Cosa fareste se d’improvviso il sole scomparisse?
3-Contatto (parte 1)
Sakura si guarda allo specchio per darsi un’ultima controllata prima di uscire, lei e i compagni avevano deciso di organizzare quella serata per salutarsi prima dello scambio di ninja tra i vari paesi. Un vago senso di nostalgia la coglie al pensiero dell’unico che ne sarebbe stato assente, ma non poteva farsi rovinare la serata da pensieri tristi. È giunto il momento di andare avanti, finalmente ha deciso di raccogliere il proprio coraggio e far prendere una svolta alla sua vita...con Sasuke. Solo al pensiero comincia a gongolare.
Lo ho aspettato così tanto, presto qualcosa cambierà...Sì, cambierà.
Rinvigorita da quel pensiero, ma anche un po’ spaventata prende la porta e si dirige verso la casa di Ino che, come sempre, è in ritardo.
-Sakuraaaaa! Eccomi! Scusa il ritardo, ma ho avuto un problema al negozio- le dice tutta trafelata l’amica - Allora, sei pronta a fare la tua mossa?! Questa deve essere la tua serata! Ti conviene approfittare della mia indecisione tra Sasuke e Sai, o potresti rischiare di arrivare troppo tardi- aggiunge poi ammiccando.
La Rosa comincia ad agitarsi e ad arrossire- Ino! Ti pare il modo di dire certe cose?!-
-Uh Uh qualcuno qui ha paura eh?! Beh allora mi toccherà farmi avanti io, del resto lui vuole ricostruire il suo Clan e di certo non può farlo da solo!- le risponde la bionda con sguardo malizioso.
Al solo pensiero la ragazza comincia a sbraitare contro l’amica, per poi finire per scoppiare a ridere con lei.
-Da quando Sasuke è tornato qualche mese fa' è tutto strano. È difficile ricostruire le nostre vite dopo tutti questi anni di assenza e...la mancanza di Naruto-il suo sguardo si fa triste e un sorriso amaro le si dipinge sul volto - ma sono sicura che con tempo e pazienza ci riusciremo...-
-Si, ma non far passare troppo tempo o il fascino da bello e dannato colpirà ancora e né hai già tante di rivali-
Svoltando la strada, proprio in quel momento, l’oggetto delle loro attenzioni compare davanti ai loro occhi, ma non è solo...
Nascoste dietro l’angolo, come due spie un po’ improvvisate, le due amiche osservano la strana coppia camminare... Sasuke Uchiha e Hinata Hyuga.
Quella visione appare talmente singolare e stramba ai loro occhi che un ippopotamo rosa a macchie blu in equilibrio sopra un pallone avrebbe destato loro meno sorpresa.
Cosa e come facevano due persone così diverse e praticamente opposte nel loro genere ad avvicinarsi e chiacchierare così tranquillamente?!
-Effettivamente, ora che ci penso, credo di non aver mai visto quei due nemmeno rivolgersi la parola- riflette Ino- ma lei era anche l’unica di noi che non sbavava dietro a Sasuke, quindi non preoccuparti Sakura!!- le dice dandole una pacca sulla spalla con una risatina nervosa.
-Noi non gli sbavavamo dietro...lo...no, è vero. Eravamo un caso senza speranza-
-Parla per te!-
Nei mesi successivi al suo rientro, Sasuke aveva mantenuto un atteggiamento generalmente piuttosto distaccato nonostante i suoi tentativi di coinvolgerlo, ma non era mai stato espansivo o chiacchierone quindi era prevedibile.
Si concentrava sulle missioni e sugli allenamenti, cercava a modo suo di recuperare i legami che si era lasciato alle spalle, ma mantenendo sempre il suo velo di solitudine. Non era facile da avvicinare.
-Beh, effettivamente Hinata è una persona molto tranquilla e silenziosa, è facile avvicinarsi a lei...e poi...era innamorata di Naruto- riflette Sakura.
-Cosa state facendo voi due?- la voce di Choji le fa saltare sul posto dallo spavento.
