Another Option

di _Layel_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima Parte: Capitolo Uno ***
Capitolo 2: *** Prima Parte: Capitolo Due ***
Capitolo 3: *** Prima Parte: Capitolo Tre ***
Capitolo 4: *** Prima Parte: Capitolo Quattro ***
Capitolo 5: *** Prima Parte: Capitolo Cinque ***
Capitolo 6: *** Prima Parte: Capitolo Sei ***
Capitolo 7: *** Prima Parte: Capitolo Sette ***
Capitolo 8: *** Prima Parte: Capitolo Otto ***
Capitolo 9: *** Prima Parte: Capitolo Nove ***
Capitolo 10: *** Prima Parte: Capitolo Dieci ***
Capitolo 11: *** Prima Parte: Capitolo Undici ***
Capitolo 12: *** Prima Parte: Capitolo Dodici ***
Capitolo 13: *** Prima Parte: Capitolo Tredici ***
Capitolo 14: *** Seconda Parte: Capitolo Uno ***
Capitolo 15: *** Seconda Parte: Capitolo Due ***
Capitolo 16: *** Seconda Parte: Capitolo Tre ***
Capitolo 17: *** Seconda Parte: Capitolo Quattro ***
Capitolo 18: *** Seconda Parte: Capitolo Cinque ***
Capitolo 19: *** Seconda Parte: Capitolo Sei ***
Capitolo 20: *** Seconda Parte: Capitolo Sette ***
Capitolo 21: *** Seconda Parte: Capitolo Otto ***
Capitolo 22: *** Seconda Parte: Capitolo Nove ***
Capitolo 23: *** Seconda Parte: Capitolo Dieci ***
Capitolo 24: *** Seconda Parte: Capitolo Undici ***
Capitolo 25: *** Seconda Parte: Capitolo Dodici ***
Capitolo 26: *** Seconda Parte: Capitolo Tredici ***
Capitolo 27: *** Seconda Parte: Capitolo Quattordici ***
Capitolo 28: *** Seconda Parte: Capitolo Quindici ***
Capitolo 29: *** Seconda Parte: Capitolo Sedici ***
Capitolo 30: *** Seconda Parte: Capitolo Diciassette ***
Capitolo 31: *** Seconda Parte: Capitolo Diciotto ***
Capitolo 32: *** Terza Parte: Capitolo Uno ***
Capitolo 33: *** Terza Parte: Capitolo Due ***
Capitolo 34: *** Terza Parte: Capitolo Tre ***
Capitolo 35: *** Terza Parte: Capitolo Quattro ***
Capitolo 36: *** Terza Parte: Capitolo Cinque ***
Capitolo 37: *** Terza Parte: Capitolo Sei ***
Capitolo 38: *** Terza Parte: Capitolo Sette ***
Capitolo 39: *** Terza Parte: Capitolo Otto ***
Capitolo 40: *** Tra Parte: Capitolo Nove ***
Capitolo 41: *** Terza Parte: Capitolo Dieci ***
Capitolo 42: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prima Parte: Capitolo Uno ***


Another Option
 

N/a: Ecco una nuova storia, spero vi piaccia!

N/t: Ovviamente non possiedo né questa storia né i personaggi o le ambientazioni di My Hero Academia!

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Prima Parte: Capitolo Uno

Touya sospirò quando vide il livido scuro che si stava formando sul suo braccio destro. Quel pomeriggio aveva cercato di proteggere sua madre dall’ira di suo padre quando lei aveva interrotto l’allenamento di Shouto, e ne aveva pagato le conseguenze. Il livido era la meno grave delle sue ferite, le ustioni erano molto peggio, ma almeno su quelle poteva metterci della crema. Succedevano abbastanza spesso.

Stava camminando lungo il corridoio per la cucina quando vide suo fratello di cinque anni che si stropicciava gli occhi stanchi mentre apriva la porta della cucina. Touya sorrise leggermente quando vide il bambino, felice che per una volta fosse incolume. Stava per chiamarlo quando sentì delle parole che lo costrinsero a fermarsi, il cuore che gli martellava freneticamente nel petto.

“Mamma, so che è sbagliato ma non ce la faccio più. I bambini, loro sono… più simili a lui ogni giorno che passa.  E Shouto… il suo lato sinistro. A volte lo guardo e odio quello che vedo. Non posso più crescerlo. Non dovrei crescerlo…”

“Mamma?”

Touya pensò che il cuore gli si fermasse quando Shouto parlò, la sua vocina confusa e turbata dalle parole che aveva udito. Touya deglutì e lentamente si avvicinò alla porta aperta, non sicuro di cosa sarebbe successo, ma certo che doveva proteggere suo fratello, fosse da suo padre o da sua madre. Aveva notato, ovvio che lo aveva notato, che sua madre era sempre più distante. A volte, quello che vedeva nei suoi occhi lo spaventava. Le parole confermarono ciò che aveva sospettato negli gli ultimi mesi.

Lei li odiava.

Non era sorprendente, non con il temperamento di suo padre. Non lo era, sapendo che i suoi genitori l’avevano forzata a sposare suo padre quando lui offrì loro una grossa somma di denaro. Touya ricorda un tempo in cui erano stati quasi felici, ma quei giorni erano finiti da un pezzo. Da prima che Fuyumi nascesse.

Shouto a malapena conosceva quella versione di sua madre.  La intravedeva occasionalmente ma.. ma il più delle volte quei momenti erano colpiti via da suo padre.

Diede un’occhiata in cucina e trasalì allo sguardo di suo madre. Quello era lo sguardo, quello che aveva notato quando stavano cenando la scorsa settimana. Quello che vide quando usò il suo Quirk per un paio di secondi per intrattenere Shouto. E ora era diretto verso il suo fratellino. Guardò mentre lei prese il bollitore dal fuoco e camminò lentamente verso Shouto, che la stava guardando con un’espressione di tale fiducia che a Touya si spezzò il cuore. Poi lei sollevò il bollitore-

-e Touya si mosse.

Con un forte urlo, si frappose tra i due e attirò Shouto contro il suo petto, abbassandosi per proteggere il piccolo bambino mentre acqua bollente veniva versata sulla sua già ustionata schiena. Touya urlò di dolore, stringendo Shouto nel tentativo di proteggerlo, mentre Shouto iniziò a piangere e a tremare tra le sue braccia. Sentì in lontananza che sua madre ripeteva le stesse parole più e più volte. “Sbagliato, non avrebbe dovuto nascere, proprio come lui, sbagliato…”

“Mamma? Touya!”

“Cosa sta succedendo?”

“Touya?”

“Che cosa hai fatto?!” Tuonò Endeavor e Touya lanciò uno sguardo all’indietro per vedere suo padre che teneva sua madre per le spalle mentre la scuoteva bruscamente. Provò a muoversi per farlo togliere da lei, ma la sua schiena esplose di dolore e crollò sulle ginocchia, le mani di Fuyumi si muovevano nervosamente su di lui mentre lo seguiva sul pavimento. “Nii-san?” Shouto gridò e Touya si sforzò di fargli un sorriso mentre era tra le braccia di Natsuo, che lo stava abbracciando. Il bambino di nove anni stava fissando Touya con orrore, lacrime che gli rigavano le guance.  

“Chiama il dottore,” Endeavor ordinò a Fuyumi. “Mi occuperò io di questo.”

 

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Capitolo 2
*** Prima Parte: Capitolo Due ***


N/a: Stiamo andando un po’ lentamente ma c’è un motivo, lo prometto! Commentate, per favore. :)

 

N/t: Riprendo ciò che ha scritto l’autrice originale, lasciate un commento! O meglio, una recensione! Vorrei di pubblicare un capitolo al giorno, spero di riuscire a farcela.

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Prima Parte: Capitolo Due

 

Il giorno dopo Touya venne svegliato da delle urla. Aprì gli occhi di scatto e sussultò dolorosamente quando si mosse per afferrare il suo fratellino. “No! No, non lascio Nii-san!”

 

“Taci! Ti ho lasciato stare qui tutta la notte ma è ora che torni ad allenarti!” abbaiò suo padre. Touya si alzò su braccia tremanti mentre Shouto continuava a gridare.

 

“Lascialo-“

 

“Patetico,” suo padre ringhiò quando vide le braccia di Touya cedere. Touya trasalì mentre cadeva sullo stomaco, la pelle ustionata che tirava dolorosamente. “Vieni, Shouto.”

 

“No! Nii-san-“ Shouto continuò a piangere forte mentre Endeavor trascinò il figlio minore per il corridoio. Touya urlò il nome di Shouto, sforzandosi di alzarsi.

 

“No, non puoi ancora muoverti!” disse Fuyumi, correndo nella stanza e prendendo il braccio di Touya per fermarlo. “Shouto starà bene!”

 

“Portalo indietro! Cazzo!”

 

“Calmati!”

 

Dopo aver provato a uscire dal letto per un paio di minuti, Touya si rassegnò al fatto che non sarebbe andato da nessuna parte. Si maledisse e nascose il viso nel cuscino mentre i pensieri di quello che Endeavor potesse star facendo al suo fratellino senza che ci fosse lui a fermarlo lo tormentavano. Senza sua madre-

 

“Cosa le ha fatto?”

 

Non ci fu nessuna risposta e Fuyumi se ne andò dopo essersi assicurata che Touya non avrebbe cercato di alzarsi di nuovo. Non aveva dubbi che sua madre non sarebbe tornata, almeno non per molto tempo. Il modo con cui suo padre l’aveva guardata…

 

Batté le palpebre assonnato, maledicendo gli antidolorifici che iniziavano a fare effetto di nuovo.  Doveva rimanere sveglio ed essere sicuro che Shouto tornasse indietro incolume. Lo aveva sempre fasciato lui dopo gli allenamenti, ma suppose che Fuyumi avrebbe preso il suo posto nell’immediato futuro. Almeno finché Touya non riuscisse a muoversi senza svenire dal dolore. 

 

“Nii-san!”

 

Gli occhi di Touya si aprirono di scatto. “Shouto?” chiese, la voce rauca dal sonno. Le dannate medicine lo hanno fatto addormentare di nuovo.

 

“Nii-san! Shouto sta male!”

 

Gli occhi di Touya si riempirono di panico quando vide il viso di Natsuo pieno di lacrime. Strinse i denti mentre si spinse fuori dal letto, le sue gambe tremati cedettero solo dopo pochi passi e il dolore esplose in tutto il corpo. “Nii-san!” Natsuo sussultò. Touya lo ignorò e si spinse in avanti, usando la scrivania per ritornare in piedi e appoggiandosi al muro per raddrizzarsi.

 

Natsuo si infilò sotto il suo braccio, cercando di sostenerlo, ma il suo corpo di bambino di nove anni non era capace di aiutare quello diciassettenne di Touya. Touya lo lasciò aiutare per quanto possibile, continuando a usare il muro per supportare la maggior parte del suo peso, mentre si trascinavano lungo il corridoio.

 

“Touya!” trasalì Fuyumi mentre corse verso di loro e sostenne Touya dall’altro lato, la sua mano gentilmente appoggiata sul fianco destro per evitare le ustioni. Lui rantolò comunque di dolore, ma usò sua sorella per aiutarsi ad arrivare nella stanza di Shouto. Il fratellino era rannicchiato sul letto, la mano destra cullava il polso sinistro, che era contorto in modo innaturale. Gli occhi di Touya passarono velocemente sul piccolo corpo, vedendo l’ustione sull’avambraccio, il livido sulla guancia sinistra e il modo in cui i suoi vestiti erano strappati. Nessun dubbio che ci fossero ferite che non poteva vedere.

 

“Shouto,”  Touya sussultò di dolore quando venne appoggiato sul letto vicino al fratello. Shouto si sedette istantaneamente, lanciandosi in avanti e nascondendosi nelle braccia di Touya mentre piangeva. Touya sibilò sottovoce ma cercò di ignorare il dolore mentre sollevava le braccia per avvolgerle intorno al corpicino. “Fammi vedere” disse dolcemente, reggendo il braccio di Shouto e lanciando un’occhiata al suo polso. “Fuyumi, chiama il dottore,” ordinò, quando vide l’ovvia frattura. Fuyumi annuì, il viso pallido, e corse a chiamare il dottore per la seconda volta in due giorni. Non c’era dubbio che in seguito Endeavor gli avrebbe urlato contro per ‘aver sprecato i suoi soldi’ per qualcosa di così ‘insignificante’. Punti neri iniziarono a danzare davanti ai suoi occhi, ma Touya  si sforzò di prendere un respiro profondo, non volendo sconvolgere oltre il suo fratellino svenendogli davanti.

 

“Natsuo, puoi prendere un bicchiere d’acqua?” gli chiese Touya, principalmente per dare a Natsuo qualcosa da fare, visto che stava nervosamente spostando il peso da un piede all’altro. La faccia di Natsuo si illuminò e lui annuì, felice di essere utile, e corse velocemente fuori dalla stanza. Touya rivolse la sua attenzione a Shouto, che stava ancora tremando. “Shh, lo so che fa male.” Disse, accarezzando lentamente la piccola schiena. Guardò Fuyumi quando tornò correndo nella stanza.

 

 “Verrà il prima possibile.”

 

“Dov’è?”

 

Dall’espressione sul viso di Fuyumi, sapeva che Touya non si stava riferendo al dottore. “L’hanno convocato. Era solo un po’… turbato per mamma oggi e-“

 

“Fuyumi.” La bocca di lei si chiuse di scatto al tono brusco. Abbassò istantaneamente lo sguardo e iniziò ad intrecciare le mani. “Non possiamo più continuare. Non ci sono scuse per il modo in cui lui-“

 

“Lo so,” sussurrò lei. “Ma lui non… Lui non fa quelle cose a me. O a Natsuo. Non credo che voglia fare del male a nessuno…”

 

“Il punto è che lo fa! Dobbiamo andare!” Touya non capiva come sua sorella potesse essere così cieca quando si trattava di loro padre. “Cosa succederebbe se dovesse ferire Shouto permanentemente? Diresti che anche quello è un incidente?”

 

“Io..” lei assottigliò gli occhi e si strinse le braccia attorno al suo petto. “Io… Ve ne dovete andare. Prendi Shouto, ma io e Natsuo… è meglio che rimaniamo qui. Almeno per ora.”

 

“Fuyumi-“

 

“Ma non puoi farlo ora. Non senza una specie di piano e non prima di essere guarito.” Lei disse fermamente, troppo fermamente per una tredicenne. “Vado a vedere se il dottore è arrivato.” Si affrettò ad uscire dalla porta, passando Natsuo mentre lo faceva, e Touya si chiese se sua sorella avrebbe mai veramente capito.

 

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Capitolo 3
*** Prima Parte: Capitolo Tre ***


Prima Parte: Capitolo Tre

 

Ci volle più di un mese perché Touya pianificasse tutto e guarisse abbastanza da poter partire. Nonostante i suoi sforzi, Fuyumi si rifiutò persino di considerare l’idea di lasciare casa Todoroki e si oppose fermamente al portare Natsuo con lui. “Staremo bene,” continuava a dire, testarda. “Non ci farà niente. Porta Shouto via da qui finché non si calmano le acque.”

 

Qualsiasi cosa lui dicesse, Fuyumi non sembrava realizzare che Touya non sarebbe tornato. Dopo settimane passate a litigare, Touya lasciò finalmente perdere. Si sarebbe assicurato che Fuyumi potesse contattarli in qualche modo se avessero avuto bisogno di lui, ma sapeva che, a meno che lei non avesse capito di essere nel torto, sua sorella non avrebbe mai cambiato idea. Francamente, non avrebbe messo Shouto in pericolo solo perché Fuyumi era testarda.

 

Essere il fallimento della famiglia aveva i suoi pregi. Suo padre detesta perfino guardalo, quindi, purché non gli intralci la strada per proteggere Shouto, lo ignora. E ora che sua madre è stata rinchiusa in ospedale per i suoi disturbi mentali, non c’era più nessuno che notasse la sua assenza da casa.

 

“Sei sicuro di volerlo fare?”

 

Touya potè a malapena guardare l’uomo mentre annuì fermamente. Lo odiava, lo odiava quasi quanto odiava Endeavor. Suo zio aveva protestato contro il matrimonio di sua madre ma non aveva mai, nemmeno una volta, provato a liberare sua sorella da quell’uomo nonostante fosse chiaro che stesse subendo digli abusi. Gli stessi abusi che lui aveva passato…

 

Ma era stata l’unica persona cui Touya era riuscito a pensare che non avrebbe detto ad Endeavor dove sarebbero andati.

 

“D’accordo,” suo zio sospirò prima di passargli una borsa. Touya la aprì, vedendo non solo i soldi e i documenti richiesti ma anche scatole di colore per capelli e quelle che sembravano lenti a contatto colorate. Touya sollevò le sopracciglia e alzò lo sguardo. “I tuoi capelli sono molto… appariscenti. Senza contare il… tutto di Shouto. Ascolta, hai almeno un’idea di dove andrete?”

 

“No,” Touya rispose francamente. Suo zio sospirò dall’altra parte del tavolo ma Touya lo ignorò, tirando fuori i documenti e sfogliandoli. L’uomo lavorava per il governo ed era capace di provvedere documenti che provassero le loro false identità. “Yamada?”

 

“Lavorava con me, è morto in un incidente stradale con sua moglie un paio di mesi fa,” arrivò la risposta istantanea. “Ho messo te e Shouto nel suo registro familiare. Ne lui ne sua moglie avevano famiglia che potesse dire il contrario. Tutte le informazioni sono nel fascicolo. Ecco,” fece scivolare un piccolo cellulare attraverso il tavolo. “Cellulare usa e getta. Il mio numero è già registrato. Contattami se hai qualche problema.”

 

“Bene.”

 

“Dì lo stesso a tua sorella,” sbuffò mentre si alzava. “Se le cose si mettono male-“

 

“Fuyumi chiamerà me,” scattò Touya, rimettendo i documenti nella borsa e chiudendola.

 

“D’accordo,” sospirò. “Buona fortuna.”

 

Touya lo guardò allontanarsi, chiedendosi se avrebbe dovuto dirgli qualcosa. Dovrebbe ringraziarlo? Ora lo stava aiutando ma non lo aveva mai fatto in passato. Non aveva mai aiutato sua madre. Non voleva ringraziarlo. Quindi non lo fece. Lo seguì con lo sguardo mentre scompariva lungo la strada. Quando fu fuori dalla vista, Touya si mise la borsa in spalla e si diresse verso casa, andando silenziosamente nella sua stanza e nascondendo la borsa in fondo all’armadio. L’avrebbe esaminata a fondo quella notte quando tutti stavano dormendo, ma ora doveva andare a controllare il suo fratellino.

 

“Sho?” chiese Touya mentre scivolava nella stanza di suo fratello. Lo vide subito in un angolo della stanza, le ginocchia al petto e il viso rigato di lacrime. Alzò lo sguardo verso Touya appena entrò nella stanza e si mise velocemente in piedi. Touya emise un forte grugnito quando il piccolo corpo si schiantò contro il suo stomaco. “Stai bene?”

 

“Dove sei stato? Te n’eri andato e non sapevo se tu..”

 

Touya chiuse gli occhi e si abbassò per abbracciare il bambino. “Scusami. C’erano alcune cose che dovevo fare.” Trasalì quando sentì la maglietta bagnarsi. “Sho, hey,” allontanò Shouto leggermente, abbastanza da potersi inginocchiare e guardarlo in volto. Shouto distolse lo sguardo e Touya gli asciugò le lacrime dalle guance. “Shouto, guardami.” Aspettò finché suo fratello non lo guardò negli occhi, sperando che Shouto non fosse troppo piccolo per capire quanto fosse serio. “Shouto, non ti lascerò. Non ti lascerò mai. E se per qualche ragione non sarò con te, tornerò sempre. Capito?”

 

Shouto annuì lentamente e Touya sospirò mentre stringeva il suo fratellino in uno stretto abbraccio. “Detto questo, voglio avvisarti che farò tardi domani.”

 

Shouto si liberò dalla stretta, occhi pieni di paura, ma Touya scosse la testa. “Cosa ti ho appena detto? Tornerò domani notte. Lo prometto.”

 

Touya guardò Shouto deglutire e annuire lentamente. “Bene. Ora, hai bisogno di un bagno prima di dormire. Hai mangiato?” Al cenno affermativo di Shouto, Touya lo accompagnò verso il bagno con un pigiama. Quando Shouto ritornò in camera, Touya gli rimboccò le coperte e aspettò finché il respiro di Shouto si facesse regolare prima di chiudere dolcemente la porta dietro di lui. 

 

Come previsto, Fuyumi lo stava aspettando. “Quindi?”

 

“Ho quello che mi serve,” le disse.

 

Lei si corrucciò ed emise un lungo sospiro. “Vorrei che non pensassi di dovertene andare.”

 

Touya ribatté ringhiando. “Ah si? Beh, io vorrei che nostro padre non fosse un abusivo bastardo ma non possiamo avere tutto quello che vogliamo.”

 

Avrebbe dovuto sentirsi in colpa per il modo in cui gli occhi di Fuyumi si riempirono di lacrime, ma non lo fece. Lei non ha mai dovuto sopportare ciò che lui e Shouto avevano sofferto e il suo costante bisogno di giustificare tutto lo faceva impazzire. Amava sua sorella ma desiderava anche che aprisse gli occhi e vedesse il mondo per com’era veramente, invece dell’ideale visione che si era creata. “Domani non ci sarò,” la informò. “A seconda di cosa succede, io e Shouto dovremmo essere fuori di qui questo weekend.”

Fuyumi assunse un’espressione indecifrabile e annuì prima di girare i tacchi e correre verso la sua stanza. Touya alzò gli occhi al cielo e andò nella sua camera. Tirò fuori la borsa e studiò il colore per capelli e le lenti a contatto. Erano una buona idea. I suoi accesi capelli rossi sicuramente davano nell’occhio e i suoi occhi erano uguali a quelli di Endeavor. E Shouto… beh, suo zio aveva ragione: Shouto era peculiare. Non era sicuro di come avrebbe convinto suo fratello a indossare lenti ogni giorno ma Shouto era intelligente, avrebbe capito.

 

Mise le scatole da parte e tirò fuori i soldi. Erano molti, sicuramente molti più di quelli che sperava quel tizio gli avrebbe dato, e non poté fermare il sorriso soddisfatto che gli spuntò in viso. Si alzò e andò verso la sua scorta segreta. Aveva fatto diversi lavoretti negli scorsi anni, di nascosto da Endeavor, e aveva risparmiato un po’. Fuyumi gli aveva dato anche una parte dei suoi soldi. Ce n’erano più che a sufficienza perché lui e Shouto potessero iniziare di nuovo da qualche parte. Dovrà trovarsi un lavoro, ma quello lo avrebbe fatto ugualmente.

 

Dopo aver nascosto i soldi, tirò fuori l’ultimo oggetto dalla borsa- il fascicolo che conteneva le loro nuove identità. Touya e Shouto Yamada. L’età di Touya era stata aumentata di due anni, rendendolo un diciannovenne invece che un diciasettenne. Vi erano prove che aveva finito le superiori (cosa che non aveva ancora fatto), documenti che mostravano che aveva la custodia legale di suo fratello dopo la ‘morte’ dei loro genitori, documenti di identità… era tutto lì. Suo zio disse che c’era anche un riassunto sui suoi ‘genitori’, con nomi, occupazioni, cose che gli piacevano e che non gli piacevano e informazioni sulla loro morte.

 

Era tutto ciò che gli serviva.

 

Touya sorrise vittorioso e prese i suoi nuovi documenti di identità. Gli sarebbero serviti per domani… così come un po’ di soldi. Avrà bisogno di aprire presto un conto bancario, probabilmente domani mattina prima di fare il resto dei suoi affari. Non voleva mettere tutti i soldi su quel conto, nel caso qualcosa andasse storto e avessero bisogno di una rapida fuga. Gli servirebbe del contante in quella circostanza.

 

Touya sospirò mentre pensava ai suoi prossimi passi. Era una seccatura ma voleva essere sicuro che Shouto avesse tutto ciò che si meritava. Touya aveva sognato per anni di andarsene, di prendere le poche cose a cui teneva veramente e di scomparire fuori dalla porta. Non si sarebbe disturbato con tutti questi preparativi, non gli sarebbe importato. Ma con Shouto…

 

Con Shouto era diverso.

 

Se ne andò il mattino presto, prendendo il treno con i pendolari mattinieri. Dopo vari cambi e molte ore, scese dal treno e si guardò intorno. Era una bella zona- una era tranquilla e con bassi livelli di criminalità. C’erano eroi ma non tanti quanto nelle grandi città.

 

Per ora, sembrava perfetto.

 

Camminò un po’ in giro, facendosi un’impressione della zona, prima di infilarsi in una banca e richiedere di aprire un conto. Gli iniziarono a sudare le mani quando il banchiere chiese i suoi documenti ma apparentemente era tutto a posto e lui se ne andò poco dopo con un conto aperto al nome di Yamada Touya.

 

Passò il resto del giorno passando da un condominio all’altro. Aveva i soldi per poter affitare qualcosa di bello, non troppo bello, ma bello. Abbastanza bello perché Shouto avesse la propria stanza. Non voleva far crescere il suo fratellino in un edificio infestato di scarafaggi. Voleva per lui un’infanzia normale, dove potesse andare fuori e giocare con bambini della sua età.

 

Era al dodicesimo edificio quando trovò quello che cercava. Probabilmente l’esca era stata il parco sotto casa, dove vide molti bambini dell’età di Shouto che giocavano o magari perché l’appartamento era grande ma non troppo grande. Aveva una sola camera da letto e un piccolo salotto connesso ad una cucina ancora più piccola, ma dava una sensazione di casa. Touya, comunque, non aveva bisogno di una stanza propria. Era arredato con mobili usati ma andava bene. Era completamente opposto alla casa in cui erano cresciuti.

 

Firmò il contratto d’affitto quel giorno.

 

“Enji sarà fuori questo weekend per una campagna pubblicitaria o simili.” Touya disse a Fuyumi dopo essere rientrato. “Io e Shouto ce ne andremo sabato mattina. Quando tornerà a casa, noi saremmo ben lontani.”

 

“Touya-“

 

“Ti darò un numero per contattarmi,” la interruppe Touya, non volendo che lei provasse di nuovo a fargli cambiare idea.

 

Fuyumi prese un respiro profondo e chiuse gli occhi. “Okay. Io… Io mi assicurerò che Shouto abbia fatto i bagagli e che sia pronto a partire. E parlerò con Natsuo-“

 

“No, parlerò io con Natsuo,” le disse Touya. “Assicurati solo che Shouto sia pronto, d’accordo?”

 

Fuyumi annuì, lacrime che le scendevano lentamente lungo le guance. Touya sorrise tristemente e abbracciò sua sorella prima di andare a parlare col fratello minore.

 

“Quindi… te ne vai?”

 

“Si, me ne vado,” disse Touya lentamente, guardando l’insieme di emozioni che passarono sul viso di Natsuo.

 

“E porti via anche Shouto?”

 

“Si.”

 

Natsuo strinse le mani in piccoli pugni. “E  stai… mi stai lasciando qui?”

 

Touya fece un respiro profondo. “Natsuo, sai perché io e Shouto dobbiamo andare?” Natsuo annuì. “Fuyumi vuole rimanere. Lei non vuole andarsene e non puoi lasciarla sola, capisci?” Annuì di nuovo. “Ho bisogno che tu rimanga qui e che ti assicuri che lei sia sana e salva, okay? Se succede qualcosa, qualunque cosa, a te o a lei, devi chiamarmi. Tornerò indietro e vi porterò con noi, non importa quello che dice Fuyumi.”

 

Natsuo si morse il labbro ma annuì lentamente. “La proteggerò.”

Touya sorrise e gli scompigliò i capelli. “Questo è mio fratello. Ma non fare nulla che ti possa mettere in pericolo. D’accordo?”

 

Dopo un altro cenno del capo Natsuo si lanciò verso Touya, stringendolo in un abbraccio. Touya fece un gran sorriso, anche se un po’ triste, e lo tenne vicino. Non si sarebbe staccato finché Natsuo non lo avrebbe fatto. Se non sarebbe potuto essere lì a consolare suo fratello, gli avrebbe lasciato prendere quello che voleva mentre ancora poteva farlo.

 

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Capitolo 4
*** Prima Parte: Capitolo Quattro ***


Prima Parte: Capitolo Quattro

 

Touya sospirò stancamente mentre ammirava la sua nuova casa. L’appartamento era piccolo, molto più piccolo di ciò a cui lui e Shouto erano abituati, ma era pulito e ammobiliato.

Gli occhi di Shouto si illuminarono quando Touya lo portò nell’unica camera da letto e gli disse che la stanza era tutta sua e poteva decorarla come preferiva. Non gli era mai stato permesso di farlo prima d’ora, quindi era stato molto emozionato- finché non realizzò che Touya non avrebbe avuto la stessa opzione. Ci vollero un paio di ore perché Touya riuscisse a calmare Shouto che stava pian piano assorbendo gli eventi della giornata e tutte le nuove informazioni che aveva appreso.

 

A Touya non dispiaceva il fatto di dormire sul futon nel soggiorno. Non è che stava pianificando di fare qualcosa per cui avesse bisogni di… privacy. Per lo meno non ora. C’erano cose che poteva fare in bagno o a notte fonda quando Shouto stava dormendo…

 

Non proprio quello a cui doveva pensare al momento.

 

“Sho,” disse quando i suoi occhi caddero sulla borsa che aveva appoggiato al piccolo tavolo. “Ricordi di cosa abbiamo parlato prima? Che dobbiamo cambiare alcune cose così il papà non riuscirà a trovarci?” Il giovane viso di Shouto si contrasse in una smorfia, ma annuì. “Beh, ora faremo uno di quei cambiamenti. Puoi prendere quegli asciugamani?” chiese, facendo cenno verso gli asciugamani che aveva portato solo per questa occasione. Erano vecchi e nessuno a casa Todoroki ne avrebbe sentito la mancanza- era abbastanza sicuro che sarebbero dovuti essere buttati via anni fa. Shouto prese i piccoli asciugamani e Touya aprì la cerniera della borsa per tirare fuori due scatole di tinta nera per capelli.

 

Sarebbe stato un disastro.

 

Shouto non apprezzò il colore maleodorante sui capelli. Touya dovette impedirgli di grattarsi la testa. Touya però capiva il desiderio- quella roba prudeva ed era generalmente sgradevole. “Bene,” disse con un sospiro di sollievo dopo i trenta minuti d’attesa. “Salta nella vasca Sho. Lascia che lo risciacqui.”

 

I due sciacquarono e lavarono i capelli e Touya rimase senza parole quando vide gli occhi di suo fratello guardarlo attraverso ciocche scure. “Beh, non siamo carini?” scherzò Touya quando vide il suo riflesso nello specchio. Shouto arricciò il naso mentre si guardava. “Non mi piace.”

 

Touya rise e si inginocchiò sul pavimento. Strinse Shouto in un veloce abbraccio. “Ci abitueremo. È meglio che dover tornare indietro, no?”

 

Il broncio di Shouto scomparve. “Credo,” bisbigliò, lanciando un’altra occhiata allo specchio. Le labbra di Touya si curvarono all’insù mentre scompigliò i capelli bagnati.

 

“Penso che ci stia abbastanza bene, fratellino. Asciughiamoli e prendiamo qualcosa da mangiare, d’accordo?”

 

Ovviamente, dopo aver asciugato i capelli di entrambi, Touya dovette convincere Shouto a mettersi le lenti a contatto. Questo fu più difficile di fare i capelli e Shouto sbatteva le palpebre ogni volta che il dito di Touya si avvicinava al suo occhio. Dopo circa venti minuti, le lenti a contatto erano al loro posto e i fratelli ‘Yamada’ uscirono dalla loro nuova casa, sulla strada del nuovo quartiere. “C’è un parco,” Touya disse a Shouto, assicurandosi di tenere un tono tranquillo. ”Molti bambini da incontrare!” La mano di Shouto si strinse intorno a quella di Touya mentre fissava il parco, e i bambini, con occhi spalancati. La sua espressione gli colpì il cuore. Ecco un’altra cosa che suo padre aveva vietato a Shouto di provare.

 

Beh, lui sistemerà tutto.

 

“Facciamo un po’ di spesa stasera,” disse Touya dolcemente, stringendo solo un pochino la mano di Shouto, così che suo fratello sapesse che era lì al suo fianco. “Poi possiamo uscire e esplorare domani. Che ne dici?” Shouto annuì ma i suoi occhi non lasciarono il parco mentre Touya lo condusse lentamente lungo la strada. Shouto iniziò di nuovo a guardarsi intorno solo quando il parco fu completamente fuori dalla vista. Touya gli strinse leggermente la mano ogni volta che passarono vari negozi ai quali Shouto potrebbe essere interessato e gli promise che si sarebbero presi più tempo per esplorare tutto più tardi.

 

Finalmente, trovarono un posto che vendeva beni di prima necessità -come il cibo- ed entrarono. “Bene,” sussurrò Touya, mentre i suoi occhi si muovevano tra le varie persone che affollavano le corsie. Lui… non sapeva da dove iniziare. Avrebbe dovuto cercare qualche ricetta base o guardare Fuyumi che cucinava quando erano ancora in quella casa. Era sicuro che sarebbe riuscito a imparare le basi abbastanza velocemente ma… non avevano piatti già pronti? Cose che si mangiano fredde o che puoi semplicemente buttare in forno o simili?

 

Guardò verso Shouto e fece una smorfia. Già, non avrebbe costretto Shouto a mangiare quella merda. Dubitava che avesse i nutrienti richiesti per la crescita degli esseri umani. “Pronto?” Chiese a suo fratello, con un occhiolino scherzoso. Il piccolo viso di Shouto assunse un’espressione determinata e annuì solennemente.

 

Cazzo, era adorabile.

 

I due camminarono verso la sezione dei cibi freschi- verdura, frutta, stronzate del genere. Touya la guardò con attenzione. Merda, avrebbe proprio dovuto fare ricerche su ste cazzate prima di venire. Come facevano le persone a sapere cosa abbinare? Per esempio, perché cazzo si dovrebbero mai comprare ste foglie verdi che piacevano tanto a Fuyumi? Sono foglie. Sapeva che lei ci metteva dentro anche altra roba –probabilmente per migliorare il sapore- ma non aveva idea di quale fosse.

 

“Uhm, scusi ma, le serve aiuto?” domandò una voce delicata. Touya batté le palpebre, chiedendosi quanto un pesce fuor d’acqua doveva sembrare se un cazzo di sconosciuto gli offrì aiuto, ma sorrise comunque alla donna. Doveva aver avuto circa venticinque anni, con scuri capelli verdi e luminosi occhi verdi. Le sue mani si contorcevano e lei si morse un labbro quando alzò lo sguardo verso Touya. Alzò. Merda, doveva essere molto bassa. Touya era cresciuto nell’ultimo anno ma è ancora il più basso della classe.

 

O era.

 

“Era così ovvio?” Touya chiese, chinando leggermente la testa per ringraziare la donna. “Io e mio fratello ci siamo appena trasferiti nell’area e mi sa che non ne so molto di cucina,” disse sarcastico, lanciando un’occhiata a Shouto quando si premette con più forza contro il suo fianco. Solo in quel momento Touya realizzò che anche la donna aveva un bambino con sé-  probabilmente suo figlio, a giudicare dal suo aspetto. I capelli del bambino sembravano sfidare la gravità, alzati in una massa di ricci verdi e i suoi occhi verdi sbirciavano Shouto con curiosità mentre un luminoso sorriso gli illuminava il viso. La pallida pelle di Shouto si colorò di un tenue rosa mentre evitava lo sguardo dell’altro bambino.

 

Il piccino non aveva idea di cosa fare.

 

“Beh, sarei felice di aiutare,” la donna disse risolutamente con il suo dolce tono di voce. Passò delicatamente una mano tra i capelli di suo figlio. “Sono Midoriya Inko e questo è mio figlio, Izuku. Mi scuso se vi sto dando fastidio-“

 

“No, assolutamente!” disse Touya alla donna, sollevato. Magari con l‘aiuto di Midoriya-san sarà in grado di mettere qualcosa insieme e farlo assomigliare a un vero pasto. “Non sono un granché come cuoco, quindi sono grato per ogni aiuto che lei possa darmi. Sono Yamada Touya e questo è mio fratello, Shouto.” Shouto alzò lo sguardo e fece un piccolo sorriso a Midoriya-san prima di stringere la sua presa sulla maglietta di Touya. Touya avvolse un braccio intorno a lui per rassicurarlo. 

 

“Troveremo qualcosa di semplice,” rispose Midoriya-san con un sorriso. “Iniziamo da quella parte…”

 

Con l’aiuto di Midoriya-san, Touya fu in grado di comprare gli ingredienti per preparare semplici pasti che gli dureranno almeno un paio di giorni. Midoriya-san li informò che suo marito era all’estero per lavoro, quindi era abituata a cucinare solo per lei e Izuku. “Non voglio intromettermi,” Midoriya-san arrossì mentre si diressero tutti e quattro verso la strada con le borse in mano. “Ma se c’è qualcos’altro che può servirvi, sarò felice di dare una mano.”

 

Touya sorrise alla donna per la centesima volta quel pomeriggio. “La ringrazio, Midoriya-san,” fece un inchino. Durante la spesa, Touya disse ‘accidentalmente’ alla donna che i suoi genitori erano stati recentemente uccisi in un incidente e che lui e Shouto erano rimasti soli. Le raccontò che si erano trasferiti in quella città perché era meno cara del posto in cui vivevano prima e che non era ancora sicuro di cosa avrebbero fatto. Quello almeno, era vero. C’erano cose che aveva bisogno di fare. Doveva iscrivere Shouto a una scuola- una vera scuola. Shouto ha sempre avuto tutori e passato la maggior parte del tempo ad allenarsi, quindi andare in una scuola con altri bambini sarebbe stata una nuova esperienza. Inoltre, a Touya serviva un lavoro. Avevano i soldi lasciati dallo zio e quello che lui e Fuyumi erano riusciti a racimolare, ma non sarebbero durati per sempre. I suoi occhi si fermarono su Shouto, che stava facendo un esitante conversazione con l’emozionato Izuku. A Shouto servì metà del tempo che passarono a fare la spesa per lasciare la maglia di Touya e considerare per davvero l’altro bambino, ma Izuku non ne sembrò disturbato.

 

Il bambino sarebbe un buon punto di partenza perché Shouto impari a relazionarsi con i suoi coetanei.

 

“In verità, Midoriya-san, sarebbe un problema se ci incontrassimo di nuovo?” Chiese, spostando a fatica lo sguardo da Shouto e guardando la donna sorpresa. “Shouto è molto timido e non ha avuto molte… beh, penso che Izuku gli farebbe bene. Un amico gli farebbe comodo.” 

 

Midoriya-san sbatté le palpebre e guardò verso suo figlio e Shouto. Le sopracciglia le si aggrottarono per un momento prima che un’espressione dolce le apparì in viso. “Penso che anche a Izuku farebbe comodo un amico,” disse lentamente. “È buon amico solo con un altro bambino e… beh, non mi dispiacerebbe se portassi Shouto da noi uno di questi giorni.”

 

Touya sorrise sollevato e decisero insieme che lui e Shouto li sarebbero andati a trovare tra due giorni- cosa che diventò molto più semplice quando realizzarono che vivevano nello stesso condominio. “La ringrazio ancora Midoriya-san. A presto.”

 

“È stato un piacere conoscerti, Yamada-san. Arrivederci, Shouto.”

 

Shouto arrossì ma salutò la donna prima di nascondersi nel loro nuovo appartamento. Touya rise e lo seguì all’interno, appoggiando le borse della spesa sul bancone della cucina. “Beh, che ne pensi Sho? Staremo bene qui?”

 

Touya rise di nuovo per il grande sorriso che vide sul viso di suo fratello.

 

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Capitolo 5
*** Prima Parte: Capitolo Cinque ***


Prima Parte: Capitolo Cinque

 

Touya sospirò dopo un’altra giornata spesa a cercare lavoro e a venire rifiutato ad ogni occasione. Non era sicuro cosa fosse che lo rendesse inadeguato per ogni colloquio ma stava iniziando a disperare. I soldi che già aveva sarebbero bastati solo fino a un certo punto e stava iniziando a pensare che avrebbe dovuto considerare opzioni più… sgradevoli se non avesse trovato qualcosa in fretta.

 

Chiuse gli occhi e prese un respiro profondo prima di raddrizzarsi e di stamparsi un sorriso in faccia. Alzò lentamente il braccio per bussare alla porta e non fu sorpreso quando venne aperta solo dopo pochi secondi. “Oh, Touya! Entra!” Midoriya Inko fece un grande sorriso mentre aprì la porta del suo appartamento e per far entrare Touya. “I bambini stanno di nuovo giocando agli eroi,” gli sussurrò divertita. Il sorriso di Touya vacillò leggermente a quelle parole ma nascose l’esitazione e continuò a sorridere.

 

“Giocano mai a qualcosa d’altro?” scherzò. Shouto era stato silenzioso dopo il primo pomeriggio passato a giocare con Izuku. Dopo averlo incoraggiato molto, Touya riuscì finalmente a farsi raccontare dal suo fratellino che il desiderio di Izuku di fare gli ‘eroi’ lo aveva confuso molto. Touya capiva come si sentiva- neanche a lui era mai piaciuto quando i suoi compagni volevano giocare agli eroi. Crescendo nel mondo in cui era cresciuto, non aveva alcun desiderio di essere un eroe e non capiva perché i suoi amici la ritenessero questa grande carriera. Non fu finché non diventò più grande che capì che non tutti gli eroi erano come suo padre Quindi, Touya mise da parte la propria avversione e lo spiegò a Shouto, facendogli vedere il video di All Might che a suo fratello era sempre piaciuto. Dopo la spiegazione a Shouto sembrò piacere il gioco- beh, avrebbe giocato con Izuku a qualsiasi cosa. Se gli piacesse veramente far finta di essere un eroe, nessuno poteva dirlo.

 

Midoriya Inko aveva dimostrato di essere una magnifica donna e si rifiutò categoricamente di lasciare Touya a prendersi cura di Shouto da solo quando lei poteva aiutare. Questo era il quinto pomeriggio che i bambini passavano insieme da quando si erano incontrati e il terzo da quando Touya aveva smesso di sedersi sul divano di Inko mentre i bambini correvano per l’appartamento. Quando Inko aveva scoperto che Touya stava cercando di trovare lavoro, aveva insistito che lasciasse Shouto con lei mentre cercava.

 

Touya le era grato- non aveva idea cosa avrebbe fatto con Shouto una volta che fosse riuscito a trovare un posto. Non poteva però continuare a sfruttare Inko. 

 

“Oggi hanno compagnia,” Inko lo informò, ridacchiando per la domanda precedente. “La mia amica Mitsuki mi è venuta a trovare e suo figlio ha la stessa età di Izuku e Shouto. Quei tre hanno corso in giro tutto il pomeriggio.” Fu solo in quel momento che Touya notò la donna sulla trentina in piedi lì vicino, braccia conserte e occhi rossi che analizzavano Touya. Lui raddrizzò la schiena all’istante, sentendo salire l’ansia quando incontrò lo guardo di lei.

 

Le sue labbra si curvarono in un sorriso soddisfatto mentre si sollevò dal muro e si avvicinò. “Tu devi essere il fratello di Shouto. Sono Bakugou Mitsuki.” 

 

Touya si inchinò. “Yamada Touya.”

 

Ci fu uno sbuffo divertito e Touya strinse i pugni istintivamente per impedirsi di accendersi in fiamme furiose. Si raddrizzò per guardare di nuovo la donna, aspettandosi di giudizio nel suo sguardo. Al suo posto, vide solo divertimento. “Beh, ma guarda che bel ragazzo. Probabilmente è una cosa di famiglia. Non c’è da stupirsi che Inko sia così disponibile ad aiutarti,” scherzò.

 

“Oh, Mitsuki!” Inko arrossì, agitando freneticamente le mani. “Non è affatto così! Oh,” sospirò, il viso di una brillante sfumatura di rosso quando si voltò verso Touya. “Non ascoltarla, le piace prendermi in giro! Ti avrei aiutato comunque, l’aspetto non conta! Mi eri solo sembrato confuso quel giorno e Shouto era così nervoso e non volevo-“

 

“Midoriya-san,” la interruppe Touya, sorridendo affettuosamente alla donna quando lei chiuse immediatamente la bocca e abbassò la testa. Aveva imparato nel corso delle ultime settimane che Inko, così come suo figlio, aveva l’abitudine di straparlare e di non fermarsi finché non venivano interrotti. Aveva considerato scortese interromperla la prima volta che si erano incontrati nell’appartamento della donna e quella sera se n’era andato con un forte mal di testa e talmente tanti pensieri che gli frullavano per la testa da essere stordito. “So che non ci hai aiutati per il nostro aspetto. Anche se Shouto è abbastanza adorabile,” aggiunse, facendo un gran sorriso al pensiero del suo fratellino.

 

“Lo è proprio,” commentò Mitsuki, le labbra arricciate mentre guardava verso la stanza di Izuku. “Non come il mio marmocchio.”

 

“Oh, smettila,” sospirò Inko, conducendo Mitsuki e Touya verso il soggiorno e invitandoli a sedersi. “Katsuki è magnifico- proprio come sua madre. Ha anche la lingua di sua madre,” le lanciò una frecciatina, guardando la sua amica con disapprovazione.

 

Mitsuki rispose seccata. “Non ho idea di che cosa tu stia parlando. Il marmocchio ha una testa tutta sua.”

 

“Che stai dicendo, vecchia strega?” una piccola voce si intromise. Le sopracciglia di Touya si sollevarono mentre si voltò per vedere una versione in miniatura e al maschile della donna seduta di fronte a lui entrare nella stanza.

 

“Smettila di chiamarmi così, moccioso!”

 

Il bambino alzò gli occhi al cielo e prese gli snack che Inko aveva messo sul tavolo. “Kacchan!” chiamò la voce familiare di Izuku.

 

“Arrivo!” il bambino, ‘Kacchan’, urlò di rimando.

 

“Smettila di urlare in casa!”

 

“Prima tu!”

 

Touya rimase perplesso allo strano teatrino. Non poteva immaginare parlare a suo padre, o madre, nel modo in cui quel bambino aveva parlato a Mitsuki. Basandosi su come Inko sospirò e scosse la testa, non era nulla fuori dal normale.

 

Che strana famiglia.

 

“Stai ancora pensando di iscrivere Shouto nella scuola di Izuku?” Chiese Inko, con un espressione che disse a Touya di ignorare la scena a cui aveva appena assistito.

 

“Oh?” Chiese Mitsuki, il suo fastidio presto scomparso. “Anche Katsuki ci va.”

 

Beh, quello non era proprio un punto a favore ma… “Si, andrò settimana prossima per preparare tutto. Penso che gli farà bene interagire con altri bambini della sua età… il fatto che ci sia già qualcuno che conosce lo aiuterà.”

 

“È terribilmente timido,” sospirò Inko. “Ma Izuku lo aiuterà! Sono sicura che Katsuki farà lo stesso.”

 

Mitsuki rise rumorosamente. “Non contare sul mio marmocchio.”

 

Ma che carino.

 

“Hai avuto più fortuna oggi?” Gli chiese Inko, scrutandolo con i suoi grandi occhi verdi. Touya si sentì in colpa di doverla deludere.

 

“No,” mormorò, ringraziandola quando gli porse una tazza del suo tè preferito. “Apparentemente non sono qualificato per… nulla, credo.”

 

Inko sussultò. “Troverai qualcosa! E io terrò Shouto ogni volta che avrai bisogno-“

 

“Mai pensato di fare il modello?”

 

La testa di Touya si girò di scatto per guardare alla donna scioccato. “Io- cosa? No?”

 

Lei scrollò le spalle. “Non stavo scherzando quando ho detto che sei un bel ragazzo. Abbiamo sempre bisogno di modelli.”

 

 Modello? Lui? Di solito Fuyumi rideva a quando scendeva le scale alla mattina perché nulla di quello che indossava si abbinava. Era un’idea ridicola ma… ma non aveva altre opzioni. Sarebbe stato un modo per guadagnare un po’ di soldi per vivere…

 

Ma a cosa stava pensando? Non poteva essere un modello. I modelli sono su fotografie- fotografie che suo padre potrebbe vedere.

 

Non poteva rischiare.

 

“No,” disse bruscamente, “Io- no, non sarebbe una buona idea.”

 

Mitsuki scrollò le spalle e prese un sorso del suo te. “Solo un pensiero. Quindi,” gli occhi di lei si fissarono nei suoi. “Che ti piace fare? Hobbies? Cose con cui puoi lavorare?”

 

“Non tutti possono trasformare i propri hobbies in carriera,” la rimproverò gentilmente Inko. Si girò verso Touya per spiegarsi. “Mitsuki e suo marito possiedono un’agenzia di design.” 

 

“Oh?” Chiese Touya, intrigato anche se non sapeva assolutamente nulla di moda. Dopo tutto, c’erano lavori in un’agenzia simile che non richiedessero l’essere un modello, no? “Figo. Per rispondere alla tua domanda, non ho mai avuto molto tempo per trovare… hobbies,” a meno che allenare il proprio Quirk ogni giorno fino al punto di vomitare o svenire contasse. “Io, uh, sono andato a un corso di fotografia una volta. Mi era piaciuto. Non ho mai approfondito, però.”

 

Mitsuki sollevò lentamente un sopracciglio e annuì prima di alzarsi in piedi. “Bene, dobbiamo tornare a casa. Ci vediamo presto Inko. Touya, sono sicura che ci rivedremo preso. Moccioso! Stiamo andando!”

 

“No!”

 

“Ora!”

 

Touya sussultò al tono di voce della donna e si alzò. Aveva solo voluto andare a prendere Shouto e tornare a casa. Non si era aspettato di rimanere nell’appartamento dei Midoriya così a lungo. “Dovremmo andare anche noi. Shouto, sei pronto?” non alzò praticamente la voce ma Shouto apparì all’istante. Touya sorrise quando suo fratello si mise al suo fianco e si aggrappò subito alla sua maglia. “Ti sei divertito?”

 

Shouto sembrò esitare per un momento ma poi annuì lentamente. Touya aggrottò la fronte alla fiacca risposta e fu veloce ad augurare la buonanotte a Inko e Mitsuki (Mitsuki stava ancora urlando a suo figlio che dovevano andare e lui le gridava di rimando che non avevano ancora finito di giocare).

“Quindi, non ti sei divertito con Izuku oggi?” Chiese quando chiuse la porta del loro appartamento.

 

Shouto arricciò il naso e scrollò le spalle. Touya non poté non ridere all’espressione scocciata di suo fratello. “D’accordo, lo prendo come un no.”

 

“Andrò a scuola con Izuku e Kacchan?”

 

Le labbra di Touya si assottigliarono quando sentì il fratellino chiamare quel moccioso ‘Kacchan’. “Tu vuoi andare a scuola con loro?”

 

Touya ridacchiò quando suo fratello arricciò le labbra e aggrottò la fronte mentre pensava alla domanda. Dopo un paio di secondi della sua espressione ‘pensante’, Shouto annuì lentamente. “D’accordo,” rise Touya, arruffando i capelli di suo fratello. “Ti iscriveremo. Ora, perché non vai a lavarti le mani e facciamo qualcosa per cena.”

 

Shouto sorrise timidamente a suo fratello e corse nel bagno.

 

 

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N/t: Ahh, quanto amo Mitsuki e il suo marmocchio? Troppo, decisamente troppo. 

Spero che la storia vi stia piacendo, se avete opinioni o consigli non esitate!

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Capitolo 6
*** Prima Parte: Capitolo Sei ***


Prima Parte: Capitolo Sei

 

“Devo proprio andarci?”

 

Touya fece una smorfia e aiutò Shouto a mettersi il nuovo zaino sulle spalle. “Che c’è che non va, Sho? Pensavo fossi emozionato di andare in una scuola vera.”

 

Shouto chinò la testa e strinse le cinghie del suo zaino. “Io… io non…”

 

“Ci sarà Izuku,” lo incoraggiò Touya, inginocchiandosi di fronte a lui e piegandosi in avanti per incontrare gli occhi di Shouto e fargli un sorriso incoraggiante. “E anche Katsuki.” Già, Touya non capiva perché a Sho e Izuku quel bambino piacesse tanto, ma Shouto aveva iniziato ad apprezzare la compagnia del moccioso biondo. “Sono emozionati perché tu sarai con loro oggi. Non vuoi deluderli, vero?” Shouto si accigliò, le sopracciglia aggrottate mentre rifletteva sulle parole di Touya per poi scuotere lentamente la testa. “Bene. Ora, meglio andare, né? Non vogliamo fare tardi proprio il primo giorno.”

 

Shouto annuì e cercò subito la mano di Touya prima di alzarsi. Touya la strinse leggermente e accompagnò Shouto fuori dal loro appartamento e lungo le scale. Sussultò leggermente quando non vide Izuku da nessuna parte, erano probabilmente più in ritardo di quello che pensava. Si mosse tanto velocemente quanto le gambette di Shouto lo permettevano. Avrebbe preso suo fratello in braccio per andare più veloce, ma sapeva che arrivare in quel modo il primo giorno di scuola avrebbe dato agli altri bambini una ragione per prenderlo in giro e ed era l’ultima cosa di cui Shouto aveva bisogno.

 

Fortunatamente per loro, arrivarono cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni e Shouto si illuminò quanto vide che Izuku e Katsuki lo stavano aspettando vicino alle porte. C’era anche Mitsuki, le sopracciglia alzate mentre controllava i bambini. Gli occhi verdi di Izuku erano luminosi quando corse verso di loro e gettò le braccia al collo di Shouto mentre Katsuki lo seguì con un passo più lento. “Shouto! Sei venuto davvero! Ci divertiremo un mondo, ci sono un sacco di cose che voglio farti vedere! Oh, anche Kacchan è emozionato ma non vuole dirtelo-“

 

“Taci,” sbottò il moccioso, fermandosi vicino a Izuku che era ancora attaccato Shouto. “Dobbiamo entrare o faremo tardi.”

 

La mano di Shouto strinse improvvisamente quella di Touya e guardò il fratello maggiore con occhi spaventati. Touya sospirò dentro di sé ma sorrise a suo fratello. Era normale che Shouto fosse spaventato. Non era mai andato a scuola prima, aveva solo avuto gli insegnati privati approvati da suo padre- quindi la maggior parte di loro non avrebbe dovuto nemmeno avvicinarsi a dei bambini. Non aveva mai conosciuto altri bambini oltre a Izuku e Katsuki. Quindi… sì, Touya capiva perché si sentiva così nervoso.

 

“Hey, sarai con Izuku e Katsuki,” sussurrò Touya, conscio di quanti bambini li stessero guardando con curiosità. “Sono sicuro che ti aiuteranno. E io sarò qui ad aspettarti appena finirà la scuola, okay?”

 

Shouto esitò ma annuì lentamente. Touya sorrise rassicurante e lasciò andare la mano di Shouto. Suo fratello cercò subito di riafferrarla ma Izuku gliela prese prima che ci riuscisse. “Andiamo Shouto! Entriamo così posso farti vedere…” Touya salutò suo fratello mentre il bambino dai capelli verdi lo trascinava via, sorridendo quando Shouto lo fissò fino a che non scomparirono nel corridoio. Katsuki scosse la testa e li seguì.

 

“Beh,” Mitsuki ridacchiò vicino a Touya. “Sarà interessante.” Lei gli sbatté una mano sulla spalla e lui dovette fare tutto il possibile per non attivare il suo Quirk a quel gesto. “Andiamo, ti offro un caffè. Volevo comunque parlarti.”

 

Beh, non prometteva bene.

 

Touya si stampò un sorriso in faccia e seguì Mitsuki per il quartiere verso un piccolo bar. Lei gli chiese che cosa volesse e lui ordinò solo un espresso corto. Mitsuki alzò le sopracciglia ma ordinò la sua bevanda e gli indicò di sedersi su un tavolino nelle vicinanze. Si sedette, ancora confuso su perché fosse qui e su cosa Mitsuki potesse volere. Lei si unì a lui dopo pochi secondi, passandogli il suo caffè. Touya lo prese e ne bevve un sorso, notando a malapena quanto fosse bollente. “Quindi, di cosa volevi parlarmi?”

 

Mitsuki lo guardò da sopra la sua tazzina mentre la sorseggiava e Touya cercò di non apparire troppo a disagio. Lei fece un sorrisetto e appoggiò la tazzina al tavolo, prima di tirare fuori una busta dalla borsa. Touya aggrottò le sopracciglia quando lei gli passò la busta. La aprì lentamente e tirò fuori una piccola pila di fogli, il cuore gli iniziò a battere più forte per la preoccupazione. E se.. e se avesse capito chi erano? Questo era il suo modo per dirglielo?

 

Prese un profondo respiro, iniziò a leggere il primo documento-

 

-e rimase a bocca aperta.

 

“Co-cosa, che-“

 

“Hai detto che ti piaceva la fotografia, no?” Chiese Mitsuki divertita dall’espressione attonita che Touya stava probabilmente facendo. “Abbiamo un posto libero come assistente di uno dei nostri fotografi. Farai molta esperienza e, se la cosa funziona, potresti fare un corso per diventare uno dei nostri fotografi a tempo pieno. Che ne dici?”

 

Touya rimase a bocca spalancata. Guardò verso Mitsuki, che sembrava ancora più divertita di prima, poi al documento, e di nuovo verso di lei. “Questo- questo… non puoi essere seria. Lo stipendio è-“

 

“Non diverso da quello di chiunque altro alle prime armi,” lo interruppe Mitsuki. “Ammetto che normalmente la tua poca esperienza non ti farebbe avere il posto, ma ho parlato con mio marito e abbiamo deciso di darti una possibilità. Che ne pensi?”

 

Touya faticava a formare le parole. Aveva cercato per un mese intero un posto, un qualsiasi posto, che lo assumesse e gli permettesse di mantenere Shouto, ma senza successo. E ora gli veniva offerto un lavoro che gli potrebbe pure piacere e con cui guadagnare abbastanza da coprire l’affitto e tutte le loro necessità.

 

Non aveva senso.

 

Cose del genere non succedevano a lui.

 

“S-sei sicura?” balbettò infine. “Devo fare qualcosa o-“

 

“Sono sicura,” disse Mitsuki fermamente, la mano che scomparve di nuovo nella borsetta prima di materializzare una penna. “E tutto quello che devi fare è accettare. Avrai un orario fisso la maggior parte del tempo, anche se dovrai aiutare di sera o nel fine settimana se ci sarà un servizio fotografico. Se non sono là, posso tenere io Shouto e Inko è sempre felice di dare una mano con Katsuki quando io e Masaru siamo entrambi al lavoro. Sono sicura che farebbe lo stesso per Shouto.”

 

Beh… Touya, a quello, non sapeva cosa dire.

 

Non sapeva cosa dire in generale.

 

Invece, fece di sì col capo, guadagnandosi un sorriso trionfale da Mitsuki. “Perfetto! Ti aspetto in ufficio domani mattina dopo che porti Shouto a scuola. Leggi il contratto, firmalo,” gli consegnò la penna, ”e portalo con te domani mattina. Ovviamente, se ci sarà qualcosa che vorrai cambiare possiamo discuterne domani.”

 

Lei finì il suo caffè e si alzò. “Spero che Shouto abbia passato una bella giornata. Sono sicura che sarà felice per te.”

 

Touya si sentì come se fosse appena ricevuto un pugno in faccia durante gli allenamenti con suo padre. La sua mente era annebbiata e non aveva veramente idea di cosa fosse appena successo. Lui- lui aveva un lavoro.

 

Non era sicuro per quanto tempo rimase seduto lì, ma abbastanza a lungo perché il suo caffè diventò freddo. Fece una smorfia e si alzò, abbandonando la tazzina e uscendo dal bar. Aveva un lavoro. Un lavoro in un’azienda di moda…

 

Oh.

 

Lanciò un’occhiata ai suoi jeans logori e alla maglietta sgualcita. Non aveva preso con sé nessuno dei suoi vestiti buoni, nulla oltre al completo che indossava mentre cercava lavoro. Aveva bisogno di vestiti.

 

Cazzo, aveva bisogno di vestiti.

 

Ecco come spese l’intera giornata.

 

Passò vari negozi, comprando capi che aveva visto in vari programmi e riviste. Non gli serviva molto. Era sicuro che Mitsuki gli avrebbe messo le mani addosso prima o poi, quindi aveva solo bisogno di qualcosa che non lo facesse sembrare un completo idiota per la prima settimana di lavoro.

 

Stava tornando al suo appartamento con le borse quando passò davanti a uno dei tani negozi che vendevano merchandise di eroi professionisti. Aveva visto Shouto adocchiare il negozio ogni volta che ci camminavano davanti ma non gli aveva mai chiesto di entrare. Aveva anche notato quanto Shouto fosse affascinato dalla collezione di All Might di Izuku.

 

Gli piacerà averne una tutta sua.

 

Touya annuì a sé stesso con decisione e entrò nel negozio. Con i soldi che avrebbe fatto, poteva permettersi di sprecare un po’ quelli che gli rimanevano. Poteva finalmente prendere altre cosa a Shouto oltre alle coperte che avevano comprato il primo giorno. Evitò accuratamente la sezione dedicata a Endeavor e passò a quella di All Might. Scelse velocemente vari poster e action figures, così come alcuni dei suoi fumetti e pure la prima stagione del cartone animato. Inko gli disse che Izuku e Katsuki amano il programma e Shouto non aveva mai potuto guardarlo quando vivevano con lui. Era ora che anche Shouto lo vedesse.

 

Tornò all’appartamento e lanciò le borse di vestiti in un angolo prima di portare le borse con le nuove cose di Shouto nella sua stanza. Appoggiò tutto sul lenzuolo rosso e diede un’occhiata alla camera con le mani sui fianchi. Già, dovrebbe comprare un altro paio di cose. C’era una libreria per metterci i fumetti ma aveva bisogno di più libri. Shouto non aveva mai letto altro oltre ai manuali di combattimento che suo padre lo costringeva a leggere e le fiabe che sua madre gli leggeva prima che iniziasse l’allenamento. Dovrebbe prenderli ora, così Shouto avrebbe avuto l’esperienza completa quando sarebbe entrato. Inoltre, aveva comprato dei poster ma non aveva nulla per attaccarli al muro.

 

Quindi, Touya tornò a fare shopping.

 

“Posso aiutarla?”

 

“Sto cercando alcuni libri per mio fratello,” disse Touya alla commessa, sorridendo sollevato. “Ha sei anni e sto cercando-“

 

“Di farlo interessare ai libri?” Disse lei e Touya decise che era più semplice assecondarla. “Cosa gli piace? Fantasy? Gialli? Eroi?” Disse l’ultimo con aria d’intesa e Touya si sforzò di continuare a sorridere.

 

“Vorrei provare un po’ di tutto.”

 

“Perfetto!”

 

I successivi venti minuti passarono con la commessa che aiutava Touya a scegliere una selezione di libri e a prendere anche un paio di altre cose, come piccoli giocattoli.  Poi ritornò all’appartamento e si mise al lavoro.

 

“Com’è andata?” Chiese Touya, accettando l’abbraccio che Shouto gli donò appena uscì da scuola con Izuku e Katsuki al fianco.

 

“Bene,” rispose Shouto e il suo sorriso gli disse che si era divertito. “Possiamo andare a casa ora?”

 

“Si, possiamo andare,” rise Touya, scompigliando i capelli di suo fratello e sentendo la mancanza delle ciocche rosse e bianche che si mescolavano quando lo faceva. I suoi occhi si posarono su Izuku e Katsuki. “Voi due venite con noi?” I bambini si scambiarono uno sguardo, quello di Izuku molto più emozionato di quello di Katsuki e poi annuirono. “Ottimo,” disse lui, prendendo la mano di Shouto. Izuku gli afferrò l’altra mano, sorridendogli timidamente e Touya gli sorrise di rimando. “Pronti?”

 

“Io non ti dò la mano,” borbottò Katsuki.

 

“Non ho altre mani da darti,” gli disse Touya, ridacchiando quando il biondo lo guardò male. 

 

“Ma rimani vicino a me, okay?”

 

Le occhiatacce continuarono ma Touya lo ignorò e chiese invece cosa avevano fatto quel giorno, iniziando a camminare. Izuku chiacchierò di come avessero letto e scritto, di come avessero iniziato a fare le addizioni e di tutti i giochi fatti durante la ricreazione. Shouto intervenne qualche volta, principalmente quando Izuku parlò dei giochi che avevano fatto. Touya si chiese se fosse perché era più avanti dei suoi compagni. Aveva già iniziato a leggere e fare addizioni l’anno scorso con i suoi tutori.

 

Magari dovrebbe dargli qualche lezione in più a casa, giusto per assicurarsi che non si annoiasse.

 

“Katsuki, vai da Izuku oggi?” li interruppe quando raggiunsero la curva che portava alla casa di Katsuki. Il biondo annuì in risposta e Touya li accompagnò verso il condominio. “Da domani anche Shouto si unirà a voi.”

 

Shouto gli strinse la mano e chiese cautamente. “Davvero?”

 

“Già!” Touya rispose mentre Izuku esultava e Katsuki sorrideva a Shouto. “Ho trovato lavoro dai genitori di Katsuki, quindi tornerò un po’ dopo di quando voi uscite da scuola. Perciò Midoriya-san ha accettato di tenerti da lei finché non sarò a casa.”

 

A Shouto brillarono gli occhi, “Hai un lavoro?”

 

“Già!”

 

Suo fratello sorrise e abbracciò il braccio di Touya. “Andrò da Izuku.”

 

“Bene.”

 

I bambini si sorrisero a vicenda e Touya li guardò con affetto, pure il moccioso, mentre li lasciò davanti all’appartamento di Izuku e portò Shouto nel loro. “Su, metti a posto lo zaino,” disse Touya, emozione e nervosismo che combattevano dentro di lui quando Shouto entrò nella sua camera.

 

Lo seguì più lentamente, lasciando il tempo a suo fratello di vedere tutto prima di entrare. Shouto era in piedi al centro della stanza, lo zaino ai suoi piedi sul pavimento. Aveva gli occhi spalancati che guizzavano dai poster sulle pareti, alla libreria, ai giochi e alle action figures sparse per la stanza. Finalmente si girò verso Touya. “È tutto per me?”

 

“Già.”

 

Shouto rimase a bocca spalancata e iniziò a correre. Touya fece un passo indietro, stupito, quando il suo fratellino gli si gettò addosso, abbracciandogli le gambe. “Grazie! Grazie, grazie…”

 

“Beh, direi che ti piace,” Touya rise, chinandosi per abbracciare di nuovo suo fratello. “Ho anche un’altra sorpresa. Che ne dici di ordinare la pizza e guardare questo?” Tirò fuori il cartone animato e non poté fermare la risata che gli uscì all’emozionato gridolino di Shouto.

 

Si, era stato bravo.

 

 

 

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N/t: Awwwww! Ma quanto sono bellini??

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Capitolo 7
*** Prima Parte: Capitolo Sette ***


Prima Parte: Capitolo Sette 

 

Touya si stupì per quanto facilmente si abituò a una nuova routine. Si svegliava ogni mattina, preparava la colazione per sé e per Shouto, svegliava Shouto e lo preparava per scuola. Era più o meno a quell’ora che Izuku bussava alla porta e camminava con loro fino alla curva in fondo al quartiere, dove Katsuki stava aspettando. I tre bambini parlavano di quello a cui volevano giocare per la ricreazione mentre andavano a scuola. Shouto lo abbracciava ogni mattina prima di entrare con i suoi amici e Izuku iniziò a fare lo stesso dopo un paio di settimane. Katsuki lo guardava male, anche se ogni mattina lo sguardo diventava meno ostile. Poi Touya andava a lavoro.

 

Indovinò che Mitsuki avrebbe messo le mani su tutto il suo guardaroba- anche se si era sbagliato su quanto tempo ci avrebbe impiegato. Quando entrò nell’edificio il primo giorno, Mitsuki era già lì ad aspettarlo. Lo portò dall’addetta delle risorse umane e si sedette lì con lui mentre la donna (che era estremamente nervosa per la presenza di Mitsuki al colloquio e che pensava di essere nei guai per qualche ragione) controllò il contratto e tutti i documenti. Lei poi lo portò direttamente nel suo ufficio dove suo marito li stava aspettando. Masaru era un uomo gentile che lo mise subito a suo agio e Touya apprezzò aver tempo di conoscere l’uomo mentre lui e Mitsuki gli presentavano il suo nuovo guardaroba… e anche alcune cose per Shouto. Touya provò a protestare, ma cercare di ragionare con un Bakugou era completamente inutile. Nemmeno Masaru starlo a sentire e raccontò che Mitsuki stava mettendo da parte vestiti per lui e Shouto da quando si erano conosciuti e che gli avrebbero dato i vestiti anche se non avesse accettato il lavoro.

 

Touya venne presentato ai fotografi che gli mostrarono cosa avrebbe dovuto fare e fu abbastanza veloce a imparare. Il lavoro gli piaceva e stava imparando molto da quando era là. Finiva solitamente alle cinque e mezzo di sera e si univa a Mitsuki e Masaru per il viaggio di ritorno (Mitsuki aveva insistito il primo giorno e si era rifiutata di fargli prendere il treno per tornare a casa). Quando arrivavano al condominio, i tre salivano le scale verso l’appartamento di Inko, dove i Bakugou prendevano Katsuki e tornavano a casa. Touya avrebbe ringraziato Inko e poi lui e Shouto sarebbero andati nel loro appartamento dove Shouto gli avrebbe raccontato, in dettaglio, la sua giornata mentre Touya preparava la cena. Dopo cena lui e Shouto si sedevano insieme su divano e guardavano qualsiasi serie dovessero continuare- avevano finito il cartone di All Might e stavano spuntando la lista che Katsuki e Izuku fecero per Shouto quando realizzarono che non aveva mai visto i loro cartoni preferiti.

 

I fine settimana erano il periodo che Touya preferiva. Lui e Shouto potevano dormire fino a tardi e passare giornate pigre. Di solito o stavano insieme a casa o uscivano e facevano qualcosa che non avevano mai avuto la possibilità di fare. Andare in un museo, ad un luna-park, al cinema… la lista era lunga e Touya si godeva il sorriso luminoso che abbelliva il viso di Shouto. Occasionalmente, Izuku e Katsuki si univano a loro, specialmente quando Inko doveva lavorare o svolgere qualche faccenda. Lei si prendeva sempre cura di Shouto e li aiutava ogni volta che ne aveva l’occasione, quello era il meno che lui potesse fare per la donna.

 

Dopo un paio di mesi in questa routine qualcosa cambiò.

 

Lui e Mitsuki andarono all’appartamento di Inko per prendere i bambini. Katsuki stava aspettando sua madre fuori dalla porta, braccia incrociate al petto. “Bimbo?”

 

“Voglio andare a casa.”

 

Mitsuki lanciò uno sguardo stupefatto a Touya, prima di annuire e accarezzare i capelli di Katsuki. “Si, va bene. Andiamo a casa.”

 

 Katsuki annuì e, per la prima volta da quando Touya lo conosceva, si rilassò al tocco di suo madre e la seguì senza dire una parola. Touya bussò velocemente ed entrò, preoccupato che fosse successo qualcosa. La brutta sensazione si intensificò quando vide gli occhi lucidi di Inko e il suo sorriso tirato. “Shouto! C’è tuo fratello!” la donna lo chiamò dolcemente e Shouto apparì velocemente dalla camera di Izuku. A Touya si ruppe il cuore quando vide l’espressione inespressiva sul viso di suo fratello, un espressione che gli ricordava talmente tanto dei giorni in cui vivevano con loro padre che Touya fu tentato di prendere in braccio suo fratello e scappare. Guardò Inko, il cui sorriso scomparso alla vista di Shouto.

 

“Sho?”

 

Shouto nascose velocemente la faccia nel fianco di Touya. Touya appoggiò una mano sulla testa di Shouto e accarezzò i capelli tinti mentre guardava Inko. La sua compostezza era completamente crollata e stava singhiozzando in un fazzolettino. “Hey, Sho, perché non vai a casa? Io arrivo subito.”

 

Shouto annuì a prese le chiavi che Touya gli aveva offerto. Esitò solo per un minuto, per poi abbassare la testa e lasciare l’appartamento, non salutando Izuku mentre usciva.

 

“Midoriya-san? È successo qualcosa?”

 

A Inko tremarono le spalle. “Ho… portato Izuku dal dottore oggi e…”

 

“E?” Chiese Touya mentre guardava verso la camera di Izuku, sempre più nervoso. “Izuku ha qualcosa che non va?”

 

“Lui… hanno detto che lui… che lui non ha un Quirk…”  

 

Oh. Touya aggrottò le sopracciglia mentre registrava quelle parole. Quindi Izuku non aveva un Quirk? Doveva essere dura per il bambino, visto quanto desiderasse diventare un eroe. Da quando Touya lo aveva conosciuto non aveva fatto altro che chiacchierare di quanto amasse gli eroi e di quanto volesse essere come loro. Touya aveva pensato che fosse strano che il bambino non avesse ancora manifestato il suo Quirk, ma c’erano diversi casi in cui comparivano in ritardo. Probabilmente era per quella ragione che Inko lo aveva portato dal dottore. “Capisco,” disse in fine, guardando mentre Inko continuava a piangere. Alla vista gli si strinse il petto. Lui… lui aveva pensato che suo padre fosse un’anomalia, che la maggior parte dei genitori non fosse ossessionata dai Quirk dei loro figli. Non avrebbe mai pensato che Inko, tra tutti, potesse concentrarsi tanto sul fatto che suo figlio non ne aveva uno. Avrebbe dovuto essere felice perché suo figlio era sano, incredibilmente intelligente e uno dei bambini più gentili che Touya avesse mai incontrato.

 

Invece, stava piangendo mentre Izuku, suo figlio, stava senza dubbio facendo la stessa cosa nella sua camera.

 

“Vado solo un attimo…” fece un gesto verso la stanza di Izuku e Inko lo guardò a malapena, sedendosi sul divano e continuando a piangere. “Izuku?” Entrò nella camera da letto e gli si spezzò il cuore alla vista del bambino rannicchiato su se stesso sotto le coperte. “Oh, Izuku.”

 

Merda, Fuyumi è sempre stata più brava di lui con sta roba.

 

Si sedette sul bordo del letto, attendo a non sedersi sul bambino, e gentilmente appoggiò una mano sulla sua schiena. “Izuku, non tutti hanno Quirk come si vede nei film. Molte persone hanno Quirk che nemmeno si notano o che non li aiutano nella vita di tutti i giorni. Alcune persone,” si fissò le mani e deglutì con difficoltà. “Alcune persone evitano di usare i loro Quirk di proposito. Non hai bisogno di un Quirk per vivere la vita che desideri, Izuku.”

 

Touya si zittì quando vide del movimento sul letto, sorridendo agli occhi verdi e lucidi di Izuku che lo spiavano tra le pieghe della coperta. “Davvero?”

 

“Certo!” Disse dolcemente, scompigliando i capelli del bambino che si stava lentamente sedendo. “Hey, vuoi dormire da Shouto sta sera?” Voleva far uscire il bambino dall’appartamento per evitare che vedesse la delusione di Inko. Sapeva, logicamente, che lei era solo sconvolta e turbata per suo figlio ma… ma la sua reazione lo toccava troppo da vicino al momento e non voleva che Izuku si sentisse di aver fatto qualcosa di sbagliato.

 

Izuku si morse un labbro e scosse la testa. “No… voglio stare con la mamma,” mormorò.

 

Touya voleva fare una smorfia ma si sforzò di sorridere. “D’accordo. Beh, perché non guardi quel video di All Might che ti piace tanto?” Izuku annuì e Touya si sporse per prendere il bambino in braccio. Si alzò e uscì dalla stanza di Izuku per metterlo sulla sedia della scrivania e fece partire il video di All Might che Izuku aveva guardato mille volte. “Bene, è a posto?” Izuku annuì e Touya gli sorrise prima di alzarsi in piedi e guardare Inko negli occhi. Fece un gesto verso la cucina. “Devi dire ad Izuku che non avere un Quirk è okay, d’accordo?” Inko singhiozzò a quelle parole e Touya sospirò. “Midoriya-san, Izuku deve sapere che non c’è nulla di sbagliato nel non avere un Quirk. Devi sorridere e fare tutto il possibile per farlo stare meglio. Puoi farlo?”

 

Il labbro inferiore di Inko tremolò ma annuì. Anche Touya annuì e si girò per vedere Izuku completamente incantato dal video. “Izuku, ci vediamo domani mattina! Passate una buona serata. Midoriya-san, grazie mille per esserti presa cura di Shouto.” 

 

Shouto era raggomitolato sul divano quando Touya entrò e si sedette vicino a suo fratello. “Vuoi dirmi cos’è successo oggi?”

 

Shouto si accoccolò al fianco di Touya, che mise un braccio attorno al suo fratellino. “Izuku era triste,” disse lentamente, le manine che stringevano la maglia di Touya. “Zia Inko è venuta a prendere Izuku prima, e quando è tornato era strano… poi ci ha detto che non aveva un Quirk e che non ne avrebbe mai avuto uno e Kacchan si è arrabbiato ed è stato cattivo con Izuku…” Shouto tirò sul col naso e Touya abbracciò forte suo fratello.

 

“Shouto, mi spiace che Katsuki sia stato cattivo con Izuku. È una situazione difficile e Izuku sarà triste per un po’. Devi solo essere lì per lui e mostragli che non è cambiato niente. Okay?”

 

Shouto annuì e si accoccolò di più al fianco di Touya. Rimasero abbracciati per dieci minuti buoni, finché Touya non si allontanò dal fratello per iniziare a preparare la cena. “Sho, perché non scegli cosa vedere sta sera?” 

 

Il bambino corse verso la televisione e iniziò a cercare tra i mille DVD che avevano comprato. Touya tirò fuori degli avanzi del giorno prima e li riscaldò. “Touya?” Disse Shouto all’improvviso, la voce tanto bassa e timorosa che Touya lasciò il cibo e si girò verso suo fratello. Shouto non alzò gli occhi dal DVD, ma continuò a parlare. “Kacchan e Izuku vogliono fare gli eroi da grandi.”

 

“Si, è vero.” Concordò Touya.

 

“Non… non voglio che siano come papà,” sussurrò, le manine che si stringevano sulla custodia del DVD. “Ma se fossero come All Might…”

 

“Vuoi che diventino eroi come All Might?”

