.Un Gioco Da Ragazze.

di HelloGoodbye
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** .1. ***
Capitolo 2: *** .2. ***
Capitolo 3: *** .3. ***
Capitolo 4: *** .4. ***
Capitolo 5: *** .5. ***
Capitolo 6: *** .6. ***
Capitolo 7: *** .7. ***
Capitolo 8: *** .8. ***
Capitolo 9: *** .9. ***
Capitolo 10: *** .10. ***
Capitolo 11: *** .11. ***
Capitolo 12: *** .12. ***
Capitolo 13: *** .13. ***
Capitolo 14: *** .14. ***
Capitolo 15: *** .15. ***
Capitolo 16: *** .16. ***
Capitolo 17: *** .17. ***
Capitolo 18: *** .Infanzia. ***
Capitolo 19: *** .19. ***
Capitolo 20: *** .20. ***
Capitolo 21: *** .21. ***
Capitolo 22: *** .22. ***
Capitolo 23: *** .23. ***
Capitolo 24: *** .24. ***
Capitolo 25: *** .25. ***
Capitolo 26: *** .26. ***
Capitolo 27: *** .27. ***
Capitolo 28: *** .28. ***
Capitolo 29: *** .29. ***
Capitolo 30: *** .30. ***



Capitolo 1
*** .1. ***


.Un Gioco Da Ragazze.



Ambientazione scolastica.

Lo so tema trito ritrito, non se ne può più eppure alla fine si scrive sempre della scuola, ovviamente spero darete una chance anche alla mia fic!


Ho voluto apportare alcune modifiche nelle età di alcuni personaggi, mi sarebbe piaciuto attenermi ai dati che Kishimoto ha usato ma volevo anche scrivere la storia così come mi era venuta in mente, perciò vi anticipo che:

-TenTen ha un anno in meno.

-Naruto ha un anno in più.

-Temari e Kankuro sono gemelli.

-Karin ha un anno in meno.

-Hanabi ha solo due anni in meno di Hinata.


Spero questo non vi fermi dal leggere il primo capitolo!

Buona lettura.


1.


La facciata era imponente, emanava un non so che di regale quasi.


L'istituto godeva di un'ottima fama in tutto il paese,

era prestigioso e vantava una disciplina ferrea, impostato sui canoni del secolo passato, prevedeva un'uniforme e un rigido codice di regole a cui bisognava attenersi.

Lo scheletro dell'edificio vantava basi centenarie,

sia nei corridoi che nelle aule veniva ostentata l'esclusività di quella scuola,

le scale in pietra erano spaziose, le ringhiere decorate,

in certe occasioni un lungo tappeto di velluto rosso adornava gli scalini nudi, aggiungendo fascino ed eleganza.





- Ehi tonta hai visto cosa hai fatto?! Mi hai macchiato di caffè la camicetta! -

Essere apostrofata “tonta” era una delle cose che garantivano un pugno per l'aldilà da Sakura Haruno, ma quella era la sua nuova scuola e non era il caso di farsi notare.

Con noncuranza le rispose di andare, a casa, a lavarla subito se non voleva che rimanesse la macchia, il battibecco si concluse con l'intervento di un buffo ragazzo, con un orrendo taglio a scodella e modi molto cavallereschi.

- Grazie, non ce n'era davvero bisogno però -

- E' sempre un piacere aiutare una fanciulla, Rock Lee - un sorriso smagliante la accecò,

ma non potè rifiutare una cortesia a chi si era dimostrato così gentile con lei,

gli porse la mano,

- Sakura, Haruno Sakura. Sono nuova di questa scuola. -


____________________________________________________________________________


-Sorellina!-

Un ragazzo dalla zazzera scura spettinata e profondi occhi verdi tentò di abbracciare l'oggetto delle sue attenzioni,

- Piantala Kankuro - visibilmente scocciata lei si ritrasse,

i gemelli Sabaku no, nessuno avrebbe mai detto che i due fossero parenti in verità poiché avevano caratteri opposti, modi di fare contrastanti, attitudini differenti,

ed erano solo tre le cose che li accomunavano:

il loro cognome, i loro occhi verde scuro e il loro fratellino, Gaara.


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- Anche quest'anno in classe insieme Uchiha - commentò TenTen,

- Per il terzo anno di fila - le rispose Sasuke,

- Tecnicamente è l'undicesimo se conti fin dalle elementari!-

comodamente seduta sulla sedia, la sua amica, guardava fuori dalla finestra.

Aveva un'aria infantile, dovuta ai capelli acconciati con quei due chignon,

la camicetta della divisa era volutamente ampia, con un taglio mascolino,

la gonna nera era già stropicciata nonostante la scuola fosse iniziata da un giorno,

la cravatta sciolta pendeva ai lati del colletto,

- Ce ne andiamo?-

- Sono tentata di piantare una tenda e dormire qui Uchiha!-

- Affari tuoi - fece per andarsene,

- Ehi il mio era umorismo!! Sasuke aspettami! -

lui grugnì una risposta,

- E non ti arrabbiare con me se Madre Natura non ti ha fatto il dono della simpatia!! -




- Hey sveglia.. amico svegliati le lezioni sono finite!-

-...-

- E' la prima volta che siamo nella stessa sezione, chi sei? -

- Shikamaru Nara -

- Beh Shikamaru non so come hai potuto dormire il primo giorno di scuola!-

- Mi annoiavo, da questa finestra non posso vedere le nuvole così ho schiacciato un pisolino - il ragazzo dall'aspetto un po' selvaggio si chiese se il suo nuovo amico non fosse un po' tocco.



- Hinata!- una ragazzina dai lunghi capelli castani e delle iridi incredibilmente chiare si accostò alla sorella più grande,

- Oh Hanabi eccoti, c-come è stato il primo giorno?-

- M-e-r-a-v-i-g-l-i-o-s-o!- esclamò con eccessivo entusiasmo e ampi gesti delle braccia,

- Ne sono felice, e anche papà sarà fiero. -

annuì, poco convinta della frase che aveva appena detto,

- C-cugino Neji!- Hinata sollevò un braccio e un ragazzo si avvicinò a loro,

aveva le stesse iridi chiari e lunghi capelli castani,

l'incarnato era pallido e i tratti del viso eleganti, mascella ben delineata, labbra sottili.

Nel parcheggio un'elegante macchina nera li attendeva per portarli a casa.




- La famiglia Hyuuga al gran completo!-

Commentò una ragazza dai vistosi capelli rossi,

- Che hai detto Karin?- chiese il ragazzo al suo fianco, alzando la testa dalla sua confezione di ramen, accostandosi interessato alla compagna di classe,

- Quelli là erano gli Hyuuga: Neji al quarto anno come noi, Hinata è al terzo anno e..- indicò una pallida ragazza dai lunghi capelli corvini,

- Come Sasuke!- esclamò il biondino,

- Non mi interrompere Naruto!!- esclamò Karin improvvisamente furiosa,

- Scusami scusami!-

- E poi Hanabi è una matric.. - l'amico la interruppe nuovamente,

- Però si assomigliano tantissimo avrei mai detto che siano tutti fratelli!-

- Che FOSSERO tutti fratelli, asino studia la grammatica!-

esclamò scandalizzata Karin perdendo la calma e il contegno, e tirandogli un libro,

- Ahia! Ma dai il senso si era capito!-

- Piuttosto sai dirmi dov'è Sasuke?-

chiese con voce zuccherosa, sistemandosi meglio gli occhialini neri sul viso,

- E io che ne so! Sarà andato a casa- rispose lui ingenuamente passandosi una mano tra i capelli color paglia,

- Possibile che non sai mai niente tu! Cosa sono diventata a fare tua amica se non mi dici nemmeno dove abita Sasuke!!- gridò lei in preda ad un altro, improvviso, sclero isterico,

- Io so dove abita! Solo non me lo ricordo in questo momento -

un altro libro calò con violenza sulla testa di Naruto, il quale sgranò gli occhi azzurri per la sorpresa - Ci vediamo domani, idiota!-.




- Ahi!-

rovinata a terra con i libri tutti sparsi per il corridoio, Ino Yamanaka era già sul piede di guerra, sbatté le ciglia dorate allontanando con la mano qualche pulviscolo di polvere che le solleticava gli occhi cerulei,

- Razza di idiota ma guarda dove cammini!- se la biondina avesse notato prima il suo interlocutore avrebbe, certamente, frenato prima la lingua,

- Potrei dirti la stessa cosa - disse il ragazzo contro cui si era scontrata,

- Dammi una mano!- ordinò lei impaziente, impegnata a risistemava la borsa,

si voltò per vedere il suo “aggressore” e dirgliene quattro, ma tutta la sua grinta sparì.

Era Sabaku no Gaara.

Proprio quel Gaara,

capelli rossi, occhi acquamarina, pesanti occhiaie, sguardo omicida e un'aria da psicopatico, ecco cosa lo rendeva il ragazzo più evitato e temuto della scuola.

- Prenditelo -

lei annuì e prontamente prese dalle mani di Gaara il libro mancante,

un brivido le attraversò la schiena, bisbigliò un grazie ma di sicuro lui non la sentì.

Ino Yamanaka non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, ma non era così sciocca da mettersi a litigare con nessuno dei fratelli Sabaku, specialmente il più piccolo.

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Capitolo 2
*** .2. ***


.2.

 

 

- TocToc è permesso?- la sua voce rimbombò per le stanze,

- Cosa lo chiedi a fare se sei già entrata?-

Tenten sorrise,

- Si chiama buona educazione Sasuke!- berciò allegra,

si guardò intorno sorridendo, quella casa le era sempre piaciuta moltissimo,

a suo parere era gigantesca, come una reggia principesca, nonostante fosse solo un appartamento.

Sullo spazioso balcone ricordava che in estate veniva gonfiata una piscinetta, dove lei e Sasuke tentavano di affogarsi vicendevolmente, mentre in inverno facevano delle epiche battaglie a suon di palle di neve.

Educatamente la ragazza si tolse le scarpe e infilò delle ciabattine,

percorse il breve corridoio buio per giungere alla camera dell'amico,

ovunque il parquet pregiato ricopriva il pavimento, rivestendolo di un manto lucido,

assomigliava al colore della buccia delle castagne mature.

Lui si era scordato che, un'ora prima, si erano dati appuntamento per andare in piscina.

- Va via -

lei sbuffò,

- Sasuke avanti in piedi, me l'avevi promesso!-

- Non ricordo.. e poi non trovo il accappatoio – rispose lui languidamente,

rigirandosi nel letto,

- Ne ho portato uno del nonno!- rispose lei raggiante,

- Non so dove sono i costumi-

- Prendine uno di Itachi!-

- Ho perso le ciabatte-

- Le hai ai piedi!-

- Mi si è rotta la cuffia-

- Ne ho una di riserva!-

- Ho finito lo shampoo per la doccia -

e con questa l'ho fregata, pensò ottimista Sasuke,

- Puoi farla nel bagno delle donne! Hai idea di quanto sarebbero felici?-

la sua migliore amica era incorreggibile, svogliatamente si alzò, e la squadrò.

- Hai ancora su la divisa scolastica - le disse in tono inquisitorio,

lei rispose con una linguaccia

- Lo sai che sono pigra! Così per risparmiare tempo sono rimasta con la divisa! E poi guardati te! Non sei nella posizione di fare confronti - e puntò un dito inquisitorio al suo petto nudo e all'unico indumento che indossava: i boxer.

- Avete finito di litigare come una coppietta? -

lei sospirò guardando il nuovo arrivato,

- Itachi, stavo convincendo tuo fratello ad andare in piscina -

- Andare in piscina? E' così che si dice ora, quando si ha un appuntamento? -

Sasuke arrossì a quell'insinuazione mentre Tenten esclamò,

- Lo sai che siamo solo amici! -

lui soppesò le sue parole e con un sorriso pigro sulle labbra le chiese,

– Allora posso venire io in piscina con te ? -

- No! Ce ne stavamo andando - fulmineo Sasuke si vestì e uscì dalla stanza tirandola via,

in un batter d'occhio aveva preparato la sacca per il nuoto, e recuperato lo shampoo,

uscirono.

Se c'era una cosa che dava i brividi a Sasuke era, anche la sola remota possibilità, di immaginare suo fratello e la sua migliore amica insieme intimamente.


 -- -- --

- Papà sono a casa, è arrivata posta per me?-

- Tesoro, nessuna lettera -

un bell'uomo sulla quarantina, tolti i guanti da lavoro, diede ad Ino un bacio sulla fronte,

- Pranzato fuori con le amiche fiorellino?- lei annuì osservando da vicino un bonsai,

- Mi sono comprata questo ti piace?-

raggiante trasse fuori da una busta un cappellino di paglia, ornato con un girasole.

- Ti sta proprio bene -

Sorrise orgoglioso a sua figlia, il fiore più bello di tutti.

Raggiante lei si rimirò allo specchio con occhio critico guardando la propria figura snella,

la curva sinuosa dei fianchi, la linea rotonda del seno,

le gambe magre e lunghe,

la cascata di capelli color del grano,

le labbra carnose, gli occhi azzurri espressivi,

era bella, e lo sapeva.

- Vedrai piccola che ti prenderanno per quel servizio di moda -

Abbracciò la figlia adorata, che così tanto gli ricordava la sua defunta moglie,

- Papà ti andrebbe di raccontarmi come vi siete conosciuti te e la mamma?-

- La vuoi sentire ancora? Ma la saprai a memoria!- esclamò sorpreso,

- Lo so ma è così romantica e tu la racconti così bene-

- Posticipiamo a stasera, davanti ad una buona tisana -

- Grazie papà!-

- Già che sei qui Ino, porti questi al numero 7 del viale? Una famiglia ha appena traslocato, potrebbe essere un bel modo per dargli il benvenuto-

- Signorsì, signore! - imitando il saluto militare si porto una mano alla fronte,

e poi prese il vasetto di fiori, ridendo allegra.

 

________________________________________________________________________________

 

- Sakura hanno suonato alla porta vai ad aprire!!-

- Mamma non ho voglia-

- Non vorrai che venga a prenderti per le orecchie!-

- Uffa..- lanciando sgraziatamente un rivista di gossip per terra,

Odiava essersi trasferita,

odiava la nuova scuola e la casa,

odiava aver dovuto lasciare il suo ragazzo,

e odiava quel quartiere.

Aprì la porta

- Casa Haruno?- chiese una biondissima ragazza che stava sulla porta,

- Sì – un deja-vu le prese lo stomaco,

- Vi ho portato questa piantina per darvi il benvenuto, io e mio padre abitiamo qualche villetta più avanti, lieti di avervi nel quartiere. -

- Sono Sakura Haruno piacere -

-..Sakura?!- improvvisamente il tono gentile e il sorriso pacato furono sostituiti da un gridolino acuto di puro stupore,

-..-

- Haruno Sakura! Oh cielo ti ricordi di me, Ino? Ino pig e Frontespaziosa!! -

non poteva credere ai suoi occhi,

quella strana sensazione, quel deja-vu, ora aveva tutto senso.

- P-Porcellina! Sei davvero tu..-

- E' dalle elementari che non ci vedevamo più!- esclamò estasiata,

le due ragazze si abbracciarono,

- Entra, vieni in camera mia!!-



-- --- --

 

- Naruto!!-

- Cosa?Come.. Yawnnn..-

spaesato il ragazzo si stropicciò gli occhi assonnati,

finchè non fece un balzo indietro, per lo spavento di vedere la faccia dell'amico Rock Lee a soli due centimetri dalla sua,

- Ehi sopracciglione non lo rifare mai più, mi sono spaventato!!-

- Avanti il nostro allenamento giovanile ci chiama!- esclamò Lee,

indossava una tuta verde agghiacciante,

perfino Naruto, il quale si faceva comprare i vestiti da Karin, si era accorto di quanto fosse oscena,

- Non vorrai andare in giro con quella vero? Mi ricorda il maestro Gai!-

- Me l'ha regalata lui in persona!!-

- Ah..adesso tornano i conti..- borbottò,

- Ne ho un'altra, se vuoi te la posso regalare, guarda è un tessuto elastico, la pelle traspira che è un piacere e poi è leggerissima, non fa sudare!-

incuriosito l'Uzumaki tastò l'indumento,

effettivamente era morbido,

ripensò all'ultima volta che si era comprato qualcosa senza chiedere consiglio a Karin,

gli aveva dato un morso di cui portava ancora qualche cicatrice,

decise di reclinare la gentile offerta.

- Fa niente, allora pronto per la nostra maratone pomeridiana?-

- Arrivo lasciami cambiare - Naruto iniziò a rovistare tra le pigne di vestiti sparsi per la stanza alla ricerca della sua tuta,

- Naruto,ho un importante annuncio da farti!-

- Sì sì io ti ascolto, parla - urlò dall'altra parte della casa,

- Mi sono innamorato!-

- Tu ?! E di chi?-

- Di una nuova studentessa, Sakura Haruno, è l'amore della mia vita! E' così bella..-

- Beh anche Karin è bella, se non apre la bocca però, altrimenti può diventare spaventosa.. e quando si trasforma nella versione Berserk è anche peggio -

ignorando l'interruzione Lee andò avanti con il suo monologo,

-.. Sakura è una fata, l'ho capito non appena l'ho vista! E' la donna della mia vita!- terminò la frase con uno dei migliori sorrisi abbaglianti alla Rock Lee,

- Ci credo quando la vedo, di che hanno è?- commentò con noncuranza Naruto,

- Ha un anno in meno di noi, è nella sezione A-

- Ma è la stessa di Sasuke! La 3A!- esclamò il biondo – Devo scrivermelo adesso che m'è venuto in mente, così Karin sarà contenta! -

 

-- -- --

 

- Sono a casa!-

Shikamaru si era lasciato convincere ad andare a casa di Kiba,

se stava già pentendo, ovunque c'era odore di cane.

La villa sembrava deserta,

sulle mensole c'erano diverse foto di Kiba da piccolo, affianco una donna che gli assomigliava terribilmente, aveva lo stesso aspetto selvaggio dell'amico.

- Kiba eccoti finalmente!-

una ragazza scese di corsa le scale, seguita a ruota da tre cani,

ciò che sconvolse Shikamaru era il sangue secco sulla maglietta e i pantaloni.

- Hana, mamma non c'è?-

- No è all'ambulatorio come ogni lunedì. Kiba provaci almeno a ricordare i nuovi orari! – esclamò lei esasperata mettendo le mani sui fianchi e osservandolo,

- Ehi che ti è successo? - lei sospirò,

- Niente, è sangue di Akamaru, ha pensato bene di azzuffarsi con un cane più grosso, stavolta gli ho dovuto mettere qualche punto di sutura – poi sorrise - Non mi presenti il nostro ospite?-

-Certo, ehm Shikamaru questa è mia sorella Hana -

la sorella di Kiba aveva una stretta ferrea e sorriso dolce – In frigo ci sono dei dolci di riso, li fatti questa mattina, mi cambio ed esco. - e così com'era arrivata scomparve.

- Hana sta studiando per diventare veterinaria, come mamma- specificò Kiba – Ma quando è a casa si occupa di preparare da mangiare e tutto il resto. -

- Ah..-

un rumore poco rassicurante giunse dalla cucina,

non appena Kiba aprì la porta fu atterrato da un enorme animale peloso,

- No Akamaru, giù fai il bravo cane, a cuccia!!-

sempre più sconvolto Shikamaru apprese che Akamaru era un cane,

non una mucca o un orso come aveva inizialmente pensato,

e sospirò quello decisamente non era il suo ideale di “pomeriggio tranquillo”.


-- -- --
 

- Allora t'ha risposto?-

- No Tem - rispose lui rimettendosi il cellulare in tasca.

-.. quel moccioso mi manderà fuori di testa-

massaggiandosi le tempie,Temari, si lasciò cadere su una poltrona,

sciolse i quattro codini, per poi rifarli un attimo dopo,

- Non capisco perchè ti preoccupi così, sarà in giro a divertirsi- disse Kankuro,

continuando a fare zapping,

- A divertirsi o ad ammazzare qualcuno- mormorò lei,

- Esagerata, mi vai a prendere le patatine?-

- No. Sono già le nove di sera, è rimasto fuori tutto il santo giorno! Chissà dove poi!! -

- E allora? Non è quello che fai anche te? -

la sorella assottigliò gli occhi per la rabbia,

quanto le dava il nervoso quel suo atteggiamento noncurante!

- Sì, ma io non mi diverto a massacrare di botte la gente-

- Ah giusto, tu preferisci usare i coltelli no?-

- Quello è stato un incidente Kankuro!- gridò arrabbiata,

- Se lo dici tu..-

prima che Temari potesse infilargli un unghia nell'occhio, la porta di casa si aprì.

- Gaara!- sollevata gli corse incontro,

notando, con orrore, che la camicia era sporca di sangue,

il viso del giovane Sabaku no era maschera impassibile,

un livido violaceo si estendeva dallo zigomo fino alla bocca,

- Buona sera.- si allontanò chiudendosi in bagno mentre Temari scoccava al gemello un'occhiata che sottintendeva un: “Te l'avevo detto”.

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Capitolo 3
*** .3. ***


.3.


NEJI HYUUGA


Quando Neji Hyuuga era arrivato a scuola, alle sette del mattino, la sua intenzione era di allenarsi a kendo nell'assoluta tranquillità e solitudine del dojo vuoto ma si era sbagliato. Forse il gatto nero che gli aveva attraversato la strada era davvero sfortunato oppure il destino gli era decisamente avverso.

In effetti l'oroscopo aveva accennato ad una cattiva angolazione tra la luna e Marte.


Infilato il men e preso il suo bokuto fece scorrere le porte oleate della palestra:

mai lo Hyuuga avrebbe immaginato di trovarsi davanti qualcun altro intento ad esercitarsi. Profondamente risentito il ragazzo fece finta di niente, chiudendosi nella sua usuale alterigia e indifferenza, si chiese chi potesse essere quel disturbatore indesiderato, Rock Lee? Il suo infaticabile compagno di classe, escluso che fosse lui, avrebbe già tentato di abbracciarlo, snocciolò velocemente una lista di nomi ma nessuno dei suoi compagni era così basso d'altezza.

Non rimase molto a cuocere nel suo brodo, il suo misterioso compagno di allenamento gli stava porgendo la spada, quella vera, con un unico intendo: combattere.

Lo Hyuuga lo accontentò, erano pochi che potevano vantare la sua agilità e prontezza di riflessi dovuta ad anni di esercizio e perfezionamento,

compirono i simbolici tre saluti e poi diedero il via allo scontro.


Per Neji fu una sorpresa apprendere che l'avversario, non solo era capace, ma anche veloce: erano in assoluta parità, equilibrio perfetto, si permise di abbassare la guardia per studiare il suo sfidante ma poté solo notare che non vantava una gran altezza.

L'armatura nascondeva il fisico, così come la maschera copriva il volto,

quella distrazione gli fu fatale, venne colpito alla gola,

il primo punto andava al suo silenzioso compagno.

Continuarono a battersi, e alla lunga lo Hyuuga ebbe la meglio, tatticamente era più esperto ma dall'altra parte non giungeva alcun segno di arresa, manteneva la sua difesa perfetta mentre l'avversario ostinatamente continuava ad attaccare.

Il suono della prima campanella li interruppe, Neji si tolse la maschera e rimase alquanto contrariato quando il suo avversario corse via, senza nemmeno un inchino.




INO YAMANAKA


- Bene e oggi cambierò i posti! -

vivide proteste si fecero sentire nella 3A ma l'insegnante le ignorò, come suo solito,

- Tutti in piedi!- ordinò, man mano iniziò ad accoppiare i suoi studenti,

- Voi due là -

- Tu e tu, qui -

e così via.

Era ormai agli sgoccioli e Ino era già depressa, voleva stare vicino a Choji, il quale, oltre ad essere suo amico, le passavo le risposte ai test e le fotocopiava gli appunti

- Infine te e.. tu col codino –

Anko Mitarashi era una stimata ed apprezzata insegnante di fisica ma aveva l'abitudine di apostrofare i suoi studenti con “tu, tizio, tipo, coso..”.

Ino scoccò una lunga occhiata al suo compagno di banco,

non lo aveva mai visto primo,

- Puoi ripeterlo? - gli chiese con cortesia,

- Shikamaru Nara -

Nara.. era certa di averlo già sentito da qualche parte ma dove?

Fece spallucce, se non se lo ricordava significava che non era importante,

tirò fuori un libro e vi nascose sotto una rivista di moda, l

a Mitarashi non l'avrebbe mai notata, impegnata com'era a spiegare il moto accelerato. Dopo una prima mezz'ora passata a concentrarsi solo su scarpe e borsette Ino guardò il suo vicino dormire.

- Ehi.. ehi vuoi stare sveglio!-

Lo scrollò vigorosamente,

- Perché dovrei?-

- Io da chi copio gli appunti dopo?!- esclamò Ino, come se fosse la cosa più ovvia del mondo - Potresti prenderteli te - ebbe il coraggio di risponderle,

- Io ho cose più importanti a cui pensare!- la bionda fece sfoggio di tutta la sua arroganza, quel tipo le stava sui nervi,

- Ad esempio?-

- Ad esempio organizzare il party d'inizio anno! Oggi ci sarà un'assemblea di tutti i comitati del consiglio studentesco, e io devo essere preparata.-

- ... - la faccia di Shikamaru faceva intendere di non sapere di che stesse parlando,

- E' “solo” la festa di inizio anno e io, in qualità di membro del comitato organizzativo, devo pensare alla location e il resto - rispose sottolineando l'importanza del suo ruolo,

- Ha l'aria di essere una gran seccatura - commentò lui infine, dopo una gran sbadiglio.

Ino sgranò gli occhi per la sorpresa, prima di rispondere lo scrutò per la terza volta cercando di cogliere un qualcosa: capelli raccolti col codino, media corporatura, occhi scuri, insofferenza alla lezione di fisica, insomma un normale ragazzo della sua età.

Sospirò, aveva ragione, si annoiava da morire a svolgere quelle mansioni ma non si sarebbe mai tirata indietro.

- Non è tra i lavori più interessanti..- ammise - .. ma spesso ho una buona scusa per saltare le lezioni. Non mi sono ancora presentata: Ino Yamanaka - gli porse la mano accennando un lieve e sincero sorriso,

lui la strinse ricambiando.




SABAKU NO KANKURO


Kankuro era convinto che, prima dell'intervallo, Naruto Uzumaki ne avrebbe sparata una delle sue, e non dovette attendere molto per farsi quattro risate:

- Prof. Sarutobi perchè non aboliamo la grammatica?-

le risate furono generali,

Hiruzen Sarutobi era il professore più vecchio, e per giunta era preside,

- Cosa proporresti allora Naruto per coprire le ore buche? - gli chiese paziente,

- Beh..- il biondino si grattò la testa - Lezioni di cucina? Oppure di teatro! -

tutti scoppiarono a ridere, e c'era chi era arrivato alle lacrime,

intanto Karin tirava l'amico per la camicia,

- Siediti pezzo d'idiota!! Possibile che non riesci a tenere quella boccaccia chiusa?-

- Procediamo, compiti per la prossima settimana..-

troppo tardi, l'intervento di Naruto aveva fatto perdere la bellezza di dieci minuti, il tempo giusto prima che la campanella trillasse.

- Va bene andate, ma non dimenticatevi di studiare!-

Il giovane Sabaku no si aggirò per il corridoio annoiato, chissà dov'erano finiti tutti:

- Fratellino dobbiamo parlare - con un tono che non preannunciava nulla di allegro, Temari lo prese per il colletto della camicia,

- Piantala con sto nomignolo, sei nata solo una manciata di minuti prima di me!- sbottò lui arrabbiato,

- Uh-uh siamo di cattivo umore? Qualcuno ti ha sputato nel caffè? -

- Non escluderei che tu l'abbia fatto - borbottò lui in uno sbadiglio.

- Che hai detto? -

- Nah niente..-


Sabaku no Temari era una bomba: i capelli biondo cenere erano raccolti in quattro insoliti codini, la bocca a cuore sorrideva maliziosamente mentre la camicia sbottonata e la gonna corta facevano esaltare tutta la sua femminilità.

Temari era feroce, otteneva qualsiasi cosa volesse, poteva essere anche subdola e meschina, se eri leale con lei avevi il suo sostegno, se eri un cretino non ti considerava ma se doveva umiliarti ti annientava davanti a tutti, anche Kankuro aveva paura di lei.

Come tutte le dure aveva un passato burrascoso alle sue spalle, segnato dalla morte di parto della madre all'assenza quasi totale del padre, sempre impegnato in viaggi di lavoro, il che l'aveva resa una mamma surrogato e una sorella arrabbiata.


- Ti avverto se ti ubriachi di nuovo ad una festa che organizzo io, ti sbatto fuori di casa a calci in culo, è chiaro?-

lui annuì,

- E trovati un'accompagnatrice, possibilmente non tra le mie conoscenze. -

- Perché? - chiese lui con fare innocente,

- Perchè.Lo.Dico.Io.Punto. - ecco un'altra minaccia in stile Temari,

- Stavo facendo un pensierino su quella rossa..-

- Karin? - contrasse la bocca in una smorfia,

- No, l'altra quella nella banda, mi han detto che è brava a suonare il flauto -

- Tayuya -

- Ecco, Tayuya..- lei storse nuovamente la bocca.

- Quella non è amica mia, comunque sta con Sakon.. o Ukon..-

- Magari con tutti e due - propose Kankuro,

- Probabile - ghignò la gemella, lei stessa aveva pensato qualcosa del genere.

- Ci verrò da solo -

- Non dire cretinate, se sei così disperato te la scelgo io una ragazza.-

- Umpf..-

- Kankuro, hai invitato cinque ragazze diverse l'anno scorso, e ti hanno scaricato tutte! vuoi che si sappia in giro quanto sei scarso? O di quanto siano deprimenti le tue prestazioni?! -

nessuno sa farti sentire una colossale merda meglio di Temari,

- Lasciamo stare -

- Allora cuciti quella boccaccia -

- Come sei acida, forse perchè lo Hyuuga non ti fila più?- si azzardò a stuzzicarla,

e come previsto lei andò su tutte le furie, Kankuro sapeva bene quali corde stuzzicare, era abile con le persone, come un burattinaio con i suoi pupazzi.



SASUKE UCHIHA


Sasuke Uchiha era corteggiato.

In genere è un termine usato per le ragazze è vero, ma da quando aveva messo piede nell'istituto era stato, letteralmente, assaltato da frotte di studentesse innamorate e dalle loro lettere d'amore, regolarmente da lui ignorate.

Ragazze più ardite si erano proposte, ma il risultato era sempre lo stesso: un fallimento.

A lui non interessavano, stava bene così com'era, nel suo mondo c'era posto solamente per lui e il suo migliore amico e pochi altri. Il fatto che il suo migliore amico fosse Tenten la rendeva un'eccezione, l'unica femmina che sopportasse di avere attorno.


Al suonare dell'intervallo uscì il più in fretta possibile dalla classe, il suo armadietto era come al solito pieno di lettere rosa, recuperò una confezione di dolci e scappò via.

Appartato nel suo angolo di terrazzo Sasuke si gustò la pace,

era difficile vivere in quell'istituto se si veniva considerati un target da braccare.

- Hei eccoti! Ci avrei scommesso di trovarti qui! -

TenTen fece la sua comparsa, allegra e chiacchierona come sempre,

- Sei pregata di non dirlo a nessuno-

- Stai tranquillo! Hai la mia parola d'onore -

disse lei sedendosi al suo fianco e ridendo a crepapelle,

- Successo qualcosa?-

- Finalmente me lo chiedi! Dunque : stamattina mi sono svegliata presto, per andare ad allenarmi a kendo, così arrivo al dojo, tutto vuoto, fino a quando, momento di suspense.. arriva qualcuno, con cui mi esercito, per la bellezza di cinquanta minuti fino allo stremo! Una lotta all'ultimo colpo!! E sai chi era? Eh? Indovina!-

- Non lo so- rispose lui laconico,

- Avanti prova ad indovinare!!-

- Hattori Hanzo, indovinato.-

- Oh ma come sei spiritoso! Era l'impassibile e inscioglibile NEJI HYUUGA!!!- esclamò lei vittoriosa,

- Come l'ha presa? - un sorrisetto crebbe sulle sue labbra,

- Cosa? - chiese lei con aria ingenua,

- Neji Hyuuga non è un tantino maschilista?-

- Come il qui presente Sasuke Uchiha, esatto!-

- Beh.. non gli avrà fatto piacere sapere di aver “sprecato” il suo tempo con una femmina -

- Beh non mi sono tolta la maschera davanti a lui!-

- Scherzi ?-

- Certo che no! Voglio vedere se torna anche domani, e poi mi sono divertita! E' così bravo che mi stimola a migliorare! A ripensarci mi batte ancora forte il cuore dall'emozione, dovevi vedere che precisione nei colpi e che velocità! -

Sasuke stette zitto, rise sotto i baffi,

Neji Hyuuga che si allena con una ragazza.

L'inferno ero vicino al congelamento.

- Dì un po' sono arrivate altre lettere?- la curiosità di TenTen era inestinguibile,

lui a malincuore annuì,

- Oh ti prego posso leggerle? Ti prego ti prego ti prego!!-

- No.-



HINATA HYUUGA


Hinata si sentiva estremamente a disagio, fin da piccola era stata timida e tranquilla, le maestre la definivano una bambina calma, nel corso del tempo le cose però non erano cambiate: se una ragazza, dalla scuola dell'obbligo al liceo, maturava e sbocciava come un bellissimo fiore, lei era rimasta ancora un piccolo bocciolo, chiusa in sé stessa.

Faceva fatica ad instaurare un rapporto di amicizia e spesso i suoi flebili tentativi scoppiavano come bolle di sapone, per quanto coraggio ci potesse mettere era sempre impaurita da qualcosa. Invidiava la naturale semplicità di sua sorella minore Hanabi, lei ancora così candida ma espansiva e giocosa, era gelosa perfino della fredda alterigia del cugino Neji, almeno la gente lo rispettava.

- Tu che ne pensi eh?- una voce interruppe il filo dei suoi pensieri,

- C-come? I-io mi ero p-persa nel di-discorso..- Kiba le sorrise animalescamente,

- Ehi tranquilla! Rilassati-

A quelle parole non poté far altro che arrossire,

- Hinata ti senti bene?-

- I-io.. sìsìsì..-

- E tu Shikamaru che dici?-

- Penso sia tutto una gran scocciatura- borbottò il ragazzo col codino stendendo la testa sul banco,

- Ma dov'è scappata la Yamanaka?! Era lì un secondo fa!- esclamò Kiba,

- Beh? E' l'intervallo saranno fatti suoi dove va..-

- Tsk che spreco che tu sia il suo compagno di banco -

- ... -

- Pe-Perchè volevi chi-chiederle q-q-qualcosa?- si intromise Hinata nel discorso,

- Mah un appuntamento con lei non mi dispiacerebbe - ammise,

- Non hai una chance lo sai? -

- Nara vorrai mica farmi la predica? La conosci da nemmeno una settimana -


Shikamaru stette zitto, osservò per un po' la Hyuuga.

Il viso era nascosto in parte da un pesante frangetta, i lunghi capelli corvini le ricadevano sulla schiena, gli occhi erano di un colore così chiaro che era naturale domandarsi se non fosse cieca, in confronto alla Yamanaka era più piccolina, la camicia un po' troppo lunga sbucava da sotto un largo golfino nero come la gonna,

perchè copriva così disperatamente il suo corpo? Che si vergognasse di sé stessa, ipotizzò, oppure doveva nascondere qualcosa che riteneva imbarazzante.


Improvvisamente un ragazzo mai visto prima fece irruzione nella loro classe,

- La Mitarashi, non ditemi che è già andata via?-

- Na-Na-Naruto...- Hinata sussurrò quel nome con un entusiasmo eccessivo,

- Sapete dov'è andata la prof?- chiese speranzoso l'Uzumaki,

lei teneva la testa reclinata verso il basso, balbettava e si torturava le mani, alla fine, scosse la testa, incapace di produrre alcun suono.

Quando il biondo fu fuori dall'aula Hinata, che riprese a respirare, sorrideva.

- Hinata, ti piace quel tipo?- Kiba non sapeva che con quella domanda rischiava di far svenire la povera ragazza,

-I-I-Io.. N-Naruto.. Naruto..-

avvampò terribilmente,

- Non vedi che è a disagio? Sei proprio un animale Inuzuka..-

- Scusami Hinata, sarà il nostro segreto - lei fece un debole sorriso,

grata che i suoi nuovi amici fossero così comprensivi.

- Allora chi era quel.. Na..?-

- Naruto Uzumaki, 4B-

la conversazione si concluse così.




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Capitolo 4
*** .4. ***




.4.


SAKURA HARUNO


Sakura continuava a sentirsi a disagio in quella scuola,

certo si era integrata bene e i professori apprezzavano il suo impegno,

ma i suoi capelli rosa destavano ancora sconcerto e benché avesse ritrovato Ino, l'amica d'infanzia, spesso la lasciava sola per impegni col comitato studentesco.

In classe ancora non aveva legato con nessuno, c'era un certo Gaara che non sembrava per niente socievole, ogni giorno veniva a scuola con un cerotto nuovo o un livido in faccia, le ragazze stavano tutte in gruppo, tranne una coi dei buffi chignon a lato della testa, lei era sempre con un certo Sasuke Uchiha, il ragazzo più bello della scuola.

Sasuke era bello, a lei piaceva, ma non era quella la motivazione che l'aveva attratta:

i capelli neri, gli occhi scuri, il suo atteggiamento e lo sguardo serio le ricordava terribilmente Sai, il suo ragazzo,

meglio il suo ex-ragazzo, dato che aveva dovuto mollarlo a causa del trasferimento.

- Allora Sakura? - una voce insistente continuava a distoglierla dai suoi pensieri,

- Cosa mi hai chiesta Ino? Non stavo ascoltando scusa!- la bionda sospirò,

- Con chi vai al ballo domani? -

- Oh.. beh..- imbarazzata la ragazza strapazzò una ciocca dei lunghi capelli,

dopo aver preso un bel respiro rispose. -.. Rock Lee-

L'effetto fu immediato, Ino scoppiò a ridere, e andò avanti per un bel po',

finchè Sakura non le tirò un'amichevole sberla,

- Va bene, insomma, ad ognuno i suoi gusti- commentò infine cercando di mantenere una certa serietà,

- Mi ha invitato lui! Che dovevo fare dirgli no?! - esclamò offesa lei,

- Scusa confettino, e hai già trovato il vestito? - chiese gentilmente,

- Sì ho qualcosa nell'armadio che ho già usato una volta: lungo, verde, con pizzo -

Ino annuì approvando – Per cosa l'avevi preso? -

- Oh era per l'inaugurazione della mostra d'arte del mio ragazzo -

- Ragazzo? - In odrizzò le antenne interessata,

- Ex, non mi sono ancora abituata – sbuffò lei,

- Mostra d'arte eh? Dev'essere proprio bravo! - esclamò eccitata.

- Oh Sai lo è eccome -

Ino sorrise, le confessò che al ballo le sarebbe piaciuto andarci con Sasuke, ma sapeva anche che non sarebbe mai successo, era un sogno impossibile, Sakura fece ben attenzione a non lasciarsi scappare il suo vago interesse per l'Uchiha.

- La prossima volta te lo trovo io un buon accompagnatore per il ballo, fronte spaziosa!-

- Yamanaka, io voglio essere il tuo cavaliere al ballo!-

improvvisamente un ragazzo dai capelli castani si piazzò davanti all'amica,

il suo sorriso aveva un che di selvaggio e attraente, era slanciato ed i muscoli delle braccia risaltavano dalle maniche della camicia,

- Sono già impegnata Inuzuka, smettila di perseguitarmi - replicò lei acida,

la discussione pareva finita lì e invece lui tornò alla carica,

- Allora stasera ti va di uscire con me? -

Ino fece una piccola pausa prima di rispondere,

- No, per la centesima volta no!! Non uscirei con te nemmeno se fossi l'ultimo uomo sulla terra! - scocciata si alzò lasciando sola Sakura e uno sconsolato Kiba.

- M-mi spiace Ino è stata un po' brusca.. -

- Un giorno le farò cambiare idea! Intanto, tu hai un accompagnatore? -

- Sì mi spiace.. - rispose lei cortesemente,

di certo questo Kiba si riprendeva in fretta dalle delusioni amorose.


SABAKU NO GAARA


- Allora fratellino, chi hai fatto fuori ieri sera?-

Gaara puntò gli occhi turchesi su Temari,

già turchesi e non verdi come i suoi fratello,

- Nessuno di tua conoscenza -

lei sbuffò,

- Ti rendi conto che non puoi picchiare tutti quelli che non ti vanno a genio?-

- Vuoi essere la prossima?-

era una lotta di sguardi,

chi lasciava, perdeva.

- E poi chi cucina? Non vorrai mica vedere Kankuro ai fornelli-

lui soppesò la risposta poi annuì,

- Hai ragione, sarebbe uno spettacolo patetico.-

la sorella rise di gusto, scompigliando poi i suoi capelli rossi,

- Parla, chi erano ieri?-

- Dei teppistelli da strapazzo, parlavano di gare clandestine di moto -

le disse atono,

- Sì ne ho sentito pure io, novità?-

- Sembra che Naruto guadagni parecchio in quelle corse.-

- Quell'idiota?- esclamò stupita,

- Già-

- Roba da non credere-

- Anche Sasuke.-

- Pure il bel principino gareggia - disse lei sbeffeggiando l'Uchiha,

Gaara annuì.

- Domani c'è il party te lo ricordi vero?- infine Temari tirò fuori il vero argomento per cui era andata dal fratello,

- Nh..-

- Bene, non fare a botte con nessuno e trovati una ragazza, non voglio che la mia famiglia sfiguri - affermò lei con una punta di orgoglio,

- Già fatto.-

Temari sgranò gli occhi verdi,

- E lei chi è? -

- Sai mantenere i segreti sorella?-

- Certo-

- Pure io.-

le disse freddamente.



KARIN


- Oh no no no.. dove sono!-

disperata la ragazza iniziò a tastare il banco,

i suoi preziosissimi occhiali era spariti,

- Li avevo lasciati qui solo un attimo.. -

non trovandoli si gettò sul pavimento della classe,

guardando, per quanto i suoi occhi le permettevano, qua e là, già gattonava per la stanza quando Naruto li trovò.

- Karin! Sono qui sotto il quaderno!- da sotto un banco spuntò la rossa, gridando

- Dammeli!- ma sbatté rumorosamente la testa contro il sottobanco,

per sua fortuna l'aula era vuota.

- Dai in piedi -

il biondo le offrì la mano per alzarsi, lei scorbutica come sempre la accettò,

- Meno male che li hai trovati te -

era il suo modo per dire “grazie mille”, sospirò infine inforcando gli occhiali.

- Mai provate le lenti a contatto?-

- Ma che dici! Io sono più sexy con gli occhiali!-

-..se..-

Karin infilzò il braccio di Naruto con una penna,

- Ahia! Ma perchè mi tratti così male?-

esclamò lui piangendo,

- Te lo meriti no?-

si sedettero su un banco, a guardare i loro compagni dalla finestra,

- Sembra il maestro Gai li stia allenando nella corsa a ostacoli!-

- Fortuna che abbiamo saltato la lezione di ginnastica..-

i due ridacchiarono,

- Oh Naruto!!- esclamò lei nuovamente rabbiosa,

- Cosa? Cosa ho fatto? No picchiarmi di nuovo ti prego!-

l'Uzumaki non sapevo proprio cosa potesse aver combinato ora,

per scatenare la rabbia dell'amica,

- Guarda qui che graffi!- esclamò lei osservando dei tagli superficiali sul viso dell'amico,

- Eh-eh.. sono caduto dalla moto, niente di grave-

- Scemo domani c'è la festa non puoi presentarti così sfigurato!-

- Eddai non esagerare!-

-.. ti metterò un po' di maquillage per coprire i segni- disse lei rassegnata,

- Un po' di che?-

- Trucco -

- Questa no! Non pasticcerai la mia faccia!-

Karin qui lanciò uno sguardo omicida,

- Scommettiamo-

lui deglutì, non poteva contraddirla, la pena era la morte.

- Tua nonna non dice niente delle corse?-

- No la vecchia Tsunade non lo sa..- le rispose lui,

- Le verrebbe un infarto come minimo!-

- Probabile-

- E Sasuke ci viene al ballo?-

- Non lo so..-

- Come NON LO SAI?!-

- Beh sì mi aveva detto che ci veniva.. mi sembra - borbottò il poveretto,

- E ha già la dama?- chiese lei speranzosa,

era troppo chiedere queste cose Naruto,

lui proprio era negato come informatore, ma ci si doveva accontentare di quel che c'era.

- Penso che verrà con TenTen come sempre -

- Sempre quella.. Sempre insieme al mio Sasuke-

-.. tuo? - Karin ignorò quello stupido commento,

- E' vero quello che si dice di lei?-

- Beh dipende - rispose Naruto evasivo,

il passato di TenTen non è che gli interessasse molto.

- Alle scuole medie è stata sospesa per tre settimane per aver fatto a botte?-

- Ma va.. Tenten è una brava ragazza -

- Ho sentito che è una maestra di arti marziali -

- Karate, judo, tai chi, suo nonno la allena in ogni disciplina-

- Tenten.. che nome strano -

- E' cinese, suo nonno si è trasferito qui e ha sposato una giapponese -

- E senti.. è vero che anche lei gareggia nelle corse? -

- Sì ogni tanto, ma più che altro fa da meccanico a bordo campo! E' bravissima coi motori - esclamò estatico Naruto.

- Siamo sicuri che non è un ragazzo travestito? -

l'Uzumaki scoppiò a ridere come un pazzo mentre Karin era sempre più frustrata,

- Che cavolo ci trova in lei Sasuke? -

- Ma non è che stanno insieme o che altro Karin-

- Ciò non toglie che è sempre al suo fianco! -

La rosse ebbe un lampo di genio:

aveva trovato il modo per stare sola con Sasuke, senza la brunetta tra i piedi.

- Naruto hai già un'accompagnatrice?-

- No -

- Bene lo sarò io!-

- Ma io volevo invitare..-

- Niente ma ascolta, ho avuto un'illuminazione! Domani sera tu ti porti via quella TenTen così parlate di moto e quant'altro, così io avrò una chance con il mio Sasuke! -

Naruto non seppe dire di no.



SHIKAMARU NARA


- Te l'avevo detto che non avevi speranze.-

Shikamaru e Hinata stavano consolando il povero Kiba,

- E' stata c-così c-cattiva - disse la Hyuuga,

diede delle delicate pacche sulla schiena all'Inuzuka,

- E chi era la ragazza con lei? -

- Capelli rosa? Non so, ogni tanto chiacchierano in classe, dopo le lezioni-

-S-saranno a-amiche..-

rimasero un po' in silenzio.

- Hinata hai invitato..Lui? - il Nara era certo della risposta ma meglio chiedere prima,

- E..e.. io.. n.. - sospirò – Non c-ci sono r-riuscita..-

lui annuì, se lo aspettava,

- T-tu?-

- Non mi interessano i balli, pensavo di starmene a casa a giocare a scacchi -

- Cosa? E perderti il party migliore dell'anno?- disse Kiba shockato,

- Beh che vuoi che sia? Uno stupido ballo..-

- A m-me piacerebbe a-andarci, non p-puoi non v-venire Shikamaru-

- Potremmo fare così..- scosse Kiba per avere la sua attenzione

- Ascolta anche te, Hinata tu sarai la nostra dama, avrai a tua disposizione ben due cavalieri-

sorpresa la ragazza guardò i due amici,

Kiba alzò il pollice per dare l'ok e Shikamaru sorrideva soddisfatto,

Hinata abbracciò i due amici prima di scappare a casa.



TENTEN


-Ora vi dirò le coppie per la ricerca d'approfondimento sul tema del Chivalric Code -

Hatake Kakashi era il professore d'inglese più sexy del mondo,

ogni cosa in lui ispirava eros,

di fatti tutte erano infatuate del bel ventisettenne,

nessuna reclamò per quella ricerca extra,

erano troppo impegnate a guardare il lato B del prof che scriveva alla lavagna.

- TenTen avanti prepara lo zaino - le intimò Sasuke,

il quale fissava ossessivamente l'orologio,

ancora cinque minuti e sarebbe potuto andare a casa,

- Oh che noioso, datti una calmata!- la ragazza sventolava una lettera rosa per farsi aria,

era proprio una delle tante dichiarazioni d'amore per Sasuke,

- Nascondila!- le sibilò,

-Oh rilassati! Ehi ma questa è da una ragazza del club di judo, non ci credo pure lei! -

Sasuke sbuffò sonoramente acchiappando al volo la busta,

- Domani c'è lo Starting P. che si fa?-

- Non ci andiamo -

- E dai, prometto che ti farò di nuovo da bodyguard! - esclamò TenTen,

a lei piacevano quelle feste,

- Ma posso andarmene quando voglio. - deliberò lui infine,

- Hei.. quand'è che ha detto della ricerca il prof - gemette TenTen contrariata,

- Cinque minuti fa- le rispose lui sogghignando,

lo studio non era la passione della sua amica,

- Sasuke ti hanno messo con una ragazza! -

lui grugnì come un animale ferito,

- Dai guardala è carina!-

- Non so chi sia -

- Oh io sì invece! Sakura Haruno, capelli rosa, occhi smeraldo e ottima media!- recitò tutte le informazioni a pappagallino,

- Sono stupito, com'è che sai tutto ciò? - chiese lui inarcando un sopracciglio,

- Beh frequentare lo spogliatoio femminile ha i suoi vantaggi!-

- Te invece sei stata messa con Shino – sogghignò lui,

ben sapendo quanto la mania per gli insetti del loro compagno la disgustasse.

La campanella suonò.

Sasuke si trascinò di peso l'amica, corsero giù per le scale evitando tutte le sue fangirl, superarono l'entrata, raggiunsero al parcheggio, casco e via,

la moto sfrecciò fuori dal cortile della scuola.

- Più veloce Sasuke -

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Capitolo 5
*** .5. ***


.5.


ROCK LEE


-Sakura! Sei meravigliosa! La più bella di tutte! - per l'ennesima volta Rock Lee fece arrossire la sua dama di imbarazzo, la coppietta aveva fatto il suo ingresso nel salone addobbato per la festa, c'era ancora poca gente e questo la rese più nervosa.


Lee era simpatico ma un po' troppo ciarliero, per non parlare del completo che indossava, quando Sakura lo vide per poco non le venne un colpo:

la cravatta nera aveva dei tremendi trifogli stampati sopra, la camicia era bianca e giacca e pantaloni verdi, almeno era in tinta col suo abito pensò lei,

sforzandosi di trovare qualcosa di positivo a cui pensare.


La ragazza salutò Suigetsu, un suo compagno di classe, vide entrare Sasuke con TenTen, incrociò lo sguardo con la ragazza a cui aveva macchiato la camicia il primo giorno di scuole ed infine decise che era ora di mettere qualcosa sotto i denti.

Il suo gioviale cavaliere era momentaneamente sparito, finalmente Sakura poté rimanere un attimo in pace, o forse aveva sperato troppo.

- Sakura voglio presentarti una persona!- Lee apparve alle sue spalle, facendola quasi strozzare per lo spavento ma la cosa che più la disturbò era il suo braccio attorno alla vita, un ragazzo biondo salutò il suo accompagnatore con un cinque.

- Naruto voglio presentarti Sakura, la ragazza di cui ti ho parlato-

- Molto piacere! Uzumaki Naruto - Rock Lee, ovviamente, non notò il palese cambio di atteggiamento dell'amico, incantato dalla ragazza dai lunghi capelli rosa,

eseguì un baciamano da manuale e concluso con un cavalleresco “incantato ma'am”.

- Hem Hem - alle sue spalle comparve Karin - Beh non mi presenti?-

chiese a Naruto con un tono indispettito,

- Ecco.. sì, lei è..-

- Lascia stare! Io sono Karin, una compagna di classe di Naruto -

- Sakura - le due si strinsero la mano.

Karin era bella, i capelli erano di un rosso vivo quasi sanguigno,

le ricadevano sulla fronte in una frangetta sfilacciata, mentre scendevano sulla schiena con un taglio irregolare, gli occhi neri erano protetti da degli occhiali con la montatura rettangolare, il corpo fasciato in un tubino nero.

- Sakura mi accompagneresti in bagno?- la rossa senza aspettare risposta trascinò la ragazza in bagno, strappandola dalla morsa di Rock Lee.

- Sei proprio rimasta bloccata con il sopracciglione? -

Esclamò ridacchiando, in bagno Karin scrutò la rosa,

- … - Sakura non voleva ferire il suo cavaliere anche se era davvero asfissiante,

- Beh, non vorrai mica dirmi che ti piace davvero uno così?! -

disse mentre tirava fuori una sigaretta dalla pochette,

- In effetti temevo che da un momento all'altro avrebbe tentato d'imboccarmi - borbottò Sakura mentre Karin scoppiò convulsamente a ridere,

- Tipico suo, ne vuoi una?- le chiese ignorando intanto una Hinata sconvolta,

- No niente fumo grazie.- rispose Sakura guardando la morettina uscire in fretta,

- Cambierai idea, allora in che classe sei?- domandò aspirando,

-3 A-

- CON IL MIO SASUKE?!?!-

E Sakura assistette ad uno dei numerosi scatti sclerosi di Karin,

alla quale il fumo le uscì anche dal naso.


TEMARI


- Ti sistemo la cravatta -

Lo Hyuuga allontanò la mano di Temari,

- Lascia faccio da solo -

a cosa era servito mettersi quell'abito esageratamente scollato se lui nemmeno la guardava, pensò Temari frustrata, qualunque cosa facesse per Neji, lei, rimaneva solo

la ragazza che si era scopato una volta quando era troppo ubriaco”,

ecco cosa le aveva risposta il giorno dopo, prima di andarsene,

lasciandola sola tra le lenzuola del suo letto.

- Vado a prendere un drink-

- Come ti pare.-

Le prudevano le mani, avrebbe voluto tirare un pugno a quella faccia d'angelo,

quanto desiderava sfregiare il suo viso,

magari strappargli uno ad uno quei suoi capelli, così lunghi e perfetti!

Doveva risolvere quella questione con lo Hyuuga, non poteva permettere che a scuola si sapesse che la grande Temari era stata, volgarmente, fottuta e abbandonata.

Tra le folla notò dei famigliari capelli rossi.

- Gaara! -

E poi altri capelli rossi, non familiari però.

Temari resistette alla tentazione di picchiarlo pubblicamente,

- Piccolo idiota -

era certa che l'abbronzatissima ragazza che s'accompagnava al suo fratellino non appartenesse alla loro scuola, si diresse al banco per prendere da bere.

- Metropolitan - -Un Metropolitan!-

inviperita guardò la ragazza che aveva chiesto il suo medesimo drink,

occhi color nocciola grandi ed espressivi, capelli castani raccolti in due chignon,

l'accompagnatrice di Sasuke.

- Ehi Sabaku no il tuo drink!- disse lei scuotendolo sotto il suo naso,

- Grazie. Bel vestito. - commentò infine alzando un sopracciglio,

TenTen si guardò per poi sorridere,

- Già piace moltissimo anche a me!-

- Potevi trovare qualcosa di meglio no? Farai sfigurare l'Uchiha - continuò squadrandola, curiosa di vedere come avrebbe reagito,

- Oh non avevo tempo di cercare di meglio, la divisa scolastica non è così male e poi a Sasuke piacciono tanto i miei anfibi! - esclamò lei prima di andarsene.

Sfacciata.

Temari uscì sul terrazzo, decisamente non era dell'umore adatto per una festa.


NARUTO


- Allora che te ne pare?-

- Sopracciglione Sakura è bellissima!-

- Già, l'ho capito subito che era la donna della mia vita!- esclamò convinto Lee,

- E come hai fatto a capirlo?-

- Non riesco a pensare ad altro che a lei!-

Naruto era incerto se dire all'amico del colpo di fulmine che si era preso per Sakura, decise che era meglio aspettare.

- Non ho visto in giro lo Hyuuga- il biondo tirò fuori il primo argomento a caso, non aveva nessuna particolare simpatia per quel ragazzo,

- Neji? Sarà con Temari, la ragazza arde di una forza estremamente giovanile! -

- Eh?- Naruto era piuttosto abituato ai vaneggiamenti dell'amico ma ultimamente stava peggiorando a vista d'occhio,

- Sì una volta mi ha tirato un pugno poderoso! Purtroppo non l'ho convinta ad iscriversi né al club di judo né di atletica -

l'Uzumaki avrebbe voluto commentare che, la “forza giovanile” della Sabaku era, a suo parere, più adatta ad un lottatore di sumo.

Preso com'era ad immaginare Temari più grassa di 100 chili inciampò,

rovinando a terra con la ragazza a cui aveva pestato il vestito.

- Che male.. che male!!-

La fanciulla svenne, e Naruto si sentì estremamente colpevole,

- Ehi, riprenditi - con la delicatezza di un ippopotamo la scosse,

- Hinata!!- -Che diamine! Hinata!-

due ragazzi si precipitarono al suo fianco,

- Levati idiota non si trattano così le ragazze!- esclamò uno sollevando piano la ragazza,

- Kiba ha ragione, tu sei davvero un animale - commentò il secondo ragazzo,

aveva i capelli legati in un codino e guardava criticamente Naruto,

- Scusate, io non credevo che fosse così ehm.. fragile? -

- Lascia stare ci pensiamo noi a lei - rispose sempre lui e si allontanò.

- Tu guarda la povera Hinata doveva andare a cadere proprio tra le braccia di quel tipo!- disse Kiba irato,

- Siediti lì Inuzuka, io vado a prendere da bere -

Conoscendo la Hyuuga, Kiba la posò su una sedia, anziché tenerla in grembo a sé, tutto quel contatto fisico con un ragazzo l'avrebbe shockata a vita.

- Hinata.. dai Hinata sveglia, lui se n'è andato-

cullate dalle parole rassicuranti dell'amico e dai leggere carezze lei aprì gli occhi,

- K-Kiba -

- Ecco un po' d'acqua fresca -

- S-Shikamaru!- il ragazzo si mise sulla sedia affianco a lei dopo averle dato il bicchiere,

- Ora bevi, ci hai fatto prendere un colpo-

lei annuì e bevve tutto d'un sorso,

- Il ghiaccio attenta!-

- L-lo mastico non c-c'è problema -

- Ehm ragazzi!-

il trio si girò,

- Scusate non mi sono nemmeno presentato: io sono Naruto Uzumaki-

il biondino si sentiva profondamente in colpa e decise che presentarsi era la cosa migliore, la mano di Hinata strinse il braccio di Kiba per l'emozione,

- Inuzuka Kiba-

- Nara Shikamaru-

-E' un piacere! E tu principessa? -

se fosse stato possibile del fumo sarebbe uscito dalle orecchie di Hinata,

- Hy-u-u-g-a Hi-n-a-t-a- balbettò,

- Come scusa?- chiese avvicinandosi sempre più al viso di Hinata causando una reazione violenta da parte della la ragazza, la quale quasi urlò il suo nome, per poi nascondere il viso in fiamme sulla spalla di Shikamaru, lasciando Naruto stupito.

Hyuuga come Neji? Ah è la ragazza che Karin mi aveva indicato nel parcheggio..

- Scusatemi ancora ragazzi! Ci si vede!- lui presto si dileguò tra la folla di studenti.

- S-shikamaru, Kiba p-perdonatemi..-

- Non fa niente Hinata, stai tranquilla-

La dolce Hyuuga si scostò da Shikamaru e lasciò il braccio di Kiba, guardando prima l'uno e poi l'altro e regalando loro un bellissimo sorriso, per ripagare la loro gentilezza.

Nessuno dei due poté fare a meno di arrossire.



MATSURI


- Te la cavi nel ballo eh?-

Kankuro fece volteggiare Matsuri sulle note di un valzer,

lei rise, il suono della sua risata era come acqua fresca e limpida;

un intervallo era sceso in giardino e dopo aver osservato un paio di ragazze aveva scelto lei, sorrise tra sé e sé, Matsuri era semplice e modesta,

nemmeno Temari aveva avuto nulla da controbattere, e così aveva trovato la sua dama.

- Mamma mi iscriveva fin da piccola a lezioni di ballo da sala! -

- Direi che quelle lezioni sono servite- disse lui sussurrandole all'orecchio e intensificando la stretta sul suo fianco,

- Già..-

- Bah che spreco! - il tono sorpreso e quasi ferito di quell'affermazione ruppero l'atmosfera,

- Come? - chiese confusa Matsuri, ma mai quanto il suo cavaliere,

- Niente.. beh la Yamanaka ha un accompagnatore quanto meno singolare -

- Ino? E' in classe con me! E anche il suo cavaliere -

- Che dici andiamo a salutarli? - domandò Kankuro con una punta di curiosità eccessiva,

- Se per “salutarli” intendi cercare di guadagnarti una ballo con lei, ti aiuterò!-

lui squadrò un attimo la sua dama,

- Sei sveglia Matsuri, andiamo a vedere perchè una fata come lei sta ballando con un tale sfigato -

Volteggiarono attraversando pian piano la sala e finendo, accidentalmente, contro la suddetta Yamanaka.

- Fa più attenzione!-

- Scusami Ino, ero così presa a ballare con Kankuro che non ho proprio fatto caso a nessuno!- esclamò lei ridendo,

- Complimenti Matsuri, uno dei fratelli Sabaku come cavaliere – il tono era neutro, ed era difficile interpretare quel commento, la brunetta si voltò,

- Choji, complimenti per la tecnica -

- Merito di Ino – rispose lui umilmente mentre la ragazza gli diede un colpetto sul braccio - Quante volte ti ho detto di non sminuirti così Cho?! Tu sei un perfetto ballerino -

- Dunque Yamanaka un giro di ballo con me?- propose Kankuro, era la sua occasione d'oro

- E la tua dama?-

- Oh io sono proprio stanca, ti cedo volentieri il posto!- le disse – Choji mi accompagneresti a prendere da bere? -

lui annuì certo di lasciare l'amica in mani sicure,

Ino ammiccò civettuola, e si lasciò trascinare al centro della pista.


Ben presto Matsuri si sedette in disparte, guardò il suo cavaliere e la sua compagna di classe danzare elegantemente e sospirò, gli accordi con Kankuro erano semplici:

lui aveva bisogno di una ragazza per il ballo e lei di un ragazzo, dopo di ciò ognuno per la sua strada. Sospirò nuovamente, certo Kankuro era gentile ma c'erano qualcun altro che aveva catturato la sua attenzione, e punta a caso era il minore dei Sabaku no.


.Fine serata.


Il ballo fu un successo.


Tra le scene da ricordare fu annoverato il comico tentativo di Karin di trascinare Sasuke a ballare e il poveretto diventare bianco come un lenzuolo, e cercare di tirarsi indietro.


Sakura giurava di aver perso almeno un chilo dopo avere ballato col suo infaticabile Rock Lee e ad un certo punto si era nascosta dietro una tenda per sfuggire al suddetto, il quale voleva farle fare un ballo chiamato: danza giovanile o della gioventù.


Poco più in là Hinata Hyuuga fu immortalata circondata da ben due bei cavalieri, mentre una divertita Tenten passò la serata a bere e chiacchierare. Sasuke, sfuggito a Karin, annunciò che era ora della ritirata e se ne andò via senza guardarsi indietro. Ino ballò con molti ragazzi ma alla fine il lento che chiudeva la serata lo concesse al suo amico d'infanzia nonché fedele accompagnatore Akimichi Chouji,

e con lui rimase finchè il padre non arrivò per portarla a casa.


