Il romanzo del cavaliere

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sognando il tuo sorriso ***
Capitolo 2: *** Sorprese differenti ***
Capitolo 3: *** Orgoglio inossidabile ***
Capitolo 4: *** I miei vecchi pensieri scritti su un libro ***
Capitolo 5: *** Sorpresa sgradita ***
Capitolo 6: *** Macchinazioni maledette ***
Capitolo 7: *** Il complotto della normalità ***
Capitolo 8: *** Duello in mezzo alla folla ***
Capitolo 9: *** L'onore perduto ***
Capitolo 10: *** Sfidando il sangue e la morte ***
Capitolo 11: *** Oltre il fuoco della vendetta ***
Capitolo 12: *** Il tranello della serpe ***
Capitolo 13: *** Sospiri sospesi ***
Capitolo 14: *** L'ultimo duello prima della fine ***



Capitolo 1
*** Sognando il tuo sorriso ***


Non c’è nessun luogo e nessuna fantasia in grado da distrarmi da quello che avrei potuto rivedere da lì a poco.
Il mio castello, la mia vita che avevo lasciato per una guerra che non avrei dovuto combattere, i miei valori messi a dura prova.
Tutto sembrava essere dimenticato.
Ma dovevo riprendere la mia vita con forza e mentre cavalcavo incessantemente tra le pianure emiliane, la voglia di giungere nella mia dimora era sempre più forte.
Cavalcai incessantemente tenendo a bada i miei istinti e lasciando la fatica soppiantata dalla voglia di tornare.
Le notti erano buie e solitarie e lasciando andare quei soldati che chiamavo compagni, alla fine ero rimasto solo io a contemplare le stelle e i miei pensieri.
I sogni si dipingevano di un bel blu scuro e il silenzio della foresta cullava il mio sonno ristoratore.
Non avevo nessuna intenzione di chiudere gli occhi per paura di poter perdere troppo tempo.
Ma il mio povero cavallo aveva bisogno di riposarsi ed io avevo bisogno di riordinare le mie idee.
Ancora non sapevo bene che cosa sarebbe successo quando l’avessi rivista, ma il pensiero di un sorriso sincero e della sua determinazione, rendevano la notte molto placida e tranquilla.


“Kate.”
La chiamai a gran voce mentre la vedevo distesa sul prato del Castello di Sirmione dove ogni giorno mi dilettava della sua presenza.
Il suo dolce sapore di bosco profumato e il suo dolce tocco rendevano la mia esistenza piacevole per essere vissuta ogni secondo accanto a lei.
L’amavo tantissimo e nessuno avrebbe potuto rovinare tale legame che si era diffuso tra di noi.
Non volevo pensare a mia madre e a mio padre inorriditi per me a causa di un matrimonio fallito che dovevo solo mettermi alle spalle e pensare ad un futuro nuovo e radioso.
Avevo mancato di rispetto alla mia famiglia ma essendo l’unico erede, anche quella volta erano riusciti a passare sopra a miei brutti momenti dipinti da un capriccio.
Quel matrimonio però, mi lasciò in dono mia figlia Alexis, la mia vera luce dei miei occhi.
Anche la sua presenza era un toccasana per me perché sapevo che potevo fidarmi realmente di lei.
Presto l’avrei rivista e i suoi bellissimi abbracci mi avrebbero ancora reso fiero di lei.
Ma ora volevo pensare solo a Kate, a quel dolce viso e a quella determinazione di cui mi ero follemente innamorato.
Passeggiavamo ogni giorno parlando sempre di noi e di come ci eravamo davvero innamorati.
le feste che si organizzavano nel mio castello mi avevano spinto a sapere tutto su di lei.
Sapevo che era una donna sola che non ne voleva sapere di uomini da conoscere, ma io non potevo lasciar perdere quei momenti.
Mi sarei recriminato a vita se non avessi avuto il coraggio di corteggiarla senza dargli nessuna via di scampo.
E finalmente, dopo tanti mesi che ci frequentavamo in segreto lontano dalla mia famiglia, finalmente c’eravamo uniti in un bacio sincero che avrebbe sancito la nostra unione.
Vederla nuovamente sorridere dopo i brutti momenti di solitudine che aveva alle spalle, mi aveva riempito il cuore di gioia come non mi era mai accaduto.



Ripercorrevo quei momenti indelebile che non potevo mai dimenticare e che avrei portato con me anche dopo la morte.
Non potevo sopportare di non poterla più rivedere, ma quando alle sue orecchie giunse la notizia che sarei dovuto partire in guerra, qualcosa dentro di lei si ruppe.
Forse la paura di non aver avuto il coraggio di avergli detto la verità della mia partenza e forse la paura di non poterla vedere negli occhi per dirgli addio.
Addio sì, perché non sapevo se sarei potuto tornare a casa oppure no.
le guerre portavano via molte vite d io non sapevo se mi sarei sottratto a quel crudele destino.
ma finalmente era giunto il momento di rinascere.
Non me ne sarei mai andato via da casa mia a costo di disonorare per sempre la mia famiglia.
Dovevo pensare al futuro insieme a lei e a quella felicità che tanto avevo inseguito.
Pensieri fissi che mi lasciavano andare avanti per giungere lontano, prima di addormentarmi su quell’erba profumata che tanto mi ricordavano lei.


“Lord Castle, siete molto gentile a deliziarmi delle vostre lusinghe e bele parole.”
“Kate, ma io credevo che avremmo lasciato per sempre i convenevoli e ci saremmo dati del tu.”
“Mi dispiace” mi riprese lei con un sorriso sincero “E’ che sono abituato a vedervi come un signore rispettato e non come mio…”
“Avanti, dillo pure. Non stai facendo niente di male.”
“Dire la parola “amante” è molto singolare da parte mia… Ma se la vostra famiglia sapesse un giorno di noi due…”
“Kate, devi capire che non possono farmi niente. io sono il loro primogenito e in base ai miei poteri, sarò io che regnerò in queste terre. Che gli piaccia oppure no.”
“Ma se ti dovessero fare abdicare? Se sarà un giorno tua figlia a regnare su queste terre? Tu non conteresti più niente.”
“Mia figlia mi vuole bene e mi rispetterà fino alla mia morte. Non potrebbe mai acconsentire al volere dei miei genitori. Ne sono certo.”
Kate non mi aveva mai visto così sicuro di me stesso prima d’ora.
La mia sicurezza gli facevano capire quale uomo si sarebbe potuta legare e quale futuro pieno di felicità ci avrebbe legato per sempre.
Se non fosse per gli imprevisti di guerra che mi allontanarono da lei e la paura di dirgli addio, cosa che ancora oggi non mi aveva perdonato.



Mi svegliai di soprassalto guardando le prime luci dell’alba inondare la foresta.
Capii subito che non potevo indugiare oltre perché il ricongiugimento era troppo fondamentale per me.
L’avrei potuta rivedere molto presto.
Ma la domanda principale era: sotto quale aspetto?
Mi avrebbe perdonato?
Domande che avevano bisogno di risposta e cavalcare per riprendermi quello che avevo lasciato in sospeso, mi spingeva ad andare oltre e a conoscere tutto quello che avrebbe potuto concederne il mio presente, senza mai dimenticare il suo sguardo. Il suo sorriso.

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Capitolo 2
*** Sorprese differenti ***


Castello Scaligero


Il sole illuminava il mio cammino verso quello che avrei potuto ritrovare al mio ritorno.
E guardandomi intorno, capii che non era cambiato proprio niente.
Anche se ero stato via per un anno intero, la gente e tutto il popolo continuava a trascorrere le loro vite tra difficoltà e buoni propositi.
Potevo anche vedere come la spensieratezza dei bambini che giocavano tra di loro fosse un presagio che nei dintorni di Sirmione, nulla era mutato.
Ma la prova più dura sarebbe giunta quando mi sarei ritrovato dinanzi alla mia famiglia e a lei, Kate.
Non volevo togliermela dalla testa e speravo ancora che la sua delusione si sarebbe trasformata in gioia e felicità.
Mentre avanzavo all’interno del castello dopo che le guardie mi avevano dato il bentornato, ebbi la foga di abbracciare tutta la servitù che incrociavo sul mio cammino: dallo stalliere fino alla cameriera.
Il maggiordomo invece, un uomo dalla carnagione colorata a causa della sua natalità in Messico, fu il più serio di tutti.
< Javier, non vi scomponete in nessuna occasione > feci smorzando un sorriso.
> E perché dovrei, Signore? È il mio lavoro. Vostra madre vi sta aspettando nella sala da thè. È ansiosa di vedervi. >
< E mia figlia Alexis? >
< E’ l’ora della sua passeggiata mattutina. E visto che è una bella giornata, molto probabilmente si è fermata in qualche luogo segreto a leggere o a scrivere come facevate voi in gioventù. >
< E come faccio tutt’ora, Javier. Non sono poi così vecchio. >
< Certo che no, Signore. Ma gli anni passano per tutti. >
< Vi prego. Non me ne parlate… E di Kate? Cosa mi dite? >
Sapevo che quella domanda fastidiosa sarebbe stata fuori luogo, ma se qualcuno sapeva la minima cosa sul suo conto, la dovevo scoprire a qualunque costo.
< Quando voi siete partito in guerra, la Signorina Beckett non è mai più presentata qui. Sapete meglio di me l’astio che corre tra lei e la vostra famiglia. >
< Un astio inutile e privo di fondamento. A meno da parte di mia madre. >
< Vostra madre è una donna molto orgogliosa e tutta d’un pezzo. Ma vuole solo il meglio per voi. >
< Orgogliosa? O solo puntigliosa? Datemi retta Javier, ma più passano gli anni, più si peggiora. >
< Peccato che questo non riguardi me. >
La voce di mia madre, risuonando in corridoio, mi fecero capire che dovevo tenermi quel pensiero.
< Madre! > gridai smorzando la situazione < Sono davvero felice di vedervi. >
< Potrei dire la stessa cosa di te se non mi parlassi dietro le spalle con il maggiordomo. >
< Vi prego di perdonarmi, mia Signora. Non volevo… >
< So che non volevi offendermi, Javier > replicò piccata la donna < In fondo le vostre parole sono giuste… Tornate pure a lucidare l’argenteria nella sala degli specchi. Stasera ci sarà una grande cena per il ritorno di mio figlio. >
< Provvedo subito, Signora. >
Rimanendo da solo con mia madre, mi domandò immediatamente come mi fossi trovato sul campo di battaglia lontano dai miei doveri di Signore di Sirmione e con il pensiero fisso di essere tra la vita e la morte.
< I primi giorni è stato molto difficoltoso > cominciai a raccontare < Ma poi facendo amicizia con i soldati, ho potuto passare giornate migliori dimenticandomi della solitudine che mi attanagliava. >
< Solitudine? La tua amicizia con i soldati sembra quasi un pretesto per una vacanza appena passata. Hai almeno combattuto? >
< Certo che sì, madre! Che cosa vi viene in mente! >
< Eppure avevo espresso il desiderio al Capitano di fanteria di non farti combattere. Non potevo pensare che tu saresti potuto… >
> Madre, non dovevate farlo. >
< Vedo però che non mi ha ascoltato > replicò inorridita la donna < Ma l’importante adesso è che tu ti trovi qui con me e insieme alla tua famiglia. >
< Certo… Ma credo che non mi tratterrò per molto tempo. >
< Che cosa? Ma sei appena tornato! Almeno aspetta tuo padre e tua figlia Alexis. >
< Presumo che mio padre sia a caccia con i suoi compagni, mentre Alexis leggerà spensierata uno dei romanzi che ho scritto o che si trovano in biblioteca. >
< Già… Tu e la tua voglia di scrivere. Chissà da che avrai preso mai questa passione senza ritegno. >
< Madre, non sto facendo niente di male. >
< Io e vostro padre abbiamo acconsentito a questa scelta di vita, ma prima o poi ti dovrai occupare di tutta la tenuta e di quello che ne concerne. Non puoi fare lo scrittore per sempre. I libri non portano l’onore e il pane sulla tavola. >
< Perché mi dite questo? >
< Perché dopo il fallimento del tuo matrimonio, mi aspetto che riconquistiate la fiducia degli altri nobili. Non capisci che hai fatto uno scandalo in piena regola? >
< So molto bene che i tempi che corrono sono molto duri per tutti > mormorai cercando di sviare la situazione < Ma addirittura dire che ho fatto scandalo. >
< Il matrimonio con quella donna di cui non ricordo il nome, ha portato prosperità a noi e alla sua famiglia. Ma quando tutto è finito, i problemi sono sorti come un fiume in piena. >
< Ottima similitudine, madre. >
< Smettila di scherzare, Richard. Qui ne va del tuo futuro. La devi smettere di pensare a frivolezze senza significato. >
< Se state pensando a Lady Kate, vi comunicò che lei non è una frivolezza di poco conto. È l’amore della mia vita.
Arrivando al punto della situazione, dallo sguardo di mia madre capii che mi avrebbe voluto dare volentieri uno schiaffo così forte che me ne sarei ricordato tutta la vita.
< Ti prego di avere la decenza di non parlare di lei in mia presenza. >
< Eppure in passato tenevate molto a lei… >
< Certo! Fino a quando ho scoperto che voi due avevate una tresca! >
< Madre, vi prego di non definirla così. >
< Che cosa dovrei dire, secondo te? La tua relazione è bandita da chiunque io conosca. E tuo padre… >
< Madre, vi prego di non farmi la paternale. Non potrei sopportarlo ora che sono appena tornato. >
< Se non vuoi parlare di lei, ti consiglio di non menzionarla e di dimenticarla alla svelta. Devi sposarti con un ottimo partito. Mi hai capito? >
< Accidenti > replicai sconsolato < Odio il XVI secolo. Avrei voluto nascere secoli e secoli più avanti. Sono convinto che il futuro sia più grandioso del mio presente. >
< Certo. Tu e le tue dannate fantasie da scrittore… Vedi di mettere la testa apposto prima che sia troppo tardi. >
< Madre, sapete meglio di me che ciò non succederà. >
< Che cosa?! >
< Adesso devo andare > risposi fuggendo da lei < Arrivederci, madre.>
< Spero che almeno sarai puntuale per questa cena importante. Lo vuoi capire o no che l’ho organizzata per te? >
< Non dovevate madre, ma sarò puntuale. Non vi preoccupate. >
< Lo spero bene. >


Uscendo dal castello dopo aver incrociato mia madre e le sue dannate domande, ecco che vidi Alexis impegnata a fissare la darsena del castello.
< Credevo che tu fossi impegnata a leggere o a scrivere. Eppure quando vedo il tuo riflesso sull’acqua, capisco quanto sei bellissima. >
< Padre! >
Abbracciandomi come non aveva mai fatto prima d’ora, capii che almeno a qualcuno ero mancato veramente.
< Sono felice di rivedervi! > esclamò estasiata < Che cosa mi raccontate della guerra? Avete sofferto moltissimo? >
< Più che altro ho sofferto la lontananza della mia famiglia. La guerra non è affar mio. >
< E la lontananza di Lady Beckett, vero padre? >
< Tu sì che sai capirmi, figlia mia. >
< Lo so. Ma padre, vedete… Dovete sapere una cosa che potrebbe sconvolgervi incredibilmente. >
Conoscevo molto bene lo sguardo di mia figlia.
Incalzavo i suoi occhi pieni di dolore e di rimorso per non aver fatto il massimo per evitare il peggio.
Ma quella situazione che si sarebbe presto rivelata, comprendeva me e il mio futuro.
< Parla, Alexis. Che cos’è successo? Kate sta bene? >
< Lei sì… Ma durante la vostra assenza, ha deciso bene di sposarsi con un uomo molto facoltoso per colmare il vuoto lasciato dalla vostra assenza. >
Quella rivelazione posò su di me come un macigno che non avrei potuto evitare.
< Cosa? Kate si è fidanzata? No, è impossibile… Smettila, Alexis. A te piace sempre scherzare. >
< Padre, mi piacerebbe tanto. Anche se so molto bene che sarebbe uno scherzo di cattivo gusto. >
< Infatti. Smettila di dire sciocchezze. Kate non potrebbe mai… >
< Era troppo addolorata per il vostro improvviso addio. E per non aver trovato il coraggio di dirgli che voi sareste partito. >
< E’ successo tutto troppo in fretta > cercai di scusarmi alle prime parole che mi vennero in mente < Dovevo partire l’indomani la mattina presto e non sono riuscito a parlargli. Sai molto bene che la nostra relazione era segreta. Non potevo espormi senza prima avere un piano. >
< Non è una scusa plausibile, padre. Voi avreste fatto qualsiasi cosa per lei. >
< Certo! E lo continuerò a fare adesso e in futuro! Non doveva… perché mi ha fatto questo? >
< In fondo Lady Beckett non ha colpe, padre. È in età da marito. Non poteva aspettare oltre… Soprattutto dopo che ha scoperto la vostra mancanza di rispetto e di coraggio. >
< Ancora questa storia! Dannata guerra! Se non fossi partito, non sarebbe mai successo… Ma non potevo nemmeno rischiare la diserzione. Sarei morto fucilato. A quel punto Kate sarebbe stata fiera di me? >
< Non riusciva più a sopportare la vostra relazione segreta. Forse è stato anche questo l’ennesimo pretesto che l’ha portata a quella fatidica decisione… Era consapevole che voi non sareste mai tornato. Per questo ha deciso di fidanzarsi con un uomo. E molto più rispettabile di voi, visto che siete stato sposato con mia madre e… >
< Adesso basta > la interruppe con veemenza < Non voglio star più ad ascoltare queste sciocchezze. >
< Ma padre. È questa la vostra vita. >
< Il matrimonio con tua madre è un capitolo chiuso della mia vita. È inutile rivangarlo. >
< Ma non è chiuso per Beckett e i miei nonni. Per loro rimarrà sempre una ferita aperta. >
< Una ferita che si deve cicatrizzare. A qualsiasi costo… Ma prima devo parlare con Kate. >
< No, padre. Non è una buona idea. Potrebbe essere in compagnia di quell’uomo o… >
< Meglio! Così gli rifilerò un bel pugno per aver messo le sue sporche mani sulla mia amata. >
Ero come fuori di me.
Non potevo sopportare che Kate potesse amare un altro uomo che non fossi io.
Dovevo far chiudere quella relazione al più presto prima che si potesse sposare.
< Sai dove si trova? Certo che no. Perché me lo dovresti dire? >
< Padre, farei qualsiasi cosa per il vostro bene… Ma dovete dimenticarla. Subito. >
< Non avrei mai pensato che con il passare del tempo saresti diventato come tua nonna… E adesso che non posso più contare su di te, il mio amore per lei non ti riguarda più. Ho perso una fedele alleata oltre che al rispetto di mia figlia. >
< Padre, non siate ingiusto con me. >
< Perché tu lo sei con me?! > gridai irritato < Dovevi evitarlo! O almeno scrivermi in guerra per raccontarmi tutto questo. Sarei fuggito per inseguire il mio sogno d’amore. >
< Ma padre, la vostra diserzione… >
< Al diavolo! Avrei fatto qualsiasi cosa per amore di Kate! Ma invece ai suoi occhi sono solo un codardo. E questo non lo posso sopportare. >


Cavalcando verso una meta imprecisa dopo aver lasciato mia figlia sconcertata e in preda ai pensieri che sarei potuto finire in guai molto seri, riuscii ad intravedere Kate mentre cavalcava senza nessuno al seguito tra le vie della città di Brescia.
Mi trovavo nei pressi del Castello Bonoris, sua dimora poco fuori la città.
Il mio cuore mancò un battito appena la vidi e la forza che mi spingeva a combattere la mia codardia e la mia paura se non fosse andato tutto bene, andò ben oltre i miei pensieri più oscuri.
Scesi dal mio cavallo appena fece lo stesso pure lei e avvicinandomi con passo deciso, vidi quanto potesse essere ancora più bella anche dopo un anno che non ci vedevamo.
Contemplai la sua presenza con occhi languidi e pieni di passione e mentre il vento sferzava il mio viso, Kate alzò la testa dietro di lei, incrociando così il mio sguardo.
Sapevo che anche il suo cuore aveva mancato un battito appena mi vide, ma la sua felicità sarebbe stata messa a dura prova ancora una volta, con un ritorno al passato diventato scomodo per lei e che doveva dimenticare alla svelta per non dover più soffrire come un tempo.

