Fate

di victoria electra black
(/viewuser.php?uid=86965)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Sprazzi del passato e nuova normalità ***
Capitolo 3: *** Selezione Personaggi ***
Capitolo 4: *** L'invito ***
Capitolo 5: *** L'arrivo al ballo - parte 1 ***
Capitolo 6: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


1

|| FATE ||



PROLOGO:




Free Image
Hosting at FunkyIMG.com

Selene Artemis Greengrass, 21 anni, ex tassorosso



Correva.

Correva come mai come prima d'ora. A perdi fiato, all'impazzata, con il cuore in gola ed alla ricerca della salvezza. Dietro di lei, il nemico si avvicinava senza sosta e senza timore, in attesa di un singolo istante in cui lei avrebbe vacillato, pronto a scagliare il suo colpo migliore.

Selene girò l'angolo di uno dei tanti scaffali di quel vecchio e polveroso magazzino e cercò di nascondersi, come meglio poté, in quelli che gli sembravano i resti di un antico armadio svanitore. Si appoggiò al suo interno, chiudendosi appena l'unica anta rimasta dello stesso. E pregava. Pregava che quel supplizio avesse fine; che, magari, fosse solo tutto un brutto sogno, sì, magari era proprio così. Si sarebbe svegliata, ritrovandosi nella sua solita casetta di 50 metri quadri, pronta ad affrontare una nuova giornata lavorativa al Ministero della Magia. Avrebbe salutato la sua gatta, Bastet, gli avrebbe dato da mangiare e poi si sarebbe fatta una bella doccia ristoratrice. Dopodiché si sarebbe vestita, avrebbe fatto colazione e, dopo aver baciato le foto di suo padre e di sua sorella maggiore, li avrebbe salutati con le solite lacrime agli occhi e se ne sarebbe andata. Pronta ad affrontare la solita giornata noiosa che l'attendeva ogni giorno, da quando si era diplomata.

Non puoi nasconderti per sempre, rassegnati”

La voce tagliente del suo nemico ruppe l'incanto, riportandola alla dura realtà.

Il cuore prese a batterle più veloce non appena sentì i passi del suo avversario avvicinarsi a lei e quando questi smisero di produrre alcun tipo di suono, trattenne il fiato, in attesa di una qualsiasi mossa.

Ti prego, fa che se ne sia andato. Ti prego, ti prego.

Eccoti qua, principessa”

La voce di lui ed il tocco delle sue gelide mani sulle sue tempie, la fecero rabbrividire. Si staccò di botto da lui e si portò velocemente la mani nel punto dove l'aveva toccata, per assicurarsi che non gli avesse fatto nulla di male.

Lo guardò dritto in faccia. I brividi la percorsero da capo a piedi, il cuore continuava a batterle all'impazzata, senza mai fermasi, ed il ghigno che vide sul volto del suo nemico le fece gelare il sangue nelle vene.

E' finita, principessa”

Lo vide caricare il colpo. Distolse lo sguardo per la troppa paura e poi... il colpo si attutì su qualcosa.

E non la raggiunse mai.





Angolo Autrice e SPIEGAZIONI:



Buongiorno a tutti voi ^^

Per chi non mi conoscesse già, piacere, sono Victoria – Vic abbreviato – ed oggi sono qui per riproporvi una storia interattiva!

Ammetto che ho avuto vari dubbi sul pubblicarla o meno, per questo vi avverto che, nel caso in cui non si riuscisse ad arrivare ad un numero minimo di partecipanti, è mooooolto probabile che cancellerò la storia e la riadatterò come un originale. Ma prima di fare ciò, perché non provarci? ;) quindi passiamo a quelle che sono le SPIEGAZIONI della storia.

Il tutto nasce dal mio amore – spropositato, a questo punto xD – per l'anime Fate! (se siete degli amanti di Fate come me, vi prego di PALESARVI xD).

Per chi non lo conoscesse, il mondo di Fate ruota tutto attorno a quella che viene chiamata “la guerra del Santo Graal” in cui maghi, e non, si sfidano fra loro per ottenere, appunto, quello che evidenziano come il Santo Graal. Per far ciò, tutti loro evocano dalle varie epoche (passato, presente ed anche dal futuro) un eroe (uomo o donna o essere, che sia) che li aiuterà ad impossessarsi di questa “reliquia”. Perché fanno tutto questo? Semplice: il Santo Graal realizza i desideri, quindi la coppia che vince vedrà il proprio desidero realizzarsi sotto i propri occhi, oltre che ad avere la gloria, la fama e blablabla (sono più interessati ai desideri, ecco xD).

L'eroe in questione può essere sia un eroe realmente esistito, sia un personaggio di un romanzo famoso, sia un dio o una dea di qualsiasi tipo di mitologia.

Esempio: siete fissati con la mitologia greca come la sottoscritta? Nulla vi vieta di mandarmi ADE, esempio, come personaggio della sezione “eroe”. Oppure, reputate un certo personaggio storico degno di rilievo e per questo lo vedreste bene nella storia? Va benissimo!

Insomma, voglio immaginazione! Chi più ne ha, più ne metta! Sbizzarritevi pure e senza esitazione!

Per questo necessito di 6 maghi (uomo o donna, vedete voi) con età compresa dai 20 ai 23, che verranno identificati come “master” ed i relativi “servant”, che altro non sono che gli eroi descritti in precedenza. Ho bisogno di 7 di questi (sì, anche la mia oc ha bisogno di un servant xD) per andare avanti con la storia, ognuno di essi occupante una categoria:



  1. Lancer : l'arma caratteristica di questa classe è la lancia, e coloro che la impugnano sono spesso i guerrieri più rapidi. L'unica abilità di classe è la resistenza magica

  2. Archer : la classe che combatte dalla distanza, di solito con arco e frecce, ma non necessariamente: qualunque cosa lanci proiettili va bene, come le pistole di Billy the Kid o addirittura cannoni nel caso di Napoleone Bonaparte. Le abilità di classe degli Archer sono la resistenza magica e l'azione indipendente, che garantisce loro di poter esistere per qualche tempo anche senza un master.

  3. Berserker : i Berserker compensano la ragione perduta con la pura potenza distruttiva. Sono eroi che almeno una volta nella vita hanno ceduto alla sete di sangue. La loro abilità di classe è la follia, che li rende fortissimi ma distrugge la loro sanità mentale.

  4. Assassin : i membri di questa classe non sono, di norma, grandi combattenti e soccomberebbero presto in un duello normale, il che li porta ad usare tattiche più sottili e a puntare ai master avversari. L'abilità di classe dell'occultamento della presenza consente di celarsi fino al momento dell'attacco.

  5. Saber : questa classe usa una spada per combattere. È generalmente ritenuta la classe più forte. Le abilità di classe sono la cavalcatura, che consente al possessore di guidare qualunque veicolo, e la resistenza magica, che aumenta la resistenza agli incantesimi.

  6. Rider : gli appartenenti a questa classe non sono, di solito, i più forti, ma compensano con potenti armi nobili. La loro abilità di classe è la cavalcatura, grazie alla quale possono sfruttare appieno il potenziale delle loro cavalcature.

  7. Caster : i membri della classe sono potenti maghi, o in alternativa persone contraddistinte in vita da creatività ed intelligenza come artisti o inventori. Le abilità di classe dei Caster sono la costruzione degli oggetti, che consente di creare gli oggetti necessari alla loro magia, e la creazione del territorio, che modifica l'ambiente circostante a favore dei loro incantesimi.



Arma nobile: L'arma nobile di un servant è la sua più potente abilità, nonché parte integrante della sua leggenda ed identità, la rappresentazione della piena potenza di un eroe. Ogni servant ha almeno un'arma nobile, ma molti ne posseggono di più.

Di solito prendono la forma di armi o oggetti, ma in alcuni casi sono incorporee e prendono una forma solo quando rilasciate, come Legend of Dracula di Vlad III che lo tramuta nel vampiro a lui ispirato. Lo svantaggio principale delle armi nobili è che vanno invocate a gran voce, col forte rischio di svelare la propria identità. Molte inoltre consumano grandi quantità di forza magica, e alcune possono essere usate solo se particolari condizioni si verificano o eseguendo rituali particolari.



