~ Ehi, Santa Claus! Can you come true my wish?

di foschi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 ~ Not now ***
Capitolo 2: *** Cap.2 ~ Maybe Santa Claus listened to you... ***



Capitolo 1
*** Cap.1 ~ Not now ***


~ Ehi, Santa Claus! Can you come true my wish?

 

 

 

 

Titolo: ~ Ehi, Santa Claus! Can you come true my wish?

Raiting: Verde

Genere: Romantico, Slice of life, Sentimentale

Personaggi: Sabaku no Gaara, Rock Lee

Avvertimenti: AU, OOC

Note dell’autore: Questa fan fiction partecipa all’iniziativa “Il Calendario dell’Avvento” organizzato da Fanwriter.it ed è 'il mio regalo a me per il mio compleanno' (-cit.Kuzko) da parte mia! xD Ormai è tradizione per me scrivere su questa mia OTP per il mio compleanno.

Che la giovinezza e lo spirito del Natale siano con voi!

Buona lettura! <3

 

 

 

 

 

Cap.1 ~ Not now

 

 

 

 

     Le voci dei ragazzini intonavano allegri canti natalizi che si perdevano tra il vociare rumoroso ed allegro dei passanti. I primi fiocchi di neve cadevano lenti, volteggiando a ritmo di musica, come se stessero danzando; il vento freddo e pungente della sera giá calata li faceva posare dolcemente a terra o sui balconi decorati con lucine e nastri colorati.

La città era un tripudio di colori che si  spegnevano e si accendevano: oro, rosso, blu, bianco... i colori delle luci si inseguivano, illuminando le vetrine dei negozi pieni di gente, impegnata a cercare il regalo perfetto o comprare gli ultimi regali di Natale.

 

 

 «Gaara, sono qui!»

La voce allegra di Rock Lee sovrastò il chiacchiericcio delle persone che passeggiavano lungo il viale addobbato, attirando l'attenzione del giovane che si guardava intorno. Gli occhi acquamarina si concentrarono sul braccio allenato e sventolante del suo ragazzo ed un sorriso appena accenato si dipinse sul volto pallido del giovane: il suo Lee non sarebbe cambiato mai, ogni anno gli dava appuntamento sempre allo stesso punto, sotto il grande albero collocato al centro della piazza, illuminato dai colori caldi delle luci.

Il calore delle labbra di Lee sulle sue gli rubarono un sorriso dolce mentre si stringeva a lui; lo avrebbe ammesso difficilmente, ma adorava le sue braccia, erano calde, accoglienti, forti: sembravano dargli rifugio da tutto e tutti.

 

 «Senti, Gaara.» la voce del giovane fu attraversata da una nota di paura che allarmò Gaara, il quale gli riservó un'occhiata perplessa.

I denti di Lee strinsero il labbro fino a farlo sanguinare, mentre si torturava le dita. «Mi chiedevo se... sí insomma... mi chiedevo se volevi venire a vivere con me!»

La frase era uscita tutta d'un fiato, ma completamente diversa da come se l'era studiata - il volto rosso pomodoro ne era la conferma, visto l'imbarazzo e la vergogna che stava provando in quel momento.

Gli occhi di Gaara si sgranarono, le guance si colorarono di un rosa appena accennato e no, non era colpa del freddo che si condensava in nuvolette che uscivano dalle labbra dischiuse e screpolate.

 «Lee... sarebbe stupendo, ma...» la voce di Gaara ruppe il silenzio imbarazzante che era caduto fra di loro - e che stava facendo morire Rock Lee, visto come si stava tormentando le mani.

 «Ma?» c'era un velo di spavento negli occhi del ragazzo: aveva paura, paura come poche volte aveva sentito in vita sua; se Gaara avesse rifiutato la sua proposta probabilmente il cuore che ora stava battendo cosí velocemente avrebbe cessato di battere all'istante.

Gaara fece un respiro profondo e alzò titubante lo sguardo sul suo ragazzo: odiava rendere triste l'unica persona che lo amasse, ma quella proposta era troppo improvvisa, doveva rifletterci su.