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Capitolo 3
*** Orgoglio inossidabile ***


E’ meglio perdere il tuo orgoglio per qualcuno che ami piuttosto che perdere la persona che ami per il tuo inutile orgoglio

(citazione John Ruskin)



Il mio cuore batteva a mille per l’emozione.
Poche volte avevo provato simili sentimenti in vita mia e ritrovarmi dinanzi a lei, mi faceva sognare ad occhi aperti.
ma il suo sguardo truce e accigliato, mi fecero capire subito dopo che rivederla sarebbe stata una cattiva idea.
Mi avvicinai a lei cercando di stringerla e sussurrare il suo nome, ma Kate mi prese alla sprovvista dandomi uno schiaffo a tradimento.
< Kate, ma cosa… >
< Per voi sono Lady Beckett, Castle > replicò duramente la donna < Come osate presentarvi a me senza farvi annunciare? >
< Ma che diavolo stai dicendo? Annunciare? Da quando in qua? >
Ero sconcertato da quelle parole.
Kate era visibilmente cambiata ed io non riuscivo più a fare breccia nel suo cuore.
< Kate, so che sei visibilmente arrabbiata per non averti detto subito le cose come stanno, ma sono qui adesso per dirti che non partirò mai più. Così potremmo rimanere insieme per sempre. >
La mia giovane amata continuava a fissarmi con sguardo pieno d’odio e di rancore.
La sua freddezza esalò in me una sensazione strana e rivoltante, come se volessi quasi fuggire da lei.
< Non osate darmi del tu, volgare nobile che non siete altro. >
< Ma Kate, da quando abbiamo deciso di frequentarci, ci siamo sempre dati del tu. Perché questo cambiamento? >
< E me lo chiedete pure? La vostra mammina o vostra figlia non vi hanno detto che sono felicemente fidanzata e prossima alle nozze? >
< E con questo? Basterà interrompere tutto ciò per ritornare alle nostre vite di un tempo. >
< Non è così che funziona, Lord Castle… Quando imparerete che non tutto ruota attorno a voi? >
< Kate, la mia vita ruota intorno a te. Ti prego di credermi. >
< Se non mi darete tutto il rispetto che merito, farò chiamare le guardie e vi caccerò dalla mia proprietà. >
Non potevo credere che la mia amata Kate era diventata una donna senza cuore per quello che gli avevo fatto passare.
< So molto bene di aver sbagliato e se sono qui adesso… >
< Un anno, Castle. Mi hai lasciata da sola per un anno intero > replicò la donna con le lacrime agli occhi < Come hai potuto abbandonarmi? >
< Io… Non ho trovato il coraggio… Mi dispiace essere partito, ma la mia famiglia non mi ha lasciato altra scelta. >
< Già. È sempre colpa della vostra famiglia… Ma quando imparerete a pensare con la vostra testa senza ascoltare gli altri? >
< Ho già ascoltato il mio cuore > replicai inorridito < Che cosa volete ancora da me? >
< Non dovevate andarvene via. Ecco cosa volevo…Mi sono sentita dimenticata e voi sapete bene che io non posso contare su nessuno se non voi. La vostra famiglia non sopporta la mia presenza e Alexis era troppo impegnata a crescere e a diventare una signorina di tutto rispetto… L’unica amica sincera che io ho mai avuto. Ma vostra madre ha fatto di tutto per farmi sentire fuori posto e a non farmi sentire apprezzata nella vostra casa.
Ed io, con l’orgoglio che mi ritrovo, non ho potuto che acconsentire a quella gravosa scelta e a proseguire la mia vita lontano da quello che ricordavo come un luogo felice. Oppure forse adesso capisco che non lo è mai stato. >
< Da quanto tempo è successo questo fatto? >
< Ormai non ha più importanza, Lord Castle. >
< Ditemelo, Kate! È importante per me!>
Gridai quasi come a non accorgermene.
Ma se io ero il primo a non essermi comportato bene con la mia amata, mia madre e mio padre avevano fatto il resto.
Cacciare malamente Kate solo perché ci amavamo, mi faceva rivoltare il sangue.
< Nove mesi fa’ > cominciò a dire Kate < Voi eravate appena partito ed io cercavo di trovare il giusto conforto dopo che vostra madre mi aveva spiattellato con sincerità estrema che voi ve ne eravate andato lasciandomi sola… Ancora ricordo il suo sguardo compiaciuto che andava ad infrangersi con il mio dolore incolmabile.
Non avevo mai visto così vostra madre: la cattiveria gli si dipingeva in faccia. >
Non riuscivo a credere a quanta perfidia poteva esporsi mia madre, colei che esigeva il rispetto di tutto, senza che potesse avere rispetto per sé stessa.
La mia rabbia rifluiva nel sangue come se stessi per scoppiare e rimanere in presenza di Kate senza poterla abbracciare, rendeva la situazione davvero surreale e insostenibile.
< Ed ecco la fine della nostra storia, Castle. Ora ho dei precisi doveri che una giovane di buona famiglia come me deve al suo promesso sposo. Desidero ardentemente che io e voi non ci vediamo più. Per il nostro bene comune. >
< Bene comune? Di cosa state parlando, Kate? >
< Dico solo che è inutile continuare a soffrire > mormorò Kate cercando di trattenere a stento le lacrime < Non voglio più continuare a soffrire. E sono sicuro che non lo vogliate pure voi. >
< La mia sofferenza è la vostra lontananza, Lady Kate. Io non posso stare senza di voi. Perché non volete capirlo? >
< E perchè voi non l’avete capito prima di partire per la guerra senza mai scrivermi una lettera?! >
< IO vi ho scritto! > sbraitai spazientito
< Vi giuro sul mio nome che non ho mai ricevuto una lettera da voi… E questo mi fa’ capire quanto possiamo stare lontani l’uno dall’altra. >
< No, Kate… Non potete dire così. >
< Adesso basta, Castle. La conversazione finisce qui. >
< Vi prego, aspettate ancora un po’. Ho molte cose da dirvi. >
< Vi prego di lasciarmi > rispose sofferente Kate ritraendo il suo braccio < Non mi dovete toccare. Il dolore è già abbastanza grande soffermandoci solo a guardarci negli occhi. >
Non potevo credere che non avrei più avuto contatto con lei.
La sua freddezza mi aveva spezzato il cuore e il mio dolore sarebbe stato lancinante e indelebile: una macchia sul mio cuore che non sarebbe stata cancellata.


Non ero mai riuscito a piangere in tutta la mia vita fino a quel giorno.
Tornavo a casa non come vincitore di un amore corrisposto, ma di un uomo sconfitto che ha ricevuto dalla vita la più grande lezione che si potesse insegnare: l’amore fa’ soffrire se non viene ricambiato.
Ho sempre avuto molte donne al mio seguito, di cui una l’ho pure sposata.
Avevo però sempre capito che non sarebbe mai stata la donna giusta per me.
Nessuna di loro poteva contemplare i miei desideri e quello che provavo.
Il vuoto dentro di me era solo stato colmato da Alexis e da Kate, le due donne della mia vita.
Ma mentre guardavo crescere la mia bambina e vederla andarsene via da me, Kate l’aveva fatto in un solo giorno.
Oppure mi ero reso conto che non mi apparteneva più da molto tempo, ormai?
“Non aveva mai ricevuto le mie lettere” pensai ancora con quelle parole che albergavano nella mia mente “Mia madre ha molte cose di cui spiegarmi… Ma sono sicuro che continuerà a tergiversare per non dirmi mai la verità.”
Talvolta le verità fanno davvero male e ricominciare a vivere in quel castello che mi apparteneva, rendevano il lusso e la potenza della mia famiglia come la forza di una foglia secca che si sbriciola al contatto della terra.
Le onde placide della darsena del castello riflettevano la notte buia e il mio malumore che non sarebbe mai stato cancellato.
< Non posso dimenticarla! Non posso! >
Come un bambino che piangeva per il suo egoismo e per i suoi vizi, sbattevo i pugno nell’acqua facendomi sentire dalle guardie circostanti che mi fissavano sconsolati.
< Che cosa volete da me?! Andatevene! Lasciatemi in pace! >
Le mie grida risuonarono in tutto il castello e mentre sentivo lo sguardo di mia madre fissarmi dal bancone della sua camera, sentivo i suoi pensieri rifluire come segno di vittoria mentre stava preparando una cena che non mi sarei mai sognato potesse realizzarsi.

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Capitolo 4
*** I miei vecchi pensieri scritti su un libro ***


Andando in camera mia riuscendo ad evitare mia madre e mio padre che stavano discutendo come una coppia felice quali non sono mai stati, io mi rinchiudevo in me stesso prima di ricordarmi che i miei pensieri e i miei desideri passati erano trascritti su alcuni fogli di carta che raccontavano la mia vita.
In un batter d’occhio, ritrovai il mio sorriso. E la mia spensieratezza di un tempo.
“Fortunatamente mia madre non è riuscita a trovare questi miei vecchi ricordi che ho deciso di trascrivere, altrimenti li avrebbe distrutti per sempre.”
Rileggevo attentamente una parte della mia vita che mi aveva fatto felice.
Di quella festa che mi aveva lasciato un ricordo dentro il mio cuore:


La vedevo danzare come se stesse volteggiando sulle note di quella melodia così perfetta per lei.
Il suo cavaliere era solo un lontano parente di cui non ricordo il nome.
Ma la cosa più importante per me era poterla vedere quanto potesse essere felice e spensierata.
Quella giovane donna, così gioiosa e sicura di sé mi aveva fatto capire quanto amore sarebbe stato sincero nel suo cuore e che quanta fortuna sarebbe stato il suo amato a poterlo possedere.
Mi ero subito chiesto che potevo essere io il fortunato… Ed è in quel modo che decisi di cogliere il momento mentre il suo cavaliere si allontanava.
< Lady Beckett. >
Il suo nome risuonava nelle mie orecchie come un dolce suono flebile.
< Lord Castle. Davvero una bellissima festa. I miei complimenti. >
< Vi ringrazio… Ma tutto ciò non sarebbe stato perfetto se non fosse stato per la vostra presenza. >
< Lord Castle, io… >
< Siete voi che illuminate questa festa con la vostra presenza. E ancora oggi non riesco a capire come non mi sono mai deciso di invitarvi a ballare con me… Spero che il vostro cavaliere non sia geloso se vi invito proprio adesso. >
Inizialmente Beckett mi fissò con sguardo stralunato come se avessi detto un’eresia priva di fondamento e delle scempiaggini che avrebbero dovuto essere dimenticate.
Ma quello sguardo enigmatico e il suo tocco lieve, mi fecero capire che accettò di buon grado il mio invito.
Volteggiamo sul valzer di un noto compositore di cui non riesco a ricordarmi (i nomi dei più famosi compositori del secolo non sono il mio forte), ballando come non avevo mai fatto prima d’ora.
Sapevo molto bene di avere gli occhi addosso di tutti e appena le note smisero dopo un tempo che sembrava infinito, un lungo applauso riempì tutta la sala.
Ero molto fiero di me per quello che io e quella donna bellissima potevamo costruire assieme.
La sua presenza mi aveva ridato il buon’umore dopo momenti bui e senza significato per me.
Avevo perso anche la mia voglia di scrivere e i miei pensieri si erano fermati al momento della nascita di mia figlia.
Sì, perché se avevo iniziato a scrivere quando ero molto giovane, occuparmi di una figlia senza l’aiuto di mia moglie mi aveva spinto a dimenticare la mia passione segreta e preferita in assoluto: scrivere un romanza.
Ma adesso, con l’aiuto di un amore che sarebbe potuto nascere da un momento all’altro, io i sarei goduto quella serata in sua compagnia. Fino in fondo.
< Volteggiate magnificamente, Lady Beckett. >
< Il tutto grazie a voi, Lord Castle > replicò distogliendo lo sguardo da me < Ed io che pensavo di non venire nemmeno a questa festa per paura di non avere un cavaliere… Ma grazie a mio cugino che è riuscito a convincermi, eccomi qui in vostra compagnia. >
< Allora dopo questa festa non dovrò far altro che ringraziare quell’uomo. >
< Ahahah ci saranno occasioni, non vi preoccupate. >
La sua sincerità e la sua naturalezza erano davvero disarmanti.
E fu in quel momento che il mio coraggio crebbe ancora di più.
< Lady Beckett, cosa ne dite di continuare la nostra conversazione fuori in giardino? È una bellissima serata calda e tranquilla. Sarebbe un peccato rimanere rinchiusi in mezzo a questa gente poco interessante. >
< Poco interessante, avete detto? >
< Avete ragione: per niente interessante. >
< Lord Castle, siete affascinante quanto divertente > replicò Kate mentre mi abbagliava con i suoi occhi < Ed è per questo che accetterò la vostra richiesta sfacciata. >
< Ma io non volevo essere sfacciato. >
< Invece lo volevate eccome. >
Il suo tono flebile e sensuale mi lasciò andare ad una scossa che la mia anima sembrò quasi avere vita propria.
Adesso potevo sognare ad occhi aperti. Solo io e lei.



Leggere quelle frasi e quei sentimenti risvegliarono in me al voglia di vivere.
Lei era così perfetta per me ed io che avevo rovinato tutto.
“Come ho potuto essere così egoista e stupido?!”
Disperandomi lanciando per terra quei ricordi, ecco che Alexis cercò di risollevarmi un morale che non sarebbe stato più lo stesso quella sera.
> L’avete saputo, vero padre? >
Il mio sguardo serio fu tutto un programma per lei, che capì subito il mio stato d’animo.
> Mi dispiace davvero. Non avrei voluto che lo sapesse… >
< Va tutto bene Alexis. Una mazzata che dovevo assaporare a malincuore sulla mia pelle. >
< Già… Cercate di ritrovare il sorriso leggendo i vostri racconti? >
< Temo che tutto ciò sia impossibile, Alexis. Quei ricordi non torneranno mai più. Ne sono consapevole. >
< Voi non potete farvi abbattere in questo modo, padre. Adesso siete qui e potete riconquistarla. >
< Mi piacerebbe sapere come visto che Kate non vuole più saperne di me. >
< E’ arrabbiata e ferita. È plausibile che lei si senta in questo stato. >
< Sì, hai ragione… Ma sarà meglio che io esca definitivamente dalla sua vita per tutto il tempo necessario. >
< Ma padre, così la perderete per sempre! >
< Ti prego di non farmi cambiare idea, Alexis. Ormai ho deciso. >
Ero tremendamente rassegnato.
Non riuscivo a reagire a quella rottura insanabile che aveva colpito il mio stato d’animo.
E Alexis, quale donna orgogliosa di me nonostante i miei errori, si appoggiò sulla mia palla per darmi tutto il conforto necessario e quel calore che per tanto tempo mi era mancato.