Il grande assente della serata fu Neji Hyuuga, il membro eminente del consiglio studentesco si era a malapena fatto vedere in giro.


Per il povero Naruto invece i guai non erano finiti: infatti quando arrivò sua nonna, si beccò una strigliata pubblica per essere uscito senza averle preparato prima il suo the al ginseng.


Nel parcheggio ad attendere Hinata c'era la solita BMW nera di casa Hyuuga, con inclusa nel sedile posteriore la piccola Hanabi, curiosa di conoscere ogni dettaglio della serata.


Sakura guardò la sala praticamente vuota, c'era ancora quell'inquietante ragazzo, Gaara, e la sua appariscente compagna che sfoggiava un abito rosso fuoco, dopo aver salutato sua sorella anche lui si dileguò, mentre Temari continuava a pulire la squadrò,

- Tu, confetto, potresti anche darmi una mano – Sakura si alzò di scatto,

- D-devo una chiamata urgente! -

uscì fuori e digitò per l'ennesima volta il numero di casa,

- Pronto? Pronto??!? Mamma?.. Oh era solo la segreteria telefonica!-

scocciata ripose il telefonino nella borsetta, ma un secondo dopo lo ritirò fuori,

-.. biip biip biip biip..-

i loro cellulari erano spenti, a casa non rispondevano, di sicuro i suoi genitori stavano già dormendo sogni tranquilli e chi se ne frega della loro figliola!

Con rabbia scagliò per terra il suo povero cellulare, i cristalli liquidi si ruppero, la sim volò chissà dove tra i cespugli, rimase solo un cumulo di pezzi di plastica e lo scheletro dell'oggetto.

Sconvolta dal suo stesso gesto Sakura realizzò che era davvero nei guai ora, insomma una sedicenne sola, di notte, in una zona deserta, già la sua fervida immaginazione la vedeva vittima di chissà quali orrori: maniaci, stupratori, serial killer.. si fece dei bei viaggi mentali!

- Hei vuoi un passaggio?-

Le luci di una moto la accecarono e già la nostra eroina dai capelli rosa era pronta ad abbattere il misterioso nuovo venuto con uno dei suoi poderosi pugni, ma Sakura si fermò in tempo per vedere che il misterioso motociclista non era altro che un altra ragazza, e non una qualsiasi.

-.. TenTen vero?-

- Ci conosciamo? - chiese lei assottigliando gli occhi vederci meglio al buio,

- Siamo in classe assieme, sono Sakura Haruno -

- Non ti avevo riconosciuto! Sali e dimmi dove andare, perchè vuoi un passaggio vero?-

- Certo!-

senza tanti complimenti sedette dietro alla compagna, stringendosi forte alla sua vita,

- Il casco? -

in risposta TenTen rise, come se l'Haruno avesse detto una cosa davvero divertente,

le passo una scodella da mettersi in testa e poi partì.

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Capitolo 6
*** .6. ***


.6.


Ino


- Allora ti sei divertito?-

chiese la ragazza mordicchiando la punta della matita, era l'ultima ora della giornata.

- Hmm-

- Ti ho visto ballare con la Hyuuga-

- Hmm-

piccata lei sbatté il pugno sul banco,

- Vuoi rispondermi?!-

- Eh?-

- Insomma fai il serio?!-

Shikamaru cercò di ignorare l'assalto civettuolo della sua compagna di banco, la quale era alla ricerca di succosi gossip, ma non riuscì a cavargli di bocca nulla, tranne un:

- Seccatura-

la ragazza sbuffò

- Asociale!-

- Signorina Yamanaka ha qualcosa da ridire sulla risoluzione di questa disequazione?-

l'intera classe aveva gli occhi puntati su Ino,

il professore Sarutobi non era tipo da perdere la pazienza,

- Eh eh eh. Nulla da dire-

imbarazzata si mise a copiare diligentemente l'esercizio, sotto lo sguardo indulgente del maestro.

Neanche finita la scuola, Ino, diede tregua a Shikamaru, voleva sapere tutto quello che aveva fatto, era così difficile da capire? Più lui si rifiutava più lei insisteva.

- Ino, anziché starnazzare e perdere tempo vieni alla riunione, manchi solo te.-

Temari era comparsa imperiosamente alle loro spalle,

il tono sarcastico non sfuggì alla Yamanaka che con un gesto fulmineo si voltò,

sferzando l'aria con la lunga coda, vi fu uno scambio di sguardi,

lotta epica tra bionde.

Le due si avviarono, in silenzio camminavano nel corridoio vuoto,

- Chi era quello?-

- Quello chi?- chiese Ino facendo finta di non capire,

- Il ragazzo con cui stavi parlando, ochetta-

- Cos'è ora ci provi anche con quelli più piccoli?-

esclamò l'altra velenosamente,

Temari si fermò, prendendo con violenza la biondina per la camicia,

- Attenta Ino, non tirare troppo la corda che prima o poi.. si spezza -

il ghigno perfido che si dipinse sul suo volto non lasciava dubbi,

la sua era una minaccia,

- Si chiama Shikamaru-

Ino si liberò dalla presa, scossa ma ancora padrona di sé,

non poteva permettere che nessuno la trattasse così,

- Shikamaru.. bel nome- commentò tra sé e sé,

- Sabaku no.-

una voce glaciale distolse la maggiore delle due dai proprio pensieri,

con calma e lentezza si voltò per guardare negli occhi, l'impassibile, Neji Hyuuga.

- Che c'è?-

- Dobbiamo parlare, seguimi-

Eccolo un altro imperativo, Ino si sentiva in soggezione, quel ragazzo era terribilmente altero ma ne approfittò per chiudere quel piccolo conto in sospeso,

- Oh Temari vai pure con lui, mi preoccuperò io di informare della tua.. mancanza. -

Temari detestava essere incastrata,

si sentiva una piccola mosca intrappolata in una ragnatela,

ragnatela tessuta con arte dal più meschino dei ragazzi, Neji.



Sakura


- Sasuke hai una casa bellissima!-

- Lo so-

- Ma questa è una pianta di bambù!-

- Già-

- Non ci posso credere questo mobile è viene dall'Europa? Il design è inconfondibile-

- Mmm..-

Sasuke si era già pentito di aver portato la compagna di classe da lui,

era un gesto insolito per il giovane Uchiha, a parte TenTen nessun estraneo aveva mai varcato la porta di casa sua, sperò ardentemente che Itachi non ci fosse altrimenti, le domande imbarazzanti, sarebbero fioccate per tutta la permanenza di Sakura.

- Questo quadro è di Monet, le ninfee.. -

La ragazza dai capelli rosa continuava a parlare, parlare e parlare.

Sasuke era nauseato, si chiese se era mai possibile spegnerla, all'idea di dover studiare per quella ricerca d'inglese, con lei, gli veniva già il mal di testa.

La guidò fino in camera sua, tirati fuori i libri e gli appunti notò con un certo disappunto che la sua calligrafia era orrenda, le pagine dei manuali erano pieni di appunti tanto che non era rimasto nemmeno uno spazio bianco, lo sconcerto aumentò quanto Sakura estrasse dalla borsa un paio di occhiali e un'agenda,

entrambi rigorosamente rosa.


Sakura era inquieta, insomma era a casa di Sasuke Uchiha.

Il ragazzo più corteggiato della scuola, quello con cui tutte desidererebbero studiare, colui che aveva un fanclub composto da più del settanta percento della popolazione scolastica femminile.

Bene, lei da quando aveva messo piede in quella casa, non era riuscita a trattenersi, quando era nervosa iniziava sempre a sproloquiare e ora, era consapevole, di aver passato il limite ma proprio non riusciva a fermarsi,

guardava e commentava, guardava e commentava, guardava e commentava,

impossibile mettere uno stop,

sarebbe come voler spegnere il sole o prosciugare un oceano:

I-m-p-o-s-s-i-b-i-l-e.

-Sakura, tu farai da pagina tredici a diciannove, io invece le altre e ora, voglio silenzio-

detto ciò Sasuke lanciò una gelida occhiata alla compagna, la quale ammutolì,

facile, ce la poteva fare, lei doveva solo studiare, la cosa che le riusciva meglio di tutte,

facile, o almeno lo sembrava.

Kindred.

- Tieni - le porse un voluminoso dizionario prima di trincerarsi nuovamente dietro il suo testo, la ragazza sospirò, se solo Ino avesse saputo dov'era l'avrebbe già impalata,

sorrise all'idea.



Kiba


Solo.

Ancora era solo,

in quella grande casa vuota.

Kiba in camera sua, schiena contro il muro, gambe incrociate,

aveva abbandonato la testa all'indietro e sentiva il vuoto dentro di lui,

apparire sempre un ragazzo allegro e spensierato aveva i suoi costi.

La sua mente vagava, anni e anni addietro nel tempo, alla triste infanzia,

crescere sotto le dolci cure di Hana, diventare grande con una madre assente,

vivere sapendo che da qualche parte, nel mondo, suo padre si era rifatto una famiglia,

li aveva abbandonati per un'altra donna,

quel dolore e quella frustrazione gli gonfiavano il cuore.

Tirò un pugno violento alla parete, digrignò i denti per il dolore,

le nocche sanguinavano.

Akamaru al suo fianco uggiolò, stava ignorando anche lui,

si ridestò dal suo coma di ricordi e allungò una mano per accarezzarlo,

forse non era così solo come pensava, lasciò che l'animale si accoccolasse sul suo ventre,

era maledettamente pesante,

ormai aveva cinque anni e aveva raggiunto le dimensioni di un bel terranova,

nonostante questo si comportava ancora come un cucciolo bisognoso di affetto,

forse è vero quel che si dice:

un cane e un padrone si assomigliano,

fin troppo per accorgersi quanto hanno bisogno l'uno dell'altro.

Hana salì le scale a due a due, era entrata in casa ma nessuno le aveva risposto, preoccupata andò dritta in camera di suo fratello,

era buio, dalla finestra penetrava la debole luce della luna offuscata dalle nuvole e dalla pioggia battente,

percepì subito l'odore del sangue,

- Kiba?-

sentì un guaito inconfondibile e pian piano i suoi occhi si abituarono all'oscurità,

si mosse per la stanza, inginocchiandosi poi davanti alla figura di Kiba,

gli passò la mano tra i capelli e gli accarezzò una guancia,

- Kiba non pensavo te ne saresti ricordato- sussurrò,

-.. è oggi il giorno in cui papà se n'è andato -

la ragazza serrò le labbra per l'amarezza.

Istintivamente strinse al petto il fratellino, sapeva quanto soffriva,

quando era più piccolo ogni anno in quel giorno lui si nascondeva in cantina e piangeva,

la mamma non lo sapeva ma lei sì,

- Non ti preoccupare -

Kiba ansimò prima di dare sfogo alla sua tristezza,

calde lacrime bagnarono il golfino di Hana finchè il ragazzo non si addormentò come un cucciolo, lei lo portò fino al letto e dopo avergli medicato la mano scese in cucina.



Hinata

Il temporale incessante squarciava il cielo con lampi e fulmini.

Hinata dormiva placidamente,

le notti di pioggia le erano sempre piaciute, non sapeva perchè ma le infondevano quella singolare sensazione di sicurezza:

la natura fuori si scatenava mentre lei piccola, fragile, ragazzina era sotto le coperte,

al riparo,

adorava sentire il ticchettio leggero delle gocce d'acqua posarsi sul terreno per poi dissolversi,

le ricordavano la danza ritmica e leggera delle ballerine, aggraziate e silenziose.

- Hinata.. Hinata..-

sentì qualcosa di freddo stringerle le mano,

di soprassalto si svegliò,

- Oh.. Hanabi-

la sorella minore era accucciata davanti al suo futon,

stringeva un piccolo cavallo di peluche tra le braccia, nonostante avesse quattordici anni non riusciva ad evitare di andare a dormire con il pupazzo tra le braccia,

la piccola Hyuuga si guardava confusa i piedi, fino a quando non si decise a parlare:

- Io ho paura dei tuoni-

Hinata le sorrise dolcemente,

l'innocenza della sorellina era alle volte disarmante quasi quanto il suo estremo controllo delle emozioni.

- Vuoi che resti sveglia con te?-

Le chiese accarezzandole i capelli,

lei scosse la testa,

- Posso dormire con te Hinata? io.. mi sentirei più al sicuro-

la ragazza si spostò facendo spazio al corpicino minuto di Hanabi per poi stringerle la mano per rassicurarla;

- Mi racconti la storia della mamma?-

non era la prima volta che la piccola le chiedeva di quel racconto,

lei non aveva mai conosciuto la madre,

Hinata era l'unica figura che più si avvicinava ad essa.

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Capitolo 7
*** .7. ***


.7.


TenTen


- Sasuke sono qui..! -

TenTen entrò in casa, dopo una manciata di secondi d'attesa eseguì il solito rito:

togliere le scarpe, rimirare il soggiorno, dare da bere alle piante tropicali ed infine cercare l'amico per tutta la casa,

era come una caccia al tesoro, dove gli ostacoli erano rappresentati principalmente dal disordine dei fratelli.

Ovunque c'erano vestiti o oggetti dimenticati qua e là, fortuna che c'era la zia materna degli Uchiha che veniva a sistemare loro la casa, senza lei sarebbero stati persi,

- Ehi Sasuke ti sei nascosto abbastanza no..?- senza preavviso entrò nella sua stanza, ma niente non c'era nemmeno lì, incerta osservò il letto rifatto, la scrivania senza una penna fuori ordine, l'armadio chiuso e i cassetti a posto.

- Troppo ordine..-

Benché Shizune si occupasse della pulizia della casa non aveva mai osato entrare nelle stanze private di Itachi e Sasuke, quelle erano assolutamente off limits, l'unico motivo, che poteva spingere l'amico a tirare a lucido la propria stanza, era che vi teneva nascosto qualcosa, il ragazzo davvero non aveva misteri per lei.

Sospirò iniziando poi a frugare nei posti più ovvi, mentre guardava sotto il letto sorrise, ricordando quando da piccoli lui le rubava i giocattoli per poi nasconderli nell'ultimo cassetto dell'armadio.

In fretta TenTen aprì quell'antina in mogano e con fatica tirò a sé il vecchio cassetto in fondo, il legno vecchio con l'umidità degli anni si era gonfiato, ora non scorreva più agilmente come i suoi gemelli ai piani superiori,

chiunque avrebbe desistito dall'aprirlo ma lei no,

voleva assolutamente sapere se Sasuke le nascondeva qualcosa o..

- Oddio -

con un ultimo cigolante sforzo il cassetti uscì dal suo anfratto rovesciandosi addosso alla ragazza, con orrore guardò quanto le era capitato in mano.

Bustine, cinque bustine di polvere bianca, ermeticamente sigillate,

sotto una maglietta TenTen rinvenne anche una siringa,

il corpo di plastica era avvolto in un sacchetto.

Droga.

Pura, fine e genuina droga.

- Merda..-

Imprecò rivolta a sé stessa, non se ne era mai accorta,

mai prima d'ora,

come poteva considerarsi la sua migliore amica? Nessun indizio, nessun sospetto..

- Così l'hai scoperto?-

una voce alle sue spalle la fece trasalire,

si girò mentre ancora stringeva tra le dite la droga.

- Brava TenTen, hai fatto un bel pasticcio. -

Aveva la gola secca, le mani le tremavano, oppure era la sua immaginazione,

sentì le parole morirle in gola guardando gli occhi neri di Itachi,

- .. Tu lo sapevi..-

le sorrise tristemente,

- Ora cerca di rimettere a posto quel casino.-

- Ma tu.. lo sapevi già? -

lui prese tempo per rispondere,

- Lo sospettavo – soppesò con cura le parole da dirle,

in verità aveva scoperto subito che Sasuke faceva uso di droghe,

ma non era stato capace di fare nulla per aiutarlo.

- Dobbiamo fermarlo – Disse TenTen con decisione,

lui seduto al suo fianco continuò a piegare gli indumenti fuoriusciti dal cassetto,

- Noi? -

- Sì noi, tu sei suo fratello! - esclamò lei rabbiosa,

- Non darebbe ascolto a me, come non ne darebbe a te, se almeno un poco lo conosci sai che è fatto così. - disse lui, prendendole le buste di droga,

- Tutte scuse! Non ci hai nemmeno provato! - sbottò,

- Io so come si sente, pure io sono caduto in questo tranello. Qualunque cosa io dica.. suonerebbe falsa -

lei abbassò la testa, già s'era scordata di quel periodo della vita dei fratelli Uchiha,

Itachi rinfilò il cassetto al suo posto, scompigliò i capelli a TenTen ed uscì.

- Tu puoi provarci, ma se non sai perchè lo fa non potrai mai convincerlo a smettere -

Sbuffò pensando poi a come affrontare Sasuke,

come aveva potuto farle questo?

Percorse a ritroso il corridoio fermandosi poi davanti al grande specchio intero,

l'immagine riflessa era di una sedicenne in forma, mascolina,

il viso abbellito dai grandi occhi castani, i capelli raccolti in due buffi chignon ai lati della testa, solo dei ciuffi ribelli cascavano sulla fronte,

li sfiorò con le dita cercando di riordinarli un poco, invano.

Certa che Itachi fosse ormai in camera sua TenTen si concedette cinque minuti per guardarsi,

poi sciolse una delle due crocchie lasciando i lunghi capelli ricadere liberi sulla schiena, sbottonò un po' la camicetta,

poi con due dita tirò il tessuto in eccesso, creando una pence, e facendolo aderire al suo fisico, le forme morbide del seno erano messe in evidenza dalla scollatura così come il cotone bianco segnava la linea del fianco sinuoso,

non era più lei.

- Non ci pensare nemmeno..-

Disse a sé stessa, riallacciò l'indumento e ricompose la sua pettinatura,

no, decisamente quel tipo di femminilità non era roba per lei.



Neji Hyuuga


Una ragazzina pelle e ossa sedeva scomposta sul divano,

- Hanabi, hai fatto i compiti? -

- Hmm.. -

Neji fissò quella faccia angelica di porcellana,

lei annuì prima di tornare a giocare ad Assasin's Creed,

- Muori! Muori!Muori! -

sua cugina piccola aveva una vena sadica piuttosto profonda,

niente a che vedere con la silenziosa e riservata Hanabi che frequentava la sua scuola.

- Sai dov'è Hinata? - Hanabi distolse brevemente gli occhi dallo schermo del gioco,

- Bagno.. No sono morta!! Adesso devo ricominciare! -

il ragazzo se ne andò dal soggiorno,

l'ultima cosa che vide fu la cuginetta prendere a pugni un cuscino innocente.

Neji salì al piano superiore della lussuosa villa Hyuuga, fece le scale con calma,

accertandosi di fare abbastanza rumore per essere sentito anche dalla cugina, Hinata,

i piedi scivolavano, di proposito, sulle assi cigolanti del parquet,

infine giunse davanti al bagno,

sospirò,

bussò.

- H-Ho f-finito! -

Da dentro risuonò la voce concitata di Hinata, sentì una zip chiudersi e poco dopo la ragazza uscì con in mano un beauty-case,

come sempre indossava un lungo e coprente maglione,

il viso era coperto dalla folta frangetta e la testa china a rimirare il pavimento,

non lo guardò nemmeno in faccia e corse in camera sua.

Neji sapeva bene cosa faceva Hinata chiusa in bagno,

tuttavia non la fermava, quello era il suo modo per affrontare la vita,

attenuare quel dolore che la lacerava,

colmare la debolezza che si sentiva addosso,

superare l'indifferenza del capofamiglia che non l'amava.

Era una debole e si comportava come tale.

La disprezzava, era insignificante.

Neji sapeva che Hinata si tagliava, piccoli tagli, ora sul braccio ora sulla gamba,

lasciava che il dolore fisico e la morfina emessa dal suo corpo le invadessero la mente, mai le avrebbe detto che sbagliava,

non era un suo problema se la cugina giocava con la sua vita.

L'odore di disinfettante impregnava il bagno, storse il naso,

toltosi maglietta e pantaloni accese l'acqua per farsi una doccia,

intanto si osservò allo specchio,

del corpo tonico gli addominali erano ciò che saltava subito all'occhio,

i muscoli del tronco erano ben delineati,

le spalle ben definite slanciavano il collo elegante,

non vi era alcun imperfezione su quella pelle diafana,

il tutto era contornato dai capelli perfettamente ordinati,

sorrise di sbieco alla figura che stava al di là dello specchio, soddisfatto.

Liberatosi anche dei boxer entrò nella doccia, lasciando che l'acqua calda gli scivolasse addosso lavandogli via ogni pensiero di quella giornata.

Rinvigorito riemerse dal bagno una ventina di minuti dopo,

avvolse un asciugamano attorno al bacino e s'asciugò i capelli col phon,

si specchiò ancora notando un livido sull'avambraccio sinistro,

- Questo me lo paghi...-

era da una settimana che prima di andare scuola si allenava a kendo con un misterioso avversario, giusto quella mattina l'aveva colpito di sorpresa con un men poderoso,

ancora non sapeva chi fosse,

nemmeno gli aveva sfiorato la mente che potesse essere una ragazza.


Passò il resto del pomeriggio a studiare e ad ignorare le chiamate di Temari,

sapeva che la ragazza non poteva fare a meno di cercarlo, era perdutamente sua,

sorrise all'idea della Sabaku no struggersi per lui.

Avrebbe giocato ancora un po' con lei e poi l'avrebbe lasciata da parte come un giocattolo ormai privo di fascino, non aveva più nulla di interessante dal suo punto di vista, ma umiliarla ancora un po' sarebbe stato divertente.

Suonò ancora il cellulare, stavolta però era..

- Lee? - con un tono sorpreso Neji rispose,

- Ciao Neji! -

i due si conoscevano fin dalle medie, aveva sviluppato un legame del tutto particolare, consisteva essenzialmente nella rivalità sportiva, entrambi detenevano il maggior numero di trofei vinti a scuola, ma nonostante questo c'era una solida amicizia alla base di tutto.

-...-

-Ho chiesto a Naruto per le gare, se stasera giro nella zona est li troverai di sicuro.-

- Lui gareggia? -

- Naruto? -

- No, non mi interessa quell'idiota -

l'Uzumaki era solito sfidare in un uno contro uno l'Uchiha, di conseguenza perdeva sempre e la sua moto necessitava sempre di un'aggiustatina, ora al motore ora ai freni,

- Vero vero.. al novantanove percento che Sasuke correrà.-

- Perfetto – mormorò tra sé e sé lo Hyuuga interrompendo la chiamata,

mentre Lee dall'altro lato del telefono continuava il suo monologo.

Neji aveva trovato qualcosa di interessante da fare quella sera.



Ino


- Notte papà! Chiudo io casa. -

Ino tornò in camera sua, si liberò della vestaglia,

sotto cui indossava attillati jeans e una una felpa sportiva,

era questione di minuti e Gaara sarebbe passato a prenderla.

Sorrise, aveva barattato un passaggio da lui per un'assenza giustificata da scuola.


Non che la ragazza intendesse tener segreta la sua uscita al padre, ma dirgli che sarebbe andata a vedere delle gare clandestine di moto l'avrebbe fatto preoccupare da morire, così preferì evitare che Inoichi pensasse alla sua incolumità anziché godersi una notte di riposo meritata; infilate le ballerine raccolse i lunghi capelli dorati in una coda alta, un foulard viola le copriva il collo e faceva risaltare il suo incarnato pallido e delicato.

Piano socchiuse la porta di casa, facendo attenzione a non fare rumore,

camminò per qualche metro fuori casa,

si aspettava che Gaara arrivasse con una moto rubata o qualcosa di simile,

invece il più piccolo dei Sabaku no..

- Sali. -

Ino lo guardò sbigottita,

- Stai scherzando vero?! - chiese in tono isterico,

lui la guardò con il suo solito, gelido, sguardo,

- Non ti aspetterai mica che IO salga su quella?!-

- Sali o resti qui.-

A malincuore la ragazza prese posto sul portapacchi posteriore di una bicicletta.

Umiliante,

lei che sperava di fare un'entrata in grande stile alle corse e invece le toccava arrivare con quel misero biciclo,

- Dove hai trovato questo rottame cigolante? - gli chiese con disprezzo,

- Rubato.-

- Come? -

- Coltello, ho tagliato il filo a cui era legata-

- Mpf! Che spreco di tempo, facevi prima a venire in taxi, no?-

Gaara rimase zitto.

- Yamanaka.-

- Che c'è? - sibilò lei stizzita,

aveva le dita affusolate era saldamente strette al portapacchi,

- A te interessa l'Uchiha vero? -

la ragazza non si sorprese molto,

più volte a scuola aveva pubblicamente dichiarato di sarebbe diventata la ragazza di Sasuke, ad ogni costo, tuttavia il fatto che lui lo sapesse fu inaspettato,

- Certo! - esclamò infine, come se fosse la cosa più ovvia del mondo,

- Per questo vieni con me? -

lei sbuffò scocciata,

- Sì! -

di nuovo silenzio.

- Ahi! – ad ogni tombino che Gaara prendeva, la ragazza, si premurava di fargli notare quanto fosse scomodo stare lì dietro.

- Insomma non puoi evitarli? -

- No.-

- Almeno vai più veloce o tra mezz'ora non saremo ancora arrivati! -

- No.-

- Se solo avessi chiesto a qualcun altro..-

- La prossima volta fallo.-

- Puoi scommetterci il tuo coltello da ladro! -

- Yamanaka? -

- Eh? -

- Discesa.-

- E allora?-

Un istante dopo Ino capì al volo cosa intendesse Gaara,

la discesa era in realtà una scalinata con pendenza vertiginosa,

in fretta staccò le dita dal portapacchi e si ancorò alla vita del ragazzo,

tenendosi stretta a lui per evitare di essere sbalzata via,

tenne gli occhi chiusi finchè non sentì la bici fermarsi.

- Arrivati.-

- Ma ti è dato di volta il cervello?! -

Ino scese in fretta dalla sua postazione, gridando e sgridando il rosso,

prese fiato dopo un monologo di ben cinque minuti, impallidì nell'osservare poi la discesa che aveva fatto poco prima, promise a sé stessa che non l'avrebbe mai più rifatto; si voltò e davanti a lei c'era una fila di paletti rossi che segnavano il limite della pista, non conosceva quella zona della città, ma sapeva che solo la scorsa settimana tre agenti di polizia avevano perso la vita lì.

Era la zona malfamata, senza regole, il far west della piccola città di Konoha.

Diversi metri più in là c'erano moto e motociclisti che s'aggiravano nei pressi della partenza, distinse chiaramente tra quella folla di persone e la nuvola di fumo, Sasuke,

tentò di farsi strada tra la gente, riconobbe in giro qualcuno della scuola, Naruto con una nuova moto, da qualche parte aveva visto Suigetsu e il suo sorriso squalesco, in un angolo c'era Tayuya che litigava con uno dei gemelli.

Attese i minuti prima della partenza vicino alla pista, Gaara si era dileguato, ma presto lo rivide al fianco della medesima ragazza che aveva portato al ballo.

Alla gara anche lo Hyuuga, incredibile, perfino una miscredente delle corse come lei sapeva che Neji era il re in carica, il migliore delle corse, il risultato era scontato ora.

Dopo un emozionante testa a testa, Neji riuscì a battere Sasuke e a riconfermarsi il migliore, la bionda colse il momento per avvicinarsi quatta quatta al suo obbiettivo, ormai era questione di qualche metro e sarebbe arrivata a lui!

Ma un turbine dai capelli rossi la precedette, precisiamo capelli rossi e occhiali neri

- Karin?! -

Cosa ci faceva lì? Perché stava palpando il suo Sasuke?!

Molestatrice, pervertita, schifosa.. Ehi!

Che diamine aveva infilato nella sua tasca?

Quelle bustine, bustine bianche.

- Ora ce ne andiamo. Devo essere in un altro posto.-

Gaara, ricomparso dal nulla, la trascinò via senza una parola.


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Capitolo 8
*** .8. ***


.8.


Sakura


Erano passati quasi due mesi da quando Sakura era andata a studiare a casa dell'Uchiha, e da allora non aveva più intrattenuto alcun tipo di conversazione, zero vuoto totale, nella sua ingenuità le aveva provate tutte: dal trucco pesante alla scollatura, per finire con dei tentativi disperati di attaccare bottone, il che fu un fallimento colossale.

Tuttavia l'Haruno si accorse che, in quei giorni passati a guardarlo di nascosto e a scrivere il suo nome ai bordi dei quaderni, la sua cotta per il bel tenebroso si era trasformata in pura adorazione.

Nonostante l'unica persona con cui lui parlasse fosse TenTen,

nonostante lui la ignorasse, come se quel pomeriggio a casa sua non fosse mai esistito,

nonostante la sua migliore amica, e il resto della scuola, era innamorata di lui.

La lezione era finita, la campanella dell'intervallo suonò ma lei non se ne accorse, stava fantasticando su un appuntamento con Sasuke quando una scrollata energica la distrasse:

- Sakura ehi Sakura!-

- .. Karin?- la ragazza coi capelli rossi sorrise compiaciuta,

si erano conosciute alla festa, come dimenticarla?

- Che ci fai ancora qui, non sei stufa di queste quattro pareti? -

- Sì certo.. Karin tu cosa fai qui?-

l'altra le fece l'occhiolino,

- Avevo promesso di corromperti col fumo ricordi?-

-.. ehm -

- Andiamo non ho tempo da perdere -

strattonò la rosa fuori dall'aula,

sulla porta del bagno delle donne scrisse “ Fuori servizio” con un rossetto rosso per poi farlo un altro occhiolino.

- Nessuno verrà a disturbare -

Estrasse le sigarette e se ne accese una, Sakura si sentiva in soggezione, era una ragazza con un carattere così forte, Karin snocciolò commenti acidi sui compagni e insulti ai professori fino a quando non giunse al suo argomento preferito: i ragazzi.

- Conosci Naruto no?-

- Sì – Sakura si arrotolò una ciocca, ultimamente il ragazzo biondo si offriva sempre di portarle i libri nei corridoi oppure l'aspettava fuori da scuola,

- Quella testa quadra è perso per te – le disse senza tanti complimenti,

- P-per me? - incredula guardò l'amica con occhi spalancati e bocca aperta,

- Ma certo! Ti segue come un cagnolino no?-

l'Haruno annuì,

- Ti porta i libri quando fai i cambi d'aula? -

annuì ancora,

- Magari ti ha parlato del ramen e di nonna Tsunade?-

ancora una volta affermativo,

- E' ovvio non vede l'ora di slacciarti quella gonna da santarellina!-

imbarazzata Sakura guardò altrove,

- Avanti siamo oneste quello straccio ti arriva fino al ginocchio, sei più pudica di Hinata Hyuuga, quella sì che ha scritto in fronte vergine! -

il discorso stava scivolando su argomenti che Sakura aveva sempre evitato,

la sua faccia assunse ogni tonalità di rosso.

- Karin, posso chiederti una cosa? -

L'altra fece un cenno con la testa mentre si accendeva la seconda sigaretta,

- Anche a te piace Sasuke Uchiha vero? -

- Come tutte no? -

la campanella suonò nuovamente, era finito l'intervallo,

- Devo andare non voglio arrivare in ritardo -

- Ehi Sakura! Facci un pensiero su Naruto, è tonto ma è un bravo ragazzo! -



Sasuke


- Allora come lo spieghi? -

- Cosa?-

Sasuke smise di guardare fuori dalla finestra,

- Ma vuoi ascoltarmi?! Ti stavo raccontando di stamattina, Neji Hyuuga non è venuto ad allenarsi, ormai ci avevo fatto l'abitudine!-

- Si sarà stufato -

- O magari ha scoperto chi sono, e sdegnato ha deciso di non presentarsi più!-

- Può essere -

- Già me lo immagino! Sarà al buio in camera sua a tirare testate al muro per il disonore di aver combattuto contro una donna!-

TenTen rise divertita, la lasciò alle sue congetture fantasiose,

voleva un'altra dose, non riusciva a pensare ad altro,

tutto quello che desiderava era non sentire niente, lasciarsi avvolgere dal quel dolce oblio,

più tardi sarebbe andato da Karin coi soldi.

Tredici e dieci, la scuola era finita,

- Sasuke allora andiamo in piscina più tardi?-

- No-

la ragazza provò ad indagare ma non riuscì a smuoverlo né a scoprire nulla,

ormai aveva preso l'abitudine di darle buca, non la invitava più a casa sua, non andavano più in giro,ormai nemmeno alle corse clandestine si faceva vedere,

qualcuno diceva che si era ritirato dopo essere stato battuto da Neji ma, lei, sapeva che quello non era il vero motivo.

Era al limite, ora non riusciva più a fingere che tutto andava bene,

gli aveva dato mille occasioni per parlarle di quello che gli stava succedendo ma niente,

con rabbia prese Sasuke per il colletto della giacca abbassandolo al suo livello,

- Dobbiamo parlare.- due parole, sibilate al suo orecchio,

immediatamente capì quanto TenTen fosse seria e arrabbiata,eppure non colse il motivo.

I compagni di classe li guardarono, più o meno tutti sospettavano che, se Sasuke avesse mai avuto una ragazza, sarebbe stata lei, eppure vederli litigare era una rarità,

gli sguardi curiosi si spensero quando i due uscirono,

Sakura era sul punto di piangere.

- TenTen..-

- Zitto tu!- si chiusero nel bagno delle ragazze,

- E' imbarazzante..-

- C'è scritto che è rotto, non verrà nessuno-

le braccia erano incrociate sotto il petto, lo sguardo ancora furioso lampeggiava in direzione si Sasuke,

- Allora, tutta questa scenata?-

- Io lo so Sasuke.-

- Cosa?-

lei non poteva averlo scoperto,

decisamente no.

- Ti droghi-

Il silenzio cadde tra i due,

si sentiva colpevole, come amica avrebbe dovuto tenere segreto quanto aveva scoperto,

eppure guardando quegli occhi neri non vi lesse niente:

paura,

rancore,

pentimento.

Niente.

- Parla! Dì qualcosa! Spiegami perchè? Da quando?-

riversò in quelle parole tutta la sua preoccupazione ma non riuscì a scuoterlo,

non una sola emozione attraversò il suo volto di granito,

immobile la guardava, non ci aveva mai pensato, perchè?

Perché la droga?

Da quando era così distaccato da ogni tipo d'emozione?

- Non è cosa che ti riguarda -

freddo, da quando era così freddo con lei?

- Sasuke lo sai che mi puoi dire tutto, è sempre stato così-

assunse un tono più conciliante,

- Non c'è niente da dire -

- Perché non vuoi che ti aiuti?-

- Non ne ho bisogno -

- La droga non è una soluzione qualsiasi sia il tuo problema!! - esclamò rabbiosa,

- Sai Tenten sei diventata noiosa come tutte le altre, cosa pensavi che stando sempre con me ti saresti dimenticata di essere una ragazza?-

punta sul vivo lei si avvicinò per tirargli un pugno,

ma nel bagno entrò qualcuno.

- Ops.. interrompo qualcosa?-

Una risata sguaiata accompagnò l'entrata di Karin,

- Ci hai impiegato tanto - le rispose lui,

- Ero impegnata, allora sempre la stessa dose?-

Sasuke annuì, con disinvoltura lo abbracciò infilando delle bustine bianche nella tasca superiore della giacca, prese i soldi e come arrivata se ne andò,

tutto sotto gli occhi stupiti di TenTen.

- E' lei che te la fornisce..-

- .. perspicace -

- Sasuke!- lo colpì sul viso, prese bene l'occhio – Io non so che farmene di un amico codardo come te! - uscì dal bagno,

il ragazzo pianse una sola lacrime, rossa di sangue.



Shikamaru


La compagnia di Kiba gli impedì di schiacciare un pisolino durante le lezioni, c'era di positivo che lui parlava e non si era costretti ad ascoltarlo, bisognava solo accontentarlo ogni tanto, come un bravo cane che esige il biscottino.

Uscirono insieme dalla classe, Shikamaru sbadigliò di nuovo,

ormai l'inverno si faceva avanti e il vento soffiava forte,

guardò Hinata al suo fianco,i capelli corvini erano stretti in una lunga treccia,

gli rivolse un timido sorriso, ormai il problema delle balbuzie era quasi del tutto superato e chiacchierare con lei divenne una delle poche cose piacevoli della scuola.

- Ehi!-

Kiba finì a terra urtato da un ragazza che correva, nemmeno s'accorse di averlo investito e d'aver perso anche un libro dallo zaino,

- Tutto bene amico?- lui annuì rimettendosi in piedi

Ma un paio di scuse non avrebbero fatto male- rispose,

- Non te la prendere cose che capitano-

l'altro annuì contrariato osservato due codini castani allontanarsi di corsa e salire su una moto, raccolse da terra il libro perso,

- La conoscete? - chiese Shikamaru,

- E' TenTen, era con me alle medie- spiegò la piccola Hyuuga,

- E' scritto qui – disse Kiba indicando un volume di filosofia,

lo infilò nel suo zaino.

- Ragazzino hai un momento?-

Appoggiata al muro c'era una seducente Temari che ammiccava in sua direzione,

Hinata la guardava a tratti per poi distogliere subito lo sguardo, imbarazzata dalla sua mini o dall'eccessiva scollatura, poi un clacson la fece sobbalzare,

- Shi-Shikamaru devo andare , K-Kiba ciao!-

agitata si allontanò di corsa, altrettanto fece l'Inuzuka lasciandoli soli.

- Hai degli amici davvero singolari.-

Commentò lei riferendosi alla pudica Hinata,

- Lasciala stare, è una brava ragazza- le rispose lui infastidito.

- Oh non ne dubito, Shikamaru.-

- Smettila con queste scene, Temari. -

Lei si guardò intorno,

ormai nel giardino della scuola non era rimasto più nessuno,

si fece più vicina,

- Allora che ne dici di venire a casa mia?-

- Per quanto pensi di fare questi giochetti con me?-

indispettita fece schioccare la lingua,

- Per quanto mi va.-

- Bene. Ci vediamo in giro.-

- Aspetta- ringhiò lei,

- Schiarisciti le idee e poi ne riparliamo-

- Non farmi arrabbiare ragazzino, usciamo da solo un mese -

- Ma continui ad assecondare lo Hyuuga o sbaglio?-

sbalordita la ragazza indietreggiò di un passo,

perdendo la sicurezza e la ferocia,

- Chi..-

- Voci che girano e basta vederti con lui per capire tutto -

- Io ho chiuso con lui - affermò lui decisa,

sembrava più che altro che lo avesse detto per convincere sé stessa,

Shikamaru la guardò un attimo,

- Quante altre volte l'hai detto Temari?-

la ragazza ci rimase di sasso, come faceva lui a.. a sapere?

A conoscere le sue insicurezze così bene?

Si stava allontanando,

lo rincorse e gli strinse la mano,

in silenzio,

detestava quel ragazzino supponente eppure era l'unico che la vedeva così com'era.

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Capitolo 9
*** .9. ***


.9.


Naruto


- Brutto idiota!-

- Ahio!-

- Naruto ho studiato con te per ben due ore! E hai preso di nuovo quattro!-

Berserk-Karin lo colpì con un libro - Mi dispiace!-

- Io ho dovuto saltare la mia seduta di g.a.g. per te!! E' così che mi ripaghi?-

la furia dai capelli rossi picchiò nuovamente Naruto,

- Mi fai male!!-

sfogatasi la ragazza ripose nella borsa il volume matematica,

- Ti bocceranno-

con quelle parole seccò l'amico che la guardava con una faccia da pesce lesso,

- Karin..-

Quella voce! Naruto si riscosse dallo stato di catalessi in cui era caduto,

sulla porta della loro classe c'era Sakura,

l'adorabile ragazza per cui aveva un debole.

Si avvicinò a loro,

i capelli rosa erano raccolti a coda,

qualche ciuffo liberatosi dall'elastico ricadeva sulla fronte,

era impeccabile nella sua camicetta candida,

Karin sorrise notando che la gonna si era accorciata di due centimetri netti.

Le due ragazze iniziarono a chiacchierare, cose da donne come capelli e smalti,

lui rimase incantato a guardarla, Sakura era meravigliosa ai suoi occhi,

la ragazza perfetta o qualcosa del genere,

si chiese se Karin avesse fatto amicizia con lei solo perchè piaceva a lui,

oppure se stesse tramando qualcosa.

Anche Karin era bella ma la frequentava da così tanto che ormai non ci faceva più caso,

si erano conosciuti da piccoli,

lei lo difendeva sempre,

da piccola picchiava i bambini che lo prendevano in giro perchè non aveva la mamma e il papà, ora lo aiutava a studiare, oltre ad essere una buona amica era pure molto intelligente,

c'era da dire che aveva un caratteraccio.

Permalosa all'inverosimile, vanitosa e superba,

sapeva essere meschina ed era manesca, nel complesso poteva risultare insopportabile.

A Naruto sarebbe piaciuto illudersi che, il comportamento riprovevole dell'amica, era solo una facciata e che in verità lei era dolce e gentile, ma sarebbe stato come dire che il cioccolato non fa ingrassare, Karin era così, otteneva quello che voleva,

la sua famiglia l'aveva adottata e lei non ne aveva mai sofferto,

i suoi genitori si erano separati e per lei nulla era cambiato,

viveva col padre e stava bene.

- Dovreste proprio uscire insieme voi due!-

Esclamò Karin ad un certo punto,

- … -

Sakura divenne rossa mentre Naruto cadde dal mondo delle nuvole,

- Cosa?-

- Ho detto che voi due sareste una bella coppia.-

ripete lanciando uno sguardo malizioso alla ragazza al suo fianco,

prima che Naruto potesse esprimere tutti i suoi sentimenti a Sakura, questa scappò via con una scusa di ripiego, sulla porta si fermò a parlare con un ragazzo

- Salve compagna di classe-

- Suigetsu, ciao-

e poi scomparve definitivamente.

Quando il ragazzo, con il più bel sorriso dell'istituto, si avvicinò l'umore di Karin divenne nero,

- Sparisci- disse digrignando i denti,

- Ma sono appena arrivato! Ciao Naruto-

incerto il biondino lo salutò senza mostrarsi troppo felice,

- Avanti Karin non fare quella faccia, non ti manco nemmeno un pò?-

lei arricciò il naso con disgusto,

- Neanche un po' -

le prese tra le mani delle ciocche di capelli rossi,

- Mi piace il nuovo taglio, ti dona-

e pensare che lui, Naruto, nemmeno si era accorto che fosse andata dal parrucchiere,

la vide alzarsi, di scatto, nervosa,

allontanare con uno spintone il ragazzo e insultarlo,

- Ci si vede in giro allora -

se ne andò pure lui.

Naruto lo guardò allontanarsi,

sospirò nel vedere l'amica scossa,

Suigetsu era l'unico che poteva farla imbestialire così,

- Dannata triglia puzzolente..- borbottò lei sottovoce mordicchiando frustrata una penna.



Kiba


La guardò avvicinarsi pian piano, aveva un incedere mascolino e sicuro di sé,

a momenti però inciampava nelle stringe slacciate degli anfibi,

sembrava una ragazza buffa con quella strana pettinatura,

- Ci conosciamo?-

TenTen scrutò il ragazzo seduto sulla sua moto,

lui la rimirò da capo a piedi prima di sorridere,

- No, ma ieri ci siamo scontrati nel corridoio-

si fissarono l'un l'altro,

- Oh, scusa ero di fretta -

rimase in silenzio guardandola ancora,

- E hai perso questo-

Kiba le porse il libro,

con suo grande disappunto non ricevette nemmeno un grazie.

- Kiba Inuzuka, 3B e tu TenTen-

La ragazza gli strinse la mano sorridendo,

ma il sorriso divenne una smorfia,

- Ahi..- lei scosse la testa mentre massaggiava le dita,

- Mi sono slogata il polso giocando a pallavolo -

lui la osservò un attimo chiedendosi come facesse una ragazza alta all'incirca un metro e mezzo a giocare a pallavolo,

- Non dovresti fasciarlo? Se vuoi t'accompagno in infermeria è ancora aperta.-

a Kiba piaceva fare la parte del cavaliere e, benché TenTen si fosse slogata solo il polso, l'avrebbe volentieri portata in braccio,

ma la sua energica reazione stroncò ogni recondita fantasia del ragazzo,

- Oh no! Se il nonno mi vedesse la benda mi farebbe saltare gli esercizi per una settimana-

- Esercizi..? - Tenten annuì,

- Il nonno mi fa da insegnate di arti di combattimento, dal kendo al judo.-

- Dove ti eri cacciato?-

Seccato l'amico lo rimproverò mentre Hinata sorrideva, avendo assistito alla scenetta di poco prima,

- Ho ridato il libro a quella TenTen, sembra veramente in gamba – disse ammirato,

si incamminarono per strada,

era il primo giorno che, la loro amica, non andava in macchina a casa in così avevano il dover di scortarla sana e salva a destinazione.


Hanabi


Tutti le dicevano che era come Neji.

Non lo sopportava, eppure guardandosi allo specchio non poteva negare l'evidenza,

stessi capelli scuri con una sfumatura tendente al castano,

stesso corpo flessuoso,

stessi freddi occhi,

stessa intelligenza, calcolatrice e spietata.

La sua chioma era priva della dolce sfumatura bluastra che aveva Hinata,

nessuna traccia di quelle curve sensuali,

non c'era gentilezza nelle sue iridi di ghiaccio,

sorrise al suo doppio riflesso,

non aveva bisogno di quelle cose, le bastava l'affetto della sorella.

- Hanabi -

- Neji -

E ognuno scomparve nella propria stanza,

si amavano si odiavano, si rispettavano; suonò il campanello.

- Ragazzina, c'è Neji? -

- Oh Temari, da quanto tempo -

esclamò Hanabi, la Sabaku no fece schioccare la bocca come una frusta,

- Levati quel ghigno dalla faccia sei uguale a lui -

entrò nella villa, tirando un'accidentale spallata alla padrona di casa,

- Dov'è?-

- Dov'è chi? -

adorava stuzzicarla,

- Sai di chi sto parlando – Temari se la prendeva ogni volta,

era fin troppo suscettibile,

- Oh.. credo che Neji sia in camera sua -

se ne andò,

ma sentì la voce tagliente della piccola Hyuuga ricordarle di non urlare troppo,

mentre si dava da fare con suo cugino, perchè doveva studiare storia.

Hanabi sapeva di essere odiosa, salì in mansarda,

nessuno saliva mai lì,

polvere e silenzio era gli unici compagni che poteva trovare in quel misero sottotetto,

sollevate alcune assi malmesse estrasse uno scatole di cartone,

all'interno un piccolo batuffolo di pelo dormiva beatamente,

sorrise accarezzando il pelo grigio del micio,

l'aveva trovato per strada un dì di pioggia,

era stato abbandonato dalla mamma,

come lei.

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Capitolo 10
*** .10. ***


.10.



Neji


Ancora non poteva crederci.

Lo Hyuuga guardò fuori dalla finestra, l'aveva scaricato,

di certo non avrebbe sentito la mancanza di Temari.

Passeggiò per il corridoio, non sarebbe stato difficile trovarsi una nuova ragazza che lo adorava; il freddo pungente di dicembre lo colpì in pieno viso, chiuse gli occhi godendosi l'abbraccio gelido, lo sguardo poi vagò algido per il cortile, notò Hanabi sola,

si sedette sulla panchina vicino a lei.

- Lettura interessante? -

- Hnn -

- Lasciami indovinare, nessuno vuole passare del tempo con te? -

- Lasciami indovinare Temari ti ha mollato?-

Hanabi era decisamente la sua cugina preferita,

- Così dicono -

- E tu che dici? -

- Che non sono affari tuoi -

- Hnn -

quella chiacchierata era durate anche troppo per i suoi standard, non sprecava mai il suo tempo, si alzò con l'intenzione di lasciare Hanabi, per poi ripensarci.

- Volevi dirmi qualcos'altro? -

Le passò le dita fra i capelli saggiandone la morbidezza,

guardò i suoi occhi in cui vi era riflessa un pizzico di sorpresa,

- ... -

- Allora vado via.-

la mano della ragazza lo fermò, tirandolo un poco più vicino,

- Mi abbracceresti? -

domandò con serietà, allo stesso modo con cui avrebbe chiesto un ingente prestito,

ma non c'era una sola emozione su quella bellissima maschera di alabastro,

così simile alla sua.

- Lo vorresti? -

- Lo faresti? -

Neji assottigliò le labbra,

ritraendosi.

- No, decisamente no. Ti sarebbe piaciuto?-

Hanabi chiuso il libro pose fine a quella insolita conversazione.

- Nemmeno un po'. -

Quella risposta non era nulla di insolito,

le dimostrazioni d'affetto a casa Hyuuga non esistevano, o almeno non erano contemplate,

guardò la cugina andarsene, forse in tutta la sua famiglia lei era l'unica normale.

No, la più normale.

Il sorriso s'allargò, pensando alla faccia di Hanabi quando avrebbe scoperto che, il suo micio clandestino, era sparito.

Poco lontano c'era anche Hinata, eterea ed insulsa, odiava la sua debolezza quasi quanto la pessima abitudine di balbettare, ma d'altronde non poteva biasimarla, quando erano piccoli lui aveva tentato di annegarla, quella fatale gita al mare gli valse la cicatrice, sulla fronte, che tutt'ora nascondeva come segno di vergogna.

La campanella segnava la fine dell'intervallo.


Kiba


TenTen guardò l'orologio appeso al muro, era tardissimo, nonostante fosse uscita prima dalla piscina per evitare la coda alle docce era riuscita, chissà come, a tirare in lungo, tamponò velocemente i capelli ancora umidi e divisi, in due parti, arrotolò i due chignon con maestria chiudendo l'acconciatura con elastici, raccolto tutto ciò che aveva in giro lo infilò con malagrazia nella sacca. Stanca e affamata uscì dagli spogliatoi, nel parcheggio intravide la sagoma di Kiba che sbadigliava,

- Hei!-

- Sei in ritardo! - sbottò,

- Lo so – borbottò lei salendo sulla bici,

- Sì ma sei in ritardo di mezz'ora non di dieci minuti! - esclamò lui nuovamente, era scocciato e di certo non si tratteneva dal farlo notare, aggiunse anche un'imprecazione per enfatizzare quanto gli desse fastidio quel, relativamente piccolo, ritardo,

- Mi spiace, mi spiace! -

- Tsè mi spiace, che combini là dentro? Devi solo lavarti e asciugare i capelli diamine! -

- Non è colpa mia! Le docce erano tutte occupate, c'erano un sacco di ragazze nuove -

- Carine? -

- Non saprei.. -

- Interessante, e quando vi fate la doccia ve lo togliete il costume? -

- Dipende, qualcuna sì altre solo un pezzo -

Kiba rimase in silenzio per un po',

- Se vengo a farti visita negli spogliatoi dici che se la prendono? -

- Io posso fare delle foto ma la mia tariffa è cara! -

rispose lei ridacchiando, mentre lui pensava seriamente a quella possibilità.

Passarono un paio di incroci e in qualche curva rischiarono di cadere, tutta colpa del peso del borsone di TenTen, quando giunsero a casa di lei era ormai buio,

- Non ce la facevo più! Tra il tuo peso e il freddo non so cos'è peggio. Non ti verrò mai più a prendere -

- Avanti campione, per ripagarti stasera puoi fermarti da noi, ti presento il nonno e magari cucino riso alla cantonese anche per te -

- E' un invito a cena? -

- Direi di sì Inuzuka -

- Mi devo preoccupare? -

- Assolutamente, la mia cucina è fantastica.-

stava ancora discutendo sul suo riso quando nel giardino interno del complesso passò Sasuke, un'occhiata fugace e la brunetta era già scappata via lasciandolo lì,

- Uchiha - si scrutarono un attimo i due ragazzi, come due animali che s'annusano prima di attaccare, la tensione era nell'aria e una bomba sembrava pronta ad esplodere.


Osservando la camera spartanamente arredata dalla ragazza Kiba non si stupì molto, il nonno era il guardiano del condominio e da solo si era costruito una bella villetta a due piani con una palestra in parquet, tutto in perfetto stile cinese, si stese sul futon guardando affascinato il dragone rosso e oro dipinto sul soffitto,

- Così quello era il famoso Sasuke - disse infine, era tutta la serata che gli rodevo il pensiero dello strano sguardo che gli aveva lanciato.

- Già -

- E tu sei ancora arrabbiata con lui – TenTen si innervosì un poco,

- Già -

- Perché..? -

- Il solito motivo che non posso dirti -

- Ti va di uscire con me Shika ed Hinata nel week end? -

- Sì, non ho altri impegni -

Era ora di tornare a casa, si salutarono sulla porta, mentre Kiba ripercorreva il giardino buio ebbe la pessima sensazione che gli occhi color carbone dell' Uchiha fossero ancora lì, a incenerirlo con lo sguardo.


Neji


- Lui.. lui era come me.. -

Hanabi probabilmente aveva affondato il viso nella vestaglia della sorella, non poteva più sentire la sua voce annacquata dal pianto, Neji si allontanò soddisfatto dalla sua stanza, ridicolo piangere per un gatto di strada.

Erano solo due deboli, sapeva già che Hinata non valeva la sua posizione, così insulsa e terribilmente buona, ma ora aveva la certezza che pure Hanabi non era alla sua altezza, rise con disprezzo delle due cugine, una bella coppia di patetiche ragazzine viziate.

Tuttavia una volta in camera sua accarezzò il micio che placidamente s'era accoccolato vicino il suo cuscino.

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Capitolo 11
*** .11. ***



.11.


La guardava da lontano, Tenten schiacciò con potenza e la palla superò il muro, era punto.

Si pulì soddisfatta i pantaloni invernali da ginnastica, dopo diede il cinque a tutta la sua squadra, ancora pochi minuti alla fine della lezione ed erano al match point.

Sasuke se ne andò dalla palestra, ormai la partita l'aveva vinta la squadra di Tenten, sospirò pensando che l'unica cosa che gli impediva di mollare la scuola era la possibilità di vedere la sua amica ancora tutti i giorni, nonostante non si parlassero da settimane.

Immerso nei suoi pensieri non s'accorse di Sakura che, stringendo un asciugamano, si avvicinava speranzosa, quel giorno si era acconciata bene i capelli, con forcine a forma di stella e mollette, mentre le ciglia appesantite dal mascara evidenziavano i bei occhi verdi.

- Sasuke, ciao! - Si fermò, infastidito o irritato, magari tutti e due, la squadrò rapido, poi fece un cenno col capo per salutarla, aveva un gran mal di testa e cercò di allontanarsi,

- Ti andrebbe di.. di uscire con me? -

non le rispose, continuò a fissare l'uscita disinteressato,

- Sasuke?- segni vitali zero, solo un battito di ciglia,

- Mi va bene qualsiasi giorno, davvero -

- Sta zitta, Sakura. Mi annoi. -

Se ne andò continuando a pensare ai fatti suoi.

Sakura cacciò indietro le lacrime, strinse forte l'asciugamano,

in fondo vicino all'angolo aveva ricamato due iniziali: S.U.

Sebbene se lo aspettasse quel rifiuto bruciava dentro molto più di quanto non avesse mai immaginato, non solo l'aveva respinta ma anche insultata.

Delusa uscì dagli spogliatoi, si era cambiata prima della fine dell'ora apposta, sperava di incontrarlo da solo, diamine erano giorni che sognava quel momento!

- Sakura! EHI! -

- Naruto! Mi hai spaventata! -

Lui sorrise, i denti bianchi e luminosi splendevano come perle, era proprio un bel sorriso,

- Cosa ci fai qui? - chiese lei sospettosa,

- Io? Beh, mi facevo un giro -

- E la lezione? - Sakura assunse un tono vagamente preoccupato,

- … -

- No, sei stato sbattuto fuori?! - esclamò incredula mentre Naruto annuì con aria colpevole,

- Stavo andando al bar, avevo voglia di mangiare, vieni? -

- E saltarmi l'ora di filosofia rischiando una nota? No assolutamente no. -

Sakura durante la prima settimana di scuola aveva imparato a memoria il codice e la storia dell'istituto, non avrebbe mai e poi mai violato una delle regole lì scritte.

- Ok.. ci vediamo Sakura -

Lo guardò allontanarsi, era indecisa c'era qualcosa che voleva dirgli, si morse la lingua, Farlo o non farlo? Forse perchè il rifiuto di Sasuke ancora le offuscava la mente, o forse perchè Naruto la faceva sempre sorridere, fatto sta che glielo chiese:

- Naruto vuoi uscire con me stasera? -

il biondino sgranò gli occhi celesti,

- E' un appuntamento? - quando ebbe conferma positiva scoppiò di gioia, quella era davvero una bella giornata, era valsa la pena farsi sbattere fuori dal prof. Sarutobi.



Karin


Non ne andava una giusta.

Karin tolse gli occhiali poggiandoli sul bordo del lavandino, si sfregò gli occhi già abbondantemente infiammati, i polpastrelli erano neri per tutta la matita che si era sciolta a contatto con le lacrime.

Patetica, pietosa e pure piagnona, si passò la mano tra i capelli,

papà tornava a casa quasi ogni sera con una donna diversa, ora se n'era andata per quattro giorni lasciandola da sola, si sentiva così abbandonata;

non aveva nemmeno Suigetsu da maltrattare per sfogarsi.

Una nuova ondata di lacrime rigò il viso arrossato, e poi c'era Sasuke a cui non importava niente di lei, si sentiva così sporca per comprare la droga per lui.

- Il mondo fa davvero schifo -

Commentò sconsolata tra sé e sé, era scoppiata, se in quel momento fosse entrato Sasuke l'avrebbe mandato a fanculo, per quanto ne fosse innamorata, lo voleva così tanto che era diventata amica di Sakura solo per spingerla a mettersi con Naruto,

come persona si faceva davvero schifo da sola, era meschina.

Per risollevarsi da quello stato aveva bisogno di un miracolo, di uno bello grosso però.

La porta del bagno cigolò,

Karin non si mosse, indossò la maschera più cattiva che aveva e osservò il malcapitato:

era la bambolina di porcellana,

grandi occhi chiari, lunghi capelli corvini ed un'ingenua espressione di sorpresa,

- M-mi d-dispiace. - non sapeva per cosa si stesse scusando,

la rossa non riuscì nemmeno a risponderle male, neanche notò che l'altra ragazza si era inginocchiata al suo fianco con un fazzolettino umido, lo accostò alla sua guancia,

- Sta alla larga! - ringhiò subito tirandole uno schiaffo sulla mano e spingendola,

- S-scusa non v-volevo s-spaventarti -

ritrovato l'equilibrio Hinata si avvicinò ancora un poco tentando di pulirle il viso,

- Sei sorda?! Vattene non voglio la tua carità! - Karin lesse in quelle grosse iridi del dispiacere, si odiò per aver trattato male quella povera ragazza, non voleva ferire anche lei.

Ma, al contrario di quanto tutti credono, Hinata aveva coraggio e per la terza volta si accostò al suo viso, stavolta Karin non disse nulla, la lasciò fare.

L'acqua fresca era un vero sollievo per le sue guance, aveva un tocco delicato, puliva e ritoccava con garbo, quando si guardò allo specchio era tornato tutto normale.

Fissò Hinata con un groppo alla gola, quel grazie proprio non le usciva per quanto fosse sinceramente grata di quel segno di solidarietà femminile, non sapendo cosa dire continuò a guardarla,

- Hinata – fu lei a rompere il silenzio, mi tese la sua mano, bianca ed eterea come il viso, lei esitò, un irrazionale pensiero la colse, e se toccando quella brava ragazza l'avesse in qualche modo “sporcata” ?

Spaventata e un po' confusa Karin se ne andò dal bagno, la lasciò lì, ma tra le mani stringeva il fazzoletto di stoffa ricamato, inspirò il profumo di lavanda e sorrise, quello era il profumo della sua salvatrice,

- Devo davvero avere qualcosa che non va! - disse tra sé e sé ma sorrideva,

aveva ricevuto il suo piccolo miracolo.



Neji


Lo guardò fare le fusa sotto il tocco delle sue dite, sorrise contento, perchè lui non era un bastardo o un infame, prima di tutti Neji Hyuuga era un egoista. Volevo il gatto di Hanabi.

Ora era suo.

- Miao -

- Hai fame, micio? -

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Capitolo 12
*** .12. ***


.12.


- Senti playboy hai mai preso un due di picche? -

- TenTen vuoi piantarla con queste domande inopportune?! - esclamò Kiba,

- Oppure hai una vecchia storia finita male? Tipo che ti ha lasciato ed è diventata lesbica? -

- Sei irritante! -

- Ehi se ti sei arrabbiato vuol dire che c'ho preso! Per me è stato un due di picche.. da chi? -

- .. la Yamanaka..- bofonchiò lui, appena udibile.

Per cinque, lunghi (interminabili) minuti lei rimase in silenzio, per esclamare infine:

- E' ovvio con lei non avevi chance! - se il morale di Kiba in dieci minuti era passato dallo scocciato all'imbarazzato, ora era decisamente demoralizzato, rimpiangeva i monologhi con Shikamaru, almeno lì gli sembrava di avere ragione!

Il fortunato passava la pausa di metà mattinata a pomiciare con Temari, a lui invece toccava il terzo grado da un maschiaccio!

- Senti ipotizza che io sia la tua ragazza, che faremmo il sabato sera? -

Parlarono di cinema e cene a lume di candela, mazzi di rose come si vede nei film americani e di possibili pranzi con famiglia,

- E poi mentre passeggiando..- disse Kiba,

passando la mano sul suo fianco attirandola a sé, vicina vicina,

- ..la prendo così..- mise una mano sul suo fianco e una sulla nuca -.. e la bacio! -

suonò la campanella,

- Devo andare, ci vediamo all'uscita? - lei annuì.

Lui era lì, aveva visto tutto, dietro a quell'angolo, si sentiva furioso, offeso, in qualche modo tradito, lo sguardo fisso nel vuoto.

Scivolò silenziosamente vicino a Kiba e lo bloccò per un braccio,

- Gira a largo da TenTen -

- C-cosa? -

- Non ti avvicinare a lei. -

Kiba guardò la sua sagoma sparire, aveva perso cinque anni di vita per lo spavento,

dannazione a Sasuke Uchiha, quel tizio gli faceva dannatamente paura.



Temari


- Spostati -

Shikamaru non finì la frase che delle accurate unghie rosse affondarono nella sua schiena,

- Levati, ho la schiena a pezzi. -

Chiusi in uno sgabuzzino i due ragazzi si stavano rivestendo, al buio le mani raccattavano sbrigative gli indumenti, il freddo pungente si faceva insistentemente sentire,

- Temari abbiamo bucato -

- Cosa?!-

- Lo abbiamo bucato.-

- Ma che ti costava prenderli buoni!! - ringhiò lei,

- Tu prendi la pillola no?-

- Sì la prendo, fosse per te potrei anche rimanere incinta di tre gemelli e non alzeresti quel culo pigro! -

- .. ma sta zitta -

A Shikamaru piaceva giocare col fuoco, sapeva di irritare a morte la Sabaku no.

La guardò mentre abbottonava uno ad uno i bottoni della camicetta, il tessuto pian piano aderì al corpo, salì fino alla curva del seno, ancora uno sulla scollatura. Le raccolse con un dito le mutandine di pizzo che sparirono sotto la gonna a pieghe, infine le autoreggenti coprirono le lunghe gambe lisce.

- Stasera ci vediamo? -

- No – Uscì in fretta dallo sgabuzzino,

era ormai lontano quando Temari lo maledì,

- Spero non ti si drizzi più Shikamaru! Mi hai sentito?! Mai più!! -


Karin


Incrociò il suo sguardo imbarazzato e subito tornò a nascondere il viso nella tazza,

di sicuro la Hyuuga era una ragazza molto strana pensò la rossa, ma era innegabile la felicità che aveva provato quando l'aveva invitata a passare il pomeriggio a casa sua.

