Our deepest emotions

di Angie_Dreyar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sintonia ***
Capitolo 2: *** Pista di ghiaccio ***
Capitolo 3: *** L'idea di Juvia ***
Capitolo 4: *** Il concerto ***
Capitolo 5: *** Gelosia ***
Capitolo 6: *** L'idea di Fried ***
Capitolo 7: *** Una brutta sorpresa ***
Capitolo 8: *** Notte di pioggia ***
Capitolo 9: *** Rivelazione ***
Capitolo 10: *** La verità ***



Capitolo 1
*** Sintonia ***


 

Nota: La storia parte dalla sera del 413esimo anniversario di Gray e Juvia con qualche differenza. La ragazza infatti non ha avuto modo di scoprire perchè Gray era così di cattivo umore e non ha parlato nè con Lyon nè con Erza.

**********
 

Sintonia

La ragazza non sapeva da quanto tempo era lì sotto la neve, le sue mani ormai erano insensibili e i suoi capelli completamente umidi a causa dei fiocchi di neve che si poggiavano sopra, le labbra viola tremanti e gli occhi gonfi. Si chiese perché si fosse resa così patetica e perché avesse sperato che quel giorno sarebbe stato diverso dagli altri. Forse doveva soltanto seguire i consigli di Gajeel e dei suoi compagni di gilda, smetterla di correre dietro a Gray, smetterla di dannarsi per un amore che non sarebbe mai stato corrisposto, dimenticare il mago del ghiaccio. Juvia però sapeva che non era quello che voleva fare e che anche se avesse voluto dimenticarlo non ci sarebbe comunque riuscita. Soprattutto, Juvia non voleva dimenticarlo. Non importava come veniva trattata da lui, non importava se non ricambiava i suoi sentimenti, lei voleva stargli accanto, solo vederlo felice le scaldava il cuore. Sentì dei passi avvicinarsi e qualcuno fermarsi davanti a lei, alzò lo sguardo confusa chiedendosi chi potesse interessarsi a lei e vide che era solo un compagno di gilda.

-Ti prenderai un raffreddore a stare qua fuori- le disse gentilmente Fried. Lei abbassò lo sguardo sentendosi davvero patetica a stare lì ferma a piangere sotto la neve.
-Juvia…sta bene- disse con voce tremante a causa del freddo. Non voleva parlare con nessuno in quel momento, soprattutto non voleva di nuovo sentirsi dire che doveva smetterla di struggersi per Gray. Nessuno riusciva veramente a capire quanto intensi fossero i suoi sentimenti. Sentì qualcosa sulle spalle e alzò lo sguardo confusa notando che Fried le aveva poggiato una sciarpa sulle spalle e le si era seduto a fianco. Si voltò verso di lui che le sorrideva gentile.
-Juvia ringrazia Fried per la sciarpa, ma Juvia sta bene- disse quindi battendo i denti.

-La neve è bella, ma sarebbe sicuro più bello osservarla davanti a una tazza di cioccolata calda, non credi?- le chiese lui. Juvia non aveva molta voglia di alzarsi da lì, però Fried era stato gentile, perciò annuì e si alzò sentendo le gambe insensibili dal freddo e barcollando si poggiò al ragazzo che la tenne subito su.
-Riesci a camminare?- le chiese.
-S…sì. Juvia è solo un po’ intorpidita dal freddo- ammise lei a quel punto. Fried passò una mano su di lei disegnando una runa e improvvisamente la ragazza sentì un leggero tepore scaldarle il corpo. Sbatté le palpebre confusa e si ritrovò ancora una volta a ringraziare il ragazzo per la sua gentilezza sorridendo timidamente.

-Siamo compagni di gilda, ci preoccupiamo gli uni per gli altri- le disse lui e poi le fece cenno di seguirlo. Lei non si oppose e gli camminò a fianco in silenzio fino a che non raggiunsero una casa. Juvia alzò lo sguardo sorpresa rendendosi conto che Fried la stava invitando nella propria casa. Lo seguì e salì gli scalini davanti alla porta d’ingresso. Entrò subito dopo il ragazzo e si ritrovò in un salottino accogliente. In un angolo c’era il camino acceso con il fuoco scoppiettante all’interno, un grande divano e una poltrona accanto, con al centro un piccolo tavolino. Fried si tolse il cappotto e lo appese all’attaccapanni. Juvia seguì il suo esempio sentendosi leggermente a disagio, in fin dei conti non aveva mai parlato molto con lui. Fried però fu molto gentile, le diede un paio di pantofole e la fece accomodare sul divano, le preparò una cioccolata calda e gliela portò. La ragazza avvolse le mani attorno alla tazza sentendosi molto meglio ora che era al caldo e non sotto alla neve. Osservò da sotto le lunghe ciglia il mago seduto di fronte a lei, che beveva la sua cioccolata calda lentamente senza dirle una parola. In realtà alla ragazza andava bene così, non aveva realmente molta voglia di parlare. Nonostante ciò si sentiva un po’ in colpa, lui era stato così gentile senza alcun motivo, doveva almeno essere carina a sua volta.

-Questa casa è davvero bella- disse a quel punto. Fried alzò gli occhi su di lei e le sorrise.
-Ti ringrazio, in realtà l’ho ereditata da uno zio- le disse -Quando l’ho presa la prima volta era davvero terribile, ho dovuto farci un bel po’ di lavori per renderla vivibile e moderna- le spiegò. Juvia sorrise.
-Ti senti un po’ meglio qua dentro?- le chiese lui osservando poi il termometro appeso a un muro lì vicino. La ragazza annuì subito.
-Sì, Juvia sta molto bene. La cioccolata calda è buonissima e qua dentro la temperatura è ideale- gli disse sorridendogli. In effetti, non stava mentendo.
-Sono contento allora- disse Fried e poi la scrutò attentamente, lei si sentì studiare da quegli occhi blu e freddi, anche se in quel momento sembravano più calorosi e affettuosi del solito -Non voglio farmi gli affari tuoi, ma se hai qualche problema sappi che me ne puoi parlare- le disse a quel punto un po’ cauto, come se non volesse agitarla. Lei però non si sentì affatto agitata e poggiò la tazza ancora mezza piena sul tavolino sospirando rassegnata.

-Juvia è un po’ triste- ammise -Juvia aveva preparato una sciarpa per il 413esimo anniversario del giorno in cui si sono incontrati Gray-sama e Juvia, ma quando l’ha portata a Gray lui non l’ha accettata. Ha detto che era una data inutile e non c’era nulla da festeggiare e…e lui è un mago del ghiaccio, non se ne fa niente di una sciarpa- ammise rendendosi conto a ogni parola di quanto stupida era stata. Come le era venuto in mente di dire a Gray che festeggiava ogni giorno in cui si erano incontrati? E perché tra tutti i regali che avrebbe potuto fargli aveva deciso di prendergli una sciarpa? Era ovvio che non gli serviva dato che stava la maggior parte del tempo mezzo nudo. Le salirono di nuovo le lacrime agli occhi e abbassò la testa avvilita trattenendole. -È una cosa così stupida- mormorò.

-Non lo è- disse Fried subito e lei alzò lo sguardo un po’ confusa arrossendo leggermente per essersi lasciata andare a una rivelazione del genere, probabilmente a Fried non interessava nemmeno.
-Io penso sia una cosa carina- le disse lui -Gray non sa quello che si perde ed è stato piuttosto maleducato- le disse. Lei ripensò a quello che le aveva detto Gajeel.
-Juvia lo sa che dovrebbe smetterla di pensare a Gray-sama…lo so che pensi che sia patetica ad amarlo ancora, ma…Juvia non può…-
-Non sei patetica- ribatté Fried -Non lo sei affatto e chiunque pensi che devi smettere di amarlo non capisce la forza dei tuoi sentimenti- era talmente serio che la ragazza lo osservò per un attimo confusa, sentendosi però in qualche modo capita. Chiunque parlava con lei le diceva di lasciar perdere, che non valeva il suo tempo, che doveva dimenticarlo.
-Oh, ma tutti dicono a Juvia che dovrebbe dimenticarlo…forse…forse è la cosa giusta da fare- mormorò pur sentendo una stretta al petto. Non sarebbe mai riuscita a dimenticarlo.
-Vuoi dimenticarlo?- le chiese il ragazzo dolcemente, lei scosse subito la testa.

-No. Juvia non vuole dimenticare Gray-sama. Lui è il sole di Juvia, è colui che l’ha portata fuori da Phantom Lord, le ha dato la speranza e una nuova vita. Prima di incontrarlo Juvia non aveva mai visto il sole, viveva sotto la pioggia costantemente. Juvia non potrà mai dimenticare Gray-sama e non lo vuole- disse convinta a quel punto. Si aspettava che adesso il ragazzo le dicesse che era esagerata, che non si poteva essere così stupidi da amare così una persona che chiaramente non ricambiava i suoi sentimenti, che doveva farsene una ragione e che il mare era pieno di pesci. Al contrario però Fried le sorrise.
-Allora non dimenticarlo- le disse semplicemente. Lei lo fissò un po’ confusa, sembrava quasi che quel ragazzo la capisse davvero. Lo osservò mentre si portava la tazza alle labbra e soffiava sopra prima di bere. Juvia posò lo sguardo sul tavolino e prese di nuovo la propria tazza ricominciando a bere silenziosamente.

-Sembra che Fried capisca Juvia- disse a quel punto. Lui le sorrise.
-Forse hai ragione- le disse. Lei corrugò la fronte.
-Fried è innamorato di qualcuno?- chiese a quel punto e lo vide arrossire.
-N…no…io- balbettò lui e lei ridacchiò a vederlo così impacciato.
-Fried è stato così gentile con Juvia che adesso lei vuole ricambiare la gentilezza e ascoltare i suoi problemi, se Fried lo vuole- gli disse con un dolce sorriso osservando le guance del ragazzo farsi rosse e i suoi occhi farsi affettuosi.
-C’è una persona che amo profondamente- ammise lui -Anche per me è una specie di salvatore. Una volta vivevo in un posto terribile, pieno di regole e obblighi e senza alcun tipo di sentimenti. Era la mia famiglia, o perlomeno la mia famiglia di sangue- spiegò lui calmo come se stesse ricordando il periodo più brutto della sua vita. -Un giorno però ho incontrato questa persona e…- fece un sorriso -Si può dire che è la mia luce. Ero abituato a vivere nell’oscurità e vederla per la prima volta è stato…non posso nemmeno spiegarlo a parole. Ma mi ha salvato, mi ha portato via da quelle persone e mi ha fatto capire come si comporta una vera famiglia- raccontò. Juvia lo ascoltò attentamente mentre parlava e sorrise.

-È stato come un fulmine che ha illuminato la notte- gli disse e Fried sorrise.
-Sì- disse subito, poi si rese conto di ciò che aveva detto e arrossì visibilmente -No- si corresse quindi. Juvia ridacchiò.
-Si tratta di Laxus, no?- chiese e il ragazzo davanti a lui si fece paonazzo.
-N…no. Io stavo parlando di…una persona che…- balbettò, Juvia lo guardò con un sorrisino divertito.
-Juvia si scusa, non voleva mettere a disagio Fried. Juvia non lo dirà a nessuno- gli disse. A quel punto Fried sospirò e si arrese.
-Si nota così tanto?- chiese un po’ avvilito. Lei scosse la testa.
-No, l’ho capito quando hai cominciato a parlare- gli disse. Lui annuì e per un attimo i due rimasero in silenzio a finire le rispettive cioccolate calde. La ragazza si sentiva molto meglio adesso, come se finalmente riuscisse ad avere qualcuno che capisse sul serio i suoi sentimenti e che non le diceva come doveva sentirsi con Gray e cosa doveva fare. Quando finì la cioccolata calda la poggiò sul tavolino e osservò la neve fuori dalla gilda.
-Juvia ora deve tornare a casa, ma Juvia è stata contenta di aver passato il pomeriggio qua- gli disse sinceramente alzandosi. Fried si alzò a sua volta e la accompagnò alla porta. I due ragazzi si salutarono e lui le porse un ombrello in modo che potesse proteggersi dalla neve. Lei lo ringraziò e si avviò lungo la strada con un dolce sorriso sulle labbra sentendosi molto meglio.

 
***

Fried quella mattina era come tutte le giornate seduto a fianco a Laxus al bancone. Il Dragon Slayer stava parlando con Mirajane, anche se pareva come ogni giorno seccato. Il mago delle rune ascoltava la conversazione rendendosi conto di quanto la ragazza cercasse di tirare fuori le parole dal mago senza molto successo. Laxus non era certo una persona facile con cui interagire. A un certo punto sentì qualcuno avvicinarsi e si voltò verso Juvia che gli sorrise raggiante e gli porse l’ombrello.
-Buongiorno! Juvia voleva ritornare l’ombrello a Fried- gli disse e lui lo prese.
-Grazie, se ti serviva ancora potevi tenerlo- le disse gentilmente. Non sapeva nemmeno lui perché il pomeriggio precedente si era comportato in quel modo, ma vederla così triste e amareggiata gli aveva ricordato sé stesso e la ragazza era sempre così dolce con tutti che non si era sentito a lasciarla sotto la neve.
-Juvia vuole ricambiare il favore a Fried, Juvia può offrire qualcosa da bere?- chiese lei con un enorme sorriso. Fried fu abbastanza sorpreso a sentire quelle parole e si sentì gli occhi di Mirajane puntati addosso.
-Oh…certo- rispose quindi pensando fosse maleducato rifiutare e si alzò dalla sedia mentre la ragazza si avviava verso un tavolino in un angolo, lui la seguì e si sedette di fronte a lei. Si voltò notando che la barista lo stava davvero fissando e tenne a mente di spiegarle tutta la situazione dopo, prima che fraintendesse. Anche se era un po’ difficile fraintendere, Juvia era innamorata di Gray e tutti lo sapevano.

-Juvia è molto felice della chiacchierata di ieri, le ha risollevato il morale- disse la ragazza.
-Oh, mi fa piacere- le disse lui. -Ogni tanto fa bene sfogarsi- aggiunse poi.
-Juvia pensa lo stesso. Oh, Juvia pensava di andare a pattinare nel pomeriggio e si chiedeva se a Fried piacesse- disse poi. Il ragazzo annuì e sorrise.
-In effetti mi piace molto pattinare, non ci vado mai perché ai miei compagni non piace. Evergreen non è molto brava e Bickslow quando viene si diverte solo a infastidirmi- le spiegò.
-Oh, allora Juvia e Fried potrebbero andare assieme- disse la ragazza mentre gli occhi le si illuminavano -Così possono parlare ancora un po’- lui annuì. In fin dei conti quel pomeriggio non aveva altro da fare, oltre che chiudersi in casa e leggere, o seguire Laxus a fare qualunque cosa volesse fare. Perciò passare un paio di ore con la ragazza gli avrebbe sicuramente fatto bene. In quel momento arrivò Mirajane da loro osservandoli attentamente.

-Volete ordinare?- chiese loro.
-Sì, Juvia prenderà una cioccolata calda- disse lei subito.
-Anche per me- disse lui subito. Lei annuì e continuando a osservarli attentamente si allontanò. Fried pensò che seriamente avrebbe dovuto spiegarle cos’era successo il giorno precedente, prima che cominciasse a combinarli come coppia.

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Capitolo 2
*** Pista di ghiaccio ***


2-Pista di ghiaccio

La ragazza si sistemò i pattini ai piedi e osservò il ragazzo accanto a lei che stava facendo lo stesso nonostante si lamentasse del prezzo che avevano loro riservato. La maga non pensava che Fried potesse essere così pignolo e si ritrovò a ridacchiare divertita. Lui si voltò verso di lei confuso.
-Juvia non pensava che Fried fosse così lamentoso- lo prese in giro e il ragazzo arrossì leggermente.
-Non sono lamentoso- precisò -Ma quel prezzo è esorbitante e ce lo hanno alzato solo perché hanno visto che siamo maghi di Fairy Tail e ci hanno associato a Natsu e al suo vandalismo- fece alzandosi.
-Tsk. Dovrebbero imparare il rispetto per i maghi di una gilda- fece incrociando le braccia. La ragazza ridacchiò a vederlo così contrito nella sua espressione e si avviò verso la pista entrando, lui la seguì subito dopo e i due cominciarono a scivolare sul ghiaccio tranquilli.

