Vita da Pirata

di PGV 2
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Temi Tu la Morte? (Davy Jones) ***
Capitolo 2: *** È Il Giorno della Morte... (Hector Barbossa) ***
Capitolo 3: *** Capitan Jack Sparrow... (Jack Sparrow) ***



Capitolo 1
*** Temi Tu la Morte? (Davy Jones) ***


Salve a tutti!!! :)
Oggi sono qui da voi per presentarvi tre One Shot, tre brevi racconti dedicati a quelli che credo concordiate tutti siano i tre pirati più famosi di “I Pirati dei Caraibi”!! :)
Il mio intento con questa serie di One Shot è molto semplice: omaggiare quei personaggi che sfortunatamente non sono mai riuscito ad inserire all’interno delle mie storie seppur abbia desiderato tanto farlo T_T.
È un modo per rendergli omaggio e poter scrivere di loro almeno una volta :) e preferisco avvertire subito che le One Shot non sono niente di ché, sono solo i racconti della vita dei personaggi dal loro punto di vista, ma spero che possiate comunque apprezzarli ;).
Come ho già detto, le One Shot riguarderanno tre personaggi nello specifico, che vi rivelerò piano piano che pubblicherò le storie, ma che al tempo stesso potrete scoprire chi sono già leggendo la sezione Personaggi della fic, di conseguenza questo mistero non serve a nulla XD ;).
Il personaggio da cui ho deciso di partire è Davy Jones, per un semplice motivo… è il mio pg preferito di “I Pirati dei Caraibi”!! *_*
Lo adoro troppo come pg, è un ottimo villain, ha una grandissima caratterizzazione ed ha una presenza scenica paurosa, per questo l’ho voluto omaggiare con questo breve racconto sulla sua vita, mi sembrava doveroso farlo :).
Ma ora basta chiacchiere e vi lascio direttamente alla One Shot, buona lettura a tutti quanti!! :)


TEMI TU LA MORTE?
ONE SHOT SU DAVY JONES




Temi tu la morte?

Questa domanda è stata posta così tante volte che ormai ha perso ogni significato per me.
Prima indicava il potere che possedevo. Il controllo sulla vita e sulla morte che mi era stato donato da lei. Che mi consentiva di allargare gli orizzonti della mia ciurma.
Ora quella frase si è ribaltata contro di me.
Anche io, che non ho mai avuto paura della morte a causa della mia condizione, ho finito per temerla come tutti gli altri.
Che grandissimo smacco per me.
Sono fragile, come tutti gli altri. Sono debole, come tutti gli altri. Sono mortale, come tutti gli altri.
Se solo fossi stato più attento. Se solo avessi badato ai miei nemici piuttosto che a me stesso, e se non fossi stato così egocentrico… forse ora non sarei in punto di morte.
Sto morendo… a causa del mio unico punto debole.
E come se fosse un lampo improvviso, sto rivedendo tutta la mia vita. Tutto ciò che mi ha portato ad essere il mostro tanto temuto negli Oceani e che ha finito per essere controllato da un lord inglese ed essere pugnalato al cuore da dei pirati.
Io, Davy Jones, ho vissuto una vita da prigioniero.

Temi tu la morte?

Inizialmente non ero altro che un semplice pirata.
Uno dei tanti che cavalcavano il mare in cerca di avventure, fama e fortuna. Avevo la mia ciurma, avevo la mia vita, avevo il mio divertimento.
Non potevo chiedere di meglio a questo mondo. Mi stava bene come stavo vivendo fino a quel momento, non avrei potuto chiedere null’altro in più…
Fino a quando non conobbi lei. La donna che mi ha cambiato la vita per sempre.
La mia luce. Ed al contempo la mia maledizione.
La Dea del Mare. Calypso.
Era tanto affascinante quanto crudele, ma forse proprio per questo finì per attrarre la mia curiosità inizialmente ed il mio amore dopo. Era spietata e bella al tempo stesso, una combinazione letale per nemici e soprattutto amici.
Rimasi colpito da lei, e testardamente finii addirittura per innamorarmene. Io, un comune essere umano, mi ero innamorato di una Dea. Che povero stolto.
Non avrei mai pensato che lei avrebbe finito per ricambiare i miei sentimenti. Sembrava incredibile che io, un pirata come tanti, avessi attratto a me colei che governava su tutti gli Oceani.
Sembrava una relazione malata la nostra, mortale ed immortale che stavano insieme. Ma a noi due sinceramente non importava nulla. Avevamo noi, e tanto bastava.
Fu un periodo splendido per me, direi il migliore della mia vita. Fino a quando Calypso non mi fece quella proposta. Quella maledetta proposta.
All’epoca non sapevo che sarebbe stata la mia maledizione, che sciocco che fui…

Temi tu la morte?

Mi propose di diventare il nuovo Capitano dell’Olandese Volante, e mi affidò il compito di traghettare le anime di coloro che muoiono in mare dall’altra parte.
Inizialmente pensavo che sarebbe stato divertente vivere per sempre, visto che questo compito garantiva la vita eterna al Capitano dell’Olandese Volante. Tuttavia, Calypso ci tenne subito a precisare che c’era un enorme prezzo da pagare.
Dieci anni in mare. Un giorno a terra.
Questo era il prezzo per colui che traghettava le anime dall’altra parte. Era un enorme prezzo e fui il primo a dirlo, ma lei mi promise che saremmo comunque stati insieme quell’unico giorno in cui sarei potuto tornare a terra.
Non so che cosa mi spinse ad accettare. Forse la convinzione che stesse dicendo la verità, oppure l’amore che provavo per lei, o l’ebrezza di vivere per sempre.
Fatto stette che alla fine accettai la sua offerta, e divenni il nuovo Capitano dell’Olandese Volante. Il nuovo Davy Jones era appena nato, e mi piaceva.
Per dieci anni traghettai le anime dei morti in mare dall’altra parte, proprio come concordato con Calypso. Fu una grossa impresa, ma ciò che mi mandava avanti era il desiderio di rivederla quando finalmente sarebbe giunto il giorno a terra.
Furono dieci anni piuttosto lunghi, ma alla fine venne il grande giorno.
Potei scendere finalmente a terra per riabbracciare Calypso… ma lei non si presentò!
Scomparve nel nulla, non si fece vedere, e mi lasciò con un pugno di mosche. Fu allora che compresi che Calypso mi aveva ingannato. Mi aveva sfruttato per i suoi scopi.
Che ingenuo che ero stato a credere che potesse davvero avermi a cuore. Lei era una Dea, non sarebbe mai stata interessata ad un mortale come me, questa era la realtà dei fatti.
Dovevo solamente servire al suo scopo e basta, come avevo fatto a farmi ingannare in quella maniera?!
No, non sarebbe rimasta impunita. Avrebbe pagato per quello che mi aveva fatto, avrebbe pagato per avermi ingannato in questa maniera. E sapevo già come fare…

Temi tu la morte?

Fu più semplice del previsto.
Mi bastò riferire al primo Consiglio della Fratellanza dei Pirati come sigillare Calypso in un corpo umano, e loro ci riuscirono abbastanza facilmente.
Calypso rimase intrappolata nel corpo di una donna chiamata Tia Dalma. Condannata a vivere come una mortale per il resto dei suoi giorni. Questa sarebbe stata la punizione per aver giocato con i miei sentimenti.
Archiviata questa pratica, ero consapevole che non avrei mai più dovuto cascare in un simile trucco, nelle insidie dell’amore. Erano troppo forti e prima o poi ci sarei potuto ricascare, per questo presi una decisione a dir poco drastica.
Mi cavai il cuore e lo rinchiusi in un forziere e, appena passarono altri dieci anni, lo seppellii su un’isola deserta ed inabitata. Là nessuno avrebbe potuto trovarlo, e così sarei stato immortale. Per sempre.
Da allora passarono molti secoli. Rinunciai per sempre al mio lavoro di traghettare le anime dei defunti dall’altra parte, ma lo feci con piacere.
Quel compito mi ricordava troppo lei, e non intendevo soffrire un’altra volta. No, questa volta non sarebbe successo, anche a costo di abbandonare quei poveri sventurati al loro destino.
Anche se non tutto il male veniva per nuocere…
In fondo avevo la vita eterna, e potevo concederla a chiunque divenisse un membro della mia ciurma… anche per questo, decisi di iniziare a sfruttare questi miei nuovi doni per degli scopi personali.
Per troppo tempo avevo eseguito degli ordini, era tempo di costruirmi la mia vita come meglio preferivo.
Per questo cominciai a raccogliere i naufraghi o chi stava per annegare, ponendo loro la fatidica domanda. Quella che per secoli era stata il mio cavallo di battaglia, nonché la frase che più mi rappresentava.
Temi tu la morte?
Molti accettarono l’accordo e divennero schiavi sulla mia nave, altri invece si rifiutarono e li gettai in pasto agli squali dell’Oceano. Non mi fu difficile reclutare gli sventurati, visto che avevo dalla mia parte la creatura più terrificante degli abissi.
Il Kraken.
Grazie ad esso, avevo il controllo totale sul mare un tempo appartenuto a Calypso. Ero diventato il nuovo dominatore degli Oceani, facevo il bello ed il cattivo tempo quando volevo, e nessuno poteva fermarmi.
O almeno, così ero convinto…

Temi tu la morte?