- Bella casa -

- G-grazie..

Un altro sorso di thè.


Sasuke


La giornata gli scivolò addosso, non ricordava molto, aveva la testa annebbiata.

Presto la droga entrò in circolo.

Erano passati due mesi da quanto Tenten gli aveva tirato quel pugno, eppure quando si guardava allo specchio vedeva ancora il cerchio nero del livido, sentiva la pelle tirare e bruciare, la palpebra gonfia gli impediva di tenere bene l'occhio aperto.

Il suo sguardo di rimprovero non lo abbandonava mai, disappunto e disgusto, vedere il disprezzo dentro i suoi occhi castani faceva male, era stranamente doloroso.


Ma vederla con un altro ragazzo.. quello lo aveva fatto reagire,

vederla stare con altri ragazzi era una cosa, ma abbracciarli, invitarli a casa, cucinare per loro erano cose che aveva sempre fatto solo per lui.

Sentiva il cuore battere forte quando scorgeva i suoi ridicoli chignon tra la folla, ma rideva con qualcun altro, abbracciava un altro, e allora la rabbia saliva.

Gelosia, invidia, era veramente questo?

Non lo sapeva, ma bruciava dentro.

Presto sarebbe arrivato Natale, la festa preferita di Tenten, la sua Tenten..

Ricordava che, quando erano piccoli, passavano la vigilia insieme dividendo il letto e il calore del piumone, per poi svegliarsi e scambiarsi i regali.

Era la loro piccola tradizione, una delle tante.

Suonò il campanello, una, due, tre volte.

Trovata la forza per alzarsi Sasuke arrancò verso l'entrata, gli sembrava di camminare come in un sogno, fluttuava, gli sembrava tutto così distante, lontano,

aprì la porta:

- T-Tenten! - esclamò stupito, le pupille si dilatarono ulteriormente,

- Il nonno mi ha dato questa raccomandata, prendi – disse sbrigativa,

ma lui non si mosse, continuava a guardarla,

- Sei proprio fatto.. te l'appoggio qui sul mobile, non te la scordare è importante. -

abbandonò la lettera, e si voltò desiderosa di andarsene al più presto, ma Sasuke reagì, le prese il polso per fermarla,

- Non andare via -

- Lasciami Sasuke -

- Resta con me, non lasciarmi solo – sussurrò, era quasi una supplica,

- Sei tu che hai scelto di stare solo!! - esclamò liberandosi della debole presa – E non ti azzardare mai più a minacciare i miei amici! - disse prima di correre via, lui rimase lì sulla porta aspettando di vederla attraversare il giardino e rientrare in casa,

con un sospiro poi tornò a sdraiarsi sul letto.

Sasuke Uchiha, sei un debole.


Hinata


Si fermò qualche istante davanti alla porta, poi, delicatamente la fece scorrere ed entrò.

- Non si bussa più? -

La voce pungente di Neji la fece rabbrividire, ma avanzò con decisione verso il suo letto,

- Cugino Neji, lo so che ce l'hai tu il gatto di Hanabi. -

una frase completa, era riuscita a parlare senza alcun balbettio o tremolio nella voce,

nemmeno attesa la risposta con passi decisi di avvicinò,

prese tra le candide mani il batuffolo che Neji stava accarezzando, glielo portò via,

prima di uscire lanciò uno sguardo al ragazzo, rimasto immobile e impassibile,

sembrava quasi una sfida, un piccolo moto di orgoglio.

Chiuse dietro sé la porta e sospirò, era compiaciuta, fece un bel sorriso immaginando la gioia della sorellina quando avrebbe rivisto il trovatello.

- E così Hinata stai finalmente reagendo? - si chiese Neji,

era tornato ad essere solo,

solo nel suo gelo.


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Capitolo 13
*** .13. ***


.13.

 

- Ragazzi, silenzio -

Gli ultimi cinque minuti dell'ultima giornata di scuola, gli insegnanti non possono far altro che sospirare in giorni come questi, nemmeno il bel Kakashi, professore di inglese poteva trattenere il chiacchiericcio incessante. E finalmente la campanella suonò.

 

 

Karin

 

- Hinata io devo confessarti una cosa -

- Dimmi pure – le sorrise incoraggiante, ormai quando parlava con lei riusciva ad evitare quasi completamente il balbettio,

- Sai sei la mia prima vera amica, di solito sto sempre con Naruto – commentò lei,

- Oh Naruto~ -

- No! Non svenire Hinata! - la ragguagliò l'amica ,

Karin aveva lavorato con molti sforzi per portare la Hyuuga a non svenire più o arrossire furiosamente in presenza del suo migliore amico, adesso solo un moderato rossore imporporava le guance della suddetta.

- Hinata io ho fatto tante cose brutte.. e mi vergogno -

- Non devi dirmi tutto per forza – rispose lei con voce morbida,

- Hm.. posso? - afferrata la spazzola si mise alla spalle di Hinata iniziando a passarla tra i suoi capelli, era come un piccole rituale, quella semplice azione la rilassava.

- Quello che sto per raccontarti non è bello e.. potresti non volermi più come amica..-

- N-non essere sciocca, s-se sei pentita per ciò che hai f-fatto, andrà tutto bene – si sedette più comoda prima di aggiungere con una leggera risata – Però c-così mi stai f-facendo preoccupare! -

- E va bene..-

Pian piano Karin le raccontò della sua cotta per Sasuke, di come desiderasse intensamente essere notata da lui, essere vista da lui, sospirò più volte ma alla fine giunse al nocciolo,

- Una sera alla gare clandestine di moto l'ho visto che comprava della.. roba, e mi sono offerta di fargli da intermediario col venditore, ed è andata avanti così per un mesetto -

- Oh Karin ma n..-

- Aspetta fammi finire tutto, non so se avrò mai il coraggio di ridirlo ad alta voce –

disse lei bruscamente,

- Lui così iniziò a cercarmi, e anche se era solo per dirmi quanta dose voleva lui, beh cercava me, mi sentivo.. speciale, e avevo paura che lui smettesse di “volermi” così.. ho cercato di eliminare possibili.. minacce -

- Cosa vuoi d-dire? - un tantino allarmata,

in poco tempo aveva avuto modo di conoscere ogni sfaccettatura del carattere lunatico e imprevedibile di Karin;

la rossa aveva una notevole tendenza ad un linguaggio scurrile e accesi scatti violenti.

- Io ho.. sapevo che una ragazza che conosco era innamorata di lui così.. l'ho spinta tra le braccia di un altro ragazzo -

Disse tutto d'un fiato,

- Hai fatto una cosa cattiva – Hinata, con una tale semplicità e tenerezza che Karin si morse il labbro indecisa se andare avanti,

- Io sapevo che il ragazzo verso cui l'ho spinta era innamorato di lei e ho tratto profitto dalla situazione -

rimase in silenzio,

- C'è ancora qualcosa da dire vero? -

- Sì -

Karin passò ancora una volta la spazzola tra i suoi capelli corvini e poi si fermò.

- Io ho spinto Sakura verso.. il mio migliore amico.. l'ho spinta tra le braccia di.. Naruto -

l'ultima frase fu poco più di un sospiro, ora la rossa teneva gli occhi chiusi e aspettava,

sapeva bene quanto Naruto fosse importante per Hinata.

La Hyuuga lasciò andare un sospiro, nemmeno s'era accorta di star trattenendo il fiato,

si girò per guardare l'amica, e l'abbracciò forte,

- Dovevi sentirti molto sola, grazie. Grazie per avermi detto queste cose -

e Karin riaprì gli occhi, la stava abbracciando,

non l'aveva schiaffeggiata, né si era arrabbiata con lei, la stava ringraziando!

- Hinata, tu non sei arrabbiata con me? Io ho fatto cose cattive, e poi Naruto, tu.. Naruto..-

- Certo che sono arrabbiata con te, ma insieme troveremo un modo per aggiustare tutto – le sorrise mentre Karin sentiva qualcosa di caldo colarle sulle guance,

lacrime,

era diventata veramente una frignona,

- M-ma Naruto.. tu, tu.. -

- Quando avrò il coraggio di rivelare i miei sentimenti a N-Naruto lo farò, ma con le mie forze, se ora lui è contento, io saprò aspettare – disse lei con grande determinazione, Karin continuò a piangere stringendo l'amica in quell'abbraccio così bello e consolante.

Quella sera si sarebbe fermata a dormire da lei, così Hinata aveva deciso.

 

 

Ino

 

- Sakura! Entra dai -

Ino la fece accomodare, indossava un grembiule da cucina rosa maialino, nell'aria c'era un piacevole profumo di lavanda e..

- Ino.. cos'è questa puzza di bruciato? -

- Bruciato? -

In un attimo Ino schizzò in cucina tirando fuori dal forno dei biscotti abbrustoliti,

- Hanno una cottura estremamente delicata – mormorò più a sé stessa che all'amica,

dopo aver spostato tutti i biscotti dal vassoio di cottura ad un altro, ed essersi ustionata qualche dito, la sua attenzione tornò a Sakura.

- Allora frontespaziosa, che mi dici di Naruto? Ci avete già dato dentro? -

Ad una domanda così diretta Sakura arrossì,

- Ma per chi mi hai preso?! Usciamo da nemmeno un mese – borbottò contrariata,

- Scherzavo! Però raccontami qualcosa sono curiosa, lui com'è? - una malizioso luccichio brillò nei suoi occhi cerulei,

- Naruto è molto.. rispettoso -

- Con rispettoso intendi che è un imbranato? -

- Anche – ammise la rosa ridacchiando – Però mi presta sempre molte attenzioni, mi lascia scegliere i film quando andiamo al cinema, mi riempie di complimenti, mi accompagna fino a casa quando è tardi, paga pranzi o cene..-

- Oh sì un vero principe azzurro – disse Ino sbadigliando,

- Avanti è carino! E' sempre molto premuroso! - esclamò la rosa difendendolo,

- Confettino e in questo mare di “galanteria”che mi dici di interessante? -

- Interessante tipo...? - Sakura iniziò a mordicchiarsi il labbro,

sapeva bene che tipo di informazioni voleva la sua biondissima amica,

- Tipo la sua mano sul tuo fianco, o sulla coscia o.. più su – un dito smaltato risalì la gamba dell'Haruno su, dal ginocchio fino al fianco, e poi salì fino al petto,

- Oh piantala! - esclamò lei allontanando la mano dell'amica.

- Cioè non ti ha mai toccata? -

- Ogni tanto, ma non volontariamente -

- Come non volontariamente?! Vi tenete per mano almeno? -

- No -

- Vi siete mai baciati? -

- Un volta per sbaglio e le altre due un attimo prima di chiudere la porta di casa. -

Ino si fece seria, accavallò le lunghe gambe e si rigirò la cicca da una parte all'altra della bocca, prima di parlare,

- Sakura ma tu sei interessata a lui o no? -

- Certo! Altrimenti non gli avrei chiesto di uscire! - esclamò esasperata da quell'interrogatorio fastidioso,

- E quindi perchè non fai il primo passo tu? -

- Beh non tocca a me, e poi è ancora presto insomma, voglio prima essere sicura..-

- Sakura a me sembrate più una coppia di buoni amici che due fidanzatini, insomma ora non dovresti far altro che pensare a lui, desiderare che lui ti tocchi, ti abbracci, stringa la tua mano..-

- Non è mica un reato scegliere di prendersela con calma! - ribatté lei,

- No, ma è un reato illudere un povero ragazzo uscendo con lui quando la tua testa pensa ad un altro! - esclamò Ino,

un attimo dopo si morse la lingua, non avrebbe voluto scoprire le sue carte così in fretta,

- Ma che dici Ino, nella mia testa c'è spazio solo per Naruto, ormai Sai è un capitolo chiuso della mia vita..- chiunque si sarebbe accorto che quella frase era poco convincente,

- Non è a Sai il ragazzo a cui alludevo.-

 

 

Shikamaru

 

- Hinata! Kiba! Siamo qui!! -

due ragazze ed un ragazzo si avvicinarono al tavolo dove un'energica TenTen teneva il braccio alzato e un assonnato Shikamaru sbadigliava,

- Siete in ritardo – commentò lui,

- Scusa, abbiamo avuto qualche p-problema -

il pub era affollato e rumoroso ma quella strana combriccola si era trovata un tavolo nell'angolo, abbastanza riparato,

- V-vi presento una mia amica, Karin, lei è un anno avanti a n-noi -

la suddetto fece un passo avanti stringendo la mano a tutti i presenti ed infine si sedette di fronte a TenTen.

Shikamaru, incassato nell'angolo era di fianco all'amica di Kiba, quella coi due chignon, e di fronte aveva Kiba stesso e sulla destra Hinata, spostò infine lo sguardo per guardare la nuova arrivata, e una domanda sorse spontanea, come facevano a essere amiche loro due?

Karin aveva i capelli rossi e un taglio ricercato, così come profumo, vestiti e trucco,

era curata e piuttosto piacevole da guardare,

certo il suo modo di vestire aveva il preciso scopo di attirare l'occhio maschile.

Spostò nuovamente l'occhio verso la sua dolce amica,

si chiese da quanto era che Hinata non tagliava i capelli,

cadevano oltre metà schiena come una raffinata cascata di petrolio,

i vestiti erano ampi con colori scuri, non che le stessero male ma Shikamaru era certo che avrebbe potuto essere più attraente, anche solo cambiando il colore degli abiti.

E poi accadde.

Qualcuno sbatté violentemente un pugno sul tavolo e tutti si zittirono,

Karin ritirò immediatamente la mano, arrossendo per quello scatto improvviso,

- S-scusate, a volte mi dimentico d'essere così..-

Hinata le sorrise indulgente mentre Kiba scoppiò a ridere,

- Per così poco! -

Shikamaru la seguì quando la vide alzarsi dal tavolo.

- Karin? -

- Nara -

- Io e Hinata siamo abituati a personaggi rumorosi e irascibili, se sopportiamo quei due, non penso avremo problemi con te -

sorpresa un poco per quelle parole, non esattamente lusinghiere, lei annuì,

- Avrei bisogno del tuo aiuto, vorrei comprare un regalo di Natale ad Hinata -

- Pure io -

- Sarebbe una scocciatura girare per negozi di vestiti per donna, ho solo in mente il colore -

- Dividiamo le spese e la fatica, io ti aiuto a scegliere e tu mi includi nel regalo -

lui annuì approvando la strategia,

- Il colore? -

- Lilla, come i suoi occhi –

Karin era estremamente espressiva, e quando gli occhiali le scivolarono sul naso per lo stupore divenne perfino comica,

- Shikamaru, sei gay? -

fu il suo turno ad essere stupito, e pure imbarazzata per tutta quella schiettezza,

- No! - un lieve rossore si diffuse sulle sue guance,

- Ah... hai scelto il colore perfetto per lei -

E detto ciò entrò nel bagno delle signore.

 

 

Chouji

 

- Ino? -

Scosse leggermente le spalle dell'amica,

- Scusa Cho ero sovrappensiero – gli disse sorridendo,

- Vuoi che riprendiamo a studiare domani? -

- Oh no! Ti prego finiamo questi esercizi di matematica, così non dovrò pensarci più -

andarono avanti per altri quaranta minuti, dove Chouji pazientemente correggeva gli errori dell'amica e lei diligentemente ricominciava da capo.

- Finito! Finalmente Cho, non so come farei senza di te! -

Si alzò in piedi stiracchiandosi e flettendo le lunghe gambe intorpidite, lui la imitò guardandola con la coda dell'occhio,

la sua migliore amica era bella, no bellissima,

sorrise orgoglioso di lei, era una delle cose che più amava al mondo assieme al cibo e ai suoi genitori.

Erano compagni di giochi fin dalla tenera età,

da bambina Ino era molto autoritaria e mascolina,

non era raro che picchiasse i bambini che lo prendevano in giro perchè era sovrappeso,

e col tempo le cose non erano cambiate, loro due sì ma i fatti no,

anche ora lei si prendeva cura di lui.

Sebbene ai balli scolastici ricevesse inviti da ragazzi di classi superiori alla sua lei rifiutava sempre, rimanendo fedele a lui, gli diceva sempre:

“Non posso rischiare che il mio cavaliere mi pesti i piedi ballando, con te vado sul sicuro!”.

Ino era incantevole, ma lui sapeva che poteva essere anche capricciosa, arrogante e a volte meschina, forse era proprio questo che gli aveva impedito di innamorarsi di lei,

la conosceva troppo bene.

Sorrise guardando i biscotti che gli aveva preparato,

a forma di albero natalizio, stella, fiocco di neve,

sapevano di vaniglia, con un retrogusto di bruciato,

- Sono buonissimi Ino -

lei sorrise,

- Sei un pessimo bugiardo Cho -

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Capitolo 14
*** .14. ***


.14.

 

Sakura pov

 

Camminavamo a braccetto, Naruto come sempre parlava e straparlava;

sospirai sconsolata era la prima volta che ci vedevamo dopo Natale e capodanno.

- Tu che ne pensi Sakura? -

Ci eravamo fermati, e fu in quel momento mi accorsi che Naruto mi doveva aver domandato qualcosa,

- Come? Mi son persa nel discorso -

lui rise divertito e commentò che forse il freddo mi aveva congelato il cervello,

si meritò un pugno sulla guancia - Stupido! - esclamai, ridendo a mia volta,

Naruto mi faceva sempre ridere, sempre.

Se solo avessi voluto, avrei potuto prendere la sua mano, a soli pochi centimetri dalla mia,

- Sakura! Ehi fronte spaziosa!!-

in mezzo alla folla del centro commerciale comparve Ino,

un'inconfondibile cappotto viola vestiva il corpo longilineo, mentre i capelli erano raccolti in un elegante chignon, non ci eravamo più sentite da quel pomeriggio a casa sua, solo messaggini standard di auguri.

Deglutii ripensando alla nostra ultima discussione e alle sue insinuazioni, fu istintivo,

strinsi le mie dita attorno a quelle di Naruto, sperando che lei non avesse notato quel gesto improvviso – Ino-pig!- esclamai, la mia voce s'era fatta più acuta,

ma no era tutta una mia impressione la mia voce non aveva nulla di diverso,

- Che bella sorpresa trovarti qui, in compagnia di... Naruto suppongo – disse lei guardando maliziosa le nostre mani allacciate,

- Sono io! -

- Molto piacere, Ino Yamanaka, un'amica di vecchia data di Sakura – si strinsero la mano brevemente,

- Devo andare piccioncini, c'è un ragazzo che mi sta aspettando a casa, non voglio farlo attendere oltre! - mi fece l'occhialino e ci oltrepassò lasciando una scia profumata.

Mentre ci incamminavamo dalla parte opposta mi voltai un attimo, giusto per essere sicura che Ino stesse proprio andando via, pochi metri più in là c'era lei,

mi lanciò un lungo sguardo, e poi imboccò l'uscita.

Perché Ino continuava a farmi sentire in colpa?

- Sakura? -

- Che c'è Naruto? -

- La tua mano... possiamo continuare a tenerle così? -

- Oh c-certo – mi sentivo il viso caldo,

mi morsi il labbro imbarazzata vedendo come quel semplice gesto l'aveva reso così felice.

Sakura non sei una ragazzina inesperta!

Non è mica la prima volta che un ragazzo ti stringe la mano!

Mi rimproverai mentalmente,

- Ti prego ti prego Sakura andiamoci!! -

prima che potessi obbiettare mi trascinò alla pista di pattinaggio, barattando i miei stivali per dei pattini plasticosi e di un brutto blu elettrico.

- Naruto io non so pattinare -

- Nemmeno io!! Però ci divertiremo un sacco! -

Di fatto quello che si divertiva era lui, io più che pattinare mi davo delle spinte dalla balaustra, reprimevo i miei istinti omicidi per chiunque mi sfiorasse e sporadicamente muovevo le braccia come ali per mantenere l'equilibrio.

- Sakura datti una bella spinta! -

- Così così brava!!-

- Prova a piegare di più le ginocchia!!! -

Naruto, al contrario mio, sembrava diventato un maestro di pattinaggio, mi doppiava a velocità sempre maggiori così come i suoi capitomboli erano sempre più clamorosi.

Finalmente stavo muovevo i primi passi staccata dalla balaustra,

- Naruto idiota! Aspettami! -

lui si voltò, era qualche metro avanti a me, mi sorrideva continuando ad incoraggiarmi,

e poi arrivò lo spintone, rigida com'ero non riuscii a incassare il colpo,

all'improvviso presi velocità, vidi Naruto venirmi incontro per bloccarmi.

Rimasi ferma per un poco,

le mie braccia strette intorno alla sua vita, le sue intorno alla mia,

- Sakura, va tutto bene -

- Sì, solo un po' spaventata -

- Vuoi che usciamo -

- Naruto... - guardai bene quegli occhi blu -...grazie -

portai le mani in alto, ne posi una sulla sua nuca spingendola verso il basso,

lo baciai, indugiai un poco sulle sue labbra screpolate prima di iniziare a muovermi,

affondai le dita nei suoi capelli morbidi e gli inclinai un po' la testa per baciarlo meglio.

Il cuore batteva forte cercai di concentrarmi solo su di lui, prestando poca attenzione ai suoi movimenti, feci una mossa azzardata, con la lingua inumidii le sue labbra, esitai ma subito lui aprì la bocca rispondendo ai miei gesti, travolgendomi con la sua energia.

Complessivamente il tutto durò poco, non appena l'esigenza d'aria fu insopportabile ci separammo, respirando affannosamente, sentivo in bocca il sapore fresco delle sue caramelle alla menta e avevo le labbra che mi formicolavano.

- Usciamo? -

annuii e, prima che potessi girarmi, lui pose il pollice sulla mia bocca, pian piano lo fece scorrere avanti e indietro un paio di volte, mi sorrise dolcemente e mi prese in braccio.

A nulla valsero le mie proteste,

mi tenne come una sposina finchè non mi adagiò su una panchina.

E mentre lo guardavo fare la fila per rendere i nostri pattini mi tornò in mente Ino:

Ma è un sbagliato illuderlo uscendo con lui quando la tua testa pensa ad un altro!

 

Gaara

 

- Sta fermo! -

Gaara sbuffò spazientito, sapeva che con lei lo sguardo omicida non funzionava,

- Non ti far vedere domani, un pugno nel punto sbagliato ed è la volta buona che finisci in ospedale – commentò la ragazza dai capelli rossi,

- Ci sono già stato in ospedale – le rispose con voce neutra,

- Allora sarà la volta buona che in ospedale nemmeno ci arrivi e ti troveremo stecchito per strada – ribatté stringendo più forte la garza intorno al suo petto,

- Ci impieghi troppo -

- Muoviti e ti incido il mio nome sul quel bel visetto! -

il filo della lama di un coltello a serramanico premeva contro la sua guancia.

Incrociò lo sguardo con quello di lei,

illuminati solo dalla debole fiammella della candela le sue iridi dorate sembravano quelle di un gatto, le fece cenno di continuare.

La guardò intenta ad avvolgere il rotolo intorno al suo torso, le braccia scure, le sopracciglia aggrottate, più che un gatto la si poteva paragonare ad un pantera,

- Ti ha mai detto nessuno che hai un aspetto orribile? -

- … - un fastidioso felino.

- Beh te lo dico io, con quelle occhiaie sembri uno psicopatico -

Rimasero in silenzio per dieci minuti, l'unico rumore era il fruscio delle bende,

- Non hai bevuto molto latte durante l'infanzia, vero? -

- E questo che c'entra?! - sbottò lei strappando la garza coi denti,

- Non avrai mai mal di schiena causato da un seno prosperoso, questo è certo -

- Piccolo bastardo – mormorò lei digrignando i denti,

affondò la spilla, che doveva bloccare la garza, nella sua carne e vedendo la sua smorfia di dolore fu soddisfatta, era la giusta punizione per aver insinuata che era piatta.

- Mettiti questa maglietta, e la felpa, sono pulite -

Gli passò gli indumenti, nemmeno si scomodò ad aiutarlo a infilarsi la maglietta,

lo conosceva troppo bene, non le avrebbe più rivolto la parola,

- Ti dai una mossa? -

Gaara la squadrò se solo non fosse ferito la starebbe già prendendo a pugni, piano fece scivolare il tessuto lungo l'addome, lei aveva quell'odiosa abitudine di stuzzicarlo,

- E' inutile che mi squadri come se volessi squartarmi, senza di me non andresti molto lontano...- gli lanciò un ghigno provocatorio – e poi chi mai verrebbe ad un ballo scolastico con te, se non io? - con noncuranza fece scricchiolare tutte le ossa delle mani,

aprì la porta per uscire ma, prima che lui potesse sparire, lo prese per il braccio,

- Non farti vedere per una settimana, siamo alti in graduatoria non è il momento di strafare – mormorò quelle parole al suo orecchio con voce seria,

- Tre giorni – rispose lui

- Una settimana teppistello, prenditi cura delle tue ferite – gli baciò la guancia,

- Nemmeno mia sorella mi bacia -

- Sono la tua compagna potrò arrogarmi qualche diritto no? E ora sparisci prima che ti prenda a calci in culo, domani c'è scuola.-

 

.Note di un'autrice insicura. ~ ~

Eccomi qui con un aggiornamento rapido, sono solo tre pagine, volevo ringraziare in particolare Banichan e dedicare a lei questo capitoletto per l'incoraggiamento e la bella recensione che ha lasciato, grazie anche alle 120 persone che hanno letto :).

E dunque momento NaruSaku! Io non sono una fan della coppia quindi non saprei valutare com'è riuscito il tutto.. hmm.. se c'è qualche fan si faccia sentire! E poi finalmente un po' di spazio a Gaara che, mi vergogno ahimè, è forse il personaggio che ho più trascurato! Dunque se leggendo questi 13 capitoli vi siete chiesti perchè il più piccolo dei Sabaku no ha sempre uno sguardo da assassino (cap.1), un nuovo livido qua e là (cap.4), porta una sconosciuta al ballo scolastico (cap.5), ha impegni notturni (cap 7), presto scoprirete tutto! Ma se avete idee sono curiosa di sapere quali sono! Intanto avete capito chi è ragazza che è con lui? Vi aiuto è' un personaggio che appare in NarutoShippuden più di una volta e, ricapitolando, ha capelli rossi, occhi dorati, pelle scura... Chi è? :)

Prossimo aggiornamento settimana prossima!

Ciao ciao lettori!

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Capitolo 15
*** .15. ***


.15.

 

- Buongiorno! Cerco il capitano del club di judo -

Rock Lee alzò la testa estasiato: una nuova recluta!

- Sono io! - esclamò trotterellando verso di lei con un modulo in mano,

- Vorrei iscrivermi al club. - lui le tese il suddetto foglio e una penna,

- Basta compilare questo! Nome, classe e tutto il resto. Molto piacere sono Rock Lee! -

lei sorrise, tutta quell'allegria era contagiosa, senza la tuta verde non l'aveva riconosciuto,

Rock Lee era la famosa “bestia verde” del loro liceo, allenatissimo vincitore di trofei,

- TenTen molto piacere -

- Un giovane bocciolo s'è unito al gruppo, adesso saremo in tre! -

- S-solo in tre? - chiese lei sconcertata,

- Yosh, quattro col maestro Gai! -

- Oh...-

- Ma, se sei abbastanza brava, quest'anno parteciperemo alle gare interscolastiche! -

- Comprendo... il club mi darà crediti scolastici? -

lui sospirò afflitto,

- Il preside ha acconsentito a darci dei crediti unicamente se conseguiremo almeno un trofeo, finora il club di judo non ha mai partecipato a nessuna sfida, nessuna nuova recluta è rimasta per più di una settimana – Lee sembrava sul punto di mettersi a piangere,

il che preoccupò non poco la ragazza,

- Ma è inutile piangere sul latte consumato! Questo semestre ce la metteremo tutta! -

esclamò con vigore ritrovato, e la ragazza giurò d'aver visto delle fiamme nei suoi occhi,

- Credo che il detto sia “inutile piangere sul latte versato” - commentò TenTen, ma quell'appunto passò inosservato in quanto il suo nuovo amico aveva iniziato a blaterare di allenamento giovanile, piegamenti su un solo dito, sollevamenti di 150 kg e pazzie simili.

- E dimmi TenTen, ti sei unita ad altri club? -

Lei annuì e soddisfatta tirò fuori un plico voluminoso di volantini,

- Ho raccolto un po' di informazioni e alla fine ho scelto questi: club di judo, tiro con l'arco, atletica e squadra di pallavolo. - disse soddisfatta,

- E sei stata accettata in tutti?! -

- Beh devo ancora superare i provini per la squadra di pallavolo, ma sono una discreta alzatrice e le mie schiacciate sono imprendibili! -

- TenTen! Sei un vero esempio per tutti gli sportivi! Quanta energia, sento il fuoco della gioventù fluire dentro di te!! -

- Fuoco della gioventù...?-

- YOSH!! -

- V-va bene io dovrei tornare a casa -

- TenTen aspetta! -

per sua grande sorpresa Rock Lee le prese entrambe le mani, e stringendole le unì alle sue,

- Dimmi quand'è il provino per la squadra e verrò a fare il tifo per te! -

- Ma non ce n'è bisogno! Davvero!

- E invece sì! Tu sei la salvatrice del nostro club, è il minimo! -

e TenTen dovette cedere, dicendo come, dove e quando.

Quel pomeriggio fecero il loro primo allenamento.

 

 

Gaara

 

- Gaara!! -

Quando finalmente lo trovò era nella loro vecchia palestra,

lo rigirò sul fianco per poterlo guardare in faccia,

- Cosa ti avevo detto?! Niente incontri, NIENTE incontri!!-

una serie di imprecazione e maledizioni uscirono dalla bocca della ragazza,

- Non...dire...niente – le rimproverò Gaara, per prima cosa doveva accertarsi che le sue vecchie ferite non si fossero riaperte e che non ci fossero altri danni.

Rapidamente fece scendere la zip della giacca e infilò le mani sotto la felpa, con delicatezza iniziò a premere sulle zone sensibili intestino, stomaco, costole, così via,

- A parte il braccio rotto non dovresti avere danni interni... - commentò sollevata, un accesso di tosse improvviso scosse il corpo debole di Gaara, sputò a terra sangue, continuava a tremare nello spasmo della tosse, lei gli sorresse la testa

- Basta, non contrarre, respira dal naso, così, così bravo -

pian piano il ragazzo smise di tremare.

- Geez, e adesso come ti porto in ospedale, devi proprio farmi preoccupare come fossi tua mamma vero? -

- Karui -

- Hmm? Dimmi pel di carota? - intanto stava cercando sul cellulare il numero dei taxi,

- Non ci... vedo -

il telefonino le cadde a terra per la sorpresa,

- Cosa ti hanno fatto? - chiese inginocchiandosi davanti a lui, gli aprì prima un occhio poi l'altro, niente le pupille immobili non davano segni di vita,

- Gaara questo è grave, devo portarti subito dai dottori!! Devo chiamare i tuoi fratelli! -

senza attendere la sua risposta frugò nelle tasche finchè non trovò il suo di cellulare.

- Pronto?! Pronto Kankuro?? -

- Gaara? - una voce sorpresa rispose dall'altra parte,

- Sì! No! Gaara deve andare all'ospedale, devi raggiungermi!

-Hmm, questione di poco tempo – e riagganciò.

 

Al pronto soccorso portarono Gaara a fare degli esami d'emergenza, Karui misurava la sala d'attesa a grandi passi, Kankuro comparve poco dopo e si sedette,

era passata un'ora quando lei ruppe il ghiaccio,

- Come hai fatto ad arrivare così in fretta? - chiese con tono inquisitorio,

- Ero vicino – rispose lui evasivo,

- Vicino... ci hai messo meno di dieci minuti! - lo accusò,

- Il mio cellulare è collegato a quello di Gaara, quando si sposta so sempre dov'è -

- Stalking su tuo fratello?! - esclamò incredula.

- Mi assicuro che non si metta nei guai, tsè stalking -

Karui bloccava sistematicamente ogni infermiera che passava da lì, ma nessuna le sapeva dare informazioni soddisfacenti, provò al banco informazioni ma tutto ciò che ottenne furono una tazza di camomilla e ansiolitico, che la ragazza lanciò in testa allo sfortunato di turno urlando che lei “non aveva bisogno di quella robaccia per psicopatici”.

Tornò dove si trovava Kankuro, il quale era intento a leggere una rivista,

- Tu!! Ma non ti interessa sapere di tuo fratello?! -

- Ho dato un occhio alla lista di esami di Gaara, prima di due ore di sicuro non li avrà finiti, se succedesse qualcosa ne verremo informati, ho lasciato i miei dati e quelli di Gaara agli addetti.-

- E allora?! Non vuoi sapere qualcosa di più? Se rimanesse cieco a vita? Se avesse qualche emorragia interna e ora fosse in una camera operatoria?! Come puoi startene lì quieto e tranquillo quando Gaara... - con rabbia crescente Karui lo sollevò per il bavero sbraitandogli in faccia furiosa, Kankuro la allontanò da sé,

- Quando Gaara cosa? Stai dicendo che non mi interesso di mio fratello? -

l'espressione dura nei suoi occhi scuri la fece arretrare imbarazzata,

- E' pur sempre il mio fratellino...- Karui lo lasciò andare vergognandosi per ciò che aveva detto, lui a differenza sua aveva saputo mantenere la calma.

Una signora col camice bianco si avvicinò a loro,

- Parenti di Sabaku no Gaara? -

Kankuro si alzò prontamente – Sono Tsunade, ho il ragazzo sotto la mia supervisione -

gli diede il numero della stanza raccomandandogli di lasciar riposare il paziente,

- Karui vai da lui, io parlo ancora un po' con la dottoressa. -

senza un fiato la ragazza si precipitò fuori come un tornado,

- Senta per quanto riguardo i suoi occhi? - aveva paura a chiedere,

- Danni non permanenti alle cornee, entro due settimane massimo dovrebbe recuperare la vista senza problemi. Per quanto riguarda il braccio è ingessato e così rimarrà per un po', le altre contusioni che ha sul corpo guariranno col tempo ma se continua a fare a botte quel fegato finirà male. -

- Certo, certo – borbottò Kankuro.

- Senti un po' ragazzo, tu vieni dalla scuola di Sarutobi Hiruzen, vero? -

lui annuì,

- Conosci mio nipote, Uzumaki Naruto? -

- E' un mio compagno di classe – e si lasciò sfuggire un sorriso divertito pensando al ciclone biondo dagli occhi azzurri,

- Parlami di cosa combina in classe.-

E mentre Tsunade interrogava Kankuro su quanto fosse disperata la situazione scolastica di suo nipote...

- Gaara? Stai già dormendo-

Lui voltò la testa,

- Come farei a risponderti se stessi dormendo -

si sedette al fianco del letto, vestiva una di quelle camice d'ospedale, sotto la quale si vedeva la fasciatura attorno al petto, certo più precisa di quella che aveva eseguito lei giorni prima, il braccio sinistro pendeva attorno al suo collo e delle bende coprivano gli occhi passando dietro la testa, Karui non aveva mai odiato così tanto il colore bianco.

- Ti ricordi il suo nome? -

- Lui era un certo Deidara – mormorò,

i tranquillanti gli stavano annebbiando la mente, gli si avvicinò stringendogli la mano,

- Smettila di fare la mamma -

- Taci, sei in ospedale e io sono rimasta due ore senza sapere che ti succedeva, me lo devi -

se avesse potuto l'avrebbe fulminata, eppure quel caldo contatto con lei gli piacque,

sentì qualcuno entrare nella stanza.

- Gaara -

- Kankuro -

Karui si alzò, quella nota roca e strozzata nella voce di Kankuro non le era sfuggita,

era quella di uno che stava per piangere o lo aveva appena smesso,

- Tornerò domani per farti il culo -

gli strinse di nuovo la mano e, piegandosi, gli diede un bacio a fior di labbra,

- Karui – ringhiò lui preso alla sprovvista,

- Due ore in sala d'attesa, ricordi? Me lo dovevi. -

e scomparve chiudendosi la porta alle spalle.

- Fratellino, ero preoccupato -

per la prima volta Gaara sentì i sensi di colpa pesare sulle sue spalle,

sentiva le lacrime di suo fratello bagnargli la mano che stringeva.

 

 

Neji

 

Neji si rigirò tra le mani la tazza di thè, ancora troppo caldo per poterlo bere senza scottarsi, fuori ormai il cielo era scuro, suo zio era fuori città per lavoro, Hinata dormiva a casa di un'amica e Hanabi lo evitava come la peste,

- Sarà nella fase premestruale – commentò tra sé e sé,

quando sentì bussare alla porta si chiese chi potesse essere,

Temari che era venuta ad implorare il suo perdono? L'idea lo divertì ma davanti alla porta, ad attenderlo non c'era nessuna bella signorina,

- Neji! Spero di non disturbare, oggi hai saltato gli allenamenti del club di judo, tra tutti i tuoi impegni col consiglio studentesco non ti ho più visto in giro – Rock Lee continuando a parlare come un fiume in piena entrò in casa Hyuuga, appese sciarpa e cappotto, si tolse le scarpe e, seguendo il suo fiuto sopraffino, andò in cucina a versarsi una tazza di tè,

- Ma prego accomodati, no guarda sono impegnato al momento -

- Neji che fai ancora davanti alla porta? Parli da solo? Dai chiudi che entra il freddo-

Lee sedeva sul tappeto della sala con la testa poggiata al bordo del divano

- Allora non hai risposto alla mia domanda -

Neji gli si sedette vicino ed alzò un sopracciglio,

- Quale delle tante? -

- Oggi hai mancato gli allenamenti del club di judo -

- Oh, non pensavo dovessimo allenarci, siamo solo noi due -

- Abbiamo una nuova recluta invece! Quest'anno ce la potremmo fare, possiamo vincere me lo sento! Lei è brava non ci abbandonerà. -

- Lei? - anche l'altro sopracciglio si alzò,

- Sì la nuova recluta -

- E' una lei? -

- Sì -

- Allora non combineremo niente di buono -

- Neji devi pensare positivo! -

- E' una femmina, non porterà niente di buono -

- Ha solo bisogno di allenarsi un po' -

- E' fidanzata? -

Lee esitò un attimo a rispondere – Non che io sappia -

- Lascerà il club non appena si troverà un ragazzo con cui uscire -

- Non mi sembra il tipo, si è iscritta anche ad altri tre club -

- Allora ci pianterà in asso -

- Come puoi dirlo nemmeno la conosci! -

- Nome? -

- TenTen -

- Non mi dice niente -

- Vedrai ti piacerà – esclamò convinto,

- Tu, pensi, che mi piacerà? - commentò Neji con un sorriso malizioso.

Lee sapeva di non essere molto intelligente, in verità era un troppo umile ma quel sorriso sapeva benissimo cosa significava: guai e una ragazza col cuore spezzato,

- No! Ti proibisco di fare i tuoi “giochini” con lei! - esclamò,

- Tu me lo proibisci? - chiese in tono beffardo,

- Per favore Neji! Non con lei, è la nostra ultima possibilità di vincere la coppa! -

- Tu riponi troppa fiducia nelle persone, ma se proprio ci tieni, non torcerò nemmeno un capello a questa TenTen – detto ciò riprese a bere con finta noncuranza.

Neji non aveva molti amici, in realtà ne aveva solo uno,

il suo uno e migliore amico Rock Lee, l'unico che poteva fargli cambiare idea o che sapeva, come in quel momento, attenuare la sua solitudine con un unico, scintillante sorriso,

anche lui sorrise, perchè vedere il suo amico felice era una delle poche cose belle.

- Ho portato un film da guardare! -

Lee andò a rovistare nelle tasche del giaccone,

- Lasciamo indovinare, è un film su...-

- BRUCE LEE! -

- Già come pensavo – subito il dvd partì e il suo amico si sedette sul divano.

E nonostante sapesse a memoria ogni fotogramma spense le luci e si mise a guardarlo,

finendo di sorseggiare il suo tè, ormai tiepido.

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Capitolo 16
*** .16. ***


.16.


Hinata


Ci fu uno scambio di sguardi: lei a lui, lui a lei, lei a lei, loro a lei,

e infine sia Karin che Shikamaru ricevettero un abbraccio e un sorriso meraviglioso,

- Grazie, mi piace moltissimo -

quel giorno Hinata, anziché il golfino scuro della divisa scolastica, indossava un felpa bianca e lilla, il regalo di Natale dei suoi amici.

I due annuirono soddisfatti, Shikamaru non avrebbe dimenticato facilmente un pomeriggio di shopping con Karin, ma ne era valsa la pena:

Hinata era raggiante, e lui si sentiva come un padre che contempla la figliola, orgoglioso.

- Bene e ora noi ce ne andiamo -

Con sufficienza Karin prese sottobraccio Hinata e la trascinò via per i corridoi,

non le piaceva stare troppo quel culo pigro di Nara, era insofferentemente apatico e le dava sui nervi.

Erano le undici e Hinata aveva finito un verifica piuttosto impegnativa,

tutto ciò che voleva da quell'intervallo era riposarsi, seguì docilmente l'amica,

- Caffè? - scosse la testa,

- Non bevo mai c-caffè – e inserendo le monetine nella macchinetta scelse una cioccolata,

Karin s'aggiustò gli occhiali e sospirò,

A te scorre lo zucchero nelle vene, altro che sangue . -

sorseggiò il suo espresso, nero e amaro.

- Altre verifiche in programma? -

- Questa era l'ultima, settimana p-prossima iniziano le interrogazioni di recupero -

- Noi invece abb-UH! Coprimi! -

La rossa si nascose dietro Hinata,

passato il pericolo corse velocemente lontano dalla caffetteria,

- C-chi hai visto? - chiese curiosa,

- Era solo Suigetsu, peggio si una sanguisuga - commentò schifata, aggiungendo altri, poco eleganti, epiteti che Hinata fece finta di non sentire,

- N-non è che lui t-ti piace? - gli argomenti amorosi non era il forte della Hyuuga,

ma l'occhiata stralunata che Karin le lanciò era più che eloquente,

gli occhiali le scivolarono sul naso mentre lei imprecava e sbraitava, e Hinata rideva,

le piacevano le sue scenate; girato l'angolo del corridoio affollato sbatté contro qualcuno.

Non fu un impatto violento,

nessuno dei due cadde a terra ma Hinata rimproverò severamente il mal capitato,

- Presta più attenzione! Avrei potuto r-rovesciarti addosso il bicchiere. -

l'espressione seria seria e la quasi totale mancanza di balbettii fece sorridere Karin,

- Hinata!! Mi spiace moltissimo, ero sovrappensiero. Stavo cercando lei! -

quella voce!

ci volle tutta la forza d'animo della Hyuuga per mantenere il proprio autocontrollo,

- Vi conoscete? -

Chiesa la rossa, Hinata annuì e Naruto sorrise guardandola,

- Sì abbiamo avuto un piccolo incidente al ballo di inizio anno! -

Karin sorrise sorniona, e così già erano conosciuti...

- Avrei bisogno di un consiglio, prima ho litigato con Sa- -

un colpo di tosse improvviso lo interruppe,

- Me ne parlerai quando questo pomeriggio verrò a farti studiare, asino, ora sono impegnata – e completò la frase prendendo sottobraccio la Hyuuga,

- Certo... non volevo interrompervi! Hinata scusami ancora, per farmi perdonare la prossima volta ti offro qualcosa da bere! - e così come era arrivato scomparve dietro a quell'angolo, sparito Hinata si permise di riprendere a respirare,

- E così vi eravate già conosciuti eh? -

il tono malizioso di Karin la fece arrossire,

- U-Un i-incidente -

la rossa si fregò le mani,

- Hai sentito che ha detto: “Ho litigato con Sakura”, ancora poco e quei due si lasciano e tu avrei campo libero! -

- Karin! -

- Che c'è? - chiese con noncuranza,

- Non essere cattiva -

- Ma che cattiva, io progetto la tua felicità! -

- N-non pensi che N-N... - sospirò - non pensi che lui s-soffrirà se c-con Sakura non d-dovesse finire b-bene? -

l'amica rimase in silenzio,

- Forse sì, ma se tu sarai al suo fianco a consolarlo vedrai che- -

- No! Karin n-non dire queste cose! -

- Ma io... -

- No -

Karin sospirò,

- Scusami, non dirò più nulla del genere. Anche se.. -

- Karin! -

- Va bene va bene, non ti arrabbiare con me. -



Temari


- Da questa parte -

- Me lo ricordo Kankuro! -

Temari fremeva,

era un nervoso, agitato, sconvolto, curioso, arrabbiato fascio di nervi,

Gaara le doveva tante di quelle spiegazioni.

Arrivati alla sua stanza fece per spalancare la porta ma la mano di Kankuro la fermò,

giungevano delle voci dall'interno,

- Ehi Gaara, hai visto com'era carino l'infermiere che è passato prima? -

- Karui io non ci vedo – lei sbuffò,

- Sei inutile come sempre tu! -

la porta s'aprì,

- Gaara - - Fratellino-

- Temari, Kankuro – il più piccolo dei tre fratelli volse la testa verso i nuovi arrivati.

- Direi che è il momento dei parenti, io vado -

Temari, che stava ancora fissando la testa bendata di Gaara, non disse nulla,

- Penso invece che tu dovresti rimanere, così ricostruiamo per bene questa storia -

fu Kankuro ad intervenire - Cos'è che volete sapere? -

- Tutto, Gaara! Chi è lei? Come sei finito qui? Chi è che t'ha fatto questo? Cosa fai quando non sei a casa? - rimasero tutti in silenzio,

- Inizierò io, correggetemi se sbaglio – Kankuro si schiarì la voce,

- Dunque lui è Redhead – e indicò Gaara – mentre lei GoldenEye – e puntò il dito su Karui,

- Direi che come coppia hanno piuttosto successo, stanno scalando la classifica in fretta-

- Di che stai parlando?! - esclamò Temari,

- Ah già, ho dimenticato di dirlo all'inizio loro sono una coppia, ma combattono più spesso singolarmente. Sono degli streetfighter. -

dire che Temari era stupita riduceva l'accesa incredulità dei suoi occhi,

- Street fighter? Quindi non spacci droga? -

- No -

- Né rubi dai negozi di notte o pesti la gente su pagamento -

- No – borbottò Gaara girando la testa alla sua destra, dove sapeva che c'era Karui.

Dopo qualche minuto, il tempo di immagazzinare tutte quelle informazioni,

Temari scoppiò a ridere,

- Perché non ce l'hai mai detto? Sarei venuta a vederti! -

tra tutte le possibili reazioni quella era l'unica che Karui non aveva contemplato,

stava veramente ridendo?

- E ditemi siete in alto? -

- Terzo girone, quinta fascia – mormorò Karui cautamente,

- Hanno scalato due gironi con il loro ultimo combattimento, un balzo niente male – commentò Kankuro,

- Ma qualcuno doveva strafare, vero? - la rossa pizzicò la guancia di Gaara,

- Smettila! - sbottò lui più imbarazzato che arrabbiato,

- Da quanto tempo lo fate? Voi due come vi siete conosciuti? - Temari aveva ripreso il suo tono intimidatorio e inquisitorio,

- Circa da... -

- Aspetta! - improvvisamente si girò verso il suo gemello – Tu! Come facevi a sapere queste cose? - lui fece spallucce,

- Mi sono informato qua e là -

- Qua e là? - ringhiò lei,

- Una volta l'ho seguito e ho scoperto cosa faceva – disse sottovoce,

- Perché non me l'hai detto?! - arrabbiata si alzò in piedi di scatto,

- Perché avresti reagito male come ora!- altrettanto fece lui,

- Non avevi il diritto di nascondermelo -

- Lui non voleva che lo sapessimo -

- Dovevi dirmelo lo stesso -

- Come se ti importasse! Pur di non stare a casa lavori, fai parte del consiglio studentesco, dormi a casa dei tuoi ragazzi! -

Temari lo prese per il colletto della camicia scrollandolo violentemente,

- Chi è che paga le bollette? Chi fa la spesa? Chi fa la lavatrice? -

- Chi mette in ordine la casa? Chi ti mette a letto di peso se t'addormenti sul divano? -

Kankuro mise le mani sulle spalle della sorella per allontanarla, delicatamente,

- Mi sono sempre preso cura di lui – continuò – Controllavo contro chi doveva battersi, facevo da allibratore ai suoi incontri. E non guardarmi così Tem, pensavi che la cassetta sei soldi si riempisse da sola? -

- Credevo che facessi qualche lavoretto in giro -

- Beh in un certo senso – le rispose lui con un sorrisetto,

si sedettero uno al fianco dell'altro, lì sul bordo del letto, e la grande Temari crollò.

- Siete una coppia di idiota. Due fratelli idioti. Tre fratelli...idioti -

Si alzò muovendosi lentamente verso la porta,

- Domani finiremo questo discorso, Kankuro non torno a casa ho bisogno di stare sola. -

- Ti accompagno – rispose il gemello seguendola.

Nella stanza rimasero nuovamente solo loro due,

- Wow, questa sì che è una scena da film, tutte queste emozioni mi han messo sonno -

commentò Karui con un gran sbadiglio,

- Che ore sono? -

- L'una – rispose lei mentre si toglieva gli stivali, poi tocco al cappotto e la sciarpa,

- Cosa fai? -

- Schiaccio un pisolino, su fatti in là -

a carponi sul letto sollevò le coperte, infilandosi poi sotto,

nemmeno fece caso all'imbarazzo di Gaara, dopo aver provato diverse posizioni gli si accoccolò vicino – Un'oretta poi vado – mormorò.

Solo quando fu certo che la ragazza si era addormentata,

Gaara le passò il braccio intorno alle spalle, portandola più vicina a sé.


Naruto


Quando Naruto sentì il campanello suonare non si aspettava un confetto rosa sulla porta,

- S-Sakura! - esclamò stupito,

- Ciao Naruto -

- Entra entra, lì fuori avrai freddo -

non era la prima volta che veniva a casa sua, ma non erano mai stati da soli lì,

ovviamente alle quattro del pomeriggio nonna Tsunade era ancora in ospedale,

il suo ragazzo correva di qua e di là raccogliendo vestiti, scatole vuote di ramen e bottiglie di saké, era una scenetta comica da vedere.

Si sedettero entrambi sul divano, l'imbarazzo ora era evidente,

- Senti Naruto... scusami – si girò per guardarlo negli occhi – non so che mi ha preso oggi, ero un po' nervosa -

- Va bene così – disse lui sorridendo, quel sorriso che ti avvolge teneramente,

- No! Io... oltre ad avere torto ti ho pure picchiato...-

- Ormai mi sto abituando! - esclamò lui – Sono due mesi che mi maltratti! - e scoppiò a ridere, non proprio conscio dell'effetto che quelle parole ebbero sulla ragazza,

- Posso vederlo? -

- E' solo un livido Sakura -

- Per favore – gli strinse la mano, toltosi la felpa Naruto tirò su la manica della maglietta mostrando un livido nerastro,

- Mi dispiace – mormorò,

le venne un'idea, si piegò su di lui e gli baciò delicatamente la pelle offesa,

- Ecco, adesso non farà più male! - sorrise,

è così che si faceva coi bambini ed era certa che l'effetto su Naruto sarebbe stato identico.

Lui rise e la abbracciò, Sakura gli si sedette in braccio,

apprezzando tutto il calore di quell'abbraccio,

- Ti voglio bene – le sussurrò all'orecchio,

Sakura si sentì mancare la voce, si girò e lo baciò con forza,

per non pensare alla sua risposta.

Io non abbastanza.


Shikamaru


Quando Shikamaru vide una figura correre in lontananza non ebbe dubbi, era lei,

invece gli sfuggiva il nome del robusto ragazzo che la seguiva,

- Scusa, è da molto che aspetti – gli chiese col fiatone,

- Poco -

- Giusto voi non vi conoscete: Shikamaru Chouji, migliore amico compagno di banco -

i due si strinsero la mano, dopo di che furono introdotti a villa Yamanaka.

- Sedetevi pure in salotto, metto su qualcosa di caldo intanto, son solo le sei -

La sala era luminosa, le grandi vetrate a scorrimento illuminavano le numerose piante in fiore, il cielo invernale era tuttavia già scuro, forse avrebbe nevicato ancora.

Poco dopo giunse un piatto di biscotti, per la somma gioia di Chouji,

in cucina Ino stava tirando fuori le tazze da thè quando entrò suo padre,

- Abbiamo ospiti fiorellino? -

- Papà! Che spavento, quante volte ti ho detto di bussare? - disse imbronciata,

- Ma siamo in cucina non in camera tua -

- Pfff fa niente, di là c'è Cho e un mio compagno di classe -

prese il vassoio con teiera e tazze – Vieni te lo presento -

- Buonasera ragazzi -

l'uomo che comparve al fianco di Ino era indubbiamente suo padre, lineamenti sottili, lunghi capelli biondi, gli occhi con quella particolare sfumatura di verde,

il tintinnio del vassoio riportò la sua attenzione su Ino,

non notò l'espressione stupita dell'uomo.

- Papà questo è Shikamaru -

Shika...maru,

stessi capelli ad ananas,

stessi occhi annoiati,

- Dimmi ragazzo come fai di cognome? -

- Nara. Shikamaru Nara -

stesso cognome,

l'espressione stupita di Inoichi ora era evidente a tutti e tre i ragazzi,

- Devo sedermi – scosso l'uomo prese una sedia e continuò a guardare Shikamaru.




.Note di un'autrice insicura.

Eccomi puntuale come un orologio con l'aggiornamento! :) vi dirò questo capitolo mi convince poco. Anzi lo trovo piuttosto noioso, però c'è un pizzico di NaruHina!

Il capitolo 16 si svolge tutto in una giornata:

Hinata la mattina, Temari mezzogiorno, Naruto pomeriggio, Shikamaru sera.

Lo ammetto volevo far piangere anche Temari in questo capitolo, poi ho cambiato idea: sarebbe stato troppo, insomma prima Kankuro ora pure lei, ma no Tem è una lady di ferro! Sakura, povera ragazza, perdonatemi spero non sia riuscita troppo OOC, ci tengo a caratterizzarla bene quanto tutti gli altri ma non avendo grandi simpatie ho il timore di non dedicarle la giusta attenzione, e spero anche non la odierete troppo, lei vuole sinceramente bene a Naruto! E infine il trio ShikaInoChou riunito, già nel Capitolo3 - Ino c'è un accenno a ciò che sta succedendo. E' tutto cari lettori come sempre ringrazio chi si fermo gentilmente a recensire, è bello sentire i vostri pareri/speranze, idee sulle coppie ma soprattutto le vostre correzioni ^^

Alla prossima settimana!


(Se siete fan del NejiTen ho appena postato questa one-shot, un po' di pubblicità non guasta :) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=933895&i=1 )

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Capitolo 17
*** .17. ***


Buona lettura!


.17.


- Papà non ti senti bene? -

Chiese Ino preoccupata,

- Questo non me lo aspettavo...- mormorò lui,

- Papà? -

- Fiorellino, ti ricordi la storia della mamma? -

lei annuì,

- Shikamaru mi diresti gentilmente come si chiama tuo padre e tua madre?-

- Shikaku, Shikaku Nara e Yo...-

- Yoshino, già proprio loro – completò l'uomo sorridendo,

si alzò e da un armadio tirò fuori un album di foto, ne prese una e la mostrò ai ragazzi,

indicò a Shikamaru una coppia,

- Questi sono tuo padre, e tua madre, questo è il papà di Chouji, e io -

- Vuoi dire che il Nara della storia della mamma è... - e indicò Shikamaru,

è lo stesso, è suo papà? - lui sorrise,

- Già -

- E quindi tu, il papà di Chou e il suo... wow... -

Inoichi passò la sera ad interrogare il ragazzo sui suoi genitori,

lo lasciò andare a casa solo dietro la promessa di metterlo in contatto con suo padre.



Temari


Incamminandosi verso casa Shikamaru sorrise,

era stata una serata movimentata per i suoi gusti, ma piacevole, inoltre Chouji si era dimostrato un quieto e pacifico personaggio, si ripromise di conoscerlo meglio.

Davanti ai gradini di casa c'era un'inaspettata ragazza in lacrime,

sospirò avvicinandosi,

non ebbe bisogno di accendere la luce del portico per sapere chi era,

quell'acconciatura simil scopino per pulire a terra l'avrebbe riconosciuta ovunque.

- Temari ? -

Si piegò cercando di intravederne il viso,

le accarezzò la nuca finchè finalmente i singhiozzi non smisero,

- Sei un pessimo fidanzato! Ho perso il conto di tutte le chiamate che t'ho fatto -

sbottò lei,

sentendosi un poco in colpa tirò fuori il cellulare,

ventuno chiamate perse. Temari,

lo rimise via,

- Cosa è successo? -

- E non mi chiedi nemmeno di entrare in casa? Sono qui ad aspettarti da ore -

mormorò lei risentita.

Shikamaru sospirò ancora, almeno i suoi genitori non c'erano,

- Temari togli la giacca -

- No, ho ancora freddo -

- Avanti toglila -

con una sospetta accondiscendenza se la tolse – Ora mi racconti tutto? -

ma Temari nemmeno lo ascoltava, lo abbracciò invece, affondando il viso nella sua spalla,

preso alla sprovvisto il ragazzo barcollò un poco, per poi stringerla con un braccio,

le accarezzò la schiena con fare consolatorio,

rimasero a lungo in silenzio.

Seduti sul divano, spartendo una coperta di lana, Temari poggiò la testa sulla sua spalla,

ed iniziò a raccontare.

- Gaara è all'ospedale - - Ha avuto un incidente e non ci vede - - Kankuro era con lui -

- C'era anche una ragazza - - Lui lo sapeva e non m'ha detto niente -

- Mi ha detto che non mi importa di loro -

Andò avanti a parlare così,

con frasi sconnesse e senza alcun senso logico se non per lei,

quando smise di parlare Shikamaru le chiese – Gaara è stato coinvolto in una rissa? -

- Sì -

- Lo fa spesso? -

- Ha detto che è uno street fighter -

- Anche Kankuro lo è? -

- No -

si fermò a pensare su ciò che lei aveva detto finora:

Kankuro non è uno street fighter, ma era con Gaara, c'era anche una ragazza,

lui lo sapevo e non le fa detto niente, lui...?

- Kankuro sapeva che Gaara era uno street fighter? -

- Sì -

ora era più chiaro il collegamento,

- E non te l'ha detto -

- Sì -

- La ragazza sapeva tutto questo? -

- Sì -

quindi o lei è la fidanzata di uno dei due o è come Gaara,

ma se lei era presenta molto probabilmente...

- Lei è la compagna di Gaara? -

- Non lo so se sono intimi, fanno coppia nel torneo quando devono combattere -

In generale il ragazzo non era stupito,

bastava vedere Gaara per sapere che di certo non passava la notte a giocare a scacchi, e quindi cos'è che avevo portato alle lacrime la sua incrollabile fidanzata?

- Io gli voglio bene! -

quell'affermazione mezza urlata interruppe il filo dei suoi discorsi,

- Io voglio bene ai miei fratelli – ripeté con più calma - Perché non me l'hanno detto ? -

Offesa? Arrabbiata? Delusa? Amareggiato? Dispiaciuta?

Quale di queste emozioni l'aveva scossa si chiese Shikamaru.

- Una sorella che non si prende cura dei propri fratelli... patetica -

Temari si stava compatendo?Questo sì che era fuori dal suo carattere,

- Basta che dimostri loro che ti importa allora, no? -

lei alzò la testa per guardarlo stupita,

- Dimostra che ci tieni a loro, il resto andrà a posto -

lei annuì lentamente – Hai ragione Shikamaru - era così semplice la soluzione,

- Puoi rimanere qui a dormire, i miei staranno via per altri quattro giorni -

si alzarono dal divano, lei lo seguì nella sua camera,

- Prendi questa per la notte – disse passandola una maglia informe e dei pantaloncini

Il bagno sai dov'è, puoi dormire qui, io starò sul divano -

Temari si fermò sulla soglia,

- Il tuo letto è sufficientemente grande per starci in due. Ma non osare allungare le mani, non ho voglia di scopare – e con un ghigno uscì,

anche Shikamaru sorrise, era tornata la solita bisbetica di sempre.


Sasuke


La scuola era ormai ricominciata da sedici lunghi giorni.

Anche quella mattina era arrivato presto, sedette al suo posto,

e attese guardando dalla finestra,

man mano sempre più studenti accedevano dall'ingresso, e poi la vide.

Un sorriso aleggiò sulle sue labbra,

lei si lasciò cadere sgraziatamente al posto di fianco al suo,

non gli sfuggì la leggere sorpresa sul suo viso nel vederlo lì, puntuale,

- Buongiorno TenTen -

lei grugnì qualcosa per poi alzarsi e uscire dall'aula,

finchè non suonò la campanella dell'inizio delle lezioni non tornò.

L'intera giornata fu una copia delle precedenti,

lui le parlava e lei lo ignorava, sbuffava, si girava dall'altra parte,

infondo lo sapeva che era ostinata.


Era finita anche oggi,

Sasuke rimise tutti i libri a posto,

- Vuoi un passaggio per casa? Ha ripreso a nevicare -

- Ho altri impegni -

e corse via,

il ragazzo sospirò, lo sapeva bene che lei non lo avrebbe perdonato facilmente,

piuttosto che accettare un passaggio da lui, ora, avrebbe camminato nella neve,

già era terribilmente ostinata. Ma le avrebbe fatto cambiare idea.


Lee


- Neji~ -

Il diretto interessato si girò,

profondamente disgustato nel sentirsi chiamare con quel tono orrendamente zuccheroso,

- Lee – rispose lui a denti stretti,

- Mio eterno ri~va~le~! - brividi di orrore percorse la schiena dello Hyuuga,

- Quale impeto gioioso ti ha portato qui in palestra? -

Rock Lee saltellava qua e là,

- Mi pareva ti fossi lamentato della mia scarsa... presenza -

- YOSH! Sei venuto per batterti! -

- Solo per accertarmi di essere, comunque, migliore di te – affermò lui,

- Non stavolta! Vedrai ti stupirò -

Il loro allenamento durò un lasso di tempo eccezionalmente lungo,

Neji stesso si stupì di riuscire ancora a bloccare i colpi potenti e mirati di Lee,

si fermarono scrutandosi l'un l'altro, subito ripresero da dove si erano interrotti,

a nessuno dei due sfuggì il cigolio della porta scorrevole,

ma il ragazzo che indossava una tuta di spandex verde non si perse a guardare,

sapeva già chi era il loro spettatore, al contrario dello Hyuuga.

Tra un colpo e l'altro, il suddetto, sbirciava la ragazza che li osservava con interesse,

infine riuscì a sbattere Lee a terra, decretando, ancora una volte, che lui era il più forte. Solitamente l'amico si sarebbe disperato,

avrebbe preso a pugni il pavimento, pianto amaramente e avrebbe proclamato urbi et orbi che la prossima avrebbe vinto lui, e invece...

- TenTen! -

Rock Lee balzò in piedi e, ignorando completamente Neji, corse verso la ragazza,

- E' stato spettacolare! Ecco tieni! - gli porse una bottiglia d'acqua e un asciugamano – Ewewew Lee puzzi da morire! Fatti subito una doccia e sbatti questa cosa – indicò la tuta verde – a lavare -

- Oh grazie TenTen! - esclamò lui cercando si abbracciarla – Sei tutto bagnato!! - sbottò lei spingendolo subito di lato e ridendo,

un secco e discreto colpo di tosse interruppe li interruppe,

- Oh giusto, non vi siete mai visti voi! Finalmente -

- Neji lei è il nostro nuovo membro TenTen -

il ragazzo la squadrò dalla testa a piedi,

sorrise,

ora l'aveva riconosciuta, era l'amichetta dell'Uchiha, l'aveva vista alle gare di moto.

