Il coraggio di essere se stessi

di X_98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ESSERE DIVERSI ***
Capitolo 2: *** IL COLLEZIONISTA ***
Capitolo 3: *** PRIGIONIA ***
Capitolo 4: *** CASA? ***
Capitolo 5: *** FAMIGLIA ***
Capitolo 6: *** SIAMI FELICI ***
Capitolo 7: *** UN UMANO DIVERSO ***
Capitolo 8: *** LA FIERA ***
Capitolo 9: *** ODIO E AMORE ***
Capitolo 10: *** DOTE INNATA ***
Capitolo 11: *** CAMBIAMENTI ***
Capitolo 12: *** PIANIFICAZIONE ***
Capitolo 13: *** IL GRANDE MAESTRO ***
Capitolo 14: *** CREDERE ***
Capitolo 15: *** CIÒ CHE È GIUSTO ***
Capitolo 16: *** PROBLEMI ***
Capitolo 17: *** CONFLITTI ***
Capitolo 18: *** PERDONO ***
Capitolo 19: *** RIVELAZIONI ***
Capitolo 20: *** STRATEGIE ***
Capitolo 21: *** UN NUOVO ALLEATO ***
Capitolo 22: *** NEMICI AMICI ***
Capitolo 23: *** NOVITÀ ***
Capitolo 24: *** IL PRIMO PASSO ***
Capitolo 25: *** FUGA ***
Capitolo 26: *** AMARA VERITÀ ***
Capitolo 27: *** DUBBI ***
Capitolo 28: *** MAI ARRENDERSI ***
Capitolo 29: *** SCONFITTI MA NON PERDENTI ***
Capitolo 30: *** AMORE ***
Capitolo 31: *** LA PAZIENZA È LA VIRTÙ DEI FORTI ***
Capitolo 32: *** INASPETTATI RISVOLTI ***
Capitolo 33: *** SCONTRI ***
Capitolo 34: *** L’INIZIO DELLA FINE ***
Capitolo 35: *** TRADIMENTO ***
Capitolo 36: *** SCELTE ***
Capitolo 37: *** IL VELIERO FANTASMA ***
Capitolo 38: *** L’ULTIMA OFFENSIVA ***
Capitolo 39: *** Rimettere insieme i pezzi ***
Capitolo 40: *** La libertà ***
Capitolo 41: *** Tornare a casa? ***
Capitolo 42: *** Zìjóu la valle delle meraviglie ***
Capitolo 43: *** Storia conclusa/ Avviso ***



Capitolo 1
*** ESSERE DIVERSI ***


Le giornate scorrevano tranquille nell’antica Cina.

Ogni abitante di queste terre sconfinate viveva serenamente la propria vita, preoccupandosi di più sul domani che su un futuro a lungo termine.

Signori potenti, commercianti e contadini, tutti si impegnavano a fondo nei propri lavori, per tale motivo la Cina era ricca e potente!

In una grande ed influente città le cose sarebbero presto cambiate. Il futuro non può essere predetto: ogni decisione presa lo cambia irrimediabilmente!

Gli abitanti di questa città, per la maggior parte contadini e commercianti, non erano consapevoli che le loro azioni e pensieri avrebbero influenzato ciò che nel giro di pochi anni sarebbe avvenuto. Ignari, continuavano a vivere tranquillamente la propria vita.

Eppure tra gente così semplice dilagava una terribile piaga: il pregiudizio!

Potevi anche essere del luogo, ma se nascevi diverso allora la tua vita sarebbe stata un inferno, dato che la superstizione era ancora potente sulle menti della gente!

I sovrani di Gong Men erano amati e rispettati. Grazie a loro la città era ricca e prospera. Avevano inventato i fuochi d’artificio portando gioia a molte persone.

Quando arrivò la notizia della nascita di un erede tutti fremevano dalla curiosità di vedere il nuovo Principino, sicuri che sarebbe stato buono e giusto come i genitori.

Ma quando il momento tanto atteso arrivò, ad accogliere la nuova vita ci furono solo la delusione e la paura. Il Principe era nato con una particolare condizione: era albino!

Tale circostanza mise la vita del giovane erede in pericolo fin da subito dato che il suo debole sistema immunitario non riusciva a proteggerlo a sufficienza nemmeno da una leggera tosse. All’inizio si pensava che il pulcino sarebbe morto precocemente, ma lui si dimostrò caparbio e pieno di voglia di vivere. Dopo ogni febbre si riprendeva diventando sempre più forte. 

Crescendo si era reso conto della sua diversità e questo lo aveva portato a chiudersi in se stesso. Le parole a volte feriscono più delle botte!

Eppure il giovane Principe riuscì a stringere amicizia con degli improbabili amici, anche loro vittime del pregiudizio: i lupi!

Il compito dei canidi era tenere al sicuro la famiglia reale e proteggere la città ma essendo numerosi e dei predatori in una città piena di bovini ed ovini, si ritrovarono a contare solo sul branco, dato che venivano sempre evitati dai cittadini.

Zhan era il figlio dei due alfa dominanti e conobbe il Principe Shen quando aveva sette anni mentre il pulcino solo cinque. Si conobbero durante alcuni avvenimenti tragici: un ricco nobile venne assassinato a pochi giorni di distanza dal tentato omicidio del giovane Principe. Shen era quasi morto quando degli intrusi erano riusciti a penetrare di notte nelle sue stanze. I due lupi alfa furono messi a guardia del giovane erede ventiquattr’ore su ventiquattro e per questo, dovettero portare con loro anche il figlio. Fu allora che l’impensabile legame iniziò a formarsi!

Fin da subito i due strinsero un amicizia che si rafforzò con il tempo tra marachelle e compiti importanti.

Una volta adulti il lupo divenne l’alfa del branco e guardia del corpo personale del Principe. Shen era un grande guerriero, specializzato con il califo in particolare, ma essendo giovane ed inesperto accettava la protezione dell’amico che di forza bruta ne aveva a sufficienza da affrontare qualsiasi pericolo a testa alta.

Tutto sembrava procedere nel senso giusto, ma Shen si era ritrovato un altra grande sfida sul proprio cammino: trovare una fidanzata!

In quanto Principe avrebbe dovuto maritarsi con qualche ricca signora per accrescere la propria ricchezza ed unire due regni per portare beneficio ad entrambi.

Il problema principale era che il giovane aveva già provato a corteggiare qualche pavonessa che lo aveva attratto, ma essendo il suo piumaggio privo di colori accesi le femmine lo guardavano con disgusto.

Questo fu un altro duro colpo per il Principe, che ora si ritrovava in un situazione difficile dato che, essendo l’erede al trono di Gong Men, era un suo compito trovare una degna regina da far stare al fianco per tutta la durata del suo regno e da cui potersi assicurare una discendenza.

Nemmeno il popolo era dalla sua parte dato che definivano la sua condizione un “cattivo presagio”. Essendo il bianco il colore della morte, nella cultura cinese, tutti erano fermamente convinti che il Principe Shen avrebbe portato solo rovina e morte!

Era una calda mattina d’estate, il pavone bianco si stava rivestendo dopo aver fatto una doccia rinfrescante una volta concluso l’allenamento mattutino.

Quel giorno in particolare avrebbe pranzato assieme ai suoi. Era una cosa che accadeva raramente, ma appena potevano, i sovrani, cercavano di passare del tempo con il loro amato figlio. Forse perché l’avevano trascurato durante i suoi primi anni di vita a causa della sua bassa aspettativa di vita, oppure solo per prepararlo al suo futuro compito come erede della città! Ma al Principe non importava il perché dato che la gioia ad una tale notizia non gli faceva venire in mente tali domande.

Era ancora presto e camminando per i giardini Shen venne affiancato da Zhan “Mio signore, le merci da lei ordinate sono arrivate. Le ho fatte portare nel laboratorio così che possa usufruirne appena riprenderà il lavoro!” Disse il lupo mettendo le zampe dietro la schiena per apparire più disinvolto. “Sei alla ricerca di una compagna?” Chiese ghignando il pavone quando vide l’amico che drizzava al massimo la schiena ogni volta che una lupa gli passava accanto. “Come lei signore!” Rispose Zhan provocando il Principe. “Avrei più fortuna nel corteggiare una tartaruga, mentre tu sei molto ambito data la posizione che hai!” Rispose Shen stizzito.

“Parlando di cose serie...” continuò il pavone “.....cercare di preservare la nostra discendenza è una cosa seria!” Si lamentò il lupo. “......i banditi al nord hanno più dato problemi dopo che tu ed i tuoi uomini li avete sbaragliati?” Chiese Shen ignorando il commento dell’amico.

“Non si sono fatti più vedere, ma non credo siano sconfitti! Solo le sbarre di una prigione potranno fermarli definitivamente!” Disse Zhan con evidente ansia nella voce. “Sembra quasi che tu li tema!” Lo derise Shen. Il lupo mosse nervosamente la coda “È solo perché ho scoperto chi li comanda!” Ammise. “Allora rendimi partecipe di tale scoperta!” Insistette il Principe. “Lord Enlai mi ha proibito di parlarne!” Confessò il lupo titubante. “Però gli ordini di mio padre con me non valgono....sputa il rospo!” Disse, anzi ordinò il pavone.

“Rispondono a Gang!” Rispose tutto d’un fiato il Wolf Boss.

Shen si fermò di colpo, irrigidendosi al terribile ricordo che quel nome gli provocava.

Anni addietro, dopo numerose indagini, si era scoperto che era stata quella maledetta tigre ad ordinare il suo assassinio, non riuscendovi solo per un soffio. La cicatrice che ora spiccava sul petto del Principe bruciava al ricordo di quella terribile notte di quando aveva appena cinque anni.

Quel bandito era sfuggito alla giustizia per molto tempo e Shen fremeva dal desiderio di pareggiare i conti!

“Capisco!” Disse soltanto prima di congedare il lupo e dirigersi verso la sala da pranzo.

“Buongiorno figliolo, benvenuto. Siediti con noi!” Disse Lord Enlai indicando al figlio un posto accanto a se. “Buongiorno padre, madre!” Rispose Shen chinando la testa rispettosamente di fronte ai genitori prima di obbedire ed accomodarsi a tavola.

“Abbiamo saputo che stai conducendo degli esperimenti nuovi con i fuochi d’artificio!” Iniziò il discorso Lady Yi. “Si, ho inventato un congegno che ho chiamato lanciarazzi! Si tratta di un tubo metallico il cui compito è protegge le persone dalle scintille provocate dai fuochi, così gli incidenti diminuiranno notevolmente! Purtroppo il metallo non riesce ancora a reggere bene il calore prodotto da alcuni dei fuochi d’artificio che abbiamo, ma ci sto lavorando!”. Disse con orgoglio Shen solo per abbassare la cresta ammettendo di non aver raggiunto dei buoni risultati. L’idea c’era, ma doveva farla funzionare! 

“È una splendida notizia! Complimenti figliolo, da te non potevo aspettarmi meno! Appena questi commercianti mi daranno un po’ di tregua non vedo l’ora di poterti affiancare in laboratorio, per vedere con i miei occhi il magnifico lavoro che stai facendo!” Disse Lord Enlai prima di iniziare a mangiare il pasto servito.

Shen sorrise. Erano molto rari i momenti nei quali i suoi esprimevano apertamente l’apprezzamento sul suo lavoro a fin di bene per la loro città e solo durante tali manifestazioni d’affetto riusciva a sentirsi veramente amato dato che molte volte lo rimproveravano per ogni minimo comportamento scorretto, dando voce alla loro delusione molto spesso.

Un servo entrò correndo nella sala “Mio signore, i banditi! Alle porte della città! Hanno attaccato i commercianti che sono da poco arrivati!” Disse nel panico l’antilope.

“Quanti sono?” Domandò Lord Enlai alzandosi di scatto in piedi. “Una decina signore!” Rispose il servo rimanendo in ginocchio. “Mandate le guardie a sedare questo conflitto!” Ordinò risoluto il sovrano prima di sedersi e riprendere a mangiare.

“Padre, sei sicuro che non vuoi che vada?” Chiese Shen il quale fremeva in vista di un combattimento. “No, dieci banditi possono essere tranquillamente gestiti dalla nostra guardia. Dato che il problema non è grave e presto sarò nuovamente assediato da questioni riguardanti la città, preferisco passare il tempo rimanente in compagnia di mio figlio!” Disse il genitore guardandolo con affetto.

Shen chinò il capo in segno di gratitudine.

 

*

 

Alle porte della città Zhan tramortì con un colpo di martello un bandito che aveva avuto la malaugurata idea di sfidarlo. Un ululato attirò la sua attenzione e corse verso il lupo che l’aveva lanciato. “Cosa c’è adesso?” Chiese spazientito da tutta quella confusione “Ci sono altri banditi nel mercato vicino al porto!” Disse il soldato interpellato “Ed anche vicino alle mura est della città!” Aggiunse un altro appena giunto di corsa. Zhan ringhiò e dopo averlo atterrato, afferrò per il collo con violenza uno dei banditi “Dimmi cos’avete in mente e vedrò di non farti troppo male!” Disse minaccioso.

Il cinghiale rise “Hai detto addio al tuo amato Principe?” Chiese canzonatorio.

Il Wolf Boss tremò, ma non lo diede troppo a vedere. La paura gli fece rizzare il pelo ed aumentare la stretta “Cosa intendi con questo? Credi davvero che una manciata di banditi riuscirà ad arrivare al mio signore? Siete a malapena entrati in città!” Disse sicuro di sé. “Ma noi siamo solo il diversivo!” Ammise il cinghiale prima di ridere a fatica. “Se veramente lo fossi non me lo diresti!” Insistette il lupo.

“Te l’ho detto perché sono certo che ormai tu non possa fare più niente per il tuo prezioso pavone!” Disse il bandito ridendo in modo maniacale.

In un impeto di furia Zhan lo fece svenire colpendolo in fronte con il martello.

“Al palazzo svelti!” Urlò ad un piccolo gruppo di lupi esperti. Doveva essere tutta opera di Gang, non c’era alcun dubbio! Era l’unico ad odiare talmente tanto la famiglia reale da spingersi a tanto! Anni addietro Lord Enlai aveva imprigionato la sorella, per poi consegnarla alla guardia imperiale, decretando così la sua fine!

 

*

 

Avevano appena finito di mangiare e Shen stava parlando tranquillamente con i suoi della riunione del pomeriggio a cui avrebbe dovuto essere presente.

Dei rumori fecero voltare i pavoni verso la porta della sala da pranzo e delle grida li fecero alzare allarmati.

Lord Enlai si mise di fronte alla moglie ed al figlio e quando la porta si spalancò sfoderò la spada “Gang! Solo tu potevi osare tanto!” Tuonò il sovrano contro la tigre.

“Quando il desiderio di vendetta, supera la cautela, uno può raggiungere grandi obbiettivi!” Disse Gang agitando la cosa con nervosismo “Ora avrò la mia vendetta! E ti infliggerò lo stesso dolore che tu hai provocato a me! Privandoti.....” sfoderò un pugnale lo puntò verso il giovane Principe “....di colui che ami!” Disse ghignando.

“No!” Sussurrò Lady Yi portandosi le ali davanti al becco e guardando spaventata il marito che ricambiava le sue paure.

Lord Shen sfoderò il suo Guan Dao e provocò il nemico “Fatti sotto allora! Io....” venne interrotto dal padre che si mise di fronte a lui.

“Nessuno minaccia la mia famiglia e resta impunito!” Gridò pieno di rabbia il sovrano.

Ma spesso quando uno si lascia guidare dall’impeto delle emozioni perde ogni tipo di cautela! Lord Enlai attaccò con l’intento di porre fine alla vita di quel bandito che aveva tentato anni prima di privarlo del suo tesoro più prezioso, ma Gang fu veloce a reagire.

Schivò la lama ed inflisse una profonda ferita nell’ala del sovrano. Il pavone urlò dal dolore e cadde in ginocchio a terra perdendo la sua arma nella caduta.

“È tutto quello che sai fare?” Lo canzonò prima di rivolgere la sua attenzione al Principe. Questa volta fu lui a fare la prima mossa, ma a pochi centimetri dal Principe venne accecato dalla coda di quest’ultimo che gli si aprì di scatto a pochi centimetri dalla faccia. Tale distrazione permise a Shen di tirargli un calcio ben assestato in pieno muso facendolo capitolare al suolo come un sacco di patate!

Il pavone bianco si mise al fianco della madre con l’intento di proteggerla, ma non riuscì a trattenersi dal deridere il rivale “Avresti dovuto uccidermi quando ero piccolo! Adesso ti ritroverai sempre dove quelli come te devono stare: tra la terra, intrisa della vostra stessa umiliazione!” Disse Shen guardando l’avversario con estrema soddisfazione.

Gang sbuffò sonoramente. Solo allora l’illuminazione sembrò coglierlo: se voleva vendicarsi per bene, attaccare alla rinfusa non era l’idea migliore!

No, avrebbe trovato un modo ancora più crudele per infliggere la propria dolorosa punizione sulle piume di quei pomposi uccelli! In che modo era ancora un mistero, ma era diventato il bandito più famoso della Cina solo grazie al proprio genio, che lo rendeva imprevedibile! Ed anche questa volta avrebbe stupito il mondo intero! Talmente tanto che nessuno avrebbe mai più osato mettersi sulla sua strada!

Dopo questa riflessione tutto quello che fece fu urlare un “Ritirata!” Prima di tornare da dove era venuto, cioè una grotta nascosta tra le rive del mare poco lontano da Gong Men, sotto lo sguardo sorpreso della famiglia reale. 

Mentre si dirigeva fuori città vide i lupi tornare a rotta di collo verso la Torre della Sacra Fiamma ed anche se i suoi uomini avevano fatto un buon lavoro tenendoli impegnati per così tanto tempo, li avrebbe comunque pestati ed accusati di negligenza, dato che aveva un disperato bisogno di sfogarsi!

“Dite che il codardo si è arreso dato che ora sono diventato un guerriero più abile di lui?” Chiese Shen ai genitori. “No figliolo! È imprevedibile, cercare di indovinare la sua prossima mossa è un errore! Dobbiamo essere pronti a qualsiasi cosa!” Disse Lord Enlai prima di sibilare in preda al dolore mentre il medico gli medicava la ferita.

“Sta scappando! Se io ed i lupi lo inseguissimo potremmo porre fine a questa minaccia!” Disse Shen estremamente desideroso di suonargliele ancora a quel farabutto per ciò che aveva fatto all’adorato genitore.

“No! Potrebbe essere una trappola!” Disse ansiosa Lady Yi. “Concordo! Andare nella tana del nemico non è un’idea saggia! Hai fatto un ottimo lavoro, salvandomi pure la vita, ma attenderemo che sia lui a fare la prossima mossa, così da poterlo fermare una volta per tutte!” Disse Lord Enlai mentre si sistemava la manica in modo tale che il medico potesse lavorare senza troppa fatica.

“Hai detto la stessa cosa anche quando ha tentato di uccidermi anni fa?” Chiese Shen con tono accusatorio, solo per pentirsene quando suo padre gli lanciò un gelido sguardo di rimprovero per una tale mancanza di rispetto!

“Si, ma non credevo che sarebbe tornato all’attacco dopo così tanti anni! Ero convinto che avesse rinunciato ed ho sbagliato! Ora che conosciamo la sua strategia possiamo anticiparlo e batterlo!” Disse il sovrano.

“Potrebbe cambiarla ancora!” Insistette Shen. “Ma questa volta sappiamo che attaccherà di nuovo e ci terremo pronti!” Disse Lady Yi cercando di placare il figlio prima che la conversazione degenerasse in litigio. Entrambi i pavoni erano testardi e potevano andare avanti per ore, sostenendo le proprie teorie!

“Ora scusaci figliolo, ma devo andare a cambiarmi la veste!” Disse Lord Enlai prima di uscire seguito dalla moglie.

Shen non fece neanche in tempo a sbuffare che la porta della sala da pranzo venne aperta con una tale forza da farlo sobbalzare. Zhan ansimava pesantemente e sembrava veramente esausto mentre si guardava freneticamente in giro, in cerca di chissà cosa! “Se sei preoccupato per lui, calmati! L’ho rispedito nel letamaio dal quale è venuto a calci nel sedere!” Disse Shen godendosi a pieno l’espressione basita che il lupo assunse ad una tale notizia.

Zhan si riprese in pochi secondi “M-mi scusi signore! Credevo che fosse in....” “..pericolo?” Terminò la domanda per lui il pavone. Il lupo annuì “La paura di mio padre ha finito con il contagiare pure noi! Sono perfettamente in grado di difendermi, a quanto pare! La vittoria di oggi ne è la prova!” Disse con orgoglio Shen.

Il Wolf Boss congedò le guardie al suo seguito ed andò con il Principe nelle sue stanze. Continuarono a conversare su quanto accaduto e con sorpresa, il pavone si rese conto che i seguaci di quel bandito erano aumentati!

Arrivò la sera e nel Palazzo si respirava ancora un aria tesa per gli eventi di quella mattina. Ma per Shen erano passati in secondo piano! Una volta conclusa la riunione aveva avuto la spiacevole idea di ascoltare una conversazione tra due consiglieri, finendo con il sentire solo insulti diretti a lui!

Forse stava combattendo una battaglia persa in partenza! Forse nessuno lo avrebbe mai accettato per quello che era! Forse.....dicevano la verità! 

Shen corse verso la palestra per scacciare quei maledetti pensieri. Doveva sfogarsi con un manichino invece che con coloro che avevano la lingua troppo lunga e la sfacciataggine di fare commenti del genere in casa sua!

Erano solo dei consiglieri! Una volta ereditato il trono di suo padre avrebbe potuto mandarli in rovina! Eppure era frustrante che le parole di persone così insignificanti lo turbassero a tal punto da farlo dubitare di se stesso!

Shen non lo sapeva, ma presto le cose sarebbero cambiate! La vita gli avrebbe messo di fronte sfide ancora peggiori, ma forse necessarie per fargli comprendere chi realmente fosse!

 

Ho deciso di scrivere questa folle idea che mi è venuta in mente all'improvviso! 

È la prima storia che scrivo, quindi spero che alla fine uscirà qualcosa di decente! 

Accetterò ogni commento, critica e consiglio per migliorare! 

Buona lettura! 

Volevo ringraziare profondamente Francylover per avermi dato molto supporto e consigli per questa storia! 

X-98

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Capitolo 2
*** IL COLLEZIONISTA ***


La festa d’inverno era ormai imminente. Lord Enlai e Lady Yi si trovavano nella sala del trono in compagnia del figlio per decidere gli ultimi preparativi in vista del grande evento.

Un‘esplosione fece andare a sbattere il giovane contro le colonne della sala, mentre i sovrani si accovacciarono accanto al trono nel tentativo di ripararsi dai detriti che schizzarono ovunque. Una strana figura ammantata si fece largo nella sala del trono. Era entrata dalla finestra, come se fosse in grado di volare anche se non sembrava avere piume! L’intruso si tolse il cappuccio che gli copriva il volto, ma Shen non ci fece troppo caso notando con paura che non era solo! Altri nove impostori entrarono nella sala, restando dietro ed a una notevole distanza da colui che, senza ombra di dubbio, era il capo.

“Buongiorno a tutti i presenti! Io sono Derek, sovrano delle isole solitarie, venuto qui con un sogno.......” ma l’oratore si ritrovò a rimanere a bocca aperta mentre qualcuno interrompeva la sua frase d’effetto, da tempo preparata e studiata perché creasse un’atmosfera da brivido “Come osi entrare così in casa mia!” Urlò Lord Enlai furioso per poi rimanere a fissare l’intruso a becco aperto: era un umano!

Impossibile! Gli esseri umani erano solo dei miti, frutto dell’immaginazione! Eppure questa strana creatura corrispondeva pienamente alla descrizione: stava su due zampe, non aveva piume o una folta pelliccia a coprire il suo corpo, privo di artigli o armi naturali e possedeva una sviluppata intelligenza! Be’ quest’ultimo punto era ancora da verificare!

“Uccellino, non ti hanno insegnato che interrompere le persone è maleducato?!” Chiese sarcastico colui che si faceva chiamare Derek.

“Perché fare esplodere le case altrui è una cortesia, invece!” Disse Shen furioso avvicinandosi con fare minaccioso all’uomo che si trovava di fronte al trono del padre.

Uno degli intrusi sobbalzò “Signore! Se sto sognando svegliatemi!” Disse l’individuo parlando ai suoi compagni. Tutti e dieci gli umani guardavano Shen con assoluta meraviglia ed incredulità.

“Credevo che la vostra specie appartenesse solo alle leggende! Perché siete venuti in un mondo così diverso dal vostro?” Chiese Lord Enlai rassicurato una volta che vide entrare le guardie lupo ma sorprendendosi quando gli sconosciuti non reagirono: stranamente gli umani non sembravano per niente intimoriti dai canidi.

 “Te l’ho detto! Sto inseguendo un sogno!” Rispose il capo degli uomini.

“Di cosa si tratta?!” Insistette il sovrano che stava lentamente perdendo la pazienza.

“Guarda tu stesso!” Disse Derek facendo schioccare le dita. All’improvviso entrarono dalle finestre varie specie di animali che si posizionarono dietro al gruppo di umani.

Però non tutti possedevano le ali! Allora come cavolo erano arrivati fin lassù senza usare le scale, si chiese Shen mentalmente!

“Ammira la più grande collezione di tutti i tempi! Ho una tigre, un gufo, una scimmia, un leopardo e tanti altri animali unici nel loro genere, ma mi è sempre mancato qualcosa! Me lo sentivo! Si, la mia perla più preziosa ancora non si era mostrata....ma ora.........Ora è di fronte a me!” Disse l’umano mettendo le braccia avanti.

“Di cosa sta parlando?” Chiese Zhan confuso che, arrivato a metà discorso, non riusciva a coglierne il pieno significato. Anche i sovrani non sembravano capire mentre Shen tremò nel sentire quella frase che tolse ogni dubbio. Era lui il loro obbiettivo! Tutti quegli animali erano come lui con l’unica differenza che il pavone bianco aveva ancora la sua libertà!

“Io sono un collezionista, possiedo cose uniche al mondo, ma non avevo mai visto una tale meraviglia! Un....pavone albino! ” Disse indicando Shen.

Lord Enlai e Lady Yi sussultarono, così come il lupo. 

“Cioè in realtà si! Però con tali colori mi manca e non sarò soddisfatto fino a quando non avrò nella mia collezione fino all’ultimo pavone bianco esistente di questo mondo! Sapete cosa fare!” Disse il capo battendo le mani, rivolto ai suoi uomini.

Gli umani imbracciarono delle balestre e le puntarono verso i due pavoni. Zhan si mise in posizione di combattimento così come Shen.

“Arrenditi e non gli verrà fatto alcun male!” Disse Derek indicando i sovrani.

Dopo un momento interminabile Shen abbassò la sua arma, la nascose nelle vesti e si avvicinò agli intrusi.

“No! Stai indietro!” Urlò Lord Enlai quando vide che il figlio si stava consegnando a loro. Ma era troppo tardi. I lupi obbedirono al loro signore e non mossero un muscolo per fermarlo o difenderlo. Zhan non riuscì a trattenere un ringhio quando vide il suo amico che veniva legato con spesse corde.

“Prova a ribellarti e loro muoiono!” Disse l’umano rivolto al pavone bianco “......disubbidisci e loro muoiono! Tenta di scappare......e loro muoiono!.....” ma un’altro individuo interruppe il capo durante una tale eclatante ed inquietante minaccia, anch’essa studiata con minuziosa cura per fare la sua scena una volta detta e far apparire Derek come un boss del crimine.

“Insomma obbedisci ciecamente al grande Derek e non gli verrà fatto alcun male!” Quest’ultimo gli rifilò un occhiataccia tale da incenerire chiunque ne fosse stato colpito, con il solo risultato di far sbiancare colui che aveva osato aprire bocca!

“Diventeremo ricchi!” Esultò Derek imitato subito dopo dai suoi uomini.

Shen diede un ultima occhiata ai suoi amati genitori e rivolse a loro un sorriso rassicurativo. Si, sarebbe riuscito a scappare ed avrebbe sconfitto quegli arroganti umani, questo avrebbe fatto si che il suo nome non sarebbe mai stato dimenticato!

“Tutti a bordo!” Urlò un umano che si trovava sopra ad una strana costruzione di metallo volante. E Shen si chiese come aveva fatto a non notarla prima mentre veniva letteralmente trascinato sopra di essa. 

Era costituita da una grossa costruzione di ferro e legno che formava il ponte principale. Ai suoi bordi erano fissati due grossi palloni ovali, grandi come un edificio, che molto probabilmente la sostenevano per aria. Un rumore proveniente dalla base gli fece notare la presenza di alcune pale rotanti che sembravano muoversi grazie ad una forza a lui sconosciuta. Come ciliegina sulla torta, sembrava che gli umani fossero in grado di manovrarla per farla andare in qualsiasi direzione da loro voluta!

In poco tempo vide la città farsi sempre più piccola. Il pianto di sua madre continuava a tormentarlo, ma era sicuro che li avrebbe rivisti! 

Fu messo in una gabbia così come gli altri animali.

“Sai dove ci stanno portando?” Chiese ad un leopardo. Quest’ultimo fissava il vuoto rimanendo impalato come un baccalà. Portava una specie di museruola con incastonato sulla cinghia che gli stava in fronte, uno zaffiro rosso che rifletteva la luce del sole accecando chiunque lo guardasse!

Shen, dopo vari tentativi, rinunciò a tentare un qualsiasi approccio con tutti gli altri, umani e non.

Vide che Derek teneva in mano un bastone con incastonata un’altra pietra rosso zaffiro. Brillava ancor più di una stella e rimase colpito quando perse tale luce all’improvviso dopo che l’umano ebbe premuto un parte del bastone. Subito dopo tutti gli altri animali caddero in terra come dei sacchi di patate e dei lamenti seguirono tale scena.

“Ma guarda! Ora anch’io ho un vicino!” Disse il leopardo. “Ora mi parli?” Chiese seccato Shen. “Il nostro padrone Derek tiene in mano il potere del grande rubino rosso. È riuscito a manipolare così bene la sua energia che riesce a sottomettere chiunque al suo volere!” Spiegò il felino. “A me non ha fatto alcun effetto!” Rispose il pavone atono.

“Certo che no! Si serve di altre pietre che riescono a captare l’energia così da controllare molte più persone di quanto realmente sarebbe in grado di sottomettere!

A proposito io mi chiamo Mei! Tu chi sei?” Domandò lei.

“Mi hai appena rapito e non sai chi sono?” Chiese Shen incredulo. “Primo, Derek ci controlla a suo piacimento facendoci fare tutto quello che vuole lui, secondo noi non ci ricordiamo mai niente di ciò che accade mentre subiamo l’influenza del diamante e terzo........aspetta, non c’è nessun terzo punto! Almeno per ora! Mi sa che me lo sono dimenticata!” Disse il leopardo sedendosi comodamente in terra.

“Quindi anch’io diventerò un suo servitore?” Domandò il pavone.

“Si, ma solo dopo aver contribuito ad ampliare la specie!” Rispose Mei prima di iniziare a camminare in tondo nella sua gabbia.

“Ampliare la specie?” Shen voleva credere di aver capito male! Si era poco ma sicuro.

“Ora del rancio!” Urlò un uomo mentre gettava, con un mestolo, nelle varie ciotole presenti nelle numerose gabbie, un intruglio maleodorante. “Buon appetito!” Disse Mei prima di mettersi a quattro zampe e mangiare come un.....animale!

Shen non riuscì a trattenere una smorfia di disgusto.

“She....nun.....a manshi...o fascio io!” Stava delirando? Forse quello era cibo avariato mescolato assieme!

Mei ingoiò il boccone e dopo essersi pulita il muso con la zampa ripetè “Se non lo mangio lo faccio io!” Disse facendo passare un braccio tra le sbarre.

“Non fare compimenti!” Disse Shen contento di sbarazzarsi di quella roba.

“E tu non dovresti essere così schizzinoso! Questa zuppa è la cosa migliore che ci sia!” Disse Mei prima di divorare anche la sua parte.

“Davvero?” Chiese il pavone anche se non voleva una risposta. “Si, di solito ci profilano verdura avariata, vedi un po’ te cos’è meglio!” Disse il felino prima di acciambellarsi in un angolo della gabbia.

Era molte ore che quella strana costruzione volava sopra all’oceano. Shen ringraziò mentalmente gli umani per avergli dato una coperta perché le raffiche di vento erano fredde ed estremamente forti.

“Mei?” Chiamò il leopardo cercando di non farsi sentire da altri. Lei fece capolino da sotto le coperte e dopo uno sbadiglio parlò “Ciao! Perché non dormi?” Chiese lei.

“Tu sei come me, vero? Come tutti gli animali prigionieri!” Disse Shen con voce sofferente. “No!” Il pavone alzò la testa sorpreso “No?” Domandò confuso “No, io non sono un pavone, genio!.........dalla tua espressione devo dedurre che non era questo a cui ti riferivi, giusto?” Chiese lei divertita dall’assurda faccia che aveva l’uccello. “Sei......albina!” Disse Shen con disprezzo “Si e ne vado fiera!” Rispose con entusiasmo il felino.

“È il colore della morte! Una maledizione, un cattivo presagio, come puoi esserne orgogliosa?” Chiese il pavone adirato. “Tu sei cresciuto in mezzo a persone ignoranti, vero?” Quella domanda lo confuse ancora di più “È incredibile! Nel posto dove ci stanno portando nessuno di noi sa leggere o scrivere, ma siamo molto più aperti con gente “unica”! Io sono albina ed i miei genitori non me l’hanno mai fatto pesare, per il semplice fatto che non cambia niente! Sono gli altri che ti fanno soffrire per il semplice fatto di essere diverso, ma solo perché la diversità fa paura! Non chiedermi una spiegazione......non sono mica una che capisce la mente animale! I miei amati genitori mi hanno sempre detto che il bianco è il colore della purezza, della rinascita e non quello degli sfigati come dici tu!” Disse il leopardo tranquillamente “Ho detto colore della morte! Solo.....non l’avevo mai pensata in questo modo!” Disse Shen scioccato.

“Ti disprezzi! Non ti vuoi bene! Solo a causa di gente stupida! Però ti comprendo! Anche se non dovrebbe importarti cosa pensano le altre persone non riesci a fare a meno di soffrire per quello che dicono! Le parole fanno molto più male delle botte a volte!” Disse Mei sconsolata. “Non sono stupidi.........dicono.....la verità! Se fossi nato normale quell’umano pazzo non sarebbe comparso mettendo a rischio l’intera città solo per catturarmi!” Disse Shen con un tono sofferente. “È pazzo! L’hai appena detto! Chi ti dice che la prossima volta non miri a qualcun’altro che di “anormale” non ha niente!? Ha preso la merce che gli avrebbe fatto guadagnare di più, cioè quella rara, cioè noi!” Rispose a tono Mei.

“Però tu sembra che sia stata fatta prigioniera da più tempo di me!” Disse Shen curioso. “Si! Mi ha venduto per una somma esorbitante e poi a minacciato l’acquirente di morte per riavermi indietro! Così ci ha guadagnato soltanto!

Vanta una collezione unica e deve in qualche modo contenere le spese per catturare nuovi esemplari!” Disse il felino come se fosse tutto perfettamente normale.

“E.....i tuoi genitori?” Chiese Shen non proprio sicuro di essere delicato con tale domanda. “Morti! Li ha uccisi quando hanno combattuto per difendermi.....i tuoi?” Forse gli aveva posto quel quesito per non dover pensare troppo alla sua dolorosa perdita, ma il pavone bianco notò subito una differenza abissale tra lui e quel leopardo. Lei era cresciuta circondata dall’amore e la comprensione, mentre lui tra l’odio ed il pregiudizio. I suoi genitori avevano combattuto per proteggerla, mentre suo padre non aveva mosso una piuma in sua difesa! Certo, la città sarebbe stata in pericolo se avesse reagito, ma lui era suo figlio! Un dolore lancinante lo colse nel petto e sull’orlo delle lacrime disse “Mi hanno lasciato andare!”. Subito dopo mise la testa sotto l’ala per far intendere che ne aveva abbastanza di parlare.

La domanda che si stava formando nella sua mente dopo quella conversazione era dolorosa! Terribile! Ma non riusciva a non chiederselo: i suoi genitori lo avevano mai amato? 

Quand’era piccolo non c’erano mai stati! Solo quando era diventato certo che lui sarebbe sopravvissuto avevano iniziato a passare dei brevi momenti assieme, ma c’era sempre stato qualcosa tra di loro. Era invisibile, ma Shen sapeva che un velo li aveva tenuti divisi e non si era mai squarciato. Il pavone bianco non aveva mai avuto una dimostrazione vera dell’amore che provavano per lui! Questo, fin dall’inizio,  aveva gettato l’ombra del dubbio nel cuore di Shen.....ed ora si sentiva perso!

Forse quella era la conferma che a loro importava solo del benessere della città e della gente che vi ci abitava? Tenevano di più ai loro sudditi da lasciarlo andare senza battere ciglio? Da quel che aveva potuto vedere.....sembrava di si!

Smise di rimuginare su quei dubbi terrificanti ed iniziò a guardarsi intorno nel disperato tentativo di trovare qualcosa che lo distraesse!

Non sapeva dire quanto tempo passò, ma Mei gli pose una domanda “Vuoi essere mio amico?” Lui sorrise tristemente “Si!” Rispose con decisione “Gli amici non si abbandonano mai! Io ti prometto che ci sarò sempre al tuo fianco!” Disse lei facendo passare una zampa attraverso le sbarre. Lui la afferrò e strinse con forza per sigillare quel patto d’amicizia.

Vennero bruscamente interrotti da numerosi uomini che circondarono le gabbie.

Uno di loro afferrò il pavone bianco per il collo con uno strano bastone sulla cui estremità c’era una corda, facendola passare attorno al collo di Shen, mentre altri due entrarono nella gabbia. Shen era terrorizzato e non riuscì a trattenersi dal soffiare contro agli estranei. Gli immobilizzarono le ali mentre un quarto individuo iniziò ad ispezionarlo accuratamente.

Fortunatamente Mei si era nascosta sotto le coperte così non avrebbe assistito a quella scena umiliante! Improvvisamente l’uomo si fermò “È molto giovane!” disse tutto contento. Poi passò a controllare le ali, la coda, il collo, gli occhi e la bocca! Shen odiava i medici! Li aveva sempre detestati dato che fin da piccolo, a causa del suo sistema immunitario basso, ne aveva visti molti!

Un piccolo oggetto freddo gli fu messo sul petto e vide che il viso dell’umano era estremamente serio.“Ma cosa sta facendo?”Pensò il pavone.

Gli tastò tutto il torace e poi disse “Battito buono, anche il torace è messo molto bene! È in ottima salute!”. Una volta che i tre uomini furono usciti fu liberato dal cappio. “Sono fastidiosi lo so! Ma questo è niente! Ti imporranno di accoppiarti con una della tua specie più in là, cioè, una volta che saremo arrivati a destinazione!” Disse Mei restando acciambellata sotto le coperte. 

“Come sai certe cose?” Chiese turbato il pavone “Gli umani hanno la lingua lunga! Mi è bastato fare attenzione ogni volta che si avvicinavano alla gabbia! Credo che ci vedano come un investimento invece che come esseri viventi! Il problema è che si aspettano l’obbedienza ceca da parte nostra! Sai, ora conosco il significato della parola schiavitù! Anche se potrebbe essere definita “Prigionia” la nostra situazione attuale, non credi?” Chiese Mei una volta che ebbe finito di riflettere ad alta voce.

“Non mi domeranno mai! Io combatterò fino alla morte!” Disse Shen furioso per il trattamento ricevuto. “Perfetto! Da queste tue parole deduco che la nostra amicizia sarà molto breve, così come la tua vita!” Mei fece capolino da sotto le coperte e lo guardò male “Ora pensa a sopravvivere, poi ci occuperemo del piano di fuga!” Disse prima di risparire sotto al tessuto. “Io non voglio sopravvivere! Voglio vivere!” Urlò Shen spazientito.

“Si, ma non sempre uno ha ciò che vuole!” Rispose Mei per poi ringhiare.

Parlare con una palla di cotone non era entusiasmante, così il pavone decise di non ribattere nuovamente. “Il mio nome è Shen!” Disse alla fine il pavone sentendo ridere il felino da sotto le coperte.

Una cosa era certa: doveva scappare! 

Avrebbe liberato anche gli altri animali, certo! Ma sapeva che più tempo sarebbe passato e più gli umani si sarebbero rafforzati dato che, a quanto pare, li stavano portando in una specie di fortezza.

 

Ciao, sono X_98, questa è la prima storia che scrivo e spero che alla fine sarà qualcosa di decente! 

I genitori di Lord Shen li ho chiamati Lord Enlai (che significa "apprezzamento") e Lady Yi (felice, splendente come una perla). 

Dato che i loro nomi non sono mai stati menzionati nel film, ho dato loro alcuni scelti da me. 

Siamo solo all'inizio perché ho in mente un'avventura piena di sorprese e pericoli! 

Fatemi sapere cosa ne pensate e scusate eventuali errori di ortografia! Arrivederci,

X-98

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Capitolo 3
*** PRIGIONIA ***


Cinque giorni. Erano passati solo cinque giorni! Eppure il tempo trascorso sembrava maggiore per quanto scorreva lento. Gli umani erano crudeli, o forse era una caratteristica solo dei loro carcerieri.

Mei gli aveva confessato che molto spesso si divertivano a picchiarli. Non c’era una ragione precisa, o meglio, loro non facevano niente per provocarli eppure le percosse non mancavano. Forse la sensazione data dall’infierire su un povero animale indifeso dava quel senso di potere e autostima che a loro mancava! Oppure era un modo per sottometterli? Shen questo non l’aveva ancora capito!

Eppure i numerosi tagli e lividi procurati durante i numerosi cicli di percosse gli impedivano momentaneamente di riposarsi bene.

Alla fine si arrese all’idea di dormire per potersi riprendere dalle ferite e chiamò la sua nuova amica “Mei!” “Presente!” Disse lei alzando una zampa mentre si metteva a sedere ma rimanendo al caldo sotto alle coperte.

“Da quanto tempo è che ti tengono in gabbia?” Chiese curioso il pavone.

“Poco meno di due mesi! Perché?” Domandò di rimando lei “Cosa ti hanno fatto fare?” Continuò l’interrogatorio Shen “A parte torturarmi ed affamarmi? Vediamo....” disse lei fingendo di pensarci su “.....ah si! Mi hanno costretto a rapirti assieme ad altri due animali, a pulire questo aggeggio volante, ubbidire ciecamente ad ogni ordine, assurdo o meno che fosse..... e......cosa manca? Ce l’avevo sulla punta della lingua............giusto! Mi hanno fatto assistere all’esecuzione dei miei amati genitori!” Urlò furiosa il felino.

“La mia era curiosità, non volevo risvegliare ricordi dolorosi. Dato che l’ho fatto, mi scuso!” Disse Shen capendo solo in parte la sua rabbia dato che i suoi erano ancora vivi e vegeti. “No, scusami tu! Sono io che ringhio contro un amico fidato!” Ammise affranta Mei. “Ci conosciamo da meno di una settimana e già ti fidi di me?” Chiese il pavone scettico. “Pensa che anche i miei rimproverano sempre il mio buon cuore! Ma essendo anche tu un prigioniero, perché non dovrei? Abbiamo pure stretto un patto di amicizia!” Disse il felino tutta contenta.

“Scusa, ma sei molto giovane?” Chiese Shen titubante. “Certo che sei strano. A volte ti comporti come un signore gentile e rispettoso, altre la tua sfacciataggine è clamorosa! Comunque, si, sono molto giovane, ho vent’anni!” Rispose Mei 

“Io tre in più!” Disse Shen per non farla sentire troppo in imbarazzo. “Vecchiaccio!” Disse il felino ridendo. “Chi hanno catturato oltre me?” Domandò curioso.

“Un pipistrello di nome Bo ed un lupo bianco di nome Syaoran!” Rispose Mei riuscendo a ricordare bene i nomi dato che gli umani non avevano fatto che ripeterli per giorni, come quello del pavone. Il perché era un mistero!

Un lupo. A Shen tornò in mente Zhan, il suo amico d’infanzia. Sapeva bene che quei canidi non erano mai soli. Sicuramente doveva far parte di un branco che equivaleva a grandi numeri che a loro volta significavano maggiori possibilità di vittoria in uno scontro!

Un ghigno comparve sul viso deo pavone: il piano di fuga stava già cominciando a delinearsi nella sua mente!

Trovi il villaggio degli uomini, scopri i punti deboli, trovi una via di fuga sicura e con la forza del numero abbatti le difese di cui è provvisto! Semplice e conciso. Il problema era che non conoscendo per niente suddetto villaggio, tale piano sarebbe potuto essere completamente stravolto!

Passarono altri tre giorni e la preoccupazione di Shen non faceva che salire. Passati i primi cinque giorni gli umani avevano iniziato ad ignorarli, fatta eccezione per il cibo, almeno quello si ricordavano di darglielo anche se faceva abbastanza schifo essendo verdura avariata la maggior parte delle volte!

I sospetti del pavone erano nati quando una delle ferite sul fianco aveva iniziato a bruciare più delle altre. Ora era diventata una certezza: si era infettata!

Anche se il taglio era piccolo e non tanto profondo, l’infezione avrebbe potuto ucciderlo in pochi giorni! Dato che era albino il tempo a disposizione per intervenire diminuiva drasticamente! Una fortuna! Il sarcasmo era una novità che colpì il pavone come un fulmine a ciel sereno, ma non ci fece caso per molto, dato che doveva trovare un modo per guarire la ferita infetta. L’acqua sembrava provenire da una palude, quindi doveva essere esclusa perché avrebbe peggiorato le sue condizioni. Iniziò ad osservare gli umani, ma sembravano essere più sudici di loro e questo gli diede il voltastomaco, ma non vomitò! Già mangiava poco....era meglio non buttare quel poco che gli davano.

“Non mi dire che stai cercando un modo di scappare?” Chiese curiosa Mei quando vide tale agitazione nella cella dell’amico. “Affatto! Ma una delle ferite si è infettata! Mi fa molto male e se non faccio qualcosa potrebbe peggiorare!” Disse Shen che si stava preoccupando sempre più man mano che le ore passavano.

“Quell’isola me la ricordo! Non dovrebbe mancare molto all’atterraggio, questione di ore!” Disse il felino indicando suddetto pezzo di terra che si trovava poco prima dell’orizzonte.

Il pavone si costrinse a sedersi e darsi una calmata. Anche se era nervoso dare di matto non era la soluzione, doveva ragionare con calma! Eppure il dolore aumentava sempre più! Cosa poteva fare? 

Alla fine decise di riposarsi nella speranza che la ferita guarisse da sola. Diede un occhiata a Mei e sorrise nel vederla che rimirava il paesaggio con interesse. Quella ragazza riusciva a vedere il bene in qualsiasi cosa: si trovava sull’orlo di un crepaccio ed ammirava il paesaggio! Era in gabbia? Be’ non aveva fatto altro che chiedersi se gli umani li avrebbero liberati, oppure li avrebbero portati a vedere posti nuovi, così come Gong Men! Certo, li detestava e non era felice quando la incatenavano e le ordinavano di pulire quell’aggeggio volante, ma sembrava non aver perso la speranza per un domani migliore!

Trascorsero altri due giorni e l’infezione era peggiorata sempre più. Shen era sveglio a tratti, bruciava di febbre ed il taglio sul fianco gli faceva vedere le stelle appena provava a muoversi! Mei aveva tentato, inutilmente, di attirare l’attenzioni degli umani, dato che erano sbronzi per la maggior parte del tempo! Era solo per miracolo se non erano precipitati, dato che dalle brusche virate che spesso faceva quel coso volante era evidente che anche chi lo guidava, amava bere!

Alla fine il pavone bianco si addormentò profondamente senza rispondere più a nessuna domanda che Mei continuava a porgli nel disperato tentativo di tenerlo sveglio. 

Fortunatamente solo dopo due ore atterrarono. Solo che questa volta fu diverso!

Mei non aveva mai avuto così tanta paura in vita sua! Erano sempre rimasti a bordo, al sicuro! Almeno era quello che continuava a ripetersi mentre gli umani scaricavano le gabbie grazie a forti braccia di ferro che riuscivano a sostenere il peso delle strutture di metallo più i loro occupanti.

Le gabbie furono posizionate, una dopo l’altra, di fronte ad un alto muro e gli altri prigionieri vennero costretti ad uscire dall’altra parte di tale muraglia. Molti non sembravano affatto preoccupati, ed obbedirono agli ordini come se li stessero costringendo a prendere una tazza di tè, cioè con deferenza.

Alcuni di loro opposero resistenza, ma non Mei. Non era incoscienza, ma solo la curiosità a spingerla a vedere cosa ci fosse oltre. 

Rimase basita di fronte a quello che vide una volta fuori dalla gabbia, ma dentro le mura...............fu subito distratta dal povero Shen che venne buttato dentro come un sacco di patate. Andò in suo soccorso, pronta a proteggerlo da qualsiasi pericolo, ma quando lo sconosciuto iniziò a parlare sentì un grande peso scivolarle giù dal cuore: erano in salvo!

 

*

 

“Tranquilli! Qui potrete condurre una nuova vita! Tutti voi...” l’uccello si rivolse ai quattro nuovi arrivati “.....siete al sicuro! So che il viaggio è stato duro, ma vi assicuro che la vostra sofferenza termina qui! Siamo amici e desideriamo che vi sentiate a proprio agio. Come potete vedere un particolare che ci accomuna è l’albinismo, ma non solo. L’avido umano che ci tiene prigionieri cerca animali estremamente rari come il pavone specifero, il pavone arlecchino, il pavone verde, il pavone bianco, il pavone opale, il pavone viola, il pavone buford bronzo, il pavone cameo o la tigre dorata, il leopardo rosato, animali melanici e molti altri ancora! È un collezionista e ci tiene segregati qui solo per poterci ammirare. Nonostante questo, il posto è molto ampio! Vi troveremo al più presto una comoda postazione. Nel frattempo festeggiamo per conoscerci meglio!”. 

Mei non riusciva a non guardare stranita colui che aveva intrattenuto il discorso. Era un pavone arlecchino ed a parte una grossa macchia bianca sul viso e su una parte della coda, per il resto era...normale, cioè un pavone blu con la coda verde!

C’erano altri pavoni unici oltre che numerosi animali come lei. Non avrebbe mai creduto che potessero essere così tanti! Doveva ancora fare la conta, però non erano pochi!

Shen fu portato in un accogliente casa di legno e poggiato su di un grosso materasso. 

“Una volta disinfettata e fasciata la ferita guarirà e con un alimentazione adeguata si riprenderà!” Disse un pavone viola.

Viola? Purpureo!? Qualunque colore fosse era strano. Mei si strofinò più volte gli occhi ed arrivò persino a pensare che la verdura avariata come effetto collaterale l’avesse fatta diventare daltonica!

“Piacere, io mi chiamo Wei! Sono un pavone viola e gradirei che la smettessi di fare quell’espressione assurda.....mi fai ridere! In senso buono intendo! Non per prendere o criticare in alcun modo il tuo albinismo!” Disse il pavone in questione.

“Ed io che pensavo di essere strana! Grazie a te posso sentirmi normale! Posso dirti che sei stupendo? Non avevo mai incontrato qualcuno come te!” Disse Mei.

Wei capì subito che non c’era ne menzogna ne sarcasmo in quello che la felina aveva appena detto e sorrise. “Ti ringrazio! Io e la maggior parte dei pavoni siamo stati cresciuti dagli umani quindi se ti diciamo di fare in un modo ascoltaci dato che li conosciamo molto bene!” Disse l’uccello mentre riempiva una scodella con il cibo.

“Ricevuto! Ma vorrei diventare indipendente .........per quanto un prigioniero possa esserlo.....ergo imparerò tutto quello che c’è da sapere sugli umani!” Disse Mei prima di infilare la testa in un vaso solo per controllarne il contenuto, incuriosita dalla sua strana forma, rimanendo delusa dal trovarci nient’altro che polvere. 

“È semplice curiosità oppure mediti vendetta?” Domandò un pavone verde che era appena entrato.

“Nessuna vendetta! Voglio solo conoscerli meglio così mi sentirò meno prigioniera! Piacere io sono Mei!” Rispose il felino cercando di non fare una faccia troppo sorpresa. “Mi chiamo Zhuang! Lo conosci?” Chiese indicando l’uccello disteso sul materasso. “Il suo nome è Shen ed è un mio amico! È molto spaventato e si fida poco di chi non conosce, me l’ha detto durante il viaggio. Sa anche combattere, ma la sua famiglia l’ha da poco abbandonato quindi non credo che sarà molto felice e socievole all’inizio!” Disse prima mangiare in fretta ed uscire di corsa spinta da un irrefrenabile curiosità.

Fu completamente travolta da qualcosa, o meglio qualcuno, appena fatti pochi passi fuori dalla casa. Si trovava sul cuscino più morbido del mondo, ma dovette ricredersi quando vide due grandi occhi gialli che la fissavano. “Scusa, sto imparando a volare e l’atterraggio non mi riesce ancora bene!” Disse il gufo in questione.

“Mi chiamo Hua! Molto piacere!” Disse il volatile facendo un cenno con la testa.

“Hai il torcicollo?” Chiese Mei imitando il gesto. “No....era....un segno di rispetto!” Rispose sorpresa il gufo. “Perché dovresti portarmi rispetto? Siamo entrambe prigioniere!.....ed albine!” Insistette il felino. Anche se nell’ultima affermazione non riuscì a nascondere un tono di sconcerto e sorpresa. C’erano molti altri animali come lei e Shen!

“Non lascerò che un umano mi cambi! Rimarrò sempre la gentile e spensierata giovane che sono sempre stata! Per questo rispetto tutti coloro che si trovano qui dentro con me!” Disse la gufa arruffando le penne per togliersi la terra di dosso.

“Sembra una barzelletta! Le esperienze ci cambiano! Dipende solo verso quale strada decidiamo di andare!” Disse il felino seriamente.

“Sei una sciamana? Prevedi il futuro o cose del genere?” Domandò intimorita Hua.

“No.....” rispose Mei sedendosi per terra “.....parlo come mia nonna tutto qui!” Il suo sguardo si adombrò “Ricordare i bei momenti passati spesso mi aiuta a vivere quelli presenti!” Disse con voce malinconica.

“Quindi anche a te hanno ucciso la famiglia?” Chiese cauta l’uccello. “Come lo sai?” Domandò Mei sconcertata da tale quesito.

“Tutti quelli che si trovano qui o sono rimasti soli al mondo come noi due, oppure la famiglia li ha abbandonati! Da quanto ne so ce n’è solo un altro come noi due.......

Non so dire se è una fortuna o una sfortuna!” Disse Hua lisciandosi le penne bianche.

“Fortuna? Che? Non ti seguo!” Chiese confusa Mei “Noi abbiamo qualcuno da piangere che ci ha amato e di cui siamo colpevoli di aver condannato a morte. Loro non rimpiangono niente!” Spiegò il gufo.

“Ma loro non hanno conosciuto l’amore! Le braccia calde di una madre ed il sorriso di un padre! Cos’è peggio?” Disse amareggiata Mei “In questa situazione.......credo che tu lo sappia!” Rispose Hua prima di aprire le ali.

“È stato bello conoscerti! Ci vediamo! Devo andare. La mia casa sull’albero è quella laggiù in caso tu voglia rivedermi. Entra anche tu, c’è il coprifuoco!” Disse prima di alzarsi goffamente in volo.

Mei si mise entrambe le zampe di fronte al muso per non ridere come una scema. Forse anche lei quando stava imparando a camminare era così buffa!...... Imbarazzante! Decisamente imbarazzante! Meno male che solo i suoi genitori erano stati gli unici testimoni di quella fase della sua crescita!

Per due mesi Mei era stata loro prigioniera, usata come merce di scambio e nient’altro! Credeva che gli umani l’avrebbero tenuta per sempre in gabbia....ora invece si trovava in un posto accogliente e pieno di persone gentili.....

Poteva dire che la fortuna stava girando nella sua direzione!

Corse nella casa che si era lasciata alle spalle e vide che le luci erano state spente. Shen sembrava dormire serenamente, dovevano averlo medicato mentre lei era via.

Lui gli aveva detto poco e niente su di se, concentrandosi ad ascoltare più le sue storie sulla felice infanzia passata in una famiglia amorevole. Ma chi era realmente quel pavone? Soprattutto, aveva importanza adesso? Eppure non riusciva a placare in nessun modo una tale curiosità che però non avrebbe minimamente influenzato i giorni futuri dato che a controllare le loro vite ci si era messo un umano!

La breve conversazione avuta con Hua la fece riflettere. Aveva detto lei stessa al gufo incapace di volare decentemente che le esperienze cambiano le persone! Quindi, chiunque avesse incontrato in quel nuovo posto lo avrebbe conosciuto sotto una luce diversa! Anche lei era cambiata. Ritrovatasi prigioniera in un paese sconosciuto, senza più la guida dei genitori......avrebbe fatto capire a quell’escremento che si definiva il suo padrone che non c’era da scherzare con lei!.....ma non sarebbe stata più la stessa senza una guida! Anzi, forse poteva riuscire ad essere veramente lei senza l’influenza demoralizzante ed assillante di un genitore che critica e controlla ogni singolo giorno della tua vita! Le sarebbe mancato, ma diventare indipendenti faceva parte del crescere, in qualunque modo fosse avvenuto!

Si sedette sul letto accanto a Shen cercando di decidersi se dormire per terra oppure accanto a lui. Non era della sua specie, ma questo non cambiava il fatto che fosse un maschio! La gente di lì poteva farsi una brutta idea su di lei se il primo giorno l’avessero vista dormire accanto ad un maschio! Pavone, ma maschio, sesso opposto! Era più snervante questo o l’idea di dormire per terra? Non che la gabbia fosse molto pulita, ma non avendo la minima possibilità di scelta si era dovuta adattare!

Alla fine decise di fregarsene altamente e dormire comoda. Si stese accanto al pavone prendendo una parte della sua coperta. Non faceva freddo, ma odiava sentirlo mentre era profondamente addormentata! Shen emise un sospiro, come se si fosse accorto di lei, ma dato che sembrava dormire profondamente Mei se ne infischiò.

Ripensò a quei giorni passati in sua compagnia e sorrise all’idea di aver trovato un nuovo amico! Certo, anche quel posto sembrava presagire future, nuove e durature amicizie, ma qualcosa dentro di lei le diceva che il legame creato con Shen durante quei giorni di viaggio sarebbe rimasto per sempre qualcosa di unico!

 

La storia continua! 

Alcuni degli animali a cui mi riferisco esistono nella realtà, mentre altri no! Fatemi sapere cosa ne pensate!

Arrivederci,

X-98

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Capitolo 4
*** CASA? ***


Voci. E tanti colori. Il risveglio fu peggio di quanto pensasse! Shen aprì lentamente gli occhi e fu sorpreso di vedere un pavone....viola? Ed un’altro verde! Era in paradiso?
“Ciao io sono Wei!” Disse il pavone viola “E lui è Zhuang !” Disse indicando l’altro che guardava torvo il nuovo arrivato.
Shen non riuscì a non ricambiare lo sguardo. “Dove sono? Chi siete?” Chiese spaventato. “A pensarci bene siamo solo pezzi da collezione di un umano pazzo, ma dato che potrebbe sembrare deprimente dico solo: amici!” Rispose calmo Wei.
“Cosa vuole da....noi, Derek?” Domandò cauto Shen.
“Il nostro unico piumaggio è ciò che usa per diventare ricco, quindi credo che la risposta più appropriata sia: desidera diventare ricco e non gliene importa niente dei mezzi che adopera per raggiungere tale obbiettivo!” Disse Wei per niente turbato.
Il pavone bianco abbassò lo sguardo e si tastò il torace, individuando, sotto la veste, un ampio bendaggio sul fianco. Dalla sua testa cadde uno straccio ancora umido. Molto probabilmente lo avevano usato per abbassare la sua temperatura corporea, anche se si sentiva lo stesso, ancora febbricitante.
“Hai fame?” Chiese Zhuang porgendo a Shen una ciotola piena di riso.
Wei non riuscì a trattenere una risata, nemmeno Bao, il panda marrone, aveva mai mangiato così rapidamente in vita sua!
“Quanti anni avete?” Domandò Shen curioso. “Io trenta, mentre lui è più vecchio di cinque anni!” Rispose Zhuang indicando l’amico.
Il pavone bianco si guardò intorno guardingo. “La tua amica è uscita poco fa, sta parlando con Hua, un gufo” disse Wei rispondendo involontariamente ad una delle numerose domande che assillavano la mente di Shen.
“Forse volevi dire: si sta riprendendo dalla botta che Hua le ha dato precipitandole addosso!” Precisò Zhuang non riuscendo a reprimere una risata. Aveva assistito all’intera scena ed era stata a dir poco esilarante!
“Senti Shen....” Wei attirò l’attenzione del nuovo arrivato “...immagino che questi non siano coltelli da cucina!?” Disse indicando i coltelli da lancio del pavone bianco. “Oppure che quella non sia una lancia da esposizione che hai rubato da qualche museo!” Aggiunse Zhuang indicando il guan dao che si trovava accanto alle altri armi , su di un grosso tavolo, al centro della stanza.
Lui annuì, rimanendo lo stesso sorpreso “Questi umani sono così stupidi? Come hanno fatto a non notare le armi che nascondevo nelle vesti durante quell’odiosa visita medica?” Si chiese. “Sai combattere?” Il tono che Zhaung usò per fare tale domanda non prometteva niente di buono. “Qualche problema? So difendermi, tutto qui!” Affermò Shen non riuscendo a nascondere la sua preoccupazione crescente. Era in pericolo? Al momento non sarebbe riuscito nemmeno ad alzare un ala, quindi la situazione era a favore degli altri due. Questo significava una sola cosa: doveva agire con la testa e non farsi guidare dall’istinto!
Per questo rimase a letto, fingendo di non essere minimamente spaventato, con la speranza che i due se la bevessero.
Prima che qualcun’altro potesse parlare un uragano entro nella stanza facendo rovesciare un tavolo pieno di stoviglie. Quell’uragano erano due giovani pavoni e Shen giurò che il suo becco fosse completamente spalancato mentre fissava con incredulità i due nuovi arrivati.
“Piacere io sono Yong, mentre lui è Hong!” Disse uno “Siamo....i gemelli!” Dissero in coro.
Entrambi avevano la coda aperta e così Shen potè vederli per bene.
Yong sembrava un pavone normale, fatta eccezione per una macchia bianca nel centro della coda proprio dietro la testa. Anche il collo blu presentava una grossa chiazza bianca, come se un pittore si fosse dimenticato di rifinire la sua opera!
Hong invece era proprio un lavoro incompleto! Il suo collo presentava una piccola chiazza blu e per il resto era bianco, ma quello che lo colpì fu la coda! Era per metà normale, se così poteva definirla, dato che non aveva niente di diverso da un altro pavone, ma l’altra metà era completamente bianca!
“Quanti anni hai?” Chiese curioso Hong “Ventitré.....piacere, io sono Shen!” rispose in automatico. “Pensa un po’! Noi quindici!” Disse contento Yong. “Rimaniamo i più giovani del gruppo!” Esultò il fratello.
“Ragazzi adesso Shen deve riposare! Potrete conoscerlo meglio domani e nei prossimi giorni! Sbrigatevi che c’è il coprifuoco!” Disse Wei spingendo gentilmente i due giovani. “Guastafeste!” Disse Hong “Rompiscatole!” Gli diede manforte Yong.
“Vi vogliamo bene anche noi! Notte!” Disse Zhuang prima di chiudere la porta.
“Domani ti troveremo una sistemazione! Per ora riposati!” Disse Wei prima di spegnere la candela ed uscire dalla stanza.
Shen poggiò la testa sul cuscino distrutto. Erano successe così tante cose in così poco tempo che si sentiva frastornato! Non era solo! Anche loro erano albini....più o meno! No, non era quello che l’aveva colpito....loro erano diversi, eppure non sembravano infelici come si sentiva lui! Forse vedevano la cosa da un altro punto di vista, come Mei? Poteva imparare anche lui a volersi bene? Poteva vivere la vita con felicità? Essere compreso! Non essere giudicato! Si addormentò felice dopo tanto tempo. Non vedeva l’ora di conoscere altri come lui e farsi dei nuovi amici! Dopotutto questa prigione somigliava più a ciò che aveva sempre desiderato, una casa, una vera famiglia!



Fu il sole del mattino che entrando dalla finestra accarezzò il suo piumaggio con un filo di calore e lo fece svegliare. Shen si mise a sedere. Si sentiva decisamente meglio! La ferita faceva ancora male, ma non così tanto da mozzargli il respiro.
Una parte di materasso accanto a lui era ancora calda, segno che qualcuno gli  aveva dormito accanto. Rimase sorpreso dal fatto che non si arrabbiò minimamente all’idea, anzi, era curioso di scoprire chi fosse stato!
La curiosità vinse su di lui una seconda volta ed anche se a fatica, uscì dalla casa. 
Il giardino era splendido ed immenso. Poco più in là si trovava una foresta, solo che c’erano pochi alberi sparsi qua e là ed una moltitudine di cespugli ed aiuole piene di fiori.
Numerose abitazioni erano sparse tra la vegetazione. Mentre si guardava intorno Shen avvertì la strana sensazione di essere osservato. A Gong Men succedeva sempre, per questo era diventato tanto abile nel capire quando qualcuno lo stesse fissando.
Si girò e vide un grande pavone arlecchino. Era più anziano di lui. Prova erano i lunghi baffi che gli pendevano dai lati del becco e l’espressione seria, ma serena sul volto, al contrario dell’energia prorompente di Hong e Yong!
“Ciao Shen, io sono Kang, il pavone più anziano della riserva!” Disse l’uccello.
“Riserva?” Domandò curioso Shen dimentico delle buone maniere.
“Si, gli umani chiamano così la nostra prigione. È una vasta area boschiva che ci permette di muoverci comodamente, ma i margini sono tappezzati di trappole ed alte mura per impedirci di scappare!” Spiegò il pavone. Doveva essere arlecchino come i gemelli, solo che lui presentava solo una piccola macchia bianca sul petto e sulla coda per il resto era “normale”.
Le gambe di Shen cedettero e sarebbe caduto in terra se Kang non l’avesse preso al volo. Quell’abbraccio non voluto si rivelò più piacevole del previsto. Il pavone anziano aveva un tocco affettuoso e delicato, proprio come quello che dovrebbe avere un padre! Kang lo fece sedere su di un tronco cavo “Calmati e riposati! Quando te la senti rimettiti in piedi che ti accompagno a letto!” Disse Kang inginocchiandosi per terra, ma tenendo saldamente il giovane semi svenuto. Shen poggiò la testa sulla spalla del pavone e sentiva una nuova sensazione attraversargli le viscere mentre si trovava tra le sue ali, ma non sapeva spiegare cosa fosse! Improvvisamente tornò in se e si allontanò in modo brusco.
“S-scusa! N-non mi sono ancora ripreso del tutto dal viaggio!” Da quando balbettava? Si chiese mentalmente Shen.
“Tieni, devi mangiare se vuoi tornare in forze” disse il pavone anziano sedendoglisi accanto e porgendo al giovane un dolcetto. Shen lo accettò molto volentieri e questo gli ricordò di quando lui e Zhan facevano colazione assieme al palazzo. Le gare a chi finiva prima la propria razione, le guerre di cibo.......forse, il lupo sarebbe stato l’unico a sentire la sua mancanza! Fino a quando non fosse tornato, ovvio! Anche se era pienamente consapevole che ci sarebbe voluto tempo per convincere tutti e formulare un piano con buone probabilità di successo!
Shen si accorse che Kang aveva appena finito la sua di razione e quindi mangiò velocemente il dolce. Fino a quel momento aveva dato per scontato il diritto di mangiare bene ed a sazietà, ma ora quella crostatina gli sembrava il regalo più bello del mondo! Shen sperava ardentemente che nella riserva le cose fossero diverse da ciò che aveva dovuto affrontare durante il viaggio!
Kang sorrise offrendogli un appoggio sicuro con un ala e lo accompagnò verso la loro casa, fino al letto ed appena il pavone bianco si ritrovò sotto le calde coperte cadde istantaneamente in un sonno tranquillo.
“Fratello! È bello vedere che quando ci sono dei nuovi arrivati sei estremamente mattiniero! È dall’alba che sei qui!” Disse ridendo Wei “Tu che sei esperto: potrà riprendersi?” Domandò Zhuang appena uscito dalla sua stanza.
“Certo! Dobbiamo solo disinfettare la ferita regolarmente e.....” “Non intendevo quello!” Il pavone verde interruppe Kang con uno sguardo torvo.
“È terrorizzato dal creare nuovi legami, ma ho visto che desidera ardentemente essere amato! Se Mei ha detto la verità, sarà difficile, ma alla fine smetterà di disprezzare se stesso e si vorrà bene per quello che è e forse riuscirà a fidarsi” Disse seriamente Kang osservando il pavone bianco addormentato.
“Bene perché non voglio che vada a finire come l’ultima volta!” Disse nervoso Zhuang.
Kang sospirò. L’episodio a cui si riferiva il pavone verde era capitato poco tempo prima. Era stato catturato un sciacallo che di unico non aveva proprio niente. Nessuno sapeva il perché di una tale azione da parte di Derek, ma tutti avevano deciso di accoglierlo lo tesso. Ma il canide sapeva combattere! Aveva ferito molti animali prima che le guardie della riserva intervenissero provvedendo ad ucciderlo.
Lì dentro tutti erano pacifici e questo li aveva spaventati molto. Ora era arrivato un nuovo guerriero! Con l’unica differenza che anche lui era diverso!
Kang sperava con tutto se stesso di poter diventare per lui una guida di riferimento così come lo era per molti dei presenti.
Solo in quel momento notò l’assenza della giovane felina di nome Mei. Era anche lei giovane, ma era molto più socievole ed aperta del pavone.
“Fratello!” Chiamò ad alta voce Kang. Da un corridoio fece capolino Wei con la faccia a forma di punto interrogativo “Mentre preparo il pranzo potresti chiamare i miei figli che staranno bighellonando in giro da tutta la mattina!” Disse rassegnato.
“Sono sorpreso che non ci abbiamo ancora convocato le guardie per qualche loro bravata, invece!” Disse Wei uscendo a passo veloce.
“Fammi indovinare.....io devo andare a vedere dov’è finita la nuova arrivata?!” Disse Zhuang che era appena sceso dal piano superiore.
“Non saremo parenti di sangue, ma ci capiamo alla perfezione fratello!” Disse Kang ridendo divertito dal fatto che all’amico non erano servite parole per comprendere i suoi desideri.



Su questa ampia distesa di vegetazione, dove vivevano gli animali, si affacciava un imponente castello. Era molto antico, ma non per questo meno resistente.
Derek ci abitava da quando un idea, considerata da tutti assurda, gli aveva attraversato la mente: avere sotto il suo controllo animali unici, così che tutti potessero ammirarli! Non era male, dato che in questi tempi lo stravagante attirava le persone come le api con il miele!
Ora era un signore potente e rispettato. C’era solo una cosa che non era andata come previsto: l’erede! Da maniaco del controllo aveva passato anni a pensare come istruire suo figlio, come alimentare la genialità che avrebbe ereditato da lui, solo per rimanere miseramente deluso quando sua moglie gli aveva dato una femmina! Era stata punita per questo, ma non da lui, no. Era semplicemente morta di parto! Un problema secondario si era presentato con il sangue del suo stesso sangue dato che la figlia aveva un carattere opposto rispetto al suo: sempre gentile e sorridente, pronta ad aiutare il prossimo! Aveva quella compassione stucchevole per un uomo come lui!
Per molto tempo Derek aveva tentato di far diventare quel cuore caldo e giovane, freddo e privo di pietà, ma senza successo.
Quindi per ora si preoccupava di ampliare la sua collezione insegnando a sua figlia come trattare gli affari del regno. Si, lui era il consigliere del sovrano di quelle terre ed anche se già meditava un piano per accrescere il proprio potere, desiderava che Rose si mostrasse all’altezza del nome di famiglia! Più che un nome era il modo in cui tutti lo chiamavano da quando aveva iniziato ad esporre al pubblico i pezzi rari della collezione: lui era il collezionista!
Eppure la sua discendente si era dimostrata estremamente preziosa per questi suoi lavori. Era grazie a lei che era riuscito ad instillare il terrore nel cuore degli animali, era grazie a lei se era riuscito ad uscire vittorioso contro i numerosi pericoli che insidiavano quel mondo pieno di animali antropomorfi! 
Rose riusciva a parlare con loro. Capiva cosa dicevano, non sentiva solo versi e questo lo aveva dimostrato la prima volta che era andata con il padre in una missione. Grazie a lei era bastato stabilire il prezzo con i genitori e pagare per poter ottenere ciò che chiedeva, cioè un cucciolo di leone bianco molto raro, in quel caso.
Derek non sapeva dire se aveva sviluppato tale capacità per il semplice fatto che era cresciuta al fianco di questi animali oppure semplicemente per grazia divina. Per un po’ di tempo se l’era chiesto, ora gli interessava solo che lo aiutasse a diventare sempre più ricco e potente. Certo, questo non voleva dire che non la custodisse come il più prezioso dei tesori! Durante le missioni la faceva travestire da uomo e le faceva tradurre per lui facendo in modo che gli animali non scoprissero che, effettivamente, lui non capiva un accidente di ciò che ringhiavano, gracchiavano, cinguettavano......... ed altro!
“Mio signore!” Il suo braccio destro anche se anziana rimaneva comunque perfettamente efficiente “Si, signora Carmela?” Chiese con non tanto interesse.
“Il pavone bianco che è arrivato ieri sera sta rispondendo bene alle prime cure. Tra pochi giorni potremmo esporlo al pubblico“.
“Mi dica signora, quanti pavoni abbiamo nella riserva?” Chiese Derek mentre scrutava la vegetazione che si estendeva dinanzi al proprio balcone. “Trentasei signore! E cinquanta gli altri animali, per un totale di ottantasei!” Rispose la segretaria mentre controllava i numeri scritti sul registro.
“Ho promesso che sarei arrivato alla centinaia. Mi mancano ancora diciannove animali unici! Troppi! Dobbiamo accelerare i tempi. Le pongo una semplice domanda: quanti cuccioli abbiamo venduto in questi anni?” Chiese Derek.
“Qualche centinaio signore!” Rispose confusa la signora Carmela.
“Se non avessimo venduto nessun animale avremmo già raggiunto tale cifra, allora!” Si lamentò l’uomo. “Signore! Lei sa bene che le spese dei viaggi sono ingenti! Dovevamo fare qualcosa per sostenerle!” Protestò la signora cercando di rammentare al suo signore il ragionamento fatto anni prima.
“Io punto a numeri alti. Ma per evitare che ad altri fosse venuta la stessa brillante idea ho fatto in modo che quei cuccioli non sarebbero mai cresciuti ed ora mi ritrovo ad aver un disperato bisogno di loro! Non è ironico?” Chiese con un velo di sarcasmo Derek.
“Mio signore!” Si annunciò un servo entrando di corsa “È arrivato il Re assieme al Principe William. La attendono nella sala del trono!” Disse ansimando il poveruomo.
“Cosa vuole il Re?” Chiese sorpresa la segretaria al suo capo.
“Ho richiesto io l’incontro!” Affermò Derek “C-come? Perché? Gli affari vanno bene!” Domandò preoccupata la signora Carmela non potendo fare altro che guardare preoccupata il suo capo. Sarebbe mai cessata la sua sete di potere? Lui le rispose calmo “Anche se sono a capo del progetto devo richiedere l’approvazione del nostro sovrano...” rispose avviandosi verso l’ingresso del balcone “......e l’avrò, non preoccuparti!” Disse Derek sparendo oltre la porta.

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Capitolo 5
*** FAMIGLIA ***


Prima mattina! Freddo e caldo uniti insieme! Il sole che potrebbe cuocerti come una frittella viene contrastato dal freddo della notte il quale ti costringe a girare con una coperta addosso! Se Mei avesse avuto un maglione avrebbe messo quello. Invece ora doveva girare come una stracciona per quel.....luogo!
Fortunatamente non erano per niente criticoni lì! Tutti quelli che aveva visto da lontano le avevano riservato un caldo sorriso o un saluto con la mano!
Rimase di sasso quando vide un enorme bufalo bianco che innaffiava le piante del suo giardino. 
“Giorno!” Disse timidamente il felino. “Guarda, guarda! La nuova arrivata! Piacere io sono Ning, tu devi essere Mei!” Disse il bovino posando alcuni attrezzi da giardinaggio. “O hanno fatto un annuncio ufficiale, oppure questo posto è talmente piccolo che le notizie si spargono in meno di dodici ore!” Disse Mei ancora intimorita dall’enorme stazza dello sconosciuto.
“No piccola! Molto di rado vengono catturati dei nuovi animali e quando avviene ci raduniamo tutti assieme per decidere dove costruire la loro nuova casa. Ho sentito che hanno preso un altro pavone!” Disse Ning sedendosi su di un masso.
“Si, si chiama Shen! È stato abbandonato dalla sua famiglia!” Rispose Mei chiedendosi perché stesse dicendo quel particolare.
“Anche tu sei stata abbandonata?” Chiese il bufalo. Lei fece cenno di no con la testa.
“Sei fortunata! I miei mi hanno venduto a questi perfidi umani quando ero solo un cucciolo! Porta i bei ricordi dei tuoi nella memoria per sempre! Custodiscili come il più prezioso dei tesori perché è ciò che sono! Ma vivi la vita a pieno e felicemente perché sono sicuro che è quello che loro avrebbero voluto!” Disse stranamente allegro Ning.
“Ti ringrazio!” Disse Mei che improvvisamente si sentiva estremamente felice. Corse via subito dopo aver fatto un rispettoso inchino.
Il felino si bloccò sulla porta della casa nella quale si trovava l’amico quando vide un estraneo, dall’aspetto familiare! Un pavone stava passando una pezza umida sulla fronte di Shen il quale sembrava essere profondamente addormentato.
“Giorno!” Disse timidamente Mei. Lo sconosciuto si girò e le sorrise. Come potevano dei prigionieri essere così felici? Doveva scoprirlo! Questo sarebbe stato il suo obbiettivo principale!
“Buongiorno Mei, io mi chiamo Kang e sono il più anziano abitante della riserva che è la vasta area boschiva nella quale gli umani ci hanno rinchiuso!” Spiegò il pavone.
I colori di Kang erano splendidi, fatta eccezione per la voglia bianca sul petto...... e sulla coda. Ecco! Si, quello era colui che li aveva accolti all’arrivo!
Mei girovagò per la stanza per parecchio, prima di sedersi sul bordo del letto ed osservare Shen. “Come sta?” Chiese preoccupata. “Si riprenderà! Ha solo bisogno di molto riposo!” Rispose Kang mentre controllava una grossa pentola sul fuoco.
Il pavone bianco iniziò ad agitarsi nel sonno. Mei rimase a fissarlo, non sapendo cosa fare. In tutta la sua vita aveva vissuto con i suoi genitori e loro si erano sempre presi cura di lei, quindi non era molto brava a prendersi cura degli altri!
Kang si sedette accanto a Shen ed iniziò a massaggiargli il ventre con estrema delicatezza. Mei rimase a fissare la scena stranita. Perché mai uno sconosciuto si sarebbe interessato così tanto ad un altro sconosciuto?
Poi comprese: quel pavone anziano sapeva bene cosa stava passando Shen! A quanto pare il più giovane era stato da poco abbandonato dalla sua famiglia e forse ci era passato pure lui! Stava offrendo sostegno, comprensione ed amore gratuito senza chiedere nulla in cambio! Tutti nella riserva lo rispettavano, per questo era stato lui a fare il discorso al loro arrivo. Fin dall’inizio Mei non aveva mostrato timore di fronte a lui. Il suo istinto le diceva che poteva fidarsi.
Ora capiva anche il perché: Kang si comportava come un genitore amorevole! Anche se lei era grande per tali attenzioni non le aveva mai sdegnate ed ora che i suoi erano morti, le mancavano! Ma quel pavone era unico! Non conosceva Shen eppure lo trattava come se lo avesse cresciuto lui ed anche con lei era estremamente gentile.
Sembrava che Shen la pensasse allo stesso modo perché si calmò quasi subito e continuò a dormire serenamente.
Kang andò nel giardino sul retro e tornò nella stanza con uno straccio in mano.
Mei si guardò intorno. Era tutto unito, salone con cucina, ma restava comunque molto graziosa come abitazione. Anche il secondo piano andava ispezionato, ma dato che era prigioniera c’era tempo per curiosare!
“Il pranzo è pronto, vai a prendere posto prima che i miei figli mangino tutto!” Disse Kang sollevando il pentolone ed avviandosi verso il giardino sul retro.
Pranzo? Ma se lei non aveva fatto nemmeno colazione! Doveva essere veramente esausta per aver dormito fino a così tardi!
Mei lo seguì e non riuscì a non rimanere a bocca aperta di fronte ad un tale spettacolo: dodici pavoni si trovavano di fronte a lei!
Erano tutti unici grazie al loro piumaggio e riconobbe Wei e Zhuang seduti accanto ad una signora che era l’unica oltre ai due ad essere adulta. Per così dire dato che gli altri dovevano essere tutti dell’età compresa tra i vent’anni.....a parte due ragazzi che sembravano avere tra i  sedici o diciott’anni! Tra i giovani c’erano solo tre ragazze ed avevano anche loro un piumaggio singolare.
Si sedette accanto ad un pavone nero e dovette fare uno sforzo enorme per non fissarlo, così iniziò ad esaminare le posate come se fossero un importante scoperta archeologica!
“Ragazzi lei è....” “Mei!” Un coro di voci interruppe il pavone. “Dove sono le buone maniere? Presentatevi!” Disse severo Kang.
“Piacere, io mi chiamo Fai!” Disse colui che si trovava al fianco della felina.
“Io sono Yong e lui è mio fratello gemello Hong!” Disse uno dei due ragazzi abbracciando affettuosamente il fratello. “Piacere io sono Shuang la sorella maggiore di questi due terremoti!” Disse una giovane pavonessa bianca.
“Molto lieto, il mio nome è Juan e sono un pavone cameo!” Disse un uccello il cui piumaggio sembrava marrone.
“Io sono Dong il pavone opale!” Disse un altro uccello i cui colori non erano estremamente accesi, anzi, per niente!
“Per completare la collezione ci sono io, il pavone specifero di nome Tai!” Disse felicemente un pavone verde e marrone.
“Ma che cosa dici? Io e mia sorella siamo il pezzo forte! Il mio nome è Xian, mentre lei è mia sorella maggiore Xing!” Disse un pavone completamente bianco mentre stringeva affettuosamente l’ala di una pavonessa anch’ella del medesimo colore.
“Wei e Zhuang li ha già conosciuti, quindi lascia che ti presenti mia moglie Lu-Chu!” Disse Kang mentre si sedeva al fianco della sua amata.
“È un piacere fare la tua conoscenza Mei! Avevamo sentito parlare di te, del pipistrello Bo, di Shen e del lupo Syaoran molti giorni fa, ma solo ora il padrone vi ha concesso di unirvi a noi!”
“Con Shen fate lo strabiliante numero di quattordici! Non avevo mai visto tanti pavoni riuniti in un solo posto! Diciamo che il primo pavone della mia vita l’ho incontrato solo qualche giorno fa!” Disse Mei iniziando a mangiare un delizioso riso.
“Il suo nome è Shen, vero?” Chiese Xian curioso. “Si, ma lo conosco da molto poco! È stato l’ultimo ad essere catturato prima che ci portassero qui!” Disse Mei subito dopo aver finito il suo piatto. “Posso farvi una domanda?” Chiese la felina.
“L’hai appena fatto!” Disse Fai per poi mettersi un ala davanti al becco nel disperato tentativo di soffocare le risate per la sua battuta.
Gli sguardi degli altri la incitavano a parlare quindi Mei continuò “Perché mi avete invitato a mangiare con voi se non faccio parte della famiglia? Insomma, io sono un felino, non un uccello e tantomeno un pavone!” Disse perplessa Mei.
“Cara, non importa! Sei molto giovane e per questo credevo che potessi fare amicizia con qualcuno dei miei figli per ambientarti meglio!” Disse Lu-Chu mentre stringeva affettuosamente l’ala del marito.
“Oh!” Esclamò sorpresa il felino. “Per contraddire la tua affermazione di prima, di pavoni nella riserva ce ne sono trentasei!” Disse Fai una volta svuotato il piatto.
“E come ciliegina sulla torta ti svelo una cosa fantastica!” Disse Xian che stava facendo del suo meglio per non ridere “C’è un pavone pressoché identico a Shen nella riserva!” “Dici sul serio?” Chiese sorpresa Mei.
“Si! Anche se il rosso delle sue piume è leggermente più scuro di quello di Shen!” Disse Xing mandando uno sguardo di rimprovero al fratello.
“Si chiama Sheng!” Disse Yong saltando sulla sedia “Ma lui l’ha già saputo dell’arrivo di Shen!” Continuò Hong “E non vede l’ora di poterlo conoscere!” Concluse Yong.



Una volta concluso il pranzo Mei si ritrovò nel bel mezzo di una partita a nascondino. Era sorpresa! Perché data la loro età credeva che i ragazzi non avessero voglia di praticare un gioco così infantile, ma le suppliche e gli sguardi imploranti dei due gemelli alla fine avevano avuto la meglio!
“Tre....due...uno....arrivo!” Urlò la felina prima di iniziare a correre tra la fitta vegetazione presente sul retro della casa. Si muoveva veloce e silenziosa ed alla fine vide qualcosa! Aveva fatto cilecca! Era solo una piuma bianca! Data il grande numero di pavoni bianchi non doveva essere sorpresa, ma si chiese come diavolo non riuscisse a trovarli! Erano bianchi, per giove! La maggior parte di loro almeno! Ma tra gli arbusti verdi sarebbero dovuti saltare all’occhio ancora prima di......non riuscì a finire il pensiero che cadde rovinosamente a terra. In cosa aveva inciampato? O meglio, in chi, dato che alla caduta seguì una voce offesa “Non è affatto carino calpestare le code altrui!” Si lamentò Yong facendo capolino da un mucchio di foglie secche.
“Scusa....non ti avevo visto!” Disse Mei non riuscendo a non arrossire.
“Se pensavi che te l’avremmo resa facile solo perché sei nuova, allora ti sbagli di grosso!” Disse Yong togliendosi le foglie di dosso.
“È facile! Sta a vedere come li trovo tutti in meno di mezz’ora!” Disse Mei orgogliosa e testarda come sempre. Il ragazzo rise e decise di andare dal fratello conscio che la nuova arrivata avrebbe perso la scommessa. Anche se erano prigionieri i pericoli non mancavano ed avevano tutti sviluppato un eccellente tecnica di mimetizzazione per poter sfuggire a quei bracconieri che per pura fortuna riuscivano ad intrufolarsi nella riserva!
“C’è nessuno?” Una voce resa più forte dall’eco attirò la sua attenzione.
Yong si fermò di fronte ad una buca naturale nel terreno, vicino ad un albero.
“Il lupo cattivo!” Rispose allegro alla domanda di prima. “La nuova arrivata è inguaiata!” Canticchiò vedendo Mei seduta sul fondo. “Piantala di fare battute! Ho solo capito che camminare senza guardare avanti è estremamente pericoloso! Non è che mi aiuteresti ad uscire, per favore?” Chiese piccata nell’orgoglio Mei.
“Va bene! Mettiti in piedi su quella radice ed afferra la mia ala!” Disse alla fine Yong.
In qualche modo il giovane riuscì a tirarla fuori da quel buco e la felina, dopo averlo ringraziato, riprese il suo lavoro, ancora più motivata di prima: per non far vedere che era un incapace li avrebbe trovati tutti in ancora meno tempo di quanto aveva precedentemente detto!



Shen si svegliò con una gran fame e con sorpresa vide che un piatto fumante si trovava già sul mobile accanto al letto. Mentre mangiava sentì delle voci provenire dalla stanza di sopra “Dobbiamo costruire le case e loro pensano al nascondino!” Era Kang “Su tesoro! Credo che a Mei farà bene distrarsi un pochino! E oltretutto per ora abbiamo un posto libero per ciascuno dei nuovi arrivati, quindi possiamo agire con calma!” Disse una voce sconosciuta, ma femminile.
“Quindi tu saresti Shen!” La voce lo fece sussultare e Shen non riuscì a trattenere un lamento di dolore per essersi irrigidito di colpo ed aver così sforzato la ferita in via di guarigione. Si voltò e credette veramente di stare sognando. Un pavone praticamente identico a lui gli stava di fronte. Becco nero ed occhi rossi, anche se il rosso delle piume della testa e delle iridi non era acceso come il suo, però la somiglianza rimaneva lo stesso sorprendente!
“È un piacere fare la tua conoscenza, io sono Sheng!” Disse lo sconosciuto.
Shen si mise a sedere e poggiò il piatto suo mobile. “Piacere mio! Perdona la mia confusione, ma fa un certo effetto notare quanto siamo simili!” Disse Shen non riuscendo a smettere di studiarlo attraverso lo sguardo.
“Ti capisco! Non credevo pienamente alle parole di Yong ed Hong fino ad adesso!” Rispose Sheng. “Sono stati loro due e dirti di me?” Chiese curioso Shen.
“Le notizie più improbabili arrivano e si spargono in questo posto solo grazie a loro due! Per farti capire: sapevano del tuo arrivo assieme agli altri due nuovi, tre giorni prima che voi arrivaste!” Spiegò Sheng.
“Com’è possibile!?” Domandò Shen non riuscendo a mascherare la sorpresa nella propria voce “Credo che sia perché sono bravi ad origliare! Le guardie che sorvegliano questo posto hanno la lingua lunga!” Disse Sheng.
“Umani?” Chiese Shen. L’altro annuì.
“Vedo che vi siete presentati!” Disse Wei appena sceso al piano terra.
Shen si alzò in piedi. “Guarda, dovresti rimanere a riposo ancora......oppure se vuoi puoi uscire a fare una passeggiata!” Si corresse il pavone viola vedendo il giovane ignorarlo completamente per poi uscire.
“Da quanto tempo sei qui?” Chiese Shen a Sheng. “Da quando ho tre anni! Kang mi ha cresciuto! I miei fratelli sono arrivati con il passare del tempo, altri c’erano già!” Rispose l’altro mentre osservava la natura. “Fratelli?” Domandò Shen. “Si, non di sangue, ma i due pavoni più anziani della riserva, Kang e Tai, ci hanno cresciuto, formando, con le loro mogli, due grandi famiglie distinte” Spiegò Sheng.
“Capisco!” Disse solo Shen.
Un rumore di passi affrettati e Shen vide passare qualcuno talmente veloce da poter scorgere solo una macchia nera, subito dopo lo seguì a ruota Mei che implorava lo sconosciuto di fermarsi. Entrambi si addentrarono nella boscaglia e le grida della felina diventarono sempre più deboli man mano che si allontanava. Quel posto era veramente immenso!
“Quello era Fai, il pavone color bronzo!” Disse Sheng rispondendo a molte domande di Shen. “Quanti prigionieri ci sono oltre me e te?” Chiese curioso Shen.
“Tanti! Non li ho mai contati, ma non siamo pochi! Ogni animale catturato è raro ed unico, oppure semplicemente, piace a Derek, il nostro padrone!” Disse Sheng.
Shen sentì la rabbia crescergli nel petto alla menzione della parola “padrone”. 
Lui non apparteneva a nessuno! Tantomeno ad un viscido umano! Stava per rispondere quando le parole di Mei gli tornarono alla mente: “Ora pensa a sopravvivere, poi ci occuperemo del piano di fuga!
Si! Doveva concentrarsi senza lasciarsi prendere dal panico e ragionare lucidamente. Se avesse attirato l’attenzione degli umani sarebbe stato meno libero di agire!
Decise di cambiare discorso e Mei lo aiutò a trovare un modo piuttosto efficace.
“Cosa stavano facendo quei due? Una gara di velocità?” Chiese curioso.
“No, stavano giocando a nascondino! Io ero da Tai, solo per questo non mi sono unito a loro!” Rispose Sheng.
“Giocare? È così che passate il tempo?” domandò annoiato e sorpreso allo stesso tempo Shen. “No! I più giovani si divertono a provocare le guardie ed a giocare tra di loro! Ma se vuoi passare il tempo ci sono molte cose da fare qui!” Rispose Sheng.
“Tipo?” Chiese sempre più curioso Shen. “Pescare, fare giardinaggio, coltivare la frutta e la verdura, tagliare legna e costruire mobili, progettare la costruzione delle nuove case per i nuovi arrivati......! Senza dimenticare le gite in paese!” A quell’affermazione Shen alzò la cresta e piegò la testa di lato chiedendo una spiegazione attraverso lo sguardo.
“Siamo stati catturati per essere dei pezzi di una collezione unica! Per questo Derek ogni tanto ci fa ammirare in paese quando gli umani tengono feste oppure allestiscono grandi bancarelle per vendere! Ci tengono in catene, si! Ma è uno dei rari momenti durante i quali usciamo da questo posto e ci danno la possibilità di vedere con i nostri occhi il mondo circostante!” Disse Sheng che aveva capito la domanda silenziosa dell’altro. “Senti Shen, adesso devo andare! Dobbiamo iniziare la costruzione delle abitazioni per i nuovi arrivati, te compreso! Tu vai a casa che devi ancora riprenderti dal viaggio, ci vediamo in giro!” Disse Sheng prima di sparire nella fitta vegetazione. 
Questo Derek era perfido! Li aveva illusi di vivere bene mentre li teneva in catene e segregati in una grande gabbia! Appena si fosse ripreso, avrebbe fatto capire una volta per tutte il grave errore che quell’umano aveva commesso nel minacciare i suoi genitori e nel catturarlo!
“Che brutta cera! Ti fa ancora dolore la ferita oppure ti sei semplicemente svegliato male?” Chiese Mei facendogli perdere dieci anni in dieci millisecondi.
“Ma tu...non stavi giocando?!” Chiese Shen non riuscendo a contenere un ghigno.
“Si! Ed alla fine ho stravinto! Tu sei bravo a nasconderti? Perché loro mi hanno reso il compito molto più arduo di quanto potessi immaginare!” Disse Mei tutta contenta.
“Me la cavo! Ho potuto notare che hai conosciuto nuovi amici!” Disse Shen cercando di nascondere la sua impazienza. Anche lui ardeva dal desiderio di incontrare più animali possibili! “Sono simpatici! Specialmente Yong ed Hong....hanno ridipinto completamente Xian!” Spiegò il felino non riuscendo a non ridere.
“Non ti seguo!” Ammise Shen sollevando la cresta. “Xian è un pavone bianco e le due pesti hanno pensato di usarlo come tela da disegno, rovesciandogli addosso l’intero contenuto di un barile pieno di vernice blu! È stato esilarante!” Disse Mei cercando di trattenere le risate.
“Li ho già incontrati  i due giovani uragani! Cosa ne dici se stasera mi presenti tutti coloro che hai conosciuto finora?” Chiese Shen. “Stasera? Perché non adesso?” Domandò stupita Mei. “Sono molto stanco e la ferita mi provoca ancora molti fastidi, per questo preferisco riposarmi per poter incontrare gli altri animali della riserva più tardi” disse Shen iniziando ad avviarsi verso la sua nuova casa.
“Va bene! Allora ci vediamo stasera, io devo andare a vedere se anche qualcun’altro si è trasformato in un dipinto!” Rispose Mei salutando l’amico con una zampa, prima di avviarsi verso la casa di Tai, dove tutti si erano riuniti poco prima dello scherzo dei gemelli.

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Capitolo 6
*** SIAMI FELICI ***


Si respirava un aria di festa nella riserva. I vari animali, dopo aver cucinato per la maggior parte del pomeriggio, si stavano dirigendo verso la piazza principale dove di solito si tenevano i grandi eventi e dove erano abbastanza lontani dagli occhi delle guardie che presidiavano i confini, da dare loro una piccola sensazione di privacy.
Mei aveva passato la maggior parte del tempo a casa di Hua. 
La sua presenza non era stata molto d’aiuto dato che, non sapendo la ricetta dei dolci del gufo, non era riuscita ad aiutarla un granché con la preparazione. Ma nonostante tutto aveva potuto conoscerla meglio, oltre che trovare qualcosa che facesse passare il tempo più velocemente in vista della festa che si sarebbe svolta quella sera. Hua era giovane e nonostante tutto erano abbastanza simili da far pensare alla felina a poter instaurare con lei una lunga e duratura amicizia.
Inoltre, il gufo le aveva chiarito molti dubbi e spiegato alcune delle regole della riserva, oltre a raccontarle qualche fatto straordinario, o meglio.....che loro reputavano tale!
Da quanto aveva capito era una consuetudine festeggiare l’arrivo di nuovi animali. E potevano passare anche degli anni tra un arrivo e l’altro, infatti, lei e gli altri erano i primi ad essere stati catturati dopo tanti anni durante i quali non si era registrato nemmeno un arrivo!
Sarebbe stato meglio se il tempo avesse continuato ad aumentare per la povera Mei, mentre pensava alla sua famiglia, ma visto che non intendeva lasciarsi travolgere dagli eventi disastrosi degli ultimi mesi aveva deciso di provare, quantomeno, ad ambientarsi e fare nuove amicizie.
Mentre aspettava pazientemente che Hua finisse di riordinare tutti i dolci sul carretto con cui li avrebbe trasportati, Mei si rese conto del gran numero di felini presenti nella riserva. Leoni, puma, serval, tigri....c’era persino un altro leopardo! Anzi, due se proprio voleva essere pignola. Ma quello che la colpì di più fu l’apprendere il numero spropositatamente alto dei pavoni presenti nella riserva! Di certo Shen non si sarebbe annoiato!
Purtroppo i preparativi facevano in modo che ognuno corresse da una parte all’altra del bosco  per organizzare al meglio la festa. Quindi la felina non aveva ancora parlato con nessuno di loro, a parte Ning, ma si sarebbe presto rifatta appena giunta la sera.
Speranzosa di passare una piacevole serata Mei entrò in casa di Hua desiderosa di poter dare una mano almeno nel trasporto dei dolci.

*

Faceva buio presto in quel paese. Oppure Shen aveva dormito più del previsto. Zhuang e Wei gli avevano dato dei vestiti puliti, ed anche se il cotone non lo faceva impazzire, alla fine aveva deciso di cambiarsi.
L’infezione era passata, ed anche se la ferita faceva ancora male, era del tutto sopportabile. Rimase per parecchi minuti a fissare le sue armi, indeciso se portarle con se, oppure no. Alla fine si mise i guanti di metallo ai piedi e posizionò le lame in una sacca appesa alla cintura legata alla vita, lasciando solo il guan dao nell’abitazione. La precauzione non era mai troppa per un luogo che ancora non conosceva bene! 
Kang lo stava aspettando fuori ed al suo fianco c’era una bellissima pavonessa.
“Shen, ho il piacere di presentarti mia moglie Lu-Chu!” Disse Kang con un caldo sorriso. “È un piacere poter fare la vostra conoscenza mia signora! Io sono.....Shen!” Disse il pavone bianco accennando un inchino. Aveva deciso di mantenere segreta la sua vera identità, ma non per questo avrebbe dimenticato le buone maniere!
“Non è necessario l’inchino Shen! Anche per me è bello poterti conoscere e soprattuto vedere che ti stai riprendendo! Una volta nella riserva gli umani non ci sfiorano più, quindi puoi stare tranquillo!” Disse Lu-Chu prima di incamminarsi verso il punto di ritrovo.
“Ora che sei di nuovo in forze, abbiamo deciso di organizzare una cena tutti assieme per poterti dare la possibilità di conoscere più persone possibili e fare in modo che anche gli altri conoscano te!” Disse Kang dopo un po’ che camminavano.
“Cercherò di conoscere a fondo quante più persone possibili!” Disse Shen cercando di mascherare la curiosità che lo stava divorando.
“Non credo che ci riuscirai! Siamo veramente tanti!” Disse Lu-Chu ridendo.
Ecco! La cara mogliettina aveva dato il colpo di grazia! Shen dovette usare tutto il suo autocontrollo per non iniziare a correre verso la radura dove si erano radunati tutti appena la vide in lontananza. Non era più un bambino, ma era la prima volta dopo tanto tempo che l’eccitazione prendeva il sopravvento!
Una volta giunto lì Kang lo invitò a mettersi accanto a Mei e gli altri due nuovi arrivati su di un grosso masso così che potessero vedere gli altri e potessero essere visti.
“Fratelli ed amici miei, loro sono da poco entrati a far parte della nostra grande famiglia! Vi presento: Shen, Mei, Syaoran e Bo!” Disse il pavone indicando i quattro nuovi arrivati. “Vediamo di accoglierli al meglio!” Disse un pavone tra il verde ed il marrone facendosi avanti “Io sono Tai, il pavone specifero. Vi do il benvenuto! E brindo in vostro onore perché possiate iniziare una nuova, felice e lunga vita!” Disse Tai alzando un calice. Tutti lo imitarono esultando contenti.
“Hanno gli alcolici?” Chiese Mei a Shen “Scoprirete che non tutti gli umani sono perfidi come quelli con cui avete viaggiato! Uno di loro nutre simpatia nei nostri confronti. È solo grazie a lui che ci sono state concesse delle cose che prima non potevamo neanche lontanamente pensare!” Spiegò un pavone nero avvicinandosi. 
“Lui è Fai! Uno dei figli di Tai!” Disse Mei. Shen lo salutò ma si concentrò su tutti gli altri presenti. C’erano numerosi felini, uccelli, rettili e bovini! Se non erano albini come lui erano comunque unici nel loro genere!
Ma la cosa che lo colpì di più fu vedere così tanti pavoni bianchi!
Ora capiva perché gli umani chiamavano Derek “il collezionista”! Chiunque avrebbe riso nel ricevere la notizia dell’esistenza di così tanti pavoni albini, perché era impensabile che ne esistesse un gran numero dato che erano estremamente rari.
“Quindi tu saresti quello nuovo!” Disse Tai avvicinandosi a Shen con un grande sorriso sul becco. “Sì, ma a quanto pare non sono l’unico pavone bianco esistente…” Rispose Shen non sapendo se essere cordiale oppure ostile.
“No, si è unici solo nello spirito! Ho conosciuto la tua amica, mi ha detto che sei un guerriero!“ Disse Tai dai cui occhi traspariva solo una grande curiosità “Se posso chiedere, chi eri prima di venire qui?“.  Shen tremò a quella domanda, ma cercò di inventarsi una risposta velocemente per non insospettire il pavone. “Solo un mercenario in cerca di qualche lavoro fruttuoso per permettermi di tirare avanti. Combattere mi ha permesso di cavarmela in tutti questi anni… Fino ad adesso!“ disse Shen cercando di apparire il più disinvolto possibile nel tentativo di mascherare la sua menzogna. “Non credo che tu abbia mai incontrato degli umani prima  d’ora! Inoltre devo ammettere che Derek si è dimostrato molto astuto nel catturare le proprie prede! È per questo che nessuno in Cina è a conoscenza dell’esistenza della sua razza! Io mi chiamo Chao e sono il fratello minore di Tai!” Disse un pavone verde però con la maggior parte degli occhi delle piume della grande coda, bianchi.
“E lui è Feng!” Aggiunse Tai indicando un pavone nero con la stessa caratteristica di Chao per quando riguardava le sue lunghe copritrici del groppone.
“Incantato!” Disse Shen con una vela di sarcasmo che gli altri non intuirono. Perché lui lo era veramente! Non erano bianchi, ma qualcosa di “strano“ l’avevano anche loro!
“Ci scusiamo, questa serata è stata organizzata per permettere a te e agli altri nuovi arrivati di stringere nuove amicizie. Ci sono molti altri ragazzi della tua età, vai pure a conoscerli, noi avremo tempo per parlare” disse Tai avviandosi verso il grande buffet che si trovava al centro della piazza. 
Shen fece per raggiungere Mei ma venne bloccato da due pavoni bianchi “Piacere Shen! Io sono Xian e lei è mia sorella maggiore Xing!”. La pavonessa sorrise “E c’è pure Lang Min!” Aggiunse indicando un’altra femmina con colori accesi, in netto contrasto con i suoi.
Shen si girò e rimase senza parole di fronte a Lang Min, una giovane signora la cui giovinezza accentuava i tratti femminili del corpo e gli accesi colori del suo piumaggio. 
“Non posso essere comprato, ma posso essere rubato con un'occhiata. Sono senza valore per uno, ma inestimabile per due. Cosa sono?” Chiese Sheng spuntando praticamente dal nulla. “Odio gli indovinelli!” Disse Shen guardando male il suo gemello. “L’amore! Posso chiederti perché riesci a fare sempre indovinelli che non c’entrano niente con il discorso?!” Domandò Xian. “Lo credete voi!” Insistette Sheng.
“Hai sentito Chu!” “Certamente Zhi!” Dissero uno dopo l’altro due pavoni....parzialmente bianchi. Il primo avente sul collo una macchia blu così come per la coda, ma verde ed essendo per il resto bianco. Il secondo invece, di colore aveva solo un po’ di blu sul collo, con delle bellissime copritrici del groppone bianche come la neve. “L’arroganza è una debolezza evidente in te!” Disse Zhi “È evidente che Shen non ha molta esperienza con le femmine, altrimenti non sarebbe così rigido!” Gli diede man forte Chu. “Sto zitto!” Disse Sheng molto tentato di far rimangiare ai due giovani le loro stesse parole.
“Complimenti! Siete delle cime nel mettere a proprio agio le persone!” Li rimproverò Xing. “È una dote innata!” Disse Chu con orgoglio. “Già! Anche non comprendere il sarcasmo....a quanto pare!” Disse Xian trattenendo a stento le risate.
“Jiang, Jun! Venite qui a conoscere Shen!” Urlò Sheng chiamando altri due pavoni bianchi. “Loro sono fratelli! Jiang è più grande di un anno rispetto a Jun!” Disse Zhi presentando i due nuovi arrivati a Shen.
“Piacere!” Dissero in coro i fratelli. Jiang aveva a malapena qualche piuma di colore verde, così come Jun, il cui colore, però, era nero. 
“Vi ringrazio per questa calorosa accoglienza. Spero che le nostre amicizie non possano fare altro che rafforzarsi prima di uscire da qui!” Disse Shen.
“Uscire?” Chiese Xian confuso. “Impossibile!” Ammise Chu. “Niente è impossibile!” Lo contraddisse Shen. “Hai in mente qualcosa!” Disse Jun guardando il nuovo arrivato così profondamente da metterlo a disagio.
“Da grande potrai fare l’investigatore!” Lo derise Jiang.
“Se lo hai lo puoi condividere, se lo condividi non lo hai. Cos’è?” disse Shuang.
“Per favore, non rispondete!” Disse Xian pregando tutti i presenti.
“Il cibo!” Rispose Xing ignorando completamente il fratello. “Un qualsiasi oggetto!” Disse Jun “Ma sei serio?” Chiese Jiang al fratello guardandolo storto “Ho sbagliato?” chiese lui confuso. “È il segreto! Geni!” Rispose Xian che riusciva sempre ad avere la risposta pronta agli enigmi di Sheng.
“Ehi! Non è colpa nostra se i suoi indovinelli sono complicati!” Protestò Jun. “Dovresti essere più paziente con loro fratello!” Lo rimproverò Xing. “Ma non ce l’ho con loro! Solo con i rompicapi di Sheng!” Si lamentò Xian. 
“Quando sono troppo leggere, non le accetta nessuno!” Disse Sheng prima di iniziare a correre tra gli alberi inseguito da un furibondo Xian.
“Quei due vivono una relazione che oscilla tra amore ed odio, anche se il più delle volte prende il sopravvento il secondo!” Disse Chu prima di iniziare a mangiare uno gnocco. 
“Xing, Jun, Jiang e Zhi!” Li chiamò Chu. Gli interpellati si voltarono. “Direi che dobbiamo spiegare una cosa di vitale importanza a Shen, non vi pare?” Chiese il pavone con aria estremamente seria da far preoccupare Shen.
“Di cosa si tratta?” Chiese più ansioso che curioso quest’ultimo.
Nonostante i sospetti alla fine Shen seguì i suoi nuovi amici verso una destinazione che solo loro sembravano conoscere.
Nonostante il buio la luna piena che brillava in cielo rendeva visibile il terreno in modo tale che nessuno del gruppo cadesse malamente al suolo. Shen vide un enorme costruzione in pietra pararsi di fronte a loro dopo una ventina di minuti di marcia.
Chu gli fece cenno di abbassarsi e seguirlo e lui obbedì.
Alla base di quella muraglia c’era un grosso portone di ferro che molto probabilmente fungeva da entrata per coloro che provenivano dal mondo esterno.
Shen si sentì gelare quando vide due umani con delle grosse lance in mano che facevano la guardia. “Loro sono Fred e Mike, i bersagli preferiti dei gemelli!” Disse Zhi mentre si appostava vicino a Chu e Shen, nascosti in un grosso cespuglio a pochi metri di distanza dalle guardie.
“Bersagli?” Chiese Shen perplesso “Hai saputo di Xian!?” Domandò Chu. Shen annuì. “Bene, quei due sanno bene cos’ha passato per colpa di Hong e Yong! Sono gli umani che passano più tempo nella riserva rispetto a tutti gli altri, ai gemelli è bastato memorizzare i loro spostamenti per potergli fare uno scherzo!” Spiegò Zhi.
“Voi maschi vi perdete sempre in chiacchiere!” Si lamentò Xing raggiungendoli “Questa è una lezione preziosa per i nuovi arrivati! Osserva con attenzione!” Disse poi a Shen. Lui obbedì e vide Jun e Jiang avvicinarsi agli umani con tutta la calma del mondo.
“Con cosa iniziamo?” Chiese il primo. “Non ti agitare! È solo una dimostrazione!” Rispose il secondo. Le guardie si misero subito sull’attenti, scrutando i due uccelli come se fossero estremamente pericolosi. Dal canto loro i pavoni tennero una distanza di sicurezza. Gli umani avevano delle lance, meglio non rischiare.
Iniziarono a parlare ad alta voce “Dove si riproduce il salmone?” Chiese Jun
“Nel fiume in cui è nato!” Rispose Jiang per poi scoppiare a ridere assieme al fratello.
“Aspetta!” Disse Jun “Non mi muovo!” Lo prese in giro Jiang. 
“Il male che nessun uccello può soffrire!” Disse il minore. “Lo so! Lo so!.....” il maggiore sembrava avere la risposta, ma non riusciva a coglierla!
“Ma certo! Il mal di denti!” Disse alla fine Jiang con entusiasmo per riniziare a ridere con il fratello.
Mentre i due pavoni se ne dicevano di cotte e di crude Shen sentì gli umani fare dei commenti bizzarri “Com’è che siamo finiti qui?” Chiese colui che si chiamava Fred “A fare la guardia a dei pennuti?” Chiese Mike accarezzandosi la folta barba. “Esatto!” Confermò Fred. “Una punizione divina, a quanto pare!” Rispose l’altro affranto.
“Non solo durante il giorno, ma anche di notte questi rompiscatole devono starnazzare come matti!” Si lamentò Fred.
“Hai capito?” Chiese Chun a Shen. Lui fece una domanda per avere la conferma dei suoi sospetti “Non ci capiscono?” “Esatto! Puoi prenderli in giro, insultarli quanto ti pare e loro non reagiranno mai!” Disse Zhi come se fosse la cosa più bella del mondo, che a quanto pare era......
“Ma Derek......lui ha parlato....con me!” Disse Shen non capendo a pieno.
“Neanche lui capisce una sola parola! C’è solo un umano che ha questa capacità e che grazie ad essa è diventato un nostro amico!” Spiegò Chu,
Shen fece una smorfia alla menzione della parola “amico”. “Si, un amico che vi ha rinchiuso in un enorme gabbia!” Pensò riluttante all’idea di stringere un simile rapporto con quegli esseri senza peli e piume!

*

Cosa c’è che si nota subito? Di certo non l’assenza di alcuni pavoni bianchi! Specialmente di Shen! Ma Mei cercò di non darsi troppo pensiero, convincendosi che era molto meglio per lui stringere nuove amicizie. Era un tentativo di farsi coraggio a parlare con qualcuno.....chiunque! 
Prima di adesso non aveva mai dovuto interagire con nessuno al di fuori della sua famiglia! Giusto, c’era stato il viaggio in compagnia di Shen, ma a parte quello nient’altro! Mei aveva sempre evitato i luoghi affollati per non scontrarsi con le malevoli voci sul suo singolare manto e negli sguardi sorpresi dei passanti.
Ora però le cose erano cambiate completamente! Molto probabilmente la maggior parte degli animali, dato che erano cresciuti in quel luogo, non avevano mai vissuto le sue esperienze e forse non sapevano neanche cosa fosse un pregiudizio per quanto sembravano essere uniti tra di loro!
Da una parte era bello pensare che non fossero mai stati definiti dei mostri dalle altre persone, ma dall’altra parte era triste pensare che avessero vissuto tutta la vita nella riserva! Un posto ampio, con amici e persone care, ma pur sempre una gabbia!
Fu distratta dai suoi pensieri da una voce estremamente familiare “Ciao!” 
Ecco! Come al solito erano gli altri a fare il primo passo! Mei si maledì mentalmente. “Ning! Che piacere poterti incontrare di nuovo!” Disse contenta la felina per poi sentirsi intimorita trovandosi di fronte un bufalo poco più piccolo dell’enorme bisonte. “Piacere, io sono Pei! Mentre lei è Lei! Un raro esemplare di Tigre Dorata incapace nel nascondersi o mimetizzarsi con l’ambiente, dato che ho percepito la sua presenza senza nemmeno dovermi voltare!” Disse il bovino indicando una coda che sbucava da dietro di lui. “Ti odio!” Affermò la felina uscendo dal suo nascondiglio ed incrociando le braccia al petto. “Anch’io ho problemi a mimetizzarmi!” Ammise Mei indicando il suo manto bianco “Ma non a farmi notare!” Disse prima di rovesciare un calice pieno di vino sopra al povero Pei. “L’avevo detto che era sfrontata! Devi pagare?” Disse Ning con entusiasmo. Mei lanciò una muta domanda a Lei con lo sguardo, la quale comprese e rispose subito “Scommesse! È uno dei nostri modi di passare il tempo! Oltre che romperci le scatole a vicenda!”.
“Due menti sono meglio di una giusto!?” Chiese ghignando Mei. “Noi diventeremo grandi amiche! Lo sento!” Disse con euforia Lei.