Il momento della cena stava per giungere e il calore di mia figlia fu interrotto nientepopodimeno che da mia madre.
“Arriva sempre nei momenti giusti” pensai sarcastico.
< Figliolo. Ti sembra il caso di addormentarti a questo momento della sera? Devi ancora prepararti e sei tutto in disordine! >
Mia madre non perdeva tempo di essere puntigliosa e già non riuscivo più a sopportarla.
< Madre, per questa sera non me la sento di far parte della cena. Sono molto stanco. >
< Che cosa? Non dirai sul serio. >
< Mai stato più serio in vita mia. >
Dovevo togliermela di mezzo il prima possibile, ma sapevo che quella donna era molto più tenace di quello che si poteva credere.
< Tuo padre sta ritornando dalla caccia ed è assolutamente felice che il suo unico figlio abbia fatto ritorno a casa. E tu non puoi presentarti solo perché sei scosso per una donna. È inaudito. >
< Madre, voi non dovreste impicciarvi della mia vita privata > ribattei a denti stretti.
< Sono tua madre e di te faccio quello che voglio. Ti devo ricordare chi è la Signora di questo posto? >
< Potete dare ordini alla servitù, ma non a me. Sono abbastanza grande per badare a me stesso. >
< Non troppo visto che ti comporti come un bambino. >
< Adesso basta, ne ho abbastanza. >
Alexis, che al contrario di me avrebbe voluto in ogni caso evitare qualsiasi scontro, fu lei che riuscì alla fine a convincermi a partecipare a quella cena per il bene di tutti.
< Mio nonno sarà molto contento di vedervi. Non dategli questo dispiacere. >
< Alexis, ti rendi conto che mia madre… >
< Continuerà a fare cose spiacevoli in eterno, padre > mormorò con voce ferma < E non vi dovete fare abbattere. Le vostre ragioni sono ai suoi occhi i vostri capricci. >
< Ma Alexis… >
< Penseremo a domani, padre. Vi prometto che faremo di tutto… >
< Quante volte vi devo dire che non voglio più sentire quel nome in questa casa? >
Alexis non ebbe il coraggio di squadrare mia madre con sguardo malevolo, ma la presenza di quella donna mi rendeva davvero la vita impossibile.
< Sto solo cercando di aiutarvi, nonna. >
< Non ce n’è bisogno, cara… Tuo padre sarà dei nostri. Che vi piaccia o no. >
< Ah, davvero? Come pensate di costringermi? >
< Ho fatto molte cose che hanno fatto cambiare idea molte persone, Richard. Non spingermi a cacciarvi in malomodo da questo castello. Sirmione può benissimo fare a meno di te. >
< Non posso credere che vi lo stiate dicendo. >
< Parteciperai a questa cena che ho organizzato per te > mormorò ancora mia madre con tono perentorio < E adesso basta di pensare all’amore e a tutte quelle frivolezze che ti circolano in mente. Credi davvero che io non sappia delle tue passioni di scrivere? Vedi di comportarti come un Lord che si rispetta, altrimenti i provvedimenti saranno molto gravi per te. >
< Non oserete mai. >
> Allora comportati bene. Mi hai capito? >
< Nonna, adesso basta. >
Alexis non riusciva a sopportare tutto questo, tanto che uscì dalla mia stanza trascinandola contro la sua volontà.
< Verrà alla cena. Punto e basta. >
Rimanendo da solo in mezzo alla disperazione, cercai il miglior abito da sera di cui possedevo.
Ma anche quell’abito rievocava in me ricordi che non avrei potuto dimenticare.


la passeggiata nel parco del mio castello fu davvero un momento di grande passione che non avrei mai potuto dimenticare.
Kate si stringeva a me come a chiedere una protezione che solo io avrei potuto dare.
Parlava della sua vita e dei suoi problemi con una facilità spiazzante che io non potei fare altro che ascoltarla.
Ma il momento delle parole doveva finire alla svelta.
Appena i nostri volti furono riflessi nella darsena del castello, la luna quella sera fu molto più brillante del solito e sapere che il mio cuore veniva scaldato ogni secondo di più, mi rendeva ancora più coraggioso di quello che potevo essere.
< Lady Kate, non riesco ancora a credere che voi siate qui in mia compagnia > cominciai a dire guardandola dritto negli occhi < Ho atteso questo momento da tanto tempo e finalmente che adesso ci siamo ritrovati… >
< Credo che desideriate adnare dritto al punto, Lord Castle > replicò Kate interrompendomi < Le vostre belle parole sono piene di conforto e di ammirazione. Ma qui non si tratta di scrivere uno dei vostri romanzi. >
< Ma voi… come lo sapete? >
< Io e Alexis ci siamo tenute molto in contatto in questo periodo e non ha fatto altro che parlarmi di voi e delle vostre passioni. >
< Sul serio? Io non credevo… >
Mi si rompeva la voce in gola.
Per la prima volta non sapevo davvero che cosa dire.
< Spero davvero che non abbia detto sul mio conto troppe cose spiacevoli. >
< Assolutamente no > replicò Kate con il suo solito sorriso < Piuttosto mi ha fatto piacere scoprire una vostra passione che avreste gradito fosse una sorpresa. Ma in questo momento che cosa importa? >
Capendo subito di cosa si potesse trattare, Kate si cinse a me baciandomi s0tto al chiaro di luna mentre gli invitati di quella noiosa festa erano ignari di quello che poteva accadere non molto lontano da loro.
Non riuscivo a non pensare a niente a causa del vortice di felicità e di incredulità in cui ero caduto.
Non mi sarei mai voluto risvegliare quella volta e sentire le sue labbra erano per me una sorta di nuovo inizio in una vita che mi stava regalando continue sorprese.



Ricordi che andavano a mischiarsi con momenti di nostalgia che non avrei potuto evitare in nessun modo.
Ma mentre i miei pensieri venivano continuamente interrotti da quell’inetta di mia madre, non avrei mai creduto che Alexis potesse fare tanto per me.
Quella giovane ragazza che era mia figlia mi stava difendendo in tutto e per tutto, cercando di regalarmi momenti di felicità che pensavo aver dimentiato per sempre dopo la giornata distruttiva di oggi.
“Alexis… Se non ci fossi tu, a quest’ora non sarei lo stesso. Ti voglio bene e ti ringrazio per quello che mi fai essere: me stesso.”

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Capitolo 5
*** Sorpresa sgradita ***


Discutendo animatamente prima della cena, a mia madre non gli andava giù essere stata sottolineata da sua nipote come una crudele inetta quale cercava sempre di nascondere.
< Tu dovresti essere dalla mia parte, Alexis > fece la donna prendendola per un braccio < E non andare contro di me. >
< Lasciate in pace mio padre e io sarò dalla vostra parte. >
< Questo non succederà mai visto che vuole essere l’uomo coraggioso e determinato. Lui non riesce a capire i valori e i doveri che questa famiglia ha bisogno. Invece di innamorarsi della persona sbagliata, dovrebbe cercare di ricostruire il suo matrimonio. >
< Questo non accadrà mai, nonna > replicò di rimando Alexis < Il matrimonio non può più essere ricostruito. È troppo tardi. >
< Allora significa che tuo padre non potrà mai più essere felice con una donna. Né ora né mai. >
Mia madre doveva sempre avere l’ultima parola, ma appena si scontrava con suo marito nonché mio padre, cercava di abbassare i toni e la sua perfidia, cosa che consideravo impossibile.
< Martha. Sempre a discutere con qualcuno. >
< Buonasera, nonno. Lieto di vedervi > fece Alexis abbracciandolo.
< Tesoro mio, con questo vestito azzurro sei davvero bellissima… Dubito che sia stata tua nonna a consigliartelo. >
< Avete ragione. L’ho scelto con l’aiuto della servitù. >
< Immaginavo. Certe volte la servitù ha molto più gusto di tua nonna. >
Quella precisazione, lasciò mia madre così interdetta che cercò in goni modo di non dare in escandescenza.
< Anche voi volete offendermi, marito? >
< Stavo solo scherzando > rispose mio padre mettendosi a ridere < E Richard? Che fine ha fatto? >
< Fino a pochi minuti fa’ aveva intenzione di non venire a cena per proteste e ancora non so se sarà dei nostri. >
< Non è così, nonno > mormorò Alexis riprendendo la parola < Sarà dei nostri. Si sta preparando. >
< Splendido. Non vedo l’ora di rivederlo. >
Prendendo sottobraccio mia madre mentre mia figlia si allontanava per dare gli ultimi ordini per la cena, non riusciva nemmeno a guardare il suo stesso marito a causa della figura meschina che gli aveva fatto fare. Mia madre era troppo orgogliosa, per questo decise di tacere fino al momento in cui mi sarei presentato a quella dannata cena.
< Martha? Va tutto bene? >
< Lasciatemi in pace, vi prego. >
< La dovreste smettere di avere quel broncio da donna offesa. Il vostro umorismo sembra quasi stato calpestato. >
< Avete calpestato il mio orgoglio e il mio giudizio con le vostre dannate battute. >
< D’accordo, ormai ho capito che la vostra fermezza è il vostro specchio. Ma almeno questa sera dovreste essere felice visto che nostro figlio è tornato a casa. >
< Non so se essere felice o dispiaciuta. Ci porterà ancora un sacco di problemi. Proprio come in passato. >
< Non ha ancora dimenticato quella donna? >
< No… Ma stasera avrà una brusca sorpresa che gli farà capire ancora una volta come stanno le cose. Deve dimenticarla e il futuro della nostra famiglia sarà salvo. >
< Non ditemi che l’avete invitata insieme al suo promesso sposo. >
< Invece è così, marito mio. Daranno la notizia proprio questa sera. Un momento che non potrò mai dimenticare. >
< Martha, siete sicura che far soffrire così nostro figlio sia una buona idea? >
< E’ stato un disonore per tutti, Jackson. Vi devo ricordare il matrimonio fallito e l’intenzione di non tornare più con sua moglie? I nobili di Brescia non hanno dimenticato questa mancanza di rispetto e la nostra famiglia è stata gettata in un’ombra che sarà difficile dissipare. >
< Le cose invece vanno molto meglio di quello che potessi credere. L’ho constatato proprio oggi con alcuni miei amici di caccia. Molti di loro hanno dimenticato questo brutto fatto che ha colpito la nostra famiglia. Non dovreste preoccuparvi più di tanto, Martha. >
< Molti possono aver dimenticato, ma non tutti > rincarò la dose mia madre < Ma questa sera farò in modo che il mio ragazzo possa togliersi dalla testa quella donna. Giusto per evitare altre figuracce che non sopporterei. >
< Certo… Eccolo che arriva! >
E nel mentre mio padre corse verso di me per abbracciarmi e congratularsi, ebbi la sensazione che rimanere da solo a quella cena senza una valida spalla su cui poggiarmi, mi avrebbe fatto sentire fuori posto come sempre.
< Parleremo dei miei momenti di guerra durante la cena, padre > cercai di sviare la conversazione < Avete visto mia figlia Alexis? >
< Eccomi padre. Sono qui > replicò la ragazza stringendosi al mio braccio.
< Molto bene. Adesso mi sento meglio. >
< Siete rimasti inseparabili anche dopo tutto questo tempo > mormorò sorridente mio padre < Mi fa’ davvero piacere. >
< Spero che quella vecchia megera di mia madre non vi abbia raccontato le mie sventure. Oppure vuole rovinare anche questa cena, padre? >
< Richard, non dovresti parlare così di tua madre. Però devo dire che mi fai molto ridere quando la sottolinei come una megera > rispose divertito mio padre < Una donna tutta d’un pezzo. >
< Già. Quanto vorrei che non fosse così. >
< Adesso non ci pensiamo, d’accordo? >
< Sì. Meglio accomodarsi. >


Cercai di mantenere vivo il mio sorriso in quella serata che non sarebbe stata come le altre.
Alexis cercava di tenermi vivo il mio morale ormai declassato dalla tristezza, ma quando i miei occhi videro una bellissima Kate Beckett accompagnata da un uomo serio e sicuro di sé, ecco che il mio mondo crollò ancora dinanzi ai miei occhi.
Non potevo credere che la mia amata fosse venuta fino al mio castello sotto invito di mia madre e di mio padre. Era inaccettabile per me.
Non ebbi nemmeno il tempo di darmi spiegazioni che quel maledetto uomo si avvicinò a me con tutta la cortesia del mondo.
< Voi dovreste essere il Lord erede di questo castello: Lord Richard Castle. >
< Avete indovinato > feci con tono calma < Mentre voi chi siete? >
< Un umile viaggiatore che ha fatto le sue fortune con il commercio. Mi presento, il mio nome è Kevin Ryan. >
“Un viaggiatore di mondi? E Kate si sarebbe innamorata di un viaggiatore? Quasi quasi mi veniva da ridere.”
Non riuscivo a credere che la mia amata potesse essersi invischiata in una relazione così diversa tra loro due.
Ma le sorprese non sarebbero finite quella sera.
< Avremmo molto tempo per cui conoscerci, soprattutto ben sapendo quando voi siete molto amico della mia amata Kate Beckett. >
“Amico? Voi non riuscite a capire quanto io possa amarla.”
< Sì. Io e Lady Kate ci conosciamo da molto tempo ormai. >
< Perché non mi parlate di lei? Sono curioso di sapere molto di più sul suo conto. Ci frequentiamo da pochi mesi ma vi confesso quanto siamo innamorati. Non ho mai incontrato una donna così passionale come lei. E devo dire che ho conosciuto molte persone interessanti nel mio viaggio. >
“Che diavolo volete che m’importi dei vostri viaggi?”
Non riuscivo a sopportare la sua presenza.
Sapendo che aveva messo le mani sulla mia amata, mi faceva ribollire il sangue.
Intanto Alexis mi lanciava continuamente delle occhiatacce intimandomi di stare tranquillo mentre Kate si sedette accanto al suo amato e molto vicino a me.
Evitò fin da subito di incrociare il mio sguardo, troppo turbata da quello che sarebbe potuto succedere.
Tra lei e quel damerino di cui non ricordavo il nome, non c’era quella complicità che esisteva tra noi due.
Sembrava più un fidanzamento d’interesse e avevo la percezione che fosse tutto organizzato da mia madre, che con il suo potere, controllava quasi tutta la città di Brescia.
“Sarebbe la crudeltà di tutte le peripezie di mia madre. Lei vuole soltanto il mio dolore. Ormai l’ho capito.”
Ma ancora non poteva immaginare che non avrei mai potuto dimenticare la mia amata così facilmente, ben sapendo che in mezzo c’era questo dannato viaggiatore.
Prima che iniziasse la cena, il giovane marinaio si alzò in piedi prendendo la parola.
Il suo vestito di merletti e quell’aria da saccente, rendeva la sua presenza davvero nauseabonda ai miei occhi.
“Ma chi si crede di essere? Come può fare il padrone in casa mia? È inaudito. Il bello è che mia madre sembra compiaciuta dalla sua visione.”
< Buonasera a tutti. Ringrazio intanto i coniugi di questa bellissima dimora che hanno permesso di arrivare alla fine di un percorso da scapolo e l’inizio di una nuova vita che spero possa portarmi altre soddisfazioni.
Forse voi presenti non lo sapete, ma conosco Martha e suo marito Jackson da molto tempo e non c’era posto adatto per farsi sentire a casa come questo castello.
Peccato non aver conosciuto prima Lord Richard Castle, un uomo divertente e molto curioso. >
“Adesso perché parla di me? Dove vuole arrivare quel damerino?”
< Grazie dei vostri complimenti > replicai con finto entusiasmo < Ma avanti, non lasciatevi pregare. Cosa volete dirci? >
Sembrava che la notizia non potesse più aspettare ma la sua emozione era davvero palpabile.
< Kate, volete alzarvi? >
La bellissima Kate fissava con sguardo sorridente e complice quell’uomo che sicuramente non la meritava affatto.
“Se solo proverai a farla soffrire, la mia collera sarà implacabile.”
Ma la sofferenza sarebbe presto stata dipinta sui miei occhi increduli e su quelle parole che ancora mi risuonavano nella mente.
< Kate Beckett, da poco ci frequentiamo ma è come se io vi conosco da tutta una vita: fatemi la grazia di diventare mia moglie e vi farò la donna più felice del mondo. >
“Felice? Moglie? No, non così! Sapevo che prima o poi sarebbe successo, ma così presto no!”
Non riuscivo ad essere lucido e il mio stomaco ebbe un sussulto come se volesse tirare fuori tutto quello che aveva dentro.
“Mi viene quasi da vomitare… Non è possibile.”
E mentre cercavo di ritrovare me stesso, la risposta di Kate non si fece attendere.
< Sì, Lord Ryan. Voglio diventare vostra moglie. >
Quelle parole sancirono una condanna per me mentre tutti gli invitati applaudirono a quella notizia.
Avrei voluto tanto scomparire e mentre mia madre inaugurava quella coppia futura come un brindisi d’augurio, il mio sguardo truce e pieno di rabbia fece in modo che io non potessi più sopportare di essere presente quella sera.
“Il dolore di tale notizia era troppo per me” feci uscendo della stanza mentre nessuno si preoccupava di me “Ho bisogno di starmene da solo. Ma forse da solo, ci sono già adesso.”