Tredici anni fa, feci un patto con un pirata.
Uno strano individuo, che a prima vista poteva sembrare un pazzo ma che in realtà era molto più intelligente di quanto apparisse.
Jack Sparrow.
Era appena stato affondato insieme alla sua nave, e così strinsi un patto con lui visto che ci teneva davvero tanto alla sua bagnarola. Per tredici anni sarebbe stato Capitano della sua nave, la Perla Nera, ed al loro termine sarebbe stato per cento anni sull’Olandese Volante, per iniziare.
Finii per accettare immediatamente. Evidentemente non aveva compreso la gravità del patto a cui aveva appena acconsentito, ma per me era solo uno dei tanti e non mi importava.
Mi ero garantito un nuovo marinaio entro tredici anni, solo questo contava.
Due anni dopo, trovai un altro marinaio che salvai dalle tempeste marine facendolo entrare nella mia ciurma. Tale Sputafuoco Bill Turner.
Era un ex compagno di Jack Sparrow. A quanto pareva erano bastati solo due anni prima che gli si ammutinassero i suoi sottoposti, e Sputafuoco fu l’unico ad opporsi all’ammutinamento.
Quell’idiota di Jack Sparrow si era fatto fregare come un pollo, e sapevo già che avrebbe usato quella scusa quando sarebbe stato il momento di pagare.
Ma non mi avrebbe fregato. Lui continuava a presentarsi come “Capitano”, e questo contava come Capitano di una ciurma pirata, che gli piacesse o meno.
Avrebbe dovuto pagare quando sarebbe stato il momento.
Non avrei mai pensato che l’avrei incrociato di nuovo undici anni dopo, nel momento in cui doveva pagare il debito, nella maniera più inaspettata possibile.
Avevo mandato Sputafuoco ad avvertire Jack Sparrow che era arrivato il momento di pagare il suo debito, e lui mi mandò un moccioso a pagare al suo posto.
Povero stolto.

Temi tu la morte?

Quando lo raggiunsi, gli feci una proposta che fu obbligato ad accettare.
Se avesse voluto essere libero, avrebbe dovuto consegnarmi cento anime, quella che secondo me era la valuta della sua.
Non ebbe altra scelta e, mentre lui si scapicollava per recuperare marinai che potessero essere un buon tributo per me, io mi tenni il ragazzo come indennizzo, per essere certo che pagasse quando sarebbero scaduti i tre giorni che gli avevo dato.
Non avrei mai pensato che quel ragazzo fosse Will Turner, il figlio di Sputafuoco.
Questo però fu davvero molto interessante, avere entrambi i Turner a bordo dell’Olandese Volante inizialmente mi fece divertire, costrinsi anche Sputafuoco a punire il figlio quando aveva mancato di fare bene il suo lavoro.
Ma poi, quel ragazzo mostrò il vero motivo per cui era sulla mia nave. Doveva averlo concordato con Jack Sparrow, volevano fregarmi, ed allora ci riuscirono.
Tramite il gioco di dadi che era solito svolgersi sulla mia nave, Will Turner trovò la chiave del forziere dove avevo nascosto il mio cuore e riuscì a rubarla durante la notte. Ero stato uno stolto, avrei dovuto capire che c’era qualcosa che non andava quando mi aveva fatto quella proposta.
Puntava al mio cuore. Jack Sparrow voleva pugnalarmi per liberarsi dal debito, ma non glielo avrei mai permesso.
Li avrei fermati, a qualunque costo!!

Temi tu la morte?

Mi vendicai inizialmente con Sputafuoco, che aveva collaborato con suo figlio per rubarmi la chiave, e lo rinchiusi nelle segrete della nave. Lì lentamente sarebbe diventato parte della nave, e sarebbe stato mio per sempre.
Cercai anche quel ragazzo su una nave dove credevo si fosse rifugiato e mandai il Kraken a distruggerla, ma di lui non c’era traccia. Doveva essere andato su quell’isola, per questo scelsi di raggiungerla immediatamente.
Dopodiché mandai i miei uomini sull’isola a recuperare il forziere dove era rinchiuso il mio tesoro e, quando riuscirono a recuperarlo, mandai il Kraken ad eliminare tutti i miei nemici, che fortunatamente erano tutti radunati sulla stessa nave.
Da lontano assistetti alla distruzione della nave, ed alla morte del Capitano Jack Sparrow, inghiottito dal Kraken. Morendo, aveva assolto al suo debito e finalmente ero riuscito a prevenire la mia possibile morte.
Ma ancora una volta fui troppo ottimista.
Avevo sottovalutato quei maledetti, e rimasi fregato ancora una volta. Il mio cuore era stato rubato prima che i miei uomini recuperassero il forziere, e fu portato a Port Royal, che raggiunsi immediatamente per recuperarlo.
Però ormai era troppo tardi.
Il mio cuore era finito tra le mani di un lord inglese, Cutler Beckett, che aveva il controllo su di me e sull’Olandese Volante. Non ebbi altra scelta che inchinarmi davanti al mio nuovo padrone e, come ordinato da lui, far morire il mio Kraken lasciandolo essiccare sulla spiaggia.
Non avrei mai pensato che strapparmi il cuore si sarebbe rivelato controproducente per me.
Io, Davy Jones, colui che controllava le anime dei morti in mare e che dominava i mari, mi ero ritrovato nel giro di un giorno ad essere la marionetta di un nobile dittatore e dispotico. Ero caduto veramente in basso.
Non avevo altra scelta.
Dovevo stare in silenzio… ed obbedire…

Temi tu la morte?

Non so quanto tempo passò da quando quel Beckett prese il controllo su di me e sulla mia nave, ma giuro che mi sembrano passati dei mesi interi.
Ho passato secoli a controllare io i marinai che si univano alla mia ciurma, ed ora ero io ad essere quello controllato per il tornaconto personale di qualcun altro. Quando si dice l’ironia della sorte.
L’ironia si toccò anche quando quel Beckett decise di tenere il mio cuore prigioniero sulla mia stessa nave, assegnandomi l’Ammiraglio come guardia. Un modo per dimostrarmi che poteva fare di me ciò che voleva e quando voleva.
Maledetto. Non aveva idea che sarebbe bastato un singolo movimento sbagliato affinché cercassi di riappropriarmi di ciò che era mio. Ed il giorno in cui ciò sarebbe accaduto… sarebbe stato anche il giorno in cui si sarebbe pentito amaramente di essere nato!
Fino ad allora, dovevo comunque obbedire ai suoi ordini, e per questo attaccai la nave di uno dei pirati del Consiglio della Fratellanza, Sao Feng, e resi la sua ciurma mia prigioniera.
Non avrei mai pensato che l’Ammiraglio si sarebbe schierato con i pirati e li avrebbe liberati, ma se non altro Sputafuoco si rese utile e lo eliminò. Rinchiuderlo nelle segrete aveva sortito l’effetto desiderato, ora era mio per l’eternità…
Prima che morisse, posi la fatidica domanda all’Ammiraglio. James Norrington rimaneva comunque uno spadaccino provetto, mi avrebbe fatto comodo nella mia ciurma.
Sfortunatamente preferì la morte piuttosto che unirsi a me, cercò addirittura di trafiggermi all’altezza del cuore. Povero stolto. Però rimaneva comunque un buon guerriero, un peccato che dovetti lasciarlo morire…
Al suo posto, subentrò un altro damerino a guardia del mio cuore, ed era pure convinto di essere il proprietario indiscusso dell’Olandese Volante.
Per adesso. Fu ciò che gli dissi quando me lo fece notare.
Era fortunato che in quel momento avevo ben altro in mente. Beckett aveva individuato il covo del Consiglio della Fratellanza, ed era lì che si trovava lei.
Colei che aveva dato inizio a tutto. Colei che mi aveva rubato il cuore e poi mi aveva maledetto per l’eternità.
Tia Dalma.
O meglio, Calypso.

Temi tu la morte?

