Essere un Cattivo

di PGV 2
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Io Sono un Cattivo... (Tremotino/Signore Oscuro) ***
Capitolo 2: *** Ma ora devo... (Killian Jones/Capitan Uncino) ***
Capitolo 3: *** Ed Ora... (Malcolm/Peter Pan) ***



Capitolo 1
*** Io Sono un Cattivo... (Tremotino/Signore Oscuro) ***


Salve a tutti!!! :)
Oggi sono qui per portarvi una serie di tre One Shot interamente dedicate al mondo di Once Upon a Time – C’era una Volta!!
Questa è una serie che mi piace molto, almeno fino a metà della terza stagione dato che sono convinto che dopo Peter Pan abbia perso lo smalto che aveva avuto fino a quel momento, seppur ritenga la seconda parte della quinta stagione molto ben fatta, e per questo l’ho voluta omaggiare con una piccola serie di One Shot :).
Si tratta soprattutto di riassunti degli eventi che hanno coinvolto tre personaggi nello specifico, di conseguenza vi avverto subito di non aspettarvi chissà che da queste One Shot: sono state create unicamente per omaggiare tre pg di cui avrei voluto tanto scrivere ma che non sono mai riuscito a trovare lo spazio ed il tempo di inserire nelle mie fic T_T.
Il primo di cui parlerò sarà Tremotino, gli altri due pg invece preferisco non dirvi quali saranno… anche se sono facilmente intuibili vedendo la categoria Personaggi delle One Shot, e di conseguenza non c’è neanche bisogno che li tenga nascosti perché non serve XD ;).
Ma ora basta chiacchiere e vi lascio direttamente alla One Shot, buona lettura a tutti quanti!! :)


IO SONO UN CATTIVO…
ONE SHOT SU TREMOTINO/SIGNORE OSCURO




Io sono un cattivo…

La mia vita è stata costellata di delusioni.
Nonostante sia diventato il Signore Oscuro, l’essere più potente del Mondo Magico, ero un eterno perdente. E quanto accaduto in questi ultimi giorni, quanto sto per fare, ne è la prova.
Ho vissuto tutta la mia vita nel tentativo di rimediare agli errori che ho commesso, ma ho solamente finito per peggiorare tutto.
Non avrei mai dovuto lasciare andare mio figlio.
Non avrei mai dovuto lasciare che lo spettro di mio padre mi perseguitasse.
Non avrei mai dovuto abbandonare Belle.
Non avrei mai dovuto… tentare di uccidere mio nipote…

Io sono un cattivo…

Ma gli errori si pagano, ed è quello che sta succedendo.
Ho commesso degli errori, ma sono pronto a pagarli tutti adesso, se è l’unico modo per proteggere le persone che amo.
Ci è voluto molto affinché prendessi questa decisione. Mi ero sempre comportato come un codardo, approfittando dei poteri che avevo per sfuggire dalle situazioni.
Non avrei mai pensato che quella Veggente avesse ragione, la mia più grande paura si era realizzata… e tutto perché ero diventato come mio padre.
Malcolm. O meglio, Peter Pan.
Prima di assumere questo nome era un truffatore, aveva la pessima fama di codardo che aveva irrimediabilmente trasmesso anche a me. Ma non mi importava della sua fama.
Volevo solamente vivere con lui. Volevo che mi accettasse. Volevo che mi volesse bene.
Ma mi aveva ingannato. A lui non importava nulla di me.
Gli interessava solamente di sé stesso, e mi abbandonò appena ne ebbe l’occasione. Appena vide l’opportunità di rimanere giovane per sempre.
Fu allora che mio padre divenne Peter Pan, e nei secoli trasportò tanti bambini sull’Isola che Non C’è, il luogo dove aveva deciso di rimanere per sempre.
L’isola che aveva preferito a me.
Fu inutile dire che la scelta di mio padre mi influenzò in negativo. Divenni anche io un codardo come lui. Un vigliacco che scappava dalle situazioni appena ne aveva l’opportunità.
Però al tempo stesso non volevo essere come lui. Non volevo abbandonare la mia famiglia alla prima occasione.
Per questo, quando riuscii a prendere moglie e lei rimase incinta, promisi che non avrei mai più lasciato solo mio figlio. Neanche un singolo momento.
Anche per questo feci una scelta infelice, che mi privò dell’amore di mia moglie…

Io sono un cattivo…

La Veggente, quando andai in guerra per affrontare gli Orchi, predisse che le mie azioni avrebbero lasciato mio figlio senza un padre.
Se solo avessi capito quello che voleva veramente dirmi, forse non sarei in questa situazione…
Per paura, mi privai della gamba e tornai a casa, evitando in questo modo di combattere in guerra. Fui additato come codardo, la voce che mi fossi rotto la gamba da solo era già circolata.
Era vero, ma non potevo lasciare mio figlio senza un padre.
Non potevo lasciare Baelfire da solo.
Soprattutto dopo che la madre fu rapita da un pirata chiamata Killian. O almeno, era quello che pensavo io. Mia moglie era fuggita con lui, ma all’epoca ero convinto che fosse stata rapita.
I sensi di colpa per non aver potuto proteggere anche lei presero il sopravvento su di me. E quando Baelfire fu chiamato in guerra raggiunsi il picco.
Non volendo permettere che morisse contro gli Orchi, finii per trafiggere Zoso, il Signore Oscuro, con il suo stesso pugnale, facendo esattamente il suo gioco.
Lui voleva morire. Voleva privarsi della maledizione che lo rendeva schiavo del Duca. Voleva la libertà. E io gliela detti.
Privandolo della vita, assunsi il potere assoluto. La massima capacità della magia.
Divenni l’essere più potente del Mondo Magico.
Divenni… il Signore Oscuro!

Io sono un cattivo…

Fu facile terminare la Guerra degli Orchi da solo a quel punto, ma lentamente finii per perdere qualcosa di molto più prezioso.
L’amore di mio figlio.
Da Signore Oscuro mi vendicai di tutti i soprusi che avevo subito nel corso della mia vita. Ora che avevo il potere di vendicarmi non me lo lasciai scappare.
Ma in questo modo Baelfire iniziò ad avere paura di me. Iniziò a temermi. Inizio ad allontanarsi.
Non gli dissi neppure che avevo ritrovato sua madre e che l’avevo uccisa, accecato dall’odio per essere stato abbandonato da lei. Sarebbe stato troppo traumatico per lui, ed era l’ultima cosa che volevo fare traumatizzarlo.
Lo salvai anche da mio padre quando, come Pifferaio Magico, cercò di portarlo con sé sull’Isola che Non C’è. Ma non servì a riconquistarmi il suo amore.
Anzi. In questo modo, lo persi del tutto. Dimostrai che non avevo fiducia in lui, dato che Peter Pan mi presentò la sfida di lasciar scegliere a Baelfire dove andare, ed io scelsi per lui.
Non sapevo più cosa fare per poter riavere il suo amore. Almeno fino a quando non mi presentò lui l’alternativa.
Un fagiolo magico. Per spostarci in un mondo senza magia.
Avrei dovuto seguirlo quel giorno. Avrei dovuto abbandonare la mia condizione di Signore Oscuro per seguire mio figlio. Ed invece mi comportai ancora da codardo.
Ebbi paura di privarmi della magia ora che finalmente ero l’essere più potente di tutti, e finii così per perdere mio figlio, risucchiato dal varco senza che io potessi fermarlo.
I sensi di colpa mi divorarono. Avevo perso per sempre mio figlio.
L’avevo perso. Per colpa mia.
Da quel giorno tutto cambiò. Cambiò il mio modo di vedere il mondo. Cambiò il modo in cui scelsi di adoperare la magia.
Cambiò… il mio obiettivo.

Io sono un cattivo…

Tutto quello che feci negli anni successivi, servì unicamente ad uno scopo.
Ritrovare mio figlio. Ricongiungermi a lui.
Compii un sacco di nefandezze, feci contratti con molti individui che venivano a chiedermi aiuto. Io gli offrivo i miei servigi, ed in cambio pretendevo sempre qualcosa da loro.
Perché la magia ha sempre un prezzo.
Presi anche alcune allieve, come Cora e le sue due figlie, Regina e Zelena. Erano tutte e tre in gamba, delle ottime allieve, ma allenarle non serviva solo ad accontentarle.
Serviva soprattutto ad accontentare me. Perché avevo bisogno di una di loro.
Avevo trovato il modo per raggiungere mio figlio. Sapevo in quale mondo fosse finito e volevo raggiungerlo, ma sapevo che per riuscirci avevo bisogno di qualcosa.
Di qualcuno che sacrificasse la persona che più amava al mondo.
Era un sacrificio molto grande, ed io amavo mio figlio più di ogni altra cosa. Lui però non era con me, e non l’avrei mai e poi mai sacrificato, quindi avevo bisogno di qualcun altro.
Qualcun altro che lanciasse il Sortilegio Oscuro e ci portasse tutti in quel mondo.
Qualcuno che mi ricongiungesse a mio figlio.
Come Signore Oscuro ero immortale. Avrei aspettato anche tutta la vita se necessario, ma mi sarei ricongiunto a lui. Volenti o nolenti.
Anche la Veggente me l’aveva previsto.

