Stracci

di E niente
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** --- ***
Capitolo 2: *** Il meglio che puoi fare ***
Capitolo 3: *** All'amica persa per strada ***
Capitolo 4: *** Quando non ci sarò ***
Capitolo 5: *** Piattismo in prospettiva ***
Capitolo 6: *** Il davanzale ***
Capitolo 7: *** Io non so parlar d'amore ***
Capitolo 8: *** Il riccio ***
Capitolo 9: *** Mai stanatu ***
Capitolo 10: *** Sconosciuti ***
Capitolo 11: *** Pensiero orrendo ***
Capitolo 12: *** Questo sei ***
Capitolo 13: *** Omè, omà ***
Capitolo 14: *** Periodo blu ***
Capitolo 15: *** Piccolo ***
Capitolo 16: *** --- ***
Capitolo 17: *** Vivere pallido ***
Capitolo 18: *** Cassandra (1) ***
Capitolo 19: *** Rimanendo in riga (2) ***
Capitolo 20: *** Spiralizzando (3) ***
Capitolo 21: *** Tachipnea (5) ***
Capitolo 22: *** Luna crescente (6) ***



Capitolo 1
*** --- ***






Testo cancellato per eccesso di patetismo.







Approfitto di questo spazio vuoto che si è venuto a creare per spiegare un minimo il senso di tutto ciò.
Ho creato una raccolta perché odio che il mio profilo appaia pieno di storie, quando invece non scrivo mai. Almeno sarà messo tutto insieme. Risparmiamo spazio per le cose inutili, dai.
Per quanto riguarda il titolo, si rifà all'ermetismo del grande Montale: al liceo veneravo la sua semplicità descrittiva. In realtà c'è un'altra fonte di ispirazione, ed è la buonanima di mia nonna, che in vita non è mai stata esattamente un modello di raffinatezza.
Mia nonna era una persona diversamente sensibile, e aveva un unico modo di esprimersi: rude, offensivo, ma efficace. Arrivava dritta al punto, lei.
"E cu quisti ci fazzu? Me stusciu lu c**u?"
Me stusciu: voce del verbo stusciarsi, "strofinarsi ben bene".
Ecco a cosa servono gli stracci, se qualcuno se lo fosse chiesto. Dunque, buona lettura, e stusciative.











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Capitolo 2
*** Il meglio che puoi fare ***







Il meglio che puoi fare


Come quando vuoi fare una cosa buona
E fissi la libreria
La crostata molle si spezza
Il foglio accartocciato fa centro
Senti il potenziale
Dici io potrei
E guardi la finestra
C'è qualcuno che passa
E ti dà fastidio, sì, tanto
Giri la manovella
Così va meglio
Raccogli i pensieri
Dove eri rimasto? Ah, sì
Ma tanto poi
Non fai niente
E, se ci provi,
.









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Capitolo 3
*** All'amica persa per strada ***






All'amica persa per strada

Vorrei dirle
Che le ho dedicato
Un personaggio
Nella mia testa
A sua immagine
Perché continui
A salutarmi
Ad abbracciarmi
A sedersi
Accanto a me
Con il suo sorriso
Incondizionato.



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Capitolo 4
*** Quando non ci sarò ***





Quando non ci sarò

Imparerai anche tu
A togliere le squame e le interiora
A tagliar cipolle
E reggere il pizzicore,
Bruciando il soffritto
Tagliandoti il dito
Sbagliando a salare.

Perché sarai mamma
Di te stessa
E mi farai vivere
Nei tuoi gesti.

Non vuoi cucinare, dici
Forse hai ragione
Ancora è presto,
Però guardami.





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Capitolo 5
*** Piattismo in prospettiva ***







Piattismo in prospettiva



Quando apro gli occhi
e chiudo la mente
mi rendo conto che
in fondo, questo è:
la calma piatta,
l'orizzonte lineare,
il cielo bianco,
il titolo sulla mia testa:
"Buono! Ma
non abbastanza."
La promessa prospettiva
è assente in ogni cosa,
guardo indietro.


Come si esce
dal livello base?




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Capitolo 6
*** Il davanzale ***





Il davanzale

Passi e risate per la strada,
a fatica metti un piede dietro l'altro
districandoti nella folla dei pensieri
per raggiungere la realtà,
ti stai divertendo
devi fingerti normale
e mentre sorridi
lui infila le dita tra le persiane
della casa buia coi vetri rotti
che era lì per essere ignorata.
Un pensiero strano e spontaneo
rischia di farti perdere contatto,
con uno sforzo maggiore
separi la tua mente dalla realtà
e ridi




Apri la finestra alle sei del mattino
quando la luce è tiepida
nessuno circola
Circola aria, entra in casa
nelle narici
È l'unica ora in cui puoi aprire
l'unica.