 

Shouto annuì e si morse un labbro. “Touya?”

 

“Si?”

 

“Mi odieresti se ti dicessi che anche io voglio essere come All Might?”

 

A quelle parole Touya abbandonò completamente la cena, camminando velocemente verso il fratello e inginocchiandosi davanti a lui. “Shouto, non ti odierò mai. Non importa cosa fai.” Shouto continuava ad essere preoccupato e Touya gli fece un sorriso rassicurante. “Shouto, voi diventare un eroe?” Shouto annuì e a Touya sprofondò il cuore. Impiegò un paio di secondi per registrare il movimento e sorridere di nuovo. “Okay. Beh, allora dovremmo impegnarci per farti diventare il prossimo All Might.

 

 

 

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N/t: Scusate per il ritardo! Ieri sono rimasta senza pc, perciò non sono riuscita ad aggiornare >-<

Aah, povero Izuku. Che succederà ora tra lui e Katsuki? 

Lasciate pure una recensione, anche solo per dire se la storia vi sta piacendo (o non vi sta piacendo, anche se spero di sì).

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Capitolo 8
*** Prima Parte: Capitolo Otto ***


Prima Parte: Capitolo Otto 

 

La settimana dopo fu un bel test per la pazienza di Touya. Izuku era silenzioso mentre andavano a scuola la mattina e Katsuki camminava pestando i piedi davanti a loro, occasionalmente lanciando occhiatacce nella direzione di Izuku.  Katsuki non andava più a casa di Inko dopo la scuola e Shouto iniziò ad aspettare Touya fuori dalla porta dell’appartamento. Inko era ancora lacrimante e non parlava molto con Touya e Izuku non veniva mai a salutarlo. Shouto gli raccontava della sua giornata con voce tenue a cena e Touya dovette tenere il suo Quirk sotto controllo quando sentì che Katsuki aveva detto a tutta la classe che Izuku non aveva un Quirk e tutti i bambini avevano riso di lui. E ciò che era peggio, nessun insegnate aveva fatto nulla per fermarli.

 

Questo lo fece incazzare.

 

“Shouto, perché non giochi con Izuku ancora un po’,” disse Touya quel venerdì, sorridendo mentre entrava nell’appartamento di Inko. Shouto aggrottò le sopracciglia ma annuì subito e si diresse esitante verso la stanza di Izuku, chiudendo la porta dietro di lui. Era un bambino intelligente. Sapeva che Touya voleva parlare privatamente con Inko e Izuku probabilmente non doveva sentire la conversazione.

 

“Touya? Qualcosa non va?”

 

Lui fece una smorfia e scosse la testa. “Io… Inko, ti ha contattato qualcuno dalla scuola?

 

“Contattato? Per cosa?” Chiese Inko, gli occhi che si spalancavano mentre si torceva le mani.

 

“Shouto è preoccupato per Izuku e per cosa sta succedendo a scuola,” disse Touya a voce bassa. Inko corrucciò il volto preoccupata e si morse un labbro. “In qualche modo è venuto fuori che Izuku non ha un Quirk e lo stanno prendendo in giro.”

 

Inko nascose immediatamente il viso nelle mani e iniziò a singhiozzare. “Io- io non so cosa fare! Lui è così triste e non so cosa dire per farlo sentire meglio! Com’è potuto succedere?”

 

Touya prese un respiro profondo e espirò lentamente, sperando di calmarsi prima che dicesse qualcosa di cui si sarebbe pentito alla buona donna di fronte a lui. “Tutto quello che puoi fare è accettare Izuku per quello che è e fare tutto il possibile per proteggerlo,” disse infine. Mentre Inko continuava a piangere, Touya si chiese se Inko avesse avuto tempo per elaborare per conto suo il cambiamento che stava avvenendo nelle loro vite. Sapeva che lei andava a lavorare presto e che finiva prima che i bambini tornassero da scuola. Rimaneva a casa con Izuku tutti i weekend.

 

Magari aveva solo bisogno di un po’ di tempo per sé.

 

“Midoriya-san, i bambini non vanno a scuola domani. Che ne dici se Izuku dormisse da noi sta sera?”

 

Inko non rispose per qualche secondo, facendo dubitare Touya che avesse sentito l’offerta, ma poi annuì lentamente. Tirò su col naso e spostò finalmente la mano per guardarlo in faccia. “Io- si, va bene. A Izuku farà piacere.”

Touya le fece un grande sorriso. “Si, sono sicuro che a Shouto piacerà da matti. Aiuto Izuku a preparare un paio di cose e andiamo.” Inko annuì di nuovo e si sedette lentamente sul divano mentre Touya bussava sulla porta di Izuku prima di entrare. Shouto era seduto sul letto vicino a Izuku che stava fissando il pavimento, parlottando sottovoce. “Izuku, passerai la sera con me e Shouto, va bene?” Izuku annuì lentamente e Touya sospirò di sollievo mentre prese lo zaino di All Might di Izuku e lo passò a Shouto. “Sho, perché non aiuti Izuku a scegliere alcune cose per stanotte? Possiamo ordinare una pizza e guardare un film… hey, Izuku, vuoi scegliere il film? Io e Sho stiamo cercando di recuperare le cose che non abbiamo visto e scommetto che tu hai qualche buona idea.” Izuku alzò lentamente la testa e, per la prima volta in una settimana, vide i suoi occhi brillare di emozione. Saltò giù dal letto e corse verso la sua libreria, che Touya notò essere piena di fumetti, serie di libri per bambini e vari film. Izuku rovistò tra i film prima di sceglierne uno e voltarsi verso Touya con un sorriso accecante. Anche Touya gli sorrise e Izuku iniziò a chiacchierare con Shouto mentre prendeva vestiti da mettere nello zaino. Dopo un paio di minuti, chiuse lo zaino e se lo mise sulle spalle. “Hai lo spazzolino?” Chiese Touya e sorrise divertito quando gli occhi di Izuku si ingrandirono e lui corse fuori dalla stanza. “Andiamo, Sho. Che pizza vuoi?”

 

“Quella che vuole Izuku.”

 

“Ah, gli lasci scegliere sia la cena che e il film?”

 

Shouto annuì mentre i due uscivano dalla stanza, trovando Inko con gli occhi ancora rossi, inginocchiata vicino a Izuku a parlargli dolcemente. Controllò che avesse tutto e si chinò per abbracciare forte suo figlio, augurandogli di divertirsi. “Grazie,” gli sussurrò, mentre Izuku prese la mano di Shouto e lo trascinò verso la porta.

 

Touya le fece un piccolo sorriso prima di seguire i bambini e chiudere la porta dietro di lui. Shouto e Izuku lo stavano aspettando impazientemente fuori dal loro appartamento e Touya fu veloce ad inserire la chiave e a farli entrare. “Perché voi due non andate nella stanza di Shouto e io ordino la pizza?”

 

Durante il corso della serata, Izuku si ritrasformò lentamente nel bambino che Touya aveva incontrato qualche mese prima. Il film di supereroi che aveva scelto (Touya non era per nulla sorpreso) era interessante, ma lo era ancora di più quando avevi Izuku che lo spiegava dettaglio per dettaglio a Shouto. Touya sapeva che il bambino era intelligente, ovviamente, ma diventò ancora più chiaro quando Izuku iniziò a paragonare i Quirk del film con quelli dei veri eroi, il modo in cui differivano e come gli eroi potessero usare i loro Quirk in vari modi.

 

Beh, se il bambino non avesse trovato un modo per diventare un eroe, aveva sicuramente la carriera di consulente di Quirk davanti.

 

“State comodi?” Chiese Touya quella notte, quando Shouto e Izuku si accoccolarono nel letto di Shouto. Lo guardarono entrambi con occhi pieni di sonno prima di annuire. Shouto sbadigliò lentamente, simile a un gattino, mentre Touya spegneva la luce e chiudeva la porte.

 

Sembrava che la notte fuori casa avesse aiutato Izuku. Sperava che aiutasse anche Inko.

 

Ora, aveva un altro problema di cui occuparsi.

 

“Touya, Katsuki può stare da te questa sera?” Chiese Mitsuki, la voce ferma ma un po’ esausta quando Touya arrivò a lavoro la settimana dopo. “Chiederei a Inko ma…” si interruppe e si accigliò. “Non so cos’è successo tra quei due, ma è dannatamente difficile convincere Katsuki a stare con Izuku. So che non dovrei assecondare i suoi capricci ma sta anche avendo dei problemi a controllare il suo Quirk…”

 

Le sopracciglia di Touya si alzarono sentendo quella donna così sicura di sé parlare con tanta incertezza. Sembrava veramente confusa su cosa stesse succedendo tra Izuku e Katsuki e frustrata perché non sapeva come migliorare la situazione. E, inoltre, era preoccupata per il Quirk di Katsuki. Touya doveva ammetterlo, le abilità del moccioso biondo lo avevano impressionato ma lo avevano anche fatto preoccupare su come avrebbero potuto influenzare suo fratello.

 

All’improvviso, ebbe la terribile visione di un Katsuki adulto, con le braccia conserte e un ghigno sul volto. Forti esplosioni scoppiavano tutte intorno a lui e lui rideva. Un bambino gli correva incontro, emozionato di incontrare il suo eroe, solo per incontrare uno sguardo truce e noncurante. 

 

Vide Katsuki come un altro Endeavor.

 

E Touya sapeva che non avrebbe mai permesso che accadesse.

 

“Può rimanere,” disse, senza nemmeno essersi accorto che Mitsuki aveva smesso di parlare minuti prima e realizzando che stava succedendo qualcosa tra i bambini che lei non sapeva. “Sapevi che Inko aveva portato Izuku dal dottore la settimana scorsa?” Mitsuki aggrottò le sopracciglia. Beh, quello era un no. “A quanto pare Izuku… non ha un Quirk. Ed ha causato un po’ di problemi a scuola.”

 

Mitsuki rimase a bocca aperta, gli occhi sgranati mentre processava le parole. “Izuku non ha un Quirk… e a scuola…” prese un grande respiro e chiuse gli occhi. “Katsuki è arrabbiato perché Izuku non ha un Quirk. E suppongo che sia la ragione per cui Izuku sta passando un brutto momento… e Shouto? Come ha reagito?”

 

Touya studiò la donna, insicuro di cosa volesse sentirsi dire. “È triste per Izuku. Confuso per… tutto quello che sta succedendo.”

 

Mitsuki annuì lentamente. “Capisco. Beh,” si sforzò di sorridere. “Grazie per aver acconsentito a badare a Katsuki sta sera. Con il moccioso farò i conti domani.”

 

‘Noi faremo i conti domani’.

 

Touya sentì piccole fiamme esplodere nei suoi palmi mentre veniva riportato indietro a quando era disteso sul pavimento, suo padre torreggiava su di lui alla fine di una delle loro sezioni di ‘allenamento’. A quando non sentiva altro che dolore in tutto il corpo e il sapore del suo stesso sangue.

 

“Vediamo come va stasera,” Touya si ritrovò a parlare, la voce bassa e ostile. Mitsuki sembrò sorpresa, ma Touya stava forzando la sua mente lontana dai ricordi di suo padre e non lo notò. “Magari passare del tempo con Shouto lo aiuterà.”

 

“Io- forse, ma mio figlio è-“

 

“Testardo e crede che il suo Quirk lo renda speciale,” sbottò Touya. “I suoi insegnati e i suoi compagni gli dicono che è migliore di chiunque altro perché ha un Quirk potente. Pensa che sia migliore di Izuku e dei suoi compagni. So come ci si sente,” ma, ovviamente, Touya crebbe in un ambiente familiare che gli mostrò quanto non fosse speciale.  “Magari stare con qualcuno che ha un Quirk altrettanto potente lo aiuterà a capire.”

 

“Tu… stai parlando di te?” Chiese Mitsuki, abbastanza esterrefatta dal modo schietto in cui Touya aveva parlato di suoi figlio e da ciò  che aveva appena ammesso. “Io e Masaru siamo ben coscienti dei problemi di nostro figlio. Non sapevo di Izuku e puoi giurarci che ce ne occuperemo. Ma crescere mio figlio è compito mio, capito?”

 

“Bene.” D’accordo, magari Touya era andato un po’ oltre. “Katsuki starà con noi stasera. Ma non tollererò che turbi Shouto in nessun modo e questo include prendere in giro Izuku.”

 

“Bene.”

 

Non parlò con Mitsuki o Masaru per il resto della giornata. Uscì prima da lavoro così che potesse andare a prendere Shouto e Katsuki a scuola, ovviamente dopo aver chiamato Inko e averle detto che non doveva prendersi cura di Shouto. Katsuki non sembrò sorpreso di vederlo fuori dalla scuola e Touya immaginò che Mitsuki gli avesse detto che sarebbe stato con Touya ancora prima di chiedergli il favore. Shouto sorrise emozionato quando lo vide. “Touya!”

 

“Hey, Sho,” Touya sorrise, scompigliando i capelli di suo fratello. “Katsuki starà con noi stasera, okay?” Touya fece una smorfia quando vide il sorriso sul viso di Shouto attenuarsi, ma il bambino annuì e diede un occhiatina a Katsuki. Il biondo aveva le braccia incrociate e stava guardando male il marciapiede, ma non provò ad andarsene senza di loro. “Katsuki! Cosa vorresti per cena?”

 

“Boh, chissene.”

 

“C’è qualcosa che non ti piace?”

 

“Fai quello che vuoi.”

 

Il sopracciglio di Touya ebbe un tic. “Quindi posso metterti davanti qualsiasi cosa e la mangerai?” Il bambino continuò a fare il broncio e Touya era tentato di mettere la sua cazzo di scarpa nel piatto del bambino. Uno strattone alla sua maglia lo fece guardare verso suo fratello. “Sho?”

 

“A Kacchan piace il piccante.”

 

“Oh,” sbatté le palpebre. “Grazie per avermelo detto. Farò qualcosa che piace a entrambi, okay?” Shouto annuì con decisione e prese la mano di Touya. “Katsuki. Andiamo.”

 

“Ciao, Izuku!” Disse Shouto alzando la voce, Touya non lo aveva mai sentito parlare con un tono così alto. Touya seguì lo sguardo di Shouto e vide Izuku abbassare la testa e stringere forte la mano di Inko. Inko incontrò i suoi occhi e gli fece un piccolo, triste sorriso prima di andare via.

 

Perfetto.

 

“Deku…” borbottò Katsuki, lanciando un’occhiataccia a Izuku. Touya si congelò nel sentire la parola.

 

Deku?

 

“Non chiamarlo così!” Scattò Shouto, la mano che si stringeva attorno a quella di Touya mentre guardava male il biondo. “Quello non è il suo nome!”

 

“Si, invece!” Disse Katsuki in tono rabbioso, piccole esplosioni che gli scoppiettavano nei palmi. Shouto indietreggiò dal calore anche se era in grado di regolare la propria temperatura e non gli avrebbe dovuto dare fastidio. “È su i suoi vestiti!”

 

“C’è scritto Izuku!”

 

“Inutile Deku!”

 

“Non-“

 

Okay, quello era troppo.

 

Touya lasciò la mano di Shouto e si inginocchiò, lasciando che il suo fuoco divampasse. Luminose fiamme blu danzarono sulla sua pelle, facendola crepitare e scoppiettare. “Touya!” Shouto gridò terrorizzato.

 

Ma, per una volta, Touya non era preoccupato per suo fratello.

 

“Non sei l’unica persona con un Quirk potente, Katsuki,” sbottò, lasciando che tutte le fiamme si estinguessero tranne quelle sulle sue mani. Katsuki le fissò con ammaliato orrore. “Ma avere un Quirk potente è tanto un peso quanto un dono. Puoi ferire le persone se non sai usarlo correttamente. Puoi ferire te stesso. Devi avere disciplina. Imparare come controllarlo. Se non lo fai, finirai col farti più nemici che amici.”

 

Il broncio indignato di Katsuki ritornò e lui incrociò le braccia al petto. “Lo controllerò! Diventerò migliore di All Might!”

 

“All Might tratta le persone nel modo in cui tu tratti Izuku?” Gli chiese Touya, facendo finalmente estinguere le fiamme. Merda, doveva metterci sopra qualcosa prima che lasciassero una cicatrice. Shouto si lanciò in avanti, allacciando le braccia al collo di Touya e nascondendo il viso nella sua spalla. Touya sussultò colpevole mentre avvolgeva le braccia intorno al corpicino tremante di Shouto. Comunque, non aveva ancora finito con Katsuki. “All Might non chiamerebbe mai qualcuno Deku solo perché non ha un Quirk. Non gli farebbe mai del male per quello, non smetterebbe di essere suo amico. Sai chi lo farebbe?” Touya prese un respiro profondo e tenne Shouto vicino a lui. “Endeavor. Endeavor è uno stronzo che farebbe del male a qualcuno solo perché è più debole. Gli farebbe del male. È così che vuoi diventare? Vuoi essere il prossimo Endeavor?” Le braccia di Katsuki gli erano cadute lungo i fianchi mentre Touya parlava e ora il bambino stava scuotendo la testa freneticamente. “Bene. Allora smettila di comportarti come lui.”

 

Si alzò, prendendo in braccio l’ancora tremante Shouto, che istintivamente allacciò le gambe alla vita di Touya. “Ora, dovremmo andare a casa. E Katsuki?” Il biondo guardò lentamente verso di lui, gli occhi bagnati e confusi. “Non serve un Quirk per essere un eroe. Se sei veramente amico di Izuku, dovresti aiutarlo e non cercare di fargli del male.”

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Capitolo 9
*** Prima Parte: Capitolo Nove ***


Prima Parte: Capitolo Nove

 

Touya fu sia orgoglioso che sconvolto nel vedere che le cose iniziarono a tornare… normali dopo la notte che Katsuki passò da loro. Il rumoroso biondo era stato sorprendentemente silenzioso quando arrivarono all’appartamento di Touya e Shouto, che era probabilmente una cosa positiva considerando quanto sconvolto fosse stato Shouto al piccolo spettacolo di Touya. Katsuki si gettò sul divano e fissò la televisione mentre Touya iniziava a preparare la cena, azione resa difficile da Shouto che si rifiutava di lasciarlo andare. Il suo fratellino aveva inizialmente preso la sua mano, ma quando Touya aveva emesso un gemito di dolore, lo aveva lasciato e gli si era attaccato alla maglia. I tre mangiarono in silenzio finché Touya offrì a Katsuki di scegliere un film. Il bambino lo fece senza una parola e ritornò sul divano, questa volta portando Shouto con se mentre Touya lavava i piatti. Touya vide con la coda dell’occhio che suo fratello continuava ad agitarsi, anche se Katsuki gli stava bisbigliando qualcosa. Shouto gli rispose nelle stesso tono, stando attento che Touya non sentisse cosa stessero dicendo, e Touya continuò a pulire in cucina. Quando finalmente si unì ai bambini sul divano, Shouto si accoccolò  immediatamente al suo fianco. Touya ridacchiò in risposta mentre avvolgeva il braccio intorno al suo fratellino e iniziarono a guardare il film che Katsuki aveva scelto.

 

Shouto aveva iniziato a calmarsi alla fine delle due ore dell’ennesimo film di supereroi ed era pronto a lasciare il fianco di Touya durante i titoli di coda. Lui e Katsuki scomparirono nella stanza di Shouto e Touya alzò gli occhi al cielo quanto si rese conto che i bambini stavano recitando il film che avevano appena visto e che stavano usando i giocattoli che aveva comprato a Shouto come civili da ‘salvare’.

 

Ora che Shouto era distratto, Touya si infilò in bagno e si tolse delicatamente la maglia, sibilando quando realizzò che alcune fibre si erano fuse con la sua pelle. Sospirò mentre le estrasse e tirò fuori la crema per le ustioni che aveva messo nel kit del pronto soccorso- la crema che non aveva dovuto usare da quando se n’erano andati.

 

Shouto e Katsuki continuarono a giocare finché Touya non li fece finalmente andare a letto ed era dannatamente sicuro che avessero continuato in segreto, se le occhiaie del mattino dopo potevano essere di qualche indicazione. Pensò di dirgli qualcosa, ma immaginò che l’essere esausti sarebbe stata una punizione sufficiente.

 

Quando si udì un bussare famigliare alla porta, Touya guardò severamente Katsuki prima di aprire. Izuku lo osservò con preoccupazione mentre si mordeva il labbro inferiore. “Io… uh, io stavo per andare a scuola...”

 

“Come tutte le mattine,” rispose Touya, mettendo una mano sui soffici capelli verdi. “Anche Shouto e Katsuki sono pronti. Voi due, andiamo!”

 

“Ciao,” disse Shouto stancamente mentre usciva dalla porta.

 

“Ciao, Shouto!”

 

Katsuki seguì Shouto fuori dalla porta e il sorriso di Izuku scomparve immediatamente. Iniziò ad agitarsi nervosamente, guardando Touya e poi il terreno prima di prendere un bel respiro. “Ciao, Kacchan!”

 

Katsuki si fermò quando i suoi occhi incontrarono Izuku. Shouto si avvicinò al fianco di Touya guardando i suoi amici con cautela. Dopo qualche secondo di silenzio, Touya era pronto a intervenire, ma Katsuki lo sorprese facendo un lento cenno del capo. “Zuku.”

 

Izuku si illuminò e Shouto sorrise. Touya alzò gli occhi al cielo. “D’accordo, andiamo prima che siate tutti in ritardo.”

 

Dopo di quello, tutto sembrò tornato alla normalità tra i tre. Katsuki si unì di nuovo a Shouto nell’andare a casa di Izuku dopo la scuola e decisero che volevano fare pigiama party tutti insieme il più spesso possibile. Inko mise la regola che i bambini potessero dormire a casa dagli altri solo nei fine settimana ed aveva acconsentito a farli stare da lei il primo venerdì. Mitsuki si era velocemente prenotata per il venerdì dopo e Touya se li trovò tutti e tre il venerdì successivo.

 

“Dobbiamo parlarti,” disse Katsuki in modo imperioso, mentre conduceva Shouto e Izuku fuori dalla cameretta di Shouto, e si piantò davanti a Touya con le mani sui fianchi. Touya alzò un sopracciglio divertito, chiuse il libro che stava leggendo e rivolse tutta la sua attenzione ai tre bambini.

 

“E cosa posso fare per voi?” chiese inclinando la testa.

 

“Vogliamo che ci alleni.”

 

Touya sbatté le palpebre. “Scusa?”

 

“Vogliamo diventare eroi!” Proclamò Katsuki raddrizzando la schiena. Touya avrebbe riso se non fosse stato occupato a cercare di capire il senso delle parole che stavano uscendo dalla bocca del bambino. “E Izuku deve imparare a combattere! Shouto ci ha detto che potevi aiutarci perché avevi già fatto un allenamento!”

 

Le sopracciglia di Touya si alzarono e voltò la testa verso suo fratello. Shouto fissò intensamente il pavimento, evitando il suo sguardo. Beh, sembrava che suo fratello non volesse ammettere che anche lui era stato allenato.

 

“Quindi? Lo farai?”

 

Touya fece un sospiro profondo mentre studiò i tre bambini. Aveva detto che avrebbe fatto tutto il necessario per aiutare Shouto a raggiungere il suo sogno- anche se quel sogno era essere un eroe. Non saprà molto del lato di ghiaccio di suo fratello ma potrebbe aiutare con il fuoco. Era sicuro che il ghiaccio non sarebbe stato così diverso. E per Katsuki, sapeva che poteva aiutare il bambino a controllare e trovare i limiti del suo Quirk. Anche Izuku avrebbe potuto aiutarlo, sia con Shouto che Katsuki.

 

Il problema era…

 

“Se Inko e i tuoi genitori sono d’accordo,” disse, rispondendo a Katsuki, “allora vi allenerò quando alleno Shouto. Ma voi tre dovete trovare qualcuno che vi alleni nel corpo a corpo. Non so come combattere senza usare il mio Quirk e non posso insegnarvelo. Ci state?”

 

Katsuki annuì e Izuku saltò su e giù mentre esultava. Katsuki urlò al suo amico di calmarsi e i due iniziarono a litigare ma Touya non si scomodò a intervenire. Non quando vide il modo in cui le spalle di Shouto si incurvarono e come si mordeva il labbro inferiore. “Sho?”

 

Shouto si trascinò vicino a Touya quando Izuku e Katsuki corsero nella sua camera per continuare a giocare al gioco che consisteva nel saltare dal letto di Shouto ai cuscini che avevano messo sul pavimento della cameretta. “Hey, che succede?”

 

Shouto si guardò dietro, assicurandosi che i suoi amici non fossero nelle vicinanze, poi si sporse in avanti per bisbigliare: “Io… io ho paura del mio fuoco.”

 

Touya annuì. Non era una novità che Shouto fosse spaventato di usare la metà di fuoco del suo Quirk- quella era stata una cosa che aveva reso suo padre furioso quando vivevano a casa e la reazione che Shouto aveva avuto quando Touya aveva usato il suo Quirk era stata una conferma sufficiente. “Allora non lo useremo.” La testa di Shouto scattò in su e fissò Touya in confuso stupore. Touya gli fece un piccolo sorriso, sapendo che suo fratello stava probabilmente rivivendo alla reazione che suo padre aveva quando non usava il fuoco. “Ci concentreremo sul tuo ghiaccio prima e poi, quando sarai a tuo agio, proveremo semplici esercizi col fuoco. Va bene?”

 

Shouto continuò a fissarlo con ad occhi spalancati e Touya desiderò con tutto se stesso che suo fratello non stesse indossando le lenti, così che potesse vedere i veri colori dei suoi occhi e cercare di capire cosa stesse pensando. E poi Shouto si lanciò in avanti, stringendo le braccia attorno al collo di Touya, e Touya si sentì rilassare. “Grazie,” bisbigliò Shouto.

 

“Shouto! Vieni!”

 

Shouto si sciolse dall’abbraccio di Touya e si asciugò velocemente gli occhi umidi. “Arrivo!”

 

Touya poté solo scuotere la testa e ridere quando Shouto corse nella sua camera e saltò su un sorridente Izuku.

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Capitolo 10
*** Prima Parte: Capitolo Dieci ***


N/A: Capitolo corto, ma mi farò perdonare nel prossimo capitolo… perché nel prossimo capitolo arriverà finalmente una certa persona!

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Prima Parte: Capitolo Dieci

 

 

“Pronto?”

 

“Fuyumi?”

 

“… Touya?”

 

Touya fece una smorfia quando sentì tirare sul col naso attraverso il ricevitore. “Hey,” disse con calma, gli occhi che si spostavano sulla porta chiusa della camera da letto, dove Shouto si stava preparando per uscire. “Ho pensato… beh, è l’ottavo compleanno di Shouto e ho pensato…”

 

“Non hai chiamato per il settimo,” sbottò Fuyumi e Touya sussultò al veleno che sentì nella sua voce. “Non capisco perché dovrebbe essere diverso dall’ottavo.”

 

Era vero che non aveva contattato sua sorella o suo fratello se non poco dopo la loro partenza. In effetti, era passato più di un anno a questo punto. Aveva pianificato di chiamarli, ma Endeavor aveva tenuto una conferenza stampa, parlando di come suo figlio maggiore fosse ‘mentalmente instabile’ e avesse ‘rapito’ suo figlio minore in un impeto di rabbia. Aveva dichiarato che era preoccupato per la salute di Shouto in un discorso impressionante, che convinse ogni eroe del Paese a cercare i fratelli Todoroki.

 

Ma aveva fatto un grosso errore.

 

Endeavor, che non aveva voluto ammettere di aver aspettato mesi per denunciare la scomparsa dei suoi figli, aveva detto che l’incidente era avvenuto una settimana prima della conferenza stampa. Una settimana. Per quello, chiunque vedesse i fratelli Yamada come potenziali candidati ad essere i fratelli Todoroki, veniva sviato dal fatto che i due avevano vissuto nel loro piccolo appartamento per mesi. Basti aggiungere il fatto che Touya aveva documenti molto credibili e che erano registrati nella famiglia degli Yamada, e che Touya era formalmente due anni più grande di quanto fosse veramente, e nessuno indagava a fondo.

 

Anche se Touya era sicuro che Mitsuki sospettasse qualcosa.

 

Lei non gli chiese mai nulla.

 

Touya pensò che fosse meglio non correre rischi finché il tutto non si fosse calmato. Aveva tenuto il telefono usa e getta che suo zio gli aveva dato e lo aveva messo in un cassetto, lo aveva spento e lo controllava solo una volta a settimana. Aveva un telefono normale, che usava per il lavoro e per parlare con i suoi amici… beh, lo avrebbe fatto se ne avesse avuti. Inko e Mitsuki erano sue amiche… circa. Erano più delle sorelle maggiori irritanti che gli dicevano costantemente cosa fare ma che erano sempre lì nel momento del bisogno.

 

Ma dopo un anno, Touya era abbastanza certo che fosse sicuro contattare Fuyumi e Natsuo. E quale giorno migliore che non il compleanno di Shouto?

 

Quindi, come prima cosa quella mattina andò a comprare un altro telefono usa e getta e chiamò sua sorella.

 

“La situazione era complicata,” risponde infine. “E con tutto quello che stava succedendo con Endeavor-“

 

“Papà era agitato,” sibilò Fuyumi. “Io ero agitata! Avresti potuto essere morto Touya! E nessuno di noi lo avrebbe saputo perché non abbiamo idea di dove sei o di che nome usi! Se dovesse succedere qualcosa e Shouto venisse affidato a degli sconosciuti? E se-“

 

“Shouto non è stupido, Fuyumi,” scattò Touya stringendo il telefono che aveva in mano. “Se mi succede qualcosa sa chi contattare.” Touya non menzionò che quella persona era in realtà Inko. Aveva mostrato a Shouto il cellulare usa e getta con il numero di Fuyumi e il numero di suo zio. Touya gli aveva detto che se fosse successo qualcosa, avrebbe dovuto chiamare prima lo zio e poi Fuyumi.

 

E poi doveva disfarsi del telefono e andare da Inko.

 

“Beh, semplicemente fantastico!” Sibilò Fuyumi tra le lacrime. “Non sa neanche chi siamo, Touya! Lo hai portato via più di un anno fa e gli hai impedito di parlare con noi e di vederci! Lui-“

 

“Me ne sono andato per una ragione, Fuyumi,” rispose Touya lentamente. La rabbia gli stava bruciando nelle vene, rabbia perché sua sorella pensava che volesse veramente tenere Shouto lontano da lei e Natsuo. Dopo tutto quello che ha fatto per mantenere Shouto al sicuro… e Fuyumi alla fine era d’accordo con lui! Anche lei disse che doveva pendere Shouto e andarsene. “Lo sai.”

 

“Lo so, è solo… Non pensavo te ne saresti andato per così tanto.”

 

Cristo Santo. Perché aveva pensato che sarebbe stato facile? “Fuyumi vuoi parlare con Shouto?”

 

“Si!”

 

“Fammi parlare prima con Natsuo.”

 

Ci fu uno sbuffo e il suono di passi. “Natsuo?” chiamò Fuyumi dolcemente. Touya non poté capire le altre parole ma ci fu un forte urlo e il suo di qualcosa che colpiva il telefono.

 

“Touya?”

 

“Ciao, fratellino.”

 

Dopo aver parlato con Natsuo, che era tanto arrabbiato con lui quanto Fuyumi ma che lo perdonò molto più velocemente di sua sorella, Touya chiamò Shouto e gli passò il telefono. Shouto era diffidente all’inizio, dicendo solo un paio di parole e ascoltando Fuyumi che gli diceva quanto le era mancato tra le lacrime. Non fu finché sentì Fuyumi fare domande su dove si trovassero e se Shouto andasse a scuola che Touya pensò fosse meglio intervenire. Si schiarì la voce e fece un passo avanti ma Shouto parlò chiaramente per la prima volta da quando aveva preso in mano il telefono. “Non te lo dico. Io e Touya stiamo bene. Mi aiuterà a diventare un eroe.” Touya si fermò, sgranando gli occhi a suo fratello, ma Shouto continuò semplicemente a guardarlo. “No, Touya non mi ha detto di dirlo. Perché avrebbe dovuto dirmi di farlo? No… non lo so…” Shouto alzò gli occhi al cielo e Touya dovette reprimere una risata. Quella era una cosa che suo fratello aveva imparato negli ultimi mesi e lui sapeva che avrebbe dovuto farlo smettere, ma era troppo buffo. “Devo andare. Ti passo Touya.”

 

Touya prese il telefono lentamente, mentre Fuyumi continuava insistentemente a fare domande. Fece una smorfia prima di portare il telefono all’orecchio, pregando che non diventasse sordo alla fine della conversazione.

 

Già, sarebbe stato divertente.

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Capitolo 11
*** Prima Parte: Capitolo Undici ***


Prima Parte: Capitolo Undici

 

I due anni successivi furono abbastanza tranquilli e Touya non si vergognò ad ammettere di esserseli goduti. Shouto andava a scuola tutti i giorni con Katsuki e Izuku, la loro amicizia cresceva insieme a loro, e si univano a Touya per allenare i propri Quirk nel weekend. Lunedì, mercoledì e venerdì pomeriggio si allenavano nella palestra locale con un sensei che aveva acconsentito ad insegnare ai tre bambini il corpo a corpo.

 

Anche se ognuno pian piano migliorava i propri difetti, Shouto continuò a rifiutarsi di usare il fuoco a meno che non vi fosse costretto, e anche allora era solo per pochi secondi. Non lo usava mai quando era con Katsuki o Izuku e Touya notò come Shouto trasaliva quando vedeva le fiamme rosse e arancioni. Non era sicuro che Shouto sarebbe mai stato a suo agio usando il fuoco, ma Touya lo avrebbe aiutato con tutto quello che aveva. Sorprenderebbe sicuramente il villain contro cui potrebbe combattere e dovrebbe aiutare Shouto se si trovasse in una brutta situazione.

 

E, Touya doveva ammetterlo, era probabilmente una buona cosa che Shouto non usasse il suo fuoco regolarmente.

 

Endeavor non aveva mai reso pubblico quale fosse il Quirk del suo figlio minore, ma Touya era sicuro che le voci di qualcuno con un Quirk di ghiaccio e fuoco sarebbero arrivate all’uomo rivalendo la loro posizione. Meglio lasciar perdere.

 

Touya continuò a lavorare per i Bakugou, ma iniziò a lavorare anche come freelancer. Stava guadagnando abbastanza bene dal suo lavoro e poteva dire non essere tanto preoccupato di poter dare a Shouto tutto ciò di cui aveva bisogno quanto lo era stato l’anno precedente.

 

Si tenne in contatto con Fuyumi e Natsuo, anche se aveva quasi smesso per le continue domande di Fuyumi. Non osava impicciarsi quando parlava con Touya, ma lui era stato in grado di notare l’impazienza di Shouto nel modo in cui le sue risposte diventavano sempre più corte. Alla fine, Touya dovette dirle che se avesse continuato a curiosare, non avrebbero più chiamato.

 

Le domande si erano fermate, ma Shouto continuava a non essere molto incline a parlare con lei quando chiamava. Touya sapeva che gli piaceva chiacchierare con Natsuo, ma gli parlava come avrebbe fatto con qualche bambino della sua classe. Sapeva chi era ma non erano amici. Era una conversazione educata senza molta sostanza.

 

Touya non poteva evitare di sentirsi colpevole ogni volta che vedeva Shouto parlare con Fuyumi e Natsuo. Sapeva che Shouto non se li ricordava veramente, solo alcuni attimi di quando vivevano con i loro genitori. Fuyumi e Natsuo non avevano mai avuto un ruolo importante nella vita di Shouto da quando aveva cinque anni e disse più volte a Touya che non se li ricordava veramente, sapeva solo le storie che lui gli raccontava. Perciò, Touya si impegnò a dire a Shouto tutto quello che poteva su sua sorella e suo fratello… non che aiutasse molto.

 

“Sho, ho un colloquio di lavoro oggi pomeriggio e non so quanto durerà,” disse quella mattina mentre passò al bambino di dieci anni il suo zaino. “Ritorna qui dopo la scuola, okay? Se succede qualcosa-“

“Chiama la zia,” lo interruppe Shouto, alzando gli occhi al cielo mentre si metteva lo zaino in spalla. “Si, lo so. Me l’hai già detto,”

 

“Hey, impertinente,” ribatté Touya, mimando il tono di Shouto perfettamente. O, beh, magari era Shouto che stava mimando il tono di Touya. Stava diventando difficile da capire. “E se Inko non può rispondere-“

 

“Chiama zia Mitsuki,” sospirò Shouto, ma le labbra erano curvate in un sorriso. “Dici ogni volta la stessa cosa”. Bussarono alla porta e Shouto salutò Touya. “È ‘Zuku. Io vado.”

 

“Bene, d’accordo marmocchio. Stai attento.”

 

“Lo sono sempre,” disse, mentre apriva la porta e salutava il suo amico. Izuku infilò la testa in casa e salutò Touya prima di scomparire a cercare Katsuki, che li stava molto probabilmente aspettando con impazienza alla curva del quartiere.

 

Touya sospirò e raccolse le sue cose per andare a lavoro. Era stato un po’ diffidente nel lasciare che Shouto andasse a scuola solo con Izuku e Katsuki, ma sia Inko che Mitsuki lo avevano convinto. Avevano buoni argomenti, come il fatto che bambini più piccoli dei tre ragazzi facevano la breve strada verso scuola da soli, ma Touya era preoccupato che qualcuno avrebbe potuto riconoscere Shouto quando lui non era lì per aiutare il suo fratellino. Sapeva che quella  paura gli sarebbe rimasta e che prima o poi avrebbe dovuto lascar andare Shouto, ma aveva sperato che non avvenisse così presto. E, mesi dopo l’inizio del nuovo anno scolastico, non c’erano stati problemi.

 

Non che questo facesse scomparire la preoccupazione.

 

“Buongiorno!” Urlò Mitsuki quando Touya entrò nell’azienda quella mattina. Touya fece una smorfia. Dopo anni insieme alla donna, si potrebbe pensare che si fosse abituato ai suoi… modi esuberanti. Specialmente visto che Katsuki sembrava averli ereditati.

“Ancora d’accordo a tenere il moccioso venerdì?”

 

“Sì,” annuì Touya. Mitsuki e Masaru sarebbero andati fuori città per uno spettacolo quel weekend e Touya aveva acconsentito che Katsuki stesse con lui e Shouto venerdì sera. Inko avrebbe guardato Katsuki di sabato dopo l’allenamento con Touya. “Ho un colloquio questo pomeriggio per parlare di un servizio fotografico quindi ho detto a Shouto di andare direttamente a casa. Se lo vedi ciondolare in giro…”

 

“Lo spedisco a casa,” rispose Mitsuki con sorriso. “Con chi hai questo colloquio? Un cliente importante?”

 

Touya alzò le spalle e prese un sorso del caffè che aveva comprato mentre andava a lavoro. “Un tizio che sta aprendo un qualche tipo di attività o roba simile. Avrò più dettagli più tardi.”

 

Mitsuki sbuffò. “Beh, buona fortuna.” Controllò l’orologio e sospirò. “Io ho una riunione tra un paio di minuti.”

 

“Meglio andare prima che Masaru-san si arrabbi.”

 

Mitsuki rise. “Oh, mi piace farlo arrabbiare. Gli viene questo musetto che è proprio-“

“Non devi finire la frase,” disse Touya velocemente, facendo una smorfia. Aveva sentito di più degli affari privati della coppia Bakugou di quanto avesse mai voluto saperne. Il ghigno di Mitsuki si allargò. Si divertiva a mettere Touya a disagio.

 

“Si, d’accordo. Ci sentiamo dopo.”

 

“Ciao.”

 

Il giorno passò velocemente e Touya si trovò presto ad andare verso l’indirizzo del colloquio. Gli ci volle un’ora di treno per arrivarci e la sua mano si strinse sulla borsa mentre scese. Non era una buona zona, anche se era recentemente migliorata grazie a un nuovo eroe. Comunque, non voleva rischiare.

 

Guardò i numeri civici mentre passava gli edifici e, finalmente, trovò quello che stava cercando. Bastò un solo sguardò perché imprecasse sottovoce, furioso di aver sprecato il suo tempo per venire fino a qui.

 

Era un’agenzia.

 

Touya aveva reso molto chiaro sul sito e sui biglietti da visita che non, in nessun caso, fotografava eroi. Rimaneva lontano da quel mondo il più possibile. Eppure, eccolo qui.

 

Che cazzo di perdita di tempo.

 

Borbottando un’imprecazione, Touya girò i tacchi e iniziò a tornare alla stazione. Aveva fatto solo un paio di passi prima che qualcuno atterrasse sul marciapiede davanti a lui con una folata di vento. Touya scattò indietro, pronto a difendersi, ma invece incontrò un paio di occhi castano-dorati. “Yamada-san?” chiese il ragazzo, mentre un paio di enormi ali rosse si ripiegavano sulla sua schiena. “Lei è Yamada-san, vero? Ascolti, so che solitamente non accatta eroi come clienti-“

 

“Mai.”

 

“-ma mi piace veramente molto il suo lavoro e il fotografo è una delle poche cose che posso veramente scegliere quindi speravo molto che potremmo almeno fare il colloquio prima che mi dica di no.” Lo sguardo dorato gli cadde sul marciapiede e poi lo alzò di nuovo. “O che se ne vada, credo.”

 

Qualcosa riguardo a come aveva formulato la frase fece alzare un sopracciglio a Touya. Una delle poche cose che poteva scegliere? Touya non era un idiota. Solo perché non gli piacevano gli eroi non significava che non fosse aggiornato. Hawks si era recentemente diplomato da una delle più prestigiose accademie per eroi della nazione e si era fatto un nome da ancor prima. Più di una persona aveva dichiarato che avrebbe raggiunto la top ten a soli diciotto anni. Aveva impressionato ancora di più il pubblico dicendo che avrebbe aperto la propria agenzia invece di unirsi a una delle più famose, pur avendo ricevuto offerte da tutte.

 

Quindi perché diceva che era una delle poche cose in cui aveva scelta? Dal punto di vista di Touya, sembrava che il ragazzo se la stesse cavando piuttosto bene.

 

Comunque, essere attorno a un eroe, anche uno nuovo, era un rischio troppo grande. “Scusi. Non lavoro con gli eroi.” Fece un altro passo in avanti ma dovette bloccarsi quanto Hawks si voltò e gli si piazzò davanti un’altra volta. Il maledetto pennuto era veloce.

 

“Potremmo trovare una soluzione,” il ragazzo più giovane rispose velocemente, facendo a Touya uno di quei sorrisi che portavano la maggior parte delle persone a non vedere l’ora di fare qualsiasi cosa per il ragazzo. A Touya aumentò il battito e lui aggrottò la fronte, rimproverandosi. Non era il momento per quelle cazzate- specialmente con un nuovo eroe. “Nessuno deve sapere che le ha scattate lei. Potremmo renderlo anonimo. La pagherò il doppio di quello che chiede di solito.”

 

Touya deglutì. Non aveva disperato bisogno di denaro al momento ma non si sapeva mai cosa avrebbe riservato il futuro. Lui e Shouto potrebbero aver bisogno di scappare con solo un momento di preavviso e avere un gruzzoletto da parte sarebbe d’aiuto. Comunque…

 

“Perché non ci pensa?” Disse Hawks, probabilmente vedendo l’esitazione sul viso di Touya. “Ecco…” tirò fuori il cellulare e premette un paio di pulsanti. Dopo qualche secondo, il telefono di Touya iniziò a squillargli in tasca. “Quello è il mio numero privato. Possiamo discuterne ancora… mi può mandare un messaggio. Nessuno saprà neanche che siamo in contatto.”

 

Questo… questo era strano. Cosa potrebbe spingere un nuovo eroe a fare tanto solo perché Touya gli facesse qualche fotografia? Non aveva senso.

 

Beh, a meno che…

 

“Perché me?” Chiese in fine, la mano chiusa in un pugno. Poteva bruciare quelle dannate ali in meno di un secondo se i suoi sospetti si fossero rivelati fondati. Non credeva che Endeavor potrebbe permettere all’ultimo arrivato di interferire coi suoi affari, ma questo non significava che questo bimbo non lo avesse scoperto da solo e che non stesse cercando di garantirsi il favore dell’eroe numero due.

 

Ma Hawks scrollò appena le spalle e sorrise. “La Commissione mi ha inviato una lista di fotografi che gli sarebbero potuti piacere ma loro non hanno specificato che avrei dovuto scegliere uno di quelli. Quindi, ho iniziato a fare ricerche per conto mio e continuavo a trovare queste bellissime fotografie con sopra il suo nome. Ho trovato il tuo sito e so che c’è scritto che non lavori con gli eroi, e comunque mi sto veramente trattenendo dal chiedere il perché, ma ho pensato di provare. Ecco perché ti stavo aspettando… Sentivo che non saresti rimasto una volta realizzato dove fossi.”

 

La Commissione degli Eroi? Da quando la Commissione mandava liste di fotografi da scegliere? E, se Touya aveva capito bene, Hawks non sembrava pensare che fosse strano e aveva volontariamente evitato di chiamare uno di quei fotografi perché non gli avevano detto che doveva farlo. Ciò significava che c’erano altre cosa che gli avevanodetto di fare. Hawks aveva diciotto anni- la stessa età di Fuyumi. C’era già talmente dentro che era uno schiavo di quella dannata Commissione? Nemmeno il padre di Touya si era spinto così oltre con quei bastardi.

 

Touya sapeva che non doveva farlo. Il fatto che la Commissione fosse tanto coinvolta era una ragione in più per dire “col cazzo” e andarsene fori dalle palle. Ma… ma sapeva come ci si sentiva ad avere talmente poche opzioni che ti aggrappavi disperatamente alle poche che ti rimanevano.

 

Ovviamente, si sentiva anche lusingato dal fatto che al ragazzo piacessero tanto le sue foto da aver praticamente ingannato Touya a incontrarlo.

 

“Okay,” disse infine Touya e vide gli occhi di Hawks illuminarsi. “Non ho detto che lo farò. Solo che ci penserò sopra. Mandami i dettagli sulla tua idea e partiremo da lì. Se decido di accettare il lavoro, sarà il doppio della commissione normale, le foto saranno anonime, e dobbiamo essere sicuri che non ci sia nessuno nei dintorni durante il servizio.”

 

Hawks aggrottò le sopracciglia all’ultima richiesta ma annuì. “Certo! Tutto quello che vuoi- e non so proprio a cosa stavo pensando. Aspetta, non intendevo quello…” l’eroe arrossì e Touya sentì la gola secca. “Nel senso, le tue foto sono sempre così belle e diverse… qualsiasi cosa tu scelga andrà bene. Servirò solo io e un po’ dell’agenzia, credo. Quello che deve essere pubblicato per l’apertura.”

 

Touya annuì e aggirò l’eroe ancora una volta. Questa volta, Hawks non cercò di fermarlo. “D’accordo, ti farò sapere.”

 

“Grande! Non vedo l’ora di lavorare insieme!”

 

Bastardo.

 

 

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N/T: Hawks!! Finalmente è comparso il bell’uccellino, che farà il caro Touya?

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Capitolo 12
*** Prima Parte: Capitolo Dodici ***


Prima Parte: Capitolo Dodici

 

 

Bird Boy: Okay, so di aver detto che avrei aspettato che tu mi contattassi ma penso che lasciarti da solo mi si ritorcerebbe contro.

 

Bird Boy: Quindi mi è venuta un’altra idea.

 

Bird Boy: Giochiamo alle venti domande! Così possiamo conoscerci meglio e magari sarai abbastanza a tuo agio per accettare.

 

Bird Boy: Prima domanda…

 

Bird Boy: Hai degli animali?

 

Touya fissò il suo telefono incredulo. Perché cazzo aveva anche solo accettato di pensare a questa maledetta proposta? C’erano troppe cose che potevano andare storte stando intorno a Hawks… motivo per cui si era ripromesso, senza mezzi termini, che non avrebbe mai lavorato con un eroe.

 

Un solo sguardo a quei diamine di occhi gli aveva fatto rimangiare la promessa.

 

Era fottutamente ridicolo.

 

Tu: Non puoi essere serio

 

Tu: Non lo farò

 

La risposta arrivò più velocemente di quanto Touya si aspettasse. Aveva già iniziato a scrivere un altro messaggio, in cui diceva che sarebbe stato meglio se l’eroe avesse iniziato a cercare un altro fotografo, ma non riuscì a finirlo che il telefono aveva ricominciato a vibrare.

 

Bird Boy: Venti domande

 

Bird Boy: E dopo, se deciderai che non vuoi più lavorare con me, lascerò perdere.

 

Bird Boy: E non ti contatterò più.

 

Bird Boy: Promesso.

 

Bird Boy: Gli eroi mantengono le promesse.

 

Touya sbuffò sonoramente mentre entrava nell’appartamento e mise il telefono in tasca. Si, e aveva anche detto che avrebbe aspettato che Touya lo contattasse. Invece aveva a mala pena aspettato un’ora.

 

E Touya non avrebbe tirato in ballo le prove che aveva su eroi che non mantengono le promesse.

 

“Touya?” Girò la testa quel tanto che bastava per vedere Shouto che lo fissava con le sopracciglia alzate dal tavolino su cui stava facendo i compiti. “Tutto a posto?”

“Si, si,” sospirò Touya, collassando sul divano e facendo cadere la borsa sul pavimento con un forte thump. “Solo una perdita di tempo. Hai già mangiato?”

 

Shouto scosse la testa e chiuse il libro di scuola. “No, ti stavo aspettando.”

 

“Oh,” Touya sorrise stancamente a suo fratello e iniziò ad alzarsi. “Beh, abbiamo un po’ cose avanzate da-“

 

“Faccio io,” disse velocemente Shouto, alzandosi e correndo verso il frigorifero. Touya si lasciò cadere di nuovo sul divano. Se Shouto voleva preparagli la cena (anche se doveva solo scaldarla), lo avrebbe lasciato fare. Chiuse gli occhi e ascoltò mentre Shouto apriva vari contenitori e iniziava a scaldarne il contenuto. Doveva essersi appisolato, perché delle gentili scosse lo svegliarono pochi minuti dopo. Touya sbadigliò mentre si sedeva, Shouto spostò la mano e prese il piatto che aveva appoggiato sul tavolo. “Ecco,” disse, passando il piatto a Touya.

 

“Grazie,” mormorò Touya.

 

I due mangiarono in silenzio e Touya non menzionò che il cibo era ancora freddo in alcuni punti. Quando entrambi finirono Touya concentrò la sua attenzione su Shouto. “Che hai fatto a scuola?”

 

“Niente,” arrivò la risposta prevista. Passati erano i giorni in cui Shouto gli raccontava emozionatamente di ogni momento della sua giornata. Ora gli veniva riferito solo se succedeva qualcosa di diverso dal solito. “Brutto colloquio?”

 

“Che?”

 

“Hai detto che è stata una perdita di tempo.”

 

“Oh,” Touya sospirò e si passò una mano sugli occhi. “Alla fine era un nuovo eroe,” vide Shouto irrigidirsi con la coda dell’occhio e continuò velocemente. “Ha detto che gli piacevano le mie foto e che voleva che lo fotografassi con la sua agenzia. Sapeva che non mi piace lavorare con gli eroi ma…” Touya sospirò di nuovo e alzò le spalle.

 

Shouto si spostò per accostarsi al fianco di Touya. Lui sbatté lo guardò perplesso e mise un braccio attorno al suo fratellino. Shouto non aveva proprio desiderato attenzioni come quando era più piccolo e molto raramente si era attaccato a Touya durante lo scorso anno. “Che eroe?”

 

Touya fece una smorfia. La determinazione di Shouto nel diventare un eroe era aumentata negli ultimi anni e lui, insieme a Izuku e Katsuki, aveva intrapreso la missione di conoscere tutto il possibile degli eroi correntemente attivi. Katsuki diceva che lo facevano perché dovevano essere migliori di loro. Izuku diceva che lo facevano perché erano interessanti. E Shouto… beh, Shouto aveva ammesso a Touya che voleva lavorare con eroi che erano buoni. Touya non aveva saputo come spiegargli che potresti non capire mai la vera natura di una persona basandoti su interviste e missioni. Non voleva distruggere la speranza di Shouto con il suo cinismo.

 

“Hawks,” rispose infine.

La testa di Shouto scattò in alto, gli occhi spalancati fissi in quelli di Touya. Touya desiderò ancora una volta che potesse vedere lo sguardo mal assortito invece del castano che stava guardando. Shouto era molto scrupoloso nel cambiare le lenti sempre quando era da solo e pure Touya non vedeva il suo colore naturale da anni. “Hawks? Hawks mi piace!”

 

“Touya fece una smorfia. “Davvero?”

 

Shouto annuì. “Piace anche a ‘Zuku e Kacchan!”

 

Beh, quello era strano. I tre raramente andavano d’accordo su quali eroi erano ‘abbastanza bravi’ da supportare veramente. A Katsuki piacevano quelli con Quirk forti. A Izuku piacevano quelli che erano ‘buoni’ e sorridevano un sacco. E Shouto sembrava approvare solo quelli che cercavano veramente di aiutare le persone e non di ottenere fama o fortuna.

 

“Si è appena diplomato ma sta già aprendo la propria agenzia! ‘Zuku dice che è perché la Commissione pensa che sia molto forte e intelligente…”

 

La Commissione. Già, quello era un altro casino con cui non voleva aver niente a che fare. Ma continuava a non cogliere l’indizio che l’eroe gli aveva lasciato…

 

Un eroe quanto poteva essere controllato dalla Commissione?

 

Beh… c’era un solo modo per scoprirlo…

 

“Che diresti se accettassi il lavoro?” Chiese Touya infine, senza neanche accorgersi che Shouto era in silenzio da un paio di minuti e stava fissando le emozioni comparire sul viso di Touya. “Mi ha offerto il doppio e ha detto che nessuno saprà chi ha fatto le fotografie…”

 

Shouto alzò le spalle. “Se per te va bene allora va bene anche a me.” Si morsicò un labbro. “Ma… se lo fai, puoi portarmi il suo autografo?”

 

Touya scoppiò in una risata e scompigliò affettuosamente i capelli di suo fratello. “E uno anche per Izuku e Katsuki?”

 

“No,” disse Shouto semplicemente prima di fare a Touya un ghigno malizioso che era sinistramente simile al suo. “Voglio vedere le loro facce quando vedranno che io ce l’ho.”

 

Cavolo, il bambino sarebbe diventato troppo simile a lui.

 

Tu: Ok

 

Tu: niente animali

 

Tu: Tu?

 

 Bird Boy: Mi hai fatto preoccupare per un attimo!

 

Bird Boy: e non devi chiedere la stessa cosa che ho chiesto io.

 

Bird Boy: Ma visto che ormai l’hai fatto…

 

Bird Boy: Niente animali

 

Bird Boy: Mi sono appena traferito in un nuovo appartamento e non ammettono animali

 

Bird Boy: Non che ne abbia mai avuti

 

Bird Boy: ma non me lo avevi chiesto

 

Bird Boy: quindi, seconda domanda

 

Bird Boy: cosa ti ha fatto decidere di scegliere fotografia?

 

Tu: cercavo un lavoro e un amica me l’ha trovato

 

Bird Boy: beh, ti piace?

 

Tu: si

 

Tu: quella era la tua terza domanda

 

Bird Boy: Cazzo

 

Bird Boy: ok. Le prossime due domande sono tue.

 

Tu: Sto pensando

 

 

 

Tu: perché un eroe

 

Bird Boy: cosa

 

Tu: la mia seconda domanda. Perché hai deciso di essere un eroe

 

Bird Boy:…

 

Bird Boy: Mi riesce bene.

 

Bird Boy: qual è la tua terza domanda

 

Touya sollevò un sopracciglio. Tutto lì? Dopo la sua prima domanda, ricevette una risposta con anche un po’ di backstory. E questa volta… tre parole.

 

Perché gli faceva aumentare il vuoto che sentiva nello stomaco?

 

 

Tu: cosa faresti se non fossi un eroe?

 

Bird Boy:… gli eroi non ti piacciono proprio, eh?

 

Bird Boy: E quella non è una domanda!

 

Bird Boy: boh. Non ci ho mai pensato.

 

Bird Boy: Tocca a me!

 

Bird Boy: dopo una brutta giornata, cosa fai per farti sentire meglio?

 

Tu: parlo con mio fratello

 

Tu: fratelli o sorelle?

 

Bird Boy: no. Solo io.

 

Bird Boy: colore preferito?

 

Tu: blu

 

Tu: cibo preferito?

 

Bird Boy: Pollo fritto

 

Tu: cannibale

 

Bird Boy: Non sono un pollo!

 

Bird Boy: Sono un Falco.

 

Bird Boy: È nel mio nome!

 

Bird Boy: che cibo ti piace?

 

Tu: tutto tranne il pesce

 

Tu: parlando di nomi

 

Tu: qual è il tuo

 

Bird Boy: Hawks?

 

Bird Boy: So che non ti piacciono gli eroi ma pensavo che quello lo sapessi!

 

Tu: non il tuo cazzo di nome da eroe

 

Tu: quello vero

 

Il telefono di Touya diventò silenzioso e lui fece una smorfia mentre lo appoggiava sulla scrivania. Si stavano parlando da un paio di giorni e a Touya non avrebbe dato fastidio (almeno non troppo) se avessero smesso di mandarsi messaggi. Non avrebbe parlato con qualcuno se non conosceva neanche il loro cazzo di nome.

 

 

La risposta arrivò due giorni dopo.

 

Bird Boy: Takami Keigo

 

Bird Boy: Mi chiamo Takami Keigo

 

 

 

 

Bird Boy: quindi, quanti anni hai

 

Tu: ventiquattro

 

Bird Boy: non c’è troppa differenza!

 

Tu:…

 

Tu: perché dovrebbe importare la nostra differenza d'età?

 

Bird Boy: nessun motivo

 

Bird Boy:  

 

Bird Boy: e quella era la tua domanda quindi…

 

Bird Boy: cosa volevi essere da bambino?

 

Tu: vivo

 

 

 

Tu: Hobbies?

 

Bird Boy: …

 

Bird Boy: non ho molto tempo per gli hobbies

 

Bird Boy: dimmi tre cose su di te

 

Tu: non è una domanda

 

Bird Boy: ok. Quali sono tre cose interessanti su di te?

Tu: imbroglione

 

Tu: soffro molto di mal d’aria

 

Tu: odio cucinare ma lo faccio comunque perché io e mio fratello dobbiamo mangiare

 

Tu: sono mancino

 

Tu: Stessa domanda.

 

Bird Boy: Merda, sei mancino??? Anche io!

 

Bird Boy: quella era la prima cosa

 

Bird Boy: la mia migliore amica è l’eroe Mirko.

 

Bird Boy: i segni intorno che ho sugli occhi non sono eyeliner come pensano tutti

 

Bird Boy: Quanti anni ha tuo fratello?

 

Tu: dieci

 

Bird Boy: vorrei avere fratelli più piccoli. Mi piacciono i bambini. La parte migliore del lavoro è stare con loro.

 

Tu: forse avresti dovuto lavorare coi bambini.

 

Bird Boy: forse

 

 

 

 

Tu: hai detto che i segni sotto ai tuoi occhi non sono eyeliner, il che significa che ha qualcosa a che fare con il tuo Quirk.

 

Tu: ma ovviamente non vuoi che la gente lo sappia.

 

Tu: ma lo hai detto a me, il che è stato molto stupido

 

Tu: Hai altre mutazioni oltre alle ali e ai segni?

 

Bird Boy: wow

 

Bird Boy: fai proprio sul serio, eh?

 

Bird Boy: d’accordo. Si. Le mie unghie sono nere. Non è smalto perché sto attraversando una ‘fase emo’ o le altre cazzate che dicono le riviste.

 

Bird Boy: Artigli sui piedi

 

Bird Boy: lati negativi del tuo quirk

 

Tu: il mio corpo non è adeguato al mio quirk. causa danno se lo uso troppo.

 

Bird Boy: che sfiga

 

Tu: se vuoi usare eufemismo

 

Tu: non avevo notato le unghie nere

 

Tu: e gli artigli sono probabilmente utili in combattimento

 

Tu: e i tuoi occhi sono abbastanza fighi

 

Tu: non so perché nascondi tutta quella roba

 

Bird Boy:…

 

Bird Boy: cazzo

 

 

 

 

Bird Boy: qual è la tua migliore battuta per rimorchiare

 

Tu: seriamente?

 

Bird Boy: è la tua domanda?

 

Tu: quella è la tua?

 

Bird Boy:… ok, potremmo andare a vanti tutto il giorno.

 

Bird Boy: migliore battuta. Vai.

 

Tu: Dev’esserci qualcosa di sbagliato coi miei occhi perché non riesco a toglierteli di dosso.

 

Bird Boy: (*〇□〇)……!

 

Bird Boy: Quello è il tuo MEGLIO?!

 

Bird Boy: (*´・o)

 

Tu: vaffanculo

 

Tu: beh, qual è la tua?

 

Bird Boy: Mi devi un drink. Il mio mi è caduto quando ti ho visto.

 

Tu: E in che cazzo di modo sarebbe migliore?

Bird Boy: Che ne dici di questa?

 

Bird Boy: Sei un fotografo? Perché mi hai proprio catturato.

 

Tu:…

 

Tu: È tardi. Vai a dormire.

 

 

 

 

Bird Boy: Periodo più lungo in cui non hai dormito?

 

Tu: due giorni

 

Tu: da quanto sei sveglio?

 

Bird Boy:…

 

Bird Boy: qualche giorno

 

Bird Boy: sto lavorando a un caso

 

Tu: non aiuterai nessuno se svieni per lo sfinimento

 

Tu: vai a letto, Takami

 

Bird Boy: Keigo

 

Tu: vai a letto, Keigo

 

 

 

 

Bird Boy: Di cosa hai paura

 

Tu: mio padre

 

Tu: Di cosa hai paura

 

Bird Boy: deludere tutti

 

 

 

 

Bird Boy: qual è il tuo ricordo preferito dell’infanzia

 

Tu:… passo

 

Bird Boy: d’accordo

 

 

Tu: Come sono i tuoi genitori

 

Bird Boy: non li vedo da anni

 

Bird Boy: non i migliori

 

Tu: quindi tutti i genitori fanno schifo

 

Bird Boy: almeno i nostri sì

 

 

 

 

Bird Boy: se un genio ti desse tre desideri, cosa desidereresti?

 

Tu: che la mia famiglia fosse al sicuro

 

Bird Boy: e gli altri due?

 

Tu: Mi serve solo quello.

 

 

 

 

Tu: Se potessi cambiare un momento, quale sarebbe?

 

Bird Boy: me n’è venuto in mente uno ma…

 

Bird Boy: Non so se lo cambierei veramente.

 

Bird Boy: Se lo facessi, qualcuno verrebbe ucciso.

 

Bird Boy: ma se non fossi intervenuto, la mia vita sarebbe stata molto diversa

 

Bird Boy: ma sarebbe egoista cambiarlo

 

Tu: tu…

 

Tu: sei proprio una brava persona

 

Bird Boy: oh

 

Bird Boy: grazie

 

Bird Boy: significa che farai le foto?

Tu: ok

 

Tu: ma le regole non cambiano

 

Bird Boy: d’accordo

 

Bird Boy: un’ultima domanda

 

Tu: ovvio

 

Bird Boy: Usciamo a cena?

 

Tu:… okay

 

 

 

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N/T: Awwww amo sti due idioti.

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Capitolo 13
*** Prima Parte: Capitolo Tredici ***


N/A: Questa è la fine della prima parte! Sono molto emozionata… Spero che vi piaccia! Fatemelo sapere nei commenti.

 

N/T: Sono ancora viva! Spero che siate pronti per la fine della prima parte. 

Questo è un periodo abbastanza pieno e ho pensato di aggiornare tre volte a settimana e non più quotidianamente, il prossimo capitolo uscirà venerdì :3 

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Prima Parte: Capitolo Tredici

 

 

Shouto si aggrappò alla maglia di Touya mentre aspettavano fuori dalla porta dei Midoriya, la sua stretta stropicciava il tessuto recentemente stirato. Touya fece una smorfia ma non disse nulla. Shouto era stato silenzioso, troppo silenzioso, nei due giorni prima del suo appuntamento con Hawks. Touya sapeva che era solo il cambio di routine che rendeva suo fratello nervoso ma non sapeva come aiutarlo.

 

“Sho? Sicuro che vada bene?” Chiese Touya, la mano che si appoggiò sulla spalla di Shouto. Lui si accostò al suo fianco e annuì senza incontrare gli occhi di Touya. Touya sospirò e si inginocchiò velocemente. Gli occhi di Shouto scattarono nei suoi sorpresi ma il evitarono subito dopo. “Seriamente, Sho, se non vuoi che vada-“

 

“No!” Disse Shouto rapidamente, praticamente urlando. “No, solo… voglio che tu ci vada!”

 

Touya studiò suo fratello, l’espressione intensa e determinata dei suoi occhi. “D’accordo,” fece un profondo respiro e si costrinse a sorridere. “Beh, ti divertirai con Izuku sta sera.  Come sempre. E ti verrò a prendere domani mattina per l’allenamento.”

 

Shouto annuì. Touya si alzò in piedi e bussò alla porta dei Midoriya. Aveva appena appoggiato le nocche sulla porta quando questa venne spalancata e Izuku gli sorrise raggiante. “Ciao, Shouto! Ciao, Touya-nii!”

 

“Ciao, Izuku,” sorrise Touya. “Sei pronto per l’allenamento di domani?”

 

“Si! Ho un nuovo quaderno! Penso che se Kacchan raccogliesse abbastanza sudore potrebbe-“

 

“Ne parliamo domani, okay?” Touya rise, scompigliando i capelli di Izuku. “Sarò in ritardo se rimango troppo. Shouto, fai il bravo da Inko, okay?”

 

Shouto annuì e si morse il labbro. Touya alzò un sopracciglio all’esitazione di Shouto e aprì la bocca per dirgli, di nuovo, che poteva contattare Hawks e cancellare l’appuntamento se l’idea lo faceva sentire a disagio, ma Shouto si sporse in avanti e abbracciò la vita di Touya. “Sho?”

 

“Divertiti, nii-san,” arrivò la risposta sussurrata di Shouto. Touya sorrise e sentì un po’ di ansia lasciargli il petto.

 

“Ci vediamo domani mattina, Sho,”. Shouto si sciolse dall’abbraccio e seguì Izuku nell’appartamento, sorridendo a suo fratello prima di chiudere la porta.

 

E Touya si avviò verso il ristorante, con solo i suoi pensieri ad accompagnarlo.

Sentiva l’ansia artigliargli il petto più si avvicinava a destinazione. Era da anni che non andava ad un appuntamento e anche allora, era stato uno di quegli appuntamenti da liceo dove uscivi con un gruppo di amici. Non aveva neanche provato a conoscere qualcuno dal giorno in cui avevano lasciato casa quattro anni fa. E adesso… era qui. Andando ad un appuntamento con l’ultima persona con cui sarebbe dovuto andare. Lo sapeva, logicamente sapeva che non lo avrebbe dovuto fare. Avrebbe dovuto rifiutare quando Hawks glielo aveva chiesto. Non avrebbe dovuto scrivergli. Non avrebbe dovuto conoscerlo. Non avrebbe dovuto confessare tutte quelle cose. Ma… ma non aveva mai sentito un legame con un’altra persona come lo sentiva con Keigo da… beh, non l’aveva mai sentito.

 

Sperò solo di non pentirsene.

 

“Touya!”

 

Touya si girò quando sentì il suo nome e non poté evitare di sorridere mentre Keigo gli camminò in contro. Il ragazzo aveva un berretto che gli nascondeva i capelli e un paio di occhiali in bilico sul naso. Indossava un paio di jeans e scarpe da tennis con un largo-estremamente largo- cappotto gettato sopra alla camicia. “Hey!” Disse Hawks allegramente, fermandosi davanti a Touya e adocchiandolo con ammirazione. “Mi ero dimenticato quanto fossi bello. Com’è che faceva quella battuta? Dev’esserci qualcosa di sbagliato nei miei occhi perché non riesco a toglierteli di dosso?”

 

Touya si sentì arrossire e abbassò il capo. “Fottiti. E grazie.”

 

Hawks rise sonoramente e prese Touya sottobraccio. Touya sobbalzò al tocco improvviso ma non provò a scansarsi. Dal modo in cui gli occhi di Hawks si assottigliarono dietro agli occhiali, lo aveva notato. “Spero non sia un problema andare in un posto informale,” disse mentre faceva un gesto verso di sé, ridendo con auto-ironia. “È abbastanza difficile nascondere ste cose e sapevo che non avresti voluto che la gente ci fissasse…”

 

Touya si accigliò. “Non c’è nulla di sbagliato nel tuo aspetto. E dovunque tu voglia andare a me va bene… ma sì, preferirei non essere stalkerato.”

 

Hawks rise di nuovo e il suo braccio si strinse intorno a quello di Touya. “Beh, grazie. Conosco il posto perfetto- ci vado sempre e piaccio ai proprietari. Abbastanza da lasciarmi un po’ di privacy.”

 

Touya non era sicuro di come si sentiva all’andare in un posto dove la gente conosceva chi fosse Hawks, ma se c’era la garanzia che sarebbero riusciti a parlare senza persone che gli stavano in torno cercando di origliare, non avrebbe obbiettato.

 

Hawks lo portò in un piccolo ristorante che Touya non avrebbe notato se ci fosse passato davanti per conto suo. Mentre aprì la porta e accompagnò Touya all’interno, una donna abbastanza vecchia da poter essere sua nonna alzò lo sguardo dal bancone. “Buona sera! Grazie per- oh, ciao!” Touya notò che il viso della donna si addolcì quando vide Hawks, e quando fosse scrupolosa nel non chiamarlo per nome. “Hai portato un amico!”

 

“Io, già,” disse Hawks, arrossendo mentre si strofinava il retro del collo e sorrideva imbarazzato alla donna. “So che avrei dovuto chiamare ma pensa che-“

 

“Certo!” Disse velocemente. Girò intorno al balcone e diede un leggero buffetto sulla guancia di Hawks. “Qualsiasi cosa per te, caro. E per il tuo amico.”

 

Touya giurò che non avrebbe riso a quanto rosso fosse diventato Hawks a quelle parole, ma non poté e vitare di sorridere mentre la donna li accompagnava nella sala privata. “Ecco qui. Prendi il solito?”

 

“Si, per favore!” Cinguettò Hawks. “Doppio.”

 

“Certamente, caro.”

 

 Touya si sedette di fronte a Hawks e lo guardò implorante. Hawks alzò semplicemente le spalle. “Hai detto che mangi qualsiasi cosa tranne il pesce, no? Questo ti piacerà, promesso.”

 

“Come vuoi, bell’uccellino.”

 

Hawks si strozzò a quelle parole e si colorò di un rosso intenso. “Oh, io… uh, grazie? Per il complimento, intendo. Non mi aspettavo…”

 

“Molto eloquente,” disse lentamente, anche se sapeva che anche il suo viso era rosso. Non intendeva far uscire quelle parole dalla sua testa, specialmente non subito. “Comunque, sono sicuro che sarà buono.”

 

Hawks prese un lungo sorso d’acqua ed evitò i suoi occhi, le guance ancora colorate di una tinta accesa. “Allora, parlami di tuo fratello. Ha dieci anni, vero?”

 

Touya si maledisse per aver dato a Hawks una qualsiasi informazione su suo fratello. “Già. Dieci. Vuole fare l’eroe da grande,” Touya alzò gli occhi al cielo e Hawks smorzò una risata. “ah, e vuole anche un autografo.”

 

Hawks rise e Touya riuscì facilmente a vedere il lampo di felicità passargli negli occhi. “Certo! Amerei incontrare il ragazzo a un certo punto…” e arrossì di nuovo. “Non che mi aspetti che tu… stavo solo…” sospirò e si passò una mano sul viso. “Merda, non sta andando bene, eh?”

 

Touya cercò di trattenere la risata che gli si stava formando sulle labbra. “Non lo so, penso stia andando abbastanza bene. Ma per Sho… devo vedere. Questi sono stati… anni duri e preferirei non…” non cosa? Non dargli false speranze? Non portare qualcuno nella sua vita che potrebbe metterlo in pericolo? Non farlo abituare alla presenza di Hawks perché lui scomparirà dalle loro vite appena capirà che Touya non ne vale la pena?

 

“Capisco,” disse Hawks con un sorriso. Scrollò le spalle. “Mi sa che devo impegnarmi di più, huh?”

 

Touya alzò gli occhi al cielo. “Beh, ti conosco solo da due settimane. E questa è la seconda volta che ti vedo veramente.”

 

“Oh, se potrò fare a modo mio, mi vedrai parecchio.”

 

Touya non rispose ma sapeva che stava arrossendo- di nuovo. Maledizione, quando sarà tutto finito, sarà di una permanente sfumatura di rosso. “Potremo iniziare togliendo quelle cose dalla tua faccia,” disse Touya, accennando agli occhiali e al berretto che Hawks stava ancora indossando. “Sala privata.”

 

Hawks esitò per un momento ma sembrò prendere una decisione quando la sua espressione si fece sicura e determinata. Si tolse gli occhiali dal naso e il berretto dal capo. I suoi soffici capelli sembravano più scompigliati del solito dopo essere stati intrappolati e il ragazzo cercò rapidamente di sistemarli. Touya si prese il suo tempo per studiarlo mentre Hawks si sistemava. La prima volta che si incontrarono, la sua attenzione era stata catturata dello sguardo castano-dorato ma non aveva notato le line scure attorno ai suoi occhi e i piccoli triangoli neri vicino ai condotti lacrimali. Fu solo quando Hawks menzionò l’eyeliner bei suoi messaggi che si era arreso ed aveva cercato una foto dell’eroe e visto i segni a cui si riferiva.

 

Di certo non sminuivano il suo bell’aspetto.

 

Diamine, lo miglioravano soltanto.

 

Non fu finché un lampo d’oro gli catturò l’attenzione che Touya tornò a guardare i capelli biondo cenere. Quelle erano… “Hai delle piume nei capelli?”

 

Hawks si bloccò mentre cercava di pettinarsi e lanciò uno sguardo nervoso nella direzione di Touya. “Le… uh… si?”

 

“Non l’hai detto per messaggio,” disse Touya, avvicinandosi per ispezionare le piccole, quasi invisibili, piume che emergevano dalla sua massa di capelli.

 

Hawks fece una smorfia e scrollò le spalle. “Ho pensato che se avessi voluto un’opportunità era meglio… tenere qualche cosa per me. Per il momento.”

 

“Come piume tra i capelli,” disse Touya stupito, scuotendo la testa. “D’accordo, beh, mi sa che neanche io ti ho detto tutti i miei più grandi segreti. E questo spiega il nido di rondini che chiami capelli. Cercavi di nascondere le piume, no?”

 

Hawks evitò il suo sguardo e alzò di nuovo le spalle. “Sei il primo a notarle oltre… beh, il primo a notarle. Mi sa che i capelli stanno funzionando.” Gli fece un sorriso forzato. “E poi, alla maggior parte delle persone piacciono i miei capelli.”

 

Touya ridacchiò. “No, alla maggior parte delle persone piaci tu. I capelli li sopportano.”

 

Hawks fece una risata sorpresa e scosse la testa. “Sai, sei l’unica persona che mi dice robe del genere.”

 

“Gli altri le dicono alle tue spalle,” scherzò Touya e se ne pentì istantaneamente quando vide un momento di tristezza passare sul viso di Hawks.

 

“Già, probabile,” concordò lui. Si schiarì la gola rumorosamente e si sforzò di sorridere di nuovo. “Comunque, parlami di Yamada Touya. So che hai un fratello minore a cui ovviamente vuoi bene. Odi il pesce. Mancino… non ti piace cucinare. Sei un fotografo che ha iniziato a lavorare per un amico prima di metterti in proprio. Che altro c’è?”

 

“Non molto,” Touya cercò di evitare l’argomento. “E lavoro ancora per Mitsuki, faccio solo qualche lavoretto extra. È utile avere qualche soldo in più. Specialmente visto che Shouto sta crescendo come un fungo e devo continuare a rimpiazzare la sua uniforme…”

 

“Aspetta,” disse Hawks, interrompendo Touya. “Shouto vive con te?”

 

Merda.

 

Non aveva avuto intenzione di dirglielo.

 

“Uh, si,” disse Touya, pensando velocemente. Si era detto che non avrebbe mentito direttamente a Hawks. Non voleva basare tutto questo su un falso passato e aveva deciso di tenersi un paio di cose per se. Ma… “I miei genitori morirono poco dopo la fine delle superiori. In un incidente.” Hawks socchiuse gli occhi alle sue parole e Touya iniziò a parlare più velocemente. “Sho si è trasferito con me. Era molto timido all’inizio e gli servì un po’ di tempo per farsi degli amici e abituarsi a… stare con me. Lui è migliorato, ma è stato un grande cambiamento per entrambi. La donna che mi ha trovato lavoro è la mamma di uno degli amici di Sho.”

 

Hawks era silenzioso quando Touya finì di blaterare. Gli occhi dorati osservavano il viso di Touya. “Capisco. Beh, condoglianze per la tua perdita. Dev’essere stato difficile crescere un bambino.”

 

Touya annuì lentamente. “Credo di si. Ma Shouto sta meglio con me, dopotutto.” Sospirò e cambiò rapidamente argomento. “Che mi dici di te? So già che mi hai nascosto qualcosa,” guardò apertamente le piume a mala pena visibili tra capelli spettinati di Hawks. “C’è altro che pensi sia appropriato per un primo appuntamento?”

 

Risate seguirono la sua domanda. “Uh, appropriato? Abbiamo mai parlato di qualcosa di appropriato?”

 

Touya fece un mezzo sorriso. “Mi sa di no.”

 

“Beh,” Hawks disse incerto, ”uh, non c’è molto da dire? Cioè, mi sono appena diplomato dalla Shiketsu, non vedevo l’ora di uscire da lì. Avevo fatto il tirocinio da Edgeshot e dopo il diploma mi ha offerto un posto fisso alla sua agenzia ma… beh, sai com’è andata. Il mio Quirk mi permette di-“

 

“Okay,” disse Touya con una smorfia. “Tutto quello che hai appena detto viene direttamente dalla tua biografia. Non voglio conoscere Hawks. Voglio conoscere Keigo. Quindi, cosa puoi raccontarmi su di lui?”

