Requiem Infernum

di AryaDream
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nahenia: La crudeltà ***
Capitolo 2: *** Demone e Umano ***
Capitolo 3: *** Il sigillo di Lucifero ***
Capitolo 4: *** Falsi sorrisi ***
Capitolo 5: *** Passato doloroso ***
Capitolo 6: *** Sei demoni ***
Capitolo 7: *** Il bacio di un demone ***



Capitolo 1
*** Nahenia: La crudeltà ***


-Nahenia, ti trovi nel mio regno, nel mondo creato da me, fonte di male e di sofferenza. L'inferno è sotto il mio controllo e di quello del mio braccio destro e questo non è il luogo per le insubordinazioni. Hai osato prendere il mio posto e questo ti costerà molto caro non solo a te, ma anche alla tua schiera di demoni che ha osato andare contro il signore dell'inferno.-
Con queste parole aprì il suo discorso con la demone, quest'ultima aveva osato andare contro di lui, il signore dell'inferno.
Quando Nahenia sollevò la testa aveva gli occhi chiusi ed un brivido parve percorrerle le membra. Pochi istanti dopo le palpebre si risollevarono mettendo i evidenza lo sfavillare dei suoi occhi diventati completamente rossi.
Sperava che Lucifero in qualche modo rimanesse affascinato dal suo sguardo, ma non fu cosi.
Poco distante dal sovrano infernale, vi erano altri demoni, leali a Lucifero.
Belzebù, Asmodeo, Belfagor, Baal. Lilith e infine Astaroth, colui che aveva avvertito i due leader dell'inferno della ribellione che voleva creare Nahenia.
-Sarai rinchiusa nelle prigioni infernali, dove vengono rinchiusi i traditori.- La sentenza di Lucifero era stata emessa.
Da quel momento di Nahenia fu come svanita nel nulla, ma nelle sue prigioni, la demone stava preparando la sua vendetta.
Lei non era un angelo caduto.Il luogo che le aveva dato natali era tutto ciò che di cattivo, lugubre, e terrificante si potesse immaginare. Alcuni lo chiamavano Inferno, altri Ade, per lei era casa. Lei Nacque poco dopo che Lucifero cadde, creando cosi il regno infernale.
Nahenia non era bella, ma un mostro nato dal rancore del signore infernale. Era l'essenza dell'odio, del ripugno e della malvagità.
La sua legione all'inferno era la più spietata e sanguinaria ed era orgogliosa di esserne al capo. I Crudeli disseminavano morte e distruzione ovunque si recassero, scatenavano guerre, accumulavano cadaveri... Cadaveri da cui lei si nutriva. Con un solo tocco scatenava le peggiori epidemie: peste, malaria, colera. Sterminò tantissimi esseri umani per puro divertimento, amava veder soffrire le persone, la loro disperazione la rafforzava ogni giorno di più. Un mugolio di piacere le sfuggiva sempre pensando a cosa fosse capace di fare. Il suo unico scopo era portare dolore e morte.
Richiamata sulla terra aveva scelto di possedere delle prosperose e morbide forme femminili, gli occhi viola ametista splendevano su un viso bianco dolce e affascinante, le labbra carnose colorate di rosse, cosi riusciva a sedurre uomini e donne.
Astaroth era quello che aveva attirato maggiormente la sua attenzione. Nahenia riuscì a sedurlo, ma quando lui venne a conoscenza del suo piano di ribellione, decise di avvertire Lucifero e Belzebù.
Nehenia era terribilmente superba, territoriale e possessiva verso ciò che è suo,considerava Astaroth di sua proprietà, ma ora che l'aveva tradita, voleva vendetta, non solo contro colui era andato a piagnucolare da Lucifero, ma tutti i demoni dovevano pagarla.
Passarono molti secoli da quella ribellione. I demoni avevano dimenticato Nehenia, fino a quando il potere di Lucifero, cominciò a perdere i suoi poteri.
Le conseguenze furono molte, tra cui l'odio del signore degli inferi per il genere umano e gli angeli, venendo cosi di nuovo punito.
Giorno e notte non esistono in quel regno infernale, ma fu proprio in un giorno qualunque che la bestia di nome Nehenia si liberò dalla sua prigionia insieme, al suo manipolo di demoni.
Un demone dalla voce oscura cominciò ad attaccare tutti quelli che si mettevano contro di lui.
Le creature infernali non possono morire, possono essere solamente sconfitte e scendere cosi di gerarchia.
Doveva sconfiggere due di loro in particolare Astaroth e Belzebù, cosi da prendere il suo posto.
Colpì alle spalle il primo e quando si rialzò da terra lo incitava a raggiungerlo, per poi indebolirlo.
Si, lo indeboliva per far si che Astaroth, finisse sotto il suo controllo.
Era appena iniziata una guerra tra demoni che avrebbe cambiato le sorti dell'inferno.
Mancava solo lei, Belzebù. Era una sfida tra la crudeltà e il lord infernale, il braccio destro di Lucifero che ora governava quel luogo.
Nahenia era un'ombra oscura che si mimetizzava nascosta nelle profondità di quel regno terrificante.
Due grandi ali nere spuntarono dietro le spalle. Voleva e colpiva la sua avversaria, ma Nahenia usò i suoi seguaci per bloccare le ali di Belzebù, facendola cadere a terra.
In quel momento era in balia della sua avversaria che si avvicinò lentamente, con le mani le afferrò il viso.
-Sono io la sovrana degli inferi...-
La scaraventò in aria, ma prima che il lord infernale toccasse terra, venne colpita dagli artigli di Nehenia.
Sapeva che quella feccia di demone non poteva morire, cosi creando un varco la scaraventò lontano dagli inferi, Belzebù non avrebbe fatto più ritorno negli inferi.
Belfagor e gli altri si teletrasportarono, atterrando nel giardino di Crowley.
Il demone ferito si trovò in un luogo che non conosceva.
Il terreno era macchiato del sangue di Belzebù.
Il cielo era coperto da nuvole nere, presto avrebbe piovuto, non riusciva a muoversi a causa delle ferite che aveva riportato durante lo scontro avuto con Nahenia.
Quella maledetta l'avrebbe pagata, aveva osato tanto, l'avrebbe rispedita in quel buco di prigioni dove secoli prima Lucifero, l'aveva rinchiusa.
Un giovane ragazza stava percorrendo la strada che l'avrebbe portata a casa, doveva fare presto, lei odiava i temporali, ma sopratutto odiava tuoni e fulmini.
Mentre camminava sentì degli strani lamenti, all'iniziò pensò ad un cane o un gatto feriti, la curiosità, ma sopratutto voler curare quel povero animale ebbe la meglio.
Il cielo si faceva sempre più nero, mentre scendeva i grandi gradini che l'avrebbero portata sotto il ponte, dove non trovo un animale, ma una strana creatura alata.
Le iridi di Belzebù osservarono quell'umana che poteva vederla, nessun essere umano poteva vedere i demoni infernali o angeli, ma lei era li che si era inchinata per osservare la sua situazione.
-Non mi toccare umana...-
La giovane ignorò le sue parole ed titubante allungò la mano verso le ali scure della demone.
Non appena le toccò, Belzebù urlo di dolore. Aveva le ali lacerate e altre diverse ferite.
Le domande della giovane erano tante, ma prima doveva portarla al sicuro e curarla, nonostante le incutesse timore, in qualche modo sapeva che non le avrebbe fatto del male.
-Sentirai dolore...-
-Cosa?- Belzebù non fece in tempo a dire altro che la giovane con fatica l'alzò da terra. La demone non capiva il motivo per cui quell'umana la stava aiutando, ma avvertiva in lei qualcosa di particolare che non sapeva cosa fosse.
Faceva fatica a camminare con Belzebù che si trascinava, ma le poche persone che vide per strada presero ad osservarla come se fosse strana, ma non riuscivano a vedere la creatura che stava aiutando.
-Sei un angelo o un demone?- Chiese, mentre camminavano per le strade semi buie della città. I tuoni si facevano sempre più vicini.
-Secondo te?-
-Hai un brutto carattere quindi sei un demone.-
-Brutto carattere? Dovresti incontrare due angeli di mia conoscenza e poi possiamo riparlarne.-
La giovane prese a ridere divertita, mentre Belzebù non riusciva a capire l'atteggiamento di quell'umana.
-Sei sei un demone chi saresti?-
-Indovina?-
-Non saprei, ma provo a indovinare...Baal?-
-Riprova.-
-Astaroth?-
Aveva fatto quasi tutti i nomi dei demoni e Belzebù si stava spazientendo. Non capiva se la stava prendendo in giro oppure non conosceva davvero il suo nome.
-Basta cosi! Io sono Belzebù.-
-Davvero? Ed io che credevo che fosse un gran pezzo di demone e chi si aspettava una donna.- Il principe infernale sgranò gli occhi nel sentire quell'affermazione. Se da una parte era infastidita dall'altra era curiosa di scoprire di più su quella misteriosa ragazza che l'aveva salvata.
La cosa che voleva scoprire, era come riusciva a vederla. Mentre erano in silenzio durante il tragitto si era fatta molte ipotesi, la più plausibile riguardavano i suoi poteri da demoni che si erano indeboliti, ma poi vedendo che gli umani che avevano incontrato non riuscivano a vederla, scartò anche quell'ipotesi.
Di certo una donna con le ali nere avrebbe causato molta curiosità tra gli umani, ma per fortuna era ancora invisibili ai loro occhi, tranne a quelli della misteriosa umana che l'aveva salvata.
-Siamo arrivate.- La voce della giovane la fecero tornare alla realtà, alzò gli occhi verso la casa dove abitava, non era affatto male.
Con una mano frugò nella sua borsa per trovare le chiavi, una volta trovate aprì il cancelletto e prese a camminare con Belzebù per il piccolo vialetto, fino a quando non arrivarono davanti alla porta di casa.
Usò un'altra chiave per aprire la porta principale.
-Zia, sono a casa.-
-Bentornata tesoro.- Disse una voce femminile che proveniva da un'altra stanza.
-Vado in camera.-
-D'accordo! Per la cena dovrai aspettare il ritorno di tuo zio...Ti chiamerò appena pronto.-
-Va bene...-
La giovane sconosciuta, salì le scale, ad ogni gradino, poteva sentire i lamenti di dolore di Belzebù.
Una volta giunti nella camera, la fece sedere sul letto.
-Aspettami qui...-
-Dove dovrei andare in queste condizioni?- Ma la ragazza non sentì le sue parole, era uscita di corsa dalla stanza per tornare poco dopo con bende, disinfettante e garze per medicare le ferite del demone.
-Brucerà un pochino.-
Non appena la mano posò la garza bagnata con il disinfettante sulle ferite, Belzebù prese a urlare che sembravano quasi ruggiti.
-Pensavo che i demoni potessero guarire le proprie ferite da soli?-
-Solamente se ci troviamo nel nostro mondo.-
-Mi dispiace per le tue ali, sono cosi belle.-
-Torneranno normali...-
-Ora ti conviene riposare.-
Ma Belzebù, non ascolto le sue parole, provò a teletrasportarsi all'inferno, ma senza successo. Si rese conto che possedeva tutti i suoi poteri, ma non riusciva a tornare nel suo mondo.
-Cosa succede?-
-Non riesco a tornare all'inferno.-
-Come mai?-
-Se lo sapessi, non mi troverei ancora qui...-
-Finché non troverei le risposte e un modo per tornare, potrai rimanere qui...- Quella strega di Nahenia, l'avrebbe pagata anche per questo.
Per il momento non aveva altra scelta che rimanere con quell'umana.