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Capitolo 6
*** Macchinazioni maledette ***


Castello Scaligero di Sirmione

Guardavo quelle facce felici dalla darsena del mio castello.
Mia madre che parlava con Kate come se in passato non gli avesse fatto niente.
La sua irascibilità e i suoi modi maledetti aveva spinto me e la mia amata lontano dal nostro sogno d’amore.
Ed ora quello sguardo compiaciuto che sottolineava di essere riuscita nel suo intento.
E poi c’era mio padre, impegnato a discutere presumo su macchinazioni e sulla protezione di una città tanto ricca quanto magnifica.
Ma quello che davvero mi interessava sapere sul vecchio signore di Scaligero, era se fosse dalla mia parte o dalla parte di mia madre.
E’ sempre stato accondiscendente in ogni sua decisione, cosa che l’aveva sobbalzato via da un potere che custodiva da molti anni.
Era mia madre quella che comandava realmente in queste terre ed io per lei dovevo fare qualsiasi cosa comportava.
“Prima il matrimonio macchinato e adesso questo. Non è possibile che mia madre mi faccia tutto questo.”
Ero arrabbiato e fuori di me.
La mia vita stava cadendo a pezzi ed io non riuscivo a replicare in nessun modo.
Ma avrei combattuto. Fino alla fine.
Intanto, vedendo come la cena stava andando avanti perfettamente anche senza di me, dovette pensarci mia figlia Alexis per cercare di riportarmi dentro.
< Padre, che cosa ci fate qui da solo? È molto freddo. Rischiate di prendervi un malanno. >
< Tanto mai a cosa servirebbe? Mia madre è riuscita nel suo intento di farmi separare da Kate con questo matrimonio e le sue dannate macchinazioni. Non ho nessun motivo di partecipare a quella cena. >
< Va bene, potete anche rimanere in disparte. Ma almeno venite dentro a riscaldarvi. Un buon bicchiere di acquavite proveniente dalle Americhe vi restituirà il buon’umore. >
Alexis sapeva sempre cosa dire al posto giusto ne momento giusto.
Per questo era il mio faro in una vita piena di oscurità e tremende rivelazioni.
< D’accordo, vengo dentro. >
Il mio sguardo lasciava trapelare che la disperazione non doveva prendere assolutamente il sopravvento.
Dovevo cambiare con l’aiuto della mia unica persona che non mi avrebbe mai tradito.
< Sei obbligata a tornare alla cena, Alexis? >
< No, Padre. Prima abbiamo finito da un po’. I grandi stanno parlando di faccende che minimamente non mi riguardano. >
< Ah sì? Pensavo che potessero parlare di matrimonio. >
< Non è un argomento interessante. Per nessuno di loro. >
< Nemmeno per Kate? >
< Kate si sente a disagio in mezzo a quella gente. Vorrebbe tanto scoppiare e liberarsi di loro per tornare al Castello Bonoris. Ma non è così semplice. >
< E certo. Come dargli torto… Il suo fidanzato non la rende felice come vuole lei. L’ho subito capito. Dannato matrimonio d’interessi. >
< Credete davvero che sotto tutto questo… >
< C’è il potere e l’influenza di mia madre > replicai inorridito < E come dargli torto. Ci ha divisi in tutti i modi. Ed è stato molto facile per lei. >
< Ma sono convinto che voi continuerete a combattere con le unghie e con i denti. >
< Ci puoi scommettere. >
Mi sentivo più determinato che mai.
la mia voglia di rivalsa mi avrebbe fatto rinascere da quell’incubo in cui stavo vivendo.
< Quando questa dannata cena sarà finita, dì a mia madre che l’attenderò in biblioteca davanti ad un bel camino acceso. Ho bisogno assolutamente di parlargli. >
< La volete affrontare? Padre, credo che sarebbe meglio… >
< Non succederà niente di spiacevole. Te lo prometto. >
Non volevo il male di mia figlia ma non potevo sopportare che la mia esistenza venisse denigrata ogni minuto che passava.
< Ti voglio bene, Alexis. Spero che tu possa perdonarmi per le assenze di questo periodo. >
< Non è colpa vostra, padre. Voi avete fatto solo il vostro dovere di soldato. >
< Ma ti prometto che non me ne andrò mai più è una promesso. >
E dopo averla abbracciato e sentito il suo calore, mi rinchiusi in biblioteca sorseggiando qualcosa di molto forte, al punto di essere più lucido e audace di fronte a mia madre.


Dovetti attendere più di un’ora prima che mia madre potesse raggiungermi in biblioteca.
Ero impaziente di trattenermi da non scolarmi tutta la bottiglia e la solitudine non pagava come credevo.
Appena però la vidi aprire la porta della biblioteca, cercai di rasserenarmi per trovare il coraggio.
< Eccomi qui, figliolo. Alexis mi ha detto che volevi vedermi. >
< Chiudi la porta, per favore. >
Non riusciva a distaccarsi da quel suo sorrisetto compiaciuto, cosa che mi rendeva impossibile mantenere la calma e il sangue freddo.
< Molto brava, madre > comincia a dire < Siete riuscita nel vostro intento di separarmi da Kate per farlo sposare al primo che capita. >
< Il commerciante Kevin Ryan è un uomo rispettato e molto potente. Con le sue influenze, ha saputo rendere la città di Brescia molto forte e rispettata dalle città vicine. Questo matrimonio casca proprio a pennello. Nessuno penserebbe mai di invaderci. >
< Quindi per voi è solo una questione politica? >
< Certo, figliolo. Che cosa pensavi? >
< Credete davvero che io sia uno stupido, madre? Non riuscirete a farmela dimenticare. Mi avete sentito? >
Mia madre non rispose subito alla mia fermezza e tanto meno me ne importava perché non sarei crollato sotto la sua ubbidienza.
< E il modo in cui ci parlavate come se non l’aveste mai fatta soffrire… Chissà cosa poteva pensare nella sua testa. >
< Non me ne importa minimamente quello che pensa Kate > rispose duramente mia madre < Adesso farà parte di noi, Richard. Potrà venire qui al castello quante volte vorrà. Gliel’ho promesso a cena. Naturalmente, accompagnata dal suo promesso sposo. >
< Siete meschina e priva di sentimenti, madre. Ed io… >
< Dipingimi pure come vuoi, figliolo. Ma tutto questo lo farò solo per il tuo bene. Che ti piaccia o no. >
< NO! non mi piacciono le vostre idee! Non mi piacciono le vostre macchinazioni! Siete perfida e dannata da una vita che volete rovinarmi! È questo quello che siete! >
Gridavo inviperito come se fossi fuori di me.
Non potevo sentire quelle parole e la compostezza di mia madre era davvero fuori dal comune.
< Richard, so che puoi sentirti affranto e poco lucido a causa dell’alcol, ma vedrai che domani andrà molto meglio. Te lo prometto… >
< Domani? No, madre. Per me non ci sarà nessun domani in questa casa. >
Volevo andarmene.
Volevo lasciare tutto per non poter mai assistere a quel matrimonio e alla presenza di quell’uomo con la mia amata ogni volta che sarebbero venuti qui al Castello di Sirmione per sventolare ai quattro venti e spiattellarmi in faccia la loro relazione.
< Richard, tu non puoi… >
< Avrei preferito morire in battaglia piuttosto che assistere a tutto questo! E tutto per colpa vostra! >
Ancora ignoravo le parole di mia madre su quel conto.
Non avrei mai pensato che la sua cattiveria potesse giungere anche oltre i confini di questa città.
Prendendo il mio vestito più pesante, uscii dal castello senza sapere quando avrei fatto ritorno.
Ma l’arrivo tempestivo di una mia vecchia conoscenza, mi lasciò sorpreso e bloccò tutti i miei propositi.
< Meredith. Che cosa ci fate qui? >
< Buonasera, Richard. Felice di rivedervi. >


Castello di Bonoris

La bellissima dimora che Kevin Ryan aveva comprato per lui e la sua promessa sposa, avevano spinto la mia dolce amata sempre di più nella sue braccia.
Ma la sua infelicità e la sua tristezza, non sarebbero passati inosservati a quell’inetto manipolatore che si faceva chiamare commerciante.
< E’ stata una serata davvero molto difficoltosa > esordì l’uomo mentre si preparava a dormire con Kate < Credevo di non essere all’altezza della famiglia Castle. Ma alla fine tutto è andato per il bene. Ma la cosa più importante è che anche voi piacete molto a quella famiglia. >
Kate, che non aveva nessuna intenzione di parlare, si limitò a dire al suo promesso sposo0 che non avrebbero dormito insieme finché non si sarebbe celebrato il loro matrimonio.
< Sul serio, Kate? Volete davvero… >
< Non mi sento pronto, Lord Ryan. So di darvi un dispiacere, ma sarebbe meglio che dormissimo separati. >
Dalle intenzione di Kate, Kevin Ryan aveva capito immediatamente che tra di loro non ci sarebbe stato futuro floreo finché ci fossi stato io in mezzo ai pensieri della mia amata.
Squadrandola malamente e cercando di mantenere il controllo sulla situazione, Kevin si avvicinò minacciosamente a Kate.
< Kate, ho capito perfettamente quello che davvero provate per il vostro vecchio amato Castle, ma se non riuscirete a dimenticarlo una volta per tutte, alzerò così la voce e la mia influenza tanto da rendervi vulnerabile. >
< Non capisco, Lord Ryan. Che intendete dire? >
< Voglio solo dirvi che sono io il vostro presente e futuro, ed è meglio per voi che dimentichiate il vostro passato. >
Ma Kate, sentendosi indispettita da quelle parole, non riuscì a replicare alzando la voce e facendo valere la sua determinazione.
< Ho bisogno solo di rimanere in solitudine questa notte. Non potete dirmi di no. >
< Voi credete. >
Sbattendola contro il muro senza che lei potesse fare resistenza, dovette crollare sotto l’ubbidienza di un uomo tirannico che gli avrebbe potuto fare del male in qualsiasi momento.
< Lasciatemi > fece Kate con tono di disperazione < Vi prego. Voi non siete così. >
< Allora vedete di rispettarmi, altrimenti le conseguenze saranno nefaste. >
< Come potete pensare che io vi possa amare se la vostra irruenza e arroganza è superiore alla vostra lucidità? >
< Io sono molto più lucido di quanto voi possiate credere, Lady Kate. E voi mi amerete in tutto e per tutto. Nel bene e nel male… Cominciando proprio da questa notte. >
La povera Kate non si sentiva più libera in presenza di Kevin Ryan.
Anche se si conoscevano da mesi, il lato oscuro di quell’uomo trovò la sua luce proprio quella sera in cui il mio sguardo e il suo si incrociarono per una volta. Fatale per entrambi.

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Capitolo 7
*** Il complotto della normalità ***


Cavalcavo incessantemente senza guardarmi indietro per lasciare i miei timori lontano dal mio castello.
Adesso che anche la mia ex moglie Meredith era tornata al castello, mi sentivo più avvinghiato ad una vita che ormai non mi apparteneva più.
Il problema era sempre lei, la mia Kate.
E una volta che mi ritrovai dinanzi al castello Bonoris, il cuore mancò un battito in mezzo a quel verde che lacerava il mio silenzio.
Scesi da cavallo senza il timore di incontrare qualcuno che avrebbe scosso la mia lontananza alla realtà.
Ero da solo e così volevo rimanerci per sempre fino a quando non avrei riassaporato quel tocco e quel sorriso che mio avrebbe restituito la mia felicità.
Il mio foglio e la mia penna non erano mai stati così pensati prima d’ora a causa della mia mano tremante.
Come potevo sottolineare la mia vita di adesso se non volevo avere la possibilità di raccontarla?
Perché continuare a farmi del male sperando che ad una di quelle finestre lei si sarebbe affacciata.
Ciò non tolse la mia voglia di perdere quel tempo prezioso che potevo consumare con lei, tra spensieratezza e amore.
Ma tutto ciò nella mia mente era annebbiata al più prospero e maledetto presente, mentre mi accingevo ad addormentarmi dopo una lunga notte travagliata a prendere quel sonno che non mi raggiunse mai.


Avevo gli occhi fissi su un bagliore bianco mentre una strada si presentava davanti a me come se mi stesse dicendo di seguirla.
Non potei mai immaginare che in fondo a questo tragitto l’oscurità era ancora viva nella mia mente e la mia paura di incontrare qualcuno e qualcosa di spiacevole divenne realtà.
Sentivo i miei spasmi dimenarsi mentre dinanzi a me vedevo una Kate distrutta dal dolore e dalla violenze fisiche del suo prossimo marito.
Sentivo che mi stava chiamando a gran voce o almeno riuscivo ad immaginarlo visto che non riuscivo a sentirla.
Ero immerso in un incubo dove avrei preferito svegliarmi al più presto.
Ma dovevo perire ancora quel dolore e mentre cercai di avvicinarmi a lei, sentii un gran grido lancinante che mi spinse ancora più lontano da lei.
Era quel dannato commerciante Kevin Ryan, sotto un’ombra sottile che si prendeva gioco di me facendomi del male.
“Lasciala andare!” gridai con tutta la forza che avevo in corpo “Lei non ti appartiene!”
“Vi sbagliate, Lord Castle. Lei è mia e rimarrà per sempre nella mia prigione d’amore fino alla fine dei suoi giorni. Che gli piaccia o no.”
“Non permetterò mai che voi le facciate del male.”
“Voi non potrete mai fare niente perché siete escluso dalla sua vita. E non sarò solo io che vi permetterà di stargli lontano… Siete da solo, Lord Castle. Cercate di capirlo prima che sia troppo tardi.”
Non potevo credere a quelle parole.
E mentre un forte vento mi spazzava lontano da lei e da quell’incubo, io non potei che aprire gli occhi per vedere che tutto ciò era stato un terribile presagio della mia fine.



Tutto ciò era surreale per quello che potevo intravedere in quel sogno fatto di luce bianca e di oscurità nera.
la figura di Kate che si allontanava da me senza che io potessi fare niente e quel luogo così spettrale che la foresta che circondava il Castello di Bonoris sembrava una melodia di violini aggressivi che intonavano la fine di una vita.
Una vita che non avrei potuto assaporare come una volta.
E mentre mi decidevo ad allontanarmi, non colsi lo sguardo indagatore di un uomo avido di potere che camminava tranquillamente in quella stanza in cui io e Kate potevamo costruire il nostro nido d’amore.
La giovane donna non mancò di sottolineare il suo sguardo compiaciuto mentre con dolore si alzava dal suo letto con ancora i segni di quella notte d’orrore.
< Perché state ridendo? >
< Sapete una cosa, Lady Kate? Il vostro Richard Castle vi vuole davvero molto bene se ha deciso di cavalcare fin qua alle prime luci dell’alba. Non ha timore di incontrarmi? >
< Perché si dovrebbe far spaventare da voi? >
< Perché gli farei capire che nessuno può avere ciò che mi appartiene, Lady Kate. Dovreste averlo capito anche voi, ormai. >
Il disprezzo di Kate non venne sottolineato a parole dalla donna, ma dal suo sguardo fuorviante che non lasciava presagire nulla di buono.
< Cosa avete in mente di fare oggi, Lady Kate? >
< Stare lontano da voi. >
< Non è carino dirmi questo, non trovate? Io avrei pensato ad una passeggiata come due giovani innamorati. Il vostro castello è davvero bellissomo e vorrei poter contemplare ogni sa piccola area di cui prestò potrò godere insieme a voi. >
< Non siamo ancora sposati, Lord Ryan. Vedete di non essere troppo ottimista. >
< E con ciò che cosa vorreste dirmi? >
< Che nel futuro possono cambiare un sacco di cose. Ricordatevelo. >
< Tra poche settimane potremmo coronare finalmente il nostro sogno d’amore, Kate. Perché guastarsi il sangue con questi avvertimenti inutili? >
< Perché sono ancora libera dalla vostra oppressione. Che vi piaccia o no. >
< Certo… Ma ancora per poco. >
Kate cercava di sentirsi a suo agio mostrando la sua determinazione che cercava di uscire come un fiume di lava.
Lord Kevin Ryan non avrebbe potuto cambiarla per sempre.
Lei era un animale indomabile, capace di sentirsi libera in ogni momento anche dopo il peggior momento della sua vita.
< Ah, Kate? >
< Che cosa volete adesso da me? >
< Se vi vedrò in compagnia di Richard Castel senza che abbiate ottenuto il mio permesso o se altrimenti non sarò presente, ve la farò pagare così cara che non riuscirete mai più ad essere sfacciata come adesso. >
< Potete pure tenermi lontana da lui, ma non dalla mia libertà. Ricordatevelo. >
< Certo. Non me lo scorderò… Fate la brava, d’accordo? >
E nel dire ciò, Kate si rivestì di fretta e furi aprima di sfogare la sua rabbia cavalcando tra le sue terre senza che potesse incontrarsi con il mio cuore infranto.