- Molto piace-... -

Il tono volutamente suadente dello Hyuuga gli morì in gola, così come dovette ingoiare il sorriso splendente che stava per dedicarle, Tenten gli aveva preso il volto tra le mani, fredde per giunta, e la muoveva a destra e sinistra,

- Hai proprio gli stessi incredibili occhi di Hinata! - esclamò lei,

aveva detto incredibili?

- No – lo lasciò andare -sono un po' diversi, quelli di Hinata sono più lilla, i tuoi invece sono grigi – fece un passo indietro – Sì preferisco i suoi, siete fratelli o cugini? -

- Cugini – rispose lui offeso,

gli aveva veramente detto in faccia che preferiva Hinata?

- Oh~!Non vedo l'ora di potermi allenare con te -

continuò lei, sorridendo a più non posso,

e dopo gli diede le spalle tornando a dedicarsi a Rock Lee,

- Tieni, ti ho riportato questi, non è che ne avresti altri da prestarmi? -

lui annuì – Te li porto domani -

- Bene! Ora fila in doccia! -

E con un altro cigolio della porta TenTen sparì.

Ancora oltraggiato da quell'atteggiamento Neji nemmeno la guardò uscire,

prese la sua sacca dirigendosi agli spogliatoi,

- Lee hai portato lo shampoo? -

la faccia angosciata dell'amico parlava da sé,

- Te lo presterò anche questa volta -

con passi felini s'avvicinò,

fermamente intenzionato a scoprire cosa, quella ragazza, aveva restituito a Lee,

il sopracciglione recuperò le sue cose e s'avviò canticchiando a lavarsi,

profondamente urtato Neji assottigliò gli occhi in uno sguardo demoniaco.

- E dire che questa mattina l'oroscopo prometteva bene. -



TenTen


La prima cosa che TenTen fece arrivata a casa fu sgusciare fuori dalla divisa scolastica,

- Geez odio queste cose – mormorò rigirando le collant – AH! Ancora! -

le aveva bucate di nuovo,

scocciata le mise da parte scribacchiando su un post it che doveva ricucirle, raccolse svogliatamente un po' di abiti sparsi in giro per la sua stanza, finchè sollevando una maglietta trovò le sue carte,

immediatamente le sparse sul pavimento mischiando i tarocchi, ne pescò tre.

- La Morte, la Forza, la Temperanza -

Perplessa guardò le tre carte,

la prima rappresentava uno scheletro,

la seconda un leone, e l'ultima un angelo.

- La Morte... - si morse il labbro -...è la fine, la distruzione o anche pulizia, cambiamento -

- La Forza è facile: energia, coraggio e autocontrollo, il saper dominare gli istinti -

prese in mano l'ultima – ma questa... la Temperanza è armonia, equilibrio, semplicità -

confusa si portò un ciuffo dietro l'orecchio.

- Se prendo fine e distruzione, posso accostarla a coraggio ma poi cosa può significare? Devo affrontare la distruzione con forza perchè poi arriverà l'equilibrio? -

Sospirò – Distruzione...Di che cosa poi? - prese la carte in mano guardandole da vicino,

- E se usassi cambiamento? Cambiamento, forza e armonia... forza e semplicità? -

un distinto toc toc alla porta la ridestò dai suoi pensieri.

- Arrivo nonno! -



.Note di un'autrice.


Buonasera lettori!! :)

Lo giuro non scriverò mai più una scena ShikaTema, è stata un vero parto, ho appurato che non so muovere questi due personaggi, Temari è troppe cose: orgogliosa, indipendente, sensibile, furba, con la risposta pronta, un po' prepotente, sensibile, innamorata... @_@ Invece sono sempre più stupita di Lee, ogni volta che scrivo di lui lo spirito della giovinezza si impossessa di me, lo trovo estremamente riuscito come personaggio (sì potete smentirmi ma non siate troppo cattivi!), i team ShikaInoChou e NejiTenLee si sono ricongiunti, e finalmente sono tornata a scrivere del mio personaggio preferito: TenTen.


Ringrazio le 130 persone che hanno letto lo scorso capitolo e NaruHina4ever, AleGargano1, Momo, per le sempre bellissime e incoraggianti recensioni.

Vi aspetto domenica ^-^ pubblicherò il capitoletto speciale dedicato all'infanzia incentrato su questi personaggi:

- Naruto, scelto da NaruHina4ever

- TenTen (yeah), scelto da Morgana

- Sakura, scelto da Banichan

- il quarto è vacante, per chi vuole lasciando una recensione può scrivere di chi gli piacerebbe sapere l'infanzia e poi conterò eventuali maggioranze, grazie! ^^

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Capitolo 18
*** .Infanzia. ***


Infanzia.

Scusate lettori!!!

Volevo così tanto postare ieri questo capitolo ma tra preparare la torta e tutto il resto non ho fatto in tempo! Ieri era il mio compleanno per questo ci tenevo a pubblicare questo special come ringraziamento a tutti colore che recensiscono e seguono la storia ^^

Buona lettura

 

 

Sakura

 

- Sakura metti in ordine quell'armadio, è pieno di cose che potremmo buttare via. -

Sua madre le lasciò uno scatole in camera e se ne andò, qualcosa che assomigliava ad un “dallo subito” giunse alle orecchie delle ragazza,

con una scrollatina di spalle decise di ignorarla, tra poco sarebbe arrivata Ino per andare a scegliere insieme un vestito.

- Magari posso cercare qualche foto delle medie da farle vedere...-

Mormorò assorta,

iniziò a frugare dentro, saltarono fuori vecchie borsette infantili, dei vecchi pattini a rotelle polverosi, non senza fatica tirò fuori uno scatolone,

- I miei vecchi quaderni.. Oh! E i libri delle elementari! -

entusiasta sfogliò le pagine ingiallite, riempita da un tondeggiante scrittura di bimba,

tastando qualcosa di morbido sul fondo cercò di tirarlo fuori.

Con uno strattone riuscì a vederlo,

- La mia vecchia cartella -

con la mano accarezzò teneramente il tessuto sgualcito.

 

Sakura strinse forte le bretelle della cartella.

Si morse il labbro con i dentini ancora da latte, poi entrò in aula,

- Guarda che vestiti! - mormorò una bambina ad un'altra, e ridacchiarono,

- E quella vecchia cartella – altri risolini.

Sakura strinse forte le bretelle.

S'incamminò verso la fermata dell'autobus,

perchè la mamma non poteva occuparsi di lei,

anche solo per venirla a prendere a scuola.

 

- Ehilà ci siamo incantate? Sakura? -

Ino le dette uno scrollone prima di ricevere un cenno di riconoscimento dall'amica,

- Come sei entrata? -

- Tua madre mi ha aperto – rispose lei semplicemente,

- Ti devo raccontare una storia super. L'altra sera era a casa con Chouji e Shikamaru e -

- Ino ti ricordi questa? - la interruppe la rosa,

- Perché dovrei ricordarmi di questo zainetto sgualcito? - chiese lei leggermente stizzita per essere stata interrotta,

- Beh mi riporta indietro nel tempo – spiegò lei alzandosi da terra e sedendosi poi sul letto,

- Avanti sentimentale, racconti perchè quel coso cencioso ti rende così, ma poi usciamo a fare shopping! - le diede un buffetto sulla guancia e si mise a gambe incrociate vicino a Sakura.

- Era la mia cartella delle elementari. Ricordi? Tutte le altre bambine mi prendevano in giro perchè non l'avevo di Sailor Moon. -

- Di quella non me ne ricordavo, ma è stampato nella mia memoria quanto piagnucolona era a quel tempo – Ino si lasciò scappare una risatina,

- Beh erano cattive le altre bambine -

- Oh dei veri mostri! - la prese n giro la bionda,

- Ti ricordo che una volta mi hanno pure rovesciato addosso un bicchiere d'acqua!-

- E chi è che ti ha portato per mano in bagno ad asciugarti? -

- Tu, Ino -

- Già – commentò lei con voce morbida – erano bei tempi quelli.-

Sakura alzò un sopracciglia – Insomma! A te non hanno tagliato i capelli! -

- Saku era solo una ciocchetta -

- E' stato uno shock per una bimba emotiva come me -

- Ehi sono io la regina dei drammi, non imitarmi! -

entrambe ridacchiarono.

- Te la ricordi la prima volta che abbiamo parlato? -

- Sì, sai facevi veramente pena quel giorno, tra il muco che ti scendeva dal naso e tutto il resto...-

- Ino! -

 

- Ehi cosa ci fai qui tutta sola? -

Non ricevendo risposta la bimba s'avvicinò alla coetanea,

accucciandosi al suo fianco aspettò che i singhiozzi finissero,

- Tu sei quella con la fronte grossa vero? - la nuova crisi di pianto confermò tutto.

- Diamo un'occhiata – con le dita scostò i ciuffi disordinati di quella frangetta,

- Eh però, è veramente grossa! Lo sai che nasconderla la fa sembrare ancora più grande? -

finalmente la bimba dai capelli rosa sollevò la testa,

- Oh ora posso vederti in faccia! Io sono Ino, Ino Yamanaka -

- Sakura – mormorò lei

- Più forte non ti ho mica sentito -

- Sakura!! - urlò lei,

- Benissimo Sakura, ora in piedi – le tese la mano – ora stringila -

la bimba obbedì,

- Ora siamo amiche -

 

- Eravamo una coppia di sciocchine – commentò Ino,

- No, tu eri la combinaguai, io ti seguivo e basta -

- Sì un vero angioletto, chi è che ha avuto l'idea di mettere una cicca tra i capelli di quella smorfiosetta? - chiese Ino,

- Quella era vendetta, lei aveva copiato dalla mia verifica -

- E così ritornò l'equilibrio nella forza! - esclamò la bionda,

- E' stata la tua compagnia a traviarmi -

- Io ti ho cambiato in meglio! Benissimo e ora dobbiamo andarci a cercare un vestito, la festa di primavera è tra una settimana -

- Tsè festa di primavera, ma se per strada c'è ancora la neve – disse Sakura,

- Sai come la chiamano anche? La festa della coppia! -

- Perché? -

- Ma è ovvio: siamo a febbraio! E cosa succede al 14 di questo mese? San Valentino! -

- Solo uno spreco di soldi quella festa -

- Saku, pensi di festeggiarla con Naruto? -

la ragazza strinse la labbra,

- Meglio portare anche un ombrello, si sa mai che il meteo cambi – le rispose cambiando completamente argomento, ignorò pure il sospiro esasperato dell'amica.

 

- Avanti dammi la mano. Adesso staremo sempre insieme, vedrai che nessuno ti dirà più niente -

- Ma se mi dicono cose brutte quanto tu non ci sei? -

- Beh tu gli rispondi per le rime! Animo Sakura, hai una fronte grande, usala!

La bimba annuì improvvisamente rincuorata,

- Ah Sakura, prima di entrare in classe meglio andare in bagno. Hai una faccia inguardabile.-

 

 

Naruto

 

Naruto non aveva mamma e papà, lo sapeva bene.

Ma era stato fortunato,

un'amica di famiglia decise di adottarlo, e per lui Tsunade, divenne la nonna.

Ma quando all'asilo gli chiesero di disegnare i suoi genitori si arrabbiò, e dopo aver stracciato il foglio di carta e buttato a terra tutti i pennarelli corse via.

I bambini lo prendevano in giro perchè non aveva i genitori,

diversi compagni lo prendevano in giro perchè lui non aveva mai il pranzo,

giocava sempre da solo perchè nessuno gli prestava i giocattoli ma nonostante questo era un bambino felice e sorrideva.

Nemmeno sapeva che qualcuno lo invidiava tantissimo.

 

Il giorno del suo quinto compleanno all'asilo gli fecero la torta, con tanta panna,

in giardino un bambino lo spinse facendogli cadere a terra la fetta,

- L'hai fatto apposta! -

- Non è vero, e tanto le maestre non ti crederanno se glielo dici-

calde lacrime già gli rigavano il volto quando un bambino dai capelli rossi raccolse la torta caduta a terra e, con grande stupore di tutti, la spiaccicò in faccia a quel bambino,

- Adesso vattene via e non dirlo alle maestre, altrimenti ti picchio -

l'altro umiliato scappò via in lacrime.

Quando Naruto vide il suo salvatore s'accorse d'essersi sbagliato,

era una femmina e non un maschio, nonostante i capelli corti,

- Tu sei davvero un frignone. - gli disse guardandolo,

- Ma la mia torta...-

- Puoi mangiare la mia parte, non mi va più, ma prima – prese tra le mani il grembiule della divisa e gli strofinò gli occhi – Bene ora non sembri più un cane bastonato. Mangia.-

rimase lì a guardarlo finchè non ebbe finito.

- Neanche io, come te, ho la mamma e il papà. -

- Davvero? - lei annuì,

- Ogni volta che picchio un bambino che ti prende in giro, tu mi dai un abbraccio? -

- Ma non va bene picchiare gli altri – rispose lui ingenuamente,

- Se ti faccio il pranzo tutti i giorni? -

- Sì! -

- Allora siamo amici. Io sono Karin -

finalmente si sedette affianco a lui.

Lei non lo lasciò mai più da solo,

solo più tardi Naruto capì che oltre all'amicizia, l'affetto e il conoscersi meglio di chiunque altro, c'era una cosa che li teneva saldamente legati: il desiderio di non essere abbandonati.

 

Naruto sorrise a quel ricordo,

si alzò dal letto dove Karin ormai dormiva beatamente,

recuperato un cuscino e delle coperte di fortuna si stese sul divano.

Quando, un'ora prima, Karin era arrivata a casa sua chiedendogli di poter restare la notte le aveva fatto strada, l'aveva coccolata, messa a dormire ed era rimasto con lei finchè non s'era addormentata, non le aveva chiesto niente, non ce n'era bisogno.

Naruto sospirò, non era una novità che Karin odiasse la famiglia che l'aveva adottata.

 

 

Hinata

 

- Avanti -

Quando qualcuno aveva bussato alla sua porta Hinata non si aspettava Neji,

e invece suo cugino stava lì,

incorniciato dagli stipiti della sua porta di mogano,

- Posso disturbarti? -

non poco stupita da quella richiesta annuì – Puoi metterti qui –

disse indicando il tappeto su cui lei stessa sedeva, lui lo fece.

Ad Hinata non scappò l'espressione crucciata del cugino, sebbene fosse ben mascherata,

e poi qualcosa la colpì:

Neji non era mai entrato in camera sua, nessun ragazzo lo aveva mai fatto,

lo sguardo le cadde sui pupazzi posizionati su una mensola,

- Ho bisogno del tuo aiuto Hinata. -

ma ormai la ragazza era persa nel mondo dei ricordi.

 

Il piccolo cuore di Hinata palpitava,

casa Hyuuga non era un luogo ospitale,

non c'erano gesti di tenerezza, la bimba strinse a sé il coniglietto candido di peluche.

 

Balie, tutrici, accompagnatori ma non una mamma e un papà,

così lontani dal suo mondo idilliaco e dorato,

così vicini ad essere quasi degli sconosciuti.

E poi venne Hanabi a colorare la sua vita, decise che sarebbe stata tutto per suo sorella:

padre, madre, sorella, maestra, amica,

e così fu.

E poi venne Neji, il cugino che, nei suoi ricordi era l'ideale principe azzurro, ora la impauriva.

 

Hinata era una bambina malinconica,

continuamente mortificata dal padre e dal suo tanto brillante quanto distaccato cugino,

senza un'amica con cui confidarsi.

La piccola Hinata viveva in un mondo tutto suo, in cui alla realtà non era permesso entrare.

In questo mondo potevano entrare le persone a cui lei voleva bene:

la piccola sorellina, la maestra gentile, la vicina che carezzava dolcemente il capo, Kō suo autista.

 

 

Era all'ultimo anno di medie quando qualcosa scattò dentro quella personcina cupa,

tornando a casa un pomeriggio trovò Neji con due ragazzi, un lieve sorriso incurvava la bocca severa di suo cugino, c'era qualcosa di diverso, lo vedeva in Neji,

lo leggeva in quegli occhi grigi che sapeva decifrare bene.

Da dietro la porta della cucina li spiò, uno dei due era Rock Lee lo riconobbe,

ma l'altro, il ragazzo dagli occhi del colore del cielo, chi era?

- Uzumaki, se ora posso volare è merito tuo. Ti ringrazio -

- Passami i compiti di domani e saremo pari! -

Neji mormorò qualcosa del tipo “anche se m'hai battuto rimani un idiota”.

 

Hinata decise che avrebbe fatto crescere i capelli,

lunghi come quelli delle principesse delle fiabe che tanto amava,

Hinata decise che avrebbe frequentato un liceo pubblico, non più accademie femminili.

 

- Hinata? -

- Scusami mi sono distratta.-

 

TenTen

 

- Fine. -

Questa cosa andava ormai avanti da diversi giorni.

Stesso posto stesso orario,

si sedeva su quella panchina di fianco a lui e parlava, solitamente lui le rispondeva con frasi cattive come -Vai via – o – Sei noiosa -,

ma TenTen sapeva che erano bugie, se le sue storie erano così brutte bastava che lui cambiasse posto, e invece stava sempre lì.

A lei piaceva quella routine,

le storie che il nonno le raccontava la sera, prima di dormire, lei gliele ripeteva l'indomani,aggiungendo dettagli e descrizioni fantasiose; il parco giochi del condominio non le era mai sembrato così divertente, le piaceva quel bambino, era buffo:

lui diceva una cosa, ma i suoi occhi ne dicevano un'altra.

Pian piano lo vedeva,

sì quel bambino pian piano era cambiato,

tutto era iniziato quando l'aveva guardata negli occhi interessato alla storia del drago, poi aveva iniziato a notare che gesticolava tantissimo, era buffa, gonfiava le guance, faceva i versi degli animali e rideva tantissimo.

Poi iniziò a guardarla meglio,

teneva i capelli raccolti ai lati come due cipolle, quella era l'acconciatura più strana che avesse mai visto, gli occhi erano grandi grandi, il sorriso era sdentato e il naso all'insù.

Il giorno in cui, con molta semplicità gli disse che, avendo finito le leggende, gli avrebbe raccontato la sua storia, fu in quel momento che s'accorse di trovarla piacevole,

e prima che potesse accorgersene, col passare dei giorni, si ritrovò a ridere insieme a lei, adesso le storie le inventavano insieme, e quando lui le faceva delle domande Tenten per rispondergli si inventava tutto si sana pianta!

 

E poi venne, il giorno più brutto per un bambino, un giorno di pioggia,

ma TenTen prese il suo ombrello sgangherato e si avviò al parco,

come aveva pensato là non c'era nessuno, si sedette sulla panchina, aspettando.

Rimase lì a lungo,

sentiva i piedi freddi e la pioggia batteva insistentemente contro il suo ombrellino,

uno starnuto, due starnuti,

- Sei venuta lo stesso! -

quando girandosi Tenten vide il suo amico sorrise,

- Ti stavo aspettando – terzo starnuto,

- Vieni, ti porto a casa! -

e detto ciò le prese la mano, correndo insieme e saltando in ogni pozzanghera.

- Itachi! Itachi! Vieni subito, l'ho portata! -

Sasuke entrò in casa, trascinandosi dietro l'amichetta,

- Sasuke non urlare ho mal di testa – disse un ragazzo quando fece la sua comparsa davanti a loro, aveva lunghi capelli neri e pesanti occhiaie,

- Oh, è lei la tua famosa cantastorie? E io che pensavo l'avessi inventata – commentò lui in tono canzonatorio, piegandosi sulle ginocchia iniziò a sfilare la mantellina e gli stivaletti al fratellino - Signorina, è vero piacere, se vuoi lasciarmi i tuoi vestiti provvederò personalmente ad asciugare voi due pulcini bagnati -

TenTen annuì e dopo dieci minuti, lei e Sasuke era vestiti di tutto punto,

- Ora teste giù, bravi – passò il phon sulle loro testoline ,

una volta soddisfatto del risultato li prese come sacchi di patate depositandoli sul divano,

- Signorina non so ancora il suo nome? -

- TenTen – rispose lei sorridendo, aveva i capelli sciolti e arruffati,

- Ma a me hai detto Tian! - esclamò Sasuke mettendo il broncio,

- No zitto! - esclamò lei mettendogli le mani sulla bocca – E' un segreto, l'ho detto solo a te!-

Itachi sorrise vedendo come andassero d'accordo,

- Io non ho sentito nulla, posso procedere con la spazzole? - lei annuì vigorosamente,

- Che bei capelli, degni di una principessa – anche Sasuke sembrava approvare,

- Posso farlo io? - chiese il più piccolo dei fratelli Uchiha,

- Devi chiederlo alla principessa, TenTen può pettinarti lui i capelli? -

- Sì! - rispose lei con quel suo accento particolare che aveva subito incuriosito Sasuke,

- Devi essere delicato, altrimenti le farai male, bravo, così -

dopo di che la bimba raccolse nuovamente i capelli ad odango.

- Dimmi TenTen dove abiti? -

- In portineria -

- Il portinaio è quindi...-

- Il nonno – rispose lei candidamente, starnutendo poco dopo.

Rimasti soli i due giocarono a lungo, finchè stremati si lasciarono cadere sul futon,

- Tian... posso chiamarti così? -

- Solo se siamo tra di noi -

Sasuke si girò a guardarla – Anche io sono come te – disse molto seriamente,

- Lo sapevo – disse lei stringendogli la mano con la propria – Sei un libro aperto per me -

detto ciò entrambi s'addormentarono.

 

 

TenTen sorrise amaramente a quel ricordo,

- Cosa è successo Sasuke? -

chiese al vuoto,

tirò fuori ancora una volta l'incarto natalizio dal fondo dell'armadio, con delicatezza lo aprì rivelando un meraviglioso abito cinese, rosso con decori e impunture dorate, da un lato brillava la sagoma di un drago che scompariva nelle cuciture dell'abito, lì c'era un biglietto semplice: Per la mia Tian.

- Non ti capisco più -



.Note.

Velocissima, dunque come promesso ecco qua Sakura, Naruto,Hinata e TenTen+Sasuke, a differenza della storia non ero ispirata per scrivere questo capitolo sull'infanzia, temo che qua e là si noti qualche forzatura, spero che abbiate fatto lo stesso una piacevole lettura.

Grazie come sempre a tutti!

 

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Capitolo 19
*** .19. ***


.19.


Ciao a tutti! ^^ Passata bene la settimana? Io sì un po' infreddolita, qui ha nevicato poco spero voi tutti stiate bene e non siate in condizioni di disagio a causa del maltempo!

Doppio record: ho scritto ben dieci pagine e lo scorso capitolo ha ricevuto ben 6 recensioni grazie!

Buona lettura


TenTen sapeva che c'era qualcosa di profondamente sbagliato nelle sue scarpe.

Si guardò allo specchio, lisciando, per l'ennesima volta, il morbido tessuto del vestito,

non era particolarmente attillato, non aderiva alla sua figura né metteva in risalto il suo décolleté, ma lei si sentiva bellissima.

Con un dito giocò a rincorrere il drago che si nascondeva tra una cucitura e l'altra, si assicurò che i due bottoni a lato fossero chiusi e, indossata la giacca uscì.

- Sei una visione celestiale! -

La nostra eroina sorrise, nessuna donna può resistere ad un complimento così, detto con tale sincera ammirazione - Sei l'incarnazione della giovinezza! Sei il fiore dei fiore, sei.. -

l'atmosfera cambiò immediatamente, con un sospiro TenTen s'avvicinò al suo cavaliere,

- Lee, cosa avevamo deciso? T'avrei accompagnato al ballo solo se...-

- Ah! Sì me lo sono scritto..- tirando fuori un foglietta dalla tasca iniziò a recitare,

- Solo se non dico o faccio cose imbarazzanti, evito l'argomento giovinezza e mai, mai per nessun motivo tocco del sakè -

- O...? -

- O qualsiasi tipo di bevanda alcolica.- terminò lui un poco sconsolato,

- Non fare quella faccia, è stato il maestro Gai a dirmi di non farti bere. Bene, dov'è la nostra carrozza? -

- Ecco qua – e prendendola sotto braccio l'accompagnò verso una lucente bmw,

ammutolita nel vedere quell'auto lussuosa TenTen si lasciò trascinare,

lui le aprì lo sportello, una figura scura si profilava all'interno,

- Buonasera TenTen -

- Oh! Sempai! -

prese posto sul sedile,

alla sua sinistra Neji Hyuuga squadrava ogni centimetro delle sue gambe,

Lee prese posto alla destra.

- Neji ci ha offerto la macchina, sua cugina non aveva bisogno dell'autista e così..-

- Oh ottimo! Sei stata veramente gentile sempai, ma il mio cavaliere rimane Lee -

Lei gli fece l'occhiolino scoppiando a ridere, seguita a ruota dal suo accompagnatore, mentre Neji, alzando un sopracciglio, si limitò a guardare fuori dal finestrino ignorandoli,

- Non si sarà mica offeso?Io scherzavo - sussurrò preoccupata TenTen,

- Poi gli passa, è un po' scorbutico ogni tanto -

- Oh capisco, non gli piace avere sconosciuti intorno -

- Beh, in un certo senso -

- E' come un animale selvatico -

- Esattamente, diffidente e schivo, io lo vedo come una pantera - esclamò Rock Lee,

- Dici? A me sembra più un pavone -

- No semmai un aquila, Neji è regale -

- Allora un panda!!-

- La volete piantare?! -

il giovane Hyuuga non aveva mai sentito tante idiozie tutte insieme, e dire che conosceva Lee da anni, con un sguardo mefistofelico li osservò in silenzio per dieci minuti,

per poi tornare a guardare fuori dal finestrino.

- Se non lo era prima, adesso è di sicuro offeso -

Bisbigliò Lee alla sua complice,

lei annuì e pian piano si avvicinò allo Hyuuga,

poggiando il mento sulla sua spalla si sporse, affondando l'indice nella di lui guancia,

Dovresti imparare a rilassarti un poco sempai -

- E tu a rispettare gli spazi. - con un gesto di sufficienza la allontanò – Non. Toccarmi. -

il resto del viaggio fu animato dalle risate di TenTen Rock Lee.

Giunsero senza problemi al parcheggio della scuola,

- Signorino Neji? -

- Vai pure a divertirti Kō, ti chiamo io quando voglio tornare a casa. -

l'autista sorrise,

- Lo sa che non posso. -

- Sempre ligio alle regole, ecco perchè piaci ad Hiashi.-

- Ha degli amici divertenti, signorino -

- Hn? -

- Niente, si goda questa sera -

- Lo farò anche per te Kō -

E con questo s'avviò anche lui.


Il salone dei ricevimenti era stato adornato con enormi, colorati, deformi palloncini a cuore.

Un insolito quartetto avanzava verso il buffet: Ino e Sakura a braccetto,

seguite a ruota da Chouji e Naruto, le ragazze erano splendide, l'una in viola e l'altra in rosa attiravano l'attenzione, soprattutto perchè sfoggiavano la medesima acconciatura.

- Ino assaggia questo è buonissimo! -

- Dopo dopo Chou – rispose lei sorseggiando il suo drink,

- E questo? -

- Non mi piace -

- Ma non l'hai neanche provato! - esclamò lui,

- Lascia perdere il cibo, è ora di andare a brillare in pista! -

e ancheggiando su dei pericolosi tacchi lo trascinò a ballare, Chouji si ritrovò, suo malgrado, ad essere il bersaglio dell'odio dell'intera popolazione maschile.

- Sakura è bellissima! -

La ragazza gli schiaffeggiò la mano,

Non toccare! Me la rovineresti tutta imbranato come sei – commentò lei, sfiorando poi con un dito la complicata acconciatura, i capelli rosa erano stati legati in un complicato chignon chiuso con una fiocco verde, qua e là spuntavano delle treccine intrecciate ad un nastrino del medesimo colore dei suoi occhi.

- Volevo solo vedere meglio – rispose lui imbronciato,

Sakura prese una tartina e se la ficcò in bocca,perchè non poteva essere più gentile con lui? Finiva sempre per maltrattarlo, offenderlo o picchiarlo, certo a volte se lo meritava, ma alla fine non si lamentava mai, Naruto non si era mai arrabbiato con lei.

Eppure lei lo vedeva che le cose tra loro non...

- Ti va di ballare? -

Naruto non se lo fece ripetere due volte.



Se in disparte Neji scrutava i presenti, Rock Lee e TenTen ridevano allegramente,

l'amico si era concesso numerosi giri di ballo, mentre lei gironzolava attaccando bottone con chiunque conoscesse. La ragazza, ignara che qualcuno la tenesse d'occhio s'avvicinò al barman facendo richiesta per il suo drink,

- Sembra che dobbiamo incontrarci sempre in questo posto -

TenTen si girò, cercando la sua interlocutrice, le sorrise incerta su cosa dire,

- Devo dire che il tuo abbigliamento è notevolmente migliorato, dove l'hai preso? -

chiese in tono autoritario,

- E' un regalo -

- Di ottimo gusto, ma quegli anfibi sono veramente sbagliati -

più imbarazzata che intimorita Ten abbassò la voce,

- Non avevo altre scarpe da mettere. -

il suono strozzato che emise l'altra era più eloquente di mille parole.

- Non ci siamo mai presentate. Sono Sabaku no Temari -

Le tese la mano – TenTen – e lei la strinse,

- Ora, sul serio non hai nemmeno un paio di scarpe un po' più femminili? -

- Non ne ho mai avuto bisogno – disse Ten scrollando le spalle,

- Sai vero che non è normale? -

la ragazza aggrottò le sopracciglia,

- Ah non offenderti, non ho peli sulla lingua, mi aspetto anche tu ti comporti così -

- Al posto dei capelli sembra che hai una vecchia scopa – ribatté lei prontamente,

- Mi hai preso proprio in parola, beh direi che siamo pari – le sorrise con fare complice.

- Ohi dov'eri finita? -

- Nara, lei mi piace! -

- Geez non dire queste cose in questo modo, la gente fraintende -

Shikamaru s'avvicinò a loro,

- Idiota, chi vuoi che mi senta, son tutti impegnati a pomiciare -

- Shika -

- Ten -

- Voi già vi conoscete? - chiese Temari interessata,

- Frequentiamo lo stesso giro, più o meno -

- Sì, TenTen è amica di Kiba, poi ci sono io, Hinata e ogni tanto quella Karin -

sentendo quel nome la brunetto s'oscurò un poco in volto, ma la coppietta non notò niente,

- Voglio uscire anche io con voi -

- No, sarebbe troppo complicato. Gestire te, e loro tutti insieme -

- Shikamaru. Voglio uscire con voi – rimarcò lei minacciosa,

- Va bene, posso andare fuori a fumare ora? -

- Sì, io e lei dobbiamo fare una chiacchierata tra donne -

- Il cielo me ne scampi – il ragazzo sospirò – A dopo. -

e una volta che fu abbastanza lontano lei ebbe un repentino cambio di atteggiamento.

- TenTen, tu mi piaci e per questo voglio aiutarti. Stai lontana da Neji Hyuuga.-



Poco lontano,

- Naruto mi avrai pestato il piede dieci volte! -

- Scusa scusa ma anche tu non sei stata proprio attenta -

- Stai insinuando che non so ballare? - chiese lei con un'occhiata glaciale,

- C-certo che no eh eh – sapendo di trovarsi in una situazione pericolosa Naruto cercò una via di fuga, e fu fortunato perchè la trovò, e nella fattispecie aveva lunghi capelli corvini.

- Hey ma quella è Hinata. Hinata! Hinata!! -

Senza pensarci un attimo corse verso di lei, lasciando Sakura impietrita lì,

la morettina strinse forte il braccio del suo cavaliere,

- N-Naruto! - squittì emozionata, subito le guance si imporporarono,

- Come stai? Sei tutta rossa in volta, devi aver ballato molto -

- Un poco – mormorò timida,

- Non fare la modesta! Hina è una fata, e non indossa nemmeno i tacchi -

effettivamente ai piedi la Hyuuga calzava delle deliziose ballerine del colore della notte,

- Oh~ posso ballare anche io con te? Solo una volta! -

Hinata sgranò gli occhi sorpresa, annuì non fidandosi della sua voce,

- Torno subito Kiba, va tutto bene – l'ultima parte fu solo un sussurro, un messaggio solo per lui, l'Inuzuka annuì lasciandola andare, certo che sarebbe andato tutto bene.

- Naruto?! -

Il richiamo di Sakura passò inosservato,

perchè l'aveva lasciata lì e ora ballava con quella ragazza?

La fitta al cuore fu più dolorosa di quanto non pensasse, eppure, sapeva di non avere il diritto di essere gelosa, no non poteva; guardò il cavaliere lasciato indietro.

- Non ti scoccia che la tua ragazza danzi con un altro? -

Lui sorrise,

era uno di quei sorrisi accattivanti, che conquistano,

- Hina non è la mia ragazza -

- Oh pensavo, visto come eravate vicini -

- E' la mia migliore amica – spiegò lui osservandola maliziosamente – Non potrei mai fare nulla con lei.-

- Ci hai già provato ed è andata male? -

- No è che nel suo cuore c'è già qualcuno.-

Sakura guardò la coppia al centro della sala,

e di nuovo sentì quella fitta al cuore, nel momento in cui quella ragazza sorrise a Naruto.


- Tutto bene? -

- B-b-benissimo -

Hinata si sentiva leggera, i piedi a malapena sfioravano il pavimento,

un brivido le corse lungo la schiena quando Naruto strinse la mani sui suoi fianchi e la sollevò in aria per pochi secondi,

- Sei proprio una bravissima ballerina -

- Ho p-preso molte l-lezioni di ballo sa s-sala – rispose lei,

essendo una Hyuuga fin da piccola era stata educata alle più fini attività:

pianoforte, ballo da sala, flauto, danza classica, pittura.

- Volevo chiederti se sapevi dov'era Karin? -

- No -

- Ero quasi sicuro che mi aveva detto che veniva -

- Karin ha d-detto che si sarebbe t-tagliata la gola p-piuttosto che v-venire qui -

- La solita melodrammatica – disse lui esasperato facendola ridere,

a Naruto piacque quel suono, aveva una risata cristallina,

la musica rallentò, il ballo stava per finire,

- Hinata non ti ho mai ringraziato per tutte le volte che mi hai aiutato -

- A-aiutato? -

- I consigli che mi hai dato, sai per.. per Sakura -

- Oh oh n-non d-devi -

- Invece sì, mi sono stati molto utili. Anche se ora.. -

i begli occhi azzurri che tanto Hinata amava si rannuvolarono,

- Ora..? -

la musica cessò.

I due ragazzi rimasero fermi uno di fronte all'altro,

- Niente. Grazie per il ballo, sei veramente una fata e grazie, per le tue preziose parole -

gentilmente le sorrise,

- G-g-grazie, p-prego – disse lei guardando ora il pavimento, Naruto si chinò,

e presole il mente tra le dita le baciò la guancia.



- Non mi sono ancora presentato. Kiba Inuzuka -

- Sakura -

Le occhiate maliziose di Kiba s'erano fatte sempre più evidenti,

ora Sakura si sentiva molto cappuccetto rosso di fronte ad un intrigante lupo,

- Hai un adorabile profumo di fragola -

- Ah ehm...grazie -

- Ti va di unirti a me nel prossimo ballo? -

- Kiba!! Kiba!!! Kiba!!!! -

Hinata stava correndo, già correndo, e gridando, davvero gridando,

le due cose assieme accostate a lei significava solo qualcosa di enorme, in un battibaleno la morettina raggiunse i due, con gli occhi sgranati all'inverosimile e una faccia bordeaux,

- Andiamo fuori a prendere una boccata d'aria? -

lei annuì aggrappandosi al suo braccio,

- Mi spiace Sakura, ora non posso proprio ballare con te. -

e sparirono entrambi dalla sua vista,

la ragazza cercò di individuare Naruto, lo vide vicino al buffet che parlava con Rock Lee,

prima che potesse muovere un passo fu investita dalla sua gemella bionda.



- Devo stare lontana da Neji-sempai? -

La faccia stupita di TenTen confermò ogni timore della Sabaku no,

ma un'altra cosa attirò la sua attenzione,

- Neji...sempai? -

- Sì io, Lee e Neji facciamo parte del club di judo. Non conoscendolo molto bene non volevo chiamarlo per nome, così essendo lui un anno avanti a me e molto più esperto nel judo ho deciso di chiamarlo maestro, sempai. -

- Comprendo– lei rise sotto i baffi, sapeva bene quanto Neji odiava questo tipo di cose,

- Dicevi, perché dovrei star lontana da lui? -

Temari squadrò a lungo la sua nuova amica,

possibile che non si fosse mai accorta di come Neji trattava le ragazze? O che non avesse mai sentito della sua fama da playboy? Era veramente così ingenua?

- Beh vi vedete spesso? -

- Hmm quando ci alleniamo, insomma siamo sempre io, lui e Lee, finché il maestro Gai non guarisce -

- Nient'altro? Non so non ti ha mai invitato a casa sua? -

- Non che mi ricordi.. in ogni caso sono molto impegnata con le attività dei club, ho poco tempo libero ehehe nemmeno per fare i compiti! -

-... E ha mai cercato di.. -

- Di? -

- Non so toccarti? -

lo sguardo di TenTen era più spaesata che mai,

- Toccarmi? Beh certo, lui tocca me e io tocco lui. -

-...?!? -

- Quando si pratica uno sport come il judo è necessario il contatto fisico – spiegò lei, e Temari per poco non la strozzò, per un attimo aveva pensato beh lasciamo stare.

- Non intendo toccarti, non so una gamba o il viso.. -

- Hmm no non ha mai fatto niente del genere -

la bionda aggrottò le sopracciglia, questo era strano, allo Hyuuga piaceva toccare,

una carezza sulla guancia, una bacio sul collo, una mano sulla coscia,

erano come dei preliminari per lui,

- E' tutta la serata che non ti toglie gli occhi di dosso - disse lei seccata,

- E cosa c'è di male? Anche Lee lo fa -

- Sì ma la cosa è diversa, Neji lui è un, un cacciatore diciamo e ora cerca la sua preda -

- Preda? Cacciatore? In effetti Lee l'aveva paragonato ad una pantera – ridacchiò tra sé e sé ma Temari la prese per le spalle,

- A Neji piace giocare con le ragazze, ne sceglie una si diverte un po' e poi non la guarda più. Capisci cosa voglio dire? -

- Anche? Tu Temari sei stata una sua preda? -

il sorriso amaro che nacque sul suo viso fu una risposta più che sufficiente.

- Sono stata l'ultima della lista. Tsk, ero pure convinta d'essermi innamorata di lui -

- E lui lo sapeva? -

- Cosa? -

- Che ti piaceva, che ne eri innamorata -

- Sapeva che mi piaceva, Neji ha un certo fascino carismatico, ma non gli ho mai detto dei miei sentimenti.-

adesso TenTen era contrariata,

- Perché no? Avrebbe potuto cambiare le cose! -

- Neji non ha un cuore, tiene solo a sé stesso e a Rock Lee, non so nemmeno se gli interessa qualcosa delle sue cugine. -

Le due rimasero in silenzio,

- Temari perché mi hai detto tutto questo? -

- Beh volevo evitare che qualcuno si sentisse male quanto me. Ma prima volevo vedere se mi stavi simpatica o no. -

- Mi è andata bene quindi -

- Già, altrimenti non t'avrei detto niente.-

TenTen la guardò, non aveva mai avuto una vera amica, di solito il fatto di essere sempre al fianco si Sasuke le impediva di fare amicizia con le altre femmine, non si era mai accorta quanto questo l'avesse influenzata fin d'ora,

- Temari, un giorno ti va di insegnarmi qualcosa, non so che tipo di scarpe dovrei usare con un vestito così.-

- Giocare con una bambola a grandezza naturale, accetto, il prossimo w-e shopping -

- No aspetta volevo solo sape- -

- Ehi ma che diavolo fa quella? Lascia lì mio fratello da solo?! -

Temari additò una ragazza dai vistosi capelli rossi,

- Ah meno male è arrivato Kankuro -

- Gaara è in classe con me -

- Davvero? Oh lui è il mio fratellino, mentre l'altro è Kankuro il mio gemello. -

- Gemello? Siete così diversi -

- Già spesso penso che le uniche cosa che ci accomunano sono il cognome, il colore degli occhi e il nostro fratellino – lo sguardo di Temari aveva un che di materno.



Dall'altra parte della sala.

- Oh... Gaara chi è quel ragazzo? Quello là vicino alla porta d'uscita! -

- Karui io.Non.Ci.Vedo. - disse per l'ennesima volta il ragazzo con la testa fascia,

- Continuo a dimenticarmene, aspetta qui vado a parlargli un attimo -

Nel frattempo che Karui abbordava, si faceva un'idea e abbandonava il ragazzo che aveva attirato la sua attenzione, Kankuro e Matsuri si sedettero a far compagnia a Gaara,

poco dopo li raggiunse anche Temari con Shikamaru,

- Che ne dite di una foto tutti insieme? - chiese Karui tornata fra loro,

- Ottimo! - esclamarono i due gemelli,

- Prima voi Sabaku no. In posa, tre,due uno cheese! -

- Ora tutti insieme! -

chiese ad un ragazzo di passaggio di scattarla,

Karui si posizionò alle spalle di Gaara e gli infilò gli indici in bocca, tirando verso l'alto gli angoli delle labbra.

- Che fai? -

- Nell'altra foto non sorridevi, così adesso ti costringo a farlo. -

La foto venne bene, ovviamente Gaara aveva una faccia pessima.



- Sakura vieni l'ultimo ballo poi ti riporto a casa! -

Naruto la prese per mano, trascinandola via da Ino,

- Aspetta non correre! -

rimasero abbracciati ballando quel lento, sbagliarono un sacco di passi,

lei pestò i piedi a lui e lui a lei,

c'era un certo silenzio, le coppie più affiatate ballavano guardandosi negli occhi, loro si limitarono ad abbracciarsi.

Fu un incidente,

qualcuno diede uno spintone a Naruto il quale inciampò, pestando l'orlo del lungo vestito di Sakura, qualche ragazza lì vicino emise un gridolino portandosi poi le mani sulla bocca,

lungo il bordo dell'abito c'era un evidente squarcio.

- Il mio... vestito nuovo...-

Ci fu un lungo imbarazzante gelo nella sala,

poi Sakura scappò in bagno,

per la vergogna e l'improvvisa realizzazione di una cosa che a lungo aveva negato,

Naruto la seguì senza pensarci un attimo e, dopo aver pregato a tutte le signorine di uscire, chiese di non entrare per nessun motivo.

- Sakura? -

Un attenuato singhiozzio lo guidò verso l'ultimo bagno,

- Posso entrare? -

- No! -

Naruto si sedette per terra con la schiena contro la porta,

rimasero in silenzio, un minuto o dieci non importava, rimasero in silenzio,

finché lui non trovò le parole:

- Non è solo il vestito vero? -

- No -

- Non funziona vero? -

- No, non so se ha mai funzionato -

- Quindi è... - finita,

- Sì...-

Sakura aprì uno spiraglio e allungò la mano, sfiorando quella di Naruto,

lui gliela presa e la strinse forte,

- Vuoi che ti accompagni a casa? -

- No, preferisco che tu non mi veda così, trucco colato e tutto il resto -

- Saresti comunque bella -

- … -

lasciò andare la mano ed uscì dal bagno.

- Scusami Naruto, scusami tanto -



Per il ritorno a casa ci furono alcuni cambiamenti.

Ino recuperò col cucchiaino l'amica distrutta dal senso di colpa, Chouji le scortò.

Il gruppo dei Sabaku no si divise in tre: Kankuro accompagnò Matsuri, Karui Gaara e Temari andarono a casa Sabaku no mentre Shikamaru s'aggregò ad Hinata e Kiba.

Infine Rock Lee decise di fare compagnia all'amico col cuore spezzato,

TenTen si guardò in giro,

tornare a casa a piedi sarebbe stata una gran scocciatura, ma non aveva altre chance,

- Vieni, Rock Lee s'è assicurato che tornassi a casa sana e salva -

- Neji-sempai mi accompagnerai a casa tu? -

- Tecnicamente il mio autista, andiamo -

il viaggio in auto fu silenzioso, solo ogni tanto si sentivo uno sbadiglio di TenTen,

- Così stanca e non hai nemmeno ballato – commentò lui sarcastico,

- Ma ho parlato tanto -

- Perchè non hai ballato con Lee, ci sarà rimasto male -

- Gliel'ho detto che non sapevo ballare -

- Pff che dama inutile! - esclamò lui,

- Disse quello che una dama non l'aveva. -

non proferirono parola finché non furono davanti alla casa di TenTen,

- Grazie del passaggio, buona notte -

scese e fece il giro dell'auto, Neji la osservò curioso, busso al finestrino anteriore,

- Grazie Kō per avermi portata a casa! - strinse la mano all'autista e sparì,

- Avevo ragione prima signorino, la sua amica mi sta simpatica.-



TenTen entrò dalla porta posteriore,

quella che la faceva accedere direttamente in camera sua,

non voleva rischiare di svegliare il nonno, era ben oltre il coprifuoco,

si tolse giacca e sciarpa, pigramente levò le scarpe senza slacciare le stringhe,

trasalì quando sentì qualcuno bussare alla porta esterna, inizialmente pensò al vento,

ma poi...

- TenTen apri -



.Note Autrice.

Ciao, come ho scritto sopra spero stiate tutti bene!

Ringrazio vivamente per le fantastiche recensioni, non mi aspettavo tutto quell'entusiasmo, siete dei lettori meravigliosi! :) poco da dire su questo capitolo, un po' troppo OOC rispetto agli altri, chiedo perdono (ho rimesso la spunta OOC alla storia così i lettori sono avvertiti!) che dire evvai Naruto e Sakura si son lasciati! Eheh no poveri cuccioli, sinceramente mi è piaciuto scrivere la scenetta del bagno. Basta non vi annoio oltre! Un abbraccio






















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Capitolo 20
*** .20. ***


.20.


Se lo scorso capitolo era lungo questo è uscito cortino ^^

Buona lettura!



TenTen


- Tenten apri -

La ragazza trasalì e trattenne il respiro aspettando, forse era stata solo la sua immaginazione, magari era più brilla di quanto non pensasse,

ma ecco, di nuovo lo sentì bussare alla porta,

- So che sei sveglia -

ancora una volta lei rimase in silenzio, magari avrebbe desistito così,

- Ten ti ho appena visto entrare -

con entrambe le mani si tappò la bocca,

aveva promesso che non gli avrebbe mai più parlato, doveva trattenersi.

- Mi basta che m'ascolti, avvicinati alla porta -

Combattuta TenTen s'alzò in piedi, ma non si mosse,

perché doveva ascoltarlo ora, dopo che Sasuke l'aveva tradita,

l'aveva messa da parte, come un giocattolo senza più alcuna attrattiva.

Proprio lei con cui aveva passato innumerevoli notti a piangere per i suoi genitori,

lei con cui aveva condiviso i primi denti da latte persi e il primo giorno di scuola,

lei che diamine gli aveva perfino parlato di quanto dolorosa fosse la ceretta,

lei che c'era sempre stata, lei che gli aveva detto sempre tutto;

infine fece qualche passo.

- Più vicino, non riesco a sentirti -

Tenten s'appoggiò alla porta, e sospirò,

perché doveva usare quel tono? Si morse il labbro inferiore,

perché lo conosceva così bene da saper distinguere ogni emozione nella sua voce?

- TenTen, ti ricordi quella volta...-

Sasuke andò avanti a parlare a lungo quella notte, lì accasciato contro la sua porta,

ogni tanto la sentiva sbadigliare e allora sapeva che lei lo stava ancora ascoltando,

altre volte la sentiva sospirare.

- Fa davvero freddo qui fuori Ten. -

Il ragazzo si tirò in piedi con qualche difficoltà,

sentiva gli arti intorpiditi dal freddo, i piedi formicolavano fastidiosamente, le mani erano congestionate nonostante i guanti.

- Ti aspetterò, finchè non vorrai perdonarmi. Ora vado, Tian -

Il cuore di Tenten batteva forte,

sentirgli raccontare tutte le loro malefatte d'infanzia l'aveva ammorbidita,

le scappò pure un sorriso ogni tanto.

Il suo Sasuke non era sparito, quel bambino ombroso ma gentile non se n'era andato per sempre, lasciando traccia solo nei suoi ricordi,

c'era ancora, e adesso le parlava attraverso la voce di un ragazzo.

Immediatamente aprì la porta,

Sasuke stava lì di fronte a lei, a meno di un passo di distanza,

subito pentita fece per richiuderla, ma lui era più veloce, e forte, e determinato,

spinse finchè non fu entrato, e una volta sorpassato l'uscio chiuse gentilmente la porta dietro di sé.

- Finalmente -

Tenten rimase immobile,

non sapeva cosa fare, non sapeva cosa dire,

ma questo non fu un problema, perché fece tutto lui,

dopo tanto, troppo tempo, l'abbracciò, stringendola a sé.

- Smettila, lasciami andare -

La ragazza tentò di liberarsi,

ma lui la teneva stretta, non le permetteva di muoversi,

- Basta lasciami -

- Mai. -

- Sasuke lasciami -

- Mai. Mai, mai più ti lascerò andare.-

affondò il viso tra i suoi capelli,

la punta fredda del naso le sfiorò l'incavo del collo,

- Sasuke... stai piangendo? -

- Solo una lacrima – pian piano Tenten si rilassò,

- Mi avevi detto di non saper piangere – mormorò lei,

- Ho mentito -

Sasuke allungò una mano, sciogliendo i capelli chiusi nei due chignon,

- Posso? - chiese lei,

lui annuì,

TenTen strinse le braccia intorno alla sua schiena,

ora accarezzandolo con fare consolatorio – Cos'è cambiato? - gli chiese infine.

- Sto seguendo dei corsi, ora ho smesso.. è da diverse settimane che ho smesso -

- Perché ? -

- Per te -

- Perché? -

- Avevo più bisogno di te che di quella roba -

rimasero abbracciati in silenzio,

- Grazie – disse lui lasciandola andare,

- Non farlo mai più -

- Ok -

- Non trattarmi mai più così -

- Ok -

- Giuro che se lo rifai ti aggancio alla moto e ti trascino in giro per tutta la città -

lui annuì, nonostante l'unica luce era quella della luna poté scorgere la sua faccia seria;

la guardò dalla testa ai piedi, sfiorò il vestito,

- Sapevo che era perfetto per te -

- Arrogante come sempre – commentò lei,

- E' un dato di fatto – sorrise e in cambio Tenten gli tirò un'amichevole pugno sulla spalla.

Cambiatisi entrambi scivolarono sotto le coperte,

- Come hai vecchi tempi – commentò lui – Ten ? -

- Dormi Sasu – biascicò lei,

dopo poco già si era addormentata,

era sempre stato così, lei si addormentava subito.

Lui invece si rigirò varie volte nel letto, finalmente si sistemò bene, ma qualcosa premeva contro la sua schiena: Tenten raggomitolata in posizione fetale gli stava vicino, stringendo con una mano la sua maglia.

Delicatamente si voltò, le prese il polso guidando il braccio intorno alla sua vita, altrettanto fece lui portandola più vicina, le sollevò il capo facendolo poggiare sul suo arto libero come un cuscino, così da poterla abbracciare, le sfiorò la fronte con le labbra, pronunciandolo solo una parola: - Mia -.



Sakura


Sakura continuava a piangere.

In macchina, in camera, in bagno, nel letto, con Ino, con Chouji, con entrambi, da sola.

Ino dovette aspettare che letteralmente si disidratasse prima di poter parlarle,

le accarezzò la testa, la abbracciò, la struccò, le mise il pigiama,

e infine Sakura parlò.

- Avevi ragione, avevi ragione su tutto -

- Di cosa parli Saku? -

- Avevi ragione, io stavo con Naruto ma non volevo lui -

- … -

- Sono una ragazza orrenda -

- Non esagerare dai -

- Sono un mostro – ululò lei,

- Sakura riprenditi! - esclamò Ino scuotendola per le spalle,

- Naruto, era così...-

- Lo so Saku, lui c'era quando ne avevi bisogno -

l'altra annuì

Lui c'era, e... e come mi guardava, lui davvero ero innamorato e io credevo di... -

- Fronte spaziosa non crucciarti troppo, sono certa che lui ti perdonerà -

- Non è vero, non mi perdonerà mai Ino, io gli ho spezzato il cuore -

- Vedrai, da quanto so io è un bravo ragazzo, capirà -

- Ero così abituata che pensavo che alla fine sarei riuscita a ricambiarlo -

- Eh purtroppo non sempre il tempo ci aiuta -

- Stasera -hic- ho capito Ino, quando l'ho visto con quella ragazza io ero gelosa, capisci? Ero gelosa di lui, anche se in realtà non lo volevo! Sono un mostro -

Ino annuì, sapeva che ora come ora qualsiasi cosa avesse detto sarebbe stata nulla, continuò ad accarezzarle la schiena,

- E lui non si è mai arrabbiato con me, nemmeno quando lo picchiavo, sai cosa mi ha detto una volta? “Inizio ad adorare anche i tuoi pugni” - una nuova crisi di pianto ebbe inizio,

- Sakura tutto s'aggiusterò, ora sei solo sfinita, dormi – le disse dolcemente,

- No no! Io prima te lo devo dire -

- Puoi farlo domani, non ti abbandono mica -

- Maialina io mi sono innamorata di Sasuke! -

- Pffff – Ino scoppiò platealmente a ridere, lasciando Sakura sconvolta,

- Schiocchina! Credevi non me ne fossi accorta? - le scompigliò i capelli,

- E non sei arrabbiata? -

- No, ormai ho perso interesse per quel... quell'individuo – disse lei seriamente – Anche tu dovresti dimenticartelo -

- P-Perché? -

- Fronte spaziosa, quel ragazzo ha troppi problemi, è pericoloso stargli vicino -

- C-come? -

- Basta adesso andiamo dormire. -

la mise a letto e, una volta certa che fosse addormentata, si rilassò tra le sue lenzuola profumate, era da tanto che non ripensava a quell'episodio ma ne era certa:

quella volta alle gare clandestine Sasuke aveva comprato della droga.



.Note.

Ok hmm sono stupita di aver ricevuto di nuovo 6 recensioni, inutile dire che mi fa molto piacere!! Per questo capitolo, di 4 misere paginette mi scuso, volevo tanto scrivere dalla tanto attesa riunione tra Sasuke e TenTen ma ho toccato il fondo, l'ho riscritto tre volte, questa è la versione migliore ahimè! Per tutti coloro che speravano fosse Neji a bussare dico solo che è troppo presto ;] Neji dovrò prima sudarsi l'amicizia con lei!

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Capitolo 21
*** .21. ***


.21.


Buona lettura! ^^

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Guardando fuori dalla finestra Ino apprezzò i caldi raggi del sole, le temperature erano in risalita e di giorno sfioravano i dieci gradi, con piacere notò i primi timidi boccioli comparire sui rami degli alberi, ancora infreddoliti per quell'inverno rigido.

Finalmente tornava la primavera,

annoiata dalla lezione di fisica si mise a picchiettare la penna sul banco, disegnò dei fiorellini sul bordo del libro e sull'immacolato quaderno degli appunti, e sospirò.

Adesso devo pure fare l'intermediaria.. che diamine gli devo dire io? Ciao ti ricordi di me sono la migliore amica della tua ex, sì proprio quella che ieri ti ha scaricato in un cesso.”

Sospirò nuovamente,

Quando ti passerà questa depressione da sensi te la faccio pagare Sakura. Quant'è vero che mi chiamo Ino Yamanaka!”, finalmente la campanella dell'intervallo suonò,

per una volta il primo ad uscire dalla classe non fu Chouji, diretto al bar affamato, ma Ino che puntava a testa alta il suo obbiettivo: Uzumaki Naruto, classe 4 sezione B.

Con l'agilità di una persona di fretta, e la cortesia di un elefante, Ino scansava ed eliminava ogni elemento d'intralcio sulla sua strada, finchè non giunse davanti alla porta della classe.



- Avresti dovuto rimanertene a casa -

Naruto si voltò verso la compagna di banco, - Perché Karin? -

- Testa vuota, per una volta avevi l'occasione di saltare le lezioni con il benestare di Tsunade, e invece eccoti qui a fare la vittima – commentò lei acida,

- Io non faccio la vittima - ribatté lui, con la stessa energia con cui un bambino diceva alla mamma di aver finito tutti i compiti - E' normale sai.. io me ne sarei stata a casa -

- Ma per te è diverso, per voi donne è diverso – bisbigliò lui,

- Stai forse insinuando che siamo più deboli? - mormorò lei di rimando,

- NO! - l'esclamazione, fin troppo entusiastica attirò l'attenzione del professore,

- Qualcosa da dire Uzumaki? -

- N-niente, niente di niente – l'intera classe scoppiò a ridere, e Karin scosse la testa.

Anche per loro squillò la campanella,

Karin imprecò sottovoce, attirando l'attenzione del vicino di posto,

- Te l'avevo detto di startene a casa oggi.-

- Che succede? -

- Lì alla porta abbiamo l'amichetta bionda della tua ex che muore dalla voglia di parlarti.-

puntò il dito verso Ino, senza nascondere l'irritazione nel vederla lì,

dal canto suo l'altra ragazza ignorò completamente Karin, puntando decisa l'Uzumaki,

- Ciao Naruto, ti ricordi di me? Ci siamo visti un paio di volte. -

evitò accuratamente di pronunciare il nome “Sakura”,

- Certo certo – rispose lui gentilmente,

- Potrei parlarti? - lanciò un'occhiata significativa alla rossa - Da soli -

Naruto, all'oscuro della lotta titanica di sguardi velenosi tra le due ragazze, incerto annuì,

- Se mi cerchi sono da Hinata – disse Karin, impettita passò di fianco alla bionda,

vantando qualche centimetro in più d'altezza.


Prendendosi il suo tempo Ino s'avvicinò, sedendosi al suo fianco,

- Mi spiace per quello che è successo.. ora ti sentirai uno straccio -

lui annuì senza dire alcunché, rendendolo tutto ancora più difficile,

- So che noi ci conosciamo appena, ma... io conosco Sakura, ti è molto affezionata, non voleva farti star male ne sono certa e poi -

- Basta, non voglio sentire queste cose – disse lui guardando per terra – Quando Sakura se la sentirà ne parleremo io e lei-

Ino rimase in silenzio, sollevata più che altro, credeva anche lei che questa faccenda se la dovessero sbrigare loro due, da soli,

- Se hai bisogno di qualcosa vieni pure da me Naruto –

se ne andò in fretta dall'aula perché, se le sue impressioni erano giuste,

quel ragazzo stavo per piangere.



- Buh! -

Hinata fece cadere la penna che aveva in mano per lo spavento,

- K-K-Karin! N-n-non ri-rifarlo m-m-mai p-più -

l'altra ragazza rise scompigliandole un po' la frangetta,

- Non prometto niente! -

- Karin posso c-chiederti una c-cosa? -

- So già cosa vuoi sapere. Gli ci vorrà un po' di tempo per riprendersi -

- Oh c-certo...-

- Piuttosto, mi hanno raccontato della tua performance! - disse la rossa con malizia e con un sorriso da stregatto,

- M-mi ha p-preso alla s-sprovvista e n-non c-c'era la s-sua... beh S-Sakura -

- Certo certo, continua a lavoratelo così e vedrai cadrà ai tuoi piedi! -

- Karin! Non trovo che sia carino d-dire cose così. -

non era la prima volta che Hinata la scrutava coi suoi grandi occhi cristallini, pieni di rimprovero – Scusa, sono stata inopportuna – ammise Karin infine,

con la coda dell'occhio vide avvicinarsi i suoi due cavalieri serventi e decise di andare via.

- C-Ci vediamo -

Un attimo dopo Kiba e Shikamaru le si affiancarono,

- Era Karin quella? -

- G-già -

- Poteva anche salutarci! - disse l'Inuzuka seccato,

- P-probabilmente aveva f-fretta, non ho f-fatto in t-tempo a chiederle dov'era ieri sera -

- Strano che fosse assente vero? - commentò il ragazzo dai capelli ad ananas,

- Di s-solito a lei piacciono q-questi eventi -

- Sei soddisfatta del ballo? -

- M-molto, n-non mi ha mai lasciati più di c-cinque minuti s-sola – rispose lei posando la mano sul braccio di Kiba,

- Ehi con una ballerina come lei tra le mani è un peccato perdersi un ballo! - esclamò lui con uno dei suoi sorrisi animaleschi,

- Successo niente di particolare?

- B-beh ho b-ballato con N-Naruto...- mormorò lei,

dopo mesi e mesi di allenamento l'orecchio fino di Shikamaru riuscì a cogliere pure quel sussurrò, gli scappò un fischio d'approvazione,

- E brava Hinata, questo è proprio un bel passo avanti – disse lui fiero,

- Dovevi vedere com'era rossa finito il ballo – Kiba scoppiò a ridere – Lui le ha dato un bacio sulla guancia e lei è scappata via come un razzo – un altro eccesso di risate – non appena mi ha raggiunto ho dovuto portarla subito fuori a prendere un po' d'aria fresca! - continuò a ridere, mentre le guance della diretta interessata s'imporporavano,

- K-Kiba s-smetti d-di r-ridere - cercò di rimproverarlo ma senza riuscirci,

si misero tutti e tre a ridere, senza sapere che qualcuno li stava guardando.



- Karin eccoti -

- Già finito il tuo tête-à-tête? -

- Sì era una cosa... niente -

gli azzurri di Naruto erano inquieti, come il mare scosso da alte onde,

- Bene, allora torniamo in classe? Stanno per ricominciare le lezioni -

- Oh io volevo chiedere una cosa ad Hinata ma... sai chi sono quei due ragazzi? -

Karin si trattenne dal chiedergli perché avesse bisogno di Hinata, dannata curiosità, si morse la lingua per mantenere la bocca chiusa, “Che stia finalmente notando Hinata?”

- Quello si chiama Kiba Inuzuka, ed è una palla al piede quanto te, - stroncò ogni protesta del biondino con un cenno della mano, e andò avanti – mentre l'altro è Shikamaru Nara, attuale “fiancé” di Temari. -

- Ah, sembrano molto amici – disse lui distrattamente,

- Già molto amici – gli rispose,

guardando ciò che guardava lui: lo splendido sorriso di Hinata,

- Andiamo in classe dai – lo prese sottobraccio,

- A proposito di Temari, è assente oggi -

- Pure Kankuro -

- Chissà dove sono finiti – si chiese lui, Karin alzò le spalle

- Per quanto mi riguarda quella strega potrebbe sparire – commentò sottovoce.



Tenten


Quel giorno Tenten si sentiva in forma.

Oh sì, si sentiva piena di grinta e di un'incrollabile determinazione,

evidentemente i tarocchi di quella mattina non mentivano quanto aveva pescato le benevole carte del sole, della forza e del mondo, rispettivamente vittoria, energia e successo.

- Sei concentrata oggi -

Commentò Neji, che mostrava i primi sintomi di un fiatone,

- I miracoli di un buon sonno rigeneratore – disse lei,

a momenti le scappava da dire di aver fatto una “dormita molto giovanile”,

ma seppe a trattenersi,

- Hn -

- Ti ha mai detto nessuno, sempai, che dire “hn” non è una risposta? -

piccato Neji cercò di colpirla, mancandola,

- Sai dov'è Lee? -

- Sì – rispose lui,

non gli scappò il sorriso divertito della ragazza sentendolo rispondere propriamente alla sua domanda,

- E dov'è? -

- Con un amico -

- Oh risposta molto esauriente – commentò lei, continuando ad attaccarlo senza pietà,

il perfetto sopracciglio dello Hyuuga si inarcò:

quella ragazza aveva, davvero, appena fatto del sarcasmo nei suoi confronti?