Io sono un cattivo…

Sì. Proprio quella Veggente.
La rividi anni dopo che mi recitò quella profezia. Era cresciuta, ma la cosa non mi interessava. La accusai di avermi imbrogliato, perché avrebbe dovuto parlare chiaro prima.
Avrebbe dovuto dirmi subito che la profezia si riferiva proprio al mio rifiuto di combattere in guerra e non alla mia probabile morte contro gli Orchi.
All’epoca davo tutta la colpa a lei, ma dentro di me sapevo già allora che la colpa era solamente mia. Se fossi stato meno egoista, tutto quello non sarebbe successo.
Ma ormai, tutte queste chiacchiere stanno a zero. Perché lei non predirà più nulla, ora che il suo potere ce l’ho io.
Mi ha chiesto di privarla di quella maledizione, ed io l’ho accontentata. Prima di morire per lo sforzo però, mi ha recitato un’ultima profezia.
Mi sarei ricongiunto a mio figlio grazie ad un bambino… ma quel bambino sarebbe stato anche la mia rovina.
Se solo avessi saputo che il mio desiderio di ucciderlo prima che potesse realizzare questa profezia mi avrebbe portato proprio qui, dove sono ora, avrei evitato di essere così impudente.
Ma ormai la profezia era stata recitata, e desideravo unicamente ricongiungermi a mio figlio.
Avevo solo bisogno di preparare tutte le tessere del puzzle… e di qualcuno che fosse forte abbastanza da lanciare il Sortilegio Oscuro.
Cora mi tradì praticamente subito, quindi dovetti escluderla immediatamente. Zelena anche non era adatta, io ero l’unica persona che apprezzava, e non le avrei mai potuto permettere di sacrificarmi.
Regina invece… lei era perfetta.
Il suo odio nei confronti di Biancaneve era enorme. Era proprio ciò che faceva al caso mio.
Ci vollero molti anni, ma alla fine tutto fu pronto.

Io sono un cattivo…

Sfruttai Cenerentola per farmi catturare. Mi feci rinchiudere nelle segrete del palazzo di Biancaneve e del Principe.
Era il punto esatto dove volevo essere quando sarebbe stata lanciata la maledizione. Tutto si stava svolgendo secondo i miei piani. Meglio di così non poteva andare.
E proprio come desideravo, Regina lanciò il Sortilegio Oscuro.
Ebbe il coraggio di sacrificare suo padre, proprio come avevo previsto grazie al potere della Veggente. E grazie a lei, finii nel mondo dove si trovava Baelfire.
In quello che i locali chiamano “Mondo Reale”, ma che noi conosciamo come il “Regno senza Magia”. Per la precisione nel Maine, Stati Uniti.
In una piccola cittadina chiamata Storybrooke.
Qui tutti coloro che erano stati colpiti dal Sortilegio Oscuro avevano perso la memoria, e vivevano la stessa identica giornata ogni volta. Facevano lavori locali, quelli che Regina aveva deciso per loro al momento del trasferimento.
Alcuni subirono anche un destino veramente crudele. Ma a me non importava.
Avevo fatto un patto con Regina prima del sortilegio. Mi avrebbe dato una posizione di potere in città, ed avrebbe fatto tutto quello che volevo se glielo chiedevo dicendo “Per favore”.
Devo ammettere che questa condizione mi ha permesso di avere notevoli vantaggi durante i ventotto anni in cui è durato il Sortilegio Oscuro. Anche perché io, a differenza di tutti gli altri, avevo memoria della mia vita passata.
Mi ero protetto in tempo, e con un incantesimo ho conservato la memoria.
Con questo piccolo vantaggio di cui neanche Regina era a conoscenza, potevo aspettare i ventotto anni che sarebbero serviti affinché la Salvatrice giungesse.
L’unica che era stata salvata dal Sortilegio Oscuro. L’unica in grado di spezzarlo per mio volere. Emma Swann.

Io sono un cattivo…

Esattamente ventotto anni dopo, come avevo pronosticato, lei arrivò.
Devo ammettere che influenzai non poco questa possibilità.
Feci in modo che il figlio della Salvatrice venisse adottata da Regina, e fu proprio lui a portarla a Storybrooke. Se solo allora avessi saputo chi era veramente quel bambino…
La Salvatrice e Regina si dettero guerra immediatamente, coinvolgendomi anche più e più volte. Non ero prettamente schierato con una delle due, mi bastava arrivare a quando la maledizione sarebbe stata spezzata dal bacio del vero amore.
Ed alla fine ci riuscì. Emma Swann ruppe il Sortilegio Oscuro facendo tornare a tutti la memoria.
L’unica cosa che mi teneva ancora bloccato a Storybrooke era stata distrutta. Potevo finalmente andare alla ricerca di mio figlio. Dovevo solamente rintracciarlo.
Ma prima avvenne qualcosa che non mi sarei mai aspettato…
Scoprii che anche lei era finita a Storybrooke. Lei, che ero convinto fosse morta da tempo. Belle.
La mia vecchia governante.
Il mio nuovo amore.

Io sono un cattivo…

Quando ero ancora nella Foresta Incantata, costrinsi il suo regno a concedermela come governante in cambio della cessazione della loro guerra. E lei accettò l’accordo che tutti volevano rifiutare.
Il suo buon cuore mi colpì. Era convinta che ci fosse ancora del buono in me. In me, che avevo compiuto gli atti più orribili che la memoria umana possa anche solo ricordare.
Lei è fin troppo dolce, ed anche per questo finì per colpire il mio cuore… fino a quando non decisi di liberarla, e scoprii che suo padre l’aveva uccisa.
O almeno, così ero convinto…
Regina mi aveva ingannato. Aveva rapito Belle e mi aveva fatto credere che fosse morta. Aveva usato ciò che amavo contro di me. Esattamente come le avevo insegnato.
Come allieva era stata brava, ma il mio desiderio di ucciderla rimaneva comunque alto in me.
Se Belle non mi avesse fermato, è altamente probabile che l’avrei uccisa nell’esatto momento in cui mi aveva rivelato cosa le era successo.
Regina era fortunata che dovevo concentrarmi su altro.
La maledizione era spezzata. Era ora di cercare mio figlio…

Io sono un cattivo…

Ebbi qualche imprevisto a causa di Killian, tornato come Uncino per vendicarsi di me, e con Cora, che ero convinto fosse morta.
Quei due cercarono di ingannare Emma e Biancaneve quando rimasero intrappolate in quello che rimaneva della Foresta Incantata per causa mia. Già, avevo tradito la promessa di Belle.
Avevo cercato di uccidere Regina alla prima occasione adoperando uno spirito, ma l’unica cosa che ottenni fu di esiliare loro due in ciò che rimaneva della Foresta Incantata, dato che ero convinto fosse stata distrutta totalmente.
A quanto pare è stata Cora a salvarla, almeno in parte…
Ma comunque sia, questo aveva poca importanza per me. Dovevo ritrovare mio figlio, e neppure quel maledetto di Uncino mi avrebbe fermato.
Anche se devo ammettere che la perdita di memoria di Belle è stata davvero un duro colpo per me, per un momento ero davvero convinto di mollare… ma avevo fatto tanta strada nel corso dei secoli, non volevo mollare proprio in quel momento.
Così riscattai il debito che avevo con Emma per aver permesso a Cenerentola di tenersi suo figlio e partii per New York. Là avrei trovato mio figlio.
Ma fu allora che scoprii un incredibile verità… che mi lasciò del tutto senza parole…
Baelfire… era il padre di Henry!!
Il ragazzino che mi aveva ricongiunto a lui e che avrebbe rappresentato la mia disfatta… era mio nipote…