-A Juvia piace venire qua perché le ricorda Gray- rivelò la maga e lui sorrise pensando che in fin dei conti anche a lui piacevano i temporali perché gli ricordavano Laxus.
-Non hai mai pensato a portarlo qua?- le chiese e lei annuì.
-Juvia glielo ha chiesto una volta, lui però non ha voluto assolutamente. Juvia pensava gli piacesse, in fin dei conti è un mago del ghiaccio- fece curvando e facendosi improvvisamente malinconica. Fried annuì silenzioso non sapendo bene cosa dirle. Immaginava però che la ragazza volesse solo parlare con qualcuno che non la giudicasse, perciò non la interruppe e lei continuò il discorso.
-Stamattina Juvia è andata da Gray-sama per scusarsi, lui però l’ha ignorata. Non ha nemmeno voluto aprire il regalo per il 414esimo anniversario- disse tristemente e prese un pacchettino dalla tasca rigirandoselo fra le mani. Fried lo osservò curioso.

-Cosa gli avevi preso?-.
-Juvia aveva preso…puoi prenderlo tu, forse piace anche a te. Juvia non ha nessun altro a cui darlo- gli disse e lui lo prese e lo scartò. Era una palla di vetro con in mezzo una pista di ghiaccio e due ragazzi che pattinavano mano nella mano sotto a una nevicata.
-È molto bello- le disse.
-Juvia sperava che potessero essere Gray-sama e Juvia a pattinare mano nella mano. Ma se vuoi puoi pensare che siano Fried e Laxus- gli disse con un sorrisetto divertito. Lui arrossì.
-Oh…ehm…sarebbe difficile da immaginare- ammise quindi con un lieve sorriso imbarazzato.
-Fried ha mai portato Laxus a pattinare?- gli chiese lei.
-No, non gliel’ho nemmeno mai proposto a dire il vero. Ma so già quale sarebbe la sua risposta- fece lui rigirandosi la palla di vetro fra le mani pensieroso e accennò un sorriso immaginando il ragazzo con un paio di pattini ai piedi. No, non sarebbe decisamente mai successo.

-Juvia pensa che Fried abbia qualche possibilità con Laxus. Voi due siete molto vicini- disse la ragazza con gli occhi luminosi e un sorriso enorme sul volto. Fried arrossì di nuovo.
-Siamo solo amici- le disse -Non avrei mai nessuna possibilità con lui, gli piacciono le ragazze. Ma non devi preoccuparti, a me basta stargli accanto- le disse sincero. Juvia annuì, naturalmente lo comprendeva.
-Bhe, Juvia pensa che un’amicizia possa trasformarsi più facilmente in amore. È evidente che lui ci tenga molto a te- gli disse. Fried fece le spallucce, ormai si era rassegnato e se n’era fatta una ragione. Non importava che l’amico non lo ricambiasse, gli bastava averlo accanto, poterlo supportare e vederlo felice. Anche se non con lui. Stava per aggiungere qualcosa ma vide Natsu, Lucy e Happy entrare nella pista e gemette, sperando che non facessero altri danni. I tre li videro e li salutarono sbracciandosi. Poco dopo Lucy li raggiunse facilmente.

-Ciao ragazzi, anche voi qua?- chiese.
-Sì, stavamo pattinando tranquilli. Natsu sta bene?- chiese Fried lanciando un’occhiata al Dragon Slayer, che si era ribaltato sui suoi stessi piedi e cercava di alzarsi inutilmente. Lucy voltò lo sguardo e ridacchiò.
-Ha voluto a tutti i costi venire. Non so perché si ostina a farlo, non è proprio bravo a pattinare- disse e i tre ragazzi si avvicinarono al povero mago col culo a terra. Quello alzò il volto su di loro e sorrise raggiante salutando Fried e Juvia per poi afferrare la mano di Lucy che voleva aiutarlo ad alzarsi. Questo però non funzionò e trascinò giù la ragazza con sé.
-Idiota!- sbottò Lucy e Natsu ridacchiò.
-Lu, sei caduta anche tu- fece divertito.
-Non sono caduta. Tu mi hai trascinato- ribatté lei un po’ rossa in volto. Fried e Juvia si lanciarono un’occhiata divertita e poi li aiutarono ad alzarsi. Natsu si appoggiò a Fried.

-Non sapevo pattinassi- gli disse, mentre cercava di spingerlo verso la ringhiera in modo che si appoggiasse a qualcosa che non fosse il suo corpo. Natsu però dopo due passi divenne verde.
-Ho la nausea- si lamentò e Fried si staccò a colpo temendo potesse vomitargli addosso, il Dragon Slayer cadde di nuovo a terra mentre Happy svolazzava lì sopra prendendolo in giro. Fried lo osservò accigliato e lanciò un’occhiata alle due ragazze che invece si erano allontanate e avevano preso a pattinare in compagnia.
-Si può sapere perché vieni qua se ti viene la nausea?- gli chiese il mago delle rune.
-Perché piace a Lucy- rispose semplicemente lui. Fried fece un profondo respiro e si decise ad aiutarlo di nuovo, questa volta portandolo fuori dalla pista di ghiaccio prima che lo trascinasse giù con sé o che gli vomitasse addosso. Lo fece sedere sulla panca lì accanto.
-Dovresti evitare. Sai che hanno alzato i prezzi a causa tua?- gli chiese. Natsu lo guardò confuso.
-Non importa. A Lucy piace- ripeté quindi e il suo sguardo si spostò sulla biondina. Fried lo osservò pensieroso e poi spostò lo sguardo verso le due ragazze. Bhe, forse non aveva senso prendersela con lui, in fin dei conti se solo Laxus avesse fatto una cosa del genere per lui sarebbe stato al settimo cielo. Sorrise amaramente pensando che non sarebbe mai successo.

 
***

Quella sera Fried si unì di nuovo al tavolo dei Raijinshuu e Laxus, che avevano già cominciato a mangiare. Fried era arrivato un po’ dopo, alla fine aveva passato tutto il pomeriggio con Juvia e i due ragazzi avevano fatto un altro giro sulla pista di ghiaccio e poi erano andati in libreria dove lui doveva comprare altri libri. La ragazza gli aveva chiesto dei consigli su un libro d’amore e lui alla fine per sdebitarsi della palla di vetro le aveva regalato un libro che pensava potesse piacerle. Perlomeno, lo sperava. Lei però era sembrata felicissima solo ad avere un regalo perciò andava bene così.
-Ehi Fried, lo sai che Mirajane ti sta fissando da quando sei entrato?- gli fece Bickslow. Fried alzò lo sguardo confuso e si voltò verso la barista, che in effetti aveva lo sguardo puntato su di lui evidentemente in attesa di qualcosa. Sospirò.
-Forse è meglio se vado a parlarle. Torno subito- disse e si alzò. Andò al bancone e lei gli sorrise.

-Vuoi qualcosa?- gli chiese lei.
-Sì, voglio parlarti. Qualunque cosa tu stia pensando su me e Juvia è sbagliata- le disse quindi subito. Mirajane sorrise innocentemente.
-Cosa dovrei pensare? Lei ti ha restituito l’ombrello, ti ha offerto da bere e ti ha invitato a pattinare. Questi sai cosa sono?- gli chiese lei con un sorriso malizioso.
-Sì, segni di ringraziamento. Juvia è innamorata di Gray, solo un cieco non potrebbe accorgersene, perciò non immaginare nulla di strano- le disse chiaramente.
-Oh lo so, ma sarei contenta se trovasse qualcun altro e…bhe, anche tu hai bisogno di trovare qualcun altro, non si può stare ancorati alla stessa persona in eterno- gli disse. Fried le lanciò un’occhiataccia.
-Non saremo io e Juvia, puoi starne certa- le disse freddamente.
-Va bene, dico soltanto…avete passato tutto il pomeriggio assieme- insistette la ragazza.
-Qualcosa mi vieta farlo? È una buona compagnia, tutto qua- le disse lui.

-Come vuoi, ma se si trasformasse in qualcosa di più farebbe bene a entrambi, tienilo a mente- gli disse. Fried scosse la testa e si allontanò, ben sapendo che non sarebbe mai successo. Juvia amava Gray e lui era certo che nessun altro ragazzo avrebbe potuto conquistare il suo cuore. Come era certo che non avrebbe mai smesso di amare Laxus. Nessuno poteva capire come si sentiva nei confronti di Laxus. Nessuno…tranne Juvia. Irritato tornò al tavolo, pensando che avrebbe voluto parlare con quella ragazza, perché effettivamente era l’unica che riusciva a capirlo. Anche lui mal sopportava i commenti continui di Mirajane o di chi si volesse intromettere nella sua vita pretendendo di capire di cosa avesse bisogno.

-Che voleva?- chiese Bickslow.
-Nulla- fu la fredda risposta di Fried, che cominciò a mangiare chiudendosi nel suo silenzio. Quando però sentì una voce familiare si voltò e vide che Juvia era arrivata e si era avvicinata a Gray per parlargli. Non sentì chiaramente cosa si dissero ma vide che lui si allontanava seccato e la maga abbassava lo sguardo avvilita avviandosi verso il tavolo di Gajeel e Levy. A quel punto Fried si decise ad alzarsi e ad avvicinarsi alla ragazza.
-Ti va di parlare?- le chiese quindi. Lei gli sorrise e annuì.
-Però…non qua…- mormorò un po’ triste. Fried annuì.
-Andiamo da me- decise e si avviò verso la porta, ignorando lo sguardo soddisfatto di Mirajane.

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Capitolo 3
*** L'idea di Juvia ***


 

L’idea di Juvia

Gray si rendeva conto di essersi comportato da stronzo in quegli ultimi giorni ma non poteva farne a meno. Juvia lo metteva continuamente in imbarazzo con quei suoi regali e quelle dimostrazioni d’affetto in pubblico. Gli dispiaceva non avere avuto il coraggio di andare da lei e scusarsi per come aveva agito. Perciò dopo tre giorni che la teneva lontano da sé, decise che sarebbe andato da lei e si sarebbe scusato. O meglio, avrebbe aspettato che la ragazza venisse da lui. Sarebbe successo, come ogni mattina. Alzò lo sguardo quando la vide entrare in gilda e notò che aveva un pacchetto tra le mani. Bene, non si ricordava più nemmeno che giorno dell’anniversario fosse, forse il 420esimo o qualcosa del genere. Si ripeté le parole nella mente, bastava solo che si scusasse e le dicesse che non voleva trattarla male. Stava aspettando che arrivasse da lui ma Juvia non arrivò. Confuso la seguì con lo sguardo e vide che la ragazza si era invece avvicinata a Fried e dava il regalo a lui. Si irrigidì di colpo a vedere la ragazza con le guance arrossate e un timido sorriso. Non riuscì a staccare gli occhi di dosso dai due ragazzi, mentre Fried apriva il pacco e tirava fuori un dipinto. Le sorrise ma quello che a Gray diede fastidio fu vedere il sorriso luminoso sul volto di Juvia e le sue guance arrossarsi a qualcosa che aveva detto Fried. Irritato si alzò dal tavolo e li raggiunse sentendo le ultime parole che la ragazza stava dicendo.

-L’ho disegnato pensando a te. Non sono proprio brava con i dipinti- Gray si innervosì per un motivo che non riuscì a spiegarsi e osservò il dipinto tra le mani di Fried. Rappresentava il mare in mezzo a una tempesta, con un fulmine che scendeva al centro. Alla ragazza si illuminarono gli occhi non appena vide Gray lì.
-Gray-sama, vuoi unirti a Juvia e Fried?- gli chiese eccitata. Lui inarcò un sopracciglio. Unirsi a loro? Che intendeva? Pensava avesse un regalo per lui o che gli proponesse di fare un giro solo loro due, come faceva solitamente. Lanciò un’occhiata a Fried, che però stava sistemando con cura il quadro all’interno della carta regalo.
-In realtà io dovrei andare- disse Fried alzandosi a quel punto e sorridendo a Juvia -Mi dispiace, avevo promesso a Laxus che sarei passato a casa sua a preparargli il pranzo. Possiamo spostare a pomeriggio- le disse e lei annuì con un enorme sorriso.
-Certamente!- esclamò e il mago delle rune si allontanò. Gray corrugò la fronte. Esattamente cosa dovevano spostare a quel pomeriggio? Non ebbe tempo di pensarci che Juvia gli propose di sedersi al tavolo con lui e il mago accettò.

-Juvia ha ordinato due cioccolate calde. A Gray-sama va bene?- gli chiese la maga. Gray annuì osservandola un po’ confuso e dimenticandosi che le doveva delle scuse. Ciò che lo confondeva era che quel giorno non aveva alcun regalo per lui. Non che fosse obbligata a fargliene, però era strano. La cosa lo preoccupava un po’.
-Gray-sama è così bello oggi- trillò la maga a un certo punto e Gray si calmò all’istante, si stava preoccupando per nulla.
-Tsk. Non cominciare a rompere- borbottò un po’ imbarazzato.

 
***

Laxus osservò Fried avvicinarsi al loro tavolo, sembrava più rilassato rispetto al solito. Non gli era sfuggito il sorriso che aveva rivolto a Juvia quando aveva aperto il regalo e soprattutto non gli era sfuggito il fatto che dovessero vedersi quel pomeriggio. Non che ci fosse qualcosa di male, semplicemente era sorpreso perché pensava che avrebbero passato il pomeriggio assieme come ogni volta che Fried veniva a pranzare da lui. Effettivamente però, non avevano mai parlato di passare il pomeriggio assieme. Solo il pranzo. Quando Fried li raggiunse Bickslow curioso si protese verso di lui.

-Posso vedere?- chiese indicando il pacco. Fried arrossì leggermente.
-È solo un dipinto- ribatté mettendolo in borsa.
-Come mai Juvia ti ha fatto un regalo?- gli chiese il mago Seith.
-Oh, forse per sdebitarsi dell’ombrello che le ho regalato- disse quindi tranquillamente sedendosi al tavolo. Laxus corrugò la fronte chiedendosi perché mai Fried avrebbe dovuto regalare qualcosa a Juvia. Ma in fin dei conti, non erano affari suoi.
-Perché le hai regalato un ombrello?- chiese Bickslow invece confuso.
-Il suo era rotto- fece Fried e poi si voltò verso Laxus.

-Avevo pensato a preparare dei ravioli per pranzo. Ti va bene?-
-Sì- rispose soltanto e osservò come il ragazzo lanciava continue occhiate a Juvia. Non poté fare a meno di chiedersi se per caso l’amico si fosse preso una cotta. Era comprensibile, Juvia era una bella ragazza, gli pareva solo strano dato che lei era completamente persa di Gray. Decise che in ogni caso non erano affari suoi e si alzò dal tavolo. Fried lo seguì subito e i due si avviarono verso casa del Dragon Slayer. Quando furono lì Laxus si sedette sul divano mentre aspettava che Fried cucinasse e quando iniziò a sentire un buon profumo lo raggiunse in cucina.

-Pronto a tavola- disse Fried con un sorriso posando i piatti pieni di ravioli. In realtà aveva preparato anche tre piatti pieni di antipasti. Il solito esagerato, pensò Laxus, ma si sedette e cominciò a mangiare. Sembrava che non ci fosse una cosa che Fried non sapesse fare, ogni volta lo stupiva con qualcosa di nuovo.
-Come sono?- chiese il mago delle rune.
-Molto buoni- fece Laxus a quel punto. Il pranzo passò velocemente, in effetti molto più veloce rispetto al solito. Era abituato al fatto che Fried poi si proponesse a rimanere lì per sistemare la casa e pulire, o per badare alle piante che gli aveva comprato. Ogni tanto si sedeva accanto a lui sul divano e si metteva a leggere mentre lui ascoltava musica o parlavano tra di loro della gilda o di nuovi allenamenti. Perciò vederlo alzarsi subito dopo che finì di lavare i piatti e salutarlo gli fece strano.
-Io ora devo andare, ci vediamo domani- lo salutò lui. Laxus si limitò ad annuire e lo lasciò andare, ben sapendo, con una certa sensazione di disagio, che aveva un impegno con Juvia.