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Ed ecco i nuovi capitoli! In questo ho iniziato a presentare molti nuovi personaggi e spero che nessuno di voi si confonda! 
Ogni commento o suggerimento sono i benvenuti! 
A presto,
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Capitolo 7
*** UN UMANO DIVERSO ***


Era arrivato il grande giorno! Correva veloce tra i corridoi del palazzo, i piedi nudi che facevano poco rumore sul marmo freddo, necessari per evitare che qualcuno riuscisse a sentirla e fermarla.
Ogni volta che arrivavano dei nuovi animali suo padre le proibiva di addentrarsi nella riserva per giocare con i suoi fratelli perché li reputava ancora troppo selvaggi per lasciarli liberi, specialmente vicino a lei! Senza senso per Rose!
Alla fine era riuscita ad eludere le guardie ed ora correva veloce verso il grande cancello che separava il suo regno da quel meraviglioso mondo.
Ci mise più del previsto ad aprire il portone di ferro semplicemente perché le mani le tremavano dall’emozione e si era momentaneamente dimenticata quale fosse la chiave giusta.....
Una volta dentro vide i giovani Yong ed Hong correrle incontro.
“Ciao Rose!” Disse il primo. “È da cinque giorni che non ti fai vedere! Sei in punizione?” Chiese il secondo. “No, ho solo avuto molte cose da fare, scusatemi!” Mentì la giovane. Si era promessa di non riferire mai le voci malevole che giravano su di loro nel regno degli umani. Non voleva essere lei a farli soffrire!
“Abbiamo finito il colore!” Protestò Hong “Non è che potresti procurarcelo? Rosso acceso, per favore!” Spiegò Yong. La ragazza rise. Era stata punita più di una volta per aver aiutato i due giovani pavoni con i loro scherzi, ma da quando uno in particolare era riuscito, non era stata più in grado di fermarsi!
La storia a cui pensava risaliva a quando i due pavoni avevano otto anni e lei solo cinque. Avevano preso un barile pieno di inchiostro e l’avevano posizionato in precario equilibrio sulla trave della porta d’ingresso della riserva. La prima guardia che avesse anche solo sfiorato la maniglia sarebbe diventata un capolavoro artistico!
Peccato che la vittima fu proprio suo padre!
Derek non era stupido, sapeva bene che gli animali erano riusciti a fare una cosa del genere solo grazie all’aiuto della figlia, dato che loro possedevano il minimo indispensabile per vivere e l’inchiostro non era di vitale importanza, specialmente una tale quantità!
Passare una settimana nelle segrete del castello non era stato affatto una bella esperienza, ma la gioia ed il godimento per una tale riuscita aveva completamente conquistato Rose che da allora non perdeva occasione per complottare con i due giovani pavoni.
Per questo fece l’occhiolino ai suoi amici che nel loro linguaggio segreto significava si. Forse non era tanto unici i loro modi di comunicare dato che, numerose volte, gli animali più anziani erano riusciti a sabotare dei piani assolutamente perfetti solo perché avevano colto tali segnali!
“Allora dov’è?” Chiese impaziente Rose. “Ti stavo per fare la stessa domanda, ma per l’inchiostro!” Rispose Yong guardando l’umana con curiosità. Forse conosceva già la risposta......”Il nuovo pavone! Vorrei poterlo conoscere!” Precisò l’amica. Pieno centro! Yong la guidò verso la casa di suo padre.
Chiunque incontrassero salutava con rispetto e felicità la giovane umana e lei ricambiava con altrettanto affetto. Forse i suoi simili la reputavano strana, ma era per il semplice fatto che tra i suoi amici animali lei si sentiva a casa!
Si fermarono dietro ad un cespuglio poco distante dall’ingresso dell’abitazione per studiare la situazione. Un pavone bianco ed un leopardo stavano discutendo animatamente su qualcosa.....i tre erano troppo lontani per poter capire una sola parola!
“Aspettate! Quello è Sheng! Dov’è il nuovo arrivato?” Chiese impaziente Rose.
“Ti spagli amica mia! Quello è Shen! Viene da un lontano posto chiamato Cuno!” Disse Hong “Ma che dici! Era Cita!” Protestò Yong “Si.........certo, come no! La parola città priva di doppia ed accento!” Lo derise Hong “Casomai è il tuo cervello ad essere privo di memoria!” Lo accusò il fratello.
“Ragazzi! Non mi aiutate se iniziate la prima guerra punica in terraferma!” Disse Rose cercando di rabbonire i due litiganti. “Certe volte dici cose senza senso!” Osservò Yong. “Sei tu che sei ignorante! Ora fatevi avanti e presentatemelo!” Disse l’umana spingendo leggermente il pavone per incoraggiarlo. “Ma se sei tu che vuoi conoscerlo vai lì e presentati!” Si lamentò Hong.
“Si, ma voi lo conoscete già, quindi siete i più idonei per presentarmelo!” Insistette Rose. “Se parliamo in questi termini è nostro padre che ci ha passato più tempo assieme, quindi tocca a lui!” Contestò Yong mentre puntava le zampe in terra opponendo resistenza.
“Ragazzi!” Tutti e tre sobbalzarono nel sentire quella voce. “Cosa ci fate lì? Sapete che non sta bene origliare i discorsi altrui!” Disse Zhuang che li aveva notati dalla finestra ed era sceso a controllare quel comportamento sospetto.
Shen si avvicinò al pavone verde ed aspettò assieme a lui che i due giovani uscissero allo scoperto, mentre Mei terrorizzata da un eventuale scherzo da parte dei gemelli decise saggiamente di filarsela. 
“Non stavamo origliando!” Di difese Hong uscendo fuori dal cespuglio.
“Eravamo nel bel mezzo di un conflitto di interessi!” Precisò Yong mettendosi al fianco del fratello. “Quali interessi?” Chiese Zhuang curioso.
“Solo quelli miei nei confronti dei nuovi arrivati!” Disse Rose uscendo allo scoperto.
Shen sobbalzò e si ritrasse bruscamente. Un umano era lì di fronte a lui! Forse avrebbe potuto ucciderla per dimostrare che lui non si piegava a nessuno, ma vedendo come stesse vicino ai due gemelli capì che non poteva farlo!
“Piacere Shen io sono Rose!” Disse lei facendo quello che credeva fosse una riverenza, ma che agli occhi di Shen sembrò essere una dimostrazione piena di goffagine.
Quando Rose capì che il pavone bianco non aveva intenzione di spiccicare una parola tentò lei di iniziare un discorso “Come stai?......sai, m-mi dispiace come ti hanno trattato durante il viaggio! Però sia tu che gli altri vedo che vi state riprendendo in fretta!....” disse la ragazza mettendo entrambe le mani nelle tasche e sollevando le spalle in evidente imbarazzo. Complimenti Rose! Ricordagli per bene il viaggio da incubo che ha fatto senza che tu facessi niente per aiutarlo!
La sua coscienza si faceva sentire sempre troppo tardi!
Shen continuava a guardarla male, così ritentò “Era bella la tua casa! Sei di nobile stirpe?” Chiese pentendosene subito quando il pavone rispose urlando “NON SONO AFFARI TUOI!”. Rose fece tre passi indietro scoraggiata. Alcuni degli animali si erano mostrati ostili nei suoi confronti all’inizio, ma con il tempo era riuscita a creare un legame d’amicizia con ciascuno di loro. Doveva esserci un terreno d’incontro anche con Shen o lei non si chiamava più Rose!
“Credo che la visita termini adesso!” Disse Zhuang mettendosi di fronte alla ragazza con uno sguardo che non ammetteva repliche. Lei annuì e si avviò verso l’uscita seguita dai gemelli.
Appena l’umana scomparve dalla vista il pavone verde si rivolse a Shen. “Cerca di controllarti la prossima volta!” Disse severo “Dovrei far finta di niente?” Domandò furioso il pavone bianco “È una bambina! Non è certo colpa sua se suo padre ci ha catturato!” Insistette Zhuang “Nessun bambino è innocente per le colpe del proprio padre!” Urlò Shen avanzando di un passo fino a trovarsi a pochi centimetri di distanza dal pavone più anziano. “Vale anche per il tuo.........che non ti ha educato a dovere!” Tuonò Zhuang.
Shen trasalì, ma si riprese quasi subito “Credi che mi importi ancora di lui? Mi hanno fatto un torto e io vi porrò rimedio!”. “Come?” chiese Zhuang curioso “Non sono affari tuoi!” Disse Shen.
Il pavone verde non trovò niente con cui rispondere e rimase a fissarlo.
Dopo un tempo infinito parlò “I miei mi hanno abbandonato in un orfanotrofio!” Shen sgranò gli occhi e socchiuse il becco sorpreso “Non saprò mai perché! Non mi volevano? Non avevano modo di allevarmi?.....forse i tuoi ti hanno veramente abbandonato, ma non rinnegarli! Saranno sempre parte di te! E ricorda che qui non sarai mai solo! Noi ci aiutiamo e proteggiamo a vicenda!” Disse Zhuang mettendo un ala sulla spalla del giovane.
“......non volevo sembrare indelicato! Non conoscevo la tua storia e....ho parlato a sproposito, guidato dalla rabbia! Il Maestro Rino me l’ha sempre detto di agire e parlare lucidamente senza lasciare che i sentimenti prendessero il sopravvento, ma è più facile a dirsi che a farsi!” Disse Shen trovandosi in difficoltà di fronte a tante confidenza. Lo conosceva appena e gli aveva già iniziato a parlare del suo passato! Forse era un tentativo per riuscire ad entrare maggiormente in confidenza con lui, ma evidentemente il pavone verde non aveva ancora capito con chi aveva a che fare!
“Chi è il Maestro Rino?” Chiese Zhuang distratto dalla conversazione originale alla menzione di quel nome. “Colui che mi ha insegnato a combattere! Un grande Maestro di Kung Fu!” Rispose Shen non riuscendo a non sorridere quando vide l’espressione stupefatta dell’altro. Zhuang non riuscì a trattenere una smorfia “Ce l’hai proprio con chiunque conosca un qualsiasi tipo di arti marziali? Oppure soltanto nei confronti del Kung Fu?” Domandò Shen piccato.
“Non mi piacciono i soldati! E per una buona ragione: l’unico guerriero che è stato qui ha ferito molte persone senza un valido motivo!” Spiegò il pavone verde.
“Voi non volete combattere! È normale che abbia avuto la meglio! Chi volta le spalle alla battaglia merita la sconfitta!” Disse Shen. “Le armi sono pericolose!” Rispose Zhuang nervoso “Se non le sapete usare si! Ma potrebbero diventare un ottima difesa!” Insistette il pavone bianco “No! Combattere è troppo pericoloso!” Ammise l’altro. “Lo è molto di più non sapersi difendere!” Protestò Shen.
“Fino a quando resteremo nella riserva non ci accadrà niente!” Chiuse il discorso Zhuang. Shen decise di non ribattere. Doveva trovare un modo più efficace dell’urlarsi contro, per convincere quel pavone.

*

“Mi sono comportata da stupida, vero?” Chiese affranta Rose a Yong che stava tentando di rassicurarla da svariati minuti. “No! È solo perché non ti conosce che si è comportato così!” Rispose lui. “Dagli tempo! Anche Lang Min all’inizio era scontrosa e fredda nei tuoi confronti, ricordi?” Chiese Hong cercando di ridare un po’ di speranza all’amica.
“Lang Min.....ah si! La pavonessa giusto?” Domandò Rose “Azzeccato!” Rispose Yong. “Che cosa ne dite se andiamo anche dagli altri due arrivati?” Chiese la ragazza con eccitazione. “Meglio di no!” Consigliò Hong. “E poi non dimenticarti la vernice! È importantissima!” Disse Yong cambiando completamente discorso.
“Chi è il bersaglio?” Chiese Rose curiosa. “A quanto pare Syaoran sta facendo la corte a Shu......” iniziò a spiegare Hong per essere subito interrotto “No! No! Assolutamente no!” Disse la ragazza alzando entrambe le mani. “È la prima volta che ti tiri indietro!” Osservò Yong “Già!” Confermò Hong.
“Se sperate che io colpisca una coppietta vi sbagliate di grosso!” Disse Rose contraria all’idea di attaccare due innamorati.
“Ma non stanno ancora insieme!” Protestò Hong. “Cosa c’è sotto? Dov’è la fregatura?” Chiese la ragazza che conosceva fin troppo bene i suoi due amici.
“Nessuna fregatura!” Rispose in coro i gemelli “Solo......Shu ci continua a fare scherzi!” Si arrese alla fine Yong “Ci sorprende alle spalle facendoci prendere dei colpi! Dobbiamo ricambiare il favore, non siamo tanto maleducati da non farlo, ti pare?” Disse Hong. “È brutto trovarsi dall’altra parte, vero?” Chiese Rose ghignando “Comunque la mia risposta resta invariata! Non parteciperò a questo scherzo, quindi scordatevi la vernice fino a quando non avrete trovato un bersaglio che sia all’altezza del rischio!” Disse la ragazza prima di chiudersi il cancello alle spalle e girare la chiave per poi correre il più velocemente possibile verso le sue stanze. Suo padre sarebbe tornato tra poco! Mentre se ne andava sentì la voce di Yong dire “Battiamo in ritirata se non vuoi rischiare, una bella sculacciata da parte di chi ti può castigare!” 
“Questa volta la rima alternata non ti è venuta bene!” Fece notare Hong. “Ma cosa dici ........se era perfetta?!” Si lamento Yong “Non era molto orecchiabile!” Ammise il fratello. Rose rise “In un secondo, provocano la fine del mondo!” Pensò prima di giungere nelle sue stanze a chiudersi al loro interno.

*

Stava camminando da un po’ nella fitta vegetazione quando dei passi affrettati lo fecero voltare di scatto. Mei gli si fermò accanto “Ti va se parliamo?” Chiese incerta. “Certo! Sai che la tua presenza non mi infastidisce!” Rispose Shen che era palesemente di cattivo umore.
“Bene! Allora....cos’è successo con l’umana?” “A parte quando ti impicci degli affari non tuoi!” Pensò il pavone bianco quando gli venne rivolta tale domanda.
“Niente!” Affermò nervoso Shen.
“Niente? La guardavi come se fosse il diavolo in persona! Una creatura orrenda! Un abominio! Un po’ come la gente comune guardava noi! Oppure come ci guardano i visitatori quando veniamo messi in “esposizione”.......” disse Mei accennando con le zampe le virgolette dell’ultima parola detta. “Hai finito?” Chiese uno spazientito Shen “Volevo solo farti comprendere la situazione elencando più esempi possibili!” Rispose con assoluta calma il felino. “Di quale esposizione parlavi?” Domandò confuso ed incuriosito il pavone bianco “Non cambiare discorso!” Lo rimproverò Mei “L’hai appena fatto!” La accusò Shen “Non è vero?” Protestò la felina “Cos’è “l’esposizione”?” Insistette il pavone. “L’unico vero motivo per cui siamo qui!” Iniziò a spiegare Mei “Ieri sera ho parlato con un bufalo di nome Pei e mi ha informato che ogni settimana ci portano fuori per rinchiuderci in delle grosse gabbie, per permettere agli umani di ammirarci!”. “Non capisco!” Disse Shen confuso “Gli altri umani devono pagare per poterci vedere! È solo l’avarizia che spinge gli umani a rischiare di perdere la loro preziosa merce!” Disse Mei agitando nervosamente la coda. 
“Arriva al punto!” Si spazientì Shen. “Be’....se io volessi scappare.....sceglierei proprio un occasione come questa! Gli umani ci portano al centro del loro villaggio e con un po’ di confusione potrebbe essere facile scomparire!” Disse la felina speranzosa di aver ideato un buon piano. “Hai dimenticato che saremmo in gabbia, molto probabilmente circondati dalle guardie!” Disse Shen decisamente più cauto della ragazza. “Dobbiamo ancora definire i dettagli, però scappare dalla riserva mi sembra molto più complicato!” Disse Mei.
Shen iniziò a riflettere, poi si arrese “Va bene! Ora che abbiamo deciso il luogo dobbiamo pensare a come attuare il piano con buone probabilità di riuscita”.
“Ci vorrà del tempo! Ed io che speravo di essere fuori di qui prima della primavera!” Si lamento Mei. “Per riuscire a fuggire non possiamo tralasciare alcun dettaglio! Dobbiamo conoscere meglio questi umani ed i loro spostamenti durante queste feste di paese. Richiederà tempo, ma alla fine saremo liberi, fidati!” Disse Shen poggiando un ala sulla spalla dell’amica. “Non dubiterei mai di te!” Disse con sincerità Mei “Tu chi hai conosciuto ieri sera?” Chiese piena di curiosità. 

*

Rose stava finendo di scaricare le ultime foto sul computer indecisa se cambiare l’immagine del desktop oppure no! Eppure la foto di quell’alta torre vista da lontano era mozzafiato! Già! In ogni loro viaggio il resoconto fotografico ci stava sempre!
Sospirò affranta! Peccato che dovesse tenere segreta tutta quella tecnologia, perché un selfie con i suoi amici le sarebbe piaciuto! Però il discorso di suo padre l’aveva convinta a pieno. Era forse l’unica volta che aveva deciso di dargli retta ed ubbidire ad una semplice regola! Se i suoi amici avessero scoperto la loro tecnologia, specialmente per quanto riguardava l’arsenale di armi che tenevano in cantina, sarebbero potuti diventare pericolosi.
Non per lei, certo! Ma non volendo essere la causa di qualche morte Rose alla fine, aveva deciso di tenere la bocca chiusa. 
“Rose!” Una voce la distolse dai suoi pensieri e si voltò in direzione della finestra rimasta aperta. Un Barbagianni albino stava appollaiato sul davanzale.
“Ciao Fa! Scoperto qualcosa?” Chiese curiosa. “Sembra che quei due pavoni che abbiamo visto siano i sovrani di quella città, chiamata GongMing e guarda caso sono pure i genitori di Shen. La guardia del palazzo, formata da un grande branco di lupi, si è mobilitata alla ricerca del Principe scomparso, solo che navigano nella direzione opposta rispetto alla nostra posizione!” Raccontò tutto d’un fiato il gufo. Fa, un regalo di compleanno di qualche anno prima, era il suo informatore personale. Neanche suo padre sapeva che lei mandava l’uccello in missioni di spionaggio! 
“Quindi ha dei parenti vivi che lo stanno cercando!” Disse Rose alzandosi di scatto dalla sedia. “Non dovremmo informare tuo padre? Potrebbero rappresentare un grave pericolo se trovassero il nostro regno!” Disse Fa esprimendo a pieno la sua preoccupazione. “Se si muovono via mare verrano intercettati dalle vedette sparse per la costa prima di poter mettere piede sulla terraferma....quindi, non c’è alcun problema! Solo.....che ho paura di ferirlo se inizio a parlare dei suoi genitori!” Si lamentò la ragazza riferendosi a Shen.
“Se vuoi diventare sua amica un modo c’è!” Disse il gufo sfregando le ali l’una contro l’altra nel tentativo di far cadere la neve sopra di esse.
“Non tenermi sulle spine!” Protestò lei. “I genitori di Shen hanno inventato i fuochi d’artificio! È la loro primaria ragione di vita! Credo che se darai al pavone la possibilità di lavorare con l’eredità di famiglia un po’ di riconoscenza te la dovrà pur dimostrare, no?” Chiese il gufo. “Grazie! Grazie! Grazie!” Disse Rose entusiasta mentre abbracciava l’amico in segno di gratitudine. “Ti ringrazio....ma non riesco a respirare!” Protestò il gufo. “Si, scusa! Sugli altri hai scoperto qualcosa?” Domandò interrompendo tale opprimente manifestazione d’affetto.
“Bo viveva da solo da quanto ho capito! Mentre Syaoran si era da poco trasferito nel villaggio dal quale è stato prelevato, quindi lo conoscevano tutti poco!” Disse Fa prima di stendersi su un piccolo giaciglio preparato apposta per lui.
“Bene! Grazie mille per tutte queste informazioni! Ora riposa, sarai stanco!” Disse Rose prima di dirigersi in bagno a finire di prepararsi.
Si era promessa di non dover mai separare le famiglie, ma la maggior parte delle volte, gli animali che arrivavano nella riserva erano stati abbandonati o venduti da coloro che avrebbero dovuto proteggerli. Era da poco che si era attivata da questo punto di vista ed era riuscita solo a far riunire due fratelli: Li, la tigre bianca, con Lim la tigre....normale! Senza pensare che i più recenti acquisti di suo padre non erano stati cuccioli, ma animali adulti, che quindi potevano affrontare la situazione in maniera differente rispetto ad un cucciolo strappato dalle amorevoli attenzione dei propri genitori! Avrebbe potuto fare di più, ma suo padre aveva aperto la riserva ancora prima della sua nascita ed inizialmente, data la sua giovane età, si era limitata a far sentire a proprio agio i nuovi arrivati che erano per la maggior parte cuccioli di pochi anni, con qualche adulto che però ignorava altamente.
Presto avrebbero servito il pranzo e suo padre non amava i ritardatari per questo si allacciò le scarpe in tutta fretta prima di chiudere a chiave la porta, per non permettere a nessuno di disturbare Fa, e corse verso la sala da pranzo.

&

Cosa credete che succederà?! Ho introdotto un nuovo personaggio che avrà un ruolo molto importante nella storia! 
Rose ha dodici anni ed è cresciuta circondata da animali! Fatemi sapere cosa ne pensate!  
A presto, 
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Capitolo 8
*** LA FIERA ***


Non volava una mosca, apparentemente sembrava tutto normale, eppure l’aria era tesa come poche volte era capitato!
Rose mangiava a testa bassa fissando il piatto come se fosse stata una pietanza a lei sconosciuta invece che la solita polenta. Suo padre la stava fissando da quando si erano seduti a tavola e lei poteva giurare di non essere mai stata così tanto a disagio sotto al peso del suo sguardo. Qualcosa non andava! Aveva scoperto Fa? Sperava con tutta se stessa di no perché non sopportava l’idea che gli venisse fatto del male solo a causa sua!
“Com’è andata la tua mattinata, figlia?” Chiese con un tono neutrale Derek.
“Bene!” Rispose Rose non riuscendo a mascherare la preoccupazione nella propria  voce. “Cos’hai fatto?” Chiese il padre. “Studiato!” Rispose brevemente lei.
“La rivoluzione industriale?” Domandò il genitore. Lei si pietrificò sgranando gli occhi. Com’era possibile che suo padre, pur passando pochissimo tempo con lei, sapesse ogni minimo dettaglio della sua vita? Aveva controllato e nella sua stanza non c’era traccia di videocamere nascoste, il pc non aveva la modalità controllo dei genitori......
Per fortuna perché ormai era abbastanza grande per evitare una così umiliante mancanza di indipendenza e libertà......nessuno dei domestici  la osservava con un insistenza tale da farle sorgere qualche sospetto.....
“Allora!?” Suo padre la fece tornare con i piedi per terra “La “rivoluzione industriale” fu un processo di evoluzione economica e di industrializzazione della società che da sistema agricolo e commerciale divenne un sistema industriale moderno, caratterizzato dall'uso di macchine azionate da energia mec......” fu quasi subito interrotta “Bene! Molto bene! Hai imparato tutto mentre eri in compagnia dei tuoi amici pelosi?” Cioccata! Certo, Rose sapeva perfettamente che prima o poi l’avrebbe scoperto! Poteva farla alle guardie, ma non a lui! Eppure sperava che lo scoprisse il più tardi possibile....che a quanto pare corrispondeva ad.......adesso!
“Volevo....” “SILENZIO!” Urlò il genitore sbattendo una posata sul tavolo.
“Non sono animali come quelli che conosci tu! Non appartengono al nostro mondo! Sono più intelligenti! E non credere che il semplice fatto di comprendere quello che dicono ti faccia diventare loro amica....o peggio, una di loro! È da quando hai iniziato a frequentarli che te lo ripeto: prima o poi scavalcheranno la tua amicizia pur di trovare un modo di scappare!” Disse furibondo Derek.
“N-non è vero!” Tentò di controbattere Rose “A quanto pare non capisci a parole. Ma quando verrai da me in lacrime a causa del loro tradimento non ti aspettare compassione! Ti ho avvisato! Ora....” disse il padre alzandosi e spostando bruscamente la sedia sulla quale era seduta per trovarsi faccia a faccia con lei. Molto probabilmente era una tecnica di intimidazione perché in situazioni come questa Rose avrebbe ardentemente desiderato di possedere la capacità di scomparire o passare attraverso i muri pur di scappare il più lontano possibile da suo padre!
“.......la prossima fiera è tra due settimane! Prova a tentare un altro contatto con quei selvaggi prima di allora e giuro che ti tolgo computer, telefono e libertà di movimento per un anno!” Urlò Derek prima di uscire dalla stanza curandosi di sbattere la porta con tutta la forza che possedeva.
Avrebbe dovuto essere terrorizzata a morte, dispiaciuta, ma nemmeno una lacrima uscì dagli occhi di Rose dato che ormai era abituata agli scatti d’ira del padre. Si rammaricava solo e sempre di non riuscire a farsi valere e di dover sopportare in silenzio....forse fu per questo motivo che solo un unica domanda le sfiorò l’anticamera del cervello “Ed ora cosa faccio con la vernice da dare a Hong e Yong?”.

*
  
Due lunghe settimane. Erano passate estremamente in fretta, nonostante la reclusione! Eppure con tutti i lavori di costruzione delle nuove abitazioni il tempo era volato talmente veloce che Shen era rimasto sorpreso nel scoprire tale dettaglio solo quando fu avvisato della fiera imminente. 
Nessuno sarebbe stato venduto, questo lo rassicurava, ma l’idea di ritrovarsi in mezzo ad una marea di umani che lo fissavano come un essere bizzarro non lo entusiasmava più di tanto.
Nella sua città riusciva ad evitare tali sguardi il più possibile, restando all’interno delle mura del palazzo. Mentre qui sarebbe stato impossibile visto che la parola libertà non esisteva nel vocabolario di coloro che vivevano nella riserva!
Tutti gli animali si radunarono nel piazzale comportandosi con eccitazione in vista della fiera, al contrario dei nuovi arrivati.
La precedente esperienza con gli umani al di fuori della riserva se la ricordavano ancora bene e temevano si ripresentasse!
Kang salì sulla roccia su cui erano stati Shen, Mei e gli altri due, per potersi far vedere e sentire da tutti i presenti. “Cari amici, so che molti di voi desiderano potersi svagare un po’ andando alla festa degli umani, ma conoscete le regole: oggi solo dieci di noi lasceranno la riserva! Ma non rammaricatevi, tra soli dieci giorni ci sarà un altra manifestazione e con essa nuove possibilità di uscire” una volta che Kang ebbe finito di parlare si levarono grida felici da tutti gli animali.......be’.......quasi tutti.
“Tai, per favore, leggi la lista che ci ha dato il nostro padrone!” Chiese gentilmente Kang al fratello. Lui annuì prima di iniziare “Appena vi chiamo raggruppatevi alla mia destra, per favore!” Disse facendo un cenno con l’ala “Hua, Bo, Ming, Wen, Cong, Kueng, Cheng, Genji, Shen ed Heng!”. Tra gli esulti di coloro che erano stati scelti, a parte Shen, ci furono pure dei versi di protesta degli altri che dovevano rimanere a casa, ma nessuno si oppose agli ordini di Derek. Anche se Shen era sicuro che non potessero in alcun modo contrastare gli umani.....neppure volendolo!
“Mi sarebbe piaciuto poter mettere il muso fuori da questo posto! Una volta tornato mi racconterai tutto, vero?” Chiese speranzosa Mei. Shen annuì nervosamente, non riuscendo a non lanciare un occhiataccia all’amica, prima di seguire gli altri verso il cancello principale dove gli umani li stavano aspettando.

*

Hua era un gufo reale, albina anche lei, Ming era un cervo albino che conosceva appena. Wen era una scimmia come gli altri, ma con cui aveva scambiato si e no tre parole....poi c’era Cong lo scoiattolo, Kueng e Cheng, fratelli di Tai. Genji la donnola albina così come la civetta Heng che però era il più agitato del gruppo. Ed infine c’erano lui ed il pipistrello Bo, gli ultimi arrivati ed i più nervosi!
Un gruppo formato da venti umani armati con strane armi li scortarono fino ad un ampia stanza sotterranea. Una volta lì misero a tutti un collare ed una specie di museruola. Shen sgranò gli occhi quando li legarono assieme tramite una lunga catena a cui erano legati tramite un anello di ferro sulla zampa di ciascuno.
Cheng intuì la sua domanda e rispose “Usano delle gabbie quando devono portare fuori i felini ed i bovini più grossi. Con noi non lo fanno perché non ci considerano molto pericolosi se in catene ed in questo modo è molto più semplice trasportarci!”.
Ora sapeva delle cose in più! L’ansia tornò quando vide che incastonato sulla museruola, che fortunatamente era posta sopra la testa di ognuno senza, però, ostruire la bocca, c’era un diamante rosso. Gli tornò in mente la prima volta che aveva visto Mei: ipnotizzata ed impossibilitata a ragionare con la propria testa a causa del potere di quel rubino! “Vedo che capisci in fretta!” Disse Hua avvicinandosi al pavone dato che erano legati uno dietro l’altra “In caso dovessimo liberarci, il padrone userà il potere del diamante per farci tornare in riga! Quindi non farti venire in mente strane idee!” Disse prima di iniziare a camminare. A quanto pare le voci si spargevano velocemente nella riserva! Bastava che uno solo scoprisse qualcosa che in poco tempo anche tutti gli altri ne venissero a conoscenza! Oppure era Mei ad avere semplicemente la lingua lunga!
Shen sbuffò per far comprendere la propria frustrazione e si avviò con gli altri verso l’uscita. 
All’inizio la camminata era stata....piacevole, se così può essere definito lo stare in catene! Ma poco dopo si erano ritrovati in mezzo alla folla, con le guardie che spingevano i popolani per farsi largo in mezzo a quella miriade di persone.
Shen aveva sentito la rabbia crescere sempre più ogni volta che qualcuno tentava di toccargli la coda o semplicemente accarezzarlo come se fosse stato una semplice merce che deve essere studiata per valutarne il prezzo!
Fortunatamente le guardie avevano scacciato tutti appena in tempo ed alla fine legarono ciascun animale ad un palo di legno ciascuno, togliendo la lunga catena che li teneva insieme.
Se Shen pensava che peggio di così non potesse andare, si sbagliava. Nelle ore successive ci fu un continuo via vai di umani che agitavano delle scatole di metallo prima di mettersi in posa accanto a lui per farsi ritrarre con il “pavone albino”!
La guardia che doveva raccogliere i soldi e controllarlo lo teneva saldamente per la museruola e gli faceva tenere la testa alta. Più di una volta il desiderio di beccare qualcuno aveva travolto Shen, salvo per ricordarsi pochi millisecondi prima che lui era un nobile, e non si sarebbe mai abbassato a gesti tanto primitivi!
A pomeriggio inoltrato era a dir poco esausto e fu rinchiuso in delle gabbie assieme agli altri sotto una grossa tenda. Tali costruzioni di metallo erano sufficientemente grandi da dargli una minima possibilità di movimento così Shen iniziò a girare in tondo per riflettere attentamente su tutto quello che aveva scoperto fino a quel punto.
Due grossi ostacoli si erano presentati, uno peggio dell’altro. Primo: Mei sarebbe stata chiusa in una gabbia, dalla quale aveva meno probabilità di riuscire ad uscire! Secondo: le museruole usate per tenere i diamanti potevano sabotare completamente qualsiasi piano che avrebbero deciso di attuare!
Il primo problema poteva essere risolto, bastava trovare il momento perfetto per forzare la serratura della gabbia ed il gioco era fatto. Per il rubino le cose erano più complicate! Avrebbe dovuto capire come Derek riusciva a farlo funzionare per riuscire a neutralizzare una tale arma!
Stava cominciando a pensare ad un modo per far fuggire anche gli altri quando delle urla attirarono la sua attenzione ed anche quella di tutti gli altri.
“Scommetti che qualcuno avrà combinato un altro disastro con i fuochi d’artificio!” Disse Ming che nonostante tutti i suoi sforzi, non riusciva a far passare la testa fra le sbarre per poter vedere meglio, a causa delle ampie corna bianche. Era il più vicino all’entrata ed il solo che potesse dire agli altri cosa stesse realmente accadendo......
“Non credo! Non sento i fischi provocati dai fuochi!” Disse Hua girando la testa di 270 gradi, come se fosse troppo pigra per girarsi di persona.
“Credo che sia scoppiato un incendio!” Disse Genji muovendosi con nervosismo nella sua minuscola gabbia. “Ah! Adesso sarebbe un incendio?! Sai dirci anche cosa l’ha provocato?” Chiese con evidente sarcasmo Heng. “No, però posso dire con certezza che la paglia lo alimenta!” Rispose la donnola indicando un punto alle loro spalle.
Shen si girò a vide che una parte della tenda aveva preso fuoco, ma effettivamente era la paglia che bruciava velocemente e così facendo, propagava l’incendio!
“Muoversi!” Una voce da fuori fece distogliere momentaneamente l’attenzione di tutti dal fuoco. Le guardie iniziarono ad aprire le gabbie per poi mettere un guinzaglio a ciascuno degli animali e portarli fuori come se fossero stati addomesticati! La paura del fuoco rese tutti particolarmente obbedienti, ma il fumo iniziò a diffondersi facendo diminuire notevolmente la visibilità!
Shen riusciva a vedere solo la gabbia accanto alla sua, dato che dall’altra parte non ce ne erano più. Una guardia fece uscire Genji solo per svenire subito dopo a causa del fumo. La donnola non perse tempo e corse verso l’uscita dimenticando di aiutare il pavone. “Perché sono sempre e solo io a ritrovarmi in situazioni del genere?” Si chiese mentalmente Shen. Fece passare la testa attraverso le sbarre ed iniziò a beccare insistentemente il sacco di patate svenuto che in realtà era la guardia.
Al diavolo le buone maniere quando in gioco c’era la vita. Dopo qualche minuto di inutili tentativi cercò di forzare la serratura con gli artigli con il solo risultato di farsi un gran male!
Alla fine si distese nella gabbia il più lontano possibile dal fuoco ed in poco tempo perse i sensi a causa del fumo che non gli permetteva di vedere ad un palmo dal suo becco.

*

C’era il panico nel paese. Molte case avevano preso fuoco così come la maggior parte delle tende allestite per la fiera! 
Rose corse verso la tenda nella quale sapeva che c’erano gli animali. Aveva visto solo Ming e Kueng uscire dal paese e temeva che le guardie avessero lasciato qualcuno indietro! I vigili del fuoco si stavano preoccupando delle case, per evitare che il fuoco si propagasse troppo, mettendo in pericolo altre vite. Per questo nessuno la notò mentre si avviava alle tende.
Prese il suo fazzoletto e lo intinse in un secchio pieno d’acqua abbandonato sulla strada e dopo essersi fatta coraggio si addentrò nella tenda che minacciava di crollare  da un momento all’altro!
Non ci vedeva niente e dovette mantenere la calma anche quando prese in piena fronte una delle gabbie poste al centro. A tentoni le controllò tutte sospirando di sollievo appena capiva, una dopo l’altra, che erano vuote........a parte una!
Sgranò gli occhi quando vide....Shen! Si, con una veste tanto bella non poteva che essere lui! Era svenuto! Doveva fare in.....neanche il tempo di finire di elaborare tale pensiero che cadde in terra! Era inciampata in qualc......qualcuno! Un uomo parzialmente bruciato! Prese le chiavi velocemente dalla sua cintura, per non dover guardare quello spettacolo a dir poco raccapricciante! Una volta aperta la gabbia afferrò il pavone per la vita e lo trascinò fuori facendolo cadere in terra. Mentre con una mano continuava a tenere premuto il fazzoletto bagnato su naso e bocca, con l’altra afferrò un ala di Shen ed iniziò a trascinarlo fuori dalla tenda.
Dopo un tempo interminabile capì di essere fuori pericolo quando, tra la fitta vegetazione, non era più in grado di vedere le fiamme. Era anche andata dalla parte opposta rispetto a quella designata dato che si era ritrovata in riva ad un fiume.
Si inginocchiò accanto al pavone svenuto e poggiò l’orecchio sul suo petto: era vivo!
Subito lo avvicinò alla riva e prendendo un po’ d’acqua con le mani iniziò a bagnargli il viso nel tentativo di svegliarlo.
Non ottenne alcuna risposta.....fece un salto di due metri quando il cellulare le squillò. Meno male che il pavone era incosciente altrimenti avrebbe dovuto inventare una bugia per non farlo insospettire nei confronti di quello strano aggeggio!
Guardò lo schermo e non si sentì affatto sollevata quando lesse “Papà”!
Abbassò la suoneria e tornò a concentrarsi sul pavone svenuto. In un impeto di curiosità iniziò ad accarezzargli il bel piumaggio del petto ridendo quando sentì che era morbido. Aveva spesso abbracciato per gioco, o nelle risse, i due gemelli, oppure per salutare qualcuno degli altri pavoni, ma mai si era azzardata ad accarezzarli, dato che credeva fosse una mancanza di rispetto, anche se non aveva mai chiesto conferma! Fortunatamente l’uccello in questione era nel mondo dei sogni, quindi l’imbarazzo non si fece sentire!
Un boato la fece voltare di scatto e con orrore vide sollevarsi una grande nuvola di fumo nero dal punto in cui si trovava il villaggio. Qualcosa di brutto era appena successo! Forse una casa era crollata! Chissà se l’incendio era doloso? Non sarebbe stata la prima volta che qualcuno tentava di uccidere suo padre o i suoi animali nel tentativo di danneggiare lui e la sua immagine! Spesso erano pazzi scriteriati, a volte animalisti che volevano vedere chiusa la sua attività, altre ancora ragazzini incoscienti! Un momento anche lei era una ragazzina! Si però a lei il cervello non era andato in tilt!
Un lamento la fece voltare verso il pavone e vide che si stava svegliando.
“Shen! Stai bene?” Chiese preoccupata. L’uccello tossì per parecchi minuti di fila, ma alla fine si riprese ed aprì gli occhi, solo per guardarla stupito.
“C-cos’è successo?” Chiese credendo di sapere la risposta. “Ti ho fatto uscire da quella stramaledetta tenda! Mi dispiace che la tua prima visita nel nostro mondo sia finita così, ma sai, non tutti gli umani hanno le rotelle a posto!” Rispose Rose sedendosi di fronte al pavone che era ancora sdraiato in terra.
“Tu....mi hai salvato?” Domandò Shen più per ripeterlo a se stesso e poter assimilare una tale notizia che sembrava essere falsa invece che reale!
“S-si!” Rispose Rose non sapendo che altro dire. “Perché?” “Come perché!?” Chiese quando il pavone le rivolse tale domanda. Lui si limitò a guardarla chiedendo risposte con gli occhi e lei sospirò “Sei solo un animale innocente! Non meritavi di morire a causa dello scherzo di qualche idiota!” Disse cercando di essere esaustiva.
“Dice colei che ci tiene reclusi in una gabbia!” Affermò Shen. “Ma siete vivi!” Protestò Rose. “Che vita è quella di un prigioniero?” Insistette il pavone mettendosi faticosamente a sedere di fronte a lei.
“Una vita orrenda! Ma mia madre diceva sempre “anche dietro le nuvole c’è l’arcobaleno”, per questo cerco di non vedere le sbarre che mi tengono confinata, ma chi c’è dentro insieme a me!” Disse Rose vedendo Shen spalancare il becco di fronte ad una tale affermazione “Tu....sei in gabbia?” Chiese improvvisamente meno ostile.
“Si! Esistono diversi tipi di prigione!” Ammise lei affranta.
“Fuggi con noi!” Disse improvvisamente Shen. “Come?” Chiese confusa Rose.
“Vieni con noi! Ti faremo vedere il mondo così che tu possa decidere chi essere davvero!” Disse il pavone spiazzandola completamente.
Lei non poteva saperlo, ma Shen la capiva bene! Aveva vissuto tutta la vita in una prigione dorata senza rendersene conto. Essendo un Principe era più al sicuro nella torre ed aveva passato la maggior parte della sua vita chiuso al suo interno. Inoltre i pregiudizi lo avevano isolato in una gabbia le cui sbarre erano l’indifferenza dei suoi genitori e la solitudine che ciò comportava. Zhan era stato l’unico a portare una ventata d’aria fresca, ma a parte con lui, Shen non aveva mai tentato di fuggire.
Si rivedeva in quell’umana e voleva fare qualcosa per aiutarla. L’aveva giudicata male a causa di un padre snaturato a cui non somigliava per niente ed ora voleva fare ammenda! 
Suo padre si sbagliava! Loro non avrebbero mai sfruttato la sua amicizia per ottenere la libertà, no, le sarebbero stati sempre vicino! Prova era la proposta di Shen che decise di accettare. Doveva uscire dall’ombra opprimente del genitore per capire chi veramente fosse e che cosa voleva fare nella vita!
Strinse l’ala del pavone con decisione ed avrebbe messo la mano sul fuoco che il suo sorriso  non fosse mai stato così grande!
Delle voci li fecero voltare e vide le guardie che a breve li avrebbero raggiunti.
“Ti conviene riposare! Hai avuto proprio una brutta giornata!” Disse Rose poggiando una mano sulla spalla del pavone “Sarebbe potuta finire molto peggio se non fosse stato per te!.......grazie, Rose!” Disse Shen prima di mettere la testa sotto l’ala e sprofondare in un sonno senza sogni.
Lei rise. C’era sempre un terreno d’incontro! Ed ora doveva impegnarsi a rafforzare questa nuova, incredibile amicizia!

&

Ed ecco il nuovo capitolo!  
Sembra che la situazione migliori .... speriamo! 
Derek l’ho immaginato come un padre freddo e autoritario, e spero di essere riuscito a farlo sembrare così! 
Fatemi sapere se siete d’accordo!
A presto, 
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Capitolo 9
*** ODIO E AMORE ***


Il tempo scorreva veloce, i giorni divennero mesi, fino a quando il gelo dell’inverno fece largo alla primavera seguita subito dopo dall’estate.
Il perfezionista che era in lui lo costringeva a lavorare il doppio del normale per far si che il lavoro fosse impeccabile! Nonostante il caldo estivo opprimente, Shen non si era fermato neanche un giorno, pur di vedere i lavori della sua nuova casa completati al più presto!
Mentre Mei sistemava le sedie, lui puliva accuratamente il tavolo. Sbuffò quando il legno provocò un piccolo strappo sul pezzo di stoffa da lui utilizzato “Questo vecchio straccio è proprio da buttare!”. La porta cigolò mentre veniva aperta e sulla soglia comparve Lang Min. “Scommetto che ti fischiavano le orecchie!” Disse Shen con un ghigno in faccia. La pavonessa lo guardò confusa ma liquidò il commento “Sta venendo bene!” Affermò osservando attentamente quel poco di arredamento che adornava la casa appena costruita.
“Sai....una volta che saremo liberi, potrai fare il designer!” Disse Mei rivolta a Shen, guardando Xing che era appena entrata.
“Ancora che sperate di fuggire! Non ci è riuscito nessuno in oltre quarant’anni!” Si lamentò la pavonessa. “Vorrà dire che saremo i primi!” Disse Mei sistemando l’ultima sedia attorno al tavolo. Shen non riuscì a trattenere una smorfia, stava venendo bene la sua futura casa, ma essendo abituato alla splendida Torre della Sacra Fiamma gli sarebbe sempre sembrato tutto miseramente spoglio.
Fortunatamente la costruzione del laboratorio era stata ultimata. Posizionato sottoterra e collegato alla sua abitazione tramite un lungo tunnel. Solo per precauzione aveva deciso di non costruirlo in corrispondenza della casa, così in caso di un incidente non avrebbe corso il rischio di danneggiarla in alcun modo. Anche se si era ripromesso di non provocare danni per non far scoprire tale costruzione agli umani, dato che si sarebbe messo a lavoro per progettare delle armi che gli potessero permettere di annientare il nemico e fuggire.
“Però ho visto che la tua casa è stata finita!” Disse Xing “Non l’avresti mai costruita senza l’intenzione di restare.....” “.....il tempo necessario per ideare un buon piano di fuga!” Concluse Mei per lei.
“Già! Dormire nel letto assieme a me era scomodo!” Disse Shen riuscendo miracolosamente a rimanere serio. Mei divenne più rossa del tappeto posto al centro del salone “È successo solo la prima notte!” Si lamentò con evidente imbarazzo. 
Un boato li fece voltare verso l’ingresso. “Sai, se apri la porta passi molto più facilmente!” Era Yong “Ed eviti di farti venire qualche bernoccolo!” Con Hong.
“Sono inciampata, deficienti!” E Rose, per completare il terzetto.
La ragazza entrò massaggiandosi la testa ma con un enorme sorriso in viso.
“Qui c’è tutto quello che hai chiesto!” Disse poggiando un grosso sacco vicino al mobile d’ingresso. “Cos’hai in mente!?” Chiese Xing ispezionando il contenuto.
“Carbone, zolfo, salnitro, il carbonato di rame......” Rose venne interrotta da una scioccata Lang Min “Cosa ci devi fare con queste cose?” Chiese più spaventata dal fatto che non sapesse di cosa stavano parlando che per altro.
“I fuochi d’artificio?” Chiese Mei che conosceva la passione del pavone per i botti.
“Meglio.....” disse Rose “.....lo scherzo dell’anno verrà attuato grazie a lui!” Spiegò con evidente entusiasmo. Hong e Yong iniziarono a ridere come matti già pregustando l’idea di osservare gli umani correre da una parte all’altra della riserva con il sedere in fiamme!
Shen sorrise. L’obbiettivo primario era la fuga, ma non si sarebbe lasciato sfuggire l’occasione di dare una lezione ai suoi carcerieri!
Sapeva bene che presto avrebbe dovuto svelare le proprie reali intenzioni a Rose, per evitare che la ragazza si sentisse usata e presa in giro, ma per il momento era meglio tacere simili dettagli!
“Perfetto! Ti ringrazio!” Disse Shen a Rose.
Un altro boato li fece girare verso il camino. Shu, una lupa bianca, sbucò da un passaggio segreto nascosto accanto al comignolo. “Il marmo è molto scivoloso, soprattutto se nuovo!” Si lamentò massaggiandosi il braccio leso.
Shen l’aveva conosciuta prima della fiera. Intelligente, forte e caparbia, Shu era la figlia degli alfa del suo branco, catturata qualche anno prima rispetto a lui.
Tra i due era nata una grande amicizia fin da subito, dato che Shen aveva familiarità con i canidi e rispettava e comprendeva le tradizioni della loro razza.
Grazie a questo aveva conosciuto anche Syaoran, un giovane maschio cacciato dal suo branco di origine che si era ritrovato ad essere il beta di Shu.
I lupi non amavano vivere dietro delle sbarre ed era stato facile portarli dalla propria parte con una promessa di futura libertà. Pensando , inoltre, che un amicizia tale gli avrebbe dato più possibilità di sopravvivere una volta fuori dalla riserva.
“Potresti sistemare queste cose nel laboratorio?” Chiese Shen. Un amnesia improvvisa gli fece dimenticare il per favore.
“Certo!” Fortunatamente Shu non sembrò farci caso dato che il tono di tale domanda era stato estremamente gentile. 
Non sembrava, ma comportarsi come un umile popolano poteva risultare più difficile del previsto. Certo, ormai Shen non impartiva più ordini, ma chiedeva gentilmente le cose, anche se a volte somigliavano più a pretese che richieste!
Rose ed i due ragazzi uscirono dalla casa andando estremamente di fretta in un luogo sconosciuto a combinarne una delle loro. Ma nessuno tentò di fermarli. D’altronde quella giornata era stata fin troppo calma. Un po’ d’azione avrebbe tirato su gli animi!
“Ti farai ammazzare!” Ammise con riluttanza Xing “Suvvia, non devi esprimere così a pieno la tua gioia!” La prese in giro Shen.
“Mentre tu progetti il tuo suicidio io e Xing dobbiamo prepararci per la festa di stasera! Cosa indossare, però, non l’ho ancora deciso!” Disse Lang Min che non sembrava preoccupata per un dettaglio che per la maggior parte delle femmine era di vitale importanza!
“Non credo che cambi molto! D’altronde sarà un semplice incontro con vecchie amiche!” Disse Xing avviandosi verso l’uscita.
“Un bel gruppetto di sequoie!” Le canzonò il pavone bianco.
“Shen sei sempre più spiritoso! È una dote rara per un rompiscatole!” Ribatté Lang Min stizzita.
“Ragazze! Invece io ho finalmente deciso cosa indossare!” Disse Mei tentando di spegnere le fiamme di una lite imminente e frugando in una grande cassa che si trovava vicino al tavolo. “Perché hai portato i tuoi vestiti in casa di Shen?” Chiese ridendo Lang Min “Perché dovevo aiutarlo ad ultimare i lavori e Shu sarebbe stata presente per potermi dare dei buoni consigli!” Spiegò la felina. “Che però hai deciso di non seguire!” Precisò la lupa. “Mi hai chiarito le idee!” Rispose Mei tirando fuori un bellissimo vestito di seta blu. “Che ne pensate?” Chiese mostrandolo alle pavonesse.
“Ti metti quello straccietto sgargiante per una serata tra amiche? Cosa farai al tuo matrimonio? Io non lo porterei neanche morta!” Disse Lang Min che odiava le cose troppo scollate esattamente come l’idea di fare colpo su altri maschi.
“Dovresti essere morta da due mesi per sperare di poterci entrare!” La prese in giro Shen prima di dirigersi assieme a Shu verso il laboratorio e lasciare le femmine alle loro argomentazioni. L’umore di Lang Min era decisamente cambiato in una manciata di secondi, ma fortunatamente uscì di corsa, forse per prendersela con il primo malcapitato che le fosse comparso davanti, pur di potersi sfogare.
“Quei due hanno una relazione a limone!” Disse Xing prima di porgere l’attenzione su quel grazioso vestito. “Niente male! Farai un figurone stasera. Perdona Lang Min, ma cambia temperamento quando c’è Shen in giro!” Disse la pavonessa bianca “Anche se non ho ancora capito il perché!” Ammise con sconcerto.
“Shen adora essere contraddetto. Sembra che tragga piacere nell’attacar briga dialetticamente.” Spiegò Mei. “E forse Lang Min ha trovato qualcuno che è in grado di tenerle testa e non riesce a sopportare l’idea!” Continuò Xing prima di iniziare a ridere assieme all’amica. Si, quei due, fin dal primo momento nel quale si erano conosciuti, avevano iniziato una guerra fatta di sguardi, provocazioni e frecciatine, solo per il semplice piacere di aver qualcuno che li sfidasse, abboccando a una qualsiasi provocazione! In effetti erano molto simili in questo! Cosa che, nella loro battaglia, non avevano ancora notato!
“Anche tu sei invitata alla festa di questa sera?” Chiese Shen non con un reale interesse, ma desideroso di spezzare quel silenzio. “Si! Credo che sarà una serata fatta di pettegolezzi sui maschi più carini con cui poter fare coppia! Le pavonesse stravedono per Xian! È a dir poco incredibile come quel ragazzino riesca a farsi piacere alle femmine!” Osservò Shu.
“Le pavonesse sono qui da poco, vero?” Domandò Shen curioso. “Si! Cinque anni al massimo! Rispetto a Kang ed altri è un tempo infinitesimale! 
Ma con una maggioranza così netta di maschi bisognava pareggiare, altrimenti niente uova! E Derek avrebbe dato di matto!” Rispose la lupa mentre, una volta giunta nella sala principale del laboratorio, iniziò a sistemare le cose.
“Che fine fanno?” Chiese Shen che voleva sapere tutto. Lei intuì subito a cosa si riferiva “Le uova....vengono vendute una volta deposte. Ma.....” si interruppe bruscamente, guardando il pavone bianco come a volergli chiedere “Lo vuoi sapere veramente?” E lui annuì “.....i pulcini vengono uccisi! Non importa se a causa di un incidente o per cause naturali, ma qualsiasi pulcino o cucciolo, tra i centinaia che hanno lasciato la riserva, non è stato mai più rivisto!.......solo due sono sopravvissuti!” Quell’ultima affermazione fece gelare il sangue nelle vene del pavone “Chi?” Chiese ansioso di sentire la risposta. 
“Chu e Zhi sono i figli naturali della signora Yue e del signor Cheng!” Rispose Shu.
“Come hanno fatto a sopravvivere se in centinaia sono periti?” Domandò Sheng sempre più agitato. “Da quello che mi hanno raccontato, i loro genitori, una volta scoperta l’orrenda sorte toccata agli altri cuccioli, hanno nascosto le uova ed i pulcini appena nati. Dopo pochi anni Rose si è presentata al padre con due nuovi acquisti per la riserva....” “...Chu e Zhi!” Finì per lei il pavone.
“Sono grandi ormai! E da quello che ho saputo gli ultimi cuccioli sono nati quindici anni fa anni fa!” Disse Shen pretendendo una spiegazione.
“Gli umani non sono stupidi!” Disse Shu abbassando le orecchie “Si accorsero che delle uova erano sparite, ed anche se ancora oggi non sanno che sono Chu e Zhi, allora aumentarono le misure di sicurezza e nessun cucciolo riuscì ad essere salvato! Per questo motivo tutti gli abitanti della riserva hanno smesso di riprodursi!” Concluse la lupa sedendosi su di un comodo cuscino.
“Ecco svelato il mistero delle pavonesse! Derek spera in una nuova merce di guadagno!” Disse Shen furibondo. L’avidità degli umani non conosceva limiti!
Ma non tutti! Rose era diversa e lui sapeva che sarebbe stato grazie a lei se loro avrebbero assaporato nuovamente la libertà!

*

Era un bene che a breve non ci sarebbe stata alcuna fiera. Perché dopo la sera precedente c’era stata una scia di vittime dell’alcol, interminabile! Le ragazze avevano ecceduto, ma anche i ragazzi non ci erano andati piano! Non volendo essere da meno avevano organizzato anche loro una “festa”, se così si poteva chiamare lo sbronzarsi assieme!
Gli adulti stavano cercando di calmare le acque e far passare il mal di mare a molti dei caduti. Shen si trovava disteso sul proprio letto che al momento sembrava estremamente piccolo a causa di tutte le persone che lo occupavano!
Xian, Jiang, Jun, Fai e Syaoran erano distesi accanto a lui sul comodo materasso, più intenzionati a dormire come se non ci fosse un domani che a fare altro.
Shen si meravigliava di se stesso: poco meno di un anno prima non avrebbe sopportato una cosa del genere! Era vero che allora era un Principe molto rispettato e nessuno si sarebbe permesso di entrare nella torre della sacra fiamma, quindi figuriamoci in camera sua! E seconda cosa importante: lui non si sarebbe mai ubriacato! Cioè, una volta era successo, ma niente avrebbe potuto battere la loro serata! Ne era certo!
Delle voci convinsero Shen a trascinarsi fuori dal letto e solo quando il mondo attorno a lui smise di girare vorticosamente, si avviò verso la porta d’ingresso.
Entrarono delle malridotte Xing e Lang Min che si buttarono sopra un divano in salone mentre intonavano in modo stonato una canzone. Erano le uniche femmine ad avere una confidenza tale con lui da presentarsi in casa sua ed occuparla senza neppure chiedere!
“Vado a preparare un te, voi lo volete?” Chiese Shen mentre si massaggiava le tempie nel disperato tentativo di scacciare un opprimente mal di testa.
“Vento alle vele!” Disse Xing prima di accasciarsi sul divano profondamente addormentata. “Scommetto che sognerà barche e pirati! È da tutta la vita che spera di viaggiare per mare!” Disse Lang Min prima di rendersi conto che Shen stava ancora aspettando una risposta “Fammene tanto di tè.....per favore!” Chiese gentilmente. 
Il pavone bianco si avviò verso la cucina solo per entrare e trovare Syaoran che aveva appena finito di svuotargli la credenza. “Scusa! Dopo una sbronza del genere mi viene sempre una gran fame!” Si giustificò lui sperando di non venire cacciato di casa. “Tranquillo, tanto sono gli umani che pagano gli alimenti!” Disse Shen facendo scorrere la porta per chiuderla solo per fermarsi quando sentì un tonfo seguito da un lamento. Aprì lentamente la porta e Lang Min fu rivelata “...ma non mi hai visto?!” Chiese arrabbiata. “Tu che ne pensi?”Domandò Shen guardandola con altrettanta ostilità. Doveva essere ridotto proprio male se non l’aveva sentita avvicinarsi tanto da sbatterle la porta in faccia. Anche se era stata una bella soddisfazione! I modi sfacciati ed irrispettosi che spesso usava nei suoi confronti gli davano i nervi!
Una volta preparato il tè, lo servì al lupo ed alla pavonessa, oltre che riempire una tazza enorme per lui.
“Dopo questa serata non ci ricascherò mai più! Io non berrò mai più!” Disse abbastanza convinta Lang Min “Le ultime parole famose!” Pensò Shen non riuscendo a reprimere un ghigno. 
Lang Min emise un verso sofferente “Hai qualcosa di più forte?” Chiese sperando che potesse farle passare la sbronza “Si, ma non oso!” Rispose Shen aspettandosi una sua reazione ad una tale provocazione. Ma forse la pavonessa era più ubriaca di quanto avesse immaginato dato che non rispose. Shen poteva giurare che fosse l’unica volta nella quale riusciva ad avere l’ultima parola.
Il rumore della porta di casa che si apriva e richiudeva fece voltare tutti e tre verso l’entrata della cucina. Dopo pochi secondi sulla soglia comparve Tai.
“Vedo che voi siete messi meglio di tutti gli altri!” Affermò con evidente divertimento nella voce. “Allora gli altri stanno proprio male!” Disse Syaoran riniziando a mangiare.
“Aspettate qui mentre vado a controllare che gli altri stiano bene!” Disse il pavone prima di uscire dalla cucina.
“Ma guarda! Qualcuno che si preoccupa per noi! Mia madre mi ha abbandonato appena sono nata e mio padre mi ha cresciuto odiandomi per questo! Credeva che fossi io la causa della scomparsa della sua amata compagna! ............Certo che Tai è proprio strano! Cioè cosa gli importa di noi? Dovrebbe importargli qualcosa?” Chiese rivolta a Shen che rispose automaticamente facendo di no con la testa. 
“No, infatti! Ma per quale motivo il sole si trova così lontano! Se fosse stato più vicino sicuramente ora non starei morendo di freddo......” fino a quando l’argomento era coerente Shen ascoltava con interesse, ma quando Lang Min iniziò a parlare di cose assurde, distolse l’attenzione. Non era la sua prima sbronza, solo la peggiore! Poteva giurare di non aver bevuto mai così tanto in così poco tempo! Non avere il peso del protocollo reale aveva i suoi vantaggi e svantaggi. Poteva rivolgersi a chiunque senza stare attento all’etichetta, poteva combinare disastri senza una punizione estrema, come restare chiuso nella stanza per una settimana o dover riordinare completamente la biblioteca del palazzo! Ma poteva anche bere talmente tanto da perdere totalmente il controllo di se!
Un tonfo lo fece voltare verso il tavolo della cucina e vide Syaoran e Lang Min profondamente addormentati su di esso.
Delle voci provenienti dal piano superiore lo informarono che anche altri si erano svegliati. Guardò Lang Min e sorrise, finalmente aveva incontrato una femmina forte e tenace che non temeva niente! Le donne a corte erano delle rompiscatole paurose che non si addicevano ad uno come lui, ma forse era proprio nella riserva che aveva trovato ciò che cercava da tempo: una compagna!

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Capitolo 10
*** DOTE INNATA ***


“Te l’hanno insegnato loro, giusto?” Silenzio “È per questo che non volevi più maneggiarli?” Shen sospirò tentando di mantenere un contegno. Era assurdo che provasse dolore pensando ai suoi genitori perché lo avevano abbandonato! Eppure sentiva che nonostante il male che gli avevano fatto non riusciva a non volergli ancora bene!
“Sono stato io......a lasciarmi catturare! Lui li minacciava......” era ovvio che si riferisse a Derek ma Kang capiva che Shen stesse soffrendo molto. 
I genitori di Mei erano morti nel tentativo di proteggerla, ma i suoi avevano anche la responsabilità di proteggere la città! Solo che i dirigibili non avevano mai avvistato navi di Gong Men, o semplicemente con a bordo animali antropomorfi che fossero nei pressi del territorio degli umani e questa era stata la prova definitiva che nessuno lo stesse effettivamente cercando!
Riscuotendosi da questi tristi pensieri Shen riprese il lavoro lasciato a metà. Era stato faticoso ricavare la polvere nera, però il duro lavoro aveva dato una sostanziosa ricompensa: aveva creato i primi petardi!
Era stata una gioia immensa vedere le guardie correre in giro per la riserva con gli esplosivi attaccati alla cintura tramite una lunga miccia, incapaci momentaneamente di ragionare lucidamente e capire che sarebbe bastato staccarli da essa per risolvere il problema.
Fortunatamente, essendo poche le cose da fare, Shen aveva dedicato moltissimo tempo alle sue invenzioni. Era per questo che gli ci erano voluti appena tre mesi per calcolare le dosi adatte per poter creare un petardo. Purtroppo aveva particolari restrizioni: non doveva in alcun modo nuocere in modo grave agli esseri umani!
Questo era l’accordo principale tra lui e Rose, attraverso il quale era riuscito a convincerla a fornirgli tutto il materiale.
Però c’era qualcosa che non tornava! Quando aveva mostrato la sua nuova invenzione agli altri, ne erano rimasti stupiti, come era normale....ma Rose era l’unica che non sembrava particolarmente colpita! E non si spaventò nemmeno più di tanto quando Shen diede una dimostrazione pubblica facendo scappare tutti a gambe levate ed osservandoli con assoluto divertimento mentre si nascondevano nei posti più improbabili per quanto era stato grande lo spavento!
Un altro campanello d’allarme era stato che gli umani non avessero preso provvedimenti! A parte la reclusione di Rose nella sua stanza per una settimana!
Possedevano forse armi molto più pericolose? Erano già a conoscenza di una cosa tanto innovativa per lui e gli altri animali? Una voce lo distolse dai mille dubbi che gli affollavano la mente.
“Ora che ci penso, credo che questi petardi possano essere utilizzati anche per far scappare i bracconieri!” Disse Kang mentre riordinava una grande quantità di esplosivi in una cassa di legno piena di paglia.
Shen lo guardò, interessato dall’argomento. Aveva sentito parlare di alcuni umani che sia alle fiere, che nella riserva, avevano tentato di catturare qualche animale........ma non aveva mai avuto il piacere di trovarsi faccia a faccia con uno di loro!
“Se reagiscono come ha fatto Rose, cioè rimanendo perfettamente immobili e passivi all’esplosione, credo che non ci saranno molto utili!” Pensò Shen senza esprimere a parole i propri sospetti.
“Ragazzi! È quasi ora di pranzo! Finitela di sperimentare e salite a ridarvi una pulita!” La voce di Lu-Chu arrivò da in cima alle scale, amplificata dalle pareti di pietra.
“Secondo me lo fa apposta!” Si lamentò Shu uscendo dal deposito che si trovava accanto alla stanza principale, pieno di rifornimenti e nuove invenzioni.
“Non ti seguo!” Ammise Kang mentre chiudeva la cassa. “Sa che incute timore quando parla da lassù! Per questo lo fa sempre!” Spiegò la lupa. Il pavone rise, mentre Shen era nuovamente perso nei suoi pensieri e si limitò a salire al piano di sopra.
Aveva creato dei nuovi tipi di fuochi d’artificio. Erano decisamente minuscoli, ma la loro bellezza stava proprio in questo, potevano essere ammirati da una distanza molto ridotta data la loro dimensione. Li faceva esplodere di fronte agli spettatori, a pochi centimetri dai loro volti, incantandoli con i minuscoli giochi di luce che erano tuttavia in grado di produrre.
Ma oltre alla gioia, si era dedicato anche a qualcosa di più oscuro. Poco prima di essere catturato, stava progettando un nuovo lanciarazzi ed ora, con la scoperta della polvere nera, poteva utilizzarlo in modo diverso da quello inizialmente progettato! Avrebbe inventato un arma talmente potente da riuscire a creare una breccia nel muro e poter così finalmente scappare!
Dopo tali pensieri su glorie future, si sistemò al meglio il vestito e scese per il pasto imminente.
I pranzi rimanevano sempre in famiglia e grazie a questo, il legame tra di lui ed i figli di Kang, si era rafforzato molto in quei mesi. 
Era passato quasi un anno da quando era stato rapito e Shen era sorpreso nel notare che più che una prigionia, sembrasse una lunga e piacevole vacanza.....togliendo le loro apparizioni in pubblico!
“Cosa è che si può facilmente vincere giocando, anche quando non si vince niente?” Sheng fece scendere un silenzio tra tutti i presenti con una semplice domanda.
I suoi indovinelli erano talmente intriganti da smuovere l’interesse di Shen, che solitamente odiava chi parlava per enigmi.
“La felicità?” Tentò Chow, la moglie di Wei. “La noia!” Rispose visibilmente annoiato Xian. “Se la sai, tienila per te! Almeno dai la possibilità a qualcun’altro di rispondere!”
Disse arrabbiato Sheng “È una domanda che fai a tutti! Quindi inviti anche me a rispondere!” Contrattaccò Xian “Si, ma dato che sai sempre la risposta sarebbe meglio che ti cucissi quel becco!”. La lite tra i due pavoni andò avanti per parecchio, nel frattempo gli altri giovani sparecchiarono e si dispersero nella vegetazione.
Shen stava camminando su di un sentiero battuto quando una palla rotolante fatta di peli gli passò davanti mancandolo per pochi millimetri. Shu si schiantò contro un albero prima di spiaccicarsi in terra dolorante. “Maledetta vegetazione!” Si lamentò la lupa rimettendosi in piedi a fatica. “Ciao Shu! Hai visto Mei?” Chiese Shen ormai abituato alla goffaggine dell’amica. “No! In realtà cercavo proprio te!” “Me?” Domandò sorpreso il pavone. “Te!” Confermò la lupa prima di arrivare al nocciolo della questione. “C’è un umano nella riserva!” Disse improvvisamente seria.
“Dimmi qualcosa che già non so!” Disse Shen annoiato.
“Il suo odore è diverso rispetto a quello delle guardie! È un estraneo!” Disse Shu più che sicura, rizzando il pelo. Shen si immobilizzò “Ora che ci penso, credo che questi petardi possano essere utilizzati anche per far scappare i bracconieri” le parole di Kang di nemmeno due ore prima gli tornarono in mente, mentre la paura iniziò a farsi largo tra le piume. Ma non tanto per lui, ma per tutti gli altri! Da quanto aveva sentito, nessuno a parte lui sapeva combattere! Anche se non conoscendo a fondo le armi in possesso degli umani non poteva dire se il califo lo avrebbe aiutato o meno in una situazione d’emergenza.....
“Lancia l’allarme e vai a chiamare Syaoran e tutti i felini che riesci a trovare!” Disse Shen iniziando a correre. “Allarme? Non abbiamo un sistema d’allarme noi! Sembrerà solo che ho voglia di ululare!” Replicò Shu. Il pavone bianco si bloccò. La rabbia lo travolse. Erano talmente addomesticati che non avevano mai pensato a delle cose così basilari! Anche nel più piccolo e sperduto villaggio della Cina, gli abitanti, se pochi, avevano un piano d’emergenza in caso d’attacco!
“Va bene! Portami dall’intruso! Nel frattempo chiamiamo chiunque troviamo sulla nostra strada!” Disse alla fine il pavone prima di iniziare a correre dietro alla lupa.
Fortunatamente incontrarono Mei in compagnia di ben altri cinque felini: il puma Kuen agile e letale, la leonessa Ji, Jie il giaguaro, una femmina astuta, la pantera Xu, un maschio temibile per la sua stazza e la tigre dorata Lei!
Con l’arrivo del giovane pavone bianco il loro spirito si era risvegliato e di tanto in tanto Shen dava loro alcune lezioni di combattimento.....facendo in modo che i più grandi, specialmente Kang, restassero all’oscuro di ciò.
“Intrusi!” Disse Shen tutto d’un fiato. “Un umano che proviene dall’esterno e particolarmente pericoloso......un bracconiere!” Puntualizzò Shu.
I felini si misero sull’attenti “Gli diamo una lezione?” Chiese eccitata Lei “Così da fargli rimpiangere l’idea di essere entrato!” Disse sfregandosi le zampe Jie.
“È da tanto che gli umani non tremano al suono del mio ruggito!” Disse Xu estremamente motivato dal prendere a calci nel sedere un umano.
A parte i pavoni e qualche altro animale, la maggior parte di loro erano stati catturati da adulti e da massimo dieci anni vivevano confinati nella riserva. Non era strano che agognassero la libertà! Anche se, a causa di Kang e Tai, non avevano mai tentato la fuga pur di non mettere in pericolo gli altri e far adirare i due pavoni.
Ma con Shen la speranza era tornata! Senza contare che quel pavone aveva una mente geniale!
Così Shu si ritrovò a seguire l’odore dell’intruso, seguita da un piccolo esercito. Diciamo gruppo di ricognizione.
Si nascosero tra i rami caduti e la fitta vegetazione. Shen in quei mesi, aveva affinato la sua tecnica di mimetizzazione ed ora era in grado di giungere alle spalle di qualcuno senza farsi notare!
Era un maschio. Grosso e robusto, con in mano una strana arma. L’umano non si era accorto che otto paia di occhi lo stavano osservando attentamente.
“Porco cavolo! Dovranno pagarmi il doppio per il lavoro! Maledetti! Sembra di stare nella giungla invece che in uno zoo!” Si lagnò l’umano.
Xu lanciò un basso ringhio, subito imitato dagli altri felini. L’uomo fece un balzo con il quale avrebbe potuto benissimo arrivare dall’altra parte della riserva, e iniziò a guardarsi intorno con evidente nervosismo.
“Fa che sia albino! Fa che sia albino!” Quella piccola richiesta fece infuriare i presenti e Shen lanciò un coltello alle spalle dell’uomo tra la fitta vegetazione.
L’individuo si girò di scatto e azionò la sua arma, che si rivelò essere uno strano tipo di balestra, ma aveva abboccato in pieno.
Shen corse verso di lui ed appena si girò, lo fece cadere di schiena sull’erba, facendo cadere l’arma lontano da lui.
Invece di spaventarsi l’umano sgranò gli occhi e lo guardò nel modo che Shen odiava: come se fosse una creatura bizzarra, con quella fastidiosa insistenza che conosceva fin troppo bene!
Gli altri li circondarono ed il pavone si sorprese quando si rese conto che non aveva idea di come agire. Non poteva ucciderlo! Questo avrebbe allertato gli umani che considerandoli pericolosi li avrebbero rinchiusi in delle gabbie molto più piccole! Ma nemmeno lasciarlo andare! Avrebbe messo in pericolo gli altri! Consegnarlo alle guardie? No, non si fidava degli umani, estranei e carcerieri compresi!
Non fece in tempo a venire a capo del dilemma che una rete lo fece bruscamente allontanare dall’umano e cadere in terra.
“Shen!” Urlò Mei andandogli incontro. Un sibilo fu accompagnato dallo svenimento improvviso di Xu e gli altri si nascosero nella fitta vegetazione per poter capire bene la situazione.
Nel frattempo Mei, dopo essersi ferita un unghia, aveva capito che la rete non era fatta con semplici corde e che sarebbe stato complicato tirare fuori l’amico!
Un altro sibilo precedette un lamento da parte di Shen che svenne subito dopo.
Il felino vide qualcosa spuntare dalla spalla del pavone e lo prese. Era una piccola asticciola di legno con una punta di ferro! Dovevano averla imbevuta di sonnifero, solo questo poteva spiegare il tracollo di Shen e Xu.
Altri rumori la misero in allerta. Si guardò intorno e capì di essere circondata. Stupidi loro, a pensare che l’umano fosse solo! Per ora ne contava sei, ma potevano essercene di più!
“Lei, chiama i rinforzi! Jie vai ad allertare gli umani!” Disse lanciando all’ultima interpellata l’arma dell’intruso come prova da esibire alle guardie, per far comprendere il più velocemente possibile la situazione. Nemmeno lei si fidava degli esseri umani, ma la disperazione fa fare cose strane alle persone!
Entrambe le feline obbedirono, mentre Kuen e Ji si misero a quattro zampe attorno agli amici svenuti, con l’intenzione di proteggerli. Cinque maschi ed una femmina. Gli uomini erano molto più pazzi rispetto alle donne, dato che erano sempre la maggioranza di loro a buttarsi in imprese del genere!
Mei si mise a quattro zampe e ringhiò, cercando di essere il più minacciosa possibile.
Kuen, emettendo un imponente ruggito attaccò un umano che urlò sia di paura che di dolore dato l’enorme squarcio che gli artigli del puma gli aprirono sulla spalla.
Il felino riuscì a ferire alla gamba solo un altro umano, prima di essere colpito da quelle piccole e letali armi! Ora erano in due!
Un uomo le aggirò e fece per avvicinarsi al pavone svenuto facendo scattare Mei. Lo fece cadere all’indietro, ma poi fu costretta a nascondersi nella vegetazione per evitare di essere colpita da quei cosi imbevuti di sonnifero.
Ji si guardava intorno confusa, non sapendo cosa fare. Doveva restare e proteggere i suoi amici, oppure era meglio darsela a gambe?
Gli umani notarono la sua insicurezza ed avanzarono. Mentre due erano fuori combattimento e si erano avviati verso l’uscita zoppicando, ne rimanevano tre di fronte alla leonessa ed uno alle sue spalle che si era ripreso dal breve scontro con Mei.
Uno dei tre fece segno ad un compagno che avanzò verso il felino con fare minaccioso. Ji indietreggiò automaticamente, ringhiando per ricordare a quei maledetti che non dovevano sottovalutarla solo perché era sola!
Si agitò sul posto quando vide che gli altri due avevano afferrato Shen e stavano iniziando a trascinarlo lontano. Doveva fare qualcosa! Ma cosa?
Un acuto bubolare precedette Hua che investì in pieno l’umano che minacciava Ji.
Avendo la strada libera il felino corse dietro ai due che avevano preso Shen, venendo subito affiancata da Mei, uscita dal suo nascondiglio appena se ne era presentata l’occasione.
Il povero gufo venne malamente buttato in terra dall’uomo e sarebbe stata colpita dal suo coltello se Ning non fosse intervenuto tirando un potente calcio al braccio dell’intruso. L’uomo urlò dal dolore e si ritrasse spaventato. Senza la sua arma e di fronte ad un bisonte di quasi una tonnellata non sembrava poi così pericoloso.......
Gli altri due umani correvano ridendo felici, convinti che il piano fosse riuscito.
“Che dolore!” Urlò uno “Ahia!” Si lamentò la donna. Dishi, il furetto bianco, fece capolino dall’erba alta solo per vedere il maschio mentre ispezionava il suo morso alla caviglia, con estrema soddisfazione. Genji, la donnola, aveva pensato alla donna, così da poter essere finalmente in grado di scusarsi come si deve con Shen per averlo abbandonato in mezzo alle fiamme. Il pavone non portava rancore per quella vicenda, ma questo non era bastato ad attutire i suoi sensi di colpa!
Mentre dei rumori provenienti dalle mura che circondavano la riserva, gli fecero capire che anche gli altri due umani erano stati fermati, Genji e Dishi si nascosero appena videro arrivare le guardie.
Furono veloci a neutralizzare gli intrusi ed a liberare il pavone. Uno di loro controllò le condizioni dell’uccello prima di avvolgerlo in un lenzuolo e farsi aiutare da un suo simile per portarlo chissà dove! Altri rimasero per accertarsi sulla salute dei due felini!
I due mustelidi seguirono le guardie fino a quando non videro Mei e Ji nascoste in un cespuglio. “Devo notare che è la prima volta che reagiamo di fronte a dei bracconieri!” Disse Dishi soddisfatta di essere riuscita a farla a due esseri spregevoli e privi di cuore come erano i bracconieri.
“Dove lo stanno portando?” Chiese Mei ignorando completamente il furetto.
“E chi lo sa! Continuiamo a seguirli?” Chiese Genji piena di curiosità. I felini annuirono ed i quattro animali si misero in marcia.
Videro gli umani entrare nel castello di Derek per chiudere subito dopo il cancello dietro di loro. Mei era preoccupata! Cosa avrebbero fatto a Shen?
“È tutto a posto?” Chiese un barbagianni albino che stranamente si trovava dall’altra parte del cancello rispetto a loro.
“Come hai fatto ad entrare?” Chiese Mei stupita “Scusa, non te l’abbiamo ancora presentato!” Disse Ji imbarazzata. “Lui è Fa! Il miglior amico di Rose, oltre ad essere le orecchie e gli occhi di tutti dentro e fuori dal palazzo!” Disse Dishi.
“Un pavone bianco è stato appena portato dentro! Ti prego, assicurati che non gli facciano del male!” Lo pregò Mei.
“Farò il possibile!” Disse Fa prima di volare dentro al corridoio buio che portava all’interno del castello.

&

Ed ecco un nuovo capitolo! 
Presto ne pubblicherò un altro, ma per il resto ci vorrà un po 'da quando me ne vado e dove andrò per le vacanze non ci sarà internet! 
Fatemi sapere cosa ne pensate! 
A presto, 
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Capitolo 11
*** CAMBIAMENTI ***


Si risvegliò su di una morbida coperta. Dopo essersi stiracchiato le ali, Shen era tentato di riappisolarsi, ma il ricordo di ciò che era avvenuto poco prima lo svegliò completamente in una manciata di secondi. Si trovava in una cella. La curiosità vinse sulla paura e si sporse fuori dalle sbarre. Un enorme caverna si stagliava per molti metri in altezza e profondità, le sue pareti erano piene di celle, prova che, in caso di necessità, gli umani li avrebbero potuti rinchiudere tutti! Dal primo all’ultimo, nonostante il loro numero esorbitante. Delle voci lo fecero tornare verso la coperta e finse di dormire. “Cosa dice il medico?” Era Derek. Avrebbe riconosciuto la sua voce fra mille anche se erano parecchi mesi che non lo vedeva. “Sta bene! Lui ed gli altri due felini sono solo stati sedati, signore!” “Degli altri due non mi importa niente! È più raro lui! Se muore perderemmo un enorme fonte di guadagno!” Derek sembrava fuori di se! Che tenero! Era preoccupato per lui! Ah no, per i soldi, giusto! “Non è in pericolo di vita signore. Ma quello che mi preoccupa è un altra questione....” continuò a dire l’altro individuo. “Spiegati!” Dopo quell’ultima affermazione le voci si allontanarono sempre più fino a scomparire del tutto. Shen aveva appena iniziato a pulirsi le piume che dei rumori attirarono nuovamente la sua attenzione. Sentì qualcuno correre e Rose comparve di fronte alla cella con delle chiavi in una mano. “Ciao Shen! Stai bene?” Lui annuì. “Senti.....ora ti libero! Ma non provare a scappare! La punizione per entrambi sarebbe tremenda!” Disse la ragazza aprendo la porta. “Scusa, ma questo non sarebbe esattamente ciò che mi hai appena detto di non fare?” Chiese Shen appena uscito dalla cella. “Di che parli?” Domandò confusa Rose. “Mi hai raccomandato di non scappare e dato che sono appena uscito dalla gabbia nella quale mi avevano messo, la chiamerei una fuga! No?!” Spiegò il pavone che non era per niente intenzionato a tornare dentro, nonostante quello che aveva appena detto. “Va bene....non devi uscire dal castello! Capito!? Ora seguimi!” Disse la ragazza prima di iniziare a salire le scale. Mentre camminava Shen non potè non notare la maestosità della costruzione. Era antica, si vedeva bene, ma sembrava non aver perso niente nonostante il tempo trascorso. Gli ornamenti, anche se rovinati, apparivano splendidi lo stesso. Rose lo spinse bruscamente contro una parete e vide che avevano appena evitato due guardie. Non ci volle molto per arrivare nelle stanze della ragazza e Shen fu sorpreso di vedere che un giaciglio per lui era già stato preparato. “Avevi già programmato tutto?” Chiese mentre si metteva a sedere su dei comodi cuscini. “Colpevole!” Disse lei mentre nascondeva accuratamente una grossa scatola sotto al letto “Aspetta che vado a prendere una spugna ed un asciugamano” disse Rose prima di scomparire in un altra stanza. “Ho fameeee!” Un urlo improvviso fece sobbalzare Shen e vide un barbagianni albino appollaiarsi sulla testata del letto. Appena lo notò sorrise “Piacere, il mio nome è Fa! Sono la guardia del corpo di Rose!” Si presentò. “Io direi più il suo animale da compagnia!” Pensò il pavone prima di salutare anche lui “Mi chiamo Shen, deliziato di fare la tua conoscenza” disse chinando leggermente il capo in segno di rispetto. Rose arrivò in quel momento e si sedette accanto al pavone. “Ti ringrazio!” Disse Shen porgendo un ala in direzione della spugna per farsela dare. La ragazza esitò e guardò con meraviglia le piume del suo groppone, per poi tornare su di lui, con uno sguardo implorante. Il pavone bianco rimase impassibile, facendo capire che non l’avrebbe accontentata. Aveva ancora il suo orgoglio! E non avrebbe permesso a nessuno di toccare le sue belle piume! Alla fine la ragazza cedette e gli passò la spugna, con la quale Shen iniziò a pulirsi. Lei gli mise un secchio pieno di acqua calda accanto e poi uscì di corsa dalla stanza. Una volta conclusa la pulizia il pavone si rivolse al gufo “Quando potrò tornare nella riserva?” Chiese impaziente di ricocongiungersi con gli amici “In poco tempo! Sai, è solo grazie a te se nessuno è stato catturato! Hai fatto in modo che le guardie intervenissero prontamente!” Disse Fa con entusiasmo. “Ho solo fatto ciò che ritenevo giusto!” Rispose atono il pavone. “Si, ma quelli che vengono catturati non fanno una bella fine! Quindi credo proprio che gli altri saranno grati per ciò che hai fatto!” Disse Fa prima aprire una scatola e tirare fuori dei biscotti. Gliene porse uno, ma lui rifiutò. Dopo gli eventi del pomeriggio non aveva tanta fame. Inoltre non riusciva a capire tale gratitudine. Era stato messo fuori combattimento in una frazione di secondo e gli animali sarebbero veramente stati spacciati se non fossero intervenute le guardie! Delle urla attirarono la loro attenzione ed il barbagianni andò a rifugiarsi sul davanzale di una finestra. “Come hai osato!” Di nuovo Derek “Padre....era molto spaventato! Cosa dovevo fare?” Rose tentava inutilmente di difendersi “È un selvaggio! Avrebbe potuto ucciderti!” Urlò di nuovo il padre. “Uccisa da un pavone! Non è qualcosa che senti spesso.....anzi mai!” Ribatté nuovamente la ragazza prima che la porta venisse aperta. Shen si trovava nell’angolo opposto rispetto all’entrata, ma scattò subito in piedi quando notò una grossa frusta nella mano dell’uomo. “Maledetto pennuto! Devo ricordarti qual’è la tua posizione!” Urlò Derek prima di far schioccare la frusta. Il pavone riuscì a schivare il primo fendente, ma il secondo lo colpì sul fianco, facendolo gemere e cadere in terra per quanto era stato potente! Non perse tempo e si rialzò sibilando minaccioso verso l’umano. Aveva ancora i guanti di ferro alle zampe e non si sarebbe lasciato intimidire...... Rose si mise in mezzo “Padre! È solo un uccello! Se lo frusti rischi di fargli seriamente male! E non possiamo permetterci che muoia!” Disse tra le lacrime la ragazza. “Tanto succederà lo stesso!” Dopo quell’affermazione calò il silenzio nella stanza. “C-come?” Chiese una scioccata Rose “Questo inverno sarà il più freddo che si sia mai registrato! Le loro case sono troppo rudimentali per proteggerli!” Disse Derek affranto per quella terribile perdita imminente. “Le segrete!” Tentò la figlia “Sono ancora più fredde d’inverno!” La disilluse il padre. “C’è un ala del castello completamente disabitata!” Gli ricordò la figlia. “Non lascerò che girino liberi mettendo in pericolo altre vite!” Protestò Derek. “Allora adeguale a tenere degli animali! Sarà molto meglio che perderli tutti dopo anni di duro lavoro!” Insistette la ragazza. Il padre sembrò pensarci su per qualche minuto, prima di uscire senza dire una parola. Rose si avvicinò a Shen con un espressione triste “Scusa! Non sono riuscita a proteggerti!” Disse affranta “Invece l’hai fatto! Avrebbe continuato a frustarmi senza il tuo intervento! Ti ringrazio, ma ora desidero poter tornare dai miei amici!”. La ragazza sorrise “Certo! Fa domani ti mostrerà un modo per potermi raggiungere senza essere visto dalle guardie, così potrei conoscere meglio sia te e chiunque voglia seguirti!” Disse prima di fargli cenno di seguirla. Rose non disse una parola mentre riaccompagnava il pavone alla riserva. Stava cercando una soluzione, Shen glielo poteva leggere in faccia, ma decise di preoccuparsi prima dei suoi amici. Non sarebbe servito a niente preoccuparsi dell’inverno se non riuscivano nemmeno a proteggersi contro un gruppo di bracconieri! Una volta dentro fu sorpreso quando vide tutti riuniti di fronte al cancello. Xu e Kuen lo guardavano felici e furono i primi ad avvicinarsi. “Grazie Shen!” Disse il puma con evidente gratitudine che traspariva dai suoi occhi. “Per essere stato messo fuori combattimento subito ed aver messo in pericolo te e Xu?” Chiese sarcastico il pavone. “In tutti questi anni abbiamo temuto gli umani, tranne la piccola Rose. Li credevamo invincibili! Per questo ogni volta che ci attaccavano quello che facevamo era fuggire senza guardarci indietro!” Disse Xu. “Tu hai dimostrato il contrario! Possiamo difenderci, specialmente se restiamo uniti!” Disse Lei facendosi avanti. Kang e Tai lo guardavano con disapprovazione, ma non diedero voce ai loro pensieri. “Il lavoro di squadra non è sicuro se non ci conosciamo bene e ci fidiamo l’un l’altro! Dobbiamo lavorare duramente e state sicuri che i bracconieri ci penseranno due volte prima di attaccare nuovamente!” Disse Shen aprendo la grande coda per dare più enfasi alle sue parole. Tutti esultarono.....quasi tutti! La maggior parte dei pavoni rimase impassibile alle sue parole. Chi troppo incredulo oppure spaventato da ciò che questo avrebbe comportato! “Andiamo a festeggiare!” Disse Hua agitando le ali. Prima di poter rispondere Shen intercettò nuovamente gli sguardi dei due pavoni più anziani e disse “Vi raggiungo tra un momento!” Prima di andare verso i suoi simili. Mentre tutti si avviavano verso lo spiazzo principale, solo i pavoni rimasero lì. “Cosa c’è?” Chiese Shen nervoso da quel silenzio pieno di tensione. “Secondo te perché ti abbiamo insegnato a mimetizzarti?” Chiese Zhuang con un cipiglio arrabbiato “Perché ti ho raccontato la vicenda dello sciacallo? Per portare lo stesso scompiglio di allora?” Insistette il pavone verde. “Io volevo solo proteggervi!” Rispose a tono Shen. “Lo so! Ma l’hai fatto nel modo sbagliato!” Disse Tai “Ora hai messo in testa a quegli animali che possono ribellarsi agli umani! Questo non farà che portare guai!” Ammise Kang estremamente nervoso. “Va bene, li convincerò a non reagire a danno degli uomini, ma qualcosa deve essere fatto!” Insistette Shen “Cosa intendi?” Chiese Sheng molto più interessato degli anziani. “Volete davvero vivere tutta la vita confinati qui? Non rimpiangerete di non aver vissuto davvero nel mondo esterno? Volete passare tutta la vita a pensare come sarebbe potuto essere?” Chiese Shen sperando di smuovere quegli animi assopiti. I giovani Xian, Xing, Lang Min, Ju, Jiang, Zhi, Chu, Fai, Dong il pavone opale, Juan il pavone cameo, le gemelle Li, Ling, e Liu e tutti gli altri si agitarono di fronte a tali domande. Erano giovani, con uno spirito ribelle, quindi era normale che fossero più influenzati degli adulti da quel discorso! “Non c’è niente per noi là fuori!” Disse Tai visibilmente spaventato. “Solo perché continuate a guardare la siepe non vuol dire che al di là di essa non ci sia un mondo da scoprire!” Disse Shen che si stava iniziando ad arrabbiare per tale ottusità. “Cosa?” Chiese confuso Hong “È una metafora, idiota!” Disse Yong. “L’avevo capito! Cosa credi!” Protestò il fratello diventando tutto rosso. “Io vengo da una grande città dove la gente vive pacificamente la propria vita ignorando completamente l’esistenza degli umani!” Continuò Shen. “Vuoi dire che dobbiamo andare a vivere lì? Derek non ci metterebbe molto a trovarci!” Disse Kang non ancora convinto. “.....e da quello che ho capito Derek non vuole essere scoperto! Comprendo che essendo un fantasma abbia molte più libertà......ma una volta tornati a casa sarà difficile per lui prenderci se resteremo nelle grandi città!” Disse Shen ignorando il sapore amarognolo che gli si era creato in bocca per quella mancanza di rispetto e fiducia. “Ucciderà tutti quelli che lo vedranno! Vuoi essere complice di un massacro?” Chiese Kang con evidente ansia. “Allora ci nasconderemo! Tra le montagne, dove nessun muro o sbarra possa impedirci di muoverci liberamente!” Insistette Shen. “Saremo comunque prigionieri! La paura di essere trovati ci confinerà da qualche parte!” Fece notare Lu-Chu che era spaventata più di tutti. “Allora scappando daremo a Derek una lezione tale che non verrà più a cercarci! Oppure se ci riprenderà potremmo aver almeno tentato di ribellarci ed aver vissuto, anche se per poco, una vita in piena libertà!” Concluse Shen. “Il ragazzo ha ragione, Kang!” Disse all’improvviso Tai. Il pavone bianco sentì la rabbia serpeggiargli sotto le piume quando fu chiamato ragazzo, ma decise di tenere l’offesa per se! “Lo so! Non possiamo impedire ai nostri figli di vivere la loro vita. Solo che fino a questo momento ero convinto che non avessimo alcuna possibilità di scappare!” Ammise Kang. “Se lavoriamo uniti, possiamo farcela!” Disse Sheng ormai pienamente convinto. Gli altri annuirono in contemporanea. “Shen, tu mi sembri abituato a preparare piani come questi! Sbaglio forse?” Chiese Tai sospettoso. “Affatto! Più di una volta ho guidato gruppi di mercenari in missioni pericolose! Solo che adesso il nostro nemico è l’uomo!” Disse cercando di essere convincente. I mercenari erano i suoi lupi che facevano parte della guardia reale del palazzo, ma nell’ultima parte c’era un po’ di verità. Spesso erano andati a caccia di banditi e Shen aveva affinato le sue capacità di combattimento e tattiche! Ora dovevano studiare bene gli umani per poter riuscire nell’intento! Ed imparare a collaborare! Gli animali della riserva non erano nemici tra loro, ma non avevano mai lavorato in gruppo! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx La mattina seguente il panico prese il sopravvento quando centinaia di uomini armati iniziarono a radunare gli animali. Kang e Tai stavano tentando da più di un ora di calmare gli animi, riuscendovi solo per un pelo. Si trovavano sulla lama del rasoio e sapevano che la situazione non sarebbe rimasta invariata ancora per molto! “I nostri piani rivoluzionari sono già stati scoperti?” Urlò Xian esasperato. “Se continui ad urlare come uno straccivendolo lo saranno molto presto!” Lo rimproverò Dishi. “Ma che dici! Loro non capiscono un accidente di quello che diciamo!” Protestò Kuen che si era ritrovato con un pesante collare di ferro al collo. Gli umani erano riusciti ad incatenare la maggior parte dei felini, mentre altri cercavano di controllare i grossi bovini Ning e Pei che minacciavano una carica ogni cinque secondi. “Kuen ha ragione! Sta a vedere! VIVA LA RIVOLUZIONE! VIVA LA RIV....” uno scalmanato Jun fu messo a tacere da Zhi “Taci emerito idiota! C’è Rose!” Disse indicando la ragazza che si avvicinava. “Per favore, richiedo l’attenzione di tutti!” Urlò la ragazza alzando entrambe le braccia. “Quest’inverno sarà estremamente duro! Le nevicate saranno abbondanti ed il gelo estremo! Per la vostra sicurezza abbiamo deciso di farvi stare in un ala del castello appositamente creata per voi. Starete un po’ stretti, lo ammetto, ma al caldo! Ora le guardie vi scorteranno dentro!” Disse Rose indicando quest’ultime. “Quattro mesi confinati tra delle mura? Piuttosto uccidimi adesso!” Protestò Xu. La ragazza lo guardò leggermente confusa “Senti......” iniziò a schioccare le dita come se si fosse improvvisamente dimenticata qualcosa “Xu!” Le venne in soccorso Kang “Giusto! Xu!” Disse lei con entusiasmo “Scusami siete veramente tanti ed a volte ho dei dubbi di poter sbagliare....” “Arriva al punto!” Sibilò la pantera. “Quando il freddo non sarà così rigido potrete uscire e sgranchirvi quanto vorrete! Ma per gli uccelli ed i bovini è meglio restare al caldo la maggior parte del tempo! Lo faccio per il vostro benessere! Giuro che, appena mi chiederai di uscire per poterti sfogare correndo, lo farò!” Disse Rose mettendo una mano destra sul cuore ed alzando l’altra. Sfogarsi attraverso la corsa? Ma a cosa pensavano gli umani?? Alla fine la pantera cedette. Sapeva bene che c’erano animali più sensibili al freddo di altri e per evitare di nuocere alla loro salute decise di non mostrarsi troppo egoista ed accondiscendere ad una tale richiesta. Fortunatamente erano solo pochi mesi! “Rose, non è che lasceresti prendere a tutti noi l’essenziale per poterci trasferire?” Chiese Shen cercando di essere gentile. “C’è già tutto!” Rispose lei. “Anche i vestiti?” Insistette il pavone. La ragazza rimase a bocca aperta “Oh! G-gia! A quelli n-non avevo pensato! Va bene! Lasciateli andare!” Ordinò alle guardie che dopo aver ubbidito corsero verso l’entrata spaventate di non avere più il controllo della situazione. “Ti ringrazio! Tra un ora ci ritroviamo qui.....” iniziò Shen “Mezz’ora!” Lo corresse lei. “Va bene! Però niente catene!” Decretò lui “Cosa?” Chiese stupita lei. “Mi fido di loro! Obbediranno senza discutere dato che è un favore quello che ci state facendo. Inoltre, guadagneresti molta fiducia non facendoli sentire prigionieri fino in fondo!” Spiegò Shen. Rose parve pensarci su “Sono amici.....” Tentò, ma quando vide lo sguardo risentito del pavone cedette “E va bene! Però sarà colpa tua se succede qualcosa.......di brutto!”. Prima di raccogliere le cose, tutti gli animali si radunarono nel piazzale. “Tra poco ci rinchiuderanno in delle gabbie per il resto della vita!” Si lamentò a gran voce Guo, una pantera albina. “Da quando sei così polemico?” Chiese scioccato Tai con uno sguardo furioso. “Da quando finalmente qualcuno si è ricordato che non siamo solo animali! Non siamo merce di scambio o da ammirare! Ed ha deciso di battersi per noi!” Disse con fervore la pantera. “Ti seguo con fiducia Shen! Se riuscirai a farci uscire avrai la mia lealtà eterna oltre che i miei servigi!” Disse inchinandosi di fronte al pavone, il quale non fu l’unico a sorprendersi. “Non devi! Io desidero fuggire assieme solo per poter vivere liberi e non legati a qualcun’altro!” Disse con convinzione dato che lui aveva già dalla sua parte un intero branco di lupi! Anche se qualche alleato in più non avrebbe fatto male.....ma non loro! No, li avrebbe sempre visti come suoi pari, non come sottoposti! “Una volta che sarò libero deciderò io cosa fare della mia vita! E se vorrò giurarti fedeltà non potrai impedirmelo!” Insistette Guo. Anche altri si unirono a lui e non solo felini, anche molti altri animali e.....pavoni! Alcuni sembravano indecisi o contrari dato che forse, avevano progetti diversi, ma a Shen non importò. Erano già numerosi! “Faremo quello richiesto da Rose!” Tutti sobbalzarono ad una tale affermazione. “Staremo buoni in gabbia?” Protestò Shu “Se sarà necessario alla riuscita del piano, si!” Disse Shen “Inoltre, Kai e Tai si fidano di Rose, io non molto, ma mi fido di loro!” Disse il pavone andando accanto ai due interpellati. “Avremo modo di studiare a fondo gli umani in questi mesi dato che vivremo a stretto contatto. Così potremmo evitare di ferirne troppi una volta che decideremo di scappare!” Disse Shen guardando Tai e Kai e cercando una loro approvazione. Sapeva bene che, essendo cresciuti in cattività, loro e pochi altri si erano affezionati a Rose e qualche suo amico. Per questo era certo, che per avere anche il loro appoggio doveva mostrare una pietà che si sarebbe risparmiato molto volentieri! “Ma.....ci hanno tenuto in gabbia per tantissimo tempo!” Disse Syaoran dando voce al pensiero di molti. “È vero! Ma sono due le questioni che mi hanno portato a questa decisione: primo, se li uccidiamo rischiamo di inimicarcene molti di più, secondo e molto importante......noi non siamo come loro! Rispettiamo le vite altrui, per quanto spregevoli possano essere! E poi......se muoiono non potranno vedere ciò che hanno costruito per anni sgretolarsi sotto i loro piedi! Senza di noi andranno in rovina! Quest’idea mi piace molto di più di quella di ucciderli!” Disse Shen non riuscendo a reprimere un ghigno di pura soddisfazione. Tutti esultarono ed il pavone bianco emise un flebile sospiro di sollievo. Se il piano avesse preso forma doveva assicurarsi l’appoggio di tutti perché potesse portare al successo!

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Capitolo 12
*** PIANIFICAZIONE ***


A quanto pare gli umani ci avevano visto bene riguardo al gelo di quella stagione. Se tramite la divinazione o altre pratiche avessero saputo così tante cose non aveva importanza dato che ora erano tutti al sicuro dal gelido inverno. Shen aveva scoperto che Rose aveva molti segreti, per questo non riusciva a fidarsi completamente. La ragazza non permetteva a nessuno di entrare nella sua stanza (di nascosto dalle guardie) senza essere prima avvisata. Come se dovesse organizzare la camera per il loro arrivo e Shen sapeva che non era per ordine o pulizia! Più volte era sgattaiolato fuori dall’area a loro riservata assieme a Mei, Xian o altri ed avevano visto con i loro occhi una sala ben nascosta e sorvegliata. Dopo giorni di appostamenti, Dishi era riuscito a scoprire il suo contenuto: erano niente poco di meno che ......armi! Le strane, ma estremamente letali armi che usavano gli umani. Erano tantissime! Da poter armare un esercito di almeno cento uomini! E questo era preoccupante! Un deposito così ben fornito poteva significare che tenessero in considerazione una loro eventuale fuga! Oppure erano semplicemente in conflitto con altri villaggi e stavano allerta in vista di un attacco improvviso! Shen aveva optato per due soluzioni: distruggerle o appropriarsene! Anzi, una, dato che loro non avevano idea come usarle ed al pavone non piaceva l’idea di usare armi umane! Ma era necessario per aumentare le possibilità di riuscita. Ma Shen aveva capito che ci sarebbe voluto molto tempo per prepararsi alla fuga dato che doveva insegnare a tutti a difendersi, altrimenti sarebbero andati allo sbaraglio! Una limpida mattina, nonostante il sole e l’assenza di nuvole, l’aria era gelida ed in molti imprecarono quando Mei aprì la finestra per far arieggiare la stanza. Erano stati divisi. In una grossa stanza solo felini, in altre due solo pavoni e così via! Non era stato molto comodo dormire in così tanti in una stanza, ma almeno durante il giorno potevano girare autonomamente per l’intera ala del castello. Quella mattina furono bruscamente tirati giù dal letto ed accompagnati in una sala a loro sconosciuta. I felini e tutti gli animali reputati pericolosi dagli umani, come il coccodrillo Qi, il gorilla Kun, l’orso Deshi ed altri di grossa taglia, furono confinati dietro spesse sbarre. La sala era talmente estesa da riuscire a contenerli tutti. I pavoni e tutti gli altri vennero incatenati ad un palo ciascuno. A Shen bastò questo per capire cosa stava succedendo: a quanto pare gli umani facevano le fiere anche al chiuso! Oppure a Derek sfruttava ogni occasione per esibire la sua merce! Rose si avvicinò a Kang e dato che non erano molto lontani Shen potè sentire l’intera conversazione. “Mi dispiace! Speravo che questo potesse essere evitato! Ma ne abbiamo di bisogno per poter sostenere le spese comportate dal tenervi qui a palazzo!” Disse la ragazza visibilmente a disagio. “Tranquilla Rose! Ormai siamo abituati all’insistente curiosità di quelli della tua specie! Inoltre vedo con piacere, che stai facendo il possibile per farci stare a nostro agio e te ne sono grato!” Disse Kang con un caldo sorriso. Lei sembrò sollevata ed iniziò a controllare che i vari collari non fossero troppo stretti. Una volta arrivata poco prima di Shen, mentre sistemava la museruola del giovane Yong, venne avvicinata da tre ragazzi della sua specie. “Allora Rose! Perché non fai il verso dei pavoni!” Disse quello che sembrava essere il più scemo “Già, per parlare con loro lo dovrai fare per forza!” Disse il secondo, mentre il terzo non articolò una parola, limitandosi a ridere. Il primo afferrò con forza la ragazza per un braccio, tirandola a se. “Allora! Quando ti diciamo di fare qualcosa esigiamo essere obbediti! Facci sentire il verso del pavone dai!”. Il secondo ragazzo la prese per l’altro braccio ed insieme la sollevarono di peso portandola più vicino agli uccelli “Dai! Facci sentire la tua voce angelica che....” Il ragazzo non riuscì a terminare la frase che Yong emise un grido di pavone estremamente acuto. Dopo un primo momento di sorpresa i ragazzi continuarono a tediare la povera Rose “Cos’ha detto?” Disse uno “Traduci! È solo per questo che il tuo caro papino ti ha tenuto, altrimenti ti avrebbe gettato nella spazzatura trattandoti per quello che sei....un rifiuto!” Disse l’altro. Il limite di sopportazione di Shen stava raggiungendo il limite. Come sempre, vedeva in Rose se stesso: insicuro, prigioniero dei pregiudizi e tediato dai bulli. Ma la goccia che fece traboccare il vaso arrivò subito dopo. Non ricevendo alcuna soddisfazione con una della loro specie, videro bene di prendersela con qualcuno che non poteva minimamente difendersi. “Volevi difenderla?” Disse il primo ragazzo colpendo il giovane Yong con un pezzo di legno preso da chissà dove. “È tua amica? Pensi che sia la tua mamma?” Gli diede man forte il secondo dandogli un calcio. “Guarda Tom, l’uccellino è un fifone!” Disse il ragazzo più scemo. L’amico rise assieme al terzo individuo che sembrava essere un analfabeta dato che non aveva articolato un parola. “Hai ragione John!” Disse colui che si chiamava Tom. “Lasciatelo stare!” Urlò Rose. Si girò e vide che le guardie erano troppo impegnate con gli altri ospiti per mostrare interesse per una lite tra ragazzi. “Altrimenti che farai? Non.....” Tom non riuscì a terminare la frase che cadde malamente di schiena dando una terribile craniata in terra. Emise un mugolio e quando si mise a sedere tremò nel trovarsi di fronte un pavone bianco molto irritato che gli sibilava contro. “Sparite dalla mia vista!” Disse Shen che si chiedeva come riuscisse a trattenersi dal fare molto male a quei due escrementi! I due ragazzi sentirono solo uno strano verso provenire dal pavone, ma fu sufficiente per farli scappare a gambe levate. Rose si avvicinò a Yong “Mi dispiace!” Disse tristemente “Tranquilla! Non mi hanno fatto niente!” Disse il giovane cercando di essere disinvolto. La ragazza si allontanò visibilmente furiosa. “Non c’era bisogno che ti intromettessi! La situazione era perfettamente sotto controllo!” Disse Yong massaggiandosi la parte del torace lesa. “Davvero? E quando non la è?” Chiese con evidente sarcasmo Shen. “Hai uno strano modo di ringraziare!” Una voce li raggiunse da dietro. “Ha aggredito un umano! Mio padre dice che loro non perdonano facilmente!” Spiegò visibilmente spaventato Yong a Mei. “Non l’ha ferito! Anzi, potremmo dire che è stato lui ad inciampare nella coda di Shen!” Controbatté il felino. “Che succede?” Chiese Xu attirato da tutta quella confusione. “Un umano si è inciampato nella mia coda ed ora mi accusano di aggressione!” Spiegò calmo Shen. “Ma non è assolutamente vero!” Protestò Yong. “La verità ha parecchi punti di vista!” Specificò Mei. “Hai difeso l’umana?” Chiese Xu pronunciando l’ultima parola come se avesse detto “sterco di letame”! “Cosa? No! Per chi mi hai preso? Ho salvato Yong da un pestaggio!” Si difese Shen. “Avevo la situazione completamente sotto con......” “E quando non la è?” Chiese Mei interrompendo Yong. “È esattamente quello che gli ho chiesto io!” Disse Shen ormai stufo della testardaggine mostrata dal giovane pavone. “È inutile discutere con voi! Non ascoltate mai cosa dicono gli altri!” Disse Yong ferito nell’orgoglio dal fatto di non essere riuscito a cavarsela da solo. “Potrei dire la stessa cosa!” Pensò Mei decidendo saggiamente di terminare quell’inutile battaglia e restare zitta anziché controbattere nuovamente. “Sono passati due mesi ed a me pare di essere rinchiuso tra queste mura da una vita! Solo io sono stufo di questa situazione?” Chiese un irrequieto Kuen avvicinandosi al gruppo. “Sei l’unico ad aver espresso i propri pensieri! Questo è poco ma sicuro dato l’aria tesa che si respira da giorni!” Disse Lei prima di acciambellarsi per terra. “Non capisco! Perché confinarci in degli spazi così ristretti? Vogliono scoprire il nostro livello di sopportazione?” Disse agitata Xia, un leopardo rosato. Come se fossero in pochi, alla conversazione si unirono pure i gemelli Li e Lim, il primo era una tigre albina mentre l’altro era...... “normale”! “Molto probabile!” Disse Li “Altrimenti non si spiega! Noi avremmo potuto benissimo sopravvivere a quest’inverno!” Disse Lim. “È concentrato su di sé, non ha occhi né cuore per quel che gli succede attorno.” Disse Sheng che fino ad adesso era rimasto silente al fianco di Shen. “È l’egocentrico!” Rispose Yong orgoglioso di conoscere la risposta. “Noi pavoni ed altri mammiferi molto probabilmente saremmo periti se gli umani non ci avessero “rinchiuso”. Vedetela dal vostro punto di vista, ma per il bene di molti, alcuni si sono dovuto sacrificare!” Spiegò Sheng. “Se questo era il problema perché non hanno messo solo voi in gabbia?” Chiese Xu reso nervoso dal fatto che il pavone avesse ragione. “Forse non avrebbero potuto controllarci bene se fossimo stati divisi!” Iniziò a riflettere Mei. “Scusa, ma la riserva si estende per molti chilometri! Mi dici come possono controllarci quando siamo là dentro? Non può essere questo il problema....credo!” Disse Xia. “Forse gli umani credevano che nemmeno noi saremmo sopravvissuti!” Affermò Lei rimanendo acciambellata. “Pensano che siamo deboli?” Chiese irritato Kuen. “È un ipotesi!” Tentò di calmarlo la felina. “O forse hanno agito senza riflettere sulle conseguenze che una reclusione prolungata avrebbe portato!” Concluse Mei. “L’umana ha detto che ci avrebbe aperto i cancelli alla prima richiesta!” Disse Xu sempre più furioso. “Ha mentito! Non dovremmo essere poi così sorpresi! Gli umani dicono sempre il falso, sembra essere nella loro natura!” Disse Kuen il cui spirito non sembrava essere stato placato da una piccola bugia. “Non è vero! Lei ha promesso di farvi uscire solo quando avesse fatto un po’ più caldo!” Protestò Yong che non riusciva a starsene zitto mentre altri sparlavano della sua migliore amica. “Pavoni......amici degli umani!” Ringhiò Xia. “Non hanno capito che alla prima occasione la loro benamata padrona li tradirà smettendo di preoccuparsi del loro e del nostro benessere!” Aggiunse sottovoce Xu. Shen sbuffò sonoramente ed i felini si voltarono verso di lui. Il suo sguardo esigeva la calma e per questo nessuno osò dire altre malelingue sulla giovane umana. Con il passare del tempo il rispetto e la fiducia in Shen era cresciuta, da parte di tutti gli animali. Ma i felini, guidati da Mei, erano quelli che si stavano legando più profondamente al giovane pavone. Era il suo spirito, intraprendente e forte che riusciva a trascinare tutti. Shen si era dimostrato equilibrato. Non importava se il mondo intorno a lui crollava pezzo dopo pezzo, oppresso dalle catene della prigionia. Lui era rimasto fermo sulle proprie convinzioni, continuando a sostenere che presto avrebbero riconquistato la libertà. Era la roccia in mezzo alla tempesta. Agiva senza reagire. Manteneva il sangue freddo ed una calma surreale anche se i piani di fuga erano stati temporaneamente rallentati dato che erano stati relegati tra le mura del palazzo. Era risoluto dato che ogni giorno prendeva numerose decisioni assumendosi la responsabilità per le sorti di coloro che mandava in missione di spionaggio. Ed integro, visto che aveva mantenuto la parola data, continuando a lavorare sul piano di fuga. Anche protettivo. Essendo l’unico in grado di combattere, più volte aveva allontanato delle guardie troppo curiose da mammiferi che non avrebbero potuto fare niente contro i bastoni di legno, con cui erano armate. Inoltre Shen non era affatto stupido. Sapeva bene che Rose era fondamentale nel loro piano di fuga. Grazie a lei, anche i pavoni più anziani avrebbero collaborato fin in fondo e non si sarebbero sentiti strappati dal luogo che per anni avevano chiamato casa! Ma soprattutto, essendo un umana il suo aiuto sarebbe stato la chiave per il successo dato che conosceva a fondo il nemico essendo in parte una di loro! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Era forse la prima volta che era così furiosa. Fintanto che se la prendevano con lei andava tutto bene, ma veder maltrattare il suo migliore amico era stato il superamento del limite alla sua pazienza! Certo, anche le guardie si erano mostrate, in più di un occasione violente, ma se ci si mettevano di mezzo anche i bulli che la tediavano a scuola, allora doveva agire! Ormai a quest’ora le guardie avevano già finito di riportare gli animali al loro posto quindi non correvano più rischi di essere feriti da parte degli ospiti, ma doveva assolutamente discutere del problema con suo padre. Andava bene se chiedevano ciuffi di pelo o qualche piuma di quei rari esemplari, ma trattarli come spazzatura no! Forse, in un colpo solo, si sarebbe liberata di quei tre bulli che la perseguitavano da un annetto buono! Fortunatamente trovò il padre in soggiorno, intento a revisionare il guadagno della giornata. I turisti pagavano qualsiasi somma, anche solo per vedere da lontano il famoso e prestigioso tesoro del “Collezionista”! Fatto che Derek sfruttava a proprio vantaggio, appena possibile. Incredibile come i buoni propositi e l’entusiasmo prorompente possano essere distrutti in così poco tempo. Rose ci mise un po’ prima di decidersi a parlare “Padre....” Tentò di iniziare “Vedi di non tediarmi con dei capricci!” Rispose il padre senza degnarla di uno sguardo. “....alcuni ragazzi hanno preso a calci....un pavone!” Stava per chiamarlo per nome, ma si fermò appena in tempo. Suo padre odiava che passasse del tempo con gli animali, figuriamoci se avesse iniziato a trattarli come esseri alla pari! “Sciocchezze! Delle baruffe tra ragazzi non sono la mia priorità!” Si lamentò il genitore. Rose era tentata di arrendersi e rifugiarsi in camera, ma la profonda amicizia che la legava a Yong ed Hong non la fece muovere di un millimetro. Tentò quindi, di fare leva su un perno, molto sensibile, del padre. “Rischiavano di ucciderlo!” Disse con convinzione. Si, la perdita finanziaria, più che di una vita, era sufficiente ad avere la piena attenzione del genitore. “Scrivimi i nomi su questo foglio!” Disse Derek porgendo alla figlia un pezzo di carta “Provvederò affinché gli venga proibito di avvicinarsi alla mia collezione, nuovamente!” La ragazza esplodeva di gioia. Senza dire una sola parola fece come le era stato richiesto. Certo, li avrebbe incontrati a scuola, ma d’ora in avanti quei bulli sarebbero stati esiliati da casa sua! Ora rimaneva solo un ultima questione: lasciar uscire in giardino, per qualche ora, i suoi amici! Gliel’aveva promesso! Ed era più di due mesi che nessuno di loro metteva muso o becco fuori dal palazzo. Non voleva assolutamente che qualcuno pensasse che lei fosse una bugiarda! Quindi ci sarebbe riuscita! Era molto più legata alla maggior parte dei pavoni dato che, nella riserva, erano gli animali ai quali si era avvicinata senza timore fin dalla prima volta. Ma mirava a stringere forti e duraturi legami anche con tutti gli altri! L’inverno era ancora lungo e nonostante gli impegni scolastici trovava sempre un po’ di tempo da passare con i suoi amici. Doveva cercare qualcosa per far passare anche il loro di tempo, altrimenti avrebbe rischiato che morissero di noia, altro che freddo! Aveva riflettuto attentamente, forse lei, Yong ed Hong erano gli unici a trovare veramente spassosi gli scherzi nei confronti delle guardie. Quindi si sarebbe dovuta inventare altro per tutti i rimanenti! Forse.....avrebbe potuto far conoscere loro, meglio, il mondo degli umani. Le tradizioni, la musica e tutto ciò che le sarebbe venuto in mente. La tecnologia era meglio escluderla! Già animali con atteggiamenti umani erano strani! Figurarsi se si fossero messi a conversare tra di loro al telefono, o tramite skipe! Rose corse nella sua stanza e tirò fuori un enorme cartellone rosso sul quale avrebbe messo un elenco delle varie cose da fare, giorno per giorno. Gliene sarebbero serviti altri dato che l’inverno era ancora lungo. Forse aprirsi avrebbe giovato al loro rapporto! E magari avrebbe scoperto di più sul passato di alcuni di loro, notizie nuove rispetto a ciò che Fa le aveva detto.