Io sono un cattivo…

Rimasi molto combattuto.
Il mio primo istinto era quello di ucciderlo, cercai anche di approfittare di ogni momento per provare a toglierlo di mezzo facendo sembrare il tutto un incidente.
L’unica cosa che ottenni fu di ritardare l’inevitabile, e di perdere di vista mio figlio. Dopo quanto accaduto con Uncino e Cora, dovetti sopravvivere facendo uccidere Cora da Biancaneve. Una decisione di cui non me ne pento.
Mi sono sbarazzato di una nemica pericolosa ed al tempo stesso sono sopravvissuto. Questa era l’unica cosa importante.
Regina però si vendicò di me donando a Belle una memoria che non era la sua, quella di una casinara che pensava solamente a bere ed a divertirsi. Ed a me stava bene così.
Lei desiderava vedere unicamente il mio lato sadico, ed io la accontentavo. Ogni volta.
Mi bastava solo che lei fosse al mio fianco… ma tra Belle ed Henry, come ho già detto, persi di vista mio figlio. E lui ne pagò il prezzo.
Quando venni a sapere che era stato ucciso, o almeno così credevo, persi la voglia di vivere ed accettai il fatto che Greg e Tamara, due scagnozzi di mio padre, distruggessero Storybrooke. Avevo perso il mio obiettivo. Avevo perso mio figlio.
Non mi interessava null’altro. Volevo solo morire.
A dispetto di quello che credevo però, riuscirono a salvare Storybrooke, anche se quei due rapirono mio nipote per portarlo da mio padre sull’Isola che Non C’è.
E fu allora che presi la mia decisione.
Compresi il significato della profezia della Veggente. Ecco perché quel ragazzino sarebbe stata la mia rovina. Era destino che io morissi per salvarlo da lui. Da mio padre. Da Peter Pan. Avevo ormai preso la mia decisione.
Sarei morto per lui… e per uccidere mio padre!!

Io sono un cattivo…

Mi diressi sull’Isola che Non C’è insieme al resto del gruppo, e lì mi separai da loro.
Quella era la mia battaglia, e dovevo combatterla senza di loro.
Anche se un paio di problemi sorsero, visto che scoprii che mio figlio era ancora vivo. In qualche modo era sopravvissuto nella Foresta Incantata ed era riuscito a raggiungermi sull’Isola che Non C’è.
Meglio di così non poteva andare. Avrei sconfitto mio padre e mi sarei ricongiunto con la mia famiglia.
Anche se non avevo previsto che Peter Pan avrebbe insinuato il dubbio nella mente di mio figlio. Si convinse che volevo uccidere Henry, e non accettò che invece volevo salvarlo.
Non aveva mentito Peter Pan. Volevo davvero ucciderlo… ma questo prima della sua presunta morte.
Adesso volevo unicamente salvarlo, ma lui non mi volle credere. Ma in fondo come potevo biasimarlo?
Al suo posto neppure io ci avrei creduto, devo confessarlo…
Nonostante tutto però, alla fine sono riuscito a ricongiungermi sia a lui che al resto del gruppo, ed insieme abbiamo affrontato mio padre. O per meglio dire, io l’ho affrontato.
Ci ho provato, ma è riuscito ad ingannarmi e ad intrappolarmi nel Vaso di Pandora. Era sempre stato un bravo imbroglione, e mi aveva fregato di nuovo.
Fortunatamente riuscimmo lo stesso a sopraffarlo. Regina non si era pentita di nessuna delle sue scelte, in quanto le avevano permesso di conoscere Henry, e questo le consentì di liberarsi dalla presa di Peter Pan.
Salvammo Henry, e fuggimmo per sempre dall’Isola che Non C’è.
Eravamo convinti che fosse finita.
Ed invece non era così…

Io sono un cattivo…

Ed ora eccomi qui.
Peter Pan ci ha fregati di nuovo. È entrato nel corpo di Henry ed ha lanciato un secondo Sortilegio Oscuro, per trasformare Storybrooke nella Nuova Isola che Non C’è.
Era anche pronto ad uccidere tutti gli altri, Belle e Baelfire compresi.
Ma stavolta no. Questa volta non glielo avrei permesso.
L’unico modo con cui posso fermarlo è morire. Questo è l’unico modo con cui può essere fermato Peter Pan.
Ed allora così sia.
Sono stato un codardo per tutta la mia vita. Ho usato la magia unicamente a scopo personale ed ho provocato la fine di molte vite. Tutto solo per ricongiungermi a mio figlio.
Ed ora che finalmente sono felice. Ora che ho di nuovo mio figlio, una donna che amo e una famiglia, non permetterò alla causa dei miei problemi di portarmele via.
Malcolm ha dato inizio a tutto, e Malcolm terminerà tutto.
Per una volta non sarò un vigliacco. Il codardo morirà da eroe. Il vigliacco si toglierà quella veste e mostrerà a tutti che non ha bisogno della magia per essere grande.
È arrivato il momento di morire con te. Padre.
E questo perché io, in fondo, sono un cattivo.
E sappiamo tutti come va a finire per loro…

Io sono un cattivo… ed i cattivi non vincono mai.


Spero che questa One Shot vi sia piaciuta alla fine :).
Dato che di Tremotino c’era tantissimo di cui parlare, visto che la sua storia è parecchio ricca ed anche lunga, ho preferito trattare unicamente i punti salienti della storia del personaggio, altrimenti non sarebbe più stata una One Shot ma un Capitolo bello lungo e basta T_T.
Ci tengo anche a precisare che quando ho scritto questa One Shot, a Giugno/Luglio di quest’anno, ero arrivato alla fine della quinta stagione di Once Upon a Time, e di conseguenza gli eventi del passato di Tremotino mostrati nella sesta stagione non sono stati trattati nella One Shot perché non li conoscevo ancora quando l’ho scritta ;).
Per il resto, spero comunque che la One Shot su Tremotino vi sia piaciuta alla fine :).
Se ci sono degli eventi che non rappresentano quanto veramente accaduto o che sembrano abbastanza confusi chiedo subito scusa, ma dato che è stata un’idea abbastanza immediata ho scritto quello che ricordavo, e spero di avere riportato tutto bene, o quantomeno meglio che potevo T_T.
Non penso di avere altro da dire, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per aver letto e spero apprezzato questa One Shot :) e ci risentiamo martedì 27 Ottobre, tra cinque giorni, per la seconda One Shot dedicata ad Once Upon a Time – C’era una Volta!! ;)

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Capitolo 2
*** Ma ora devo... (Killian Jones/Capitan Uncino) ***


Salve a tutti!!! :)
Sono tornato oggi proprio come vi avevo promesso per mostrare a tutti voi la mia nuova One Shot dedicata ad Once Upon a Time – C’era una Volta!! :)
Questa volta il personaggio preso in considerazione sarà Killian Jones, meglio conosciuto come Capitan Uncino, e se ho deciso di trattare lui è perché quando era un villain ammetto che mi piaceva moltissimo come personaggio *_*.
Poi da quando è diventato un eroe ammetto che mi è un po’ calato come pg, per quanto continui ad apprezzare la sua relazione con Emma, però ho deciso comunque di scrivere questa One Shot per celebrare l’epoca in cui era ancora un villain ;).
Anche questa sarà come quella che ho dedicato a Tremotino per quanto riguarda struttura e composizione, ma spero comunque che riesca a piacervi alla fine :).
Ma ora basta chiacchiere e vi lascio direttamente alla One Shot, buona lettura a tutti quanti!! :)


MA ORA DEVO…
ONE SHOT SU KILLIAN JONES/CAPITAN UNCINO




Ma ora devo…

La mia vita è sempre stata permeata da questa frase.
Quest’unica frase. Che ha condizionato la mia intera esistenza.
Per secoli ho avuto un unico obiettivo, un’unica cosa che mi mandava avanti nella speranza di mettere fine all’agonia che provavo.
Non ho mai pensato a cosa avrei potuto fare dopo. Non ho mai pensato al post omicidio… ed ora sembra che ne stia pagando le spese.
Se solo ci avessi pensato prima a cosa fare della mia vita dopo aver portato a termine la mia vendetta, forse adesso non sarei in questa situazione…

Ma ora devo scuoiare il mio Coccodrillo.

Questa è sempre stata la frase che mi ripetevo nella testa.
Quello a cui aspiravo. La mia meta finale. Il mio nemico mortale.
Mi aveva privato dell’unica cosa che mi era rimasta dopo la morte di mio fratello. Il dolore della perdita, ancora una volta per una forza troppo grande affinché potessi controllarla, è stato immenso.
E ricordo ancora come se fosse ieri come tutto ebbe inizio.
Quella maledetta sera in cui nostro padre ci vendette per sbarazzarsi di noi.
Di me e di mio fratello Liam Jones.
Io sono Killian Jones… ed ho vissuto la mia vita nella vendetta.

