere tutte un succo di frutta, poi pagarono e si rimisero in marcia.

Mentre camminavano, Parnelle ricevette un messaggio dalla Bowmann, lo lesse e sorrise "Cosa c'è?" Chiese Lonny.

"Le squadre partecipanti al torneo..." Rispose, ottenendo l'attenzione generale "Noi, la Juventus, il Manchester City e l'Ajax!"

"La mia ex squadra..." Se ne uscì Lonny ed Anne deglutí.

"Che ti succede?"

"Vuol dire che ci saranno i miei genitori... Sai che mio padre è nel CDA della squadra. Verranno di certo..."

"Vedrà coi suoi occhi quanto sono brava!"

"Loro cercheranno di portarmi via... Di farmi tornare a casa!"

Allora Lonny la strinse a sé, dopo aver passato la figlioletta a Haraki "Affronteremo tutto insieme, come sempre! Ok?"

"Ok." Rispose Anne, con le lacrime agli occhi, accettando il bacio di Lonny.

"Tu sei la sua compagna e noi tutte siamo una famiglia." Avanzó Parnelle "Tu ed i cuccioli ne fate parte e staremo tutte dalla vostra parte!"

"Grazie... Grazie a tutte."

"Ci sono anch'io." Disse Marie, lasciando la mano di Laurel per abbracciare Anne.

"Con l'Ajax sarà la prima partita... Così potrai mostrare ai suoi genitori che campionessa sei e che Anne è in ottime mani!"

"Oh si... Puoi scommetterci!" Ribadí la castana, più che intenzionata a proteggere compagna e cuccioli.

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Capitolo 23
*** Scontro di cuore. ***


Passarono tre giorni, durante i quali le nostre ragazze si erano allenate e, finalmente, arrivò il momento della partita contro l'Ajax.

Lonny ed Anne videro i genitori di costei, ma i due coniugi nemmeno le considerarono, idem per i cuccioli.

"Ti prego, stai attenta..."

"Certo!" Disse Lonny, poi si uní al resto della squadra negli spogliatoi.

Dal canto loro, i due coniugi sembravano guardare Lonny mentre si riscaldava prima del match e chissà a cosa pensavano.

Il match inizió puntuale alle due e, fin dalle prime battute, nonostante la superiorità delle nostre, che trovarono la rete dopo sette minuti con Roman, la povera Lonny aveva già preso un sacco di colpi.

"Ehi, stai bene?" Chiese Haraki, chinandosi per vedere come stesse la compagna di squadra.

"Può continuare?" Avanzó invece la signora Polari, l'arbitro designato per la partita.

"Si... Senza problemi." Rispose Lonny.

La partita riprese con un calcio di punizione, lasciato proprio a Lonny, che fece gol, per la gioia dei tifosi.

Anche Anne, ovviamente, era felicissima "Visto, amori? La mamma ha segnato..."

I piccoli erano contenti e battevano goffamente le manine, perché nulla li rendeva più felici di sentire che l'altra mamma aveva fatto gol.

Le nostre andarono all'intervallo in vantaggio di tre reti, col terzo gol realizzato da Parnelle ma, una volta alla panchina, visto che non si sarebbe rientrate negli spogliatoi, Andrade, la Bowmann e tutte le ragazze videro i lividi violacei dei tacchetti delle avversarie "Questi sanguinano..."

"Ti metto del ghiaccio spray!" Disse il medico sociale e Lonny annuì e ringrazió, fissando poi Lola.

"Mi faresti una foto? Per dopo..."

La giocatrice Spagnola non ne capí il motivo, ma accettò "Fatto."

La gara riprese e, anche se Lonny continuava a prendere colpi su colpi, compresa una pallonata allo stomaco calciata da distanza ravvicinata, il Tridente d'Oro composto dalla stessa Lonny, Kara e Laurel inizió il solito show, realizzando due gol a testa in mezz'ora, chiudendo la gara sul 7 a 0 in loro favore.

E, dopo le strette di mano di fair play, le ragazze tornarono tutte negli spogliatoi, ove Lonny venne propriamente medicata e lì Anne la raggiunse, assieme a Marie ed ai cuccioli "Lonny!"

"Ehi..." Se ne uscì solo la castana, tra le smorfie di dolore.