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Capitolo 13
*** IL GRANDE MAESTRO ***


“Si può sapere quante cianfrusaglie hanno questi umani?” Chiese Genji mentre frugava in un gigantesco mobile. “Cianfrusaglie? Ma hai visto che hanno una stanza solo ed unicamente piena di vestiti!” Disse lo scoiattolo albino Cong mentre si dondolava sul lampadario. “Come fanno queste cose ad emettere luce se non c’è il fuoco?” Domandò il passero Lok “Non è fuoco? Eppure brucia lo stesso!” Si lamentò suo fratello Long volando a destra e sinistra, seguendo il ritmo del lampadario, pur di poter vedere meglio le lampadine. “Interessante!” Ammise Bo mentre stava appeso a testa in giù di fronte ad un enorme specchio. Il pipistrello si teneva ad una strana costruzione alla quale erano stati poggiati numerosi e bizzarri vestiti umani. Dishi lo raggiunse “Cosa?” Chiese curioso. “Tutti i mobili sono appesi al soffitto!” Scherzò Bo. “Cavolo! È vero!” Disse il furetto ridendo mettendosi anche lui a testa in giù. “Ma vi sembra il momento?” Chiese esasperato Jian, il merlo albino che si era appollaiato sulla testata del letto. “Ragazzi! Gli specchi esistono anche da noi! Un interesse tale lo mostrerei a questo contenitore, invece!” Disse il kiwi Ju mentre ispezionava con cautela, mista a curiosità, una tromba da stadio. Genji uscì da un cassettone del comò per infilarsi in quello inferiore, prima di lanciare tutto il suo contenuto sul pavimento della stanza, di fronte allo scoiattolo melanico Cheung a cui spettava il compito di cercare oggetti piccoli ed affilati come coltelli tascabili, forbici o qualsiasi altra cosa potesse essere utile a costruire frecce. Certo, questo sarebbe stato possibile solo con l’arrivo della primavera e la loro liberazione nella riserva, ma dato che il periodo di permanenza al castello stava per scadere, bisognava sbrigarsi e sfruttare al meglio il tempo rubando agli uomini cose utili per la fuga. Soprattutto perché a loro, forse per evitare problemi, non avevano dato alcun tipo di arma. Poi era arrivato Shen e non gli avevano tolto ne i suoi coltelli o la spada.....ma erano dettagli! Qiang, il colibrì albino, stava di vedetta alla porta, pronto a far andare tutti nei condotti dell’aria per sfuggire ad una qualsiasi guardia che faceva la ronda. Già, le abitazioni degli umani erano molto ampie e non contenti avevano creato una rete di grossi tubi di metallo per far arrivare aria fresca e pulita ovunque. Peccato che fossero talmente grossi e resistenti da farci passare animali di piccola taglia. Praticamente erano stati gli umani a costruire ed offrire qualcosa che permettesse a tutti di fare i propri comodi, come rubare, anzi prendere in prestito, alcuni oggetti strettamente necessari per la fuga! Il merlo albino Jian uscì dal bagno completamente zuppo seguito da una marea di acqua. Tra le ali stringeva un coltello di medie dimensioni che venne messo nella grossa sacca gentilmente ed inconsapevolmente offerta da Rose. “Hai fatto il bagno?” Chiese stupito Lok. “Come ci sei arrivato?” Domandò sarcastico Jian. “Fratello, gli umani usano la magia per trasportare l’acqua più vicino a loro!” Disse Long estremamente sorpreso. “Ma che dici! Sarà un altra loro maledetta invenzione! Cavolo! Uno non finisce mai di stupirsi della loro inventiva!” Disse Dishi mentre controllava il contenuto di alcuni grossi contenitori messi sul comodino accanto al letto, solo per trovare al loro interno niente, a parte, molta carta. “Però devo ammettere che è stato bello poter usare l’acqua come un arma contro di te!” Disse Long guardando il merlo con un ghigno. “Cosa dici?” Chiese curioso il fratello. “Mi è bastato muovere un pezzo di ferro che il povero Jian è stato investito da una marea di acqua e si è ritrovato dall’altra parte della vasca!” Spiegò Lang. “Mi vendicherò! Ricordatelo!” Disse il merlo in questione mentre si asciugava con un pezzo di stoffa trovato in bagno. “Sono proprio bravi a dipingere, non c’è che dire!” Disse Cong osservando alcune foto poste sul comò. Bo lo raggiunse “Ma come diavolo hanno fatto a.....” venne bruscamente interrotto da un suono acutissimo e dopo aver fatto ciascuno un salto di almeno due metri corsero a nascondersi terrorizzati. Dopo parecchi minuti di assoluto silenzio Genji si affacciò dal grosso cassettone nel quale si era rifugiata in preda al panico più totale “State tutti bene?” Chiese sottovoce. “Per niente! Ho perso dieci anni in dieci millisecondi, ti rendi conto?” Domandò Dishi facendo capolino da dentro un grosso vaso. “La vedetta deve essere difettosa!” Si lamentò Bo uscendo dalla pendola nel quale era entrato. “Non ho visto umani!” Affermò con sicurezza Qiang. Un battito d’ali precedette l’arrivo di Wu, il martin pescatore albino “Ragazzi! Tutto bene? Ho sentito uno strano ed alquanto spaventoso rumore!” Chiese ancora scosso. Lui era l’unico che in quella missione si era mosso da solo. Il suo compito consisteva nell’andare in avanscoperta per individuare le stanze alle quali poter accedere facilmente e con poche guardie, nelle quali ci fossero oggetti utili e sufficientemente piccoli da poter essere presi e nascosti con facilità. Non vedendo pericoli vicini era subito corso dai suoi amici una volta sentito quello strano rumore, allarmato e convinto che si trovassero in pericolo! “Ma se non sono stati gli umani......allora chi è stato?” Domandò Lok “E come?” Chiese Long. “Scusate....” tutti si girarono verso Ju che era semplicemente caduto in terra malamente dopo lo spavento “....credo di essere stato io a fare quel rumore!” Ammise, affranto di aver creato tanto scompiglio. “Non sapevo che voi kiwi fosse in grado di emettere suoni del genere!” Disse sconcertato e stupito Jian. “Non sono stato io, ma quella cosa!” Disse Ju indicando il contenitore che fino a poco fa stava esaminando con estrema curiosità ed ora guardava con molta paura. L’attenzione di tutti si spostò su quello strano oggetto che ora giaceva in terra accanto allo scioccato kiwi. “Come ha fatto?” Chiese Cheung una volta uscito da un grosso vaso, dopo essersi nascosto in una grossa helexine verde posta vicino all’ingresso della camera. “Ho premuto una specie di meccanismo posto alla sommità del contenitore!” Rispose Ju. “Non sento o vedo nessuno! Via libera!” Disse Qiang che non aveva perso tempo e si era rimesso di vedetta alla porta. “Penso che il colibrì abbia ragione! Per oggi direi che possiamo andare!” Disse Cong saltando su di un grosso armadio che si trovava sotto all’entrata del condotto dell’aria. “Secondo voi quando capiranno che siamo noi a fare tanto casino?” Chiese Dishi mentre entrava nel tubo “Sono parecchie settimane che frughiamo nelle loro cose! Non credo ci arriveranno mai!” Disse Genji ridendo prima di sparire all’interno del condotto. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Una Mei in piena corsa evitò per un soffio Fai, il quale camminava tranquillo sulla neve soffice, mentre aspettavano l’atteso arrivo di Rose. La quale fortunatamente non tardò! Finalmente gli umani avevano aperto i cancelli ed a parte la notte, potevano trascorrere l’intera giornata in una zona delimitata della riserva. Non era molto ma già qualcosa! Hong e Yong avevano ricevuto l’ordine, da parte di Xian, di fare più confusione del solito. La motivazione dietro a tale richiesta era sconosciuta, ma essendo l’unica volta nella quale avevano campo libero si erano scatenati, facendo prendere dei colpi alle guardie con i pochi petardi rimasti, oppure cospargendo gli umani con la vernice gentilmente offerta da Rose. Neppure Kang o Tai si erano lamentati ed il fatto, anche se strano, era stato estremamente eccitante! Nel frattempo, la ragazza era stata molto impegnata a spiegare le festività umane a chiunque fosse interessato, tanto da non prendere parte a nessuno degli scherzi dei gemelli, per giorni. In molti erano rimasti basiti nel venire a conoscenza delle numerose festività della sua gente ed anche di qualche strana tradizione. Quella che li aveva colpiti di più secondo Rose, dato l’esorbitante numero di domande, era stata la corsa dietro al formaggio! In un paesino di un luogo chiamato Bretagna gli umani festeggiavano tutti gli anni la tradizionale corsa del formaggio, pietanza molto amata dagli umani. Raccontato sembrava molto semplice, oltre che bizzarro: da un pendio molto ripido gli umani facevano rotolare giù un formaggio, di forma circolare, come quasi tutti i formaggi a quanto pare, e dietro di esso iniziavano a correre decine di ragazzi e ragazze a una velocità impossibile da controllare per il corpo umano, tanto che finivano sempre, praticamente per volare! Dopo un racconto del genere Hong e Yong si erano ripromessi di provarci con un altro tipo di cibo, dato che non possedevano questo misterioso formaggio. Al momento Rose stava spiegando il funzionamento di un aliante con l’aiuto di un grande disegno che raffigurava tale oggetto. Dopo aver soddisfatto le curiosità degli animali sul dirigibile si era finito per parlare di alianti perché lei si era lasciata sfuggire tale parola! Una volta conclusa la “lezione” Rose era andata a casa, mentre tutti si erano diretti alle proprie case per pranzare assieme. Mentre alcuni si erano fermati nella piazza principale per discutere. “Ora sappiamo come far funzionare quel coso!” Disse Lei muovendo la coda contenta. “Già! L’umana ci ha fornito un mezzo di fuga perfetto!” Disse altrettanto entusiasta Shu. “Secondo voi si è accorta che la stiamo sfruttando per ottenere informazioni in vista della fuga?” Chiese Lang Min. “Non credo! Ricordati che ci siamo sorbiti le sue storie sulle tradizioni umane!” Rispose Hua cercando di nascondere la propria curiosità su ciò che Rose aveva detto loro. Era una delle poche a nutrire una tale desiderio di conoscere meglio quel mondo nel quale improvvisamente si erano ritrovati catapultati, dato che tutti gli altri pensavano alla loro vita futura in libertà. “Cosa c’entra con il discorso?” Chiese confuso Xu. “Dato che abbiamo ascoltato molte storie sul mondo umano è normale chiederle anche delle cose del genere!” Spiegò Hua. “Parli del dirigibile e di quella cosa che permette agli umani di volare?” Domandò Shu. Il gufo annuì. “Ha ragione! Se ci interessiamo a più cose non capirà mai che la stiamo usando!” Disse Kuen. “Non la stiamo usando!” Protestò Lang Min. “No?” Chiese Lei con tono canzonatorio. “Sembra brutto da dire!” Si difese la pavonessa. “Tu.....hai sensi di colpa......... per colei che ci tiene in gabbia?” Chiese Xu sorpreso. “È un essere vivente! Sfruttare qualcuno in questo modo, progettando dei piani alle sue spalle e fingendosi interessati a tutte le cose che dice mi sembra meschino! Anche se è una dei nostri carcerieri!” Disse Lang Min sentendosi subito dopo leggera per essere riuscita ad esprimere il proprio pensiero. Tutti, nella riserva, sapevano che i nuovi arrivati, catturati da adulti invece che cresciuti in cattività come la maggior parte dei pavoni e qualche altro animale, non amavano gli umani oltre che stare rinchiusi. Shen si avvicinò al gruppo, attirato dalla conversazione. “Ciao Sheng!” Lo salutò Kun il gorilla albino. “Sono Shen!” Precisò lui. “Scusa, ma senza la tua veste di seta sembri lui! Sul serio!” Si difese Kun imbarazzato dal non averlo riconosciuto. Quei due si somigliavano davvero tanto, solo il colore rosso degli occhi e della lunga coda differiva leggermente, ma dovevano essere vicini per poterlo notare! “Qualcuno ha visto i fantasmi?” Chiese Ning sedendosi su di una grossa sedia davanti ad un lungo tavolo posto al centro del piazzale. “Non ancora!” Rispose Lei imitandolo. “Questa volta i voti sono a loro sfavore!” Disse Xu sedendosi direttamente sul tavolo. “Scherzi? Ho scommesso un intera razione su di loro!” Disse Hua improvvisamente spaventata a morte. Un boato fece voltare tutti e videro che il colpevole era Deshi, un orso albino con grossi problemi di goffaggine. Però riusciva sempre a cavarsela, anche stavolta, dato che i vassoi che portava erano ancora intatti dopo che aveva malamente sbattuto contro un albero. “Chi vuole il pranzo?” Chiese sorridendo. Tutti esultarono e Lei corse ad aiutarlo, mentre gli altri preparavano il tavolo mettendo piatti bicchieri e posate. “Certo che è strano!” Ammise Shen vedendo quella che gli umani chiamavano forchetta e con la quale mangiavano. Era......diverso, infilzare il cibo invece che afferrarlo delicatamente con le bacchette! “Ti capisco! Anch’io ho avuto un po’ di fatica nell’abituarmi!” Disse Mei appena giunta. Si stava per dirigere a casa di Ji, ma quella folla che preparava un ricco pranzo all’aperto le era sembrata una scelta migliore. Ogni giorno andava come andava! Solo in questo modo aveva iniziato a conoscere più persone. Ed a quanto pare era la prassi, visto che tutti facevano così! “Ho ancora delle cose da prendere....” Deshi venne interrotto dal pavone e dalla felina che dissero in coro “Ti aiuto io!” Solo per guardarsi sorpresi prima di fare come avevano detto. C’era un’altra cosa strana: servire i piatti in tavola! Shen si rese conto che era la prima volta che lo faceva da quando era arrivato! Un bel problema! Forse qualcuno si era accorto che non si comportava in modo normale! Si guardò intorno, tutti ridevano e scherzavano mentre organizzavano il tavolo. Erano le sue paranoie come sempre! Anche se, forse, sputare ordini ed aspettarsi che fossero gli altri a fare cose umili come rifare i letti o lavare i piatti, potevano essere dei campanelli d’allarme! Doveva impegnarsi più a fondo.......... anche se gli veniva il voltastomaco al pensiero di dover toccare i piatti dove altri avevano mangiato! Ma era meglio per tutti se nessuno avesse saputo del suo passato! Derek avrebbe potuto approfittarne e dei poveri innocenti ne avrebbero sofferto. Anche i suoi genitori. Anche se ultimamente si chiedeva se meritassero tanto interesse...... Fortunatamente Deshi lo riportò alla realtà mettendogli tra le ali un grosso vassoio pieno di riso e verdure. Shen decise di smetterla di tormentarsi e si avviò verso il tavolo dove si trovavano gli altri. Lui e Mei erano quasi arrivati quanto degli schiamazzi attirarono l’attenzione generale. “Sono tornati i fantasmi a quanto pare!” Disse Hua tutta contenta. Xu ringhiò sbattendo un pugno sul tavolo dato che per l’ennesima volta la scommessa era persa! “I fantasmi” era il nome in codice che avevano dato alle spie, visto che gli umani aveva spiegato così gli strani eventi avvenuti in quelle ultime settimane, come stanze completamente messe a soqquadro ed oggetti spariti......ignoranti, superstiziosi! “Salve gente!” Si annunciò Dishi spuntando dall’ebra mentre saltava come una lepre. “Missione portata a termine con successo!” Dissero come un solo uccello Lok e Jian mentre trasportavano in volo una grossa sacca tenendola con le zampe. Xu non perse tempo ed una volta afferrata corse a nasconderla nell’abitazione di Shen. Era stato quest’ultimo a decidere così. Gli era stato insegnato ad assumersi a pieno le responsabilità delle sue azioni ed affrontarne le conseguenze e non avrebbe messo in pericolo le vite di altri per una sua idea. Era stato lui il primo a mettere su un piano di fuga e per questo, le eventuali prove, cioè gli oggetti sottratti agli umani, sarebbero stati messi nel suo laboratorio segreto. Così in caso, la colpa sarebbe ricaduta interamente su di lui. “Preso molta roba?” Chiese curioso Kuen “Dieci coltelli, un martello, due forbici ed un ultima cosa che non ho capito se è un martello o uno strano attrezzo per cucinare!” Ammise sconcertato Cong. “O è una cosa o è l’altra!” Disse Lei. “Stava tra le posate!” Specificò Cheung. “Ora è strano!” Disse Shu “Singolare!” Le diede man forte Hua. “Forse un umano idiota l’ha messo nel posto sbagliato!” Disse Mei mentre poggiava sul tavolo un piatto pieno di verdure. “Quando lo vedrai capirai! È veramente bizzarro come martello!” Disse Long “Unico nel suo genere, possiamo dire!” Disse Lok prima di avvicinarsi al tavolo attirato da tante cibarie. “È successa una cosa strana però!” Iniziò a raccontare Genji per essere interrotta dal suono di una campana. Coloro che erano seduti si alzarono di scatto. La campana non suonava mai, fatta eccezione per un occasione: nuovi arrivati! Questo poteva avvenire ad ogni momento del giorno, anche in piena notte, e gli animali accorrevano curiosi ed eccitati per poter vedere con i loro occhi i nuovi membri della collezione del grande Derek. A Shen, Mei e Bo era stato raccontato di come altri fossero arrivati ad orari improbabili del mattino e che tutti si erano svegliati e di corsa fossero andati verso il cancello secondario dal quale arrivavano gli stranieri.......anche in camicia da notte a volte! Fu così anche quella volta. A nessuno importò più niente del pranzo non ancora consumato ed in poco tempo si ritrovarono a correre con tutti gli altri verso il luogo di ritrovo per occasioni come quella. Una volta arrivati, Shen vide che in molti erano già lì. L’impazienza mista a curiosità è micidiale a quanto pare! Quando il primo animale fu buttato dentro dei versi di sorpresa giunsero da tutti i presenti. Un cobra albino si rialzò da terra guardando con altrettanta incredulità coloro che aveva di fronte. Il suo arrivo fu seguito da due grossi pitoni, una mantide, un varano ed un ultimo strano animale che Shen non riusciva a riconoscere per quanto era bizzarro. Erano tutti albini i nuovi arrivati. A parte i rettili e l’insetto quel bizzarro istrice sembrava perfettamente calmo. Come se non ci fossero stranezze nell’essere catturato da degli umani e messo in uno strano luogo con animali come lui! Lo sguardo gentile e pacato che trasmetteva fece tornare alla mente al pavone il Maestro Rino. Da quegli occhi sembrava trasparire lo stesso buon cuore, anche se la barba e le rughe evidenti sul volto dello straniero facevano intendere che avesse molti anni, al contrario dei suoi compagni di viaggio. Kang si fece avanti rispetto agli altri e parlò in modo tale che ogni animale potesse sentirlo “Ben arrivati, qui potrete condurre una nuova vita! Tutti voi...” l’uccello si rivolse ai sei nuovi arrivati con un caldo sorriso “.....siete al sicuro! So che il viaggio è stato duro, ma vi assicuro che la vostra sofferenza termina qui! Siamo amici e desideriamo che vi sentiate a vostro agio.......”

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Capitolo 14
*** CREDERE ***


“Che razza di animale sei?” Chiese Yong avvicinandosi a quella specie di porcospino. Lo sconosciuto non sembrò affatto infastidito dalla domanda, almeno non quanto lo era Kang che lanciò un occhiata di rimprovero al giovane figlio. “Io sono un echidna, anche chiamato formichiere spinoso. Il mio nome è Jingjing giovane pavone” rispose lo straniero svelando la propria identità. “Piacere io sono Yong e lui è il mio fratello gemello Hong!” Disse Yong cercando di riguadagnare punti con il padre, presentandosi con educazione ed evitando ulteriori commenti. Poco lontano altri stavano facendo conoscenza con alcuni dei nuovi arrivati. “Si può sapere che posto è?” Chiese il varano che era il più spaesato del gruppo. “La puoi chiamare grande gabbia!” Affermò Xu a braccia conserte. “Vedi di piantarla!” Lo rimproverò Lei “È un grande bosco dove tutti noi abitiamo. Piacere io sono Jie!” Disse il giaguaro melanico femmina cercando di far sentire a proprio agio i nuovi arrivati, più di quanto avesse fatto Xu. “Io sono Zhen!” Disse il grosso rettile “Mentre lui è Kuan!” Continuò presentando a tutti la mantide albina che gli si era appollaiata sulla testa. “Piacere!” Disse l’insetto ancora visibilmente diffidente. I serpenti erano i più tesi. Sibilavano contro a tutti ed il cobra incuteva timore a chiunque. Per questo tra i rettili ed il gruppo di animali che gli si era avvicinato, c’era una distanza di almeno un metro. Cheung e Dishi si nascondevano dietro alle possenti gambe di Ning, dato che, essendo di dimensioni notevolmente ridotte, l’istinto li faceva stare in guardia di fronte ai minacciosi rettili. Genji, essendo più spavalda, nonostante la distanza di sicurezza, stava con le zampe sui fianchi ad osservare i nuovi arrivati. Fu lei a rompere il ghiaccio “Posso capire che siate spaventati! Anch’io lo ero quando sono arrivata qui undici anni fa, ma vi assicuro che nessuno dei presenti vuole farvi del male! Il mio nome è Genji. Voi chi siete?” Chiese cercando di essere gentile nonostante la tensione che percepiva provenire dai rettili. “Il mio nome è Gan e lui è mio fratello maggiore Mu!” Si fece avanti un pitone albino, completamente bianco. Il fratello era più tendente al giallo. “Potremmo dire che gli umani adottano, dato che rapiscono sempre i fratelli!” Disse sottovoce Jian a Lok mentre osservavano la scena dall’alto di un ramo. “Se non fosse che traggono solo benefici economici dalla nostra presenza!” Si lamentò Long. “.....trattandoci come oggetti da esposizione!” Aggiunse Hua che si trovava alle spalle dei due uccelli. Vennero interrotti dal cobra il quale finalmente parlò “Il mio nome è Zhu! Scusate, ma converrete con me che, dopo essere rimasto rinchiuso in una minuscola gabbia per giorni, soffrendo la fame e la sete, non riesco a fidarmi facilmente!” Spiegò il serpente mentre finalmente rilassava le squame post-occipitali nella parte posteriore della testa, che fino a quel momento erano state dispiegate in modo da “intimorire” i potenziali aggressori. Mentre la situazione migliorava man mano che passavano i minuti Shen non riusciva a togliersi dalla testa l’immagine del Maestro Rino ogni volta che posava lo sguardo su quel formichiere spinoso. Il grande rinoceronte era stato il suo Maestro per molti anni e solo grazie a lui, adesso, il pavone era in grado di difendersi in modo eccellente. “Dai ragazzi! Diamo un benvenuto come si deve ai nuovi arrivati!” Disse Ning dirigendosi verso il piazzale principale dove avevano lasciato a metà il pranzo. Anche tutti coloro che inizialmente si erano rinchiusi in casa accorsero, per poter condividere quel momento e conoscere meglio i nuovi animali. Durante il pranzo la situazione si rilassò completamente, a parte per un piccolo gruppi di felini, lupa e pavone inclusi. “Shen! Siamo preoccupati!” Iniziò il discorso Lei. “Per cosa? La fuga?” Chiese curioso il pavone. “No! Derek ha catturato dei nuovi animali!” Disse Dewei, il serval melanico. “Dimmi qualcosa che non so!” Rispose Shen spazientito. “Se ha catturato degli animali! Continuerà a farlo! Cosa ci dà la certezza che, una volta fuggiti, lui non inizi a catturare altri come noi?” Domandò teso Zhong, un leopardo melanico. Tutti gli altri felini annuirono. Shen sgranò gli occhi. Avevano ragione. Derek avrebbe potuto riprendersi dal colpo economico che la loro fuga avrebbe provocato! Poco ma sicuro, non si sarebbe fermato! Forse li avrebbe inseguiti, oppure poteva far soffrire altri! “Questo.....vuol dire.....che dobbiamo impedirglielo!” Disse con risolutezza. In molti lo guardarono confusi perciò decise di spiegarsi “Continuo a credere e sostenere che la morte non sia la risposta! Se uccidiamo degli umani rischiamo di venire braccati dai loro simili. Per questo useremo le sue armi contro di lui!” Spiegò il pavone. “Quelle che tiene nella stanza segreta?” Chiese Shu sorpresa ma eccitata di poter provare quegli oggetti all’apparenza innocui, ma realmente letali. “No!” Disse Shen facendo una smorfia al solo pensiero di sfruttare oggetti inventati dagli umani “Derek si arricchisce grazie alla popolarità che la sua collezione gli dà! Noi la sfrutteremo!” Continuò a spiegare Shen. “Come? Fingendo di venire maltrattati?” Chiese Tai-Yang, il leone melanico. “Se solo quello ci permettesse di uscire allora avremmo dovuto essere stati liberati molti anni fa!” Si lamentò Guo. “Non intendevo questo!” Disse Shen riguadagnando l’attenzione di tutti. Il pavone si girò in tempo per vedere Fa che si appollaiava su di un albero. “Salve, per chi non mi conoscesse io sono....” “Fa!” Il barbagianni venne interrotto da un coro che pronunciava il suo nome. L’animale da compagnia di Rose godeva di notevole fama, a quanto pare! “S-si!” Confermò sorpreso il gufo. Non conosceva bene tutti gli animali della riserva e credeva che fosse lo stesso per loro....ma si era sbagliato, a quanto pare! Dopo un primo momento di confusione si riprese “Con il passare degli anni ho sentito voci riguardo ad un gruppo di umani che non sono mai stati contenti di saperci dietro a delle sbarre! Anzi, hanno lottato a lungo affinché venissimo liberati, senza ottenere alcun tipo di risultato, però........... Se riusciamo a far accadere qualcosa di grave, tipo un incidente, potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso e la notizia si spargerebbe a macchia d’olio data la nostra popolarità! Come ha detto Shen: sfrutteremo la fama di Derek usandola contro di lui!” Concluse Fa. “Gli umani saranno troppo impegnati a combattere tra di loro e noi ne approfitteremmo per scappare! Una volta forzato il cancello principale ci addentreremo nel palazzo ed attraverso il loro complesso sistema di fognature troveremo una via d’uscita verso la libertà!” Disse Shen. “Così? A caso?” Chiese un poco convinto Xu. “Ho studiato minuziosamente ogni parte del piano in questi due mesi! Wen e Liang hanno passato più tempo lì che all’interno del palazzo!” Disse Shen ricorrendo a tutta la pazienza che possedeva per non atterrare la pantera che continuava a dubitare di lui. Odiava essere criticato! Forse perché nessuno, prima di allora, l’aveva fatto in modo così sfacciato, mettendolo in difficoltà pubblicamente! I nobili signori di Gong Men tenevano alla loro vita a sufficienza, da sussurrare tali malevoli parole lontano dal suo orecchio. Un serval albino di nome Manchu fu il primo ad esprimere la propria opinione “Ma tu che facevi prima di essere catturato?”. Anzi ad essere sospettoso. Shen iniziò a giocherellare nervosamente con i suoi coltelli da lancio tenendo sempre le ali nascoste nelle maniche “Ero un mercenario! Per questo sono esperto nell’ideare piani di fuga! Non sarei qui se non fossi riuscito a scappare più volte da alcune prigioni nelle quali ero finito!” Mentire fu più facile del previsto. “Quale incidente terribile capiterà?” Chiese curiosa Mei. “A questo devo ancora pensare! Deve essere sufficientemente grave da attirare l’attenzione, ma non troppo, per evitare di ferire qualcuno gravemente!” Rispose Shen. “Ci saranno dei feriti?” Domandò preoccupato Li. “Dipende da cosa accadrà!” Rispose Shen. “Facciamo che chi viene ferito si finge moribondo!” Disse Dewei. “Per essere preso dagli umani più facilmente?” Chiese nervoso Zhong. “No, per ispirare pietà!” Rispose Tai-Yang “A dir la verità avevo pensato: per far avvicinare gli umani sufficientemente da staccargli un braccio, ma ognuno è libero di fare quello che vuole!” Spiegò Dewei. “Nessuno deve ferire gli umani!” Urlò Fai. Ottenne subito l’attenzione generale. “Se qualcuno di loro viene ferito o peggio ucciso, risponderanno con altrettanta violenza! È così che fanno con gli animali classificati come pericolosi! Eliminano il problema!” Disse con talmente tanta enfasi Fa, da far capire a Shen che era già successo! Qualcuno di troppo aggressivo era stato ucciso! Non si riferiva all’episodio dello sciacallo, no. In quell’occasione l’animale aveva attaccato alcuni di loro, non gli umani! Forse era per questo che nessuno si era più interessato al combattimento! Per evitare di venire ucciso! Ma Shen non sarebbe rimasto con le mani in mano! Doveva fare qualcosa prima che gli umani avessero anche solo avuto la possibilità di sospettare qualcosa su ciò che da mesi tramavano! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx La neve non avrebbe resistito ancora a lungo, il freddo si, ma non abbastanza da permettere ai cristalli di ghiaccio di solidificarsi e cadere dal cielo. Era da molti mesi che Sam non vedeva Rose. I suoi genitori l’avevano mandato a studiare lontano e come prevedibile lei era stata troppo impegnata con la collezione del padre per poter vedere le numerose chiamate ricevute su skipe! Il ragazzo si fermò di fronte all’imponente portone del grande ed antico palazzo. Sembrava davvero di entrare nella casa di un Reale dato gli ornamenti sfarzosi che l’edificio ancora possedeva. Lo sguardo di Sam indugiò per un momento verso le possenti mura che partivano da una fiancata del palazzo allontanandosi da esso per molti chilometri per delimitare l’area nella quale potessero muoversi i rari animali. Un cigolio attirò la sua attenzione e vide che il maggiordomo gli aveva aperto la porta accogliendolo con un bel sorriso. Era stato suo padre a progettare la costruzione della riserva, oltre che a ristrutturare l’antico palazzo per poterlo rendere abitale. Sempre lui, aveva adibito l’ala est per il soggiorno dei vari animali. Per questo era sempre il benvenuto, oltre al fatto che lui e Rose fossero amici sin dalla più tenera età. Entrò eccitato all’idea di incontrare finalmente la sua cara amica e seguì scalpitante il maggiordomo attraverso le sale riservate agli ospiti, diretti verso quelle dei padroni del palazzo. Fortunatamente non c’era traccia del signor Derek. Sam nutriva rispetto nei suoi confronti, ma lo temeva anche. Non perché fosse un codardo, no per carità! Era il carattere cupo ed iracondo dell’uomo a spaventarlo! Una volta giunto di fronte alle stanze di Rose, una volta che il maggiordomo si fu ritirato, Sam si aggiustò il ciuffo.......solo per ricevere la porta in faccia! Le buone maniere non erano il forte della sua cara amica! “Scusa! Non immaginavo di rivederti così presto! Mi aiuti a cercare le tradizioni spagnole? C’è quella dei chicchi d’uva, ma devo assolutamente trovare più notizie altrimenti.......” appena la ragazza entrò in biblioteca le parole vennero amplificate dall’eco e Sam, che si trovava ancora in terra, non capì più niente. Cosa diavolo si era messa in testa? Per quegli animali avrebbe spostato una montagna se l’avesse potuta aiutare a renderli felici! “Ciao Sam, è un piacere rivederti dopo così tanto tempo! Cos’hai fatto negli Stati Uniti, anzi no a Los Angeles per tre mesi?” Disse il ragazzo cercando di imitare una voce femminile mentre entrava nella biblioteca. Rose fece capolino da sopra una grossa scala con in mano una pila di libri “Era sottinteso!” Cercò di scusarsi. “Esiste internet per cose come questa!” Protestò Sam mentre si era ritrovato, suo malgrado, a rimettere a posto il disordine che l’uragano aveva provocato. “Ricerca veloce ed immediata.........notizie a non finire.....” continuò il ragazzo cercando di persuadere l’amica ad uscire dalla stanza piena di libri...... “Mi diverto di più così!” Senza risultati positivi, come se avesse qualche speranza! Rose era un treno. Se si metteva in testa qualcosa, cascasse il mondo, l’avrebbe fatta! “Non ti viene voglia di andare via da quest’isola sperduta nel mar Mediterraneo?” Chiese Sam cambiando completamente discorso “Perché?” Chiese Rose che stava cercando di prestare attenzione anche mentre sfogliava un grosso libro mentre si teneva in precario equilibrio sulla scala. “Per vedere il mondo! Invece di stare....qui!” Insistesse il ragazzo. “La mia isola natale mi piace! Punto e basta!” Tentò di chiudere il discorso lei. “Questo pezzo di terra? Davvero? Scommetto che qualche giorno a New York può essere sufficiente a farti cambiare idea!” Disse Sam sedendosi su di una sedia. “Ha un nome!” Protestò la ragazza “Davvero?” Chiese con tono sarcastico l’amico. “Si, ha un nome spagnolo! Anche se i signori che governano quast’arcipelago di isole non sono spagnoli! A proposito sai di dove sono originari?” Chiese con improvviso interesse. “Ma perché riesci a cambiare il bersaglio della tua curiosità così facilmente?” Domandò esasperato Sam nel tentativo di non apparire fesso ed ignorante di fronte a tale domanda. “L’isola più vicina di cui conosco il nome è......Minorca! Bellissima! Ci sei mai stato?” Chiese Rose guardandolo come per dire “Io ci sono stata e tu no! Un po’ di mondo l’ho visto in fondo!”. Tra loro sarebbe bastato un semplice sguardo per raccontarsi a vicenda ciò che avevano fatto in quei mesi! Sam sorrise: era a casa! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Arrivò la sera. Tutti gli animali furono ordinatamente accompagnati nell’ala a loro riservata, delimitata da grosse sbarre. I nuovi arrivati si sparpagliarono dato che le stanze erano già abbastanza affollate. Jingjing si sedette su di un comodo cuscino ai piedi di un grosso letto occupato da quattro pavonesse dormienti. Durante l’inverno non venivano concessi tre pasti al giorno, ma solo due. Quando andava male addirittura uno! Per questo una volta rientrati molti si erano subito assopiti. Bisognava risparmiare energie. “Prima di iniziare un viaggio, studia bene il percorso!” Una voce distrasse Shen dalla pulizia delle sue belle piume del groppone. Si girò e vide che il formichiere spinoso lo stava osservando da dove era steso, cioè non molto distante. “Non capisco di che parli!” Disse fingendosi estraneo all’evidente ammissione. Lui lo sapeva! Si trovava li da meno di dieci ore e l’aveva già scoperto! “Ragazzo, vedo in te la nobiltà. Sei diverso dagli altri, tu hai avuto una vita agiata seppur lo stesso difficile!” Quest’ultima affermazione fece sussultare il pavone. “Non è vero!” Sussurrò Shen non riuscendo a nascondere il proprio tono spaventato. Jingjing si alzò lentamente ed uscì silenziosamente dalla stanza. Nonostante non avesse detto niente Shen comprese che voleva parlargli quindi lo seguì. Una volta in corridoio, sufficientemente lontano da orecchie troppo ricettive il pavone parlò “Mi conosci?” Chiese diffidente. “Il mio debole udito ha sentito la storia di un pulcino maledetto che avrebbe portato rovina alla città su cui era destinato a regnare” Rispose calmo il formichiere. Shen si sentì tremare di rabbia. Non era bastato finire in un paese straniero come prigioniero, le malevoli voci sul suo conto erano riuscite a raggiungerlo pure lì! Prese uno dei coltelli da lancio e si preparò ad usarlo. Il formichiere avrebbe imparato il rispetto che si deve ad un Principe oltre che tenere la bocca chiusa su tale dettaglio! “L’hanno detto talmente tante volte che alla fine anche tu ci hai creduto!” Con una frase Jingjing riuscì a spegnere l’incendio.... Shen abbassò la testa affranto “A causa mia........la città era in pericolo! Gli umani......” “Se un fiume esonda non è perché tu ci hai buttato dentro un sasso!” Disse il formichiere. “Allora perché mi hanno abbandonato?” Urlò il pavone sentendosi improvvisamente libero di poter tirare fuori il proprio dolore. “Lo credi davvero o è quello che gli umani ti hanno fatto credere?” Chiese Jingjing. “L’ho visto con i miei occhi! Non hanno mosso una piuma! Non mi hanno mai cercato! Io li odio!” Disse Shen sospirando, nel tentativo di ricacciare indietro le lacrime. “Niente fa più male che essere deluso dalla persona che pensavi non ti avrebbe mai fatto del male” disse il formichiere. “Ma non devi creare delle realtà in assenza di risposte! Saprai la verità una volta tornato a casa e sono certo che i tuoi ti amino ancora!” Concluse sorridendo Jingjing “Come fai ad esserne sicuro?” Chiese Shen stupito “Per come parli di loro! Non li ameresti così tanto se anche loro non ti avessero mostrato lo stesso amore!”. Quelle parole furono come una carezza sul suo cuore ferito ma si riscosse quasi subito convinto di cadere in una pura illusione, la quale non avrebbe fatto altro che portare nient’altro che sofferenza. “Non mi interessa, non più! Ormai non fanno parte della mia vita!” Disse con rabbia il pavone. “I figli iniziano amando i loro genitori, in seguito li giudicano. Raramente, se non mai, li perdonano” disse l’anziano animale. Il pavone sbuffò, non gli era mai piaciuto parlare con qualcuno che avesse continuamente ragione! “Parlo di libertà, ma io sono il primo a non avere la minima idea di cosa fare una volta uscito di qui!” Ammise Shen. Jingjing sorrise “Non complicare ciò che è semplice!” Disse poggiando una zampa sull’ala del pavone. “Non devi far altro che......vivere! Trasforma la rabbia in forza, la forza in passione, la passione in amore e ricomincia! Il segreto per andare avanti è iniziare!” Disse il formichiere. “Come?” Domandò confuso Shen. “Tu cerchi un modo per scappare, ma prima devi essere libero interiormente! Abbatti le sbarre dentro le quali è rinchiusa la tua anima!” Rispose Jingjing saltando su di una sedia che si trovava nel corridoio. “Io sono un Maestro di Kung Fu! È una disciplina che non ti dà nessuna possibilità di nascondere qualcosa a te stesso, ma è un’opportunità per accettarti e ti darà la forza mentale per affrontare i momenti difficili” disse il formichiere spinoso con un volume di voce talmente alto che Shen dovette girarsi per assicurarsi che nessuno stesse ascoltando. Fece una smorfia. Anni addietro gli era stata posta la stessa offerta dal Maestro Rino che lui aveva deciso di non accettare, per un semplice motivo “Io......non sono abbastanza forte! Non fa per me!” Disse cercando di convincere Jingjing “Perché ne sei così sicuro?” Chiese curioso il formichiere “Perché sono albino! Sono debole! Lo sono sempre stato fin dalla nascita! Io.....non ho artigli, non so volare.....non ho niente di speciale!” Rispose Shen sorpreso di aver ammesso così tante debolezze assieme. “Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito” disse Jingjing. “La pianti di parlare per gli enigmi!” Protestò il pavone. “Alla gente non manca la forza, ma la volontà” Affermò con la solita irritante calma il formichiere. Shen si sentì esplodere “E va bene! Da domani mi insegnerai il Kung Fu, così vedrai la verità con i tuoi occhi!” Urlò il pavone in preda all’ira. Non gliel’avrebbe data vinta. Forse avrebbe fatto una pessima figura, ma almeno il nuovo arrivato si sarebbe reso conto dei suoi limiti e forse avrebbe smesso di insistere con frasi sagge sulla forza interiore!

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Capitolo 15
*** CIÒ CHE È GIUSTO ***


Una volta che la neve si sciolse del tutto la vita riprese a scorrere normalmente. Questo non valeva per un certo pavone che tentava di meditare nel mezzo di una piccola radura, sotto lo sguardo attento del Maestro. Stava seduto in terra e nonostante gli occhi chiusi riusciva a percepire la presenza del formichiere di fronte a lui. Sentiva l’ansia crescere. Lo logorava dall’interno. Secondo lui stare fermi a non far niente equivaleva a perder tempo e questo era inaccettabile! Specialmente in vista dei suoi gloriosi piani di fuga! “Segui il ritmo della natura: il suo segreto è la pazienza” disse il Maestro anch’egli impegnato a rilassarsi nel tentativo di influenzare l’allievo. “Non credevo di poter assistere mai ad un miracolo!” Un’esclamazione fece aprire gli occhi a Shen che si girò solo per vedere Lang Min che lo fissava divertita. “Un pavone albino?” Chiese annoiato “No! Tu che se ne stai tranquillo a meditare! Da quando sei arrivato non ti sei mai fermato!” Spiegò lei sedendoglisi accanto. Shen si sentì improvvisamente a disagio. Le femmine della sua specie l’avevano sempre deriso ed evitato perciò non aveva la minima idea di come comportarsi! “Vuoi meditare anche tu?” Chiese il pavone divertito “No, desidero assistere a questo prodigio ancora per un po’!” E niente. Meditare era impossibile con lei accanto, poco ma sicuro! “Prima allena la mente, poi il corpo!” Disse il Maestro che non si era mosso di una virgola. “Ho sentito delle voci! Mi sa che molti dei felini si uniranno a te, sai Shen?” Con quella rivelazione Lang Min riuscì nuovamente a distogliere il pavone dai suoi buoni propositi di meditare. Nei giorni seguenti alla loro liberazione aveva detto a molti della sua decisione di allenarsi, ma, anche se sperava di accendere l’interesse di qualcuno, nessuno si era mostrato molto interessato....a quanto pare si era sbagliato! “Bene! L’esercizio di gruppo è un passo molto importante per riscoprire la propria forza!” Disse Jingjing aprendo finalmente gli occhi. “Devi imparare a lavorare in squadra! Sei abituato ad essere obbedito, ora imparerai ad ascoltare!” Continuò a dire il Maestro. “Guarda, girasoli!” Disse Lang Min piena di gioia salvando Shen da altre osservazioni dell’anziano formichiere. “Sono solo fiori!” Osservò il pavone guardandoli con disgusto. Quelle piante avevano ciò che lui aveva sempre desiderato: i colori! Per questo non gli erano mai piaciuti! “Mi ricordano casa! Un vicino li coltivava nel suo giardino sai? Era sempre molto gentile! Mi ha insegnato molte cose.....” disse la pavonessa. Shen vide il suo sguardo rabbuiarsi e non riuscì a non fare una domanda “Ti mancano i tuoi?” Chiese cauto. “Per niente! Ma il mio caro vicino Jong, moltissimo!” Rispose con uno sguardo triste Lang Min. “Come? Ma perché? Tu non sei anormale!” Fece notare Shen. “A volte non serve essere diversi nell’aspetto!” Ammise lei voltando la testa per non incontrare lo sguardo di lui. “Perché? La mia vita è stata un inferno solo a causa di questo!” Disse Shen cercando di smuovere le acque. Voleva scoprire cosa ci fosse sotto quelle strane affermazioni! La conosceva da molto tempo, ma prima di darle piena fiducia voleva sapere tutto. Lei lo guardò incerta. Il pavone sospirò “Lang Min puoi dirmelo! Giuro che non ne farò parola con nessuno!” Era assurdo. Mai nella sua vita Shen avrebbe pensato che sarebbe riuscito a parlare così ad una femmina della sua specie! Anche se, a pensarci bene, era la prima volta da quand’era arrivato che conversavano senza urlarsi contro o prendersi in giro....... Ma Lang Min era speciale e diversa allo stesso tempo! Era più forte di quanto pensasse e questo al pavone piaceva. Forse si somigliavano più di quanto credessero! “Mia madre se ne andata di casa quando sono nata. Non conosco il motivo dietro a questa sua scelta, ma mio padre ha sempre incolpato me per questo! Ma con il passare del tempo il nostro rapporto è migliorato. Ha iniziato a cercare un buon partito per me fin da quando ho raggiunto l’età adatta. Per la prima volta era così felice ed orgoglioso......ma ho sentito questi sentimenti affievolirsi dopo ogni pretendente che mandavo via! Ognuno di loro aveva sempre e solo il puro interesse della ricchezza che la mia dote consistente avrebbe portato! Non gli importava niente di me a quegli avidi! Ma.....mio padre mi ha accusato di essere la causa dei continui fallimenti! La situazione è degenerata a tal punto che ci siamo dovuti trasferire perché nessun maschio voleva avere a che fare con me! Ed a causa mia eravamo diventati gli zimbelli del villaggio!” Disse Lang Min ad un passo dal pianto “Per questo Shen.....io so cosa vuol dire essere considerato una disgrazia!” Concluse lei iniziando a piangere silenziosamente. “Cosa ci fai qui?” Chiese sempre più curioso il pavone. “Una sera sono scappata! Non ne potevo più! Credevo di riuscire a cavarmela da sola dato che sono un adulta....invece!......Li ho visti catturare Shu! Allora era la prima volta che la vedevo, ma quando mi hanno individuato hanno preso anche me! Non so perché!” Disse Lang Min mettendo la testa fra le ali. “Allora anch’io diventerò un suo servitore?” “Si, ma solo dopo aver contribuito ad ampliare la specie!” In quel momento le parole di Mei assunsero un vero significato! Anche se, pensandoci bene, per lei era meglio così! Catturandola, gli umani, le avevano dato realmente la possibilità di ricominciare una nuova vita! “Non piangere perché è finita, sorridi perché è successo” la voce di Jingjing fece alzare lo sguardo ad entrambi “Non è stato un caso la tua cattura! Qui hai trovato una famiglia, dico bene?” Domandò il Maestro. Lang Min sorrise “Si! È vero!” Rispose. “E loro non ti costringeranno a sposare nessuno! Quindi a quanto pare, per te, è meglio stare dietro a queste quattro mura che fuori!” Disse il pavone giusto per dire qualcosa. Era frustrante! Aveva sempre avuto le situazioni perfettamente sotto controllo ed adesso si sentiva perso visto che non aveva la minima idea di come agire e cosa dire in una situazione del genere! Poi accadde una cosa assurda, lei avvolse un ala attorno a Shen poggiando la propria testa contro la sua spalla. Lui rispose accogliendola nell’abbraccio, credendo che avesse bisogno di un conforto e non volendo essere tanto egoista da non darglielo. Fu una fortuna che il Maestro si fosse rimesso a meditare, così non si accorse di niente e Shen potè finalmente rilassarsi mentre, per la prima volta, confortava qualcuno che provava un dolore molto simile al suo! Passati molti minuti fu Lang Min a parlare per prima. Guardandolo divertita disse “Tu hai sensualità, hai stile, hai intelligenza..... “ Shen sorrise e gonfiò il petto con orgoglio. Era il primo complimento che gli rivolgeva! “....tu hai la bellezza, hai fascino, hai un cuore grande, e io... Io ho sbagliato persona! Scusami tanto!” E niente! L’incantesimo era rotto! Anche se, la risata genuina di Lang Min che seguì questa presa in giro, riuscì a far ridere anche lui. Per la prima volta qualcuno era riuscito a distrarre persino Jingjing dalla meditazione. Vedendo quei due giovani, dopo mesi di battaglie e provocazioni, ridere assieme, un solo pensiero gli venne in mente “L’amore è come il vento, non puoi vederlo ma puoi sentirlo!”. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Nelle settimane che seguirono gli allievi del Maestro aumentarono a vista d’occhio. Fortunatamente non passò molto tempo che iniziarono ad essere appresi i rudimenti della lotta corpo a corpo. Tutti i pavoni giovani si unirono agli allenamenti e Shen fu felice di insegnare le sue mosse di difesa e distrazione ai suoi amici e fratelli. Vennero fatti dei turni per controllare che gli umani non si accorgessero di nulla e con grande sorpresa di tutti il piano funzionò alla grande. L’ignoranza degli umani avrebbe dato loro un vantaggio! Incredibilmente, alla fine, anche i pavoni più anziani decisero di imparare a difendersi prendendo parte agli allenamenti di gruppo. Shen imparò ad atterrare l’avversario senza procurargli alcun tipo di ferita, solo contusioni. Riuscì a sconfiggere, oltre ai felini, anche il potente Ning che tra i bovini era il più forte, ottenendo molta fama dato che era diventato uno dei guerrieri più forti assieme a Mei, Xu, Hua e Ning. “Il valore atletico del Kung Fu si ritrova nell'educazione e nell'affinamento dei movimenti che devono risultare comunque fluidi, morbidi ed eleganti nella loro veloce e spesso complessa successione di movimenti nei quali la centralità e l'equilibrio del corpo sono fondamentali!” Disse Jingjing mentre mostrava un calcio frustato frontale a Kang, Wei e Zhuang. Nel frattempo, vicino alla piazza principale Sheng, Xian, Xing, Jiang, Jun, Chong, Shuang assieme a Xiao, la nuova ragazza di Xian e Ting la fidanzata di Chong osservavano Shen mentre mostrava loro come lanciare dei bastoni contro uno spaventapasseri che fungeva da nemico. Non bisognava ferire gli umani, ma mandarli nel mondo dei sogni con un colpo ben assestato in testa avrebbe ridotto il loro numero piuttosto velocemente. Dopo un po’ di pratica Xian decise di dare voce ai pensieri di tutti “Shen, è vero che tu sei bravo a costruire cose?” Chiese “Dipende cosa vuoi!” Rispose l’interpellato. “Fratello, tu possiedi una bellissima spada....” “Si chiama Guan dao!” Lo interruppe e corresse Shen “.....saresti in grado di costruire delle armi anche per noi?” Domandò Chong ignorando il suo commento. “Che tipo di armi?” Chiese improvvisamente curioso Shen. “Be’ ognuno di noi ha un idea diversa sulla propria arma!” Spiegò Jiang “Si, vorremmo qualcosa di unico e personale! Che ci distingua!” Disse Shuang che fino a quel momento era rimasta silente. “Una volta liberi potrebbero attaccarci i banditi! Quindi avere qualcosa con cui difendersi sarebbe molto utile!” Disse Xian. “Nasco e vivo in una casa rotonda, prendo tante forme ma non mi puoi toccare e se non mi racconti nessun altro mi può conoscere, chi sono?” Chiese Sheng che non era riuscito a trattenersi dal proporre un enigma. “Il pensiero!” Rispose automaticamente Xian “Nel tuo caso, quello negativo! Perché, tra tutti gli abitanti della Cina, i banditi dovrebbero attaccare proprio noi?” Domandò seccato Sheng. “Si chiama cautela! Cioè la prudenza negli atti e nel comportamento anche chiamata circospezione!” Rispose stizzito Xian “So cos’è!” Urlò Sheng “No, invece!” Contrattaccò l’altro. “Va bene!” Urlò Shen attirando l’attenzione dei due litiganti. “Venite nel mio laboratorio così che possa fare uno schizzo di quello che avete in mente! Però ci penserete voi due ad un modo per convincere Rose a fornirci tutto il materiale necessario per questo lavoro!” Disse Shen indicando i due pavoni che rimasero a fissarsi incerti su come procedere e per niente contenti di dover lavorare assieme! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx “Li squarterei quei bipedi!” Disse Xu lasciando delle profonde tracce nel legno con i suoi artigli per far capire meglio il concetto. “Ricorda che questi tuoi bei pensieri rimarranno tali dato che non ci è permesso ferire alcun umano!” Specificò Lei mentre si allenava in un corpo a corpo con Mei. La tigre lanciò un calcio che rimbalza (elastico) volante contro il leopardo, colpendola in pieno. Ma Mei possedeva, oltre alla forza, anche molta resistenza e si alzò quasi subito dopo aver preso quella terribile batosta. Rispose subito con un doppio calcio volante che fu facilmente evitato da Lei. Mei si buttò a sedere poggiando entrambe le zampe anteriori in terra per concludere la mossa con una parata di gamba e spazzata bassa facendo cadere in terra di schiena la tigre che si era ritrovata spiazzata dalla mossa fatta dal leopardo mentre si trovava ancora in terra. “Maledetta!” Commento Lei mentre afferrava la zampa di Mei che la aiutò a rialzarsi. “Una volta evitato il mio attacco ti sei concentrata sulla tua prossima mossa, di conseguenza hai abbassato la guardia e mi hai dato lo spazio necessario per permettermi di esibire le mie abilità a terra!” Spiegò Mei agitando la coda con entusiasmo per la vittoria appena ottenuta. “Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso” disse il Maestro avvicinandosi alle due feline. “Maestro!” Dissero in coro Mei e Lei facendo il saluto Kung Fu. Il saluto è un segno di rispetto per tutti i praticanti del Kung Fu. Segno di una reciproca lealtà per Maestri o atleti, è in sostanza un segno di appartenenza che lega tutti i praticanti di kung fu. Era una forma rituale poiché dava inizio e poneva ter­mine ad ogni combattimento o alla lezione stessa. Costituiva anche un momento di transizione, sia di preparazione al combattimento, sia di ritorno alla calma dopo l'assalto, quindi  anche un segno di autocontrollo. Ma essenzialmente rappresentava l'unione dello Yin, cioè la mano chiusa e dello Yang che sarebbe la mano aperta che si bilanciano rispettivamente con il palmo (Yang) a sinistra e il pugno (Yin) a destra esattamente come tutte le cose: la pace e la guerra, la forza e la debolezza, la terra ed il cielo, il sole e la luna. Il Maestro si mise di fronte a Xu che diventò subito nervoso. La pantera non riusciva ad avere la stessa calma di Jingjing ed ogni volta che si avvicinavano si sentiva come soffocare da quel sentimento dell’altro, che ancora non gli apparteneva. “Trattenere la rabbia è come trattenere un carbone ardente. Con l’intento di gettarlo a qualcun altro rimani tu quello che si scotta” disse il Maestro senza interrompere il contatto visivo. “Dite di odiare gli umani, ma non è così. Voi odiate essere visti come deboli e loro hanno scoperto questa vostra fragilità , mettendola in mostra quando vi hanno rinchiuso in una gabbia!” Disse il formichiere spinoso con tutta la calma del mondo. Come se stesse parlando di quanto zucchero mettere nel tè. “Può anche essere vero......” iniziò a rispondere Xu “.....ma loro ci hanno trattato come oggetti! Per soddisfare la loro curiosità ed il loro divertimento! È normale il nostro desiderio di provare rancore!” Protestò esprimendo il pensiero di molti dei felini. Forse tutti. “Non sarai punito a causa della tua rabbia. Sarà la tua rabbia stessa a punirti” rispose con estrema saggezza il Maestro, per niente toccato dalla furia prorompente che proveniva da Xu. Kuen andò in soccorso del suo caro amico “Maestro, noi non faremo del male agli umani una volta scappati! Questo non basta? Dobbiamo pure perdere quel poco di dignità che c’è rimasta e.......perdonarli?” Disse pieno d’astio “Se li perdoniamo è come se accettassimo tutto quello che ci hanno fatto in questi anni! Le catene, le torture, la fame che abbiamo sofferto a causa loro!” Continuò a dire Kuen sperando di far capire all’anziano formichiere il suo punto di vista. “E' semplice credere che ciascuno di noi è un'onda e dimenticare che siamo anche l'oceano” disse il Maestro con uno sguardo deluso in viso “Loro sono esseri viventi proprio come noi! Se fossero stati altri animali ad imprigionarvi avreste provato lo stesso identico odio! Non è perché sono essere umani che voi li odiate. Voi andate contro una mentalità! Vi opponete allo schiavismo!” Spiegò il Maestro. “Miei allievi ricordate: il debole non è mai capace di perdonare perché il perdono è una caratteristica del forte!” Concluse il formichiere prima di allontanarsi, forse per meditare. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Era tardo pomeriggio, ciò nonostante Rose decise di andare a trovare i gemelli. Ultimamente li aveva ignorati prediligendo le lezioni di storia ai soliti scherzi e si sentiva in colpa per aver ignorato i suoi cari amici. Una volta conclusa la scuola si era ritrovata immersa nei compiti dato che mancava solo un mese alle vacanze di Pasqua. Ma era riuscita lo stesso ad organizzarsi in modo tale da stare almeno un oretta nella riserva, sfuggendo all’occhio attento del padre. Una volta raggiunto il cancello lo aprì e corse a perdifiato per la grande distesa erbosa che le si parò davanti. Appena raggiunti gli alberi controllò il cronometro e vide che ci aveva messo quindici secondi come sempre. Questo voleva dire he se fosse stata una gara contro Hong e Yong avrebbe sicuramente perso. Quei due erano molto più veloci di quanto apparissero. Nonostante le loro lunghe e pesanti code si muovevano con estrema agilità e velocità. Rimase stupita quando non li trovò sul solito albero dove passavano molto tempo a studiare i vari piani per i loro scherzi. Iniziò a girovagare seguendo i suoni che sentiva, ma erano troppo lontani per capire bene da dove provenissero. Improvvisamente vide Hua che se ne stava appollaiata su di un alto ramo, grazie al bianco delle sue piume fu piuttosto facile individuarla. Lei appena si accorse della sua presenza alzo il collo al massimo facendo drizzare le piume su di esso ed apparendo piuttosto buffa, prima di lanciare un verso che fece fare un salto di almeno due metri alla povera Rose. Poco dopo sentì un rumore di passi avvicinarsi sempre più e vide tutti, ma proprio tutti, dato il numero esorbitante, sbucare dalla fitta vegetazione e dirigersi alle proprie case. Hong e Yong le si avvicinarono con stampato in faccia l’espressione del “Stavamo facendo qualcosa che non avremmo dovuto fare!”. “Qualunque cosa stavate facendo, voglio prendervi parte anch’io!” Disse con convinzione la ragazza incrociando le braccia sul petto. “Cioè vorresti apprendere il Kung Fu?” Chiese sbalordito Hong solo per ricevere uno sgambetto da parte del fratello che lo fece finire a gambe per aria. Rose reagì a tale notizia lasciando cadere le braccia lungo i fianchi e rimanendo a bocca aperta. Stavano.......cosa stavano facendo? Aveva capito bene? Ma dopo la sorpresa iniziale rispose con assoluta certezza “Si!”. La vita, di fatto, è una lotta e forse se avesse imparato qualcosa avrebbe anche potuto iniziare a viverla per davvero!

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Capitolo 16
*** PROBLEMI ***


“Avevamo deciso di non dirlo a nessuno!” Disse furibondo Kang “Ora, proprio lei, lo sa!” Disse preoccupato Zhuang “Potrebbe rovinarci!” Ammise con concitazione Tai. Di fronte a loro, in mezzo alla piazza, con gli occhi di tutti puntati su di loro, Hong e Yong cercavano di farsi coraggio a vicenda. Nella loro vita ne avevano combinate di tutti i colori, ma questa era la cosa peggiore che avessero mai fatto! “Non l’abbiamo fatto apposta!” Tentò invano di difendersi Hong. “Silenzio!” Tuonò contro di lui Kang. “Caro nipote, sono certo che non era intenzionale. Ma adesso quella ragazza potrebbe dirlo a suo padre e se Derek iniziasse a nutrire dei sospetti saremmo tutti in pericolo!” Disse stranamente sereno Wei. I due gemelli abbassarono la testa affranti e Kang non riuscì a non sospirare irritato. Per molti anni aveva cercato di calmare i loro vivaci spiriti, ma non credeva che ci sarebbe riuscito in un modo tanto brusco! “Il passato non si può cambiare!” Disse saggiamente Chao, il più giovane dei fratelli di Tai “Ora dobbiamo solo trovare un modo per arginare i danni che questa rivelazione porterà!” Spiegò mentre era ancora indeciso su come fare. “Voi due siete in punizione per una settimana! Svelate qualche altro dettaglio del piano e giuro che vi terrò segregati in casa per un mese!” Disse severo Kang. Hong e Yong annuirono spaventati prima di dirigersi, subito dopo, tra le calorose braccia della madre Lu-Chu che avrebbe dato loro l’affetto ed il conforto di cui avevano improvvisamente bisogno. Avevano deluso il padre e Shen per un attimo si rivide in quei due giovani. Quando non riusciva a concludere un accordo con qualche ricco signore poteva giurare di aver avuto la stessa espressione ed aver provato le identiche emozioni che probabilmente ora agitavano l’animo dei due gemelli. Si riprese in fretta continuando a ripetersi di smetterla di guardarsi indietro e volgere lo sguardo verso il futuro. Alla fine parlò “State facendo del vento un uragano!” Disse con assoluta certezza, anche se era preoccupato almeno quanto loro, se non di più. Ma un buon leader non si mostra mai insicuro! Attirando l’attenzione generale con quella semplice frase decise di continuare “Quella ragazza non è come il padre. Io ancora non mi fido completamente di lei, ma sono certo che sia fondamentale per il nostro piano di fuga! Cacciarla ed isolarla non gioverà a nessuno. Anzi, se riuscissimo a convincerla ad aiutarci la sua collaborazione sarà preziosa e la soddisfazione sarebbe grande: la figlia che si ribella al grande collezionista! Derek diventerebbe lo zimbello della sua gente!” Disse Shen con un ghigno in viso dato che si pregustava già il momento. Era saggio fare leva sul sentimento di vendetta che abitava il cuore di molti. In questo modo convincerli non sarebbe stato difficile. Ma dall’altra parte credeva veramente che lei fosse diversa, altrimenti l’avrebbe lasciato morire nel rogo della fiera l’anno prima. Forse, un rapporto di fiducia reciproca, sarebbe potuto nascere, con il tempo... xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Nel frattempo Mei e Lei erano occupate a mostrare ciò che avevano appreso alla ragazza con l’intento di distrarla dalla riunione nella quale gli altri erano impegnati. “Perché vuoi imparare a combattere?” Chiese Xu che se ne stava con la schiena appoggiata ad un albero, con le braccia conserte a fissare la giovane umana. “Nella vita più sai e di meno cose hai bisogno!” Disse Rose “Ma dato che sembrate molto presi da questo Kung Fu vorrei tentare di trovare un terreno d’incontro allenandomi assieme a voi!” Spiegò alla fine. “Per quale motivo tieni tanto a creare un legame d’amicizia con noi?” Chiese Jie che non riusciva a capacitarsi del fatto che quell’umana non si arrendesse nemmeno di fronte all’ostilità mostratale da molti, a parte i pavoni! “Veramente non lo so! Forse è perché sono molto sola. Sapete, essendo la figlia di Derek mi trattano come se fossi la principessa sul pisello! Per questo i miei coetanei mi deridono ed evitano........speravo che con voi potesse essere diverso!” Confessò Rose pensando che la sincerità potesse darle qualche speranza in più. “Chi è la “principessa sul pisello?” Chiese Kuen confuso. La ragazza tentò, ci provò con tutte le sue forze a rimanere seria, ma fu tutto inutile! Scoppiò a ridere e solo quando vide le facce offese dei felini decise di spiegare il grosso malinteso “Non sto ridendo di voi!” Disse asciugandosi le lacrime “È solo un modo di dire per spiegare il fatto di essere trattata diversamente dagli altri ragazzi. Ho dei privilegi che non ho mai voluto e loro sono gelosi!” Finì di spiegare Rose. Dewei li raggiunse urlando “Farete tardi agli allenamenti se non vi date una mossa!”. Rose osservò il serval con curiosità. Non era mai stata a meno di dieci metri di distanza dalla maggior parte degli animali che non fossero pavoni, anche se la rispettavano, o forse temevano.....stava, di fatto, iniziando ad entrare in confidenza con loro quindi si ripetè interiormente “Niente figuracce Rose! Controllati!”. “Posso allenarmi con voi?” Chiese torcendosi le dita eccitata. “Si, il Maestro ti sta aspettando!” Rispose Dewei facendole segno di seguirlo. Una volta che il serval e l’umana si furono allontanati Xu decise di esprimere a pieno il suo pensiero “Sono pazzi a permetterle di imparare a combattere!”. Lei, che concordava in pieno con quello che aveva appena detto la pantera, si sentì in dovere di aggiungere “Finirà male, molto male!”. Un leopardo che aveva assistito a quello scambio di battute in silenzio fece faceplam e decise di non voler ascoltare più discorsi così deprimenti. “Dopo questa manifestazione di fiducia e visione positiva della vita......vogliamo andare anche noi!?” Non fu una domanda, più un affermazione dato che Mei, una volta finito di parlare, iniziò subito a correre verso la radura dove si tenevano gli allenamenti. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Passata una settimana la situazione sembrava essersi calmata. A parte per una certa ragazza. “E questo è il calcio più forte che riesco a dare!” Disse Rose poggiando il peso sulla gamba destra mentre l’altra era tesa verso l’alto per calciare frontalmente in massima estensione. Sarebbe potuto essere ritenuto abbastanza forte, se non fosse per il fatto che dopo appena tre secondi perse l’equilibrio, ritrovandosi a pancia in su a terra. “Domanda!” Disse Sam alzando una mano come a voler chiedere il permesso ma senza aspettarlo “Per quale motivo non ti iscrivi ad un attività del doposcuola invece di essere allenata da un anziano e puzzolente echidna?” Chiese giustamente confuso. “Prima di tutto.....non insultare il mio Maestro!” Disse Rose con aria minacciosa dopo che si fu rialzata velocemente. “Non è il tuo Maestro!” “Secondo...” continuò la ragazza ignorando il commento “....non ho alcuna voglia di restare in quell’inferno delle ore in più rispetto a quelle scolastiche obbligatorie!” Chiuse il discorso. “Allora devi iniziare a fare delle assenze se vuoi attenerti al piano perché le ore obbligatorie sono meno rispetto a quelle che uno fa durante un anno scolastico!” A quanto pare lo stesso non valeva per Sam che continuò a tediarla con i suoi ragionamenti dannatamente giusti. “E poi.....devi ammettere che se non fosse per me, avresti già iniziato a prendere lezioni private!” Disse il ragazzo sedendosi su di una sedia e poggiando i piedi sul tavolo del soggiorno. “Ma cosa dici? Io sto benissimo anche senza di te! Frequentare un istituto pubblico è stata una mia scelta, totalmente indipendente da te!” Affermò orgogliosa Rose “Se, se, come no!” Disse Sam trattenendo a stento le risate. La sua cara amica era una pessima bugiarda! “Cosa ne dici se domani andiamo al cinema?” Chiese con entusiasmo il ragazzo. “Che? Si, l’idea mi piace! Cosa andiamo a vedere?” Domandò curiosa Rose. “Avengers Endgame! È uscito un nuovo film!” Rispose Sam aspettandosi una reazione positiva da parte dell’amica “Assolutamente no!” Speranza vana! “Perché? Ti piace da morire! Ho aspettato un mese intero solo per poterlo vedere assieme a te!” Si lamentò Sam pienamente deluso dalla sua reazione. “Io non ho ancora visto Infinity War! Come puoi pretendere che vada a vedere....cosa c’è?” Domandò confusa e divertita nel vedere la faccia basita dell’amico. “Tu....ancora non l’hai visto?!” Urlò a pieni polmoni Sam “È uscito una marea di tempo fa!.....come può essere!......stai perdendo colpi, lo sai?” Chiese ancora incredulo il ragazzo. “Proprio per niente! Sto soltanto creando le basi per una solida amicizia!” Rispose a tono Rose “Ancora quegli stramaledetti animali! Ma quand’è che inizierai a stare di più da questa parte della muraglia!” Urlò esasperato Sam. “Se li conoscessi non diresti queste cose!” Protestò la ragazza. “Conoscerli? No grazie! Ti sei documentata?” Chiese visibilmente scosso il ragazzo mentre prendeva il cellulare in mano. Una volta sbloccato iniziò ad elencare tutti gli eventuali pericoli di fronte ai quali l’amica si sarebbe trovata ogni volta che fosse entrata nella riserva “Gli artigli di un orso sono non retrattili e vengono usati per .......scavare, arrampicarsi, squarciare e afferrare le prede! Anche se al posto di artigli, sarebbe forse il caso di parlare di vere e proprie "lame": sono enormi e possono raggiungere una lunghezza anche di 14-15 centimetri!” Disse visibilmente spaventato Sam. Rose tentò di controbattere, ma lui andò avanti “Il lupo è un animale molto territoriale e quando attaccano mirano alla carotide......la tigre.........vuoi che ti illustri pure le armi letali di questo felino?” Chiese con concitazione Sam. Rose, che non ne poteva più delle paranoie dell’amico, gli strappo il cellulare di mano e controllò cosa stesse leggendo. C’erano molte pagine di google aperte, ognuna con notizie su un particolare animale. “Prima di oggi non mi hai mai fatto un discorso del genere! Perché adesso si?” Chiese turbata. Non era stupida, conosceva i pericoli, ma non ci aveva mai prestato molta attenzione. Solo che ora, con questa sintesi illuminante, aveva iniziato a sentire la paura scorrerle nelle vene. “Perché? Siamo stati nella valle della morte! Doveva essere una bella escursione, ero emozionato all’idea di vedere gli animali liberi, in natura, pensa un po’!” Iniziò a raccontare Sam “Cos’è andato storto?” Chiese interessata Rose. “Una femmina di coyote ha attaccato un coppia di turisti! È finita con cinque punti di sutura alla gamba dell’uomo che ha tentato di proteggere la moglie!” Continuò a raccontare Sam. “Motivo?” Proseguì ad interrogarlo l’amica. “Si erano avvicinati troppo ad una tana e.....” “Vedi! Gli animali non attaccano se non vengono provocati! Poi loro sono diversi! Sono antropomorfi! Quindi non credo che mi faranno mai del male!” Lo interruppe Rose. “Non capisci il punto!” Urlò lui “Spiegamelo, allora! Illuminami!” Disse lei indispettita. “Se un coyote ha fatto così male ad una persona.....cosa potrebbe farti un animale della riserva?” Rose tentò di rispondere ma Sam alzò una mano guardandola male e facendole capire che non aveva finito “Se, per caso, dovesse succedere? Non c’è solo una tigre o un solo lupo! Sono tantissimi!” Continuò a spiegare l’amico. “Ci sono le guardie!” Cercò di tranquillizzarlo lei, oltre che calmare se stessa! “Anche noi avevamo “una guardia”! Ma non è servita a molto! Ha cacciato il coyote, ma il danno era già stato fatto!” Disse allarmato Sam. Rose sospirò. Suo padre non sarebbe stato contento della sua scelta, ma d’altronde, quando mai era rimasto soddisfatto di lei? Mai! Era nata femmina, aveva stretto un legame con la sua “collezione”, non mirava a prendere il suo posto una volta che fosse trapassato.......l’elenco era ancora lungo e la ragazza pensò che aggiungere un altra cosa non l’avrebbe modificato più di tanto! “Va bene! Seguimi così finalmente ti ricrederai!” Disse mettendosi le scarpe. “Dove andiamo?” Chiese confuso Sam. “Nella riserva!” Puntualizzò Rose. “Cosa? No! Io ti aspetto qui!” Disse il ragazzo che era improvvisamente sbiancato. “Va bene! Salutami mio padre allora!” Disse la ragazza avviandosi verso il suo obbiettivo. Il ragazzo diventò ancora più bianco quando sentì in lontananza, la voce del padre dell’amica avvicinarsi sempre più alla stanza nella quale si trovavano. Sam la insultò mentalmente in tutte le lingue che conosceva, cioè inglese, francese e spagnolo, prima di seguirla. Niente era peggio di ritrovarsi da solo in una stanza con Derek. Avrebbe preferito tutto, anche andare nella riserva, pur di evitarsi un tale supplizio! Specialmente perché, essendo il migliore amico di sua figlia, ogni volta che poteva, il padre, interrogava il povero ragazzo sulla vita di Rose nel tentativo di trovare qualcosa per rimproverarla, dato che si aspettava niente di meno che la perfezione da parte della sua erede! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Nel primo pomeriggio solitamente gli animali si riposavano, quindi, una volta entrati nella riserva, Rose puntò diritto verso la casa dei gemelli. Avrebbe chiesto a loro di portarli dai felini classificati da Sam come “pericolosi”. Il ragazzo in questione camminava spavaldo ma l’amica vedeva bene la paura, se non terrore, nei suoi occhi. Chi l’avrebbe mai detto che potesse esserne uscito così traumatizzato dall’escursione in un parco naturale dell’America? Fortunatamente, alla vista della prima abitazione, Sam si tranquillizzò notevolmente. Una volta bussato ad aprire venne Lu-Chu. Un altra botta di fortuna dato che Rose sperava che, con i suoi modi gentili, potesse calmare ulteriormente l’amico. “Ciao cara. Come stai?” Chiese la pavonessa con un gran sorriso in volto. “Bene signora! Hong e Yong sono in casa? Ho il pomeriggio libero e mi piacerebbe passarlo con loro se per lei va bene!” Disse garbatamente Rose. Con gli animali seguiva alla perfezione le lezioni di galateo, impartitegli da suo padre anni addietro, molto più di quando si trovava con i suoi simili! “Certo! Ma hai portato un amico!” Disse Lu-Chu felice e per niente spaventata dalla presenza di uno sconosciuto “P-piacere! Sono Sam!” Rispose il ragazzo che era rigido come il manico di una scopa. “Il piacere è mio! Aspettate in soggiorno mentre vado a chiamare i miei figli!” Disse la pavonessa facendo cenno ai due di entrare ed accomodarsi. Rose si sedette su di un grosso divano con un improvvisa mancanza di grazia mentre Sam piegò a fatica i legamenti delle ginocchia che sembravano improvvisamente poco elastici. “Parliamo con questi uccelli e poi torniamo a casa, va bene?” Chiese ansioso il ragazzo. “Perché ti comporti come un coniglio! Li avevi già visti tempo fa, ricordi?” Chiese Rose che doveva fare un notevole sforzo per non ridere della fifa blu dell’amico. “Si, ma attraverso una finestra di vetro, con le sbarre! Non a pochi centimetri di distanza!” Brontolò Sam. “Va bene......ciao ragazzi come va?” Chiese Rose appena vide arrivare i gemelli. Il suo sorriso si spense quando entrambi si arrestarono alla vista di Sam, negandole l’abbraccio/ saluto che erano soliti darsi. “Chi è lui?” Chiese guardingo Yong “Hai trovato il fidanzato?” Domandò ancora più sfacciato Hong. Rose diventò ancora più rossa della maglietta rossa che indossava! “Affatto! È il mio migliore amico d’infanzia! Ho deciso di farvelo conoscere!” Spiegò quasi urlando la ragazza. “Ha portato carne fresca per la pantera!” Disse Hong con un ghigno in faccia. Ma il povero Sam non conosceva nessuna delle espressioni facciali del giovane pavone, per questo, sentendo quell’affermazione, si sentì svenire! “Vedete di piantarla!” Urlò Rose “La situazione è già delicata, vedete di non combinare disastri come vostro solito!” Continuò ad urlare la ragazza per poi rivolgersi all’amico “Sono dei burloni, non ti curar di loro!” Disse prima di guardare male i gemelli. La lotta di sguardi terminò quando Lu-Chu entrò nel salone, attirata dal tono di voce insolitamente alto. “Ragazzi, tutto bene?” Chiese preoccupata. Le liti tra loro erano estremamente rare, quelle serie, almeno! “Alla perfezione!” Risposero in coro i tre girandosi contemporaneamente verso la pavonessa. “E dov’è finito Sam?” Chiese Lu-Chu cercando il ragazzo con lo sguardo. Quella domanda fu come una doccia gelata per Rose! Si girò e vide che l’amico non era più al suo fianco e la porta di casa era accostata e non chiusa! Come diavolo avevano fatto a non sentirlo? Anzi, come aveva fatto lui ad uscire non facendo il minimo rumore? “Dobbiamo trovarlo!” Disse spaventata la ragazza alzandosi in piedi di scatto. “Perché? Si farà un giro e poi tornerà!” Cercò di sdrammatizzare Yong. “Non capisci!” Iniziò a spiegare Rose che diventava sempre più nervosa ogni secondo che passava “Lui non conosce questo posto! Potrebbe perdersi!”. “Non solo questo!” Una voce fece girare tutti verso le scale che conducevano al secondo piano dell’abitazione. Kang si trovava alla loro base “Questo tuo amico, nessuno di noi lo conosce! Altri potrebbero scambiarlo per un bracconiere dato che non porta la divisa delle guardie!”. Rose percepì i suoi muscoli paralizzarsi in preda al terrore, il cuore accelerò i battiti in pochi secondi ed iniziò a sudare freddo: cos’aveva fatto?!

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Capitolo 17
*** CONFLITTI ***


Doveva assolutamente migliorarsi nell’ideare piani, perché se si fosse trovato in una vera giungla non sarebbe durato nemmeno una settimana! Sam correva a più non posso nella fitta vegetazione. Vicino alle abitazioni la flora era più curata, mentre dove si trovava lui le piante erano abbandonate a loro stesse e crescevano a loro piacimento, formando una specie di barriera attraverso la quale era difficile muoversi, ancora di più correre! Inciampò così tante volte che perse completamente il senso dell’orientamento. La conferma l’ebbe quando si ritrovò nuovamente in una zona della riserva piena di case. Erano tutte di diversa dimensione e mentre alcune si trovavano addirittura sugli alberi altre erano costruite parzialmente sotto terra. A quanto pare gli animali seguivano il loro istinto fino in fondo! Quelle costruite sugli alberi dovevano appartenere a qualche tipo di roditore o uccello, tirando ad indovinare! Decise di circumnavigare la zona abitata e passò per il retro di due case. Con sua sorpresa vide che erano presenti due grossi orti, pieni di frutta e verdura. Gli sarebbe proprio piaciuto fare una piccola sortita nel loro mondo per vedere come vivevano..... perché se pensi ad un animale che coltiva il suo orto, allora sei uno scrittore, dato che queste cose esistevano solo nei libri per bambini! Un rumore gli fece distogliere l’attenzione dagli ortaggi e vide tre pavonesse che lo guardavano spaventate. Sam si immobilizzò! Doveva agire cautamente, altrimenti avrebbero lanciato l’allarme e si sarebbe ritrovato circondato da predatori......che, molto probabilmente, odiavano quelli della sua razza per averli imprigionati e lui era completamente disarmato! Appena una di loro corse in casa Sam la imitò, correndo verso un altra casa, però! Tai e suo fratello Chao uscirono dall’abitazione appena in tempo per vedere l’intruso entrare in quella del povero Liang. Sentirono uno dietro l’altro l’urlo dell’umano seguito da quello del koala. L’estraneo uscì di corsa da una finestra, frantumando il vetro dato che era chiusa. Corse nel fitto bosco sparendo dalla vista. Questo era sufficiente. Anche se sembrava un coniglio spaurito, Tai lanciò l’allarme! Rose correva a perdifiato verso la piazza principale, dove avrebbero riunito tutti per spiegare la situazione. Hong e Yong sembravano, come sempre, ignari della gravità della situazione, mentre Kang e Lu-Chu erano forse più preoccupati di quanto lo fosse la ragazza. Erano appena giunti nella piazza che un grido di pavone risuonò attraverso il bosco. “È da Tai!” Disse Kang riprendendo a correre. Sfortunatamente le due abitazioni erano molto distanti tra loro dato che erano state costruite in zone opposte. Mentre correva Rose vide molti altri unirsi a loro. Se non avesse avuto il fiatone avrebbe spiegato, lungo il tragitto, l’intera situazione ma essendo impegnata a correre più veloce degli altri, non ci riuscì. Sentì un rumore strano. Sembrava un battere d’ali! A Sam bastò voltare leggermente la testa per vedere un enorme gufo bianco seguirlo. Nonostante i fitti rami quel pennuto riusciva perfettamente a destreggiarsi tra di essi e restargli incollato per tutto il tempo! Heng, la civetta albina, aveva avuto un colpo di fortuna nello scegliere la strada secondaria per raggiungere la casa di Tai. Era la più lunga, vero.....infatti si chiedeva ancora il perché di quella scelta, ma se avesse preso l’altra non si sarebbe mai imbattuto nell’intruso! Iniziò a bubolare per informare più amici possibili sulla sua posizione e sul fatto che stesse inseguendo l’intruso. Se Heng credeva di avere la situazione sotto controllo dovette ricredersi quando vide l’estraneo entrare nella casa di Shen. La civetta iniziò a sbirciare da una finestra e per fortuna l’abitazione sembrava essere deserta. L’umano corse in cucina ed Heng potè immaginare solo perché avesse fame “Ma come può pensare a mangiare in un momento come questo!” Si chiese mentalmente la civetta. “Quindi questo tuo progetto dovrebbe darci la possibilità di contrattaccare in maniera adeguata contro le armi umane?” Chiese Shu mentre osservava i piani su carta del pavone. “Esatto! Una volta fuggiti ci nasconderemo in questo bosco!” Iniziò a spiegare Shen indicando un punto verde su una grossa cartina degli umani. “Ai piedi di questa montagna è pieno di cunicoli e caverne, me l’ha detto Rose, raccontandomi una gita che fece alcuni anni fa. Da lì potremmo costruire una barca e queste armi di difesa per poter finalmente lasciare queste terre maledette!” Concluse la spiegazione il pavone indicando i suoi progetti annotati sulla carta. “Non è male la seconda parte del piano!” Disse la lupa con entusiasmo “Peccato che manchi la prima parte!” Dissero in coro Mei e Syaoran. “È ancora incompleta perché è la parte più delicata!” Si lamentò Shen. Niente, per quanto si sforzasse, non sarebbe mai riuscito a sopportare chi criticava il suo lavoro. Un rumore di cocci rotti attirò l’attenzione di tutti e quattro. Si trovavano nel laboratorio segreto, ma l’eco che caratterizzava quella stanza segreta permetteva loro di sentire, anche se poco, quello che accadeva in superficie. “Se è di nuovo Xing giuro che pretenderò da lei ciò che ha appena rotto!” Disse Shen avviandosi verso le scale. Una volta giunti dietro un grosso armadio del soggiorno Mei controllo da uno spioncino che non ci fosse nessuno nei paraggi ed uscirono. Anche se tutti gli animali sapevano dell’esistenza di tale laboratorio era meglio tenere segreta la sua ubicazione, specialmente a Yong ed Hong, per evitare incidenti con i materiali pericolosi che si trovavano al suo interno. Syaoran corse in cucina per sorprendere colui che aveva osato rompere qualche servizio dell’amico ma fece appena in tempo a mettere il muso oltre la porta della stanza che un piatto di porcellana gli si frantumò in testa. Gli altri tre rimasero immobili a fissare il povero lupo che cadeva a terra incosciente. Shu, resa furiosa da un tale affronto e non dal fatto che qualcuno avesse fatto del male al suo amico, decise di andare avanti per prima. Entrò correndo in cucina ed iniziò una vera e propria zuffa con l’estraneo. Uscirono rotolando dalla porta secondaria della cucina. L’estraneo “indossava” le tende come indumento per nascondere la propria identità. Mei sentì un leggero bussare ed iniziò a guardarsi intorno quando improvvisamente capì che non proveniva dalla porta! Finì per scorgere Heng dietro ad una finestra. Shu venne ferita ad un braccio dal grosso coltello che lo sconosciuto brandiva, ma non si arrese allontanandosi da lui per avere un momento di riflessione sulla prossima mossa. Il rumore della finestra che si apriva distrasse Shen dalla lotta e fu sorpreso nel vedere Heng che entrava dalla finestra con fare disinvolto. “State indietro!” L’urlo dell’intruso attirò nuovamente l’attenzione generale su di lui. Il ragazzo si era tolto di dosso le belle tende nelle quali a quanto pare, si era impigliato, visto che se le era levate solo in parte ed il resto erano impigliate nei suoi vestiti. “Non mi sembra un bracconiere!” Osservò Mei. “È solo un cucciolo impaurito!” Disse Shu ferita nell’orgoglio per non essere ancora riuscita ad atterrarlo. “Come avrà fatto ad entrare?” Chiese Heng. Quel momento di stallo venne interrotto da Syaoran che una volta ripresosi saltò addosso al ragazzo colpendolo di spalle e riuscendo ad atterrarlo. “Lasciami andare!” Il ragazzo si dimenava come una furia e lanciava numerose imprecazioni contro al canide che era riuscito a fermarlo. “Credo che in molti apprezzeranno questo bottino!” Disse il lupo soddisfatto di essersi riscattato rispetto alla figuraccia iniziale. “Bottino?” Chiese Shen perplesso “Non ti aspetterai che lo consegnamo agli umani!” Disse Shu mentre si leccava la ferita “Se facciamo del male agli esseri umani ci metteremmo nei guai!” Disse Mei per niente convinta di ciò che i suoi amici avevano in mente. “Loro non sanno che lui è qui! Avrebbe potuto ferire o addirittura uccidere qualcuno! Vuoi lasciarlo andare impunito?” Chiese la lupa furiosa, rivolta al pavone. Shen fissò l’umano. Era solo un ragazzo. Probabilmente si era perso......però a pensarci bene la muraglia che delimitava la riserva era ben sorvegliata, quindi era pressoché impossibile che “per caso” fosse riuscito ad entrare! Loro erano il suo obbiettivo! Per cosa ancora non lo sapeva, ma Shu aveva ragione: doveva pagare! “Troppo veloce!” Un urlo precedette lo schianto simultaneo di Genji, Dishi, Cong e Cheung che dopo aver sfondato la porta sbattendoci contro erano finiti per schiantarsi contro alle gambe del tavolo. “Shen!” Kang entrò di corsa assieme a sua moglie ed i presenti si stupirono nel notare che quasi tutti si erano riuniti al di fuori dell’abitazione del pavone. “Cosa c’è?” Chiese l’interpellato. “Sam!” Rose si lanciò contro all’intruso e lo abbracciò contenta “Per fortuna stai bene!” Disse la ragazza ad un passo dal pianto. “Lo conosci?” Chiese Mei confusa “Certo che si! È il mio migliore amico! Scusate, ma ci siamo divisi. Spero non vi abbia spaventato!” Rispose lei. “No, tranquilla! Ci ha solo aggredito!” Rispose Syaoran ringhiando per mostrare il suo disappunto. La ragazza rimase congelata sul posto e solo dopo qualche minuto si girò verso l’amico. “Cos’hai fatto?” Chiese incredula. Era talmente scioccata da non essere nemmeno arrabbiata. “Le guardie!” Un urlo fece scappare tutti in direzioni diverse e nonostante fossero tutti a casa sua, anche Shen pensò bene di cambiare aria. “Abbiamo ricevuto l’ordine di riportarvi subito al palazzo!” Disse una delle guardie ed i ragazzi obbedirono senza fiatare. “È stata lei a portare dentro questo umano?” Chiese Guo “Voleva presentarcelo, ma lui si è spaventato ed è uscito di casa perdendosi!” Rispose Kang “Questo non giustifica ciò che ha fatto!” Protestò Syaoran. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Rose e Sam non si erano rivolti la parola da quando erano rientrati. Lei si sentiva in colpa per averlo spaventato a quel modo e lui per aver tradito la fiducia che lei gli aveva mostrato portandolo all’interno della riserva. Si trovavano seduti alle due estremità di un grosso divano e tutto sembrava estremamente silenzioso. Dei rumori ruppero il silenzio, rumori di passi, che precedettero l’ingresso di Derek e del padre del ragazzo. Sam fu afferrato per un braccio dal genitore e venne letteralmente trascinato fuori dalla stanza, lasciando soli padre e figlia. “Cos’ho mai fatto per ricevere una disgrazia invece che un figlio?” Sussurrò pieno d’odio Derek. Rose poteva vedere bene che stava tremando di rabbia e si sentì gelare. Non l’apprezzava, vero, ma non le aveva mai detto frasi tanto crudeli. “Mi dispiace!” Sussurrò mentre le prime lacrime iniziarono a bagnarle le guance. “Mi dispiace? MI DISPIACE?! È QUESTO CHE DICI DOPO AVER FATTO QUASI UCCIDERE UN RAGAZZO METTENDO IN PERICOLO CIÒ PER CUI LAVORO DA TUTTA LA VITA!?” Urlò il padre in preda all’ira. “Illuminami con la tua saggezza!” Continuò Derek mentre i suoi occhi mandavano saette in direzione della figlia che restava saggiamente a testa bassa “Quale punizione dovrei infliggerti per un azione incosciente ed infantile come questa?” Chiese suo padre. Rose non rispose. Non sapeva cosa dire. Del rapporto con lui non le era mai importato tanto, no......quello che voleva era riuscire a farsi perdonare dai suoi amici! Kang era estremamente affezionato a tutti e sapeva di aver ferito anche lui decidendo di ignorare la propria coscienza ed agendo in modo tanto irresponsabile! Le regole esistevano per un motivo! Non era permesso portare estranei nella riserva per la sicurezza degli animali, non per assicurarsi che tutti pagassero il biglietto! Peccato che Rose fosse arrivata a questa realizzazione troppo tardi! “Domani partirai!” Suo padre la tirò fuori dai suoi pensieri con una notizia scioccante. “Cosa?” Chiese inorridita “Andrai a New York. Lì c’è una scuola privata eccellente dove imparerai a perfezione l’inglese così in futuro potrai lavorarci!” Disse Derek. “Padre! E come farai con......” “Non sono affari tuoi!” Urlò il genitore interrompendola. “I-io.......riesco a capirli!” Tentò di nuovo lei “Me la sono cavata benissimo senza di te prima che venissi al mondo ed inoltre non mi serve affatto una mocciosa combina guai!” Disse furioso il padre. “Faccio da tramite! Sono tanti! Se decidessero di ribellarsi gli animalisti ti potrebbero fare a pezzi!” Insistette la ragazza. Il coraggio era nato dalla disperazione. Non poteva stare senza la sua vera famiglia! Non ancora almeno! Forse una volta che fosse stata abbastanza grande sarebbe potuta andare a visitare il mondo, ma adesso sentiva la necessità di stare con i suoi fratelli pavoni! Derek sembrò rifletterci. Sua figlia era un disastro per certi versi, ma brillante per altri! Qualcosa da lui l’aveva ereditato, in fondo! Sospirò irritato “Va bene! Ma è l’ultima possibilità che ti concedo! Al prossimo errore tu finisci a vivere negli Stati Uniti!” Disse prima di uscire dalla stanza ancora irato nei confronti della figlia. Solo per riaffacciarsi dalla porta per dire un ultima cosa “La lupa non vuole farsi catturare, quindi sarà compito tuo assicurarti che la ferita non provochi problemi!” Rose rimase di sasso. Era la prima volta che suo padre non aveva il controllo della situazione “Perché non la sedate?” Chiese curiosa “Dopo quello che è successo è meglio se, a parte te, nessun altro entri nella riserva. Lascerò le guardie sulla muraglia, ma per ora i giri di pattugliamento sono sospesi per nostra sicurezza. Inoltre cerca di calmare gli altri animali che sembrano essere impazziti!” Disse Derek prima di sbatterle la porta in faccia. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Rose entrò nella sua stanza e vide Shen che la fissava irritato. “Oh cristo santo!” Urlò dopo aver fatto un salto “Come diavolo hai fatto ad entrare?” Chiese furiosa del fatto che sembrasse che lui si stesse divertendo parecchio. “È stato Fa a farmi passare” Spiegò Shen indicando qualcosa alle sue spalle. “Cos’è successo?” Oltre a farle perdere numerosi anni di vita in un secondo Fa la fece strillare. “Mi hai fatto prendere un colpo! Ecco cos’è successo!” Protestò la ragazza mettendosi una mano sul petto e riprendendo fiato. “Davvero?” Chiese con uno sguardo divertito il barbagianni. “Te lo spiego domani!” Rispose Rose mentre riportava l’attenzione sul pavone. “È stata colpa mia!” Disse la ragazza affranta “Almeno su questo siamo d’accordo!” Affermò il pavone “Se vuoi ti spiego cos’è successo!” Chiese lei rivolta al barbagianni il quale viveva tra l’esterno ed il castello e per questo motivo, forse, era ancora all’oscuro delle ultime vicende. “Non serve, so già tutto!” Confessò il gufo. Lei lo guardò sorpresa. “Genji, Dishi, Cong e Cheung sono sbucati nel soggiorno attraverso i condotti di aerazione informandomi che erano alla ricerca di Shen. Ho chiesto il motivo e mi hanno subito raccontato cos’era successo!” Spiegò il barbagianni. “Perché sei venuto qui?” Domandò Rose al pavone “Vorrei stringere un patto con te” Spiegò lui “Perché con me?” Chiese lei “Perché sei quella che riesce a comprenderci e soprattutto....perché tu lo riferisca a tuo padre!” Disse Shen. “Lui non è buono e comprensivo! Dubito vi ascolterà!” Disse la ragazza esprimendo il proprio pensiero “C’è molto malcontento! Kang dice che passerà ma io so che non è così!” Disse Shen “Mai prima d’ora uno degli umani della riserva aveva attaccato e questo ha spaventato molti! Non vogliamo più le guardie all’interno delle mura! Già ci tengono rinchiusi, non serve intimidire ulteriormente”. “Tranquillo, mio padre ha sospeso le ronde per evitare che qualcuno di noi resti ferito. E poi, se proprio dobbiamo essere sinceri, le guardie molto spesso fanno del male agli animali della riserva......appena ne hanno l’occasione almeno. Sono dei mostri, ma visto che lo fanno quando io e mio padre non ci siamo non abbiamo mai potuto impedirlo......anche se credo che a mio padre non importi molto......” disse Rose riflettendoci sopra. “Fare del male ed attaccare sono due cose diverse!” Disse Shen “Ah si?” Chiese la ragazza confusa “Si, le guardie sanno bene che non devono ucciderci, mentre lui anche se amico tuo, ha rischiato di ferire a morte Shu e Syaoran. Ci sarebbero anche i bracconieri, ma quelli sono nemici anche vostri, quindi non contano! Da quello che mi hanno detto, nella riserva non sono mai avvenute aggressioni da parte vostra. Era l’unico posto ritenuto “sicuro” ed ora grazie al tuo amico nessuno ne è più tanto convinto” finì di spiegare il pavone. “Va bene! Parlerò con mio padre e vi farò sapere” disse la ragazza affranta da quello che era successo, consapevole che fosse colpa sua. Shen la guardò male e fece per andarsene “Aspetta!” Lo fermò lei “Sono tuo prigioniero, forse?” Chiese Shen arrabbiato. “No, affatto! Ma voglio sdebitarmi! Qualunque cosa desideriate chiedetemela ed io ve la darò!” Disse lei. “Per il momento non mi viene in mente niente, ma ti farò sapere!” Rispose il pavone senza mostrare molto entusiasmo. “Fa riaccompagnalo....” “Conosco la strada!” Disse Shen prima di aprire cautamente la porta della stanza di Rose ed uscire appena vide che fuori era deserto. La ragazza sospirò. Le cose erano precipitate irrimediabilmente.......forse Kang e gli altri pavoni l’avrebbero perdonata, ma gli altri...... “Poteresti farmi un favore?” Chiese Rose prendendo carta e penna “Faccio il postino?” Domandò Fa capendo al volo. “Si!” Confermò la ragazza mentre iniziava a scrivere una lettera probabilmente indirizzata a Kang. Ma il gufo notò lo sguardo triste dell’amica e decise di non ignorarlo. “Tutto bene?” Chiese con un tono caloroso “Si!” Mentì lei. “Non ti credo!” Non demorse Fa. “Devo farmi perdonare per quello che è successo!” Tagliò corto lei. “Ma.....non è stato il tuo ragazzo a farsela addosso ed attaccare Shu, Shen, Mei, Syaoran ed Heng?” Chiese confuso il barbagianni. “Primo: Sam non è il mio ragazzo! Secondo: non si sarebbe ritrovato in quella situazione se non fosse stato per me! L’ho costretto io ad entrare nella riserva, se non l’avessi fatto adesso non si sarebbe creato questo casino!” Spiegò a denti stretti Rose. “È vero! Ma è stato lui a reagire in maniera tanto violenta! Anche se per autodifesa, sono sicuro che avrebbe potuto prendere un bastone e non un arma pericolosa come un coltello!” Disse Fa prima di prendere la lettera e volare fuori dalla finestra. La situazione si era capovolta. Se prima era ad un passo dall’essere finalmente accettata, ora Rose si era ritrovata in un abisso! I felini le erano sembrati estremamente legati tra di loro, anzi, tutti gli animali della riserva lo erano! Per questo li ammirava, nonostante le differenze della specie a cui appartenevano erano molto affiatati fra di loro spesso ignorando che alcuni avevano piume ed altri pelliccia! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx La situazione era completamente sfuggita di mano! Kang e Tai si guardarono preoccupati! Tutti gli animali erano furiosi! Persino coloro che avevano iniziato a tollerare o persino fidarsi di Rose adesso la vedevano come una minaccia! Anche i loro figli sembravano concordare, non riuscendo a vedere oltre alla nebbia dell’odio che aveva imprigionato tutti! “Dobbiamo aspettare che la ragazza faccia entrare dalla porta principale un bracconiere, prima di fare qualcosa?” Urlò furioso Xu. “Se ci ribelliamo gli umani potrebbero rispondere con violenza!” Tentò di calmarlo Lang Min che però non riusciva a nascondere la paura che l’attanagliava. Non per la propria o l’incolumità degli altri, ma per Shen il quale non era ancora tornato. Erano delle ore che era entrato all’interno del palazzo e non era trapelata alcuna notizia da parte di Fa su dove fosse o cosa stesse facendo. Si era dimostrato un caro amico e l’idea di perderlo era dolorosissima! Era comprensivo, anche se con un carattere duro e spesso privo di pazienza c’era sempre stato per lei e Xing. Voleva dirgli quanto tenesse a lui e ringraziarlo per tutto ciò perché era stata sciocca a non farlo prima! Fermi tutti! Lei teneva a lui? La sua preoccupazione era tanta da farle sorgere una domanda spontanea: l’amava? Quando il sentimento d’amicizia nei suoi confronti era cambiato? L’aveva fatto senza che lei se ne accorgesse! Eppure, dopo un primo momento di smarrimento dopo una tale auto-rivelazione, Lang Min non potè fare a meno di sorridere. Lei amava Shen! Ora doveva sperare che i suoi sentimenti fossero ricambiati perché nella riserva era pieno di pavonesse tra le quali il pavone avrebbe potuto scegliere! Nel frattempo gli animali continuavano ad urlarsi contro. Chi era adirato con gli umani, chi sosteneva che si fosse trattato di un incidente (che erano pochissimi) e chi tentava di sedare i litigi tra i due gruppi. Un battito d’ali precedette l’arrivo di Fa ed il silenziò calò appena fu visto da tutti i presenti. “Ho una lettera per......” il povero gufo non riuscì a terminare la frase che Lang Min gli chiese “Come sta Shen?”. “Sta bene! Tra poco dovrebbe essere qui!” Disse Fa sentendosi euforico contagiato dalle grida di gioia che si levarono da molti. “Stavi dicendo che hai una lettera!” Disse Hua parlando a voce talmente alta da sovrastare la confusione del momento. “Si!” Confermò il gufo porgendo il foglio Kang. Il pavone lesse quelle poche righe e sorrise tristemente. “È di Rose. Ci chiede umilmente scusa per quello che è avvenuto! Sostiene che sia colpa sua dato che è stata lei a far entrare il suo amico nella riserva!” Disse il pavone a tutti i presenti. “Allora non è scema!” Disse Guo a Kuen. “Questo non cambia niente! Quel che è fatto è fatto!” Protestò Xu. “Io lei l’ho perdonata, ma se il suo amichetto si farà rivedere in giro lo sbrano!” Disse Syaoran ancora ferito nell’orgoglio per essere stato messo fuori combattimento con tanta facilità. “Forse dovremmo darle una seconda possibilità!” Disse Genji “Direi di si!” Le diede man forte Cong. “Già! In fondo è solo una ragazza! Tutti possono sbagliare!” Disse Ning. “Non saprei! Shen e gli altri hanno rischiato grosso!” Si lamentò Qi il coccodrillo albino. “La prossima volta che sbaglia qualcuno potrebbe rimetterci la vita!” Protestò Xu. “Mi è venuta un idea!” Disse Tai rivolto a tutti i presenti “Allestiremo un tribunale per poter votare cosa fare con la ragazza: perdonarla oppure no?” Disse sorprendendo molti. “Ma se vincesse chi lo ritiene colpevole noi comunque non potremmo punire l’umano per quello che ha fatto!” Fece notare Jie il giaguaro melanico. “Stai certo che la pagheranno!” Disse Shen sbucando da un grosso cespuglio “Shen!” Dissero in coro Mei e Lang Min contente che stesse bene. Da parte sua era stato un po’ un azzardo entrare nel castello! “Quando ce ne andremo non li lasceremo impuniti!” Affermò con decisione il pavone. “Non potremmo mai punirli tutti! Qualunque sia il verdetto finale!” Protestò Xu. “È vero! Però porremmo fine ai conflitti che sono sorti a causa di questa vicenda! Ci sarà una votazione, ognuno esporrà le proprie idee e la maggioranza che vincerà deciderà le sorti del nostro rapporto con Rose: amica o nemica!” Concluse Kang. Questa era la soluzione migliore. In questo modo gli animali sarebbero rimasti uniti invece che dividersi su fronti opposti! E tutti avrebbero potuto esprimere il proprio pensiero assaporando, almeno, la libertà di parola!

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Capitolo 18
*** PERDONO ***


Quel castello era decisamente immenso. Ma la cosa buona di questo era che essendo così vasto gli umani non potevano sorvegliarlo bene. Non era stato difficile per Shen passare attraverso una finestra del piano terra gentilmente aperta da Dishi. Era una fortuna che gli umani, non credendoli capaci di forzare una finestra, non sorvegliassero una piccola parte del castello che affacciava sulla riserva. Ai piani superiori c’erano i balconi usati dagli “ospiti” per ammirare la collezione di Derek, mentre i piani inferiori erano per lo più stanze piene di roba vecchia. Il pavone era abituato ad avere tutto perfettamente sotto controllo e per questo aveva deciso di controllare di persona. Wen e Liang erano stati molto diligenti nel loro lavoro di mappatura dei sotterranei e delle fogne ma Shen doveva vedere di persona per essere certo di conoscere bene ogni parte del suo piano di fuga. Mettere gli umani l’uno contro l’altro sarebbe stato allettante, eppure, alla fine Kang e Tai avevano deciso di non attirare troppo l’attenzione costringendo il giovane pavone ad affidarsi alle segrete per scappare non visti. Certo, Derek li avrebbe cercati, ed uno scontro sarebbe stato inevitabile, ma almeno avrebbero combattuto nel loro territorio, nascosti in mezzo alla boscaglia e non tra delle mura controllate dagli umani! “Le fogne più pulite che abbia mai visto!” Disse Cong mentre camminavano sul marmo ai bordi di un letto di un piccolo ruscello pieno di acqua malsana....ed altro. “Scherzi vero?” Chiese Genji che sembrava fare una gran fatica a sopportare quell’odore nauseabondo. Shen era nelle stesse condizioni della donnola dato che non si era mai ritrovato in un luogo tanto sudicio. Dopo aver fatto un giro completo del perimetro uscirono, contenti di lasciarsi alle spalle quella puzza. Una volta chiuso il lucchetto che bloccava uno dei numerosi accessi alle fogne si diressero verso le segrete. Forzare le porte non era un problema, ma era meglio che gli umani non fossero a conoscenza di tali spostamenti, per questo si preoccupavano di lasciare tutto come l’avevano trovato, chiudendo ogni porta che riuscivano ad aprire. “Come detto da Wen e Liang, lì non c’erano vie di fuga!” Disse Cheung guardando male Shen che aveva insistito per controllare di persona. “Bisognava esserne certi!” Gli rispose il pavone senza degnarlo di uno sguardo. Jian, Long, Lok, Ju, Qiang e Wu li raggiunsero poco dopo “Abbiamo controllato le segrete e come indicato da Liang, lì c’è una botola che affaccia sul giardino nel retro del palazzo. Niente mura una volta usciti, ne guardie” disse Lok soddisfatto di una tale scoperta. “Avete controllato bene?” Chiese Dishi perplesso “Si, una volta aperto il passaggio saremmo potuti andarcene senza alcun problema!” Disse Qiang manifestando la propria sorpresa. “Le guardie sorvegliano con molto più scrupolo le mura. Non hanno ragione di controllare un posto dove noi, in teoria, non potremmo mai arrivare!” Spiegò Shen. Una volta controllata l’uscita dalla quale sarebbe scappati, il gruppo decise che era arrivato il momento di tornare nella riserva. Mentre Dishi avrebbe controllato che il passaggio di Shen fosse sicuro, gli altri sarebbero usciti dal solito passaggio, ovvero i condotti dell’aria che affacciavano sulla riserva, poco distanti dal portone che collegava il palazzo ad essa. Senza guardie a presidiarli e ben nascosti dalla boscaglia che cresceva selvaggia attorno ad essi, perfetta per passare inosservati. Ma poco prima di avviarsi verso la stanza dalla quale sarebbe uscito, Shen percepì qualcosa. Non era un rumore che lo mise in allarme, bensì una sensazione. Diede una rapida occhiata e vide che Dishi era già entrato nella stanza dalla quale sarebbero rientrati nella riserva. Decise di ignorare il furetto ed andò nella direzione opposta rispetto a quella stabilita. Fortunatamente, nel corridoio, c’erano numerosi mobili dietro i quali nascondersi dalle poche guardie che incrociò. Solo mentre fronteggiava Gang aveva percepito quella sensazione di allerta mista a terrore, ma dopo aver capito di essere superiore al felino in combattimento, era sparita. Ora era diverso! C’era qualcos’altro! Ma non capiva cosa! Continuò a camminare apparentemente girando a vuoto, ma a quanto pare verso una direzione precisa in quanto, in poco tempo si trovò in un area differente del castello, di fronte ad una porta che non aveva mai visto. C’erano numerosi lucchetti che la sigillavano ed anche se non erano un problema notò che era diversa dalle altre. Questa entrata era rinforzata da sbarre fissate sul legno per darle più resistenza e l’intero perimetro era fatto in ferro. Una volta sbloccati i lucchetti, il pavone fece scorrere un pesante perno messo come blocco principale e spinse con forza per aprire la pesante porta. La stanza era buia, ma grazie alla fioca luce proveniente da fuori individuò una candela ed il camino con alcuni pezzi di legno ancora fumanti. Avvicinò la candela ad essi e grazie a qualche rimasuglio di fuoco presente in quel che restava del legno, la candela si accese. Maledetta curiosità e dannato lui! Sarebbe stato molto meglio ignorare le sue sensazioni e tirare dritto verso la riserva! Shen non poteva credere a ciò che stava vedendo! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Grandioso! Fantastico! Eccitante! Perfetto! Eccezionale! Straordinario! Ottimo! Eccellente! Esemplare! Ineguagliabile! Tutti questi aggettivi non potevano essere attribuiti alla situazione attuale!.....a parte l’ultimo! Rose aveva saltato la scuola fingendosi malata, anche se era certa che suo padre sapesse benissimo che fosse tutta scena! Fortuna che aveva deciso di assecondarla lasciandola restare a casa. Forse non ne poteva più delle convocazioni del preside a causa del suo comportamento indisciplinato e per questo aveva deciso di favorire anche i suoi capricci! Doveva assolutamente pensare a qualcosa! Grazie alla sua bravata ora anche Kang si trovava in difficoltà! Aveva parlato con il padre di ciò che le aveva detto Shen, senza nominare il pavone per evitare di procurargli guai e lui, a malincuore, aveva acconsentito. La cosa importante era il contenimento, cioè che nessun animale uscisse al di fuori del perimetro stabilito dalle alte mura, ed essendo impossibile, il collezionista aveva deciso di allentare la morsa che da anni esercitava sugli animali. Voleva evitare qualsiasi problema perché anche un minimo incidente avrebbe avuto una risonanza globale rischiando di compromettere il lavoro di una vita. Sarebbe bastato far calmare gli animali e poi tutto sarebbe tornato come prima. Rose non la pensava come lui. Secondo lei doveva essere successo qualcos’altro per spingere gli animali ad allenarsi nelle tecniche di difesa. Specialmente perché Hong e Yong non si erano mai interessati tanto al combattimento ed improvvisamente era diventata la loro preoccupazione principale! Aveva commesso un errore e voleva evitarne futuri, se possibile! Per questo era certa di dover comprendere a fondo la situazione! Senza perdere di vista l’obbiettivo primario: un modo efficace per farsi perdonare e riguadagnare fiducia......facile a dirsi, difficile a farsi! Il rumore della porta che si apriva la fece voltare di scatto. Suo padre stava diventando a dir poco assillante! Anche se per anni aveva cercato di attirare la sua attenzione, al momento poteva dire con certezza di non desiderarla più come una volta. Rimase di sasso quando vide che non era lui! “Se non esci dalla mia stanza ti ci caccio io a calci nel sedere!” Urlò più spaventata dell’inaspettata visita che arrabbiata con l’amico. “Ti devo parlare!” Disse lui guardandola con uno sguardo severo. Questa era bella! Era offeso? Rose uscì a grandi passi dalla stanza ma visto che lui continuava a seguirla si fermò nel soggiorno, lontano da orecchie indiscrete, e tirò una sberla al suo amico. “Ora mi sento decisamente meglio! Ma devo scusarmi per averti messo in questa situazione!” Disse la ragazza che sentiva tutto ad un tratto il rimorso farsi strada nel suo cuore. “Io aggredisco gli animali della collezione di tuo padre e tu mi chiedi scusa?” Chiese Sam ridendo nervosamente “Perché hai dato di matto?” Domandò lei ignorando la domanda. “Ero terrorizzato! Poi quando ho visto un lupo ho tentato di difendermi, ma il secondo canide non sono riuscito a tramortirlo ed abbiamo iniziato a lottare.......nella confusione ho ferito la lupa! Solo ora mi rendo conto di aver peggiorato le cose con le mie stesse mani! Mi sono comportato da idiota, perdonami!” Disse Sam che a stento tratteneva le lacrime. “Almeno su questo siamo d’accordo, deficiente!” Disse Rose non riuscendo ad essere arrabbiata con il suo migliore amico più di tanto. Lui non era mai stato bravo nel trattenere le emozioni e succedeva a volte che piangesse come se avesse ancora cinque anni. Fortunatamente non davanti agli adulti! No, lo faceva solo con lei. Almeno così sperava, altrimenti che figura di...... “Ho deciso di ritentare!” Quell’affermazione fece bloccare Rose nella fase di insulto nei confronti dell’amico e non seppe come rispondere. “Non so se sia una buona idea!” Ammise la ragazza perplessa fissandosi i piedi. Gli animali erano molto agitati questo era certo dall’ultimo rapporto di Fa. Forse era meglio aspettare che le acque si calmassero almeno un po’! “Rose!” Il barbagianni la fece voltare verso un’alta lampada sulla quale si era appollaiato “Si?” Chiese lei ignorando completamente l’ultima affermazione di Sam. “Le cimici sono nei condotti!” Disse Fa. “Da quanto le cimici vagano per i condotti?” Chiese Rose stufa di tanto movimento “Un po’!” Le rispose Fa rassegnato all’idea di dover fare la guardia per ogni eventuale movimento. Nominare gli insetti quando si parlava di tutt’altra cosa era diventato il loro modo di capirsi a vicenda, confondendo eventuali intrusi che stavano ascoltando. L’estraneo di troppo, dopo aver sentito una cosa del genere, si sarebbe semplicemente chiesto “Cimici nei condotti?”. Ma la ragazza sapeva perfettamente che Fa si riferiva agli scoiattoli e le donnole che erano perfettamente in grado di passare attraverso quei tubi! “Bene! Sam io devo......” le parole le morirono in bocca quando vide che l’amico era nuovamente sparito. Questo suo dono era stato a suo tempo sfruttato per sfuggire alle ramanzine di Derek o da altre situazioni spiacevoli, ma adesso si stava dimostrando come un problema! “Hai visto dov’è andato?” Chiese preoccupata la ragazza dando un occhiata nei corridoi “A dir la verità non l’ho proprio visto!” Rose sgranò gli occhi incredula. Cosa cavolo significava? “Non era con te quando ti ho raggiunto!” Spiegò il gufo. “Ora lo uccido!” Disse la ragazza dirigendosi in gran fretta verso le proprie stanze. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Per la prima volta in vita sua Shen provava paura. Altre volte era stato preoccupato, ma da quando era diventato adulto non aveva mai provato un emozione così forte! In quella stanza era pieno di animali imbalsamati! Ce ne erano di tutti i tipi, ma la maggior parte erano cuccioli o pulcini! Sapeva bene che tempo addietro molti “figli della riserva” erano stati presi da Derek e solo dopo che gli animali si erano resi conto che non facevano una bella fine, avevano deciso di non procreare ulteriormente. Ma questo era un orrore! ...........forse era la fine che avrebbero fatto loro? Perché c’erano anche degli animali adulti? Eppure alcuni sembravano non appartenere al suo mondo! Troppe domande! Troppi dubbi! Doveva vederci chiaro se voleva davvero attuare un piano di fuga! Perché se Derek avrebbe iniziato ad ucciderli, avevano poco tempo. Se invece aveva smesso di attuare questa pratica brutale, allora c’era ancora la speranza di preparare un buon piano e scappare tutti assieme! La prima stanza nella quale era entrato era collegata ad un altra, molto più grande, dove con molte probabilità i cadaveri venivano “preparati”! Improvvisamente il pavone aveva una gran voglia di distruggere! Non c’era un motivo particolare.....rabbia, paura, vendetta o repulsione? Non lo sapeva! Fece un rapido giro della seconda stanza e dopo aver individuato alcuni materiali che avrebbero facilmente preso fuoco, li accese uno per uno. Finito lì, si spostò verso la prima camera e fece lo stesso. Poco prima che il fuoco si spargesse per tutta la stanza, uscì di corsa e richiuse con cura la porta. Iniziò a correre verso l’uscita. Sentiva dei suoni acuti che rimbombavano nell’intero castello e le voci delle guardie che urlavano l’un l’altra le informazioni, tanta era la confusione. Durante questa precipitosa fuga, appena svoltato una angolo, il pavone sbatté contro qualcosa, o meglio, qualcuno. Fortuna che non era una guardia, iattura visto che era l’amico di Rose! Il pavone si rialzò in fretta sibilando verso il ragazzo. “Wow! Tranquillo! Non voglio farti del male....anche se dal nostro primo incontro potresti pensarla in modo diff.......ma come sei entrato?” Chiese Sam esterrefatto. Shen lo guardò male. Era un illuso se pensava che avrebbe risposto! Quell’umano era pericoloso! Da una parte era sollevato che nessuno era rimasto ferito in modo grave, ma dall’altra era lo stesso guardingo perché “l’amico” di Rose avrebbe potuto manipolarla per riuscire ad entrare nuovamente nella riserva. Ma Shen non sapeva ancora se l’aggressione era stata intenzionale, oppure l’umano si era semplicemente lasciato prendere dal panico. A parte lui, quel ragazzo si era ritrovato di fronte dei predatori ed anche Shen sarebbe stato nervoso in una situazione come quella! Doveva capire bene la situazione per valutare se considerarlo amico o nemico! Inoltre, questo conflitto, aveva portato alla luce un fatto: forse non erano ancora pronti per fuggire. Se in quattro non erano riusciti a fermare un giovane umano, quali speranze avevano con le numerose guardie che presidiavano i confini della riserva? “Per prima cosa, ti chiedo scusa per avervi aggredito! Non era assolutamente mia intenzione, ma ero terrorizzato ed ho agito senza pensare! Secondo, io non capisco una parola di quello che dici! È Rose che ha l’orecchio magico! E terzo ma non meno importante, non ho alcuna voglia di attaccarti......nonostante quello che ho fatto un po’ di tempo fa!” Disse Sam. Shen decise di soffiargli contro mostrando quanta sfiducia avesse nei suoi confronti! Soprattutto perché non poteva fare altro visto che, da quanto aveva capito, l’umano non poteva capirlo! Gli venne in mente che doveva assolutamente chiedere spiegazioni a Rose perché questo gli sembrava nuovo! Forse lei e Derek erano gli unici a capirli dato che aveva visto con i propri occhi il padre della ragazza mentre minacciava tranquillamente i suoi genitori! E perché solo loro due? Forse era arrivato anche il momento di dirle la verità!.......senza lasciare che quel verme assistesse alla loro conversazione, ovvio! Prima doveva guadagnarsi la loro fiducia e forse, in seguito, avrebbe potuto anche pensare di tollerare la sua presenza! “Sam!” La voce di Rose fece voltare il ragazzo e Shen colse l’occasione per scappare. “Sei impazzito?!” Chiese l’amica esterrefatta non potendo non riservare un occhiata sorpresa al pavone che spariva in un altro corridoio. “Voglio riparare i torti che ho fatto! Come posso essere pazzo?” Chiese esasperato Sam. “Non hai pensato che forse, e dico forse, gli animali adesso ti vedano come un pericolo? Hai rischiato grosso!” Disse la ragazza mentre si sbracciava come una pazza. I due ragazzi si diressero in fretta e furia verso le stanze della ragazza, per evitare che qualcuno li sentisse discutere e riferisse tutto a Derek. Durante il tragitto Rose sentì un commento familiare. “Aggredito da un pavone......! Non è una frase che senti spesso! Anzi, mai!” Disse Sam facendola trasalire “Ho detto la stessa cosa a mio padre tempo fa, pensa un po’!” Ammise lei cercando di non ridere di fronte ad una delle innumerevoli prove di quanto loro due fossero simili. Una volta chiusa la porta della sua stanza lui la afferrò per le spalle e la fissò negli occhi “Senti....” iniziò a dire il ragazzo diventando estremamente serio “Quello che mi importa è avere il tuo perdono! Dopo.....se gli animali mi odiano o no è superfluo!” Disse Sam con sincerità. Rose sorrise “Certo che ti perdono! In fondo è stata colpa mia se ti sei smarrito nella riserva!” Ammise abbracciando calorosamente il suo caro amico. “No, sono io che non mi sarei dovuto allontanare! Però a pensarci bene se tu non mi avessi portato dentro non mi sarei mai allontanato......Ti posso aiutare in qualcosa?” Chiese Sam che si sentiva improvvisamente felice “Si! A preparare il pranzo!” Rispose Rose “Ed i cuochi?” Chiese deluso Sam che si aspettava un delizioso pasto. “Voglio mangiare leggero!” Rispose l’amica “Ed io che centro? Dai ho molta fame!” Si lamentò lui. I ragazzi uscirono di corsa ridendo e quando i suoni delle loro risate si attenuarono le spie si fecero avanti. Genji, Cong, Dishi e Cheung aprirono una grata del condotto che dava sulla stanza e passando per l’armadio arrivarono fino in terra. “A me non sembra pericoloso!” Osservò Cong. “Anche se è stato un incidente, io non mi fido di lui!” Disse Cheung guardando attraverso il buco della serratura per assicurarsi che si fossero allontanati a sufficienza da non sentirli. “Bene, Dishi ti andrebbe di essere il primo a portare notizie fresche all’esterno?” Chiese Genji mentre si guardava intorno piena di curiosità. “Va bene! Però promettetemi di aspettarmi prima di combinare qualche disastro!” Protestò il furetto. “Perché? Saresti esentato da qualsiasi colpa!” Gli fece notare Cong. “Vero! Ma mi perderei il divertimento!” Dichiarò ridacchiando Dishi. “Mai ho ascoltato parole più sagge!” Ammise Cheung prima di scoppiare a ridere anche lui. “Quel ragazzo sembra che non voglia ucciderci!” Disse Genji mentre osservava vari oggetti poggiati sulla scrivania di Rose. “Speriamo, altrimenti gli stacco la gamba a morsi a quel verme!” Confessò Dishi prima di accucciarsi sul letto, nascosto tra le coperte, pronto ad intervenire per ogni evenienza. Sotto richiesta di Kang, avevano deciso di sorvegliare la giovane umana e fermarla in caso avesse tentato nuovamente di far entrare nella riserva il suo amico. E da parte di Shen dovevano controllare a fondo i movimenti delle guardie per controllare che tutto andasse bene per la futura fuga e per permettere alla prima fase del piano di prendere forma! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx “Io continuo a non essere convinto!” Disse Xu mentre se ne stava seduto sotto un albero. Hua, appollaiata su di un ramo contestò la sua affermazione “Se ci ribelliamo adesso rischiamo di mettere in pericolo i fantasmi che si trovano lì dentro......ed sono pure disarmati!” Cercò di farlo ragionare. “Allora portiamoli fuori!” Urlò ormai privo di pazienza il grosso felino. “Lo dici come se fosse semplice! Il loro lavoro attuale è fondamentale per il piano di fuga! E comunque non credo che quel ragazzo possa fare loro del male, sono troppo svegli!” Disse Lei anch’ella convinta che non fosse il momento di tentare la fuga. “Io continuo a crede che si è trattato di un incidente!” Ammise Lang Min riferendosi all’episodio di Sam. “Ragazzi, basta con questo discorso vi prego!” Disse esasperato Ning che per una settimana si era dovuto sorbire le urla dei giovani che tentavano di imporre le proprie idee. Il tribunale, anzi, la votazione era stata una benedizione perché si era deciso di perdonare la ragazza e nonostante il forte astio da parte di molti, Rose non sembrava essere stata molto a disagio quando ricomparve tre giorni dopo quegli sfortunati eventi! “Chi non ha mai commesso un errore, non ha mai provato nulla di nuovo” disse saggiamente il Maestro. Xu si calmò piuttosto velocemente. Quel vecchio formichiere spinoso era come un potente sedativo, soprattutto perché con le sue frasi sagge permetteva a tutti di vedere oltre alla furia prorompente, nata dalla rabbia che non faceva altro che avvelenare gli animi. “Forse un po’ di allenamento ci aiuterà a calmarci!” Propose Jie che sembrava sperarci con tutta se stessa. Anche lei aveva votato contro la seconda possibilità ed adesso si era ritrovata in difficoltà, ma non volendo essere irrispettosa aveva deciso comunque di rispettare la scelta della maggioranza. Molti dei presenti seguirono il consiglio e si diressero verso la zona adibita agli allenamenti. Anche Mei non aveva smesso, ma la preoccupazione crescente causata dalla stressante situazione non le permetteva di concentrarsi a dovere e più che migliorare sembrava peggiorare a vista d’occhio! Dopo l’ennesimo calcio andato a vuoto venne chiamata dal vecchio Maestro. “Le parole sono per tutti, la confidenza è per pochi. Dimmi cosa ti turba e condividi questo peso così troverai la calma che ti manca!” Disse calorosamente il formichiere. “Sono preoccupata! Se gli umani ci temono così tanto vorrà dire che non saremo mai realmente liberi! Ci daranno la caccia per sempre!” Dichiarò tristemente il felino. “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” disse il Maestro prima di dirigersi verso due allievi che necessitavano di una correzione, lasciando la povera Mei più confusa di prima. Come? Aveva capito bene? Dovevano essere loro a dare fiducia agli umani?

