Un'omossessualità nascosta per sempre... o forse no

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Continui litigi ***
Capitolo 2: *** Una rottura insanabile ***
Capitolo 3: *** Confidenze ***
Capitolo 4: *** Intrighi del passato ***
Capitolo 5: *** Problemi incontrastabili ***



Capitolo 1
*** Continui litigi ***


Castello di Kronborg

Mary impiegava il suo tempo nel rendere il castello di Kronborg un luogo vivo e rinnovabile nonostante fosse uno dei castelli rinascimentali in giro per l’Europa.
< Aiutami a sistemare questi tappeti nella mia camera > ordinò la donna alla servitù.
< Ma Signora, che cosa ne facciamo di queste cose? >
< Buttatele pure via. Oppure vendetele a qualche museo. >
< Ma il Signor Mercury è d’accordo con tutto questo trasloco? >
Sentendo il nome di suo marito, Mary assunse un’espressione mista a rabbia e tristezza.
< Anch’io, come lui, sono la padrona di questo castello. Quindi vi dovete limitare ad eseguire i miei ordini. Mi sono spiegata? >
< Il Signor Mercury non avrebbe mai permesso che il castello venisse stravolto come sta facendo lei, Signora. >
< Che cos’è tutta questa insolenza?! >
< Per non parlare che una parte di queste mura sono di proprietà dello stato danese. >
< Una piccola percentuale, oserei dire. >
Da quando Mary e Freddie erano giunti fin a Kronborg, la donna non aveva mai legato con la servitù a causa delle sue stravaganze e della trasformazione del castello in una residenza stile anni ’70.
< Allora? Continuate a tenere quei tappeti colorati in mano oli portate nelle mie stanze? >
Senza poter dire niente, alla fine la servitù dovette obbedire.
“Signor Mercury… In questo castello non c’è solo lui. E quegli ignoranti devono capirlo alla svelta prima che debbano cercarsi un altro lavoro.”
Vedendo un continuo viavai di persone e di oggetti di ogni tipo, Freddie uscì dalla sua torre dove rimaneva rinchiuso a riflettere sul suo passato per sapere che cosa stava succedendo.
< Stiamo forse traslocando, Mary? >
< No. sto dando una rinfrescata a questo posto. Li vedi questi muri contornati da coccarde vecchie di quattrocento anni? Sono davvero orribili. Invece guarda che cosa ho preso oggi in alcuni negozi qui vicini. Che te ne pare? Starebbero molto bene sulle pareti. >
< Mary, ne avevamo già parlato. Non stravolgere l’ambiente di questo castello. >
< Freddie, è davvero vecchio e degradante. Invece una ventata dei giorni nostri non può che fargli bene. >
< Ho scelto questo castello insieme a te perché mi piaceva così com’era. Tu non hai nessun diritto di stravolgerlo come ti pare e piace. >
< E’ quello che gli abbiamo detto noi > fece una donna della servitù.
< Tronatevene nelle cucine! Questa è una conversazione privata! >
Una volta rimasti soli, Freddie fu molto dispiaciuto per aver visto come la gente veniva trattata in casa sua.
< Non sgridare la servitù, Mary. Te lo proibisco. >
< Si sentono i padroni di questo castello > obiettò la donna < Invece devono capire che sarebbe meglio per loro se rimanessero al loro posto. >
< Perché sennò che cosa gli fai? Li licenzi senza il mio consenso? >
< Potrei anche farlo, sai? >
< Questo castello l’ho pagato di tasca mia e tu non hai nessun diritto di prendere decisioni senza prima aver consultato me. >
< Ah sì? È così che la pensi? Vorrei ricordarti che sono tua moglie e posso prendere le stesse tue decisioni! >
< Da quando in qua? Tu sei solo una donna che rimane a casa senza fare niente e sfrutta solo il mio denaro per dei capricci inutili. >
Sentendo come la stava raffigurando, Mary non ci vide più dalla rabbia mollandogli un ciaffone.
< Se ti senti il padrone totale di questo posto, sarebbe meglio che io venissi rinchiusa nelle cucine o a pulire qualche camera o stanza di sua maestà Freddie Mercury. >
< Puoi stare benissimo al tuo posto di fedele moglie, senza però rompere troppo le palle. >
< E’ così che pensi di me? Molto bene… Vuol dire che non mi conosci abbastanza. Renderò la tua vita e quella della servitù un vero inferno. >
< Mary, per favore. Stai davvero esagerando. >
< Sei tu che hai cominciato! Io volevo solo rendere questo castello a nostra immagine e somiglianza… >
< No! rettifico! A tua immagine! >
< Senti una cosa: se non ti sta bene, meglio che me ne ritorni a Londra dalla mia famiglia. Non so cosa fare per stare qui e venire ritratta come una persona senza cuore… A dirla tutta sarebbe quasi stato meglio che tu fossi rimasto insieme alla band. Almeno potevi distrarti in altri modi invece di essere depresso come lo sei ora. >
< Sto cercando di ritrovare me stesso > rispose Freddie digrignando i denti < Non sono depresso come dici tu. >
< Davvero? Resti rinchiuso in quella torre come un vile prigioniero a che fare? A pensare ai tuoi fallimenti? Vedi il lato positivo della vita: tu sei Freddie Mercury, il cantante dei Queen. La migliore band che c’è sul mercato al momento. Tu e i tuoi compagni avete rivoluzionato il mondo della musica… Perché ti sei fermato proprio ora? >
< Non posso spiegartelo adesso. Non è il momento. >
< Adesso mi tieni nascoste pure le tue cose personali? Allora per te sono solo un’estranea, vero? >
< Mary, per favore… >
< Fammelo tu il favore! Se non vuoi vedermi più, faccio le valigie e me ne vado immediatamente. Così puoi festeggiare insieme alla servitù. Perché sono convinta che è uno dei tuoi più grandi desideri. >
< Perché non riesci a capire niente?! se ho comprato questo castello è per restare da solo con te lontano dalle distrazioni e dallo stress della musica. Ho bisogno di ritrovarmi, ma tu mi remi contro. Tra qualche giorno la band si riunirà proprio qui e sarà in quel momento che dirò a tutti la mia decisione. Contenta di sapere che cos’ho in mente adesso? Ora puoi smetterla di rendermi la vita difficile e di stare al tuo posto? >
< Quale sarebbe il mio posto per te? >
< Ti ho riservato una biblioteca talmente vasta che per leggere tutti i libri ci metteresti una vita. Perché non vai e usufruisci del mio regalo? >
< In quella stanza non ci metterò mai più piede. >
< Perché? Cos’è che non va? Non ti piace? >
< No. è solo che sento continuamente rumori strani e sinistri… Secondo me è infestata dai fantasmi. >
< Ahahah questa sì che è buona > rise Freddie < Secondo me l’aria della Danimarca ti fa molto male, Mary… Comunque l’importante è che tu non trasformi questo posto in un circo anni ’70. Non lo sopporterei. >
< Dicendo così mi viene da pensare che non ho buon gusto, vero? >
< Assolutamente no. >
< Bene. Adesso basta. Ne ho abbastanza di ascoltare le tue lagne offensive… Vado a fare una passeggiata lontano da te e a pensare se rimanere in questo castello oppure no. >
< Libera di fare quello che vuoi. A più tardi > disse infine Freddi lasciando da sola sua moglie in preda a pensieri rabbiosi e irrefrenabili.
“Presto ti pentirai per tutte le tue angherie. È una promessa.”