Le due si fecero le fusa a vicenda, ma qualcuno entrò nello spogliatoio "Chiediamo scusa..." Disse nientemeno che Teun Buijk, il padre di Anne, seguito da sua moglie Anthea, entrambi impassibili.

"Prego." Rispose solo la Bowmann.

I due fissarono la figlia "Lei è una combattente, ma non è adatta a te! Quindi perché non torni a casa?"

"No! Io non lascerò Lonny ed i cuccioli." Ribadí l'Omega.

"Allora facciamo così." Disse la donna, mentre il team guardava e ascoltava in silenzio e con disgusto "Questo è per te, così puoi sparire dalla vita di Anne coi bambini."

Lonny non staccó gli occhi dalla donna, tenendo la mascella serrata e prese l'assegno, rompendolo davanti a lei "Io, il mio cuore ed i miei sentimenti non siamo in vendita. Quindi potete andarvene!"

"Come vuoi. Peggio per te... Hai buttato all'aria venti milioni."

I due se ne andarono ed Anne, in lacrime, abbracció Lonny, baciandola "Ti amo!"

"Ti amo anch'io! E mai nessuno mi porterà via dalla mia famiglia... Ho scelto te... Voi. E sceglierò sempre voi!" Ammise l'Alpha.

Poi Lola scattò loro una foto e Parnelle si alzò in piedi, applaudendo, seguita dal resto della squadra.

Poi le foto delle gambe ferite e del bacio vennero usate per un post sul profilo Instagram di Lonny -Life is hard, but love wins. Love is everything, always-.

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Capitolo 24
*** Rispetto. ***


Il secondo giorno del Torneo, vide le nostre contro le Inglesi del Manchester City e la Bowmann aveva preparato la partita con più minuzia del solito.

"Piccolina." Rivolse Parnelle a Kara, sedendosi accanto a lei sul pullman che le avrebbe portate allo stadio.

"Capitana... Dimmi."

"Ricordi quando ti avevo parlato di giovani ragazze della tua stessa età che potrebbero essere tue rivali in campo internazionale?"

"Certo." Rispose la ragazza, guardando la foto che Parnelle le stava mostrando e vide la foto di una giocatrice della squadra Inglese.

"Lei è Kayla Ritchie, ha la tua stessa età ed è molto brava, come difensore. E scommetto che sarà lei, a marcarti."

Kara sorrise un poco "Sarà di certo una bella sfida... Farò del mio meglio per vincerla io!"

"Piccolina, tu mi piaci sempre di più!"

Nuovamente Kara sorrise e il pullman, in pochi minuti, arrivó a destinazione, con le ragazze del Wolfsburg e del City che si prestavano a qualche foto e autografo coi fans.

Negli spogliatoi, la Bowmann illustró alle sue ragazze le tattiche studiate anche nelle sedute video e poi via in campo per il riscaldamento, una volta pronte e, dopo un'ora, tornarono negli spogliatoi per mettersi l'uniforme e infine di nuovo in campo, pronte ad iniziare le ostilità.

Come pronosticato da Parnelle, fu Ritchie a marcare Kara e la loro sfida infiammó subito il pubblico "Sei molto forte! È bellissimo, giocare contro di te." Sorrise Kara.

"Posso dire lo stesso." Rispose Ritchie.

Solo che la povera ragazza del City non sapeva quanto Kara fosse veloce e presto faticó un po' a starle dietro e, alla mezz'ora, la bionda segnò il gol del vantaggio e, dopo cinque minuti, serví il pallone del 2 a 0 a Lonny, che insaccó di testa.

Si andò a riposo sul 2 a 0 per le nostre ragazze in verde, anche se la divisa da trasferta era blu e, in panchina, la Bowmann chiese alle sue di giocare così, ma senza calare l'attenzione.

E, dopo i quindici minuti dell'intervento, la gara riprese e fu Parnelle a segnare il terzo gol, poi Laurel fece doppietta e, nell'esultare sotto la curva coi tifosi in verde, mandò un bacio a Marie che, seduta accanto ad Anne, arrossí un poco.

"È pazza di te..."

Marie sorrise, arrossendo "Si... Anche io sono pazza di lei! Spero solo di avere tutta la vita, con lei..."

"La avrai, ne sono certa!" Disse Anne, prima di abbracciarla.

Laurel fece poi il sesto gol, poi il City trovò gol su punizione con Roberta Mason, la Capitana ed infine Kara chiuse la gara sul 7 a 1.