Ogni master avrà 3 incantesimi di comando che serviranno in svariate occasioni, che deciderete anche voi, come anche solo farsi obbedire dal proprio servant (cosa non scontata, anzi). Una volta utilizzato un incantesimo, non si può più recuperare a meno che non si rubi ad un altro master.

Esauriti tutti gli incantesimi di comando, siete fuori dai giochi e non partecipate più alla guerra.

Le altre alternative per non partecipare più sono: 1) la ritirata 2) l'uccisione per mano di un altro master.



*



Vedrò di aggiornare regolarmente, una volta ogni 2 o 3 settimane, ma comunque con una scadenza definita (se no a forza di fare poco io qua impazzisco), per questo prego, chiunque decidesse di partecipare e chiunque venisse preso, di essere presente e attivo nella storia.

Questo non vuol dire che dovete recensire tutti i capitoli, ma farvi sentire una volta ogni due potrebbe essere un'ottima alternativa ;) non avete idea di quanto sia difficile fare un buon lavoro e far combaciare il tutto, da sola, per questo trovo i vostri feedback di grandissima utilità per migliorare la storia e migliorarmi in generale.

Spero di essere stata chiara, così come spero che partecipiate in tanti e che la storia vi soddisfi ^^. Ognuno di voi potrà inviarmi massimo 2 personaggi, possibilmente di sesso e categoria diversa - vi ricordo che lasciare una recensione con su scritto solo “vorrei partecipare” non è ammesso dal regolamento di efp, vi invito quindi a lasciare almeno due righe sulla storia in sé ;).

Vi lascio una bozza di scheda che potete ampliare come più vi aggrada:



Nome e Cognome:

Età:

Ex Casa (solo per i master) e descrivere in breve il suo percorso scolastico:

Classe (solo per i servant) e Arma / Armi – sia Arma Nobile che non:

Abilità particolari, se ce le ha:

Aspetto fisico:

Prestavolto:

Carattere:

Storia Famigliare / Generale:

Desiderio che chiederebbe al Santo Graal:

Hobby, se ce li ha:

Fobie e Debolezze:

Amicizie ed Inamicizie:

Relazione:

Altro:





E' tutto. Avete tempo fino a lunedì 15 novembre per inviarmi le schede. Per qualsiasi altra domanda, io sono qui.

E ricordate: la ragione non è nulla senza l'immaginazione ;)

A presto, spero.

Baci, Vic ^^



Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Sprazzi del passato e nuova normalità ***


CAPITOLO 1:

Sprazzi del passato e nuova normalità”




Londra, cinque anni prima...



“Insomma, al Ministero si vocifera che la nuova Guerra del Graal inizierà fra poco, è questione di qualche anno, altri cinque al massimo, ma ci siamo”

“Wow, è straordinario papà! Sarebbe bello poter partecipare, potremmo riportare in vita la mamma!”

Selene si bloccò di botto non appena realizzò le parole che sua sorella aveva appena pronunciato. In piedi, intenta a tagliare le cipolle, per poco non si tagliò un dito per la sorpresa e l'indignazione.

La mamma... lei neanche riusciva a ricordarla se non in vari sprazzi della sua memoria, talmente brevi che sembravano parte di un sogno, un incanto che tutto sapeva tranne che di realtà.

La tassorosso si voltò in direzione della sorella, per guardarla meglio. Atalanta era di una bellezza quasi disarmante: lunghi capelli argentei, enormi occhi azzurri, il volto contornato da leggere lentiggini e pelle diafana, quasi lunare. La bellezza della corvonero era far invidia a molte ragazze di Hogwarts, così come la sua spiccata intelligenza. Ma Selene non vedeva alcun barlume di lucidità mentale in ciò che aveva appena affermato la sorella maggiore, per questo guardò il padre sperando che diede voce alle sue perplessità. Suo padre ricambiò il suo sguardo, captando i suoi pensieri, per questo si schiarì la voce ed affermò, pacatamente:

“Calmati, Atalanta. Calmati. E' inutile fantasticare sul nulla, prima di tutto dovremmo essere scelti dal Graal e partecipare alla Guerra, solo allora ne dovremmo parlare, ma prima di tutto-”

“Sarò sicuramente scelta dal Graal, non ne ho alcun dubbio”

Selene la guardò senza parole mentre Atalanta iniziava a volteggiare per la cucina, canticchiando una delle tante canzoni babbane in voga in quel momento.

“Me lo sento nelle vene! Sarò scelta dal Graal, parteciperò alla Guerra e riporterò in vita la mamma!”

La tassorosso guardò la sorella, stralunata. Atalanta era sempre stata... particolare... quindi non avrebbe dovuto stupirsi più di tanto. Eppure, le sue parole non erano le solite che utilizzava quando parlava. C'era un non-si-sa-cosa di serio; di vero in ciò che diceva. Ma in quel momento Selene non ci fece troppo caso, così si rigirò verso le cipolle e continuò ad affettarle.

Invece, col senno di poi, avrebbe dovuto dare più attenzione a ciò che affermava la sorella. Solo che lei, non avrebbe mai potuto immaginare... cosa si verificò dopo.



Presente, qualche settimana prima...



Selene aprì gli occhi lentamente.

Si girò nel letto e tirò sù il piumone, accoccolandosi meglio al suo interno, cercando di evitare la luce che filtrava, ostinatamente a suo parere, attraverso le tende.

Non aveva alcuna voglia di alzarsi, quello era certo, ma un'altra persona non era della sua stessa opinione.

“Alzati pigrona, non c'è tempo da perdere”

La ragazza mugugnò come risposta, affossandosi ancora di più nella morbidezza del suo materasso, lasciando intendere che aveva voglia di tutto purché di alzarsi da letto.

Il Servant al suo servizio, però, non era del suo stesso parere, per questo le si avvicinò, prese un lembo del materasso e, con un gesto quasi violento, glielo levò di dosso, lasciandola completamente scoperta ed in balia della luce.

Selene mugugnò ancora più forte, coprendosi velocemente gli occhi ed affermando un: “La luce mi acceca!” mentre cercava, in vano, di recuperare la coperta.

Il Servant la gettò ai piedi del letto, impedendole di prenderla.

“A meno che tu non sia il Conte Dracula in persona, ne dubito. Ed ora alzati, abbiamo molto da fare per i preparativi della Guerra” dichiarò, difatti, in tutta si risposta. Dopodiché si voltò in direzione della porta e si affrettò a varcarla.

“Ti aspetto in cucina, la colazione è pronta. Mangeremo e poi parleremo delle tattiche da adottare”

“E se io non volessi partecipare a questa stupida Guerra?”

Il Servant si bloccò a metà strada, ma non si voltò, ed anzi, con fare tagliente affermò: “Il tuo volere non è contemplato. Sentiti fortunata, piuttosto, molti maghi ucciderebbero per avere anche solo uno dei tuoi incantesimi di comando” poi varcò la porta e se ne andò, lasciandola sola ed in balia dei suoi pensieri.



Angolo Autrice:



Buongiorno a tutti! ^^ come avete avuto modo di leggere, questo capitolo tratta di uno “spezzone” sia del passato sia del presente, giusto per farvi avere un'idea generale e lasciarvi qualche indizio qua e là. Noterete che la relazione fra master e servant non è sempre idilliaca, anzi... potrebbe capire che non si sopportino affatto, come potrebbe capitare l'opposto e che quindi si amino alla follia. Per questo vi anticipo che, quando creerò le “coppie”, mi piacerebbe sapere che tipo relazione hanno instaurato i vostri personaggi con i rispetti master / servant.

Inoltre vi informo che, chiunque volesse iscriversi, è ancora in tempo per farlo visto che mi mancano ancora dei posti sia per i master sia per i servant. Per i primi sono disponibili ancora 4 posti (vi ricordo che, essendo master, possono essere anche dei semplici ragazzi che ora lavorano e che all'epoca hanno frequentato una qualsiasi scuola di magia, non solo Hogwarts), mentre per i secondi sono disponibili ancora 3 posti relativi alle classi LANCER, RIDER e BERSERKER.

