Rifts Chronicles: Arthur's Journey

di fenris
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il messaggio ***
Capitolo 3: *** Spade e pistole ***
Capitolo 4: *** Ritorni e nuovi arrivi ***
Capitolo 5: *** IL gruppo è completo ***
Capitolo 6: *** Time skip ***
Capitolo 7: *** Contatto ***
Capitolo 8: *** Imprevisto sull'atlantico ***
Capitolo 9: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 10: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


La scuola di magia e stregoneria di Hogwarts aveva accolto per quasi un millennio generazioni di professori e studenti che si affacciavano alla magia, rimanendo un bastione fisico e morale anche nei periodi più bui del mondo magico.


 

Nessuna sorpresa quindi che quando quasi diciassette anni prima una buona parte della popolazione magica fu risucchiata nella terra dei Rifts, maghi e altre creature senzienti della Gran Bretagna si fossero riunite al castello per crearsi una nuova casa che non solo li avrebbe protetti da pericoli ben più pericolosi e letali di quanto fossero abituati, ma che avrebbe anche permesso loro di imparare a controllare i loro poteri, la cui natura stessa era cambiata in maniera quasi inconcepibile durante il salto dimensionale.


 

Dopo essersi quindi annessi al regno di Nuova Camelot, nuova Hogsmeade era stata adattata nel corso degli anni alle esigenze degli abitanti, allargando le mura per mezzo della magia, aumentando le torrette, soprattutto quattro in particolare su cui svettavano le bandiere delle ormai scomparse quattro case di Hogwarts, per scopi strategici e creando varie serre e campi coltivati.


 

Le prime erano formate da un vetro estremamente resistente sotto il quale druidi ed erbalisti coltivavano piante dalle qualità più che soprannaturali, necessari alla sopravvivenza della città fortezza e di tutto il regno. Attorno alle strutture e anche ai campi vari soldati vigilavano con un misto di armi da fuoco e strumenti più esoterici nel caso ospiti non desiderati si fossero fatti vivi.


 

Lungo le estese mura della fortezza si trovavano vari negozi e case, i cui abitanti si erano alzati al canto del gallo per prepararsi alla giornata. Alcuni nani si dirigevano già alla forgia ansiosi di costruire un nuovo ordigno tecnologico o magico, elfi avventurieri dopo una notte in locanda ripartivano per una qualche missione e un pasticcere simile a una lucertola umanoide stava inseguendo in piazza un ragazzino che aveva rubato dolci dalla sua bottega.


 

Harry Potter passò accanto alla strana scena osservando divertito, prima di portare lo sguardo a quella che era sicuramente la più grande modifica apportata ad Hogwarts. Un albero, talmente grande da superare in altezza le quattro torri sovraccitate e talmente largo che al suo interno si erano formate altre case e uffici, incluso il municipio.


 

Le sue fronde color smeraldo sembravano abbracciare l'intera cittadina, offrendo ombra durante l'estate e abbastanza luce durante l'inverno. Il tutto accompagnato da una pacifica aura che aveva rassenerato l'anima di tutti gli abitanti nei momenti difficili, che fossero tra i fondatori, immigrati o nativi. Facendo un'ultimo respiro mentre si godeva quel caldo alone di forza magica, Harry riprese quindi il proprio cammino.


 

Il giovane Mago da battaglia era un ragazzo di quasi diciotto anni, piuttosto alto e dai corti capelli neri sovrastanti una cicatrice a forma di saetta. Il fisico era abbastanza muscoloso dovuto sia al lavoro nei campi che all'addestramento e agli eventuali combattimenti per difendere la comunità da chiunque volesse infrangerne la pace.

Come altri ' colleghi' che praticavano la disciplina di mescolare la magia con combattimento all'arma bianca o da fuoco e a una grande padronanza di corpo e mente, indossava un'armatura in stile medievale fatta in lega Mega danno, una vibro lama al fianco sinistro e una pistola laser d'ordinanza all'altro, con un'altro paio di accessori e decorazioni qui e là. Il resto del suo equipaggiamento era nella casa che condivideva col padrino Sirius e il suo amico Remus quando il primo non era fuori città per gli obblighi verso il loro sovrano, che l'aveva fatto entrare nei propri cavalieri .


 

Si era svegliato da poco e non aveva ancora fatto colazione, preferendo approfittare dell'ottima cucina della madre del suo migliore amico con la scusa di doverlo andare a prendere per lavorare. Salutando un paio di visi familiari che passavano per la stessa strada, il ragazzo arrivò finalmente a una casa piuttosto grande con varie decorazioni alle finestre e sul tetto. Ai due lati c'erano altrettanti piccoli cortili con delle galline e una mucca pezzata.


 

Bussò alla porta e pochi secondi dopo gli aprì un ragazzo piuttosto muscoloso, dai capelli rossi fiammeggianti lunghi fino alla schiena e con una cicatrice sul petto, lasciata visibile da una camicia mezza aperta. Nonostante gli abiti civili era chiaro fosse abituato a combattere, com'era anche indicato dall'intenso calore che sembrava emanare con la sola presenza.


 

“ Buongiorno, Harry. Già fatto colazione?”, domandò cordiale Bill, figlio maggiore della famiglia e potente pirocineta, o Incendiario come dicevano i più.


 

“ Ciao, Bill. A dire il vero speravo di approfittare della cucina di tua madre se non è già uscita.”, disse il moro entrando. L'interno della casa era piuttosto rustico, fatto per lo più in legno e pietra con i mobili necessari, qualche foto qui e lì, alcune delle quali raffiguravano lo stesso Harry assieme agli abitanti dell'abitazione e altri amici mentre si allenavano, lavoravano o giocavano a Quidditch.


 

Il salotto, arricchito da un camino, e la cucina erano la parte più spaziosa della casa, oltre che le uniche dotate alcuni oggetti tecnologici, nella fattispecie una radio a lunga gittata e alcuni strumenti per cucinare sebbene la padrona di casa preferisse le vecchie maniere.


 

Molly Weasley, la chioma tenuta in una crocchia e una larga casacca con grembiule a ricoprirla, era infatti intenta a preparare un misto di uova e pancetta con frutta accanto in attesa di essere trasformata in marmellata, canticchiando una vecchia canzone. La donna mostrava decisamente i segni degli ultimi anni tra rughe da stress, i primi capelli bianchi e la mancanza di un braccio, perso pochi mesi fa. Era in attesa del nuovo carico di bio- sistemi per rimpiazzarlo, ma non mancò di sorridere all'ospite appena entrato.

 


 

“ Buongiorno, Harry. Come sempre sei il benvenuto, siediti pure.”, disse la donna aggiungendo un piatto al tavolo dove il resto dei figli si erano già seduti con un'unica eccezione. Ognuno di essi salutà a sua volta l'ospite.


 

“ Ciao, Harry.”, lo accolse Percy mentre riceveva il suo piatto. Lungo naso acquilino e capelli ricci, era il secondo figlio più vecchio di Molly ancora nel villaggio. Arrivato in quella bizzarra dimensione, le sue abilità magiche erano mutate similmente a Bill rendendolo uno Zapper, uno psionico dotato di un'ampio controllo sull'elettricità. Dopo aver concluso gli studi aveva deciso di lavorare nel municipio diventando l'assistente del sindaco Amelia Bones, come testimoniava il suo completo da lavoro.


 

“ Ciao, sgorbietto.”, disse con tono affettuosa la seconda e più giovane donna di casa,Ginny. Lunghi capelli rossi e un po' di lentiggini qua e là, era una sacerdotessa di Lugh, il sovrano del pantheon celtico. Fedele al proprio patrono, ne portava la parola in giro tra una missione e l'altra certa che la sua protezione sarebbe loro servita nel momento del bisogno . Indossava un abito di sacco con una gonna corta fino alle ginocchia, petto e gambe ricoperte da una corazza mentre accanto alla sedia c'era un lungo bastone con incastonata una gemma che a sua volta recava inciso il simbolo del signore di ogni arte.


 

Harry le diede un breve dito medio prima di ingozzarsi con il magnifico bacon di Molly.


 

Fred e George, i gemelli di mezzo, attualmente erano in missione nella bella Irlanda, quindi i loro posti erano vuoti.


 

“ Ciao, scusate il ritardo.”, disse infine il penultimo figlio della famiglia scendendo le scale. Ron era appena più basso di Bill e portava corti capelli color carota. Indossava una cotta di maglia con grossi spallacci e una cintura cui stavano attaccate delle pistole e un sacchetto pieno di granate con pantaloni mimetici. Un fucile da cecchino faceva capolino sulla schiena.


 

Il giovane Mistico, utilizzatore sia di abilità magiche che psichiche con grandi abilità extra sensoriali, non amava il combattimento ravvicinato quanto Harry, ma la cosa non gli impediva di lavorare insieme con affiatamento.


 

“ Di nuovo perso tempo a giocare coi tuoi modellini?”, domandò sardonico Bill ricevendo un pugnetto sulla spalla, riferendosi a una tavola con varie miniatura con cui il fratello minore metteva in scena battaglie e strategie per le varie situazioni.


 

“ Sono rappresentazioni realistiche dei combattenti del villaggio. E mi sembra in un paio di occasioni ti abbiano salvato la vita.”, ribattè Ron attirando a sé un barattolo di martellata con un po' di telecinesi. Il pasto proseguì quindi tra una chiacchiera e l'altra.


 

“ Harry, Ron- li interruppe dopo qualche minuto Molly prendendo un foglio arrivato in quel momento via gufo dall'ufficio del sindaco- finito qui avete un paio d'ore di lavoro nel campo dei pomodori, poi la lezione di incantesimi con Remus. Quindi pranzo e per il resto della giornata siete di vedetta fino alle sei in cui avete lezione di pozioni con Lumacorno. Ginny, gli altri sacerdoti ti vogliono al santuario di Lugh. Tutto chiaro?”.


 


 

“ Cristallino, mamma, a più tardi.”, rispose Ginny alzandosi e uscendo insieme ad Harry e ai fratelli maggiori, separandosi dopo un'ultimo saluto. Harry e Ron si diressero quindi verso le porte della città forteza.


 

“ Come sta di recente?”, domandò Harry a un certo punto, riferito alla signora Weasley. Sebbene la donna avesse tenuto duro per anni con le unghie e con i denti, era pur sempre un essere umano. Che aveva perso più di quanto potesse esprimere e che il ragazzo aveva visto più volte cadere in lacrime nel corso di quegli anni di ricostruzione.


 

Anche Sirius, il suo padrino, era spesso così quando parlava con Remus dei vecchi tempi.


 

“ Bene, ma ieri l'ho vista guardare una foto di papà e Charlie. Non piangeva neanche, si mordeva solo il labbro.”, sospirò il rosso dando un'occhiata a una donna lucertola che stava imbastendo una bancarella di armi. Forse ci sarebbe passato dopo a prendere delle nuove E-clip.


 

Un pensiero inutile per evitare di ricordare come Charlie era morto giusto tre anni fa, mettendo in salvo buona parte della squadra di cavalieri cui si era unito.


 

Per non parlare del padre. Il giorno in cui i Rifts si aprirono, Arthur Weasley aveva avuto la pessima idea di testare una macchina volante che aveva creato. Un rudimentale esperimento di tecnomagia, lo definirono alcuni a cui aveva raccontato la cosa.


 

Poche ore dopo che Arthur aveva preso i cieli, avvenne il cataclisma. Linee di energia magica che scorrevano per l'intero pianeta si attivarono a piena potenza sconvolsero la vita dei suoi abitanti, eruttando con una forza senza fari. In molti morirono, i più però vennero passati da un mondo all'altro. Da quanto sapeva nel suo vecchio mondo diversi D- Bee si erano già dati da fare. Di sicuro le creature native erano diventate molto più forti stando a quanto alcuni viaggiatori dimensionali gli avevano riferito.


 

Comunque, sebbene con molta difficoltà, i maghi della vecchia Inghilterra erano riusciti ad adattarsi in quel mondo, ponendosi sotto la sovranità di Nuova Camelot, sottostando alle sue leggi e costumi. Incluso un uso della tecnologia che avrebbe fatto impazzire Arthur se fosse tornato.


 

Non avevano sue notizie, come di molti altri maghi ben più famosi, da anni. Ormai c'erano pochi dubbi che fosse morto durante il cataclisma o sbranato da una qualsiasi delle mostruosità che popolassero il pianeta com'era successo anche ad Albus Silente.


 

I due ragazzi stavano quindi per riprendere la loro strada verso i campi coltivati quando sentirono uno strano rumore dietro di loro, simile a un piccolo scoppio. Voltandosi con le armi in pugno videro un uomo di colore ansimante e in condizioni pessime.Indossava un lungo mantello azzurro a brandelli e frammenti di armatura bruciacchiati ricoprivano il resto del corpo. Era disarmato e chiazze di sangue erano visibili un po' ovunque.


 

“ Kingsley!”, gridarono Ron ed Harry all'unisono andando a prenderlo mentre intorno a loro arrivavano i primi soccorsi.

*****


 

Altrove in Nord America


 

L'accecante luce del sole del Nevada scintillava sulla carrozzeria azzurra di una Ford Anglia mezza affossata nel terreno. Era chiaramente lì da molto tempo, il metallo era stato rovinato da sole, vento e pioggia. Molti animali più o meno magici nel corso degli anni ne avevano anche fatto la propria tana. Come il ratto del deserto che stava dormicchiando nel fanalino rotto.

Una mano guantata si posò sul fanalino, carezzandolo con l'affetto di un genitore e la nostalgia di un vecchio amico, passando poi sul resto della carrozzeria.

“ Ciao- disse la figura del proprietario, vestito con un pesante abito da pilota del novecento, scuri occhiali da pilota che ne ricoprivano il viso e una bandana per proteggersi dall'afa- scusa se sono tornato solo ora, ma venire qui riportava alla mente troppi brutti ricordi. In primis il cataclisma che mi ha portato via tutto. E da cui tu mi hai salvato - l' uomo sospirò, prendendo una foto dalla tasca che lo ritraeva insieme alla moglie dopo la nascita della figlia più giovane - ho trascorso gli ultimi anni a cercarli, ho imparato a combattere, a usare la tecnomagia e a vedere il mondo in modi che non avrei mai pensato mentre sfuggivo alle peggiori carogne del continente. Insomma... “, cercò di dire prima di essere interrutto dal forte rumore di un clacson.

Il colpevole era una figura vestita da cowboy, che al posto di occhi e bocca sembrava portare strane protuberanze vegetali a ricordare un'immobile espressione piuttosto triste. La pelle visibile sotto i vestiti ricordava la superficie di un cactus, con tanto di spine. Ed era alla guida di un grosso veicolo bianco senza ruote, pesantemente corazzato e con un paio di cannoni ai lati, il motore che già rombava in attesa di partire. Gli altri sedili erano occupati da varie figure vestite nei modi più bizzarri e anche loro con un'aspetto non esattamente umano.

“ Arthur, l' aereo per l'Inghilterra parte domattina . Puoi continuare a parlare con quella macchina e perdertelo o tornare con noi e ritrovare la tua famiglia. A te la scelta “, gridò con voce femminile e seccata il cactus umanoide.

“ Scusate, scusate, ragazzi, finisco subito e vi raggiungo - si scusó il suddetto Arthur riprendendo la foto di prima e aprendo il cruscotto- insomma, grazie davvero per aver resistito a quell'inferno e avermi tratto in salvo quando le varie dimensioni sono crollate l' una sull'altra. Ora dovrò partecipare a un'enorme battaglia prima di rivedere Molly e i bambini. Se sopravviverò, come ricompensa ti riforgeró con le mie mani. I miei compagni mi hanno consigliato di fare di te un Glitter Boy, ma no, voglio che tu aiuti davvero la gente. Tieni questa per me finché non torno intanto. “, concluse lasciando lì la foto, le figure impresse che gli facevano un ultimo gesto di auguri mentre si dirigeva al veicolo da lui stesso costruito con animo speranzoso.


 

Arthur Weasley stava per tornare in Inghilterra. E che gli dei abbiano pietà di qualunque creatura dell'inferno che si fosse messa tra lui e i propri cari.

                                                                                                    *****

Buone vacanze e buon anno a tutto il fandom italiano di Harry Potter, benvenuti a questo mio bizzarro e folle esperimento. 

Harry Potter è stata una delle serie della mia infanzia e per molto tempo ho voluto scrivere a riguardo, ma sono stato frenato sia dalle mie tendenze esagerate( chi ha letto le altre mie storie sa di cosa parlo) e in generale dal modo in cui delle idee vengono sfruttate in molte storie in maniere che non sempre apprezzo, specie riguardo i personaggi, ma che finiscono per ottenere un grande successo.

Qualche mese fa poi sono incappato per caso in questo gioco di ruolo, Rifts( di cui ho già cominciato una campagna su discord tra l'altro), un'ambientazione post apocalittica un pò tarantiniana, un pò alla Mad Max e con tanto fantasy estremo come piace al sottoscritto. Dunque sono partito con quest'idea folle che vede protagonista per una volta Arthur invece di Harry. I prossimi capitoli si divideranno tra il presente, con quest'ultimo e compagni che si preparano a una grande crisi, e le precedenti avventure del primo, che cerca la propria famiglia in tutto il continente americano reclutando intanto fedeli compagni.

Questo capitolo è realizzato per darvi più un'idea di come Hogwarts e l'Inghilterra magica sono cambiati, i prossimi saranno molto più corposi. Poi ammetto avevo molta voglia di pubblicare.

Non so se ci saranno altri capitoli prima del 31, ma spero di sì. Intanto ancora buone vacanze, spero il tutto vi piacerà. Qui segue una lista di alcuni termini del gioco da tavolo per darvi una migliore comprensione.

                                                                                                              *****
Mega danno: Termine per mostri e armature capaci di resistere molto a lungo a raggi laser, incantesimi distruttivi e agli attacchi che possono danneggiarli. In termini di gioco per darvi un'idea, un punto Mega danno equivale a 100 punti ferita dei personaggi normali.

Ley Lines: le linee di energia magica che scorrono per la maggior parte dei pianeti. Tutti gli incantatori vi sono legati a vari livelli.

Rifts: Varchi dimensionali creati dall'intersezione di due o più ley lines. L'apertura di molte di esse in simultanea ha portato sulla Terra innumerevoli razze aliene e magiche.

D- Bee: Il nome dato a tutte le razze extradimensionali, umanoidi e intelligenti.

Psionici: persone dotate di abilità psichiche più o meno sviluppate. Varie classi del gioco sono devote al loro uso.

Mago da battaglia: mago specializzato non solo negli incantesimi da combattimento e nell'uso delle armi, ma che possiede un gran controllo su corpo e mente. 

Mistico: potente sensitivo dotato di vari incantesimi e abilità psioniche.

Glitter Boy: Potenti robot( o armature potenziate per i puristi) risalenti a prima del cataclisma, dopo il quale furono una delle poche forme di giustizia presenti, sempre a difesa dell'umanità. Estremamente resistenti e dotati di un micidiale cannone sonico. Alcune famiglie di piloti si sono passate le rispettive unità per generazioni.

Tecnomaghi: esperti meccanici dotati sia di limitate abilità psioniche che di incantesimi, che usano per costruire marchingegni magici dalle funzione più varie, alimentati dalle forze psichiche o magiche di chi li ha in mano.

Impianti cibernetici e bionici: La tecnologia del mondo di Rifts, con relative dimensioni, è talmente avanzata da poter creare arti e organi artificiali perfettamente funzionanti. Gli impianti bionici sono quelli creati apposta per il combattimento( in termini di forza, resistenza e armi incorporate). Per quanto utili, hanno il difetto di limitare le abilità psioniche o magiche di chi se le innesta. Di conseguenza maghi e psionici, specie quelli appartenenti a culture più devote al soprannaturale( i nativi americani, per dirne una) useranno solo i bio- sistemi, impianti quasi esclusivamente organici che con poche eccezioni non interferiscono con la magia.

Vibrolame: Armi da combattimento ravvicinato circondate da un campo di forza capaci di infliggere Mega danno.

P.s. Per quanto apprezzi il mondo di Rifts, ci sono comunque alcuni punti su cui non sono completamente d'accordo ed è possibile che li cambierò. Per esempio i Maghi da battaglia si troverebbero per lo più in Nord America, ma qui ho deciso che sono estremamente comuni anche a Nuova Camelot. Possibile che ci saranno elementi anche da altri giochi di ruolo, come Dungeons and Dragons e Exalted.


 

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Capitolo 2
*** Il messaggio ***


Quanto successo a Kingsley aveva fatto rapidamente il giro di New Hogsmeade. L' auror era conosciuto e stimato da vicini e D-Bee per la sua fermezza ed abilità. Quando era partito per il continente in una missione di spionaggio assieme a Vitious, tutti gli avevano fatto ovviamente i migliori auguri e anche varie raccomandazioni.


 

Vederlo ora ridotto in questo stato e soprattutto apparso dal nulla era terribile. Soprattutto perchè era incomprensibile perchè avesse usato una misura così estrema. I Viandanti delle Ley Lines potevano teletrasportarsi all'interno di una linea di energia senza problemi, e c'erano anche altri metodi che non necessitavano delle suddette per spostarsi, sebbene fossero utilizzabili solo dai maghi più potenti.


 

La Materializzazione, il metodo più usato nel vecchio mondo per spostarsi da un luogo all'altro, si era dimostrato sempre più inaffidabile nella Terra dei Rifts. Chi tentava di usarla falliva nella migliore delle ipotesi. Le alternative erano disintegrarsi in una Ley Line, finire nel luogo sbagliato o a volte anche uscire fuori di testa.


 


 

Kingsley in un modo o nell'altro era riuscito a smaterializzarsi ed era sopravvissuto per quanto fosse messo male. Madama Chips si stava già occupando delle sue ferite assieme alla sua assistente per la giornata. Un'amica di Harry e Ron, che avevano portato l'uomo all'ospedale, di nome Hermione Granger.


 

“ Per la miseria, tornate quando non starà sanguinando l'anima!”, gridò quest'ultima sbattendo la porta in faccia agli ennesimi ficcanaso prima di tornare nell'infermeria. Avevano lasciato entrare i primi che sapeva essere amici dell'Auror, per poi chiedere cortesemente di andarsene per curarlo in tutta tranquillità. Poi si era scatenata la folla e aveva dovuto ricorrere a maniere più sbrigative e dirette.


 

Hermione era una ragazza dai capelli castani incredibilmente disordinati e i denti un po' larghi. Non era carina come Ginny, ma aveva il suo fascino da ragazzina intelligente e un po' incasinata. Era una Viandante delle Ley Lines, un'esperta della maggior parte degli incantesimi e della manipolazione della pura energia delle linee di forza che scorrevano per il mondo. Indossava un abito con una lunga donna e un grembiule fatto per la semplice praticità sebbene in combattimento preferisse i pantaloni e una leggera armatura Mega - danno.


 

“ Come sta ora, madama Chips?”, domandò la castana guardando il corpo che aveva fortunatamente ripreso a respirare in modo regolare con occhio molto preoccupato.


 

“ Molto meglio, forse si sveglierà prima che arrivi Minerva a parlarci. Diamine, ha avuto un culo incredibile. Mi ricordo che fine aveva fatto Dolores Umbridge quando ha tentato di tornare a casa sua.”, commentò l'anziana infermiera, vestita con un abito da druido decorato con alcuni amuleti e immagini dell'Albero millenario che proteggeva New Hogsmeade.


 

“ La maggior parte delle sue ferite sono dovute alla Smaterializzazione... cosa può averlo spinto a fare una cosa tanto disperata? Conosceva quanto e meglio di lei i rischi.”, ponderò Hermione. Kingsley era tra le altre cose uno dei loro migliori Maghi da battaglia, applicando la sua vecchia esperienza da Auror alle nuove abilità ottenute lì e a quella tecnologia di cui aveva imparato l'uso.


 

“ Vorrei saperlo, piccola. Cerchiamo di rimetterlo in sesto così potrà dircelo appena si sveglia.”, sospirò infine madama Chips rimboccandosi le maniche e prendendo i suoi strumenti.


 

Per la successiva mezz'ora quindi le due donne proseguirono con incantesimi guaritrici volti a sanare sia il corpo che la mente di Kingsley. Mentre attorno a loro altri Aggiusta corpi controllavano gli altri pazienti presenti nell'ospedale parlottando anche della disavventura dell'uomo. Lui e Vitious erano partiti un paio di mesi prima per l'Europa centrale in cerca di informazioni su un avvenimento molto sospetto rigardante i due maggiori poteri del continente.


 

La Nuova repubblica di Germania, forse la più grande nazione interamente umana del pianeta, e l'impero dei Gargoyle, occupante di una buona parte del continente europeo, avevano firmato una tregua di un paio d'anni dalla loro continua guerra, sostanzialmente un metodo per leccarsi le ferite e riorganizzare le proprie forze prima di riprendere il conflitto dopo tanti anni d'attrito reciproco.


 

Ma conoscendo i Gargoyle, era improbabile che accettassero un concetto umano come una tregua a meno che non avessero qualcosa in mente. Non era certo la prima volta che pianificavano stratagemmi per aggirare le difese dei loro odiati nemici.


 

Venuto a conoscenza di tale avvenimenti da alcuni mercanti d'oltreoceano e da essi insospettito, specie considerando l'estremo disprezzo che i tedeschi avevano per i D- Bee, Re Ar' tuu aveva quindi spedito dei corpi di uomini scelti per scoprire cosa stava succedendo. Alcuni erano tornati a mani vuote, e altri non erano tornati affatto. Ma se Kingsley aveva rischiato di disgregarsi tra le Ley Line pur di tornare, era probabile avesse scoperto qualcosa di importante e doveva riferirlo a tutti i costi.


 

Dopo circa un'ora la maggior parte delle ferite di Kingsley erano guarite ed Hermione potè tirare un sospiro di sollievo. Quando però il campanello squillò per l'ennesima volta, la ragazza ringhiò e formò un arco voltaico tra le mani con l'intento di spaventare chiunque fosse venuto a disturbare il loro lavoro. Prima che potesse urlare però qualche insulto si accorse però di chi era arrivato. Minerva Mcgrannit, la responsabile dell'educazione al villaggio, per certi versi influente quanto il sindaco Bones.


 

Era una donna estremamente anziana, almeno sui settantacinque, con i capelli ormai bianchi raccolti sotto il cappello a punta e le rughe raccolte in un'espressione severa e preoccupata allo stesso tempo. Era una Viandante come Hermione e il mito assoluto della suddetta. Anche perchè era stata scelta dallo stesso sovrano e dal suo consigliere, Myrdinn, come un'ambasciatrice da inviare alle altre nazioni dopo aver convinto una tribù di orchi a unirsi al regno.


 

“ Miss Granger, spero che quell'incantesimo non sia rivolto a me o sarò alquanto delusa.”, disse stentorea la potente strega. Per un attimo Hermione pensò di avere nuovamente cinque anni, quando non sapeva neanche far levitare gli oggetti.


 

“ No, no. Solo a chi viene a farsi i fatti degli altri, e so che non è il suo caso.”, si scusò la Viandante facendo sparire i fulmini tenuti tra le mani e facendo accomodare l'insegnante portandola al letto del loro paziente, che si risvegliò in quel momento con forti grugniti.


 

“ Ah, non me la vedevo così brutta da quando siamo arrivati qui.”, si lamentò Kingsley massaggiandosi la testa fasciata, finchè non vide l'amica rivolgergli uno sguardo comprensivo e lieto di vederlo in salute.


 

“ Kingsley, stai bene?”, domandò Minerva preoccupata sedendosi davanti a lui. L'uomo si massaggiò più volte il viso, cercando di ignorare le bende che sembravano stritolarlo, prima di sospirare e rispondere.


 

“ Io... sì, per essere passato attraverso non so quante Ley Line. Ma Vitious si è sacrificato per permettermi di scappare.”, disse con tono grave.


 

“ VITIOUS E' MORTO?!”, esclamò scioccata Hermione portandosi le mani alla bocca. Se Minerva era il suo mito assoluto, Vitious veniva subito dopo. Grazie a lui decine, se non centinaia di nati babbani erano stati trovati dopo l'arrivo nella Terra dei Rifts e portati a New Hogsmeade assieme ai loro genitori.


 

Ricordava ancora come lei e suo padre fossero stati circondati da un branco di chimere dopo che sua madre era già stata persa nell'attacco al villaggio in cui si erano rifugiati. Sarebbero sicuramente morti se all'improvviso quell'uomo non più grande di un decenne fosse apparso sparando incantesimi a raffica contro le creature. Dopodichè aveva condotto i superstiti , più spaventati che mai, al castello e le aveva quindi insegnato molto di ciò che sapeva.


 

Sapere che se n'era andato...


 

“ Sì. Eravamo riusciti a infilarci nel territorio di un Lord Gargoyle. C'erano diversi demoni di alto rango intorno. E molti mercenari di ogni specie- proseguì Kingsley, stringendo i denti nel ripensare al sacrificio dell'amico- Vitious aveva nascosto la nostra presenza, ma una di quelle creature era molto più forte di quanto pensasse e si è in qualche modo accorta di noi. Abbiamo cercato di scappare, ma durante la fuga Vitious ha incendiato buona parte di una foresta e mi ha ordinato di andarmene. Avrei dovuto insistere per restare, ma....”.


 

Il mago non potè che mettersi a piangere nel pensare alle fiamme che circondarono il piccolo insegnante mentre questi gli ripeteva di andare via con l'espressione più seria che gli avesse mai visto.


 

“ Se ne è andato come è vissuto quindi. Con onore.”, non potè che dire Minerva, lieta che almeno il suo collega avesse lasciato quella valle di lacrime con dignità.


 

“ Già. Ho continuato a scappare per tre giorni finchè non sono arrivato a un rifugio abbandonato della repubblica. Sono entrato sperando di trovare qualcosa per mettermi in contatto con voi, ma era già pieno fino all'orlo di Gargoyle. Incluso un Lord e diversi maghi. L'unica cosa che mi è venuta in mente è stata smaterializzarmi qui.”.


 

“ Ma che avevi di così importante da dirci quindi? Che stanno pianificando?”, domandò Minerva sempre più intimorita. Kingsley si zittì per un istante, le voci blasfeme di quelle creature ancora nelle sue orecchie.


 

“ I gargoyle vogliono attaccare l'Inghilterra- disse infine- facendone una base per colpire la Germania da due fronti. New Hogsmeade sarà il loro primo obbiettivo!”, concluse gridando ad alta voce.


 

Tutti i lavoratori dell'ospedale che ebbero la sfortuna di sentire quella notizia si bloccarono. Nonostante fossero bloccati in una quotidiana lotta per la sopravvivenza, pochi tra loro, per lo più i sopravvissuti al conflitto causato da Voldemort, avevano pensato all'idea di un vero conflitto militare su larga scala.


 

“ Vado subito da Amelia, serve un concilio per stasera stessa prima di avvertire il re.”, disse Minerva sistemandosi gli occhiali e alzandosi per poi correre via sotto gli occhi preoccupati di Hermione e Chips al pensiero del loro prossimo futuro.


 

                                                                                        *****

                                                                   4 anni dopo l'apertura dei Rifts
 

Arthur arrancò nella palude, i piedi che affondavano nel fango e risalivano sempre con più difficoltà. Forse avrebbe dovuto dare retta agli abitanti di Moppy Town e stare lì finchè non avrebbe imparato tutto quello che gli serviva, non solo la Tecnomagia e le basi della sopravvivenza.


 

Ma non sapeva di chi fidarsi e aveva molta fretta. Certo, si era fatto degli amici durante gli anni in cui aveva studiato la tecnomagia, ma la maggior parte di loro era troppo legata alla loro casa. Alcuni dovevano rimanere per forza in caso d'attacco dalla Coalizione. E in effetti la vicinanza di quello stato fin troppo autocratico e razzista era un altro dei motivi per cui se n'era andato. Il ricordo di come i Mangiamorte avevano cominciato a prendere potere era ancora vivido nella sua mente.