Finite le ostilità, Kara andò da Ritchie, che stava a sua volta avanzando verso la bionda "Complimenti!"

"Grazie, anche a te!"

"Grazie..." Sorrise la castana Ritchie "Non vedo l'ora di giocare ancora contro di te!"

"Posso dire lo stesso!"

"Potrei avere l'onore?" Chiese Ritchie, togliendosi la maglia e porgendola a Kara che, a sua volta, tolse la propria per scambiarla con l'avversaria.

"Ci vediamo."

"A presto!" Rispose la castana, stringendo la mano tesa di Kara e poi le due si abbracciarono.

Parnelle, che guardava la scena, sorrise ed era sempre più certa della sua scelta riguardo il futuro.

Nessuno più di Kara Danvers sarebbe stata degna di essere il suo successore come Capitana.

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Capitolo 25
*** L'ultimo giorno. ***


Arrivò anche l'ultimo giorno del Torneo e le nostre ragazze se la sarebbero vista contro le padrone di casa della Juventus.

"Hanno una bella difesa, un centrocampo molto tecnico ed un attacco ben strutturato, quindi state concentrate!" Se ne uscì la Bowmann.

Le ragazze annuirono e poi via, in campo per il riscaldamento, mentre il pubblico accolse con un boato le padrone di casa.

"C'è mezza Nazionale Italiana dentro... Sono giocatrici esperte, stiamo attente." Disse Parnelle e le altre si limitarono ad ascoltarla, concentrate.

Dopo un'ora di riscaldamento, tornarono negli spogliatoi per prepararsi e, una volta in campo, l'arbitro fischió l'inizio del match.

Le ragazze in bianconero marcarono strette Kara, Lonny e Laurel, ma la prima, con il supporto di Parnelle, salita sull'asse di centrocampo, mise un po' in crisi la difesa avversaria e Kara si smarcó, prese palla e tirò con precisione all'incrocio dei pali, segnando il primo gol "Grande!!" Se ne uscì Laurel, saltandole in spalla.

"Grazie."

"Brava, piccolina... Brava!" Sorrise Parnelle, abbracciandola.

Kara sorrise alla sua Capitana e, quando il gioco riprese, la punta della Juve, Cristiana Girs, puntò e sfidó personalmente Kara, decisa a saltarla usando la sua speciale finta, ma la giovane Alpha non ci cascó "Ehi! Come ci sei riuscita??"

"Ti sei aperta troppo... Non devi mostrare il fianco!"

L'italiana rimase colpita, poi sorrise e corse dietro alla biondina, che nemmeno la Capitana Sarà Galeni riuscì a fermare "Ma è un demonio!" Se ne uscì la giocatrice di colore "Che qualcuno la fermi!"

Fu una delle ragazze che giocava a centrocampo, Martinne Soorgeren, di origini Islandesi, a fermare Kara, colpendola con una poderosa spallata e la biondina cadde rovinosamente.

"Kara!" Tentó Lola, mentre la giocatrice avversaria veniva ammonta dall'arbitro.

"La spalla..." Sibiló la ragazza, mentre l'arbitro autorizzó l'ingresso del medico sociale del Wolfsburg.

"Ti fa male la spalla?" Chiese Andrade.

"Si... Fa malissimo!"

Il preparatore ed il medico controllarono la spalla, che era uscita dal suo asse "Purtroppo devi uscire e farti medicare... La spalla è lussata."

Kara era davvero dispiaciuta e Andrade fece cenno alla Bowmann per il cambio e fu Leonie Kramer ad entrare al posto della bionda, che uscì tra gli applausi del pubblico.

All'intervallo, la Soorgeren andò a vedere come stava Kara e le chiese scusa, con la bionda che le strinse la mano tesa, segno che non le portava rancore.

Ripresa la partita, il Wolfsburg la chiuse quasi subito, con Parnelle che segnò il secondo e terzo gol, poi Lonny e Laurel ne fecero uno a testa, chiudendo la partita all'ottantesimo, prima di essere sostituite.

E, fine partita, la premiazione vide Kara come MVP, Laurel, Lonny e Cristiana come attaccanti, Chrissy Millau del City e Yana Roost dell'Ajax come centrocampiste, Ritchie come difensore e Szare Koopmans dell'Ajax come portiere.