Per far sì che tutti i posti vengano occupati, estenderò la scadenza a venerdì 20 Novembre, in modo che possa valutare bene i personaggi duranti il week end.

Auguro a tutti voi un buon fin settimana e ringrazio profondamente tutte quelle persone che non solo hanno partecipato, ma hanno anche inviato già i personaggi. Siete state fantastici, grazie <3

Alla prossima, baci, Vic ^^



P.S, mi sono dimenticata di scrivere nella scheda che vi ho proposto nello scorso capitolo che avrei bisogno di un prestavolto per i vostri personaggi, in modo da mettere la foto per facilitarne il ricordo nella storia. Per questo vi chiedo, a chi non l'avesse fatto prima a causa della mia mancanza, ma anche ai nuovi iscritti, di metterlo. Grazie <3

P.P.S. se qualcuno mi proporrà Lord Voldermort come servant, giuro che riderò come pochi xD

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Selezione Personaggi ***


1

Selezione Personaggi

 

* Sappiate che Victoria tende ad essere logorroica, quindi portate pazienza, please xD *

 

Buonsalve a tutti!,

dopo aver esaminato tutte le schede, sono finalmente giunta alla scelta dei personaggi. Ho cercato di prendere almeno un personaggio di tutte le persone che hanno partecipato e spero di incuriosirvi un po’ riguardo la “selezione” che ho stilato – soprattutto sull’identità dei servant.

Tengo a ringraziare tutti voi per aver partecipato e per avermi affidato dei personaggi magnifici come questi. Grazie davvero <3

 

P.S. Per i creatori dei servant: vi pregherei di evitare di chiamare i vostri “bimbi” con il loro vero nome. E' fondamentale che a saperlo siano solo i rispettivi master (e creatori) e che ci sia una certa segretezza. Il nome identifica il personaggio (leggendario, storico etc) non solo come persona, ma anche per quanto riguarda la sua storia e le sue eventuali debolezze.

(Visto che non ce l'abbiamo come servant, vi faccio un esempio: tutti noi conosciamo Achille, l'eroe dell'Illiade. E tutti noi conosciamo che il suo punto debole è proprio il tallone).

Quindi, onde evitare di rovinarvi le sorprese su chi siano realmente i servant, vi chiederei cortesemente di rivolgervi a loro con la rispettiva classe (es. il mio rider, il mio caster etc), almeno fino a che non verrà svelata l'identità. D'altronde, il bello è anche quello... visto che mi piacerebbe che provaste ad indovinare “chi è chi” fra i vari servant ;)

 

Grazie in anticipo e scusate il disturbo <3

 

Detto ciò, vi lascio alla lista.

Baci, Vic ^^

 

 

MASTER

 

 

1.     Selene Artemis Grengrass, 21 anni, ex tassorosso

 

Free Image Hosting at FunkyIMG.com

 

 

2.     Pharaoh Theodore “Teddy” Shafiq, 21 anni, ex tassorosso

 

Free Image Hosting
at FunkyIMG.com

 

 

3.     Ryanne Langdon, 21 anni, ex corvonero

 

Free Image Hosting
at FunkyIMG.com

 

 

4.     Athena Demetrius, 23 anni, ex corvonero

 

Free Image Hosting
at FunkyIMG.com

 

 

5.     Regan Antares Carsen, 23 anni, ex serpeverde

 

Free Image Hosting
at FunkyIMG.com

 

 

6.     Leonard “Leo” Visser, 23 anni, ex serpeverde

 

Free Image Hosting
at FunkyIMG.com

 

 

7.     Marverik “Maven” Kim, 24 anni, ex serpeverde

 

Free Image Hosting
at FunkyIMG.com

 

 

8.     Velvet, 20 anni circa, homunculus

 

Free Image Hosting
at FunkyIMG.com

 

 

 

 

SERVANT

 

 

1.     Saber:

 

Free Image Hosting
at FunkyIMG.com

 

 

2.     Lancer:

 

Free Image Hosting
at FunkyIMG.com

 

 

3.     Archer:

 

Free Image Hosting at FunkyIMG.com

 

 

4.     Assassin:

 

Free Image Hosting
at FunkyIMG.com

 

 

5.     Berserker:

 

Free Image Hosting
at FunkyIMG.com

 

 

6.     Rider:

 

Free Image Hosting
at FunkyIMG.com

 

 

7.     Caster:

(manca pv, quindi ve lo descrivo brevemente usando le parole della sua creatrice): Caster si presenta come un ragazzino molto giovane, slanciato ed esile.
In generale non ha ancora tratti maschili ben definiti, tanto che ad una prima occhiata potrebbe anche essere frainteso, scambiato per una ragazzina. Si nota anche l'origine asiatica, grazie agli zigomi larghi e gli occhi, leggermente a mandorla, molto chiari e luminosi- sono di una sfumatura chiara di grigio freddo.
I capelli sono neri, dritti, gli arrivano al mento e ha la frangetta- un taglio piuttosto femminile che rende ancora più dubbio il suo genere; ai lati del viso, due ciocche si allungano fino oltre le clavicole, grigio-argento.

 

 

Ed infine… Il Supervisore: Padre Cain, 27 anni circa

 

Free Image Hosting
at FunkyIMG.com

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** L'invito ***


1

CAPITOLO 1:

“L’invito”

 

 

Il rumore di due lame che sfregavano fra loro riportò Selene alla realtà. La vista del suo Servant la rincuorò nonostante la situazione, nonostante lui stesse cercando di tener testa all'avversario che aveva di fronte, pur di proteggerla.

Sollevata, seppur di poco, Selene non poté fare a meno di sorridere leggermente. Era salva e tutto grazie allo scorbutico che si ritrovava come servitore.

"Saber..." esclamò difatti con un tono pieno di speranza. Speranza che svanì velocemente non appena il diretto interessato iniziò a parlare.

"Quale della parte del rimani in disparte non ti è chiara, eh?!"

Selene sbuffò, palesemente contrariata alle parole del ragazzo, ignorando per un istante la situazione in cui lei ed il suo servitore si trovavano.

"Ma che problemi hai tu? Si può sapere? "

"Che problemi ho, io? No dolcezza, che problemi hai tu? Tu e soltanto tu sei il mio problema! Visto che mi ritrovo a fare da balia ad una ragazzina, invece che una donna di ben 21 anni che dovrebbe essere il mio master e collaborare con me, e non agire da incosciente e di testa propria, per giunta!"

Saber fece un balzo in avanti, facendo perdere l'equilibrio al suo avversario. Colse l'attimo e senza troppe cerimonie affondò la lama nella carne dell'uomo che aveva osato dare la caccia a Selene poco prima. Il sangue gli schizzò sugli indumenti, prima che si spargesse a terra ed iniziasse ad espandersi come una macchia d'olio sull'asfalto. Selene quasi vomitó dal disgusto e, portandosi una mano alla bocca, si affrettò a girarsi dall'altra parte per evitare di guardare.

"Andiamocene di qua. Per oggi abbiamo visto fin troppo" 

Saber la sorpassò, incurante del suo malessere, iniziando a guardarsi a destra e a sinistra, come se Selene fosse invisibile. 

Irritata dal suo atteggiamento, l'ex Tassorosso domandò:

"Che cosa stai cercando?" 

"La domanda giusta non è cosa, ma chi"

La ragazza lo guardò stralunata. 

"Non capisco..." 

"Tsé, tipico... Non mi meraviglio di ciò, francamente" 

Selene assottigliò lo sguardo. 

"Evita la battuta da quattro soldi e vedi di darmi una spiegazione, di grazia, altrimenti sarò costretta ad usare uno dei miei incantesimi di comando per farti parlare. E sai quanto sono importanti in questa guerra… sprecarne uno così sarebbe un vero peccato"

Saber si voltò a guardarla con le iridi verdi che irradiavano fiamme, tanto era la rabbia che provava in quel momento. Selene non si fece intimidire, non più di tanto almeno, e mantenne il suo sguardo. Le costò non poca fatica, ma alla fine ebbe la meglio e, dopo aver sospirato pesantemente, il servant si decise a parlare. 