Ma ora devo…

Da quel momento, cominciò la nostra agonia.
Dopo la vendita, io e mio fratello fummo costretti a servire qualcun altro per anni. Per tutta la nostra infanzia e la nostra adolescenza in pratica.
Vivevamo unicamente per fare i mozzi e per pulire la sporcizia altrui. Era una vita davvero schifosa.
Il nostro più grande desiderio era di arruolarci in Marina, ma sapevamo benissimo che sarebbe stato impossibile fino a quando avremmo continuato a servire qualcun altro.
Poi però, il nostro destino cambiò. Una tempesta ci salvò.
Sembrò impossibile, ma mentre servivamo sulla nave del Capitano Silver una violentissima tempesta ci colpì in pieno. Ero convinto fossimo spacciati.
Ed invece un miracolo volle che gli unici a sopravvivere fossimo io e mio fratello Liam. Quando si dice la provvidenza, che immensa fortuna.
E non fu finita lì, perché appena salvati dalla tempesta incappammo nella Marina e, consegnandogli l’Occhio della Tempesta, ottenemmo il controllo di una nave.
Liam ne divenne il Capitano, ed io il suo Luogotenente.
Finalmente il nostro desiderio si era realizzato. Anni ed anni di fatiche avevano dato i loro frutti, avevamo ottenuto la nostra rivincita sulla vita.
O almeno, così credevamo…

Ma ora devo…

Un giorno, il Re che servivamo ci dette un incarico molto importante.
Dovevamo recuperare una misteriosa erba, il Rubus Noctis, che aveva incredibili capacità curative. Allora avevamo fiducia nel nostro Re, non avremmo mai potuto pensare che ci stava ingannando in quella maniera…
Già, perché il Rubus Noctis non era una pianta curativa. Era veleno. Veleno mortale.
L’unico abitante del luogo dove si trovava quella pianta, l’Isola che Non C’è, cercò di avvertirci delle sue capacità velenose. Il suo nome era Peter Pan.
Il Diavolo in persona.
Allora però non ne ero a conoscenza. Ero convinto fosse un semplice ragazzo, anche perché si offrì di aiutarci quando mio fratello, per provarmi che era veramente curativa, si avvelenò con il Rubus Noctis.
Lui era la mia unica famiglia, volevo salvarlo a tutti i costi, e per questo chiesi aiuto a Peter Pan.
Grazie all’acqua miracolosa dell’Isola che Non C’è riuscì a salvare Liam, ma il prezzo da pagare era comunque enorme. Peter Pan provò ad avvertirmi, ma io non lo ascoltai.
Ce ne andammo insieme dall’isola, ed a quel punto la cura divenne inutile.
Liam morì. Tra le mie braccia.
La cura al Rubus Noctis funzionava solamente fino a quando si rimaneva sull’Isola che Non C’è. Una volta andati via, essa perdeva il suo effetto ed il veleno tornava in circolo.
Mio fratello morì così. Perché avevamo obbedito agli ordini di un guerrafondaio che chissà cosa voleva fare con quel veleno.
A quel punto non ce la vidi più. Ero stufo di continuare a servire dei tiranni che mi usavano per i loro luridi scopi. Mi erano costati tutto, compreso Liam.
Decisi che da quel momento sarei stato libero. Decisi che niente e nessuno mi avrebbero più tenuto imprigionato. Decisi di diventare libero.
Io, Killian Jones, ero divenuto… un pirata.

Ma ora devo…

Dovevo ammettere che la vita da pirata mi solleticava.
Facevo quello che volevo, spendevo e scialacquavo in cibo, alcool e piacevoli compagnie. Ed i miei compagni erano felici della vita che gli avevo concesso.
In fondo non avevamo alcun legame e ci comportavamo come meglio preferivamo. Eravamo liberi. Liberi e felici.
Anche se poi un giorno incontrai lei.
Milah.
Una donna che riuscì a colpirmi fin da subito. Sembrava assurdo che io, che avevo avuto il cuore spezzato più volte, potessi farmi colpire da un’unica donna. Eppure, era successo.
Io le proposi di seguirmi, di partire all’avventura con me per poter stare insieme per sempre, e lei decise di accettare. Non era felice a casa con suo marito, ritenuto un codardo da tutti.
Tremotino. QUEL Tremotino.
All’epoca era solamente un uomo con la gamba rotta, fu facile per me scacciarlo cercando una prova di coraggio da parte sua. In fondo era un codardo, cosa dovevo aspettarmi da lui a parte che fuggisse a gambe levate?
Tuttavia, solo il nostro primo incontro andò così tanto bene per me…
Lo rincontrai qualche anno dopo, quando ormai era cambiato. Quando ormai era divenuto… il Signore Oscuro.
Ce l’aveva ancora con me perché era convinto che avessi rapito sua moglie. Era la cosa migliore per Baelfire ed accettò la cosa, in fondo sarebbe comunque venuta via con me. Questa era l’unica cosa che contava.
Mi sfidò a duello, e prima che potesse uccidermi grazie a dei trucchi di magia Milah fu obbligata a mostrarsi ed a rivelargli la verità. E fu allora che lui la uccise.
Le strappò il cuore e lo sgretolò davanti a me, senza che potessi fare nulla per fermarlo.
Ero impotente davanti alle capacità del Signore Oscuro. Ed ancora una volta fui privato della vita della persona che amavo.
Stavolta però non intendevo passarci sopra. Aveva distrutto la mia felicità, ed io avrei distrutto lui. Anche se ci fossero voluti secoli, avrei trovato un modo per ucciderlo.
Avrei scuoiato il mio Coccodrillo!

Ma ora devo…

Riuscì quantomeno a fregarlo in quell’occasione.
Lui voleva il Fagiolo che possedevo, ma con l’astuzia di un pirata riuscì a tenermelo, e grazie a questo partii per l’Isola che Non C’è, che grazie alla mia precedente esperienza sapevo essere un luogo dove il tempo scorre in maniera diversa.
Lì avrei avuto secoli a mia disposizione per poter escogitare la mia vendetta. Il Signore Oscuro può essere ucciso solo dal suo pugnale, ma ero certo che esisteva un altro modo per eliminarlo, e l’avrei trovato, anche se ci fossero voluti millenni.
Passai molto tempo sull’Isola che Non C’è, persi addirittura la cognizione del tempo da quanto tempo vi rimasi. Forse sono passati duecento anni da allora, addirittura cinquecento? Boh, mi sarei dovuto informare in effetti…
Non che la cosa mi importasse, avevo passato tutti quei secoli unicamente ad escogitare un modo per uccidere Tremotino. Non mi importava nulla di tutto il resto, volevo solamente ucciderlo.
La vendetta aveva preso il sopravvento su di me, e governava la mia anima ormai da molto tempo.
Non riuscivo a pensare ad altro se non al modo in cui uccidere il Signore Oscuro. Al punto tale che, quando ebbi l’occasione di incontrare Baelfire, il figlio di Milah, per la prima volta, decisi di sfruttarlo a mio vantaggio.
Avevo l’occasione di stare con il figlio della mia amata, di conoscerlo meglio, e l’unica cosa a cui pensavo era al modo migliore con cui potevo usarlo per uccidere suo padre. E quando lui si rifiutò di aiutarmi lo vendetti a Peter Pan.
Era cambiata l’Isola che Non C’è dall’ultima volta in cui c’ero stato. Adesso Peter Pan aveva istituito i Bimbi Sperduti perché era alla ricerca di un ragazzo, anche se all’epoca non avevo idea di chi potesse essere quel ragazzo.
E francamente non me ne importava nulla. Peter Pan mi aveva dato l’opportunità di rimanere sull’isola, a patto di consegnargli dei tributi delle mie scorribande.
Un piccolo prezzo da pagare per avere l’eternità con cui pensare ad un modo per uccidere Tremotino.
E solo dopo finalmente capii.
Il Rubus Noctis.
Lo stesso veleno che aveva ucciso mio fratello avrebbe ucciso anche il Signore Oscuro.

