Sotus 3 (Fanfic)

di Amelia_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Arthit si svegliò di cattivo umore, un altra volta...
Forse perché il suo ragazzo era da un paio di giorni che non lo svegliava più.
Si alzò al suono della seconda sveglia, girò lo sguardo e ritrovò come al solito il suo compagno e coinquilino fuori in balcone...
Sospirò, voleva lasciargli il suo spazio, eppure l'altro non parlava.
Ci provava, lo vedeva, ma poi si rinchiudeva di nuovo...
"Forse più che pazienza si può chiamare codardia la mia... Diciamolo.. c'è solo un motivo no? Se non mi parla, ed è sempre nervoso.
Vuole lasciarmi...
Per quanto vuoi tenermi ancora sulle spine Kong?
Non vedi quanto sto male?" Pensò Arthit entrando in doccia...
Una volta uscito ritrovò il colpevole del suo malumore davanti a lui che lo guardava serio e nervoso...
"Ecco è arrivato il momento... Almeno ha scelto il mio giorno libero... " Pensò nuovamente...
Si sedette sul letto e lo guardò.
"Forza, parla" non seppe neanche lui come riuscì a parlare.
Sapeva solo di voler sapere, quell'attesa lo stava divorando dentro, a malapena mangiava o si abbuffava.
"P'Arthit devo dirti una cosa molto importante. Ho preso una decisione molto importante... Ed ecco... Ho paura a dirtelo, ma credo sia arrivato il momento... Non te lo volevo nascondere o non renderti partecipe di questa decisione, perché siamo in due, è per noi due. Quindi io... " Incominciò Kongpob nervoso, non pensava che dire una cosa del genere fosse così difficile da dire, ma aveva paura della reazione di Arthit.
"Davvero? Perché ci giri intorno?! Se mi devi lasciare fallo e basta!" Lo interrompò il più grande agitato, pensava di prenderla con maturità...
Ma più vedeva Kongpob parlare in quel modo più si sentiva male ed alla fine scoppiò, ma riuscì a trattenere le lacrime, anche se per poco.
Kongpob sbarrò le palpebre sorpreso, lo guardò incredulo, come poteva anche solo credere una cosa del genere?
"P'Arthit io non ti voglio lasciare..." Rispose il più piccolo confuso mentre l'altro si fermò e lo guardò...
Non voleva lasciarlo?
"Sei sicuro?" Chiese guardandolo male ed il più piccolo sorrise "certo, cosa te l'ha fatto credere?"
"È colpa tua. Tu non mi svegli più, rimani fuori a fissare il vuoto, cerchi di parlarmi ma poi ti blocchi! Non... Non lo facciamo... Era normale che lo pensassi!" Rispose il più grande incominciando a vacillare...
Ora che Kongpob non voleva più lasciarlo sentì tutta quell'ansia e paura scivolare e gli venne davvero voglia di piangere...
Si sedette nuovamente, portò le mani alla testa e prese grossi respiri...
Il più piccolo si sentì in colpa, si inginocchiò davanti a lui e gli toccò le ginocchia per farsi vedere...
"Perché allora sei così?" Chiese sospirando il più grande guardandolo...
"P'Arthit ci ho pensato bene... Io voglio dire di noi alla mia famiglia." Rispose Kongpob nuovamente serio e determinato.
"COSA?!" Urlò il più grande sorpreso, era davvero questo? Quello per cui si tormentava...
"P'Arthit so che è difficile, ma ci ho pensato tanto, ed io ti amo, voglio mostrare alla mia famiglia quanto sono felice con la persona che amo.
Non voglio più nascondermi, ma ho bisogno anche del tuo permesso" spiegò rendendo finalmente partecipe il più grande...
"Ma io conosco già tuo padre... " Rispose Arthit nervoso e Kongpob annuì "lo so, per questo te lo sto chiedendo..." Rispose guardandolo, Arthit vedeva la sua determinazione, ma...
"Non è troppo presto?" Chiese grattandosi la testa...
"Stiamo insieme da quasi cinque anni P'Arthit... " Rispose il più piccolo, lo capì... Il suo compagno non voleva...
Abbassò lo sguardo, ci aveva pensato e ripensato, aveva paura della reazione dei suoi, ma sentiva di poterlo fare.
Perché lui aveva Arthit.
Lui voleva poter dire ai suoi "non ho bisogno di nessuno, ho già la persona che amo." Ma non poteva ... Perché la sua persona non voleva ancora...
"Scusa se te lo chiesto" disse soltanto alzandosi.
Gli faceva male, dannatamente male.
"Non ho detto no, è più un non lo so..." Commentò il più grande pensieroso, non poté dire che la sua risposta era datata solo dal fatto di non deludere Kong, in realtà lui stava bene...
Tutti i suoi amici e colleghi sapevano della loro relazione, non capiva perché rischiare se stavano bene ora.
"Potrei avere problemi a lavoro per questo, poi non conosco tua madre... L'ho vista due volte forse..." Cercò di spiegare ma subito si ritrovò la faccia del più piccolo davanti, era contento.
"Vieni con me alla cena di famiglia. I miei hanno sempre chiesto di invitarti un giorno, in quanto mio P' e coinquilino... Possiamo vedere come potrà andare. Ho bisogno del tuo supporto. Vuoi?" Chiese prendedogli le mani.
Il più grande annuì non molto convinto ma per Kongpob l'avrebbe fatto.
Il più piccolo sorrise e lo baciò "Grazie P'Arthit! Chiamo i miei" disse baciandolo ancora e prese subito il telefonino per chiamare.
Arthit lo guardò da fuori, sorrise alla dolcezza del suo compagno ma si preoccupò per la sua determinazione...
"Andrà veramente bene?" Pensò coricandosi nuovamente sul letto.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Erano le 18,  sia Kongpob che Arthit erano davanti alla casa del primo.
Arthit era già entrato in questa casa, quando ancora non sapeva che Kongpob fosse il figlio del padrone di uno dei capi più grandi dell'industrie.
Sospirò nervoso, Kongpob lo guardò e sorrise, si avvicinò al suo orecchio e gli sussurrò dolcemente un "sono qui con te P'Arthit." Facendo sobbalzare il più grande che arrossì, ma si sentì comunque leggermente meglio...
"Oh benvenuti! Tu devi essere Khun Arthit, prego venite, mio figlio ha parlato tanto di te, finalmente mangiamo insieme" li accolse la madre, era contentissima, finalmente conosceva quella persona tanto idolatrata da suo figlio...
Una volta in sala, salutarono anche il padre, che li accolse volentieri, Arthit si sedette un po'lontano da Kongpob, di solito stavano molto vicini.
La serata passò molto tranquilla, parlarono anche del lavoro e dei due anni all'estero del più piccolo.
Ora lavorava nell'azienda del padre anche se purtroppo non si incontravano spesso.
All'ora di cena la madre incominciò a fare un bel paio di domande che misero a dura forza il cuore del più grande.
"Arthit mio figlio non mi racconta mai della sua vita privata sai? Eppure lo vedo sempre così felice... Dimmelo tu, com'è la sua ragazza?" Chiese dolcemente e quasi il più grande non si strozzò...
"E... Ecco io, forse se Kongpob non lo vuole dire..." Rispose borbottando e questo fece insospettire la signora di casa.
"Ma perché non dovrebbe? Sarei felice se il mio bambino amasse una persona che lo ricambi e lo renda felice..." Rispose e questo fece sorridere il più piccolo, il padre concordo pienamente con la moglie.
"E tu Arthit? Sei fidanzato?" Chiese a quel punto la madre curiosa...
Arthit sorrise, ecco da chi aveva preso Kongpob.
"Mi concentro molto sul lavoro, è difficile trovare qualcuno che accetti questa condizione." Rispose soltanto e lei annuì...
"Si, lo capisco... Spero che troverai una persona che ti aiuti e ti conforti, ora capisco perché mio figlio parla sempre bene di te...
Sono davvero felice che Kong abbia un Phi come te a prendersene cura." Disse contenta, era molto, molto dolce, e per l'ennesima volta Arthit trovò un altro po'di Kong in lei...
Mentre la madre andò a prendere il dessert, il padre decise di andare in bagno, fu il momento perfetto per Kongpob.
"Sono pronto, mi sembra che vada bene no? Va bene P'Arthit?" Chiese il più piccolo con fin troppa speranza per il più grande...
Non lo sapeva, ma l'altro era così determinato...
Annuì incerto e l'altro lo ringraziò felice.
Bene il primo passo era fatto...
Ora toccava alla parte più drastica, dirlo ai suoi, anche se non lo faceva vedere, era terribilmente nervoso...
Quando i suoi tornarono, mangiarono ed a fine serata Kongpop decise di parlare.
"Mamma, Papà, c'è una cosa che volevo dirvi... La mamma ha ragione, c'è un motivo per cui io sono davvero felice... P'Arthit è la persona che-"
"Gli sta vicino, siamo molto vicini anche perché le nostre famiglie codici si sono unite, quindi c'è un rapporto più intimo. Sono felice anch'io di aver trovato un carissimo Nong e amico come Kong." Rispose Arthit per lui, non poteva farcela, non voleva deludere i suoi genitori...
Non poteva, dopo che erano stati così gentili con lui...
Kongpob avrebbe capito pienamente, poteva aspettare ancora un po'.
Sorrise ai signori che annuirono contenti e si girò dal suo "amico"...
Il più piccolo non lo guardò, abbassò lo sguardo e strinse forte le mani, Arthit lo notò subito...
Voleva chiamarlo ma sentì che forse non voleva davvero vedere la sua espressione...
Sapeva di avergli fatto un po'male, ma avrebbe capito no?
Quando Kongpob alzò lo sguardo verso di lui capì di aver esagerato...
Non voleva deludere i suoi ma non si era preoccupato di deludere profondamente il suo compagno.
Sentiva la delusione e la tristezza di Kongpob addosso, quasi gli mancava il respiro...
I genitori del piccolo lo chiamarono e lui subito rispose.
Sorrise ma non con un vero sorriso, Arthit se possibile si sentì ancora più male.
Si ritrovò a salutare i suoi familiari ed aspettare un taxi con Kongpob che ancora non gli parlava...
In taxi fu lui a dire le indicazioni per la casa...
Kongpob di solito gli stava appiccicato, ora invece era in un lato fissando fuori dal finestrino...
Il resto del viaggio passò in completo silenzio...
Una volta tornati a casa Arthit decise di parlare "Kongpob ascolta..." Incominciò ma il più piccolo lo guardò, era più ferito che arrabbiato...
"P'Arthit, non c'è bisogno. Non sono arrabbiato. È stata colpa mia che ho chiesto. Andiamo a dormire, domani dobbiamo lavorare entrambi, faccio la doccia per primo." Lo interrompò Kongpob, prese i suoi vestiti ed entrò in bagno...
Arthit guardò il bagno davanti a lui, il ragazzo gli aveva detto di aver capito ma il suo sguardo diceva ben altro...
L'aveva deluso, c'era riuscito.
Dopo che Arthit uscì dal bagno notò come il piccolo a differenza delle altre volte non l'aveva aspettato, non aveva lasciato la luce accesa per non farlo inciampare...
Era tutto spento e lui stava di lato girato dalla parte opposta la sua...
"Non è vero che non sei arrabbiato..."  Pensò Arthit mentre si coricó, anche con la coperta sentì comunque freddo.
Si addormentò con la consapevolezza che no...
Questa volta... Era davvero colpa sua.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