 
***

Fried raggiunse la ragazza sperando di non essere in ritardo, ma quando la vide seduta sulla panca vicino alla pista da ghiaccio la vide scura in volto mentre si rigirava i pattini tra le mani. Le si sedette accanto.
-Tutto bene?- le chiese ma lei gli sorrise.
-Tutto bene, Juvia ti stava aspettando- rispose un po’ mogia.
-Lo sai che con me puoi parlare. Qualunque cosa tu dica, ti ascolterò e se posso fare qualcosa ti aiuterò- le disse sinceramente preoccupato. Poteva immaginare che fosse successo qualcosa con Gray. La maga però scosse la testa.

-Juvia non vuole pensarci adesso. Vorrebbe pattinare e passare un bel pomeriggio- disse. Fried annuì finendo di legarsi i pattini e si alzò tendendole la mano.
-Bene, andiamo allora- le disse. Lei sorrise e gli afferrò la mano alzandosi a sua volta, seguendolo poi nella pista di ghiaccio e cominciando subito a pattinare.
-Com’è andato il pranzo con Laxus?- chiese lei curiosa. Fried scrollò le spalle.
-Il solito. Gli ho preparato i ravioli e qualche antipasto. Sembrava gli piacessero- disse.
-Fried è così fortunato, può passare molto tempo in compagnia con l’amore della sua vita- disse, a quelle parole Fried arrossì violentemente. Non riuscì però a risponderle male, non era Bicklsow che lo prendeva in giro, si trattava di Juvia ed era evidente che lo pensasse davvero e che non avesse alcuna cattiva intenzione.
-Hai ragione- disse quindi, pensando però in cuor suo che avrebbe preferito stargli accanto in altro modo.

-Juvia ha pensato che Fried potrebbe fare un regalo a Laxus- gli disse.
-Dovrei avere un motivo per farglielo- replicò il ragazzo.
-Per fargli una sorpresa- fu la semplice risposta di Juvia e Fried sorrise a quella spontaneità. Forse avrebbe dovuto avere il coraggio della ragazza e rivelare i propri sentimenti a Laxus. La sola idea però lo metteva in agitazione e inoltre sapeva che non sarebbe mai stato possibile essere ricambiato. A Laxus piacevano le donne, non aveva nemmeno una minima speranza. Oltretutto aveva il terrore che se glielo avesse detto sarebbe stato allontanato perfino come amico. Non voleva rischiare.
-Cosa piace a Laxus?- gli chiese lei.
-Magia, musica, concerti, armi, anche qualche libro ogni tanto- cominciò a elencare Fried e la maga dell’acqua lo interruppe subito.

-Potresti regalargli il biglietto per il concerto del ghiaccio a Crocus!- esclamò a quel punto raggiante. Fried ci pensò su, in fin dei conti non era una cattiva idea. Juvia sembrava tutta entusiasta e con un passo veloce si posizionò davanti a lui ma nell’agitazione gli cadde addosso e si aggrappò alle sue spalle. Lui la afferrò per le braccia per tenerla in piedi ed entrambi arrossirono a quella vicinanza.
-Scusa- fece lei senza però staccarsi -È che Juvia stava pensando a portarci Gray. In fin dei conti è il concerto del ghiaccio, deve piacergli per forza- fece mentre i suoi occhi le luccicavano dall’emozione e le sue guance si facevano sempre più rosse. Fried ridacchiò a quell’espressione.
-Direi che è una buona idea- le fece improvvisamente di buon umore. A Laxus sicuramente sarebbe piaciuto. Il volto di Juvia si aprì in un sorriso enorme e a quel punto si staccò dalle braccia del ragazzo.

-Tu dici?- gli chiese emozionata portandosi le mani sulle guance.
-Penso che gli piacerà. Possiamo andare a prendere assieme i biglietti- le propose. La maga annuì raggiante e i due in fretta uscirono dalla pista mentre Natsu e Lucy entravano salutandoli.
-Dove state andando così di fretta?- chiese la biondina.
-A prendere i biglietti per il concerto del ghiaccio!- esclamò Juvia esagitata, mentre Fried la seguiva con un leggero sorriso sul volto. Lucy li osservò un po’ sorpresa.
-Pensi che escano assieme?- chiese mentre li osservava parlottare tra di loro. Natsu però era verde in volto mentre si teneva appeso alla ringhiera.
-Penso che vomiterò- fece quello e Lucy si affrettò ad andare ad aiutarlo.

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Capitolo 4
*** Il concerto ***


 

Il concerto

Juvia aveva i due biglietti in mano ed era emozionata a quell’idea fantastica che le era venuta in mente. Entrò nella gilda accanto a Fried continuando a sorridere e a pensare a come avrebbe reagito Gray, poi però voltandosi verso il mago delle rune notò che sembrava un po’ agitato all’idea di chiedere a Laxus di andare con lui. Decise perciò di aiutarlo, dopo che lui l’ascoltava continuamente le sembrava il minimo da fare e le piaceva poterlo aiutare. Gli posò una mano sul braccio e glielo strinse sorridendogli dolcemente, lui si voltò e abbassando lo sguardo la guardò sorpreso con un leggero rossore sulle guance.

-Dovresti farlo adesso- lo spronò avvicinandosi a lui in modo che la sentisse nonostante il tono di voce basso.
-Io…preferirei farlo dopo, quando non c’è altra gente- ammise lui un po’ incerto. Juvia annuì, capiva se non voleva farlo davanti a tutta la gilda. A lei però non interessava, anzi non vedeva l’ora di proporlo a Gray.
-Va bene. Se a Fried fa piacere Juvia può aiutarlo- gli propose. Fried sorrise ma scosse la testa.
-Ti ringrazio, ma preferisco parlargli io- le disse a quel punto. La maga annuì e stava per dirgli altro quando Gray passò in fretta in mezzo a loro due e lei fu costretta a togliere la presa dalla manica di Fried e ad allontanarsi. Guardò il mago del ghiaccio sorpresa mentre questo usciva dalla gilda scuro in volto.
-Vai pure- le disse Fried e lei lo ringraziò con un sorriso per poi correre dietro a Gray. Il ragazzo camminava però a passo svelto e per lei era difficile stargli dietro.

-Gray-sama!- lo chiamò e lui si fermò e si voltò lanciandole un’occhiataccia. La maga non si scoraggiò e gli si avvicinò aumentando il passo.
-Che vuoi?- sbottò seccato. Juvia si fermò di colpo in mezzo alla strada sentendo subito un peso allo stomaco. Perché era così arrabbiato? Ce l’aveva con lei? Lo stava innervosendo in qualche modo? Cercò di prendere coraggio.
-Juvia aveva comprato con Fried i biglietti per un concerto…- cominciò quindi e lo sguardo del moro divenne sempre più freddo man mano che andava avanti -Si tratta del concerto di ghiaccio a Crocus, Juvia voleva andarci e…-
-Non mi interessa- la interruppe freddamente il moro. Juvia deglutì nervosa me decise di non arrendersi e continuò.
-Si tratta del concerto di ghiaccio a Crocus e…-
-Non me frega un cazzo- sbottò il moro. La maga dell’acqua lo osservò delusa, aveva pensato fosse una buona idea, era sicura che a Gray sarebbe piaciuto. Il ragazzo però si voltò e si allontanò, esattamente come aveva fatto qualche sera prima, lasciandola sola in mezzo alla strada. Juvia lo osservò mentre sentiva il freddo entrarle nelle ossa e una sensazione di pesantezza sullo stomaco. Perché continuava a respingerla? Sentì gli occhi umidi e le gambe le cedettero, accasciandosi a terra e ignorando la neve che le bagnava la lunga gonna raggiungendo la sua pelle nuda. Cominciò a singhiozzare e strinse i biglietti nella mano stropicciandoli. Perché aveva pensato che questa volta sarebbe stato diverso? Aveva rifiutato ogni suo regalo in quegli ultimi giorni, perché avrebbe dovuto accettare di venire con lei a un concerto? Era evidente che non ricambiava i suoi sentimenti e che lo irritava standogli troppo appiccicata. Si portò le mani davanti agli occhi cercando di asciugarsi le lacrime quando sentì qualcuno dietro di sé.

-Dovresti seriamente smetterla con Gray- riconobbe subito la voce forte di Gajeel che si abbassò su di lei e le afferrò il polso per poi tirarla su di peso. Lei tirò su con il naso.
-Andiamo a casa, non voglio badare a un ghiacciolo mezzo morto- le fece e la trascinò con sé. Juvia si lasciò portare ben sapendo che l’amico era solo preoccupato per lei, nonostante avesse i suoi modi strani per dimostrarlo. Lo seguì fino a giungere all’appartamento del ragazzo e si sedette sul suo divano.
-Juvia non vuole disturbare…- mormorò.
-Perché non la smetti una buona volta di corrergli dietro?- fece il ragazzo seccamente. La maga abbassò lo sguardo. Non poteva, semplicemente non poteva, nemmeno se avesse voluto.
-Juvia non può, Gajeel lo sa già- disse quindi osservando i due biglietti nelle mani. Notò che il ragazzo la stava osservando attentamente, come se volesse chiederle qualcosa. Lei aspettò pazientemente sentendosi comunque più calma a stare in sua compagnia e non da sola in strada al freddo. In fin dei conti, forse semplicemente aveva beccato Gray nel momento sbagliato.

-Ho saputo che sei uscita con Fried- disse a un certo punto lui. Juvia corrugò la fronte chiedendosi cosa centrasse adesso il ragazzo. -Gli hai anche fatto un regalo- continuò Gajeel. Juvia annuì.
-Fried è stato molto gentile con Juvia, le ha regalato un ombrello e un libro, perciò Juvia si è sentita di ricambiare- spiegò.
-Bene, sembra più gentile di quello stronzo di Gray- commentò Gajeel. Juvia corrugò la fronte.
-Fried e Juvia sono solo amici- chiarì subito quindi.
-Bhe, lui potrebbe avere una cotta per te. Passate tempo assieme ultimamente- le disse. Juvia sorrise.
-No Fried è…- stava per dire che era innamorato di Laxus, ma si interruppe in tempo, non voleva tradire la fiducia del ragazzo, dato che era sempre molto gentile e che era l’unica persona che realmente la capiva -…solo un amico- concluse quindi. Gajeel inarcò un sopracciglio.
-Va bene, ma potrebbe essere una buona distrazione da quello stronzo- insistette lui. Juvia sorrise e si alzò.
-Non è così che funziona l’amore- disse convinta.
-Forse dovresti solo provare- le disse. Juvia sbatté le palpebre più volte, poi però scosse la testa. Gajeel non poteva capire.

 
***

Fried non sapeva come fare. Era a casa di Laxus con la scusa di dover sistemargli la casa, anche se si rendeva conto da solo che era già praticamente in ordine. Avrebbe voluto avere la metà del coraggio di Juvia e chiedergli semplicemente se gli andava di andare al concerto con lui. Però non poteva farlo, aveva bisogno di una buona scusa per cui chiederglielo. Poteva dirgli che aveva trovato quei biglietti e che poteva andarci portandoci chi voleva, poi però c’era il rischio che il ragazzo chiedesse a qualcun altro ed era abbastanza preoccupato che quel qualcun altro potesse essere Mirajane. Sbuffò seccato osservando lo scaffale davanti a sé mentre svolazzava a mezz’aria pensieroso.

-Quella mensola sarà lucida- commentò Laxus a quel punto e Fried si ritrovò ad arrossire. Si ricompose e quando fu abbastanza sicuro di essere tornato a una tonalità normale scese e si voltò verso di lui.
-C’era un po’ di polvere- mentì. Laxus si limitò ad annuire e il mago delle rune lo osservò sentendo tutta l’agitazione crescergli dallo stomaco. Erano soli, era il momento.
-Questo weekend…hai impegni?- osò chiedere quindi. Laxus lo osservò e inarcò un sopracciglio come se si facesse pensieroso. Fried si sentì arrossire sperando che non fosse troppo esplicito, a cosa stava pensando l’amico? Laxus però si portò una mano alla fronte e sbuffò sonoramente.
-Cazzo, il pranzo con i vecchi- sbottò -Me n’ero completamente scordato, sarà una palla unica- commentò. Fried aggrottò la fronte e solo in quel momento si ricordò che effettivamente Laxus quel weekend sarebbe andato con Makarov a una cena con diversi maghi importanti. Sentì subito un nodo alla gola ma si voltò in fretta, perché se n’era scordato? Di solito ricordava tutti gli impegni del ragazzo. Si era fatto prendere dall’entusiasmo di Juvia e non aveva pensato.

-Sarà solo un pranzo veloce- gli disse quindi cercando di mantenere un tono freddo, che non lasciasse trasparire la sua delusione.
-Bah, spero solo finisca in fretta- fu il commento dell’altro. Fried si limitò ad annuire e poi cercò di cacciare il pensiero. D'altronde aveva dovuto immaginarselo. Notò che era tutto pulito, non aveva più senso stare lì.
-Penso di aver finito qua- disse a quel punto il mago. Non si accorse che Laxus lo stava guardando pensieroso e fece per prendere il cappotto e andarsene, ma prima di uscire di casa sentì la voce dell’amico.

-Ti va un allenamento?- gli chiese. Fried alzò lo sguardo sorpreso e annuì sentendosi subito eccitato all’idea.
-Vado a chiamare Ever e Bickslow?- domandò.
-Uhm…penso siano occupati- fece Laxus frettoloso. Fried annuì pensando che in fin dei conti non era andata tanto male e avviandosi con il ragazzo fuori casa.

 
***

Il giorno dopo Fried si era piazzato in biblioteca a leggere. Era di buon umore, anche se non sarebbe andato al concerto aveva passato tutto il pomeriggio precedente ad allenarsi con Laxus e ciò lo aveva rallegrato particolarmente. Non sapeva ancora cosa farsene dei due biglietti che aveva in tasca, gli era venuto in mente di regalarli a Evergreen ed Elfman ma dubitava che la ragazza ne sarebbe stata entusiasta. Sentì la porta della biblioteca aprirsi e alzò lo sguardo dal libro, sorpreso a vedere entrare Juvia. La ragazza si avvicinò.

-Juvia disturba?- chiese.
-No, puoi sederti- le disse Fried e la ragazza si sedette per terra accanto a lui.
-Fried ha invitato Laxus?- gli chiese curiosa e lui scosse la testa.
-Questo weekend ha un impegno, perciò non gliel’ho nemmeno chiesto- le spiegò.
-Oh…a Juvia dispiace- mormorò. Lui però sorrise.
-Non fa niente, sarà per la prossima volta. Tu e Gray?- chiese e la ragazza si oscurò in volto.
-Gray non ha accettato- mormorò. Il volto di Fried si distese e le passò un braccio sulle spalle affettuosamente, mentre gli occhi della ragazza si riempivano di lacrime.

-Gray era arrabbiato. Juvia pensa che…pensa che Gray non la sopporti più- disse cominciando a singhiozzare. Fried la strinse in un abbraccio lasciando che si sfogasse mentre lei si aggrappava alla sua camicia bagnandola tutta. Il ragazzo però non si spostò e la tenne stretta a sé cercando di trasmetterle tutto l’affetto possibile.
-Mi dispiace- le disse -Non penso che Gray non ti sopporti- aggiunse poi.
-Gray non è mai stato così con Juvia…era arrabbiato…- disse lei senza staccarsi da lui. Fried la strinse ancora di più e le accarezzò i capelli non sapendo cos’altro fare. Purtroppo capiva bene quei sentimenti e sapeva da solo che nessuno avrebbe potuto aiutarla se non lo stesso Gray. Oppure doveva farsi forza da sola e accettare la sua situazione, trovare un suo equilibrio personale come aveva fatto lui anni prima. Non voleva però buttarla giù ancora di più al momento. In fin dei conti la situazione di Juvia era un po’ diversa dalla sua, lei un giorno avrebbe potuto essere ricambiata dal ragazzo. Dopo un po’ la ragazza si staccò da lui passandosi le mani sul volto per asciugarselo.