 

La bocca di Hawks si spalancò e fissò Touya in una sorta di shock affascinato. Touya corrucciò la fronte perché il ragazzo sembrava rimasto senza parole e si ricordò improvvisamente che Hawks ci aveva impiegato un giorno intero solo per dirgli il suo nome. E nessuna delle informazioni che aveva cercato su di lui lo menzionava mai.

 

Era come se Takami Keigo non esistesse.

 

Come se fosse stato rimpiazzato da Hawks.

 

Ma Touya non voleva conoscere Hawks. Non gli interessava un futuro eroe. Voleva Keigo. Il ragazzo che aveva ovviamente passato qualcosa di cui non voleva parlare. La persona che Touya pensava potesse capire se avesse parlato dei suoi traumi infantili.

 

Non voleva un eroe.

 

“Io…” Hawks fece un respiro profondo. “Sono figlio unico. Cresciuto in una famiglia… povera con genitori più interessati a ubriacarsi che a crescere il proprio figlio. Litigavano molto. Mio padre perse finalmente la pazienza e se ne andò di punto in bianco. Dopo le cose con mamma peggiorarono. Lei.. beh, andai a vivere in un altro posto quando avevo undici anni e non la vedo da allora. Non ho idea di dove sia. Potrebbe aver bevuto fino a uccidersi, per quanto ne so.”

 

Non sfuggì a Touya che Hawks non disse con chi era andato a vivere o come fosse successo. “Hai i mezzi per cercarla.”

 

Hawks annuì ma non aggiunse altro e Touya sapeva che il ragazzo non voleva ammettere che non voleva cercare. Che fosse perché era spaventato di cosa avrebbe potuto trovare o perché non gli interessava veramente, Touya non ne aveva idea. Anche Touya non si era scomodato a cercare Endeavor da quando se n’era andato ma sapeva che se qualcosa fosse successo all’eroe numero due, lo avrebbe saputo. Le notizie sarebbero state ovunque. 

 

E Touya avrebbe potuto finalmente rilassarsi e smetterla di guardarsi le spalle costantemente.

 

I due iniziarono a parlare di argomenti più leggeri e Touya si ritrovò completamente ammaliato dal ragazzo che aveva difronte. Chiacchierarono fino a tardi e si separarono solo quando la proprietaria venne a riempirgli i bicchieri con occhi stanchi. Hawks guardò immediatamente l’orario sul cellulare e si scusò abbondantemente. La donna rise con affetto e gli disse che era felice che l’appuntamento stesse andando tanto bene, facendo arrossire sia Hawks che Touya. Hawks insisté di pagare il conto, e lasciare un extra perché avevano occupato la sala privata per tutta la sera e li avevano fatti chiudere tardi. Mentre uscivano dal ristorante, Hawks prese la mano di Touya intrecciando le loro dita. Il cuore di Touya batté più velocemente mentre gli stringeva la mano in risposta. Passeggiarono sul marciapiede dirigendosi verso la stazione in silenzio, godendo della reciproca compagnia. “Quindi,” disse Hawks quando Touya stava per entrare nella stazione e salire sul treno che lo avrebbe portato a casa. “Non è stato così terribile, no? Uscire con me?”

 

Touya sorrise e gli strinse la mano. “Non troppo male. Mi sa che non sarei contrario a… rifarlo. Se vuoi.”

 

“Voglio,” rispose Hawks immediatamente, un ampio sorriso gli comparve sul viso. “Lo voglio molto. Sono a lavoro domani… e domenica. E lunedì, in verità. Sono libero martedì. Se volessi… rifarlo.”

 

Beh, qualcuno sembrava impaziente. Anche se Touya sentiva lo stesso tipo di ansia al pensiero di dover aspettare fino a martedì per vederlo di nuovo. “Io.. si, si, martedì va bene.”

 

“Bene!” Sussurrò Hawks, gli occhi che si posavano sulle labbra di Touya. Touya dovette prendere un profondo respiro alla voglia che vide in quello sguardo. “Touya?”

 

“Si?”

 

Hawks si avvicinò lentamente e Touya si ritrovò ad abbassarsi verso di lui. “È stata una bella serata.”

 

“Si.”

 

Gli occhi di Hawks incontrarono i suoi e sorrise.

 

E poi le loro labbra si incontrarono. Il cuore di Touya gli batteva nel petto e il sangue gli bruciava nelle vene. Si avvicinò a Hawks e rabbrividì quando le braccia del ragazzo gli cinsero la vita,  premendolo completamente contro il suo corpo. Cazzo, che bello. Molto bello. Lui… lui voleva farlo di nuovo. Voleva continuare a baciare Hawks. Per sempre…

 

Ma poi Hawks si separò, il fiato corto. “Già, dovresti andare,” disse infine, deglutendo a fatica mentre forzava fuori le parole. “O potrei non lasciarti.”

 

Touya fece una risata bassa e si sporse per baciarlo di nuovo. “Si, dovrei. Devo andare a prendere Shouto domani mattina e i suoi amici staranno con me tutto il giorno…”

 

Hawks ridacchiò, “Allora dovresti proprio andare.” Baciò Touya per un’ultima volta prima di fare un passo indietro. “Ti chiamerò durante la pausa domani. Torna sano e salvo, d’accordo?”

 

“Okay,” sussurrò Touya, lanciando un’occhiata al treno. Guardò di nuovo Hawks, totalmente sorpreso che potesse essersi tanto… affezionato a qualcuno così velocemente. Voleva chiedere a Hawks di andare con lui. Voleva presentarlo a Shouto. Ma… “Si, ci sentiamo domani.”

 

Si girò velocemente e entrò nella stazione, non guardandosi indietro. Non era come se non si fossero mai più rivisti. Stava solo andando a casa. Ci avrebbe parlato domani e probabilmente anche lunedì. Si sarebbero incontrati di nuovo martedì.

 

Si stava comportando in modo ridicolo.

 

Comunque, la sua mente ripeté quel bacio ancora e ancora durante il viaggio verso casa e desiderò che avessero passato più tempo insieme. Sapeva che Hawks aveva ragione. Avrebbe avuto bisogno di dormire prima dell’allenamento di domani- specialmente se Izuku aveva una nuova idea. Quelli erano sempre i giorni più lunghi e Katsuki si irritava molto se non gli riusciva tutto subito.

 

In più, non vedeva l’ora di vedere la faccia di Izuku e Katsuki quando avrebbe dato a Shouto l’autografo che aveva avuto da Hawks prima che lasciassero il ristorante.

 

Il treno raggiunse la fermata e Touya camminò verso il suo appartamento, continuando a rivivere la serata. Non fu finche girò l’angolo del quartiere che notò le luci lampeggianti. Tutti i pensieri lasciarono la sua testa mentre vide le auto che circondavano l’edificio. C’erano poliziotti ovunque, eroi che parlavano con i residenti… e Touya sentì il cuore fermarsi.

 

Perché in piedi davanti all’edificio con un agitato Shouto stretto tra le mani c’era Endeavor.

 

Shouto fu il primo a vederlo e smise di agitarsi il tempo sufficiente perché suo padre seguisse il suo sguardo. Endeavor ordinò qualcosa e i poliziotti intorno a lui si girarono. “Touya! Scappa!” Gridò Shouto.

 

Ma Touya lo ignorò e gli occhi si concentrarono sul modo in cui Endeavor stava stringendo il braccio di Shouto. Su come suo fratello stesse usando il suo ghiaccio che era però velocemente sciolto dalle fiamme di Endeavor.

 

Iniziò a correre.

 

La rabbia gli scorreva nelle vene e, per la prima volto dopo anni, il suo fuoco divampò liberamente. Poteva sentire la pelle bruciare, sentire le urla dei poliziotti e di Shouto, ma non si fermò. Doveva arrivare a Shouto, strapparlo da Endeavor. Non gli avrebbe permesso di portarlo via. Non avrebbe lasciato che Shouto tornasse in quella casa-

 

E poi dolore esplose nel retro della sua testa e l’ultima cosa che sentì fu Shouto che gridava il suo nome mentre tutto diventava buio.

 

 

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Capitolo 14
*** Seconda Parte: Capitolo Uno ***


Seconda Parte: Capitolo Uno

 

Shouto stava giocando con Izuku agli eroi, saltò sul suo letto e proclamò a gran voce che era l’eroe numero uno quando bussarono forte alla porta. Shouto aggrottò la fronte al forte suono e guardò l’orologio sul comodino di Izuku. Era tardi, troppo tardi perché qualcuno facesse tanto rumore.

 

Saltò giù dal letto e si scambiò uno sguardo con Izuku. I due sgattaiolarono verso la porta chiusa della stanza e la aprirono lentamente. Abbastanza da permettere a entrambi di sbirciare fuori, mentre Inko si affrettava per l’appartamento nella sua camicia da notte rosa. Aprì leggermente la porta prima di sussultare e spalancarla.

 

Shouto strinse i pugni quando vide i poliziotti fermi nell’ingresso. “Midoriya Inko?” Sentì. Quando zia Inko annuì, l’uomo fece un passo avanti. “Siamo a conoscenza che si prende spesso cura di Yamada Shouto. Al momento si trova nella sua residenza?”

 

A Shouto tremarono le mani e si allontanò velocemente dalla porta. Gli occhi verdi di Izuku lo guardarono con preoccupazione mentre zia Inko rispondeva. “Si, è qui. Qualcosa non va?” Sussultò rumorosamente. “È- è successo qualcosa a Touya?”

 

“Signora, dovremmo parlare con Shouto-“

 

“Touya disse che mi aveva registrata come contatto di emergenza-“

 

“Vorremmo parlare con Yamada Shouto.”

 

Inko tirò su col naso e poi si sentirono suoni di passi. Shouto fissò la porta, volendo che si chiudesse a chiave. Non gli piaceva tutto questo. Le mani gli tremavano e aveva una strana sensazione nel petto. Respirare si stava facendo difficile. Voleva solo… che la porta si chiudesse. Voleva che la polizia se ne andasse.

 

Voleva Touya.

 

“Shouto, tesoro, puoi venire qui?”

 

No. No, non voleva andare là.

 

“Shouto?”

 

La porta si aprì e Inko entrò nella cameretta, gli occhi rossi e le guance rigate di lacrime. “Shouto,” sussurrò, facendolo avvicinare e abbracciandolo stretto. “Dobbiamo parlargli. Andiamo.”

 

 No. No, no, no…

 

“Yamada Shouto?” Chiese lo stesso ufficiale di polizia. Shouto annuì e sentì il bisogno di fuggire quando vide l’occhiata che i due poliziotti si scambiarono. “Shouto, perché non esci in corridoio con il mio collega mentre io parlo con Midoriya-san?”

 

“No.”

I due uomini sbatterono le palpebre alla secca risposta e si scambiarono un’altra occhiata. “Shouto…” mormorò zia Inko.

 

“Sarà solo per un momento,” disse il secondo uomo, intervenendo per la prima volta. “Watanabe-san deve parlare con Midoriya-san solo per un momento.”

 

“Vai,” zia Inko disse con un sorriso tremolante mentre spingeva gentilmente Shouto verso il poliziotto. Shouto si sbilanciò in avanti, ogni fibra del suo corpo che gli diceva di andarsene, di scappare e fare qualsiasi cosa per evitare di uscire dalla porta dei Midoriya.

 

Appena mise piede fuori, seppe di aver avuto ragione.

 

“No!” Urlò, girandosi e correndo verso il suo appartamento. Tirò la porta, sapeva che era chiusa a chiave, ma doveva provare ugualmente, pregando che Touya fosse tornato. Quando la porta non si aprì, iniziò a correre di nuovo ma una grande, ustionante mano gli afferrò il braccio e lo strattonò indietro. Attivò istintivamente il suo Quirk, mandando ghiaccio verso l’uomo che vedeva ogni notte nei suoi incubi, ma non sembrò avere alcun effetto.

 

“Shouto! Basta!” Tuonò Endeavor, tirando Shouto indietro con uno strattone. Shouto gridò quando sentì la spalla ruotare ma Endeavor rafforzò la presa e lo trascinò verso le scale. Shouto gridò di nuovo ma la porta dei Midoriya rimase chiusa con i poliziotti fermi davanti ad essa.

 

“Lasciami andare!” Shouto urlò mentre veniva trascinato per le scale. Girò le caviglie e provò a piantare i piedi ma inciampò negli scalini.

 

“Shouto!” Endeavor gridò di nuovo e Shouto non poté evitare di indietreggiare mentre il fuoco esplodeva sull’uomo davanti a lui. Gli tornarono alla mente le fiamme che lo circondavano, le ustioni che diventavano cicatrici, le urla…

 

Cercò disperatamente di liberarsi dalla stretta di suo padre. Se solo fosse riuscito… avrebbe potuto scappare. Potrebbe correre verso la stazione e prendere il primo treno. Potrebbe chiamare il numero di emergenza che Touya gli aveva dato e aspettare suo fratello. Se suo padre sapeva dei Midoriya probabilmente sapeva anche dei Bakugou… quindi avrebbero dovuto andare…

 

Ma non poteva liberarsi. Sentì la pelle bruciare quando le fiamme di suo padre gli arrivarono sul braccio, sentì il calore scorrere sul suo corpo e provò a raffreddarsi con il ghiaccio. Si guardò intorno frenetico, sperando che ci fosse qualcuno che potesse aiutarlo, ma tutto ciò che vide furono altri poliziotti e eroi che evitavano il suo sguardo.

 

E poi vide Touya.

 

Gli occhi di suo fratello erano spalancati in agitazione mentre realizzava cosa stava succedendo. Shouto seppe immediatamente che non sarebbe importato cosa gli fosse successo. L’importante era che Touya se ne andasse da lì. Suo padre non sarebbe stato compiaciuto e Shouto non voleva che Touya venisse ferito. Amava suo fratello più di tutto e l’unica cosa importante era che Touya riuscisse a fuggire.

 

“È lui,” Endeavor abbaiò al poliziotto vicino a lui e gli occhi di Shouto si spalancarono.

 

“Touya! Scappa!” Gridò.

 

“Tu ingrato-“ scattò Endeavor. La mano che non stava stringendo Shouto si alzò e lanciò un muro di fiamme verso il figlio maggiore. Shouto urlò quando vide il corpo di Touya divampare in luminose fiamme blu e suo fratello iniziò a correre verso di loro. Shouto poteva vedere la pelle di suo fratello bruciare, poteva vedere il modo in cui quelli vicino a lui urlavano e indietreggiavano.

 

E poi vide l’eroe muoversi dietro a suo fratello e dargli un pugno sulla nuca.

 

Touya si schiantò al suolo e l’unica cosa che Shouto poté fare fu gridare.

 

“Touya!” Urlò Shouto mentre si svegliò di soprassalto, il fiato corto e il cuore che gli martellava freneticamente nel petto. Il suo respiro era visibile nell’aria gelida e Shouto si guardò intorno per vedere la stanza coperta di un sottile strato di ghiaccio. Stanza. Prigione. Chiamatela come vi pare.

 

Era bloccato qui.

 

Fuyumi gli disse che era la sua camera, ma Shouto si era rifiutato di chiamarla così. Si era rifiutato per gli scorsi quattro anni.

 

Perché questa non era casa sua.

 

Casa sua era con suo fratello.

 

“Shouto? Tutto bene?”

 

Lo sguardo di Shouto volò verso la porta mentre qualcuno stava provando ad aprirla. Non si sarebbe mossa, non con la quantità di ghiaccio che la sigillava. Shouto non alzò un muscolo per riscaldare la stanza. Non voleva farlo.

 

E non potavo costringerlo.

 

“Shouto?” Natsuo sospirò e si sentì un tonfo. Shouto immaginò che suo fratello avesse colpito di nuovo la porta, oppure ci avesse sbattuto la testa. “Io voglio solo… solo dimmi se stai bene.”

 

“Bene,” rispose Shouto, assicurandosi di mantenere la sua voce piatta nonostante le sue mani stessero ancora tremando e la sua mente continuasse a rivivere l’ultimo momento in cui aveva visto il suo amato fratello. Il modo in cui l’eroe l’aveva colpito, com’era collassato al suolo, le fiamme che si estinguevano.

 

Shouto non l’aveva visto muoversi.

 

Endeavor aveva urlato qualcosa all’eroe ma Shouto era troppo sotto shock per notare cosa fosse. Non poteva spostare lo sguardo, pregava che Touya si alzasse e che potessero scappare, ma non successe. Incontrò due persone che non conosceva ma di cui ricordava le voci. Fuyumi lo strinse subito in un abbraccio e gli disse quanto gli era mancato ma Shouto la allontanò subito. Lei non gli piaceva. Non gli piaceva nessuno di loro. Voleva solo suo fratello.

 

La sua vita cambiò drasticamente dopo quella notte. Shouto smise di andare a scuola e ricevette un insegnamento privato. Non vide Izuku o Katsuki, non gli era permesso di contattarli- non gli era nemmeno permesso lasciare la villa. I suoi giorni consistevano in tutori privati e allenamenti con suo padre o con uno dei suoi aiutanti. Le sue lenti sono state confiscate, lasciandolo con gli occhi multicolori che a malapena si ricordava di avere. I capelli crebbero per rivelare il rosso e il bianco, i colori gli facevano venire la nausea ogni volta che si vedeva nello specchio. Non conosceva quella persona. Quello era Todoroki Shouto.

 

Non voleva essere Todoroki Shouto.

 

Era passato dal parlare con i suoi amici e suo fratello tutti i giorni, dall’essere in una classe piena di suoi coetanei, alla completa solitudine. Suo padre gli aveva detto, in più di un’occasione, che doveva interrompere le brutte abitudini che Touya gli aveva inculcato. Vedeva occasionalmente Fuyumi e Natsuo, solitamente alla sera tardi quando sgattaiolavano nella sua stanza.

 

Shouto non voleva aver nulla a che fare con loro.

 

I passi di Natsuo se ne andarono e Shouto finalmente poté coricarsi, raggomitolandosi su un fianco e chiudendo gli occhi. Dubitava che sarebbe riuscito a riaddormentarsi, ma non sarebbe uscito dalla stanza finché non lo avrebbero tirato fuori. 

 

Shouto sospirò e chiuse gli occhi. Voleva che zia Inko o zia Mitsuki gli dicessero che era tutto a posto. Voleva che Izuku gli si rannicchiasse accanto. Voleva che Katsuki urlasse contro suo padre e che dicesse a Shouto che doveva alzarsi e combattere.

 

Voleva Touya.

 

 

 

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N/T:  :’)  

Il prossimo capitolo uscirà lunedì (o forse anche prima)!

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Capitolo 15
*** Seconda Parte: Capitolo Due ***


Seconda Parte: Capitolo Due

 

 

Shouto non poté evitare di fare un piccolo sorriso quando entrò nella classe 1A. Era rimasto sveglio tutta la notte, incapace di dormire mentre si domandava cosa gli avrebbe riservato il giorno dopo. Continuava a pensare a due bambini, bambini che non aveva visto da… beh, dal giorno in cui tutta la sua vita cadde a pezzi. Loro tre avevano parlato per anni di andare alla UA. Si erano allenati.

 

Sperava soltanto che fossero lì.

 

Suo padre l’aveva fatto entrare su raccomandazione, nonostante Shouto avesse detto di voler prendere parte al regolare esame d’ammissione, perciò non era stato in grado di vedere se Izuku o Katsuki avessero partecipato. Sapeva che se avessero provato, sarebbero entrati. Ma… ma non c’era garanzia che avessero ancora lo stesso sogno. Non poteva sapere se continuassero a voler essere eroi o se avessero deciso di andare in una scuola diversa. Shouto non l’avrebbe saputo finché non sarebbero iniziate le lezioni.

 

Ecco perché Shouto arrivò in anticipo e si sedette nel fondo dell’aula dove poteva vedere chiunque entrasse. Si agitò ansioso mentre le persone iniziavano pian piano ad entrare, la maggior parte sembrava tanto ansiosa quanto Shouto si sentiva. Un paio di loro gli lanciarono un’occhiata prima di prendere posto. Shouto guardò mentre sempre più persone entravano e conversazioni iniziavano. Sentì il cuore che iniziava a sprofondare mentre la stanza si riempiva. C’era sempre la possibilità che fossero in un’altra classe… se ricordava bene, c’erano due sezioni del corso per eroi.

 

E poi qualcuno entrò aggressivamente nella stanza e a Shouto andò il cuore in gola.

 

Katsuki non si guardò in torno mentre marciò verso un banco vicino alle finestre, si stravaccò sulla sedia e appoggiò i piedi sul banco. Shouto vide che tutti lanciavano un’occhiata nella direzione di Katsuki prima di scambiarsi sguardi leggermente intimoriti, ma lui non poté reprimere il piccolo sorriso che gli comparve in viso. Sembrava che l’irritabile biondo non fosse molto cambiato. Shouto doveva ammetterlo, una delle sue preoccupazioni era che sarebbe riuscito a incontrare di nuovo i suoi amici e che loro sarebbero stati… diversi. Abbastanza diversi da costringere Shouto a realizzare che non li conosceva più.

 

Ma sembrava che almeno Katsuki non fosse veramente cambiato.

 

Shouto guardò di nuovo la porta, aspettandosi di vedere una testa di capelli verdi che si chinava e si scusava per il comportamento del suo amico. Quello era ciò che succedeva sempre quando erano piccoli. Katsuki sarebbe stato maleducato e Izuku si sarebbe scusato. O Shouto avrebbe detto qualcosa di indelicato e Izuku si sarebbe scusato.

 

O qualcuno avrebbe preso in giro Izuku e sia Shouto che Katsuki lo avrebbero attaccato.

 

E poi Izuku si sarebbe scusato.

 

Ma i riccioli verdi non si vedevano da nessuna parte e lo stomaco di Shouto si contorse. Significava che Izuku non era entrato alla UA? Non era sicuro di come fosse l’esame d’ingresso, visto che era entrato su raccomandazione ma aveva sentito dagli altri che si basava molto su Quirk fisici. Izuku non aveva nulla di simile. Ma…ma si era allenato per anni, anche quando Shouto era… andato via… e non poteva immaginare Izuku e Katsuki fermarsi solo perché lui non c’era più. Quindi quello non poteva aver diminuito le possibilità di Izuku…

 

Aveva rinunciato ad essere un eroe?

 

A Shouto mancò il fiato a quel pensiero e mise lentamente le mani sul banco. Dovrebbe parlare con Katsuki. Non… non era possibile che il biondo non si ricordasse di lui. Erano stati amici per anni prima… prima di quella notte. Solo perché non si erano parlati, visto che suo padre gli aveva vietato di vedere i suoi amici, non significava che si erano completamente dimenticati di lui. Anche se non avevano mai provato a…

 

Dovrebbe parlargli.

 

Ma prima che Shouto potesse alzarsi e avvicinarsi al biondo, un altro ragazzo marciò verso Katsuki. Era alto, con la schiena ampia, i capelli ordinatamente pettinati e gli occhiali rettangolari. Le sopracciglia di Shouto si alzarono quando il ragazzo iniziò a fare la ramanzina a Katsuki.

 

Beh, questa non sarebbe finita bene.

 

“Non mettere i piedi sul banco!”

 

“Huh?!”

 

“Non pensi di mancare di rispetto agli studenti della UA e alle persone che hanno fatto il banco?”

 

“No,” Katsuki rispose immediatamente e Shouto si morse il labbro all’ovvia differenza nella voce del biondo. Era molto più profonda di come la ricordasse ma continuava ad avere lo stesso… orgoglio. Quel tono che diceva che avrebbe fatto qualsiasi cosa avrebbe voluto fare e nessuno avrebbe potuto dirgli il contrario. “In che superiori sei andato, personaggio secondario?”

 

Personaggio secondario?

 

Beh, quello era nuovo ma non proprio sorprendente.

 

“Ho frequentato l’Accademia Privata Somei. Il mio nome è Iida Tenya.”

 

Iida?

 

Shouto conosceva quel nome…

 

“Somei? Quindi sei una cazzo di élite, eh? Sembra che mi divertirò a distruggerti.”

 

“Distruggermi?! È crudele. Vuoi veramente diventare un eroe?”

 

Shouto sorrise con affetto allo scambio. Katsuki sarebbe sempre stato Katsuki. Non avrebbe dovuto preoccuparsi.

 

Ma poi tutti gli sguardi si puntarono di nuovo verso la porta e Shouto vide l’arrogante ghigno di Katsuki vacillare leggermente. Confuso da cosa avesse potuto trasformare l’espressione di Katsuki in quel modo, Shouto si girò…

 

E prontamente si strozzò con la propria saliva.

 

Izuku era in piedi davanti alla porta, le guance macchiate di rosso dalle attenzioni che stava ricevendo. Shouto lanciò un’occhiata a Katsuki, che stava visibilmente distogliendo lo sguardo da Izuku per guardare fuori dalla finestra. Cosa stava succedendo? Se Izuku era nella loro classe, perché non è arrivato con Katsuki? Perché non si stavano parlando?

 

Cos’era successo?

 

Shouto guardò di nuovo verso Izuku, ma lui stava parlando con il ragazzo che aveva sgridato Katsuki e una ragazza che Shouto non aveva mai visto. Non fu finché il loro professore, che strisciò fuori da un sacco a pelo, gli disse di sedersi che Izuku raggiunse esitante il banco dietro a quello di Katsuki. Shouto guardò con la preoccupazione che gli saliva in gola mentre gli occhi dei due ragazzi si incontrarono per un secondo. Izuku fece un sorriso tremante a Katsuki e il biondo gli fece un cenno con la testa prima che entrambi distogliessero completamente lo sguardo.

 

Non gli piaceva tutto questo.

 

Non gli piaceva per niente.

 

Si cambiò automaticamente nell’uniforme da ginnastica quando il professore gli disse di farlo. Non poteva evitare di lanciare continuamente occhiate a Izuku e Katsuki , ma nulla cambiò. Molti dei loro compagni stavano provando a conoscersi, perfino Izuku stava arrossendo mentre parlava con Iida, ma Katsuki rimase in silenzio, gli occhi affilati che captavano ogni dettaglio senza però mostrare alcun interesse.

 

Shouto si rimproverò mentalmente per la delusione che provò quando quegli occhi rubino lo sorpassarono senza riconoscerlo.

 

E poi erano nel campo mentre Aizawa gli spiegava esattamente cosa dovevano fare. “Un test di valutazione dei Quirk?!”

 

Shouto strinse i denti quando sentì il professore dire che chi avesse avuto il punteggio più basso sarebbe stato espulso dalla UA e lanciò uno sguardo preoccupato a Izuku. Nonostante gli anni di allenamento, Izuku sarebbe stato svantaggiato nella maggior parte dei test senza un Quirk. Non voleva vedere il sogno del suo amico venire spezzato davanti ai suoi occhi quando era già stato in grado di passare l’esame d’ammissione e entrare nel corso per eroi.

 

Se Izuku fosse stato ultimo, Shouto avrebbe cercato di rimediare.

 

Non era sicuro di come, ma si sarebbe inventato qualcosa.

 

Shouto guardò attentamente i suoi amici durante i test. Katsuki, come sempre, ottenne ottimi risultati. Molto buoni. Così buoni che Shouto si chiese se potesse diventare il primo della classe. Izuku, d’altra parte…

Strinse i pugni mentre Izuku si preparava tremante al lancio della palla. Il ragazzo dai capelli verdi era stato negli ultimi tre posti per ogni singolo test e lui non aveva dubbi che questo non sarebbe andato diversamente. Non voleva essersi riunito con il suo amico per poi esserne di nuovo separato. Guardò Katsuki e vide che aveva le braccia incrociate sul petto e i gli occhi rossi fissati su Izuku che stringeva la palla tra le mani.

 

Non era l’unico preoccupato.

 

“Si mette male per Midoriya se continua in questo modo,” commentò Iida, le mani sui fianchi.

 

“Ovvio,” abbaiò Katsuki, senza distogliere lo sguardo da Izuku. “Non ha un Quirk.”

 

Iida sbatté le palpebre sorpreso. “Non ha un Quirk? Non sai cos’ha fatto all’esame d’ammissione?”

 

Shouto si girò verso Iida nello stesso momento in cui lo fece anche Katsuki, anche se nessuno dei due se ne rese conto. Le sopracciglia di Katsuki erano aggrottate e aprì la bocca per esigere una spiegazione, ma Aizawa parlò.

 

“46 metri.”

 

46 metri…

 

Era impossibile che Izuku non fosse ultimo.

 

La mente di Shouto cercò freneticamente tra le varie opzioni di cosa potrebbe dire per aiutare il suo amico ma tutti quei pensieri evaporarono quando intravide Aizawa. La sciarpa dell’uomo stava fluttuando intorno a lui e i suoi lunghi capelli gli erano ritti sul capo. Shouto non aveva idea di quale Quirk potesse averlo causato ma era sicuramente interessante da vedere.

 

Aizawa parlò a Izuku, il tono abbastanza basso così che il resto della classe non potesse sentire cosa stesse dicendo, e Shouto ebbe l’impulso di correre davanti al ragazzo dei capelli verdi e proteggerlo dal loro professore. Cedette quasi alla tentazione quando vide il labbro inferiore di Izuku tremare.

 

Lui… Aizawa gli stava dicendo che era già espulso?

 

E poi il momento passò e Izuku stava di nuovo provando a tirare la palla.

 

La differenza era, che questa volta la palla volò fuori dalla vista.

 

Quello… quello non dovrebbe essere possibile senza un Quirk.

 

Che Izuku non aveva.

 

Perché Izuku non aveva un Quirk.

 

Non lo aveva mai avuto.

 

Era stato da dottori. Gli era stato detto che era impossibile per lui avere un Quirk.

 

E, anche se ne avesse uno, un Quirk come quello

 

Sua madre poteva attrarre piccoli oggetti.

 

Suo padre, che Shouto non aveva mai incontrato, sputava fuoco.

 

Questo era completamente impossibile.

 

“Zuku, e quello che cazzo era?!” Sbottò Katsuki, facendo un rabbioso passo avanti, i palmi che scoppiettavano e piccole scintille che volavano al suolo. Anche Shouto fece un passo avanti, pronto a intervenire al bisogno. Katsuki aveva la brutta abitudine di lasciare che le sue emozioni superassero la sua logica e, in questo frangente, Katsuki sicuramente aveva un sacco di emozioni.

 

Principalmente perché anche Shouto provava lo stesso.

 

Cosa diavolo stava succedendo?

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Capitolo 16
*** Seconda Parte: Capitolo Tre ***


N/T: Eccolo qui!! Spero che il lungo capitolo possa farmi perdonare la altrettanto lunga assenza. Prometto che tornerò ad aggiornare regolarmente, questo periodo è abbastanza incasinato -.-

Godetevi il capitolo! :3

 

 

 

Seconda Parte: Capitolo Tre

 

 

Shouto tornò a casa quella sera in una sorta di stupore ammaliato. Notò appena Fuyumi quando entrò in casa e salì le scale verso le stanza in cui dormiva. Sprofondò nel letto e fissò il soffitto mentre riviveva la giornata. Katsuki e Izuku erano nella sua classe. Quella era una cosa positiva. Ma nessuno dei due lo aveva riconosciuto. Quello era negativo. Se suo padre avesse scoperto che gli amici di cui aveva chiesto per mesi quando era stato riportato a casa Todoroki erano nella sua classe, avrebbe usato qualsiasi mezzo per assicurarsi che fossero trasferiti. Diamine, potrebbe addirittura farli espellere.

 

Quindi, Endeavor che veniva a sapere di Izuku e Katsuki era un no.

 

Ma… ma a questo punto, avrebbe dovuto preoccuparsi? Katsuki e Izuku non si erano proprio parlati. Si erano a malapena guardati. E le esplosioni di Katsuki dopo che aveva visto il Quirk di Izuku provavano che il biondo era tanto all’oscuro dell’improvviso sviluppo quanto lo era Shouto.

 

Come diavolo ha fatto Izuku ad avere improvvisamente un Quirk?

 

Lui… lui sapeva che alcune persone sviluppavano i propri Quirk più aventi negli anni ma quello succedeva quando dovevano affrontare eventi pericolosi che minacciavano la loro…

 

Oh.

 

Shouto si lanciò giù dal letto e corse per le scale, cercando dove aveva visto Fuyumi poco prima. “Posso usare il computer?”

 

Fuyumi esitò e si morse il labbro mentre guardò l’orologio. A Shouto era stato proibito l’uso del computer dal primo mese, quando suo padre l’aveva scoperto mentre cercava di contattare Touya. All’ora ovviamente non lo sapeva, ma l’email di Touya era stata disattivata e non avrebbe comunque funzionato. In seguito aveva pianificato di provare a contattare zia Inko, ma Endeavor aveva bloccato il computer così che Shouto potesse usarlo solo se autorizzato. E supervisionato.

 

Shouto desiderò che ci fosse stato Natsuo a casa. Lui non avrebbe avuto nessun problema a farglielo usare.

 

Ovviamente, Natsuo si era trasferito un mese prima così che potesse andare all’università.

 

Shouto gli aveva chiesto se avesse potuto andare con lui.

 

Se ne pentì nel momento in cui vide l’espressione di Natsuo.

 

“Io… è per la scuola?” Fuyumi chiese infine, gli occhi cauti incontrarono quelli di Shouto. Shouto annuì. Non era una completa bugia. “D’accordo. Papà sarà a casa per cena, quindi fai alla svelta.”

 

Shouto annuì e spostò il peso da un piede all’altro mentre Fuyumi accedeva al computer, stando attenta a mantenere le dita nascoste dalla vista di Shouto. Shouto si sedette alla scrivania e andò su internet, per poi aggrottare la fronte mentre muoveva il cursore sulla barra di ricerca. Suo padre era stato chiaro coi suoi tutori, non avrebbero dovuto assegnargli alcun compito che richiedesse l’utilizzo di internet, quindi era un po’ arrugginito quando doveva usarlo. Aveva occasionalmente usato il computer quando viveva con… ma all’ora era stato più concentrato su altre cose.

 

“Cosa devi cercare?” Chiese Fuyumi, mettendogli una mano sulla spalla.

 

Shouto abbassò istintivamente la spalla per farle spostare la mano, cosa che Fuyumi fece lentamente. Shouto pretese di non notare il lampo di dolore che le passò in viso. Fuyumi aveva provato a guadagnare la sua fiducia dal momento in cui si erano ‘conosciuti’ ma Shouto non poteva evitare di avercela con lei almeno un po’. Aveva sempre pensato che lei fosse stata una delle ragioni per cui Endeavor lo aveva trovato e lei non aveva mai neanche menzionato… pretendeva che lui non esistesse. Quando Shouto faceva degli incubi, lei gli diceva sempre che era al sicuro e che lo avrebbe protetto

 

Ma non lo fece mai.

 

Non come…

 

“Quirk tardivi,” mormorò Shouto, finalmente digitando nella barra di ricerca. Vide le sopracciglia di Fuyumi aggrottarsi.

 

“È uno strano argomento. Specialmente per il primo giorno di scuola.”

 

Shouto scrollò le spalle e mantenne la sua espressione attentamente neutra. “È saltato fuori mentre parlavamo dei soccorsi e di come alcuni possano manifestare Quirk in quelle situazioni.”

 

“Hmm,” rispose Fuyumi. Si avvicinò di nuovo e strinse velocemente la spalla di Shouto, facendolo sussultare. “Finisco di preparare la cena. Fai in fretta, okay?”

 

Shouto annuì e continuò a scorrere tra i risultati della ricerca. Aveva ragione- era una possibilità ma non era mai successo a nessuno oltre i dieci anni. E mai a nessuno che era stato diagnosticato come privo di Quirk.

 

Shouto sentì la porta d’ingresso aprirsi e chiuse velocemente il browser e uscì dal computer. Si alzò e si mise lontano dalla scrivania, sapendo che suo padre gli avrebbe fato delle domande se ci fosse stato troppo vicino. “Shouto!” Urlò Endeavor quando vide suo figlio. “Dovresti essere ad allenarti!”

 

“Fuyumi ha detto che la cena sarà pronta tra poco,” rispose Shouto.

 

“Non è una buona scusa!” Ringhiò Endeavor, le fiamme che tremolavano selvaggiamente. “È già abbastanza grave che così tanto tempo è stato sprecato in quella scuola. Non inizierai a battere la fiacca anche a casa!”

 

“Abbiamo fatto un test coi Quirk,” Shouto informò suo padre, odiando che suo padre assumesse che la UA fosse una perdita di tempo. Se suo padre avesse potuto fare a modo suo, gli avrebbe fatto saltare completamente l’allenamento da eroi per prendere subito la licenza provvisoria. L’unica ragione per cui non lo aveva fatto era perché non volva che la gente si chiedesse come suo figlio avesse ottenuto la licenza senza nessun allenamento formale- perché quello spingerebbe le persone a controllare che tipo di allenamento Shouto ebbe.

 

“Sei arrivato primo, presumo,” affermò suo padre, minaccioso, sfidandolo a dire il contrario.

 

“Si.” Anche se Katsuki era arrivato secondo per poco e l’altra studentessa raccomandata era arrivata terza. Per poco.

 

“Bene.” Endeavor oltrepassò Shouto, dirigendosi verso le scale. “Mi unirò a voi per la cena. Ci alleneremo dopo mangiato.”

 

Perfetto. Un’altra sera in cui Shouto non avrebbe mangiato perché farlo l’avrebbe portato a vomitare sul pavimento della sala degli allenamenti, facendo infuriare suo padre più del solito.

 

Dovrebbe già mettere la pomata per le ustioni nella sua stanza, così da non doverla cercare più tardi.

 

 

 

 

Shouto zoppicò a scuola la mattina dopo con una nuova fasciatura attorno al suo avambraccio. La sera prima suo padre si era arrabbiato quando Shouto si era rifiutato di usare il suo Quirk di fuoco e aveva provato a forzarlo bruciando il ghiaccio di Shouto. Ovviamente, non aveva funzionato e Shouto era finito sul pavimento con una brutta ustione sul braccio.

 

Non poté evitare di sibilare di dolore quando si sedette al suo posto nella classe 1°. La sedia era dura e premeva fastidiosamente sul grande livido che aveva sulla schiena. Non si sarebbe divertito a rimanere in questa posizione tutto il giorno.

 

Fu per quello che Shouto non provò a parlare con Katsuki o con Izuku. Non voleva apparigli di fronte dopo cinque anni in uno stato come… questo. Non quando avevano chiaramente altri problemi. Non voleva aggiungersi.

 

Sarebbe stato meglio aspettare finché le acque non si fossero calmate.

 

Giusto?

 

Quel pomeriggio, Shouto e il resto della classe ricevette una sorpresa quando All Might comparve, pronto ad insegnargli. A Shouto si incastrò il fiato in gola quando ricordò i molti giorni passati a giocare agli eroi con Katsuki e Izuku, i due che litigavano sempre su chi sarebbe stato All Might. Come Izuku insisteva che fosse il turno di Shouto dopo il suo e quello di Katsuki. Come loro tre si sedevano insieme e guardavano i video di All Might, come leggevano i suoi fumetti… come lui si sedeva con… e li guardava ogni sera solo perché Shouto voleva essere… essere al passo coi suoi amici…

 

Il suo sguardo scattò verso Izuku e Katsuki, entrambi stavano fissando All Might come se fossero stati ipnotizzati. Izuku stava parlottando da solo, la voce abbastanza bassa da impedire a Shouto di sentire cosa stesse dicendo, e i palmi di Katsuki stavano scoppiettando.

 

Shouto staccò gli occhi dai suoi amici mentre All Might diceva alla classe che avrebbero dovuto mettersi i loro costumi e dirigersi al Ground Beta per l’allenamento. Shouto era abbastanza emozionato di vedere il suo costume ma desiderava che non dovesse accadere proprio oggi. Il livido sulla sua schiena sarebbe stato visibile mentre si cambiava, così come la fasciatura sul suo braccio, e i suoi compagni sembravano i tipo da fare domande su… tutto.

 

Dovrà solo fare attenzione.

 

Rimase con la schiena rivolta verso il muro e tenne il costume piegato sul braccio finché non fu il momento di indossarlo. Vide un paio degli altri ragazzi lanciargli occhiate incuriosite ma nessuno disse nulla.

 

Camminò con il resto del gruppo verso il campo di allenamento e aspettò impazientemente ciò che stava per iniziare. Nel mentre osservò i suoi compagni e studiò i loro costumi. Il costume di Katsuki era nero e arancio e Shouto doveva ammettere che era perfetto per lui. Non era una sorpresa conoscendo zia Mitsuki e zio Masaru. Anche se non lo avevano aiutato a progettarlo Katsuki aveva imparato un paio di cose. Il costume di Izuku era… verde. E con orecchie da coniglio.

 

Sentiva che zia Inko gli aveva dato una mano.

 

Era sorpreso che Katsuki non avesse ancora commentato.

 

Scoprirono che All Might aveva preparato un allenamento in cui dovevano dividersi in due squadre, una squadra sarebbe stata quella dei villain e l’altra quella degli eroi. Shouto era un po’ deluso di essere appaiato con qualcuno che non conosceva. Izuku era finito in squadra con la ragazza con cui aveva parlato e Katsuki con Iida, il ragazzo che gli aveva fatto la ramanzina il giorno prima e, in qualche modo, già fatto amicizia con Izuku. E poi risultò che Izuku e Katsuki avrebbero combattuto uno contro l’altro e Shouto non poté evitare di fare una smorfia.

 

Il luccichio negli occhi di Katsuki, che non era ancora molto felice con Izuku ed era sempre un po’… illogico quando era arrabbiato con il ragazzo dai capelli verdi, faceva preoccupare Shouto del risultato dello scontro.

 

E con buone ragioni.

 

Tutto quello che poté fare fu guardare i monitor con orrore. Katsuki non si stava trattenendo per niente in questa battaglia con Izuku, facendo esplodere la rabbia durante il combattimento, e Izuku stava dando tutto quello che aveva. Diventò velocemente chiaro che il loro allenamento aveva dato i suoi frutti ma i due si conoscevano troppo bene e riuscivano facilmente a predire cosa avrebbe fatto l’altro. Rimasero alla pari per quasi tutta la durata dell’incontro mentre la ragazza e Iida stavano combattendo per conto loro. Shouto aveva pensato che Katsuki e Izuku avrebbero continuato il loro scontro fino allo scadere del tempo o fino a quando la ragazza non sarebbe riuscita a portare via la bomba ai ‘villain’… ma si era dimenticato di una cosa.

 

Una cosa molto importante.

 

La ragione per cui Katsuki era così arrabbiato.

 

Izuku ora aveva un Quirk.

 

Un Quirk molto instabile.

 

“Che idiota!” Urlò Katsuki  mentre Izuku giaceva al suolo, braccia e gambe rotte. Shouto sentì la bile che gli saliva in gola a quella vista e non voleva altro che correre nel campo e inginocchiarsi al fianco di Izuku. Per chiedere risposte. “Che cazzo stavi pensando?!” Katsuki si lasciò cadere sul terreno vicino a Izuku e Shouto seguì i suoi compagni di classe mentre correvano verso l’edificio.

 

Quando arrivarono, All Might aveva già fatto accompagnare Izuku in infermeria e stava cercando di parlare con un Katsuki furioso. “Lasciami andare!” Il ragazzo ringhiò, liberandosi dalla stretta di All Might. “Vado con lui!”

 

“Giovane Bakugou, ti assicuro che il Giovane Midoriya starà bene-“

 

“Quello lo so, cazzo!” Urlò Katsuki, passando oltre il gruppo di studenti senza degnare di uno sguardo l’eroe esterrefatto. “Ma qualcuno deve sgridare quell’idiota e tu sicuramente non lo farai!”

 

“Uh, cavolo…”

 

“Amico!”

 

“Giovane Bakugou, devo insistere…”

 

Ma Katsuki ignorò le varie proteste ed entrò a scuola, seguendo Izuku. Il cuore di Shouto sembrava che gli si fosse incastrato in gola e dovette conficcare le unghie nei palmi delle mani per costringersi a non correre dietro a Katsuki. All Might fece un profondo sospiro e iniziò a fare domande sulla performance delle due squadre e la classe iniziò un dibattito su quello che avevano appena visto. Shouto tenne la bocca fermamente chiusa, non potendo parlare neanche se avesse voluto. Incrociò le braccia al petto e ripensò alla battaglia. Katsuki era stato tanto arrabbiato, più arrabbiato di quanto Shouto lo avesse mai visto. Più arrabbiato di quando Izuku aveva scoperto di non avere un Quirk…

 

…ma ora un Quirk ce lo aveva.

 

Shouto poteva capire. Avevano dovuto aggirare il fatto che Izuku non avesse un Quirk per anni. Cerano solo due opzioni- o Izuku ha sempre avuto un Quirk e gli ha mentito per qualche ragione o qualcos’altro era successo e gli aveva comunque mentito.

 

Perché a nessuno spunta un Quirk dopo i dieci anni. Non importava cosa avessero passato.

 

Shouto magari non c’era stato, non nel modo in cui c’era stato Katsuki, ma si sentiva un po’… tradito. Era sicuro che Katsuki si sentisse molto peggio.

 

Shouto non si preoccupò di prestare attenzione si suoi compagni quando parteciparono all'esercizio. Non fu finché non toccò a lui il turno di fare l’eroe che vide chi erano i suoi avversari.

Non che importasse.

 

Shouto prese tutta la rabbia e la preoccupazione che aveva accumulato e la lasciò andare, congelando all’istante l’intero edificio e permettendo a lui e al suo partner di camminare direttamente verso la ‘bomba’. Quando vide l’altra squadra bloccata nel suo ghiaccio si sentì leggermente in colpa e iniziò a scioglierlo, non volendo che qualcuno si facesse male solo perché era arrabbiato.

 

Shouto si prese il suo tempo per cambiarsi dal suo costume nell’uniforme dopo che la fine della lezione. Tutti gli stavano lanciando caute occhiate dopo la sua esibizione e c’erano alte probabilità che notassero i lividi e le bruciature sul suo braccio, quindi aspettò finché anche l’ultima persona si fu cambiata prima di iniziare a spogliarsi. Sibilò quando una fitta di dolore gli partì dalla schiena mentre si massaggiava i muscoli indolenziti. Avrebbe potuto passare dall’infermeria mentre tornava in classe per vedere come stava Izuku. Magari lì avrebbe parlato con Katsuki e lo avrebbe provato a calmare… con Izuku così ferito gli altri due non avrebbero notato i lividi di Shouto. O avrebbero pensato che se li era procurati combattendo, esattamente come loro.

 

Shouto rilassò le spalle e annuì a se stesso. Si, avrebbe funzionato. Ecco cosa avrebbe fatto.

 

Con ferma determinazione, Shouto finì di abbottonarsi la camicia e iniziò a camminare verso l’infermeria. Visto che era il secondo giorno di scuola non era sicuro di dove fosse posizionata, si perse leggermente e finì nel corridoio del terzo anno prima di trovare un cartello che lo condusse alla sua destinazione. Sfortunatamente Recovery Girl lo informò che Katsuki se n’era andato prima che Izuku si svegliasse e che anche Izuku era già andato via.

 

Beh, tanti saluti al suo piano.

 

Shouto sospirò e si trascinò per il corridoio. Avrebbe riprovato domani mattina. Magari la notte di riposo avrebbe fatto bene a tutti. Katsuki avrebbe avuto più tempo per… calmarsi…

 

Ma Katsuki ci avrebbe probabilmente rimuginato su e si sarebbe solo arrabbiato di più.

 

“Midoriya è corso fuori,” una voce stava dicendo mentre Shouto entrò nella classe per prendere la sua borsa. Si bloccò per guardare indietro. Un ragazzo dai capelli rossi stava parlando con un gruppo e si stava strofinando il retro del collo mentre guardava preoccupato fuori dalla finestra. “Pensate sia andato dietro a Bakugou?”

 

Un ragazzo biondo una saetta nera alzò le spalle. “Io non lo farei ma sembrava abbastanza sconvolto quando gli hai detto che Bakugou se n’era andato! Non capisco perché lo era…”

 

“Penso che si conoscano,” si aggiunse una ragazza dai capelli rosa. “Tipo, magari sono amici o simili!”

 

“Amici?” il biondo chiese alzando le sopracciglia. “Non comportano da amici…”

 

“Ma Midoriya ha chiamato Bakugou ‘Kacchan’!” la ragazza protestò. “E Bakugou non gli ha urlato contro!”

 

“Kacchan? Sembra un po’-“

“Scusate,” disse Shouto, sorprendendo anche se stesso quando si intromise nella conversazione. Gli occhi dei suoi compagni si girarono verso di lui e lui dovette sforzarsi di non agitarsi mentre lo guardavano sorpresi. “Avete detto che Izuku se ne andato? Anche Katsuki?”

 

“…si?”

 

“Aspetta, li hai chiamati per nome?”

 

“Siete amici?”

 

“Voi… non è che sembrate proprio…”

 

“Sono andati via solo pochi minuti fa,” la ragazza a cui Izuku aveva parlato disse, sorridendo confusa. “Se ti sbrighi forse riesci a raggiungerli.”

 

Shouto inchinò leggermente la testa verso di lei e prese la sua borsa. “Grazie.”

 

Ignorò tutte le domande che gli fecero e uscì velocemente dalla classe. Percorse velocemente i corridoi e si fece strada tra la porte d’ingresso, grato di vedere che Katsuki e Izuku si erano fermati ai cancelli e sembravano stare parlando. Si mosse verso di loro con cautela, non volendo spaventarli e riuscì a sentire le parole, “Un giorno, renderò mio questo Quirk e ti batterò con il mio potere!”

 

“Potere preso in prestito?” il tono di Katsuki era beffardo e Shouto sussultò. Potere in prestito? Cosa gli aveva detto Izuku? “Quello che dici non ha senso. Cosa stai cercando di fare, farmi sembrare ancora più stupido di quanto tu abbia già fatto?”

 

Okay, era sufficiente. Meglio interromperli ora prima che uno dei due dica qualcosa di cui potrebbe pentirsi.

 

Camminò velocemente e si piazzò tra i due, interrompendo qualsiasi cosa stesse cercando di dire Katsuki, che lo guardò con uno sguardo furioso. Shouto lo ignorò. “D’accordo, voi due dovete-“

 

“Chi cazzo pensi-“

 

“Shouto?”

 

La voce di Izuku tremò quando disse il nome di Shouto e Shouto si voltò lentamente verso l’altro ragazzo. Izuku lo guardò tra gli occhi verdi pieni di lacrime e Shouto annuì lentamente. Dopo, in rapida successione, Izuku emise un forte grido e si lanciò in avanti, stringendo Shouto in un abbraccio che lo fece annaspare in cerca d’aria e sussultare di dolore. “Porca puttana!” Sbottò Katsuki, apparendo improvvisamente al fianco di Shouto e passandosi una mano tra i capelli. “Che cazzo ti è successo, coglione? Dove diamine sei stato?!”

 

“È una lunga storia,” rispose Shouto, abbracciando Izuku e chiudendo gli occhi quando sentì la sensazione di calore che gli riempiva il petto ad avere i suoi amici così vicini. “Non volevo andarmene…”

 

“Grazie al cazzo, a quello ci eravamo arrivati,” rispose Katsuki. “Oi, nerd! Lascialo andare così che possiamo avere qualche risposta!”

 

Izuku tirò su col naso e lasciò cadere le braccia prima di fare un passo indietro e strofinarsi una mano sul viso, asciugando le lacrime che stavano ancora cadendo. “Possiamo andare a casa mia. Mia mamma vorrà vederti…” tirò su col naso di nuovo e fece a Shouto un sorrisetto lacrimoso.

 

Ma Shouto sussultò pensando all’appartamento dei Midoriya. L’appartamento che era situato nello stesso edificio in cui aveva vissuto con… l’appartamento in cui c’erano tutte le sue cose. Tutte le cose che lui gli aveva comprato. L’appartamento che gli era stato sottratto, l’appartamento dove suo padre ha rovinato tutto.

 

Non voleva tornare là.

 

“Di a tua mamma di incontrarci da me,” borbottò Katsuki e Shouto vide quanto attentamente Katsuki lo stesse scrutando. Ovviamente Katsuki aveva capito che Shouto non era a suo agio nell’andare nell’appartamento dei Midoriya. “Anche la vecchia strega vorrà vedere Shouto.”

 

Izuku annuì e tirò fuori il cellulare dalla tasca. “D’accordo, Kacchan.”

 

 

 

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Capitolo 17
*** Seconda Parte: Capitolo Quattro ***


Seconda Parte: Capitolo Quattro

 

 

Izuku continuò a lanciargli occhiate incredule mentre si dirigevano verso la residenza dei Bakugou, come se non potesse credere che Shouto era veramente  lì. Shouto poteva capirlo; anche lui faceva fatica a credere che tutto questo fosse reale. Katsuki, d’altra parte, stava rendendo Shouto nervoso. I suoi occhi scuri non lo avevano mai abbandonato durante il viaggio e si stavano assottigliando sempre di più, come se stesse cogliendo delle cose e mettendo insieme dei pezzi che non gli piacevano. Shouto non era sicuro dei suoi sentimenti al riguardo.

 

Ma suppose che avrebbe dovuto farci l’abitudine.

 

Izuku chiacchierò finché non scesero dal treno e poi cadde in un improvviso silenzio. Shouto non ricordava neanche cosa gli avesse detto durante il viaggio, era troppo concentrato sulla loro destinazione. La casa dei Bakugou. Non era tanto… nostalgica come l’appartamento ma era comunque… comunque piena di ricordi. Ricordi che Shouto aveva rinchiuso nel fondo della sua mente e a cui pensava solo di notte, quando era solo. Ricordi di tempi migliori, ricordi di quando poteva essere solo Shouto e non l’erede di Endeavor. Giorni in cui aveva sognato di essere un eroe senza essere costretto a diventarne uno. 

 

I tre scesero dal treno e camminarono lentamente lungo la strada. Ecco il parco in cui Shouto aveva giocato con Izuku e Katsuki. Quello era il sentiero che avevano preso per esplorare la parte ‘proibita’ della foresta. Il suo ristorate di soba preferito.. vicino al negozio dove lui gli aveva comprato il merchandise degli eroi…

 

Il negozio di alimentari.

 

La loro scuola elementare.

 

Shouto fissò la scuola, rivivendo ricordo dopo ricordo. Le giornate con Izuku e Katsuki. La prima volta che era andato in una vera scuola, la prima volta che aveva visto tanti bambini della sua età. I giochi a cui hanno giocato, come si era stupito che imparare potesse essere divertente…

 

…i giorni in cui veniva accompagnato a scuola. Ogni mattina, sapendo che c’era qualcuno su cui poteva contare.

 

Delle volte in cui era stato sorpreso quando non era zia Inko a venirli a prendere. Della pura eccitazione che aveva provato quando aveva visto che suo fratello lo stava aspettando.

 

“Sho?” Chiese Izuku e Shouto fece un grande sforzo di volontà per non strappare il suo braccio dall’altro ragazzo quando Izuku gli tirò leggermente la giacca. “Andiamo.”

 

Shouto annuì velocemente e continuò a camminare. Non si perse lo sguardo che Izuku e Katsuki si scambiarono prima di tornare al suo fianco. Il cuore di Shouto iniziò a battergli nel petto quando svoltarono in quella strada familiare. Se avessero continuato sarebbero finiti davanti al codominio. “Forza,” ringhiò Katsuki. Svoltò l’angolo e si avviò verso casa sua con passo aggressivo. Shouto deglutì a fatica e guardò dritto un ultima volta, prima di seguire il biondo.

 

Riuscì a fare solo tre passi prima che un corpo caldo gli si lanciasse contro.

 

Shouto indietreggiò mentre gli occhi si spalancavano dal panico. Suo padre aveva scoperto che era qui? Avrebbe assalito Izuku e Katsuki? Avrebbe dovuto scusarsi così che suo padre non…

 

…aspetta.

 

La persona lo stava… abbracciando?

 

Il panico di Shouto si dissipò quando vide la testa di capelli verde scuro. “Oh, Shouto!”

 

Shouto conosceva quella voce.

 

Rilassò le spalle e strinse esitante le braccia attorno alla lacrimante Midoriya Inko. “Ciao, zia.”

 

“Non ci salutare, ragazzo!” Bakugou Mitsuki sbraitò mentre spostava Inko con una mano e con l’altra arruffava i capelli di Shouto. “Dopo tutto questo tempo… Dove cazzo sei stato?”

 

Shouto fece una smorfia a quella domanda. Gli occhi di Mitsuki si assottigliarono e per un momento tutto ciò a cui Shouto riuscì a pensare fu quanto assomigliava a suo figlio, prima che lei lo afferrasse e lo stringesse in un abbraccio tanto stretto da far esplodere la sua schiena di dolore. Sussultò e lei lo lasciò andare. “Che ca-“

 

“Entriamo, vecchia strega,” ringhiò Katsuki, afferrando il braccio di Shouto e trascinandolo verso la casa. “Questo coglione deve darci molte spiegazioni.”

 

“Oh, Katsuki, non parlare a tua madre in quel modo!” Zia Inko lo ammonì tra le lacrime. Tirò su col naso e si appoggiò a Izuku, che avvolse un braccio intorno a lei. “Oh, Shouto, hai fame? Posso prepararti qualcosa o… o magari potremmo…”

 

“Inko, il moccioso ha ragione,” sospirò Mitsuki, la voce molto più gentile di prima. “In casa. E i mocciosi non hanno bisogno di mangiare, per ora.”

 

“Oh, ma sono sicura che siano affamati…”

 

Katsuki aprì la porta, che andò a sbattere contro il muro, e continuò a trascinarsi dietro Shouto. Non lasciò il braccio di Shouto fin quando non furono davanti al divano e poi premette contro la sua spalla per farlo sedere in centro. Katsuki si lasciò cadere alla sua destra e Izuku si appollaiò alla sua sinistra. Mitsuki e Inko si sedettero sul divanetto di fronte a loro e Shouto fissò intensamente il pavimento. Poteva sentire tutti gli occhi su di sé, in attesa. Ma non sapeva cosa dire. Come avrebbe dovuto iniziare? Era sicuro che-

 

“Ragazzo?”

 

La testa di Shouto scattò in alto per incrociare lo sguardo di Mitsuki. I suoi occhi gli dicevano di raccontare tutto, che non importava quello che avrebbe detto, loro non avrebbero… fatto nulla. “Mi chiamo Todoroki Shouto,” confessò, facendo una smorfia quando il suo cognome gli uscì dalle labbra. “Mio… padre è l’eroe numero due, Endeavor.”

 

Shouto spiegò tutto. Dei matrimoni di Quirk, di suo fratello e sua sorelle e dei loro Quirk, del Quirk di Shouto e degli allenamenti che aveva dovuto sopportare quand’era bambino… poi parlò di quel giorno. Del giorno in cui sua madre si era spezzata e di quello che aveva cercato di fare. “T-Touya l’ha fermata,” ammise Shouto, distogliendo lo sguardo dagli occhi inorriditi e cercando di ignorare la pugnalata che sentiva nel petto ogni volta che pronunciava il nome di suo fratello. “Lei… la versò su di lui. Sulla schiena. È stato per quello che decise di doversene andare.”

 

“Oh, quel povero ragazzo,” pianse zia Inko, le mani che le coprivano il viso sconvolto. Negli occhi di Mitsuki passò un lampo di rabbia mentre accarezzava la schiena di Inko per consolarla.

 

“Io… lui si mise in contatto con qualcuno. Uno zio, credo. Ci fornì i documenti con il nome Yamada e alcuni soldi. Touya venne qui…” si interruppe, non sicuro di cosa aggiungere. Sapevano cosa era successo dopo.

 

“Mi dispiace così tanto, Shouto!” Gridò all’improvviso zia Inko, scivolando dal divanetto e inginocchiandosi davanti a lui. Shouto fissò la donna con orrore. Cosa… cosa stava succedendo? Perché stava facendo così? Guardò freneticamente verso Katsuki, che sembrava tanto confuso e sorpreso quanto Shouto, e poi verso Izuku, che stava semplicemente fissando sua mamma tra le lacrime. “Non avrei dovuto lasciare che ti prendessero! Pensavo che fosse successo qualcosa a Touya e non stavo pensando chiaramente quando mi hanno detto di volerti parlare all’esterno… e poi mi hanno raccontato che il povero ragazzo ti aveva  rapito e che non avrei dovuto dire niente perché la tua famiglia voleva tenerlo segreto, ma non vidi mai nulla al telegiornale e non fui mai contattata…”

 

Oh. Quello… “Non è stata colpa tua,” disse Shouto francamente, inorridito che lei avesse potuto anche solo pensare che lo fosse. Di tutte le persone che incolpava, in tutti gli scenari che gli erano passati per la mente, non aveva mai pensato ai Midoriya o ai Bakugou. “Non so come mio padre ci abbia trovato ma… non ti biasimo. Mi avrebbe preso a prescindere da quello che avresti fatto.” Era la verità. Anche se la zia si fosse rifiutata di farlo uscire dall’appartamento, Endeavor avrebbe sfondato la porta e lo avrebbe preso lo stesso. E avrebbe finito nel ferire i Midoriya nel mentre.

 

“Che cazzo è successo dopo?” Katsuki chiese al fianco di Shouto mentre Mitsuki aiutava Inko a rimettersi in piedi.

 

“Sono stato portato alla tenuta dei Todoroki.” Nessuno sembrò sodisfatto di quella spiegazione e Shouto sospirò. “Allenamento. Tutori. Non cambiò.”

 

Eccetto per due cose fondamentali.

 

Sua madre non c’era più.

 

Così come…

 

“E dov’è Touya?” Ringhiò Mitsuki. Scintille scoppiettarono sui palmi di Katsuki alla domanda ed entrambi i Midoriya singhiozzarono.

 

Il dolore tornò nel petto di Shouto. “Non l’ho visto da quando l’aiutante di mio padre l’ha colpito in testa quella notte.”

Il fischio nelle su orecchie poteva essere stato causato dall’improvvisa esplosione di Katsuki. O magari perché zia Mitsuki stava urlando. Magari lo stretto abbraccio in cui Inko e Izuku lo avevano avvolto gli fece perdere coscienza. Ma… ma tutto ciò che Shouto riusciva a vedere era suo fratello che crollava a terra, il corpo immobile.

 

Il fischio diventò più forte.

 

 

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N/T: Il prossimo capitolo *dovrebbe* uscire mercoledì :)

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Capitolo 18
*** Seconda Parte: Capitolo Cinque ***


Seconda Parte: Capitolo Cinque

 

Shouto percorse lentamente il marciapiede con Izuku al suo fianco. Sia zia Inko che zia Mitsuki avevano tentato di convincere Shouto a rimanere da loro ma lui aveva semplicemente scosso la testa detto che doveva tornare a casa. Non voleva attirare l’attenzione di suo padre sulle due donne- chi sa cosa avrebbe potuto fare se avesse scoperto che Shouto aveva ritrovato i suoi amici.

 

“Sono così felice che anche tu sia alla UA!” Iniziò Izuku. Shouto ritornò a prestare attenzione all’amico. “Avevo sperato di rivederti ma non… beh, ti ho visto il primo giorno ma non sapevo che eri tu! Ero così sorpreso, sai? Cioè, eravamo veramente nella UA, come dicevamo sempre! E c’erano così tante persone… ma avrei dovuto notarlo quando abbiamo fatto il Quirk test! Intendo, sia io che Kacchan avremmo dovuto riconoscere il tuo ghiaccio, ma è molto più forte di come lo ricordavo! Oh,” aggrottò la fronte. “Immagino che sia perché… beh, comunque, hai un aspetto diverso! Non avevo realizzato che avevi i capelli tinti e che i tuoi occhi fossero coperti… Mi piace come sono adesso! Sono carini!” Le guance di Izuku si tinsero di rosso e Shouto sbatté le palpebre. Carini? I suoi occhi erano carini? “Io- uh, devi esserti tinto i capelli per un bel po’, huh? Nel senso, io e Kacchan ti vedevamo tutti  giorni e non notammo mai il rosso o il bianco… probabilmente Kacchan di darà uno strano soprannome ora, sai com’è fatto,” lo avvertì Izuku.

 

Shouto ridacchiò, ripensando ai vari soprannomi che Katsuki aveva affibbiato ai loro compagni alle elementari. Avrà continuato ad usarli anche alle medie. Probabilmente ne aveva alcuni anche per i loro nuovi compagni, ma non li aveva ancora usati.

 

“Si,” Shouto disse infine e Izuku lo guardò confuso. A Shouto spuntò un sorriso e spiegò, “li ho tinti spesso.”

 

“Oh! Vero! Già, ovvio. Sono sorpreso di non aver mai notato le scatole in casa tua… o l’odore. Cioè, tingersi i capelli ha un odore strano, no? Non lo so perché io non l’ho mai fatto e neanche mia mamma. Ma penso che dovrebbe avere uno strano odore…”

 

“Ce l’ha.”

 

“Giusto! Magari Kacchan l’ha notato e non ha mai detto nulla… no, non mi sembra. Ti avrebbe dato della femminuccia o qualcosa di simile se lo avesse saputo. O avrebbe cercato di scoprire perché ti- oh! Oh, hai vinto contro Katsuki nel Quirk test! Scommetto che non l’ha ancora realizzato. Si arrabbierà così tanto! Probabilmente vorrà lottare come facevamo prima…”

 

Shouto sussultò. Come facevano prima. Vero. Quando lui era lì a controllarli. A proteggerli.

 

“Forse,” disse, realizzando che Izuku stava aspettando un suo commento. In verità era sorpreso che Katsuki non lo avesse ancora sfidato. Loro due erano abbastanza alla pari quando erano piccoli.  Poteva facilmente ricordarsi i giorni in cui si allenavano, quanto si era divertito con Katsuki, Izuku e…

 

Non si era mai divertito così mentre si allenava con Endeavor.

 

Pensare a quei giorni gli fece venire in mente un’altra domanda. “Izuku? Cos’è successo tra te e Katsuki?”

 

Izuku sbatté lentamente le palpebre e aggrottò la fronte. I due si fermarono e gli occhi di Izuku si concentrarono su un punto indefinito oltre la spalla di Shouto, come se stesse cercando di ricordare esattamente cosa fosse successo. 

 

Shouto non ci sarebbe cascato. Era impossibile che Izuku non sapesse perfettamente cosa fosse successo.

 

“È stato strano dopo che sei… andato via,” Izuku ammise finalmente, sorridendo timidamente. “Io ero spaventato e Kacchan era furioso. La mamma non si sentiva sicura nel lasciarmi andare da solo con Katsuki nei weekend per allenarci così lui iniziò ad andare con altri amici. Noi non… ci parlavamo più così tanto, credo. Non lo so. Parliamo ancora qualche volta ma non siamo usciti insieme in un sacco di tempo. Kacchan ha tanti amici.” Izuku scrollò le spalle e diede un calcio a un sassolino sul marciapiede. “Non so. Forse abbiamo capito che non abbiamo molto in comune.”

 

Shouto non riusciva a capire cosa Izuku stesse dicendo. Non avevano molto in comune? Entrambi volevano diventare eroi. E, ovviamente, hanno continuato ad allenarsi per raggiungere quell’obbiettivo. Come hanno potuto allontanarsi in quel modo? Non avevano bisogno che ci fosse Shouto con loro perché fossero amici. Erano stati amici ancor prima di incontrare Shouto.

 

“È tutto a posto!” Disse Izuku con un grande sorriso, vedendo il panico nell’espressione di Shouto. “Sono sicuro che le cose andranno diversamente ora! E abbiamo così tante cose da recuperare!”

 

Shouto sorrise leggermente, felice di vedere che Izuku voleva passare di nuovo del tempo con lui. Era stato un po’ deluso quando Izuku si era proposto di accompagnarlo alla stazione e Katsuki era rimasto in silenzio. Ma aveva visto quanto era furioso dopo la spiegazione di Shouto. Il biondo probabilmente aveva bisogno di tempo per pensare e per calmarsi.

 

 Vero?

 

“Sho? Penso che il treno sia arrivato,” gli disse Izuku mentre lanciava un’occhiata verso la stazione. “Non che tu debba andartene! Potresti rimanere e venire a scuola con me domani…”

 

“No,” Shouto scosse la testa e rivolse un piccolo sorriso all’amico. “Devo andare. Ci vediamo domani mattina, ‘Zuku.”

 

“Ciao!”

 

Shouto sorrise per tutta la durata del viaggio, ripensando a quando zia Inko lo aveva abbracciato. A quando zia Mitsuki gli aveva scompigliato i capelli. Ai sorrisi di Izuku e Katsuki quando avevano capito chi era. Era stata una bella giornata, nonostante ciò che era successo durante la lezione di quel pomeriggio e quello che era trapelato dopo-

 

Oh.

 

Non avevano chiesto spiegazioni a Izuku sul suo Quirk.

 

Dovrà ricordarsi di chiederglielo la prossima volta.

 

Il sorriso e la felicità che sentiva nel petto scomparvero appena mise piede fuori dal treno e camminò verso casa Todoroki. Aveva paura ad entrare. Sapeva che Fuyumi si era probabilmente agitata non vedendolo tornare da scuola e aveva probabilmente chiamato Natsuo per vedere se sapeva dove fosse. Ovviamente, loro non potevano contattarlo perché Endeavor aveva proibito a Shouto di avere un cellulare. Natsuo le aveva fatto notare che, poiché Shouto non aveva un telefono, non avrebbe potuto raggiungere nessuno di loro in caso di emergenza, ma Fuyumi gli aveva risposto che non era stata una sua decisione.

 

“Shouto!”

 

Shouto trasalì. Oh. Non si aspettava che suo padre fosse a casa. Di solito lavorava fino a tardi il giovedì…

 

“Dovevi tornare a casa appena finivano le lezioni così da continuare ad allenarti!” Tuonò Endeavor mentre camminò furiosamente verso Shouto. Shouto si preparò, aspettando l’impatto che sarebbe arrivato. Ma l’uomo afferrò con forza il braccio di Shouto, facendogli stringere i denti mentre sentiva comparire i lividi. “Dov’eri?!”

 

Gli occhi di Shouto vagarono oltre suo padre, dove Fuyumi e Natsuo stavano guardando. Fuyumi aveva lacrime lungo le guance e Natsuo era pallido dalla preoccupazione. Suo fratello maggiore fece un passo avanti, ma Fuyumi si mosse velocemente, prendendogli il braccio e trattenendolo. Shouto arricciò le labbra. Già, non avrebbe ricevuto alcun aiuto.

 

Come sempre.

 

“Mi sono unito ad alcuni compagni,” Shouto informò suo padre, il tono gelido, stando attento a non nominare gli studenti in questione. Shouto aveva chiesto costantemente di vedere i suoi amici quando era stato portato in quella casa e sapeva che li avrebbero riconosciuti. Non gli avrebbe rivelato che ora erano i suoi compagni di classe. Non finché non ne sarebbe stato costretto.

 

“Ridicolo. Tornerai a casa subito dopo-“

 

“È compito dei miei insegnanti fornirmi un allenamento adeguato. Ecco perché sto frequentando la UA,” disse Shouto, interrompendo suo padre e guardandolo male mentre si liberava dalla sua stretta per proseguire lungo il corridoio. “Non sono affari tuoi. E non voglio che lo siano.”

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Capitolo 19
*** Seconda Parte: Capitolo Sei ***


Seconda Parte: Capitolo Sei

 

 

“Yo, Half ‘n Half! Che cazzo ci fai qui così presto?”

 

Shouto alzò un sopracciglio e rivolse lo sguardo al suo amico. Katsuki sogghignò mentre si appoggiava al banco di Shouto, incrociando le braccia al petto. Iida e Momo, le sole altre persone nella classe, si scambiarono un’occhiata mentre Izuku mormorava una scusa per l’interruzione di Katsuki.

 

“Arrivo allo stesso orario ogni giorno,” rispose Shouto, le labbra che si sollevarono divertite quando Katsuki alzò gli occhi al cielo.

 

“Lascia perdere, Kacchan,” sospirò Izuku, sedendosi al banco di Momo e scuotendo la testa.

 

La conversazione si ripeteva da una settimana. Shouto era stato piacevolmente sorpreso quando Katsuki e Izuku arrivarono insieme a scuola la mattina dopo. Katsuki era entrato in classe per primo e si immobilizzò momentaneamente, un lampo di sorpresa negli occhi, quando vide che Shouto era già seduto al suo posto. Si era subito avvicinato e aveva preteso di sapere quando Shouto arrivava a scuola. Shouto aveva alzato le spalle in risposta e aveva salutato un raggiante Izuku.

Apparentemente, Katsuki lo aveva chiamato la sera prima per ordinargli di incontrarlo all’angolo la mattina dopo, esattamente come facevano da bambini. Izuku aveva sussurato l’informazione a Shouto, ridacchiando mentre Katsuki li guardava male. Per il resto della settimana Katsuki aveva provato ad arrivare prima di Shouto… cosa che Shouto era sicuro non sarebbe riuscito a fare perché usciva di casa il prima possibile e arrivava alla UA prima che i cancelli fossero aperti.

 

I loro compagni erano visibilmente stupiti quando Katsuki si diresse aggressivamente verso Shouto e gli passò un bento. Shouto era solo riuscito a sbattere le palpebre in incomprensione mentre Katsuki gli disse senza mezzi termini che avrebbe smesso di mangiare quella ‘merda’ che aveva mangiato i giorni precedenti. Izuku stava ridendo quando si unì ai due per pranzo- Uraraka e Iida che si scambiarono occhiate sorprese prima di sedersi vicino a lui. Katsuki li ignorò per la maggior parte del tempo ma Shouto lo sentì borbottare “comparse” ogni volta che uno dei due faceva un commento. Shouto pensava che il nomignolo fosse maleducato, ma comprendeva come si sentiva l’altro ragazzo. Era difficile per loro recuperare quando c’erano altre persone intorno che non conoscevano. Né Katsuki né Shouto si sentivano abbastanza a proprio agio con gli altri due lì. Izuku, d’altra parte, era estatico all’idea di star facendo amicizia. Che era l’unica ragione per cui Katsuki e Shouto non gli dicevano nulla.

 

“Taci, Deku,” mormorò Katsuki e Shouto aggrottò la fronte.

 

Quella era un’altra cosa che era ritornata. Quando Izuku aveva appena scoperto di non avere un Quirk, quando lui e Katsuki stavano litigando, Katsuki iniziò a chiamare Izuku ‘Deku’ per dimostrare quanto inutile fosse. Non lo disse mai di fronte a zia Inko, zia Mitsuki o… o… lui, e aveva smesso subito dopo la loro riconciliazione. Da qualche parte da quando Shouto li aveva lasciati a quando avevano ricominciato le superiori, Katsuki aveva ripreso a chiamare Izuku ‘Deku’ ma solo in modo scherzoso. Non sembrava dar fastidio a Izuku ma faceva sempre aggrottare la fronte a Shouto. Izuku e Katsuki non gli avevano detto perché il temuto soprannome fosse riapparso e Shouto non era sicuro se volesse saperlo.

 

Era solo grato che non fosse detto spesso.

 

“Okay, Kacchan,” rise Izuku scuotendo la testa e alzando gli occhi al cielo.

 

Già, Shouto veramente non capiva cosa stesse succedendo.

 

Katsuki lanciò un’occhiataccia al ragazzo dai capelli verdi che era più scherzosa che altro. Shouto si rilassò nella calma atmosfera. “Quindi, siete pronti per oggi?”

 

“Certo.”

 

“Si! Sarà così figo! Impareremo così tanto…”

 

“Nerd, non blaterare.”

 

“Scusa Kacchan.”

 

“Anche io sono emozionato per oggi!” Si intromise Iida, rumorosamente, agitando le braccia selvaggiamente. Shouto sbatté le palpebre e guardò il rappresentante di classe. Non era ancora sicuro del perché Izuku avesse deciso di abbandonare il ruolo ma Iida non era stato una brutta scelta.

 

Alla fine delle settimana precedente, Aizawa gli aveva detto che dovevano eleggere il rappresentante di classe e il suo vice. Avevano votato e Izuku aveva guadagnato tre voti- cosa che aveva sorpreso l’altro ragazzo, visto che aveva ammesso a Shouto di aver votato per Katsuki. Aveva voluto scusarsi per aver votato per Katsuki piuttosto che per Shouto ma, si era giustificato, aveva pensato che a Shouto l’incarico non sarebbe piaciuto poiché non voleva essere responsabile di tutti. Shouto aveva detto a Izuku che aveva fatto la scelta giusta mentre Katsuki borbottava dietro di loro.

 

Momo aveva ottenuto la posizione come vice-rappresentante e lei e Iida lavoravano bene insieme. Infatti, la principale ragione per cui erano in classe tanto presto era perché stavano mettendo insieme una qualche sorta di ‘paino’ per l’uscita di classe di quel giorno. Shouto non era sicuro di cosa quei due dovessero fare- non era qualcosa di cui si occupavano gli insegnanti?- ma non avrebbe detto nulla al riguardo.

 

“Nessuno te l’ha chiesto, quattrocchi.”

 

“Kacchan.”

 

“…che?”

 

“Sei senza speranza.”

 

“Hey! Prova a ripeterlo!”

 

Le labbra di Shouto si curvarono in un piccolo sorriso mentre guardava Izuku e Katsuki bisticciare. Non c’erano dubbi che ora le cose tra di loro erano migliori rispetto all’inizio del’anno. “Hey, Sho, pensi ti levarti quella stupida espressione dalla faccia?”

 

“Kacchan!”

 

“Appena te la toglierai anche tu,” rispose Shouto, facendo un sorrisetto di sfida a Katsuki. Il biondo sbuffò rumorosamente e Izuku rise.

 

“Todoroki! È stato molto inappropriato!” Disse Iida, il tono scandalizzato. 

 

“Oi, devi tirati fuori quella scopa che hai su per il-“

 

“Kacchan!”

 

Altri compagni iniziarono ad entrare in classe e Katsuki si diresse rilassato verso il suo banco e si sedette prima che a nessuno venisse in mente di andare a parlare con lui. Izuku e Shouto si scambiarono uno sguardo e si girarono velocemente per nascondere le risate. Non c’erano dubbi che Katsuki sarebbe tornato in un istante se avesse pensato che stavano ridendo di lui.

 

Tutti erano emozionati per le lezioni della mattina e Shouto notò che stavano infastidendo Aizawa sempre di più. L’uomo sembrava estremamente grato quando poté uscire dalla classe e lasciare che gli altri insegnanti facessero lezione.

 

Per pranzo Katsuki portò un bento per sé e per Shouto, come sempre, e poi sorprese tutti portandone uno anche per Izuku. Izuku era diventato rosso come un pomodoro e aveva balbettato un ringraziamento mentre Katsuki gli diceva scontrosamente di stare zitto e mangiare. Shouto represse un sorriso mentre abbassava la testa per immergersi nel proprio pranzo. Katsuki aveva mostrato interesse nella cucina quando erano bambini, più di una volta aveva cucinato con… con lui quando rimaneva a dormire da loro, e il suo talento era cresciuto con lui.