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Capitolo 19
*** RIVELAZIONI ***


Erano passate tre settimane da quello sfortunato giorno, ma Shen continuava ad evitare Rose. Non voleva che un suo eventuale scoppio d’ira potesse avere nefaste conseguenze e visto che la rabbia, a causa di quello che lei definiva “incidente”, non gli era ancora passata, si teneva a debita distanza dall’umana. Se le cose andavano male all’interno della riserva, nel castello non si poteva dire diversamente. I fantasmi continuavano a raccogliere e portare informazioni su ciò che scoprivano di giorno in giorno, soprattutto sulle terribili invenzioni degli umani. Alcune per agevolare le azioni quotidiane, mentre altre molto più oscure e pericolose! Un oggetto in particolare spaventava Cong e gli altri. Faceva un rumore assurdo avvertendo chiunque della sua presenza anche a debita distanza, una fortuna per loro! Serviva a togliere la polvere, visto che, a quanto pare, farlo manualmente avrebbe richiesto troppe energie e Cheung si era più volte chiesto quale sorte gli sarebbe toccata se per caso fosse stato catturato pure lui in quello che chiamavano “il sacco della morte”! Serviva solo a contenere la polvere, ma loro erano certi che il rumore che faceva nascondeva un qualche terribile segreto! Ma avrebbero preferito essere risucchiati dal quella strana macchina piuttosto che mostrarsi socievoli nei confronti del ragazzo. Era il migliore amico di Rose, ma neanche questo sembrava giovargli. Era pur sempre colui che aveva aggredito Shu e Syaoran! I mustelidi erano sempre molto aggressivi con il povero Sam, oppure scomparivano appena lo sentivano arrivare, non permettendo al ragazzo di provare ad instaurare uno straccio di rapporto! Al momento Cong e Cheung erano impegnati a rimpilzarsi di fragole, mentre Genji terminava la pulizia del suo pesce a dir poco squisito. Rose era estremamente gentile, nonostante il loro atteggiamento nei confronti di Sam e loro cercavano di esserlo con lei per ricambiare la cortesia. Nel frattempo Dishi si trovava in crisi con una mela, la quale non faceva altro che rotolare, rendendo difficile la sua intenzione di mangiarla. Fa era scomparso da qualche giorno e Rose aveva giustificato la sua assenza rispondendo che gli aveva permesso di trascorrere un po’ di tempo nella riserva. Anche se loro sapevano bene che stesse mentendo, sotto consiglio di Shen, avevano deciso di assecondarla. Senza sapere bene il perché! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx La vita aveva ripreso a scorrere tranquilla. Anzi era migliorata senza le guardie che passavano tra le case ogni ora incutendo timore a quasi tutti gli abitanti e facendo innervosire i più caparbi. Shen sapeva bene che la situazione era in stallo. Non era mai successo che un umano, che non fosse un bracconiere, fosse riuscito ad entrare e questo aveva messo molti in allarme. La rabbia ed il malcontento erano stati sedati, ma per ora erano come lava bollente che ribolle sotto la superficie: bastava un niente perché esplodessero! Shen sapeva bene che ci sarebbe voluto del tempo per ideare un buon piano, e molto di più per convincere tutti a partecipare. Ma il tattico che era in lui non era rimasto con le mani in mano. Sfruttando la gentilezza di Rose, ed aiutato dalle spie, era riuscito a fare una mappa del palazzo notando numerosi punti deboli nella sicurezza. Una volta scoperti, ma non essendo considerati pericolosi, gli scoiattoli ed i mustelidi erano stati ammessi nel castello. Rose era riuscita a convincere il padre che stava lavorando su un rapporto di fiducia reciproca che avrebbe giovato al suo commercio futuro. Furba la ragazza! Ma non aveva fatto tutto da sola, anzi, si poteva dire che era stato Shen a convincerla! Durante l’unica conversazione che avevano avuto in quel periodo..... Dishi e Genji erano andati in esplorazione più volte riuscendo a passare inosservati dato che tutti gli umani erano a conoscenza della loro presenza. Ad attirare la loro attenzione, dopo circa quattro giorni di giri a vuoto, fu una stanza piena di specchi magici attraverso i quali gli umani potevano vedere all’interno della riserva. Alcuni erano posizionati sulle varie entrate, altri nella piazza principale e gli ultimi controllavano da fuori, quasi tutte le abitazioni! Questo presentava un punto forte a favore degli umani. Avendo la possibilità di vedere cosa succedeva all’interno della riserva avrebbero potuto insospettirsi vedendoli convergere verso un uscita con poche guardie.....e lanciare l’allarme se uno degli animali le avesse aggredite! Shen non credeva alla magia, anzi era convinto che quegli strani oggetti fossero una delle numerose e strane invenzione degli umani! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Una sera Cong notò qualcosa di diverso. Rose si preparava a partire! “È molto grande il vostro mondo?” Chiese Genji che iniziava a nutrire simpatia per la ragazza. “Certo! Anche il vostro immagino!” Rispose l’umana allegra. “Non essendo mai stato al di fuori di queste mura non sono in grado di dire qual’è il più vasto, ma sono certo che come noi, tu non l’abbia ancora visitato tutto, sbaglio forse?” Disse Dishi mentre osservava una cartina appesa alla parete. “Affatto! Oggi andremo in un posto nuovo! La città si chiama Roma e dicono che il cibo sia delizioso! Inoltre ci saranno i saldi e potrò comprare tantissime cose da desigual!” Disse Rose con occhi sognanti. “È un negozio che vende abiti mozzafiato!” Spiegò la ragazza quando vide i suoi amici alzare le orecchie per una una domanda silenziosa. “Posso entrare!” Una voce sconosciuta fece voltare tutti in direzione della porta. “Beatrice!” Urlò sconvolta Rose “No! Non sono pronta!” Disse con il tono meno convincente del mondo. “Suvvia.....” insistette una voce da dietro la porta prima che venisse aperta “....sai quante volte ti ho visto mentre ti cambiavi......” una ragazza con lunghi capelli mori ed una pelle pallidissima fissava sconvolta i vari animali presenti nella stanza. “Ma allora è vero che vuoi lavorare in uno zoo.....la tua stanza ci assomiglia tantissimo!” Disse Beatrice che improvvisamente non riusciva a staccare gli occhi dallo scoiattolo albino. “Poi ti spiego! Adesso mi puoi aspettare fuori?” Chiese Rose sempre più agitata. “Devi chiedere per favore!” Si lamentò l’amica “Per favore!” Disse la proprietaria di casa spingendo malamente fuori l’intrusa. “Chi è?” Ruppe il silenzio Genji mentre Rose finiva di preparare il suo bagaglio. “Un amica di scuola!” Spiegò brevemente la ragazza. Dopo aver fatto un ultimo appello delle cose prese si rivolse ai suoi amici “Allora, presto verranno delle guardie per riportarvi nella riserva, purtroppo in mia assenza non potrete più esplorare il castello, mi dispiace, so che vi divertivate tanto!” Disse come se stesse elencando le cose della lista della spesa. “Ci dispiace a noi di non poter lavorare sul piano di fuga .......ci diverte tanto!” Pensò Cong. “Così presto?” Chiese Cheung sorpreso. Erano tre settimane che si trovavano all’interno del castello. Potevano sembrare molte, ma non lo erano. Tornare nella riserva avrebbe rappresentato una brusca battuta d’arresto nel lavoro intrapreso per conto di Shen e dei loro sogni di futura libertà. “Si! A causa della mia partenza il vostro reinserimento è stato........anticipato!” Rispose Rose prima di mettersi la giacca e prendere le ultime cose. “A presto ragazzi! Io tornerò tra una settimana!” Disse felice come una pasqua prima di uscire. Un rumore metallico fece intendere che gli umani facessero sul serio. Li aveva chiusi dentro! Non che fosse un problema.....sapevano bene come forzare una serratura durante, ma era comunque un campanello: non potevano uscire! Anche se nessuno li avrebbe potuti ostacolare visto che, dagli ultimi controlli, Dishi e Genji avevano appurato che le guardie, negli appartamenti di Rose, non ci passavano mai! Ma la ragazza aveva parlato di reinserimento. “Io non resterò fermo ad aspettare che arrivino le guardie per riportarci dentro! Se proprio dobbiamo tornare, lo farò di mia spontanea volontà” precisò Dishi. “Suggerirei di lasciare aperto un passaggio per permetterci di entrare anche senza aiuto degli umani. Potrebbe giovare in futuro!” Disse Genji prima di sparire nei condotti. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Tramite i condotti di aerazione le spie si erano dirette verso l’uscita, salvo per incontrare un pavone bianco che aveva deciso di esplorare di persona il castello. Non sembrava essere affatto preoccupato di poter essere notato e questo diede un ultima spinta a coloro che erano restii dal curiosare in giro senza la copertura dell’umana. Il desiderio di uscire dal castello non doveva essere così forte come la curiosità nei confronti del mondo umano, non ancora assopita, nonostante la loro lunga permanenza rispetto a qualsiasi altro animale........a parte Fa che era diventato un gentile gufo domestico! “Perbacco! Posse sentire i miei passi!” Disse Cheung guardando il marmo perfettamente lucido che calpestava. Erano tutti poveri contadini, gente comune che si stupiva anche di fronte ad una tavola imbandita. Non c’era da stupirsi che fossero sorpresi da tanta sfarzosità esibita da Derek solo per far vedere quanto fosse schifosamente ricco. Si trovavano in un ampio corridoio e Cheung guardò con interesse una grossa scalinata che portava in una parte del palazzo a loro sconosciuta. “Come diavolo faranno a muoversi lì dentro?” Chiese Dishi storcendo il naso di fronte a delle grosse armature che sembravano avere parecchi anni. “Ricordati che non hanno armi naturali e probabilmente somigliare ad una gabbia portatile li aiuta ad essere più sicuri!” Disse Cong a cui, invece, incutevano timore. Un basso ringhio mise in guardia tutti e cinque. “Gli scoiattoli sanno ringhiare?” Chiese Cheung con evidente sarcasmo. “Non così forte, ma loro si!” Disse Genji indicando un punto alle spalle dei suoi amici. Quattro grossi cani ringhiavano contro coloro che vedevano come intrusi e facili prede da catturare. Dishi evitò di indagare se fossero in grado di parlare ed iniziò a correre. Senza saperlo risvegliò l’istinto di caccia dei canidi che iniziarono a correre dietro di loro. Per i mustelidi e gli scoiattoli fu semplice arrampicarsi su un lampadario oppure ripiegare sulle tende per poter sfuggire a quelle zanne, ma questo andò a discapito di Shen che ora godeva della piena attenzione di quegli animali da guardia perfettamente addomesticati ed addestrati dagli umani. Come se le cose non fossero già gravi, si rese conto che non indossava i suoi guanti muniti di artigli di metallo. Da quando aveva iniziato ad allenarsi con il Maestro aveva deposto le armi dato che lo scopo del Kung Fu non è ferire l’avversario ed un guerriero utilizza solo il proprio corpo per combattere. Per lo scontro finale con gli umani li avrebbe ripresi, peccato che non fosse quello! Solo adesso rimpiangeva altamente la sua scelta, perché i suoi artigli, anche se affilati, non avrebbero potuto fare molto contro le zanne dei cani! E combattere corpo a corpo era escluso perché lo avrebbe reso vulnerabile ad un eventuale morso! Ma nonostante questo Shen correva veloce ed in poco tempo perse di vista Genji e gli altri. Fortunatamente aveva un immagine mentale approssimativa del castello e fu per questo che si diresse verso la sala degli allenamenti, lì avrebbe sicuramente trovato qualcosa per far capire a quei canidi chi era a comandare, facendoli retrocedere nelle loro primarie intenzioni di divorarlo! Una volta entrato rimase di sasso nel notare che non c’era nessun oggetto acuminato di cui si sarebbe potuto servire, ma solo costruzioni sulle quale arrampicarsi, grossi sacchi appesi al soffitto ed altri aggeggi di cui non aveva la minima idea di cosa fossero! Si arrampicò sopra una specie di scala di legno attaccata al muro che era abbastanza solida da sorreggerlo e fu sollevato nel constatare che i cani non fossero in grado di salire. Ora si presentava un altro problema, con tutto il chiasso che stavano facendo avrebbero sicuramente attirato l’attenzione, anzi, era strano che nessuno si fosse ancora accorto di loro! Saltò su di un altra costruzione in legno ed iniziò a passare da l’una all’altra con sempre maggiore velocità. La sua idea funzionò perché i cani, nel tentativo di seguirlo, iniziarono ad inciampare tra di loro e scontrarsi e questo diede il tempo a Shen di far cadere una scala in legno notevolmente pesante in modo tale che sbarrasse loro la strada, saltare in terra, correre verso l’uscita e chiudere velocemente le pesanti porte. “Cosa succede?” La voce di un uomo lo fece sobbalzare ed il pavone, una volta viste delle scale, le percorse per togliersi dalla strada della probabile guardia che gli stava venendo incontro. Si ritrovò ad un piano inferiore e dopo aver superato una fitta ramificazione di corridoi si ritrovò nelle cucine. Non fu sorpreso nel trovarci anche gli altri. Le spie, nonostante la loro statura, mangiavano come i panda, cioè appena potevano e straordinarie quantità di cibo se paragonate al loro corpo minuto. Frugando un po’ in giro trovarono un dolce cosparso di marmellata di pesche e senza fare complimenti la finirono in pochissimo tempo. Shen assaggiò quasi tutto e riprese a curiosare dato che aveva l’occasione di gustare cibi nuovi e sconosciuti. Il loro interesse non si limitava solo a ciò che la mente umana riusciva a creare con alcuni pezzi di ferro, ma era generale. E, cosa importante, Shen era convinto che più avessero conosciuto il nemico, maggiori sarebbero state le possibilità di sconfiggerlo! Il pavone trovò una busta che sembrava contenere qualcosa di sfizioso ed una volta aperta mangiò qualcosa molto simile alle nuvole di drago, ma queste erano decisamente più croccanti e salate! Dopo aver aperto sei buste i mustelidi riuscirono a placare i morsi della fame che li avevano colti come se avessero digiunato per gironi. Solo in quel momento a Shen venne in mente una domanda “Ma dove sono gli umani?” Chiese rendendosi conto che nessuno aveva assistito alla loro scorpacciata. “Prima c’erano.....” Rispose Dishi con la bocca piena “Ma le umane hanno urlato AIUTO, I TOPI! e sono sparite in meno di cinque secondi chiudendo le porte a chiave dietro di loro” continuò Cong che invece, aveva ingoiato il boccone prima di parlare. “Direi che adesso possiamo......” Genji venne interrotta da dei latrati in lontananza che sembravano avvicinarsi piuttosto velocemente alla loro attuale posizione. “Che barba!” Si lamentò Cheung il quale stava finendo ancora di mangiare. Shen non perse tempo e saltò su di un tavolo sul quale a quanto pare, gli umani stavano impastando qualcosa lasciando il lavoro a metà una volta visti i mustelidi. Più probabile che fossero stati Genji e Dishi a farli scappare dato che la somiglianza un roditore era più evidente! I cani entrarono come delle furie in cucina e come Shen pensava c’erano degli umani con loro! Era impossibile che fossero riusciti ad aprire le porte, non sembravano possedere un cervello altamente sviluppato dato che per il pavone era stato molto semplice seminarli. Attraverso un uscita secondaria Shen, Genji, Dishi, Cong e Chueng si diressero verso le stanze di Rose. Ma quando tutto sembrava essersi risolto Shen si sentì qualcosa trattenerlo per la coda e cadde malamente in terra. Uno di quei cani lo aveva atterrato! Ancor prima che potesse tentare di liberarsi una scopa si schiantò in faccia all’animale ed il pavone lo vide correre via mentre guaiva come se fosse stato ferito a morte. All’altra estremità della scopa si trovava l’ultima persona che Shen pensava di vedere: Sam! “Cosa cavolo fai? Potrai riposarti una volta tornato nella riserva! Muoviti!” Disse con fare concitato il ragazzo guardandosi attorno mentre i cani non facevano che avvicinarsi ed aumentare. Shen non se lo fece ripetere e riprese a correre. Evitò o fece cadere numerose guardie attirate da tutto quel trambusto ed arrivò incolume nelle stanze di Rose. Da lì sapeva bene come muoversi. Come prevedibile gli altri quattro erano già lì ad aspettarlo dato che non si erano dovuti preoccupare dei cani! “Ti hanno preso?” Chiese Cong con una strana curiosità “Solo bloccato! L’amico di Rose ha ripagato il debito liberandomi dalla morsa di uno di loro!” Spiegò Shen che ansimava pesantemente a causa della corsa sfrenata appena fatta. “Vinto!” Disse Dishi “Perso!” Si aggregò a lui Genji. Il pavone alzò gli occhi al cielo: avevano scommesso! Anche se spesso prendeva parte anche lui a scommesse di questo genere, odiava quando qualcuno le faceva su di lui! Forse perché, in generale, non amava stare al centro dell’attenzione! Dei passi affrettati costrinsero tutti a nascondersi. Dishi e gli altri riuscirono ad infilarsi in alcuni grossi oggetti mentre Shen si abbassò dietro al letto rispetto alla porta d’entrata. Fortunatamente era solo Sam. Dopo quello che era successo c’erano meno probabilità che li attaccasse.......almeno, rispetto alle guardie, si azzeravano completamente! “Ma voi non sareste dovuti essere nella riserva? Specialmente tu!” Chiese il ragazzo confuso indicando il pavone. Dishi fece le spallucce mentre Cong si grattò la testa. Erano segni per cercare di far capire a Sam che ne sapevano meno di lui. Con scarsi risultati visto che lui continuava a fissarli con aria smarrita. “Aspettate, so come fare!” Disse alla fine il ragazzo. Shen alzò la cresta con curiosità quando lo vide prendere carta e penna. Come aveva fatto a non pensarci prima! C’era un modo per comunicare........iniziò subito a ripensarci quando vide che l’umano scriveva in una lingua a loro incomprensibile. “Ragazzi, io non so leggere questi segni!” Protestò Cheung. “Evidentemente gli umani parlano come noi ma scrivono in altro modo! Non è strano?” Chiese divertita Genji. Dishi strappò dalle mani del ragazzo la penna ed iniziò a scrivere in caratteri cinesi “Siamo rimasti chiusi in queste stanze per quattro giorni! Qualcuno ha aperto la porta permettendoci di uscire e noi essendo affamati ci siamo diretti verso la stanza dalla quale proveniva l’odore del cibo”. Le calligrafie differivano completamente fra loro e Shen era certo che nemmeno Sam potesse capire un accidente! “Posso trovare qualcuno che riesca a tradurre! Aspettate!” Disse il ragazzo uscendo di corsa.......ma non fece in tempo ad aprire la porta che questa gli sbattè in piena faccia. Rose fece capolino da dietro “Cosa ci fai qui?” Chiese scioccata “E loro cosa ci fanno ancora qui!” Domandò ancora più sorpresa. “La domanda vera è: tu cosa fai qui?” Chiese Sam confuso. Erano passati solo quattro giorni rispetto alla settimana di viaggio prevista per lei e le sue amiche! “Mio padre mi ha chiesto di tornare! Ma non so ancora perché! La vacanza è stata rovinata e giuro che se scopro che è colpa tua te la faccio pagare!” Urlò Rose contro l’amico “Felice di rivederti anch’io!” Rispose Sam prima di scappare dalle grinfie dell’amica. Una volta che fu uscito la ragazza si girò verso gli animali “So perché mio padre mi ha richiamato!” Confessò guardandoli con un misto di sospetto e....paura? Shen sapeva per certo che quel discorso stava per prendere una brutta piega! “Perché avete iniziato a spiarci? Perché avete fatto una mappa accurata del castello?” Chiese sempre più preoccupata la ragazza. “Come sai queste cose?” Domandò improvvisamente guardingo Cong. “Mio padre vi osserva e può vedere tutto quello che avviene in questa stanza e nella riserva! Vi ha visto curiosare in giro......non è semplice curiosità, vero?” Rose sembrava voler negare quell’evidente verità ma Shen non ne capiva il motivo! Era delusa dal fatto che loro volessero scappare? Non capiva che quello che desideravano era solo la libertà? Alla fine il pavone decise di mettere a tacere tutti quei dubbi e le domande che sembravano tormentare la povera ragazza “Rose....noi vogliamo andarcene!”.

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Capitolo 20
*** STRATEGIE ***


Lo sguardo di Rose esprimeva a pieno la delusione che provava. Evidentemente credeva che i suoi cari amici fossero felici a stare rinchiusi in un grande gabbia. Forse non aveva capito che anche se spaziosa era comunque una prigione. Ma se cresci con qualcosa davanti agli occhi ti ci abitui e spesso gli attribuisci un significato diverso, addirittura normale! “Rose...” Tentò Dishi venendo però bruscamente interrotto “Mi avete usato! Per tutto questo tempo.......ed anche Hong e Yong......io credevo.....” la ragazza si interruppe trattenendo a stento un singhiozzo. “No! I gemelli ti vogliono bene......” intervenne Cong sapendo quanto fossero legati i due giovani alla loro amica. Solo i pavoni e quei pochi cresciuti nella riserva erano realmente affezionati a lei ed ora coloro che desideravano la libertà rischiavano di spezzare quel legame! “Esattamente come voi.........i fuochi d’artificio erano un altro pretesto per abbassare la guardia? Oppure io, stupida, mi sono fidata e vi ho dato gli strumenti per creare un arma?.....” la delusione fu sostituita da una rabbia prorompente “Mi sono messa contro il mio stesso padre più volte pur di farvi stare a vostro agio e non in una sudicia prigione! Mi ero legata così tanto a voi che i miei simili hanno iniziato ad evitarmi! Ma non mi importava......perché sapevo, anzi, ero certa che non mi avreste mai tradito!” Alla fine la ragazza non resistette più e scoppiò a piangere. “Invece era tutto falso! Mio padre aveva ragione! Mi avete usata!..............” la ragazza si guardò intorno smarrita come se non sapesse dove si trovasse e perché. Ma il dubbio durò solo un attimo prima che usasse delle parole taglienti come lame “Sai, forse i tuoi genitori hanno fatto bene ad abbandonarti!” Urlò Rose contro il pavone uscendo di corsa dalla stanza, curandosi di sbattere violentemente la porta dietro di se. Ecco! Se prima una piccola parte di Shen desiderasse riconquistare la fiducia della ragazza, adesso era stata completamente distrutta dall’ultima frase che lei aveva pronunciato! Non passò molto prima che decidessero di tornare nella riserva. Fortunatamente non incontrarono nessuno durante il tragitto e Shen ne fu grato. Era certo che non sarebbe riuscito a trattenersi stavolta, non dopo quello che la ragazza aveva avuto la faccia tosta di dirgli! Un sollievo che però non riusciva a togliere dalla testa del pavone una domanda: Rose avrebbe detto la verità a suo padre? xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Fa iniziò a volare da una casa all’altra urlando “Sono tornati! Sono tornati!” Facendo si che gli occupanti uscissero in gran fretta per andare incontro agli amici che da tempo non vedevano. Certo, tre settimane, anzi quasi quattro, potevano sembrare molto corte, ma per gli animali, abituati a vivere assieme, anche pochi giorni sembravano interminabili. Soprattutto se i loro amici si fossero trovati nel castello degli umani come in questo caso! Mei correva veloce. Finalmente! Finalmente avrebbe rivisto “i fantasmi”! Chissà come stavano! Gli umani l’avevano trattato bene? Avevano scoperto cose importanti? Il piano era già pronto per poter essere attuato? Dato che Fa era stato rinchiuso nella riserva le notizie giungevano grazie ai fantasmi, ma da quello stramaledetto giorno quasi tutti gli animali avevano vissuto con la paura che qualcosa di terribile potesse accadere ai loro amici, anche se da quanto le spie dicevano, sembravano star bene... Xu, Kuen, Guo, Lei, Jie, Shu, Ji, Syaoran, Qui, Ning, Dewei, Zhong e molti altri si radunarono attorno ai mustelidi, mentre Kang e Lu-Chu abbracciarono calorosamente il pavone bianco tornato incolume da quella che in molti, consideravano una pazzia. Contenti che alla fine stesse meglio di quanto pensassero. Andare nella tana del nemico, da solo, era qualcosa di estremamente coraggioso, o stupido, a seconda dei punti di vista. Ma il fatto che fosse tornato incolume fece capire di che pasta era fatto quel pavone e che, probabilmente, erano in buone mani per quanto riguardava il piano di fuga. Shen rimase colpito, non credeva che i suoi “genitori” potessero preoccuparsi a tal punto per lui! Era una cosa nuova! Quando tornava a casa da qualche spedizione i suoi erano troppo occupati per accoglierlo e quando si rivedevano il massimo del bentornato era un sorriso o una pacca sulla spalla. Questa volta fu diverso! In molti non si preoccuparono o fecero problemi nell’esprimere a pieno la propria gioia e lo abbracciarono, dimostrando quanto fosse sincera la loro felicità e quanto credessero in lui. “Cos’è difficile da trovare ma facile da perdere, vale più dell’oro ma costa meno di un centesimo?” Chiese Sheng non riuscendo a resistere dieci minuti senza un buon indovinello. “Un amico!” Rispose Shen che per la prima volta non era irritato dagli enigmi del fratello. Fratello? Era così che vedeva Yong, Hong, Sheng, Shuang, Xian, Xing e Chong? Il pavone bianco sorrise. Poteva sembrare assurdo, ma il fatto che Rose avesse scoperto i loro piani e rischiassero realmente di essere messi in gabbia da Derek, il quale non avrebbe esitato a buttare la chiave una volta saputo che erano più intelligenti di quanto pensasse, era diventato superfluo. Shen sentiva chiaramente che qualcosa si era acceso in lui. Era estremamente raro nella sua città natale e forse all’inizio aveva persino finto di non vederlo! “Mi fa male di più quando è preso, ma anche quando non c’è affatto. A volte sono il più difficile da esprimere, ma il più facile da ignorare. Posso essere dato a molti o solo ad uno!” Pensò Shen ritrovandosi nei panni del fratello. Si, era l’amore che finalmente aveva trovato. All’inizio la sua luce ed il suo calore erano stati fastidiosi perché non ci era abituato, ma una volta fatta l’abitudine si era reso conto che erano molto piacevoli, ne aveva bisogno e lo desiderava! Shen uscì da quella trans ripensando all’indovinello da lui formulato. Ritrovarsi nei panni del fratello! Questo sarebbe stata un idea perfetta per quando si fossero ritrovati fuori! Divertendosi all’idea delle strane situazioni che si sarebbero create in futuro a causa della sua mente diabolica, Shen si concentrò a salutare il resto degli amici che lo stavano accogliendo calorosamente dopo la sua mezza giornata di assenza. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx “Va bene! Posso dire che il mio astio nei confronti di quell’umano è diminuito un pochino dopo che ci hai detto quello che ha fatto!” Disse Xu per niente convinto delle proprie parole. Si erano ritrovati tutti nel grande piazzale ed arrivata la sera avevano imbandito una grande tavola con numerose pietanze per festeggiare come si deve il ritorno di Dishi, Cong, Cheung e Genji e la riuscita della spedizione di Shen. Shen decise di ignorare quel commento pensando di lasciare per dopo il dibattito su un argomento tanto delicato visto che non se la sentiva di rovinare l’atmosfera gioiosa creatasi. Si diresse verso Sheng e Xian che tanto per cambiare il discorso....stavano litigando. “Fratello, ho una proposta da farti!” Disse decidendo di arrivare diritto al punto. “Spara!” Disse l’interpellato non curandosi di nascondere la propria curiosità. “Ti andrebbe se ci allenassimo assieme?” Chiese il pavone iniziando ad esporre la propria idea “Certo, perché no! Ma non mi sembra qualcosa di straordinario...... cioè l’abbiamo fatto altre volte!” Disse deluso Sheng. “Infatti non sto parlando di un allenamento qualsiasi!” Confessò Shen che dovette ricorrere a tutto il suo autocontrollo per non ridere. Doveva ammettere che era veramente cambiato! Mai si sarebbe sentito entusiasta ed avrebbe mostrato tanto interesse e divertimento per una cosa tanto infantile! “Potresti smettere di parlare per.....” “..enigmi?” Chiese Xian interrompendo il suo acerrimo nemico “Non volevo dire questo!” Protestò Sheng. “Ti andrebbe se ci allenassimo a vestire l’uno i panni dell’altro?” Domandò Shen sedando un litigio sul nascere. “Come?” Chiese Sheng credendo di non aver capito bene. “È qualcosa di straordinario!” Ammise Xian ancora più sconvolto del fratello. “Durante la battaglia sarebbe utile distrarre gli umani da colui che guida la rivolta! Se imparassimo a muoverci in modo pressoché identico li potremmo ingannare, guadagnando tempo prezioso per permettere ad altri di fuggire!” Spiegò Shen eccitato. Si era sempre sentito così in vista di un combattimento! Non poteva farci niente, a quanto pare era nella sua natura combattere! “Giusto! Cercheranno di tagliare la testa al serpente, ma così si ritroverebbero indecisi su chi colpire!” Iniziò a ragionare Xian anche lui con con parecchio entusiasmo. “Rischio la pelle però mi piace l’idea! Ci sto, ma ad una sola condizione!” Decretò alla fine Sheng. La cresta di Shen si alzò e lo fissò con sospetto. “Impareremo ad essere identici ed a scambiarci le identità anche per farla agli idioti come lui!” Disse Sheng sussurrando nell’orecchio di Shen, mentre indicava il fratello. Shen sorrise e si maledisse per il proprio comportamento infantile, ma l’idea era allettante! “Ci sto!” Rispose alla fine. “In cosa? Che diavolo state tramando voi due?” Chiese Xian terrorizzato all’idea di non dover fronteggiare un solo fratello, ma ben due! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx La mattina seguente tutti si radunarono nel piazzale a causa di una riunione richiesta da Shen. “Quali novità porti?” Chiese Ning il quale, non si sa come, riusciva sempre a capire subito quello che il pavone pensava. “Amici miei.....” Shen indugiò un momento guardando le spie e quando Genji fece cenno di si con la testa decise di dire la verità. La sera precedente avevano discusso sull’eventuale impatto che avrebbe avuto una tale notizia, ma il pavone sapeva che se voleva ottenere consensi, dire bugie non sarebbe andato a suo favore! “....Rose ho scoperto il nostro desiderio di fuggire e la maggior parte del lavoro fatto fino ad adesso per poter mettere in atto un tale piano!” Disse tutto d’un fiato Shen. L’agitazione si propagò come un onda d’urto e subito si levarono commenti e numerose domande “Ci ostacolerà?” Chiese Lei preoccupata. “L’ha già detto al padre?” Chiese Xu ancora più allarmato “Dobbiamo agire subito allora!” Urlò Kun deciso. Mu, il pitone giallo parlò per la prima volta durante una delle loro riunioni “Se il piano è stato deciso si. Ma se è solo per anticipare le loro mosse a me non sembra saggio!”. Qi, il coccodrillo agitò la coda “Ma se provassimo a riportarla dalla nostra parte? Oppure la convincessimo che si è sbagliata?” Chiese speranzoso. Ming si fece una bella risata “Quella ragazza è ingenua Qi, ma non scema!” Disse il cervo. “Si, ma questo non ci aiuta affatto!” Disse Bao mentre si rimpinzava con i ravanelli in un attacco di fame nervosa. Ma la domanda che si elevò sopra le altre fu quella di Kang “L’ha scoperto, oppure siete stati voi a dirglielo?” Chiese.......spaventato? Quel pavone aveva un autocontrollo impressionante! “L’ha scoperto! Derek ci ha sempre tenuto d’occhio!” Confessò Shen. “Forse sa anche del materiale rubato nascosto nel laboratorio!” Disse Cong agitando la coda per la frustrazione. “Noi continueremo con i preparativi. Non importa se lo scopriranno! Questo non deve in alcun modo scoraggiarci!” Disse Tai cercando di risollevare il morale di tutti. “Solo chi rischia di andare troppo lontano avrà la possibilità di scoprire quanto lontano si può andare!” Disse il Maestro dando ancora una volta prova della sua saggezza. “Bene! Allora facciamolo!” Disse Guo incoraggiato dal formichiere spinoso che riusciva sempre ad accogliere gli eventi della vita con innata calma. “Cosa?” Chiese Pei confuso. “Continuiamo ad allenarci in vista del grande giorno!” Rispose Guo come se stesse spiegando la cosa più ovvia del mondo che poteva essere “esiste il giorno ma anche la notte”. Ma mentre tutti si ritiravano per allenarsi Shen sentì qualcuno poggiare la propria ala sulla sua spalla e si girò per vedere Kang “Dobbiamo parlare!” Disse risoluto il padre. Shen annuì e seguì tutti i suoi simili in casa di Tai. Una volta dentro e che tutti si furono accomodati iniziò subito a parlare “Mi dispiace, ma nonostante le precauzione sembra proprio che sia Derek a stringere il coltello dalla parte del manico!” Ammise Shen sapendo che questo sarebbe stato un duro colpo per loro. “È arrabbiata?” Chiese Tai con evidente paura nella voce. Shen annuì facendo si che molti abbassassero la testa affranti. “Sono certo che capirà! Ha solo bisogno di tempo!” Disse Jingjing rivelando la sua presenza e facendo saltare dalla paura molti dei pavoni. “Quando è arrivato?” Chiese Zhi rivolto al fratello Chu il quale non seppe rispondere. “Quindi questa settimana non verrà?” Chiese affranto Hong. “Non credo.....ha detto di non volere niente più a che fare con noi!” Disse Shen abbattuto perché consapevole che questa notizia avrebbe distrutto i pavoni. “L’abbiamo delusa!” Disse Chao distrutto. “Avremmo dovuto dirle la verità fin da subito! Almeno noi!” Ammise Feng tristemente. “Cos’abbiamo fatto!” Disse Wei anch’egli stravolto da quella notizia. “La felicità più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo una caduta” disse il vecchio Maestro. “Cosa vorresti dire?” Chiese Cheng incuriosito da una tale affermazione. “Se vi arrendete subito darete ragione alle vostre parole. Se ci tenete davvero a lei saprete battervi ed uscirne vittoriosi!” Rispose il Maestro. “Ma non ci perdonerà mai! Abbiamo tradito la sua fiducia e nel peggiore dei modi!” Disse Jiang affranto. “Tentare l’impossibile anche quando niente sembra possibile! Non lo state già facendo con il piano di fuga?” Chiese con fare divertito Jingjing. “Non credo ci ascolterà mai! È una causa persa!” Gli diede man forte Jun. “Il pessimista si lamenta del vento; l'ottimista aspetta che esso cambi; il realista aggiusta le vele. C’è sempre una possibilità sempre che qualcuno non la distrugga sul nascere!” Disse il Maestro prima di uscire di casa. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Fortunatamente la speranza era stata riaccesa nei cuori dei pavoni e la situazione stava migliorando giorno dopo giorno. La mattina del sesto giorno decise di iniziare a gettare le basi della sua nuova idea. “I nostri colori differiscono di poco, quindi sono convinto che se riuscissimo a scambiarci le identità presto nessuno riuscirà a ricordare chi è che ha il rosso più acceso e chi quello più scuro!” Iniziò a spiegare Shen notando l’impazienza di Sheng. A quanto pare loro due si somigliavano più di quanto credessero! Se il lavoro fosse riuscito avrebbe portato molti vantaggi! Per un momento a Shen venne in mente il momento nel quale si sarebbe rivisto con Zhan......si, il suo più caro amico non sarebbe stato lasciato indietro. Se con i suoi genitori non voleva più averci a che fare, dall’altra parte, aveva in mente di portare il branco di Zhan tra le montagne con loro! Sarebbe stato divertente osservare il viso dell’amico mostrandogli un gemello pressoché identico a lui! Già pregustava l’idea! “Allora!” Sheng lo tirò fuori dai suoi pensieri mentre ispezionava il suo guan dao. Era palese che non avesse la minima idea di come usarlo! “Mi insegnerai a combattere come te ed io farò lo stesso! Impareremo a parlare l’uno nel modo dell’altro.........e credo basti così.....oppure.....” non riuscì a dire altro perché venne interrotto dal fratello “Va bene! Ti fermo qui! Sappi che io ho sempre detestato gli indovinelli! Dovrai rinunciarci!” Disse infastidito Shen. “Cosa? Ma sono una parte di me!” Protestò Sheng “Proprio per questo devi imparare a farne a meno!” Insistette il fratello. “Guarda che gli umani non ci capiscono quando parliamo! Quindi se li insulto o dico un enigma fa lo stesso!” Si lamentò Sheng. Vedendo che non sembrava convinto Shen decise di giocare la carta vincente “Si, ma gli altri conoscono questa tua passione! Non ci metteranno molto a capire che stai fingendo!” Il pavone sospirò sapendo che questa cosa andava fatta per permettere loro di diventare davvero irriconoscibili “Però, hai ragione, dovrai insegnarmi molti dei tuoi indovinelli.......” ammise stizzito. Il volto di Sheng si illuminò “Davvero?” Chiese “Certo! Io sono te e tu sei me ricordi?....dovrò insegnarti qualcosa anche sui fuochi d’artificio!” Ammise con riluttanza. “Era troppo bello per essere così semplice!” Disse Sheng mentre la paura gli faceva arruffare le piume. Shen ghignò. Il suo caro fratello aveva sempre temuto i fuochi d’artificio, era arrivato il momento di condividere le sue scoperte con la sua famiglia. I suoi genitori gli avevano sempre detto che la loro invenzione sarebbe stata un eredità di famiglia e Shen l’avrebbe resa tale! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Rose si era rinchiusa nelle sue stanze da circa una settimana. Sam non sapeva cosa fare! Nemmeno lui era riuscito a smuoverla dalla stanza, precisamente il letto, dove aveva passato qui giorni, piangendo e mangiando a stento! In compenso a suo padre non sembrava importare più di tanto le penose condizioni della figlia.....non che fosse una novità! Ma di nascosto al ragazzo Dishi e Genji avevano deciso di agire all’insaputa di tutti. La ragazza si era dimostrata una sincera amica ed era diversa dai suoi simili. Volevano a tutti i costi riparare il torto che avevano contribuito ad orchestrare! Ma osservando l’umana avevano capito che qui ci voleva qualcuno con esperienza, per questo avevano trascinato il povero Jingjing attraverso i condotti dell’aria fin dentro la stanza di Rose. Come sempre il formichiere spinoso si era comportato come se fosse del tutto normale essere sbattuti in una stanza per dare conforto ad una sconosciuta. Ma anche se non l’aveva mai vista, sapeva che la ragazza aveva bisogno di un conforto che fosse diverso dall’amicizia! “Disturbo?” Chiese con una voce gentile il Maestro. Rose urlò per la sorpresa sia di trovarlo lì accanto a lei, sia perché non aveva idea di che animale fosse! “Cosa ci fate qui?” Chiese spaventata la ragazza. “Tutti credono che tu li odi! Specialmente Tai e Kang assieme ai loro numerosi fratelli!” Spiegò pacatamente il Maestro “Che sgarbato!” Ammise accennando un leggero inchino “Il mio nome è Jingjing, sono un echidna, anche chiamato formichiere spinoso!” Si presentò. “Rose, piacere! E ti confermo che è proprio come hai detto! Non voglio più avere a che fare con loro, quindi risparmia il tuo tempo e torna da dove sei venuto!” Disse con rabbia la ragazza. Ma il Maestro non si mosse sapendo che lei non aveva ancora terminato di parlare. “Cosa sto facendo? Me la sono presa anche con Sam! E lui non c’entrava niente!” Disse tra le lacrime la ragazza. “Non sarai punita a causa della tua rabbia; sarà la tua rabbia stessa a punirti!” Disse Jingjing. “Ti avevo detto di andartene!” Urlò Rose seppellendo la testa sotto al cuscino. “Ci sono tre cose che ti possono distruggere: la bugia, l'orgoglio e il tradimento. Ma ci sono tre cose che non devi mai perdere: la speranza, la pazienza e l'onestà!” Disse il Maestro per niente seccato dal carattere poco rispettoso ed irascibile dell’umana. “Io ne ho due! Piantala con questi sermoni! Tanto non cambierò idea! Sono sempre stata sola, ma la consapevolezza è arrivata solo adesso e come puoi vedere...fa male!” Confessò lei cercando di reprimere i singhiozzi. Jingjing sorrise “Perché il concetto di solitudine viene abbinato troppo spesso al verbo subire ed assai meno al verbo ricercare?” Chiese come se stesse parlando a se stesso. La strategia funzionò perché Rose lo guardò confusa “Ricercare la solitudine è dire a se stessi che ci si vuole cercare costantemente!” Disse il Maestro. Poi si avvicinò alla ragazza ed una volta presa una sua mano con una zampa, con l’altra iniziò ad accarezzarle la schiena “Togli il velo di rabbia che offusca la tua vista! La mancanza di una guida genitoriale non ti rende meno forte di chiunque altro e soprattutto tu non sei sola!” Disse con affetto il formichiere. “Perché ne sei così convinto?” Chiese un po’ sollevata e speranzosa Rose. “Perché a loro manchi! Ed anche se non dovesse ammetterlo neanche sotto tortura, mi sa che anche Shen si sente in colpa per averti mentito!” Rispose con un sorrisetto il Maestro. Anche la ragazza rise. Si, Shen era estremamente orgoglioso e ci avrebbe messo del tempo ad ammettere una cosa del genere. Lei se n’era accorta durante quel periodo pieno di tensione. Era molto meno scontroso con lei, per questo aveva creduto di stare iniziando realmente, a creare un rapporto d’amicizia con lui.........solo per ricevere un colpo micidiale com’era il tradimento! Il Maestro si diresse verso le tubature saltando con estrema agilità su un armadio “I due giorni più importanti della vita sono il giorno in cui sei nato e il giorno in cui scopri il perché!” Disse prima di sparire nei condotti dell’aria.

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Capitolo 21
*** UN NUOVO ALLEATO ***


Anche se era sempre imbronciata, alla fine Rose, non si sa perché, per miracolo divino forse, era uscita dalle sue stanze, tornando a scuola da un giorno all’altro! Quella ragazza non avrebbe mai smesso di stupirlo! Sam era consapevole che la loro amicizia, al momento, era a dura prova, ma continuava a credere che alla fine lei si sarebbe confidata come sempre e tutto sarebbe tornato a posto! Passò un altra settimana ed il ragazzo contava con trepidazione i giorni che mancavano alla fine della scuola. Avendo rinunciato a tentare un qualsiasi contatto con l’amica si diresse verso le sale d’allenamento sapendo che suo padre si trovava lì a causa di una riparazione da fare. Ma mentre svoltava l’ultimo angolo che lo separava dalla destinazione, il suo occhio catturò un rapido movimento. Una macchia nera era saltata su di un lampadario per sparire attraverso i condotti dell’aria. Rose gli aveva spiegato che i mustelidi li usavano per muoversi liberamente per il palazzo durante il mese di permanenza del pavone bianco, ma ora che, in teoria, tutti gli animali erano stato rinchiusi nella riserva, era strano vederne uno girare libero per il castello! Non seppe perché ma si diresse a gran velocità verso le stanze di Rose. Aveva origliato una conversazione tra suo padre e Derek ed era venuto così a conoscenza di strani movimenti attuati dagli animali. Il padre della sua amica sospettava che fossero stati loro a mettere a soqquadro le stanze durante l’inverno passato, ma nessuno aveva ancora capito cosa cercassero! Prima di far precipitare la situazione, con conclusioni affrettate, Derek aveva deciso di indagare a fondo nella questione per evitare di rompere quella pace con gli animali che non aveva fatto altro che giovargli fino ad adesso. Nonostante tutto il collezionista era fermamente convinto che qualsiasi tentativo di fuga da parte degli animali fosse inutile, perché erano troppo stupidi per elaborare un piano che potesse sbaragliare le sue difese, ma Sam si rese conto che forse non era così. Voleva vederci chiaro. Anche per Rose. Lei si era sentita usata e tradita però forse si trattava solo di un malinteso. Inoltre, lui, aveva ancora i sensi di colpa per quello che aveva fatto, quindi cercare di sanare i rapporti tra di loro gli avrebbe permesso di essere perdonato da tutti gli animali. Non poteva farci niente, una volta conosciuti gli amici di Rose, anche se poco e male, la curiosità l’aveva consumato e non vedeva l’ora di sentirsi accettato! Prima li considerava pericolosi, li aveva attaccati, ed adesso cercava la loro compagnia! Doveva essere pazzo! Sorrise tra se e se: lui e Rose si somigliavano davvero tanto! Forse adesso riusciva a capirla. Il suo non era un capriccio, lei teneva realmente a quegli animali e Sam avrebbe fatto il possibile per non vederla più infelice. Fortunatamente le stanze erano deserte, così, in fretta e furia, Sam prese una giacca dell’amica più una sciarpa per coprire il viso. Faceva caldo, ma valeva la pena sudare un po’ per il benestare di un amicizia. Fortunatamente le guardie lo lasciarono passare e non fu così difficile forzare la serratura del cancello principale. Una volta dentro la fitta vegetazione si tolse il travestimento rendendosi conto di essere fradicio! Maledetto lui ad essere caloroso! Cercò di ricordare la strada per la casa dei gemelli, ma la fretta di nascondersi per potersi togliere quello stupido travestimento gli aveva fatto perdere l’orientamento ancor prima di ragionare lucidamente! L’intera riserva era video sorvegliata.....cioè, solo le abitazioni, i cancelli d’accesso e qualche parte del muro di cinta, ma doveva comunque prestare attenzione! Si era dimenticato l’orologio, quindi non seppe dire esattamente dopo quanto iniziò a sentire dei rumori. Fatti pochi passi si abbassò fino a camminare a quattro zampe fino ad un folto cespuglio. La vegetazione era fitta ma questo non sembrava disturbare gli animali mentre si allenavano fra loro. Anzi, sembrava più un combattimento vero e proprio! Non volendo fare la figura della spia decise di rivelarsi. Tutti si fermarono e lo fissarono. Vide anche il pavone bianco che aveva incontrato nel castello tempo addietro....Shen era il suo nome. Sembravano stare tutti in gran forma e questo lo rese felice. Vide con sorpresa che c’era una grande varietà di animali: bovini, felini, un pipistrello, un gorilla, un coccodrillo, dei serpenti.....(la paura aumentava), varano, mantide, cervo, coniglio, volpe......e anche uccelli tra qui aquila, falco e molti gufi! Solo un animale non aveva idea di cosa fosse! “Salve! Vi chiedo scusa se mi presento qui senza alcun avviso, ma ho bisogno del vostro aiuto!” Spiegò brevemente Sam. Un pavone blu con una chiazza bianca sul petto si fece avanti rispetto agli altri. Era Kang. Rose l’aveva praticamente cresciuta lui assieme agli altri pavoni più anziani della riserva. L’uccello in questione alzò la cresta e piegò di lato la testa. Subito dopo fece un cenno con un ala che sembrava un “accomodati” o “continua”. “Rose è a pezzi! Si sente tradita. Ma.....sapete io recentemente ho visto degli animali del nostro mondo che vivevano in libertà.....Avevano timore di noi umani e.......era bello vederli vivere allo stato brado e.....” un ringhio fece congelare il ragazzo e con orrore vide che proveniva da una grossa pantera. “Voglio aiutarvi! ........a scappare, intendo! In effetti era abbastanza ovvio, ma avreste potuto capire un altra cosa......forse che volessi aiutarvi a riallacciare i rapporti con Rose, anche se non sarebbe male! Forse convincendola.....” Sam venne di nuovo fermato da un ringhio che però stavolta apparteneva ad una tigre con il mantello più chiaro rispetto al normale. Com’era possibile che quand’era nervoso iniziava a parlare come un idiota? Alla fine decise di seguire Kang e la sua compagna quando lo condussero verso quella che era la loro casa. Se la ricordava bene dalla sua prima visita! Un pizzico di curiosità lo fece voltare in direzione del punto dov’erano spariti tutti gli altri animali. Avrebbero discusso civilmente su cosa fare con lui, oppure si sarebbero scannati per accaparrarsi la preda? Vabbe’ che molti erano erbivori......ed inoltre essendo animali antropomorfi erano diversi da quelli che aveva visto lui.....però certi pensieri ed alcune domande non riusciva proprio ad evitarli! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx “Non possiamo fidarci!” Disse risoluto Xu. “Ha ragione! Forse l’ha mandato Derek come sua spia!” Gli diede man forte Ji. Tay-Yang che fino a quel momento credeva nel rapporto pacifico instaurato con gli umani, espresse i suoi dubbi “Se il collezionista scopre cosa stiamo tramando credo che qualsiasi possibilità possa essere distrutta in mezzo secondo!”. “Qualcuno si ricorda che ha cercato di fare fuori uno di noi?” Chiese Mei mentre stava sdraiata su di un grosso ramo mostrando un rilassamento in netto contrasto con il suo stato d’animo interiore. “Grazie Mei!” Risposero in coro i due lupi che avevano dovuto usare tutto il loro autocontrollo per non sgozzare quel verme quando si erano resi conto che aveva avuto la faccia tosta di farsi vedere nuovamente nella riserva! Meng, un avvoltoio albino atterrò malamente in terra vicino al piccolo gruppo “L’umano è da Kang. Nel frattempo Tai sta riunendo tutti nel piazzale!” Li informò prima di spiccare nuovamente il volo. Senza proferire parola, ciascuno dei presenti, si avviò verso il punto di ritrovo. Gan il pitone assieme a Mu e Zhu si avvicinarono a Shen appena lo videro arrivare. “Abbiamo sentito parlare molto del tuo piano di fuga!” Disse Gan “Cosa farai con la spia adesso?” Chiese con fare canzonatorio Zhu. La cresta di Shen si contrasse. Doveva assolutamente convincere tutti a partecipare attivamente al piano perché gli umani avrebbero usato qualsiasi debolezza a loro vantaggio! “Ritorcerò questa spia contro il mandante!” Rispose sicuro Shen. “Come?” Chiese Mu più scettico che curioso. “Farò in modo di dargli ciò che desidera di più, cosa che Derek non può fare, per convincerlo a collaborare!” Spiegò il pavone. “Cosa?” Chiese curioso Zhu “La pace tra lui e Rose” rispose Shen. “Ah si? Tu riusciresti a fare una cosa del genere?” Domandò Gan che stava chiaramente trattenendo le risate. “Quando saremo fuori di qui, ti passerà la voglia di ridere e dubitare!” Disse con una voce gelida Shen prima di allontanarsi dai rettili che avevano perso la voglia di ridere. Mei osservò quelle lucertole troppo cresciute appena l’amico si fu allontanato. “Sembrano davvero scossi dall’improvviso cambio d’umore di Shen!” Osservò Lang Min. “Non posso dargli torto!” Disse la felina “Shen a volte sa essere estremamente inquietante ed intimidatorio!” Spiegò. “Forse fa parte del suo fascino!” Disse la pavonessa prima di dirigersi verso il centro del piazzale accanto a Xing. Mei rimase spiazzata da quel commento. Fascino? Ma quale fascino era solo il suo stramaledetto carattere che....aspettate! Fermi tutti!!.......Lang Min aveva una cotta per Shen? Era assurdo sia il pensiero che il fatto di per se! Ma quell’ultima frase era molto sospetta e la felina si ripromise di verificare i propri dubbi più in là. “Amici, ci siamo riuniti per decidere cosa fare con l’intruso. So che molti di voi non si fidano a causa dei trascorsi avuti con lui, e vi confesso che anch’io sono un po’ restio a dargli fiducia, ma Shen ha un piano!” Disse Tai indicando il giovane accanto a se. Il pavone bianco ingoiò un boccone amaro. Da quel discorso dipendeva tutto! Doveva mostrarsi forte e deciso su ciò che aveva intenzione di fare per poter attuare un piano che avesse una buona percentuale di riuscita. “Come molti di voi io non mi fido del ragazzo. Ma Cheung ha portato delle vitali informazioni dalla sua ultima visita del castello: Sam è il figlio di colui che ha progettato la riserva!” Svelò senza troppi preamboli. Un mormorio sorpreso si levò dalla folla e Shen aspettò che fossero loro a chiedere. Invece di esporre subito il piano, avrebbe lasciato che fosse la loro curiosità a farlo venire alla luce lentamente, così che non sembrasse solo un ordine da eseguire. Un coniglio melanico si fece avanti rispetto a tutti. Vedendola Shen si ricordò che con lei aveva scambiato si e no tre parole durante il suo anno e mezzo di permanenza. “Lo descrivi come il tassello principale del piano! Se ci tradisce tutto crollerà irrimediabilmente!” Disse decisa e molte affermazioni sostennero ciò che aveva appena detto. “Scusa, ma come riesci a fidarti di lui dopo che vi ha aggredito?” Chiese Wan una volpe melanica. “Io non mi fido di lui!” Affermò Shen “Ma se ti affidi a lui per poter scappare gli stai irrimediabilmente dando fiducia!” Fece notare la civetta Heng terrorizzato all’idea di fare affidamento su quell’umano dopo che aveva assistito al combattimento tra lui e Shu. “Nella vita ci sono rischi che non possiamo permetterci di correre e ci sono rischi che non possiamo permetterci di non correre!” Disse il Maestro avvicinandosi al pavone bianco. Un mormorio generale seguì quella rivelazione. “Il piano è rischioso, su questo non c’è alcun dubbio! Se non accettiamo questo facciamo prima a rimanere qui dentro, reclusi per tutta la vita!” Esplose Shen. Con il fiatone e le piume arruffate abbassò la testa quando Jingjing gli lanciò uno sguardo di rimprovero. Doveva assolutamente esercitare a fondo la sua pazienza! Ma ormai era troppo tardi! Però accadde il contrario di quanto si aspettasse! Quell’ultima frase non aveva spento gli animi, al contrario, li aveva infuocati all’idea di restare per sempre in quel posto. “Cosa faremo una volta fuori?” Chiese Huo, l’aquila albina. “Fa ha individuato un folto bosco ai piedi di una montagna. Ci nasconderemo lì fino a quando non avremmo completato la costruzione di una grossa barca che possa permetterci di lasciare queste terre una volta per tutte!” Disse Shen illustrando il piano. Mei si avvicinò all’amico e dopo uno sguardo d’intesa parlò “Sam ci aiuterà ad illudere la sorveglianza per permetterci di scappare. Ora dobbiamo decidere se farlo tutti assieme oppure divisi in piccoli gruppi!” Disse la felina. “Divisi?” Chiese confuso Ye, il corvo albino “Ma così gli umani si accorgeranno che manca qualcuno e tutti gli altri rimarranno fregati!” Protestò Jiang. “Ha ragione!” Disse Xian. “Ma non sei stato tu a dire che solo restando uniti avremmo avuto qualche possibilità?” Chiese Ting la fidanzata di Chong. “Ed ora dice che dobbiamo dividerci!” Lo canzonò Gan “L’incoerenza ai massimi livelli!” Disse Mu. Un ringhio fece tacere i serpenti. Xu si mise al fianco di Shen “Ogni gruppo che esce si allontanerà da questo posto andandosi a nascondere nel luogo indicato. Quelli che restano faranno in modo che gli umani non si rendano conto che il nostro numero diminuisce dato che saremo reclusi nel castello! Così a correre il maggiore rischio saranno solo gli ultimi mentre per il resto la percentuale di riuscita sarà notevolmente alta!” Spiegò la pantera, nervoso per il comportamento poco rispettoso nei confronti dell’amico. Shen alzò la cresta sorpreso. Tra lui ed i felini si era instaurato un rapporto di forte amicizia. Non sapeva dire se era grazie a Mei che ormai poteva contare a pieno su di loro o solo per merito suo, ma era certo che una volta a casa, almeno loro sarebbero rimasti assieme. “Questo è un buon piano!” Disse Tai con entusiasmo. Dopo tale affermazione grida di assenso si levarono da tutti, persino dai serpenti e Shen capì che la libertà era ormai a portata di mano! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Arrivò la sera. Sam si era sentito così felice poche volte nella vita. Alle sue feste, oppure durante qualche gita fatta con la scuola. Mai avrebbe creduto che potesse esserlo per una cosa del genere! Cioè, fino a pochi giorni prima li temeva! Assurdo e magnifico al tempo stesso! Ora doveva trovare un modo per farli riappacificare con Rose ed era fatta! Forse avrebbe anche potuto visitare il loro mondo! La sua amica era spesso partita con il padre dato che faceva sempre da interprete. Anzi si chiedeva cosa inventava Derek per poter comunicare con gli animali, quando non la portava con lui!? Un viaggio pieno di pericoli ed avventura era quello che aveva sempre sognato e doveva ammettere che andare a Los Angeles era stato una noia mortale. Non c’era molto da vedere ed essendoci andato per studiare non aveva molte libertà......si, se si fosse presentata l’occasione lui e Rose se ne sarebbero andati con loro! La moglie di Kang gli offrì delle nuvole di drago e lui mangiò cercando di essere il più educato possibile. Ogni mossa era calcolata per poter ricevere sempre più fiducia! All’improvviso entrarono i gemelli che sembravano nel pieno svolgimento di un intensa acchiaparella. Gli fecero cenno di unirsi a loro e Sam non si fece pregare a lungo. Una volta fuori si rese conto che era passato più tempo di quanto credesse ed era arrivato il momento di tornare. Purtroppo i due pavoni erano già spariti nella fitta vegetazione! “Ormai è tardi! La ramanzina me la rifilano anche se resto altri dieci minuti!” pensò il ragazzo per iniziare a correre subito dopo. Ma aveva sottovalutato quegli uccelli! Erano veloci ed agili nonostante le grosse code che dovevano portarsi dietro! In poco tempo si ritrovò con le mani poggiate sulle ginocchia intento a riprendere fiato ed i gemelli erano spariti di nuovo! “Come faceva Rose a giocare con loro?” Si chiese. Contando pure che la sua migliore amica si era ritrovata fin da piccola in compagnia dei pavoni! Stava per riprendere la corsa quando scorse in lontananza Shen, in compagnia della lupa contro la quale aveva combattuto. Ignorò completamente la sua coscienza e si diresse verso di loro. Il nocciolo del discorso doveva essere ancora stabilito, ma voleva assolutamente parlare con loro, anche se sarebbe stato un discorso in un unica direzione dato che non poteva capirli! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx “Quindi stai elencando tutti i possibili risvolti che l’alleanza con Sam potrebbe portare per essere sicuro di non mandare a monte il piano? È impossibile lo sai! Non potrai mai azzeccarli tutti!” Disse Shu per niente contenta della decisione finale. “Dobbiamo essere pronti! Se agiamo alle sue spalle le possibilità aumentano! Sam non dovrà mai dirgli niente!” Rispose Shen parlando del loro carceriere. “Uragano in arrivo!” Affermò la lupa vedendo Lang Min che si avvicinava. Le conversazioni fra loro erano per lo più litigi ed anche se erano estremamente divertenti, sapeva bene che si stava avvicinando la fase più delicata per il piano di fuga: allearsi con il ragazzo ed ottenere la sua fiducia! “Shen, ti devo parlare!” Disse la pavonessa avvicinandosi con un arai preoccupata. Shen sapeva bene che stava per arrivare una frecciatina e decise di ignorarla. Era fin troppo stressato dall’intera situazione! Non gli andava di battibeccare per futili motivi! Lei si arrabbiò e lo afferrò per un ala. Il pavone non fece in tempo ad urlarle contro che la vide cadere in terra prona, come un frutto maturo. “Lang Min.....?” La chiamò scuotendola, sospettando che fosse un modo per fargli abbassare la guardia ed attaccare. Spesso avevano combattuto e parlato allo stesso tempo. Dato che i litigi erano all’apice era meglio esprimere tutta la loro forza non solo a parole! Fortuna che il Kung Fu non prevedeva di ferire in alcun modo l’avversario! In questo modo si erano risparmiati un sacco di seccature! “Che le hai detto per ridurla in questo stato?” Chiese Shu vedendo che la pavonessa non dava alcun cenno di volersi riprendere. “Assolutamente niente!” Rispose Shen il quale iniziava a preoccuparsi “Allora questo “niente” me lo devi insegnare!” Disse la lupa agitando la coda curiosa. Il pavone le lanciò un occhiataccia prima di riportare l’attenzione verso l’amica. Un guaito precedette il collasso di Shu ed appena Shen la vide capì: bracconieri! Sentì un pizzicorio sull’ala destra e fece in tempo a vedere un dardo che spuntava da essa prima che l’oscurità lo avvolgesse. “Ragazzi!.....” Xian camminava in fretta alla ricerca del fratello e dell’amica di Syaoran il quale la stava cercando da un bel po’. Il pavone sentì dei rumori e si avviò verso di loro. Vide Shu, Shen e Lang Min stesi in terra. Si avvicinò a loro furioso “Quale malaugurata idea è questa? Sappiate che se è uno scherzo io.....” non riuscì a finire la frase che vide un essere umano che lo fissava. Non era una guardia, i vestiti erano diversi e la sua arma era bizzarra, esattamente come quelle che avevano i bracconieri! Era circondato! Erano in molti questa volta! Prese fiato e paupulò il più forte possibile. Come previsto venne colpito e svenne subito dopo. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Sam non poteva crederci! Aveva sentito parlare di loro, ma trovarsi a pochi metri da quei ladri matricolati era tutt’altra cosa! Era stata per pura fortuna che aveva notato un movimento in un cespuglio poco distante dal pavone e dal lupo e si era fermato. Una pavonessa aveva raggiunto il duo ed i suoi dubbi erano stati confermati: c’erano degli intrusi! Anche questa volta la ragione andò a farsi benedire e seguendo l’istinto decise di andare dietro a quei banditi mentre trascinavano, in grosse reti d’acciaio, gli animali privi di sensi. Una volta raggiunta la muraglia si avvicinarono ad un piccolo cancello ed una delle guardie li fece passare come se niente fosse. Fortunatamente accostò solo, il cancello, dandogli le spalle. Per Sam, così fu facile sgattaiolare fuori e nascondersi dietro un albero dopo aver gattonato il più silenziosamente possibile. La guardia ed i bracconieri gli davano le spalle mentre sistemavano in un grosso camion gli animali incoscienti. Ma non c’erano solo i tre che aveva visto. Un’altro pavone bianco li aveva raggiunti ed era stato catturato! Sam si immobilizzò quando ne sentì arrivare degli altri. Sbirciando vide che avevano preso pure un serpente, un altro pavone ed .......un gorilla! Doveva essere pesante dato che erano in cinque a trascinare l’animale! Tutti i presenti, dopo aver sistemato quelle povere bestie all’interno del camion, si diressero verso il cancello. Appena iniziarono a parlare di soldi Sam si avvicinò al mezzo. Non avevano ancora chiuso le porte, una era spalancata, mentre l’altra leggermente accostata. Il ragazzo si nascose dietro la seconda e diede una rapida occhiata all’interno. C’era una gabbia vuota! Lentamente si avvicinò ed appena uno di quegli sconosciuti alzò un po’ troppo la voce, fece scattare la serratura aprendo la porta della gabbia ed entrandoci con un balzo. Non era molto grande, doveva stare completamente chino, ma fortunatamente c’era della paglia sotto la quale nascondersi. La raggruppò fino a formare un grosso mucchio e ci si infilò sotto. Qualcun’altro sarebbe corso a chiamare aiuto, o avrebbe fatto scattare l’allarme, ma lui non era qualcun’altro, era Sam! E se c’era da ritrovarsi in una situazione che potevi vedere solo nelle serie come Gotham o Daredevil..... lui, di certo, non si tirava indietro!

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Capitolo 22
*** NEMICI AMICI ***


Shen si svegliò con un gran mal di testa. Appena gli tornò in mente tutto si alzò di scatto solo per imprecare subito dopo aver dato una craniata micidiale alle sbarre della gabbia nella quale si trovava. C’erano anche Shu e Lang Min, Xian.....? Lui come ci era finito.......anche Chong, Gan e Kun si trovavano con loro! Com’erano riusciti a fare una retata di quelle proporzioni senza che nessuno se ne accorgesse! Il rombo di un tuono era costante e Shen dovette sforzarsi molto per non far aprire la coda la quale, a causa della paura che provava, minacciava di spalancarsi da un momento all’altro! Chi viene catturato dai bracconieri non fa una bella fine! Questo era quello che sapeva! Ora doveva cercare di trovare un modo per cambiare le statistiche a loro favore! “Grandioso!” Una voce lo fece andare a sbattere nuovamente contro le sbarre e si girò per vedere Xian seduto al centro della sua gabbia che si guardava intorno spaesato e nervoso. “Posso sapere cosa ci fai qui?” Chiese Shen “Potrei farti la stessa domanda, fratello!” Rispose lui. “Shen, Lang Min, smettetela di litigare, voglio dormire!” Disse Shu acciambellandosi su se stessa. “Bracconieri!” Dissero in coro i pavoni e la lupa fece un salto di appena un metro a causa delle sbarre contro le quali sbattè che le impedirono di andare più in alto. “Dannazione!” Si lamentò massaggiandosi la testa. “Bene! Hanno scoperto il piano! La situazione migliora a vista d’occhio!” Si lamentò Gan appena svegliatosi. “Credo si tratti di bracconieri!” Disse Xian non mostrando simpatia nei confronti del rettile. “Ancora meglio!” Disse sarcasticamente il pitone. “Ma....nessuno ha lanciato l’allarme!” Osservò Shu. “Quindi sono riusciti a sbaragliare le nostre infallibili difese! Come possiamo pensare di scappare se non riusciamo a proteggerci in un posto chiuso e ben sorvegliato come la riserva?” Chiese furioso il serpente. “Oh, vi prego! Umani! Uccidetelo, oppure uccidetemi così che non debba più sopportarlo!” Disse Shu mettendosi le zampe sulle orecchie. “Dove siamo?” Anche Chong aveva ripreso conoscenza “Non lo so!” Così come Lang Min. “Ciao fratello! A quanto pare l’allenamento è stato interrotto per metterci alla prova su ciò che abbiamo imparato in questo periodo di intenso addestramento!” Disse Xian trovandosi accanto all’amico. Chong fece due più due e disse “Bracconieri!” La pavonessa tremò visibilmente “In questo momento ho improvvisamente voglia di tornare nella riserva!” Ammise. “Ironico, vero? Appena siamo fuori veniamo attratti da ciò che prima ripudiavamo!” Disse Gan facendo ringhiare Shu. “Cosa succede?” Una settima voce fece voltare tutti verso Kun. “Siamo stati catturati dai bracconieri!” Rispose Chong come se fosse del tutto normale. “Ma...non c’è stato alcun allarme! Come hanno fatto a coglierci così di sorpresa?” Chiese il gorilla confuso “È esattamente quello che ho detto io!” Osservò Shu “Fermi tutti!” Aggiunse poi “Non ci muoviamo” rispose Gan con un pessimo umorismo. “Allora anche gli altri sono in pericolo!” Disse la lupa preoccupata. “Non credo!” Ammise Shen “Come?” Chiese Shu “Hanno catturato noi. Ormai gli altri non corrono alcun pericolo!” Spiegò il pavone. “Silenzio, grazie!” Una voce sconosciuta fece sobbalzare tutti. “Lui che ci fa qui?” Chiese Shu ringhiando in direzione dell’umano che era appena spuntato da sotto un mucchio di paglia. “Scusatemi, ma quando ho visto questo furgone non ho resistito e sono salito!” Confessò Sam. “Furcone?” Chiese Gan spaesato. Capendo , dalle varie espressioni confuse, che non avevano la minima idea di cosa stesse parlando, decise di spiegare a grandi linee ciò che aveva appena detto “Per farvi capire....noi umani siamo pigri. Odiamo camminare ed abbiamo inventato dei carri che si muovono da soli! Prima usavamo gli animali, ma senza il loro aiuto riusciamo ad andare molto più veloci! Ora ci troviamo su uno di essi!” Disse il ragazzo sdraiandosi all’interno della sua gabbia. “Invece di dire cose senza senso dovrebbe tirarci fuori di qui visto che la sua cella è aperta!” Disse Kun afferrando le sbarre con le sue possenti mani. Un fischio acuto ed un movimento improvviso fece cadere tutti in terra. Tutti i presenti non dissero una parola, intenzionati a cogliere qualsiasi suono proveniente dall’esterno per capire cosa stesse succedendo. Dei rumori precedettero l’apertura di una grossa porta d’acciaio e videro i bracconieri entrare senza il minimo timore. Kun tirò un pugno alle sbarre con fare minaccioso guadagnando una sonora risata da parte dei loro carcerieri. “Sbrigatevi! Lui ha pagato salato per questi sacchi di pulci!” Disse un umano che controllava i lavori. “Dai, ne abbiamo preso uno in più, quindi possiamo prendercela comoda!” Disse un altro mentre si trovava di fronte ad un piccolo e forte carretto grazie al quale sollevò una gabbia con dentro la povera Lang Min e la portò fuori per poggiarla su di un prato. Una volta che furono tutti portati all’esterno di quello che loro chiamavano “furgone” un altro umano iniziò ad osservarli e prendere appunti su di un foglio. “Perché si vestono come pinguini?” Chiese Xian vedendo un gruppo di uomini che si avvicinava. “Hai ragione! Hanno gli stessi colori!” Disse Lang min trattenendosi a stento dal ridere. Un essere umano in particolare si avvicinò con più interesse dei “pinguini”. Era vestito in maniera diversa e Shen capì che era lui il capo. “Avevo chiesto sei animali!” Puntualizzò. “Si, signore. Ma abbiamo voluto farle una sorpresa e......” “Prendendo un comunissimo pavone femmina? Se era albino avrei apprezzato! ...Portateli dentro!” Il servo ubbidì senza fiatare e Shen dovette ammettere che quella scena era di suo gradimento. Derek era senz’ombra di dubbio spietato, ma non aveva mai avuto occasione di vederlo interagire con i suoi uomini! Vedere uno della loro razza in una condizione di tale sottomissione era piacevole! “Pavone femmina!” Ripetè Chong scandendo bene le parole “A quanto pare l’ignoranza dilaga fra gli esseri umani! Pensate che le guardie hanno paura del Maestro perché non sanno che razza di animale sia!” Disse Gan. “Non sanno che si dice pavonessa? Scusa, ma nemmeno io sapevo che animale fosse il Maestro, mi stai dando dell’ignorante?” Chiese offesa Lang Min mostrando il suo lato orgoglioso. “No, solo che, come spesso accade, i ricconi sono degli ignoranti solo perché non hanno bisogno di trovare un buon lavoro per guadagnare molto, dato il grande patrimonio che si divertono a sperperare!” Disse Gan facendo capire di essere di umili origini. Shen fece una smorfia nel sentire quel commento. Lui non era un ignorante, anzi. I suoi genitori gli avevano affiancato i migliori insegnanti della provincia! “Signore, se i due pavoni si accoppiano con la femmina raddoppieremmo il nostro patrimonio!” La frase di un pinguino lo fece tornare con i piedi per terra. Questi umani avevano la fissa della procreazione......no, semplicemente quella del denaro dato che loro avevano quel valore e basta! “Ora dobbiamo scappare prima da questi e poi da Derek!” Disse Gan “Una domanda: dov’è Derek?” Chiese Chong guardandosi intorno. La cresta di Shen si alzò mentre ispezionava il paesaggio. Fuori dalla riserva era completamente diverso! Lì c’erano le montagne, mentre dove si trovavano al momento, solo verdi praterie che si estendevano all’infinito. “Dobbiamo cercare una cartina!” Disse Shen prima che gli umani ricominciassero a trasportarli. Questo posto era molto più appartato. Mancava la vetrata attraverso la quale i turisti potevano rimirarli ed anche gli alti e protetti balconi! Vennero portati in una gabbia minuscola se paragonata alla riserva. La povera Shu venne messa in uno spazio ristretto assieme a Gan, delimitato da spesse sbarre, mentre Shen e gli altri si trovarono in un giardino poco più ampio. “Pensano che io possa sbranarvi?” Chiese furiosa Shu. Lei odiava trovarsi rinchiusa, ma se lo spazio dentro il quale si trovava era poco la tensione saliva alle stelle. “Credo che prima ce ne andiamo, meglio è!” Disse Chong notando il nervosismo della lupa. “Shu, ti devo parlare!” Disse Lang Min avvicinandosi alle sbarre. Dallo sguardo della pavonessa Shen capì che il suo intento era distrarla e così decise di assecondarla “Gan controlla che non ci siano dei punti deboli in queste sbarre, mentre noi ispezioneremo il resto!” Disse Shen. Con sua grande sorpresa il serpente obbedì senza fiatare ed il pavone tirò un sospiro di sollievo. Forse quella era l’occasione per portare dalla sua parte il rettile e poter finalmente smetterla di attaccarsi ogni volta che parlavano! “Saranno centocinquanta o duecento metri quadri!” Disse Kun dopo aver fatto il giro competo del perimetro “La gabbia di Shu e Gan poco meno di cento! È un grosso cambiamento rispetto alla riserva!” Notò il gorilla leggermente afflitto. “A proposito della riserva....” disse Xian avvicinandosi “...avete visto Sam? È da quando siamo stati messi qui dentro che l’ho perso di vista!” Fece notare. “Spero che sia corso ad avvertire Derek, così ci risparmierà la fatica di scappare anche da questo posto!” Disse Kun prima di prendere un frutto da un albero e mangiarlo avidamente. Vedendo ciò anche a Shen venne fame e si arrampicò su di un albero. “È così bello visto da quassù!” Una voce lo fece finire a testa in giù così che potesse sperimentare come si sentisse un pipistrello! Alzò la testa e vide Lang Min che rideva. Tenendosi la veste in modo tale da non rimanere nudo, si tirò su, riservando uno sguardo gelido all’amica. “Cosa c’è di bello in una gabbia?” Chiese Shen imbarazzato per la pessima figura appena fatta. “Il paesaggio oltre le sbarre!” Rispose Lang Min senza staccare gli occhi dall’immenso spettacolo offerto dalla natura. Il pavone sbuffò come se volesse far capire che non ci credeva minimamente. Un paesaggio visto dalle sbarre può essere splendido, ma Shen non voleva soffermarsi ad osservare, desiderava vederlo più da vicino, passando oltre esse! Come se avesse percepito il ragionamento dell’amico Lang Min gli pose una domanda “Dimmi un po’ Shen, come passavi il tuo tempo prima che ci conoscessimo? Sai, per me è quasi normale osservare le cose da lontano visto che c’era mio padre che controllava ogni singolo giorno della mia vita! I tuoi genitori ti hanno abbandonato prima che ti mettessero le catene, forse?” Chiese acida. Il pavone divenne teso come una corda di violino: quello era un argomento delicato, non gliel’avrebbe data vinta per nessuna ragione al mondo! Finse di riflettere sulla propria risposta “Pensandoci bene...la mia vita era vuota, priva di uno scopo! Combattevo solo per denaro! Ma ora, grazie a te, riesco a trovare entusiasmante persino osservare un sasso!” Rispose con un tono burbero Shen. “Io ti odio a morte!” Disse Lang Min facendo un passo con fare minaccioso verso il pavone. “Ricambio appieno tale sentimento!” Disse di rimando lui. “Pazzo!” Urlò Lang Min “Meglio pazzo che lunatico!” Disse furioso Shen. “Mi stai dando della lunatica?” Chiese lei sempre più arrabbiata “Dici?” Domandò lui con evidente sarcasmo. “Morì pazzo, ma era nato stupido!” Disse Lang Min con un sorriso “Come osi tu...” Shen si interruppe bruscamente rimanendo fermo a fissare un punto indefinito alla sua sinistra. “Che c’è? Non sai più come rispondere?” Chiese lei credendo erroneamente di aver vinto. L’intensità dello sguardo dell’amico era tale da far voltare anche lei: Sam li stava osservando! Anche lui si trovava sulla cima di un albero, ma era al di fuori della gabbia! Il ragazzo era intento ad asciugarsi delle lacrime, ma dal sorriso che aveva stampato in viso la pavonessa capì che non erano state versate per via della tristezza...... stava.........ridendo di loro? “Da quanto tempo è lì?” Chiese intimorita ed imbarazzata Lang Min “Da quanto ne sappiamo, potrebbe esserci sempre stato!” Rispose Shen furioso per una tale mancanza di privacy. Anche se il ragazzo non capiva cosa dicessero, non ci voleva di certo un genio, per intuire che non si stessero facendo i complimenti! Dopo aver adempito al suo proposito iniziale, cioè prendere un frutto, Shen scese il più velocemente possibile dall’albero, seguito a ruota da Lang Min. “Sempre più amici, eh?” Chiese Xian che aveva assistito all’intero battibecco. “Taci!” Rispose Shen ancora arrabbiato per il diverbio. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx “Io da lì non mangerò mai!” Disse Shu osservando con ribrezzo la ciotola piena di piccoli biscotti i quali emanavano un odore nauseabondo. Era arrivata la sera, anche se non sapevano esattamente quanto tempo fossero stati incoscienti e quanto avessero viaggiato Shen e gli altri avevano individuato ben cinque punti di fuga! Uno sul muro di cinta: ad un certo punto il filo spinato si era danneggiato ed essendo stato riparato frettolosamente Chong aveva appurato che poteva essere spezzato facilmente. Il secondo era una vecchia porta di legno. Anche se piccola avrebbe potuto far passare i pavoni che sarebbero corsi a cercare aiuto. Il terzo era una grata attraverso la quale passava l’acqua, se spezzata li avrebbe liberati tutti. Il penultimo consisteva nell’infilarsi nella casa padronale, piena di umani senz’altro, dato che un immensa finestra si affacciava sul giardino sarebbe stato facile romperla ed introdursi nell’abitazione degli umani anche se estremamente pericoloso. L’ultimo consisteva in un vecchio buco presente nella gabbia di Shu e Gan, rattoppato con pesanti pietre. Tra di esse la lupa poteva chiaramente vedere un punto d’accesso creato dagli occupanti precedenti a loro. Forse anche i penultimi prigionieri avevano tentato di fuggire! Gan era troppo robusto per passare attraverso le fessure presenti tra i massi e per evitare di rimanere incastrato aveva deciso di ascoltare altre proposte per il piano di fuga. Inoltre , le sbarre che dividevano la lupa ed il serpente dagli altri erano ridicole: essendo prive di filo spinato sulla loro sommità, risultava semplice scavalcarle, anzi, Shen si chiedeva perché fossero state messe! Forse gli animali prima di loro erano piccoli o non sapevano saltare..... “Ci son due coccodrilli ed un orango tango, due piccoli serpenti e un’aquila reale, il gatto, il topo, l’elefante: non manca più nessuno; solo non si vedono i due liocorni” la voce di Sam proveniva dall’esterno e Xian salì su di un albero per vederlo seduto su di un tronco mentre intonava quella strana canzone. “Noi ci scervelliamo per cercare di scappare e quello canta!” Osservò Kun basito. “Davvero dovremmo allearci con lui per fuggire dalla riserva?” Chiese Gan il cui scetticismo era salito alle stelle. “Un dì Noè nella foresta andò e tutti gli animali volle intorno a sè: “Il Signore si è arrabbiato il diluvio manderà: voi non ne avete colpa, io vi salverò” Sam era consapevole che la canzone era per bambini, ma in una situazione del genere non gli era venuto in mente nient’altro! “Prima dobbiamo tornarci nella riserva, per poter scappare da essa!” Precisò Shu. “Dobbiamo per forza scegliere quello lì come alleato? Non sarebbe meglio Rose a questo punto!” Insistette il serpente. “Non credete che andarcene adesso sia la scelta più saggia?” Chiese Chong anche lui infastidito dalle note stonate che emetteva l’umano. “Ci son due coccodrilli ed un orango tango, due piccoli serpenti e un’aquila reale, il gatto, il topo, l’elefante: non manca più nessuno; solo non si vedono i due liocorni” il ritornello era fondamentale! Senza di esso era come portare alla festa una torta senza il ripieno, quello che ti si scioglie in bocca mentre la mangi! Imperdonabile! “E mentre salivano gli animali Noè vide nel cielo un grosso nuvolone e goccia dopo goccia a piover cominciò: “Non posso più aspettare l’arca chiuderò.” Era bello pensare che in una delle recite delle elementari lui era stato il leone cioè uno dei tanti animali salvati da Noè. Ora si trovava dalla parte opposta! Se tutto fosse andato bene sarebbe stato lui a salvare gli animali e non viceversa. “Ci son due coccodrilli ed un orango tango, due piccoli serpenti e un’aquila reale, il gatto, il topo, l’elefante: non manca più nessuno; solo non si vedono i due liocorni. E mentre continuava a salire il mare e l’arca era lontana con tutti gli animali Noé non pensò più a chi dimenticò: da allora più nessuno vide i due liocorni.” La canzone stava per finire! Era un bel problema! Quando uno ti scrive arrivo tra dieci minuti ti aspetti dieci minuti! Ed invece va sempre a finire che aspetti il doppio se non il triplo del tempo! All’inizio era stato contrario all’idea di segnarsi il cellulare del padre della sua amica, ma alla fine gliel’aveva impartito suo padre e quindi si era arreso. Adesso si era ritrovato a ringraziare mentalmente il genitore, perché era bastato mandare un messaggio, con la loro posizione, al collezionista, che la risposta era arrivata dopo nemmeno cinque minuti “Ci mettiamo in viaggio. Qualche ora e saremo lì per prelevarvi! Fa in modo che non venga fatto alcun male agli animali!”. L’ultima raccomandazione era bizzarra, soprattutto perché era impossibile per lui fare una cosa del genere, ma fortunatamente era andato tutto per il meglio e non si era dovuto esporre ad alcun pericolo. A parte l’essere catturato da quegli estranei, ovvio! Come se non bastasse ora lo attendeva un attesa infinita! “Ci son due coccodrilli ed un orango tango, due piccoli serpenti e un’aquila reale, il gatto, il topo, l’elefante: non manca più nessuno; solo non si vedono i due liocorni.” Canzone conclusa. La sicurezza lì era pessima! Aveva cantato a squarciagola e nessuno l’aveva notato. Oppure l’avevano visto non reputandolo un pericolo! Era meglio e meno umiliante, pensare che fosse per il primo motivo che nessuno aveva tentato di arrestarlo. Certo, non infrangeva alcuna legge trovandosi al di fuori di quell’abitazione privata, ma pur di non fargli dire quello che aveva visto chissà cosa avrebbero potuto fargli! Questi nuovi dubbi gli fecero serrare le mascelle ed abbandonare l’idea di scegliere dall’album del telefono, qualche altra canzone da cantare, per gioia degli animali! Passarono alcune ore e la luna era, ormai, alta in cielo da molte ore. Anche se era tardi erano tutti svegli e forse intenti ad organizzare un piano di fuga. Una luce rossa intermittente in cielo gli fece alzare gli occhi ed un sorriso gli si stampò in viso: Derek era arrivato! E non con una comunissima macchina, ma con il suo formidabile dirigibile. Grande il doppio di uno normale, armato fino ai denti ed estremamente capiente, quello, Sam lo considerava un capolavoro di ingegneria! Per la prima volta ci avrebbe messo piede! Questa semplice realizzazione riuscì a svegliarlo completamente dall’abbiocco che da qualche minuto rischiava di farlo cadere addormentato oltre che dall’albero sul quale si trovava. Era ora di tornare a casa! Chissà se Rose avrebbe apprezzato quello che aveva fatto, o suo padre, o Derek. Anche se più che per loro era stata la curiosità a spingerlo così oltre! Forse adesso gli animali avrebbero smesso di evitarlo! Era arrivato il momento di fare la cosa giusta!

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Capitolo 23
*** NOVITÀ ***


Arrivò l’autunno seguito dall’inverno. I ruoli erano stati invertiti. Se prima era Rose a passare molto tempo assieme agli animali, ora era Sam a trovarsi in quella situazione. La sua amica al momento sembrava più concentrata a finire il prima possibile i compiti giorno per giorno anche se Sam avrebbe potuto giurare che lo facesse solo per tenersi occupata! Inoltre aveva fatto nuove amicizie. Beatrice e Caleb erano le new entry ed ora Rose passava tutto il tempo fuori da casa in loro compagnia. La prima era sempre stata sua amica, ma non ci aveva mai passato così tanto tempo assieme. Solitamente si sentivano più per telefono visto che lei stava il più possibile con gli animali. Mentre il secondo era diventato da poco il suo ragazzo. Poteva ingannare gli altri, ma non se stesso: Sam soffriva molto per come il loro rapporto fosse stato bruscamente interrotto! Da quando lei aveva scoperto che suo padre gli aveva dato il permesso di lavorare con gli animali non si erano più parlati. Il ragazzo, anche se non riusciva in alcun modo a comunicare con loro, aveva preso il posto di Rose come: pacificatore. Il nome se l’era dato da solo, ma almeno Derek poteva stare tranquillo che, grazie ai rapporti settimanali del ragazzo, la situazione precaria di qualche mese prima non si sarebbe più ripresentata! Il bello era che ci credeva! Passata l’estate e con il rinizio delle lezioni, Sam aveva dato fiducia ad un ragazzo di nome Teo. Era di un anno indietro rispetto a lui, ma oltre ad essere un genio in informatica si era dimostrato un sincero e buon amico! Era palesemente il sostituto di Rose, ma il ragazzo cercava di non pensarci più di tanto! Grazie al suo nuovo amico Sam, dopo un mese e mezzo di ricerche, aveva un quadro completo sull’impianto generale che riguardava allarmi e videocamere. “Mio padre è ingegnere informatico, fin da quando ero piccolo mi ha fatto lavorare con il computer e devo dire che gliene sono grato. Se non fosse per lui adesso non sarei l’uomo sulla sedia!” Disse Teo con entusiasmo. Sam lo guardò. Il riflesso del computer negli occhiali era buffo da vedere ma cercò di rimanere comunque serio “Di cosa stai parlando?” Chiese facendo una smorfia pur di non sorridere. “Io ottengo tutte le informazioni, mentre tu agisci guidato da me! Sai.... spionaggio, missioni per manomettere i sistemi.....cose così! Quand’è che entriamo in azione?” Chiese euforico il ragazzo. “Ancora non lo so, ma per ora teniamo un basso profilo!” Rispose Sam mentre si preparava per uscire “Cioè?” Chiese confuso Teo “Cerca di non farti vedere troppo euforico, altrimenti chiederanno spiegazioni, non so te, ma io non sono bravo a mentire!” Rispose Sam alzando gli occhi al cielo. Era un genio, ma era pur sempre più piccolo di lui! “Va bene! Aspetta! Mi porterai dentro un giorno o l’altro?” Chiese speranzoso il giovane. “Oggi?” Chiese Sam solo per ridere quando vide l’espressione sorpresa e spaventata di Teo. “Si!” Rispose lui esitante. “Andiamo allora!” Disse il più grande mettendosi la giacca. “Ora?” Domandò esterrefatto Teo “Preferisci stanotte? Sbrigati!” Disse Sam prima di dirigersi verso l’entrata della riserva. Essere il pacificatore aveva i suoi vantaggi: aveva una nuova stanza tutta per se al palazzo. Tecnologia all’avanguardia e pure l’autista visto che a volte la sua presenza era richiesta in posti lontani ed era ancora sprovvisto di patente! Ovviamente c’erano anche i lati negativi, come vivere molto vicino a Rose ed avere sempre il coprifuoco da rispettare, ma a parte questo, le cose andavano alla grande! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Era da poco passata l’ora di pranzo. Shen si era seduto su un ramo di un albero molto alto. Poteva chiaramente vedere le mura in lontananza, piene di sentinelle sempre allerta che nessun volatile volasse troppo in alto. Il pavone evitava di stare da solo, ma a volte ne aveva proprio bisogno. Non voleva perché spesso, in momenti come questo, ripensava alla sua vita passata. I suoi genitori, Zahn, l’indovina. La sua cara bambinaia si trovava fuori città in quell’infausto giorno. Chissà se, come il suo solito, aveva visto quello che sarebbe successo?! A volte si domandava se usasse le sue capacità divinatorie anche per cose meno importanti com...... L’indovina! Certo! Forse....forse era per questo che i suoi genitori non lo avevano cercato! Perché, grazie a lei, sapevano che sarebbe presto tornato a casa! Si faceva per dire, visto che erano passati quasi due anni dal suo rapimento.... Oppure era tutta una sua fantasia ed ai suoi non importava niente di lui! Ecco, questo era il lato negativo dello stare da solo, quello positivo si trovava nel semplice fatto che poteva riflettere su ciò che era avvenuto nell’ultimo periodo. Sam aveva guadagnato la fiducia di quasi tutti, salvandoli da un ricco uomo d’affari che desiderava averli come soprammobili e si era dimostrato molto in gamba mentre studiava bene le falle nella sicurezza per riferirle subito dopo a loro. Aveva fatto pace con Gan ed ora i serpenti si intrufolavano a palazzo assieme ai mustelidi per prendere pezzi di ferro, martelli, ed oggetti simili allo scopo di forgiare delle spade. Fortunatamente, con il freddo dell’inverno, non dava nell’occhio la nuova fucina da poco costruita con quel fine. Il suo legame con i fratelli era cresciuto. Anche se a volte era opprimente dover sopportare e litigare con loro, non poteva negare di essere contento! Molte cose erano cambiate e Shen non potè fare a meno di notare che Kang e Lu-Chu si comportavano molto come se fossero stati i suoi genitori. Non nel senso che assomigliavano a loro, ma faceva le cose che un genitore di solito fa. Lo riprendevano quando ne combinava una delle sue con i fuochi d’artificio, parlavano con lui quando vedevano che ne aveva di bisogno, ma soprattutto, gli volevano bene e lo dimostravano apertamente. Non c’erano protocolli reali da seguire, se Lu-Chu voleva abbracciarlo, dargli una carezza affettuosa o semplicemente dirgli “Ti voglio bene!” lo faceva e basta. E Kang gli rivolgeva lo sguardo orgoglioso che Shen aveva sempre cercato in suo padre. Ma oltre alle cose belle si era presentata una difficoltà. Il pavone non si era mai tirato indietro di fronte ad una sfida ma questa le superava tutte in tutti i loro aspetti! Se non era improvvisamente impazzito poteva dire con assoluta certezza che.......si era.....no.......anzi........diciamo che.......provava una strana attrazione nei confronti di Lang Min........ Ogni volta che rimaneva imbambolato a fissare la sua bellezza, il calore del suo sorriso, la luminosità dei suoi occhi.......cercava di riprendersi il più velocemente possibile per ripetersi che loro non si sopportavano, ogni conversazione sfociava sempre in un litigio e qualsiasi scusa fosse buona per distrarlo! A parte i difetti la sua cara amica/rivale era tenace, forte, sensibile, altruista ed intelligente, tutte qualità ottime per una moglie! Ma alla fine Shen si ridava dell’idiota ed il cerchio riniziava a girare appena posava nuovamente lo sguardo su di lei. Lei era l’unica, anzi, una delle poche ad essere “normale”. I suoi colori vivaci facevano pensare a Shen, ai pavoni indiani, sicuramente i suoi genitori dovevano essere originari di quella terra, almeno uno di due perché era una caratteristica degli uccelli di quel paese avere dei colori così accessi. Però questo creava un altro problema. Se avesse dato ascolto al suo cuore esso sarebbe stato spezzato! Qualche volta aveva provato a corteggiare qualche nobile venendo rifiutato in quanto poco attraente a causa dei suoi colori spenti. Sarebbe stato più facile fare la corte ad una delle pavonesse bianche della riserva...... Un rumore precedette l’ondeggiare dell’albero e Shen dovette aggrapparsi al ramo verticale con le ali, oltre a stringere la presa con gli artigli, per evitare di cadere. “Scusa!” Era Deshi, sgraziato come al solito. Appena sceso dall’albero Shen si rese conto che l’orso non si vedeva da nessuna parte. A quanto pare era solo di passaggio! Un vento gelido passò tra gli alberi investendolo in pieno e facendolo tremare. Shen maledisse l’inverno con le sue basse temperature e decise di tornare sul suo amato ramo, ma mentre si accingeva a salire sentì una voce chiamarlo “Shen! Sono io! Ho portato un amico! Lui si chiama Teo e.....” Sam non riuscì a finire le presentazioni che inciampò in una buca nel terreno. Guardando in alto verso il pavone non poteva rendersi conto di dove mettesse i piedi....... L’uccello rimase sul ramo basso che aveva raggiunto ed osservò il nuovo arrivato. Doveva essere più giovane di Sam dato che era anche più basso e stranamente sentiva di non dover essere intimorito dalla sua presenza. A quanto pare la fiducia nei confronti di Sam stava aumentando. “Teo, lui è Shen. Può capirti, siamo noi che non riusciamo mai a capire un accidente quando loro parlano!” Disse il ragazzo mentre si agitava contento. “Vieni, ti faccio conoscere anche gli altri!” Disse Sam trascinando per un braccio il suo amico. Una volta che furono spariti nella vegetazione Shen sospirò. Derek ancora non aveva scoperto nulla, doveva solo fidarsi di Sam e lasciare che si facesse aiutare da chi lui riteneva degno di fiducia. Anche se un nuovo umano che si univa al loro piano era un grave pericolo per tutti loro! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Xu aveva iniziato a passeggiare. Sam si era presentato con un nuovo amico e dato che non impazziva per gli sconosciuti aveva deciso di tagliare la corda. Socievole non era un aggettivo che poteva essere usato per descriverlo. A causa del manto particolare la sua infanzia era stata un inferno. Cresciuto in un orfanotrofio si era ritrovato sempre in conflitto con gli altri bambini che lo prendevano di mira dato che era da solo. Una volta adulto aveva deciso di iniziare a lavorare e farsi nuovi amici, ma tutti coloro che aveva incontrato l’avevano sempre trattato come l’ultima ruota del carro. Forse Derek gli aveva fatto un favore catturandolo. Grazie a lui aveva trovato dei veri amici, non solo Lei, Ji, Kuen, Guo, Hao, Ning, Kun, Qiao e molti altri, ma finalmente aveva trovato un posto da chiamare casa. Forse era per questo che odiava tanto gli umani oltre che se stesso, loro per averlo rinchiuso e se stesso perché si trovava bene lì dentro. Ma quando era arrivato Shen tutto era improvvisamente cambiato. Quel pavone aveva riacceso una fiamma sopita del suo animo. Vivere libero con i suoi amici sarebbe stato ancora meglio, il culmine della felicità, la realizzazione dei suoi desideri! Inoltre il pavone si era dimostrato temerario, coraggioso ed altruista, anche se lo faceva vedere poco quel lato di se. Si capiva che pure lui aveva conosciuto la cattiveria presente nel mondo, riservata a coloro che erano nati diversi....... anche se, a volte, non serviva neanche per essere trattati peggio dello sterco..... Xu andava verso i trent’anni, ne erano passati dieci dalla sua cattura. Sentiva di aver aspettato abbastanza. Una volta libero sperava solo di riuscire a restare con la sua famiglia perché era ciò che desiderava. Fu tirato fuori dai suo pensieri da una Mei che chiamava a gran voce il pavone in questione. “Ciao!” La salutò “Ciao, hai visto per caso Shen?” Chiese la felina eccitata. “No, perché?” Chiese Xu stranito da tutta quell’allegria. “Te ne sei andato, non puoi saperlo....Sam vuole entrare in azione la prossima settimana, tra due giorni esatti! Derek è partito e non tornerà prima di una settimana......” “Aspetta! Ma l’altro ieri ha preso Kun, Deshi, Qi, Hao, Lei, Syaoran, Bo e Zhen con se per catturare altri animali! Non possiamo lasciare loro e gli eventuali nuovi arrivati!” La interruppe la pantera dando voce alle sue preoccupazioni. “Quel ragazzo è molto più sveglio di quanto pensassi!” Affermò la felina “Spiegati!” Disse Xun stufo di essersi perso l’esposizione di una così brillante idea. “Senza Derek gli umani saranno disorganizzati quindi più facili da battere. Potremmo nasconderci nella foresta, come da programma ed inoltre una volta che Derek torna liberiamo quelli che porta con se e riusciamo anche a capire che direzione dobbiamo prendere per tornare a casa!” Spiegò tutto d’un fiato Mei. “Il ragazzo mi ha sorpreso!” Ammise il felino “Visto! Dai ora aiutami a trovare Shen!” Disse Mei prima di iniziare a correre pronunciando a gran voce il nome del pavone. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Lei agitava la coda nervosamente. Sotto di loro poteva vedere chiaramente una grande città. Fortunatamente il colore bianco dei due grossi palloni del dirigibile si confondeva bene con le nuvole, ma volare alla cieca attraverso di esse non l’aveva mai entusiasmata! Anche se non poteva fare niente per cambiare direzione dato che si trovava in una gabbia. Il bottino era stato preso. Tutti adulti anche stavolta. Una tigre melanica di nome Shui che aveva dimostrato molta forza e coraggio allontanandoli dalla sua famiglia e fungendo lei stessa da esca una volta compreso di essere il bersaglio. Peccato che i suoi fratelli, genitori compresi e qualche abitante del piccolo villaggio nel quale abitava, avessero reagito male alla sua cattura finendo per essere uccisi dagli uomini di Derek. Lei aveva visto la sua fiamma estinguersi alla vista delle persone che amava giacere in terra senza vita e sperava, una volta nella riserva, vederla unirsi a loro! Solo per catturare la prima preda gli umani non usarono il potere del rubino rosso, per gli altri tre invece si! Coprendo le gabbie con dei lenzuoli avevano impedito loro di capire dove si trovassero ed una volta sotto l’influenza del rubino non erano più stati in grado di ricordare o ragionare con la propria testa. Fortunatamente le gabbie erano disposte in modo tale che potesse vedere bene i nuovi occupanti. C’era anche una civetta delle nevi di nome Piao. Lui era giovane ed estremamente spaventato, probabilmente la sua età si aggirava intorno a quella dei gemelli pavoni. Era strano che fosse stato catturato dato che non aveva niente di particolare, a parte il bellissimo piumaggio bianco, ma era una civetta delle nevi come moltissime altre........Avrebbe trovato molta compagnia dato che c’erano già molti gufi nella riserva. In aggiunta, come se non fossero pochi, era stata catturata un’altra felina: una lince albina di nome Niu. Lei era ancora agguerrita ed esprimeva tutta la sua rabbia soffiando contro ogni umani che osavano avvicinarsi troppo alla sua gabbia. “Quindi il tuo nome è Nuwa!” Disse Hao rivolto al volatile. Lei annuì guardando Zhen con estrema curiosità “Mai visto un varano albino?” Chiese lui infastidito da tale insistenza. “No, e tu un’aquila arpia albina l’avevi mai vista?” Chiese lei per niente intimorita dal cattivo umore del rettile. “No, mai! Ma un aquila normale albina, si!” Rispose con uno sguardo soddisfatto Zhen. “Davvero?” Chiese Nuwa curiosa, come se il fatto di essere stata appena catturata e messa in gabbia fosse diventato improvvisamente irrilevante. “Già. Una volta che arriveremo a destinazione te la presenterò!” Affermò Zhen prima di coricarsi nella gabbia per potersi riposare. L’attuazione del piano di fuga era imminente ed il varano voleva essere perfettamente in forze una volta tornato nella riserva, così da non avere problemi se gli altri avevano deciso di agite mentre Derek non era alla base. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Mei bussò con forza alla porta della casa di Shen. Era stata una stupida a non pensarci subito! Quello era il primo posto da controllare, ma con una svampita come lei era diventato l’ultimo! Il fumo che usciva dal camino indicava che il pavone era in casa, ma dopo cinque minuti non era arrivata alcuna risposta da dentro. “Forse è nel laboratorio!” Disse Xu guardando attraverso una finestra. “Avrebbe lasciato qualcuno di guardia per il pericolo che qualche guardia facesse una ronda extra!” Rispose Mei prima di dare un calcio alla porta e rompere così la serratura. Avrebbe ripagato lei i danni semplicemente costruendogliene una nuova. La felina aveva passato molto tempo nella casa dell’amico, così come lui con lei. Conosceva perfettamente la disposizione delle camere, per questo puntò subito a quella da letto. Bussò educatamente senza aspettare una risposta. Shen dormiva tranquillamente nel letto. “Cos’avrà combinato stanotte per russare così nel primo pomeriggio?” Chiese Xu una volta entrato. Mei riflettè sui pro ed i contro che sarebbero scaturiti dalla sua prossima mossa.......... ...per dieci millisecondi, prima di urlare “Svegliaaaaaaa!” Con tutto il fiato che aveva in corpo, scuotendo energicamente il pavone. Il risultato che ottenne fu estremamente deludente dato che da Shen si levò un leggero gracchiare, ma non si svegliò affatto! Solo in un secondo momento Mei si rese conto di un particolare allarmante “È rovente!” Disse toccandogli la fronte dopo che aveva percepito il calore sotto le sue zampe mentre lo scuoteva. “È malato?” Chiese Xu avvicinandosi al pavone. “Credo di si!” Rispose Mei mentre rimboccava le coperte all’amico come per scusarsi per il trattamento riservatogli qualche attimo prima. “Vado a chiamare Kang, forse lui sa cosa fare! Nel frattempo tu resta con lui!” Disse Xu avviandosi verso la porta della stanza. “Aspetta! Ed il piano di fuga?” Chiese avvilita Mei “Io, con lui in queste condizioni, non mi muovo da qui!” Precisò la pantera prima di uscire. “Dovevi ammalarti proprio adesso?” Chiese arrabbiata la felina rivolta al pavone incosciente, consapevole che lui non potesse rispondere. “Sfido che Lang Min si sia innamorata di te! Metti gli altri prima di te stesso, sei coraggioso e leale ed infinite altre cose.....se non vi dichiaraste guerra ogni volta che parlate, potreste essere una splendida coppia!” Disse Mei finalmente libera di poter dire quella verità che fino a quel momento aveva taciuto. Ovviamente sarebbe rimasta inascoltata, ma per il momento era meglio così! Non bisognava mettere fretta all’amore. Come un fiore, aveva bisogno dei suoi tempi per sbocciare!

