No! I love her like a wife!

di NaruGaaxSasusaku
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Giorno 1 (5 aprile): vita domestica / domestic lif. ( HinataIno Hot ) ***
Capitolo 2: *** 6 aprile): fiori / flowers ( HinaIno Hot.) ***
Capitolo 3: *** Giorno 3 (7 aprile): guerra / war (TentenTema) ***
Capitolo 4: *** Giorno 4 (8 aprile): anime gemelle - soulmates [SatsukiU.xSakuraxItamiU.] ***
Capitolo 5: *** Giorno 5 (9 aprile) villians, nemici per gli amanti - villains enemies to lovers ( NarukOkumi Hot ) ***
Capitolo 6: *** Giorno 6 (10 aprile): viaggio vacanza. - road trip vacation. ( InoTema Hot) (KarinTema ) ***
Capitolo 7: *** Giorno 7 (11 aprile): giorno libero / free day ( KarinSaku ) ***



Capitolo 1
*** Giorno 1 (5 aprile): vita domestica / domestic lif. ( HinataIno Hot ) ***


Coppie: TenInoHina con Accenni di KarinSakura e TemaIno.

Alcuni i personaggi sono in genderswap. Ecco un piccolo schema

- Sasuke -> Satsuki ( è un nome per lo più moderno ma lo preso dal anime Nana che adoriamo.)

- Obito -> Okumi ( lo so non è simili al originale sarebbe stato Obita il nome del tipo di doraemon ma amo Okumi perché+ è un personaggio del gioco Samurai Warriors ( altri lo chiamano Sengoku Basarda)

- Naruto -> Naruto (servono spiegazioni? ;) )

Non so se riusciremo a usare tutte le coppie elencate ma fare del nostro meglio e nuove coppie YURI in prossime storie chissà.

prompt: Giorno .1 (5 aprile): desiderio/non corrisposto | vita domestica. [5 Aprile: yearning/irrequieted | domestic lif.]

Tenten e Hinata sono due lesbiche che convivono. Me le ha presentate la mia collega di università Sakura la quale mi ha detto che bisognava conoscerle prima di esprimere qualche giudizio maligno e non veritiero venendo spesso emarginate ed additate a troie in calore solo perché erano state viste baciarsi in un luogo pubblico. La presentazione è stata semplice. Le due ragazze che a vederle sembravano non giovanissime ma delle donnine hanno accettato di stare un po’ con noi due e così abbiamo iniziato a parlare senza entrare nella sfera della loro sessualità. Vederle e sentile parlare era un piacere. Erano spigliate e spiritose. Ho proposto di andare a cenare insieme già dalla prima sera ed a quell’invito ne sono seguiti tanti altri scambiandoci inviti reciprocamente.

Che il piacere di stare insieme fosse tanto era evidente per il solo fatto che ci scambiavamo gli inviti. Sono venuta così a sapere che entrambe sono musiciste, che a loro due piace l’arte moderna ma non disdegnano l’arte rinascimentale, piace essere eleganti e mostrare i loro corpi che sono realmente attraenti. Frequentandoci nei ristoranti e trattorie abbiamo scoperto il piacere di mangiare e ognuna cercava di imparare a cucinare come gli chef realizzando a casa piatti difficili e sorprendenti, accompagnandoli con i vini migliori che compravamo nei supermercati facendo attenzione anche ai prezzi.

Simona suonava molto bene la chitarra classica e, siccome anch’io avevo imparato a suonarla ma non certo al suo livello di bravura, una sera spinta dall’euforia del vino, abbiamo deciso di provare a suonare in un duetto. Prima di iniziare ci siamo divise le parti e entrambe le abbiamo studiate. Erano parti facili e non molto dopo abbiamo provato ad eseguirle insieme. Siamo andate perfettamente a tempo con grande sincronismo; ciò per me era un fatto sorprendente. Ovviamente eravamo felici e nella nostra gioia per il risultato non abbiamo pensato di coinvolgere Hinata che assisteva in silenzio con aria critica, anzi, sembrava un po’ irritata.

Sul momento ho avuto questa impressione che mi è stata confermata da Sakura in seguito aggiungendo che Francesca in situazioni collaborazione nel fare musica si irritava perché lei suonava il flauto e non riusciva ad intendersi con Simona. A me era apparsa come una discordanza solo professionale perché Sakura mi aveva detto che in fatto di sesso erano molto unite e concordi, anzi ogni volta che si tentavano di suonare insieme, finivano per litigare per poi riappacificarsi nel fare sesso con loro grande piacere.

Allora mi è venuto in mente di chiedere a Sakura se sbagliare qualche battuta per compiacere Tenten sarebbe stato un bel gesto e lei mi rispose, ma senza acredine, anzi con un vago sorriso malizioso sul suo bel viso, che ero sempre la solita stronza. Da quel giorno i rapporti tra me e Tenten cominciarono a farsi più difficili. Lei sembrava gelosa del fatto che fossi in grande intesa con Hinata. È così successo che è nato un piccolo diverbio tra me e lei e non è stato l’unico episodio. In seguito ci facevamo ripicche un po’ su tutto finché il disaccordo con Tenten era totale. La situazione di nervosismo si era riversata anche su Tenten che era diventata via via sempre più insofferente al carattere nervoso della sua amante tanto che al culmine di un bisticcio, un giorno, era arrivata a chiederle di andare via da casa.

Saputa confidenzialmente la cosa, Sakura decise allora di intervenire in accordo con Hinata perché a quest’ultima Ino piaceva e le dispiaceva troncare il rapporto. Inoltre la mia amicizia con Karin piaceva a Sakura ma Ino ha detto a tutte che era gelosa di me e che l’amicizia tra me e Sakura a lei non piaceva. A Karin ed a me la cosa è sembrata assurda non essendoci fino a quel momento nessun rapporto con nessuna. Di conseguenza sia a me che a Tenten e Hinata non venivano spiegazioni del perché le due avrebbero dovuto lasciarsi. Ho cercato di convincere Tenten ma sul momento non ero convinta di esserci riuscita. Durante una delle nostre discussioni tra donne ho avuto l’opportunità di vantarmi di non essere più andata dal parrucchiere da tantissimo tempo preferendo tagliarmi i capelli da sola. Le tre amiche la mia abitudine hanno detto che si vedeva benissimo che era un taglio home made, ma poi, siccome Hinata diceva di saper tagliare i capelli, Ino e Tenten mi hanno convinto di farmeli tagliare da Francesca in uno dei gironi seguenti.

(Attenzione da qui in poi c'è una scena Hot Tra Hinata e Ino ma potete immaginarvi chi volete ;) Non amiamo i tradimenti ma per una volta diciamo che a casa ci si sente sempre caldi.)

Ritenevo la situazione tra Tenten e Hinata abbastanza degradata e per cercare di riportare pace tra le due amanti mi sono decisa a fare piccolo sacrificio di farmi aggiustare il taglio dei capelli per favorire la distensione. Due giorni dopo sono andata a casa di Hinata ma Tenten non c’era. Hinata era vestita con un camice bianco e sul momento ciò mi è parso strano ma non le ho chiesto spiegazioni. Lei mi ha fatto sedere su una sedia con un telo addosso ed ha cominciato a tagliarmi i capelli mentre parlavamo del più e del meno con me che cercavo di non affrontare i contrasti con la sua compagna. Hinata girava intorno a me e dimostrava una certa perizia nel tagliare i capelli, cosa che mi ha fatto pensare ad un suo passato da parrucchiera di classe oppure ad una scuola apposita. Il suo camice era aperto ed era largo permettendomi di vedere sotto il tessuto. Avevo notato che non portava reggiseno, che i suoi capezzoli erano grossi e scuri e soprattutto molto sporgenti. Le sue tette erano grandi ma non esageratamente e la loro forma aggraziata.

Ho pensato fossero duri e lei eccitata ma non capivo da che cosa, o meglio, pensavo che avesse fatto l’amore con Tenten poco prima ma Tenten non c’era e non osavo chiedere. Però nel muoversi, forse era inevitabilmente, mi ha sfiorato la spalla con la punta di un capezzolo che mi è sembrato turgido. Su di me ha avuto come l’effetto di una lama fredda che passa sulla pelle calda. Quel passaggio non era casuale perché immediatamente tra di noi è caduto il silenzio e lei non ha detto più niente. Si sentiva soltanto il rumore delle forbici e, ogni tanto, il seno di Hinata che mi sfiorava le spalle ad intervalli sempre più ravvicinati come mi volesse trasmettere un messaggio.

In quel momento ho pensato a lei come ad una donna che volesse fare sesso con me ed ho così scoperto che farlo con lei non mi sarebbe dispiaciuto. Pur avendo fatto sesso lesbico con altre mie amiche ora mi trovavo in difficoltà come fossi stata messa in soggezione da Hinata. In effetti ero seduta mentre lei in piedi mi girava intorno. Nell’abbassare lo sguardo avevo visto che non portava calze e l’abbottonatura lasciava intendere che non avesse neanche slip ma per come sono fatti i nostri slip attuali poteva essere anche un perizoma a stringhe che è letteralmente invisibile anche da sopra gli indumenti più aderenti. Al termine del lavoro Hinata mi ha mostrato la nuca allo specchio; poi mi sollevatami dalla sedia me la sono trovata parata davanti. Sono rimasta ancora in silenzio e ho sentito le mie gambe deboli. Ho cercato di parlare sforzandomi a dire qualcosa ma incredibilmente la bocca era legata. Ho sollevato la testa ed ho trovato i suoi occhi a fissarmi. È sto istintivo abbracciarla per baciarla sulle guance e restammo attaccate.

È stato un attimo. Ho realizzato che lei era lesbica e che certamente non mi avrebbe rifiutato. Ho pensato che potevo essere un’amante passeggera o forse un’amica particolare. Il nostro bacio è durato chissà quanto. Lei è una ragazza alta e longilinea ed io per baciarla mi sono tenuta sulla punta dei piedi. Mentre le nostre bocche erano unite ci siamo toccate ovunque esplorando i nostri corpi. Le lingue battagliavano dentro e fuori le labbra. Le sue labbra avevano un sapore speciale. Io ero eccitata e respiravo già affannosamente. Lei sentendomi pronta mi ha preso per mano incrociando le dita e ci siamo dirette in camera da letto. Sotto il camice Hinata non aveva niente così come sospettavo.

Mi ha spogliato delicatamente baciandomi in continuazione ovunque ed altrettanto ho fatto io. Mi sentivo lusingata da come mi spogliava dei vestiti. Infine sono rimasta nuda. Ci siamo stese sul letto e mi sono sistemata tra le sue gambe ed ho preso a leccarle la figa ma lei mi ha chiesto di cambiare posizione mettendoci in modo che si potesse fare un sessantanove succulento e lussurioso. Lei, restando stesa, mi succhiava il clitoride e mi toccava la rosellina anale infilando un dito delicatamente dopo averlo per bene insalivato, io non ero mai stata toccata lì da una lesbica e mi vergognavo un po’ per l’intrusione sfacciata, ma la lasciavo fare perché mi piaceva. Io le succhiavo il clitoride e le leccavo la fica usando le dita umide dei suoi umori per penetrare nel buco del culo che appariva carnoso e increspato. In quel 69 ero molto concentrata ed anche Hinata lo era. In casa ormai ero sicura che non ci fosse nessuno e mi sono lasciata andare e dei gridolini di piacere oltre ai mugugni che già dai primi baci emettevo.