La mattina seguente Arthit si svegliò nuovamente col suono della seconda sveglia...
Aveva dormito poco e niente, si alzò confuso, cercò Kongpob ma non lo trovò.
Attaccato al microonde c'era un post it "Sono a lavoro, dentro c'è la colazione", era di Kong...
Arthit sospirò ed aprì... 
Voleva poter stare con lui ma forse era meglio così...
Non sapeva come comportarsi, raramente il suo compagno di arrabbiava per davvero.
E qui Arthit aveva paura di altro, non era solo arrabbiato ma anche ferito...
Ma cosa poteva farci? Non si sentiva pronto a rischiare...
Come faceva Kongpob ad avere quel coraggio? Non aveva paura?
Arthit arrivò a lavoro in ritardo, non fu una giornata molto produttiva, soprattutto perché una persona era continuamente nei suoi pensieri a distrarlo.
In un altra fabbrica invece c'era il protagonista dei pensieri di Arthit.
In realtà Kongpob non aveva del lavoro da fare, ma non se la sentiva di rimanere.
Non sapeva qual era atteggiamento giusto da usare con il suo ragazzo.
Da una parte era ferito, nel profondo, aveva terribilmente paura di dirlo ai suoi, ma non voleva più nascondersi, voleva poter dire a tutti chi lo rendeva felice, senza vergognarsi.
Si sentiva rifiutato da Arthit, quasi tradito da quella frase e dall'atteggiamento dell'altro nei suoi confronti.
Dall'altra parte invece si sentiva in colpa, per averlo quasi forzato, Arthit non voleva dirlo, eppure aveva detto di sì, alla cena con i suoi ed a parlare.
Era arrabbiato con sé stesso per quelle aspettative che tanto avevano ricoperto la sua mente...
Sospirò pesantemente, per quanto cercasse di capire Arthit non poté che sentirsi più frustato e ferito...
Per lui era importante che il suo compagno fosse lì con lui, anche perché non avrebbe mai avuto quel coraggio senza il suo P'Arthit vicino...
Lui gli dava la forza, ma come gliela dava la riprendeva in un secondo.
E così aveva fatto, Kongpob guardò il cellulare in continuazione ma non ebbe nessuna notizia del suo compagno...
"Neanche all'ora di pranzo... Se non ti cerco io, P'Arthit tu non lo fai... Vuol dire qualcosa? Solo io penso ad un futuro con te? Perché non mi cerchi?" Pensò Kongpob tristemente mangiucchiando il suo pranzo.
A fine giornata cenò con i suoi colleghi e tornò a casa.
Arthit non era ancora tornato, forse aveva gli straordinari, decise di farsi una bella doccia per rinfrescarsi e schiarirsi le idee.
Quando uscì si ritrovò il più grande sul letto seduto...
Lo salutò per primo e l'altro rispose debolmente, il più piccolo lo notò subito, Arthit aveva un problema.
Voleva sapere, aiutarlo, ma se riguardava lui? 
Sospirò e decise di farlo comunque, doveva occuparsi del suo compagno, era più forte di lui...
"P'Arthit che succede?" Chiese guardandolo ancora in piedi, il più grande allora si girò a guardarlo e sorrise amaramente...
"A me che succede? Kongpob ti sei visto?" Rispose l'altro arrabbiato, si perché aveva aspettato tutto il giorno una chiamata o un messaggio che mai arrivò.
Di solito riceveva almeno 10 messaggi dal più piccolo, gli chiedeva se era arrivato, se fosse stanco, se avesse mangiato... 
"Che cosa dovrei vedere P'Arthit?" Chiese allora il più piccolo rimanendo ancora fermo...
"Dillo semplicemente se sei arrabbiato con me! Non fare il dolce se lo sei!" Rispose a quel punto spazientito il più grande.
"Sono arrabbiato, ma non lo sono solo con te. " Commentò Kongpob andando a sedersi anche lui sul letto, ma non vicino al più grande e questo lui lo notò subito.
"Con chi altro lo sei?" Chiese titubante Arthit e quando Kongpob rispose se stesso lo sorprese "perché dovresti essere arrabbiato con te stesso?" Chiese nuovamente confuso il più grande...
"Perché avevo troppe aspettative, ti ho quasi forzato a fare una cosa che tu a quanto pare non vuoi... Ci ho creduto troppo " spiegò il più piccolo sospirando, si sentì leggermente meglio, forse era un bene parlarne.
Arthit non la pensò come lui però... Quella frase fu come una coltellata in pieno petto, gli fece dannatamente male, l'aveva deluso, era riuscito a deludere Kongpob.
Si alzò ed andò in bagno senza dire nulla, chiuse a chiave e fece partire l'acqua...
Stava piangendo, tutto le stress di quei giorni scoppiò.
Quella frase fu come la goccia d'acqua che fece traboccare il vaso, si sentiva uno schifo, come poteva ora riconquistare Kong? 
"P'Arthit stai bene?" Qualcuno bussò fuori dal bagno e questo fece ancora più male.
Nonostante lui fosse arrabbiato, ferito e deluso, si preoccupava ancora per lui.
Arthit pensò di non meritarsi nuovamente una persona come Kongpob.
"Sto bene, entro in doccia" riuscì a rispondere, non doveva farsi vedere così. 
Si, doveva stare da solo per capire come fare a risolvere la loro situazione...
Dall'altra parte della casa invece c'era un ragazzo triste...
"P'Arthit ti ho detto come mi sento... Potevi almeno stare qua? Vicino a me? So che sei a disagio a confortare... Ma sei andato via, come se non ti interessasse... Cosa vuoi dirmi? Come faccio a chiedertelo? Davvero non ti interessa più di me?" Pensò Kongpob guardando la porta del bagno...
Non voleva pensarla così, ma Arthit se n'era subito andato, aveva provato a parlargli, finalmente gli aveva detto quello che pensava e lui si era semplicemente alzato ed era andato in bagno a farsi la doccia.
Come se i suoi sentimenti non fossero importanti, come se lui non fosse importante.
Andò nuovamente a dormire da solo, come potevano chiarire se lui si sentiva così devastato?
Kongpob pensò che forse era meglio lasciar perdere e tornare alla normalità.
Si, domani si sarebbe svegliato, avrebbe guardato Arthit e l'avrebbe svegliato lui, avrebbero fatto colazione e si sarebbero baciati.
Si, era giusto così...
Annuì convinto cercando di ignorare però quella pesantezza nel cuore e nello stomaco...
Arthit tornò dal bagno, questa fu sollevato di vedere il suo compagno dormire, non era ancora pronto.
Domani avrebbe pensato a qualcosa...
Sospirò e prima di dormire pensò "mi mancano persino il tuoi fastidiosi baci della buonanotte..."
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Kongpob si svegliò il giorno dopo, si impose di non andarsene, toccava a lui ricominciare.
Si alzò e si fece una doccia, ci mise un po' più di tempo del solito...
Preparò la colazione, guardò l'orologio, sospirò... era ora di svegliare Arthit.
Si avvicinò, era nervoso, non gli piaceva questa situazione...
Kongpob sospirò nuovamente e toccò Arthit dolcemente "P'Arthit svegliati... P'Arthit... " L'altro mugugnò girandosi verso di lui ancora assonnato...
Kongpob sorrise questa volta davvero, era sempre bello il suo P'Arthit...
Gli accarezzò dolcemente la guancia ed il più grande aprì gli occhi, fu sorpreso di vederlo...
"P'Arthit sono quasi le sette e mezza, la colazione è quasi pronta" disse il più piccolo alzandosi, doveva apparire normale, ci stava riuscendo.
Il più grande sorrise, il suo ragazzo l'aveva risvegliato e gli aveva fatto la colazione...
Stava tornando tutto come prima no? 
Si alzò contento, riuscendo a respirare normale nuovamente, andò a farsi la doccia quasi fischiettando.
Al contrario Kongpob invece non si sentì bene come pensava, vedere Arthit così tranquillo gli diede quasi fastidio.
Sospirò e dopo aver preparato tutto si accorse di essere ancora nervoso...
"Vorrei tanto fumare in questo momento, ma ho smesso...
Ho deciso io di riniziare, allora perché sto così male? Quando l'ho visto dormire stavo bene, ma poi...
P'Arthit perché sei così tranquillo? 
Perché non mi hai chiesto neanche scusa?
Lo sai di avermi ferito no? Non ti importa veramente?" Pensò amaramente il più piccolo...
Quando Arthit uscì dal bagno quasi si scontrò con lui, lo guardò sorpreso, mentre l'altro sorrise debolmente "devo andare a lavoro, la colazione è sul tavolo, a presto" disse velocemente il più piccolo per poi uscire dalla porta di casa.
Arthit guardò il tavolo, sospirò... Forse non era tutto apposto come pensava.
Kong non l'aveva baciato, non gli aveva chiesto l'ora, non l'aveva toccato o stuzzicato...
Il resto della giornata passò lentamente per entrambi, tutti e due aspettavano un messaggio dell'altro che non arrivò mai.
Kongpob tornò a casa distrutto, si fece una veloce doccia ed uscì in balcone, si sedette e perso nei suoi pensieri non si accorse dell' uomo appena tornato a casa.
