L'eco del silenzio nell'ombra

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** In mezzo al nulla guardandosi intorno ***
Capitolo 2: *** Bulma e la missione segreta con suo figlio ***
Capitolo 3: *** Padre contro figlio ***
Capitolo 4: *** Ombra di pioggia ***
Capitolo 5: *** Un universo parallelo stroncato ***



Capitolo 1
*** In mezzo al nulla guardandosi intorno ***


La quiete, il nulla.
Ormai erano giorni che la luce del sole non si faceva più vedere.
Le nuvole nere facevano cornice a giorni molto difficili che Goku, Gohan e Kiki stavano attraversando.
< Ancora non capisco come siamo arrivati a questo punto > fece la donna mentre stava riordinando la casa < Abbiamo salvato questo pianeta decine di volte. Perché gli altri esseri umani ci trattano come degli emarginati? >
< Non come degli emarginati, mamma. Ma come dei veri criminali che devono essere sterminati. >
Il disprezzo di Gohan era visibilmente palpabile ogni volta che decidevano di tornare sull’argomento.
< Andiamo, Gohan. Non esagerare > gli rispose la donna cercando di sminuire gli animi tesi.
< Nostro figli ha ragione, Kiki. Purtroppo questa è la realtà dei fatti. >
< Adesso ti ci metti pure tu, Goku? Guarda qua: siamo nella nostra bella casetta e nessuno ci può disturbare. >
< Sì, ma non possiamo uscire. Non possiamo nemmeno andare in città che tutta la gente si accanisca contro di noi. Secondo te questo è vivere? >
< Lo ripeto ancora: non capisco come siamo arrivati a questa situazione. >
Goku, che da alcuni mesi a questa parte era diventato molto silenzioso, fissava il buio con sguardo malinconico.
Kiki sapeva bene che suo marito gli stava nascondendo qualcosa, ma pensava anche che la sua serietà erra costituita dal suo stress.
< Perché non vedi il lato positivo, marito mio? Siamo a casa. Non abbiamo nessun tipo di impegni, a parte rendere questo posto vivibile. >
< Questa specie di quarantena non fa affatto per me, Kiki > rispose di rimando Goku < Secondo te per quanto tempo può andare avanti questa situazione? >
< Non lo so. Magari quando tutte le persone si renderanno conto che voi Sayan non siete il problema di questo pianeta. >
< Non cambieranno ami idea, Kiki. Perché la razza umana è stupida. >
Sentendo con quale disprezzo parlava dei suoi simili, Kiki non ce la fece a rimanere in silenzio.
< Ma come parli?! È grazie agli esseri umani se oggi hai un futuro con me. Io ti ho sposato perché ti amavo e ti amo ancora come uomo. E non come creatura proveniente da un altro pianeta o peggio ancora galassia. >
< E con ciò? Ti devi mettere nella testa che io non faccio parte del tuo mondo. Io sono diverso > rispose Goku nascondendo la tua rabbia.
< Ah sì? Perché mi stai dando la sensazione di parlare come Vegeta? >
< Perché lui vi ha sempre visti come esseri inferiori, ed io non gli ho mai dato retta. >
< No, Goku. Tu sei molto più intelligente di lui. >
< Allora spiegami una cosa: che cosa ci faccio racchiuso nella nostra casa mentre alcune persone spiano la nostra vita? Secondo te per quanto tempo può essere sopportato tutto questo? >
< Ma tesoro, nessuno ci sta spiando. >
< No, Kiki. Ti sbagli. Non dimenticarti che io sento l’aura delle persone. E molti giornalisti sono qui che ci stanno spiando. >
Mentre continuava a fissare il buoi rabbioso come non mai, Kiki temeva che suo marito potesse fare qualche gesto sconsiderato di cui poteva pentirsi.
< Goku, ti prego. Non vorrai mica ucciderli tutti, spero. >
Senza rispondere alla sua domanda, Goku si ritirò nella sua stanza chiudendo la porta a chiave, lasciando sua moglie interdetta.
< Gohan, perché non parli con tuo padre? Sono sicura che gli farà molto bene. >
< Non c’è bisogno di parlare > rispose con tono pacato il giovane Sayan < Qui c’è bisogno di agire al più presto. Non riesco a capire perché mio padre non lo fa’. >
< Perché tuo padre è giudizioso. Non farebbe mai del male ai miei simili. >
< Ah sì? Guarda dove ci ha portato il suo giudizio: rinnegati ed emarginati. È questo il nostro ringraziamento? >
< Gohan, se tu sai qualcosa che io non so… >
< Mi dispiace mamma, ma tu non capiresti mai. >
< Allora fammi capire! > gridò Kiki spazientita < Che cosa sta succedendo? >
Mentre Gohan fissò un’ultima volta sua madre prima di ritirarsi nella sua stanza, Kiki si pentì subito nell’aver alzato la voce.
< Perdonami, Gohan. È che sono molto stressata pure io. >
< Non fartene una colpa, mamma. È che non capisci. >
< Allora perché non mi fate capire?! Cavolo! >
< Perché non vogliamo metterti in allarme. >
< Ormai ci sono dentro fino al collo come voi. Perché ci sono cose che non devo sapere? >
< Per la tua incolumità di essere umano… C’è qualcuno molto vicino a noi che sta cercando di scoprire la verità. E siamo molto vicini. >
< Qualcuno vicino a noi? Scoprire la verità? Mi dici che cos’è tutto questo mistero?! Io non ne posso più! >
< Piantala Kiki!!! >
Vedendo come Goku si era appena arrabbiato con lei, la donna rimase scandalizzata.
Per quanto tempo potessero rimanere insieme e durante tutto il loro matrimonio, era la prima volta che Goku alzava la voce con sua moglie.
< Goku. Io… >
< Non fare domande su faccende che non ti riguardano. Attendi le risposte necessarie quando sarà il momento e continua a fare la tua vita di sempre. Mi hai capito? >
< Perché non mi volete parlare? Io… >
< Siamo spiati, Kiki. Quindi evita di parlare e rimani in silenzio. Lo vuoi capire oppure no? >
Non avendo più la forza necessaria nel dire la sua, alla fine Kiki rinunciò ad essere insistente, ascoltando le parole di suo marito e di suo figlio mentre il buio della notte diventava sempre più cupo.
 