Un leggero rumore proveniente dalla porta della camera da letto mi ha distratto ma mai avrei pensato di trovare appoggiata sullo stipite della porta proprio Tenten che ci guardava dal vano della porta. Sul momento ho pensato che ci avrebbe fatto una scenata oppure che si sarebbe unita a noi due per fare l’amore in tre. A me non importava molto perché già Hinata mi faceva godere abbastanza ed avrei voluto volentieri farlo in tre per la prima volta, ma con mia disdetta lei, silenziosamente, sorridendo, ha riaccostato la porta ed è scomparsa. Noi due incuranti della sua assenza abbiamo proseguito.

È stata una leccata reciproca appassionata, perché io desideravo la sua figa e lei la mia. Così, da dove non so, sono spuntati fuori dei giochini veramente speciali. Ad esempio mi ha spiegato che un vibratore lo chiamava "Byakugan" perché lo usava con Tenten al momento del risveglio. Trovavo quell’attrezzo abbastanza carino e molto più divertente da metterlo tra le sue gambe. Infatti nell’usarlo ho visto che "Byakugan" è perfetta per giochi G-spot o clitoridi avendo un semplice singolo controllo a pulsante che lo rende ideale per i principianti. Direi però che a Hinata provoca orgasmi che le fanno agitare per aria le gambe tanto da farla sembrare una professionista di film porno per lesbiche. Hinata era tettona e culona e non si è sottratta neanche quando, giratala, ho messo nel suo buchetto del culo un bel dildo. Si trattava di un dildo per sessioni da solista realizzato con materiali di alta qualità e sicuri per il corpo. Avevo pensato che l’inserimento avrebbe richiesto pazienza e tempo, invece lo sfintere al contatto di quel dildo si è allargato automaticamente a dismisura non appena avvertì la presenza della cappella del cazzo finto permettendomi un’entrata rapida e sicuramente anche indolore.

Vi assicuro che gli orgasmi che abbiamo raggiunto sono stati fortissimi. Dopo la sarabanda, mentre eravamo sdraiate sul letto a farci le coccole post amatorie, Hinata mi ha spiegato che era stata inculata due volte da un cazzo vero, ma con quelli finti si faceva scopare spesso anche in culo da Tenten. Hinata si è poi abbandonata a dei ricordi e mi ha raccontato di quando aveva un compagno prima che si mettesse con Tenten. Lui dopo aver scopato, una sera da buon psicologo le ha elencato scherzosamente i difetti dicendole che era una che non si lasciava andare totalmente perché per raggiungere l’orgasmo aveva necessità di toccarsi durante la penetrazione. Lui lo diceva perché nello scopare altre femmine non era così: lui durava meno e loro raggiungevano l’orgasmo, seppure non sempre, con la sola penetrazione. La donna riesce principalmente ad ottenere l’orgasmo in due modi avendo una cosa meravigliosa che si chiama clitoride. É uno strumento inventato da Dio per far godere la donna. Hinata parte dall’idea: perché non usarlo quando si ha a disposizione una cosa così bella? Inoltre lei mi ha detto che è sicura che ogni donna ha un cosino piccolo chiamato rimasuglio prostatico, che non altro che il punto G.

Io ho espresso i miei dubbi non avendo mai goduto e né avuto sensazioni da chi mi ha esplorato la figa alla ricerca proprio del punto G. La mia amante del giorno è convinta che tutte le donne ce l’hanno, ma in che misura e in che posizione non è dato certo. Hinata mi ha convinto con i suoi discorsi che la donna sia emotiva mentre l’uomo gode nel vedere. Infatti all’uomo per godere gli basta un sedere in vista mentre ad una donna basta leggere un bel racconto o romanzo per fantasticare e godere. Ciò era vero. Era successo anche a me che ottenevo orgasmi solitari e non, toccandomi il clitoride, ma anche toccandomi le tette ed i capezzoli o altre parti sensibili. Hinata ha aggiunto che fin da quando aveva 15 anni ha avuto rapporti lesbici e alcune di loro non hanno mai avuto orgasmo con lei, altre hanno avuto orgasmi solo con le leccate del clito, altre con manipolazione del clitoride ed anche con penetrazione, mentre Tenten ha orgasmi vaginali senza manipolazione. “Devo dire che la situazione che preferisco è quest’ultima, ma non mi sono mai creata problemi particolari se non per quelle che non riuscivano mai a venire”

Nel parlare ci siamo messe in modo che fossi seduta sul letto con le spalle appoggiate a lei. Sentivo bene le sue tette ed i capezzoli appuntiti. Le gambe di entrambe erano larghe ed una sua gamba era sopra la mia. Hinata approfittava della posizione per accarezzarmi la vulva, le tette, la pancia e baciarmi sul collo. Io la ascoltavo affascinata e la lasciavo fare. Se Tenten ci avesse visto sicuramente avrebbe detto che la scena vista sarebbe stata si due lesbiche innamorate ma di lei sembrava quasi esserci dimenticate. Non c’era letteralmente nessun altro posto dove i nostri sguardi andassero se non oltre l’una sull’altra. Stavamo inconsciamente interpretando una scena girl-on-girl con abbondante clit-play. Se le altre volte, con altre amiche, provavo vergogna ora mi sentivo leggera e libera come poche volte in vita mia. Non mi sono sentita anormale o sbagliata oppure una depravata. Ora godevo tra le sue mani e per merito suo mi accorgevo che è un problema di preliminari o di attenzioni da parte sua che mi stavano facendo godere.

Restando in quella posizione senza vergogna reciproca abbiamo visto aprirsi la porta della camera ed entrare Tenten che ci invitava ad andare in cucina per un caffè e fumarci una sigaretta, apparentemente tanto contenta di vederci così affiatate che per un attimo ho pensato di avere avuto un’allucinazione ed anche chiedermi se la Tenten del vano della porta era vera. Mentre Tenten scivola seducente tra noi due compagne di scena la tensione sessuale è salita alle stelle, Hinata fa un lavoro spettacolare aiutandomi spinta e su una spinta affinché mi distendessi per sottomettermi ai loro voleri. Le lascio fare e successivamente è Hinata a distendersi aspettando con impazienza che Io e Tenten le restituiamo il favore raggiungendo la realizzazione delle fantasie tanto desiderate. Se qualcuno ci avesse visto avrebbe goduto di una scena da film porno a tre in cui la diffusione del piacere verso altri sarebbe stata notevole.

Più di una volta abbiamo fatto scene che avrebbero lasciato senza fiato un osservatore perché scene di ragazza su ragazza entrambe carine sono al confine con l’arte. Con Hinata ho avuto altri incontri erotici. In uno di questi Hinata mi ha detto che lei era lesbica per scelta ideologica, mentre a Tenten piacevano soltanto le donne, e che fare l’amore ogni tanto con gli uomini era gradevole, ma ha rimarcato solo ogni tanto. Quanto al fatto di aver scelto me, mi ha detto che io con lei non ero stata autoritaria.

La mia amica Sakura che mi ha presentato le due giovani donne non mi ha mai detto di sapere niente di noi tre insieme a fare sesso ma sono convinta che in qualcuna delle loro chiacchierate non si fossero raccontate tutto pur essendoci fra di loro molta sincerità. Comunque quando ci riunivamo era sempre molto piacevole e ci divertivamo molto. Tenten e Hinata litigavano sempre pur sapendo che era un modo solo apparente di essere in contrasto. Il ricordo di quegli incontri nella solitudine di casa mi ha portato più volte e sgrillettarmi ed a godere ancora per ciò che le mie amiche mi hanno e si hanno fatto senza remore ma pensando solo al dare e ricevere piacere.

Continua…

N.a[Rieccoci qui con questa NUOVA storia avevamo voglia di cambiare un po' e quindi eccoci. Ma che occasione per imparare a gestire altri ambienti oltre il (Original e Au?) Bene cercheremo di fare del nostro meglio e ringraziamo tutti colore che leggeranno.]

[Questo capitolo è completo adesso scusate ma volevo dagli un po' di roba HOT e Un grazie a tutti voi.]

Grazie ancora a voi tutti.

Un Kiss da Eco89 che ha scritto insieme a noi questo momento di coccole e altro ci saranno altri molto romantici spero non sia sembrato troppo OOc e NaruGaaXSasuSaku

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Capitolo 2
*** 6 aprile): fiori / flowers ( HinaIno Hot.) ***


prompt: Giorno 2 (6 aprile): fiori - flowers ( HinaIno Hot.)

La moglie del Hokage e la figlia del fioraio. ( HinaIno Hot.)

La moglie del Hokage era una bella donna: alta, mora, dalle gambe lunghe e modellate, snella ma con le curve giuste al posto giusto, con grandi occhi Chiari e labbra rosse e tumide.

Alle feste portava abiti di raso nero che lasciavano scoperte le belle braccia tornite, le spalle larghe e il generoso decollettè. Gli uomini l’ammiravano e la corteggiavano discreti senza però osare troppo perchè era la moglie di un uomo importante. Si narrava che avesse avuto chissà quanti amanti ma nessuno riusciva mai a ricordarsi il nome di nessuno di essi.

La figlia del fioraio Ino Yamanaka non aveva ancora vent’anni. Era alta e magrissima, con i capelli corti, il visetto piccolo e lentigginoso. Indossava jeans sdruciti e maglioni larghi. Aveva grandi occhi azzurri.

Hinata frequentava la bottega del fioraio che stava proprio vicino casa sua, e conosceva benissimo Ino – che il sabato pomeriggio e la domenica mattina, libera da impegni scolastici, aiutava i genitori in negozio.

Frequentava il primo anno di università, facoltà di scienze naturali. Hinata aveva l’abitudine di andare al cimitero ogni due settimane la domenica mattina per visitare la tomba del padre e ogni quindici giorni, di domenica si recava al negozio del fioraio per acquistare dei fiori.

Lì incontrava sempre la figlia con la quale rimaneva talvolta a parlare dei fiori, facendosi dire il nome delle piante che non conosceva od informandosi sulla cura di quelle che teneva nel suo appartamento; aveva il cruccio di non riuscire a farle crescere come si deve.

A Ino piaceva molto la sua amica Hinata ed infatti non perdeva mai occasione per farle dei complimenti, sui vestiti che indossava, sulle scarpe che calzava, sull’acconciatura dei suoi capelli, sul profumo che portava.

D’estate lodava soprattutto il colore ambrato della sua pelle in confronto con la sua, bianca e lentigginosa che, esposta al sole, si arrossava come la pelle di un gambero.