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Capitolo 2
*** Una rottura insanabile ***


Nei giorni che seguirono nel castello di Kronborg, Freddie non incontrò mai sua moglie aggirarsi negli stessi corridoi in cui il giovane cantante era abituato a percorrere.
< Susan, sai dove si trova mia moglie? > domandò Freddie alla cameriera.
< Purtroppo no. Non la vedo da ieri. >
< Tu almeno ieri l’hai vista… Ma io non la vedo da quasi tre giorni. Non dormiamo più nemmeno insieme. >
< Questo non lo sapevo, Signore. >
Ma Freddie non era convinto delle parole della donna.
Sapeva che gli stava nascondendo qualcosa, ma non voleva insistere ulteriormente.
< Se sai qualcosa di lei, ti pregherei di dirmelo. Ho un assoluto bisogno di parlarle. >
Ma appena Freddie si allontanò, la voce della cameriera sulla verità di Mary risuonarono nelle sue orecchie.
< Sta preparando la valigia > spiegò la donna < La Signora però mi ha detto di tenere il massimo riservo. Quindi la prego, lei non sa niente. >
< Perché si sta comportando come una bambina capricciosa? >
< Perché ha capito che qui è di troppo, Signore. >
< Questa è casa sua quanto casa mia > protestò Freddie < Deve solo capire che deve stare al suo posto. Tutto qui. >
< Forse allora è per questo che ha deciso di andarsene. Lei vuole di più e qui si sente oppressa. >
< Mica gli avrete mancato di rispetto alcuni di voi della servitù? >
< Assolutamente no > rispose frettolosamente Susan.
< Susan, smettila di mentirmi. Il tuo sguardo dice tutt’altro. >
< Bè, ecco… Diciamo che io e lei abbiamo avuto molte discussioni sulla cucina e sull’arredamento. >
< Che genere di discussioni? >
< Cose senza senso… Però a pensarci bene mi dispiace di avergli risposto male. >
< Tu non ti dovevi permettere > la rimproverò Eddie < Anche se talvolta è molto irascibile, lei rimarrà per sempre mia moglie e di conseguenza dovrete portargli tutti il rispetto necessario se non volete che le conseguenze diventino nefaste. >
< Si, Signore. Le prometto che non succederà più. >
< Ora per favore conducimi da lei. Devo parlarci in privato. >
< Sì. Venga con me. >
Arrivando dritto nella sua stanza mentre contemplava tutti i quadri antichi e gli arazzi sparsi in tutto il castello, Freddie pensò intensamente a come rivolgersi a sua moglie.
“Gli devo chiedere scusa? Oppure devo ascoltare cosa ha da dirmi?”
< Siamo riusciti a raggiungerla in tempo > fece Susan vedendo Mary con la valigia in mano.
< Susan, che cosa significa questa storia? Ti avevo detto che mio marito non doveva scoprire niente >
< Ha insistito, mia Signora. >
< E tu non dovevi desistere! >
< Se te la devi prendere con qualcuno, fallo solo con me > la difese Freddie < Susan, puoi tornare alle tue mansioni. >
< Con permesso. >
Una volta rimasti da soli, Freddie scrutò lo sguardo triste e rabbioso di sua moglie.
< Perché mi guardi in quel modo? > domandò la donna.
< Perché? Come ti dovrei guardare? >
< Non con quegli occhi pieni di odio misto a rammarico. >
< Perché pensi che io ti stia odiando? >
< Non fai altro che trattarmi male da quando sono qui… E io sono stufa delle tue angherie. >
< Non mi rivolgi più la parola da più di tre giorni. Come mi dovrei sentire, secondo te? >
< Perché io?! Non fai altri che infuriarti e prendertela con me per qualsiasi cosa! Ma adesso basta. Ho deciso di partire e non cambierò idea > fece la donna alzando i toni.
< Con quali soldi speri di vivere? >
< Come scusa? >
< Tu dipendi da me, Mary > replicò Freddie con tono duro e maligno < Senza di me tu non sei nessuno. Saresti solo una donna povera… E tu non vuoi tornare ad essere quella di un tempo, vero? >
Sentendo quelle parole piene di odio nei suoi confronti, Mary scaraventò le valigie per terra per sfogare la sua rabbia contro suo marito.
< Ho vissuto senza i tuoi milioni per molti anni della mia vita > replicò la donna con disprezzo < I tuoi soldi mi fanno schifo. Se vuoi, riprendeteli pure anche adesso. Vivrò benissimo senza. >
< Ho i miei dubbi… Ed io che pensavo di chiederti scusa. Ma nel vedere la tua supremazia e nel difenderti con le unghie e con i denti, mi hai fatto cambiare subito idea. >
< Tu sei completamente pazzo > rispose Mary allibita < Hai fatto tutto da solo. Mi offendi gratuitamente mentre io non ho fatto praticamente niente. Non posso continuare a vivere così. Ed è ora che tu te ne renda conto. Addio. >
Nell’allontanarsi, Freddie continuò ad inveire contro di lei.
< Hai deciso di lasciarmi?! Brava! Vai pure! Non ho bisogno di te! Non ho mai avuto bisogno di nessuno! Io sono Freddie Mercury e sono il cantante più famoso del mondo! Nessuno è paragonabile a me! >
< Sei solo un cantante di passaggio. Anche tu passerai di moda e tutti ti dimenticheranno! >
< Ma vai vai… Fuori dal mio castello! >
< Questo è il mio castello > gridò l’uomo.
< Allora sono io che me ne andrò. >
Ma l’uomo, che in fondo non voleva che sua moglie se ne andasse, si rinchiuse nella torre distruggendo qualsiasi cosa mentre la sua ormai ex compagna se ne stava andando.
“Hai deciso di essere contro di me? Molto bene. Ma questa decisione ti costerà molto cara.”
Fissandolo dalla finestra, Mary sentì il suo cuore fermarsi come per un istante.
“Freddie, io non potrò dimenticarti. Ma il tuo egoismo è pari solo alla tua arroganza… Se hai deciso di farmi soffrire, fai pure. Ma la nostra guerra è appena iniziata” pensò la donna prima di ritrovarsi fuori dall’area del castello.