Tornando al Castello di Sirmione, mia madre si sentì preoccupata e inorridita per essere uscito dal castello senza il suo permesso.
< Madre, non credevo di essere imprigionato contro il mio volere. Ho solo fatto una cavalcata mattutina. Prendere un po’ d’aria non può che farmi bene. >
< Proprio questa mattina dovevi cavalcare? Tua moglie sta facendo colazione con mio marito. Non è educato lasciarla da sola. >
< Mio padre sa come intrattenere una donna, madre. Ed io e Meredith non potremmo che essere più diversi. >
< Ma voi siete sposati, Richard! >
< Non più, madre > ridai spazientito < E’ giunta l’ora che voi lo capiate alla svelta. >
< Altrimenti? Minaccerai di fuggire ancora? >
< Nessun luogo è bello come stare insieme a Kate. >
< Prima o poi te la scorderai, Richard. >
< Pare per voi che sia impossibile… Forse è per questo che Meredith è tornata qui da noi, vero madre? Che cosa potete dirmi su questo? >
< Che ho deciso solo io e che non ho biosogno della’aiuto di vostra madre per tornare dopo tanti anni. >
La voce di Meredith risuonò nelle mie orecchie come se stesse cercando di difendere a tutti i costi mia madre.
< A chi volete darla a bere, Meredith? Avete sempre detto che la vita regale vi stava molto stretta e che a causa di dovute limitazioni, preferivate stare tra la gente povera. >
< Non ci osso fare niente se io sono fatta così, Lord Castle. >
< Certo, come no… Credete che io sia uno stupido? >
< Non capisco a cosa vi state riferendo? >
< So molto bene delle vostre scorribande notturne quando eravamo sposati e cercavamo di essere felici… Ma mia madre non ha messo in conto i vostri pensieri libertini e la vostra dannazione di distruggerci all’interno solo per prendere un potere destinato al popolo… Ma purtroppo per voi è così che funziona il mondo: i contadini fanno i contadini e i nobili fanno i nobili. Con approvazione del nostro Signore. Vi è chiaro adesso il concetto? >
< I miei proposti di cambiare il mondo prima o poi saranno esuditi. Ora o in un futuro prossimo. >
Allontanandosi da me per uscire fuori dal castello, feci notare a mia madre quanto Meredith potesse essere una mina vagante.
< Non ti porterà nessun problema, figliolo. Stai tranquillo… Se davvero non tornerete insieme, rimarrà qui per stare vicino ad Alexis. >
< Ad Alexis posso stare vicino solo io. Non ha bisogno della madre. >
< Richard, la famiglia deve essere unita. Non vogliamo dare altra propositi in cui il popolo non ci rispetti e si ribelli a noi. >
< Sono convinto che prima o poi si ribellerà visto che la mia cara ex moglie sta facendo di tutto per metterceli contro. >
< Non farà niente di avventato se vorrà rimanere in vita. >
< Che cosa?! Adesso siete propensa all’omicidio?! >
< E’ un ipotesi che non posso accantonare, Richard… Quindi stai attento a come ti comporti. Mi hai capito? >
Non sapevo se essere sorpreso o spaventato dalle parole di mia madre.
Ma ciò mi fece dimenticare questo breve momento vedendo Alexis prota ad uscire in compagnia di sua madre.
< Buongiorno, padre > mormorò la ragazza sorridendomi < Io e mia madre andremo a fare una passeggiata in città comprando qualche vestito nuovo. Farò ritorno stasera prima di cena. >
< Ma certo, tesoro > replicò mia madre con un sorriso a rentadue denti < Vedi di stare molto attenta a quello che fa’, d’accordo? Non possiamo fidarci troppo di lei, capito? >
< Sì. Sono a conoscenza dei suoi modi di ribellione, nonna… Ma vedrete che andrà tutto bene. >
< Tesoro, non credi che sarebbe meglio che benga pure io? > domandai con tono preoccupato.
< Padre, non credo che andare a fare compere faccia per voi. >
< E’ da molto tempo che non passiamo un po’ di tempo tutti insieme… Così almeno mia madre sarà contenta di vederci insieme. Vero, madre? >
< Certo! Vai pure con loro, Richard. E non pensare più a Kate. >
< Madre, vi prego. >
< Va bene, scusami. La mia battuta è stata fuori luogo. >
< Va bene > fece Alexis sconsolata < Vedete di non combinare guai, d’accordo? >
< Perché dpvrei combinare guai, scusa? >
< Non soi sa mai. Volevo solo avvertirvi. >
< Grazie per la tua sincerità nei miei confronti > dissi infine prima che mia madre ci potesse salutare.

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Capitolo 8
*** Duello in mezzo alla folla ***


< Richard, non vi sembra di essere tornato al passato mentre noi due passeggiavamo con nostra figlia piccola in mezzo alla gente? >
< Sì. Un bel ritorno al passato. >
Il modo in cui la mia ex moglie sottolineava il fatto che amava stare in mezzo a quel popolo, mi rendevo sempre conto di essere sempre fuori luogo.
Amavo il mio popolo ma essi non potevano credere sotto quale crudeltà potevano stare.
Odiavo però vedere quella povera gente mendicare tra le vie più malfamate mentre Meredith sorrideva a nostra figlia come se non potesse succedere niente.
“Tutto questo non riuscite a vederlo, Meredith? Volete la ribellione, che i nobili si facciano la parte, ma per fare cosa? Per scatenare una rivoluzione che avrebbe avuto solo effetti negativi su tutti? O volete solo passare alla storia per una battaglia piena di sangue e di dolore?”
< Lord Castle, va tutto bene? >
< Come? >
< Padre, vi vedo molto distratto > fece mia figlia Alexis cercando di ridestarmi dai miei pensieri < Siete sicuro che state bene? >
< Sto bene, ragazze mie. Non dovete preoccuparvi. >
“Ragazze mie? Questa non so davvero dove mi sia uscita.”
Sbuffavo cercando di tornare nel mio mondo in cui non riuscivo a distaccarmi in nessun modo.
Credevo che una passeggiata all’aria aperta mi avrebbe aiutato in questo intento, ma tutto ciò rimaneva invariato per me.
Sempre i soliti pensieri. Sempre le solite preoccupazioni.
E mentre le due donne che stavano occupando la mia vita parlavano tra di loro di frivolezze senza alcuna importanza, il suono degli zoccoli di due cavalli risuonò nelle mie orecchie senza poter credere a quello che stavo vedendo.
Brescia era una città molto grande per l’epoca e non potevo credere di intravedere quei due sguardi complici che stavano cerando di trovare un mezzo a tutte quelle persone.
Ma Sé quel dannato viaggiatore continuava a fissare la mia amata con sguardo compiaciuto e vittorioso, Kate non sembrava del suo stesso avviso.
< Lord Ryan, perché volete comprarmi questo vestito? Ne ho già molti al castello. >
< Non sono però adatti alla vostra persona, Lady Beckett. Siete troppo bella per quegli stracci che chiamate vestiti eleganti. >
< Ma sono i regali dei miei genitori > mormorò la giovane dnna con tono pressocché offeso < Sono uno dei pochi ricordi che ho. >
< Ce ne saranno sicuramente altri, tesoro. Lasciatemi almeno farvi un regalo. La vostra persona si merita molto di più. >
Sottolineare come i genitori di Kate non fossero importanti per lei, fu davvero un colpo basso per quell’uomo.
Come poteva conoscere l’amore o soltanto conquistarlo se Katte gli voleva rimanere lontano come se fosse un appestato?
Soffrire di quelle parole cercando di farle del bane: davvero impossibile da poter digerire.
Ed io, che mi ero staccato dalla mia famiglia, avanzai verso di loro fissandoli con sguardo truce, rimanendo vigile ad ogni singolo movimento.
< Sono sicuro che questa bellissima seta pregiata azzura sia molto più indicata a voi > fece l’uomo con tono fermo < Quando un sarto degno di nota riuscirà a tirarci fuori un vestito, vedrete che sarete molto più bella di adesso. >
Comprò quella merce senza che Kate potesse dire niente al riguardo.
Lui voleva viziarla in tutti i modo ma Kate rimaneva inerme e indifferente a quelle galanterie sospese e mascherate dai brutti propositi.
Ma ciò non poteva essere più importante che venire alla fine scoperto in maniera imbarazzante.
< So che ci state spiando, Lord Castle > mormorò Lord Ryan mentre stava riponendo la merce con l’aiuto dei suoi servi sulla sua carrozza < Epure non è da gentiluomo fare tutto ciò, non credete? >
Non riuscii a dire niente al riguardo, troppo rapito dallo sguardo di Kate.
< Siete rimasto di stucco? Cosa avete da dire in vostra difesa? >
< Stav solo passeggiando tra le vie della città > replicai cercando la prima scusa < Non penso di aver fatto niente di male. >
< Oh no, certo… Non riuscite porprio a stare lontano da me e da Kate, vero? Siete troppo adirato per riuscire a vivere nella vostra realtà presente. Ma presto io e Kate ci sposeremo e voi non potrete fare niente al riguardo. >
Le sue parole mi stavano facendo arrabbiare sempre di più.
La mia collera divenne impagabile quando vidi ancora la mia amata soffrire in maniera indicibile.
< Un legame scolpito solo dalle vostre macchinazioni e dalla vostra arroganza… Lady Beckett non potrebbe mai amarvi. Nemmeno se foste l’ultimo uomo su questa terra. >
< Come avete detto, scusate?! >
< Avete capito perfettamete, Lord Ryan. Per questo adesso sono qui per riuscire a riconquistare il suo onore e la sua libertà. Kate non merita un uomo come voi. Mi avete capito?! >
La mia freddezza e la mia voglia di rivalsa cercarono di inasprire quella conversazione nata male e che poteva finire anche peggio.
< Adesso basta con le vostre insolenze. Se volete sfidarmi a duello non potet che chiedermelo. >
< E sia! Le vostre mancanze di rispetto verranno distrutte dai miei propositi e dalle mie intemperie. >
Ma Lord Ryan, sguainando la spada con fermezza davanti a tutta quella gente, mi fece capire che il nostro combattimento sarebbe iniziato immediatamente.
< Lord Ryan, vi prego. Non immischiatevi in questa follia. >
< Perché, Kate? Avete forse paura del vostro amato? Verrà ucciso a causa della sua lingua biforcuta. Così la prossima ci penserà prima di sfidarmi. >
Kate cercò di nascondere il suo disappunto lasciando la folla accalcato pronta per vedere il sangue versare sulle vie di una città che di emozioni era molto povera.
Ma la mia famiglia, dal canto suo, non mi avrebbe abbandonata proprio adesso nel momento del bisogno.
< Richard, cosa fate? Avevamo detto niente guai! >
Meredith per una volta, aveva detto qualcosa di sensato.
ma non potevo sottrarmi a quel duello, soprattutto ora che la mia vita e il mio onore venivano messi in gioco.
< Ecco a voi la vostra arma > fece Lord Ryan passandomi una spada < Sapevo che prima o poi ci saremmo scontrati. Per questo ho due spade qui con me. >
< Siete un uomo dalle mille sorprese, Lord Ryan… Ma per il popolo sappiamo già chi sarà il vincitore. >
< o vedremo. >


Squadrandoci malamente e attendendo chi avrebbe fatto la prima mossa, Lord Ryan non perse tempo nel tentare di colpirmi e ad affondarmi sotto le urla incitanti della folla.
< Non potrete indietreggiare fino all’infinito, Lord Castle. Prima o poi riuscirò a colpirvi. >
“Già. Peccato che io voglia farvi stancare, razza di mentecatto di un viaggiatore.”
Ma il mio piano andò immediatamente in fumo appena Lord Ryan riuscì a ferirmi alla spalla destra sotto gli sguardi sconcertanti di Alexis e di Meredith.
Mi sentivo come bloccato e ritornare in vantaggio sarebbe stato molto difficile per me.
Non sarei riuscito a sopravvivvere e quella folla che un tempo rispettava la mia famiglia, adesso l’avevo tutta contro.
< Padre, vi prego. Fermate questa follia. >
< Non posso, Alexis. Non adesso. >
Anch’io non seppi cosa volessi dire, ma non potevo fermarmi.
Lord Ryan era molto pabile con la spada più di quello che credetti e la sua forza e la sua velocità furono spiazzanti per me.
Ancora avevo gli occhi fissi sulla folla per cercare diu capire dove si fosse cacciata Lady Kate.
Cancellai quelle urla solo per focalizzarmi su di lei, accantonando la sfida che ogni secondo che passava ero sul punto di perderla.
Ma a quel punto non avrei perso solo l’onore, ma anche la vita.
E la mia distrazione, essendomi fatale, mi buttò a terra sotto lo sguardo strafottente e vittorioso di un Lord Ryan in procinto di colpirmo a morte.
< E’ stato più facile e rapido del previsto poetervi sconfiggere, Lord Castle > mormorò l’uomo tenendo stretta la sua spada < Ed è giunta l’ora che i vostri sospiri e le vostre paure siano un ricordo incancellabile che farò capire a questo popolo che la famiglia Castle sarà solo un lontano ricordo. >
< NO!!! >
Ma sul punto di morire, il corpo e la salvezza di Lady Kate evitarono una fine tragica quanto ingloriosa.
< Kate, cosa state facendo? Toglietevi subito, altrimenti… >
< No! Non me ne andrò da qui finché non avrò avuto la grazia per Castle. Non posso permettere che voi lo uccidiate solo per una comune offesa recatavi. >
< Una comune offesa? >
< Siete riuscita a conquistarmi, Lord Ryan. Ma non vi permetterò di uccidere coloro a cui tengo veramente. Mi avete capito? >
In quel momento Lord Ryan non poté fare niente contro la determinazione di quella donna.
Io riuscii solo a consolarmi con il suo abbraccio e con il suo tocco che da tanto tempo mi ero mancato.
Un ultimo passo che mi avrebbe portato via da lei definitvamente.
< Adesso alzatevi > gli ordinò Lord Ryan a Kate < Avete dato fin troppo spettacolo per oggi. >
“Sentite da che pulpito viene la predica… maledetto.”
Non potei proteggere la mia amata dale sue grinfie.
Non ero riuscito a salvarla come volevo e adesso dovevo pensare a me stesso cercando di curarmi le ferite.
< Vedete di riprendervi al più presto, Lord Castel > fece Lord Ryan con tono canzonattorio mentre il popolo stava parlottando tra di loro < La nostra sfida non può finire in questo modo. Ci saranno altre battaglie. Altri duelli. >
Non riuscivo a rispondere a causa del mio dolore lancinante.
Il sangue refluiva fuori dalla spalla mentre Meredith e mia figlia cercavano di sorreggermi.
E subito dopo improvvisamente, il buio avvolse i miei occhi.
Ero svenuto a causa del dolore.

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Capitolo 9
*** L'onore perduto ***


Mi risvegliai nel mio letto credendo che tutto quello che avevo passato fosse un brutto sogno.
Ma nel vedere la mia ex moglie Meredith e mia figlia che tenevano le mie mani, capii subito che il fatto successo era molto grave.
< Richard > fece Meredith con tono rammaricato < Abbiamo avuto timore di perdervi. >
< Sto bene, Meredith. Sono sveglio. >
< No padre, voi no state bene > incalzò Alexis < Vi avevamo detto di non combianre altri tipi di guai. Ma vi non ci avete ascoltato. >
< Lo so, ma è stato più forte di me. >
Anche se non avev espressamente ubbidito al desiderio delle mie due donne, sapevo bene che non potevano avercela con me.
Prima di tutto avrei dovuto affrontare mia madre e poi sicuramente avrei rivisto ancora lui, il mio rivale.
Il suo sguardo compiaciuto fu davvero doloroso per me.
Non potevo credere che io avessi potuto perdere in maniera così veloce e indegna.
Forse per la mia distrazione di non aver visto tra la folla Kate, oppure avevo perso il mio smalto da combattente e non sarei riuscito a vincere contro nessuno se non mi fossi allenato come un tempo.
“Sono un vero rammollito. Un vero perdente.”
Ma il conforto della mia famiglia fu talmente rincuorante che un flebile sorriso si dipinse sul mio volto.
< Adesso dovete assolutamente riposarvi. Il medico ha curat le vostre ferite e molto probabilmente vi riprenderete tra qualche giorno. >
< Quindi dovrei rimanere qui inchiodato nel mio letto ancora per molto? >
< Lord Richard, non credete di poter scorrazzare libero come se non fosse successo niente > protest; Meredith < Vi devo ricordare che eravate sul punto di morire. Se non fosse stato per Lady Beckett, a quest-ora Lord Ryan avrebbe dato il suo colpo di grazia nel vostro cuore. E a quest-ora sarei qui a piangere sul vostro corpo. >
E’ vero, adesso riuscivo a ricordare!
Era stata Beckett cn il suo corpo ad avermi salvato la vita.
Il dolore della ferita per me era molto forte e non riuscii a rinvenirmi che la sua intromissione fosse per me la mia salvezza.
< Kate… adesso dove si trova? >
< Richard, non credete davvero… >
< Devo salvarla. E alla svelta. >
Mi alzai dal mio letto mentre la mia famiglia cercò di impedirmelo in tutti i modi, ma l’arrivo tempestivo di mia madre mandò al’alria tutti i piani.
< Lasciatemi sola con mio figlio, se non vi dispiace. >
< Nonna, mio padre vuole… >
< Non andrà da nessuna parte tuo padre, Alexis. Hai la mia parola. Adesso lasciateci soli. Devo parlare in privato con mio figlio. >
Lo sguardo pieno di rabbia e le sue terribili intenzioni mi fecero bloccare immediatamente mentre il dolore tornò a farsi vivo nella mia testa.
< Madre, vi prego. Devo assolutamente constatre le condizooni di Lady Kate dopo tutto quello che è successo oggi. >
< Richard caro, quando capirete che tu e Beckett non fate più parte della stessa vita? Quello che fa’ in questo momento quella donna, non vi deve assolutamente riguardare. >
< Madre, non adesso… >
< E’ riuscita a salvarti in maniera tempestiva, almeno questo è quello che è riuscita a raccontarmi Alexis. Ma il tuo onore e il tuo rispetto sono compromessi irrimediabilmente. Sarei dovuto morire. >
< Madre, quell’uomo mi ha provocato… >
< Non m’interessa, Richard > fece la donna con tono indifferente < Hai gettato il nome della nostra famiglia ancora nel fango e la tua presenza potrebbe non essere più gradita in questo castello. >
< Quindi mi state cacciando? >
< Ho tentato in tutti i modi di cercare di riportarti sulla retta via, ma tu hai continuamente fatto il testardo credendo di poterti prendere quello che non ti appartiene. La tua scelleratezza sarà la rovina di tutti noi. >
< Madre, vedete di parlare chiaro una volta per tutte: cosa credete che mi succederà? Quell’uomo vorrà ancora sfidarmi? Molto bene. Lo attenderò con trepidazione. >
< Io, come madre, non voglio che tu possa rischiare irrimediabilmente la vita. L’ho fatto quando sei stato chiamato in guerra corrompendo i più alti generali nel non farti combattere. Il mio pretesto per tenerti lontano da Kate ha funzionato, ma la tua testardaggine sta davvero per essere un grande problema per me. >
< Quindi voi… >
Non avrei mai creduto che mia madre mi potesse fare una simile rivelazione.
Salvato grazie all’influenza di mia madre che allo stesso tempo mi ha tenuto lontano dalla mia amata.
< Di tutto quello che voi avete fatto, questa è la cosa più orribile. >
Non riuscivo a muoversi senza sentire del dolore.
La mia spalla era davvero messa male e le numersoe cadute durante il duello avevano fatto tutto il resto-
Ma rimanere in compagnia di mia madre non poteva fare altro che alterare e distruggere quel briciolo di buon’umore che ero riuscito a riprendere garzie al conforto della mia famiglia.
< Non sei in condizione di lasciare questo castello > ripsere a raccontare la donna < Ti ho visto sul punto di morte. E vederti chge saresti rimasto per sempre lontano dalla mia vita mi ha fatto scattare sentimenti di nostaglia che credevo non avere. Nemmeno nei mesi della tua lontanaza ho sofferto così tanto. >
< Certo che non avete sofferto! Mi avete fatto passare per un comprimario e un soldato inutile mentre i miei compagni morivano in battaglia per una giusta causa! Non sarei mai dovuto andare su quel campo di battaglia. Non per le vostre macchinazioni. >
< Pensa pure quello che vuoi, Richard. Ma ormai è successo… Voglio darti un’ultima possibilità d rimettere la testa apposto. Tra pochi giorni ci sarà il matrimonio tra il commerciante Lord Ryan e Lady Beckett. Vedi di toglierti dalla testa grilli inutili. Mi hai capito? >
< Non mi cacciate? E se io dovessi sabotare il matrimonio? Non l’avete messo in conto? >
< Farò in modo che tu non possa fare niente di spiacevole. >
< Allora vuol dire che non mi conoscete, madre. >
< Se oserai minacciarmi Richard… >
< Siete voi che continuate a imporre la vostra supremazia > replicai a denti stretti cercando di trattenere la mia rabbia funesta < Ma ora tutto questo dovrà finire. >
< Per quanto ti possa dispiacere, continuerò a vivere per molti anni. E se anche un giorno dovessi morire per mano di qualcuno o per mano del destino, cisarà sempre qualcuno che prenderà il mio posto. Ricordatelo. >
< Adesso basta. Non voglio più sentirvi parlare. >
Ero inorridito e infastidito come non lo ero stato mai.
Scaraventai le medicazioni per terra cercando di sfogare tutta la mia indole rabbiosa che covavo dentro di me.
Ma in quel momento, sentendomi inerme, vidi della lacrime che non vedevo da molti anni, facendomi capire che la mia debolezza mi aveva definitivamente sopraffatto.