Continuarono a scontrarsi senza più dire alcuna parola,

Neji ora stava decisamente sudando, mai prima d'ora Tenten l'avevo costretto a fare sul serio, doveva essere successo qualcosa. I

n lei non c'era davvero nulla di diverso:

il viso pulito da qualsiasi tipo di trucco, capelli raccolti con quell'acconciatura cinese, i vestiti della divisa scombinati – Ah! C'ero quasi! - il solito modo di attaccare affrettato, il vizio di parlare troppo e di sbeffeggiarlo.

Le bloccò le braccia, in uno scontro di pura forza Neji era certo che avrebbe vinto,

iniziò spingerla nella speranza che le sue ginocchia cedessero, si avvicinò pian piano, ancora poco e avrebbe sentito il respiro della ragazza solleticargli il viso.. e poi qualcuno entrò nella palestra.

- Tenten, sono già le cinque vai a farti la doccia -

E allora Neji capì,

in effetti avvennero due cose interessanti: i

lo sguardo di ghiaccio che Sasuke gli lanciò nel vederlo così vicino a lei, e poi quella scintilla, quel qualcosa in più nel bel sorriso di Tenten, non appena vide l'Uchiha,

- Dieci minuti e arrivo - di fretta la ragazza corse verso le docce, mentre già si scioglieva la cintura della divisa da judo.

I due ragazzi rimasero lì a guardarsi,

- Uchiha -

- Hyuuga -

- Resta fuori, altrimenti sporcheresti – disse Neji,

- Non c'è problema, non intendo rimanere qui più del necessario -

a braccia conserte Sasuke si appoggiò allo stipite della porta in attesa, osservò con sufficienza l'altro ragazzo che, intanto, s'era liberato della casacca d'allenamento e s'asciugava il sudore con un asciugamano.

Rumori rassicuranti giungevano dallo spogliatoio, e poco dopo comparve Tenten pronta ad andare, si voltò per salutare Neji e per qualche secondo lo fissò a bocca aperta,

poi un lieve rossore crebbe sulle gote nel vederlo a petto nudo,

- Ci vediamo, sempai – incespicò nelle parole ma riuscì a non balbettare, e subito si voltò,

- Tenten – la richiamò lui,

- Hmm? - per tutta risposta il ragazzo lasciò cadere lo sguardo sulle sue scarpe,

- La prossima volta pulisci tu la palestra, visto che hai sporcato -

- Va benissimo, è allenamento anche quello, ciao! - e di fretta uscì, trascinando Sasuke,

mentre lo Hyuuga si lasciò andare ad un sorriso compiaciuto,

perché era certo di averla vista arrossire.

Così non ti sono totalmente indifferente Tenten, eh?”

Intanto nel parcheggio la suddetta si affrettò a infilarsi il casco per coprire l'evidente imbarazzo, montò dietro Sasuke in attesa che mettesse in azione la moto,

- E' da molto che frequenti lo Hyuuga ? -

- Io non lo frequento! -

- … -

- Lo vedo solo agli allenamenti -

- Rimani spesso da sola con lui? -

- Be in genere c'è anche.. Hei! Mi fai il terzo grado? -

Sasuke bofonchiò qualcosa,

- Ieri Temari e oggi anche tu con queste domande! -

- Cosa c'entra Temari? - chiese lui interessato,

- Ha detto di non rimanere sola con lui, di fare attenzione eccetera eccetera -

- Vedo che li segui bene i suoi consigli -

- Sasuke, lo sai che sono perfettamente in grado di mettere k.o. chiunque faccia qualcosa che mi infastidisce -

- Lo so -

- Bene! Allora abbia fiducia in me -

nuovamente lui borbottò qualcosa di incomprensibile, e Tenten alzò gli occhi al cielo.




Temari


Quando Temari fu cosciente di essere sveglia, e nel suo letto, qualcosa di forte la colpì:

i peggiori postumi post sbronza della sua vita.

Aprì un occhio, poi l'altro, li richiuse e li riaprì insieme,

ora era sveglia, notò che aveva ancora indosso l'abito del ballo, controllò il cellulare:

tre chiamate perse da Shikamaru, con un grugnito s'avviò al bagno,

trovandolo occupato bussò due o tre volte, prima di urlare a pieni polmoni

Kankuro! Gaara!! Se non mi lasciate il bagno libero entro il tre vi taglio... - immediatamente la porta s'aprì,

- Ben svegliata, lavati mentre io preparo il pranzo e le aspirine per il mal di testa -

il suo gemello era fin troppo sorridente, lei annuì entrando in bagno,

aveva appena chiuso la porta che la riaprì di scatto,

- Pranzo?! -

- Ormai è mezzogiorno inoltrato, avrai fame -

- Mezzogiorno... abbiamo saltato scuola?! -

- Già, sulla giustificazione possiamo dire che abbiamo portato Gaara all'ospedale -

- Dannazione -

richiuse e riaprì la porta,

- Il mio lavoro! -

- Ho già avvisato il tuo capo che oggi saltavi il turno -

un grugnito di risposta gli confermò che l'aveva sentito, Kankuro si diresse in cucina e, aperto il frigo, ringraziò il cielo di aver sufficienti dosi di ramen già pronto, le mise a scaldare in microonde mentre passava in ricognizione la casa.

La sera prima, non soddisfatti della quantità d'alcol consumata al ballo, avevano continuato la festa a casa Sabaku no ben rifornita di super alcolici e birra.

Karui s'era rivelata essere un'ottima barman ma incapace di reggere l'alcol, Gaara invece vantava una resistenza invidiabile, ma non potendo scegliere il proprio bicchiere spesso si doveva accontentare dei drink più insoliti: la vodka alla pesca e il chupito al melone rientravano tra i peggiori. Kankuro, già brillo finita la festa, aveva completato l'opera con due birre e da allora non aveva più smesso di ridere per tutta la nottata, infine Temari aveva portato avanti una lunga sfida col fratello minore, a suon di bicchierini di chupito e tequila, il tutto conclusosi con una torneo due contro due alla play station.

- Questo mal di testa mi sta uccidendo -

Uscita dal bagno, e cambiatasi con abiti più pratici, Temari si trascinò in cucina,

- Prima mangia, dopo prendi la pastiglia -

- Lo so, Kankuro – ringhiò lei – E Gaara dov'è? -

- Ancora in camera sua, l'ho già svegliato mentre aspettavo che finissi la doccia -

- A proposito, in bagno c'è un odore tremendo, che cavolo è successo? -

- Non ricordi? - chiese lui divertito,

- Non ancora – rispose lei asciutta,

se solo uno sguardo potesse uccidere,

- Karui ci ha lasciato l'anima in quel bagno – gli scappò una risata,

- Karui... già era qui anche lei, dov'è? -

- In camera mia – lo sguardo di Temari lo fece sentire estremamente a disagio – Non guardarmi così! Non volevo che dormisse in sala così l'ho messa lì -

- E tu dove hai dormito? -

- Sul divano – nuovamente Temari gli lanciò uno sguardo – Smettila di fare così. Piuttosto vai a controllare come sta, tra tutti noi sarà quella messa peggio -

- Vado -

mentre Kankuro faceva da cane guida al fratello, lei andò a controllare la loro ospite.

Educatamente bussò la porta,

non ricevendo risposta alcuna la spalancò,

era da molto che non vedeva la camera di Kankuro,

era piuttosto disordinata, ma grazie al cielo non c'erano cose imbarazzanti in giro come biancheria o riviste da maschi, tuttavia Temari non sfidò la sorte controllando sotto il letto.

Karui ancora dormiva, aggrovigliata tra le lenzuola,

la padrona di casa si avvicinò alla tapparella, tirandolo su per fare più luce,

su una mensola in alto, vide qualcosa che la fece sorridere e la portò indietro nel tempo.

Poggiate là c'erano le marionette e i vecchi pupazzi da ventriloquo di Kankuro,

quando erano piccoli loro padre gli insegnò come usarli, ogni volta che tornava da un viaggio gliene regalava uno nuovo;

un rumoroso sbadiglio la fece tornare al presente.

- Ohi, buongiorno -

- 'iorno -

Biascicò Karui tirandosi a sedere,

- La mia testa... sento che sta per scoppiare –

- Ugh e hai anche un aspetto tremendo! - esclamò Temari – In piedi, ti sistemo i capelli e vedo di far qualcosa per coprire quelle occhiaie -

senza tanti complimenti la bionda la strattonò fuori dal letto.


- Tu che dici? Dobbiamo vedere che stanno combinando? -

- No -

Kankuro e Gaara stavano bevendo il loro caffè, dopo aver terminato con calma il loro pasto, intanto le ragazze non erano ancora uscite dal bagno, da cui sporadicamente giungevano urla convulse,

- Come va la testa? -

- Bene, potevo evitare di prendere farmaci -

- Ricordi tutto di ieri sera quindi -

- Quel che posso – commentò Gaara, riferendosi alla sua impossibilità di vedere alcunché,

- Mancano tre giorni, poi ti portiamo in ospedale a togliere le fasciature -

- … -

- La dottoressa mi ha assicurato che recupererai la vista -

- Già –

con un sorso Kankuro terminò il suo caffè,

- Senti, non è che mi ripeteresti cosa è successo quel giorno? -

- Ti ho detto tutto ciò che so -

- Per l'ultima volta -

Gaara voltò la testa verso di lui – Per quanto ci provi non mi ricordo il suo nome Kankuro, so solo che aveva i capelli biondi e una strana fissazione per l'arte. -

Kankuro annuì lasciando cadere l'argomento,

- Invece io volevo chiederti se, hai visto con che ragazzo Karui ha parlato ieri -

il fratello maggiore dovette trattenersi dal ridere,

di sicuro Gaara l'avrebbe picchiato anche da cieco, ma era così divertente vederlo annaspare quando toccava argomenti del genere,

- Beh non ricordo bene, mi sembra che avesse i capelli...-

finalmente fecero la loro comparsa in cucina le ragazze.

La rossa si precipitò verso Gaara, e presolo per le spalle mormorò:

- Ti prego, non lasciarmi mai più da sola con lei! Guarda cosa ha fatto hai miei capelli -

- Karui...-

- Giusto, tu non ci vedi. Beh tocca! - gli portò una mano sul capo,

- Sono trecce? - chiese incerto,

- Sì, tante trecce! La mia testa sembra un covo di serpenti! -

mentre poco lontano i due gemelli li osservavano,

- Tem, lo sai di avere un gusto pessimo per le acconciature -

- Taci idiota -

- Ecco cibo e antidolorifici. -

per un po' l'unico rumore che si sentì fu quello delle ragazze che mangiavano.

- Neh Kankuro, ho visto che hai ancora le tue bambole! -

- N-non sono bambole! Sono marionette!! - esclamò lui imbarazzato,

- Sono come le bambole assassine dei film di paura? - chiese Karui,

- Le mie NON sono bambole, e non hanno niente a che vedere con quelle bambole assassine dei film horror. - rispose lui offeso,

- E sei capace di muoverle bene ? -

- Sono il migliore! - Kankuro ammiccò,

- Ma se sono secoli che non le tocchi più -

- Pffff che ne sai tu -

- Me le ricordo, eri bravo – Gaara s'inserì nel discorso,

- Già, e io ricordo come ti divertivi quando inscenavo i miei spettacolini -

- E' vero, da piccolo andava matto per le tue esibizioni! - aggiunse Temari – L'unico che sapeva come farlo smettere di piangere eri tu, nell'istante in cui ti vedeva con le marionette in mano non faceva più un fiato -

- N-non è vero – balbettò Gaara arrossendo,

tutti e tre risero mentre il più piccolo dei Sabaku no s'imbronciava.

Una volta che i postumi aveva smesso di attanagliare le loro teste si misero a far pulizia:

raccogliere le lattine di birra e Redbull, le bottiglie di vetro, dare al salotto un aspetto più decente e far areare la casa, impregnata di alcol.

- E' stata una nottata memorabile -

- Già Kankuro, venire battuto da tuo fratello cieco alla play è decisamente memorabile -

- Era solo perchè non ci stavo con la testa! Vogliamo parlare di Karui che sembrava posseduta da un nekomata* -

- Io? -

- N-non ti ricordi? - chiese Temari stupita,

- No -

- Niente di niente? - rincarò Kankuro,

- No -

i due gemelli si scambiarono un'occhiata, forse era meglio non dirle niente.



.Note.

Ehilà ben arrivati a fine capitolo!

*nekomata = sarebbe uno demone gatto che in forma umana si presenta come una donna bella e provocante. (Poi a seconda di dove guardi su internet ti vengono fuori definizioni differenti!).

Da domani riprendo i miei corsi in università, e questo secondo semestre è ahimè massacrante in termini di orario e mole di studio (seguo ben tre corsi di letteratura!) spero di riuscire a mantenere il ritmo di un capitolo a settimana però :).

Mi scuso se troverete degli errori di battitura, prima o poi riuscirò ad evitarli, come sempre ringrazio chi gentilmente mi lascia una recensione, un bacio in fronte a tutti voi che mi stimolate sempre più a continuare a scrivere questa storia!

Buona serata


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Capitolo 22
*** .22. ***


.22.


Buona lettura! :)



Sakura era inguardabile.

Ino scosse la testa, era veramente inguardabile, la questione era come avesse fatto a ridursi così?

La osservò mentre, da sotto al letto, tirò fuori una tavoletta di cioccolato,

con orrore la osservò mentre Sakura la scartava e poi mordeva senza ritegno, era troppo.

- Adesso basta! -

Le strappò di mano il cioccolato,

- Come puoi startene tutto il tempo chiusa in casa a studiare. Studiare, sul serio?! -

la ragazza alzò le spalle con noncuranza,

- Non ho altro da fare -

- E' primavera! Vai al parco, fatti una passeggiata! Esci!! -

lo sguardo laconica dell'amica non cambiò,

- Non starai mica ancora pensando... -

- No! No certo che no, è solo che studiare mi rilassa, sai riempirmi la testa di nozioni -

- Fronte spaziosa, sei veramente una ragazza noiosa -

- Pff tutta invidia per la mia brillante media, tu piuttosto dovresti metterci più impegno -

- E quella dove l'hai presa? Dall'armadio della nonna? -

Ino puntò il dito contro la sformata tuta rosa fluo da relax che l'amica indossava,

- E' solo per stare in casa! - esclamò coprendo con le mani la scritta brillantinosa sul davanti,

- Levala! - ordinò

- No! -

- Frontespaziosa! -

- Inopig! -

- Toglila! -

rotolarono per terra in una farsa lotta di wrestling, infine la bionda ebbe la meglio, sfilandole la felpa,

- Vittoria! E adesso i pantaloni! -

- No ferma! Me li tolgo da sola -

con un sorriso soddisfatto Ino incrociò le braccia sul petto,

- Bene, procedi a cambiarti -

- Posso sapere perchè? -

- Perché ti sto rapendo! Su muoviti -

non lasciò nemmeno che Sakura si truccasse,

- Non ne hai bisogno, su su fuori di casa -

- Dove andiamo ? -

- Lo scoprirai presto -

- Ino! -

- Che c'è? Smettila di fare il broncio, santa pace come faceva Naruto a sopportarti? -

- Naruto mi trovava stupenda! -

- Naruto aveva le fette di salame sugli occhi -

entrambe risero,

passeggiarono per circa quindici minuti quando, in lontananza, si stagliò un ospedale,

- Perché mi hai portato qui? -

- Vedrai – rispose la bionda, prendendola sottobraccio,

Ino la guidò con sicurezza tra i corridoi affollati, sembrava che conoscesse tutti lì,

dalle infermiere alle segretarie, si fermò infine davanti ad una porta.

- Dietro a questa porta Sakura c'è qualcosa di magico, ora per sicurezza io mi tolgo sempre ogni tipo di gioiello -

Mentre parlava sfilava i numerosi bracciali ed anelli, infilandoli tutti in borsa,

- Pronta? -

Sakura annuì incerta, cosa c'era in quella stanza? Perché l'aveva portata lì?

E finalmente l'amica aprì la porta,

per un attimo tutto fu silenzio, poi giunse il boato.




Una fredda gli toccò la guancia,

- Ohi Gaara, eccoti qua! -

Karui gli si sedette di fianco,

- E' da molto che se n'è andato tuo fratello? -

- Mi ha lasciato qui ed è schizzato via -

- Geez che fratello! E Temari? -

- Lavora al bar a quest'ora -

- Ah già.. beh allora pronto per il grande evento? -

- … sì -

- Cos'era quella pausa? Oh, non avrai mica paura Gaara? - insinuò lei ridacchiando,

- Affatto -

Karui gli pizzicò la guancia e gli scompigliò i capelli, con grande disappunto del ragazzo,

- Ne approfitto prima che ti levino quelle bende -

- Sabaku no Gaara? - chiese una dottoressa,

lui si alzò mentre l'amica lo conduceva verso una stanza appartata.

- Lei signorina deve rimanere in sala d'attesa -

Tsunade lo visitò meticolosamente,

svolse le bende che gli fasciavano la testa,

- Lentamente apri gli occhi. Non vedrai niente per ora, è normale. Ora ti devo mettere delle gocce -

gli prese il mento reclinandolo all'indietro,

- Apri bene – parte del liquido fuoriuscì dall'occhio,

- Ora chiudi.. Naruto! Naruto vieni qua!! -

nello studio entrò un ragazzo,

- Fagli fare un po' di riabilitazione, ecco questa è la sua cartella, mi raccomando segna tutti i valori! – disse a quest'ultimo prima di tornare al suo paziente,

- Gaara, mio nipote ti farà fare degli esercizi per la vista, è un po' tonto ma sei in buone mani -

- Nonna Tsunade!! - esclamò il diretto interessato imbronciato,

- Ottimo, andiamo.. ehm come ti chiami? -

- Gaara. Sabaku no Gaara -

gli prese il braccio trascinandolo, senza smettere mai di parlare,

- Conosco dei Sabaku no, sono in classe con me, due gemelli -

- Kankuro e Temari -

- Proprio loro, ehi e tu come li conosci? -

- Sono i miei fratelli – rispose Gaara asciutto,

- Non vi assomigliate affatto! Ecco ecco siediti qui, no! No attento non lì, qui. -

lo forzò a sedersi su una sedia.

- Adesso piano piano apri gli occhi, sarà una cosa lunga! -


Mentre in sala d'attesa Karui sfogliava una rivista dopo l'altra, un piano più sotto Ino e Sakura affrontavano una folla esagitata

- Ino!!- - E' arrivata Ino!! - - Ino! Guarda il mio disegno! - - Ino ci racconti un'altra storia!! -

Un'orda di bambine e bambine le si precipitò addosso,

Sakura spaesata rimase in disparte assistendo alla scena, erano tutti in un'età compresa tra i cinque e i dieci anni, alcuni avevano ingessature altri semplici fasciature, due piccoli era in sedia a rotelle ma avevano tutti un sorriso grande.

Ino dal canto suo li ascoltava tutti, regalando carezze e caramelle,

si riunirono tutti su un grande tappeto, e dopo aver preso i bimbi in carrozzina e messi vicino a lei Ino si sedette,

- Oggi bambini vi voglio raccontare una storia speciale, per questo ho portato un'amica per aiutarmi: lei è Sakura – le fece cenno di avvicinarsi,

- Sakura mi aiuterà a raccontarvi la storia della principessa e del ranocchio! -

quei piccoli spettatori pendevano dalle loro labbra,

pian pian anche Sakura si sciolse, lasciandosi coinvolgere nella storia.

Un'ora e mezza più tardi, sfinite le ragazze si apprestarono ad andar via,

- Sakula? - una bimbetta la tirò per la maglietta,

- Sì? -

- Tolnelai a giocale con noi? - lei annuì rassicurandola,

- Grazie Ino, senza di te non avremmo un attimo di pace -

la bionda sorrise complice all'infermiera – Ci vediamo settimana prossima -

- Ino? -

- Dimmi fronte spaziosa? -

uscirono dalla stanza,

- Esattamente chi sono quei bambini? -

- Pazienti a media-lunga degenza, quella è la sala giochi, vengo a trovarli ogni volta che posso -

- Non lo sapevo -

- Beh non ne parlo mai -

- Come mai...? - non fece in tempo ad approfondire quell'argomento che una voce familiare giunse alle sue spalle,

- Sa- Sakura? - - Naruto! -

- Naruto? - - Ino? -

- Gaara?! - - Ino. Sakura. -

- Gaara?! -

i quattro rimasero a guardarsi stupiti,

- Che coincidenza trovarsi qui – pigolò Ino,

tutti meno Gaara annuirono,

- Sakura possiamo..-

- Sì! Ma certo che potete! - lo interruppe la bionda – Gaara andiamo! -

velocemente i due sparirono dall'altra parte del corridoio,

- E' proprio un bel tipo la tua amica eh? - Naruto ridacchiò,

distendendo un poco l'atmosfera carica di imbarazzo,

- Già -

- Prendiamo qualcosa al bar? -

Sakura lo seguì verso il bancone – Prendo..-

- Un macchiato caldo vero? -

lei annuì,

se l'era ricordato mentre lei non sapeva neppure cosa preferisse,

- Un macchiato, quel panino lì e una coca! -

pagato il tutto, da vero cavaliere quale era, si sedettero al tavolino.

- Sakura, a scuola mi stai evitando di proposito, vero? -

- Naruto mi spiace... -

- Lascia stare, piuttosto vorrei sapere una cosa... perchè..- fece un bel respiro -perchè hai iniziato a frequentarmi? - Sakura si sentì avvampare per quella domanda,

- Naruto... non credo che sia..- di morse il labbro - Tu.. tu eri sempre gentile con me, mi portavi i libri, eri simpatico, avevo capito di piacerti e dopo... dopo che... -

non riusciva nemmeno a dire il suo nome, bevve un altro sorso di caffè ed evitò accuratamente di guardarlo negli occhi,

Dopo che Sasuke mi aveva respinta, io.. io volevo stare con qualcuno che mi apprezzasse, pensavo che sarei stata capace di.. ricambiarti -

Naruto aveva le sopracciglia aggrottate, come se stesse pensando intensamente a qualcosa,

- Io, Sakura io ti sono mai piaciuto? -

- Sì, mi piacevi molto, solo non... non...-

- Non abbastanza giusto? -

lei annuì,

calò nuovamente il silenzio,

- Ma cosa ci trovate voi ragazze in uno come Sasuke? - chiese lui comicamente,

lei arrossì e lui rise – Sei diventata tutta rossa!! -

- T-taci! - esclamò tirandogli uno dei suoi pugni – Non devi fare queste domande!! -

- Ahi.. pure Karin era fuori di testa per quello là – commentò lui,

- Già pure lei – mormorò astiosa,

- Per fortuna le è passata, era isterica quando si trattava di lui -

- Karin non è sempre isterica? - chiese lasciandosi scappare una non piccola dose di sarcasmo,

- Ehi solo io posso prenderla in giro! - esclamò Naruto fingendosi offeso,

ma Sakura capì che, per quanto scherzoso fosse il suo tono, quelle parole erano serie,

- Karin può sembrare antipatica ed egoista... - io direi piuttosto smorfiosa ed egocentrica, commentò fra sé e sé lei -... ma ne ha passate tante, e mi è sempre stata vicina. Ora da quando frequente Hinata è più gentile -

Chi è Hinata?

si chiese Sakura, che sia quella ragazza del ballo..

- … Hinata è una brava ragazza, mi ha sempre dato molti consigli quando noi.. ehm quando ancora di frequentavamo -

- Oh capisco -

Non può essere lei, quella ragazza era chiaramente innamorata...

- Andiamo a cercare il mio paziente e la tua amica? -

Naruto stroncò il filo dei suoi pensieri, presto dimenticati.

Ricongiunti con gli altri si salutarono,

- Ciao Naruto -

- Ah no niente abbracci – disse lui sorridendo – non voglio darmi false speranze -

Sakura annuì e allungò la mano, lui gliela strinse.

- Ci vediamo a scuola Sakura.-

Nel momento in cui le due ragazze sparirono, una furia dai capelli rossi apparve,

- TU!! - additando Gaara – E' più di un'ora che ti aspetto! E quando ti trovo sei con una ragazza: cos'era un doppio appuntamento al buio finito male? - chiese maliziosa,

- Karui – l'ammonì il Sabaku no,

- Tsè tu con una ragazza e io con un vecchiaccio che ha cercato di palparmi! -

- Cosa gli è successo? -

- Mi sono assicurata che la sua permanenza qui, come dire, si prolungasse -

senza aggiungere si avviò all'uscita con Gaara,

ignorando completamente la presenza di Naruto a meno di un metro da lui.




Era il momento perfetto, pensò Neji, erano settimane ormai che perfezionava quella tecnica, ma soprattutto voleva rivedere Tenten arrossire per causa sua,

la studiò attentamente e fece la sua mossa.

Dopo averle bloccato il braccio sinistro dietro la schiena le fece perdere l'equilibrio, lasciandola deliberatamente cadere tra le sue braccia,

il suo ego interiore si gonfiò d'orgoglio, era stato un movimento semplicemente perfetto, lei era immobile, ora doveva solo baciarla,

si chinò ma a meno di un centimetro dal suo viso venne fermato,

- Non penso che questo faccia parte dell'allenamento, sempai –

due dita di Tenten premevano contro le sue labbra spingendolo indietro, le scappò una risata leggera ma nessun segno di imbarazzo, aggrappandosi al suo collo si rimise in piedi,

- Direi che per oggi è tutto – e si avviò agli spogliatoi,

lasciando Neji coi suoi pensieri.

Il suddetto ancora stava in mezzo alla palestra, rigido come una statua,

Mi ha appena respinto?

Che cos'ha che non va quella ragazza?

Frustrato anche lui s'avviò alle docce,

cambiatisi pulirono insieme la palestra e la chiusero a chiave,

- Ti accompagno a casa -

- Non ce n'è bisogno -

- Presto farà buio.. - disse lui lasciando sotto intesi i pericoli,

- Sempai, sono perfettamente in grado si mettere fuori combattimento un qualsiasi molestatore -

- Non ne dubito -

- Allora a domani -

e con un cenno della mano e un sorriso uscì di scuola,

ma finchè non ebbe varcato il cancellò si sentì gli occhi di Neji puntati addosso.




- Ciao Hinata -

Kiba e Shikamaru varcarono la porta di villa Hyuuga, baciando ognuno su una guancia la padrona di casa,

- Sedetevi pure in cucina -

da tale stanza fece capolino la fotocopia acerba di Hinata,

- Oh Hanabi, voglio presentarti i miei amici, questo è Kiba e lui Shikamaru -

la ragazzina fece un cenno con la testa ad entrambi, e volgendosi alla sorella,

- La rossa non viene oggi? -

- No Karin non poteva, d-doveva dare delle ripetizioni ha detto -

- Ah... lei mi piace, invitala più spesso -

e detto questo si ritirò in camera sua,

- Mia sorella è molto r-riservata – si scusò volgendosi ai ragazzi,

- Quanto avete di differenza? -

- Due anni -

- Solo? Dimostra sì e no dodici anni – commentò Kiba, i tre si spostarono in cucina,

il tavolo era debitamente guarnito con una torta e diversi tipi di biscotti,

accompagnati dal thè caldo,

- Hai le mani doro Hina! -

- Non ti ingozzare che ti va di traverso tutto – disse Shikamaru – Io la respirazione bocca a bocca non te la faccio -

- Puah da te non la voglio di certo! -

- Quale ragazza te la farebbe allora? Non mi sembra che ultimamente frequenti nessuna -

- Non sono ispirato, quella coi capelli rosa dell'altra sezione non è male, ma s'è appena lasciata col ragazzo, di fare il tappabuchi non mi va –

con soddisfazione si tagliò un'altra fetta di torta,

- Già.. stava con Naruto lei, vero? -

- S-sì -

Shikamaru annuì,

- Ehi Hina, mi han detto che l'altro giorno hai passato l'intero intervallo proprio con lui! -

per poco la ragazza non si sbrodolò la bevanda addosso,

è vero si erano visti ma non erano stati insieme per più di due minuti,

- C-ci siamo solo s-salutati -

- M-ma come era un'occasione per farti notare! - esclamò Kiba con disappunto,

- N-non potevo era t-triste, probabilmente p-pensava alla s-sua ex -

- Tu sei molto meglio! Con delle curve come le tue non c'è nessuno che ti batte -

- K-K-Kiba!! -

- Ma è vero, dovresti solo mettere qualcosa di più.. -

- Kiba! - esclamò stavolta Shikamaru,

- Oh non guardatemi così! Io lo dico per lei! -

imbronciato l'Inuzuka si riempì la bocca ti torta,

- Coi suoi tempi anche Hinata lo conquisterà -

la ragazza sorrise ai due amici.

- E tu che ci racconti di Temari? -

- Che vuoi sapere? -

- Non so ha un'amica carina? -

- Bah chiedilo a lei non a me, lo sai che mi scoccia fare queste domande -

- S-suo fratello Gaara quando potrà togliere il b-bendaggio? -

- Penso in questi giorni -

- Lo accompagnerà l-lei? -

- Non penso, dopo la scuola lei lavora in un bar, lo porterà suo fratello Kankuro -

- A proposito, che cosa gli è successo? -

- Non so molto nemmeno io, a Temari non piace parlarne a riguardo -

- Sei inutile Shikamaru, almeno a let...ouch – una rapida gomitata lo zittì in tempo,

infatti Hinata li guardava perplessa, fortunatamente non aveva affatto colto dove Kiba stesse portando il discorso, un argomento decisamente off limits per lei.

In quel momento qualcuno entrò in cucina,

l'algido cugino di Hinata fece un cenno col capo, si versò una tazza di thè ed uscì,

non prima averli scrutati uno ad uno,

- Simpatico eh? -

- N-Neji non è molto s-socievole -

- Mette i brividi, hai visto come ti ha guardato Shikamaru? -

il ragazzo scosse la testa e continuò a sorseggiare; il discorso virò sulle possibili relazioni tra i professori: Kurenai e Asuma erano i più quotati.

Neji fece incursione altre tre volte in cucina,

- Hina, non è che tuo cugino ci sta controllando? - chiese Kiba preoccupato,

- Neji? Oh no... p-probabilmente è nervoso p-per questo viene spesso qui -

- Direi che è arrivata l'ora di andare via per noi -

- Già, Akamaru starà scalpitando per andare a fare la passeggiata -

- Grazie Hinata, hai un tocco speciale in cucina -

- Sei la migliore Hina! -

e presto Shikamaru e Kiba scomparvero dalla sua vista.

- Finalmente se ne sono andati. -

- C-Cugino -

- Voglio parlarti -

- Sì ? - si sedettero sul divano,

la faccia impassibile di Neji era stranamente accigliata,

-...una ragazza mi ha rifiutato -

Hinata rimase un attimo allibita, stava chiedendo a lei dei consigli di quel genere?

- M-mi s-spiace -

- Hn. Perché lo ha fatto? -

nuovamente la ragazza non sapeva che pesci prendere,

- M-m-magari non le p-piaci? - lui aggrottò le sopracciglia e lei si affrettò ad aggiungere – F-forse non è i-interessata o è già i-impegnata -

- Hnn. -

Neji ci rifletté un attimo prima di guardare la cugina fissa negli occhi e chiederle,

- Hinata, cosa pensano di me le ragazze? -

la ragazza deglutì, sapeva benissimo che il cugino aveva una solidissima reputazione da pu... playboy, insensibile e arrogante, per quanto definito bello da mozzare il fiato,

- Hinata sii sincera.-

- B-beh p-pensano che tu s-sia m-molto attraente – lui annuì compiaciuto

E c-cinico, e m-menefreghista, e p-presuntuoso e a-altero -

Neji assunse un'espressione funerea, il suo ego aveva subito un duro colpo,

- Troppo sincera Hinata.-

- Oh... s-scusa -

- E tu condividi questi pareri? -

- I-io s-sono tua cugina, sono di p-parte -

almeno a quella domanda non dovette rispondere,

- Credi che quella ragazza la pensi così? -

- F-forse sì -

- Hn. -

pensieroso si alzò dal divano, per una volta sua cugina non solo gli era stata utile ma gli aveva anche dato molto su cui pensare,

- Neji? -

- Cosa? -

- C-chi è lei? S-se posso s-sapere – chiese timidamente Hinata,

in quel momento suo cugino si malediva per aver iniziato quel discorso con lei,

non voleva dirglielo, o meglio non si aspettava che lei glielo avrebbe chiesto,

a denti stretti rispose,

- Tenten -

- Oh –

quell'unico monosillabo bastò a Neji per fare un giro di 360° e riguardarla curioso,

Cos'era quel “oh”?

- N-non la conosco bene, ma s-sembra s-simpatica-

Tutto qui?

- Hn -

- P-prova a esserle amico. -

per la prima volta, da quando quell'assurda conversazione era iniziata, Neji alzò un sopracciglio – Grazie Hinata. -

Provare ad essere amico... di una ragazza?




Se a casa Hyuuga Neji interrogava Hinata, a casa Uchiha Tenten era interrogata da Sasuke,

- Lo Hyuuga ha fatto cosa? -

- Geez smettila con queste reazioni esagerate, ha solo provato a baciarmi -

- Solo? -

- Quando l'ho fermato non ha più fatto niente -

- Perchè eri sola con lui ? Dov'era quello strambo? -

- Strambo? - Tenten scoppiò a ridere – Lee non è strambo! Era andato a trovare il maestro Gai in ospedale -

- E' fuori come un balcone quello lì -

- Shush smettila, è solo dedito alla sua passione, con occasionali eccessive fissazioni -

- Ma la smetti di difenderlo? -

- Prima Neji e ora Lee, smettila tu di insultare i miei ragazzi! -

- I tuoi cosa? -

- Ragazzi, compagni chiamali come ti pare – disse lei,

completamente all'oscuro di cosa la mente di Sasuke aveva immaginato addizionando Tenten a Neji a Lee a quella affermazione,

- Passi il fissato, ma lo Hyuuga no -

- Perché no? -

- Lo so pure io che i bagni pullulano di ragazze piangenti dopo una notte con lui -

- Pfff le ragazze non vanno compatite, se sanno con chi hanno a che fare devo agire di conseguenza, non piangersi addosso il giorno dopo -

- E dove la metti la sorellanza femminile? -

- La che? -

- Tu sei proprio nata senza qualcosa -

- Ripetilo se hai il coraggio! - esclamò lei bellicosa – Sasuke!! -

- Hmm? - rispose lui con in bocca un cucchiaio,

- Stai finendo tutto il gelato al pistacchio! Torna qui mi spetta almeno una cucchiaiata! -

dall'altra stanza il soave richiamo di Itachi passò inosservato,

proprio come hai vecchi tempi.



.Note.

Ci sto prendendo gusto ad iniziare i capitoli con Ino e Sakura! Per farmi perdonare questo piccolo ritardo ecco un super capitolo dieci pagine, che settimana, giusto perchè non mi accontento di passare ore al computer a trascrivere gli appunti di lezioni ora mi son pure a messa a tradurre una fic dall'inglese ahahaha! Grazie per le continue recensioni, all'inizio quando ho ripreso a scrivere questa fic desideravo avere tante recensioni, ora invece ho smesso di volerne tante mi basta che siano sempre belle come quelle che mi scrivete voi . Grazie! ^^

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Capitolo 23
*** .23. ***


Eccomi cari, fedeli lettori! :)

Altro capitolo super lungo per farmi perdonare il ritardo, vi aspetto in fondo,

buona lettura!

 

.23.

 

“ Karin alla fine n-non mi hai m-mai detto cosa hai fatto la sera del b-ballo”

La rossa guardò stupita l'amica, “ E' passato più di un mese! ”

“M-ma voglio saperlo!”

“ Ugh Hinata... non me lo ricordo”

“ N-non dirmi le b-bugie!” esclamò la Hyuuga,

“ Tu non fare il broncio come i bambini”

“ E tu dimmi d-dov'eri ”

aggiustandosi gli occhialini sul naso Karin sospirò,

“ Ero con un ragazzo ”

la ragazza dai capelli corvini ammutolì, animata da eccessivo entusiasmo chiese

“ C-Chi è? perchè non m-me l'hai detto p-prima? Come s-si chiama?”

“ Shush ” Karin liquidò le domande con un gesto della mano

“Una domanda alla volta, e non è detto che ti risponda sempre.”

“M-ma è ingiusto”

“Prendere o lasciare principessa ”

Hinata sembrò pensarci un po' su, infine prese entrambe le mani dell'amica e le strinse,

“Sei innamorata di lui?”

la domanda aleggiò nell'aria,

ci impiegò qualche minuto prima Karin metabolizzasse una risposta,

e, in conclusione, scoppiò convulsamente a ridere.

“Tra tutto quello che potevi chiedermi *risata* se sono *risata* innamorata?!”

“P-p-per me è i-importante s-s-sapere che s-sei f-felice”

Balbettò imbarazzata Hinata,

“ Sei proprio unica Hyuuga”

“Q-quindi?”

“Hmm?”

“S-sei innamorata d-di lui?”

“Stai diventando cocciuta.” Hinata con le labbra serrata non demordeva,

“Va bene va bene mi arrendo! Smettila di guardarmi con quegli occhioni!” esclamò,

“ No certo che non sono innamorata, né penso che sia il mio principe azzurro, o che sarà il padre dei miei figli, nulla di queste robe, ok? ”

“ M-ma allora p-per-”

“perchè sto con lui?” completò la rossa, “ Diciamo che ci troviamo bene insieme. ”

“ Io n-non credo d-di c-capire ”

“Non c'è niente da capire ”

lo sguardo triste di Hinata cadde a terra,

“Su non fare quella faccia, meno ti racconto e meglio è per te... non sono certo un modello da imitare io!”

“Ma t-ti va b-bene così?”

“Cosa? ”

Hinata strinse nuovamente le labbra, sapeva di non essere particolarmente ferrata in ambito amoroso, ma non era certo una sciocchina,

“T-ti va bene s-stare con l-lui s-solo per quello...”

un significativo silenzio cadde tra le due,

Karin boccheggiò un paio di volte non sapendo cosa dire, non voleva parlare della sua vita intima con lei, non per sfiducia ma non voleva esser lei a imbrattare l'innocenza di Hinata,

strinse le mani dell'amica, ancora congiunte,

“Non c'è da preoccuparsi, devo ancora nascere l'uomo capace di rubarmi il cuore”

le sorrise rassicurante,

“Ora cambiamo discorso! Se, per caso, ti invitassi a casa mia e arrivasse anche Naruto?”

“C-come?!?”

“Oh avanti, quello scemo ha bisogno nella spintarella verso la direzione giusta!”

“I-io n-non credo s-sia ancora t-tempo...”

“Ma per favore ormai è più di un mese che quella baldracca rosa l'ha scaricato!”

“ Io d-direi c-che è solo un m-mese ”

“Hinata non devo mica portare il lutto! Si sono lasciati: fine.”

“ P-penso c-che non s-sia p-pronto a v-voltare pa-pagina”

“Questo lascialo stabilire a me”

“N-non c-credo...”

“Oh insomma! Hinata ma da che parte stai? Vuoi conquistarlo o no?”

“Sì!”

“Benissimo, ah vado in bagno, continueremo dopo questo discorso.”

Con passo spedito e un sorriso soddisfatto sulle labbra Karin s'allontanò,

il bagno pullulava di ragazze,

quando finalmente si conquistò un lavandino prese il suo tempo per rimirarsi, non era un segreto che fosse piuttosto vanitosa.

Sorrise al suo riflesso,

come non poteva essere orgogliosa di sé stessa quando era così splendida?

Labbra piene, pelle liscia, capelli perfetti, sguardo accattivante, ottima forma fisica,

già era una bellezza, e ne era cosciente; qualcosa di biondo si riflesse dietro di lei,

“E tu cosa ci fai qui?”

“Devo chiedere il permesso per frequentare questo bagno, miss rappresentante?”

Ino storse il naso a quella sarcastica domanda,

“E' strano visto che la tua classe è al piano superiore”

“Sono scesa a trovare un'amica” rispose la rossa, aggiustando dei ciuffi sulla fronte,

fece per andarsene ma la Yamanaka la prese per il polso,

“Aspetta, noi dobbiamo parlare...” mormorò per non farsi sentire dalle altre “...di Sasuke”,

“Ancora con questa storia! Lasciami in pace, non ho niente da dirti su di lui”

Karin aggrottò le sopracciglia arrabbiata e bruscamente si liberò di Ino,

“ Strega, prima o poi ti farò parlare!” borbottò la bionda seguendola fuori.

Nei minuti seguenti Ino assisté ad un certo qualcosa, o meglio a un qualcosa che avrebbe potuto diventare un valido argomento di ricatto:

Karin uscì dal bagno, in lontananza Sakura fece capolino dalla classe dirigendosi verso di lei, fin qui nulla di strano, ma quando, dalla medesima aula della rosa, comparve uno squalesco ragazzo la rossa fece una brusca deviazione a destra e sparì a tutta velocità.

“ Ino! Finalmente, ci hai impiegato una vita in bagno ”

“Lo sai frontespaziosa, la bellezza è direttamente proporzionale al tempo che passi davanti ad uno specchio, io sono fantastica e quindi posso permettermi dieci minuti di contemplazione.”

Il battibecco tra le due fu stroncato sul nascere dal giungere del sopracitato ragazzo,

“Sakura devi portare questi dal preside”

“Cosa? Perché proprio io?”

lui alzò le spalle, lasciandole in mano un plico di fascicoli,

“Che ingiustizia anch'io voglio riposarmi all'intervallo!” borbottò la rosa,

“Ne~ Saku non mi presenti il tuo amico?”

“Oh... beh Suigetsu questa è Ino, maialina questo è il mio compagno di classe UGH”

la Yamanaka le pestò fulmineamente il piedi,

come poteva chiamarla 'maialina' davanti ad un possibile obbiettivo?!

“ Dimmi Suigetsu...”

lo prese sottobraccio mentre un'imbronciata Haruno si dirigeva verso gli uffici meditando vendetta,

“Potrei farle una meche viola... no conoscendola la farebbe diventare una moda, le nasconderò la piastra o magari pasticciarle la faccia mentre dorme!”

una volta fuori dalla portata d'orecchio Ino si concentrò al 100% sul suo target.

“... in che rapporti sei con Karin?”

“La strega?”

“Proprio lei!”

 

 

 

“Miei pupilli adorati, luce dei miei occhi, giovani...”

Nella palestra riecheggiavano le parole altisonanti di Gai,

da quando era tornata gli allenamenti avevano iniziato ad assumere un minimo di ordine,

c'era una prima parte di riscaldamento, esercizi individuali, e poi allenamento a coppie:

Lee con il maestro, Tenten con lui.

Da quel fatidico tentativo di baciarla non era cambiato nulla, lei si comportava come sempre, il che da una parte l'aveva tranquillizzato, ma dall'altra lo innervosiva non poco,

com'era possibile che non aveva 'effetto' su di lei?

Le sessioni di allenamento erano piacevoli, lui apprezzava l'impegno e la serietà che Tenten ci metteva, dall'altra parte lei ammirava la sua bravura.

“... giovani vitali scintille di giovinezza ”

copiose lacrime bagnavano il viso di Maito Gai, e di conseguenza anche quello di Lee,

un poco allarmata da quel teatrino, al quale non aveva ancora assistito, Tenten si sporse verso l'unico compagno rimasto,

“Neji-sempai, ma fanno sempre così quei due insieme?”

bisbigliò, con fare cospiratore, al suo orecchio,

“Hn, sempre” rispose lui, alzando un sopracciglio scocciato,

lei trattenne a stento una risata per l'espressione di Neji:era la prima volta che lo vedeva esprimere un'emozione!

Dal canto suo lo Hyuuga rifletteva su ben altro, non era mai successo che lei ridesse,

o meglio lui non l'aveva mai fatta ridere, decise che più tardi avrebbe chiesto consiglio ad Hinata, non sapeva esattamente se fosse cosa buona che Tenten ridesse di lui, certo spesso e volentieri l'aveva punzecchiato ma questa risata non era derisoria, questa era la novità.

“... e con questo dichiaro concluso il nostro giornaliero allenamento!”

Girandosi Neji si chiese come avesse fatto Tenten a sparire così in fretta,

ora era là in fondo alla palestra che chiacchierava con Lee, come sempre animatamente,

interiormente lo Hyuuga si chiese in cosa esattamente il suo migliore amico gli era superiore, ponderò il fattore sopracciglia: il fascino del ciglio folto? Impossibile, la ragazza era gomito a gomito con l'Uchiha, un minimo di occhio e buon gusto in fatto di ragazzi doveva averlo, forse i capelli corvini eppure anche la sua chioma era scura, l'unica inevitabile ragione dovevano essere gli occhi scuri; preso nei suoi vaneggiamenti non udì la domanda:

“Yuhu~ Neji?”

Lee gli sventolò la mano negli occhi, riportandolo alla realtà,

“Hn?”

“Tenten ci ha invitato ad un bar qua vicino, io non posso andarci ma tu sei libero! Non hai alcuna interrogazione domani!”

Neji si chiese se il criceto che correva sulla ruota nel cervello del suo amico avesse appena deciso di correre: che Lee aveva capito le sue intenzioni e volesse aiutarlo?

Impossibile.

“Sono libero”

“Ottimo, e poi la riaccompagni a casa” la seconda parte fu solo un sussurrò, non udibile alla ragazza che aspettava sorridente,

“Andiamo! Ti offro pure un passaggio sotto il mio ombrello, così non ti bagni la chioma!”

Neji si trattenne dall'incenerirla con lo sguardo,

perchè quella ragazza trovava così sadicamente divertente deridere i suoi lunghi capelli?

Durante il tragitto Tenten, oltre a parlare di tutti i film che Lee le aveva prestato, fischiettò, canticchiò, lo prese sotto braccio, gli bagnò i capelli per errore, lo fece finire in una pozzanghera, gli schizzò i pantaloni con la suddetta pozza d'acqua, s'aggrappò nuovamente a lui rischiando di farli cadere entrambi, per errore lo colpì col manico dell'ombrello più volte, “E' colpa tua sei troppo alto”ebbe anche il coraggio di dire,

ed infine lo portò proprio nel bar dove lavorava Sabaku no Temari.

“Ten! Ce l'hai fatta a venire con...”

L'espressione di Temari passò dal felice, allo sgomento, allo stranito, all'innervosito per poi terminare con un sorriso tirato e terribilmente posticcio, “...lo Hyuuga.”

per niente stupito Neji le dedicò uno dei suoi gelidi sguardi,

“L'accoglienza in questo locale fa desiderare” commentò sapendo di avere il coltello dalla parte del manico, essendo un cliente.

Mettere la Sabaku no alle strette era sempre stato uno dei suoi passatempi preferiti, era così divertente, già un ghigno beffardo affiorava sul suo viso quando una leggera ma decisa gomitata lo colpì nello stomaco,

“Shush sempai, non fare il maleducato” già si era dimenticato di Tenten,

e di come la sua amicizia con Temari gli avesse dato non poco da pensare,

“Vai a sederti al tavolo, ti raggiungo subito”

senza proferir altra parola Neji trascinò il suo orgoglio sanguinante su una sedia,

“Ogni tanto è insopportabile”

“Ogni.. tanto?!” Temari quasi soffocò,

“Stasera non vieni quindi?”

“Nah farò qualche turno extra e poi cena take away per Kankuro e Gaara”

“Sembra un bel programma”

“Lo è!” fece una pausa prima di riprendere a parlare “Senti...Neji ha più fatto nulla?”

“ La smetterai mai di chiedermelo? No non ha fatto niente, anzi mi viene quasi il dubbio di essermi sbagliata, forse non ha mai provato a far nulla!”

“Sciocchezze, lui di sicuro voleva baciarti, e non s'aspettava che tu lo respingessi” sghignazzò un poco, “Per me il suo ego non si è ancora ripreso”

“Bah in ogni caso è un ottimo compagno di allenamento, è bravo e io lo ammiro.”

Temari le prese una guancia tirandogliela,

“Oh~ lo ammiri?”

“Shmettila” biascicò Ten.

“Fai sempre attenzione con lui.” la lasciò andare, “Sa essere molto convincente, ne sono la prova le ragazze con cui passa una notte o due.”

Tenten alzò le spalle,

“Non le biasimo ma nemmeno le incoraggio quelle ragazze, lo sai che non sopporto le persone deboli.”

“Inflessibile come sempre su questo argomento, eh?”

“E' come dici tu: tutti sanno come si comporta con le ragazze, è colpa loro se scelgono di farsi fare del male. Questo è indifendibile.”

“Sì ma anche lui ci mette-”

“Ci mette cosa? E' chiaro anche a me che non cerchi più di un'avventura, non lo nasconde né mente a riguardo, non lo approvo ma almeno Neji è onesto”

“No tu non capisci...”

“Ti ha mai detto che ti amava o che eri l'unica?”

“... no” ammise Temari,

“Per quanto riprovevole e disgustoso l'atteggiamento di Neji sia, non è un bugiardo.”

“Irremovibile, in ogni caso ricorda sempre di stare in guardia”

“Geez tra te e Sasuke non so chi è peggio, sono grande e vaccinata e, se mai farà qualcosa che non mi piace, so metterlo al suo posto.”

Lei e Neji passare venti piacevoli minuti a chiacchierare del più e del meno,

fuori il tempo non faceva che peggiorare, la pioggia sembrava non dover mai smettere,

“Mi assento per il bagno” disse lui, poggiando sul tavolo la tazza, ormai vuota, di thè,

fu interrotto sulla via della toilette da Temari,

“Hyuuga”

“Non sono in vena Sabaku no, fammi passare”

“Tu non torcerle un capello”

“Chi ti dice che mi interessa?”

“Perché saresti qui allora?”

“Lee me l'ha chiesto”

“Può anche essere vero ma ho visto come la guardi, non riesci a capire vero?”

il momentaneo stupore sulla faccia dello Hyuuga la fece ghignare vittoriosa:

aveva fatto centro.

“Non capisci come mai lei non cade ai tuoi piedi, devo bruciare esser stato rifiutato eh?”

“Esperienza personale?” lei fece una smorfia,

“Non otterrai niente da lei così, ma continua a provarci è divertente ridere dei tuoi tentativi con Tenten, lei mi racconta tutto. ”

E con quell'ultima frecciata tornò a lavorare, lasciando Neji corrucciato e combattuto,

mentre i due si affrontavano con parole taglienti una conversazione molto più tranquilla avveniva al tavolino di Tenten,

“Shika!! Ehi!”

poggiando l'ombrello sgangherato a terra Shikamaru si sedette di fronte all'amica,

“In dolce compagnia?” lei rise,

“No è solo Neji-sempai che è andato in bagno, ci godiamo un bevanda calda post allenamento”

lui annuì,

“Quand'è che lascerai Temari uscire con noi?E non fare quella faccia, io so tutto!”

“Donne..” borbottò sottovoce “Se ho fortuna mai.”

“Perché?”

“Se esco con gli amici è perchè voglio stare con gli amici, se esco con lei è perchè voglio stare solo con lei, se mischio le due cose, sarebbe troppo difficile gestire il tutto”

“Ma la faresti felice”

“...”

“Va bene, e quindi stasera saremo noi, Kiba, Hinata...Karin...”

“... Chouji e Ino.”

“Ah, i tuoi amici di infanzia!”

“Non sono miei amici di infanzia, i nostri genitori si conoscevano prima che nascessimo.”

“Quindi saremo in hmm..” contò sulle dita i nomi “... otto!”

“Sette Tenten”

“Ah già Temari non la devo contare”

“Non farmi sentire in colpa per non farla venire” lei ridacchiò,

“ In ogni caso ha dei progetti a casa”

“Meglio così, ha bisogno di saldare il rapporto coi suoi fratelli”

“Guarda guarda cosa ha portato la pioggia: il mio ragazzo che non mi ha salutato ancora”

Temari con una pericolosa luce negli occhi li guardava dall'alto,

“Yo, stavo parlando con Ten”

“Sempre le altre prime di me, neh?”

sospirando Shikamaru si alzò in piedi, la baciò e preso l'ombrello s'avviò all'uscita,

“Ciao fidanzata, a dopo Ten”

“Uomo impossibile” mormorò una leggermente arrossita Temari,

le dimostrazioni pubbliche d'affetto non le erano congeniali,

“E' passato solo per te non sei felice?”

“Sta zitta te” disse la Sabaku no con tono affettuoso,

nel momento in cui lasciò il tavolo sopraggiunse Neji,

“E' ora di tornare a casa per me, la macchina mi aspetta fuori, ho già saldato il conto.”

e ignorando le sue proteste s'avviò all'uscita,

“... io sono per la parità dei diritti!! Aspetta allora!!”

lo seguì fuori, aperto l'ombrello lo scortò fino alla macchina,

fu in quell'istante che lo Hyuuga pensò all'ironia di quel momento: le loro parti avrebbero dovuto essere capovolte, lei la damigella riparata dall'acqua e lui il cavaliere fradicio,

“Ecco asciutto e salvo in macchina principe!” e gli chiuse la portiera in faccia,

per una volta Neji ringraziò che i vetri della bmw erano oscurati, perchè era certo che l'insolito calore che sentiva in viso era imbarazzo.

Principe?

Tenten salutò anche Kō.

“Andiamo a casa?”

“Sì”

Rientrata gocciolante nel bar Tenten starnutì,

“Che hai combinato impiastro?”

“Solo un po' di pioggia, volevo salutarti ora devo andare pure io”

“Ti devi preparare per stasera?” la prese in giro la bionda,

“Tsk, devo studiare sono un po' indietro su... sul programma”

“Per stasera...” si morse il labbro prima di decidersi di parlare “Daresti un occhio a Shika”

Tenten strabuzzò gli occhi, “Sei gelosa?”

“No! E' che.. quell'ochetta bionda che gli gira intorno non mi piace”

“Intendi la sua amica di infanzia?”

“Non è un'amica d'infanzia!” esclamò Temari,

“Ok Ino comunque?”

“Lei”

“Ma non ti devi preoccupare, lei sta puntando da tutt'altra parte!”

“Chi?” chiese la bionda, impaziente di sapere.

“Mai sentito di un certo Kiba Inuzuka?”

 

 

La serata passò in fretta e senza alcun avvenimento particolare,

la tavolata si apriva con Tenten a capotavola a destra aveva Shikamaru, affiancato da Ino e Chouji, mentre a sinistra Kiba con Hinata e Karin, tuttavia ad un occhio attento si poteva notare alcune cose interessanti.

Prima fra tutte quanto Ino e Kiba andassero d'accordo, dalle battute ai discorsi di attualità, Shikamaru si chiese quando effettivamente avessero legato così tanto, in secondo piano le gentili e fraterne attenzione che l'Inuzuka riservava ad Hinata,

“No Hinata non lo bere, è troppo alcolico non ti piacerebbe”

oppure,

“Ti dà fastidio la musica così alta?”

certo per chi non li conosceva avrebbe potuto scambiarli per una dolce coppietta,

dall'altra parte Karin alternava silenzi annoiata ad animate discussioni con la Hyuuga, ma se la si osservava abbastanza a lungo si notava come evitasse in tutti i modi di incrociare lo sguardo di Ino, Chouji relegato in fondo si occupava più del cibo che della conversazione.

Mentre Shikamaru conversava con Tenten, e quando riusciva con Chouji, s'accorse della fatica che faceva la brunetta ad accettare la presenza di una certa rossa, non sapeva cosa avesse contro Karin ma era ovvio che preferiva evitarla,

“Oh scusa Shika, devo proprio rispondere a questa chiamata”

preso il cellulare si spostò verso i bagni, zona più calma, dove la musica era più tenue.

“Faccio un salto al bagno”

Karin s'alzò, sgranchendosi le gambe,

“Vengo pure io, ne ho proprio bisogno dopo tutto quello che ho bevuto”

anche Ino si tirò in piedi, “Hinata cara hai bisogno pure tu?”

“N-no” balbettò la corvina, un poco intimidita dalla Yamanaka,

“Meglio così non dovrai fare la coda!”

la rossa e la bionda s'allontanarono,

“Karin aspetta!”

“Yamanaka non ho niente da dirti, smettila di perseguitarmi!”

“Dimmi da quando spacci droga? E non mentire ti ho visto!”

“Perché dovrei risponderti?” chiese acida,

“Perchè altrimenti...” si piegò per sussurrare al suo orecchio “..Suigetsu...”

a quelle parole la rossa era livida di rabbia,

“Ricattatrice... non sono una spacciatrice, ho fatto solo un favore a lui.

“Solo uno?”

“Già, e se fossi così intelligente come il tuo amichetto Shikamaru avresti smesso di importunarmi da tempo. Ultimamente Sasuke frequenta la scuola regolarmente, non ha più un'espressione da ebete strafatto in faccia e ha ripreso a girare per la scuola con il suo panda preferito!”

fu in quel momento che Tenten uscì dalla porta del bagno avanti a loro,

le guardò un poco stupita e andò avanti a parlare al telefono,

“Sì Sasuke mezz'ora e sono a casa... no non c'è bisogno che mi vieni a prendere! Certo che ho fatto i compiti per domani... beh sì se magari li ricontrolliamo insieme è meglio... ”

man mano che s'allontanava dalle due la voce s'affievolì,

Karin lanciò un'occhiata della serie 'te l'avevo detto' alla bionda,

“La smetterai di importunarmi ora, voglio sperare”

non sapendo che dire Ino strinse le labbra,

“E poi Yamanaka il tuo profumo da quattro soldi è tremendo, mi dà il mal di testa”

e con questa acida frecciata finale andò in bagno,

il suo obbiettivo.

 

 

“Hinata non ti ringrazierò mai abbastanza per questo passaggio!”

La morettina sorrise,

lei e Tenten non erano propriamente amiche, non come lei e Karin, ma si trovava bene in sua compagnia, le piaceva che sorridesse spesso,

“Kō è la seconda volta che ci vediamo in un giorno! La prossima volta dovrò chiederti un appuntamento!” scherzò lei con l'autista,

“S-seconda?” chiese curiosa Hinata,

“Già oggi ci siamo incontrati fuori da un bar, tuo cugino mi ha fatto compagnia”

le labbra della ragazza formarono una 'O' perfetta,

in verità già sapeva tutto visto che Neji le aveva raccontato tutto sottoponendo al suo giudizio la situazione, alche lei aveva deciso di provare a cavare informazioni da Tenten,

“V-vi siete trovati b-bene?”

“Sì, anche se lui non è piacevole quanto te a fare conversazione”

“N-non è abituato” lo difese lei debolmente,

“Non è abituato a fare conversazione?”

“ Hnn non è molto amichevole, f-fino a qualche a-anno fa Lee era il s-solo amico che a-aveva”

“Davvero?” chiese l'altra stupita,

“Già”

“Deve aver avuto un'infanzia triste”

“N-Neji è p-praticamente o-orfano, è c-cresciuto c-con suo papà, il g-gemello del m-mio, f-fino a sei anni, p-poi zio Hizashi è s-stato ucciso in un i-incidente.”

“E la mamma?”

“M-morta di p-parto, e-era s-sempre stata d-debole di s-salute. Così m-mi hanno d-detto.”

“Deve esser stato veramente molto triste”

Hinata annuì, se solo suo cugino avesse scoperto tutto quello che aveva detto l'avrebbe strozzata ne era sicura, la conversazione passò ad argomenti più leggeri e piacevoli.

“Sogni d'oro Hinata, e se lo vedi auguro una buona notte a Neji da parte mia!”

Hinata sorrise,

più ci pensava e più le piaceva l'idea si suo cugino fidanzato con Tenten,

già gli piaceva molto, molto di più delle ragazze che frequentavano la stanza di Neji;

decise che per prima cosa l'avrebbe invitata a casa per un thè, no per cena,

le occasioni per parlare sarebbero state più numerose.

“E' felice signorina Hyuuga?”

“Molto Kō, ho un piano.”

.Note d'autrice.

 

Ehilà! Un grazie infinito per le recensioni ^-^ grazie infinite per il tempo che ci dedicate nel scrivere i vostri pezzi preferiti e i vostri commenti/suggerimenti!

E ora mi faccio un po' di pubblicità!

- Per chi ancora non lo sapesse e/o fosse interessato ho scritto una oneshot SasuTen:

 

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=973008&i=1

 

- E poi *rullo di tamburi* ho il piacere di dirvi che ho pubblicato un minuto fa il primo capitolo di una (magnifica) NejiTen che sto traducendo *w* ecco qua pure lui:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=979913&i=1

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Capitolo 24
*** .24. ***


.24. Things should not be done.

 

Buona Lettura!

 

 

Quando Temari, finalmente, trovò l'amica rimase a bocca aperta,

Quella” Shikamaru additò una rossa “è la tua amica?”

“Già Karui...” si fermò un attimo guardando il suo fidanzato,

“non mi dirai che quello è il tuo amico?” lui annuì guardando Kiba,

la bionda sospirò, come aveva potuto esser così ingenua a lasciare la sua birra incustodita con Karui nei dintorni, e ora eccola là a baciare passionalmente un perfetto sconosciuto,

“ Non vorrai mica disturbarli.”

“ Certo che sì devo portarla a casa, è ubriaca!”

“ A me sembra si stia solo divertendo”

“ Uomini!” sbottò lei esasperata “ L'ultima volta che l'ho vista ubriaca era come una Nekomata*, si toglieva i vestiti, miagolava, e ha cercato di baciare me e i miei fratelli! ”

lui alzò un sopracciglio, “Te? Non me l'hai mai raccontato..”

“Perché avrei mai dovuto?” disse lei innervosendosi,

rimasero in silenzio contemplando la coppia poco distante che pian piano si allontanava dalla pista da ballo, approdando ad un divanetto libero e piuttosto riparato,

intanto le mani di Karui si muovevano con maestria, accarezzando l'oggetto delle sue attenzioni e sedendogli in braccio,

“ Capisco..” disse infine lui “Lei ti ha baciato, per questo non me l'avevi mai detto. ”

gli occhi di Temari si ridussero a due fessure, colme di odio,

perché stava con un dannatissimo genio?

“ In quella braccine ha più forza di quanto non sembri” sibilò a bassa voce, “Mi ha preso alla sprovvista.”

“ Oh guarda là...”

se già tra i due le cose erano calde ora la temperatura s'era decisamente alzata,

“ Cosa sta facendo il tuo amico?!” sbottò lei indignata,

mentre una mano di Kiba si infilavano ben sotto l'orlo della camicetta, e l'altra viaggiava a sud verso il fondo schiena,

“ Ha una ragazza consenziente tra le mani, che vuoi che faccia?”

“Uomini!” sbottò lei per la seconda volta, e con passo deciso andò a separarli.

Shikamaru fu spettatore di una scena esilarante,

quando l'amico si avvicinò gli passò un fazzolettino per pulire i residui di rossetto,

era pronto a sentire tutto, meno questo: “ Shikamaru... mi sono innamorato!”

 

 

~ 5 ore prima

 

“ Yo, sei in ritardo”

“ Sono una donna impegnata, io!”

Ino entrò, ormai era più il tempo che passava da Shikamaru o Chouji che non a casa sua,

da quando i loro genitori s'erano riuniti a quella famosa cena i rapporti tra le tre famiglie s'erano particolarmente stretti, la matriarca dei Nara aveva l'aveva presa particolarmente a cuore.