Ma ora devo…

Dovetti modificarlo per renderlo più veloce e letale rispetto all’originale, ma l’operazione andò a buon fine. Ormai ero pronto. Potevo partire e vendicare Milah.
Certo, dovetti rinunciare alla mia ciurma per tornare nella Foresta Incantata, ma fu un piccolo prezzo che ero disposto a pagare per portare a compimento la mia vendetta.
E fortunatamente trovai una donna che mi dette questa opportunità.
Si chiamava Regina.
Mi offrì di darmi un’opportunità di ucciderlo, se io avessi ucciso sua madre nel Paese delle Meraviglie. Niente di più semplice pensai tra me e me.
Tuttavia, volle comunque mettermi alla prova, e prima di portarmi da sua madre voleva che uccidessi qualcuno per dimostrarle che ero pronto a tutto.
Mio padre. L’uomo che ci aveva venduto.
Inizialmente ero seriamente intenzionato ad ammazzarlo, ma poi mi illusi che fosse cambiato e che la sua nuova famiglia l’avesse fatto veramente maturare.
Mi lasciai impietosire. Che sciocco che fui.
Fortunatamente mi bastò sentire che aveva chiamato l’altro suo figlio Liam per capire che non era cambiato. Il nome di mio fratello. Come si permetteva di infangare la sua memoria in quella maniera?!
A quel punto non ci vidi più dalla rabbia e lo uccisi. Quello era l’uomo che aveva dato inizio a tutte le nostre sofferenze, non avrei mai sentito la sua mancanza. Mai.
Fidandosi di me ormai, Regina mi mandò da sua madre.
Cora. La Regina di Cuori.
Anche lei però mi offriva la stessa opportunità. Avrebbe dato a me l’occasione di uccidere il Signore Oscuro, se l’avessi aiutata ad ammazzare sua figlia.
Che bella famigliola che erano.
Ma a me queste questioni non interessavano. Io stavo dalla parte di chiunque mi avrebbe fatto l’offerta migliore per uccidere Tremotino, ed in quel momento era Cora quella che mi offriva l’opportunità migliore.
L’unico prezzo da pagare era che avrei dovuto aspettare molti anni. Ventotto anni per la precisione.
Io e Cora saremmo rimasti congelati per tutto quel tempo, fino a quando la cosiddetta Salvatrice non avrebbe spezzato il Sortilegio Oscuro. Solo allora avrei potuto scuoiare il mio Coccodrillo.
Per me non era un problema. Avevo atteso secoli, aspettare altri ventotto anni sarebbe stato nulla, se poi alla fine del viaggio avrei avuto il mio trofeo.
E fu allora che il Sortilegio Oscuro fu lanciato.
E noi due attendemmo. Per ventotto anni.
Fino a quando, come predetto da Cora, la Salvatrice spezzò il Sortilegio Oscuro.

Ma ora devo…

Il destino volle che incontrassi la Salvatrice praticamente subito.
Era finita nella Foresta Incantata a causa del Signore Oscuro, e riuscì a comprendere che la stavo ingannando quando mi finsi un viandante che era scampato al massacro di Cora di civili innocenti.
Io e lei stavamo continuando la nostra alleanza per raggiungere Storybrooke. La città dove si trovavano sua figlia ed il mio obiettivo.
Ma davanti all’offerta che mi fece la Salvatrice dovetti ammettere di cedere praticamente subito. Emma Swann. La Salvatrice.
Chi avrebbe mai pensato che quella donna, col tempo, sarebbe riuscita a colpirmi così tanto al cuore in modo simile a come aveva fatto Milah…
All’epoca però era solamente una donna che mi aveva sfruttato e mi aveva poi abbandonato tra le braccia di un Gigante.
Avevo abbandonato Cora per nulla, e lei per ripicca decise di non portarmi con sé quando sarebbe andata a Storybrooke. Dovetti usare l’incantesimo di Regina per strappare il cuore ad Aurora e portarglielo per convincerla a riconsiderare il nostro accordo.
Tutto aveva rischiato di andare in rovina, ma ero riuscito all’ultimo a salvare la situazione e solamente questo era l’importante.
Adesso rimaneva solo recarsi a Storybrooke, e scuoiare il Coccodrillo.
Dovetti ammettere che all’epoca Emma Swann mi faceva tenerezza. Anche davanti all’evidenza aveva cercato di stringere una nuova alleanza con me, ma io non ci cascai.
Mi aveva fregato una volta, non mi avrebbe fregato una seconda.
Chissà se feci bene o male. Credo che non lo scopriremo mai, visto che poi lei e sua madre riuscirono ad impedire a me ed a Cora di andare a Storybrooke.
Ma solo temporaneamente. Solo temporaneamente.
Grazie alla sorgente curativa che avevamo trasformato momentaneamente in un portale, riuscimmo a ristabilire il potere dimensionale di un Fagiolo, ed eccoci lì.
Storybrooke. La nostra meta finale era lì, davanti a noi.
Ora rimaneva solamente una cosa da fare. La stessa cosa della frase che mi rimbombava nella mente da secoli, e che pronunciai a Cora proprio in quel momento.
“Ma ora devo scuoiare il mio Coccodrillo”.

Ma ora devo…

Per aiutarmi, Cora rapì quello che era il Grillo nella Foresta Incantata.
Grazie a lui, scoprii che il Signore Oscuro si era innamorato di nuovo, stavolta di una donna chiamata Belle. Beh, poco male, sarebbe stato più semplice per me.
O almeno ero convinto così, visto che fallii nel mio intento di assassinarlo e, per ripicca, dovetti sparare a Belle facendole perdere la memoria di Tremotino.
Magari non l’avevo ucciso, ma almeno l’avevo privato per sempre del suo amore. Esattamente come lui aveva fatto con me.
Mi bastava e avanzava in quel momento. Prima avrebbe sofferto per aver perso la sua donna, e poi gli avrei strappato la vita con le mie stesse mani!
Certo, non pensavo che sarei stato investito e che avrei passato qualche tempo in ospedale. E neanche che il tizio che mi aveva investito era in realtà qualcuno di estremamente pericoloso che mi avrebbe ricondotto al mio passato…
Ma all’epoca non lo sapevo ancora, volevo solamente uccidere Tremotino. Ed a tale scopo mi alleai di nuovo con Cora e con Regina, che a quanto pareva avevano fatto pace.
Però mi ingannarono e mi lasciarono indietro, così fui obbligato a fare per conto mio.
Continuavano ad usarmi per i loro scopi. Nulla era cambiato da quando ero un servo bambino, ma non stavolta. Non stavolta.
Riuscii nel mio intento di raggiungere tale New York City, la città dove Tremotino si era ricongiunto a suo figlio Baelfire, e lo trafissi con il mio uncino.
Già. Quando uccise Milah mi tagliò di netto la mano, che sostituì con un uncino.
Da quel momento, venni conosciuto in tutto il mondo come Capitan Uncino.
Un nome singolare. Ma mi piaceva.
Ironico che proprio con l’arma con cui avevo sostituito la mano che mi aveva tagliato lo stavo per uccidere. Il veleno era entrato in circolo, il Signore Oscuro sarebbe morto molto presto…
Peccato solamente che, ancora una volta, i miei piani furono stravolti.

Ma ora devo…

Il Signore Oscuro era stato un passo avanti a me. Di nuovo.
Riuscii a sfruttare un incantesimo per invertire la sua condizione con quella di Cora, e così fu lei a morire al posto suo.
Avrei dovuto piangere per il suo decesso, ma sinceramente non me ne importava nulla. Mi aveva mollato in più occasioni, e non mi aveva garantito la mia vendetta.
Non mi sarebbe mancata.
Adesso avevo altri alleati per la mia causa. Due uomini che a quanto pareva non appartenevano alla Foresta Incantata, erano originali di questo mondo.
Questo mondo… senza magia.
Inizialmente ero convinto che volessero davvero aiutarmi ad ottenere la mia vendetta, ma dopo ho scoperto che erano dei pazzi incoscienti. Volevano unicamente distruggere Storybrooke e tutti coloro che vi si trovavano dentro.
Me compreso.
Io non ci stavo a morire in questa maniera. Volevo sopravvivere alla morte del Signore Oscuro, non volevo morire con lui. Per questo presi la decisione migliore che potessi prendere e fuggii.
Presi l’ultimo Fagiolo rimasto e me ne andai sulla mia nave il più lontano possibile. Ritenevo che fosse meglio ritirarsi e tentare di uccidere Tremotino più avanti.
Ma poi… i sensi di colpa presero il sopravvento.
Avevo appena saputo che Baelfire era stato ucciso, il figlio di Milah non c’era più. E come se non bastasse, Emma mi aveva dato fiducia nonostante tutto quello che avessi fatto a lei ed ai suoi amici.
Sembrò quasi che secoli di egoismo e di crudeltà venissero spazzati via in un lampo. Nella consapevolezza che avevo già perso tutto… e non volevo perdere anche il mio onore.
E poi, già all’epoca stavo sentendo di aver iniziato a provare qualcosa per Emma Swann. Qualcosa che andasse oltre la semplice amicizia.
Non sapevo bene che cosa fosse, ma era… genuino.
Sincero.