Poi Cristiana andò a cercare Kara per scambiare la maglia con lei e si scambiarono la promessa di ritrovarsi di nuovo sul campo, in un contesto internazionale.

Dopo aver fatto la doccia, le ragazze si ricongiunsero coi rispettivi familiari e Anne, lasciati i piccoli a Lonny, si avvicinò a Kara "Come va la spalla?"

"Rientrate a Wolfsburg farò degli accertamenti... Andrade sta chiamando ora l'ospedale per avere un appuntamento."

"Capisco..." Rispose la castana, mentre il telefono della bionda suonava.

Era Eliza e, di certo, era preoccupata per lei, dopo aver visto la partita.

Mentre Kara rispondeva, prima di salire sul pullman Anne vide i suoi genitori e poi voltò subito il capo, così da prendere per mano Lonny, i loro cuccioli e lasciarseli nuovamente alle spalle.

Per sempre.

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Capitolo 26
*** Stop. ***


Il giorno dopo, giocatrici e tifosi salirono sui due pullman per tornare a Wolfsburg e tutti erano in pensiero per Kara e la sua spalla.

"In caso di lussazione o altro, ti sostituisco io!" Disse Leonie Kramer.

"Si..." Sorrise Kara, cercando di restare tranquilla.

"Chiunque di noi giochi, concordiamo tutte sul fatto che nessuna saprà mai sostituirti, piccolina!" Se ne uscì Parnelle, scompigliando i capelli biondi della giovane Alpha.

"No... Voi siete brave quanto me." Rispose Kara "Vedremo cosa mi diranno in ospedale quando arriveremo a Wolfsburg..."

"Forza e coraggio, ok? Noi siamo tutte con te!"

Kara sorrise alla sua Capitana poi, dopo ben sei ore d'autobus, comprese due soste in autogrill, l'autista lasciò Kara e Andrade fuori dall'ospedale, così i due vi entrarono.

E le altre ragazze erano ugualmente preoccupate così, invece di andare ciascuna nel rispettivo appartamento, rimasero tutte fuori dal palazzo in cui abitavano, assieme a Marie, Anne ed i cuccioli di costei.

"Chissà Kara... Sono così preoccupata, per lei..." Disse Lola.

"La nostra piccolina è forte! E noi saremo sempre qui a darle sostegno." Se ne uscì Parnelle.

Kara e Andrade arrivarono al palazzo in taxi attorno alle due e mezza e, a vedere che la bionda aveva la spalla fasciata e immobilizzata, tutte capirono che la cosa non era lieve.

"Spalla lussata... Quindici giorni di stop e poi devo fare riabilitazione."

Le compagne di squadra si limitarono ad abbracciarla per darle supporto "Ti allenerai solo in palestra..."

"Domani capiremo insieme quali esercizi potrai fare." Sorrise Andrade, carezzandole le spalle "Su, ora andate tutte a riposare."

Le ragazze annuirono, così ognuna andò nel rispettivo appartamento e Kara salì nel suo che divideva con Laurel e Marie assieme a costoro ed a Lonny e Anne coi loro cuccioli.

Una volta in casa, Marie andò a preparare un bagno caldo per Kara o Laurel, dipendeva da chi voleva andare per prima, poi si offrí di recarsi in farmacia per comprare gli antidolorifici per la bionda.

"Non devi andare da sola..."

"Tranquilla." Sorrise Marie, baciando Laurel "Vado con Lonny..."

"Te la tengo d'occhio io!" Se ne uscì la castana, andando poi con l'amica, dopo aver baciato Anne ed i piccoli addormentati.

"Posso portarli in una delle due stanze?" Chiese Anne.

"Prego, fai pure."

Invece Kara fu la prima ad andare a fare il bagno, con Laurel che si offrí di aiutarla, visto che, con la spalla in quelle condizioni, le sarebbe stato difficile lavarsi.

"Non devi... Penso di riuscire a farcela da sola..."

"Non è un problema!" Sorrise un poco Laurel "Aiuto un'amica! E poi mica mi scandalizzo!" Scherzó, facendole l'occhiolino.

Anche l'altra Alpha sorrise "OK ok... Va bene allora. Ti ringrazio!"

Laurel aiutò Kara e furono piuttosto rapide, a lavarsi poi, quando la bionda uscì, mentre la vasca si svuotava, Kara si lavó i denti e Laurel le asciugava i capelli.