Note Autrice:
Mi ero promessa di cominciare una nuova long, al termine delle altre che ho in corso, ma alla fine questa mia promessa non è stata mantenuta.
Questa long è nata guardando alcune foto delle medie periodo per me molto brutto.
Guardando poi la classificazione dei demoni, mi sono accorta che di Nahenia si conosce ben poco. E' il demone della crudeltà e comanda tre sottocategorie: i violenti, i vili e gli anarchici.
Ho girato molto su internet, ma di lei poco e nulla. Ho chiesto aiuto anche a vari furum, ma non essendo un demone molto famoso non si hanno dato molte informazioni.
Non esiste neanche la pagina di Wikipedia su questo demone, ed è per questo che ho voluto utilizzarla come "cattivo" della long.
La descrizione della ragazza che ha salvato Belzebù non esiste in questo capitolo, ma ci sarà nel prossimo, anche perché sarà molto diversa dalla fanciulla bellissima e perfetta.
Ho voluto aggiungere anche avvertimenti contenuti forti per via di alcune tematiche di cui tratterò nei prossimi capitoli.
Ultima cosa altrimenti le note verranno più lunghe del capitolo: Per Lucifero mi sono ispirata alla serie Lucifer, anche perché ormai lo vedo come il personaggio di quella serie.
Spero di non essermi dimenticata nulla e che questo mio nuovo lavoro possa piacere.
Grazie per essere stati coraggiosi ed essere arrivati fin qui.

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Capitolo 2
*** Demone e Umano ***


I demoni seguirono la nuova sovrana dell'inferno. Erano trasportati dal fato che si era appena compiuto.
Loro stessi ammiravano la loro padrona, che li chiamava uno ad uno, emozionata come una sposa che percorre la navata.
Rallentò il passo quando si trova davanti il trono dove sedeva lui, Lucifero.
Intimorita, camminò lentamente, fino a quando, a passo lento, si avvicinò per poi sedersi.
Rise, per essere riuscita ad ottenere la prima parte della sua vendetta.
Quella di Nahenia era semplice furia incontrollata, voleva vendicarsi dei secoli di prigionia che aveva dovuto subire.
Voleva punire il traditore Astaroth, ma allo stesso tempo lo desiderava e bramava ancora. Lei era l'essenza del male, della crudeltà e gli uomini, demoni e anche gli angeli, avrebbero capito che con lei non si scherza.
 