“ Yoshino ”

“ Ino cara, vai a dare una regolata a quel disgraziato di mio figlio.”

i due ragazzi sparirono nell'altra stanza,

“ Dunque mi devi rispiegare questi concetti di matematica, e poi l'ultimo argomento di fisica. ” Shikamaru sbuffò scocciato, sapeva già che rifiutare non era possibile,

dopo quaranta minuti di paziente spiegazione si concessero una pausa.

“ Stasera hai impegni? Io e qualcuno dei ragazzi avevamo pensato d'uscire ”

“ Sono già fuori con Sakura, la pista da ballo ci attende!”

“ Vai senza Kiba? Non siete mica insieme o qualcosa del genere...”

“ Siamo solo amici, occasionalmente usciamo insieme... ecco diciamo che siamo amici con benefici.” concluse lei,

il profondo sguardo stupido che il ragazzo le lanciò la fece arrossire, realizzando quanto male suonasse ciò che aveva appena detto,

“ Non quei benefici!! Pervertito” sbottò lei,

“ Lo sai che aveva una cotta per te, vero? ”

“ E con questo? Era tempo fa, gli sarà passata ”

“ Non credi che sia egoista comportarsi così? ”

lei sbuffò, “ Ma chi sei mia madre? Kiba e io siamo solo amici. ”

Shikamaru s'arrese facendo spallette,

“ E poi anche se ci divertiamo insieme che male c'è?”

“ Niente niente.. ”

“ Insomma io ho messo bene in chiaro le cose, non c'è alcun legame sentimentale, mi piace solo averlo intorno ogni tanto. ”

“ Hmm..”

“ Insomma è un bel ragazzo, ha un modo di fare accattivante, sì ogni tanto vorrei lanciargli addosso una bottiglietta di profumo ma a parte questo- ”

“...”

“ –sì insomma.. sai suo padre che è andato via quando era piccolo... abbiamo certe cose in comune.” l'espressione di Ino s'era fatta piuttosto seria,

“ Va bene.” le disse Shikamaru dandole una pacca sulla spalla.

“ Vado da Chou! A domani ”

Non appena fu uscita, lui prese il telefono,

“ Yo ”

“ Allora? L'hai convinta a venire stasera? ”

“ No, ha altri impegni. ”

“ Peggio per lei, non sa cosa si perde.”

“ Sei proprio deciso a fare colpo su di lei?”

“ O lei o un'altra stasera!” commentò Kiba, dall'altra parte del telefono, con un ghigno,

“ Pure Hinata e Tenten mancano.”

 

 

“ Hinata!”

“L-Lee!!” Squittì lei presa alla sprovvista,

la testa rotonda di Rock Lee spuntava dalla finestra aperta, non c'era da stupirsi che la Hyuuga di fosse spaventata,

“ V-vieni alla porta che ti apro.”

“Yosh!!”

il ragazzo entrò, si tolse rispettosamente le scarpe e poi procedette a salutare Hinata,

non si conoscevano particolarmente bene ma questo non gli impedì di abbracciarla forte,

“ Per caso hai ancora quel thè che mi avevi preparato la scorsa volta? ”

lei annuì, ancora un poco scombussolata,

“ Neji dov'è, m'ha scritto di venire ”

la ragazza si morse il labbra, e dopo aver fatto un lungo, lungo, sospiro tirò fuori dalla tasca del grembiule il blackberry del cugino,

“ In v-verità l'ho scritto io il m-messaggio ”

dire che Lee era stupito era un eufemismo, occhi sgranati e bocca spalancata,

“ V-volevo parlarti di m-mio c-cugino, m-ma a scuola non r-riesco mai, Neji n-non vuole che s-salga al v-vostro p-piano.”

“ E cosa volevi dirmi? ” le chiese con il suo sorriso scintillante e la solita gentilezza che lo contraddistingue,

“ E-ecco ho bisogno del t-tuo aiuto. V-voglio che... che...”

“ Che? ”

“ Che Neji e-esca con una r-ragazza.”

rimasero un poco in silenzio,

“ Hinata, tuo cugino esce già con una ragazza.. ” ci pensò e poi aggiunse

“.. anzi penso pure più di una.”

“ No! Non quelle ragazze!!” esclamò lei infervorata, “ Voglio che esco con una b-brava ragazza.” disse con veemenza,

“ Oh~ ” Lee sembrò realizzare cosa lei intendesse,

in quel momento il cellulare inizio a vibrare, Hinata rifiutò la chiamata,

“ Le tue intenzioni sono molto nobili, ma cosa pensi di fare? ”

“B-beh io pensa-” il cellulare vibrò ancora, e ancora, e ancora, e ancora,

la ragazza rifiutò tutte le chiamate, “Quanta insistenza.” mormorò infastidita, aggrottando le sopracciglia al che Lee scoppiò a ridere,

“ Sei proprio come Neji quando fai così!!”

il cellulare vibrò un'ultima volta prima che lei lo spegnesse.

“ E con chi vorresti vedere uscire tuo cugino?”

“Tenten.” rispose subito lei,

a quella risposta Rock Lee si fece andare di traverso il thè,

Hinata gli dava gentili colpetti sulla schiena preoccupata, ma infine lui si riprese,

“ Con Tentenchan?”

lei annuì,

“ Sicura sicura? ”

lei annuì nuovamente tornando a sedersi,

“ P-per questo ho bisogno del t-tuo aiuto. C-conosci bene sia l-lei che l-lui.”

Lee non disse nulla per qualche minuto, ponderando sulla faccenda, quando Hinata squittì nuovamente come se si fosse appena ricordata qualcosa:

“ N-non dirmi c-che a t-te p-piace T-Tenten ”

“ Certo che mi piace” rispose lui “E' come una sorellina.”

“ Ah...” e in un monosillabo la Hyuuga concentrò tutto il suo sollievo.

Brevemente Hinata gli spiegò le sue deduzioni,

“ Però Tenten non s'è mai interessata a nessun ragazzo, men che meno a Neji.. ”

“Oh..” sospirò la ragazza,

“ Però lui è strano quando è con lei, ho l'impressione che sia.. sì che la giovinezza l'ho travolga ogni volta che è con lei. ”

“ L-la giovinezza? T-temo di n-non capire... ”

“ Yosh! La giovinezza, lo spirito della giovinezza sembra essersi impossessato di lui, si è perfino fatto battere da lei un combattimento!”

“ N-Neji ha p-perso? ”

il ragazzo annuì pensieroso,

“ F-forse devono r-rimanere s-soli più s-spesso.” lo sguardo di Rock Lee cadde sul blackberry spento, e poi le lanciò una lunga occhiata,

“ Hinata, da quanto tempo stai cercando di sabotare le 'amicizie femminili' di Neji?”

a quella domanda lei arrossì.

Non sapeva nemmeno lei da dove aveva preso il coraggio , forse tutto il tempo passato in camera sua coi tappi nelle orecchie, cercando di ignorare i rumori provenienti dalla stanza di suo cugino, in compagnia di un'amica.

“ D-da q-qualche t-tempo..”

Mormorò lei guardando l'innocente cellulare di suo cugino preso da lei in ostaggio,

sapeva che gli avrebbe fatto fare una brutta fine e si sentiva colpevole,

“ Yosh! Onorerò la tua causa Hinata, ti aiuterò a congiungere il mio migliore amico e la mia migliore amica!!”

esclamò lui saltando in piedi e brandendo un cucchiaino come una spada,

in quel momento entrò Neji in cucina,

lanciò uno sguardo interrogativo a Lee, uno perplesso alla cugina,

ed infine uno interessato al suo cellulare,

“ L'hai trovato. ”

Hinata annuì, impercettibilmente tesa, “ Dove?”

“ D-dietro i cuscini d-del divano.”

il sopracciglio di Neji tornò ad inarcarsi,

“ Dietro i cuscini?”

e ora la ragazza doveva trovare una buona scusa,

“ Hanabi p-probabilmente, d-deve averlo m-messo lì per farti dispetto. ”

il temuto sopracciglio s'abbassò, e Hinata sapeva che il cugino aveva bevuto la sua storia,

“ Già, probabilmente è opera sua. ”

adesso l'attenzione era rivolta al uso amico,

“ Tu, cosa ci fai qui? ”

per Lee fu più semplice gestire lo sguardo intimidatorio dello Hyuuga,

era abituato ai suoi sguardi assassini,

“ Sono venuto per fare una sorpresa ad Hinata! Voglio chiederle di uscire con me!”

Neji gli si avvicinò, “ Mia cugina. È. Off limit. Per. Te.” e con questa velata minaccia uscì.

Entrambi i ragazzi sospirano, ridendo leggermente per scaricare la tensione,

“ O-ottima s-scusa Lee ” disse Hinata amichevolmente,

“ Hinatachan! A me farebbe veramente piacere se volessi uscire con me! ”

“ M-m-ma...”

“ Dovresti abituarti a queste proposte, sei una ragazza nel fiore della giovinezza! ”

Hinata si perse in quel discorso ma arrossì lusingata,

sapeva che il ragazzo non avrebbe mai passato il confine dell'amicizia,

“ A-Accetto, c-così po-potremo s-studiare una s-strategia. ”

Lee sorrise alzando la mano destra, “ Devi battere cinque Hinata!”

“ Oh!!” l'alzò pure lei,

per la stanza si diffuse una dolce sonata di Chopin,

la ragazza rispose subito al telefono,

“ No mi spiace s-stasera non p-posso.. g-grazie Shikamaru”

chiuse la chiamata,

“ Quella musica” disse lui riferendosi alla suoneria, “ mi ha fatto tornare in mente che tu eri una ballerina classica!”

“ T-tanto tempo fa ”

“ Mi ricordo una volta Neji mi ha trascinato ad uno dei tuoi saggi!! Eri brava!”

lei scosse la testa “ Non ero affatto brava ” rispose sconsolata,

“ Ma..” Lee ci pensò su un po' prima di trovare la parola “ Avevi grazia però!”

Hinata arrossì, era sempre stata una ballerina mediocre, amava la danza ma non aveva la fisionomia: quel busto così ingombrante era la sua maggiore vergogna,

cogliendo l'imbarazzo il ragazzo cambiò argomento.

“ Come mai prima Neji era così sospettoso con te? ”

Lei si morse un labbro, “ L'altro g-giorno ha quasi s-svelato il m-mio piano.”

curioso come una scimmia lui le chiese di raccontare tutto.

 

~ Qualche giorno prima

 

Hinata era in cucina, quel giorno voleva sperimentare una nuova ricetta,

sentì il campanello suonare e s'avviò al'ingresso,

Hanabi era nella sua stanza e Neji l'ultima volta che aveva controllato, a suo insaputa, stava trafficando in soffitta, guardando dallo spioncino riconobbe una ragazza:

il nome poteva essere Tin... no forse Kin.

Aprì la porta fiduciosa,

si era preparata per quel momento, più volte davanti allo specchio aveva recitato le battute e ora era arrivato il momento, la prova del fuoco,

“ B-Buonasera ”

“ C'è Neji?” chiese lei per tutta risposta masticando una gomma,

“ Non è in c-casa. ”

fece una bolla e la scoppiò,

“ Quando torna? ”

“ T-tardi, s-se torna. ”

la ragazza grugnì,

“ Dov'è andato? ”

“ C-credo da un s-amico. ”

“ Huh un amico.. ” disse sarcastica “quel bastardo ma per chi mi ha preso.. ” era evidentemente arrabbiata, Hinata rimase lei sulla porta sorridendo amabilmente e bloccando completamente la visuale all'interno,

la ragazza imprecò un paio di volte, “ 'Notte ” e s'allontanò.

Hinata sospirò chiudendo la porta: ce l'aveva fatta, una delle ragazze di Neji era probabilmente fuori dai giochi, stava già tornando in cucina con un gran sorriso quando..

“ Chi era? ” per lo spavento sobbalzò,

suo cugino era apparso nel corridoio, pensando freneticamente ad una scusa Hinata iniziò a sudare freddo, “ V-venditore p-porta a p-porta ”

“ Alle diciannove e trenta?”

“ S-sono molto insistenti” disse lei,

“Già” convenne lui infine.

Poco dopo Neji ricevette uno strano messaggino da Kin, non si preoccupò di risponderle, odiava quando le ragazze con cui stava avevano la sindrome premestruale,

avrebbe troncato con lei.

 

 

“ Sasu?”

Non ricevendo risposta Tenten s'infilò come sempre nell'appartamento dei fratelli Uchiha,

presa dalle sue abitudini non notò nemmeno il paio di scarpe extra,

canticchiando la sigla di Spongebob si avviò verso la sua camera,

“ Eccoti qui! Non mi hai sentito ti ho chiamato prima!” esclamò trovandolo,

ancora ignara della presenza estranea,

“ Ero impegnato a parlare ”

“ Ah con il tuo amico immaginario neh?” commentò lei,

“ Con Suigetsu.” rispose lui incrociando le braccia sul petto,

“ Gli hai dato pure un nome? Questo è grave, l'ho detto ad Itachi che ti dovevano ricoverare ai primi sintomi! ” esclamò lei,

quando una risata roca interruppe il loro dialogo Tenten spalancò gli occhi,

“ Avevi ragione Sas'ke è un vero spasso! ”

un ragazzo dai capelli chiari e un sorriso squalesco emerse dalla stanza,

Suigetsu non era affatto immaginario, era un ragazzo complessivamente affascinante, data la divisa che indossava era pure della loro scuola, la ragazza si sentiva lievemente imbarazzata per non averci mai fatto caso.

“ Tenten lui è Suigetsu. ”

Sasuke si rivolse al ragazzo “ lei è Tenten.”

i due si strinsero la mano e, se possibile, il sorriso dell'albino si fece più largo,

“ Piacere. Sas'ke è fortunato ad avere un'amica come te, da quel che mi dice. ”

“ Suigetsu se ne stava giusto andando.” commentò il moro “ Torno fra un attimo” le disse, lei annuì entrando nella sua stanza stranamente buia,

accese la luce e si stese sul suo letto quando ebbe un'illuminazione.

Sasuke, ignaro e impreparato a ciò che lo attendeva, entrò in stanza,

“ Sasu!! Dimmi la verità! ”

“...?”

“ Sei gay e quello è il tuo ragazzo?? ” chiese lei a bruciapelo,

“TENTEN!!”

esclamò lui,

“ E' vero?” saltò in piedi e gli si avvicinò con aria affranta,

“ Certo che no! Baka! ” esplose lui imbarazzato tirandole uno scappellotto,

come potevano venirle in mente certe cose lui proprio non lo sapeva,

“ Ma voi... eravate nella camera... al buio.. da soli... e rifiuti sempre le lettere d'amore...”

lui sospirò,

“ Rifiuto le lettere perchè non mi interessano.”

“ Sì ma non esci con- ”

lui si fece più vicino, “ Devo dimostrarti di non essere gay?”

“ Huh? ”

“ Devo dimostrarti di non essere gay? ” ripeté lui,

prendendola poi per i fianchi ed avvicinandola a sé,

ci fu un momento di silenzio, Sasuke stesso si chiese se non avesse esagerato,

ma lei lo assecondò, fece scivolare le braccia attorno alla sua schiena stringendolo forte,

“ Ti credo.” poggiò la testa tra il suo collo e la spalla,

l'Uchiha sorrise compiaciuto, ma non voleva certo lasciarsi scappare un'opportunità come quella per stuzzicarla.

Con una mano le accarezzò la schiena su e già, mentre l'altra scese al sedere palpandolo

“ SASUKE!! ”

la tenera atmosfera si ruppe immediatamente e il ragazzo si beccò una gomitata cattiva,

scoppiò a ridere nel vedere l'amica indispettita fulminarlo con lo sguardo,

era raro riuscire a prendersi gioco di Tenten ma quando ci si riusciva... ah era fantastico,

finchè una cuscinata lo colpì dritto in faccia.

“ Ben ti sta!”

Lo scontro col cuscino degenerò presto in lotta libera, nessuno dei due s'accorse della momentanea presenza di Itachi, tanto meno dei suoi commenti, che se ne andò con un:

“ Rimarrete sempre dei bambini.. ”

la vittoria andò a Tenten che lo teneva saldamente fermo con una braccio attorno al collo,

“ Dillo”

“...”

“ Dillo” ripeté lei “O ti mordo un orecchio”

“ Mi arrendo.”

“ Un po' più forte”

“Mi. Arrendo.”

Tenten lo lasciò andare ridendo.

Si stesero sul letto, parlando del più del meno,

“ Sei uscito stasera? ”

“ Hmm... la testaquadra ha insistito e ho dovuto accontentarlo. ”

“ Davvero?Naruto?”

“ Già ” sospirò lui, “ E' da qualche tempo che s'è fatto particolarmente appiccicoso. ”

lei rise,

“ Almeno c'era Suigetsu. ”

“ Da quando lo conosci? ”

Sasuke non rispose, continuò a fissare il soffitto.

Passò qualche minuto, la ragazza rotolò su un fianco e poggiò il mento sul suo petto,

“Ehi? Tutto bene?” gli chiese carezzandogli la testa,

lui annuì passando un braccio intorno alle sue piccole spalle,

“ Ho conosciuto Suigetsu in clinica. Lui ne è uscito subito e fa volontariato là ora. ”

le raccontò come avessero legato subito, complice il fatto che poteva veramente capirlo,

finito di parlare alzò lo sguardo per guardare i suoi occhi,

“ Smettila di guardarmi così ” sbuffò lui, “Piuttosto ho visto la cugina dello Hyuuga.”

“ Hinata? ” chiese lei stupita, “Dove?”

“ Prima al locale, dovevi vedere il biondo com'era strano. ”

“ Era con Neji? ”

“ Ti interessa lui? ”

“ Mi interessa sapere con chi era Hinata.”

“ Il sopracciglione.”

“ Cosa?! ”

“...”

“ Hinata e Rock Lee? Strano... anche se effettivamente si conosceranno da molto... ”

“ Stupita? ”

lei annuì, “ Hinata ha un debole per Naruto, l'ho notato anche io. ”

“ Per la testaquadra? Davvero? ”

“ Sì ne sono certissima.”

“ E lui? ”

“ Boh... Hinata non troverà mai il coraggio di confessarsi, forse è finalmente andata oltre. ”

“ Il biondo sembrava... disturbato nel vederli insieme. Blaterava cose strane. ”

“ Raccontami tutto!”

 

~ 1 ora prima

 

“ Sas'ke!! ”

Un energico biondino salutò i due nuovi arrivati,

“ Siamo solo noi e Kankuro, il sopracciglione non risponde e Neji.. beh chissà dov'è. ”

Sasuke e Suigetsu salutarono i due ragazzi più grandi unendosi poi al loro tavolo,

mentre ovviamente Naruto continuava a parlare,

“ Nemmeno Karin è voluta venire.”

a sentire quel nome Kankuro trasalì e mormorò un “Grazie al cielo..”

mentre un certo albino cercò di cavare più informazioni da quella boccalarga,

“ Karin... dove ho già sentito questo nome... ” commentò colto da una finta amnesia,

“ Alta, capelli rossi, occhiali neri, è la mia migliore amica da quando avevamo 5 anni! ”

Suigetsu sorrise, per quanto la descrizione mancasse delle informazioni più importanti (pelle liscia e piacevoli curve) capì che era proprio la sua stregaccia questa migliore amica,

“ Naruto quello non è mica Rock Lee?”

chiese Kankuro, “ Con una ragazza!!” aggiunse quasi strozzandosi con la sua birra,

“ E' proprio lui!”

fece per chiamarlo ma, con grande stupore di Sasuke, ammutolì quando la ragazza dai lunghi capelli scuri si voltò,

“ Hi-natachan...?”

“ Chiamiamoli!”

“ No!” esclamò Naruto,

“ Ha fegato Lee a rimorchiare la cugina di Neji ” commentò il Sabaku no,

“ Magari sono usciti solo come amici.. ”

“ Naruto ma li hai visti? ”

“...?”

“ Come lei sorride ”

a Naruto era sempre piaciuto il sorriso di Hinata,

“ Come le sfiora il braccio, come lei arrossisce..” Kankuro andò avanti per un po' finchè Sasuke s'intromise, “ La tratta con premura, come un fratello con la sorella.”

“ Beh ma non arrossisci per– ”

“ La Hyuuga arrossisce anche solo se un ragazzo le parla Kankuro. ”

il ragazzo rimase in silenzio, “ Molto carina...” disse infine,

“ Non hai chance, non con la cugina di Neji Hyuuga.”

“ Hai ragione.” convenne infine il Sabaku no.

Al tavolo rimasero solo Naruto e Sasuke,

“ Neh Sas'ke, secondo te sono ad un appuntamento? ”

“ Non lo so ”

“ Insomma, Hinata è una bella ragazza avrebbe senso se lei e Lee.. ”

“ Mmm?”

“ E' anche molto brava a cucinare, sai? ”

“ ah? ”

“ Ogni tanto mi regala il suo bento! E' super! ”

“ ...”

“ E' anche molto gentile, e comprensiva e... ”

Sasuke si sorbì un discorso senza senso riguardante le qualità di Hinata Hyuuga.

“ Testaquadra ti piace quella ragazza? ”

Naruto sbatté un paio di volte le ciglia, guardò la ragazza, guardò il suo amico, e poi di nuovo sbatté le ciglia,

“ Oh no... ”

“ Allora smettila di parlare di lei. ”

“ Ma– ”

“ Zitto” intimò minaccioso l'Uchiha.

 

 

In un altro locale, una provocante rossa starnutì,

“ Stanno parlando bene di te.”

“ Eh?”

“ Lo starnuto, significa che qualcuno ha parlato bene di te.”

ripeté il barista sorridendole,

“ Questo lo offre la casa.” pose sul bancone un cocktail “Fragole extra.”

“ Regali sempre drink alle ragazze? ” gli chiese scettica,

“ Solo a quelle interessanti ” rispose lui senza perdere un colpo,

Karin soddisfatta della risposta gli sorrise,

si sporse in avanti per leggere la sua targhetta, “ Ti ringrazio, Genma. ”.

Nel momento in cui il barista carino s'allontanò fece la sua comparsa..

“ Sakura”

“ Balli molto bene, ti ho visto in pista. ”

“ Lo so.”

l'Haruno perse subito i buoni propositi e commentò sarcastica “ Che modestia”

“ Beh cosa vuoi confettino?”

“ Parlare.”

“ Di come hai spezzato il cuore a Naruto? ”

“ Sono passati mesi e lui mi ha perdonato!”

“ Se lui è un idiota non è colpa mia.. io di certo non ti perdono.”

“ Sei stata tu a spingermi tra le sue braccia! ”

“ Ma non ti ho mica detto di farlo stare male. ”

Sakura rimase attonita, poi si sedette vicino a lei,

“ Hai ragione ho sbagliato..”

“ Certo che ho ragione ”

“ Ti devo picchiare rossa? ”

“ Provaci e ti cavo gli occhi confettino ”

“ Confettino?! Taci barbabietola!”

“ B-barba cosa?!”

“ Barbietola!! Barbabietola! Barbabietola!! ”

“ Ugh!! Basta sei insopportabile” esclamò Karin tappandole la bocca con le mani.

“ Non sono venuta per litigare ”

La rossa le lanciò una lunga occhiata,

“ So di aver fatto del male a Naruto.. e per questo voglio aiutarlo.”

“ Stargli alla larga sarebbe un'ottima idea.”

“ Strega” sibilò Sakura, “ Voglio fare qualcosa per lui e ho bisogno del tuo aiuto. ”

“ Cioè...? ”

“Tregua?”

le due continuarono a parlare per un po', infine si strinsero la mano:

“ Per Naruto.”

“ Solo per Naruto.”

 

.Note Autore.

Non oso contare quanti giorni di ritardo ho, scusatemi il super ritardo!!

Mi è stato consigliato di dare i titoli ai singoli capitoli -.- sono negata quindi sceglierò semplicemente dei titoli di canzone. Oggi si inizia coi Metallica, il titolo mi piace perchè nel capitolo succedono appunto cose che “non dovrebbero essere fatte”.

Carissimi alla prossima, fortunatamente il capitolo 25 è già pronto, ha bisogno solo di qualche ritocco!! ^^

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Capitolo 25
*** .25. ***


.25. Carpe Diem Baby – parte 1

 

Come promesso sono di nuovo qui (in ritardo)! :)

E' da secoli che aspettavo di pubblicare questo capitolo, buona lettura!

 

“ Gaara! ”

“ Naruto, cosa ci fai qui? ”

Chiese indicando il piano, “La tua classe è di sopra.”

“ Lo so lo so, oggi nonna Tsunade viene a scuola, passa da lei che ti deve consegnare un certificato.”

“ Viene a scuola? ”

Naruto annuì,

“ Hai fatto qualcosa di male? ”

“ Ma certo che no!” esclamò il biondo indignato, “ La vecchia sta perdendo colpi e c'è la possibilità che lasci l'ospedale per lavorare in una scuola, sai meno stress...”

Gaara annuì poco convinto, Tsunade Senjo era una pioniera della medicina, la sola idea di fare l'infermiera a scuola era degradante,

“ Grazie passerò più tar– ”

“ Oh ma quella è Hinata! Devo proprio andare.” gli diede una pacca sulla spalla e iniziò a gridare per tutto il corridoio “Hinata!!”

“ Povera ragazza” commentò il rosso rientrando nella sua classe.

 

Poco dopo...

 

“ Nonna Tsunade davvero non so come sia potuto succedere!!”

Uno sconcertato Naruto proprio non capiva come Hinata potesse essere svenuta così, nel bel mezzo del corridoio, e dire che l'aveva a mala pena toccata,

“ Stavamo camminando, poi lei è inciampata, forse su una buccia di banana, l'ho presa al volo e e prima che potesse ringraziarmi è trapassata”.

Poco lontano Karin sfregava una mano contro l'altra con fare diabolico.

Hinata non era inciampata su una buccia di banana – proprio no -

la rossa aveva provveduto a far lucidare il suddetto corridoio con la cera più e più volte,

dopo aveva convinta la Hyuuga ad indossare ballerine con suola di cuoio - altamente scivolosa – mentre per quanto riguarda l'idiota s'assicurò che avesse le solite scarpe con suola di gomma.

Si sentiva la dea del matchmaking, nessuno avrebbe potuto eguagliare il suo risultato!

Dietro la figura crucciata di Naruto c'era una sgomenta Sakura,

la suddetta signorina in rosa aveva assistito a tutta la scena, e sapeva -lei sapeva – perchè Hinata Hyuuga era entrata in un profondo stato di shock emotivo,

il tempo di riprendersi per l'incredibile stupidità del suo amico che s'avvicinò a Tsunade,

“ Signorina Senjo, le cose sarebbero andate così...”

dopo lunghi bisbiglii concluse “... già è molto emotiva, ma il fatto che sia stato lui...”

il medico annuì,

con un patpat di congedo sulla spalla di Sakura si diresse verso suo nipote.

“ Naruto “

Lo approcciò con calma, la sua voce era piena di pacatezza “Dimmi, com'è che hai tralasciato di dirmi che, quando l'hai l'hai 'presa al volo', effettivamente le hai palpeggiato il seno?”

il ragazzo sbiancò, deglutì un paio di volte e infine:

“ C-credevo fosse l-la sua s-spalla” balbettò,

a Karin si drizzarono i capelli in testa per la sua ingenuità,

idem Sakura, che aveva raggiunto la rossa alla postazione di stalking,

la fronte di Tsunade si riempì minacciosamente di rughe, e di ciò che fu di suo nipote non c'è dato di saperlo.

 

Più tardi Naruto tornò in infermeria per vedere come stava la poverina, ovviamente seguito a distanza dal duo più improbabile della scuola,

la rosa e la rossa sgusciarono abilmente dietro una porta, ed attesero.

“ Whoa! Hinata ti sei svegliata che bellezza!”

Presa alla sprovvista la ragazza si lasciò sfuggire uno squittio,

il che nella mente di Naruto equivaleva ad un:

'Sono felice che sei qui!' e non un 'Mi hai spaventato a morte maniaco'.

Hinata era ancora sdraiata a letto, lui si sedette lì vicino, sul bordo,

“ Mi spiace moltissimo per prima!” deglutì “Credevo veramente che fosse la tua spalla...”

la tonalità del viso di Hinata passò da pallido a rosa sbarazzino,

“ ma forse avrei dovuto capirlo...”

lui si guardò la mano stringendola a pugno e poi riaprendola, come per ricordare esattamente la consistenza di ciò che aveva stretto con quelle dita,

a quel gesto Hinata si coprì istintivamente il petto e le gote saltarono due tonalità arrivando al rosa carico,

“... era troppo morbido per essere la tua spalla!”

mentre lì vicino una rosa e una rossa s'impietrirono dopo quell'ultima frase.

“ Ehi Hinata, non è che potrei...”

Dubbioso se continuare o no si fermò, ma poi “...potrei di nuovo...?”

“NO!” esclamò lei,

e intanto l'io interiore di Hinata gridava un enorme KYA~

inutile dire in che stato erano Karin e Sakura.

“ Oh... ehm immagino sia sconveniente eh eh eh”

Ridacchiò nervosamente lui, gli occhi incolleriti di Hinata subito si raddolcirono,

“ Forse al tuo ragazzo lo lascerai fare, neh?”

“ N-non ho il r-ragazzo” balbettò lei frustrata, imbarazzata e nuovamente arrabbiata,

non le piaceva la piega che aveva preso quella conversazione,

“ Ma l'altro giorno eri con Lee, io pensavo...”

lei scosse vigorosamente la testa,

“ Siamo s-solo a-amici.”

“Non ci credo!! Una ragazza fantastica come te senza...”

 

Sakura tirò una gomitata alla rossa “Questa è cattiva però: 'una ragazza fantastica' ”

Karin restituì la gomitata alla rosa “Tu non capisci, guarda come le brillano gli occhi”

“ Tsè, se mi lasciassi vedere qualcosa dal quel buco magari capirei”

“ Gnegnegne Haruno, ma quanto sei noiosa ”

“ Shhh! Adesso oltre a non vedere non sento nemmeno che dicono!”

 

Naruto le scompigliò la frangetta e la salutò, ma giunto sulla porta le lanciò uno dei suoi sorrisi splendenti,

Karin giurò d'aver visto una freccia con la punta a cuore centrare Hinata in pieno.

“ Sono perfetti, ancora poco e Naruto cadrà tra le sue braccia grazie a me! ”

“ Modesta come sempre, barbabietola rugosa”

“ Giuro Haruno, se non fosse per quel baka biondo ti avrei già strappato tutti i capelli!!”

per tutta risposta la ragazza le fece la linguaccia e Karin le tirò un'altra gomitata,

“ Tu mi farai impazzire!!”

detto questo se andò continuando a parlare tra sé e sé,

“ No non ci credo che Hozuki possa uscire con una psicopatica come lei.”

scosse la testa, guardando quella matta della rossa sparire su per le scale.

 

 

“ E tu che ci fai qui?”

“ Hmm?”

“ Ma mi stai ascoltando?”

“ Hmm”

Temari le tirò una ciocca di capelli, “ Ehi!!”

“ Rispondi”

“ Qual era la domanda?” chiese la ragazza tirandosi in piedi,

“ Che ci fai qui Karui?”

lei sbuffò, lisciandosi la gonna, “ Aspettavo Gaara.”

“ Accucciata dietro il cancello della nostra scuola? ”

“ M-m'era caduto l'accendino e lo stavo recuperando ”

“ Tu non fumi ”

“ Certo che sì!” esclamò lei con aria di sfida

“ No.”

“ Sì!!”

“ No.”

“ Sì!!”

“ Fa sentire l'alito, allora ”

“ No”

“ Tsk tu sei una fumatrice tanto quanto io so ricamare all'uncinetto!” disse ironica la bionda, “ Allora mi vuoi dire che ci fai qui? ”

offesa e colta col mani nel sacco Karui evitò di guardarla negli occhi,

“ Hai ancora indosso la divisa della tua scuola..”

“ Taci stregaccia, non sei mica mia mamma o mia sorella!” rispose facendole una linguaccia,

Temari sospirò, primo di darle un pizzicotto sulla guancia,

“ Quando smetterai di comportarti da bambina io smetterò di curarti a vista. ”

“ E va bene! Sono venuta per quel ragazzo, contenta? ”

“ Quel..? Quello!!”

la rossa annuì,

“ Come mai? Hai qualche ricordo della serata? ”

“ Pfff l'unica cosa che ricordo è.. beh.. lasciamo stare.”

“ Perché vuoi vederlo? ”

In quel momento fece capolino Tenten che con passo spedito superò le due ragazze,

le attenzioni della Sabaku no si spostarono dalla rossa alla mora intercettandola.

“ Dove pensi di andare? ”

“ Mari, eh..eh..che sorpresa”

“ Avevi promesso” disse minacciosa facendo deglutire Tenten,

“ Non ci hai ripensato? Sai io non sono di grande utilità quando si parla di vestiti...”

“ Smettila di pigolare, quel tono mi fa venire il mal di testa!” disse lei prendendola per braccia e avviandosi verso un centro commerciale,

“ Oh? Se non ti senti bene ti riporto a casa, vecchietta”

Temari si fermò in mezzo alla strada, cercando di far sparire il sorrisetto dalla faccia dell'amica, “ Ho solo un anno in più di te” sbottò offesissima,

“ C'è il mondo in un anno, oh e quella cos'è? Una rughetta?”

“ DOVE? ” Temari si fermò a specchiarsi in una vetrina.

Il pomeriggio si sviluppò in modo inaspettato, Tenten provò tutto senza protestare:

la bionda si divertì a farle provare ogni genere di abito, era come vestire una bambola a grandezza naturale,

“ Mari?”

“ Sì?”

“ Penso ci sia qualcosa di sbagliato in questa gonna”

e uscì dal camerino con una mini rosa il cui orlo non raggiungeva nemmeno metà coscia, Temari non poté trattenersi dal ridere nel vedere la faccia imbarazzata dell'amica,

“ S-smettila di sghignazzare!!”

“ Non sai quanti ragazzi cadrebbero ai tuoi piedi vestita così, magari sciogliendo quegli stupidi chignon..”

“ Ehi pensa per i tuoi capelli a scopa!” ma la bionda nemmeno l'ascoltava continuando il suo filmino mentale,

“ Saresti irriconoscibile, già con delle gambe così attireresti non poca attenzione.”

mentre Tenten già si stava cambiando le lanciò l'insulso pezzo di stoffa rosa in testa,

“ Baka, lo sai che mi interessano quel genere di attenzioni ”

“ Nemmeno da Neji?”

“ E' solo un amico lo sai ”

“ Sai, se le voci che ho sentito sono vere sembra che non frequenti nessuna al momento”

“ Mari ti ho già detto che non mi interessa!!”

“ Ma siete sempre insieme! Deve esserci qualcosa sotto”

“ Lo ammiro, niente di più, e poi c'è anche Lee non siamo mica da soli!”

“ Mah Lee lui è totalmente fuori dalla questione... lo Hyuuga invece..”

“ Tutto questo parlare di Neji-sempai, non è che ci vuoi riprovare con lui?” chiese Tenten per scherzo,

“ Ehi il bastardo mi ha spezzato il cuore! Se lo può scordare che io torni tra le sue braccia! ”

andò avanti ad elencare i numerosi difetti dello Hyuuga scaldandosi sempre più mentre l'amica rideva divertita,

“ Sei pronta?” le chiese aprendo la tenda del camerino,

“ Mmm” mugugnò lei mentre si infilava il golf, la Sabaku no rimase un po' a guardarla prima di tornare a sedersi sulla poltroncina,

“ Ah, inizio ad invidiarti Tennie, dovrò mettermi di nuovo a dieta.”

la testa della diretta interessata spuntò dal camerino,

“ Volevo giusto parlartene, penso che fare un'attività fisica ti gioverebbe!”

Temari mise il broncio, “ Taci! Odio quando fai così sei troppo sincera!”

da dietro la tenda l'altra ragazza ridacchiò,

“ Non ho mica detto che sei grassa!”

“ Tsk, saresti già morta se c'avessi provato.”

 

Qualche ora dopo

 

“ Ehi!! Ehi tu coi capelli rossi!”

“Aspetta!”

Strattonando il guinzaglio di Akamaru il ragazzo entrò nel parco,

“ Eccoti ti ho raggiunto!”

prendendo la ragazza per un braccio la strattonò,

rischiandosi di prendersi un pugno in pieno volto se non fosse state per i suoi riflessi,

ma non appena la violenta fanciulla lo guardò bene il suo atteggiamento passò da ostile ad imbarazzato,

Tu ” riuscì finalmente a dire, dopo aver aperto e richiuso la bocca un paio di volte,

con il braccio libero si tolse gli auricolari continuando a guardare il sorridente ragazzo di fronte a lei,

“ Sapevo che era destino che ci rivedessimo!”

Karui non sapeva bene cosa fosse successo la sera in cui si erano conosciuti, la sua memoria post sbronza era un buco nero, ma i segni rossi sul collo che aveva trovato l'indomani erano un buon indizio,

“ Non ci siamo mai presentati, sono Kiba.”

incerta lei allungò la mano,

“ Karui.”

lui la strinse trattenendola più a lungo di una semplice stretta di mano,

“ E questo è Akamaru” sentendosi interpellato il cane abbagliò, scodinzolando alla ricerca di carezze dalla nuova arrivata, la quale pur di evitare di guardare, di nuovo, in faccia il suo padrone si inginocchiò,

“ Così sei amica di Temari..”

“ … e di Gaara e Kankuro.” aggiunse lei continuando ad accarezzare le orecchie del cane,

mentre Kiba non toglieva gli occhi di dosso la sua pelle scura e dai suoi occhi dorati,

“ Cosa fai da queste parti?” le chiese iniziando a sentirsi impacciato,

“ Jogging.”

“ E dimmi– ” e in quel momento squillò un telefono,

“ Ah scusami..” Kiba si girò per rispondere, “ Hinata? ”

Disturbo?

“ No dimmi tutto ciò di cui hai bisogno.. ”

Guardando il ragazzo impegnato al telefono Karui sospirò,

sentiva le farfalle nello stomaco, ed era piacevole ma quello non era proprio il momento, prese un bastoncino e scrisse qualcosa sul terreno,

“ Resta qui Akamaru.” gli accarezzò la testa un'ultima volta e corse via velocemente prima di pentirsi di ciò che aveva appena fatto;

“ Va bene, avverto pure Shikamaru, ciao.”

giratosi vide il suo cane seduto e nessuna chioma rossa in vista,

se n'era andata,

“Ah Akamaru, dovevi trattenerla!! Come faccio a incontrarla di nuovo?!”

di malumore gli si avvicinò per rimettergli il guinzaglio ma il cane presa tra i denti la manica della sua felpa lo tirò da parte,

“ Che ti è preso? Lascia andare!Lascia.. oh. ”

Vicino al legnetto che Akamaru stava prendendo in bocca per giocare c'era segnato un numero ti telefono, il suo numero.

 

 

Tenten guardò fuori dalla finestra, dei grandi nuvoloni scuri ricoprivano il cielo,

sospirò ripensando alle parole di Hinata,

“ Potrei chiamarlo e sapere se ha impegni, in fondo nemmeno io ho niente da fare... ”

dopo aver rimuginato un paio di volte si decise,

“ Ora lo chiamo! ” dopo cinque minuti ci rinunciò,

“ Eppure ero certa di avere il cellulare in mano quando Hinata era qui.. pazienza! ”

guardò ancora una volta il cielo ingrigito, si morse il labbro indecisa ma infine uscì, lasciando un post it sul frigo per il nonno.

 

Dlin dlon

 

Lentamente Neji s'alzò dal divano, domandosi chi mai potesse disturbare la sua tranquillità serale, per una volta che sia Hinata che Hanabi era fuori casa,

 

dlin dlon

 

irritato s'avviò alla porta con sguardo truce,

“ Ehi finalmente sempai, fammi entrare fa freddo qui fuori!!”

senza tanti complimenti una sorridente Tenten lo scostò entrando in casa,

“ Cosa fai qui?”

“ Hai già mangiato? ”

seccato che lei gli avesse risposto con un'altra domanda fece un cenno con la testa,

“ Oh meno male! Ho comprato la cena al take away cinese!”

“ Perché sei venuta qui? Avrei potuto esser altrimenti impegnato. ”

“ Oh.. beh Hinata m'ha detto che si sentiva in colpa a lasciarti a casa solo, così non avendo nulla da fare ho pensato di venire..” man mano che Tenten parlava s'accorse che la stoica faccia dello Hyuuga non era mutata, temendo di aver invaso la sua privacy aggiunse incerta “ Ma se vuoi posso sempre andare via..”,

Neji le diede le spalle avviandosi verso una stanza a sinistra,

voleva evitare che lei vedesse il suo sorriso compiaciuto,

“ Hai preso gli involtini primavera? ” la ragazza rise seguendolo in cucina.

La serata fu piacevole, ma erano ben altri i motivi che facevano battere il cuore a Neji:

Tenten era già stata ospite a villa Hyuuga, ma quella era la prima che la ragazza era lì per lui, non doveva dividere le sua attenzioni con Hinata; le fece fare il giro completo della casa, mostrandole con orgoglio il piccolo dojo e la piscina interna, presto s'accorse che gli piaceva l'espressione di stupita di Tenten, ogni volta che ci pensava l'unico modo che trovava per descriverla era 'bella'.

Neji si chiese se si stesse comportando da buon amico, così come sua cugina gli aveva consigliato, più volte aveva guardato Lee cercando di capire come facesse ad essere così naturale intorno a lei,

“ Sem-pa-i?” la voce di Tenten lo riportò alla realtà,

“ Hn? ”

“ Questo va bene?” chiese sventolando il dvd davanti ai suoi occhi,

leggermente indispettito le bloccò la mano per poter leggere il titolo del film,

Tenten ridacchiò,

“ Ok ”

la pellicola scelta era un thriller d'azione, particolarmente incalzante, di tanto in tanto lo sguardo di Neji cadeva su di lei, quando la vide seduta con a gambe incrociate come un piccolo Buddha si concesse un lieve sorriso;

fuori il cielo già scuro s'era coperto di un fitta coltre di nuvole cariche pioggia.

 

Il film giungeva quasi al termine quando, durante una delle poche scene romantiche, lei s'addormentò poggiando la testa contro la sua spalla,

“ Tenten?”

ma lei non rispose, lui si voltò indeciso su cosa fare, infine rimase immobile, senza spostarla né toccarla fino alla fine del film.

 

Ci fu un lampo, ma ciò che la fece svegliare di soprassalto fu il tuono,

si guardò in giro, la stanza era buia, una manciata di secondi e si ricordò dov'era e con chi,

“ Neji sempai ?”

non era lì vicino a lei, si alzò in piedi chiamandolo di nuovo con una nota d'urgenza nella voce, cercò di orientarsi riuscendo solo a sbattere di qua e di là, solo dopo la terza volta giunse una risposta,

“ E saltata la luce, colpa del temporale.”

lui aveva una candela in mano, la poggiò su un tavolo poco lontano proiettando una debole luce nella sala, ci fu un altro tuono,

Tenten si morse forte il labbro, il battito iniziò a farsi accelerato e il respiro affannoso mentre le gambe le tremavano incollate a terra,

“ Vieni andiamo a prenderne altre.”

“ No ”

per un istante un lampo illuminò la stanza e poi scoppiò fragoroso un tuono,

finalmente Neji capì che c'era qualcosa che non andava quando la sentì singhiozzare,

s'avvicinò con cautela, fermandosi a poca distanza da lei,

“ Neji?”

allungò la mano sfiorandogli il braccio, poi si mosse in avanti finchè non si scontrò col petto di Neji affondandovi il viso e abbracciandolo con forza,

“ Hai paura dei temporali.” era più una constatazione che una domanda,

“ Solo i tuoni, solo quelli” mormorò lei,

ogni volta che il nel cielo tuonava Tenten lo stringeva più forte tremando,

Neji per la seconda volta nel giro di poche ore non sapeva cosa fare, infine passò le braccia intorno alle sue spalle, gli sembrava così piccola in quel momento, stretta a lui come un'ancora di salvezza, si chiese se quella fosse la medesima ragazza che lo prendeva in giro per i suoi capelli e con cui si allenava assiduamente.

“ Non andare via!”

Disse lei preoccupata sentendolo muoversi,

“ Non vado”

ci vollero almeno dieci minuti prima che Neji la convincesse a spostarsi verso il divano,

infine lui si sedette seguito da Tenten che nemmeno allentò la presa dell'abbraccio, rapidamente si sedette su una sua gamba portando poi le ginocchia al petto e infine poggiando le testa contro il suo collo, il tempo di sistemarsi che un altro tuono scosse il cielo.

“ Ah!”

Scossa da tremiti Tenten nascose il viso nell'incavo del suo collo,

lui sospirò,

era un poco imbarazzato da quella situazione, in fin dei conti avere una ragazza che ti stringe, e stritola, come fossi un suo pupazzo non succedeva tutti i giorni,

senza contare il suo respiro caldo e le labbra umide premute contro il collo e il modo in cui la teneva in braccio, si chiese se questo era da amici o da innamorati.

“ Hai freddo?”

lei annuì tremolante, non senza fatica Neji allungò il braccio recuperando 'la coperta della nonna' così la chiamava Hanabi quando vedeva sua sorella usarla, lui non fu mai più lieto di avere una cugina freddolosa; la passò intorno ai loro corpi, assicurandosi di coprirla bene.

Pian piano la sensazione di imbarazzo scemò, Neji si permise di accarezzarle la schiena per tranquillizzarla, sapeva che al suo posto Rock Lee o l'Uchiha avrebbero fatto un lavoro migliore, lui non era il tipo da consolare le ragazze né sprizzava, giovanile, gentilezza da tutti i pori, e nemmeno conosceva Tenten da anni.

“ Chiedimi qualcosa.”

Le disse per distrarla

“ Huh?”

“ Qualsiasi cosa.”

la sentì muoversi, probabilmente lo stava guardando,

“ Perché tratti così male le ragazze che ti interessano?”

sentiva il suo respiro solleticargli il viso, e poi la fronte tornò a premere contro il suo collo,

strofinò un paio di volte la testa come per sprimacciare un cuscino, prima scivolare in giù verso la gola,

“ In realtà non mi è mai interessata nessuna.” disse lui infine.

 

 

.Note.

Oook avevo detto che avrei postato subito? Sì l'avevo detto -.-

alla fine avevo prontissima la parte di Naruto e Hinata ma le altre non mi piacevano mai! Tutto il pezzo NejiTen l'ho scritto oggi, mi è venuta l'idea visto che qui da me è venuto un temporale coi fiocchi. Per quanto riguarda Karui e Kiba se qualcuno ha dei dubbi sulla coppia cerchi qualche immagine in giro ;-) io li trovo favolosi.

Ho ceduto di nuovo alla tentazione di dedicarmi maggiormente alla parte descrittiva e indiretta del discorso che non allo scambio di battute vero e proprio, rimedierò.

Grazie a chi costantemente e temerariamente continua a seguirmi in questa storia! ^^

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Capitolo 26
*** .26. ***


26 – Carpe Diem Baby, parte 2

 

Ehilà... sono un tantino in ritardo, non posso che chiedere umilmente perdono!

Bene visto che vi ho fatto attendere non mi perdo in ciance, buona lettura ^^

 

Cosa è successo nel capitolo 25:

- Naruto ha inavvertitamente fatto svenire dall'imbarazzo Hinata, mentre le fa visita in infermeria una strana coppia spia le loro mosse: la rosa e la rossa sembrano aver seppellito l'ascia di guerra in favore del loro biondo amico della timida Hyuuga.

- Karui s'è nascosta dietro il cancello della scuola di Kiba, apparentemente qualche ricordo del loro incontro ravvicinato l'è tornato alla mente, viene trovata da Temari la quale si intestardisce per sapere la verità della sua presenza lì. Proprio in quel momento passa Tenten che viene bloccata e trascinata dalla Sabaku no a fare shopping, e tra una sghignazzata e l'altra l'argomento cade su Neji e sul suo insolito digiuno da femmine, esclusione fatta del nostra panda preferito, la quale afferma che ci sia solo stima e amicizia tra loro. Caso vuole che Karui, durante il jogging quotidiano attraverso il parco, venga bloccata da un emozionato Kiba con il quale completa il puzzle delle amicizie comuni; interrotti sul più bello da una telefonata per l'Inuzuka, la rossa batte in ritirata non prima di scrivere il suo numero a terra con un bastoncino.

- Il capitolo si chiude con una visita a sorpresa di Tenten a villa Hyuuga, il cui unico occupante per quel w-e è niente popo di meno che Neji, il tutto dietro un sottile consiglio di Hinata. Cena take away, un Neji un tantino rigido e sulle sue maschera l'emozione per la piacevole presenza di pandaTen, film d'azione con finale molto clichè: lui addormentata sulla spalla di lui. Ma non è finita! Scoppia un temporale, e l'ancestrale paura dei tuoni di Tenten (e un fortuito corto circuito delle luci) fa sì che la prima si precipiti tra le braccia di Neji in certa di rifugio e coccole, non troppo comodamente sistemati sul divano Neji si infila in una discussione pericolosa sulle sue ex.

 

 

 

In realtà non mi è mai interessata nessuna.” disse lui infine.

Titubante Neji espirò, si sentiva impacciato ed ero cosciente d'essersi addentrato in una discussione pericolosa,

“ Quindi non ti sei mai innamorato ”

aveva la gola secca e le labbra serrate, avrebbe voluto trovare una risposta brillante per farla tacere ma tutto ciò che gli uscì dalla bocca fu le verità,

“ No ”

“ Ecco perchè riuscivi ad averne una dopo l'altra! Ero sempre curiosa di sapere come facessi, senza alcun attaccamento per nessuna era un po' come cambiare una maglietta in base all'umore” Neji tacque,

conscio di star facendo una pessima figura con quella che avrebbe potuto essere la sua prima amica e, per quanto gli dicevo il cuore, un potenziale interesse amoroso.

Sentì le braccia di lei allentare la presa, finchè non le ritirò completamente dal suo corpo, lo Hyuuga era sicura che da un momento all'altro si sarebbe alzata, pronta ad andarsene il più lontano possibile da lui; diamine e anche se avesse pensato le peggio cose a lui non interessava no? Lui era l'algido e impassibile Neji, no?

“ Non che ti voglia giudicare, insomma tu non hai detto di volere una relazione seria, o almeno visto il tuo atteggiamento con le altre ragazze lo si può intuire...”

“ ? ”

“ E' quello che ho sempre detto a Mari, insomma tu giochi con una ragazza e i suoi sentimenti, e questo lo trovo deprecabile... ma finchè rimani coerente con te stesso non c'è motivo per la scaricata di turno di piangere fiumi di lacrime e impedire l'accesso ai bagni della scuola! Non trovi?”

lui annuì meramente riflettendo sulle sue parole, la convinzione di avere tra le mani un alieno si fece sempre più convincente: come poteva lei, una ragazza, pensarla così? Lo stava giustificando, difendendo quasi.

Si lasciò andare ad una lieve risata, che morì quasi subito quando sentì le dita di Tenten sulle sue guance, spostò impercettibilmente la testa stupito da quel gesto,

“ Non è giusto”

“ Come? ”

“ Non è giusto, poco fa hai riso e devi avere anche sorriso, avrei voluto vederti”

“ Chi ti dice che ho sorriso? ”

“ Non puoi fare una cosa senza l'altra! Tu non sorridi mai Neji ”

“ Non ho motivo di farlo ”

“ Invece dovresti farlo, sorridi ora, non posso vederti ma così lo sentirò ” e per dimostrare le sue parole passò l'indice sulle sue labbra semiaperte di Neji,

“ No ”

“ Perchè no? Per favore ”

“ Perchè devo farlo? Non ne ho motivo ”

“ Pensa a qualcosa di allegro non so i tuoi amici, la famiglia, gli unicorni! ”

ci fu un breve silenzio, ed effettivamente trovò qualcosa per cui sorridere alla fine,

il dito di Tenten tracciò più volte l'arco del suo sorriso, e quando questo si spense disse:

“ Bellissimo, dovevi essere bellissimo”

e dopo anni Neji si sentì impacciato per colpa di una ragazza,

bruscamente la allontanò un po' da sé “ Alzati” e aggiunse “sei troppo ossuta”,

si sdraiò con la testa contro il bracciolo del divano, “ Mettiti come vuoi”

e lei si stese sopra lui, testa sullo sterno e le braccia intorno al suo petto;

se li avessero visti in quel momento avrebbe pensato di tutto fuorché cose innocenti.

 

Certo che Tenten fosse ormai nel mondo dei sogni lo Hyuuga estrasse il cellulare e fece una chiamata,

“ Ci vediamo al cancello, a dopo Uchiha. ”

 

–––

 

“ Che ci facevi da lui uh? ”

Sasuke se la sistemò tra le braccia,

“ Diamine Tenten ho capito che per te è un amico ma, tra tutti i ragazzi, dovevi proprio stuzzicare l'interesse dello Hyuuga? ”

sospirò, guardando l'espressione beatamente pacifica sul volto addormentato dell'amica,

“ Domani mi devi raccontare tutto.”

entrò dalla porta posteriore e la depositò sul letto,

“ Come hai potuto addormentarti a casa di quello poi? ”

le tolse una scarpa,

“ A meno che non abbiate fatto qualcosa di impegnativo...”

le tolse anche l'altra,

“Non avrai mica... con lo Hyuuga...” sospirò e depose la scarpa a terra,

la guardò un attimo: “Impossibile.”

le sciolse gli chignon scompigliandole i capelli, infine la spinse sotto le coperte,

“Non ho voglia di tornare a casa mia” borbottò stanco,

calciò via le proprie scarpe e tolse la felpa, dandole una spintarella si fece spazio guadagnandosi la sua porzione di materasso e coperte.

 

––

 

“ Sei andata al centro massaggi?”

N-no

“ Come no?! ” strillò Karin al telefono, “ Devi approfittarne, ho controllato su internet e il tuo hotel offre servizi favolosi.”

N-non credo c-che mi interessino q-quel genere di c-cose

“ Ma Hinata non puoi non approfittarne! Almeno vai alla piscina termale”

N-non ho il c-costume

“ Vacci senza! ” rispose la rossa con un sorriso sornione,

Karin!!

“ Dai dai scherzavo, ci sarà pure lì un negozietto dove puoi prendere un costume.”

Hm-hm sì ” rispose debolmente Hinata,

“ Potresti andarci con Hanabi, le farà bene rilassarsi un poco. ”

G-già a lei p-piacerebbe di sicuro

“ Com'è andata oggi? ”

Bene ha p-passato la p-prima selezione, e-era molto felice!

“ Posso solo immaginarla, vostro padre?”

Oh era molto f-fiero della sua p-performance!

“ Beh allora fai i complimenti alla peste da parte mia”

E' q-qui, vuoi s-sentirla?

“ Passamela!”

Rossa! ” esclamò Hanabi,

“ Hai fatto scintille oggi?”

E' stato facile, i giudici ormai veneravano me, il mio violino e il mio archetto. Già vedo i manifesti col mio volto nelle più grandi città: Tokyo, New York, Milano...

“ Pffff sbruffona, sta a vedere che al secondo provino sarai eliminata.”

Ehi! Non distruggere così i miei sogni di gloria!

Karin sbuffò dall'altro lato,

Senti volevo affrontare con te una discussione seria..” Hanabi diede un colpetto di tosse prima di continuare, “ Secondo te, Hinata riuscirà a dichiararsi a Naruto prima che Kiba ci provi con lei?

Hanabi c-che c-cosa dici! D-dammi subito il t-telefono”

una terza voce, quella di Hinata, giunse di sottofondo,

D-dammi – il m-mio – telefono!

Karin stava ridendo a crepapelle mentre, a diversi chilometri di distanza, in una lussuosa camera d'hotel, la maggiore delle sorelle Hyuuga cercava di imporre, debolmente, la sua autorità,

Hinata prova a prendermi se proprio lo vuoi!

V-vieni qui!

Ah! In guardia, in guardia” intanto Hanabi si era armata di due cuscini che tirava addosso alla povera sorella,

Adesso m-mi hai fatto a-arrabbiare

Oh oh... no -no Hinata tregua!! Pietà! Basta basta!!

“ Ragazze cosa succede?”

Ah– Karin? ” rispose l'amica con un respiro affannoso,

“ Sono ancora qui, hai eliminato la peste?”

Le ho f-fatto il solletico

“ Capisco, però la sua domanda è interessante, Naruto o Kiba? ”

Karin!! ” per la seconda volta, nella stessa telefonata, Hinata usò il suo famoso tono da rimprovero contro di lei,

“ Dai è lecito chiedere! Se non fosse che Shikamaru è praticamente sposato aggiungerei anche lui all'equazione dei tuoi uomini. ”

B-baka ” mormorò Hinata,

“ Avanti se l'Inuzuka si dichiarasse cosa faresti? Sai in fondo lui e Naruto sono molto simili, caratterialmente parlando ”

A Kiba interessa una r-ragazza, ma n-non sono io, gli voglio bene, sia a lui che a Shikamaru, sono miei amici e–

“ Lo so lo so, loro sono i tuoi cavalieri dalla splendente armatura, tu la principessa, Naruto il tuo principe e.. io chi sono? Non la sguattera! E nemmeno la dama di compagnia...! ”

Tu sei mia amica

“ Questo vuol dire che sono allo stesso livello di Nara e Inuzuka.. hmm questo fa di me un cavaliere.. no un'amazzone semmai!”

Karin

la rossa sorrise, “ Rimane solo Naruto eh? Prima o poi devi dichiararti, non puoi tenertelo dentro per sempre Hina ”

Lo so...

“ … ”

Karin posso dirti un segreto?

“ Vai ”

Sto c-cercando di far fidanzare m-mio cugino.

“ … ”

Karin?

“ Intendi Neji? ”

Non ho altri cugini

“ Beh... non mi sembra che abbia mai avuto problemi a trovarsi una ragazza per... insomma per conto suo ” Hinata fece una risatina,

Anche Lee m-mi ha detto la m-medesima cosa

“ Lee? ”

Certo, è il m-migliore amico di Neji, ho b-bisogno del suo aiuto.

“ Tu vuoi far fidanzare tuo cugino con l'aiuto di Rock Lee”

la candida risposta di Hinata fu solo: “ Certo.

“ Bene...” la rossa di schiarì la voce, “ E... chi è la fortunata?”

Tenten”.

Se questo fosse un film, e Karin avesse appena bevuto un sorso di Coca, ora avrebbe sputato tutto addosso alla videocamera,

“ Che cosa?! ” esclamò allibita, “ Tu vuoi mettere Neji con... Tenten?! Lei non è... niente di tutto ciò che piace a lui, è una battaglia persa! Un fallimento totale”

I-io penso che Tenten s-sia molto carina.”

“ Tu trovi carine pure le formiche Hinata. ”

Oh! N-non è v-vero!” esclamò la morettina un poco indispettita,

“ Ascolta o trasformi Tenten, come vedi nei film, o fai una lobotomia a tuo cugino! Solo dopo un evento drastico puoi provare a farli uscire per un appuntamento. ”

I-invece loro s-sono in sintonia, hanno gusti simili, f-frequentano lo s-stesso club scolastico e p-passano del tempo insieme

“ Passano il tempo a picchiarsi, estremamente romantico ” disse sarcasticamente Karin,

E poi s-spesso vanno al b-bar, da soli

“ Forse Neji si sente a suo agio perchè Tenten sembra un uomo, questo spiegherebbe tutto... ”

C-cosa?

“ Ehi hai mai pensato che forse tuo cugino è gay?”

C-c-come??

“ Sai quei capelli lunghi, quel faccino sbarbato, quegli occhioni... ” un acuto gridolino di orrore giunse ai timpani di Karin,

Neji non... non è gay! I nostri occhi sono ereditari, mentre i capelli lunghi fanno parte della tradizione Hyuuga, e si fa sempre la barba perchè altrimenti Hanabi minaccia di fargliela nel sonno!

“ Hina una frase senza balbettare! Brava” esclamò l'altra totalmente disinteressata all'orientamento sessuale dello Hyuuga,

M-mi hai sentito?

“ Sì sì ho capito, non volevo offendere la sua mascolinità, era solo una possibilità ”

E c-comunque oggi hanno p-passato tutta la serata i-insieme.

“ Da lui o da lei? ”

Da lui ” disse, e subito dopo aggiunse “ Ma n-non per f-fare quello che p-pensi tu!

“ Ehi sempre a pensare male di me, non sono mica io che pensa sempre a quello.”

Neji mi ha d-detto che v-vorrebbe esserle a-amico.”

“ Amico? Lo ha detto a te? ”

Sì, m-me l'ha detto d-dopo che ha provato a b-baciarla e lei l-lo ha evitato

“ Come?! E lui ti ha detto questo?” dev'essere stato un duro colpo per quel pallone gonfiato, pensò Karin,

S-sì, m-mi s-sta chiedendo consigli. ” sospirò, “ Io c-credo che gli piaccia d-davvero Tenten, s-solo non sa c-cosa fare.

“ Intendi proprio piacere? ”

G-già

“ E quindi tu hai deciso di aiutarlo e di fare cupido ? ”

Tenten mi p-piace molto, mette allegria e s-se Neji stesse con lei c-credo sarebbe felice.

“ Cosa hai fatto per 'aiutarli'? ”

Ho f-fatto in modo c-che stasera si v-vedessero.

“ Continua ” disse Karin sinceramente interessata, si sdraiò sul letto mentre l'amica le raccontava di come, prima di partire quel pomeriggio, era passata da Tenten commentando il suo rammarico per lasciare il cugino a casa, da solo.

Neji mi ha scritto d-dicendomi che Tenten gli aveva p-portato la c-cena.

“ Sei stata furba!”

E' incredibile vero che abbia organizzato tutto da sola, vero?

“ Hanabi ripassami tua sorella ”

Va bene

Karin? Scusami m-mi ha rubato il t-telefono

“ Lo sai vero che quelle come lei vanno soffocate da piccole? ”

Adesso ti saluto, buona notte Karin

“ 'Notte ”

Chiusa la chiamata la rossa si stiracchiò, avendo finito tutti i lavoretti in casa di Naruto non sapeva più cosa fare,

“ Piatti puliti, lavatrice fatta, piegare i vestiti di Naruto fatto... ma quando arriva a casa quell'idiota ” borbottò tra sé e sé,

si avviò verso la doccia, concedendosi venti dolci minuti di acqua calda, cambiatasi per la notte si sedette sul divano, leggendo vecchie riviste di nonna Tsunade,

“ Sono a casa! ”

la voce squillante dell'amico la fece sorridere,

“ Ti sembra l'ora di tornare? ” gli disse, incrociando le braccia sul petto e scrutandolo in cagnesco,

“ Ero con Sasuke il tempo è volato, poi ha ricevuto una chiamata ed è schizzato via.”

lei grugnì qualcosa,

“ Eh hey ti donano!!” esclamò indicando i pantaloncini di Karin, ovvero dei suoi vecchi boxer arancioni con ciotole di ramen, lei inarcò un sopracciglio: Naruto non capiva un tubo di moda;

continuando a parlare si spostarono nella sua stanza.