A Hinata piacevano i complimenti ed era consapevole di piacere alla ragazza. Andava quindi volentieri al negozio e quando vi si recava curava il suo aspetto e il suo abbigliamento in modo particolare.

Un giorno chiese alla ragazza se poteva venire a casa sua a dare un’occhiata alle sue piante. La Yamanaka arrossì di piacere e disse che sì certo sarebbe venuta senz’altro e si accordarono quindi per un pomeriggio.

Era una giornata calda d’estate. La signora indossava un abito leggero color turchese sorretto da due spalline sottili e scarpe basse, la ragazza calzoncini corti di jeans e una maglietta polo.

In terrazza Ino si dava daffare a concimare i vasi da fiori, spiegando con dovizia di particolari alla signora come doveva fare per curarli. Mentre armeggiava china sul pavimento del terrazzo sfiorò con la guancia la gamba della Uzumaki.

Ebbe dapprima un sussultò, ma poi, visto che l’altra non spostava la gamba, vi pose un piccolo bacio, proprio all’interno della coscia, appena sopra il ginocchio.

L’altra si avvicino e le carezzo i corti capelli biondi con una mano. La ragazza tremante si fece coraggio e prese da terra a baciare le gambe della signora sempre più su. Vedeva le mutandine di pizzo bianco e sentiva il dolcissimo profumo del suo sesso. La signora le prese la testa con le mani e la fece alzare da terra. Erano alte uguali. Si baciarono, profondamente, intrecciando le lingue all’interno delle loro bocche.

Poi la Hyuga fece cadere a terra il vestito e rimase nuda. Alla ragazza si fermò il respiro in gola. Aveva un corpo ancora più bello di quello che avesse potuto immaginare, con seni alti, sferici dai capezzoli scuri, spalle larghe, vita stretta e fianchi ad anfora: la pelle era di consistenza serica e di colore ambrato uniforme. Si tolse anche le mutande: il minuscolo triangolino bianco del tanga era macchiato dal triangolo ancora più piccolo del pube nero.

La donna si sdraiò su un lettino e chiese alla ragazza di spogliarsi a suo volta. Lo fece, con fretta, insicura di sè. Era alta, ossuta ed esile come un giunco, con seni appena accennati dai capezzoli rosa; il pube biondo, straordinariamente folto. Si sdraiò sulla donna facendo aderire il suo corpo a quello di lei. Si baciarono ancora sulla bocca, poi lei scese a baciarle il seno, il ventre, l’interno delle coscie che sentiva tremare: appoggiò la punta della lingua sulle piccole labbra strappandole un gemito. Ormai aveva acquistato sicurezza, sapeva di essere infinitamente meno bella della sua amica, ma sapeva come farla godere ed era lei adesso a condurre la danza.

Si sedette su di lei a gambe larghe facendo aderire il suo sesso a quello dell’altra e prese a muoversi con movimenti ondulati, carezzandole contemporaneamente i capezzoli con una mano mentre con l’altra le solleticava la vagina. La guardò negli occhi mentre veniva e si sentì in quel momento onnipotente. Poi si sollevò per portare il suo sesso all’altezza della bocca della donna. L’altra estrasse la lingua e prese a leccargliela fino a portarla all’orgasmo.

Continua…

N.a[Rieccoci qui con questa NUOVA Os storia avevamo voglia di cambiare un po' la coppia adesso tocca HINAINO la nostra OTP YURI e quindi eccoci. Ma che occasione per imparare a gestire altri ambienti oltre il (Original e Au?) Bene cercheremo di fare del nostro meglio e ringraziamo tutti colore che leggeranno.]

[Capitolo è completo adesso scusate ma volevo dagli un po' di roba HOT usand i fiori e Un grazie a tutti voi.]

Grazie ancora a voi tutti.

Un Kiss da Eco89 che ha scritto insieme a noi questo momento di coccole e altro ci saranno altri molto romantici spero non sia sembrato troppo OOc e NaruGaaXSasuSaku

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Capitolo 3
*** Giorno 3 (7 aprile): guerra / war (TentenTema) ***


prompt: Giorno .3 (7 aprile): guerra | Anbu 7 Aprile: war | ANBU -

Due ragazze che si baciano appassionatamente. (TemariTenten)

(Il racconto è Hot e volgare non era nostra intenzione e ci scusiamo, appena possibile correggiamo tale cosa se infastidisce qualcuno ok? Info: mentre gli altri festeggiano con alcol e cibo la fine della guerra e altri festeggino facendo l'amore ;))

Siamo tutti stanchi ma alla fine abbiamo vinto e la guerra è finita la persona che amavo ha scelto un altro e così il mio cuore si ritrova distrutto ma voglio riuscire a ripartire e trovare una nuova strada e un nuovo amore qualsiasi cosa e forma abbia e quel bacio fugace che mi ha dato Temari per festeggiare in me accese quella fiamma che si era spenta quando vidi Neji abbracciare e baciare un altro, mi prese e per festeggiare la fine della guerra il capitano Yamato aveva contrito delle casette temporanee in modo che potevano guaire i feriti ed altri nelle tende lei mi portò dentro la sua e stavamo sedute sulla branda a guardarci ed a ridere poi successe tutto in pochi minuti.

Temari dopo qualche secondo girò lo sguardo verso di me, ci fissammo, poi come se fosse la cosa più naturale del mondo ci baciammo. Un bacio casto sulle labbra, ma per quanto sia eterosessuale mentirei nel non dirvi che quel bacio innocuo mi provocò un brivido che percorse in lungo e largo il mio corpo.

Qualche secondo in cui entrambe cercavamo domande e risposte nei reciproci sguardi, poi fu ancora Temari che muovendo quasi in modo impercettibile la faccia verso la mia mi fece capire l'intenzione di baciarmi ancora.

Non mi sottrassi, anzi con una certa curiosità colmai quella distanza esigua. le nostre labbra si unirono ancora. Fu l'occasione per comprenderle, come già scritto, le trovai grosse morbide, quasi burrose, mi sembrarono una ventosa, quasi si incollarono alle mie. Il contatto fu più lungo consentendomi anche di concentrarmi su altri particolari, tipo il profumo dolce che aveva, poco prima che ci staccassimo fui percorsa da un nuovo brivido.

Oramai eravamo a nudo l'una per l'altra, le nostre espressioni non riuscivano più mascherare le proprie intenzioni.

Temari si girò, adesso eravamo l'una difronte all'altra, ogni tanto ci davamo un bacio, nel mezzo le mani si esploravano intrecciando le dite, ora percorrendo le braccia fino alle spalle. ora saggiando i fianchi. I baci aumentarono la frequenza sia l'intensità infatti entrambe esercitavamo una leggera pressione verso l'altra. Come consapevoli di voler comunicare l'intenzione di non fermarsi, fu così che le labbra si schiusero e le lingue fecero la loro conoscenza nel piccolo spazio lasciato. I baci poco dopo cambiarono diventando passionali, in modo alterno ci esploravamo la cavità orale, ero eccitata mi sorpresi a desiderarla, le mani andarono sulle sue natiche che trovai dure come due sassi. Le lingue si mescolavano nelle reciproche bocche, era stupendo.

Fu la mia mano destra, la prima a raggiungere il petto giocando con la sua scollatura a cuore, fra il bordo della camicia da notte e la pelle della mammella sottostante. La fissavo negli occhi mentre le dita passavano da questa zona fino alla spallina in attesa di un suo cenno, ero impaziente, i baci erano sempre più languidi non aspettai agii, mentre percepivo il tentativo delle sue mani di continuare l'esplorazione ora toccandomi l'ombelico ora cercando di alzare la mia camicia da notte, ma era più lunga della sua che arrivava a metà coscia.

Vero, non aspettai il consenso per iniziare a spogliarla, ma la mente, in cui frullavano mille pensieri come in una lavatrice ebbe il tempo di realizzare di quanto tutto stesse procedendo con estrema lentezza, ma non ero certa che le mie sensazioni fossero vere, vuoi per l'alcool in circolo, vuoi per l'ora tarda, per la stanchezza o per il piacere che stavo provando. Realizzai, prima di procedere, di come fosse stato diverso l'approccio fra di noi inteso sia come modo di corteggiare che di baciare di una donna rispetto ad un uomo. Ripeto sembrava…. tutto più lento, più ricercato. Interpretati come il tentativo tramite i baci casti e i tocchi delle mani così incerti, di non rompere la magia creata, e cercare quell'intimità giusta per provocare un'eccitazione a livello mentale più che corporale, ma con sorpresa, più si stimolava la prima più rispondeva la seconda.

Raggiunsi la spallina, la scostai, i baci che ci stavamo scambiando fu il modo in cui ebbi il suo benestare. osservai quasi ipnotizzata lo scivolare della spallina mentre la accompagnavo sul suo braccio. Il tessuto era trattenuto dal suo seno, con un sorriso portai la mia mano su di esso. Bastò sfiorarlo per sentire il turgido capezzolo che pian piano faceva la comparsa sul mio palmo abbandonato dal tessuto che lo proteggeva.

Non trovo le giuste parole per descrivervi la scena se non con l'enorme eccitazione che come un fuoco raggiunse la mia vulva che iniziò ad inumidirsi. I baci proseguivano così come la mano sembrava avere un'attrazione morbosa per il suo seno che di riffa o di raffa non avevo più lasciato.

Non ero sola e mentre i nostri baci continuavano a sciogliermi anche Temari mi scoprì facendo scendere entrambe le spalline e calandomi l'indumento fino alla vita.

Eccitata? no di più, ondeggiando Temari fece in modo che scivolasse anche l'altra spallina. I baci proseguivano in modo cadenzato come voler dar spazio alle mani di esplorare un corpo nuovo. Era la prima volta che toccavo una donna, esclusa me stessa ovviamente, mi sorpresi affascinata e tremendamente vogliosa. Entrambi i tocchi assunsero un connotato sempre più morboso trasmettendo così il desiderio ormai più che maturo.

La volevo nuda e così aiutata dal suo ancheggiare feci cadere a terra la sua camicia da notte… indossava uno slip, volevo toglierlo ma fui bloccata, Temari infatti fece subire alla mia camicia da notte la stessa sorte della sua. Un piacere solo rimandato il mio, fra il piacere di averla, l'eccitazione, un unico dubbio ancora frullava nella mia testa era la sua prima volta anche per lei o no? Mi importava? Assolutamente no!

Ero ora in balia di Temari, si mise in ginocchio mentre le sue mani erano ancora posate sul mio seno prima di raggiungere il tessuto a livello dei miei fianchi aiutandolo ad oltrepassarli, sentivo il suo sguardo sul mio corpo. Mi sentivo desiderata, mi sentivo bella per lei.