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Capitolo 3
*** Confidenze ***


La partenza di Mary non cambiò nulla nella vita di Freddie.
< Susan? > fece l’uomo richiamando l’attenzione della sua cameriera più fidata.
< Mi dica, Signore. >
< Tra pochi giorni giungeranno qui gli altri membri della band di cui faccio parte. Ci tenevo molto a precisare che voglio che ricevano un servizio impeccabile e che il loro soggiorno in questo castello sia perfetto. >
< D’accordo, nessun problema. Quanti sono i membri della band? >
< Sono in tre. Tre giovani molto più scatenati di me > scherzò Freddie.
< Su questo avrei alcuni dubbi > replicò la donna.
< Vedo che mi conosci molto bene, allora. >
< Dopo alcuni mesi posso già tirare delle conclusioni. >
< E che genere di conclusioni se posso sapere? >
< Che lei è una persona molto controversa e impulsiva. Anche se in certe occasioni è molto riflessivo. >
< Noi artisti della musica siamo tutti un po’ strani. Purtroppo è il nostro carattere. >
< Anche noi servitori, se vuole sapere… Comunque non si deve preoccupare di nulla. Il castello è già splendido così com’è. Vedrà che i suoi amici si troveranno molto bene. >
< Ne sono sicuro. Mi fido di te. >
< Grazie mille. >
In quel momento Susan si sarebbe aspettata che Freddie gli avesse domandato di Mary, ma l’uomo non batté ciglio su di lei.
Infatti toccò a Susan rompere il ghiaccio facendo innervosire il leader dei Queen.
< Signore, ha notizie di sua moglie? >
< Perché dovrei averne? Ormai non m’interessa più niente di lei. >
< Perché dice così? È sempre sua moglie. >
< Ancora non per molto… >
< Che cos’ha in mente di fare? >
< Mi dispiace Susan, ma sono fatti estremamente privati. >
< Lo posso immaginare, ma anche se sembra strano, ho molto a cuore il futuro di sua moglie. Siete una coppia molto bella ed è brutto vedervi distanti. >
< Da quando in qua pensi questo? >
< Da sempre. Mi ricorda me e mio marito Robert. Dopo tante peripezie e un matrimonio andato male, ci siamo dovuto separare per sempre. Io ero solo un umile cameriera, mentre lui era un operario di fabbrica. Purtroppo con il mio lavoro dovevo sempre rimanere rinchiusa nell’abitazione del mio padrone e di conseguenza non avevamo mai tempo per noi due. E per di più eravamo sempre in guai molto finanziari e arrivare sempre in fondo al mese era sempre un problema. Per questo ci siamo separati… E cosa ancora più brutta, non ho più notizie di lui da molto tempo. >
Freddie fu molto colpito nel sentire la notizia della sua domestica.
< Mi dispiace per tutto questo, Susan… Non avrei mai creduto che tu fossi già sposata malgrado la tua giovane età. >
< Eravamo felici e quindi abbiamo deciso di fare il grande passo… Peccato che i problemi sono arrivati dopo e non siamo riusciti a risolverli insieme a causa delle nostre distanze. >
< Vorresti rivedere ancora il tuo ex marito, vero? >
< Ogni tanto quando sono sola penso a lui… Però chissà se anche lui fa lo stesso per me. >
< Sono sicuro che non ti ha mai dimenticato… Se mi dici come si chiama potrei provare a rintracciarlo così potrete rivedervi un’altra volta. >
< No, lasci perdere Signor Mercury. Ormai è storia passata. >
< Ma Susan… >
< Il mio lavoro è qui in questo splendido castello. Non posso permettermi di avere distrazioni. >
< Ma allora perché ti dispiace molto di mia moglie? >
< Perché anche se aveva molti difetti, era una brava donna. >
< Su questo avrei molto da ridire… >
< Perché scusi? >
< Da molto tempo ho notato che oltre ad essere molto distanti, non andavamo d’accordo per niente. Senza dimenticare che sono riuscito a scoprire qualcosa su di lei che mi ha lasciato sorpreso e perplesso. >
< Posso sapere di cosa? >
< Non vorrei sbagliarmi, ma secondo me oltre a spendere i miei soldi ha anche provato a tradirmi. E per di più con una persona che conosco molto bene… >
< Ne è davvero sicuro? >
< Solo il tempo me lo saprà dire… >
< Il tempo? Non capisco. >
< Lo scoprirai più avanti… Adesso però pensiamo alla mia band. Non voglio fare figuracce come ti ho detto, sono stato chiaro? >
< Certo, chiarissimo… Ma per quanto riguarda sua moglie… >
< Lascia perdere adesso, Susan. Ha già molti problemi per pensare a mia moglie. >
< I suoi problemi sono anche i miei, Signore. >
< Non questa volta, Susan. Però ti ringrazio infinitamente. Non credo che oltre a te qualcun altro mi avrebbe ascoltato. >
< Io sono sempre felice di ascoltare qualsiasi cosa. Soprattutto se posso fare qualcosa per questa persona. >
< Purtroppo in questo caso credo che non potrai fare nulla. >
< Davvero? >
< Susan, per favore… >
< Voglio solo aiutarla. >
< Non ne ho bisogno. Davvero… Adesso vai pure. Ti ho già rubato fin troppo tempo. >
< Gli altri membri della servitù si comportano bene anche senza di me. Non c’è bisogno di preoccuparci. >
< Ne sono sicuro… Stasera vorrei una cena a regola d’arte. Ho una gran fame visto che non mangio regolare da molti giorni. >
< Sarà fatto, Signore > disse infine Susan prima di tornare nelle cucine.
 