 

Poi aveva scelto purtroppo uno dei luoghi più pericolosi dell'intero continente per cominciare a cercare: la palude dei dinosauri nel sud, un luogo dove quegli antichi rettili, più forti che mai grazie all'energia magica presente ovunque, erano nuovamente i padroni contrastati con l'eccezione di qualche tribù selvaggia e dei gruppi di avventurieri.


 

Purtroppo il mago, perso nelle sue riflessioni, non si accorse di una radice nascosta nel terreno e inciampò nel fango sbattendo la testa su un'altro sasso nascosto nella schifosa melma. Era talmente stanco dopo giorni di marcia e ore a nascondersi dai predatori che perse i sensi all'istante. E sarebbe potuto affondare, i sensi immersi in una dolce pace puzzolente, se una mano non l'avesse preso prima che fosse troppo tardi.


 


 


 


 

“ Stai bene?”, domandò una voce femminile che sembrò entrare direttamente nella sua testa. Arthur tentò di aprire gli occhi per vedere la sua salvatrice, ma erano ancora confuso dalla botta e vide solo immagini confuso di una figura pesantemente vestita dalla pelle verde.


 

“ Cosa... chi sei?”, rispose mentalmente il mago, cercando di vedere meglio senza molti risultati. Per di più aveva anche ingoiato un po' di quel fango, sarebbe stato male per giorni senza qualche medicina.


 

“ Lo prendo per un no.”, disse la figura. Portando il polso alla bocca di Arthur, che si accorse era verde, lo taglio con un coltello preso sul momento e fece scendere diverse gocce di liquido oltre le labbra dell'uomo, che sentì un forte sapore dolciastro mentre sentiva le membra riprendere lentamente rigore.


 

“Oh... oh, qualsiasi cosa tu mi abbia fatto grazie.”, disse ancora Arthur alzandosi e cominciando a darsi una pulita dall'abito da pilota fino agli stivali. Stessa cosa per il suo zaino, contenente tutti i congegni a cui aveva lavorato negli ultimi mesi.


 

“ Ti ho solo dato un po' del mio sangue.E' stato un piacere.”, disse telepaticamente la straniera con un tono per certi versi menefreghista. Come già detto era vestita da cowboy e guardandola chiaramente Arthur notò che al posto di occhi e bocca sembrava portare strane protuberanze vegetali a ricordare un'immobile espressione piuttosto triste. La pelle visibile sotto i vestiti ricordava la superficie di un cactus, con tanto di spine.


 

Era una donna cactus, appartenente a una delle tante razze di D- Bee che giravano per il continente americano. Una delle più pacifiche, ma purtroppo per loro come i veri cactus il loro sangue era una bevanda molto nutriente e dotata anche di un buon sapore, quindi erano spesso cacciati nei deserti.


 

“ Sei una Pistolera?”, domandò quindi Arthur dopo aver dato un'occhiata più precisa al suo vestiario. Per quanto ne sapeva i Pistoleri erano tra i migliori combattenti con le armi di fuoco del continente, ma si trovavano soprattutto nel West come i suddetti uomini cactus. La stessa zona che aveva reso famosi i loro predecessori del diciannovesimo secolo.


 

“ Pistolera psionica per la precisione.”, chiarì la donna, sorprendendo non poco il Tecnomago, che aveva visto in azione un'altro Pistolero psionico. Nessun'altro sapeva mescolare armi da fuoco e abilità psichiche come quei letali combattenti, per cui manipolare l'energia era più facile che respirare.


 

“ Pensavo che nessun uomo cactus avesse abilità psioniche così sviluppate.”, disse Arthur ricordando gli esemplari che aveva incontrato poco dopo essere arrivato nella Terra dei Rifts.


 

La donna scrolló le spalle.


 

“ Io sono la prima a possedere poteri del genere tra la mia gente. I mei genitori pensarono fosse per l'influenza delle Ley Lines. Alcuni Ratti di città quando mi hanno visto sparare raggi laser dalle dita hanno provato a vendermi, ma sono riuscita a scappare.”, disse la donna mentre guardava gli alberi con timore( sebbene fosse difficile dirlo considerata la scarsa capacità facciale dei suoi simili). Non senza motivo considerando chi viveva lì.


 

“ E... come ti chiami? Io sono Arthur Weasley.”, disse ancora ansimante l'uomo usando un incantesimo per togliersi quanto restava della sporcizia che l'aveva avvolto poco prima. Fortunatamente la sua attrezzatura era ancora in buone condizioni.


 

“ Ross, piacere.”, rispose la psionica avvicinandosi per porgergli la mano, ricevendo un'energica stretta.


 

“ Mi... aiuteresti a uscire da questo posto da incubo? Ho sopravvalutato molto le mie abilità di sopravvivenza venendo qui.”, ammise il rosso vagamente imbarazzato.


 

Prima di rispondere la donna cactus sfoderò la pistola con incredibile rapidità e la puntò sul Tecnomago, che prese a sua volta la propria tecnobacchetta pensando d'essere stato buggerato.


 

Lo strumento era simile a un lungo parafulmine dall'impugnatura in gomma, formato per lo più in rame dipinto d'argento, la cui estremità conteneva quella che sembrava essere una gemma luminescente. Era uno degli strumenti di base dei Tecnomaghi per il combattimento diretto, e Arthur aveva modificato la propria per usare facilmente i suoi soliti incantesimi, sebbene non più sempre utili in combattimento.


 

“ Se mi aiuti a sopravvivere da quelle bestiacce sì.”, disse però Ross, facendolo girare per scoprire a cosa era d'avvero ridotta l'arma.


 

Erano due Raptor. Giganteschi e visibilmente affamati. Le creature si mossero da una pianta all'altra, le loro squame verdi e nere che sembravano quasi confonderli con l'ambiente. A tradirli erano solo i denti e la lingua colante di bava. I loro occhi erano perfide gemme fissate sul duo e con un ruggito si diressero subito verso di loro.


 

Arthur e Ross non poterono che separarsi. Il mago si buttò nuovamente nel fango evitando il primo assalto delle creature, cui puntò la propria arma da cui partirono quattro potenti saette che bruciaccarono appena le squame della creatura prima che questa tornasse all'attacco.


 

L'inglese dovette continuare a schivare e colpire quanto possibile in quell'orribile gioco di gatto col topo, mentre Ross aveva vita relativamente più facile. La donna cactus sparava con rapidità impressionante raggi laser diretti alle giunture del dinosauro, che comunque non cedeva continuando la sua corsa ignorando le ferite.


 

Ross dovette buttarsi nel fango per schivare la prima corsa e quando la bestia fece per chiudere le zanne su di lei, riuscì a canalizzare un potente fiotto di energia psionica lungo la mano per bucargli il cranio. Quindi diresse lo sguardo verso Arthur, che era stato messo all'angolo dal proprio inseguitore. Il mago vide come la Pistolera si fosse già sbarazzata dal proprio avversario e prese un'altra pistola dalla tasca lanciandogliela.


 

“ Prendi questa!”, gridò con quanto fiato aveva in corpo mentre Ross attirava l'oggetto con la telecinesi portandolo tra le proprie mani. A prima vista era una pistola di ordinanza come quelle che usava lei, ma Arthur doveva avergliela lanciata con un motivo. Canalizzandovi quindi la propria energia, sparò un nuovo raggio abbagliante che finì sulla pelle squamosa del Raptor.


 

Per un istante sembrò che non sarebbe successo niente e Arthur maledì la propria incapacità, sudando mentre sentiva l'alito puzzolente farsi sempre più vicino. Poi, sempre più numerosi, vari cristalli di ghiaccio ricoprirono il raptor, che gridò dal dolore mentre sentiva stalattiti formarsi nei suoi stessi organi. Infine la creatura cadde a terra spaccandosi in mille pezzi, e la sua preda cadde in ginocchio ansimante.


 

Poche ore dopo esserre usciti da quella palude ed essersi dati una pulita, i due viaggiatori accesero un fuoco e Arthur cominciò ad arrostire uno spiedino con i bocconi di carne prese al dinosauro che aveva ucciso, le stelle e il fuoco a illuminarne lo stanco volto.


 

“ Come sei arrivato qui?”, domandò Ross dopo lunghi minuti di silenzio. Arthur sospirò.


 

“ E' difficile spiegare. Il mio mondo è abbastanza simile a questo prima che apparvero i Rifts, con la differenza che la magia e molte altre creature soprannaturali esistevano giù prima che le Ley Line si attivassero- narrò Arthur, piangendo ripensando poi al momento in cui tutto gli era stato strappato via- avevo una famiglia molto numerosa e un lavoro utile alla communità, o così credevo. Il giorno in cui i Rifts si aprirono stavo sperimentando un'auto volante che avevo incantato e mi ritrovai a guidare dritto attraverso le Ley Lines. E' un miracolo che non sia impazzito- continuò ripensando a quel continuo vortice di colori che lo avvolgeva mentre stringeva le mani sul volante per dare una pur minima direzione a quel marasma- finì in Arizona dove sono stato soccorso dagli abitanti di una città vicina. Ho studiato lì negli ultimi anni e ora sto cercando di tornare a casa o trovare la mia famiglia se per caso fossero finiti anche loro in questo continente da incubo. ", concluse con un singhiozzo tirando via la carne dal fuoco. Trattenendo le lacrime ci mise sopra un po' di sale e cominciò a mangiare.


 

“ Quando è successo?”, domandò la voce di Ross nella sua testa quando ebbe quasi finito.


 

“ Circa due anni fa. Ho completato i miei studi di Tecnomagia da sei mesi e da allora sono on the road come dite voi. Diamine, quanto mi manca l'Inghilterra.”, disse il mago prima di buttare via il ramo che aveva usato come spiedino.


 

“ Ma perchè non sei andato alla Federazione della magia o in qualche altro luogo simile? Anche se gli incantesimi per aprire un Rifts sono rarissimi, lì ci sarà qualcuno che può aiutarti.”.


 

Arthur grugnì e prese il suo zaino, tirandovi alcuni congegni con cui cominciò a trafficare.


 

“ Moppy Town era solo un piccolo villaggio quando l'ho lasciata, ma le voci correvano veloci. La Federazione è in guerra con sé stessa e non credo la cosa finirà tanto presto, specie se la Coalizione si mette in mezzo, e andando verso Lazlo dovrei passare per forza vicino a quelli sciacalli. Preferisco non farmi ammazzare in una guerra con cui non ho nulla a che fare. Per quanto riguarda gli altri incantatori, assumendo trovi chi può rimandarmi a casa, ho pochi dubbi chiederanno qualche servizio che non sono certo di poter soddisfare per un motivo o per l'altro. E potrebbero non mantenere la loro promessa. Ho incontrato persone così per tutta la vita.”, disse continuando a collegare e smontare congegni elettronici sotto lo sguardo indecifrabile della Pistolera.


 

“ Mhh, posso capire. Io ho visto come possono diventare dei conflitti anche su piccola scala quando le persone non vanno d'accordo. Sono venuta qui nella palude dei dinosauri per non dovermi preoccuparmi di altro se non ciò che vuole mangiarmi. Anche se non è esattamente una novità- disse la donna prima di prendere a sua volta la sua pistola per esaminarla- l'arma che mi hai lanciato cos'era?”.


 

Arthur interruppe il suo lavoro e arrossì un po' imbarazzato.


 

“ Ecco... uno dei miei primi prototipi di armi. A essere onesto non mi è mai piaciuto combattere, ma se volevo una chance di sopravvivere in questo inferno la prima cosa che mi serviva era qualcosa capace di uccidere il fretta. Purtroppo l'unica cosa che non si è rotta dopo più di cinque utilizzi finora è stata la mia elettrobacchetta.”, disse con una certa delusione verso sé stesso. Ross provò a confrontarlo mentre si avvicinava al fuoco per scaldarsi meglio.


 

“ Hai solo bisogno di esperienza. Io sono una Pistolera Psionica e anche se non sono un'esperta, ho usato vari oggetti tecnomagici. Sono fatti per durare per complessi che siano. L'unica cosa che ti serve è esperienza e altro studio. Avrai entrambi se viaggi con me.”, aggiunse con l'ultimo pensiero che raggiunse la testa di Arthur simile a una bizzarra risata, che gli fece alzare stupito lo sguardo illuminato dalle fiamme.


 

“ Cosa vuoi...?”, chiese incerto eppur speranzoso. Ross per tutta risposta si alzò e gli porse la mano guantata.


 

“ Nessuno sopravvive da solo su questo pianeta. E penso di essere rimasta anch'io da sola per troppo tempo. Che ne dici se ti accompagno a cercare la tua famiglia e intanto tu costruisci un bel po' di giocattoli che posso collaudare?”.


 

La luce del fuoco per un istante sembrò cambiare l'eterno broncio di Ross in un'espressione sorridente che Arthur ricambiò. Il Tecnomago si mise rapido in piedi e le strinse la mano sentendo le fibbre della Pistolera pulsare vitale come qualsiasi altro essere umano.


 

“ Mia cara Ross, confido questo sarà l'inizio di una fruttosa collaborazione. Grazie infinite.”, disse scuotendo l'arto insieme alla nuova amica mentre la luce della luna e del falò sugellarono il loro patto di lealtà e rispetto.

                                                                                                                    *****

Salve a tutti, spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento. La fretta mi ha probabilmente fregato in più di una parte, ma mi auguro di aver descritto a grandi linee la situazione che i nostri si ritroveranno ad affrontare e ovviamente la scena di azione. Qui segue un'altro elenco di termini dal gioco di ruolo, se preferite vengano spiegati di più nella storia( cosa che farò comunque) ditemi pure. Ancora buone feste.

                                                                                                                 *****

Viandante delle Ley Line: Quanto più si avvicini nella Terra dei Rifts al classico mago. Oltre ad avere una vasta gamma di incantesimi ed energia magica, hanno anche varie abilità collegate alle Ley Line( teletrasportarsi attraverso di esse, volarci sopra e usarle per mandare messaggi).

Pistoleri: I massimi esperti del duello con le armi da fuoco nel gioco, capaci di mosse simili a Dante di Devil May Cry, se conoscete. Le loro varianti psioniche hanno varie abilità di manipolazione dell'energia che vanno oltre il semplice sparare raggi laser, come ridurre la poteza dei colpi a loro diretti.

Palude dei dinosauri: Situata nella vicinanza del sud America, questa zona è tornata all'epoca preistorica, popolata da dinosauri di ogni genere che non sono solo creature creature Mega danno, ma possono anche ottenere abilità magiche minori dalle Ley Line.

Quarto re.... AHEM! La nuova repubblica di Germania: Lo superpotenza che governa una buona parte dell'Europa del nord. Il governo è sostanzialmente nelle mani della Triax, la multinazionale che fornisce loro armi e mecha all'avanguardia, al punto che il loro CEO è anche vicepresidente. Hanno un certo disprezzo nei confronti dei D- Bee, ma non al punto di cacciarli.

Impero Gargoyle: L'altra superpotenza dell'Europa. I Gargoyle di Rifts si dividono in varie sottospecie con piccole abilità magiche( coi loro maghi e Lord che sono ovviamente molto più potenti e con qualche trucco in più). Hanno imparato in fretta a usare la tecnologia di questa dimensione a loro vantaggio. Sono considerati sub- demoni, una razza infernale più debole rispetto ai demoni veri e propri.

Coalizione: quanto resta degli Stati uniti. Controllano la maggior parte del territorio tra il Missisipi e il Canada( incluso  una parte di esso, il Quebec libero) e hanno tolleranza zero sia verso i D-Bee che verso i maghi di ogni tipo. Gli psionici sono alla meglio cittadini accuratamente controllati.

Federazione della magia: altro insieme di stati situato sopra il Missisipi. Vari incantatori e creature soprannaturali vivevano insieme, ma da alcuni anni si sono divisi in fazioni, una delle quali guidate da un discendente del fondatore della Federazione, inteso a prendere tutto il potere per se.

Lazlo: città- stato situato nella zona dove sorgeva Toronto. E' un grande centro di Tecnomagia dove vigono la pace e il respetto comune, nonostante una recente militarizzazione in caso di attacco da parte degli stati più aggressivi.

Arr' Thuu e Myrdinn: La coppia maestro- allievo che fondò una nuova Camelot raccogliendo le varie popolazioni sparse nell'isola e ordinando i loro cavalieri. Arr' thuu è un potente psionico armato con una versione tecnomagica di Excalibur, mentre il suo fidato consigliere è ( apparentemente... molto apparentemente. Se volete spoilerarvi cercae il manuale sull'Inghilterra) il saggio e potente mago delle leggende.

Alberi millenari: Enormi alberi viventi attorno o dentro ai quali si sono formati varie comunità. Hanno una loro coscienza, in caso d'attacco rivelano potenti poteri magici e inoltre possono donare oggetti magici e benedizioni a chi ritengono degni.

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Capitolo 3
*** Spade e pistole ***


                                              Sei anni dopo l'apertura dei Rifts

“ Ross, lo vedi?”, domandò Arthur alla compagna, sdraiato sopra una roccia in cerca del suo obbiettivo nell'aria di un piccolo canyon illuminato dal sole rovente. Due pesanti occhiali da pilota con vari tipi di visione incorporata ornava il suo viso, mentre teneva una corazza Mega- danno sotto l'abito da Tecnomago.

“ Avverto potenti energie magiche e vedo qualcosa muoversi tra le roccie, ma potrebbe essere qualsiasi cosa.”, rispose la donna cactus, nascosta dalla parte opposta. Come il compagno, indossava una leggera protezione Mega- danno sotto il vestito di cowboy e teneva occhiali simili sugli occhi vegetali, seppure meno ingombranti. Sul polso un meccanismo audio usato per tradurre meglio i propri pensieri e ricevere le risposte anche in una distanza più ampia, con tanto di bussola e orologio incorporati.

Gli ultimi anni avevano indurito entrambi, in particolare Arthur. L'uomo aveva dovuto migliorare in fretta la propria mira e le abilità da combattente, ma soprattutto la sua conoscenza della tecnologia. Dai semplici congegni con cui aveva iniziato durante gli studi, ora aveva preso a realizzare macchinari e armi ben più complessi e resistenti, incluso il dispositivo da polso indossato da Ross.

Anche il loro lavoro di squadra era migliorato. Dopo mesi di lotta già riuscivano a coordinarsi in missione con una certa efficacia e gli strumenti di comunicazione avevano ulteriormente raffinato la cosa. Ormai molti erano i debiti che avevano l'uno nei confronti dell'altro.

Avevano deciso di tornare indietro sui propri passi quando lui si erano avvicinati molto al confine col sud America. Sebbene fossero diventati entrambi più forti e affiatati, dovettero concordare che non erano ancora pronti per sopravvivere nel costante conflitto di poteri che era l'altra metà del continente americano: tra vampiri, semidei e ogni genere di mutanti in costante guerra tra loro, la Coalizione sembrava quasi la migliore alternativa. Almeno erano solo soldati razzisti con qualche mecha e psionico.

Dunque si diressero nel West: Ross per rivedere un po' i suoi luoghi d'origine,  mentre Arthur era speranzoso che Molly e i ragazzi avessero trovato rifugio in qualche cittadina o in un villaggio di indiani. Non erano il posto più sicuro del mondo, ma erano abbastanza isolati e deboli( almeno all'apparenza, non sarebbe mai andato a dire a un Guerriero totemico che considerava il loro villaggio debole) da non attirare l'attenzione di poteri più forti come la Coalizione o le fazioni più estremiste della Federazione.

Durante il tragitto si erano però trovati a mancanza di pezzi di ricambio e munizioni per le loro armi, ma non avevano abbastanza crediti per comprarne di nuove senza rinunciare ad altri materiali essenziali. Fortunatamente incapparono in un villaggio che era sotto attacco da una creatura di cui la normale milizia non poteva occuparsi. I due viaggiatori si proposero di risolvere il problema in cambio di un piccolo compenso, vitto e alloggio.

La creatura in questione era un  Grande serpente del sogno. Un serpente a sonagli di grandi dimensioni e dotato di alcuni incantesimi offensivi che non aveva esitato a usare per depredare il villaggio del bestiame. Molti uomini erano stati feriti nel tentativo di difendersi.

Ross aveva sentito parlare di quelle creature durante dai propri simili e da altri avventurieri che le avevano affrontate. Alcuni erano animali intelligenti e benevoli, ma i più sceglievano di utilizzare la propria astuzia e la magia per fare quello che volevano. Se volevano uscirne vivi o almeno senza dover cercare rimpiazzi bionici per gli arti persi, avrebbero dovuto agire con astuzia e accortezza.

Finalmente la creatura alzò la testa dalla sua tana confermando i sensi soprannaturali di Ross. Era ancora più grosso di quanto si aspettassero, le squame nere e dorate che scintillavano sotto il sole cocente mentre gli occhi a fessura mostravano un istinto predatorio con pochi pari.

 La Pistolera psionica si mosse dal proprio nascondiglio cercando una posizione migliore da cui sparare e dirigere l'obbiettivo nel punto in cui Arthur aveva messo le mine. La donna cactus, messasi dietro alcune rocce caricò quindi un fiotto di energia nella pistola mirando alle rocce sopra la creatura, causando un'esplosione che le fece cadere.

Questi non ci mise molto a liberarsi, alzando nuovamente la testa con un enorme sibilo. Un nuovo colpo da Ross sull'occhio sinistro bastò ad attirarne l'attenzione e fu con autentica rabbia che si girò verso di lei. Un altro laser ben piazzato su muso lo inferocì ulteriormente e Ross cominciò a correre tra le rocce e la sabbia, approfittando delle sue abilità extrasensoriali per schivare i colpi, mentre Arthur prendeva alcuni telecomandi.

Mentre il loro nemico continuava a strisciare una scatola sistemata in precedenza su un'altura si aprì, lasciando uscire una miriade di razzi che si abbatterono sulla testa del serpente in una potente esplosione multicolore. 

Come purtroppo Arthur si aspettava, il suo primo trucco non era stato abbastanza. Il rettile spuntò dal fumo creatosi con alcune ferite alle scaglie e sputò un fulmine contro Ross, che poté solo far assorbire il colpo dalla sua armatura Mega- danno fece il resto, uscendone salva sebbene un po' intontita.

La prossima cosa che vide furono le fauci del serpente che si avvicinavano sempre di più. Caricando nuovamente energia psionica nelle proprie pistole quindi creò un largo fiotto di energia che ebbe come risposta una potente palla di fuoco.

In quel momento il suo compagno Tecnomago attivò il secondo telecomando e per la seconda volta la loro preda si trovò avvolta da una potente esplosione che avrebbe dovuta tranciarla in due, stavolta causata da una potente mina sistemata in precedenza.

“ Ah, beccati questo, biscia troppo cresciuta.”, rise la donna cactus attraverso il suo impianto audio vedendo il serpente venire scaraventato in aria per poi accasciarsi apparentemente morto. Si avvicinò con l'intento di dargli il colpo di grazia mentre anche il compagno di viaggio veniva loro incontro.

Puntò la sua arma da fuoco sull'occhio rimasto della cratura, le energie psioniche già in viaggio attraverso il suo braccio fino alla canna della pistola, quando le palpebre dell'apparente cadavere si riaprirono mostrandogli un'inquietante pupilla stretta.

Ross non ebbe neanche tempo di muoversi, la coda del serpente la fece cadere e in una frazione di secondo il resto del suo corpo fu di nuovo in aria pronto a ingoiarlo.

“ ROSS!”, gridò Arthur vedendo le fauci della bestia pronte a chiudersi intorno alla sua prima vera amica in quel mondo da incubo. Alzò l'elettrobacchetta sperando di fermarla, ma sapeva che non avrebbe potuto fare in tempo.

La stessa donna cactus, incapace di muoversi o contrattaccare, pensò che fosse finalmente arrivata la propria ora e dalle protuberanze sul suo volto caddero delle lacrime mentre osservava le fauci del cobra piegarsi su di lei praticamente al rallentatore. Ma l'unica cosa che finì nella gola della creatura furono frammenti di terra e roccia.

“ S- sono viva?”, domandò la Pistolera psionica  quando ebbe il coraggio di riaprire gli occhi dopo diversi secondi, notando di essere tenuta da qualcosa. Alzando lo sguardo, vide che il suo misterioso salvatore era una possente figura vestita con una  armatura da samurai color acciaio dotata di pesanti spallacci e varie protezioni su braccia e gambe con alcune pitture blu e una maschera da oni a coprirgli il volto assieme all'elmo, sulle spalle un mitragliatore e ai fianchi due lunghe katane. La forza che sentiva nelle braccia gli fece capire che non era del tutto organico.

“ Resta qui. Concluderò io il vostro lavoro.”, disse con una voce femminile e vagamente elettronica il nuovo arrivato. Posò a terra Ross e saltando con un'agilità che confermò la sua natura meccanica. Atterrando senza problemi sulla testa del serpente, sfoderà una delle sue spade e la piantò  nella testa del mostro come fosse di burro.

L'obbettivo del colpo cominciò a divincolarsi muovendo testa e coda in ogni direzione finchè il samurai non dovette saltare via, drizzando però il braccio per spedirgli da uno scomparto nel suddetto, un piccolo missile che riuscì a staccargli la zanna. Sibilando inferocito, il serpente formò quindi un'altra palla di fuoco tra le fauci per incenerirlo all'atterraggio, ma lo spadaccino fu più rapido e schivò abilmente il colpo prima di correre a tutta velocità verso di lui  sferrando l'ultima serie di fendenti.

Arthur e Ross rimasero incantati dalla danza delle sue spade, brillanti di rosso sotto la luce solare mentre finalmente la testa del cobra volava via dal suo corpo assieme a una pioggia di organi.

“ Ma cos'è succ... chi è quella donna?”, domandò una stupita Ross nel vedere quell'immagine quasi mistica. Arthur, che stringeva un braccio attorno alla compagna,  guardò la loro soccorritrice scendere dal dorso della preda appena uccisa con estrema grazia mentre rinfoderava le spade.

“ Ne avevo sentito parlare. Vengono dal Giappone. Mescolano le antiche filosofie con la nuova tecnologia. Più rapidi di un Glitter Boy e in certi casi quasi altrettanto forti... un Cyber samurai.”, disse  mentre ammirava  quell'elegante figura che mescolava carne e metallo avvicinarsi a loro.

“ Il mio nome è Koromi Masa, spero che stiate bene. Siete stati molto coraggiosi.”, disse la cyborg con un piccolo inchino.

“ Grazie di tutto. Come possiamo ripagarti?  Al villaggio vicino ci hanno offerto una ricompensa per uccidere quella creatura. Non è molto, ma una parte di essa è il minimo che ti aspetta.”, affermò lieta Ross mettendosi una mano sul fianco. Prima di rispondere Koromi si tolse la maschera.

Aveva un viso dai lineamenti asiatici, visibilmente toccato da intemperie e battaglie. Il naso doveva essere stato rotto da un pugno, mentre alcune linee digitali nei suoi occhi fecero intuire ad Arthur che anch'essi erano dovevano essere stati sostituiti in passato. Con un po' più cura al suo viso e meno ferite sarebbe stata una bella donna.

“ Ripagarmi? Per saldare il vostro debito l'unica cosa che gradirei sono la vostra compagnia nel mio viaggio. Vi ho visto combattere con grande valore.”, affermò però la cyborg con sorriso facendo un inchino a entrambe le sue nuove conoscenze.

“ Sarà un piacere averti al nostro fianco allora, Koromi. Però... che ci fai qui in America? Per quanto ne so voi giapponesi siete rimasti quasi esclusi dal resto del mondo. Senza offesa ovviamente.”, chiarì Arthur nel vedere l'espressione della guerriera.

“ Nessuna offesa, è la seccante verità e speravo in parte di fare da esempio venendo qui. Durante una missione in Giappone ho incontrato un avversario molto ostico. Mi ha sconfitto e mi ha detto di cercarla qui in America. Era una non morta... molto potente.”, disse lei ricordando l'incontro nella sua terra natia. Non era neanche una cyborg all'epoca. Solo uno dei tanti soldati della Repubblica del Giappone in cerca di una promozione e che trovò più di quanto fosse capace di gestire.

Lei fu l'unica sopravvissuta del suo plotone, si salvò solo perchè all'ultimo momento riuscì ad afferrare una vibrolama per menare qualche colpo maldestro. Intrigata dal suo valore la donna, che disse di chiamarsi Vrena, la lasciò vivere con la promessa di reincontrarsi in futuro sarebbe diventata più forte.

Una promessa che aveva preso estremamente sul serio, al punto da rinunciare alla sua umanità. Ma queste sono storie per altri tempi.

Ciò che conta è che quella sera il villaggio salvato dalla razzia del Grande serpente festeggiò come non capitava da tempo e i suoi tre salvatori furono ospiti d'onore. Arhur e Ross si presero una meritata pausa e il mattino successivo ripartirono assieme alla loro nuova compagna  in cerca della famiglia del mago, della tanto cercata nemica di Korkmi e del semplice brivido dell'avventura per Ross.

                                                           *****
Tutti i maghi inglesi sopravvissuti al cataclisma portavano i segni della loro permanenza nella Terra dei Rift, e Amelia Bones non era eccezione. Il viso su cui i boccoli bianchi ricadevano portava più cicatrici di quasi ogni altro, mentre una mano organica stringeva dita di metallo. Il prezzo simbolico che aveva pagato affinchè la sua gente accettasse l'uso della tecnologia, necessaria per sopravvivere  in quelle lande tanto pericolose.

“ Dunque, l'impero dei Gargoyle pianifica davvero un attacco?Qui, in questo cittadina?”, chiese infine a Kingley, sedutole accanto. I due, assieme a Minerva e molti altri degli abitanti della città si erano radunati nella piazza davanti all'Albero millenario, unendo vari tavoli al cui centro si trovava un enorme fuoco.

Diversi occhi, tra umani e D-Bee, guardavano preoccupati il sindaco e l'Auror, spaventati dalla risposta che questi avrebbe potuto dare. La fine della fragile pace che si erano creati con tanta fatica. 

“ Sì, e non sono soli. Ho visto demoni maggiori, draghi, e mercenari di ogni tipo. Stavano facendo delle trattative, ma non abbiamo sentito tutti i dettagli a quel riguardo.”, ripetè forse per l'ennesima volta, descrivendo nuovamente le varie creature che aveva visto alla riunione del Lord Gargoyle rintracciato da lui e Vitious. I vari abitanti di New Hogsmeade presenti, umani o D-Bee che fossero, emisero non pochi gemiti di sospiro e paura. Solo Alastor Moody e Minerva restarono in silenzio, ma nessuno poteva negare che fossero spaventati quanto e più degli altri.

Nonostante la forza che avevano costruito negli ultimi anni e la protezione di Nuova camelot( cui avevano donato quasi qualsiasi conoscenza magica potessero), avrebbero potuto resistere a un attacco così massiccio da parte delle creature che avevano dato battaglia alla più potente nazione europea per anni?

“ E' possibile... che fosse solo l'inizio di alcune trattative. Non è detto che quelle creature accettino e vengano qui a combattere.”, propose Ludo Bagman, ex giocatore di Quidditch. Come altri dei presenti era un sopravvissuto alla guerra contro Voldemort, a seguito della quale era stato addirittura processato per aver passato involontariamente informazioni alla parte sbagliata. Gli anni passati nella Terra dei Rifts l'avevano reso più cauto e gli avevano permesso di mantenere quasi intatto il proprio fisico, ma non osava credere a notizie così gravi.

“ Mi piacerebbe darti ragione, Bagman, ma io stesso ho sentito una data. Ci assaliranno tra ventitre giorni. Ed entro tre mesi confidano che New Hogsmeade sarà la loro base per prendere il resto della Britannia.”.

“ Cosa vogliono da noi? Non hanno già la Francia per giocare?”, si lamentò un folletto armato fino ai denti, ricevendo vari echi concordi.

“ In passato l'Inghilterra aiutò a sconfiggere la Germania. Prendendo l'isola avrebbero sia una buona base e la possibilità di stringere alleanze con le creature che ci vivono, oltre a usare la loro conquista come simbolo.”, commento Hagrid, il mezzogigante responsabile delle scuderie e delle mandrie della cittadina .