Mi aiutò a sfilare una gamba dopo l'altra, non era ancora risalita, le sue mani percorrevano veloci dall'alto in basso, ora sulle cosce ora sull'addome. Mi provocavano brividi di piacere, solo così mi parve di esser pronta per un orgasmo. la finestra aveva un piccolo scalino, preso un piede me lo fece poggiare su questo rialzo. Le mani adesso si era no sposate sul mio pube, sentivo le dita giocare con le mie grandi labbra che cercarono, con successo il mio bottoncino.

Giocava schiudendo le mie labbra, ciò mi eccitava perché mi sembrava di percepire la differenza di temperatura, fra l'interno, un bollore e l'ambiente, quasi fresco. Un mugolio di piacere mentre continuava la sua esplorazione mi uscì dalla bocca. Quasi simultaneamente sentii le sue labbra posarsi sulle mie, sentii la sua lingua conoscere tutte le mie labbra con passate che diventavano sempre più profonde ed intense, mentre le mie mani andarono a tenerla per la nuca come a scongiurare la sua dipartita.

Capii da come leccava che forse anche per lei doveva essere la prima volta, ma capii che doveva esser una cosa tremendamente piacevole e naturale, non ci volle molto perché trovasse ritmo e intensità per stimolarmi all'inverosimile.

Non eravamo molto comode, si alzò, un bacio e ci spostammo sul letto matrimoniale, Mi invitò a stendermi, mentre si sfilò lo slip.

Ero poggiata sui gomiti osservando quel gesto, fatto anche io mille e più volte, ma lo trovai estremamente sexy. Mi stavo talmente bagnando che andai a toccarmi.

Temari mi sorrise, tolse la mano e con la faccia tornò fra le mie gambe, ero prossima all'orgasmo i miei mugolii non nascondevano certo il mio stato d'animo, mi fece girare, mi ritrovai a quattro zampe sul letto e divaricate per giunta. Oscenamente esposta ero estremamente vogliosa, la sua bocca torno a stuzzicarmi il clitoride prima di cambiare obbiettivo.

Iniziò, infatti, a leccarmi la rosellina, in un primo momento la cosa mi sorprese, ma non ci misi molto a capire che mi piaceva! la mia mente realizzò " Cazzo che vacca che sono sto godendo mentre mi leccano il buco del culo!"

Si chiama cunnilingus, ma non lo sapevo, e godevo della sua lingua mentre spargeva salica e tentava una penetrazione, mentre le resistenze del mio sfintere cedevano consentendo una esplorazione in profondità per quanto lo consentisse la lingua, aveva ceduto la mia dignità abbandonata alla lussuria. mi ritrovai a masturbarmi selvaggiamente mentre Temari mi scopava il culo con la lingua. così venni in modo selvaggio e per la prima volta in vita mia squirtai inondandole il viso.

Che orgasmo sublime, auguro a tutte le donne di provare una cosa del genere perché manda davvero fuori di testa. Ci sdraiammo una fianco all'altra, il tempo di riprendermi per poter contraccambiare il servizio avuto. la stavo toccando facendo conoscenza della sua folta peluria, quando percepii una richiesta nello sguardo della mia amante. Ci baciammo mi posizionai su di lei le feci succhiare le mie tette prima di scendere per ritrovarmi nel mezzo della selva oscura.

Fin da adolescente ho fatto una guerra al pelo, ma quel pelo mi affascinava, mi sentii molto esploratrice, scostando i peli alla ricerca del frutto nascosto. Una volta trovato ne apprezzai il profumo, era dolcissima, cercavo di guardarla ogni tanto ma era totalmente sdraiata si contorceva ai movimenti della mia bocca e lingua su di lei, quindi mi concentrai sulle sensazioni e che ricevevo per farle raggiungere il piacere. Giunse improvviso, preceduto da tremori delle sue gambe che imprigionarono la mia testa. Restai immobile a godermi il frutto del mio lavoro.

Era tardi, eravamo soddisfatte, erano passate ore, ma la doccia e gli orgasmi avevano spazzato via al stanchezza.

Eravamo entrambe pronte per il secondo round. Facemmo l'amore fino al mattino, ora godendo solo dedicandoci a reciproche carezze. Fu una notte indimenticabile … e c'era ancora un giorno di ritorno e il suo soggiorno a Konoha…

Continua…

(c'è stato un piccolo errore ovvero è Tenten che fa godere Temari e poi al incontrario ci siamo accorte del errore solo adesso appena potremo sistemiamo ma se vi piace così la lasciamo ok?)

N.a[Rieccoci qui con questa NUOVA Os storia avevamo voglia di cambiare un po' la coppia adesso tocca TentenTemari la nostra YURI Otp N ?.? non lo so e quindi eccoci. Ma che occasione per imparare a gestire altri ambienti oltre il (Original e Au?) Bene cercheremo di fare del nostro meglio e ringraziamo tutti colore che leggeranno.]

[Capitolo è completo adesso scusate ma volevo dagli un po' di roba HOT e Un grazie a tutti voi.]

Grazie ancora a voi tutti.

Un Kiss da Eco89 che ha scritto insieme a noi questo momento di coccole e altro ci saranno altri molto romantici spero non sia sembrato troppo OOc e NaruGaaXSasuSaku

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Capitolo 4
*** Giorno 4 (8 aprile): anime gemelle - soulmates [SatsukiU.xSakuraxItamiU.] ***


SatsukiUchiha/Sakura/ Itami Uchiha

prompt: Giorno 4 (8 aprile): anime gemelle - Morte - soulmates - death

Dentro di me due forze si contrastano, la nostalgia e il desiderio. Sono giorni che ne il mio corpo ne il mio cuore godono della bellezza di Satsuki, entrambe però desiderano essere placate. Mi blocco le mani mettendole sotto la testa, chiudo gli occhi trattenendomi al lasciare libera la mia mente, ma nulla, più mi dimeno più il mio corpo desidera, più cerco di allontanarmi da quella figura tanto amata, più il mio cuore la insegue. Dopo qualche minuto rimango stremata da quella inutile guerra e cado in un profondo sonno.

Sento qualcosa avvolgermi il corpo donandomi un piacevole calore, mi giro e il mio sguardo si incrocia con dei bellissimi occhi rosso sangue che mi fissano nel buio -Sa..?- bisbiglio, lei mi poggia un dito sulla bocca -shhh… chiedo scusa per essere entrata nei tuoi sogni, ma non riuscivo più a stare senza di te, mi mancavi- dice lei per poi baciarmi, sento le sue morbide labbra sfiorare le mie in un coinvolgente e passionale bacio -oh Sakura… non chiedere scusa, neanche io so stare senza di te per tanto tempo- le dico con un sorriso mentre porto una mano sul suo viso.

Lei arrossisce lasciandosi scappare un suono familiare che mi fa sobbalzare un po -c…che succede?- le chiedo -mi mancava sentire le tue mani sfiorarmi, mi piace sentire il loro calore- dice timida -davvero ti mancava sentire le mani a contatto con te?- le chiedo con un sorriso -certo, sei l'unica a cui permetto di abbracciarmi o baciarmi…- dice rossa in volto -anche questo lo permetti solo a me?- le chiedo sfiorandole il seno, lei ansima poggiando una mano sulla mia -scusa… mi sono lasciata andare un po troppo- le dico con un sorriso imbarazzato, lei non dice nulla, prende l'altra mano e se la porto al bordo del pantalone -si, sei l'unica a cui lo permetto, continua pure…- mi bisbiglia per poi baciarmi.

Mi lasciai per un attimo andare a quel bacio poi mi lasciai di nuovo andare al desiderio, continuo delicata a massaggiarle il seno mentre con la mano scendo fino a sfiorarle il sesso. è bagnata e ad ogni movimento delle mie mani lei si lascia andare ad un ansimo, la penetro con le dita, lei sobbalza un pò. Amo la sensazione di calore e bagnato che mi dona quel momento, vado più in fondo, ascolto con soddisfazione le sue reazioni mentre lei inizia a stringere un po le gambe -oh fidati, queste rimangono aperte mia cara Haruno…- le dico facendo scivolare le dita fuori dal suo sesso, lei mi osserva intuendo le mie intenzioni ma prima che io possa fare qualcosa una luce accecante fuoriesce da una parete.

Una porta rossa inizia a materializzarsi mentre una chiave dorata compare sul collo di Satsuki. Avvicino il volto alla chiave, osservo per un attimo la pelle bianca della Uchiha e non resisto, sfioro il suo collo con la punta della lingua mentre lei sobbalza sorpresa, arrivo alla chiave e la afferro con le labbra per poi allontanarmi dal collo di lei che mi osserva sempre più sorpresa -mia Regina, noto che il tuo desiderio vuole una stanza tutta per se… ora dobbiamo solo decidere chi comanda- dico con un sorriso. Lei avvolge le braccia la mio collo -hai tu la chiave, desidero che questa volta sia tu a controllare la cosa, sempre che tu voglia…- disse.

Io la prendo per i fianchi e la alzo, mi avvicino alla porta ed inserisco la chiave. Sentiamo l'ultimo scatto -sarò onorata di essere io questa volta a comandare- dico spalancando la porta. Entriamo, la poso delicata sul letto -sei sicura che vuoi lasciarti andare alla mia mente un pò malata?- le chiedo -si, ti prego, comando ogni giorno della mia eterna vita, almeno con te, voglio essere la versione più fragile di me- mi dice rossa in volto

-non ti farò del male, te lo prometto, ma ti chiedo di fare una cosa…- dico mettendole una benda -…prova a trattenerti- le bisbiglio nell'orecchio, lei sobbalza un po ma trattiene l'ansimo, osservo affascinata il suo corpo mentre inizio a sbottonare la maglietta del pigiama, la tolgo e faccio lo stesso con il pantalone. Sfioro con le mani i suoi fianchi, salgo, le sfioro l'addome e poi arrivo al seno. Inizi a massaggiarlo mentre con la bocca salgo sul suo collo, lo lecco sfiorando appena la pelle, inizio poi a scendere mentre lei si morde il labbro per trattenersi.

Arrivo poco più sopra del seno e distacco la lingua dal suo corpo, sembra sorpresa, riporto la bocca sul suo corpo, questa volta su uno dei seni, sfioro con le labbra il capezzolo, lei sobbalza lasciandosi leggermente sfuggire un ansimo, passo la lingua poi inizio a succhiare un po. Lei rimane a bocca aperta, evita di emettere suoni, ma alcuni ansimi se li lascia scappare.

Con una mano scendo sul suo sesso, lo sfioro e poi all'improvviso la penetro, lei ansima, ma si zittisce subito. Accelero e lei stringe le gambe, io scendo con l'altra mano e la metto su una delle sue cosce, le apro le gambe, mentre continua a penetrarla appoggio anche la bocca sul suo sesso, caccio la lingua e riesco a trovare la piccola perla di piacere, la sfioro e lei sobbalza lasciandosi scappare un ansimo, inizio a prendere un ritmo più veloce e deciso, lei cerca di trattenersi ma sapevo a cosa la stavo portando. Il ritmo dei suoi ansimi si fa più irregolare e incontrollato, continuo mentre lei si arrende -S… Satsuki…potrei…-.