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Capitolo 24
*** IL PRIMO PASSO ***


Erano passate due settimane e la possibilità di fuga migliore di sempre era scivolata tra le zampe di molti. Shen si era ripreso e non aveva intenzione di arrendersi. Avrebbero agito a carte scoperte contro Derek. Aveva intenzione di sconfiggerlo in uno scontro alla pari. Una volta pronte, le varie armi, vennero distribuite. Tutti i pavoni avevano ricevuto ciò che desideravano, mentre molti degli animali avevano deciso di combattere avvalendosi del Kung Fu. Piuttosto che ferire un umano era meglio stordirlo, su questo non ci pioveva, ma non avendo la forza bruta e dovendo stare in prima linea, i pavoni avevano preferito prendere la loro arma ed usarla contro i nemici senza l’intenzione di ucciderli o ferirli troppo gravemente. La speranza era che, vedendo la loro forza, senza conseguenze irreparabili, gli umani decidessero di lasciarli liberi, una volta che fossero scappati. Speranza vana secondo molti, pensiero condiviso anche da Shen. Con l’arrivo della neve vennero nuovamente segregati nel castello così, inconsciamente, gli umani diedero loro inizio al piano! Dopo appena due settimane dal loro confinamento, Gan, Mu, Zhu, Wen e Liang si diressero verso le segrete per liberare il passaggio di fuga da qualsiasi guardia che potesse dare l’allarme vedendoli fuggire. Sam aveva indicato loro un punto dal quale, senza le guardie, sarebbero potuti passare incolumi. Partito il primo gruppo gli altri si mossero subito dopo. Le spie erano aumentate ed oltre ai soliti c’erano anche il coniglio melanico Xun ed una volpe argentata di nome Wan. Le due femmine avevano il compito di supervisionare il lavoro dei mustelidi e degli scoiattoli, intervenendo solo in caso di necessità dato che le loro dimensioni le rendevano facilmente visibili. Cong, Dishi, Ju, Genji e Cheung si erano sparsi per piazzare vari petardi in giro per il palazzo. Alcuni avevano lo scopo di distrarre gli umani, altri, avendo un potere esplosivo maggiore, avrebbero reso impraticabili alcuni corridoi dando loro del tempo prezioso. Gli uccelli seguirono il primo gruppo nelle segrete, uscendo però, in coppia di due consci che Derek li osservava. Come non si sa, ma era certo. Una volta fuori sarebbero stati loro i primi ad esplorare il territorio in cerca di eventuali pericoli. Hua rientrò dalla botola atterrando di fronte a Ning. Anche lui, assieme a tutti coloro che si trovavano in quella stanza buia e maleodorante, aveva fatto in modo che gli umani pensassero che fosse ancora dentro. Il piano era elementare, ma sembrava aver funzionato: era un orario insolito per dormire, ma imbottendo i letti con i cuscini ed uscendo avvolti in un grosso mantello, come se volessero scaldarsi maggiormente a causa del freddo, erano riusciti ad uscire uno dopo l’altro. Questa tecnica si era mostrata efficace, ma estremamente lenta. Era metà mattina e Shen sperava che per l’ora di pranzo fossero tutti fuori, così da poter avere molte ore per raggiungere le montagne dove si sarebbero nascosti, senza rischiare di perdersi a causa del buio. “Via libera!” Disse Hua “Ne sei sicura?” Chiese Ming terrorizzato come molti altri. “Non ci sono guardie alle finestre vero?” Chiese Bao che come suo solito mangiava nel tentativo di placare l’angoscia che gli stava facendo agitare le viscere. “No, siamo in un punto ceco, maledizione! Wen e Liang hanno scelto quest’uscita proprio per questo! Le prime finestre si trovano al quarto piano e non ci sono guardie!” Rispose Hua esaurita da tutta quella tensione trasmessa. I bovini, assieme ad altri, dopo dieci minuti buoni di ripensamenti, finalmente, uscirono andandosi subito a nascondere nella fitta vegetazione. Kang camminava nervosamente avanti ed indietro per la stanza dove si erano riuniti. Per maggiore sicurezza avrebbero aspettato che gli animali di grossa taglia fossero al sicuro prima di uscire. Andarsene tutti assieme avrebbe rappresentato un grosso rischio! Ma lasciare che passasse troppo tempo dalla partenza di un gruppo rispetto ad un altro era ancora più pericoloso, ma sapevano che dovevano aspettare il segnale! Tutti i felini, assieme ai pavoni erano ancora nell’ala del palazzo a loro riservata. L’aria era tesa, non solo a causa della paura, ma si respirava anche un pizzico di euforia al pensiero che entro poco sarebbero stati liberi! “Una volta fuori potremmo fare ciò che vogliamo!” Disse Guo elettrizzato “Cosa pensi di fare? Io ancora non lo so!” Chiese Kuen che aveva deciso di assecondare l’amico. Parlare era sicuramente un modo per allentare la tensione. Shui, la tigre melanica decise di unirsi alla conversazione “Io aprirò una pasticceria in onore dei miei cari genitori e del mio sposo!” Disse guardando con occhi malinconici il vuoto di fronte a se nel ricordare la sua famiglia. “Buon per te!” Disse Manchu incrociando le braccia al petto “Io non so ancora chi voglio diventare!” Si lamentò il serval. “La vita non è trovare te stesso. La vita è creare te stesso!” Disse il Maestro avvicinandosi ai felini. “Maestro, la fai ancora più complicata di quanto non sia!” Disse Xu divertito dalle facce confuse dei suoi amici all’affermazione di Jingjing. Quel formichiere riusciva sempre a colpire i nervi di tutti con risvolti positivi! La sua saggezza era si, tediosa oltre ogni immaginazione, ma anche molto rincuorante ed utile certe volte...va bene, sempre! Gan entrò come se dovesse avvertirli che il pranzo era pronto “C’è la neve fuori!” Disse il serpente e tutti capirono il segnale. La prima parte del piano era riuscita e nessun allarme era ancora scattato. Adesso bisognava aspettare Sam. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx “Gli antichi egizi svilupparono in modo approfondito un sistema per l'acquisizione di informazioni, a danno degli Ittiti dopo la Battaglia di Kadesh del 1296. Oppure........anche i Fenici utilizzavano una vasta rete di spie militari sotto copertura di mercanti, presenti in ogni porto del Mar Mediterraneo. Operavano anche a Roma, la capitale dell’italia, pensa un po’!” Teo era impazzito da quando il piano era stato avviato! “Gli Assiri venivano costantemente informati di quanto succedeva in Egitto grazie unicamente, a delle spie! Anche la rivolta ionia contro i Persiani pare fosse iniziata tramite un messaggio segreto, stando al racconto dello storico Erodoto d’Alicarnasso!” Continuò il ragazzo mentre scriveva codici su codici, ancora più velocemente di quanto il computer potesse essere in grado di digitare. “Durante la Guerra del Peloponneso sia Atene che Sparta spesso fecero utilizzo di spie ma è durante il regno di Alessandro Magno, tra il. 356 a.C ed il 323 a.C che lo spionaggio compì un salto di qualità, come dimostra la soppressione della rivolta del generale Parmenione ed il figlio.........” “Hai intenzione di raccontarmi tutta la storia fino ad arrivare a quella contemporanea!?” Chiese stizzito Sam. “Scusa, credevo che ti potesse interessare approfondire la cultura sui nostri antenati!” Disse Teo deluso dalla reazione dell’amico. “Antenati?” Chiese il ragazzo confuso. “Siamo delle spie, ed anche se non abbiamo legami di sangue con le prime spie della terra, dobbiamo a loro ciò che sappiamo fino ad oggi sullo spionaggio!” Spiegò Teo come se fosse la cosa più ovvia del mondo. “Ho sempre odiato questa materia! Quindi parlarmi delle mirabolanti avventure dei “nostri antenati” non mi aiuterà affatto, ne per il piano, ne per placare la tensione che sento di star accumulando!” Disse Sam iniziando a girare nervosamente attorno ad un tavolo. “Tranquillo, manderò in onda questo video....” disse Teo mostrando la registrazione in questione nella quale si potevano vedere dei poveracci che facevano cadute a dir poco assurde ed a volte anche molto dolorose “...tra pochi minuti, così l’intero sistema di sorveglianza andrà momentaneamente in tilti!” Finì di spiegare l’amico. “Hai messo le casse per la musica nelle varie stanze?” Chiese Teo ricordandosene solo in quel momento. “Certo! Il mio cellulare è collegata ad una di esse, così come i tuoi!” Rispose Sam selezionando la registrazione del verso di alcuni animali, sullo smartphone. “È una fortuna che non abbia buttato quello vecchio! Ora abbiamo altri elementi di distrazione!” Disse Teo accavallando le gambe in attesa che il video si caricasse. Sentendo della musica e con le videocamere momentaneamente fuori uso, le guardie sarebbero andate nel panico. Forse all’inizio avrebbero pensato ad un guasto, o che qualcuno stesse cercando di manomettere i loro sistemi, ma Sam sperava vivamente che se pur elementare, il piano funzionasse! Purtroppo non aveva potuto chiedere consigli agli animali, dato che era meglio che loro non conoscessero tale tecnologia, quindi si era arrangiato come meglio poteva! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx “Signore, gli ospiti sono arrivati” disse la signora Carmela rivolta al suo capo. Derek si trovava nel suo studio, intento a compilare documenti su documenti riguardanti gli approvvigionamenti sia per gli animali che per la sua casa. “Li faccia accomodare! Io arriverò tra poco!” Disse l’uomo alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso la camera della figlia. Rose era spaparanzata sul letto. Attendendo che il suo amato Caleb arrivasse per uscire insieme. Era una fortuna che il sabato non andassero a scuola, così c’era un giorno in più per potersi divertire. Tutta l’euforia sfumò appena sentì la porta aprirsi ed invece che trovare il suo caro fidanzato vide il padre che la guardava torvo. Era arrivata un altra ramanzina. Non riguardante la sua relazione, no! Al genitore non sembrava minimamente importare niente della vita della figlia, mostrava solo interesse sulla sua utilità. “Rose.....” Derek iniziò a parlare vagando per la stanza non degnandola di uno sguardo “....questa situazione non potrà durare in eterno!” Disse severo. “Il tuo amico Sam....” “Non è più mio amico!” Urlò la ragazza in un impeto di rabbia. Lui le aveva dimostrato di non essere tale quando aveva deciso di mettersi contro di lei. Aiutando quegli ammassi di pulci ed ignorando di come le avessero spezzato il cuore usandola a loro piacimento! “.....non potrà mantenere la pace molto a lungo! Lui non è in grado di comunicare con loro e questo rappresenta un problema che nel tempo potrebbe diventare troppo pesante per riuscire ad evitare qualche scontro e come sai io voglio evitare cose del genere! Perdere anche un solo animale rappresenterebbe una tragedia per la nostra economia!” Disse Derek come se sua figlia non avesse parlato. “Cosa vuoi che faccia?” Chiese Rose arrendendosi di fronte all’autorità del padre. “So che non li perdonerai, ma fingi di farlo. Fai questo ancora per qualche anno ed io prometto di mandarti a studiare ad Oxford” disse Derek attirando l’attenzione della figlia con un semplice promessa. Beatrice e Caleb sognavano di andare a studiare lì. Lui medicina e lei letteratura. Rose ancora non sapeva cosa voleva fare, ma c’era ancora tempo per scegliere. “Perché ti priveresti delle mie capacità in futuro, pur di avermi al tuo fianco adesso? Cosa sta succedendo?” Chiese guardinga la ragazza. Il padre sospirò e lei giurò, anche solo per un momento, di aver potuto scorgere un velo di paura negli occhi del genitore. “Una guardia, probabilmente spinta dalla curiosità, non ha rispettato il giro della ronda. Ciò che ha visto....mi preoccupa!” Disse Derek rimanendo di ghiaccio mentre informava la figlia della grave situazione profilatasi all’orizzonte. “Cosa?” Domandò la figlia certa di conoscere la risposta. “Gli animali......stavano combattendo! Ma non era una lotta per il territorio o per le femmine, la guardia giura che si trattasse di un allenamento! Se fosse vero...... rischieremmo di perdere molte vite se lasciamo che continuino! Sono diversi dagli altri animali e temo di averli sottovalutati!” Spiegò il padre prima di uscire dalla stanza per andare dagli ospiti che lo attendevano. “Signore!” Disse una guardia avvicinandosi di corsa a Derek. “Non adesso!” Rispose l’uomo affrettandosi verso il grande salone. “Ma signore!” Protestò la povera guardia “Non adesso!” Urlò Derek prima di scomparire oltre una grande porta, sbattendola in faccia a quel poveretto mandato ad avvertirlo di un problema con i vari sistemi di sicurezza. In una grossa stanza situata al primo livello sottoterra un gruppo di persone era impegnata a controllare le varie riprese delle telecamere di sicurezza. Durante un ricevimento così importante era prioritario supervisionare accuratamente la situazione per evitare che chiunque, armato di cattive intenzione, facesse del male agli ospiti o al grande collezionista! Più di una volta dei pazzi, o sicari, o animalisti avevano tentato di ferire o addirittura uccidere Derek o semplicemente, creare disordini, ed il loro compito era assicurarsi che ciò non accadesse! Da qualche minuto quasi tutti gli schermi avevano iniziato a dare dei problemi, come se ci fosse un guasto all’impianto elettrico, lampeggiavano come lampadine. “Mandate delle guardie a presidiare il salone ed altre da mettere al fianco del Collezionista! Qualcuno sta cercando di manomettere i sistemi!” Disse il secondo in comando, nonché grande amico di Derek. Poi, dal nulla, tutti gli schermi iniziarono a proiettare uno strano video che, se non fosse stata per quella situazione delicata, avrebbe anche fatto ridere. “Lanciate l’allarme!” Disse l’agente Smith uscendo di corsa dalla stanza. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx “Ecco fatto! Credo che per dieci minuti buoni potranno farsi quattro risate, peccato che il video duri di più!” Disse Teo leggermente contrariato. “Bene! Vado a controllare la situazione fuori! Tu resta qui ed appena arriva una delle spie informale che quelli che sono rimasti possono andare!” Disse Sam prima di uscire dalla porta della stanza. Il ragazzo dovette fare uno sforzo enorme, una volta giunto nel salone, per non dirigersi verso il buffet che mandava odori estremamente invitanti. Questa volta era il momento dei ricconi. Persone con indosso vestiti che valevano una fortuna discutevano amabilmente fra di loro. Alcuni erano stranieri, mentre altri li aveva già visti. I ricchi nobili, dopo una prima visita tornavano più volte in compagnia di parenti e di amici per poter trovare una scusa per riammirare il tesoro del famoso “collezionista”. Vide guardie posizionate ad ogni porta ed altre che prendevano posizione spargendosi per la sala. Far coincidere la fuga con un ricevimento era stata un idea geniale! In questo modo le guardie si sarebbero immediatamente concentrate sugli ospiti come da lui previsto e come era realmente accaduto, dando tempo agli animali di allontanarsi il più possibili dal palazzo. A quanto pare Derek non era ancora stato informato dato l’espressione calma e sicura che aveva in viso. Sam tornò in camera sua e fece appena in tempo per salutare le spie. “Ragazzo, non ti ringrazieremo mai abbastanza!” Disse Dishi stringendo la mano del giovane. Usanza per congedarsi, imparata durante la loro permanenza al castello. “E non potremmo mai ripagare il debito!” Aggiunse Cheung. “Però grazie a te abbiamo cambiato la nostra opinione sugli umani! Non tutti sono malvagi!” Disse Cong “Questo vale anche nel nostro mondo, credo!” Disse Ju affacciato dall’entrata del condotto dell’aria. “Sapete che lui non capisce una sola parola di quello che dite, vero?” Chiese Genji trattenendo a stento le risate per l’espressione smarrita impressa sul volto del ragazzo. “Addio amici! Vi auguro buona fortuna!” Disse Sam prima di vederli sparire attraverso i condotti. “Se questo piano andrà in porto e non li rivedremo più, dovremmo seriamente prendere in considerazione l’idea di diventare delle vere spie, in futuro!” Disse Teo mentre apriva un pacco di patatine. L’amico non riusciva proprio a rilassarsi. Derek non si sarebbe arreso nemmeno dopo averli visti fuggire! Questo era solo l’inizio! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx “Cheung, stavo cominciando a credere che volessi restare qui!” Disse Gan rivolto allo scoiattolo che era appena uscito fuori da una grossa tubatura. “Dobbiamo sbrigarci!” Rispose Mu spaventato. “Quegli idioti pensano che sia uno degli invitati ad aver impallato il loro sistema di sorveglianza! Non sospettano minimamente di noi! Pensate un po’ che.....” “Non lo dire!” Disse Cong interrompendo Dishi “Però lo sono lo stesso!” Protestò lo scoiattolo “Su questo non ci piove!” Rispose Ju. “Dai sbrighiamoci!” Disse Genji indicando le ultime code di pavoni che sparivano oltre la porta. “Alla fine il nostro allenamento non è servito a niente!” Si lamentò Sheng mentre si avviavano verso l’uscita “Cosa intendi?” Chiese Shen confuso. “Non avendo combattuto la possibilità di giocare ad “Indovina chi sono?” Non si è presentata!” Rispose Xian avvicinandosi ai fratelli. “Tu ci scherzi, ma quando ci si mettono d’impegno io non riesco a distinguerli!” Disse Xing che non sembrava affatto turbata, ma solo divertita. Erano stati i pavoni più anziani ad insistere sull’evitare di dover combattere e siccome la maggior parte degli animali prendeva molto in considerazione ogni parola che pronunciavano, Shen si era trovato costretto a modificare il piano iniziale. “Forse una volta fuori qualche scontro sarà inevitabile!” Disse Lien, la fidanzata di Juan. “Cosa intendi?” Domandò Dong, il pavone opale. “Derek non si arrenderà così facilmente!” Spiegò Chao. “Possiamo solo sperare che alla fine qualcuno riesca realmente a scappare!” Disse Wei mentre aiutava alcune giovani pavonesse a scendere un alto gradino estremamente scivoloso. Tai e Kang sopraggiunsero poco dopo. “Anche un viaggio di mille miglia inizia con un singolo passo, signor Chao!” Disse il Maestro scendendo con molta più agilità di quanta la sua esile struttura ne mostrasse. “E Shen, nonostante la sua giovane età, ha familiarità con operazioni di questo genere!” Finì di spiegare il formichiere. Nel frattempo, gli altri iniziarono ad uscire dalla grossa botola, divisi in piccoli gruppi ad intervalli di tempo. Con tre o quattro pavoni si trovavano uno o due felini per maggiore sicurezza contro eventuali pericoli. Shu si agitava nervosa ed aveva fatto capire che desiderava restare al fianco di Shen, così come Mei e Xu. “A proposito.....” iniziò a parlare Feng “....com’è che conosci i fuochi d’artificio se sei solo un umile mercenario? Quella non è un tipo di conoscenza appartenente alla classe sociale dei nobili?” Chiese con uno sguardo indagatore. Shen si sentì gelare dalla punta della coda a quella del becco. Come facevano a sapere delle cose del genere se avevano vissuto tutta la loro vita nella riserva? “Guo ci ha parlato di una nobile famiglia di pavoni che sembra abbiano inventato i fuochi d’artificio. Come hai fatto tu ad........impadronirti......del loro.....segreto?” Chiese spaventato Kueng arrivando alla realizzazione che forse, l’aveva rubato! Ancora peggio era chiedersi.....come? “Può andare peggio di così?” Si chiese mentalmente Shen non riuscendo a trovare una risposta immediata e probabilmente facendo aumentare i sospetti già sorti! Un rumore metallico distolse l’attenzione generale dal giovane pavone e fece voltare tutti verso un contenitore di metallo che era caduto in mezzo a loro. “Cos’hai urtato stavolta?” Chiese arrabbiato Yong rivolto al fratello Hong. “Niente, lo giuro!....forse la colpa, una volta tanto, è tua!” Lo attaccò il poveretto. “Sta....prendendo fuoco?” Domandò Chu vedendo del fumo uscire dal contenitore. Shen sentì le piume della schiena sollevarsi in allarme! Qualcosa non andava! L’aveva sospettato da quando non aveva visto nessun uccello venire loro incontro durante l’uscita ed ora questo ne era la conferma! Il fuoco che brucia rilascia un fumo dall’odore particolare e dal colore nero, mentre questo era bianco ed aveva uno strano odore....diverso. Non riuscì a pensare cosa gli ricordasse che diventò tutto nero!

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Capitolo 25
*** FUGA ***


Pei sbuffò sonoramente mentre stava appoggiato ad un grosso albero. “Deve essere successo qualcosa!” Disse Kun da sopra un albero. Il gorilla cercava il minimo movimento tra i rami degli alberi per vedere se riusciva ad individuare qualcuno degli uccelli, ma semplicemente, non poteva. Hua aveva detto che si erano nascosti vicino ad un lago, ma di loro non c’era traccia. Inoltre, l’ultima volta che l’avevano vista era diretta verso l’uscita del castello per guidare fuori l’ultimo gruppo......non poteva essere una coincidenza la sua scomparsa assieme agli altri uccelli con il fatto che dei pavoni non ci fosse ancora traccia! Qi tirò un sospiro di sollievo quando vide Chong e Ting correre verso di loro. “Una volta che sarà tutto finito non coinvolgetemi più in operazioni come questa! Lo stress è decisamente troppo!” Disse Bao frugando in una sacca piena di cibo, alla ricerca di un conforto gustativo. “Solo noi tre e pochi altri felini siamo riusciti a scappare! Gli umani ci hanno teso un agguato in prossimità della via di fuga! Chi era fuori o appena uscito è stato ricatturato!” Spiegò Feng affranto. “Come ha fatto Derek a reagire così in fretta?” Domandò Ning più a se stesso che agli altri. “Fretta? Ti ricordo che il primo gruppo è uscito ore fa! Con tutte le guardie che ha è strano che se ne sia accorto solo adesso!” Disse Wan che era appena sbucata da un cespuglio seguita a ruota da Xun. “Troveremo un modo per liberarli!” Disse Pei per niente convinto. “Come?” Chiese Ting sull’orlo delle lacrime sia a causa della preoccupazione che per la paura che provava. “Pei ha ragione! Ma ora dobbiamo nasconderci, altrimenti rischiamo che riprendano anche noi!” Disse Deshi mostrando una mente lucida nonostante la gravità della situazione. “Dove sono gli altri felini di cui hai parlato?” Chiese Wing guardandosi attorno. “Ci siamo separati nella fuga! Abbiamo preso strade completamente diverse, ma solo per costringere gli umani a dividersi!” Rispose Feng. “Allora dobbiamo muoverci!” Disse Ming “Voi siete troppo grossi per passare inosservati ed una volta individuati sarebbe difficile far perdere le nostre tracce” disse il cervo mettendosi in cammino. Capì che tutti concordavano quando lo seguirono senza fare storie. Camminavano da svariati minuti quando un tonfo seguito da un ringhio fece voltare molti verso un grosso cespuglio e Lei si rivelò. “Maledetti cani! ......” Affermò guardandosi alle spalle, per poi voltarsi verso i suoi amici “Grazie per avermi aspettato, siete molto altruisti! Vi informo che Mei e molti altri sono stati.....” “.....ricatturati!” Disse Xun interrompendo la felina “.....noi siamo gli unici ad essere riusciti a scappare!” Spiegò Wan. “Cosa facciamo?” Chiese Lei più per curiosità che per preoccupazione. “Non lo so!” Ammise Xun “Abbiamo deciso di nasconderci! Una volta che avremmo trovato un posto sicuro e ci saremmo riorganizzati, agiremo per liberare coloro che sono caduti di fronte alla forza degli umani!” Disse Wei facendosi largo nella fitta vegetazione. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Appena riprese conoscenza Shen sentì un tintinnio continuo ed anche abbastanza fastidioso. A fatica si alzò in piedi e dopo essersi stiracchiato capì di trovarsi nelle segrete. Oltre al freddo pungente, una corrente d’aria fredda arieggiava più del dovuto quelle immense caverne e quando il pavone tentò di dirigersi verso la porta della sua cella sentì una forza trattenerlo. Shen vide che aveva una catena messa ad entrambe le zampe! “Ho freddo!” Il pavone fece un balzo di due metri solo per vedere Mei alla sua sinistra che si appallottolava sotto una leggera coperta di lino. Dalla parte opposta c’era Sheng, ancora privo di sensi. Tirando con tutte le forze, Shen riuscì a spostare la pesante palla di ferro, a cui la catena era agganciata, abbastanza da permettergli di affacciarsi fuori dalla sua cella. Shu, Xu, Guo e molti altri occupavano numerose celle intagliate nella pietra, così che scavare non potesse essere un opzione valida per tentare di scappare! Delle voci lo fecero tornare dentro e si distese su un grosso mucchio di paglia presente nella sua prigione. “Sono più di dodici ore che li cerchiamo! Saranno già andati chissà dove!” Disse un umano. “Non mi interessa! Derek è partito e ci ha incaricato di sorvegliare la situazione qui sotto!” Rispose l’altro. “Si, ma mi annoio! Sarebbe stato molto meglio se il capo ci avesse portato con lui! Odio essere messo a guardia di questi sacchi di pulci!” Disse il primo. “Gli uccelli.....hanno le pulci?” Chiese perplesso l’amico “Sono animali, cioè non si lavano, cioè.....avranno anche cose peggio delle pulci!” Disse il primo. “Tipo?” Chiese l’altro “I tarli.....?” Rispose incerto il primo. La conversazione che era già surreale lo diventò ancora di più quando iniziarono a parlare della specie di “felini vegetariani”, dato che non riuscivano a spiegarsi come avessero fatto i mammiferi, a vivere così a lungo accanto a dei predatori letali come le tigri ed essere ancora vivi! Shen decise di ignorarli. Sapeva bene che Derek non li avrebbe perdonati e forse sarebbero rimasti per sempre reclusi in quelle prigioni fredde e buie. Questo era un bel problema per i suoi piani di fuga, specialmente perché molte armi erano rimaste nascoste nel suo laboratorio segreto per il semplice motivo che, il piano di fuga, non presentava alcun problema riguardo ad eventuali battaglie con gli umani. Ed ora, raggiungerle sembrava impossibile! Sperava che qualcuno del primo gruppo e di quello dei bovini fosse riuscito a scappare, così il suo fallimento non sarebbe stato completamente un disastro! E pregava che non tentassero di liberarli perché al momento gli umani erano più allerta che mai! Dovevano trovare un modo per comunicare con Sam, anche se era certo che Derek lo avrebbe mandato a parlare con loro, dato che nell’ultimo periodo il suo ruolo era stato fondamentale per far stare calmo il collezionista e coprire le loro azioni! Shen si alzò di scatto quando sentì un urlo di dolore rimbombare nell’immensità di quel sotterraneo. Facendo passare il collo attraverso le sbarre vide, poco distanti, le due guardie che prendevano a bastonate il povero Dishi, impossibilitato a scappare perché anche lui in catene! Una furia primitiva gli fece contorcere le viscere e dopo essere arretrato di qualche passo, lanciando un acuto urlo di pavone, Shen si schiantò contro le sbarre. Non era il loro Principe, ma non avrebbe lasciato che quegli sporchi umani, insensibili e crudeli, facessero loro del male! Non aveva mai agito per il bene della sua gente, ma solo per riparare dei torti fatti alla sua persona. Da parte di banditi che spesso avevano attentato alla sua vita, solo per trarre vantaggio dalla sua morte grazie alle monete che sarebbero cadute a fiumi da colui che li aveva ingaggiati. Per la prima volta agiva per il bene comune, come dovrebbe sempre fare un buon sovrano! E purtroppo per lui, scoprì che faceva terribilmente male! Le guardie portarono la loro attenzione su di lui e decisero di fargli abbassare la cresta nel peggiore dei modi. Nonostante la presenza del ruggito di Mei quasi costante, gli umani non si tirarono indietro e lo riempirono di botte fino a quando non perse conoscenza! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Teo non era sembrato molto spaventato o deluso, ma non sempre le cose sono come appaiono! Forse adesso era in camera sua a piangere lacrime amare! Esattamente come lui in questo preciso momento! Sam si asciugò il viso con la manica della maglietta. Era stato recluso nella sua stanza ed era costretto ad uscire solo per andare a scuola, fino a quando suo padre non avesse deciso in maniera diversa! Ma non era la stanza del palazzo! No! Sarebbe stato.....leggermente meglio, per così dire....... Si trovava nella sua vecchia casa non poco, ma per lui comunque troppo distante, dalla riserva! Derek li aveva scoperti ed aveva inflitto una severa punizione ai loro genitori. Punizione ignota, il cui effetto però, si era ripercosso pure su di loro ed essendo minorenne, Sam non poteva fare molto per poter anche provare a ribellarsi.... Il ragazzo continuava a sperare che il collezionista non se la prendesse troppo con i suoi amici. Inoltre era da almeno un ora che cercava notizie sul giornale di quell’improvvisa fuga, senza risultati......forse Derek voleva a tutti i costi evitare che una tale notizia si spargesse, con inevitabili effetti letali per la sua fama! Era il primo pomeriggio del giorno seguente dell’inizio del piano. Forse qualcuno era riuscito a fuggire. Forse erano già stati tutti ricatturati. Forse il collezionista ne aveva ucciso qualcuno nel tentativo di rimetterlo dietro alle sbarre. Forse Hannah ora stava dalla parte di suo padre per potersi prendere una giusta vendetta per essere stata usata............... Va bene, quest’ultimo punto era molto improbabile dato che lei non era per niente un tipo vendicativo, ma gli altri continuavano a preoccupare e far pensare il giovane che a causa di ciò, non aveva prestato la minima attenzione ai compiti di scuola per il giorno dopo, perfettamente e strategicamente posizionati sulla scrivania sulla quale era mezzo sdraiato. Sam aveva compreso che loro non le avevano detto niente per paura di ferirla, ma così facendo le avevano inflitto una ferita ben peggiore. Spesso si agisce pensando di fare la cosa più giusta, sbagliando inevitabilmente...... Come lui, che durante la sua prima visita nella riserva, era scappato pensando che andarsene da quel posto che temeva così tanto fosse la cosa giusta da fare, ritrovandosi poi in guai ben peggiori una volta perso! Il ragazzo ebbe un’idea geniale! Prese carta e penna ed iniziò a scrivere: 1. Riuscire a parlare con Rose. 2. Fare pace con la sua ex migliore amica. 3. Convincerla a far scappare gli animali. 4. Attraverso lei comunicare con gli animali. 5. Pensare ad un secondo piano di fuga cercando di agire come una squadra. .......Invece di restare fermi in disparte a guardare agendo in maniera tanto scoperta come avevano fatto lui e Teo fin dall’inizio. Forse, se avessero chiesto un consiglio agli animali per quanto riguardava l’esca che doveva distrarre la sorveglianza, avrebbero sicuramente ideato qualcosa di migliore.........certo, se proprio doveva dirla tutta.........se fosse stato in grado di comprendere cosa dicevano, al posto dei numerosi versi che sentiva ogni volta, allora il piano sarebbe stato anche meglio di quello ideato da un agente segreto professionista! E forse sarebbe venuto a conoscenza dell’esistenza di petardi e piccole bombe posizionate dagli animali all’interno del castello che non avevano fatto altro che dare l’allarme invece di fungere da elemento di distrazione come quegli sciocchi dovevano aver pensato. Sam piegò il foglio e se lo mise in tasca. Era caparbio, dote condivisa con Rose, e non si sarebbero lasciato scoraggiare da un iniziale fallimento! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx “Sono fuori dal tunnel elelelel, Del divertimento Sono fuori dal tunnel elelelel Del divertimento Quando esco di casa e mi annoio Sono molto contento Quando esco di casa e mi annoio Sono molto più contento” Non c’era niente da fare! Quando era stressata iniziava ad ascoltare musica ininterrottamente! Caparezza, jovanotti, Baby K, David Guetta.....non aveva un genere preferito, per questo l’album riproduceva canzoni completamente diverse tra loro, una dopo l’altra! Rose poteva giurare di non aver mai visto suo padre così furioso! Fortuna che non era l’unica ad esserne terrorizzata! E doppia fortuna che fosse subito partito alla ricerca di coloro che ancora mancavano all’appello, così si sarebbe sfogato con i poveretti costretti a seguirlo e sorbire la sua ira! “I due giorni più importanti della vita sono il giorno in cui sei nato e il giorno in cui scopri il perché!” Quella frase la perseguitava da quando aveva ricevuto la notizia della fuga degli animali! Aveva continuato a perseguitarla anche quando aveva cercato di dimenticare la vita che conduceva prima, quando era completamente dipendente dagli animali, ma ora......finalmente, forse, ne aveva compreso il vero significato! Non era un caso il suo particolare dono! Non esisteva il caso, ogni cosa avveniva per un determinato motivo, era il Maestro che gliel’aveva detto! Era colei che avrebbe potuto fare una cosa giusta. Per bene stavolta! Non limitarsi a tenerli uniti ed in gabbia! C’è un istante per capire qual è la cosa giusta da fare, e un altro per trovare il coraggio di farla! Doveva avere il coraggio di dire no, di affrontare la verità! Aveva sostenuto suo padre mettendo in gabbia altri animali usando come scusa il suo buon cuore che le impediva di separare le famiglie! Per lei era normale, suo padre l’aveva tenuta reclusa per tutta la vita, impedendole di avere un infanzia come quella che dovrebbe avere ogni bambino! Ma era tutto sbagliato! NO! Si sarebbe opposta alla tirannia di un padre assente! Alle sue regole! Aveva cercato delle cose che già possedeva e di cui non aveva compreso il pieno significato fino ad adesso! Il padre affettuoso ed orgoglioso che sempre aveva desiderato era Kang, gli amici, i fratelli, tutti loro, erano la sua famiglia! Non l’avevano tradita tacendole le loro intenzioni, volevano solo prepararla per dirle una cosa del genere cercando di non essere troppo bruschi! Kang si era sempre preoccupato di minimizzare il comportamento irresponsabile e cattivo del padre e stava facendo la stessa cosa, riflettendo sul come e sul momento adatto per rivelarle una decisione del genere! Era solo a causa del suo orgoglio che i loro rapporti erano stati recisi! Era colpa sua! Avrebbe rimediato! Rose, possedeva la completa fiducia del padre. Evento straordinario! Quindi non fu difficile dirigersi verso la soffitta senza essere fermata o seguita in alcun modo. Se voleva veramente scappare allora avrebbe preso con se una foto della madre. In quella stanza immensa, polverosa e buia, ne custodiva parecchie. Celate come il più prezioso dei tesori. Le somigliava molto nell’aspetto! Rose prese una foto della madre ed osservò i capelli ramati e mossi identici ai suoi, il suo piccolo naso a punta ed il sorriso, tutte caratteristiche perfettamente ereditate da lei! Suo padre l’aveva sposata solo per il denaro che avrebbe ereditato dalla sua famiglia grazie ad una tale unione. Un matrimonio senza amore. Una famiglia senza amore. Almeno non aveva niente da rimpiangere una volta voltate le spalle al genitore! Rose si mise a frugare in una grossa cassa alla ricerca di altri tesori nascosti rappresentati da foto che forse erano sfuggite al suo occhio attento in quegl’anni, ma non trovò nulla. Fortuna! O forse no! L’attenzione si spostò sul nome di sua madre inciso su di un libricino rosso. “Isabella”. Come aveva fatto a non notarlo prima? Una volta aperto vide alcune sue foto........si, si riconosceva nel neonato in braccio a sua madre! Era lei! Ma com’era possibile? Era morta di parto! Come poteva stringerla tra le braccia in quell’immagine se non era più in vita quando......... Una goccia cadde sull’immagine annerita dalla polvere e Rose si rese conto che era una sua lacrima. Gli aveva mentito! Anche se per poco, aveva conosciuto l’amore materno! Però questo poneva altre domande: cos’era successo a sua madre? Era ancora viva? Quanto tempo avevano passato assieme? Sfogliando il libricino poteva leggere piccole didascalie accanto ad ogni immagine “Il primo sorriso, il vestitino della domenica, momento relax......” Un foglio cadde in terra appena le pagine si scostarono tra loro permettendogli di scivolare fuori. Rose lo prese e lo aprì. Si sentì mancare il fiato appena lesse “Alla mia Rose.....”. Al dolore di una simile scoperta si aggiunse anche la rabbia. Perché suo padre le aveva taciuto così tante cose? Cercò di evitare simili pensieri ed iniziò a leggere: “Alla mia Rose, Adorata figlia mia, colei che si trova dietro a questa penna è Isabelle, tua madre. Sono consapevole che quando leggerai questa mia lettera sarai ormai grande e ti faccio tanti cari auguri per i tuoi diciott’anni! Sono certa che tuo padre non ti farà mancare mai niente e ti amerà da parte di entrambi.....” Magari, mamma, magari. “......così da poterti far sentire a pieno l’amore che io non potrò mai condividere con te! Non potremmo parlare delle prime cotte, non ci sarò quando dovrai scegliere come vestirti per una serata importante, o per ascoltare le tue paure e darti conforto, ma sappi che sarai sempre nel mio cuore e farò del mio meglio per sostenerti anche da lassù! Ora sei una donna, fai sentire la tua voce, segui le tue passioni, e non lasciare mai che qualcuno ti faccia pensare di valere meno di quello che realmente vali! Sei forte già adesso che hai appena due mesi e lo sarai sempre! Stai vicino a tuo padre John che cocciuto com’è non ammetterà mai di sentire la mia mancanza, anche se ha ragione.......” Ok, va bene! Sicuramente il destinatario era qualcun’altro! Chi cavolo era John? “........io sarò sempre accanto a voi ed il mio amore non morirà mai! Se Derek ancora adesso vi rende la vita difficile, chiedo perdono, ad entrambi! Sono stata una sciocca a pensare che potesse cambiare! Ma a volte il desiderio di sentire l’approvazione da parte dei propri genitori annebbia la mente e fa fare delle sciocchezze! Rose, figlia adorata, dì di si ad una vita straordinaria! Ricorda che persone straordinarie non sono nate straordinarie ma credo sia possibile per le persone ordinarie scegliere di essere straordinarie! Chi l’ha detto che la vita deve essere per forza sacrificio? Non è così! Io ho scelto l’amore a questo e lo rifarei mille volte se fosse necessario! Poter stare con tuo padre invece che con quell’egoista di Derek è vivere pienamente la vita! Ora, a causa di quell’uomo, non potrò vederti crescere e diventare la stella più bella e splendente del cielo, ma sono certa che come me, scolpirai la tua strada nel mondo! Ricorda, facciamo scelte dettate dagli eventi, dalle nostre paure, dai nostri istinti… oppure le facciamo in modo razionale. Desidero che tu faccia le tue scelte, non pentendoti mai della loro natura. Belle, giuste che siano, non farti mai un cruccio perché da esse dipenderanno la tua felicità e la stima che avrai di te stessa. Molte volte la vita ci mette di fronte a situazioni nelle quali scegliere quello che riteniamo “giusto” è davvero difficile, ma il “giusto” è sempre quello che ci sentiamo di fare. A volte le persone che ami e che amerai, si riveleranno diverse da come le credevi, le vedrai cambiare…ma le cose cambiano per vivere, amore mio… e vivono per cambiare, è la loro natura! A volte questi cambiamenti ti turberanno, come hanno turbato me. Ed è in quel momento che bisogna scegliere. Io continuerò a vivere in te ed il mio spirito ti starà sempre accanto anche se non potrai mai vedermi! Pensa con la tua testa e sorridi sempre, ti prego, come starai sicuramente facendo adesso! Ti amo più di ogni altra cosa. Con amore, Isabelle” Erano decisamente troppe le notizie da assimilare tutte in una volta! Rose si sentiva decisamente stordita! Come poteva essere? Allora un padre “umano” che l’amava c’era! Cosa diavolo era successo? La ragazza era consapevole che a delle domande del genere, le risposte sarebbero arrivate con il tempo, quindi si concentrò sul presente. Aveva fatto la sua scelta! Avrebbe fatto la cosa giusta aiutando gli animali a ritrovare la libertà perduta!

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Capitolo 26
*** AMARA VERITÀ ***


Le porte si aprirono con un fragore assordante. Rose si trovava in cima alle scale e vide entrare......il collezionista! Si, per ora l’avrebbe chiamato così “Buongiorno padre!” Mentalmente, almeno fino a quando la verità non fosse stata chiara! “Non è un buon giorno! Animali di una tonnellata riescono a nascondersi come formiche! E solo perché gli uomini al mio seguito sono degli incapaci!..........Prendete la videocamera ad infrarossi, prima li catturiamo meglio è!” Disse Derek urlando come uno straccivendolo. “Tu.....” urlò verso la figlia “....vai nelle segrete ed assicurati che gli animali stiano bene fino a quando non deciderò di rimetterli nella riserva!” Disse il padre voltandosi per uscire. “Torneranno a stare.....” tentò di chiedere Rose, solo per essere bruscamente interrotta “.....Sono troppo preziosi perché rischi che muoiano di freddo nei sotterranei! Una fortuna per loro, perché non la passeranno liscia! Capiranno che sfidare la mia autorità ha delle nefaste conseguenze!” Disse il collezionista prima di uscire, quasi correndo, dal portone. Una volta sparito, la ragazza non perse tempo e si diresse verso le segrete. Fin da piccola aveva temuto quei luoghi bui e freddi e doveva ammettere che le incutevano ancora un po’ di timore, ma se voleva mantenere il rapporto di fiducia con il collezionista, era meglio farsi vedere obbediente e sottomessa. Una volta giunta di fronte ad una cella fece per avvicinarsi e si ritrovò ad arretrare spaventata da un sibilo per niente accogliente. “Tai! Sono io, Rose!” Disse rendendosi conto che il suo caro amico era ferito ad un ala. “Cosa ti è successo?” Chiese preoccupata facendo scattare la serratura ed entrando per medicare le numerose ferite sul corpo dell’uccello. Essere la figlia del collezionista aveva i suoi vantaggi! “Le guardie......” rispose lui prima di tossire. “Ora li concio per le feste!” Disse la ragazza rendendosi conto che doveva assolutamente chiamare un veterinario. Prese una salvietta umida e la passò il più delicatamente possibile sulle ferite visibili. Il pavone la guardò sorpreso e lei ricambiò lo sguardo. “Perché vuoi aiutarci?” Chiese Tai “Perché non dovrei?” Domandò di rimando lei “Ti ho sempre detto che non si risponde alle domande con altre domande!” Disse il pavone divertito “A quanto pare non ho appreso la lezione!” Puntualizzò lei. “Rose.....perdonaci se ti abbiamo taciuto così a lungo i nostri piani....... rappresentavano solo una pallida illusione per qualcosa che non esiste!” Disse Tai sedendosi dolorante sul suo giaciglio formato da alcune coperte maleodoranti ammucchiate insieme. “Va bene, devi aver sbattuto forte la testa visto che stai dicendo assurdità!” Affermò lei “Non indugeremo più su frivoli sogni. Perdonaci se ti abbiamo usata per ottenere informazioni in vista di una fuga. Non succederà più, te lo prometto!” Continuò il pavone mentre si acciambellava su se stesso. “I sogni ci dicono chi siamo! Io ci ho messo tanto per capirlo! Voi l’avevate compreso! Non mi avete usata, ma mostrato il vero motivo per cui sono al mondo: aiutarvi a scappare!” Disse Rose accarezzando il lungo collo del pavone. “Non.....sei più arrabbiata?” Chiese sorpreso Tai dalla reazione inaspettata della ragazza. “No. Siete la mia famiglia! Per quanto possa essere offesa non potrei mai odiarvi! Mi avete dato tutto.....è il momento di ricambiare!” Disse lei prima di uscire dalla cella “Manderò un medico. Ora vado a cercare Kang e Shen e tutti gli altri perché devo informarli della mia decisione!” Spiegò visibilmente eccitata la ragazza, prima di correre più in fondo in quell’immensa caverna, verso il suo nuovo obbiettivo. Lo avrebbe fatto per sua madre. Lei aveva agito contro Derek ed aveva perso, era arrivato il momento di pareggiare i conti! Avrebbe fatto in modo che il suo impero collassasse sotto i suoi occhi senza che potesse fare niente! Senza perdere di vista l’obbiettivo principale, ovvero scoprire il più possibile sul suo passato, anche se ci sperava poco. Derek era un Maestro nel cancellare completamente l’esistenza degli animali catturati dalle menti di chiunque avesse incrociato il loro destino. Se per intimidazione o eliminando direttamente il problema, nessuno avrebbe mai cercato nemmeno uno dei suoi preziosi tesori! Quindi c’erano poche speranze di scoprire altro sulla sua vera famiglia, ma non si sarebbe arresa! L’indomani a scuola avrebbe chiesto scusa a Sam, sperando che decidesse di unirsi nuovamente a lei, sia come amica che come alleata. Anche i suoi amici, cioè Beatrice e Caleb, quasi ex fidanzato visto che stava diventando un insopportabile so tutto io! Loro sarebbero potuti diventare parte della squadra! E forse anche il piccolo genio che aveva reclutato Sam, ma siccome non lo conosceva e non si fidava degli estranei, questa non era ancora una certezza! Insomma, l’agenda era piena e per la prima volta nella sua vita, l’obbiettivo era chiaro all’orizzonte! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Shen si svegliò di soprassalto, come se avesse appena fatto un incubo terribile. L’agonia che percepì provenire da ogni centimetro del suo corpo, lo costrinse ad accasciarsi sulla paglia. Si immobilizzò quando avverti una presenza accanto a se. Il dottore.....o veterinario, come lo chiamavano loro, gli stava medicando dei tagli sulla coscia. L’aveva visto solo una volta, ma una volta saputo chi fosse, non se lo era più scordato. Decise di sopportare solo perché desiderava guarire il più velocemente possibile per tentare di scappare nuovamente! Anche se l’orgoglio ferito bruciava più delle ferite che gli erano state inferte Shen decise di mettere davanti a tutto i piani di fuga, specialmente perché con il Maestro, una vendetta sarebbe stata pressoché impossibile.... “Hanno tutti bisogno di cure. Il più grave è il pavone verde con l’ala rotta, ma gli altri, con i giusti antibiotici, dovrebbero rimettersi in venti giorni!” Disse il medico rivolto ad una misteriosa figura, notevolmente bassa, che celava il suo aspetto con un mantello tirato fin sopra la testa. L’estraneo annuì ed entrò nella cella di Shen. Il pavone lo avrebbe aggredito se fosse stato in forze, ma al momento, sentiva di non riuscire a muovere neanche un muscolo e dando un occhiata attorno vide che anche i suoi vicini erano nelle stesse condizioni. Mei da una parte e Hua dall’altra. “Ciao Shen....” iniziò a parlare l’intruso......che aveva qualcosa di familiare! “Rose?” Chiese Shen restando sdraiato “Si!” Rispose lei togliendosi di dosso il mantello. “Cosa ci fai qui?” Domandò guardingo il pavone “Ho fatto la mia scelta! L’unica che non avrei rimpianto!” Disse lei. Shen la scrutò dall’alto in basso ed alla fine di quello studio lei si spiegò “Vi aiuterò a scappare!” Confessò lei. “Perché?” Chiese sempre sospettoso lui “Perché siete la mia famiglia! Ho commesso un errore con voi e voglio rimediare!” Disse Rose. “Ma.....tuo padre.....” “Lui non è mio padre!” Urlò la ragazza furiosa solo per spaventarsi del rimbombo che ci fu per tutta la grotta. “Avete litigato?” Chiese soddisfatto Shen. Sarebbe stato molto più semplice chiarire le cose se i rapporti con il padre erano tornati come sempre! “No!” rispose sinceramente lei “No, lui non è mio padre!” Ripetè “Questo l’ho capito! Ma perché hai deciso di tradirlo in questo modo? Non eri alla perenne ricerca della sua approvazione?” Chiese con voce sarcastica il pavone. Si stava comportando da vero infame, ma non poteva farci niente! Le ultime parole che lei gli aveva rivolto bruciavano ancora come il sale su di una ferita aperta! “Non ci senti? Lui non è il mio vero padre! Mi ha rapita dalla mia casa natale, quindi il tradimento è il prezzo che deve pagare per ciò che mi ha fatto!” Rispose la ragazza con un innaturale tranquillità. Va bene! No, aspetta! Cosa? Ora era Shen ad essere sconvolto! Rose non riuscì a trattenere una risatina di fronte alla faccia allibita del pavone. Shen aveva il becco leggermente aperto ed una sopracciglia più in alto dell’altra, la testa era inclinata da una parte e dai suoi occhi traspariva un evidente confusione. Il pavone si riprese abbastanza in fretta e dopo essersi guardato attorno parlò “Tu sai chi sono?” Chiese cauto “Si!” Ammise la ragazza “Eri lì?” Domandò Shen “Dove e quando?” Chiese lei “Nella città di Gong Men all’interno della Torre della Sacra Fiamma!” Specificò lui “Si! Io e Fa sappiamo chi sei realmente. Ma era da tempo che volevo chiederti: perché hai detto a tutti di essere un mercenario?” Domandò Rose felice di togliersi questo dubbio. “Se Derek......” iniziò a rispondere Shen per fermarsi di colpo. Stava per dire “Se Derek avesse scoperto chi ero realmente avrebbe potuto usarmi per ricattare i miei genitori....” ma se Rose lo sapeva allora forse..... “....tuo padre sa chi sono?” Chiese allarmato “No! Cioè, si è bevuto la tua storia! Se gli avessi detto che tu sei il Principe di Gong Men avrebbe sicuramente raso al suolo la città, pur di essere certo che nessuno tentasse di cercarti o liberarti, in futuro” rispose la ragazza. “No? Allora perché tuo padre ha minacciato i miei genitori per catturarmi?” Domandò sospettoso il pavone “Ha minacciato i sovrani di quella città, non pensavamo che fossi il loro figlio ed erede! Era certo di costringerti all’obbedienza, ma questa tua parentela l’ha scoperta Fa, condividendola con me, ma io non ho fatto altrettanto con il collezionista” Spiegò Rose. “Perché non l’hai detto agli altri?” Chiese Shen non ancora convinto “Perché tu non l’hai fatto? Non ero io che dovevo parlare di te, ma tu! Ho rispettato la tua scelta! Mio padre......il collezionista non mi ha mai trattato con rispetto, ma mi ha educato a dovere!” Disse Rose piccata nell’orgoglio. “È stato meglio di quanto pensassi! Certo, essere trattato come un cittadino comune mi ha stravolto la vita, ma ho cominciato a vivere davvero. Nessun tipo di privilegio e nessuno che si sentiva in dovere di portarmi rispetto! Ho scoperto che posso essere una guida ed un sincero amico anche senza il mio titolo e sinceramente non credo di voler tornare alla vita di prima una volta fuori!” Confessò il pavone “Inoltre un Principe si supplica, lo si minaccia, gli si mostra riverenza o timore e gli si mente! Volevo scappare sin dall’inizio, fingermi un mercenario è stata la soluzione migliore per poter conquistare la vera e sincera fiducia degli altri!” “Mi piacerebbe vederti come Principe!” Disse Rose. Shen la guardò confuso “Intimidatorio e regale! Tutti che abbassano la testa quando passi! Una figata pazzesca!” Disse la ragazza con occhi sognanti. Il pavone alzò gli occhi al cielo, a volte si dimenticava che la ragazza aveva solo quattordici anni. “Ti ringrazio!” Disse Shen alla fine. “Per cosa?” Chiese lei smarrita. “Hai mantenuto il segreto sulla mia vera identità e così facendo hai salvato innumerevoli vite!” Spiegò il pavone. Fin dall’inizio l’aveva disprezzata, ma ora poteva vedere chiaramente chi ella fosse. Coraggiosa, forte e leale, forse, oltre ad un alleata preziosa, sarebbe potuta diventare anche un amica....forse. Non tutti gli umani erano spietati e crudeli e Rose e Sam ne erano la conferma! La ragazza sembrò realizzare in quel momento la portata delle sue azioni e sorrise. “Questa volta saremo uniti ed insieme ce ne andremo da qui!” Disse Rose prima di uscire di corsa dalla cella quasi saltando dalla gioia. “Non ti fiderai di lei, vero?” Una voce fece immobilizzare il pavone. Hua si era svegliata! “Perché no? È una prigioniera proprio come noi!” Rispose Shen. “Ci ha voltato le spalle una volta! Lo rifarà!” Disse il gufo. “Staremo a vedere! Deve conquistarsela la fiducia ed ha dimostrato buone capacità per averla in futuro!” Rispose il pavone. Subito dopo decise di tastare il terreno “Hai ascoltato la conversazione?” Domandò preoccupato “No, solo la sua esclamazione finale. E non mi è piaciuta per niente!” Rispose Hua. Shen tirò un piccolo sospiro di sollievo. Non sapeva quando avrebbe detto la verità, ma era consapevole che il momento presente non fosse il più adatto. Ma il nuovo atteggiamento di Hua gli fece capire che una tale azione da parte degli umani aveva minato la fiducia di molti. Questo era un problema. Dovevano collaborare per riuscire a far funzionare il piano! Alla fine decise di riflettere su questi problemi una volta che fosse stato in grado di poter attuare il piano, invece che malconcio come era al momento! “Ora riposiamoci! Prima guariamo dalle ferite, prima riusciremo ad uscire da questa prigione” disse Shen mettendo la testa sotto l’ala. “Hai ancora intenzione di provare a scappare?” Chiese esterrefatta Hua “Dai fallimenti si ricava una lezione e la prossima volta non saremo impreparati di fronte alle guardie!” Rispose risoluto il pavone prima di addormentarsi esausto. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Il collezionista era fuori e probabilmente ci sarebbe rimasto fino a quando non avesse preso sino all’ultimo animale evaso. Ne andava della sua reputazione, anche se Rose poteva scommettere che una notizia del genere non sarebbe mai trapelata per giungere alle orecchie dei ricchi visitatori della riserva. La paura e la sfiducia erano insidiose e non se ne andavano così facilmente come venivano! L’euforia di qualche attimo prima se ne andò tutta d’un colpo appena Rose mise piede nello studio del padre. Kang l’aveva accolta a braccia......ali aperte mostrandole quanto le volesse bene ed era stata come una tenera carezza sul suo cuore ferito. Ancora non aveva nemmeno accennato i piani di fuga, ma la ragazza era certa che nelle condizioni in cui versavano al momento gli animali, non potevano certo neanche pensare di scappare! Un sorriso le attraversò il viso quando pensò all’ira di suo padre nei confronti delle guardie appena avesse scoperto cos’avevano fatto! Anche solo rovinare la merce avrebbe mandato in bestia il collezionista, poco ma sicuro! Il problema era che tremava di paura al pensiero di cosa “le” avrebbe fatto! Era vero che le guardie avevano picchiato e torturato barbaramente gli animali prima che fossero messi sotto la sua responsabilità, ma Rose era certa che il padre si sarebbe arrabbiato anche con lei pur di poter sfogare le proprie frustrazioni. Era sempre stato così e mai sarebbe cambiato! Poteva solo sperare che riuscisse a catturare qualche animale, così da stemperare, anche un minimo, la sua ira...... Più di una volta aveva tentato di imitare il carattere duro del padre. La voce grossa, gli occhi pieni d’ira e di sicurezza, ma soprattuto, gelidi come l’era glaciale di milioni di anni prima! Purtroppo non aveva funzionato e la sua ramanzina era stata accolta con un alzata di spalle dalle guardie, quindi ci avrebbe pensato lui a rimetterli in riga! In cuor suo la ragazza sperava che il collezionista riuscisse a riprendere tutti gli animali che erano fuggiti, così da permettere loro di ideare un buon piano tutti assieme! Andare alla ricerca di coloro che erano riusciti a scappare li avrebbe messi in ulteriore pericolo oltre che a ritardare la loro effettiva partenza dal mondo umano! Inoltre, più il loro numero fosse stato alto, più probabilità c’erano di tenere testa al gran numero di guardie presenti nel palazzo e nella riserva. Pensando al presente e non alle soddisfazioni future ed imminenti, Rose accese il computer del padre ed iniziò a sfogliare i vari documenti. Aveva deciso di cercare nel posto più improbabile sicura che lui avesse lasciato qualche traccia. Chi mai avrebbe osato toccare il suo computer? Sua figlia! O meglio, la ragazza che aveva rapito! Associati al suo nome c’erano numerosi video di lei in compagnia degli animali, registrazioni della sorveglianza oppure video che aveva fatto lei quando ancora non esisteva la regola di “zero tecnologia”. Fortuna che gli animali non avessero fatto domande sugli strani oggetti che portava con se! Il lampo di genio le venne quando digitò sulla tastiera “Isabella”. Poche foto comparvero sullo schermo rivelandosi una delusione visto che molte erano quelle che possedeva lei......... Testarda decise di tentate il tutto per tutto ed andò a curiosare nella cartella di posta elettronica ed una volta digitato il nome di sua madre molte mail le apparvero davanti. Man mano che leggeva, lettera dopo lettera, sentiva il terrore attanagliarla e la rabbia accumularsi, come un vulcano che si prepara ad eruttare! Quel computer le stava mostrando un orrenda verità!

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Capitolo 27
*** DUBBI ***


Passarono i giorni, diventando settimane. Shen era sicuro che Ning e gli altri si stessero nascondendo in un posto lì vicino piuttosto che fossero partiti ed andati molto lontano......per un semplice motivo... Rose li aveva informati del gran numero di guardie presenti per almeno cinque chilometri lungo il perimetro del castello a causa delle quali nessuno poteva girare liberamente, nemmeno gli umani! Non era affatto il momento adatto per tentare la fuga, specialmente perché il morale generale non era dei migliori. A parte i pavoni, gli altri animali ne erano usciti molto scossi da tale esperienza! L'ostilità verso gli umani aveva raggiunto dei livelli altissimi e neanche Kang era riuscito a stemperare quella rabbia crescente! Era inverno, faceva freddo e quell'anno la neve era tornata, anche se un po' in ritardo rispetto alle poche volte che era arrivata. Il vento gelido penetrava all’interno della caverna e l’umidità peggiorava l’intera situazione. Durante i primi giorni di Gennaio Rose si era preoccupata di far avere coperte a tutti, oltre ad insistere con il padre perché fossero rimessi nell’ala del palazzo adibita per loro. A quanto pare il collezionista desiderava tenerli in quelle segrete fredde e maleodoranti il più possibile, forse come punizione. Ma quando, alla fine, dopo pochi giorni uno dei pavoni albini si ammalò, finalmente furono ricondotti all’interno del castello, cioè in superficie, non tra le sue fondamenta. Shen era preoccupato, non per se stesso, ma per l’evidente sfumare di ogni possibilità di scappare. La guardia era stata raddoppiata ed ora tutti indossavano i collari con i rubini in modo tale che Derek potesse sottometterli al suo volere anche con la forza! Aveva sbagliato! Si era fidato del fatto che il diversivo funzionasse, senza tenere presente che qualche possibilità che qualcosa andasse storto, in fondo ci fosse, e questo era il motivo principale grazie al quale, per gli umani, era stato così semplice catturarli. “Chi non ha mai commesso un errore, non ha mai provato nulla di nuovo” gli aveva detto saggiamente il Maestro, ma questo non fu sufficiente ad attenuare la sua rabbia. Ci sarebbero voluti mesi, se non anni, perché la situazione migliorasse per permettere loro un altro tentativo. Era già stato difficile quando gli umani non sospettavano niente, adesso sembrava veramente impossibile! Nel frattempo Kang e Tai erano molto preoccupati per gli animali fuggiti. Con delle temperature così rigide e la tempesta che imperversava da giorni era a dir poco incredibile se qualcuno fosse sopravvissuto senza un adeguato riparo! Le loro preghiere furono ascoltate quando una mattina giunse la tanto attesa notizia. Il tempo era migliorato permettendo al dirigibile di prendere il volo e grazie ad una buona visibilità Derek era riuscito ad individuare Wan, il cui manto spiccava tra le bianche pianure ricoperte di neve. Era bastato seguirla per trovare anche gli altri! Così, finalmente, dopo più di un mese, tutti gli animali vennero catturati nuovamente. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Erano stati rinchiusi nelle stanze. Troppo piccole per poter ospitare tutti loro. I pavoni si ritrovarono ammassati l'uno accanto all'altro e questo non fece che aumentare la tensione già presente. Jun aveva la febbre alta ed era stato trasferito in un altra zona, accudito dagli umani......un problema! Anche se Rose continuava a rassicurarli che stesse bene, in pochi riuscivano a crederle! "Sono arrivati!" La voce di Dishi fece voltare tutti verso di lui "Non sono in piena forma, ma stanno abbastanza bene!" Li informò il furetto, riferito a Derek ed il suo prezioso carico. Era frustante dover parlare ammassati l’uno sull’altro e divisi, con l’interlocutore, da delle sbarre di ferro, ma siccome non c’era alternativa Shen e gli altri si adattarono. “Non avete idea! Sembrava che la tormenta volesse cancellare le nostre tracce ed aiutarci a scappare, ma nello stesso tempo ci obbligava a restare nascosti impedendoci un eventuale fuga! La natura che si contraddice! Incredibile!” Disse Deshi mentre era impegnato a leccarsi una zampa zuppa di miele. “Una falla nel piano l’abbiamo scoperta a nostre spese!” Disse Wan facendo capolino dalle gambe dell’orso “Il cibo?” Chiese Cheng estremamente sicuro di aver risposto bene. “Esatto!” Rispose Bao il quale, probabilmente, era stato colui che aveva sofferto di più per la mancanza di scorte. “Fuggire d’inverno non è stata una grande idea a quanto pare!” Disse Tai che grazie alla sua altezza riusciva a vedere gli altri e farsi sentire nonostante il fatto che si trovasse dietro a molti dei giovani pavoni. “Pessima! L’acqua non mancava, ma non siamo riusciti ad opporci agli umani proprio perché eravamo stremati!” Disse Pei mentre si rimpinzava di mele. Da quando erano tornati gli ultimi fuggitivi, nonostante la mancanza di spazio, un risvolto buono era stato quello riguardante la razione quotidiana che era raddoppiata! Sicuramente era per permettere a coloro che erano tornati di riprendersi, ma tutti, nessuno escluso, potevano mangiare a sazietà ed almeno questo aiutò ad alleggerire la tensione! “Shen....devo dire che hai fatto proprio un bel piano!” Disse con evidente sarcasmo Pei. “Ed io devo farti notare che tu e tutti gli altri non avete protestato quando ha proposto di attuarlo in pieno inverno!” Disse Lang Min stufa che tutti se la prendessero con lui. “In effetti.....non abbiamo pensato nemmeno noi ad un eventualità del genere! È inutile continuare ad accusarlo anche per i nostri errori!” Osservò Wei. Shen sospirò allontanandosi il più possibile dalle sbarre messe in corrispondenza della porta e dalle quali si stavano affacciando tutti. “Facciamo male senza toccare, possiamo dire verità o menzogne e non dobbiamo mai essere giudicate per la nostra dimensione! Cosa....” Sheng venne interrotto da un alterato Xian che gli urlò un “Piantala!” mettendo fine alla discussione. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Dopo appena due mesi e mezzo gli animali vennero liberati nella riserva. Tutti, nessuno escluso, avevano sofferto molto per quella segregazione forzata, per questo erano stati rimessi nella riserva così presto. La neve c'era ancora, ma le temperature erano sopportabili. "Dobbiamo andarcene il prima possibile!" Disse Xu mentre si stiracchiava "Credi veramente che ci sia qualche possibilità per noi?" Chiese scettica Lei. “Certo che si!” Insistette la pantera “A meno che tutti non si demoralizzino! Niente è impossibile e se moriremo nel tentativo allora così sarà! Preferisco perire che vivere una vita in gabbia!” Disse Xu “Mio eroe......sei arrivato tardi! In molti sono contrari nel fare un altro tentativo!” Spiegò Ji “Ed io sono una di loro!” Disse Xia mentre cercava di non sprofondare nella neve fresca camminando a tentoni per poter individuare gli strati più solidi. Zhong e Jie li raggiunsero poco dopo. In contrasto con la situazione, tra loro, in quel periodo, era sbocciato l’amore e da due mesi circa stavano insieme. Lui era un leopardo melanico mentre lei un giaguaro, ma questa differenza di specie non sembrava influire sui due innamorati. Mei osservò il gruppo da lontano e corse in direzione di Lang Min. Erano sbocciati nuovi amori, ma non quelli che sperava lei. Purtroppo la situazione era complicata: Lang Min era innamorata di Shen ed avrebbe messo la coda sul fuoco che anche Shen provasse qualcosa per la pavonessa. Si, lo aveva visto nei suoi occhi! Avendo passato molto tempo con suddetto pavone, ormai lo conosceva bene! Visto che il piano di fuga era fallito si era messa in testa un altro obbiettivo: farli mettere insieme! Il problema fondamentale era che.....non aveva la minima idea di come fare! Dire tutto ad entrambi non era proprio il caso, ma farli ritrovare assieme da soli sembrava ancora più difficile dal momento che si evitavano, probabilmente per lo stesso motivo! I pavoni si che erano complicati! Se si mettevano insieme era per la vita, romantico, ma se uno dei due fosse morto l’altro lo avrebbe seguito poco dopo.........ma neanche trovare l’anima gemella era cosa facile! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Era il gran giorno! Finalmente Rose, dopo una punizione che non credeva sarebbe potuta finire, sarebbe tornata a scuola! Suo padre si era arrabbiato con lei quando aveva protestato riguardo all’idea di recludere gli animali in delle piccole stanze, ammassati l’uno su l’altro, e gliel’aveva fatta pagare cara! Anche se era stato un beneficio per l’obbiettivo comune: visto la sua perenne presenza, il profilo di un nuovo piano aveva iniziato a prendere forma! Solo che adesso avrebbe dovuto affrontare Sam, la sua rabbia oppure la gioia di aver riparato lo strappo che lei aveva causato al loro rapporto.......anche se poteva giurare che cose del genere, non guariscono dall’oggi al domani....... In classe venne accolta bene dagli insegnanti, lo stesso non si poteva dire dei suoi compagni che erano ridiventati freddi e schivi nei suoi confronti. Fatta eccezione per Caleb e Beatrice che le riservarono un caloroso benvenuto. Dall’altra parte Sam evitava il suo sguardo e si trovava in banco con Adam. Da quando aveva fallito, nonostante tutto, a parte Teo, era riuscito a trovare un amico, suo coetaneo. “Com’è stato ritrovarsi nell’era della pietra?” Chiese Beatrice curiosa. “Come?” Domandò di rimando Rose “Tuo padre non ti ha vietato di usare qualsiasi apparecchio elettronico? È stata per caso mia madre a capire male?” Chiese smarrita l’amica. “Ah, si! È vero!” “Anche se ho seguito la metà dei divieti!” Pensò Rose prima di continuare “No, mi spiace ma ha capito benissimo! Solo adesso sono tornata alla vita normale, quindi potremmo messaggiarci tutto il tempo!” Disse per poi scambiare uno sguardo complice con Beatrice. “Rose, riprendi da dove ci eravamo fermati per favore!” La voce della professoressa fece sobbalzare entrambe le ragazze e l’interpellata iniziò a cercare qualche aiuto da parte di coloro il cui sguardo si incrociava con il suo, solo per rimanere delusa non ricevendo nessun suggerimento .....quel libro intitolato “Metamorfosi” era terribile! Primo non era il suo genere, secondo, Kafka aveva delle idee alquanto macrabe in fatto di scrittura che non aiutavano per niente la sua lettura! Passati trenta secondi si beccò una nota sul registro e venne costretta ad aspettare nel corridoio, davanti alla porta della classe, in punizione, tanto per cambiare, che la Professoressa la richiamasse. Doveva ammettere che l’insegnante di lettere aveva, si, metodi antiquati per impartire disciplina ed ordine, ma estremamente efficaci! Questo perché lei era l’unica talmente fessa da finire in corridoio almeno una volta a settimana! Poteva dire che come inizio non era male, ma ora restava da vedere come se la sarebbe cavata nell’affrontare il suo ex amico: da questo avrebbe dipeso se definire la giornata “pessima” o “grandiosa”! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Una volta terminate le lezioni Rose corse in biblioteca. Se non aveva cambiato le sue abitudini, era molto probabile che Sam si trovasse lì. Bingo, il suo ex migliore amico e Adam si trovavano seduti sulle scale adibite a raggiungere i libri più alti anche se loro le stavano usando ad un altro scopo. “Giorno!” Sussurrò la ragazza “MA SE È .....pomeriggio!” Rispose Adam abbassando la voce appena venne ripreso da altre persone che tentavano di leggere in santa pace. Lei alzò gli occhi al cielo! Come poteva essere? Sicuramente doveva avere altre doti evidenti, ma non a lei! Perché sennò non poteva spiegarsi come avesse fatto Sam a trovare un amico in quel fesso. La fama di Adam non era mai stata buona ed era per questo che Rose decise che avrebbe conosciuto meglio il ragazzo nel tentativo di scoprire qualche qualità sopita! Altrimenti era semplicemente il primo, no, secondo sostituto che il suo ex migliore amico aveva trovato in mancanza della loro solida amicizia, il cui strappo sembrava più ampio del previsto, visto che lui non la stava degnando di uno sguardo o di un briciolo d’attenzione da quand’era entrata! “È un modo di dire!” Disse Rose “Potresti dire al tuo amico che mi dispiace se mi sono comportata da arrogante egoista e che sono qui per rimediare?” Chiese rivolta ad Adam. Lui fece un espressione confusa per poi rispondere “Il mio amico ci sente benissimo!” Disse indicando Sam “Quindi puoi parlare direttamente con lui!” E subito dopo l’attenzione di Adam tornò al libro che stava leggendo. “Di alla ragazza che sta sprecando il suo tempo!” Disse improvvisamente Sam rivolto al suo amico. “Ma siete scemi?” Chiese confuso Adam non capendo perché dovesse fare la parte del telefono. Rose sospirò, evidentemente lui non sapeva niente di ciò che era successo. Lei e Sam erano conosciuti in quanto a loro volta conoscevano il famoso collezionista, ma non sempre era una cosa vantaggiosa e nessuno era venuto a conoscenza degli ultimi fatti voltisi nella riserva. “Di al mio amico....” Continuò imperterrita Rose “.....che il mio compito fin dall’inizio era aiutarli, ma sono stata egoista e sono stati loro a pagarne le conseguenze” a quella frase Sam la fissò con la coda dell’occhio. Considerando che aveva passato quasi tutta la vita nel castello, poteva dire che ci mancava da tantissimo! Il fatto che lei avesse finalmente compreso il loro compito era un passo avanti, certo! In quegli ultimi mesi aveva saputo che alcuni animali erano stati latitanti per molto tempo, ma delle “conseguenze” non aveva sentito niente! Ovviamente una punizione era stata data ed ora la curiosità lo spingeva a fare quello che si era ripromesso di non fare: parlare con lei! L’avrebbe perdonata, ma non subito! Doveva prima capire quanto l’aveva fatto soffrire così da non trattarlo mai più in quel modo! Anche se era certo che la loro amicizia avrebbe sempre resistito a tutto! “Ora che ho scoperto che la persona di cui cercavo l’approvazione non ha alcun legame con me ho deciso di fare la cosa giusta e voltargli le spalle!” Continuò a parlare la ragazza “Di chi cercavi l’approvazione? E di quale compito stai parlando?” Chiese Adam che non ci stava capendo niente. “La famiglia non sta nel sangue. È per questo che ti considero come un fratello! Solo....ci sono arrivata solo adesso, non riuscendo a risparmiarti il mio dolore per una vita che non ho scelto! Adesso ho compreso che il mio destino è seguire le orme di mia madre! E devo sapere se sei con me!” Finì di dire la ragazza. Non c’è nessun legame? Voltargli le spalle? La famiglia non sta nel sangue? Ma cosa si era fumata? Passato un primo momento di confusione Sam si maledisse interiormente prima di dire “Sono con te! Lo sono sempre stato ed un litigio, anche di queste dimensioni, non cambierà mai niente!” Rispose trattenendo a stento le lacrime. Rose aveva ragione: era un pappamolla! I due si abbracciarono contenti. “Però voglio essere aggiornato su tutto! Devi trovare un modo per poter entrare nella riserva senza incrociare tuo padre e......” un coro di “Shh” fece zittire il ragazzo ed il trio uscì dalla biblioteca di corsa. Rose e Sam perché sembravano impazienti di recuperare quei mesi di separazione ed Adam perché voleva capirci qualcosa in quella strana situazione! “.....e Teo ed Adam ci aiuteranno!” Disse tutto d’un fiato Sam appena la pesante porta si chiuse alle loro spalle. “Va bene! A patto che vengano anche Caleb e Beatrice!” Disse la ragazza. L’amico fece una smorfia, ma alla fine decise di accettare. Se lei aveva detto di si senza esitare lui non sarebbe stato da meno.....sperando che quei due non fossero troppo tediosi!

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Capitolo 28
*** MAI ARRENDERSI ***


“Così gli umani ora sono sei?” Chiese Lim muovendo nervosamente la coda “Credo che dovremmo chiamarli alleati visto che intendono aiutarci nella fuga!” Disse Lei. “Sei marmocchi, nostri alleati? Ci aiuteranno a scappare? Allora stiamo freschi!” Disse Chong che come molti aveva perso le speranze per una vita fuori dalla riserva e non si fidava minimamente degli umani. Nel frattempo, sottoterra, nascosti ad occhi indiscreti, Shen, Mei, Shu e Hua lavoravano senza sosta nel laboratorio. Il pavone aveva inventato dei nuovi fuochi d’artificio che potevano essere utilizzati come armi contro le guardie e chiunque tentasse di ostacolarli. Servivano solo a mettere fuori gioco il nemico, erano progettati per provocare contusioni e lievi bruciature senza rischiare, neanche lontanamente, di uccidere chi veniva colpito. Mei, Shu e Hua lo aiutavano nella produzione, avendo imparato ciascuno un passaggio preciso. Xu, Guo, Hao, Kuen e Syaoran erano impegnati ad ammassare le casse nel grande deposito posizionato accanto al laboratorio, mentre Kun, Zhong, Tai-Yang e Jie erano occupati a lavorare nella fucina ultimando la produzione delle nuove armi. Quelle dei pavoni erano state interamente proggettate e costruite da Shen, mentre le ultime destinate ad altri erano state costruite da Kun, il quale, insieme a Pei, si era mostrato molto abile nel lavorare il ferro. Le varie prove sul campo erano state effettuate da Sam ed altri dei nuovi ragazzi che avevano la possibilità di allontanarsi abbastanza perché occhi indiscreti non vedessero i nuovi fuochi d’artificio. Grazie ad uno specchio magico Shen e gli altri erano stati in grado di vedere e studiare il comportamento dei nuovi fuochi, per poterli migliorare. Ed ora, dopo varie sperimentazioni, finalmente erano pronti! Quelli preferiti dalla maggior parte degli animali erano due in particolare: il primo, una volta esploso, prendeva la forma della testa di un drago e muovendosi orizzontalmente andava diritto verso l’obbiettivo per finire esplodendo addosso ad esso con numerosi fischi e colori; il secondo diventava un enorme fenice di fuoco e ce n’erano di due tipi, uno che andava diritto verso l’obbiettivo, come se fosse stato un uccello volante ed il secondo che serviva a lasciare una scia di fuoco al suo passaggio, lasciando cadere dei frammenti di carbone, i quali bruciavano creando fiamme che ostacolavano l’avanzamento dei nemici! C’era un semplice motivo per cui la fenice ed il drago fossero tanto apprezzati.... Le rappresentazioni della fenice cinese risalivano a circa settemila anni fa, spesso come amuleti di giada, essendo un portafortuna per le tribù della Cina orientale. Chiamata Fenghuang era usata come simbolo del Sud, rappresentato dal maschio Feng, e dalla femmina Huang, uno di fronte all'altra. Era anche simbolo dell'imperatrice nella coppia imperiale, mentre il drago rappresentava l'imperatore. Per questo motivo i due animali erano raffigurati nelle celebrazioni di nozze come buon auspicio per la relazione coniugale, un'altra metafora di yin e yang. Inoltre, come se non bastasse, si trovavano nelle decorazioni delle case, per significare che le persone che vivevano in quell'edificio erano leali ed oneste poiché la fenice vive in posti dove non c'è corruzione. Riflettendo a fondo, Derek aveva esplorato solo la Cina! Chissà quanti altri animali unici e rari si nascondevano nel resto degli altri paesi! “Non vedo l’ora di bruciare qualche testa bacata che si ritrovano gli umani!” Disse Hua mentre posizionava un involucro di bambù terminato sul tavolo, così che gli altri lo riempissero con la miscela esplosiva costituita da polvere nera ed altri composti chimici. “Li useremo solo per necessità!” Le ricordò Mei. Il gufo sbuffò “Davvero credi che.....” “...altrimenti te la dovrai vedere con il Maestro!” La interruppe Shu stroncando il dibattito sul nascere. La fortuna di non avere più i collari con i zaffiri non significava avere una piena libertà sul proprio agire! Shen la pensava come Hua. Una piccola punizione per gli umani ci stava, ma Jingjing non l’avrebbe mai permesso dato che era fermamente convinto che la vendetta non fosse una soluzione neanche lontanamente calcolabile.... I Maestri di Kung Fu erano molto irritabili! Per loro un avversario era sconfitto anche se perfettamente in grado di contrattaccare. La morte non era contemplata, così come il ferire.....gli dava la nausea pensare a tutti quei grattacapi che nascevano dal senso d’onore......se un nemico tenta di ucciderti tu lo ripaghi con la stessa moneta, era giusto! Anche se, a pensarci bene, le idee del Maestro, anche se assurde, dovevano in qualche modo aver avuto un qualche effetto su di lui visto che continuava a pensarci! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Era passato quasi un anno dal fallimento ed anche se nella riserva si respirava un odio smisurato per lei e gli altri, poteva chiaramente percepire che lo spirito di molti era abbattuto. Rose li aveva aiutati a produrre delle armi adeguate per permettere loro di difendersi ed anche con la produzione dei fuochi d’artificio. Per quanto ne sapeva, Shen e gli altri erano, al momento, impegnati a produrne il più possibile! Erano....diversi da quelli che conosceva, anche se Beatrice e Caleb li avevano definiti fichi, lei non si era mai sentita entusiasta nel vedere i progressi durante tale creazione... Il momento si stava avvicinando! Appena avessero avuto un numero sufficiente di armi si sarebbero mossi, senza dimenticare il dovere di riuscire a motivare la maggioranza che per ora non era incline a collaborare! Ma Rose, prima di procedere con il piano, ardeva dal desiderio di far luce sul suo passato! L’account mail del padre le aveva mostrato una scioccante verità ed anche se poteva essere pericoloso per i loro propositi di fuga, lei desiderava affrontarlo prima di procedere! I suoi genitori Isabella e John erano scappati quando avevano scoperto che sua madre era incinta di lei. Temendo rappresaglie da parte di Derek una volta scoperto che il figlio non era suo, era sembrata la soluzione migliore. Purtroppo alcuni suoi seguaci li avevano trovati e durante un brutale assalto al loro nascondiglio avevano ferito sua madre gravemente quando ancora mancavano due settimane al parto. Nonostante tutto, questo non le aveva impedito di portare a termine la gravidanza e darla alla luce nel loro nuovo nascondiglio. Ma siccome avere contatti con il mondo esterno, in quel momento, sarebbe stato equivalente ad un suicidio, Isabella non aveva potuto usufruire di cure adeguate ed aveva contratto una terribile infezione! Come se le cose non fossero potute andare peggio, dopo solo pochi giorni dal parto lui li aveva trovati! Sua madre era morta poco dopo, mentre John era stato mandato lontano....nelle lettere c’era solo scritto “Andrà nel posto dove deve stare!”. I vari messaggi facevano intendere che era stato Derek ad ordinare l’assassinio di Isabella e del suo compagno, anche se alla fine sembrava averci ripensato per fini più crudeli: rinchiudere suo padre lontano, con la consapevolezza che sua figlia sarebbe cresciuta con lui! Ora Rose si chiedeva che fine avessero fatto i suoi nonni materni! Anche se non impazziva dalla felicità all’idea di conoscerli, dato che avevano costretto la madre a sposarsi con un uomo che non amava, la curiosità non poteva bloccare quelle sue domande. Andò nello studio, consapevole che quella giornata sarebbe stata la peggiore della sua vita. Fortunatamente l’angoscia non durò molto, perché dopo poco suo padre entrò con alcuni documenti in mano. “Perché mi hai mentito?” Chiese appena lo vide “Su cosa?” Domandò lui con non tanto interesse “So tutto! Ho letto tutto sul tuo computer!” Lo accusò la ragazza. “Puoi aver letto tutto, ma quello non è mio!” Rispose lui indicando l’oggetto sulla scrivania. “Non è il tuo computer?” Chiese Rose “No!” Rispose Derek “Ma come?” Domandò lei. Era da poco che aveva finalmente ricevuto il permesso di entrare nello studio e credeva che tutto il materiale presente al suo interno fosse di Derek! “Lo studio è il mio, ci tengo numerosi documenti, ma per organizzare gli affari ci pensa la signora Carmela ed il computer è di suo proprietà”. Finì di spiegare il collezionista mentre sistemava le carte “Sappi, che qualunque cosa tu abbia scoperto su tua madre, è falsa! Per anni sono circolate storie a dir poco assurde e.....” “.....e mio padre?” Chiese Rose interrompendo Derek per la prima volta in vita sua “Io sono il collezionista ed anche tuo padre!” Urlò lui la cui rabbia aumentava sempre più “Stai fingendo, oppure è la verità? Perché mia madre in una lettera scritta poco prima di morire ha svelato il nome del mio vero padre e non sei tu!” Rose era sempre più confusa, più cercava la verità e la storia non faceva che complicarsi ulteriormente! “Quello era il suo amante!” Urlò Derek livido di rabbia. “Facciamo così:......” iniziò a dire la ragazza prima di sedersi sul divano “...io me ne sto seduta qui mentre tu racconti la storia di mia madre!” Era l’idea migliore dato quanto fosse impaziente di scoprire se qualcuno non avesse agito alle spalle di Derek solo per trarne vantaggio. Non sarebbe stata una novità, ma almeno avrebbe placato i suoi dubbi! Derek sbuffò, ma alla fine accettò con un “Ora ti chiarisco le idee!” sedendosi su di una sedia di fronte alla figlia. “I primi che conobbi furono i genitori di Isabella, furono loro a proporre un matrimonio fra noi due. Io accettai sapendo che la sua famiglia era molto ricca e potente. Unire il mio nome al loro mi avrebbe permesso di realizzare i miei sogni, ovvero costruire la riserva. Avevo un posto dove tenevo pochi animali, ma quello avrebbe cambiato tutto! Rendendomi potente e famoso! Ma pochi mesi dopo il matrimonio venni a conoscenza della terribile verità: tua madre aveva un amante! Prima che potessi agire, scapparono. I suoi genitori minacciarono di annullare il matrimonio se non l’avessi riportata indietro ed io decisi di assecondarli. Sai bene quanto detesti sottostare agli ordini di qualcuno, ma allora ero ancora inesperto ed avevo un disperato bisogno dei loro soldi, perciò accettai. Inoltre Isabella era incinta quando fuggì ed avere un erede era importante per la mia eredità. Dopo quasi un anno li trovai, tu avevi pochi giorni e nonostante tutto tua madre ti aveva trattato bene. La minacciai di denunciarla alle autorità quando vidi come vivevano, ma lei non si arrese, nonostante fosse malata! Così decisi di prenderti con me e crescerti in un posto meno sudicio, sicuro che nessuno ti avrebbe fatto del male. In molti desiderano ereditare ciò che ho creato e toglierti di mezzo è sempre stata la soluzione migliore per loro.....” “Grazie lo so! Mi fai girare come se fossi il presidente degli stati uniti!” Pensò Rose. “.....tua madre venne segregata nelle sue stanze, ma in poco tempo morì a causa di un infezione contratta durante il parto. Il suo amante....marcisce da quindici anni in una prigione in Alaska!” Finì di raccontare Derek. “Ma come fai ad essere sicuro che io sia tua figlia?” Chiese Rose. “Te l’ho detto: tua madre era incinta quando è fuggita!” Rispose Derek alzandosi di scatto dalla sedia e riportando la sua attenzione sui vari documenti posati sulla scrivania dello studio. “Ma se aveva l’amante potrei anche essere......” “.....quel verme l’ha potuta toccare solo una volta scappati perché prima, io, non permettevo a nessuno di avvicinarsi a mia moglie!” Urlò Derek livido di rabbia “Non permettere a delle assurde storie di dividerci! Tu sei mia figlia ed in futuro manderai avanti la riserva così come faranno i tuoi figli e nipoti! Il mio nome resterà nella storia, così come il tuo!” Disse prima di uscire dalla stanza sbattendo la porta con tutta la forza che possedeva. Era veramente così cieco o non voleva vedere la verità che si celava dietro un telo di seta? Forse la seconda possibilità era quella più azzeccata! Incredibile, data la sua anaffettività, che tenesse così tanto ad un erede, anche se per fini per niente sentimentali........ Ma dopo quella conversazione era sorta una nuova domanda! Possibile che i dubbi aumentassero ad ogni parola? Allora l’account mail portava il nome di suo padre, ma fino a quel momento era stata la signora Carmela ad usarlo! Si era spacciata per lui! Ed era stata lei ad organizzare tutto! Rose comprese in quel momento che forse, lei poteva essere ancora più pericolosa di suo padre! Cos’altro aveva fatto? Stava manipolando suo....cioè Derek....da anni? Il collezionista non era così scemo da cascarci! O forse si? A quanto pare aveva un nuovo compito per i fantasmi! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Mei dovette scuotere la testa più volte. Sembrava quasi che ci vedesse doppio! Era incredibile come il duro lavoro avesse dato i suoi frutti: Shen e Sheng sembravano la stessa persona mentre eseguivano, l’uno accanto all’altro, delle semplici mosse con il califo! Avevano delle armi identiche, così come i vestiti ed i colori, più o meno! Ma la differenza era minima, da permettere loro di mandare in confusione chiunque! Guardandosi attorno poteva dire che tutti i pavoni, femmine incluse, avevano fatto dei notevoli passi in avanti con le loro nuove armi. Erano tutte spade corte o lunghe, coltelli, o delle lance modificate, uniche nel loro genere....a parte quelle di Sheng! Lui sapeva anche maneggiare il suo guan dao, copia sputata di quello di Shen per non permettere a nessuno di poterli distinguere, ma prediligeva dei particolari bastoni. Possedevano un angolazione di trenta gradi che conferiva loro le proprietà aerodinamiche che influivano sulla sua traiettoria e sul movimento in aria permettendogli, una volta lanciati, di ruotare su sé stessi, così che le estremità fossero in grado di colpire con violenza l’obbiettivo. Sorprendente era il fatto che, oltre il fatto che riuscissero a percorrere distanze notevoli, la traiettoria era curva. Infine, se lanciati correttamente, potevano compiere una traiettoria ellittica tornando alla persona che l’aveva lanciato. Shen aveva passato un mese intero nel progettarli ed alla fine in molti si erano stupiti della sua inventiva richiedendo che desse uno sguardo anche alla produzione delle loro armi, cosa risultata impossibile dato l’enorme lavoro che c’era da fare con i fuochi d’artificio. Fortuna che il drago e la fenice avessero risolto quella sua mancanza! “Compaio ogni mattina per giacere ai tuoi piedi. Ti seguo tutto il giorno, non importa quanto tu corra, sebbene io quasi muoia nel sole di mezzogiorno!” Disse Sheng appena terminarono l’esercizio. Shen roteò gli occhi, a certe cose non ci si abitua mai! “Abbi pietà, ti prego!” Disse spazientito dai continui indovinelli del fratello. “Se tu l’avessi avuta ora io non sarei in grado di maneggiare decentemente questo coso!” Rispose Sheng infastidito dal fatto che l’altro non apprezzasse i suoi enigmi. “Si chiama guan dao!” Disse Xian avvicinandosi ai due. Shen, capendo che un litigio era imminente, si diresse verso Mei che, seduta su di un grosso tronco, aveva assistito all’intero esercizio. “Il duro lavoro è stato ripagato! Siamo ad un passo dal traguardo anche se l’ultimo ostacolo sembra insormontabile!” Disse il leopardo appena il pavone le si sedette accanto. Shen sospirò. La fiducia era difficile sia da conquistare, ma semplice da perdere! Dopo il suo fallimento ogni speranza di fuga si era spenta, come una candela a causa di una leggera brezza.... “Novità!” Urlò Rose comparendo da un cespuglio dietro di loro all’improvviso. “Se non mi fai prendere questi colpi può anche essere che ti ascolto!” Disse Mei che, si, era migliorata nei rapporti con gli umani, ma un po’ di acidità ancora c’era! “Derek non è il nemico!” Disse la ragazza facendo voltare entrambi verso di lei. “Non è stato lui a rinchiuderci qui dentro? Scherzi vero?” Chiese scioccata Mei. “No! No! È stato lui!” Si corresse Rose “Maledetto!” Commentò il leopardo. “Ma c’è un altra persona che farebbe di tutto pur di ottenere ciò che vuole! È molto pericolosa e se non scopriamo cos’ha in mente e con chi è alleata non riusciremo mai a scappare! Cioè voi ........non riuscirete mai a scappare!” Spiegò la ragazza. “Cos’è questa storia?” Chiese Mei confusa. “Spiegati!” Ordinò Shen spaventato dall’eventualità della presenza di un altro umano che minacciava la loro incolumità. C’era già Derek con il suo esercito, era abbastanza di cui preoccuparsi.....o forse no? “Va bene!” Rispose insicura Rose “...ma devo raccontarvi la mia storia perché possiate capire.......”

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Capitolo 29
*** SCONFITTI MA NON PERDENTI ***


Mei si trovava in cucina. Non era una cuoca eccezionale, ma se la cavava. Durante il pranzo avrebbero discusso sul passo successivo. Le armi erano pronte, ma ciò che aveva svelato loro Rose era un ostacolo che bisognava superare prima di agire! Una donna aveva tramato alle spalle di Derek? Più che preoccupare creava ilarità tra tutti coloro che avevano appreso tale notizia! Il grande collezionista....messo in ridicolo da una femmina! Il suo orgoglio ci avrebbe messo molto a riprendersi! Anche molti degli animali ci avevano messo molto per superare la difficile situazione creatasi dopo il fallimento, ed ora vivevano giorno per giorno, apparendo realmente come esseri in gabbia. In molti accettano la realtà del mondo così come si presenta. La conoscono e la vivono, ma se improvvisamente scoprono una vita che può essere migliore di quella condotta fin a quel momento, la prima perderà l’importanza ed il significato avuto in precedenza! “È arrivato il dolce!” Il coro di due persone proveniente dall’esterno fece volare il coperchio della pentola dalla zampa di Mei fino ad una certa altezza e solo grazie ai suoi riflessi, migliorati con l’allenamento, riuscì ad afferrarlo nuovamente prima che cadesse in terra. Dal retro entrarono Lang Min e Xing portando ciascuna una pietanza coperta con un panno. “Hai saputo la novità?” Chiese la prima una volta che ebbe posato il dolce sul tavolo della cucina. “Se mi dici di cosa stai parlando, allora posso risponderti!” Disse Mei continuando a mescolare il minestrone sul fuoco perché non si bruciasse. “Kang e Shen hanno litigato! Ma di brutto!” Rispose Xing ancora scioccata “Noi ci trovavamo fuori, ma urlavano talmente tanto che abbiamo potuto seguire l’intera conversazione!” Continuò Lang Min. “Di cos’hanno parlato?” Domandò curiosa la felina. “Del piano di fuga!” Rispose Xing dando un occhiata curiosa al contenuto della grossa pentola sul fuoco. Questo era un problema! Se Kang si fosse opposto ad un nuovo tentativo, quasi tutti lo avrebbero ascoltato, in quanto era considerato il capo all’interno della riserva! “Lui sostiene che chi desidera restare possa farlo! Ti rendi conto? Non abbiamo la minima idea di cosa sarà in grado di fare loro Derek quando gli altri fuggiranno!” Disse Xing preoccupata. Mei stava per rispondere quando la porta d’ingresso venne sbattuta violentemente. Le due pavonesse si diressero verso i nuovi arrivati mentre la felina si vide costretta a restare per poter controllare la zuppa. “Quel maledetto!” C’era Xu “È un animale domestico! È normale che non voglia abbandonare gli umani!” Syaoran “Il pranzo si preannuncia burrascoso!” Ed anche Shu. “Però una nota positiva in tutto questo almeno c’è: Tai non è d’accordo con l’idea di Kang!” Disse una voce che non poteva che essere Hua. “Credi che questo ci dia un vantaggio?” Chiese Xing “Anche Tai ha una buona fama nella riserva e sono certo che in molti lo ascolteranno se sceglierà di schierarsi con noi!” Disse Xu “Aspetta, scusa ma non è dalla nostra parte?” Chiese Lang Min smarrita. “Non abbiamo capito!” Disse sinceramente Syaoran “In che senso?” Domandò Xing “Tai è contrario all’idea di Kang di dividerci in due gruppi, cioè chi se ne va e chi no, ma non ha mai detto di voler fuggire! Anzi, mi sembrava ancora indeciso!” Rispose Shu prima di annusare l’aria sentendo il buon profumo del pranzo. “Non possiamo dividerci!” Disse severo Shen. “Ha ragione, se riuscissimo a scappare mi sentirei in colpa nei confronti di tutti coloro che sono rimasti indietro!” Disse Lang Min “Non ho bisogno dell’avvocato!” Protestò Shen “No, hai ragione....” rispose lei affranta “.....necessiti di una balia!” Disse con voce canzonatoria. “Davvero? E cosa te lo fa credere piccola saputella!?” Chiese Shen offeso “Il tuo comportamento!” Rispose lei. “Ci risiamo!” Disse Hua guardando divertita i due che si lanciavano frecciatine. “Cosa bolle in pentola?” Chiese Huo, l’aquila albina. “Ravanelli!” Rispose Mei sorridendo nel vedere la sua nuova amica. All’inizio si erano frequentate poco, ma da quando il piano era fallito, essendo lei una delle poche a non aver perso la speranza, si erano ritrovate spesso assieme e così la loro amicizia era cresciuta. “......e noodles!” Aggiunse Mei. “Sembri invogliata ad imparare! Stai cercando di fare colpo su qualcuno?” Chiese con la sua solita sfacciataggine Huo. “Cosa? No! E se anche fosse, a chi punterei secondo te!?” Chiese nervosa la felina. “A Shen!” Rispose senza tanti giri di parole l’aquila. Mei diventò più rossa di qualsiasi frutto o verdura esistente “COME?” Domandò a dir poco scioccata. “Passi sempre tantissimo tempo assieme a lui e ti devo confessare che fin da quando siete arrivati qui ho notato che..” “Siamo SOLO AMICI!” Urlò Mei prima di ricomporsi immediatamente per evitare che l’interpellato venisse in cucina attirato dalle sue urla. “Lo dicono tutti!” Insistette Huo “Senti, a me non piace lui” disse la felina “Si certo, come no!” La derise l’amica “E per dare man forte a questa mia ultima affermazione....” Continuò sempre più irritata Mei “Sei cotta a puntino!” Disse Huo “Ti confesso che in quest’ultimo periodo stavo cercando di farlo avvicinare a Lang Min!” Concluse la felina “Innamorata persa, accecata da.......aspetta, cosa?” Questa volta fu il turno di Huo a rimanere completamente senza parole. “Lei mi ha confessato di provare qualcosa per Shen!” Affermò Mei “Non che ci volesse un genio per capirlo!” Aggiunse poi. “Quindi.....tu non hai in mente di trovare l’anima gemella?” Chiese Huo “Perché dovrei? Sto bene come sto!” Disse la felina “Tu?” Chiese subito dopo, improvvisamente curiosa. “Xu non mi sembra male! Se voi due vi metteste insieme non mi dispiacerebbe!” Disse Huo come se lei non avesse parlato. Notando l’occhiataccia dell’amica al modo elementare con il quale aveva evitato la domanda, decise di accontentarla “Scherzi vero? Qui è pieno di gufi, avvoltoi e corvi! Nessuno dei quali mi interessa minimamente! Io cerco uno della mia specie! Se Derek è tanto fissato con la procreazione allora perché non mi porta un altra aquila albina che sia quello giusto per me?” Chiese esasperata. “Secondo me chiedi troppo! Puntare così in alto ti fa ricadere inevitabilmente in basso!” Rispose Mei. Huo era molto giovane quando era stata catturata, per questo per lei era stato difficile abituarsi alla vita della riserva, ed era proprio a causa del suo passato che si era schierata con loro in quel periodo buio. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Camminava lentamente tra la boscaglia. Avvicinandosi alle grandi mura del perimetro la vegetazione era molto più fitta e nonostante fosse difficoltoso a causa delle sue lunghe piume del groppone, Shen preferiva trovarsi lì invece che più internamente con il rischio di incrociare qualcuno. Kang aveva paura! Era palese, ma si rifiutava ad ammetterlo. Riflettendoci bene Shen pensò che se niente fosse accaduto, probabilmente gli avrebbe urlato contro e lo avrebbe costretto alla sottomissione con la forza, ma quei quattro anni lo avevano cambiato più di quanto pensasse! Ora portava talmente tanto rispetto nei confronti del pavone che non era riuscito a farsi valere! Lui, il grande Lord Shen, che perdeva uno scontro con un umile contadino! Assurdo! Si sentiva ribollire di rabbia, ma più di sfogarsi con altri non riusciva a fare! “La tua mente è turbata!” Una voce lo fece girare talmente veloce da sembrare solo un enorme chiazza bianca, il Maestro si trovava di fronte a lui..... “No, per la prima volta la meta è chiara!” Dichiarò il pavone “E cosa vedono i tuoi occhi alla fine del percorso?” Chiese Jingjing fermandosi accanto a lui, con la sua spalla destra accanto a quella sinistra di Shen. “La libertà!” Disse il pavone con enfasi. “Peccato che tu non riesca a renderti conto di cos’hai trovato!” Disse il Maestro iniziando a camminare. “Ho trovato dei nuovi amici!” Rispose Shen affiancandosi al vecchio formichiere spinoso. “Hai una nuova famiglia! Kang è contrario alla fuga perché teme per la vostra incolumità!” Rispose il Maestro con la solita calma disarmante. Shen fece una smorfia. Dalla litigata con colui che considerava un padre aveva iniziato a ricredersi. Forse era meglio non avere una famiglia! “Ho sbagliato a credere che lui fosse chi realmente non è!” Ammise con riluttanza. “Non è il sangue che determina chi tu sia! E ricorda che un genitore è colui che ti cresce e protegge! Rammenta: la famiglia è il luogo in cui noi ci formiamo come persone” Disse il Maestro. “Il sangue reale nelle mie vene non conta niente? Ti ricordo che loro non mi hanno cresciuto!” Insistette il pavone “Ma tu sei lo stesso cresciuto nei loro cuori!” Disse il Maestro. Shen sbuffò, stufo che ogni volta che Jingjing parlasse, riuscisse sempre ad avere ragione! In quegli anni, anche se pochi, Kang e Lu-Chu erano sempre stati presenti per ogni suo bisogno, lo avevano sostenuto quando aveva iniziato a creare nuovi fuochi d’artificio e nonostante il timore di un fallimento, non si erano tirati indietro davanti al piano iniziale! Aveva finalmente ricevuto l’affetto e l’approvazione che tanto cercava........se prima la meta era chiara, ora era cristallina! Tutti, nessuno escluso, sarebbero fuggiti dalla riserva! Il Maestro sorrise “Vedo che hai finalmente trovato pace! Siete degli sconfitti si! Ma non perdenti! Il perdente rinuncia a combattere perché ha paura della sconfitta! Lo sconfitto invece da battaglia.” Anche Shen non riuscì a trattenere un sorriso “Grazie Maestro! Questa volta avremo successo!” Disse realmente grato. Era una sensazione nuova! Prima tutto gli era dovuto, ma ora, quando riceveva un aiuto o un affetto non previsto, sentiva le viscere contorcersi per qualcosa di inaspettato, e solo con il tempo si era reso conto che fosse gratitudine! “Shen, il successo è passare da un fallimento all’altro senza perdere l’entusiasmo. Fai in modo che anche gli altri possano comprenderlo e tutti insieme un giorno sarete liberi!” Disse Jingjing. La cresta del pavone si sollevò “Si Maestro!” Rispose. Stava per andarsene quando, ripensando a ciò che aveva appena sentito, si dovette fermare per porre una domanda “Saremo? Noi saremo liberi? E tu Maestro? Non resterai qui?” Chiese scioccato il pavone. “Ogni vita è una successione di idee che non si vorrebbe interrompere. Una volta conclusa è un punto o una virgola? Una chiave o una serratura? Non importa, perché alla fine, ciò che conta non sono gli anni della tua vita, ma la vita che metti in quegli anni. Credevo di aver imparato ed aver insegnato molto, ma alla fine c’erano degli allievi da cui dovevo ancora imparare: voi! Questi ultimi anni assieme sono stati una benedizione, ora sento che per me sta arrivando il momento, ma sono contento perché tu e gli altri avete imparato molto!” Disse il Maestro guardando con meraviglia il paesaggio circostante mentre parlava. Shen si sentì gelare. Ogni creatura nasce e muore, ma per il momento non aveva mai provato dolore a causa di una perdita, visto che tutti coloro a cui era affezionato erano vivi e vegeti, e lo terrorizzava! Senza il Maestro avrebbe potuto anche lui agire impulsivamente visto che molto spesso era stato l’unico a controllare i suoi scatti d’ira, quello con Kang compreso! Lui era fondamentale per il gruppo! A chi si sarebbero rivolti in caso di necessità? L’unico con una tale esperienza era Jingjing. Come aveva detto Kang un po’ di tempo fa: il giovane è veloce, ma l’anziano conosce la strada! “Gli umani sono pericolosi! Più di quanto tu possa immaginare! Una volta che sarete fuggiti dovrete essere uniti per poter trionfare!” Disse il Maestro come se la sua vecchiaia fosse improvvisamente passata in secondo piano. “Come lo sai?” Chiese perplesso il pavone “È un presentimento che mi è venuto da quando il primo tentativo è fallito! Per il momento non hanno ferito nessuno in modo grave, ma percepisco un pericolo crescente da parte degli umani che stanno con Derek!” Disse il Maestro prima di allontanarsi. Shen poteva scommettere che Jingjing sapesse più di quanto dicesse! Quindi era meglio dargli ascolto! Si guardò attorno per capire dove fossero finiti camminando e parlando così a lungo e fu allora che vide Lang Min nascosta malamente dietro ad un albero che lo osservava. Appena si rese conto di essere stata scoperta gli si avvicinò “Ciao!” Si introdusse timidamente “Camminavo e vi ho visti!” Disse come se la coincidenza di averli incontrati fosse del tutto normale. “Cosa vuoi?” Chiese Shen sgarbato “La verità!” Rispose lei senza mezze misure. “Cioè?” Domandò lui più confuso di prima “Hai detto di avere sangue reale nelle vene! Cosa significa?” Chiese la pavonessa facendo congelare sul posto il pavone. “Non potevi origliare la seconda parte del discorso?” Le chiese mentalmente Shen dandosi dello stupido per essersi lasciato sfuggire un tale dettaglio. Per sicurezza, non avrebbe mai, e ripeto mai, dovuto fare il benché minimo accenno alla sua vera identità! Ed ora si era messo da solo in una situazione dalla quale era difficile, se non impossibile uscirne incolumi! Ma lui avrebbe fatto di tutto pur di non farle sapere la verità! La cosa migliore da fare era cambiare completamente discorso, in maniera diretta. Ma per il momento non sapeva come fare o cosa dire! Lo sguardo di lei, severo e penetrante, lo metteva in difficoltà, ma solo perché era una femmina...... Passati dieci interminabili secondi l’illuminazione arrivò. Però, per quello che aveva in mente, era meglio avanzare piano e con cautela “Ti andrebbe di uscire con me?” O lanciarsi a capofitto! La reazione fu immediata, Lang Min si allontanò bruscamente da lui, come se l’avesse appena minacciata di morte “Cosa?” Chiese timorosa. Shen sentì una fitta al petto perché sapeva bene che sarebbe andata così! Forse aveva qualche chance con le pavonesse albine, ma con lei.......eppure continuava ad illudersi con lo stesso risultato........ “Ti chiedo scusa per la mia reazione......” iniziò lei “.....ma mi hai colto di sorpresa!” Disse rivolgendogli un sorriso divertito. Obbiettivo centrato! Si era completamente scordata l’inizio del discorso. “E....si, mi farebbe molto piacere uscire con te!” Rispose alla fine. Il pavone sentì il suo cuore iniziare a battere all’impazzata. Lei gli aveva dato una possibilità! Doveva stare attento a non sprecarla! “Bene........che ne dici di domani sera?” Chiese Shen torcendosi le penne dall’eccitazione “Allora, a domani!” Rispose lei andandosene con un enorme sorriso in volto. Era la prima volta che non faceva un fiasco totale con una pavonessa e Shen lo trovava più eccitante del costruire fuochi d’artificio! Ora sorgeva un problema! Come sempre non aveva calcolato i rischi! Lui non sapeva cucinare! Ormai non aveva più servitori che gli preparassero deliziosi manicaretti.....ed aveva scoperto, suo malgrado, di non essere per niente portato, dato che le poche cose da lui preparate erano a dir poco immangiabili! A pensarci bene, c’era una persona estremamente brava nel cucinare. Ed essendo lui un genio nel contrattare, non sarebbe stato poi molto difficile convincerla ad occuparsi della preparazione delle pietanze per la sera successiva!

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Capitolo 30
*** AMORE ***


L’attesa più lunga della sua vita. Eppure non era impegnato con i preparativi di un festival! Ma organizzare quella cena si rilevò più faticoso e stressante del dovuto! Fortunatamente Lu-Chu fu bendisposta a cucinare per loro non finendola più di sperare e raccomandare Shen di essere gentile con la sua probabile futura nuora. Alla loro prima uscita già pensava a questo? No, Shen aveva deciso di fare un passo alla volta. Essendo inesperto voleva procedere piano e con cautela per evitare di rovinare tutto! Era il primo pomeriggio e per tenersi impegnato aveva deciso di rinchiudersi in laboratorio. Con lui c’erano Syaoran e Xu mentre Mei, Hua e Shu avevano avuto un improvviso impegno e da dopo il pranzo erano sparite. “Come se non sapessimo dove sono!” Si lamentò il lupo. “Siete sicuri di voler stare rintanati sottoterra come le talpe per tutto il pomeriggio?” Chiese Xu muovendo nervosamente la coda. “Perché? Gli altri si stanno allenando?” Domandò il lupo alzando le orecchie. “Certo! Vogliono essere in grado di proteggersi dai bracconieri!” Rispose la pantera. “È inverno! Non credo che gli umani tentino un colpo! Sono più goffi di Bao nel muoversi nella neve!” Disse Xu mentre posizionava alcuni grossi fuochi d’artificio in alcune casse piene di paglia. Era Gennaio. In molti erano rimasti sorpresi quando, a novembre non erano stati segregati all’interno del castello perché l’anno precedente non era cambiato nulla. Anzi, le precedenti vie di fuga erano state sigillate e la guardia era raddoppiata. Quindi scappare da dentro al castello, come fatto la prima volta, ora era impossibile! Rose aveva detto loro di non conoscere nemmeno lei la motivazione di fronte alla decisione improvvisa del padre, visto che ultimamente passava molto tempo al di fuori delle mura del castello, altro comportamento bizzarro dato che si era sempre sentito sicuro tra quelle spesse pareti di pietra, specialmente d’inverno! Era dicembre e spesso i pavoni ed altri animali si ammalavano a causa del freddo dato che le loro case erano state costruite con materiale scadente e le finestre non erano state sigillate. Perfetto per la calda estate, ma pessimo per la stagione fredda. Per questo motivo in molti si erano trasferiti a vivere in gruppo, in un unica abitazione. Stavano stretti, ma si scaldavano a vicenda. Quella di Shen era una delle poche ad essere risultata abbastanza idonea nel trattenere più calore possibile ed ora divideva la casa con Syaoran, Xu, Guo, Hao, Kuen, Kun, Qiao, Meng e Chan. Era una fortuna che il pavone avesse progettato la casa con molte stanze, così potevano stare tutti abbastanza comodi, cosa non comune nelle altre abitazioni. Preoccupati per l’inverno rigido gli animali avevano deciso di dare priorità alla necessità di superare quella stagione, problema mai esistito prima dato che gli umani, anche precedentemente alla decisione di adibire un intera ala del castello a loro, li rinchiudevano in una struttura piccola, ma calda. Negli ultimi anni le temperature avevano subito un brusco cambiamento, portando molta più neve e freddo, quindi la decisione del castello non era stata poi tanto male......peccato che Derek avesse già cambiato idea..... “O forse potrebbero provarci perché sanno che nessuno si aspetta una mossa tale da parte loro!” Insistette Syaoran. “Se arriveranno li affronteremo!” Disse Shen mentre sperimentava la polvere nera con un piccolo modellino di una sua nuova invenzione. Era un cilindro di metallo posizionato orizzontalmente rispetto al suolo ed al suo interno venivano messi la polvere da sparo e un pezzo di metallo sferico, in quest’ordine. La polvere, esplodendo, dava una spinta tale alla lega, da farla diventare talmente veloce e potente da perforare una spessa asse di legno. A grandezza naturale, secondo i calcoli di Shen, la sua potenza sarebbe risultata devastante. Quello che gli serviva da usare contro gli umani! L’aveva chiamato: cannone! Una volta liberi avrebbero raccolto tutto il metallo necessario per costruirne uno o più così da avere un arma da difesa da usare contro a quelle degli umani. Avrebbe protetto la sua nuova famiglia ed i suoi amici! Forse questo desiderio era nato dalla sua precedente esperienza di regnante. Anche allora il suo compito era di proteggere la sua gente e nonostante l’astio nei suoi confronti, mostrato da molti, lo aveva svolto al meglio delle proprie capacità. Quando il colpo partì il risultato fu quello sperato. Nonostante fosse un modellino, la palla di cannone, anche se nettamente inferiore rispetto ad una a grandezza naturale, perforò l’asse di legno davanti e lei come se fosse burro. Un sorriso malizioso si aprì sul viso di Shen: una volta fuggiti, le speranze di un ritorno nella loro terra natale diventava sempre più concreto! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Rose si appoggiò completamente sul banco. Quest’anno ci sarebbero stati gli esami finali di secondo liceo e gli studenti sentivano ripetere la frase “Studiate tutto il programma per l’esame finale!” E nel caso avessero avuto lo stesso prof per due ore, allo scoccare dei primi sessanta minuti l’insegnante ripeteva puntualmente il tormentone. Rose si trovava avanti nel programma di storia......ma per quale motivo bisognava, anzi era programmato studiare delle lingue morte! Certo, è vero che molte delle lingue moderne derivano da quelle.....morte! Però non le parla più nessuno e se c’era una cosa che Rose odiava fare era imparare a parlare qualcosa di diverso dall’italiano! Già quello era difficile! Con tutti i verbi, un vocabolario gigante con milioni di parole diverse anche se alcune condividevano il medesimo significato era già una sfida leggere un libro nuovo, senza dover ricorrere al mattone appena si sarebbe imbattuta in una parola a lei sconosciuta! Come se non bastasse, dopo ci sarebbe stato inglese, giusto per concludere a meraviglia la mattinata! Fortuna che nel pomeriggio sarebbe andata nella riserva, così da poter rilassare la mente qualche ora. Era un modo di dire, dato che aveva molto lavoro da fare anche con i suoi amici! I fantasmi avevano riportato notizie interessanti. A quanto pare Carmela puntava a spodestare il padre. Questo era stato confermato dal gran numero di spie che rispondevano solo ed unicamente ai suoi ordini! La ragazza, assieme ai suoi amici, avevano studiato le varie prove portate dai fantasmi, ossia vecchi documenti, per avere un quadro della situazione. Anche origliare le loro conversazioni si era mostrato molto proficuo per Genji e Dishi. Il problema era che sapevano cos’aveva fatto, ma era abbastanza intelligente da nascondere bene le intenzioni riguardanti la sua prossima mossa! Forse anche Derek sapeva qualcosa! Avrebbe giustificato i suoi numerosi viaggi, il cui numero era improvvisamente aumentato, senza che lei ne conoscesse il motivo! Poi, una mattina, Sam era arrivato con una notizia sconvolgente: Derek era partito per catturare nuovi animali! Rose era rimasta di sasso! Era andato senza di lei......con nessuno degli animali della riserva! Di solito se ne portava qualcuno appresso sui quali usava il potere dello zaffiro, in modo tale da avere una protezione senza essere costretto ad usare le loro armi! O Derek era impazzito, o aveva scoperto che lei sapeva la verità sui suoi genitori, o non la considerava più sua figlia dopo aver capito chi realmente fosse....? Oppure non si fidava ancora degli animali, almeno non così tanto da farli uscire, con o senza influenza del diamante....... Ed adesso si ritrovava sdraiata sul banco di scuola a morire di noia, con domande e dubbi del genere che le affollavano la mente! La campanella della ricreazione fu una liberazione! Beatrice e Caleb la raggiunsero euforici “La centrale idroelettrica è ben sorvegliata, ma credo che una delle tue spie possa riuscire a passare inosservato!” Disse Caleb. Sam, Adam e Teo si unirono subito alla conversazione “Ho scaricato una piantina della centrale, così da poter studiare bene tutti i passaggi! Credo, però, che un microfono dobbiamo darglielo a chi si infiltra!” Disse Teo iniziando a srotolare un enorme foglio “Ha ragione! Più probabilità di riuscita ci sono, meglio è!” Disse Beatrice. “Intendi dire che qualsiasi cosa riesca ad accrescere la nostra percentuale di successo calcolata in base a tutti i fattori contrari, deve essere presa in considerazione?” Chiese Adam che spesso stupiva gli altri essendo un genio in matematica e fisica. “Si, ma io parlo come i comuni mortali!” Lo prese in giro la ragazza. “Una volta messa fuori uso la centrale idroelettrica tutto il paese si ritroverà senza corrente!” Specificò Sam “Quindi, addio telecamere!” Concluse soddisfatto. “Un punto a nostro favore! Se il problema è generale forse mio padre non sospetterà di noi!” Ammise contenta Rose “Bene! Beatrice e Caleb, voi seguirete la spia, mentre io e Sam controlleremo la situazione al castello. Adam tu starai con gli animali e Teo vi aspetterà nel punto concordato una volta fuori dalle mura!” Spiegò la ragazza. “Cosa state facendo?” Una voce estranea al gruppo fece prendere un colpo a tutti. Adam prese al volo un tabellone del monopoli sbattendolo sopra alla piantina mentre gli altri lanciarono su di esso alcuni pezzi del gioco. Dopo questa improvvisazione i sei ragazzi si voltarono verso l’intruso: il Preside! “Buongiorno!” Dissero in coro “Avete dimenticato come si gioca a questo gioco?” Chiese il signore con un espressione divertita in volto. “No! ......Abbiamo inventato un nuovo tipo di monopoli!” Disse Teo che era negato nell’inventare scuse! “E cosa cambia?” Chiese il preside tornando ad essere serio, anche se nei suoi occhi si poteva vedere un pizzico di curiosità. “Non possiamo dirvelo!” Rispose d’impulso Beatrice “Perché no? Sono il Preside, ed è mio diritto interrogare i miei studenti per essere certo che non stiano violando nessuna regola!” Spiegò severo. “Ma è un segreto tra......compagni! Non possiamo tradire.......la fondazione!” Disse Teo per poi chiedersi cosa avesse appena detto. Il Preside in quel momento comprese che era semplicemente un gioco tra ragazzi. Essendo i componenti di quel gruppo molto emarginati, decise di lasciarli fare. “Hai ragione! Quando si fa un giuramento lo si mantiene! Continuate con il vostro monopoli segreto ma non tardate a tornare in classe quando suona la campanella!” Disse il Preside prima di allontanarsi. Un grosso sospiro provenne dal gruppo appena l’adulto ebbe svoltato il primo angolo. “Non portare mai più delle prove tanto compromettenti!” Disse Beatrice furiosa rivolgendosi al povero Teo. “Non avete detto niente quando ve le ho mostrate! Quindi è anche colpa vostra!” Li accusò il ragazzo. “Domanda!” Si introdusse Adam. Tutti si voltarono a guardarlo aspettando che continuasse “Una volta che la corrente se ne sarà andata mica spererai di poter aprire il cancello e scappare! Dopo quello che è successo lui sarà pronto ad ogni evenienza!” Disse il ragazzo ponendo l’ennesimo problema. “Che ne sa che la corrente salterà all’improvviso?” Domandò Teo. “Ha ragione!” Disse Caleb dando ragione all’amico “Starà allerta! Ma come possiamo sapere cosa farà?” Chiese “E se usassimo un diversivo?” Domandò Beatrice “Quale?” Chiese Teo curioso “Qualcosa che riesca a distogliere la sua attenzione!” Affermò la ragazza. “Lui ti ha chiesto l’idea che hai in mente, non la definizione di “diversivo”!” Disse Adam alterato dal fatto che sembrasse che la sua nuova amica non prendesse sul serio le loro intenzioni. “Non dimentichiamoci di lei! Dobbiamo tenerla d’occhio!” Disse Sam. “Ci penseranno le spie a riferirmi le sue mosse, ma ricordate che è imprevedibile!” Disse Rose riferendosi a Carmela. Lei aveva complottato per uccidere sua madre, ed anche se il Maestro le aveva detto che non era onorevole, sperava, un giorno, di poter ricambiare il favore! xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Erano dieci minuti buoni che si stava rimirando nello specchio alla ricerca di qualche imperfezione da poter aggiustare. Shen voleva essere impeccabile nell’aspetto così come nei modi. Per quella sera aveva indossato la sua bella veste in seta, assieme ai guanti di ferro che da tempo non metteva. Il Kung Fu è un arte marziale che non ferisce, era solo questa la motivazione.....si, anche il Maestro aveva avuto un ruolo in tale decisione! Le lame aveva deciso di lasciarle assieme al suo guan dao. Ormai con il Kung Fu era quasi alla pari di un Maestro ed aveva deciso di fidarsi di più delle sue capacità che affidarsi alle armi. I guanti ai piedi erano solo di bellezza. Era tutto pronto. Candele, antipasto, ed ogni portata era stata messa in cucina pronta per essere servita. Ci avrebbe pensato lui, cosa che lo innervosiva dato che non era bravo nel portare i piatti.....nella Torre della Sacra Fiamma non ci aveva dovuto pensare mai........ I suoi amici lo avevano aiutato ad organizzare e poi erano spariti, come se non avessero mai messo piede in casa sua! Un leggero bussare alla porta lo fece letteralmente correre verso di essa, solo per rallentare poco prima di raggiungerla nel tentativo di ricomporsi. Una volta aperta rimase a bocca aperta. Lang Min indossava una veste blu che non contrastava affatto con i suoi colori, anzi, sembrava essere perfettamente in sintonia con essi. Rosa, verde ed un pizzico di marrone si completavano grazie al vestito da lei indossato. “Ciao Shen” disse lei abbassando lo sguardo per studiarlo bene a sua volta. Quella veste era magnifica. Sembrava risaltare le piume bianche del pavone, ma allo stesso tempo i suoi preziosi ricami accentuavano la bellezza del tessuto. Passato qualche minuto Shen si riprese dallo stordimento iniziale e la invitò ad entrare “Accomodati! Vieni a sederti vicino al fuoco, ti scalderai” disse il pavone facendo un cenno verso il camino. Dopo aver preso il suo cappotto ed averlo appeso in ingresso la seguì a ruota verso il divano sul quale si era seduta. “Prima di adesso non hai mai frequentato molto le donne vero?” Chiese Lang Min con un espressione divertita in volto. “Cosa te lo fa dire?” Domandò Shen ingoiando amaro per non iniziare a litigare anche in quel momento. “Sei troppo teso!” Affermò lei “E perché mai dovrei esserlo!?” Chiese il pavone. Si guadarono l’un l’altro in un momento di imbarazzo e Shen, non sapendo come agire prese un mazzo di fiori poggiato dietro di loro e lo offrì a lei. Lang Min pose fine al silenzio con un sospiro di pura sorpresa “Sono bellissimi!” Disse annusando il buon profumo “Mai quanto te!” Sussurrò il pavone osservandola da vicino con meraviglia. “Dove li hai trovati?” Domandò lei consapevole che d’inverno non potessero sopravvivere. “Rose me li ha procurati!” Rispose il pavone. “Quindi lei sa di noi?” Domandò la pavonessa “Cosa?” Chiese Shen smarrito “Non mi stai corteggiando?” Domandò lei “Sta funzionando?” Chiese lui per darsi subito dopo dell’imbecille. “Credo proprio di si!” Rispose Lang Min ed il pavone sentì il suo cuore iniziare a battere velocemente. “C’è solo una cosa......” disse lei “Ti ascolto!” La incoraggiò lui “.....dobbiamo essere sinceri l’uno con l’altro! Shen.......chi sei veramente?” Chiese lei spiazzandolo completamente. Il pavone aprì il becco per rispondere ma lo richiuse subito. Dopo qualche altro momento di esitazione parlò “Mi giudicherai se lo dico!” Ammise. “No, non lo farò!” Rispose lei. “Senti, ti prometto che sarò io. Non fingerò di essere qualcun’altro, ma preferirei dirtelo più avanti.....è qualcosa che avrà un forte impatto sul nostro rapporto!” Insistette Shen “Allora non è meglio che tu me lo dica subito?” Chiese Lang Min sempre più curiosa ed allo stesso tempo intimorita. Cosa nascondeva? Cosa poteva influire sul loro rapporto in maniera così incisiva? Shen si stava facendo delle inutili paranoie o era vero? “Influirà sul nostro futuro, non sul presente!” Disse il pavone cercando disperatamente una via di fuga. “Ha a che fare con il tuo “sangue reale”?” Chiese lei. Shen abbassò lo sguardo evitando quello di lei non sapendo come rispondere. Questa volta non avrebbe potuto evitarlo! E forse l’avrebbe persa ancor prima di averla conquistata pienamente. “Sei un nobile? Un reale? Sei il sovrano di qualche città?” Chiese esterrefatta lei. “Non il sovrano........lo diventerò alla morte di mio padre......” sussurrò Shen come se sperasse che lei non potesse sentirlo. Lang Min rimase basita a fissarla con puro stupore. Avrebbe dovuto capirlo! Dal primo momento che l’aveva visto aveva compreso che lui era diverso, ma non poteva neanche lontanamente immaginare che fosse per quel motivo! Shen era un Principe! Cavolo! Perché doveva sempre puntare così in alto! Probabilmente lui si aspettava qualche nobil donna che fosse degna di lui.....cosa che lei non era.....suo padre era ricco si, ma non era un nobile! Sentiva di amarlo, ma era certa che non sarebbe stata all’altezza in caso la loro storia avesse funzionato! Era sempre stata molto timida ed introversa e suo padre non aveva aiutato per niente! Sapeva bene che un Principe aveva molti compiti importanti da svolgere, tra cui numerosi confronti con la sua gente! Un sovrano? Non ne parliamo! Era intrigante e spaventoso allo stesso tempo aver levato la maschera a quel pavone! “Hai intenzione di tornare nella tua città .........per reclamare il trono?” Chiese lei intimorita “No!” Lo scatto di lui la sorprese ancora di più “Non sono mai stato così felice come in questi ultimi quattro anni! E finalmente ho compreso che non è quello il mio posto!” Confessò il pavone per la prima volta in assoluto. “Oh....meno male!” Disse Lang Min con un sospiro. Questa volta fu il turno di Shen a rimanere sorpreso “Perché?” Chiese curioso di ascoltare la risposta. “Non saprei come comportarmi con un Principe!” Ammise lei “Non devi pensare al Principe, sono solo io!” Disse Shen posando un ala su quella di lei trovando quel contatto incredibilmente confortante. “Vale anche per me! Sono solo Lang Min, non una zitella con una ricca dote!” Disse lei riferendosi ad una parte del suo passato che ancora adesso stava cercando di dimenticare, ricambiando la stretta. Shen sorrise “Hai fame?” Chiese cortesemente “Sto morendo!” Confessò lei. Entrambi risero e con il sorriso in volto si diressero verso la tavola imbandita.