Andai a trovarla immediatamente.
Era incarcerata nella Perla Nera. Che ironia anche in questo caso, lei mi ha reso prigioniero per tanto tempo, ed ora era lei ad essere prigioniera.
Provò a farmi credere che quel giorno non si era presentata perché era la sua natura, che la amavo proprio perché era fatta così e che, quando sarebbe stata liberata, avrebbe distrutto il Consiglio della Fratellanza che l’aveva intrappolata.
Sinceramente non seppi se crederle o meno, ma se avesse ucciso tutti quei pirati miei nemici mi avrebbe fatto un favore. Una volta uccisi loro e quel ragazzo, Will Turner, il mio segreto rimarrà custodito solo ed esclusivamente da me.
Prima di andare a trovare Calypso, rivelai a Beckett ed a quel moccioso quello che avevo fatto secoli fa, loro due sono tra i pochi a conoscere questo segreto, ma mi assicurerò di tappargli la bocca a dovere quando avrò finito con il Consiglio della Fratellanza.
Durante quella riunione però, seppi anche un’altra cosa che mi lasciò basito.
Jack Sparrow era sopravvissuto. Era sfuggito al mio Scrigno ed era tornato nel mondo dei vivi.
Questo rendeva il debito per nulla saldato, sarebbe dovuto tornare da me immediatamente. E fortunatamente la Regina dei Pirati eletta democraticamente dal Consiglio della Fratellanza me lo regalò con gentile concessione.
In cambio voleva solamente quel Will. Come desiderava, tanto sarebbe morto con lui quando sarebbe stato il momento.
In questo modo, Jack Sparrow tornò da me. Ero convinto di avere io il coltello dalla parte del manico, ma in verità tutto si era svolto proprio come desiderava quel damerino. La sua mente era perversa molto più della mia, devo riconoscerlo.
Si era fatto imprigionare da me solamente per poter sgraffignare il mio cuore, pugnalarlo e diventare il nuovo Capitano dell’Olandese Volante. Molto astuto da parte sua, questo glielo devo riconoscere.
Tuttavia, si è dimenticato di un piccolo particolare che poteva rivelarsi fatale per lui…
Non era il solo che voleva riprendersi il mio cuore!!

Temi tu la morte?

La guerra scoppiò.
La battaglia finale tra il Consiglio della Fratellanza e la Compagnia delle Indie Orientali cominciò. Ed io e l’Olandese Volante eravamo le armi principali di quel Beckett.
Non che mi dispiacesse affondare un paio di navi di quei pomposi spocchiosi pirati, soprattutto considerando che Calypso mi aveva favorito con un maelstorm, ma la mia priorità in quel momento era tornare finalmente libero.
Appena ne ebbi l’opportunità mi sbarazzai dell’uomo di Beckett e mi ripresi la chiave, solo per scoprire che il forziere era stato rubato da quel Jack Sparrow.
Cominciammo a duellare. Il nostro fu un combattimento all’ultimo sangue dove ci disarmammo a vicenda, e dove mi trovai ad inseguire quel maledetto per tutta la nave.
Finirono per interferire pure la Regina e Will Turner, ma non ebbero nessuna speranza contro di me. Poveri illusi. L’unica cosa che riuscì a salvarli fu la minaccia di Jack di pugnalare il mio cuore. Peccato solamente che non era così imprevedibile come pensava.
Anche lui era umano, anche lui aveva un cuore… ed avrei sfruttato quella sua debolezza contro di lui!
Fui molto rapido. Pugnalai al cuore Will Turner provocandogli una ferita mortale, obbligando così Jack Sparrow a scegliere se salvare lui o sé stesso.
L’avevo inchiodato. Avevo vinto.
Neanche l’intervento di Sputafuoco, rinsavito dopo aver visto il figlio dolorante, era riuscito a fermarmi. Avevo la vittoria in pugno. Sia il Consiglio che la Compagnia avrebbero assaggiato la mia ira.
Davy Jones sarebbe stato l’unico e solo trionfatore!!

Temi tu la morte?

Accadde tutto in fretta.
Una fitta enorme attraversò il mio corpo in un lampo. Il mio cuore era stato trafitto proprio un attimo prima che potessi uccidere Sputafuoco!!
Ero confuso ed al tempo stesso spaventato, e quando mi girai vidi che Jack Sparrow aveva agito nel modo che non mi sarei mai aspettato. Aveva guidato la mano di Will affinché trafiggesse il mio cuore uccidendomi.
Qualcosa che non avevo preventivato. Ero convinto che l’indecisione l’avrebbe portato alla morte, ed invece non aveva esitato neanche per un istante.
Forse c’era riuscito perché possedeva un cuore. Lo stesso cuore che non gli aveva fatto venire dubbi sul salvare l’amico anziché sé stesso. Lo stesso cuore che aveva spinto Will e la Regina ad amarsi. Lo stesso cuore… che avrei dovuto tenermi al petto.
Volevo evitare di soffrire togliendomelo, ma così ho finito solo per dimenticarmi tutto quanto. Ogni sentimento umano, ogni singola emozione, cancellata totalmente.
Ero diventato un mostro, come l’aspetto che ho assunto quando mi sono rifiutato di trasportare le anime dei defunti dall’altra parte. E questo mi si era ritorno contro nel momento decisivo, quello che avrebbe decretato il mio destino.
Ero stato uno stolto. E ne stavo pagando il prezzo.
Ora sono qui, in punto di morte che sto per precipitare dal ponte dell’Olandese Volante dritto verso l’occhio del maelstorm. E l’unica cosa a cui riesco a pensare non è la mia frase tipica, quella che pronuncio per convincere gli altri ad unirsi a me e che ora si adatta bene alla mia condizione.
È un nome.
Un solo nome.
Quello della persona che ha decretato la mia nascita e la mia morte. Colei che ha influenzato la mia vita per secoli anche quando ero convinto di essermi sbarazzato di lei. L’unica che era riuscita a far battere il mio cuore come mai nessuno prima di lei.
La luce della mia vita, che avevo sottovalutato.
La Dea del Mare.
Il mio unico amore…

Calypso…


Spero che questa One Shot vi sia piaciuta alla fine :).
Su Davy Jones c’era parecchio da raccontare, anche se non quanto gli altri due personaggi che verranno subito dopo di lui, e di conseguenza non è stato facile racchiudere tutto in un breve racconto, ma spero di esserci riuscito :).
In questo caso ho voluto tenere conto unicamente dei film, quindi niente romanzi, fumetti o altro materiale ufficiale sul franchise, mi sono basato solamente sui ciò che si sa di Davy Jones tramite i film, e spero che il risultato sia venuto fuori bene alla fine :).
Per i prossimi due personaggi forse, ma non ne sono ancora sicuro, adopererò anche il resto del franchise, ma al momento non ci metto ancora la mano sul fuoco ;).
Non penso di avere altro da dire, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per aver letto e spero apprezzato questa One Shot :) e ci risentiamo martedì 17 Novembre, tra cinque giorni, per la seconda One Shot dedicata al franchise cinematografico “I Pirati dei Caraibi”!! ;)

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Capitolo 2
*** È Il Giorno della Morte... (Hector Barbossa) ***


Salve a tutti!!! :)
Continuiamo questa carrellata di tre One Shot dedicate al franchise di “Pirati dei Caraibi” soffermandoci in questo caso su un pirata nello specifico…
Mi sto riferendo ad Hector Barbossa, la nemesi di Jack Sparrow!!
La seconda One Shot di questa tornata ho deciso di dedicarla a lui, e nonostante possa sembrare una scelta “normale” vi posso assicurare che, per quelli che sono i miei gusti, è una scelta più inusuale di quanto sembri.
Inizialmente Barbossa non mi faceva impazzire, era un buon villain e niente di più, preferivo di gran lunga Davy Jones a lui, e il suo ritorno in vita mi è sembrato forzato, per questo non lo vedevo di buon occhio né nel terzo né nel quarto film…
Però con il quinto confesso che, per come si è conclusa la sua storia, mi ha colpito particolarmente, al punto che ho deciso di dedicargli una One Shot, anche se il punto d’arrivo rimane l’inizio della battaglia finale del terzo ed il quinto è solamente accennato con Carina :).
Ma ora basta chiacchiere e vi lascio direttamente alla One Shot, buona lettura a tutti quanti!! :)


È IL GIORNO DELLA MORTE…
ONE SHOT SU HECTOR BARBOSSA




È il giorno della morte…

Non avrei mai pensato che sarei arrivato a questo.
Ho sempre vissuto la mia vita fregandomene degli altri e pensando unicamente a me stesso. Questo mi ha portato alcuni guai, certamente, ed alcuni anche molto grossi, ma anche parecchie soddisfazioni.
Sono sempre stato un tipo molto… particolare, se così si può definire. Ma al tempo stesso crudele e spietato con i nemici. E questa era la mia grande forza.
Adesso invece sono qui, in mezzo al mare, che combatto una battaglia che non è mia e che non vede alcuna speranza che io o gli altri ne usciamo vincitori.
Sembra un paradosso che proprio io mi sia ritrovato in questa situazione… ma sapete che dico? Non me ne frega proprio niente!
Sono in ballo? E allora si balla!
Non ho paura della morte, l’ho combattuta per dieci anni interi uscendone vincitore più volte e subendo una sola sconfitta, salvata all’ultimo grazie a Calypso.
Questa credo sia una storia molto interessante da raccontare. Mi è bastato un solo accenno per ripensare a quella che è stata la mia vita fino a questo momento…
La vita di Hector Barbossa.