Intuisco il suo volere, ma non smetto -mi spiace Sakura, ma tocca a me comandare quindi non posso accontentarti, ma ti prego, continua a supplicare, mi eccita come cosa- le dico per poi allontanarmi un pò. Sento sulle dite un caldo liquido scendere mentre il suo ansimo diviene uno, acuto e lungo, viene. La alzo e le tolgo la benda, porto il suo viso sul mio seno e la stringo a me, ha la bocca un po aperta, ci poggio le mie dita sporche del suo liquido, sento la sua lingua pulire la mia mano mentre si lascia coccolare.

Il suo sguardo incrocia il mio, si avvicina e mi bacia -scusami, ma non so stare troppo senza comportarmi da regina, adoro quando sei tu a sottometterti…- mi bisbiglia. Sento le sue mani sfiorarmi il collo, sento qualcosa avvolgersi attorno ad esso, un collare. Noto Sakura trasformarsi nella sua versione pura, denti aguzzi e una coda con la punta a cuore rovesciato le compaiono precedute da una piccola luce nera.

Mi sdraio -fai pure…- le dico con un sorriso lei si mette sopra di me e mi bacia -non temere, non ti faro male- mi sussurra. Sento qualcosa sfiorarmi la coscia, poi sale fino a sfiorarmi il sesso, sobbalzo mentre lei ansima -quindi ho ragione a credere che quella è una parte sensibile he?- le chiedo tirandola a me, lei sorride poi mi bacia. Sento la sua coda muoversi dentro di me, non riesco a trattenermi all'ansimare, nemmeno lei. Il ritmo si fa più veloce e i nostri ansimi quasi sincronizzati, sento dentro di me una sensazione di piacere crescere, continua a crescere fino ad arrivare ad un limite che non potevo più tenere a bada - Satsuki…- sussurro aprendo uno degli occhi che avevo tenuto chiusi per il piacere, lei si stringeva a me, aveva il volto nascosto nel mio seno, ma ansima, la sentivo. -non preoccuparti, non sei l'unica- mi dice a fatica, allungo quindi una mano e all'ultimo movimento spingo la coda dentro di me portando ancora più piacere ad entrambe.

Le nostre voci sembrano divenire una mentre una forte luce ci avvolge.

Apro gli occhi non vedo più Satsuki nei paraggi, provo a chiamarla, lei mi risponde ma continuo a non vederla. Mi alzo dal letto e vedo nello specchio una stana figura, mi avvicino. Nel riflesso c'è una giovane ragazza, capelli neri, seno più piccolo del mio ma non di quello di Satsuki, occhi rossi, denti affilati con grandi canini e una coda da Ombra. In quel momento io e Satsuki pronunciamo lo stesso nome -Itami- sussurriamo mentre pian paino il sogno va scomparendo. -Gazie Haruno della bellissima notte- dico alla ragazza mentre la vedo separarsi da me -sono io a ringraziarti…- mi dice -ti amo- le urlo vedendola oramai lontana -anche io- risponde lei scomparendo con tutto il sogno.

Apro gli occhi, è l'alba, mi alzo e da una finestra inizio a fissare il sole che sorge -tornerò da te Satsuki, tornerò vittoriosa- dico stringendo forte un pugno dal quale compare la mia dishwa (lama creata dalle Ombre per combattere la luce), era l'ora dell'ultimo scontro.

( Scusate ma alla fine siamo ad aggiornare alle 03 e qualcosa. Appena possibile scriveremo di più allora in questa storia ci sono 3 SoulMete ovvero (Sasuke donna ovvero Satsuki ) Sakura e Itama ovvero l'alter ego di Itachi femminile che prende il controllo (Temporaneo dei corpi di persone a lui legate con la magia e altri amuleti ) Ora dato che ci piace vorremmo scrivere in futuro una long sper spiegare magari meglio questa cosa Hot e delle anime gemelle scusate molto spero possa piacere un po'

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Capitolo 5
*** Giorno 5 (9 aprile) villians, nemici per gli amanti - villains enemies to lovers ( NarukOkumi Hot ) ***


prompt: Giorno 5 (9 aprile) villians | nemici per gli amanti - villains | enemies to lovers ( NarukOkumi Hot )

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“Andiamocene a casa, ho voglia” dice lei, che mi prende per mano e ci dirigiamo verso casa.

Non abbiamo nemmeno aperto la porta che cominciamo già a baciarci esplorando le nostre bocche con la lingua.

Entriamo, non accendiamo nemmeno la luce, chiudiamo la porta sbattendola.

Togliamo le scarpe senza smettere di baciarci.

Mi sfila la maglietta e io faccio lo stesso: “strano che tu non abbia il regiseno ahaha” dice con voce divertita.

Via i pantaloni e le mutande.

Mi spinge contro il muro, con una mano mi prende una coscia e avvolge la mia gambe attorno al suo fianco.

Mi bacia il collo, morde e lecca.

La mia mano sinistra è appesa al suo collo e quella destra le stringe un fianco, la voglio vicina a me, non deve esserci spazio a separarci, nemmeno un centimetro.

Mi tocca, stringe le mie tette e poi le lecca, facendo dei cerchi attorno al capezzolo e poi lo morde.

Ribalto gli occhi e poi li chiudo, respiro forte e anche lei, mi fa sentire voluta, mi fa sentire donna, la sua donna.

Appoggia una mano sulle mie costole, poi la fa scendere, mi afferra da dietro e mi gira di colpo, lasciandomi faccia al muro.

Bacia la mia schiena, ma non molla le mie tette, le stringe.

La mano destra scende lungo la pancia fino ad arrivare a toccarmi dove sto aspettando.

Si ferma, lei fa spesso così, mi l'ascia con l'amaro in bocca.

Mi lascia e se ne va in cucina a bere un bicchiere d'acqua. Lo fa apposta, vuole farmi impazzire.

Ci riesce. E anche molto bene.

Rimango un attimo con il fiatone. Mi stacco dal muro e vado anche io in cucina, adesso tocca a me, siamo sole a casa per tutta la notte e possiamo fare quello che vogliamo.

Le tolgo il bicchiere dalle mani e questa volta sono io a spingerla, verso il frigo, che all'impatto traballa ma non ci importa.

Non aspetto a raggiungere il “frutto del desiderio”.

Mi concentro sul suo clitoride prima lentamente e poi sempre più veloce.

Comincia a respirare sempre più forte, le sue gambe tremano e si appoggia a me, ha gli occhi chiusi.

Comincia ad urlare, è il momento più bello.

Io so cosa piace a lei, così mi fermo un secondo, lei sussurra: “ti amo, cazzo!”.

Riparto con più decisione, ricomincia a tremare e mi fermo ancora una volta. Ripeto questa operazione altre due volte fino a quando mi implora di non fermarmi.

Ovviamente mi fermo ancora una volta.

La tortura finisce quando finalmente la lascio venire, si accascia a me, il respiro affannoso, le gambe che non reggono più.

Premo finchè non finisce.

Ora tocca a lei, questa volta siamo in salotto, mi solleva con poca fatica, è molto più a alta e forte di me.

Mi fa sdraiare sul divano.

Comincia a baciarmi ovunque, scende sempre di più, le mani mi stringono i fianchi, la sua bocca sulle mie seconde labbra.

Mi bacia con passione, io la guardo, amo guardarla mentre lo fa, è così bella.

Ha gli occhi chiusi, lo fa con dedizione, passione.

Ad un tratto mi guarda, si stacca, si avvicina, mi bacia, la sua bocca sa di me.

È sopra di me, mentre la sua mano si occupa di me.

Delicatamente cerca il punto che mi manderà fuori di testa. Lo trova.

Impazzisco. Tremo.

Faccio rumore, molto rumore.

Lascio uscire tutta la mia voce senza preoccuparmi di nulla.

Quando il sesso e l'amore si incontrano non esiste la timidezza o la paura.

Tremo, mi dimeno.

Lei sa cosa voglio e come.

Godo e non esito a dirlo. “E' atomico” urlo.

Il mio bacino si muove a tempo con la sua mano.

Non capisco più nulla.

È bellissima, mi guarda negli occhi, le afferro il collo e l'avvicino a me. Voglio baciarla, mettendoci tutta me stessa.

Sto venendo. Rallenta, ho paura che smetta, ma non lo fa.

Le mie gambe si aprono sempre di più mentre inarco la schiena.

Con un grido di piacere vengo.

Ho bisogno di aria, non riesco a respirare. È stato molto intenso e le ripeto più volte che la amo.

Ci baciamo a lungo e mi stringe: “che bel culo che hai, si abbassa e me lo morde”.

Ci sdraiamo una accanto all'altra e ci accendiamo una sigaretta.

Siamo felici, è la nostra notte, nessuno può rovinarla, ci abbracciamo.

Ci amiamo da morire, siamo una cosa sola.

Lei è bellissima, dentro e fuori. È la mia donna e nessuno può portarmela via.

Ci guardiamo sorridendo, non abbiamo ancora finito.

Non abbiamo ancora finito, l'acohol, ci rende inarrestabili.

Si ricomincia. Questa volta con più foga.

Mi prende e mi stringe forte con le sue braccia. Mi hanno sempre eccitata molto le sue braccia forti.

Mi stringe la pelle con le sue mani grandi.

Si avvicina alla mia bocca e mi infila le dita in bocca, io le lecco. Continua a toccarmi, la mia testa annebbiata non ragiona più, la voglio, adesso. Deve farmi sua. Ne ho bisogno.

Infila due dita dentro di me, ne voglio di più.

Si muove veloce, decisa, io urlo, mi piace troppo. “Più forte ti prego” la imploro. Non aspetta ad accontentarmi. Ho bisogno di provare sempre più emozioni. Voglio essere sottomessa a lei, che in quel momento ha bisogno di sentirsi forte. Ha bisogno di sovrastarmi ed io non aspetto altro.

Mi gira, la mia faccia è schiacciata sul materasso del letto.

Infila tre dita, poi quattro, sempre di più. Sono bagnatissima, ci entra tutta la mano, la spinge dentro con forza.

Io urlo. Sto godendo.

L'altra sua mano mi tiene i fianchi. Voglio di più.

Mi libero una mano, prendo la sua e la appoggio al mio culo.

Lei rimane ferma mentre continua ad entrare ed uscire da me.

Disperata le urlo “sculacciami, cazzo”, era proprio quello che voleva, le piace sentirsi dire cosa voglio.

Lo fa, una , due , tre , quattro volte. Sempre più forte. “FAMMI MALE!” le ordino mentre mi sento bruciare.

Mi prende per i capelli e li tira con forza sollevandomi dal letto.

Poi mi prende per il collo e mi esce un grido soffocato.

Ad un tratto smette, esce dalla stanza e torna con una corda.

Io la aspetto a pancia in su. La fermo, dovrà aspettare.

La faccio sdraiare. Con una mano le blocco i polsi sopra la sua testa. Mi metto sopra di lei. Comincio a baciarle il collo. Poi le tette. “Mordile, ti prego, mordile” , obbedisco, geme.