 

Per Shouto il pranzo diventò presto la parte migliore della giornata.

 

Dopo pranzo, fu finalmente l’ora di prendere parte alla loro prima classe di salvataggio. L’emozione ribolliva nello stomaco di Shouto mentre si mise in fila, seguendo le indicazioni di Iida, per salire sull’autobus. Incrociò lo sguardo di Katsuki e trattenne una risata alla drammatica alzata d’occhi. Salirono lentamente sull’autobus e Shouto alzò un sopracciglio alla forte risata che provenne da davanti a lui. Non fu finché non salì che realizzò che l’autobus era organizzato in un modo diverso rispetto a come lui, e apparentemente Iida, pensava e mettersi in fila in quel modo si rivelò completamente inutile. Izuku era già seduto tra la ragazza che sembrava una rana e il tizio con il costume giallo ma Shouto notò che il posto vicino a Katsuki era libero. Vi scivolò velocemente, preoccupato che qualcuno potesse occuparlo prima di lui.

 

Anche se, in verità, non era sicuro del perché fosse così preoccupato.

 

Non molte persone cercavano di avvicinarsi a Katsuki.

 

“Yo,” disse Katsuki mentre Shouto prese posto.

 

“Ciao,” rispose Shouto, rilassandosi sul sedile e guardandosi intorno. Non era stato su un autobus da quando era andato in gita alle elementari.

 

“Quindi,” Katsuki disse lentamente e Shouto assottigliò lo sguardo al tono malizioso. “Chi cazzo ha progettato il tuo costume?”

 

Shouto si guardò. Poteva ammettere che il suo costume aveva bisogno di un po’ più di… lavoro. Al tempo, era stato concentrato nel nascondere completamente il lato sinistro. Voleva cancellare ogni parte di suo padre. Aveva usato il ghiaccio come un modo per coprire ogni cosa che fosse legata alla sua parte più… colorata.

 

Non l’avrebbe comunque usata.

 

“Cazzo,” sospirò Katsuki, scuotendo la testa e guardando il costume di Shouto con disgusto. “Hai sempre fatto schifo a vestirti. Perché diamine hai pensato che avresti potuto ideare un costume da eroe tutto da solo? Dovremmo aggiustare sto casino. Col cazzo che mi farò vedere in giro con te se sarai vestito in questo modo.”

 

A volte Shouto non sapeva se doveva prendere Katsuki seriamente oppure no. “Uh…va bene?”

 

“Sì cazzo, va bene,” Katsuki alzò gli occhi al cielo e incrociò le braccia al petto- o almeno ci provò. Le grandi… cose… sulle sue braccia sembravano renderlo un po’ difficile. “Ora che cazzo stavi-“

 

Katsuki si interruppe all’improvviso e voltò la testa leggermente per guardare lungo l’autobus con gli occhi ridotti a fessure. Shouto inclinò la testa in confusione e seguì lo sguardo di Katsuki. Stava guardando Izuku che parlava con la ragazza con il Quirk da rana. Shouto non era sicuro perché Katsuki lo trovasse così interessante ma si sporse i avanti leggermente e provò ad ascoltare per capire cosa aveva catturato l’attenzione di Katsuki.

 

“Aspetta un minuto, Tsu, All Might non si danneggia quando usa il suo,” il ragazzo dalla parte opposta alla ragazza rana disse. Shouto aggrottò le sopracciglia. All Might? “Sono solo un po’ simili.”

 

Shouto tornò a guardare Katsuki, sempre accigliato. “Kacchan?”

 

Quello sembrò riportare Katsuki al presente. Fece un piccolo sobbalzo e si girò verso Shouto con gli occhi spalancati. “Cazzo di… non iniziare a chiarami così anche tu, cazzo! Non riesco a far smettere ‘Zuku ma, merda! Chiamami Katsuki, coglione.”

 

Shouto fissò il rossore che era apparso sulle guance si Katsuki affascinato. Katsuki non aveva mai risposto in quel modo quando lo aveva chiamato Kacchan in precedenza… e non gli era mai sembrato importare quando Izuku lo diceva. “-devono essere Todoroki e Bakugou, no?”

 

Shouto e Katsuki si voltarono contemporaneamente verso la conversazione e assottigliarono gli occhi al sorrisetto che Izuku gli stava rivolgendo. Di cosa stavano parlando? Perché avevano tirato in ballo Shouto e Katsuki?

 

“Bakugou è sempre arrabbiato, non sembra che sarà così tanto popolare,” commentò la ragazza rana e Katsuki diventò teso di fianco a Shouto.

 

“Hey, Kacchan non è poi così male!” Protestò Izuku, strofinandosi il capo.

 

“Lo dici perché è tuo amico,” continuò la ragazza, scrollando le spalle e ignorando l’occhiataccia che Bakugou le stava lanciando. Shouto cercò di pensare ad un modo per migliorare la situazione, distraendo il suo amico o difendendolo in qualche modo. Sfortunatamente, non riusciva a pensare a cosa fare.

 

“Non ci conosciamo da molto tempo,” un ragazzo con una striscia nera nei capelli biondi si intromise. “quindi è incredibile che tutti sanno che la sua personalità è un po’…”

 

“Non c’è nulla di sbagliato con la sua personalità,” lo interruppe Shouto, accigliandosi mentre scrutava l’autobus. Tutti si zittirono e lo guardarono sorpresi. Katsuki sprofondò nel suo sedile e si girò esplicitamente per guardare fuori dalla finestra, le mani ancora chiuse a pugno sulle sue cosce.

 

Shouto stava per continuare, per dire ai suoi compagni che Katsuki era una magnifica persona che si preoccupava molto per le persone a cui teneva, ma venne interrotto quando il professore gli ordinò di smettere di parlare quando arrivarono a destinazione. Il bus si fermò a quelle parole e tutti si alzarono in piedi. Scesero dall’autobus e Shouto si ritrovò immediatamente tra Izuku e Katsuki. Izuku era vicino al suo fianco, tremando di eccitazione, e Katsuki era abbastanza vicino da far sfiorare leggermente il suo braccio con quello di Shouto.

 

“Siete arrivati, vi stavo aspettando,” disse una nuova voce e tutti rivolsero la propria attenzione verso l’interlocutore. Shouto inclinò la testa per sentire ciò che Izuku aveva iniziato a borbottare sottovoce sull’eroe. Era incredibile quante informazioni si potessero ricavare ascoltando Izuku- specialmente quando non sapeva di essere ascoltato.

 

Entrarono tutti nell’edificio a forma di cupola dopo l’eroe Tredici (come sia Uraraka che Izuku lo avevano chiamato) e Shouto si guardò intorno incuriosito. C’erano molte diverse sezioni che avrebbero facilitato la messa in scena di diversi scenari. Non badarono a spese nel creare la UA. “È un terreno di addestramento che ho preparato per rappresentare diversi tipi di calamità e disastri!” Gli disse Tredici con chiaro entusiasmo. “È chiamato ‘Unforseen Simulation Joint’ o USJ in breve!”

 

“Tredici, dov’è All Might?” Chiese Aizawa mentre si avvicinò all’altro eroe. “Avrebbe dovuto incontrarci qui!” Tredici disse qualcosa sottovoce a Aizawa e l’uomo sospirò prima di rivolgersi alla classe con occhi stanchi. “Non ci si può fare nulla. Iniziamo?”

 

Ma prima di iniziare, Tredici spiegò come funzionava il suo Quirk, ‘Black Hole’, e di come poteva essere usato tanto facilmente per salvare come per uccidere. Disse anche come c’erano molte altre persone che avevano Quirk molto simili. La mente di Shouto volò al proprio Quirk. Al fuoco e al ghiaccio… ai vari modi in cui erano stati usati su di lui… ai vari modi in cui il suo stesso Quirk era stato usato…

 

Non gli piacque pensarci.

 

E poi Aizawa e Tredici li stavano conducendo più all’interno… finché tutti si immobilizzarono. Una nebbia nera e vorticosa era esplosa nel centro dell’edificio e, giudicando dal modo in cui Aizawa si girò di scatto e Tredici si posizionò davanti a loro, non era un attacco programmato. “State vicini e non muovetevi!” Urlò Aizawa, dandogli completamente la schiena e fronteggiando il nemico. “Tredici, proteggi gli studenti!”

 

E quello fu il momento in cui tutto andò a puttane.

 

Shouto era stato lanciato in una sezione isolata rispetto al resto dei suoi compagni ed era circondato da villain. Non erano stati difficili da uccidere ma lui era stato distratto per tutta la durata dello scontro. Era preoccupato per Katsuki e Izuku. Era preoccupato per Uraraka e Iida, anche se non li conosceva molto bene. Era preoccupato per Aizawa e per come aveva attaccato i villain usciti dalla nebbia…

 

E poi tornò nell’ultimo posto in cui aveva visto i suoi compagni e vide Aizawa a terra, ferito e insanguinato. Vide che All Might era apparso e sembrava in essere difficoltà contro una specie di mostro.

 

Vide Katsuki e Izuku.

 

Il suo cuore gli martellava nel petto mentre combatteva per proteggere i suoi amici.

 

E poi, finalmente, era finita. Aizawa era severamente ferito. All Might non sembrava in gran forma. I genitori iniziarono a comparire per portare a casa i propri figli, zia inko stava piangendo, zia Mitsuki tremava. Zio Masaru strinse un imbronciato Katsuki in un abbraccio. Shouto si guardò intorno, vedendo che i suoi compagni venivano strapazzati uno per uno. I suoi occhi vennero catturati da Fuyumi mentre correva verso di lui ma c’era un solo pensiero che gli ronzava in testa.

 

Voleva Touya.

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Capitolo 20
*** Seconda Parte: Capitolo Sette ***


Seconda Parte: Capitolo Sette

 

“Shouto? Vuoi fare colazione?”

 

Shouto mosse lentamente gli occhi verso la porta e fece una smorfia. Fuyumi gli si era appiccicata addosso tutta la sera, ripetendo agitata che “avrebbe potuto morire!” e che “i professori avrebbero dovuto fare qualcosa!”. Si rifiutò di ascoltare quando Shouto le disse che gli insegnati avevanofatto qualcosa e che stava andando a scuola per diventare un eroe. Ci sarebbero state tanti situazioni in cui avrebbe potuto morire.

 

Non fu finché Endeavor arrivò a casa che lei lo lasciò finalmente andare. Endeavor si era fermato sull’entrata, il fuoco crebbe intorno a lui quando incontrò gli occhi di Shouto. Shouto non reagì. Continuò a stare seduto sul divano e a fissare l’uomo. Sapeva che Endeavor avrebbe trovato un fallo nella sua ‘performance’. Che avrebbe detto qualcosa su come Shouto avrebbe dovuto sconfiggere il capo prima che All Might arrivasse. Sapeva anche che gli avrebbe ordinato di andare nella stanza per gli allenamenti per continuare il suo addestramento.

 

Ma l’uomo lo guardò solo per una altro paio di secondi prima di andarsene infuriato dalla stanza.

 

“Sono sicura che era preoccupato-“ Fuyumi iniziò di nuovo a scusare suo padre, ma Shouto non la sarebbe stata a sentire. Era stancodi ascoltare.

 

“Vado a dormire. È stata una lunga giornata.”

 

“Oh, certo!”  Disse Fuyumi, balzando in piedi quando Shouto si alzò. “Si, vai a riposarti! E non preoccuparti di doverti svegliare domani mattina! Mi è stato detto che le lezioni sono cancellate domani per quello che è successo.”

 

“Lo so. Buonanotte,” Shouto si diresse tranquillamente verso le scale.

 

Dopo che gli eroi erano arrivati, tutti gli studenti avevano preso i loro cellulari per spiegare ai propri genitori la situazione. Shouto era semplicemente rimasto lì, in piedi, tra Katsuki e Izuku mentre i due parlavano con zia Inko, che stava piangendo, e zia Mitsuki, che stava urlando. Entrambe chiesero come stava Shouto, cosa che lo fece sentire bene e come se avesse appena bevuto qualcosa di caldo, ma dovette aspettare finché Katsuki non finì la conversazione prima di usare il suo telefono. Gli avevano detto che non poteva andarsene senza un genitore o un tutore e Shouto era a corto di persone da chiamare. Non avrebbe chiamato Endeavor. Non sapeva nemmeno il suo numero. Ma… non sapeva neanche i numeri di Fuyumi o Natsuo. Natsuo era comunque troppo impegnato per perdere tempo con lui e Fuyumi…

 

…beh, non voleva chiamare neanche lei.

 

Rimase a guardare il telefono per qualche secondo prima di ridarlo a Katsuki. Il biondo non disse nulla, gli lanciò una piccola occhiata, fece un grugnito e si ficcò il telefono in tasca. Shouto non era sicuro di chi chiamò Fuyumi, ma Midnight gli disse che sua sorella sarebbe arrivata in pochi minuti.

 

E ora, il giorno dopo, solo le sette di mattina e Fuyumi gli stava già chiedendo di scendere.

 

Magari poteva far finta di essere ancora addormentato?

 

“Shouto?” Bussò di nuovo. “Shouto, c’è Natsuo. Voleva vederti…”

 

Natsuo era lì? L’aveva chiamato Fuyumi?

 

Shouto sospirò e si sedette. Non era ancora uscito dal letto, sapendo che sua sorella o Endeavor gli sarebbero stati addosso appena avrebbero saputo che era sveglio, ma apparentemente Fuyumi si era stancata di aspettare. Si sorprese che non fosse Endeavor.

 

Aprì la porta e sul viso di Fuyumi spuntò immediatamente un sorriso. “Shouto! Bene, sei sveglio! Ho preparato i tuoi piatti preferiti per colazione.” Lanciò una rapida occhiata alla maglietta e ai pantaloncini che indossava e si girò velocemente per scendere le scale. “Vestiti e scendi!”

 

Shouto fece un sospiro e si cambiò velocemente in un paio di jeans e in una maglietta che la sua famiglia trovava più “accettabile” rispetto a quelle che preferiva. Scese lentamente in cucina e appena entrò il suo sguardo volò da una parete all’altra aspettandosi che suo padre sbucasse fuori per trascinarlo al campo di addestramento. Tuttavia, le uniche persone che vide furono Fuyumi vicino al forno e Natsuo seduto a tavola. Natsuo alzò lo sguardo e fu in piedi in un battito di ciglia. “Merda, Shouto! Non hai idea di quanto ero preoccupato quando ho visto il notiziario stamattina! Qualcuno avrebbe anche potuto chiamarmi,” disse, lanciando un’occhiataccia a Fuyumi prima di stringere Shouto in un abbraccio. Shouto si tese immediatamente e Natsuo lo lasciò andare, il sorriso un po’ tirato. “Stai bene?”

 

“…sì?”

 

Natsuo alzò gli occhi al cielo. “Sembri proprio sicuro. Sei stato controllato ieri sera?”

 

“Sì.”

 

“Da uno dei tuoi insegnati? O da un dottore?”

 

“Recovery Girl.”

 

“Ah,” Natsuo annuì. “Bene. Beh, raccontaci cos’è successo! Tutto ciò che hanno detto alla TV è stato che la tua classe è stata attaccata da un gruppo chiamato League of Villains? Hanno detto che ci sono stati un paio di feriti gravi ma non sono entrati nei dettagli…”

 

Shouto sussultò al ricordo, pensando ad Aizawa. Sperava che il suo professore sarebbe guarito presto ma era improbabile che non ci fossero danni permanenti dopo quello che gli era successo. “Aizawa-sensei è stato ferito,” lo informò Shouto mentre prendeva posto di fianco a suo fratello. “Ha trattenuto tutti i villain per darci modo di fuggire. Io… non sono sicuro di cosa gli succederà,” ammise, la mente che ritornava al suo insegnate. Il sangue che gli copriva il viso, il modo in cui la pelle due suo braccio era stata… disintegrata. Shouto deglutì a fatica quando Aizawa lentamente si trasformò in… in lui. Aizawa era rimasto disteso lì, immobile, nello stesso modo in cui…

 

Shouto sobbalzò quando un piatto gli venne piazzato davanti. “Mangia!” disse Fuyumi allegramente, sedendosi sulla sedia difronte a Shouto. “Quindi, Natsuo, come sono le lezioni?”

Natsuo e Fuyumi chiacchierarono tra di loro e Shouto mangiò lentamente la sua colazione. Pensò a cosa stessero facendo gli altri. Stavano tutti ripensando al giorno prima? A cosa avrebbero potuto fare per cambiarlo? A quanto fossero fortunati, a malapena studenti del primo anno e in qualche modo sono tutti sopravvissuti?

 

Pensò a come stesse Izuku. E Katsuki.

 

“Papà ha dovuto incontrarsi con alcuni detective e altri eroi,” Fuyumi disse all’improvviso e Shouto tornò a prestare attenzione alla conversazione. “Stanno cercando di scoprire di più sui… mostri che hanno attaccato un gruppo di bambini.”

 

Natsuo fece un piccolo sorriso alla scelta di parole di sua sorella, anche se non raggiunse i suoi occhi. “Bene. Shouto, vuoi venire a vedere il mio dormitorio?”

 

Shouto sbatté le ciglia. Vedere i dormitori? Perché dovrebbe volere-

 

Natsuo gli fece lentamente l’occhiolino.

 

“Non credo sia una buoni idea,” Iniziò ad agiarsi Fuyumi, mordendosi il labbro. “Papà dovrebbe tornare a casa questo pomeriggio e vorrà parlare con Shouto-“

 

“Sono sicuro che Shouto non voglia rimanere seduto qui tutto il giorno,” disse Natsuo, parlando sopra Fuyumi. “Lo farà solo rimuginare su quello che è successo. Facciamo un uscita tra fratelli.”

 

“Ma-“

 

“D’accordo,” Shouto acconsentì velocemente, ignorando gli occhi spalancati di Fuyumi. Avrebbe preferito andare a vedere qualche stanza di dormitorio piuttosto che stare a casa ad aspettare Endeavor. “Quando possiamo andare?”

 

“Adesso,” dichiarò Natsuo, alzandosi a facendo un gran sorriso a sua sorella. Fuyumi li guardò male in risposta. “Grazie per la colazione! Io e Shouto ritorneremo tardi oggi!”

 

“Natsuo, non puoi semplicemente-“

 

“Posso. E lo farò. Andiamo, Shouto.”

 

Shouto era leggermente stordito quando seguì Natsuo fuori di casa. Cosa… era appena successo? Natsuo non aveva mai tenuto testa a Fuyumi, o Endeavor, quando si trattava di Shouto. “Shouto?” Chiese Natsuo, la voce bassa e, Shouto azzardava, preoccupata. Solo in quel momento realizzò che si era fermato al cancello e che stava fissando la strada. Shouto prese un profondo respiro e uscì dalla proprietà e camminò velocemente verso Natsuo e l’auto s cui era appoggiato. L’auto di Natsuo.

 

Vero. Natsuo aveva un auto.

 

“Sali,” disse Natsuo con un sorriso e Shouto fece con esitazione ciò che gli aveva detto suo fratello. Allacciò velocemente la cintura e si aggrappò al sedile. Non era mai stato in un auto mentre suo fratello guidava ma, beh, conosceva Natsuo. “Quindi, come va la scuola?” chiese Natsuo mentre girò la chiave e l’auto si accese con un rombo.

 

“Bene.”

 

“Fatto qualche amico?” Chiese Natsuo e Shouto si cucì la bocca. Natsuo lo guardò con la coda dell’occhio ma Shouto rimase voltato verso il finestrino. Non avrebbe risposto a quella domanda. Come suo padre, Natsuo avrebbe facilmente riconosciuti i nomi Katsuki e Izuku. Natsuo avrà pure fatto uscire Shouto di casa ma non gli avrebbe mai rivelato informazioni che sarebbero potute essere usate contro di lui in futuro. “Beh, sono sicuro ne farai. Anche se potrebbe aiutare se parlassi con le persone…” Natsuo rise. Shouto non lo fece e Natsuo la smise velocemente.

 

Il viaggio sembrò molto più lungo di quanto avrebbe dovuto, considerando che l’università di Natsuo era in città. Ovviamente, ne aveva scelta una che era il più lontano possibile da Endeavor, quindi Shouto suppose avesse senso. Fece un sospiro interiore e pensò, per l’ennesima volta, cosa Katsuki e Izuku stessero facendo quel giorno. Erano insieme? Vivevano così vicini e avevano un giorno di vacanza… ogni volta che avevano una giornata libera quand’erano bambini, la passavano sempre insieme. Sarebbero o rimasti dentro e fatto maratone di film, o giocato, o sarebbero usciti per allenarsi…

 

Ma, Shouto suppose che non facessero più quelle cose. Izuku aveva detto che non le facevano.

 

Magari oggi sì?

 

Shouto sbatté le palpebre e aggrottò la fronte quando Natsuo entrò nel parcheggio e parcheggiò l’auto. “Questo… non è…”

 

“No,” disse Natsuo allegramente, aprendo la sportella e uscendo dal veicolo. Shouto fissò il centro commerciale difronte a lui con sospetto. Perché erano lì? Non erano vicini alla scuola di Natsuo. “Hey! Fuori dalla macchina!” Natsuo fece un sorrisetto, bussando sul finestrino di Shouto con le nocche. Shouto si tolse lentamente la cintura e aprì la sportella.

 

Appena mise piede fuori dall’auto, Natsuo gli afferrò leggermente la spalla e lo condusse verso il centro commerciale. Shouto guardò male la grande folla di persone. Perché erano lì? Natsuo aveva bisogno di fare compere? Shouto non si ricordava l’ultima volta che aveva comprato qualcosa… da quando era tornato in casa Todoroki, Fuyumi gli aveva procurato tutto ciò di cui aveva bisogno. Tutto quello che voleva, come manga e film, non lo… otteneva semplicemente. Doveva chiederlo.

 

E Shouto non voleva chiedere niente a Endeavor.

 

“Natsuo?”

 

“Andiamo,” disse Natsuo allegramente, guidando Shouto ancora per un po’ finché non raggiunsero quella che era, apparentemente, la loro destinazione. Shouto rimase a bocca aperta quando vide il negozio. “Fuyumi ha detto che ha ricevuto una chiamata da uno dei tuoi insegnati ieri sera. Era completamente nel panico perché il professore aveva detto che non eri ferito ma tu non ti eri fatto vivo… e ho realizzato che probabilmente non avresti potuto chiamare neanche se avessi voluto.” Fece una smorfia. “Ovviamente non era sicuro che volessi farlo. Ma Shouto…” l’espressione di Natsuo si fece solenne. “Puoi chiamarmi se ti serve qualcosa. D’accordo? Anche se hai bisogno di sfuggire a papà, farò ciò che posso. So che le cose non sono state un granché. So che avrei dovuto fare qualcosa per aiutarti anni fa, proprio come To-“ Shouto sussultò e Natsuo si interruppe. “Avrei dovuto fare qualcosa. Ma non l’ho fatto. Quindi, lasciami fare questo.”

 

Lentamente Shouto annuì e un piccolo sorriso comparve sulle labbra di Natsuo. “Bene. Andiamo a prenderti un cellulare!”

 

Shouto passò i seguenti trenta minuti a guardare vari cellulari con suo fratello, ascoltando attentamente mentre Natsuo spiegava le differenti caratteristiche e gli mostrava come usarli. Una volta che Shouto scelse un cellulare che gli piaceva (come quello che aveva visto usare a Katsuki il giorno prima), Natsuo andò a parlare con qualcuno. Fu solo in quel momento che Shouto realizzò che suo fratello avrebbe dovuto pagare per il telefono e gli sprofondò il cuore. Natsuo non lavorava, era concentrato sulla scuola, quindi avrebbe potuto pagare solo con i soldi di Endeavor. Appena Endeavor avrebbe visto che la sua carta di credito era stata usata per comprare un cellulare avrebbe saputo per chi era.

 

“Natsuo-“

 

“Non preoccuparti,” gli disse Natsuo quando vide la preoccupazione sul suo volto. “sto dando lezioni. Non lo scoprirà.”

 

Una volta che il cellulare fu acquistato, Natsuo portò Shouto al suo dormitorio e i due passarono la mattina a sistemare tutto. Quando arrivò l’ora di pranzo, Natsuo aveva registrato il suo numero, quello di Fuyumi e quello di Endeaovr nel telefono e aveva scaricato un paio di famose applicazioni che a Shouto sarebbero potute piacere. Gli diede anche una rapida spiegazione sul mandare messaggi e quelle… strane facce. Shouto non capiva come potessero sembrare nulla di diverso da strani simboli ma Natsuo era ostinato che fossero facce ed espressioni.

 

Shouto decise che avrebbe chiesto a Izuku la prossima volta che lo avrebbe visto.

 

Natsuo avrebbe potuto inventarselo per fargli uno scherzo o qualcosa di simile.

 

“C’è altro che vuoi fare oggi?” Chiese Natsuo dopo aver offerto della soba a Shouto. “Vuoi andare da qualche parte?”

 

Ed ecco come Shouto si ritrovò a dargli indicazioni per la casa di Bakugou.

 

Le nocche di Natsuo erano bianche sul volante e gli occhi volavano da una parte all’altra della città mentre guidava. Shouto aveva ammesso che voleva andare a vedere i suoi amici e Natsuo era stato entusiata- finché Shouto non aveva ammesso che fossero i suoi amici. Dopo, Natsuo era diventato molto silenzioso ma aveva acconsentito ad accompagnare Shouto. Shouto aveva detto che avrebbe preso il treno ma Natsuo aveva a malapena scosso la testa e preso le chiavi.

 

“Quindi qui è dove…”

 

“Sì,” disse Shouto brevemente, non volendo che la conversazione andasse oltre. “Gira qui,” disse velocemente, realizzando che la via di Bakugou si stava avvicinando e che se non avessero voltato…

 

Beh, dovevano voltare.

 

Natsuo fece come gli era stato detto e Shouto gli fece cenno di fermarsi davanti alla casa di Katsuki. La felicità gli scoppiettò nel petto quando vide la casa e sentì le spalle rilassarsi. “Stai sorridendo.” Shouto si girò verso suo fratello sorpreso da quelle parole, solo per trovare Natsuo che lo fissava meravigliato. “Non penso di averti mai visto sorridere veramente.”

 

Shouto scrollò le spalle e si slacciò velocemente la cintura. “Grazie,” disse, riferendosi sia al cellulare che all’averlo portato qui.

 

Ma Natsuo si morse le labbra e lanciò un’occhiata alla casa. “Pensi… pensi che possa incontrarli? I tuoi amici?”

 

Shouto sentì il suo sorriso sparire lentamente e studiò suo fratello. Natsuo voleva conoscere Katsuki e Izuku? “Perché?”

 

Natsuo fece un profondo respiro e guardò alla casa dei Bakugou. “Quando sei… tornato, tutto ciò di cui parlavi erano i tuoi amici. Nel sonno piangevi e chiamavi le tue zie e… beh, sono importanti per te, no?” Shouto annuì lentamente e Natsuo sorrise per un secondo. “Allora voglio conoscerli. Va bene?”

 

Shouto non sapeva cosa dire. Sarebbe stato un errore presentare Natsuo ai suoi amici? Katsuki e Izuku avrebbero voluto conoscerlo? Sarebbe… sarebbe stato troppo stano? Riporterebbe troppi ricordi che non voleva… non voleva ricordare?”

 

Tap tap tap

 

Shouto e Natsuo saltarono all’unisono e si girarono verso il finestrino di Shouto con gli occhi spalancati. Katsuki lo stava fissando, le braccia incrociate al petto e sopracciglio alzato. “Pensi di uscire, coglione? E chi cazzo è quello?”

 

“Shouto?” Natsuo chiese cautamente, scrutando l’arrabbiato biondo.

 

E Shouto rise. “D’accordo, andiamo,” disse a suo fratello, aprendo la sportella con abbastanza forza da far saltare Katsuki all’indietro. Il biondo imprecò rumorosamente ma fece a Shouto un ghigno arrogante quando la portiere lo mancò.

 

“Che diamine stai facendo qui? E chi cazzo è lui?” chiese Katsui, posizionandosi vicino a Shouto e gurdando male Natsuo che stava uscendo dall’auto. Shouto vide i suoi occhi illuminarsi quando lo riconobbe e le labbra gli si contorsero in una smorfia. “Merda, com’è che si chiamava? Sei l’altro fratello, giusto?”

 

Shouto trasalì e Natsuo fece una smorfia. “Natsuo.”

 

“Già,” borbottò Katsuki, assottigliando gli occhi rossi. “Beh, immagino che possiate entrare. Meglio che starvene qui fuori come due stalkers.”

“Non ti stavamo stalkerando,” sospirò Shouto, seguendo Katsuki che stava camminando verso casa sua. “Sarei entrato.”

 

“Hai impiegato troppo,” sbottò Katsuki, scrollando le spalle muscolose e lanciando un’occhiata verso la casa. “Ho visto voi due idioti fermarvi qui dieci minuti fa. La vecchia strega sta probabilmente camminando su e giù per il salotto.”

 

“… strega?”

 

“Shouto!” Urlò Mitsuki mentre apriva la porta. Spostò Katsuki da parte, guadagnandosi forti imprecazioni, e strinse Shouto in uno stretto abbraccio. “Cosa stai facendo qui, ragazzo? Stai bene? Io e Inko ti abbiamo cercato ieri sera ma te n’eri già andato. Il moccioso mi ha detto che stavi bene ma-“

 

“Ma cosa, strega? Sta bene, cazzo!”

 

“Non mi parlare in quel modo!” Scattò Mitsuki, avvicinandosi e colpendo Katsuki sulla nuca. “Oh… chi sei tu?”

 

Natsuo fissò Mistuki con gli occhi spalancati e Shouto non poté evitare di fargli un sorrisetto. Non aveva considerato zia Mitsuki quando stava cercando di capire se avesse dovuto presentarli a Natsuo. Se Natsuo avesse fatto qualcosa che avrebbe turbato Shouto, come dirlo a Endeavor, zia Mitsuki si sarebbe assicurata che se ne sarebbe pentito. “Mio fratello. Natsuo.”

 

Sul viso di zia Mitzuki comparvero troppe emozioni perché Shouto potesse comprendere quali fossero. Finalmente, le sue labbra si curvarono in un sorriso appuntito. “Beh, il bell’aspetto sicuramente scorre in famiglia. Mai pensato di fare il modello?”

 

“Mi stai prendendo per il culo.”

 

“Modera il linguaggio, moccioso!”

 

“Io, uh…” Natsuo lanciò uno sguardo terrorizzato a Shouto e lui ebbe pietà di suo fratello.

 

Per ora.

 

“Natsuo, loro sono Bakuguo Mitsuki e Bakugou Katsuki,” disse, indicando ogni persona. Mise una mano in tasca e si voltò verso Katsuki. “Natsuo mi ha preso un cellulere!” disse, mostrandolo a Katsuki con orgoglio.

 

Katsuki sollevò un sopracciglio e prese lentamente il telefono. “Sembra famigliare,” grugnì, lanciandogli uno sguardo d’intesa. Shouto lo fissò di rimando, impassibile. Non si sarebbe imbarazzato per quello. Se Katsuki lo aveva era probabilmente il migliore. Katsuki voleva sempre il meglio.

 

“Shouto perché te e il moccioso non andate a trovare Izuku? Mi prenderò cura di tuo fratello.”

 

“Io..” Shouto guardò Natsuo incerto e Mitsuki rise.

 

“Calmati. Farò venire anche Inko. Magari possiamo fargli fare un tour della zona.”

Oh. Un tour. Significava che la zia voleva portarlo in giro per mostragli le cose di… di quando Shouto era piccolo.

 

“’Zuku ha detto che saranno qui tra qualche minuto,” borbottò Katsuki, lanciando a Shouto il suo telefono. Lui spalancò gli occhi terrorizzato ma riuscì a prenderlo facilmente. Lanciò un’occhiataccia al biondo ma lui alzò semplicemente gli occhi al cielo. “Non mi guardare in quel cazzo di modo. Sapevo lo avresti preso.”

 

“Un tour?” Chiese Natsuo suonando abbastanza perso.

 

“Yep!” Arrivò la veloce risposta di Mitsuki. “Così i ragazzi potranno stare insieme da soli. Che ne dici, ragazzo? Ci incontriamo qui tra due ore?” Chiese, spingendo leggermente Shouto.

 

Shouto annuì e non poté fermare il sorriso divertito che gli apparve sul volto quando la zia prese Natsuo sotto braccio e iniziò a trascinarlo lungo la strada. “Perfetto! Sono sicura che Natsuo, qui, ha un sacco da imparare! Non fate nulla per cui Izuku debba coprirvi, voi due!”

 

Il panico sul volto di Natsuo fu sufficiente per far scoppiare a ridere sia Shouto che Katsuki finché non arrivò un Izuku molto confuso. “Hey! Ho visto zia Mitsuki con tuo fratello- mamma si è unita a loro! Pensate che dovremmo seguirli? Mamma aveva questa strana espressione e zia Mitsuki lo stava guardando nello stesso modo in cui guarda Kacchan quando è  nei guai…”

 

“È a posto,” rispose Katsuki, alzando gli occhi al cielo alle preoccupazioni di Izuku. “Non lo ridurranno troppo male.”

 

“Non è molto rassicurante, Kacchan.”

 

“Andrà bene, nerd.”

 

Shouto avrebbe voluto avere la confidenza di Katsuki. Avrebbe anche voluto aver preso in considerazione che questa sarebbe potuta essere una possibilità quando aveva accettato che Natsuo lo accompagnasse. 

 

Ma, come aveva detto Katsuki, dovrebbe andare tutto bene.

 

 

 

________________

 

N/T: Grazie a tutte le splendide persone che hanno letto e recensito questa storia! Mi migliorate la giornata <3

Negli ultimi giorni molta voglia di leggere qualche bella fantasy fic, avete qualche suggerimento?

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Capitolo 21
*** Seconda Parte: Capitolo Otto ***


Seconda Parte: Capitolo Otto 

 

 

Shouto non era sicuro di come ci fossero finiti, ma, beh, eccoli lì. Si guardò intorno nel largo spiazzo della zona in cui era ‘vietato l’accesso’ che aveva così tane volte visitato con Izuku e Katsuki da bambini. La stessa area dove T- dove luili aveva portati ad allenarsi ogni settimana. 

 

Shouto non voleva trovarsi lì ma… ma non aveva protestato quando Katsuki ce li aveva trascinati, lo sguardo che lo sfidava ad esprimere il proprio disagio. Izuku si era solo morso il labbro, gli occhi che balzavano tra Shouto e Katsuki mentre camminavano lungo il sentiero e attraverso il buco nella recinzione.  I tre continuarono in silenzio finché non raggiunsero lo spiazzo e Shouto si fermò per assorbire il paesaggio intorno a lui. Era uguale a sempre, nulla era cambiato. C’erano ancora grandi alberi, l’erba bruciacchiata dal Quirk di Katsuki, le buche nel terreno dove la terra era stata spazzata via.

 

Sembrava che stessero ancora andando lì ogni settimana.

 

“Continui…”

 

“Devo allenarmi da qualche parte,” Katsuki scrollò le spalle. Izuku si sfregò la nuca e spostò il peso da un piede all’altro. Shouto si chiese se il ragazzo dei capelli verdi sapesse che Katsuki continuava a venire nello spiazzo. “Forza, andiamo! Fammi vedere che sai fare. Ti sei allenato mentre eri via?”

 

Mentre era via. Come se Shouto fosse stato in vacanza o qualcosa del genere.

 

“Abbastanza da batterti nel Quirk test,” rispose Shouto, impassibile, mentre si sforzava di non voltarsi a destra. Dove luiera sempre. Dove li guardava allenarsi, urlando istruzioni e incoraggiamenti.

 

Shouto non voleva vedere lo spazio vuoto.

 

“Oh, ‘fanculo, Halfie!” Ringhiò Katsuki, mettendosi in posizione da combattimento e assottigliando gli occhi. “Ti faccio vedere-“

 

“In verità non abbiamo visto molto le abilità di Shouto,” riflettè Izuku, interrompendo Katsuki e ricevendo uno sguardo furioso in risposta. “Nel senso, ti abbiamo visto durante il test ma… non credo ti stessimo prestando molta attenzione,” ammise, il viso che si colorava di rosa. Shouto alzò un sopracciglio. Lo aveva notato. “Cioè, non sapevamo che eri tu e c’erano altre cose a cui stavamo… intendo, almeno io stavo pensando ad altre… ma, non ti abbiamo visto durante l’esercizio con All Might. Ti abbiamo visto ieri e sei molto forte ma sei sempre stato molto forte e non credo che quello sia un buon metro per giudicare quanto sei-“

 

“D’accordo, nerd,” sbottò Katsuki, alzando gli occhi al cielo e indirizzando un esplosione verso Izuku. L’esplosione era piccola e facile per Izuku da evitare e il ragazzo dai capelli verdi lo fece ridendo. “È abbastanza! Non siamo venuti qui per ascoltarti blaterare tutto il cazzo di giorno. Half ‘n Half, combatti con me!”

 

“Mi scontrerò con il vincitore!” Disse Izuku con determinazione. Le sopracciglia di Shouto si alzarono e poi si aggrottarono. Vero. Qui nel loro piccolo terreno d’addestramento, Izuku era sempre stato… al suofianco. Prendeva continuamente note sul suo quaderno e trovava sempre nuove mosse da far provare a Shouto e a Katsuki- una volta che luile aveva approvate. Alcune delle cose che Izuku si inventava erano ridicole e praticamente impossibili ma quelle che funzionavano… beh, Shouto ne stava ancora usando qualcuna.

 

Così come Katsuki.

 

Ma ora, ora Izuku poteva veramente combattere. Poteva scontrarsi con Katsuki e Shouto e creare il proprio stile di combattimento.

 

Uno stile che gli serviva disperatamente. Il giorno prima, mentre stavano combattendo i villain, Shouto si era preoccupato per Izuku. Si era preoccupato anche per Katsuki ma più in un “non voglio che resti ferito ma non credo avrà molti problemi” tipo di preoccupazione, mentre la sua mente gli stava urlando di andare da Izuku il prima possibile. Quando lo aveva finalmente trovato, era stato sia sorpreso che impressionato nel vedere che stava affrontando il capo. Ovviamente, Izuku era ferito e quindi goffo. Molto, molto goffo. Era chiaro che Izuku non aveva continuato l’addestramento al dojo. Era anche chiaro che non aveva idea di come controllare il suo Quirk…

 

Aspetta.

 

Non sapeva controllare il suo Quirk.

 

Shouto conosceva Izuku. Sapeva che Izuku avrebbe per forza trovato un modo per allenare il suo Quirk se ne avesse avuto uno, visto quanto era determinato a diventare un eroe. Visto quanto era ossessionato dai Quirk e da cosa le persone potessero farci.

 

Il che lo riportava alla domanda…

 

Come faceva Izuku ad avere un Quirk?

 

“Un giorno, renderò mio questo Quirk e ti batterò con le mie forze!”

 

Rendere suo il Quirk?

 

Cosa, esattamente, Izuku aveva detto a Katsuki la settimana scorsa prima che Shouto intervenisse?

 

“Izuku, cosa intendevi quando hai detto che avresti fatto tuo il Quirk? Non è già tuo?”

 

Le sopracciglia di Izuku si aggrottarono confuse prima di alzarsi agitate. Gli occhi gli volarono freneticamente da una parte all’altra dello spiazzo e iniziò a borbottare velocemente sotto voce. Shouto sbatté le palpebre alla reazione e lanciò un’occhiata a Katsuki. Il biondo alzò gli occhi al cielo e si avvicinò a loro. “Come se potessi credere veramente a quelle cazzate!” Izuku incurvò le spalle a quelle parole. “Ha provato a rifilarmi la storia che il suo Quirk gli era stato dato-“

 

Dato?

 

“-e sappiamo tutti che è una cazzata! Nessuno può dare un Quirk!” Apparentemente, la rabbia di Katsuki era ritornata a piena potenza e si girò verso Izuku con scintille che gli volavano dai palmi. “Fottuto bugiardo! Ci stavi solo guardando dall’alto in basso? È per quello che ci hai fatto credere di essere quirkless? Perché ci hai dettoche lo eri? Tu-“ 

 

“No! Non vi ho mentito, non l’ho fatto!” Pianse Izuku, i grandi occhi pieni di lacrime. “Non avevo un Quirk! Lo sapete! Eravate lì quando mamma mi ha portato a casa dal dottore!”

 

“Smettila di mentire brutto-“

 

“Non credo stia mentendo,” intervenne velocemente Shouto, non volendo che Katsuki rendesse la conversazione ancora più imbarazzante e accesa. Katsuki si voltò di scatto verso di lui, incredulo, ma tutto ciò che Shouto fece fu scrollare le spalle. “Non abbiamo saputo da ‘Zuku che era quirkless. Ce l’ha detto la zia, ricordi? Stava piangendo.” La mente di Shouto ritornò a quel giorno, a Izuku che si nascondeva nella sua camera e alla zia che li faceva sedere sul divano e gli spiegava tra le lacrime che Izuku non avrebbe avuto un Quirk. “Ho fatto qualche ricerca quando sono tornato a casa il primo giorno. Nessuno ha mai avuto il proprio Quirk dopo i dieci anni. Soche non ne aveva uno quando… me ne sono andato.”

 

Katsuki chiuse la bocca di scatto e i suoi occhi rossi studiarono Shouto per un momento prima di sbuffare rumorosamente e tornare a fissare Izuku, le braccia incociate al petto. “Parla.”

 

Izuku indietreggiò incredulo. “Io- io non posso dire… cioè, non è solo il mio segreto!”

 

Non solo il suo segreto? Quindi… “Ti è stato passato. Come?”

 

Izuku evitò i suoi occhi. “Questo Quirk può… essere tramesso. È un Quirk che accumula potere. Non so molto,” ammise Izuku e Shouto scambiò uno sguardo scettico con Katsuki. Non sapeva molto? Izuku aveva sempre voluto sapere tutto il possibile sui Quirk. Sia lui che Katsuki erano stati sommersi da centinaia di domande nel corso degli anni e avevano dovuto trascinarlo via quando iniziava a chiedere a completi sconosciuti informazioni sui loro poteri. Era ridicolo pensare che non avesse provato a carpire ogni dettaglio possibile sul proprio Quirk. “Non lo so! Veramente!” Protestò Izuku, vedendo lo sguardo che lui e Katsuki si erano scambiati. “So solo che ho dovuto allenarmi molto per preparare il mio corpo ma non è ancora… abbastanza forte? Penso? Non posso usarlo completamente, solo intorno al 2%-“

 

“2%?!” Urlò Katsuki. “Ti rompi le tue cazzo di ossa solo con il 2%?!”

 

Izuku abbassò la testa. “Ah! Si! Sto- sto ancora provando a saltarci fuori!”

 

Se Izuku era in grado di usare solo una percentuale del suo Quirk, allora sarebbe stato molto potente una volta che avrebbe capito come controllarlo. Magari anche più potente di Shouto o Katsuki. Ma un Quirk che poteva essere trasmesso… come funzionava? Quante volte era stato trasmesso? Da chi l’aveva preso?

 

“Ieri, sull’autobus,” disse Katsuki lentamente, gli occhi sottili mentre studiava Izuku, “la ragazza rana ha menzionato che il tuo Quirk era simile a quello di… All Might…”

 

“No! No, non lo è! È …” Izuku deglutì a fatica.

 

“Hai sempre fatto schifo a mentire, ‘Zuku,” sbottò Katsuki. “Il tuo Quirk è quello di All-“

 

“Deve imparare a controllarlo,” disse Shouto velocemente, non volendo che nessuno dicesse a voce alta quello che sapevano. L’informazione era pericolosa. Suo padre- suo padre la sfrutterebbe se la sapesse. I villain la sfrutterebbero. Izuku sarebbe preso di mira- ancora di più di quanto non lo fosse già. E molto probabilmente lo era ancora di più dopo la sua performance di ieri. Un Quikr che poteva essere trasmesso, un Quirk che accumulava potere, quelle informazioni potevano rendere Izuku un bersaglio. “Se qualcuno lo scoprisse…”

 

I palmi di Katsuki stavano ancora emettendo scintille lungo i suoi fianchi ma annuì alle parole di Shouto. Izuku si morse un labbro. “Ci sto provando! Ho solo bisogno di più allenamento!”

 

“Già,” concordò Shouto, cercando di espellere i metodi di allenamento di suo padre dalla sua mente. “Ci hai aiutato quando stavamo imparando quindi restituiremo il favore. Anche se non so da dove dovremmo iniziare.”

 

Katsuki continuò a digrignare i denti per qualche momento ma allo sguardo di rimprovero di Shouto, fece un ringhio. “Okay, cazzo! Quando Touya mi aiutava-“

 

Shouto sussultò. Si piegò in avanti mentre le sue orecchie iniziarono a fischiare e deglutì a fatica. Touya avrebbe saputo cosa fare. Avrebbe potuto aiutare Izuku. Avrebbe dovuto essere con loro. Così tante cose sarebbero state diverse. Così tante cose sarebbero state migliori.

 

“Sho? Stai bene?”

 

Shouto prese un profondo respiro e batté le ciglia, mettendo a fuoco ciò che era difronte a lui. Izuku. Katsuki. Il modo in cui lo stavano guardando con un… un’espressione che non riusciva a capire. Gli ricordò del modo in cui Fuyumi lo guardava quando diceva qualcosa o faceva qualcosa che non le piaceva. Come se fossero delusi ma allo stesso tempo tristi… e magari un po’ arrabbiati. Shouto non sapeva cosa fosse ma sapeva che non gli piaceva vederla sulle loro facce. Si raddrizzò e si schiarì la gola. “Beh, mi sa che dovremo capirlo prima che ‘Zuku si rompa ogni osso del corpo.”

 

Izuku gli fece un sorriso tremolante e gli occhi di Katsuki si assottigliarono ma entrambi annuirono e iniziarono a discutere vari esercizi che avrebbero potuto provare.

 

Nessuno menzionò Touya per il resto della giornata.

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Capitolo 22
*** Seconda Parte: Capitolo Nove ***


Seconda Parte: Capitolo Nove

 

 

La bocca di Shouto si spalancò in stupore quando Aizawa entrò in classe. L’uomo era ricoperto di bende dalla testa ai piedi, le braccia erano ingessate e zoppicava leggermente. “La mia salute non è importante,” disse il professore quando qualcuno gli chiese come stava. Shouto scosse lentamente la testa con incredulità e lanciò un’occhiata a Katsuki e a Izuku. La penna di Izuku gli era scivolata dalle mani mentre fissava Aizawa a bocca aperta e i piedi di Katsuki caddero sul pavimento dallo stupore. “Ma soprattutto, la battaglia non è ancora terminata.” La classe si scambiò degli sguardi. Lo sapevano. I villain più forti erano scappati mentre quelli di livello inferiore erano stati catturati. Ma loro erano rimpiazzabili. Tutti sapevano che i villain più potenti, specialmente il tizio con le mani, ci avrebbero provato di nuovo. “Lo UA Sport Festival si sta avvicinando.”

 

Oh. Ecco cosa intendeva.

 

Molti dei suoi compagni iniziarono ad esultare e Shouto alzò gli occhi al cielo quando Katsuki si girò esplicitamente verso di lui. Avevano passato il giorno precedente ad aiutare Izuku a cercare di controllare il suo Quirk e non avevano fatto lo scontro che Katsuki voleva così disperatamente. Quindi, Izuku disse che avrebbero potuto andare fino in fondo allo sport festival.

 

Shouto non aveva realizzato che sarebbe arrivato così presto.

 

“Pensa sia sicuro tenere il festival subito dopo che i villain sono riusciti ad entrare?” chiese uno dei loro compagni.

 

Shouto dovrebbe veramente imparare i loro nomi.

 

Almeno non gli dava soprannomi come Katsuki.

 

“E se ci attaccassero di nuovo?” chiese un’altra persona.

 

“Apparentemente, pensano che organizzare l’evento sia un modo per dimostrare che il nostro sistema di gestione delle crisi è solido come una roccia,” disse Aizawa, impassibile, e Shouto si accigliò. Era chiaro che il loro coordinatore di classe non era d’accordo con quella decisione. Shouto poteva capire il perché. Se erano riusciti ad infiltrarsi alla USJ, era chiaro che potessero entrare in un evento aperto come lo sport festival.

 

Ovviamente, c’erano molti pro-heroes che partecipavano all’evento ogni anno, quindi sarebbe molto poco intelligente da parte loro.

 

“La sicurezza verrà aumentata di cinque volte rispetto agli anni precedenti.” Oh. Beh, sarebbero ancora meno intelligenti di quanto Shouto aveva precedentemente pensato. “Soprattutto, il nostro sport festival è una grande opportunità. Non è un evento che può essere cancellato da un paio di villain.”

 

“Ma è una buona ragione, no?” chiese il ragazzo con le cose viola per capelli. Shouto represse il bisogno di guardarlo male. Non gli piaceva veramente l’altro ragazzo e il modo in cui continuava a cercare di… toccare e spiare le ragazze della classe. Shouto non prestava molta attenzione ai suoi compagni ma quello era qualcosa che aveva notato. “È solo un festival di sport.”

 

Tutta la classe si girò verso il ragazzo scioccata. Era alla UA e non sapeva cos’era lo Sport Festival? Tutti sapevano che lo UA Sport Festival era uno spettacolo. Quando era piccolo, andavano a casa di Bakugou ogni anno per fare una festa e guardarlo tutti insieme. Anche quando era a casa Todoroki, Fuyumi e Natsuo lo facevano sedere tra di loro per guardarlo. Come aveva fatto questo ragazzo a entrare nella UA?

 

“Mineta, non hai mai visto lo Sport Festival?” Chiese Izuku al ragazzo seduto dietro di lui e Shouto non poté evitare di scuotere la testa. Izuku era gentile con tutti- anche con chi non se lo meritava. Incontrò di nuovo gli occhi di Katsuki e il biondi li alzò al cielo con enfasi. Shouto scrollò le spalle in risposta. Ecco com’era Izuku.

 

“Certo che sì!” protestò il ragazzo. Com’è che Izuku l’aveva chiamato? Mineta? “Non era quello che intendevo!”

 

“Il nostro sport festival è uno dei principali eventi del Giappone,” disse Aizawa e tutti tornarono a girarsi verso l’insegante. “In passato, le Olimpiadi erano chiamate un festival di sport e l’intera nazione ne andava matta. Come sapete, ridotte in scala e popolazione, sono ora un’ombra del loro splendore originale. E ora, per il Giappone, ciò che ha preso il posto delle Olimpiadi è lo UA Sport Festival.”

 

“Inoltre, tutti i migliori eroi del Paese lo guarderanno,” commentò Momo. “Con l’obbiettivo di reclutare.”

 

“Quello lo so!” sospirò Mineta.

 

“Dopo il diploma, è tipico unirsi all’agenzia di un pro-hero come aiutanti!” disse rumorosamente il ragazzo biondo con la saetta nera.

 

Quello era vero. Shouto, d’altra parte, era sicuro di non avere una scelta su cosa avrebbe fatto. O su chi l’avrebbe reclutato. Per suo padre sarà una priorità farlo unire alla sua agenzia.

 

“Ovviamente, unirsi a una famosa agenzia vi garantirà più esperienza e popolarità,” continuò Aizawa stancamente. “Il tempo è limitato. Se volete essere professionisti, la vostra strada inizierà con questo evento. Nessun aspirante eroe può permettersi di perderselo. Se è questo che volete fare, vi consiglio di non battere la fiacca!”

 

“Si, signore!”

 

La lezione continuò regolarmente ma tutti sembravano più emozionati. C’erano molti bisbigli e Izuku stava scrivendo freneticamente qualcosa sul suo quaderno. Katsuki sbatté la mano sul suo banco più volte, probabilmente perché Izuku stava parlottando troppo rumorosamente. Quando finalmente arrivò il pranzo, i bisbigli crebbero in conversazioni esuberanti. Si formarono gruppi intorno alla classe, ognuno che parlava dell’evento. Shouto non si mosse dal suo banco e alzò brevemente lo sguardo quando Katsuki si buttò sul banco che Momo aveva lasciato libero e gli sbatté un bento davanti. “Gruppo di comparse. Devono concentrarsi di più sull’allenamento se vogliono avere una possibilità di vincere,” borbottò e Shouto scosse affettuosamente la testa.

“Sono scuro che tutti diventeranno più seri nei prossimi giorni,” disse, aprendo il bento e facendo un sorriso soddisfatto al cibo che conteneva.

 

“Smettila di fissare e mangia la diavolo di roba,” ringhiò Katsuki, il viso che arrossiva leggermente mentre si ficcava il proprio cibo in bocca. “Oi, Deku! Dove cazzo stai andando?”

 

“Io, uh, mangerò con Iida e Uraraka oggi, Kacchan! Ci vediamo dopo!”

 

“Fottuto-“ Katsuki si accigliò al suo cibo. “Avrebbe dovuto dirmelo prima che facessi altro cibo…”

 

“Lo mangio io,” Shouto informò l’altro ragazzo. Non rifiuterebbe mai la cucina di Katsuki.

 

“Hai il tuo!”

 

“Quindi? Posso mangiare di più.”

 

“No che non puoi, cazzo!”

 

Shouto alzò lo sguardo e batté pigramente le palpebre a Katsuki così che l’altro capisse quanto fosse serio. Katsuki sbuffò. “Non te lo darò.”

 

“D’accordo.”

 

“No, veramente.”

 

“Okay.”

 

“Figlio di-“

 

“Quindi, voi due siete amici ora?” Shouto sbatté le ciglia sorpreso mentre il ragazzo dai capelli rossi che era stato vicino a Katsuki alla USJ si sedette su una sedia li vicino. “Cioè, all’inizio non sembravate molto vicini ma poi nella scorsa settimana siete più o meno…” si interruppe e scrollò le spalle.

 

“Fanculo, capelli di merda.”

 

Il rosso sospirò e avvicinò una mano ai capelli con una smorfia sul viso. “Amico, non fa ridere.” Ammiccò in direzione di Shouto e allungò la mano. “Ciao! Non ci siamo veramente presentati… sono Kirishima Eijiro! Tu sei Todoroki, giusto?”

 

“Già,” borbottò Shouto, stringendo lentamente la mano del ragazzo prima di lasciarla velocemente andare. “Uh, io e Katsuki eravamo amici alle elementari…”

 

“Siamo ancora amici, deficiente,” sbottò Katsuki, sbattendo le bacchette sul tavolo e fissando Kirishima con uno sguardo ostile. “Perché sei qui?”

 

Kirishima rise e alzò le mani in segno di resa. “Calma, amico! Ho solo pensato  di unirmi a voi per un po’! E- aspetta, l’hai chiamato Katsuki?” Shouto alzò le sopracciglia e Kirishima lo guardò a bocca aperta.

“Sì?”

 

“E Midoriya lo chiama Kacchan… posso chiamarti-“

 

“No! Vaffanculo!”

 

“Va bene, va bene!” Kirishima rise allegro e Shouto si trovò leggermente meravigliato dal ragazzo. Katsuki aveva un modo di fare che rendeva tutti quelli intorno a lui non a proprio agio e le persone tendevano a evitarlo. Non aveva mai visto nessuno, beh, nessuno oltre se stesso e Izuku, ignorare allegramente i capricci di Katsuki. E non aveva mai trovato nessuno che lo trovava divertente.

 

Questa persona potrebbe anche piacergli.

 

“Katsuki, dai a Kirishima il bento che hai fatto per ‘Zuku,” disse Shouto e Katsuki lo guardò come se stesse parlando in un’altra lingua.

 

“Che cazzo?”

 

Shouto sospirò allo sguardo che gli stava lanciando il biondo e si piegò per raggiungere il pavimento, dove Katsuki aveva messo il bento quando ancora pensava che Izuku si sarebbe unito a loro. Katsuki cercò di calciarlo via- o magari stava cercando si calciare la mano di Shouto, con lui non si poteva mai sapere, ma Shouto lo prese e si raddrizzò velocemente prima che Katsuki potesse tentare di nuovo. “Ecco,” disse Shouto, appoggiando il bento sul banco di Kirishima in modo quasi reverenziale. “Katsuki è il miglior cuoco. Ti piacerà.”

 

Gli occhi di Kirishima volarono da Katsuki a Shouto per un paio di volte e aprì e chiuse la bocca in modo casuale. Hmm, magari la ragione per cui trovava Katsuki divertente era perché era un po’… incompetente? Era la parola giusta? “Io… sei sicuro?”

 

Katsuki si accigliò ma distolse lo sguardo e continuò a mangiare. Shouto alzò gli occhi al cielo. “Quello è un sì.”

 

“Oh,” disse Kirishima, facendo una piccola risata e aprendo il suo bento. “Io… figo. Grazie!” Shouto guardò mentre il ragazzo scrutava il suo cibo per un momento prima di iniziare lentamente a mangiare. Al primo morso, i suoi occhi si illuminarono e guardò Katsuki con stupore. “Amico,” bisbigliò, la bocca piena di cibo. “È fantastico.”

 

“Manda giù prima di parlare, cazzo.”

 

Kirishima iniziò a masticare velocemente e Shouto fece un sorrisetto di trionfo a Katsuki. Katsuki si stava facendo un amico. Izuku sarebbe così orgoglioso. Shouto dovrà dirglielo più tardi quando Katsuki non starà prestando attenzione. “Quindi,” iniziò Kirishima dopo aver deglutito. “Voi due siete andati a scuola insieme e siete amici. Figo! Conosco Mina dalle medie ma non eravamo amici o simili. Sei andato a scuola anche con Midoriya?”

 

Shouto annuì e lanciò un occhiata a Katsuki. Il biondo sembrava non prestargli attenzione ma Shouto notò con quanta forza stava stringendo le bacchette. “Io e Izuku eravamo vicini,” ammise e mise da parte il modo in cui quelle parole gli fecero sentire qualcosa che gli artigliava il petto. “Eravamo tutti nella stessa classe prima che… mi trasferissi. Katsuki e ‘Zuku andarono anche alle medie insieme.”

 

“Ah,” il viso di Kirishima si contorse confuso. “Non sembravano molto amici durante la prima settimana…”

 

“Taci, capelli di merda!”

 

“’Zuku e Katsuki hanno dovuto risolvere un paio di cose,” disse Shouto, riportando l’attenzione di Katsuki su di lui. “E sono passati anni dall’ultima volta che ci eravamo visti quindi non mi avevano riconosciuto.” Meglio non dire perché non erano riusciti a riconoscerlo. Kirishima lanciò un’occhiata ai capelli di Shouto ma non chiese la domanda a cui stava ovviamente pensando. Probabilmente a causa dello sguardo furioso che gli riservò Katsuki guanto lo notò.

 

Iida e Uraraka tornarono in classe e Shouto corrugò la fronte. Izuku non aveva detto che avrebbe mangiato con loro? Dov’era andato? “Oi, faccia tonda! Dov’è Izuku?” Sbottò Katsuki, facendo girare tutti verso di lui. Ignorò i sospiri e le occhiate e si concentrò solo su Uraraka, che si accigliò come faceva di solito quando usava quel soprannome.

 

“All Might voleva parlare con lui.”

 

Katsuki incontrò gli occhi di Shouto a quelle parole e entrambi si girarono velocemente da un’altra parte. Avrebbero fatto credere a Izuku che poteva tenersi i suoi segreti per ora. Avrebbero dovuto affrontarlo prima o poi ma Shouto pensava che ne lui ne Katsuki volessero avere quella discussione al momento. Avrebbero continuato ad aiutarlo negli allenamenti come meglio potevano.

 

La pausa pranzo terminò e Izuku scivolò in classe proprio prima che Present Mic arrivasse per iniziare inglese. Stava di nuovo parlando da solo contorcendosi le mani mentre prendeva posto. Katsuki si voltò e disse qualcosa che Shouto non riuscì a sentire ma la bocca di izuku si chiuse di scatto e guardò Katsuki con occhi terrorizzati. Lo sguardo di Katsuki si assottigliò prima di rivolgere la sua attenzione alla cattedra. Izuku si morse il labbro e girò la testa verso Shouto. Appena realizzò che Shouto lo stava guardando, abbassò di nuovo la testa e alzò un braccio per coprirsi dalla vista.

 

Beh, non poteva essere una cosa buona.

 

Le lezioni finalmente finirono e Shouto tirò fuori il cellulare per dire a Natsuo che si sarebbe allenato con Izuku e Katsuki. Ricevette un messaggio in cui suo fratello gli diceva che avrebbe contattato Fuyumi. Nessuno dei due menzionò il fatto che Fuyumi avrebbe pensato che lui sarebbe rimasto alla UA anche se entrambi sapevano che non era così.

 

Quando Shouto si era incontrato con suo fratello la sera prima, Natsuo era stato molto silenzioso. Lo aveva riaccompagnato a casa e gli aveva rivolto la parola solo dopo aver parcheggiato l’auto, dicendogli che era felice che Shouto avesse trovato una famiglia. Aveva anche detto che avrebbe aiutato Shouto a mantenerla segreta da Endeavor il più a lungo possibile. Gli aveva detto di mandargli un messaggio ogni volta che avesse voluto rimanere fuori dopo la scuola e che ci avrebbe pensato lui a contattare Fuyumi. Sapevano entrambi che se Fuyumi avesse saputo che Shouto aveva un telefono questo sarebbe stato confiscato ma lei voleva comunque essere in contatto con Shouto dopo quello che era successo alla USJ. Ecco perché Natsuo le aveva detto che aveva comprato a Shouto un telefono ‘stupido’. Uno che potesse chiamare solo i numeri registrati in rubrica- e che c’era solo il suo numero perché il cellulare di Fuyumi era ancora a nome di Endeavor.

 

Fuyumi non ne era stata felice, per nulla, ma lo aveva accettato.

 

Quindi, ora, Shouto doveva solo assicurarsi che Fuyumi non scoprisse che aveva un ‘vero’ cellulare e tutto sarebbe andato bene.

 

“Ch-che sta succedendo?!”

 

Shouto si tese e si girò in direzione dell’urlo, pronto per un altro attacco, ma tutto ciò che vide fu Uraraka che tentava di lasciare la classe e il corridoio pieno di ragazzi che li fissavano.

 

“Non riusciamo a uscire!” Urlò Mineta. “Perché siate qui, comunque?”

 

“Stanno osservando il nemico, mezza cartuccia,” disse Katsuki mentre camminò verso il corridoio e osservò il gruppo che gli bloccava la strada. Shouto sospirò e si mise la borsa sulle spalle per accodarsi al biondo. Dovrebbe essergli vicino in caso Katsuki facesse qualcosa di stupido e dovesse congelarlo al pavimento. “Siamo i sopravvissuti all’attacco dei villain. Probabilmente vogliono vedere con chi hanno a che fare prima del festival.”

 

“Scusate. Kacchan è fatto così,” si scusò Izuku da dietro di loro e Shouto scosse la testa. Eccolo di nuovo che si scusava per loro.

 

“Non ha senso fare sta roba,” disse Katsuki e, per un momento, Shouto pensò stesse parlando alle persone nel corridoio. Non fu finche non guardò il biondo che realizzò che stava in realtà parlando con Izuku. Come Shouto, l’aveva sentito scusarsi per loro. Izuku fece una smorfia e si sbrigò a raggiungerli quando Katsuki ricominciò a camminare. “Fuori dai piedi, comparse!”

 

Ottimo. Ovviamente era così che Katsuki l’avrebbe gestita.

 

“Kacchan! Smettila di chiamare le persone comparse solo perché non le conosci!”

 

“Sono venuto per vedere com’era la famosa classe 1A,” disse lentamente una voce tra la folla e Shouto si guardò in torno finchè non vide un ragazzo dai capelli viola che camminava verso di loro. “Ma sembrate abbastanza arroganti. Tutti gli studenti del corso per eroi sono così?” Shouto sospirò quando Izuku iniziò a impancarsi al suo fianco. Oh, sarebbe stato fastidioso. “Vedere qualcosa del genere mi delude. Ci sono alcune persone iscritte al corso generico o ad altri corsi perché non sono riusciti ad entrare in quello per eroi. Lo sapevate? La scuola ci ha lasciato una possibilità. A seconda dei risultati del festival, considereranno il nostro trasferimento al corso per eroi. E sembra che il trasferimento vada in entrambe le direzioni.” Izuku iniziò a agitarsi di nuovo e Shouto afferrò l’orlo della giacca di Katsuki. “Osservare il nemico? Io, almeno, sono venuto per dirvi che, anche se siete nel corso per eroi vi strapperò la terra da sotto i piedi. Sono venuto con una dichiarazione di guerra.”

 

La mano di Shouto si strinse nella giacca di Katsuki mentre fissava il ragazzo dai capelli viola. Questo stava diventando molto, molto fastidioso. “Hay!” qualcun altro esclamò e tutti si girarono per vedere un altro ragazzo che si faceva avanti. Un ragazzo molto rumoroso e forse ancora più fastidioso dell’altro. 

 

Che bello.

 

“Sono della classe B qui vicino! Ho sentito che avete combattuto contro i villain, quindi sono venuto a controllare che fosse vero. Non datevi troppe arie! Se abbaiate troppo, sarà imbarazzante durante la vera battaglia!”

 

Katsuki girò la sua testa quel tanto che bastava per incontrare gli occhi di Shouto. Mosse la testa di lato e Shouto annuì. Neanche lui voleva aver a che fare con tutto questo. Katsuki si voltò e iniziò a camminare tra la folla, ignorando completamente il fatto che tutti gli stavano urlando contro. “Bakugou!” Gridò Kirishima e Shouto si fermò per guardare il ragazzo che aveva conosciuto poche ore prima. “Cosa pensi di fare? È colpa tua se tutti ci odiano!”

 

Beh, quello era semplicemente ridicolo.

 

“Non è colpa di Katsuki se si sono tutti riversati nella nostra classe,” sospirò Shouto mentre guardava gli studenti che lo circondavano. “Non ha detto nulla di diverso da ciò che dice a tutti gli altri. Inclusi me e Izuku e noi siamo amici. Se vogliono guadagnarsi il rispetto che ci vuole perché impari i loro nomi, devono provare che se lo meritano.”

 

“Sho-chan!” Piagnucolò Izuku, nascondendo la faccia tra le mani. Shouto scollò le spalle e seguì Katsuki attraverso la folla fino all’entrata della scuola. Entrambi pretesero di non sentire Izuku che si scusava profusamente dietro di loro.

 

 

 

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N/T: Scusate per il lento aggiornamento, questi giorni sono stati l’inferno. Grazie mille a chi sta leggendo questa storia, io e l’autrice originale vi amiamo tutti moltissimo!

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Capitolo 23
*** Seconda Parte: Capitolo Dieci ***


Seconda Parte: Capitolo Dieci

 

 

Shouto rimase vicino a Katsuki e guardò i suoi compagni che si agitavano per le tute che gli erano state date per lo sport festival. Molti si stavano lamentando perché non avrebbero potuto indossare i propri costumi e altri facevano notare che non sarebbe giusto se lo facessero- in fondo, molti degli studenti che partecipavano non facevano parte del corso per eroi. “Idioti,” borbottò Katsuki dal fianco di Shouto. “Come se un costume potesse aiutarli a vincere.”

 

Shouto annuì, d’accordo. I costumi sarebbero stati utili per molti dei loro compagni, ma avevano bisogno di imparare a combattere senza.

 

“Siete tutti pronti?” Chiese Iida, spalancando la porta della sala d’attesa e guardandoli con occhi febbrili. “Entreremo presto!”

 

I mormorii crebbero e le labbra di Shouto si curvarono verso l’alto quando vide Izuku che parlava freneticamente da solo ad un paio di passi di distanza. L’altro ragazzo stava parlando con Uraraka, ma sembrò dimenticarsi di lei quando realizzò che il festival stava per iniziare. “Sei pronto, Half ‘n Half?” Chiese Katsuki e Shouto si voltò per vedere il ghigno di sfida che gli stava rivolgendo l’altro ragazzo. “Ti dimostrerò che sono ancora capace di prenderti a calci in culo.”

 

Shouto alzò un sopracciglio e lasciò che la temperatura intorno a lui si abbassasse minacciosamente. “Vedremo.” Shouto si girò verso Izuku, che stava ancora parlottando incomprensibilmente. “’Zuku.” Shouto parlò bruscamente, sapendo che l’altro ragazzo avrebbe risposto al suo tono. Dandogli ragione, Izuku chiuse istantaneamente la bocca e guardò timidamente verso Shouto. “Facci vedere quello che sai fare.”

 

Katsuki ringhiò e si scrocchiò rumorosamente le dita mentre fece un passo avanti. “Prova che il tuo Quirk è andato alla persona giusta, Deku,” abbaiò, la voce abbastanza bassa che solo loro tre sarebbero stati capaci di sentire il commento.

 

Lo sguardo di Izuku si indurì e Shouto condivise un’occhiata vittoriosa con Katsuki quando la sua espressione si fece determinata. “Giusto! Proverò a dare il massimo!”

 

“Prova di più, nerd,” Katsuki alzò gli occhi al cielo, dandogli un colpetto in fronte e aggirandolo per arrivare alla porta.

 

“Bakugou! Quello è stato molto inappropriato-“

 

“È tutto a posto, Iida!”

 

“Che te ne frega, Occhiali?!”

 

Shouto sospirò e posò una mano sulla spalla di Izuku. “Ha ragione. Entrambi ci aspettiamo che ci mostri cosa sai fare.”

 

“Lo farò!”

 

“’Zuku! Sho! Muovetevi!” Abbaiò Katsuki dal corridoio. “Anche voi perdenti! Le comparse sono già allineate!”

 

“Bakugou, smettila di chiamare le altre classi comparse!”

 

“E noi perdenti!”

 

“Già!”

 

“Tutti, allineatevi!” Disse Iida a voce alta, le braccia che si muovevano frenetiche. “Siamo i primi a usciere nello stadio! Non possiamo essere in ritardo!”

 

Shouto sospirò e si mise tra Katsuki e Izuku. Dovettero aspettare solo qualche minuto prima che la cerimonia di apertura iniziasse e la loro classe fosse annunciata. Shouto uscì con il resto dei suoi compagni e fece subito una smorfia al rumoroso tifo che li assalì. “Ci-ci sono così tante persone…”

 

“Sto diventando abbastanza nervoso,” ammise Kirishima, camminando dietro Katsuki. “Tu no, Bakugou?”

 

“Impossibile,” rispose il suo amico. Shouto alzò gli occhi al cielo. Impossibile che Katsuki fosse preoccupato di tutte le persone che lo guardavano- specialmente perché era convinto che avrebbe vinto. Katsuki aveva sempre vissuto di complimenti. “Mi sento solo più carico.” Già, Shouto lo aveva previsto.

 

“Tutto bene?” Chiese a Izuku, vedendo che il suo amico si guardava intorno con gli occhi spalancati. Shouto si accigliò quando vide che le mani dell’altro ragazzo stavano tremando. Izuku era veramente tanto nervoso? Sapeva che Izuku aveva già visto lo sport festival. Lo avevano guardato insieme quando erano bambini. Doveva sapere quante persone partecipavano ogni anno. Non avrebbe dovuto essere preparato?

 

“Bene!” Rispose Izuku e Shouto fece una smorfia al tono acuto.

 

“D’accordo,” Shouto non era per niente convinto ma non voleva fargli altre domande. Conosceva Izuku e sapeva che se avesse continuato avrebbe finito per renderlo ancora più nervoso e prono a cacciarsi in qualche situazione pericolosa. Shouto non aveva idea di quali prove fossero state scelte quest’anno, ma c’era sempre la possibilità che qualcuno finisse gravemente ferito se non ero al meglio della forma. Non avrebbe fatto nulla per mettere Izuku in una situazione simile.

 

Midnight arrivò sul piccolo palco, ovviamente la presentatrice di quell’anno, e Shouto si sentì leggermente divertito quando vide che molti dei loro compagni arrossivano all’abbigliamento dell’eroe. Si voltò, preparandosi a condividere il proprio divertimento con Izuku e Katsuki, ma il sentimento scomparve velocemente quando vide che il viso di Izuku era colorato di rosa e che stava fissando intensamente il pavimento. I suoi occhi si alzarono per incontrare quelli di Katsuki sopra la testa di Izuku, notando che il biondo era irritato tanto quanto lui. La cosiddetta “eroina vietata ai minori” non avrebbe dovuto indossare qualcosa del genere davanti a un gruppo di studenti del primo anno.

 

“A rappresentare gli studenti è Bakugou Katsuki della classe 1A!” Annunciò Midnight e le sopracciglia di Shouto si alzarono di scatto. Com’è che Katsuki non si era vantato di essere arrivato primo all’esame di ammissione?

 

“Cosa? Kacchan?!” Esclamò Izuku, mettendo a parole esattamente ciò che Shouto stava provando. Perché non glielo aveva detto?

 

Ci fu un borbottio nelle altre classi, qualcosa a riguardo di Katsuki che era arrivato primo nel corso per eroi ma non negli altri corsi, ma Shouto li ignorò per concentrarsi sul suo amico. Katsuki fece le scale per salire sul palco e camminò fino al microfono, non provando neanche a raddrizzare le spalle dalla loro posizione incurvata. Shouto trattenne una risata mentre si immaginava la zia che urlava a Katsuki attraverso la televisione, dicendogli di stare dritto e di togliere le mani dalle tasche.

 

“Giuro,” iniziò Katsuki e  Shouto seppe istantaneamente che qualunque ‘discorso’ Katsuki avesse in serbo non avrebbe vinto alcun favore alla loro classe. “Che arriverò primo.”

 

Lo stadio eruttò di malcontento e Iida si fece avanti per sgridare Katsuki. Izuku sospirò e si nascose la faccia nelle mani. “Avrei dovuto aspettarmelo,” gemette. Shouto fece una risatina mentre Katsuki scese dal podio e si avvicinò a loro. “Davvero?”

 

“Queste comparse devono capire con chi hanno a che fare,” disse Katsuki con sicurezza. Lanciò uno sguardo a fianco di Shouto. “Che diamine di problemi ha?”

 

Shouto scrollò le spalle. “Penso non abbia apprezzato il tuo discorso.”

 

“Oi! Calmati, nerd!”

 

“Kacchan! Non potevi dire qualcosa che… ispirasse di più?”

 

“Che vuoi dire? Quello dava l’ispirazione, cazzo!”

 

“Ora, iniziamo subito!” Gridò Midnight, mettendo fine alla discussione prima che fosse propriamente iniziata. “La prima prova serve per qualificarsi! Ogni anno molti piangono sangue qui!” Beh, che bella immagine. “Ora, ecco la prova che deciderà il vostro destino! Quest’anno è… questo!” Shouto guardò lo schermo dietro Midnight, leggendo la prova che avrebbero affrontato. 

 

“Una corsa a ostacoli,” mormorò Izuku.

 

“Tutte e undici le classi parteciperanno alla gara,” continuò Midnight. “Il percorso sarà la circonferenza esterna dello stadio- circa quattro kilometri! La politica della nostra scuola è: libertà! Finché rimanete sul percorso, non importa quello che fate! Prendete posto!”

 

“Eccoci,” disse Katsuki mentre si muovevano verso le porte che avrebbero segnato l’inizio della gara. “Voi due perdenti farete meglio a non trattenervi!”

 

“Non lo faremo, Kacchan!” Rispose Izuku con determinazione.

 

“Start!” Gridò Midnight e ci fu una pazza corsa verso il cancello aperto. Il cancello portava a un tunnel in cui tutti erano spalla contro spalla, molte persone restarono incastrate tentando di uscire. Shouto assottigliò gli occhi e alzò istantaneamente il braccio, rilasciando uno spesso strato di ghiaccio che congelò il tunnel e tutti i partecipanti al suolo, rendendogli più semplice muoversi. Corse avanti, fuori dal tunnel e estese il ghiaccio così che se anche fossero riusciti a liberarsi, avrebbero avuto delle difficoltà a spostarsi senza cadere a terra.

 

“Ingenuo, Todoroki!” Gli urlò Momo. Shouto lanciò un’occhiata dietro di lui, divertito nel vedere che molti dei suoi compagni si erano liberati o avevano schivato la sua prima mossa e lo stavano seguendo da vicino.

 

“Half ‘n Half bastardo!” Gridò Katsuki mentre diresse un’esplosione verso di lui. Shouto incontrò per un istante gli occhi dell’altro e gli fece l’occhiolino prima di aumentare la velocità e la distanza tra di loro.

 

Mineta, sorprendentemente, fu la persona che si avvicinò di più a strappargli il primo posto visto che poteva usare le… cose che lanciava per evitare completamente il ghiaccio di Shouto, ma venne scagliato in aria da uno di robot giganti che apparvero improvvisamente sul percorso. Shouto si bloccò, scrutando i robot difronte a lui. Erano questi i cosi che gli altri avevano dovuto affrontare nell’esame di ammissione? Izuku gliene aveva parlato.

 

Peccato che poteva evitarli tanto facilmente quanto il tunnel.

 

“Avrebbero dovuto preparare qualcosa di migliore,” borbottò mentre attivava il ghiaccio alla massima potenza. I robot si congelarono immediatamente e Shouto continuò la corsa.

 

“Li ha congelati!”

 

“Veloci, correte tra le gambe!”

 

“Non lo farei se fossi in voi,” disse, senza voltarsi mentre avvertiva gli altri. “Li ho congelati mentre erano sbilanciati.” Appena finì di parlare, i robot iniziarono a inclinarsi e Shouto non si fermò e non si voltò mentre li sentì schiantarsi fragorosamente al suolo.

 

Una forte esplosione spinse Shouto a correre più velocemente. Conoscendo Katsuki, si era probabilmente spinto sopra ai robot e si stava di nuovo avvicinando. Ci furono altri suoni, urla e schianti, che dissero a Shouto che non solo lui e Katsuki erano riusciti ad aggirare l’ostacolo. Shouto ghignò.

 

Si stava quasi divertendo.

 

Il sorrisetto scomparve quando si dovette fermare di nuovo. Il secondo ostacolo- il terreno era distrutto da vaste voragini che procurerebbero gravi danni se qualcuno dovesse caderci dentro. C’erano varie corde che collegavano insieme le isole di terreno intatto. Shouto alzò gli occhi al cielo. Chi aveva progettato questi ostacoli? Lui e Katsuki avevano fatto cose più complicate quando avevano dieci anni- che erano state progettate da Izuku.