"Fatto!"

"Ti ringrazio... Ti dovrò molti favori!"

"Ma no, non mi devi nulla!"

Allora Kara andò in camera a vestirsi, mentre Laurel rimase in bagno per fare la doccia.

"Tutto bene?" Chiese Anne.

"Si, tu? I cuccioli?"

"Tutto bene anche noi."

"Sei stata grande, coi tuoi genitori." Se ne uscì la bionda "Tu e Lonny avete dato loro una grande lezione."

"Sai... Io e Lonny siamo fermamente convinte che l'amore debba venire dal cuore e non dal denaro!"

"E io sono perfettamente d'accordo con voi!"

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Capitolo 27
*** Il Campionato. ***


Passò un mese e, a fine Agosto, iniziò il campionato, con la Bowmann che, per la gara inaugurale contro il Mainz, lasciò Kara in panchina, visto che non era tornata ad allenarsi da molto.

Ma, in campo, si sentiva la mancanza di Kara, visto che Ilyana, una ragazza dell'Under 19 chiamata per sostituire Kara stessa e Mathers, influenzata, non riusciva a fare breccia nella difesa a cinque avversaria.

E, al decimo del secondo tempo, l'allenatrice chiamò Kara in panchina, dopo averla mandata a riscaldarsi con le altre giocatrici in panchina.

"Mi raccomando... Sai cosa devi fare!"

"Sissignora... Farò del mio meglio!"

Appena la direttrice di gara diede il permesso, Kara sostituí Ilyana ed il boato del pubblico fu tutto per lei.

La bionda prese il suo posto sul fronte sinistro dell'attacco e, dopo soli cinque minuti dal suo ingresso, disegnó una traiettoria spettacolare su punizione e la palla finí in rete.

"La mia piccolina è tornata!!" Gridò Parnelle, correndo verso Kara e prendendola in braccio.

"Grande Kara!!"

Tutte le compagne fecero festa attorno a lei, poi la partita riprese e il secondo gol lo segnó Lonny su assist di Laurel ed il terzo Parnelle, colpendo di testa su calcio d'angolo.

A gara finita, dopo le consuete strette di mano ed i saluti post partita, le nostre ragazze si riunirono coi vari parenti nel tunnel degli spogliatoi.

"Che ne dite se andassimo a mangiare una pizza?" Chiese Parnelle a Kara, Lonny, Laurel e, ovviamente, ad Anne, i cuccioli e Marie.

"A martedì per l'allenamento!"

Tutte accettarono e Lonny, presi per mano i suoi piccoli, li aiutó poi a salire in auto e baciò la sua Anne, che aveva scoperto di essere nuovamente in dolce attesa un paio di giorni prima.

Ma anche Laurel sarebbe diventata presto madre, visto che, due settimane prima, lei e Marie erano andate ad una clinica della fertilità per il trattamento ed aveva funzionato.

Lei e Marie non vedevano l'ora di vedere il loro piccolo o piccoli, anche se per l'Omega vi era il problema delle sue condizioni di salute, visto che le era tornato nuovamente il cancro.

Marie non era in grado di uscirne, ogni cura non sembrava funzionare.

Ma si ripromise che avrebbe portato a termine la gravidanza, poi poteva accadere ciò che il Destino aveva in serbo per lei.

Arrivate in pizzeria, un cameriere le accompagnó ad un tavolo e chiese poi una foto ed un autografo a tutte, che lo accontentarono.

Dopo aver preso posto, il ragazzo prese i loro ordini e li portó in cucina, mentre alcune persone in sala ne approfittarono per fare foto, autografi o entrambe le cose.

Vennero servite e tutte, soprattutto Parnelle, rimasero a bocca aperta nel vedere quanto Anne mangiasse "Ma... Ragazza mia, dove metti tutto quel cibo??"

"Ho molta fame..."

"Anche quando era incinta di loro ha sempre mangiato molto..." Sorrise Lonny, baciando i figlioletti sul capo.

"Capisco... Beh, spero per lei che non saranno ancora quattro!" Scherzó la bionda Capitana.

Anne la fissò, distogliendo lo sguardo dal calzone ripieno "Lo spero anch'io! Non immagini il peso e la fatica... Altrimenti la squadra dovrà privarsi di Lonny per una settimana!"