Scendo, la lecco ovunque. Si muove tutta.

Le bacio le costole, lecco anche loro, si contorce. Scendo sulla pancia, poi sull'interno coscia.

Sta impazzendo ha bisogno di toccarmi ma non la lascio.

Mi concentro sul suo clitoride con la bocca. Lo esploro mentre con due dita sono dentro di lei.

“Più veloce amore”, la accontento. Mi fermo. “Ora scopami” mi ordina.

Non aspettavo altro. È il mio turno. Sempre più veloce, sempre più forte. Lei urla. Trema. Ne vuole ancora.

Viene.

Mi attira a se. Sono a cavalcioni sopra di lei, la sua mano dentro di me. Mi muovo. La bacio.

Siamo un unico corpo.

la guardo, ha i capelli legati e le guance rosse.

Lei guarda me e mi dice che ho le labbra rossissime, dice che succede sempre dopo il sesso.

È davvero bellissima, il suo corpo è armonioso, bianco e la sua pelle è così morbida. Ha un viso dolce che in meno di un minuto cambia, diventa furbo, si vede che ha ancora voglia e di qualcosa di forte, lo leggo nei suoi occhi e di come tiene la bocca, quella sua bocca è una calamita per me.

Prende la corda e mi lega i polsi, stretti, sopra la testa.

Non posso toccarla, non posso baciarla.

Non posso più fare nulla.

Si avventa su di me.

Con una mano mi tappa la bocca. Amo quando lo fa e poi mi cinge il collo, lo stringe.

Entra, esce. Sempre più veloce.

La sua mano sparisce dentro di me.

È forte. Bellissima.

Mi muovo, sempre di più, le corde mi stringono, fa un po' male, è bello. Mi piace il dolore.

Sono nel limbo, il limbo tra dolore e piacere.

Mi affascina il dolore e so che più mi muovo più le corde si stringono e quindi muovo ancora di più le mani.

Il limbo è un momento magico. Non riesco più a ragionare. Non mi rendo conto di cosa ci sia intorno a me.

Vedo solo lei.

Passa mezz'ora, o forse solo cinque minuti, ormai non lo so più.

Comincio a vedere appannato, i rumori sono ovattati. Tutto mi sembra a rallentatore.

Mi sento svenire.

Lo dico.

Si ferma e mi slega, i polsi sono gonfi e le mani fredde.

Mi abbraccia con infinita dolcezza e tiene le mie mani nelle sue.

Dopo poco si alza, apre l'acqua calda e riempie la vasca da bagno, mi fa entrare e si siede dietro di me e mi fa appoggiare al suo petto.

Chiudo gli occhi.

“Ti amo” sussurro.

“Ti amo da morire” risponde lei.

Usciamo dalla vasca da bagno, mi asciuga e ci mettiamo a letto.

Non passano nemmeno due minuti che stiamo dormendo, sono le sei di mattina, il sole sorge.

Il mondo si sta svegliando.

Continua…

N.a[Rieccoci qui con questa NUOVA Os storia avevamo voglia di cambiare un po' la coppia adesso tocca OkimiNaruko la nostra YURI Otp N ?.? non lo so e quindi eccoci. Ma che occasione per imparare a gestire altri ambienti oltre il (Original e Au?) Bene cercheremo di fare del nostro meglio e ringraziamo tutti colore che leggeranno.]

[Capitolo è completo adesso scusate ma volevo dagli un po' di roba HOT e Un grazie a tutti voi.]

( Spiegazione diciamo che questo è Post-Attacco di Konoha quando Naruko (Naruto incontra la prima volta Obito (qui è Okimi) nel famoso Hotel in pratica da li iniziano i loro incontri nascosti nei boschi e infine il dopo guerra a casa) Ma in questa occasione è solo una fugace visita della Uchiha Okumi ( ovverdo Obito Uchiha) Si nome poco vicino al originale scusatemi.

Grazie ancora a voi tutti.

Un Kiss da Eco89 che ha scritto insieme a noi questo momento di coccole e altro ci saranno altri molto romantici spero non sia sembrato troppo OOc e NaruGaaXSasuSaku

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Capitolo 6
*** Giorno 6 (10 aprile): viaggio vacanza. - road trip vacation. ( InoTema Hot) (KarinTema ) ***


prompt: Giorno 6 (10 aprile): studio ghibli au viaggio vacanza. - studio ghibli au, road trip vacation. ( InoTemaKarin Hot)

[Coppie Yuri InoTemaKarin - KaruiHinaTen - NarukOkumi.] [Coppia het di supporto SasukeSakura. ]

Quando il mare e la spiaggia sono come una liberazione ( InoTemaKarin Hot)

Quando avevo programmato una settimana di vacanza a Konoha

Era la fine di luglio, quell'anno il caldo si faceva particolarmente sentire e vedevo l'avvicinarsi delle ferie come una liberazione, a 37 anni il caldo lo accusi più che da giovane e attendevo quel momento per giungere a un piacevole intermezzo per divertirmi con la mia donna del momento Karin, e ricaricare le pile in vista della poi inevitabile ripresa del lavoro. L'euforia era al massimo, ma tre giorni prima di partire Io ( Temari ) mi ha detto che non poteva venire in ferie...sua sorella aveva avuto una furibonda lite col marito e stavano meditando la separazione. Per il loro nucleo famigliare sarebbe stato un colpo pazzesco per cui stava a casa per vedere se con il fratello e i suoi genitori riuscivano ad evitare quel tracollo e impedire lo scioglimento del loro matrimonio.

Rimasi allibita, a quella vacanza ci tenevo troppo, cercai di farla ricredere rammentandole che quelle liti erano per sua sorella Sakura e suo cognato Sasuke ( li conoscevamo da una vita era un tipo molto taciturno e non voleva mai uscire con noi invece lai aveva convinto) episodi del tutto frequenti e che in altri frangenti avevano minacciato il divorzio che poi regolarmente veniva smentito, ma era irremovibile per cui il 13 agosto feci le valige da sola e senza nemmeno salutare la mia compagna partii per il Konoha.

Il viaggio non fu per niente allegro in quanto dovevo ancora smaltire tutta la rabbia dovuta a quell'inconveniente e si persero tre ore per i soliti contrattempi negli aeroporti, ma la domenica finalmente arrivai al villaggio in piena notte. Il tempo di prendere le chiavi e sentire che al mattino alle 10 c'era la solita riunione dove vengono spiegate le usanze del complesso, e giù a dormire o almeno a cercare di dormire in attesa della mia settimana di vacanza da improvvisa single. LUNEDI - Sono nella discoteca del villaggio a sentire quelle noiosissime notizie generali sulle regole del complesso alberghiero e sui programmi delle escursioni.

Mi guardo attorno, siamo una sessantina di persone, per la maggior parte coppie molto giovani e qualche gruppo di amici...io invece cerco con lo sguardo altre donne da sole...non voglio trasformare la mia vacanza in un ritiro di clausura… Al lato opposto c'è una biondina magrissima che dall'aspetto e dalla sua carnagione bianco latte direi di nazionalità inglese...poco interessante…

Due tavoli più a sinistra c'è invece una ragazza più o meno della mia età, piuttosto prosperosa...come piace a me...avrà più o meno la mia stessa età, bionda ricciolina e un seno da 5a o 6a misura. Per due volte i nostri occhi si incontrano, nessuna delle due abbassa lo sguardo e ci fissiamo con una certa insistenza...la cosa mi attizza...devo dimenticare il più in fretta possibile le paranoie di Karin e la grossa delusione che mi ha dato rinunciando alla nostra vacanza.

La riunione è finita col solito cocktail di benvenuto…indugio per vedere dove la mia preda è diretta...il nostro sguardo è ancora entrato in contatto diretto e come in precedenza nessuna delle due ha abbassato gli occhi...la cosa promette bene… Lei è uscita e va verso il baracchino degli asciugamani...la seguo...lei ritira il suo...io arrivo mentre lei se ne sta andando ci guardiamo e questa volta lei mi sorride…

Ritiro l'asciugamani e la seguo a distanza di sicurezza...va verso il mare...arriva a una piccola oasi di palme e stende il suo asciugamano su un lettino sotto la prima palma...le passo vicino, oltrepasso altre tre palme e anch'io prendo posizione in un lettino. Faccio un cruciverba ma la controllo con lo sguardo...lei sta leggendo un libro ma spesso rivolge lo sguardo verso di me e ancora mi sorride… Sposto il mio lettino di una palma verso la sua direzione…lei mi osserva quasi preoccupata che stessi invece abbandonando la spiaggetta.

Mi squilla il telefono, è Karin...la ignoro… Mi metto la crema abbronzante e mi stendo sul lettino per abbronzarmi… Sarà la stanchezza del viaggio, il fatto che ho dormito poco nella notte ma mi appisolo...anzi mi addormento proprio. Mi sveglio che è mezzogiorno passato…guardo verso la mia preda...non c'è sarà andata a mangiare qualcosa...anch'io sento un languorino ma non ho voglia di andare al ristorante, lì sulla spiaggia c'è un bar con un grazioso dehor tutto di stuoie...prendo un hot dog e una birra, mangio e non rispondo alla seconda chiamata telefonica di Karin.

Torno alla spiaggetta, la ragazza è tornata e ha avvicinato il lettino verso il mio...ora siamo alle due palme confinanti...è un chiaro segnale di incoraggiamento… Prendo il mio lettino e lo avvicino sotto la sua stessa palma, e mi sdraio vicina a lei...mi guarda e sorride ancora… Fingo di leggere ma avvicino la mia mano alla sua e fingendo casualità la sfioro, lei non l'allontana, anzi rende lo stesso gesto affettuoso a me...allora mi butto e le prendo la sua mano nella mia e la stringo con dolcezza...il cuore mi batte forte potrei aver frainteso tutto...ma lei invece risponde alla mia mano e me la stringe con la stessa dolcezza…

Incrociamo le dita...ci stringiamo la mano con molta delicatezza...la cosa mi eccita mi piace...farfuglia qualcosa nella sua lingua...non capisco nulla di quello che dice...capisco solo che si chiama Ino, le rispondo che mi chiamo Hinata...ci guardiamo negli occhi e sinceratici che la spiaggetta è mezza deserta ci baciamo. E' un bacio dolcissimo, tenero… infinito...non vorrei mai staccare la mia bocca dalla sua...rimaniamo tutto il pomeriggio mano nella mano...alle 17 lì comincia già l'imbrunire, facciamo su armi e bagagli e abbandoniamo la spiaggia. Giungiamo all'atrio del complesso, capisco che lei è olandese e che non parla una parola della mia lingua, io ho la camera nel complesso lei un bungalow esterno...ci diamo appuntamento in quel luogo per le 20. Entro in bagno vado sotto la doccia voglio farmi bella...e mentre mi lavo sento che la mia figa è bagnatissima...si...Ingrid mi piace…

Alle 20 arriviamo quasi in contemporanea, scegliamo il ristorante di pesce, mangiucchiamo un cocktail di gamberi e un pesce alla griglia poi andiamo a passeggiare sul lungomare e ci baciamo di nuovo...stavolta il bacio non è dolce ma molto passionale...lei mi guarda e mi mostra la sua chiave...mi sta invitando nel suo bungalow e io accetto senza indugi.