È il giorno della morte…

Ho vissuto tutta la mia vita pensando unicamente a me stesso.
Non mi importava nulla degli altri, mi bastava divertirmi e stare bene con me stesso e potevo ritenermi pienamente soddisfatto. Solamente in un’occasione ho pensato a qualcun altro, l’unica volta in tutta la mia vita in cui l’ho fatto.
Quando ho abbandonato mia figlia neonata.
Sono sempre stato un pirata della peggior specie, che razza di vita potevo offrirle io se mi mettevo costantemente nei guai? No, lei era il tesoro più prezioso che avevo, e non le avrei mai permesso di mettersi in pericolo, anche se questo avrebbe significato abbandonarla…
Mi si spezzò il cuore quando dovetti farlo, ma così avrebbe avuto una vita migliore. Le lasciai anche un diario ed una gemma, le avrebbero consentito di vivere una vita dignitosa anche se era un’orfana.
Devo confessarlo, è altamente probabile che questo sia stato l’unico gesto onorevole di tutta la mia vita. Per il resto sono sempre stato un figlio di cane maledetto.
E la cosa non mi dispiaceva neppure. Fino a quando mia figlia non sarebbe stata coinvolta in tutto questo, avrei fatto il bello ed il cattivo tempo quando volevo, disposto anche a mentire pur di accaparrarmi ciò che desideravo.
Ed alla fine è esattamente ciò che ho fatto con quello che è stato per pochi giorni il mio Capitano. Quel dannato piratucolo che mi ritrovo sempre tra i piedi. Quello sciocco che chissà come riesce sempre a cavarsela egregiamente.
Jack Sparrow.

È il giorno della morte…

All’epoca Jack era alla ricerca del tesoro che i nativi dettero a Cortez in persona per fermare lo sterminio che stava perpetrando.
Inutile dire che non si fermò e li sterminò tutti, ma questo non gli impedì di accettare l’oro che era stato offerto lui. A causa di quanto aveva fatto, gli Dei maledissero quell’oro, e chiunque se ne impossessava sarebbe stato colpito da una maledizione eterna.
Non sarebbe stato né vivo né morto, sia il mondo dei vivi che quello dei morti l’avrebbero respinto ed avrebbe vissuto tutta la sua vita come un fantasma. Senza poter assaporare il cibo, le piacevoli compagnie, le emozioni.
Nulla di nulla. Sarebbe stato dannato per l’eternità.
All’epoca non ero a conoscenza di questa maledizione, desideravo unicamente quel tesoro e colsi l’opportunità che quello sciocco di Jack Sparrow mi stava dando. Mi feci arruolare come suo primo ufficiale e, in pochi giorni, mi feci dire tutto quanto.
Grazie alla sua bussola poteva andare nel luogo che più desiderava trovare, e grazie a questo localizzò in un attimo Isla de Muerte, l’isola dove si trovava il tesoro e che solamente chi c’era già stato poteva trovare.
Avevo ottenuto ciò che desideravo, per questo convinsi tutti gli uomini della ciurma ad ammutinarsi, e lasciammo Jack su un’isola deserta a morire, con solo una pistola ed un proiettile per porre fine alla sua vita quando non ce l’avrebbe più fatta.
Allora non sapevamo che sarebbe riuscito a fuggire chissà come, ed eravamo convinti di essercene sbarazzati. Anche per questo Sputafuoco si ribellò all’ammutinamento, soprattutto dopo che avemmo trovato il tesoro e fummo maledetti.
Inizialmente nessuno di noi se ne era accorto, perché sperperammo e scialacquammo ogni singola moneta in cibo, bevande e piacevoli compagnie senza badare a nulla. Solo dopo, quando ci rendemmo conto che non venivamo soddisfatti da nulla, capimmo cosa stesse accadendo.
Sputafuoco sostenne che ci meritavamo quella maledizione, forse aveva ragione chissà. Fatto stette che non accettammo la sua insubordinazione e lo sparai con un cannone fuori dalla nave, osservando mentre veniva trascinato verso la tempesta chissà dove.
Sbarazzatomi di quel problema, dovevo solamente recuperare le monete che avevo speso. Io e i miei uomini potevamo liberarci dalla maledizione solo restituendo ogni singola moneta, e pagando con il sangue di chi ne aveva toccato anche un solo pezzo.
Riuscimmo a recuperare 881 pezzi, ne mancava solamente uno. Quello che Sputafuoco aveva mandato alla sua progenie prima di venire sparato fuori dalla nave.
Fu un’impresa trovarlo. In dieci anni non avemmo neppure un indizio su dove potesse trovarsi. Fino a quando fu il pezzo stesso a chiamarci a noi, e ci dirigemmo là dove si trovava.
A Port Royal.

È il giorno della morte…

Lì i miei uomini recuperarono la moneta, ed anche colei che sembrava essere la progenie di Sputafuoco.
Era una ragazza che si faceva chiamare Elizabeth Turner. Discendente diretta di Sputafuoco. Io all’epoca le credetti, non avevo ragione di dubitare di lei dato che possedeva la moneta che tanto bramavo, l’ultima che mi serviva.
Per questo la condussi all’Isla de Muerte per restituire la moneta e reclamare il suo sangue. Durante il tragitto le raccontai anche la nostra storia, naturalmente all’inizio non ci credette e non la potei biasimare, visto che anche io all’inizio ero convinto che fossero solo frottole.
Ma poi, vedendoci per quello che eravamo davvero grazie alla Luna piena, non ebbe altra scelta che accettare la verità.
Quella era una storia di fantasmi, e lei c’era dentro.
Il sacrificio però non andò come previsto, perché allora compresi veramente che lei non era la discendente di Sputafuoco e ci aveva mentito per avere salva la vita.
Ero stato uno sciocco, e grazie alla distrazione dovuta alla lamentela dei miei uomini riuscì anche a scappare. Ma ammetto che non tutti i mali vengono per nuocere, dato che in questo modo ebbi l’occasione di rivedere Jack Sparrow.
Solo allora scoprii che era riuscito a salvarsi dall’isola deserta in cui l’avevo condannato, e cercò addirittura di convincermi a mediare il ritorno della moneta dichiarando che sapeva chi era colui di cui avevo bisogno.
Ammetto che all’epoca cascai nel suo tranello, anche perché era vero e sapeva chi era effettivamente il discendente di Sputafuoco, anche per questo all’inizio decisi di dargli retta. Solo all’inizio però.
Bastò assaltare la nave che stavamo inseguendo e recuperare sia la moneta che il discendente di Sputafuoco affinché mi sbarazzassi di lui. Già, era bastato minacciare Miss Swann affinché il vero figlio di Sputafuoco si facesse vivo.
Era un ragazzo chiamato Will Turner, che cercò di mediare il rilascio della ragazza e del resto dell’equipaggio suo amico. Peccato che non sapeva che bisognava essere specifici quando si trattava con i pirati, ed anche per questo rimase fregato.
Rilasciammo sia Jack che Miss Swann sulla stessa isola dove avevo lasciato Jack la prima volta. Se fossero stati così bravi a scappare, ci sarebbero riusciti una seconda volta. In caso contrario meglio così per me, mi sarei sbarazzato di due problemi in un colpo solo.
Risolto anche questa problematica, tornai all’Isla de Muerte insieme al discendente di Sputafuoco. Con lui al mio fianco, finalmente avrei spezzato la maledizione una volta per tutte e sarei tornato a vivere.
Era l’unica cosa che desideravo allora, volevo unicamente tornare mortale e riassaporare i piaceri della carne che tanto bramavo, tra cibo bevande e piacevoli compagnie. E Will avrebbe consentito tutto questo con un bel dissanguamento, sarei andato sul sicuro stavolta.
Ero pronto, dovevo solamente andare all’Isla de Muerte e tutto sarebbe finito…