“ Se i Fomori e quelle bestiacce si alleassero sarebbe devastante.”, commentò Remus Lupin, il tutore di Harry quando Sirius era in missione e insegnante occasionario. Era un lupo mannaro e il passaggio dimensionale l'aveva trasformato eternamente, pur mantenendo il controllo. Per sua fortuna alcuni dei D- Bee più comuni erano gli Wolfen, grossi lupi umanoidi. Cosa che gli aveva dato comunque una certa libertà.

A molti continuava a non piacere, ma le sue parole non poterono che attecchire. I Fomori e le fate malvagie erano tra le peggiori minacce al popolo inglese. Se ci fosse stato Balor dietro le possibilità di sopravvivere si facevano ancora più blande.

“ Calma, calma!- lì fermò Amelia creando un potente globo di luce- comportatevi come sudditi di Camelot, non conigli spauriti! O peggio, mangiamorte.”.

Tutti coloro che furono illuminati dall'incantesimo si blocccarono e dopo pochi secondi tornarono al loro posto in attesa delle prossime disposizioni.

“  Quindi cosa pensi di fare ora, Amelia?”, domandò Minerva alla vecchia amica mentre Moody prendeva un sorso dalla sua fiaschetta.

“ Ho mandato un gufo al re prima della riunione per avvertirlo. Domani partirai per ricevere i suoi ordini. Speriamo in meglio. Per quanto riguarda noi già da domattina comincieremo a rinforzare le mura con ogni incantesimo possibile e cercheremo possibili passaggi segreti per chiuderli.”, ordinò il sindaco. Il consiglio proseguì quindi per un'altra ora: ognuno offrì i propri consiglio sulla strategia per difendersi e giurò di scendere in campo per proteggere la città e infine tutti se ne andarono verso casa. Soprattutto Minerva, che sospettava un lungo viaggio l'aspettasse.

Senza che se ne accorgesse una pozza vicino al suo tragitto tremolò come se qualcuno ci avesse inciampato. Il responsabile camminò fino a casa Weasley prima di togliersi il mantello che l'aveva nascosto insieme a Ron ed Hermione.

“ Diamine, non pensavo la faccenda fosse così grossa. Non possiamo perdere casa nostra.”, commentò Harry mentre Ron si poggiava sull'uscio di casa.

“ Se Charlie fosse qui lotterebbe con le unghie e coi denti.”, commentò Ron, un lampo di luce azzurra nelle mani.

“ Ed è quello che faremo anche noi. New Hogsmeade è casa nostra, quest' Inghilterra la nostra casa.”, esclamò Hermione decisa.

Ma avrebbero permesso loro di combattere? Certo, una volta compiuta una certa età e sviluppati a sufficienza i loro poteri, ognuno dei giovani veniva mandato a fare qualche missione e servizio per il regno, ma erano compiti di poco rilievo per lo più. Così che i veri cavalieri potessero occuparsi di faccende più gravi. Che finissero in prima linea durante un vero e proprio assedio l'avrebbe detta lunga su quanto gli adulti avessero fiducia in loro o quanto la situazione fosse disperata.

“ Ok, dunque cosa facciamo? Se lo diciamo a Ginny o agli altri il panico si scatenerebbe in un secondo.”, affermò Harry. Non che non si fidasse degli amici, ma se uno di loro fosse andato alla taverna non si poteva mai sapere.

“ Meglio stare zitti per il momento e augurarsi che non il re non mandi i Nexus Knights. A quel punto tanto varrebbe demolire la città con le nostre mani.”, disse acido Ron, riferendosi ai più spietati soldati del regno.

I Nexus Knight erano sostanzialmente la polizia militare di Camelot. Facevano parecchio lavoro sporco al posto dei cavalieri ufficiali. E i loro metodi erano piuttosto distruttivi...  al minimo. Persino il re non li vedeva di buon occhio e spesso sembrava non ricevesse neanche rapporti ben precisi.

Di certo era stato più volte costretto a dare scuse ufficiali e non erano ben accetti a New Hogsmeade se non accompagnati da un cavaliere ufficiale che li tenesse al guinzaglio.

“ Comunque lo diranno quando avremo un'idea precisa delle nostre forze. Quindi teniamoci l'informazione fino ad allora e aspettiamo nuovi ordini. Solo... stiamo tutti attenti.”, concluse Hermione prima di andarsene lasciando i due ragazzi soli.

“ Che ne pensi, Harry? C'è altro che possiamo fare nel nostro piccolo?”, domandò Ron sedendosi a terra e prendendo dalla tasta una confezione di biscotti fatti quello stesso pomeriggio da Molly, porgendolo ad Harry che ne prese un paio. Ne aveva decisamente bisogno.

“ Penso che sono un servitore di Camelot e farò ciò che posso per proteggere il regno. A parte ciò, non c'è molto altro che mi venga in mente.”, stabilì con tono fermo il moro.

“ Idem. Ma abbiamo bisogno di più armi, soprattutto robot. O le mura cadranno.”, disse ancora Ron alzando gli occhi a guardare le stelle beffarde. 

Harry non potè ribattere. Le unità robotiche usate dai Gargoyle erano molto forti e soprattutto resistenti, sebbene non alla pari coi Glitter Boy. Ci sarebbero voluti molti incantesimi di alto livello anche per distruggerne uno solo. Avevano bisogno di qualcosa per pareggiare le forze in campo. Cominciò a riflettere e si ricordò di un incontro durante la loro ultima uscita da New Hosmeade.

“ A quel villaggio dove eravamo passati la settimana scorsa non alloggiava anche un mercante che si vantava di avere progetti sia da Tolkeen che dalla Federazione della magia?”, ricòrdò all'improvviso ripensando al loro ultimo compito insieme.

I due ragazzi assieme a un altro loro amico, Neville, erano stati sorpresi dalla pioggia e avevano passato la notte in una piccola taverna. A cena condivisero il tavolo con uno s trano D- Bee che diceva di provenire dal Tolkeen, il regno americano ormai distrutto dalla Coalizione. Il trio non aveva dato molto peso alla cosa al momento, sebbene  finirono per offrirgli un po' di vino.

Chiunque fosse sfuggito all'inferno che fu la guerra tra Tolkeen e la Coalizione meritava il massimo rispetto.

“  Avevo sondato la sua mente e sembrava sincero- rispose Ron, che quella volta voleva assicurarsi di non essere imbrogliato- Ma assumendo fosse vero e ci sia abbastanza tempo per costruire un paio di quei bestioni...”.

“ Potremmo respingere i Gargoyle!”, conclusero all'unisono rinvigoriti da un nuovo fervore.

                                                          *****
Little Hangleton era uscita particolarmente male dall'apertura dei Rifts. In pochissimi giorni chi non era stato ucciso dal passaggio dimensionale era stato rapidamente mangiato o comunque smembrato arto per arto: sì e no una decina delle persone che riuscì a fuggire dal paese ebbe la fortuna di incontrare una pattuglia di cavalieri che le portarono a Camelot. Ora gli unici abitanti di quelle macerie, cui la luce lunare donava un'aria ancora più inquietante, erano qualche creatura magica in cerca di cibo e avventurieri che non restavano più di una notte se possibile. 

Quella un tempo nota come casa Riddle era il più grande edificio ancora in piedi, per quanto rovinato dalla muffa e con crepe in praticamente ogni centimetro. Attirava comunque così tanto l'attenzione che nessuno si sarebbe accorto di una casupola poco lontano nascosta tra le macchie, a meno che non sapesse dove e cosa cercare. Era questo il caso di un'entità che aveva messo piede( o qualsiasi cosa fosse l'equivalente spirituale) nel villaggio al calare delle tenebre. 

La suddetta entità era stata indebolita dai Rifts forse ancora più della città stessa: i pezzi di sè che un tempo aveva disseminato dalla Britannia erano stati quasi tutti distrutti come aveva scoperto quando aveva controllato i loro nascondigli e la sua stessa essenza si era ridotta a una frazione di quanto era, e questo dopo aver già subito un'altra grave mutilazione, sebbene col tempo avesse riottenuto una piccola parte della forza che gli era stata sottratta grazie ironicamente alle stesse Ley Line che avevano causato il suo declino iniziale. La reliquia che si trovava nascosta in quel villaggio era forse la sua unica speranza di recuperare i propri poteri e forse i suoi seguaci, se qualcuno di loro era arrivato in quella versione da incubo dell'Inghilterra. Il fantasma o qualsiasi altra cosa fosse arrivò nella casa sovra menzionata, ormai ridotta a una catapecchia piena di ragnatele e parassiti. 

Ma quando vi entrò, fu ben lieto di scoprire che l'oggetto che cercava era ancora integro, e a differenza di quanto era successo a lui, rafforzato dall'incredibile magica che scorreva nell'aria e nella terra. 

' Vieni da me', ordinò l'essere e dopo un'attesa di pochi secondi, un oggetto levitò verso di lui scintillante tra le tenebre della casa. Era un anello circondato da una grossa pietra nera circondata da un'aura dello stesso colore. Già al solo guardarla cominciò a sentirsi più vitale e quando esso fu alla propria portale lo spirito lasciò spazio a una carne squamosa dai riflessi neri e verdi. In preda al dolore, l'essere cominciò a contorcersi mentre il suo nuovo corpo cadeva sul terreno continuando a mutare tra code, teste di serpente e protuberanze deformi che avrebbero dovuto essere braccia o gambe.

 Urlò più volte nel tentativo di manifestare un'aspetto stabile, ma la sua rabbia e il suo spavento diedero vita a forti scariche di magia sottoforma di fiamme e fulmini verdi che si scagliarono sulle pareti distruggendole senza troppe difficoltà finchè l'intera casa non gli crollò addosso mentre la metamorfosi era ancora in atto. Ci sarebbero voluti quasi due giorni affinchè Tom Riddle, o Voldemort come amava farsi chiamare, riuscì a uscire dalle macerie sotto una forma che sarebbe meglio non descrivere per dare la caccia all'unico ostacolo che credeva si trovasse ancora sul suo cammino: lo stesso bambino che quasi vent'anni prima aveva segnato la sua caduta!

                                                                                                                       *****

Salve a tutti, ecco il terzo e ultimo capitolo per questo 2020. Come potete vedere il gruppetto di Arthur continua a crescere, mancano due membri all'appello che appariranno nei prossimi due capitoli, mi auguro li apprezzerete. Ammetto che questa prima fase è stata progettata con un pò troppa fretta perchè avevo una voglia immane di vedere la reazione a questa storia . Le prossime saranno scritte con molta più pazienza. Spero che vi piaccia e ringrazio chiunque finora abbia recensito. Buon 2021 a tutti, qui segue come sempre l'insieme dei termini/ spiegazioni da Rift.

P.s.    Inoltre vi consiglio una fic che io, sto scrivendo insieme all'autrice Rose du Vermbrandt sull'account evil65, 'Sangue di Re', adatta ai fan di Berserker e dello splatter in generale. Vrena, la non morta di cui Koromi ha parlato, era inoltre la protagonista di una storia di Rose ora non più sul sito, 'Distopia'.  E vi chiederei anche di passare su un'autore di Webnovel, Anone, che scrive benissimo e ha bisogno di un pò più valuta dal sito( tutto legale e gratuito, tranquilli. Webnovel fornisce gratis ciò che gli serve). A presto e ancora auguri immensi per quanto rimane per questo natale e per il 2021.                                                                                              *****

Giappone: Il Giappone di questa Terra è divisa in più fazioni in lotta con alcune razze demoniache. Le due più importanti sono il nuovo impero, che ha abbandonato l'uso della tecnologia per affidarsi alle abilità magiche, spirituali e/o psichiche dei propri guerrieri. L'altra è la Repubblica del Giappone, nata da una città dell'immediata era pre- Rifts che viaggiò nel tempo fino a questo periodo. I suoi abitanti sono a grandi linee affascinati dalle vecchie usanze, affidandosi ancora a ninja e samurai, ma questi fanno affidamento ad armi high- tech e impianti tecnologici, oltre ovviamente ai robot pilotabili.

Grandi serpenti del sogno( la traduzione potrebbe essere sbagliata): Creduti essere una sorta di demoni da alcuni abitanti del nuovo West, questi rettili amorali fanno quello che vogliono coi mortali.

Tolkeen: Piccolo regno americano dove la tecnomagia e l'accettazione reciproca regnavano sovrani fino al conflitto ideologico e territoriale contro la Coalizione. Fu una pesante guerra d'attrito che costrinse i governatori del paese a ricorrere a misure drastiche, tra cui affidarsi ai potenti demoni e macchine da guerra incredibilmente distruttive.

Nexus Knight: Sostanzialmente i Black ops di Camelot. Neanche il re ha un grande controllo su di loro.

Fomori: Creature mitologiche degli antichi territori celtici, furono i rivali giurati dei loro dei, i Tuatha de danann. Guidati nuovamente da Balor( o un emulo di Balor), cercano di riprendere i loro antichi domini.

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Capitolo 4
*** Ritorni e nuovi arrivi ***


9 anni dopo l'apertura dei Rifts


 

Le coste della Florida erano rimaste abbastanza spoglie negli ultimi anni rispetto al periodo pre Rifts dove innumerevoli frotte di turisti vi si recavano per passare una piacevole vacanza o addirittura rimanere lì per gli anni della loro pensione. Ora mutanti, avventurieri e altre creature ben più sinistre vagavano in quelle lande in cerca di uno scopo o anche solo qualcosa da mettere sotto i denti.


 

Nel caso di un certo trio di viaggiatori, stavano approfittando dello spazio aperto offerto dalle spiagge per testare il loro nuovo camion, costruito da Arthur nel corso dell'ultimo anno e mezzo.


 

Era delle dimensioni di almeno due o tre camper, più che sufficiente a contenere i sacchi a pelo per i suoi occupanti, una latrina, un po' di attrezzi per cucinare e anche un piccolo laboratorio per il proprio creatore. Che aveva unito i resti di diversi robot della Coalizione e altri macchinari Mega- danno, con la stessa lega usata anche per i copertoni. Dopodichè aveva modificato il motore con l'aiuto di Koromi, sistemandovi con cura alcune gemme magiche e circuiti realizzati per ottimizzare la velocità e il consumo d'energia. Il muso era fatto per ricordare la bocca di un drago, con minacciose zanne metalliche e fanali posti negli occhi.


 

Sul fianco stava scritto il nome Morrigan, cui Arthur e Molly avevano pensato per Ginny prima di fare la loro scelta definitiva.


 

“ ARTHUR, RALLENTA!”, gridò Ross, infilando le dita spinose nei braccioli del suo posto, la cintura di sicurezza stretta il più possibile. Essendo più abituata a cavalli e jeep, non riusciva quasi a sopportare l'intensa accelerazione e i continui scossoni dovuti alla ghiaia e ad eventuali scogli non aiutavano di certo.


 

“ NON TI SENTO, CHE HAI DETTO?!”, gridò di rimando Arthur, troppo preso dalla sinfonia che era per lui il rombo del motore, girando con esperta e precisa spericolatezza, creando un polverone mentre le ruote giravano portando con loro una fitta nuvola di polvere.


 

Accompagnato dalle risate di Arthur, le grida eccitate di Koromi e le urla di terrore di Ross, il giro proseguì quasi per un'altra mezz'ora finchè il primo non decise di fermare a poca distanza dal mare. Ross fu la prima a scendere, vomitando sulla sabbia una buona dose di clorofilla prima di spalmarsi di schiena a prendere il sole per riprendersi un po'.


 

“ Mai più... Io non salirò mai più su quell'affare.”, esclamò il dispositivo audio della pistolera mentre i due compagni scendevano a sua volta.


 

“ Dai, non è stato così terribile- insistette Koromi stendendosi attorno all'amica mentre cominciava a morsicare un tramezzino- bisogna solo sistemare la tenuta di strada. Questione di altre due o tre settimane.”.


 

Arthur nel frattempo aveva allargato le braccia e preso un lungo repiro per assaporare l'aria salmastra prima di fare un po' di stretching.


 

“ Mhh, ci voleva una capatina qui dopo New York.”, disse prendendo a sua volta un sandwich prima di mettersi attorno alle compagne per mangiare e passare l'ultimo panino, totalmente vegetariano, a Ross.


 

“ Ah, non me lo dire. Quando quel Borg mi è saltato addosso ero certa sarei appassita prima del tempo.”, commentò la Pistolera psionica ricordando l'incontro ravvicinato col capo di una delle tante gang che infestavano le rovine della grande mela da cui si era salvata ancora una volta grazie all'intervento repentino di Koromi.


 

Il trio si sarebbe volentieri tenuto lontano da quell'incubo di cemento e sangue, ma durante uno scontro a fuoco non lontano dalla Federazione della magia avevano involontariamente ucciso un pezzo grosso dei domini di lord Ducson, lo spregevole tiranno che cercava di prendere l'intero territorio con le buone o con le cattive. L'uomo aveva deciso di vendicarne la morte e aveva spedito contro di loro un gruppo alquanto numeroso di Cacciatori di teste, inclusi alcuni abituati a combattere le creature magiche, e Dog boys ribelli. New York, o Madhaven come l'avevano soprannominata alcuni, divenne l'unico possibile nascondiglio dai loro inseguitori.


 

Si dovettero nascondere nei vicoli e nelle fogne per quasi cinque settimane, sparando a qualsiasi cosa si muovesse e dormendo sempre con gli occhi aperti per evitare qualsiasi abominio potesse uscire dagli edifici davanti al quale si erano addormentati, ma alla fine riuscirono a fuggire dalla metropoli senza che gli inseguitori potessero seguire le loro tracce, portandosi anche dietro un po' di utili materiali per Morrigan.


 

“ Già, ma ora sta per cominciare una parte ancora più pericolosa del nostro viaggio. Concluso il sistema di volo e l'arsenale di Morrigan, si parte per il sud America. Pregate qualsiasi dio il vostro popolo adori di uscirne vivi perchè non possiamo essere certi le divinità della zona ci concedano il loro favore.”, affermò Arthur, mettendo l'involucro del panino in tasca e strofinandosi le mani con l'intento di rimettersi a lavorare... finchè camminando verso il camion non buttò uno sguardo alle onde, vedendo una di esse spingere una figura umanoide sul bagnasciuga, attirando l'attenzione anche delle sue compagne di viaggio.


 

Tutti e tre corsero a prestare soccorso, portando lo sconosciuto fuori dall'acqua. Era apparentemente un uomo molto alto, più di Arthur e Koromi, il cui corpo era quasi interamente avvolto da un'armatura dall'aspetto molto avanzato e quello che sembrava un kimono nero infilato sotto le protezioni, mentre il volto era coperto da una maschera quasi interamente bianca a parte alcuni occhietti elettronici. Non portava armi. Probabilmente le aveva perse o non ne aveva bisogno.


 

“ Chi può essere?”, domandò incuriosita Koromi dopo essersi assicurata che il cuore battesse ancora.


 

“ Non ne ho idea, ma sembra emanare un'aura psionica molto potente.”, affermò Ross mettendo a propria volta le mani sul petto di lui per usare alcune delle sue abilità psioniche curative.


 

“ Ok, ora gli levo la maschera per farlo respirare a dovere. Chissà che avrà passato.”, disse Arthur prendendo con estrema attenzione la maschera dell'uomo e tirandola via per rivelare un volto asiatico con alcuni graffi qua e là, calvo, ma con tre strani impianti sul cranio.


 

“ UN PAZZO!”, esclamò Ross puntandogli contro la pistola pronta a fargli saltare le cervella con un raggio di energia, ma Koromi si frappose tra la donna cactus e il suo obbiettivo col proprio corpo, mettendosi in guardia.


 

“ Ross, metti subito via quella pistola.”, intimò la samurai portando la mano alla propria vibro lama. Ross per tutta risposta non si mosse, ma un 'occhio attento l'avrebbe vista tremare leggermente. Non avrebbe mai potuto sparare a Koromi d'altronde.


 

“ Te lo puoi scordare. L'ultima volta che io e Arthur abbiamo soccorso un Pazzo, questi ha tentato di ucciderci.”, disse con una voce incredibilmente fredda. Il suo timore non era completamente irrazionale però.


 

I Pazzi erano un particolare tipo di super soldati che usava innesti inseriti nel cervello, i M.O.M (mind over matter) per potenziare di gran lunga le loro abilità fisiche al punto da sviluppare corpi Mega- danno e deboli abilità psioniche. Purtroppo, come suggeriva il nome, il prezzo da pagare consisteva in disturbi mentali più o meno gravi riguardanti anche l'origine dei loro poteri a volte.


 

“ Vero, ma gli impianti di quel ragazzo erano già stati inseriti malissimo e per di più erano stati ulteriormente danneggiati nello scontro che l'aveva lasciato come l'avevamo trovato.”, ricordò Arthur alla Pistolera. D'altronde era stato lui a doverlo consegnare al riposo eterno quando fu chiaro che non c'erano possibilità di ristorare la sua salute mentale.


 

“ Già, una giustificazione per lui, ma non è che gli altri che abbiamo incontrato siano stati molto meglio.”, disse lei sarcastica ricordando gli incontri che aveva avuto con quei supersoldati ben prima di incontrare il mago. La maggior parte le era saltata addosso... anche nell'altro senso, compatibilità sessuale di specie o no.


 

“ Ross, è indifeso, indebolito e probabilmente solo. Lo tratteremo come ogni essere vivente bisognoso di soccorso.”, tentò nuovamente di ragionare Koromi, le dita bioniche strette sulla katana. Temette di doverla sfoderare, ma finalmente la compagna abbassò la pistola.


 

“ Grr. E va bene- concesse Ross prendendo una fiala dalla cintura, contenente un derivato del suo sangue- questa dovrebbe aiutarlo a non morire disitratato. Ma se prova ad ammazzarci è mio.”, riasserì ritornando nel camion.


 

L'uomo si risvegliò verso l'ora di cena, grazie in parte forse anche all'odore delle acciughe e verdure che Arthur stava friggendo. Il loro ospite, guardato a vista da Ross, si alzò d'improvviso guardandosi intorno cercando le sue armi, il viso estremamente calmo nonostante la situazione improvvisa.


 

Rivolse uno sguardo quasi strabico verso la sua custode, che caricò energia nelle dita per ogni evenienza, ma Kasami non perse tempo ad agire da intermediario. Parlò al Pazzo nella sua stessa lingua mentre anche Arthur li raggiunse portando con due vassoi, uno di fish and chips e uno di verdure.


 

“ Ben svegliato, figliolo. Hai fame?”, domandò ordiale il Tecnomago porgendogli il cibo. Il loro misterioso ospite guardò per un istante i tre avventurieri e decise di sedersi sulla brandina che gli avevano dato.


 

“ Io... Zhen Hi. Dove essere finito? Chi essere voi?” , domandò il Pazzo in uno stentato inglese, cui Koromi rispose nuovamente in cinese. Partì una lunga conversazione tra i due, con qualche intervento di Ross e Arthur per chiedere ulteriori spiegazioni mentre approfittavano della cucina del rosso.


 

Stando a quanto Hi disse, non era un semplice Pazzo, ma un Guerriero del fulmine. Un combattente elitè di arti marziali del Geofronte, la nazione che viveva nascosta nel sottosuolo cinese, ulteriormente potenziato dagli impianti M.O.M.


 

Questa fu un'enorme sorpresa per i tre avventurieri. Una fitta nebbia ricopriva la Cina sin dal Cataclisma con l'eccezione di alcuni tratti costieri. Anche Koromi, che era nata non molto lontano, sapeva solo della suddetta nebbia e che probabilmente i demoni avevano fatto dell'antico impero il loro parco giochi.


 


 

Lui era in missione con alcuni compagni per distruggere quello che credevano essere un culto dedicato a un re Yama, una sorta di giudice dei morti divenuto malvagio e ora al comando dei suddetti demoni. Ognuno di essi aveva creato un proprio territorio rendendolo quanto di più simile all'inferno in terra, sebbene un paio di quei demoniaci burocrati fossero stati spodestati dai guerrieri cinesi o addirittura dai loro stessi seguaci.


 

Trovarono ben di peggio però. I seguaci del Signore degli abissi. E questo fu quasi troppo per le loro forze.


 

“ Oh, avanti, il Signore degli abissi è una leggenda per spaventare i marinai- affermò Arthur sbattendo una mano sulla sua sedia sebbene il suo volto restasse ugualmente molto preoccupato alla menzione della creatura lovecraftiana che secondo alcune voci aveva preso il controllo quasi totale dei mari anche prima di costruire le proprie maligne truppe- o almeno, spero sia una leggenda.”.


 

“ Arthur, senza offesa, ma noi viviamo nella Terra dei Rifts da molto più tempo di te. Qualsiasi leggenda può diventare in fretta molto reale nel posto sbagliato al momento sbagliato.”, gli rispose Ross incrociando le braccia. Kasami e HI, per quel poco che capì, non poterono che annuire. Quest'ultimo riprese il suo racconto.


 

Il culto era ben più numeroso di quanto si aspettassero, aiutato anche da varie creature mostruose e addirittura da una banda di pirati armati fino ai denti. In breve solo Hi e un suo compagno rimasero a combattere. I rinforzi arrivarono dalla più sorprendente delle fonti.


 

Altre bizzarre creature, che i due Guerrieri del fulmine rimasti inizialmente scambiarono per altri demoni, arrivarono sul posto cominciando a combattere al loro fianco. Per un po' riuscirono a riprendere il terreno decimando le file avversarie.


 

Ma erano comunque in forte svantaggio e in breve, pur essendo riusciti a dare un colpo delibitante alle loro forze, gli assalitori dovettero scappare. Hi, svenuto, venne preso da una creatura rassomigliante un'orca umanoide, che lo portò durante la notte su un'isola, non sapendo dove si trovassero le basi del Geofronte.


 

Passò un paio di giorni sull'isola a riprendersi prima di tornare a casa. L'essere che l'aveva salvato si chiamava Arama ed era una Pneuma – Orca biforma, un mammifero marino capace di assumere per un po' una forma umana o un'aspetto ibrido per combattere i nemici del suo popolo sia sulla terraferma che sugli oceani.


 

Quando il soldato fu di nuovo in forze, purtroppo tornarono i guai sottoforma di pirati intenzionati a catturarli per rivenderli ad Atlantide dopo un po' di lavaggio del cervello. La coppia di guerrieri lottò nuovamente fino allo stremo, ma il numero nemico e la mancanza d'armi li sopraffarono. Comunque la notte successiva, il guerriero cinese riuscì a scappare e seppur scoperto, riuscì a buttarsi in mare.


 

“ Questo è tutto- tradusse infine Koromi per l'ospite, sinceramente ammirata dal suo coraggio- ha sentito dire i suoi carcerieri che sarebbero rimasti per un po' in Messico per cercare altri schiavi interessanti da vendere, concludere qualche affare con dei vampiri e solo dopo si sarebbero diretti ad Atlantide entro qualche mese. Intende seguirli per liberare Arama.”.


 

“ Non credo menta. E' sinceramente interessato a pagare il suo debito con quell'uomo... orca mannara... quello che diavolo è.”, affermò Ross, che aveva utilizzato le proprie abilità dall'inizio alla fine per sentire una qualsiasi traccia di menzogna o follia, non trovandone.


 

“ Balena cantante. Lui e i suoi compagni si fanno chiamare così.”, chiarì ancora Koromi.


 

A essere sinceri la Cyber samurai e i due compagni sapevano ben poco della situazione marittima, sotto e sopra la superficie dell'oceano. Avevano sentito parlare solo della Nuova marina, di Lemuria e di Tritonia, non escludendo alcune bande di pirati e ovviamente Atlantide, i cui attuali padroni, le intelligenze aliene note come Splughort, mandavano orde dei loro migliori accoliti a catturare potenziali schiavi ovunque arrivassero.


 

Sapere che esisteva un'intera organizzazione di cetacei, alcuni dei quali mutaforma, con tali abilità magiche e tanto dediti alla salvezza di tutta la vita sulla terra, era tanto shockante quanto affascinante. Una speranza, quasi. Arthur si alzò dunque schiarendosi la voce.


 

“ Beh, ragazzo, sei fortunato. Io e i miei compagni progettavamo appunto di andare in sud America, una volta finito con le ultime modifiche al camion, e... Oh, che diavolo succede ora?”, si lamentò sentendo uno strano rumore che inizialmente scambiò per un malfunzionamento del motore prima di capire che erano i motori di qualche altro veicolo. Prendendo la sua elettrobacchetta mentre anche le compagne si armavano, il mago aprì lentamente la porta del furgone osservando la spiaggia buia e apparentemente deserta con l'eccezione di alcuni mezzi appena apparsi.


 

“ C'è qualcosa?”.


 

“ Niente a parte alcune jeep e un camion, sembra. Se sono ancora quei mercenari giuro che staccherò i loro impianti per l'arsenale di Morrigan e darò da mangiare quanto resta al primo drago che troviamo.”, rispose il Tecnomago osservando l'orizzonte ormai quasi nero, cercando una minima traccia di movimento mentre anche gli altri uscivano. Korami, armata con un misto di spada e fucile laser, attivò la visione termica dei suoi occhi bionici che rivelarono i proprietari delle jeep appena apparse.


 

“ Sono cinque Brodkil a piedi, più uno che pilota un'unità Samas.”, affermò la samurai prima di partire all'attacco con la propria arma, tagliando con una certa difficoltà gli arti di qualche essere invisibile. Questi e gli altri intrusi apparvero all'improvviso: erano umanoidi di quasi tre metri con una testa rugosa, zanne, occhi maligni e praticamente tutti portavano impianti di qualche tipo.


 

Il Samas era un'armatura potenziata della Coalizione, alta poco meno di tre metri e interamente nera. Il volto era una maschera da gas, gli arti erano piuttosto tozzi e dotati di alcuni armi da fuoco probabilmente aggiunte dal pilota mentre sulla schiena erano presenti degli alettoni per volare.


 

“ Brokdil...”, ripetè Arthur con un ringhio nel riconoscere quelle creature. Erano state le prime creature demoniache, sebbene di basso rango, che aveva incontrato nella Terra dei Rifts, ritrovandoli più volte in assalti a comunità o convogli ricchi di tecnologia che utilizzavano per compensare la loro mancanza di abilità psioniche o magiche possedute dai cugini più potenti.


 

Li aveva visti la prima volta quando ancora viveva a Moppy Town, cercando di capire come collegare due circuiti senza subire una scarica elettrica. Una banda di quei mostri arrivò di notte pretendendo cibo e armi. All'epoca non ci fu altra scelta che accettare per evitare un massacro, lui e gli altri abitanti del villaggio non erano guerrieri e comunque il raccolto era stato più che abbondante quell'anno.


 

Ma stavolta era diverso. Ora aveva delle buone argomentazioni sul come rispondere a quegli assassini. Si gettò nella mischia assieme a Korami, lanciando saette e schiantesimi tutto attorno mentre anche Ross cominciava a sparare potenti raggi di energia.


 

“ Andatevene subito e nessuno si farà del male!”, intimò il Tecnomaco prendendo uno strano cilindro dalla cintura da cui generò una lama fiammeggiante. Gli intrusi non li diedero ovviamente retta e cominciarono a sparargli, obbligandolo a rispondere al fuoco lanciando anche qualche fendente quando si avvicinò abbastanza mentre Ross offriva fuoco di copertura a lui e Koromi.


 

“ Non ce ne andremo senza quel camion!”, urlò la possente voce elettronica del Samas. Sparò un raggio a ioni verso Arthur, fortunatamente protetto dalla sua corazza Mega- Danno sebbene l'impatto lo spedì comunque indietro.


 

“ Ah, non vi daremo mai Morrigan dopo tutto il tempo che ci abbiamo messo per costruirla!”, ribattè Koromi infilando la sua naginata nel petto di un Brokdil prima di rivolgersi a quello che aveva appena parlato. Il demone fece uscire dal polso dell'armatura una lunga vibrolama e cominciò un corpo a corpo con la samurai.


 

Koromi era rapida come sempre, mescolando un durissimo addestramento e la forza datagli dal braccio bionico per parare mentre cercava un'apertura. Il suo avversario non aveva una simile tecnica, ma dimensioni e forza bruta gli davano un certo vantaggio.