Come entriamo nel suo bungalow ci baciamo con una passione inaudita...ci spogliamo a vicenda...i suoi seni sono uno sballo...sembrano due mongolfiere...e io le lecco con avidità...le tolgo le mutande...è completamente rasata...non il massimo per me che adoro il folto pelo ma le allargo le cosce e tuffo il viso dentro quel paradiso...è bagnata...anche lei mi desiderava...la lecco mentre i suoi mugugni mi fanno capire che la mia leccata è gradita...molto gradita…

Cerca di farmi girare… capisco che vuole fare un 69, mi lascio togliere le mutande… temendo la sua reazione alla vista del mio pelo, ma quando mi vede nuda ride molto divertita ma subito con la lingua comincia a leccarmi… Avevamo voglia entrambe...cerchiamo di pilotare il 69 a un orgasmo contemporaneo...e ci riusciamo...di lì a dieci minuti veniamo insieme...i suoi umori sono molto dolciastri...un gusto strano che così dolce non avevo mai sentito...ma bevo tutto quel nettare senza problemi così come fa lei con me. Poi senza lavarci ci abbracciamo e ci addormentiamo.

MARTEDI - Mi sveglio, sono le 9, ho dormito come un sasso...Ino non c'è...cerco di riordinare le idee...quando la porta si apre...è lei sorridente come non mai...ha in mano un libriccino, è un vocabolario Giapponese - Olandese… mi chiedo dove sarà andata a recuperarlo… Ci scambiamo ridendo alcune notiziole su noi due poi ci facciamo la doccia insieme, ce la accarezziamo in continuazione ma non facciamo l'amore. Ritorniamo mano nella mano alla spiaggetta incuranti di alcuni sguardi stupiti di villeggianti bigotti. Corriamo verso il mare mano nella mano ridendo come due bambine felici, un gruppetto di masai col loro grembiule rosso scozzese ci guarda e ride fischiandoci anche dietro ma ce ne freghiamo. A sera ci lasciamo come al solito e ci ritroviamo alle otto in punto…stavolta mangiamo alla grigliata ma entrambe sappiamo che vogliamo solo andare a letto…

Stavolta andiamo nella mia camera, ce la lecchiamo per una infinità di tempo...godiamo senza limiti e poi giù a baciarci e scambiarci il sapore dei nostri umori nella lingua altrui. La voglio...accidenti se la voglio… ma non so come reagirebbe lei se tiro fuori lo strap on. Prendo un foulard, la bendo, lei accetta pensando a chissà quale gioco...quando è bendata apro il comodino e mi incinghio il cazzo finto...mi riavvicino a lei la bacio e le tolgo la benda...mi guarda stupita ma poi scoppia a ridere…guarda il mio uccello finto e ride, ride di gusto…

Le spalanco le cosce e ricomincio a leccargliela, lei accetta di buon grado e comincia a mugugnare...quando sento che è bella bagnata le punto l'uccello e comincio a masturbarle le grandi labbra con la cappella...la cosa le piace...la scaldo ben bene e poi la penetro...il cazzo di lattice entra senza problemi...meno male...avevo temuto addirittura fosse stata vergine...me la scopo come volevo...gustandomi la visione dell'uccello finto che entra ed esce dalla sua femminilità infuocata, gode una volta ma non mi fermo...sentirla godere mi piace troppo...la sto facendo impazzire... la metto alla pecorina e nel vederla in quella posizione mi sento una elettricità dentro che mi da una carica incredibile...vedo il suo culone in primo piano...accidenti quanto vorrei incularla...ma oserei troppo...temo di rompere di colpo l'incantesimo, però la prendo ancora alla pecorina e la porto verso il suo terzo orgasmo della serata.

L'olandese gode senza freni ma ora voglio godere anch'io, mi tolgo lo strap on e mi siedo sul suo petto sbattendole il mio boschetto magico in faccia, Ino me la lecca subito, la mia eccitazione era talmente alta che dopo 5 o 6 passate della sua lingua le vengo in faccia...le prendo il viso e glielo schiaccio in mezzo ai miei peli...sento che sbuffa, quasi la sto soffocando, ma poi sento che mi beve tutta e godo ora io senza limiti. Come la notte precedente ci addormentiamo abbracciate...l'odore di sesso che c'è in camera ci culla verso una buonissima notte.

MERCOLEDI - Piove a dirotto per quasi tutto il giorno e scopiamo come ricci, più volte ripenso al suo culo, lo desidero troppo, ma come il giorno prima temo possa reagire offendendosi del mio ardire. Sesso e cucina e passa il mercoledì…

GIOVEDI - E' tornato il sole, ci godiamo il mare nella nostra spiaggetta che è la meno frequentata del villaggio, il gruppo di masai ci accompagna con risate e fischi ogni volta che ci tuffiamo mano nella mano in acqua. Ci baciamo in spiaggia poi lei mi prende per mano...mi fa capire che ha voglia di me...ci spostiamo dalla spiaggetta verso l'interno del palmeto, superiamo una duna e troviamo un piccolo spiazzo sotto l'ombra di una palma…cominciamo col solito 69...poi ci mettiamo di fianco e ci baciamo con estrema passione… le metto una mano nella femminilità e le faccio un ditalino, lei gode...quanto vorrei avere con me il mio strap...la sto sgrillettando di brutto mentre lei sbuffa dal piacere quando sentiamo un rumore, guardiamo ai nostri piedi e vediamo un masai che si sta segando davanti a noi...è eccitatissimo e se lo sta menando a tutto spiano...ha un cazzo strano, molto lungo ma stretto sembra un ramoscello di legno.

Urlando lo caccio ma Ino invece sembra divertita e mi fa capire di lasciarlo fare, sono schifata, vorrei scappare ma non mi va di lasciarla li sola...il masai mentre se lo mena ride di gusto poi con un mugugno viene, schizza ai nostri piedi, io li ritiro disgustata, Ino invece riceve sui piedi i suoi schizzi, mentre il masai scappa poi felice e contento. Mentre torniamo ai lettini maledico quel porco mentre Ino continua a ridere divertita. Quella notte non scopiamo, non so se per l'appagamento o perché io sono rimasta shoccata da quella presenza importuna.

VENERDI - Siamo alla spiaggetta e abbiamo fatto una lunga nuotata approfittando dell'alta marea. Sono sfinita e come d'incanto mi addormento. Mi sveglio, non so quanto tempo è passato, ma Ino non c'è. Guardo se è nel bar di stuoie...non c'è…guardo se è tornata in mare...non c'è...vedo le sue orme sulla sabbia candida che vanno verso la duna...penso che sia andata a pisciare...mi piacerebbe sorprenderla mentre piscia sulla sabbia, accelero il passo sento dei mugolii sono curiosa...supero la barriera di sabbia ma ciò che vedo mi manda in palla… Ino è stesa sulla sabbia candida completamente nuda e il masai del giorno prima la sta scopando… Urlo!!! - Ino ma cosa fai…!!! sono rossa di rabbia la vorrei pestare di botte ma lei invece mi guarda e sorride e mi fa cenno di avvicinarmi a lei come a dire …Vieni che ce n'è anche per te… Quella stronza non ha capito niente di chi sono io…

Non so tutti gli insulti che le rovescio mentre il masai con un mugolio sordo le viene dentro e scappa… Vedo lo sperma del masai uscire dalla figa di Ino, quella figa che ho leccato per tutti quei giorni...Quella scena mi fa schifo...la maledico e torno di corsa al mio lettino, faccio su la mia roba e torno di corsa in camera. Dopo mezz'ora sento bussare ma ignoro il tutto. Mi sento offesa, verso di lei avevo avuto dei riguardi pensando fosse una lesbica di fatto, e invece è la solita bisex assatanata, che non sa cosa realmente vuole e le interessa solo godere, se con un uccello o una passera da leccare non importa… Non esco a cenare e non apro alle continue manate di Ino sulla porta.

SABATO - Sono ancora shoccata dall'esperienza per me traumatica del giorno prima, cerco di uscire dalla camera ma come sono sull'uscio arriva Ino che mi porta dentro e dice chissà quali cose...non capisco nulla di ciò che dice so solo che sono arrabbiata all'ennesima potenza...poi mentre lei urla chissà quali cose io la spingo sul letto, sono incazzata nera… le strappo il pareo, le tolgo il costume e la giro a pecora, con fatica riesco mettermi lo strap e sempre urlando le dico - Ti piace tanto il cazzo...ebbene adesso ti rompo il culo… Per giorni avevo respinto quell'idea per rispettarla ora invece me ne frego… Le ho sputato con rabbia nel culo e senza troppe cerimonie gliel'ho messo dentro...non volevo scoparla...volevo violentarla...Ino però non si è irrigidita, anzi si è accucciata al massimo per agevolare la mia opera e ha cominciato a gustarsi la mia inculata.

Volevo castigarla per quello che mi aveva fatto e invece quella troia olandese aveva già il didietro rotto e si stava gustando il mio uccello di lattice nel culo. Il suo culone per me era lo stesso invitante e ho cominciato allora a concentrarmi sul solo aspetto sessuale della cosa. Fino al giorno prima con lei avevo sempre fatto l'amore, ora la stavo scopando e basta. Il sentire che lei godeva a oltranza mi faceva pure incazzare...ma almeno mi ero tolta la voglia di infilarglielo nel culo. Quando abbiamo finito lei ha cercato di baciarmi ma io l'ho quasi cacciata fuori dalla camera.

DOMENICA - Stiamo lasciando il villaggio, ho ignorato Ingo per tutto il giorno nonostante i suo sguardo mi cercasse senza soste. Sono seduta sul pullman che ci porterà all'aeroporto, Ino ha cercato di sedersi vicino a me ma io ho lanciato il mio zaino sul sedile libero e lei con uno sguardo mogio, mogio mi ha oltrepassata. All'aeroporto le nostre strade si sono divise definitivamente e io ho evitato anche l'ultimo suo sguardo di saluto…

Sono tornata a casa, Karin mi ha detto che la crisi della sorella e del cognato era scoppiata dopo un solo giorno e mi ha detto -Scusa...avevi ragione tu...Sono solo due cretini… La mia risposta è stata secca -Vai a fare in culo...tu, tua sorella e tuo cognato…!!! Siamo vicine alle feste di Natale, naturalmente tra me e Karin è tornata la pace, si sta lavorando per i cenoni di Natale e Capodanno.