Giungendo al castello di Lord Ryan, la mia giovane amata non ebbe nemmeno la forza di potersi cambiare d’abito e di guardare in faccia quel vile maledetto che mi aveva sconfitto.
Il mio sangue che andava a incorciarsi con il suo dolce profumo, fu una vera torura per gli occhi per il giovane marinaio.
< Cambiatevi subito e darò ordine di bruciare le vostre vesti. >
< Perché? Non ce n’è bisogno, Lord Ryan. >
< Ah davvero? Come non c’era bisogno che voi salvavate il povero Richard Castle. Sarebbe stata una liberazione per tuttise quell’uomo fosse morto. >
La sua indole rabbiosa e la sua determinazione, facevano ancora soffrire la mia povera amata in maniera indicibile.
< Dopo che ha perso il suo onore, doveva perdere anche la vita. Ma voi no! Avete fatto in modo che potesse avere la grazia da parte mia. Ma la prossima volta che il mio sguardo si incrocierà un’altra volta con lui, non andrà come l’ultima volta. Per lui sarà la fine. Questo vi è molto chiaro. >
< Allora quando ci sarà il nostro matrimonio nel loro castello, penserete bene di ucciderlo? Così macchierete per sempre anche quel giorno? >
< Ancora non ci ho pensato… Ma forse potrebbe accadergli qualcosa di spiacevole in modo che lui non sia presente. >
il ghigno malefico e le sue terribili intenzioni non potevano riposare nella mente della donna.
Alzandosi di scatto per cercare di colpire dietro le spalle il suo uomo maledetto, Lord Ryan dovette fermarla con le cattive buttandola a terra.
< Voi l’amerete per sempre, è così? Ma nn ve ne faccio una colpa. Quando la nostra unione sarà per sempre inossidabile sotto gli occhi di Dio, farò in modo che voi non esistiate più e il vostro nome e quello della vostra famiglia sarà dimenticato per sempre. >
< Fate pure di me quello che volete > replicò Kate con determinazione < Ma non vi azzardate a fare del male a Richard Castle. >
Quelle parole non sortirono nessun effetto su Lord Ryan.
La sua malvagità andava ben oltre la sua paura e i suoi timori, cosa che non riuscivano ad appartenergli.
Ma quella lontanaza che divideva me e Kate, sarebbe stata l’ennesima conferma di cui la nostra passione e il nostro amore non sarebbe potuto essere messo a tacere.

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Capitolo 10
*** Sfidando il sangue e la morte ***


Non riuscivo a dimenticare lo schifo che mi girava attorno e come stavo attraversando questa dannata situazione.
La mia voglia di cambiare era sempre palpabile e pensare che lamia vita sarebbe stata senza la mia Kate, mi mandava il sangue al cervello.
Mancavo di pensieri lucidi e felici e la cattiveria che veniva impressa in me doveva essere sfogata con l’amore.
Solo con l’amore potevo cambiare tutto e rimanere anche solo un minuto in compagnia della mia amata mi avrebbe fatto vedere il mondo sotto un’altra prospettiva.
ma come potevo riuscirci? Come potevo avvicinarmi a lei?
Era guardata a vista dal suo promesso spaso dannato e maledetto che con le sue macchinazioni, la stava soffrendo.
“Giuro sul mio nome che se saprò da qualcuno che lui gli farà del male, la mia collera sarà imperdonabile.”
E nel mentre pensavo su come l’avrei potuta rivedere, i miei vecchi pensieri andavano a mischiarsi con il presente, causando un reflusso della mia realtà inconscia che credevo aver rimosso per sempre.


Passeggiavo mano nella mano senza mai mollargli gli occhi di dosso.
Era davvero bellissima con il suo vestito e parlare di tutto quello che era successo nella sua vita, la rendevano ai miei occhi molto speciale.
La mia Kate aveva passato brutti momenti nella sua vita con la perdita dei genitori e con la responsabilità di un nome che rischiava di essere cancellato per sempre.
Ma dopo tutte quelle disgrazie e quei momenti bui, Kate cresceva e diventava sempre più intelligente e determinante oltre che bellissima:
Ricordo ancora quanto mia madre e le sue macchinazioni hanno tentato di affossare il suo nome tentando di rilevare la sua proprietà e i suoi poderi.
ma la mia giovane amata, per quanto potesse provare rabbia verso la mia famiglia, aveva sempre risposto con un secco no.
Mia madre falliva ogni qualvolta si avvicinava alle sue terre e mentre il nome dei Beckett riacquistava potere e importanza, mia madre dovette virare verso altre terre per aumentare la sua supremazia.
Ma l’argomento della mia famiglia non era affatto importante in un momenti romantico come quello.
< Siete la persona più in gamba che io conosca > esordii prima di rientrare al castello < La vostra compagnia è stata davvero lungimirante e impeccabile da parte vostra. >
< Anche voi siete un uomo dalle mille sorprese > rispose la donna di rimando < Soprattutto pensando da quale famiglia venite. >
< Vi prego di non ricordarmelo. Se potessi scegliere, sarei già scappato da un bel po’. Ma purtroppo sono l’erede di questa casata e non posso sottrarmi a questi valori. >
< Già… Ma capendo come siete fatto, voi siete molto diverso da vostra madre. >
< Questa è una grande fortuna! > esordii trionfante < E’ il più bel complimento che voi mi potevate dire. >
< Contento che voi lo riconosciate > rispose sorridente Kate < Vi confesso che non mi sarei mai aspettata di giungere qui nella vostra dimora sorto l’invito di vostra madre.>
< Certo… Ma vi devo confessare che sono stato proprio io il fautore di tale destino. >
< Quindi mi state dicendo… >
< Avete indovinato: sono stato io a convincerla ad invitarvi. Naturalmente con il benestare di mio padre. Anche lui ha profonda ammirazione verso di voi. >
< Lord Jackson Hunt ha ammirazione per me? >
< Più di quanta voi credete. >
Imbarazzata e felice allo stesso tempo, non potei perdermi come i suoi occhi stavano brillando di luce propria.
La sua naturalezza e la sua schiettezza mi facevano capire che in gran parte della mia vita, avevo sbagliato molte cose (tranne crescere una giovane bambina come Alexis, naturalmente.)
< Spererei anche di entrare nelle grazie di vostra madre visto che controlla ancora queste terre con ostinazione e voluttezza. Ha provato molte volte ad appropriarsi delle mie terre, ma grazie alla mia ferma volontà e ad un pizzico di fortuna, non c’è mai riuscita. Altrimenti non saprei davvero dove mi sarei trovata oggi… Magari in una delle tante fattorie poco fuori questa città di cui ne sono innamorata. >
< Già. Brescia è una città davvero bellissima e sono sicura che grazie a questi castelli e ai suoi possedimenti immersi nel verde, diventerà più bella ogni anno che passa. >
Non riuscivo ad immaginare un destino diverso da quello con Kate.
Non ero ancora riuscito a baciarla ma sapevo bene che era questione di tempo prima che il destino avesse unito il vostro amore.
Ma l’impestivo freddo di quella notte di metà primavera, ci avrebbe costretto a rientrare nel castello con mio grande dispiacere.
< Spero di avere altri momenti magici con voi, Lord Castle. Mi piacerebbe conoscervi meglio e sapere… Insomma, vorrei frequentarvi. >
Non avrei mai immaginato che una donna, s’eppur molto schietta, mi potesse dire tali galanterie.
Ed ormai che la poca gente che era venuta fuori al mio castello aveva preso la sua consueta boccata d’aria, io potei rimanere solo con lei per stringerla a me e scaldarla più che potevo.
In quel momento potei sentire i battiti del suo cuore e il suo viso colorarsi velocemente sotto il mio sguardo inespresso e impaurito.
< Lord Castle, cosa… >
< Chiamatemi Richard, vi prego. >
Non so come ma quelle parole mi uscirono di getto, accompagnato da un bacio caldo ed emozionante che mai avrei potuto dimenticare.
Il mio legame con lei si era saldato incredibilmente, mentre non riuscivo a staccarmi in nessun modo da lei.
Ma appena gustai il sapore delle sue labbra una volta che mi divisi da lei, ecco che ancora il suo sguardo e il suo sorriso mi invasero la mente.
< Ancora mi stavo chiedendo quando l’avreste fatto, sapete? >
< Cosa? Quindi voi aspettavate… >
< Non posso fare sempre la prima mossa io, non credete? Avete dimostrato come siete cavaliere e allo stesso tempo affascinante. E tutto questo non potrò mai dimenticarlo. >
< Lady Kate Beckett, voi sete davvero fantastica. In tutto e per tutto. >
< Vi ringrazio… Ma adesso a malincuore, sarà meglio rientrare. Scaldatemi ancora il cuore. Magari in una delle vostre stanze private. >
L’idea di quelle parole sensuali mi allettarono molto.
ma la mia felicità fu messa già all’inizio a dura prova dall’ostilità e dall’irriverenza di mia madre, che con il suo sguardo attento, aveva assistito a qualsiasi scena.
Dì li a poco l’avrei affrontata  scontrandomi con un muro indistruttibile e invalicabile che ancora oggi continua a darmi un sacco di problemi.



Non volevo più risvegliarmi da quel sogno.
Pensare che Kate era al sicuro dentro la mia testa, rendevano la mia vita bellissima da vivere.
ma tutto ciò non poteva essere tutto rosa e fiori in un romanzo che ancora non riusciva a conoscere il lieto fine.
Raccontavo la mia vita con titubanza e coraggio, ma non avrei mai preferito scrivere delle mie tristezze e dei miei obblighi.
L’unico obbligo che potevo conoscere è legarmi con quella donna che tanto mi faceva sognare.
E tutto ciò l’aveva capito Meredith che con coraggio, mi aveva confessato tutto quello che avrei voluto sentirmi dire.
< Richard, finalmente vi trovo qui in giardino. >
< Buongiorno, Meredith. Felice di vedervi. >
< Siete fuggito da vostra madre? >
< Come potrei rimanere più del dovuto in compagnia di quella vipera? Non fa’ altro che darmi contro e rovinarmi la mia vita. E per di più sapendo che voi siete tornata qui al castello, mi fa’ capire che fate parte delle sue macchinazione… Meredith, sarebbe meglio che voi non vi facciate allusioni sul nostro matrimonio. Ormai è finito. >
< Oppure non è mai cominciato > replicò la donna con naturalezza < Ma non vi preoccupate di ciò: so benissimo che voi non potrete mai amarmi come amate Lady Kate Beckett. >
< Quindi voi vi siete accorta… >
< E come potevo non farlo? Alexis non fa’ altro di parlarmi del vostro amore. >
< Del nostro… Oddio! Allora voi siete gelosa! Vi prego, Meredith. Non rendetemi anche voi la vita impossibile. >
< Ahahah oh Richard, mi fate molto ridere, sapete? >
< Lo trovate divertente? >
Mi sentivo inorridito anche con la mia ex moglie: davvero riusciva anche lei a prendersi gioco di me?
< Scusatemi Richard, ma non dovete offendervi. È soltanto che voi avete timore che io e voi… >
< E’ questo che mia madre vuole! Noi due insieme! Per salvare il mio nome ormai compromesso. >
< Richard, voglio ricordarti che io non sono come vostra madre. Io ho dei sentimenti e anch’io so cosa vuol dire inseguire l’amore… Dopo che mi ha fatto conoscere voi, ho fatto di tutto per farvi innamorare. Ma solo dopo tanto tempo e dopo la nascita di Alexis ho capito che tutto ciò non sarebbe potuto avvenire.
Voi avevate bisogno di una donna diversa da me. Io sono una ribelle che sta dalla parte del popolo e la vita da nobile non fa’ per me.
Sì, vengo da una buona famiglia, ma il vostro mondo non mi appartiene. Come il vostro amore… Quindi io, come donna, vi spremo ad inseguire il vostro amore prima che sia troppo tardi.
Le recriminazioni e gli attimi fuggenti potrebbero non ripresentarsi mai più e voi vivrete solo nell’indifferenza e nel dolore… E’ questo quello che volete? >
Quelle parole mi fecero capire che Meredith aveva assolutamente ragione.
Lei aveva capito tutto di me, mentre io piangevo su me stesso senza fare niente.
Era inutile pensare a quello che era e quello che sarebbe potuto essere senza la mia Kate.
Dovevo riprendermi la vita e dovevo farlo immediatamente, anche rischiandola in tutto e per tutto.
< Meredith, i vostri consigli mi hanno fatto capire che non posso più perdere tempo > risposi con un sorriso < Vi ringrazio. Per tutto quello che avete fatto per me. >
Con uno spirito diverso e davvero rincuorato, abbracciai quella donna che non ero riuscito a voler bene come lei credeva.
< Spero che riusciate a trovare la vostra felicità come io spero che un giorno troverò la mia. >
< Sono sicura che ci riuscirete, Meredith. Voi mi avete fatto ricordare che devo credere in me stesso. Vedrete che anche voi riuscirete a trovare la strada dell’amore. >
E dopo essermi salutato con quella donna che mi spingeva ancora a credere in me, montai in sella al mio cavallo per raggiungere il Castello di Bonoris.
Non riuscivo a sentire la paura di dover incontrare quell’uomo che era riuscito a rubarmi la mia amata.
Non m’importava di tutte le conseguenze che avrei dovuto affrontare.
Io amavo Kate Beckett e per me era l’unica cosa che contava.
E una volta giunto e oltrepassato le mura di quel castello, sapevo molto bene dove avrei trovato la mia amata.
Appena il suo sguardo incrociò il mio, la sua sorpresa fu mischiata alla sua paura e il mio cuore ricominciò a battere come un tempo.
< Castle, che cosa ci fate voi qui? Se Lord Ryan vi trova… >
< NO, Kate. Quell’impostore non può farci del male proprio adesso… Non ora che possiamo coronare il nostro sogno d’amore. Io vi amo Kate Beckett e vi amerò per sempre. Lasciamo che il nostro destino venga scritto solo da noi due. E al diavolo ciò che ne comporterà. >
Vedendo nei miei occhi tutto quel coraggio e quella determinazione che avevano sempre tenuto all’oscuro, potei rivedere la luce di Kate sotto un’altra prospettiva.
Nemmeno lei aveva più paura di affrontare il suo destino.
Mi accolse tra le sue braccia sussurrandomi che il suo dannato futuro marito sarebbe stato fuori tutto il giorno e che quel legame ritrovato sarebbe stata la nostra passione infinito dopo che i nostri cuori erano andati in mille pezzi.

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Capitolo 11
*** Oltre il fuoco della vendetta ***


Sapevo di sfidare la morte rimanendo in compagnia di Kate, ma tutto ciò non m’interessava.
Continuavo ad abbracciarla e a baciarla senza mai potermi staccare da lei.
E una volta che i nostri due corpi si unirono in quella camera da letto che profumava della sua essenza, il nostra amore fu finalmente reale e vivido più che mai.
Attendevo quel momento di passione fin dal momento in cui l’avevo conosciuta e finalmente le attese non sarebbero state tradite.
Lei era lì che contemplava le mie mosse mentre con sguardo fugace e sensuale riusciva a sentirmi eterno e desiderato, cosa che non mi era mai accaduta in tutta la mia vita.
Accarezzavo ogni centimetro del suo corpo mentre i nostri respiri affannosi si andavano ad infrangere al nostro erotismo che per me sarebbe potuto durare per sempre.
Ma il tempo era una cosa fondamentale ma non potevo farmi distrarre proprio adesso.
Volevo Kate. Solo Kate.
< Lord Richard. Voi siete l’uomo più incredibile e affascinante che io abbia mai incontrato nella mia vita. Mi avete restituito il sorriso dopo i brutti momenti che sto passando. >
Avrei voluta sentirla parlare per molto tempo, ma la sua bocca doveva essere tappata dai miei baci. Dalla mia passione.
Non riuscii a parlare, troppo fremente ed eccitato allo stesso tempo.
< Vedo che non perdete tempo. >
< Non posso farlo. Non posso farmi sfuggire un momento del genere… E poi se il vostro amato tornasse da un momento all’altro, io… >
< Non succederà  > rispose sorridente Kate < Siamo soli fino a questa sera. Ed io non potrei essere più felice. >
Le ore sarebbero passate e dopo che il nostro momento d’amore fosse finito, saremmo potuti tornare alle nostre vite di un tempo.
Il sarei rimasto uno scrittore triste e inespresso mentre Kate si sarebbe sposata tra pochi giorni.
Dovevo evitare tutto ciò prima che potesse essere troppo tardi, ma lo sguardo che mia madre aveva su di me, mi fermava su ogni mio proposito di fuga d’amore che si sarebbe potuto realizzare.
Sentivo la passione aumentare ogni minuto che passava mentre le sue dolci parole di non fermarmi inebriavano ancora quel momento speciale.
Un momento che sarebbe potuto essere il primo di tanti ma che ancora una volta le difficoltà, sarebbero state inizialmente insormontabili.