Aveva delle sigarette il piccolo, non le apri, guardava il pacchetto con nostalgia, in realtà l'aveva ritrovato in un vecchio pantalone...
"Vuoi ricominciare?" Kongpob si girò subito verso quella voce, Arthit lo guardava male, non voleva che ricominciasse e si chiedeva perché dopo tutti quegli anni ora volesse ricominciare.
"No, l'ho solo ritrovato e lo stavo guardando. A P'Arthit non piace il fumo" rispose pensieroso il più piccolo.
Il ragazzo ancora in piedi lo guardò sorpreso, certe volte l'altro se ne usciva con certe frasi...
Ridacchiò leggermente e senza pensarci gli accarezzò dolcemente una ciocca sorprendendo entrambi.
"Ehm... Comunque perché non lo butti allora?" Chiese fingendo di non aver fatto nulla.
"Perché stavo ricordando a come eravamo prima" rispose l'altro spostando lo sguardo di nuovo sul pacchetto.
"Ora stiamo meglio" commentò il più grande facendo alzare lo sguardo del più piccolo su di lui.
Era silenzioso, troppo... 
"Vado a farmi la doccia" disse uscendo così da quella imbarazzante situazione.
"Non vuoi sapere la mia risposta P'Arthit?" Chiese a bassa voce Kong.
Sospirò e buttò le sigarette, rimettersi a fumare non sarebbe servito a nulla.
Lui aveva già cenato, ma l'altro? 
Lo chiese e quando Arthit rispose che no, non aveva cenato si ritrovò un pasto pronto alla sua uscita.
Lo ringraziò anche se si accorse di un particolare importante...
Anche se Kongpob si prendeva cura di lui rimaneva distaccato, quello sguardo dolce dedicato solo a lui non c'era più.
"Preferisco che mi tratti male a questo, mi fa più male, sono stato uno scemo a pensare che fosse tutto apposto..."
Pensò Arthit con desolazione.
Doveva fare qualcosa ed in fretta...
Passò un intera settimana, Arthit non stava bene, era peggiorato tutto.
Kongpob si prendeva ancora cura di lui, ma non lo guardava, gli parlava a malapena e non lo cercava più.
Dall'altra parte invece Kongpob si ritrovò ogni giorno sempre più confuso e triste, si chiedeva perché Arthit non facesse niente per quella situazione, perché doveva sempre farlo lui il primo passo?
"Bastava almeno chiedermi scusa P'Arthit, chiedermi come sto... Perché non lo fai?" Pensò desolato il più piccolo.
Il giorno prima di quello libero uscì con gli amici, poteva tornare tardi.
Lo disse ad Arthit e scoprì che anche lui dovette uscire, non si dissero dove o con chi, per questo quando si incontrano entrambi nello stesso locale si sorpreso.
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Con Arthit c'era il solito gruppo, Bright, Nott, Prem, Tuta e un altra persona, Dim, Kongpob non lo conosceva, Bright spiegò fosse un amico tornato dall'estero.
Con il piccolo c'erano gli altri del suo gruppo, Em, Oak, Tew, Wad, May e Prae.
Si salutarono e Kong declinò subito l'invito per sedersi tutti insieme ma proprio quando se ne stavano per andare uno dei vecchi amici -nuovo per lui- di Arthit lo fermò.
"Aspetta sei Kongpob giusto?" Chiese avvicinandosi molto.
L'altro annuì sorridendogli dolcemente come faceva sempre.
"E dimmi Kongpob, so che abiti con Ai'Arthit, siete fidanzati?" Chiese toccandogli dolcemente il braccio davanti a tutti.
"No, siamo solo ottimi Phi e Nong." Rispose freddamente sorprendendo tutti, gli amici di Arthit si girano subito dall'amico scioccati, dall'altra parte anche gli amici di Kong prima guardarono l'amico e poi Arthit sorpresi.
Il più grande della coppia abbassò lo sguardo ferito, Kongpob aveva detto la stessa frase che lui aveva detto ai suoi genitori.
Ora capì, quanto fece male...
"Allora sei single giusto?" Chiese nuovamente la persona nuova, a quel punto Arthit alzò nuovamente lo sguardo solo per vedere Kongpob che annuiva e salutava andando via con il suo gruppo.
"Arthit! Arthit!" Lo chiamò Bright, lui si girò e lo guardò, provava troppe cose in quel momento, era devastato.
"Cos'hai fatto questa volta?" Gli chiese e lui aggrottò le sopracciglia.
"Perché pensi che abbia fatto IO qualcosa?!" Rispose a tono.
Ma l'altro non si preoccupò "perché Kongpob sembra davvero arrabbiato! Che cosa hai fatto per ridurlo così? L'hai tradito?" Chiese ancora ed anche gli altri lo appoggiarono, non avevano mai visto il loro Nong così.
"Ecco... Io... Forse ho fatto qualcosa, ma non so come rimediare..." Rispose alla fine, non sapeva davvero che fare quindi si ritrovò a spiegare cosa fosse accaduto, Bright gli diede uno schiaffo sulla testa.
"Ovvio che sia arrabbiato con te. Chi non lo sarebbe? Io ti avrei già mollato sinceramente." Disse bevendo la sua birra, Arthit lo guardò scioccato.
"Addirittura?" Chiese ed anche gli altri annuirono "non l'hai tradito fisicamente ma è come se l'avessi fatto. Almeno hai cercato di rimediare?" Rispose Nott guardandolo serio e l'altro sospirò "non so cosa fare per rimediare..." Disse facendo scuotere la testa a tutti.
"Arthit ti conviene pensare in fretta perché il nostro amico, è gay e penso gli piaccia Kong, guarda ci sta provando chiaramente e il tuo caro ragazzo non sta facendo nulla a riguardo." Disse Prem indicando il tavolo davanti a loro.
L'amico di Arthit, Dim, ci stava davvero provando con il più piccolo, ma lui lo lasciò fare, non si preoccupò, non gli diede corda, appena allungava la mano la toglieva.
Lui era fidanzato, non faceva il doppio gioco, ma se gli parlava rispondeva, era un tipo apposto, e tutti e due avevano viaggiato all'estero.
Si ritrovò a parlare molto più di quanto aveva fatto in un intera settimana e di questo se n'è accorse anche Arthit.
Li guardava da lontano ed era davvero arrabbiato.
"Oi Arthit smettila di fare quella faccia, anche se ci prova, Kong non ci sta" lo richiamò uno dei suoi amici toccandogli la spalla ma subito lui tolse la mano.
"Ma l'avete visto? Con me non parla, ma con lui si, sembrano appiccicati. Non sto facendo nessuna faccia. Forse si sono trovati, cosa vuoi che mi importi a me. Può fare quello che vuole per quanto mi riguarda!" Rispose  infastidito, prese il suo bicchiere e lo riempì di alcol, lo buttò in un solo sorso e lo rifece per altre tre volte prima che gli amici lo fermarono.
Non aveva neanche mangiato, mentre i suoi amici parlavano, lui continuava a bere e guardare il suo ragazzo che parlava allegramente con il suo nuovo amico, ogni tanto allungava le mani, grugniva di rabbia ogni volta, consapevole che l'altro anche se non ricambiava continuava a dargli corda parlandogli.
Stufo di quella situazione ed ubriaco decise di andare direttamente dai diretti interessati.
"Ei" disse soltanto al piccolo che subito si girò confuso ma prima che parlò il suo amico parlò "oh Ai'Arthit che ci fai qui?" Chiese sorridendo rimanendo vicino a Kongpob.
"Vedo che vi state divertendo molto, quindi volevo farlo anche io, posso?" 
Rispose sorridendo sfrontato, appoggiandosi al più piccolo.
"Stavamo parlando dei nostri viaggi all'estero, non penso possa interessarti P'Arthit" rispose Kongpob guardandolo, venne ricambiato subito con uno sguardo davvero arrabbiato.
Si avvicinò con prepotenza a lui "non mi vuoi in mezzo a voi? Così puoi continuare a flirtare davanti a me hm?" Chiese il più grande acido, mentre l'amico lo guardò sbalordito "Arthit che succede? Anche se fosse? Ti dà così fastidio?" Chiese scioccato e quando l'altro rispose che si gli dava terribilmente fastidio, ne chiese il motivo "perché Kongpob è il MIO ragazzo. " Rispose alzando la voce, ora aveva le braccia incrociate e guardava male entrambi.
Il più piccolo lo guardava serio, in realtà era felice... Felice di sentire quelle parole, Arthit era geloso di lui.
Ci teneva ancora, aveva ammesso di essere il suo ragazzo.
"Ma Kong ha detto che siete solo Phi e nong. Quindi qual è la verità?" Chiese confuso Dim, anche se sospettó fosse la verità... Il suo dolce nong quasi traboccava di felicità.
"Io e lui stiamo insieme. Vuoi una dimostrazione?!" Chiese e l'altro subito annuì curioso.
Arthit si girò da Kongpob e lo baciò, in bocca, davanti a tutti.
Il più piccolo rimase interdetto, che stava accadendo?
Quando però sentì la lingua del suo compagno lo spinse via, erano in pubblico, aveva ancora del pudore e soprattutto sapeva quanto né aveva l'altro.
Ma ad Arthit questo non piacque, lo guardò desolato "non siamo più una coppia Kong?" Chiese con un tono di voce che fece stringere il cuore di Kongpob...
"Siamo una coppia P'Arthit" rispose serio e quando vide spuntare un piccolo sorriso dolce nel più grande il suo cuore perse nuovamente un battito...