Sulla terra, coloro che erano stati cacciati dall'inferno provarono a testare i loro poteri, per teletrasportarsi all'inferno, ma senza successo.
Crowley e Aziraphale, erano usciti di casa, dopo aver sentito un trambusto, trovandosi davanti cinque demoni.
-Quella strega ci ha bloccato il passaggio per tornare all'inferno.- La voce di Lilith era infastidita, anche perché non voleva restare sulla terra.
La situazione era anche molto seria e Belzebù non era con loro ed era impossibile che si trovasse ancora all'inferno, visto che lo stesso Asmodeo l'aveva vista sparire.
-Per Satana, volete dirmi il motivo per cui siete tutti qui? Per caso avevamo un raduno di demoni?- Crowley era molto confuso, ma poco dopo lo sguardo di Belfagor, si voltò verso colui che aveva parlato.
-Una rivolta negli inferi e siamo stati cacciati e siamo finiti qui-
-Una rivolta? Chi ha osato tanto?- Chiese Aziraphale, anche lui molto confuso per ciò che stava succedendo.
La risposta, però avvenne da un altro demone che si trovava seduto sopra un ramo di un albero di ciliegio.
-Nahenia.- Tutti posarono lo sguardo nel punto da dove proveniva la voce e lo videro lui, Lucifero, che era comodamente seduto su quel ramo come se nulla fosse.
Poco dopo con un salto arrivò vicino agli altri demoni. Il suo aspetto mortale era bellissimo, sembrava un angelo in terra, con gli occhi verdi, i capelli neri e quei lineamenti perfetti. Purtroppo davanti l'angelo Aziraphale aveva colui che governava l'inferno.
-Il problema è molto serio...Nahenia è un demone molto potente, non è un angelo caduto, ma è nata dopo la mia caduta.-
-In poche parole tua figlia.-
-Non esageriamo! Non mi somiglia per niente.-
Rispose Lucifero, osservando coloro che si trovavano in quel luogo in quel momento e come sospettava Belzebù non era con loro.
Nahenia, aveva pensato bene di separarla al resto del gruppo di demoni, sapeva che era il braccio destro di Lucifero, ma la detestava.
-Crowley, dovrai ospitarci fino a quando non capiremo come tornare all'inferno.-
-Trovare un altro posto?-
-Vuoi forse disobbedirmi? E poi abbiamo bisogno anche di te.-
Cowley in quel momento rimase in silenzio, non poteva di certo mettersi contro Lucifero in persona, che l'avrebbe punito una volta tornato a governare l'inferno.
-Facciamo un patto.-
-Che tipo di patto?-
-Se ci aiuterai in questa impresa, non sarai più controllato da nessuno e potrai vivere la tua immortale vita, senza nessuna interferenza da parte mia.-
Se Lucifero aveva proposto quel patto a Crowley, significava che la situazione era molto seria e grave.
-Va bene, accetto.-
In quel momento ci fu una stretta di mano tra Crowley e Lucifero. Poco dopo il re del male, posò il suo sguardo sull'angelo Aziraphale.
-Per quanto odi avrei bisogno di un favore da te.- Lo sguardo del principato era molto confuso, ma allo stesso tempo era molto curioso, di sapere cosa volesse da lui Lucifero.
-Avrei bisogno che tu avverta della situazioni i simpaticoni dei tuoi amici angelici, sono sicuramente così tonti che non avranno capito ciò che sta accadendo.-
-Va bene...-
-Un'altra cosa, informa l'arcangelo in gonnella, ovvero Gabriel, che Belzebù è sparita e non riusciamo a metterci in contatto con lei.- Dopo aver ascoltato le parole del sovrano infernale, scomparve alla volta del paradiso.
 
 
-Non posso credere che quella ragazzina, un'umana, mi abbia salvata e sopratutto possa vedermi.-
Belzebù, pensava a voce alta, mentre nella stanza era da sola. I demoni non potevano essere visti da esseri umani, a meno che loro non si rendevano visibili.
Era sdraiata su quel letto, ma voleva sapere qualcosa di più su quella giovane così tanto misteriosa.
Non poteva teletrasportarsi negli inferi, ma dalle altri parti si, per quanto comparì nella sala da pranzo dove la giovane stava cenando.
La demone vedeva le spalle delle tre figure, la prima era la fanciulla che l'aveva salvata, la seconda una donna dai capelli biondi e il terzo un uomo che era quasi completamente calvo.
-Miriam, tesoro, com'è andata oggi?- Chiese la donna che prese ad osservare la giovane, di cui ora Belzebù conosceva il nome.
-Alla grande zia. Il lavoro va benissimo e le lezioni serali anche, i miei voti sono perfetti.-
-Questo lo so, ma lo sai che non hai alcun bisogno di lavorare, ci siamo io e tuo zio che ti sosteniamo.-
-Non voglio pesare sempre su di voi, fate già tanto per me...-
In quel preciso momento l'uomo alzò lo sguardo verso la nipote, prese ad osservarla con molto orgoglio, ma anche con preoccupazione.
-Hai ancora problemi con quelle persone?- Miriam, prese a guardare suo zio che in parte incuteva timore.
-Non mi danno problemi...-
-Molto bene! Se dovessi avere problemi, vieni anche in centrale, sei la nipote del comandante del distretto di polizia.-
-Ti prometto che se avrò problemi verrò subito da te...-
Belzebù lo aveva capito che stava mentendo, lei governava gli spiriti della menzogna e sapeva bene quando un umano mentiva e lei lo stava facendo, ma perché? Si chiese. Voleva conoscerla meglio, voleva sapere altro su quella ragazza. Si teletrasportò nella stanza, ma quando Miriam, arrivò non disse nulla di ciò che aveva ascoltato.
 
La mattina seguente, la demone, seguì la giovane al lavoro. Lavorava in negozio che vendeva fumetti e strani gadget.
Belzebù osservava Miriam con quegli occhi intensi color nocciola, ma allo stesso tempo tristi, capelli castani con le punte rosse legati in una treccia, un viso bellissimo e dolce.
Era in carne, per gli umani non era una ragazza che rispettava gli standard, ma per la demone aveva qualcosa di speciale che la rendeva bellissima.
La giovane non aveva tempo da dedicare alla demone, ma quando arrivò il momento della chiusura, Miriam, si avvicinò a Belzebù.
-Sono libera per tre ore, poi dovrò cominciare le lezioni.- La demone rimase invisibile, vide la giovane prendere due borse, una conteneva quaderni e vari libri e la seconda doveva essere un porta pranzo.
Arrivarono in un parco, si sedettero su una panchina. La giovane prese a mangiare, fino a quando non vide un gruppo di ragazzi e lei smise di nutrirsi.
Belzebù prese ad osservare la scena e quando quel gruppo di ragazzi e ragazze si avvicinarono si fermarono vicino a Miriam.
-Chi abbiamo qui? La grassona.-
-Dovresti fare palestra e smetterla di mangiare schifezze.-
-Sei orrenda. -
-Smettetela, sennò poi piange a va da suo zio.-
In quel momento Belzebù cominciò a perdere la pazienza, come osavano quegli esseri inferiori, comportarsi cosi.
In quel momento usò i suoi poteri demoniaci su quei bulletti. I suoi occhi erano diventati rosso sangue. Camminava vicino a quei ragazzi terrorizzandoli solo nell'avvertire la sua presenza.
Gli ordinò di salire sul ponte e di saltare cosi sarebbero finiti in acqua.
La scena fu anche divertente per i presenti, ma poco dopo la demone, si rivolse alla sua giovane salvatrice.
-Perché ti fai mettere i piedi in testa? Sono solo degli idioti.-
-Delle volte è meglio ignorare...-
-Cosi continueranno e non ci sarò sempre io a difenderti...-
-Tu sei un demone, ma quei ragazzi sono più crudeli dei quelli della tua specie.-
In quel momento il principe infernale restò in silenzio, quelle parole l'avevano colpita. Quella giovane era così strana, emanava una luce diversa dagli umani. Sapeva che lei poteva aiutarla a tornare negli inferi, mentre per ripagarla l'avrebbe aiutata ad affrontare quei ragazzi che erano i suoi demoni.