Il dolore dipinto negli occhi de commerciante Kevin Ryan lasciavano trasparire tutta la sua tranquillità mentre si stava recando al mio castello.
Sapevo bene chi stava cercando e non perse tempo per sapere dove potesse essere mia madre.
Sentivo di aver avuto gli occhi addosso del male tutto il tempo, ma non potei credere che Lord Ryan potesse essere più furbo di quanto potessi immaginare.
< Buonasera, Lord Hunt > fece l’uomo con riverenza nascondendo tutto il suo disappunto < HO bisogno di parlare urgentemente con vostra moglie. >
< Mia moglie è nelle sue stanze private e non vuole essere disturbata in nessun modo > replicò mio padre con tono fermo e curioso < Potete dire a me. >
< Credo che sia impossibile visto che la faccenda riguarda solo vostra moglie. È importante, Lord Hunt. Vi prego di dirmi dove si trova. >
Mio padre non era il classico puntiglioso e irremovibile come si poteva pensare.
I suoi modi non erano sgarbati come quelli di mia madre e quando gli si ordinava qualcosa, riusciva quasi sempre a portarla a termine.
< Non vorrei che la collera di mia moglie… >
< Andrà tutto bene, Lord Hunt. Ma adesso vi prego di portarmi da vostra moglie. Non ho molto tempo da perdere. >
< Va bene. Mi avete convinto. >
Lo sguardo accigliato di Lord Ryan metteva davvero i brividi, anche ad un uomo calmo come mio padre.
Ma tutto ciò venne soppiantato dagli sguardi che lui e mia madre si scambiarono per parlarsi.
< Lord Ryan > fece la donna con tono forte < Non vi aspettavo qua. Che gradita sorpresa. >
< Temo che non sia una bella sorpresa come crediate voi, Signora. Ho bisogno di parlarvi. In privato. >
< Certo… Lord Hunt, potete andare. >
< Sì. Tolgo subito il disturbo. >
Come avevo sottolineato prima, mio padre era un uomo molto curioso.
Ed insieme ad Alexis che camminava tra i corridoi di quel castello, sentirono una conversazione che avrebbe potuto cambiare il corso delle cose.
< Lord Ryan, che cosa posso fare per voi? >
L’uomo era molto nervoso e non avrebbe mai pensato che un tale odio nei miei confronti fosse giunto alle orecchie di mia madre.
> Vostro figlio continua ad inorridirmi e a girare intorno alla mia amata con tale scaltrezza e insolenza che oggi ha finito di mancarmi di rispetto. >
< Che cosa avrebbe fatto mio figlio? >
< Quel bastardo che voi considerate figlio, sta passando intense ore d’amore con la mia futura sposa. >
< NO. non è possibile… Io gli avevo detto… >
< Dimenticate i vostri ordini da madre, Signora. Ho bisogno di risposte da parte vostra, altrimenti le conseguenze per vostro figlio saranno nefaste. Ho tentato di ucciderlo una volta e sarà piacevole per me farlo una seconda. >
< Lord Ryan, l’alleanza che lega me a voi… >
< Non ci sarà nessuna alleanza se voi non vi decidete a mettere un freno a questa situazione… Oppure volete che ci pensi io? >
Mia madre era sfinita e spazientita nel sentirmi parlare di me in quel modo.
Non c’era nessuna possibilità che io potessi cambiare e la decisione in cui giunse alla fine, sarebbe stata la più terribile di tutte.
< Ho tentato di ricostruire il suo matrimonio con Lady Meredith cercando di fargli dimenticare Kate, ma il suo pensiero fisso lo porta sempre da lei come se fosse un’anima bisogno del suo amore. >
< In effetti è così, Signore. Ma sono stanco di venire tradito dalle persone che mi circondano… Voi siete la persona più influente di queste terre. Quindi vi pregherei di ascoltare le mie parole, altrimenti, anche la vostra famiglia verrà soppiantata dalle mie influenze. >
< Signor Ryan, non vi permetto di minacciarmi! >
< Il matrimonio avrebbe sancito la vostra influenza e il vostro potere su queste terre per tutta la vostra vita. Ma un tale matrimonio di convenienza ha bisogno di patti che devono essere esauditi fino alla fine… Quindi se non volete altri problemi, vi consiglio di parlare con vostro figlio. Alla svelta. >
< No, Lord Ryan. Non ce ne sarà bisogno. >
< Che volete dire?
Improvvisamente però, mia madre sentì che c’era qualcosa che non andava vicino a lei.
Chiamando a gran voce le guardie, fece circondare mio padre Jackson e mia figlia Alexis con tale rapidità che non poterono difendersi in nessun modo.
< Cara famiglia, voi sapete meglio di me che lo spionaggio non è tollerato in questa casa. >
< Ma nonna, stavamo solo passando di qua… >
< Silenzio, Alexis > replicò fermamente mia madre < Credete che io sia una sciocca e una stupida? Vi sbagliate di grosso. Se la fama delle mie macchinazioni mi precede, vuol dire che anche la vostra sofferenza sarà la vostra rovina. Verrete rinchiusi in cella fino a data da destinarsi. >
< Ma Martha… >
< Così imparerete a ficcanasare in argomenti che non vi riguardano. Guardie! >
Trascinati tra i corridoi del castello, mia madre sembrò essere cambiata repentinamente in peggio, mentre i suoi voleri e i suoi desideri non potevano essere contraddetti.
> Non ci posso credere > fece Lord Ryan scuotendo la testa < Saremmo stati scoperti. E adesso cosa facciamo? >
< Non è detta l’ultima parola, Lord Ryan. Avremmo il potere che desideriamo e tutto ciò accadrà molto presto. >
< Quindi voi e vostro figlio… >
< Mio figlio si pentirà di quello che ha fatto. Parola mia.
Ma dopo aver imprigionato il suo stesso marito e sua nipote, Meredith avevanzò verso la sua stanza dicendogli che sarebbe tornata nella sua vecchia casa natale.
> Vi ringrazio pwerla vostra ospitalità, Signora. Ma sono rimasta troppo lontano da Reggio – Emilia. È giunto il momento di tornare a casa. >
< Capisco… Il matrimonio tra voi e mio figlio è impossibile da rinsaldarsi. >
< Esatto. Vostro figlio ha fatto la sua scelta. È inutile che io rimanga qui. >
< Capisco… Bene, Meredith, direi che non c’è altro tra noi due. >
Prendendo un tagliacarte nel cassetto, Martha riuscì ad immobilizzare la mia ex moglie tagliandogli la gola sotto lo sguardo inerme e indifferente di Lord Ryan.
senza che potesse gridare aiuto, il corpo di Meredith si riversò sul terreno in mezzo a quel sangue e a quel potere che mia madre stava acquistando sempre di piuù.
< State cercando di cambiare il destino in pochi minuti. I miei complimenti, Signora. >
< L’ho già cambiato, Lord yan… E questa notte, quando mio figlio tenterà di tornare a casa, sarà l’ultima cosa che potrà fare. >
< Avete intenzione di ucciderlo? Sarebbe una liberazione per noi due. >
< Per noi due o solo per voi? >
< Volete davvero lasciarlo in vita? >
< Voglio solo torturarlo e fargli capire che essendo sua madre, ho fatto molto per lui e che non ha fatto altro che ripagarmi con la sua inettitudine. Il suo amore verrà spezzato e distrutto per sempre, a costo di rimandarlo in guerra e di farlo uccidere. >
< Se solo mi daste il via libera di mettere fine alla sua vita… >
< Voi pensate a Kate. Al resto. Ci penso io. >

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Capitolo 12
*** Il tranello della serpe ***


La sofferenza era per me un lontano ricordo mentre rimanevo in compagnia di Kate.
Dormiva placidamente tra le mie braccia mentre sorridevo soddisfatto del momento indimenticabile che eravamo riusciti a costruire.
Ma mentre il sole stava facendo spazio alla sera, sapevo molto bene che non sarei rimasto in sua compagnia per sempre.
Suo marito poteva tornare da un momento all’altro e non potevo farmi trovare in quelle “condizioni.”
Alzandomi dal suo letto, la svegliai dal suo bellissimo sogno e con il so sorriso mi chiedeva se potevo rimanere ancora.
< Non posso, tesoro mio. Mia madre mi starà sicuramente cercando e poi c’è vostro marito… >
< Ve ne andate lasciandomi in mezzo a questo freddo? > mi domandò la mia amata con tono sensuale < Ho ancora bisogno del vostro calore. Vi prego. Ancora un po’. >
Non riuscivo a dirgli in nessun modo di no e mentre le mie labbra e i miei abbracci andavano ad unirsi con i suoi, l’estasi fu talmente indescrivibile da lasciarmi esterrefatto.


Nel mentre consumavo ancora i miei momenti d’amore con Kate, mia madre rimaneva in disparte attendendo il mio ritorno con una decina di guardie pronti ad arrestarmi.
Tutto questo però, fecero molto riflettere la donna sul futuro di una famiglia che non sarebbe stato floreo come avrebbe voluto.
Sfogliando il libro della sua famiglia e dei suoi avi, ancora non riusciva a capire come la sofferenza di quel presente potesse essere attorniata da un marito traditore e da un figlio testardo come me che avrebbe fatto di tutto per inseguire i suoi desideri e le sue emozioni.
ma tutto questo sarebbe finito da lì a poco in maniera indegna e irreparabile, attendendo il mio ritorno mentre il tramonto rosso fuoco era vivido nei suoi occhi.


Salutando definitivamente la mia amata. Nemmeno io riuscivo a staccarmi da lei come avrei voluto.
La nostra passione e il nostro amore ci spingeva ben oltre la nostra razionalità e sapevamo molto bene che per poter vivere felici, era necessario una nuova vita. Una nuova città.
< Tenetevi pronta, Lady Kate > cominciai a dire euforico < Questa notte vi prenderò con me per portarvi via da qui. Mia moglie ha molte dimore a Reggio – Emilia e sicuramente lì saremo molto al sicuro rispetto che qui a Brescia. >
La mia amata non stava più nella pelle ma allo stesso tempo aveva paura delle conseguenze che ne avrebbe comportato.
< Lord Ryan ci cercherà per mari e per monti. Non saremo mai al sicuro. >
< No, Kate. Finché ci sarò io a proteggervi, vi prometto che non vi succederà niente di male. >
Kate non se la sentì di poter spezzare le mie speranze.
L’unica cosa che contava era essere felici, in un modo o nell’altro. Non dovevamo pensare alle persone che ci giravano intorno. Dovevamo solo pensare a noi stessi.
< D’accordo. Attenderò il vostro ritorno con trepidazione. >
< Riuscirete a cercare una via di fuga senza che il vostro promesso sposo possa riuscire a scoprirvi? >
< Sì, Lord Castle. Questo castello non ha nessun segreto per me. >
< Molto bene. Vi attenderò a mezzanotte davanti al vostro cancello. E l’inizio di un nuovo giorno, sarà l’inizio della nostra nuova vita assieme. >
< Ed io non vedo l’ora. >
Stringendola ancora tra le mie braccia mentre pensavo a quel momento, non potei immaginare che la minaccia della nostra felicità sarebbe stata messa a dura prova. Ancora una volta.


Tornando al castello, il silenzio che regnava in quel luogo mi fece accapponare non poco la pelle.
Nessun servitore si aggirava nei corridoi, portandomi a pensare che fosse successo qualcosa.
Sentivo solo il profumo di mia madre che ogni giorno si dava e quell’odore ormai mi aveva dato il voltastomaco.
Seguendo quella fragranza abominevole, riuscii a trovarla mentre sorseggiava del whisky dinanzi al fuoco.
< Madre > feci con tono sorpreso fissandola < Che cosa state facendo? >
< Non lo vedi, Richard? Sto annegando i miei dispiaceri nell’alcol. >
< Ma è successo qualcosa di grave? >
< Perché non me lo dici tu? >
< Io? Ho avuto una bellissima giornata, madre. Non sapete quanto. >
< Già… Posso immaginare con chi l’avete avuta, vero? >
< Che cosa volete dire con ciò? Siete stata molto chiara su di me e Kate. E poi lei sta per sposarsi, madre. >
< Sì. Ma questo non è bastato per tenerla lontano da te… Pensavi davvero che Lord Ryan non si fosse accorto del tradimento di quella donna? Di come tu e la tua testardaggine avesse rovinato tutto? >
Mi sentivo inorridito e spaventato allo stesso tempo.
La mia accortezza non era servita a nulla e il momento di beatitudine con Kate, sarebbe stato cancellato dalla sua irascibilità.
< Madre, dovevate capire che… >
< Io non capisco la tua intenzione di rendermi tutto difficile! > gridò la donna denti stretti < Per riuscire ad evitare il peggio, ho convinto quell’uomo a lasciarti in vita… Ma secondo te per quanto tempo potrebbe accadere ciò? >
< Siete ancora scesa a patti con quel maledetto? >
< Non sono affari tuoi, figliolo… E tu, come tuo padre e tua figlia Alexis, conoscerai che le mie tenebre sono assolutamente necessarie per evitare che la nostra famiglia possa cadere in una disgrazia annunciata. >
Non riuscendo a capire cosa volesse dire, mia madre ordinò alle guardie di arrestarmi e di gettarmi in cella, spegnendo in me il sogno di una fuga d’amore con la mia amata Kate.
< Madre, che cosa vi ha promesso quell’uomo?! >
< Taci, maledetto. La tua mancanza di rispetto sarà la tua rovina. Nessuno potrà risparmiarti delle torture indicibili che ho pensato per te. >
< No madre, vi prego. >
< Pregare non servirà niente a nessuno… Ed ora che hai messo in pericolo anche la tua amata Kate, conoscerai cosa vuol dire la disperazione e il dolore. >
< L’ho già conosciuto! A casa vostra, madre. Voi mi avete rovinato la vita. >
< No, figliolo. Io ti ho protetto! >
< E da cosa? Dalle vostre cattive intenzioni? Se solo potessi avere la forza… >
< Ormai è tutto inutile rivangare il passato… Il tuo tempo è finito, figliolo. La nostra famiglia è molto più importante del tuo amore e del tuo presente. Portatelo in cella! >
Era tutto finito.
Il mio amore per Kate sembrava per sempre interrotto.
Mia madre era divenuta succube di quell’uomo.
E nel sapere che la mia Kate sprigionava di felicità era in valiade di quel maledetto, sentivo che il sangue sarebbe sgorgato dinanzi ai miei occhi e ai miei pensieri, mentre il timore della morte della mia amata potesse diventare un fatto reale e annunciato che avrei dovuto evitare sul nascere.

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Capitolo 13
*** Sospiri sospesi ***


Mi sentivo afflitto e disperato nel non poter salvare la mia amata.
Dovevo pensare ad uscire da quella cella per poter avere una flebile speranza di una vita migliore.
Ma mia madre e la sua dannazione, mi rendevano inerme e nervoso più che mai.
< Richard! Richard! >
Sentivo il mio nome risuonare in quella cella a gran voce senza capire chi potesse essere.
Il buio era troppo forte a causa della mancanza di torce che potevano illuminare quelle celle.
Sapevo bene che questo era un metodo di mia madre per rendere i prigionieri impauriti e timorosi, ma per me era diversa.
Sbattevo i pugni sulle sbarre facendomi anche male, gridando il nome di mia madre per farmi uscire da quel dannato tugurio.
< Richard, sei tu? >
< Chi è che parla? >
< Sono tuo padre, Richard. >
< Padre > mormorai sorpreso < Ma che diavolo significa tutto questo? >
< Vostra madre è impazzita e tiene me e mia nipote Alexis rinchiusi contro la nostra volontà. >
< Che cosa? Alexis è qui? >
< Sì padre, sono con il nonno. >
< Come stai, tesoro? Ti ha fatto del male tua nonna? >
< Non quanto ne abbia fatto a voi, padre… Ha scoperto tutto e ha deciso di vendicarsi su di voi. >
Non solo su di me, ma su tutti quelli che avevano provato ad appoggiarmi.
Non riuscivo a sopportare che avevo messo a repentaglio la vita delle persone che mi erano stati vicino.
Ma come potevo salvarli con questo buio? E cosa ancora più importante, chi avrebbe mai salvato me?
< Vi prometto che usciremo liberi e che mia madre pagherà per tutti i suoi crimini. >
< Richard, è inutile che tu ti illuda. >
< Ma cosa state dicendo, padre? >
< Vostra madre è scesa ad accordi con quell’uomo maledetto e presto regnerà su tutta la città. Ormai tutti noi saremo un lontano ricordo e rimarremo qui a marcire e a trasformarci in polvere.>
< No, padre! Non lo permetterò! >
< Nessuno potrà mai salvarci, Richard. Mettiti il cuore in pace. >
Il cuore. Colui che mi aveva guidato verso una vita migliore adesso sentivo solo il mio istinto gridare dolore e disperazione.
La realtà era più cruenta di quello che potevo pensare, e mentre attendevo la sorte scagliarsi sulla mia pelle, mia madre avanzò verso di me con in mano una frusta.
< Può davvero far del male la luce dopo essere rimasto al buio per molto tempo, non è così Richard? >
Mentre le guardie della prigione mi legavano al muro con catene arrugginite, il mio disprezzo verso quella donna crebbe ancora di più.
< Madre, siete ancora in tempo per fermare la vostra follia. >
< E tu, invece? Non ti sei fermato dopo i miei numerosi avvertimenti. Perché mi hai fatto questo, Richard? >
< Voi siete pazza! Arrivare così a tanto per il potere di una città che non vi rispetterà mai. >
< Tu non sai cosa stai dicendo, Richard… Nessuno sa davvero comprendere i miei sentimenti. >
< Ma quali sentimenti! Il vostro odio e la vostra rabbia vi hanno trasformato in una persona che non siete… Non posso dimenticare la donna che mi ha fatto crescere con tanto amore e devozione. Ma non potevo nemmeno immaginare che il vostro amore era mascherato dai vostri malvagi propositi. Prima il matrimonio con una donna che non ho mai amato, poi il mio reclutamento in guerra per essermi innamorato di una donna che voi non avreste mai accettato e adesso questo… Credete di sentirvi meglio dopo tutto quello che avete fatto? >
< Tua moglie è stata la prima a pagare. Adesso però toccherà a te portarti per tutta la vita le scorie di una disubbidienza che ti ha allontanato da me. >
“Cosa? Mia moglie morta?”
< La vostra arroganza e la vostra maledizione sta cadendo sempre più in basso, madre. >
< E non me ne vergogno, Richard… Ma adesso penseremo solo a te. >
Fissandomi con sguardo corrucciato mentre la guardia mi riempiva di frustate, mia madre rimaneva inerme e silenzio nel vedermi soffrire.
< Madre! Fermatevi! >
Gridando di dolore per estirpare quella dannazione, sentii le mie forze venire meno, sentendo continuamente quel tocco freddo e dirompente che la frusta andava a schiantarsi sulla mia pelle.