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


"Ok chiedo scusa, siete una coppia, cavolo potevi dirmelo prima però! Stai tranquillo Arthit, non ci proverò più col tuo ragazzo, in più lui mi ha rifiutato più di una volta." Lo tranquillizzò l'amico...
L'altro annuì e prese il bicchiere di Kong per bere ancora ma il proprietario lo fermò.
"P'Arthit smettila di bere, andiamo a casa ti va?" Chiese prendendogli il bicchiere, prese il portafoglio e pagò sia le sue birre che quelle di Arthit, salutò tutti e chiamò un taxi.
Il più grande camminava ma non aveva molto equilibrio, si dovette tenere al più piccolo, non che gli dispiacesse...
Anzi, non lo baciava da una settimana. Era stato così bello...
Senza pensarci lo ribació, sorprendendo ancora una volta il più piccolo.
Per la seconda volta Kong dovette respingere Arthit.
"Perché mi respingi?" Chiese arrabbiato il più grande.
"Perché sei ubriaco, a P'Arthit non piacciono i baci in pubblico. Non voglio che poi tu ti possa vergognare." Rispose Kong fermando il taxi e facendo entrare entrambi.
Arthit lo guardò curioso ed infastidito "perché fai così il dolce con me?" Chiese e l'altro aggrottò le sopracciglia "non posso?" Rispose e l'altro negò.
"Se sei arrabbiato con me, fallo e basta. Non fare il dolce." Commentò ancora portandosi le braccia al petto.
Kong lo guardò tristemente e non parlò più.
Arthit continuò a ripetere la stessa frase per poi arrabbiarsi anche contro i suoi amici, dovette fermarlo da non arrabbiarsi anche contro l'autista.
Quando chiuse la porta della loro stanza Arthit si ributtò addosso a lui, lo baciò con prepotenza, ma questa volta il più piccolo ricambiò.
Le loro lingue incominciarono a giocare tra loro, i loro respiri divennero irregolari ed i loro corpi sempre più vicini.
Arthit cercò di portare Kongpob sul letto, ci riuscì assecondato dall'altro, ma quando incominciò a strusciarsi il più piccolo lo fermò spostandosi subito.
"Perché?" Chiese scontroso il più grande.
"Sei ubriaco ed io non voglio farlo." Rispose Kongpob cercando di trattenersi.
"Ma io voglio farlo. Hai detto che eravamo una coppia. Le coppie lo fanno no?" Chiese ancora nuovamente arrabbiato.
"P'Arthit in questo momento non voglio farlo." Rispose ancora ed il più grande lo sorprese ancora "non hai voluto farlo per un intera settimana. Non mi hai neanche baciato. Non ero ubriaco! Dillo se sei arrabbiato!" Commentò alzando la voce ed a quel punto il piccolo lo guardò serio.
"Non sono solo arrabbiato, sono ferito. Ma non né voglio parlare con te ubriaco. Andiamo a dormire." Rispose cercando di trattenersi.
"Scusa, lo so che sei ferito... Lo sapevo da subito. Mi puoi perdonare?" Chiese il più grande del tutto sincero, ma questo fece star ancora più male Kong che sorrise amaramente...
"Lo sapevi e non hai fatto niente? Certe volte me lo chiedo davvero... Ti interessa di me P'Arthit? Di quello che provo? " Chiese e quando l'altro per la prima volta in quella strana serata stette zitto sospirò.
"Vado a farmi una doccia, non voglio parlare di questo con te in queste condizioni. E non accetto un scusa così. Non ti perdono, voglio che tu sia sobrio. " Commentò ed andò in bagno.
Si sentiva prosciugato di ogni energia...
Sotto l'acqua Kong ripensò nuovamente a tutto, a quella terribile settimana...
Calde lacrime scesero dai suoi occhi...
Non sapeva davvero che fare, di solito quando aveva un problema chiedeva ad Arthit.
Ma come poteva? Se era lui il problema per cui lui stava così male?
Quando tornò in camera, Arthit era già addormentato...
Sospirò e lo spogliò piano, prese una bacinella e lo lavò dolcemente, il più grande ogni tanto grugniva e sorrideva contento...
Finito Kongpob lo coprì e spense la luce.
Si coricó anche lui e dopo molto si addormentò.
 