 
Una volta conclusa la seconda portata che la cameriera Susan aveva fatto per il suo padrone di casa, Freddie ebbe fretta di concludere la cena a causa di una lettera misteriosa che era giunta fino a lui.
< Signore, devo ancora servirle il tiramisù. >
< Lascialo pure in fresco, Susan. Adesso mi devo assentare un attimo. >
< E’ successo qualcosa? >
< Spero di no. >
Appena si alzò da tavola, Freddie ritornò fino alla sua torre per rinchiudersi dentro e leggere in privato la lettera ricevuta.
“Gli altri membri della band mi hanno risposto. Saranno qui domani.”
Il giovane cantante dei Queen la rilesse varie volte per essere sicuro di quello che aveva appena letto.
“Sarà un emozione rivederli tutti assieme… Ma soprattutto segreti che credevo impossibili saranno presto rivelati.”
Mentre era immerso nei suoi pensieri, qualcuno bussò alla sua porta.
< Susan, che cosa succede? >
< Mi scusi per il disturbo, ma volevo farle assaggiare il tiramisù adesso. È molto più buono se è fatto di giornata. >
Non riuscendo a dirle di no, alla fine Freddie accettò di buon cuore divorandolo in pochi minuti.
< E’ davvero gustoso > rispose l’uomo ritrovando il sorriso < Non ho mai sentito niente di così speciale. >
< Davvero? Ne sono lieta. Ne vuole un altro po’? >
< No no, grazie. Sono apposto così… Dopo una cena abbondante come quella di stasera è meglio che mi fermi prima di scoppiare. >
< Non è un uomo di buona forchetta, vero Signor Mercury? >
< Esatto. In verità mangio molto poco. >
< Vorrà dire che dovrò fare di meglio per farla stare ancora bene. >
< Ma tu ci stai già riuscendo, Susan. È solo che non voglio ingrassare come una mongolfiera, capisci? >
< Certo. Vorrà dire che le preparerò cibi genuini e molto gustosi. >
< Ne sono certo. >
Parlando di tutt’altro, Susan capì che Freddie aveva lo sguardo sempre più preoccupato.
< Signor Mercury, è sicuro che vada tutto bene? >
< Ho letto la lettera che ho ricevuto e… i membri della band saranno qui domani. >
< Davvero? E non è contento di vederli? >
< Sotto un punto di vista sì, ma se ci penso troppo… Susan, se mi sono separato da loro c’è un motivo ben preciso. >
< Voleva provare a intraprendere una carriera da solita, vero? >
< In un primo momento sì, ma forse sono riuscito a scoprire un fatto in un membro della band che mi ha lasciato completamente sorpreso. >
< Ne vuole forse parlare? >
< Domani ci sarà tutto il tempo per parlare. Ma adesso è il momento di dormirci sopra… A tempo debito saprai tutto di noi, Susan. >
< A cosa si riferisce? >
< A noi della band. I segreti stanno per essere rivelati… E presto ne dovremmo prendere le conseguenze. >
< Ma sono fatti estremamente brutti? >
< No. Diciamo che fanno molto arrabbiare e riflettere… Ma tu non ti devi preoccupare. Non cambierà niente. >
< Invece io mi preoccupo per lei, Signor Mercury. >
< Grazie Susan, ma non me lo merito. Davvero. >
< Ma io veramente… >
< Adesso però vorrei essere lasciato da solo. Ci vediamo domani mattina, ok? Sveglia alle otto, mi raccomando. >
< Sicuro, non c’è problema. Buonanotte, Signor Mercury. E grazie per tutte le confidenze che ha osato rivelarmi oggi. >
< Prego. Sono stato contento di aver parlato con te, Susan. A domani. >

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Capitolo 4
*** Intrighi del passato ***


Il grande giorno finalmente era arrivato.
Dopo molti mesi, Freddie Mercury avrebbe rivisto la sua band al completo.
“Sono le sette del mattino. Meglio alzarsi.”
Il giovane cantante non era riuscito a chiudere occhio per tutta la notte per due semplici motivi.
Principalmente per i discorsi che aveva fatto con Susan e poi per il nervosismo che attanagliava i suoi pensieri e la sua mente.
“Susan vorrebbe che io e Mary tornassimo insieme. Ma dopo quello che ho visto più di tre mesi fa’ è assolutamente da escludere.”


Inizio flashback:


I Queen girovagavano per tutto il Regno Unito curando i loro concerti nel dettaglio.
Ormai la band era completamente lanciata verso il successo e nessuno li avrebbe potuti fermare.
Tranne alcuni fatti personali.
Lo stress era altissimo e il nervosismo alle stelle.
Ma i giovani cantanti si esibivano come se il tutto gli venisse naturale.
La forza del gruppo era l’unione, ma per Freddie c’era qualcosa di diverso.
Anche se aveva a cuore i suoi amici, non poteva non pensare al rapporto che aveva con Mary, una giovane ragazza che aveva appena sposato.
< Non riesci proprio a starmi alla larga, vero? > domandò Freddie alla sua amata.
< Certo che no. Adesso che ti trovi sempre qui nel Regno Unito posso seguirti senza problemi. >
< Mi fa molto piacere averti accanto > rispose l’uomo baciandola sempre in privato.
< Freddie, dobbiamo andare > gli rispose il chitarrista Brian May.
< Arrivo subito. Ci vediamo dopo il concerto, ok? >
< Non aspetterò altro. >
Una volta diviso dalla sua amata, Brian rimase qualche minuto in compagnia della donna come se fosse una sua cara amica.
< Freddie ti tratta come una regina, vero? >
< Esatto. Non mi fa mai mancare nulla. >
< Lo immagino… Dopo il vostro matrimonio come farete a rimanere lontani l’uno dall’altro? I tour internazionali sono molto lunghi e di conseguenza dobbiamo stare via per molti mesi. >
< Ho preventivato questa sua scelta > replicò Mary con tono tranquillo < Lo attenderò nella nostra casa dei sogni in attesa che ritorni. >
< Tu non conosci appieno il carattere di Freddie. È irrefrenabile come un bambino discolo e non riesce a stare alla larga dalle donne. È più forte di lui. >
< Freddie non mi tradirà mai con nessun’altra donna. >
< Lo spero tanto per te. >
< Brian, che cosa vuoi insinuare? Smettila di mettermi la pulce nell’orecchio. Io e Freddie siamo felici insieme. Ed è questa l’unica cosa che conta. >
< Contenta tu, contenti tutti. A più tardi. >
Durante tutta la durata del concerto, Mary pensò all’eventualità della lontananza con Freddie.
“Non soffrirò la sua mancanza. Non penserò a quello che potrebbe fare… A parte cantare. Ma perché Brian mi ha detto quelle cose? Davvero lo conosce molto più di me? No, questo è impossibile. Io mi fido di lui. Incondizionatamente.”
Rimanendo dietro le quinte per tutta la durata del concerto, la rabbia e l’irrequietezza non avevano fermato Mary.
La giovane donna vide suo marito intento a conversare con un gruppo di fan assetate di sangue e di abbracci del giovane cantante.
Molte di loro si limitarono a chiedere l’autografo, ma altre non lo mollavano per un secondo abbracciandolo e baciandolo a loro volta.
“Che cavolo sta facendo?”
Non vedendoci più dalla rabbia, Mary uscì da dietro le quinte per raggiungere suo marito.
< Non ti conviene disturbarlo proprio ora > fece Brian < Lo faresti arrabbiare sempre di più. >
< Quelle puttane lo stanno… >
< Hai visto? Te l’avevo detto che Freddie non può resistere alle donne. E tu che rimani qui a contemplare la tua distruzione. Secondo me sarebbe meglio fargliela pagare. >
Ma Mary non riusciva a trattenere la sua rabbia, annebbiando la sua mente ad eventuali pensieri.
< Mary, meglio che tu venga con me. Hai bisogno di sfogarti e questo non è il posto adatto. >
< Ok. >
Mentre le lacrime continuavano a sgorgargli dagli occhi, Brian portò la giovane donna in un albergo lì vicino per rimanere completamente soli.
< Era necessario una stanza d’albergo? > domandò la donna.
< Almeno saremo completamente soli. Hai bisogno di qualcosa? Champagne? Caviale? >
< Un bicchiere d’acqua sarà più che sufficiente. >
< Ok, vada per un bicchiere d’acqua. >
Dopo averglielo dato, la giovane donna non riusciva nemmeno a tenerlo in mano, facendolo cadere e rompendolo in mille pezzi.
< Accidenti! Sono proprio sbadata. >
< Lascia stare. Faccio io. >
< Sarebbe meglio chiamare un membro delle pulizie. >
< Davvero. Faccio da me. >
Appena ripulito il pavimento, Brian potè riconcentrarsi su Mary.
< Grazie mille. E scusami per il danno fatto. >
< Può capitare, tranquilla… Adesso però ti senti un po’ meglio? >
< Mi sento come la donna più rinnegata del mondo. Come ha potuto tradirmi con una fan delle tante? Io sono sua moglie. Perché non ha rispetto per me? >
< Magari non l’ha fatto apposta. Era solo euforico per il concerto. >
< Lo stai forse difendendo? >
< No! Sto solo dicendo che potrebbe essere un episodio isolato. >
< Episodio isolato un corno! Lui mi ha tradito. Ed io devo fargliela pagare. >
< E come? >
< Non lo so. Non c’ho ancora pensato. >
< Forse ho un’idea al riguardo. >
Avvicinandosi a lei con tono sensuale, Brian si avvinghiò alla giovane donna massaggiandogli la schiena e baciandogli il collo.
< Brian, che cosa stai facendo? >
< Hai bisogno di vendicarti di lui? Questo è il modo adatto. >
Senza riuscire a fermarsi, Mary baciò appassionatamente il chitarrista per poi spogliarlo subito dopo.
Ormai il loro momento di passione era scoppiato e non ci sarebbe stato nessuno che li avrebbe interrotti fino all’alba del giorno dopo.
 
 
< Roger, sai dove si trova Mary? > domandò Freddie.
< Purtroppo no. Non la vedo in giro da prima del concerto. >
< Io invece non riesco a trovare nemmeno Brian > replicò John Deacon.
< Tutto questo è strano. Dovevamo andare a mangiare qualcosa insieme e invece sono spariti nel nulla. >
< Vabbé, lasciamoli perdere. I nostri fan ci aspettano. >
Roger e John non avevano mai visto Freddie così euforico.
< Le donne amano lui e lui ama le donne > fece John.
< E non solo le donne… Hai visto come si atteggia con quegli uomini? >
Mentre lo stavano vedendo intento ad abbracciare un uomo, Roger e John non ce la facevano a rimanere in disparte.
< Dobbiamo seguirli. >
Ma i due uomini furono bloccati dai fans che non li facevano passare, bloccandoli all’entrata del concerto.
< Bene. Non possiamo uscire. >
< Passiamo dal dietro. Lì non ci sarà nessuno. >
Una volta riusciti a seminare le orde dei fan, Roger e John raggiunsero Freddie intento a bere qualcosa in un pub lì vicino.
< Perché è voluto andarci da solo? >
< Non lo so, John. Tutto questo è strano… Entriamo anche noi? >
< Aspetta un momento. >
Rimanendo fuori dal locale, alla fine Roger e John videro Freddie baciare quell’uomo.
< Non posso crederci… Freddie è gay! >
< Direi più bisessuale. >
< Non credo da come lo sta baciando… Magari il suo matrimonio è tutta una copertura. >
< Ma adesso che cosa facciamo? Dobbiamo ritrovare Mary e dirgli tutto. >
< Non credo che sia una buona idea. Non la prenderà bene. >
< Lo so, però… >
< Attento. Stanno uscendo. >
Vedendoli belli ubriachi e alticci, Roger e John decisero di lasciarli andare.
< Ma che facciamo? Non li seguiamo? >
< Non ci pensare nemmeno. Non ho voglia di litigare con quell’energumeno. Sarà altro più di due metri. >
< Chissà allora la sua cosa in mezzo alle gambe… >
< Roger! Ma che commenti fai! >
< Stavo solo scherzando, John. >
< Qui la situazione è molto più seria del previsto… Potrebbe essere in palio il futuro della nostra band. >
< Ma cosa stai dicendo? Se Freddie è gay a noi che cosa cambia? >
< Non lo so, ma la situazione potrebbe diventare insopportabile. >
< Secondo me non c’è niente di strano. A parte il tradimento ai danni di Mary. >
< Tu allora non vuoi dirgli niente? >
< Assolutamente no. >
< Quindi adesso? Freddie è con quel tizio e Brian e Mary non si trovano da nessuna parte. Hai forse qualche idea? >
< Torniamo in albergo e ordiniamo qualcosa da mangiare, ok? >
< Sì. È l’unica soluzione. >
 