Note Autrice:
Scrivere questo capitolo è stato davvero molto duro. 
Il nome Miriam ha una grandissima impronta bibblica, ed è anche un nome che mi piace tantissimo.
Nahenia si è insediata all'inferno, mentre Crowley si trova casa piena di demoni e Aziraphale che va ad avvertire i suoi.
Intanto Belzebù comincia a conoscere l'umana che le ha savato la vita e i problemi che deve affrontare.
Sono molto legata al personaggio di Miriam ed il motivo è semplice avendo vissuto con il bullismo.
Ringrazio come sempre Nao Yoshikawa che legge i capitoli in anteprima anche se io non sono mai convinta di ciò che scrivo.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 3
*** Il sigillo di Lucifero ***


La pioggia cominciò a cadere sulla terra, mentre Aziraphale giungeva finalmente nel Paradiso.
Di rado tornava nel luogo che in passato aveva chiamato “casa”, ma ora la situazione era molto seria e richiedeva l'aiuto degli arcangeli.
Era innaturale fingere che niente fosse successo, dopo quello che era venuto a sapere.
Osservò il Paradiso, luogo dei beati, santi e angeli.
Alcuni angeli stavano giocando con delle nuvole donandogli delle forme strane e divertenti, altri stavano creando degli arcobaleni che avrebbero dominato la terra dopo la pioggia.
Si incamminò nel cortile che precedeva l'ingresso nel luogo dove si trovavano gli arcangeli, sentiva canti e lodi verso Dio, l'aria era pulita e si respirava la pace e l'armonia.
Tutto appariva bellissimo intorno ad Aziraphale. Gli alberi erano sempre pieni di frutti, i fiori nascevano ad ogni passo dell'angelo.
Ed eccoli lì, il cancello dorato che si aprì da solo.
Un odore di fiori profumati lo investì, quel posto era spettacolare, da quanto tempo non entrava in quel luogo? Lui aveva il permesso di Gabriel di entrare nel luogo dove solo gli arcangeli potevo entrare.
Sembrava un parco dove ai lati vi erano le statue degli arcangeli.
Si fermò ad osservare quella che rappresentava l'arcangelo Michael che si trovava al bordo di una fonte battesimale.
Puntava la punta della sua spada verso il basso, come se volesse impedire a qualcuno di fare qualcosa di pericoloso.
Le sue bellissime ali bianche erano spiegate, illuminate dalla luce del sole che le rendeva ancora più belle.
Si avvicinò ancora di più, perché la statua sembrava divisa in due parti.
Sotto i piedi di Michael, un angelo bellissimo, ma con delle ali nere, stava sprofondando in un baratro di fuoco e da li a poco sarebbe nato l'inferno.
Aziraphale poteva percepire la sofferenza di Lucifero.
Soffriva, lo vedeva star male e allo stesso tempo alimentava il fuoco divino e sopra di lui, l'arcangelo che l'avrebbe fatto sprofondare nell'abisso dell'inferno.
-Non mi aspettavo di vederti qui, Aziraphale...- Una voce femminile lo fece voltare di scatto, vedendo proprio l'arcangelo Michael.
-Sono qui per una questione seria e vorrei conferire sia con te che con Gabriel.-
Micheal non rispose, si limitò ad accompagnare il Principato dove si trovavano gli altri arcangeli.
Mentre camminavano poteva percepire l'angoscia e la tristezza di Aziraphale, ma non riusciva a capire cosa fosse successo, sulla terra non era accaduto nulla di grave.
Non appena Gabriel li vide ebbe la sensazione che fosse accaduto qualcosa, se lui era giunto fino al Paradiso qualcosa era successo.
L'arcangelo Gabriel sulla terra poteva essere considerato un melodrammatico e avrebbe fatto sicuramente successo con degli spettacoli teatrali tragici.
Una volta che lui arrivò vicino a Michael, era giunto il momento di dire cosa stava accadendo.
Non fa facile per Aziraphale raccontare di Nahenia e di ciò che aveva fatto. Ritrovarsi Lucifero e tutti i demoni nel giardino della propria casa, non era una cosa da tutti i giorni, anche se ormai viveva con Crowley e non lo meravigliava nulla, era molto strano avere i pezzi grossi infernali come ospiti.
-Mi sono dimenticata di dirvi che Belzebù è sparita.-
-Come sparita?- chiesero entrambi gli arcangeli. Il principato disse ciò che gli avevano raccontato i demoni che dopo il combattimento con Nahenia, lei sparì nel nulla e nessuno riusciva a mettersi in contatto con lei e i poteri della nuova sovrana degli inferi, impediva a tutti i demoni di teletrasportarsi all'inferno.
Michael improvvisamente sbiancò e Gabriel che di solito era quello che dava di matto, rimase calmo anche se era preoccupato per Belzebù, la sua amata demone.
-Devo vedere Lucifero.-
-Cosa stai nascondendo, Michael?- Chiese Gabriel che si posizionò davanti a lei con un'espressione seria, ma lei non rispose, rimase in silenzio e fu allora che il suo parigrado capì che la situazione era abbastanza seria e che non riguardava solamente l'inferno ma anche il paradiso.
Anche Aziraphale aveva capitolo che la situazione non era delle migliore e i tre si teletraportarono sulla terra.
 
 
Crowley sulla terra osservava Lucifero, la sua bellezza, la sua vanità, la sua grandezza, tutto era delle sue caratteristiche.
Nonostante delle volte sembrasse anche simpatico, per essere il signore dell'inferno con le sue battute sarcastiche rimaneva freddo, priva di vita, come se nella sua vita mancasse amore.
Tutti aspettavano il ritorno di Aziraphale e quando lo videro comparire insieme ai due arcangeli tutti rimasero in silenzio, fino a quando Lucifero non decise di interrompere con quel silenzio.
-Guarda chi si vede. Michaell e Gabriel...- Il tono di voce del sovrano degli inferi, era sarcastico, ma anche divertito.
L'espressione di uno degli arcangeli però era molto preoccupata.
-Samael, la situazione che stiamo affrontando non è delle migliori.-
-Non chiamarmi in quel modo, Michael, il mio nome è Lucifero o Satana.-
I due si osservavano, tra di loro vi erano antichi rancori, però in quel momento non avevano tempo di ricordare millenni di lotte tra angeli e demoni.
-Dimmi che Nahenia non sta cercando lei.-
-Io penso che il suo obiettivo è ritrovare sua figlia.- Rispose Lucifero, facendo rimanere tutti i presenti a parte Michael a bocca aperta, nessuno si sarebbe mai immaginato che quel demone così tanto crudele, avesse potuto generare una figlia.
-Scusa la mia intromissione capo, ma chi sarebbe il padre?- Chiese Asmodeo, ma la curiosità era di tutti.
Lucifero si voltò verso Astaroth e il demone nello scambiarsi di sguardo con il suo sovrano capì che il padre era lui.
-È giunto il momento che tutti voi sappiate la verità.-
Lucifero fece apparire sulla sua mano sinistra, una sfera di colore rosso che lasciò librare nel cielo.
La sfera si ingrandì sempre di più, ma solamente i presenti potevano accorgersi di ciò che stava accadendo, per gli umani il tempo già in pessime condizioni per via della pioggia, peggiorò.
Nella sfera si vide Nahenia dare alla luce una bambina, mentre Lucifero sigillò i suoi poteri insieme a Michael.
Quella bambina era dotata di poteri che avrebbero potuto distruggere sia inferno che paradiso. La piccola demone venne inviata sulla terra e in ogni epoca nasceva come umana. Nè il signore dell'inferno né l'arcangelo sapevano dove si trovasse e in quale corpo fosse nata.
Il sigillo era ancora attivo, altrimenti i due che avevano sigillato i poteri demoniaci, si sarebbero accorti di ciò.
Anche Belzebù era a conoscenza di quel segreto, ma ora che la seconda in comando infernale era sparita, Nahenia si era liberata di una nemica in meno.
-Vuole trovare sua figlia e spezzare il sigillo che tiene i suoi poteri sotto controllo- Pronunciò Belfagor, in quel momento tutti erano nei guai, nessuno escluso.
-Dobbiamo trovare Belzebù.- Questa volta a parlare fu Gabriel.
-Non sappiamo dove sia, non riusciamo a metterci in contatto con lei e su questo pianeta ci sono miliardi di persone e moltissimi luoghi dove cercarla.- Rispose Asmodeo, mentre Astaroth era ancora in silenzio dopo ciò che aveva scoperto.
Lui insieme a quel mostro di Nahenia, avevano generato una bambina che poteva distruggere ogni cosa.
-Perché non hai eliminato la bambina, invece di sigillare i suoi poteri?- Lo sguardo di Lucifero andò su Astaroth che in quel momento non sembrava in se.
-È stata Belzebù...Il suo ragionamento filava e se riuscissimo a farla passare dalla nostra parte, forse eviteremo una catastrofe.-
-Come intendi agire?-
-Trovare Belzebù e tua figlia, anche se sarà un miracolo se riusciremo a trovarla, ma soprattutto prima di Nahenia.-
Non avevano altra scelta che partire per la ricerca di Belzebù e la figlia di quella pazza che aveva preso il possesso dell'inferno.
 