 

I due duellarono per diversi minuti mentre i lampi della battaglia sotto il cielo notturno li illuminarono più volte, la figura della giapponese simile a quella di una giovane dea della guerra mentre mulinava le proprie armi. Alla fine però il Brokdil le sparò addosso una rete elettromagnetica che bloccò i suoi arti meccanici.


 

Arthur e Ross, che avevano già finito con gli altri, si mossero per aiutare la compagna, ma un lampo improvviso li precedette. L'armatura potenziata venne spinto all'indietro mentre Zhen Hi atterrava a terra in posizione di guardia, le sue braccia avvolte da una potente energia.


 

“ PUGNO D'ENERGIA DELLA GRU!”, gridò a squarciagola nella propria lingua madre lanciandosi nuovamente contro il mecha, modellando l'alone che lo avvolgeva in un grosso pugno energetico che ammaccò non poco il metallo, l'impatto che arrivò fino al pilota costringendolo a sputare una boccata di sangue.


 

“ TAGLIO DELLA MANTIDE!”, esclamò nuovamente il Guerriero del fulmine saltando sul braccio dell'armatura potenziata preparando un fortissimo calcio ad ascia, che sembrò avvolto dall'immagine delle falci di una mantide, che riuscì a tagliare a metà un braccio meccanico.


 

Il Brokdil urlò dal dolore mentre la sua mano cadeva atterra assieme al braccio caduto e sputando insulti diresse un nuovo raggio a ioni sul cinesino. Prima che potesse però aprire il fuoco un raggio di energià bucò il punto in cui si trovava il suo petto e poi Koromi fu rapida a infilare le proprie vibrolame nel cranio. Meno di un istante dopo il Samas era spento e a terra mentre i quattro riprendevano fiato per lo scontro.


 

“ Grazie per averci aiutato , Zhen Hi. Senza di te avremmo potuto perdere Koromi.”, disse Arthur posando una mano sulla spalla del combattente, che però la scrollo via prima di inchinarsi rispettoso.


“ Ho solo ripagato mio debito. Senza di voi io morto. Chiedo solo di portarmi in Messico. Cercherò Arama da solo.”, disse educatamente il Pazzo, ma Ross gli puntò di nuovo la pistola sulla fronte.


 

“ Oh, no, caro, ora veniamo con noi e ti aiutiamo a liberare il tuo amico. Sei uno di noi adesso. A proposito. Cos'erano quelle mosse- domandò curiosa prima di posare l'arma- non ho mai visto abilità psioniche o magiche del genere.”.


 

“ Quelle, Ross, erano arti marziali mistiche- rispose Koromi, inchinatasi a sua volta per ringraziare Zhen Hi- le tecniche che permettono di canalizzare il ki con una fluidità incredibile. Persino la maggior parte dei Veri samurai ne conoscono solo le basi.”.


 

“ Tu... volere imparare a usare ki?”, domandò Zhen Hi, che anche senza i suoi poteri avrebbe compreso il desiderio mal nascosto dal tono della guerriera. Questi annuì.


 

“ Noi della Repubblica del Giappone abbiamo un grandissimo rispetto per i guerrieri del nostro passato e per coloro che hanno riportato in uso le loro tradizioni. Ma solo una manciata di noi riesce a risvegliare le proprie energie interne. La maggior parte, come me, deve sostituire il proprio corpo coi frutti della tecnologia- spiegò Koromi flettendo le proprie dita mecchaniche, che avevano distrutto molto e salvato ancora di più negli ultimi anni- puoi insegnarmi a risvegliare il potere della mia stessa anima?”.

*****


 


 

Era l'ennesima giornata di lavoro al municipio di New Hogsmeade, situato nella parte più alta dell'Albero millenario che proteggeva la città. Percy era alla sua scrivania poco fuori dall'ufficio di miss Bones, lavorando come al solito con qualche piccola seccatura in più, che non includevano solo la preoccupazione per l'attacco dei Gargoyle. Il computer si era sfasciato e il suo Operatore di fiducia era in un altro villaggio, quindi il giovane Zapper stava compilando tutto a mano e mandava i messaggi via gufo anche tra un ufficio e l'altro. La monotonia di quella mattinata fu interrotta verso le undici dall'entrata di un giovane visitatore che portava sulle spalle un grosso sacco sulle spalle.


 

" È possibile vedere il sindaco? Devo mostrarle una cosa di vitale importanza. "domandò il ragazzo una volta di fronte a Percy, che alzando gli occhi vide il volto di Theodore Nott. Se gli antenati del moro lo avessero visto così sporco di fango, con più di una cicatrice col volto e soprattutto con addosso l' armatura simbiotica dei Cyber Cavalieri, molti di loro l'avrebbero probabilmente guardato con sdegno, specie per aver scelto un mestiere più consono ai Grifondoro per compiti e valori.


 

Percy aveva un altro punto di vista. Sebbene l'accettazione da parte di Nott di un apprendistato con un Cyber- cavaliere più anziano avesse sorpreso molti, genitori inclusi, la sua breve carriera aveva confermato le degne qualità cercate dai Serpeverde: colpire silenziosi e rapidi al cuore dei nemici di Nuova Camelot avanzando lentamente, ma costantemente nella gerarchia del regno. Da questo punto di vista Theodore aveva tutto il rispetto del vice sindaco.


 

" Miss Bones sta attualmente elaborando alcune difese aggiuntive. Posso aiutarti io per caso?", domandò cortesemente questi.


 

" In circostanze normali sì, ma è necessario comunque che lei senta quanto ho da dire. Se mi lascia mettere quanto ho qui sul tavolo, capirà anche lei.", disse fermo Theodore.


 

Con un piccolo sbuffo Percy annuì e liberò la scrivania dalle proprie cose per poi permettere al ragazzo di rivelare il contenuto del sacco. La sola vista bastò a raggelare il sangue del vice sindaco, che quasi buttò la porta del suo capo a furia di bussare. E sebbene Amelia non fu molto felice quando il suo lavoro fu interrotto,non poté che condividere il terrore del ragazzo quando vide il cadavere maciullato di Gargoyle steso sulla scrivania del suddetto.


 

La creatura era alta poco meno di due metri, aveva una pelle grigiastra ora sporcata dal suo stesso sangue, piccole corna sopra il volto terrorizzato mentre un'ala e un braccio sembravano essere stati completamente staccati a morsi, così come una buona parte del ventre. Il resto del corpo non era esente da altre ferite inflitte con la stessa violenza.


 

Decisamente non era stato Theo a ucciderlo o in quel caso sarebbe stato semplicemente incenerito a suon di colpi con la Psi- spada.


 

" Sono già arrivati - disse la donna mentre una goccia di sudore scendeva sul viso provato dalle vicende degli ultimi anni- dove l'hai trovato?", domandò rapida al Cyber- cavaliere, il cui sguardo si incupì a sua volta.


 

" Poco a ovest di qui, circa una giornata e mezzo di cammino. Fui sorpreso dalla pioggia e mi sono nascosto in una grotta quando l'ho visto arrivare assieme a un suo compagno che pilotava un robot. Stavano combattendo contro... Qualcosa!" .


 

" Per favore, mr. Nott,sia più dettagliato ", richiese ancora il sindaco. Theo, ancora intimidito dallo spettacolo che aveva visto la notte precedente, si morse un labbro e poco dopo tornò a raccontare cercando di ignorare il corpo che lui stesso aveva portato fin lì.


 

" Continuava a cambiare forma. Prima quasi umanoide, poi una specie di grossa biscia e poi vari miscugli tra uomo e serpente. Ha attaccato i due Gargoyle con una rapidità incredibile, pensando prima al pilota. Per un attimo questi l'aveva schiacciato, ma si riprese subito e lo sbilanció con alcuni incantesimi per poi infilarsi nella cabina. Quando l'ho aperta era completamente vuota, neanche un osso. " Alla fine del racconto calò un silenzio agghiacciante nella stanza. Per un secondo Percy fu quasi certo di aver sentito il Gargoyle morto emettere un singhiozzo di pietà nonostante la gola squarciata.


 

" C- cosa credi che fosse, Theodore?", chiese alla fine, ignaro di qualsiasi creatura magica che corrispondesse a quella descrizione nel territorio inglese.


 

" Forse lo so io- rispose il sindaco portando una mano agli occhiali in un vano tentativo di non mostrare la sua preoccupazione - in qualche modo Voldemort ha raggiunto la Terra dei Rifts e si è appena aggiunto alla nostra lunga lista di problemi.".


 

Le parole di Amelia trascinarono il corridoio in un'atmosfera più pesante di qualsiasi lega Mega- danno. Percy era stato bambino durante il periodo di terrore che Voldemort, un tempo conosciuto come Tom Riddle, provocò in gran Bretagna, venendo appena rallentato dagli Auror e dall'Ordine della fenice. Ma ricordava bene la costante paura dei genitori, dei fratelli e quella che lui stesso provava a ogni brutta notizia. Quando arrivò la notizia che quel mostro avesse fallito nel tentativo di uccidere Harry e fosse sparito, la famiglia Weasley aveva festeggiato come pochi altri. Percy accompagnò pure sua madre quando questa andò alle tombe di Gideon e Fabian, i suoi fratelli morti in guerra.


 

Poi però ci fu l'apertura dei Rifts e tutte le sue conseguenze. Tra esse, la scoperta che il topolino adottato dallo stesso tempo poco dopo la sconfitta di Voldemort non era che un animagus e un traditore dell'Ordine, Peter Minus, che venne creduto morto come un eroe all'epoca. Quando Molly lo trovò svenuto nel loro salotto, non perse tempo a legarlo e a tirargli fuori tutta la verità . Così Sirius, creduto responsabile per la morte dello stesso Minus, potè presentarsi con Harry a New Hosgmeade come uomo libero.


 

Però molti restavano convinti che Voldemort fosse sopravvissuto in qualche modo quell'Halloween in cui aveva portato con sé Lily e James Potter. E considerando che in un modo o nell'altro, i poteri di ogni mago erano aumentati una volta che si erano abituati all'immensa magia presente nell'aria, coloro che teorizzavano un possibile ritorno di Voldemort erano a dir poco terrorizzati all'idea di cosa sarebbe stato capace quando si fosse rivelato.


 

“ C- cosa facciamo, signor sindaco?”, domandò lo Zapper, stringendosi nervosamente le mani ora avvolte da scintille azzurre, mentre Amelia si puliva la fronte sudata.


 

“ Vai nella sezione segreta degli archivi, scaffale 3- B. Lì ci sono le istruzioni che Silente ci aveva dato se mai lui si fosse rifatto vivo. Ma prima cerca di contattare Harry, sarà il suo primo obbiettivo.”.


 


 


 


 


 

*****

La ricerca di Harry e Ron si era risolta in un nulla di fatto. Il mercante che avevano incontrato la settimana precedente era già partito portando con sé i sedicenti progetti di Tolkeen, dirigendosi in una zona ricca di Rifts.I ragazzi avevano concordato che era meglio non persistere, o al ritorno avrebbero rischiato di trovare New Hogsmeade già in cenere a furia di cercare tra una dimensione e l'altra. Assumendo di tornare.


 

Durante il cammino verso casa, così come in qualsiasi altro viaggio, Ron teneva i propri sensi costantemente all'erta per individuare possibili minacce. In quel caso tendevano a nascondersi o quando non era possibile evitare un combattimento, Harry si muoveva in prima linea e Ron supportava con un preciso cecchinaggio permettendo loro di sbarazzarsi di occasionali Fomori e altre creature con relativa facilità.


 

Si erano fermati per la notte e ormai erano di nuovo vicini alla loro amata città.


 

“ E' valsa la pena tentare.”, disse Harry malinconico prendendo un pezzo di cioccolata che si era portato dietro mentre Ron annuiva mettendo nello zaino i resti del bivacco.


 

“ Avremmo dovuto comprarli la volta precedente. Avessimo avuto abbastanza crediti- disse comunque con un sospiro mentre alzava il viso a guardare le fronde degli alberi sopra di loro – a questo punto non ci resta che sperare che la capitale agisca in fretta.”.


 

“ Lo faranno. Sua maestà non è tipo da starsene con le mani in mano. Specie se uno dei principali punti di commercio sull'isola rischia un'assalto da Gargoyle armati fino ai denti.”, disse confidente Harry mentre si metteva lo zaino riprendendo il cammino.


 

“ Ma perchè hanno deciso di attaccarci proprio adesso? Non può essere solo per la tregua con la repubblica tedesca, sarebbe bastato allearsi con i Fomori se non volevano aspettare.”.


 

Ron non aveva tutti i torti purtroppo. Balor secondo e Bres, a capo dei nemici giurati delle fate , erano una forza quasi impareggiabile nelle isole inglesi, superate solamente dai principali dei celtici che si opponevano a loro, e non di molto. Avendo quei due dalla loro parte anche le macchine da guerra più potenti della Germania avrebbero potuto ben poco.


 

Se si fosse arrivato al punto da domandare l'aiuto di Lugh, entrambi confidavano che New Camelot avrebbe vinto, ma non senza ingenti perdite.


 


 


 

“ Mhh, credo che nessuno di noi apprezzerebbe molto la risposta, amico mio. Meglio tornare subito a casa e allenarci.”, non potè che sospirare Harry mettendosi lo zaino in spalla e tirando fuori la pistola in caso di brutti incontri.


 

Comunque dire il vero Ron era felice di non aver comprato quei progetti. Sarebbe stato più che onorato di usare le armi che avevano difeso Tolkeen o addirittura pilotare una loro unità mecha, ma i pochi sopravvissuti della guerra in Minnesota avevano raccontato a che punto erano giunte le alte sfere pur di ribaltare la guerra contro la Coalizione e alcuni dei loro ritrovati erano un po' difettosi, nella migliore delle ipotesi, o quasi demoniaci nella peggiore.


 

“ Già. Ma questa faccenda resta più strana del modo in cui sei arrivato in questa dimensione.”, commentò distrattamente Ron, senza però essere contraddetto vista la veridicità delle sue parole.


 

Già, un'altra cosa che legava i due ragazzi è che i primi ricordi di entrambi riguardavano l'apertura dei Rifts.


 

Nel caso di Ron, le sue prime memorie riguardavano essere tra le braccia di sua madre mentre questa salutava Arthur, sul punto di collaudare la sua Ford Anglia volante. Dopo un paio di rimproveri e raccomandazioni, Molly aveva assistito al decollo assieme al figlio e l'aveva poi portato con sé in cucina mentre preparava il pranzo. Poi tutto cominciò a tremare e il mondo diventò un folle arcobaleno.


 

Le poche immagini che registrò da lì ai quattro anni furono Molly le continue fughe per raggiungere Hogsmeade, alcuni combattimenti e i suoi fratelli che lo abbracciavano cercando di tenere duro.


 

Il caso di Harry era più complicato. I suoi ricordi cominciavano dal preciso istante in cui si aprirono i Rifts, avvolgendolo con nuvole di colori privi del minimo senso, finchè non vennero sostituiti da un nero onnipresente che lo fece cadere in un sonno profondo. La prossima cosa che vide fu il viso di Sirius.


 

Stando a quanto dissero lui e Albus Silente, Harry era stato mandato a vivere dopo la morte dei genitori dalla sorella di sua madre, a sua volta sposata e con un figlio. Di loro tre non c'era nessuna traccia però. Harry invece fu trovato all'interno di un bozzolo di energia nera che l'aveva tenuto in completa stasi. E ora come ora Ron, fermatosi all'improvviso, sembrava immobile quanto lo fu lui in quel periodo, lo sguardo... non proprio vacuo. Sembrava avesse paura di qualcosa.


 

“ Ron... che hai?”, domandò Harry all'amico, che si girò in quel momento con un'espressione terrorizzata.


 

“ HARRY, ATTENTO!”, gridò il Mistico allontanando un sorpreso Harry con una spinta telecinetica. Il Mago da battaglia, prima di finire a terra, potè intravedere una saetta nera che gli sarebbe probabilmente saltata al collo se Ron non avesse agito per tempo. Si rialzò quindi in fretta e corse al suo fianco mentre guardava il punto in cui quella cosa era sparita.


 

“ Ma che era? Una bestia dei Fomori?!”, esclamò il Mago da battaglia, prendendo anche la spada. Non era certo nuovo ad attacchi a sorpresa, ma nessuno era mai stato così improvviso. E nessuno l'aveva mai riempito con una paura come quella che sentiva adesso, qualcosa di quasi infantile.


 

“ N- non lo so. Ma è potente, disgustoso e vuole te.”.


 

Le fronde si smossero mentre la cosa che aveva attaccato Harry riapparve ulteriormente ingrandita. Aveva l'aspetto di un' enorme vipera umanoide con lunghe gambe e una coda che terminava con un tridente. La testa presentava un orribile naso e violenti occhi rossi rivolti su Harry, mentre le dita artigliate gesticolavano maligne. Era più alto dei due ragazzi messi assieme, ogni centimetro ricoperto da zanne scure la cui lucentezza ricordava l'ossidiana.


 

“ Salve, Harry Potter, è parecchio tempo che non ci vediamo. Sei cresciuto tanto. Mi chiedo sia lo stesso per i tuoi poteri.”, disse la mostruosa creatura con una voce fin troppo umana che rendeva il tutto ancora più inquietante.


 

“ Vediamo? Credo questo sia il nostro primo incontro.”, affermò il ragazzo prendendo la propria vibro lama mentre le mani di Ron formava una sfera di energia tra le mani. Sul viso del mostro si formo un sadico ghigno decorato da una lingua biforcuta.


 

“ Ah, già, dimenticavo quanto tempo è passato. Beh, piccolo Potter, per farla breve sono stato io a darti quella cicatrice.”, disse la misteriosa creatura creando a sua volta una sfera fiammeggiante con un dito che sparò contro i due giovani incantatori.


 

*****


 

Salve a tutti, spero che questo capitolo sia stato di vostro gusto e che abbiate passato bene i primi giorni del 2021. Lo scontro potrebbe essere stato un po' meh, fatemi sapere che posso fare per migliorarlo assieme a questo ritratto di Voldemort. Vi rinvio anche a Sangue di Re se volete una miglior qualità della scrittura e vi auguro ancora buon anno.


 


 

*****


 

Pazzi: Super soldati che attraverso gli impianti M.O.M. Ottengono piccole abilità psichiche e un fisico eccezionale al limite delle capacità Mega- Danno. Ma anche alienazioni mentali più o meno pericolose. Le loro varianti asiatiche, il Ninja pazzo in Giappone e il Guerriero del fulmine in Cina, sono più controllati e dotati di più abilità.


 

Cacciatori di Teste: Mercenari, banditi e quant'altro che fanno un'ampio uso di impianti bionici. Una loro variante, i Monamo, usano le loro energie magiche per usare potenti innesti tecnomagici nella loro caccia alle creature soprannaturali.


 

Dog Boys: Cani umanoidi creati nei laboratori della Coalizione. Sono tutti pesantemente armati e soprattutto posseggono l'abilità di individuare psionici e maghi.


 

Armature potenziate: sostanzialmente robot relativamente piccoli che imitano i movimenti del pilota, come i Glitter Boy. Il Samas è uno dei modelli principali della Coalizione.


 

Brokdil: Sub- demoni capaci di diventare invisibili, ma senza altre capacità magiche. Compensano con la loro crudeltà e gli impianti bionici. Alcune migliaia di loro furono mercenari al soldo di Tolkeen.


 

Cyber- Cavalieri: Potenti guerrieri psionici che seguono un rigido codice d'onore e proteggono chiunque ne abbia bisogno. La loro arma distintiva è la Psi- spada, un'arma d'energia che può essere usata anche da altre classi, ma solo loro sono capaci di evocarla senza usare energia psionica( in termini di gioco almeno)


 

Re Yama: I giudici cinesi dei morti, ormai non più dediti al loro ruolo, ma intenti a trasformare la Cina nel loro inferno personale. Ognuno di loro ha poteri paragonabili a un dio, orde di accoliti demoniaci e un'immensa crudeltà.


 

Chi/ Ki: L'energia spirituale che scorre dentro e intorno alle creature viventi. Gli artisti marziali imparano a incanalarla e usarla in vari modi dipendentemente dalla loro classe.


 

Geofronte: Il più grande baluardo di resistenza umana in Cina, che mescola poteri mistici con i loro migliori ritrovati tecnologici.


 

Splugorth: Entità lovecraftiane potentissime, alcune delle quali usano il nostro pianeta come centro di scambio con altre entità dal Megaverso.


 

Signore degli abissi: Altra intelligenza aliena, giunta sulla Terra dei Rifts durante il cataclisma per cadere in coma fino a tempi abbastanza recenti. Abbastanza grande da prendere il controllo quasi totale del mare, ha molti seguaci perversi quanto lui. Le Balene cantanti sono una sua involontaria creazione.


 

Neo Marina: Discendenti di alcuni membri della marina americana sfuggiti al cataclisma, queste nuove truppe hanno creato la loro nazione e proteggono l'umanità da qualsiasi minaccia che si nasconda il mare. Pur non avendo un'estrema fiducia nei D-Bee, hanno relazioni abbastanza positive con tribù di creature marine e altre nazioni dove sono molto presenti.


 

Tritonia: Città volante sopra la superficie del mare, gli abitanti sono mutanti nati in alcuni laboratori Pre- Rifts. Alleati della Neo marina.


 

Balene cantanti: il regno animale non fu esente dalle mutazioni dovute alle Ley Line. I cetacei furono la specie che cambiò di più, ottenento potenti abilità magiche, tra cui alcune canzoni che permettono loro anche di ferire il Signore degli abissi. L'organizzazione è molto amichevoli con chiunque sia rispettoso verso il mare e consiste di cetacei 'normali', i loro cugini capaci di trasformarsi in umani e altri incantatori che hanno imparato a usare la loro magia canora.


 

Atlantide: Il mitico continente che tutti conosciamo. I suoi abitanti, i Veri Atlantidei, costituirono un potente impero Tecnomagico che creò relazioni con altri universi. Un esperimento fallito però diminuì i livelli magici della terra per millenni e li costresse a diventare nomadi dimensionali. Attualmente quanto resta della loro civiltà è diventata dominio degli Splugorth, che la usano come un immenso mercato nero.


 

Lemuria: Altro impero contemporaneo di Atlantide i cui abitanti possedevano una magia capace di manipolare una forma di vita. Dopo il Cataclisma fuggirono in una dimensione ancora carica di magia e sono tornati di recente, aiutando nella lotta contro il Signore degli abissi.


 


 

*****


 

Ahem, aggiungo qui uno spazio extra dedicato alle arti marziali soprannaturali di Rifts, ai miei problemi con esse e come saranno trattate in futuro. Dunque, vari libri della Palladium( l'editrice di Rifts, che pone una grande enfasi sull'aspetto culturale di certe cose) mostrano arti marziali realmente esistenti o appunto mistiche come quelle mostrate da Zhen Hi. Sono a mio avviso abbastanza stilosi e utili a modo loro, ma ci sono diverse cose che mi danno abbastanza fastidio se paragonate agli stili di Exalted( altro gioco di ruolo bellissimo) e Dungeons and Dragons/ Pathfinder.


 

  1. Anche se alcuni effetti sono piuttosto fighi e utili, diventano disponibili solo ai livelli più alti, che in Rifts sono raggiungibili con enorme fatica, assumendo poi che i personaggi sopravvivano fino ad allora. Questo sarebbe abbastanza ragionevole se non fosse per il punto 2;


 

  1. Ogni classe può imparare un solo stile soprannaturale, e anche qui in una lista ridotta. Per di più, solo le classi cinesi e neanche tutte possono usare queste abilità. In Giappone i combattenti marziali hanno solo una tecnica in cui incanalano il ki nell'arma e qualche abilità psionica;


 

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  • Alcune mosse sono estremamente specifiche e/ o limitate a un solo ambito di competenza, per lo più il combattimento contro spiriti o demoni. Mentre uno stile o due non hanno particolari mosse di attacco o difesa. Crei un'enorme sfera di energia? Funziona solo contro le entità sovraccitate.


  •  


     

    Ora, io sono un grandissimo nerd delle tecniche mostrate in questi gioco di ruolo, od Overlord, o Elsword, se qualcuno di voi li conosce. Li considero sia l'estrema affinatezza dell'abilità umana in combattimento, che un ottimo modo per mettere classi fisiche e magiche alla pari( fermo restando che adoro in generale le arti marziale e le ho praticate per vari anni). Quindi per amore della tamarraggine e non solo, userò alcuni degli stili e attacchi provenienti dalle serie sovraccitate se a voi va bene, ma senza esagerare ovviamente.

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    Capitolo 5
    *** IL gruppo è completo ***


    Arthur e compagni ci misero circa sei mesi a raggiungere le coste del Messico: i primi furono passati a preparare Morrigan per il viaggio, aggiungendo le armi necessari( materiali gentile concessione dei Brokdil) e il sistema di volo, sebbene quest'ultimo fosse ancora un po' instabile. Arthur, tra il rubacchiare pezzi e riadattarli, era ormai diventato un maestro assoluto nel riciclo e non fu un problema aggiornare quella che ormai considerava la propria migliore creazione dopo i suoi figli.


     

    Koromi ne approfittò per imparare da Zhen come risvegliare il proprio Chi, cosa che riuscì a fare quasi alla fine dei lavori dopo aver usato dei bio- sistemi per sostituire i suoi impianti bionici principali, che erano stati sempre riutilizzati da Arthur per modificare l'armatura della spadaccina. Siccome questi aveva ancora diversi componenti cibernetici e bionici nel proprio corpo, in particolare nello scheletro, la sua energia spirituale non era ancora particolarmente forte. Ma comunque sarebbe stato capace di usare gli strumenti e armi tecnomagiche che le erano state fornite, incluse una modifica alle sue armi bianche che le aveva rese quasi tre volte più letali.


     

    Il viaggio fino alla costa messicana dove i pirati si erano stanziati non fu comunque facile. I vampiri dominavano buona parte del territorio e c'erano non poche bande armate impegnati in un contro contro tutti. Il gruppetto aveva incontrato alcuni Cacciatori di non morti che facevano il possibile per proteggere le piccole comunità cui si erano legati, e dunque non poterono ricevere da loro altro aiuto che un riparo per la notte e informazioni.


     

    Videro molto altro, dalle creature più bizzarre ai guerrieri più sanguinari. Ma il loro incontro più impressionante fu comunque la nave pirata, un modello delle dimensioni di un panfilo in lega Mega- danno e armato fino ai denti, forse rubato alla Neo Marina o comprato ad Atlantide a giudicare dalle insegne. I suoi cannoni e la torretta sulla poppa sembravano più che capaci di uccidere un drago adulto. Senza contare il Glitter Boy che faceva di vedetta assieme ad altri pirati.


     

    Arthur osservò l'imbarcazione con un paio di binocoli a raggi x. La nave era già piena di schiavi e mercanzie d'ogni genere, probabilmente sarebbe ripartita entro un paio di giorni al massimo, dirigendosi verso Atlantide. Quella sera sarebbe stata la loro unica occasione per colpire e possibilmente uscirne vivi.


     

    “ Allora, Arthur?”, domandò Koromi, intenta ad attaccarsi delle granate al cinturino, mentre Ross controllava una per una le proprie armi da fuoco, mettendo con una cura estrema le E-clip. Poco lontano Zhen Hi stava invece meditando, braccia e gambe ricoperte dalle protezioni costruite da Arthur in modo da amplificare le sue tecniche marziali mentre un alone blu e verde lo avvolgeva.


     

    “ Difficile dirlo. Uno scontro frontale sarebbe ovviamente un suicidio, e credo di aver visto anche un Glitter Boy. L'unica possibilità è infiltrarsi di sorpresa e liberare i prigionieri.”, affermò il Tecnomago, prendendo a sua volta alcuni dei vari congegni che aveva preparato, inclusa una particolare vibro lama fatta per sbloccare le manette.


     

    Il piano, assumendo non capitassero imprevisti, era tanto semplice quanto rischioso. Koromi si sarebbe introdotta sul ponte uccidendo il più silenziosamente possibile qualsiasi guardia ci fosse, così che Arthur e Zhen Hi potessero liberare i prigionieri senza attirare l'attenzione,mentre Ross e la samurai stessa si sarebbero assicurate che il ponte restasse calmo almeno un altro pò. Se fossero stati scoperti, Zhen avrebbe pensato ai prigionieri mentre gli altri tre gli avrebbero dato tempo scatenando tutto ciò che avevano.


     

    “ Gli Horune hanno anche buone abilità idrocinetiche se non sbaglio. E siamo a due passi dal mare.”, affermò Ross, ricordando cos'aveva letto su quelle creature.


     

    Gli Horune erano un'altra razza di D-Bee che spadroneggiava tra gli oceani, dedita quasi interamente al saccheggio. Assomigliavano a una sorta di orchi con svariati occhi, e ognuno di loro aveva l'abilità di controllare l'acqua, che anche qui sulla costa poteva essere letale.


     

    Erano riusciti a radunare nel corso degli anni sulla Terra dei Rifts una gran quantità di compagni provenienti da altre razze, e stabilito anche un certo rapporto di fiducia con gli Splugorth.


     

    Sostanzialmente assassini avidi e più che fieri della loro cultura sanguinaria, ma molto pericolosi in gruppo e tutt'altro che stupidi.


     

    “ E' un rischio che possiamo correre e dobbiamo correre però. Ogni colpo agli Splugorth, per quanto piccolo, è un favore a ogni creatura di questo pianeta.”, affermò Koromi decisa. Atlantide aveva causato troppi danni per i suoi gusti, e se poteva negare un minimo di guadagno ai suoi attuali padroni, così sia. In piccola parte, sarebbe servita anche a proteggere la lontana patria della samurai. Rose e Zhen, che si era appena riscosso dalla propria meditazione, annuirono. Arthur sospirò e per un istante le sue mani guantate sembrarono tremare.


     

    “ Concordo, ma voglio stare... il più attento possibile. Non posso perdere anche voi. O non...”, mormorò lui con un tono strano, che andava oltre la semplice preoccupazione per i compagni.


     

    “ Arthur, che c'è? Parlane con noi. Fare una missione con brutti pensieri addosso non è mai una buona idea.”, domandò Zhen. Pur essendo quello che meno conosceva il Tecnomago, l'aveva visto quasi sempre allegro fin quando non c'era da combattere, caso in cui diventava incredibilmente serio.


     

    “ Ragazzi, lo sapete. Voglio ritrovare la mia famiglia, a ogni costo. Ogni villaggio spero che siano qui, mi dico che li rivedrò. Ma comincio a perdere le speranze dopo tanto tempo. Voi siete persone straordinarie e io.... sono solo un impiegato di terz'ordine che si è ritrovato in un mondo troppo grande per lui. Mi dispiace.”, disse l'uomo sedendosi sul suo tavolo da lavoro, gesticolando nervosamente mentre parlava. Il silenzio sembrò calare.


     

    “ Che hai intenzione di fare?”, domandò Koromi dopo diversi secondi, inquieta per l'amico. Aveva già sentito il rosso lamentarsi nel sonno a volte. Non era un guerriero nel cuore, sebbene avesse salvato loro più volte la vita. Era un costruttore nell'animo e un viandante in cerca della propria famiglia.


     

    “ Il piano è sempre lo stesso che ho avuto da quando sono arrivato qui. Cercherò in tutto il continente americano se necessario. Se non sono qui tornerò in Inghilterra. Poi forse in Europa. E anche ad Atlantide, se devo. Non so che altro fare.”, ammise infine Arthur.


     

    “ Arthur... non hai nessun bisogno di scusarti. E non osare più mettere in dubbio il tuo valore.”, disse Ross porgendogli una mano. Lui la strinse e abbassò il viso prima di alzarsi, svolgendo lo sguardo alle tante stelle che avevano osservato il suo cammino negli ultimi anni.


     

    “ Grazie, grazie infinite a voi tutti... è che non credevo sarei mai arrivato fin qui. Posso solo... ringraziarvi tutti. Senza di voi sarei morto da un pezzo.”.