 «Forse è troppo presto, Lee... non so se sono pronto.»

Erano bastate quelle poche parole per sentire il cuore del suo compagno spezzarsi, nonostante il rumore intorno a loro - da quando il tempo aveva iniziato a rallentare e la neve diventare ancora più fredda?

Le labbra di Lee si stirarono in un sorriso amaro e triste allo stesso tempo, la luce che illuminava gli occhi si spense lentamente.

 «Troppo presto... sí, hai ragione, forse sono stato troppo frettoloso, scusami.»

Un dolce, ma allo stesso tempo triste, bacio si posò sulla sua tempia, conosceva Lee: si sarebbe addossato tutta la colpa pur di farlo stare bene, non avrebbe mai accettato che Gaara stesse male. Un sorriso triste increspò le labbra del giovane dai capelli rossi: potevano anche fingere che andasse tutto bene, ma adesso sentiva la freddezza iniziare ad aleggiare fra di loro e non gli piaceva; non voleva perdere il suo Lee e forse per questo si stava stringendo di più al suo braccio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell'autrice

 



Buonasera!

Mi sono fatta un regalo un po' amaro per il mio compleanno, ma nella mia mente ho già l'epilogo - che arriverá a Natale - e quindi no, non sono triste. xD

Questa storia è piú o meno il sequel di 'My Christmas present', infatti Lee e Gaara stanno insieme da un po' e per questo Lee vuole convivere, ma Gaara è poco convinto.

Non faccio spoiler sul finale, spero solo che questo primo capitolo sia piaciuto!

Alla prossima,

foschi

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Capitolo 2
*** Cap.2 ~ Maybe Santa Claus listened to you... ***


 

~ Ehi, Santa Claus!

Can you come true my wish?

 

 

 

 

 

 

Titolo: ~ Ehi, Santa Claus! Can you come true my wish?

Raiting: Verde

Genere: Romantico, Slice of life, Sentimentale

Personaggi: Sabaku no Gaara, Rock Lee

Avvertimenti: AU, OOC

Nota dell’autore: Questa fan fiction rivede la luce dopo un anno perché, come da ogni abitudine è un piccolo regalo che faccio a me stessa per il mio compleanno. E finalmente questa piccola vicenda conoscerà la sua conclusione, qualunque essa sia!

Che lo spirito del Natale e la giovinezza siano con voi! ~ ♡

 

 

 

 

 

 

 

 

Cap.2 ~ Maybe Santa Claus listened to you…

 

 

 

 

 

 

   Non si erano dati il solito appuntamento nella piazza della città, addobbata di tutto punto per le festività in vista. Quell’anno i suoi occhi acqua marina non si sarebbero illuminati con i colori intermittenti delle lucine – non che gli fossero mai interessate, ma era bello vederle negli occhi d’ossidiana e dolci del suo compagno; gli piaceva quando illuminavano quell’amore che provava per lui: lo faceva sentire al caldo ed amato.

Le solite canzoni di Natale riecheggiavano alterate dalle voci delle persone chiuse nei negozi, alla ricerca del regalo perfetto o del regalo dell’ultimo minuto. Di solito gli piaceva ascoltarle quando Lee le canticchiava, storpiandole con il suo inglese stentato, ma per quel Natale non avevano più senso per lui: non c’era Lee al suo fianco e il All I want for Christmas is you, che riecheggiava nelle strade grazie alla voce di una ragazza che dilettava i passanti per la piazza, era quanto di più stonato potesse sentire in quel momento; lui voleva il suo Lee, voleva che fosse lì a tenergli la mano con il sorriso che splendeva più di quelle luci che ora gli stavano procurando solo un forte mal di testa. Lo voleva, allora perché si era tirato indietro di fronte alla sua proposta? Di cosa aveva paura? Perché era stato così crudele da spezzargli il cuore?