 
Lucifero aveva ragione, Nahenia, aveva cominciato le ricerche di sua figlia, ma i suoi sottoposti non le portavano buone notizie.
Il sigillo di Satana e di un arcangelo erano potenti e lei, anche se un demone di livello superiore, non aveva la capacità di spezzare quel maleficio che i due avevano fatto alla sua bambina.
Una volta trovata, potranno conquistare del tutto l'inferno, per poi passare al paradiso e infine, schiavizzare gli umani.
Dove poteva nascondersi? In quale corpo era rinata? Erano tutte domande a cui non sapeva dare risposta.
Non sapeva che la risposta era più vicina di quanto lei potesse immaginare.



Note Autrice:
Questo capitolo è stato riscritto per ben due volte, visto che mentre cercavo di correggerlo è saltata la corrente ed avevo perso tutto.
Ho riscritto inserendo alcune cose in più.
Non mi sarei mai immaginata di appassionarmi e affezzionarmi a questo fandom e dopo la mia prima long, non sapevo cosa avrei potuto scrivere.
In questo capitolo si scopre come Lucifero ha sigillato i poteri della figlia di Nahenia e quest'ultima vuole trovarla.
Ringrazio Nao Yoshikawa che riesce a trovare il tempo da dedicarmi.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 4
*** Falsi sorrisi ***


Un'alleanza tra angeli e demoni non era mai avvenuta. Aziraphale si guardò intorno e doveva ammettere che quello era uno strano gruppo che, per una causa comune, avrebbe potuto collaborare alla perfezione.
I demoni capitanati da Lucifero avevano un ultimo tentativo per trovare Belzebù.
Fu Belfagor ad attirare l'attenzione degli angeli, con la mano destra si tagliò il palmo della mano sinistra, dove cominciò a uscire del liquido nero molto simile ad sangue.
-Possiamo sapere cosa sta accadendo?- chiese Micheal, irritata.
Lucifero la guardò per un istante in silenzio, come se stesse pensando a qualcosa di personale.
-Sembra che Belfagor voglia provare a evocare Belzebù.-
spiegò, alla fine, come se fosse la cosa più semplice del mondo.
-Il suo sangue demoniaco serve per evocarla, anche se ha esagerato: Per evocare uno noi di noi bastano poche gocce del nostro sangue.-
Belfagor prese a tracciare un di sigillo sul muro, ma non aveva tracciato nessun cerchio sul terreno e questo era molto strano.
Lucifero capì il motivo del perché Belfagor stava agendo in quel modo: Belzebù, non si trovava all'inferno, era dispersa da qualche parte sulla terra.
Il sigillo che aveva appena creato il demone prese ad illuminarsi come se un varco si stesse aprendo, stava accadendo qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato, il sigillo non funzionava, il potere di Nahenia aveva bloccato ogni possibile rito o evocazioni.
-E ora?- Chiese Gabriel.
-Dobbiamo fare alla vecchia maniera.- Rispose Belfagor, mentre si puliva la mano.
-Sarebbe?-
-Cercarla per tutta la terra.-
-Ci metteremo tantissimo tempo!-
-Se il signor arcangelo ha altre idee, sono disposta a sentirle, ma visto che i sigilli demoniaci non hanno effetto dobbiamo usare questo metodo.-
Belfagor aveva ragione e Gabriel, non ebbe altra scelta che arrendersi. Quella situazione era strana e allo stesso tempo frustrante.
Nahenia si stava rivelando più forte di quanto credeva.
-Tranquillo, angelo in gonnella, la troveremo, come impediremo a quella pazzia di trovare sua figlia, così tutto tornerà alla normalità.-
La voce di Lucifero attirò l'attenzione come sempre.
-Ci divideremo in zone e ci incontreremo qui ogni due giorni. Cosa fondamentale: cerchiamo di non attirare troppo l'attenzione. Gli spiriti malefici di Nahenia sono sulla terra...-
Gli Arcangeli si guardarono e non ebbero altra scelta di annuire alle parole del signore dell'inferno.
 