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Capitolo 31
*** LA PAZIENZA È LA VIRTÙ DEI FORTI ***


Il vento gelido penetrava fin dentro le ossa, ma questo non sembrava intimidire ne far dubitare il collezionista sulla decisione presa giorni prima. Se c’erano nuovi animali da catturare, lo avrebbe fatto, con o senza la tempesta di neve! Fino ad allora avevano esplorato solo la Cina, chissà quanti meravigliosi animali c’erano nel resto di quel mondo! Ma le sue spie bastavano appena per quel territorio sconfinato che nonostante tutto gli aveva fornito, nel corso degli anni, numerosi pezzi rari. Derek ed i suoi uomini sembravano veramente degli animali grazie alle pesanti pellicce che indossavano contro al freddo pungente. La tempesta si era placata permettendo loro di riprendere il viaggio ma questo non valeva per il freddo. Il dirigibile era caratterizzato da un'intelaiatura interna in materiale d’alluminio che ne determinava la forma, solitamente a sigaro. Numerose celle, riempite di elio, più leggero dell'aria, gli permettevano di sollevarsi in alto. Ma questo era diverso, esternamente appariva come due grossi palloni ovali con al centro di essi la cabina attrezzata di numerosi scomparti per armi e gabbie. Praticamente erano due grossi dirigibili attaccati l’uno all’altro, collegati da una grossa cabina, grande il doppio del normale data la capacità doppia di portata esercitata dalle celle d’elio. “Signore, l’obbiettivo è stato individuato! Possiamo procedere?” Chiese un giovane ragazzo. Dopo aver ricevuto un quasi inesistente cenno d’assenso da parte del collezionista, il giovane corse a riferirlo al suo superiore. Un serval albino camminava spensierato in una vasta radura completamente coperta di neve. Se non avesse indossato dei vestiti sarebbe stato impossibile individuarlo! Il grosso dirigibile sfruttò la nebbia al meglio per potersi abbassare non visto e far scendere un gruppo di uomini a terra. Spesso ci pensavano i suoi pezzi da collezione a catturare nuovi animali, ma questa volta, il collezionista, avrebbe fatto ricorso alle proprie forze. Una volta a terra lui ed i suoi uomini si mossero velocemente, facendo attenzione a rimanere sottovento. Dal ritmo rilassato e lento al quale si muoveva il felino era palese che non si fosse ancora accorto di essere braccato e questo era un vantaggio. Gli animali erano estremamente veloci dato che gli umani non facevano mai ricorso ad alcuna delle loro invenzioni per evitare di attirare troppo l’attenzione. Almeno, non molte, data la presenza del dirigibile. Ma grazie alla nebbia artificiale era abbastanza facile nasconderlo, nonostante la sua enorme stazza ed i motori erano stati appositamente modificati in modo tale da fare meno rumore possibile! Una macchina sarebbe stata troppo visibile e non volendo allarmare un impero, Derek aveva compreso che agire nell’ombra era l’unica soluzione possibile. Dopo ore di inseguimento, alla fine, il serval raccolse della legna ed accese un fuoco vicino ad un grosso albero sotto al quale aveva deciso di ripararsi. Quello era il segnale. Una volta che l’animale si fermava era allo stesso tempo un momento sia pericoloso che favorevole. Il pericolo si presentava dal fatto che stando fermo, l’animale, avrebbe potuto individuarli più facilmente. Allo stesso tempo però, gli umani potevano circondarlo e tentare di bloccare qualsiasi via di fuga. Fortuna voleva che molti di questi rari animali fossero molto spesso soli, come se gli altri li evitassero! La preda si tolse il cappuccio dalla testa ed una delle guardie ne approfitto sparando il sedativo. Il serval emise un verso sofferente prima di accasciarsi in terra privo di sensi. Derek si ritrovò a sorridere compiaciuto. Raramente la caccia era così facile. Solitamente uno scontro o un piccolo inseguimento c’erano sempre, ma in questo modo avrebbe catturato molte più prede in una giornata. Per il momento gli animali designati erano otto, ma in caso ne avesse incontrati di interessanti non avrebbe perso l’occasione. Esistevano animali non affetti da problemi genetici come gli albini, ma comunque estremamente rari e siccome il suo prestigio dipendeva da quelle bestie, Derek avrebbe preso chiunque potesse ritenere utile! Una fitta nebbia annunciò l’arrivo imminente del grosso dirigibile ed una volta che fu atterrato gli uomini si prepararono per un immediato decollo, consapevoli che la caccia fosse solo appena iniziata. “Signore, il prossimo obbiettivo si trova a cinque chilometri a nord, ma si muove velocemente!” Lo informò una guardia mentre le altre si occupavano dell’animale appena catturato “Dite a lui di seguirlo e riferirci la posizione! È la prima alce albina che vediamo e deve essere assolutamente nostra!” Disse Derek osservando una vecchia foto di molto tempo prima che ritraeva l’animale in questione. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Shen sospirò profondamente tentando di rilassarsi.............fallendo miseramente. Era da settimane che lui e Kang non si rivolgevano la parola ed a causa del potere delle femmine, non si sa come, Lang Min l’aveva convinto.....diciamo più costretto, a riappacificarsi con il padre. Il pavone stava rigidamente seduto sul divano del salone nella casa dei suoi, ormai genitori, anche se, al momento, desiderava trovarsi da tutt’altra parte! Kang entrò nella stanza apparendo anch’egli visibilmente nervoso. Si sedette di fronte al giovane ed iniziarono ad ignorarsi a vicenda. Passato qualche minuto arrivò Lu-Chu incuriosita dal semplice fatto di non aver ancora sentito nemmeno un urlo. “Kang!” Disse riprendendo il marito. Lui si arrese e parlò “Ho saputo che Derek è partito per catturare nuovi....” “....prigionieri! Si, hai sentito bene!” Concluse per lui Shen. “Cos’è che vuoi?” Chiese sempre più arrabbiato il pavone. “La libertà!” Rispose l’albino alzando la testa ed incrociando per la prima volta lo sguardo del padre. “Sei sicuro? Credo che quello a cui miri di più sia solo la vendetta!” Disse Kang con evidente astio nella voce. “E quando avresti avuto questa illuminazione?” Chiese Shen “Stai preparando un arsenale di armi con i tuoi fuochi d’artificio!” Osservò Kang “Sono solo per difesa!” Spiegò il pavone albino “Davvero?” Chiese con evidente sarcasmo il padre “Si, che tu ci creda o no!” Rispose Shen spazientito di una tale sfiducia. “Quindi lasceremo questo posto così che Derek possa continuare a catturare altri animali?” Domandò Kang “Non......” “Non potranno scappare! Nessuno dei futuri “prigionieri” potrà farlo! Lui migliorerà sempre di più!” Urlò il padre esasperato. “Ora ti preoccupi che altri possano essere catturati?” Lo derise il figlio. “È mio dovere......” “Perché? Ah.....giusto! Perché vivi bene qui, no?” Lo interruppe Shen “....fare in modo che tutti stiano bene! E non lascerò che un giovane metta a rischio la vita di altri per il suo stupido sogno!” Urlò Kang minacciando di aprire la coda per poter apparire più minaccioso. “Vuoi davvero vivere tutta la tua vita in una gabbia?” Chiese Shen esasperato. “Voglio vivere, invece che morire! Se continuerai a dare problemi Derek ti......” Kang abbassò la testa ingoiando amaro. Ma non c’era bisogno che completasse la frase, perché Shen aveva capito bene cosa voleva dire. “Questa non è vita!” Urlò il pavone bianco consapevole che l’altro la pensasse diversamente. “Ora basta!” Una terza voce fece voltare i due maschi verso Lu-Chu, la quale guardava con sorpresa Lang Min che era entrata e si era intromessa nella conversazione senza alcuna esitazione. In netto contrasto con il suo carattere timido. “Kang, tu mi hai offerto una casa accogliente quando credevo di essere spacciata! Lo hai fatto con quasi tutti coloro che si trovano nella riserva! E continuerai a farlo perché hai un cuore gentile! Ma abbassare la testa di fronte agli umani solo per paura che possano ferirci non è vita! Vivere nel terrore non può essere definito tale! La vita senza libertà, è come un corpo senza lo spirito.” Lang Min iniziò a parlare mentre si sedeva accanto al suo compagno. I maschi erano estremamente orgogliosi ed era una prassi che presi dalla rabbia, dimenticassero il nocciolo del discorso perdendosi in inutili insulti. “Anch’io ho paura!” Confessò la pavonessa “L’ultima volta ci hanno malmenato! Questa cosa faranno? Ma Shen ha risvegliato in me il desiderio di vivere libera! Sai cos’è la libertà? È poter viaggiare e vedere il mondo, è fare le proprie scelte consapevolmente, è non dover vivere dietro spesse mura, è quando non senti più il peso delle catene ed il loro freddo metallo.......” Lang Min abbassò la testa affranta. Kang era rimasto immobile a fissarla con un espressione seria in viso, come se non gli importasse niente di una sola parola. “Vuoi far vivere i tuoi figli ed i tuoi nipoti cosi? Maltratteranno anche loro! C’è una possibilità........” “.....no non c’è! Ora che stai con lui ti senti un esperta in guerra? Continuate a mordere la mano che vi nutre e.....ve ne pentirete!” Disse gelido Kang prima di alzarsi e dirigersi verso la porta. Ma Shen fu veloce a mettersi sulla sua strada “Come osi parlarle così?” Tuonò il pavone bianco “Se ci tieni veramente a lei, desisti!” Disse calmo il padre. “È così che proteggi mia madre? Credi veramente che agli umani serva una scusa per farci del male o ucciderci?” Urlò Shen alle spalle di Kang che era uscito di casa, stanco di continuare quella conversazione. “Shen.....” una voce fece voltare la coppia in direzione di Lu-Chu. La pavonessa stava trattenendo a stento le lacrime ed il pavone bianco le afferrò un ala nel tentativo di tirarla su. In gioventù non aveva quasi mai ricevuto gesti d’affetto dai suoi genitori ed adesso non sapeva come comportarsi. Inutile dire che quando lei lo abbracciò singhiozzando rimase spiazzato, ricambiando la stretta con evidente imbarazzo. Quando la madre si staccò da lui gli rivolse un sorriso triste “Ha sempre vissuto qui! Abbi pazienza! La sente come casa sua, la sua terra! Provo compassione per ciò che gli umani gli anno fatto!.......quando arriverà il momento di andarcene......io......verrò con voi! Ero giovane quando mi catturarono, non quanto mio marito, per questo qualcosa la ricordo e spero che Kang cambi idea, così da poter vivere una vita felice assieme!” Disse Lu-Chu prima di seguire il marito, forse, per tentare di farlo ragionare. “Per quelli che lottano, la vita ha un sapore che chi sta al sicuro non conoscerà mai” disse una voce. Kang fermò il suo incedere ed alzò lo sguardo “Buongiorno Maestro!” Disse cercando di andarsene “Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso” senza successo a quanto pare. “Ci uccideranno!” Affermò con rabbia sperando di mettere a tacere il formichiere. “Sembri tanto sicuro su questo!” Disse Jingjing pacato come sempre. “Non siamo in grado di sopraffare le loro armi! Il primo fallimento ne è stata la prova!” Insistette Kang “Non vi siete battuti, avete scelto una strada diversa e questo vi ha svantaggiato!” Specificò il Maestro. “Non importa! Non possiamo fronteggiare gli umani, sono troppo forti! Ed io non sarei in grado di proteggerli una volta che saremo fuori” Chiuse il discorso il pavone. “Quanto sai di te stesso se non ti sei mai battuto?” Chiese Jingjing “Cosa stai dicendo? Io ho sempre cercato di farli avere tutto! Li voglio solo proteggere!” Disse Kang non comprendendo a pieno le parole del Maestro. “Hai sempre abbassato la testa.....per proteggerli! Ti ammiro, ma confondi la libertà con la schiavitù” gli fece notare il formichiere spinoso. “Allo schiavo dai ordini, io non ho mai eseguito un ordine e non li ha mai dati!” Disse il pavone voltando le spalle al Maestro con l’intenzione di terminare lì il discorso. “Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più schiavo, ma un uomo libero” disse Jingjing fermando per l’ennesima volta, la fuga di Kang. “Io sono un pavone della riserva! Questo è, era, è stato e non cambierà mai!” Disse il pavone che stava per esaurire la pazienza. “Il più grande spreco nel mondo è la differenza tra ciò che siamo e ciò che potremmo diventare. Il male del mondo non può essere eliminato, ma conviverci non è normale!” Disse il Maestro parandosi di fronte al pavone. “Sto bene così! Non ho niente per cui lottare! La mia famiglia vive qui! Ed è dove resterò!” Disse Kang con sicurezza. “Vale la pena di lottare solo per le cose senza le quali non vale la pena di vivere: la tua famiglia!” Disse Jingjing. “Non hai sentito?” Chiese il pavone sull’orlo di una crisi di nervi. “Kang!” Una voce lo fece voltare ed alla sua sinistra vide la sua adorata moglie. “Tesoro, io ho deciso di andare con Shen e tutti gli altri che vogliono la libertà!” Disse la a pavonessa come se la colpa di ciò che aveva appena detto la stesse schiacciando sotto un peso impossibile da sostenere. “No!” Disse Kang scattando subito non appena sentì la moglie pronunciare quelle parole “Non lo permetterò!” Urlò come se non volesse credere a ciò che lei aveva detto. “Ci impedirai di andare?” Chiese timorosa Lu-Chu “Certo che si! È troppo pericoloso!” Disse Kang avvicinandosi a lei. Ma quando lui allungò un ala verso quella di sua moglie si sentì mancare appena la vide retrocedere per sfuggire a quella carezza. Mai la sua adorata, l’aveva respinto in modo tanto brusco! “Siamo prigionieri quindi?” Domandò Lu-Chu con le lacrime agli occhi. Questa volta fu Kang a retrocedere riflettendo su ciò che aveva appena detto. “No.....no non lo siete! Solo......non posso vivere senza di te! Non puoi abbandonarmi!” Cercò di convincerla lui. “Sei tu che stai abbandonando la tua famiglia!” Disse la pavonessa iniziando a piangere. “Non è vero! I miei figli.....” “......hanno deciso di seguire Shen!” Concluse lei la frase. Kang rimase a fissare sua moglie, la donna che amava più della vita stessa, con completo orrore! Era molto peggio del dover convivere con l’idea che i suoi genitori l’avessero venduto per poche monete a Derek quando era solo un pulcino di pochi giorni! Peggio della paura che aveva all’idea di uscire dalla riserva! Peggio del terrore che gli torse le viscere mentre si ritrovava a temere per la vita dei suoi figli! Una furia primitiva lo travolse e corse via! “Maestro!” Urlò Lu-Chu abbracciando il vecchio formichiere alla ricerca di un po’ di conforto dopo che aveva voltato le spalle al suo amato. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx “Per quanto ancora dovremmo comportarci da animali domestici?” Chiese Xu mentre finiva di ripulire il suo piatto. “Ottima cena Lang Min! Sei una cuoca eccellente!” Disse Syaoran mentre leccava quello che rimaneva del brodo nel suo di piatto. “Uhm, si, niente male!” Disse non troppo convinto Guo, anche se aveva divorato la cena prendendo anche il bis. “Dobbiamo essere cauti! Gli umani sono allerta! Aspetteremo il momento più favorevole, cioè quando Rose e gli altri li distrarranno a sufficienza da farci agire senza insospettirli” rispose Shen che appariva visibilmente di cattivo umore e tutti ne conoscevano il motivo..... “Quanto ancora dovremmo aspettare?” Chiese impaziente Kuen. “La pazienza è la virtù dei forti!” Disse Sheng che era entrato in casa senza neanche bussare. “Un detto? Ma tu non parlavi solo per enigmi?” Chiese Meng sbeffeggiando il pavone. Improvvisamente Lang Min entrò nella sala da pranzo e mise frettolosamente la seconda portata sul tavolo, solo per correre subito al fianco del suo compagno e dirgli qualcosa all’orecchio. Questo fece si che tutti ammutolissero e fissassero la scena pieni di curiosità. Qualunque cosa avesse detto la pavonessa, fece alterare l’umore già nero del pavone bianco che si alzò di scatto dirigendosi verso la porta a grandi passi. Lang Min abbassò la testa sospirando affranta. Cosa sarebbe successo adesso? “Fammi indovinare.......Kang?” Chiese sarcasticamente Chan, il falco albino. Il pavone in questione era sparito quella mattina, dopo l’ultima discussione avuta con Shen, per non farsi vedere da nessuno.....fino a quel momento, a quanto pareva! “Scommetto due monete che è lui ed altre due che uscirà vincitore dall’ormai imminente litigata!” Disse Xu che nonostante le numerose perdite accumulate, non aveva perso la voglia di lanciare scommesse nonostante il fatto che le monete presenti nella riserva fossero pochissime, dato che erano gli umani ad occuparsi dei loro bisogni. “Accetto!” Disse Hao agitando la coda eccitato. “Anche noi!” Dissero in coro Guo ed Hao. “Voi niente?” Chiese la pantera melanica rivolto a coloro che non si erano uniti alla scommessa. “No! Io punto soldi su cose serie!” Disse Kun mentre prendeva un po’ di riso. “Puntare su quanti gnocchi riesce a mettersi in bocca Bao.....lo definisci serio!?” Chiese divertito Qiao. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx “Questa sarebbe la tua offensiva?” Chiese Shen ad un furioso Kang una volta fuori, sull’uscio di casa. “Credi di farmi desistere dai miei propositi? Perdi il tuo tempo! Se necessario andrò a testa alta incontro alla mort.....” il pavone bianco non riuscì a terminare la frase che il padre lo schiaffeggiò talmente forte da farlo cadere in terra di fianco. “Sei un pazzo!” Urlò Kang. Il pavone sobbalzò quando vide Xu e gli altri raggiungerli di corsa. “Quello che hai in mente è un suicidio! Attaccare gli umani è un piano folle!” Continuò ad urlare il pavone. Shen era ancora stordito e scioccato per il colpo ricevuto e non riuscì a rispondere mentre osservava allibito il genitore massaggiandosi la guancia lesa. Xu aiutò l’amico a rimettersi in piedi e ringhiò contro Kang come avvertimento, facendogli intendere di retrocedere. “Per questo motivo.....” Continuò il pavone “.....il tuo piano di fuga......” Ora tentava di ostacolarli? Shen sentì le sue viscere incendiarsi a causa dell’ira che gli crebbe dentro. Era debole a tal punto? No, la domanda più appropriata era: poteva mettersi contro suo padre? Kang amava sia lui che i suoi fratelli, era questo che lo spingeva ad ostacolarli e Shen non sapeva cosa fare! “Ci sono giorni in cui bisogna lottare e altri in cui è meglio arrendersi. La difficoltà sta nel capire quale giorno è oggi” le parole che il Maestro gli aveva detto qualche giorno prima non faceva che aumentare la sua confusione. Era cambiato, non era più il Principe privo di emozioni davanti al quale tutti si dovevano inchinare e che doveva mostrare al mondo di essersi guadagnato il suo posto sul trono di Gong Men.......era solo....Shen! Ed aveva finalmente trovato una famiglia! Come poteva distruggerla per uno stupido sogno? Forse vivere nella riserva non sarebbe stato male! Forse era quello il loro destino! Il fallimento avrebbe dovuto aprirgli gli occhi, invece lui aveva continuato ad andare avanti a testa bassa! No! Non poteva andare così! La famiglia non ti indebolisce costringendoti a sottometterti com’era successo a Kang. Ti dà la forza per reagire! Non si sarebbe mai piegato di fronte ad esseri tanto spregevoli come gli umani! E se fosse stato costretto a combattere contro la sua stessa famiglia lo avrebbe fatto! “.......deve essere migliorato!” Finì di dire Kang. Fermi tutti! Shen e gli altri rimasero a fissare ancora più sorpresi quel pavone che fino a poco fa credevano essere loro nemico. “Mi sono lasciato dominare dalla paura! Non abbandonerò la mia famiglia! Ma non lascerò che rischino la vita solo perché siamo divisi invece di essere uniti! Per questo ho deciso di unirmi a voi e migliorare il piano affinché tutti riescano a sopravvivere!” Si spiegò il pavone, anche se il terrore nei suoi occhi era evidente. Kang si avvicinò a Shen e lo abbracciò “Ti voglio bene figlio mio!” Disse per poi staccarsi da lui mantenendo le ali sulle spalle del giovane pavone “Però avevo bisogno di sfogarmi e farti abbassare la cresta! Non puoi fare tutto da solo perché non lo sei e non lo sarai mai!” Disse Kang sorridendo. “Grazie padre! Mi rendi onore!” Disse Shen chinando leggermente la testa dimenticandosi improvvisamente dello schiaffo, visto che le parole del padre gli fecero sentire quel sentimento che per tutta la vita aveva cercato: l’amore! Per lui, suo padre era disposto a stravolgere completamente la sua vita ed andare contro ciò in cui credeva e che considerava come la sua casa. “Sei tu che ti onori sostenendo le tue idee e non arrendendoti mai!” Disse Kang prima di voltarsi verso il piccolo gruppo di animali che avevano assistito all’intera scena. “Nessuno può farci sentire inferiori senza il nostro consenso! Ed io seguirò mio figlio Shen lungo la strada verso la libertà!” Disse a gran voce. Gli altri esultarono acclamando la loro nuova guida!

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Capitolo 32
*** INASPETTATI RISVOLTI ***


“Calcio laterale che rimbalza. È un calcio laterale spinto. Bisogna caricare sollevando alto il ginocchio da terra e ruotando il fianco.......senza cadere come un cetriolo in terra a causa della perdita d’equilibrio!”
Pensò Lei prima di ritrovarsi dolorante sul terreno. Si alzò subito e rimase a fissare stupita Shen e Sheng che si allenavano assieme. A volte usavano la tecnica di Shen, cioè il Cailifo, altre quella di Sheng, cioè il Kung Fu. Erano diventati talmente bravi che sembravano essere l’uno l’immagina riflessa nello specchio dell’altro.
“Sei distratta!” La rimproverò Mei affiancandola. “È passato più di un anno! Quando ce ne andremo da qui? Shen continua a parlare di libertà e fare promesse che finora non ha mantenuto!” Si lamentò la felina.
“Vuole solo essere sicuro che questa volta il piano abbia successo e.....” “È troppo tempo che aspettiamo!” Scoppiò Lei rivolgendo a Mei uno sguardo duro “Bene!” Rispose offesa l’amica “Allora pensaci tu!” Disse furiosa e fece per andarsene “Scusa! Non riuscendo a scaricare la tensione combattendo la riverso su di te! Andrò ad insultare chi lo merita!” Disse Lei sparendo tra la fitta vegetazione.
Mei mosse la coda nervosamente. L’impazienza! Stava diventando un problema!
Gli animali avevano perso fiducia nel pavone dal fallimento, anche in loro stessi a dirla tutta! E da quando Kang si era lasciato convincere, erano agitati e nervosi.
Doveva assolutamente trovare un modo per calmare le acque perché questo non avrebbe giovato alla situazione già di suo precaria.
La riflessione suoi suoi gloriosi piani venne interrotta dal suono della campana. Tutti coloro che si trovavano nella radura rimasero congelati sul posto, salvo per iniziare una gara di corsa subito dopo. La momentanea distrazione di Mei fu pagata a caro prezzo, visto che venne spiaccicata nella neve e scavalcata da due pavoni bianchi. Grazie alle lunghe piume del groppone riuscì a distinguerli come Chu e Chong, così da poter pensare dopo alla terribile vendetta che si sarebbe abbattuta su di loro.
Sorrise pensando quanto infantile, a volte, fosse il loro comportamento e quanto apprezzasse questa caratteristica del rapporto instaurato con i suoi amici.
Una volta riuniti tutti di fronte al portone dal quale venivano “lanciati” i nuovi arrivati. Siccome gli umani non usavano alcuna premura nel farli uscire dalle gabbie e nel liberarli, non c’era altro modo per descriverlo!
Questa volta il loro numero era insolitamente elevato!
Vennero fatti entrate un aquila, per gioia di Huo, dato che era un maschio....un alce albino, un anatra, una volpe albina, una cerva, una puzzola, un cane, un procione, una vipera melanica e un serval albino.
“Ma come diavolo ha fatto a prenderne così tanti in così poco tempo?” Si chiese Dishi che come molti manteneva una distanza di sicurezza, per il momento!
“Dobbiamo distruggere quel coso!” Disse Xu riferendosi al dirigibile.
“Concordo!” Disse Mei mentre osservava con curiosità la nuova felina. Questa volta c’era una grande varietà di specie nel nuovo carico del collezionista, ma quella giovane ragazza le ricordava tanto se stessa quando quattro anni prima era stata catturata. Ormai, dovendo badare a se stessa e con l’esperienza, poteva dire di essere una persona completamente diversa da quella paurosa e timida che aveva varcato i cancelli anni prima, anche se non era passato moltissimo tempo!
Derek le aveva fatto molto male, ma dall’altra parte lei aveva saputo trarre vantaggio da ciò ed invece che abbattersi aveva sopportato mostrandosi molto forte agli occhi di molti!
Questo aveva cambiato completamente la sua vita, ma l’idea di vivere assieme ad un gruppo ristretto degli animali della riserva, compreso Shen, non le dispiaceva ne la spaventava come prospettiva per il futuro.
Venne fatta tornare con i piedi per terra quando Kang iniziò il suo solito discorso.
Appena tutti iniziarono a presentarsi Huo non perse tempo e corse verso il maschio della sua specie, che a quanto pare si chiamava Shan, iniziando a fare la svenevole. Se voleva essere un corteggiamento o solo un modo per farsi notare....per Mei era più una tattica per farsi odiare ed evitare! ...........I suoi genitori avevano ragione! Era troppo criticona! Fortuna che aveva imparato a tenere la bocca chiusa!
Di certo se fosse stata lei ad infatuarsi di un maschio la situazione sarebbe stata anche peggiore! Ma....non dovevano essere i maschi a fare la prima mossa? E perché diavolo si faceva tutte quelle pippe mentali se, al momento, non era infatuata di nessuno!
Vide Shen andarsene assieme a Shu, Hua, Xu e Syaoran e decise di seguirli.
“Non siete curiosi di.....” “No!” Rispose la lupa alterata. “Dove stiamo andando?” Chiese Mei cambiando discorso “A casa di Shen!” Rispose il lupo “Gli umani in miniatura ci aspettano là, oppure saremo noi a dover attendere, dipende da chi fa prima!” Disse Xu. “Rose ci esporrà il suo nuovo piano! Se riteniamo che sia buono allora procederemo con i preparativi, altrimenti i ragazzi dovranno lavorarci ancora!” Spiegò Shen. “Perché lo facciamo fare a loro?” Chiese scettica Hua “Perché conoscono il loro mondo meglio di noi!” Rispose nervoso Xu. Nemmeno lui si fidava degli umani ed era consapevole di dover mantenere al minimo la propria sfiducia per evitare che potesse, in qualche modo, rovinare il piano.
A quanto pare erano stati loro a far aspettare i ragazzi. Rose, Sam ed altri quattro umani si trovavano sull’uscio della casa del pavone bianco.
“Ciao ragazzi! Loro sono Caleb, Beatrice, Adam e Teo, alcuni nostri amici che hanno accettato di aiutarci! Mentre loro sono Shen, Hua, Mei, Syaoran, Xu e Shu” Finì di presentare Rose.
“Piacere! Potresti tradurglielo per favore?” Chiese Teo felice come una Pasqua. Era l’unico dei nuovi arrivati a sprigionare energia positiva allo stato puro.
Non che gli altri non fossero stati felici o curiosi, solo il sospetto e la sfiducia erano la causa della tensione palpabile che di era creata tra i due gruppi.
“Guarda che loro capiscono alla perfezione quello che diciamo!” Disse Rose avviandosi verso la porta. “Cosa? E perché noi no?” Domandò scioccato il ragazzo.
“Bo’! Non lo so! Solo io riesco a capirli!” Rispose Rose che non si era mai scervellata tanto per quel fatto unico e strano!
“È assurdo! Perché ci capiscono anche se scrivono in una lingua molto simile al cinese!” Specificò Sam “Cioè non sanno scrivere?” Chiese curioso Adam “No! Scrivono in modo diverso!” Disse Rose. “Ma non potremmo trovare qualcuno capace di tradurre se è Cinese o roba simile?” Chiese Adam “Potremmo!” Disse Sam “Ma è meglio mantenere i contatti con mio padre ridotti al minimo!” Aggiunse Rose.
“Io ancora non ho capito come fanno a capirci?!” Disse Teo osservando con troppa curiosità gli animali che gli stavano di fronte. “Forse succede la stessa cosa che permette a Rose di parlare con loro!” Disse Sam “Cosa?” Chiese Adam scioccato “Ed io come faccio a saperlo?” Domandò l’amico adirato.
Il rumore di una porta che si chiude fece voltare i ragazzi verso la casa “Sono entrati dentro!” Spiegò Teo.
“Molto simpatici questi qua!” Si lamentò Beatrice “Immagina che i tuoi carcerieri vengano a trovarti! Nemmeno tu saresti al settimo cielo!” Disse Caleb “E chi sarebbero?” Chiese la ragazza a disagio “I tuoi genitori!” Rispose l’amico provocando delle risate generali. “Dai andiamo! Non voglio che mio padre scopra che vi ho fatto entrare! Prima finiamo e meno possibilità ci sono!” Disse Rose entrando in casa.
I genitori della sua amica era molto ricchi, ma viaggiavano spesso per affari e per questo le era proibito uscire di casa fino ad una certa ora e molte altre regole noiose. Per questo la battuta aveva fatto ridere. Lei sapeva cosa voleva dire “vivere in gabbia”......anche se la situazione era un pochino diversa! Perché anche Rose avrebbe potuto affermare la stessa cosa visto che come padre aveva.....lui! Diciamo più tutore visto che aveva distrutto la sua vera famiglia!
Si misero a sedere su di un grosso tavolo “Ricordami i nomi!” Chiese Bea all’amica “Shen, Hua, Mei, Syaoran, Xu e Shu!” Disse la ragazza indicando i vari animali.
“Che notizie porti?” Chiese Shen non riuscendo a smettere di guardare male i quattro sconosciuti.
“Allora! Il nostro piano è piuttosto semplice....” iniziò a dire Rose per poi fermarsi a pensare ad un modo di spiegare ciò che avevano in mente così che tutti capissero “...uno di voi verrà con noi al di fuori della riserva!” “Oh! Semplicissimo!” Disse con sarcasmo la pantera “E ci aiuterà a mettere fuori uso la macchina tramite la quale le guardie riescono a controllare ogni centimetro della riserva.” “Bastava dire che mandiamo in tilt la centrale idroelettrica, oltre ai generatori di emergenza e le videocamere di sicurezza saranno inutili!” Specificò Caleb annoiato.
Un occhiataccia di Rose bastò a fargli cucire la bocca.
“Adam e Teo penseranno a dividere gli umani, così che non possano comunicare tra loro, mentre voi attaccherete il lato est delle mura. Lì c’è un portone sufficientemente grande da farvi uscire tutti in poco tempo inoltre dista non molti chilometri dal bosco” continuò a spiegare la ragazza “Ma alcuni di voi dovranno restare sul lato ovest delle mura per distrarre gli umani. Ci incontreremo all’interno del castello e noi faremo scappare gli ultimi rimasti!” Concluse Beatrice.
“Se attacchiamo da due lati loro potranno seguire quelli che escono!” Disse Shu per niente convinta. “Non se li tramortite! Coloro che si troveranno sul lato ovest dovranno cercare di guadagnare tempo, ma solo una volta fuggiti saranno su di voi che le guardie si concentreranno!” Rispose Sam una volta che l’amica ebbe tradotto.
“Come fate ad esserne sicuri?” Chiese Hua mostrando piena sfiducia “Faremo in modo che le guardie pensino che solo “i diversivi” stiano combattendo e successivamente fuggendo! Io resterò indietro rispetto a coloro che scapperanno e li coprirò!” Disse Caleb.
“Se tutte le guardie li inseguiranno, come faranno i “diversivi” ad uscirne incolumi?” Chiese Syaoran “Faremo in modo di incontrarci in un punto preciso del castello e da lì io e Sam li porteremo in salvo. Ci dirigeremo verso un punto preciso che affaccia su di una stretta gola che si trova dalla parte opposta rispetto al punto finale d’incontro. Da lì gli uccelli che sanno volare porteranno via quelli che non sanno volare scomparendo nella foresta sottostante” spiegò Adam.
“Se la prima parte riesce, non sarà tanto difficile!” Disse il lupo speranzoso.
“Non sottovalutare il nemico! Non lo doveva essere nemmeno la prima volta e guarda com’è andata!” Disse Shen che stava decidendo se accettare oppure no.
“E voi? Verrete senz’altro catturati!” Disse Mei che al contrario di molti voleva essere certa di mostrare almeno un po’ di gratitudine se il piano fosse riuscito.
“Siamo solo dei ragazzini! Non ci faranno niente! Tranquilla!” Disse Caleb con l’aria da spaccone dopo che gli era stata tradotta l’ultima osservazione della felina.
“Domani vi diremo se procedere! Dobbiamo studiare bene il piano e valutare se è attuabile oppure no!” Disse Shen. Il perfezionista che era in lui voleva accertarsi di valutare tutte le possibili complicanze e risoluzioni per vedere se le percentuali di riuscita erano a loro favore o a loro sfavore!
“Perfetto!” Disse Rose “Vi va un gelato? Ho comprato i coni in scatola!” Disse la ragazza mentre lei ed i suoi amici uscivano. Un coro di assenso fu l’ultima cosa che Shen e gli altri sentirono prima che la porta venisse richiusa. 
“Il piano non mi sembra male, ma continuo a preoccuparmi!” Disse Shu impaziente di sentire cosa ne pensava il pavone.
“Sono solo dei ragazzini! L’ha ammesso anche quel moccioso che guardava tutti noi dall’alto in basso!” Protestò Xu. “La prima parte del piano è pienamente nelle loro mani! Quindi se funziona dico di tentare il resto!” Disse Mei. “E se qualcosa va storto uno di noi morirà!” Osservò Hua.
“Giusto.....a questo non avevo pensato!” Confessò la felina visibilmente imbarazzata.
“Tutti rischiamo la vita in questo piano!” Disse Shen facendo tacere tutti.
“Dobbiamo trovare delle soluzioni in caso di problemi” Continuò il pavone “Cioè?” Chiese Syaoran “La scorsa volta gli umani hanno reagito prontamente. Dobbiamo essere pronti questa volta! Ognuno avrà un compito: bisogna studiare bene il portone dal quale la maggior parte usciranno, la via di fuga di coloro che resteranno indietro, e bloccare in anticipo le vie di accesso alla riserva per evitare che le guardie possano aumentare!” Disse Shen dopo un’attenta riflessione.
“Ogni zona di combattimento dovrà essere preparata e studiata a nostro favore!” Disse Shu “Che ne dite se piazziamo qualche trappola? Agli umani piacciono così tanto! Se le provano una volta sono certo che dopo impazziranno per esse!” Disse con sarcasmo il lupo.
“Vendetta?” Chiese Hua “No, diversivo!” Rispose Shen non riuscendo a reprimere un ghigno.

*

“Piacere! Io sono Mei!” Disse la felina sedendosi accanto al serval albino “Io mi chiamo Mayleen!” Disse l’altra timidamente.
Dopo l’incontro con gli umani lei e gli altri erano tornati alla piazza principale, dove si stava tenendo una festa di benvenuto in onore dei nuovi arrivati.
Quello ritenuto più unico da Mei, era un alce albino di nome Hai. Aveva intorno ai trent’anni e dalle numerose ferite che portava su tutto il corpo era evidente che avesse combattuto strenuamente. La più anziana era una volpe albina di nome Fu
mentre il più giovane era un cane albino di nome Mao che sembrava non andare molto d’accordo con i due lupi.
“Al massimo è arrivato a sette” disse Juan “Mentre questa volta sono dieci!” Precisò Fai. “Da quando siamo qui non abbiamo fatto altro che aumentare di numero!” Disse Liu, una delle tre sorelle gemelle, figlie adottive di Cheng e Yue. Il primo era uno dei quattro fratelli minore di Tai. 
“E senza procreare!” Disse Jiang “Questo dimostra che siamo in tanti ad essere diversi, ma pochi rispetto alla maggior parte delle persone!” Osservò Chong.
Shen mangiava silenziosamente ascoltando in modo passivo la conversazione tra gli altri pavoni. Era più preoccupato dell’imminente scontro che di altro. Anche se, a pensarci bene, i nuovi arrivati avrebbero dovuto imparare qualcosa in meno tempo possibile. Non potevano essere completamente disarmati! 
Non li conosceva affatto, ma dato che ora si trovavano nella riserva Shen sentiva una specie di responsabilità nei loro confronti! Non avrebbe lasciato nessuno indietro e per quanto avesse tentato di evitare.........sapeva bene che qualche perdita sarebbe stata inevitabile!
“Mi è giunta voce che sei tu il capo qui!” Una voce lo riportò alla realtà e vide un aquila che lo fissava intensamente “Non c’è nessun capo! Ma se cerchi un punto di riferimento posso presentarti a Kang, è lui che si occupa della maggior parte dell’organizzazione. Se hai bisogno di vestiti, cibo o altro, parla con lui” rispose il pavone. Sarebbe stato la loro guida durante la fuga, ma aveva deciso di non comandare più su nessuno, di ignorare il suo titolo, per sempre. Il fatto che sentisse la sicurezza di ciascuno come un dovere personale era un suo cruccio, niente di più.
“No, io cercavo te!” Insistette l’aquila “Sono Shan! E non abbasserò mai la testa di fronte a nessuno!” Disse sbattendo un ala sul tavolo ed attirando l’attenzione generale. Mei, Xu, Shu ed Hua si avvicinarono ai due indispettiti.
Kuen, Guo ed Hao si misero alle spalle dell’aquila con fare intimidatorio mentre Kang non perse tempo e fece per stare a portata d’orecchio, pronto ad intervenire se le cose si fossero messe male.
“Dici di non essere il capo, eppure sono tutti pronti a proteggerti!” Lo derise Shan.
“Siamo una famiglia!” Disse Mei “E ci proteggiamo a vicenda!” La sostenne Hua “Quindi gira a largo!” Disse Xu ringhiando.
“Dici di non volerti sottomettere, eppure la tua posizione afferma il contrario!” Lo provocò Shen con tutta la calma del mondo. “Come osi!” Urlò furioso il rapace. Fece per attaccare ma si fermò quando il pavone iniziò a parlare “Sei stato catturato dagli umani ed uno di loro si definisce il nostro padrone! Alla fine la testa te l’hanno fatta abbassare comunque!” Continuò a divertirsi Shen.
“No! Gli umani non mi sottometteranno mai!” Urlò Shan come se non si rendesse effettivamente conto della situazione “Disse colui che si trova in gabbia!” Fece notare Xu.
“Gabbia? Non c’è nessuna gabbia qui! Quegli scocchi ci hanno liberato.....” “....in una grossa gabbia! Questa è la riserva: un grande pezzo di terra circondato da mura dalla quale è impossibile fuggire!” Huo finì per lui la frase. 
Come se non volesse averla vinta, il rapace si alzò in volo “Davvero? Allora guardatemi mentre mi allontano da dei pazzi come voi!” Urlò prima di prendere quota.
“Si farà male!” Disse Tai incerto. Ormai era impossibile fermarlo!
“Vorrà dire che trarrà un insegnamento da questa esperienza!” Disse Kueng esasperato dal comportamento infantile dell’aquila.
Un verso di dolore precedette la caduta di Shan in terra in un punto diverso rispetto a quello da cui era partito. La povera aquila era avvolta da una spessa corda e fu il Maestro, aiutato da Huo, a liberarlo.
Shen agitò la coda nervoso. Non c’erano reti sopra le loro teste, ma quelle armi micidiali che nessuno tentava di affrontare. Erano simili a delle baliste, ma lanciavano delle spesse corde alle cui estremità si trovavano delle palle di ferro che facevano da contrappeso. Grazie ad esse la corda riusciva a ruotare e aggrovigliarsi attorno al bersaglio una volta colpito. Il pavone aveva passato molto tempo a studiare quelle armi ed ora sapeva bene come renderle inoffensive dato che da alcune storie sapeva che potevano anche ferire. Per sua fortuna, Shan ne era uscito illeso.
Ma sembrava che l’aquila non avesse abbassato la cresta nemmeno dopo quell’umiliante figura “Dici che è impossibile uscire da qui!” Urlò rivolto ad Huo “Allora perché ci sono molti lupi bianchi al di fuori delle mura? Lupi come loro!” Disse indicando Syaoran e Shu.
“Di che parli?” Chiese la povera rapace interpellata “Li ho visti! Nel bosco! Per un momento, ma c’erano! Erano pure ben armati!” Insistette Shan “Gli umani se ne sarebbero accorti! Non assillarci con le tue visioni!” Disse Guo muovendo nervosamente la coda.
“Effettivamente è da tanto che non ululiamo!” Disse Shu improvvisamente piena di speranza. La sua famiglia era riuscita a trovarla? Come diavolo avevano fatto a raggiungere la terra degli umani? A navigare così a lungo! Ad evitare di essere scoperti dal collezionista!
La lupa ululò e la risposta la fece saltare di gioia. “È la mia famiglia!” Urlò piena di energia. “Cosa?” Chiese Sheng allibito “Come?” Domandò Feng, uno dei fratelli di Tai, sbalordito. Furono molti altri i commenti sorpresi che si levarono da molti e ne seguirono altri dopo che i primi avvisarono coloro che si erano allontanati a causa dell’aquila irascibile.
“Devo scrivergli!” Disse entusiasta la lupa correndo verso casa.
“Ed io devo parlare con Rose!” Disse Shen correndo verso il cancello. Mei decise di seguire la lupa mentre Xu andò dietro al pavone. Il povero Syaoran rimase nel piazzale, smarrito da quello svolgersi degli eventi veloce ed inaspettato.

*

“È magnifico!” Urlò la ragazza contenta solo per tapparsi la bocca e guardarsi attentamente intorno subito dopo, speranzosa che non ci fosse stata una guardia sufficientemente vicino da poterla sentire.
“Almeno sapremo che viaggio ci aspetta per tornare indietro!” Disse Xu apatico.
“Ma la rotta da prendere ve l’ho detta!” Si difese la ragazza “Si, ma la durata era sconosciuta per il momento!” Osservò il felino “Giusto!” Si arrese lei.
“Perché è fantastico? Ora rischiamo che catturino anche loro!” Disse Shen dando voce alle sue preoccupazioni. “Si, ma più siamo e maggiori saranno le probabilità di successo!” Disse Rose con entusiasmo.
“Anche questo è vero!” Disse Xu. Un fruscio annunciò l’arrivo di Mei. Era forse più scatenata della lupa che dopo tanti anni aveva ritrovato la famiglia.
“Allora.....Shu sta scrivendo una lettera! Così tu la darai ai lupi al di fuori della riserva!” Spiegò la felina. Xu fece un sorriso sadico a parere di Shen.
La ragazza cominciò a sudare freddo “I-io? Cosa? No! Non li conosco! E non sono certa che non mi aggrediscano, è escluso!” Tagliò corto.
“Tranquilla!” Disse Shu che era arrivata in quel momento “Sopra questa lettera c’è lo stemma della mia famiglia! Faglielo vedere e dì che ti mando io. Non ti faranno nulla perché altrimenti non potrebbero più comunicare con me!” Disse la lupa che scodinzolava come un cucciolo felice.
“Be’ lo spero! Altrimenti dovrete rimanere qui dentro per tutta la vita!” Disse Rose che non voleva sembrare una codarda anche se dentro stava morendo.
Appena la ragazza se ne fu andata anche Mei, Xu e Shu fecero lo stesso, salvo per vedere che Shen era rimasto davanti al cancello e lo fissava con estrema curiosità.
“Tutto bene?” Chiese Mei. “Si, sto cercando di individuare i punti deboli della struttura!” Spiegò brevemente lui. “Allora noi andiamo!” Disse la felina scomparendo fra la vegetazione assieme agli altri.
Nessuno si era reso conto che due occhi gialli li avevano fissati tutto il tempo e stavano continuando a fissare il pavone che era rimasto indietro.
“Se credi che questo posto sia un buon nascondiglio ti sbagli di grosso! Posso dire di essere stato molto fortunato quando gli umani mi hanno catturato!” Disse Shan prendendo un vecchio foglio di pergamena dalla tasca. “C’è una sostanziosa ricompensa per chiunque riesca a riportarti a GongMing............. Lord Shen!”.

*

Il giorno seguente Rose andò a trovare gli animali e per sua fortuna era ancora tutta intera. Al piano si erano uniti nuovi alleati!
“Il mio branco conta circa duecento membri! Una volta riunito dovrebbe riuscire a tenere testa alle guardie, no?” Chiese Shu perplessa “Non credo, ricorda che possiedono i fucili con i quali non sarebbe difficile abbattere numerosi nemici!” Disse Wei per niente convinto del piano di fuga. “E noi come facciamo allora?” Chiese Guo spaventato “Fuochi d’artificio!” Fu la sola risposta di Shu.
“E se si nascondessero nella vegetazione? Dovrebbe essere difficile individuarli, no?” Chiese Lu-Chu. “Sono lupi bianchi! Quindi più facili da vedere, anche di notte!” Spiegò Zhuang anche lui contrario all’idea di tentare una fuga.
“Lo scontro frontale proprio non si può evitare?” Chiese perplesso Syaoran “No! Derek fa sorvegliare le mura ventiquattr’ore su ventiquattro, mi dici come potremmo evitarli?” Chiese Hua stufa di dover ripetere sempre le stesse cose.
“Scappare passando dai sotterranei?” Chiese Guo “Ci abbiamo già provato ricordi? Domandò Hua “Ritentiamo!” Insistette la pantera. “Non vuoi combattere?” Gli chiese Lei  “Certo che si!” Si difese lui “Le tue parole affermano il contrario!” Insistette lei “Tra avere cento nemici o pochi io preferisco la seconda opzione!” Spiegò lui “Allora sei un codardo!” Affermò la felina “No! Affatto! Meno morti ci saranno meglio sarà! Ecco tutto!” Urlò Guo livido di rabbia ed imbarazzo.
“Be’ nel frattempo controllo dove sono!” Disse Shu prima di ululare, divertita dal battibecco. La risposta fu immediata ma visto che la lupa si mise a quattro zampe e ringhiò subito dopo, tutti i presenti capirono che qualcosa non andava!
“Ti hanno insultato?” Chiese Lang Min con un velo evidente di sarcasmo.
“Non li conosco!” Affermò con sicurezza ed anche paura Shu. “Arruolano nuovi membri per il branco?” Domandò Mei “Possono farlo anche senza la tua approvazione?” Chiese indeciso Zhuang. “Non è nessun membro del mio branco ad avermi risposto! Sono altri lupi! Hua potresti dare un occhiata e dirmi cosa vedi?” Disse rivolgendosi al gufo che era appollaiato sopra di loro.
“Vedo....vedo.....” “Non fare la chiromante!” Urlò Mei. “Lupi!” Disse Hua “Fino a qui c’eravamo arrivati, grazie!” Disse Shen teso come tutti.
“Lupi.....” “Abbiamo capito!” Ringhiò Shu “.....neri!....hanno delle spade molto simili alla tua, sai Shen?” Disse Hua atterrando elegantemente a terra.
“Cosa?” Chiese il pavone bianco incredulo nel sentire ciò. “Ho detto.........” Shen paupulò rumorosamente “.....accidenti a te! Diventerò sorda se continuerai ad urlarmi nelle orecchie!” Si lamentò il gufo.
Un ululato rispose a Shen e lui non ebbe più dubbi: era Zhan!

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Capitolo 33
*** SCONTRI ***


“Fammi capire: questi sconosciuti sarebbero dei mercenari che hanno combattuto assieme a te diversi anni fa?” Chiese Shu resa nervosa dal fatto che ci fosse un branco rivale vicino al suo. Sarebbe stato più consono dire che occupavano il loro territorio, ma dato che si trovavano in un mondo governato dagli umani niente era normale!
“Esatto! Il loro alfa è un mio amico d’infanzia, possiamo fidarci!” Disse Shen sapendo bene che i lupi tra loro potevano essere estremamente fedeli e con coloro estranei al branco molto aggressivi.
Il pavone non aspettò la risposta della lupa visto che sembrava essersi incantata e corse verso la propria casa. Una volta dentro prese una pergamena ed iniziò a scrivere. “Zhan, eri l’ultima persona che mi aspettavo di incontrare. Non so come tu sia riuscito a trovarmi ma la situazione al momento è molto pericolosa.
Gli umani che mi hanno catturato non devono essere sottovalutati, sono forti e molto scaltri. Non attaccare per nessun motivo ed aspetta le mie prossime istruzioni. Tra pochi mesi metterò in atto un piano per sconfiggere questa feccia ed il tuo aiuto potrebbe favorirci. Il branco di lupi bianchi è nostro alleato, per quanto ti sia possibile vedi di collaborare con loro fino a quando tutto sarà finito.
Lord Shen, Principe della città di GongMing”.
Una volta terminato il messaggio Shen lo piegò e corse verso il cancello del castello.
Lì trovò Mei e Xu che lo aspettavano “Shu ha deciso di fidarsi di te, non di loro. Quindi spero che questo “amico” in cui riponi tanta fiducia si ricordi di te!” Disse la felina che sembrava molto sospettosa, come se lui fosse in pericolo, anche se non era il suo compito dover consegnare il messaggio.
Fa comparve dall’altra parte del cancello e mise una zampa tra le sbarre per farsi consegnare la lettera. Fu sorpreso quando vide che il pavone gli si avvicinò senza dargliela “Ho urgente bisogno di parlare con Rose!” Disse in modo fin troppo formale. Cioè si conoscevano bene ed il gufo si chiese il perché di quell’improvviso cambiamento da parte del pavone.
“Ormai è sera! E lei non può uscire dopo una cert’ora! Mi dispiace!” Disse il gufo.
Shen maledì le regole di quella dannata riserva con tutte le imprecazione conosciute. Non poteva aspettare fino a domani pomeriggio! Zhan avrebbe potuto decidere di agire! Aveva sentito numerosi ululati, segno che i lupi fossero in movimento: lo stavano cercando! Prima lo avrebbe avvertito e meno danni ci sarebbero stati!
Poi un illuminazione lo colse e si rivolse al gufo “Fa desidero parlarti in privato se per voi non è un problema” disse guardando i due felini. 
“Perché non possiamo ascoltare?” Chiese Mei che al contrario di Xu, il quale si stava già avviando verso un diverso luogo, era rimasta ferma al suo posto.
“Perché.....” “Ci nascondi qualcosa?” Domandò la felina adirata “No, ve lo dirò in un altro momento!” Tagliò corto il pavone “Che differenza fa adesso e dopo?” Chiese Mei sempre più furiosa e delusa “Io.....” “Potrebbe essere una cosa differente da quella che dirai a Fa! Mica siamo scemi!” Insistette lei.
“TACI!” Urlò Shen perdendo completamente la pazienza.
“Bene!” Disse Mei e fece per andarsene portando con se una tempesta ma una voce fece voltare tutti verso una direzione “Qualche problema? Lord Shen, Principe della città di GongMing!” Shan si trovava appollaiato su di un grosso ramo e sembrava che fosse lì da sempre.
“Lord?”  Ripetè confuso Xu “Principe?” Chiese scioccata Mei. “Ora siamo in tanti a conoscere il tuo segreto!” Osservò Fa incapace di articolare una frase più sensata a causa della sorpresa. Lui sapeva chi realmente fosse il pavone, ma non credeva di incontrare qualcun’altro con la stessa consapevolezza! Almeno non lì, nella riserva del Collezionista!
“Come fai a conoscermi?” Chiese guardingo il pavone, oltre adirato per il fatto di essere stato smascherato così facilmente. “Ho sentito molte storie! Alcuni pensano che tu sia scappato con una prostituta e che non tornerai mai più nella tua città a causa della disapprovazione da parte dei tuoi genitori, altri pensano che tu sia morto, ma quelli come me erano certi che fossi vivo, nascosto da qualche parte! Anche se non è questo il caso, sei comunque ancora in vita, quindi la sostanziosa ricompensa che hanno messo su di te i sovrani di Gong Ming è valida per chiunque fornisca informazione sulla tua attuale posizione o ti riporti indietro!” Finì di spiegare Shan.
“Sei un Principe?” Chiese Xu “Perché non ce lo volevi dire?” Domandò Mei curiosa.
“Sarebbe stato meglio se l’aveste scoperto una volta fuori di qui! Derek non lo deve sapere! Potrebbe usarmi per ottenere qualcosa dai miei genitori ed io non voglio che ciò accada!” Disse Shen “Non ti avremmo mai tradito sai?” Chiese la felina offesa da quella sfiducia “E farvi sapere una cosa del genere vi avrebbe messo in grave pericolo!” Continuò il pavone e Mei dovette ricredersi “Quindi vedi di tenertelo per te se desideri tornare libero!” Disse Shen rivolto all’aquila.
“Va bene! Io terrò la bocca chiusa, a patto che, una volta tornati in Cina, tu verrai con me così che possa ottenere la ricompensa!” Decretò Shan.
Shen lo incenerì con lo sguardo. Come osava? Lo stava minacciando! Era talmente cretino da non comprendere che avrebbe messo in pericolo se stesso se avesse rivelato ciò?
“Lui.....farà ciò che desidera!” Disse Xu ringhiando “Prova a minacciarlo ancora e te ne pentirai!” Disse Mei mettendosi in posizione di combattimento.
“Derek è spietato quando vuole ottenere qualcosa, quindi ti consiglio di tenertela per te questa informazione!” Disse Fa dando man forte ai suoi amici.
Il silenzio che seguì era carico di tensione. Ci fu una gara di sguardi, specialmente tra il pavone e l’aquila che sembrava dover finire con una lotta........ma alla fine Shan, comprendendo di essere in evidente inferiorità numerica, decise di rinunciare. Avrebbe trovato un altro modo per ottenere la tanto agognata ricompensa, una volta che fossero scappati. “Va bene! Tanto per ora mi è impossibile contattare i sovrani di Gong Ming.......ma stai allerta Principino, perché quando vedo un buon affare non me lo lascio mai, e dico mai, sfuggire!” Disse Shan prima di volare via.
“Quindi sei un Principe!” Osservò Mei una volta che l’impostore si fu allontanato. “No!” Disse Shen nervoso “Invece si!” Disse Xu che sembrava contento di aver fatto una tale scoperta. “Quindi i lupi qui fuori sono le guardie reali, mio signore?” Chiese Mei con un ghigno “Non chiamarmi così! Ho rinunciato al mio titolo ed a tutto ciò che comporta tempo fa!” Disse Shen furioso mentre cominciava ad addentrarsi nel bosco, dimenticandosi momentaneamente del biglietto da dare a Zhan.
“Come desideri, mio signore!” Disse Xu accennando un inchino. “Piantatela!” Urlò Shen facendo cadere il felino in terra con un colpo della sua coda.
“Hai intenzione di rimanere lì ancora a lungo?” Chiese Mei fissando Xu che sembrava un tappeto “Certo! Non mi permetterei mai di colpire un Principe!” Rispose lui non riuscendo a trattenere una risata. Anche Mei rise e mentre osservava un furioso Shen allontanarsi si disse mentalmente che doveva assolutamente parlare a fondo con lui su questa verità fino ad allora celata.

*

Rose correva a perdifiato lungo il sentiero. Era maggio ed il clima mite caratterizzava ogni giornata. La sera faceva fresco ed era un vantaggio perché così non sarebbe tornata a casa tutta sudata.
In passato adorava fare passeggiate immersa nella natura, a volte anche addentrandosi nella vegetazione. Certo, era stato molto rischioso, ma aveva sempre ritrovato la strada di casa e questo l’aveva spinta a riprovarci. Il lato positivo era stato che il suo senso dell’orientamento era nettamente migliorato in quella parte del bosco, peccato che la zona scelta per la fuga fosse differente ed a lei sconosciuta.
Odiava affidarsi alle cartine! Le creavano solo più confusione! Ma in quel momento dovette farlo, visto che il punto d’incontro con i lupi bianchi era piuttosto lontano e lei, per non insospettire il padre, non poteva permettersi nemmeno il più leggero dei ritardi. Si fermò vicino ad una grossa quercia che cresceva dietro ad un enorme masso. Fortunatamente capiva anche questi di animali, ma essendo....liberi, le incutevano timore. I suoi amici, una volta usciti dalla riserva, non le avrebbero mai fatto paura, ma forse era perché li conosceva bene. Diciamo che si fidava più dei pavoni che degli altri.
Solo in quel momento comprese che la loro amicizia sarebbe stata messa a dura prova durante quel periodo. Essendo liberi, loro, le avrebbero dimostrato chi realmente fossero: o delle belve assetate di vendetta, oppure gli amici che aveva imparato a conoscere!
Questo bivio la preoccupava molto, ma si fidava di Kang ed era certa che se fosse rimasta al suo fianco, non le sarebbe accaduto nulla.
Un ringhio in lontananza annunciò l’arrivo dei lupi. Anche loro non sembravano fidarsi, forse perché temevano che lei stesse tenendo in ostaggio i loro amici?!
Ma quando una figura le apparve di fronte si sentì come il gatto con il topo: in trappola! Quello non era il capo branco con cui aveva precedentemente parlato! Non era a lui che aveva consegnato la prima lettera di Shu!
Cioè un lupo non cambia il colore del pelo da un giorno all’altro! E questo canide era nero! Presto si rese conto di essere completamente circondata!
Il lupo che le stava di fronte era il più grosso, quindi andando ad esclusione era lui l’alfa.
“S-salve! N-non sono in c-cerca di guai......v-voi da dove venite?” Chiese Rose non riuscendo a smettere di tremare. “Piacere....i-io....il m-mio nome è Rose! S-sono la figlia del c-collezionista c-che vanta  i m-m-migliori, ar-rari ed unici a-animali del mondo!” Di questo passo sarebbe morta di crepacuore, poco ma sicuro!
“Animali rari?” Chiese un lupo guardando con sospetto il suo capo.
“Avete pavoni bianchi?” Chiese un altro guadagnandosi un pugno da parte dell’alfa a causa della scioltezza della sua lingua, molto probabilmente.
“M-molti pavoni bianchi!” Rispose di riflesso la ragazza. Ma era scema! E se volevano far del male ai suoi amici? “Devi tastare prima il terreno, cretina!”
Dopo essersi ripresa mentalmente Rose decise di aggiungere “M-ma non potete f-fargli del male!” Così, per sicurezza. Anche se senza una minaccia quella frase era proprio inutile “Brava Rose, continua così e a domani non ci arriverai!”.
Ma per quale assurdo motivo gli animali si fidavano di lei? Era solo una stupida! In questo caso particolare poteva auto definirsi la cena, o il dessert, dipendeva se i lupi avessero già mangiato la portata principale oppure no!
Riflettendoci bene però........a suo padre erano arrivate delle lamentele riguardo a bestiame ucciso dagli animali selvatici! Gli artefici potevano essere benissimo gli altri lupi e non questi! Ma due branchi riescono a stare così vicini? Rose aveva letto molto sui lupi, anzi, se proprio doveva confessare, aveva letto molto su ogni specie di animale che al momento si trovava nella riserva! Ritornando ai canidi, sapeva bene che difendono in modo aggressivo il territorio, specialmente con un branco rivale che lo occupa. Stava per scoppiare una guerra pure al di fuori delle mura? Questa cosa non li avrebbe avvantaggiati affatto!
“Dove sono i pavoni bianchi di cui parli?” Chiese l’alfa distogliendola dai suoi pensieri.
“Prima dimmi perché tu ed il tuo branco siete qui?” Domandò lei cercando di apparire sicura “Dicci dove sono!” Ringhiò il lupo “Altrimenti sarai la nostra cena!” Aggiunse. La portata principale! Quale eclatante momento! Che onore! Si, ma lei se ne fregava di tale occasione visto che ci teneva alla vita!
“No! È mio compito proteggerli!” Urlò presa da un impeto di coraggio che chissà da dov’era venuto! “Proteggerli?” Chiese un lupo “È la prima umana che riesce a capirci!” Disse un altro. “La prima e l’unica!” Precisò lei.
“Perché vuoi proteggerli? E da cosa?” Chiese l’alfa guardandola male. “Li voglio proteggere da coloro che vogliono metterli in gabbia o ucciderli! Sono la mia famiglia!” Disse Rose finalmente sicura di se.
“Anche noi vogliamo proteggere un pavone bianco!” Ammise l’alfa.
Dopo qualche minuto di silenzio fu lei a parlare “Bello, se non mi dici chi, non ti posso ne aiutare, ne informare lui del vostro arrivo!”.
“Shen!” Rispose il lupo. “Lord Shen? Il Principe di GongMing?” Chiese la ragazza che era certa di non aver capito bene.
Il lupo mosse la coda e drizzò la schiena. Se per felicità o nervosismo Rose proprio non sapeva dirlo. “Abbiamo giurato fedeltà al nostro Principe! Sono anni che lo cerchiamo e finalmente siamo riusciti a trovarlo!” Disse l’alfa sorridendo o ....ringhiando? Il suo linguaggio del corpo era molto differente da quello di Shu e Syaoran!
“Posso farvi un ultima domanda?” Chiese la ragazza “Che vuoi?” Chiese il lupo nervoso “Come avete fatto ad arrivare fin qui?” Domandò cauta “Con una nave! Perché?” Chiese lui sospettoso “Perché ci sono delle difese lungo il perimetro dell’isola! Sono sorpresa che siate riusciti ad evitarle...” “...le nostre navi sono state affondate!” La interruppe l’alfa. “C-cosa?” Chiese Rose incredula, fissando il lupo come se volesse accertarsi che fosse vero e non un miraggio, per quanto era lo stupore di vedere che fosse ancora vivo!
“Molti dei miei uomini sono morti, ma non tutti! Noi sopravvissuti ci siamo nascosti quando abbiamo compreso di essere in terre straniere!” Continuò a raccontare l’alfa. “Come ci avete trovati?” Domandò lei. “Abbiamo fatto il giro dell’isola. I versi dei pavoni ci hanno attirato fin qui!” Rispose il lupo.
Bene, se prima c’era il mezzo per permettere agli animali di lasciare l’isola, ora era stato distrutto! Pensandoci bene Shen aveva parlato della costruzione di una nave una volta fuori.....quindi problema risolto!
“Arrivate al momento giusto!” Disse alla fine la ragazza “Stiamo per mettere in atto un piano di fuga che permetterà a tutti gli animali prigionieri di....” la povera Rose non riuscì a finire la frase che i lupi bianchi spuntarono da ogni cespuglio ed ogni ombra attaccando quelli neri!
In un momento di panico la ragazza si arrampicò su di un albero e rimase inorridita quando si accorse che i lupi tentavano uccidersi a vicenda. Quello che aveva letto era giusto: due branchi nello stesso territorio si combattono!
In mezzo a tutta quella confusione riuscì a scorgere l’alfa con cui aveva parlato fino a pochi secondi prima e quello dell’altro branco! Si stavano fronteggiando!
Doveva fare qualcosa! Era una pazzia ma doveva tentare! Altrimenti nessuno sarebbe mai scappato dalla riserva! E suo padre avrebbe o ucciso o fatto prigionieri anche questi animali!
Scese dall’albero in tutta fretta, anche se agli occhi di molti lupi sembrò più un frutto maturo che si staccava da un ramo e cadeva in terra!
Dopo aver detto mentalmente tutte le parolacce conosciute, in tutte le lingue da lei conosciute (perché sono la prima cosa che impari quando studi una nuova lingua) corse, zoppicando verso il suo obbiettivo. Cadde in terra e fece pure una capriola per evitare di perdere tempo, fino a ritrovarsi tra i due alfa che per la sorpresa si dimenticarono della reciproca presenza.
“Fermi!” Urlò la ragazza e rimase di sasso quando vide tutti gli altri lupi smettere di combattere e fissarla stupiti.
Alle sue spalle c’era il lupo nero, davanti quello bianco. Lanciò un occhiata ad entrambi e si mise in modo tale da non dare le spalle a nessuno dei due. Così avrebbe evitato che colui che non guardava negli occhi si sentisse sminuito rispetto all’altro!
“Tu vuoi salvare il tuo pavone bianco!” Disse voltandosi alla sua sinistra dove c’era il lupo nero “E tu vuoi aiutare un membro del tuo branco a scappare!” Disse Rose voltando la testa a destra “Siete alleati! Volete liberare coloro a cui tenete ed entrambi sono dietro a quelle mura!” Disse la ragazza indicando l’imponente muraglia in lontananza. Si trovavano in un punto elevato e sufficientemente lontano per permettere loro di osservare la magnificenza e la vastità della grandiosa riserva!
“Se combattete fra di voi perderete solo tempo! L’umano che li tiene prigionieri non li lascerà scappare senza fare niente....e se si accorge di voi cercherà di catturarvi o uccidervi! Se vi alleate potrete collaborare per riuscire a liberarli e le loro possibilità di riuscita aumenteranno!” Disse Rose sperando che i lupi ignorassero l’istinto per amor dei cari che da tempo stavano cercando.

*

Non era il primo e non sarebbe stato l’ultimo! Di questo Shen era certo!
Una volta tornato in Cina in molti avrebbero potuto tentare di catturarlo. Sia per la ricompensa oppure per chiedere una somma ancora maggiore ricattando i suoi......sovrani!
Erano passati quasi cinque anni! Ed anche se sembrava un periodo di tempo breve, all’interno della riserva sembrava essere stato infinito. E quella, alla fine, era la sua vera famiglia! 
Il suo passato sarebbe tornato a tormentarlo, ma ci avrebbe pensato a tempo debito.
Entrò in casa ed un buon profumo lo investì.
Erano quasi cinque mesi che lui e Lang Min stavano insieme! Man mano che il tempo aumentavano Shen le faceva qualche regalo, ma oggi era un giorno speciale!
Lei avrebbe compiuto gli anni e tutti, nessuno escluso, avevano deciso di organizzare una grande festa! Il suo compito era attirarla nella piazza principale dove gli altri stavano appostati, anche se l’odore della buona cena che lei aveva preparato riuscì per poco, a fargli cambiare idea!
Alla fine si riscosse e decise di agire.
“Vedo che ti sei data da fare!” Disse Shen apparendo alle spalle della sua amata e facendola spaventare. “Shen!” Lo riprese lei. Detestava la sua capacità di raggiungere chiunque alle spalle, di soppiatto, senza fare il benché minimo rumore!
In guerra sarebbe stato molto utile, ma al momento era solo molto irritante!
“Devi imparare ad accorgerti della mia presenza, altrimenti in un vero combattimento sarai una delle prime a cadere!” Disse il pavone provocandola.
“E tu devi imparare che non ci troviamo nel mezzo di una guerra, quindi potresti anche smetterla di muoverti come uno spettro!” Rispose Lang Min avvicinandosi molto a lui, solo per fingere di volerlo baciare e spostarsi all’ultimo.
Shen sbuffò. Odiava quando lo faceva! Era decisamente insopportabile!
Certo, lui da gentiluomo, anche se non era più un nobile, rispettava le usanze: l’avrebbe resa sua una volta che si fossero spostati!
Era vero che qualche bacio ed abbraccio se li erano scambiati, ma non erano mai andati oltre!
Purtroppo avrebbe dovuto aspettare molto! Gli sembrava ancora troppo presto! In effetti era la prima donna che aveva ricambiato il suo amore! E se si fosse invaghito di un altra? E se.....un ululato lo distolse dal riflettere sugli eventuali sfortunati futuri nei quali lui e Lang Min sarebbero stati divisi!
“Tutto bene?” Chiese lei quando vide il suo amato guardare fuori dalla finestra con fare preoccupato. 
Erano più vicini alle mura! Quindi più in pericolo! Shen si maledì per essersi lasciato distrarre da quel maledetto Shan e non aver consegnato la lettera! 
Gli umani sicuramente si erano accorti dei lupi, ma per qualche strano motivo non avevano ancora fatto niente! Doveva agire prima che ciò accadesse!
Ma ormai era tardi! Come poteva fare?
Uscì di casa correndo solo per fermarsi a causa di qualcuno che l’aveva afferrato per un ala. “Cosa ti succede? Dimmelo ti prego! Posso aiutarti?” Lang Min sembrava visibilmente preoccupata dal suo comportamento improvvisamente privo della solita sicurezza.
Shen iniziò a camminare guardandosi intorno. Lanciare il messaggio sopra le mura avrebbe attirato l’attenzione non di una, ma di tutte le guardie presenti. Paupulare era rischioso perché poteva agitare i lupi che lo stavano cercando, dando loro la conferma della sua presenza, spingendoli ad attaccare!
“Shen fermati!” Il pavone si voltò e vide Lang Min che gli correva incontro. Doveva dirglielo? Condividere con lei quelle preoccupazioni che lo attanagliavano da ore? Oppure evitarle un tale supplizio?
Shen si rese conto che si erano allontanati molto da casa e si ricordò della sorpresa! Preso dai suoi pensieri era riuscito lo stesso a fare ciò che gli sembrava impossibile: attirare fuori Lang Min!
Riprese a camminare, ma con un obbiettivo in mente.
“Shen, cosa succede? I lupi ti hanno detto qualcosa? È successo qualcosa?” Chiese lei spaventata dalla preoccupazione che vedeva negli occhi dell’altro.
“Io quei lupi......non li conosco!” Ammise lui “Si, ma Shu sostiene che siano il suo branco! Possiamo fidarci!” Disse lei afferrandogli un ala ed iniziando a camminare a braccetto.
“Non lo so!” Confessò Shen fermandosi al centro del piazzale. Fortuna che la sua casa non fosse molto distante da esso.
“Senti, adesso non possiamo farci niente! Quindi torniamo a casa! Accanto al fuoco! Domani penseremo a qualcosa!” Disse lei tirandolo per un ala.
“Ora che ci penso, Lang Min, non ti ho ancora fatto gli auguri di compleanno!” Disse Shen prendendo le ali di lei nelle sue. “Me ne sono accorta! E stai pur certo che non la passerai liscia una leggerezza come questa!” Disse lei avvicinando il suo viso contro quello di lui.
“SORPRESA!” L’urlo fu così forte, oltre che essere accompagnato da numerosi fuochi d’artificio (gentilmente offerti da Rose visto che quelli di Shen avevano degli scopi più gloriosi) che persino Shen fece un salto per lo spavento, stringendo forte a se Lang Min.
“Auguri!” Urlò Mei abbracciando la sua amica e cadendo in terra assieme a causa del troppo slancio. “Allora lo fa apposta!” Disse Shu guardando le due amiche che ridevano in terra, riferendosi al vizio della felina di buttare giù chiunque in qualsiasi occasione!
Vennero accesi numerosi grandi fuochi attorno ai quali gli animali ballavano. Bao ed altri stavano suonando musiche da festa invogliando chiunque a seguire il ritmo con il corpo. Più o meno chiunque.
Kang si sedette accanto a Shen “È per questo che combattiamo!” Disse il pavone indicando tutti i presenti e la loro felicità.
“Per le feste? Allora spero in una sconfitta!” Disse Shen sarcastico, anche se aveva compreso il vero significato delle parole del padre. Era nervoso perché dall’inizio della festa Lang Min non l’aveva degnato di uno sguardo! Eppure era stata una sua idea quella della festa a sorpresa! Possibile che si fosse rovinato la serata con le proprie ali?
“Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre!” Disse Jingjing avvicinandosi ai due pavoni. “Perché non ti unisci alla festa?” Chiese il Maestro. “Non so ballare! E non mi piacciono le feste!” Disse il pavone.
“Allora perché l’hai organizzata?” Domandò suo padre “Perché Lang Min non aveva mai avuto una festa per il suo compleanno! Volevo qualcosa di speciale ora che stiamo insieme!” Confessò lui.
“Non mi piace vederti qui e di cattivo umore! Vai con gli altri Shen!” Disse Kang appoggiando un ala sulla spalla del figlio nel tentativo di convincerlo.
“Non ci penso nemmeno! Non voglio mettermi in ridicolo!” Disse lui scostandosi dal tocco del padre. “Shen! Quello che vogliamo è vederti felice! Sono certa che se non ti unisci ai festeggiamenti, te ne pentirai!” Disse Lu-Chu che come sempre si trovava accanto al marito.
“Era quello che mi dicevano i miei! Esattamente come l’amore che dicevano di provare per me!” Pensò Shen che ancora non si fidava completamente. Più di quanto non credesse nei sovrani, ma il seme del dubbio non era ancora marcito del tutto!
“Non sappiamo cosa sia l’amore di un genitore per un figlio fin quando non diventiamo genitori noi stessi” disse il Maestro sorridendo in direzione del giovane pavone. Bene! Allora avrebbe aspettato di diventare padre! Shen decise di non rispondere a quella palese provocazione.
“Sai, se sarò in pericolo a causa tua, sarò coraggiosa solo perché so che mi starò battendo per te. Per un mio amico!” Disse Mei distogliendo l’attenzione del pavone dalla festa. Shen si voltò e vide che Kang e sua moglie si erano uniti ai festeggiamenti, quindi poteva parlare liberamente.
“Voglio evitare di mettervi in pericolo, per quanto sia possibile! Mi dispiace di averti nascosto una cosa del genere, l’ho fatto per il vostro bene!” Disse Shen prima di bere un po’ di vino. Mei sorrise facendogli capire che l’aveva già perdonato.
Xu si avvicinò “Molto nobile!” Disse solo. La cresta di Shen si abbassò “Hai origliato!” Lo accusò “Solo quello che vi siete detti voi due!” Confessò il felino con una calma glaciale.
“Questi saranno gli ultimi momenti di pace prima dello scontro!” Disse Mei osservando coloro che ballavano accanto al fuoco. “Bisogna vedere quando decideremo di attaccare! L’umana ha detto che agosto sarebbe il momento migliore! In quel periodo tutti i suoi simili smettono di fare il proprio dovere!” Disse Xu, riferendosi alle vacanze estive, inghiottendo un ravanello intero.
“Si, ma.....molti potrebbero non farcela!” Ammise Mei visibilmente turbata all’idea di perdere alcuni amici. “Non saranno morti invano!” Disse Shen.
“Anche tu rischi di morire, lo sai, vero?” Chiese Xu divertito dal fatto che la sua amica si preoccupasse sempre prima degli altri che di se stessa. Era un pensiero nobile, ma strano!
“Tutti noi rischiamo! E devo dire che per ora l’idea non mi spaventa!” Disse Lei che era stata attirata dall’ultima domanda del felino. “Stiamo a vedere come starai quando arriverà il momento di combattere!” La provocò Xu.
“Certo che lo so! Solo che c’è poca speranza che tutti riescano a scappare!” Disse Mei affranta. “È vero, ma c’è! Non fare di una folata un uragano! Quando arriverà il momento ci preoccuperemo!” Disse Lei cercando di risollevare il morale dell’amica.
“Nella vita talvolta è necessario saper lottare non solo senza paura, ma anche senza speranza!” Disse il Maestro prima di dirigersi verso il tavolo pieno di pietanze deliziose.
“Ora si che mi sento meglio!” Disse Mei prima di scoppiare a ridere e trascinare Lei accanto al fuoco, dove tutti avevano deciso di dimenticarsi dei problemi futuri, concentrandosi su quel momento presente pieno di felicità.

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Si, lo so! Sono di nuovo in ritardo per la pubblicazione! 
Mi scuso con tutti! 
I lupi si sono riconciliati e le comunicazioni sono solo grazie a Rose! 
C'è chi ama le vacanze e chi fallisce, con la mente che corre già verso l'imminente scontro che avrà luogo con gli umani! 
Fatemi sapere cosa ne pensate, recensioni e commenti personali li apprezzo davvero! 
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Capitolo 34
*** L’INIZIO DELLA FINE ***


L’eccitazione era molta. La presenza dei lupi aveva infuso coraggio e speranza anche nei più scettici. Se prima, l’impazienza era solo un problema di pochi e quindi gestibile, ora si era trasformata in una bella complicazione.
Nel tentativo di placare gli animi Shen, dopo aver rubato vecchi oggetti di ferro dalle cantine, aveva iniziato a produrre armi di ogni genere per tutti coloro che ancora non avevano niente. Asce, spade, lance e qualsiasi altro tipo di arma gli venisse in mente!
Rose ne aveva rubato alcune del padre e lui non se ne era accorto per il semplice fatto che, la stanza dov’erano custodite, era chiusa a chiave. Peccato che neanche una porta con serratura potesse fermare i fantasmi!
Alcune fruste, una mazza frusta, un alabarda, una stella del mattino ed alcuni tipi di mazza ferrata era ciò che gli umani avevano inconsapevolmente e gentilmente offerto. Per di più, erano oggetti di primissima qualità rubati dalla loro terra natale. Non potevano sperare di meglio!
“Ma sono io che ho capito male oppure non ci è permesso fare del male agli umani?”
Chiese Lei mentre praticava l’allenamento mattutino con la sua nuova frusta.
“Le cose sono cambiate a quanto pare!” Disse Xu che sembrava essere nato con la sua arma affilata munita di catena ed anello per quanto la maneggiava con maestria nonostante l’avesse da così poco tempo.
“Possiamo ferirli ma non ucciderli! La loro morte attirerebbe troppa attenzione!” Disse Mei mentre tentava di andare d’accordo con la sua frusta in acciaio.
Shen aveva fatto un lavoro mirabile, solo che quell’arma, al momento, era più pericolosa per la felina che per altri!
“Giusto! Lo scontro che inizierà, invece passerà inosservato!” Disse sarcastico Xu.
Tai-Yang e Xia irruppero in mezzo a loro troppo distratti dallo scontro per preoccuparsi di dove fossero e chi travolgessero con il loro impeto.
Il Maestro aveva fatto un buon lavoro in quattro anni. Ma non per tutti era così......le armi più recenti avevano appena due mesi ed in così poco tempo era difficile familiarizzarci a tal punto da diventare dei professionisti.
Mei tentò di unirsi al combattimento ma un bastone si mise tra lei ed il suo obbiettivo. Girò la testa e vide il Maestro. “Volevo solo verificare se fossero in grado di bloccare il mio micidiale colpo di frusta” si giustificò lei. Come se dovesse trovare una scappatoia dalle ramanzine del padre.....
“La forza bruta non governata dalla ragione rovina sotto il suo stesso peso” disse il Maestro “Questa tua nuova arma ti procura infinite possibilità per attaccare e confondere il nemico, devi solo vederle!” Spiegò il formichiere prima di seguire i due felini che sembravano volersi uccidere a vicenda.
“Avrei preferito di gran lunga una spada!” Urlò Mei lanciando in terra la frusta esprimendo a piena la propria frustrazione.
“Hong e Yong la pensano diversamente!” Disse Lang Min, appena arrivata e per un pelo, quasi colpita dall’arma di Mei.
Quei due uragani erano stati entusiasti quando avevano ricevuto le loro spade....all’inizio! Appena si erano resi conto dell’enorme varietà di armi il loro interesse era svanito, andando verso ad oggetti meno comuni, rispetto alle armi da taglio, come la mazza frusta o il bastone a due sezioni.
Ma Kang era stato irremovibile, o la spada o niente!  I due pavoni erano ancora troppo giovani per maneggiare delle armi così complicate e sua moglie era stata concorde sul fatto che era meglio che rischiassero di ferire altri, invece che loro stessi.
Shen sopraggiunse poco dopo la sua fidanzata. Teneva in mano la sua nuova arma: la spada del sole e della luna! Somigliava molto ad un guan dao originale, solo che aveva la lama affilata ad entrambe le estremità e la la lama possedeva la forma del guan dao. Avrebbe continuato ad usare quella vecchia, modificato per essere lancia e spada allo stesso tempo, ma il suo uso sarebbe diminuito quando questa nuova arma non fosse diventata una parte di se.
Era una specie di rinascita! Ora quella era la sua famiglia che l’aveva cambiato ed accettato per com’era! La spada del sole e della luna l’avrebbe usata per proteggerli!
“Salve a tutti!” La voce di Rose precedette la sua apparizione da dietro un grosso cespuglio. Sam dietro di lei sembrava una corda di violino. Il ragazzo era consapevole che la sua presenza era tollerata solo per merito dell’amica e da quando aveva visto con quanta maestria, alcuni animali, maneggiavano le proprie armi, aveva deciso di farsi notare e sentire il meno possibile, per evitare ulteriori guai.
“Mio padre ha notato qualcosa di strano, ma a quanto pare i lupi sono bravi a nascondersi!” Disse la ragazza porgendo al pavone bianco un rotolo di pergamena.
“Lord Shen,
Abbiamo perlustrato a fondo il territorio. Per arrivare alle grotte di montagna c’è una sola strada attraverso il bosco percorribile grazie alla quale sarà possibile evitare di incontrare gli umani. È per noi pericoloso stare troppo vicini alle mura del luogo dove vi tengono rinchiuso, gli umani hanno raddoppiato la guardia e ci braccano nel bosco. Attendo ordini.
Zhan”.
“Solo ad agosto potrete farlo?” Chiese il pavone riferendosi al piano di distruggere quella che loro chiamavano “centrale elettrica” e che avrebbe permesso loro di passare inosservati.
“Si, in quel periodo molti vanno in vacanza ed il padre di una mia amica ci permetterà di visitarla e questo renderà più facile intrufolarcisi dentro” rispose Rose seccata. Il tempo non passava mai!
Dimenticandosi di ringraziare, Shen si avviò verso l’abitazione di Shu. Dovevano discutere e prendere decisioni assieme se volevano che i branchi non si annientassero a vicenda. In quei cinque mesi i lupi di lei avevano rubato scorte di cibo che sarebbero servite durante il periodo di costruzione delle navi per lasciare quel maledetto mondo, mentre i suoi, arrivati dopo, avevano trovato per loro una grotta sufficientemente grande per contenerli tutti e con un accesso diretto al mare per le imbarcazioni una volta ultimate.
Poggiò la sua nuova arma su un sostegno in legno costruito appositamente per nascondere e tenere il gran numero di nuove risorse. Da quanto avevano appreso da Rose, gli umani potevano vedere al di fuori delle loro abitazioni e fino a quando avrebbero praticato Kung Fu non c’era alcun problema. Le guardie pensavano che fossero delle banali liti prive di una qualsiasi ragione logica.....ma se avessero visto le armi avrebbero corso un rischio enorme! Quindi, le armi, non potevano mai lasciare un ampia radura sufficientemente lontana e nascosta, sia dalle mura, dalle case che dal castello! Era una fortuna che non avessero scoperto la fucina visto che avevano occhi “quasi” dappertutto!

*

Arrivò l’ora di pranzo e Shen tornò a casa sua dove sapeva che Lang Min stava preparando un delizioso pasto. Fortuna che il padre le avesse imposto delle lezioni di cucina pur di farla diventare la consorte perfetta....erano quasi otto mesi che stavano insieme ed il pavone realizzò di come il tempo fosse volato. Presto sarebbero stati cinque anni, da quando era stato catturato!
La sua vita era cambiata ed anche lui non si sentiva più lo stesso. Prima avrebbe annientato il nemico senza pensarci due volte, mentre adesso ascoltava con interesse le parole del Maestro, anche se tentava di nasconderlo il più possibile! Il suo orgoglio era rimasto! Un po’ lacero a causa degli scherzi e del vivere quotidiano, ma qualcosa era sopravvissuto!
Se alcune cose erano cambiate altre erano rimaste uguali! Meditare era escluso. La pazienza non era mai stata il suo forte e forse non lo sarebbe mai stata! Aveva tentato in tutti i modi di smetterla di comandare e sentirsi obbedito, ma non faceva per lui. Anche se affermava il contrario Shen sapeva bene che era nato per regnare!
Almeno, questo, avrebbe spianato un luminoso futuro per tutti gli animali, una volta tornati in Cina. Con la sua esperienza in campo politico Shen avrebbe trovato un posto da chiamare casa e l’avrebbe reso prospero. In passato non aveva agito molto per Gong Ming ma era stato attento alle numerose riunioni durante le quali , il padre, aveva richiesto la sua presenza ed aveva prestato ascolto a molti dei suoi insegnamenti.
“Tutto bene?” La voce di Mei lo fece voltare. Si trovava di fronte alla porta di casa ed a quanto pare avrebbe pranzato con loro, nient’altro avrebbe potuto giustificare la sua presenza. Preso dai suoi pensieri aveva rischiato di tirare diritto.....!
Il pavone non rispose, segno che no, non andava affatto bene!
Una volta a tavola Shen si rese conto che non sarebbe stato il pranzo calmo ed intimo che si aspettava. Sheng e Xian litigavano animatamente, come sempre, Mei e Lei discutevano su alcune tecniche di combattimento, Lang Min e Xing parlavano di cucina e lui si era ritrovato a litigare con Shu.
“Io non mi fido di loro! Sono dei mercenari! Si venderebbero a chiunque se l’affare fosse vantaggioso! Sono un rischio per le nostre vite ed il piano!” Disse la lupa ringhiando.
“Obbediranno!” Tagliò corto Xu “Sei un chiromante?” Chiese Shu abbassando le orecchie furiosa “Mi fido del mio istinto!” Rispose il felino. “Allora stiamo messi male visto che il tuo “prodigioso istinto” non ti ha mai fatto vincere nemmeno una scommessa!” Disse la lupa alzandosi ed uscendo di casa senza neanche finire di mangiare! Segno chiaro che era veramente molto infastidita!
Shen non perse tempo e la seguì a ruota “Ti sembra questo il momento di avere dei ripensamenti?” Urlò in direzione della lupa “Tu sarai una codarda, ma io non ho intenzione di sprecare anni di pianificazione a causa delle tue paure!” Disse il pavone. Fece per girarsi e tornare da dov’era venuto, ma si ritrovò in terra ancor prima di aver fatto un passo.
“Sono una codarda solo perché tu sei un incapace! Non sarò sorpresa se andremo incontro all’ennesimo fallimento!” Urlò la lupa tenendolo fermo in terra. Rimasero alcuni minuti fermi con Shu che non intendeva lasciar andare il pavone.
“Questa situazione ti aggrada? Voi cani non siete proprio in grado di tenere una conversazione civile?” Chiese Shen che cominciava a sentire dolore all’ala che lei aveva bloccato per non permettergli di divincolarsi.
“Sarò contenta solo quando il mio branco distruggerà quei pochi lupi che ti sono fedeli!” Rispose Shu sussurrandogli in un orecchio “I miei fratelli hanno rischiato molto! I miei genitori sono morti nel tentativo di riportarmi a casa e non permetterò che altri rischino la vita solo perché tu, venduto dalla tua famiglia agli umani, sei tanto disperato da riporre la fiducia in dei sudici mercenari!”.
Svelato il mistero! Fino a qualche giorno prima la lupa era rimasta quella di sempre, ma da quando Rose aveva portato delle notizie da fuori le cose erano cambiate. Shen aveva percepito l’ostilità di lei, crescere con il passare dei minuti ed ora sapeva il perché! A quanto pare, chiunque stesse controllando il branco di lupi bianchi, aveva scelto un momento pessimo per svelare certi dettagli!
Era da un po’ che il branco di Shu si trovava in quelle terre e forse ormai per loro era diventato  impossibile nascondere tale verità! 
Il pavone decise di riflettere attentamente sulle sue prossime parole. La lupa era distrutta dal dolore e lui non poteva capirla visto che entrambi i suoi genitori erano ancora vivi! Decise di ignorare la rabbia prorompente che gli serpeggiava sotto le piume a causa dell’ultima affermazione, diciamo più insulto nei suoi confronti, da parte di Shu e parlò con quanta più calma possibile “Loro mi sono e saranno sempre fedeli!” Disse il pavone cercando di non ingoiare qualcuna delle foglie su cui era stato spiaccicato.
“Taci! Tu....” “.......Tu non sai niente!” La interruppe Shen “Io sono il Principe di Gong Men e loro sono le guardie reali che mi hanno cercato per tanto tempo solo perché rappresento il futuro della mia città!” Confessò.
“Sei un bugiardo!” Lo accusò lei “Perché mai dovrei mentire?” Chiese il pavone “Perché mai dovresti dirmelo adesso!” Domandò Shu. “Così la pianterai di nutrire sospetti e ti fiderai! Basta una piccola indecisione per far crollare ciò che abbiamo costruito in questi mesi!” Disse Shen che era quasi riuscito a liberare l’ala bloccata.
“Sei consapevole che stai prendendo a calci nel sedere un Principe?” Una voce fece balzare di lato la lupa ed il pavone fu finalmente libero.
Xu era comodamente appoggiato di schiena sul tronco di un albero con le braccia incrociate “Da quanto sei lì?” Chiese Shu dimenticandosi di tutto per la sorpresa di non averlo notato fino a quel momento. “Da sempre!” Rispose lui.
“Non ho bisogno di una guardia del corpo!” Urlò Shen livido di vergogna mentre si massaggiava l’ala lesa, una volta che fu nuovamente in piedi.
“La situazione in cui ti ha messo lei fa presumere il contrario!” Rispose il felino.
Shen da una parte lo odiava, ma dall’altra sentiva un sentimento nuovo crescergli nel petto giorno dopo giorno, sempre più: la gratitudine!
Da quando Shan lo aveva minacciato, Xu era diventato la sua ombra. All’inizio se ne era accorto e non ci aveva fatto troppo caso, credendo che con il passare del tempo avrebbe smesso, ma con suo grande stupore, Xu aveva iniziato a tenere d’occhio anche Lang Min temendo forse che l’aquila potesse usarla per arrivare a lui!
“Tu lo sapevi?” Chiese Shu scioccata “L’hai detto a lui ed a me no!” Urlò offesa.
“A dir la verità è stato uno degli ultimi arrivi a smascherarlo! Io ero proprio lì ed ho sentito tutto! Quindi non è stato lui a dirmelo!” Lo difese Xu.
“È un informazione pericolosa! Derek potrebbe sfruttarla e fare del male per riuscire ad ottenerla se solo sospettasse qualcosa! Coloro che ne sono al corrente sono solo Xu, Mei, Fa, Shan e Rose!” Disse Shen.
“Solo.......lo sa mezza Cina e lui dice “solo”........” Si lamentò la lupa per poi abbassare le orecchie “Non dirò nulla! Ma sappi che non mi fido dei tuoi lupi, ne della riuscita di questo piano......” disse puntando un dito contro al pavone “.....ma stranamente mi fido di te! Nonostante i trascorsi!” Disse riferendosi al primo fallimento.
Shen la guardò confuso, certo che era proprio strana!
“Ora, se volete scusarmi...” iniziò a dire Shu “...ma devo finire il mio buon pranzo!” Concluse andando nuovamente verso la casa di Shen.
“La finirai di seguirmi?” Chiese il pavone girandosi verso il felino “Veramente questa volta ero venuto per un altro motivo!” Rispose calmo Xu “Le trappole sono ultimate! Aspettiamo una tua supervisione per poterle renderle idonee e delimitare l’area in modo tale che nessuno ci incappi per sbaglio!” Spiegò il felino.
Shen sorrise. Anche se posizionate vicino alle mura non si era rivelato molto complicato ultimarle! Agli umani era sembrato solo che i mustelidi ed altri animali fossero alla ricerca di cibo, mentre scavavano sottoterra. E per fissare reti e corde, gli animali avevano atteso il favore dell’oscurità della notte quando la visibilità degli umani era ridotta ad un palmo di naso  o il cambio di turno, quando erano distratti ed assenti per pochi minuti.
Errori che avrebbero pagato a caro prezzo!

*

Agosto, caldo torrido e sole cocente! Eppure il primo mattino la temperatura era accettabile!
Tutti gli animali si radunarono nel piazzale. Era giunto il momento!
Rose aveva fatto in modo che gli umani non potessero osservarli più in quel luogo e per questo motivo ognuno era armato. La ragazza aveva indicato loro due strade differenti attraverso le quali sarebbero passati inosservati fino a quando non fossero arrivati nei pressi delle mura, una verso il lato ovest e l’altra per il lato est.
Shen si era dovuto arrendere all’idea di non combattere ma ritirarsi con tutti gli altri. 
I pavoni erano troppo visibili, incapaci di volare ed inadatti per la seconda parte del piano ideata dai ragazzi per coloro che sarebbero rimasti indietro a combattere.
Il compito di distrarre le guardie nel lato est, venne affidato a sei coppie di animali: Dewei e Meng, Manchu e Shan, Wan ed Hu, Niu ed Huo, Xue e Piao e Mayleen e Nuwa.
Per ogni quadrupede c’era un uccello abbastanza forte da poterlo portale in volo al sicuro, lontano dagli umani, quando sarebbe stato necessario.
Anche Hua avrebbe voluto far parte della retroguardia, ma alla fine si era deciso di non mettere in pericolo più persone del necessario.
Mentre gli animali si salutavano scambiandosi frasi di incoraggiamento, Cheung si infilò in una valigia di medie dimensioni munita di ruote, così che i ragazzi potessero trasportarlo senza problemi.
“È la mia cartella di scuola!” Disse Rose “Enorme perché il materiale da portare aumenta a dismisura con il passare degli anni!”.
A Shen non poteva interessargli di meno! L’importante era che la prima parte del piano riuscisse e che Cheung tornasse incolume.
Appena l’umana uscì dalla riserva la tensione salì alle stelle!
“È un piano assurdo!” Un sussurro aumentò la preoccupazione di Shen e vide che la fiducia e la speranza provenivano da Lang Min. “Se Cheung ce la farà potremmo attuare la seconda parte del piano e se coloro che si troveranno nella retroguardia faranno un buon lavoro, ce ne andremo senza troppi problemi!” Rispose Shen cercando di rimanere calmo. Non era il momento di litigare o mostrare i propri timori!
Non tutti avrebbero assaporato la libertà, ed anche se qualcuno sembrava aver raggiunto tale consapevolezza era meglio far credere il contrario!
“Il se getta ombre su troppi punti cruciali! Ci sono troppe falle in questo piano! Come tutti quelli ideati dalla tua pazza mente!” Disse la pavonessa cercando di farsi sentire solo ed unicamente da lui.
“Il tuo ardore è ammirevole!” Disse Shen guardando soddisfatto la sua compagna. La ragazza timida ed insicura era scomparsa sotto ad una forza ed un coraggio che aveva scorto in pochi!
“Io esprimo la mia inquietudine e tu rispondi adulandomi?” Chiese scioccata lei. “Non ho altro da dire, di fronte a tanta tenacia! Se pensi che durante la fuga qualcuno sia in pericolo, agisci di conseguenza! Il tuo aiuto e la collaborazione di tutti saranno fondamentali!” Disse Shen abbracciandola.
In qualunque modo sarebbe finita il pavone era certo di una cosa: nessuno le avrebbe fatto del male!

*

Fortuna che era la loro prima volta in quella centrale elettrica, altrimenti qualcuno avrebbe sospettato qualcosa nel vedere sei ragazzi del gruppo che sembravano essersi fumati chissà quale droga! Per loro fortuna non sarebbero entrati all’interno della centrale, ma l’avrebbero vista solo da fuori, con una guida che spiegava dettagliatamente come funzionava. 
Trovarsi ad agosto in “gita scolastica”, perché dato che c’erano la maggior parte dei compagni di classe, poteva essere definita così.....era qualcosa di tremendo e comodo solo per sei dei partecipanti. Un’idea di alcuni genitori!
Questo avrebbe permesso alla loro piccola spia di agire indisturbato al di fuori della struttura, dentro era sicuramente pieno di video sorveglianza!
Anche se dall’altra parte era deludente non poter vedere le stanze ed i macchinari che si trovavano all’interno della centrale........
Una volta all’interno del perimetro dell’enorme costruzione Rose si era diretta verso dei cespugli  incolti, accucciandosi dietro di essi. Era da lì che Cheung avrebbe messo in atto il piano: distruggere i piloni che sostenevano i fili elettrici!
Poco prima che lo scoiattolo sparisse verso la propria destinazione gli disse “Cerca si non farti vedere!“.
“È da giorni, se non mesi che me lo dici! Ho capito!” Sbuffò il povero Cheung che continuava a sentirsi uno stupido per essersi offerto! Era stata la su maledetta curiosità a spingerlo. Aveva pensato inconsciamente che avrebbe visto il mondo umano, ma con sua grande delusione l’aveva attraversato rinchiuso in uno spazio piccolo ed angusto per poi essere liberato accanto ad una costruzione vecchia di anni, circondata da alberi che poteva benissimo ammirare anche in Cina!
“Posiziona queste...” Continuò la ragazza porgendogli delle bombe a mano fabbricate da Shen “.....ai piedi....” “..... e sulla cima della grande costruzione di ferro, senza toccare o sfiorare le corde! Lo so!” Finì per lei lo scoiattolo, stufo di essere trattato come uno stupido.
“Sei un animale extra large con pure i vestiti addosso! Se ti vedono mio padre non ci metterà molto a capire che io sono coinvolta e tutto il piano andrà in fumo! È per questo che ti sto ripetendo le cose un centinaio di volte! Forse riusciranno ad entrare in quella testa bacata che ti ritrovi!” Urlò la ragazza esasperata dal comportamento dell’altro. Niente da fare! Preferiva i pavoni! Solo con loro sarebbe andata sempre d’accordo......a parte Shen....lui era un caso a parte! Però a pensarci bene.....
“Non c’è bisogno di urlare! Tuo padre non potrà mai sapere che verrai con me alla festa quindi non sospetterà mai di me anche se mi dovesse vedere! E sono più intelligente di quel che sembro quindi non darmi dell’animale!” La risposta di Adam fu talmente prorompente ed inaspettata da far ammutolire all’istante i due litiganti.
“Se urli come una straccivendola non solo ti sentono, ma attiri anche troppo l’attenzione!” La rimproverò il ragazzo che la fissava stando in piedi e con le braccia conserte. Rose si alzò subito dalla posizione accovacciata nella quale si trovava e dopo aver dato una spinta all’amico tornò verso il gruppo di scuola che li stavano fissando divertiti.

*

“Hai già pensato a cosa farai quando saremo di nuovo in Cina?” Chiese Mei sedendosi accanto a Shen su di un grosso tronco cavo.
“Cercherò un nuovo posto da chiamare casa, insieme a Lang Min! Chiunque voglia unirsi è il benvenuto!” Rispose il pavone apparentemente osservando la natura che li circondava ma probabilmente con la mente affollata da altri pensieri.
“Quindi hai deciso?” Domandò Mei sorpresa. Shen la guardò non capendo a cosa si riferisse “Non tornerai.......da loro?” Chiese lei guardando il pavone come per dirgli “Sai a chi mi riferisco!”. Lui sbuffò “No! Non desidero passare il resto della vita confinato tra quattro mura a ricevere mercanti e politici!” “Effettivamente detta così, sembra proprio una vita noiosa!” Commentò Mei felice. Visto che la sua famiglia era morta la consolava sapere che sarebbe rimasta con le persone che ora considerava come fratelli.
“Gli altri sono pronti?” Chiese il pavone abbattendo il suo morale “Si!” Rispose.
Per maggiore sicurezza il gruppo composto dalla maggior parte dei presenti, che sarebbe fuggito per primo, doveva seguire un ordine preciso.
Sarebbero stati i mustelidi, e la maggior parte degli animali di piccola taglia a sferrare il primo attacco alla muraglia nel lato est. I felini ed alcuni pavoni avrebbero sfruttato il diversivo per mettere fuori combattimento le guardie mentre Ning ed altri di grossa taglia avrebbero aperto il portone.
Durante l’intero viaggio che li avrebbe divisi dalla riserva fino ad un posto sicuro sarebbe stato compito dei felini e degli uccelli, controllare che tutto fosse a posto. Erano i più forti, agili ed intimidatori e quindi i più adatti!
“Shen.....” Lang Min si avvicinò ai due e Mei decise di cambiare aria per fare spazio ai due piccioncini. Pensando tutto ciò per non far imbarazzare Shen e scatenare, così, la sua ira.
“Vuoi tediarmi con i tuoi dubbi ancora per molto?” Chiese lui insospettito da ciò che traspariva negli occhi di lei. Non sapeva bene come definirlo.....paura, amore, rabbia? Forse c’era un po’ di tutto!
“Volevo darti questo! Come portafortuna!” Disse lei porgendogli un piccolo ciondolo a forma di fiore.
“Questo è il mio fiore preferito! L’ho visto per la prima volta in un mercato. Uno straniero li coltivava e vendeva raccontando leggende meravigliose sulla storia di questa pianta! Me ne sono innamorata e Jong, il vicino, che era quasi un padre per me, me ne ha donato uno. Grazie al suo gesto, negli anni successivi i semi che cadevano dalla pianta morta dell’anno precedente, facevano germogliare nuovi steli ogni primavera!” Shen sorrise, contagiato dall’entusiasmo di lei.
Lang Min amava molto la natura, tra quelle mura aveva creato un meraviglioso giardino coltivando e curando molte piante e fiori. Anche se Shen non credeva nella fortuna decise di accettarlo. Per lei poteva fare uno sforzo!
“Quale storia è legata a questo fiore?” Chiese curioso.
“La sua leggenda narra che il dio del Sole, si innamorò follemente di una fanciulla smettendo di rivolgere le sue attenzioni alle altre giovani con le quali si dilettava. Una di queste, pazza di gelosia, rivelò al padre della rivale la relazione.
Lui, irato, uccise la figlia, provocando un dolore immenso al Dio del Sole che rinunciò definitivamente alla dolce compagnia di tutte le altre. La fanciulla gelosa avendo perso ciò che più desiderava, deperì pian piano. Si lasciò morire a terra seguendo con lo sguardo i movimenti del suo amato che ogni giorno guida il Sole, e così, perendo, si è trasformata in un fiore che “segue” il sole, il girasole appunto” Finì di raccontare lei.
“Una storia d’amore!” Disse deluso Shen. Si aspettava qualcosa di più glorioso, anzi ci sperava.....”Anche se saremo separati questo ti ricorderà che è solo una menzogna! Io ti amo e desidero con tutta me stessa tornare assieme a te in Cina!” Disse Lang Min abbracciandolo. “Niente mi separerà da te! Ed una volta tornati a casa ci sposeremo!” Disse Shen mentre le accarezzava delicatamente una guancia. A lei mancò il fiato. Sarebbe diventata sua moglie? Lang Min sorrise pervasa dalla gioia.
“Cosa ne dici?” Chiese lui non sicuro che proporlo in quel modo fosse stata una buona idea “Si! Si, non vedo l’ora!” Rispose lei prima di dargli un bacio.
Vennero interrotti da un enorme boato che fece tremare persino l’aria.
“Spero che siano ancora vivi!” Osservò Dishi capendo al volo che dietro a quel suono potente ed inquietante c’era Cheung.

*

Diciamo che era più spaventoso ed agghiacciante di quanto si potesse immaginare! L’aveva pensato fico ed eroico, ma non era così! L’esplosione aveva fatto prendere un colpo a tutti ed il crollo dell’enorme traliccio in acciaio reticolare era stato il colpo di grazia! Non era caduto ne accanto ne lontanamente vicino a loro, ma la paura che qualcuno volesse far loro del male fece correre i ragazzi in tutte le direzioni!
Quelli più idioti si dispersero all’interno del terreno della centrale, quelli più furbi corsero verso il pulmann e quelli terrorizzati puntarono al bosco circostante.
Si poteva dire che gli insegnanti avessero perso il controllo della situazione!
Sam, Rose, Adam, Teo, Caleb e Beatrice corsero verso gli alberi, ma solo per recuperare Cheung e dirigersi verso la riserva. Una volta preso l’autore del disastro corsero verso una grossa vettura che si trovava accanto al pullman. 
Loro avevano un mezzo proprio con tanto di autista segno che Derek si credeva un dio e non permettesse a sua figlia di stare con i comuni mortali. Però stavolta questo giocò a loro vantaggio. Rose e gli altri riuscirono ad allontanarsi molto in fretta consci che non avessero molto tempo per attuare il piano! Doveva essere tutto veloce ed ogni fase perfettamente concatenata con quella successiva!
“Adam, Teo, voi andate sulle mura, i petardi che vi ho dato hanno una miccia speciale che esplode dopo trenta secondi, dovete distrarli!” “E prendere tempo! Si, si, lo sappiamo!” Rispose Adam sussurrando. C’era un divisorio tra di loro ed il conducente, ma era meglio osservare molta prudenza!
“Io e Sam viaggeremo assieme agli altri! Queste ci aiuteranno a restare in contatto!” Disse Rose mentre consegnava a tutti delle piccole radio ricevute molti anni prima ad un suo compleanno. Finalmente si sarebbero rivelate utili per qualcosa di veramente importante e non solo per gioco!
“Bea, Caleb, voi sapete cosa fare! Ecco le chiavi del garage e del furgone! Non ci sono delle sbarre o mura tra il garage e la strada principale, quindi non dovreste incontrare molta resistenza se le guardie saranno state neutralizzate dagli....altri. Ma guidate con.....prudenza! Come se stesse andando al lago o da amici!” Disse la ragazza finendo di distribuire quelle ultime cose che aveva rubato la mattina stessa al padre per fare in modo che se ne accorgesse il più tardi possibile.
“Lo dici come se non mostrare le emozioni fosse facile!” Protestò Caleb sussurrando con una voce talmente acuta da sembrare una femmina.
“Spero proprio che non ci farai schiantare contro qualche albero!” Si lamento Beatrice la quale non si fidava delle “lezioni di guida” che il fratello maggiore dell’amico gli aveva dato e grazie alle quali sarebbero riusciti a portare in salvo coloro che sarebbero rimasti indietro per prendere tempo!