-Juvia non voleva bagnare la camicia di Fried- si scusò.
-Tranquilla, va tutto bene- la tranquillizzò lui. Lei sospirò affranta e i due ragazzi rimasero in silenzio per un po’.
-Juvia ha dato i biglietti a Gajeel e Levy, almeno loro due si divertiranno. È stato divertente vedere Gajeel invitare Levy- disse poi sorridendo divertita. Fried le lanciò un’occhiata e si immaginò la scena, sorridendo a sua volta.
-Sono così fortunati…- mormorò Juvia. Fried non poteva che essere d’accordo con lei. Si rese conto di avere ancora i due biglietti in tasca.
-Se ti va possiamo andare noi due- le propose quindi. Juvia alzò lo sguardo sorpresa.
-Non so a chi darli- spiegò onestamente tirando fuori i biglietti. La ragazza sorrise.
-A Juvia farebbe molto piacere- rispose, mentre le parole di Gajeel le tornavano alla mente.

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Capitolo 5
*** Gelosia ***


 

Gelosia

Gray non lo sopportava più. Ogni volta che vedeva quei lunghi capelli verdi gli veniva voglia di prendere a pugni qualcosa. Anzi, gli veniva proprio voglia di prendere a pugni Fried. Gray si rendeva conto che era un bel ragazzo e che forse poteva attrarre l’attenzione di qualcuno. Non pensava però che Juvia potesse essere interessata a lui. Aveva sentito Lucy e Natsu parlare di come li vedevano sempre pattinare assieme e Mirajane fantasticare su loro due come una felice coppietta, ma non lo aveva mai creduto possibile. Non fino al giorno in cui erano entrati in gilda assieme e l’aveva vista con un enorme sorriso sul volto. Ora però era ancora peggio. Levy stava chiacchierando con Lucy del concerto del giorno dopo, raccontandole di come sarebbe andata con Gajeel, Juvia e Fried. Solo sentire il nome di quel ragazzo lo faceva innervosire.

-Secondo te si stanno frequentando?- chiese Lucy curiosa all’amica. Gray strinse il bicchiere tra le mani, ma prima che Levy potesse rispondere il mago lo ghiacciò e lo ruppe in mille pezzi. Le due ragazze si voltarono verso di lui.
-Tutto bene?- chiese Lucy.
-Sì- fece secco lui. Stanco di ascoltare le loro discussioni si alzò e andò al bancone. Dove c’erano Laxus e Fried. Si innervosì ancora di più a vedere quel ragazzo e chiese malamente a Mirajane una bibita. La ragazza gliela porse gentilmente mentre chiacchierava con Laxus di un pranzo. A quanto pare il biondo l’indomani sarebbe andato con il Master a un pranzo con diversi maghi.

-Perché non ti porti dietro Fried?- sbottò Gray a quel punto. I tre ragazzi si voltarono verso di lui stupiti da quella sua uscita.
-Non sono stato invitato- disse Fried a quel punto -È un pranzo per soli maghi rilevanti- spiegò poi. Gray gli lanciò un’occhiataccia come se volesse picchiarlo. E in effetti, voleva farlo.
-Strano, di solito segui Laxus ovunque- gli sibilò. Laxus inarcò un sopracciglio mentre Fried arrossiva leggermente.
-Bhe, non penso sia un problema se vieni- intervenne Laxus a quel punto. Gray continuò a fissare Fried che stava arrossendo a vista d’occhio.
-Io…ehm…in ogni caso non potrei- disse quindi. Gray lo fissò con astio. Certo che non poteva, perché doveva andare con Juvia a quello stupido concerto.
-Ah, come vuoi- fece Laxus soltanto.
-È che…ho già un impegno- fece Fried evidentemente imbarazzato.
-Che impegno?- chiese Mirajane curiosa.
-Io…ehm…devo andare a un concerto- ammise a quel punto. Gray strinse il bicchiere che la barista gli passò sentendosi sempre più nervoso e ghiacciandolo al solo tocco. Non poteva sopportarlo, aveva una cotta per Juvia? Lo aveva sospettato ma ora ne aveva la certezza. La sola idea che andasse al concerto con lei gli faceva salire il sangue al cervello. Si chiese perché non avesse accettato il biglietto della ragazza, ma poi gli venne in mente che ci sarebbe stato anche Fried e forse era meglio non vederli assieme.
-Ever e Bickslow non mi avevano detto nulla- commentò Laxus.
-Vado con Gajeel, Levy e Juvia in realtà- disse Fried lanciando un’occhiata confusa a Gray. Il moro lo fissò malamente e senza dire una parola uscì dalla gilda.

 
***

Laxus osservò il proprio amico con una stretta allo stomaco. Non appena Juvia era entrata in gilda era andato da lei e i due si erano seduti a un tavolo e avevano cominciato a parlare di un libro che a quanto pare Fried le aveva regalato. Lo stavano commentando e la ragazza gli stava raccontando delle parti che le piacevano di più. Laxus sapeva che non avrebbe dovuto spiarli, ma aveva l’udito fine e se poteva sentire pezzi della loro conversazione cercando di mantenere un minimo l’attenzione perché non farlo? Non riusciva a sentire tutto, specialmente perché Fried parlava davvero a bassa voce ma ogni tanto captava qualche esclamazione della ragazza. “Questo pezzo in cui lui si dichiara è dolcissimo. Non sarebbe una bella dichiarazione da ricevere?” aveva fatto tirando una gomitata a Fried, che era arrossito e aveva sorriso gentilmente.

-Sono così carini assieme- disse Mirajane osservandoli con un sorriso enorme sul volto. Laxus si voltò verso di lei e grugnì qualcosa, non avendo una risposta da dare. -Non li vedi affiatati?- domandò. Laxus inarcò un sopracciglio.
-Non lo so- disse soltanto. Onestamente non aveva molta voglia di pensarci e Mirajane stava diventando fastidiosa.
-Vanno pure al concerto assieme, sarà così romantico- disse la ragazza sognante. Laxus non ribatté, chiedendosi poi che cazzo ci fosse di romantico in un concerto. Soprattutto, chiedendosi perché Fried non l’aveva proposto a lui. Fried sapeva che gli piaceva la musica e ci sarebbe andato volentieri. Cacciò il pensiero, perché avrebbe dovuto invitare lui se aveva una ragazza con cui andarci?
-Di che parlano?- chiese curiosa Mirajane appoggiandosi con le braccia al bancone e sporgendosi verso i due ragazzi come se potesse sentirli meglio.
-Un libro- fece secco lui. La barista sorrise.
-Stanno assieme?- chiese con gli occhi che le luccicavano dalla gioia.
-Cazzo ne so- fu la brusca risposta. Un po’ troppo brusca forse, perché la ragazza lo guardò con un cipiglio alzato.
-Qualcosa non va?- chiese indagatrice e Laxus si affrettò a cambiare discorso prima che quel demone potesse anche solo captare una minima parte dei suoi pensieri.
-Il pranzo- disse quindi. Per fortuna Mirajane sembrò credergli.
-Ti sta proprio sullo stomaco quel pranzo- commentò.
-Non mi va di andare- fece secco, pur rendendosi conto che poteva sembrare come un bambino. Però davvero non aveva voglia, quando Gray aveva proposto a Fried di accompagnarlo ci aveva quasi sperato, avrebbe reso tutto più sopportabile anche solo con la sua presenza. A quanto pare però era già occupato. Non immaginava fosse così preso da Juvia. Certo, ogni tanto li vedeva assieme ma aveva pensato fossero solo amici, in fin dei conti la ragazza era innamorata di Gray. Però sembrava proprio che Fried si fosse preso una bella cotta. Il pensiero gli fece formare un nodo in gola. L’unica cosa positiva era che Juvia non lo avrebbe ricambiato. Si sentì uno stronzo a sperare che la ragazza non si interessasse mai a lui, ma al momento era l’unico sollievo.

 
***

Fried e Juvia osservavano abbastanza divertiti i due ragazzi seduti nei posti davanti a loro. Gajeel era mezzo morto sul treno e si era disteso addosso a Levy, che rossa in volto gli passava le dita tra i capelli poggiati sulle proprie cosce. I due ragazzi si scambiarono un’occhiata e sorrisero tra loro. Dopo di che Fried tirò fuori un libro e cominciò a leggere. In fin dei conti non era male uscire con altre persone della gilda e lui si trovava a suo agio sia con Levy sia con Juvia. Gajeel era un caso a parte ma in qualche modo nemmeno lui lo infastidiva così tanto, perlomeno finché stava zitto. Il viaggio fu abbastanza tranquillo e quando arrivarono a Crocus i quattro ragazzi si avviarono subito verso l’arena.
-Ho bisogno di qualcosa da mettere sotto i denti- fece Gajeel a quel punto e lanciò un’occhiata a Fried -Vieni- disse. Il ragazzo inarcò un sopracciglio seccato da quei modi ma lo seguì. Lasciarono le ragazze a tenere il posto in fila mentre si avviavano verso una bancarella.

-Allora, che succede con Juvia?- chiese il Dragon Slayer. Fried inarcò un sopracciglio.
-Cosa dovrebbe succedere?- chiese.
-Vi frequentate? Perché ti avviso, ti spacco la faccia se la fai soffrire- gli disse malamente. Fried sbatté le palpebre per qualche secondo chiedendosi se quel ragazzo avesse per caso gli occhi. Come faceva a pensare che si frequentassero quando era chiaro come il sole che a Juvia piaceva Gray?
-Non ci stiamo frequentando e dubito lo faremo mai- gli disse freddamente.
-E allora perché cazzo sei qui?- sbottò Gajeel per poi ordinare del cibo alla bancarella.
-Perché Gray non ha accettato l’invito di Juvia- spiegò il ragazzo tranquillo. Gajeel lo osservava accigliato e nervoso.
-Quindi sei un sostituto?-
-Sono un amico- fece freddo Fried. Gajeel serrò la mascella.

-Bhe, forse sono stato un po’ aggressivo, ma puoi provarci con lei- fece quindi cercando di usare un tono meno brusco e più calmo, come se gli stesse dando il permesso. Fried inarcò un sopracciglio chiedendosi che volesse da lui.
-Non ci voglio provare- disse quindi e cercò di essere il più chiaro possibile -Io e Juvia siamo soltanto amici. Lei è innamorata di Gray, tutti lo sappiamo-.
-Sì ma potrebbe cambiare- fece Gajeel.
-Non penso proprio- ribatté Fried seccamente. Che non cominciasse come Mirajane, già faticava a sopportare quella ragazza. Gajeel gli lanciò un’occhiataccia.
-Sembra solo tu sia abbastanza preso da lei e se tu volessi…- cominciò ma Fried lo interruppe prima di sentire il seguito.
-Non cominciare. Non ci proverò con lei e anche se ci provassi non avrei comunque alcuna speranza. Forse non hai capito l’amore che Juvia prova per Gray, ma non è qualcosa che qualcuno può sostituire- disse quindi. Gajeel sbuffò seccato ma non avendo di che replicare prese le patatine e si avviò di nuovo verso le due ragazze.

 
***

Juvia si sentiva felice. Anche se non era con Gray era bello avere la compagnia di qualcuno con cui condividere la frittella e con cui cantare. Fried in realtà era piuttosto freddo e non si lasciava andare alle emozioni ma la ragazza riusciva a vedere ogni tanto i suoi sorrisi sinceri e il suo affetto. Sperava che anche lui si sentisse allo stesso modo con lei. Il concerto era finito e i quattro ragazzi si stavano avviando verso la stazione dei treni, anche se Fried e Juvia avevano deciso di lasciare un po’ di spazio ai due piccioncini che stavano apertamente flirtando a qualche passo da loro.

-Il concerto è stato bellissimo- disse Juvia contenta. Fried annuì, passarono davanti a delle bancarelle e la ragazza notò subito un bracciale che sarebbe potuto piacere a Gray. Prese il polso di Fried e lo trascinò con sé verso lo stand. I due si fermarono lì davanti a osservare i vari oggetti.
-Potresti prenderne uno per Laxus- gli propose la ragazza. Fried arrossì al pensiero e scosse la testa. Juvia però era tutta presa da quell’idea fantastica e gli passò un CD.
-Hai detto che a Laxus piace la musica, Juvia è sicura che gli piacerebbe- gli disse. Fried lo prese un po’ incerto come se stesse valutando qualcosa, poi però si avvicinò alla lista di CD cercandone un in particolare. Juvia invece era concentrata sui bracciali e alla fine ne scelse uno abbastanza semplice, lo pagò e lo fece incartare con un sorriso sulle labbra. Non vedeva l’ora di regalarlo a Gray. Alzò lo sguardo ma si irrigidì di colpo quando vide il mago del ghiaccio a pochi passi da loro. Per un attimo non seppe cosa pensare e non capì perché fosse lì, le aveva detto esplicitamente che non voleva andare al concerto.

-Qualcosa non va?- chiese Fried per poi seguire il suo sguardo. La ragazza sentì subito un peso al petto e tutta la sua felicità svanire in un battito di ciglia mentre osservava Gray voltarsi e andarsene in fretta. Quindi alla fine era venuto, solo non con lei. Cercò di osservarsi in giro ma non vedeva nessuna ragazza che poteva accompagnarlo. Il suo primo pensiero fu Lucy ma nessuna chioma bionda c’era lì intorno. Il suo stomaco si strinse e non notò nemmeno che Fried le aveva poggiato una mano sulla spalla finché non sentì la sua voce.
-Juvia?- la chiamò. Lei alzò lo sguardo sentendosi peggio di quando il ragazzo le aveva rifiutato l’uscita e scosse la testa.
-Andiamo a casa- disse soltanto non volendo rovinare la serata e si avviò silenziosa verso la stazione dei treni. Per fortuna Fried sembrò capire il suo stato d’animo e non disse una parola limitandosi a starle accanto.

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Capitolo 6
*** L'idea di Fried ***


 

L’idea di Fried

Fried stava preparando il pranzo tranquillamente, mentre continuava a ripensare a come poteva dare il regalo a Laxus senza che sospettasse qualcosa. Pensava davvero che quel CD gli sarebbe piaciuto, solo non sapeva come dargli il pacchetto. A un certo punto sentì che il ragazzo era entrato in cucina.
-Cosa prepari?- gli chiese avvicinandosi alle padelle. Fried si voltò verso di lui ritrovandoselo a pochi centimetri di distanza e il suo cuore cominciò a battere più velocemente. Abbassò di nuovo lo sguardo sul cibo.
-Pesce spada- rispose soltanto cercando di controllare la voce. Il biondo annuì. -È praticamente pronto, puoi sederti- lo avvisò poi e l’amico obbedì. Fried pochi minuti dopo portò i piatti in tavola e si sedette di fronte a lui ricominciando a pensare a come darglielo. Forse bastava davvero solo porgerglielo e dirgli che semplicemente gli aveva preso un regalo senza per forza dovergli dare una spiegazione o una scusa. Tutto ciò lo mandava comunque in ansia. Quando finirono di mangiare finalmente si decise e si alzò frugando nella sua borsa prendendo il pacchetto e dandoglielo. Si sentì il volto arrossire.

-Ehm…un pensiero che ti ho preso al concerto- gli disse agitato. Laxus lo osservò abbastanza sorpreso.
-Grazie- fece soltanto prendendo il pacchetto. Fried si sentì sprofondare sperando di non apparire troppo ridicolo e lo osservò mentre strappava la carta e osservava il regalo. Un ghignò spuntò sul suo volto e Fried si sentì immediatamente sollevato: gli piaceva.
-Proprio quello che mancava- gli disse. Fried sentì sempre più calore sul volto ma sorrise timidamente. Notò però lo sguardo di Laxus indurirsi subito dopo.
-Com’è andato il concerto?- gli chiese poggiando il CD sul tavolo.
-Bene. È stato divertente, ti sarebbe piaciuto- gli disse il mago delle rune -Gajeel a un certo punto ha voluto salire sul palco, ma Juvia mi ha obbligato a fermarlo prima che facesse una figura miserabile- raccontò poi con un sorrisetto divertito. Laxus annuì.
-Vai molto d’accordo con Juvia- disse.
-Oh sì, è molto carina- rispose Fried subito.
-Capisco- fece il biondo -Bhe, io vado ad allenarmi. Ci vediamo stasera- gli disse Laxus e poi uscì in fretta di casa. Fried lo osservò un po’ confuso, poi però scrollò le spalle. Era già contento di avergli strappato un sorriso con quel regalo.