 

Usò il suo ghiaccio per scivolare sulle corde e si girò per incontrare di nuovo lo sguardo di Katsuki. L’altro ragazzo, fedele a se stesso, aveva la sua stessa espressione delusa davanti alla nuova sfida. “Perderai!” Gli gridò Shouto, prendendo in giro il ragazzo biondo che utilizzò un'altra grande esplosione per avvicinarsi di più a Shouto. Shouto fece una risata e si guardò intorno, cercando il suo altro amico. Izuku non era in vista.

 

Dov’era?

 

Shouto sapeva che non doveva dare Izuku per vinto. Magari non aveva ancora un grande controllo sul suo Quirk, ma era migliorato dall’inizio del semestre e aveva imparato molto nelle due settimane in cui si era allenato con Katsuki e Shouto. Senza considerare che probabilmente aveva qualche sorta di piano che lo avrebbe fatto apparire dal nulla o una roba simile.

 

La strada su cui Shouto stava correndo finì e lui si fermò all’inizio della terza sfida. Era un terreno con piccole montagnette che erano visibili solo se guardavi attentamente il suolo.

 

Mine.

 

Si lanciò un’occhiata alle spalle e imprecò quando vide persone avvicinarsi. Guardò di nuovo davanti a sé e prese un profondo respiro prima di avanzare. Si muoveva tanto velocemente quanto poteva, sapendo che fare esplodere una mina lo avrebbe scagliato indietro e azzerato il suo vantaggio. Inoltre, se ne avresse attivata qualcuna avrebbe reso la corsa più semplice per quelli dietro di sé. Non si sarebbero dovuti preoccupare di farle esplodere due volte.

 

Shouto era a metà del campo minato quando gli altri del primo anno raggiunsero il campo. Multiple esplosioni gli dissero che gli altri non erano stati attenti quanto lui.

 

Ma poi un esplosione risuonò vicina.

 

E Shouto sapeva benissimo cosa, beh, chi, fosse.

 

“Non mi sottovalutare, bastardo!” Rise fragorosamente Katsuki mentre volava oltre a Shouto. Shouto si allungò e afferrò la gamba di Katsuki, facendo voltare l’altro ragazzo in aria in un tentativo di dare un calcio a Shouto. Shouto lo schivò e Katsuki si voltò di nuovo per atterrare in piedi, in qualche modo riuscendo a evitare le mine. “Cazzo, Sho!”

 

“Meglio stare attenti, Kacchan!” Lo prese in giro Shouto e Katsuki indirizzò un’altra esplosione verso di lui mentre i due correvano verso la fine del campo minato. Shouto cercò di congelare Katsuki sul posto ma lui si lanciò in aria di nuovo. La mano di Shouto si aggrappò al braccio di Katsuki, tenendolo a terra e Katsuki si liberò subito dalla stretta.

 

Una forte esplosione scosse il campo e sia Katsuki che Shouto si bloccarono per voltarsi indietro.

 

“Non lo farebbe,” abbaiò Katsuki.

 

“Mi sa che avremmo dovuto sapere che sarebbe successo,” rispose Shouto mentre Izuku volava verso di loro.

 

Shouto e Katsuki si guardarono per un momento. I loro occhi si incontrarono e poi entrambi si girarono per correre verso la fine del campo. Un’ombra scura li avvolse per un secondo e Shouto rise incredulo mentre Izuku passava sopra le loro teste. “Merda, Deku!” Urlò Katsuki mentre correva al fianco di Shouto.

 

Shouto e Katsuki si fermarono alla fine della corsa, entrambi con il fiatone mentre fissavano Izuku. “Avrei dovuto aspettarmelo,” sospirò Shouto mentre Izuku guardava incredulo la folla che lo acclamava.

 

“Nerd del cazzo,” ringhiò Katsuki.

 

“Gli abbiamo detto di non trattenersi,” Shouto ricordò a Katsuki e il biondo si accigliò di più ma annuì. “E non possiamo dire che abbia vinto grazie al suo Quirk…” continuò Shouto, controllando Izuku e vedendo che non sembrava ferito. “Sembra che non l’abbia usato.”

 

Se possibile, Katsuki sembrò ancora più infuriato. “Oi! ‘Zuku!” Urlò, avvicinandosi e guardandolo male. Shouto sospirò e lo seguì. Sarebbe stato meglio se lui fosse stato nei paraggi nel caso in cui Katsuki perdesse la calma. Non era mai in gran forma quando perdeva, ed era anche peggio quando perdeva contro Izuku.

 

Ovviamente, arrivare terzo lo avrebbe solo fatto incazzare di più.

 

“- ero preoccupato che se lo avessi fatto non sarei riuscito a partecipare alla prossima prova,” stava ammettendo Izuku quando Shouto arrivò. “Quindi ho deciso di trovare un modo per vincere senza usarlo. È stata solo fortuna.”

 

“… fottuto-“

 

“Hai fatto un buon lavoro,” disse Shouto, mettendo un braccio sulle spalle di Katsuki e tappandogli la bocca con la mano. Gli occhi di Katsuki si allargarono leggermente e poi cercò di spingere via Shouto, urlando dietro il suo palmo. Shouto aumentò appena la stretta e lo avvicinò, facendogli appoggiare la testa sulla sua spalla. “Non vedo l’ora che inizi la prossima prova. Non ti lascerò così facilmente la vittoria.”

 

“Io, uh, giusto,” disse Izuku, gli occhi spalancati mentre fissava Shouto e Katsuki che ancora si agitava. Arrossì e Shouto si trovò affascinato dal rossore che colorava le guance di Izuku. Era così distratto, infatti, che allentò la presa su Katsuki e il biondo si liberò con una piccola esplosione, spingendo via Shouto.

 

“Half ‘n Half! Che cazzo pensi di-“

 

“La prima prova per i ragazzi del primo anno è finita!” Annunciò Midnight, nascondendo il resto del grido di Katsuki. “Ora, guardiamo i risultati!” Già, eccoli lì. Izuku era primo, Shouto secondo e Katsuki terzo.

 

La prossima prova si rivelò essere una gara di lotta sulle spalle dove ognuno aveva una fascia con un punteggio e l’obbiettivo era ottenere il più alto numero di punti per passare al round successivo. Presto gli venne detto di dividersi in squadre e Shouto guardò Katsuki e Izuku. I loro sguardi si incrociarono e si diedero subito le spalle, sapendo che non avrebbero potuto provare di essere cresciuti se si fossero affidati l’uno all’altro. 

 

Era una competizione. L’avrebbero presa come tale.

 

Shouto non era sicuro di cosa fosse successo a Katsuki durante la battaglia ma scomparve per un periodo- abbastanza lungo da permettere a Shouto di rubare i dieci milioni a Izuku. Quando la battaglia finì, Shouto era riuscito a tenere la fascia da dieci milioni e le squadre di Katsuki e di Izuku avevano accumulato abbastanza punti per passare alla fase successiva dello Sport Festival.

 

C’era una pausa tra il secondo e il terzo round, che consisteva in battaglie corpo a corpo, e Shouto si ritrovò a vagare per l’edificio mentre Katsuki andò a calmarsi e Izuku a cercare qualcosa da mangiare con Uraraka e Iida. Aveva invitato anche Shouto ma lui aveva deciso che avrebbe aspettato Katsuki, sapendo che l’altro ragazzo sarebbe stato affamato una volta che si fosse calmato abbastanza per realizzarlo. Shouto si appoggiò al muro di fronte alla stanza che Katsuki stava occupando, non prestando attenzione al suono delle urla e delle esplosioni, ma sentendo ugualmente dei passi avvicinarsi. Si mise un po’ più dritto, chiedendosi chi potesse essere, e sbatté le palpebre quando una figura familiare entrò nella sua visuale. “Natsuo?”

 

Gli occhi di suo fratello incontrarono i suoi e in un battito di ciglia Natsuo gli fece un sorriso, urlò “Shouto!” e lo strinse in un veloce abbraccio. “Sei stato grande! Midoriya e Bakugou sono tosti, huh? Ceh, hai visto in che modo Midoriya è schizzato in aria?!”

 

Shouto sbatté le palpebre e inclinò la testa. “Io… sì, l’ho visto,” disse Shouto lentamente, chiedendosi se suoi fratello avesse realizzato che lui era là in piedi quando Izuku lo aveva fatto.

 

Natsuo rise e si strofinò la nuca. “Giusto, ovvio che sì.” Si mosse leggermente, sembrando esitare e Shouto si accigliò. Perché suo fratello era qui, comunque? “Quindi, che ci fai qui? Ti stavo cercando ma Midoriya ha detto che probabilmente eri ancora dentro…”

 

“Oh,” Shouto fece un cenno verso la porta dove le esplosioni stavano lentamente scemando. “Aspetto Katsuki.”

 

“Ah,” realizzò Natsuo, sorridendo timidamente mentre guardava il muro opposto. “Beh… vuoi andare a prende qualcosa da mangiare? Possiamo aspettare Bakugou.”

 

Shouto fissò suo fratello, domandandosi di nuovo perché fosse lì. “D’accordo,” disse infine. “Katsuki finirà presto. Probabilmente,” disse l’ultima parola sotto voce, alzando gli occhi al cielo. Natsuo annuì e si appoggiò al muro insieme a Shouto.

 

I due rimasero in silenzio per un altro paio di minuti, ascoltando Katsuki. Shouto guardò suo fratello con la coda dell’occhio. Sapeva che suo padre era lì, da qualche parte, ma non gli importava molto di quell’uomo. Non credeva che Natsuo ci sarebbe stato. Non credeva che Natsuo l’avrebbe addirittura guardato. Il fatto che fosse lì e che fosse lì per Shouto gli fece pensare a cose di cui avrebbe volentieri fatto a meno. Iniziò a considerare chi altri stesse guardando, sulle gradinate o in televisione. Fuyumi stava guardando? Sua madre? Le era permesso farlo?

 

…e Touya?

 

“Tutto okay?” Chiese Natsuo e fu solo con quella domanda che Shouto realizzò di essersi piegato in avanti e di essersi stretto le braccia sullo stomaco. “Ti senti male?”

“Sto bene,” disse Shouto, deglutendo a fatica e sforzandosi di ritornare in piedi.

 

Gli occhi di Natsuo mostravano quanto poco credesse alle sue parole e Shouto fece una smorfia e evitò di guardare suo fratello. Il silenzio durò un altro paio si secondi e poi Natsuo si schiarì la gola. “Shouto, posso chiederti una cosa?” Lui non disse nulla, non sapendo se volesse rispondere, ma quello non bastò a dissuadere suo fratello. “Perché non hai usato il fuoco?”

 

Shouto sussultò leggermente. Il fuoco. Il fuoco che aveva ricevuto da suo padre. Il fuoco che aveva Touya. Il fuoco che Shouto aveva giurato di non usare mai finché Touya non lo aveva convinto a farlo.

 

E poi quella notte era successa. La notte in cui le fiamme erano di nuovo diventate qualcosa da temere e in cui Touya gli era stato strappato via.

 

Le fiamme erano diventate qualcosa da temere.

 

“Che fuoco?”

 

La testa di Shouto si girò così velocemente che sentì il collo schioccare. Izuku era alla fine del corridoio, le sopracciglia corrugate mentre guardava Shouto. “Sho, hai un Quirk di fuoco?”

 

Shouto strinse i denti. “Io…”

 

“Mi stai prendendo per il culo, Half ‘n Half?”

 

Shouto si voltò per trovarsi un furioso Katsuki davanti.

 

Beh, sarebbe stata una conversazione divertente.

 

 

 

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N/T: Katsuki è sempre così fine che a volte mi commuove lol

Gli aggiornamenti sono ormai praticamente settimanali, ma se riesco posterò anche il prossimo capitolo nel weekend!

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Capitolo 24
*** Seconda Parte: Capitolo Undici ***


Seconda Parte: Capitolo Undici

 

 

Shouto fissò insistentemente il suo pranzo mentre Izuku chiacchierava con Uraraka e Tsuyu. Avrebbe dovuto aspettarsi che Katsuki non gli avrebbe preparato il pranzo dopo quello che era successo allo Sport Festival. Si chiese se Kirishima si stesse gustando il bento che aveva visto nello zaino di Katsuki.

 

“Sho? Tutto okay?”

 

Shouto scrollò le spalle e non alzò gli occhi dal macello che era il suo vassoio. Era in qualche modo riuscito a mischiare tutte le portate insieme fino a renderle indistinguibili. Izuku sospirò al suo fianco e Shouto si pentì di non stare prestando attenzione all’altro ragazzo. Non dovrebbe comportarsi così con Izuku- non era stata colpa sua. Teoricamente, lo sapeva. Eppure…

 

Eppure c’erano talmente tante cose che stavano succedendo nella testa di Shouto che non riusciva proprio a interessarsene.

 

“Quindi,” disse Uraraka allegramente, cercando palesemente di farlo partecipare a qualsiasi conversazione stesse avendo con Izuku. “Il tuo nome in codice è fantastico, Todoroki! Come ci sei arrivato? È qualcosa che-“ Uraraka si interruppe e Shouto vide con la coda dell’occhio Izuku che scuoteva freneticamente la testa.

 

Già. Il suo nome da eroe.

 

“’Zuku e Kacchan stavano parlando di nomi in codice oggi,” disse Shouto esitante, lanciando un’occhiata a suo fratello mentre gli si accoccolava a fianco. “Tutti quelli di ‘Zuku erano uguali a All Might. E Kacchan ha detto qualcosa con explosion e murder…”

 

Touya rise e cinse le spalle di Shouto con un braccio. “È proprio da loro. Cosa aveva scelto Izuku? Qualcosa tipo All Might Junior?” Shouto annuì e il corpo di Touya tremò dalle risate. “Fidati di Katsuki se vuoi che il tuo nome suoni minaccioso. Hai degli strani amici, Sho.”

 

Shouto sorrise. “Non sono così strani!”

 

“Certo che lo sono,” rispose suo fratello, arruffandogli i capelli. Shouto alzò gli occhi al cielo e scosse la testa, facendo tornare i suoi capelli a dove dovevano essere. “Fai senza negarlo. Devono essere almeno un po’ strani per essere amici tuoi.”

 

“Hey!”

 

“Ooh, brucia!” Touya rise, lasciando che le sua fiamme divampassero per un secondo sulle sue mani. Shouto si spostò leggermente ma non sussultò come avrebbe fatto l’anno prima. Si fidava di Touya. Sapeva che suo fratello non gli avrebbe fatto del male.

 

“Quella… era proprio brutta,” Shouto sospirò esasperato, scuotendo la testa. Le battute di Touya stavano peggiorando, il che era triste visto che non erano mai state belle.

 

“Oh, davvero? Io l’ho trovata esilarante!”

 

“Ma certo che tu la trovi divertente.”

 

“Brutto piccolo…” disse Touya scherzosamente, sfregando la testa di Shouto. Shouto urlò e cercò di divincolarsi dalla stretta di suo fratello e una volta riuscito scivolò giù dal divano. La risata di Touya aumentò soltanto quando Shouto rimase disteso a pancia a terra. “Povero Shouto. Tutto a posto lì sotto?”

 

Shouto aprì la bocca per rispondere ma un forte bussare alla porta fece sospirare Touya e Shouto scattò in piedi. Il bussare continuò e Shouto ridacchiò quando aprì la porta e vide Katsuki che lo guardava male e Izuku che abbassava timidamente la testa. “Te la sei presa comoda!” Ringhiò Katsuki mentre entrava nell’appartamento senza essere invitato. Vide Touya e mise le mani sui fianchi. “Oi! Bastardo di Fuoco! Frosty ti ha detto che stiamo scegliendo i nostri nomi da eroe?!

 

“Devi anche solo provare a ripeterlo,” disse Touya leggermente ma con abbastanza intensità da far fare un paio di passi indietro a Katsuki, lo sguardo fisso sulle sue mani. “E sì, me l’ha detto. All Might Junior e Explosion Murder, giusto?” Le guance di Izuku diventarono di un rosso acceso e gli occhi di Katsuki si assottigliarono.

 

“LORD Explosion Murder!”

 

“Sì, è stupido,” rispose Touya, alzando gli occhi al cielo quando Katsuki gridò offeso. Shouto scosse la testa a suo fratello. Touya si divertiva proprio a far arrabbiare Katsuki. “Nessuno vuole essere salvato da una persona che sembra voglia ucciderli da un momento all’altro. Puoi trovare un nome figo senza la parola omicidio. O morte,” aggiunse, vedendo che Katsuki aveva già aperto la bocca per ribattere.

 

La chiuse di scatto.

 

“Pensa a qualcosa che abbia a che fare con il tuo quirk ma che non spaventi le persone. E Izuku,” si rivolse al bambino dai capelli verdi e Izuku si riparò dietro Shouto, nascondendosi alla vista di Touya. “So che ami All Might, ma dovresti scegliere un nome che mostri chi sei tu. Non devi vivere nell’ombra di qualcun altro per il resto della tua vita.”

 

“E che consiglio dai a Frosty?” Chiese Katsuki, indicando Shouto con il piccolo dito. “Hai un nome per lui?”

 

Le sopracciglia di Touya si alzarono. “Mi sa che glielo hai appena trovato.”

 

“Beh,” disse Uraraka con esitazione. “FrostFire è un bel nome! Ti sta bene!”

 

“Grazie,” borbottò Shouto, deglutendo a fatica il nodo che aveva in gola. Izuku si schiarì la voce e si agitò al suo posto.

 

“Uravity è un bel nome!” Si intromise. “Ci hai pensato per molto tempo?”

 

“Già!” Disse Uraraka, accettando sollevata il cambio di argomento. “Mi è venuto in mente alle medie! Scrivevo qualche idea e poi le provavo… sai? Fare finta di essere una presentatrice tv e dirle ad alta voce, eccetera? Molti erano proprio brutti ma questo mi è rimasto!”

 

“È grande!” La rassicurò Izuku. “Anche noi lo facevamo! Beh, non la cosa del presentatore, ma Sho e Kacchan mi dicevano sempre quando una delle mie idee era stupida…”

 

“Non ti chiamerò All Might Junior,” scherzò Shouto e le sue spalle si rilassarono, giusto un po’, quando Izuku arrossì.

 

Uraraka ridacchiò dall’altra parte del tavolo. “Oh, non ci credo! All Might Junior?”

 

“Avevo nove anni!” Piagnucolò Izuku, nascondendo la testa tra le mani. 

 

“Beh, penso che Deku sia molto meglio!” Shouto fece una smorfia. Non capiva perché Izuku avesse scelto quello, tra tutti, come suo nome in codice. “Suona così… è come se stessi dicendo che puoi fare qualsiasi cosa!”

 

Sì, d’accordo. Shouto suppose che quello fosse meglio rispetto al suo significato originale.

 

“Piace anche a me,” gracidò Tsuyu.

 

“Grazie!... Ho detto a All Might che sarei andato a parlargli,” disse Izuku dopo un momento, lo sguardo che passava rapidamente tra Shouto e Uraraka. “Starete bene voi due? Sono sicuro che potrà aspettare se volete che io-“

 

“Staremo bene!” Disse Uraraka, facendo a Izuku cenno di andare. “Non fa aspettare All Might! Io e Shouto siamo amici-“ lo erano? “-e staremo bene senza di te!” Izuku esitò per un altro paio di secondi ma fece un altro sospiro e mise una mano sulla spalla di Shouto prima di uscire dalla caffetteria. Istantaneamente, Shouto iniziò a cercare una buona motivazione per andarsene. L’unica ragione per cui aveva accompagnato Izuku alla caffetteria era perché Katsuki non… gli parlava più e Shouto non voleva essere in classe mentre lui…

 

Non poteva veramente avercela con lui. Non dopo quello che era successo allo Sport Festival.

 

“Beh,” disse Shouto, stringendo le braccia attorno allo stomaco mentre aspettava che Midnight gli dicesse dove andare. “Hai vinto-“

 

“Non guardarmi dall’alto in basso, cazzo!” Ringhiò Katsuki, i palmi che sparavano esplosioni. Shouto era meravigliato che riuscisse ancora a usare il suo Quirk dopo la battaglia appena conclusa. “Pensi che non sia forte quanto Deku? Credi che lui sia più importante?!”

 

Shouto sbatté le palpebre. “Io.. non so di cosa stai…”

 

“Ci hai detto una cazzo di bugia sul tuo Quirk!” Urlò Katsuki, facendo un minaccioso passo avanti. “E poi usi il tuo pieno potere mentre combatti contro DEKU e non contro di me? Non ho vinto un cazzo, stronzo! Ti sei arreso! E perché? Per i problemi con tuo padre? Ma falla finita cazzo!”

 

Shouto sentì l’aria intorno a sé raffreddarsi. Il cuore gli martellava nel petto mentre fissava il suo amico. Non riusciva a credere che Katsuki l’avesse detto. Shouto… Shouto gli aveva raccontato dei problemi che aveva con suo padre. Gli aveva raccontato di che razza di addestramento aveva ricevuto. Certo, non gli aveva amai detto nulla sul perché suo padre lo pressasse tanto ma… ma doveva capirlo. Specialmente dopo….

 

“Stai lontano da me.”

 

Le mani di Shouto si strinsero in pugni mentre riviveva la conversazione. Katsuki si era rifiutato di guardarlo d’allora. Se n’era proprio andato e non era stato presente per accettare la medaglia. All Might l’aveva accettata per conto suo, anche se tutti sapevano che Katsuki non l’avrebbe voluta.

 

Izuku gli aveva detto di dargli tempo prima che i due si separassero dopo la fine del Festival e Shouto tornasse a casa con Natsuo al suo fianco. Ovviamente, Endeavor lo stava aspettando.  L’uomo era furioso che Shouto avesse perso. Furioso che Shouto si fosse rifiutato di usare le fiamme dopo il suo scontro con Izuku. E… aveva riconosciuto i loro nomi.

 

Sapeva chi erano Bakugou Katsuki e Midoriya Izuku.

 

Aveva iniziato ad urlare nel momento in cui Shouto aveva messo piede in casa. Fuyumi era dietro di lui, sfregandosi ansiosamente le mani mentre il suo sguardo volava velocemente tra Shouto e Endeavor. Shouto si preparò al momento in cui suo padre l’avrebbe trascinato nella sala d’addestramento, dicendogli che aveva bisogno di allenarsi di più perché era una totale delusione.

 

Invece, Natsuo si frappose tra loro e disse a Shouto di andare nella sua camera.

 

L’azione improvvisa e sorprendente fece ammutolire momentaneamente Endeavor e Fuyumi rimase a bocca aperta. Shouto non si mise a discutere con suo fratello. Li oltrepassò e camminò lungo il corridoio, chiudendo la porta della sua camera dietro di lui.

 

Endeavor se n’era andato quando Shouto si risvegliò la mattina seguente e lasciò la casa velocemente, non volendo incontrare la sua famiglia. Andò invece al parco e guardò i bambini che giocavano, ricordandosi quanto era stato bello venire lì con Izuku e Katsuki. La nostalgia gli fece mandare un messaggio a Izuku e l’altro ragazzo si unì a lui. Stettero attenti a non parlare di Katsuki ma Shouto gli disse tutti i problemi che aveva con le sue fiamme e perché era così contrario ad usarle. Beh, tutto oltre a ciò che Izuku aveva già indovinato.

 

Shouto aveva sperato che Katsuki si fosse calmato al rientro a scuola, ma il biondo lo aveva visibilmente ignorato in classe. Quando arrivò l’ora di pranzo, Katsuki non si era mosso dal suo banco e aveva tirato fuori solo il suo bento. Il significato di quelle azioni era perfettamente chiaro. Katsuki non aveva portato nulla per Shouto e l’atro ragazzo non era invitato ad unirsi a lui. Izuku aveva sorriso tristemente a Shouto e lo aveva tirato per la manica, accompagnandolo fuori dall’aula. Mentre se ne andava, Kirishima si era seduto di fronte a Katsuki.

 

Si era detto che era una cosa buona. Voleva che Katsuki avesse degli amici. Era stato lui ad invitare per primo Kirishima.

 

Quindi perché il suo petto gli faceva così male nel vedere Kirishima seduto lì quando Shouto non era il benvenuto?

 

“Hai ottenuto un sacco di richieste,” commentò Tsuyu e Shouto spostò gli occhi dal punto che aveva apparentemente fissato fino a quel momento. “Hai un’idea su dove andare?”

 

Shouto ripensò alla lunga lista di agenzie che avevano fatto richiesta. Molte l’avevano offerta solo a causa di suo padre e suo padre si aspettava sicuramente che si unisse alla sua agenzia. Sarebbe probabilmente una bella mossa. Quell’uomo potrà anche non piacergli, non piacergli molto, ma gli darebbe l’opportunità di imparare a controllare meglio le sue fiamme.

 

“Il fuoco non è sempre cattivo, Sho,” la voce si suo fratello gli echeggiò nella mente. “Il modo migliore per controllarlo è la pratica.”

 

Shouto lo sapeva. Sapeva che allenarsi era il modo migliore per assicurarsi che il suo fuoco non ferisse nessuno.

 

Come aveva ferito Izuku.

 

Shouto poteva ancora vederlo al Festival. Le ossa rotte, le ustioni, il modo in cui Izuku era precipitato contro il muro. Tutto ciò a cui Shouto poteva pensare era a come dovessero bruciare le ustioni, così come lo avevano bruciato quando era più piccolo. A come Touya aveva gridato quando sua madre… quando Touya lo aveva abbracciato e l’acqua si era rovesciata…

 

Si ricordò le cicatrici.

 

Cicatrici che ora condivideva con Izuku.

 

Per colpa sua.

 

Katsuki come poteva pretendere che Shouto usasse le sue fiamme dopo di tutto quello? Le braccia di Izuku vennero danneggiate permanentemente dopo lo scontro. Per colpa sua. Era la ragione per cui il suo amico si era ferito tanto gravemente. Come poteva rischiare di fare la stessa cosa a Katsuki?

 

Quindi, andare all’agenzia di Endeavor l’avrebbe aiutato.

 

Ma…

 

C’era un altro nome sulla lista. Beh, c’erano molti altri nomi su quella lista. Endeavor era il primo a causa della sua alta posizione. Dopo tutto, chi rifiuterebbe un posto con l’eroe numero due?

 

Ma Shouto aveva anche l’opzione di andare dal numero tre.

 

Hawks.

 

Shouto aveva adorato Hawks da bambino. Aveva pensato che l’eroe fosse buono, allo stesso modo in cui lo era All Might. Ne era affascinato. Era stato grazie a Hawks che Katsuki aveva imparato a usare le sue esplosioni per sollevarsi in aria. Per imitare il volo. Quando Touya gli aveva detto che sarebbe uscito con l’eroe alato quella sera… Shouto era stato sia felice che ansioso per suo fratello. Ansioso perché Touya era sempre stato attento a tenerli alla larga dagli eroi ma Hawks era riuscito a scivolare sotto le sue difese. Shouto era stato certo che Touya non avrebbe mai fatto nulla che lo avrebbe messo in pericolo quindi dovette fidarsi di Hawks.

 

Quello non gli aveva impedito di sentirsi nervoso.

 

Dopo solo due ore da che Touya era uscito la polizia aveva bussato alla porta di zia Inko. La prima notte in cui Touya aveva lasciato Shouto da solo era stata quella in cui vennero trovati. La notte in cui Touya era uscito con un eroe.

 

Un eroe che aveva scalato le classifiche molto velocemente.

 

Un eroe che era conosciuto per lavorare occasionalmente con Endeavor.

 

L’ammirazione di Shouto si era offuscata da quella notte. Ogni volta che vedeva Hawks al notiziario o sulla copertina di una rivista pensava a Touya e a cosa era successo quella notte. Era accaduto per colpa dell’eroe alato? Era in parte colpa di Shouto perché aveva detto a suo fratello di andare all’appuntamento, perché pensava che Hawks fosse un buon eroe? Touya era andato solamente perché Shouto gli aveva chiesto l’autografo di Hawks?

 

Shouto non lo sapeva. Non sapeva se Hawks avesse scoperto chi fossero e li avesse denunciati. Non sapeva se quella era la vera ragione per cui l’eroe aveva scalato le classifiche così in fretta. Non sapeva se dovutesse odiare l’eroe alato o se il ragazzo fosse stato nel posto sbagliato al momento sbagliato.

 

E ora, aveva finalmente l’occasione di scoprirlo.

 

“Sì,” disse infine Shouto, rispondendo alla domanda di Tsuyu. “So dove andrò.”

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Capitolo 25
*** Seconda Parte: Capitolo Dodici ***


Seconda Parte: Capitolo Dodici

 

 

“Avete tutti i vostri costumi, vero? Ricordate, non vi è permesso di indossarli in pubblico. Non fateli cadere.”

 

Shouto sospirò e guardò oltre Izuku, Uraraka e Kaminari per posare i suoi occhi su Bakugou. La faccia del biondo si accigliò maggiormente e i suoi occhi rossi tagliarono l’aria per guardare male Shouto finché non distolse lo sguardo.

 

Shouto e i suoi compagni si erano radunati alla stazione, tutti portavano le valige con i loro costumi e si stavano preparando per andare al tirocinio. Izuku si stava agitando nervosamente di fianco a lui, probabilmente ansioso di fare il tirocinio da un eroe che nessuno di loro aveva mai sentito nominare. Apparentemente, un ‘amico’ di Izuku gli aveva raccomandato quest’uomo e Izuku non aveva smesso di parlottare da solo da allora.

 

“Mi raccomando di essere educati con gli eroi al vostro tirocinio!” Continuò Aizawa, gli occhi che si muovevano verso Katsuki. Shouto rise sotto i baffi. Il ruolo di una persona non avrebbe cambiato il modo in cui Katsuki le parlava. “Andatevene, ora!”

 

“Sì, signore,” rispose la classe e iniziò immediatamente a disperdersi.

 

“Sho, aspetta un secondo! Non andare da nessuna parte!” Izuku disse velocemente. Shouto alzò un sopracciglio ma fece come gli era stato chiesto, rimanendo lì in piedi mentre Izuku e Uraraka correvano verso Iida. Shouto inclinò la testa mentre li guardava parlare con il loro amico. Era tutto un po’... strano dallo Sport Festival quando il fratello maggiore di Iida venne ferito dallo Stermina Eroi. Fortunatamente il maggiore degli Iida non era stato ucciso, ma tutti sapevano che era stato un brutto colpo per il fratello minore.

 

Shouto poteva capirlo.

 

Poteva capirlo molto bene.

 

Aveva anche pensato di parlare all’altro ragazzo ma non si conoscevano abbastanza bene e Shouto sapeva che se avesse detto a Iida che lo capiva, avrebbe dovuto dissotterrare cose che preferiva rimanessero sepolte. Avrebbe generato delle domande e Shouto sapeva di non poter rispondere alla maggior parte. Sperava che questo sarebbe cambiato nella prossima settimana.

 

Shouto voltò lo spalle al punto in cui Izuku stava parlando con Iida e cercò Katsuki con lo sguardo, ma non fu per niente sorpreso nel vedere che l’altro ragazzo se n’era già andato. Anche se Izuku aveva pensato che Katsuki si sarebbe calmato una volta che avesse avuto tempo per pensare, non c’era stato alcun cambiamento dallo Sport Festival. Shouto continuava ad essere ignorato- o guardato male se Katsuki lo coglieva a fissarlo. Era ancora costretto a mangiare nella mensa…. e ora Katsuki sembrava starsi avvicinando non solo a Kirishima ma anche a Kaminari.

 

Shouto si chiese se Katsuki preparasse il pranzo anche per Kaminari.

 

“Scusa!” Disse Izuku, facendo un sorriso tremolante a Shouto quando lo raggiunse di nuovo. “Dovevo parlare con- uh, comunque, ne sei proprio sicuro? Andare nell’agenzia di Hawks?” Izuku chiese, mordendosi il labbro e sfregando freneticamente le mani. “Cioè, tuo padre si aspetta che sarai là, no?” Le labbra di Shouto si sollevarono divertite. Suo padre sembrava pensare che la UA avesse ‘erroneamente’ compilato i documenti di Shouto e aveva messo in chiaro che Shouto era atteso nel suo ufficio quel pomeriggio. Shouto quasi desiderava essere una mosca sul muro dell’ufficio di suo padre quando avesse realizzato che aveva scelto di fare il tirocinio in un’altra agenzia. Ovviamente, sapeva che quella sera non ne avrebbe sentita la fine. “E so che vuoi chiedergli di… ma sei sicuro di volere le risposte? Nel senso, potresti scoprire che lui… certo, è Hawks! Ma…”

 

“Ci vado,” disse Shouto fermamente. Izuku aveva avuto dei dubbi da quando aveva scoperto dove Shouto avrebbe svolto il tirocinio, ma lui era sicuro della propria decisione. Sarebbe andato all’agenzia di Hawks, gli avrebbe parlato di quella notte, e avrebbe scoperto una volta per tutte se l’eroe aveva qualcosa a che fare con quello che era successo tanti anni fa.

 

Quella era la cosa importante. Non ciò che gli avrebbe fatto suo padre una volta che avesse scoperto che non faceva il tirocinio da lui.

 

“Okay,” sospirò Izuku. “Solo… fammi sapere se succede qualcosa! Cioè, se tuo padre viene a cercarti o se Hawks dice che… beh, chiamami e basta, okay?” Shouto annuì, sapendo che Izuku non lo avrebbe lasciato andare senza aver accettato. Izuku rilassò un po’ le spalle ma continuò a sembrare preoccupato mentre saliva sul suo treno.

 

Shouto salì sul proprio e trovò facilmente un posto. Tirò fuori il cellulare e mandò un messaggio a Natsuo, facendogli sapere che era in viaggio. Natsuo rispose con un pollice in su. Natsuo era l’unica persona nella sua famiglia che sapeva esattamente dove avrebbe fatto il tirocinio ed era l’unica persona che aveva messo tra i contatti di emergenza sul documento che gli aveva dato Aizawa quando aveva scelto l’agenzia. Aveva visto gli occhi dell’insegnante fermarsi sul nome per un momento ma non aveva contestato la sua decisione.

 

Shouto dovette riflettere su quanto spesso Aizawa dovesse lavorare con suo padre e se sapesse più di quanto mostrava.

 

Shouto controllò le informazioni dell’agenzia sul suo cellulare, gli occhi si fermarono sull’immagine che comparve dalla ricerca. Non era una brutta foto ma avrebbe potuto essere migliore. Sarebbe stata migliore se l’avesse scattata Touya. Se suo fratello avesse avuto l’occasione di fare il lavoro per cui era stato assunto…

 

Shouto si accigliò e spense lo schermo. Chiuse gli occhi e reclinò la testa all’indietro, cercando di reprimere la sua rabbia. Si sarebbe confrontato con Hawks. Quello era il punto di tutto questo. Ma non poteva riempire l’uomo di domande appena varcava la soglia. Izuku gli aveva detto che doveva essere discreto o qualcosa del genere. Aveva detto che Shouto era troppo diretto e che avrebbe ottenuto più informazioni se fosse stato gentile o simili. Shouto non era stato molto attento.

 

In sostanza, avrebbe dovuto aspettare di essere da solo con l’eroe prima di accusarlo.

 

Shouto avrebbe aspettato per vedere cosa sarebbe successo.

 

Il treno arrivò alla sua fermata e Shouto si alzò e si mise la borsa in spalla. Uscì dal treno e si guardò curiosamente intorno, ma la stazione non sembrava diversa da tutte le altre. Shouto accese di nuovo il cellulare e seguì le indicazioni per l’agenzia, riconoscendo l’edificio appena girò l’angolo. Shouto si fermò per un momento, fissando l’agenzia con un miscuglio di emozioni. Touya si era fermato in questo esatto punto quando aveva incontrato Hawks per la prima volta? Aveva visto l’edificio e realizzato cosa fosse? Era sempre stato così attento a stare lontano dagli eroi e aveva raccomandato a Shouto di fare lo stesso. Al tempo, Shouto non aveva veramente capito. Dopotutto, gli eroi dovevano aiutare le persone. Certo, ricordava spezzoni di cose successe con proprio padre. Aveva sentito la storia da Touya quando lui aveva realizzato che molti ricordi si erano sbiaditi dalla memoria di suo fratello. Ma aveva pensato che Endeavor fosse l’eccezione. Aveva pensato che se altri eroi li avessero trovati, avrebbero ascoltato la loro versione e realizzato che Endeavor non era chi diceva di essere. Ma non fu quello che successe. Invece, Shouto aveva visto parecchi eroi quella notte dalla parte di suo padre. Aveva visto uno di loro attaccare suo fratello.

 

Non avevano neanche provato a cercare la verità.

 

Shouto non sarebbe diventato come loro. Avrebbe cercato la verità nelle situazioni prima di agire, avrebbe fatto tutto il possibile per assicurarsi che i bambini vittime di abuso fossero aiutati e che le famiglie dovessero affrontare le conseguenze. Si sarebbe assicurato che ognuno di loro avesse l’infanzia che aveva potuto sperimentare con suo fratello.

 

Prese un profondo tremante sospiro e iniziò a camminare lentamente verso l’agenzia. Aveva appena attraversato la strada e raggiunto il marciapiede davanti all’edificio quando un movimento catturò la su attenzione. Immediatamente, Shouto schivò verso sinistra e alzò il braccio, pronto a congelare il suo assalitore, ma la figura familiare lo fece fermare.

 

“Woah!” Disse l’eroe, alzando le mani e sbattendo velocemente le palpebre.  “Uh, scusa. Dejà vu. Um, bei riflessi! Todoroki Shouto, giusto?”

 

Shouto annuì una volta e si raddrizzò, lasciando ricadere il braccio. Si chiese brevemente cose intendesse per dejà vu ma il pensiero svanì mentre guardava l’eroe. Aveva indosso il suo costume, lo stesso costume che Shouto aveva visto sui tabelloni e nei notiziari. Il costume che fingeva di indossare quando da bambino giocava con Katsuki e Izuku. “Hawks,” lo salutò Shouto.

 

“Ciao!” Disse l’eroe allegramente. “Ero molto sorpreso quando hai accettato la mia offerta-  non che non ti volessi qui. Forza, entra che ti faccio fare un giro!” Hawks si voltò e fece segno a Shouto di seguirlo. Shouto lo fissò a bocca aperta per qualche secondo prima di affrettarsi a raggiungerlo. Non poteva immaginare suo padre che incontrava di persona un tirocinante. Non gli avrebbe mai mostrato l’agenzia personalmente. Il lavoro di solito era degli aiutanti.

 

Shouto si sentiva già fuori dal suo elemento.

 

“Quindi, questa è la reception,” disse Hawks, spalancando le porte e aprendo le braccia. Shouto alzò un sopracciglio al gesto e Hawks spalancò le braccia di nuovo. Obbedientemente, Shouto prestò attenzione all’interno dell’edificio e i suoi occhi si spalancarono. L’agenzia di Endeavor aveva una piccola reception che era decorata con colori scuri. La segretaria sedeva in un’altra stanza che aveva un divisorio di vetro che dava sulla sala d’attesa e i visitatori dovevano suonare un campanello perché la donna apparisse. Una porta chiusa a chiave era l’unico accesso al resto dell’agenzia e si poteva entrare solo se qualcuno ti dava il permesso. Il resto dell’agenzia era un labirinto di corridoi e uffici e perfino Shouto aveva bisogno di una mappa per orientarsi.

 

Questo era completamente diverso.

 

L’intera reception era luminosa e aperta con il primo e secondo piano visibili grazie alle terrazze. C’erano molte finestre, inclusa una alta fino al soffitto. La segretaria sedeva a una grande scrivania nel centro della stanza con piccole poltrone disseminate in giro. Da dove stava, Shouto poteva vedere vari aiutanti e eroi che ci sedevano con alcuni civili, ascoltando ciò che dicevano le persone, prendendo appunti…

 

Shouto non aveva mai visto niente di simile.

 

“Andiamo,” disse Hawks, sorridendo a Shouto e conducendolo verso la segretaria. “Todoroki, questa è Wakahisa Eiko. È lei che praticamente tiene in piedi l’agenzia. Wakahisa-san, questo è Todoroki Shouto, il nostro nuovo tirocinante dall’UA.”

 

Gli occhi della donna di mezza età si fermarono su Shouto e sembrò capire tutto di lui in un secondo. Shouto si costrinse a non distogliere lo sguardo. “Benvenuto, Todoroki. Spero tu possa imparare molto mentre sarai con noi,” lanciò a Hawks un’occhiata significativa e l’eroe sembrò… sgonfiarsi.

 

“Lo so! Farò fare a Todoroki un grande tirocinio! Imparerà molto!”

 

“Solo cose che gli serve imparare,” la donna disse severamente, lo sguardo che lo perforava.

 

“Scassinare le serrature è utile da-”

 

“No.”

 

“... d’accordo,” si arrese Hawks.

 

Scassinare serrature?

 

“Andiamo, Todoroki! Iniziamo il tour e poi possiamo passare alla roba divertente!” L’eroe tirò leggermente la giacca dell’uniforme di Shouto. “Scusala!” Bisbigliò mentre conduceva Shouto attraverso la grande porta arcuata verso un’altra grande stanza con scrivanie. “Lei è tipo la mamma di tutti qui. Comunque, qui è dove ci sono gli aiutanti!” Shouto sentiva la testa leggera mentre seguiva Hawks per l’agenzia, prima ai campi d’addestramento, le varie sale riuinioni, la caffetteria, il primo piano che portava agli uffici degli eroi e degli aiutanti… e poi il secondo piano che era completamente di Hawks. Lì c’era il suo ufficio e lui gli spiegò che nell’altra metà c’erano varie camere in cui i dipendenti potevano rimanere a dormire se facevano le ore piccole.

 

Era totalmente diversa dall’agenzia di Endeavor.

 

Per tutto il tempo, Hawks chiacchierò, raccontandogli come si dividevano i turni, come gli aiutanti lavorassero con eroi diversi per acquisire varie esperienze dato che ogni eroe aveva la propria specialità, come si incontrassero con i civili e come decidessero chi si occupava di quali casi… per tutto il tempo, Shouto lo paragonò alla versione di lui che si era creato. Aveva passato anni a guardare le sue interviste e si era convinto che fosse solo una versione più carismatica di Endeavor. Era anche peggio per quanto si mostrava buono davanti alle telecamere. Ma… ma l’uomo davanti a lui era proprio come l’eroe che si era immaginato da bambino. L’uomo con cui era uscito suo fratello.

 

Peggiorava solo le cose.

 

La rabbia ribolliva nello stomaco di Shouto mentre lo seguiva al secondo piano e aprì e chiuse le mani in un tentativo di non perdere controllo del suo Quirk. Questa era solo un’altra facciata? Come faceva Hawks a guardarlo, a parlargli, e comportarsi come se non avesse fatto nulla? Aveva fatto qualcosa? O… o era solo un completo…

 

Shouto non sapeva neanche cosa potesse significare.

 

Qualcuno potrebbe essere tanto crudele? Rovinare completamente la vita di una persona e poi guardarla negli occhi come se non fosse successo nulla?

 

“Quindi, lavorerai con-“

 

“Lo sapevi?” Chiese Shouto, la voce fredda nonostante le fiamme che cercavano di sfuggirgli di mano. Hawks sbatté le palpebre e inclinò la testa incuriosito. Shouto sapeva bene che erano da soli nell’ufficio di Hawks. Avrebbe potuto usare il fuoco in qualsiasi momento e nessuno sarebbe riusciti a raggiungerli. Non in tempo, almeno. “Sapevi che sarebbe arrivato quella sera? È per quello che hai invitato Touya a cena? Per farlo allontanare dall’appartamento?”

 

Hawks spalancò la bocca e si allontanò scioccato. “Ho fatto cosa?!”

 

Beh, alla faccia della discrezione.

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Capitolo 26
*** Seconda Parte: Capitolo Tredici ***


Seconda Parte: Capitolo Tredici

 

 

Shouto incurvò le spalle allo sguardo di Hawks. “Lascia stare,” borbottò, girando i tacchi e iniziando ad aprire la porta. Era chiaro che, o Hawks non sapeva veramente nulla o gli avrebbe solo mentito. In ogni caso, Shouto non avrebbe ricevuto risposte. Magari doveva seguire il consiglio di Izuku e cercare di ottenere le informazioni un altro modo…

 

“Aspetta, fermati!” Disse Hawks, alcune delle sue piume volarono in avanti e chiusero la porta. “Non puoi dire una cosa simile e poi andartene! Solo… siediti e dimmi cosa sta succedendo!”

 

Okay, magari non sapeva veramente nulla.

 

“Non credo sia una buona idea,” borbottò Shouto, evitando gli occhi di Hawks. Shouto era entrato lì e aveva preteso di sapere se l’eroe numero tre aveva consegnato Touya a Endeavor perché gli aveva chiesto un appuntamento anni fa… un solo appuntamento. Un appuntamento che l’eroe probabilmente neanche ricordava! Shouto si sentì arrossire. Non sapeva nemmeno com’era andato l’appuntamento. Non è che aveva avuto la possibilità di chiederlo a Touya prima… prima di tutto quello che era successo. Magari era stato orribile e l’eroe alato non sapeva che gli era successo qualcosa perché non si aspettava di rivedere Touya. Magari suo fratello aveva deciso che fare il servizio fotografico era troppo rischioso e ogni cosa che c’era tra di loro era finita.

 

Magari Shouto aveva passato anni a rigirarsi la situazione in testa per nessuna ragione. Magari la rabbia che aveva coltivato verso l’eroe era completamente ingiustificata.

 

“Già, non credo,” Hawks rispose e Shouto gridò di sorpresa quando alcune piume si impigliarono alla sua giacca e lo trascinarono per il pavimento depositandolo sulla sedia davanti alla scrivania di Hawks. Shouto lanciò un’occhiataccia all’eroe mentre le piume ritornavano nelle sue ali, ma lo sguardo di Hawks era uguale al suo mentre lo fissava. Shouto deglutì e girò la testa leggermente per guardarsi la giacca. Avrebbe dovuto farla riparare. “D’accordo, cos’è che mi hai chiesto? Se ho chiesto a Touya di uscire quella sera per farlo allontanare dall’appartamento? Yamada Touya?”

 

Gli occhi di Shouto si assottigliarono di nuovo. Quindi Hawks si ricordava di suo fratello.

 

Hawks incrociò le braccia e si sedette sul bordo della scrivania, le gambe che dondolavano davanti a Shouto. “Tutta la documentazione su Yamada Touya scomparì cinque anni fa. Il suo sito internet è stato cancellato e non c’è stato nessun movimento nei suoi conti. Ogni documento è stato ripulito.” Hawks guardava un punto sopra la spalla di Shouto mentre parlava, uno sguardo vitreo che gli attraversava gli occhi. “Avevo pensato- che fosse tornato da dove era venuto.” Shouto sbatté le palpebre, confuso dal commento, ma mantenne l’espressione impassibile quando lo sguardo di Hawks si schiarì e tornò su di lui. “Shouto”.

 

“Sì.”

 

“Suo fratello.”

 

Shouto saltò in piedi mentre la temperatura intorno a lui si abbassava. Non aveva mai detto all’eroe che Touya era suo fratello.

 

“Un momento!” Strillò Hawks, le ali che gli si piegavano davanti, protettive. “Touya aveva parlato di suo fratello! Ho solo fatto due più due.” Shouto abbassò lentamente il braccio mentre Hawks lo guardava tra le sue ali. “Già, quel movimento è famigliare,” disse con sarcasmo, arricciando il naso. “Calmiamoci, okay? Parliamone…”

 

Shouto strinse i denti mentre studiava l’uomo davanti a lui. Era vero che Touya aveva probabilmente parlato di lui- sapeva che Touya lo faceva spesso. Un tempo lo imbarazzava, in verità. Quanto suo fratello stravedeva per lui. Ma sapeva che Touya non avrebbe mai fatto nulla che per mettere Shouto  in pericolo. Suo fratello che usava il suo vero nome con un eroe sembrava un bel cambio di direzione.

 

Eppure…

 

“Okay,” sibilò Shouto, sprofondando nella sedia di fronte a Hawks ma tenendosi pronto a difendersi, nel bisogno.

 

Hawks lo guardò cautamente per un altro secondo prima di ripiegare le ali. “D'accordo. Quindi, Touya,” disse a voce bassa, aggrottando le sopracciglia. “Direi di… iniziare, o qualcosa di simile. Per rispondere alla tua domanda, non ho intenzionalmente fatto uscire Touya di casa perché qualcuno potesse… trovarlo? È quello che è successo? No. Stavo aprendo la mia agenzia e ho avuto il…. permesso,” il modo in cui sputò la parola fece accigliare Shouto, “di assumere il fotografo. Ho trovato il suo sito web e ho deciso che l’avrei convinto. Ammetto che, prima di contattarlo, ho fatto le mie ricerche. Mi è sembrato interessante che sul suo sito avesse dichiarato di non voler lavorare con gli eroi. Abbastanza sospetto. Ho realizzato velocemente che Yamada Touya era esistito solo per qualche anno. Era una buona copertura e la maggior parte delle persone non ci avrebbe guardato due volte ma io non sono la maggior parte delle persone.” Fece una specie di sorrisetto arrogante che scomparve subito quando Shouto non rispose. “Comunque, Yamada Touya e il suo fratello minore vivevano insieme in un appartamento di Musutafu. Vivevano una vita tranquilla e non era stato segnalato nulla di sospetto, quindi ho deciso di aspettare di conoscerlo prima d indagare di più.” Hawks scrollò le spalle. “Ho organizzato il colloquio e ho veramente  incontrato Touya… ho presto capito che stava scappando da una brutta situazione.”

 

Shouto ricordò la settimana in cui Touya aveva fissato il suo cellulare, il modo in cui rideva a caso o si accigliava se leggeva qualcosa che lo turbava. Shouto era diventato curioso ed era riuscito a rubare il telefono di suo fratello per vedere con chi stava parlando. I molti messaggi a “Bird Boy” lo avevano inizialmente confuso, ma si ricordava di essere arrossito mentre li leggeva. Aveva spento il cellulare e lo aveva riposo attentamente dove lo aveva trovato, non facendone parola con suo fratello. Touya aveva continuato la conversazione per un altro paio di giorni prima di far sedere Shouto e spiegargli difficilmente come avrebbe voluto andare ad un appuntamento con un eroe, ma solo se Shouto fosse stato d’accordo. Shouto lo aveva assicurato che per lui andava bene continuando a evitare il suo sguardo per nascondere quanto si sentiva colpevole.

 

“Ho provato a contattarlo il giorno dopo ma non ho mai ricevuto una risposta,” disse Hawks, lo sguardo che tornava vitreo. “Ho provato di nuovo un paio di giorni dopo ma non rispose. Pensai che… ci avesse ripensato. Ma poi non si presentò per il servizio fotografico e sono diventato nervoso e ho provato a ricontattarlo. L’ho chiamato ma il cellulare era sconnesso. Ho provato sul sito web ma era stato cancellato. Suo fratello minore aveva cambiato scuola,” Hawks incontrò il suoi occhi e si accigliò maggiormente. “Tu sei suo fratello. Sei un Todoroki.”

 

Shouto annuì lentamente e guardò la moltitudine di emozioni che passarono sul viso di Hawks. Incredulità, confusione, rabbia, rassegnazione… in fine, Hawks chiuse gli occhi e si massaggiò le tempie con una mano. “Il figlio maggiore di Endeavor. Quello che ha rapito il più giovane.”

 

“Non mi ha rapito!” Sbottò Shouto, adirato che qualcuno potesse credere la stronzata che Endeavor aveva preparato. “Mi ha salvato!”

 

Hawks sembrò rimpicciolire alle parole di Shouto. “Sì? Da cosa?”

 

“Non cosa,” rispose Shouto, le mani che si stringevano in pugni. “Chi.”

 

Hawks annuì lentamente. “Sì. Okay. Chi?”

 

Shouto inclinò la testa, i messaggi che aveva letto gli tornarono in mente. “Di cosa hai paura?”... “mio padre.” “Sai già la risposta.”

 

Calò il silenzio mentre Hawks prese un respiro profondo e lentamente lo lasciò uscire con un sibilo. “D’accordo. È… sì. Okay.” Si schiarì la gola. “Quindi, Touya è tuo fratello. Touya è un Todoroki. E tu sei stato... trovato cinque anni fa. La versione ufficiale è che ti hanno ritrovato dopo che tuo fratello ti aveva abbandonato in un luogo sconosciuto e hai usato il telefono di un civile per contattare tuo padre. Mi sa che non è andata così.”

 

“No,” Shouto prese un profondo respiro e iniziò a raccontare la vera storia. Del matrimonio tra suo padre e sua madre. Dell’addestramento di Touya. Del fatto che Natsuo e Fuyumi erano stati contrassegnati come inutili. Dell’addestramento di Shouto. Di cos’era successo con sua madre e la decisione di Touya di scappare. Di cos’era successo quella notte. Hawks mantenne gli occhi sul viso di Shouto per tutto il tempo, fermo mentre Shouto descriveva gli orrori della famiglia Todoroki. Fu solo alla fine, quando Shouto disse che non aveva più visto Touya dalla notte in cui Endeavor li aveva trovati, che Hawks saltò giù dalla scrivania e iniziò a camminare per il suo ufficio.

“Pensavi fossi stato io,” disse l’eroe alato, la voce aveva perso l’allegria che Shouto aveva sentito per tutto il pomeriggio. “Che l’unica ragione per cui ho portato fuori Touya fosse per toglierlo dai piedi.” Shouto arrossì ma annuì. Anche Hawks annuì. “Sì, posso capirti. Avrei pensato la stessa cosa. Ti giuro, Shouto-kun, che non sono stato io. E non ho la minima idea di dove sia tuo fratello.”

 

Shouto sapeva che l’eroe non avrebbe avuto alcuna informazione su suo fratello, ma questo non fermò il macigno che si sentì nel petto a quelle parole. Sapeva che trovare suo fratello così facilmente era stata una vana speranza ma, nel profondo, aveva continuato a crederla una possibilità.

 

Shouto sbatté le palpebre in risposta. Si fidava di Aizawa-sensei e degli altri eroi alla UA ma questo non significava che si sarebbe fidato ciecamente di ogni altro eroe. Sapeva quanto potesse essere pericoloso. Hawks sembrò notare la sua indecisione perché le sua espressione si fece determinata mentre si avvicinava all’altro lato della scrivania. Aprì l’ultimo cassetto e tirò fuori varie cartelle. Quando finì, la pila occupava tanto spazio che Shouto a mala pena riusciva a vedere la testa di Hawks. “Queste sono note sui primi venti eroi,” ammise Hawks a bassa voce, prendendo la cartella in cima e sfogliandola. “Non sono un idiota Shouto, anche se lo sembro in TV…” fece a Shouto un altro sorriso stanco. “Ci sono molte cose che ho visto che non sono molto… eroiche. Cose che sono taciute. Le ho raccolte,” ammise l’eroe, appoggiando la cartella sulla scrivania e frugando tra le altre prima di prenderne una che era più spessa delle altre. “Di tuo padre,” disse con un tono basso, deglutendo a fatica e facendo una smorfia. “Sono più che altro lamentele di civili, alcune accuse di rudezza innecessaria… lamentele per danni a proprietà. Cose da cui la Commissione ha semplicemente distolto lo sguardo.” Incontrò lo sguardo di Shouto. “Non c’è nulla qui sulla tua famiglia, Shouto-kun. Ti giuro che non lo so.”

 

Shouto fissò le cartelle sulla scrivania di Hawks, notando come quella di Best Jeanist sembrasse contenere un paio di fogli, quella di All Might sembrasse vuota e quella di Edgeshot avesse solo un foglio che scivolava fuori.

 

Nessuna sembrava piena quanto quella di suo padre.

 

“Io,” disse Shouto, la voce rauca. Si schiarì la gola e fece un profondo respiro. “Voglio solo trovare Touya.” Ammise infine.

 

Hawks annuì. “Allora troviamolo.”





 

 

 

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Capitolo 27
*** Seconda Parte: Capitolo Quattordici ***


Seconda Parte: Capitolo Quattordici

 

Come previsto, Endeavor era furioso.

 

“Verrai con me domani!” aveva tuonato l’uomo mentre Shouto gli passava accanto per arrivare alla porta della sua camera.

 

Shouto lo guardò con disgusto. “Sto lavorando per Hawks. Non starebbe male se mollassi così il tirocinio che lui e Aizawa-sensei hanno concordato?”

 

Quelle parole non fecero nulla per calmare l’uomo infuriato. Shouto non aveva sperato che lo facessero- voleva solo far sapere che si aspettavano che andasse all’agenzia di Hawks e che ci sarebbero state persone che sarebbero venute a cercarlo se non si fosse presentato la mattina dopo. “Parlerò io con quel insolente ragazzino,” ringhiò Endeavor, le fiamme che crepitavano selvaggiamente sulla sua faccia. “E per il tuo insegnante,” spuntò, “non ha voce in capitolo nel tuo-”

 

“Scusa, stai veramente per dire che il professore di Shouto non ha voce in capitolo nel suo addestramento?” Chiese Natsuo incredulo, ignorando che Fuyumi aveva sibilato il suo nome. Shouto guardò suo fratello sorpreso. Non sapeva nemmeno che l’altro ragazzo era in casa. “Un professore alla UA? Davvero?”

 

“Questo non ha niente a che fare con te!” Tuonò Endeavor, non degnando Natsuo di uno sguardo mentre fece un passo minaccioso verso Shouto. “Questa fase ribelle finisce ora! Hai un’idea di come mi faccia sembrare che hai rifiutato l’agenzia del tuo stesso padre?!”

 

“Già, perché è quella la cosa importante.” Si intromise Natsuo, alzando gli occhi al cielo e incrociando le braccia al petto. “Come tu appari. Non l’allenamente di Shouto.” 

 

“Silenzio!” Endeavor scattà veso Natsuo. Shouto sgranò gli occhi ma Natsuo non indietreggiò. Invece, incontrò lo sguardo di suo padre e alzò un sopracciglio. Fuyumi sussurrò il suo nome di nuovo ma tutti gli uomini la ignorarono completamente. “Tu non sei parte della discussione.”

 

Natsuo fece una risata amara. “Certo che no. Proprio come non ho nulla a che fare con l’allenamento di Shouto anche quando lo lasci sanguinante sul pavimento. Proprio come Touya-”

 

Shouto fece un sussulto sorpreso quando del suo amato fratello venne pronunciato ad alta voce nel mezzo della casa Todoroki. Le fiamme dell'Endeavor ruggirono e Natsuo fece un passo indietro e gridò in allarme quando il calore crebbe. Shouto sentì il cuore battergli nelle orecchie mentre i suoi occhi volavano velocemente tra Endeavor e Natsuo. Natsuo era ancora una volta in piedi, con il suo Quirk di ghiaccio che si stava attivando, molto più lentamente di quello di Shouto, per contrastare il calore proveniente da Endeavor. "Natsuo, non dovresti-"

 

"Non dovrei cosa?" chiese Natsuo, non distogliere lo sguardo da loro padre mentre rispondeva a Fuyumi. "Non dovrei parlare del fratello scomparso? Non dovrei dire che nessuno di noi sa cosa diamine gli ha fatto?" Natsuo esalò un respiro profondo e Shouto fu sorpreso di vedere la condensa che usciva dalla bocca di suo fratello. Oh. Si stava raffreddando troppo. Natsuo diventava troppo freddo? "Non dovrei dire quello che sappiamo entrambi?" Gli occhi di Natsuo si erano ridotti a fessure e aveva fatto un passo avanti. "Shouto stava meglio con Touya. E noi saremmo dovuti andare con lui."

 

Shouto sgranò gli occhi per la sorpresa mentre Fuyumi ammutolì e le fiamme di Endeavor divamparono. Senza pensare, Shouto sbatté la mano contro il muro e creò una spessa parete di ghiaccio tra suo padre e i suoi fratelli. Ansimava rumorosamente, esausto, mentre cercava di impedire al muro di cedere sotto il fuoco di suo padre. "Shouto!" gridò Natsuo quando Shouto barcollò. Shouto scacciò i punti neri che gli ballavano davanti agli occhi, costringendosi a stare all'erta. Fu solo quando le fiamme tornarono alla loro solita furia che Shouto fermò il suo Quirk, lasciando dietro di sé un muro congelato, un pezzo di ghiaccio sul pavimento di legno e la spessa parete di ghiaccio.

 

"E questo", Natsuo sputò, aggirando il muro e avvolgendo un braccio intorno alla vita di Shouto. "È la precisa ragione per cui Shouto ha scelto di fare tirocinio con qualcun altro." Shouto guardò suo fratello, la sua mente che elaborava lentamente le parole che erano state pronunciate. "Shouto rimane con me questa settimana. Il mio dormitorio è più vicino all'agenzia di Hawks."

 

"Natsuo-"

 

Ma Natsuo aveva finito di ascoltare. Tirò Shouto fuori da casa Todoroki e lo portò nella sua auto. Shouto sbatté stancamente le palpebre mentre Natsuo si affrettava intorno alla macchina e metteva le sue mani sul volante. Guidarono fino al dormitorio di Natsuo in silenzio, Natsuo parcheggiò l'auto e fece segno a Shouto di seguirlo. Quando entrarono nel dormitorio, il coinquilino di Natsuo, che Shouto non aveva mai incontrato, lo guardò confuso e Natsuo scrollò le spalle prima di dire a Shouto di dormire un po'. Shouto non fece domande, crollò sul letto di Natsuo e si addormentò prima che la sua testa colpisse il cuscino.

 

______________________________

 

Shouto avrebbe dovuto sapere che non sarebbe stata la fine.

 

Fissò suo padre nel mezzo della reception di Hawks, l'eroe alato era accanto all'attuale numero due con un sorriso teso sul viso. "Tuo padre ha deciso che sarebbe stato meglio se... ci accompagnasse questa mattina", dichiarò Hawks. "Noi tre faremo la mia solita ronda fino a ora di pranzo, poi io e te ci alleneremo un po’ questo pomeriggio."

 

Gli occhi di Shouto si assottigliarono, ma il leggero movimento della testa di Hawks gli fece tenere la bocca saldamente chiusa. Senza guardare suo padre, Shouto si precipitò nello spogliatoio che gli era stato mostrato il giorno prima, dove aveva lasciato il suo costume. Hawks alzò il sopracciglio quando Shouto uscì e alzò un angolo della bocca. "Dobbiamo cercare un altro costume, ragazzo.”

 

Shouto alzò le spalle e pensò alle molteplici volte che Katsuki aveva detto la stessa cosa, anche se in modo molto più forte e di solito con un linguaggio molto più volgare. Era difficile trovare qualcosa che potesse sopportare sia il fuoco che il ghiaccio di Shouto ed essere ancora in grado di funzionare correttamente. Sapeva che Katsuki aveva abbozzato opzioni nel suo tempo libero, non che l'avrebbe mai ammesso, e Izuku aveva mormorato qualcosa sulla possibilità di chiedere idee a quella ragazza dai capelli rosa del Festival Sportivo.

 

Ovviamente, potrebbe non vedere mai a cosa stesse lavorando Katsuki, considerando che il biondo ancora non parlava.

 

"Shouto! Presta attenzione!" Endeavor abbaiò. Le spalle di Shouto si piegarono mentre lanciava un'occhiataccia all'uomo, ma Hawks si affrettò a mettere una mano amichevole sulla spalla di Shouto, stringendo delicatamente mentre il terzo eroe in classifica sorrideva a Endeavor.

 

"Tutto bene! Probabilmente sta solo pensando a idee per un costume, giusto?"

 

Shouto annuì lentamente e la giornata iniziò ufficialmente. Shouto seguiva Hawks nella sua ronda, suo padre esprimeva le sue opinioni ogni volta che Hawks diceva qualcosa che non gli piaceva particolarmente. Hawks si limitava a guardare l'altro eroe prima di continuare, ogni tanto dandogli ragione, ma sempre dicendo che dipendeva dalla situazione concreta. Endeavor fu altrettanto veloce nel dire a Shouto che essere troppo clemente incoraggiava solo il cattivo comportamento.  

 

Fortunatamente per loro, non incontrarono alcun problema mentre girarono per le strade e Endeavor disse ad Hawks che lo avrebbe contattato di nuovo il giorno dopo. Hawks sollevò le sopracciglia ma accettò, con grande irritazione di Shouto, e alla fine Endeavor se ne andò. Hawks attese qualche secondo, fissando l'eroe fino a quando non fu fuori dalla vista, poi fece un lungo sospiro e nascose la faccia nelle mani.  "Quell'uomo è davvero impossibile," sospirò Hawks. "Non ascoltare nulla di quello che dice," ordinò, alzando la testa e indicando Shouto. "Attaccare prima e fare domande dopo non è mai una filosofia che un eroe dovrebbe seguire!"

 

"Non lo faccio mai", rispose Shouto sinceramente.

 

Hawks sorrise. "Perfetto!"

 

Fedele alla sua parola, Hawks allenò Shouto quel pomeriggio, lavorando con lui sulla velocità e sulla resistenza. Dopo un paio d'ore, metà del corpo di Shouto era ghiacciato e respirava pesantemente mentre teneva una fiamma tremolante nel palmo della mano. "Tutto bene?"

 

"Sì."

 

"Mmmhmm," disse Hawks, chiaramente non credendogli. Lanciò uno sguardo all'orologio appeso sopra la porta della sala d'addestramento. "Bene, pausa! Ce l'hai fatta!"

 

Shouto lasciò che le fiamme morissero e cadde a terra. Si era allenato molto nella sua vita, con Endeavor, Touya, il suo sensei di arti marziali, Aizawa... ma nessuno di loro l'aveva spinto tanto al limite così in fretta. Hawks si sedette di fronte a lui, mettendo i gomiti sulle ginocchia e appoggiando il mento sulle mani. I suoi occhi studiarono attentamente Shouto mentre tentava di regolare il suo respiro. "Ho fatto qualche altra ricerca, ma non ho trovato niente di più di quello che ho trovato l'ultima volta", disse infine. Shouto deglutì con fatica alle parole. "Sto ancora cercando. Pensi che quei tuoi amici sarebbero disposti a parlare con me? Forse hanno notato qualcosa che non hanno pensato sia importante. O forse i loro genitori? Touya ha lavorato per uno di loro, giusto?"

 

Shouto annuì. "Bakugou Mitsuki. È una designer e lei e suo marito possiedono una società... Touya ha iniziato a lavorare per loro dopo poco che ci siamo trasferiti. "

 

"Bakugou. Il ragazzo che hai combattuto nella finale, giusto?" Shouto annuì e Hawks aggrottò la fronte. "Non sembrava fosse molto felice. Non ha rifiutato la medaglia?"

 

Shouto distolse lo sguardo. "Non gli è piaciuto che non abbia usato le fiamme contro di lui," mormorò all'eroe. "Ha detto che in realtà non ha vinto."

 

"Posso capirlo", ammise Hawks. "Per quanto riguarda le fiamme... mi sa che c'è un motivo per cui ti sei rifiutato di usarle?" Shouto annuì esitante e Hawks fece un piccolo sorriso. "Ha senso. Inizierai a sentirti meglio quando avrai più controllo sul tuo Quirk. Allora non ti preoccuperai di far del male agli altri." Disse le parole con tale convinzione che Shouto dovette chiedersi se Hawks avesse avuto problemi a controllare le sue piume ad un certo punto. Si era preoccupato di ferire gli altri quando era giovane? Come aveva imparato a controllarle così pienamente? Anche quando Shouto era un bambino, aveva ammirato l'eroe alato con timore reverenziale. Izuku divagava per ore su quanto controllo mostrava Hawks.

 

Allora, dove l’aveva imparato?

 

"Tuo padre vuole portarti a Hosu domani." Gli occhi di Shouto si restrinsero, tutti i pensieri di allenamento dimenticati. "Sai cosa sta succedendo lì, vero? Vai a scuola con il più giovane degli Iida. Endeavor crede che lo Stermina Eroi sia ancora in zona." Le sopracciglia di Shouto si accigliarono mentre pensava al modo in cui Iida si era comportato nelle settimane da quando suo fratello venne attaccato. Si ricordò di come Izuku era andato da Iida prima che si separassero per i tirocini e di come l'altro ragazzo avesse ignorato la preoccupazione di Izuku.

 

Izuku non aveva mormorato qualcosa sul fatto che Iida fosse andato a Hosu per il suo tirocinio?

 

 "Va bene," Shouto si trovò d'accordo, con grande sorpresa sua e di Hawks. L'eroe inclinò la testa curiosamente e Shouto spiegò. "Iida fa il tirocinio a Hosu. Penso che sia perché vuole trovare da solo lo Stermina Eroi." Shouto potrebbe non essere particolarmente vicino a Iida, ma non voleva che succedesse qualcosa al suo capoclasse. Soprattutto perché Izuku si dispiacerebbe se il suo amico fosse ferito... o ucciso. Probabilmente troverebbe un modo per incolparsi e poi Katsuki si arrabbierebbe - beh, più del solito- e Shouto avrebbe dovuto cercare di spiegare a Izuku che non c'era nulla che avrebbe potuto fare e che Iida aveva chiarito che non voleva il suo aiuto...

 

Sarebbe più facile assicurarsi che non succedesse nulla.

 

"Capisco", disse Hawks, accarezzandosi il mento e guardando l'orologio. "Non ho mai incontrato il piccolo Iida, ma suo fratello non sarebbe davvero uno da cercare vendetta. Naturalmente, non ho fratelli quindi non so-"

 

"Lo farei", disse Shouto, pensando a cosa avrebbe fatto se avesse trovato la persona che aveva tradito Touya. O se qualcuno avesse fatto del male a Natsuo... o perfino a Fuyumi.

 

Hawks fece una smorfia, ma annuì lentamente. "Bene. D’accordo," il biondo si spinse in piedi e sorrise a Shouto. "Immagino che domani andremo a Hosu."

 

"Noi?"

 

"Non lascerò che il mio tirocinante vada in giro da solo!" Hawks disse indignato. "Anche se sei con Endeavor, tecnicamente sei sotto la mia protezione questa settimana. Il che significa, dove vai tu, vado io. Quindi," afferrò la mano di Shouto, tirandolo in piedi. "Dovresti uscire e dormire un po'. Vieni qui domattina e partiremo."

 

"Non dovrei andare lì con-"

 

"No," rispose Hawks, facendo l'occhiolino a Shouto. "Che ne pensi di volare?"

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Capitolo 28
*** Seconda Parte: Capitolo Quindici ***


Seconda Parte: Capitolo Quindici

 

“Che cazzo stavate pensando?!” Sbraitò Katsuki mentre camminava avanti e indietro nell’ufficio di Hawks. Izuku e Shouto fecero una smorfia al tono basso e minaccioso che Katsuki stava usando. Urlare ed essere rumoroso era solo una parte della personalità di Katsuki, ma quando la sua voce si abbassava così, entrambi sapevano che dovevano preoccuparsi. “Siete entrambi dei completi fottuti-“

 

“D’accordo, è sufficiente,” sospirò Hawks, alzando un sopracciglio quando Katsuki gli rivolse un ringhio furioso. “Calmati, Esplosivo.” Una forte esplosione fu la risposta al suo nuovo soprannome. Shouto e Izuku rabbrividirono. “Non hanno fatto niente di sbagliato. Beh,” Hawks aggrottò la fronte quando guardò Izuku, “Il Verdino avrebbe dovuto chiamare aiuto prima di inseguire Iida junior, ma tutto si è risolto alla fine!”

 

“Il braccio di ‘Zuku è di nuovo rotto -“

 

“Non ci sono morti, lo Stermina Eroi è preso in custodia, e nessuno di voi ragazzi è finito nei guai per aver usato il proprio Quirk- grazie a me,” disse, pavoneggiandosi leggermente. Shouto alzò gli occhi al cielo ma represse un sorriso quando Katsuki lanciò un’occhiata di puro disprezzo all’eroe alato.

 

“Uh, sì! Grazie mille, Hawks, signore!”

 

“Troppo,” sospirò Shouto.

 

“Vedi di darti una cazzo di calmata, ‘Zuku,” si accigliò Katsuki, passandosi una mano tra i capelli. Shouto sbatté le palpebre mentre guardava il suo amico che provava ad afferrare le ciocche che sembravano incollate al loro posto.

 

“Linguaggio,” Best Jeanist sospirò da dove era seduto in una delle poltrone nell’ufficio di Hawks. Lanciò un’occhiataccia a Hawks mentre Katsuki gli ringhiava contro. Hawks sprofondò leggermente e ricambiò con uno sguardo di scusa. “Ora, cos’è successo esattamente?”

 

“Beh…”

 

Shouto si chinò e si mise una mano sulla bocca mentre il suo stomaco si contorceva e si rigirava su se stesso. "Starai bene", ha commentato Hawks di sfuggita mentre i suoi occhi dorati volavano  per la strada affollata. Shouto lanciò un’occhiataccia all'eroe a quelle parole. Era colpa sua se Shouto si sentiva così, avrebbe dovuto essere un po' più comprensivo! "C'è Endeavor."

 

Shouto si raddrizzò proprio mentre suo padre li raggiungeva, gli occhi dell'uomo si restrinsero pericolosamente nella direzione di Hawks. "Sei in ritardo."

 

"Non sono mai in ritardo," Hawks ha risposto, alzando le spalle quando Endeavor si accigliò di più. "L’eroe più veloce al mondo, ricordi? Siamo stati solo leggermente… trattenuti. Non sapevo che Shouto-kun soffrisse di mal d’aria."

 

"Di solito no", mormorò Shouto, il suo stomaco si contorse ancora una volta mentre pensava al volo. Hawks non dovrebbe mai, mai, prendere un compagno con lui mentre volava. Nulla avrebbe convinto Shouto a rifarlo.

 

"Quindi, sei sicuro che quel tizio colpirà qui?" disse Hawks, ignorando le lamentele di Shouto e guardando in giro per la strada.

 

"Se si attiene ai sui precedenti, lo farà," Endeavor ha risposto. "Il suo attacco dovrebbe essere entro i prossimi giorni."

 

"Giorni?"

 

"Abbiamo creato un quartier generale temporaneo", continuò Endeavor e Hawks fece un verso di protesta. "Saremo in grado di monitorare la situazione da lì fino a quando non si presenta l'opportunità."

 

Fortunatamente per Shouto, non hanno dovuto aspettare giorni prima dell'attacco.

 

Endeavor combatté contro un altro Nomu mentre Hawks fece volare alcune piume contro quello che stava arrivando sulla loro destra. Shouto non si è nemmeno voltato mentre le piume penetravano attraverso il mostro. La cosa emise un forte ruggito mentre cadeva all'indietro e poi le fiamme rosse la inghiottirono completamente. "Andiamo!" Disse Hawks, volando sopra la folla verso dove provenivano le forti urla. La loro area era libera dai mostri, ma era chiaro che ce ne erano molti altri. Shouto si affrettò a rincorrere l'eroe alato, Endeavor lo seguiva da vicino, ma sentì il suo telefono cominciare a vibrare nella sua tasca. Aggrottò le sopracciglia  e si  guardò intorno, assicurandosi che non ci fosse alcun pericolo imminente, e guardò giù verso il dispositivo.

 

...perché Izuku gli stava mandando la sua posizione?

 

...e perché era a Hosu City?

 

Terrore riempì il petto di Shouto mentre leggeva il messaggio e si rese conto che Izuku lo aveva inviato ad ogni persona della sua classe. C'era un solo motivo per cui Izuku avrebbe fatto una cosa del genere.

 

Immediatamente, Shouto si voltò e cominciò a correre per la strada.

 

 "Shouto! Dove stai andando?!"

 

"Shouto-kun!"

 

"Un vicolo al 4-2-10 di Ekou street!" Shouto rispose alla domanda, non preoccupandosi di girarsi mentre correva.

 

"SHOUTO!"

 

"Vado io!" disse Hawks. "Tu continua!"

 

Shouto ignorò la conversazione e continuò a correre, vedendo ali rosse che rapidamente lo raggiungevano con la coda dell’occhio. "Shouto, cosa sta succedendo?"

 

"Izuku ha inviato la sua posizione a tutta la nostra classe," Shouto spiegò, fissando il telefono in mano e facendo una brusca svolta a sinistra. Sentì Hawks imprecare mentre cambiava direzione. "Non l'avrebbe fatto a meno che non fosse davvero-" Shouto dovete interrompersi e scivolò fino a fermarsi. Altri eroi erano di fronte a lui, combattevano contro due Nomu. Uno era a terra, l'altro in aria. Quello in volo sembrava avere... qualcosa in mano... una persona?

 

"Merda," Hawks imprecò ancora una volta. "Shouto, trova il tuo amico! Ti do il permesso di usare il tuo Quirk!" In un battito di ciglia, Hawks volò verso il Nomu alato.

 

Shouto strinse la mascella e mandò un'onda di fiamme verso il Nomu a terra prima di girare e correre lungo un vicolo. Sentì molti degli eroi sussultare dietro di lui, ma non si prese la briga di fermarsi. Non era importante. Non al momento.

 

Ciò che era importante era l'uomo con la spada in piedi su Izuku e Iida.

 

La rabbia crebbe nel petto di Shouto e una grande muro di fuoco eruttò dalla sua mano verso la persona che Shouto presumeva fosse lo Stermina Eroi. L'uomo indietreggiò."'Zuku, più dettagli sarebbero utili in un momento come questo," disse al suo amico. "Sono arrivato quasi troppo tardi". Aveva pensato che il suo cuore si fosse fermato quando aveva visto Izuku a terra con quell'uomo in piedi sopra di lui.

 

"Anche tu, Todoroki?" Iida sussultò con rabbia. "Perché sei qui?"

 

"Sho!" 

 

"Mi hai fatto preoccupare", disse Shouto a Izuku, ignorando Iida per il momento. Lanciò un’occhiataccia allo Stermina Eroi e si preparò all'attaccoo. Fece un passo avanti e liberò il ghiaccio, proteggendo l'eroe che era incosciente sul lato opposto del vicolo, così come Izuku e Iida. Sperava che fosse in grado di proteggerli finché non avesse scoperto cosa stava succedendo e perché nessuno di loro si muoveva. "Non preoccupatevi," disse, correndo in avanti e sparare un'altra esplosione di fuoco allo Stermina Eroi. "I pro saranno qui presto!" Beh, sperava che lo fossero. Era sicuro che Hawks si sarebbe occupato della situazione in fretta e si sarebbe unito a loro.

 

"Sho, non fargli assaggiare il tuo sangue!" gridò Izuku. "Penso che possa controllare le azioni degli avversari ingerendo il loro sangue!"