     

    I tre compagni di Arthur si guardarono a vicenda. Chi più chi meno l'avevano accompagnato e imparato a rispettare la sua determinazione. Si diedero un ultimo abbraccio e proseguirono a stabilire gli ultimissimi dettagli.


     

    Verso mezzanotte tutto ebbe inizio. Koromi attivò il suo nuovo jetpack arrivando con un unico balzo sul ponte proprio quando il pilota del Glitter Boy scese per andare in mensa. Approfittando del suo vecchio addestramento stealth, la spadaccina si portò alle spalle di una manciata di guardie, sgozzandole con un singolo fendente a testa, prima di buttare i corpi in mare e far scendere una scala per i compagni, che salirono il più rapidamente possibile e presero le armi degli Horune caduti per darle ai prigionieri.


     

    Ross si mise quindi nascosta tra alcune casse per agire da cechino, mentre Arthur e Zhen scesero nella stiva con passo felpato. Lungo la scaletta poterono sentire gli Horune e altri dei loro compagni parlottare o fare risse, producendo fortunatamente abbastanza rumore per loro.


     

    Davanti all'entrata però trovarono un'ostacolo, una Lezione di Kres. Si trattava di uno degli esperimenti degli Splugorth. Un enorme umanoide dalla testa gonfia, le braccia immense e un enorme pancione, dotato sia di potenti abilità magiche che una forza fisica non meno temibile. Il suo sguardo era vacuo, come quello di un bambino triste. Ma questo non rendeva le sue braccia pompate all'inverosimile meno pericolose.


     

    Anche in due non avrebbero potuto confrontarlo direttamente, era troppo forte e resistente.Seppure fossero riusciti a ucciderlo, tutti si sarebbero accorti dello scontro in atto.


     

    “ Zhen, dobbiamo trovare un'altra...”, cominciò Arthur, ma il Guerriero del fulmine lo precedette, facendo scorrere il chi nelle sue protezioni tecnomagiche. Braccia e gambe del combattente furono avvolte da una potente energia elementare e con un salto inumano si buttò sulla faccia del guardiano colpendogli il naso con un precisissimo calcio.


     

    Arthur sospirò e si lanciò a sua volta all'attacco, inserendo la sua elettrobacchetta in una testa di martello coperta con alcuni circuiti, supportando il compagno con violente scosse elettriche che sembravano bruciacchiare appena la Lezione, intenta a mirare raggi laser dagli occhi con Zhen, che invece sembrava imprendibile e continuava a colpire con potente tecniche marziali avvolte con l'energia degli elementi o con figure di animali.

    Finalmente uno di quei colpi concesse abbastanza spazio ad Arthur da creare una rete di raggi luminosi con cui bloccare l'avversario per un po'.


     

    “ VAI DAI PRIGIONIERI, ORA!”, esclamò Zhen dando altri pugni infusi di Chi all'avversario, impossibilitato a difendersi finchè non accumulò abbastanza energia per scagliare un incantesimo. Arthur però non lo vide e, ansimante, caricò un fiotto di energia magica nella sua arma per sfondare la porta con una potente onda d'urto. Avanzando tra i frammenti si trovò di fronte uno degli spettacoli più degradanti che avesse mai visto.


     

    Gabbie. A decine, se non centinaia, sistemate alla rinfusa nell'enorme stiva accanto ad armi e provviste. A riempirle innumerevoli persone, sia umani che D-Bee, e ogni tipo di animali o creature magiche e aliene in catene.


     

    “ Ehi, sei nuovo? Non ti ho mai visto.”, domandò un prigioniero, che Arthur riconobbe come uno Psi- Stalker pesantemente picchiato. Doveva averlo preso per una nuova guardia.


     

    “ No, sono qui per aiutarvi. Siete in condizione per combattere?”, domandò Arthur aprendo la prima gabbia per lasciare uscire un gruppo di Arkhons, rettili umanoidi con lineamenti simili ai grandi felini. Erano invasori alieni da un pianeta lontano, di rado molto amichevoli con le specie che intendevano conquistare, ma quelli che erano finiti su quella nave non avevano la minima intenzione di combattere se non per uscire da lì.


     

    “ Sì, per fortuna quelle merde ci danno abbastanza da mangiare. Ci servono solo le armi.”, rispose un possente Ogre mentre il Tecnomago continuava usare il suo grimaldello tecnomagico, liberando il resto dei prigionieri. La folla dunque si dispose accanto a lui. La maggior parte erano feriti e terrorizzati, ma quasi altrettanti erano furiosi per quanto avevano passato e intendevano farla pagara cara ai loro carcerieri a costo della vita.


     

    “ Questo è tutto ciò che posso darvi per il momento.”, affermò ancora il loro liberatore svuotando a terra i sacchi contendenti le armi costruite da lui o prese agli Horune poco prima. I container delle armi erano ben più protetti delle gabbie per impedire che qualcuno ne prendesse una se riuscisse a liberarsi, quindi si sarebbero dovuti limitare a quelle per il momento. Specie considerando la comunicazione che arrivò all'auricolare di Arthur.


     

    “ Arthur si sono accorti che le vedette sono sparite. Tornate sul ponte prima che prendano il Glitter Boy!”, gridò la voce di Ross accompagnata da vari spari.


     

    “ Va bene, un'ultima cosa. C'è qualcuno tra di voi chiamato Arama?”, domandò infine il Tecnomago.


     

    “ Eccomi!”, esclamò un uomo che si fece spazio tra la folla. Era un vero colosso, muscoloso e con folti capelli neri a ricoprirgli il viso abbronzato e quasi statuario. Indossava solo un costume da bagno e la furia che emanava sembrava quasi eguagliare quella dell'intera folla.


     

    “ E' un piacere conoscerti. Sono venuto qui assieme a Zhen Hi.”, disse Arthur porgendo la mano all'Orca biforme, che sorrise.


    “ E così si è salvato. Ormai disperavo di rivederlo. Sarà un onore combattere al vostro fianco.”, disse felice sbattendo i pugni. Una volta che tutti si fossero armati, la piccola truppa risalì lungo la via dell'andata senza trovare Zhen o il suo mostruoso avversario. In compenso trovarono un Horune già armato, che vedendoli si bloccò terrorizzato.


     

    “ GLI INTRUSI HANNO LIBERATO I PRIGIONIERI!”, gridò il pirata cominciando a sparare prima di essere a sua volta crivellato da incantesimi e laser mentre la folla cominciava a salire. Altri arrivarono e provarono a fermarli, ma diventarono solo fonte di nuovi fucili.


     

    Sul ponte la battaglia era già un inferno. Ross era schierata davanti al Glitter Boy, sparando a chiunque tentasse di avvicinarsi al robot mentre raggi laser impattavano senza troppi danni sulla sua armatura. Gli Horune erano divisi tra chi cercava di raggiungerla sparando a più non posso mentre altri pensavano a Koromi, che sfruttava al massimo le sue nuove componenti tecnomagiche e la padronanza del chi che aveva raggiunto.


     

    La sua vibrolama, avvolta da nuovi bagliori verdi e azzurri schizzava da un pirata all'altro, tagliando armature e carne mentre i fendenti si alternavano a raggi laser sotto la luce della luna. Si ritrovò in difficoltà quando vari Horune fecero ricorso ai loro poteri psichici, raccogliendo una grande quantità di acqua marina per poi fargliela cadere addosso, simile a un martello liquido che l'avrebbe dovuta schiacciare a terra.


     

    Per sua fortuna i soccorsi erano già in arrivo. I prigionieri, guidati da Arthur, si diramarono sul ponte sparando a tutto spiano o gettandosi nel corpo a corpo contro i loro odiati rapitori. Più di uno cadde sotto le lame di un Juicer. Gli Horune infatti avevano assoldato un buon gruppo di quei mercenari iperpotenziati dalle loro droghe e ora si muovevano con incredibile rapidità tranciando arti e speranze di fuga finchè uno dei loro stessi alleati non si rivoltò, più o meno involontariamente, contro di loro.


     

    Un'esplosione creò un potente buco proprio accanto ai super soldati e Zheng vi fu scaraventato attraverso. La sua armatura Mega- danno era pesantemente danneggiata e il responsabile saltò accanto a lui con un potente ruggito. La Lezione riportava gravi graffi e contusioni, ma sembrava ancora capace di rompere qualsiasi cosa gli capitasse a tiro. Cosa che provò col primo pugno, appena evitato dal Pazzo, e abbattutosi invece sugli stessi Horune, che si trovarono schiacciati.


     

    Ruggendo al cielo, l'enorme bruto quindi unì le mani creando un'enorme palla di fuoco. Arthur e gli altri maghi o psionici presenti si armarono per contrastare l'attacco, ma qualcuno fu più veloce di loro. Arama corse verso la Lezione, trasformandosi passo dopo passo in un'orca umanoide vera e propria che morse lo schiavo al braccio al punto di staccarlo prima di prendergli l'altro arto e girarlo via con una forza che sorprese tutti gli increduli presenti. Infine lo scagliò via a una ventina di metri buoni dalla nave e dopo un lungo respiro creò un boom sonico dalla potenza devastante che ridusse in pezzi quella povera creatura, liberandolo per sempre dalla tirannia degli Splugorth.


     

    Quando Arama si girò, nuovamente nella sua forma umana, venne accolto da uno scroscio incredibile di applausi. E prima che fosse giorno i sopravvissuti riuscirono a raggruppare i corpi, amici e nemici, per bruciarli tutti assieme. Gli ex prigionieri, assieme ai loro salvatori, si leccarono quindi le ferite e pochi giorni dopo ebbero un piccolo festino. La maggior parte dei D- Bee, anche quelli appartenenti a razze nemiche, decisero di fare insieme il viaggio verso casa. Alcuni Lemuriani invece decisero di riportare la nave alla Nuova marina. Arthur e gli altri salutarono i prodi guerrieri anfibi con un grande sorriso mentre la nave li portava all'orizzonte.


     

    “ Uff, ce l'abbiamo fatta. Ora che pensate di fare voi tre?”, domandò Ross ad Arthur, Zhen Hi e Arama mentre impacchettavano quanto avevano preso su Morrigan.


     

    “ Ho un debito verso di voi. Vi seguirò... e forse troverò qualcosa per aiutare la mia gente.”, affermò Arama.


     

    “ Stessa cosa. Il resto del mondo deve sapere cosa sta succedendo in Cina.”, disse a sua volta Zhen.


     

    “ E io resterò con voi. Stanotte ho ricordato che, ricerca o meno, c'è ancora tanto che posso, anzi, che possiamo fare per chiunque viva sulla Terra dei Rifts- rispose infine Arthur finendo il carico e tendendo in avanti un braccio, facendo saltare lo sguardo da Ross a Koromi a Zhen ad Arama- insieme?”.


     

    Non ci fu neanche bisogno di chiederlo. Ognuno dei quattro avventurieri si mise a cerchio accanto ad Arthur e posò la mano sulla sua, giurandosi con un solo sguardo a vicenda amizia e lealtà eterni.


     

    “ Insieme.”, ripeterono tutti, e poco dopo il camion fu nuovamente per strada, portando i suoi occupanti attraverso un'infinita giungla d'avventure.


     

    *****


     

    Oggi


     

    Il viaggio di Minerva, Ginevra e sir Krey, potente femmina di drago del fuoco al servizio di Camelot, era stato breve, ma molto intenso. Le tre donne avevano incontrato varie creature oceaniche, tra semplici predatori , Balene cantanti e seguaci del Signore degli abissi in cerca di prede per il loro padrone. Fortunatamente la Viandante della Ley Line e la dama non avevano niente da invidiare alla loro cavalcatura in termini di potenza di fuoco ed erano scappate con la pellaccia ancora addosso.


     


     


     

    Finalmente, dopo una settimana di viaggio, erano comunque arrivate alla Ticonderoga, l'ammiraglia della Nuova Marina.


     

    La vecchia insegnante di Trasfigurazione non potè che essere un po' inquieta alla sola vista quella storica nave, il cui equipaggio proteggeva le coste ormai da anni. Era una gigantesca portaerei armata da capo a prua, con vari jet all'apparenza già pronti per volare e combattere.


     

    La futura sovrana di Camelot, seduta dietro Minerva, era una bella donna sui venticinque anni, con corti capelli neri che le ricadevano sul viso, simile a quello di una principessa delle favole per quanto indurito dai vari combattimenti, un fisico generoso coperto da un' armatura Mega- Danno, e sul braccio destro uno scudo tecnomagico che Fred e George Weasley le regalarono durante una visita a New Hogsmeade, capace di sparare onde d'urto per attacco e difesa alimentate dalla sua energia psionica.


     

    Era una Druida psionica, dotata di grande empatia con le creature viventi che le donavano anche ampie abilità curatrici, sensitive e offensive. Minerva credeva non potesse esserci persona migliore al fianco del loro sovrano dopo averla vista in azione. Con una rapida ed agile mossa, Krey scese sul ponte della Ticonderoga, già occupato da alcuni soldati, e fece scendere le sue passeggere.


     

    “ Identificatevi, per favore.”, domandò quello che era chiaramente un ufficiale, ricoperto da capo a piedi dalla sua armatura potenziata, uno scafandro resistente e con più di un'arma alla cintura. Sebbene gli uomini dietro di lui fossero meno equipaggiati, ognuno di loro era disposto con perfetta disciplina e non erano meno intimidatori nel loro insieme.


     

    Le tre donne, inclusa Krey una volta che ebbe assunto la sua forma umana di guerriera dai capelli color fuoco, si inchinarono rispettosamente di fronte ai marinai.


     

    “ Siamo gli ambasciatori di Nuova Camelot. Lady Ginevra, Minerva Mcgranitt e sir Krey. Veniamo in pace e chiediamo udienza col vostro capitano. Lui dovrebbe già sapere del nostro arrivo.”, disse Minerva, che aveva mandato decine di Patronus in tutta la zona a cercare il capitano Nemo secondo. Quello che l'aveva trovato gli aveva quindi rischiesto udienza per discutere dei fatti degli ultimi giorni, cui l'uomo aveva acconsentito, andando contro la sua solita sfiducia nei D-Bee e nella magia per verificare la veridicità di questa minaccia.


     

    Si presentò quindi lì sulla poppa. Era un alto uomo sulla trentina con folti capelli neri e vestito con la tipica uniforme dei suoi uomini al punto che molti l'avrebbero preso per un semplice ufficiale del vecchio esercito americano, sebbene tutte e tre le ambasciatrici di Camelot riconobbero la carismatica aura che emanava, non diversa da Ar'thuu. Ginevra e Krey in particolare avvertirono anche il potere che aveva assorbito secoli prima da un Rifts insieme ad alcuni dei suoi uomini, cosa che l'aveva reso tanto longevo e dotato di abilità fisiche quasi degne di un Borg.


     

    “ Non capita tutti i giorni che gli emissari di un regno quasi mitico vengano qui- cominciò educatamente il capitano- E lo dice uno che ha molti contatti con Tritonia, Lemuria e altre creature anche più strane. E' un onore ricevervi. In che posso servirvi?”, domandò avanzando fino al cospetto del trio e porgendo loro la mano.


     

    Le tre donne ricambiarono più che volentieri il gesto, e Ginevra prese l'iniziativa nell'illustrare la situazione a Nemo.


     

    “ Capitano Nemo secondo, anche per noi è un onore essere in presenza di tale condottiero. Siamo qui perchè abbiamo ricevuto notizia di piani da parte dell'impero Gargoyle di attaccare le isole britanniche. Vorremmo chiedervi aiuto per difendere la costa.”, chiese educatamente la mora.


     

    “ Avevo ricevuto le basi da quello strano messaggero di luce inviatomi da miss Mcgranitt- ripetè l'ufficiale, che era più che a conoscenza della forza militare e della crudeltà di cui quei sub demoni erano capaci, avendoli già affrontati in passato- ditemi di più e vedrò se e come possiamo aiutarvi.”.


     

    La suddetta maga spiegò dunque quanto lei stessa aveva sentito dire da Kingsley e anche il modo in cui re Ar'tuu pensava di organizzare le difese. Ma senza una forte linea a presidiare le loro coste, difficilmente la loro resistenza sarebbe durata a lungo.


     


     

    “ Ora sapete tutto. Intendete aiutarci?”, domandò infine sir Krey, stringendo le braccia sotto il seno a guardare Nemo, che dal canto suo era rimasto in silenzio tutto il tempo se non per chiedere qualche chiarimento.


     

    Nemo non era come Prosek, l'egocentrico leader della Coalizione. Era un uomo che aveva profondamente a cuore la vita dei suoi uomini e dei civili che difendevano. E non era neanche veramente razzista verso i D- Bee, essendo anche un alleato di Tritonia e più ufficiosamente delle Balene cantanti, ma il vedere cosa alcuni invasori dimensionali erano stati capaci di fare negli ultimi secoli gli aveva reso molto difficile pensare il meglio di loro.


     

    “ Mhh, sono onestamente deluso dal modo in cui la Germania si sia fatta fregare. E ammetto che ho alcune riserve riguardo un'alleanza con Lazlo, ma vi garantisco almeno due navi robuste e ben armate per difendere i confini. Forse sarà un inizio per riprendere anche l'entroterra euroasiatico, se i Gargoyle restassero indeboliti abbastanza da questo conflitto e le altre nazioni fossero d'accordo. Chiaro che ovviamente non potremmo prestarvi un soccorso così diretto senza delle assicurazioni. E non mi riferisco ai soldi. ”, disse dopo lunghi attimi di riflessione.


     

    Ginevra prese un profondo respiro. Ovviamente Ar'thuu non si aspettava che Lazlo e la Nuova Marina sarebbero venute al soccorso senza chiedere nulla in cambio. Le aveva scelte soprattutto perchè erano le fazioni più raggiungibili e le cui richieste sarebbero state meno esose paragonate ad altre.


     

    “ Al momento possiamo garantirvi qualsiasi conoscenza occulta, tecnomagia inclusa, che possa esservi utile e quando possibile supporto nel contrastare il Signore degli abissi. Se Lazlo accetterà forse anche la nostra possibilità di trattare potrà allargarsi.”.


     

    “ Più che sufficiente al momento, vostra altezza.”, rispose nuovamente Nemo offrendole la mano che venne stretta con rinnovata energia.


     

    “ Non sono ancora la regina, ma vi ringrazio. Le voci della vostra generosità sono più che fondate. Riferirò al mio promesso sposo che avete accettato, lui farà in modo di aprire un canale di comunicazione per decidere ulteriori dettagli.”, disse gentile Ginevra, prima di allontanarsi con le due compagne di viaggio.


     

    “ E una è fatta, ora tocca a Lazlo.”, disse allegra Krey riassumendo la loro forma di drago e aspettando che le due compagne di viaggio salissero sul suo dorso per raggiungere la città stato canadese.


     

    “ I suoi abitanti sono sempre stata molto pacifici, forse non vorranno immischiarsi in una guerra oltre oceano.”, notò Minerva.


     

    “ Pacifici non significa pappemolli. Hanno già dovuto affrontare la loro buona dose di lotte , ma ricordati che lì sono andati molti rifugiati di Tolkeen. Alcuni veterani di guerra sarebbero felici di riprendere le armi per una giusta causa. E gli altri si sono induriti nella lotta con gli Xitic.”, affermò Ginevra, riferendosi a una razza di insetti umanoidi molto coriacei e molto rapidi a riprodursi, contro cui Lazlo era andata in prima linea già dalle ultime fasi della guerra a Tolkeen, di cui molti abitanti si erano a loro volta rifugiati lì con risultati contrastanti.


     

    “ Concordo, ma con dei giusti controlli. Non possiamo portare dei cani rabbiosi a Camelot.”, affermò Minerva, che aveva opinioni contrastanti sull'ormai scomparso regno. Anche perchè una delle opinioni più comuni sul perchè i Rifts si fossero aperti pure nel suo mondo riguardava la guerra in cui venne distrutto. Silente e altri studiosi più esperti delle Ley Line avevano teorizzato che il loro spropositato uso di magia evocativa e non solo avesse sovraccaricato le linee magiche della Terra un'altra volta, finendo per ripercuotersi anche su di loro sottoforma di un secondo Cataclisma in miniatura.


     

    “ Su questo mi trovo a concordare. I Nexus Knight poi aspettano solo una scusa per attaccare briga.”, affermò Krey, che condivideva l'opinione di molti sul fin troppo meticoloso operato dei polizia di Camelot. Ginevra annuì.


     

    “ Plato, il capo del Concilio dell'apprendimento, è conosciuto per essere un leader saggio ed esperto. Passeremo molto più tempo a discutere del ruolo delle truppe sul nostro territorio, per assicurarsi non ci sia dissidio tra loro.”, disse prima che la draghessa riprendesse il volo nel cielo del Pacifico, sperando di trovare anche nella loro nuova destinazione volti amici.


     


     


     

    *****


     

    Harry ansimò pesantemente. Nella mezz'ora che aveva combattuto era riuscito solo a infilzare Voldemort un paio di volte, mentre il mago oscuro lo stava trattando come un pupazzo. Gli unici motivi per cui era ancora vivo erano il suo addestramento, il supporto di Ron dalla lunga distanza e la sua armatura Mega- danno. Fortunatamente Voldemort non aveva studiato bene gli equipaggiamenti usati in quella dimensioni.


     

    “ Resistente, giovane Potter. Tua madre sarebbe più che orgogliosa.”, sibilò sardonico il serpente umanoide avvicinandosi ancora alla sua preda, che alzò in alto la spada.


     

    “ Grazie... mi assicurerò di spedirti dove si trova lei affinchè possa prenderti in giro per essere stato sconfitto due volte da un ragazzino.”, affermò il moro sputando per terra. A salvarlo da un colpo di coda che gli avrebbe probabilmente rotto la mascella fu il fucile di Ron. Il rosso sparò un altro raggio di energia dritto sull'occhio serpentino dell'avversario, facendolo schizzare in una bolla di sangue.


     

    “ Urgh... piccolo moccioso. Farai la stessa fine del tuo amico.”, sibilò infuriato volgendo lo sguardo verso il Mistico, che cominciò a sparargli contro qualsiasi incantesimo avesse, provocandogli solo piccoli graffi sanguinanti mentre Harry si rimetteva in piedi, cercando qualcosa in legno, trovando finalmente un ramo.


     

    “ Lama di ghiaccio.”, disse sottovoce il moro, trasformando quel rametto in una lunga spada di cristallo che emanava una fredda nebbiolina, con cui si buttò contro Voldemort affondando nelle sue costole. Il suo grido rieccheggiò per tutta la foresta mentre cercava di scrollarsi di dosso Harry. Alla fine la spada ghiacciata del mago arrivò fino alla sua coda, che con una rapida mossa lo spedì via al terreno.


     

    Ron intanto approfittò del tempo datogli per lanciare a Voldemort una delle sue granate, nascondendolo per un po' con una fitta esplosione. Fu tentato di esultare dalla vittoria, quando prima che potesse accorgersene potenti zanne si infilarono nella sua armatura Mega- danno.


     

    “ Oh, dai...”, mormorò sentendo i denti affondare nella sua carne, sebbene non in maniera letale, prima di essere sollevato in aria e venire lanciato accanto al compagno. I due ragazzi alzarono lo sguardo e videro le mani artigliate di Voldemort trasformarsi in grossi serpenti intenti a sputare veleno.


     

    “ Cosa sei diventato, dannato mostro?”, ringhiò Harry, rialzandosi a fatica mentre guardava quell'orrore intento a rigenerare le sue ferite.


     

    “ Il tuo giudizio finale, giovane Potter. Una volta morto te, nulla potrà fermarmi dal prendere anche questo mondo e quello da cui proveniamo, con tempo e pazienza. Non hai fatto altro che rimandare l'inevitabile.”, annunciò empio l'incantatore mentre le sue ferite si chiudevano. Si avvicinò al duo con uno sguardo più maligno che mai. Le bocche di serpente sulle sue braccia furono sul punto di staccare le corazze dei due giovani maghi per poi maciullarli del tutto, ma qualcosa si frappose tra loro con uno schiocco prima di spedire indietro il serpente umanoide con una semplice, ma potente onda d'urto.


     

    “ D- dobby... non puoi... affrontarlo.”, sussurrò Harry nel vedere il suo improvviso salvatore. Era una bassa figura dalla pelle grigia e lunghe orecchie. Era vestito con una cotta di maglia mega danno che li arrivava fino alle ginocchia, stretta a una cintura che portava una pistola. I suoi larghi occhi simili a palle di vetro sembravano pieni di collera.


     

    “ Tu non toccherai questi ragazzi finchè sarà in mio potere impedirlo.”, disse la piccola creatura puntando la sua arma alla fronte di Voldemort. Anni fa questi avrebbe riso nel vedere un elfo domestico minacciarlo. Ma diverse creature ben più deboli si erano trasformati in insidiosi predatori durante quel periodo. Avrebbe tentato di spaventarlo per il momento.


     

    “ Oh, un elfo domestico tanto armato, ora le ho viste tutte. Torna dal tuo padrone, insetto, o affronterai l'ira di Voldemort!”, intimò il mago, formando scintille di energia verde tra le mani con l'intento di sparare il suo incantesimo preferito, l'anatema che uccide, al piccolo interruttore dell'esecuzione di Harry.


     

    “ Dobby non ha padroni, mostro, Dobby è un elfo libero!”, esclamò il folletto schioccando le dita. Una piccola esplosione avvolse lui, Harry e Ron, lasciando alla visione di Voldemort solo terra e sterpaglia. E mentre anche quest'ultima fu bruciata dalla sua ira, i due ragazzi e l'elfo che li aveva salvati si ritrovarono a poca distanza dall'infermeria di New Hosgmeade.


                                                                                                                                  *****

    Uff, scusate l'attesa, ma sta sessione si è rivelata più seccante di quanto pensassi. Spero il capitolo sia di vostro gusto, decisamente ci sono parti che sarebbero potute essere fatte molto meglio e spero di rimediare nell'ultima parte della storia, che potrebbe porre le basi per un sequel. A presto, ringrazio chiunque recensisca.

                                                                                                                          *****

    Plato: Drago a capo del concilio dell'apprendimento di Lazlo.

    Prosek: Leader dittatoriale della Coalizione e principale fautore delle loro dottrine naziste e contro l'educazione.

    Horune: Una razza di D-Bee con potenti abilità psioniche dedite alla razzia e al controllo. Sebbene i loro simili saranno sempre a capo di una ciurma, non disdegnano membri di altre razze  a entrarvi.

    Juicer: Esseri umani( o membri di specie abbastanza simili) che fanno uso di un sistema che innietta nel loro corpo droghe che potenzia enormemente le loro abilità fisiche, con l'effetto collaterale di lasciare pochi anni da vivere.

    Nemo secondo: Figlio di uno dei fondatori della Neo Marina, di cui prese il posto. Assieme ad altri compagni venne esposto alle energie di un Rifts sottomarino, ottenendo enormi abilità fisiche e una grande longevità. E' definito un Titano marino, ce ne sono altri come lui nell'organizzazione che comanda.

    Lezione: Non ricordo il nome completo, come scritto sopra sono esperimenti degli Splugorth: schiavi trasformati in enormi umanoidi dalla grande forza e con abilità magiche non indifferenti.

    Psi- Stalker: Mutanti umani con l'abilità di percepire e nutrirsi di energia psionica e magica. Nella Coalizione diventano spesso capi dei gruppi di Dog Boys.

    Draghi: I draghi di Rifts possiedono grande intelligenza e abilità( magiche e non) sin dalla nascita, e diventano adulti verso i seicento anni. Esistono varie razze, ognuna con le proprie caratteristiche e sono considerate creature del Megaverso capaci di spostarsi ovunque ci sia grande energia magica.

    Cacciatori di Non morti: Una variante dei Tatoo Men, un tipo di guerrieri che utilizza tatuaggi magici per manifestare effetti di ogni genere, tra cui raggi d'energia o superforza.  Molti Taoo Men sono creati ad Atlantide dagli Splugorth come schiavi, ma i Cacciatori sono per lo più veri Atlantidei o altri che hanno ricevuto quei segni mistici, specializzati nell'eliminare quelle malefiche creature.


     


     


     


     


     

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    Capitolo 6
    *** Time skip ***


    'Carissime Amelia e Minerva, se siete voi ad aprire questa lettera. Spero siate riuscite a sopravvivere nel bizzarro mondo in cui ci siamo ritrovati insieme al resto della nostra gente e che New Hogsmeade sia ancora un luogo sicuro per voi tutti. Se state leggendo le mie parole significa che sono morto e che in qualche modo Voldemort è tornato alla vita. Probabilmente vi starete chiedendo come. Penso di aver avuto la risposta da un'attenta esaminazione che feci ad Harry quando arrivò qui e da altri oggetti posti in luoghi che Voldemort, o Tom Riddle come si chiamava un tempo, visitò in gioventù. Horcrux, diversi Horcrux. Fortunatamente tutti quelli che ho trovato( tutti eccetto il diario e l'anello) sono stati distrutti dal passaggio dimensionale. Harry in qualche modo possedeva un altro frammento d'anima di Tom, che credo gliel'abbia passato in modo involontario nel suo tentativo di ucciderlo da neonato. Anch'esso fortunatamente venne rimosso durante il viaggio nella Terra dei Rifts. Penso che in un estremo tentativo di salvare sè stesso e il proprio contenitore, quel piccolo pezzo di Voldemort abbia fatto affidamento sulla magia di Harry a questo scopo e ha finito per metterlo in stasi finchè non fu trovato da Sirius, venendo comunque distrutto nel processo. Spero inoltre che Harry stia bene e abbia completato il suo addestramento come Mago da battaglia. Assumendo che così come i nostri poteri, anche quelli di Voldemort si siano rafforzati in questa dimensione, sarà il minimo di cui Harry avrà bisogno per sopravvivere. Assieme alla lettera troverete i pezzi in frantumi degli altri Horcrux e soprattutto fiale di ricordi che riguardano il nostro comune nemico, inclusa la profezia che lo lega ad Harry e che io ascoltai. Vi porgo i miei ultimi saluti, possa il regno di Camelot continuare a prosperare nei giorni che verranno e voi con esso


     

    Firmato


     

    Albus Percival Wulfic Brian Silente '


     


     

    Era forse la quarta volta che Harry rileggeva ad alta voce quella lettera, mentre Sirius lo guardava con le mani incrociate e lo sguardo perplesso. Era arrivato quella mattina, appena dopo Harry, Ron e Dobby. Assieme a lui c'erano sir Galahad, sir Silver Mane e diversi altri cavalieri con carichi di armi e medicinali per prepararsi al primo attacco dei Gargoyle. Egli stesso, seppur fosse considerato tra i più forti cavalieri della tavola rotonda, era estremamente preoccupato dalla prospettiva della guerra e ancora di più dal ritorno di un mutato Voldemort.

    Questo senza neanche contare il ruolo che il suo figlioccio avrebbe avuto, volendo dare retta alla profezia di Sibilla Cooman.


     

    ' Nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive.', aveva detto la figura eterea della veggente. Assieme alla boccetta col ricordo di questa profezia c'erano anche quanto rimasto degli altri Horcrux: la coppa di Tassorosso, il diadema di Corvonero e il medaglione di Serpeverde. Silente e i suoi collaboratori li avevano trovato praticamente per caso cercando in luoghi di grande rilievo del vecchio mondo artefatti che sarebbero potuto tornare loro utili. E tra le altre cose avevano trovato la prova che Voldemort aveva diviso la sua anima per metterne i frammenti in altrettanti oggetti.


     

    Stando inoltre ai ricordi di Lumacorno, che parlò con Voldemort quando ancora era Tom Riddle riguardo la natura di quelle cose, egli aveva parlato di sette frammenti della propria anima. Tre erano davanti ad Harry, uno era stato addirittura dentro di lui e uno dentro Voldemort assumendo intendesse creare solo sei Horcrux ed Harry fosse stato un errore sul cammino. Non poteva sapere quanti ne rimanessero, considerando anche il mistero del come avesse riottenuto un corpo e del perchè ci fosse riuscito solo ora.