Il buio ormai faceva capolino ad una serata con poche stelle.
E Kate, prendendo le poche cose necessarie, era pronta ad alzarsi dal letto senza capire il motivo per cui il suo promesso sposo non era rientrato per cena.
Non avrebbe ami immaginato che le sue intenzioni avrebbero coinciso con la sua fine e il suo dolore.
Una fine che poteva davvero essere ingloriosa se non fosse per il suo coraggio e la sua determinazione.
E una volta giunta dinanzi al cancello, trovò un cavallo solo che gli faceva credere di essere in ritardo.
Ma appena il suo sguardo confuso andò ad incrociarsi con lo sguardo di Lord Ryan, capì subito che tutto questo era una trappola.
< Lord Ryan > fece Kate toccandosi il torace < Mi avete spaventato. >
< Andavate da qualche parte, Kate? >
< Non riuscivo a dormire. Volevo prendere una boccata d’aria in questa serata piacevole. >
< Capisco… Non vi siete domandata il motivo in cui non sono rincasato questa sera? >
< Sicuramente avrete avuto i vostri motivi, Lord Ryan. >
< Oh, certo. E che motivi… Diciamo che una volta per tutte la vostra vita sta per cambiare. Sicuramente avevo pensato a ben altro per voi, ma visto che il vostro amore e il vostro tradimento non può rimanere impunito per sempre, ho deciso di farvi una brutale sorpresa che sono certo comprenderete. >
Kate rimase in silenzio di fronte alla figura di quell’uomo, attendendo una visione che l’avrebbe scossa ancora di più nel suo animo.
Nel giardino del castello di Bonoris, venivo trascinato in catene sotto lo sguardo interrogativo di mia madre e della mia famiglia.
Lamia amata non riusciva ancora a credere a quello che stava vedendo e il mio dolore impresso sul mio viso era tutto un programma maledetto e ben architettato dalla donna e dell’uomo che stavano ancora cercando di rovinare la mia esistenza.
< Lord Ryan, che cosa vuol dire questo? >
< Forse sarebbe meglio che fossi io a rispondere > fece mia madre con irriverenza.
< No, Signora… Questa donna deve sapere solo da me che il tradimento non verrà mai perdonato. E visto che vi siete macchiata di quell’orrendo proposito maledetto, ho deciso che vedrete il vostro amato soffrire un’ultima volta.
In altre circostanze vi avrei punto frustandovi e farvi capire che sono io il vostro uomo.
ma grazie al coinvolgimento della madre del vostro amato, abbiamo pensato che la punizione più azzeccata potesse essere la sua fine e che l’avreste dovuto vedere con i vostri occhi. <
Kate cercava in ogni modo di mantenere ferma la sua concezione e la sua lucidità di fronte a quella scena.
< Non dite niente, Lady Kate? Non vi sentite turbata nell’animo? >
< Mi sento molto disgustata, è vero > replicò la donna a denti stretti < Ma se avete bisogno di punire qualcuno, quel qualcuno sono io. >
< Ma voi verrete punita, Kate. Dopo che avrò finito con Richard Castle… Il matrimonio sarà la vostra punizione e una vita che non farà altro che rendervi triste e disperata.
cadrete in depressione senza avere nessuna uscita e lo farete piangendo il vostro amato. Ogni giorno.
E sarà in quei momenti che io sorriderò della mia vincita mentre il sangue di Richard Castle rimarrà per sempre tra le mie mani.
Prendendo a schiaffi colui che l’aveva trasformata in una donna piena di rimorsi, Lord Ryan sorrise a quel tocco mentre si apprestava ad uccidermi irrimediabilmente.
< Vi sentite meglio, adesso? >
< Siete solo un volgare bastardo, Lord Ryan. >
< Siete voi che mi avete portato a tanto, Lady Kate. E adesso che avete seminato la tempesta dentro il mio cuore, sarò io a farvi capire che non c’è modo per potermi incastrare… Ottengo sempre ciò che voglio. Nel bene e nel male. >
E mentre Kate e tutti gli altri assistevano alla mia fine, le guardie mi tolsero le catene porgendomi una spada.
A malapena mi ergevo dopo le torture di mia madre, ma non avrei mai gettato la spugna.
Ormai la mia morte era vicina e quello da perdere diventava sempre meno.

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Capitolo 14
*** L'ultimo duello prima della fine ***


Un ultimo ricordo.
L’ultimo che mi aveva fatto capire che il mio legame con Kate sarebbe stata la mia benedizione, la mia dannazione e il fuoco che mi avrebbe bruciato.


< Richard. >
Il richiamo di mia madre fu forte e coinciso che quasi mi spaventò dovermi confrontare con lei.
Il suo sguardo truce e interrogatorio mi facevano presagire molti guai che non avrei potuto e voluto rimediare.
< Ho notato la tua assenza in questa festa… Va tutto bene? >
< Certo, madre. Non potrebbe andare meglio. >
< C’è forse qualcosa che dovrei sapere? >
< Sinceramente pensavo che ormai voi sapeste tutto di me. Non per altro ho sempre i vostri occhi addosso. Non mi volete mai dare un attimo di pace. >
< E non ti sei mai chiesto il perché? >
< Certo che sì, madre. Voi volete avere tutto sotto controllo… Ma ancora oggi mi domando come facciate a vivere in questo modo. Paura di futuri problemi che potrebbero insorgere? >
< Sicuramente, Richard. E uno di questi problemi si è manifestato proprio questa sera. >
< Che volete dire? >
Sapevo che ero stato colto sul fatto e continuare a mentire non mi avrebbe sicuramente giovato.
< Mi avete forse spiato, madre? >
< Diciamo che vederti in compagnia e in atteggiamenti intimi con Lady Kate mi hanno portato a sospettare di voi due… Avanti figliolo, dimmi cos’è successo. >
< Niente madre > replicai adirato < Non è successo niente. >
< Allora perché sei così felice di te stesso? Non ti ho mai visto così da quando è nata Alexis. >
< Forse perché questa sera non è un completo disastro come si può pensare. Tutto qui. >
< E tutto grazie a quella donna, non è vero? >
< Madre, cosa volete insinuare? >
< Vedi di parlare chiaro, Richard. Sai che non amo i giri di parole. >
< Siete voi che state facendo dei castelli in aria per nulla. Vi preoccupate di cose futili che non potranno intaccare minimamente la vostra persona. L’amicizia che mi lega con Kate non è affar vostro. >
Sapevo di aver sfidato la serpe e il suo veleno.
Mia madre non avrebbe gettato la spugna così velocemente, nemmeno se avesse voluto.
< Richard, credo che sarebbe meglio per tutti noi… >
< NO, madre. Non riuscirete a dividermi da lei. >
< Che cosa ti spinge a pensare ciò? >
< Credi davvero che io sia uno stupido? > domandai subito risentito < Credete davvero che io non abbia notato l’astio che avete avuto in passato con Kate Beckett? Ma questa volta sarà tutto diverso perché ci sarò io a proteggerla. >
< La sua famiglia è stata sterminata e il suo nome può essere cancellato in qualsiasi momento. Perché mischiarsi con un sangue acerbo e maledetto? >
< Voi e la vostra questione di sangue vi fa’ annebbiare la testa, madre. Perché non riuscite ad agire con il cuore e pensate solo al meglio della famiglia? >
< Perché è grazie a me se oggi puoi definirti ricco e facoltoso, Richard. Tu e tuo padre non avete fatto altro che sperperare le nostre fortune in viaggi e in vizi che non si addicono minimamente. >
< Madre, non è opportuno rivangare il passato… Anche perché non stavamo discutendo di questo. >
< Sì, hai ragione… Ed è per questo che ti ordino di interrompere la tua amicizia con quella donna. Mi hai capito? >
Non potevo credere che mia madre mi avesse domandato questo
Non potevo pensare ad una vita senza di Kate.
Ormai lei mi aveva abbagliato con il suo sorriso e quel viso non l’avrei mai potuto dimenticare.
< Madre, vi rendete conto di quello che state dicendo? >
< Tu sei un uomo sposato. Ed il tuo dovere è tornare con tua moglie Meredith. >
< Madre, il rapporto con quella donna non è mai iniziato… E’ riuscita solo a darmi un erede. L’erede che mi ha fatto l’uomo più felice del mondo. >
< I tuoi precisi doveri… >
< Non ho nessun dovere con lei, madre! > urlai fuori di me < Ed è giunto il momento che voi lo capiate. Non riuscirete mai a convincermi. Ormai è tutto deciso. >
< Quindi mi stai forse dicendo che mi poni ad un fatto compiuto? Provi davvero sentimenti reali per quella donna? >
< Io la amo, madre. E se non potrò stare con lei, non starò con nessuno. mi avete capito? >
Sapevo che quella conversazione mi avrebbe perseguitato nei giorni avvenire.
Ma da lì a poco, non avrei potuto credere che mia madre mi aveva tolto di mezzo facendomi arruolare in una guerra che non avrei potuto combattere.
E tutto questo in fretta e furia.
Trovai i miei bagagli un giorno come tanti ad aspettarmi fuori al mio castello mentre il generale di quell’armata mi portava via con la forza minacciandomi di fucilarmi se non avrei combattuto in quella stupida guerra.
Il mio paese non aveva mai fatto niente per me.
Ed io dovevo combattere per lui, per me stesso e per la mia vita.
Una lontananza che avrebbe minato per sempre il rapporto che avevo con Kate.



La mia codardia non conosceva nessun limite.
L’avevo tradita senza volerlo, ma con il passare dei giorni ero riuscito a fare breccia nel suo cuore ancora una volta.
E questa volta non l’avrei più tradita.
Il mio sguardo annebbiato andava ad incrociare la sua sofferenza, mentre Lord Ryan impugnava la sua spada volenteroso e impaziente di uccidermi.
Tremavo come una foglia e spaventato mi sentivo debole e inerme.
Ma dovevo riuscire a farcela. Per lei e per il futuro delle persone a me più care.
Il dolore era lancinante e non sapevo davvero quanto avrei potuto resistere in quelle condizioni.
< Finalmente ci ritroviamo faccia a faccia, Lord Castle. E tutto dinanzi agli occhi di vostra madre che ha condannato voi e il vostro amore malsano… Sarà un vero onore per me potervi uccidere adesso, dinanzi alla vostra famiglia che tanto avete amato e venerato. >
< Mia madre… che cosa volete che me ne importi di lei? >
< Oh, ma certo. Voi pensate solo al vostro futuro amoroso con la mia Kate. Ma perché siete così testardo e stupido dovevate saperlo già fin dall’inizio che ormai Kate non vi apparteneva in nessun modo… Ed ora questa notte morirete. Come credete di sentirmi? >
Come potevo descrivere quel momento di sofferenza in poche parole.
Non avevo più foglia di pensare ma la mia forza di volontà mi spingeva ad andare avanti e a reagire.
Quell’uomo non faceva altro che guardarmi e studiarmi. Voleva forse evitare l’inevitabile? Oppure voleva aumentare la suspence?
< Che cosa spettate, Lord Ryan? Colpitemi! >
< Come dite, prego? >
< Non aspettate altro. Perché ritardare questa follia. Uccidetemi e facciamola finita. >
< Castle, ma cosa state dicendo? >
< Non vi preoccupate, Kate. Andrà tutto bene. >
Ma come poteva fidarsi delle mie parole?
Ormai ero uno straccio e solo la fortuna mi avrebbe potuto guidare alla salvezza.
Mia madre intanto non sapeva più cosa credere o vedere.
Per la prima volta piangeva come una debole. O forse era solo rammaricata per quello che aveva costruito in tutti questi anni?
L’unica cosa di cui ero certo che prima o poi avrebbe pagato le sue macchinazioni, ma forse il destino di un giudizio universale non sarebbe giunto immediatamente.
Il primo ad essere punito doveva essere Lord Ryan, che con sicurezza e fermezza mi teneva in pugno, con la sua spada pronta a spargere nuovo sangue.
< Eccovi a me, Lord Castle. Preparatevi per una fine indegna. >
< Sarete voi a morire! >
Con le residue forze, riuscii a schivare il colpo di grazia che Lord Ryan si apprestò ad infliggermi.
E con rapidità fulminante, lo colpii alle spalle sotto gli occhi sorpresi di Kate e della mia famiglia.
Il sangue di quell’uomo sgorgò sul suo corpo mentre si inchinava di fronte a mia madre.
Le due persone più orribili di quella vita non mi avrebbero mai fatto più del male nel mentre il dolore andava sempre ad aumentare dentro di me.
L’ultima cosa che riuscii a vedere fu lo sguardo incredulo di Kate, prima di sentire il suo dolce abbraccio invadermi.
Subito dopo il buio, nascosto dal dolore.


Castello di Bianello, Reggio – Emilia

Sentivo il cavallo galoppare all’impazzata in mezzo a quel verde mentre la mia vita stava sfuggendo dentro di me.
Kate cavalcava come non aveva mai fatto prima e dopo essere giunti in una dimora a me conosciuta, fui adagiato in uno dei tanti letti che adornavano questo castello.
Il medico mi curò alla svelta medicandomi le ferite più gravi.
E dopo un lavoro durato ore, lo sentii allontanarsi e bisbigliare qualcosa di incomprensibile alle orecchi di Kate.


Non sapevo bene che cosa ne sarebbe stato di me.
Ma quando riaprii gli occhi per vedere il soffitto di quella camera, non pensai di trovarmi in paradiso, ma in un mondo che non avrei potuto lasciare così presto.
E mentre il mio sguardo si fece più lucido, vidi Kate sorridente dirmi che il peggio era ormai alle spalle.
< Il medico mi ha dato la bellissima notizia che nonostante le tue ferite, nessuna di queste si è infetta… Ha fatto in tempo a medicarvi, altrimenti non so che cosa sarebbe potuto succedervi. >
Io lo sapevo bene e anche lei alla fine.
Potevo essere morto e non avrei mai visto lei e il suo sorriso.
< Ho temuto per voi e per la vostra vita, Castle > fece Kate con le lacrime agli occhi < Non voglio pensare a quello che sarebbe stato di me senza di voi. Rimanere in compagnia di quel viscido e maledetto Lord Ryan mi avrebbe gettato in un vortice di autodistruzione in cui non mi sarei più risollevata… Ma adesso noi siamo qui e finalmente possiamo essere felici. >
< Kate… Sono davvero felice di sentirvi parlare e che finalmente possiamo essere felici… Ma con mia madre ancora in vita, non sarà poi così semplice. Sì, Lord Ryan è morto, ma mia madre ha ancora molta influenza in queste terre. >
< No Richard, vi sbagliate. >
< Che cosa? >
< Ora che vostro padre e vostra figlia sono in salvo, sono loro ad aver preso il potere sulla città di Brescia dopo aver deposto vostra madre. La donna si è ritirata in un convento molto lontano da quella città e non sarà mai più la minaccia di nessuno. >
< Ritirata in un convento? E dove? >
< Nessuno lo sa. È scappata qualche ora fa’ e nessuno sa più niente di lei. >
E’ incredibile come le ultime ore che avevo perso conoscenza e contatto dalla realtà potessero cambiare in maniera così repentina.
Ero passato dal perdere la vita e la mia Kate ad una felicità insperata, sapendo che la mia famiglia era riuscita a salvarsi grazie a me.
Avrei voluto dire un sacco di cose in quel momento.
Avrei voluto abbracciare quella donna e dirgli quanto amore mi aveva insegnato a mostrare ai suoi occhi.
Ma volevo solo assaporare il tocco della sua mano.
Quel tocco che mi era mancato in tutto questo tempo durante i momenti di oscurità incessante.
E mentre ci promettevamo che ci saremmo amati per sempre, io stavo riprendendo piano piano la mia vita, senza mai doverla abbandonare.
Mai senza di lei

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