 
Battiti regolari e il tumulto del vento.
Rimanendo dietro gli alberi e i cespugli per tenerli d’occhio, la forza che aveva scatenato tutto questo avanzava indisturbato verso di loro.
“Se non potrò conquistare questo pianeta a causa di voi Sayan, lo farò in un'altra maniera. Stai attento a te, Goku. Non puoi arrivare a fare fuori tutta la razza umana. La razza che hai cresciuto…”
< Cell, e se qualcuno arrivasse a scoprire che sei tu l’artefice di tutto questo? >
< Allora sarà il momento di mettere in atto le armi di distruzione di massa che abbiamo collaudato in tutti questi anni > rispose la creatura < A quel punto la razza dei Sayan sarebbe estinta per sempre. >
< Ma allora perché non agiamo? Che cosa aspettiamo? >
< Io come voi voglio preservare l’ambiente in cui vivo. Se mettessimo in moto le nostre armi di distruzione di massa, noi dove andremmo a vivere? >
Guardandosi intorno con aria spaesata, i soldati incaricati di spiare Goku e la sua famiglia ritornarono alle loro mansioni.
“Siete dei veri sciocchi. Presto capirete che sono io l’unica razza perfetta che può abitare l’universo. Io soltanto.”

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Capitolo 2
*** Bulma e la missione segreta con suo figlio ***