     

    “ Harry, tu non hai alcun dovere verso quella profezia. Io, Moody e sir Galahad ce ne occuperemo prima che Voldemort diventi una minaccia seria. ”, disse con tono grave il Mago da battaglia posando una mano sulla spalla del figlioccio. Aveva perso James, Lily e in un certo senso anche Peter per colpa di Voldemort. Non aveva intenzione di rischiare la vita del ragazzo che aveva cresciuto e allenato dopo essere sfuggito ad Azkaban grazie all'apertura dei Rifts ed essere stato iniziato egli stesso alle arti dei Maghi di battaglia da un guerriero incontrato lungo la strada per Little Whinging.


     

    “ Eppure è per questa profezia che Voldemort è andato dietro ai miei genitori e li ha uccisi.”, notò cupo Harry, sistemandosi gli occhiali mentre si alzava per guardare dalla finestra la grande piazza di New Hogsmeade. Sirius per certi versi capì cosa gli frullava nel cervello. Quando inizia un combattimento, letale o non, entrambe le parti si chiederanno chi è il più forte. Per i Maghi da battaglia questo era doppiamente vero, e anche col supporto di Ron, Harry era stato sconfitto miseramente.


     

    “ Ti prego, lascia che siamo noi adulti a occuparcene. Non farti influenzare dalle parole di una veggente probabilmente morta.”, insistette il Black. Harry si girò, con un'espressione seria come mai Sirius gli aveva visto addosso.


     

    “ Sirius, ho diciott'anni e mi sono fatto un mazzo così, dietro e fuori le mura, quasi ogni giorno negli ultimi anni, come tutti. Sono un'adulto. Tu, Moody e gli altri servite qui per prepararvi all'attacco. E soprattutto... lui è tornato anche per me.”, stabilì fermamente il ragazzo, la cui aura magica cominciò a vorticare agitata come le sue emozioni. Sirius non potè che sospirare.


     

    “ Ascolta, parlerò con Amelia e Moody. Conoscono bene la gravità della situazione e i rischi necessari a impedire che degeneri. Sarai nella squadra che dovrà trovare ed eliminare Voldemort.”.


     

    “ Grazie, Sirius.”, disse il giovane Mago da battaglia facendo per abbracciarlo, ma Sirius lo fermò ponendogli un braccio sul petto con sguardo severo.


     

    “ Non ringraziarmi. Lo farai se riuscirai a fare quanto maghi più preparati di te non sono riusciti a fare. Sopravvivere a Voldemort.”.

    *****


     

    Oggi


     

    Lazlo era uno dei pochi punti di vera civiltà in Canada, se si escludono i pochi villaggi protetti dai Tundra Ranger e il Quebec libero, che ricordava però fin troppo i valori oppressivi della Coalizione. La splendida città tecnomagica si ergeva nel luogo dove un tempo ergeva Toronto, mescolando bellissimi edifici e zone di verde in equal misura dove umani e D-bee potevano discutere e studiare quasi in pace, al di là degli onnipresenti bisogni della Terra dei Rifts.


     

    Un camion, con scritto 'Morrigan' sulla fiancata destra, si avvicinò alla dogana. Anche se camion era un termine abbastanza generico, perchè più che un normale camion sembrava un piccolo carrarmato. Era formato da decine, se non centinaia di placche saldate assieme con grande accuratezza, con dei mitragliatori visibili sul cruscotto simile a una testa di drago e sul tetto solo tra le armi visibili, mentre le ruote sembravano fatte di un materiale simile al cristallo, ma che calcava la strada con la facilità di qualsiasi gommone.


     

    A guidarlo era il suo creatore, Arthur Weasley. Gli ultimi anni avevano ingrigito un po' i suoi capelli e gli avevano dato qualche altra cicatrice, non di rado aveva dovuto infatti rimpiazzare un arto con dei bio- sistemi, ma sembrava ancora forte e vigoroso come nei suoi primi anni in quella strana dimensione, mentre i suoi poteri magici e psichici si erano affinati quanto la sua abilità nel riciclare, costruire e modificare.


     

    Accanto a lui si trovavano Koromi e Zhen Hi, la maschera a ricoprire il volto di quest'ultimo e i suoi impianti M.O.M., mentre l'armatura presenteva non poche modifiche fatte dal tecnomago per migliorarne resistenza e applicazioni in combattimento, sebbene la maggiore maggiori modifiche restavano quelle nelle sue abilità marziali, di cui aveva padroneggiato nuove mosse e vette.


     

    Il tutto era stato ovviamente tramandanto anche alla Cyber samurai, che aveva cambiato più di una volta parti organiche e cibernetiche per raggiungere il giusto equilibro tra tecnologia e chi. Anche la sua armatura era stata continuamente aggiornata.


     

    Dietro Ross e Arama stavano facendo una partita a carte com'erano soliti durante i lunghi viaggi. La donna cactus era rimasta praticamente identica, mentre l'Orca biforme si era tagliato i capelli in stile militare e indossava una tuta elasticizzata simile a un giubbotto d'emergenza. La sua unica arma era una vibro-mazza alimentata dalla sua energia magica, che permetteva di fare danni devastanti nel corpo a corpo.


     

    Il gruppo aveva ormai attraversato l'intero continente americano, rubando, uccidendo e aiutando quando ne vedevano l'occasione. Erano in molti ormai a dover loro favori non da poco e quasi altrettanti a odiarli tra demoni e criminali per aver rovinato i loro piani, giovando parzialmente alla causa della Cina e delle Balene cantanti raccogliendo aiuti per loro, coi cassetti del laboratorio di Arthur ormai straripavano con progetti d'ogni tipo, incluse versioni migliorate delle armi di Tolkeen e della Federazione della magia su cui aveva messo le mani e che aveva cercato di ripulire dai loro difetti, sebbene preferisse gli oggetti a uso civile.


     

    Lazlo era dunque la sua ultima possibilità di ritrovare la propria famiglia in America, non avendo trovato indizi da nessuna parte, aldilà qualche altro mago del ministero americano che era riuscito a rifarsi una vita o che avevano salvato dalle fabbriche schiaviste nella Federazione della magia.


     

    Finalmente parcheggiarono davanti alla dogana, dove si trovavano due gardie che pilotavano due unità Samas piuttosto modificate. Lo scintillio nelle ottiche dei due robot non fecero dubitare Arthur che si trattasse di unità molto potenti e con una natura magica, e i loro movimenti indicavano l'abilità dei piloti.


     

    “ Buongiorno e benvenuti a Lazlo, se venite in pace. Qualcosa da dichiararare?”, domandò uno dei due piloti con cordialità, avvicinandosi al veicolo per controllare l'interno. Arama gli aprì, facendogli gesto di controllare liberamente.


     

    “ Beh, la lista è lunga, ma credo non ci sia niente fuori legge per i vostri standard.”, cominciò Arthur, elencando una lunga serie di armi, tomi e altre merci che speravano di vendere durante la permanenza a Lazlo. Dopo le dovute procedure, il cammino del camion continuò entrando finalmente nella mitica città stato.


     

    Dopo un lungo giro panoramico ad ammirare i magnifici edifici e i tanti gruppi di studiosi intenti a discutere, Morrigan si fermò nella piazza principale della città, aprendo il fianco sinistro per mostrare un'enorme bancarella di attrezzi tecnomagici che ben poco avevano da invidiare alle merci della città, con tanto di uno spazietto per testarli.


     

    “ Venghino, signori, venghino. I migliori prodotti e ritrovamenti del team Morrigan, a vostra disposizione a prezzi stracciati.”, cantò Ross sbattendo due pentole e attirando una piccola folla di avventurieri curiosi che si erano fermati come loro nella città per riposo e rifornimenti. Tra Cyber cavalieri, Mistici e Cacciatori di teste, tutti si misero a provare le varie armi ed accessori, venendo istruiti dai membri dello staff, col look esotico di alcuni di loro che avevano attirato quasi tanta attenzione quanto i prodotti in vendita.


     

    “ Mhh, non avevamo avuto così tanto successo neanche nei dintorni della Coalizione quando avevamo incontrato quella sorta di resistenza.”, commentò Koromi alla cassa mentre prendeva i crediti di un mago che aveva preso una coppia di maschere anti gas e una granata magica.


     

    “ Buono a sapersi, spero che continui così- disse Arthur, che stava passando da un visitatore all'altro mostrando con orgoglio le proprie creazioni o altri frutti delle sue avventure prese e modificate qui e lì- se continua di questo ritmo e non troviamo qui Molly o i ragazzi, avremo comunque i soldi per raggiungere l'Inghilterra o costruirci un altro mezzo per farlo..”, disse speranzoso e caso volle qualcuno lo sentisse.


     


     

    “ Inghilterra hai detto, amico?”, domandò un Cyber cavaliere nano, che stava collaudando un fucile a uno dei tiri a segno olografico e aveva sentito casualmente le parole del Tecnomago.


     

    “ Già, io vivevo lì, ma la seconda apertura dei Rifts mi ha portato in America. Penso che sia il momento di tornare in un modo o nell'altro.”, spiegò Arthur, prima di aiutare il possibile cliente ad aggiustare la mira, permettendogli di sparare una rapida serie di colpi energetici dritto al centro del bersaglio.


     

    “ Sei fortunato, amico. Sono giunte alcune ambasciatrici da nuova Camelot a parlare con Plato per non so che motivi, ma molti di noi sospettano una nuova guerra. Potrebbero aver bisogno di guerrieri.”, rispose il guerriero, che in quanto veterano di Tolkeen e non solo era quasi capace di sentire l'odore della battaglia nell'aria. Arthur avrebbe normalmente avuto lo stesso presentimento, ma l'idea di tornare a casa accompagnato da tre alte autorità di Camelot, o almeno ricevere da loro notizie utili, era troppo buona per farsela sfuggire e non pensava ad altro che a ritrovare moglie e figli da troppo tempo.


     

    “ Grazie. Tieniti pure quel fucile, omaggio della casa. Ragazzi, devo andare!”, esclamò dunque ai compagni prima di prendere una sorta di skateboard senza ruote, che partì col cuore verso il palazzo dell'Elettorato dell'apprendimento, il principale organo di governo assieme al Congresso della ragione, che aveva però compiti più militari a differenza dell'ufficio guidato dal drago conosciuto come Plato.


     

    Per certi versi gli ricordò Hogwarts stessa se fosse stata costruita nel ventunesimo secolo. Era un grosso edificio in stile gotico, decorato con colori brillanti, splendidi lampioni e tante finestre che raffiguravano alcuni momenti della storia di Lazlo.


     


     

    Arrivato, lungo il percorso che portava all'entrata vide tre figure femminili intente a parlare tra loro. Mettendosi lo skateboard sotto l'ascella si diresse verso di loro col fiatone.


     

    “ S- scusate il disturbo, sto cercando le ambasciatrici di Camelot. Ho bisogno di parlare con loro urgentemente.”.


     

    “ E' fortunato, siamo noi. E abbiamo appena finito di parlare con lord Plato, quindi abbiamo un pò tempo da dedicarle. Con chi ho il piacere di parlare?”, domandò sorridente la donna dai capelli neri, ma a risponderle fu una delle sue compagne.


     

    “ Arthur... Arthur Weasley?”, domandò la più anziana del trio e Arthur strabuzzò più volte gli occhi, riconoscendone infine il viso.


     

    “ Professoressa Mcgranitt... è proprio lei?”, domandò nel riconoscere la donna, che restò a bocca aperta per un tempo quasi infinito.


     

    “ Sì... io... . Per Lugh, Molly e tutti noi ormai pensavamo che fossi morto o che fossi rimasto nel nostro vecchio mondo. Come fai a essere qui?”.


     

    Arthur emise un sospiro di sollievo nel sapere che la moglie fosse ancora viva e ancora una volta cominciò a spiegare come fosse arrivato lì .

    “ E' una lunga storia. Il giorno in cui si aprirono i Rifts riuscì a pilotare la mia auto direttamente attraverso una Ley Line, ma mi ritrovai in Nevada. E pensando che anche Molly e i bambini fossero finiti in America, ho passato gli ultimi anni a cercarli, combattendo e trovando alleati senza però avere il minimo indizio su di loro. Stanno bene?”, chiese con un tono pieno di ansia. Krey e Ginevra gli rivolsero uno sguardo ammirato, ma Minerva balbettò cercando un modo di riprendere la parola.


     

    “ Ecco..... Charlie non ce l'ha fatta, Arthur. Era entrato nei cavalieri di Camelot e avevamo tutti grandi speranze per lui, ma è morto in missione per difendere i suoi compagni. Ma tutti gli altri stanno bene, di questo posso assicurartelo. Molly è in salute e tutti i ragazzi sono diventati persone straordinarie, sarai fiero di loro”, disse alla fine.


     

    Fu un colpo al cuore per il Tecnomago, che dovette fare appello a tutta la sua forza di volontà per non cadere a terra. Si era aspettato ovviamente che almeno uno dei suoi figli non ce l'avrebbe fatta, per quanto desiderasse vederli tutti vivi. Ma non di meno il sentirlo fu qualcosa di insopportabile per lui.


     

    “ Charlie... no, avrei dovuto essere lì con lui, aiutarlo...- disse portandosi una mano al volto per trattenere le lacrime- Quando rivedrò Molly avremmo molto di cui parlare. Potete riportarmi quindi in Inghilterra quindi?”.

                                                                                                               
     


     

    “ Mr. Weasley, ero una dei compagni di suoi figlio ed è stato un onore servire accanto a lui anche se per così poco tempo- disse Krey, ripensando a quanto trascorso col giovane Weasley- ma purtroppo non possiamo tornare subito in Inghilterra. Un grande pericolo è prossimo ad abbattersi su New Hogsmeade e il resto di Camelot. Abbiamo bisogno dell'aiuto di Lazlo per difendere i nostri confini.”.


     

    “ Ditemi tutto.”, potè solo rispondere Arthur preoccupato, spaventandosi sempre di più mano a mano che il loro racconto continuava.

                                                                                                      *****

    Salve a tutti, spero il capitolo sia di vostro gradimento. Avevo una voglia matta di pubblicare e probabilmente sono andato troppo di fretta su alcuni punti. Datemi le vostre opinioni e vedrò di rimediare nei prossimi capitoli. Ci si avvicina alla fine, dal prossimo capitolo comincia la caccia a Voldemort con Harry aiutato da molti visi familiari. A presto.
     

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    Capitolo 7
    *** Contatto ***


    “ Charlie...”, disse Arthur, per quella che era forse la settima volta. Per discutere meglio su quanto appreso poche ore fa, aveva inviato le tre emissarie di Camelot nel primo pub che avevano trovato dopo aver mandato un messaggio ai compagni.


     

    Ma da quando aveva sentito della morte del suo secondogento si era chiuso e i vari boccali di alcool presi non avevano aiutato. Era stato felice ovviamente di sapere che Molly e i loro figli erano riusciti a sopravvivere e a rifarsi una vita assieme al resto della Britannia magica. Aveva pianto nel sapere che Molly non si era mai risposata. E riso quando gli avevano detto che Harry e Ginny stavano praticamente insieme. Annotandosi di fare prima o poi una chiacchierata col Bambino che è sopravvissuto.


     

    Ma l'idea di non essere stato con Charlie quando morì... non riusciva davvero a sopportare l'idea. Non perchè era Charlie in particolare, ma perchè avrebbe essere con Molly e i ragazzi a proteggerli. Prese così un'altro sorso di alcool, perdendosi nella sua commiserazione mentre gli altri componenti della squadra Morrigan entrarono, venendo ricevuti da Minerva.


     

    “ Voi siete i compagni di Arthur, immagino.”, disse la Viandante, porgendo una mano che venne presa a turno, con ogni membro del quartetto che si presentò. Ginevra e sir Krey fecero lo stesso.


     

    “ Già, abbiamo viaggiato insieme per gli ultimi dieci anni e anche più per due di noi. Non siamo nuovi a scene del genere quando la situazione sembra davvero disperata o ha un semplice attacco di nostalgia. Quale dei due, se posso chiedere?”, domandò Koromi, osservando coi suoi occhi artificiali la figura malinconica del loro leader onorario.


     

    “ Ha scoperto che uno dei suoi figli, Charlie, è morto mentre compiva il proprio dovere.”, le rispose Ginevra, ricevendo una triste espressione dai quattro viaggiatori, che rivolsero lo sguardo verso Arthur.


     

    “ Mia sorella aveva perso uno dei suoi cuccioli per colpa dei seguaci del Signore degli abissi. Non si riprese mai del tutto, posso capirlo. Meglio lasciarlo solo finchè non si sentirà pronto.”, disse Arama con sguardo triste nel ripensare a quell' evento.


     

    “ Tu sai del Signore degli abissi?”, domandò stupito Minerva, che aveva sentito parlare di quell'abominio interdimensionale per puro caso da alcuni Maghi degli oceani, a detta dei quali la sua esistenza era ancora un segreto per la maggior parte del pianeta.


     

    “ Sono un'orca Biforme, combatto il nostro odiato creatore sin dalla nascita e anche in questi viaggi sulla terra ferma cerco di diffondere gli ideali del mio popolo e la natura della nostra causa.”, spiegò il guerriero, impressionando non poco l'anziana professoressa, che avvertiva in generale una forza psichica o magica anche dagli altri.


     

    “ Sarebbe un onore venire con voi a Camelot per vedere finalmente la famiglia di Arthur e soprattutto combattere i Gargoyle. E' dalla battaglia di due anni fa contro le forze dell'Ade che non spaccavamo un po' di demoniaci culi.”, disse Ross confidente.


     

    “ Le forze dell'Ade... avete combattuto nelle guerre Demoniache dunque?”, domandò ammirata sir Krey. Le guerre a cui si riferiva erano un conflitto tra le tue principali razze infernali, i demoni dell'Ade e i diavoli di Dyval. Le due fazioni si stavano combattendo da tempo immemorabile il Megaverso e dopo la caduta di Tolkeen la Terra dei Rifts, in particolare il nord America, divenne uno dei principali campi di battaglia a causa della fortissima presenza di energia magica e dei numerosi portali per altre dimensioni.


     

    Lazlo aveva raccolto quante più informazioni sugli invasori dimensionali che avevano intenzione di prendere per sé il pianeta e le aveva distribuite gratuitamente a chiunque potesse servirsene. Molti avventurieri e membri di altre fazioni erano quindi partiti per combattere quelle abominevoli orde, mentre alcune delle suddette fazioni avevano fatto del loro meglio per fornire risorse e rifugio a chiunque fronteggiasse gli invasori. Persino Stormspire, la città stato della Federazione più 'capitalistica', a voler usare un termine alquanto generoso, aveva offerto sconti non indifferenti.


     

    “ Già, eravamo nel Kentucky all'epoca e un gruppo di Cyber Cavalieri con relativi aiuti dovevano tenere testa a un'assalto enorme di demoni. Arthur, grazie a una sortita molto coraggiosa fatta pilotando Morrigan, divenne il capo temporaneo delle nostre truppe e con la sua leadership riuscimmo a ripuliere la zona dai demoni. Ricevette addirittura un encomio ufficiale da lord Roarke.”, disse fiera la donna cactus. Questo stupì ancora di più le inviate di Camelot. Lord Roarke era il fondatore dei Cyber Cavalieri nella loro dimensione, e un guerriero che aveva attraversato vari mondi nel corso dei secoli. E pur essendo un uomo generoso, non era tipo da dare elogi a caso.


     

    “ Forse c'è speranza per il nostro regno allora.”, disse Minerva, sollevata da quell'insperata notizia... prima che Krey la spingesse a terra per salvarla da un omone spinto nella sua direzione. In breve la locanda si ritrovò in preda a un'incredibile rissa, causata da un ubriaco che aveva infastidito Arthur.

    Arama e Zhen davano pugni a destra e manca, Koromi aveva preso un bastone per picchiare chiunque le si avvicinasse mentre Arthur si strangolava a vicenda con un orco, scaritando tutta la rabbia accumulata.


     

    “ Ti correggo, Minerva. Ci sarà speranza se usciamo di qui.”, disse Ginevra con una risata mentre si gettava nella mischia a sua volta.


     

    ****

    Alastor Moody guardò la squadra assegnatali per dare la caccia a Voldemort, passando il suo occhio sintetico su ogni membro a giudicarne l'utilità in combattimento e le probabilità di sopravvivere.


     

    Theodore Nott, abile e astuto Cyber Cavaliere.


     

    Neville Paciock, druido dotato di alcuni tatuaggi magici per compensare la mancanza di incantesimi offensivi davvero utili. Aveva ereditato il temperamento dei suoi genitori e della nonna.


     

    Luna Lovegood, Trasmutatrice. Considerata un po' strana da alcuni dei suoi amici e di certo lo era. Era probabilmente l'unica evocatrice che di goth aveva solo un po' di eye liner, per il resto si vestiva sempre di colori allegri, con vivaci foulard e decorazioni sopra la propria corazza. Questo non la rendeva comunque una forza meno importante in campo, considerando cosa poteva chiamare dagli altri piani del Megaverso.


     

    Hermione Granger, abile Viandante delle Ley Line con grandi conoscenze della magia di quel mondo. Il suo arsenale di incantesimi sarebe tornato utilissimo.


     

    Ron Weasley, Mistico molto intuitivo e capace con le armi da fuoco. Aveva già incontrato il rinato Voldemort assieme ad Harry.


     

    Sua sorella Ginny, tra le migliori sacerdotesse di Lugh. Possedeva un bastone donatole dall'Albero millenario, uno dei pochi che la pianta aveva regalato fin dal giorno in cui New Hogsmeade venne costruita. Arma di grande potere e utile per combattere creature come lo era diventato il loro bersaglio.


     

    E ovviamente Harry Potter, il Bambino che era sopravvissuto, Mago da battaglia le cui capacità non erano in discussione, assieme a Ron aveva già incontrato lo stregone che era apparentemente destinato a uccidere.


     

    Erano la generazione dei Rifts, cresciuti e addestrati in quell'inferno dimensionale, affinando abilità d'ogni tipo giorno dopo giorno. Ognuno era vestito con un'armatura Mega- danno e teneva a portata di mano almeno una vibro- lama e una pistola laser da abbinare alle loro non indifferenti abilità psioniche o magiche.


     

    Forse avrebbero avuto una possibilità nello sbarazzarsi di Voldemort una volta per tutte, si disse Alastor.


     

    “ Bene, ragazzi miei, siete pronti?”, domandò con tono autoritario l'Auror. Egli era un Mago da battaglia ormai sulla settantina, ma ancora nel pieno delle forze grazie alle erbe dei druidi ed alcuni biosistemi con cui aveva sostituito il naso e la gamba persi durante la prima guerra con Voldemort, sebbene si fosse tenuto l'occhio magico che usava già da allora, aggiornandolo inoltre con un piccolo laser.


     

    “ Sì, signor Moody!”, risposero tutti all'unisono. Il mago sbuffò e strinse la presa sul suo bastone, usando per indicarli tutti con severità.


     

    “ Ho sentito un sì?! E io pensavo di avere ragazzi intelligenti davanti! Non si è mai pronti per cose del genere. Riposate sugli allori e Voldemort vi mangerà vivi come ha fatto coi Gargoyle. C'è un'unica cosa che potete fare, ed è essere sempre vigili.”, esclamò critico, passando i successivi minuti a spiegare come si sarebbero disposti. Loro restarono immobili a sentire il tutto, per poi uscire, sistemandosi come ordinato sul veicolo che era stato dato loro.


     

    “ Non pensi di essere un po' duro con loro?”, domandò la voce di un uomo vicino, seduto a controllare le sue armi. Era estremamente alto e muscoloso, scuro di pelle e con capelli neri raccolti in una cresta. Aveva diversi tatuaggi ovunque, raffiguranti le figure più disparate, mentre sulla sua armatura si trovavano scomparti per molti altri strumenti di sopravvivenza, inclusi coltelli e munizioni.


     

    “ Forse, sir Galahad, ma ho condotto molte reclute al loro primo scontro nel mio mondo nativo e in questo. Non tutti sono arrivati al secondo.”, disse Alastor, niente affatto dispiaciuto del tono usato coi ragazzi.


     

    “ Comprendo benissimo dunque. Farò del mio meglio affinchè tornino a casa sani e salvi.”, disse il cavaliere della tavola rotonda, nonché Cacciatore di non morti e vecchio mentore di Charlie Weasley.Aveva conosciuto l'Auror quando era entrato nelle file dei difensori di Camelot ed ntrambi avevano esperienze non dissimili nel cacciare creature o maghi oscuri su cui avevano legato parlando delle loro vecchie missioni. E poi insieme avevano portato la salma vuota del giovanissimo Mago da battaglia assieme alle tante altre che erano cadute per proteggere New Hogsmeade. La loro chiacchiarata fu interrotta dall'arrivo di un viso familiare, intento a portare diversi pacchi sotto le braccia, uno dei quali un bio sistema appena impiantato, mentre altri galleggiavano dietro di lei sorretti da arti ectoplasmatici.


     


     


     

    “ Ehi, Alastor, ho portato i pranzi al sacco per tutti.”, esclamò Molly avvicinandosi ai due uomini, ricevendo uno sguardo un po' disagiato da Galahad.


     

    “ Molly, sempre un piacere rivederti.”, disse cortese il Vero atlantideo prendendo alcuni pacchi per aiutare la donna, i cui occhi esprimevano una preoccupazione non indifferente. Aveva provato a opporsi alla partenza dei ragazzi, ma erano ormai adulti e non c'era molto che potesse fare. Solo fidarsi di loro, come aveva fatto per Charlie.


     

    “ Anche per me, sir Galahad. Promettetemi di aver cura di loro.”, disse a sua volta l'ex strega, con un lucchichio negli occhi che mostrava il suo potere di Flagello mentale. Galahad non mancò di ricevere l'insito avvertimento in quelle parole e le diede un piccolo inchino prima di partire. Molly, con le lacrime agli occhi, salutò la piccola truppa e fu poi per dirigersi verso casa, quando un lampo di energia elettrica le apparve davanti, trasformandosi poi in Percy.


     

    “ Mamma, vieni con me in municipio, c'è qualcosa che devi sentire.”, disse il ragazzo, chiaramente agitato, ma anche... felice?


     

    “ Di che si tratta, Percy?”, domandò Molly, sorpresa dal comportamento del figlio, che era in genere sempre tranquillo e solerte. Tranne quando le emozioni prendevano il sopravvento. Come quando aveva tentato di imparare un po' di magia difensiva senza successo e a furia di fallire aveva risvegliato i suoi poteri da Zapper bucando non pochi alberi a suon di saette.


     

    “ Lady Ginevra, sir Krey e la professoressa McGranitt sono arrivati a Lazlo. Hanno già parlato con Plato e.... hanno trovato papà.”.


     

    “ Arthur, Arthur, mi senti? Come ti hanno trovato?”, domandò Molly, ansiosa come non lo era dall'arrivo nella Terra dei Rifts. Per un po' temette che quello fosse uno stupido scherzo dei gemelli e fu sul punto di scoppiare in lacrime.


     

    “ Molly, sei tu?- domandò finalmente la voce del Tecnomago- dei del Megaverso, quanto mi sei mancata. Probabilmente mi odierai per essere stato così scemo quel giorno.”.


     


     

    Molly fece un largo sospiro e sorrise gioiosa. Doveva saperlo che Fred e George non avrebbero mai scherzato su qualcosa di così importante. O coinvolto Percy come complice.


     

    “ Arthur, oh.... non so neanche cosa dire. Sei stato a Lazlo per tutti questi anni?”, chiese in mezzo ai singhiozzi di felicità.


     

    “ No, sono arrivato qui poco dopo Minerva. Dopo l'apertura dei Rifts ero finito in Nevada e ho passato gli ultimi anni girando per l'intero continente americano. Pensavo che anche voi foste finiti qui. E.... ho saputo di Charlie solo ora. Vorrei poter dire qualcosa per scusare la mia incapacità come padre.”.


     

    “ Non devi colpevolizzarti, Arthur, non potevi sapere cosa sarebbe successo. Charlie invece era a conoscenza dei rischi ed è caduto come un eroe, un orgoglio per noi tutti.”, tento di consolarlo la donna, affondando le unghie nel palmo della mano per non ricordare cosa lei stessa aveva provato quella volta. Non avevano neanche seppellito un corpo, solo una manciata di ceneri.


     

    “ Grazie, amore. Prometto che d'ora in poi non deluderò né te né i nostri figli.”, disse determinato il Tecnomago, con la piena intenzione di mantenere quella promessa.


     

    “ Non l'hai mai fatto.”, disse Molly, asciugandosi una lacrima.


     

    “ Comunque, Plato non ha potuto dare un vero appoggio militare a Camelot, ma ha concesso di reclutare qualsiasi volontario e anche una fornitura di armi tecnomagiche. Io e i miei compagni partiremo nei prossimi giorni per aiutarvi. Non vedo l'ora di farteli conoscere.”, disse parzialmente rincuorato l'uomo prima di chiudere la connessione.


     

    “ Non gli hai detto del ritorno di Voldemort.”, notò Percy. Non poteva che essere felicissimo del ritorno di Arthur, ma era impaurito di quanto poco quella gioia sarebbe potuta durare e l'omissione di Molly aveva alimentato i suoi timori.


     

    “ E aggiungere che Ron è andato a combatterlo? Non mi avrebbe mai perdonato. Non possiamo che avere fede in lui e nei suoi compagni.”, sospirò la donna, incrociando le mani e dirigendo una preghiera a Lugh, Dagda o qualsiasi altro dio raggiungesse.




                                                                                                                      *****

    Questo è uno dei capitoli più brevi che abbia mai scritto, spero che sia comunque di vostro gusto. Dal prossimo si torna nel vivo dell'azione.

                                                                                                                  *****

    Maghi degli Oceani: Incantatori che collaborano con le Balene cantanti e sono capaci di usare la loro magia.

    Trasmutatori: Sostanzialmente evocatori. Legati soprattutto ai demoni e dotati di un grande gusto nel goth. Ovviamente hanno varie abilità legate ai Rifts.

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    Capitolo 8
    *** Imprevisto sull'atlantico ***


    Il veicolo messo a disposizione ai volontari che sarebbero partiti per le isole britanniche era la Plato's dream 2, praticamente il sogno di Arthur. Era un' enorme aeronave, simile a una portaerei con varie turbine e reattori che portava sulla fiancata sinistra lo stemma di Lazlo, dotata di un pilota automatico e di un centro di gravità indipendente, oltre che ovviamente capace di trasportare il primo centinaio di truppe che sarebbe partito assieme ai rifornimenti che portavano e dotato inoltre di un sofisticato armamentario per bombardamenti e scontri aerei. Su una fiancata si trovava lo stemma della città.


     

    Il Tecnomago quasi pianse nel vederlo, ammirato dall'abilità degli ingegneri di Lazlo, e si ripromise di raggiungere quel livello prima o poi in qualcosa destinato non a una semplice guerra, ma allo sviluppo della loro civiltà.


     

    La sua prima preoccupazione era comunque la difesa di New Hogsmeade al momento.


     

    “ Dunque anche Silente ci ha lasciato? Com'è successo.”, domandò mentre si dirigeva alla plancia da cui l'aeronave sarebbe partita, al fianco di Minerva. Tutt'attorno i soldati, che si affidassero alla scienza o alle loro abilità soprannaturali, stavano portando verso il deposito diversi container contenenti tutto il necessario per la battaglia.


     

    “ Hai mai visto gli Schiavisti degli Spluggorth o sentito parlare di loro?”, chiese di rimando l'anziana strega, il tono ricco di un senso di paura nel pronunciare quelle parole.


     


     

    Il Tecnomago, incapace di biasimarla, annuì. Gli Schiavisti era i lacchè meglio conosciuti degli attuali signori di Atlantide, al punto da essere spesso scambiati per i suddetti. Erano bizzarri umanoidi privi di occhi, dotati di una mascella enorme e alcuni tentacoli, con una coda a sostituire le gambe. Viaggiavano assieme a misteriose donne cieche su strani veicoli per prendere persone e risorse da portare ai mercati dei loro mostruosi signori.