“ Tutti gli altri sembravano essere impegnati stasera, alla fine eravamo solo io e Saske”

Si sedette sul letto, poggiando la schiena contro il muro e stendendo gli arti,

“ Vieni” disse divaricando un po' le gambe per farle spazio e la prese per la vita,

“Un po' più su, ecco così” Karin abbandonò la testa contro il suo petto, e le braccia di lui si strinsero all'altezza dello stomaco,

“ E tu che hai fatto di bello?” le baciò il capo affettuosamente,

“ A parte pulire, cucinare e lavare per te e nonna Tsunade, non molto... ” disse lei con uno sbadiglio, in quel momento vibrò un cellulare,

“ E il mio? ”

“ Sì il tuo, un messaggio ”

“ Dammi ”

“ Aspetta, di chi è questo numero? ”

“ Naruto dammi il mio cellulare! ”

“ Ah, vediamo un po' chi è “

Karin allungò la mano cercando di afferrare il cellulare, ma Naruto la teneva ben ferma, ingaggiarono una lotta da semiseduti, vinta ovviamente da lui,

“ Dunque dice: ' Libera stasera stregaccia? S ' ” rimasero in silenzio, ma solo per una manciata di secondi,

“ Stregaccia? Chi è che ti chiama così Karin?”

in quel momento la rossa desiderava intensamente sparire,

“ S? Dimmi chi è S e perchè vuole vederti a quest'ora? ”

lei continuò a tacere,

“ Non hai ripreso a frequentare quella gente là vero? ” chiese lui improvvisamente serio,

“ No! Assolutamente no! ” si affrettò subito a smentire,

“ Karin...”

“ Davvero non mi sono più avvicinata a loro, e nemmeno alle scommesse clandestine, non c'entra niente di tutto questo, stai tranquillo ” disse lei stringendogli la mano per rassicurarlo e baciandogli le nocche.

Quando, mesi prima, gli aveva confessato in che giro era entrata per spacciare aveva avuto paura di perderlo, ma Naruto non l'aveva lasciata, certo le aveva fatto una scenata ma l'aveva tirata fuori da quel guaio, guadagnandosi una visita all'ospedale,

“ Allora chi è S? ”

“ Un... conoscente. ” borbottò lei,

“ Cioè frequenta la nostra scuola? ”

lei annuì debolmente,

“ Davvero?!? Allora è un ragazzo? Avanti Karin dimmi chi è S? Lo conosco? ”

le pizzicò una guancia,

“ Dai lo conosco? Voglio sapere chi è S, siete usciti insieme vero? ”

Naruto, ai suoi occhi ricopriva i ruoli di padre, fratello e amico contemporaneamente,

e in questo momento era sicuramente il fratellino rompiscatole e petulante.

“ Dimmelo dimmelo”

“ NO ”

“ Avanti dimmi chi è, non essere timida ”

“ Ho detto no ”

“ Non ci credo che non me ne hai parlato prima!! ”

“ Forse perchè non voglio che si sappia in giro ”

Grugnì lei a denti stretti,

“ Allora tiro ad indovinare” Naruto tornò a sedersi composto, poggiando pensieroso il mento sul capo dell'amica,

“ S...S...S...S... ”

passò dieci minuti buoni a ripetere quella lettera, finchè venne colpito da un'intuizione divina:

“ Suigetsu!!!”

sgomenta Karin ebbe quasi un infarto, come aveva fatto ad arrivarci?

“ E lui vero? Ho indovinato eh? ” continuò a chiedere lui, mentre l'amica sprofondava nell'imbarazzo e nascondeva la faccia tra le mani e la sua maglietta,

“ Avanti, puoi confidarti con me, prometto non ne farò mai parola!”

ma lei nascose la faccia contro il suo petto,

non vedendola collaborare Naruto le prese il viso tra le mani, costringendola a guardarlo,

“ Sei arrossita, vuol dire che avevo ragione! ”

“ S-solo un paio di volte ”

“ E basta? ” lei annuì vigorosamente,

“ Ed ero ubriaca quindi per me è come se non fosse mai successo! ” aggiunse subito,

imbronciata ne approfittò tirargli una gomitata,

“ Ahi, ma perchè? ”

“ Perchè non volevo parlare di quel pesce, mi mette di malumore! ”

“ Ma dovresti essere contenta di essere uscita con un ragazzo ”

“ Sì ma con lui mai più, mi fa imbestialire”

“ Va bene, allora non ne parliamo più. ” concluse lui conciliante,

“ Sai però che lui e Sasuke sono molto amici, li ho visto insieme un paio– ”

“ Se non taci di picchio ”

“ Va bene.” per farsi perdonare prese a massaggiarle la nuca,

a dir la verità Naruto valeva poco come massaggiatore, ma quello che le importava era il gesto, amava quando si prendeva cura di lei.

 

––

 

“ Allora hai finito? ”

Chiese un'impaziente e annoiato Sasuke,

“ Certo, metto via la fotocopia delle analisi e ho finito, ricordami di sistemarle una volta a casa.”

“ Basta che ti sbrighi, odio gli ospedali.”

con flemma e un sorriso stampato in volto Itachi uscì dallo studio del suo medico,

complessivamente non era ben messo: era emaciato, volto pallido, occhiaie, stanchezza generale... fin da piccolo suo fratello maggiore era stato cagionevole di salute; ma al contrario del suo aspetto l'azienda ereditata dal loro defunto padre non era mai stata così florida, all'età di ventun anni Itachi rendeva onore alla sua nomea di genio.

Mandava avanti una compagnia, manteneva suo fratello, aveva una vita privata e uno stretto circolo di amici intimi, ciliegina sulla torta?

Portava avanti una sana e solida relazione.

“ Più di sei mesi senza ammalarti proprio non ce la fai a farli, eh? ”

“ Sei particolarmente scorbutico fratellino, successo qualcosa? ”

Sasuke continuò a camminare,

“ Ah il regime del silenzio, allora c'è qualcosa che ti preoccupa.”

“ Piantala, non sei il mio strizzacervelli ”

“ Ma ne avresti bisogno di uno! ”

“ Taci ”

nessuno dei due s'accorse che una (losca) figura dai lunghi capelli rosa li stava osservando, e quando le passarono vicino si fece avanti,

“ Sasuke! ”

i due si girarono,

“ Ciao Sasuke, che piacere vederti”

lui annuì,

“ Come mai in ospedale? C'è qualcosa che non va? ”

vedendosi costretto a rispondere il ragazzo strinse le spalle “ Ho accompagnato lui. Lui è mio fratello, lei è Sakura, compagna di scuola ”

i modi affabili e le parole affettate di Itachi non poterono che colpirla positivamente, si separarono dopo poco, Sakura si voltò più di una volta prima che scomparissero.

Finalmente usciti dall'ospedale il più piccolo degli Uchiha sospirò,

“ Aria fresca” inspirò ed espirò più volte per liberarsi dell'odore antisettico tipico dell'ospedale, Itachi aspettò che finisse il solito rituale prima di rimettersi a camminare,

“ E dunque questa Sakura.. ”

“ Cosa? ”

“ E' carina ”

“ E' noiosa ” controbatté Sasuke, ponendo fine alla discussione.

 

––

 

Ino Yamanaka amava i bambini,

anche se in quel momento due piccoli, amorevoli, pargoli in via di guarigione avevano deciso di usare la pittura per viso sui suoi capelli:

ora esibiva una coda alta di cavallo striato di verde e di rosso,

“ Va bene, va bene vi siete divertiti ma ora basta ”

con il dovuto mix di fermezza e amorevolezze fermò le due pesti, li stava giusto convincendo a giocare con un trenino quando ebbe l'impressione d'essere guardata,

sul momento non ci prestò caso,

“ Ino, oh cielo cosa ti hanno fatto! ” esclamò un'infermiera guardando i suoi capelli,

“ Nulla di irreparabile, altrimenti mi avrebbero già sentito quei due!” disse lei ridendoci sopra, e opportunamente legando i capelli a chignon, giusto per evitare che altri bimbi cadessero in tentazione e pitturassero i suoi poveri capelli,

“ Oggi niente merenda? ” chiese,

“ E' la giornata del budino di mele, i piccoli non ne vanno pazzi quindi aspettiamo che siano più stanchi, sai così si lamentano di meno. ”

“ Lavoro qui da un bel po' ma non m'ero mai accorta del trucco ”

l'infermiera sorrise complice “ Continua a venire qui e scoprirai sempre più cose!”,

era appena entrato il carrello della merenda che quella fastidiosa sensazione tornò,

sentiva come un pizzicorio all'altezza del collo, vi passò una mano per accertarsi che non fosse qualche ciuffo fuori posto e presto la cosa fu dimenticata.

Esausta si sedette per terra, col sorriso sulle labbra guardò i suoi piccolini mangiare la loro merenda, la faceva sentire bene venire in ospedale per loro, aiutare quei bambini a superare la difficile vita da malati la faceva stare bene,

“ E pensare che loro mi hanno salvato senza nemmeno saperlo...” e mentre ripensa ad un triste capitolo del suo passato Ino lo vide,

lì da dietro il vetro della finestra del corridoio stava un ragazzo, e stava decisamente guardando lei, rimase a fissare quello strano essere dall'espressione triste e i capelli arancioni,

“ Chi sei...?” chiese tra sé e sé,

si alzò e fece per uscire dalla stanza e lo vide chiaramente scappare via,

corse subito fuori ma ormai nel corridoio non c'era più nessuno, l'infermiera con cui stava parlando prima la raggiunse,

“ Tutto bene Ino? Sei uscita in fretta ”

“ Tu lo hai visto? ”

“ Cosa? ”

“ Quel ragazzo! ”

“ Un ragazzo? ”

“ Sì sì coi capelli arancioni, stava proprio qui ”

“ No Ino mi spiace... non è che era un dottore o– ”

“ Conosco tutti i dottori, lui non lo era!”

“ Allora, allora proprio non lo so Ino cara ”

“ Va bene, grazie ”

“ Rientriamo è quasi il momento della fiaba”

Ino annuì, era certa di averlo visto, doveva esser rimasto lì tutto il tempo a guardarla, questo avrebbe spiegato tutto,

“ Non entri? ”

la voce familiare la distolse dai suoi pensieri,

“ Oh Chou!! Cosa ci fai qui!!” abbracciò forte l'amico ringraziandolo per la sorpresa,

“ Ino hai qualcosa... qualcosa..”

“ Cosa? Cosa c'è? Oh se è per i capelli non ti preoccupare– ”

“ No è... beh guarda tu stessa”

e dopo averla messa di fronte al vetro di una finestra aspettò la sua reazione,

“ Oh cielo!!” esclamò “ Quand'è che mi hanno pitturato la faccia di giallo!!”

Chouji non potè far altro che ridere guardando l'indignazione dell'amica.

 

–––

 

Eccoci!

Sono riuscita finalmente a scrivere questo capitolo, e sono piuttosto felice del risultato, eccezion fatta della parte NejiTen, l'ho riscritta cento volta e continua a non piacermi, non avevo cuore di eliminarla in blocco però... in tutto questo la scena che più mi ha divertito è stata quella di Karin è un bel personaggio e ho in serbo alcune sorprese per lei, idem per Ino; al contrario di Sakura che rimane sempre un po' indietro negli sviluppi, spesso quando scrivo di lei sottolineo i capelli: lunghi, sì sono lunghi come all'inizio di Naruto, il momento in cui li avrà corti coinciderà con un evento particolare!

Spero che vi sia piaciuto il capitolo e, non posso promettere, ma mi auguro di postare presto il continuo!

Grazie a chi si è fermato a recensire lo scorso capitolo e ancora di più chi lo farà ora ^-^

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Capitolo 27
*** .27. ***


.27. Spit it out

 

Buona lettura!! ^^

 

 

A tavola non si parlava d'altro: Hanabi non aveva passato la seconda selezione, e il suo sogno di diventare la più giovane violinista del paese sfumò.

 

Neji guardava Hinata, nella speranza di una comunicazione non verbale, ma quest'ultima era concentrata su Hanabi, la quale tentava di strappare a suo padre il permesso di costruire una bambola vodoo, con le fattezze del giudice che l'aveva bocciata.

Infine il signor Hyuuga era talmente assorbito dai suoi pensieri che non prestava attenzione né alle sue figlie, né agli strani comportamenti di suo nipote.

Se Neji fosse state meno rispettoso e più audace avrebbe tentato di attirare l'attenzione della cugina pestandole il piede da sotto il tavolo ma non lo fece, quando i suoi tentativi si conclusero con un niente di fatto, fu costretto a ricorrere ad un'arma letale:

l'occhiata assassina di Neji Hyuuga.

Fu un vero insuccesso poiché la poverina, oltre a prendersi un'immeritata occhiataccia, non osò più guardarlo negli occhi per tutta la durata della cena, convinta d'aver fatto qualcosa di male,

“ Ho terminato il mio pasto, torno a studiare in camera.”

si allontanò dal tavolo e con un eloquente gesto invitò la cugina a seguirla, Hinata finalmente capì e di scatto s'alzò in piedi, con ancora in mano il frutto che stava mangiando, si risedette, poggiò il frutto, diede un educato colpo di tosse per attirare l'attenzione del padre,

“ Necessito di allontanarmi, Hanabi mangialo tu per favore.”

disse porgendole le due metà del frutto,

“ Cosa? Ma perchè io? ”

la sorella maggiore sorrise maternamente e chinatasi sul suo orecchio mormorò:

“ Le albicocche fanno crescere...tu sai cosa.” e si allontanò, in colpa per quella piccola bugia innocente, e soprattutto per lo sguardo speranzoso che Hanabi aveva in volto; un altro giorno le avrebbe spiegato che nessun frutto ha il potere di renderti più prosperosa.

 

“ Entra”

Neji la tirò dentro camera sua e chiuse la porta,

“ Cugino è successo q-qualcosa ve-vero? ”

lui le lanciò una lunga occhiata, infine si sedette sul tappeto, poggiando la testa contro il letto, Hinata ne seguì l'esempio, ansiosa di conoscere i dettagli,

“ R-raccontami tutto, s-sono curiosa ”

silenzio,

“ N-non può essere andato co-così male”

silenzio,

“ V-v-v-v-v-vi siete b-baciati?”

una ruga profonda solcò la fronte di Neji,

“ C-cosa avete fatto? Il m-messaggio che mi hai s-scritto era c-così breve.”

all'ennesimo silenzio Hinata decise di prendere in mano la situazione, richiamando a sé ogni, singolo, minuscolo grammo di malizia che aveva in corpo e cercando di imitare Karin disse:

“ A-avete f-fatto... oooooh l-l'avete f-fatto...”

“ Non abbiamo fatto niente! ” esclamò lui provocato e offeso,

le scappò risatina

“ L-lo so.”,

Neji la guardò male, quando mai ne aveva parlato con sua cugina pensò irritato, ma ogni sentimento negativo scivolò via quando Hinata gli strinse un braccio,

“ Se n-non vuoi p-parlarne ancora va bene.”

“ Hn. ”

“ Mi trovi in c-camera ”

“ Hn. ”

si stava per alzare quando lui parlò,

“ Lei ha portato una cena take away, abbiamo mangiato e parlato, poi un film e... ”

Hinata gli strinse nuovamente il braccio, come incoraggiamento,

“ Si è addormentata sul divano ”

“ Oh ”

“ Poi è scoppiato il temporale, è saltata la luce. Si è svegliata.”

lei gli lanciò un'occhiata ma Neji aveva lo sguardo perso per notarlo,

“ Ha paura dei fulmini. ”

“ D-dei fulmini? ”

lui sorrise, quasi con fare canzonatorio, o forse era più un sorriso vittorioso;

spiegò ad Hinata com'era proseguita la serata, e quel sorriso continuò ad aleggiare sul suo volto,

“ Mi teneva stretto, è stato... ”

bello, emozionante, da batticuore, indimenticabile,

no:

“... strano”

“ S-strano? C-come? ”

Neji si voltò e senza una parola allungò le braccia verso di lei,

passò qualche minuto prima che la sua espressione si fece truce,

“ Abbracciami.”

“ Oh!” esclamò lei cogliendo il significato di quel gesto,

con una certa dose di imbarazzo e una gran quantità di rigidità si abbracciarono.

Tornati ai loro posti lui commentò,

“ Più strano di questo”

lei annuì, il contatto fisico era una cosa che mancava in casa Hyuuga, certo lei e sua sorella era abituate a scambiarsi gesti affettuosi, ma con Neji o suo padre era una cosa completamente diversa,

“ P-però è uno strano b-bello? ”

“ Hnn ”

“ S-se succedesse di n-nuovo saresti f-felice? ”

Neji non disse nulla, nemmeno la sua tipica risposta monosillabica uscì dalle sue labbra,

solo un sorriso.

“ Buona n-notte cugino ”

Dopo dieci minuti che Hinata ebbe lasciato la sua stanza sentì la porta riaprirsi,

“ E così... ti piace Tenten eh?”

“ E' un bel passo rispetto alle altre, è molto molto molto meglio. ”

“ Molto molto molto ”

il tono malizioso di Hanabi era una cosa non poteva soffrire, immediatamente la sua fronte si costellò di profonde rughe da irritazione,

“ Sparisci.”

“ Non ti vuoi confidare con me? Hinata sì e io no? Oh oh oh così mi fai piangere”

“ Shush ” Neji sospirò esasperato, ci mancavano i capricci della sua cugina minore,

si alzò in piedi e la chiuse fuori da camera sua,

“ Hey possiamo patteggiare!” batté un paio il pugno sulla sua porta,

“ Se mi dici di Tenten io ti parlo di Hinata e Naruto!”

Hinata e Naruto?

Sospettoso aprì uno spiraglio per guardarla in faccia,

“ Troviamo un accordo.”

 

–––

 

Ino aveva molti problemi,

innanzitutto l'inspiegabile ragione per cui Kiba non la cercava più, certo aveva sentito in giro, va bene aveva torturato Shikamaru affinché gli raccontasse tutto, di questa nuova fiamma dell'Inuzuka eppure...

 

Io te l'avevo detto”

Uh? ”

Te l'avevo detto, quella storia dell' -amici con benefici- non sarebbe durata”

Ah non sto nemmeno ad ascoltarti ”

Pensavo che tra i due lo sciocco fosse Inuzuka, e invece il suo attaccamento per te era solo un'infatuazione, meglio così”

Meglio così ” ripeté lei facendogli il verso,

Finchè non perdi qualcosa non ti accorgi quanto era importante huh? ”

Tieni queste perle per la tua morosa ”

Era tanto per dire ”

 

“ Stupido, non capisci niente, qui è solo il mio orgoglio femminile che è stato ferito”

Borbottò tra sé e sé mentre raccoglieva i giocattoli sparsi per la stanza,

ben presto i bambini tornarono, rumorosi e coccolosi,

l'incidente della settimana prima era già archiviato, il ragazzo al di là del vetro doveva essere solo Chouji, il resto era frutto della sua stanchezza pre esami.

“ Inocchan Inocchan!!”

Un nugolo di bimbi e bimbe le venne incontro, il capobanda teneva stretto al petto un giornale dalla vistosa copertina rosa,

“ La mia mamma ti ha visto sul giornale e voleva sapere se eri davvero tu!”

le diedero la rivista sfogliandola rapidamente con le ditina appiccicose, e infine eccola,

in tutta la sua gloria, un'immagine quasi surreale di una donna bellissima, che la guardava

coi suoi stessi occhi,

“ Sei tu Inocchan? Sei tu? ”

Ino annuì, il servizio da cui era stata estrapolata quella foto risaliva a diversi mesi prima,

suo padre aveva voluto presenziare personalmente agli scatti,

“ Sei tanto bella ” disse una bimba, molti altri espressero commenti simili, infine li convinse a tornare a giocare e la foto fu presto dimenticata, raccolse da terra il giornale ed uscì dalla stanza; essere volontaria aveva molti vantaggi tra i quali avere le chiavi delle porte secondarie e lei immancabilmente sfruttava ciò a suo favore.

Il corridoio in cui sbucò era l'anticamera del terrazzo, l'area fumatori personale degli infermieri, aprì un'altra porta e raggiunse la camera del possessore della rivista,

la poggiò sul comodino; era quasi giunta alla stanza della ricreazione quando lo vide.

Come ho fatto a non notarlo prima? Si chiese,

anche da lontano si vedeva che era alto, un metro e ottanta forse,

si avvicinò, capelli arancioni e sguardo fisso, non era la sua immaginazione era reale,

le suole di gomma stridettero contro il pavimento, lui si girò,

l'uno negli occhi dell'altro,

“ Hey, ci siamo già– ” non aveva nemmeno fatto un passo che il ragazzo si mise a correre,

“ No! Aspetta!!” si mise a seguirlo, la curiosità rendeva quella corsa meno pazzesca,

lo inseguì su per le scale antincendio a perdifiato, e lo perse dopo poco.

“ Dove– dove sono? ”

Mormorò tra sé e sé, nemmeno aveva prestato attenzione a dove era finita,

camminò piano per quel lungo e silenzioso corridoio, si sentiva come l'eroina di un film horror, i presupposti c'erano tutti: una figura misteriosa, nessun rumore, un'innocente fanciulla...

meglio smettere di fantasticare, si disse, passò davanti a varie stanze, gli oblò erano oscurati da tendine impedendole di vedere il ricoverato, era a metà quando una schiocco seccò attirò la sua attenzione,

apparve una donna minuta, sulla trentina, dai corti capelli neri,

“ L'ascensore è in fondo a destra, non si può entrare in questa ala senza permesso signorina.”

“ Certamente.”

e senza un attimo di esitazione Ino batté in ritirata.

La dottoressa aspettò che se ne fosse andata, poi si diresse verso una determinata stanza,

Toc toc.

“ Avanti ”

Leggeva negli occhi del suo paziente imbarazzo e sorpresa, era certa che non s'aspettasse un inseguimento dalla giovane infermierina,

“ Stavolta ci sei andato troppo vicino ”

“ Lo so signorina Shizune ”

“ Io posso coprirti ma se lo scopre il primario che vai in giro–” lasciò la frase sospesa,

non c'era bisogno di dire altro,

“ So che vorresti stare là, con i bambini, abbi pazienza, finchè non finiremo il primo trimestre delle sedute.”

lui annuì,

“ Grazie signorina” e le sorrise,

la dottoressa gli strinse la spalla per incoraggiarlo e lasciò la stanza,

da quando il ragazzo aveva iniziato le sedute di psicoterapia non aveva dato segni di squilibrio, non ancora.

 

–––

Beep.Beep.

Click.

“ Pronto? Rosa riunione da me, puntuale sta volta.”

“ Che succede?”

Chiese una genuinamente sorpresa Sakura,

“ Succede che... è successo

“ Cosa? ”

“ Quello per cui abbiamo atteso tanto!“

“ Cioè? ”

“ E' stata sganciata la bomba”

“ Bomba? Siamo in pericolo?!!? ”

Karin si trattenne da invocare un qualche demone infernale per trucidare la sua compagna di stalking, “Hinata. Ha. Sganciato. La. Bomba.”

seguì il lungo silenzio, gravido di aspettative da parte della rossa,

“ Non capisco.”

“ Confetto sveglia!! Hinata ha fatto crack!”

“ Oh!”

“ Già: Oh! ”

“ E come sta? ”

“ Non lo so, l'ho appena saputo da Naruto”

“ Naruto? E lui cosa c'entra? ”

“ Sakura di che diamine stai parlando?!!”

“ Beh... n-non ne sono più molto sicura...”

“ HINATA SI è DICHIARATA A NARUTO! TONTA!”

Sakura lasciò cadere lo smalto che si stava mettendo ai piedi,

“ CHEEE?! ”

“ Smettila di urlare, cornacchia!”

“ Smettila di insultarmi! ” replicò lei in tono bellicoso,

“ Tch sono più grande, posso maltrattarti quanto voglio ”

“ No che non puoi!”

“ Da me tra mezz'ora, porta carta e penna, ah e compra la cena.”

“ Strega.”

“ Taci.”

Click.

 

“ Era ora.”

Commentò in tono funereo Karin accogliendo nel suo appartamento,

“ Dovevo fare una cosa.” commentò l'altra con aria di importanza,

“ Beh come ti sei conciata?”

“ Che vorresti dire? ”

“ Il look da barbona tonta ” e indico la tuta larga che indossava,

“ Smettila di insultarmi!! ”

“ Se se... allora hai comprato da mangiare? Bene seguimi, e levati quel cappellino!”

“ No.”

“ Levatelo sei ridicola, non tollero di passare la serata a guardarti con quel coso.”

“ Io.. non voglio.”

Karin socchiuse gli occhi a metà strada tra il piccato e l'innervosito,

“ Toglilo. Subito. ”

“ No.”

e in un solo colpo la rossa glielo sfilò.

 

“ Smettila! Smettila smettila subito!!”

Erano dieci minuti buoni che Karin continuava a rotolarsi a terra e ridere sguaiatamente,

“ Non posso smettere, sei così ridicola!!”

di fatto i capelli di Sakura ora tendevano più al color cobalto, con una certa sfumatura violacea,

“ Volevo solo fare un esperimento...” borbottò imbarazzatissima,

con le lacrime agli occhi Karin la guardò,

“ Da quante ora è che hai combinato questo impiastro fata turchina? ”

“ Beh nemmeno un'ora..”

“ Allora posso ancora sistemare quel pasticcio che hai in testa”

“ Tu puoi? ”

“ E' una nota di sfiducia quella che ho sentito?”

“ No! Assolutamente, fai tutto quello che puoi!”

la rossa sorrise.

“ Bene, allora inginocchiati e chiedimi per favore.”

“ Cosa?!”

“ Scherzavo, vieni tonta.”

Karin si legò i capelli in una coda alta, e piegata sulla vasca riempì un catino d'acqua,

“ Ok siediti qui, testa contro il bordo ok, puzzerà un poco. ”

con una sorprendente delicatezza le massaggiò i capelli e la cute,

“ Ora il prodotto deve rimanere in posa, abbiamo giusto il tempo di mangiare.”

le avvolse i capelli in un panno.

Karin non era una cattiva ragazza, certo lei ne aveva conosciute le sfaccettature più sgradevoli ma ogni volta che Naruto parlava di lei... sembrava quasi un'altra persona, per non parlare del comportamento estremamente difensivo che aveva nei confronti della rossa,

“ Ehi impiastro, andiamo è ora di vedere se ho fatto una magia.”

speranzosa e trepidante Sakura si rimise nelle sue mani, la cute le bruciava da morire e il prodotto ora che era stato lavato via puzzava di pesce marcio,

“ Fatto”

“ Come sono?”

“ Scoprilo da sola.”

“ Acida come sempre!”

si tirò in piedi e specchiandosi tirò un sospiro di sollievo, era tornato tutto normale, aveva ancora qualche capello viola,

“ Quelli andranno via col tempo.”

“ Karin! Potrei quasi abbracciarti per la felicità!! ”

“ Tsk non ci provare!” ribatté aspra ma Sakura era troppo forte e la strinse in un abbraccio quasi mortale,

“ Grazie” mormorò al suo orecchio,

quasi imbarazzata, e decisamente scossa da quel contatto fisico, Karin arrossì,

“ Ora staccati dobbiamo parlare di Hinata!”

“ Giusto”

“ Le cose stanno così, oggi alla fine della scuola gli ha chiesto di parlargli, Naruto tonto com'è non ha capito niente dell'atmosfera, quando infine glielo ha detto ha detto che è rimasto così stupito che quasi le chiedeva di ripeterlo. ”

“ Non l'ha fatto vero? ” chiese inorridita Sakura,

“ Grazie al cielo no, ma potrebbe aver detto comunque qualcosa di sconveniente.”

“ Ti ha detto altro?”

“ No, stasera non veniva a casa mi ha solo chiamato per dirmi questo. ”

“ E Hinata l'hai sentita?”

“ Certo che no, devo lasciarle il suo spazio! ”

“ Hmm quindi non sai cosa è successo?”

“ E' successo questo cos'altro vuoi sapere?”

“ Beh l'ha respinta o no? ”

“ Non lo so... penso che la questione sia in sospeso.”

Sakura rimase in silenzio,

le venne in mente quella sera la ballo della scuola, il modo in cui Naruto l'aveva guardata,

quella fitta al cuore*1.

Aggrottò le sopracciglia, e le scappò di bocca un risentito:

“Beh sappiamo già come andrà a finire...”

lo sguardo tagliente di Karin le fece rimpiangere d'aver aperto bocca, “ Che vuoi dire? ”

“ Cioè.. Naruto non... non. No? ”

“ Non? Tu... tu pensi che Hinata non abbia chance dopo di te huh? ”

“ No io non volevo dire questo!”

“ Non volevi dirlo ma l'hai pensato!” disse rabbiosamente Karin,

imbarazzata da quelle parole, che contenevano un fondo di verità, la rosa girò lo sguardo,

“ Da che parte stai eh Haruno? Perchè abbiamo seguito ogni loro movimento se tu non credi che possano stare insieme? Per controllarlo? O per controllare lei?”

Sakura non rispose, sprofondando nella poltrona, mentre la rossa rincarava,

“ Ti ricordo che Hinata è il motivo per cui tu e Naruto siete rimasti insieme così a lungo. E' grazie ai suoi consigli, all'appoggio che dava a te e lui come coppia che...!”

“ Basta basta!”

“ Non so che problema hai con lei, fattelo passare sei in debito nei suoi confronti.”

Sakura singhiozzò, la rossa smise di parlare dandole tregua, tuttavia non la consolò.

Passarono diversi minuti prima che parlasse di nuovo, mentre si asciugava gli occhi gonfi “ E' troppo... lei è troppo...”

“ Già Haruno, lei è troppo per chiunque. ”

“ Anche se era innamorata di lui... ” tirò su col naso “... non ha mai fatto nulla.”

“ Non avrebbe mai osato.” disse Karin scuotendo la testa, “ E' così corretta da sorridere nel vedere il ragazzo che le piace con un'altra...” sospirò “ Mi diceva sempre che le bastava che lui fosse felice.”

“ Non posso competere con una persona così.. ai suoi occhi...”

Karin la guardò finalmente capendo,

“ Non sei gelosa di lei...” uno strano sguardo aleggiava nei suoi occhi,

“ Sei un'egoista, l'hai lasciato ma dopo tutti questi mesi non vuoi che sia felice.”

“ Non è vero, io voglio che sia felice!”

“ Ma non con un'altra ragazza, ecco il punto! Non vuoi che Naruto stia con un'altra huh?”

“ Non è vero... ” singhiozzò una poco convinta Sakura che ormai aveva perso ogni freno,

“ Ammettilo almeno.”

si morse il labbro così forte da sentire il gusto del sangue,

“ Ho paura...Naruto... e se... Hinata lo conquistasse con -sniff- con tutta la sua gentilezza -hic- lui ricorderebbe solo le cose brutte di me... e... ”

“ Sei patetica, Naruto non farebbe mai una cosa del genere, ha un cuore troppo grande, e un cervello troppo piccolo, per tenere il broncio. Ti ha perdonato da tempo, no? Da quel giorno all'ospedale ti ha perdonato.*2”

“ Niente ma, non ci sono ma con Naruto, vede il mondo tutto in bianco nero, è fatto così, se ti ha perdonato basta, devi solo accettarlo, e lasciarlo andare. ”

“ Io credevo di aver superato.. questi sentimenti, così orribile.. io non... ”

Karin sospirò, “ Sei così insicura che non conosci nemmeno te stessa.” le passò un fazzoletto per asciugarsi la faccia, rossa per le lacrime e le emozioni.

“ Ti sei ripresa? ”

“ Sì grazie mille Karin” le sorrise porgendole il fazzoletto,

“ Bene, allora puoi anche andare ”

non se lo aspettava, l'atteggiamento duro di Karin non era una novità... ma questa era ostilità vera, non era più la benvenuta e d'altronde non poteva stupirsene,

raccolse le sue cose e s'avviò all'uscita,

“ Grazie per avermi sistemato i capelli.”

ma Karin le aveva già chiuso la porta in faccia.

 

 

 

1* capitolo 19: durante il ballo scolastico Naruto lascia Sakura sulla pista dopo aver scorto Hinata e le va incontro per salutarla.

 

2* capitolo 26: Sakura e Naruto si incontrano in ospedale e lei gli racconta tutto. Di come Sasuke avesse ferito i suoi sentimenti, delle sue insicurezze e dell'affetto che provava per Naruto, non sufficiente a ricambiarlo.

 

 

.Note.

Ehilà finalmente il giorno è giunto dopo due mesi di inferno il 9 luglio è giunta al termine la mia sessione estiva!! Yeah fino a settembre non sentirò più la parola esami!

Allora in questo capitolo mi sento di difendere Sakura, non le ho voluto affibbiare di proposito un ruolo sgradevole ma le calza bene a mio parere, soprattutto se si pensa alla Sakura pre-shippuden che era molto più insicura delle proprie capacità in generale. Qui è fragile sul piano emotivo: ha davvero voluto bene a Naruto e quando una persona speciale come Hinata, che è anche la fautrice dei bei mesi passati con l'Uzumaki, si staglia all'orizzonte come un qualcosa di concreto (si è dichiarata!!) allora fa crack, prima era solo un seguire da lontano il rapporto tra Hinata e Naruto, ed era così evidentemente su due piani diversi che non se ne preoccupava quasi, ma quando quei due piani si sono uniti ecco i vecchi sentimenti di insicurezza e sì anche un pizzico di gelosia hanno avuto la meglio. Nello scorso capitolo una persona ha correttamente capito chi era il misterioso ragazzo che incontra Ino, dopo la descrizione fatta ora confido che siate arrivati tutti ;)

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Capitolo 28
*** .28. ***


.28. Expect the Unexpected

 

 

Karin

 

Karin sospirò,

sabato mattina, un post it e una brioche,

“ Sempre il solito... ”

lasciò sul tavolo il biglietto lasciatole da Genma e rovistò nel frigo alla ricerca del latte,

non che odiasse veramente suo padre adottivo,

solo alle volte le faceva saltare i nervi, probabilmente era rientrato quella mattina stessa, dopo essere sgusciato fuori dal letto dell'amante di turno.

“ Stupido playboy, non potevi proprio tenerlo nei pantaloni e non tradire Shizune...”

Dopo diverse adozioni, andate o male o malissimo, a quattordici anni Karin era stata affidata a loro: una coppia giovane e affettuosa che le volevano genuinamente bene ma quel momento idilliaco durò ben poco – sono pur sempre due essere umani – pensò con amarezza; ormai erano sette mesi che avevano divorziato, la custodia era stata affidata a Genma, la sua ex moglie aveva messo la carriera in ospedale davanti a lui, loro.

E ora si ritrovava con un padre assente che passava più tempo a casa delle sue fidanzate che non nella sua – e poi quell'idiota crede di farmi dimenticare tutto facendomi regali costosi e portandomi in vacanza all'estero – ma non poteva biasimarlo, era ancora un bell'uomo e aveva fisicamente bisogno di sentirsi desiderato.

“ A proposito di idioti, devo chiamare Naruto...”

Piluccò il dolce mentre ripensava alla discussione della sera prima con Sakura,

“... spero che confettino non combini niente... Hinata merita una chance...”

stava ancora parlando da sola quando suonò il campanello della porta.

Là sul tappetino di benvenuto stava Hinata stessa,

indossava dei jeans, una camicetta immacolata e un capellino in paglia,

“ Buongiorno Karin, d-disturbo? ”

“ Entra ”

“ S-sei sicura? ”

“ Ho detto entra. ”

lei obbedì,

“ Siediti sul divano. ”

“ O-ok. ”

Karin era scompigliata, indossava ancora il pigiama e non era di buon umore,

ma conoscendo l'amica non si preoccupò, la rossa non era una mattiniera,

“ S-sono venuta a d-dirti una cosa... p-passeggiavo e mi sono trovata v-vicino a casa tua così ho p-pensato di v-vedere s'eri sveglia...”

“ Lo sai, tu puoi disturbarmi quando vuoi, non farti troppi problemi. ”

Hinata prese un bel respiro e poi le confessò tutto,

tuttavia non vedendola stupita aggiunse “Ma tu lo sapevi già...”

“ Sì Naruto mi ha scritto un messaggino ieri. ”

“ Oh ”

“ Però se ti va di raccontarmi come è andata...”

lei scosse la testa,

“ N-non c'è molto da r-raccontare, semplicemente glielo ho d-detto.”

vedendola con gli occhi lucidi Karin le passò una mano sulla spalla,

“ Se vuoi piangere non trattenerti ”

“ N-no, ho già dato ieri s-sera ” rispose lei con un sorriso traballante,

“ Voglio r-ringraziarti, se non fosse s-stato per il tuo aiuto n-non ci sarei mai riuscita.”

la rossa sventolò in aria una mano per sminuire le sue parole,

“ Non ho fatto proprio niente io– ”

“ Non è vero!” esclamò abbracciandola, “ Non è vero ” ripeté più dolcemente,

“ Tu m-mi hai aiuto a t-trovare il c-coraggio di cui avevo b-bisogno.*1

Karin sorrise all'amica, aspetto prima di farle la fatidica domanda,

“ Lui... insomma, Naruto cosa... ha detto? ”

“ Hmm... ecco l-lui, ha d-detto che d-doveva pensarci... ”

“ Quel BAKA!!! ” l'urlo di Karin fu potente,

“ C-calma Karin, v-va bene c-così– ”

“ NO che non va bene così!!! ”

“ S-sì! Io...” prese un bel sospiro “... io sono felice, s-sono riuscita a d-dirglielo, c-capisci Karin? Gliel'ho detto, l-lui ora lo s-sa. E anche s-se non p-potrò camminare al suo f-fianco s-sono contenta, Naruto s-sarà sempre nel mio cuore.”

Karin sospirò e decise di cambiare argomento,

“ Come vanno le cose a casa? ”

“ Abbastanza bene, Hanabi è un p-pò irrequieta, né oggi né d-domani nostro c-cugino sarà in c-casa, e l-lei non p-potrà divertirsi a f-fargli i dispetti.”

“Oh dov'è andato il principe dei ghiacci? Ha deciso di tornare nel suo regno tra pinguini e foche?”

“ Karin! ” esclamò la Hyuuga per niente divertita, “ Neji è andato fuori c-città con il c-club di judo, p-per un week-end di allenamento s-speciale.”

“ Allenamento speciale? Fanno sul serio stavolta huh?”

“ Già, la s-speranza di Lee è di giungere al c-campionato interscolastico... I-io s-spero che in q-questi giorni... beh... s-spero che Tenten e m-mio cugino si avvicinino..”

“ Sei ancora dietro a quell'assurdo piano? ”

“ N-non è assurdo! A Neji p-piace s-stare con lei, lo so! ”

“ Bah per me è impossibile che succeda niente tra quei due. ”

parlarono ancora per un po' prima che la ragazza tornasse a casa.

 

Tornò in cucina, ancora più pensierosa di quando l'aveva abbandonata,

non fece in tempo a toccare il suo dolce che un rumore familiare giunse alle sue orecchie,

“ Naruto? Ti ho sentito sai! ”

si diresse in camera sua, “ Naruto dove ti sei cacciato? Naru– oh! Eccoti qua. ”

il suddetto biondino stava in angolo della stanza,

con le ginocchia al petto e la faccia tra esse,

“ Sei qui da molto? ”

“ Un pò ”

“ Quindi... ci hai sentite? ”

lui annuì,

“ Vuoi dirmi qualcosa? ” chiese mentre s'accosciò di fronte a lui, passandogli affettuosamente una mano tra i capelli,

“ Io non so cosa fare... non me lo aspettavo, e poi lei... boom! Lei mi dice che è innamorata di me!!”

alzò un poco lo sguardo, “ All'improvviso! Così dal nulla! ”

“ Non sapevo cosa fare, non ero nemmeno certo di aver sentito bene; io credevo non so... che volesse darmi un po' dei suoi biscotti fatti in casa – cucina così bene – ”

Karin s'accigliò per quella divagazione,

“ Che cosa faccio ora? ”

“ Pensaci bene e dalle una risposta al più presto, non tenerla sulla spine. ”

“ Hmm ma... Hinata mi piace... ma non così... insomma non l'ho mai vista in quel modo...”

“ Che modo? ”

Q-quel modo!”

“ In che modo la devi vedere?!? ”

“ Insomma come vedevo Sakura... ”

lei si morse il labbro,

“ Senti Naruto è facile: o è sì o è no. Qualsiasi sarà la tua risposta pensaci bene.”

gli diede un buffetto,

“ Ahi! E questo perchè? ”

“ Perché sei un povero baka. ”

“ Sei cattiva Karin! ”

“ Ti conviene correre prima che diventi davvero cattiva! ” ribatté lei alzandosi in piedi,

Naruto la imitò, dopo averle scoccato un bacio sulla guancia uscì dalla finestra,

“ Ehi!! E non dimenticarti di studiare per l'interrogazione di martedì!! Hai capito Naruto?!”

guardò con un pizzico di apprensione l'amico calarsi giù per la tubatura della grondaia – un giorno o l'altro si romperà l'osso del collo – fortuna abitava solo al secondo piano.

 

Finalmente poté completare la sua colazione senza ulteriori interruzioni, rimase a contemplare la brioche quasi intatta mentre pensava ad Hinata e Naruto,

“ Al diavolo la dieta!” prese il dolce e ne staccò un pezzo a morsi.

 

 

 

Neji

 

Quel lunedì mattina era iniziato decisamente male:

i capelli non erano perfettamente a posto, avendo dormito poco un atroce mal di testa non gli dava tregua e, infine, Gai gli aveva fatto un'imbarazzante discorso avendolo trovato a dormire nella stessa stanza di Tenten; di certo quest'ultima non s'era sprecata a spiegare al loro sensei il motivo, del tutto innocente, per cui avevano condiviso la stanza.

 

~ La sera prima

 

Neji vide, con la coda dell'occhio, i suoi compagni e Gai salire verso le stanze, poi tornò a concentrarsi sulla sua telefonata,

Sì zio, partiremo domani mattina presto, no abbiamo una giustificazione per saltare il giorno di scuola. Hn. Hnn. Hn. ”

dopo Hiashi gli fu passato Hanabi che suo malgrado lo tenne impegnato per ben venti minuti; finalmente tornò in stanza dove Lee e Gai già dormivano sonoramente,

sembrava un concerto di ronzii e altri rumori inimitabili, fu tentato di tappargli la bocca con un fazzoletto ma dovette desistere.

Li ho lasciati a casa... ”

Controllò nuovamente nella borsa ma niente, non aveva portato i tappi per le orecchie,

mentre si lavava i denti sentì delle voci giungere dalla stanza, ma si scoprì essere solo Lee che parlava da solo,

esasperato si infilò nel sacco a pelo, era quasi riuscito a lasciarsi andare tra le braccia di Morfeo quando Gai, alla sua destra, lo abbracciò nel sonno,

Questo è troppo.” recuperò velocemente le sue cose e uscì da quella stanza.

Camminò per il corridoio pensando a cosa fare,

A meno che... ” guardò la porta davanti a cui s'era fermato, la luce era ancora accesa,

sospirò, peggio che stare in camera con quei due non poteva essere,

bussò un paio di volte, poi la porta s'aprì,

Neji? ”

Tenten lo guardò curiosa, se ne stava lì sulla soglia coi capelli sciolti e bagnati,

notando il rotolo di sacco a pelo e materassino che teneva sotto braccio le scappò un sorriso,

Cosa è successo? ”

Lee russa, e anche Gai. Russano forte, e parlano tra di loro a volte. E si muovono nel sonno. Non riuscivo a dormire. ”

lei si fece da parte,

Puoi stare qui, c'è tanto spazio! ”

Neji ci sperava in quella risposta ma ci impiegò un poco per metabolizzarla,

la stanza era simile a quella dei ragazzi, un po' più piccola ma egualmente spoglia, posò a terra le sue cose mentre lei, fischiettando, si diresse verso un phon abbandonato a terra e a testa in giù prese ad asciugarsi i capelli.

Non hai sonno? ”

Hn, non riesco ad addormentarmi ”

Io ho finito ” Neji alzò un sopracciglio guardando i suoi capelli vaporosi e crespi per l'umidità, “ Un attimo e spengo la luce!”

lui annuì, mentre cercava di dormire aveva lanciato più di un'occhiata ad un'inconsapevole Tenten, di certo non poteva definirla un bellezza come le raffinate ragazze a cui era abituato, eppure anche il minimo dettaglio, come vederla coi capelli sciolti, aveva rinnovato e acuito il suo interesse in lei, uscì dal suo sacco a pelo,

si diresse verso di lei e le posò una mano sulla spalla,

Mi faccio una doccia, vai a dormire ”

lei annuì,

Ok, ti aspetto sveglia. ”

preso in contropiede Neji non fece in tempo a rispondere,

mai una volta che lei facesse quello diceva, gli venne il dubbio che lo facesse apposta.

Il bagno era un cubicolo, con una doccia a pavimento senza nemmeno la tenda,

nonostante questi inconvenienti l'acqua calda fece il suo lavoro, e quando Neji emerse dal bagno si sentiva rilassato e pronto a dormire;

vedere Tenten addormentata lo fece sorridere, tamponò la chioma e, dopo un lungo dibattito interiore, si fece una treccia e andò dormire nonostante i capelli fossero bagnati, per non svegliarla col rumore del phon.

 

 

L'indomani Neji rimpiangeva quella decisione, salito sul pulmino sequestrò tutti i cd,

“ Niente musica.”

ringhiò in tono minaccioso, mentre Lee si lamentava e Tenten metteva il broncio,

“ Cattivo Neji! ” dissero all'unisono.

Lei era una bambina, Lee un fanatico credulone e il maestro Gai un – idiota – esagerato, ma come era finito in quella gabbia di matti?

“ Mio caro Lee, hai un compito di primaria importanza! ”

“ Oh Gai sensei mi dica!! ”

“ Tu, seduto alla mia destra, sarai il navigatore! ”

“ Quale onore Gai sensei! ”

“ Ben detto ragazzo mio! ”

quando finalmente partirono Neji sospirò, pur senza musica le voci dei due seduti davanti erano sufficientemente irritanti, ma nonostante questo dopo la prima ora di viaggio prese sonno sulla spalla di Tenten,

“ Shhh Lee, abbassa la voce, si è addormentato. ”

posò una guancia sul suo capo, “ Eri proprio stanco per dormire così eh? ”

le scappò una risatina divertita,

i capelli di Neji profumavano del suo shampoo.

 

 

“ Gai sensei, grazie alla sua guida giovanile siamo giunti in città i men che non si dica! ”

“ Caro Lee, e voi tutti miei pupilli, è giunto il momento di chiedervelo. Sebbene abbia qui con me le vostre giustificazioni per l'assenza... c'è qualche coraggioso che, come me, oggi andrà comunque a scuola? ”

“ YOSH Gai sensei! Se lei lo può fare io la seguirò!! ”

“ Oh Lee posso quasi vedere l'ardore giovanile scorrere nelle tue vene! ”

“ Gai sensei!! ”

“ Lee!!! ”

“ Gai sensei!! ”

“ Io passo sensei, sono un po' stanca, e anche Neji penso preferisca andare a casa. ”

“ Molto bene allora, eccoci siamo arrivati. ”

il pulmino imboccò il vialetto privato di villa Hyuuga e si fermò,

“ Ci penso io a svegliarlo ”

Tenten lo scosse delicatamente,

“ Siamo arrivati. ”

provò a scuoterlo ancora un poco,

“ Neji, siamo davanti casa tua ”

“ Hnn. ”

sebbene a livello cerebrale Neji dimostrava d'essere sveglio non dava segni di volersi muovere da quella posizione,

con un sorriso da stregatto la ragazza si avvicinò al suo orecchio,

“ Fuuuuu ” vi soffiò dentro “ sveglia bella addormentata.”,

la reazione fu immediata: Neji si drizzò e le lanciò un'occhiata assassina,

“ Tenten ” il tono era pericolosamente irritato,

“ Scusa! Bentornato a casa. ” gli diede un bacio sulla guancia e scese,

lasciandolo lì.

 

 

 

Sakura

 

Dopo due giorni passati a rifletterci era giunta ad una conclusione,

quella mattina s'era svegliata presto, fin troppo, la scuola era quasi deserta, dovette aspettare più di mezz'ora prima di vederlo arrivare, per fortuna Karin non era con lui,

“ Naruto! ”

“ Buongiorno ”

“ Piuttosto presto per i tuoi standard huh? ”

lui annuì, sorridendo debolmente,

“ Avevo un po' di pensieri per la mente... ”

“ A proposito di questo, vieni, su su veloce.”

lo portò in un posto isolato, lontano da orecchie indiscrete,

“ Io lo so. ”

“ C-cosa? ”

“ Non mi chiedere come, ma io lo so di Hinata. ”

“ Ecco Sakura... questo non è esattamente un argomento che...” deglutì “ vorrei affrontare con te ”

“ Non c'è problema, io parlo e tu ascolti, chiaro? ”

lui annuì,

“ Bene, allora mentre stavamo insieme è vero che ti confidavi con lei sui nostri problemi? ”

“ Sì ” rispose lui imbarazzato,

“ Ok, ed è vero che lei ti ha sempre aiutato? ”

lui fece un cenno con la testa,

“ Allora ascolta bene Naruto.”

lui annuì nuovamente,

“Anche quando tu uscivi con me, Hinata era innamorata di te.”

“ Cosa? ”

“ Hinata era innamorata di te.”

“ Ma... lei, tu ed io... ”

“ Sì, tu le piacevi ma non ha detto niente perchè mi frequentavi. ”

“ Ma Sakura perchè mi dici questo? ”

“ Tu pensaci sopra, capito? ” disse lei in tono minaccioso “Pensa bene a ciò che ti ho detto.”

e con questo se ne andò.

Provava ammirazione per Hinata, non poteva ancora dire di volerle essere amica, ma sentiva di aver ripagato un debito – ora devo solo parlare con Karin – pensò nel momento stesso in cui intravide la sua chioma rossa tra la ressa di studenti,

– si parla del diavolo... –

“ Karin!! ”

la salutò con la mano ma la ragazza senza nemmeno guardarla tirò dritto per la sua strada,

– immagino sia ancora arrabbiata, un po' me lo merito – con un sospiro si diresse verso la sua classe dove trovò Ino ad aspettarla,

“ Devo raccontarti una cosa che è successa l'altro giorno!! ”

le sorrise.

 

 

Naruto

 

Non appena scattò la campanella dell'intervallo il biondo corse fuori dall'aula, senza notare l'amico sopracciglione appena giunto a scuola, né Karin che lo seguiva a lunga distanza per non farsi notare, ma giunta al piano inferiore l'aveva già perso,

vedendo un'altra persona che le interessava si avvicinò,

“ Ehi confettino ”

“ Karin ”

“ Qualsiasi cosa tu abbia detto a Naruto stamattina, beh è stato un incentivo. ”

“ Glielo dovevo ”

“ Già beh, a proposito dell'altra sera– ”

“ No, non devi scusarti Karin, ho già dimenticato tutto, fa parte del passato. ”

disse la rosa conciliante mentre la rossa s'aggiustò gli occhiali sul naso,

“ Come stavo dicendo prima che mi interrompessi, a proposito dell'altra sera, hai dimenticato questo obbrobrio nel mio appartamento.”

e le passò il fedele cappellino che aveva mascherato i suoi capelli turchini,

“ Ma... Quindi niente scuse? ” chiese allibita,

“ No ”

“ Nemmeno una? ”

“ Ti sei meritata ogni mia parola.”

“ Ma ma.. ”

“ Chiudi quella bocca larga, ”

“ Pensa per te vecchia zitella ”

“ Pff ha parlato, chi ti fila ora? Naruto era l'unico così idiota ”

“ Io ho tantissimi ammiratori segreti ”

“ Certo certo, vogliamo parlare delle lettere che ti scrivi da sola? ”

“ Come ti permetti?! Torna qui che ti regalo un naso nuovo senza bisogno del dottore!! ”

ruggì Sakura alzando il pugno in aria,

“ Hai visto dove sono andati Naruto e Hinata, cornacchia? ”

“ Di là sul terrazzino, barbabietola.”

 

 

“ Da s-s-sempre? ”

ora era lui a balbettare,

Naruto sospirando si lasciò cadere a terra, lei lo imitò

“ Quindi è vero... anche quando ero con Sakura... tu... ”

“ Sì ”

“E fin dall'inizio del liceo... è–” deglutì “–è tanto tempo...”

“ Sì ”

disse lei con semplicità torturando il bordo della camicetta,

“ Io non capisco...”

“ C-c-cosa? ”

“ Perchè non hai detto niente prima? ”

“ B-beh tu eri c-c-con Sakura e-ed eri f-felice, n-non p-potevo d-dirlo allora”

Naruto si girò per guardarla negli occhi,

“ Hinata tu mi piaci– ”

la abbracciò tenendola delicatamente tra le braccia,

come quando avevano danzato**2

“ –mi capisci e sei sempre gentile, sai cosa dire al momento giusto– ”
appoggiò la fronte sulla sua spalla,

“ –ma io non posso corrispondere i tuoi sentimenti. Non voglio farti... non posso...non–”

non sapeva neanche lui cosa voleva dire,

boccheggiò come un pesce fuor d'acqua, temeva che lei si arrabbiasse,

o peggio si mettesse a piangere,

“ Va tutto bene, Naruto”

Hinata pose le mani sulle sue spalle per rassicurarlo,

rimasero fermi per alcuni minuti

finchè lei non si alzò in piedi,

“ … Hinata io... ”

“ Grazie.”

gli sorrise, uno di quei bei sorrisi che le illuminavano il viso,

“ Sta p-per suonare la c-campanella, è m-meglio tornare in c-classe.”

e con questo andò via, forse un po' troppo in fretta,

“ Mi spiace Hinata... ”

 

 

Finita la scuola Naruto si trascinò in giardino,

non voleva tornare a casa, né vedere Karin per dirle della figura patetica che aveva fatto,

“ Farmi consolare dalla ragazza che ho appena respinto... decisamente mi ammazzerà ”

quando la scorse in lontananza e si fermò,

Hinata era coi suoi amici, quello col codino e quello con un aspetto selvaggio,

entrambi l'abbracciarono a lungo prima di lasciarla salire in macchina,

si chiese se avesse detto loro di quanto era successo quella mattina.

Dallo sguardo che i due ragazzi gli lanciarono, non appena lo videro, dedusse che sì loro lo sapevano, e gli serbavano anche rancore.

 

 

 

“ Neji m'ha scritto, è t-tornato dal suo ritiro, d-dice di non disturbarlo a c-casa.”

“ Pfff sempre il solito antipatico ”

commentò Hanabi mentre sua sorella rispondeva al messaggino,

“ A quanto pare ha p-preso la febbre perchè è...oh. ”

gli occhi della sorella scintillarono per la curiosità,

“Cosa? Hinata dimmelo subito 'oh' cosa? ”

“ Beh s-sembrerebbe che, ehm, sia andato a d-dormire coi capelli b-bagnati e che abbia p-preso un c-colpo di f-freddo.”

le due si guardarono prima di scoppiare a ridere,

loro cugino non si ammalava mai.

 

 

Tenten

 

“ Sasu!”

Con entusiasmo lo fece entrare in camera sua,

il suo amico di sempre aveva un'aria distrutta, no esasperata, e si lasciò cadere a peso morto sul suo letto,

“ Come è andato il week end? ”

“ Bene, fisicamente stancante ma pur di saltare un giorno di scuola... ”

se Sasuke fosse stato d'umore migliore le avrebbe chiesto di raccontarle tutto con dovizie di particolari,

“ Ten non ce la faccio più. ”

“ Cosa succede? ” chiese lei improvvisamente nervosa,

già temeva il peggio: una crisi di astinenza, una ricaduta e invece,

“ Naruto mi sta tirando scemo ”

sollevata si stese vicino a lui, coi gomiti sul materasso e le mani sotto il mento,

“ Che succede? ”

lui alzò gli occhi al cielo,

“ E' per via di una ragazza, è da sabato mattina che non mi dà pace ”

“ Una ragazza? ”

“ Sì una ragazza gli si è dichiarata, e lui ha deciso che io dovevo fargli da consulente sentimentale. ”

“ Oh, immagino la scocciatura ” disse lei con un sorriso sornione,

“ Già, per tutto il week end mi ha telefonato, mandato sms, ha preteso di uscire sabato e domenica sera insieme. E oggi mi ha seguito e si è auto invitato a casa.”

“ Persistente! ”

“ Già ”

“ E come è andata? ”

“ Cosa? ”

“ Beh con la ragazza!! Cosa gli hai detto? Cosa ha fatto? E' della nostra scuola? Mi piacerebbe vedere che genere di ragazza si interesserebbe a Naruto!”

“ Che vuoi che gli abbia detto! Se gli piace bene se no rifiutala ”

“ Come sei brutale Sasu ” commentò lei tirandogli una ciocca di capelli,

“ No, io sono sincero. E smettila.”

lei gli fece una linguaccia,

“ Comunque la conosci, è la cugina del tuo amichetto. ”

“ Il mio.. amichetto? ” Tenten piegò la testa di lato non capendo,

lo sguardo che Sasuke le lanciò fu come un fulmine a ciel sereno, un lieve rossore passò sulle sue guance, ma prima che lui lo notasse lei gli tirò un cuscino,

“ Neji non è il mio amichetto!”

lui sbuffò mettendosi il cuscino sotto la testa,

“ In ogni caso oggi l'ha respinta.” lei fece tanto d'occhi,

“ Ha respinto Hinata? ”

“ Hinata, ecco come si chiama. ”

“ Ma... ma lei ne è super innamorata, l'ho capito pure io! ”

lui alzò le spalle

“Non so che dirti, in ogni caso il dobe non ha fatto altro che parlarmi di lei tutto il tempo. Hinata di qua, Hinata di là, Hinata sì, Hinata no...”

“ Povera sarà distrutta; credi che magari Naruto ci ripenserà? ”

“ Non lo so, gli piace altrimenti non mi avrebbe tirato scemo parlando di lei, ma per qualche motivo non abbastanza.”

“ Che stupido... ”

un cellulare vibrò,

“ Tch, eccolo di nuovo che mi chiama ”

“ Non rispondere ”

“ Così domani sarà doppiamente appiccicoso. Pronto Naruto? ”

seguì una telefonata di venti minuti che si concluse con un agonizzante Uchiha,

“ Uccidilo da parte mia. Non ne ho la forza ora. ”

lei sghignazzo e preso il telefonino glielo spense,

“ Ecco, niente fino a domani mattina. ”

lui annuì pensieroso,

Tenten gli passò le mani tra i capelli spettinandolo, quando non reagì gli tirò una guancia,

“ A che pensi? ”

“ Lascia la mia guancia. ” lei sorrise, “ Pensavo ad un modo per togliermelo dai piedi.”

“ Qualche buona idea? ”

“ La ragazza gli piace, tanto da preoccuparsi dei suoi sentimenti, mi chiedo cosa farebbe se qualcun altro si interessasse a lei ”

“ Qualcun altro? Tipo un altro ragazzo? ”

lui annuì lentamente,

“ Già ”

“ Vuoi essere tu l'altro ragazzo?!” esclamò lei,

“ Potrebbe funzionare ”

“ Ma non pensi che Hinata se ne risentirebbe? ”

“ Basta spiegarle, se tutto va bene lei ci guadagna il dobe e io un idiota in meno.”

“ Non so Hinata è piuttosto riservata coi ragazzi...”

“ Se è così innamorata di Naruto funzionerà.”

“ Sì però devi considerare– ”

“ Che c'è sei gelosa? ”

“ Certo che no! ” sbottò lei indignata, “ Mi preoccupo solo per lei ”

“ Andrà tutto bene, conosco il dobe abboccherà come un pesce, fino all'amo. ”

“ Come mai questo atto caritatevole? ”

lui si corrucciò e giratosi sul fianco la guardò.

“Non è carità, è nel mio interesse togliermi dai piedi quello stalker biondo.”

 

 

 

~ Il giorno dopo

 

“ Sasuke! ”

“ Eccolo ” borbottò l'Uchiha staccandosi dal fianco di Tenten,

“ Ehi Naruto ”

“ Hai visto le decorazione in palestra?”

“ Decorazioni? ”

“ Sì per le festa di fine anno! Il comitato studentesco s'è superato non vedo l'ora di sabato! Ehi hai già comprato il biglietto? ”

“ Sì ”

“ Anche io, inviterò Karin!”

“ Che novità. ”

“ Lo faccio perchè così sarà costretta a vedere quel tuo amico, Suigetsu.”

“ Hm. ”

“ Ho scoperto che sono usciti insieme qualche volta! ”

“ Non mi dire ”

“ E tu chi hai invitato? ”

Sasuke puntò l'indice verso il cortile,

“ Lei. ”

“ COSA? ”

“ Ho invitato Hinata Hyuuga.”

la faccia dell'Uzumaki non aveva prezzo.

 

 

 

 

. NdA .

 

*1 = riferimento al capitolo 13

**2 = riferimento al capitolo 19

 

Ciao lettori! Mancano esattamente 7 giorni per le mie vacanze olè! Purtroppo ho tardato a postare questo capitolo perchè sigh il file doc su cui avevo scritto tutta la storia + questo capitolo + le idee per i capitoli futuri ha fatto kaputt ed io ho perso tutto. Per qualche strano motivo è diventato un file corrotto non ripristinabile, che fortuna, ne? Quindi ho dovuto riscrivere un capitolo che avevo giù scritto <.< brutta esperienza, però eccolo qua è venuto più lungo almeno.

Non ho saputo resistere nel mettere qualche intralcio al NaruHina :) ma il piano di Sasuke mi diverte da pazzi!

Sto già scrivendo il capitolo 29: Come with me to the dance floor, you and me (tratto dal brevissimo testo della canzone Warriors Dance dei Prodigy), ma sono al 65% sicura che lo posterò verso metà agosto, vi lascio una piccola anteprima:

 

Rimirò il riflesso di Tenten nello specchio,

fosse dipeso da lui non l'avrebbe lasciata uscire così, ma in gioco c'erano cose più serie:

- Uchiha, se stasera lei non indossa sia il vestito, che le scarpe che abbiamo stabilito giuro che non scoprirai mai se i tuoi figli erediteranno quei capelli a culo di papera. Chiaro? -

il ricordo della minaccia di Temari era ancora vividamente stampato nella sua memoria, le diede un bacio sul capo,

Stai benissimo Ten, vado a recuperare la mia dama. ”

 

 

Ringrazio per le recensioni, sono sempre gradite:

 

_sweetygirl_ (fedelissima, grazie mille!),

 

NaruHina4ever (sono morta dal ridere al tuo 'CONGAAAA'),

 

Morgana Le Fay (ciao carissima! E' bello sentirti di nuovo!),

 

e Slice la quale ha suggerito, giustamente, che dovrei trovarmi una beta visto che spesso mi faccio sfuggire errori grammaticali, di battitura e incoerenze, quindi se c'è qualche volontario/a si faccia sotto lo accoglierò a braccia aperte! ^^

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Capitolo 29
*** .29. ***


.29. Come with me to the dance floor, you and me

 

Buona lettura!

 

Sasuke suonò il campanello di villa Hyuuga,

erano passati cinque giorni da quando aveva coinvolto Hinata nel suo piano,

“ Funzionerà, sicuramente. ” si trovò a pensare tra sé e sé.

Mentre attendeva sull’uscio della porta la mente vagò a qualche ora prima,

proprio quando...

 

Tenten rimirava sbalordita il suo riflesso nello specchio,

lui scosse la testa, fosse dipeso da lui non l'avrebbe mai lasciata uscire così,

c'era troppa poca stoffa a coprirla, e oltre che a coprirla poco, la scopriva nei punti meno appropriati; però non poteva fare nulla al riguardo, poiché la minaccia di evirazione di Temari era ancora vividamente stampato nella sua memoria:

Uchiha, se stasera lei non indossa quel vestito e quelle scarpe, giuro che non scoprirai mai se i tuoi figli erediteranno quei capelli a culo di papera. Chiaro?”

E Temari manteneva sempre la parola data. Dovesse volerci un mese.

Emise un profondo respiro di rassegnazione e prima di uscire diede la sua benedizione a Tenten e le baciò la fronte,

Stai benissimo, vado a recuperare la mia dama. Tu stai attenta.”