"Oh cavolo... Se un giorno troverò una compagna, ne terrò conto!" Disse Parnelle e tutte sorrisero, continuando la cena in totale serenità.

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Capitolo 28
*** Champions! ***


Passarono due anni, durante i quali il Wolfsburg vinse lo scudetto, la Coppa di Germania e la Supercoppa Tedesca per due anni consecutivi, ma sfuggí loro la Champions League, arrivando sempre seconde.

Ma ora erano nuovamente pronte a giocarsi la finale contro le rivali di sempre del Lione.

Ed ora erano nuovamente pronte a giocarsi tutto ma, prima di scendere in campo, le nostre ragazze erano ancora all'albergo, ad aspettare l'ora in trepidante attesa.

E, finalmente, Kara e Laurel avrebbero riabbracciato famiglia ed amici, con Eliza che, appena se le trovò davanti, le abbracciò, fermandosi soprattutto su Laurel.

Infatti la bionda, l'anno prima, aveva perduto Marie per via del tumore, ormai troppo diffuso ma, prima di tutto questo, l'Omega l'aveva resa madre di Daley e Daryl, due splendidi gemellini e si era spenta tre mesi dopo la loro nascita.

Per questo e per stare accanto ai due piccolini, Laurel aveva saltato la semifinale e la finale di Champions. "Ehi..." La salutò Dinah, destandola dai suoi pensieri.

"Ciao." Rispose Laurel, senza emozione, cullando i due piccoli che, succhiando il rispettivo cicciotto, guardavano quelle persone sconosciute.

"Sono i miei nipotini?" Tentò Quentin, che mai li aveva visti, se non in videochiamata.

"Si... Daley e Daryl."

"Vieni qui." Disse l'uomo, abbracciandola, come fece anche sua sorella Sara.

Invece Kara non parlava con Lena "Ti auguro di segnare..."

"Grazie."

Arrivó poi la Bowmann, che le chiamò a raccolta, quindi le due giovani salirono sul pullman col rispettivo borsone e le compagne di squadra, mai cambiate in due anni, perché tutte volevano vincere insieme la Champions.

Arrivate allo stadio tra i boati dei tifosi, venuti anche dal resto della Germania e da fuori, le ragazze si concessero per qualche foto, autografo o entrambi, prima di entrare e raggiungere gli spogliatoi.

Lì la Bowmann fece quindici minuti di pretattica col vice allenatore e poi le ragazze misero il completo per il riscaldamento e uscirono in campo, in contemporanea con quelle del Lione.

Il riscaldamento durò un'ora e, al termine di esso, le squadre tornarono negli spogliatoi e poi di nuovo in campo per iniziare la partita, dopo l'inno della competizione e, alla lettura delle formazioni, gli applausi furono tutti per Laurel, anche da parte dei tifosi avversari.

Le nostre, al fischio d'inizio, partirono subito forte e, al dodicesimo, Kara trovò il gol del vantaggio, per la gioia di famiglia e amici in tribuna VIP e, al ventunesimo, raddoppió Parnelle.

Solo che Shana Van Der Baas, la fuoriclasse Olandese del Lione, pareggió i conti a inizio del secondo tempo, fulminando Lola con due tiri fortissimi e ravvicinati.

"Dai dai!!" Incitó Parnelle e la partita, bellissima, divenne una vera e propria battaglia.

Finché Laurel non recuperó palla a centrocampo e corse, nonostante la stanchezza, verso la porta avversaria, fulminando Mihayla Raesi con un tiro pazzesco all'incrocio dei pali, che diede la vittoria al Wolfsburg.

Laurel rimase in piedi, da dove aveva tirato, col viso rivolto al cielo "Questo era per te, Marie!! Spero che tu mi abbia vista!" Gridò, col viso rigato dalle lacrime, crollando poi in ginocchio.

"Ti ha vista... Ti ha vista..." Le disse Parnelle, inginocchiandosi accanto a lei, abbracciandola, come fece il resto della squadra.

Fu il Presidente della Federazione Calcistica Femminile a premiare le due squadre e, quando arrivò il momento di premiare l'MVP, gli applausi furono tutti per Laurel, alla quale resero omaggio anche le avversarie.

E la bionda, col premio in mano, alzò lo sguardo al cielo, perché il pensiero andava sempre al suo amore perduto.