È il giorno della morte…

Una volta lì però, comparve ancora una volta Jack Sparrow.
Quel maledetto pirata era una vera spina nel fianco, e come se non bastasse ci avvertì che la Marina era all’esterno dell’isola che aspettava unicamente la nostra mossa per ucciderci tutti, e una volta spezzata la maledizione questo sarebbe stato possibile.
Strinsi anche un nuovo accordo con Jack. Lui avrebbe ottenuto la Perla Nera, ed in cambio sarebbe stato al mio servizio con la mia nuova nomina di Ammiraglio. Accettai quella proposta e mandai i miei uomini ad uccidere la Marina.
Non so ancora bene come sia andata quella battaglia, perché non lo seppi mai per quanto accadde subito dopo.
Jack Sparrow mostrò quello che era il suo vero piano e mi attaccò, impegnandomi in un duello di spada faticoso che spinse entrambi al limite. Anche perché quel maledetto rubò una delle monete e divenne anche lui immortale.
Saremmo andati avanti per l’eternità così, ma Jack e Will con una mossa combinata riuscirono a spezzare la maledizione ed al tempo stesso a spararmi dritto al cuore. Ormai la maledizione era rotta, e ciò voleva dire solo una cosa…
Non avevo più protezioni. Stavo morendo. Per me era finita.
Non ricordo bene le sensazioni che percepì allora, sentii unicamente freddo. Nient’altro che freddo. E dopo tutto divenne buio…
Hector Barbossa. Il fantasma che aveva terrorizzato per dieci anni i mari dei Caraibi, aveva cessato di esistere ed era morto.
La cosa sorprendente fu che la mia morte non fu la fine. Ma l’inizio.
L’inizio della mia nuova vita.

È il giorno della morte…

Un anno dopo venni riportato in vita da Tia Dalma.
Sì, so che sembra incredibile che qualcuno possa tornare in vita, ma quella Tia Dalma non è una persona qualunque. Lei è molto di più. Si tratta di un essere antico e potente che noi uomini possiamo solamente ammirare e temere.
Era Calypso. La Dea del Mare.
In cambio di questo piccolo favore che mi fece, mi chiese unicamente di radunare il Consiglio della Fratellanza di cui facevo parte e convincerli a liberarla affinché tornasse ad essere la Dea del Mare che un tempo governava gli Oceani.
Pare che il primo Consiglio l’abbia sigillata in un corpo umano per limitare i suoi poteri e governare il mare al suo posto, per questo voleva tornare libera. Beh, come desiderava. In fondo mi aveva salvato la vita, le dovevo un favore enorme.
Per farlo però, avrei dovuto collaborare con i miei vecchi nemici.
Mastro Gibbs. Miss Swann. Will.
Coloro che avevano decretato la mia morte sarebbero divenuti i miei nuovi alleati. Ironia della sorte. Ma in fondo dovevamo recuperare l’ultimo membro del Consiglio mancante, che sfortunatamente era anche l’unico che avrei lasciato morire molto volentieri.
Jack Sparrow.
Era rimasto intrappolato nello Scrigno di Davy Jones, e sinceramente l’avrei lasciato molto volentieri nella sua giusta tortura eterna. Ma se fosse stato necessario per liberare Calypso, avrei dovuto fare uno strappo alla regola.
Per questa volta.

È il giorno della morte…

Ci recammo subito a Singapore per contattare uno dei pirati del Consiglio della Fratellanza, Sao Feng. Ma i negoziati furono tutto fuorché semplici.
Fummo attaccati dagli uomini di Beckett, il lord che controllava i Caraibi e l’Olandese Volante, e fummo costretti a ritirarci. Fortunatamente riuscimmo comunque a recuperare la mappa per andare ai Confini del Mondo, e ci dirigemmo là.
Arrivarci non fu difficile, ci bastò semplicemente precipitare da un enorme cascata. Perdersi era l’unico modo per trovare un luogo impossibile da raggiungere, ed infatti finimmo tutti nello Scrigno di Davy Jones.
Fu lì che trovammo Jack, che era intento a gozzovigliare sulla Perla Nera in mezzo alla sabbia. Patetico, gli avrei sparato molto volentieri, ma mi serviva vivo e dovevo trattenermi.
Voleva addirittura essere il Capitano della nave e dell’operazione. Pazzo sciocco, se stesse tornando nel mondo dei vivi lo avrebbe dovuto unicamente a me. Un minimo di riconoscenza credo fosse quantomeno doverosa.
Dopo aver attraversato il mare dove si trovavano le anime mai portate dall’altra parte da Davy Jones, riuscimmo a tornare nel mondo dei vivi ribaltando la nave. Fu Jack a capire come evitare di perderci per sempre nello Scrigno, questo glielo devo concedere.
Fu anche difficile convincerlo che l’unico modo per sconfiggere Beckett e Jones era radunare il Consiglio della Fratellanza, e come se non bastasse ci si mise pure Sao Feng, che aveva stretto un accordo con Beckett stesso.
Fortunatamente riuscimmo a liberarci dalla sua presa e ci dirigemmo alla Baia dei Relitti, il luogo dove il Consiglio si sarebbe radunato. Perdemmo anche per strada il giovane Will, la spia che aveva comunicato a Beckett tutte le nostre mosse.
Non fu una grande perdita, dato che era sempre stato una spina nel fianco quel ragazzo.
Una volta a destinazione, Calypso mi minacciò addirittura, come se fosse l’unica che si stava impegnando per tornare libera. Si era dimenticata che tutto ciò sarebbe stato possibile solo grazie al mio aiuto?
Mi aveva riportato in vita e di questo le ero grata, ma doveva comunque abbassare la cresta. Una volta libera avrebbe avuto un debito nei nostri confronti, questo non doveva dimenticarselo. Anche per questo la feci sbattere in prigione sulla Perla Nera.
Dopodiché, ci fu la riunione del Consiglio. Non sarebbe stato facile convincerli che l’unica cosa che andava fatta era liberare Calypso, ma dovevo quantomeno provarci.
Jack Sparrow permettendo, naturalmente…

È il giorno della morte…

Il Consiglio fu molto restio a liberare Calypso fin dall’inizio.
C’era chi desiderava liberarla seguendo il volere di Sao Feng, che avevo convinto prima di sapere che fosse morto. C’era chi voleva andare in guerra. E c’era chi voleva rimanere nella Baia convinto di essere al sicuro.
Chi vinse alla fine? La guerra.
Questo perché Miss Swann venne eletta Re del Consiglio della Fratellanza grazie al voto decisivo di Jack. Non ho ancora idea di quale sia il suo piano e perché desideri andare in guerra, dato che lui è sempre scappato da ogni singola situazione.
Fatto stette che fummo obbligati a scendere in battaglia, ma sinceramente io mi ero rotto.
Per troppo tempo il mio destino non era stato nelle mie mani, era ora di ribaltare questa condizione e di fare le cose secondo le mie regole. Calypso sarebbe stata liberata, e lo avrei fatto anche da solo se necessario!
Approfittai di un Parle con i nemici e di uno scambio tra Jack e Will per rubare il Pezzo da Otto di Jack. Era l’unico che mi mancava per liberare la Dea, e visto che li avevo tutti potevo finalmente sciogliere le catene e scagliarla contro i nostri nemici.
Bisognava bruciare tutti i Pezzi da Otto e pronunciare una frase di liberazione con il tono con cui si parla ad un amante. Il mio primo tentativo fallì, ma ci pensò Mastro Raghetti a pronunciarla correttamente ed a liberare Calypso.
La Dea del Mare era tornata libera, e mostrai subito la mia sottomissione. Pregai affinché scatenasse la sua ira contro coloro che si proclamavano padroni del mare, un’onta troppo grande affinché lei potesse accettarla.
Ma… reagì in una maniera che non mi aspettai.
Imprecò contro di noi, e poi si scompose in tanti granchi, abbandonando la nave e andando in acqua. La nostra unica possibilità di vittoria era sfumata, ed ancora una volta le mie convinzioni si erano rivelate pressocché nulle.
Quante speranze pensavamo di avere ora contro la flotta nemica considerando che il nostro unico modo per vincere se ne era appena andata?
Per quanto mi riguardava la guerra si poteva già concludere lì… ma non per la Regina. No, lei voleva continuare a combattere, e con un discorso motivazionale convinse anche tutti gli altri a continuare quella battaglia ormai impossibile.
Bah, se volevano continuare potevano farlo. Dubito che io avrei combattuto.
Ormai non ne avevo più motivo…