"Credevo che avremmo trovato assassin in questo luogo. Lo percepivo, ne ero sicuro, anche se la sua abilità di occultamento deve avermi deviato e non di poco" 

"Intendi dire... Che quello che hai appena ammazzato... Non era assassin?" 

"Precisamente" 

"Allora chi era?" 

Saber rimase in silenzio, meditando bene sul da farsi prima di esporre la sua teoria. Se quell'uomo che aveva appena cercato di uccidere Selene non era assassin, ma recava con sé un po' dell'essenza di quel servant, allora voleva dire che non c'erano altre spiegazioni. Si avvicinò al cadavere per osservarlo meglio, mentre esponeva la sua teoria: 

"Un'arma nobile" 

Selene corrugò la fronte, evitando volontariamente la visione della salma sul pavimento. Poi esclamò: "Ma... Non ha senso, cioè... È possibile una cosa del genere?" 

"È possibile purtroppo. Evidentemente Assassin ha a sua disposizione più armi nobili e questo fantoccio faceva parte della sua collezione" 

Saber si soffermò ad esaminare l'abbigliamento dell'uomo: vesti da antico romano... Chissà di chi si trattava... E chissà quale era la vera identità di assassin. Ma se possedeva più di un'arma nobile, lui e la sua master non erano al sicuro. Soprattutto in un luogo così buio e desolato quale era quel magazzino. Con l'abilità di occultamento poi... Se fosse stato presente, assassin avrebbe potuto sopraffarli con poco. 

Meglio non rischiare. 

"Andiamocene da qua, meglio rincasare" propose, difatti. 

Selene annuì con un energico gesto del capo, evidentemente felice di abbandonare quel luogo abbandonato da Dio. 

Raggiunsero la porta e si affrettarono a varcarla, per poter finalmente tornare a casa. Sani e salvi. 

*

Si avvicinò alla teca di vetro senza paura. Senza esitazione alcuna. Esattamente come aveva fatto quel lontanissimo giorno di secoli or sono. 

Alzò il coperchio, mise la mano all’interno ed attese che i suoi “piccoli” – come lei li chiamava – divorassero le prede che gli aveva portato, in modo che potessero saziare la propria fame.

Anubis, la vipera, iniziò a divorare la sua preda con avidità, come se non mangiasse da giorni e giorni, nonostante la sua padrona gli portasse regolarmente i pasti; mentre Seth, l’aspide, come da sua consuetudine, attese prima che il suo veleno facesse effetto per poter iniziare, in seguito, a cibarsi della carne del piccolo roditore.

Assassin sorrise soddisfatta. Amava Anubis e Seth come se fossero stati dei figli, per questo non faceva che prendersene cura, senza mai fargli mancare un pasto. Animale o umano che fosse stato.

“Assassin, sono tornata”

“Bentornata! Come è andata la giornata?”

Il servant si girò in direzione della sua master con un’espressione di pura felicità in volto. 

Athena scosse le spalle mentre un’espressione nauseata prendeva il posto del lieve sorriso che aveva rivolto ad Assassin poco prima. 

“Al solito… una schifezza! Un dannato molestatore seriale sta cercando di farla franca assieme al suo dannato magiavvocato da quattro soldi, estremamente sessista. Odio questa società fortemente maschilista e misogina. Fosse per me, li sbatterei tutti ad Azkaban, seduta stante”

Athena si tolse il cappotto di dosso e lo lanciò, praticamente, sull’enorme divano della stanza prima di buttarcisi sopra. Sospirò pesantemente e si ritrovò a toccare la cicatrice sulla spalla che si portava appresso da quando, quel lontano giorno di 15 anni prima, aveva provato a difendere sua madre da suo padre.

Suo padre… il solo pensiero le faceva salire il veleno in corpo. Quel maledetto bastardo non faceva che tormentare lei, suo fratello e sua madre, anche dopo che si fossero trasferiti a Londra. Anche dopo il divorzio. Anche se erano passati anni ed anni da quando li aveva visti. Persino quello stesso giorno aveva avuto le palle di inviare l’ennesima lettera minatoria in casa loro.

Gente come lui, come suo padre, doveva marcire all’inferno e senza sconti di alcun genere.

Era per questo che aveva deciso di diventare magiavvocato, era per questo che si batteva per difendere strenuamente tutte le donne che fossero risultate come “vittime” di un compagno, o marito, o essere di genere maschile, violento.

L’avrebbe fatta pagare a tutti. Suo padre compreso.

“Suvvia master, non ti adirare. Ricorda sempre che hai il tuo Assassin pronto ad agire, quando e come più ti aggrada”

Athena alzò lo sguardo sulla ragazza davanti a sé ed incrociò le sue iridi smeraldine, colme di tranquillità. Sorrise un po’, rilassata dalle rassicurazioni della sua servant.

“Hai ragione, grazie Assassin”

“Di nulla, master”

“Comunque, come è andata quel lavoretto a cui ti stavi dedicando?”

Assassin accarezzò Seth con la punta delle sue lunghe unghie, dopodiché lo tirò fuori dalla teca e se lo posizionò attorno al collo, come se fosse una sciarpa. Una sciarpa fatta con un aspide, però.

“Diciamo che è andata. Non mi aspettavo che la ragazzina fosse accompagnata da Saber. Lei non mi preoccupa affatto, ma lui…” sospirò, meditabonda.  Il fatto che la più debole fra tutti i master che aveva identificato fosse accompagnata proprio dal più forte di tutti i servant, era un problema. Sperava di farla franca ed ucciderla in quattro e quattr’otto, invece aveva dovuto ripiegare. Ed aveva sacrificato Giulio Cesare, una delle sue due bambole che utilizzava, per attaccare.

Questo era un bel problema.

Accarezzò ancora Seth con il dorso della mano e questo chiuse gli occhi per il piacere di quel gesto.

Per fortuna ho ancora Anubis e Seth al mio fianco.

Sorrise ancora mentre ripensò a ciò; così si girò di nuovo verso la teca e ripose il suo fedele compagno accanto ad Anubis. Poi si girò verso Athena, sorridente ed energica come al solito.

“Comunque la guerra è appena iniziata! Ed io sono ancora piena di risorse. Per questo non vedo alcun motivo per cui abbattermi. D’altronde…” i suoi occhi chiari brillarono di uno strano luccichio prima di pronunciare:

“Sono pur sempre l’assassino della Guerra, io. Ed un assassino, quando ha puntato la sua preda… difficilmente la lascia scappare”

*

Si dice che un Berserker abbia ceduto alla sete di sangue almeno una volta nella vita. Per questo è definito tale e considerato alla stregua di un animale, senza più raziocinio e salute mentale.

Personalmente credo di possedere ancora un barlume di ragione, ma sicuramente non si può negare quello che ho fatto secoli or sono: ho ucciso il mio stesso fratello, il mio stesso gemello, a mani nude, per giunta, senza mostrare un briciolo di esitazione. Il motivo? Semplice: lui aveva contravvenuto ad un mio ordine e se volevo essere re della città che tanto volevo fondare, non potevo rischiare di essere deriso dalla mia futura gente a causa della scelleratezza del mio stesso fratello.

Non avevo altro in mente. Diventare re era il mio ideale, il mio sogno, il mio tutto e non avrei permesso a niente e nessuno di interferire fra me e le mie ambizioni, anche se si fosse trattato del mio stesso sangue. E così è stato.

Per anni non ho mai avuto rimpianti del mio gesto; ho sempre convissuto con l'idea di aver fatto la cosa giusta, visto anche il lustro che la città che ho fondato è riuscita a raggiungere. Dopo secoli è ancora lì, in piedi, che affonda le sue origini nel mio mito e nelle mie gesta.