 
***

Juvia continuava a guardare il ragazzo da lontano. Non aveva nemmeno il coraggio ad avvicinarsi a lui dopo che lo aveva visto venire al concerto, voleva sapere con chi ci fosse andato anche se sapeva che stava solo peggiorando le cose. Ma lei voleva saperlo, doveva saperlo. La uccideva dentro non sapere chi ci fosse nel cuore di Gray. Eppure non aveva il coraggio ad alzarsi dalla sedia e andare da lui. Continuava a rigirarsi il pacchetto regalo che gli aveva comprato tra le mani incerta su come comportarsi. In fin dei conti lui era stato chiaro, non voleva andare al concerto con lei. Non voleva stare con lei. Non voleva i sui regali. Perché doveva essere così patetica e continuare a tormentarsi su un amore che non sarebbe mai stato ricambiato? Gajeel le aveva detto di cambiare aria, di provare a legarsi a un altro ragazzo, ma per lei era impensabile. Forse però, era davvero la cosa giusta da fare. Si mise il pacchetto in tasca e si alzò decisa ad andare in biblioteca dove avrebbe trovato Fried. Aveva bisogno di parlare con qualcuno che la capisse davvero. Per fortuna lo trovò subito e gli si sedette accanto mentre lui le sorrideva gentilmente come al solito. Perché non poteva innamorarsi di lui? Bhe, forse sarebbe stato anche peggio in realtà, con lui no che non avrebbe mai avuto nessuna speranza, solo per il fatto che fosse gay. Sorrise divertita a quel pensiero e Fried corrugò la fronte.

-Volevi parlare?- le chiese. La ragazza si voltò verso di lui.
-Pensi che Juvia dovrebbe smetterla di pensare a Gray?- gli chiese. Il mago fu sorpreso da quella domanda.
-Non devo dirti io cosa devi fare- le rispose poi -Dovresti considerare i tuoi sentimenti. Come ti sentiresti senza nemmeno poterlo vedere?- le chiese.
-Male- rispose subito lei sentendo un magone allo stomaco. Poter parlare con lui, allenarsi con lui, vederlo ogni giorno in fin dei conti la rendeva felice. Essere sua amica la rendeva felice. La sola idea di non poterlo più vedere le faceva mancare l’aria. Non voleva.
-Allora hai già la risposta- le disse Fried calmo. Juvia annuì.
-Però…Juvia si sente male a vederlo con un’altra ragazza- disse poi.
-Non l’ho mai visto con nessuna ragazza- disse Fried.
-Nemmeno Juvia. Però…è andato al concerto, doveva essere con qualcuno- disse e raccolse le ginocchia al petto tra le braccia. Il mago delle rune le passò una mano sulla schiena dolcemente.
-Forse ci è andato da solo- le disse.
-Nessuno va a un concerto da solo- ribatté lei.
-Hai ragione, ma non c’era nessuno vicino a Gray. Lui era…- Fried corrugò la fronte -Era solo, e stava guardando verso di noi-. Juvia annuì, lo aveva visto. Fried però si alzò subito dopo.
-Scusa Juvia, devo andare da una parte. Puoi venire a casa da me stasera, ci guardiamo un film e ci facciamo la cioccolata calda. Non preoccuparti per Gray, dubito che qualcuno oltre a te possa sopportarlo- le disse. La maga confusa annuì e lo lasciò uscire.

 
***

Fried sperava di non sbagliarsi. Non capiva cosa passasse per la testa di quell’idiota di Gray, ma voleva assolutamente sincerarsi del suo dubbio. Nessuno andava a un concerto da solo e soprattutto, ultimamente il mago del ghiaccio si comportava in modo odioso con lui. Inoltre, sia Mirajane che Gajeel gli avevano detto che lui e Juvia sembrava si stessero frequentando, perciò…non era difficile arrivare a una conclusione. Certo, erano segni deboli, ma c’erano. Entrò in gilda e vide subito il mago del ghiaccio accanto a Lucy e decise di avvicinarsi. A Fried non piaceva mentire, lo considerava un atto vile. In questo caso però lo faceva per aiutare la sua amica e in fin dei conti si trattava solo di una piccola bugia a fin di bene.

-Ciao Fried, come mai qua?- chiese la biondina. Il mago le sorrise e salutò entrambi gentilmente, mentre Gray gli grugnì contro una specie di saluto.
-Volevo chiederti un favore- disse quindi Fried a Lucy, che annuì -Volevo portare Juvia fuori a un appuntamento. Avevi qualche consiglio?- le chiese. Gray sputò la bevanda mentre la biondina lo guardava sorpresa. Fried osservò il mago del ghiaccio.
-Qualche problema?- gli chiese freddamente.
-Nessuno- ringhiò Gray. Fried inarcò un sopracciglio soddisfatto della reazione che aveva innescato. Quindi c’era un interesse da parte sua. Non vedeva l’ora di raccontarlo a Juvia, l’avrebbe rallegrata un bel po’. Fried si voltò di nuovo verso Lucy che lo guardava allibita.
-Oh…bhe…a Juvia piace la spiaggia- gli disse quindi ancora sorpresa. Fried annuì osservando con la coda dell’occhio Gray, che stava ghiacciando il bicchiere che teneva in mano.
-Capisco. Le piace il cioccolato, vero?- chiese ancora il mago.
-Esci con lei e nemmeno sai cosa le piace?- sbottò Gray a quel punto. Fried si voltò verso di lui rendendosi conto che ora metà gilda era voltata verso di loro.
-È il primo appuntamento. Avrò tutto il tempo per conoscerla- ribatté quindi impassibile. Gray stava per aggiungere qualcosa, poi però si alzò e uscì dalla gilda sbattendo la porta dietro di sé. Fried lo osservò molto soddisfatto. Finalmente quel ragazzo si svegliava, si chiese come non avesse fatto a capire fino a quel momento che era solo geloso.
-Non sei preoccupato che a Juvia piaccia Gray?- gli chiese Lucy e lui si voltò.
-No, per niente- disse tranquillo e detto ciò la ringraziò per i consigli e tornò a casa propria.

 
***

Laxus osservò Fried uscire mentre una sensazione di disagio gli cresceva nello stomaco. Quindi ci aveva davvero visto giusto. Fried sarebbe uscito con Juvia. Abbassò lo sguardo sul proprio boccale di birra cercando di non pensarci e sperando con tutto il cuore che la ragazza non ricambiasse i suoi sentimenti. Quello lo faceva solo sentire ancora più stronzo.
-Che hai?- chiese una voce e lui alzò lo sguardo su Evergreen che lo fissava accigliata.
-Nulla- disse soltanto, pur pensando che si sentiva davvero male. E pur sapendo perfettamente quale fosse il motivo.
-Quindi non sei interessato a Fried che esce con Juvia?- chiese lei.
-Dovrei?- chiese lui sperando di non essere troppo ovvio come lo era stato invece Gray. Non si sarebbe arrabbiato, non avrebbe fatto scenate di gelosia. Nessuno avrebbe saputo di quella sua stupida cotta e se la sarebbe fatta passare in fretta.
-Se ti piace sì- disse lei semplicemente. Laxus la guardò allibito. Era così ovvio?
-Sei ammattita?- fece seccato a quel punto cercando di mostrarsi indifferente.
-Niente affatto. Qua invece mi paiono tutti ciechi- commentò la ragazza svogliatamente mentre si osservava le unghie della mano.
-Che intendi dire?- chiese lui.
-Nulla, ragazzo innamorato. Vado- fece lei con un sorrisino e uscì dalla gilda. Laxus decise di ignorarla, non aveva alcuna intenzione di parlare con nessuno dei suoi sentimenti che stavano crescendo ogni giorno di più verso l’amico. Anzi, quella sera se lo sarebbe tolto dalla testa definitivamente.

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Capitolo 7
*** Una brutta sorpresa ***


 

Una brutta sorpresa

Juvia guardò Fried con occhi sgranati mentre le raccontava quello che aveva fatto e mentre cercava di mettere assieme i pezzi.
-Penso che sia interessato a te- le disse il ragazzo con un sorriso. Juvia onestamente non sapeva cosa pensare, si sentiva su di giri, al settimo cielo, se davvero Fried aveva ragione…ma non poteva davvero essere. O sì? Sentiva il cuore batterle nel petto all’impazzata all’idea che Gray potesse essere interessato a lei, seppur avesse anche un po’ di ansia di starsi illudendo troppo.
-Fried ne è sicuro?- chiese quindi.
-Ho inventato il primo appuntamento apposta per vedere la sua reazione. Era abbastanza ovvio che fosse geloso, ma se vuoi puoi chiedere a Lucy- le disse. Juvia si portò le mani alle guance sentendole calde e sistemandosi comoda nella poltrona di Fried. Non ci poteva credere. Davvero non poteva farlo, in quel momento era tentata a uscire da lì e a correre tra le braccia di Gray spiegandogli tutto. Prima però doveva esserne sicura.

-Il cervello umano è strano- cominciò Fried -Ci si accorge di quello che si ha solo quando manca- ragionò ripensando alle reazioni di Gray.
-Fried ne è sicuro sicuro?- chiese Juvia e il ragazzo le sorrise.
-Non ti illuderei mai. Non posso esserne certo al cento per cento, ma secondo la mia opinione Gray è interessato a te. Forse è solo troppo orgoglioso per dirtelo- fece poi. Juvia annuì.
-Juvia deve andare da lui- disse a quel punto.
-Adesso è tardi, forse è meglio se aspetti domani- le consigliò Fried. La maga annuì. L’indomani sarebbe andata da lui e gli avrebbe detto che aveva interesse solo per lui e che Fried era solo un suo caro amico. Sentiva già le farfalle allo stomaco dall’emozione.

 
***

Quando si svegliò guardò il calendario e sorrise. Quel giorno ci sarebbe stato il pranzo con Laxus, Makarov e i Raijinshuu. Doveva andare presto a casa dell’amico e cominciare a preparare il pasto. Si vestì di buon umore. Si sentiva così bene sia perché aveva aiutato Juvia la sera prima, sia perché lo attendeva una bella giornata. Uscì di casa e si avviò verso casa di Laxus. Non si preoccupò di bussare sapendo che se stava dormendo non avrebbe voluto essere svegliato e che se invece era sveglio si sarebbe accorto del suo arrivo grazie al suo udito. Aprì la porta e poggiò il cappotto sull’appendiabiti, poi entrò in cucina. Non appena lo fece si irrigidì e rimase immobile sul posto, sentendo un macigno cadergli addosso. Il ragazzo in boxer che si trovava lì si voltò.

-Oh ciao, scusa stavo cercando il latte- disse quello assonnato. Fried si chiese chi cazzo fosse. Oltre al fatto che era mezzo nudo, aveva un evidente succhiotto sul collo. Il suo cervello aveva pensato a una spiegazione razionale per cui quel tipo fosse lì, ma semplicemente Fried non poteva accettarla.
-Tutto bene?- chiese quello notando la sua espressione. Fried avrebbe voluto rispondergli, dirgli che non andava affatto tutto bene, chiedergli che diavolo ci facesse lì e dove era Laxus, ma il corpo non gli rispondeva.
-Non è che sei il ragazzo di Laxus, vero? Io…è un po’ imbarazzante, mi ha detto che era single- cominciò quello evidentemente a disagio. Sentire quello fu come ricevere un secchio di acqua gelata addosso. Fried si mosse verso i fornelli.

-No- disse soltanto -Faresti meglio a vestirti- gli fece freddo.
-Oh…ok, uhm…sono Jack, piacere- fece porgendogli la mano. Fried non era mai stato un tipo maleducato, ma in quel caso dell’educazione non poteva fregargliene di meno.
-Scusa, mi sono appena lavato le mani e devo cucinare. Fried, piacere mio- fece gelido e cominciò a tirare fuori le padelle e gli ingredienti ignorandolo.
-O…ok- fece quello evidentemente imbarazzato e salì le scale tornando probabilmente in camera di Laxus. Fried era sempre stato abituato a trovare ragazze nella casa dell’amico mesi prima. Ragazze, appunto. Donne. Non aveva mai immaginato che Laxus potesse andare con un uomo. Ci era andato davvero? Era interessato agli uomini? E da quando? Sbatté la padella sul fornello sentendo tutta l’irritazione crescere dentro di sé e ci buttò dentro i pezzi di carne. Quindi lui avrebbe potuto avere una speranza con Laxus? Evidentemente doveva proprio fargli schifo per non aver nemmeno considerato l’idea di approcciarsi a lui. Sentì le lacrime pungergli gli occhi ma le ricacciò subito indietro quando sentì Laxus scendere le scale.

-Ci rivedremo?- stava chiedendo quel ragazzo in modo fastidioso.
-Ne dubito- fu la secca risposta. Dopo di che sentì la porta di casa chiudersi e Laxus entrare in cucina.
-Ti sei già messo al lavoro- commentò il biondo aprendo il frigo e cercando qualcosa da mangiare per colazione. Fried si limitò ad annuire, pensando che quella sarebbe stata una giornata infernale.

 
***

Gray continuava a camminare su e giù per la stanza sentendosi impazzire. Lo odiava, lo detestava e detestava il fatto che chiedesse alla ragazza di uscire come se fosse una cosa normalissima. Ma quello che sopportava di meno era che Juvia pareva davvero interessata a Fried. Forse non ancora totalmente, o forse era incerta, o forse alla ragazza piacevano entrambi. Ringhiò nervoso ripensando a come li aveva visti al concerto vicini a cantare, o a come li aveva visti condividere una frittella. Juvia era sua, era innamorata di lui, Fried voleva proprio prendere botte. Si fermò e prese un profondo respiro cercando di schiarirsi le idee. Che il ragazzo avesse una cotta per Juvia era assodato. Ora voleva capire cosa volesse lei da lui. Non poteva però andare a chiederlo alla diretta interessata. Sarebbe stato meglio parlare con qualcun altro, qualcuno che le fosse abbastanza vicino.

Gli venne subito in mente la persona e uscì di casa avviandosi verso il boschetto dove sapeva si allenava sempre. Vide Gajeel mentre combatteva corpo a corpo contro Panther Lily. Il ragazzo si voltò subito verso di lui, ovviamente lo aveva sentito. Non scorreva buon sangue tra loro due ma Gray sapeva che se Juvia avesse dovuto confidarsi con qualcuno lo avrebbe fatto con lui.
-Che vuoi Fullbaster?- sbottò lui. Gray incrociò le braccia.
-Dov’è Juvia?- chiese freddamente.
-Cazzo ti frega, non la caghi mai- ribatté quello mentre Panther Lily tornava a forma Exceed.
-Stamattina l’ho vista e stava parlando di Fried, forse è con lui- gli disse quello. Gray serrò la mascella irritato, perché dovevano nominarglielo anche loro?

-Juvia è interessata a Fried?- chiese a quel punto. Gajeel lo osservò socchiudendo gli occhi.
-Se anche fosse?- fece.
-Rispondi alla domanda- ringhiò Gray.
-Bhe, non lo so. Spero di sì, è molto più felice quando è con lui- rispose lui malamente. Gray sentì una stretta allo stomaco a quelle parole. Juvia era molto più felice in compagnia di Fried, questo significava solo una cosa.
-Hai deciso di smetterla di fare lo stronzo o vuoi rovinare anche qualunque cosa ci sia tra i due?- gli ringhiò addosso il Dragon Slayer.
-Non rovino proprio niente- ribatté subito e incazzato si avviò di nuovo verso casa propria.