 
Una volta tornati nel loro alloggio, Roger fu attirato da una situazione alquanto inspiegabile.
< John, guarda chi c’è là. >
< Che cosa c’è, adesso? >
< E’ Mary. In compagnia di Brian. >
< E cosa stanno facendo? >
< Direi che si stanno… Oh no. È incredibile. >
Rimanendo a bocca aperta, John e Roger videro con i loro occhi che Mary e Brian si stavano baciando come due novelli innamorati.
< Due tradimenti in un solo giorno sono troppi anche per noi. >
< Freddie e quell’uomo e Mary con Brian… Qui dobbiamo fare una bella chiacchierata. >
< No, John. Non è una buona idea. >
< Ma Roger… >
< Facciamoci gli affari nostri. Ne va del futuro della band. Ti rendi conto che cosa potrebbe succedere se mettiamo naso in affari che non ci riguardano? >
< Ma veramente… >
< Non insistere, Roger. Non avrai nessun appoggio da parte mia. >
< Grazie molte. Spero che non succeda l’irreparabile, altrimenti i Queen non esisteranno più. >
< Stai tranquillo. Non succederà. >
Ma già dal giorno dopo l’aria che tirava nella band era diventata molto pensante al limite dell’irrespirabile, senza però far venire alla luce fatti che avrebbero condizionato la metà della band.


Fine flashback


“Sono passati alcuni mesi da quei fatti” pensò Freddie “Ancora non riesco a capire com’è potuto succedere: io sono omosessuale. E non posso tenerlo nascosto più di tanto. Ma quando Roger e John mi hanno detto in via confidenziale di aver visto Mary con Brian… Per placare la mia rabbia, ho deciso di prendere un periodo di riposo lontano da tutti loro. John e Roger sanno che cosa li aspetta una volta che giungeranno qui, ma Brian? Che cosa penserà quel bastardo? Mi ha portato via l’amore della mia vita? Oppure era meglio così? Sinceramente non so cosa pensare… A parte sapere che cosa vuole fare Brian della sua vita. Rimanere accanto a Mary e di conseguenza andare contro di noi oppure fare finta di niente e continuare il nostro percorso di successo? Solo oggi lo scopriremo… Sarà una giornata molto movimentata. Me lo sento.”

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Capitolo 5
*** Problemi incontrastabili ***