Ma ora devo…

Tornai indietro, solo per scoprire che il figlio di Emma era stato rapito.
E la cosa peggiore era che era finito nel luogo più crudele in cui un bambino potesse capitare. Sull’Isola che Non C’è. Da Peter Pan.
Non sapevo se quell’Henry fosse il ragazzo che Peter Pan stava cercando da secoli, ma di sicuro non potevo lasciare che il figlio di… Emma, finisse nelle sue mani.
E poi avevo una certa esperienza su quell’isola. Nessuno meglio di me poteva aiutarli.
Anche per questo decisi di aiutarli e di imbarcarmi per tornare nel luogo dove per secoli avevo meditato la mia vendetta. Sull’Isola che Non C’è.
Abbandonai anche in via definitiva la mia vendetta nei confronti del Signore Oscuro.
Era bastata la consapevolezza di dover morire per vendicarmi per allontanarmi del tutto da questa idea. E poi, credo che la Salvatrice mi abbia aiutato ad archiviare definitivamente il mio desiderio di vendetta nei suoi confronti.
Sembrava incredibile che, dopo secoli in cui non avevo pensato ad altro, fossi riuscito ad abbandonare la mia vendetta così facilmente.
Anni ed anni di progettazione abbandonati per sempre.
La frase “Ma ora devo scuoiare il mio Coccodrillo” era morta per sempre. Per solidarietà nei confronti della Salvatrice e dei suoi parenti.

Ma ora devo…

Sull’Isola che Non C’è non fu facile andare avanti.
Il padre di Emma fu colpito dal Rubus Noctis ed io mi immolai per cercare di salvarlo. Peter Pan provò ad ingannarmi ed a spingermi ad ucciderlo, ma io resistetti e gli detti la salvezza.
La stessa che era stata data a mio fratello Liam.
Fu incredibile vedere come accettò di buon grado di dover rimanere sull’Isola che Non C’è per sempre. Evidentemente l’amore che provava per la sua famiglia era più grande di ogni altra cosa esistente.
Forse era proprio questo che mi aveva convinto in poco tempo ad abbandonare la mia vendetta verso il Signore Oscuro, solo che non me ne ero accorto…
Fortunatamente poi, la missione finì nel migliore dei modi.
Peter Pan provò ad ostacolarci in ogni modo. Mi costrinse anche a dire a tutti che Baelfire era ancora vivo e suo prigioniero e, per liberarlo, a confessare i miei sentimenti ad Emma.
Sperava di metterci l’uno contro l’altro, e per un breve momento c’era anche riuscito. Ma l’amore che provavano l’uno per l’altro Emma e la sua famiglia era più potente di qualsiasi altra cosa.
Ed è stato proprio questo amore a farci vincere.
Liberammo Henry e fuggimmo dall’Isola che Non C’è grazie alla mia nave. Tremotino riuscì anche ad imprigionare suo padre all’interno del Vaso di Pandora, in modo che non facesse più del male a nessuno.
Sì. Avete capito bene.
Peter Pan è il padre di Tremotino.
Ci rimasi anche io nello scoprire questa cosa. Per secoli avevo cercato un modo per uccidere il Coccodrillo a casa di suo padre. Davvero ironica questa cosa.
Fatto stava che avevamo vinto, e per questo tornammo tutti a Storybrooke per festeggiare la vittoria…
Anche se non era tutto tornato alla normalità per me.

Ma ora devo…

Ero scampato ai pericoli dell’Isola che Non C’è.
Ma avevo comunque perso tutto.
Emma, con Baelfire di nuovo al suo fianco, aveva perso interesse verso di me. Ed io avevo accantonato per sempre la mia vendetta verso il Signore Oscuro.
Avevo perso tutto. Non avevo più nulla con me.
Forse anche per questo mi ubriacai e ci provai spudoratamente con Trilli, che neanche mi piaceva alla fin fine. Mi sentivo un verme ad essermi ridotto in quelle condizioni.
Non avevo più nulla. Potevo solamente ripartire alla volta del mare con la mia nave… da solo…
O almeno, così ero convinto.
Peter Pan era riuscito a salvarsi intrufolandosi nel corpo di Henry, ed aveva lanciato un nuovo Sortilegio Oscuro per trasformare Storybrooke nella nuova Isola che Non C’è.
Il pericolo era ancora costante, e dopo che ci fummo sbarazzati dell’Ombra di Peter Pan fu Tremotino a risolvere tutto… uccidendosi insieme a suo padre…
Sì. Quello che era stato il mio obiettivo per secoli interi, morì davanti a me salvandomi la vita. Quando si dice l’ironia della vita…
Che cosa provai vedendolo morire? Avevo visto colui che odiavo con tutto me stesso morire per salvarci. Come potevo sentirmi?
Un tempo forse sarei stato contento. Ma ora… ora mi sento solamente vuoto.
Avevo perso ancora una volta il mio scopo. E stavolta per davvero.
Potevo anche cambiare idea, ma il Signore Oscuro non sarebbe mai tornato in vita. Era finita. Per sempre questa volta.
Tremotino se n’era andato, e si era portato dietro Peter Pan con sé.
E quel che era peggio… era che stavo per dire addio ad Emma Swann!

Ma ora devo…

Regina sapeva come evitare il secondo Sortilegio Oscuro.
Dovevamo tornare tutti nella Foresta Incantata. Tutti tranne Emma Swann e suo figlio.
Dopo aver perso la mia maledizione, stavo per perdere anche il mio nuovo amore. Tutto nel giro di pochi minuti.
Evidentemente è destino che io non sia mai felice. Che ogni persona a cui voglio bene mi venga strappata per sempre dalle mani.
Ma in fondo dovrei essermici abituato, no?
Ed ora sono qui. Alle porte di Storybrooke, che sto dicendo addio ad Emma Swann.
La donna di cui mi ero innamorato dopo Milah se ne sta andando davanti ai miei occhi. Ed il Sortilegio Oscuro è imminente.
Ormai la mia vita ha perso tutto il significato che aveva avuto per secoli. Ma non per questo è la fine, anzi può essere un nuovo inizio.
Ora che non ho più nulla, è il momento perfetto per ricominciare la mia nuova vita.
È arrivato il momento di andare avanti. Di voltare pagina.
E per questo nella mia testa quella frase è cambiata.
Il Coccodrillo non era più nella mia vita, ora un’altra persona avrebbe preso il suo posto nella mia testa.
Qualcuno che amavo.
Qualcuno che dovevo dimenticare…
Emma Swann.
La donna che amo… e che devo lasciarmi alle spalle!

Ma ora devo… devo ricominciare la mia vita senza Emma Swann!


Spero che questa One Shot vi sia piaciuta alla fine :).
Per quanto riguarda Uncino c’era tantissimo da dire sul suo personaggio in questa One Shot, anche più di Tremotino a volerla dire tutta, però ho dovuto accorciare necessariamente alcuni punti per evitare di non doverla più considerare una One Shot.
Tenete conto che è lunga otto pagine di Word già solo così, di conseguenza immaginate quanto sarebbe stata lunga se avessi approfondito bene tutto T_T.
Ci tengo anche a precisare un’ultima cosa, ossia che questa One Shot, come quella di Tremotino, riguarda solamente quanto accaduto fino alla quinta stagione compresa riguardo i flashback, mentre gli eventi del presente fino alla fine della prima metà della terza stagione naturalmente.
Quando ho scritto questa One Shot non avevo ancora visto la sesta stagione, ed ora che l’ho postata sono quasi alla fine di essa, e di conseguenza sono consapevole che si scoprono altre cose importanti sul pg che non spoilero per ovvi motivi qui, di conseguenza non sorprendetevi se non ho trattato quegli argomenti nella One Shot, quando l’ho scritta non sapevo ancora che si erano svolti T_T.
Non penso di avere altro da dire, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per aver letto e spero apprezzato questa One Shot :) e ci risentiamo giovedì 29 Ottobre, tra due giorni, per la terza ed ultima One Shot dedicata ad Once Upon a Time – C’era una Volta!! ;)

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Capitolo 3
*** Ed Ora... (Malcolm/Peter Pan) ***


Salve a tutti!!! :)
Oggi si concludono in via ufficiale le One Shot che ho scritto dedicate ad Once Upon a Time – C’era una Volta!! :)
L’ultima One Shot di questa serie televisiva ho deciso di dedicarla a Malcolm/Peter Pan, e questo per un motivo ben specifico… è il mio villain preferito di Once Upon a Time, senza alcun dubbio!! *_*
Ritengo inoltre che l’inizio della “fine” della serie, o almeno della sua fase calante, sia iniziato proprio dopo la prima metà della terza stagione, quando si era raggiunto un picco che secondo me non sono riusciti a replicare, neppure alla fine della sesta e della settima stagione.
Però naturalmente sono opinioni personali ;). L’importante è che anche questa One Shot vi piaccia alla fine, ed è inutile dire che sarà strutturata proprio come le due venute prima, tuttavia immagino che questo l’aveste già intuito :).
Ma ora basta chiacchiere e vi lascio direttamente alla One Shot, buona lettura a tutti quanti!! :)


ED ORA…
ONE SHOT SU MALCOLM/PETER PAN




Ed ora…

Durante quasi tutta la mia vita sono sempre stato considerato un perdente.
Un codardo che scappa dalle situazioni e che truffa il prossimo per sopravvivere. Ed in parte avevano anche ragione, quando ero adulto quello era l’unico modo che avevo per vivere.
Avevo perso l’amore della mia vita per colpa di mio figlio, e dovevo pure mantenerlo.
Ero infelice della mia vita, ma poi tutto è cambiato. Sono divenuto ciò che sono voltando le spalle a tutto quello che avevo.
Non mi era mai importato nulla della mia vita, volevo solamente voltare pagina e ricominciare. E quando arrivai sull’Isola che Non C’è, questo avvenne.
Abbandonai per sempre mio figlio. Abbandonai Tremotino.
Lasciai Malcolm… e divenni Peter Pan!