E' mezzogiorno stiamo chiudendo il negozio e il postino mi da tre buste: una bolletta della luce, una richiesta di offerta per un convento a Suna, e una lettera scritta a mano con francobollo olandese. La apro, è di Ino, scritta in corretto italiano, da chi se l'è fatta scrivere…

Dice che mi invita per le feste in Olanda ospite sua e dice che le manca molto il mio modo di fare l'amore. Metto la lettera in tasca e accendo il gas per mettere su un po' di pasta per me e Karin, lei chiude la saracinesca e entra nel retro del negozio...va in bagno e piscia con la porta aperta...quando fa così è perché ha voglia...si alza dal water e se la pulisce girandosi verso me, il suo triangolo nero corvino mi fa strabuzzare la vista. Esce nuda dal bagnetto e sale la scala a chiocciola...guardo il suo culo adorabile mentre lei mi dice -Io non ho fame...e sale con l'invito firmato per una bella scopata… Spengo subito il gas...anzi prima brucio una lettera con francobollo olandese che avevo messo in tasca...per non cadere in tentazione…

Continua…

[Abbiamo voluto raccontare questa storia per evidenziare la diversa ottica visiva di una bisex da una lesbica. So già che le prime mi accuseranno di insano egoismo, mentre le vere lesbiche appoggeranno il nostro comportamento...entrambe le fasce hanno ragione...i modi di vedere la sessualità è all'opposto…attendo commenti però dalle neutrali…. Un bacione alle lesbiche, un saluto alle bisex]

(Ci scusiamo spero che possa piacere è una TemaKarin con accenni forti di InoTema no amiamo i tradimenti alcuni di voi lo sanno se leggono le nostre storie, ma volevamo usare due coppie in una Os e ci siamo riuscite ci scusiamo anche con tutte le persone Bisessuali per la battuta da stronza di (Temari ma penso che chiunque si sarebbe sentito così e poi lei avrebbe le palle e il carattere di dirle) Pe qualsiasi cosa dite dobbiamo mettere ROSSA la storia? O più avvertimenti? Grazie a tutti voi.)

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Capitolo 7
*** Giorno 7 (11 aprile): giorno libero / free day ( KarinSaku ) ***


prompt: Giorno 7 (11 aprile): giorno libero / free day ( KarinSaku )

Mi sono sempre reputata eterosessuale. E così mi considero anche adesso che vivo insieme al mio compagno e alla nostra splendida bambina.

Ma ci sono delle sere in cui mi sento inquieta e il ricordo di quella notte mi torna in mente e mi eccita.

Ho conosciuto Karin dopo la guerra. All’epoca essere omosessuali, o bisessuali, non era accettato e liberamente discusso come adesso e non mi ero assolutamente posta il problema delle sue preferenze. Proprio zero. Karin era simpatica, amichevole e per me, che sono sempre stata una tipa timida, era una specie di salvatrice. Siamo diventate amiche e dopo un po’ di incontri mi sono ritrovata a pensare con gioia al momento in cui l’avrei rivista. Faceva la sola tra la citta e il covo e aveva moltissimo gusto per i vestiti. Mi ricordo che era bella, nel senso comune del termine, ma era decisamente una persona attraente.

I nostri incontri finivano sempre con lunghe chiacchierate un po’ sconnesse per i troppi bicchieri che avevamo bevuto. Lei mi faceva ridere, era una specie di animale onnivoro e mi dava l’impressione che non si sarebbe lasciata sfuggire nessuna occasione per godersi la vita.

L’ultima sera del corso siamo andati tutti fuori a bere. Mi ricordo che c’era un tipo che mi piaceva e Karin mi era sembrata infastidita dalla cosa, tanto che avevo pensato che piacesse anche a lei. Per dire com’ero lontana dall’immaginare la realtà. Succede spesso, vero? Che uno pensa di essere dentro un film e invece stanno proiettando proprio tutt’un’altra storia.

Il tipo era andato via presto, io c’ero rimasta male, ovviamente, e avevo la sensazione che Karin cercasse di consolarmi. Quando siamo rimaste le ultime della compagnia e mi ha chiesto se mi andava di passare a casa sua per un ultimo bicchiere, ho accettato con entusiasmo. Ero molto curiosa di vedere la casa di una che si dichiarava una "vera arredatrice più brava di una che viene pagata per questo" e la sua compagnia era piacevole e interessante.

La sua casa mi è piaciuta subito, era un appartamento piccolo ma sistemato benissimo. Ma la cosa che mi piaceva di più era che aveva una personalità molto distinta, la sua.

Non era un anonimo appartamento elegante, stile rivista per intendersi, era proprio particolare. Per dire c’aveva una pianta che cresceva in uno dei due lavandini della cucina, tanto che non lo poteva usare. Non so se fosse pratico, ma era bello da vedere.

Quando siamo entrate mi ha detto di fare come se fossi a casa mia e in effetti mi sentivo molto a mio agio, la seguivo dappertutto, mentre tirava fuori il vino dal frigo, e preparava degli stuzzichini come ci avevano insegnato al corso. Aveva scelto un Sakè di non so più che annata speciale, poi aveva preso delle piccole ciotoline, in una aveva messo della menta, in un’altra dei pistacchi e in un’altra dello zucchero a velo.

Quando le avevo chiesto il perché si era messa a ridere sorniona e non mi aveva riposto. C’eravamo sedute sul suo divano grande, tolte le scarpe e iniziato a bere e chiacchierare con la solita complicità. Il Sakè era delizioso e Karin altrettanto. Mi si faceva sempre più vicina ma la cosa non mi infastidiva. La sua vicinanza, al contrario, mi eccitava. Era inebriante come il Sakè.

Aveva mani bellissime, piene di anelli di design e le muoveva con un’espressività che avevo trovato sempre affascinante, ma che quella sera trovavo seducente.

A un certo punto ha tuffato un indice nella ciotolina con lo zucchero a velo e mi ha dato un colpetto sul naso per sporcarmi con lo zucchero. Ho protestato e ci siamo messe a lottare giocosamente, come due adolescenti a un pigiama party, con lei che mi picchiettava la faccia con il dito e io che cercavo di non farmi raggiungere.

A un certo punto lei mi ha preso per le braccia e me le ha bloccate. Poi, lentissimamente, si è avvicinata alla mia faccia e mi ha leccato via lo zucchero dal naso. Si è staccata da me e mi ha guardata con un’aria di sfida, come un bambino consapevole di aver fatto una piccola marachella, ma insicuro delle conseguenze. Siamo rimaste immobili a fissarci per un po’, poi lei ha staccato le mani dalle mie braccia, ha intinto di nuovo il dito nello zucchero e mi ha toccato sulla guancia.

Non ho protestato questa volta, non ho riso, ma sono rimasta col fiato sospeso ad aspettare le sue mosse. E lei di nuovo, come prima, si è avvicinata con calma al mio viso e mi ha baciata lì dove sentivo la carezza un po’ solleticante dello zucchero.

Poi ha iniziato a ricoprirmi tutte le labbra di zucchero, si è fermata un istante, ‘ti farei una foto’, mi ha detto. E ha iniziato a leccarmi le labbra e io ero così eccitata che non mi sono trattenuta più e ho iniziato a baciarla. E ci siamo baciate a lungo.

Non avevo mai baciato una donna, nemmeno da bambina, nemmeno per scherzo, ma mi piaceva un sacco. Mi piaceva la consistenza vellutata delle sue labbra, mi piaceva il suo abbraccio leggero, mi piaceva sentire il suo corpo morbido contro il mio. Lei mi ha abbracciata stretta, premendo i suoi seni contro i miei, mentre le nostre lingue si mescolavano ai nostri respiri.

E dentro di me mi ripetevo ‘sto baciando una donna!’ e non ci potevo credere, ma l’idea di fare una cosa trasgressiva mi faceva eccitare ancora di più.

Lei mi ha spinto dolcemente per farmi stendere sul divano. Mi ricordo che avevo messo una camicia nera e un paio di jeans. Lei era molto eccitata adesso, mi aveva slacciato tutta la camicia e mi aveva tirato fuori i seni dal reggiseno. Io ero tesa, non sapevo fino a che punto volevo arrivare, non sapevo se lei era omosessuale o se anche per lei era la prima volta, ma da come si muoveva mi sembrava evidente che non lo fosse.

Volevo parlarle, dirle che io non ero come lei, mi sembrava quasi di tradirla, di usarla, ma il piacere che la sua bocca e tutta la situazione mi dava, compresa la mia stessa tensione, mi occupava tutta la mente. L’unica cosa che riuscivo a fare era seguire il percorso delle sue labbra sul mio corpo. E lei non lasciava indietro niente.

Aveva succhiato i lobi delle mie orecchie, mordicchiato il mio collo e le spalle, mi aveva massaggiato e baciato a lungo i seni e ora procedeva inesorabile lungo il mio torace. Era arrivata all’ombelico e io avevo cercato di fermarla, con qualche protesta poco convinta. Lei era tornata su, di fronte al mio viso, mi aveva messo un dito sulle labbra, come a dire shhh, mi aveva detto ‘lasciati andare, non pensare a niente’.

Mi aveva tolto la camicia e aveva scoperto il piccolo tatuaggio che ho sul fianco destro e si era messa a tracciarne i contorni con un dito. E continuava a girarci intorno e passava e ripassava sullo stesso tratto di pelle, come incantata.

E mi sembrava che quella parte del mio corpo prendesse fuoco. Poi mi ha girata e ha iniziato a baciarmi la schiena, vicinissima alla cintura dei jeans. E io mi sentivo irresistibile.

Lei è tornata a baciarmi la pancia, intorno all’ombelico e più giù. Mi ha slacciato i jeans e me li ha fatti scivolare sui fianchi. È rimasta un istante a fissarmi, con le labbra vicinissime al mio corpo, facendomi sentire il calore del suo respiro. Poi mi ha abbassato le mutandine e ha iniziato a leccarmi. E io non resistito, mi sono sollevata sui gomiti e l’ho guardata, ho guardato mentre una donna mi baciava proprio lì, perché quasi non ci credevo che stava succedendo davvero.

E quando ti bacia una donna è proprio tutto diverso, prima di tutto lei è diversa, è più piccola e più delicata di un uomo, ma poi proprio il modo in cui lo fa. O forse era semplicemente lei che era particolarmente seducente. Non so. So solo che mi ha baciata per un tempo infinito e quando sono venuta ha continuato a baciarmi e sono venuta ancora e ancora.

E alla fine non ero più in grado di capire chi ero, figurarsi se potevo sapere se ero omosessuale o eterosessuale.

E ancora adesso, quando sono sola, penso ad Karin e mi domando dove sia e se ogni tanto si ricordi di me. Voglio pensare di sì.

Siamo raggiunte alla fine provvisoria di questa serie di Os magari ritorneremo con altre ringraziamo tutti i lettori che hanno voluto provare al leggere qualcosa di diverso ci dispiace se non abbiamo rispettato a dovere i prompt di ogni giorno ma abbiamo fatto del nostro meglio :) speriamo che le coppie vi siano piaciute e incuriosite.

Un Kiss da Eco89+NaruGaaXSasuSaku.

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