Mentre era al computer a collaborare nuove macchine che potessero cambiare il mondo, Bulma rimaneva a riflettere su come poteva aiutare Goku e la sua famiglia.
“Non è possibile che i Sayan possano vivere al margine di una società che li vuole uccidere. Spero almeno che Trunks abbia la bravura e la fortuna di non finire implicato in questa storia.”
Ma nel mentre la donna stava pensando a suo figlio, Vegeta non poteva che domandarsi il perché la donna rimaneva sempre segregata nel suo laboratorio.
< Che cosa stai architettando? >
< Niente, Vegeta > rispose frettolosamente < Che cosa ti viene in mente? >
< Strano che tu non abbia elaborato un piano per salvare Kaarot. Credevo che tenessi a lui. >
< Certo che tengo a lui e alla sua famiglia. Che cosa ti viene in mente? >
 Ma appena Vegeta vide le telecamere che stavano riprendendo il quartiere generale della città, allora capì che c’era qualcosa di molto losco in cui Bulma si stava immergendo.
< Che cosa spii? >
< Niente, Vegeta. Puoi tornare ai tuoi allenamenti. >
< Se pensi di darmi il ben servito in questo modo, sappi che hai sbagliato tutto. >
< Sto cercando di elaborare una macchina in grado di portarci nello spazio e lasciare per sempre questo pianeta. >
< E dimmi, hai una meta al riguardo? >
< Ancora no. >
< Oppure stai tenendo d’occhio i pezzi grossi che stanno controllando Kaarot e la sua famiglia. >
< Ma io veramente… >
< Evita di mentirmi, Bulma. Lo sai che ti conosco. >
Mentre era stata scoperta con le mani nel sacco, la povera Bulma emise un flebile singhiozzo prima di dire la verità.
< Dove si trova Trunks? >
< Si sta allenando da qualche parte. Perché? >
< Non lo vedo da molte ore, ormai… Ti conviene non mentirmi se non vuoi litigare. >
< Io non ho nessuna voglia di litigare con te > rispose Bulma risoluta.
< Allora dimmi dove si trova quel ragazzo, altrimenti… >
< Eccomi. Sono a casa > fece Trunks mentre stava posando la sua spada < Ciao, mamma. Com’è andata oggi? > domandò il ragazzo dandogli un bacio sulla guancia.
< Normale. Sono rimasta qui in laboratorio a sistemare… >
< Smettetela di mentirmi voi due! La vostra sceneggiata non sta in piedi! > gridò Vegeta spazientito.
< Ehi, papà. Che cosa ti prende? >
< Ditemi che non siete implicati in questa storia del governo. Ditemi che Kaarot se la sta sbrigando da solo… Oppure è riuscito a scomodarvi e a chiedere aiuto come un poppante. >
< Goku non è quel tipo di uomo che dipingi, Vegeta. Noi siamo i suoi amici. >
< Allora come amici dobbiamo finire nell’occhio di questo dannato governo umano? Sai quanto sono suscettibile al riguardo. Non voglio avere problemi. >
< E non ne avrai, papà. Stai tranquillo. >
Fissando accuratamente lo zaino e le mani di suo figlio, Vegeta notò qualcosa di strano.
< Che cosa stai portando? >
< Io? Niente. >
< Ah, davvero? Allora perché non mi fai vedere le mani? >
< Papà, stai diventando ridicolo. >
< O mi fai vedere che cosa porti, o ti do’ un pugno così forte che te lo ricorderai per tutta la vita. Fammi vedere! >
Mentre Trunks si era voltato verso sua madre per cercare una comprensione che non sarebbe arrivata, alla fine Bulma lo pregò di dirgli la verità.
< Stiamo aiutando Goku ad andare in fondo a questa storia > spiegò brevemente il ragazzo < Sappiamo che qualcuno sta architettando qualcosa per toglierlo di mezzo, ma non sappiamo ancora chi. >
< Le telecamere ci serviranno per scoprire chi c’è dietro a tutta questa storia, Vegeta > continuò a dire Bulma < Per questo Trunks è riuscito in questa piccola… missione. >
< Oppure l’hai costretto, Bulma. >
< Papà. Non dire così. >
< Tu fai silenzio, Trunks. È una questione che riguarda me e tua madre > rispose rabbioso Vegeta < Ti rendi conto in che guai hai gettato nostro figlio? Se veniva scoperto, avrebbe passato un sacco di guai. Avrebbero messo torchio anche noi. >
< Infatti non capisco perché non l’hanno fatto visto che anche io e tu siamo dei Sayan, papà. >
< Questo non m’interessa minimamente. L’importante è che non mi diano fastidio. >
< Vegeta, pensiamo che dietro tutto questo ci sia dietro una creatura molto potente > mormorò Bulma < Magari a qualcuno che abbiamo fatto un torto. >
< Chiunque sia, vi ordino di rimanere fuori questa situazione. Mi sono spiegato? >
Mentre Bulma e Trunks si guardavano a vicenda, non potevano credere che avesse detto ciò.
< Papà, ci stai forse dicendo di abbandonare Goku e la sua famiglia a loro stessi? >
< Dico che non bisognerebbe agitare troppo gli animi. Non combattiamo da molto tempo, ormai. I nostri poteri da Sayan si sono affievoliti. La vita mondana di questo paese ci ha rammolliti. >
< Da cosa lo supponi, papà? >
< Lascia stare, Trunks. È una cosa che non ti riguarda. >
Trunks, inizialmente preoccupato per quello che stava pensando suo padre, volle sapere di più sul momento alquanto misterioso che stava nascondendo.
< Papà, sai bene che se c’è qualcosa che ti preoccupa… >
< Pensa pure al tuo amico Kaarot. Della faccenda che mi sta preoccupando riguarda solo me. >
< Papà, so molto bene che hai bisogno di me… >
< No, figliolo. Io non ho bisogno di nessuno. Né tantomeno di te > replicò Vegeta con tono stizzito prima di lasciare il laboratorio di Bulma.
< Mamma, tu sai qualcosa… >
< No, Trunks. Io e tuo padre ormai non parliamo molto da qualche tempo a questa parte. >
< Non credevo che il vostro rapporto fosse in crisi. >
< Lasciamo stare. Vedrai che si sistemerà tutto per il meglio > rispose Bulma cercando di mascherare la sua tristezza con un velato sorriso < Adesso cos’hai intenzione di fare? >
< Siamo molto vicini a scoprire chi è. Teniamo gli occhi bene aperti. >
 