-Shhhh o ci scopriranno! Stiamo...osservando la strada-
-Direi invece che state spiando quei due laggiù, che seccatura! Credete davvero che possano non essersi accorti di voi?- dice Shikamaru.
Il loro nascondiglio stava diventando piuttosto affollato.
Effettivamente da qualche minuto lui aveva un cipiglio accigliato, ma quello che sorprendeva era la reazione di lei che invece di stranirsi o irrigidirsi gli sorrideva dolce, quasi divertita.
...
Hinata esce di casa, pronta per la sua prima uscita con gli amici dopo molto tempo. Si sente un po’ nervosa, del resto è un po’ fuori allenamento e poi c’è la questione della partenza...prendere e partire da sola per dei mesi in un altro villaggio un po’ la spaventa, ma al tempo stesso non vede l’ora di tuffarsi in una nuova avventura. Ha voglia di ricominciare.
Sì, presto qualcosa cambierà!
Mentre cammina qualcosa attira la sua attenzione, si sente osservata. Si guarda intorno in allerta, la strada è vuota ma il suo istinto le dice di diffidare di quella calma apparente. Sta per attivare il Byakugan quando si trova faccia a faccia con Sasuke Uchiha.
Algido, distaccato, solitario, imperturbabile, altero, potente, traditore, indifferente...erano molti gli aggettivi che si ricorda di aver sentito negli anni su di lui e non può fare a meno di arrossire al pensiero di quelli sussurrati a mezza voce dalle compagne di classe...elegante, statuario, affascinante... figo... sensuale... dominante... Si perde inconsciamente ad osservarlo. I suoi occhi si spostano incauti sul suo corpo, lo percorrono ingenui in lungo e in largo, si soffermano sul suo fisico alto e longilineo, sfiorano la sua pelle diafana, i muscoli delineati e costretti sotto gli abiti, accarezzano i suoi capelli ribelli diventati più lunghi negli anni, notano i piccoli dettagli delle cicatrici. La sua presenza la sovrasta, è ingombrante, possente, ma non opprimente, la turba ma non le mette soggezione.
Sente il suo sguardo glaciale posarsi su di lei, i suoi occhi sono bui come l’oscurità dello spazio senza stelle, profondi come due buchi neri pronti a risucchiare chiunque non sia abbastanza scaltro da distogliere lo sguardo, pronti a bruciare chiunque provi ad avvicinarsi troppo.
Cosa dovevano aver visto quegli occhi? Quante lacrime di sangue dovevano aver versato?
Come poteva sentirsi in quel momento? Vivere in un villaggio così diverso da come lo aveva lasciato, graffiato dalle ferite del passato, vedere le ombre della sua famiglia tra i resti delle rovine del suo clan, solo... senza più il suo migliore amico...come lei...
Naruto.
Il coraggio di ricostruire sé stesso, di guardare indietro ai suoi errori, il dovere di sostenere un passato ingombrante.
Conosceva la storia degli Uchiha, prigionieri delle loro passioni, servi di odio e schiavi del dolore. Un destino triste il loro...destino, una parola che sentiva spesso anche all’interno del suo clan.
Più Hinata si perde in quel labirinto nero e intricato più perde il contatto con la realtà, il tempo le sfugge fino a quando non comprende più se il loro guardarsi è durato un attimo o dei minuti interi.
Si immerge senza rendersene conto in quelle profondità tenebrose e glaciali attirata da un richiamo suadente, più si addentra più sente la sua pelle congelare di freddo.
Non riesce a distogliere lo sguardo fino a che qualcosa non cambia, una luce di...non derisione... di...soddisfazione.
Realizza proprio in quel attimo quanto stia diventando imbarazzante la situazione, persa a un paio di centimetri dal volto dell’Uchiha.
Sente un’ondata di calore divampare sul suo viso e mortificata comincia a scuotere la testa.
-Scusa!!Non mi ero accorta che ci fossi anche tu e...mi hai sorpresa e...non volevo osservarti! Mi dispiace - l’imbarazzo la ritrasforma nella ragazzina di tanti anni prima. La buffa ragazzina dalle mille sfaccettature di rosso.