 
***

Fried non si stava godendo per niente il pranzo. Non poteva fare altro che ricordare quel ragazzo mezzo nudo in casa di Laxus. Non era geloso di lui, sapeva bene che rappresentava solo una scopata di una notte e via e certo non era preoccupato che i due potessero avere una relazione. Quello che lo preoccupava era proprio il fatto che l’amico avesse un interesse per gli uomini. Era una cosa che aveva provato una volta soltanto o era veramente attratto da loro? Perché soprattutto non lo aveva mai saputo? Lui conosceva ogni singola parte di Laxus, sapeva tutto di lui, i suoi gusti, tutto quello che gli piaceva, quello che lo rilassava. Allora perché non gli aveva detto che gli piacevano gli uomini? O meglio, perché non se n’era accorto da solo? Era talmente immerso nei propri pensieri che non stava nemmeno più ascoltando la conversazione tra i ragazzi e Makarov e continuava a mangiare in silenzio con lo sguardo perso nel nulla.

-Pensi a Juvia?- lo prese in giro Bickslow a un certo punto e al nome della ragazza Fried si voltò.
-Prego?- fece essendosi perso tutto il discorso. Bickslow ridacchiò e Makarov lo osservò curioso.
-Qualcuno è innamorato- fece il mago Seith.
-Non lo sono- replicò subito freddo.
-Ho sentito che vuoi chiedere a Juvia di uscire- cominciò il Master e Fried non seppe cosa dire. Doveva spiegargli tutta la situazione? Sarebbe stato alquanto imbarazzante ammettere che aveva mentito solo per far ingelosire Gray proprio davanti al Master. Non aveva nemmeno voglia però di mentire ancora. Rimase perciò semplicemente in silenzio mentre sentiva le guance arrossarsi. Perché si era ficcato in quella situazione? Bickslow ridacchiò.

-È proprio innamorato- fece.
-Non…zitto- gli ringhiò addosso Fried e lo sguardo cadde su Laxus che silenzioso mangiava con lo sguardo basso sul piatto. Ovviamente a lui non interessava. Ma a che sto pensando? Non è che adesso che aveva scoperto che gli piacevano anche i ragazzi dovesse essere interessato a lui. Deglutì nervosamente.
-Bhe, sono contento che tu lo sia ragazzo- fece Makarov -Non mi aspettavo proprio che tu potessi interessarti a lei, ma è questo il bello della vita- fece allegramente. Fried si limitò ad annuire nervoso. -La vedo comunque molto interessata a te- continuò il Master. Fried non seppe cosa rispondere ma non dovette farlo perché sentì un ringhio provenire da Laxus. Si voltò verso di lui confuso, in effetti tutti si voltarono verso di lui, che sembrava di cattivo umore. Il biondo alzò lo sguardo sentendosi osservato.

-Dubito, è pazza di Gray- disse soltanto seccamente. Makarov gli lanciò un’occhiataccia.
-Non rovinare la giornata- lo avvertì.
-Lo avverto solo che non si illuda- fece nervoso lui. Fried lo osservò confuso mentre Makarov gli lanciò un’occhiata di fuoco come avvertimento, al che Laxus si corresse subito. -Bhe, suppongo che quella ridicola ossessione per Gray le sia passata- fece quindi. Fried si sentì raggelare. Sapeva che Laxus non era bravo con le parole, sapeva che l’amico voleva solo avvertirlo nel caso in cui Juvia lo avesse trattato male, sapeva che non era bravo a parlare di emozioni. Ma ridicola ossessione? Era davvero quello che pensava di Juvia?
-Razza di idiota, sei un insensibile- lo rimbeccò il Master mentre Laxus grugniva. Fried abbassò lo sguardo sul piatto sentendo che la fame improvvisamente gli era passata del tutto. Si alzò prendendo i piatti.
-Porto il dolce- disse soltanto e si allontanò in fretta da lì, ringraziando il fatto che il pranzo stava finendo.





***********
Nota: Intanto ne approfitto per ringraziare tutti quelli che mi hanno seguito fino a qui, specialmente vi ringrazio per le recensioni che mi lasciate. Inoltre volevo avvisarvi che la storia sta arrivando al termine, ci sono ancora tre capitoli che usciranno nelle prossime settimane.

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Capitolo 8
*** Notte di pioggia ***


 

Notte di pioggia

Fried si era chiuso in casa e aveva piazzato delle rune attorno in modo che nessuno potesse entrare. Non che pensava che qualcuno potesse effettivamente raggiungerlo, ma meglio prevenire. Si distese sul divano mentre le parole di Laxus gli rimbombavano per la mente e la figura del ragazzo gli compariva davanti. Aprì un libro cercando di calmarsi e di distrarsi ma inevitabilmente non riusciva a farlo e a un certo punto si sentì talmente frustrato che lo lanciò contro al muro. Se ne pentì subito dopo e lo recuperò controllando di non averlo rovinato. Fortunatamente era intatto.
Cercò di recuperare il solito equilibrio che aveva, ma davvero sembrava che tutto quel giorno fosse andato a rotoli. Tutte le sue convinzioni sul fatto che Laxus non lo avrebbe mai ricambiato erano crollate e questo lo sconvolgeva. Soprattutto, gli dava tremendamente fastidio che la gente scambiasse quello che Juvia provava per Gray per ossessione. Perché erano tutti così idioti? Perché non capivano quanto invece erano forti i loro sentimenti? Che nonostante tutto continuassero ad amare le persone senza pretendere nulla in cambio? Quello era amore puro, volere che l’altra persona fosse contenta, volere la sua felicità, supportarla nei momenti più difficili, proteggerla.
Si sedette a terra sentendo le lacrime salirgli agli occhi. Forse aveva sempre sbagliato tutto. Sentì qualcuno bussare alla porta e alzò il volto di scatto. Osservò le rune interne e notò che era soltanto Juvia. A quel punto decise di andare ad aprire sperando che almeno lei avesse risolto con Gray. Quando però se la ritrovò davanti con i capelli fondi d’acqua e l’espressione più cupa che le avesse mai visto si sentì ancora peggio.

-Juvia…può entrare?- chiese lei tremando. Fried si spostò subito e la ragazza camminò lungo il corridoio. Si fermò subito. -Juvia non vuole gocciare in giro- disse.
-Entra, non c’è nessun problema- disse il ragazzo e la spinse sulla poltrona accanto al fuoco in modo che potesse scaldarsi. Non riusciva a capire cosa potesse essere successo, ma di una cosa era certo: era tutta colpa sua. Sembrava che avesse perso parecchi colpi in una sola giornata. La lasciò lì mentre andava a prenderle una coperta e a prepararle del tè. Dopo un po’ tornò con tutto l’occorrente e la maga lo ringraziò.

-Juvia non vuole disturbare-.
-Non disturbi. Vuoi parlare?- le chiese lui. Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime e Fried sentì una stretta allo stomaco sentendosi in colpa per ciò che le aveva fatto fare.
-Gray non vuole stare con Juvia- disse la ragazza mentre le lacrime cominciavano a scorrerle lungo le guance -Non ha nemmeno voluto ascoltarla, ha detto che non le interessa nulla- disse e cominciò a singhiozzare scendendo dalla poltrona e sedendosi per terra di fronte al caminetto. Fried non poté fare nient’altro che sentirsi ancora più in colpa per averla illusa, la strinse in un abbraccio e si scusò, anche se lei continuava a ripetere che non era colpa sua. Rimasero così per molti minuti finché pian piano la ragazza si calmò e i due ragazzi restarono seduti in silenzio davanti al fuoco osservandolo scoppiettare mentre fuori continuava a piovere. La ragazza poggiò la testa sulla spalla di Fried, che si limitò a lanciarle un’occhiata non potendo fare a meno di pensare che fosse tutta colpa sua. Se solo non l’avesse illusa così tanto non ci sarebbe rimasta così male.

-Com’è andato il pranzo?- chiese la ragazza dopo un po’. Fried non rispose e la ragazza alzò lo sguardo su di lui. -Fried?- lo chiamò preoccupata.
-A Laxus piacciono i ragazzi- disse lui atono e lei si spostò subito dalla sua spalla sgranando gli occhi.
-È una bellissima notizia!- esclamò.
-No, non lo è- ribatté lui freddamente -Sai, forse ci siamo sempre sbagliati- disse a quel punto. Juvia corrugò la fronte. -Forse amare così tanto qualcuno non è sano- spiegò. La maga lo guardò sconvolta.
-Pensi…che dovremmo smetterla?- chiese. Fried fece le spallucce e poggiò la testa sulla poltrona dietro di sé tenendo lo sguardo fisso sul fuoco.
-Forse ci farebbe davvero stare meglio- disse. Juvia posò lo sguardo sul fuoco pensierosa, non aveva tutti i torti. Quell’amore unilaterale la stava distruggendo, e anche se ogni giorno si sforzava a essere contenta e ad accontentarsi della sola presenza di Gray stava diventando sempre più pesante. Forse doveva soltanto dimenticare. Le parole di Gajeel le tornarono alla mente.

-Fried ha mai provato a sostituire Laxus con qualcun altro?- chiese la ragazza a quel punto.
-No- rispose subito lui. Non lo chiese alla ragazza sapendo già quale sarebbe stata la risposta.
-Nemmeno Juvia. Forse dovrebbero provare a farlo- mormorò lei e si voltò verso di lui, che però continuava a fissare il fuoco davanti a sé. Juvia inclinò la testa di lato osservando i lineamenti sottili del mago attentamente, come se fosse la prima volta che lo vedesse così da vicino. Gli passò una mano su una ciocca di capelli e lui si voltò verso di lei con un’espressione dolce sul viso. Era bello. E, cosa più importante, la faceva sentire bene. Forse poteva funzionare davvero. Juvia a quel punto si chinò verso di lui e gli lasciò un dolce bacio sulle labbra. Sentì che il ragazzo la stava ricambiando, così chiuse gli occhi e si lasciò trasportare dal bacio, muovendo le sue labbra su quelle morbide del ragazzo. Quando si staccò e incrociò i suoi occhi notò che Fried era sereno in volto. Non c’era alcun rossore sul suo viso e lei non sentiva alcun battito accelerato e alcun calore in corpo come invece le succedeva alla sola vicinanza di Gray. Sorrise amara.

-Per Juvia non c’è proprio speranza. Il suo cuore non batterà mai per nessun altro- disse. Fried sorrise e si voltò di nuovo verso il fuoco.
-Per me è uguale- rispose.
-Forse Fried dovrebbe prima provare a baciare un ragazzo- ribatté lei con un sorrisino divertito e il ragazzo accennò a un sorriso.
-Sarebbe lo stesso- ribatté sicuro. Juvia non replicò e anche lei tornò a fissare le fiamme. Sarebbe stato così semplice, se solo avessero potuto comandare i loro cuori. Tutti sarebbero stati meglio.

-Non voglio allontanarmi da Laxus. Perderlo sarebbe molto peggio che vederlo felice assieme a qualcuno- rivelò Fried a quel punto -Non importa quanto faccia male o quanto ci provi, nessuno potrà mai sostituirlo. E poi…voglio davvero la sua felicità. È una delle persone migliori che conosca e lo merita- le disse. Si aspettava che la ragazza lo interrompesse, che gli dicesse che stava dando di matto a pensare così bene di Laxus dopo come si era comportato in passato. Lei però lo ascoltava in silenzio e Fried decise di andare avanti.
-Nessuno riesce a vedere oltre la sua immagine, ma lui è veramente la persona migliore che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita. Ha solo avuto un passato difficile, eppure, nonostante questo ha avuto la forza di rimettere tutto in discussione. Ha un animo gentile che nemmeno suo padre con tutti i suoi metodi malvagi è riuscito a scalfire. Fa di tutto per proteggere le persone a sé care. Darebbe la sua stessa vita per me, Ever o Bickslow. Anche in missione si preoccupa sempre per noi, lo fa a modo suo e pensa che noi non ce ne accorgiamo. Ma noi lo sappiamo- raccontò. Juvia sorrise mentre lo ascoltava, le piaceva conoscere quel lato del ragazzo.
-Ha i suoi difetti, ogni tanto è arrogante e assolutamente non è in grado di gestire una conversazione normale e gentile con nessuno- disse accennando a un sorriso divertito -Ma è Laxus- concluse. Juvia sorrise.
-Sai, la descrizione ricorda a Juvia un po’ Gray- gli disse.
-Uh, potrebbe. Un pezzo di ghiaccio con un cuore all’interno- fece Fried e la ragazza ridacchiò.

-Juvia vorrebbe sapere…- cominciò Juvia -Sull’aspetto di Laxus non dici nulla?- fece maliziosa. Fried si voltò di scatto verso di lei rosso sulle guance e la maga non riuscì a trattenere un risolino.
-Chissà quante cose Fried vorrebbe fare con il corpo di Laxus- continuò lei e Fried le diede un pugnetto sulla spalla facendola barcollare leggermente mentre lei rideva.
-Potrei dire lo stesso di te- le fece notare. Lei però sorrise.
-Oh, Juvia avrebbe tante cose da dire su Gray- fece illuminandosi in volto.
-Non le voglio sapere- disse subito Fried facendosi sempre più rosso. La maga ridacchiò.
-Fried è così timido- lo prese in giro. -Juvia vorrebbe passare le mani su tutto il corpo di Gray, soprattutto quando si spoglia, soprattutto quando si toglie i pantaloni- fece lei maliziosa.
-Ho detto che non voglio sapere- le sibilò Fried e la ragazza si bloccò e alzò le mani in segno di pace.
-Va bene, va bene. Però ammetti che lo hai sognato più volte nudo?- chiese lei e il volto di Fried si fece paonazzo. -Chissà quante cose sporche passano per la tua mente. Sai, se Juvia fosse Fried ne approfitterebbe, in fondo sicuro vi siete visti nudi più volte alle terme- il volto del ragazzo ormai era rossissimo.

-Giuro, ti tappo la bocca con una runa- le intimò. La ragazza ridacchiò.
-Eddai, Juvia è una tua amica, vuole sapere se hai mai avuto qualche incontro ravvicinato con il membro di…- una runa partì e atterrò sulle labbra della ragazza che non riuscì più a parlare.
-Io ti avevo avvertita- fece secco Fried paonazzo. Juvia si imbronciò e Fried la osservò mentre la maga provava a parlare ma inutilmente. -Questa conversazione finisce qua, chiaro?- le fece. Juvia annuì e a quel punto il ragazzo le tolse la runa.
-Fried sa essere davvero crudele- disse lei. Fried inarcò un sopracciglio affatto d’accordo e poi gli occhi della ragazza scintillarono -Chissà cosa potrebbe fare con le rune a Laxus- disse e il mago avvampò.
-Ho detto che non ne parliamo- sbottò.
-Juvia pensava a come Fried può zittirlo, se Fried pensa male non è colpa di Juvia- ribatté lei con un sorrisetto furbo sul volto. Fried non ebbe nulla da replicare e incrociò le braccia mentre la ragazza si alzava in piedi. -Juvia lo ha detto che è Fried ad avere pensieri sconci-
-Zitta- le intimò il ragazzo e lei ridacchiò, per poi voltarsi verso l’orologio e rendersi conto solo in quel momento che si era fatto parecchio tardi, erano le tre di notte.

-Juvia andrà a casa- disse.
-È tardi, puoi dormire qua, ho una stanza in più- le disse. La maga lo ringraziò e si avviò verso la stanza, i due ragazzi fecero assieme il letto e parlarono ancora un po’. Fried le rivelò che più di una volta Laxus si era fermato a dormire lì, principalmente quando era tornato dopo l’esilio non avendo più un posto dove dormire. Lei lo prese in giro dicendogli che avrebbe dovuto approfittarne e dormire nello stesso letto, ma lui la ignorò seppur con un sorriso sulle labbra. Quando Juvia fu distesa sotto le coperte allungò un braccio verso di lui prendendogli la mano.
-Juvia è contenta della sua amicizia con Fried- gli disse sinceramente. Lui le sorrise.
-Lo sono anche io- le rivelò e lei sorrise raggiante.
-Buonanotte Fried-.
-Notte Juvia- fece il ragazzo e chiuse la porta dietro di sé avviandosi più sereno verso la propria stanza.