Nell'andare negli spogliatoi, parenti e amici delle nostre ragazze le omaggiarono e Ava, la compagna di Sara, mise a terra i due gemellini che, con indosso la maglietta di Laurel, trotterellarono verso di lei e si fecero abbracciare.

Laurel li coccoló e sorrise loro, guardandoli in quegli occhi bellissimi, nei quali l'Alpha rivedeva la sua Marie.

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Capitolo 29
*** D'oro. ***


Passarono diversi mesi ed arrivó Gennaio e, con esso, il giorno della consegna del Pallone d'Oro, così le atlete finaliste si recarono a Montecarlo per ricevere il premio.

Molte cose erano cambiate. Kara si era messa con Lena, la quale era in attesa dei loro primi cuccioli, Lonny ed Anne avevano avuto altri cuccioli, arrivando a otto.

Invece Laurel aveva totalmente mollato Dinah, troppo presa a correre dietro a Vinny per accorgersi della bionda e, quando aveva finalmente capito, Laurel le chiuse la porta in faccia per dedicarsi solo ai suoi piccoli, biondi e bellissimi.

Ma c'erano stati anche cambiamenti in squadra, con la Bowmann che si era dimessa dopo la vittoria della Champions, cedendo il posto a Parnelle, che si era ritirata dal calcio giocato, ricevendo un premio alla carriera e Kara era divenuta il Capitano del Wolfsburg.

Finalmente, al termine della premiazione del vincitore del Pallone d'Oro maschile, venne trasmesso un filmato coi gol più belle delle candidate femminili.

E, chiamato dal Presidente della Fifa, salì sul palco un ex calciatore Brasiliano che avrebbe premiato la vincitrice "Quest'anno la premiazione sarà molto particolare..." Iniziò emozionato è soddisfatto il Presidente "Perché non c'è solo una vincitrice, ma ben tre!"

Lo stupore accolse il pubblico in sala, che applaudí "Le vincitrici sono..." Iniziò l'ex calciatore, aprendo piano la busta che aveva in mano, creando più suspense "Kara Danvers, Laurel Lance e Lonny Sleeves!"

"Si!!" Gridò Parnelle, a sua volta presente in sala, visto che era una delle dieci candidate.

Le tre ragazze, incredule, salirono sul palco con un microfono a testa ed il calciatore le premió, stringendo loro la mano e facendo i migliori complimenti per la vittoria ad una così giovane età.

Lena, in sala insieme ad Anne ed i cuccioli, era letteralmente in lacrime commossa, come l'amica.

"Congratulazioni a tutte!" Iniziò il Presidente "A chi dedicate il premio?"

"Alla mia compagna Anne ed i nostri cuccioli! E alle compagne di squadra." Rispose Lonny e l'Omega, dal pubblico, le mandò un bacio.

"Anch'io lo dedico alla mia compagna Lena, ai nostri piccoli che verranno ed alla mia famiglia, che ha sempre creduto in me! Oltre che alle mie fantastiche compagne." Rispose Kara.

"Io lo dedico alla squadra, ai miei piccoli, alla famiglia e... All'amore della mia vita." Concluse Laurel.

"A tal proposito, vorrei congedare Kara e Lonny..." Se ne uscì il Presidente e le due tornarono al posto col premio, tra gli applausi, poi l'uomo di focalizzó su Laurel "Posso farti una domanda? Puoi anche non rispondere..."

"D'accordo."

"Sappiamo che non vieni da un periodo felice, sul piano personale... Ebbene, come sei riuscita a superare tutto?"

Laurel sospirò e chiuse gli occhi, prima di fissare l'uomo "È una cosa che non si supera e che non passa mai... Mai. È un dolore costante." Iniziò la bionda "Ma ho due figli e non posso stare a piangermi addosso, perché intanto l'amore della mia vita non può ritornare da me... Eppure non mi sento mai sola, perché so che lei è con me tutti i giorni e la rivedo ogni volta negli occhi dei nostri figli, bellissimi come i suoi."

Il Presidente, un poco commosso, le strinse la mano e la congedó, tra gli applausi e la commozione del pubblico, perché molti capivano la bionda e l'ammiravano per la forza che dimostrava tutti i giorni.

E Laurel, andando a sedersi, scorse Marie tra il pubblico che, vestita elegante, la applaudiva e le sorrideva, perché lei, fin dal primo momento, sapeva che Laurel sarebbe arrivata sul tetto del Mondo.

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