L’atteggiamento di lui assume un aspetto velatamente vittorioso mentre assiste allo sfogo delle sue frustrazioni; fino a quel momento, quando si incrociavano, lei sembrava sorvolare sulla sua presenza, non sembrava mai veramente vederlo e il suo orgoglio un po’ ne aveva risentito.
-È da molto che non ti vedevo...e questa sera mi sento un po’ nervosa, m-mi dispiace-
-Non è la prima volta che ci incontriamo da quando sono tornato al villaggio- risponde piccato.
Un macigno sembra cadere improvvisamente sulle spalle della Hyuga che può solo scusarsi ancora.
-Perché saresti nervosa?-le dice con sguardo scettico mentre lei rimane stupita di quel inaspettato interesse.
-...È da tempo che non faccio più questo genere di serate- ammette- mi sento un po’ impacciata- lui la guarda, sembra attento a ogni minimo cambio di espressione.
-Che sciocchezza- il tono del moro non è sprezzante come si sarebbe immaginata- ad ogni modo, da quando ho deciso di prendere casa vicino al mio vecchio quartiere, nemmeno io ho partecipato questo genere di eventi. Non credo avrai grossi problemi-
Sembra lanciarle un appiglio, è curioso vederlo così...i ricordi sul ragazzino solitario e presuntuoso, sempre in aperta rivalità col suo migliore amico, le tornano alla mente.
Si sta proprio impegnando per recuperare la sua vita al villaggio. Questo pensiero la rasserena un po’.
-Oh...ma questo...vuol dire che siamo di nuovo vicini! Abitavamo a un paio di strade di distanza! Avrei dovuto portarti qualcosa come “bentornato”,mi dispiace-
-Tsk...dì un’altra volta “mi dispiace” e me ne vado-
-M...- lui le lancia uno sguardo di avvertimento -Sono felice che tu sia tornato, è quello che desiderava lui...- sembra prendere coraggio- non sono riuscita ad esserci alla festa per riaccoglierti al villaggio, ma ora voglio recuperare...quindi...bentornato Sasuke- lo prende alla sprovvista con un caloroso sorriso.
Continuano a camminare. Il silenzio tra loro non è pesante, anzi sembra la naturale continuazione della loro conversazione. L’atmosfera è rilassata, chi lo avrebbe mai detto che un giorno sarebbe successo?
...
Sasuke la osserva con la coda dell’occhio. Lei gli cammina accanto, né troppo vicina da apparire invadente né troppo distante dal sembrare maleducata. È evidente che la rigida educazione degli Hyuga hanno plasmato una creatura dal portamento elegante e rispettabile, degno di un importante Clan.
Le manca autoritarietà, appare troppo modesta.
Camminando continua quindi a riflettere su tutto quello che ha notato nel tempo.
È riservata, ma il suo atteggiamento è disponibile e aperto con tutti, passa molto tempo sola ma quando è in compagnia appare accogliente, limpida, chiara, uno specchio d’acqua dalla superficie placida, ma in profondità brulicante di vita. Forse è questo che lo turba.
Al contrario di Sakura e Ino è silenziosa, non parla a sproposito, le bastano poche parole mirate per farsi comprendere.
Costante, leale, solida, paziente, sincera, una spalla per chiunque avesse dolori o preoccupazioni da sfogare, ma anche goffa, timida, impacciata, troppo buona, troppo gentile, troppo paziente, troppo accomodante, troppo ingenua, troppo pudica...tanto il suo opposto...e quando sembrava capirci qualcosa di colpo lei gli rimescolava le carte in tavola, davvero seccante.
Qualcosa di lei continua a irritarlo e irretirlo al tempo stesso.
Il corpo tonico e flessuoso è addolcito da forme morbide e femminili, il seno abbondante e in netto contrasto con la vita stretta risalta sensuale, non è più il corpo di una bambina, è quello di una donna ormai.
I lunghi capelli corvini le ondeggiano sulla schiena con movenze rilassanti mentre i ciuffi davanti le incorniciano il viso delicato.