Ma ora mi domando: avrò fatto davvero la scelta giusta quella volta? Avrò fatto bene ad uccidere mio fratello? E se tornassi indietro e sistemassi tutto? Potrebbe essere una soluzione... e la smetterei di vivere con questo senso di colpa che mi perseguita notte e giorno. Questo senso che mi dilania il petto ogni qual volta che penso a lui. Non mi abbandona mai... mai! e mi tortura ogni giorno. Senza sosta.

*

Padre Cain ripiegò l’ultima lettera con la stessa cura con cui aveva piegato le altre. Prese la bacchetta e, con un veloce gesto del polso, si assicurò che venissero consegnate a tutti i destinatari della sua lista.

La guerra per il Santo Graal era alle porte. Un evento così raro e così maestoso, in un certo senso, non poteva passare inosservato nel mondo dei maghi. E quale occasione migliore, se non di un ballo, per conoscere tutti i master ed i rispettivi servitori?

“E’ sicuro di quello che sta facendo, padre?”

“Sì, cara. Ne sono convinto. Dio ha voluto che vivessi questa guerra e mi ha incaricato, tramite il Graal, di sovrintendere alla stessa. Di conseguenza, io che sono solo un povero servo, non posso che attenermi alla volontà del Signore”

La ragazza si avvicinò al prete, uscendo dall’oscurità che l’aveva avvolta per tutto quel tempo. Si avvicinò a Padre Cain e gli domandò, pacatamente:

“E crede che organizzare un ballo sia una buona idea?”

Padre Cain si voltò verso la ragazza; gli occhi scuri carichi di comprensione.

“Cosa ti turba, mia cara? Non sei convita della mia scelta?”

“Non è questo Padre. Solo mi domandavo… tenere master e servitori, tutti insieme, sotto lo stesso tetto, non la trova una mossa… azzardata? D’altronde lo scopo della guerra è che si sfidino fra loro, in modo che le anime dei servitori che soccomberanno siano come un nutrimento per il Graal stesso. Facendoli presenziare ad un ballo, forzatamente, non si rischia… come dire… una carneficina senza eguali?”

Padre Cain sorride alla ragazza e, con aria soddisfatta, iniziò a ridere senza ritegno. Le risa riempirono la chiesa in cui si trovavano, rimbombando per le pareti ed i corridoi deserti della stessa.

“Una carneficina senza eguali, eh? Mia cara, lo devo ammettere: complimenti. Complimenti vivissimi. Hai davvero colto nel segno”

“Non capisco… cosa…”

La ragazza lo guardò stralunata, ma Padre Cain la bloccò prima che potesse continuare.

“Vedi mia cara, ogni guerra che si rispetti porta con sé delle inevitabili vittime. Vittime che la rendono tale proprio per la loro presenza al suo interno, altrimenti non si tratterebbe di una guerra, ma di una competizione. E questa guerra fra maghi non è diversa dalle altre. Quindi, perché no? Perché non istigare una carneficina? Alla fine, prima si ammazzeranno fra loro, prima comparirà il Graal; il vincitore reclamerà la sua ricompensa e questa guerra vedrà la sua fine. E così anche la carneficina stessa che è la guerra del Santo Graal finirà. Quindi, come vedi, è tutto per un bene superiore. Una carneficina volta a farne terminare un’altra ancor più grande. E’ questo il volere di Dio. Per questo io sono qui. Sono nel giusto e continuerò su questo cammino. Ti è più chiaro ora?”

“Sì, padre” rispose la ragazza, evitando di far trapelare la sua indignazione alle parole del suo “master”.

Lui sorrise compiaciuto, le si avvicinò, le prese la mano e se la mise a braccetto.

“Bene, ne sono lieto. Ora andiamo è tempo di prepararmi. Fra poco inizierà la messa serale e non vorrei arrivare in ritardo”

“Sì, padre”

“E non ti crucciar più su tali sciocchezze, mia cara. Vedrai, andrà tutto bene. Tranquilla. Puoi starne certa”

 

 

Angolo Autrice:

Chiedo profondamente perdono per il ritardo – e la schifezza di capitolo che vi ho propinato – ma sto davvero passando un periodaccio, sia personale e famigliare sia lavorativo. Difatti, tengo a precisare, questo capitolo l’avevo scritto tempo fa ma avevo deciso di non postarlo fino a che non avessi inserito almeno altre due coppie “master-servant” al suo interno. Purtroppo non sono riuscita in questo intento e, piuttosto che lasciarvi per altre settimane senza nulla, ho preferito darvi questo. Lo so che non è molto, ma spero di rifarmi in futuro.

Visto che, sicuramente non ci sentiremo prima di fine anno, colgo l’occasione comunque per augurare a tutti voi un Felice Natale ed un Buon Anno Nuovo, sperando VIVAMENTE che sia migliore di questo!

A presto, Baci.

F.

(sì perché Victoria non è il mio vero nome xD, nel lontanissimo caso che qualcuno se lo stesse chiedendo…)

P.S. Qualche ipotesi su chi possano essere Berserker ed Assassin? xD (piano piano ho intenzione di disseminare indizi su tutti i servant della storia).

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** L'arrivo al ballo - parte 1 ***


1

Capitolo 2: L’arrivo al ballo

- Parte 1 -

 

Sono stato uno sciocco.

A causa di una futile infatuazione ho portato alla rovina non solo il mio stesso re, ma anche il regno che servivo con assoluta dedizione. E per cosa poi? Una donna. Anzi, la donna. La donna della mia sventura, delle mie disgrazie e del mio cuore, ahimè, ma questa, ormai, è un'altra storia...

Sono sempre stato un leale e fedele cavaliere, si può dire che fossi il favorito del re il quale non solo era il mio signore, ma era anche il mio migliore amico. Ma che dico? Era di più di un amico, quasi come se fosse un fratello. Avevo piena fiducia in lui e lui aveva piena fiducia in me. Ed io come l'ho ripagato? Innamorandomi della sua signora. Ed alleandomi con il suo più acerrimo nemico, decretando la caduta del Regno a cui avevo giurato assoluta fedeltà.

Sono stato davvero uno sciocco.

E' il mio più grande rimpianto. E' stato l'errore più grande che abbia commesso in vita, per questo, ora che posso, vorrei porvi rimedio.

Devo fare ammenda per ciò che ho commesso. Voglio rimediare, sistemare tutto e ricucire tutti i rapporti che avevo con il mio signore.

Sono deciso nella mia scelta e sono intenzionato a farlo. E lo farò, fosse anche l'ultima cosa che faccio.

 

**

 

Lancer guardò con attenzione il suo Master ripiegare la lettera incantata, con estrema cura.

I suoi brillanti occhi verdi si focalizzarono prima sull’oggetto da poco recapitatogli e poi sul corpo del ragazzo seduto davanti a lei, dall’altra parte del tavolo, in attesa di eventuali ordini.

“Allora? Cosa dice la lettera?” lo incalzò lei, trepidante ed impaziente, visto che l’attesa le aveva recato addosso un’insolita e fastidiosissima ansia a lei estranea.

Regan Carsen levò lo sguardo dalle sue mani per focalizzarsi su quello della ragazza. Abbozzò un sorriso e, con il suo solito sorriso sghembo, si affrettò a commentare:

“Lancer”

“Mh?”

“Inizia a prepararti, andiamo a fare shopping!”

Lancer sbatté le palpebre più volte prima che le parole del suo Master riuscissero a prendere forma nel suo cervello, dopodiché, con un balzo di pura estasi, si alzò dalla sedia ed iniziò ad urlare dalla felicità.

“Oddio Master, dici davvero? Non sto sognando, vero?”

Regan rise alla vivacità del suo Servant e si affrettò a rispondere che no, non stava affatto sognando, e che le avrebbe comprato tutto ciò di cui aveva bisogno quello stesso pomeriggio.

“Per tutti gli dei dell’Olimpo e non, se questo è un sogno vi prego non svegliatemi!”