 
Mentre Cell stava facendo meditazione, si stava ricordando i momenti in cui si era scontrato con Goku e i suoi amici.
“E’ stato snervante morire così. La forza di quel gruppo è stata fin troppo forte anche per me. La sconfitta brucia ancora, il conseguimento della mia vendetta è soltanto all’inizio… Goku e tutti gli altri rimpiangeranno per non essersi piegati al mio volere.”
Mentre la rabbia di Cell diventava sempre più palpabile, l’arrivo di Mr Satan riscosse la creatura dai suoi pensieri.
< Mi dispiace disturbarla, Cell. Ma credo che qualcuno stia facendo di tutto per controllare le nostre mosse. >
< In che senso? >
Mr Satan, non riuscendo a trovare le parole necessarie a quello che stava dicendo, spazientì di colpo Cell che lo prese improvvisamente per la gola.
< Ti ho chiesto di dirmi che cosa c’è che non va. Chi è entrato qua dentro? >
< Non lo so. È una ragazzo che non ho mai visto prima > rispose l’uomo respirando affannosamente.
< Lo sai, Mr Satan? Potrei usare solo un grammo della mia forza e il tuo collo esploderebbe all’istante come una bomba. Vogliamo provare? >
Spaventato per la reazione della creatura, il vecchio uomo fece di tutto per chiedere scusa.
< Va bene. Farò finta che non sia successo niente… Però vorrei che tu mi parlassi di tua figlia Videl. >
< Mia figlia? Che cosa centra in tutto questo? >
< I miei soldati non hanno ancora ricevuto notizie di lei. Dove diavolo si è cacciata? Tu sai qualcosa? >
< Le giuro che se io sapessi qualcosa sul suo conto, non esiterei a dirglielo. >
< Lo spero bene. Perché ogni minuto che la ragazza passa lontano dalla mia supervisione, viene considerata come traditrice. >
< La prego Cell. Lei non la tradirebbe mai. >
< Lo spero bene > rispose la creatura con tono rabbioso < Portamela immediatamente qui. Controlla ogni angolo della città e portala da me. Alla svelta. >
< Ma io sono impegnato con la sua propaganda, Cell. >
< Non m’interessa! Voglio quella ragazza! E la voglio alla svelta! >
Mentre la furia di Cell stava per diventare sempre più distruttiva, per poco il vecchio uomo non svenne dal terrore di aver scatenato una creatura invincibile come colui che stava sottomettendo tutti gli esseri umani ancora una volta, anche se in maniera molto diversa.
< Non si arrabbi, Cell. Vi prometto che prima di stasera… >
< Sarà meglio per te. Altrimenti pagherai con la tua stessa vita. Ti ho avvertito. >
< Sì, ho recepito il messaggio, Cell. Adesso posso andare? >
< Sì. Fuori di qui. >
< Grazie per avermi ricevuto, Cell. Vedrà che non se ne pentirà. >
Senza degnarlo di una risposta, Cella aveva già capito il motivo in cui Mr Satan stava parlando di una possibile spia.
“I Sayan non si arrendono mai. Vogliono rendere le cose più difficili. Ma non sanno che se cercando di tradirmi, verranno traditi a loro volta. Mi basterà fare il lavaggio del cervello a questa Bulma e sarà molto semplice entrare nelle menti di quei traditori… Ma ora mi basterà focalizzarmi sulla figlia di Mr Satan… Ancora non riesco a capire come gli esseri umani possano pendere dalle labbra di quello smidollato. Riesce a convincerli in maniera incredibile che io non potrei mai immaginare… La conquista del mondo passa anche da lui. Non l’avrei mai pensato.”
E nel mentre continuava a deridere gli esseri umani così subdoli e ignoranti, Cell riprese la sua meditazione.
Fino al momento di entrare in azione.
Un momento divertente ma decisivo.