 
I giorni sembravano non passare mai per Belzebù che osservava Miriam studiare nella sua camera.
Aggrottò le sopracciglia, ripensando a ciò che era accaduto qualche ora prima.
Miriam era una bella ragazza, nonostante la prendessero in giro per qualche chilo in più, ma la sua bellezza non le interessava, non la sfoggiava. Le piaceva studiare, ascoltare musica, passione che secondo il demone appartenevano a molte ragazze a cui piaceva stare sole.
Essere la nipote del capo della polizia non l'aiutava ad avere amici. Tutti forse avevano il timore che lei andasse a spifferare ogni cosa a suo zio.
Miriam le aveva raccontato un po' la sua storia. Un anno e mezzo prima i bulli avevano iniziato a tormentarla.
Tutto accadde dopo che aveva vinto un concorso scolastico, ciò che aveva scritto era stato pubblicato non solo sul giornalino scolastico, ma anche su alcuni quotidiani locali.
Per questo aveva deciso di lasciare la scuola e andare in una privata, dove avrebbe cominciato tutto da capo.
Continuava ad osservarla, fino a quando nella sala entrò sua zia con un vassoio che conteneva una tazza di tè e dei biscotti.
-Tesoro, dopo potresti andare nella parrocchia e portare a padre Max gli portargli gli oggetti scolastici per i bambini che mi aveva chiesto?-
-D'accordo, zia.-
-Sarei passata io stessa, purtroppo gestire un salone di bellezza non è affatto facile.-
-Le signore devono farsi belle. Comunque zia, non preoccuparti, ci penso io.-
Non appena la donna uscì, Miriam, si voltò verso la demone che era ancora sdraiata sul letto e invisibile agli occhi degli altri.
Se avesse voluto, Belzebù poteva rendersi visibile, ma preferiva essere invisibile e parlare solo con quella ragazza.
-La mia risposta è no.-
-Perché?-
-Hai mai visto un demone entrare in chiesa?-
-Potrebbe essere interessante e poi non devo entrare in chiesa, devo solo portare delle buste.-
Miriam prese ad osservarla con occhi dolci, mentre Belzebù cercava di resistere, però alla fine dovette cedere.
-Sconfitta da un'umana...-
Era pomeriggio inoltrato quando Miriam, seguita dalla demone, uscì di casa. Belzebù camminava a distanza e man mano che si avvicinavano alla chiesa si sentiva a disagio.
La giovane si fermò davanti a una scalinata che avrebbe condotto poi all'entrata.
-Questa è la chiesa di quartiere dedicata all'Arcangelo Gabriele.-
Belzebù prese a ridere nel sentire il nome della chiesa.
-Vuoi farmi credere che hanno dedicato il nome di questo luogo a Gabriel? Quell'arcangelo è insopportabile...-
-Ci sono molte chiese dedicate a lui.-
La demone restò in silenzio, fino a quando non vide Miriam, salire le scale e senza pensarci le fece anche lei, era curiosa di vedere l'interno di quel posto dedicato a quell'arrogante e presuntuoso di Gabriel.
Quando entrarono vi erano dei fedeli raccolti, in ginocchio, nel silenzio della chiesa. Belzebù non era mai entrata in quel luogo, però era stata sempre curiosa di vedere l'interno del luogo sacro degli umani.
All'interno, sulle pareti, c'erano molti quadri alcuni recenti e altri antichi, vi erano anche delle statue raffiguranti statue, ma una in particolare attirò l'attenzione di Belzebù quella che raffigurava l'arcangelo Gabriel.
La lord infernale, si avvicinò alla statua e non poteva crederci che quell'idiota avesse anche una statua dove era raffigurato.
-Ti piace l'arcangelo Gabriele?-
La voce di Miriam, attirò la sua attenzione, ma non distolse lo sguardo dalla statua.
-Stai scherzando? Quell'arcangelo è insopportabile.-
-Ma ti piace.-
-Perché dovrebbe piacermi?-
-Per come guardi la sua statua e perché sei arrossita.-
-Un demone non arrossisce.-
-Va bene! Avrò visto male...-
Miriam sorrideva, anche se tutta quella situazione era strana, la presenza di Belzebù la rassicurava e poi non era così male stare al suo fianco e scoprire che un demone può innamorarsi di un arcangelo.
Miriam si sentì toccare una spalla e quando si voltò vide padre Max. Un uomo sulla cinquantina, occhi verdi e che stava perdendo i capelli.
-È un piacere rivederti dopo tanto, Miriam.-
-Un piacere anche per me, zio Max.-
Belzebù aveva sgranato gli occhi aveva sentito bene o aveva chiamato quel prete “zio”.
Quella ragazza era sempre più misteriosa, doveva ascoltare per capirla meglio, anche perché non riusciva a capire il motivo per cui si sentiva a suo agio con Miriam e soprattutto perché poteva vederla.
-Sono qui per consegnarti queste buste.-
Miriam consegnò ciò che doveva a Max, per poi cominciare a camminare per uscire da quel luogo.
-Aspetta, Miriam! Ringrazia Mary per questi doni, ma soprattutto sono contento di vederti, l'ultima volta che sei entrata in chiesa è stato durante il funerale dei tuo genitori.-
La giovane rimase in silenzio. Belzebù capì quanto quella giovane avesse sofferto.
-Non mi sento a mio agio.-
-Sai che non ti obbligo, ma tu hai sempre amato visitare chiese e scoprirne la storia.-
-Una volta, forse...-
-Noto che stai fissando la statua dell'arcangelo Gabriele, il messaggero divino colui che protegge la verità.-
Belzebù si posò una mano sul viso e prese a immaginare l'arcangelo seduto su una nuvola che ascoltava le preghiere degli umani.
-Non ho voglia di fare preghiere inutili, non mi hanno mai ascoltato...-
-Parleremo di questa cosa un'altra volta, Miriam...Volevo chiederti se ti andrebbe di aiutarmi con la consegna di materiale scolastico e di vestiario per i bambini.-
-Va bene! Questo posso farlo.-
Dopo quella breve conversazione, Miriam, seguita dall'invisibile demone, uscì dalla chiesa.
Fece un grande sospiro, si voltò per poi tornare a camminare.
-Sei la nipote anche di un prete?-
-No, lui è il fratello maggiore di mia zia che si sta prendendo cura di me, per me viene semplice chiamarlo in quel modo invece che Padre Max.-
-Capisco...-
Belzebù voleva farle altre domande, ma non voleva renderla triste. Non sapeva né come né il perché, ma voleva proteggerla e poi era stata un'esperienza divertente entrare all'interno di una chiesa.



Note Autrice:
Ci sono riuscita ad aggiornare! Non so perché ma scrivere questa storia non è semplice anche per le tematiche di cui vado a trattare.
Per fortuna in questo capitolo si sorride con Belzebù che entra in un chiesta e vuole scoprire qualcosa di più sulla ragazza che le ha salvato la vita.
Ringrazio come sempre Nao Yoshikawa per leggere il capitolo in anteprima.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 5
*** Passato doloroso ***


Belzebù osservava la sua amica umana dormire, mentre tutto taceva la demone si faceva mille domande.
In pochissimo tempo aveva imparato a conoscerla, in qualche modo cercava di proteggersi rimanendo nell'ombra, ma sapeva anche mentire.
Miriam non era una bugiarda patologica, lo sapeva: controllava gli spiriti della menzogna, la cosa di cui non si capacitava era il motivo per cui mentiva, non riusciva a capirlo.
Al di là di tutto cominciò a provare un senso di protezione nei confronti di quella ragazza, sapeva che stava soffrendo solo guardandola negli occhi, però fingeva di stare bene per non far preoccupare gli altri.
Nonostante l'affetto che stava provando per Miriam, Belzebù si sentiva frustata per tutto quello che stava accadendo.
Nahenia aveva progettato tutto alla perfezione, riuscendo ad allontanare tutti dall'inferno, diventandone la padrona.
Belzebù era consapevole dell'ironia della situazione in cui si trovava. Doveva assolutamente conoscere la verità, prima di impazzire del tutto a furia di interrogarsi sul come mettersi in contatto con gli altri demoni e su Miriam.
Aveva saputo della morte dei suoi genitori e da allora non aveva messo piede in chiesa né credeva a niente, allora perché l'aveva salvata? Poteva lasciarla li ferita.
Si avvicinò alla giovane, la osservò di nuovo attentamente dormire beata in un sonno profondo, ora si trovava in un mondo che Gabriel chiamava mondo dei sogni.
Posò la mano sinistra sulla fronte di Miriam.
-Mostrami le tue paure.-
In quel preciso momento fu catapultata in quello che erano i ricordi nascosti e dolorosi di Miriam.
La vedeva passeggiare con i suoi genitori per le strade della città, da quel triste giorno era passato soltanto un anno che ha cambiato per sempre la vita della giovane trasformando il suo modo di essere.
Rivide la scena della morte tramite i ricordi di Miriam, lei non provava nulla nel vedere le persone morire, era abituata alla morte.
Si trovavano in un centro commerciale, si stavano divertendo quando improvvisamente degli spari e tutto divenne un via vai di persone che scappavano per mettersi in salvo.
Furono venti minuti di puro terrore con spari, corpi di persone a terra, altre che piangevano mentre cercavano di nascondersi, altre che tentavano di portare in salvo i feriti senza farsi vedere.
Tutto terminò con l'arrivo della polizia, Miriam si trovava a terra ferita al braccio e alla gamba, mentre poco più avanti i suoi genitori privi di vita.
Fu il fratello di suo padre a trovarli essendo un comandante della polizia come il fratello che in quel momento era a terra privo di vita.
Belzebù tolse la mano dalla fronte della ragazza che in quel momento aveva le lacrime agli occhi.
-È pericoloso ciò che state facendo.- In quel preciso momento dietro a Belzebù comparve Menzogna, lo spirito malvagio che la demone guidava.
Le sue sembianze umane erano di una donna dagli occhi dorati, estremamente bella e astuta che obbediva agli ordini di Belzebù.
-Come hai fatto a trovarmi?-
-Il vostro potere, mia signora...Noto che vi siete affezionata a questa umana, potrei saperne il motivo?-
-Mi ha salvata.-
-Quindi può vederci.-
-Se tu sei qui, suppongo che tutti i demoni maggiori sono stati confinati sulla terra da Nahenia.-
-Esatto, compreso Lucifero.-
Belzebù sapeva che Nahenia aveva odio sia nei suoi confronti che in quelli del signore dell'inferno.
Conosceva il potere di quella demone e ciò che era capace di fare.
-È pericolosa-
Aggiunse Menzogna.
-Il suo potere è alla pari di quello del re infernale-
Questo lo sapeva perfettamente. Nahenia era capace di far accadere le peggiori catastrofi, la peste era opera sua, ma era anche in grado di infilarsi nella mente umana per nutrirsi delle paure e del terrore degli umani.
Lei stessa aveva visto con i suoi occhi ciò che era in grado di fare.
-Ho bisogno che tu vada a cercare Lucifero e riferirgli la mia posizione, oltre il problema di Nahenia, voglio sapere il motivo per cui questa umana può vederci.-
-Come volete, mia signora.-
In quel preciso momento lo spirito sparì, mentre lei osservava Miriam ancora addormentata.
Aveva un dubbio Belzebù riguardante una cosa che lei stessa aveva fatto in passato: Aveva sigillato lo spirito della figlia che Nahenia aveva avuto da Astaroth. E se quella ragazza fosse stata la figlia di quel mostro? Avrebbe spiegato il motivo per cui poteva vederla, ma non aveva avvertito nessun potere demoniaco provenire da lei, almeno che non ha avuto modo di usarli.
Se la sua ipotesi era giusta l'avrebbe protetta, non avrebbe permesso a Nahenia di portarla via, si era legata a quell'umana e doveva proteggerla.
 