La limousine che accompagnava i tre membri della band arrivò dinanzi al viale del castello.
Freddie Mercury assistette in maniera precisa e indifferente all’arrivo dei suoi compagni, senza però accoglierli come avrebbero voluto loro.
< Allora è questa la dimora di Freddie > fece Brian < Non ho mai visto niente di simile. >
< Nemmeno io. E poi non credevo che Freddie fosse così attratto dai castelli > ribadì John Deacon.
< Le sue solite manie di grandezza > mormorò Roger Taylor.
< Benvenuti al castello di Kronborg > fece Susan andandogli incontro < Mi chiamo Susan e sono la cameriera personale del Signor Mercury. Vi porto le vostre valigie dentro. >
< Grazie, ma ce la facciamo da soli. >
< Ci sono gli altri camerieri che mi aiutano. Voi non dovete fare niente. >
< Davvero? Nemmeno oltrepassare la soglia di questo edificio? >
< Sei sempre così spiritoso, Brian? >
La voce di Freddie risuonò nell’aria come una presa in giro, mentre il giovane uomo guardava il suo compagno con aria afflitta.
< Finalmente hai deciso di invitarci > fece Roger andando a salutare Freddie per primo < Come stai? >
< Non c’è male. >
< Vedo che la tranquillità ti dona, Freddie. >
< Con questo cosa vuoi dire, John? >
< Che sembri un’altra persona. >
< Ma mi avete appena visto. >
< Ancora devi dirci perché hai comprato questo castello. >
< Perché sono sempre stato attratto dall’architettura di questi edifici immensi e avendo racimolato una grossa somma di denaro, ho deciso di prendermene uno. >
< Devi avere speso una bella fortuna > rispose Brian.
< Una fortuna che io mi posso permettere quanto tutti voi, Brian. >
< Ma noi comuni mortali ci limitiamo ad alcune ville > rispose John.
< Oppure ad alcuni appartamenti… Tanto una volta insieme riprenderemo i nostri tour in giro per il mondo. E di conseguenza chi ce l’ha il tempo di rimanere a casa? >
< Questo è ancora tutto da decidere, Roger. >
< Andiamo Freddie, che cosa vuoi dire? >
< Intanto potete accomodarvi nel primo salone del castello. Un buon tè caldo e una stanza confortante ci aiuterà a distendere i nostri nervi. >
< Gli unici nervi che devono essere distesi sono i tuoi, Freddie. >
< Hai forse qualche problema con me, Brian? >
Vedendo che la situazione stava diventando critica e imbarazzante, John e Roger troncarono la conversazione per concentrarsi su qualcos’altro.
< Che cosa stiamo ancora facendo qui fuori? Entriamo, no? >
< Susan sarà felice di portare i vostri bagagli dentro. >
< Ho detto alla tua cameriera che ce la facciamo benissimo anche da soli. >
< Lo so bene Brian, però Susan avrà il disturbo di portare la vostra roba nelle vostre stanze. Puoi procedere > ribatté Freddie facendo segno alla donna < Adesso che abbiamo sistemato questa incombenza, che ne dite di fare una piccola visita al castello? >
< Magari più tardi. Il viaggio è stato più lungo del previsto. >
< Sei molto stanco, Brian? >
< Assolutamente sì. >
< D’accordo. Però ti puoi fermare per la riunione? >
< Non aspettavo altro. >
Una volta fatti accomodare in uno dei saloni principali, Roger e John rimasero estasiati nel vedere tanto lusso circondarli.
< Davvero belli, non trovate? Ho deciso di lasciare tutto così com’è. Mi dispiaceva stravolgere l’ambiente di questo meraviglioso castello. >
< Hai fatto bene > mormorò John < E poi conoscendo Mary, avrei pensato che avesse fatto qualche ritocco in generale. >
< A proposito di Mary, dove si trova? > domandò Roger.
< Credevo che me l’avrebbe domandato Brian > mormorò Freddie.
Fissandolo in maniera truce e seria, Brian si sentiva sotto accusa per un crimine che lui stesso ignorava.
< Perché? Che cosa centro io con lei? >
< Dimmelo tu, Brian. >
< Come? Io non devo dirti niente su di lei… Non la vedo dal nostro ultimo concerto. >
< Però il nostro ultimo concerto è stato indimenticabile > rispose Freddie tirando una frecciatina < Almeno per te. >
< Che cosa vuoi insinuare? >
< Niente, lascia perdere… Siamo tutti qui per parlare del nostro futuro e non delle nostre vite private. >
< Voglio sapere che cosa volevi dire. Parla, dannazione! >
< Ragazzi, state esagerando > li interruppe Roger cercando di calmare gli animi.
< No! non finché Freddie non ci avrà detto che cosa gli passa in mente. >
< Vuoi davvero saperlo? D’accordo, ti accontento… Dopo la fine del concerto sono venuto a sapere che sei scomparso chissà dove per tutta la notte. Dov’eri? >
< E’ questo il problema? >
< Esatto. >
< Non credo che siano affari tuoi, Freddie. >
< Io invece credo di sì visto che riguarda Mary. >
< A proposito di Mary, non la vedo da nessuna parte > mormorò Roger cercando di fargli cambiare discorso.
< Non è qui. È ritornata a Londra. Non facevamo altro che litigare per sciocchezze futili. >
< Ci credo. Un carattere ribelle come il tuo è molto difficile da sopportare > replicò Brian sghignazzando.
< Che diavolo ridi? Non sei divertente. Dì a tutti che cosa hai fatto quella notte e poi capirete perché sono così furioso. >
< Vuoi davvero saperlo? Ok, ti accontento subito: io e Mary siamo andati a letto insieme. >
La confessione di Brian lasciò spiazzati tutti i presenti.
< E non ti vergogni per quello che hai fatto? >
< Mary non si meritava di essere lasciata da sola. Soprattutto vedendo come tu ti divertivi con le altre fan. >
< Quello che faccio non sono affari di nessuno. Né tantomeno riguarda te, Brian. >
< Come hai fatto a venire a conoscenza di questo segreto? Te l’ha detto lei? >
< Si dice il peccato ma non il peccatore, Brian. >
< D’accordo, comunque non m’interessa. Lo rifarei anche una seconda volta se avessi la possibilità. >
< Tu ti porti a letto mia moglie senza avere un minimo di vergogna? Se solo avessi il coraggio ti prenderei a pugni. >
< Vi state comportando come due ragazzini > replicò John < Credevo che la nostra convivenza sarebbe stata facile e in discesa, ma le discrepanze che ci riguardano ci stanno rovinando irrimediabilmente. >
< Adesso però tocca a te, Freddie. Dì a tutti dove sei andato quella stessa notte. >
< Che cosa vorresti dire con questo, Roger? >
< Io e John ti abbiamo visto allontanarti dal concerto insieme ad un uomo… E non era un uomo qualsiasi. >
< Era un fan come tutti gli altri. Avevo bisogno di distrarmi un po’ e siamo andati a bere insieme. Che cosa c’è di male? >
< Niente… Almeno finché io e Roger non ti abbiamo visto che lo baciavi. >
< Che cosa? Credo di non avere capito bene… >
< Falla finita, Brian. Hai capito benissimo. >
< Freddie, spero che i ragazzi stiano scherzando… >
< Non c’è motivo per scherzare. Adesso basta tenere nascosti i scheletri nell’armadio. È ora che tutte le verità vengano a galla. >
< Io veramente… >
< Se è una cosa che ti piace non devi tenerla nascosta a nessuno > lo esortò Roger < Devo parlare chiaramente con tutti noi. Soprattutto con Mary. >
Ma Freddie non riusciva ancora a credere di essere stato colto sul fatto.
< Io e John abbiamo scoperto gli altarini segreti di tutti e due > continuò Roger < Come pensate di comportarvi adesso? >
< Tutto ciò è tremendamente ridicolo > rispose Brian disgustato < Qui l’unica persona che ha rovinato tutto sei tu, Freddie Mercury. >
< Vedi di tacere o non uscirai vivo da qui. >
< E voi smettete con le minacce. State diventando ridicoli. >
< Roger, John… Secondo voi che cosa dovremmo fare? >
< Sarebbe meglio tornare insieme nella band e fare finta che non sia successo niente. Solo così potremmo continuare a vivere in armonia. >
< Io insieme al gay non tornerò mai nella band. >
< Benissimo. Puoi andartene subito anche dal mio castello. La tua visione mi disgusta. >
< Chissà cosa penserà Mary di tutto questo… >
< Tu Mary non la devi nemmeno nominare. E non ti azzardare mai più ad avvicinarti a lei. Mi hai sentito? >
< Tu non puoi proibirmi niente, Freddie Mercury. Non sei mia madre né mio padre. >
< Però posso renderti la vita impossibile. >
< No, Freddie. Tu non farai un bel niente. >
< Voi non mi potete impedire… >
Vedendo come Freddie stava diventando furioso, ci volle l’intervento di Roger e di John per farlo almare del tutto, sistemandolo con un bel pugno dritto in viso.
< Ma siete impazziti?! >
< Freddie, tu non vuoi collaborare… Non credevo che riunirci qui nel tuo castello sarebbe stato un errore… Se questa deve essere la fine dei Queen allora non saremo noi a cambiare il nostro destino. >
< Il tutto rovinato con la tua solita arroganza > ribatté Brian.
< Tu fai silenzio o sarai sistemato anche tu. >
< Adesso basta. Me ne vado. >
Una volta che Brian lasciò il castello di Kronborg, egli fu seguito dagli altri due membri della band.
< Ragazzi, è stato bello finché è durato > mormorò Brian < Peccato dare un brutto dispiacere ai nostri fan. Però la vita va così. >
< Ascoltami bene: se abbiamo deciso che la band non sarà più riformata, la maggior parte è per causa tua. Non scordartelo > rispose Roger con ghigno rabbioso.
< Io non ho fatto niente. è stato Freddie a rovinare tutto. >
< Freddie era un ottimo cantante > lo difese John < Il migliore che potevamo trovare in circolazione. Ma le vostre divergenze hanno rovinato tutto. >
< Mentre la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono i vostri dannati amori proibiti… Che siate maledetti. >
< Non ci ho potuto fare niente. è stato più forte di me. >
< Adesso che cosa farai? >
< Me ne ritornerò a Londra. Poi vedrò cosa potrò fare del mio futuro… >
< Non avrei mai pensato di ritrovarvi qui tutti assieme prima che poteste ripartire. >
La voce di Mary sembrò quasi un toccasana in quella situazione.
< Mary! Che sorpresa! > mormorò Brian ritrovando la felicità.
< Allora ragazzi, che cosa mi raccontate? >
< Purtroppo niente di buono > fece John < Il tutto per colpa di tuo marito Freddie e di Brian. >
< Che cos’hanno combinato? >
< Te lo spiegherà il tuo maritino… Invece se vuoi Mary noi due… >
< A proposito di quella sera Brian… E’ stato tutto uno sbaglio. Io e te non siamo fatti per stare insieme. >
< Come scusa? Non ho capito bene. >
< So che avrei dovuto dirtelo prima ma non ho mai trovato il coraggio… Spero che tu un giorno possa perdonarmi. >
Sentendo il rifiuto di Mary, Brian non poté trattenere la sua rabbia.
< Sai che cosa ti dico? Sei una troia rivoltante. Torna pure da quel frocio di tuo marito. Vedrai che bella sorpresa ti farà… Io ho messo a repentaglio il futuro della band per te. E tu che fai? Mi rifiuti? Sei fortunata ad essere una donna, altrimenti ti avrei messo le mani addosso. >
< Brian, stai davvero esagerando. >
< Che cosa volete voi due dalla mia vita? Lasciatemi in pace! Non voglio mai più vedervi! >
Andandosene a piedi con la rabbia che gli ribolliva nelle vene, Roger e John si guardarono a vicenda con sguardo dispiaciuto.
< Mi dispiace che sia finita così > fece John < Ma non abbiamo potuto fermare niente. >
< John, che cosa voleva dire Brian insultando in quel modo Freddie? >
< Te lo spiegherà lui personalmente… Noi adesso dobbiamo andare. È stato bello rivederti anche solo per poco. >
< Buona fortuna per tutto > disse infine Roger salutando per l’ultima volta Mary prima di non sapere mai più di lei e di Freddie.
 