     

    Qualche mese dopo aver conosciuto Ross, si erano recati in un villaggio che fu attaccato quello stesso giorno. Pur provando a difendersi furono costretti a nascondersi per non venire uccisi o catturati e fu con orrore che guardarono quell'abominio semi meccanico fuggire assieme ai poveri sventurati che avrebbero presto riunito i mercati.


     

    Non avrebbe mai dimenticato quelle donne seminude e apparentemente prive di emozioni uccidere come respirassero chiunque provasse a opporsi loro, mentre il loro orribile condottiero ruggiva distruggendo interi edifici pur di prendere un solo schiavo in più.


     

    Da lì a molti anni a venire, anche dopo aver assistito a molte altre tragedie e battaglie, quella carneficina sarebbe stata ancora nella sua top five dei peggiori momenti sulla Terra dei Rifts.


     

    “ Uno di quei mostri venne per prendere un po' di gente da New Hogsmeade, scatenando una battaglia terribile. A quel punto avevamo già organizzato una nostra milizia, ma il nostro Albero millenario e altre difese erano piuttosto immaturi. Ogni uomo e donna abile combatterono contro quell'essere e le sue schiave, personalmente credo di non aver mai lanciato così tanti incantesimi in sequenza come allora. Ero certa avrei esaurito le mie energie in ogni istante. Silente, Moody e Piton combatterono lo Schiavista in un tre contro uno violentissimo che durò per ore. Alla fine sia Silente che Piton vennero polverizzati da un laser, ma come ultimo atto diedero un'apertura a Moody, che diede il colpo di grazia mentre noi finivamo gli ultimi nemici rimasti.”, spiegò intanto Minerva, ricordando il maestoso funerale che riservarono ai due maghi assieme ai tanti altri che perirono quel giorno. Fu un miracolo che le loro difese non vennero rispedite indietro di anni.


     

    “ Una degna fine per lui. Devo ammettere però che non me l'aspettavo da un ex Mangiamorte come Piton.”, commentò Arthur, prendendo mediante telecinesi un pesante container pieno di strumenti, in particolare barriere d'energia per arricchire le mura di New Hogsmeade e lanciarlo ad Arama, che con un rapido movimento lo mise assieme agli altri contenitori.


     

    “ Ha avuto tempo e occasioni per maturare. Lui e Sirius, tra l'altro... beh, non hanno esattamente fatto pace dopo anni passati a odiarsi reciprocamente, ma si sono messi d'accordo per una tregua per la sicurezza di Harry.”, disse comprensiva Minerva salendo dunque insieme a lui sul veicolo, che partì con un rombo di tuono mentre una folla sottostante salutava amici, parenti e compagni in preda alle lacrime e agli applausi d'incoraggiamento.


     


     

    Le prime ore di volo proseguirono tranquillamente nel sorvolare la distanza tra la costa canadese e quella britannica. I soldati trascorsero il loro tempo a discutere, fare pratica o elaborare le prime strategie con l'aiuto di Minerva e Krey attraverso un simulatore olografico, ansiosi di metterle in atto contro i Gargoyle. Alcuni Tecnomaghi stavano invece parlando delle rispettive teorie, ma per una volta Arthur non era tra loro. E i suoi amici non avevano perso tempo a cercarlo.


     

    “ Come ti senti, Arthur?”, domandò Zhen all'amico dopo che questi uscì dalla stanza dei motori. L'uomo si era alternato tra l'ammirare la tecnologia avanzatissima della Plato's dream e la stanza delle strategie, cercando di offrire quanto sapeva sulle possibile tattiche e su quanto egli stesso avrebbe potuto fare nei giorni che li separavano dall'attacco. Nonostante mantenesse una faccia da poker non da poco di fronte alle truppe, sviluppata in anni di combattimenti e missioni al limite della morte, per i suoi compagni era chiaro quanto fosse nervoso.


     

    “ Oh, benissimo, tutto sommato.”, mentì lui facendo finta di nulla. Purtroppo aveva sottovalutato le abilità psichiche del Guerriero del fulmine. E la conoscenza sviluppata anno dopo anno del suo comportamento.


     

    “ Sul serio? Pensi di potermi ingannare così facilmente dopo che ci siamo salvati la vita a vicenda ventisette volte?”, disse laconico il guerriero cinese. Tantò basto perchè Arthur ebbe un crollo nervoso e buttasse fuori tutto quello che pensava davvero.


     


     

    “ Aaaaargh, ecco cosa succede a costruire metà squadra con tre membri su cinque capaci di leggerti il pensiero. No, non sto bene. Ho parlato con Molly e Percy, e tutto sommato è andata bene. Ma con gli altri? Ron e Ginny di sicuro non si ricordano di me e temo sia il caso anche per Fred e George. Che posso fare, presentarmi dicendo solo 'ciao, sono papà'?”.


     


     

    “ Hai fatto tutta questa strada per loro, no?”, domandò nuovamente il guerriero cinese incrociando le braccia.


     

    Arthur fece un largo respiro e guardò con uno sguardo non poco nervoso l'artista marziale. Se c'era una cosa che apprezzava di lui rispetto ai Pazzi occidentali era la sua capacità di mantenere il sangue freddo in quasi ogni situazione.


     

    Se c'era una cosa che detestava di lui era quella stessa capacità di mantenere il sangue freddo, ma al punto a volte di non vedere quasi il problema e tirarsene fuori con storie di illuminazioni e simili dalla sua mitologia.


     

    A meno che non ci fosse da combattere, in quel caso era uguali alle sue controparti americane nel diffondere morte e chaos tra le fila dei propri nemici, meglio ancora se demoni.


     

    “ Zhen, tu mi credi davvero capace di tornare a una vita normale? Per normale che possa essere vivere nella Terra dei Rifts? Ho ucciso intere orde, rubato, imbrogliato e venduto armi a chi probabilmente le avrebbe usate per scopi orribili.”, non potè che chiedere Arthur, ripensando in pochi istanti a tutte le lotte e ai pericoli che aveva attraversato in America, uscendone sempre per il rotto della cuffia assieme ai propri compagni.


     

    “ Se c'è qualcosa di farlo, Arthur, sei tu.”, disse l'artista marziale posandogli una mano sulla spalla.


     

    Arthur, commosso da quella fiducia, fu sul punto di rispondere quando la fiancata destra dell'aeronave fu colpita da un fortissimo urto.

     

    “ Che succede?”, domandò Ginevra dopo essersi rialzata da terra, aiutendo Minerva a fare lo stesso.


     

    “ E' un drago!”, gridò un soldato affacciato agli oblò, osservando un'immensa figura nera stagliarsi contro il cielo vermiglio, prima di circondarsi con nuvole più scure delle sue scaglie.


     

    Krey, vedendo l'immensa creatura, non perse tempo ad aprire un portellone per uscire e trasformarsi per fronteggiare l'improvvisa minaccia. La lotta contro il suo simile fu rapida e brutale, tra morsi, colpi di coda e fiamme che sembravano illuminare il cielo notturno a giorno. E questa fu la salvezza del resto dell'equipaggio, che potè vedere così altri aerei e robot volanti.


     

    “ Sapevano che stavamo vedendo- disse Ginevra osservando terrorizzata quello sciame di nemici. Infuriata prese un interfono- attivare tutto il sistema di difesa e che chiunque sia equipaggiato per gli scontri alla lunga distanza, prenda degli scarponi magnetici ed esca a combattere. I piloti corrano ai loro robot. Non possiamo cadere proprio qui!”, ordinò con autorità e competenza la futura regina di Camelot.


     

    La risposta dei volontari non tardò a farsi attendere. Tutti i mercenari, Cacciatori di teste e pilote presero mano al rispettivo equipaggiamento per uscire sotto il fuoco nemico rispondendo assieme all'armamentario dell'aeronave. Il team Morrigan non fu da meno.


     

    “ Koromi, prendi la tua unità Samas e unisciti al fianco sinistro. Sta attenta.”, ordinò Arthur alla fidata spadaccina, che annuì.


     

    “ Volo.”, rispose lei fiondandosi all'hangar per indossare un'unità Samas pesantemente modificata per migliori abilità di volo, con un'aspetto simile all'armatura di Koromi e con due vibro- lame curve infilate nei polsi. Molti altri la imitarono prendendo i rispettivi robot volanti, sciamando per rispondere ai gargoyle con raffiche di mitra e pugni corazzati.


     

    In breve i cieli si riempirono di laser, missili e ogni tipo d'incantesimi. La truppa mandata a combattere la spedizione era relativamente piccola, ma ben armata e versatile, grazie all'inclusione di vari demoni e mercenari con poteri magici che attaccavano senza riposo gli eroi di Lazlo.


     

    Arthur e Ross, come sempre, combattevano fianco a fianco sparando o lanciando incantesimi mentre Arama volava nella sua forma animale creando potenti raggi di energia magica, distruggendo ogni volta un'armatura potenziata o i demoni che l'accompagnavano, mentre seppur con difficoltà Krey stava vincendo il proprio avversario. Chiunque avesse avvertito i Gargoyle, sembrava che il suo intento non si sarebbe avverato.


     

    Ma purtroppo tutte le esplosioni e i suoni riuscirono solo a nascondere l'arrivo di un altro drago, ben più grande e anziano del precedente. Il nuovo arrivato, le cui scaglie nere furono illuminate dalle luci della battaglia, si gettò sulla povera Krey insieme al compagno.


     

    Il cavaliere di Camelot, incapace di difendersi da ben due avversari, gridò nel ricevere un morso alle ali, perdendo sangue rovente mentre tentava di rispondere con artigliate e fiamme. Ginevra e Minerva purtroppo erano troppo impegnate con l'orda di armature che si avvicinava e non poterono arrivare.


     

    Dunque Koromi e Arama, ridotte le linee nemiche di fronte a loro, corsero in suo soccorso. La samurai riuscì ad atterrare sul collo del secondo drago, infilandovi dentro le sue vibrolame alimentate dal chi. L'immenso rettile gridò per quella fastidiosa puntura e tento di levarsi il SAMAS di dosso, dandò così tempo ad Arama di prendere tra i denti Krey, tornata alla sua forma umana, per riportarla sull'aeronave.


     

    “ CONCENTRATE TUTTI I VOSTRI COLPI SUL DRAGO PIU' GRANDE!”, ordinò Arthur, avvisato del salvataggio per via telepatica da Arama. Il tecnomago caricò una grande quantità di energia magica e psichica nella sua elettrobacchetta, trasformandola in un potentissimo raggio di energia che si abbattè sul petto del drago. Molti in breve lo imitarono, bucando le scaglie della bestia con raffiche d'incantesimi che alla lunga avrebbero sfiancato anche creature infernali d'alto rango.


     

    Con una spettacolare esplosione accompagnato da un enorme urlo dunque, il drago si ritrovò sfiancato da fin troppe ferite e cadde in mare. Il suo compagno e il resto degli assalitori, capendo di non poter vincere, scapparono coi razzi al massimo. D'altronde avevano già fatto ciò che dovevano.


     

    Un'enorme urtò sembrò scuotere l'intera nave. Chiunque era ancora vivo tornò dentro per vedere i corridoi illuminati dalle luci d'allarme, e diverse sirene risuonare a tutto volume.


     

    “ Il pilota automatico è saltato!”, gridò uno dei tecnici quando la nave cominciò a scendere, quasi in picchiata. Fortunatamente non erano privi di uomini capaci o abituati a situazioni così frenetiche.


     

    “ Prendo io i comandi!”, si offrì volontario Arthur, dirigendosi alla sala del pilota e mettendo mano alla cloaque. Con una brusca ma abile manovra riuscì a raddrizzare il mezzo, evitando l'impatto con la costa. Riuscì a stabilizzarlo un po', ma sapeva bene non sarebbe durato a lungo.


     

    “ Dovrete paracadutarvi tutti!”, esclamò il Tecnomago attraverso un interfono, facendo una brusca sterzata per alzare ancora una volta la Plato's Dream.


     

    “ Dovremo, vuoi dire.”, ribattè Ross attraverso lo stesso interfono, trattenendosi dal venire a prenderlo solo perchè era l'unica cosa che la stava separando dallo spiaccicarsi a terra.


     

    “ Io resto qui. Il carico è troppo prezioso se vogliamo vincere.”, stabilì il mago accendendo alcuni strumenti.


    “ Ma sei....?”, ribattè inferocita la donna cactus, prima che l'aeronave fosse percorsa da un altro urto. Incapace di discutere ulteriormente e sapendo quanto questo fosse importante per l' amico, la pistolera gli fece semplicemente un augurio di buona fortuna e poi corse a riferire gli ordini al resto dell'equipaggio, che non perse tempo a prendere i paracadute.


     

    “ Bene, vediamo se il mio tocco funziona anche su di te, bestione.”, disse Arthur, tirando indietro il volante e attivando al massimo tutte le sue abilità psichiche, interfacciandosi con la stessa nave. Percepì ogni ingranaggio e circuito, incluse le parti danneggiate. Per certi versi era terribile quanto il suo viaggio attraverso i Rifts. Sentì lo sforzo dei motori arrivargli dritto nel cervello, sentiva il dolore della macchina come se fosse stato lui a essere colpito da fiamme e missili.


     

    Ma il cargo era troppo prezioso per lasciarlo finire chissà dove. Doveva atterrare in un modo o nell'altro.Virò di lato, finendo per schiacciare gli ultimi piloti che gli stavano ancora alle calcagna, ricoprendo la superficie dell'aeronave con piccolo esplosioni.


     

    Vedendo il terreno avvicinarsi come un destino inevitabile, Arthur premette una pulsante nella sua cintura e corse via, sperando in meglio mentre il suo mondo diventava buio.

    ********


     

    La ricerca della squadra inviata ad uccidere Voldemort durò un paio di giorni, cercando qualsiasi traccia magica e non che avesse lasciato. Non erano stati rari gli avvistamenti di Gargoyle, Fomori o dei loro alleati. Avevano cercato di evitare il più possibile il combattimento in modo da mantenersi in forma per il vero nemico.


     

    Si erano fermati vicino all'entrata di una foresta. Luna aveva mandato alcuni dei suoi famigli in cerca di tracce, mentre Ron meditava seduto su una roccia. Era intento a scandagliare la zona cercando Voldemort. Ricordava bene l'immenso odio percepito nello stregone nei confronti di Harry ed era quella la traccia emozionale che stava seguendo. Quando infine la sua mente incrociò una sensazione bruciante come quella che aveva percepito prima dell'ultimo scontro, aprì gli occhi.


     

    “ L'ho trovato.”, disse indicando una direzione alle sue spalle e attirando l'attenzione dei compagni.


     

    “ Che sta facendo?”, domandò sir Galahad, prendendo la sua pistola. Non lontano da lui i membri della spiegazione stavano facendo lo stesso.


     

    “ Credo stia dormendo in mezzo a una radura. Meglio non vi dica che ho visto dentro la sua testa. Se ci sbrighiamo possiamo farlo fuori e tornare a casa prima di cena.”.


     

    “ Bene, ma prima un po' di preparazione. Miss Lovegood, evoca qualcuna delle tue migliori creature. Nott, porta con te Neville per prenderlo alle spalle. Granger, cerca un modo per chiudergli la squadra se volesse scappare. Potter, Weasley e Weasley, voi seguirete me e Galahad nella prima offensiva.”, istruì secco Moody.


     

    Come ordinato, i tre ragazzi accompagnarono l'Auror e il Cacciatore di non morti, entrando da direzioni diverse nella radura in cui Voldemort dormiva. Il quintetto potè così vedere un'immenso serpente dalle squame nere e verdi avvolto su se stesso, intento a sonnecchiare.

    “ Al mio via- disse Galahad, facendo scorrere alcune scintille tra le mani, con i compagni che facevano lo stesso- uno, due, tre....”.


     

    Non appena fu dato il segnale, un mix di fiamme, raggi energetici e fulmini parti dai cinque avventurieri per abbattersi su Voldemort. L'enorme rettile che era diventato lanciò un urlo di agonia e cominciò a dimenersi senza però poter fare niente mentre le sue scaglie venivano buchate dal continuo assalto, riversando fiumi di sangue a terra. Infine, un fulmine di Galahad riuscì a separare anche la testa dal corpo dello stregone.


     

    “ Tutto qui? E' stato fin troppo facile.”, commentò Harry, chiaramente deluso nel vedere quel corpo sanguinante. Non che non fosse soddisfatto dell'idea di poter uccidere Voldemort senza vittime, per chiarirci. Ma quando pensava alla possibilità di combattere l'uomo che aveva ucciso i suoi genitori e spedito Sirius in galera a vita, se non fosse stato per l'apertura dei Rifts, si era immaginato uno spettacolare duello dove avrebbe dovuto dare tutto sé stesso e gliel'avrebbe fatta pagare per i suoi crimini.


     

    Quel giorno imparò definitivamente la lezione di non chiedere più di quanto gli fosse dovuto.


     

    “ Siamo sotto attacco!”, gridò la voce di Neville, accompagnata dal suono di spari. Prima che uno dei cinque potesse rispondere, dal terreno sbucarono fuori diversi serpenti che li intrappolarono in una trappola mortale.


     

    “ Pensate davvero che mi sarei fatto trovare impreparato? Ho utilizzato il poco tempo che avevo per imparare a usare in vari modi questo strano corpo.”, disse minacciosa e onnipresente la voce di Voldemort.


     

    “ Sei solo un lurido vigliacco. Anni a vagare in questo mondo e non hai imparato niente.”, disse Harry con un ringhio, cercando di liberarsi da quelle vipere apparentemente infinite, imitato dai suoi compagni. Poco lontano provenivano i rumori dei compagni che combattevano, al punto da soppiantare qualsiasi altro suono. Questa fu la loro salvezza quando l'avversario decise di concludere tutto.


     

    Voldemort si materializzò con la stessa forma che Harry e Ron avevano combattuto in precedenza, avvicinandosi al Bambino sopravvissuto con chiare intenzioni.Il giovane Potter mantenne un'espressione stoica mentre quelle fauci si aprivano su di lui.


     

    Il tanto atteso pasto fu fortunatamente interrotto da una meteora che gli cadde addosso, con un'onda d'urto che lanciò via anche il gruppetto di guerrieri con l'effetto di liberarli anche dai serpenti.


     

    Il responsabile di quell'attacco improvviso era una delle evocazioni preferite di Luna, un Sacro terrore. Si trattava di una sorta di mecha vivente proveniente da un'altra dimensione, dotato di molte abilità magiche. Il volto era simile a quello di un crostaceo argenteo, con tre possenti artigli per mano e una corazza poderosa che sembrava uscita dalle più grandi leggende.


     

    Il titano ruggì dalla rabbia e quando Voldemort provò a fuggire assumendo la forma di un largo serpente, venne afferrato e sbattuto più volte sul terreno senza pietà prima di essere scagliato via.


     

    “ Ancora confidente di vincere?”, disse Harry sfoderando la spada mentre tutti i suoi compagni apparivano nella radura, un po' feriti dall'incontro con le bestiole di Voldemort, ma pronti a dare man forte per ucciderlo.


     

    “ No, confido di farti fare la fine dei tuoi genitori.”, ribattè lo stregone riprendendo la sua forma umanoide e sfoderando gli artigli per dilaniare Harry.

    *****


     

    Amelia era al momento nel suo ufficio in ciba all'Albero millenario, discutendo con sir Silver Mane delle difese e dei combattenti disponibili.


     

    Il cavaliere era un possente Wolfen Cacciatore di teste con diversi impianti cibernetici o bionici, inclusi alcuni laser e missili. Grande amico di Galahad, non mancava certo di esperienza in questo tipo di battaglie.


     

    Il loro colloquio fu però interrotto dall'arrivo di un'apparizione eterea, per la precisione un gatto di pura luce bianca dall'aspetto familiare.


     

    “ Amelia, la nostra aeronave è stata attaccata. Siamo costretti a paracadutarci. Non attaccate.”, disse rapida, ma visibilmente nervosa la voce di Minerva . All'istante la strega e il Wolfen corsero in piazza dando istruzioni per accogliere i rinforzi di Lazlo. Il loro aereo percorse dunque i cieli avvolto dalle fiamme, lasciando dietro di sé una scia di figure alate o col paracadute che scesero lentamente verso terra.


     

    Ognuno di essi venne accolto dai grati abitanti di New Hogsmeade, che diedero loro coperte e acqua prima di accompagnarli dentro la scuola. Una famiglia stava però girovagando disperatamente in quell'immensa folla cercando qualcuno in particolare.


     

    “ Papà, papà, dove sei?!”, gridò a squarciagola Bill guardando in ogni direzioni i volontari di Lazlo venire accolti e togliersi il paracadute.


     

    “ Arthur, ARTHUR!”, esclamò Molly a sua volta nel cercare il marito, sperando si riconoscessero a vicenda. Fred e George la imitavano. Coi loro abiti piloti, sembravano una versione un po' più giovane e con meno cicatrici del padre. Insieme al resto della famiglia continuarono a cercare per vari minuti, finchè non restarono che sparuti gruppi sotto le fronde dell'Albero millenario.


     

    “ S- siete la famiglia di Arthur?”, domandò in quel momento una voce elettronica. Molly e figli si girarono in quella direzione trovando un bizzarro quartetto a fronteggiarli: una donna cactus vestita da cowboy e armata con varie pistole, una guerriera asiatica pesantemente corazzata, un'uomo che sembrava vestito da ninja con una maschera e un possente guerriero vestito con una tuta aderente e armato con una mazza.


     

    “ Sì... siamo noi. Io sono Molly. Conoscete mio marito?”, domandò Molly avvicinandosi ai quattro combattenti. Tre di loro assunsero un'espressione di assoluta colpevolezza e anche Ross abbassò il capo, chiaramente a disagio con le notizie che stava per dare.


     

    “ Siamo i suoi compagni. Abbiamo passato gli ultimi quattordici anni e giù di lì aiutandolo a cercarvi. E'... un vero piacere conoscervi.”, disse il dispositivo elettronico della donna cactus con un tono di puro rammarico, chiaramente incapace di sostenere gli sguardi dei Weasley.


     

    “ Ma cosa gli è successo allora. Perchè non è con voi?”, domandò un quasi disperato Bill, avvolgendosi involontariamente con alcune fiamme. Non poteva credere di aver perso così presto l'occasione di abbracciare nuovamente il padre dopo non averci neanche parlato.


     

    “ Ha voluto fare l'eroe. E' rimasto a bordo dell'aereo per farlo atterrare.”, disse Ross stringendo i pugni spinosi. Il silenzio cadde sovrano mentre Molly balbettava. Fred e George si guardarono a vicenda incapaci di dire alcunchè mentre la figura di Percy era circondata da scintille che faticosava a tenere sotto controllo.


     

    “ Ha.... ha davvero...”, domandò infine Bill, stupito da tanto coraggio, o inconscienza.


     

    “ Sta tranquillo, tuo padre è dotato di grande risorse e ingegno. Se c'è qualcuno capace di sopravvivere a un impatto del genere è lui. E domattina andremmo a cercarlo.”, disse Arama. Molly prese un lungo respiro e con difficoltò trattenne un nuovo fiotto di pianto bloccandolo anche grazie alle proprie abilità psioniche.


     

    “ Io... grazie, non ho davvero modo per ripagarvi. A parte la mia ospitalità, se volete accettarla.”.


     

    “ Con enorme piacere. Abbiamo molto di cui parlare.”, rispose Koromi, dirigendosi assieme al resto del team Morrigan verso la casa di Molly, non mancando di dare un'occhiata alla direzione in cui l'aereo era precipitato.


     

    Arthur, in un modo o nell'altro, era ancora vivo, lo sapevano, e l'avrebbero riportato a casa.


                                                                           *****

    Salve a tutti, spero il capitolo sia di vostro gradimento. Se alcune parti non sono all'altezza, incolpate la mia pigrizia e la lontananza di quasi sei mesi da quel sancta sanctorum che è il mio appartamento di palermo. Comunque mancano ormai solo due capitoli alla fine, uno dei quali sarà un' epilogo abbastanza breve, ma che darà le basi per il prossimo volume. A presto.

                                                        *****

    Flagello Mentale: Il tipo più versatile e potente di psionici per la maggior parte delle razze. Molly è una di loro.

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    Capitolo 9
    *** Ritorno a casa ***


    Se si poteva dare un pregio a Voldemort, è che sapeva come rendere le sue ultime battaglie spettacolari e soprattutto difficili per qualsiasi avversario. Il mago un tempo conosciuto come Tom Riddle si muoveva come una saetta tra i suoi avversari, schivando incantesimi e laser mentre rispondeva con le proprie magie o evocando altri serpenti.


     

    Il Sacro Terrore evocato da Luna era già sparito, troppo danneggiato dai continui attacchi per proteggere la sua Trasmutatrice, che ora combinava i suoi incantesimi con quelli di Hermione e Ginny, distruggendo alberi nel loro tentativo di ferire il loro nemico con le loro dimostrazioni di potere, tra lampi fiammeggianti e oggetti lanciati con la telecinesi.


     

    I combattenti più fisici del gruppo, cioè Galahad, Theo, Moody ed Harry si muovevano con agilità mescolando le loro abilità magiche con quella all'arma bianca. L'esperienza dei primi due in particolare si stava rivelando più che utile ogni volta che guadagnavano abbastanza spazio per menare poterosi colpi al mostruoso avversario, e la Psi- spada di Theo bruciava le sue scaglie con facilità.


     

    Harry era il più aggressivo di tutti. Muoveva la sua spada fino a stancarsi, facendo ricorso a qualsiasi goccia di energia magica che avesse in corpo, saltando sulle spalle di Voldemort per cercare di decapitarlo o sparargli i suoi migliori incantesimi per indebolirlo poco a poco.


     

    Per l'ennesima volta vesse scagliato a terra da un brusco movimento dell'avversario. Riuscì a sollevarsi appena in tempo per schivare una potente saetta e osservare il resto del campo di battaglia, e i suoi occhi verdi si posarono su Neville che stava tenendo a bada alcuni serpenti senza accorgersi di uno che stava per arrivare alle sue spalle.


     


     


     

    “ Spostati, Neville!”, gridò Harry sparando un raggio di energia per distruggere il rettile che aveva quasi morso l'amico.


    “ Grazie!”, rispose questi creando sua volta un potente raggio gelido che sparò contro Voldemort, ricoprendo le sue scaglie con un fitto strato di brina. Infuriato lo stregone creò una potente ragnatela di fulmini che aveva lui come epicentro, colpendo tutti i suoi avversari, che restarono non poco intrizziti dalla scossa nonostante le protezioni Mega- danno.


     

    “ Perchè resistete? La maggior parte di voi sono purosange. Potreste avere un nuovo posto nel mio mondo.”, esclamò inferocitò l'anziano Serpeverde, gesticolando con le sue dite artigliate mentre approfittava della temporanea paralisi dei suoi avversari per riprendersi.


     

    “ Oh, non venderci quella cretinata. A te non fregava niente della purezza del sangue.”, gli rispose Ron tornando a sparare, alternandosi a volte con dardi infuocati e raggi energetici.


     

    “ Infatti. Volevi solo una scusa per radunare seguaci per la tua stupida guerra.”, disse Theodore, lanciando a sua volta una serie di fulmini dalla sua Psi- spada, riempiendo la pelle del nemico con piccole ferite prima di gettarsi su di lui, venendo avvolto da un altro serpente creato col braccio dell'obbiettivo. Il Cyber Cavaliere dovette trattenere il fiato per non soffocare in quella presa squamosa.


     

    “ Già, seguaci possibilmente più fedeli dei tuoi genitori- disse sibilante l'uomo, che aveva notato la somiglianza del giovane con Nott senior- quanto ci hanno messo a rinnegarmi, eh? Si sono già venduti dopo che sono sparito per colpa di Harry Potter?”, chiese stringendo con più forza, rendendo il giovane guerriero quasi viola prima che Neville gli sparasse dove poco prima si trovava il gomito, riuscendo a liberare il compagno di squadra.


     

    “ Lascia stare i nostri genitori e pensa al tuo problema più incombente. Me.”, disse il giovane druido buttando a terra l'E- Clip scarica per prenderne un'altra e tornare a sparare contro il nemico, che riassunse la sua forma di serpente e percorse l'intera radura cercando di fuggire, trovandosi bloccato da una certa sacerdotessa di Lugh.


     

    Prima che Voldemort potesse chiudere le sue zanne su Ginny e inghiottirla intera, la rossa riuscì a portare la sua Staffa della forza davanti all'occhio della bestia per sparare un potente fiotto di energia magica che lo spedì indietro con un fiume di sangue proveniente dalla parte colpita. Nonostante il dolore, il malvagio mago non si arrese e formò un altro raggio di energia per ferire la ragazza, venendo però bloccato da una forte presa telecinetica causata da Ron, Hermione e Luna, mentre Moody gli lanciò addosso una rete formata da vari raggi di energia, robusta quanto la sua armatura Mega- danno.


     

    Harry quindi scattò con tutta la forza che aveva nelle gambe, attivando nuovamente la Spada di gelo, raffreddando l'aria con tutto l'intento di infilare la lama nella carne di quell'assassino. Voldemort si liberò per un istante deciso a impedire quell'attacco, venendo bloccato da un doppio assalto a base di fulmini di Theo e Galhad, bloccandogli la vista per un singolo e fatale istante.


     

    La spada del moro si piantò quindi nella testa da cobra di Voldemort, che urlò mentre le sue molecole si sgretolavano grazie all'energia congelante che circondava l'arma.


     

    “ Ritornerò....”, disse il serpente umanoide con un ultimo ringhio prima che il suo corpo si rompesse in migliaia di squame, lasciando solo il suo anello per terra. Per diversi istanti nessuno volle cantare vittoria, temendo fosse l'ennesimo trucco e si limitarono ad ansimare pensando che Voldemort sarebbe riapparso da quell'oggetto quasi insignificante. Solo quando Harry fece sparire la sua spada di ghaiccio tutti si lasciarono andare, cadendo a terra e prendendo grossi respiri di sollievo.


     

    “ Oh, santi dei, ce l'abbiamo fatta. Credevo che ci avrebbe mangiato alla lunga.”, disse Ron lasciandosi andare a terra, prendendo giusto un po' di respiro prima di aiutare Hermione coi feriti, usando le proprie abilità curative per chiudere le loro ferite.


     

    “ Bene, non resta che distruggerlo, sperando che le nostre armi Mega- danno funzionino.”, disse Galahad una volta che tutti furono di nuovo in sesto, a osservare quell'oggetto causa di tanti guai.


     

    “ Provo io.”, affermò Nott, avvicinatosi una volta ripreso con la Psi- spada in mano, calandola sull'Horcrux finendo solo per per spingerlo via. Continuò per qualche secondo a calare la lama di energia sull'anello, prima di avvolgerlo tra le fiamme con la sua pirocinesi, ma anche dopo era intatto.


     


     

    “ Mhh, come temevo. L'energia di questo mondo deve averlo rafforzato all'inverosimile. Ci vorrà qualche oggetto sacro o un'arma runica di un certo livello.”, disse nuovamente Galahad incrociando le braccia tatuate. Tutti inarcarono un sopracciglio a quel commento, le armi citate dall'Atlantideo erano rarissime e si trovavano solo in antichi templi o nei mercati degli Splugorth a prezzi altissimi. E anche se maghi e folletti avevano portato dal loro mondo vari metodi per incantare un oggetto in maniera più versatile, le loro armi non raggiungevano ancora il livello di potere di altri artefatti di quella dimensione.


     


     

    Non avrebbero neanche potuto chiedere al re di distruggerlo personalmente, siccome Caliber- X era un'arma più tecnologica che mistica.A Luna però venne in mente una cosa e si rivolse verso Ginny.


     


     

    “ Ehi, Ginny, tu non hai una delle staffe dell'albero sacro?”, domandò all'amica.