Ed ora…

Ma neanche in questa forma purtroppo sono quello che sono.
Il mio tempo era limitato e dovevo agire se volevo sopravvivere. La mia vita dipendeva solamente da quanto in fretta avrei trovato quello di cui avevo bisogno.
Da quanto in fretta avrei trovato il Cuore del Vero Credente.
Tutto era cominciato quando ancora vivevo nella Foresta Incantata. Mi ero innamorato di Fiona, una bella donna, ed insieme ero convinto che saremmo stati una famiglia felice.
Ma mi sbagliavo.
Lei mi abbandonò, per colpa del figlio che portava in grembo. Era tutta colpa sua se lei mi aveva abbandonato, per questo gli detti quel nome orribile.
Tremotino.
Da allora gli anni passarono ed io, quando ancora mi facevo chiamare Malcolm, cercavo di sopravvivere come potevo. Ero costretto a truffare per sopravvivere, con il gioco delle tre carte.
Se ripenso ora a quello che ero mi viene quasi il voltastomaco. Ero un perdente, un fallito, e tutto per colpa di quel moccioso di cui non mi importava nulla.
Lui era stata la causa della mia rovina, e mi stava ancora rovinando la vita.
Però… devo ammettere una cosa.
È anche grazie a lui se sono diventato quello che sono ora.
Se sono… Peter Pan.

Ed ora…

Un giorno, si presentò da me con un oggetto particolare.
Un Fagiolo che era in grado di viaggiare tra i mondi. Non ne avevo mai visto uno, ma Tremotino propose di fuggire in un mondo dove la mia reputazione non mi avrebbe seguito.
Quale momento migliore c’era per cambiare vita?
Sapevo già dove dovevo andare. Avevo sentito parecchie storie sull’Isola che Non C’è, e da bambino sognavo spesso di andarci. Perché non ricominciare proprio nel luogo preferito della mia infanzia?
C’era solamente un piccolo problema che non avevo calcolato.
L’unico abitante di quel luogo, l’Ombra, mi avvertì che se avessi voluto rimanere in quel luogo avrei dovuto rinunciare per sempre a tutto quello che avevo. Incluso mio figlio.
Forse me lo disse convinto che io non avrei mai rinunciato a lui. Ma si sbagliava di grosso.
Quel bambino era stato la causa di tutti i miei problemi, e non avevo alcuna intenzione di rinunciare al mio sogno per lui.
Avevo già rinunciato a fin troppo per quel moccioso. Era arrivato il momento di abbandonarlo alla sua vita.
L’Ombra si sbarazzò di mio figlio, ed io tornai ad essere un semplice ragazzino. Il mio sogno si era realizzato. E per confermare il tutto decisi di cambiare nome.
Scelsi il nome di quella bambola che Tremotino si portava sempre con sé. Sarebbe stato un buon modo per non dimenticare il passato ed al tempo stesso concentrarmi sul futuro.
Malcolm quel giorno morì.
Peter Pan quel giorno nacque.

Ed ora…

Ma non potevo vivere per sempre. Anche se mi trovavo sull’Isola che Non C’è.
Avevo sovvertito le regole, nessuno si era mai fermato a vivere sull’isola prima di me. Ed a testimonianza di ciò, si creò la Roccia del Teschio. Un luogo inedito dell’isola che si era creato quando avevo deciso di rimanere lì.
Al suo interno vi era una clessidra, che scandiva quanto mi rimaneva ancora da vivere. Avevo solamente un modo per salvarmi. Un unico e semplice modo.
Trovare il Cuore del Vero Credente.
Fu allora che mi misi alla ricerca del bambino che possedeva quel cuore. Conoscevo perfettamente il suo aspetto, ma non sapevo quando sarebbe nato e neppure in quale mondo si sarebbe manifestato.
Proprio per questo decisi di cominciare a rapire i bambini.
Li portai sull’Isola che Non C’è, dove alcuni divennero miei fedeli sottoposti ed altri i miei schiavi. Non mi servivano, se non per trovare il Cuore del Vero Credente.
In fondo l’unica cosa di cui necessitavo era di quel bambino. Di tutti gli altri mi sarei potuto sbarazzare tranquillamente quando avrei trovato lui.
Non avrei mai pensato che, a parte me ed i Bimbi Sperduti come li avevo chiamati, anche altri sarebbero venuti a vivere sull’Isola che Non C’è.
Venne una certa Trilli, con cui strinsi anche amicizia, e persino Uncino con la sua ciurma. Desiderava trovare un modo per uccidere mio figlio, ed era venuto qui per avere il tempo necessario per trovarlo.
Avrei potuto cacciarlo via, ma a quale scopo?
Desiderava sbarazzarsi di quella palla al piede, mi avrebbe fatto solamente un favore. L’unica cosa che gli chiesi fu di pagarmi tributo ogni volta che andava via dall’isola e ritornava. In cambio sarebbe potuto rimanere quanto voleva.
Non era neanche la prima volta che l’incontravo. Già in passato era giunto sull’isola insieme a suo fratello Liam alla ricerca del Rubus Noctis, il veleno mortale dell’Isola che Non C’è.
Il loro Re gli aveva detto che aveva proprietà curative. Li aveva ingannati per bene, come faccio io di solito. Lo ammiro per questo, anche se rimane un tiranno sadico.
A quanto pare Killian non mi dette neppure retta quando gli dissi che curare suo fratello dal Rubus Noctis avrebbe significato pagare un prezzo salato. Appena abbandonarono l’isola, lui morì.
Non che me ne importasse, ma anche per questo ritrovare Uncino totalmente cambiato sull’Isola che Non C’è era stato strano.
E soprattutto così desideroso di vendetta verso mio figlio…
Un figlio che avevo rincontrato in un’occasione.

Ed ora…

Certe volte mi dirigevo nella Foresta Incantata per trovare i bambini che mi servivano.
Li attiravo suonando il mio flauto di pan e li ipnotizzavo, conducendoli poi sull’Isola che Non C’è. Divenni presto conosciuto per quello che facevo. Mi chiamavano il Pifferaio Magico.
In un’occasione finii per ipnotizzare mio nipote Baelfire, il figlio di Tremotino, e suo padre lo seguì a ruota.
Evidentemente era diventato un codardo, come immaginavo. Lo sfidai a far scegliere a Baelfire se venire con me o rimanere con il padre, e lui lo portò via senza lasciarlo scegliere.
In questo modo perse la fiducia di Baelfire. Lo so perché me lo disse lui stesso.
Rincontrai mio nipote quando si fece rapire al posto di Wendy, una ragazza che desiderava tanto recarsi sull’Isola che Non C’è.
Aveva trovato rifugio sulla nave di Uncino, ma lui saggiamente me lo consegnò. Da allora Baelfire è stato mio prigioniero, forse per secoli interi, fino a quando non riuscì a fuggire.
O almeno, credette di essere fuggito da solo.
Fui io a consentirgli di andarsene a sua insaputa. Volevo che tornasse nel suo mondo perché poteva essere la chiave per trovare il Cuore del Vero Credente a cui tanto ambivo.
Feci la stessa cosa anche con Uncino. Sacrificò la sua ciurma per tornare nella Foresta Incantata ad assassinare Tremotino.
Mai mia scelta fu più giusta.
Lasciandolo fuggire, Baelfire poté generare Henry. Colui che possedeva il Cuore del Vero Credente. Il figlio della Salvatrice.
L’obiettivo che avevo cercato per secoli interi, era finalmente a portata di mano.