Arthit si svegliò con un forte mal di testa... Non aveva dovuto bere così tanto...
Fece mente locale e si ricordò del bacio. 
Aveva baciato Kongpob davanti a tutti, Dio che vergogna!
Menomale che l'altro l'aveva fermato dal continuare!
Si girò e guardò il suo compagno ancora dormiente...
"Non sono solo arrabbiato, sono ferito.
Ti importa ancora di me?" 
Si ricordò di quelle parole e sentì nuovamente un dolore al petto...
"L'ho fatta davvero grossa questa volta... Kongpob ti sei comunque preso cura di me... Come può non importarmi di te? Sei pazzo? Riuscirò a risolvere questa situazione hm? Te l'avevo detto però... Io sono egoista Kong. Ma tu mi ami lo stesso.
Come posso non amarti? " Pensò desolato Arthit.
Si alzò ed andò a fare una doccia.
Era deciso, dovevano parlare.
Quando uscì notò come il più piccolo ora fosse sveglio e lo chiamò.
"Abbiamo la giornata libera entrambi. Kongpob fatti la doccia, voglio parlare con te. Non accettò un no come risposta." Disse sedendosi poi sulla sedia.
Il più piccolo lo guardò sorpreso, era da tanto che non sentiva quel tipo di ordine, annuì.
In doccia Kongpob era nervoso, ma almeno questa volta capì che Arthit volesse chiarire.
"Allora ti importa di me?" Pensò facendo un piccolo sorriso dolce.
 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Quando Kongpob tornò dalla doccia vide Arthit davvero nervoso...
Si sedette dall'altra parte del tavolo e lo guardò.
"Ti fa male la testa?" Chiese guardandolo un po'preoccupato, aveva bevuto molto.
Arthit sospirò e negò con la testa...
"Kongpob possiamo parlare di quello che è successo a casa dei tuoi?" Chiese invece il più grande sorprendendo l'altro che annuì subito.
"Cosa vuole dirmi P'Arthit?" Rispose allora il più piccolo.
"Mi dispiace." Lo guardò, raramente chiedeva scusa, ma aveva tutte le colpe, l'aveva ferito e doveva rimediare.
Kongpob lo guardò, si sarebbe aspettato di perdonarlo, ma non ci riuscì, non del tutto...
"Perché? Per cosa P'Arthit sta chiedendo scusa?" Chiese ancora e l'altro lo guardò spaesato.
"Io... Per quello che ho fatto, che ho detto, non ti ho fatto dire che siamo una coppia... Ho avuto paura e ho detto quella frase... Non sono come te Kongpob... Io ho paura, mi dispiace" rispose mortificato.
"E pensi che io non abbia paura?" Chiese a quel punto il più piccolo ed Arthit lo guardò confuso, come se fosse una novità...
Kongpob sospirò e lo guardò...
"Ero terrorizzato P'Arthit, ma volevo dirlo ai miei, perché volevo che vedessero la persona che mi rende felice. Che amo.
Ti ho portato con me perché con te mi sentivo più coraggioso, perché avevo chiaro il motivo per cui lo stavo dicendo. Era accanto a me.
Sai quanta paura avevo? Anche solo per stare lì fermo davanti a loro?" Sbottò a quel punto il più piccolo.
Arthit lo guardò sorpreso, non si aspettava una cosa del genere...
Ma si ricordò bene che Kong non dimostrava apertamente cose come la paura... Si sentì uno stupido...
"Mi dispiace, ho pensato solo a me stesso, ti sei tenuto tutto dentro... Kongpob... Io non so come rimediare... Ma c'era un altra cosa... Mi importa di te, come puoi pensare che non sei importante per me?" Chiese combattuto il più grande...
"Non mi hai cercato, quando ti ho detto che ero deluso, invece di chiedermi scusa tu te ne sei semplicemente andato via, come se non fosse importante... Non ti ho cercato e tu non l'hai fatto..  non mi hai chiesto nulla, ho provato a fare finta di nulla P'Arthit, ma non ci sono riuscito del tutto." Rispose guardandolo deluso.
"Io pensavo non volessi parlarmi... Per questo non ti ho scritto... Ho pensato che se tu non hai scritto allora... Non volevi sentirmi... Per quella volta, non sono bravo con queste cose, mi sono trovato impreparato, per tutto il tempo pensavo a cosa potevo fare per rimediare a quello che avevo fatto... Ci ho pensato tutta la settimana... Mi dispiace Kongpob..." Confessò il più grande, il piccolo lo guardò, si sentiva meglio... Aveva pensato a lui tutto il tempo.
"P'Arthit non sei arrabbiato con me?" Chiese però ancora il più piccolo, c'era ancora una cosa che lo tormentava... Ed era il motivo per cui Kong non riusciva ad avercela solo con lui ma anche con sé stesso.
Quando il più grande gli chiese il motivo confuso l'altro sospirò.
"Perché ho imposto a P'Arthit di fare coming out... Sono arrabbiato anche con me stesso, ho pensato a me... 
Tu avevi paura, lavori con mio padre alcune volte... " Rispose sorprendendo il più grande...
Arthit si portò una mano in testa esasperato quasi...
"Hoi Kong! Tu sei veramente ahhh!! All'inizio si, ero un po'arrabbiato con te, ma capivo perché tu volessi farlo. E non mi hai spinto a dirlo ai miei.
So che tu lo vuoi, ma so anche che non me lo chiederesti mai. Possiamo riprovare? " Chiese a quel punto il più grande.
Aveva pensato di andare lui stesso, dai suoi genitori... Era arrivato anche davanti a casa loro...
Per quasi tutti i giorni della settimana.
Ma ogni volta si fermava...
Non poteva dirlo senza di lui.
Quando il più piccolo chiese cosa potevano rifare, lo guardò.
"Dirlo ai tuoi... Se vuoi ancora. Però non oggi, devo e devi prepararti mentalmente... Tu vuoi ancora?" Chiese un po'titubante il più grande, aveva paura fosse troppo tardi...
"P'Arthit vuole dirlo veramente?" Chiese invece il piccolo questa volta con un tono speranzoso...
Era felice, P'Arthit stava facendo un passo verso di lui.
Quando l'altro annuì, gli sorrise dolcemente e gli prese la mano contento.
"P'Aooun ti amo" disse fermamente guardandolo...
Arthit sentì il proprio cuore perdere di un battito... Non pensava potesse essere così felice di poter sentire nuovamente quelle parole.
Kongpob si alzò, voleva una risposta ma per il momento andava bene così...