È il giorno della morte…

O almeno, questo era quello che pensavo.
Perché ora sono qui, in mezzo al maelstorm creato da Calypso e che ha aperto le porte alla resa dei conti con l’Olandese Volante e la Compagnia delle Indie Orientali.
Miss Swann e Will mi stanno chiedendo di guidare la Perla Nera in battaglia. Il mio primo istinto sarebbe quello di mandarli al diavolo e proseguire per la mia strada, ma ehi ho alternative rispetto a quella?
Ormai siamo già in mare aperto, e l’unica cosa che posso fare è provare a sopravvivere. Se mai ci riuscirò, quindi tentare il tutto e per tutto in una battaglia all’ultimo sangue è l’unica cosa che posso fare adesso, e forse l’ultima che mai farò in vita mia.
E non posso fare a meno di ripensare a mia figlia adesso.
Come starà? Sarà riuscita a rifarsi una vita?
Non mi sono mai informato su di lei, né mai ho voluto affinché vivesse la sua vita senza sapere di essere la figlia di un pirata. È un bene che abbia deciso di non cercarla, così non soffrirà qualora dovessi morire in questa battaglia.
Le probabilità ci sono, ma arrivati a questo punto me ne infischio.
Mi getterò nel maelstorm e combatterò fino all’ultimo respiro che avrò.
E questo per un motivo ben specifico.
Perché…

È il giorno della morte che dà alla vita il suo valore!!


Spero che questa One Shot vi sia piaciuta alla fine :).
Su Barbossa c’era parecchio di cui parlare, ma ho cercato comunque di comprimere come potevo tutta la sua storia in poche pagine in modo da non doverlo allungare troppo, e spero di essere riuscito a fare un buon lavoro alla fine :).
Anche questa One Shot, come quella precedente, si è limitata a raccontare il passato di Barbossa dal suo punto di vista, un semplice racconto volto ad omaggiare il personaggio, che anche se so che come scelta possa non essere apprezzata spero comunque l’abbiate gradita :).
Come ultima cosa, confermo che anche per questa One Shot ho deciso di non prendere nulla dai racconti degli altri media del franchise limitandomi unicamente ai film, in modo che la One Shot possa essere accessibile a tutti, e spero che abbiate apprezzato il tutto ;).
Non penso di avere altro da dire, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per aver letto e spero apprezzato questa One Shot :) e ci risentiamo giovedì 19 Novembre, tra due giorni, per la terza ed ultima One Shot dedicata al franchise cinematografico “I Pirati dei Caraibi”!! ;)

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Capitolo 3
*** Capitan Jack Sparrow... (Jack Sparrow) ***


Salve a tutti!!! :)
Tralasciando quanto emerso ieri sul futuro del franchise, che per me è come una pugnalata al cuore T_T, oggi sono qui per concludere questa serie di tre One Shot interamente dedicate ai “Pirati dei Caraibi”!! :)
L’ultimo personaggio su cui ho deciso di concentrarmi è nientemeno che il nostro protagonista, l’amato Jack Sp… scusate, volevo dire l’amato Capitano Jack Sparrow!! u.u
Il motivo per cui ho deciso di dedicare a lui l’ultima One Shot è molto semplice: lo amo come personaggio. Non è il mio preferito del franchise, quello è Davy Jones come già detto, ma occupa comunque ottime posizioni nella mia classifica, forse addirittura il secondo.
Quindi non potevo concludere questa breve sequenza di One Shot non parlando del protagonista principale del franchise, e spero che il modo in cui narrerò la sua storia vi piaccia alla fine :).
Ma ora basta chiacchiere e vi lascio direttamente alla One Shot, buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITAN JACK SPARROW…
ONE SHOT SU JACK SPARROW




Capitan Jack Sparrow…

Questo è il mio nome per intero. La mia nomea. Il modo in cui voglio essere riconosciuto da tutti. Il mio nome e cognome, con quel Capitano che è sempre adatto.
Ho vissuto tutta la mia vita da uomo libero.
Molte volte sono stato incatenato, intrappolato, torturato. Ma ne sono uscito sempre a testa alta, superando ogni ostacolo e riprendendo ciò che è mio.
Molti direbbero che non sono sano mentalmente. E chi lo sa, forse avrebbero anche ragione. Ma la verità è che sono uno stratega nato, e nessuno sembra ormai essersene accorto.
Viro dove gira il vento. Affronto gli avversari solo quando ci sono in gioco dei tornaconti personali. Truffo chi devo truffare per sopravvivere.
L’intera mia vita è stata caratterizzata da tutto questo.
Certo, sono capitate le volte in cui ero io quello ad essere truffato. Ma alla fine ne uscivo sempre in piedi, fregando i miei avversari e uscendone vincitore.
Eppure, mai come adesso sono stato indeciso su cosa fare.
Sono ad un bivio. Un bivio che mi sta spingendo a rivedere la mia vita, fino a quel momento che poteva segnare la mia vita sempre.
Un coltello. Un cuore. Un “amico” esamine a terra.
Che cosa posso fare?

Capitan Jack Sparrow…

Fin da quando sono nato, sono stato un pirata.
Magari inizialmente lo ero di nome, ma col tempo lo diventai anche di fatto. I miei genitori… beh, loro non mi stettero molto accanto, mi lasciarono agire per conto mio, ed anche per questo ho imparato a cavarmela da solo.
Certo, dovevo truffare chiunque respirasse per sopravvivere, ma ehi non ho mai avuto una coscienza che me lo impedisse. In fondo devi tenere a qualcuno per provare compassione, ed io di solito non tenevo a nessuno.
Giusto in un’occasione, quando ho sedotto e abbandonato una donna chiamata Angelica, ammetto di aver provato qualcosa oltre della semplice attrazione fisica. Ma è stato molto rapido, appena la abbandonai me ne dimenticai quasi subito.
A quanto pare le mie azioni arrivarono alle orecchie di un lord inglese, Beckett, che mi assunse nella sua Compagnia delle Indie Orientali. Inizialmente ho accettato la sua offerta, lo confesso, ma appena ne ebbi l’occasione gli voltai le spalle.
Se c’era una cosa che proprio non riuscivo a fare era seguire gli ordini, specialmente se venivano da qualcuno di più viscido di me… e credetemi, se dico io che Beckett è più viscido di me, c’è da fidarsi seriamente.
Lui non la prese bene, dato che affondò la mia nave, e finimmo per marchiarci a vicenda con il sangue. Si poteva dire che aveva ottenuto la sua vendetta, mentre io avevo perso la mia nave dei sogni.
La più veloce di tutti i mari.
La Perla Nera.
Un gioiello di navigazione.
Fortunatamente riuscì a riportarla indietro dalle acque. Non fu però semplice. Vedendomi in difficoltà, Davy Jones in persona venne da me proponendomi un accordo.
Se lui avesse riportato alla luce la Perla Nera consentendomi di esserne il Capitano per tredici anni, al termine del tredicesimo anno avrei dovuto servirlo sull’Olandese Volante per cento anni. Per iniziare.
Non avevo alcun’intenzione di stare sotto ad un essere tanto… sudicio e viscido. Sembrava un calamaro umanoide, era disgustoso. Ma il desiderio di riavere la Perla Nera era più grande, ed anche per questo scelsi di accettare il suo accordo.
Lui mantenne la parola, e riebbi la Perla Nera con me. Fu allora che la mia carriera da pirata ebbe ufficialmente inizio.
Il Capitano Jack Sparrow era ufficialmente nato!

Capitan Jack Sparrow…

E durò a malapena due anni.
Quando iniziai ad interessarmi ad un tesoro leggendario, un tesoro nativo consegnato a Cortez in persona per fermare il genocidio che stava perpetrando, misi su una ciurma per dargli la caccia.
Sapevo che l’isola in cui si trovava, l’Isla de Muerte, era raggiungibile solo da chi c’era già stato. Ma io avevo qualcosa che nessun’altro poteva vantarsi di avere, e che avrebbe fatto la differenza sia in questo caso che in tutti gli altri.
Una Bussola magica, che punta verso il luogo che più desideri trovare al mondo.
La ottenni con un baratto con Tia Dalma, una donna davvero strana con cui ebbi una relazione una volta. Il baratto però venne portato a termine quando il Capitano Morgan, il mio allora Capitano, me la consegnò in via ufficiale.
Me la ricordo quell’occasione. Quando riuscì ad ingannare quello strano spagnolo spedendolo dritto contro le rocce dove trovò la morte affogando. Già allora la mia carriera da pirata sembrava pronta a decollare, anche se non del tutto purtroppo.
Grazie a quella Bussola, sarebbe stato uno scherzo per me riuscire a trovarla. Ma non avevo tenuto conto di un elemento che, col tempo, si sarebbe rivelato fatale per me.
L’insofferenza del mio nuovo equipaggio.
Quando rivelai al mio primo ufficiale il progetto che avevo in mente per l’Isla de Muerte ed il suo tesoro e dove trovarlo, egli si ammutinò insieme al resto dell’equipaggio e mi lasciarono su un’isola deserta a marcire.
Non mi lasciarono da solo. Mi dettero una pistola ed un proiettile per suicidarmi prima di morire di fame e di stenti. Ma se pensavano che l’avrei adoperato per questo scopo si sbagliavano di grosso.
Me lo sarei tenuto stretto quel proiettile, e l’avrei adoperato per uccidere il mio ex primo ufficiale. Colui di cui mi ero fidato e che mi aveva voltato le spalle condannandomi a morte. Quel pezzo di merda che un giorno l’avrebbe pagata.
Hector Barbossa.