Lancer era a dir poco fuori di sé dalla gioia. Poi si bloccò di botto, girandosi verso il suo Master e ponendogli la domanda che avrebbe dovuto fargli fin dal principio, invece che lasciarsi andare al suo folle amore per le compere.

“Comunque…” disse schiarendosi la voce, giusto per “rientrare” nei panni della Lancer seriosa, ombrosa ed ossessionata dal Graal che non era lei “A cosa devo l’onore di tutto ciò?”

Regan si costrinse a trattenere una sonora risata davanti al cambio d’umore repentino della ragazza, prima di affermare:

“Pare che ci attenda un ballo”.

“Un ballo?!” gli occhi di Lancer si illuminarono ancora di più e, questa volta, proprio non riuscì a trattenersi dall’urlare che la dea bendata Tiche fosse dalla sua parte quel giorno, e non vedeva l’ora di indossare quanti più abiti possibili.

Regan continuò a ridere a più non posso di fronte quella scena, ringraziando, mentalmente, il caso che le gli aveva concesso una Servant così spensierata e positiva. Esattamente tutto ciò che Regan faticava ad essere, specie dopo l’assassinio di suo padre.

Da quel momento aveva deciso di non affezionarsi più a nessuno, un po’ perché era sempre più ossessionato dal voler conoscere l’identità dell’assassino, ed un po’ perché non aveva voglia di stare appresso ad eventuali seccature che un’amicizia poteva comportare.

Alle fine si poteva dire che lui non aveva amici; aveva per lo più rapporti civili e di buona educazione con il prossimo, ma gli anni che aveva frequentato ad Hogwarts non erano mai stati contornati da burrobirre in comitiva o gruppi di studio con altri ragazzi; e gli era sempre andato bene così: eppure, in quel momento, mentre vedeva la sua Lancer volteggiare per la stanza alla ricerca del proprio cappotto per uscire il prima possibile per le compere, non poteva non trattenersi dal sorridere nell’ammirarla.  Forse, avrebbe potuto bearsi di una visione del genere già da tempo se si fosse sforzato di approfondire i rapporti con gli altri.

Ma non si poteva vivere di “” e di “ma”, e questo lui l’aveva capito molto bene nella sua vita. Bisognava agire. Per questo aveva deciso di partecipare alla Guerra del Santo Graal. D’altronde suo padre era più di 17 anni che attendeva che il suo esecutore venisse imprigionato. E lui era deciso a mettere la parola “fine” sulla vita di quell’incosciente che aveva osato rendere orfano un Carsen imparentato con i Black.

“Allora? Andiamo Master?” la voce spensierata di Lancer lo riportò alla realtà, mentre lei lo attendeva di fronte la porta di casa con indosso il suo lungo cappotto nero che faceva risaltare i suoi lunghi capelli biondo cenere.

Regan fece un cenno affermativo col capo e si affrettò a raggiungere anche lui il suo cappotto. Dopodiché si posizionò vicino a Lancer e le porse il braccio con fare galante.

“Siete pronta ad una folle giornata di shopping, oh mia Regina?”

“Ma certo che sì! Che domande sono” rispose lei, prendendolo sottobraccio e continuando a ridere.

Non andremo a quel ballo fino a che non avrò trovato l’abito dei miei sogni!” continuò, poi, la ragazza, affrettandosi ad aggiungere: “Pura precauzione la mia! insomma, non vorremmo mica sfigurare!”

“Non sia mai” Regan sorrise sempre di più; aprì la porta di casa e la richiuse appresso dopo averla varcata a fianco della sua Regina.

 

**

 

Si dice che Caster sia, fra tutti i Servant, il più potente ed il più pericoloso in fatto di incantesimi, intelligenza e magia, tanto più che, a volte, il suo stesso Master non è in grado di sopportare tutto l’afflusso di Mana che comporta invocarlo.

Se si è fortunati si riesce a gestire senza problemi un Servant di quella classe ed il più delle volte accade così, ma ci sono casi in cui, purtroppo, il Master che lo evoca non è in grado di sopportare un simile stress; quando ciò accade il suddetto sciagurato può intercorrere ad arresti cardiaci, pensieri deliranti, follia, fino alla perdita del proprio io ed alla consapevolezza di sé.

Evocare un Caster significa avere a che fare con un potentissimo ed abilissimo essere, maschio o femmina che sia non fa differenza; eppure significa anche, in taluni casi, firmare una speciale condanna a morte; essere colui o colei che, anche in poco tempo, potrebbe conquistare il Santo Graal grazie alle abilità del proprio Servant. Diventare un nuovo “eroe” del mondo moderno, avere ricchezze, fama e privilegi che la vincita del Graal comporta, ma significa anche giocare con la propria vita e riporla tutta nelle mani di un singolo, imprevedibile, sconosciuto la cui stessa esistenza in questo mondo limiterebbe di gran lunga quella del proprio Master.

Essere di parecchi passi davanti agli altri concorrenti, ma in bilico continuo fra la vita… e la morte.

 

 

Teddy Shafiq osservò il via vai di persone davanti a sé e la folla di gente che si accalcava tutta dinnanzi agli scintillanti cancelli di Buckingham Palace, pronte a vedere il cambio della guardia non appena sarebbe scattata l’ora propizia.

I suoi occhi scuri vagarono dalla ragazza dai lunghi capelli arancioni alla sua destra, a quelli bizzarri del ragazzino alla sua sinistra, domandandosi, sorridendo, chi fra i due fosse più elettrizzato in quel momento.

“Non ho mai assistito allo scambio della guardia di persona! Sono a dir poco emozionata!” affermò lei.

“Anche io è la prima volta che assisto ad uno spettacolo del genere. Devo ammettere che questo mondo moderno non fa che stupirmi di giorno in giorno!” continuò il ragazzino emozionato a tal punto da continuare a battere sul proprio corpo il ritmo dello scandire dell’orologio, che non faceva che avvisare l’arrivo dell’ora tanto agognata da tutti.

Anche Velvet si unì a quello strano rituale, poco dopo, forse perché anche lei era talmente elettrizzata da non riuscire a stare ferma, come il suo piccolo Caster. E quando l’orologio scandì l’ultimo minuto, tutti i presenti restarono col fiato sospeso per tutto il tempo che gli ci volle alla guardia di cambiarsi; come se il resto del mondo si fosse bloccato ed arrestato in quel momento, per poi ripartire poco dopo non appena il tutto fu terminato.

Caster e Velvet ripresero fiato non appena la folla di poco prima iniziò a svanire, lasciando il solito agitato, ma moderato, trambusto che circondava le mura del Palazzo Reale.

“E’ stato davvero emozionante!” esordì Caster, carico di energia e pieno di vita, seguito a ruota dalla sua master, Velvet, la quale allungò il braccio con su inciso la sua metà degli incantesimi di comando, per afferrare la mano del giovane Caster.

Teddy si soffermò un minuto più di loro, prima di raggiungerli alla bancarella di dolciumi che si trovava dall’altra parte della strada, iniziando a guardarsi anche lui il simbolo che gli era apparso sul dorso.

Quando aveva evocato Caster, qualche settimana prima, nella sua esagerata villa nel mezzo del bosco, tutto aveva pensato tranne che potesse essere evocato proprio quel Servant. Cioè, si era preparato per un Lancer, un Rider… forse anche un Saber, nelle sue aspettative più rosee, ma qualsiasi Servant si sarebbe aspettato fuorché quello che gli era capitato.

Ricordava ancora quel giorno, esattamente come ricordava la sensazione di puro terrore quando, nel suo io più recondito, il piccolo – di dimensioni, ma non di capacità – Servant gli aveva detto che il suo Mana non sarebbe stato sufficiente e garantirgli la sopravvivenza, nel caso l’avesse voluto al suo fianco in quella battaglia del Santo Graal. Fortuna che in quel momento Velvet si trovasse al suo fianco.

Alla fine Caster aveva trovato il modo di legare la sua “anima” con quella di entrambi, ritrovandosi così con non uno, ma ben due Master. Uno fra i quali era un homunculus creato dalla sua stessa famiglia.