Era felice, Arthit si preoccupava per lui, lo amava. 
Tutta quella pesantezza volo via quasi del tutto...
Si alzò per preparare la colazione ma il più grande lo bloccò prendendogli il polso.
Si girò confuso e l'altro strinse ancora di più, stava per chiedergli se fosse tutto apposto ma... "Ti amo Kongpob." Arthit aveva ancora lo sguardo davanti a lui, stringeva forte il polso del più piccolo ed era estremamente imbarazzato, ma doveva dirlo, VOLEVA, dirlo.
Kongpob rimase piacevolmente sorpreso, sorrise e si inchinò verso il suo adorabile ragazzo, gli baciò la guancia e l'altro si allontanò ancora imbarazzato facendo ridere il piccolo.
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Passarono due giorni da quando decisero di dire tutto ai genitori del piccolo.
Avrebbero avuto la cena tra sette giorni...
Arthit era nervoso, ma almeno aveva del tempo per capire come fare, così pensò.
Dall'altra parte notò come il più piccolo, nonostante fosse sicuro della sua decisione fosse in realtà molto nervoso.
Non si preoccupò di rivederlo fuori in balcone, capì che era un modo per schiarirsi le idee.
Sorrise, posò la cena in due piatti e gliene porse uno.
Il più piccolo lo ringraziò alzandosi ma l'altro lo fermò, si sedette semplicemente vicino a lui.
Kongpob sorrise apertamente ed incominciò a mangiare più tranquillo.
Il giorno dopo però, Arthit tornò prima del piccolo.
Era raro che accadesse, decise che forse gli avrebbe preparato qualcosa da mangiare lui stesso...
Arrivato alla porta notò una persona davanti ad essa.
Era una bella donna sulla trentina.
"Ehm... Mi scusi Khun... Sta cercando qualcosa?" Chiese in imbarazzo, lei si girò e lo guardò confusa.
"Salve, cerco Kong, non abita qui?" Rispose sorridendo indicando il numero della porta.
Arthit a quel punto annuì dicendogli che anche lui però abitava lì.
"Davvero? Kei non me l'ha mai detto, che strano... Comunque posso aspettarlo dentro con te?" Chiese sorprendendo il più grande.
"Kongpob non gli ha detto che abito con lui? Lui che vuole dirlo ai suoi genitori? Ma non a lei? Chi è? Perché non gliel'hai detto?" Pensò Arthit incominciando ad arrabbiarsi.
"Se posso permettermi... Chi è lei?" Chiese Arthit nervoso, si fidava di Kongpob, ma perché non aveva detto niente a questa donna?
"Oh come posso dire... Sono un amica intima di Kei, ah scusa Kongpob. L'ho sempre chiamato così? Beh ora che lo sai, continuo con Kei... È proprio dolce vero? Mi sembra strano che non mi abbia parlato di te sai? Conosco i nomi di tutti i suoi amici." Rispose lei ed Incominciò a parlare e parlare di anedotti suoi e di Kongpob, ed Arthit si sentì sempre più arrabbiato.
"Amica intima?! E non parla di me?! Non mi ha mai sentito nominare. Cosa vuol dire?! In effetti all'inizio qualcuno mi ha detto di stare attento. Kongpob è troppo perfetto... Forse avevano ragione. " Pensò Arthit ferito ed arrabbiato.
Notò come lei toccò tutta la roba di Kong, la odorò anche ... "Ah mi mancava sentire questo odore..." Guardò Arthit ed arrossì "oh scusa... Non pensare male, e che sono così abituata a sentirlo... Comunque io mi chiamo Klaire, con la K." Disse stringendogli la mano.
Arthit rispose alla stretta debolmente...
"Dev'essere difficile vivere insieme, due maschi... Forse per questo Kei non mi invita qui... Viene quasi sempre lui a casa mia, è carinissimo porta sempre un regalo. Gli dico di non farlo ma lui dice "per una dolcezza così non posso non fare un regalo" ed io mi sciolgo sempre. Sono molto contenta del rapporto." Commentò ed a quel punto Arthit si sentì quasi soffocare...
Cercò di chiamarlo, era furioso.
Ma il più piccolo gli chiuse la chiamata, confuso riprovò ma qualcuno aprì la porta di casa.
"P'Arthit perché mi hai chiamato? Klaire?" Chiese confuso per poi guardare la donna.
Lei subito corse ad abbracciarlo contenta e Arthit notò come lui la strinse forte a sé.
"Volevo vederti"
"Ma ci vediamo tra qualche giorno"
"Ma così ho conosciuto Arthit."
"Vi avrei presentato a cena a casa di mamma e papà" spiegò Kong dolcemente togliendogli un ciuffo dalla viso...
Arthit guardava quella scena come se fosse un incubo...
Lo faceva davvero davanti ai suoi occhi?
"Ma a me non presenti mai" disse ancora mettendo un leggero broncio che fece ridere Kong.
"Ti conoscono benissimo a te, che stai dicendo?" Chiese per poi guardare Arthit.
Era strano, si avvicinò ma quando provò a toccarlo l'altro si scansò subito e lo guardò male.
"P'Arthit tutto bene? " Chiese confuso...
"Si certo, perché dovrebbe andare male? Ho conosciuto anche P'Klaire." Rispose stringendo i pugni.
"Sono contento che hai conosciuto P'Klaire, è molto importante per me." Rispose con dolcezza Kong.
L'altro lo guardò malissimo, stava per parlare ma lei si rimise in mezzo.
"Va tutto bene? Arthit che succede? Ho fatto qualcosa di sbagliato?" Chiese confusa aggrappandosi al braccio di Kong...
Gli diede un bacio sulla guancia e questa volta non solo Arthit ma anche Kongpob rimase sorpreso.
"Non è il momento questo P'Klaire." Rispose soltanto.
"Forse è il momento invece. Tanto è solo Arthit no? Non posso baciarti davanti agli amici? Ti saluto sempre così" commentò lei sorridendo poi ad Arthit.
"Ma P'Klaire... " Kong voleva dirglielo ma... Non sapeva se Arthit sarebbe stato d'accordo.
Lo guardò in cerca d'aiuto ma il più grande preso dalla rabbia decise di mettere le carte in tavola.
Se Kongpob l'aveva tradito per tutto questo, allora lei avrebbe saputo che tipo di persona era in realtà il suo "Kei".
"Perché siamo fidanzati. Kongpob è il mio ragazzo. Anzi era." Disse amaramente ed arrabbiato.
"Cosa?" Chiese il più piccolo confuso, che stava accadendo? Perché faceva così?
"P'Arthit in che senso era?!" Chiese e l'altro neanche lo guardò.
"È finita."