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Capitolo 9
*** Rivelazione ***


 

Rivelazione

I due ragazzi avevano deciso di non passare per la gilda quella mattina, nessuno dei due aveva voglia di vedere i loro compagni, per non parlare del fatto che molto probabilmente avrebbero chiesto loro di questo fantomatico appuntamento. Perciò se ne stavano tranquilli a pattinare sulla pista. Chiacchierarono un po’ e Juvia gli chiese consiglio su un altro libro d’amore che potesse leggere. Si trovavano entrambi bene, c’era tranquillità quella mattina e nessuno dei due aveva voluto nominare Gray o Laxus fino a quel momento. Seppur entrambi avevano qualcosa che frullava per la testa. Fried continuava a pensare a Gray e a come avrebbe potuto spiegare il suo comportamento con la maga, dato che ne era sicuro, il moro non era indifferente a Juvia. Non capiva però cosa lo bloccasse a quel punto, la ragazza gli si era dichiarata, cosa voleva di più? Juvia al contrario voleva spronare l’amico a dichiararsi, in fin dei conti aveva scoperto che a Laxus piacevano gli uomini, perciò poteva avere più di una possibilità.

-Senti- iniziarono insieme e si lanciarono un’occhiata divertita.
-Vai prima tu- disse Fried. Juvia sorrise.
-Juvia pensa che Fried dovrebbe dichiararsi a Laxus- disse la ragazza a quel punto. Fried la osservò confuso e scosse subito la testa, non lo avrebbe mai fatto.
-Juvia insiste. A Laxus piacciono gli uomini e Fried e Laxus sono molto vicini. Juvia è convinta che a Laxus piaccia Fried- disse determinata.
-Non è che se gli piacciono gli uomini devo per forza piacergli- ribatté il mago.
-Ma voi siete amici stretti. Passate molto tempo assieme. Siete praticamente l’uno l’ombra dell’altro- insistette lei.
-Bhe, io sono la sua ombra. Non si può dire lo stesso di lui- replicò Fried tranquillo.
-Juvia pensa che Fried sia un codardo- fece lei a quel punto stizzita. Lui sorrise.
-Mi definirei più giudizioso- replicò puntiglioso, lei scosse la testa affatto d’accordo e poi incrociò le braccia al petto.

-Fried dovrebbe almeno flirtare con Laxus- gli disse.
-Non lo farò- disse lui secco.
-Allora Juvia dovrebbe cercare informazioni su Laxus- insistette lei.
-Non lo farai- replicò Fried -Senti, ti ringrazio per l’aiuto ma non serve- le disse a quel punto sperando di essere abbastanza chiaro. La ragazza sbuffò, non era affatto contenta del carattere di Fried e continuava a essere convinta della sua idea.

-Senti Juvia- disse a quel punto lui per cambiare argomento e spostare l’attenzione da sé alla maga, lei lo ascoltò. -Stavo pensando a una cosa su Gray. Potrei aiutarti a capire cosa realmente vuole, ma dovrei avere il tuo consenso- le disse. Lei corrugò la fronte, segno che stava ascoltando. -Esiste un Jutsu Shiki che permette di intrappolare due persone e fare in modo che possano solo dire la verità all’interno- le disse. Juvia lo guardò allibita.
-Potrei fare in modo che tu e Gray ci entriate, in modo che lui risponda a tutte le tue domande. Non è moralmente la cosa più corretta da fare, me ne rendo conto e non so se effettivamente tu sia pronta ad ascolt…-

-Juvia lo vuole!- esclamò Juvia interrompendolo. -Fried lo farebbe per Juvia?- gli chiese.
-Io…certo- disse lui -Però, due condizioni. Entrambi potrete dire solo la verità, in modo che sia paritario e la barriera durerà solo un’ora. Nonostante voglia davvero aiutarti credo sia corretto dargli libertà di scelta e non costringerlo a parlare. In ogni caso, se rimarrà in silenzio avrai comunque delle risposte- le spiegò. Juvia annuì subito. Fried la osservò sorpreso mentre la ragazza gli saltava addosso in un abbraccio ringraziandolo enormemente, l’impatto fu talmente forte che i due caddero sul ghiaccio mentre la ragazza era tutta eccitata. In quel momento Fried si rese conto di quanto effettivamente fosse un codardo.

 
***

-Che stai facendo?- chiese la ragazza e Laxus si sforzò a ignorarla. Non voleva parlarle, a dire la verità voleva solo starsene tranquillo. Spostò lo sguardo dalla pista di ghiaccio e dai due ragazzi abbracciati a terra, alla bancarella del cibo e finse di non averli visti, nonostante la tensione elettrica nell’aria parlasse per lui, mentre Evergreen lo seguiva fastidiosamente.
-Devi starmi attaccata come un’ombra?- sbottò dopo un po’ nervoso e lei sorrise.
-Fried lo fa sempre e non ti lamenti- gli disse lei.
-Forse perché Fried non è fastidioso quanto te- fu l’acida risposta.
-Quindi non è perché sei interessato al suo culo?- fece lei e lui le lanciò un’occhiataccia. La ragazza sorrise maliziosamente. -Forse sei interessato alla parte davanti- insistette. Laxus si voltò pensando che sarebbe stato molto meglio ignorarla e fare finta di nulla. Sapeva però che l’amica poteva diventare davvero fastidiosamente insistente, difatti la ragazza continuò.

-Sai, se lo ammetti potrei dirti una cosa molto interessante su Fried- quello attirò la sua attenzione, non abbastanza però da ammettere la sua stupida cotta. Continuò a ignorarla e lanciò un’altra occhiata ai due ragazzi che erano usciti dalla pista e stavano parlando tra di loro. Juvia era particolarmente espansiva con Fried, lo abbracciava, lo toccava, rideva e sembrava davvero presa da lui. Non era sempre stata presa da Gray? Quando esattamente aveva cambiato gusti? Tutta colpa di Gray, pensò furioso. Se almeno avesse portato via Juvia da Fried sarebbe stato molto meglio.
-Devi stalkerarli ancora per molto o mi rispondi?- sbottò Evergreen. Laxus si voltò verso di lei scocciato.
-Bene, dimmi quello che sai- le fece a quel punto. La ragazza sorrise.

-Quindi ammetti di avere un interesse per Fried?- gli chiese. Laxus inarcò un sopracciglio, se pensava che si sarebbe esposto così tanto si sbagliava alla grande.
-Sono solo preoccupato per lui- disse a quel punto.
-Preoccupato?- chiese lei accigliata.
-Sì- fece lui secco -Perché Juvia potrebbe non ricambiarlo- disse.
-Già, scommetto proprio che sei preoccupato per questo- fece lei sarcastica e si passò le dita sulle tempie -Come se non avessi notato che lo fissi di continuo e come ti imbamboli a guardarlo quando è girato- aggiunse poi, lo vide arrossire leggermente e sorrise vittoriosa quando lui le ringhiò addosso e si voltò di scatto.
-Stronza- le sibilò a quel punto.
-Allora, lo ammetti?- sbottò la maga.
-Come ti pare, cosa sai?- grugnì lui a quel punto. Evergreen capì che non avrebbe ottenuto di più e prese un profondo respiro.

-Fried è gay- disse quindi. Laxus si voltò verso di lei questa volta con un’espressione perplessa sul volto e la ragazza ridacchiò. -Davvero, sei cieco- gli disse divertita.
-Che cazzo- sbottò lui -Non lo è- fece poi.
-Laxus, lo è. Oltre al fatto che si nota ed è evidente, me lo ha detto- disse. Il biondo la osservò allibito.
-Vuole uscire con Juvia- fece a quel punto -Voglio dire, ha detto esplicitamente che vuole chiedere un appuntamento a Juvia. E li vedi che sono…- cominciò nervoso ma si interruppe subito per non dire di troppo. Evergreen lo osservò con un sorrisetto sul volto.

-Sì, potrei avere un’idea del perché lo ha fatto. Ma la cosa fondamentale è, che è gay. Non penso effettivamente ci sia nulla tra lui e Juvia. Davvero, sono sorpresa a doverlo spiegare- aggiunse poi. Laxus la osservò per un po’ in silenzio cercando di mettere assieme i pezzi, ma davvero non ci riusciva. Però…se a Fried piacevano gli uomini avrebbe potuto avere una possibilità. Cacciò subito il pensiero nonostante sentisse una piccola speranza dentro di sé.
-Allora come lo spieghi?- fece indicando i due ragazzi.
-Oh, questo non te lo posso dire. Penso che abbiano molto in comune- disse lei con un sorriso enigmatico -Comunque, potresti chiederglielo tu e sai, faresti meglio a dirgli come ti senti- gli consigliò. Laxus non sapeva effettivamente cosa pensare. -Con Juvia ti è andata bene che è una ragazza, ma immagina se fosse un uomo, approfittane intanto che puoi- gli disse. Laxus inarcò un sopracciglio. Se Evergreen diceva che Fried fosse gay ci avrebbe creduto, in fin dei conti lo conosceva bene. Ma parlare a Fried dei suoi sentimenti? No, quello era assolutamente fuori discussione.

 
***

Juvia era agitata, Fried le aveva detto che ci avrebbe messo un po’ di tempo a lanciare l’incantesimo e che avrebbe portato lui Gray all’interno della barriera. Le aveva detto di presentarsi alle tre di pomeriggio lì, non prima e non dopo, perciò avrebbe obbedito. Lanciò l’ennesima occhiata all’orologio, sperando che il tempo passasse in fretta ma sembrava avesse rallentato improvvisamente e quell’ansia la struggeva. Sospirò avvilita e spostò lo sguardo a un tavolo dall’altra parte della sala rendendosi conto che Laxus la stava osservando. Corrugò la fronte confusa. Juvia sapeva che Fried le aveva detto che non voleva nessun aiuto, ma dopo tutto quello che il ragazzo stava facendo per lei si sentiva in dovere di fare qualcosa. Così si alzò dal tavolo senza pensarci troppo e si avvicinò a quello di Laxus che inarcò un sopracciglio.

-Juvia può sedersi?- domandò con un dolce sorriso e il biondo assottigliò lo sguardo.
-Se proprio devi- rispose seccamente e Juvia lo prese come un sì. Non aveva mai parlato molto con il biondo se non ai Giochi di Magia quando avevano formato il Team B assieme, ma sapeva da sola che non era molto facile parlare con lui. Sapeva però anche che finché non sentiva l’elettricità nell’aria poteva stare tranquilla.
-Juvia ha una curiosità- disse.
-Allora parla- fece Laxus incrociando le braccia. Bene, ora il suo sguardo stava diventando minaccioso ma la ragazza decise comunque di prendere coraggio.

-Juvia vuole sapere se tra Fried e Laxus c’è dell’amore- disse. L'espressione di Laxus in quel momento fu impagabile, gli occhi sgranati e le guance leggermente rosse.
-Che cazzo ti salta in mente?- le ringhiò addosso e Juvia si trattenne dal non ridere, perché altrimenti era sicura che un fulmine l’avrebbe colpita.
-È che Juvia vorrebbe tanto un’amicizia con Gray come quella che hanno Fried e Laxus- disse quindi, spostare l’argomento su Gray sembrò calmare il Dragon Slayer e la maga andò avanti -Se Juvia avesse un’amicizia del genere con Gray sarebbe la ragazza più felice del mondo. Vi conoscete bene e siete uno la spalla dell’altro, Juvia è convinta che siete anime gemelle- trillò. Laxus inarcò un sopracciglio, con un’espressione dubbiosa.
-Io penso che tu sia pazza e basta- le disse schietto. Juvia non se la prese e ridacchiò lanciando un’altra occhiata all’orologio, poi spostò di nuovo lo sguardo su Laxus che si era fatto pensieroso e che sembrava volesse dirle qualcosa. La ragazza aspettò paziente ma nessuna domanda arrivò.

-Vuoi chiedere qualcosa?- domandò quindi con un dolce sorriso. Il biondo sbuffò.
-Non ti dà fastidio essere rifiutata da Gray?- chiese e Juvia corrugò la fronte, quella domanda decisamente non se l’era aspettata, non pensava che Laxus si fosse mai interessato ai suoi sentimenti. In ogni caso scosse la testa.
-Juvia pensa che bisogna sempre affrontare i propri sentimenti, l’amore per Gray è troppo intenso e Juvia vuole fargli capire quanto è importante per lei. Non importa se Gray non ricambia, Juvia è contenta anche di sapere che la vuole al suo fianco come amica. Juvia vorrebbe solo una risposta definitiva da Gray, perché pensa che non sapere sia la cosa peggiore- disse convinta. Laxus rimase in silenzio pensieroso e la maga alzò lo sguardo sull’orologio. Notò che si stava avvicinando l’ora e si alzò dal tavolo.
-Ora Juvia deve proprio andare- disse e salutandolo uscì di fretta dalla gilda.

 
***

Gray osservò il ragazzo davanti a sé con astio. Dobbiamo parlare, gli aveva detto. Il moro non aveva alcuna intenzione di parlare con lui ma alla fine lo aveva seguito fuori dalla gilda chiedendosi dove volesse portarlo. Cercò di non pensare a lui e Juvia, nonostante inevitabilmente il pensiero cadesse lì.
-Perché mi detesti?- chiese Fried a quel punto. Gray inarcò un sopracciglio, aveva molti motivi per cui detestarlo, primo tra tutti il fatto che si fosse messo in mezzo alla sua relazione. Bhe, non che lui avesse una vera e propria relazione con Juvia, ma sapevano tutti che la ragazza era innamorata di lui, perciò non aveva senso mettersi in mezzo.
-Non possono starmi simpatici tutti- fu la secca risposta.

-Centra Juvia?- chiese il mago dai capelli verdi. Gray gli lanciò un’occhiataccia.
-Dovrebbe?-
-È solo una semplice domanda- disse Fried tranquillo -Se ti tranquillizza, non sono interessato a lei né avevo intenzione di chiederle di uscire. L’ho detto solo per assicurarmi di una cosa. Mi scuso per la mia menzogna e per averti ingannato- gli fece. Gray lo fissò allibito.
-Di che cazzo parli?- sbottò ma improvvisamente delle rune comparvero attorno a loro e il mago alzò lo sguardo rendendosi subito conto di essere caduto in una trappola di Fried. Spostò lo sguardo adirato sul ragazzo.

-Che cazzo stai facendo?- gli ringhiò addosso.
-Non mi scuserò per questo invece. Me lo ha chiesto Juvia da amica- spiegò Fried fuori dalla barriera calmo mentre Gray cominciava a battere furioso sulla barriera.
-Sei impazzito per caso?- sbraitò. Fried prese un profondo respiro come se fosse esausto.
-Non potrai uscire da questa barriera per un’ora a partire da adesso. Chiunque entri lì dentro non può mentire. Tra poco arriverà Juvia, avrà delle domande per te. Puoi stare in silenzio se preferisci e aspettare lo scadere del tempo- gli disse il ragazzo e Gray si calmò un attimo fissandolo allibito. Tutta quella situazione era assurda.
-Ti consiglio però di parlare delle tue emozioni, Juvia ti ama più di chiunque altro e merita una risposta. Non farla soffrire più del necessario. Potrai farle anche tu tutte le domande che vuoi su noi due. Ma come ti ho già detto, siamo solo buoni amici- gli disse. Gray assottigliò lo sguardo.

-Amici che condividono una frittella e che cantano mano nella mano?- gli ringhiò.
-Allora avevo ragione a pensare che sei geloso- fece Fried.
-Non sono…- Gray si rese conto che non riusciva a continuare la frase. Fried ammorbidì lo sguardo.
-Te l’ho detto, non si può mentire lì dentro- gli disse questa volta con tono morbido -Così sei sicuro che tutto quello che ti dirà Juvia sarà vero. Tra l’altro, sta arrivando- disse e Gray si voltò notando che la maga si stava avvicinando rossa in volto e silenziosa. Notò lo sguardo che si scambiò con Fried e il sorriso che le rivolse, poi il ragazzo si allontanò e lei entrò nella barriera.