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Capitolo 3
*** Padre contro figlio ***


Vegeta, ancora scosso per la perdita dei suoi poteri, cercava di distrarsi allenandosi giorno e notte.
Ma la sua forza di un tempo paragonabile a quella dei migliori sayan del passato, sembrava scomparsa nel nulla.
Cercando di sfogare tuttala sua rabbia, dava tutta la colpa alla vita della terra e alla sua vita agiata e pacata che gli avevano tolto quell’adrenalina che gli scorreva nelle vene.
“Non è possibile. Non riesco ad essere forte come un tempo. Che diavolo mi sta succedendo?”
Non riuscendo a trasformarsi in super sayan, le grida dell’uomo risuonavano in tutto il vicinato, mettendo in allarme la sua famiglia.
< Vegeta, che sta succedendo? > gli domandò Bulma.
< Non riesco a tornare ad essere un super sayan e non capisco perché! >
< E’ tutto il giorno che ti alleni. Che ne dici di tornare in casa e di riposarti un po’? mi sento sola senza di te. >
Vegeta, che non amava i preamboli amorosi, sdegno l’invito di Bulma e tornò ad allenarsi.
< Potresti anche rispondermi quando ti parlo. >
< Non hp voglia di tornare in casa. Non ho tempo da perdere con te. >
< Ah davvero? Mi dici che cosa ti ho fatto di male? >
< Davvero non lo sai? >
< No. illuminami. >
< Evita di prendermi in giro. Per il tuo bene. >
< Avresti il coraggio dio farmi del male? >
< Se me ne dai occasione, sì. >
< Oh, ma bravo! Tu colpiresti tua moglie a morte? Che cavolo ti prende? >
< Lasciami in pace. Ti prego. >
Cercando di non perdere la calma, Vegeta sfogava le sue frustrazioni in vecchi ricordi che lo avevano reso invincibile.
< Ormai non sei più quella creatura, Vegeta. È giunta l’ora che tu lo capisca. >
< Invece che essere dalla mia parte hai il coraggio di remarmi contro? >
< No. io voglio aiutarti. >
< Allora lasciami in pace! >
Sentendo gridare i suoi genitori, Trunks si riversò in giardino alquanto serio e un po’ spaventato.
< Perché state litigando? Che succede? >
< Vattene via, Trunks. Questi non sono affari che ti riguardano. >
< Mi riguardano eccome visto che siete la mia famiglia > rispose piccato il ragazzo < Ti prego, papà. Non puoi continuare a vivere così. >
< Perché? Io sono il signore dei Sayan! Non posso aver perso i poteri. >
< Magari è una cosa passeggera. Non lo possiamo sapere. >
< Passeggera o no, non posso rimanere con le mani in mano senza fare nulla. Ho bisogno di ritrovare me stesso… voi piuttosto, invece di pensare a Kaarot, dovreste essere dalla mia parte. >
< Infatti lo siamo, papà. >
< No! non è così! Preferite pensare a quel dannato mezzosangue cresciuto in questo dannato pianeta. Non avete rispetto per me! >
Non riconoscendo Vegeta, Trunks e Bulma si guardarono spaesati senza dire niente.
< Sai cosa dovete fare? Dovete lasciarmi in pace. Io non ho bisogno di voi. Non ho bisogno di nessuno. >
Pensando di scappare lontano dai suoi problemi, Trunks cercò di far ragionare suo padre facendo man forte sul loro legame.
< Io sono sempre dalla tua parte, papà. E mi dispiace che tu non riesca a capirlo. Io darei la vita per te… Come lo sto facendo per i miei amici. Perché non riesci a capirlo? >
< Perché Kaarot e la sua famiglia non è degno del nostro aiuto. >
< Ora forse capisco perché lo odi così tanto: non vuoi farti vedere inferiore… E di conseguenza lo disprezzi. >
< La rivalità trame e quel mezzo Sayan risale da molto tempo addietro, figliolo… Ma se tu vuoi aiutarlo, io non posso perdere tempo in questa missione di salvataggio. >
< Anche se non mi darai il tuo aiuto, io ho bisogno di te, papà. >
Ma fissando un’ultima volta suo figlio, Vegeta uscì dal giardino di casa sua senza nemmeno voltarsi, mentre una voce in sottofondo cercava di guidare i suoi pensieri.