 

"Ecco perché usa le lame, eh?" mormorò Shouto. "Posso mantenere le distanze e - "

 

Non riuscì a finire che un coltello volò nell’aria e gli ferì la guacia. "Hai buoni amici, Ingenium!" Lo Stermina Eroi urlò mentre saltava su Shouto. Shouto sollevò un muro di ghiaccio, ma riuscì solo a tenere l'uomo lontano da lui. Guardò alla spada che l'uomo gettò in aria, momentaneamente distratto, ma riuscì a usare il fuoco quando l'uomo cercò di leccare il sangue dalla sua guancia.

 

Shouto rilasciò sempre più ghiaccio, cercando di mettere un po' di spazio tra di loro. L'uomo saltava indietro, evitando il suo ghiaccio ogni volta. Era veloce. Quasi più veloce di Shouto. Non poteva lasciarlo avvicinare troppo. Non poteva rischiare che prendesse il sangue di Shouto e lo mettesse nella stessa posizione degli altri tre. A quel punto non ci sarebbe stato modo di fermare lo Stermina Eroi.

 

Aveva solo bisogno di tenerlo a bada fino all'arrivo di Hawks.

 

"Perché voi due state facendo questo?" sussultò Iida. "Per favore... solo... per favore, basta! Ho ereditato il nome di mio fratello! Devo farlo io... lui è mio!"

 

La mascella di Shouto si contrasse alle parole, immaginando cosa avrebbe fatto se si fosse trovato davanti l'uomo che aveva fatto del male a Touya. Cosa avrebbe fatto a suo padre se avesse scoperto che Touya era... Capì Iida. Ciò che voleva fare aveva senso. Ma questo era più grande di Iida.

 

Eppure, sapeva come si sentiva ed era difficile discutere con lui.

 

"Ttuo? Non credo sia il tipo di atteggiamento che Tensei vorrebbe, piccola Iida." Shouto guardò sopra la sua spalla sollevato quando Hawks atterrò davanti a Iida e Izuku. "Shouto, falli uscire di qui."

 

"Shouto ha aiutato a spostare Iida e Native. Fu più o meno allora che Midoriya capì che poteva muoversi," disse Hawks, indicando severamente Izuku, che arrossì. Il ragazzo abbassò la testa. "Mi seguì e riuscì a farsi quello", indicò il braccio di Izuku. "Che è qualcosa che dobbiamo aggiustare, ragazzino. Non puoi continuare a romperti così." Best Jeanist si schiarì la gola e Hawks arricciò il naso. "Comunque, Shouto ritornò e si unì a noi," un altro sguardo severo, "e abbiamo catturato lo Stermina Eroi. Il piccolo Iida-"

 

"Smettila di chiamarlo così," sospirò Best Jeanist, massaggiandosi le tempie irritato.

 

"-è in ospedale perché le sue ferite sono piuttosto brutte," Hawks continuò. "Stava combattendo quel tizio da solo prima che Midoriya arrivasse."

 

"Fottuto idiota", disse Katsuki.

 

"Linguaggio", ricordò Best Jeanist, ma Shouto notò che non aveva negato le parole di Katsuki.

 

"Così, il villain è stato preso in custodia, dei Nomu ci siamo occupati, e il piccolo Iida è stato portato in ospedale," Hawks continuò, ignorando i bisbigli di Katsuki e l’esasperazione di Beats Jeanist. "Io e i ragazzi abbiamo rilasciato le nostre dichiarazioni e ho detto che li avrei riportati qui. Shouto-kun è comunque il mio tirocinante e sembrava che il supervisore di Midoriya sarebbe stato lì per un po'..." guardò curiosamente Midoriya. "Chi era quel vecchio, comunque?"

 

Izuku si spostò ansiosamente. "Uh, Gran Torino...era un...eroe prima, uh, lui... All Might..."

 

"All Might?" Hawks aggrottò la fronte e scambiò uno sguardo curioso con Best Jeanist.

 

Gli occhi di Izuku si allargarono nel panico e si morse il labbro mentre si girava prima verso Katsuki, che incrociaò le braccia al petto, e poi verso Shouto. Shouto alzò le spalle, non sapeva come aiutare l'altro ragazzo a cambiare argomento. "Sì, ha insegnato a All Might e si è offerto di... perché i nostri Quirk sono... simili..."

 

"Lo sono?" Hawks chiese, inclinando leggermente la testa. Izuku si agitò.

 

"Katsuki, perché sei qui?" Shouto ha sbottò infine, facendo la domanda che aveva sulla punta della lingua da quando erano arrivati all'agenzia di Hawks e aveva visto l’arrabbiato biondo che cammina intorno alla reception. Best Jeanist era appoggiato al muro, guardando il suo tirocinante con occhi calmi mentre gli aiutanti di Hawks guardavano Katsuki con ansia. Non appena li vide, Katsuki si era precipitato verso di loro e aveva chiesto di sapere cosa fosse successo mentre guardava il taglio sul viso di Shouto e il braccio di Izuku. Il palmo di Katsuki era caldo quando aveva afferrato il mento di Shouto e girato la sua testa in modo da poter scrutare più da vicino la ferita. Shouto non capiva perché avesse la gola secca o perchè il suo stomaco avesse incominciato a contorcersi, ma pensò che fosse meglio nascondere la strana reazione e concentrarsi sulla ragione per cui Katsuki era lì.

 

 "E quello he cazzo vuol dire, Half and-"

 

"Bakugou ha ricevuto lo stesso messaggio che hai ricevuto tu," Best Jeanist lanciò a Katsuki un altro sguardo di rimprovero. "Era pronto per andare immediatamente a Hosu. Tuttavia, è attualmente sotto la mia supervisione e non gli ho permesso di farlo fino a quando nonfossi certo di com’era la situazione." Non gli ha permesso? Cosa aveva fatto esattamente l'uomo per fermare Katsuki? Con la furia sulla faccia di Katsuki, Shouto non era sicuro di volere davvero la risposta. "Quando è arrivata la notizia ufficiale, la situazione era già stata risolta e mi è stato detto che Midoriya e Todoroki sarebbero tornati qui con te. Anche se sono sorpreso che siamo arrivati prima."

 

Hawks mise il broncio e lanciò a  Shouto uno sguardo ferito. "Qualcuno si è rifiutato di volare."

 

Best Jeanist annuì in quella che Shouto considerò approvazione. Era difficile da dire considerando che il costume copriva la maggior parte del suo volto. "Comprensibile."

 

"Hey!"

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Capitolo 29
*** Seconda Parte: Capitolo Sedici ***


Seconda Parte: Capitolo Sedici

 

"Come siete finiti appaiati insieme?" mormorò Shouto, incrociando le braccia sul petto mentre fissava Izuku e Katsuki.

 

"Oi, smettila di lamentarti!" ringhiò Katsuki, alzando gli occhi al cielo mentre Izuku abbassò la testa per nascondere il suo sorriso. "Eri con Coda di Cavallo ed è andata bene." Shouto lanciò un’occhiataccia all'altro ragazzo quando fraintese di proposito il suo punto. Certo, Shouto aveva fatto coppia con Momo per il loro esame pratico di metà trimestre, ma come hanno fatto i suoi due migliori amici a lavorare insieme quando Shouto era finito con qualcuno con cui non aveva mai lavorato prima? Sì, avevano superato l'esame, che era più di quello che poteva dire per alcuni suoi compagni, ma c'erano stati un po' di malintesi all'inizio quando Shouto aveva preso il controllo a causa della strana mancanza di pianificazione da parte di Momo. E, beh, Shouto era più bravo a reagire che a pianificare.

 

È stato fortunato che Momo alla fine l'abbia ignorato e abbia fatto qualcosa che gli ha fatto passare l’esame.

 

"Credo sia a causa dei nostri... problemi all’inizio dell'anno," Izuku ammise, strofinandosi il collo quando sia Shouto e Katsuki si voltarono verso di lui con una brutta occhiata. "Voglio dire, abbiamo fatto quell'esercizio e Kacchan era arrabbiato con me, quindi..."

 

"Oh," disse Shouto, ricordando la loro prima lezione con All Might, quando Katsuki e Izuku erano stati posti su lati opposti e avevano praticamente distrutto l'edificio perché Katsuki era arrabbiato a Izuku per aver manifestato un Quirk all’improvviso e non averglielo detto.

 

Katsuki grugnì. "Quella stata tutta colpa tua, nerd."

 

"-Kacchan! Non sono stato solo io!"

 

"Okay", sospirò Shouto, girandosi verso il suo banco mentre i suoi amici continuavano a bisticciare. Scivolò a sedere quando Aizawa entrò in classe e le varie conversazioni caddero in silenzio mentre tutti fissavano l’insegnante con ansia. L'unico modo in cui potevano andare al campo di allenamento estivo era superare l'esame e c'erano almeno quattro persone nella loro classe che hanno fallito.

 

"Purtroppo", iniziò Aizawa, i suoi occhi stanchi sembravano perforare ogni studente allo stesso tempo. "Ci sono alcuni che non hanno superato l'esame finale. Di conseguenza, per il ritiro nei boschi... andranno tutti."

 

Ci furono grida emozionate nella classe e gli occhi di Shouto si spostarono verso Katsuki per vedere se l'altro ragazzo condivideva la sua completa mancanza di eccitazione. Dal modo in cui Katsuki lo guardò, si sentiva esattamente allo stesso modo. Il biondo alzò gli occhi al cielo e le labbra di Shouto si sollevarono, nascondendosi rapidamente dietro la mano. Katsuki sorrise in risposta e Shouto abbassò gli occhi mentre sentiva le guance scaldarsi leggermente.

 

Che diavolo aveva che non andava?

 

"Alcuni hanno fallito, ma nessuno ha fallito l'esame scritto," Aizawa ha continuato come se non ci fosse stata un'interruzione. Il sollievo inondò Shouto mentre Katsuki si voltò per guardare di nuovo il loro insegnante. "In pratica, Kirishima, Kaminari, Ashido, Sato e Sero non sono passati. Per questo esame, noi dal alto dei villain abbiamo fatto in modo di lasciare una scappatoia per permettere agli studenti di vincere, mentre giudicavamo come vi sareste comportati nella prova. Se non l'avessimo fatto, la maggior parte di voi sarebbe rimasta bloccata prima di iniziare."

 

Aveva senso. Shouto pensava fosse stato strano che Aizawa si fosse tirato indietro all'ultimo momento. Se non l'avesse fatto, lui e Momo avrebbero fallito l'esame come Kirishima e gli altri. "Quindi quando hai detto che ci avresti schiacciato..." ha commentato Ojiro.

 

"Questo era per farvi sentire messi all'angolo,” rispose Aizawa. "Il ritiro nei boschi è per diventare più forti. Quindi quelli che non sono passati ne hanno più bisogno. Devono diventare più forti. È stata una bugia necessaria." La classe andò di nuovo in tumulto e anche dal suo posto, Shouto poteva sentire il forte sbuffo di Katsuki e il mormorio frenetico di Izuku. Senza dubbio entrambi i suoi amici lo avevano sospettato tanto prima della conferma ed erano stupiti che il resto della classe non se ne fosse accorto. "Abbiamo preparato lezioni extra per tutti voi. Francamente, sarà più difficile rispetto alle lezioni extra che avreste se rimaneste a scuola." Shouto sentì un ghigno un po' maniacale comparigli in faccia a quelle parole e al modo in cui Kirishima e gli altri immediatamente impallidì. Ci fu un altro forte sbuffo da parte di Katsuki e il mormorio di Izuku diventò più forte.

 

"Tu... hai un aspetto diverso quando sorridi così," disse Momo dolcemente da Shouto. Il sorriso cadde all'istante dal volto di Shouto alle parole. Lo sapeva. Sembrava più...

 

"Assomiglio a mio fratello," Shouto la informò, il ghigno malizioso di Touya comparve nella sua mente. Shouto deglutì il nodo che gli si era formato in gola. Era sempre più difficile immaginare il viso di suo fratello. Sapeva che i capelli di Touya erano rossi, ma Shouto si ricordava a malapena di suo fratello con qualcosa di diverso dal nero che usava per tingerli. Sapeva che i suoi occhi erano uguali al blu ghiaccio dell’occhio sinistro di Shouto, ma le lenti erano state marroni. Cercava di vedere Touya in Fuyumi e Natsuo, ma era sempre più preoccupato che i loro volti si sovrapponessero tanto a quello di Touya che non si sarebbe pù ricordato qual era veramente il suo aspetto.

 

"Oh," disse Momo, sorridendogli con una leggerezza che Shouto non sentiva. "Ho sentito che alcuni fratelli lo fanno. Replicare modi di fare e così via. Anche gli amici intimi lo fanno."

 

"... già," mormorò mentre Aizawa ricominciava a parlare.

 

Shouto è stato distratto il resto della giornata da pensieri su Touya. Aveva davvero molte abitudini di suo fratello? Non ricordava molto di prima essere con Touya - solo piccole cose. Si ricordava di avere paura. Si ricordava di essere felice e al sicuro quando era con suo fratello e sua madre - sua madre. Quando era stata l'ultima volta che aveva pensato a sua madre? Che aspetto aveva? Si ricordava dei capelli bianchi, come Natsuo. Occhi che si abbinavano a quelli di Natsuo e Fuyumi. Come il suo lato destro. Ma si ricordò anche di avere paura. Si ricordò delle urla di Touya quando suo fratello lo teneva vicino e sua madre gli versava acqua bollente sulla schiena. Fuyumi aveva parlato di lei un paio di volte, dicendo che stava meglio e che vorrebbe vederlo. Shouto non aveva mai provato ad andare. Forse dovrebbe. Il suo viso occupava un punto completamente vuoto nella mente di Shouto, anche se c'era un ricordo di lei che gli creava una piccola scultura di ghiaccio…

 

Shouto non ricordava di cosa fosse la scultura, ma sapeva che ce n'era stata una.

 

"Che cazzo ti prende?"

 

Shouto le palpebre alla voce ruvida e familiare. Si guardò intorno sorpreso. La lezione era, a quanto pare, finita e la maggior parte dei suoi compagni erano in piedi e parlavano in piccoli gruppi. Izuku era a fianco di Iida e Kaminari, a guardare un opuscolo blu, mentre Katsuki era in qualche modo scivolato sulla sedia ora vacante di Momo senza che Shouto lo notasse.

 

Katsuki fece una risatina. "Ti sei completamente perso, non è vero?" Shouto fece una smorfia e un cenno con la testa, facendo alzare gli occhi al cielo a Katsuki. "Idiota."

 

"Hay, Bakugou, vieni anche tu!"

 

Shouto e Katsuki si voltarono entrambi verso Kirishima in confusione. "Cosa?"

 

"Andremo tutti al centro commerciale domani per prendere le cose per il campo estivo!" Izuku spiegò felicemente. "Sarà la prima volta che usciamo tutti insieme come classe! Anche voi due verrete, vero?"

 

Shouto abbassò gli occhi all'istante, non volendo vedere lo sguardo implorante di Izuku. Voleva venire al centro commerciale, fare shopping, con tutta la sua classe? No. Per niente. Ci sarebbe andato se Izuku e Katsuki fossero andati? Probabile.

 

Ci sarebbe andato perché era un motivo per uscire dalla casa di suo padre?

 

Sì.

 

"Andrò", sospirò Shouto e poté vedere sia l'espressione euforica di Izuku che quella di completa irritazione di Katsuki.

 

"Come se farei mai qualcosa di tanto irritante", mormorò Katsuki.

 

"Kacchan!"

 

"Cazzo- va bene!"

 

"Sì!" Kaminari applaudì, alzando il pugno in aria e sorridendo raggiante a Izuku. "Fidatevi di Midoriya per far sì che quei due si uniscano a noi!"

 

Quei due?

 

"Così, siamo tutti d'accordo!" Iida dichiarò a voce alta, la sua mano si agitava follemente nell'aria. Shouto si ritrovò a fissare il movimento affascinato. Perché l'altro ragazzo faceva sempre così? Era una specie di tick? "Ci incontreremo alle undici! Si prega di fare una lista di tutti gli elementi necessari di cui avrete bisogno in modo da essere in grado di raccogliere più efficientemente tutto!"

 

"Bisogno?" mormorò Shouto.

 

"Sarai a posto, Half and Half," mormorò Katsuki, alzandosi dalla sedia di Momo e gettando la sua borsa sulla sua spalla. "Hai la maggior parte di questa roba." Le sopracciglia di Shouto si alzarono. Come faceva Katsuki a sapere cosa aveva o non aveva? Non era come se fosse mai stato a casa Todoroki. "E ‘Zuku finirà per pianificare tutto ciò di cui abbiamo bisogno, in ogni caso. Domani possiamo solo segnare la roba che abbia già." Izuku fece un rumore di protesta, ma arrossì quando sia Katsuki che Shouto si voltarono verso di lui.

 

"V-va bene. Potrebbe essere vero."

 

"Potrebbe?" Shouto aveva ripetuto, incredulo.

 

La faccia di Izuku assunse una brillante sfumatura di rosso. "Smettetela!" Piagnucolò. "Ci vediamo domani!" Izuku praticamente corse fuori dall'aula mentre i loro compagni di classe cominciavano a ridere ad alta voce.

 

"Oi! Deku! Dove cazzo pensi di andare?!" Katsuki ruggì, andando dietro a Izuku. "Sho! Incontriamoci a casa mia domani alle dieci!"

 

"Uh..."

 

Shouto non aveva avuto la possibilità di protestare perché Katsuki lo salutò e sparì nel corridoio. Shouto sospirò mentre i suoi compagni di classe cominciarono lentamente a uscire dall'aula, parlando delle cose che avrebbero dovuto comprare il giorno dopo. Shouto si alzò e si mise la borsa in spalla, seguendo gli altri fuori dalla classe mentre rifletteva su cosa avesse. Non pensava che ci fosse qualcosa che avesse bisogno di comprare per il campo di estivo, ma se doveva andare al centro commerciale, poteva anche fermarsi e prendere qualche nuovo manga. Dovrebbe chiedere a Fuyumi di usare la carta di credito di Endeavor. Lei ne aveva una, come Natsuo, ma Shouto non ne aveva mai avuto bisogno perché non lasciava la casa dei Todoroki.

 

Presa una decisione, Shouto entrò in casa di Endeavor e mise la sua borsa vicino alla porta d'ingresso prima di cercare sua sorella. La trovò seduta al tavolo, la testa sepolta tra le mani e le spalle tremanti. Shouto si fermò sulla porta. Era chiaro che sua sorella stava piangendo, ma lui non era sicuro di cosa avrebbe dovuto fare con quell'informazione. Dovrebbe semplicemente andarsene e fingere di non aver mai visto niente? Dovrebbe chiederle se andava tutto bene? A dire il vero, tutto quello che Shouto voleva fare era allontanarsi e lasciare completamente la casa.

 

Andiamo, Sho. Sai cosa devi fare.

 

Le parole furono sussurrate nella sua mente e Shouto strinse la mascella e chiuse gli occhi. Perché ora, in un momento come questo, ha finalmente sentito la voce di suo fratello?

 

"Fuyumi?"

 

La testa di sua sorella si alzò immediatamente, gli occhi spalancati e presi dal panico mentre si strofinava freneticamente le guance rigate di lacrime. "Shouto! Io... Non avevo capito che era così tardi. Com'è andata a scuola?"

 

Come è andata a scuola? Davvero? "Perché stai piangendo?" Shouto chiese senza mezzi termini. Se aveva intenzione di farlo, non aveva intenzione di chiacchierare prima. Voleva solo sapere cosa c'era che non andava, così potevano voltare pagina.

 

Fuyumi evitò i suoi occhi. "Io... niente. Niente di cui preoccuparsi! Hai bisogno di qualcosa?"

 

Beh, ci aveva provato. "La mia classe si incontrerà al centro commerciale domani per comprare cose per il campo estivo,” le disse Shouto. "Volevo usare la carta di credito di Endeavor."

 

Gli occhi di Fuyumi si sono spalancarono e le sue mani iniziarono a stringersi insieme. "Non lo so, Shouto. Penso che dovremmo aspettare che papà torni a casa..."

 

Gli occhi di Shouto si restrinsero. "Bene. Sono sicuro di non aver bisogno di niente, comunque. Non è che volessi spendere tutti i suoi soldi."

 

"Non è per i soldi, Shouto! È solo che... non credo che sia l'idea migliore per te di uscire in questo momento. Forse puoi uscire con i tuoi compagni un altro giorno!"

 

"Perché sarebbe un male per me andare ora?" Shouto chiese, sospettoso. Sapeva che sua sorella, in particolare, era sempre stata contraria al fatto che Shouto lasciasse la casa, proprio come il padre, ma quest'anno stava diventando più indulgente. Probabilmente perché Shouto doveva andare a scuola e Natsuo era venuto a prendere Shouto abbastanza spesso da farci l’abitudine. Lui poteva vedere che lei sarebbe stata a disagio dal fatto che lui usciva con persone che lei non conosceva, ma il modo in cui lei aveva detto che... che non dovrebbe andare adesso.

 

"Ho solo..." Fuyumi fece un respiro profondo. "Dopo tutto quello che è successo durante il tirocinio, con te che combatti contro quel villain e lui che ottiene così tanti sostenitori... il tuo nome è là fuori, Shouto. Se uscissi e succedesse qualcosa..."

 

"Andiamo al centro commerciale," Shouto disse esasperato. Tutta la feccenda con Stain aveva complicato la sua vita più di quanto si sarebbe aspettato. Dopo che furono pubblicati gli articoli che Shouto e Izuku avevano assistito Hawks nella cattura del criminale, ci furono molti rapporti che volevano parlare con lui e persone a scuola che continuavano ad andare da lui e fargli domande. Endeavor era furioso per il fatto che Hawks si fosse preso il merito di aver catturato lo Stermina Eroi, il che era semplicemente ridicolo perché era stato Hawks a catturarlo. Endeavor non meritava il credito. Aveva tentato di dire che non avrebbero dovuto permettere a Izuku o Shouto di essere coinvolti dal momento che erano minorenni e non possedevano una licenza da eroe, ma Hawks si era affrettato a dire che aveva dato loro il permesso di usare i loro Quirk. Nessuno dei due menzionò il fatto che Izuku aveva il suo Quirk prima che Shouto e Hawks arrivassero.

 

Da allora Shouto stava evitando suo padre il più possibile.

 

"Lo so", Fuyumi cercò di calmarlo. "Forse... forse se andasse anche un adulto."

 

Shouto alzò gli occhi al cielo e si allontanò da sua sorella. Questa conversazione era completamente inutile. "Quello non è necessario."

 

"Shouto! Cerchiamo di... parlare con papà stasera e lasciare che lui decida se puoi o non puoi-"

 

"No," Shouto sbottò, girando sui tacchi e lanciandole un’occhiataccia. Fuyumi fece un passo indietro. "Non ho intenzione di chiedere a Endeavor."

 

Fuyumi sospirò e Shouto si accigliò quando lacrime caddero di nuovo sul viso di sua sorella. "Shouto, davvero non capisci. Questo è solo... Devi solo fidarti di me adesso e-"

 

"Fidarmi?" chiese Shouto con stupore. "Non ti conosco nemmeno! Tutto quello che vuoi fare è tenermi rinchiuso in questa casa. Lo hai aiutato. Hai controllato tutto quello che facevo. Non mi hai lasciato parlare con i miei amici, con zia Inko o zia Mitsuki, hai guardato mentre mi faceva del male ogni singolo giorno. Hai aiutato..." I ricordi iniziarono a scorrere nella mente di Shouto. Ricordi che non aveva voluto pensare, quelli che erano scivolati via fino a questo momento. "Me l’hai chiesto ogni volta che abbiamo parlato. Volevi sapere dove eravamo. Sapevo di non rispondere... ma l'hai capito, non è vero? Le domande che hai fatto. A proposito della scuola. A proposito dei miei amici. Tu... sapevi che Touya sarebbe uscito quella notte. Io... sono quello che ti ha detto..."

 

"Come va, Shouto? La scuola va bene?"

 

Shouto alzò gli occhi al cielo mentre questa ragazza, sua sorella, gli faceva la stessa domanda che faceva ogni volta che Touya lo costringeva a parlare con lei. "Bene. Ci sono Kacchan e ‘Zuku."

 

"... giusto. Quelli sono i tuoi amici. Devi tenere molto a loro."

 

"Già."

 

"Shouto?" Touya entrò nella sua camera da letto, abbottonandosi l'ultimo dei bottoni sulla sua camicia. "Dobbiamo andare. Inko e Izuku stanno aspettando."

 

"Oh?" disse Fuyumi nel suo orecchio mentre Shouto annuiva verso suo fratello e fece una smorfia al telefono che fece ridere Touya. "State uscendo? Così tardi?"

 

Shouto si accigliò al tono di sua sorella. Odiava parlare con lei. Riusciva sempre a far suonare sbagliato tutto quello che faceva Touya. "Uh huh. Touya ha un appuntamento."

 

Le sopracciglia di Touya si alzarono e Fuyumi sussultò. "Un appuntamento?!"

 

"Sì," Shouto alzò gli occhi al cielo. "Ora devo andare. Ciao."

 

 "Cia-"

 

"Dovevi proprio dirglielo, non è vero?" Sospirò giocosamente Touya, allungando la mano per dare un leggero buffetto a Shouto. Shouto sorrise a suo fratello e Touya alzò gli occhi al cielo. "Non ne sentirò mai la fine."

 

"Mi spiace", disse Shouto, non dispiaciuto per niente.

 

Touya rise e gli arruffò i capelli di Shouto. "Sì, ti credo proprio. Prendi la tua roba, bimbo."

 

"Tu eri quella che lo sapeva. Sei stato tu a portarmi via da lui."

 

Fuyumi sembrava colpita. "Shouto..."

 

Shouto non voleva sentirlo. Si voltò e uscì di casa, il respiro gli usciva in rapidi sbuffi. Sapeva di avere ragione. Deve aver detto a Endeavor tutto quello che aveva scoperto. È stata colpa di Shouto. Tutta colpa sua. Aveva... aveva condotto Endeavor da loro. Shouto era il motivo per cui Touya era scomparso. Shouto era il motivo per cui suo fratello poteva essere ferito o rinchiuso o morto.

 

È stata tutta colpa di Shouto.

 

Shouto camminò per più di un'ora. Viaggiò su più treni. Il suo telefono squillò costantemente ma Shouto non riuscì a rispondere. Semplicemente... camminò. Potrebbe andare da Izuku. Potrebbe andare da Katsuki.

 

Non fece nessuna delle due cose.

 

Invece, Shouto si ritrovò a inciampare in un edificio familiare, il suo aspetto sorprese molti aiutanti e civili che erano nella reception. C'erano mani su di lui, persone che chiedevano se stesse bene. Qualcuno disse di chiamare Hawks. Shouto sentì il nome e alzò lo sguardo, non riconoscendo l'eroe che era davanti a lui. L'uomo sorrise leggermente, dicendogli che sarebbe andato tutto bene.

 

Shouto non gli credeva.

 

È stata colpa sua.

 

"Shouto? Shouto!"

 

Shouto guardò in su e sussultò quando Hawks lo guardò con occhi marroni dorati. Lo aveva accusato. Pensava che fosse stato Hawks a consegnare Touya a suo padre. "Mi dispiace," disse Shouto e rimase sorpreso nel rendersi conto di non riconoscere nemmeno la propria voce. "Non - non è stata colpa tua. Ma mia. Gliel'ho detto. Gliel'ho detto e lei l'ha detto a lui e per questo... ecco perché ci hanno trovato e ora Touya... è colpa mia!"

 

"Shouto! Shouto, guardami. Ho bisogno che tu faccia un respiro profondo, va bene? Dai, un respiro profondo..."

 

Shouto non tornò a casa quella notte. Dormì nella camera in più nell'appartamento di Hawks, il suo telefono spento. Non era sicuro che Hawks dormisse affatto. L'espressione dell'uomo si era completamente chiusa quando Shouto era finalmente riuscito a tirare fuori quello che aveva scoperto. Aveva immediatamente detto a Shouto di andare in camera da letto e dormire un po'. Shouto lo aveva visto prendere il suo portatile e iniziare a scrivere sul divano.

 

Quando Shouto si svegliò la mattina seguente, Hawks era ancora lì.

 

Shouto non andò al centro commerciale quel giorno.

 

Più tardi,  quando finalmente accese il suo telefono e vide le molte chiamate perse e messaggi, desiderò esserci andato.

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Capitolo 30
*** Seconda Parte: Capitolo Diciassette ***


Seconda Parte: Capitolo Diciassette

 

 

"Bakugou, con me."

 

"Cazzo! Perché diavolo devo-"

 

"Perché hai deciso che era una buona idea attaccare un noto criminale nel bel mezzo di un centro commerciale invece di chiedere aiuto," Aizawa disse e Katsuki arrossì mentre scivolò sul sedile accanto al loro stanco insegnante. Shouto e Izuku si scambiarono un’occhiata  e rapidamente distolsero lo sguardo per non ridere del loro amico. "L'autobus si fermerà tra circa un'ora, quindi fino ad allora-"

 

"Mettiamo un po' di musica!"

 

Shouto sospirò mentre le voci del suo compagno di classe cominciavano ad alzarsi e qualsiasi cosa Aizawa stesse dicendo venne completamente annegata. Si voltò verso Izuku, gli occhi si posarono pelle scolorita del suo collo per un momento prima di deglutire e distogliere lo sguardo ancora una volta. Nonostante ciò che sia Izuku che Katsuki gli avevano detto, sapeva che le cose sarebbero state diverse se fosse andato al centro commerciale con i suoi amici quel giorno. Izuku non si sarebbe fatto male, Katsuki non avrebbe attaccato Shigaraki nel bel mezzo di un centro commerciale, e il danno conseguente non sarebbe accaduto.

 

O, forse, sarebbe stato peggio.

 

Probabilmente non l'avrebbe mai saputo.

 

"Come pensi che sarà?" Izuku chiese, strappando Shouto dai suoi pensieri malinconici e facendogli guardare di nuovo il ragazzo dai capelli verdi. Questa volta, fece in modo di concentrarsi sugli occhi di Izuku e non guardare i lividi. "Chi pensi che ci sarà? Aizawa-sensei ha detto che avrebbero avuto degli aiuti, ma è un segreto dove stiamo andando così mi chiedo quali eroi hanno scelto di aiutarci! Che ne pensi, Sho?"

 

Shouto alzò le spalle, senza preoccuparsi minimamente di chi avrebbe lavorato con loro al campo di addestramento. Sapeva che non era Hawks, perché l'eroe alato si era preoccupato per lui prima di andarsene e gli aveva chiesto, più volte, se aveva il suo numero. Shouto gli aveva fatto notare che aveva avuto il suo numero  fin dall'inizio del suo tirocinio. Natsuo aveva anche scritto a Shouto e gli aveva detto di stare attento e di fargli sapere se avesse avuto bisogno di qualcosa.

 

Shouto non parlava con Fuyumi da più di una settimana.

 

Stava anche evitando Endeavor.

 

Fortunatamente per lui, l'uomo era stato preoccupato per l'incidente al centro commerciale e le conseguenze dell'attacco di Stain e dei Nomu ad Hasu. Shouto era sicuro che l'uomo avesse notato la sua assenza, ma non sapeva ancora che Shouto aveva un telefono, così Hawks aveva chiamato l'agenzia di Endeavor e detto che si stava allenando con Shouto quella settimana.

 

"Stai bene?" chiese Izuku, la sua voce scese mentre si avvicinò a Shouto. "So che tu... che questa settimana è stata dura dopo che tua sorella... Cioè, com'è stato stare con Hawks? Avete trovato qualcosa?"

 

Le spalle di Shouto si abbassarono ancora di più alla domanda. No, per ora non avevano trovato nulla. Era come se Touya fosse completamente scomparso. Non c'era alcuna menzione di lui da nessuna parte - anche sulle piattaforme in cui solo i primi dieci eroi avevano accesso. Shouto non avrebbe dovuto essere sorpreso. Suo padre non avrebbe mai permesso che ci fossero informazioni che potessero collegarlo a... qualsiasi cosa sia successa a Touya.

 

E Shouto cominciava a sospettare che fosse successo qualcosa di veramente brutto a suo fratello.

 

Era un pensiero che aveva avuto nella testa per molto tempo, uno che voleva rifiutarsi di pensare. Sapeva che Touya si preoccupava di lui, gli voleva bene. Touya gli aveva detto ogni giorno che Shouto era la cosa più importante della sua vita. Qualcosa di orribile doveva essere successo per tenere Touya lontano da lui. Il fatto che non ci fossero informazioni...

 

 Shouto si chiese se avrebbe mai trovato suo fratello.

 

"Sho..." Singhiozzò Izuku e Shouto si girò velocemente per vedere Izuku asciugarsi freneticamente le lacrime dalle guance. “Scusa! Non dovrei piangere adesso! Io... lo troveremo, Shouto! Te lo prometto!"

 

"Oi! Che diavolo state facendo voi due?!" gridò Katsuki mentre si alzava dal suo sedile accanto ad Aizawa e li guardò male. Shouto e Izuku avevano preso i posti dietro il loro insegnante e amico quando fu chiaro che Katsuki non avrebbe potuto allontanarsi dall'eroe. "Fottuto nerd! Perché diavolo stai piangendo?!"

 

"Siediti, Bakugou", sospirò Aizawa, la sua sciarpa si avvolse rapidamente intorno alla testa di Katsuki e riportò il biondo in posizione seduta. "Puoi parlare senza urlare e senza stare in piedi. Sono proprio dietro di te."

 

"Dannazione!" Katsuki riuscì a uscire dalla sciarpa (anche se Shouto sospettava che Aizawa lo avesse lasciato andare perché ora il ragazzo era seduto come voleva) e si voltò abbastanza da poter guardare Shouto e Izuku attraverso il divario tra il suo sedile e quello di Aizawa. "Di che diavolo state parlando voi due?!"

 

"Niente, Kacchan!" disse Izuku, sorridendo mentre continuava a pulirsi la faccia. "Stavamo proprio parlando della settimana di Sho-chan! Ma è tutto a posto! Allora, cosa pensi che faremo questa settimana? Ci sono così tante cose che potremmo fare per allenarci! Voglio dire, devi ancora lavorare sul controllo quando sudi troppo-"

 

"Oi! Vaffanculo!"

 

"E Sho deve imparare ad usare il suo fuoco un po' di più..."

 

"Preferirei di no", sospirò Shouto, sapendo che Izuku aveva ragione, ma non voleva affrontare quella parte della suo Quirk.

 

"E io ho bisogno-"

 

"Di non romperti le cavolo di ossa ogni volta che usi il tuo Quirk? Sì, sei davvero perspicace, Deku."

 

Shouto sospirò alle parole di Katsuki. Come sempre, Katsuki non prende bene nessuna forma di critica - anche se veniva da Izuku e lo faceva da quando erano bambini. "Sono sicuro che ognuno di noi avrà un sacco di allenamento."

 

"Tu sicuramente."

 

Shouto sollevò le sopracciglia alle parole secche di Aizawa e i suoi occhi tremolarono da quelli di Katsuki a quelli di Izuku, vedendo la stessa preoccupazione e eccitazione che provava.

 

Sarebbe stata una settimana interessante.

 

 

***********

 

Shouto seguì con esitazione Katsuki fuori dall'autobus, Izuku gli si avvicinò alle spalle. Erano parcheggiati su una collina sul lato della strada, senza campo in vista. I suoi occhi si assotigliarono e incontrarono quelli di Katsuki e il biondo gli annuì, diffidente quanto Shouto.

 

C'era qualcosa che non andava.

 

Izuku si stiracchiò accanto a loro ed entrambi fecero un passo per stare ai lati del ragazzo con i capelli verdi che, per qualche ragione, non sembrava pensare che ci fosse qualcosa che non andava con la loro improvvisa pausa. Era strano che Izuku non fosse sospettoso quanto loro, ma Shouto lo aveva appena svegliato dal suo breve pisolino quando l'autobus si era fermato. Forse non era ancora completamente sveglio.

 

 "Non ha senso fermarsi senza un motivo," commentò Aizawa e i muscoli di Shouto si tesero per prepararsi a qualsiasi cosa il suo insegnante avesse pianificato. Il ruggire di un motore gli fece girare gli occhi verso l’auto che si fermò davanti a loro improvvisamente. Tirò fuori le mani dalle tasche, pronto ad attivare il suo Quirk a qualsiasi movimento improvviso, ma corrugò la fronte quando due donne uscirono vestite da... gatti.

 

Gli piacevano i gatti.

 

Non era sicuro che gli piacesse qualsiasi cosa quello fosse.

 

"Eraser! È da tanto che non ci vediamo!"

 

Izuku improvvisamente prese vita accanto a lui, borbottando freneticamente mentre i suoi occhi verdi fissavano meravigliati le due donne. "Sono un team di eroi da quattro persone che ha creato la propria agenzia! Sono una squadra di veterani specializzata in salvataggi in montagna! Quest'anno sarà il loro dodicesimo ann-" Le parole di Izuku vennero interrotte quando la ragazza vestita di blu si lanciò in avanti e mise la ‘zampa’ sulla bocca di Izuku.

 

"Ho 18 anni nel cuore!"

 

"Oi! Togligli le mani di dosso, vecchia strega!"

 

"VECCHIA?!"

 

"Forza, salutatele", disse Aizawa e Shouto afferrò le spalle di Izuku per staccarlo dalla presa dell'eroe mentre Katsuki avanzava minacciosamente.

 

"Possediamo tutto questo terreno," l'altra ragazza, quella in rosso, li informò dopole presentazioni. "Starete tutti ai piedi di quella montagna."

 

"Allora perché ci siamo fermati qui?" Chiese Uraraka e Shouto incontrò ancora una volta gli occhi di Katsuki. Il biondo, accigliato, annuì con la testa e si avvicinò a Izuku. L'adolescente dai capelli verdi aprì gli occhi mentre guardava tra Shouto e Katsuki. Shouto si allungò e afferrò il polso di Izuku, rifiutandosi di pensare al perché l'azione gli facesse battere il cuore nel petto.

 

Era solo perché era nervoso.

 

"Sono le 9:30 ora," disse la ragazza in rosso, la sua voce prendeva un tono minaccioso. "Se siete veloci... forse verso mezzogiorno?"

 

"Impossibile..." sussultò Kirishima. La mano di Shouto si strinse.

 

"I gattini che non ce la fanno entro le 12:30 non pranzano!" Continuò la donna mentre i compagni di classe di Shouto cominciavano a correre verso l'autobus. Non si mosse. Sapeva che era impossibile che Aizawa li facesse evitare quello che sarebbe successo e cercare di farlo avrebbe solo peggiorato la loro situazione.

 

Aveva ragione.

 

Izuku urlò forte quando il terreno si mosse sotto i loro piedi e furono tutti gettati dal fianco della montagna. Shouto sentì le esplosioni di Katsuki esplodere e sapeva che il suo amico le stava usando per evitare un impatto doloroso con il terreno. Non si sarebbe fatto nulla.

 

Izuku d'altra parte...

 

La presa di Shouto si strinse mentre il ghiaccio esplodeva dall'altra mano, creando un ghiacciaio su cui era in grado di scivolare con Izuku al suo fianco. I due arrivarono sul terreno solido un secondo dopo, i loro compagni di classe giacevano a terra e gemevano rumorosamente tutto intorno a loro. "Voi due state bene?" Katsuki ha chiesto, calpestando verso di loro e abbagliando l'eroe che era appoggiato sopra la ringhiera dove erano appena 

stati gettati.

 

"Bene."

 

"S-sì. Stiamo bene!"

 

"Visto che è un terreno privato, potete usare i vostri Quirk come volete!" urlò la donna in rosso.

 

Il che era un bene, perché Shouto l’aveva già fatto.

 

 "Avete tre ore! Raggiungete alla struttura con i vostri piedi!  Dopo aver attraversato... la foresta di bestie!"

 

 Oh, è semplicemente ridicolo.

 

 

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N/T: Scusate molto per il ritardo (>_<). Questo mese ho veramente poco tempo, prometto però che il prossimo capitolo uscirà al massimo mercoledì prossimo! (*ω)

 

 

 

 

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Capitolo 31
*** Seconda Parte: Capitolo Diciotto ***


Seconda Parte: Capitolo Diciotto

 

 

Shouto sospirò mentre Katsuki urlava contro a Uraraka dopo che lei aveva complimentato la sua abilità con i coltelli. Non era sicuro di come il suo amico avesse l'energia anche solo per parlare con la ragazza dopo gli ultimi tre giorni, ma non avrebbe dovuto essere sorpreso da Katsuki che cercava di mangiare chiunque avesse menzionato le sue abilità in cucina. Anche se era chiaro che Katsuki cucinava spesso e cucinava bene, lui era molto... sensibile quando qualcuno lo menzionava. I loro compagni di classe di solito tenevano la bocca chiusa e fissavano il bento che Shouto riceveva ogni mattina con invidia, ma al campo tutti stavano assaggiando la cucina di Katsuki e sembravano avere problemi a non parlarne l’arrabbiato biondo.

 

Shouto non era sicuro del perché il pensiero di Katsuki che cucinava per i suoi compagni gli facesse contorcere lo stomaco, ma, beh, lo faceva.

 

Era stato strano e un po' imbarazzante da ammettere, perfino a se stesso. Non si era mai arrabbiato quando aveva visto Katsuki dare a Izuku un bento, in realtà, gli aveva fatto piacere. Gli aveva fatto sbocciare qualcosa di caldo nel petto. Non gli importava troppo quando Katsuki faceva occasionalmente cibo per Kirishima. Sapeva che il rosso era il primo amico che Katsuki avesse fatto al di fuori di Izuku e di Shouto, quindi non gli dava fastidio.

 

Beh, non gli dava fastidio finché era solo occasionale e non quotidiano.  

 

Shouto sospirò e spinse lo strano pensiero fuori dalla sua mente e si concentrò invece su Izuku. "Avevi bisogno di All Might per qualcosa? Ti ho sentito chiedere di lui ad Aizawa," Shouto interrogò il suo amico mentre continuavano a lavorare insieme per preparare la cena.

 

"Volevo parlargli di Kota," ammise Izuku, il suo solito sorriso mancante e gli occhi fissi sul terreno. Shouto si accigliò, non gli piaceva quello sguardo sul viso del suo amico. Shouto guardò sopra la sua spalla Katsuki, che si stava ancora lamentando con Uraraka, ma vide gli occhi del biondo spostarsi nella loro direzione. Quando vide gli occhi di Shouto su di lui, sollevò un sopracciglio interrogativo. Shouto alzò le spalle e si concentrò su Izuku ancora una volta.

 

"Kota? Il ragazzo che ti ha dato un pugno?" Era stata un'esperienza interessante. Katsuki si era certamente divertito... anche se dopo ha sgridato al ragazzino.

 

"Sì, lui, um," sospirò Izuku e cominciò a mettere la legna nel loro ‘forno’. "Odia gli eroi. In realtà, penso che odi in generale la società superumana basata sui Quirk. Non ho potuto dire nulla per aiutarlo. Volevo chiedere a All Might quello che lui gli avrebbe detto... Non lo so. Tu cosa avresti detto?"

 

La faccia di Touya balenò davanti agli occhi di Shouto. "Non lo so. Dipende dalla situazione, credo. Voglio dire, a Touya non piacevano i Quirk." Gli occhi di Izuku si alzarono sorpresi e Shouto diede una piccola alzata di spalle allo sguardo scioccato sul volto del suo amico. "Incolpava i Quirk per... tutto nella nostra famiglia. Non posso immaginare cosa avrebbe fatto se uno sconosciuto si fosse avvicinato a lui e avesse cercato di fargli cambiare idea. Touya ha sempre creduto nelle azioni, non nelle parole. Penso che sia più importante, non credi?"

 

Il volto di Izuku passò attraverso una moltitudine di emozioni prima di assumere finalmente la familiare espressione di determinazione. "Hai ragione! Sono solo un estraneo per lui. Dovrò solo mostrargli quanto sono forti gli eroi!"

 

"Non era quello che intendevo,” sospirò Shouto, sapendo che era impossibile far cambiare idea a Izuku quando aveva preso una decisione. Un giorno, il suo amico si sarebbe messo nei guai ficcando il naso in un problema più grande di lui. Shouto doveva solo assicurarsi che lui e Katsuki fossero lì quando quel giorno sarebbe arrivato.

 

"Tutti hanno smesso di muoversi!" Iida gridò, "Dobbiamo continuare in modo da avere il miglior stufato di carne e patate!"

 

Shouto ha sbattuto le palpebre mentre Izuku si scusava frettolosamente e ricominciava a lavorare. Con un sospiro, Shouto si allontanò dal ragazzo dai capelli verdi e mise la ciotola di patate che aveva appena sbucciato sul bancone accanto a Katsuki. "Di che diavolo si trattava?" ringhiò l'altro ragazzo, le sue mani non esitarono per un momento mentre tagliava le patate.

 

"'Zuku sta adottando un altro randagio," sospirò Shouto. "È preoccupato per il ragazzino."

 

"Quello che l'ha colpito?!"

 

"Già."

 

Katsuki ringhiò e alzò gli occhi al cielo e Shouto non poté fare a meno di stupirsi quando l'altro ragazzo continuò a tagliare senza fermarsi o preoccuparsi di potersi tagliare. Shouto era sicuro che si sarebbe tagliato un dito a questo punto... Il che è probabilmente il motivo per cui Katsuki aveva affermato fermamente che a Shouto non era permesso di avvicinarsi a oggetti appuntiti mentre cucinavano. "Un giorno si farà ammazzare."

 

Shouto alzò le spalle, ma un piccolo sorriso comparve sul suo viso al modo in cui Katsuki avav espresso i suoi stessi pensieri. "Dobbiamo solo assicurarci che non lo faccia."

 

"Che cazzo di lavoro è quello?"

 

Shouto non rispose, sapendo che Katsuki non odiava veramente il fatto che fossero responsabili del benessere di Izuku. Non era come se fosse qualcosa di nuovo per entrambi e li aveva fatti sentire, almeno per Shouto, necessari.

 

La cena terminò poco dopo la conversazione, con Shouto che lavorava diligentemente al fianco di Katsuki. Era felice di scivolare sulla panchina tra Katsuki e Izuku, Uraraka sull'altro lato di Izuku con Iida davanti a lei e Kirishima accanto a Katsuki. Kaminari era seduto accanto alla rossa e Mina e Sero erano di fronte agli altri due membri dell'autoproclamata "Bakusquad". Momo sorrise a Shouto mentre si sedeva di fronte a lui con Jirou al suo fianco. "Ciao, Todoroki-san. Come è andato il tuo allenamento?"

 

"Produttivo," rispose Shouto, pensando a come avesse potuto usare sia il suo ghiaccio che il suo fuoco continuamente. "Faticoso."

 

"Anche il mio," disse, prendendo un morso dal piatto e sussultando solo leggermente al gusto. Katsuki poteva fare solo il minimo quando c'erano così tante mani che lavoravano sul piatto. Shouto era sicuro che sarebbe stato molto, molto peggio se il biondo non avesse spinto via la gente per gettare varie cose nella pentola mentre cucinava. Katsuki stesso stava guardando male il cibo mentre mangiava ma non si rifiutava di mangiarlo - tutti sapevano che avevano bisogno di nutrimento dopo l'addestramento che avevano fatto e saltare un pasto avrebbe fatto solo del male.

 

"Mi chiedo che cosa hanno in programma per questa prova di coraggio,” disse Kaminari, guardando gli eroi nervosamente. "Quei quattro sono abbastanza..."

 

"Sadici?" chiese Jirou, finendo la frase di Kaminari ed evitando di guardare gli eroi. "Sono sicura che non sarà troppo male. Aizawa non gli lascerebbe..."

 

Tutti si guardarono intorno con occhi spalancati quando realizzarono che Aizawa molto probabilmente li avrebbelasciati e in realtà probabilmente li incoragerebbe. "Grande," sospirò Momo, finendo il suo cibo e alzandosi in piedi. "Potremmo anche iniziare a pulire in modo da poter iniziare."

 

"O potremmo semplicemente... non farlo," mormorò Kaminari, guadagnandosi un’occhiataccia che lo fece saltare in piedi all'istante e afferrare la ciotola di Ashido. La ragazza rosa urlò sorpresa ma Kaminari si allontanò dal tavolo prima che si potesse riprendere la ciotola ancora mezza piena.

 

"Andiamo," mormorò Katsuki mentre si alzava in piedi e afferrava la sua ciotola vuota. "Tanto vale farla finita con questa merda così possiamo dormire un po'. Non so come si aspettano che facciamo tutto questo allenamento se ci tengono svegli per metà della notte." Shouto nascose un sorriso mentre incontrava gli occhi di Izuku. Katsuki aveva orari di sonno molto... rigidi e sarebbe inorridito se si fosse reso conto di quanto tardi i suoi due amici rimanevano svegli ogni notte.

 

Con l'intera classe che lavorava insieme, erano stati in grado di finire di lavare rapidamente e poi era giunto il momento per la ‘prova di coraggio’ per cui Shouto non era per nulla impaziente. Quasi desiderava di poter cambiare posto con Ashido, Kaminari, o Kirishima visto che loro, insieme a Sero e Satou avevano dovuto fare lezioni supplementari invece dell'esercizio.

 

"allora", l'eroe-gatto vestita in blu cominiciò a spiegare. Shouto avrebbe dovuto davvero imparare i loro nomi prima o poi. "La classe B sarà la prima ad essere gli spaventatori. La classe A partirà in coppia ogni tre minuti. Ci sono dei cartellini con i vostri nomi scritti nel mezzo del percorso, quindi portateveli con voi. Quelli che devono spaventare non sono autorizzati ad avere contatto diretto. Mostrateci quanto siete spaventosi coni vostri Quirk!”

 

"Vince la classe che, con creatività e immaginazione, fa bagnare i pantaloni  a più persone!"

 

Beh, non era rassicurante.

 

"Ora, tira a sorte per determinare il tuo partner!"

 

Shouto sospirò e pescò un foglio di carta, guardando verso il basso per vedere il numero 2. "Cosa hai, Metà e Metà?"

 

"Due."

 

"Bene," ringhiò Katsuki, premendo il braccio contro Shouto mentre si appoggiava leggermente contro di lui. "Non volevo avere a che fare con nessuna di quelle cazzo di comparse. Facciamola finita."

 

Le labbra di Shouto si alzarono mentre si girava verso Izuku. "Che numero hai preso?"

 

Izuku si accigliò. "Otto..."

 

Shouto sbatté le palpebre e fece un calcolo. "Oh. Quindi ci vai da solo?"

 

"Cosa?  Cazzo no," Katsuki scattò, in piedi dritto e dirigendosi verso gli eroi gatto. Shouto sospirò e si strofinò il braccio dove l'improvvisa partenza di Katsuki aveva lasciato freddo.

 

"Che- Kacchan!"

 

"Sai che non ti ascolterà," disse Shouto a Izuku. "Inoltre, sono d'accordo che sarebbe meglio per te collaborare con noi invece di andare da solo. Anche se dovesse solo essere... divertente... potresti aver bisogno di qualcuno lì, nel caso qualcosa andasse storto."

 

"Non voglio essere un fastidio..."

 

"Andiamo, Deku," Katsuki lo interruppe, afferrando il polso di Izuku mentre camminava verso di loro. "Vieni con noi."

 

"Ma... Kacchan..."

 

"Siamo i prossimi, nerd," ha continuato Katsuki, lasciando andare il polso di Izuku per spingerlo verso il bosco. "Sho! Andiamo!"

 

"Sono qui," rispose Shouto. I tre di loro hanno avuto il via libera e hanno iniziato la loro... sfida. "Questo tipo di cose mi ricorda quando eravamo bambini. Sai, quando giocavamo a quel gioco..."

 

"Sì, solo che era giorno e nessuno stava cercando di farci pisciare addosso," mormorò Katsuki, i suoi occhi rossi volavano per il sentiero che stavano percorrendo come se stesse aspettando che qualcuno saltasse fuori davanti a lui e gridasse "boo!". Il che... non era così lontano da quello che stava succedendo.

 

"A Kacchan non sono mai piaciuti i film di paura," Izuku ha commentato e Katsuki l’ha guardato molto male.

 

"Vai a farti fottere, Deku!"

 

Shouto ridacchiò, ricordando il modo in cui Katsuki aveva urlato di spegnere qualsiasi film o show che considerava ‘stupido', che era il modo di Katsuki per dire che era terrorizzato. Touya si faceva una bella risata quando succedeva, a volte anche solo per guardare Katsuki agitarsi prima di gettare un braccio sul retro del divano e fingere di non notare quando il biondo si avvicinava a lui fino a quando non era sepolto nel fianco di Touya. Touya avrebbe, alla fine, cambiato il canale su qualcosa che sapeva avrebbe scacciato qualsiasi incubo, di solito un documentario sugli eroi o la serie di All Might.

 

Ora che ci pensava, Touya era stato un po' uno stronzo.

 

A Shouto mancava.

 

Improvvisamente, qualcosa apparve nel loro percorso e Shouto si fermò. Era... si avvicinò e fece un sussulto, "oh."

 

"Woah, che figata!" disse Izuku, cadendo a terra e fissando la ragazza che stava... galleggiando lì. Beh, Shouto pensava che fosse quello che stava succedendo. Tutto quello che poteva vedere era la sua testa. "Puoi farlo con tutto? Voglio dire, importa quale sia la sostanza? Devi-"

 

"Sta' zitto. ‘Zuku!" Katsuki ringhiò e fu solo allora che Shouto capì che il biondo era proprio dietro di lui con le mani in fuori, pronto ad attaccare in qualsiasi momento. "Prendiamo la nostra roba e andiamo! Puoi parlare con la comparsa più tardi!"

 

"Scusatelo," Izuku si è scusato mentre si alzò. "Stiamo ancora lavorando sulle buone maniere."

 

"Oi! Vaffanculo!"

 

"Andiamo avanti," Shouto disse, aggirando la ragazza che li fissava senza idea di cosa fare di loro. In verità, Shouto era abituato vedere quell’espressione ogni volta che era con i suoi amici. Katsuki si affrettò a muoversi intorno alla ragazza, guardandola con cautela mentre lo faceva, e Izuku si unì a loro dopo averla salutata allegramente. "Mi stupisci,” sospirò mentre erano lontani dalla ragazza e dagli altri studenti B che vide nascosti tra gli alberi.

 

"Io? Cosa ho fatto?"

 

"Idiota,” mormorò Katsuki.

 

Ben presto, si imbatterono nella loro targhetta."Va bene," disse Katsuki con decisione. "Andiamocene da qui, cazzo."

 

Avevano fatto solo pochi passi quando una voce squillò nella loro testa, facendoli tutti fermare dalla sorpresa. "Siamo attaccati dai villain! È possibile che ce ne siano altri! Tutti quelli che possono muoversi, tornate immediatamente al campo! Anche se incontrate il nemico, ritiratevi e non affrontate!"

 

"Cazzo!" ringhiò Katsuki, i suoi occhi sfrecciavano freneticamente lungo il sentiero mentre le sue mani cominciavano a schioccare con piccole esplosioni.

 

"Kota!" sussultò Izuku. Shouto e Katsuki si guardarono intorno rapidamente, cercando di vedere il ragazzo, ma nessuno dei due fu in grado di localizzarlo. "No, voglio dire, non era lì quando siamo entrati! Deve essere nella sua base segreta! Dobbiamo aiutarlo!"

 

"Izuku, non possiamo-"

 

"Dobbiamo! Siamo eroi, giusto?!"

 

Shouto e Katsuki si sono scambiati uno sguardo lungo e poi sospirarono. "Cazzo va bene! Dove diavolo stiamo andando?!"

 

Corsero. Corsero fino a fermarsi quando videro un villain... con una mano insanguinata in bocca. "Cazzo!" Katsuki ringhiò, preparandosi per un attacco. Shouto deglutì mentre seguiva l'esempio di Katsuki e il suo stomaco ribollì quando pensò a chi apparteneva quella mano.

 

"'Zuku, vai!" disse Shouto, fuoco che eruttava dalla sua mano verso il villain. "Ci pensiamo noi a lui e ti raggiungeremo quando avremo finito!"

 

"Ma-"

 

"Vuoi trovare il bambino, vero? Sei più veloce di noi," disse Katsuki, non gradendo il fatto che Izuku era ora più veloce di lui ora che poteva usare il suo Quirk in modo più efficace. "Quindi, cazzo, vai e ti raggiungiamo quando abbiamo finito con questo stronzo."

 

"Io... bene! State bene, Kacchan, Sho!"

 

"Lo faremo."

 

"Anche tu, nerd."

 

Poi, con una massa di scintille verdi, Izuku se ne andò. Shouto si concentrò completamente sul villain di fronte a lui. "Sei pronto?"

 

"Non lo sono sempre?"

 

Non fu facile. La mano si rivelò appartenere a Shoji, che era, l'unica persona a cui poteva accadere e non causare danni permanenti. Con l'aiuto di Dark Shadow, che non stava esattamente cercando di aiutare, presero il cattivo e quattro di loro cominciarono a cercare di raggiungere Izuku. Erano a metà strada quando la voce dell'eroe suonò ancora una volta nelle loro teste. "Abbiamo scoperto uno dei bersagli cattivi. È uno degli studenti - Kacchan." Gli occhi di Shouto si spostarono sul suo amico. Cercavano Katsuki? Perché? E il nome... C'era solo una persona che avrebbe chiamato Katsuki ‘Kacchan’.

 

Dove si trovava esattamente Izuku?

 

"Kacchan dovrebbe cercare di evitare il combattimento e agire in modo indipendente. Capito, Kacchan?"

 

"Fanculo!" ringhiò Katsuki mentre le esplosioni cominciavano a esplodere nelle sue mani. "Quello stronzo con le mani è ancora incazzato perché gli ho fatto il culo al centro commerciale, eh? Quel bastardo dovrebbe prendersela con me, invece di mandare tutti questi villain di serie B!"

 

"Questo... non è il modo in cui dovresti rispondere," sospirò Tokoyami e Shouto non poté fare a meno di fare smorfie in accordo.

 

"Torniamo dagli altri," Shouto disse, il fuoco nella sua mano crebbe più alto nel tentativo di fermare Dark Shadow dal prendere il controllo di nuovo. "Sarà meglio per tutti noi stare insieme."

 

"Questi bastardi..."

 

"Andiamo, Kacchan," disse Shouto, il vecchio soprannome gli sfuggì prima di poterlo fermare. Le esplosioni morirono istantaneamente e gli occhi di Shouto si allargarono quando vide la pelle di Katsuki arrossire leggermente.

 

"Ti avevo detto di non chiamarmi così!"

 

"Scusa. Mi è scivolato," mormorò Shouto, distogliendo rapidamente gli occhi e cercando di calmare l'improvviso battito del cuore. Che cosa gli succedeva? Era così tanto preoccupato? "Dobbiamo sbrigarci."

 

"Kacchan! Sho!"

 

Shouto si girò e sentì il suo cuore cadere quando vide Izuku correre verso di lui. "'Zuku!" Sussultò, correndo i pochi piccoli passi verso il ragazzo, solo per tirarsi indietro quando vide il modo in cui le sue braccia erano contorte e viola scuro. "Hai le braccia rotte."

 

"Io... sì," Izuku ha detto, facendo una smorfia quando ha cercato di muoversi. "Io... Ho trovato Kota, ma c'era un villain là e ho dovuto combatterlo e... ed era così forte..."

 

"Ehi, nerd! Che cazzo ci fai qui?! Dovevi andare al campo!"

 

"Dovevo trovarti!"  Disse testardamente Izuku. "Ti stanno cercando, Kacchan! È colpa mia! Se non mi avessi aiutato al centro commerciale, Shigaraki non avrebbe..."

 

"Non me ne frega un cazzo!"

 

"Dobbiamo continuare," ha detto umilmente Tokoyami, interrompendo la conversazione. "Anche se non credo che Midoriya sarà... capace di continuare ancora a lungo."

 

"Me ne occuperò io", disse Shoji all'istante, in qualche modo avvolgendo Izuku con i suoi tentacoli e appoggiandolo sulla schiena.

 

"Prenditi cura di lui," Shouto ha detto al ragazzo più alto e ha ricevuto un solenne cenno in risposta. Shouto guardò verso Katsuki. "So che puoi occupartene da solo, ma dobbiamo fare il possibile per assicurarci che nessuno si faccia male..." guardò Izuku. "Beh, nessun altro. Quindi resta con noi, ok?"

 

Katsuki lo guardò arrabbiato ma annuì. Shouto fece un respiro sollevato e loro cinque cominciarono a camminare, più cauti di prima, in direzione del campo. L'ultimo combattimento ha preso molto da tutti loro e Shouto non era così sicuro che sarebbero sopravvissuti ad un altro. Non tutti, comunque. "Dovremmo uscire dal sentiero principale," ha commentato Izuku. "Sono sicuro che lo stanno controllando."

 

Shouto accettò, così come il resto del gruppo, e scivolarono tra gli alberi. "C'è così tanto fumo," Shouto commentò in un sussurro mentre si guardava intorno. Se fossero davvero in grado di trovare il fuoco, potrebbe essere in grado di spegnerlo. "'Zuku, hai visto dov'è il fuoco?"

 

"Uh, sì," rispose Izuku e le sopracciglia di Shouto si sollevarono. "È più in basso! Non preoccupatevi per ora!" Shouto si voltò a guardare Izuku. Si comportava in modo strano perché stava provando così tanto dolore? "Andiamo al campo, Sho-chan!"

 

"Che cazzo nascondi, Deku?!"

 

"N-niente, Kacchan!"

 

"Uraraka?"

 

"Shoji! Ragazzi!" Risuonò il gracidare familiare di Tsu. Shouto si precipitò in avanti, dimenticando lo strano comportamento di Izuku, solo per vedere Tsu appesa ad un albero per i capelli e Uraraka a terra con una ragazza bionda in piedi sopra di lei.

 

"Ora ci sono più persone e non voglio essere uccisa", disse la ragazza, saltando via da Uraraka e assottigliando gli occhi verso di loro. "Quindi ciao, ciao."

 

"Aspetta!" gridò Uraraka, cercando di alzarsi per inseguire la ragazza.

 

Tsu è stata veloce a fermarla. "Aspetta. Non sappiamo nemmeno che tipo di Quirk ha."

 

"Chi era?"

 

"Un villan. Una pazza."

 

"Uraraka, sei ferita!"

 

"Sto bene!" protestò la ragazza, con gli occhi spalancati mentre guardava Izuku. "Comunque, sei tu quello che-"

 

"Non c'è tempo per stare in giro e chiacchierare," Shouto commentò. "Andiamo. Veloci."

 

"Comunque, sono contento che tu stia bene", disse Izuku a bassa voce. "Vieni con noi! In questo momento, stiamo proteggendo Kacchan fino al campo."

 

"Stai proteggendo Bakugou? Ma... dov'è Bakugou?"

 

Le parole si registrarono dopo un momento, e quando lo fecero, Shouto si voltò sui tacchi per guardare verso il suo amico. Il suo amico che... non c'era.

 

Bakugou era sparito.

 

"Quel ragazzo di cui stai parlando", una voce nuova e molto sgradita si intromise. Shouto la segueì, finalmente localizzando la fonte su un ramo d'albero. "L'ho preso con la mia magia. Un nostro comune amico vuole parlare con questo ragazzo. Ma non preoccuparti, vogliamo solo dargli un posto dove possa davvero risplendere."

 

"Ridaccelo!" gridò Izuku. Shouto non poteva che guardare con orrore mentre l'uomo lanciava una piccola biglia su e giù. Era... era Katsuki? Cosa aveva fatto quel villain?

 

"Ridartelo? Che cosa strana da dire. Bakugou non appartiene a nessuno. È di se stesso." No, no, non era giusto. Katsuki era di se stesso, lo sapevano tutti, ma era... era anche loro. Sua e di Izuku. Lo era sempre stato.

 

Shouto non avrebbe permesso a nessuno di portarglielo via.

 

"Ridaccelo!"

 

"Muoviti!" Shouto scattò, facendo un passo avanti e rilasciando un ghiacciaio nella direzione del villain. L'uomo saltò, evitando completamente il colpo e Shouto ringhiò nella sua direzione.

 

"Mostreremo semplicemente a questo ragazzo che ci sono altre strade aperte per lui!"

 

"Anche Tokoyami non è qui!" disse Shoji all'improvviso e le parole sembravano a malapena penetrare la rabbia pura che Shouto stava provando. Era impossibile che questo stesse succedendo. Katsuki non si sarebbe fatto catturare da qualche... qualche cattivo di serie B.

 

"Ci stai sottovalutando,” ringhiò Shouto.

 

"In origine ero un intrattenitore, sai," il cattivo monologò e Shouto non voleva altro che bruciare l'albero su cui l'uomo era in piedi e vederlo andare in fiamme. Qualsiasi cosa per assicurarsi che Katsuki tornasse dove avrebbe dovuto essere e fuori da quelle mani disgustose. "È un po' una mia abitudine. Prendere Tokoyami è stata un'improvvisazione da parte mia. Moonfish... non sembra, ma è un tagliagole con la pena capitale il cui appello è stato respinto. Con la natura violenta che gli ha fatto calpestare quel tagliagole, ho deciso che anche lui era una buona scelta."

 

"Bastardo!" urlò Izuku. "Non prenderli!"

 

Shouto corse in avanti, creando il ghiacciaio più grande che poteva. Tutto il suo corpo si congelò all'istante, ma non gli importava. Se fosse stato in grado di congelare l'uomo, sarebbe potuto arrivare a Katsuki e Tokoyami. Aveva solo bisogno di raggiungerlo…

 

"Scusa, fare trucchi e scappare sono le mie uniche caratteristiche!"  disse il cattivo, in qualche modo... volando... sopra le loro teste. "Non c'è modo di combattere gli studenti che sono candidati eroi! Vanguard Action Squad! Obiettivo raccolto con successo! Il nostro spettacolo è giunto alla fine! Come previsto, andate al punto di recupero nei prossimi cinque minuti!"

 

"No! Non ti lascerò scappare!"

 

Shouto scappò correndo, a malapena consapevole del fatto che gli altri studenti erano proprio dietro di lui. Tenne gli occhi fissi sul cattivo. Non poteva lasciarlo andare. Non poteva lasciare che Katsuki fosse preso così.

 

"Si sta allontanando troppo!"

 

"Uraraka, facci galleggiare!" gridò improvvisamente Izuku. "E Tsu, tiraci più lontano che puoi con la lingua! Shoji, usa le braccia per correggere la traiettoria! Uraraka, misura la distanza con gli occhi e rilascia il tuo Quirk quando sarà il momento giusto!"

 

"Ma le tue braccia!" gridò Uraraka.

 

"Ha ragione, tu rimani qui," acconsentì Shouto. Aveva perso Katsuki, per il momento. Non c'era modo che perdesse anche Izuku.

 

Brucerebbe l'intera foresta prima.

 

"Non sento alcun dolore in questo momento! Devo raggiungere Kacchan!"

 

Shouto incontrò gli occhi di Izuku e vide la stessa espressione che sentiva. Non c'era modo che Izuku sarebbe rimasto qui, non quando Katsuki era in pericolo. "Bene. Affrettiamoci!"

 

"Almeno lasciami fare questo!" In pochi secondi, Uraraka si era strappata la giacca a metà e aveva creato una specie di stecca per ogni braccio di Izuku. Poi Shouto si ritrovò afferrato da Shoji e avvolto nella lingua di Tsu prima di essere lanciato in aria dietro il villain. Si scontrarono con lui a mezz'aria e l'intero gruppo precipitò verso terra.

 

"Restituisci Kacchan e Tokoyami!" urlò Izuku mentre caddero al suolo.

 

"Togliti di mezzo,”  una nuova voce, roca, si intromise. Shouto alzò lo sguardo giusto in tempo per vedere un'onda di fiamme blu che si dirigeva verso di lui.

 

Fiamme blu.

 

Shouto si congelò completamente e sentì il calore che gli bruciava la pelle mentre le fiamme gli superavano la spalla destra. Fiamme blu. Aveva visto solo quelle fiamme su un paio di persone in tutta la vita. Uno di loro, suo padre, poteva farlo solo nelle circostanze più estreme.

 

Ma l'altra...

 

"Ehi, sei sulla lista nera di Shigaraki!" disse un'altra voce e Shouto riuscì a malapena a scansarsi mentre un altro villain lo attaccò. Shouto immediatamente mandò un ghiacciaio nella direzione dei villain mentre si girava freneticamente, cercando la persona che aveva emesso le fiamme blu nella loro direzione.

 

Non poteva essere.

 

Non lo farebbe mai.

 

Doveva... doveva essere qualcun altro.

 

"Midoriya, Todoroki, stiamo scappando!" disse Shoji a voce alta. "Nella tua tasca destra... erano Tokoyami e Bakugou, giusto, Intrattenitore?"

 

Shouto vide le biglie blu lampeggiare nella mano di Shoji, ma i suoi occhi erano fissi sull'uomo con cui l'intrattenitore stava parlando. Alto, capelli scuri, ustioni che coprono la maggior parte della sua pelle... ma quegli occhi. Shouto riconoscerebbe quegli occhi ovunque.

 

No.

 

Shoji e Izuku cominciarono a correre ma Shouto non si mosse. Non poteva muoversi. Era come se fosse radicato al suolo, come se fosse stato fuso col terreno.

 

Il blu... blu che era uguale...

 

Fiamme.

 

E le ustioni...

 

Quante volte aveva aiutato Touya dopo che il suo Quirk gli aveva bruciato la pelle?

 

"Sho! Dobbiamo andare!"

 

"Andiamo, Dabi," disse il villain, quello che aveva trasformato Katsuki in una biglia. Fu solo allora che Shouto notò il portale di nebbia che si era aperto, proprio come quello dell'USJ.

 

Se ne stavano andando.

 

Se ne stava andando.

 

Di nuovo.

 

"Dobbiamo prendere il ragazzo", disse l'uomo, quello che si chiamava Dabi. I suoi occhi azzurri si fissarono su quelli di Shouto e il respiro di Shouto gli si conficcò in gola.

 

No, no, no, no...

 

"Oh quello? Sembravano così felici di essere arrivati qui, così ho pensato di dare loro un regalo. È un'abitudine, una delle basi della magia. Quando ostento qualcosa, è perché c'è qualcosa che non voglio che tu veda." Il villain si è lentamente tolto la maschera e ha aperto la bocca... dove c'erano due biglie.

 

Avevano ancora il Katsuki.

 

Lui aveva Katsuki.

 

Shouto si sentiva come se fosse in una nebbia. Niente aveva senso. Come poteva... come poteva essere qui con loro? Perché avrebbe fatto una cosa del genere? Lui... aveva trattato Katsuki come un fratello minore! Come... come lui...

 

Ma lo aveva lasciato.

 

Shouto corse, determinato a raggiungere Kastuki. Poteva pensare al resto dopo. Non poteva lasciarli andare.

 

Ma l'uomo era entrato nel portale.

 

Poi un laser familiare balenò davanti ai loro occhi ed entrambe le biglie stavano caddero a terra.

 

Shoji si era buttato, afferrandone una.

 

Shouto si allungò verso l’altro.

 

Ma una mano sfregiata arrivò prima.

 

"Che triste, Todoroki Shouto..."

 

No.

 

"Rilascialo", disse l'uomo, Dabi, e poi la biglia cominciò a trasformarsi.

 

In Katsuki.

 

Shouto cadde a terra, duramente, giusto in tempo per vedere il portale iniziare a inghiottire Katsuki completamente. "Non venite! Nessuno di voi!" il ragazzo gridò.

 

"Kacchan!"

 

"Katsuki! TOUYA!"

 

Ma il portale si chiuse mentre Shouto urlava il nome.

 

Se ne erano andati.

 

 

_____________ 

N/T:  :) 

Fine della parte seconda! Spero che la storia vi stia piacendo!

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Capitolo 32
*** Terza Parte: Capitolo Uno ***


Terza Parte: Capitolo Uno

 

Si ricordò delle urla quando si svegliò.

 

I suoi occhi si spalancarono e annaspò in cerca d’aria, lacrime che gli scorrevano sul viso mentre ogni cellula del suo corpo sembrava esplodere dal dolore. Cercò freneticamente di ricordare dove fosse ma la sua mente era annebbiata e incapace di trovare nulla. Tutto quello che poteva vedere era il bianco del soffitto che non gli dava nessun indizio. Provò a voltare la testa ma si fermò immediatamente. Si sentiva come se fosse stato buttato in un inceneritore.

 

Voci. C’erano voci intorno a lui, persone che dicevano cose che lui… non riusciva a distinguere. Il suo cervello si rifiutava di processare quelle parole. Mani lo toccarono e la gola di Touya bruciò.

 

Poi si rese conto che le urla venivano da lui.

 

Quello fu l’unico pensiero che riuscì a registrare prima che l’oscurità lo circondasse di nuovo.

 

Fu solo alla quinta volta che si svegliò che riuscì a capire costa stava succedendo. Era in una specie di ospedale, steso su un letto con macchine attaccate al suo corpo. Provò a voltare la testa e emise un piccolo gemito di dolore. Si immobilizzò all’istante e cercò di muovere gli occhi. Pareti bianche. Soffitto bianco. Tubi che uscivano dal suo corpo alla flebo. I suoi polsi erano ristretti da qualcosa.

 

Dove cazzo era?!

 

Dov’era Shouto?

 

La risposta arrivò abbastanza velocemente. Anche se i ricordi erano confusi, fu presto in grado di recuperarli –beh, la maggior parte- nel corso delle settimane in cui era legato al letto mentre il dottore provava a ‘curarlo’.

 

Non era un ospedale.

 

Touya non aveva idea di dove fosse.

 

 Sapeva che gli ospedali avevano infermieri e personale medico. Ma qui... C'era un solo dottore che aveva visto, un uomo che non aveva mai detto nulla, ma che entrava nella stanza per sfregare le ustioni di Touya con uno di quelle spugne di metallo che Touya aveva visto usare a Inko per lavare i piatti. Urlò e fece di tutto per scrollarsi l’uomo di dosso, ma le braccia e le gambe erano legate e il suo Quirk... Indossava dei bracciali soppressori ai polsi.

 

Non poteva usare il suo Quirk.

 

Entrava e usciva dalla coscienza, svenendo dal dolore il più delle volte. Voleva uscire. Voleva trovare Shouto.

 

Non sapeva quanto gli ci fosse voluto per essere in grado di muoversi abbastanza da poter fuggire.

 

Touya aveva notato che la pelle dei suoi polsi era stata sfregata, come il resto del suo corpo, il che significava che l'uomo toglieva i bracciali quando Touya era svenuto per il dolore. Gli ci sono voluti alcuni tentativi ma, alla fine, è stato in grado di sforzarsi a rimanere cosciente, ma chiuse gli occhi così che l’uomo lo credesse svenuto. Non appena sentì il peso ormai familiare lasciare il polso, Touya reagì.

 

Le fiamme che lo inghiottirono fecero gridare il dottore di dolore e i lacci che legavano Touya bruciarono istantaneamente. Inghiottì un urlo di dolore mentre si costrinse a sedersi e tentò di spingere le gambe oltre il lato del letto. Le sue membra tremavano dello sforzo mentre cercava di stare in piedi, ignorando i lamenti dolorosi dell'uomo steso a terra. Non appena i suoi piedi toccarono il pavimento freddo, Touya si aggrappò al metallo del letto per alzarsi…

 

E  crollò a terra, le ginocchia che si rifiutavano di sostenerlo.

 

Gridò quando la sua nuova pelle si stirò a quel movimento. Nonostante il dolore che provava, Touya fissò gli occhi sulla porta e strisciò verso la fuga.

 

Non ci è arrivò.

 

"Cosa sta succedendo qui?!"

 

La reazione di Touya fu istantanea. Sollevò il braccio destro e sparò un muro di fiamme blu contro l'uomo di fronte a lui, ma furono accolte con arancione brillante. Touya si morse il labbro per impedirsi di gridare mentre sentiva la nuova pelle della sua mano iniziare a scottare e l'odore di carne bruciata gli colpì il naso. Annaspò nello sforzo di continuare a usare il suo quirk, ma stava perdendo rapidamente il terreno.

 

Poi il blu scomparve e Touya urlò quando il rosso colpì il suo corpo.

 

Durò solo pochi secondi e Touya cercò di rotolare su se stesso per spegnere i vestiti bianchi che indossava. Non ricordò altro prima che tutto diventasse nero.

 

******

 

Non sapeva quanto ci avrebbe messo a svegliarsi di nuovo. Sapeva che si trovava in una posizione diversa e le ustioni sul suo corpo erano diventate di un viola disgustoso. Sembrava che avessero rinunciato a guarirlo questa volta e la sua pelle fosse... Fosse appesa al suo corpo grazie a dei punti chirurgici che la legavano alle parti più sane del suo corpo.

 

Era davvero disgustoso.

 

Touya non vide mai più il medico. Si chiedeva spesso, un po' colpevole, se avesse mandato l'uomo in ospedale. Se fosse stato abbastanza cattivo da ricevere lo stesso trattamento a cui Touya stesso era stato sottoposto.

 

Almeno gli avevano dato degli antidolorifici.

 

Touya imparò a convivere con il dolore. Divenne una costante nella sua vita, una che a malapena notava a meno che non strappasse un punto. Imparò a prendersi cura delle sue ferite, ad assicurarsi che non fossero infette. Un'infezione potrebbe portarlo alla morte e Touya aveva troppe cose da fare per morire ora.

 

Doveva trovare una via d'uscita e raggiungere Shouto.

 

Non sapeva cosa potesse star facendo suo padre al suo fratellino. Non ora che finalmente lo aveva in pugno. Voleva pensare che Shouto fosse riuscito a scappare in qualche modo e che fosse al sicuro con Inko o Mitsuki ma sapeva, logicamente, che la speranza era vana. Non c'era modo che Endeavor lasciasse scappare Shouto ora che era riuscito a trovarlo.

 

Ma doveva ancora trovare dei punti deboli da sfruttare in questa stanza. Era una stanza piccola, una che consisteva di un futon spinto in un angolo, pareti di cemento con imbottitura bianca (aveva tirato fuori l'imbottitura per rivelare il materiale sottostante), e un pavimento di cemento coperto da un tappeto bianco. Una porta scorrevole di metallo si apriva ogni mattina per rivelare una donna con i capelli e gli occhi viola che gli aveva detto di chiamarsi Kokoro. Al loro primo incontro, la donna gli aveva detto che era lì per riabilitarlo e farlo diventare un ‘membro produttivo della società’. Se avesse fatto le stronzate che lei gli chiedeva, gli avrebbe dato una ricompensa. 