 
-Tutto sarebbe andato nel verso gusto, tutto si sarebbe realizzato se solo Lucifero non si fosse messo in mezzo insieme al suo braccio destro.-
Nahenia era seduta sul suo trono, che aveva ambito per secoli, e aveva smosso quella guerra contro coloro che governano l'inferno.
Ad ascoltare la malvagità personificata i suoi fedeli sudditi, spiriti malvagia di bassa statura che si insinuavano come parassiti nella mente degli umani.
Annuirono alle parole della loro padrona e alcuni di loro presero parola.
-Vi vediamo a capo di un esercito di demoni molto potenti, marciare contro chi si mette contro di voi e farli vostri schiavi.-
-Tutto questo si potrà realizzare quando troverò mia figlia e poter usare il suo potere a mio piacimento. Ora andate miei fedeli spiriti, andate alla sua ricerca...-
Lei rimase sola nel luogo dove una volta sedeva Lucifero, ma questa volta avrebbe eliminato chiunque fosse d'ostacolo al suo piano.



Note Autrice:
L'ultimo capitolo lo avevo pubblicato a  inizio mese, ma eccomi tornata ad aggiornare.
Vorrei aggiornare spesso come ho fatto per "Sesto Comandamento" purtroppo non ci riesco per via di molti fattori.
Non ho assolutamnente voglia di abbandonarla perchè mi piace. 
Grazie Nao Yoshikawa ho scoperto l'amore per la coppia Belzebù/Gabriel che avranno il loro momento.
La ringrazio per leggere anche i capitoli in anteprima e aiutarmi dove ho bisogno.
Grazie a tutti per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 6
*** Sei demoni ***


-Presentatevi al mio cospetto demoni ombra, ora non dovrete più servire Lucifero, ma servire me, la potente Nahenia.-
Non vi fu nessuna reazione, nessun rumore, solo silenzio. Un interminabile silenzio che sembrò durare moltissimo, interrotto solamente dal vento caldo che si muoveva interrottamente tra i vari luoghi dell'inferno.
Nahenia ascoltava, la voce nel vento che sembrava diversa. Qualcosa stava accadendo, ma non riusciva a capire cosa.
Aveva intrappolato Lucifero e la sua banda di demoni sulla terra, allora perché provava una strana sensazione che non riusciva a farla stare tranquilla.
Molti demoni minori erano ancora fedeli al signore dell'inferno, ma ora non aveva altra scelta che convocare i suoi sottoposti, demoni che da secoli seminavano il panico sulla terra.
-Venite al mio cospetto, miei adorati demoni.-
Improvvisamente sei fiamme comparvero circondando la nuova sovrana degli inferi. Erano fiamme nere, come l'oscurità dell'inferno.
Cominciarono a muoversi, fino a quando non presero forma, sembravano umani, ma i loro occhi gialli e neri incuteva terrore.
Ogni umano che nei secoli aveva incrociato il loro sguardo era morto tra atroci sofferenze.
Dietro la loro schiena divampavano le fiamme, ma queste non bruciavano in realtà erano le anime di coloro che avevano portato alla morte che alimentava la loro anima malvagia assetata di sangue umano.
Quei sei demoni erano i più forti al servizio di Nahenia. Ogni loro azione, ogni decisione, non era studiata, colpivano a caso, portando morte e distruzione ovunque andassero, erano stati rinchiusi insieme alla loro padrona, ma una volta libera, anche la loro prigionia ebbe fine.
La demone li osservava, bastò solamente uno sguardo per far capire loro cosa dovevano fare, andare sulla terra controllare i fedeli di Lucifero e fermarli se fosse necessario fermali, ma dovevano far rapporto a lei per ogni cosa.
I sei demoni tornarono fiamme, per poi scomparire lasciando Nahenia sola, in quel regno che era riuscita a conquistare.
Non avrebbe mai permesso a nessuno di fermarla, i suoi nemici non avevano scampo contro di lei e i suoi fedeli seguaci.
 
 
Menzogna stava eseguendo gli ordini di Belzebù, trovare Lucifero, non aveva trovato il signore infernale, bensì due demoni che erano seduti in un locale a bere.
Uno era Crowley e l'altro Asmodeo.
Quei due erano un caso perso durante le ricerche del braccio destro degli inferi, avevano deciso di riposarmi bevendo whiskey in quantità industriali, tanto a detta loro lo reggevano molto bene.
-Prendi questa occasione come una vacanza.-
-Se Lucifero ci trova qui ci trasforma in vermi striscianti.-
Rispose Asmodeo, ma poi una voce femminile attirò l'attenzione dei due demoni.
-Sarebbe cosa buona e giusta.-
Quando si voltarono videro Menzogna che li guardava malissimo, non aveva trovato Lucifero, ma intanto avrebbe portato a Belzebù quei due demoni ubriaconi.
-Muovetevi che vi porto dalla mia padrona.-
-Sai dove si trova Belzebù?-
-Si, ora finitela di bere e andiamo.-
In poco tempo i tre si teletrasportavano nel luogo dove si trovava la demone che controllava gli spiriti della menzogna.
Non appena li vide, Belzebù si mise una mano sul viso, aveva chiesto di Lucifero, ma invece le avevano portato due idioti.
-Cosa ci fai in questa casa umana?-
Chiese Asmodeo, mentre Crowley fissava la giovane fanciulla che stava stava dormendo tranquillamente.
-Proteggo questa umana che mi ha salvato.-
-Aspetta, ti ha salvata? Vuol dire che può vederci.?
-Esatto.-
Crowley fece qualche passo per osservare attentamente quella giovane e capì immediatamente che non era del tutto umana, come lo aveva capito Belzebù e qualcosa le diceva che era legata alla pazzoide che aveva conquistato l'inferno.
-Avverto un potere molto forte provenire da lei, simile a quello di Astaroth.-
Lo sguardo della demone si posò su Crowley che aveva capito perfettamente la situazione. Tornò a guardarla e non voleva assolutamente che Miriam venisse portata via, l'avrebbe difesa e usato tutto il suo potere se era necessario.
-Volete farmi credere che questa ragazzina è la figlia di Nahenia e Astaroth?-
-Lo spirito ha trovato il corpo perfetto dopo secoli di ricerca.-
-Ti sei affezionata a questa ragazza?-
Concluse Crowley che in quel momento cosi delicato, capì perfettamente cosa voleva fare il suo “capo”
-Cos'hai in mente?-
-Ho bisogno di Lucifero e di quell'arrogante di Micheal.-
-Io e Menzogna andremo a cercarli, mentre tu e Asmodeo resterete con la ragazza.-
Disse Crowley non distogliendo la sguardo dalla giovane Miriam che stava ancora dormendo.
-Perché io?-
-Nonostante i tuoi sei mila anni hai l'aria di un ragazzo della sua età e poi con te ci sarà Belzebù.-
Asmodeo, non riuscì a controbattere, osservava solamente Crowley e Menzogna che scomparvero, per poi posare lo sguardo su quella giovane che era molto carina per essere per metà umana.