*

Syaoran era stufo di aspettare! Tutti gli altri potevano fare conversazione per allentare la tensione mentre lui si era ritrovato solo accanto al cancello aspettando che Cheung tornasse. Il branco di Shu, che a quanto pare sarebbe diventato presto anche il suo branco, visto che ne sarebbe diventato membro, era pronto ad agire assieme ai lupi neri. Sufficientemente distanti dalle mura per non essere scorti dalle vedette, ma abbastanza vicini da accorrere subito in caso di pericolo!
Delle voci concitate, amplificate dal marmo con il quale era costruito il palazzo, precedettero l’arrivo dei ragazzi. “È stata una figata!” “Dobbiamo rifarlo!” “Si però a crollare dovrà essere un edificio intero!” “Dovresti fare il demolitore!” Entusiasmo da poppanti! Il lupo sapeva bene cos’avevano fatto e non condivideva la loro gioia, affatto! Ogni missione, facile o difficile doveva essere pensata come ugualmente pericolosa! Non si sarebbe meravigliato se ora Derek fosse venuto al corrente del piano a causa del loro entusiasmo!
Rose fu l’unica a varcare il cancello e dopo essersi nascosta in un cespuglio lasciò andare Cheung e prese dei libri precedentemente lasciati lì. Il peso dello zaino doveva restare invariato, altrimenti, alle videocamere poste all’entrata, non sarebbe sfuggito il dettaglio che la sua cartella fosse improvvisamente diventata leggera!
“Io e Sam vi aspetteremo nel punto concordato! Buona fortuna!” Disse la ragazza prima di sparire in fondo al corridoio su per le scale.
“Com’è andata?” Chiese Syaoran mentre correvano verso lo spiazzo principale dove tutti si erano riuniti. “Ti dirò....” disse lo scoiattolo “Gli umani sono più codardi di quanto pensassi! Non hanno minimamente reagito all’esplosione, se non gridando e correndo dappertutto!” Osservò Cheung apparentemente deluso.
“Speriamo che sia lo stesso con le guardie, allora!” Disse sarcasticamente il lupo. Tra uomini ben addestrati e bambini c’era una notevole differenza, purtroppo!
“Eccoli!” La voce di Hua li accolse assieme a sguardi pieni di aspettativa da parte di tutti gli altri. 
“È fatta!” Rispose Cheung con poche parole per allentare la tensione il più velocemente possibile. “Poi dovrai raccontarci per bene cos’è successo perché si è creata talmente tanta confusione che persino noi, reclusi qua dentro, abbiamo capito che è accaduto qualcosa di grosso!” Disse Guo sorridendo soddisfatto del trambusto da loro creato nel mondo umano. “No! È semplicemente caduto!” Rispose Cheung mimando con un braccio il traliccio che si schiantava in terra. Delle risate seguirono il suo commento.
 “Possiamo procedere con la seconda parte del piano!” Disse Shen e gli altri gli risposero urlando in preda all’entusiasmo!

&

Devo ammettere che è stato divertente scrivere questo capitolo!
Per la saggezza del Maestro, i piccoli scontri tra gli animali e dei segreti finalmente svelati, anche se non a tutti!
La storia greca a cui mi riferisco è quella della Metamorfosi di Ovidio, quarto libro.
Parla dell’amore della ninfa Clizia per il Dio sole.
Non ci siamo con i tempi, visto che gli animali vivono nell’antica Cina, ma ho voluto lo stesso metterla visto che il girasole è il mio fiore preferito! Oltretutto...è un racconto fantasy, quindi...via con l’immaginazione!
La guerra è iniziata e spero di riuscire a renderla bene visto che sarà la prima che descriverò un conflitto di tale portata!
Commenti, suggerimenti ed e conoscere le vostre aspettative mi sarebbero moltissimo d’aiuto!
A prestissimo,
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Capitolo 35
*** TRADIMENTO ***


Possiamo procedere con la seconda parte del piano!” Era stato facile dirlo, solo adesso Shen sentiva il peso di quelle parole. Mai si era sentito così quando si trattava degli abitanti di GongMing! Questo significava essere il signore di una città? 

Meno male che non fosse il suo caso, perché stava diventando paranoico continuando a pensare che non tutti ne sarebbero usciti vivi!

Era arrivata la resa dei conti! E gli umani avrebbero pagato! Shen non aveva dimenticato ciò che aveva scoperto e dubito distrutto! Una volta attuato il piano sarebbe stata quella la loro fine in caso di fallimento! Ne era certo! Ed una parte di lui non riusciva a non provare odio nei confronti degli umani con un desiderio di vendetta che cresceva sempre più! Al diavolo la saggezza del Maestro! Se solo avesse saputo, probabilmente avrebbe cambiato idea! Shen era curioso di vedere la sua reazione, ma sapeva bene che non era affatto il momento per confessare una cosa del genere e si chiedeva se l’avrebbe mai fatto......

Si divisero ed il pavone venne subito affiancato da Shu, Mei, Xu e Hua i suoi più fedeli e grandi amici. Per questo, loro avrebbero diretto l’attacco alle mura sul lato est, guidati da Shen. Essendo tornato a capo di un piccolo esercito il pavone si sentì come se in quegli anni nulla fosse cambiato. L’adrenalina e l’eccitazione salirono alle stelle ed era ciò che gli accadeva esattamente quando portava Zhan ed il suo branco a caccia di banditi! Solo che questi erano peggio di tutti! Anche del perfido Gang! Solo in quel momento il pavone si rese conto che dopo anni ....aveva ripensato a quell’escremento! Meglio! Era una nullità quindi pensarci avrebbe coinciso con una perdita di tempo.

Raggiunsero il punto nel quale, giorni prima, con il favore della notte, avevano spostato e nascosto tutte le munizioni. Oltre a quello c’era quel che rimaneva delle scorte di polvere, precedentemente fornite da Rose, che si sarebbero portati dietro giusto per poterle utilizzare invece di sprecarle abbandonandole lì.

Il portone era ben sorvegliato, ma fortunatamente il resto era protetto solo da delle sbarre, con filo spinato sulla sommità, per molti metri prima di una qualsiasi torre di guardia. Il loro tentativo di fuga precedente non doveva averli allarmati molto sulla sicurezza del muro, visto che erano fuggiti dal castello. Altro sbaglio che si sarebbe ripercosso a loro discapito!

Un suono prolungato, molto simile ai segnali di allarme usati dagli umani, ma unico nel suo genere, si propagò per tutta la riserva. 

Shen e gli altri conoscevano bene il significato di tutto ciò: Adam e Teo erano riusciti a farlo scattare, le guardie erano distratte e Rose e Sam sarebbero presto arrivati.

Lok assieme a Long e Jian con Wu volarono in direzioni opposte diretti verso le torri più vicine dove Sam da una parte e Rose dall’altra, avrebbero neutralizzato le guardie ed atteso il loro arrivo per eventuali aggiornamenti.

 

*

 

Sam non si era mai sentito così nervoso in vita sua! Era qualcosa difficile da spiegare! Certo a scuola quando ci vai non avendo studiato un accidente, ma con la speranza che la fortuna porti il professore a non pescare il tuo numero, te la fai addosso, ma è tutta un altra cosa!

Stava percorrendo un lunghissimo ed interminabile corridoio, costruito all’interno delle mura per non costringere chiunque avesse dovuto percorrerlo a camminare in cima alla costruzione. Ad interrompere questo tunnel ogni tanto c’erano le scale che portavano alle torri di vedetta, molto distanti fra loro.

Sapeva bene quali scale prendere e si sforzava di non correre a causa dell’agitazione. Se tutto fosse andato bene, avrebbero messo a segno il colpo del secolo! 

Di un altro livello rispetto alla rapina di Valerio Viccei che.....si, verso il 1980 ....si introdusse nel deposito di sicurezza di Knightbridge rubando 198 milioni di dollari!

Oppure quello del 1970 durante il quale degli uomini scavarono un tunnel che collegava le fogne ad un caveau di Nizza rubando all’incirca 50 milioni di franchi.

No! No, no, no! Il valore della collezione di Derek......non sapeva quanto valesse! Ma di certo molto di più di qualunque cifra! Forse anche maggiore al Burj Khalifa di Dubai che da quanto gli aveva raccontato suo padre, il costo per la costruzione non era mai stato detto......a causa dell’enorme spesa...forse.....

Be’ lui, un ragazzino di quindici anni avrebbe derubato il Collezionista della sua....collezione! Il ragazzo dovette fermarsi bruscamente e tornare indietro rendendosi conto solo allora di aver superato il suo obbiettivo. 

Una volta raggiunto, iniziò a salire tutte quelle scale cercando di mantenere un andatura normale per evitare di sfinirsi ancora prima di iniziare con la parte difficile del piano!

Appena fu in cima gli ci vollero cinque minuti buoni per riprendere fiato, ma una volta fatto decise di agire. “Buongiorno, gli uccelli sono molto agitati e li sto cercando, se li vedete non è che potreste avvisarmi?” Chiese il più gentilmente possibile ad una delle tre guardie presenti all’interno della torre. “Sparisci moccioso!” Gli rispose una delle due che si trovavano l’uno di fronte all’altro, impegnati in una partita di poker. Senso del dovere ai massimi livelli, insomma! 

Sam indietreggiò intimorito, ma l’idea delle sue glorie future lo spinse ad insistere “Mi manda Derek! È mio compito controllare che tutto sia.....” “Che hai lì?” Gli chiese una guardia interrompendolo bruscamente. Il ragazzo abbassò lo sguardo e vide la busta nella sua mano destra che conteneva il pacchetto di dolci, appositamente preparati da Rose per l’occasione.

“Un pensiero per avervi disturbato durante il vostro turno di.....” “Va bene!” Disse il più grosso dei due “Se vediamo uno dei pennuti ti avvisiamo! Ora vai!” Rispose strappando di netto la busta dalle mani di Sam.

Lui non se lo fece ripetere e corse verso le scale, ma non per scenderle tutte, solo quelle che bastavano per non essere visto o sentito. Passati pochi minuti due tonfi sordi, uno dietro l’altro, gli diedero il via libera e tornò all’interno della piccola torre per guardare soddisfatto i due uomini addormentati per terra a causa del potente sonnifero messo dalla sua amica. Un ingrediente segreto molto utile!

Due? Non erano.....tre?

“Maledetto moccioso!” Una voce incavolata lo fece congelare sul posto “Ti insegno io a fare scherzi!” Disse l’uomo furioso cercando di afferrarlo per un braccio.

Sam evitò per un soffio la presa e si nascose dietro una sedia, ma l’uomo era già sopra di lui! Venne afferrato per il collo della maglietta e tirato su come se fosse stato leggero come una piuma ed in quel momento rimpianse il suo desiderio di fama.

“Ti farò molto male!” Disse la guardia con una voce talmente fredda da far tornare subito l’inverno “Ma prova a dire al Collezionista che sono stato io e te ne pentirai!”.

L’uomo era troppo impegnato a congelarlo con lo sguardo che non fece caso alle mani del ragazzo, che libere dalla presa micidiale, avevano tastato il tavolo accanto a loro afferrando un grosso cannocchiale. Sam colpì quel mostro con tutte le sue forze che dovevano essere tante visto che riuscì a tramortirlo con un colpo solo! Cadde in terra e si sentì sollevato di essere riuscito a cavarsela.

Si mise in ginocchio su di una sedia e poco prima di controllare se uno degli uccelli stesse realmente arrivando, l’occhio gli cadde sull’uniforme indossata da entrambe le guardie sedate con il sonnifero.

 

*

 

Lok volava sopra le mura, attento a non oltrepassare i fili spinati sottostanti, rimanendo all’interno. Conscio che questo avrebbe fatto scattare l’allarme visto che gli umani erano in grado di percepire anche se una sua sola piuma avesse varcato i confini.....allertandoli prima del tempo!

Poco prima di raggiungere il suo obbiettivo virò bruscamente andando ad appollaiarsi su di un ramo assieme a Long dopo aver visto una guardia nella torre. Sam e Rose ancora non erano arrivati!

Ma furono entrambi sorpresi quando videro la guardia salutarli con una mano e con un cenno incitarli ad andare da lei. Poi, improvvisamente, la guardia perse molti centimetri di altezza ed i due uccelli si resero conto che si trattava di Sam il quale probabilmente si era messo in ginocchio su di una sedia, forse per illudere altre sentinelle passate poco prima....

Una volta all’interno di quella piccola stanza della torre videro tre uomini stesi in terra, dormire profondamente. “Ci hai fatto prendere un colpo!” Si lamentò Long.

“Scusate, ma la prudenza non è mai troppa!” Disse Sam il quale indossava una giacca ed un elmetto troppo grandi per lui pur di sembrare, a tutti gli effetti, una delle guardie. Non ci voleva un genio per capire che i due uccelli erano infastiditi da quella sua genialata.

“Prudenza? Quale prudenza che te ne stavi affacciato dalla finestra come se fossi in casa tua!” Lo accusò Lok “Vi stavo aspettando!” Si giustificò il ragazzo sentendo solo solo dei versi di protesta.

“Piantatela! Cercate di attenervi al piano e controllate che nessuno arrivi dalle altre torri. Se riusciamo ad isolare questo cancello avremmo un grosso vantaggio! Io vado ad avvertire Shen che qui procede tutto secondo il piano!” Disse Long prima di decollare.“Chissà se si ricordano che io non capisco un accidente!” Si chiese mentalmente il povero Sam.

Il passero si inoltrò nella fitta vegetazione ed in poco tempo raggiunse il punto dove si stavano nascondendo tutti gli altri. Jian era già tornato, questo poteva voler dire che il tempo di agire era finalmente giunto!

“Procediamo!” Disse Shen e l’ululato di Shu diede inizio al finimondo.

Genji, Dishi ed altri animali di piccola taglia fecero partire dei fuochi d’artificio mirando alle torri poste ai bordi del grosso cancello mentre alcuni arcieri mirarono alle poche guardie che camminavano sopra le mura in prossimità di queste ultime.

Fu simultaneo lo scoppio dei fuochi con la caduta in terra delle guardie ferite.

Come previsto i vetri delle torri vennero danneggiati leggermente, ma questo era sufficiente per confondere gli umani. Mei condusse il suo gruppo di avanguardia all’attacco e dovette fermare la sua avanzata appena le guardie, che si trovavano all’interno delle torri, aprirono il fuoco. Dei fischi acuti le fecero voltare lo sguardo e vide che Shen e gli altri stavano tentando di coprirli, cercando di non venire colpiti dalle micidiali armi umane.

La felina si era nascosta dietro ad un grosso tronco, messo lì assieme ad altri grossi oggetti come massi ed altri tronchi, proprio per l’occasione. Alcuni erano già stati feriti e questo la bloccò per un momento che le parve interminabile. 

Per qualsiasi motivo uno combatta, la guerra non avrebbe mai perso la sua brutalità. Piena di odio e tradimento, risultato di idiozie come il senso di potere e la vendetta. 

Il primo rendeva schiavo il collezionista, mentre il secondo aveva accecato loro. Conscia che delle vite sarebbero andate sprecate, ma inebriata da un senso di giustizia, Mei si rendeva conto che combatteva per una giusta causa, ma seguendo delle idee sbagliate!

Ma per il momento non doveva importarle! Il suo compito era combattere al fianco dei suoi amici perché su di una cosa era certa: in guerra si va con due obbiettivi, uno è darle e l’altro è prenderle.

Non importava se si stavano battendo per la propria libertà, anzi, forse si, perché inseguire un obbiettivo poteva rivelarsi motivante, ma questo non avrebbe reso migliore quello scontro e tutti quelli che sarebbero inevitabilmente seguiti dopo.

Come sempre, il Maestro aveva avuto ragione “La guerra è un castigo tanto per chi la infligge quanto per colui che la patisce”.

Xu le fu accanto in poco tempo. “C’è n’è uno proprio davanti a noi!” La informò la pantera. Mei, riacquistò la lucidità in meno tempo di quanto si aspettasse e prese uno dei petardi modificati di Shen, più pericolosi e distruttivi, e lo lanciò in contemporanea con un fuoco d’artificio. Il secondo distrasse la guardia sufficientemente perché il colpo della felina andasse segno, facendo capitolare l’umano in terra dopo averlo fatto sbalzare di lato, per parecchi metri.

Guo fu il primo ad arrivare in cima sulle mura, con le sue due spade uncinate in posizione difensiva, fece capolino all’interno delle torri per vedere se vi ci fosse rintanato qualche codardo. Fece centro, o meglio fu l’umano a farlo, colpendolo ad una spalla e rendendo completamente inefficaci le armi che portava con sè. Ma se da una parte l’uomo aveva vinto, dall’altra non si avvide di una presenza estranea alle proprie spalle e Lim lo tramortì con un forte colpo alla testa della sua mazza ferrata.

Dalla parte opposta Mei non fu così cauta ed entrò all’interno della torre come un uragano solo per abbassarsi all’ultimo momento schivando per un soffio un colpo altrimenti mortale. Lo slancio fu tale che si ritrovò a strisciare in terra talmente veloce da andare a schiantarsi addosso all’umano armato, facendolo sbattere contro il muro violentemente e mandandolo nel mondo dei sogni.

“È stato fin troppo facile!” Commentò Mei appena si rese conto che tutte le altre guardie erano state rese inoffensive e Ning, aiutato da Pei, stava aprendo il pesante portone. “Non sono per niente d’accordo!” Protestò il povero Guo mentre Shu gli tamponava la ferita, affacciato dalla torre opposta.

Shen si guardò intorno inorridito e pieno di rabbia. In passato aveva partecipato ad alcuni scontri, piccoli, ma pur sempre impegnativi e pericolosi. Ma questo era diverso da come se l’era aspettato! In poco tempo, un numero esiguo di umani, era riuscito a ferire molti di loro. Maestro o non Maestro dovevano uccidere! Solo diminuendo i numeri del nemico avrebbero avuto realmente qualche possibilità!

 

*

 

Il problema alla centrale elettrica aveva creato parecchio scompiglio ed il loro segnale non aveva fatto che aumentarlo.

Ora i poveri Teo ed Adam si trovavano al cospetto del grande Collezionista tremanti come pulcini. “È vero che siete solo dei ragazzini, ma è mio dovere chiedervelo: lavorate per lei?” Domandò con voce glaciale.

“È stato un incidente!” Sussurrò Adam che improvvisamente si sentiva estremamente stupido per essersi lasciato coinvolgere. I suoi non gliel’avrebbero mai fatta passare liscia e come minimo sarebbe rimasto chiuso in camera per un anno! Forse in tempo per festeggiare il compleanno con una grande festa, ma non era questo il momento per pensarci!

“N-non sapevamo.......n-non pensavamo che quel microfono funzionasse! La corrente non c’è!” Balbettò Teo non riuscendo a smettere di tremare come una foglia. Suo padre non lo avrebbe mai portato con lui in Grecia dopo questa genialata! Era stato forte pensare di agire in gruppo, peccato che si era preoccupato delle conseguenze solo una volta fatto il danno, quando ormai era impossibile riparare l’errore commesso!

“In questi mesi lei non ha fatto nient’altro che far aumentare i miei nemici raccontando loro bugie! Che vendo bambini pur di guadagnare il necessario per far alzare in volo il mio dirigibile, che uccido chiunque non assecondi i miei desideri! Eppure è stata lei a........” Derek fece un respiro profondo. Doveva mantenere la calma! Se era stata veramente lei a danneggiare la centrale idroelettrica e a mandare quei mocciosi per distrarlo, non poteva lasciarsi sfuggire le informazioni raccolte in quei mesi! Dall’altra parte, se i ragazzini erano veramente all’oscuro di tutto, rischiava di compromettersi con la stampa! Era risaputo che chiunque uscisse dal castello fosse assalito da reporter speranzosi di far decollare la loro carriera.

In questo caso, trattandosi di minorenni, assillavano le famiglie ed era meglio se i bambini raccontassero solo di pomeriggi passati con la loro grande amica Rose e non della sua rarissima collezione!

“Andate a giocare e dimenticate le mie parole! Mi preoccupo per mia figlia, tutto qui!” Tagliò corto Derek per poi vedere schizzare fuori dalla stanza quei due mocciosi.

Era passato quasi un anno da quando aveva parlato con sua figlia.

All’inizio rifiutava di credere ad ogni singolo sospetto che si era affacciato nella sua mente, ma con il passare del tempo e con l’aumentare delle prove si era dovuto ricredere!

Carmela era stata molto sveglia ed aveva levato le tende poco prima che lui riuscisse a raccogliere prove sufficienti per incriminarla.

Era stata lei ad uccidere la sua consorte, anche se gli aveva semplicemente tolto un problema. E se Rose non era sua figlia biologica, se ne sarebbe sbarazzato quanto prima per poter avere, finalmente, un erede degno del suo nome!

L’ex segretaria! La bugiarda! La traditrice!

Lei aveva corrotto alcuni, anzi molti, dei suoi uomini a tal punto che ormai la loro lealtà era cambiata completamente. In molti l’avevano seguita al di fuori del castello ed in ancora di più, credevano alle fandonie su di lui che andava a raccontare in giro!

Ma la cosa che lo tormentava di più era il pensiero di essere stato usato!

Carmela aveva approfittato della sua popolarità e dei lunghi viaggi per importare prodotti illegalmente dal mondo degli animali antropomorfi! Un commercio non controllato, clandestino, rischiando di portare malattie sconosciute e letali nel loro mondo.....

E tutto questo sotto al suo naso!

Avrebbe potuto denunciarla, ma sapeva bene di essersi inconsapevolmente immischiato in questa brutta faccenda e di essere ugualmente colpevole. 

Aveva fatto in modo che se fosse colata a picco, lui l’avrebbe seguita! 

Intelligente, spietata e caparbia! Doveva ammettere che la ammirava!

Carmela era consapevole che prima o poi l’avrebbe scoperta e presto sarebbe scoppiata una guerra ed era intenzione di Derek non perderla! L’obbiettivo di lei non gli era ancora chiaro, ma avrebbe protetto ciò che aveva creato con tanta fatica, e si sarebbe vendicato......anche a costo della vita!

 

*

 

Qualcosa non andava! Mentre la maggior parte di loro si era addentrata nel profondo del bosco, Shen ed il piccolo gruppo selezionato per la retroguardia si erano fermati al limitare della foresta per prevenire qualche rappresaglia da parte degli umani, ma per ora i bipedi non si erano mostrati!

Se Piao e gli altri avevano attaccato il lato ovest, gli umani erano stati inevitabilmente allertati! Perché aspettare? Perché non agivano subito? Che Derek si fosse preparato ad un eventualità come questa esattamente com’era successo durante il loro primo tentativo di fuga?

Un esplosione enorme spaventò a morte tutti i felini presenti, più Shen, Syaoran, Shu, Hua e pochi altri che avevano scelto di rimanere al fianco del pavone.

“Gli altri sono andati in quella direzione!” Disse Mei con evidente angoscia, indicando il punto nel quale, probabilmente, era avvenuto un disastro.

“Muoversi!” Urlò Shen iniziando a correre. Ning e gli altri avrebbero già dovuto aver incontrato i lupi, ma rischiavano di essere massacrati dagli umani visto che i canidi non conoscevano affatto il nemico e ciò che era capace di fare!

Giunsero in un ampia radura e videro che il resto di loro si era ritrovato nel mezzo di una guerra.....tra umani!

Gli uomini armati miravano ai loro simili, ignorando gli animali che tentavano di nascondersi ed aiutare chi, di loro, era stato ferito. 

Erano ovunque! Sia le esplosioni che gli essere umani! Non era uno scontro, ma una carneficina! 

“Al riparo! Verso la montagna!” Urlò Shen prima di paupulare il più forte possibile. Non dovevano farsi prendere dal panico! Era una fortuna che gli umani fossero così impegnati ad uccidersi a vicenda perché avrebbero dato loro la possibili di scappare incolumi!

Il sollievo durò poco. Alcune invenzioni, chiamate “macchine” raggiunsero il pavone ed altri che si trovavano al suo fianco. Mei e Shu ringhiarono, mentre Hua decise saggiamente di spiccare il volo.

Un meccanismo, posto in cima al veicolo, scattò facendo partire una grossa rete che Shen e gli altri schivarono per un pelo. “Carmela li vuole! Vivi o morti! Datevi una mossa!” Urlò uno degli umani. Fu l’ultima cosa che disse prima che un coltello a forma di piuma si conficcasse nel suo petto ponendo fine alla sua miserabile vita.

Xu era sorpreso. Credeva che Shen ci avrebbe impiegato più tempo a decidere di fare sul serio. Insomma, se gli umani volevano ucciderli non c’era altra via d’uscita: pure loro dovevano attaccare con l’intenzione di eliminarli!

Ci fu un breve momento di sorpresa da parte di entrambi gli schieramenti, umano e non, ed una volta superato, iniziò il vero scontro!

 

*

 

Shen si nascose dietro ad un grosso cespuglio. Le cose stavano andando di male in peggio! Quell’umana! Era tutta colpa sua!

Però da una parte era confortante sapere che Derek aveva due problemi al posto di uno. Questo li avrebbe avvantaggiati!

Un umano in fin di vita aveva chiarito ogni dubbio: Derek e Carmela si erano dichiarati guerra!

Shen e gli altri erano stati attaccati a sorpresa da quelli della “segretaria” che a quanto pare voleva distruggere sia il suo rivale che loro! Il pavone aveva fatto dividere gli animali più grossi e più lenti in piccoli gruppi, con l’ordine di attaccare solo se necessario, mentre lui ed altri si erano occupati degli umani per permettere a quanti più riuscissero, di scappare. Doveva ancora attendere il ritorno di coloro che avevano attaccato il lato ovest delle mura!

“Shen!” Mei gli si fermò accanto ansimante per la corsa appena fatta. “Cerca Hua! O chiunque abbia le ali! Voglio un resoconto completo della situazione!” Disse il pavone.

“Sei ferito!” Osservò lei notando solo allora la macchia scura di sangue che si era formata sul ventre di Shen e che lui tamponava con un ala.

“Non è il momento....” “....di morire! Direi proprio di no!” Disse lei non riuscendo a mascherare la preoccupazione nella sua voce.

Shen fece un grosso sospiro. Dovevano solo raggiungere le caverne! Una volta dentro sarebbe stato facile far cedere l’ingresso separandoli dagli umani. Bo li avrebbe condotti lontano dal pericolo ed in un posto sicuro!

“Ragazzi!” Una voce li fece voltare e videro Meng che gli atterrava accanto.

“Com’è andata?” Chiese Shen preoccupato “Cosa?” Domandò confuso il rapace “Cosa diavolo può chiederti? Usa la testa, cervello di gallina!” Urlò Mei la cui pazienza si era esaurita a causa della situazione nella quale si trovavano.

“Ah....giusto!” Si corresse Meng lanciando un occhiataccia alla felina, anche se doveva ammettere che aveva ragione. “Lì tutto bene! Abbiamo atterrato parecchie guardie e credo che qualcuna sia morta mentre fuggivamo dal palazzo, ma questo ve lo racconto dopo!” Disse lui. “Bene! Ora ci ritroveremo tutto l’esercito umano alle calcagna!” Si lamentò Mei sapendo bene che gli umani non perdonano facilmente.

“Ning e la maggior parte sono entrati in una grotta! Bo è con loro! Ma noi siamo tagliati fuori!” Disse l’avvoltoio mentre cercava di riprendere fiato.

“Cosa significa?” Chiese Mei allibita.

“La maggior parte degli umani di Derek sono ancora nei pressi di ciò che resta del muro ovest della riserva, mentre quelli che si trovavano qui sono stati uccisi e gli alleati di lei ci hanno sbarrato la strada!” Meng spiegò la situazione non riuscendo minimamente a nascondere il proprio terrore. 

Le cariche poste alle basi delle mura avevano fatto il loro lavoro, ma non avevano fermato i nemici inaspettati, cioè gli uomini di Carmela!

“Siamo ventidue contando tutti i felini ed anche Hua, Syaoran, Huo, Shu e te!” Riflettè ad alta voce Mei.

Un grugnito di dolore venne seguito dalla comparsa di Xu da dietro un cespuglio. Il felino zoppicava visibilmente, chiaro segno che la ferita che gli era stata inferta era piuttosto seria. “Giuro che la pagheranno! Soffriranno cento volte quello che sto patendo io adesso!” Si lamentò Xu sedendosi su di un grosso masso.

“Concordo!” Disse Guo avvicinandosi al gruppo “In molti sono rimasti feriti! È assurdo che noi non possiamo usare le loro armi, o sono il solo a pensarlo!?” Domandò furioso il felino anche se non si era fatto niente. “Chiedilo a Shen!” Rispose a tono Mei sapendo bene che il pavone aveva ragione: loro non conoscevano quel tipo di armi e sarebbe stato imprudente e pericoloso provarle solo per avere un minimo vantaggio, rischiando la propria vita inutilmente, visto che loro di armi ne avevano!

L’affermazione di Mei fu sufficiente a stroncare le proteste, l’osservazione che Meng era in procinto di fare ed un eventuale lite piuttosto fuori luogo. Coloro che erano presenti decisero di aspettare che tutti si unissero al gruppo così da poter valutare bene la situazione e reagire di conseguenza.

 

Salve a tutti! Spero abbiate passato una Buona Pasqua!

Chiedo scusa per il ritardo,ma senza l’università i giorni scorrono ancora più veloci ed inoltre, con lo studio non riuscivo a trovare un momento per poter pubblicare!

È iniziata! Ho in mente colpi di scena e molta azione! Spero che esca qualcosa di decente alla fine!

Ditemi cosa ne pensate e cosa vi aspettate!

Seggerimenti e commenti li aspetto con ansia così da poter continuare a scrivere e pubblicare!

A presto, 

X-98

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Capitolo 36
*** SCELTE ***


Non poteva essere! Semplicemente non poteva!

L’esercito nemico.....si, perché il numero degli avversari era così elevato da doverli definire un vero e proprio esercito....sta di fatto, che i suoi uomini, mandati sul posto per recuperare gli animali evasi, erano stati annientati da un nemico che si era mosso troppo presto. Conscio di aver perso il primo scontro, non aveva mandato alcun tipo di rinforzo, condannando quei leali uomini ad una fine atroce. 

Sembrava quasi che lei volesse far fuggire gli animali, effettivamente sapeva bene che se c’era una cosa che lui detestava, era l’idea di perdere la sua amata collezione. A smontare questa teoria c’era il fatto che i suoi uomini avessero ferito e tentato di uccidere gli animali, quest’ultimo particolare smontava l’idea che si era fatto di Carmela.

Per la prima volta nella sua vita aveva gioito e goduto nel ricevere la notizia della riuscita del piano di quei sacchi di pulci, solamente perché durante la fuga avevano eliminato una parte della concorrenza.

Ma a parte la soddisfazione per qualche buona notizia, Derek sapeva bene che doveva calmarsi e ragionare con lucidità. Prima avrebbe sconfitto la sua rivale e solo dopo, sperando di non averli persi per sempre, avrebbe recuperato i rarissimi animali.

Aveva perso una battaglia non la guerra! Non ancora.....mai!

Se i problemi non erano abbastanza, se ne erano creati di nuovi. Il governo aveva mandato l’esercito per sedare quella che loro definivano “guerra civile”. Non sapendo che quella pazza avrebbe potuto tener testa a chiunque grazie al gran numero di uomini di cui disponeva.

Avrebbero dato problemi anche a lui! 

Doveva tentare di allearsi con loro, così facendo sarebbero aumentati di numero ed avrebbero schiacciato quella maledetta ingrata.

Come se non bastasse, fonti attendibili lo avevano informato che sua figlia ed altri adolescenti fossero complici nella fuga degli animali.

Non credeva nelle coincidenze ed il fatto che sua figlia fosse andata in visita alla centrale elettrica proprio quel giorno spiegava tutto.

Le persone addette alla sala di controllo erano cadute nella sua trappola e si erano concentrate sul problema principale, senza pensare di mandare delle guardie a controllare il perimetro visto che gli animali erano insolitamente calmi.

Il problema veniva da fuori e nessuno aveva creduto possibile che le due cose fossero correlate. In più, i generatori d’emergenza erano fuori uso da qualche mese ormai e lui non aveva pensato quanto potessero essere utili in un momento come quello, rimandando i lavori per la loro riparazione più volte.

Rose sapeva bene che aveva dato precedenza al problema con la sua ex dipendente e ne aveva approfittato!

 

*

 

“No! Preferisco morire invece che fuggire come un codardo!” Urlò Xu furioso.

“Tu farai come dico! Non metterai tutti in pericolo per il tuo stupido orgoglio!” Rispose Shen altrettanto alterato “Ha parlato.....chi è stato a rifiutare l’aiuto degli umani durante il nostro primo tentativo di fuga?” Domandò con fare provocatorio il felino.

“Non eri contrario allora, perché devi esserlo adesso? Tirare fuori vecchie storie non cambia niente!” Disse il pavone che sentiva il prurito alle ali aumentare sempre più. Non sarebbe riuscito a rimanere calmo ancora per molto. Mei sembrò accorgesene e si intromise nella lite “Ragazzi smettetela di litigare ed abbassate la voce. Xu, vuoi morire oggi oppure preferisci avere una seconda opportunità per prendere a calci nel sedere quei bipedi?” Chiese Mei mettendo in pratica un sottile gioco psicologico.

La cresta di Shen si alzò per la sorpresa. Non si era ancora reso conto delle enormi capacità della sua amica visto che fino a quel momento si era sempre affidata ad altri per risolvere i problemi. Era stata contraria alla sua decisione di metterla a capo dell’avanguardia  ma si era dimostrata perfetta per un compito come quello.

Ormai la ragazzina paurosa che aveva conosciuto sul dirigibile era scomparsa facendo posto ad una giovane adulta tenace e coraggiosa.

“Uhm....va bene!” Acconsentì Xu intimidito dalla furia che traspariva negli occhi di Mei. La felina si girò verso il pavone e scatenò anche su di lui il suo impeto prorompente “Anche tu andrai con lui!” Disse senza aspettare una risposta prima di girarsi e rivolgersi ad Hua “Vola in alto e controlla la situazione, ma fai attenzione!” Le disse con convinzione. “Come osi?” Urlò Shen indignato. Mai nessuno l’aveva scavalcato a quel modo. Neanche ora che aveva perso il suo titolo!

“Non ora Shen!” Rispose lei come se fosse stata la cosa più normale del mondo metterlo da parte come un vecchio straccio.

“Sono a capo di questa operazione! Ho studiato per mesi le tattiche degli umani solo per permetterci di scappare ed ora......” “....ora devi guidare gli altri in un posto sicuro!” Lo interruppe Mei “Tu sai bene cosa bisogna fare adesso. Dove dobbiamo andare, quali strade sono sicure e quali no. Devi aiutare gli altri così anche noi avremo una possibilità di cavarcela. Terremo gli umani occupati e solo quando avrai messo gli altri al sicuro verrai a riprenderci!” disse la felina riuscendo ad attirare l’attenzione di tutti i felini presenti. 

“Ha ragione!” La supportò Guo “Raggiungi gli altri e guidali.......noi uccideremo qualche umano anche per te!” Concluse il felino agitando la coda con impazienza.

“Io non ucciderò nessuno!” Protestò indignata Mei “Allora IO... ucciderò qualche bipede per te e Xu!” Si corresse Guo. “Anch’io lo farò!” Disse Kuen “Vale anche per me!” Affermò Zhong.

“Bene!” Disse Shen a denti stretti. L’offesa bruciava ancora, ma era ben consapevole che Mei avesse ragione “Guo, anche tu verrai con noi!” Disse il pavone prima di avviarsi. Il felino imprecò, ma fece come gli era stato detto. Anche altri erano stati feriti, ma non gravemente come lui, Xu e Shen. Rischiavano di condannarsi e condannare a morte altri se fossero rimasti.....

“Giù!” Un sussurrò parzialmente urlato di Hua li fece abbassare di colpo.

Shen sbirciò tra i rami del cespuglio nel quale si era nascosto. Umani. Erano quelli della segretaria, riconosceva i vestiti!

“Fate attenzione! Qui in giro ci dovrebbe essere un piccolo gruppo di loro. L’alfa è scappato con gli altri!” Disse un uomo da sopra una delle costruzioni che loro chiamavano macchine.

“Ricordate il pavone bianco con chiazze rosse deve essere catturato vivo!” Disse un altro che teneva in mano un grosso oggetto nero di plastica.

“Eliminate i bersagli!” Quest’utlima affermazione venne ripetuta più volte da una voce acuta e strana e gli animali non capirono chi fosse a parlare.

“Noi li attiriamo verso la riserva! Voi approfittate per squagliarvela!” Disse Mei prima di strisciare verso il proprio obbiettivo.

 

*

 

Derek si guardò intorno. Aveva macchine ed uomini sufficienti per ricatturare gli animali, ma non per tenere testa a quelli di lei. Frustrante!

Per ora era certo che sua figlia si sarebbe occupata dei suoi “amici” quindi poteva spendere tutte le risorse che aveva contro la traditrice. Sapeva bene che i numeri, le davano un vantaggio, ma non decretavano la sua vittoria. Non ancora almeno.

Conosceva bene colui che era a capo del gruppo di militari mandati per interrompere il prima possibile il conflitto in corso. Un uomo sveglio e giusto, incorruttibile. Avrebbe dovuto far leva sui suoi principi morali per convincerlo a collaborare e probabilmente gli avrebbe impedito di uccidere la traditrice che al momento era il suo più grande desiderio.

Ma almeno l’avrebbero fermata. Era questo che contava.

Il collezionista uscì dal cortile in tempo per vedere i grossi camion corazzati fermarsi di fronte al grosso portone di quell’ingresso secondario del castello.

Il colonnello scese come se fosse venuto per discutere di affari e non per combattere una guerra. Era stato un bravo soldato, decorato con il massimo degli onori. Doveva aver visto di peggio di due che litigavano tra di loro facendosi dispetti a vicenda.....

“Buonasera Collezionista” si introdusse “Ho sentito che hai dei problemi. La situazione ti è sfuggita di mano ed è crollata in mezza giornata”.

Era ben informato. Meglio tastare il terreno.

“Non mi aspettavo un risvolto del genere. Gli animali sono sempre stati imprevedibili, ma una tale manovra da parte loro era alquanto improbabile, non crede anche lei?” Chiese osservando accuratamente la reazione dell’altro.

“Non sono solo loro il problema, vero? Qualcuno ha deciso di opportisi e fermare l’orrore che ti lasci alle spalle” disse il colonnello guardandolo con disgusto.

Derek sentì le viscere contorcersi dalla rabbia. Lui le credeva. Era uno dei molti idioti che aveva raccolto i semi da lei seminati senza farsi neanche una domanda o lasciare che qualche dubbio si insinuasse nella propria mente!

Una vera delusione da parte di un uomo che aveva la fama di essere molto intelligente. Forse avrebbe creduto anche a lui......

“Così sarei un mostro? Non può credere in una donna che rapisce bambini!” Disse Derek con fare altezzoso. Lo sguardo serio del colonnello vacillò di fronte ad una tale rivelazione “Credo di non aver capito bene....” disse lui riscuotendosi dallo shock iniziale.

“Mia figlia e cinque dei suoi amici.....sono stati rapiti da.....lei” rispose il collezionista non intenzionato a pronunciare il suo nome.

“Le porgo le mie scuse per ciò che dirò, ma data la sua reputazione trovo difficile crederle!” Disse il colonnello il quale si era agitato nel sapere che in un modo o nell’altro, dei bambini erano in pericolo.

Derek sospirò, fingendo di essere nervoso anche se era perfettamente fiducioso nel piano da lui ideato.

“Mi segua nel mio ufficio, ho qualcosa che le farà cambiare idea!” Disse dirigendosi all’interno del palazzo. Fortunatamente il colonnello, anche se non si fidava, decise di assecondare la sua richiesta.

Una volta giunti nella stanza un informatico mandò in onda su di un computer, un video veramente inquietante. Quattro ragazzi, una femmina e tre maschi si trovavano in una stanza sporca e buia, seduti in terra con mani e piedi legati.

“La prego! La prego, ci ha costretti! Lei ci ha costretti!” Disse uno dei ragazzi con una voce terrorizzata “Taci!” Urlò un uomo entrando nella visuale della videocamera.

Il video si interruppe dopo due secondi.

“Come vede quell’individuo porta una delle divise dei suoi uomini. Hanno catturato i ragazzi dopo averli costretti a collaborare con loro!” Spiegò il collezionista.

“E dovrei crederle? Potrebbe aver montato tutto lei” disse il colonnello mostrando il proprio disappunto.

“Allora crederà ai risultati balistici effettuati sui miei uomini morti nel tentativo di salvare mia figlia!” Insistette Derek facendo un cenno all’uomo seduto davanti al computer il quale annui ed iniziò a cercare un secondo video.

“La smetta di farmi vedere queste montature......” il colonnello venne interrotto dall’entrata precipitosa di un individuo che gli porse dei fogli per poi uscire nuovamente. “Cosa sono?” Chiese sospettoso, iniziando a leggere.

“I proiettili che hanno ucciso i miei uomini non appartenevano a nessuna delle armi in nostro possesso e per chiarire ulteriori dubbi guardi questo!” Rispose Derek cliccando un tasto sulla tastiera ed avviando il video.

La videocamera era posta sul casco di un uomo armato e si vedeva solo l’arma tenuta da lui che sparava all’impazzata contro i nemici. L’individuo si nascose dietro ad un albero e si affacciava solo quando i colpi erano sicuri.

Uccise molti avversari, ma si girò di scatto attirato da un urlo. Accanto ad una grossa gip uno sconosciuto aveva afferrato una ragazza che si divincolava come una matta urlando e scalciando. “Lasciatemi! Mettimi giù maledetto sterco di letame!” Urlò la giovane mentre tentava inutilmente di sottrarsi alla presa dell’uomo.

Un ragazzo si aggrappò ad una delle gambe dell’estraneo che aveva in pugno la sua amica e tentò più volte di sollevarla con l’intento di fargli perdere l’equilibrio ma senza successo. Alla fine venne catturato anche lui.

Il soldato che portava la videocamera si mosse appena vide che i giovani venivano caricati a forza sulla gip, ma una successione di spari precedette la sua caduta in terra e la fine del video.

“Mi dica tutto quello che sa! La posizione del nemico, il loro numero e le armi di cui dispongono! E se ha un idea di dove possano tenere quei ragazzi e sua figlia!” Disse il colonnello, stavolta, pienamente convinto.

 

*

 

Mei prese un pezzo di legno cercando di fare meno rumore possibile. Una volta che si ritrovò alle spalle degli uomini armati che davano loro la caccia lo lanciò con tutte le forze alla loro destra. Il suo piano funzionò alla perfezione dato che non rivelò la loro posizione, ma fece dirigere l’attenzione dei bipedi nella direzione sbagliata.

Presi dal panico spararono dei colpi al vuoto e gli animali approfittarono di tutta quella confusione per raggiungerli, non sentiti, alle spalle con pochi balzi. Erano un numero sufficiente perché ognuno si occupasse di un umano, ma questo li svantaggiò perché abbassarono la guardia.

Kuen venne colpito da un arma sconosciuta che lo fece urlare dal dolore e crollare in terra semi incoscente e colui che lo aveva stordito, invece di completare il lavoro, rivolse l’attenzione verso un suo simile in difficoltà, colpendo in pieno Syaoran.

Il povero lupo guaì forte, come non aveva mai fatto. Cadde in terra tenendo una zampa sul fianco destro dal quale fuoriusciva una grande quantità di sangue.

Con le ultime forze rimaste usò la sua mazza frusta per colpire l’umano che lo sovrastava e mandarlo nel mondo dei sogni, ma subito dopo lo seguì anche lui.

La guardia che aveva colpito il lupo si avvicinò all’animale cautamente e prese la mira. Doveva colpire un punto che non avrebbe danneggiato troppo il pelo dell’animale e la cui ferita potesse essere nascosta facilmente una volta imbalsamato. Carmela era stata geniale. Se non sei in grado di controllare degli animali vivi, sono meglio quelli morti. Guadagni di meno, ma hai la certezza che il profitto sia per sempre.

L’illuso emise un verso strozzato quando una lama lo trafisse sbucandogli dal ventre e cadde in terra senza vita appena venne rimossa. Zhong pulì la propria arma sulle vesti della sua vittima e subito dopo corse a soccorrere il lupo caduto.

Strappò un ampio pezzo della sua maglietta e lo piegò accuratamente prima di porlo sulla ferita e premere il più forte possibile nel tentativo di rallentare l’emorragia.

Mei e Tai-Yang furono veloci ad accendere un fuoco sul quale arroventare una lama.

Sapevano bene che era l’unico modo per cauterizzare la ferita ed evitare che il lupo morisse e se ne fregarono altamente del fatto che il fumo avrebbe sicuramente allertato gli umani sulla loro presenza.

Shu controllò la ferita rendendosi conto che c’era sia un foro d’entrata che uno d’uscita. Pessime notizie. Due buchi quindi doppia perdita di sangue. Sapeva bene che rimanere gravemente feriti era ciò che rischiavano, ma viverlo era diverso dall’immaginarlo!

 

*

 

Derek osservò con orgoglio il gran numero di uomini che si trovavano sotto al suo comando. Erano raddoppiati se non triplicati con l’arrivo del colonnello e questo aveva ridato fiducia a coloro che gli erano ancora fedeli.

I numeri non vincono le battaglie, ma ora poteva mettere in atto un piano con dei soldati ben addestrati ed abituati a situazioni del genere. Probabilmente la sua avversaria non poteva dire lo stesso. 

Per evitare eventuali spie si erano radunati in un ampio complesso di fabbriche abbandonate. Ormai tutto ciò che rimaneva erano degli edifici vuoti ed ampi, perfetti da usare come nascondiglio. Avevano raggiunto il luogo in piccoli gruppi in meno di due ore ed al momento discutevano del piano strategico per circondare ed annientare il nemico.

Lei aveva ucciso molti dei suoi uomini, per questo il colonnello aveva autorizzato a colpire con l’intenzione di uccidere.

I suoi uomini si nascondevano fra le montagne e se questo preoccupava non poco il collezionista sembrava che il colonnello non ci avesse fatto caso.

L’edifico nel quale si trovavano era più grande rispetto agli altri nei quali erano stati nascosti i vari veicoli. Gli uomini stavano caricando tutte le armi a loro disposizione oltre a rifornirsi ciascuno, di più munizioni possibili.

“In questo punto c’è una casa abbandonata. Essendo l’unico luogo dove si trova una costruzione civile, deduco che sia anche il posto dove tengono prigionieri i ragazzi. Daremo la precedenza alla perlustrazione di questo edificio. Ricordate che l’incolumità dei ragazzi viene prima di tutto” disse il colonnello rivolto al collezionista ed ai suoi tenenti.

“Signore....” cercò di iniziare a dire Derek. Appena gli venne dato il permesso, continuò “Se ci avviciniamo al loro nascondiglio rischiamo che usino i ragazzi come scudo o come ostaggi....peggio ancora che li uccidano per evitare che dicano ciò che hanno visto. Dobbiamo cercare lei prima di tutto! Quando l’avremo in pugno......”

“.....loro uccideranno i ragazzi o li useranno come merce di scambio! Credo di avere più esperienza di lei sul campo, quindi veda di obbedire agli ordini se vuole riabbracciare sua figlia!” Rispose il colonnello contrariato dal fatto che il collezionista avesse dato voce alle proprie preoccupazioni.

In situazioni come questa si correvano sempre dei rischi e sperava che la sua decisione fosse la migliore.

Derek si appoggiò alla ringhiera che affacciava sull’interno dell’edificio. Era la prima volta che gli toccava obbedire agli ordini e la cosa non gli piaceva per niente.

Lui ed i superiori si trovavano al secondo piano della vecchia costruzione, abbastanza lontano da orecchie indiscrete dove poter elaborare una buona strategia. Il colonnello entrò nella stanza di fronte al lungo corridoio che affacciava all’interno dell’edificio dove si trovava Derek, per prendere i suoi effetti personali prima di andare in guerra.

Fu in quel momento che l’occhio del collezionista cadde su un estraneo, scortato da una guardia, che veniva condotto verso di loro. Tutte gli uomini si voltavano appena passava tra i vari tavoli sui quali erano disposte le armi e lo guardavano con curiosità.

Era giovane all’apparenza e sembrava sorpreso dalla quantità di artiglieria presente in quel magazzino. Portava con se un grosso zaino ed era vestito come se avesse l’intenzione di fare un escursione.

“Ehi! Tu chi sei?” Urlò Derek attirando tutti gli sguardi su di se. Anche il colonnello, dalla stanza nella quale si trovava, lo sentì urlare quella domanda e decise di andare a controllare di persona. Riuscì a fare solo pochi passi.

Il ragazzo, appena vide il Collezionista alzò un braccio in aria prima di urlare “Addio Derek!” E premere il detonatore. 

Un kamikaze.

Ingegnoso, sicuro e letale.

 

*

 

Shen sospirò sollevato appena vide le grotte che avrebbero funto da rifugio per i prossimi mesi. Era esausto e sapeva che avrebbe retto ancora per poco. Stava perdendo molto sangue! Doveva sbrigarsi a raggiungere gli altri, dare ordini veloci e sperare che qualcuno potesse medicarlo a sufficienza per evitare che morisse dissanguato.

Anche se ferito, Xu, maneggiava con estrema destrezza il suo Kyoketsu Shoge (una catena in acciaio alla cui estremità era attaccata una grossa lama doppia) e questo era sufficiente a farlo sembrare molto pericoloso nonostante la sua andatura zoppicante. Guo era messo peggio, ma era stato medicato da Shu, quindi stava meglio del pavone. 

Appena entrati nella grotta Guo afferrò Shen per un ala con l’intento di guidarlo. Gli occhi dell’uccello non vedevano bene quanto quelli di un felino al buio.

Fatti pochi passi un sibilo precedette un tonfo sordo e Shen sentì Guo spingerlo dietro di se per proteggerlo mentre Xu ringhiò minacciosamente per intimorire chiunque avesse scoccato la freccia. 

“Non credevo di vedervi così presto!” Disse Jia una cerva albina “Io credevo di non rivedervi affatto!” Disse Fu una volpe albina “Fortuna che ti sei sbagliata!” Disse la prima “Già!” Affermò sollevata l’altra.

“Dove sono gli altri?” Chiese una voce che Shen riconobbe subito “Sono rimasti indietro per combattere un gruppo di umani che ci inseguiva, Cong” rispose il pavone.

“Speriamo che vada tutto bene!” Rispose lo scoiattolo prima di accendere un pezzo di legno ad un estremità e guidarli verso il luogo dove si trovavano gli altri.

Una volta giunti a destinazione Shen si sentì sollevato nel constatare che stessero tutti bene a parte coloro che si erano feriti nello scontro  avvenuto sulle mura della riserva.

Mentre osservava tutti e loro fissavano lui, Xu e Guo, una figura familiare si avvicinò al pavone. “Mio sig.....” il povero Zhan venne colpito dalla mazza appuntita di Ning, presa inaspettatamente da Shen ed usata contro allo sfortunato lupo.

Tutti sussultarono sorpresi. Il pavone era sempre stato imprevedibile, ma questo superava le aspettative di chiunque!

Ma quei due non si conoscevano già? Erano amici oppure il pavone aveva mentito loro?

Shen lasciò il sostegno sicuro rappresentato da Guo e con le ultime forze si chinò sul vecchio amico che si trovava in terra mentre premeva una zampa sulla testa, ansimante per il dolore.

“Per il momento sono solo Shen! Nessuno deve conoscere la mia vera identità!” Sussurrò all’orecchio del lupo prima che l’oscurità lo reclamasse.

 

Chiedo scusa a tutti per la lunga attesa! Ma lo studio è veramente tantissimo e non trovavo un momento libero per poter postare il nuovo capitolo!

L’idea del kamikaze è stata fulminea, non era mia intenzione metterla! Troppo esplosivo come risvolto?

Fatemi sapere cosa ne pensate, i commenti li apprezzo molto volentieri!

A presto,

X-98

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Capitolo 37
*** IL VELIERO FANTASMA ***


 “Carmela li vuole! Vivi o morti! Datevi una mossa!”

Quella semplice affermazione era bastata per aprire gli occhi a Shen e nonostante fosse meravigliato della sua reazione istintiva di fronte al pericolo, non ne era rimasto deluso. 

Da quel momento la situazione era peggiorata a vista d’occhio. Gli umani si fecero più agguerriti, o disperati, dipendeva dal punto di vista, dato che si resero conto che gli animali potevano ucciderli.

Eppure gli umani di Derek si limitavano a difendersi in caso di attacco e proteggevano Shen e gli altri dai nemici in comune. Il pavone capì che era una cortesia fatta solo per interesse economico visto che per quei maledetti avari non pareva esistere altro nella vita a parte il denaro.

In molti, dopo aver assistito alla prima uccisione di Shen avevano seguito il suo esempio ed il pavone decise di approfittare del vantaggio momentaneo.

“Uccidete gli umani con le divise rosse! Non quelli vestiti di verde!” Urlò e fortunatamente venne ascoltato senza domande.

 “Perché dovremmo risparmiare alcuni di loro?” non riuscendo però, ad evitare critiche da parte di Xu.

“Sono fedeli a Derek e sembra che vogliano proteggerci! Meglio che siano loro a stare tra noi invece degli uomini di Carmela!” Rispose frettolosamente il pavone prima di evitare che una freccia gli si conficcasse nella spalla, deviandola all’ultimo momento con la sua nuova arma.

Ning, Pei e Kun si erano nascosti ed osservavano la situazione da lontano, dietro ad un grosso masso. Con loro c’erano tutti gli altri ed era meglio evitare che le femmine ed i più anziani combattessero visto che alcuni erano stati feriti nel primo scontro e per evitare di mettere in pericolo più persone del necessario.

Shen e gli altri sembravano cavarsela.....per il momento.

“Pavone!” Shen si voltò di scatto quando sentì pronunciare quel nome ma dovette alzare lo sguardo quando si rese conto che chi lo chiamava si trovava per aria.

Shan gli atterrò accanto “Dobbiamo trovare un altra strada per far andare via gli altri!” Disse visibilmente preoccupato.

“Appena Hua darà il segnale, falli deviare per quel boschetto e rimani con loro. In prossimità della grotta vola basso così che gli umani non sappiano la posizione del nostro rifugio” disse Shen una volta individuato il gruppetto di alberi in questione che avrebbero coperto la fuga degli altri. 

Al momento si trovavano in una vasta pianura che interrompeva l’ampio bosco. Gli umani li avevano fatti uscire allo scoperto e questo era andato a loro svantaggio: in molti si erano ritirati perché feriti ed impossibilitati a combattere ulteriormente!

“Quale segnale?” Chiese Shan parandosi di fronte al pavone che stava correndo nella direzione opposta rispetto a dove si trovavano gli altri nel tentativo di distrarre sufficientemente gli umani per dare ai suoi amici una possibilità di fuga.

“Lo capirai!” Rispose Shen riuscendo a non farsi più seguire.

 

Shen riprese i sensi per poco, giusto per percepire un dolore lancinante al ventre prima di ripiombare nell’incoscienza.

 

Xian menò un fendente con il suo guan dao appena vide Xu venire colpito da una di quelle armi rumorose ed infernali degli umani. Ferì gravemente il bipede al petto e lo lasciò agonizzante in terra. Il felino, nonostante la terribile ferita alla gamba, si rialzò piuttosto velocemente, non volendo gettare la spugna alla prima difficoltà.

Shui usava i suoi tongfa come se fossero stati degli ami da pesca, infilzando più di un umano contemporaneamente.

Un paupulare attirò l’attenzione generale e tutti seguirono Shen che si stava spostando velocemente nella direzione opposta rispetto alla loro destinazione finale.

Tai stava combattendo non poco lontano da un piccolo gruppo di pavonesse terrorizzate, nascoste sugli alberi. Shen li intercettò durante la corsa e si fermò solo per dare alcune direttive “Fai dividere tutti in piccoli gruppi e mentre noi distraiamo gli umani approfittate per allontanarvi!” Disse il pavone e fece per continuare verso il suo obbiettivo, quando un urlo lo fece voltare nuovamente verso la radura che si era lasciato alle spalle.

Un uomo era riuscito a prendere Rose che nel tentativo di proteggere Liang aveva perso la presa sulla sua arma. Una lancia, prestatagli da un altro pavone, probabilmente.

Si trovavano accanto ad una grossa “macchina” e lo sconosciuto aveva afferrato la ragazza che si divincolava come una matta urlando e scalciando. “Lasciatemi! Mettimi giù maledetto sterco di letame!” Urlò la giovane mentre tentava inutilmente di sottrarsi alla presa dell’uomo.

Sam, sbucato dal nulla, si aggrappò ad una delle gambe dell’estraneo che aveva in pugno la sua amica e tentò più volte di fargli perdere l’equilibrio ma senza successo. Alla fine venne catturato anche lui.

Shen si guardò attorno e vide che gli uomini di Derek erano stati annientati. Dovevano agire ed in fretta!

Un paupulare lo fece voltare verso l’invenzione di ferro umana e vide Xian mentre uccideva un bipede tagliandoli la gola con un fendente preciso, forte e letale.

Shen lanciò uno dei suoi coltelli recidendo la miserabile vita di un codardo che aveva inutilmente tentato di attaccare Xian alle spalle. Ma questo diede coraggio ad un altro che riuscì a ferirlo con un grosso coltello prima che potesse porre fine alla sua vita. Jie e Hao si occuparono dei pochi umani rimasti attorno alla macchina per poi dirigersi verso l’ultimo gruppo di loro che stavano opponendo un ultima estenuante e disperata resistenza contro ad un inevitabile e terribile morte.

Ye, un corvo albino, atterrò di fronte a Shen portando notizie fresche “Ci sono numerosi gruppi di loro sparsi in quest’area!” Disse indicando le carcasse umane “Se ci muoviamo subito potremmo riuscire a seminarli!” Osservò speranzoso.

“No!” Disse il pavone “Dobbiamo fermarli definitivamente!”. “Non mi sembri in grado di farlo! Per il momento è meglio ripiegare e pensare agli altri!” Disse Xian poggiando un ala sulla spalla del fratello.

Shen si liberò dal tocco scostandosi di scatto “È solo un graffio, sopravviverò! Porta tutti gli altri al sicuro, io, Hua ed i felini ancora in grado di combattere annienteremo gli umani superstiti!” Disse facendo un passo. Venne fermato da una Shu estremamente agitata. “Il mio branco si trova ai piedi della montagna! I bipedi schifosi li hanno costretti ad una veloce ritirata, ma da quanto hanno riferito a Huo, non ci sono state vittime tra di loro....per fortuna!” Lo informò. Shen ci pensò su e l’illuminazione lo colse: Huo era uno dei gufi albini.

“Bene!” Rispose il pavone cercando di muoversi, ma venne nuovamente fermato da una frase insolita “Credi veramente che ti lascerò andare?” Chiese la lupa abbassando le orecchie e riservandogli un occhiataccia. “Come prego?” Chiese Shen alterato e stupito. Lo stava sfidando? Non era mai successo! Perché ora?

“Ma vi sembra questo il momento di litigare?” Domandò Xian esasperato.

“Io e Syaoran veniamo con te! Non sia mai che ci perdiamo uno scontro con quegli....” “Seguitemi, allora!” La interruppe il pavone avviandosi verso il suo prossimo obiettivo. Sollevato che le sue intenzioni fossero più nobili di quanto avesse temuto. “Non mi hai fatto finire!” Protestò lei “Era un grande momento in cui ti stavo mostrando la mia lealtà e fiducia.......... e tu l’hai interrotto!” Continuò a lamentarsi.

“Meglio così!” Urlò Xian mentre li osservava allontanarsi. L’imprecazione che gli arrivò come risposta l’avrebbe potuta sentire persino Derek dal buco nel quale si era rintanato.

 

*

 

La prima cosa che vide al suo risveglio fu il bellissimo viso di Lang Min addormentato, accanto al suo. Si trovavano su un giaciglio di fortuna, ma questo passò in secondo piano quando la sentì così vicina a lui.

Un rumore di passi accompagnò l’entrata di Zhan nella tenda. Il lupo sistemò alcune bende in una scatola e ne prese una, prima di avvicinarsi a lui. 

“Come sei riuscito a trovarmi?” La domanda colse il lupo di sorpresa che per risposta ringhiò e sfoderò il suo grosso martello girandosi verso l’ingresso della tenda. Ci vollero parecchi secondi prima che il canide si rendesse conto che la voce non proveniva dall’esterno, ma dall’interno.

Quando i loro occhi si incontrarono una miriade di emozioni travolsero il pavone. Non si era mai mostrato particolarmente emotivo, ma a quanto pare lo era, visto che percepì una gioia incontenibile crescere dentro di lui nel rivedere il suo caro amico d’infanzia dopo così tanto tempo!

Zhan era stato il suo primo amico ed insieme ne avevano combinate di tutti i colori. Era l’unico, assieme al suo branco a capire cosa si provasse ad essere considerati una minaccia ed essere emarginati. Ed ora erano di nuovo insieme!

“Mio.....Shen.....come si sente?” Chiese il lupo preoccupato e cauto, memore di cos’era successo quando aveva tentato di approcciarsi alludendo al suo titolo.

E finendo per combinare un pasticcio visto che gli diede del lei e del tu nella stessa frase!

“Sono stato meglio!” Rispose il pavone “Perdona la mia reazione, ma per il momento....nessuno sa......” venne interrotto dall’entrata di Mei nella tenda.

Se lei era lì significava che anche gli altri li avevano raggiunti e che forse aveva dormito più di quanto pensasse!

Il felino ed il lupo si scambiarono uno sguardo pieno d’odio.

“Le serve qualcosa?” Chiese Zhan trattenendo a stento un ringhio “Devo parlargli!” Rispose Mei “Bene!” Rispose il lupo restando dove si trovava “Da sola!” Specificò la felina, ma l’alfa non diede il minimo cenno di volersi spostare di un millimetro.

Entrambi stavano facendo uno sforzo enorme per non azzannarsi al collo a vicenda e Shen decise di intervenire prima che ci provassero “Quanto ho dormito?” Chiese.

“Cinque giorni!” Rispose Zhan “La ferita si era infettata ed hai avuto la febbre molto alta!” Continuò Mei “Saputo che alcuni si trovavano in pericolo Xian ha mandato una decina dei miei uomini a recuperarli e ci sono riusciti!” Raccontò Zhan guardando la felina come per dire “Mi devi un favore molto grosso!”.

Shen sapeva che il lupo non gradiva la presenza dei felini in generale, ma tutto questo astio doveva avere un motivo radicato più nel profondo.

“No, bello mio, sei stato tu ad importi, da quanto mi hanno detto!” Lo accusò Mei.

“Ringrazia che l’abbia fatto visto che credi solo ai tuoi amichetti!” Ringhiò il lupo.

“Basta!” Urlò Shen, pentendosene immediatamente a causa della fitta che la ferita gli mandò per quello sforzo improvviso. Si lamentò facendo una smorfia, non era mai stato bravo a gestire il dolore!

“Shen!” Dissero in coro i due avvicinandosi contemporaneamente preoccupati, solo per rifilarsi un occhiataccia l’uno all’altra e viceversa.

“Zhan è un mio amico d’infanzia, mi ha protetto e salvato la vita.....innumerevoli volte, puoi fidarti Mei. E lei è una grande amica che ha sempre supportato le mie scelte, trattala bene Zhan!” Disse il pavone sperando di raffreddare i bollenti spiriti.

I due interpellati annuirono. Una risata li fece voltare verso Lang Min che si era nascosta sotto le coperte e se la rideva della grossa. Effettivamente, anche Shen, se non si fosse sentito stravolto, avrebbe riso con lei. La rivalità fra i due, a volte, era a dir poco comica!

“Scusate! Ma è divertente vedere come vi siate messi in competizione pur di guadagnarvi il favore da parte del vostro Principe!” Si giustificò la pavonessa mentre si asciugava le lacrime.

“Lui non è il mio Principe! Solo un amico!” Rispose Mei cercando di parlare il più piano possibile “Allora togliti dai piedi!” Disse il lupo dandole una spinta.

La felina ringhiò, ma Lang Min fu veloce ad uscire dal letto e frapporsi fra i due.

“Io e la mi amica abbiamo da fare! Tu resta a guardia del tuo di amico che torniamo presto!” Disse la pavonessa prima di trascinare fuori Mei.

“Micio incazzato!” Osservò soddisfatto Zhan. “Ero venuto a cambiarvi le bende..... Shen!” Si corresse. “Va bene! Cerca di fartela piacere perché ti ritroveresti contro tutti i felini visto che lei li comanda!” Disse il pavone.

“Non è lei che dovrebbero rispettare?” Chiese il lupo contrariato “No, te l’ho detto! Odio ripetermi! Non sono più un Principe! Mi rispettano, ma obbediscono a lei.....per ora!” Rispose Shen prima di assopirsi.

 

*

 

“Quindi state bene? Sicura?” “A fare questa domanda dovrei essere io visto che sono in camera mia e non sperduta fra le montagne con un obbiettivo puntato sul.....” “Ho afferrato!” La fermò Rose. Beatrice e gli altri erano riusciti a scappare e si era scoperto che era stato Derek a rapirli. Questo aveva fatto si che tutto il mondo credesse senza ombra di dubbio alla miriade di bugie e storielle inventate da Carmela, mandando in frantumi quella poca dignità che il Collezionista ancora possedeva.

O bisognava dire.......aveva posseduto?

Gli esami autoptici avevano confermato che Derek era morto durante un micidiale attacco da parte di colei che ora veniva definita come la salvatrice del mondo, o la protettrice della pace, il nome dipendeva dai gusti!

Un colonnello e pochi soldati erano gli unici superstiti dell’esercito raccolto per fermare la “salvatrice del mondo”!

Se da una parte era positivo che il Collezionista fosse stato fermato, anche se nel modo più brutale in assoluto, dall’altra era terribile pensare che ci fosse ancora lei!

E se Rose era soddisfatta che il suo rapitore avesse avuto ciò che meritava, dall’altra era distrutta visto che non avrebbe mai potuto conoscere il suo vero padre e che ora la sua vita fosse stata distrutta dalla reputazione della persona che per un po’ di tempo, aveva odiato. Il famoso e maestoso castello del Collezionista era stato bruciato dalla sua nemica, forse per cancellare le prove delle sue deplorevoli azioni, ma aveva finito per eliminare ogni notizia sul padre biologico della ragazza.

Senti, mi dispiace se ti trovi in questa situazione! Solo noi sei conosciamo la verità, ma pensi veramente che ci crederanno? Siamo solo dei giovani “ragazzini” spaventati!

Per i miei genitori per ora sono solo una povera vittima di....lui, ed anche se da una parte è vero, dall’altra so per certo che lei è decisamente più pericolosa di.....lui!”

Disse Beatrice dall’altra parte del telefono.

“Tranquilla, a voi vi lascerà in pace! Ho paura di ciò che farà a loro!” Rispose Rose mentre camminava nervosamente avanti ed indietro.

Ma non dovevano scappare nuovamente nel loro mondo?” Chiese l’amica perplessa “Si, ma come? A nuoto? Dobbiamo prima costruire le barche e fare attenzione che non capiscano dove siamo nascosti......e credi veramente che non li seguirà una volta che saranno tornati indietro? Io no!” Disse la ragazza spaventata a morte.

Loro? Solo loro? Non andrai anche tu? Mi sembrava di aver capito....” la prese in giro l’amica solo per venire interrotta da un indignata Rose “Ma sei matta? Mi sparerebbero a vista! Un umano in un mondo di animali antropomorfi, ma stiamo scherzando!?” Si impanicò per bene la povera Rose.

“Non mi sembri molto convinta! E poi ricorda che da loro non hanno ancora inventato le pistole, quindi non possono spararti anche se sono muniti naturalmente di armi assai ben peggiori!” Osservò Bea “Grazie, sei di grande conforto!” Disse Rose sarcasticamente.

Anche se penso che se non vai, loro saranno molto più contenti! Creeresti tantissimi problemi....credo!” Aggiunse commettendo un errore madornale “Ma va a farti f......”.

Noncurante delle domande che potevano sorgere, Rose parlava al telefono davanti agli animali, come se niente fosse. Si trovava nell’unico punto dove prendeva decentemente e ne approfittava appena notava un nuovo messaggio sul telefono una volta in quel luogo. Una caverna ben collegata alle vaste gallerie presenti nelle viscere della montagna che non si trovasse troppo in profondità.

“È impazzita per caso?” Chiese Guo osservando l’umana che parlava da sola.

“No, usa un apparecchio magico per comunicare con i suoi ex amici!” Rispose Bao prima di occupare nuovamente la bocca con dell’altro cibo.

“Ma che dici? Da quanto ho sentito sono rimasti in buoni rapporti!” Lo contestò Lian, la fidanzata di Fai.

“Beata lei! Qui le cose vanno di male in peggio!” Fece notare Cong “Cioè?” Chiese Ning attirato da quell’ultima affermazione “Lupi!” Rispose lo scoiattolo.

“Già! Non mi fido di loro!” Disse Tai-Yang agitando la coda nervoso.

“Ci hanno aiutato!” Fece notare Lian “Si, ma l’hanno fatto solo per Shen e Shu!” Fece notare Ji. “Non è abbastanza per creare un buon rapporto di fiducia!” Disse il leone melanico prima di allontanarsi una volta sentito l’odore della cena.

Xu portò la cena nella tenda della coppia più strana del mondo. Sorridendo ogni volta che vedeva Lang Min trattenersi dal fare un commento acido non volendo che Shen si sforzasse più del dovuto.

Il lupo preferito del pavone era andato a fare un giro di perlustrazione e questo aveva alleggerito la tensione. Già la pace fra i due branchi non era facile da mantenere e ci si metteva pure la sfiducia da parte degli animali della riserva che una volta fuori dalle mura temevano per la loro vita anche quando il vento soffiava leggermente più forte.

Questo non valeva per lui e coloro che non avevano vissuto l’intera vita confinati tra quattro mura. La ferita alla gamba stava guarendo, così come quelle degli altri e Xu non vedeva l’ora di iniziare a costruire quella stramaledetta nave per tornare finalmente a casa.

“Lo odio!” La voce di Shu attirò il felino appena fu uscito dalla tenda.

“Parli della guardia reale?” Chiese Xu “Abbassa la voce!” Gli intimò la lupa guardandosi attorno preoccupata. “Prima o poi lo scopriranno anche gli altri!” Fece notare lui “Non importa, credo che Shen desideri farglielo sapere di persona e non che due deficienti come noi vadano ad urlarlo ai quattro venti!” Rispose Shu.

“Ci hai mai pensato al dopo?” Chiese il felino cambiando completamente discorso.

“Dopo?” Domandò la lupa non capendo “Una volta tornati indietro! A casa!” Specificò Xu. “Tu hai una casa a cui tornare?” Chiese curiosa. Lui scosse la testa “No, i miei mi hanno abbandonato in un orfanotrofio quando ero piccolo. Fuggii da quel luogo sventurato e crebbi con le mie sole forze. Per questo credo che resterò con lui!” Disse Xu raccontando per la prima volta, una parte del suo passato.

“Anche con il cucciolo fedele?” Chiese la lupa. “Si! Potrò sopportarlo. Shen si è dimostrato un buon leader ed ho promesso di seguirlo tempo fa!” Rispose lui.

“Credo che anch’io farò lo stesso!” Disse Shu. “Ed il cucciolo?” Domandò Xu ironico.

“Troveremo un compromesso per il vivere quotidiano!” Rispose sinceramente ed infastidita lei.

Nel frattempo, dentro alla tenda Mei aveva ritrovato il buon umore grazie a Lang Min.

Si stavano comportando come delle bambine di cinque anni....forze anche più piccole...mentre si colpivano a vicenda con dei grossi cuscini gentilmente offerti dai lupi di Shen e se la spassavano alla grande, tra risate ed urla.

“Cosa ci trovate di divertente?” Chiese il pavone fintamente annoiato. Per evitare alcuni colpi, le ragazze, avevano assunto pose ridicole ed inimmaginabili per la loro prestanza fisica.

“Smettila di rosicare solo perché non ti puoi unire al divertimento!” Gli rispose Mei schivando un colpo micidiale alla testa. “Non insultare il Principe!” Le disse la pavonessa. “Non sono un Principe!” Sibilò il pavone.

“Il tuo amico la pensa diversamente!” Gli rinfacciò la felina “Ma voi sapete la verità!” Si giustificò Shen “Verità?” Chiese Mei fintamente. “Quale verità?” Domandò ulteriormente “Ed io che ne so!” Rispose Lang Min mentre si rialzava dal pavimento, colpita dopo non aver evitato un colpo andato a segno sulle sue gambe.

“Sono ferito, mica sordo!” Disse Shen stanco di quella inutile discussione.

“I sordi non sono feriti alle orecchie?” Chiese Lang Min all’amica “Direi proprio di si visto che non gli funzionano bene, anzi, affatto!” Rispose con fin troppa serietà Mei.

Shen, mentalmente, disse tutte le imprecazioni che conosceva, vecchie e nuove visto che con gli animali della riserva aveva avuto modo di ampliare il suo vocabolario. I nobili, se le conoscevano, si astenevano dal dirle....

Non le tollerava quando si rendevano insopportabili!

 

CINQUE MESI DOPO (fine gennaio)

 

Il tempo aveva aiutato tutti a guarire e tornare in splendida forma.

Jingjing costringeva molti a meditare pur di calmare l’eccitazione per la partenza imminente. E per tenere a bada la tensione in molti si allenavano anche a fine giornata quando i lavori venivano interrotti.

Prendendo spunto da una nave umana antica, era iniziata la costruzione di un enorme galeone, sufficiente a portare tutti più armi, provviste ed altre merci di vario tipo.

Il cantiere si trovava vicino all’acqua marina che entrava in un ampia grotta al livello del mare. L’entrata era troppo piccola per permettere alla nave di passare una volta ultimata. Per questo si era deciso di costruire l’ampia base, munita di poppa e prua, far uscire la parte completata ed ultimare in pochi giorni il resto rispostando la barca sulla terraferma. Era meglio rischiare di essere scoperti a lavori parzialmente fatti che all’inizio!

Per il momento era visibile solo lo scheletro della nave, ma solo quello sembrava già gigantesco di suo!

Durante lo scontro con gli umani non erano stati usati molti fuochi d’artificio, così Shen disponeva di molto materiale per concentrarsi sulla costruzione dell’arma che avrebbe reso possibile la loro fuga versò la libertà.

Aveva mandato Zhan e gli altri lupi alla ricerca di qualche miniera di ferro che da quanto diceva Rose, doveva per forza esserci sotto quella montagna!

I lupi avevano razziato molti paesini e tra il bottino erano presenti vari tipi di tessuti in grandi quantità e visto che nella fuga non si era pensato di portare via anche qualche bene di prima necessità a parte il cibo, pur di essere agili e veloci, al momento Lang Min e le altre femmine erano impegnate a cucire nuovi vestiti per tutti.

Un’altro problema si presentò con le scorte di cibo. Il branco completo di Shu, i lupi di Zhan e tutti loro consumavano parecchie scorte alla volta, anche se severamente razionate. Dovevano trovare una stratagemma per evitare di razziare sempre i villaggi vicini. L’isola era piccola, se paragonata ad altre, ma sufficientemente grande perché dovessero impiegare giorni per raggiungere un paese da attaccare. 

Ma era meglio tenere al minimo gli attacchi contro gli umani, così da non dare a Carmela, un motivo per attaccarli. Ci doveva essere una soluzione al problema costante della fame.

 

*

 

“Mi urti il sistema nervoso!" Urlò Shen.

"Tu mi urti anche quello calmo!" Rispose a tono Lang Min.

"Che strano modo di esprimere il proprio affetto!" Disse Guo il quale, da lontano, assisteva al litigio, all'ordine del giorno, per quella strana coppia.

"Una volta pensavo che avere opinioni sempre e troppo contrastanti distruggesse un rapporto!" Osservò Ji "Ti sei ricreduta?" Chiese Tai-Yang "Ovvio!" Rispose la leonessa.

“È come se entrambi avessero bisogno di un partner abbastanza forte per non farsi mettere i piedi in testa, ma sufficientemente privo di pazienza per lamentarsi di ogni cosa!” Continuò ad osservare Ji. “Non come.....è così punto! Credo che per evitare situazioni del genere, io, non mi sposerò mai!” Disse Guo terrorizzato all’idea di interagire con una femmina più dello stretto necessario.

“Guarda che loro non sono spostati......non ancora almeno!” Disse Tai-Yang.

“Quanto sei pignolo!” Lo accusò la pantera “Allora io non mi fidanzerò mai! Contento?” Precisò Guo.

“Fa come credi” gli rispose il leone “A me non dispiacerebbe trovare una compagna ideale ed avere anche dei figli magari!” Aggiunse.

“I figli non distruggono un matrimonio?” Chiese Guo “Solo se si sta passando un momento di crisi!” Rispose Ji. “E tu come fai a saperlo?” Chiese Xia che fino a quel momento era rimasta silente ad ascoltare. 

“Sentito dire!” Rispose la leonessa diventando nervosa e facendo capire che non avrebbe riferito ulteriori dettagli.

“A proposito di coppie! Ji, Qiao ha fatto la prima mossa o no?” Chiese Xia restando sdraiata sul ramo sul quale si trovava. “Quale mossa?” Chiese confusa la leonessa.

“Non fare finta di niente! Non sei così stupida da non aver capito che è innamorato perso di te!” Disse Tai-Yang trattenendo a stento una risata.

“Ti sbagli!” Rispose la felina agitando nervosamente la coda. “Sbagliare? È perso, cotto a puntino....innamorato perso!” Disse Xia facendo ridere il leone “Devi dirmi come fai! Potrebbe tornarmi utile in fu.....” “Anche se fosse, io non sono interessata a lui! Quindi, in caso palesasse le sue intenzioni a voi, informatelo!” Disse Ji sparendo alla vista. “Ha per caso detto che dobbiamo informarlo che anche lei prova qualcosa per lui?” Finse di chiedere Xia “Allora ho capito bene anch’io!” Rispose Tai-Yang.

Entrambi scoppiarono a ridere e non riuscirono a fermarsi per la seguente mezz’ora.

 

*

 

Rose usò il teaser contro a quel povero malcapitato che aveva avuto la malaugurata idea di controllare i rumori sospetti provocati dai suoi amici.

"Odio quell'aggeggio!" Disse Gong vedendo l'uomo inconscio riverso in terra.

"Ti credo! Sai cosa si prova!" Disse Genji mentre raccoglieva numerose mele dentro ad un grosso sacco.

"Odio rubare! Macchia il mio buon cuore!" Protestò Liang "Disse colui che aveva appena finito di fracassare un vaso in testa ad un umano femmina!" Constatò Hua mentre faceva la guardia guardando fuori per avvertire tutti in caso di pericolo.

“Si dice “donna”!” Fece notare Rose. La loro ignoranza su alcune cose a volte riusciva a lasciarla senza parole.

 “C’è qualcun’altro che odia qualcosa in particolare?” Domandò con evidente sarcasmo nella voce Zhu, il cobra albino.

Shen tossì violentemente. “Credo che lui dirà “il freddo”!” Disse Liang.

"Sto bene!" Tagliò corto lui “È questo freddo che persiste!” Si lamentò.

“No, dai! Sul serio? L’inverno mi pare sia sempre stato freddo!” Osservò Zhu rendendosi insopportabile.

Una volta fatto rifornimento si avviarono nel fitto del bosco dove gli altri li stavano aspettando. Sam, che si trovava dalla parte opposta rispetto a loro cercò di farsi vedere per bene da coloro che erano giunti in soccorso di quei poveri contadini appena derubati.

Se si fosse sparsa la voce che era un umano a rubare viveri ai contadini, sicuramente sarebbe andato a vantaggio degli animali, anche se Shen poteva giurare che Carmela sapesse che erano loro a creare tanto scompiglio.

Per il momento non c’era altra alternativa al furto e all’agire così apertamente, ma Kang, prima della loro partenza, li aveva informati che stava lavorando ad una soluzione.

"Bene! Questo più le scorte del branco di Shu, durerà altri tre mesi!" Disse Lei mentre segnava tutto su di una tabella ed altri sistemavano le pietanze.

Rose la ignorò e si diresse a grandi passi verso l’entrata della grotta.

Erano mesi ormai, che vivevano lì dentro. Fortunatamente sembrava che i loro perseguitori necessitassero di più tempo per guarire le ferite, oppure lei li stava osservando per capire quale sarebbe stato il momento migliore per attaccare.

 

Fatto!! Chiedo scusa per il terribile ritardo!

Presto metterò anche il capitolo seguente!

Cosa pensate? O meglio, cosa vi aspettate?

Anche se non so quanto sia utile chiederlo visto che gli altri capitoli sono già stati scritti! 

Se ci sono errori chiedo scusa, ma l’inglese non è il mio forte! (Comunque avvisatemi, grazie! Forse potrò correggere e far sembrare che lo sappia decentemente!)

Non è finita! Ma lo sarà presto! Shen e gli altri hanno vinto una battaglia, non la guerra! 

Non dico altro! Commenti e critiche sono ben accetti!

A presto,

X-98

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Capitolo 38
*** L’ULTIMA OFFENSIVA ***


“Sta per arrivare la primavera! Sai che significa?” Chiese Sam rivolto all’amica che faceva flessioni a testa in giù dal ramo dell’albero sul quale si erano arrampicati.

“No......illuminami!” Rispose lei decisa a fare qualcosa di più rispetto al chiedere aiuto, nell’ultimo scontro che si profilava all’orizzonte.

“È il periodo......per gli animali.......hai capito no?” Domandò imbarazzato il ragazzo “Si, lo so. Ma credi veramente che mio padre....cioè Derek, andasse in giro per un mondo sconosciuto a catturare animali rari se fosse bastato farli riprodurre?” Chiese Rose, stufa di dover parlare ancora di quella parte della sua vita che avrebbe preferito gettare nel dimenticatoio. Solo Derek, sia chiaro! Gli animali, no!

“Oltre che rari dovevano essere diversi no?” Chiese Sam che non si arrendeva mai se poteva avere ragione “Ma, non sono nati dei cuccioli nel corso degli anni? Mi ricordo che.....” “Si, è successo. Ma Shen mi ha detto di aver scoperto che loro ed altri adulti che si erano ammalati e poi morti, oppure feriti gravemente dai bracconieri, giacevano imbalsamati in un stanza nascosta nelle segrete!” Rispose lei stroncando il dubbio dell’amico sul nascere. La descrizione fornita dal pavone su alcuni di loro non aveva lasciato alcuna domanda senza risposta. Li conosceva tutti poco, ma i figli scomparsi di Kang e Lu-Chu, oppure di Tai e Huan........aveva avuto l’onore di tenerli fra le braccia, quando era solo una bambina curiosa di scoprire che i pulcini di pavone non avessero le lunghe piume del groppone sin dalla nascita. Credeva che per loro fosse diverso, invece alcune caratteristiche erano spiccicate a quelle degli animali del mondo umano.

“I cuccioli.....sono stati tutti....uccisi?” Chiese Sam scioccato. “Si.....lui mi aveva detto che non erano riusciti a sopravvivere.....ed ora scopro che non voleva dare agli animali  un motivo valido per pensare alla fuga!” Rose urlò l’ultima parte della frase. Addolorata per il fatto di non aver potuto fare niente per salvare quelle vite innocenti........avrebbe potuto avere molti fratelli ora........avrebbe dovuto.....ma era solo una bambina all’epoca!

Fortunatamente, nonostante queste perdite, in molti avrebbero vissuto una vita libera.

Lo squillo del telefono la risollevò di morale. Era sempre e solo Bea che la chiamava.

Tornerai in tempo per il mio compleanno?” “Felice di sentirti anch’io! Il tuo compleanno è tra tre mesi! Credo proprio che......no aspetta, non ne sono sicura!” Rispose Rose correggendosi da sola. “Mi prendi per il culo? Guarda che io ci tengo veramente alla tua presenza! Ci saranno anche i membri della squadra di pallavolo! Il giocatore di punta è mio, ma anche gli altri non sono male.....”protestò Beatrice con estrema noncuranza dei vocaboli.

“L’ho realizzato adesso! Le imbarcazioni sono quasi terminate, ma c’è il problema dei rifornimenti di cibo che va risolto! E comunque non è giusto che ti prendi il migliore....anche se io punto ad un ragazzo in particolare!” Disse Rose sorridendo sotto i baffi che non aveva.

Cosa? E chi sarebbe? Devi dirmi tutto! ADESSO!” Protestò Bea.

“Guard.....non.....Bea......” chiamata terminata. Se c’era una cosa che Rose sapeva fare bene era mantenere i suoi segreti. Con l’amica credulona bastava far finta che la linea cadesse e interrompeva qualsiasi conversazione che andasse oltre la linea di riservatezza da lei stessa tracciata.

Era anche una tecnica di difesa visto che l’ultimo amore confessato da Rose era stato distrutto da Bea che aveva trascinato lei di fronte al povero malcapitato e senza premura gli aveva chiesto “Lo sai che lei ti ama?”. E passato un anno Rose, ancora, si guardava bene dall’evitare quella ex fiamma!

“C’è un problema!” Sam ultimamente era portatore solo ed unicamente di brutte notizie! Avvistamento di guardie ostili, problema con le scorte di cibo, oppure, semplicemente, era lui a combinare un disastro!

“Cosa succede?” Chiese la ragazza dirigendosi verso le profondità di quelle caverne, dove, per il momento, si erano rifugiati assieme a tutti gli altri.

“Stanno litigando!” Rispose l’amico “Che novità!” Fece notare lei.

Non tutti, ma alcuni, da quando erano diventati più esperti con le arti marziali, risolvevano qualunque cosa lottando. Come.....degli animali.....li credeva più evoluti anche in questo, ma a quanto pare si era sbagliata. Anche se Shen le aveva detto che tutti avevano origini umili! Forse solo tra i contadini si era rimasti all’era della pietra? Chissà i nobili come interagivano fra loro?!

Ma ripensandoci Rose si rese conto di aver visto il pavone in questione, lottare con altri esattamente come i “contadini”! Quindi ritornava punto e a capo!

“Di brutto!” Fece notare Sam riportandola con i piedi per terra. Rose sospirò innervosita. Lui parlava sempre per iperbole, ingigantendo anche il più piccolo dei problemi!

Ma a quanto pare stavolta aveva ragione! I suoni di colpi metallici la raggiunsero ancora prima di essere giunta a destinazione, oltre ai vari ringhi e versi che non sapeva come definire.

A quanto pare Pei aveva perso le staffe ed era furioso nei confronti di Deshi. I due pachidermi se le stavano dando di santa ragione, con calci, pugni e colpi con oggetti appuntiti, pesanti e contundenti che capitavano sotto mano, no, zampa!

Mei, Guo, Xian ed altri tentavano inutilmente di frapporsi fra i due litiganti nel tentativo di sedare la rissa, ma con scarsi risultati.

Un forte paupulare fece voltare tutti verso la poppa della nave da poco ultimata e la ragazza vide Shen appolaiato su di un albero.

Con un poderoso salto ed un affascinante giravolta, il pavone atterrò tra i due in posizione di combattimento.

Doveva ammetterlo: Shen aveva stile nelle sue entrate in scena! 

Forse era nel suo essere pavone! Sempre affascinante, stupiva chiunque nonostante il suo piumaggio non avesse colori molto accesi. Oppure era solo lui ad essere un esibizionista!

“Spiegatevi!” Disse Shen con un filo di voce. Non aveva urlato. Ma era come se l’avesse fatto! Anzi, sarebbe stato meglio! Molto meno raggelante!

“Questo idiota ci ha fatto scoprire!” Urlò Pei fuori di sè. “Non è vero!” Si difese l’orso “Se tu non mi avessi seguito e non avessi aggredito quell’uomo non ci avrebbero mai notati!” Lo accusò Deshi.

“Sei uscito?” Chiese Shen sentendo un brivido percorrergli l’intera spina dorsale.

“Si, ma mi trovavo accanto all’entrata! Se fosse arrivato qualcuno sarei rientrato subito.....come poi ho fatto! Gli umani ci hanno visto e sono scappati terrorizzati, ma solo perché Pei mi è saltato addosso di sorpresa ed io reagendo ho fatto troppo rumore!” Spiegò l’orso.

“Hanno sentito te, non me!” Urlò Pei “Ma solo a causa tua!” Gli rispose Deshi offeso solo per essere zittito da un potente calcio suo muso da parte del pavone.

Un silenzio carico di tensione prese il sopravvento.

“Idiota! Ora sanno dove ci troviamo! Potranno pianificare un attacco!” Urlò il pavone furioso.

“Il grande Shen che si ritira di fronte ad una battaglia! Al giorno d’oggi non si finisce di stupirsi......” disse Deshi con tono strafottente solo per ricevere un pugno in pieno stomaco da parte di Pei “Cretino! In quella tua testa bacata non hai pensato alle nostre vite? Vogliono ucciderci quei mostri!” Urlò il bufalo.

Shen salì su di un tavolo e vide che in molti erano giunti in quell’ampia grotta, attirati dalla confusione. Poteva parlare “Ora gli umani hanno un vantaggio! State certi che arriveranno.....ma non ci troveranno impreparati! In questi ultimi sei mesi abbiamo lavorato ininterrottamente e cinque delle mie armi sono ultimate! Le useremo per annientare........” “L’odio distrugge tutto ciò che tocca!” Disse Jingjing comparendo accanto a Shen.

“Se non li fermiamo ci seguiranno! Ci cattureranno di nuovo!” Urlò Qi “Derek è morto!” Disse Li “Dobbiamo fermare lei!” Precisò Manchu.

“Li fermeremo! Tutti in posizione!” Disse Shen prima di correre ad avvertire Kang.

 

*

 

“Abbiamo navigato per giorni, ma non so dove ci troviamo al momento. È stato un caso che la tempesta ci abbia condotti fin qui.......” disse Zhan indicando un punto su di una cartina. “Il Maestro dice che il caso non esiste! Siete venuti per aiutarci.....”

“Basta dire cavolate!” Disse Mei spintonando l’amica, anche se le parole del Maestro l’avevano fatta pensare parecchio. 

Era strano che fossero riusciti ad arrivare fin lì e per giunta che fossero riusciti a trovarli! E proprio poco prima della loro fuga! Ma la sorpresa più grande era stato il branco di Shu! Zhan era con solo venti componenti del suo branco che a quanto pare era anche più grande di quello di Shu.....ma tutti gli altri?! Avrebbero potuto essere pochi come i lupi neri.....invece si erano mossi assieme, come se si aspettassero la battaglia imminente! 

Zhan ringhiò, ma decise di non rispondere quando vide Lang Min pregarlo con lo sguardo, di non iniziare a litigare. Era stato uno shock scoprire che il Principe fosse vivo dopo tutti quegli anni, oltre al fatto che avesse creato un esercito......e l’aver trovato una fidanzata era ciò che gli aveva dato il colpo di grazia!

Non credeva possibile che una cosa del genere sarebbe potuta accadere, anche se ci sperava, per il bene del suo signore.

Oltre a questo doveva confrontarsi con guerrieri altamente preparati che, accomunati dalla paura per gli esseri umani, erano imprevedibili ed avrebbero potuto decidere di ribellarsi ed attaccare il Principe. Percepiva chiaramente l’astio provato da tutti nei suoi confronti. Anche verso i lupi bianchi se doveva essere sincero. A quanto pare gli animali della riserva non si fidavano di altri oltre loro stessi!

Non doveva sorprendersi. Shen gli aveva raccontato che molti di loro non avevano mai vissuto una vita oltre alle mura e che ciò che poteva sembrare normale, era una novità, qualcosa di diverso da quello che avevano conosciuto fino a quel momento. Ed il diverso............fa paura!

Ma la cosa peggiore, anzi, la persona più testarda ed insopportabile con cui doveva per forza rapportarsi era il leopardo albino. Quella felina era l’ombra di Shen e la cosa lo infastidiva molto. Era sempre stato lui la guardia del corpo del pavone e siccome non conosceva affatto Mei, era diffidente nei suoi confronti. L’odio, ampiamente ricambiato, non aveva permesso a nessuno dei due di fare un tentativo di avvicinamento neanche in quei mesi. Si sopportavano solo perché Shen sembrava essere molto legato ad entrambi. E siccome Zhan si fidava ciecamente del suo signore, aveva deciso di trattenersi dall’aggredire la felina appena le loro strade si incrociavano per evitare di fargli un torto.

Dall’altra parte, Lang Min era sempre felice e gentile. Riusciva a comportarsi come se fosse del tutto normale vivere in un’umida grotta, nascosti dal resto del mondo.

Trattava tutti i lupi come suoi pari ed a volte li coinvolgeva negli scherzi che faceva assieme ai pavoni più giovani del gruppo ed altri che si lasciavano coinvolgere. 

“Una bella risata guarisce molte ferite!” Era ciò che ripeteva sempre Lang Min. Oppure “Non aspettare di essere felice per sorridere. Ma sorridi per essere felice!” Diceva continuamente. E questo era assolutamente necessario, visto che dall’altra parte Shen era sempre molto cupo e serio. Con il carattere turbolento e privo di pazienza che aveva, la sua fidanzata era come una boccata d’aria fresca, o un raggio di sole che illumina una gelida mattina d’inverno....ci siamo capiti?

C’era anche da dire che l’essere così diversi li portava a litigare molto spesso, anche se il più delle volte Zhan poteva affermare con certezza che lo facessero solo per il divertimento che provavano nel contraddirsi a vicenda.

Un ululato li mise allerta: la resa dei conti era imminente!

 

*

 

Finalmente! 

Erano mesi che i suoi uomini cercavano gli animali ed una volta giunta la tanto agognata notizia, si erano mossi.

La sua maestria le aveva garantito di essere la paladina della giustizia in cui tutti credevano ciecamente e questo le aveva portato ancora più potere e ricchezza di quanto avesse potuto immaginare!

Armati di reti, fucili, mitragliatrici e molte altre cose andavano verso le ripide coste rocciose della riva, con un unico obbiettivo: eliminare il problema non perdendo completamente un eventuale guadagno.

Certo, Derek aveva fatto un buon lavoro, ma degli animali impagliati avrebbero richiesto meno rischi, lavoro e soldi, sia per sorvegliarli che per sfamarli.

La gip prese una profonda buca facendo traballare l’intero veicolo. Già abbattere gli alberi richiedeva tempo, per questo non si era preoccupata di far curare la strada. Se voleva prenderli di sorpresa doveva muoversi velocemente!

Grazie ai numerosi aiuti forniti dai suoi sostenitori, conosceva a perfezione il territorio, quindi anche il labirinto di grotte dove si erano nascosti gli animali. Doveva ammettere che avevano dimostrato una grande intelligenza nell’evasione, meno quando avevano deciso di restare sull’isola. Ma questi erano animali antropomorfi. Anche se non molto evoluti, paragonati agli umani, lo erano senz’altro rispetto agli animali loro simili che vivevano nel mondo umano. Ed inoltre, durante la fuga avevano dimostrato di saper combattere e tener testa alle armi umane in maniera scaltra e letale!

Non doveva assolutamente sottovalutarli! Derek l’aveva fatto e tutte le persone avevano smesso di supportarlo, cambiando opinione sulla sua collezione da incredibile, rara ed unica a pericolosa, ingestibile e distruttiva.

Era bastata una piccola distrazione per avviare il declino dell’impero da lui costruito e da cui non era riuscito a riprendersi. Dalla prima evasione degli animali i rapporti e la fiducia delle persone erano stati irrimediabilmente incrinati.

Incredibile con quanta facilità la fiducia possa essere persa, se si pensa a quanto duro lavoro bisogna fare per guadagnarsela!

Da quanto ne poteva sapere, forse, in quel preciso momento, gli animali stavano costruendo delle imbarcazioni per poter tornare nel loro mondo! Oppure potevano essere intenti nel progettare un piano di attacco nei suoi confronti!

Con gli altri umani non sembravano avercela. Erano stati registrati degli attacchi a numerose fattorie e depredazione di vasti raccolti ed un solo un umano, la cui identità era sconosciuta, era l’unico ritenuto il responsabile siccome era stato visto su ogni scena del crimine, ma lei era certa che c’entravano gli animali! 

Nessun essere umano era stato ferito e questa l’aveva portata a trarre la conclusione che loro, ritenessero pericolosa solo lei! Grosso errore! Con un problema del genere si era fatta avanti per annientare gli animali ritenuti pericolosi, ma chiunque, armato di fucile, avrebbe potuto ucciderli. Forse non tutti, forse ci sarebbe voluto più tempo, ma gli umani posseggono una dote innata nel distruggere la natura! Quindi in ogni caso il loro destino era segnato!

E se le persone li odiavano, reputandoli pericolosi, giovava solo a lei.

Guardando fuori dal finestrino, Carmela poteva vedere la loro meta avvicinarsi sempre più. Tirò fuori dal portafogli una vecchia foto, ingiallita dal tempo, che ritraeva due bambine di cinque anni e nove anni che sorridevano, abbracciandosi affettuosamente.

“Cara sorellina! Sempre triste e fragile......la vita non ti ha punito abbastanza visto che mi ritrovo a dover sistemare il casino che la tua progenie ha creato! Ma presto riabbraccerai tua figlia e la mia vendetta sarà finalmente compiuta!”.

 

*

 

“Fuochi d’artificio in posizione!” Disse Bao prima di infilarsi in bocca tre mele. Mao, un cane albino afferrò la cassa accanto al panda per andare a mettere in salvo le provviste, sia dallo stomaco senza fondo dell’amico, che dall’imminente scontro.

Erano passati tre giorni da quando Deshi aveva rivelato la loro posizione e finalmente Hua aveva avvistato gli umani ed i loro carri di metallo.

“Kang è con Tai e pochi altri a guardia della barca, Mei e Xun controllano l’entrata principale con la maggior parte di noi, Ning si trova nel lato sud,  Bao e Kun sono all’entrata est, Shu e la maggior parte dei suoi lupi sono nascosti in superficie mentre Zhan ti resta incollato alla coda!” Disse Xian indicando il lupo alle spalle di Shen.

Si erano divisi in gruppi, capitanati da due o un solo capo che riceveva le indicazioni di Shen e faceva passaparola. “Siamo in guerra, perché ogni essere vivente è in guerra con se stesso!” Disse Jingjing attirando l’attenzione su di se “Sembra che sia colpa nostra se gli umani vogliono farci fuori!” Sussurrò Guo all’orecchio di Fa “Che la pensi come vuole! Faremo capire agli umani che hanno preso una pessima decisione mettendoci in gabbia!” Disse Zhu, il cobra albino, agitando la coda alla cui estremità era stata attaccata una lunga ed affilata lama.

“Perché i cannoni non li abbiamo messi vicino alle entrate? Avremmo potuto farle crollare sulle loro teste!” Chiese Zhi, un pavone arlecchino, il quale aveva fatto intendere di avere una fifa blu anche se non lo avrebbe mai ammesso, neanche sotto tortura!

“In questo modo saremmo stati in trappola! Se uscissimo con la barca potrebbero individuarci facilmente! Meglio costringerli a dividersi ed attaccarli separatamente.” Rispose Shen mentre finiva di sistemare gli ultimi fuochi d’artificio.

Il pavone diede uno sguardo d’intesa al fratello Xian sapendo bene la verità che in pochi conoscevano!

I poveri Sam e Rose erano stati storditi e legati solo per essere gettati all’interno di una cabina della nave, chiusi a chiave così che non corressero rischi, il tutto fatto sotto ordine di Kang. Se non fosse cresciuto rinchiuso tra quattro mura, Shen era sicuro che sarebbe potuto diventare una persona molto influente e potente grazie al carisma che possedeva.

Il pavone sorrise quando vide avvicinarglisi Lang Min. “Mi prometti che farai attenzione?” Chiese la pavonessa. Shen sospirò alzando gli occhi al cielo. L’ansia delle femmine. In momenti come questi dovevano sempre pensare al peggio e far fare ai maschi delle false promesse! Non tutte, ma la maggior parte delle pavonesse l’avevano fatto! Le altre femmine sembravano possedere più spina dorsale.

“Certo!” Rispose atono, ma appena la vide voltarsi per prendere posizione assieme ad altri percepì una morsa allo stomaco “Aspetta!” Disse Shen solo per fermarsi subito dopo. No, lui non era una donzella spaventata, ma preferiva avere la situazione sotto controllo. Vide che lei lo stava guardando ancora più preoccupata di prima e decise di calmarla “Preferirei se durante lo scontro tu mi restassi accanto, così sarò certo che non ti accada niente!” Disse cercando di non essere troppo sdolcinato....anche se era troppo tardi!

“Nessuno la toccherà!” Disse Zhan agitando il grosso martello che teneva in una zampa. Lang Min e Shen sorrisero, entrambi riconoscenti nei confronti del lupo.

 

 

Silenzio. Un innaturale silenzio avvolgeva quelle caverne.

Avrebbero potuto pensare di essersi sbagliati, ma Carmela sapeva bene che non era così! Li stavano aspettando!

Purtroppo il terreno all’interno della montagna era troppo scosceso per permettere alle gip di entrare, quindi i suoi uomini furono costretti a muoversi a piedi. Muniti di giubbotti anti proiettile, fucili e torce elettriche sembravano veramente un unità speciale della polizia mentre sondavano la zona circostante all’entrata. 

I loro obbiettivi possedevano solo lance, oggetti contundenti e frecce, ma le armi naturali possedute da alcuni avevano reso necessari i giubbotti.

Dopo aver appurato che gli animali si trovassero tutti all’interno, entrarono. All’inizio dovettero affrontare una discesa non molto ripida ma con il terreno pieno di massi appuntiti. Subito dopo il cunicolo diventò più largo e piano.

Lei era vestita come loro, con il volto coperto e l’arma in mano. Non se ne sarebbe rimasta in disparte come aveva fatto Derek, perdendo centinaia di uomini contro di lei, ma non avrebbe nemmeno rischiato troppo. Gli animali la volevano morta, questo era palese e quindi aveva scelto un modo di avvicinamento con il quale li avrebbe derisi prima di poterli uccidere.

Il cunicolo iniziale era molto ampio, ma dopo poco si divise in molti altri più stretti. Non troppo per non passare, ma era certa che gli animali più grossi avessero sicuramente incontrato alcune difficoltà nel passarci. O forse avevano usato un altra entrata.

Passò il tempo e nonostante le ricerche non avevano ancora trovato alcuna traccia della loro presenza! Era impossibile che le spie si fossero prese gioco di lei, sapevano bene che c’era in gioco la sicurezza degli abitanti delle città limitrofe alla montagna.

Eppure quella ramificazione di caverne era ampia e ci sarebbero volute delle ore per poterla esplorare interamente.

“Quindi questi animali sono estremamente evoluti? In che senso?” Chiese una delle guardie ad un suo pari “Ho sentito che sanno combattere e si sono forgiati da soli le loro armi!” Rispose l’altro. “Si, ma nonostante queste “strabilianti” capacità, siamo noi ad possedere i fucili! Quindi abbiamo il coltello dalla parte del manico!” Si intromise uno che aveva sentito la conversazione nonostante fosse lontano dai due, solo grazie all’incredibile eco di quelle grotte.

“Vallo a dire a quelli che si trovavano a protezione delle mura!” Osservò il primo.

“Non bisogna sottovalutarli! Sono degli animali extra large con delle spade grandi così!” Disse un altro non riuscendo a smettere di controllare i dintorni con fare ossessivo.

“La spada è più lenta della pallottola!” Si vantò uno “Ripetimelo quando tutto questo sarà finito!” Rispose colui che era il più nervoso dei presenti.

“Va bene, come desidera lei madame.......non mi sorprenderei se il tuo urlo assomigliasse a quello di un......” l’uomo sparì dalla visuale dei suoi compagni per ricadere in mezzo a loro in una pozza di sangue e con la gola squarciata.

Dopo ciò scoppiò il caos. I soldati sparavano a caso e coloro che non restavano con il gruppo sparivano nell’oscurità delle grotte venendo gettati, ormai cadaveri, addosso a quelli ancora vivi. Le torce accese creavano un atmosfera ancora più inquietante, illuminando a scatti i tunnel fino a quando non venivano rotte, ma permettendo agli altri umani di intravedere le sagome dei loro aggressori poco prima che scomparissero nuovamente nel buio.

In quella confusione, uno di loro riuscì a sparare con un lanciarazzi e l’esplosione illuminò un corridoio mostrando un gruppo di animali, di diversa specie, in fuga ed altri in terra feriti. Quando tornò il buio i versi li condussero dalla parte opposta rispetto al cunicolo nel quale li avevano visti sparire e prima di poter attaccare nuovamente si scontrarono con un altro gruppo in avanscoperta.

“Abbiamo sentito un esplosione! State bene?” Chiese uno “Noi si, ma i morti no!” Rispose un soldato visibilmente scosso da ciò che aveva appena visto.

“La pagheranno! Restate uniti e lasciate le lampade!” Urlò colui che aveva il grado più alto.

Delle grandi lampade al neon vennero disseminate lungo il percorso, così che gli animali non potessero più nascondersi. 

 

 

Era stato divertente aggredire quegli sciocchi ignari del pericolo imminente!

Mei e coloro che si trovavano con lei avevano battuto in ritirata appena gli umani avevano dimostrato di fare sul serio. Anche perché il povero Xu era stato gravemente ferito mentre tentava di proteggerla!

La felina sentiva un gran senso di colpa pesarle sulla coscienza al pensiero di non aver preso lo scontro seriamente.

Saltava da una parete all’altra evitando i colpi, stordendo gli umani che Lei afferrava con la frusta così che Xun e gli altri potessero completare il lavoro, senza pensare che gli umani avrebbero potuto possedere armi ben peggiori di quelli che chiamavano “fucili”.

Quando il colpo letale era stato lanciato lei si era girata appena in tempo per vederlo di sfuggita prima di essere spinta con violenza contro una parete. L’esplosione aveva fatto cedere parte del soffitto ed i detriti l’avevano colpita ad una spalla, ma Xu era stato ferito dalla palla di fuoco ed aveva perso conoscenza subito.

Il rimbombo lontano di esplosioni precedute da fischi acuti le fece capire che Ning e coloro che stavano con lui, erano stati scoperti!

Svoltò dopo una stretta curva e fece appena in tempo a spiaccicarsi in terra per evitare i colpi mortali di altri umani. L’occhio le cadde sulle reti fissate al soffitto messe lì sotto richiesta di Wen e la maggior parte dei mustelidi.

*

“Sei serio quando chiedi cose come questa?” Chiese uno scettico Cheung.

“Certo che si!” Rispose Wen “A cosa potrebbero servire?” Chiese Xian curioso.

“A catturare gli umani.....ma dai! Un colpo di coltello o due e sono liberi!” Disse Xue deridendo il primate. “Coltello?” Chiese Fu, la volpe albina “Si, da quello che ci ha detto Piao ogni soldato sarà ben armato!” Rispose la puzzola albina.

“Gli dei hanno ascoltato qualcuna delle mie preghiere! Non amo vantarmi delle vittorie facili!” Disse Qiao mentre faceva ruotare, con una zampa, il suo Dao in acciaio.

“Se appendiamo delle reti al soffitto potremmo muoverci al di sopra delle teste dei bipedi, così deriderli, raggirarli ed annientarli in un colpo solo!” Spiegò Cong che era uno dei pochi ad appoggiare la povera scimmia.

“Un ottima strategia! Mi piace! Se riuscite ad ottenere un permesso da Kang allora, il porto più vicino è a due giorni di viaggio da questo paesino!” Disse Rose indicando un piccolo assembramento di case in riva al mare poco lontano da dove si trovavano al momento.

*

Alla fine le reti erano state messe in quasi tutti i cunicoli e grotte presenti, purtroppo non erano abbastanza per ricoprire l’intera area, ma ora, Mei poteva dirsi contenta dell’idea a cui in partenza, non aveva dato la minima importanza.

Con un poderoso salto riuscì a spaventare i pochi soldati riuniti di fronte a loro, i quali indietreggiarono spaventati, puntando tutte le armi su di lei.

Il felino si aggrappò alle corde e rimase immobile a fissare il soffitto. Un leggero movimento della coda diede il via ai pochi che si trovavano con lei che attaccarono gli umani con estrema ferocia, con l’intendo di distogliere la loro attenzione da Mei.

Zhi aprì la sua grande coda paupulando il più forte possibile e la richiuse subito dopo abbassandosi, permettendo così agli altri di superarlo con un salto e sorprendere gli umani facendoli cadere in terra sotto il loro peso. Le armi spararono inutilmente visto che l’urto le aveva rivolte verso a delle innocue pietre. Li e Lim riuscirono a buttare in terra due bipedi ciascuno e non persero tempo, stordendoli ancora prima che potessero anche solo protestare. La frusta di Mei ogni tanto colpiva gli umani permettendo ai suoi amici di stenderli facilmente. Sembrava quasi che la felina volesse ricordare loro della propria presenza.

Qi buttò in terra quel maledetto aggeggio che emetteva luce nel tentativo di poter ottenere un vantaggio, ma senza risultati, rimase intatto. Evitò e deviò numerosi colpi, mise al tappeto molti nemici e ne uccise due, anche se non gli interessava granché decidersi ad ucciderli tutti oppure no, come altri avevano fatto.

“Qui dentro sembra che sia giorno!” Disse Li, con sulle spalle uno Xu privo di sensi, mentre si dirigeva verso un corridoio buio.

“Abbiamo già fatto abbastanza confusione!” Disse Mei facendosi cadere su un umano che era appena arrivato ignaro che lei fosse ancora appesa al soffitto. Lo colpì con talmente tanta violenza, con la sua frusta di metallo, che tolse ogni domanda sul dubbio se fosse ancora vivo.

La felina tirò un estremità della miccia facendola sfregare ed accendere. Una nuova invenzione di Shen: fuochi d’artificio accendibili autonomamente senza la necessità del fuoco!

Geniale dato che il fuoco avrebbe potuto attirare troppo l’attenzione!

Dopo aver lanciato il petardo verso un nuovo gruppo di bipedi, giunti lì grazie al rumore degli spari, corse dietro a Li assieme agli altri.

L’ultima cosa che sentì fu un esplosione seguita da grida di dolore.

 

La mia storia l’ho classificata sul giallo. Cerco di non descrivere accuratamente scene di violenza!

Ma se per qualcuno è lo stesso troppo violento, me lo faccia sapere, così la cambio sull’arancione!

La battaglia non è ancora conclusa!

Ci saranno altri colpi di scena e rivelazioni!

Spero che la storia vi piaccia perché non avevo mai descritto una scena di guerra! Anzi, questa è la prima storia che ho scritto, quindi spero di non essere stata troppo noiosa! 

Ringrazio tutti coloro che hanno lasciato commenti perché mi hanno spronato a continuare a scrivere ed a non cancellare la storia!

A presto,

X-98

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Capitolo 39
*** Rimettere insieme i pezzi ***


“I tunnel del lato sud sono stati distrutti, Ning, Bao e Kun stanno ripiegando, e da parte di Shu e Mei neanche una notizia!” Disse Chong segnando con un pastello i punti del loro nascondiglio, oramai resi inagibili dagli umani.

Guo, Chong, Hai e Tai-Yang erano rimasti vicino alla barca a guardia dei ragazzi stipati all’interno, ma anche per tenere sotto controllo la situazione. Inoltre era fondamentale proteggere sia le munizioni che le scorte di cibo. Gli umani avrebbero potuto tentare di distruggerle ed è sempre meglio prevenire che curare!

Kang e Tai erano scomparsi in un tunnel per un motivo oscuro. Forse erano andati a controllare le rispettive compagne, oppure non volevano restare senza fare niente. Poco importava!

Shen fece una smorfia. Fino ad adesso si era scontrato solo con piccoli gruppi di umani, come se lei li stesse studiando o mettendo alla prova! Ma ora aveva compreso le sue reali intenzioni!

Li stavano chiudendo dentro! Se lo aspettava, all’inizio era sua intenzione fare la medesima cosa, ora doveva seguire il piano di riserva, ma senza un rapporto da parte della lupa non poteva decidere come muoversi!

Doveva assolutamente conoscere la situazione esterna, per evitare di mandare tutti nelle fauci del drago.

“Resta qui in caso arrivasse qualcuno!” Disse Shen prendendo la sua spada del sole e della luna. “Aspetta! E se fossero umani?” Chiese il fratello intimorito.

“Allora nascondetevi e pregate che non vi trovino!” Disse Shen prima di sparire in un cunicolo buio.

Quel labirinto di caverne stava facendo un ottimo lavoro. Dato che era molto esteso aveva costretto gli umani a separarsi e ci avrebbero messo del tempo per trovare la barca.

 Si, nonostante le settimane passate per ultimare la costruzione, Shen sapeva bene che sarebbe andata distrutta! 

Anche il lavoro fatto sulla grotta per permetterle di passare attraverso la stretta uscita sarebbe andato perso. Avevano allargato l’entrata senza usare esplosivi per evitare di attirare attenzioni indesiderate, impiegando molte energie e fatica.....

ma ora Shen era certo di una cosa: la barca poteva essere ricostruita se distrutta, le loro vite no!

Quella non era più una semplice imbarcazione! Carmela, uccidendo Derek, gli aveva dato l’idea perfetta per avere un vantaggio nello scontro!

Al suo segnale avrebbero spostato i ragazzi da un altra parte e allora si, che le cose sarebbero diventate serie. Per ora i due avversari si stavano solo studiando a vicenda!

Shen non fece nemmeno in tempo a rendersi conto della presenza di qualcuno di fronte a lui che venne travolto. Il peso che l’aveva ancorato a terra sparì quasi subito. Nel buio sentì Zhan ringhiare ed un altro ringhio familiare gli rispose. “Sei proprio un minorato mentale! Siamo noi, cane!” Mei era tornata.

 

Bo si rintanò in un grosso buco presente troppo in alto perché gli umani potessero vederlo o avere anche la minima voglia di controllarlo. Nonostante quello che rischiavano non sembrava che i bipedi fossero pienamente concentrati sul loro lavoro. Li volevano morti, ma davano l’idea che lo stessero facendo solo per dovere. Oltretutto o credi in qualcosa o no!

A quanto pare pensavano solo alla ricompensa offerta da...lei, per coloro che l’avrebbero aiutata. I soldi sono facili per reclutare uomini, ma non la lealtà o la devozione.

Nonostante l’assenza di luce il piccolo pipistrello si muoveva con destrezza. Era nato per luoghi come quello quindi poteva dirsi avvantaggiato. Anche i felini avevano un ottima vista notturna, ma nessuno avrebbe potuto eguagliarlo!

Il nascondiglio era decisamente affollato visto che erano presenti tutti i volatili della riserva. Non i pavoni. Sia chiaro, i pavoni non volano, sono nati solo per “cadere” con stile!

“Il segnale?” Chiese Hua nervosa “Ancora niente!” Rispose calmo Bo.

“Non abbiamo molto tempo!” Disse Meng vedendo delle luci provenire da uno dei cunicoli, prima di sparire all’interno di esso. Fortunatamente gli umani avevano cambiato direzione.