La pelle candida risalta molto in quel contrasto di colori, ma sono gli occhi ad attrarre l’attenzione. Emblema di un retaggio importante, a un primo sguardo per la natura dei suoi colori potevano sembrare freddi e distaccati ma bastava uno dei suoi famosi rossori per smascherare la sua vera natura.
Come per lui, quegli occhi dovevano essere la fonte di un grande orgoglio ma anche l’origine di grandi dolori. La responsabilità di dimostrarsi all’altezza del suo ruolo sulle spalle, il sapere che da qualche parte là fuori c’è qualcuno pronto ad ucciderti per rubarli, sentire sulla pelle la paura degli altri per il loro potere, sentirsi anche un mostro a volte. Qualcosa dopotutto l’avevano in comune...
Qualcosa attira l’attenzione di entrambi, sentono dei rumori provenire da dietro un angolo e lo sguardo di Sasuke si fa irritato.
-Hanno intenzione di stare nascosti a spiarci tutta la sera?- digrigna i denti infastidito il moro.
Hinata lo guarda divertita pensando Di certo qualcosa al villaggio non è cambiato.
-Sono sicura siano solo sorpresi di vederci insieme, non sono una gran chiacchierona e...non abbiamo mai parlato molto noi-
È vero, nella loro infanzia all’Accademia si erano sempre schivati, i loro sguardi erano sempre rivolti a qualcos’altro, un futuro lontano che in qualche modo per poco tempo si era avverato.
La ricerca di forza, uno per il raggiungimento della vendetta contro un fratello e l’altra per essere accettata e costruire un sogno d’amore. Ad entrambi quella ricerca però aveva lasciato un gusto amaro in bocca, entrambi avevano toccato l’amore, anche se in forme diverse, e poi lo avevano perso immediatamente. Ironico come i loro destini sembravano intrecciarsi e unirsi in quella strada buia.
-Sakura ...ha aspettato molto il tuo ritorno- dice la corvina un po’ esitante- e sì, anche Ino...entrambe- aggiunge di corsa per non essere di parte.
-Non è un buon motivo per invadere la mia privacy- il suo sguardo imbronciato e seccato le ricorda quello di un bambino, in quel momento il temibile Sasuke Uchiha è veramente buffo e lei fa fatica a trattenere una risatina.
Oh Naruto, non ti devi preoccupare per il tuo amico, si sta ambientando benone. Pensa la Hyuga.
Sasuke, irritato ora dall’espressione divertita della corvina, fa cenno al gruppetto di avvicinarsi.
Nonostante l’aurea temporalesca dell’Uchiha l’aria si riempie in poco tempo di voci e schiamazzi, soprattutto quando la compagnia si ricongiunge davanti al ristorante.
...
Quasi automaticamente, vista l’abitudine ormai consolidata, tutti prendono posto a tavola. Gli unici rimasti in piedi sono Sasuke e Hinata che vengono però prontamente richiamati ai capi opposti della tavolata. Prima di separarsi istintivamente si lanciano un breve sguardo, quasi un incoraggiamento.
Vedere tutti riuniti, felici e sereni come una volta riempie il cuore di Hinata di gioia. Intorno a lei ci sono i suoi compagni di team, Rock Lee e Ten Ten che fanno un gran baccano, la loro gioia sembra incontenibile. Perfino Shino è visibilmente allegro.
...
A distanza, Sasuke sbircia più volte verso la Hyuga. La vede ridere alle battute di Kiba, annuire cortese alle filippiche di Rock Lee sulla giovinezza, coinvolta dalle chiacchiere di Ten Ten e si trova a sorridere beffardo al ricordo della sua buffa e inutile agitazione.
Troppo sensibile
Per un attimo, durante la cena, i loro sguardi si incontrano... lei gli sorride imbarazzata, sembra volerlo ringraziare per la sua “preoccupazione” e lui, colto per una volta in flagrante, è costretto a voltarsi dall’altra parte. Troppo sdolcinata.
...
Sakura è agitata, continua a farsi cadere le cose, non riesce a prestare attenzione ai discorsi e nemmeno Ino riesce a calmarla.