Ed ora…

Io sono un patito dei giochi.
Io ed i Bimbi Sperduti sosteniamo ogni genere di gioco sull’Isola che Non C’è. Loro preferisco quelli classici, io quelli strategici. Quelli che potevo applicare per raggiungere il mio scopo.
Esattamente quello che feci per portare Henry nel mio mondo.
Istituì i Sognatori, quelli che nel “mondo reale” dovevano essere i miei agenti segreti. A quel punto fu facile manipolare Greg e Tamara, due abitanti di quel mondo delusi dalla magia, in modo che tentassero di distruggere Storybrooke e mi portassero il Cuore del Vero Credente.
Portarono a termine il loro compito con molto rigore. Ed a quel punto persero ogni valore per me.
Dato che volevano così tanto tornare a casa al punto da non consegnarmi Henry, li feci uccidere dall’Ombra e dai Bimbi Sperduti. In questo modo il ragazzino fuggì, ma senza saperlo incappò in me.
Lo misi alla prova, ed esattamente come speravo dimostrò di essere colui che possedeva il Cuore del Vero Credente. Finalmente l’avevo trovato. Il mio obiettivo.
Ora dovevo solamente convincerlo a donarmi il suo cuore. Non potevo strapparglielo via come volevo, doveva essere lui a cedermelo volutamente. Una vera seccatura.
Ma non fu un problema per me. Il gioco sarebbe stato anche più interessante così.
Dovevo ammettere di trovare stimolante il dover convincere Henry ed al tempo stesso fermare gli invasori.
Già. Perché la Salvatrice ed il suo gruppetto decisero di provare a fermarmi venendo sull’Isola che Non C’è per recuperare Henry.
Poveri illusi. Magari li avrò sottovalutati, ma loro hanno sottovalutato me.
Provai a mettere l’uno contro l’altro la Salvatrice, Uncino, Biancaneve e il Principe, ed in parte ci riuscì anche. Ma il loro legame era più forte di quello che pensavo.
Provare a convincere Uncino ad uccidere il Principe e costringere tutti a rivelare i loro segreti più oscuri li mise l’uno contro l’altro solo temporaneamente.
Ed in tutto quello c’era anche un altro fattore da tenere presente…
Mio figlio.
Tremotino.

Ed ora…

Anche lui era venuto sull’isola per recuperare il nipote.
A quanto pareva voleva combattere la profezia secondo cui Henry sarebbe stato la causa della sua rovina. Povero figliolo, è rimasto lo stesso sciocco ragazzino che ho abbandonato secoli fa.
Alleandosi con Baelfire riuscì anche ad immobilizzarmi per un breve momento. Furono molto astuti, questo glielo devo riconoscere.
Ma io non fallisco mai. Peter Pan non fallisce mai.
Mi bastò poco per metterli l’uno contro l’altro e catturare Baelfire. Poverini, erano davvero convinti di avermi sopraffatto.
Ricordo ancora la faccia che ha fatto Baelfire quando gli ho detto che è fuggito dall’Isola che Non C’è solamente perché l’avevo voluto io. Era disperato, e questo mi piaceva.
Con fatica poi, convinsi Henry a cedermi il Cuore del Vero Credente.
Non fu molto difficile. Inizialmente opponeva resistenza, ma con una delle mie strategie sfruttai Wendy per fargli credere che darmi il suo cuore mi avrebbe consentito di salvare l’isola.
In verità volevo salvare solamente me stesso. Ma lui non lo sapeva.
E Tremotino provò ancora una volta a fermarmi. Povero illuso, stava davvero cercando di sconfiggermi con i miei stessi trucchi.
IO gli ho insegnato come barare, e con lo tesso trucco riuscì ad intrappolare lui nel Vaso di Pandora. Aveva fatto portare quell’arma da Storybrooke da una sirena di nome Ariel. A quanto pareva Gianni e Michele avevano fallito.
Li avevo incaricati di trovare il Vaso di Pandora e distruggerlo, ma in qualche modo non ci sono riusciti. Dovrò riconsiderare la loro posizione quando tutto questo sarà finito.
Sì. Perché anche se ho convinto Henry a donarmi il Cuore del Vero Credente, non ho ancora vinto.

Ed ora…

Ero sicurissimo che il gioco fosse finito a mio favore. Ma avevo sottovalutato Regina.
Ero convinto che lei, così come Biancaneve e la Salvatrice, avessero dei rimorsi nella loro vita che le avrebbero tenute bloccate come volevo. Ma non era così.
Regina non si era pentita di nulla nella sua vita, perché ogni sua azione l’aveva portata a conoscere Henry. E grazie a questo riuscì a strapparmi il suo cuore.
Avevo fallito perché l’avevo sottovalutata. Ma non sarebbe più successo. Sapevo già che cosa avrei dovuto fare.
Dovevo solamente riprendere il Cuore del Vero Credente in un modo o nell’altro. Ho aspettato secoli per trovarlo e non intendo gettare tutto alle ortiche per colpa di una stupida regina.
Per questo mi imbarcai sulla nave di Uncino mentre tutti stavano abbandonando l’Isola che Non C’è per provare a rubare il cuore ad Henry. Ma ormai era tutto inutile.
Doveva concedermelo volutamente, ma ormai avevo perso il suo favore. Sapeva quello che volevo fare, e non intendeva più aiutarmi.
Poco male, gli avrei strappato l’Ombra e l’avrei ucciso. Non gli avrei mai permesso di andarsene dall’Isola che Non C’è condannandomi così a morire.
Tuttavia, mio figlio riuscì a bloccarmi di nuovo, intrappolando il mio corpo all’interno del Vaso di Pandora.
Sì. Avete capito bene. Il mio corpo.
Ancora una volta riuscì a fregarli tutti. Peter Pan non fallisce mai. Ormai avrebbero dovuto capirlo.
Scambiai la mia anima con quella di Henry, così presi possesso del suo corpo. Lui invece finì dentro al mio… intrappolato nel Vaso di Pandora per sempre.
Era inutile che ci provassero. Il gioco non era ancora finito.
Potevano sovvertire i miei piani quanto volevano. Potevano provarle tutte, ma alla fine io vinco sempre. E se ne sarebbero accorti presto.
Molto presto.

Ed ora…

Adesso sono qui.
Sulla nave di Uncino insieme a tutti gli altri, diretto verso Storybrooke a quella che dovrebbe essere una festa in onore della vittoria su di me e del salvataggio di Henry.
Il corpo di questo ragazzino non è male, lo devo riconoscere. Ma ormai del suo cuore non mi interessa più. Non potrò mai più ottenerlo, quindi è inutile che continui ad inseguirlo.
Ma so già che cosa fare. Ho ideato il mio piano di riserva.
Una volta a Storybrooke, ingannerò Regina e mi farò consegnare il Sortilegio Oscuro. Dopodiché, lo lancerò e trasformerò Storybrooke nella nuova Isola che Non C’è.
Se non posso avere il Cuore del Vero Credente, almeno distruggerò il loro mondo.
E per il sacrificio non è un problema. Proprio adesso sto parlando con Felix, l’unico Bimbo Sperduto che mi è rimasto fedele. Per me la fedeltà è sacra, lui sarà il sacrificio perfetto.
Nessuno sta sospettando nulla. Nessuno ha capito che Henry sono io. E questo gioca tutto a mio vantaggio.
Una volta gli è andata bene, ma non gli andrà bene la seconda volta. Stavolta nessuno li avrebbe salvati. Il gioco si sarebbe evoluto, ed io avrei vinto alla fine.
Perché io sono Peter Pan.
E Peter Pan non fallisce mai.

Ed ora… comincia il vero gioco!


Spero che questa One Shot vi sia piaciuta alla fine :).
Fortunatamente, a differenza che con Tremotino ed Uncino venuti prima, su Peter Pan non c’era moltissimo da scrivere, e di conseguenza mi sono potuto amministrare meglio con gli eventi che l’hanno coinvolto :).
Naturalmente anche in questo caso non ho riportato tutto quanto, perché ho saltato direttamente la maggior parte del pezzo legata alla sesta stagione e che lo riguardava (che non spoilero per chi magari non l’ha ancora vista) perché ho concluso solamente da poco la sesta stagione, ma spero comunque che la One Shot vada bene lo stesso ;).
Anche se qui, essendo qualcosa di molto corto rispetto a Tremotino ed Uncino, ho potuto aggiungere qualcosa direttamente dalla sesta stagione, certo non tantissimo ma comunque qualcosa, e spero che vi basti alla fine ;).
Non penso di avere altro da dire, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per aver letto e spero apprezzato questa One Shot :) e ci risentiamo giovedì 05 Novembre, tra una settimana, per una nuova serie di One Shot che sarà pubblicata all’interno della sezione di Beyblade!! ;)

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