     

    “ Pensi che funzionerebbe?”, chiese questi alzando la sua Staffa della forza, ricordando il giorno in cui l'aveva ottenuta. Due anni prima aveva accompagnato in missione il grande sacerdote dove il loro gruppo rischiò la vita. Fu col sacrificio di molte vite e con un colpo fortunato che lei inflisse a un capo Fomoro che riuscirono a tornare. Arrivata davanti all'albero senti una sorta di richiamo provenire da esso e avvicinandosi si ritrovò senza neanche accorgersene la sua nuova arma in mano, caso rarissimo da quando avevano ricostruito Hogsmeade.


     

    “ Considerando la natura degli Horcrux e dell'Albero millenario potrebbe anche succedere. Di certo è quanto di più vicino abbiamo a un oggetto sacro.”, s'intromise Hermione. Anche gli altri concordarono e dunque la sacerdotessa decise di provare. Tenendo ben stretta la sua staffa si avvicinò al vecchio anello dei Gaunt e canalizzò un rivolo di magia nel bastone, alzandolo sopra la testa.


     


     

    “ Lugh, signore di ogni arte, protettore delle isole britanniche, rispondi alla mia chiamata e concedimi il potere di distruggere quest'abominio.”, disse con tono aulico prima di buttare la punta della staffa sull'anello. Con sua enorme sorpresa il colpo si fermò però a mezz'aria, bloccandole le braccia mentre ognuno dei presenti sentì l'energia nell'aria aumentare all'improvviso.


     

    “ S- si sta già rigenerando?”, domandò Neville spaventato. Ron espanse ancora una volta i suoi sensi, avvertendo il potere che ora sembrava avvolgere la radura e tutti loro, concentrandosi in particolare attorno a Ginny e la sua arma.


     

    “ No, non è qualcosa di malvagio. Forse...”, disse mentre anche i suoi compagni cominciavano ad accorgersi della vera origine di quel fenomeno. Linee bianche apparvero sopra l'anello, che cominciò a lievitare mentre attorno ad esso si formava un grande volto umano dotato di corna al quale tutti si inchinarono.


     

    L'apparizione non aveva lineamenti ben definita a parte le lunghe corna da cervo, ma era non di meno bellissima ed emanava una grande aura di carisma e potere che sembrò dare ulteriore sollievo agli stanchi animi di coloro che avevano sconfitto Voldemort.


     

    “ Alzati, giovane Weasley. Anche quest'oggi mi hai servito bene. Ma il vostro lavoro non è finito.”, disse la voce di Lugh rivolta alla sua servitrice, che alzò lo sguardo sconvolta da quell'insperato richiamo.


     

    “ Mio signore. Non ho parole per l'immensa fortuna che ho nel ritrovarmi al vostro cospetto.”, disse la sacerdotessa con un filo di voce, chinando il capo in pura umiltà e rispetto.


     

    “ Non si tratta di fortuna, ma di dovere. Il vostro nemico sarebbe stato un pericolo per tutte le isole britanniche se avesse recuperato il suo potere e influenza. Vi siete fatti valere come grandi campioni nel sconfiggerlo. Eppure ancora un pezzo della sua immonda anima sopravvive nel vostro mondo nativo.”, disse grave il capo del pantheon celtico.


     

    “ Sapete dove si trova dunque?”, domandò Ginny, ma il dio cornuto scosse la testa, ogni movimento accompagnato quasi da un cambiamento nell'energia magica della radura.


     

    “ No, purtroppo. Negli altri piani del Megaverso le mie abilità divinatorie sono piuttosto limitate. So solo che è l'unico Horcrux rimasto nel vostro mondo e che fu affidato a uno dei suoi seguaci più influenti. Sarà vostro dovere trovarlo e distruggerlo una volta per tutto. Inoltre, giovane Potter...”.


     

    “ Sì, mio signore...?”, chiese il suddetto strisciando umilmente, sentendo il proprio potere impallidire in confronto a quello di Lugh. Cos'era l'essere che avevano appena combattuto di fronte al vero signore dell'Inghilterra?


     

    “ Tu avrai un grande ruolo nel distruggere molti altre creature maligne nel corso della tua vita. E l'oggetto che sto per liberare dall'essenza di Voldemort ti aiuterà nelle tue missioni. Esso venne creato da colui che regola il flusso delle anime e assieme ad altri due oggetti, uno dei quali già possiedi, ti darà un potere che non puoi immaginare.”, affermò il dio con un tono a metà tra il paterno e l'aulico. Ma Harry non era esattamente eccitato all'idea di usare qualcosa appartenuto a Voldemort, per quanto potere gli avrebbe dato.


     

    “ Non voglio niente che sia stato usato da Voldemort in una simile maniera. Ho già dovuto ospitare un pezzo della sua anima”, disse il giovane Mago da battaglia stringendo i pugni infuriato prima che i bianchi occhi di Lugh divennero più sottili e l'aura che emanava più pesante al punto che anche Ginny per un istante ebbe paura.


     

    “ Quest'oggetto non è semplicemente un artefatto necromantico. E' il tuo diritto di nascita e nelle tue mani sarà uno strumento di giustizia.”, istruì nuovamente la divinità, con parole più ferme che mai.


    “ Comprendo, lord Lugh. Farò in modo di non deludere né voi, né Camelot.”, non potè che dire Harry chinando il capo mentre lo sguardo di Lugh passò sul resto della spedizione.


     

    “ Per quanto riguarda voi altri, avete combattuto con grande valore e abilità. Nelle prossime battaglie che attraverseranno le nostre isole e tutta la Terra dei Rifts, il vostro aiuto sarà fondamentale, avete la mia benedizione.”, concluse il dio mentre una forte energia bianca si concentrava attorno all'anello di Voldemort, diventando sempre più intensa.


     

    Infine, con un rumore simile a uno scoppio, la luce si disperse assieme al volto di Lugh e l'oggetto cadde a terra. Con molta prudenza, Harry lo prese e vi infuse un po' di magia, notando con piacere che qualsiasi traccia di Voldemort era scomparsa, lasciando spazio a un potere sì oscuro, ma non propriamente malefico, che avrebbe analizzato più a fondo il prima possibile.


     

    “ Fatemi capire bene. Abbiamo sconfitto Voldemort, il più malvagio mago del nostro mondo, trasformato in un serpente umanoide... e poi abbiamo assistito a un'apparizione di Lugh. Che ha dato ad Harry un'artefatto appartenuto al suddetto Voldemort.”, disse Ron, trascinandolo via dai suoi pensieri.


     

    “ Una buona sintesi, Weasley.”, gli rispose Moody.


     

    “ Bene, quindi credo che almeno fino all'arrivo dei Gargoyle alle nostre porte nient'altro potrà sorprendermi.”, disse il rosso mettendo le sue armi sul furgone e sdraiandosi in cerca di riposo assieme a Neville e Theo.


     

    “ Hermione, secondo te che potrebbe essere davvero quest'anello?”, chiese intanto Harry ad Hermione, che prese la sua mano per guardarlo con attenzione.


     

    “ Su due piedi non so dirti. Potrebbe essere una semplice batteria di potere o una nostra versione delle armi runiche. Se non è originario di questa dimensione potrei trovare qualcosa nella biblioteca di Hogwarts quando torneremo.”, disse la castana salendo a sua volta sulla jeep.


     

    “ Ragazzi, siamo veramente fieri di voi. Vi siete battuti come veri cavalieri e non avete tentennato. Ci sarà una grande festa per voi appena torneremo.”, disse Galahad una volta messosi al proprio posto mentre Moody prendeva il volante.


     

    Prima che però potesse mettere in moto, un'intensa esplosione fu visibile a poca distanza da loro, nei pressi di una collina.


     

    “ Cos'è quello?”, domandò Theo osservando altre esplosioni seguire, similmente a fuochi artificiali.


     

    “ Sembra che qualcuno stia combattendo.”, gli rispose Moody, osservando diversi incantesimi venire usati nell'arco di pochi secondi.


     

    “ Che dite, andiamo? Potrebbero essere dei Gargoyle.”, disse Luna e per stanchi che fossero, tutti annuirono. Ogni demone ucciso lì sarebbe stato un demone in meno ad assediare la loro casa.


     

    La squadra ripartì a tutto motore per la sua prossima battaglia.


     

    *****


     

    Con uno sbuffo, Arthur uscì da un portellone sfasciato dell'aeronave, alzando il volto per osservare dopo quasi vent'anni il cupo cielo inglese, mentre attorno a lui si trovavano container sparsi ovunque e altri pezzi fumanti della Plato's dream. Era riuscito a uscire relativamente indenne dallo schianto grazie a un prototipo di campo di forza personale che aveva creato per il Samas di Koromi, ma era bastato a non farsi uccidere, nonostante i graffi qui e là.


     

    “ Forza, Arthur, sono solo altri trenta o quaranta chilometri di cammino e riabbraccerai i tuoi figli... e Molly. Non sono niente dopo quello che hai già affrontato fin'ora.”, si disse il Tecnomago scendendo agilmente a terra e osservando la situazione. La lega Mega- danno del veicolo aveva resistito abbastanza bene all'impatto col terreno, il più era stato fatto dagli attacchi dei loro assalitori. In particolare l'enorme buco nella zona di carico da cui il suddetto si era sparpagliato da New Hogsmeade fino a lì.


     

    Assumendo che fosse sopravvissuto alle prime lotte contro i Gargoyle, avrebbe fatto del suo meglio per riportare la nave alla sua vecchia gloria o in alternativa riciclare i suoi resti affinchè potesse aiutare molte altre persone. Intanto però doveva tornare a casa e Morrigan non sembrava essere in vista. Anche il sistema di comunicazione della Plato's dream era andato.


     

    L'uomo cominciò dunque ad aprire le varie casse, cercando un qualche veicolo per raggiungere New Hogsmeade o almeno qualcosa per segnalare la propria posizione. La sua ricerca fu interrotta poco dopo dal suono di alcuni motori. Usò un incantesimo di invisibilità e assistette all'arrivo di una pesante unità Avenger, accompagnata da un buon numero di Gargoyle armati fino ai denti, incluso un Lord, riconoscendoli grazie alle descrizioni dei libri di Erin Tarn.


     

    Il robot era una corpulenta macchina, quasi tozza, dotata di diversi spuntoni sparsi su ginocchia e spalle, con una grossa copertura sul petto e una postura umanoide. La testa ricordava in maniera grossolana un pipistrello e il petto era estremamente corazzato, mentre tra le mani metalliche teneva una grossa mazza.


     

    Il Lord appariva abbastanza simile ai suoi sottoposti, ma era molto più muscoloso e alto, con scintille di fuoco che provenivano dalla sua bocca. Sebbene non fosse ovviamente Zertsrun, capo assoluto dell'impero Gargoyle, non lasciava dubbi sul perchè quelli come lui fossero i naturali leader della specie. Con un gesto mandò uno dei Gargoyle più piccoli ad aprire le casse sparse intorno.


     

    “ Uh, quanta roba ci ha mandato Lazlo. Saranno felici di sapere che utilizzeremo i loro gingilli a fin di bene.”, disse una delle creature volando su uno dei container ancora chiusi, forzando il portone con una lancia per poi rifarsi gli occhi davanti a tutti gli oggetti tecnomagici all'interno.


     

    I suoi compagni lo imitarono in fretta, cominciando a testare fucili e vibro lame sulle rocce attorno, ridendo al pensiero dei morti che avrebbero causato. Arthur rabbrividì nel guardare quello spettacolo. Lui e i volontari di Lazlo avevano portato armi e attrezzature per difendere i civili di Camelot e New Hogsmeade contro quell'orda assetata di conquiste. Non avrebbe permesso che qualcosa che lui stesso aveva costruito danneggiasse in alcun modo i suoi cari.


     

    “ Non giocateci troppo, ci serviranno per l'assedio.”, disse severo il Lord, trovando a sua volta un container contenente alcune armature potenziale.. I sub demoni furono sul punto di andarsene, quando Arthur gli colpì tutti con scariche d'energia.


     

    “ Se volete quelle armi dovrete prima vedervela con me!”, disse caricando altra energia nella sua elettrobacchetta e correndo via tra i container per usare il terreno a proprio vantaggio, mentre i Gargoyle cominciavano a sorvolarlo, sparando colpi che schivava appena e a cui rispondeva approfittando dei vari detriti per nasconderli o per spedirli contro gli invasori con la telecinesi.


     

    “ Benvenuto, Tecnomago. Sarai un piacere mostrare la sua testa come trofeo.”, disse il lord, prendendo un grande respiro e sputandogli contro un ampio getto di fuoco, nuovamente evitato con un'immenso colpo di culo.


     

    “ Prima dovrai prenderla! E non sei certo il primo a volerla!”, ringhiò il mago creando un altro raggio di energia che bucò uno dei demoni volanti. Con un po' di telecinesi riuscì anche a impossessarsi della sua arma, una lunga spada segettata con un meccanismo nell'impugnatura. Con un singolo gesto i denti cominciarono a ruotare aggressivamente, riempiendo l'aria con una canzone che prometteva morte.


     


     

    Quando i successivi Gargoyle gli si lanciarono contro, diede loro una serie di precisi fendenti, ringraziando l'addestramento datogli da Koromi nella scherma tra un viaggio e l'altro. Sebbene non avesse una grande maestria del corpo a corpo paragonato all'amica, grazie al meccanismo dentato in continua rotazione, l'arma gli permise di crearsi un certo spazio e ferire i propri assalitori, finchè non potè finirli coi propri incantesimi in piogge di sangue che bagnarono lui e l'erba d'Inghilterra..


     

    Era comunque consapevole che non sarebbe resistito a lungo. I demoni erano comunque in numero superiore ed erano nati per il combattimento, circondandolo da ogni lato per impedirgli di resistere mentre il Lord e il pilota osservavano senza neanche intervenire, certi che lo scontro sarebbe finito a favore dei loro simili.


     

    Fortunatamente si sbagliavano. Una raffica di fulmini si abbattè sull'Avenger, spingendolo indietro di alcuni metri mentre una tempesta di laser si abbattè sul Lord, che riuscì appena in tempo a teletrasportarsi più in alto per vedere chi aveva interferito.


     

    Una jeep si stava avvicinando rapidamente al luogo della battaglia. Il veicolo era occupato da varie figure corazzate e dotate di una forte aura magica. Tutti scesero uno ad uno mentre i Gargoyle rimasti ignorarono uno stanco Arthur per dirigersi contro i loro nuovi avversari, inclusa l'unità Avenger. Lo scontro fu violento si dal primo istante, in un vortice di armi e luce che rese impossibile vedere chi fosse in vantaggio.


     

    Tuttavia Arthur vide uno dei suoi soccorritore correre verso il Lord, riuscendo più volte a ferirlo nonostante questi si fosse trasformato in pietra vivente. Il Tecnomago fu lesto a unirsi nuovamente alla lotta con la sua nuova motosega attivata al massimo.


     

    “ Non ho ancora finito con voi.”, disse a denti stretti lanciando dardi energetici contro il Gargoyle prima che questi potesse sputare un altro getto di fuoco contro il Mago di battaglia, che solo in quel momento riuscì a guardare come si deve l'uomo di cui era venuto in soccorso.


     

    “ Arthur, sei proprio tu?”, domandò una volta fuori portata di tiro dall'attacco del nemico . Il Tecnomago strabuzzò un paio di volte gli occhi, le dita ancora serrate alla spada sega prima di riconoscere il vecchio amico.


     

    “ Moody?”, domandò infine avvicinandosi all'auror, prima che però un potente pugno fatto di pura roccia lo schiantasse a svariati metri di distanza.


     

    ' Promemoria. Nell'aldilà ringraziare chiunque abbia inventato le leghe Mega- danno.', pensò Arthur rialzandosi nonostante i lividi ricevuti dal colpo. Non fosse stato per la sua armatura sarebbe stato sicuramente rimasto ucciso dal colpo del Gargoyle Lord, la cui carne si era trasformata in pietra vivente. Ruggì furioso sputando un'altra raffica fiammeggiante che Arthur bloccò con una barriera magica, sentendo un'incredibile pressione premere su di lui.


     

    Continuò a canalizzare energia magica nel suo scudo, rendendolo più spesso e luminoso, ma anche il fiato infuocato del Gargoyle stava aumentando di intensità mentre si avvicinava sempre di più alla propria preda. Arthur pianse e fece perno su ogni particella di energia magica nel suo corpo e attorno a lui per resistere, continuando a dirsi quanto fosse arrivato vicino.


     


     

    “ Inutili maghi, non...”, provò a dire il Lord prima che Moody piantasse il proprio pugno, avvolto da una potentissima aura magica nella sua schiena, riuscendo infine a bucargli lo stomaco mentre poco lontano il resto dei suoi compagni poneva fino allo scontro, uccidendo anche il pilota degli Avengers. Arthur ansimò pesantemente mentre faceva sparire la sua barriera e cadde a terra, facendo larghi respiri prima che Moody gli offrisse la mano, ancora circondata da piccole particelle di energia.


     

    “ Hai combattuto bene, Arthur. Se il re ti avesse visto, ti starebbe già offrendo un posto alla tavola rotonda.”, disse ammirato l'ex Auror mentre l'amico stringeva la mano mettendosi a fatica in piedi e dandosi una mezza sistemata all'abito da pilota.


     

    “ Grazie, Malocchio, detto da te è un vero onore. Ho passato gli ultimi anni in nord America e lì se non ti adegui in fretta sei carne morta. Ho fatto pratica coi miei amici- spiegò prima di avvertire il rumore molto familiare di un motore- e credo che stiano arrivando.”, disse sorridendo girandosi per vedere Morrigan salire a tutta velocità la pianura, il muso di drago circondando da scintille di fuoco con tutti gli altri sistemi difensivi pronti a uccidere qualsiasi altro mostro si fosse presentato.


     

    “ Siamo arrivati in ritardo?”, domandò Zhen Hi con tono ansimante, scendendo dal camion assieme ai compagni, già armati e pronti alla lotta se fosse stato necessario.


     

    “ Non per ringraziare i miei salvatori- disse allegro Arthur prendendo Moody per una spalla- per cominciare vi presento Alastor Moody, il miglior Auror del mio mondo nativo.Me l'aspettavo che in un modo o nell'altro sarebbe sopravvissuto a quest'inferno.”.


     

    “ Sarà un piacere combattere con voi in questa guerra, gente come voi è sempre bene accetta. Seguitemi intanto, è giusto che incontriate un paio di persone. Ron, Ginny, toglietevi gli elmi.”, disse allegro l'Auror , scioccando il Tecnomago mentre osservava due dei maghi che l'avevano salvato scoprire il volto per rivelare familiari volti lentigginosi accompagnati da chiome rosse che fecero perdere un battito al viaggiatore finalmente tornato in patria.


     

    “ Papà, sei proprio tu?”, domandò Ginny avvicinandosi piano all'uomo, che stava balbettando nervoso.


     

    “ Ginny.... io... l'ultima volta che ti ho visto eri minuscola.”, disse il Tecnomago, cercando di dire qualcosa che avesse un senso che però era incapace di trovare. I suoi figli erano comunque nella sua stessa posizione, rivolgendogli un'espressione altrettanto stupefatta.


     

    “ E'.... bello rivederti, papà.”, disse Ron, non meno emozionato del padre, per cui in quel singolo istante tutto ebbe finalmente senso. Le lotte che aveva affrontato, i viaggi nei peggiori luoghi del continente americano, i nemici che avevano giurato vendetta contro di lui e anche i momenti che aveva vissuto coi propri compagni. Tutto in preparazione per la riunione con la sua famiglia.


     

    “ Torniamo a casa?”, disse Moody dopo un po' che i tre Weasley si erano guardati in silenzio, troppo emozionati anche per abbracciarsi.


     

    “ Sì, è fin troppo che aspetto questo giorno.”.


     


     

    *****

    Poche ore dopo, Arthur scese da Morrigan assieme ai propri compagni, balbettando mentre guardava New Hogsmeade. Ron si mise accanto a lui e indicò con orgoglio le porte della città fortezza. Una grande folla era venuta a salutare il loro ritorno.


     

    Era bellissimo. La loro gente era sopravvissuta. Avevano trasformato quel mondo strano e ostile nella loro casa, e la sua famiglia era con loro.


     

    “ Vai, amico mio, te lo sei meritato.”, disse Ross all'amico, spingendolo mentre alcune persone avanzavano venendo loro incontro. Si trattava ovviamente di Molly insieme al resto dei loro figli, tutti col viso ricoperto da lacrime di gioia.


     

    “ Molly, ragazzi.... io non so proprio cosa dire.”, non potè che ammettere Arthur, pulendosi la fronte sudata, osservando i ragazzi uno a uno. Erano già più alti di lui nella maggior parte dei casi, Bill era un autentico armadio, Percy aveva più l'aria di un burocrate, ma non sembrava certo digiuno di scontri. E Fred e George vestiti da Tecnomaghi come lui? Buon sangue non mente, sembra.


     

    Molly aveva chiaramente sofferto quanto lui, nel proteggerli tutti e mandare avanti la casa. Il suo viso era pieno di rughi con alcune cicatrici qua e là, ed era probabile che avesse dovuto rimpiazzare più di un arto o un organo per poi rimpiazzarli con bio- sistemi. Ma era ancora bellissima ai suoi occhi, forse anche di più del giorno in cui si erano sposati.


     

    “ Non dire niente.”, rispose la psionica prendendo una mano del marito per portarsela al viso e assicurarsi che fosse reale.


     

    Gli si gettò tra le braccia, piangendo mentre anche il resto dei suoi figli si avvicinava sotto lo sguardo commosso del resto del team Morrigan.


     

    “ E'.... è bello esssere a casa.”, disse Arthur, piangendo a sua volta mentre un vento di speranza sembrava avvolgere quella scenetta, spazzando via la guerra per lasciar spazio a un piccolo angolo di felicità.


                                                                                                                  *****

    Uff, altro lavoro della cui qualità non mi sento sicuro, ma non è finita. Tra poco arriva l'epilogo.

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    Capitolo 10
    *** Epilogo ***


    La prigione di Camelot era il secondo edifico più grande di Camelot dopo il palazzo reale. Merlino e Ar'tuu erano ben consapevoli della quantità di banditi e criminali che vivevano nelle isole e avevano dunque creato spazio a sufficienza per ospitarli tutti una volta catturati. Fortunatamente c'erano posti rimanenti per quando il popolo dell'Inghilterra magica arrivò dal loro mondo portando con sé i relativi criminali, per lo più Mangiamorte, che furono processati secondo la giustizia del re quando venivano trovati a causare problemi.


     

    Sirius si era recato lì di fretta e furia quando Harry gli aveva riferito della sconfitta di Voldemort. Per felice che fosse per la vittoria e sopravvivenza del figlioccio, era preoccupato che ci fosse un altro Horcrux e aveva bisogno di informazioni a riguardo.


     

    “ Sir Black, come posso servirla?”, domandò cordiale il capo delle guardie di turno, appartenente a una specie che Sirius al momento non riconobbe.


     

    “ Ho bisogno di parlare col prigioniero 496, Peter Minus, se è possibile”, disse con un tono piatto e il soldato gli fece cenno di seguirlo. Il cavaliere vide diverse facce conosciute scrutarlo dietro le sbarre e alcuni borbottargli dietro qualche maledizione.


     

    Se non avesse visto il corpo morto di Bellatrix ad Azkaban subito dopo il salto dimensionale, era certo che lei gli avrebbe urlato dietro tutto il proprio odio. Dopo pochi minuti di cammino arrivarono davanti a una delle poche celle con una finestra, occupato da un uomo dalla corporatura tozza sdraiato a terra.


     

    “ Sirius... sei proprio tu? Sei venuto a trovarmi?”, domandò con un misto di paura e speranza la figura sul terreno alzandosi, rivelando un viso paffuto seppur rovinato dagli anni in prigione e due braccia cibernetiche dategli per bloccare i suoi poteri magici. Sirius sospirò. Era già andato a trovare Peter poco dopo il suo arrivo a New Hogsmeade, facendogli ovviamente gravi accuse per quanto era successo a lui e ai suoi amici più cari. Quella volta l'ex spia di Voldemort non aveva fatto altro che rannicchiarsi, prendendo ogni insulto senza fiatare.


     

    “ Sì. Sono venuto a dirti che il tuo vecchio padrone è tornato. Voldemort ha sperato di sbarazzarsi di Harry prima di ricostruire il suo potere, ma ha morso più di quanto poteva masticare.”, disse con tono fermo il cavaliere.


     

    “ E'.... è tornato?”, chiese Peter, il volto terrorizzato, con un sussulto. Sirius avrebbe voluto sorridere davanti alla paura dell'uomo che fu un tempo uno dei suoi migliori amici, ma si ritrovò incapace di farlo.


     

    “ Sì, ma i nostri uomini, tra cui Harry stesso, sono riusciti a rispedirlo nell'abisso da cui non sarebbe dovuto uscire. Ma solo per un po', temiamo- disse tornando serio- Abbiamo ragione di credere che ha nascosto almeno un altro piano di riserva nel nostro mondo nativo. Sai se ha mai dato certi oggetti ad altri Mangiamorte?”.


     

    “ Io.... io non so niente.”, piagnucolò ancora l'animagus. Sirius strinse i pugni guantati, sforzandosi di non strangolarlo un'altra volta.


     

    “ Peter, so riconoscere quando menti. Dicci la verità e potrò parlare col re affinchè ti conceda la libertà.. A meno che tu non decida di combattere per noi contro i Gargoyle, ti troveremo un posto isolato e sicuro dove passare il resto dei tuoi giorni. Nessuno ti disturberà.”.


     

    “ E a che serve?! Un giorno il mio padrone tornerà e si prenderà la sua rivincita su chiunque abbia provato a ostacolarlo. Se me ne sto zitto e mi mostro fedele, forse ci sarà ancora un posto per me.”, disse con un sibilo Peter. Probabilmente voleva sembrare un mezzo fanatico, ma Sirius si trovò invece a sospettare che oltre alle braccia gli avessero rimosso anche i coglioni e urlò irato.


     

    “ Fedeltà? Davvero chiami la tua fedeltà? Hai venduto a Voldemort la posizione di due dei tuoi migliori amici e del loro figlio. Harry si è salvato per pura fortuna!”.


     

    “ Che ne puoi....?”, disse infuriato Peter prima che il pugno di Sirius sbattè contro la cella, il suo sguardo furioso a ricordare l'espressione furiosa che aveva a volte nella sua forma di cane.


     

    “ So più di quanto puoi immaginare su queste cose. Se credi che il regime di Voldemort sia stato tanto terribile prova a passare mesi a sopravvivere nella Terra dei Rifts portando un bambino con te- disse prima di allontanarsi e calmandosi con un grosso respiro- e ti sto solo chiedendo di aiutarmi ancora una volta a proteggere quel bambino. Mostra un po' di lealtà ad Harry una buona volta.”.


     

    “ M.... mi dispiace, Sirius, non posso dirti niente.”, piagnucolò Peter per l'ultima volta e Sirius capì che non c'era altro da fare lì.


     

    “ Sapevamo già che Voldemort aveva affidato un libro a Lucius Malfoy. Prima di morire, Piton aveva affidato tutti i suoi ricordi sulle riunioni dei Mangiamorte a Silente. Sono venuto qui soltanto perchè volevo provare a darti un'altra occasione, ma vedo che a differenza di Severus non sei cambiato per niente.”, disse il Black, deluso sia da sé stesso che da Peter. Si voltò indietro ignorando le grida del suo antico amico mentre tornava a casa, deciso ad aiutare Harry per quanto gli fosse possibile.


     

    *****


     

    Mentre Sirius tornava a casa, Arthur era inginocchiato davanti alla tomba di Charlie, posta accanto a quella di Silente . Era venuto assieme a Molly non appena si erano svegliati, dopo la festa dedicata a lui e agli altri volontari di Lazlo( e forse anche una nottata passata a recuperare molto tempo) ed erano rimasti lì assieme per un po' finchè lei non l'aveva lasciato per avere giusto qualche minuto di privacy di cui aveva disperatamente bisogno. Si era messo dunque a parlare con la tomba del figlio, per quelle che erano sembrate ore.


     

    Gli aveva detto tutto delle sue avventure in Nord America e di cui Rifts in cui era entrato per sbaglio, dei suoi compagni che era certo avrebbe adorato e ovviamente di quanto si sentisse in colpa per non essere stato lì con loro. Ma aveva intenzione di rimediare.


     

    “ Per concludere, Charlie, sono fiero di te. E non ti deluderò. Ti prometto che qualunque cosa succeda terrò la nostra famiglia al sicuro.”, disse infine il Tecnomago alzandosi fiero e sistemandosi il cappello da pilota.


     

    “ Ovunque sia sono certo che non ha dubbi sulla vostra promessa.”, disse una voce alle sue spalle. Voltandosi vide Galahad dirigersi verso di lui.


     

    “ Sir Galahad, che piacere rivedervi.”, disse cordiale Arthur stringendo la mano all'Atlantideo, che sorrise cordiale.


     

    “ Dammi pure del tu, Arthur. Dopo essere arrivato fin qui e aver salvato i rifornimenti da Lazlo, è il minimo che ti meriti. E se permetti, avrei bisogno di parlarti riguardo una faccenda di grande importanza.”, affermò cordiale il Cacciatore di non morti.


     

    “ Riguarda Charlie per caso? So che in un certo senso eravate il mentore di mio figlio.”, disse con tono quasi grato, Arthur, lieto almeno che Charlie avesse avuto qualcuno a cui appoggiarsi durante i suoi brevi anni come cavaliere di Camelot, svolgendo il ruolo che sarebbe spettato a lui.


     

    “ Già. Charlie era un abile Mago da battaglia e l'ho aiutato a raffinare le sue abilità da combattente attraverso gli allenamenti e i racconti sul mio popolo, in particolare le avventure del mio clan, i Bagh- Dach. E pensando fosse pronto, decisi di rivelargli ho anche rivelato un terribile segreto riguardante una delle alte cariche di Camelot. Temo che sia stato questo a sancire la sua fine. Gli hanno voluto tappare la bocca.”, disse con un tono molto più pesante Galahad. Sembrava quasi rabbia quella nella sua voce, sebbene rivolta più a sé stesso, da quanto Arthur potè sentire.


     

    Comunque fosse, se c'era qualcun altro responsabile per la morte di Charlie, era del tutto interessato a conoscerne la vera identità. Possibilmente per pareggiare i conti quando il fato gli avrebbe concesso l'occasione.


     

    “ Che segreto? Non sono esattamente nuovo a verità piuttosto preoccupanti in questo universo.”, affermò Arthur, ripensando già a quando aveva scoperto l'esistenza del Signore degli abissi. O quando era andato a Psyscape, la più grande città stato di esper del continente americano. Dopo essere stato lì aveva avuto incubi per settimane. Lo sguardo del cavaliere si fece molto più grave, e assieme al suo umore anche il cielo si incupì.


     

    “ Un'informazione riguardante un grande male che si è insinuato in Camelot fin dall'interno e che rischia di distruggerci. In molti anni di servizio ad Ar'tuu, tuo figlio è l'unica persona a cui l'ho rivelato. Il motivo per cui sto per rivelartelo, Arthur, è perchè hai già dimostrato grande valore e soprattutto perchè so che non puoi essere solo uno dei suoi accoliti.”.


     

    “ Dimmi tutto, Galahad. E farò del mio meglio per aiutarti.”, disse infine Arthur, temendo cosa avrebbe potuto sentire.


     

    Con la pioggia che scendeva attorno ai due uomini una terribile verità venne tramandata e assieme a esso il giuramento di porvi fine.

                                                                                                                *****

    Psyscape: Regno nascosto  nell'Ohio, popolato come dice il nome da molti psichici e incantatori. Sono in guerra perenne con Ixla, una potente Intelligenza aliena( simile agli Splugorth) con potenti poteri necromantici che manda contro di loro orde su orde di non morti.

                                                                                                               ******
    E la prima parte di questo viaggio si è conclusa. Non so dire se e quando arriverà la seconda, visti i vari impegni che ho in programma( tra cui un'AU di Kingdom Hearts), ma nel frattempo spero che vi siate divertiti a leggere quanto io a scrivere. Ogni consiglio riguardante le prossime vicende dei nostri è ben accetto, vi assicuro che ne vedranno delle belle.

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