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Capitolo 4
*** Ombra di pioggia ***


< Chi c’è là?! Chi mi sta chiamando?! >
L’eco della voce di sottofondo diventava sempre più insistente ogni secondo che passava.
Vegeta, non riuscendo a scorgere nessuno nelle vicinanze, diventava sempre più nervoso e irascibile.
< Fatti vedere! Hai forse paura di me? >
< Come potrei avere paura di un essere umano? > replicò la voce con tono deciso.
< Essere umano? Io non sono umano. >
< Ormai i tuoi poteri di sayan sono nulli in mia presenza. Sei debole come tutta la razza umana. Sei la vergogna della tua specie. >
Mentre la voce continuava ad infamarlo sempre di più, la rabbia di Vegeta diventava sempre più incontrollabile.
< Fatti vedere! Dannato! >
< Dannato o no, l’unico essere infimi e maledetto qui sei solo tu… >
< Perché non ti mostri alla luce? >
< Ti prenderebbe uno shock se tu sapessi chi sono realmente. >
< Non diventerò più scioccato di adesso. Quindi fatti vedere, maledetto. >
Mentre il corpo della creatura diventava sempre più vivido negli occhi di Vegeta, quest’ultimo rimase spiazzato quando si ritrovò dinanzi a Cell.
< Non è possibile… Tu… dovresti essere… >
< Diciamo che il mio corpo in putrefazione è stato recuperato dagli esseri umani. E sai quale è stata la mia prima missione? Vendicarmi di voi. Di coloro che mi hanno ucciso e hanno distrutto il mio futuro… Se pensavate di cavarvela così, allora vi sbagliavate di grosso. Dopo Goku e la sua famiglia, sarai tu a soccombere sotto il mio volere. Presto sarete tutti in mano mia. Vi distruggerò sotto il livello psicologico. >
< Avrai pure soggiogato gli esseri umani. Ma con me sarà molto diverso, te l’assicuro. >
< Ah sì? Voglio proprio vedere come riuscirai a difenderti. >
Mentre Vegeta fissava il suo nemico dritto negli occhi, la sua mente si bloccò come se fosse stata colpita da un fulmine.
“Ma che mi succede? Non riesco più…”
< Ora che la tua debolezza è divenuta definitiva, forse posso aiutarti a recuperare i tuoi poteri da Sayan. Ma rimarrai sempre più debole di me. >
Vegeta, fissandolo con sguardo truce, si limitò a fare un cenno d’assenso con la testa.
< Molto bene. Adesso puoi eliminare Goku e tutta la sua famiglia e finalmente la mia vendetta sarà compiuta. >
 