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


"è finita." Disse soltanto il più grande, si spostò e cercò di uscire dalla stanza ma il più piccolo lo fermò.
"P'Arthit che succede?! Non mi puoi dire è finita e basta! Dammi una motivazione!" Chiese disperato, non capiva che stava accadendo.
Arthit si girò verso di lui, e guardò lei, sorrise con rabbia.
"Davvero? Vuoi giocare ancora così? Dopo che mi hai fatto conoscere lei?!" Rispose alzando la voce.
"Cosa c'entra P'Klaire con questo?!" Chiese ancora Kongpob confuso.
"Davvero lo stai chiedendo?!" 
"Si! Cosa c'entra mia sorella in questa storia?!" Chiese disperato guardando anche lei che però ridacchiò.
"Come cosa c'entra tu- tua sorella?" Urlò la prima parte Arthit per poi fermarsi... Che aveva detto?
"P'Klaire." Si girò Kongpob questa volta a braccia incrociate.
"Ops..." Rispose la donna in questione ridacchiando.
Kong sospirò e guardò entrambi...
"Cosa hai detto a P'Arthit?" Chiese ancora e lei si grattó la testa.
"Che ero una tua amica intima e non lo conoscevo..." Rispose e si preparò ad essere sgridata.
"P'Klaire!" La sgridò il più piccolo e lei congiunse le mani davanti a loro chiedendo scusa.
"Scusa! Scusa! Ma volevo dimostrare a P'Pum che Arthit era il tuo ragazzo! Come avrei dovuto farlo?! Dovevo farlo ingelosire no?" Chiese sorridendo timida ora ad Arthit.
Il più grande la guardò confuso... Lo stava prendendo in giro? Era la sorella? 
"Kong" lo chiamò non capendo la situazione, stava per mollarlo per colpa della sorella?
Il diretto interessato si girò verso di lui, sospirò e presento ufficialmente sua sorella.
"Mi dispiace P'Arthit... Non sapevo sarebbe venuta... Pensavo si fosse presentata normalmente." Spiegò avvicinandosi e questa volta sorrise notando come l'altro non si spostò.
"Quindi quando hai detto che Kong veniva da te e ti portava il regalo?" Chiese e lei annuì.
"Quello era vero, anche la frase. Ho omesso di dire però che era rivolto verso mia figlia" rispose ridacchiando.
Arthit sospirò sedendosi sul letto, era sfinito. Non aveva fatto nulla.
"P'Arthit stai bene?" Chiese preoccupato Kongpob e lui annuì.
"Per farmi perdonare vado a prendervi da mangiare ok? Arthit mi perdoni??" Chiese e lui gli sorrise davvero questa volta ed annuì.
"Visto Arthit mi perdona... Puoi farlo anche tu?" Chiese allora al fratellino.
"No, hai esagerato P'Klaire." Rispose Kongpob sorprendo il più grande.
Quindi era così il suo ragazzo in famiglia?
Ridacchiò per il broncio messo dalla sorella, in effetti si ammogliavano sotto molti aspetti.
"Va bene, vado a prendere da mangiare, Arthit convincilo a perdonarmi ok? Torno subito!" Chiese e se n'è andò dalla stanza.
Kongpob sospirò sedendosi vicino ad Arthit.
"Mi dispiace P'Arthit." Disse mortificato ma lui fece no con la testa.
" Non è colpa tua, non sapevi nulla."
"Ma è mia sorella"
"Ora lo so, quindi va bene. P'Pum è l'altra tua sorella?" 
"Si, sia P'Pum che P'Klaire sono mie sorelle, le vedrai quando andremo a casa. Sarebbero venute a trovare i miei ma non a stare a cena. " Rispose kongpob ed il più grande lo guardò confuso.
"Non volevi farle stare?" Chiese confuso.
"In realtà si, ma ho pensato che per P'Arthit sarebbe stato molto più difficile. Sicuramente loro si sono offese, per questo P'Klaire è venuta qua." Spiegò Kongpob prima di mettere un leggero broncio.
"P'Arthit mi voleva lasciare senza neanche spiegarmi il motivo... " Disse facendo sentire in colpa il più grande.
"Ma pensavo fosse la tua a... Amante... Chi non avrebbe reagito così?!" Si difese mentre il più piccolo si avvicinò sempre di più ad Arthit.
"Ci conosciamo da 5 anni, P'Arthit non poteva chiedermelo?" Chiese ancora e l'altro lo guardò nervoso.
"Chi sarebbe lo stupido che direbbe di tradire?" Replicò girando la faccia.
Il più piccolo si fermò e l'altro lo riguardò.
"Quindi se chiedo a P'Arthit se mi tradisce, P'Arthit mi mentirebbe comunque?" Chiese e l'altro annuì, certo chi lo direbbe.
"P'Arthit dovresti dire che non mi tradiresti mai non che mi mentiresti." Disse Kong aumentando il broncio.
Arthit arrossì preso in contropiede...
Sospirò e gli accarezzò la testa.
"Non ti tradisco Kong, non lo farò mai. Lo sai." Disse e Kongpob sorrise lasciandosi andare a quella coccola.
"Anche io non tradirei mai P'Arthit. Eppure P'Arthit era così geloso da lasciarmi." Rispose ridacchiando poi per l'espressione del più grande.
"Io non ero geloso!"
"P'Arthit mi stavi lasciando"
"Pensavo avessi un amante!"
"Quindi eri geloso"
"No."
"P'Arthit"
"No"
"P-Ooun"
"Non chiamarmi così."
"P-Ooun era geloso"
"Smettila."
"La smetto se ammetti d'esser stato geloso."
"Ok! Va bene! Lo ero! Contento?" Chiese esasperato il più grande ed il piccolo annuì felice.
"Molto contento" rispose e lo baciò.
Il più grande questa volta rispose titubante, si sentiva nettamente meglio.
Kongpob approfondì il bacio toccando il suo labbro inferiore con la lingua.
Sorrise quando Arthit lo fece entrare...
Si strinsero forte continuando a non staccarsi, ma quando Kong fece corricare Arthit e si mise sopra questo si staccò.
"Oi Kong! Tua sorella può venire da un momento all'altro!" Disse imbarazzato e cercando di scrollarlo di dosso ma questo oppose resistenza.
"P'Arthit era d'accordo e basta non aprirgli" rispose cercando di baciarlo ancora, ma l'altro non ricambiò e lui si fermò.
Si sedette con un altro broncio adorabile agli occhi del più grande.
"Non perdonerò mia sorella per questo" disse e Arthit rise.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Era arrivato il fatidico giorno, i due ragazzi erano entrambi nervosi.
Kong non mangiò quasi niente, si incontrò con Arthit davanti a casa dei genitori.
Erano le 20 di sera, Kong aveva deciso di dirlo subito, il più grande non era tanto d'accordo.
 
[ "Potrebbe rovinare la cena" disse Arthit guardando il suo ragazzo preoccupato, erano coricati sul letto ed il più grande era appoggiato al petto del più piccolo che con la mano accarezzava dolcemente il braccio del suo ragazzo.
Kongpob gli sorrise ed annuì "lo so, ma preferisco saperlo prima" rispose ed il più grande a quel punto si alzò girandosi da lui, con grande disappunto da parte dell'altro.
"Hai pensato a cosa farai se non... Se non accettano?" Chiese con un po'di timore, sapeva che il piccolo faceva vedere raramente la paura.
"Non lo so... Ma di certo non rimarremo lì, ho l'appoggio anche delle mie sorelle.
E se davvero non accetteranno... 
Ho la cena pronta, bisogna solo riscaldare." Rispose Kong indicando il frigorifero.
Aveva preso roba precotta, non sapeva cosa sarebbe capitato il giorno dopo, era solo una sicurezza in più, un piano B che sperò con tutto il cuore di non usare.
Arthit guardò il frigo e poi lui, era preoccupato per il più piccolo, sapeva fosse spaventato, glielo mostrava certe volte, quando aveva bisogno anche di lui, come in quel momento.
Il più grande annuì e si coricó nuovamente su di lui, non disse nulla solo un "ci sono anch'io. Andrà tutto bene." Gli prese la mano, la strinse forte e con l'altra incominciò ad accarezzarlo dolcemente sul braccio.
Kongpob sorrise e lo ringraziò baciandogli dolcemente la testa, si lasciò andare ad un sospiro. ]
 
Arthit non suonò, aspettò fosse Kong a farlo, dopo qualche minuto lo fece e si ritrovarono P'Klaire insieme ad un altra persona (nuova agli occhi di Arthit) ad aprire.
"P'Arthit lei è P'Pum, P'Klaire la conosci già" presentò subito Kongpob ed Arthit sorrise presentandosi.
Le sorelle abbracciarono forte Kongpob, lui ricambiò contento, il più grande sorrise, era un vizio di famiglia essere così fisici.
Salutarono i genitori del piccolo e si sedettero sul divano vicino, P'Pum aveva portato una torta.
Il clima era abbastanza sereno, Kongpob decise che era il momento di parlare, era nervosismo...
"Vi devo dire una cosa importante" disse ed i genitori ignari lo spronarono a parlare.
"Io e P'Arthit stiamo insieme, come coppia, P'Arthit è la persona che amo. Spero possiate accettarlo." Confessò, Arthit lo guardò nervoso, certe si chiedeva come Kongpob riusciva a parlare così tranquillo nonostante la situazione.
"Lo sappiamo." Rispose il padre, entrambi rimasero sorpresi.
"Ma questo non vuol dire che io l'abbia accettato." Disse ancora il padre ed allora Kongpob sentì il cuore fermarsi quasi.
"Perché?" Provò a chiedere titubante questa volta.
"Da quanto state insieme?" Chiese la madre, le sorelle rimasero zitte, non sapendo neanche loro che dire.
"5 anni" rispose Kongpob e la madre sospirò delusa, lo capirono dallo sguardo...
Arthit si stava per sentire male, non tanto per lui ma per il suo compagno. 
Sapeva quanto era importante la sua famiglia per lui.
"Arthit, se ti chiedo una cosa la puoi fare?" Chiese ancora il padre guardandolo, lui annuì anche se con timore.
"Puoi lasciare Kongpob?"
 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