Capitan Jack Sparrow…

Passai tre giorni ad ubriacarmi sulla spiaggia, fino a quando una nave di contrabbandieri arrivò per recuperare alcune bottiglie di rum e mi dettero un passaggio.
Da quel momento, cominciò la mia lunga campagna per recuperare la Perla Nera, che mi era stata rubata da Barbossa, e vendicarmi di quell’uomo. Fu un viaggio lungo dieci anni che non dette alcun risultato, fino a quando capitai in una cittadina.
Port Royal.
Qui ebbi l’occasione di conoscere Miss Swann, una donna tanto graziosa quanto rompiscatole, e il figlio di Sputafuoco Bill Turner, un eunuco che però sa tirare bene di spada. Mi tenne impegnato piuttosto bene in un duello, ed io sono bravo con la spada.
La Marina mi stava alle costole, ed alla fine riuscì anche a catturarmi ed a rinchiudermi in cella. Qui, ebbi l’occasione di incontrare i miei ex compagni di ciurma, venuti a raccogliere l’ultima moneta del forziere di Cortez.
Fu allora che scoprii che erano stati colpiti da una maledizione. A quanto pareva chiunque rubasse il tesoro di Cortez diventava un non morto, ed alla Luna piena diventavano degli scheletri immortali ed invincibili.
Davvero molto interessante. E la cosa più interessante fu che avevano bisogno del sangue dell’eunuco per spezzare la maledizione. Gli mancava solamente quello, e lui neanche sapeva di essere l’oggetto del desiderio di Barbossa.
Anche grazie a questo, riuscii ad ingannarlo ed insieme rubammo una nave per dirigerci all’Isla de Muerte. Ci prendemmo un equipaggio, uno di cui mi potessi fidare, compreso Mastro Gibbs, forse il mio migliore amico.
L’eunuco era piuttosto interessato a suo padre, ed era pure convinto che fosse un brav’uomo, ma dovetti metterlo subito al corrente della verità. Suo padre era un pirata della peggior specie, un mio ex compagno che si ammutinò insieme a tutti gli altri.
Ma questo contava poco. A Barbossa occorreva il sangue di Sputafuoco, ed io ce l’avevo davanti agli occhi.
Peccato solamente che quell’idiota aveva troppa fretta di salvare la sua bella, quella Miss Swann rapita dai pirati, e mi colpì con un remo lasciandomi all’Isla de Muerte mentre lui fuggiva insieme alla sua bella.
Fortunatamente sapevo come trattare con i pirati, e convinsi Barbossa a darmi una seconda chance per negoziare il ritorno della moneta. Lo ricattai con la consapevolezza che io sapevo chi era colui di cui aveva bisogno.
Peccato solamente che, quando fu il momento, l’eunuco si rivelò da solo. Questa sua sciocchezza spinse Barbossa a cambiare il nostro accordo ed a spedire me e Miss Swann sulla stessa isola in cui mi aveva lasciato dieci anni prima.
Stavolta i contrabbandieri non sarebbero venuti a salvarci, visto che il Commodoro li aveva spaventati tutti. E sapete chi ci salvò? Proprio il Commodoro stesso.
Miss Swann era un pezzo grosso a Port Royal, e grazie a questo convinse il Commodoro e suo padre a salvare l’eunuco. In cambio avrebbe sposato il Commodoro. Che dolce, mi sarei commosso se non fosse che l’unica cosa che mi interessava era riprendermi la Perla Nera.
Adesso mancava solamente quello.

Capitan Jack Sparrow…

Fu facile ingannare Marine e pirati.
Grazie alle mie doti strategiche e di parola, convinsi il Commodoro a lasciarmi andare dai pirati per negoziare. Una volta lì, spinsi Barbossa a mandare i suoi uomini all’attacco dei Marine, in modo da rimanere da solo con lui.
Il momento della vendetta era giunto, e garantendomi l’immortalità rubando una delle monete di Cortez ingaggiai un duello all’ultimo sangue con lui. Eravamo immortali, ed il nostro duello sarebbe durato per l’eternità se qualcuno non avesse fatto qualcosa.
Fortunatamente, l’eunuco comprese quello che andava fatto, e spezzò la maledizione l’attimo dopo che ebbi sparato il mio colpo di pistola dritto contro il cuore di Barbossa. Tornato mortale, si accasciò al suolo senza vita.
C’erano voluti dieci anni, ma finalmente avevo ottenuto la mia vendetta. E, qualche giorno dopo, riebbi indietro anche la mia nave, che era stata portata via da Mastro Gibbs ed il resto della mia ciurma per paura della cattura.
Ero stato arrestato e condannato all’impiccagione, ma l’eunuco e Miss Swann riuscirono a intercedere per me ed a convincere il Governatore a rilasciarmi, così finalmente potei andarmene via con la mia nave.
C’erano voluti dieci anni, ma la Perla Nera era finalmente tra le mie mani. Il Capitan Jack Sparrow, il vero Capitan Jack Sparrow, era finalmente tornato. Vendetta era compiuta, e quello che era mio era tornato tra le mie mani.
Non avrei mai pensato che quello sarebbe stato l’inizio di nuovi guai…

Capitan Jack Sparrow…

Un anno dopo, si presentò sulla mia nave Sputafuoco Bill Turner.
Ero convinto fosse morto quando si era opposto a Barbossa sull’ammutinamento nei miei confronti, ma a quanto pare la maledizione di Cortez l’ha tenuto in vita il sufficiente per stringere un patto con Davy Jones per sopravvivere.
Sì, proprio quel Davy Jones. I tredici anni erano passati e voleva riscuotere il suo debito.
Io non avevo alcuna intenzione di sottomettermi a lui, e per questo fuggii su un’isola che credevo deserta, ma che in realtà era abitata da indigeni. Mi credettero il loro Dio, e cercarono di “liberarmi dalle spoglie mortali” mangiandomi.
Fortunatamente io, il resto della ciurma e l’eunuco riuscimmo a scappare. E qui scoprii che Miss Swann era stata arrestata per aiutarmi. Non che la cosa mi importasse, dato che doveva aspettarselo avendo aiutato un pirata, ma il nome di chi l’aveva arrestata mi sorprese.
Cutler Beckett.
Colui che aveva praticamente dato inizio a tutto era tornato a perseguitarmi. La faccenda si stava facendo davvero troppo pericolosa, dovevo prendere delle misure precauzionali, e sapevo perfettamente a chi rivolgermi.
A quella donna grazie alla quale ebbi la mia Bussola. Tia Dalma.
Lei mi consegnò un po’ di terra in bottiglia. Grazie ad essa sarei stato al sicuro sia da Davy Jones che dalla sua bestiolina, il Kraken. Quel mostro era in grado di spezzare una nave come se fosse un ramoscello, dovevo salvaguardarmi da lui.
Mi indicò anche dove trovare Davy Jones, e una volta lì strinsi un nuovo accordo con lui. Avrei avuto tre giorni per trovare cento anime, quelle che equivalevano alla mia secondo lui, e come garanzia si tenne l’eunuco.
Glielo lasciai molto volentieri, era una vera palla al piede.
Mentre cercai però queste cento anime, mi imbattei in Miss Swann che era alla ricerca del suo amato, e riuscii a convincerla che per salvarlo era necessario cercare il forziere che contenesse il cuore di Davy Jones.
Già, a quanto pare per non soffrire d’amore se l’era cavato e l’aveva rinchiuso in un forziere. Poteva essere la mia occasione per sbarazzarmi del debito una volta per tutte, dovevo cercarlo e pugnalarlo, era l’unico modo per salvarmi.
Se solo l’eunuco e l’ex Commodoro non si fossero intromessi ad ostacolarmi, forse sarei riuscito ad impossessarmene. Ed invece me ne andai con un pugno di mosche e Davy Jones attaccò me e il resto della mia ciurma con il Kraken.
Inizialmente, quando mi resi conto che non avevo il cuore di Davy Jones, scappai a gambe levate. Non ci tenevo per nulla a farmi ammazzare da quella creatura. Ma poi… mi rimbombarono nella mente le parole di quell’arpia.
Miss Swann voleva che io fossi un brav’uomo, che mi sacrificassi per gli altri. Io non ero quel tipo di uomo, desideravo unicamente vivere in mare per il resto della mia vita. Eppure, le sue parole mi rimbombarono nella mente in un lampo.
E a causa sua, finii per tornare indietro…