 

Era davvero disgustoso.

 

La rabbia nel suo petto crebbe ogni giorno, ma imparò presto che era meglio stare ai loro giochetti. Specialmente se voleva ottenere qualsiasi tipo di contatto con il mondo esterno.

 

Il cibo veniva consegnato dopo il suo ‘incontro’ ogni mattina. Di solito consisteva in una specie di zuppa che gli faceva girare lo stomaco per colazione, un panino per pranzo e qualcosa da buttare nel forno a microonde per cena. Non si fidavano di lui con una stufa e ricevette il forno solo dopo tre mesi di ‘buona condotta’.

 

Ci vollero anni prima che la sua ricompensa consistesse in una persona. "Stai andando molto bene", disse Kokoro soddisfatta, i suoi occhi viola brillano in modo inquietante nella camera buia di Touya. Touya le fece un sorriso forzato alle quelle parole. Avrebbe detto a questa stronza tutto quello che voleva sentirsi dire finché non fosse riuscito a uscire da qui.

 

Quando lo avrebbe fatto, si sarebbe assicurato che lei, suo padre, e chiunque altro fosse coinvolto in questo rivoltante piano del cazzo, non sarebbero più stati in grado di rifarlo.

 

"Pensiamo che tu sia pronto per il prossimo passo," ha continuato Kokoro. "Per superare completamente i tui... deliri sulla tua famiglia,” deliri. Già. "Parlerai con qualcuno che di mostrerà la verità su quello che è successo. Hai bisogno di abbandonare completamente questi pensieri negativi in modo da essere utile a noi."

 

Touya si costrinse a controllare il ghigno e le parole taglienti che voleva lanciare alla donna. Kokoro aveva chiarito che lei e gli altri dietro quella piccola trama volevano usarlo. Usare il suo Quirk. Volevano che fosse un eroe, proprio come Endeavor aveva sempre pianificato. Ma non l’eroe che avrebbe occupato il posto numero uno. No, volevano che fosse uno strumento. Un eroe sotto copertura che potevano usare in situazioni pericolose, situazioni in cui non avrebbero messo i veri eroi. Situazioni che finirebbero per ucciderlo.

 

Volevano un cane che potessero usare finché non si sarebbe impiccato.

 

Per mesi, Touya aveva chiarito che non avrebbe rispettato i loro piani. Ha usato ogni momento del suo tempo per cercare di trovare una via d'uscita dalla stanza, tirando fuori le imbottiture dai muri, cercando finestre nascoste o altre vie di fuga. C'era una porta sul muro che aveva cercato di sfondare ma che non riuscì ad aprire. Più tardi si rese conto che la porta portava ad una sala di allenamento, una che consisteva in quattro pareti e un'altra porta metallica. Le porte esterne si aprivano ogni volta che qualcuno voleva entrare e si chiudevano automaticamente. Cercò più di una volta di scappare ogni volta che la donna entrava nella stanza, ma fu colpito da un laser ogni volta che metteva piede dentro o fuori dalla porta.

 

Non gli ci volle molto per rendersi conto che era collegato con il suo DNA e scattava ogni volta che andava vicino alla porta.

 

Come uno di quei collari per cani che davano la scossa ogni volta che facevano qualcosa che non avrebbero dovuto fare. 

 

Lo stavano addestrando.

 

Ma Touya non si sarebbe fatto addestrare.

 

Oh, avrebbe fatto il bravo.

 

E poi avrebbe bruciato quel cazzo di posto.

 

"Sarai monitorato", ha continuato Kokoro. "Questo è il tuo unico avvertimento."

 

Touya sapeva cosa significava.

 

Questo fu l'unico motivo per cui si fermò dal lanciarsi in avanti quando la porta si aprì quel pomeriggio e una nuova persona entrò. Sentiva il fuoco bruciare nel petto, fuoco che non poteva essere rilasciato a causa delle manette di soppressione che aveva ancora intorno ai polsi. Quando i suoi occhi incontrarono il grigio familiare, Touya vacillò leggermente.

 

"Fuyumi?"

 

********

 

Pensava che fosse Hawks.

 

Pensava che l'eroe si fosse avvicinato a lui solo per poterlo consegnare a Endeavor. Aveva vissuto con quella colpa, con il tradimento ardente, per anni. Aveva sognato di trovare l'eroe e strappargli le ali dalla schiena. Di bruciare ogni singola piuma finché l'uomo non fosse sfregiato quanto lui. Aveva pensato di mostrargli che Touya potesse essere tanto contorto quanto Endeavor. Dopotutto, Hawks aveva sottoposto Touya e Shouto a questa tortura -perché Touya non poteva fare lo stesso?

 

Ma quando incontrò gli occhi di sua sorella, le cose cambiarono.

 

Touya non riuscì a fermare il vomito che gli saliva in gola.

 

"Touya!" Sua sorella sussultò, le lacrime le scendevano dal viso quando lo vide per la prima volta dopo anni.

 

Touya l’allontanò quando lei cercò di aiutarlo.

 

La storia è uscita rapidamente tra le sue lacrime. Dopo che Touya e Shouto se ne andarono, Fuyumi aveva visto quanto fosse turbato loro padre e cominciò a mettere in dubbio il loro piano. Pensava che Endeavor avesse imparato la lezione e si fosse reso conto di quanto tenesse ai suoi figli. A parte questo, Natsuo era stato un distrutto dalla loro partenza e Fuyumi era stressata, cercando di mantenere sani suo padre e suo fratello. Disse a Touya che loro padre stava solo cercando di aiutare lui e Shouto e che si era solo spinto troppo oltre con l’allenamento. Che era stata sua madre a ferirlo, che aveva tentato di ferire Shouto, e che non avrebbero dovuto incolpare Endeavor. Non ero stato giusto da parte di Touya portare via Shouto per così tanto tempo. Sarebbe dovuto tornare quando le cose si fossero calmate. Non avrebbe dovuto tenere il fratello più piccolo lontano dalla sua famiglia.

 

Voleva solo riportarli a casa.

 

Touya non ha parlato durante il loro primo incontro. Né ha parlato durante il loro secondo. O il terzo. Kokoro aveva sospirato e detto che stava solo facendo del male a se stesso rifiutandosi di andare avanti nella sua riabilitazione. Molti dei suoi ‘premi’ stavano scomparendo. I suoi libri preferiti, il lettore DVD portatile, il cibo che non gli faceva venir voglia di rimettere appena lo vedeva. Il suo tempo per l’allenamento venne stato ridotto fino a quando, dopo la quinta visita, gli venne negato completamente.

 

Fu durante la settima visita che finalmente parlò.

 

"Shouto?"

 

Gli occhi di Fuyumi si illuminarono e le sue mani, che si stringevano così forte che le sue nocche erano rosse, si rilassarono sulle sue ginocchia. "Oh! Touya, sono così felice di sentire la tua voce-"

 

"Shouto?"

 

"Sta bene! Sta facendo davvero bene! Essere a casa è stato un bene per lui!" Fuyumi ha detto, la sua voce diventando sempre più piena di rimprovero. "Il suo lavoro scolastico è drasticamente migliorato da quando è tornato e recentemente si è iscritto nella UA. Comincerà il prossimo anno."

 

Touya la fissò. UA? Shouto stava iniziando la UA?

 

Non... non era possibile.

 

Se stava iniziando la UA, iniziando il liceo, allora Touya era stato lontano dal suo fratellino per quattro anni.

 

Quattro anni.

 

Gli avevano preso quattro anni della sua vita. Shouto era rimasto bloccato lì, in quella casa, per quattro anni.

 

Suo fratello era un adolescente.

 

Touya aveva... 26 anni.

 

Non ricordava nient'altro di ciò che Fuyumi disse quel giorno. Non si era accorto che se ne era andata fino a ore dopo. Si sedette lì, fissando il muro mentre la sua mente cercava di elaborare il fatto che erano passati quattro anni da quando aveva visto Shouto. Quattro anni da quando aveva visto Inko e Mitsuki. Quattro anni da quando Izuku o Katsuki erano stati nel suo appartamento. Si chiedeva come fossero i ragazzi. Se Izuku blaterava ancora di eroi ad ogni possibilità. Se Katsuki aveva imparato a controllare il suo temperamento. Si chiedeva se si sarebbero uniti a Shouto alla UA.

 

Erano passati quattro anni dal suo appuntamento con Hawks.

 

Hawks, di cui Fuyumi non aveva mai parlato. Non era mai apparso nelle sue settimane di confessioni.

 

Touya cominciò a dubitare del suo coinvolgimento.

 

Con la sua domanda sul fratello minore, Fuyumi (e molto probabilmente Kokoro) aveva capito come ottenere la sua attenzione. Ecco di chi parlava. Lei gli raccontò della sua formazione, di come era istruito a casa (Touya sussultò. Sapeva esattamente cosa significava), e di quanto si comportasse bene. Le storie cambiarono leggermente quando Shouto finalmente entrò nella UA. Gli aveva detto che Shouto sembrava sorridere di più, che rimaneva fuori dopo le lezioni e che aveva anche menzionato gli amici. Disse quanto fosse felice che fosse in grado di farsi degli amici. Touya inghiottì l'osservazione sul fatto che Shouto avesse amici, amici da cui era stato ovviamente portato via.

 

E poi, gli ha detto dell’USJ.

 

I villain attaccarono la classe di Shouto. Attaccarono la migliore e più protetta scuola di eroi del paese. Il loro insegnante, Eraserhead, era stato ricoverato in ospedale. Alcuni compagni di classe di Shouto erano stati feriti, ma, per fortuna, nessuno gravemente.

 

Ma avrebbe potuto esserlo.

 

E Touya era furioso.

 

"Manda me,” disse a Kokoro il giorno dopo, i suoi occhi incontrarono il viola brillante per la prima volta. Lei sbatté le palpebre di sorpresa ma lui non si mosse. "Hai bisogno di informazioni sulla League of Villains, giusto? È per questo che mi hai addestrato. Manda me."

 

Kokoro strinse le labbra e lo guardò negli occhi per un momento prima di annuire lentamente. "Vedremo."

 

Un paio di settimane dopo, Kokoro gli portò un'altra sorpresa.

 

"Stiamo guardando lo Sports Festival della UA," ha detto con fermezza con gli occhi fissi su di lui. "Tuo fratello minore partecipa. Sono sicuro che vuoi vedere i suoi progressi."

 

Era un test.

 

A Touya non fregava un cazzo.

 

Invece, si sedette sulla sedia in cui sedeva ogni volta che aveva le sue ‘sessioni’ questa volta girato verso la televisione invece che alla sedia su cui Kokoro era appollaiata. Guardò affascinato il fratello minore quando la sua classe, la classe 1-A, entrò nell'arena. Era un adolescente. Alto con i naturali capelli rossi e bianchi, Shouto gli fece venire le lacrime agli occhi. Touya sbatté le palpebre freneticamente, non volendo che cadessero. Non qui. Non con lei di fianco a lui.

 

Kokoro non sembrò notare nulla, dato che il resto delle classi erano state presentate e Touya era deluso che suo fratello non fosse più sullo schermo. Fu solo quando Katsuki, Katsuki, si fece avanti per pronunciare il suo discorso che Touya prestò di nuovo attenzione. 

 

Shouto era con Katsuki.

 

Si ricordò il commento di Fuyumi sul fatto che Shouto si era fato degli amici.

 

Beh, almeno sapeva che suo fratello era in buone mani.

 

"Quel bambino sarà un problema", ha commentato Kokoro mentre Katsuki teneva il suo discorso. Touya girò leggermente la sua testa, guardandola male mentre lei teneva lo sguardo fisso sul biondo.

 

Non avrebbe permesso a questa stronza di mettere le mani su Katsuki.

 

Il Festival Sportivo continuò e Touya non riuscì a trattenersi dal tifare mentre Shouto congelava i robot e li lasciava cadere alle sue spalle. Sentì un sorriso sul viso mentre Katsuki raggiungeva suo fratello e i due iniziarono a litigare mentre correvano. Katsuki ha sempre odiato quando qualcuno faceva meglio di lui.

 

E poi Touya ha avuto lo shock della sua vita quando Izuku volò sopra le loro teste.

 

Anche Izuku era nella UA? Fottutamente fantastico! Con lui lì, non c'era modo che succedesse qualcosa di brutto a Shouto o Katsuki. Loro tre erano praticamente inarrestabili.

 

Per la prima volta da quando Touya aveva saputo dell'attacco alla UA, si rilassò completamente.

 

"Tuo fratello è molto forte," Kokoro aveva commentato mentre fissava lo schermo quando Shouto si stava scontrando con Izuku. Quando cazzo Izuku ha avuto un Quirk? Soprattutto uno che faceva tanto danno? Aveva bisogno di più allenamento se aveva intenzione di usarlo e il Festival Sportivo non era il luogo adatto! "Anche se ho notato che usa solo il lato di ghiaccio del suo Quirk. Pensavo che avesse un mix di-"

 

Si interruppe mentre Shouto si accese.

 

La bocca di Touya si spalancò quando vide suo fratello usare il fuoco. Lui - era stato difficile per lui convincere Shouto ad usare quella parte del suo Quirk quando era più giovane e non l'aveva mai usata intorno ad un'altra persona. Vederlo usarlo contro Izuku...

 

Beh, sperava che finisse bene.

 

Finì con Izuku che doveva essere portato fuori dall'arena con diverse ossa rotte. Il cuore di Touya gli stava battendo nel petto e lui, tremando, si passò una mano sfregiata tra i capelli rossi, senza nemmeno sussultare quando i fili si impigliarono nei punti. Quello- quello avrebbe sconvolto Shouto. Inko era probabilmente bianca di preoccupazione. E Katsuki...

 

La lotta di Katsuki e Shouto finì come Touya si aspettava.

 

Dopo aver usato il suo fuoco contro Izuku, non c'era modo Shouto lo avrebbe usato contro Katsuki. E Katsuki, testardo come sempre, non lo accettò così facilmente.

 

Non era sorpreso che Shouto avesse perso.

 

Era sorpreso che Katsuki se ne andò dal suo primo posto sul podio.

 

"È stato molto interessante," ha detto Kokoro alla fine del Festival Sportivo. "Ora, credo che tu abbia dell’allenamento da completare questa mattina. Farò togliere la televisione mentre sei nell'altra stanza."

 

Touya non era sicuro di che tipo di test si trattasse, ma era abbastanza sicuro di averlo superato. Tuttavia, è stato solo due settimane dopo che ha finalmente ottenuto una risposta alla sua richiesta di un mese prima. Era presto, prima di quanto Kokoro fosse mai apparsa. Touya era ancora sdraiato sul futon, completamente addormentato, quando le luci della stanza tremolarono e la porta di metallo si aprì. Si svegliò, la coperta sottile gli cadde dal petto mentre fissava la donna che entrava nella stanza. Guardò Touya dall’alto in basso e fece una smorfia. "Vestiti. Ora."

 

Touya sollevò un sopracciglio ma si mise in piedi. "Che succede?"

 

"Un uomo soprannominato lo Stermina Eroi è stato catturato," Kokoro disse mentre Touya ai mise una delle sue poche t-shirt. "Credevamo che stesse lavorando da solo nella sua... missione, ma ora sappiamo che lavorava con la League of Villains dopo un attacco la scorsa notte. La tua richiesta di coinvolgimento è stata valutata e accettata. Sarai informato a breve e poi lavorerai per infiltrarti nella League of Villains."

 

Il cuore di Touya iniziò a palpitargli nel petto a quelle parole.

 

Stava uscendo.

 

Mantenne il volto inespressivo mentre veniva spostato dalla stanza in cui era rimasto bloccato per anni e camminava lungo il corridoio verso una grande stanza dove erano sedute tre persone. "Todoroki Touya", disse l'uomo a capo del tavolo, non preoccupandosi di stare in piedi mentre annuiva verso il posto che ovviamente si aspettava che Touya prendesse. Le altre due persone, anch'esse sedute al tavolo, non hanno nemmeno guardato nella sua direzione. "Cominciamo."

 

Il briefing durò più di un'ora, esaminando tutte le informazioni sulla League of Villains e Stain che avevano. Lo informarono che Hawks, insieme a Shouto e Izuku, erano in realtà quelli che avevano catturato Stain e Touya sorrise al disprezzo nei loro toni quando lo dissero. Intuì che non apprezzavano che due primini della UA avevano catturato un criminale che i loro preziosi eroi non erano stati in grado di farlo.

 

"Incontrerai Kokoro una volta alla settimana per gli aggiornamenti,” ha detto l'uomo, i suoi occhi freddi mentre guardavano Touya. "Voglio che sia chiaro che ti sarà chiesto di fare cose per la League che troverai sgradevole. La missione è più importante dei tuoi dilemmi morali. Chiaro?"

 

"Cristallino,” scherzò Touya. In pratica gli avevano detto che se la League gli avesse chiesto di uccidere, avrebbe dovuto farlo e basta. Lo scurirsi della sua anima non importava. Tutto ciò che importava era fare il possibile per entrare nelle grazie della League.

 

Stronzi ipocriti del cazzo. 

 

Gli occhi dell'uomo rimaserosu di lui per un momento e poi si girò verso Kokoro. "Mi aspetto che tu tenga d'occhio la situazione. Se ci sono complicazioni, riportalo in custodia il prima possibile."

 

"Sì, signore."

 

Touya tenne la sua faccia accuratamente impassibile mentre l'uomo faceva un cenno verso una delle donne sedute a tavola. Lei sospirò, come se non volesse fare qualsiasi cosa si stesse preparando a fare, e si fermò prima di avvicinarsi a Touya con cautela. Lei si allungò verso di lui e lui tenne gli occhi fissi su di lei mentre lentamente gli afferrava il polso...

 

...e rilasciava i suoi soppressori.

 

Immediatamente, Touya sentì il suo fuoco salire in superficie, potente e furioso per non essere stato usato per così tanto tempo. Fiamme che volevano consumare tutto intorno a loro.

 

Era un impulso a cui fu felice di cedere.

 

"Beh," disse, sorridendo sadicamente al gruppo mentre si sfregava i polsi liberi. "Se vuoi che mi senta a mio agio a commettere un omicidio perché un gruppo di bastardi me lo dice, credo di dover fare pratica."

 

Si sentivano ancora le urla mentre si allontanò dall'edificio in fiamme cinque minuti dopo.

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Capitolo 33
*** Terza Parte: Capitolo Due ***


Terza Parte: Capitolo Due

 

Touya fissava il campeggio con occhi calcolatori. Dopo tre giorni di osservazione del campo di addestramento, era sicuro di avere imparato la routine ed era sicuro di attuare il suo piano senza fare vittime. I suoi occhi indugiavano sui più... assetati di sangue del suo gruppo, quelli che sapeva che non avrebbero ascoltato l'ordine di non uccidere che aveva dato e avrebbero attaccato la prima cosa che si fosse mossa.

 

"Daaabi!" Uno di quegli psicopatici assetati di sangue canticchiò mentre gli teneva il broncio. "Quando possiamo muoverci? Voglio farmi dei nuovi amici!"

 

"Dategli un po' più di tempo,” disse a bassa voce. Solo un po' di più e tutti sarebbero stati nelle loro cabine - beh, oltre al gruppo che stava con l’insegnante ogni notte. Quello in verità gli faceva comodo. Una volta che l'attacco fosse cominciato, potrebbe dirigersi diritto verso gli eroi e avvisarli di cosa stava succedendo. E, naturalmente, gli avrebbe dato la possibilità di controllare l'insegnante di Shouto e assicurarsi che fosse abbastanza bravo da insegnare al suo fratello minore. Oh, aveva sentito di più sull'attacco della USJ dopo essere riuscito ad entrare nella League e quel moccioso, Shigaraki, aveva sibilato come un gatto che gettato in un bagno quando l'uomo venne menzionato, ma questo non diceva nulla a Touya oltre al fatto che quell'uomo era un buon combattente. E che non avrebbe permesso che un ragazzo venisse ucciso davanti a lui.

 

Non significava che non avrebbe preso delle misure per assicurarsi che nessuno facesse del male a suo fratello.

 

Touya doveva esserne sicuro.

 

"Dabi!"

 

"Non possiamo ancora andare?"

 

"Ci stiamo mettendo troppo!"

 

"Rimettiti quella maschera!"

 

"Basta!" sibilò Touya mentre le luci intorno al campo si spegnevano. Tutte tranne la luce che brillava nel campo principale, la stessa che era rimasta accesa nelle ultime notti.

 

Era il momento.

 

"Va bene, andiamo ora," Touya disse con calma mentre passò gli occhi freddi sul gruppo in piedi dietro di lui. "Ricordate il piano. Catturare quello che vuole il boss e riunirsi al punto di incontro. Mustard, usa il gas per mettere fuori gioco chiunque nella zona. Muscolar, rimane nelle grotte. Moonfish, fai da guardia a Mustard. Spinner, Magne,” i due che non erano completamente psicotici e che Touya poteva garantire che non avrebbe ucciso se non fossero stati costretti a farlo, "vicino al campo. Tenete occupati gli eroi. Toga-"

 

"Lo sappiamo, Dabi! Farò in modo che nessuno scappi!"

 

"Calmati, matta", sibilò. "Hai sentito il capo. Raccogli il sangue. Non ucciderli. Non ha senso trasformarsi in qualcuno che è morto."

 

"Capito!"

 

"Compress, sai cosa devi fare. Twice, con me," Touya disse all'ultimo della sua squadra. "Muoviti."

 

Toga fece una risatina stridula mentre correva verso l’area che le era stata assegnata, Mustard la seguì sghignazzando. Touya quasi si sentiva in colpa nell’inviare Moonfish con il più giovane del gruppo - quasi. Il tizio era uno dei più malati del gruppo e Touya non poteva dire che sarebbe stato troppo sconvolto se il bambino fosse finito per essere trafitto quando Moonfish non avrebbe trovato alcuna ‘preda’ da inseguire.

 

C'era un motivo per cui aveva scelto il loro punto di incontro così lontano dal campo. E una ragione per cui si era assicurato di mandare il mostro che Shigaraki gli aveva ‘ il più lontano possibile dal campo senza destare sospetti.

 

Le mani di Touya si accesero con le familiari fiamme blu non appena scesero negli alberi. Senza un pensiero, toccò la corteccia ruvida ed guardò mentre le fiamme si sono propagavano immediatamente. "Che figata! Che spreco!" Urlò l'uomo che lo stava seguendo e Touya alzò gli occhi al cielo. Doveva ammettere che Twice  era qualcuno con cui Touya sarebbe potuto andare d'accordo in un'altra vita. In questo, tuttavia, l'uomo sarebbe stato un problema.

 

"Ho bisogno di una copia," Touya commentò e non potè fare a meno di fissare l'altra versione di se stesso prendere forma. "È inquietante,” mormorò mentre la sua copia camminava verso l'edificio in cui si trovava l'insegnante di Shouto.  Touya lasciò che le sue mani sfiorassero gli alberi mentre camminava, lasciando dietro di sé una scia di fiamme blu. Si fermò solo sul limitare del bosco, guardando attentamente mentre la sua copia continuava a camminare e si appoggiava all'edificio con un ghigno familiare sul viso.

 

Wow, sembrava davvero uno stronzo.

 

Touya si appoggiò a un albero vicino, aspettando che l'eroe facesse la sua mossa, quando le urla cominciarono. Immediatamente, i suoi occhi si spalancarono e si mise dritto. "Che cazzo è stato?"

 

"Cosa? Sono gli eroi bambini! Che altro potrebbe essere? Sì, idiota! È per quello che siamo qui!"

 

“Dovrebbero essere nelle cabine," ringhiò Touya e scansionò freneticamente la zona.

 

"Sono sul sentiero! Ha senso che te lo sei perso, stavi parlando con Compress! Idiota. Non presti proprio attenzione, eh?"

 

"Il sentiero? Tutti?"

 

"Tutti tranne i bambini con Eraserhead! Tutti quelli importanti!"

 

Cazzo. Tutti quelli importanti includevano Katsuki (di cui Shigaraki era diventato stranamente ossessionato dopo il loro incontro al centro commerciale), Izuku (di cui Shigaraki si portava in giro una foto) e Shouto - perché era figlio di Endeavor.

 

Ma ce n'era solo uno che Shigaraki gli aveva ordinato di catturare.

 

Aveva pianificato di testare Eraserhead e poi utilizzare l'uomo per catturare il più pericoloso della sua squadra, ma questo cambiava tutto. Se i ragazzi erano sul sentiero, non c'era niente tra i villain assetati di sangue e gli studenti del primo anno.

 

Cazzo.

 

Prima che Touya potesse decidere quale sarebbe stata la sua prossima mossa, Eraserhead corse fuori dall'edificio e si congelò quando vide le grandi fiamme blu. Le fiamme che Touya aveva acceso senza sapere che il suo fratellino era nel bosco.

 

Cazzo.

 

Shouto starà bene. Katsuki starà bene.

 

Izuku...

 

...beh, Katsuki e Shouto si sarebbero assicurati che stesse bene.

 

La testa di Touya si è voltò di scatto quando esplosero le fiamme blu. Cazzo, si era perso tutto quello che era appena successo.

 

Le fiamme svanirono e Touya alzò le sopracciglia quando vide la sua copia venir catturata dalla sciarpa che di solito pendeva al collo di Erasherhead. Huh. Quindi non era solo una strana moda. Touya fece segno a Twice di seguirlo e i due si addentrarono ulteriormente nella foresta mentre quattro ragazzi correvano verso l’insegnante. Touya li guardò rapidamente, ma non erano Shouto, Katsuki, o Izuku, quindi non erano importanti.

 

Avevano fatto solo pochi passi quando Touya sentì come se qualcosa gli venisse tirato fuori dallo stomaco e si fermò con la mano su un albero. "Male Dabi!" Disse Twice. "Sei stato battuto. Così debole! Sei un pesce piccolo o qualcosa del genere?!"

 

"Di già? Sono abbastanza debole," Touya mormorò. Si aspettava che la sua copia durasse più a lungo, anche se in realtà non avrebbe dovuto. Nonostante l'addestramento che aveva subito negli ultimi anni, non aveva davvero ricostruito la sua resistenza e probabilmente non sarebbe mai stato forte come prima di... Beh, prima. Il suo corpo era troppo danneggiato.

 

Voleva solo concentrarsi sul non contrarre un'infezione per essere stato in questa... foresta.

 

"Eh? Sei è ridicolo! Non essere frettoloso, sei forte. Dovresti pensare a quanto forte è quel pro.”

 

"Fai un altro me, Twice," Touya ordinò, non volendo stare a sentire l'altro uomo che giustificava la sua sconfitta. Non ce n’era motivo. "Ci serve qualcosa per impedire ai pro di andarsene." E qualcosa per proteggere quei ragazzi finché Touya non li avrebbe fatti uscire da lì.

 

"Non importa quante volte un pesce piccolo perde! Lascia fare a me!"

 

"Fantastico. Grazie,” rispose sarcasticamente Touya. La copia incontrò il suo sguardo non appena venne creata e fece un piccolo cenno prima di girarsi e marciare per la srada che Touya aveva appena percorso. Bene. Almeno sapeva che i bambini nell'edificio principale sarebbero stati al sicuro.

 

Si sarebbe occupato degli altri.

 

Lui e Twice si sono fatti strada attraverso gli alberi, avanzando lentamente verso il punto d'incontro e verso il Nomu –

 

Beh, merda.

 

Sapeva che si era dimenticato qualcosa.

 

Cazzo, beh, finché nessuno dei ragazzi si fosse messo in testa di attaccare il mostro, sarebbe andato tutto bene. Gli aveva ordinato di non attaccare se non provocato.

 

Dovrebbe essere a posto.

 

"Vanguard Action Squad!" La voce di Compress risuonò e Touya inclinò la testa. C'erano solo due ragioni per cui li avrebbe contattati - o la missione era compromessa e stava dicendo loro di ritirarsi o aveva acquisito ciò per cui erano venuti.

 

Touya sperava che fosse la prima.

 

"Obiettivo raccolto con successo!" Beh, ecco dove finiva la sua speranza. "È stato molto breve, ma con questo, il nostro spettacolo è giunto al termine! Come previsto, andate al punto di recupero nei prossimi cinque minuti!"

 

L'obiettivo è stato raccolto... il che significa che Compress aveva catturato...

 

"Dabi! Dabi, hai sentito? Sono così carico! Mr. Compress ha già finito! Si è preso il suo tempo. Mi stavo addormentando."

 

Cazzo, questo tizio gli stava facendo venire la nausea. "Ha fatto un buon lavoro," troppo buono, in realtà. "Ora, abbiamo solo aspettare che tutti tornino qui."

 

"Non è giusto! Hai ragione!"

 

"Questo posto doveva essere difficile da trovare a causa del muro di fiamme e gas," Touya commentò, notando l'aria sorprendentemente pulita. "Il gas è sparito. Immagino che le cose non vadano mai secondo i piani, eh?" E questa serata era stata ancora più incasinata del solito. Cazzo, avrebbe dovuto restare nella League più a lungo di quanto avesse pensato.

 

Con quello strambo, Shigaraki.

 

Cazzo.

 

Apparentemente doveva andare fino in fondo.

 

Un lampo di capelli biondi catturò l'occhio di Touya e girò leggermente la testa, abbastanza da vedere la persona e non avvisare Twice che qualcuno si stava nascondendo lì. Sperava che Katsuki avesse trovato un modo per sfuggire a Compress e si fosse abbassato quando li aveva visti arrivare. Non era Katsuki. Un adolescente si nascondeva dietro un cespuglio, i suoi occhi incontrarono brevemente quelli di Touya prima di sussultare e tornare al suo nascondiglio. Touya aggrottò la fronte. Che cazzo ci faceva un ragazzo così in una classe di eroi?

 

"Hey Dabi!" Touya strinse un po' le labbra e ignorò il ragazzo. Chissene. Non sarebbe stato un problema. "A proposito, questo non c'entra niente, ma va bene non chiamare il Nomu? Hai detto che avrebbe reagito solo alla tua voce, giusto?"

 

"Oh, giusto. Credo che dovrei richiamarlo." Prima che uccida qualcuno.

 

Raggiunsero la radura e Touya assottigliò gli occhi quando notò che nessun altro era lì. Il che potrebbe essere  bene o male. Sarebbe un bene se significasse che erano stati sconfitti e sarebbero finiti presto rinchiusi, ma potrebbe essere un male se fossero troppo... distratti per unirsi a loro.

 

"Eh? Non c'è nessun altro?"

 

"Hey psicopatica. Hai preso il sangue?" Da chi l'hai preso? Sono ancora vivi? "Quante persone?"

 

"Una persona!"

 

"Solo una?!" Twice chiese. "Non ti è stato detto di prenderne almeno tre?!"

 

"Non potevo farci niente. Pensavo che mi avrebbero ucciso."

 

"Toga, non sei un po' troppo felice?"

 

"Mi sono fatta degli amici e ho trovato un ragazzo che mi interessa!"

 

Oh, cazzo. Era proprio quello di cui avevano bisogno. Se questa persona misteriosa si fosse rivelata essere Shouto, Touya avrebbe strappato la spina dorsale di Toga a mani nude.

 

"Parli di me? Scusa, non posso! Mi piaci anche tu!"

 

"Fai troppo rumore, stai zitto," Touya scattò, i suoi occhi catturarono qualcosa che sfrecciava verso di loro nel cielo. Sgranò gli occhi quando vide Compress che non rallentava e quello che sembravano essere... persone attaccate a lui. "Merda!" Touya scattò mentre saltava indietro per evitare di essere schiacciato.

 

"Ma chi sono?!"

 

"Restituisci Kacchan e Tokoyami!"

 

 Touya non riuscì a fermare il sussulto che gli uscì dal petto quando vide Izuku in piedi sulla schiena di Compress. Le braccia del ragazzo erano piegate in una posizione molto innaturale ed era stato ovviamente colpito dolorosamente. Touya conficcò le scarpe nel terreno per non correre verso l'adolescente. Poi un lampo di rosso catturò il suo occhio e Touya sentì il suo cuore fermarsi nel petto.

 

Shouto.

 

Shouto stava afferrando il braccio di Compress, la sua faccia contorta in una smrfia mentre guardava l'uomo. Lo stomaco di Touya si strinse al pensiero che il suo fratellino fosse lì, che lo vedesse ridotto così. Ma Touya aveva un lavoro da fare. Se voleva assicurarsi che fossero al sicuro, che Shouto non dovesse più preoccuparsi del padre o della League, Touya doveva distruggerli tutti.

 

Non importava quanto volesse correre e tirare Shouto in uno stretto abbraccio.

 

Touya fece in un respiro profondo e alzò la mano. "Mister, togliti dai piedi." Immediatamente, Compress usò il suo Quirk su se stesso per rimpicciolirsi e Touya inviò un'ondata di fiamme verso Shouto. Conosceva suo fratello, anche dopo quattro anni, e non aveva dubbi che l'addestramento che Shouto aveva fatto in quel periodo gli avrebbe dato l'istinto necessario per schivare il colpo.

 

Ma Shouto non si mosse. Invece, i suoi occhi si posarono su Touya e suo fratello completamente congelati, orrore su i suoi lineamenti. Touya sgranò gli occhi e spostò la mano di lato, riuscendo appena in tempo a deviare le fiamme in modo che volassero sopra la spalla di Shouto. "Facce dalla lista nera di Shigaraki!" Twice urlò e Touya sibilò mentre l'uomo si lanciava verso Shouto. Alzò ancora una volta la mano, preparandosi a far saltare la sua copertura e abbattere l’uomo se avesse fatto del male a suo fratello, ma Shouto uscì dalla trance e cominciò a combattere. Touya deglutì e abbassò il braccio, rivolgendo la sua attenzione verso Toga che aveva inchiodato Izuku. Ancora una volta, Touya si trovò di fronte a una scelta che non dovette fare quando un terzo ragazzo, qualcuno che non conosceva, staccò Toga da quel maledetto ragazzo.

 

Touya si prese i pochi momenti in cui tutti erano distratti per rimettersi in sesto. Questo è quello che doveva fare. Non importava se Shouto aveva capito. O se Shouto pensava che lui fosse un villain. Ciò che importava era completare la sua missione. Potrà spiegarlo a Shouto più tardi.

 

Lui avrebbe capito.

 

Tuttavia, questo non gli impedì di trasalire quando Shouto lo fissò con occhi spalancati e traditi mentre Touya mormorava le parole: "È triste, Todoroki Shouto..."

 

Touya distolse con forza gli occhi da Shouto mentre ordinava a Compress di rilasciare il suo Quirk. Istantaneamente, la biglia che teneva in mano prese la forma di un adolescente familiare, che non vedeva da quattro anni. Afferrò il retro del collo di Katsuki mentre il portale cominciava a consumarli, la bile gli salì in gola quando sentì Katsuki ordinare ai suoi amici di non seguirlo e Shouto urlare i loro nomi.

 

E poi finì e loro erano nel nascondiglio della League.

 

"Legagli le mani”, ordinò la voce roca di Shigaraki e Touya fece un passo indietro mentre le mani di Katsuki venivano chiuse in manette di soppressione. Solo vedere il ragazzo in quelle manette gli fece bruciare la gola e distolse rapidamente lo sguardo quando Katsuki venne fatto sedere su una sedia vicina. "Bakugou Katsuki. Grazie per esserti unito a noi."

 

"Non l’ho mica scelto! Che cazzo volete?!"

 

"Tutto a suo tempo, Bakugou Katsuki. Dabi! Tieni d'occhio il nostro ospite."

 

Touya non rispose ma gli occhi di Katsuki volarono verso il lato dove il resto del gruppo stava guardando. Quegli occhi rossi si allargarono in orrore per un momento prima che si restringessero in fessure. Touya conosceva quello sguardo. Era lo stesso sguardo che aveva quando da piccolo capiva qualcosa che non gli piaceva. Lo sguardo da cui Touya aveva imparato a diffidare perché di solito portava il ragazzo a fare qualcosa di stupido. Una cosa che di solito tirava dentro Shouto e Izuku e finiva con Touya che veniva chiamato dalla scuola.

 

Non era il momento per il comportamento di Katsuki.

 

Non se voleva sopravvivere.

 

"Qualunque cosa tu dica, capo," rispose Touya mentre la squadra cominciava a separarsi, Toga chiacchierando del suo nuovo amore e del suo bisogno di una doccia mentre Twice la seguiva come un cucciolo malato d'amore. Skinner e Magne si scambiarono un'occhiata prima di seguire i due. Touya si appoggiò al muro, i suoi occhi volarono verso Shigaraki e Kurogiri mentre cercava di evitare l’occhiataccia di Katsuki. Shigaraki stava giocando un'altra partita e Kurogiri, come sempre, lo guardava come un genitore affettuoso. Fu solo quando Kurogiri costrinse Shigaraki ad andare a dormire che Touya finalmente si ritrovò da solo con l'adolescente.

 

"Ma che cazzo-"

 

"Zitto,” sibilò Touya mentre guardava le scale. Kurogiri sarebbe potuto scendere in qualsiasi momento. "Tieni la bocca chiusa e andrà tutto bene. Ti tirerò fuori."

 

"To-"

 

"Non," Touya scattò. Sapeva che Katsuki doveva chiedersi cosa fosse successo. Come era finito lì. Perché era così. Ma quelle non erano domande a cui Touya poteva rispondere al momento, specialmente non lì. "Tieni solo la bocca chiusa. Capito?"

 

Fu solo quando Touya riuscì a sgattaiolare fuori nel corridoio buio e riuscì a essere sicuro che non ci fossero occhi su di lui che si tolse il telefono usa e getta dalla tasca e cliccò su un contatto che non avrebbe mai pensato di usare.

 

Posizione inviata

 

Vieni a prendere il moccioso

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Capitolo 34
*** Terza Parte: Capitolo Tre ***


Terza Parte: Capitolo Tre

 

Shouto non lasciò il fianco di Izuku per tutta la sua permanenza in ospedale.

 

Zia Inko rimase con lui il primo giorno ma, dopo che le fu assicurato che Izuku si sarebbe svegliata presto e Shouto confermò che non avrebbe lasciato l'altro ragazzo, dovette tornare al lavoro per non rischiare di perdere il posto. Zia Mitsuki passava ogni giorno, la sua pelle era più pallida del normale e aveva occhiaie scure sotto gli occhi. Shouto fece del suo meglio per assicurarle che gli eroi avrebbero trovato Katsuki. Lei avrebbe fatto un sorriso forzato e avrebbe commentato che ‘il suo moccioso era troppo testardo’ per farsi male.

 

Shouto non le disse di Touya.

 

Non sapeva come farlo.

 

Fino a quella notte, quella notte in cui la mano di Touya era stretta intorno alla gola di Katsuki, portando uno dei migliori amici di Shouto attraverso il portale, Shouto sarebbe stato certo che non sarebbe successo nulla. Che Touya non avrebbe lasciato accadere nulla. Touya, nonostante l'irritazione che mostrava verso il giovane Katsuki, si preoccupava di lui. Shouto lo avrebbe preso in giro, in un'altra vita. Ma ora...

 

...come ha potuto farlo? Come ha potuto attaccare un gruppo di studenti? Come ha potuto attaccare Shouto? E prendere Katsuki...

 

...Shouto non sapeva cosa pensare.

 

I loro compagni di classe sono venuti quando Izuku si svegliò, tutti evitarono con attenzione il tema ‘Katsuki’ e il fatto che era scomparso. Beh, lo fecero finché Kirishima non rimase e gli chiese cosa avrebbero fatto per riaverlo. Shouto e Izuku si scambiarono uno sguardo sorpreso mentre Kirishima li fissava in attesa. Fu Izuku a dire con esitazione al ragazzo che gli eroi stavano cercando Katsuki.

 

A Kirishima non piacque la risposta.

 

Shouto non poté biasimarlo.

 

A dire il vero, se Shouto non avesse avuto le informazioni che aveva, sarebbe stato altrettanto pronto a dare la caccia al suo migliore amico. Avrebbe bruciato tutto quello che si trovava sulla sua strada, se avesse significato che Katsuki sarebbe tornato con loro.

 

Ma Shouto sapeva che gli eroi e gli agenti di polizia stavano pianificando un raid nel nascondiglio dei villain in poche ore. E sperava che Touya tenesse Katsuki al sicuro fino ad allora.

 

Chi altro avrebbe potuto mandare il messaggio?

 

Era già mattina presto, appena prima che Izuku si svegliasse, quando Shouto ricevette la chiamata che stava aspettando. Non appena il numero apparve sullo schermo, Shouto rispose e posizionò il telefono vicino all’orecchio con la mano destra, la mano non avvolta con cura intorno alle dita di Izuku che uscivano dal gesso. "Lo hai trovato?"

 

"Non ancora," rispose Hawks, la sua voce era priva della solita aria gioviale. "Ma abbiamo una pista."

 

Shouto si sedette, stringendo leggermente la mano. "Una pista?"

 

"Un messaggio è arrivato circa un'ora fa," Hawks disse, la voce che si abbassava. Shouto immaginò l'uomo nascosto in un angolo di una stazione di polizia, con le ali avvolte intorno a lui per nasconderlo alla vista mentre si chinava sopra il telefono. "Con una posizione. Stiamo mettendo insieme una task force."

 

"Un messaggio?" Chiese Shouto, la fronte aggrottata dalla confusione. Chi avrebbe inviato un messaggio con la loro posizione? Ma... ma c'era una persona che avrebbe potuto... "Pensi... pensi che sia Touya?"

 

"Lo spero," Hawks rispose senza mezzi termini e Shouto si morse il suo labbro alle parole. "Soprattutto dal momento che il messaggio è stato inviato al telefono Endeavor."

 

"Cosa?!" Shouto immediatamente scosse la testa nonostante il fatto che Hawks non fosse nella stanza con lui per vedere il movimento. "È impossibile che Touya-"

 

"Pensaci", disse Hawks, con la voce bassa e veloce. "Se n'è andato da anni e non abbiamo idea di dove sia stato o cosa abbia passato. Specialmente dopo quello che mi hai detto sulla sua pelle." Shouto deglutì bile a quelle parole. Giusto. La sua pelle. Che cosa deve essere successo a Touya per ridurlo così? "Il numero di Endeavor era probabilmente l'unico che conosceva. Abbiamo provato a richiamare il numero, ma il telefono è spento o distrutto. Chi altro potrebbe conoscere il numero di Endeavor?"

 

Shouto deglutì a fatica mentre elaborava le parole. Era vero che pochissime persone avevano il numero personale di Endeavor. Shouto non aveva il suo numero. Ma Touya l'avrebbe conosciuto. Non avrebbe conosciuto il numero di Shouto, o di Natsuo, o di Fuyumi. Beh, forse di Fuyumi. Shouto non sapeva se lei aveva avuto un telefono allora. Probabilmente. Forse... forse il numero di Endeavor era l'unico che ricordava. Soprattutto se non aveva il telefono che usava quando vivevano insieme. Ma... Ma perché avrebbe dovuto prendere Katsuki, se voleva solo restituirlo?

 

"Pensi... pensi che sia una trappola?"

 

"Forse,” rispose Hawks. "Ma non importa. Non se riavremo Bakugou." Hawks sembrò esitare per un minuto prima di emettere un forte sospiro. "Shouto, Bakugou è la mia prima priorità, va bene? Sono nell’estrazione. Se riesco ad arrivare a Touya, lo farò. Ma devo assicurarmi che il ragazzo sia al sicuro."

 

Shouto lasciò cadere la mano di Izuku mentre il suo Quirk reagiva alle parole. "Lo so. Io… assicurati che Katsuki stia bene."

 

"Lo farò. Ti chiamerò non appena saprò qualcosa."

 

Shouto non perse tempo nel raccontare a Izuku la sua conversazione quando l'altro ragazzo finalmente si svegliò. Izuku morse il labbro inferiore, gli occhi abbassati mentre contemplava le parole. E poi, alla fine, parlò, "Pensi che sia ancora Touya? Si... si ricorda di noi?"

 

"Sì," rispose Shouto all'istante. "Lui... ha detto il mio nome. Quindi, non è... danneggiato o altro. Si ricorda di me. So che è così. Io... Non so perché è con loro. Cosa gli è successo?"

 

Era una domanda a cui nessuno dei due poteva rispondere e non consolò Shouto. Mentre il cielo cominciava ad oscurarsi, Shouto fissò fuori dalla finestra e si chiese se l'incursione fosse già iniziata, se Hawks fosse riuscito a trovare Katsuki, se avesse parlato con Touya, se l'intera cosa fosse stata solo una trappola, una messa su da suo fratello, e tutti gli eroi fossero morti. Forse era Endeavor. Touya odiava il padre, così come Shouto, ma Touya aveva sempre detto che avrebbe preferito morire piuttosto che tornare sotto il suo controllo. Era questo il suo piano? Ha fatto tutto questo solo per poter uccidere il padre?

 

Al costo di mettere Katsuki in pericolo?

 

Era passata meno di un’ora quando il notiziario iniziò.

 

Momo, che era in fondo al corridoio nella sua stanza, corse nella stanza di Izuku con occhi spalancati e i tre  guardarono insieme mentre All Might affrontava un criminale più potente di quanto avessero mai immaginato. Shouto poteva solo guardare con orrore il combattimento, non rendendosi nemmeno conto che la sua mano era riuscita in qualche modo a afferrare quella di Izuku finché l'altro ragazzo la strinse così forte che Shouto sentì le sue ossa schioccare. Ma non disse niente. Non gli importava se Izuku gli avesse rotto ogni osso del corpo, non se gli avesse dato un po' di conforto mentre guardava l'evento terrificante che si svolgeva sullo schermo di fronte a loro.

 

Era la fine di All Might.

 

"Ora, tocca a te."

 

Le parole sembrarono risuonare in tutta la stanza. Le mani eleganti di Momo le coprivano il viso mentre le sue spalle tremavano. Izuku singhiozzò silenziosamente mentre fissava l'immagine sullo schermo. E Shouto... Shouto non sentì nulla.

 

Era un intorpidito.

 

All Might sarebbe dovuto andare in pensione dopo questo.

 

Endeavor sarebbe diventato l'eroe numero uno.

 

La League era riuscita a fuggire.

 

Shouto non aveva idea di dove fosse Touya.

 

O Katsuki.

 

...dove era Hawks?

Gli occhi di Shouto si aprirono, non si era nemmeno accorto di averli chiusi, e tirò fuori il telefono dalla tasca con la mano libera. Nessuna chiamata. Nessun messaggio.

 

Ma aveva finito di aspettare.

 

Fece in un respiro profondo e schiacciò il primo contatto, mettendo il telefono squillante all’orecchio. Squillò... e squillò... e squillò... più a lungo la chiamata rimaneva senza risposta e più forte il cuore di Shouto gli martellava nel petto. Non aveva visto Hawks in tv. All Might era stato lì. Endeavor aveva fatto una (breve) apparizione. Aveva visto scorci di altri, caduti, eroi.

 

Ma non di Hawks.

 

E niente Katsuki.

 

"Yo," una voce familiare ed estremamente gradita finalmente risuonò nell'orecchio di Shouto. "Non hai colto l'indizio le prime dieci chiamate senza risposta? Siamo un po' occupati, stronzo."

 

Sia Momo che Izuku si voltarono con gli occhi spalancati mentre il telefono scivolava dalla presa di Shouto e sbatteva a terra.

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Capitolo 35
*** Terza Parte: Capitolo Quattro ***


Terza Parte: Capitolo Quattro

 

Touya rimase al bar tutta la notte e tenne d'occhio gli svitati con cui “lavorava”. Non avrebbe mai lasciato Katsuki da solo con loro, soprattutto perché sapeva quanto potesse essere tagliente la lingua di quell’idiota. Se Touya lo avesse lasciato da solo, probabilmente si sarebbe fatto ridurre in polvere o roba simile. Se fosse successo, Touya avrebbe dovuto bruciare Shigaraki vivo, il che avrebbe fatto sì che gli altri pazzi si vendicassero e Touya avrebbe dovuto uccidere anche loro.

 

E poi Shouto non l'avrebbe mai perdonato se Katsuki non ne fosse uscito vivo.

 

Quindi, si sarebbe seduto in quel dannato bar a fare la guardia mentre cercava di non ridurre l’intero edificio in cenere.

 

Shigaraki aveva scelto Katsuki perché pensava che quella testa calda sarebbe passata dalla “loro” parte una volta che avesse visto quanto fossero deboli gli eroi. E se non l’avesse fatto, ucciderlo era il piano di riserva. In ogni caso, All Might si sarebbe fatto vivo prima o poi, e quello era il vero obiettivo di Shigaraki.

 

A Touya non fregava un cazzo di All Might. Sempre che non fosse riuscito a far fuori la League e chiunque diavolo tirasse i fili di Shigaraki.

 

Non aveva molta speranza che sarebbe successo.

 

Quindi, doveva tenere in vita il moccioso e continuare a mantenere la parte di Dabi. Finché non si fosse assicurato che Katsuki, Shouto e Izuku non fossero più in pericolo.

 

"Perché non hanno ancora fatto niente?!" sibilò Shigaraki, grattandosi ferocemente il collo mentre fissava la televisione con gli occhi socchiusi. "Avrebbero dovuto fare qualcosa!"

 

"Calmati, Shigaraki Tomura," disse Kurogiri, la voce calma e controllata come sempre. Faceva incazzare Touya. "Devi essere paziente."

 

Shigaraki sibilò ma non discusse con l'altro uomo. Touya alzò gli occhi al cielo e si appoggiò al muro, assicurandosi che la via verso Katsuki fosse libera. Se qualcuno si fosse mosso verso il ragazzo, si sarebbe assicurato che non fossero mai in grado di toccarlo. Touya allontanò pigramente gli occhi da Shigaraki, guardando le altre persone nella stanza. Spinner stava parlando con Magne nell'angolo della stanza, Mr. Compress era abbastanza vicino da sentire quello che stavano dicendo ma non partecipava alla conversazione. Invece, l'uomo stava guardando Shigaraki con attenzione. Touya alzò di nuovo gli occhi al cielo. L'uomo aveva commesso l'errore di cercare di “accudire” Shigaraki quando era entrato nella League e non era finita bene. Non impedì all'uomo di mostrare la sua disapprovazione per le disgustose abitudini di Shigaraki.

 

Touya lentamente spostò lo sguardo verso l'unica altra persona nella stanza. Toga e Twice erano scomparsi qualche ora fa, che è quello che avrebbe fatto Touya se non fosse stato per il loro “ospite”. I suoi occhi incontrarono lo sguardo furioso di Katsuki e sollevò un sopracciglio. Il ragazzo biondo assottigliò gli occhi e lanciò un urlo nel bavaglio. Touya arricciò il naso con disgusto mentre ogni villain girò lo sguardo verso il biondo arrabbiato.

 

Idiota.

 

"Bakugou Katsuki," disse Shigaraki, scivolando lentamente dallo sgabello e muovendosi pigramente verso l'adolescente. "Sei pronto ad ascoltare la mia proposta?" Touya si spostò leggermente, preparandosi ad agire se Shigaraki avesse perso le staffe. Katsuki guardò l'uomo, i suoi occhi erano ancora più furiosi di quanto lo fossero mentre guardava Touya. "No, no, non sei ancora pronto. Non abbiamo ancora raggiunto quel livello. Non ancora..." Si girò lentamente, scivolando sullo sgabello e tornando a fissare la televisione.

 

Touya emise un lieve sospiro e si lasciò di nuovo rilassare contro il muro. Lasciò cadere la testa contro il muro con un colpo, chiedendosi per quanto tempo sarebbe durata. Aveva inviato un messaggio al bastardo quasi ventiquattro ore fa e Touya era stanco. Voleva che tutto finisse in modo da poter dormire un po'.

 

Toga saltellò nella stanza circa un'ora dopo, canticchiando sottovoce con un rossore sulle sue guance. "Perché sei così felice, pazza?"

 

Gli occhi di Toga volarono verso di lui e un sorriso le comparve in faccia. "Dabi! Oh, ho appena avuto una giornata bellissima! C'era questo ragazzo e aveva i grandi occhi verdi! Sembravano quelli di Izuku e dovevo conoscerlo, capisci? Così, sono andata da lui e-"

 

"Come non detto,” Touya interruppe la ragazza e il suo ampio sorriso si contorse all'istante in un broncio.

 

"Cattivo! Vado a parlare con Twice!"

 

"Finalmente."

 

Toga sbuffò e tirò fuori un coltello da qualche parte che Touya era sicuro di non voler sapere. "Bene!" Disse di nuovo, il coltello che le brillava in mano mentre balzava verso le scale da Twice. E dove anche Toga avrebbe dovuto essere. Quando diavolo se n'ere andata?

 

"Dovrebbe davvero pulirli meglio," Mr. Compress commentò e Touya si accigliò mentre seguiva gli occhi dell'altro uomo. Riuscì a malapena a intravedere il colore arrugginito del coltello prima che Toga si allontanasse.

 

Spinner ridacchiò. "Perché? Hai paura che qualcuno si becchi un’infezione?"

 

"Dovrebbe prendersi più cura delle sue cose!"

 

"State. Zitti." Sui litiganti cadde il silenzio mentre Shigaraki ricominciava ad artigliarsi il collo. "Così fastidiosi."

 

Spinner e Magne si scambiarono un'occhiata e Mr. Compress incrociò le braccia al petto. Kurogiri posizionò il vetro che stava pulendo in cima al bar e si concentrò sul giovane davanti a lui. "Credo che sarebbe meglio per tutti di dormire un po'. Sono sicuro che gli altri possano controllare il ragazzo per un paio d'ore."

 

"No."

 

"Shigaraki Tom-"

 

Kurogiri si zittì quando sentì bussare alla porta laterale. Un sorriso tirò le labbra di Touya mentre si metteva di fronte alla porta, le sue mani si accesero in preparazione di ciò che stava per accadere. Finalmente.

 

"Pizza!"

 

"Chi diavolo ha ordinato-"

 

Un forte schianto e l’esplosione della parete lo interruppero. "Ci sono qui io!" Touya reagì istantaneamente, bruciando l'oggetto di legno che cercò di immobilizzarlo e saltando all'indietro per mettersi davanti a Katsuki. Ci fu un ululato di dolore mentre i rami si ritiravano e Touya inviò una piccola ondata di fiamme alle corde che legavano Katsuki. Non poteva fare nulla per le manette di soppressione al momento, ma era sufficiente per far correre il ragazzo. Katsuki fu in piedi all'istante e Touya ammiccò nella sua direzione prima di tornare a esaminare la situazione.

 

Sembrava che fosse l'unico ad aver evitato la presa dell'eroe, anche se questo era solo perché era l'unico che aveva attivato il suo Quirk al momento giusto. Kurogiri stava tentando di aprire un portale, ma venne colpito e perse conoscenza. Shigaraki urlò il suo fastidio quando gli eroi cominciarono a correre su per le scale. Sentì altre urla, anche se non era sicuro se provenissero dai membri della League o se alcuni degli eroi si fossero trovati come prossimi bersagli di Toga.

 

Rosso balenò nella coda dell'occhio di Touya e la sua testa si girò di scatto, la furia che gli nasceva nel petto mentre si preparava ad affrontare l'unico eroe che stava progettando di uccidere... Invece, incontrò un paio di occhi castano-dorati.

 

Lo sguardo di Hawks incontrò il suo per un breve momento prima di spostare i suoi occhi per guardare Katsuki. Touya poteva solo stare lì, respirando a malapena, mentre piume rosse gli passavano davanti e si infilavano nei vestiti di Katsuki. Il ragazzo fece un grido sorpreso quando venne sollevato in aria e tirato verso l'eroe. "Dabi! Prendilo!" Shigaraki ordinò e Touya deglutì a fatica e si costrinse a sorridere pigramente all'eroe.

 

"Scusa, uccellino. Il ragazzo è nostro."

 

Le sopracciglia di Hawks si sono alzarono dietro i suoi occhiali. "Non credo."

 

Touya inviò un'ondata di fiamme verso l'eroe, deviandole di proposito verso sinistra come se stesse mirando alle piume che si aggrappavano a Katsuki. Katsuki venne stato spinto nella direzione opposta in risposta, ma Touya continuò mentre schivava le piume che Hawks gli mandava contro. Touya era certo che fosse più facile di quanto avrebbe dovuto, come se Hawks non stesse davvero cercando di colpirlo. Era giusto, dato che Touya si stava assicurando di non bruciare davvero l'eroe o Katsuki.

 

Anche se significava che Hawks si sarebbe messo in una situazione molto pericolosa se Touya si fosse davvero unito alla League.

 

Touya si stava girando per evitare una delle piume simili a una lancia quando qualcosa gli salì in gola. Si sentì soffocare mentre della gelatina nera gli esplodeva in bocca, notando a malapena la piuma che gli perforava la spalla mentre cercava di tirare via la sostanza. Sentì gridare in giro per la stanza e Hawks urlò qualcosa prima che il suono svanisse e Touya inciampò in un altro ambiente. "Che cazzo?" Ringhiò, tossendo e lanciando occhiatacce a Shigaraki.

 

Shigaraki lo ignorò completamente, i suoi occhi invece si concentrarono su qualcosa oltre la spalla di Touya. Touya si girò, le sue mani si accesero per difendersi, ma invece vide un uomo... beh, quello che doveva essere un uomo. Sembrava che la faccia dell'uomo fosse stata strappata via ad un certo punto e qualcuno avesse cercato di incollarla di nuovo al suo posto... in realtà, probabilmente anche Touya sembrava così. Probabilmente non dovrebbe giudicare.

 

"Maestro..."

 

Maestro? Questo tizio era il capo di Shigaraki? Touya guardò l'uomo con più interesse e si chiese se sarebbe stato in grado di colpire l'uomo prima che la League si rendesse conto di quello che stava facendo. Prima che potesse decidere, un'altra persona apparve tra lui e l'uomo.

 

Katsuki.

 

Porca puttana. Hawks doveva portare via il ragazzo! Che cazzo è successo?

 

"Hai fallito di nuovo, eh, Tomura? Non scoraggiarti. Ho portato anche i tuoi soci. Anche il ragazzo, perché hai giudicato che sarebbe stato un pezzo importante. Rifallo per quante volte ti sarà necessario. È per questo che sono qui."

 

Ma. Che. Cazzo.

 

"Maestro..."

 

"Ci sono qui io!"

 

La testa di Touya si alzò di scatto quando vide All Might cadere dal cielo, una figura familiare dietro di lui. Gli occhi di Hawks volarono rapidamente sul il gruppo e delle piume trascinarono Kastuki in cielo ancora una volta. "No!" Urlò Shigaraki ma il suo maestro non sembrò sentire per quanto era concentrato su All Might.

 

"Vieni qui!" Ordinò rapidamente Magne, attivando il suo Quirk. Touya capì immediatamente cosa stava progettando e si mise davanti a Shigaraki.

 

"Usa me." Agli sguardi strani che ricevette e il forte sibilo di Shigaraki, Touya continuò rapidamente. "Posso usare le mie fiamme per bruciare le piume. Tu devi avvicinarti troppo."

 

Magne sembrò ancora titubante, ma Shigarki incontrò lo sguardo di Touya per un momento, scrutandolo, prima di annuire. "Fallo."

 

Subito dopo, Touya stava volando ad alta velocità verso Hawks e Katsuki. Chiuse gli occhi e gemette mentre il suo stomaco si rivoltava. Cazzo, si era dimenticato che soffriva di mal d’aria. All'improvviso, Touya si sentì tirare di lato. Al brusco movimento la bile gli finì in gola. Che cazzo stava facendo Magne?

 

Si sforzò di aprire gli occhi, ma tutto ciò che vide fu il contorno di Hawks e Katsuki mentre sfrecciava attraverso il cielo. Inghiottì la bile e allungò la mano, mandando fiamme verso di loro. Meglio far sembrare che stesse facendo quello che doveva fare. Era sicuro che Shigaraki e gli altri mostri stessero guardando.

 

"Va bene, è abbastanza,” Hawks gridò e poi l'eroe volò verso il basso, Katsuki al suo fianco. Touya aperì gli occhi al movimento, poi urlò mentre cominciava a cadere. Il terreno si precipitò verso di lui e Touya chiuse gli occhi, chiedendosi se ci fosse un modo possibile per sopravvivere allo schianto a terra. Fu bruscamente fermato e delicatamente depositato a terra con un piccolo thump. Gli occhi di Touya si spalancarono e fissò le stelle sotto shock. Non morto. Non morto era buono. Aveva troppo da fare per essere morto.

 

Come faceva a non essere morto?

 

Qualcosa si mosse nella sua camicia e si sedette con un urlo quando le piume rosse si staccarono dai suoi vestiti e volarono verso il giovane in piedi di fianco a lui. "Yo."

 

 "Ma che-"

 

"Sei fortunato che non ti ho lasciato cadere," mormorò Hawks mentre mandava una piuma per tagliare il bavaglio di Katsuki e un altra per lavorare sulle manette. In pochi secondi, Katsuki era completamente libero e si dirigeva verso Touya con esplosioni scoppiettanti sulle mani. "Ooh, credo ci sia prima lui."

 

Touya fece una smorfia. "Va bene, ascolta-"

 

"Dove cazzo sei stato?!" Ruggì Katsuki e Touya sussultò al rumore. Come diavolo aveva fatto questo ragazzo a diventare più rumoroso? "Sei sparito e hai lasciato Sho da solo senza dire niente e poi ti presenti conciato in sto modo e con qui cazzo di-"

 

"Non ho scelto io di andarmene," Touya interruppe il biondo, alzando un sopracciglio indifferente all'esplosione che ebbe in risposta. "E di certo questo non è colpa mia,” disse mentre gesticolava verso il suo corpo bruciato e sfregiato.

 

"Allora che cazzo è successo?!"

 

"Non importante", commentò Touya, spingendosi lentamente in piedi nel tentativo di non cedere alla nausea che ancora nuotava nel suo stomaco. "Assicurati solo di tenere Izuku e Shouto al sicuro e io mi occuperò del resto."

 

"Ma che-"

 

"Penso sia importante," Hawks si intromise, il suo tono un po' distratto mentre digitava sul cellulare. La mente di Touya ritornò al breve periodo in cui Hawks gli mandava messaggi e si chiese se l'uomo avesse un nuovo interesse a cui parlare ora, anche dopo una missione e quando aveva un villain di fronte a lui. "Shouto ti sta cercando da anni. Penso che, almeno, meriti di sapere la risposta."

 

"L’avrà. Ma non c'è motivo per cui tu lo sappia," Touya scattò, un po' irritato dal fatto che Hawks non gli avesse nemmeno dato un'occhiata. Certo, non avrebbe nemmeno voluto guardarlo. Non ora.

 

Il cellulare nelle mani di Hawks iniziò a squillare e Hawks guardò brevemente il nome prima di scuotere la testa. "Beh, perché non mi dici perché non dovrei arrestarti. Cioè, possiamo arrestarti per rapimento."

 

Touya ringhiò. "Provaci. Non lascerò che nessuno mi tocchi finché non mi assicurerò che Shigaraki e la sua banda di disadattati siano rinchiusi. O morti. Non sono schizzinoso."

 

Katsuki ha rise forte e incrociò le braccia sul petto e Hawks, finalmente, incontrò il suo sguardo. "Capisco," disse lentamente mentre il suo telefono cominciò a squillare. Di nuovo. "Quindi questo è il tuo piano? Ucciderli? Devo dire che stai facendo un lavoro orribile."

 

Touya gli lanciò un’occhiataccia. "Non ha senso sbarazzarsi di loro fino a quando non incontro il capo. Si spera che All Might si prenda cura di questo per me. Ma non sono troppo positivo."

 

"Oi!"

 

"Beh, sono sicuro che gli eroi si stanno prendendo cura della Lega ora," Hawks continuò, i suoi occhi non lasciarono Touya e ignorò Katsuki completamente. "Quindi perché non vieni con me e andiamo a spiegare questa situazione a Shouto. È sconvolto, sai." Touya susultò. "Vieni con me e andremo da lui-"

 

Si interruppe di nuovo quando il suo telefono riprese a squillare.

 

Di nuovo.

 

Touya ringhiò e saltò in avanti, afferrando il telefono dalla mano di Hawks e rispondendo alla chiamata. "Yo, non hai capito le prime dieci volte che nessuno ha risposto? Siamo un po' occupati, stronzo." Chi cazzo era questo tizio?

 

Ci fu silenzio e Touya sentì un breve lampo di soddisfazione visto che era riuscito a spaventare qualunque giocattolo Hawks avesse ora, ma poi ci fu un forte colpo e il suono di voci isteriche che fecero allontanare a Touya il telefono dall’orecchio e guardare il nome.

 

Cazzo.

 

"Perché cazzo hai il numero di Shouto?" Sibilò, lanciando il telefono all'eroe divertito come se avesse preso improvvisamente fuoco. Ovviamente, a Touya non sarebbe importato se l'avesse fatto, ma... beh, era un cazzo di modo di dire o roba simile.

 

Hawks alzò le spalle e mise il telefono all'orecchio. "Shouto? Stai bene?... sì, è qui." I suoi occhi scivolarono verso Touya e lui inclinò la testa. "Anche Katsuki è al sicuro."

 

"Oi! Non dovrei essere il tuo secondo pensiero, metà e metà!"

 

"Come diavolo l'hai chiamato?!"

 

"Vaffanculo, Touya!"

 

"Sì, lui e Katsuki sembrano andare molto d'accordo," Hawks continuò. "Sì, aspetta." Gli allungò il telefono. "Tuo fratello vuole parlare con te." Touya scosse la testa all'istante. Cazzo no. Se avesse parlato con Shouto, avrebbe voluto rivederlo e non era ancora pronto. Non finché non fosse stato certo che tutto era sicuro. "Touya, ti inchioderò a terra e ti terrò il telefono all'orecchio, se necessario," disse l'altro uomo gentilmente, ma in un modo che mandò un brivido sulla spina dorsale di Touya. "Prendi il dannato telefono."

 

Beh, va bene allora.

 

Touya fece in un respiro profondo e lentamente alzò la mano, accettando il telefono e tenendolo all'orecchio. "Sho?"

 

 "Touya?" Touya espirò profondamente. La voce era diversa, più profonda di quanto ricordasse, ma era Shouto. "Touya, ci sei?"

 

"Sono qui"

 

"Touya, che succede? Perché eri con loro? Perché hai preso Katsuki? Touya, non capisco cosa sta succedendo."

 

Touya chiuse gli occhi e chinò le spalle al panico che sentì nella voce di Shouto. "Io- io dovevo assicurarmi che loro... Non gli avrei permesso di fare del male a Katsuki, Sho. Te lo prometto."

 

"Quando pensi di tornare?"

 

Visi comparvero nella mente di Touya alla domanda. Suo padre lo fissava mentre bruciava. Fuyumi sorrideva mentre gli raccontava quanto tutto fosse fantastico senza di lui. I membri della League pianificavano di attaccare la UA e il nome di Shouto sulla lista nera. "Non lo so. Ho delle cose da fare prima."

 

"Che tipo di cose? Touya, voglio vederti."

 

"Non ancora, Sho. Presto." Sperava. "Ti troverò presto. Ok? - Ti voglio bene, ragazzino. Ecco, parla con Katsuki." Prima che qualcuno potesse dire un'altra parola, Touya mise il telefono in mano a Katsuki e fece un grande passo indietro. Katsuki lo guardò mentre cominciava a parlare con Shouto, la voce bassa e morbida in un tono di cui Touya non lo avrebbe mai ritenuto capace. Katsuki voltò le spalle a Touya e Hawks, cercando un po' di privacy. Touya prese un respiro profondo e incontrò gli occhi di Hawks. "Bene, allora vado. Devo assicurarmi che gli eroifacciano il loro lavoro."

 

"Touya."

 

"Ci vediamo in giro, Hawks. Oh, grazie per non avermi lasciato schiantare a terra. Lo apprezzo."

 

Hawks rise rumorosamente. "Stavo guidando il tuo volo da poco dopo che sei decollato. Come pensi di aver evitato Mount Lady?"

 

"Chi?" Touya aggrottò le sopracciglia e alzò le spalle. "Chissene. Grazie, credo." Touya si voltò per andarsene, ma si fermò quando Hawks parlò di nuovo.

 

"Non posso proteggerti per sempre."

 

Touya alzò le spalle e continuò ad allontanarsi dall'eroe e dal biondo arrabbiato. "Non ti ho chiesto di farlo.”

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Capitolo 36
*** Terza Parte: Capitolo Cinque ***


Terza Parte: Capitolo Cinque

 

 

"Tornerò a prenderti questo pomeriggio."

 

"Posso prendere il treno..."

 

"Ci sono io,” affermò Natsuo con fermezza, lanciando a Shouto un'occhiata che gli impedì di protestare di nuovo. "Katsuki è in isolamento finché le lezioni non ricominceranno e non rischierò che uno di quei villain ti dia la caccia per cercare di arrivare a lui."

 

Shouto sospirò. Non importava quante volte ne parlasse con suo fratello, non riusciva a convincersi che la League non se la sarebbe presa con Shouto. E, anche se lo avesse fatto, Shouto credeva fermamente che Touya avrebbe impedito che gli accadesse qualcosa di brutto.

 

In più, Hawks sarebbe stato furioso.

 

Il che, secondo Katsuki, non aiuterebbe la relazione di Touya con l'eroe.

 

"Bene," rispose. "Suppongo che dovrei tornare con te comunque. Sono sicuro che Fuyumi ci consegnerebbe ad Endeavor se non lo facessimo."

 

Le mani di Natsuo si strinsero intorno al volante. "Fanculo Fuyumi."

 

Shouto guardò fisso suo fratello. Quando a Natsuo venne detto il vero motivo per cui Shouto era rimasto con Hawks prima del ritiro nei boschi, dire che era sconvolto sarebbe stato un eufemismo. E dopo, dopo che Katsuki venne trovato sano e salvo e che Izuku fu dimesso dall'ospedale, Endeavor aveva costretto Shouto a tornare alla casa Todoroki in modo che il pubblico potesse vedere quanto la famiglia lo ‘sostenesse’ ora che era l'eroe numero uno. Il che mise Shouto nella sfortunata posizione in cui Fuyumi cercava di dargli delle spiegazioni ogni momento di ogni giorno. Era fermamente convinta di non aver fatto nulla di male e che era stato Touya a metterla nella posizione in cui si trovava. Ciò che più di ogni altra cosa sorprese Shouto fu che lei credesse davvero che lui stesse meglio a casa Todoroki di quanto non fosse stato con il loro fratello maggiore. Lei aveva detto che non sarebbe entrato nella UA senza l’addestramento di suo padre e che si era fatto degli amici solo perché era in compagnia sua e di Natsuo, da cui aveva imparato a ‘interagire correttamente' con le persone della sua età.

 

Shouto non provò nemmeno a ribattere. Aveva stravolto tutto al punto che aveva finito per confondere anche Shouto.

 

Katsuki disse che era nella fase di negazione. La chiamò una ‘cazzo di complice’ più di una volta nella loro conversazione telefonica e chiese a Shouto di trovare un modo per uscire di casa. Shouto, che non voleva altro che vedere Katsuki e assicurarsi che l'altro ragazzo fosse davvero al sicuro, entrò in contatto con Natsuo.

 

Fuyumi non era esattamente felice di vedere il fratello quella mattina. Non era felice quando Natsuo disse che avrebbe portato fuori Shouto per un’altra ‘giornata tra fratelli’. Ma non aveva nemmeno contattato il padre, anche se Shouto era sicuro che fosse solo perché non voleva che si arrabbiassero ancora di più con lei. Ma era sicuro che se si fossero spinti troppo oltre, lei non avrebbe esitato a riportare tutto a suo padre.

 

"Voi rimarrete in casa, vero?"

 

Shouto sospirò. "Sì. La polizia sta pattugliando l'area e Katsuki è praticamente in isolamento. Izuku ed io abbiamo solo... bisogno di vederlo. E poi," Le labbra di Shouto formarono un sorriso, "Sono sicuro che sta facendo impazzire la zia. Dovremmo essere una bella distrazione."

 

Un sorriso comparve sul volto di Natsuo alle parole. "Vero. Quei due chiusi insieme nella stessa casa senza via d'uscita... Avremmo dovuto portare un cesto regalo per Masaru."

 

Shouto rise mentre Natsuo si fermava davanti alla casa dei Bakugou. "Chiamami se succede qualcosa."

 

"Va bene,” sospirò Shouto. Era chiaro che Natsuo si sarebbe preoccupato a prescindere da qualsiasi cosa dicesse Shouto. Poteva solo assecondarlo. "Ci vediamo più tardi."

 

"Ciao."

 

Shouto uscì dall'auto e fece i pochi passi fino alla porta d'ingresso dei Bakugou. La porta venne aperta prima che la raggiungesse e le mani di Mitsuki lo afferrarono per la camicia e tlo tirarono dentro. "Grazie a Dio! Tienilo occupato prima che lo uccida!"

 

Shouto sorrise e si voltò per salutare suo fratello, che fece cenno indietro prima di allontanarsi dalla casa. Sembra che avessero indovinato. "Fuori dal cazzo, vecchia strega! Sho!"

 

La testa di Shouto si voltò istantaneamente alla voce familiare. Anche se aveva parlato con Katsuki dopo che era stato salvato e poi di nuovo quando l'altro ragazzo venne finalmente rilasciato per tornare a casa, essendo in grado di vederlo veramente al sicuro calmò le preoccupazioni nella testa di Shouto. Una sensazione che Shouto non sapeva come definire si trascinò attraverso il suo corpo e un secondo dopo, era sfrecciato in avanti e aveva gettato le braccia intorno al ragazzo leggermente più basso e sepolto la sua faccia nel collo di Katsuki.

 

Entrambi si bloccarono e Shouto si maledisse mentalmente, chiedendosi cosa diavolo gli passasse per la testa. No, niente gli passava per la testa. Ecco perché aveva fatto una cosa così stupida. Con il cuore che gli batteva nel petto, Shouto cominciò lentamente a staccarsi dal biondo ma fu fermato ma un paio di braccia forti gli scivolarono intorno alla vita.

 

Shouto sussultò e sentì il suo volto scaldarsi per qualche ragione inspiegabile. Istintivamente, Shouto seppellì ancora una volta la sua faccia contro la spalla di Katsuki. "Idiota," mormorò Katsuki, ma le sue braccia si strinsero leggermente. "Sto bene, cazzo. Te l'ho detto."

 

Shouto annuì contro la spalla e deglutì a fatica prima di allontanarsi dall'altro ragazzo e abbassare la testa per nascondere il viso. Era così che Izuku si sentiva quando arrossiva? Era imbarazzante.

 

"Beh,” una voce compiaciuta ridacchiò dietro di loro e la mortificazione di Shouto aumentò ancora di più. "E quello non è stao interessante? C'è qualcosa che volete dirmi?"

 

"Cazzo, no, stai indietro, vecchia strega!"

 

"Non devi vergognarti, Katsuki! Abbiamo sempre discusso se saresti riuscito a prenderti Shouto o Izuku o se si sarebbero stancati del tuo culo drammatico e si sarebbero attaccati l'uno all'altro!"

 

Gli occhi di Shouto si allargarono con orrore alle parole mentre Katsuki cominciò a balbettare rabbiosamente al suo fianco. Mitsuki rise rumorosamente mentre urlava il nome del marito e camminava verso la cucina. Shouto si coprì la faccia con le mani, sperando che in qualche modo avrebbe attutito la risata che sentì arrivare da Mitsuki. Esplosioni suonarono accanto a lui e Katsuki urlò incoerentemente prima di tendere la mano per afferrare quella di Shouto e tirarla via dalla sua faccia mentre si precipitava verso la sua stanza. Quando furono entrati nella stanza, Katsuki lasciò cadere il braccio di Shouto e si girò per chiudere la porta della camera da letto. "Cazzo... drammatico, un cazzo!... Perdere contro Deku... Non c'è niente... che diavolo..."

 

Una strana sensazione ribolliva nel petto di Shouto mentre guardava Katsuki che passeggiava per la stanza. Non riusciva a capire se Katsuki fosse arrabbiato perché sua madre pensava che stessero insieme o perché aveva dedotto che Shouto e Izuku avrebbero potuto uscire insieme. Il che... era giusto, Shouto supposto. Che cosa aveva detto esattamente Mitsuki? Che lei non era sicura se Katsuki sarebbe uscito con Shouto o Izuku? Erano davvero così intercambiabili?

 

...aspetta, ha detto ‘noi’. Significa che ne avvea parlato anche con lo zio Masaru? O con qualcun altro?

 

Wow, Shouto stava davvero cominciando a sentirsi come Izuku.  A questo punto, non era sicuro se sarebbe mai tornato del suo colore normale.

 

Shouto venne interrotto dal suo pensare quando la porta della camera di Katsuki si aprì e Izuku comparve davanti a loro. I suoi occhi verdi volarono per la stanza prima di atterrare sull'ormai congelato Katsuki. "Kacchan!" Izuku disse ad alta voce, il suo Quirk si attivò in un lampo di scintille verdi mentre si lanciava in avanti. Shouto sgranò gli occhi quando Izuku si scontrò con Katsuki e li mandò a volare nella libreria.

 

"Cazzo - Deku! Che diavolo stai cercando di fare?!"

 

"Scusa, Kacchan!" Sussultò Izuku e Shouto fu completamente sorpreso di vedere grandi lacrime che cadevano sulle guance lentigginose. "È solo che - Sapevo che stavi bene, ma..."

 

Katsuki fece un forte sospiro mentre Izuku iniziò a balbettare il resto della sua spiegazione. "Sì, avevo immaginato. Questo stronzo ha fatto la stessa cosa quando mi ha visto."

 

"Siamo rimasti in piedi," Shouto ha negato l'accusa e Izuku fece una risata acquosa in risposta. Shouto si fece avanti e tirò fuori una mano, non sorpreso affatto quando Izuku immediatamente ci mise dentro la sua, ma Katsuki la fissò prima di spingersi in piedi. Le labbra di Shouto si sollevarono mentre ha tirato Izuku in piedi. "Ciao, Izuku."

 

"Ciao!"

 

"Idioti."

 

"Cattivo, Kacchan!"

 

"Non significa che non sia vero," Katsuki alzò gli occhi al cielo e si gettò sul suo letto mentre fissava Shouto e Izuku. "Voi due perdenti pensate di sedervi o cosa? Vi aspettate che vi abbracci o cazzate simili?"

 

Shouto alzò gli occhi al cielo in risposta al sarcasmo, ma Izuku sospirò. "Siamo felici che tu stia bene, Kacchan! Avevamo paura che ti facessero del male!"