"puoi lasciare Kongpob?" 
La stanza divenne zitta, Kongpob non credeva alle proprie orecchie.
Si stava sentendo male, suo padre l'aveva rifiutato...
"Come puoi chiedere una cosa del genere?!" Rispose allora il più piccolo sconvolto, sorprendendo però tutti, Kongpob non alzava mai la voce.
"Ho chiesto ad Arthit, non a te. Voglio sapere se può farlo, perché così tu vivresti molto meglio con una donna." Rispose il padre senza emozione.
Arthit era ancora zitto, stava elaborando il tutto...
"Non voglio una donna, io voglio solo P'Arthit! Amo solo P'Arthit!" Rispose Kongpob guardando il padre.
Lui invece continuava a fissare il più grande.
"Potrebbe essere solo stima, non lo ami veramente, come lui non ama te, siete solo confusi. Ragionate." Riprese il padre ma questa volta non fu Kongpob a rispondere.
"Non è vero. Se fosse solo confusione non staremo insieme da 5 anni e non avremmo superato la distanza!" Rispose Arthit arrabbiato, no. Non poteva permettere questo, lui amava Kongpob.
"Quindi qual è la tua risposta?" Chiese allora il capo famiglia ed Arthit strinse i pugni, abbassò la testa per chiedere scusa.
"Mi dispiace, posso fare tutto, tranne lasciare Kongpob." Rispose serio come poche volte.
Kongpob si sentì rincuorato, aveva avuto paura di perderlo.
Sa quanto Arthit fosse rispettoso e per quanto soffrisse anche lui, avrebbe potuto davvero lasciarlo.
"Ami mio figlio?" Chiese ancora e quando Arthit disse "si, lo amo." Sorrise sorprendendo tutti.
"Papà!" Dissero insieme le sorelle sorprese.
"Bene, volevo solo assicurarmi che fossi la persona giusta per mio figlio." Commentò lasciando di stuccó i due ragazzi.
"Q... Quindi non siete delusi... Da me?" Chiese Kongpob, con una voce che fece stringere il cuore a tutti in stanza.
"No, certo che no. Sospettavamo da un po', parlavi troppo bene del tuo Phi.
Poi quando l'hai portato qui, né abbiamo avuto la conferma." Spiegò la madre dolcemente, sorridendo ad entrambi.
"Allora perché ha fatto così?" Chiese Arthit confuso.
"Perché tu ti sei vergognato la volta scorsa. Ho pensato tu non fossi alla sua altezza. Ti conosco da poco Arthit, sei un ottima persona, te l'avevo già detto no?
Però non mi è piaciuto per niente quel comportamento, dovevo assicurarmi che tu amassi davvero mio figlio." Spiegò ed il più grande annuì mortificato, capiva cosa intendesse.
"Ma la mamma non ha detto nulla" disse una delle sue sorelle e lei ridacchiò.
"Io sono delusa, ma non perché state insieme, ma perché me l'avete tenuto nascosto per 5 anni.
In più ho capito che Arthit era la persona giusta quando l'ho visto ogni giorno fermarsi davanti a casa nostra e poi andarsene sempre, non sapevo se invitarti o no, appena uscivo tu eri già andato via." Rispose la madre sorprendendo Kongpob, si girò da lui, perché non ne sapeva nulla?
Arthit invece si portò la testa tra le mani imbarazzato a morte.
"Quindi ora che è tutto apposto possiamo rimanere per cena e posso chiedere tutto a Nong Arthit?" Chiese P'Klaire felice e P'Pum la seguì a ruota.
Arthit si chiese in che famiglia si fosse appena incastrato. 
Sospirò ma quando una mano andò a toccare la sua sorrise, alzò lo sguardo e vide il dolcissimo sorriso di Kongpob.
Gli altri erano andati nell'altra stanza per apparecchiare, erano rimasti da soli.
"P'Arthit sei venuto ogni giorno?" Chiese curioso ed il più grande seppe che non sarebbe finita lì.
"Non possiamo parlarne in un altro momento? Tanto non posso fuggire" rispose ridacchiando imbarazzato, facendo però sorridere ancora di più il più piccolo.
"Va bene P'Arthit. Sono contento che ci abbiano accettato." Disse felice anche se Arthit la sentì, quella nota nervosa.
Sospirò alzandosi, gli accarezzò la testa ed annuì.
"Non ti avrei lasciato Kong."

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Quando Kongpob ed Arthit tornarono a casa erano sfiniti.
Felici ma esausti, si corricarono entrambi, Kongpob si girò verso il suo ragazzo e sorrise.
"Grazie P'Arthit." Disse girandosi totalmente verso di lui.
Il più grande lo guardò confuso e chiese il motivo, non capendo...
"Per tutto, per essere rimasto con me" disse incominciando ad accarezzargli la testa, "per avermi difeso" si avvicinò sempre di più fino a sentire il respiro dell'altro sulle labbra "per amarmi." Gli sorrise e questa volta Arthit rimase totalmente ammaliato.
Kongpob lo baciò dolcemente e lo strinse a sé quando l'altro ricambiò.
Quando il piccolo cercò di entrare con la lingua, trovò un po'di resistenza ma come sempre Arthit cedeva sempre con quel ragazzo.
Ben presto si ritrovò Kongpob sopra di lui, decise di assecondarlo subito, erano felici ed erano solo loro due.
Kongpob ed Arthit.
Ben presto i vestiti di entrambi toccarono terra, i loro baci divennero sempre più passionali e passarono la notte amandosi tra le coperte.
 
Il giorno dopo Kongpob si svegliò prima, era felice, era da tempo che non si svegliava così.
Sorrise alzandosi, voleva prepare una buona colazione per il più grande.
Si fece subito una doccia, ed uscì, lasciando un post-it ad Arthit in caso si svegliasse.
Come sospettó al suo arrivo, il suo ragazzo era ancora nel mondo dei sogni.
Una volta messo il tutto nei piatti andò a svegliare il più grande.
"P'Arthit svegliati, sono già le 10, P'Arthit" il più grande mugugnò infastidito e quando Kongpob allungò la mano lui la prese subito sorridendo, se la portò sotto la testa facendo ridere il più piccolo per la tenerezza.
"P'Arthit è una posizione un po'scomoda sai?" Chiese il più piccolo cercando di poggiarsi meglio.
"Hmmm Kong" lo chiamò Arthit sbuffando, aprì gli occhi e si ritrovò ad un passo da lui il più piccolo.
Lo guardò confuso ed imbarazzato, soprattutto quando si accorse del perché.
"Se vuole P'Arthit può tenermi il braccio ogni giorno." Disse prendendolo in giro il più piccolo.
L'altro lo guardò male e sospirò "spero che tu abbia preso almeno la colazione." Commentò il più grande sbadigliando.
"Si l'ho presa, anche se vorrei un altro tipo di cibo" rispose malizioso il più piccolo.
"Eh? È perché non l'hai preso allora?" Chiese allora confuso il più grande, Kongpob rise, sapeva che l'altro non aveva capito la sua risposta, quindi allungò la sua mano sulla sua guancia, dopodiché scese sul suo collo lentamente.
Lo mangiò praticamente con gli occhi sapendo di far imbarazzare il più grande.
"Quindi posso prendere il mio cibo preferito?" Chiese alzando poi il sopracciglio creando un certo problema al più grande.
"Sei pazzo?! Ho fame, andiamo a mangiare!" Rispose l'altro imbarazzato spingendolo, Kongpob rise lasciandosi cadere sul letto ed Arthit si alzò subito.
Sbuffò e si sedette aspettando però il suo compagno per poter mangiare insieme.
Quando si sedette anche l'altro mangiarono, decidendo cosa fare per il loro giorno libero.
Kongpob fece varie ipotesi ma si fermò quando notò uno sguardo preoccupato nell'altro.
"P'Arthit tutto apposto?" Chiese subito e l'altro lo guardò e fece no con la testa.
Ma prima che Kongpob chiedesse l'altro prese stranamente l'iniziativa di parlare.
"Vuoi che dica ai miei di noi?" Chiese a bruciapelo, ma ci stava pensando.
Per quanto Kongpob non gli chiese nulla, aveva paura che l'altro ci rimanesse male.
Ma il piccolo sorrise e fece no, gli prese la mano dolcemente, capì che Arthit fosse spaventato perché la strinse.
"No, P'Arthit lo farà solo quando vorrà. Se non vuole farlo mi va bene. 
Non mi ferisce, so che ognuno ha il proprio tempo e che P'Arthit mi ama.
Non ti chiederò mai di dirlo." Rispose sereno Kongpob, era contento.
Il più grande si preoccupava di lui, dei suoi sentimenti.
Arthit sospirò ed annuì nuovamente sereno...
"Non possiamo rimanere a casa? Guardiamo un film e basta... " Chiese un po' stanco, erano stati giorni estenuanti... Voleva solo riposarvi e stare con Kongpob.
L'altro era d'accordo, neanche lui voleva uscire, ma voleva viziare il suo compagno, era felice e niente lo faceva stare meglio che stare da solo con Arthit.
Ma se c'era una cosa che amava di più dello stare con Arthit, era quello di stare con lui imbarazzato.
"Lo sai che finiremo a "giocare a calcio" P'Arthit?" Chiese mangiando tranquillamente.
"Kongpob!"
 
 
 
[ Per chi non lo sapesse, "giocare a calcio" = fare sesso]
 
Nota dell'autrice.
Spero che questa storia piaccia, è un mio proseguimento di Sotus. 
Vorrei tanto una terza stagione (sto leggendo anche la Novel).
Stelline e commenti sono ben graditi :3 
 

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