Il suo sguardo si sposta in continuazione sulla figura dell’uomo accanto a lei. Sasuke mangia tranquillo, non parla molto ma sembra rilassato, le sue mani grandi e agili tengono le bacchette; in ogni suo movimento traspare equilibrio e precisione e lei non può fare a meno di pensare al ragazzino che tanti anni prima le aveva conquistato il cuore con il suo fascino magnetico.
Il suo profilo elegante la calma e agita al tempo stesso, quanto avevano dovuto lottare per arrivare a quel punto?!Quanto ancora doveva aspettare perché lui finalmente si esprimesse con lei?
Sospira rassegnata, non è guardandolo in continuazione che riuscirà a plasmare i pensieri dell’Uchiha. È talmente presa da questo pensiero che quasi le sfugge l’occhiata del moro verso la Hyuga. Quasi.
Non può essere, mi sbaglio, forse sono io a vedere cose che non esistono.
Scuote la testa come per cancellare il fatto appena avvenuto. Perché è un fatto ed anche grande per lei.
Di nuovo.
I suoi pensieri galoppano lontano, già vede i due avvinti l’uno all’altra in qualche angolo di Konoha.
Ancora.
La verdura le va di traverso, questa volta è la moretta che timidamente guarda nella sua direzione.
Non anche lei, ti prego!
La Rosa lancia uno sguardo d’aiuto all’amica bionda che subito comprende l’oggetto delle sue preoccupazioni.
Sembra di assistere a una partita olimpica di Ping pong, gli sguardi rimbalzano da una parte all’altra del tavolo, a volte beffardi, a volte timidi, divertiti, curiosi, rassegnati... La fantasia prende il volo, il numero degli sguardi sembrano aumentare vertiginosamente quanto la gelosia e di colpo i proprietari non sembrano più il freddo Uchiha e la timida Hyuga. Davanti agli occhi delle due amiche ci sono una sensuale Hinata ammaliatrice di uomini e un arrapato Sasuke bramoso delle sue labbra.
Ovviamente la visione delle due kunoichi è talmente distorta dalle loro emozioni da non rendersi conto di aver esagerato la realtà al limite del possibile.
Ino ritorna padrona di sè e arresta la corrente dei loro pensieri.
-Calma, calma Sakura, forse stiamo esagerando! Non hanno l’aspetto di due amanti e poi...Naruto è ancora troppo presente per lei- sussurra all’amica sentendosi un po’ in colpa.
-Sakura, si può sapere cos’hai questa sera?! Ti agiti in continuazione- sbuffa Sasuke accanto a lei.
Lei finalmente recupera il sorriso.
Allora ti sei accorto di me, non mi sta ignorando... Sono una sciocca.
Lui continua a guardarla, sembra non sfuggirgli nulla.
-Mangia, domani sarà una giornata lunga-
Finita la cena, giunge il momento di salutarsi.
-Un attimo, fatemi capire!- dice Choji- Quindi tu Hinata partirai per Suna dopodomani, Sai e Sakura al villaggio della Roccia, il capitano Yamato e Shino dal Mizukage e Shikamaru al villaggio della Nuvola, giusto?-
-Ehi Shikamaru, non sei dispiaciuto di partire proprio quando la tua bella verrà invece qui al villaggio?!- si intromette baldanzosa Ino.
-Che seccatura che sei Ino! Temari non è “la mia bella” e comunque al tuo conteggio Choji manca Sasuke che farà da delegato mobile tra i villaggi-
Riflettendoci, nemmeno per Ino sarebbe stato un periodo divertente, entrambi i ragazzi che le piacevano sarebbero stati via a lungo.
...
Sarà una grande prova per Sasuke, dovrà riacquistare la fiducia dei Kage. Riflette Hinata.
Lo sguardo della corvina si sposta da Sasuke a Sakura che sta guardando in apprensione il moro.
Forse ha deciso di parlargli seriamente prima di partire.
Sorride allegra.
Spero riescano a trovarsi ed essere finalmente felici.
Vedere lo scorrere delle vite dei suoi amici la rasserena, ognuno stava lottando per andare avanti e costruirsi un futuro.