 

"Quegli idioti? Impossibile! E poi," esitò per un momento prima che i suoi occhi incontrassero Shouto, "Touya si è assicurato che non mi accadesse nulla nulla."

 

Il silenzio scese sulla stanza. Shouto vide Katsuki e Izuku scambiarsi uno sguardo quando Shouto non rispose alle parole. Invece, Shouto girò le spalle ai suoi amici e tirò fuori la sedia della scrivania di Katsuki in modo da non doversi sedere sul pavimento. La testa di Izuku si voltò da un lato all'altro quando vide cosa stava facendo Shouto e le sue labbra si strinsero brevemente prima di alzare le spalle e cadere dritto a terra.

 

Shouto batté le palpebre al suo amico prima di spostare lentamente gli occhi verso Katsuki. Gli occhi rossi del biondo fissavano Izuku spostarsi sul pavimento nel tentativo di mettersi a proprio agio. Il ragazzo dai capelli verdi mormorò furiosamente mentre si muoveva, prima incrociando le gambe sotto di lui, poi mettendole davanti, e poi alla fine tirò le gambe fino al petto. La risata scoppiò nel petto di Shouto mentre Izuku continuava a borbottare furiosamente, i suoi occhi non si alzarono nemmeno una volta per vedere perché Shouto e Katsuki non stavano parlando. Un'inconfondibile affetto riempì Shouto mentre guardava Izuku. Non sapeva esattamente cosa avesse fatto l'altro ragazzo iniziare uno dei suoi monologhi, poteva essere qualsiasi cosa. Nonostante il fatto che non riuscisse a distinguere una parola di quello che Izuku stava dicendo, Shouto non sentiva il bisogno di fermarlo o interrompere qualsiasi treno di pensiero che l’altro ragazzo avesse preso.

 

Invece, Shouto spostò gli occhi su Katsuki. Il biondo era nella stessa posizione in cui era stato pochi minuti fa, il suo sguardo affettuoso mentre guardava Izuku. La gola di Shouto si asciugò mentre guardava Izuku e Katsuki. Era contento di averli ritrovati, ma si chiedeva come sarebbero stati loro tre se non fosse mai stato costretto ad andarsene. Sarebbero ancora seduti lì? Si sarebbero allontanati come Katsuki e Izuku avevano fatto quando Shouto se n’era andato? O sarebbero stati tenuti insieme dal loro sogno comune?

 

Shouto non poteva rispondere a nessuna di queste domande. Forse in un altro universo, Shouto aveva continuato a vivere con Touya e crescere con i suoi due migliori amici. Ma in questo, doveva accontentarsi di momenti come questo. Momenti in cui poteva spingere tutto il resto da una parte e... essere. Aveva finalmente trovato Touya, anche se questo era un argomento a cui non voleva davvero pensare al momento in quanto non aveva idea di cosa stava facendo suo fratello, e stava cominciando a conoscere Natsuo in un modo che non aveva mai pensato che avrebbe fatto. Era nella UA e si allenava per diventare un eroe. Nel complesso, Shouto direbbe che effettivamente le cose erano... non così orribili.

 

Se solo lui e Touya potessero tornare a casa...

 

"Sho? Ehi, Shouto! Stai bene?"

 

Shouto tornò attento e vide sia Katsuki che Izuku che lo fissavano con espressioni preoccupate. Beh, nel caso di Katsuki era più un’ochitaccia, ma Shouto sapeva cosa significava in realtà. Lentamente, Shouto annuì e sentì, per la prima volta, che non stava mentendo quando rispose. "... sì. Sì, sto bene."

 

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Capitolo 37
*** Terza Parte: Capitolo Sei ***


Terza Parte: Capitolo Sei

 

 

Touya sospirò mentre si appoggiò al muro del magazzino. Dopo il disastro che era stata la missione della League, Shigaraki aveva ordinato a tutti di separarsi e trovare nuove reclute per aumentare il loro numero. Touya, a cui non fregava un cazzo di trovare altri sociopatici da far entrare nella ridicola partita di Shigaraki, si era ritirato e aveva osservato mentre il caos dilagava dopo il ritiro di All Might. Diavolo, alcuni idioti avevano cercato di attaccare Touya, cosa che non era andata bene per loro.

 

 Touya era pronto a starne fuori, ma qualcuno interessato ad unirsi era riuscito a passare a Giran un messaggio. Giran non aveva detto a Touya di chi fosse stato il messaggio, il broker era stato irremovibile sul fatto che sarebbe stato ‘Dabi’ a incontrarlo.

 

A quanto pare, in qualche modo era diventato noto come il secondo in comando di Shigaraki, il che era una novità per lui. Era dannatamente sicuro che lo era anche per Shigaraki. Lo psicopatico probabilmente avrebbe cercato di ucciderlo se lo avesse saputo.

 

Così, Touya era qui, in attesa che la recluta si presenti e dimostri il suo valore. Non che sarebbe andato da qualche parte. Non importa chi sia, Touya non l’avrebbe fatto uscire vivo da qui. Non se fossero una minaccia per Shouto. E, volendo unirsi alla League, lo saranno.

 

Touya uscì dalle sue riflessioni quando l'aria intorno a lui si spostò. Immediatamente vigile, si allontanò dal muro e mosse leggermente la mano, pronto a sparare un muro di fiamme al minimo accenno di pericolo. Invece, una figura familiare atterrò di fronte a lui, ali rosse si sono allargarono completamente quando un paio di occhi d'oro incontrarono i suoi. Touya imprecò e chinò le spalle, desiderando di aver indossato un cappuccio che si potesse tirare sulla faccia. O almeno la mascherina che di solito indossava in pubblico. Non pensava di averne bisogno per questo incontro.

 

"Touya", salutò Hawks, la sua voce leggera ma i suoi occhi lo inchiodarono a terra. Touya non era un idiota. Vide la linea tesa del corpo di Hawks, il modo in cui le sue piume erano affilate e pronte per essere scagliate al minimo cenno di pericolo.

 

Sembra che l’uccellino non si fidi di lui tanto quanto ha lasciato intendere.

 

"Keigo," Touya rispose beffardamente. Se Hawks avrebbe usato il suo nome di nascita allora Touya avrebbe restituito il favore. Ricevette una smorfia come ricompensa. "Che cazzo ci fai qui?"

 

Hawks inclinò la testa e schioccò la lingua in disapprovazione. "Nessuna presentazione? Non mi chiedi neanche di Shouto? Un po' freddo, non trovi?"

 

"Che cosa vuoi?"

 

Hawks restrinse lo sguardo. "Sai, la UA ha costruito dormitori a causa di quanto spesso i loro ragazzi vengono attaccati. Da quello che ho sentito, ci è voluto molto per convincere Endeavor a permettere a Shouto di trasferirsi." Touya sbuffò ma la tensione nel petto, quella che ogni giorno diventava sempre più soffocante, si allentò leggermente.

 

Shouto era fuori da quella casa.

 

Era lontano da Endeavor.

 

Era al sicuro.

 

"Da quello che mi è stato detto, Natsuo lo ha aiutato a fare i bagagli,” continuò Hawks, i suoi occhi non lasciarono Touya per un attimo. "Si sono avvicinati parecchio negli ultimi mesi. Da quando Natsuo si è trasferito al college."

 

Natsuo era fuori 

 

Si allentò un po' di più.

 

"Cosa vuoi, uccellino?" sospirò Touya, appoggiandosi di nuovo al muro.

 

Hawks si rilassò leggermente, non più pronto a combattere. "La Commissione,” la parola venne sputata e Touya si ricordò bruscamente, ancora una volta, dei suoi sospetti di ciò che esattamente fosse successo all'uomo di fronte a lui, "ha deciso che hanno bisogno di una spia all'interno della League. E io sono l'opzione migliore."

 

"Cazzo no," rispose Touya all'istante, la familiare rabbia ardente che saliva di nuovo dentro di lui. "Ti uccideranno a vista."

 

"Ecco perché mi hanno suggerito di iniziare con te e cercare di ottenere la tua... approvazione."

 

"Mi stai dicendo che la Commissione vuole che ti prostituisci, uccellino?" Touya disse disgustato, la sua bocca sapeva di cenere al solo pensiero.

 

Hawks scrollò le spalle. "Dubito che intendessero ufficialmente questo, ma erano chiari che avrei dovuto fare qualsiasi cosa per entrare nella League."  Fottuta Commissione. Quanto cazzo di controllo pensavano di avere? Touya avrebbe dovuto andare dritto all'edificio principale e dare fuoco a tutto. "C'è qualche motivo per cui hanno deciso che eri il miglior bersaglio?"

 

Touya restrinse lo sguardo alla domanda. Quanto sapeva Hawks di quello che era successo dopo quella notte? "Probabilmente hanno pensato che mi sarebbe piaciuto che un top Hero li tradisse. O forse era una prova."

 

Hawks aggrottò le sopracciglia. "Un test? Perché avrebbero bisogno di testarti-"

 

"Non per me, uccellino."

 

Hawks sembrò ancora più confuso alle parole, le ali ripiegate completamente e le braccia che incrociate sul petto. "Me? Perché mandarmi ad incontrarti sarebbe un test?"

 

Touya alzò gli occhi al cielo. "È chiaro che la Commissione ti tiene sotto stretto controllo, il che significa che sapevano che tu e Yamada Touya vi conoscevate. Dato che sanno che Yamada Touya era in realtà Todoroki Touya, e che Todoroki Touya è Dabi, vogliono vedere cosa farai."

 

Qualcosa nell'espressione di Hawks gli fece chiudere la bocca di scatto e gli fece alzare il braccio di fronte a lui in modo protettivo. "Lo sanno?" Hawks chiese, quasi come se stesse parlando da solo. "E come fanno a sapere che Todoroki Touya è Dabi?"

 

Touya fece una risata sorpresa ma amara. "Perché lo hanno creato, uccellino. Dove cazzo pensavi che fossi stato? La Commissione ha deciso di trasformarmi nel loro perfetto assassino. Non si aspettavano di essere bruciati in cambio." Touya inclinò la testa e diede a Hawks il suo sorriso più folle. "O pensi che l'incendio dell'edificio Naruhata sia stato un incidente?" All’espressione vuota di Hawks, Touya si spinse lontano dal muro e fece un passo avanti. "Dammi il tuo telefono, uccellino. Ti contatterò quando avrò qualcosa di utile. Ma non entrerai nella League. Dì ai tuoi superiori," Touya gli fece un sorriso beffardo, "che ho dei test da farti completare prima."

 

"Test?" Hawks bisbigliò, consegnando il suo telefono a Touya con un'espressione stordita.

 

"Hmm," rispose Touya, inserendo il suo numero temporaneo nel telefono e inviando il numero di Hawks a se stesso. "Shigaraki sta pensando di dare la caccia a Best Jeanist. È un po'... È arrabbiato per gli eventi di Kamino e incolpa Best Jeanist per aver ‘indebolito’ il suo sensei, o roba del genere. La tua prima missione è quella di uccidere il bastardo." Touya sorrise quando la testa di Hawks si girò di scatto verso di lui e le sue ali fremettero di rabbia. "Portalo solo via di qui, uccellino. Metti qualcosa in scena. Dirò a Shigaraki che sto testando la mia nuova recluta e che l’hai fatto per entrare nelle mie grazie o qualcosa del genere." Lanciò il telefono a Hawks e non fu affatto sorpreso quando lo prese senza muovere gli occhi da Touya. "Non fraintendetemi, non sono per aiutare gli eroi," Touya disse quando iniziò a camminare verso la porta. "Ma la League ha la priorità. Secondo," girò la testa e incontrò lo sguardo di Hawks ancora una volta. "Mio padre. Non farti coinvolgere, uccellino. Odierei farti del male."

 

Il silenzio era assordante quando Touya uscì dal magazzino, pienamente consapevole del fatto che gli occhi degli Hawks non si erano minimamente mossi.

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Capitolo 38
*** Terza Parte: Capitolo Sette ***


Terza Parte: Capitolo Sette

 

 

Shouto non aveva, di nuovo, idea di cosa stesse succedendo.

 

Tutta la sua classe si stava preparando per l'esame per ottenere la licenza provvisoria, e Shouto avrebbe dovuto fare lo stesso... Eppure, eccolo lì, in piedi sul campo di allenamento a fissare Katsuki mentre il biondo mentre perfezionava la sua nuova mossa con un sorriso maniacale in volto. Anche da dove si trovava, Shouto poteva vedere il modo in cui Katsuki si sfregava le mani sui fianchi. Anche con il suo equipaggiamento di supporto, le sue mani sarebbero state secche quella sera e i suoi polsi doloranti per il rinculo delle esplosioni. La mente di Shouto ritornò ai massaggi che Touya aveva insegnato a Katsuki tutti quegli anni fa, quando si era reso conto di come il Quirk di Katsuki influenzasse i suoi polsi.

 

Si chiese se qualcuno avesse fatto quei massaggi a Katsuki da quando Touya se n’era andato.

 

Si chiese se Katsuki avrebbe lasciato provare Shouto.

 

Shouto arrossì quando si immaginò seduto sul letto nella stanza di Katsuki, l'altro ragazzo accovacciato accanto a lui con la mano intrappolata tra quella di Shouto mentre Shouto premeva le dita nei polsi e nei muscoli degli avambracci...

 

Una scarica di calore, più calda di tutte le fiamme che Shouto sarebbe stato in grado di produrre, sembrò correre attraverso il suo corpo al pensiero. Shouto distolse lo sguardo da Katsuki all'istante, resistendo all'impulso di seppellire il viso tra le mani dalla mortificazione. Si... Non dovrebbe pensare a queste cose. Non sapeva perché stava pensando queste cose. Non era… strano. Voleva solo assicurarsi che Katsuki stesse bene e che non si sarebbe fatto male durante l'esame. Non era niente di più.

 

Shouto prese un respiro profondo e fermo e annuì a se stesso. Giusto, era così. Era solo preoccupato per il suo amico e voleva aiutare.

 

Ora che Shouto aveva la situazione sotto controllo, tornò a concentrarsi e si accorse che aveva fissato Izuku negli ultimi minuti. Izuku, che aveva finalmente superato il suo stadio di imitazione  dello stile di combattimento di All Might e trovato il suo. Izuku, che aveva gravemente danneggiato mani e braccia durante la loro lotta a Kamino, al cui era stato detto che solo un altro pugno potrebbe provocare danni permanenti...

 

Si chiedeva se il massaggio avrebbe aiutato anche lui.

 

Shouto gemette e si allontanò fermamente da entrambi i suoi amici. Prendersi del tempo lontano dalla propria formazione non avrebbe aiutato nessuno. Se, in qualche modo, fosse riuscito a non superare l'esame e Katsuki e Izuku l’avessero fatto, non ne avrebbe mai sentito la fine. Izuku si sarebbe preoccupato per settimane e Katsuki avrebbe riso e fatto dei commenti che avrebbero lasciato Shouto con tanta voglia di ucciderlo. Hawks avrebbe scherzato, ma sarebbe stato segretamente deluso. Natsuo avrebbe forzato un sorriso e detto che la prossima volta sarebbe andata meglio ma Shouto avrebbe saputo che suo fratello era triste. E poi ci sarebbe stato suo padre...

 

Beh, non gli importava di cosa avrebbe pensato suo padre.

 

Ma gli importava di quello che avrebbe pensato Touya.

 

Suo fratello aveva rinunciato alla sua vita per Shouto. Aveva aiutato Shouto a diventare un eroe anche odiandoli. Non sapeva ancora cosa avesse passato suo fratello da quella notte, ma sapeva che solo qualcosa di orribile avrebbe potuto tenere Touya lontano da lui. Hawks lo aveva confermato l'unica volta che aveva risposto a tutte le domande di Shouto.

 

Quindi, per ora, Shouto doveva allontanare tutti questi... pensieri... e concentrarsi sull'allenamento. Quando avesse finito, poteva capire cosa stava succedendo.

 

Ed è così che Shouto si ritrovò a sgattaiolare via dalla UA quella notte e a dirigersi verso il quartier generale di Hawks.

 

Dopo l'allenamento di quel pomeriggio, Shouto aveva rifiutato di trascorrere del tempo con Izuku e Katsuki, lo avevano guardato sospettosi, e si era ritirato nella sua stanza per pensare alle sue strane reazioni di quel pomeriggio. Le aveva osservate da ogni angolazione ma non era ancora in grado di capire appieno cosa stava accadendo. Così, Shouto aveva deciso di contattare Natsuo. Suo fratello era sempre stato più bravo di Shouto a capire le emozioni. In realtà era la persona della famiglia Todoroki che le capiva meglio. Ma suo fratello non aveva risposto al telefono e fu solo dopo che Shouto aveva lasciato un messaggio a Natsuo di richiamarlo che si ricordò che Natsuo era nel mezzo degli esami e aveva detto che probabilmente sarebbe stato irraggiungibile per qualche giorno.

 

Dato che non poteva parlare con Katsuki o Izuku di questi strani... sentimenti... E che anche Natsuo era fuori dai giochi, Shouto aveva solo un'altra persona con cui parlare.

 

Naturalmente, c'erano anche altre cose che voleva chiedere all'eroe.

 

L'ufficio di Hawks era tecnicamente chiuso quando Shouto si avvicinò alle porte quella notte, ma sapeva che molti dei suoi aiutanti erano ancora all'interno dell'edificio. Suonò il campanello accanto alla porta, quello che era stato messo su ogni agenzia in caso di emergenze... o nel caso qualcuno si fosse chiuso fuori, come Hawks gli aveva spiegato ridendo il suo primo giorno. Come previsto, uno degli aiutanti di Hawks rispose immediatamente alla chiamata, la sua espressione cadde leggermente quando vide Shouto. "Oh, ciao", disse l'uomo, con le spalle abbassate mentre si metteva da parte per permettere a Shouto di entrare. Probabilmente sperava di ottenere un caso o qualcosa del genere. "Sei qui per vedere Hawks?"

 

Shouto annuì e l’aiutante, di cui Shouto dovrebbe davvero imparare il nome, annuì e chiuse la porta a chiave prima di scendere per il corridoio. Shouto lo seguì fino all'ascensore dove si separarono. Shouto salì all'ultimo piano solo pochi secondi dopo e non fu lontanamente sorpreso quando la porta si spalancò e Hawks volò verso di lui. "Non sembri ferito," disse finalmente dopo un veloce controllo. "Ma non hai neanche chiamato. E sono abbastanza sicuro che agli studenti non sia permesso uscire dalla scuola- specialmente ora, con la League of Villains in giro. Allora, che ci fai qui?"

 

Shouto fece una smorfia. Avrebbe dovuto sapere che Hawks, che era un eroe, non sarebbe stato felice di scoprire che Shouto era sgattaiolato fuori dal territorio della UA. "Avrei dovuto chiamare,” ammise. Non aveva una scusa per non averlo fatto. Sapeva, proprio come Hawks, che se Shouto avesse chiamato, lui sarebbe venuto alla UA. "Non stavo pensando lucidamente."

 

"A quanto pare," Hawks fece un sospiro e si voltò per tornare nel suo appartamento. "A questo punto vieni dentro. E dimmi perché sei qui. Cosa che avresti potuto fare al telefono. Se mi avessi chiamato."

 

Shouto alzò gli occhi al cielo, ma seguì l'eroe nell'appartamento. Shouto chiuse la porta mentre entrava e guardò la stanza familiare. Erano passate solo poche settimane dall'ultima volta che era stato lì e non fu una sorpresa vedere che nulla era cambiato nel breve periodo di tempo. Gli occhi di Shouto si soffermarono sul divano su cui aveva dormito dopo il suo litigio con Fuyumi e ci si precipitò rapidamente per lasciarsi cadere contro il bracciolo. "Fai come se fossi a casa tua,” commentò ironicamente Hawks. Shouto sollevò le sopracciglia al suo ex mentore e Hawks sorrise mentre affondò sul divano accanto a Shouto, con le ali dietro il retro del divano. "Allora?"

 

"Hai parlato con Touya?" Shouto chiese, le parole uscirono dalla sua bocca prima che ci potesse pensare veramente.

 

Hawks inclinò la sua testa e assottigliò gli occhi. "S. Lui... sta bene. Tanto bene quanto può esserlo nella sua condizione, comunque. Le cose sono un po' complicate al momento, ma ce ne stiamo occupando. È per questo che sei qui, Shouto? Ti ho detto che ti avrei chiamato se avessi avuto qualcosa da dire su Touya. E avresti potuto chiamarmi."

 

C'era qualcosa di strano in quelle parole. Tutto nel corpo di Shouto urlava che Hawks non gli stava dicendo tutto, ma Shouto pensò che avrebbe dovuto aspettarselo. Anche se non gli piaceva.

 

"Quale sarebbe un motivo perché qualcuno continui a pensare... cose. Cose che non dovrebbero pensare?" Shouto chiese in fine, distogliendo lo sguardo da quello attento di Hawks.

 

"Cose che non dovresti pensare? Di che tipo di ‘cose’ si sta parlando?"

 

Perché faceva così caldo lì dentro? Shouto era sicuro che Hawks di solito teneva il suo appartamento abbastanza comodo. Forse l'aria condizionata era rotta? Hawks non se n'era accorto? "Io... continuo a pensare... cose. Quando sto con Katsuki e Izuku. E loro mi… confondono. Mi viene caldo e il mio cuore comincia a battere e- "

 

Shouto smise di parlare quando fu interrotto da una risata rumorosa. Scioccato, Shouto alzò la testa per vedere Hawks piegato in due, lacrime in un angolo degli occhi mentre rideva. "Um, c’è qualcosa di divertente?" Invece di una risposta, iniziò un nuovo giro di risate. Shouto incrociò le braccia al petto mentre fissava l'eroe. Si sarebbe aspettato qualcosa del genere da Natsuo, ma pensava che Hawks avrebbe preso la situazione più seriamente. Potrebbe essere pericoloso se fosse nel mezzo di una battaglia e tali pensieri cominciassero ad intromettersi. Potrebbero distrarlo e uno dei suoi amici potrebbe farsi male.

 

"Non vedo come questo sia divertente," Shouto disse gelido mentre Hawks continava a scoppiare a ridere ogni volta che incrociava lo sguardo di Shouto.

 

"Lo è, lo è," l'uomo finalmente sussultò, asciugandosi gli angoli degli occhi e scuotendo la testa mentre continuava a ridacchiare. Dopo quelle che sembrarono ore, la risata si spense e Hawks si sedette di nuovo, studiando i suoi lineamenti e guardando Shouto con occhi scintillanti. Shouto si fece forza. Aveva imparato presto che quello sguardo non significava mai cose buone per gli altri- anche se procurava grande divertimento per Hawks. "Quindi, queste cose che continui a pensare. Cose che pensi ogni volta che sei con Katsuki e Izuku. Suppongo che siano... esplicite."

 

Esplicite? Shouto aggrottò le sopracciglia alla parola ma la sua mente tornò ai suoi pensieri del pomeriggio. L’immagine dei muscoli di Katsuki sotto la punta delle sue dita. Delle cicatrici di Izuku e del desiderio di Shouto di toccarle, per lenire il dolore che sapeva che l'altro ragazzo provava ancora. Si ricordò di aver sentito il corpo di Katsuki premuto contro il suo quando Shouto lo aveva abbracciato. Si ricordò dell'affetto che aveva provato mentre lui e Katsuki guardavano Izuku mormorare per conto suo. Era sempre così a suo agio quando loro tre stavano insieme.

 

Non avrebbe detto che fossero espliciti, ma...

 

"Wow,” rise Hawks, scuotendo la testa. "Sei davvero indescrivibile, lo sai? Voi Todoroki finirete per uccidermi a un certo punto, me lo sento." Hawks si girò per guardare Shouto negli occhi, inclinandosi in avanti così che il suo viso fosse a pochi centimetri da quello di Shouto. "Sembra che tu abbia una cotta."

 

Shouto stava ancora balbettando un'ora dopo, quando Hawks lo aveva lasciato alla UA.

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Capitolo 39
*** Terza Parte: Capitolo Otto ***


Terza Parte: Capitolo Otto

 

All for One era nel Tartaro. Kurogiri era scomparso. Shigaraki era più vulnerabile ora di quanto non lo fosse mai stato e Touya era quasi certo che l'uomo-bambino sarebbe stato veloce a capirlo quando avrebbe smesso di fare i capricci e usato finalmente le sue abilità strategiche.

 

Il che significava che Touya doveva fare una scelta.

 

Se voleva vendicarsi di Endeavor, aveva bisogno di più tempo con la League. Aveva bisogno di usarli. Ma più aspettava, più Shigaraki aveva tempo per mettere a punto uno dei piani psicotici che nuotavano nella sua piccola mente contorta. Sulla base di ciò che sapeva di Shigaraki, quel piano avrebbe probabilmente coinvolto alleati, molto pià potere e un attacco su larga scala.

 

Il che significava mettere Shouto in pericolo.

 

Di nuovo.

 

Specialmente ora che lavorava con Hawks dopo che aveva ottenuto la licenza provvisoria. Touya non era sicuro se dovesse essere felice o minacciare di bruciare le ali dell'uccellino se Shouto si fosse fatto del male... E la questione divenne ancora più confusa quando Hawks ammise di aver preso anche Katsuki. Izuku aveva ottenuto uno stage con un altro eroe, non che a Touya importasse davvero. Non era come se avesse controllato i file dell'uomo per assicurarsi che fosse la persona giusta per il piagnucolone dai capelli verdi. Perché mai avrebbe dovuto farlo?

 

Touya fece un lamento quando i pensieri cominciarono a nuotare nella sua testa. Si era distratto. Aveva bisogno di concentrarsi e capire la sua prossima mossa. Potrebbe andare avanti e perseguire Endeavor. Il sangue gli ardeva nelle vene al pensiero di avere l'uomo a terra con Touya che lo guardava dall’alto. Di lui che implorava per la sua vita. Proprio come Touya e Shouto lo avevano implorato tutti quegli anni fa. Sbarazzarsi di Endeavor sarebbe stato il modo in cui sarebbe stato finalmente in grado di assicurarsi che Shouto fosse al sicuro.

 

Ma... ma non era già al sicuro?

 

Era fuori dalla casa Todoroki. Viveva nei dormitori della UA. Touya aveva incontrato Eraserhead e aveva la sensazione che l'uomo avrebbe combattuto per tutti bambini sotto la sua responsabilità - anche se significava andare contro l'eroe numero uno.

 

Natsuo era all'università. Come aveva fatto Touya a non rendersi conto che suo fratello minore si sarebbe diplomato e sarebbe andato avanti con la sua vita? Se n'era andato di casa. Da quel poco che Hawks gli aveva detto, dalle informazioni che aveva appreso da Shouto e Katsuki, Natsuo aveva assunto il ruolo di fratello maggiore di Shouto. Era la persona che Shouto aveva contattato quando aveva bisogno di aiuto, era quello che aveva portato Shouto a casa di Bakugou, era quello che Mitsuki e Inko chiamavano quando avevano bisogno di parlare dei ragazzi...

 

Touya non aveva potuto fare a meno di sentirsi come se fosse stato sostituito.

 

Non era una cosa negativa. Non del tutto. Era felice che Shouto avesse qualcuno. Lo era. È solo che... che Touya non era davvero sicuro di quello che gli era rimasto da fare. Shouto era cresciuto così tanto. Era un eroe. Non... non aveva bisogno della protezione di Touya.

 

Nonostante ciò, la brama di Touya per il sangue di suo padre non era diminuita neanche leggermente.

 

Quindi... aveva davvero voluto uccidere Endeavor per assicurarsi che Shouto fosse al sicuro? O si stava solo prendendo in giro e tutto ciò che voleva davvero era vendetta?

 

Aveva veramente importanza?

 

Ma se avesse continuato a inseguire il suo... qualunque cosa fosse e alla fine avesse sconfitto Endeavor, rischierebbe di mettere Shouto in pericolo. Voleva proteggere suo fratello, non causare altri disordini. Per non parlare del fatto che Katsuki, Izuku e Keigo verrebbero probabilmente coinvolti anche nei piani di Shigaraki. Potrebbe davvero permettere che ciò accada?

 

Potrebbe davvero rinunciare a tutti i suoi piani per impedirlo?

 

Touya fece un altro suono frustrato mentre si rotolò sul suo vecchio, scomodo materasso e fissò l'oscurità nel suo economico e disgustoso appartamento. Non c'era modo che dormisse quella notte, proprio come non c’era stato la notte prima.

 

Non aveva più tempo.

 

 

********

 

Una settimana dopo trovò Touya ancora seduto sul suo letto, fissando l'orologio sul comodino storto. Shigaraki aveva richiesto la sua presenza al magazzino abbandonato un'ora fa. Voleva che tutti i presenti incontrassero la loro nuova recluta, un tizio che Twice aveva incontrato per strada o qualcosa del genere. Touya non aveva intenzione di andare.

 

Ma il messaggio era stato il calcio di cui aveva bisogno per uscire dalla sua testa.

 

Almeno sperava.

 

Nel momento in cui il suo telefono aveva lasciato la mano il giorno prima, Touya si era chiesto se fosse stata la mossa sbagliata.

 

Lo avrebbe scoperto molto presto.

 

Era buio quando qualcuno cominciò a battere sulla sua porta. Touya inghiottì a fatica e si spinse in piedi. Ci siamo. Questo era il momento in cui avrebbe scoperto se avrebbe dovuto continuare con il suo piano originale. Se aveva avuto ragione a porre la sua fiducia in un eroe.

 

"Todoroki Touya! Vieni fuori!"

 

Gli occhi di Touya si sono assottigliarono, ma aprì la porta dell'appartamento - solo per essere accolto da un bel numero di poliziotti ed eroi. "Tutto questo per me? Ma che carini," disse mentre gli eroi si mossero per arrestarlo. Non cercò di combattere la loro presa qaundo i suoi occhi incontrarono una coppia familiare di marrone dorato. "Presi?"

 

"Sì", rispose Hawks, alzando gli occhi al cielo e scacciando un eroe che aveva inchiodato Touya al muro. "Mi dispiace per l'attesa, a quanto pare la recluta di cui ti avevano parlato era il capo del - beh, qualcuno che gli eroi stavano cercando da molto tempo-"

 

"Hawks! Non sono sicuro che dovresti dire a questo villain-"

 

"Questo villain," Hawks sputò contro l'eroe che lo aveva interrotto, "è l'unico motivo per cui abbiamo saputo dove trovare la League. Ha lavorato sotto copertura con me fin dall'inizio." Le sopracciglia di Touya si alzarono alla bugia, ma Hawks non si preoccupò nemmeno di guardare verso di lui mentre fissava l'eroe dalla faccia rossa. "Viene con noi solo per rispondere ad alcune domande. Non è in arresto. Siamo chiari?"

 

Le ultime due frasi sono state pronunciate ad alta voce per farsi sentire da tutti gli agenti di polizia e gli eroi. Touya guardò divertito e confuso mentre si scambiavano occhiate e la gente cominciava a bisbigliare l'uno all'altro. Questo, ovviamente, non era stato nel loro briefing.

 

"Touya," continuò Hawks, ignorando il crescente caos intorno a lui. "Per favore vai con i detective alla stazione per rispondere ad alcune domande. Dobbiamo assicurarci di avere tutte le informazioni che ci servono contro la League. Mi unirò a voi tra poco." Touya guardò l'uomo compiaciuto e Hawks lentamente gli fece un occhiolino.

 

"Ma... signore..." uno dei detective cominciò a protestare. La sua bocca si chiuse nel momento in cui Hawks si rivolse a lui con un ampio sorriso sul viso. Touya aggrottò la fronte alla vista. Era lo stesso sorriso che vedeva ogni volta che l'uccello tentava di usare il suo fascino su qualcuno. Il sorriso finto che non arrivava mai ai suoi occhi.

 

Touya era stupito che nessun altro se ne accorgesse.

 

"Sì? C'è qualcosa che non va?"

 

"V-volevo solo," l'uomo prese un respiro profondo e squadrò le spalle. "Anche se il villain Dabi stava... lavorando sotto copertura... Ha comunque rapito un ragazzo della UA. E Todoroki Touya è ricercato per ulteriori crimini, tra cui il rapimento di suo fratello..."

 

"I presunti crimini," Hawks disse vivacemente, ma anche Touya poteva vedere i suoi occhi lampeggiare pericolosamente. Il cuore di Touya gli batteva forte nel petto. Perché aveva pensato che sarebbe stata la cosa giusta da fare? Dopo quello che aveva fatto, non c'era modo che ne sarebbe uscito senza una sorta di punizione.

 

Sussultò al pensiero del suo corpo che bruciava, della spazzola di metallo contro il suo corpo quando avevano grattato via la pelle morta. Immaginò la stanza bianca in cui aveva trascorso anni, la brodaglia con cui era stato nutrito fino a quando aveva mostrato che era addomesticato, il modo in cui avevano cercato di manipolarlo e trasformarlo nella loro arma perfetta.

 

Si sarebbe suicidato prima di rivivere tutto quello.

 

"Touya ha lavorato per la Commissione degli Eroi per anni," Hawks continuò, anche se Touya poteva sentire che l'eroe non era stato ingannato minimamente e aveva visto il sussulto che Touya aveva cercato di nascondere. Touya non poteva fare a meno di sollevare un sopracciglio incredulo alla dichiarazione. Lavorato per non era sicuramente ciò che aveva fatto. Per non parlare del fatto che le uniche persone che sarebbero state in grado di verificare che fosse stato con la Commissione erano tutte morte.

 

Riusciva ancora a sentire le loro urla.

 

"Sono sicuro che li sentirete presto per chiarire tutto. Ora, se possiamo accelerale," Hawks  disse, guardando verso il suo polso come se stesse controllando l’orologio - che non indossava. Touya soffocò la risata isterica che aveva iniziato a nascergli nel petto. "Ho una sosta da fare prima di incontrarvi al quartier generale. Sono sicuro che non sarò troppo lontano dietro di voi,” fece un altro sorriso finto prima di rivolgersi a Touya e battere la mano sulla sua spalla. Touya assottigliò gli occhi in risposta. "A presto!" l'uccellino cinguettò prima di far disperdere polizia ed eroi mentre le sue ali si aprivano e lui si spingeva verso il cielo.

 

Tutti lo fissarono sotto shock, nessuno era sicuro di cosa avrebbero dovuto fare. Touya poteva capire. Dopo tutto, erano venuti qui aspettandosi di catturare un villain. Probabilmente si aspettavano una lotta. Invece, avevano ottenuto Hawks che faceva... quel cazzo che aveva appena fatto.

 

Questa volta, Touya non riuscì a fermare la risata che gli esplose in gola. Si appoggiò al muro esterno del suo appartamento con le braccia avvolte intorno allo stomaco mentre ansimava in cerca d’aria. Se i suoi dotti lacrimali non fossero stati bruciati, era sicuro che avrebbe pianto dalle risate. "Beh” aveva detto alla fine, e le risate erano riecheggiate di nuovo quando vide gli sguardi che gli avevano rivolto. Non c'era dubbio che si aspettavano che si scagliasse fuori ora che Hawks se n’era andato. "Andiamo o no?"

 

 

 

 

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Capitolo 40
*** Tra Parte: Capitolo Nove ***


Terza Parte: Capitolo Nove

 

Shouto registrò a malapena le parole del messaggio da prima di uscire dal dormitorio.

 

"Todoroki-kun?" Qualcuno esclamò mentre gli passava davanti nel corridoio, ma Shouto non si prese la briga di fermarsi o guardare indietro per vedere chi fosse. Solo una cosa continuava a risuonare nella sua testa.

 

La League è stata catturata. Touya è nell’appartamento di Hawks. Vuole vedere Shouto.

 

Doveva arrivare il prima possibile.

 

Non provò neanche ad aspettare l'ascensore, invece ghiacciò le scale e scivolò verso il piano terra. Ci furono urla sorprese e quella che sembrava una caduta molto sgradevole ma Shouto semplicemente saltò sopra la pila di corpi in fondo alle scale e corse verso la porta. "Sho?!"

 

"Oi! Metà e metà!"

 

Shouto istintivamente si fermò alle voci familiari e guardò sopra la sua spalla. Gli occhi di Izuku erano spalancati e presi dal panico mentre guardava la gente gemere a terra. Una luce verde gli balenò intorno mentre si preparava per qualsiasi cosa avesse fatto scappare Shouto. Katsuki, d'altra parte, stava fissando intensamente Shouto, la mascella serrata praticamente domandava risposte. "Touya!" Shouto gridò, girandosi ancora una volta in avanti e correndo fuori dal dormitorio della 1-A. Ci fu un forte suono di sorpresa dietro di lui che portò Katsuki e Izuku al suo fianco mentre i loro compagni di classe urlavano domande dietro di loro.

 

Hanno fatto solo pochi passi prima che tutti e tre fossero tirati indietro da un'arma di cattura molto familiare.

 

Non ho tempo per questo...

 

"Dove pensate di andare voi tre?"

 

"Aizawa-sensei! Il fratello di Shouto è con Hawks!" Izuku spiegò in fretta, facend solo assottigliare gli occhi del loro professore.

 

"Spiega."

 

Shouto si contorse nel tentativo di fuggire e, quando riuscì solo a annodarsi di più, decise di usare il fuoco per bruciare l'arma. Le fiamme si spensero all'istante e Shouto si sentì frustrato quando vide gli occhi rossi dall'angolo della sua visione.

 

"Touya-nii è scomparso anni fa e Shouto è stato costretto a tornare a casa, ma a quanto pare qualcosa di veramente brutto è successo a Touya e lo abbiamo visto al campo estivo quando ha rapito Kacchan, ma in realtà non stava cercando di fargli del male, stava cercando di assicurarsi che la League of Villains non avrebbe fatto del male a Shouto perché aveva sentito parlare della USJ e conosceva Hawks ed è per questo che Shouto ha fatto lo stage con Hawks in modo che potessero cercare Touya e lo hanno trovato e ora è con Hawks e dobbiamo andare a vederlo perché Shouto non lo vede da quando eravamo bambini e -"

 

"Fermati,” sospirò Aizawa, si massaggiò le tempie con una mano mentre elaborava la spiegazione sconnessa di Izuku. "Touya Todoroki è stato accusato del suo rapimento, giusto?"

 

Shouto lanciò all'eroe uno sguardo furioso e Katsuki emise un forte ringhio mentre Izuku face una smorfia. "Ma in realtà non l'ha fatto - voglio dire, l'ha fatto, ma era solo per proteggere Sho ed è sempre stato così gentile e ha insegnato a me e Kacchan come combattere e-"

 

"Fermati,” disse l'uomo, la voce sembrò ancora più stanca di quanto non lo avesse fatto pochi istanti fa. Chiuse gli occhi ancora una volta prima di lasciare cadere la sua arma di cattura e fissare lo sguardo su Shouto. "Io e te avremo una lunga discussione sul perché tuo fratello maggiore abbia pensato che fosse necessario rapirtiper proteggertiquando eri un bambino. Ma, per ora, voi tre potete continuare a spiegare mentre vi scorto all'agenzia di Hawks... e se trovo qualche ragione per credere che voi tre non siate sinceri o che siate in pericolo, non esiterò a trascinarvi qui. Capito?"

 

"Si, signore!"

 

"Va beh."

 

"Forza," disse Shouto con impazienza, allungando la mano per afferrare il polso di Katsuki con la sinistra e quello di Izuku con la destra e tirandoli verso il cancello anteriore. "Touya."

 

"Lo sappiamo, metà e metà,” ringhiò piano Katsuki.

 

"Scusi, sensei!" Izuku gridò. "Non vuole essere scortese! Lui è solo... è eccitato! Non vede Touya da anni... Beh, l'ha visto al campo estivo, ma è stato davvero veloce e Touya ha cercato di spararci contro - aspetta, non in quel senso! Ha fatto in modo che non ci avrebbe colpito! Ha solo, stava cercando di aiutare... Penso. Voglio dire, Hawks ha detto che stava cercando di aiutare quindi-"

 

"Nerd, stai zitto! Ehi, Sho, smettila di tirare! Ti stiamo seguendo tutti e il treno non arriva prima di dieci minuti! Anche se strisciamo per terra, non lo perderemo." Shouto aggrottò le sopracciglia ma diminuì leggermente il passo, non tirando più i suoi amici. Katsuki alzò gli occhi al cielo e girò il braccio per staccarsi dalla presa di Shouto, ma prima che la mano di Shouto cadesse completamente, intrecciò le dita con le sue e diede loro una stretta. Izuku premette contro l'altro lato e gli strinse il braccio. Il cuore di Shouto iniziò a battere freneticamente nel suo petto e le parole degli Hawks iniziarono a risuonare nelle sue orecchie. Sembra che tu abbia una cotta.

 

Questo... non era quello a cui avrebbe dovuto pensare in questo momento. A chi importava che potesse avere una cotta per i suoi due migliori amici? Touya era lontano dalla League. Era con Hawks. Stava aspettando Shouto.

 

Cosa c'era di più importante?

 

"Ehi, non dovresti chiamare tuo fratello?" chiese Katsuki mentre Izuku iniziava a raccontare la storia della vita di Shouto al loro insegnante. Shouto probabilmente avrebbe dovuto essere arrabbiato per questo, o almeno contribuire alla conversazione, ma non poteva dire che gli importasse davvero. Era meglio che doverlo raccontare lui stesso. "Vorrebbe saperlo, giusto?"

 

La mano di Shouto strinse quella di Katsuki al pensiero. Dovrebbe chiamare Natsuo. Dovrebbe fargli sapere di Touya ma... ma non voleva. Era egoista, abbastanza egoista da sapere che doveva sentirsi in colpa per voler tenere Touya per sé, almeno per ora, ma non lo fece.

 

Conosceva Touya meglio di Natsuo, comunque. Era sbagliato volere un po' di tempo da solo con lui?

 

Beh, con Katsuki, Izuku e Hawks, ovviamente.

 

E Aizawa, a quanto pare.

 

"Lo farò. Più tardi."

 

Le sopracciglia di Katsuki si alzarono ma non discusse. Probabilmente aveva capito cosa stava pensando Shouto. Di solito lo faceva quando si trattava di cose come questa.

 

"... e poi è arrivata la polizia e c'era Endeavor e..."

 

Shouto smise di ascoltare, non volendo rivivere la notte che Izuku stava descrivendo al loro insegnante. Doveva riconoscerglielo, sembrava sempre più addolorato mentre Izuku continuava con la sua spiegazione, ma non lo aveva fermato. Sentì la voce bassa di Katsuki intervenire in alcune occasioni, probabilmente per chiarire qualcosa o dire a Izuku che era un idiota, ma Shouto continuò a bloccarli. Invece, pensò a Touya nell'appartamento di Hawks. Cosa stava facendo? Stava bene? Come era riuscito a scappare dalla League? Come erano stati catturati? Sapeva che Hawks aveva in mente qualcosa. Era stato riservato negli ultimi giorni e aveva detto a Katsuki e Shouto di non venire in ufficio.

 

La testa di Shouto si inclinò di lato mentre il familiare suono del treno raggiungeva le sue orecchie. Fece un passo avanti per guardarlo arrivare, ma venne immediatamente tirato indietro sia da Katsuki che da Izuku. "Idiota,” Katsuki scattò. "Vuoi morire?"

 

"Shouto! Aspetta che si fermi!"

 

Shouto si spostò con ansia mentre il treno lentamente si fermava e si preparò a correre in avanti mentre le porte si aprivano, ma Aizawa lo fermò bloccandogli la strada. "Mi manderai un messaggio quando arriverai e di a Hawks di fare lo stesso. Mi aspetto che domani mattina torniate tutti e tre alla UA e non farete tardi alle lezioni. Se avete intenzione di tornare prima, contattatemi e vi incontrerò qui. Chiaro?"

 

"Sì."

 

"Si, signore!"

 

"Ok."

 

"Todoroki, parleremo di tutto quello che ho appreso domani durante l'addestramento. Andate."

 

Shouto non esitò a correre sul treno con Izuku e Katsuki. Vide i suoi amici scambiarsi uno sguardo mentre le porte si chiudevano e poi prese posto in uno dei sedili liberi. "Shouto? Stai bene?" Alla preoccupazione nella voce di Izuku, Shouto si voltò accigliato. Come avrebbe dovuto rispondere? Sentiva... talemente tante cose. Tante emozioni. Era felice perché poteva finalmente rivedere suo fratello. Terrorizzato perché lo avrebbe rivisto. Perché sapeva che qualcosa di orribile doveva essere successo a suo fratello ed è stata colpa sua. L'unico motivo per cui Touya era finito in quella posizione era perché stava cercando di allontanare Shouto dal padre. L'unico motivo per cui si era unito alla League of Villains era perché voleva aiutare Shouto. Tutto quello che aveva fatto quando era stato là era colpa di Shouto. 

 

E, se la polizia decidesse che Touya dovrebbe essere arrestato anche quello sarebbe colpa sua. Certo, se era con Hawks allora significava che andava tutto bene, giusto?

 

"Shouto? Io non, uh, non so a cosa stai pensando in questo momento, ma hai un aspetto davvero strano e non credo che qualunque cosa sia, sia una cosa buona. Allora, vuoi dirci cosa c'è che non va?"

 

"Idiota,” Katsuki mormorò mentre si gettava sul sedile libero accanto a Shouto. Incrociò le braccia sul petto e guardò il suo amico. "È preoccupato. Sai, non vede suo fratello da anni? L'ultima volta che l'ha visto ci ha sparato del fuoco? E prima di allora era stato portato via in manette? Per non parlare delle disgustose cicatrici. Ne ha passate tante negli ultimi anni e nessuno di noi sa un cazzo."

 

Shouto fissò il ragazzo accanto a lui. Come aveva fatto Katsuki a capire tutto quello, ma non capiva che lui e Kirishima erano amici?

 

"Ma Touya gli vuole bene,” ribatté Izuku. "Ha fatto tutto questo perché vuole che Shouto sia felice! E... Beh, la cosa del fuoco non è stata grandiosa, ma hai fatto di peggio ad entrambi nell'addestramento!"

 

"Oi!"

 

"Voglio dire, se Touya fosse arrabbiato con te allora non vorrebbe vederti, giusto? Voglio dire, Hawks non ti avrebbe mandato un messaggio chiedendoti di venire..."

 

Shouto pensava che fosse vero. A meno che Hawks non avesse preso in mano la situazione e avesse deciso di dire a Shouto di venire, nonostante Touya non lo volesse lì. Aveva detto che non era colpa di Shouto, ma Shouto sapeva già che non era vero. Touya aveva detto che voleva bene a Shouto quel giorno in cui gli aveva parlato al telefono, ma questo non significa che lo volesse là. Shouto non aveva mai dubitato che Touya lo amasse. Ma... ma non sapeva davvero cos'altro ci fosse oltre a quello.

 

I ragazzi non dissero un'altra parola mentre proseguivano il loro viaggio. Le spalle di Shouto erano tese e le sue mani serrate a pugni mentre diventava sempre più ansioso. Katsuki e Izuku si scambiarono un altro sguardo e poi entrambi si mossero. Katsuki gettò un braccio sulle spalle di Shouto e grugnì quando Shouto si fece sussultò sorpreso. Quegli occhi sorpresi si voltarono verso Izuku mentre il ragazzo più piccolo si raggomitolava contro il fianco di Shouto e intrecciava le loro dita.

 

Cosa... stava succedendo adesso?

 

Nonostante le circostanze confuse, Shouto si ritrovò a rilassarsi. Crollò all'indietro, appoggiando la schiena contro Katsuki mentre Izuku si stringeva ancora più al suo fianco. Ignorò gli sguardi che i tre ricevettero e decise di chiudere gli occhi e godersi il momento. Non c’era modo di sapere cosa sarebbe successo una volta raggiunta l'agenzia. Non aveva idea di come sarebbero andate le cose e di come si sarebbe sentito.

 

Si sentiva teso ogni volta che il treno si fermava, ma nessuno dei suoi amici lo faceva alzare e  quindi sapeva che non erano ancora arrivati. Tuttavia, non si rilassò completamente finché non iniziarono a muoversi ancora una volta.

 

"Questa è la nostra fermata,” disse Katsuki una quantità indeterminata di tempo dopo e Shouto abbassò la testa quando Katsuki ha rimosso il braccio e Izuku si è seduto. Quando finalmente il treno giunse a una fermata, entrambi si allungarono per afferrare Shouto e tirarlo su. Prese un respiro profondo mentre le porte si aprivano e uscirono nella stazione. "Smettila di temporeggiare. Hai cambiato idea o qualcosa del genere? Non vuoi più vederlo?"

 

"Possiamo tornare indietro se hai davvero cambiato idea... o se vuoi andare da solo, io e Kacchan possiamo stare di sotto."

 

"No," Shouto alla fine rispose, la parola uscì acuta e bassa. Prese un respiro profondo mentre i luminosi occhi azzurri di suo fratello gli balenavano nella mente. "Andiamo ora. Vediamo Touya. Andiamo."

 

Questo era tutto l'avvertimento che gli altri due ragazzi ricevettero prima che Shouto cominciasse a correre. Gli edifici gli sfrecciarono accanto mentre Shouto correva per le strade familiari che pattugliava con Hawks. Quando finalmente raggiunse le porte d'ingresso, non era sorpreso, ma molto irritato allo scoprire che erano chiuse a chiave. Continuò a tirare, pensando solo che Touya era appena dietro quelle porte e non poteva arrivare a lui. "Cazzo, fermati!" Katsuki scattò, allungando la mano per suonare il campanello mentre Izuku afferrava le mani di Shouto e le allontanava.

 

La porta si aprì e Shouto spinse da parte la persona che gli aveva aperto, correndo verso le scale per arrivare all'ultimo piano. Sentì Izuku scusarsi con l’aiutante che aveva spinto nella fretta, ma i passi martellanti lo avvisarono che i suoi amici erano vicini. Infine, Shouto raggiunse l'ultimo piano e non esitò a spalancare la porta all'appartamento di Hawks. Piume rosso brillante, incredibilmente appuntite, furono istantaneamente di fronte a lui, ma Shouto si abbassò mentre Katsuki ringhiò e Izuku urlò di sorpresa. "Merda!" Hawks sussultò e le piume gli ritornarono velocemente. "Non sai bussare?!"

 

Shouto non si preoccupò di guardare il suo mentore. Invece, i suoi occhi erano concentrati sull'uomo che era apparso fuori dal bagno. Shouto vide le cicatrici che coprivano la pelle pallida che ricordava e i vari piercing che sembravano tenere la pelle di suo fratello attaccata al suo corpo. Il suo cuore iniziò a battere e la gola gli bruciò mentre osservava il danno. Sapeva che era grava. L'aveva visto al campo estivo, ma non ci si era concentrato in quel momento. Ma ora...

 

"Ehi, Sho," disse dolcemente Touya, la sua voce roca in un modo che faceva capire a Shouto che probabilmente a suo fratello faceva maleparlare. Non era la voce che Shouto ricordava, ma il tono dolce, il modo in cui disse il nome di Shouto... quello lo ricordava.

 

"Touya." La parola a malapena sfuggì dalle labbra di Shouto prima che fosse avvolto tra le braccia di suo fratello. Si aggrappò a suo fratello, assaporando il calore che lo circondava. "Touya."

 

"Ciao, fratellino."

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Capitolo 41
*** Terza Parte: Capitolo Dieci ***


Terza Parte: Capitolo Dieci

 

"Cos'è successo? Dov'eri? Come stai? Stai bene? Sei al sicuro ora? Possiamo-"

 

"Rallenta, fratellino,” rise Touya, il suono arrugginito per non essere stato usato molto negli ultimi anni. "Penso che tu abbia passato troppo tempo con broccoli." Touya rivolse la sua attenzione ai due ragazzi ancora in piedi sulla porta. "Avete intenzione di venirmi a salutare?"

 

"Mi hai rapito, stronzo,” grugnì Katsuki quando si avvicinò per mettere un braccio sulle spalle di Touya.

 

"Sono abbastanza sicuro di essermi già scusato per quello," disse Touya mentre le braccia di Shouto si stringevano intorno alla vita. Touya non poté fare a meno di sussultare, ma non tentò di allontanarsi da suo fratello. Poteva sopportare un po' di dolore se significava che era di nuovo vicino a Shouto. "Anche se probabilmente dovrei scusarmi per l'incendio. Le tue braccia stanno bene, ragazzino?"

 

"St- stanno bene, Touya-nii!" Izuku il sorriso di Izuku tremolò alla domanda e Katsuki gemette rumorosamente.

 

"Non piangere, idiota!"

 

"Non posso farci niente!"

 

Touya represse un sorriso e alzò gli occhi verso il pollo troppo cresciuto che si aggirava ad un braccio di distanza, fissando Izuku con gli occhi spalancati. "È tutto normale," sospirò Touya, annuendo la sua testa verso l'adolescente dai capelli verdi. "Sua madre è ugale."

 

"Mamma!" sussultò Izuku, tirando fuori il suo telefono. "Devo dirglielo"

 

"Oi! Dai a Sho un po' di tempo con Crispy prima di coinvolgere le nostre mamme!"

 

"Crispy?" ringhiò Touya, assotigliando gli occhi. Il biondo alzò appena le spalle in risposta.

 

"A me chiama Metà e Metà,” Shouto mormorò nella spalla di Touya e le sopracciglia di Touya si alzarono ancora di più. Si ricordò vagamente di aver sentito il moccioso dire qualcosa del genere il giorno in cui ‘fuggì’ dalla League, ma non si era veramente registrato fino ad ora. Prima che potesse commentare le abilità di dare soprannomi di Katsuki, Shouto continuò. "Touya, dove sei stato? Cos'è successo?"

 

Touya fece una smorfia e incontrò gli occhi di Hawks oltre spalla di Shouto. L'ultima cosa che voleva dire a Shouto era la verità, ma se qualcuno se la meritava, era suo fratello minore. "Sediamoci,” sospirò Touya dopo che Hawks alzò ancora una volta le spalle. Il pollo non era stato di alcun aiuto.

 

Katsuki e Hawks si sedettero ai lati opposti del divano, entrambi sembravano divertiti quando Shouto si rifiutò di abbassare le braccia e Touya dovette sedersi sul divano con suo fratello ancora attaccato a lui. Izuku stava ancora piangendo leggermente e si sedette sul pavimento di fronte a Katsuki. Touya guardò il ragazzo perplesso mentre tirava giù Shouto per sedersi accanto a lui. Shouto immediatamente si raggomitolò sul divano, appoggiato al fianco di Touya e con la testa sul suo petto, proprio come faceva quando erano bambini. "Ragazzino, lo sai che c'è un altro posto, vero?"

 

Katsuki ridacchiò. "Fa sempre così. Sta bene."

 

"Sto bene!" confermò Izuku, appoggiandosi all'indietro così le gambe di Katsuki erano il suo schienale.

 

Touya alzò gli occhi al cielo e guardò suo fratello. Non c'era alcun segno che Shouto si sarebbe mosso nell’immediato futuro e Touya aveva la sensazione che questa conversazione lo avrebbe solo sconvolto di più. Shouto era ovviamente cresciuto da quando si erano separati, in realtà, stava cominciando a far sentire il petto di Touya come se stesse per crollare da quanto pesante era, ma sperava di conoscere ancora suo fratello abbastanza bene da sapere cosa stava pensando. Almeno un po'. Non c'era alcuna garanzia che il suo tempo con Endeavor non lo avesse influenzato più di quanto pensasse Touya.

 

"Ehi, Aizawa ha detto che devi mandargli un messaggio per dirgli che siamo qui,” disse improvvisamente Katsuki, fissando gli occhi su Hawks.

 

"Oh? Aizawa vuole parlare con me? Che cosa inaspettata! Di solito mi ignora ogni volta che cerco di parlare con lui..." L’uccellino cinguettò mentre tirava fuori il suo telefono.

 

"Un po' troppo eccitato direi," Touya mormorò per l'evidente emozione che l'uccello provava per essere in grado di parlare con l'insegnante di Shouto.

 

Hawks gli mostrò un sorriso. "Non c'è ragione di essere geloso, Hot Stuff! Sai che sei il mio solo e unico!"

 

Touya alzò un sopracciglio, ma non potè fare a meno di dare un piccolo sorriso in cambio a come Katsuki finse di vomitare e Izuku ridacchiò. Shouto girò leggermente la testa per scrutare l'eroe incredulo. Touya non lo biasimò. Non era sicuro perché Keigo continuasse a flirtare con lui quando era chiaro che non era la stessa persona che era prima.

 

Mettiamola in questo modo - quando finalmente avrebbe rivisto Mitsuki, sicuramente lei non gli avrebbe chiesto di fare da modello.

 

"Ignorando tutto quello," mormorò Touya e finse di non vedere il lampo di dolore che attraversava la faccia di Keigo. "Ragazzino, non so davvero da dove cominciare. Non è una bella storia."

 

"Non importa,” mormorò Shouto mentre premeva ancora contro il petto di Touya. Touya sussultò mentre i suoi punti tirarono ma strinse il braccio intorno al fratello.

 

Touya prese un respiro e iniziò. Raccontò ai ragazzi di essersi svegliato e reso conto che Shouto era con Endeavor. Dell'ospedale in cui era e del suo tentativo di fuga. Del fuoco. Di come non fosse sicuro di quanto tempo fosse stato lì e poi della stanza in cui era rinchiuso. Del suo ‘terapeuta’. Quello in cui stavano tentando di trasformarlo. Di Fuyumi. 

 

A Touya non sfuggì il modo in cui Shouto si innervosì a sentire il nome di sua sorella, né il modo in cui Izuku guardò suo fratello preoccupato. Katsuki e Keigo si scambiarono uno sguardo che gli disse più di entrambe le cose. Fece una nota mentale di parlare con Shouto di Fuyumi e vedere cosa aveva fatto esattamente negli ultimi anni. Aveva amato sua sorella quando erano bambini, ma non era sicuro di cosa provasse per lei ora.

 

Quella era una bugia.

 

Voleva rinchiudere Fuyumi nella stessa stanza in cui aveva trascorso anni e guardare mentre andava lentamente fuori di testa.

 

Allora lui avrebbe potuto perdonarla.

 

Forse.

 

Ma quello che Shouto provava per sua sorella, dipendeva interamente da lui.

 

Continuò oltre e raccontò di aver sentito parlare del USJ e della sua proposta. Di guardare il festival sportivo. Poi raccontò loro la sua missione e la successiva reazione.

 

"Tu... hai bruciato l'edificio. Con tutti dentro."

 

Touya fissò gli occhi su Izuku e lasciò che un sorriso folle gli attraversasse la faccia. "Puoi biasimarmi?"

 

"È che... uh..."

 

"No,” Katsuki ringhiò mentre scatenava una moltitudine di esplosioni.

 

"Kacchan!"

 

"Me ne sono occupato io", Hawks interruppe velocemente, accigliato mentre guardava Shouto che doveva ancora dire qualcosa.

 

"Come si fa a prendersi cura di qualcosa di simile?! Voglio dire, so che erano cattive persone, ma -"

 

"Non m'importa", Shouto interruppe Izuku ferocemente, spingendosi su e fissando il suo amico. Izuku fece un versetto acuto e si rivolse a Katsuki con gli occhi spalancati, ma la minaccia bionda alzò appena le spalle. "Se avessi saputo dov'era, l'avrei bruciato io stesso."

 

Beh, allora. "Preferirei di no," disse Touya con leggerezza forzata mentre toccava la spalla a suo fratello. "Lascia il lavoro sporco a me, va bene? Concentrati su tutta la storia dell'eroe."

 

Le sopracciglia di Shouto si accigliarono ma Touya continuò, raccontando loro della League. "Conoscete il resto. Dopo che All Might ha sconfitto All for One, non c'era motivo per me di continuare. La League si separò per trovare nuovi membri. Quando ho scoperto che dovevamo incontrarci di nuovo, ho avvisato Hawks e lui ha organizzato un raid. E questo è quanto."

 

"Beh, c'è tutta la faccenda dell'arresto,” Keigo si intromesse con un sorriso beffardo. "Ma ho... convinto il consiglio degli eroi a dire che lavorava sotto copertura. Fintanto che non ci saranno altri casi di ‘vigilantismo’, Touya è libero di vivere la sua vita. Per lo più. Cioè, c'è una specie di periodo di prova, ma non è niente di che."

 

"E come ci sei riuscito?" chiese Katsuki. Che era una buona domanda, considerando che Touya aveva distrutto una delle loro strutture e ucciso un numero sconosciuto di loro membri.

 

"Diciamo solo che avevo alcune informazioni che non volevano che diventassero pubbliche e abbiamo fatto un accordo," Hawks rispose innocentemente. "Non c'è bisogno di sapere altro. Per ora."

 

Un brivido corse lungo la spina dorsale di Touya al bagliore maniacale che vide negli occhi dell'altro uomo. Izuku fece un altro squittio mentre Katsuki ridacchiò umilmente e Shouto inclinò la testa. Sembrava che Touya avesse qualche domanda da fare all'uccellino dopo che i bambini se ne fossero andati. Aveva bisogno di sapere esattamente cos'aveva l'uomo sul consiglio per spaventarli tanto.

 

Chissà cosa potrebbero farci con quell'informazione.

 

Un forte gorgoglio interruppe il pianificare di Touya e tutti lentamente girarono gli occhi verso il gamberetto dai capelli verdi. La pelle di Izuku si spostò lentamente verso un rosso brillante che ricordava a Touya del Natale. "Non ho cenato prima di partire? In realtà, io e Kacchan stavamo cucinando e ce ne siamo andati, quindi spero che qualcuno abbia capito che il cibo stava cuocendo prima che bruciasse o prendesse fuoco o altro. Oh, Kacchan, e se avessimo bruciato i dormitori?! Oh, Aizawa-sensei sarebbe così arrabbiato e verremo espulsi e poi dovremo-"

 

"Woah, ragazzino! Sono sicuro che qualcuno se n’è accorto prima che prendesse fuoco... O se no, ne avete passate abbastanza che sono certo almenouno di voi sa come spegnerlo." Hawks aveva un sorriso divertito sulla faccia mentre si spingeva giù dal divano. "Sono sicuro di avere qualcosa da mangiare..."

 

Touya sospirò e seguì il pollo troppo cresciuto. "Cosa mangi esattamente?" chiese con stupore visto che ogni mobile aveva gli scaffali vuoti e il frigorifero era pieno di vecchi contenitori da asporto e del latte scaduto almeno un mese prima.  

 

"Ordinerò d’asporto."

 

"Domani andiamo a fare la spesa," sospirò Touya. "Morirai di infarto entro un anno se continuerai a vivere di quella merda."

 

"Hot Stuff, allora te ne importa!"

 

"Non voglio che insegni ai bambini le tue cattive abitudini," ribatté Touya mentre sfogliava i menu da asporto che Hawks aveva sul bancone. "Perché sono tutti posti per il pollo fritto?"

 

"Uh... perché esiste altro?"

 

"Idiota."

 

Hawks mise il broncio mentre Touya gli porgeva un menù e indicava i piatti che non sembravano troppomalsani. Non era come se Touya avesse i soldi per pagarli. Hawks alzò gli occhi al cielo e tirò fuori il suo telefono per fare la chiamata mentre Touya usciva dalla cucina per ricongiungersi ai bambini. Appena entrò nella stanza, si fermò a guardare davanti a sé. Shouto si era spostato per sedersi sul cuscino centrale del divano e Izuku aveva preso il posto di Hawks. I tre ragazzi erano raggomitolati insieme, Shouto appoggiato alla spalla di Katsuki e Izuku raggomitolato al fianco di suo fratello. Il braccio di Katsuki era intorno al retro del divano e gli occhi di Touya si sono allargarono quando vide che il ragazzo biondo stava facendo scorrere le dita tra i capelli di Izuku.

 

"Ok, il cibo dovrebbe arrivare tra-"

 

Touya afferrò il braccio di Keigo e lo tirò indietro, portandoli entrambi in cucina. "Cosa stai facendo?" Chiese Hawks poco prima che Touya sbattesse la mano sulla bocca dell'altro uomo. Hawks sollevò le sopracciglia in sorpresa quando Touya gli sibilò di rimanere in silenzio. L'eroe cercò di dire qualcosa, ma Touya non riuscì a capire le parole ovattate.

 

"Cosa? No, stai zitto,” sibilò Touya mentre faceva un passo indietro per poter scrutare il soggiorno. Hawks aggrottò la fronte e fece un passo avanti, portandolo vicino, molto, molto vicino, al corpo di Touya. I suoi occhi dorati guardarono nel soggiorno e Touya sentì il sorriso spuntare sotto il palmo.

 

Hawks alzò la mano e afferrò delicatamente il polso di Touya per allontanarlo dalla sua bocca. Touya strinse gli occhi minacciosamente, ma permise a Hawks di spostarla. "Sai," sussurrò Keigo, appoggiandosi ancora più vicino a Touya mentre i suoi occhi tremolavano verso il soggiorno ancora una volta. Il respiro di Touya si impigliò nella sua gola mentre il respiro di Keigo gli sfiorava la pelle. Non erano così vicini da... da quella notte di tanti anni fa. "Shouto è venuto da me un paio di settimane fa e mi ha chiesto perché continuava a pensare cosesu Bakugou e il verdino. Ha anche detto qualcosa circa il suo cuore che batteva e il sentire molto caldo..."

 

Nonostante il fatto che Touya stesse sperimentando quegli stessi sintomi al momento non gli impedì di scoppiare a ridere. Merda, suo fratello era tanto lento come sempre. "Touya?"

 

"Sta bene!" Gridò Hawks, le sue spalle tremavano mentre rideva. "È solo... era uno scherzo! Uno divertente!" Touya rise un po' di più al commento e la testa di Keigo si abbassò così la sua fronte era appoggiata sulla spalla di Touya mentre rideva.

 

"Che cazzo state facendo?"

 

"Linguaggio!" Touya scattò istintivamente, cosa che fece ridere di più Hawks.

 

"Merda, sei proprio una mamma."

 

"Ovviamente non hai conosciuto sua madre," mormorò Touya, la sua risata si spense al commento. Hawks alzò la testa, le sopracciglia aggrotate, e aprì la bocca per rispondere, ma un forte martellamento sulla porta aveva li fece saltare fuori dalla cucina. "Non può essere il cibo..."

 

"Non può essere," Hawks rispose con una grande piuma in mano mentre i suoi occhi erano fissi sulla porta. "Uno dei miei aiutanti li incontra alla porta e porta su il cibo."

 

"Idiota."

 

Keigo gli fece una smorfia ma si mosse verso la porta con la sua piuma pronta. Touya si spostò leggermente in modo da poter essere davanti ai tre adolescenti. Tutti e tre gli lanciarono sguardi irritati, ma Touya non si mosse. Potevano essere studenti eroi e li aveva visti tutti combattere, ma questo non significava che chiunque fosse non avrebbe dovuto passare prima su lui.

 

"Che cazzo ci fai qui, vecchio?"

 

Il fuoco ruggirò mentre Endeavor aggirò Hawks ed entrò nell'appartamento. Izuku gridò il suo nome mentre Shouto correva in avanti per mettersi tra di loro, solo per essere tirato indietro da Katsuki. "Devi essere portato a Tartarus per crimini contro-"

 

"In realtà, tutte le accuse sono state ritirate in quante Touya stava lavorando con la Commissione sotto copertura,” Hawks commentò, non facendo cadere la piuma dalla sua posizione minacciosa, anche se stava iniziando a fumare. "Che sono sicuro tu sappia, considerando che sei stato tu a portarlo alla Commissione."

 

Gli occhi di Endeavor lampeggiavano mentre le sue fiamme crescevano e la piuma bruciava nella mano di Hawks. Touya ringhiò mentre il suo... amico... sussultò. "La commissione ha commesso un errore."

 

"Davvero?" Hawks chiese leggermente. "Bene, allora suppongo che mi contatteranno presto per informarmi. Dopo tutto, Touya è sotto la mia protezione fino a nuovo avviso e la Commissione è consapevole che egli sarà residente qui."

 

Se Touya non fosse a un secondo dal bruciare l'intero edificio per assicurarsi che questo stronzo non scappasse, allora avrebbe messo in dubbio le sue parole. Non ricordava che qualcosa fosse stato detto su lui che rimaneva qui.

 

"Papà, vattene!" Shouto ringhiò mentre il ghiaccio lentamente cominciava a formarsi a terra e a risalire le pareti.

 

Gli occhi freddi di Endeavor si voltarono verso Shouto e Touya si spinse in avanti per afferrare il braccio di suo fratello per tirarlo dietro di lui. Shouto, tuttavia, aveva altri piani. Piantò i tacchi e si è rifiutato di muoversi. Accidenti, che diavolo stavano insegnando questo ragazzo alla UA? "Shouto. Ritorna alla UA immediatamente. Ne parleremo quando tornerete a casa questo fine settimana."

 

"No."

 

"Scusa?" Endeavor ruggì, le fiamme si alzarono e Hawks scattò indietro per colpire il muro come tentativo di schivare prima che l'uomo gli bruciasse le sue ali. Le fiamme di Touya aumentarono per contrastare quelle di suo padre e riuscirono a riportare l'attenzione dell'uomo su di lui. "Disgustoso."

 

"Lo stesso vale per te."

 

"Shouto! Ora!"

 

"Non vengo. Aizawa-sensei sa che sono qui e Hawks mi ha invitato. Se vuole che me ne vada, può dirmelo." Shouto girò leggermente la testa per guardare Keigo mentre riusciva ancora a controllare suo padre con la coda degli occhi. Hawks semplicemente sollevò un sopracciglio.

 

"Sei il benvenuto qui ogni volta che vuoi," rispose l'uomo, "inoltre, non è solo una mia decisione. Touya anche vive qui."

 

Di nuovo con il vivere qui.

 

"Sei una delusione."

 

Non era chiaro a chi fossero dirette le parole. Avrebbe potuto essere Touya, che era sempre stata una delusione. Avrebbe potuto essere Shouto su cui suo padre aveva sempre appoggiato tutti i suoi sogni e lo aveva sfacciatamente sfidato. O potrebbe essere stato Hawks, l'eroe numero due che stava aiutando un villain.

 

Touya non lo sapeva.

 

E non gli importava.

 

Endeavor uscì dall'appartamento con un altro sollevarsi di fiamme che fece schivare tutti, tranne Shouto e Touya. Touya contrattaccò con le proprie fiamme mentre Shouto formò un muro di ghiaccio.

 

"Beh, è stato anti-climatico,” commentò Katsuki mentre il gruppo continuava a fissare la porta chiusa.

 

"Non credo che finirà così, Kacchan,” mormorò Izuku. "Non voleva combattere contro tutti noi qui, probabilmente perché è l'agenzia di Hawks e tutti i suoi aiutanti sono al piano di sotto e ci sono troppe persone che potrebbero commentare e il suo punteggio crollerebbe… Il che significa che Touya-nii avrà probabilmente bisogno di stare qui dentro per un po', ma sembra che vada bene perché Hawks ha detto che vive qui adesso, quindi, aspetta, perché Touya-nii vive qui? Significa che va bene se veniamo più spesso? Voglio dire, Kacchan e Sho lavorano qui, quindi saranno qui comunque, ma io no e voglio vederlo e so che anche mia madre e zia Mitsuki vogliono e Natsuo e Sho, tu non hai chiamato Natsuo! Sarà così arrabbiato con te! Dovresti chiamarlo... ma è un po' tardi e non ha detto qualcosa su un test o qualcosa del genere? Immagino che dovremmo aspettare, ma probabilmente si arrabbierebbe con noi se noi-"

 

"Si ferma mai per respirare?" Chiese Keigo meravigliato mentre si avvicinava a Touya e gli prendeva leggermente la sua mano.

 

"No,” gli altri membri nella stanza risposero all'istante mentre Izuku abbassava la testa per nascondere il rossore sulla sua faccia.

 

"Scusate!"

 

"Ha ragione, sai," mormorò Keigo mentre Katsuki afferrava Izuku e Shouto tentava di separare i suoi amici. "Non lascerà perdere. Ho dei piani, ma non sarà facile."

 

"Lo so,” rispose, stringendo la mano di Keigo mentre guardava con affetto i tre adolescenti. "Ma ne vale la pena."

 

 

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Capitolo 42
*** Epilogo ***


Epilogo

 

Touya non potè fare a meno di sentirsi un po’ a disagio quando si sedette al grande tavolo. Erano passati due mesi dall'arresto della League of Villains e questa era la prima volta che Touya aveva lasciato l'agenzia. Avere intorno così tante persone era snervante quando sapeva che tutti si aspettavano che fosse qualcuno che non era più.

 

Non sembrava che a loro importasse tanto quanto pensava.

 

Keigo rideva rumorosamente dalla sedia accanto a lui mentre prendeva in giro Natsuo per una cotta che suo fratello aveva inavvertitamente ammesso di avere. Mitsuki si affrettò a unirsi e Touya sorrise mentre il volto di suo fratello cominciava ad assomigliare a un pomodoro. Masaru scosse la testa accanto a sua moglie. Inko doveva ancora notare il trambusto dall'altra parte del tavolo mentre fissava suo figlio. Izuku agitava la mano destra freneticamente, la sua faccia rossa come quella di Natsuo, mentre cercava di spiegare perché la sua mano sinistra era tenuta stretta da Shouto e Katsuki avevano un braccio intorno alle spalle. Shouto guardò con lo sguardo assente il tumulto mentre Katsuki sorrideva soddisfatto.

 

"Beh, dovrai portarla la prossima settimana," Mitsuki alla fine dichiarò a voce alta, sbattendo le mani sul tavolo e attirando l'attenzione di tutti verso di lei - qualcosa per cui Izuku sembrò estremamente grato. "O, sai, quando troveri le palle per dirle qualcosa."

 

"Mitsuki!"

 

"Sì, sì," rispose la donna, agitando la mano in modo sprezzante mentre fissava i suoi occhi rossi su Touya. "Sono felice di vederti in giro. Sei finalmente uscito dagli arresti domiciliari?" Rivolto lo sguardo su Hawks che si è irrigidito sulla sua sedia. Mitsuki aveva reso perfettamente chiaro a tutti come si sentiva quando avevano deciso che Touya doveva rimanere all'interno dell'agenzia per il mese scorso. Hawks era stato il destinatario della maggior parte della sua ira.

 

Touya sperava di poterla liberare contro Endeavor.

 

Hawks diceva di aspettare che l'uomo facesse la sua mossa prima di usarla contro di lui.

 

"Comunque, sai che puoi riavere il tuo lavoro quando vuoi, giusto? Nessuno dei nostri fotografi è bravo quanto te e ora hai tutta questa... roba emo. Possiamo sfruttarla," Mitsuki lo informò, un luccichio negli occhi che fece sedere dritto perfino Touya. Era stato tenuto in una stanza chiusa a chiave per anni, era stato membro della League of Villains, e aveva affrontato suo padre in più di un'occasione, ma Bakugou Mitsuki era terrificante.

 

Era un tratto che suo figlio condivideva.

 

Ovviamente, Touya lo conosceva da quando aveva cinque anni e gli aveva bendato le gambe quando era caduto da un tronco quando aveva sette anni, quindi l'effetto era un po' perso su di lui.

 

"Non lo so," rispose Touya dopo una lunga pausa che lasciò tutti a guardarsi in confusione. "Non ho... sono passati anni. Forse dopo che avrò avuto la possibilità di sistemarmi un po'.” Stava avendo alcuni problemi a controllare il suo temperamento. La maggior parte degli aiutanti di Keigo lo evitavano il più possibile. Aizawa si rifiutò di lasciare che i ragazzi venissero da soli dopo che un episodio portò Izuku a doversi tagliare i capelli bruciati.

 

Era fortunato che Izuku era veloce.

 

Touya non aveva discusso con l'ordine. Era stato terrorizzato al pensiero che avrebbe potuto effettivamente ferire uno dei ragazzi.

 

Quello era stato l'inizio delle sue visite da Recovery Girl e dei suoi incontri settimanali con Nezu.

 

"Beh, quando sarai pronto, ci sarà un posto che ti aspetta," Mitsuki dichiarò con fermezza. "E credo che aspetterò fino ad allora per riscuotere le mie vincite."

 

"Vincite?" Chiese Keigo. Inclinò la testa curiosamente e afferrò la mano di Touya. "Per cosa?"

 

Touya si appoggiò alla sua sedia e giocosamente guardò suo fratello. "Ho pensato che mio fratello sarebbe stato abbastanza intelligente da non essere coinvolto con il moccioso e capire invece che Broccoli era una scelta molto megliore. Naturalmente, Inko pensava che sia Shouto che Katsuki fossero troppo scatenati per suo figlio e che sarebbe finito per uscire con una bella ragazza." Inko arrossisì e iniziò a blaterare scuse quando Katsuki assotigliò gli occhi. "Masaru pensava che sarebbero stati Katsuki e Izuku. Mitsuki ha scommesso che tutti e tre si sarebbero piaciuti a vicenda. Tutti abbiamo pensato che fosse una scommessa idiota quind abbiamo acconsentito per fare soldi facili."

 

"Avete davvero scommesso su di noi?" Sussurrò Izuku.

 

"Perdenti."

 

"Perché dovrei essere più intelligente se non esco con Katsuki?"

 

"Non importa," Touya sorrise mentre Natsuo rideva rumorosamente dall'altra parte del tavolo. "Non devi aspettare per i soldi. Keigo pagherà."

 

"Oh, davvero?"

 

"Per cos'altro spenderesti i tuoi soldi?"

 

Keigo sospirò forte ma tirò fuori il portafoglio, che Mitsuki afferrò felicemente. Touya rise quando Keigo fece un suono sorpreso e si tuffò attraverso il tavolo per provare a fermarla. Mitsuki rise mentre teneva il portafoglio fuori dalla sua portata e Natsuo si attaccò alla vita di Keigo, tenendolo a terra. "Touya!" Hawks trillò, ridendo forte. "Aiutami!"

 

"Sei da solo, uccellino," rise Touya. "Non sono abbastanza ubriaco per farmi coinvolgere."

 

Touya rise mentre i tre caddero in un mucchio sul pavimento, Inko si alzò ad agitarsi intorno a loro solo pochi secondi dopo. Se avesse deciso di non dire a Hawks dell'incontro di Shigaraki, non sarebbe seduto qui ora. Si sarebbe perso tutto questo.

 

Aveva preso la decisione giusta.

 

Per ora.

 

 

 

 

 

____ 

N/A: Fin! È stato un lungo viaggio! Ringrazio sandersonsister per avermi permesso di tradurre questa bellissima storia e spero che vi sia piaciuta leggerla tanto quanto a me è piaciuto tradurla!

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