 
Vedendo il povero Freddie disteso per terra, Susan accorse verso di lui per farsi dare delle spiegazioni.
< L’incontro non è andato come avrei voluto > fece Freddie con tono pacato < Ma va bene lo stesso. Mi sono tolto qualche sassolino tra le scarpe. >
< Quindi la band non esisterà più? >
< Purtroppo no, Susan. E devo dire che è un vero peccato. >
< Lo credo bene. Eravate bravissimi insieme. >
< Il tutto per delle stupide gelosie… A volte l’essere umano è davvero ridicolo. E parlo anche di me stesso. Ho rovinato il mio matrimonio a causa di una sbandata avuta qualche anno fa’ in un pub di Londra. >
< Che tipo di sbandata? Mary lo sa? >
< No, lei non sa niente… Susan, credo di essere omosessuale. >
Nel sentire quella rivelazione, Susan sbiancò di colpo.
< Che cosa? Saresti gay? >
< Sì, mi piacciono gli uomini… E l’ho capito quella notte dopo il mio ultimo concerto. >
< Oh, Santo cielo… >
< So che puoi sentirti spiazzata, ma sono sempre il solito stravagante Freddie Mercury di sempre. >
< Sì, questo lo so… Ma come la prenderà Mary? >
< Purtroppo non bene. >
< Mary, che cosa ci fai qui? > domandò L’uomo vedendola avanzare con lo sguardo perso nel vuoto.
< Volevo tornare da te per chiederti scusa… Ma adesso sei tu che dovresti farlo al posto mio. >
< Mary, posso spiegarti… >
< E’ vero che io ti ho tradito e me ne dispiaccio… Ma tu con un uomo. È davvero incredibile. >
< Mary, non ci posso fare niente. è la mia indole. >
< Tu sei completamente pazzo. Ecco cosa sei. >
< Mary, cerca di ragionare… >
< Se sono tornata qui l’ho fatto solo per te… Ma almeno posso salutarti un’ultima volta. >
< Perché? Dove te ne andrai? >
< Questa non è casa mia… e non lo sarà mai. Londra è la mia Terra… Qui tu hai trovato la tua pace insperata, mentre io mi sentirei di troppo… E poi il nostro amore è finito per sempre già da molti anni. >
< Comprendo la tua rabbia, ma non voglio non vederti mai più. >
< Mi dispiace Freddie, ma è meglio per tutti e due. Cerca di capirmi. >
Non avendo la forza di controbattere alla sua richiesta, alla fine Freddie dovette arrendersi al suo volere.
< Rimani almeno qui fino a stasera. Per cenare insieme. >
< No, Freddie. Non ce la farei… Non riesco a stare accanto a te un minuto di più… Fortunatamente hai Susan qui con te. Sarà lei che baderà a tutte le tue richieste. >
< Mi dimenticherai, Mary? >
< Vorrei tanto. Ma non lo potrò mai fare. >
< Mary, malgrado tutte le nostre divergenze, ho saputo rispettarti. E continuerò a farlo fino alla morte. >
< Ne sono convinta. >
Dopo essersi stretti in un abbraccio che sapeva di addio, Mary uscì per sempre dalla vita di Freddie ripromettendosi che non l’avrebbe mai più rivisto.
< Ebbene Susan, siamo rimasti solo io e te… Ti dispiace, forse? >
< Questo castello è già abbastanza grande così com’è… Però l’importante è ritornare ad essere felici. >
< Tu sei felice, Susan? >
< No se non lo è pure lei, Signore. >
< Chiamami Freddie, ti prego. >
< Freddie… Adesso come ti senti? >
< Inizialmente ero frustato… Ma adesso mi sento molto libero di vivere la mia vita come mi pare e piace senza restrizioni. >
< E il mondo della musica? Hai deciso di abbandonarlo per sempre? >
< Ho sempre sognato una carriera da solista… Ed il mio sogno non è ancora finito. >
< Bene. Sono felice di vederti così determinato. >
< La solitudine mi ha fatto capire un sacco di cose… Ed ora che sono tornato ad essere il vero me stesso, la mia vita continuerà senza un minuto di pace. Pupi starne certa. >
< Quindi alla fine dei conti ti senti felice? >
< Esattamente… E tu? >
< Lo stesso vale per me > disse infine Susan sorridendogli senza dimenticare il loro rapporto rafforzato dopo tutti quei problemi sentimentali e privati che il suo padrone di casa aveva dovuto affrontare da solo.

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