 
 Lo sconforto generale stava colpendo la famiglia di Goku.
Padre e figlio, fissandosi con sguardo serio e sconfortato, rimanevano inermi e sotto osservazione dell’esercito militare che non gli lasciava via di scampo.
< Pensate ancora di non fare niente? > domandò Kiki.
< Perché dovremmo agire? Solo per vedere altri morti? > domandò Goku.
< Ma che razza di domande fai?! > tuonò la donna < Dobbiamo riconquistare la nostra libertà! E nel farlo dobbiamo far sentire la nostra voce! >
< Mamma, la situazione è già abbastanza complicata così com’è > fece Gohan con tono serio e pragmatico < Prima o poi si stancheranno di darci la caccia e di controllarci a vista e sarà in quel momento che noi riconquisteremo la nostra libertà. >
Kiki, che non riusciva a riconoscere la sua famiglia, non poteva credere che suo marito e suo figlio potessero parlare in quel modo.
< Ma come credete… >
< Kiki! Smettila! Ti ho già detto che non sono affari tuoi! >
Presa dal più profondo sconforto, la donna non poté che piangere dalla disperazione.
< Dobbiamo andarcene. Perché non riuscite a capirlo? >
< Smettila di singhiozzare e vai fuori da qui, mamma. Per il tuo bene. >
< Per il mio bene?! Nessuno mi ha mai trattato in questo modo! Soprattutto mio figlio non mi ha mai parlato in questo modo! Adesso chiedimi scusa, altrimenti… >
< Fate silenzio! >
Mentre il buio improvviso avvolse la casa di Goku, la paura divenne sempre più vivida negli occhi dei presenti
< Adesso che cosa sta succedendo? > domandò Kiki.
< Il male sta avanzando. È qui da noi. >
Mentre urla e strepiti facevano cornice a momenti di terrore, Goku non poteva immaginare che la causa di tutto questo fosse proprio Vegeta.
< Mi stavi forse aspettando, Kaarot? >
< Vegeta > rispose Goku con tono serio < Che cosa ci fai qui? >
< Sono venuto a trovarti. Non mi accogli come un tuo fratello? >
< Perché dovrei farlo? Io per primo ho deciso di risparmiare quella povera gente. E tu cosa fai? >
< Il mio istinto criminale mi ha portato ad essere costui che vedi… Ma adesso che sono qui, il mio Signore sarà estremamente contento nel sapere che attuerò la nostra vendetta comune. >
< Il tuo signore? Di chi diavolo stai parlando? > domandò Gohan.
< Ah ah… Aumenta la vostra curiosità e la mia voglia di farvi fuori. Ma visto che non ho ancora riacquistato la mia forza di Sayan, dovrò usare tecniche subdole per ricevere la vostra arrendevolezza. >
Mentre Vegeta teneva in ostaggio la povera Videl che si dimenava dalla disperazione, la furia di Gohan divenne incontenibile.
< Maledetto! Lasciala subito andare! >
< Perché dovrei farlo? Ormai il nuovo padrone del mondo non sa che cosa farsene di quelli come voi. >
< Vegeta… non riesco più a riconoscerti > rispose Goku < Che cosa vuoi dimostrare? >
< Che sono molto più forte di te, Goku. Ormai non sarà più secondo a nessuno. >
< Sei secondo al tuo padrone… Chi è colui che ci sta rendendo la vita impossibile? Parla! >
< Non lo saprai mai! >
Mentre Vegeta si apprestava colpire a morte la povera Videl, Vegeta fu attaccato alle spalle e fulminato da un’arma inventata da uno scienziato d’eccezione.
Tirando un urlo che lasciava trapelare un velo di speranza, la famiglia di Goku non poteva credere che la loro vita fosse stata salvata da una loro vecchia conoscenza.
< Crilin, ma come diavolo… >
< La missione segreta per la nostra liberazione può continuare, Goku > fece l’uomo cono tono lieve e sicuro di sé < Ora che la pedina del nostro nemico è stata tolta di mezzo, è giunta l’ora di riconquistare il rispetto di tutti gli altri esseri umani. >
< Crilin… non sappiamo come ringraziarti > fece Gohan mentre stava stringendo a sé Videl < Tu sai chi c’è dietro a tutto questo? >
< La vostra curiosità è data dalla vostra paura, non c’è che dire. Ma non voglio dirvi niente, per ora. Dovete ritrovarlo dinanzi per capire il male che ha circondato il pianeta terra. >
< Crilin, ma da quando in qua tu sei diventato uno scienziato? >
< Con questo parleremo con Bulma e Trunks. Naturalmente dopo aver messo a dormire il povero Vegeta > rispose il piccoletto scuotendo la testa < La sua verve e la sua voglia di potere sarà la sua debolezza e distruzione. >
< Crilin, non sono mai stato così contento di vederti prima d’ora. Dopo tutti questi anni non sei mutato affatto. >
< La stessa cosa vale per me, amico mio > rispose Crilin sorridendo sinceramente mentre riponeva la sua arma.