Poi, i rumori sono troppo forti
c'è troppa gente che va e viene
e la tua stanza è il posto più buio
Tale deve rimanere
chiuso all'esterno
A volte guardi fuori
dimenticando il pericolo
errore! Qualcuno ti ha visto,
svelto, nasconditi in ginocchio
sotto il davanzale
Lì devi restare
finché non se ne saranno andati




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Capitolo 7
*** Io non so parlar d'amore ***




Io non so parlar d'amore

Ricerco con cura
I ricordi di infanzia
E le parole sul vocabolario
Sconfitto dalla mia
Scarsa produzione personale
Ricerco in altri, ascolto
Melodie e stridii, e osservo
Gli sguardi, chiedo in prestito
Lenti colorate
Come una lezione di storia
Le guerre, i trattati di pace,
le violenze, i matrimoni
imparo la vita degli altri
saperne qualcosa, è
pur sempre diverso.
Apparenza nasconde
assenza, e tutto tace.
Il mondo che pare girare
Con tutti gli impegni,
le manifestazioni, inutili
sogni di una realtà
Rumore pare
nulla è











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Capitolo 8
*** Il riccio ***





Il riccio

Non mi toccare
Oppure provaci
Fai come vuoi
Tanto io resterò qui
Chiuso e indifferente
Pieno di paura
Nel mio piccolo
Ma tu non lo sai
Tu vedi solo spine
Ti pungi e ti offendi
Te la sei cercata
Mi maledici
E la colpa è mia
Lo so, la colpa è mia
Che mi riapro solo
Quando te ne vai.









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Capitolo 9
*** Mai stanatu ***





Mai stanatu

In eterna attesa
di una mano
morbida o rude
gentile o callosa
che apra il cassetto
lì sta la teglia,
che non entra in forno
da anni,
che ricorda tutte le ricette
mai scelta,
riposando laddove
nemmeno la polvere arriva.






















Mi scuso per questa… cosa, che poesia non è. Purtroppo, ha il diritto più delle altre di trovarsi in questa raccolta, pur essendo così brutta nella forma.







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Capitolo 10
*** Sconosciuti ***





Sconosciuti

Labile è il confine
Tra caldo e freddo
Conto i centigradi
Di rotazione
Da destra a sinistra,
Come i millimetri
Di apertura
Troppo poco o troppo.
La mia bocca è
un rubinetto della doccia
Non ben calibrato.

Vorrei conoscervi
Senza scottarmi e senza gelare,
senza sbagliare e senza pensare
a errori presunti
o non ancora commessi.

Mi aiutate a trovare
L'angolazione giusta?









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Capitolo 11
*** Pensiero orrendo ***





Pensiero orrendo

Il battito accelerato
E un orrore incastrato
Tra il petto e la gola,
Accucciato sul grembo
Abbraccia il mostro nero
E si sente una madre.
E si sente già in lutto
Cala il velo blu scuro
Ché nessuno è morto
ma tutti lo saranno.

Dannato momento
Del parto del pensiero
Da quando è nato
si agita senza posa
forma un gomitolo
e l'origine del filo
si nasconde all'interno.
Ad afferrare e sbrogliare
Impiega tutta la notte
Si agita senza posa
Tra le coperte sudate.




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Capitolo 12
*** Questo sei ***





Questo sei

Brava, il complimento che hai sempre cercato;
Accidia, il tuo nemico e la tua lotta costante;
Nulla abita la tua anima e questo l'accidia lo sa.
Assopita, la consapevolezza si sveglia di nuovo,
Lenta e critica ripassi gli errori e sospiri,
Esausta, senza via d'uscita.



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Capitolo 13
*** Omè, omà ***






Omè, omà

A Ettore senza padre
Che dormi al mio fianco
Sereno e una cicatrice
Sulla fronte che rimarrà
Per sempre, fa niente.

A Ettore che piange
E diventa intrattabile
Parole dolci e tante coccole
Anche se vuole fuggire,
lo stringerò lo stesso.

A Ettore che sull'autobus
Importuna la gente
Con il suo sorriso
E con la manina saluta
Ciao, tesoro, scendiamo.

A Ettore senza madre
Con la pelle rubata
Agli antenati arabi,
nebuloso somiglia ai ricci
degli album di famiglia.

Sarai
(mai)
così
(?)




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Capitolo 14
*** Periodo blu ***





Periodo blu

Blu
È il cielo
Il mare e l'oceano
La notte ai poli
Folgorata dall'aurora
Le barriere coralline
Le cascate più alte
Del mondo
L'universo intero
Blu
È il divano
La mia noia.



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Capitolo 15
*** Piccolo ***





Piccolo

Piccolo da sparire
Rimanere incastrato
In maglie strette
Contare i gradi di libertà
E sottrarre i passi
Che vorresti compiere:
un numero indefinito e troppo,
troppo lontani gli intrecci
che immagini solo.
Non trovi e non ti azzardi
a cercare, risparmi fiato
e tiri avanti senza stelle.
Quella paura di stare al mondo
Che perdi tutte le occasioni,
vivi in un passato scandagliato
tristemente da cima a fondo
e una cecità futura e
nel presente guardi gli altri,
non è invidia, è una formica
che guarda gli alberi.