Il suo invece lo vede piuttosto nebuloso, a dire la verità, si sente già un po’ vecchia, come se avesse già vissuto tutto quello che c’era da vivere; sente di aver superato il tempo delle dichiarazioni amorose e non ha obbiettivi particolari a spronarla. Sa solo che una parte dentro di lei non è disposta a mollare la vita per cui ha lottato tanto.
Chissà cosa accadrà nel mio futuro. Spero in un po’ di serenità.
-Vi ringrazio molto per questa splendida serata, ma ora devo proprio andare. Buonanotte a tutti- dice Hinata salutando gli amici che cominciano anch’essi a incamminarsi.
Sasuke comincia a fare qualche passo nella stessa direzione della corvina, la stessa di casa sua, ma viene prontamente arpionato da Ino.
-Sasuke che fai! Non puoi lasciare Sakura a fare la strada da sola in piena notte-
-Sakura è talmente forte che degli eventuali aggressori diventerebbero loro stessi le vittime. Non ha bisogno della mia protezione-
Sakura non sa se prenderlo come un rifiuto o come un complimento, ma dando una mano alle amiche uno Shikamaru un po’ seccato si intromette- appunto, è troppo pericoloso lasciarla circolare liberamente-
Un moto di rabbia colpisce la rosa che sta per cantarne quattro al castano, ma la tattica sortisce il suo effetto e uno sbuffante Sasuke comincia a incamminarsi nella direzione della casa della Haruno.
-Allora? Ti muovi?!- la richiama mentre lei, riacquistato il sorriso, gli trotterella dietro.
...
Due giorni dopo, fuori dalla sua porta Sasuke Uchiha trova un piccolo cestino con dentro alcuni prodotti e un biglietto al cui interno è scritto “ Non so cosa ti possa piacere, così ci ho messo un po’ di tutto, quindi bentornato Sasuke. Hinata Hyuga”.
Lui guarda il cesto scettico tenendo in mano un pacco di biscotti fatti in casa e sussurra- dicerto non i biscotti- ma ne infila comunque uno in bocca.
...
Hinata è allo stremo delle forze, sono giorni ormai che si trascina esausta attraverso le dune di quell’affascinante e, al tempo stesso, feroce paesaggio.
Sa solo che deve sbrigarsi, le scorte extra di viveri stanno per terminare, i suoi assalitori le sono alle calcagna e in lontananza può facilmente intravedere l’evolversi di una tempesta di sabbia in arrivo. È in trappola, lo sa.
La morte le appare ben visibile davanti agli occhi, sa che in queste condizioni anche un ninja ben più esperto di lei comincerebbe a temere il peggio.
Ha solo una scelta da fare, lanciarsi nel occhio del ciclone o arrendersi e sperare che la uccidano velocemente.
La possibilità di morire lì è quasi un dolce richiamo, coccolata dal suono delle dune accarezzate dal vento,cullata da immagini fresche di oasi lontane e abbracciata da quel calore bruciante che invade il suo corpo simile per certi versi a quello degli abbracci del suo amato perduto.
La mente si innalza sopra ad ogni pensiero terreno, vola verso il cielo per raggiungere i volti dei suoi amici, della sua famiglia, di Naruto.
No, non sarebbe male, ma non può permetterselo. Deve continuare a muoversi e sopravvivere per avvisare il Kazekage di quello che sta succedendo.
—-
Ciao a tutti!
Ecco il terzo capitolo! Spero vi sia piaciuto.
Ho deciso di dividerlo in due perché man man che lo scrivevo la mia idea iniziale si è modificata e, di conseguenza, si è allungato troppo. Ho deciso di chiamarlo così perché effettivamente è la prima vera volta che i due hanno un contatto vero e proprio e ovviamente vista la storia passata e le loro personalità questo credo sia già molto (in verità continuavo ad aggiungere cose fin troppo sdolcinate per poi trovarmi a toglierle perché troppo precoci...a malincuore). Come dicevo in precedenza, la storia é in continua evoluzione, sto decidendo che strada farle prendere e se infilare qualche altro personaggio, quindi vorrei ringraziare tanto chi segue e commenta perché mi motiva ad andare avanti!
A presto!
|