Gli Shafiq erano sempre stati noti per le proprie “creazioni” – così preferivano chiamare gli homunculus che riuscivano a creare da sé – il che gli aveva conferito una certa fama, non tanto di abili duellanti, ma di prodigiosi maghi in grado di creare la vita dal nulla.

Non erano molto potenti di per sé, ma nella loro arte erano maestri indiscussi. Bastava vedere come, al posto degli elfi domestici, erano soliti creare famiglie su famiglie di homunculus per servirli, e Velvet non era da meno.

Forse specializzarsi nell’antica arte dell’Alchimia della sua famiglia, non era stata una brutta decisione dopotutto. 

“Teddy! Che fai lì impalato, andiamo dai!”

“Sì, Master, andiamo o faremo tardi per stasera!”

Le voci di Caster e Velvet lo riportarono alla realtà. Levò lo sguardo dal suo tatuaggio da Master, presente sul dorso della mano sinistra, e a forma di mezzo coniglietto, prima di voltarsi verso di loro, sorridergli a trentadue denti ed affrettarsi a raggiungerli.

 

 

Nell’ombra, una figura esile e sottile osservava in lontananza, silenziosa e solitaria, senza che nulla sfuggisse alle sue iridi verde chiaro.

“E’ così… Caster ha, non uno, ma ben due master… interessante… sono davvero curiosa di sapere di quale Spirito Eroico si tratti se ha addirittura bisogno del doppio del Mana necessario rispetto ad un normalissimo Servant…”

Assassin si strinse nel suo cappotto di pelle e si avviò nella direzione opposta della “allegra famiglia”, prima di mettere a punto il suo piano per la serata.

 

**

 

Ryanne aprì lentamente gli occhi mentre la luce del sole irradiava, poco a poco, il perimetro della sua stanza.

Aveva fatto un sogno alquanto bizzarro ed ancora faticava a capire cosa fosse esattamente successo.

Era un uomo, un antico guerriero, discendente diretto di Ares, il dio della guerra. Designato a regnare su un’enorme città da lui fondata. Ed aveva un fratello, gemello per la precisione. Un fratello che aveva ucciso pur di coronare il suo sogno di grandezza.

Ryanne si guardò i palmi delle mani, trovandoli candidi e senza alcuna traccia di sangue. Nel sogno, invece, non si poteva dire lo stesso…

“Buongiorno master”

La voce del suo servitore la raggiunse assieme ad un’inaspettabile odorino di uova strapazzate e bacon.

La mia colazione preferita, che bellezza.

Berserker le rivolse un abbozzo di sorriso prima di sedersi accanto a lei e porgerle la colazione che le aveva preparato.

“Grazie, ma non dovevi, davvero”

“Dovevo, invece. E’ il minimo che possa fare per tenere in forza il mio Master”

Ryanne annuì con la testa, sorridendo, mentre si affrettava a spazzolare tutto il piatto come se non mangiasse da settimane. Di punto in bianco però la scena dell’uccisione di quel ragazzo le si palesò nella mente, costringendola a fermarsi.

Berserker la guardò perplesso.

“Tutto bene, master?”

Ryanne ci pensò su per qualche secondo ed alla fine, dopo aver sospirato pesantemente, esclamò: “E’ che… ho fatto un sogno assurdo. Ero un uomo, un uomo della tua stazza ed avevo un fratello identico a me che amavo ed odiavo allo stesso tempo…”

Berserker si irrigidì non appena captò quello che era successo alla sua master.

La ragazza continuò: “E nel sogno… beh, ecco… io amavo davvero mio fratello eppure… in uno scatto d’ira, io… io…” incapace di proseguire oltre, ricordando nella mente il momento in cui aveva ucciso quello che era suo fratello nel sogno, si bloccò, lasciando la frase sospesa e spezzata a metà.

Berserker chiuse gli occhi un attimo, meditando sul da farsi, ed inspirò ed espirò forte più volte prima di prendere parola. Poi alla fine parlò:

“Quello che hai visto non è altro che un mio ricordo. Il peggiore fra tutti, se devo essere onesto. E quello che non fa che tormentarmi costantemente, attanagliandomi lo stomaco con sensi di colpa che mi logorano dentro”

Fissò il piatto che le aveva cucinato, prima di focalizzarsi su di lei e guardarla dritta negli occhi. Il suo silenzio era più assordante di mille parole.

“Ma questo già lo sapevi, non è vero?”

“Sì, lo ammetto”

“Ed hai capito di quale Spirito Eroico sei il master?”

“Ho delle ipotesi, ma non sono nulla di pi- “

“Allora sarò io colui che ti leverà ogni dubbio”

Berserker balzò giù dal letto, si eresse in tutto il suo splendore indossando l’uniforme da Guerra che era solito usare secoli or sono e, brandendo lo scudo con su riportata in rilievo una lupa che allattava due bambini, sentenziò:

“Io sono Romolo, Fondatore dell’unica vera città Eterna, chiamata Roma. Primo ed unico vero Re della città… Ecco chi sono io. Il mio destino è stato segnato fin dalla nascita dalla grandezza, ma anche da un destino crudele che mi ha sì assicurato la gloria e la fama nei secoli, ma a quale prezzo…”

Indugiò un attimo sul liscio pavimento della stanza della ragazza e poi proseguì:

“Ho ucciso mio fratello, il mio stesso gemello per la precisione. E questo è un atto che non potrò mai perdonarmi. E’ per questo che ho deciso di partecipare alla Guerra. Voglio cambiare la storia, voglio far sì che la morte di Remo non accada mai, specialmente per mia mano. E te lo prometto master, non cadrò più vittima della follia e dell’ira cieca. Lo giuro sulla mia vita e sul mio onore. Quindi, per questo motivo ti chiedo” allungò la mano verso Ryanne e continuò a guardarla dritta negli occhi: “Sarai ancora la mia master e mi porterai alla vittoria con te, oppure desisterai dalla guerra? Se la tua risposta è sì, ti prego, afferra la mia mano e preparati a combattere questa guerra con me, ma se la tua risposta è un no, allora dimmelo ed anche il mio animo si placherà da questa voglia di rivalse che mi infiamma da capo a piedi”

Ryanne guardò Romolo con gli occhi sbarrati.

Aveva il sospetto che si trattasse di quello Spirito Eroico, ma non si sarebbe mai aspettata che si esponesse in quella maniera fin da subito. Come non si era aspettata un simile atteggiamento, così fiero e battagliero, dal suo servitore che tutto doveva avere fuorché raziocinio come aveva appena dimostrato il suo Berserker.

Era evidente che anche se rientrava in quella classe, Romolo non era riuscito a cadere vittima a pieno dell’ira e della follia, ma manteneva ancora una certa lucidità mentale… e poi… tutto quella voglia di rivalsa, tutta quella passione per raggiungere il proprio obiettivo. Già, quale era invece il suo obiettivo?

Non voleva forse far rivivere la propria sorella e far sì che tutto tornasse alla normalità? Da quando era diventata così poco battagliera? No, non lo sarebbe diventata. Né in quel momento, né mai.

Si alzò dal morbido materasso, si posizionò di fronte a Romolo e, senza pensarci due volte, afferrò la sua mano come se stesse afferrando l’ancora della salvezza.

Avrebbe riportato in vita Margareth. E ci sarebbe riuscita.

 

**

“Odio i preti. La chiesa. E tutto ciò che ne riguarda. Tsè, loro e la loro fottuta dottrina del cazzo. Che andassero all’inferno quei maledetti bastardi!”

Leonard Visser roteò gli occhi al cielo. Tipico del suo servitore, doveva aspettarselo che non avrebbe preso bene il fatto che il Supervisore della guerra fosse proprio un prete. Non dopo quello che aveva passato in vita, per lo meno.

Ripiegò la lettera fra le sue mani e la ripose sul tavolo.

“Lo so, lo so. Ma non possiamo fare altrimenti, Archer. Qui c’è scritto che siamo invitati fortemente a presenziare, pena: la rimozione di ben due incantesimi di comando”

“Ma stiamo scherzando? Un fottuto prete può fare una cosa del genere?!”