Piccolo da sparire
Rimanere incastrato
Ricomincia daccapo




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Capitolo 16
*** --- ***











Se per te vale, sono in piazza
E non so con chi parlare.
Se per te vale, sono le dieci
E non so come ci si alza.
Se per te vale, ero a una festa
E me ne sono andato.
Se per te vale, sono sgradevole
E non so cos’altro dirti.








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Capitolo 17
*** Vivere pallido ***





Vivere pallido

Quel giorno il sole era sorto rosso di rabbia
E non voleva scaldare proprio nessuno
Si sentiva mentre si muoveva che scricchiolava,
con il freddo che albergava
nelle ossa e ci faceva la muffa,
poteva spezzarsi e sbriciolarsi a ogni passo,
ma per tutta la giornata aveva tirato dritto
perché era in ritardo,
poi nei tempi morti aveva ascoltato
le preoccupazioni degli altri,
e infine la sera era tornato al principio,
con le coperte che dicevano
"anche oggi hai sofferto abbastanza".








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Capitolo 18
*** Cassandra (1) ***











Cassandra

Prendere una gomma e cancellare,
Smettere di ascoltare musica,
Leggere libri di storia, sorridere ovunque,
Andare in biblioteca, starci fino a tardi,
Ignorare la gente che ti piace ma ti ignora,
Farsi venire in mente paragoni
che possono solo peggiorare,
Guardarsi dentro e proiettare fuori,
Prevedere il futuro, odiare Cassandra,
Appendere un telo sullo specchio,
Buttare un disegno, legare i capelli,
Rasare i capelli,
Guardare documentari sugli animali,
Provare con lo yoga,
Scendere a patti, scrivere contratti,
Sottoscriverli, annuire,
Sperare che vada tutto in frantumi
Come il foglio che mentre cancelli
si è stracciato,
così la paura di rimanere uguale
orribile
possa sparire.








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Capitolo 19
*** Rimanendo in riga (2) ***











Rimanendo in riga

Piatti che lavati, pagine che sfogliate,
vestiti che appesi, bottoni che cascano,
ricucire e stirare, ricordarsi di,
penne che tracciano sbarre su parole
già fatte, e segnano altro,
liste beffarde e sguaiate
in una scala di grigi.
Ed è tutto queto, ma un tocco di colore
una sfumatura piccola piccola di lato
subitanea appare, e sta lì meschina,
tenacemente ancorata. Far finta di nulla
vien bene ma non ai perfezionisti,
che con una spugna provano a tirarla via,
ma lì resta, l’idea non più grande di un punto,
un punto di domanda.
Te ne accorgerai prima della fine?








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Capitolo 20
*** Spiralizzando (3) ***











Spiralizzando

Le quattro mura servono
a Cassandra distruttrice di speranze
a coprirsi, vergognandosi,
non si cambia e non si lava,
e quando esce è da sola
e non si mette in ghingheri,
sa di essere un pesce fuor d’acqua,
e comunque alla fine che fa,
tutti i pesci muoiono prima o poi,
sì, si dice saggia da sola, comunque
vorrebbe urlare e strepitare,
vorrebbe esser vista, ma poi no,
si richiude in casa e si vergogna.

[Il pesce fuor d’acqua muore,
battendosi con forza in terra,
e mentre muore sogna l’acqua,
un torrente no, era il mare,
era il fondo, nero e vero:
era lì che voleva morire.]








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Capitolo 21
*** Tachipnea (5) ***











Tachipnea

Fiato accelerato dalla spinta
Nel torace è partito un colpo
Dal vuoto che c’era si è fatto strada
Una cosuccia minuscola, era
Nemmeno te ne accorgevi,
Ma chissà, ora ti pesa, ti pesa sì.
Spinge l’aria fuori e tu la ributti dentro
Rapida e il cuore parte e be'?
Cos’è tutto questo baccano?
Un desiderio.
Hai un desiderio. Un pungolo
Una puntina una spina un angolo
Una direzione una voglia un’ansia
un terrore una tenerezza un
Qualcosa, e finalmente vivi.








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Capitolo 22
*** Luna crescente (6) ***











Luna crescente

Nessuno ti ha disegnato il cratere
Che porti in pancia, nessuno:
tu da sola a lungo hai guardato,
hai preso il bisturi e hai inciso,
ed è un medico che riflette
su un caso complesso,
ed è una donna che ti esplode
una risata orgogliosa.

La scelta è presa, questa è la forma:
l’incisione è finita, la mano trema,
il bisturi cade e il sangue scorre,
e la paura, oddio la paura,
arriva e nel ventre caldo si accoccola,
riempie il cratere e si mangia i rimasti.
La copri con le bende, la carezzi piano,
ti stringerà la gola e rimarrai atona,
ma per adesso, sai,
sorridi.








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