“Arriveranno tranquillo!” Rispose il pipistrello sedendosi in terra mostrando un autocontrollo incredibile. Insomma, era impossibile che non fosse preoccupato!

Un rumore di passi li allertò all’istante, ma non negativamente, se il buio rimaneva significava che erano amici. “Ragazzi....” infatti era Zhong “....state pronti! Gli umani hanno fatto crollare due tunnel, sembra che vogliano darci una mano!” Disse sarcastico. 

“Appena si accorgeranno dell’errore sarà troppo tardi!” Disse Hua sorridendo alla buona sorte che sembrava volesse favorirli!

Il piano di Shen poteva essere definito sia geniale che suicida: intrappolare quanti più umani possibili ed affrontare apertamente gli altri! ........Forse bastava solo l’ultimo aggettivo!

Hua sospirò. Se qualcuno le avesse detto che nel giro di cinque anni si sarebbe ritrovata coinvolta in una guerra all’ultimo sangue contro delle leggende, probabilmente gli avrebbe dato del pazzo. Si era parlato molto di destino in quegli ultimi mesi. Quando i lupi che si erano aggiunti a loro, aveva iniziato a crederci.

Era il loro destino sconfiggere gli umani! Salvare il loro mondo da questa terribile minaccia!

L’attesa si prolungò talmente tanto che Hua sprofondò in un sonno profondo.

Il gufo sorrise, adorava quando lo sognava o forse....ricordava?

*

Un bastone di legno stretto fra gli artigli ed un altro nella sua ala. La polvere che si sollevava dal fantoccio quando lo colpiva e gli sguardi divertiti ed orgogliosi dei suoi genitori. Ah, e come poteva mancare un dispetto del fratello?

Da piccola il suo desiderio più grande era di diventare una valorosa guerriera, di battersi per poter aiutare le persone. 

Ora capiva che lo desiderava solo nella speranza di potersi integrare. 

La sua famiglia era semplice. Suo padre era un commerciante e non faceva mai mancare niente ai suoi cari. Ma la sua nascita aveva complicato le cose. Senza parlare dei suoi desideri. Hua si era sentita ripetere per tutta l’infanzia le regole del galateo da seguire e che le donne non fossero adatte al combattimento. Ma non per questo i suoi le avevano “tarpato le ali” in senso metaforico visto che quando era stata catturata non era ancora in grado di volare.

Si erano rifugiati in una casa in riva al mare sufficientemente isolata per permetterle di stare tutto il giorno all’aperto senza doversi preoccupare di essere osservata o giudicata.

Sembrava tutto così semplice allora. Suo fratello maggiore Zi era abbastanza grande per prendere parte ad alcuni viaggi del padre, mentre lei, con i suoi cinque anni, poteva godersi il tempo libero a parte quando doveva occuparsi della sorella minore Yan che allora aveva appena un anno. 

Crescendo, il più grande ed importante obbiettivo della sua vita diventò trovare un compagno. Suo fratello si era fidanzato e lei non voleva essere da meno, anche se questo avrebbe voluto dire riporre la spada. Eppure sembrava essere nata proprio per quello! A dieci anni si trasformò completamente abbandonandosi a caldi the pomeridiani e passeggiate in città alla ricerca del cosiddetto partito perfetto.

I suoi l’avevano appoggiata pure in quella decisione anche se erano consapevoli che fosse ancora troppo presto.

E fu poco dopo questo cambiamento che suo fratello decise di sposarsi. Il giorno prima della cerimonia si erano riuniti a casa, per salutare Zi..........

Ricordava bene quel giorno. Accadde ciò che l’avrebbe perseguitata per tutta la vita!

Il rombo di un tuono e l’odore di bruciato. Le urla dei suoi genitori, il pianto della piccola Yan. Zi era entrato nella loro stanza e dopo aver preso in braccio il pulcino le aveva detto di correre nel bosco. Lei aveva obbedito. Aveva paura. Non aveva mai visto suo fratello così strano......? 

Ora sapeva bene cos’aveva visto: Zi era terrorizzato!

Si era appena nascosta in un cespuglio che l’urlo di sua madre l’aveva fatta voltare. 

Non l’avesse mai fatto!

Il fuoco aveva avvolto la casa......e dentro........c’erano i suoi fratelli!

La madre urlava. Disperata. Chiamava aiuto. Tentava di avvicinarsi ma il fuoco la costringeva a retrocedere. 

Era troppo grande, troppo forte, troppo caldo, per poterlo fermare. Sua madre chiamava anche lei. Credeva fosse rimasta dentro!

Le grida rimasero inascoltate. Loro.....vivevano lontano dalla città, nessuno avrebbe potuto sentirli o aiutarli. E tutto per colpa sua!

Le urla di dolore dei suoi fratelli! Impresse in modo indelebile nella sua memoria. Quelle grida terrificanti che fecero perdere la ragione a sua madre che seguì l’istinto e si gettò tra le fiamme nel tentativo di salvare almeno uno dei suoi figli................... condannandosi a morte!

Solo quando la casa collassò su se stessa lei trovò la forza di scappare da quell’incubo........per essere inghiottita in un altro. 

Nella boscaglia un animale immenso le si era parato davanti. Un mantello bianco, occhi azzurri, freddi e vuoti: Ning!

Era stato lui a portarla da Derek. Ed era stato quell’umano a cambiarle la vita!

*

“Ma come puoi dormire in un momento del genere!” A quanto pare Heng non condivideva l’idea del sonno di bellezza visto il modo sgarbato con il quale la svegliò.

“Sono sicura che vinceremo!” Rispose assonnata Hua. 

Dovevano! O in futuro, altri innocenti avrebbero trovato la morte!

 

*

 

Shu correva veloce. Il rumore di una piccola frana la fece fermare e tornare indietro. Le trappole avevano funzionato alla grande. Mentre i suoi lupi finivano i bipedi che erano stati così fortunati da sopravvivere lei si accingeva ad aggiornare la mappa.

Ne avevano uccisi tanti, eppure non abbastanza!

Gli umani erano troppi! Non si sentiva più tanto sicura, ma sapeva che se non avesse tenuto duro li avrebbe lasciati vincere facilmente! 

Si fidava di Shen. Aveva fallito solo una volta, poteva farlo ancora, ma era certa che una lezione gli bastasse.

Quel pavone era straordinario. Li aveva liberati dalle mura in pietra della riserva e puntava alla libertà. Certo, non ci si potrebbe aspettare nient’altro da un futuro sovrano, ma la lupa sentiva che lui aveva qualcos’altro. 

Qualcosa di innato, che non aveva imparato da suo padre, anzi, che nessun mentore poteva insegnargli: era ostinato!

Avrebbe potuto benissimo definirlo pervicace per certi versi. Ma anche se in alcuni casi poteva essere visto come un difetto, nella loro situazione era un pregio ed un vantaggio da sfruttare. 

Shu afferrò un ramo che sporgeva da una roccia. Poteva sembrare un comunissimo pezzo di legno, ma Shen era il Maestro dell’inganno e la sua mente geniale gli permetteva di fare cose incredibili. La lupa abbassò la leva e come per magia un passaggio segreto si aprì nella parete. “Ricordate, contenimento, non annientamento. Dovete darci tempo per procedere con l’offensiva finale!” Disse ai suoi uomini prima di sparire all’interno del cunicolo seguita da altri due lupi.

Ovviamente non tutto è rosa e fiori come sembra. C’era troppo silenzio, anzi, una quiete tesa, se poteva essere definita così.

Il loro istinto da predatori li fece allertare e si aprirono a ventaglio nella grotta dove il passaggio segreto li aveva condotti. Un rumore metallico precedette una violenta esplosione ed un lupo cadde a terra privo di vita. Shu si avvicinò al corpo e notò che una piccola parte di terra sopra alla quale aveva camminato il lupo sembrava essere smossa, come se qualcuno avesse scavato di recente, troppo di recente!

“Via!” Il sussurrò del suo compagno, la spinta seguente ed il rumore degli spari la costrinsero a scappare il più velocemente possibile. Erano in evidente inferiorità numerica ed inoltre doveva informare Shen sulla situazione in superficie.

Si fermò appena vide la luce artificiale degli umani e decise di valutare la situazione.

Con sua grande sorpresa non c’era nessuno accanto all’oggetto che faceva si che fosse giorno in uno dei tanti tunnel presenti. Avrebbe chiesto spiegazioni dopo. Shu riniziò a correre e dovette ammettere che il suo nemico le aveva fatto un favore: poteva individuare gli umani grazie alle loro ombre proiettate sulle pareti, ancor prima di riuscire ad annusarli!

Questo le permise di passare inosservata incrociando cinque gruppi di umani che stavano battendo palmo a palmo quella zona. 

No! Si dirigevano verso le uscite! Perché?

 

*

 

“Come sarebbe a dire che gli umani si sono ritirati?” Chiese Bao sconvolto.

“Perché dovrebbero farlo?” Domandò Manchu

 “Se vogliono ucciderci dovrebbero attaccare!” Fece notare Cheung.

Molte domande e proteste si levarono da tutti coloro che si erano ritirati una volta compreso che gli umani non fossero più all’interno dei tunnel, ritrovandosi accanto alla barca.

Molti lupi combattendo all’esterno erano periti, mentre gli altri, grazie alle grotte, ne erano usciti più o meno indenni. Fortunatamente il numero di feriti era estremamente basso, a parte Xu, che era il più grave. Un lupo del branco di Shu era un bravo medico e la prognosi per la pantera non era buona.

La spalla sinistra presentava una brutta ustione. Mentre numerosi tagli ricoprivano il corpo del felino, ma era il suo viso ad essere messo peggio. Sembrava come se una mazza ferrata l’avesse colpito in faccia visto i numerosi tagli sul lato sinistro del viso, causati dall’impatto con la parete.

Come se non bastasse, il fuoco gli aveva ferito la pelle, ma anche gli occhi! C’erano buone probabilità che perdesse completamente la vista.....

Gli umani avrebbero pagato anche per questo!

Shen osservava dall’alto di una sporgenza. Mei, Kang e Tai si trovavano accanto a lui.

“Ci hanno battuto!” Disse Mei che da un po’ continuava a sentire uno strano senso di allerta, preoccupazione......temeva che i bipedi stessero progettando qualcosa!

“Avranno compreso che questo è un territorio sul quale ci muoviamo bene. Forse vogliono farci uscire!” Azzardò Tai.

“No, hanno in mente qualcosa! Se rimaniamo tutti qui siamo vulnerabili. Dobbiamo ritirarci nella foresta!” Disse Kang nervoso. “Intendi attraverso il passaggio segreto che abbiamo costruito?” Chiese Mei che nonostante sapesse la risposta, voleva comunque sentirla da Kang. “Esatto!” Rispose il pavone.

“No!” La voce potente di Shen si propagò per la stanza “Non faremo il loro gioco! Dobbiamo essere astuti!” Disse rivolgendosi a tutti i presenti.

“Cos’hai in mente?” Domandò Shu impaziente di scoprire il piano del pavone.

“Shu, vai a chiamare Hua e gli altri! Bao, porta il tuo gruppo all’uscita est, Kun voi andate a ovest. Cercate un uscita sicura e nascondetevi nella boscaia.

Mei tu occupati dei feriti. Zhan e tutti gli altri......e ora di salpare!” Disse Shen dirigendosi a grandi passi verso la barca.

 

*

 

Duecento.

Questo era il numero delle vittime di un attacco durato mezza giornata. 

Gli animali erano più che pericolosi, erano letali.

Ma li aveva indeboliti. Da ciò che avevano raccontato i sopravvissuti molti animali erano stati uccisi. Questo grazie alla loro moderna tecnologia che era riuscita a creare delle armi contro le quali spade e lance potevano fare ben poco.

Era arrivato il momento di procedere con la vera parte del piano: contenimento ed annientamento!

Bloccarli nel posto che reputano migliore ed ucciderli attraverso gas velenosi.

Semplice, veloce e senza il sacrificio altre inutili vite.....umane!

Allora perché esitava nel dare il comando?

Non importava che fosse un animale. Il leader che guidava gli animali era intelligente, astuto........unico! 

Come poteva lasciare che fosse ucciso. Era un esemplare raro! Avrebbe potuto far progredire le loro ricerche fatte su altri animali antropomorfi effettuate con il solo scopo di capire come potessero essere progrediti così tanto. Derek era stato così ingenuo da permetterle di catturare più animali del previsto! Ma lo faceva solo per il bene dell’umanità!

Un giorno avrebbero fatto il loro stesso progresso tecnologico? Sarebbero stati un vero pericolo? 

Carmela sapeva bene che il varco magico tra i due mondi restava aperto solo se i tre grossi massi lunari restavano in una posizione tale da formare un triangolo. Sarebbe stato sufficiente distruggerli!

Cosa che avrebbe potuto permettere loro di fermarli ancora prima che raggiungessero le loro coste, ma che non abbassava del tutto la percentuale di pericolo!

Ma l’obbiettivo che cercava costantemente e con un ossessione ai limiti della normalità era un modo per farli tornare allo stato brado! Oppure, in caso fosse impossibile....un modo per addomesticarli!

Se non puoi annientare qualcosa o meglio qualcuno, è saggio controllarlo, averlo dalla tua parte!

È così che aveva fatto con la sua cara sorellina. Ma i suoi genitori non gradivano quel bellissimo legame che si era formato fra di loro. Che male c’era se Isabelle le ubbidiva anche se le ordinava di lanciarsi dalla scogliera, o di dare fuoco al suo letto........

Lei aveva appena otto anni, mentre sua sorella tre di meno quando vennero divise.

Lei venne mandata in una casa di cura e fu disconosciuta dai suoi genitori ed Isabelle...si dimenticò della sua esistenza!

Passarono gli anni e nel frattempo venne dimessa, con un falso nome. Il suo gli era stato strappato via!

Oh, quanto era stata felice nel venire a conoscenza del matrimonio combinato, la sua infelicità....talmente entusiasta che si fece assumere da Derek come segretaria per poterla spiare meglio.

Alla notizia della fuga l’ira era l’unica compagna che aveva. Come poteva essere? Doveva pagare per quello che le aveva fatto! Doveva soffrire il doppio di quanto avesse sofferto lei. Fu da questo che nacque la sua organizzazione! In pochi mesi ebbe abbastanza uomini da controllare un vasto territorio e da trovarla.

Purtroppo le cose non andarono come previsto dato che prima che potesse finirla Derek lo scoprì e corse a riprendersela.

Con la sua morte sarebbe dovuto finire tutto, ma Carmela sentiva un odio crescerle dentro al pensiero che sua figlia vivesse. 

E fortunatamente fu proprio lei a condannarsi a morte una volta deciso di schierarsi dalla parte degli animali!

“Signora!” Problemi in arrivo. Era quello che presagiva quel tono di voce “Gli animali stanno fuggendo su di una barca!”. 

No! Questo no! Li avrebbe sterminati piuttosto che vederli andarsene comodamente!

Non c’era tempo per distruggere le pietre lunari, figuriamoci pensare di spostarle.

Doveva decidersi! In fretta!

 

*

 

Un enorme dirigibile raggiunse il galeone che con le vele spiegate, andava sempre più a largo. Grazie a delle funi molti umani atterrarono sul ponte principale.

“Ricordate! L’alfa va catturato vivo!” Disse l’ultimo che era sceso. 

Gli uomini iniziarono subito a setacciare l’intera nave. Dalla prua fin alla poppa e nelle cabine. Ma fu sul ponte sottocoperta che scoprirono un grosso carico a loro estraneo. “Aprite questi barili!” Ordinò il capo.

“Signore!” Un giovane corse incontro al suo superiore con fare concitato “Che succede? Li avete trovati?” Chiese lui raggelando tutti coloro che lo guardarono con scetticismo. 

Avevano controllato ogni parte della nave e degli animali neanche l’ombra!

“C’è una botola nascosta. Ma è chiusa! Chiedo il permesso di poterla fare saltare per verificarne il contenuto!” Chiese il giovane.

“Permesso accordato!” Rispose il capo, ma appena l’altro si girò lo bloccò per un braccio “Aspetta! Voglio assicurarmi che l’alfa venga catturato vivo! Vengo con te!” Disse prima di farsi guidare verso il nascondiglio di quei sacchi di pulci.

L’accesso allo scomparto segreto era ampio e l’uomo fremeva di gioia, sollevato di essere riuscito nella missione. Quella botola era stata ben costruita quindi l’uso della dinamite era più che giustificato.

“Cariche sistemate!” Disse l’artificiere. Si misero tutti a distanza di sicurezza ed il detonatore venne fatto scattare.

Carmela si girò di scatto al suono di una grande esplosione. Si trovava sulla scogliera mentre organizzava il recupero degli animali da imbalsamare.

La nave si disintegrò in un enorme palla di fuoco e come se non bastasse dei fuochi d’artificio schizzarono verso il cielo. Sulla loro traiettoria c’era il dirigibile ed essendo tanti, troppi per poterli schivare, colpirono uno scomparto pieno di elio a prua che inevitabilmente prese fuoco.

La grande macchina si inclinò pericolosamente in avanti e man mano che l’elio bruciava lasciava intatta solo lo scheletro del dirigibile.

La poppa stentava a restare in aria ed il peso della prua, ormai priva di sostegno, divenne insostenibile per la struttura che si spezzò. 

Una piccola sezione di prua si staccò dal resto del dirigibile, cadendo addosso a quello che rimaneva dell’imbarcazione. La parte restante rimase una manciata di secondi sospesa in aria prima che anche l’ultimo scomparto di elio fosse inghiottito dal fuoco per, alla fine, precipitare anch’essa.

 

*

 

Shen si era goduto lo spettacolo dalla cima di un albero. Alcuni lupi bianchi avevano avvistato il dirigibile e gliel’avevano comunicato appena in tempo per poter aggiungere i fuochi d’artificio nell’imbarcazione, posizionandoli in modo tale che puntassero verso l’alto ed in direzioni diverse. Rose aveva svelato quanto fosse vulnerabile quella macchina volante e Shen era soddisfatto di aver potuto sfruttare quell’unico punto debole. Il risultato finale era: più umani annientati del previsto!

Aveva contato che qualcuno avrebbe cercato di fermare la barca, ma vederli così numerosi era stata una gioia!

Carmela aveva fatto intendere che non voleva ucciderli, non tutti! Altrimenti, stando a quanto detto da Rose, le sarebbe bastato distruggere la barca! Il rischio, di perdere tutte quelle munizioni, era stato corso, e con risultati eccezionali!

Il pavone bianco paupulò il più forte possibile prima di planare giù dall’albero e correre verso l’accampamento degli umani. 

Era l’ora della resa dei conti. 

I bipedi avevano portato con loro distruzione e desolazione in quella parte di bosco, adiacente al loro nascondiglio, che avevano occupato. Per questo gli animali si fermarono dove la vegetazione permetteva ancora loro, di nascondersi.

Con un cenno della testa Shen diede l’inizio alla fine.

Tai-Yang, Mao, Fu ed Hai diedero fuoco alle micce facendo partire i primi razzi. Grazie alla loro velocità e potenza, ferirono ed uccisero molti umani. Coloro che erano stati allertati fecero appena in tempo ad impugnare le armi che gli animali erano già su di loro.

Pei, Ning, Dishi e Wing sfruttavano la loro mole immensa per sbaragliare quanti più umani possibili, permettendo ad altri di finirli con facilità una volta spiaccicati in terra.

Shen tirò uno dei suoi micidiali coltelli verso un nemico che si era ritrovato alle spalle di Lu-Chu. Lei si accorse del pericolo quando ormai era passato, fissando sbalordita l’uomo privo di vita. Il suo sguardo passò verso lama che l’aveva salvata, fino al suo salvatore. Il sorriso che fece nella sua direzione, fece accapponare le penne del pavone. Doveva ancora abituarsi alle maniere materne della pavonessa. Le apprezzava, ma una parte di lui non riusciva a scacciare la sensazione di disagio provata ogni volta.

Kun e Qi fecero esplodere dei fuochi d’artificio che emettevano solo una scia fumogena rossa. A quel segnale una palla di fuoco colpì alcuni alberi poco distanti da loro!

“Devono migliorare la mira!” Disse il coccodrillo “E noi dobbiamo spostarci più in fretta! Non avremo un altra volta questa fortuna!” Disse il gorilla prima di afferrare la canna di un fucile e colpire l’umano all’altra estremità con il calcio.

Tai, Feng, Kueng, Cheng e Chao combattevano assieme. Spaventosi, letali e splendidi sembrava che danzassero mentre colpivano e paravano alternandosi in tali manovre, usando le loro code per disorientare gli umani che incrociavano, precedentemente disarmati da Jiang e Jun.

Delle esplosioni distrussero la loro formazione e quelle di molti altri, costringendoli a trovare riparo nel fitto del bosco. 

Hua volava alta nel cielo. Con Shan e Meng che le guardavano le spalle, lei si preoccupava di individuare eventuali pericoli ed emettere versi di avvertimento. Ma in quel momento niente aveva presagito l’inizio di quel disastro. Vide Wei e Jun venire trasportati da Ning, il più lontano possibile dagli umani. Erano stati feriti!

Il problema era che non riusciva ad individuare la fonte delle esplosioni!

Forse gli umani avevano piazzato quelle che chiamavano “bombe” per tutto il bosco, prima del loro arrivo? Perché allora, esplodevano solo adesso?

La risposta la trovò appena vide alcuni bipedi in cima a degli alberi che lanciavano piccoli oggetti verso terra. Non li aveva notati perché erano vestiti con lo stesso verde degli alberi e probabilmente fino a poco tempo fa, erano rimasti immobili per non essere individuati.

Geniale! Non aveva niente da ridire. Ma doveva fermarli!

Con un suo cenno, Chan, il falco veloce e letale, si gettò ad impicchiata verso gli alberi, salvo per planare sopra le teste dei nemici prima di piantare nelle loro schiene le numerose stelle da lancio fabbricate per l’occasione. Gli umani caddero dagli alberi come frutti maturi ed Hua diede il segnale del via libera.

Cheung, Dishi, Genji e Cong, Huan, Jian, Long e Lok fecero capolino da un tronco cavo. Il furetto e la donnola avevano scavato una galleria sul momento e si erano ritrovati nella tana del nemico. Potevano tranquillamente osservare ed ascoltare la voce di colei che li voleva morti, ma non si trattava del loro obbiettivo.

I tre uccelli si nascosero tra i rami di un albero facendo attenzione a fare il meno rumore possibile, mentre i due scoiattoli posizionavano varie scatole di piccola dimensione, contenenti la polvere nera, vicino ad una grossa costruzione di ferro.

Shen aveva detto loro di distruggere le munizioni umane, ma quella strana cosa sembrava molto più pericolosa, ergo, aveva la precedenza.

La miccia collegata ad ogni cassa era estremamente corta, perciò Huan prese la mira con il suo arco prima di lasciare che la freccia con la punta infuocata la accendesse.

Il rumore venne percepito dagli umani, ma era troppo tardi.

Più esplosioni, una dietro l’altra, scossero l’intera area. 

Le munizioni erano distrutte, l’arma intatta e lei era ancora viva!

 

*

 

Carmela era a dir poco sorpresa dalla velocità di reazione degli animali. Aveva compreso che la barca era stata solo una trappola a cui lei, ingenua, aveva abboccato. Ma non credeva che fossero così pazzi, o disperati, da attaccare subito!

Ne tanto meno da riuscire ad infiltrarsi nel campo principale!

Aveva numerosi rilevatori termici e di movimento posizionati un po’ ovunque in quella foresta proprio per quello! Tenere sotto controllo gli animali!

Eppure le poche mitragliatrici a sua disposizione erano state distrutte quasi subito quando gli uccelli erano piombati dal cielo ed avevano ucciso gli uomini che le impugnavano, per poi distruggerle.

Era un male che quei sacchi di pulci sapessero quanto loro dipendevano dalle armi...

Molti dei suoi soldati erano stati disarmati con fin troppa facilità e senza un arma, contro un felino o un bovino di una tonnellata, potevano fare ben poco.

Ma la cosa che l’aveva fatta infuriare era stato lo scoprire il loro gran numero. 

Stando alle ultime notizie non sarebbero dovuti essere più di cento, visto che in teoria, molti erano morti durante l’incursione all’interno della montagna.

Le aveva lasciato l’amaro in bocca, scoprire che quei dati riportati erano falsi!

I lupi non erano numerosi, ma lo erano gli animali che li avevano attaccati su tutti e quattro i fronti, circondandoli. 

Non sarebbe stato un problema se non avessero iniziato ad usare armi altrettanto potenti e distruttive. I loro razzi  si erano rivelati estremamente efficaci e su di un fronte, gli uomini avevano battuto in ritirata per un bel tratto di bosco.

A distoglierla dai suoi pensieri fu una voce fin troppo familiare “State subendo troppe perdite! Ritiratevi e io li convincerò a lasciarvi andare!” Rose si era affacciata da dietro un albero dove si era nascosta.

“Mi chiedevo quando ti saresti fatta viva!” Disse Carmela sorridendo e facendo cenno alla guardia al suo fianco, di abbassare l’arma.

“Hai tradito mio padre ed ucciso mia madre! Non ti permetterò di fare del male anche a loro! Dimmi che cosa vuoi e finiamola qui!” Disse la ragazza con un impeto di coraggio.

“Tuo padre? Sei così ingenua da credere che mi beva le tue bugie? So che conosci la verità! Coraggio.....chiedimi dove si trova il tuo VERO padre! Sono certa che .......... muori dalla voglia di farlo!” Le rispose lei con malizia.

“Lui......lui.......non mi interessa! Non l’ho mai conosciuto! Pensi davvero che possa importarmi di......un estraneo?” Rose si era sforzata oltre ogni limite, ma si rendeva conto da sola che la sua voce era troppo sofferente perché quella maledetta potesse credere alla sua storia del menefreghismo!

“Meno male! Allora non dovrò dirti dove l’ho seppellito! È sempre qualcosa in meno a cui pensare!” Disse Carmela come se stesse parlando di un attività quotidiana momentaneamente sospesa.

“Tu menti!” Urlò la ragazza spaventata a morte.

Lei rise in modo molto poco femminile “Pensala come vuoi! Ma forse mi crederai se ti svelo il motivo di questa mia scelta!” Continuò a parlare, incitata dal bisogno disperato di quella ragazza, di sapere tutto che le si leggeva in faccia “Se non mi avesse dato continuamente problemi tentando la fuga l’avrei lasciato marcire dove l’avevo rinchiuso. Ma un padre ostinato è più dannoso di quanto potessi pensare! Ed anche se ardevo dal desiderio di tenerlo separato da tua madre, alla fine il mio buon cuore ha ceduto e.....li ho riuniti!” Finì di dire Carmela.

“Sei una bugiarda! Lui potrebbe servirti per manipolarmi e farti ottenere ciò che vuoi..... che sarebbe, il controllo di questi rari animali!” Urlò Rose pienamente convinta di essere in pericolo e di rischiare di cadere nel suo crudele giochetto psicologico!

“Sono sincera! Per la prima volta dopo tanti anni!” Rispose lei accennando un inchino verso la ragazza “È una sensazione bellissima!” Aggiunse guardandola come se avesse appena incontrato il suo idolo.

“Vattene! Oppure lascerò che gli animali uccidano fino all’ultimo di voi!” Disse Rose sfoderando un grosso pugnale. Xian le aveva insegnato a lanciarli e visto che aveva raggiunti un buon livello, si sentiva molto sicura di se.

“Sai ero quasi tentata di svelarti il mio segreto, ma credo che sia tua madre a doverti dire tutta la verità! Il mio animo gentile e premuroso ha nuovamente prevalso!” Disse Carmela facendo un cenno con la testa, alla guardia che si trovava con lei “Presto la conoscerai!” L’uomo puntò il fucile contro Rose e lei si sentì lacerata fra entusiasmo e terrore. Avrebbe finalmente conosciuto sua madre.....morendo!

Sapeva che in quella battaglia la sua presenza non sarebbe stata d’aiuto. Cioè, non era agile come i felini, non sapeva volare e non correva veloce come i lupi. Eppure l’idea di patteggiare una resa con il nemico le era sembrata buona. Avrebbe combinato qualcosa! E invece no, neanche questo!

L’uomo la fissò diritto negli occhi e lei non interruppe quel contatto visivo, sarebbe morta inutilmente, ma non come una codarda!

Il colpo esplose, ma una chiazza blu si frappose fra lei e la morte.

 

*

 

Mei smise di ruotare su se stessa e cercò di recuperare il senso dell’orientamento, reso mancante dal mondo in continuo movimento attorno a lei.

Non stava andando bene lo scontro! In molti si erano ritirati perché feriti ed ancora di più giacevano a terra agonizzanti. Non potevano essere soccorsi perché erano troppo allo scoperto e gli umani, sadici e crudeli, non li finivano solo per il piacere di dare loro una morte lenta e dolorosa.

Ma come se qualcuno avesse ascoltato le sue preoccupazioni, una palla di cannone si schiantò contro l’ultimo gruppo di umani che li stava contrastando, uccidendoli all’istante.

Shen iniziò subito a correre. Desideroso di tagliare la testa al drago e porre fine allo scontro il prima possibile. Zhan era al suo fianco anche se zoppicava visibilmente.

La felina aveva tentato più volte, senza farsi sentire dal pavone, di convincerlo a ritirarsi, ma la testa di quel canide era più dura del marmo e lui non si era schiodato dal fianco di Shen.

A quanto pare quel giorno desiderava morire!

Dei colpi d’arma da fuoco li fecero nascondere dietro qualsiasi cosa potesse proteggerli ma trattandosi di un solo umano, bastò un coltello di Shen perché il pericolo venisse superato.

Si trovavano in quello che restava di un accampamento umano. Era stato abbandonato in fretta e furia, tanto che c’erano ancora molte armi e munizioni.

Le tende distese in terra, alcune bruciate e numerosi crateri fecero capire che doveva esserci lo zampino di Hua e degli altri, visto l’assenza d’impronte. 

Dall’alto dovevano averlo individuato ed eliminato. D’altronde avevano semplicemente fatto come era stato detto loro di fare. Quindi....un problema in meno!

Shen fece un cenno a Shu ed i restanti lupi di cercare tracce fresche che potessero portarli o da altri umani o da Carmela, che al momento non era stata ancora individuata.

Uno sparo il lontananza fece capire che qualcuno era riuscito a superarli, ma il grido e le urla disperate che seguirono fecero congelare sul posto tutti i presenti.

Come aveva fatto Rose ad arrivare fin lì senza essere notata?

Xian fu il primo a scattare, travolgendo il povero Shen mentre si affrettava verso colei che considerava come una sorella.

Il fratello non se la prese, o almeno non in quel momento. Non era un buon momento per litigare, per questo Shen, si limitò a seguirlo.

Xian si buttò di slancio sull’umano che minacciava la povera Rose, comparendo da un grosso cespuglio sorprendendo tutti gli altri presenti.

Shen fu il secondo a comparire, seguito a ruota da Mei, Zhan, i lupi e coloro che si trovavano con lui.

Un senso di euforia lo colse appena si rese conto di chi aveva davanti: era lei!

Decise di non lasciare tempo di reazione al nemico ed attaccò subito. Pessimo errore!

Carmela tirò fuori una di quelle armi che loro chiamavano “pistola” e fu talmente veloce da riuscire a colpirlo.

Shen urlò mentre cadeva in terra stringendosi la spalla sinistra.

Questo risvegliò dalla trance Zhan che era rimasto fermo ad osservare lo scontro ed il lupo disarmò l’umana con un colpo del suo martello facendola cadere e rotolare, parecchi metri indietro.

Lei non perse tempo ed iniziò a correre verso un obbiettivo preciso. 

Shen si alzò a fatica ed ignorò il lupo che gli chiedeva se fosse tutto a posto. Non poteva lasciarsela sfuggire così! Ma prima che facesse anche solo un passo un pianto attirò la sua attenzione.

Il pavone si girò ed il mondo gli crollò addosso. Rose era china su qualcuno, piangeva e lo implorava di resistere. Xian oscurava parte della sua visuale, ma Shen iniziò a dirsi che le penne del groppone verdi non erano quelle che pensava lui. La macchia bianca su di esse era solo un illusione della sua mente perché stava perdendo molto sangue dalla ferita sulla spalla!

Doveva essere così! Non poteva essere altrimenti!

Kang era girato su di un fianco ed una grande pozza di sangue si allargava sotto di lui!

Passato il primo momento di shock, Shen sentì l’ira crescere dentro di lui. Era da tanto che non si sentiva così! Quella rabbia l’aveva provata quando considerava il suo titolo una parte fondamentale della sua persona! Quella furia incontrollabile che lo coglieva quando sentiva qualcuno parlare male di lui alle sue spalle, quando i suoi genitori lo ignoravano per il settimo giorno di fila..........e quando lei aveva ferito Kang!

Dimentico della ferita, accompagnato da un urlo primordiale, il pavone bianco si mise all’inseguimento della colpevole. Desideroso di ripagare l’umana con la stessa moneta!

Non ci volle molto perché la trovasse. Stava maneggiando con un arma molto simile ai suoi cannoni e l’aveva puntata nella direzione di Xian e Rose.

“Ferma!” Urlò facendo roteare la sua arma cercando di apparire il più minaccioso possibile anche con la terribile ferita alla spalla. L’ala penzolava lungo il fianco, ma sembrava come se fosse diventato insensibile anche al dolore! Lui che era sempre stato l’opposto!

“Uccidimi ed i tuoi amichetti seguiranno la mia stessa sorte!” Disse Carmela con una strana luce negli occhi.

Un ringhio lo fece voltare e con sorpresa si rese conto che a seguirlo erano stati solo Mei e Zhan. Be’ contro un umana in tre se la sarebbero potuta benissima cavare da soli!

“No, aspetta.....” disse l’umana prima di far scattare uno strano meccanismo “Li guarderò morire!” Un sorriso sadico si formò sul volto di Carmela e fu l’ultima cosa che Shen vide.

Un esplosione enorme travolse l’umana in una palla di fuoco, l’urto tremendo che ne derivò travolse il pavone, il lupo e il leopardo. 

Poi il silenzio regnò sovrano.

 

Scusatemi tantissimo per l’immenso ritardo.

Confesso che senza recensioni e commenti non mi sono più interessata a questa storia. Forse non è uscito qualcosa di decente e mi dispiace!

Non so se la finirò, cercherò di farlo perché odio lasciare le cose a metà, ma l’insuccesso avuto non mi spinge a continuarla tanto presto!

Mi dispiace.

Auguro a tutti una buona giornata,

X-98

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Capitolo 40
*** La libertà ***


Alla fine di una battaglia accade sempre qualcosa. Gli sconfitti si ritirano il più velocemente possibile, mentre i vincitori sono soliti festeggiare con giorni di celebrazioni e feste.

Ma questa volta fu differente. Lo scontro aveva provato tutti, nessuno escluso, sia psicologicamente che fisicamente. Quel mese di febbraio non era particolarmente freddo, ma abbastanza per dare dei problemi in più.

Nonostante il fatto che gli umani fossero stati respinti aleggiava nell’aria la consapevolezza che, per il momento, non c’era niente da festeggiare.

Shen se ne stava appollaiato su di un ramo appartenente ad un albero caduto. La sua ferita era ancora fresca ed evitava di sforzarsi più del necessario.

Lang Min lo raggiunse poco dopo. Impossibilitata a salire sul tronco rimase ad aspettare che fosse lui a scendere. Si era rotta una gamba quando un umano, guidato dalla disperazione, aveva usato una delle loro macchine di ferro munite di un potente braccio di metallo, per abbattere gli alberi e schiacciare quanti più di loro possibili. Aveva finito col mettere in crisi i suoi simili ferendo pure loro e questo le aveva fatto abbassare la guardia. 

Lei e Shen si erano separati durante lo scontro visto che ad un certo punto Mei era corsa dietro al pavone lasciando dei feriti senza protezione. Ci aveva pensato la pavonessa a metterli in sicurezza per poi seguire l’amica, ma quell’umano l’aveva bloccata poco dopo e si era ritrovata costretta a ritirarsi. Un ramo le aveva spezzato la gamba destra e prima che potesse diventare facile preda, Juan e Lien erano accorsi in suo aiuto.

Ora grazie a delle stampelle ricavate da uno dei molti alberi abbattuti dagli umani, riusciva a camminare anche in mezzo alla fitta vegetazione.

Shen diede un ultima occhiata al luogo dello scontro, molto distante da dove si trovavano e le rivolse un sorriso “Come stai?” Chiese accarezzandole dolcemente una guancia “Sopravvivrò!” Rispose lei “Non hai visto niente?” Chiese preoccupata. 

Si temeva che qualcuno sarebbe tornato all’attacco, ma fortunatamente da parte degli umani non c’era stata ancora neanche un tentativo. Anzi, sembravano essersi volatilizzati.

“No! Rientriamo!” Disse cingendole le spalle con l’ala destra prima di avviarsi all’interno del loro nuovo nascondiglio. 

Appena dentro l’occhio gli cadde su Zhan ed i suoi lupi profondamente addormentati l’uno accanto all’altro. Dovevano essersi messi di guardia e la stanchezza dovuta alle ferite in via di guarigione doveva essere stata troppa per tenere fede ai loro buoni propositi. Un luccichio nel buio diede al pavone la conferma della presenza di Bo. Shen gli mandò uno sguardo di allerta perché capisse che non doveva muoversi di lì, prima di addentrarsi di più nella caverna e sbucare in una fitta foresta. 

Il rifugio di fortuna non era stato cercato con tanta accuratezza come il primo e si trattava di una zona del bosco piena di rocce che spuntavano dal terreno. Qualcuna celava delle piccole grotte, ma niente a che vedere con la loro precedente base.

Per lo più i rifugi erano stati costruiti con legna, paglia, o tende rubate agli umani.

Alla fine dello scontro Shen era svenuto a causa di una grave commozione celebrale dovuta all’esplosione dell’arma di Carmela ed era rimasto incosciente per una settimana circa. Xian aveva preso il comando decidendo in modo illogico ed assurdo di andare a fare un sopralluogo sul campo di battaglia. Erano state trovate cose molto utili, come ulteriori scorte di cibo, coperte, tende ed armi che avevano distrutto, ma avevano rischiato di incontrare altri umani o di far scoprire loro l’attuale posizione degli altri.

Dato che le ferite impedivano loro di muoversi la maggior parte degli animali era intenta a discutere animatamente ed interrottamente anche di cose stupide, pur di far passare il tempo che sembrava scorrere fin troppo lentamente.

Appena notarono Shen, però, si ammutolirono, chinando la testa in segno di rispetto.

Il pavone, inizialmente credeva che questa gratitudine sarebbe diminuita con il passare del tempo, abbastanza perché gli animali si rendessero conto di quanto fosse dura la vita in libertà e di quanto la sua strategia fosse stata assurda.

Affrontare faccia a faccia un nemico con armi letali non era stata l’idea dell’anno. Certo, i feriti più gravi erano ormai fuori pericolo, ma quelle cicatrici sarebbero diventati dei marchi da portare a vita. Un silenzioso promemoria di ciò che avevano passato.

Invece non era successo come previsto. Tutti lo trattavano con il massimo rispetto ed ubbidivano ad ogni suo ordine o richiesta e se avevano da ridire se lo tenevano per se.

Shen sentiva che qualcosa era cambiato, anche se non sapeva dire cosa, niente sarebbe stato come prima!

Decise di andare a coricarsi un po’. Era il primo pomeriggio e se voleva che anche quella giornata passasse doveva escogitare un piano perché la morte non lo prendesse a causa della noia.

 

*

 

Mei passeggiava tranquilla fra gli alberi. I segni dello scontro su di lei erano meno evidenti. Un graffio sull’occhio destro ed una bruciatura sull’avambraccio sinistro ed una spalla contusa. Stop. Fine. Le era andata bene.

L’interruzione del vociare costante la fece voltare e vide Shen e Lang Min che si dirigevano verso la loro tenda.

Quel pavone! La vittoria sugli umani aveva fatto si che tutti si fidassero ciecamente di lui ed aveva fatto nascere in ognuno qualcosa di inaspettato e nuovo: la lealtà!

Ok, lei e pochi altri lo erano già nei confronti di Shen, ma adesso erano certi che seguendolo, il futuro sarebbe stato radioso!

Effettivamente fra un uccello cresciuto dagli umani e quasi morto per difendere uno di loro, rispetto ad un Principe educato a combattere e proteggere il suo popolo, la scelta era facile! Anche se per tutti gli altri era un mercenario che si era battuto per loro, il risultato restava invariato.

Kang era stato gravemente ferito ed il Maestro lo vegliava da allora, assieme a Rose e Sam. Lui e Xu erano coloro messi peggio.

Mei non disprezzava il vecchio pavone come in molti si erano ritrovati a fare dopo il suo “atto di coraggio”. Era sempre stato gentile e premuroso e teneva realmente alle persone che amava, senza fare alcuna distinzione. Questo era un grande pregio, ma a causa delle loro divergenze passate con gli umani, era normale che non tutti fossero in grado di vedere attraverso la patina piena d’odio posta nelle loro menti e sopra i loro occhi.

Poteva chiaramente rendersi conto di quanto Shen fosse a pezzi per le sue condizioni, ma ancora non era riuscita a capire se la sua ostilità nei confronti degli umani fosse rinata a causa di ciò che era successo oppure, come lei, anche lui aveva compreso.

Munita di gong camminò fino ad una delle entrate principali per la vallata nella quale si erano nascosti e colpì con un pezzo di legno il metallo facendo si che il suono rimbombasse all’interno della piccola caverna e nelle orecchie dei lupi addormentati.

Era una delle poche cose che si era portata dietro e come sempre il suo intuito non l’aveva delusa: sarebbe stato molto utile!

“Ora capisco come Derek sia riuscito a catturare Shen! Se la vostra efficienza è questa non otterrete mai la mia fiducia!” Il ringhio del capo dei lupi le fece capire di avere ragione, come sempre “Ma siccome quello stramaledetto pavone è di altro avviso continuerò a cercare un terreno d’incontro.” Cosa non si fa per amicizia! Figurarsi per amore! Già temeva quel sentimento che per ora le era sconosciuto. Quello nei confronti dell’anima gemella, del partner! Gli affetti familiari erano tutt’altra cosa!

“Noi siamo alcuni dei pochi in grado di fare il giro di perlustrazione nel modo più silenzioso, sicuro e rapido possibile, quindi muoviamoci!” Disse cercando di non ridere di fronte all’espressione confusa del lupo. Sarebbe sembrata una provocazione bella e buona!

 

*

 

“Rapinare un supermercato? Sei serio?” Chiese Rose più divertita che sorpresa dalla proposta dell’amico. “A loro servono molte scorte per questo viaggio! Ci metteranno una vita a partire se dovranno coltivarle! Una volta tanto che possiamo dare un aiuto concreto non facciamo niente?” Chiese Sam tentando per l’ennesima volta di convincerla. “Sei scemo?” Urlò la ragazza “Ti ricordi perché abbiamo attaccato solo le varie fattorie che circondavano la montagna?” Chiese esterrefatta “No!.....aspetta....tiro ad indovinare: perché erano le più vicine?” Domandò l’amico.

“No! No, no, no, no! Perché non sono abituati alla nostra tecnologia! Come glielo spieghi che la porta automatica si apre grazie ad un meccanismo, invece che attraverso la magia?” Chiese Rose dando voce alle proprie preoccupazioni.

“Quindi .......temi che possano avere paura di noi......?” Domandò Sam insicuro.

“No!” Rispose lei “Allora diciamogli che è magia e finiamola là!” Tentò di risolvere lui.

Rose iniziò a rimuginare nel tentativo di aggrapparsi a qualsiasi cosa per far retrocedere Sam dalle sue idee suicide.

“Le telecamere!” Urlò di nuovo Rose “Cosa?” Chiese Sam confuso. “Il supermercato è un luogo pubblico!” Fece notare la ragazza mentre gesticolava e si passava le mani nei capelli nervosa. “E fin qui non ci piove!” Disse lui prima di recuperare la situazione aggiungendo “Che problema c’è! Tutto il mondo sa che esistono grazie a tuo.... Derek!” Si corresse all’ultimo. Rose pestò i piedi per terra “Si, ma hanno sempre pensato che anche se antropomorfi fossero stupidi! Ti rendi conto di cosa succederebbe se scoprissero che sanno forgiare armi, costruire navi e combattere?” Chiese Rose esasperata. Sam non riuscì a rimanere serio ed un largo sorriso gli si aprì in viso “Pagherei per vedere la loro reazione!” Disse trattenendo le risate “Anche se dopo lo scontro credo che ne siano consapevoli!” Aggiunse. 

“Non credo!” Rispose Rose “Mio padre ha tenuto segreto che fossero in grado di parlare, quindi penso che abbiano già trovato una giustificazione per quello che è successo!” Disse con estrema sicurezza “Forse è per questo che nessuno li sta cercando!” Si illuminò Sam “Ma se li rivedono credo che la caccia sarà riaperta!” Osservò.

Lo sguardo letale che gli lanciò l’amica lo costrinse a riflettere bene sul problema ed in pochi secondi trovò la soluzione. “Nei supermercati ci deve essere per forza una stanza di controllo....sai, dove conservano le registrazioni.....non so come si chiama, ma quella stanza esiste!” Concluse.

“Oh, cristo santo.......smettila di girarci intorno ed arriva al punto!” Lo incitò la ragazza sul punto di scoppiare a causa dell’ansia crescente.

“Quindi: gli animali rubano tutto il cibo a lunga conservazione e che non sia troppo strano o troppo lavorato e noi rubiamo le registrazioni! Ah....qualcuno deve mettere fuori gioco le poche persone che lavoreranno in quel momento e....ci deve essere un palo! Se per caso ad uno sconosciuto venisse voglia di fare la spesa deve essere fermato o fatto andare altrove!” Spiegò Sam.

“Quindi.....” disse Rose prendendo una penna ed un quaderno “Niente merendine o schifezze varie.....i biscotti direi di si! Rubiamo anche dei carrelli?.....no, troppo scomodo portarli nella foresta! Ci servono dei sacchi! E direi che è meglio fare il colpo durante la notte!” Finì di scrivere. “Certo che si! Volevi farlo nell’ora di punta?” Domandò Sam non riuscendo a capire come lei avesse potuto pensare che lui fosse talmente cretino da fare una cosa del genere alla luce del sole!

Anche i bambini di cinque anni sanno che i ladri rubano di notte! Be’ la maggior parte dei ladri almeno....loro si!

 

*

 

I giorni erano trascorsi più velocemente di quanto tutti li percepissero e rapidamente passò un mese dallo scontro finale.

Shen era consapevole che non sarebbe stato facile, ma quel felino rendeva impossibile cercare di capire le sue reali condizioni. 

Da quando si era svegliato, Xu non proferiva parola. L’occhio sinistro era perso per sempre, quello destro non avrebbe mai visto benissimo, ma qualcosa si era salvato. 

Le ferite sul volto avrebbero lasciato cicatrici ben visibili.

La sua vista non sarebbe tornata eppure sembrava non volerlo accettare mentre tentava di trascinarsi da una parte all’altra della sua tenda.

“Hai bisogno di riposo se vuoi guarire!” Disse Shu resa nervosa dal comportamento della pantera. Xu sibilò quando sforzò troppo la spalla sinistra ustionata.

“Ascoltala!” Si intromise Shen con fare autoritario “Devi essere in forze per affrontare il viaggio!” Concluse. Il felino lo guardò sospettoso e conscio che non avrebbe articolato parola, il pavone decise di rispondere alla sua domanda silenziosa anche se doveva ammettere che un comportamento del genere lo faceva infuriare.

“Gli umani sono sconfitti! Appena le tue ferite e quelle degli altri saranno guarite e quando la smetterai di comportanti come un infante, torneremo a casa!” Disse cercando di appellarsi ad ogni grammo di pazienza che possedeva per non atterrare la pantera e parlargli mentre una delle sue lame fosse stata minacciosamente appoggiata sulla sua giugulare.

“Vuoi..........che venga con voi?” Chiese il felino più sorpreso di quanto Shen si aspettasse. “Che domande fai?” Chiese perplesso “Sono sfigurato! Ed ora come guerriero non sarò più lo stesso! Senza un occhio anche per Dishi sarà semplice battermi!” Disse Xu affranto.

“Lo sai bene che il valore di un guerriero non dipende dalla sua stazza!” Fece notare la lupa. I fantasmi erano degli ottimi combattenti, anche se a vederli non sarebbe stata la prima cosa a cui uno avrebbe pensato.

“Smettila di piangerti addosso! Altrimenti comincerò a credere a ciò che dici! Tutti ne siamo usciti con nuove cicatrici! Se ti lasci abbattere lascerai che siano gli umani a vincere! Una volta guarito troverai un modo per superare i tuoi nuovi limiti!” Disse Shen prima di uscire dalla tenda.

Era quello che aveva fatto lui. Per tutta la vita si era sentito dire che era debole e fragile. Ma aveva dimostrato il contrario diventando un feroce guerriero nell’arte del Califo.

“Abbiamo un problema!” La voce di Syaoran lo raggiunse ancor prima che entrasse nella tenda. “Maledetti lupi neri!” Ringhiò Shu che, ormai da giorni, si tratteneva a stento dall’aggredire l’altro alfa.

“Non parlo dei lupi!” La bloccò lui. “Umani?” Chiese preoccupata la lupa. “No!” Rispose Syaoran solo per abbassare le orecchie quando Shu ringhiò, mostrando le zanne, segno che doveva spiegarsi al più presto.

“E-ecco! I ragazzi......hanno detto che conoscono un modo per raccogliere provviste sufficienti per l’intero viaggio........ in un solo giorno!” Si Spiegò il lupo.

La cresta di Shen si alzò per la sorpresa. La curiosità era fortissima, unita ai suoi buoni propositi di tentare di essere cordiale nei confronti degli umani, lo fece uscire dalla tenda per ascoltare ciò che avevano da proporre.

 

*

 

“È eccitante!” affermò Cong mentre lui ed il resto dei fantasmi facevano gli equilibristi su di una spessa corda che li separava dalla costruzione degli umani.

“Tacete e tenete dentro gli artigli! Rose ha detto di non danneggiare minimamente la corda, altrimenti gli umani si accorgerebbero subito di noi!” Disse Genji che era la prima ad aver raggiunto il tetto di quello che i bipedi chiamavano “Supermercato” e che avrebbe risolto i loro problemi.

Entrarono nella struttura tramite una finestra sul tetto trovandosi dove voleva la ragazza. C’era solo una persona che controllava gli specchi magici. 

Gli stessi che usavano i loro carcerieri per osservare ogni loro mossa nella riserva.

“Anche di notte questi umani pensano al cibo!” Fece notare Dishi che grazie alle videocamere poteva vedere quante persone effettive ci fossero nell’edificio.

Genji osservò gli schermi e non riuscì a sentirsi preoccupata. C’erano solo quattro umani dentro a quell’immensa sala, a parte l’enorme quantità di cibo.

Tre stavano decidendo cosa prendere, mentre l’ultimo aveva il compito di controllare che pagassero quanto pattuito. Rose aveva insistito per fare una piccola lezione su come funzionasse il posto ritenendo che fosse “vitale” affinché avessero successo.

Attesero mezz’ora prima che rimanesse solo un umano vigile, visto che l’altro l’avevano tramortito. Ma sbarazzarsi di quest’ultimo era stato più semplice del previsto. Era bastato entrare nella grande sala dov’era custodito il cibo, emettere dei versi perché l’umana corresse terrorizzata verso il suo compagno, nelle stanze dove c’erano gli specchi magici, così che i mustelidi potessero tramortire anche lei!

“Perfetto! Ora vado a chiamare gli altri!” Disse Cong correndo verso la porta. Lo scoiattolo si prese un colpo quando questa si aprì da sola, ma decise di tentare di uscire prima che decidesse di richiudersi, intrappolandoli all’interno...........

Con il solo risultato di dare una craniata micidiale contro al vetro. 

Come se volesse prendersi gioco di lui, la porta si riaprì subito dopo, ma Cong non era uno sprovveduto! Non sarebbe caduto nel suo stupido gioco una seconda volta, optando di uscire attraverso la finestra dalla quale erano entrati.

Cercò di ignorare con tutte le sue forze, i compagni che ridevano come matti della sua pessima figura ed inevitabile sconfitta, inflittagli da quelle maledette invenzioni umane!

 

*

 

Rose non riusciva a togliersi il sorriso dalla faccia. 

La porta “che si apre da sola”, “magica”,” vivente”, o qualsiasi altro nome gli avessero dato gli animali era stata una sfida molto ardua da superare. 

Ma una volta dentro il difficile era stato cercare di attenersi al piano senza lasciarsi distrarre da cose nuove.

Sam si era messo di guardia ai surgelati appena Deshi aveva sparso i piselli sul pavimento e Bao aveva tentato di mangiare del pesce surgelato.

Mentre alcuni di loro giocavano con la cassa, o meglio, la distruggevano, la ragazza corse verso un reparto specifico prendendo dei grossi sacchi di plastica. 

Perché preoccuparsi tanto di come avrebbero spostato le scorte in modo facile e sicuro, quando la risposta ce l’aveva sotto al naso?

“Guo cerca di rilassarti! Ci sono Huo, Hua e Hui che fanno la guardia!” Lo riprese Lei mentre assaggiava i cibi confezionati in dei sacchetti colorati.

“Incredibile che i gufi abbiano dei nomi così simili fra loro! Manco a farlo apposta!” Scherzò la leonessa Ji.

“Non sono preoccupato per eventuali intrusi!” Precisò la pantera “Sono solo stupito. Credo che gli umani siano ancora più pericolosi di quanto pensiamo!” Disse nel vedere che gli animali del mondo umano finivano in tavola. La ragazza l’aveva confessato, ma vederlo faceva un altro effetto rispetto a sentirlo raccontare!

Shen era saltato sopra ad un grosso scaffale e scrutava la situazione dell’alto.

Doveva ammettere che, per una volta, le idee dei ragazzi non erano poi così male.

Rose aveva detto loro che gli umani erano diventati pigri e preparavano del cibo che poteva essere mangiato a distanza di anni, perfetto per un viaggio tanto lungo.

Il pavone sapeva che avrebbero potuto fare delle scorte anche per il viaggio via terra successivo alla navigazione, senza essere costretti a rubare. Erano già considerati dei cattivi presagi a causa del loro colore......meglio non dare un motivo in più alle persone, per odiarli.

Meno attenzione avessero attirato, meglio sarebbe stato.

Shen sbuffò. Stava diventando come Kang. Schivo, timido e senza il minimo coraggio di affrontare......ok questo no! 

Prova era la ferita che gli era stata inflitta risparmiando a Rose una tale sofferenza.

Però il pavone sapeva che se fossero stati marchiati come pericolosi sarebbe stato difficile, se non impossibile sfuggire all’esercito imperiale e lui desiderava restare in un territorio conosciuto, senza dover essere costretto ad abbandonare la Cina.

 

*

 

Un caldo giorno di maggio. 

Erano ormai passati quasi due anni dalla fuga. 

L’intervento di Carmela aveva rallentato tutto, ma alla fine era arrivato il momento.

Il padre di Sam aveva sorpreso tutti svelando di aver preso Rose sotto la sua custodia e che si sarebbe preso cura di lei come aveva promesso a sua madre.

In quell’occasione i due ragazzi avevano scoperto che i due in passato erano stati buoni amici e di come lui avesse aiutato Isabelle a fuggire da Derek.

L’uomo più fidato l’aveva tradito! La sottile ironia nei confronti del Collezionista non accennava a sparire!

Questo aveva frenato e fatto riflettere attentamente la ragazza. Aveva diciassette anni ed anche se fremeva dal desiderio di andare nel mondo popolato da animali antropomorfi, quello di andare all’università con i suoi amici era più forte.

Il risultato della sua decisione era un addio. 

Ma sapere che sarebbero stati tutti al sicuro, solo una volta dall’altra parte del mare, era d’aiuto.

L’enorme galeone era attraccato vicino ad una banchina naturale, nascosta ad occhi indiscreti. Lei e Sam stavano aiutando a caricare le ultime cose, mentre la maggior parte degli animali era già a bordo, pronti per l’imminente partenza.

Anche se erano pochi quelli che le riservavano sguardi tristi, Rose era certa che le sarebbero mancati tutti allo stesso modo.

C’era solo l’ancora da issare a bordo. Era arrivato il momento!

Kang le si avvicinò con un sorriso consapevole e la ragazza lo abbracciò di slancio.

Non servivano parole. Non perché non sarebbero bastate, ma perché con un singolo sguardo e con quell’abbraccio si erano già detti tutto.

Sam era rimasto in disparte in evidente imbarazzo. Avrebbe voluto stringere mani.....ali o zampe, sorrisi e scambiare sguardi di intesa, ma sapeva che non tutti avrebbero apprezzato. Quindi aveva deciso di restare a guardare e godersi quel momento.

Quando Kang e Lu-Chu lasciarono andare Rose fu il turno dei pavoni più giovani, di salutare la loro amica. Escluso Shen, che era rimasto a debita distanza così da rendere le cose chiare.

“Buona fortuna!” Le disse Xian “Farai grandi cose!” La incoraggiò Jun.

Dopo che ognuno di loro l’ebbe salutata, Rose si avviò verso la pedana in legno che separava il ponte della nave dalla terraferma.

Ma prima che lei o Sam potessero raggiungerlo, corse di nuovo verso Kang e gli lasciò un biglietto. “Per ricordarvi che sarete sempre nel mio cuore!” Disse con le lacrime agli occhi.

“Sei mia figlia, la mia vita! Ti amerò per sempre e ti resterò accanto anche se saremo separate!” Disse Lu-Chu abbracciando Rose mentre non riusciva a fermare le lacrime. Anche la ragazza piangeva, ma era felice. Consapevole che un futuro meraviglioso attendeva tutti loro. 

Rose si rivolse, poi, a Jingjing “La ringrazio per tutto Maestro! Cercherò di impegnarmi al massimo in tutto quello che deciderò di fare, è una promessa!”.

“Nella vita non contano i passi che fai, ne le scarpe che usi, ma le impronte che lasci!” Disse il Maestro con un sorriso.

Questo momento commovente venne interrotto da un certo pavone bianco che decise di avvicinarsi con fare minaccioso.

Rose sciolse l’abbraccio con il Maestro e lo guardò, incerta su cosa fare o dire.

“Voi umani ci avete inflitto indicibili sofferenze. Imprigionato e torturato non per il profitto, ma solo per il gusto di farlo!” Disse Shen.

Bè, non tutti possono volerti bene Rose! Questo vale sempre! Non solo con gli animali!” Cercò di tirarsi su di morale la ragazza. Sapeva bene che molti di loro la tenevano responsabile della quasi morte di Kang, ma quei mesi passati con loro l’avevano resa forte, sotto ogni punto di vista.

“Eppure tu ci hai mostrato che non tutti quelli della tua specie sono così.”

Lunatico. Si! Questo aggettivo calzava a pennello per quel pavone!

“Se verrai nel nostro mondo sappi che sarai la benvenuta!” Disse Shen sorprendendo tutti. “È il minimo che possiamo fare per sdebitarci! Se non fosse stato per voi, credo che non tutti sarebbero sopravvissuti!”.

Era evidente che Shen stesse facendo uno sforzo enorme per ammettere quelle cose e nonostante l’astio di molti nei confronti dei bipedi, dovettero riconoscere che il pavone aveva ragione!

“Va bene!” Si intromise Xu furioso di non poter contraddire Shen “Se verrete senza gabbie e propositi malevoli, allora può darsi che sarete i benvenuti!” Disse la pantera.

Un coro di assenso si unì a loro e molti ringraziamenti giunsero dagli animali. Anche se molti, a parere di Rose, ripeterono solo le parole, senza crederci minimamente.

“Promettimi che li proteggerai!” Disse la ragazza al pavone.

Shen le lanciò uni sguardo infastidito “Non rompere ragazzina!”. Quell’ultima affermazione fece ridere tutti i pavoni dato che si erano resi conto che Shen aveva cambiato opinione sugli umani, anche se era sua intenzione non farlo capire a nessuno.

Rose e Sam una volta giunti in cima alla scogliera, sentirono il rombo di un motore e videro il padre del ragazzo che li aveva raggiunti nel posto accordato.

I due si voltarono per dare un ultimo sguardo al galeone che diventava sempre più piccolo nel vasto orizzonte.

I due amici si abbracciarono contenti.

E così si concludeva quell’avventura che era stata degna di essere vissuta solo per farne iniziare un’altra. 

Rose aveva perso la sua famiglia, ma era riuscita a trovarne un altra. La vita può essere tragica ma qualche volta riesce ad essere meravigliosa.

In quel momento le tornarono in mente le parole del Maestro, quando si sentiva persa per essersi messa contro colui che aveva sempre considerato suo padre.

Non hai idea di dove la vita ti stia portando, ma lasciala fare, probabilmente conosce la strada meglio di te!”.

 

Finalmente ce l’hanno fatta!

Ho aspettato questo momento con impazienza! 

Mancano pochi capitoli alla fine e spero che questa prima chiusura sia riuscita bene!

Commenti, consigli ed opinioni sono benvenute!

A presto,

X-98

 

 

 

 

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Capitolo 41
*** Tornare a casa? ***


Chiudersi in una stanza buia e rimanere a testa in giù, appeso ad una trave, cercando con tutte le forze di immaginare di stare in una grotta, avrebbe potuto funzionare....... se non fosse stato per un rollio continuo che lo faceva sembrare un pendolo!

Bo era assolutamente convinto che se nei prossimi sette giorni non avessero avvistato la terra, si sarebbe trasformato in un volatile migratore, per sfruttare l’istinto e trovare da solo una stramaledetta isola.

Erano ormai due mesi che si trovavano in mare!

E non sapevano se stessero navigando in acque nemiche oppure se si fossero persi nel loro mondo. L’indicazione di “andare sempre diritto” tenendo il sole che sorge alla propria destra, era andata persa dopo le prime due settimane, quando una violenta tempesta aveva fatto perdere loro completamente l’orientamento e le nuvole rendevano impossibile capire dove fosse il sole.

Al momento il mare agitato rendeva difficile anche solo restare a galla. Non pioveva, ma il vento stava avendo un terribile effetto sull’oceano.

“E se qualcuno andasse sopra ad aiutarli?” Chiese un certo panda “Ti stai offrendo come volontario?” Domandò Cong con fare provocatorio “Affatto! Sapete tutti che distruggerei tutto in mezzo secondo!” Rispose soddisfatto il panda.

“Già! Abbiamo a che fare con una violenta tempesta, non lasciamo che un’altra di uguale potenza si abbatta su di noi!” Rispose Deshi ghignando.

Bao lo guardò confuso “Due tempeste che si uniscono non formano un tornado?” Chiese perplesso “No, non funziona così!” Rispose Jiao, l’anatra mandarina.

“Le scorte di cibo non dureranno in eterno!” Si lamentò Jun “È vero!” Lo sostenne Ling. “Non possiamo rischiare di condannare a morte uno di noi e mandarlo in volo in mare aperto!” Cheng decise di chiarire subito le cose. 

I giovani non riescono mai a vedere e comprendere bene la gravità di una situazione fino a quando non sono nei guai!

Kueng osservò i suoi nipoti che si interpellavano a vicenda nel tentativo di trovare una soluzione in attesa che la tempesta passasse. 

Era in quei frangenti di pericolo che la tensione saliva alle stelle!

Il pavone decise di andare da Kang e gli altri suoi fratelli, fiducioso che una volta passata la tempesta, la situazione volgesse in loro favore.

Erano riusciti a scappare, perché il destino avrebbe dovuto voltare loro le spalle proprio ora?

 

*

 

Un onda si infranse contro la fiancata della nave, bagnando da capo a piedi chi si trovava sul ponte di coperta. Xu ringhiò, non per il fastidio provocato dai vestiti bagnati che aderivano alla sua pelliccia ma per il semplice fatto che l’acqua era gelida!

“Non mollate la presa!” Urlò mentre tentavano di fissare la corda di una vela che il vento faceva agitare impazzita.

Mei imprecò quando scivolò sul legno del ponte di poppa, a causa della pioggia che l’aveva reso estremamente scivoloso. Si rimise in piedi a fatica cercando di non far ruotare eccessivamente il timone da una parte, altrimenti avrebbero cambiato rotta per la decima volta di fila.

Shen si reggeva saldamente allo scorrimano di legno che affacciava sul ponte di coperta. Sapeva bene che la nave era progettata per sopportare condizione peggiori, ma non poteva essere certo che fossero completamente fuori pericolo.

Era la terza tempesta che li colpiva ed anche se non pioveva il mare era talmente violento ed agitato che poteva classificarla benissimo come tempesta!

Grazie alla loro posizione elevata, l’acqua non li aveva raggiunti, ma il freddo e l’umidità presenti quella notte erano tanto rigidi da rendere consapevole il pavone, che presto si sarebbe dovuto rintanare sotto coperta!

Era estate, ma le tempeste facevano sempre dimenticare questo minuscolo particolare!

Il galeone era stato la loro salvezza. Una giunca cinese non sarebbe bastata per portare tutti loro e sarebbe colata a picco alla prima burrasca. 

Mentre le dimensioni del galeone lo rendevano adatta al loro numero e lo scafo allungato apportava una maggiore stabilità in acqua e ne diminuiva la resistenza al vento.

“Mei! Tutta a tribordo!” Urlò Shen resosi conto che un enorme onda si stava formando alla loro destra. Doveva assolutamente spezzarla con la prua, altrimenti si sarebbero ribaltati!

“Ci sto provando!” Rispose lei mentre tentava di opporsi alle correnti che spingevano il timone nella direzione opposta. Shen corse a darle una mano, appena capì che il tempo era agli sgoccioli!

Virarono di poco e la barca si piegò un po’ troppo di lato, mandando a gambe all’aria tutti coloro che si trovavano sul ponte. 

Dall’altra parte, questa brusca oscillazione e l’angolazione nella quale si trovarono, aiutò Mei e Shen a far girare completamente il timone, permettendo alla barca di stabilizzarsi.

Sul ponte del castello di poppa si aggiunse una terza persona “Se sopravviviamo io non metterò mai più piede su una barca!” Disse Xu dopo aver appena rimesso tutto quello che aveva in corpo.

 

*

 

Le speranze ed aspettative generali vennero ascoltate. Passati pochi giorni avvistarono terra e con grande sollievo di tutti, Hua li aveva informati di aver avvistato solo animali come loro, nessun bipede!

Si erano riposati pochi giorni sulla costa ed a causa delle scorte che stavano per esaurirsi, non erano riusciti a stare fermi in un posto molto a lungo.

Shen sapeva bene che un imbarcazione del genere sarebbe potuta essere utile in futuro, quindi mandò in perlustrazione gli uccelli, veloci ed efficienti, che in pochi giorni, trovarono un nascondiglio perfetto per l’enorme galeone: una grotta con una grande apertura sul mare, ma sufficientemente profonda perché fosse al riparo da qualsiasi tempesta.

Così era iniziato il viaggio. Il pavone decise di andare verso la città di Dayong puntando però alle montagne dove avrebbero trovato un nuovo posto da chiamare casa.

Zhan aveva lasciato alcuni lupi a guardia della barca, mentre altri erano andati a cercare il resto del branco. La pace tra i due gruppi di canidi sembrava diminuire con il tempo, preannunciando uno scontro imminente!

Camminavano da giorni, ma l’entusiasmo di trovarsi finalmente su di una superficie non mobile come quella della barca, permetteva al gruppo, di mantenere un andatura spedita.

Una mattina Shen, Xu, Mei e Hua stavano perlustrando il bosco quando l’arresto improvviso dell’avanzata li fece tornare sui loro passi.

“Grazie Hua!” Disse Mei rivolta al rapace che li aveva avvisati.

Xu si bloccò di colpo così come Shen, mentre Mei si avvicinò alla coppia di pavoni che sembrava in difficoltà. Lu-Chu si lamentava e sembrava soffrire molto. Kang la reggeva con le sue ali, mentre Shu cercava di capire cosa stesse succedendo.

Ad un tratto la pavonessa sospirò e la lupa rimase di sasso nel vedere un uovo scivolare fuori dalle sue vesti. Lo fermò ed esaminò. Era la prima volta che ne vedeva uno e l’istinto le disse che doveva pulirlo e consegnarlo alla madre.

“Chi l’avrebbe mai detto!” Sussurrò Mao, il cane albino a Liang, il koala. 

“Hanno apprezzato il viaggio più di tutti!” Ironizzò Luan, un orsetto lavatore albino.

Kang sembrava sotto shock, non quanto sua moglie, ma era sconvolto.

Anche Shen non sembrava entusiasta di questa novità! 

Ciò li avrebbe considerevolmente rallentati mettendo in pericolo anche quella piccola vita.

Gli unici entusiasti erano i futuri fratelli del nascituro “Diventeremo fratelli maggiori!” Urlarono in coro i gemelli. “La famiglia diventa ancora più numerosa!” Disse Xian “Un giorno contribuirai ad ampliarla!” Gli disse Xiao, una pavonessa di cui lui era palesemente innamorato perso.

“Chissà se sarà maschio o femmina?” Si chiese Chong.

Passato il primo momento di sorpresa, anche Kang e Lu-Chu risero contenti e si abbracciarono. “Non mi sono accorta di nulla!” Ammise la pavonessa “Questo rende la sorpresa ancora più speciale!” Disse il pavone stringendola forte a se.

“Come se non ci fossero già abbastanza pavoni!” Si lamentò Xu non trovando altro di meglio da dire. “Ti andrebbe di fare coppia per battere questi uccelli con un numero maggiore di felini?” Chiese la pantera rivolta al leopardo.

Mei rise di gusto “Non ti arrendi mai quando stai per perdere miseramente?” Chiese divertita. Shen sorrise di fronte all’ingenuità dell’amica. Xu era strano nel rapportarsi con le persone, forse era dovuto al fatto che aveva vissuto per molto tempo da solo, ma non era impossibile capire ciò che stava facendo.

“Perché ridi?” Domandò la pantera “La mia proposta era seria!” Ammise.

Questa volta a ridere fu Shen, di fronte all’espressione allibita di Mei che sembrava non volerci credere, o che temesse che Xu stesse ancora scherzando così da farle fare una pessima figura per qualunque risposta avesse dato!

 

*

 

Avendo con loro un uovo da dover covare, gli animali rallentarono notevolmente il passo. Lu-Chu venne sistemata su di un carretto rubato per l’occasione. Anche se Hua continuava a ripetere che l’avevano “preso in prestito”, Shen sapeva bene che non era così, ma poco gli importava visto che il loro obbiettivo era raggiungere le montagne il prima possibile. Venne deciso di restare vicino alla costa dove la strada sarebbe stata meno impervia per la pavonessa. 

Si sarebbero spinti verso l’entroterra e nelle foreste dove i banditi rappresentavano un grave pericolo, solo un volta giunti all’altezza del loro obbiettivo.

I lupi bianchi ulularono impazziti appena videro la sorgente che sgorgava da una roccia ed iniziava il suo percorso verso valle. I canidi bevvero avidamente l’acqua e la foga fu tale da far cadere qualcuno nel torrente.

Gli altri aspettarono che i lupi avessero finito per avvicinarsi. Tra felini e cani non scorreva buon sangue, ma la battaglia aveva trasformato la loro rivalità in complicità ed erano passati dall’odiarsi al sopportarsi. 

Il vero problema erano i due branchi al completo che stavano sempre a fronteggiarsi.

La soluzione arrivò in un caldo pomeriggio d’estate, durante una breve pausa presa per permettere ai rapaci di individuare una strada che sarebbe stata possibile percorrere, in sicurezza e con il carretto.

“È una cucciola sfacciata!” Urlò Zhan sbattendo il martello in terra frustrato.

“Forse avresti dovuto fare tu la proposta! Invece la grande idea l’ha avuta lei.... che figura di.....” “....non ho chiesto pareri!” Ringhiò il lupo contro Mei. Lei si sdraiò di schiena sbuffando, sul ramo sul quale era seduta.

“Visto che ti stai lagnando come un cucciolo, era facile capire il contrario!” Fece notare Xu restando comodamente sdraiato sull’erba.

“Non mi importa cosa decidiate” disse Shen scendendo dall’albero su cui era salito per controllare la situazione “L’importante è che questa situazione non persista! Lo scontro deve essere evitato!”. Zhan abbassò le orecchie appena il pavone gli si parò davanti “Va bene! Prenderò in moglie l’alfa dell’altro branco, ma non posso promettere di riuscire a provare qualcosa di diverso dall’odio, nei suoi confronti!”

Rispose il lupo pentendosene subito a causa dello sguardo gelido che Shen gli lanciò.

Il pavone avvicinò lentamente il becco all’orecchio dell’amico “Falla soffrire e te ne pentirai!” Sussurrò prima di sparire nella boscaglia.

Zhan si sedette in terra nervoso “Ultimamente Shen è.....diverso? Non trovate?” Chiese Mei “Io non ho notato niente di nuovo! È sempre stato irascibile!” Rispose Xu.

“Non è quello!” Insistette la felina “Tra poco passeremo vicino a Gong Men. È l’unica strada percorribile dove potremmo trovare ulteriori scorte per il viaggio” confessò il lupo.

“Ma siete matti?!” Urlò Mei cadendo dall’albero ma atterrando in piedi grazie ai suoi portentosi riflessi “Abbiamo troppi pavoni bianchi con noi! Rischiamo che ci inseguano o che catturino qualcuno di noi per ottenere anche la più piccola informazione!” Disse Xu più agitato dell’amica “No......” sussurrò lei appena una realizzazione la colpì in pieno “Si, invece!” Ringiò il felino a cui non piaceva per niente essere contraddetto “No.....” ripetè ad un volume un po’ più alto Mei “La pianti!” Urlò Xu irritato fino nel midollo.

“Shan!” Disse la felina guardando l’amico come se fosse stato in grado di leggerla nel pensiero. “Chi?” Chiese Zhan mentre cercava di capirci qualcosa in quello strano discorso. “Cosa?” Domandò il felino confuso. Cosa c’entrava l’aquila con......!

“Oh.....” osservò appena la memoria lo mise in allerta. “Potreste articolare i vostri pensieri!” Gridò il lupo la cui curiosità la stava divorando.

“Quello stramaledetto pennuto vuole riconsegnare Shen ai sovrani di quella lurida città!” Spiegò Xu “La ricompensa!” Disse Zhan appena comprese.

“Già!” Disse Mei. “Non mi è sembrato per niente preoccupato per questo!” Sottolineò Xu mentre cercava di rilassarsi. Era impossibile per l’aquila riuscire nel suo intento perché avrebbe dovuto significare mettersi contro tutti!

“Lui non è mai preoccupato!” Disse Mei prima di recuperare la sua frusta per poter andare a sorvegliare la situazione “Forse lo è ed è bravo a nasconderlo!” Disse Xu seguendola assieme al lupo. “O forse non ha capito in quale pericolo si è cacciato!” Si corresse il felino. Mei scoppiò a ridere guardando male l’amico. A volte sapeva essere un gran rompiscatole!

 

*

 

“Però! È una gran bella città!” Disse Guo mentre osservava le case facendo capolino da un cespuglio. “Piao, Genji e Zhong sono andati ieri a comprare nuove scorte! Che fine hanno fatto?” Chiese nervosa Jie.

“Ti ricordo che Zhong ci ha portato una parte degli acquisti ieri sera. Saranno rimasti anche oggi in cerca di ulteriori opportunità!” Ipotizzò Deshi.

“Chiamalo bottino e non acquisto! Rubare con soldi rubati è truffare!” Disse Liang mentre si sistemava il cappuccio sulle sue grandi orecchie.

I mantelli e cappucci erano fondamentali per nascondere il loro singolare colore e cercare di non attirare troppo l’attenzione dei mercanti che, di tanto in tanto, incrociavano.

Nel tardo pomeriggio si riunirono tutti in una parte del bosco. 

“Non credevo che poteste farcela senza farvi inseguire dalla guardia reale!” Disse Fa guardando stupito Piao che aiutava a distribuire le verdure appena comprate.

“Uccello di poca fede!” Lo schernì il leopardo.

Un grugnito fece voltare tutti verso un grosso albero e videro un facocero che li osservava. “Che vuoi? Sappi che non siamo intenzionati a vendere niente di quello che vedi!” Disse Tai-Yang ringhiando.

Altri facoceri si unirono al suo compagno sbucando dai cespugli circostanti.

Xu si allarmò quando si rese conto di una cosa: fissavano con troppa insistenza i pavoni!

Lo stallo durò circa cinque secondi prima che gli intrusi partissero all’attacco.

I pavoni si ritirarono, attenti a proteggere Lu-Chu, seguiti a ruota dai lupi, mentre i felini e gli animali di grossa taglia come Ning, Deshi e Wing si buttarono nella mischia.

“Wow! Non mi ero resa conto quanto mi mancasse lottare!” Disse Mei mentre correva al fianco di Shen e Xu lontano dallo scontro dopo aver atterrato numerosi nemici.

“Hua, Fa, Piao, dite agli altri di restare uniti e superare la città! Mandate qualcuno a riprendere chi è rimasto indietro!” Urlò Shen al gufo che volava al di sopra degli alberi. “Ricevuto!” Risposero in coro i rapaci prima di dividersi.

Dopo pochi minuti di corsa il pavone si fermò ed i due felini con lui. Shen vide il resto del gruppo che continuava verso la loro prossima destinazione, ma doveva essere certo che nessuno li seguisse.

Un verso di dolore precedette il volo di Xu che si schiantò contro un albero. 

Il pavone non fece in tempo a pensare niente che si sentì afferrare da dietro e sollevare di peso.

“Lascialo!” Urlò Mei prima di finire nel fango, centrata in pieno viso da un potente pugno.

I facoceri iniziarono a correre nella foresta nel tentativo di seminare i felini che li inseguivano furiosi.

Shen cercò di divincolarsi, ma l’avversario lo teneva saldamente per il busto bloccandogli le ali e con l’altra mano lo aveva afferrato per il collo.

“Ho il Principe! La ricompensa sarà nostra!” Urlò quel sudicio animale. Shen si tranquillizzò capendo che non volevano ucciderlo, ma si agitò ancora di più quando comprese dove lo stavano portando.

I lupi, sia neri che bianchi, intercettarono e saltarono addosso ai banditi in corsa, ma quei suidi fecero in modo di farsi catturare per permettere al loro compagno con il bottino, di scappare.

Shen poteva sentire Mei e Xu che li tallonavano, sia per i loro ringhi che per il fiatone che la corsa gli aveva fatto venire.

Improvvisamente il bandito si fermò di colpo “Lascia andare mio figlio!” Quella voce era familiare. Shen aprì gli occhi e vide Kang che torreggiava di fronte al nemico con la coda aperta per intimorire l’avversario.

“Avvicinati ed è morto!” Disse il facocero facendo pressione sul collo del pavone, il quale si agitò sentendo quella presa micidiale aumentare sempre più.

L’attuale distrazione del bandito e la sua presa meno salda sul busto, permise a Shen di far scivolare l’ala verso la tasca segreta dalla quale prese alcune lame.

Appena ebbe in mano uno dei suoi coltelli, il pavone lo conficcò nel braccio del suino liberandosi da quella stretta mortale.

Il facocero urlò dal dolore, ma venne mandato nel mondo dei sogni da Mei la quale non perse tempo appena vide che c’era la possibilità di agire.

“Shen, stai bene?” Disse Kang mentre sorreggeva il più giovane. “S-si!” Rispose il pavone massaggiandosi la parte di collo lesa.

“Cosa voleva?” Chiese Kang rivolto ai due felini. Non sembrava solo spaventato, ma anche arrabbiato che suo figlio fosse stato messo in pericolo!

“Io.....non lo so!” Farfugliò Mei sperando che si bevesse la sua bugia. “Non mentirmi!” Urlò il pavone lasciando il figlio tra le braccia di Xu ed avvicinandosi con fare minaccioso alla felina. Speranza vana....come sempre!

“È a causa della ricompensa messa su di me!” Disse Shen che si era ripreso.

“Cosa? Ricompensa?” Domandò sospettoso il padre “Sei un fuorilegge?” Chiese terrorizzato.

Dopo aver dato un rapido sguardo all’amico, sicuro di poter svelare la verità, Xu rispose con tutta la calma del mondo “No, solo il Principe di quella città!” Disse indicando le case che si intravedevano fra gli alberi.

“Un Principe?” Chiese Kang incredulo. Mei rise di gusto “Oh, quanto mi divertirò quando anche gli altri lo scopriranno!” Disse assaporando già quel momento.

“Ecco perché!” Comprese il pavone “Perché......cosa?” Domandò Xu non capendo cosa intendesse. “Perché siamo passati per questa strada!” Spiegò il pavone “Volevi andartene senza salutare?” Chiese irritato in direzione del figlio.

“Stai scherzando vero?” Domandò di rimando Shen “Non voglio tornare là!” Disse indicando la città.

Kang sospirò. Chiuse gli occhi e sembrò raccogliersi, poi li riaprì, pronto a parlare “Devi. Il dovere è davanti ai nostri desideri. Quelle persone hanno bisogno di una guida, nonostante tutte le cose che diranno su di te” disse il pavone.

“Mi hanno sempre considerato un cattivo presagio, una rovina per la loro città, saranno stati contenti quando sono stato catturato da Derek” Mei e Xu ringhiarono nel sentire quel nome “Ed i miei genitori erano della stessa idea visto che non hanno fatto niente per fermarlo!” Concluse Shen.

“La ricompensa!” Disse Kang. Il giovane lo guardò confuso “Hanno messo una ricompensa per chiunque ti avesse riportato a casa! Questo non ti dice niente?” Chiese Kang poggiando un ala sulla spalla del figlio.

“Non cambia niente! Non si sono mossi per difendermi quando ce n’era di bisogno! E mettere una taglia su di me, mi fa sentire un oggetto più che una persona!” Urlò Shen pieno di rabbia.

Passò qualche minuto prima che il pavone riuscisse a calmarsi. 

Mei non sapeva cosa dire, mentre Xu non era certo di azzeccare la frase giusta. Lui non li aveva mai conosciuti i suoi!

“Non posso costringerti a fare niente ne voglio farlo! Però sappi che io ho amato i figli che gli umani mi hanno strappato, e continuerò a farlo per sempre! Anch’io non mi sono opposto quando li hanno presi......” ammise il pavone affranto.

“Grazie!” Disse Shen che però si rifiutava di piangere. 

Non poteva mostrarsi tanto debole solo per una frase. Cos’avrebbe fatto se un giorno avesse rincontrato i suoi?!

“Non tornerai a casa?” Chiese Kang “Ci sto andando!” Rispose Shen.

“Bene! Sono proprio curioso di vedere la faccia che faranno quei contadini quando ti vedranno.....” Xu si interruppe quando vide il pavone scuotere la testa.

“Sto andando verso un luogo da chiamare casa con la mia famiglia.” Disse Shen “Non riesco a perdonare i miei, non ancora!” Confessò.

“Perfetto! Ora andiamo a vedere se gli altri le hanno date oppure le hanno soltanto prese!” Disse Mei riferendosi allo scontro iniziato poco tempo prima.

Shen si girò verso le case che poteva vedere in lontananza “La mia città sarà la più prospera dell’intera Cina! Vedrete e comprenderete a fondo l’errore che avete fatto nel sacrificarmi!” Promise il pavone sentendo una profonda collera agitargli le viscere.

Avrebbe portato la sua famiglia alla grandezza. 

Da reietti si sarebbero innalzati come mai prima d’ora. C’era la possibilità che sarebbero rimasti nascosti al mondo per proteggere la loro progenie, ma questo non avrebbe fatto altro che aumentare il loro potere. 

Perché pericolo più grande è ciò che non vedi!

 

Buone feste a tutti!

No, questa storia non l’ho abbandonata! Ho avuto un blocco e non sapevo se la parte scritta andasse bene, non ero convinta! Ho iniziato di nuovo a scrivere ma mi sono fermata di nuovo! E l’università non ha aiutato per niente!

Non so quanti seguano la storia, ma spero che qualche buona anima possa darmi consigli, suggerimenti o condividere idee!

Nel frattempo dopo il momento di stallo precedente sono andata avanti, così per il momento potrò aggiornare per un po’ di tempo pubblicando i capitoli che ho scritto!

A presto,

X-98

 

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Capitolo 42
*** Zìjóu la valle delle meraviglie ***


La costruzione della città di Huáijí (meraviglie) era ultimata.

In un ampia Valle nascosta tra alti monti, si ergeva questo nuovo insediamento ricco e prospero. 

I suoi abitanti erano irrequieti ed instancabili, intenti sia a lavorare che combattere, anche se spesso era difficile notare la differenza fra le due cose.

Proteggere i confini era una priorità, ma anche assicurarsi di curare il raccolto non poteva essere definito meno importante.

Una mattina di aprile due abitanti del villaggio si affacciarono dalle loro abitazioni pronti per cominciare una nuova giornata.

“L’aria fresca del mattino è qualcosa di unico ed è quello che mi piace di più!” Disse Guo inspirando a fondo.

“Non credo che Jiao condivida il tuo pensiero!” Osservò Mei vedendo una furiosa anatra mandarina dirigersi verso la collina sulla quale abitava Kang.

Sarebbe stato normale visto che la signora in questione era nota per essere molto lamentosa, ma l’orario ed il fatto che fosse coperta di fuliggine dalla testa ai piedi presagiva che ci fosse una bella storia dietro alle sue condizioni pietose.

“Yi-Min è forse peggio dei gemelli!” Disse Xu affacciandosi dall’uscio di casa “La colazione è pronta!” Disse a Mei la quale rientrò velocemente in casa.

“Secondo te fanno sul serio?” Chiese Guo a Shui una volta entrato in casa loro. Ancora non riusciva a capacitarsi di come Xu e Mei potessero vivere insieme dopo così poco tempo.

“Quello che io mi chiedo è se noi due facciamo suo serio!” Rispose la tigre melanica.

“È ovvio, ma sono curioso......” “Cerca di essere un po’ egoista e pensa solo a te stesso per una volta, forse questo servirà a tenere a bada la tua curiosità!” Lo interruppe Shui. 

Guo agitò la coda nervoso “Scusa, dimenticavo quanto a te dia fastidio questo mio pregio!” La tigre sorrise “Dipende da quale punto di vista lo vedi!” Disse divertita.

“Stai per caso insinuando che è un difetto?” Chiese Guo “No, ma ti pare!” Rispose Shui.

Nel frattempo, nella casa accanto si discuteva del programma del giorno.

“Se finora non ci sono stati allarmi non vedo perché dobbiate uscire dalla vallata in cerca di banditi!” Disse Xu mentre sorseggiava il suo tè.

“È solo per evitare che si avvicinino troppo! Se li attacchiamo sempre nello stesso luogo non ci vorrà molto perché capiscano dove viviamo!” Disse preoccupata Mei.

“Ancora una volta hai ragione!” Osservò la pantera “Possibile che non riesca mai ad avere l’ultima parola!” Disse Xu abbracciando la felina da dietro “Dovrai rassegnarti!” Rispose Mei poggiando la propria guancia contro quella di lui.

Interruppero l’abbraccio per mettersi l’uno di fronte all’altro.

“Ti confesso che mi hai rapito fin dal primo momento che ti ho vista!” Disse Xu poggiando le zampe ai lati del viso di lei, affettuosamente.

“Addirittura!” Rispose Mei non riuscendo a trattenere una risata “Si, ma quando ho capito che eri solo una ragazzina impaurita ho lasciato perdere!” Disse Xu prendendola in giro “Ti posso insultare? Oppure è meglio se lo penso solo nella mia testa?” Chiese Mei guardandolo con aria di sfida.

I due si lasciarono cadere sul divano del salotto perdendosi in un bacio appassionato.

“Sono passati cinque anni da quando siamo arrivati.....” iniziò a dire Mei “....eppure credo che la donna coraggiosa sia solo una facciata!” Disse decidendo di confidarsi.

Lei e Xu stavano insieme da un anno, e coabitavano da meno di un mese, eppure la sua insicurezza le aveva fatto dubitare molte volte che qualcuno potesse amarla così tanto e per sempre come promesso da lui. Rivelare una cosa del genere significava che ormai credeva pienamente nell’amore che provava per Xu.

“Cosa intendi dire?” Chiese lui confuso. Era la prima volta che rivedeva la paura negli occhi di lei. Credeva che senza gli umani non sarebbe successo di nuovo, ma a quanto pare Shen aveva ragione: una persona, nella vita, non ha paura di una sola cosa!

“Shen ci tiene al sicuro! C’è l’ha promesso e sta dimostrando di essersi meritato la nostra fiducia e la nostra lealtà.......” “Certo! Ma è così da quando ancora stavamo nella riserva! È solo grazie a lui che siamo liberi, che siamo felici, che abbiamo un posto da chiamare casa!” Disse Xu temendo di aver capito dove volesse arrivare lei.

“......ma l’ho visto!” “Cosa?” Domandò lui spaventato nel vedere il terrore negli occhi di Mei “Ho visto come ci guardano!” Disse lei con un singhiozzo “Quando vivevo con i miei non sono mai andata al villaggio dove mio padre e mia madre facevano acquisti. Loro dicevano che ero troppo giovane, ma ora capisco che non era vero!” Mei piangeva mentre pronunciava ad alta voce quella verità che nessuno sembrava voler accettare “Ci guardano come se fossimo dei mostri! Parlano male di noi senza neanche conoscerci!”.

“Ascolta, ascolta......ascoltami!” Disse Xu afferrandole una mano con decisione “Oh, si! Loro gioirebbero nel vederti così! È quello che sperano: che le loro malelingue ci uccidano lentamente!” La pantera la baciò sulla fronte per poi poggiare la propria contro la sua così da guardarla bene diritto negli occhi.

“Perché Shen ci ha portato qui? Perché non ci ha fatto vivere nella sua città? Perché è sempre di malumore quando andiamo nei villaggi vicini? Perché ci andiamo solo per lo stretto necessario e non per partecipare alle loro feste o per stare con loro?” Chiese Xu consapevole che forse era meglio rispondere alle proprie domande prima che lei trovasse chissà quali orribili risposte.

“Perché sapeva che ci avrebbero chiamati “presagi di morte”, “mostri”, “fantasmi” ed in tantissimi altri modi! Era un Principe e nonostante questo trattavano male anche lui! Ci vuole proteggere non solo dal male fisico......ma noi dobbiamo fare la nostra parte!” Mei lo guardò stranita non capendo cosa intendesse.

“Non devi giudicarti attraverso gli occhi degli altri, non preoccuparti di ciò che pensano altrimenti sarai sempre loro prigioniera perché tu sei più coraggiosa di quello che credi. Ci saranno sempre alcuni che ti sminuiranno quindi non devi essere tu la prima a farlo perché sei più forte di quello che pensi. 

Non .......devi ........considerare il colore del tuo splendido manto una maledizione, ma ciò che ci ha permesso di incontrarci! Io la vedo così!” Finì di dire Xu.

“Come fai ad essere così forte?” Chiese Mei guardandolo con ammirazione “Uhm....faccio buon viso a cattivo gioco?” Domandò lui.

“Potreste smetterla di pomiciare e darvi una mossa per la ronda mattutina?” Si intromise Zhong in modo non proprio elegante, urlando dall’esterno.

 

*

 

“Siamo come lucciole nella notte e loro non ci vedono lo stesso!” Disse Liang, nascosto tra i folti rami di un albero.

“Invece di lamentarti dovresti essere soddisfatto che nonostante la natura ti abbia reso una lanterna su qualsiasi paesaggio, a parte con la neve, tu sia riuscito a raggirarla diventando invisibile ad occhi inesperti!” Lo riprese Shan.

“Inesperti?” Chiese il koala non capendo perché l’aquila avesse usato un simile aggettivo “Io riesco ad individuarvi facilmente!” Si vantò Shan “Quando ti ritroverai ricoperto di fango dopo un mio agguato, cambierai idea!” Disse Wen che si sentiva sempre in dovere di difendere l’amico koala.

“Sembrate dei bambini!” “Volete piantarla di fare tutto questo casino?” Le voci di 

Fu e Fai li raggiunsero da ovunque fossero nascosti assieme al resto di loro.

La calma tornò appena in tempo. Un gruppo di banditi comparve sul sentiero.

Erano dhole e come se non bastasse con loro c’erano due grossi felini ed un falco.

Comandati dalla perfida Li-Yu, questo gruppo di canidi infestava i territori circostanti razziando e depredando cittadini e gente di piccoli villaggi. 

Le guardie imperiali davano loro la caccia da anni ormai senza riuscire a fermarli visto che erano in grado di spostarsi da un luogo all’altro velocemente, appurandosi di non essere visti.

Peccato che dopo tanto tempo avessero avuto la malaugurata idea di addentrarsi nel bosco sotto al dominio di Shen.

Molti banditi preferivano passare per la foresta perché anche se era presente una strada, non essendo quella principale, raramente c’era il presidio di guardie armate.

Il ruggito di Shui diede il via ad un violento scontro.

Mei era diventata un tutt’uno con la sua frusta di metallo e si muoveva elegante e letale anche se il suo scopo era solo tramortire l’avversario.

Atterrò parecchi cani e si ritrovò faccia a faccia con una grossa tigre. Lui si mise in posizione d’attacco ma non si mosse lasciando a lei la possibilità di fare la prima mossa. Che gentiluomo!

Mei aveva piagato le gambe, pronta a balzare contro all’avversario, quando Liang cadde da un ramo facendo andare a schiantare il suo bastone a tre sezioni sulla testa del felino, spedendolo nel mondo dei sogni in meno di un secondo.

Lei non riuscì a ringraziare il koala dall’aiuto in quanto le aveva rubato l’avversario interrompendo sul nascere, quella che sarebbe potuta essere una battaglia epica!

Si consolò andando in aiuto di  Fai che al momento, era bloccato nella presa dell’altro felino il quale, gli aveva afferrato bruscamente la coda.

Con un rapido balzo, Mei colpì in faccia l’avversario e senza dargli il tempo di riprendersi lo colpì al lato della testa con la sua frusta facendogli perdere i sensi. Lo scontro era durato una frazione di secondo!

“Grazie ma me la sarei cavata benissimo da solo!” Si lamentò Fai ferito nell’orgoglio.

“Davvero? E cosa avresti fatto?” Chiese Mei sbeffeggiandolo “Ti sei intromessa! Per questo rimarrai con il dubbio!” Le rispose lui prima salire su di un albero per accertarsi che nessuno dei banditi fosse riuscito a scappare.

Mei sorrise di fronte a quella provocazione ed una volta afferrato l’altro felino per un piede lo trascinò verso gli altri per poterli legare assieme e lasciarli, come prassi, ai margini della foresta così che le guardie se ne occupassero.

 

*

 

In una valle non molto distante due sorelle si davano da fare per portare a compimento i lavori della giornata. “Cerca di sbrigarti con quella legna! Il tetto non si ripara da solo!” Jiali rimproverò la sorella minore Seyoung che poteva venir distratta anche una folata di vento. 

Erano dei pappagalli Ara e vivevano sole da quando i genitori erano stati uccisi da un gruppo di banditi. Senza marito e con una dote quasi inesistente avevano deciso di abbandonare il loro paese di origine per costruirsi una vita migliore altrove.

“Per quale motivo devo sempre essere io a riparare il tetto? Perché non posso pensare alla biancheria una volta tanto?” Piagnucolò la povera Seyoung conscia quanto fosse inutile la sua lagna.

“Perché io sono la sorella maggiore e per questo il comando è nelle mie ali!” Rispose l sorella mentre stendeva i panni bagnati “E se proprio vuoi sentire una scusa più decente di quella appena detta......se li lavassi tu i nostri vestiti dovremmo......Seyoung?” Si interruppe Jiali rendendosi conto di essere rimasta sola nei pressi della loro piccola casa. “Appena torna gliela faccio pagare!” Pensò dato che era una prassi che la sua amata sorellina girovagasse nei dintorni dell’abitazione.

“Sono la sorella maggiore...” ripetè Seyoung cercando di imitare il tono della sorella mentre passeggiava per il bosco. “Quando troverò marito prima di lei la smetterà di sentirsi la migliore!” Pensò prima di spiccare il volo. Era un pappagallo ma amava più volare che arrampicarsi.

Fu in grado di fare solo pochi battiti d’ala prima che qualcosa la travolgesse.

All’inizio credette di aver preso in pieno alcuni rami, ma cambiò idea quando vide che la sua faccia era finita su delle piume lunghe e prevalentemente bianche.

Si alzò impaurita, allontanandosi velocemente dall’estraneo che non si era ancora ripreso dalla caduta.

Aveva già visto un uccello del genere. Era un pavone! Anche se, di quelli che aveva incontrato, ricordava che avessero moltissimi colori, non come lui.

Ma visto che si poteva dire lo stesso di lei questo dettaglio le sembrò insignificante rispetto al pericolo nel quale, forse, si trovava!

“Mi scusi! Non guardo mai dove vado, sono distratta ed impacciata........sembra di sentire mia sorella!” Si prese in giro da sola.

Con i rubini che aveva al posto degli occhi, lo straniero la fissò, sarebbe stato più appropriato dire che la studiò a fondo a causa dello sguardo gelido che le rivolse e per la forza che sentiva sprigionare esso.

Seyoung si sentì smarrita davanti ad una persona tanto terrificante e come se non bastasse si rese conto troppo tardi del grande coltello che stringeva in un ala.

Era un guerriero! Le sue preghiere si erano trasformate in una maledizione!

“A vostra discolpa si può dire che anch’io ero distratto! Mi scuso se vi ho fatto del male, ma posso sapere cosa ci fa una fanciulla tutta sola nella foresta? Potrebbe girare gente pericolosa!”.

La risposta fu talmente gentile da disarmarla ma non riuscì a tranquillizzarla, così rimase scioccata e tremante ad aspettare la prossima mossa dello sconosciuto.

 

*

 

Shen capì che la ragazza era ancora molto scossa, ma non a causa del suo aspetto, forse credeva di essere in pericolo di vita.

Decise di riporre nella tasca il suo coltello che aveva tirato fuori per puro istinto difensivo. Anche lei, poteva dire, era diversa. Era un pappagallo, ma il suo piumaggio era a metà fra il giallo ed il dorato. Non aveva niente a che vedere con il blu o il rosso che caratterizzava la sua specie!

“Sono un esploratore. Sai se ci sono banditi da queste parti? Qualche taglia?” Chiese Shen non riuscendo, però, a smuovere la signora dal suo terrore costante.

Il suo istinto lo salvò per la centesima volta di fila facendolo balzare all’indietro, evitando per un soffio un coltello che andò a conficcarsi nel tronco di un albero.

Si girò e vide un altro pappagallo singolare. Possedeva solo un po’ di blu sulla punta delle ali ed all’inizio della coda, per il resto era bianca.

Ma questa femmina era feroce e temeraria, non emotiva come quella in cui si era imbattuto.

“Allontanati subito da mia sorella!” Urlò minacciosa Jiali prendendo un coltello con l’ala destra, dal mucchio che teneva con la sinistra.

“Altrimenti che fai?” Chiese provocatorio Shen.

Lei si frappose fra lui e la....sorella, cominciando a spingere quest’ultima ad andarsene cercando di non distogliere l’attenzione da lui “Muoviti idiota! Vuoi farci ammazzare entrambe!” Urlò Jiali. Un colpo d’ala ben assestato, riuscì a sbloccare Seyoung che iniziò a correre verso casa.

Come se volesse distrarlo dalla sorella in fuga, lei lo attaccò dando fendenti non molto coordinati. Prese gli altri coltelli con una delle zampe pur di potersi muovere più agilmente con l’aiuto delle ali, ma non era una guerriera.

Shen lo capì ancora prima che inciampasse in una radice. Non c’era strategia nei suoi attacchi e sembrava disperarsi sempre più ogni volta che mancava il bersaglio.

Aspettò che si stancasse a sufficienza da essere costretta ad interrompere l’attacco e rimanere a debita distanza distrutta e terrorizzata, forse anche più della sorella.

“Deludente!” Commentò il pavone. Stava per aggiungere altro quando un grido lo fece voltare verso una densa nuvola di fumo che proveniva da non molto lontano, nella foresta.

“No!” Urlò la signora prima di correre verso quella direzione. Fu più la curiosità che la voglia di aiutare, a convincere Shen a seguirla.

Sbucarono in una piccola radura ed il pavone vide che una piccola casa in legno aveva preso fuoco. Un piccolo gruppo di sciacalli si stava dividendo delle provviste, molto probabilmente rubate dall’abitazione ed erano intenti a molestare la sorella della sua avversaria.

“Dai piccola, vedrai che ti divertirai con noi!” Disse uno dei cani “Si, sei giovane come piace a noi!” Lo sostenne un compagno “Sarai la nostra nuova serva!” Decise colui che doveva essere il capo.

In quel momento il gruppo notò la presenza dei due uccelli che li fissavano, uno terrorizzato, l’altro.....annoiato?

“C’è un altro frutto fresco da poter gustare!” Esultò uno degli sciacalli. Risate avide e commenti scandalosi accompagnarono quell’osservazione.

La povera Jiali iniziò a tremare intuendo il terribile destino a cui, lei e sua sorella, stavano andando incontro senza poter fare nulla per evitarlo.

Gli sciacalli si avventarono su di lei, ma prima che potesse urlare Shen si mise in mezzo. Con un colpo di coda fece cadere in terra i tre sciacalli che li avevano attaccati. Poi, senza perdere tempo, sfoderò la sua spada del sole e della luna cominciando a farla ruotare velocemente prima di colpire le lance di uno di loro e spezzarla come se fosse stata burro!

Dopo averlo messo ko si occupò del secondo. Non sembravano molto intelligenti visto che preferivano attaccare singolarmente, invece che con la forza del gruppo....meglio per lui!

Mentre il secondo caricava Shen aprì la sua grande coda ed il canide arrestò la sua corsa guardando smarrito il terribile spettacolo rappresentato da così tanti occhi che lo fissavano. Il pavone colse l’occasione e dopo aver stretto il guanto di ferro a pugno, tirò un potente calcio in testa all’avversario, stendendolo.

Un urlo gli fece ricordare che non era solo e vide che l’ultimo sciacallo aveva afferrato la povera signora, disarmandola, la quale si agitava guidata solo dal panico.

Il canide corse verso il pagliaio poco distante mentre il resto dei compagni continuavano ad osservare con interesse lo scontro.

Una volta dentro, il bandito, salì con un balzo su di una trave. Doveva essere forte visto che ci era riuscito nonostante il peso della signora che ancora teneva saldamente tra le zampe e che si agitava in preda al panico.

Shen lo imitò e si parò di fronte a lui, il quale cercava di proteggersi e di farlo desistere mettendo in mezzo quella donna innocente. 

Il pavone non si fece intimidire. Era un abile guerriero e non avrebbe mai sbagliato bersaglio! Lanciò tre coltelli in rapida successione, ma il suo scopo era distrarre l’avversario così da poter concludere lo scontro il più velocemente possibile.

Funzionò, ma non come aveva sperato. Il cane guardò dietro di se allarmato e la signora si agitò in quello stesso istante sbilanciandosi da un lato e sfuggendo alla presa del bruto.

Forse fu il panico, o la poca distanza dal suolo, ma lei non riuscì a volare e si schiantò al suolo con un grido.

Sia il pavone che lo sciacallo la osservarono per diversi secondi prima di ricordarsi della reciproca presenza ed iniziare a combattere. 

Un bubolare lo avvertì che Piao e gli altri erano arrivati.

Con un colpo di coda fece cadere il cane, che impegnato a non cadere, non vide il pavone mentre gli legava una corda attorno al piede. Shen sbloccò la corda e lasciò cadere il peso a cui era fissata, cioè un sacco di grano, a terra. Questo mandò il lupo per aria, appeso a testa in giù ed una violenta oscillazione lo fece sbattere contro alla parete dell’edificio facendolo svenire.

Sistemato l’avversario Shen rivolse la sua attenzione alla povera signora. Si inginocchiò accanto a lei maledicendo il momento nel quale aveva deciso di dividersi da Xu e gli altri per poter riflettere in santa pace. Lang Min aveva ragione: essere uniti era la loro forza! Se ci fossero stati anche gli altri lo scontro sarebbe durato meno di un secondo e nessuno sarebbe stato messo in pericolo con il rischio di allertare le guardie imperiali.

Un leggero battito ed il movimento del petto gli fecero capire che era ancora viva, nonostante la terribile caduta.

“Ti sei divertito?” Gli chiese Xu comparso come dal nulla. “È scontato! Posso affrontare più avversari contemporaneamente senza dovermi preoccupare che qualcuno di voi mi caschi addosso a causa della propria goffaggine!” Rispose il pavone alzandosi in piedi per fronteggiare il felino.

Xu sorrise. Se non avesse conosciuto bene Shen avrebbe potuto anche credergli, ma sapeva che anche se solo per uno scontro, gli erano mancati!

“Prendila e torniamo a casa!” Disse il pavone prima di avviarsi all’esterno.

“Come? Ma non possono entrare degli estranei a Huáijí! È una delle leggi che abbiamo stabilito per......” “Sono albine proprio come noi! Sole e senza una casa! Se le lascio qui te la vedi tu con Lang Min una volta a casa?” Urlò Shen esplodendo.

Non avrebbe mai ammesso che era suo desiderio che le due signore restassero con loro. Non erano della riserva, ma era evidente che fossero sole e lui si era ripromesso che quelli diversi non avrebbero sofferto finché fosse rimasto in vita!

Una volta fuori fu sorpreso nel vedere che anche l’altro volatile era privo di sensi.

“È svenuta quando uno degli sciacalli ha cercato di ucciderla!” Spiegò Kuen che all’ultimo aveva deciso di unirsi al suo gruppo in esplorazione, invece di seguire Mei e gli altri contro i banditi.

 

*

 

C’era un aria strana quel pomeriggio!

Kang e Lu-Chu dopo pranzo erano andati in un ampio giardino, coltivato vicino alle abitazioni così che futuri cuccioli avessero un luogo dove giocare vicino casa.

Yi-Min era la più agitata figlia che avessero mai avuto. Forse ricevere attenzioni da tutti non faceva bene al suo carattere!

Tornando verso casa si erano resi conto di come le case e gli orti si fossero svuotati e della confusione che proveniva dall’ingresso della valle.

Videro Hua sorvolare la zona e la chiamarono chiedendole delle spiegazioni. Quando lei rispose che c’erano delle nuove arrivate corsero verso la casa di Shen.

Più che casa si poteva chiamare palazzo.

Il pavone aveva sfruttato le grotte nella roccia per ricavarne un’ampia abitazione ai piani più alti, cioè il dodicesimo ed undicesimo piano. Decorata con ampi balconi.

Scendendo verso il basso c’erano le cucine, il laboratorio per i fuochi d’artificio, stanze in più su due piani, per eventualità, come inverni rigidi o l’impossibilità di altri di poter accedere alla propria casa.

E gli alloggi dei lupi. Visto che le grotte erano numerose fino al sesto piano, ampie anche in larghezza, le aveva sfruttate per loro. Anche se non tutti si erano stabiliti lì costruendo le loro case lungo i confini della valle per maggiore protezione.

Come se non fosse sufficiente c’era anche un piano sottostante per le scorte di cibo e di armi ed un piano ulteriore dove erano state posizionate poche celle per una detenzione breve di qualche bandito che, eccezionalmente, sarebbe stato ospitato, per l’impossibilità di consegnarlo subito alle guardie.

Quindi il lato di una montagna era diventato una maestosa ed imponente abitazione grazie all’ingegno del proprietario.

Una volta arrivati Kang e Lu-Chu videro che molte persone erano ferme ad aspettare sui gradini che conducevano all’ampio portone d’entrata, sussurrando informazioni tra di loro, mentre molti altri erano già entrati e correvano da tutte le parti.

Fortunatamente Lang Min andò loro incontro.

“Scusate la confusione, ma non credevo che degli adulti potessero regredire allo stato infantile per delle novità!” Si giustificò la pavonessa esasperata.

“Vorrei parlare con Shen!” Disse Kang rivolgendole un sorriso di conforto.

“Se sei qui per farmi la predica devi metterti in fila!” Protestò fumante di rabbia l’interpellato.

“No, non abbiamo intenzione di.......Yi-Min non lanciare i vasi contro gli altri!” Urlò 

Lu-Chu vedendo la figlia che, arrampicatasi su di un mobile, aveva trovato un modo perché tutti si accorgessero di lei nonostante la confusione.

“Non mi piaceva come erano messi!” Spiegò la piccola “Non mi interessa! Se non fai la brava stasera non avrai il dolce!” Urlò la madre adirata.

Cioè che voleva la pavonessa l’aveva ottenuto, peccato che ora la figlia fosse di umore nero.

“Vorrei parlare con le ospiti!” Disse Kang distraendo Shen da quella scena comica.

“Ti avrei fatto chiamare lo stesso!” Confessò il figlio “Perché?” Chiese il padre “Perché hanno paura di me! Sarebbe stato tutto più facile se non mi avessero considerato pericoloso quanto i banditi!” Disse amareggiato Shen.

“Ma tesoro.....tu sei peggio dei banditi!” Osservò Lang Min facendo sorridere il compagno.

 

*

 

Jiali si svegliò con un mal di testa assassino. Si spaventò da morire appena si rese conto di non sapere dove si trovava! Era con il pavone o con gli sciacalli? Non che questo facesse differenza! E sua sorella?

Osservando meglio la stanza vide un’altro letto dall’altra parte rispetto a dove si trovava e con suo sollievo Seyoung era lì.

Sentiva numerose voci provenire da fuori la stanza, quindi si alzò cercando di fare meno rumore possibile. I muscoli protestarono oltre ai numerosi lividi che si era provocata durante la caduta, ma li ignorò.

Raggiunse la sorella e la scosse un poco “Svegliati dormigliona, dobbiamo andarcene!” Sussurrò. “Jiali!” Urlò Seyoung appena sveglia per calmarsi vedendola che le faceva cenno di abbassare la voce.

“Dobbiamo scappare!” Disse Jiali prima di avviarsi verso la finestra in punta di piedi “Sono gli sciacalli vero?” Chiese paurosa la sorella minore “Non lo so!” Le rispose la maggiore, guardandola stranita quando la vide esitare.

“Allora se è il pavone come fai a sapere che siamo in pericolo?” Domandò incerta Seyoung “Perché credo che sia peggio degli sciacalli fidati!” Rispose Jiali afferrandola per un ala pur di convincerla che avesse ragione.

“Ma non l’hai visto? Era diverso dagli altri! Se avesse voluto farci del male l’avrebbe fatto subito!” Protestò Seyoung “Vuoi rimanere a scoprirlo? Io non resterò un minuto di....” Jiali venne interrotta dall’apertura della porta e vide un grosso felino che le scrutava curioso.....anzi curiosa, visto che poteva notare dal corpo esile e slanciato che fosse una femmina.

“Finalmente vi siete svegliate! Piacere io.....ehi!” Esclamò Mei quando le vide correre verso l’ampio balcone come se lei le avesse appena minacciate di morte.

Spalancarono le porte e presero il volo, ma riuscirono a fare solo due battiti d’ali che vennero circondate da un grosso stormo di uccelli tra cui c’erano otto grossi rapaci.

Un grido di aquila li fece disporre ordinatamente di fronte a loro. Erano in trappola!

“Questa non è una trappola!” Disse una voce. O forse no!

“Non intendiamo farvi del male!” Disse un pavone blu avvicinandosi al balcone.

In quel momento, le due signore si resero conto che gli animali che le circondavano erano .........diversi!

“Tra poco svengo di nuovo!” Disse Seyoung non riuscendo a credere che non stesse sognando. Forse lo spavento preso a causa degli sciacalli era stato maggiore di quanto avesse mai potuto immaginare!

“Va bene, però potresti farlo nella stanza e non qui per aria?” Chiese quello che sembrava essere un falco.

“Vi dò il benvenuto a Huáijí, città di Zìjóu, la valle delle meraviglie!” Disse il pavone aprendo le ali ed indicando l’ampio paesaggio mozzafiato che si estendeva davanti a tutti loro.

 

Ok, ecco il finale! 

Ho in mente di mettere dei capitoli extra con una piccola sorpresa!

Finalmente è finita la storia, no scusate, la prima parte...non ne son sicura! 

Sto pensando di introdurre pure Po ed i Cinque Cicloni. Sarebbe interessante farli incontrare, lo ammetto! 

Voi cari lettori cosa vi aspettate?!

A presto,

X-98

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Capitolo 43
*** Storia conclusa/ Avviso ***


Buongiorno a tutti voi cari lettori. 
No non è un nuovo capitolo, mi dispiace! 
Questa storia è stata letta da moltissime persone, anche se è con dispiacere che continuo a non ricevere alcuna recensione......
Fortunatamente lettori come Rory Drakon che l’ha messa fra le seguite o Aoi_sailor e Mnp mi fanno sperare che non sia stato un fiasco totale come prima storia!
Anzi vi ringrazio per questo piccolo sostegno! Mi ha spinto a chiedermi se non potessi fare altro!
Volevo avvisarvi che sta prendendo forma un seguito, che si svolgerà durante Kung Fu Panda 2 e Kung Fu Panda 3. Non essendo stato Shen a sterminare i panda ho riscritto completamente la trama, sperando di riuscire a fare un buon lavoro. 
Po deve ancora trovare la pace interiore e nessuno è a conoscenza della verità, ovvero dell’innocenza del pavone dato che è stato sempre prigioniero degli umani!
Shen dovrà affrontare il passato e chissà se gli abitanti della valle di 
Zìjóu troveranno una nuova guida nel Maestro Shifu! Usciranno finalmente dall’ombra?
Come reagiranno il Maestro Shifu, il Guerriero Dragone e i Cinque Cicloni?
Un nuovo nemico li vedrà costretti ad unire le forze per salvare Gong Men dalla distruzione! E Kai? Solo io e tutti voi siamo a conoscenza del suo prossimo arrivo!
Fatemi sapere che ne pensate e se avete qualche idea in particolare da voler vedere avverarsi nella storia!

Prevedo di cominciare la pubblicazione a settembre, per poter essere regolare con gli aggiornamenti!
A presto,
X-98
 

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