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Capitolo 5
*** Un universo parallelo stroncato ***


Ora che Goku e i suoi amici erano riuniti, dovevano vedersela con quel nemico che ancora una volta aveva messo in ginocchio l’intero pianeta.
Mentre le nubi oscuro si stavano dissipando, lo sguardo truce di Goku andò verso Cell che attendeva il suo arrivo con trepidazione.
< Voi rimanete in disparte. Ci penserò io a Cell. >
< Che cosa?! Ma sei impazzito, Goku?! Non puoi farcela da solo! > protestò Crilin.
< Papà, Crilin ha ragione. >
< Se voi combatterete al mio fianco, sarete più in pericolo. Ho già sconfitto quella creatura una volta. Adesso non sarà niente di diverso. >
Goku era profondamente sicuro di sé.
Non si era mai sentito così prima d’ora.
Non poteva permettere che un altro pianeta dell’universo potesse essere distrutto per la malvagità di uno solo.
Doveva combattere per una giusta causa, lontano dall’affetto della sua famiglia.


Se nel silenzio riusciva a riconoscersi e a concentrare le sue energie, Goku sapeva bene che tutta la sua rabbia rifluiva nel suo sangue.
Cell era davanti a lui, in attesa di un attacco che avrebbe scosso l’intero pianeta.
< Finalmente sei riuscito a trovarmi, Goku. Ti stavo aspettando. >
Come ti sei permesso di soggiogare gli esseri umani? Non avevi nessun diritto di farlo! >
< Sono tornato per riprendermi questo pianeta. E solo riuscendo ad avere la loro alleanza potevo imporre il mio rispetto… Non ho fatto nessna vittima con questo scellerato piano. Almeno per ora… >
< La tua avidità di potere sta per essere messa a dura prova ancora una volta. Non uscirai vivo da qui. Te lo assicuro. >
< Davvero? E come pensi di fare? >
Combattendo grazie alle sue doti fisiche, Goku si sentì presto inerme di fronte a Cell.
< Ti sei rammollito nel corso degli anni, Goku. Come pensi di sconfiggermi con queste trovate? >
Ma Goku, che concentrava le sue energie in una forza di volontà che Cell non riusciva a percepire, alla fine la creatura malvagia si dovette subito ricredere.
< Ma guardati! Sei già stanco e sudi visibilmente. >
< Stai molto attento a quello che ti starà per capitare, perché non potrai sottrarti alla mia potenza… Questo universo parallelo dovrà infrangersi e tornare alla realtà di sempre. >
< Non riuscirai in questo intento. Nessuno ci è mai riuscito! >
Mentre il buio stava oscurando il campo di battaglia, subito dopo una luce celeste inondò l’area circostante mentre le energia sprigionata cresceva sempre di più.
< No. non è possibile… Non puoi fare. >
< Rimarrai imprigionato per sempre in questa dimensione e non sarai più un pericolo per nessuno… Addio! >
La forza di volontà, la forza di essere sempre il più forte e la forza che ogni male deve essere sconfitto.
E’ questa l’energia segreta di Goku mentre quel suo vecchio nemico andava scomparendo per sempre, ritornando ad una normalità che sembrava ancora impossibile.

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