Capitan Jack Sparrow…

Mai scelta fu più errata.
Quell’arpia ne approfittò per legarmi all’albero maestro della Perla Nera e lasciarmi in balia del Kraken. Stava cercando me e non loro, questo era stato il suo ragionamento.
Poteva dire quello che voleva, ma si stava comportando da perfetta piratessa. Non era migliore di me, e dopo quell’azione non lo sarebbe mai stata.
Inutile dire che in questo modo mi ritrovai faccia a faccia con il Kraken e dovetti affrontarlo. Non so bene come sia andata a finire, ma dopo quel combattimento sono piombato in quello che molti mi hanno detto essere lo Scrigno di Davy Jones.
Io ricordo solo tanti me stesso, tanti granchi e la Perla Nera che si muove da sola. Insomma, la classica sbronzata da rum.
Non ho ben capito cosa avrebbe dovuto avere di così speciale questo posto rispetto ad una delle mie classiche sbronzate. Ma l’importante era che potessi avere una seconda chance per tornare ed annullare il mio debito con Davy Jones.
Fortunatamente, in molti della mia ciurma e dei miei… diciamo compagni sono venuti a salvarmi. Compreso Hector Barbossa. A quanto pare è tornato in vita, una seccatura in più in pratica.
Volevano che andassi al Consiglio della Fratellanza alla Baia dei Relitti perché Beckett aveva il controllo su Davy Jones e sull’Olandese Volante tramite il suo cuore. Wow, li ho lasciati per poco tempo ed hanno messo su un bel casino.
Però in tutta quella storia ho scoperto qualcosa che mi ha affascinato non poco. Chi pugnala il cuore di Davy Jones, prende il suo posto come Capitano dell’Olandese Volante per sempre. Sì, cavalcare l’Oceano per il resto dell’eternità.
La fregatura è che bisogna passare cento anni in mare ed un solo giorno a terra, ma è un piccolo prezzo che sono disposto a pagare per avere tutta l’eternità davanti a me. Fu allora che cominciai a pensare ad una strategia per salire a bordo dell’Olandese Volante e pugnalare il cuore.
Non sarebbe stato facile, ma ci sarei riuscito.
In fondo chi sono io?

Capitan Jack Sparrow…

La prima cosa che feci fu di riportare tutti nel mondo dei vivi. Non fu semplice capirlo, ma dovevamo ribaltarci prima che il Sole tramontasse.
Subito dopo, fummo catturati da Sao Feng, che si era schierato con Beckett tradendo i pirati. E a causa di ciò fui obbligato a parlare con Beckett in persona, la mia vecchia conoscenza che aveva affondato all’epoca la Perla Nera.
Mi offrì un accordo, tradire i pirati rivelando tutte le informazioni sul Consiglio della Fratellanza in cambio dell’immunità. Tsk, quando avrei pugnalato il cuore di Davy Jones non avrei avuto bisogno di quell’accordo, ma inizialmente feci finta di accettare.
Una volta in direzione della Baia dei Relitti, lasciai anche l’eunuco in balia di Beckett. Lui sarebbe stato la mia merce di scambio per arrivare dritto tra le braccia di Davy Jones, avevo previsto praticamente ogni cosa.
Tranne il fatto che il Consiglio della Fratellanza fosse testardo e rissoso.
Praticamente durante la riunione scoppiò una rissa tra la maggior parte dei pirati coinvolti. Non che mi importasse se si ammazzassero a vicenda, ma dovevano arrivare là dove li volevo io affinché potessi salire sull’Olandese Volante.
Bisognava dichiarare guerra, e sfortunatamente l’unica che concordava con me era Miss Swann, che aveva preso il posto di Sao Feng ucciso dall’Olandese Volante. Così decisi di optare per una votazione tra pirati.
Di solito tutti votavano per sé stessi, e questo portava ad una situazione di stallo. Ma dato che Miss Swann dava ragione a me la votai, in questo modo venne eletta come Re del Consiglio della Fratellanza.
Un titolo che suonava parecchio ipocrita se posseduto da lei, ma mi serviva per i miei scopi e per questo la votai. Durante la riunione ebbi modo di incontrare di nuovo mio padre, che cercò di convincermi che bisognava usare bene il tempo che avevamo.
Belle parole, ma ormai avevo deciso e non tornavo indietro. O almeno allora ero convinto così…
Riuscii anche a salire sull’Olandese Volante quando Miss Swann fece uno scambio tra me e l’eunuco. Esattamente come desideravo. Ero a bordo della nave dove si trovava il cuore di Davy Jones come volevo.
Dovevo solamente trovarlo e pugnalarlo, e poi sarei stato libero per sempre…

Capitan Jack Sparrow…

Ed invece eccomi qui.
A decidere se è il caso di pugnalarlo o meno.
Dopo essere uscito dalla cella mi sono appropriato del cuore di Davy Jones ed ho duellato contro di lui. Ci siamo disarmati a vicenda e mi ha inseguito per tutta la nave, ma alla fine Miss Swann l’ha distratto ed io ho potuto prendere il suo cuore.
Ma è stato allora che Davy Jones ha fatto qualcosa che non mi aspettavo. Ha trapassato da parte a parte il cuore dell’eunuco condannandolo a morte. E la cosa più sconvolgente di tutte… è che non so più che cosa fare.
Ero intenzionato a trafiggergli il cuore, ed ora sono bloccato senza sapere se devo farlo oppure devo salvare la vita all’eunuco. È incredibile, un tempo l’avrei trafitto senza pensarci due volte, ed ora invece sono fermo ed immobile.
La mia mente mi dice di farlo. Il mio cuore mi dice che non devo farlo. Che cosa posso fare? A chi devo dare retta?
Credo che, in via del tutto eccezionale, dovrò lasciare che sia il mio istinto a governarmi. Non è da me, se non quando sono totalmente ubriaco di rum, ma in fondo io sono piuttosto imprevedibile in certe situazioni per quanto la mia mente è contorta.
Sono conosciuto dappertutto per il mio comportamento. Non c’è nessuno che non conosca il mio nome e il mio titolo per le mie azioni fuori dall’ordinario ed imprevedibili.
Perché chi sono io?

Capitan Jack Sparrow, se permette.


Spero che questa One Shot vi sia piaciuta alla fine :).
Come potete immaginare, su Jack Sparrow c’era davvero tantissimo di cui parlare, ma ho cercato comunque di comprimere la sua storia come potevo per evitare di scrivere una One Shot troppo lunga, e spero di esserci riuscito :).
Alla fine, ho optato anche per lui per dedicarmi unicamente ai film. Inizialmente pensavo davvero di inserire degli elementi derivanti dagli altri media del franchise in tutte e tre le One Shot, ma alla fine per renderle comprensibili a tutti ho preferito concentrarmi solo sui film ;).
Naturalmente anche questa, come le due precedenti One Shot, si concentrava sulla storia del personaggio dal suo punto di vista, un racconto volto unicamente ad omaggiarlo che spero vi sia piaciuto alla fine :).
Ho approfittato della One Shot anche per spiegare meglio il modo in cui secondo me è andata il “recupero della Bussola”, dato che nei film c’è una contraddizione nel secondo e nel quinto film, quindi ho provato a dare una spiegazione su che cosa fosse effettivamente successo in modo che non risultasse più un errore ;).
E con questo le One Shot dedicate a “Pirati dei Caraibi” sono ufficialmente concluse T_T.
Naturalmente non sono finite le mie serie di One Shot, settimana prossima ne inizierò una nuova, ma anziché pubblicarla martedì la farò uscire di lunedì, e questo per un motivo ben specifico… martedì 24 Novembre è il mio compleanno e compirò trent’anni precisi, sì sono vecchio lo so T_T, e per cui voglio farmi un giorno di pausa XD ;).
Non penso di avere altro da dire, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per aver letto e spero apprezzato questa One Shot :) e ci risentiamo lunedì 23 Novembre, tra quattro giorni, per la prima di una serie di One Shot interamente dedicata alla prima serie animata di “Yu-Gi-Oh”!! ;)

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