Note Autrice:
Il capitolo non è lunghissimo, ma ultimamente i capitoli mi vengono abbastanza corti.
Penso che nonostante la lunghezza del capitolo succedono un bel pò di cose. 
Ho pensato molto ai sei demoni che man mano che appariranno rivelerò più cose di loro.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 7
*** Il bacio di un demone ***


Il sole illuminava il viso di Miriam, che lentamente prese a svegliarsi. La luce dei raggi solari che penetrava nella stanza e le sfiorava gli occhi, la infastidiva e per questo si sistemò il braccio sopra gli occhi per proteggerli, ma poco dopo si alzò di scatto avvertendo due figure vicino a lei.
Si mise seduta sul letto e prese ad osservare prima Belzebù e poi l'altra persona che era vicino a lei. Sapeva che era un demone, ma il suo abbigliamento attirò la sua attenzione.
Sembrava appena tornato da un concerto rock, con i pantaloni di pelle e una maglia o camicia che poteva essere indossata negli anni settanta.
Però doveva ammettere che era un bellissimo demone. Nonostante i suoi pensieri non tanto puri sul nuovo arrivato, Miriam percepì un clima di nervosismo e tensione tra i due demoni e Belzebù era quella più preoccupata.
-Buongiorno, Bel.-
Asmodeo prese ad osservare il braccio destro di Lucifero leggermente confuso, lei che si faceva dare dei soprannomi da un umana, se fosse stato lui, l'avrebbe incenerito solamente con lo sguardo.
-Buongiorno a te, Miriam, dormito bene?-
-Diciamo di si...Posso sapere chi è nuovo arrivato?-
-Asmodeo. Comanda gli spiriti della collera.-
Miriam scese dal letto, indossava un pigiama rosa con l'immagine di un coniglio sul petto, e si avvicinò al demone.
-Io ho sempre pensato che fosse bruttissimo, con il viso rosso e le corna sulla testa.-
Belzebù la guadava divertita, mentre Asmodeo la fissava leggermente stranito: come si permetteva di dargli del mostro?
-Hai visto molti film horror per paragonarmi ad un mostro.-
-Scusami, ma è strano avere due demoni nella mia stanza.-
Quella ragazza era strana, non aveva paura di avere due demoni molto pericolosi, nella sua stanza, ma sembrava a suo agio, in lei vi era qualcosa di speciale che aveva a che fare proprio con gli abitanti dell'inferno.
-Miriam, hai qualcosa da fare?-
Chiese Belzebù, che aveva preso a fissarla cercando di capire gli impegni della giovane umana e per cercare di proteggerla, cercando di tenerla al sicuro da eventuali attacchi di Nahenia.
-Oggi sono libera, dovrei aiutare aiutare il parroco della chiesa, se ti ricordi.-
-Sì ricordo, per questo Asmodeo ti accompagnerà.-
Lo sapeva che in qualche modo lo doveva mettere in mezzo, non voleva far da baby sitter a quella ragazza, poteva cavarsela da sola, e poi non correva rischi.
-Io dovrò aspettare gli altri, mentre tu aiuterai Miriam.-
Belzebù prese ad osservare il demone vicino a lui e senza farsi accorgere dalla ragazza, gli fece capire che se le fosse accaduto qualcosa avrebbe passato i prossimi secoli a essere torturato da lei.
Le punizioni di Belzebù non erano molto gradevoli.
Miriam prese dei vestiti e corse a cambiarsi, cosi i due demoni rimasero soli.
-Dimmi la verità.-
-Miriam è un ragazza molto fragile, ci sono delle persone vogliono vogliono farle del male.-
-Un demone del tuo calibro si preoccupa per una semplice umana?-
-Mi ha salvata e mi sono affezionata a quella ragazza.-
-Va bene, la sorveglierò io, resterò invisibile agli umani, ma in caso di pericolo interverrò.-
Dopo un ora la giovane era accompagnata da Asmodeo era per strada, aveva una mattinata piena aiutare padre Max, mentre il demone brontolava per ogni cosa, ma in fondo era divertente.
Nonostante le lamentele di Asmodeo, la mattinata era trascorsa abbastanza tranquilla, e Miriam stava camminando con un altro demone, molto diverso rispetto a Belzebù.
-Sulla terra ci sono altri tuo simili?-
-Intendi dire se ci sono altri demoni qui?-
Miriam annui.
-Conosco molto demoni, ma non saprei se in questo luogo ci sono, ma li riconoscerei se li incontrassi, come loro riconoscerebbero me. Nessuno dei demoni che non conosco si avvicinerà a te.-
Asmodeo si voltò verso la giovane che le sorrise felice. Aveva un bellissimo sorriso, ma in un umana aveva visto qualcosa di bello.
-Come fai a vivere con gli umani e conciliarla con la tua natura di demone?-
Miriam vide Asmodeo riflettere, prima di rispondere.
-Non saprei. Io sono ciò che sono da secoli ormai, e una parte di me non potrà mai staccarsi dal mondo infernale, però or le leggi di Lucifero sono più flessibile e possono osservare gli umani da vicino e osservarli meglio...-
-Non sei cosi terrificante.-
-Neanche tu, per essere un umana.-
Miriam arrossì, fino a quando non si fermò di colpo, Asmodeo, vide dei giovani che si stavano dirigendo verso di loro e quando furono abbastanza vicini cominciarono a prenderla in giro, in tutti i modi possibili, mentre lei camminava a testa alta senza rispondere.
Ora capiva le parole di Belzebù e doveva fare qualcosa.
-Sei cosi brutta che nessun ragazzo vorrà mai baciarti.-
Disse un ragazzo dai capelli rasati. Asmodeo in quel momento decise cosa fare, si avvicinò a Miriam.
-Stai al gioco...Resta ferma qui come se stessi aspettando qualcuno.-
Lei non capì, ma lo vide allontanarsi e fece come disse. Il demone in quel momento usò i suoi poteri per tornare visibile a tutti.
Non amava quell'abbigliamento dei ragazzi di quell'epoca, si sentiva a suo agio con il suo outfit da rocker, ma doveva farlo per Miriam.
La giovane lo vide avvicinarsi, mentre lui aveva alzato la mano per salutarla. Miriam rimase a fissarlo, come quei bulli.
-Mi dispiace averti fatto aspettare...-
-Non fa nulla, sono appena arrivata.-
Asmodeo avvicinò il suo viso a quello di Miriam, per sussurrargli qualcosa all'orecchio.
-Stai al gioco, cosi oltre che liberarci di quegli idioti che vorrei far fuori, ma non posso, ci divertiamo.-
-Ok....-
Amodeo, poco dopo afferrò con le mani il suo viso, per poi avvicinare le sue labbra con decisione a quelle di Miriam.
Fu il primo bacio per la giovane, ma provò una sensazione che mai aveva provato prima. Baciare un demone non era poi cosi male. Chi stava osservando rimase senza parole nell'osservare una ragazza come Miriam essere baciata davanti a tutti.



Note Autrice:
La storia non è ancora entrata nel vivo, ma volevo dedicare questo capitolo a Miriam. Sto cercando di dare spazio a tutti i personaggi e nel prossimo ci saranno delle novità abbastanza interessanti almeno per quello che ho in mente.
Mi diverto tantissimo con questo tipo di storie dove posso muovere i personaggi a mio piacimento essendo angeli e demoni.
Ringrazio Nao Yoshikawa per i preziosi conigli.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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