Strinse nelle spalle provando più freddo del dovuto e avvertendo il disagio serpeggiare in lui, costringendolo a chiudere ancora di più il cappotto, come se volesse sprofondarci dentro e sparire da quell’atmosfera che sembrava accusarlo per aver rovinato il Natale del suo amato – e forse una lacrima stava solcando una sua guancia diafana al pensiero di averglielo rovinato.

 

 

 

 

*****

 

   

  Aveva mancato il tradizionale appuntamento che ogni anno si davano in piazza: ormai era loro tradizione ritrovarsi lì e camminare mano nella mano tra la folla di persone che andava avanti e dietro, con sorrisi felici stampati sul volto. Solo la sua espressione triste era l’unica stonata di quel periodo: Gaara aveva rifiutato di andare a vivere con lui, forse non lo amava così tanto come immaginava o come faceva lui, oppure era lui che esagerava, come in ogni cosa.

《Oh suvvia Lee, non è mica la fine del mondo!》esclamò la sua amica Tenten esasperata di vederlo così: cercava di incoraggiarlo, ma quando faceva così solo un miracolo poteva fargli cambiare idea. Conosceva le condizioni in cui versava l’amico, era andato da lei quasi in lacrime quando Gaara aveva rifiutato la sua proposta e le si era stretto il cuore di fronte alla sua vitalità spenta, per questo era andata da lui: per aiutarlo ad uscire da quella depressione, ma con scarsi risultati, ovviamente.

 Un sospiro lasciò le labbra del giovane che ignoró la ragazza: quel Natale aveva perso ogni senso e lui ogni possibilità di essere felice; senza Gaara si sentiva incompleto, privo di una parte di cuore; gli mancava il respiro eppure non ce la faceva a vederlo e ripensare a quel rifiuto, era piú forte di lui.

 Il trillo del campanello attirò l’attenzione dei due; con un sospiro stanco – così insolito per lui, vista la sua proverbiale energia data dalla giovinezza che manifestava sempre – Lee si diresse lentamente alla porta: non voleva gente in casa e nemmeno aveva pensato potesse essere il suo Gaara, voleva lasciargli i suoi spazi.

I profondi occhi neri si spalancarono quando vide il ragazzo di fronte a sé: lo sguardo correva come una saetta su e giù, come ad accertarsi che fosse effettivamente lui.

《Gaara?》

Un timido rossore di imbarazzo coloró le guance di Gaara mentre lo sguardo fronteggiava quello stupito di Lee.

《C-come mai qui?》La voce era tremante, quasi come se il solo parlare potesse farlo sparire e rivelargli che era una sua illusione.

《Che domande, vengo a casa, no?》

Sul volto di solito impassibile si disegnó un accenno di sorriso: doveva ringraziare sua sorella Temari, per la strigliata fattagli e la valigia già pronta con annesso un esaustivo biglietto su cui tuonava un perentorio: “vattene”.

Lee boccheggió, incapace di dire qualcosa, gli mancava l’aria, le mani tremavano ed il sudore aveva iniziato ad imperlargli la fronte: Gaara, il suo Gaara, era proprio lì davanti a lui ed era venuto per vivere con lui? Doveva essere un sogno. Le braccia muscolose si chiusero piano intorno al corpo del compagno, mentre lacrime di gioia si infrangevano sulla sua spalla:《Benvenuto a casa.》

Gaara sorrise, stringendolo a sua volta: finalmente non aveva più freddo, finalmente aveva ritrovato quel tanto desiderato calore che avrebbe potuto far sciogliere la neve intorno a loro; finalmente aveva con sé l’unica persona che avesse mai voluto:《Sono a casa.》

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice

 

 

 


Salve a tutti!

Finalmente questa fiction raggiunge il suo epilogo che non poteva non essere felice, visto quanto io ami questa coppia e quanto ci tenga a farmi questo autoregalo di compleanno!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e sia trapelato almeno un po’ di spirito natalizio, che in questo caso si manifesta con il desiderio di stare con i propri cari!

Con questo vi saluto,

alla prossima,

foschi

 

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