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Capitolo 10
*** La verità ***


 

La verità

Gray era ormai in silenzio da almeno dieci minuti buoni. In realtà, nemmeno Juvia aveva ancora aperto bocca, dopo un po’ però lei si fece coraggio.
-Juvia vorrebbe chiedere qualcosa a Gray- disse a quel punto. Lui la guardò agitato e deglutì nervoso. Non le rispose ma la ragazza andò avanti da sola. -Juvia vuole sapere se Gray è stato geloso di Juvia- disse. Il moro si ostinò a stare in silenzio pensieroso, mentre la ragazza si torceva le dita agitata e continuava a osservarlo da sotto le lunghe ciglia, sperando di poter captare qualcosa. Lui però era ben intenzionato a non dire niente.

-Juvia vuole dire a Gray che non sta con Fried. Non le è mai piaciuto, sono sempre e solo stati buoni amici. Fried l’ha aiutata quando Juvia era triste e l’ha capita. Ma non c’è alcun sentimento romantico tra di loro- disse a quel punto. Gray la osservò e la sua espressione si fece meno dura mentre la ascoltava. Lei lo prese come un buon segno e andò avanti.
-Juvia non voleva fare arrabbiare Gray, è molto dispiaciuta- disse abbassando lo sguardo.

-Non sono arrabbiato con te- disse lui a quel punto e lei alzò lo sguardo stupita, sentendo finalmente la sua voce e facendosi speranzosa.
-Solo…Fried non mi piace- disse a quel punto.
-Gray non vuole che Juvia sia amica di Fried?- chiese lei.
-Io…- cominciò Gray e si interruppe come se stesse studiando le parole da dire, in modo da non mentire ma non dire troppo -Penso che la vostra amicizia non sia sincera. Lui vuole di più da te- fece quindi. Lei sbatté le palpebre un paio di volte e poi sorrise e scosse la testa.

-Juvia è sicura che non sia così. Fried è innamorato di qualcun altro- gli disse. Gray inarcò un sopracciglio.
-Chi?- chiese.
-Juvia…non può dirlo, non vuole tradire la fiducia di Fried. Juvia però può dire che Fried è gay- disse e ridacchiò -Fried non potrebbe mai innamorarsi di Juvia- fece. Gray la guardò allibito, sentendo una sensazione di sollievo allargarsi in tutto il corpo.
-Quindi è il tuo amico gay- disse e lei fece le spallucce con un accenno di sorriso.
-Juvia pensa di sì- disse. Gray annuì a quel punto.

-Gray ricambia i sentimenti di Juvia?- chiese la maga fissandolo dritto negli occhi. Lui voltò la testa non riuscendo a sostenere il suo sguardo così sincero e aperto. Sentì un nodo alla gola ben sapendo che lì dentro non poteva mentire. Rimase in silenzio e per un po’ nessuno dei due parlò mentre il tempo scorreva. Il ragazzo lanciò un’occhiata ai minuti, mancava ancora mezz’ora circa. Non poteva stare in silenzio così a lungo e inoltre la ragazza sembrava davvero avvilita. Gli tornarono in mente le parole di Gajeel e poi quelle di Fried. Passarono altri lunghi minuti e dopo un po’ prese un respiro profondo.

-Mi dispiace essermi comportato da stronzo- disse a quel punto. Sapeva bene anche senza guardarla che Juvia probabilmente lo stava ascoltando con gli occhi sgranati. -Non volevo trattarti male, è solo che…non sono come te- disse e un leggero rossore gli imporporò le guance.
-Non sono in grado di fare regali, né di pensare a cose sdolcinate, non so nemmeno organizzare un appuntamento- fece.

-Per fortuna c’è Juvia allora- disse lei coraggiosamente. Lui si voltò e notò che la ragazza aveva un volto speranzoso e le guance tremendamente rosse. -Juvia può organizzare l’appuntamento se Gray vuole venire con lei- disse a quel punto. Lui sorrise leggermente.
-Sì, va bene- disse. Lei sgranò gli occhi.
-Gray vuole uscire con Juvia?- chiese a quel punto emozionata. Lui voltò di nuovo lo sguardo rosso in volto.
-Non hai sentito?- fece con tono seccato e lei a quel punto gli si avvicinò e gli buttò le braccia al collo.

-Juvia è così contenta, organizzerà un appuntamento perfetto!- esclamò. Gray si sentì subito avvampare a quel contatto, ma al contrario delle altre volte non se la tolse di dosso, anzi abbassò lo sguardo su di lei che lo guardava con un sorriso enorme sul volto e le passò una mano sulla schiena accarezzandola leggermente. Si abbassò e prendendo coraggio unì le loro labbra. Fu un contatto talmente veloce che Juvia non ebbe nemmeno il tempo di ricambiare. Subito dopo entrambi i volti dei ragazzi si fecero paonazzi. Gray rendendosi conto di ciò che aveva fatto cercò di allontanarla agitato, ma la ragazza lo stritolò ancora di più e si allungò su di lui unendo di nuovo le loro labbra. Questa volta entrambi si strinsero l’uno all’altra e il moro sentì un formicolio su tutto il corpo mentre istintivamente la stringeva a sé. Mosse le sue labbra su quelle morbide della ragazza, poteva chiaramente sentire le curve della ragazza addosso al suo petto, il calore del suo corpo, il suo dolce sapore. Quando i due ragazzi si staccarono Gray non ebbe minimamente voglia di sciogliere l’abbraccio, nonostante si sentisse agitato e il volto in fiamme. Juvia però tra le sue braccia stava proprio bene e sembrava la persona più felice al mondo. Fu la ragazza però a staccarsi da lui e Gray la guardò confuso prima di rendersi conto che si stava togliendo la maglietta. Avvampò.

-Che stai facendo?- fece in panico. Juvia si sfilò la maglia rimanendo in reggiseno e Gray si sentì il volto in fiamme. -Stai andando troppo veloce- le disse. La ragazza alzò lo sguardo su di lui con un sorrisetto furbo sul volto.
-Qua dentro fa caldo- disse.
-Non fa caldo- sbottò Gray e Juvia gli indicò con un dito i vestiti a terra, in quel momento si rese conto di essersi spogliato e di indossare solo i boxer, particolarmente stretti. Arrossì e maledisse quel suo vizio che ora lo metteva decisamente in una brutta situazione. Perché cavolo si era eccitato poi? Juvia gli si avvicinò pericolosamente e Gray non poté nemmeno andarsene, perché c’era quella maledetta barriera che lo imprigionava lì dentro. La maga comunque si limitò a stringerlo in uno stretto abbraccio.

-Se Gray non vuole può dirlo, Juvia si sposterà- gli disse. Gray non riusciva a pensare in quel momento. Il suo cervello era completamente andato in pappa e quei due occhi enormi della ragazza lo confondevano, come anche il suo seno schiacciato sul petto. Deglutì nervoso. Non poteva neanche mentire lì dentro, voleva che la ragazza continuasse, qualunque cosa le stesse passando per la mente. Perciò a quel punto, perché trattenersi?
-Sei una tentatrice- si arrese alla fine. Juvia si illuminò in volto.
-È un sì?- chiese emozionata. Gray in risposta passò le mani sulla vita della ragazza stringendosela addosso e abbassandosi su di lei per baciarla di nuovo.

 
***

Fried continuava a pensare a Juvia e a Gray, sperando che questa fosse la volta buona in cui potevano chiarirsi. O meglio, in cui il ragazzo poteva chiarirsi. In realtà avrebbe avuto anche altri pensieri per la mente ma concentrarsi sull’amica piuttosto che su di sé era molto meglio e gli permetteva di non struggersi per Laxus. Si era messo disteso sul divano a leggere ormai da ore, quando sentì la porta di casa aprirsi. Alzò la testa e notò che era proprio Laxus. Ovviamente, solo lui poteva entrare a casa sua così tranquillamente senza bussare.

-Ciao, hai bisogno di qualcosa?- gli chiese subito il mago delle rune mentre il biondo si avvicinava e buttava il cappotto sul divano. Fried si chiese perché non potesse appenderlo all’attaccapanni come tutte le persone normali ma evitò di parlarne.
-Non ho cazzi di cucinare- disse lui sedendosi tranquillo sulla poltrona. Fried annuì. Ovviamente, cosa si era aspettato?
-Va bene. Avevo già comprato il riso per cena, ti va bene?-
-Sì- fu la secca risposta. Fried annuì e lanciò un’occhiata all’orologio rendendosi conto che era un po’ presto per preparare la cena, Laxus però era lì quindi forse aveva già fame. Si mise seduto sul divano e poggiò il libro sul tavolino alzando lo sguardo sul biondo.

-Hai fretta?- gli chiese.
-No, volevo solo stare tranquillo- fece lui e a Fried sembrò che stesse per dire altro, poi però il ragazzo rimase in silenzio. Il mago delle rune non si preoccupò di chiedergli se voleva da bere o altro, sapeva benissimo che se Laxus avesse voluto si sarebbe alzato e avrebbe preso la birra dal frigo senza molti complimenti. Perciò, dato che aveva detto che voleva stare tranquillo, allungò di nuovo la mano verso il libro ma prima che potesse aprirlo il biondo parlò.

-Evergreen ha detto che sei gay- disse. Fried alzò lo sguardo allibito, chiedendosi esattamente perché l’amica glielo avesse detto e perché Laxus gliene stesse parlando. Non si aspettava decisamente quella uscita, sperava solo che a quel punto non gli fossero venuti dubbi sulla loro strana amicizia.
-Sì, lo sono- disse quindi scrutandolo per vedere la reazione. Laxus lo guardò sorpreso.
-Davvero?- chiese. Fried sbatté le palpebre. Lo aveva detto lui e ora glielo stava chiedendo? Confuso si limitò ad annuire mentre sentiva una sensazione di disagio in tutto il corpo. -Sono solo stupito, volevi uscire con Juvia- fece Laxus a quel punto. Fried sentì un po’ di sicurezza tornargli a quelle parole e scosse la testa.
-No, noi…l’ho fatto solo per aiutarla con Gray- spiegò quindi subito -Volevo farlo ingelosire in modo che si accorgesse di lei- precisò. Laxus annuì pensieroso.

-Capisco- disse soltanto. Fried lo osservò un po’ preoccupato che avesse capito i suoi veri sentimenti. Cercò di cacciare il pensiero e di darsi un certo contegno, mentre Laxus si alzava dalla poltrona e cominciava a gironzolare per il salotto dando un’occhiata ai libri. Fried non era stupido. Capiva che Laxus voleva qualcosa da lui, non aveva idea però di cosa e la situazione lo metteva a disagio perché solitamente riusciva a soddisfare le sue richieste prima ancora che glielo chiedesse. Si limitò a osservarlo mentre il biondo tornava ad avvicinarsi e a sedersi sul divano accanto a lui.

-Ti serve altro?- chiese a quel punto Fried. Laxus annuì ma sembrava in qualche modo a disagio. No, era impossibile, Laxus non era mai a disagio. Forse Fried stava impazzendo. Però il biondo non parlava.
-Devo dirti una cosa- iniziò e Fried cominciò a preoccuparsi, ma annuì in silenzio attendendo che il ragazzo andasse avanti. Laxus si grattò la testa come se stesse pensando attentamente. -Senti, io…- si interruppe e sbuffò -Fanculo, non è facile- sbuffò. Fried non riusciva davvero a capire di cosa parlasse, ma era evidente che l’amico fosse in difficoltà.
-Sai che puoi dirmi qualunque cosa- disse quindi per tranquillizzarlo e Laxus voltò lo sguardo su di lui.

-Bene- fece. Fried non ebbe tempo di pensare a nulla mentre il biondo gli si avvicinava. Non era stato veloce, avrebbe potuto scansarsi se non avesse voluto, avrebbe dovuto avere il tempo di accorgersi di ciò che stava facendo l’amico. Eppure, quando si rese conto che Laxus lo stava baciando il suo cervello si era completamente sconnesso e il suo corpo non gli rispondeva più. Sentì il volto infiammarsi e aggrappò le mani alle sue spalle senza che potesse effettivamente controllarle. Una vampata di eccitazione gli salì dallo stomaco e mentre muoveva le labbra e assaggiava il sapore di Laxus non riusciva a pensare assolutamente a nulla. Poteva solo sentire il suo desiderio salire esponenzialmente mentre le mani di Laxus passavano sulla sua schiena spostandolo ancora di più verso di lui. Quando si staccò dal ragazzo Fried non aveva assolutamente nulla da dire, sentendo ancora le labbra bruciargli e il cuore battere furiosamente nel petto. Incrociò gli occhi di Laxus rendendosi conto di ciò che era successo e vedendo un’espressione di pura sorpresa sul suo volto.

-Tu…?- fece Laxus e Fried si sentì, se possibile, arrossire ancora di più. La mano di Laxus passò lungo il suo fianco e il mago delle rune si sentì stordito, mentre cercava di trovare una spiegazione logica. In quel momento però, non gli interessava davvero e lasciò perdere tutte le riflessioni rimandandole a più tardi. Si allungò di nuovo verso l’amico per baciarlo e quando sentì le mani del ragazzo stringerlo addosso al suo petto si sentì ancora più su di giri. Lo baciò di nuovo e questa volta sentì chiaramente le mani di Laxus lavorare sulla sua camicia tirandola fuori dai pantaloni e passare poi sulla sua pelle nuda. Rabbrividì al contatto e Fried a sua volta passò le mani sul petto di Laxus cominciando a sbottonarlo senza davvero riuscire a credere a quello che stava succedendo. Perché stava succedendo non gli interessava, la cosa importante era essere lì e godersi la sua presenza e quel corpo che a lungo aveva desiderato. In qualche modo riuscì ad aprire tutti i bottoni e a passare le mani direttamente su quei muscoli. Si staccò dalle labbra del ragazzo e si fermò per un attimo a osservare il suo corpo sentendosi sempre più eccitato. Stava per fiondarsi di nuovo su di lui quando sentì qualcuno bussare alla porta. Corrugò la fronte e si voltò verso l’ingresso, ben deciso però a ignorare chiunque fosse. Sentì le mani di Laxus risalire lungo il proprio petto mentre gli alzava la camicia. Di nuovo qualcuno bussò e Fried a quel punto si alzò.

-Torno subito- disse sperando che non scappasse da lì e corse verso la porta sistemandosi la camicia. La aprì e si ritrovò davanti Juvia con un sorriso enorme sul volto.
-Fried, Juvia ha una fantastica notizia e voleva ringraziarti!- esclamò lei tutta emozionata. Fried la osservò sorpreso senza riuscire a dire una parola mentre lei cominciava a parlare -Juvia ha parlato con Gray e Gray si è dichiarato! Ti rendi conto, i sentimenti di Juvia sono ricambiati ed è tutto merito tuo, Juvia vuole…- si interruppe di colpo spostando lo sguardo alla sua destra sgranando gli occhi. Fried si rese conto che Laxus li aveva raggiunti a petto nudo.

-Senti Juvia, siamo molto felici per te ma abbiamo da fare- le fece brusco e le sbatté la porta in faccia. Fried lo guardò perplesso.
-Laxus…- cominciò Fried, avrebbe voluto rimproverarlo per la maleducazione ma non riuscì a finire la frase.
-Non me ne frega un cazzo, ci ha interrotti sul più bello- fece lui e afferrandolo per i fianchi lo sbatté addosso al muro fiondandosi di nuovo sulle sue labbra. Fried gemette e non ribatté, in fin dei conti era sicuro che Juvia avrebbe capito.






 
***********
Nota: con questo capitolo la storia si conclude felicemente per entrambi i ragazzi. Devo dire, essendo abituata a scrivere solo Fraxus sono contenta che abbiate apprezzato anche i pezzi con Gray e Juvia, con cui ho avuto un po’ di difficoltà. Voglio ringraziare di cuore tutti quelli che l’hanno seguita e salvata, in particolar modo voglio ringraziare tutte le persone che l’hanno recensita positivamente <3
Angie

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