“Quel fottuto prete di cui parli è Il Supervisore e, in quanto tale, di solito, viene scelto anche lui dal Graal che gli dona poteri incommensurabili, fuori da ogni portata. Quindi credo di sì: un prete può fare una cosa del genere. Motivo per cui, meglio affrettarsi a rispondere che parteciperemo a questo ballo”

“Io comunque mi oppongo! Scommetto quello che ti pare che è tutta una farsa e che ci sta ben altro sotto che uno stupido ballo!”

Leo vide il suo servitore incrociare le braccia al petto in un palese segno di sdegno. In un primo momento aveva pensato che tutto quell’astio che Archer dimostrava fosse dovuto solo al fatto che provasse un’avversione verso la Chiesa, come tutte le vecchie streghe bruciate sul rogo secoli or sono, ma dopo un’attenta analisi del caso si ero ritrovato a domandarsi se l’ipotesi azzardata da Archer poco prima non fosse più che ragionevole.

L’invito al ballo poteva, in effetti, sembrare alquanto inconsueto in un contesto del genere, specie se si trattava della Guerra del Santo Graal. Anche se non detto, era implicito che i rispettivi master avrebbero dovuto utilizzare i propri servitori per porre fine alla vita degli altri. Quindi la vera domanda era: perché farli uscire tutti alla scoperta, esponendoli in quella maniera, invece di rimanere nell’ombra?

Curioso. Davvero curioso.

Iniziò a pulire la pistola di suo padre, dopo averla smontata con cura come il suo vecchio gli aveva insegnato anni fa e, mentre osservava minuziosamente ogni singolo pezzo della sua arma da fuoco grazie alle lenti a contatto graduate  violacee, che indossava, non poté fare a meno di pensare che forse, in quell’occasione, avrebbe fatto meglio a chiedere a suo padre ad insegnargli a sparare, piuttosto che smontare e pulire solamente la sua pistola.

Un’altra arma, oltre al suo servant, lo avrebbe sicuramente rasserenato nell’incontrare i suoi rivali.

“Non possiamo fare altrimenti, Archer” continuò a parlare, senza levare gli occhi di dosso a quell’ammasso metallico “dobbiamo partecipare al ballo. Abbiamo molto da perdere in caso contrario e non possiamo permetterci di partire svantaggiati fin da subito”

Archer levò gli occhi al cielo e sbuffò sonoramente.

“E va bene, va bene, ho capito!”

“Lieto di sapere che condividi le mie scelte”

“Le tue scelte? Tsè, ma sentitelo. Invece di darti delle arie ricorda chi è qui che è davvero indispensabile all’altro! Senza di me non saresti nessuno, vedi di tenerlo bene a mente, damerino da quattro soldi!”

Gli occhi di Archer si scontrarono con quelli del suo master, ostili, esattamente come quelli del suo avversario.

“Mi stai sfidando Archer?” domandò Leonard, intenzionato a non cedere.

Archer allargò il sorriso in un’espressione di pura malvagità, evocò il suo fidato, enorme Doberman nero e, iniziando ad accarezzare la testa dell’animale, continuò a sfidare il suo master con uno strano scintillio negli occhi grigio scuro. Leo continuò a guardarlo con aria impassibile, prima di sorridere fra sé e sé.

Però, gli era capitato un servant proprio niente male, dovette ammetterlo.

 

**

 

Pressi di Kaikoura, Nuova Zelanda…

Inspirò nuovamente dalla sua sigaretta prima di rilasciare il fumo dalle sue labbra, affinché si spargesse per tutto il suo appartamento, se così poteva definirsi. Lasciò ricadere il braccio lungo il fianco, mentre con l’altra mano si apprestava a leggere e rileggere nuovamente la lettera che aveva appena ricevuto dal Supervisore, un certo Padre Cain di cui non aveva mai sentito nominare.

Probabilmente si trattava dell’ennesimo raccomandato della Chiesa che aveva ricevuto l’incarico di supervisionare sulla Guerra di quell’epoca. Uno di poco valore, facilmente ignorabile insomma, e che avrebbe volentieri ignorato se non fosse stato per quelle condizioni così fastidiose che erano elencate all’interno di quel misero pezzo di carta.

Seccante.

Un mozzicone della sua sigaretta ricadde sopra il liscio tavolo di legno su cui era seduto, ricordandogli di levare la cicca dalle proprie labbra per riporla nel posacenere.

Eseguì il gesto in maniera meccanica e poi continuò a contemplare la lettera, iniziando a tormentare i vari orecchini che gli incorniciavano le orecchie.

In quel momento il suo servitore fece il suo ingresso in scena:

“Master, tutto bene? Qualcosa di turba?”

Rider gli si affiancò ed iniziò a leggere anche lui la lettera di Padre Cain; le sopracciglia gli schizzarono verso l’alto, a causa della sorpresa, mentre gli occhi azzurri si allargavano sempre di più.

“Però… un bell’ultimatum, non c’è che dire. O è così o è così… non approvo minimamente, ed il fatto che sia un membro della Chiesa a porre determinate condizioni rende il tutto ancor più sgradevole, se è possibile”

“Eppure non abbiamo altra scelta”

“Così sembra, anche se mi sento di consigliarti, master, che c’è sempre una scelta. Sta a noi decidere cosa fare e cosa non fare”

“Già, ma in questo caso potremmo dire che l’ago della bilancia pende inesorabilmente da un lato, piuttosto che dall’altro”

Rider tacque per qualche minuto, guardò il suo master con in mano l’ennesima sigaretta, con la coda dell’occhio, prima di affermare: “Quindi è deciso, andremo a questo fantomatico ballo”

Maverik inalò dell’altro fumo prima di rispondere: “Purtroppo sì, anche se non salto dalla gioia per aver scelto una simile opzione” espirò dalla sua sigaretta ancora, quando un pensiero gli si palesò in mente. A quel punto sorrise malefico ed un’espressione da furbo gli si dipinse sul volto.

“Ma chissà, magari rincontrerò qualche mia vecchia conoscenza inglese, in questo fantomatico ballo. Già solo questo pensiero, ammetto che mi elettrizza… prepara le cose Rider, si parte per la noiosa isola della Regina!”

“Sì, master!” rispose Rider. 

Dopodiché Maverik agitò la bacchetta velocemente, richiamò con un incantesimo pergamena e calamaio e si affrettò a scrivere la sua risposta.

 

Angolo Autrice:

Buonasera a tutti! Chiedo venia a tutti voi per la mia prolungata assenza, ma sto passando un periodo dove mi è difficile concentrarmi per scrivere, ritrovandomi a scartare e modificare quel che scrivo più volte. Nonostante ciò spero che questo capitolo sia di vostro gradimento, anche se devo ammettere che non è venuto fuori esattamente come previsto, e per questo mi scuso.

Purtroppo non avendo una beta, potrebbero esserci degli errori, e anzi, se qualcuno fosse interessato non esiti a contattarmi!

Spero di poter aggiornare prima, questa volta, e che nonostante tutto la storia continui a prendervi.

Un bacio a tutti, alla prossima, Vic.  

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** AVVISO ***


1

AVVISO

 

Buongiorno a tutti voi.

Come leggete dal titolo non si tratta di un nuovo capitolo della storia, ma di un avviso.

Avrete notato che non aggiorno da un po’ e ne sono profondamente rammaricata, ma purtroppo sto vivendo un periodo personale davvero particolare e non ho né le forze né più la fantasia (perché sì, non riesco a buttar giù nulla) per continuare a scrivere questa storia che fin dal principio era stata concepita come complessa.

Per questo motivo vi comunico che gli aggiornamenti sono momentaneamente sospesi fino a data da destinarsi.

Ringrazio tutte voi per aver partecipato ed aspettato ed anzi mi scuso per questo avviso, ma proprio non riesco a fare diversamente. Mi dispiace moltissimo.

Forse ci rivedremo in qualche altra storia, ma per ora, mi scuso e vi ringrazio ancora.

A presto, baci, Vic.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3943697