Va bene mamma orsa.” disse la moretta ridendo.

 

“ Sasuke? ”

Ritornato dal suo viaggio mentale, si ritrovo ad ammirare la ragazza di fronte lui,

“ Il dobe si mangerà le mani. ”

sorrise e le offrì il braccio accompagnandola alla macchina;

tutto in Hinata era splendido quella serata, dal delicato abito bianco, ai lunghi capelli raccolti in una coda alta e gli eleganti orecchini di perle.

“ Ehi! Dove *@**o pensavate di andare senza di me?! ”

sbattendo la porta comparve anche Karin, terza complice di quel complotto,

“ A me non la apri la portiera?! Lascia perdere ormai faccio da sola”

stizzosa entrò da sé in auto senza dar tempo al ragazzo di far nulla,

“E’ proprio vero che chi fa da se fa per tre.” disse la rossa sbuffando pesantemente.

“ Lei viene con noi?” chiese il ragazzo inarcando un sopracciglio,

“ La p-portiamo a casa sua, è stata c-con me per a-aiutarmi con.. tutto” rispose Hinata, ed indicò entusiasta sé stessa,

“ Tutto? ”

“ Sì tutto! Capelli, trucco, vestito, scarpe... tutto opera mia” intervenne Karin,

la cui stizza crebbe esponenzialmente vedendo lo sguardo stupito di Sasuke,

“ IO ho fatto un ottimo lavoro.”

“ Hm. ”

“ Muoviamoci, Naruto dovrebbe venire a prendermi tra poco! ”

Sasuke sospirò, dando indicazioni al loro autista,

non si sarebbe mai spiegato perchè quelle due erano amiche, tuttavia aveva notato che c'era qualcosa di magnetico in Hinata, un qualcosa che aveva catturato pure lui.

“ E non ti strofinare gli occhi, chiaro? O tutto il mio lavoro andrà a p*-”

“ C-capito! ”

Esclamò la morettina evitandole di dire l'ennesima imprecazione,

“ Guardami ”

con occhio critico la squadrò da capo a piedi,

“ Perfetta” mormorò Karin,

il trucco era leggero e argenteo come i suoi occhi,

l'abito candido a collo alto le lasciava le spalle scoperte,

sospirando le pettinò la frangetta per l'ultima volta,

“ Molto bene ”

soddisfatta del risultato, ridacchiò notando le dita nervose dell'amica stropicciare

l'orlo rigorosamente al ginocchio non più corto,

“ Ci vediamo dopo.” scese dall'auto con disinvoltura e sbatté la porta.

 

 

Rimasti soli in macchina Sasuke non riuscì ad evitare di fare il suo solito commento sarcastico.

“ Ma e' sempre così?”

“ Oh n-no, è s-solo n-nervosa per stasera..”

Sasuke annuì,

“ Non crede che Naruto abboccherà? ”

“ Oh n-no per quello è t-tranquilla, mi p-pare abbia detto q-qualcosa del tipo:

'quel t-tonto ha solo b-bisogno di una p-pedata nella d-direzione g-giusta' ”

l'Uchiha le sorrise con indulgenza, era certo che la rossa non avesse usato termini fini come 'tonto' e 'pedata',

“ M-mentre ci s-stavamo p-preparando ha ricevuto un m-messaggino che l'ha f-fatta... arrabbiare... ”

“ Sai da chi? ”

Hinata fece tanto di occhi,

“ Ah. Suppongo che anche tu lo sappia allora? ”

lei annuì vigorosamente.

 

 

Karin

 

Con una gomitata Karin riportò il biondissimo amico alla realtà,

“ Ahia!! ”

“ Beh che guardavi così in trance? ”

offeso Naruto non rispose,

“ Devo picchiarti per saperlo? ”

“ Niente... è che non ci credo, Sas’ke ha davvero portato... Hinata Hyuuga... alla festa.”

lei voltò la testa verso i due con un sorriso soddisfatto,

fase uno completata:

la primissima cosa su cui Naruto aveva messo gli occhi era stata Hinata.

“ Io mi dileguo, tu fa quel che ti pare. ”

Detto ciò lo abbandonò,

“ Se non fosse per quei due me ne starei comoda a–Oh kami.”

Karin si bloccò in mezzo alla sala,

bocca spalancata, occhi sgranati e le peggiori imprecazioni del suo repertorio pronte ad uscire dalla sua bocca,

“ Barbabietola!! ” una gioviale Sakura si avvicinò a lei,

“ Tu. Sei. Un. insulto. Al. Buon. Gusto.”

il vestito della rosa, simile meringa al limone scoppiata, era effettivamente brutto,

“ Con me in bagno. Ora.”

“ Perché? ”

“ Senti, non mi sei particolarmente simpatica, ma ho sviluppato una sottospecie di rispetto per te, quindi seguimi e non rompere. ”

finì d'un colpo il suo drink e, chiusasi in bagno, costrinse Sakura, con insulti e male parole, a togliersi quella roba,

“ Ma come hai fatto uscire così conciata? Non hai un po' di amor proprio? ”

“ Mi sembrava carino, tanto per cambiare stile” rispose la rosa,

“ Torna a metterti i vestiti della nonna confettino. Con tutti i colori possibili il giallo ti sei messa?! Giallo! ”

“ Più acida del solito eh?” la rimbeccò,

“ Avanti mettiti il mio e vieni fuori.”

Sakura, che ora indossava il suo abitino nero, aveva il broncio,

“ E' troppo largo ”

“ Qua in alto ti balla tutto” disse sghignazzando la rossa,

mentre Sakura si copriva il petto con le mani,

“ Togliti quel nastro dai capelli.” le ordinò bruscamente,

“ Ma così tutta la mia acconciatura si sfalderà! ”

“ Preferisci andare in giro sembrando una tavola da surf da quanto piatta sei, oppure lasci che io compia il miracolo? ”

un minuto dopo Karin annodò il nastro in vita usandolo come cintura,

drappeggiando ad arte la stoffa,

“ Molto meglio. Ringraziami e poi sparisci.” disse burbera,

Sakura raggiante del suo nuovo look la abbracciò con la sua tipica forza sovrumana,

e dopo averle pure baciato una guancia trotterellò fuori,

“ Magnifico. Ora sono diventata la fata turchina della festa.”

e con disgusto si infilò il vestito giallo,

“ Sembro un bignè alla crema. E io odio i bignè alla crema”

Uscì dal bagno solo venti minuti dopo,

ripetendo tra sé e sé quanto fosse figa nonostante tutto,

agguantò un drink,

“ Ora voglio annegarmi nell'alcol o vedere il baka farsi Hinata ”

lo bevve tutto d'un fiato,

“ Strega ma che ti sei messa? ”

e per poco non si strozzò.

 

 

Hinata

 

Intanto Sasuke faceva volteggiare la bella Hyuuga sulla pista da ballo,

“ Hinata? ”

“ Sì? ”

si schiarì la voce,

“ Avrei un favore da chiederti.”

“ Dimmi ”

“ Oggi Tenten dormirà da te, giusto? ”

il suo viso si illuminò,

“ Oh sì, ha a-accettato di r-rimanere per la n-notte!”

“ Ehm..” si guardò nervosamente in giro, “ Sarete solo voi? ”

“ Beh c-ci sarà anche mia s-sorella ”

“ Sì, voglio dire.. non dormite nella stessa stanza di... di Neji? ”

“ Oooh no, c-cugino N-Neji ha u-una stanza s-sua.”

quell'informazione tranquillizzò Sasuke, con disinvoltura riprese a muoversi,

“ P-però p-posso dirti un s-segreto? ”

il ragazzo annuì,

gli piaceva l'intesa nata tra lui ed Hinata, lei era quella che si dice una brava ragazza,

“ S-sto cercando di farlo f-fidanzare con Tenten!”

Sasuke temette di avere una sincope e un arresto cardiaco contemporaneamente, svenendo in pieno stile Hinata.

 

“ Fagli bere questo! ”

“ N-n-Naruto!!” lo squittio della Hyuuga fu quasi inudibile, sentiva le gote bruciare,

prese il bicchiere d'acqua che le porgeva, facendo attenzione a non sfiorarlo e poi tornò a dedicarsi al suo cavaliere in grave ambascia.

Rimasero tutti e tre seduti in attesa che l'Uchiha si riprendesse, in un silenzio carico di imbarazzo e apprensione, Hinata sventolava debolmente il ventaglio per far aria al suo accompagnatore, mentre Naruto le rubava sguardi furtivi, si schiarì la voce,

“ Là c'è Karin ”

“ G-già.”

“ Ha un vestito buffo no? ”

“ M-molto particolare.”

rimasero in silenzio,

“ Ehi guarda!! ”

col dito indicò un ragazzo dai capelli albini,

il viso di Hinata si illuminò,

quello doveva essere il ragazzo di cui Karin non le voleva parlare e che le mandava certi messaggini!

“ C-come si chiama? ”

“ Suigetsu ” rispose una voce dall'oltretomba,

“ Oh ti s-sei r-ripreso! ”

“ Sas’ke va meglio ora? ”

lui annuì notando con un certo dispiacere che il biondo non aveva perso tempo,

“ G-guarda stanno u-uscendo i-insieme!”

esclamò Hinata notando i due avviarsi verso l'uscita, emozionata strinse la mano di Sasuke mentre si scambiarono un sorriso complice,

a Naruto non sfuggirono quei dettagli, sentiva bruciargli qualcosa nel petto.

Non sapeva nemmeno lui perchè, ma faceva male. E molto.

“ Ti va di ballare Hinata? Intanto che lui si–”

“ No, lei ed io abbiamo ancora una discussione in sospeso.”

e con un sorriso Sasuke, rialzandosi da terra, la trascinò via mormorando tra sé e sé,

“ Mi hai perseguitato per due giorni, ti sei auto-invitato a casa mia e hai mangiato il mio gelato... tsk dovrai penare prima che ti ceda quello che vuoi. ”

“ Come d-dici? ”

“ Niente Hinata.” passandole una mano sulla schiena la avvicinò a sé,

“Ora, ripetimi per bene con chi stai cercando di far fidanzare Tenten?”

nemmeno il più ingenuo dei sorrisi della Hyuuga poteva cavarla fuori da quel pasticcio.

 

 

Temari

 

“ Cosa significa che vai via presto? ”

“ Mari non ti arrabbiare ”

Tenten alzò le mani come per calmare un animale feroce,

“ Con tutta la fatica che ho fatto per trovarti l'abito e le scarpe, tu vuoi fare Cenerentola, scappando dal ballo? Guarda che la tua carrozza non ritorna zucca dopo la mezzanotte!”

Tenten schivò di poco una sberla dell'amica,

“ Su non ti arrabbiare, sto un po' con te e poi vado a trovare Neji, si annoierà sapendo che siamo tutti qui per il party di fine anno e lui solo a casa.”

“ Oh povero caro quanto mi spiace ” esclamò falsamente affranta Temari, portandosi una mano al petto e fingendo di asciugarsi una lacrima.

“ E' a letto da quasi una settimana! Volevo solo andare a fargli compagnia.”

“ Sai quante bambole vodoo con le sue sembianze ho trafitto con una miriade di spilli?! Se tutto quello che ottengo è che rimanga moribondo a letto per un tempo insignificante di sette giorni, beh che almeno patisca la solitudine, quel brutto bas–”

“ Basta così! ”

Il provvidenziale arrivo di Shikamaru le permise di scappare a gambe levate,

“ Che hai detto a Ten per farla correre via così? ” disse ridacchiando,

l'occhiata che Temari gli lanciò era mortale,

“ Perché adesso sarebbe anche colpa mia? ”

il tono e le braccia incrociate sul petto non promettevano nulla di buono,

lui lo sapeva,

eh sì l'aveva imparato a sue spese…purtroppo.

“Come non detto” disse scrollando le spalle e sbadigliando, “ Quando andiamo a casa?”

ancora una volta lo sguardo della sua fidanzata lo incenerì,

“ Davvero non hai nient'altro da chiedermi? ”

lui scosse la testa mentre osservava annoiato le coppie sulla pista da ballo,

furiosa lei gli tirò il codino, e dopo essersi impossessata dell'elastico lo sfilò,

“ Vado a prendere da bere ” disse astiosa, lasciandolo solo e coi capelli sparati in tutte le direzioni.

“ Seccatura. ”

“ Shikamaru?”

una timida voce, accompagnata da una timida figura gli si presentarono davanti,

un sorriso tenero gli tese le labbra,

“ Ciao Hinata ”

“ Posso s-sedermi? ”

lui annuì, ammirandola da capo a piedi, la sua amica si era fatta bella quella sera,

“ Ti s-stai divertendo? ”

“ Avrei preferito starmene a casa, non sono un tipo che ama festeggiare”

“ M-ma e' la f-festa di f-fine anno!!”

lui diede una mezza scrollata di spalla,

“R-ricordi un anno fa? ”

“ Come fosse ieri ”

“ Già ” mormorò lei lisciando le pieghe del vestito, “ Shikamaru, grazie. ”

gli prese le mani, premendogli tra i palmi un piccolo pacchetto dalla carta colorata,

“ Grazie p-per essere mio a-amico ”

“ Hinata non devi ringraziarmi ”

“ Invece sì ”

“ No non devi”

“ Sì!” esclamo' lei accaldandosi, “ Questo è u-un pensiero per te, e uno p-per Kiba. ”

infine lui si infilò il regalo in tasca “ Visto che ci tieni. ”

Hinata annuì soddisfatta,

“ Ti va un giro in pista? ”

“N-non avevi detto che n-non ti piacciono le f-feste?”

“Si, l'ho detto, però" si interruppe per offrirle la mano “per te questo ed altro” e subito sfoggiò un raro e sincero sorriso,

Hinata graziosamente accettò la richiesta e si diressero verso la pista da ballo.

 

Le casse rigurgitavano musica dance ad un volume assordante,

si infilarono nella mischia attorniati da compagni di scuola di tutti gli anni,

Shikamaru cercò di ignorare la folla, il rumore e la puzza di sudore e alcool che sembravano farsi beffa dei suoi desideri di pace e silenzio,

“ S-spero saremo a-ancora in classe i-insieme ”

“ Farebbe piacere pure a me ”

disse prima di far compiere alla sua leggiadra ballerina una piroetta

“ S-spero che Temari non si arrabbi nel vederti d-danzare c-con un'altra r-ragazza. ”

“ Nah tu sei Hinata, non una ragazza qualsiasi. Poi non penso che Temari si arrabbi per una cosa del genere. ”

rispose lui, ignorando d'essere seguito a vista dagli occhi verdi di invidia della fidanzata, che stava accartocciando un povero bicchiere, nel quale aveva appena versato un po' di punch per calmarsi i bollenti spiriti.

Il liquido rosso schizzò su tutto il pavimento seguito a ruota dal suo contenitore che ora era diventato un ammasso informe di carta.

“ Senti Hinata, è tutto a posto? E' passata una settimana e ancora non vuoi parlarne.. ”

“ B-basta chiedermelo, sto b-bene. Ora p-posso guardare avanti. ”

e nonostante le leggere incertezze della sua voce appariva risoluta,

“ Sei stata coraggiosa, sai? ”

lei sorrise, uno di quei bei sorrisi che le illuminavano il viso,

sì lo sapeva,

era stata brava, era stata forte, era stata coraggiosa.

“ Hina!! ”

“ Ciao Kiba ”

“ Ehi amico! Che t'è successo ai capelli? ”

La voce allegra e tonante dell'Inuzuka attirò la loro attenzione,

“ Anch'io voglio ballare con te! Shika fatti da parte e lasciami la principessa!”

il Nara acconsentì lieto di poter scappare da quell'inferno di corpi pressati insieme, si sentiva soffocare,

“ Dove credi di andare fidanzato di Temari? ”

ma Karui agguantatolo per un braccio gli impedì la fuga,

“ A sedermi sono stanco ”

“ Culo pigro. Avanti non farti pregare”

E con queste ultime parole lo costrinse a rimanere in pista.

 

“ Sorellina cosa stai cercando di fare? ”

Dalla sua bocca uscì solo un ringhio, al che Kankuro lanciò uno sguardo sulla pista cercando di capire cosa la disturbasse tanto,

“ Tem? ”

“ Sta ballando con Karui!! ” esclamò riducendo a pezzetti un tovagliolino, il decimo in tre minuti… un record!

“ Sì, anche se sembra stia per addormentarsi addosso a lei ” commentò lui ridacchiando,

“ Non si azzardi a farlo! ” disse mollando una poderosa gomitata al fianco,

“ Cof cof non vorrai uccidermi”

“ E' da quando siamo arrivati che lo fa ” abbandonato il tovagliolino prese una forchetta di plastica, staccandone i denti, “ Se ne sta lì e balla con altre ragazze. ”

“ Gelosa? ”

lei digrignò i denti, spezzando in due ciò che rimaneva della povera forchetta

“ Beh allora fallo tu, va' e chiedigli di ballare.”

calpestare il proprio orgoglio e umiliarsi a chiedergli di ballare con lei?

Mai.

Lei era Sabaku no Temari,

faceva parte del consiglio studentesco, era bella, anzi di più lei era il sogno del 58,3% della popolazione maschile della scuola, aveva le curve e il carattere,lei non avrebbe chiesto, o meglio implorato, nessuno. E non avrebbe cambiato attitudine per un bradipo che non riusciva a contare fino a tre perchè si addormentava prima!

“ Dov'è Tenten?”

“ Per-chè? ” la bionda mise da parte l'astio e si mise a stuzzicare il proprio gemello,

“ Ehi hai notato che gambe che ha? ” disse lui scherzosamente,

“ Lo sai che non hai chance, lei dello Hyuuga” disse maliziosamente, sfoggiando un ghigno di soddisfazione,

“Umpf la cercavo per te, visto che è l'unica amica che hai. ”

lei sbuffò tornando a lamentarsi del suo fidanzato fedifrago e di un'amica insensibile,

“ Quella piccola peste...” commentò finendo il drink che si era versata cercando di non distruggere il bicchiere, come aveva fatto poco prima,

“ Stasera l'hai conciata bene. ”

Temari annuì soddisfatta, la sua amica era da urlo, e gli sguardi che le popolazione maschile le lanciavano ne erano la prova,

“ Eccola là, sta parlando con un tipa con gli occhiali. ”

“ Shiho, è in classe con noi dal primo anno. Idiota. ” sospirò lei,

“ Troppo banale per ricordarmela ” commentò lui lanciando una superficiale occhiata alla ragazza con degli spessi occhiali e un vestito troppo largo,

“ Già passa molto inosservata, ma ha un'intelligenza fuori dal comune ” continuò Temari,

“ Mi chiedo in quale dei cento club che Tenten frequenta l'abbia conosciuta. ”

Kankuro la interruppe con un fischio di apprezzamento,

“ E la bella con cui parla ora? ”

la Sabaku no cercò di ricordare dove aveva visto quei capelli viola,

“ Gioca a pallavolo come Ten ”

sì era sicuramente lei, l'aveva vista ad un paio di partite a cui era andata,

“ Si dice che preferisca la mia “squadra” alla tua però”

lui scrollò le spalle,

“ Tentar non nuoce. ”

“ Già, tanto sei uno specialista dei due di picche tu. ”

“ Taci ciabatta. ”

e se ne andò prima che Temari potesse nuocergli fisicamente.

 

 

Kiba

 

“ So che Shikamaru te l'avrà già chiesto ma.. tutto bene? ”

Le lanciò uno dei suoi sorrisi migliori,

“ Sì Kiba, v-va tutto bene ”

“ Bene, e quindi ora ti interessa l'Uchiha? ”

“ K-Kiba! ”

“ E' una domanda lecita! ”

si difese lui,

“ Sasuke e-ed io abbiamo u-un accordo. Ufficialmente gli s-sto facendo u-un favore. ”

“ Uh-uh Sasuke Uchiha l'anti sociale ed ex tossico tenebroso ha chiesto, a te, un favore? ” la sua sottile ironia non passò inosservata,

“ Non l-lo giudicare, n-non sai p-perchè l'ha f-fatto, tu n-non lo c-conosci. ”

lei invece lo capiva,

lei sapeva cosa voleva dire perdersi, annegare silenziosamente nell'oscurità; le vecchie cicatrici stavano sbiadendo, erano mesi e mesi ormai che non si tagliava più,

quasi un anno che l'odore di disinfettante non impregnava i suoi vestiti,

“ Hai ragione non dovrei ” sospirò lui, raramente Hinata sgridava qualcuno, ma quella che gli aveva appena fatto sembrava proprio una ramanzina in piena regola,

“ Lui però non incoraggia gli altri ad essere amichevoli con lui. ”

la ragazzi annuì, su questo concordava pienamente,

“ Scusami Hina, non volevo farti arrabbiare, mi perdoni? ”

le diede un bacio sulla fronte,

“ Ti perdono. ”

non era tipo da rimanere imbronciata a lungo, tanto meno con uno dei suoi migliori amici,

“ Quindi, se ti dicessi che Naruto non ti toglie gli occhi di dosso da quasi tutta la serata, come reagiresti? ”

“ C-c-c-come? ”

l'imbarazzo di Hinata era quasi commovente,

“ Sicuro bella mia, non riesce a togliere gli occhi dal tuo... ehm dal... da te. ”

concluse infine impacciato,

“ Davvero? ”

“ Sissignora ”

premette il viso in fiamme contro il petto del moro, mentre Kiba le accarezzava incoraggiante la schiena divertito,

“ S-sono felice ” mormorò “ Va bene v-vero? Va b-bene che sia c-contenta di q-questo? ”

“ Certo che sì, forse quell'idiota s'è accorto di aver sbagliato a respingerti.

Vuoi ballare con lui? ”

lei annuì continuando a stringere tra le mani la sua camicia,

“ Bene allora smettila di pulirti il trucco su di me. Questa camicia è l'unica elegante che ho, se Hana ci trova una macchia mi uccide ” disse ghignando,

“ Oh m-mi s-spiace io n-non–”

Kiba le pizzicò le guance tra pollice e indice,

“ Su su vai da lui ” le diede una pacca sulla spalla,

la guardò allontanarsi esalando un sospiro soddisfatto.

“ E ora non mi resta che trovare Karui. ”

 

 

Karui

 

“ Meh~ sono sfinita ”

Vicino al tavolo dei drink comparve Karui blaterando di quanto fosse assetata e stanca,

“ Si può sapere perchè ti imbuchi alle feste scolastiche altrui? ”

“ Poh che succede regina dei coltelli? ” chiese usando un nomignolo che aveva affibbiato a Temari “ Sarai mica di cattivo umore per quella patetica scusa di fidanzato che sta sdraiato su ben tre sedie? ”

“ Pensa per il tuo. Potresti già avere un bel paio di corna ” disse vedendo l'Inuzuka impegnato a ballare con una biondina,

ma prima che la rossa potesse controbattere,

“ Non rispondere. ” sussurrò Gaara all'amica, comparendo dal nulla,

per poi sparire subito dopo,

“ Cambiando discorso, glielo hai detto del tuo 'passatempo'? ”

la rossa aggrottò le sopracciglia,

“ No. ”

“ Uhm bel modo di iniziare un rapporto, tenere un segreto ”

“ Non è niente di che, mica ho un figlio! ”

“ Dev'essere tonto per non notare i lividi. ” commentò la bionda,

“ Kiba non è tonto! Sono io che li nascondo bene. ”

“ Dovresti smettere di farlo.”

“ Mi piace combattere. E poi i soldi delle scommesse e delle vincite fanno comodo.”

“ Masochista ”

“ Cosa c'è di male? Fare a botte mi riesce bene e in più ci guadagno!”

“ Abbassate la voce ” stavolta fu Kankuro a comparire dal nulla,

prese le due ragazze per un braccio trascinandole lontano, in un angolino buio della sala

“ Chi vuoi che ci ascolti in mezzo a questo trambusto!”

esclamò Karui irritata dai modi da cavernicolo del maggiore dei Subaku No,

“ Sentite, io potrei aver scoperto qualcosa sul bastardo che ha mandato Gaara all'ospedale.” improvvisamente si fecero entrambe serie,

“ Karui, hai mai sentito parlare di una certa 'Akatsuki'? ”

“ E' piuttosto famosa ” annuì lei “ i membri cambiano di volta in volta quindi non so dirti molto.. sono un gruppo piuttosto violento, niente a che vedere con quello che faccio io, sono fuori dalle competizioni.”

Kankuro imprecò sottovoce,

raccogliere informazioni su di loro sarebbe diventato sempre più difficile ora,

“ Continuerò a cercare. Gaara potrebbe non essere un caso isolato. ”

“ Cosa sai? ” chiese Temari preoccupata,

“ Non molto, anzi praticamente niente, sono solo dei sospetti. ”

la bionda arricciò il naso, non le piaceva che suo fratello giocasse al piccolo detective,

“ Torniamo alla festa. Non voglio più sentire niente di queste cose stasera. ”

detto ciò i tre si separarono,

ignari che effettivamente qualcuno aveva ascoltato tutta la loro conversazione.

 

“ Ti stavo cercando ”

Karui ammiccò leggermente avvicinandosi a lui,

prese il suo bicchiere e bevutone un sorso si leccò le labbra prima di baciarlo,

“ Lo so. ”

Kiba finì il suo drink, cercando di distrarsi.

Non riusciva proprio a toglierselo dalla testa: ciò che aveva appena sentito dai gemelli Sabaku no, e la ragazza agganciata al suo fianco, non lo faceva di certo stare tranquillo.

 

 

Naruto

 

Ci aveva impiegato un week end per decidere.

Un week end, due giorni interi, esattamente 48 ore,

e quando era arrivato il momento nemmeno era riuscito a dirle tutto il discorso che si era preparato, solo perchè lei gli aveva sorriso.

Naruto non capiva.

Non capiva perchè stava passando la sera dell'ultimo giorno di scuola seduto in disparte, ad osservare una ragazza che aveva chiaramente respinto, ma che altrettanto chiaramente gli scaldava il cuore con la sua gentilezza.

E il mistero si infittiva: lo shock nello scoprire che la sua spalla, il suo fidato consigliere ed amico, insomma Sasuke, avesse scelto proprio lei per accompagnarlo alla festa era stato enorme. Da quando era arrivato quella sera desiderava essere accanto a lei.

Voleva essere lui a ballare con lei e stringerla a sé, non Sasuke,

voleva essere lui a ricevere regali dalle sue mani, non il tizio col codino ad ananas,

voleva essere lui a baciarla sulla fronte, non il suo amico dai canini a punta.

Era così diverso da quando era innamorato di Sakura, con lei era tutto batticuore, abbracci e momenti spesi da soli; che avesse sbagliato a respingere quella strana ma tenera ragazza? In una settimana la Hyuuga si era fatta strada nei suoi pensieri, sempre più, e il colpo finale era arrivato quella sera, Hinata era splendente.

Forse era da egoista desiderare che lei si dedicasse solo a lui?

Era sbagliato provare questo ora?

Insomma non è che avrebbe regalato i suoi deliziosi biscotti a Sasuke?

“ Na-ru-to?! ”

nel suo campo visivo entrò Sakura, la quale sembrava non poco scocciata,

“ Tutto bene? Sembri un po' spento Naruto. ”

commentò lei sedendosi vicino a lui,

“ Tutto bene stavo solo pensando.. ad una cosa ” borbottò lui,

“ Una cosa con lunghi capelli blu e un abito bianco? ”

aveva fatto centro,

il biondo strabuzzò gli occhi, “ Come fai a saperlo? Sakura non dirmelo, sai leggere nella mente? ”

era passato neanche un minuto da quando s'era seduta lì e già le prudevano le mani,

ma no quella sera non poteva picchiarlo, lo doveva a Karin,

“ Stai lì impalato a fissarla, chiunque altro l'avrebbe capito ”

“ Ah.”

“ Pensi di fare qualcosa? ”

“ Qualcosa...? ”

Sakura sospirò, ci voleva tanta pazienza e tanta buona volontà,

“ Potresti chiederle di ballare, giusto per cominciare, o offrirle da bere, o semplicemente parlare con lei come una persona normale. ”

“ Hm. ”

lui annuì continuando a guardare la pista,

“ Smettila di fissarla, è da maleducato e per di più sei inquietante come uno stalker. ”

“ Un che? ”

“ Uno... lascia perdere. Naruto guardami. ”

lui lo fece “ Un pò ti invidio, non sai quanto vorrei trovare una persona che mi ritenga così speciale da desiderare solo la mia felicità.”

“ C-come?”

“ Fronte da bigliardo vieni!! Questa la dobbiamo ballare insieme! ”

una bionda dalla lunga chioma rapì Sakura e la trascinò in pista, rischiando di farla cadere.

E Naruto si ritrovò nuovamente da solo,

“ Karin dove sei finita”

per l'ennesima volta schiacciò il tasto della chiamata rapida,

senza ottenere alcuna risposta mise via il cellulare, l'Uzumaki si passò le mani tra i capelli esasperato, dov'era la sua migliore amica quando aveva bisogno di lei?

Riaprì gli occhi, e vide Hinata, poco lontano da lui, si alzò di scatto con tale impeto che la sedia cadde a terra, lei si portò una mano alla bocca, stava ridendo, l'aveva fatta ridere, niente a che vedere col sorriso triste della settimana scorsa, si fermò circa ad un metro da lei e gridò,

“ HINATA VUOI BALLARE?? ”

il tutto era piuttosto imbarazzante ma fece ridere Hinata ancora di più,

perchè il suo eroe era impacciato per colpa sua, si presero per mano e la musica sembrò adeguarsi a loro, le note di un lento ora aleggiavano nell'aria.

E adesso Naruto poteva fare tutto, stringerla a sé, parlarle e se si fosse piegato in avanti le avrebbe sfiorato la fronte con le labbra, questi pensieri lo resero ancora più nervoso.

“ Hinata... ”

“ N-Naruto.”

Lui si schiarì la voce impacciato,

“ Sei molto bella stasera ”

“ G-grazie ” rispose lei col respiro affannoso,

“ Volevo dirtelo prima, ma c'era Sas'ke ” c'era una pinta di amarezza nelle sue parole, forse era gelosia, non lo sapeva, sapeva solo che lo faceva sentire a disagio; lei annuì scostando lievemente il capo da un lato, il silenzio che era calato stava iniziando a farsi imbarazzante anche per una come lei, decise di riprendere la conversazione,

“ T-tu sei molto e-elegante. ”

tirò un lungo sospiro,

“ E' Karin che mi ha scelto i vestiti ” rise ripensando all'amica “ Probabilmente io sarei venuto in maglietta e jeans. ”

nonostante lo sforzo di Hinata nemmeno questo tentativo di dialogo era andato a buon fine e continuarono a ballare rimanendo, per l'ennesima volta, in un silenzio permeato dall'imbarazzo.

“ Naruto? ”

Si avvicinarono un poco, adesso le sfiorava la tempia col mento,

“ Siamo am-amici noi? ”

finì a fatica la frase, inciampando sulle parole, e subito chiuse stretti gli occhi trattenendo il respiro,

“ Certo! ” esclamò lui,

stava sfoggiando uno dei suoi soliti sorrisi smaglianti, e anche se lei non lo poteva vedere, ne sentiva la presenza, e le riscaldava il cuore,

“ I m-miei s-sentimenti non c-cambiano. T-tu mi p-piaci molto, questo n-non cambierà. ”

disse lei alzando la testa per guardarlo negli occhi, orgogliosa teneva il mento ben in alto.

“ O-ok ”

Hinata si sentì esplodere dentro, volevo raccontargli ancora tante cose, dirgli di come aveva lottato per cambiare scuola e frequentare un istituto pubblico, di averlo sempre ammirato tantissimo, ma prima che questa valanga di confessioni uscisse dalle sue labbra...

“ Sai Hinata, ogni volta che ti vedevo stasera io volevo... volevo che scomparisse il ragazzo che era con te... e... ed è da egoista ma volevo davvero essere l'unico a ballare con te...”

si sentiva quasi meschino per averglielo detto,

chi mai scaricherebbe queste cose su una ragazza così buona e gentile?

“ Va b-bene. Per m-me va bene b-ballare solo con t-te. Fino alla f-fine ”

Naruto sgranò gli occhi,

“ S-solo s-se– ” deglutì senza mai guardarlo “ S-se esci c-con me un g-giorno. ”

il ragazzo scoppiò a ridere,

“ Stai cercando di ricattarmi? ”

lei annuì sperando di non scoppiare a piangere la vergogna,

“ Domani va bene? ”

la mora sgranò gli occhi stupita, non poteva credere a quello che aveva sentito doveva essere in un sogno,

“ D-d-domani? ”

“ Si domani, il primo giorno di vacanza! ”

“ Sì! Sì sì sì! ” esclamò lei emozionata, ce l'aveva fatta sarebbe uscita da sola con lui!

L'allegria di Hinata era contagiosa, e presala per la vita l'Uzumaki le fece fare un paio di piroette in aria,

“ Mi sono sempre piaciute le ragazze un po' strane.”

disse lui sinceramente, in effetti né Karin né Sakura si potevano definire normali,

ma la Hyuuga era già trapassata per la felicità.

 

 

Sakura

 

“ Quell'idiota ”

Commentò sorridendo tra sé e sé osservando la scena da lontano, non le era mai capitato di essere felice della felicità di altri, ma considerate le persone di cui si stava parlando, forse era più che possibile che si sentisse così.

“ Hai detto qualcosa fronte da biliardo? ”

“ Chiudi la ciabatta, maialina ”

“ Ti è andato il punch di traverso fronte spaziosa? ”

“ Scrofa! ”

“ Ragazze non litigate dai, vi prendo da bere?”

Il calmo e pacifico Chouji si intromise tra le due, non consapevole che quelle schermaglie erano solo una facciata,

“ Sì per favore ” Ino gli accarezzo affettuosamente il braccio,

“ Grazie Chou ”

quando si fu allontanato le due tornarono a guardarsi in cagnesco,

“ Non male il tuo vestito ”

“ Me l'hanno regalato all'ultimo servizio fotografico, fortuna che porto una taglia da modella altrimenti non mi sarebbe mai stato.”

“ Che porcellina vanesia!” le fece una linguaccia

“ Intanto a me regalano i vestiti! Anche se devo dire che stasera non sei male, semplice ma chic ”

lei annuì,

“ In verità questo è il vestito di Karin, vedi ha usato il mio nastro per capelli per fare queste pieghe, così che mi cascasse a pennello ” disse la rosa facendo una piroetta su se stessa per lasciarsi ammirare meglio,

“ Karin? Intendi la stessa Karin con gli occhiali, capelli rossi che è pappa e ciccia con il tuo Naruto?”

“ Non è il 'mio Naruto', comunque sì è lei, può sembrare burbera ma in fondo è una brava ragazza. ”

la bionda storse il naso,

“ Brava ragazza tsk... stalle alla larga, non so in quale brutta faccenda potrebbe tirarti dentro. ”

“ Ma di cosa stai parlando? ”

sospettosamente Ino si guardò in giro, si avvicinò a lei sussurrandole all'orecchio,

“ Mesi fa sono andata a vedere le corse delle moto ”

“ Cosa?! E non mi hai detto niente?!? ”

“ Shhhh ” ingiunse lei tirando il braccio di Sakura,

“ Non ha importanza ora, comunque sono andata là e l'ho vista coi miei occhi vendere coca a Sasuke Uchiha ”

la rosa sgranò gli occhi ma prima che potesse dire niente l'amica le mise una mano sulla bocca, “ Tutti a scuola sanno che Sasuke si faceva ”

“ Ma sei certa che fosse.. droga? ”

“ Saku che altro poteva essere? Zucchero a velo? ” sussurrò con tono sarcastico,

“ Però non fa di lei una spacciatrice o che altro... ”

“ Senti non si sa mai, io non mi fido e non dovresti nemmeno te. ”

“ Non lo so io– ”

“ Avete fatto pace ragazze? Ecco i vostri drink ”

l'arrivo di Chouji le interruppe,

e ben presto Sakura si ritrovò da sola guardando i due tornare in pista.

“ Mi chiedo se Karin mi dirà mai qualcosa a riguardo... ”

Passeggiando distrattamente abbandonò la palestra della festa,

il resto della scuola era buio, attraversò il corridoio del primo piano lasciando che i ricordi riaffiorassero da soli,

“ Qui è dove ho incontrato Lee per la prima volta ”

sorrise ripensando al ragazzo col taglio a scodella, un giorno le aveva confidato che il suo sogno più grande sarebbe stato andare alle olimpiadi; si fermò sulla soglia della classe, ripensò ai nuovi amici e a tutto quello che in un anno le era successo.

“ Meglio tornare alla festa ”

Giunsero diverse urla dalla palestra, un rumore di cose fragili infrante e altre urla,

non ci fece troppo caso,

“ Haruno Sakura?”

si girò verso lo sconosciuto, chi poteva essere?

“ Sì sono io... ”

“ Difficile dimenticare qualcuno dai capelli rosa, è molto che non ci vediamo ”

il ragazzo si avvicinò quel tanto che bastava per rendersi più riconoscibile,

“ Oh, ciao! Sul momento non ti riconoscevo. ”

“ Come mai qui a Konoha? ”

“ Ho cambiato scuola, pensavo lui te l'avesse detto. ”

“ Il tuo fidanzato è un tipo particolare, si sarà dimenticato di accennarlo. ”

“ Ex, ex fidanzato ” precisò lei con una punta di malinconia,

“ Hai lasciato Sai? ”

lei annuì,

“ Già, con il trasferimento e tutto... le relazioni a distanza non durano. ”

“ E' da un po' che non vado ad una sua mostra, d'altronde le nostre divergenze artistiche rendono difficile la comunicazione. ”

Sakura sorrise “ Voi artisti la fare troppo lunga, a me piacevano entrambe le vostre opere.”

“ Perchè tu non ci capisci niente di queste cose ”

la ragazza alzò le spalle, non desiderava litigare con quel tipo, sebbene l'avesse visto spesso alle mostre pittoriche di Sai non era mai riuscita a farselo piacere,

“ Al prossimo incontro allora.”

e come era apparso scomparve;

dalla palestra non giungevano più rumori strani, solo musica a tutto volume.

 

 

Lee

 

“ Vai via di già? ”

“ Vado a trovare Neji, glielo avevo promesso. ”

Rock Lee annuì, approvava quel piano, nonostante significasse separarsi dal suo bocciolo di rosa preferito,

“ Tenten hai visto Sakura in giro? Volevo chiederle di ballare ma non la trovo ”

“ Mi spiace Lee non lo so ”

“ Bevo un po' d'acqua e poi andrò a cercarla, saluta Neji da parte mia! ”

“ Darò un abbraccio a quel brontolone per te ” ribatté lei ridacchiando,

“ Yosh!! ”

Lee girò in lungo in largo ma non trovò nemmeno una bottiglia d'acqua, infine eccola, nascosta dietro le patatine di scorta recuperò una bottiglia di vetro trasparente, si versò un bicchiere abbondante e bevve tutto in un sol sorso!

“ Che sapore strano che ha... ”

Se ne versò ancora un po', giusto per essere certo di non aver più sete,

“ Lee!! Come sta andando la festa? ”

un particolarmente allegro Naruto gli stampò una manata sulla schiena,

ma quando vide la faccia del suo amico fece un balzo per lo spavento,

“ C-cosa hai fatto Lee? ”

“ Hic ho sciolo bevuto un sciorscio d'agua hic ”

due pomelli rossi stile Heidi adornavano le guance della bestia verde, gli occhi erano calati a mezz'asta e le spalle ricurve e ciondolanti,

“ Ma qui non c'è nessuna bottiglia d'acqua Lee! ”

esclamò Naruto temendo di vedere i propri dubbi confermati,

“ Scì che scè, eccola là ”

freneticamente il biondo prese la bottiglia leggendo l'etichetta,

“ E dimmi Lee, quanti bicchieri hai bevuto? ”

“ Uno. Hic – e mezzo. ”

Naruto guardò inorridito l'amico:

lui era a conoscenza degli effetti catastrofici nell'unire alcolici e Rock Lee,

e sembrava che quella sera non ci fosse limite al peggio, perchè l'acqua che aveva bevuto altro non era che vodka, un bicchiere e mezzo di vodka alla goccia voleva dire disastri.

“ Pe-perchè non ti siedi buono su una sedia Lee ”

“ Nuo. Nuon boglio. Hic.”

E con passo incerto l'ubriachissima bestia verde si diresse verso la pista da ballo:

così ebbe inizio la fine.

Furono minuti di terrore, gente che urlava, sedie che volavano, ragazze scandalizzate e ragazzi messi al tappeto, una vera apocalisse, ma in come tutti i miglior film tragici alla fine arriva l'eroe che con un solo, abile, colpo mise k.o. l'uragano Lee.

“ Adesso che si fa con lui? ”

“ Potresti portarlo in bagno e tiragli un secchio d'acqua fredda ”

Propose Temari,

“ Di sicuro lo devi togliere di qua. ” aggiunse Kankuro

“ Perchè dovrei farlo io? Naruto è tuo amico. ”

“ Ti aiuterei volentieri Gaara ma temo che si svegli e mi picchi di nuovo.”

ammise l'Uzumaki.

“ Va bene. ”

Sollevatolo di peso, il più giovane dei Sabaku no, trascinò Lee via dalla pista,

si stava avviando ai bagni della palestra ma quando cercò di entrare in quello dei maschi gli giunsero alle orecchie rumori decisamente osceni,

“ Indecenti ” borbottò imbarazzato,

fu altrettanto sfortunato con il bagno delle donne, si prese un paio di insulti tra i quali pervertito e maniaco: non rimanevano che i bagni della scuola,

con impazienza si diresse verso l'ingresso quando una voce familiare gli giunse alle orecchie.

Hai lasciato Sai? ”

Già, con il trasferimento e tutto... le relazioni a distanza non durano. ”

La ragazza la conosceva, era del suo stesso anno, ma l'altra voce... ne era certo,

E' da un po' che non vado ad una sua mostra, d'altronde le nostre divergenze artistiche rendono difficile la comunicazione. ”

sì era uno dei due che lo avevano mandato all'ospedale, lasciò cadere Lee a terra avvicinandosi un poco senza farsi scoprire dai due,

Voi artisti la fare troppo lunga, a me piacevano entrambe le vostre opere.”

Perchè tu non ci capisci niente di queste cose ”

se solo riuscisse a vedergli la faccia,

Al prossimo incontro allora.”

e con quelle ultime parole sparì nel buio,

Gaara rimase immobile, sentiva l'adrenalina in corpo che faceva pompare il suo cuore sempre più veloce: non c'erano dubbi, non poteva dimenticare la voce di quel tipo, ma a cosa serviva se non poteva descriverlo?

Doveva immediatamente raccontare a suo fratello e sua sorella ciò che aveva sentito, rimase fermo ponderando sui possibili legami tra quell'individuo e Haruno Sakura,

“ Shai iniscia a fare un po' freddo qui per terra– Hic! ” esclamò il povero Lee con la faccia che stava diventando un tutt'uno con il pavimento di marmo, il ragazzo si sentì quasi in colpa per aver abbondato quel disastro di ubriaco.

Come può una persona essere già sbronza solo dopo un bicchiere e mezzo di vodka?! Per carità la bevanda era molto forte, ma per i suoi standard si andava al tappeto dopo 7-8 bicchieri minimo…non uno e mezzo!

Con calma, cercando di fare meno danni di quelli che aveva già fatto, lo aiutò ad alzarsi,

“ Non penscio d'aver afferrato il tuo nome ”

“ Gaara. ”

Il ragazzo non sapeva di essersi appena guadagnato la stima e l'amicizia imperitura di Lee.

 

 

 

.Note Autore.

Ciao cari lettori! Lo so mi merito una lavata di capo coi fiocchi sigh... grazie tuttavia di essere qui a leggere le mie note; seguendo un valido suggerimento datomi in una recensione ho trovato una Beta che mi ha enormemente aiutato, curando i miei difetti stilistici ed esortandomi con incoraggiamenti e critiche costruttive, un bel applauso a Tatiana!

Bene siamo agli sgoccioli, il penultimo capitolo di questa sofferta fanfic, è forse il più lungo che abbia mai scritto (15 pagine) ma direi che ve lo meritate vista la pazienza che avete avuto nel seguirmi. La fic si concluderà con il trentesimo capitolo, insieme alla mia cara Beta sto lavorando sul seguito, ma per ora l'importante è finire Un gioco da ragazze. Grazie per avermi seguito fin qui :)

 

 

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Capitolo 30
*** .30. ***


.30. One in a Million

 

 

Buona lettura dell'ultimo capitolo!

 

 

“ E smettila di toccarmi~! ”

“ Riesci a stare in piedi da sola?”

“ … no ”

“ Allora, cara la mia pescivendola, continuerò a tenerti come un sacco di patate. ”

Dire che Suigetsu si stava godendo quel momento era un eufemismo,

si caricò la rossa su una spalla, tenendole la vita e le gambe per evitare che si sbilanciasse troppo, o più verosimilmente che lei lo prendesse a calci.

Dal canto suo Karin non aveva neppure la forza di ribattere,

era ubriaca,

e stanca, troppe buone azioni in una volta sola l'avevano scombussolata:

fare da intermediario per il suo migliore amico,

rassicurare per ore e ore la sua prima amica,

e infine fare da fata turchina a una cretina. Ma chi era?! La buona samaritana?!

“ Burp ”

“Ehi! Niente conati, siamo quasi arrivati! ”

La ammonì Suigetsu,

“ Piantala di sballottarmi così allora! Mi sembra di essere in un fott-…..in un frullatore! ”

sbottò lei,

pentendosene subito dopo, sentiva i succhi gastrici del suo stomaco in rivolta.

Un sacchetto, prego!

“ M-muoviti ” mormorò portandosi una mano alla bocca,

lo sentì trafficare con le chiavi,

“ Eccoci a casa ”

accese una luce,

Karin grugnì infastidita, venne depositata su una sedia, al contempo il ragazzo le mise sotto il naso una bacinella,

“ Ecco qua la tua ancora di salvezza, sfogati ”

lei alzò lo sguardo altezzosamente,

“ Ora non ne ho più bisogno. ”

si appoggiò allo schienale facendo lunghi sospiri, si sentiva uno schifo,

“ Non c'è nessuno? ”

l'appartamento era troppo ampio perchè Suigetsu ci vivesse da solo,

“ I miei sono fuori città, sai week end di coppia e robe varie ”

disse lui con un'insolita voglia di ciarlare, “ Mio fratello sarà già a dormire ”

lei alzò un sopracciglio,

“ Fratello? Un'altra triglia senza cervello come te? Burp”

Karin sbiancò,

“ B-b-bagno ” mugolò con una mano sulla bocca,

abbandonò la bacinella e seguì Suigetsu,

giusto in tempo per inginocchiarsi sul water e rimettere di tutto e di più.

“ Su su, shhhhh, vedrai che passa... ”

Il ragazzo non perse il suo tono ironico, mentre lei singhiozzava istericamente cercando di controllare gli spasmi involontari del suo corpo,

Cre–pa...burp ”

si piegò nuovamente sul sanitario sopraffatta da un nuovo conato,

“ Fuori tutto! ”

ghignò lui, col naso tappato, tenendole la fronte e accertandosi che i capelli non le si sporcassero;

poco prima accarezzandole le scapole scoperte, lì vicino al bordo del corpetto, era certo di aver sentito una cicatrice scorrere sotto le sue dita,

non ci aveva fatto tanto caso ma gli stuzzicava l'immaginazione, come se l'era fatta?

Finalmente lo scarico finì di portarsi via gli ultimi residui delle sue pazzie alcoliche,

si girò tenendo una guancia appoggiata alla tavoletta,

“ Ss–ui– getsu...”

“ Dimmi vomitina ”

Karin gli regalò un dito un medio nonostante fosse fisicamente debilitata,

lui rise apprezzando il gesto,

era rassicurante che, nonostante tutto, quella bisbetica rimaneva la stessa con o senza la sbornia,

“ Aiuta–mi ad al–zarmi”

con disinvoltura Suigetsu la prese all'altezza delle spalle e la sollevò,

“ Dovresti mangiare di più rossa, sei pelle e ossa ”

la appoggiò contro il lavandino e presa una spugnetta le pulì il viso,

“ Sciacqua, non bere ” le porse il bicchiere d'acqua aspettando lei si pulisse la bocca, poi con un braccio intorno alle spalle tornarono nella cucina.

La rossa abbandonò la testa sul tavolo,

“ Perchè mi hai portato qui? ” accennò con fare sospetto, iniziando a guardarsi intorno

lui si strinse le spalle “ Perchè sono un'anima pia? ”

ottenne solo un grugnito come risposta,

“ Vuoi qualcosa da mangiare? ”

scosse la testa guardandolo addentare una mela,

“ Sicura? Abbiamo anche un po' d'anguria in frigo ”

“ Odio l'anguria. Idiota dopo aver vomitato anche l'anima pensi che io abbia voglia di trangugiare qualcosa? No.” rimasero un poco in silenzio,

“ Ehi strega? ”

“ Mmm? ”

“ Da piccola hai avuto la varicella? ”

lei fece tanto d'occhi,

“ Che razza di domanda è?! ”

chiese, recuperando per un istante il suo temperamento iracondo,

“ Rispondi per una buona volta, l'hai avuta o no? ” ripetè lui beffardo come sempre,

era una goduria approfittarsi di lei in quel momento,

“ Non mi ricordo ” sbuffò Karin che dopo tutto aveva il cervello annebbiato,

“ La varicella dai! Ti vengono dei puntini rossi su tutto il corpo che prudono, alla fine della malattia ti rimangono delle crosticine.”

una lampadina si accese nei suoi ricordi,

sì ricordava che aveva sgridato tante volte Naruto di non grattarsi,

sorrise al ricordo, già all'epoca si occupava di lui come una sorella o una mamma,

“ Sì l'ho avuta da piccola ” rispose con una voce morbida e gentile,

Suigetsu non potè fare a meno di guardarla,

spesso le aveva visto sulla faccia il suo ghigno malefico ma mai quel sorriso caldo,

si chiese a cosa stesse pensando.

Scrollandosi di dosso quelle strane idee buttò via il torsolo,

probabilmente la cicatrice che aveva toccato prima era un conseguenza della malattia,

sua mamma gli diceva sempre di non grattarsi altrimenti sarebbe rimasto il segno,

“ Dove hai messo la mia borsa? ”

“ Camera mia ” la rossa senza aspettare un secondo si fiondò alla ricerca della camera da letto.

Dopo un serie di tentativi, che comprendeva l'entrata in uno sgabuzzino, in una camera da letto matrimoniale e in un piccola sala giochi, finalmente trovò la camera di Suigetsu. Indizio fondamenta per il riconoscimento: la sua meravigliosa Lockit Bouclette di Louis Vuitton.

Senza perder tempo estrasse dalla borsa il cellulare.

“ Cos'hai combinato Naruto? ” Mormorò Karin tra sé e sé, “ Diciassette chiamate senza risposta. Spero non sia niente di grave. ” chiuse il cellulare,

non aveva la forza che cavarlo fuori da pasticci ora,

si lasciò cadere sul letto,

la stanza del pesce lesso non era grande,

“ Non sdraiarti con l'abito sporco! ”

sbottò lui non appena la vide,

“ Non. Urlare. ”

Suigetsu si sedette sul bordo e preso tra le mani un lembo di vestito la guardò,

“ Strega, come hai fatto ad uscire di casa con questo? E' veramente brutto. ”

“ Non è mio...Non metterei mai una cosa del genere di mia spontanea volontà ”

lui ridacchiò,

“ Hai perso una scommessa? ”

“ No, ho fatto cambio d'abito con Sakuracchia. ”

“ Saku...? ”

“ Sakura la racchia, Sakuracchia, quella coi capelli rosa. ”

“ Oh!”

ora aveva capito, Sakura Haruno era in classe con lui, e non era una racchia.

“ Sono stanca ”

girò la testa dall'altra parte scostando alcuni capelli,

fu allora che Suigetsu le vide:

non era una singola cicatrice, erano tante, a forma circolare,

decisamente non dovute ad una qualsiasi malattia infantile,

allungò una mano toccandole il collo e le spalle ma lei scattò subito sull'attenti,

“ Cosa fai? ”

“ Volevo vedere... cosa ti sei fatta sulla schiena? ”

“ Lascia perdere ”

sussurrò lei agitata,

“ Karin che cosa– ”

sbuffò sperando che cambiasse argomento, ma quando sentì le sue mani tenerla ferma per le braccia iniziò a divincolarsi debolmente,

“ Non mi toccare, lasciami”

se non fosse stato preoccupato per quei segni l'avrebbe sicuramente lasciata libera,

sentire Karin supplicare era qualcosa di inspiegabile,

“ Dimmi cosa ti è successo? ”

“ No ”

“ Chi è che ti ha fatto questo? ”

lei scosse la testa,

sperava che il ragazzo, vista la sua reticenza, avrebbe lasciato cadere l'argomento,

sentendo le sue mani abbandonare la presa si sentì sollevata,

“ Ah! ”

ma poi le scappò un gemito improvviso,

Suigetsu, con una mano le teneva i polsi sopra le testa, con l'altra stava scostando tutti i suoi capelli rossi di lato, percepiva il suo corpo a cavalcioni su di lei,

l'aveva immobilizzata,

“ Karin dimmi che cosa ti hanno fatto? ”

“ No, no ” lei scosse la testa,

il cuore le batteva a mille per la paura, non voleva che vedesse,

nessuno poteva o doveva vedere quello,

allora Suigetsu, ignorando le sue preghiere, iniziò a far scendere la zip del vestito...

 

 

^^^^^^^

 

 

“ Signorina Tenten. ”

“ Buonasera signor Hyuuga ”

“ Sola? ”

“ Ho gentilmente chiesto all'autista di accompagnarmi a casa un po' prima. Hinata e Hanabi saranno a casa per il termine della festa. ”

“ Kō è già ripartito? ”

“ Sissignore, mi ha lasciato al cancello ed è torno indietro. ”

Hiashi annuì,

“ Come sta il malato? Sono qui per lui! ”

un sorriso sottile aleggiava sul viso non più giovane del signor Hyuuga,

conversò amabilmente con la ragazza prima di lasciarla andare,

“ Starà leggendo, vai pure. ”

lo ringraziò e per prima cosa si sfilò dai piedi quei maledetti sandali col tacco, per poi sparire nei corridoi della villa.

Toc, toc,

“ Avanti. ”

la porta scorrevole si aprì un poco, lo spazio necessario perchè lei infilasse la testa,

“ Disturbo? ”

senza attendere la risposta entrò nella sua stanza,

Neji era quantomeno contrariato e imbarazzato, cosa ci faceva lei lì ora?

La squadrò da capo a piedi, era certo che gli abiti che indossava non fossero i suoi,

sentì il naso prudergli e un principio di epistassi gli scivolò fino al mento,

“ Stai sanguinando! ”

fortunatamente la questione si risolse con qualche fazzoletto e nessuna macchia di sangue,

“ Che ti sei messa?”

disse lui infine, con una forte voce nasale,

“ Temari me lo ha prestato! E' comodissimo, anche se queste ” e sollevò le scarpe “ sono un'arma di tortura, spero di non doverle mettere mai più. ”

sospirò abbandonando l'oggetto di tanto rancore ai piedi del letto,

“ Guarda guarda! Mi lascia tutta la schiena scoperta!! ”

si mise di spalle, effettivamente il vestito, chiuso con un nodo alla base del collo, non sprecava stoffa, lasciandola scoperta fino all'osso sacro dove il tessuto viola tornava ad abbracciare i fianchi di Tenten,

si portò nuovamente un fazzoletto al naso mentre ammirava la linea ininterrotta della sua spina dorsale e la pelle vagamente olivastra,

“ Hn ”

la sua mente era impegnata a risolvere un unico quesito:

Tenten indossava o no il reggiseno?

La tentazione di alzarsi e scoprirlo era forte ma dovette trattenersi, cercò di concentrarsi sull'incessante e allegro chiacchiericcio dell'amica,

“ E poi vedi qui” indicò il cavallo “E' talmente largo da sembrare una gonna ma in verità... ”

allargò le gambe come per fare una spaccata frontale,

“ … sono dei pantaloncini! ”

esclamò facendogli notare i due lembi di stoffa separati poco sotto l'inguine.

Neji dovette fingere un attacco di tosse:

se non fosse stato assolutamente sicuro dell'ingenuità della ragazza, avrebbe giurato che quel vestito e l'intero spettacolino era stati messi in piedi per torturarlo,

“ Non ti è ancora passata la febbre? ” chiese avvicinandosi,

lui fece cenno di diniego, liberandosi fazzoletti che si era infilato nelle narici per bloccare le copiose emorragie che Tenten aveva scatenato nel giro di pochi minuti,

Secondo il dottore devo ancora fare due giorni di riposo. ”

“ Capisco... non ti annoi un po'? ”

“ Hinata e Hanabi mi tengono compagnia, a volte pure mio zio, più che altro passo il tempo a dormire. ”

era una delle frasi più lunghe che avesse mai composto, ma il desiderio di trattenere la brunetta lì gli faceva fare questo ed altro.

“ Già, hai un letto morbidissimo!”

Esclamò lei ridacchiando, Neji arrossì, attribuendo tutta la colpa alla febbre,

lei non era certo la prima ragazza a dirgli quando comodo fosse il suo letto, anche se le circostanze era ben diverse, le altre frequentatrici del suo materasso erano impegnate in altre attività e non a saltellare come Tenten stava facendo,

“ Oh quasi dimenticavo! Lee ti saluta tanto ”

si sedette a gambe incrociate, portando dietro alle orecchie delle ciocche di capelli,

“ Hn ”

“ La festa è veramente bella, la palestra è piena di studenti, e le decorazioni, e le luci e... ”

più che ascoltarla Neji la guardava,

notando certi dettagli a cui non aveva mai prestato attenzione.

Mai si era soffermato sulle gradazioni di castano delle sue iridi, o sulla forma delle sue labbra, aveva messo lo smalto, proprio lei che si tagliava le unghie corte per non graffiare lui e Lee durante gli allenamenti; sospirò perso nelle sue divagazioni annuendo e buttando lì qualche 'hn' per non dispiacere la sua interlocutrice.

“ Hai fame Neji? ”

“ Alle undici e mezza di sera? ”

“ Sì! Ti ho portato una sorpresa, hai fame? ”

Lui annuì e per l'ennesima volta sentì il cuore saltare un battito quando Tenten sorrise,

lei prese un vassoio e glielo posizionò in grembo, poi agguantata una voluminosa borsa iniziò ad estrarre alcune cose: tovagliolini, forchette, due piattini e bicchieri tutti in tinta,

un palloncino quasi sgonfio con su scritto 'Anno scolastico 2011/2012' che attaccò alla testiera del letto.

“ Ecco, per fortuna non si è schiacciata ”

Aprì una piccola scatola quadrata e ne svuotò il contenuto sul suo piatto,

era un pezzo di torta alla panna,

meticolosamente la divise a metà e prese la parte più piccola, infine tirò fuori una bottiglietta d'acqua frizzante e ne versò nei bicchieri.

“ Acqua? ”

Alzò un sopracciglio sdegnoso,

“ Sei un malato. ” gli ricordò lei prima di alzare in aria il bicchiere per un brindisi,

“ Buon ultimo giorno di scuola!!”

“ Hn! ”

Tenten trascinò una sedia vicino al letto e sedutasi prese il suo piattino con la torta,

e il seguito di forchetta e tovagliolino trafugati dalla festa a scuola,

con calma si gustò il sapore dolce della panna e del cioccolato,

“ Neji non ti piace? ”

chiese preoccupata poiché il ragazzo non ancora toccato il dolce,

“ Tutto bene ” e portò alla bocca la prima forchettata,

lo Hyuuga non amava i dolci, ma vedere lei gustare con tanto piacere quel tripudio di glucosio e grassi gli fece apprezzare maggiormente la torta,

rimasero a parlare per un po', la stanchezza influenzale era ormai un lontano ricordo da quando Tenten aveva messo piede nella sua stanza.

“ Non la finisci? ”

Scosse la testa,

il livello zuccherino del suo corpo era a livelli inauditi,

Tenten prese il piatto con il dolce avanzato,

“ Vado a metterlo in frigo!”

buttò nella spazzatura il resto, giunta alla soglia della porta si fermò,

“ Intanto preparati Neji, quando torno qui voglio un ballo con te! ”

e uscì.

 

 

^^^^^^^^

 

 

Allora Suigetsu, ignorando le sue preghiere, iniziò a far scendere la zip del vestito,

quando scorse le fossette dell'osso sacro si fermò,

e deglutì,

“ Non guardare, ti prego... ”

Karin continuava a ripetere quelle parole come una litania,

ma lui non poteva staccare gli occhi da quello scempio,

non era solo qualche cicatrice, l'intera schiena era straziata da segni circolari,

il respiro si fece più elaborato, si chinò per guardare più da vicino,

chi mai poteva aver marchiato la sua pelle in un modo così crudele?

A quella distanza poteva quasi vedere i segni dei denti, o forse era solo la sua immaginazione che gli giocava un brutto scherzo.

Karin era stata morsa a sangue ripetutamente, quale mostro poteva aver fatto questo?

Con la mano le sfiorò il collo facendola rabbrividire, scese giù passando in mezzo alle scapole e riempiendosi gli occhi di quelle penose cicatrici,

“ No non le toccare, non mi toccare... per favore ”

lei intanto recitava con quieta disperazione le sue preghiere,

si fermò al gancio del reggiseno,

a fatica lo aprì facendola nuovamente irrigidire,

e ignorando ogni sua parola continuò a far scorrere la mano lungo la sua schiena, accarezzando quella pelle martoriata.

Sentimenti contrastanti riempivano la mente, Suigetsu in tutti i suoi sedici anni non aveva mai visto nulla di così, certo ogni giorno si sentivano notizie di incredibili orrori ma vederli, e toccarli, per davvero era un'altra cosa... alla rabbia si mischiarono l'amarezza e la tristezza, certo lui e Karin si erano frequentati un paio di volte, e con frequentati non intendeva certo andare al cinema mano nella mano, eppure non aveva mai notato nulla.

 

Deciso a fare qualcosa per farla star meglio sciolse la presa sui polsi,

lei non si mosse mentre lui le accarezzò le braccia,

si piegò baciandole la cicatrice sul collo, e allora lei si mise a singhiozzare, aveva sottovalutato l'emotività indotta da un dopo sbronza.

Tuttavia Suigetsu continuò baciando ogni centimetro della sua schiena, toccando ogni marchio, quando giunse in fondo si rialzò, le chiuse il reggiseno e alzò la zip.

“ Scusami ”

Disse semplicemente,

si consolò pensando che probabilmente l'indomani non si sarebbe ricordata nulla di ciò che era successo,

“ Puoi dormire qui stanotte ”

mise sul letto una maglietta e un paio di pantaloncini “ Usali come pigiama ”

si inginocchiò davanti al letto,

“ Adesso esco così hai un po' di privacy, quando ti sei cambiata dimmelo, ok? ”

lei girò la testa verso di lui,

“ Tu dove dormi stanotte? ”

“ Sul divano. ”

uscì.

 

Sei tornato a casa presto ”

Una voce familiare giunse dalla cucina,

“ Mangetsu ”

l'altro piegò la testa di lato,

“ Beh? Ti ha dato il ben servito? ”

Suigetsu diede un'amichevole spinta al fratello,

“ E' complicato ”

“ Uhm complicato... dal rivoltante odore che infesta il nostro bagno sembra semplice ”

“ Domani pulirò il bagno. Per il resto fatti gli affari tuoi ” disse irritato il più giovane,

“ Dì un po', chi è? ”

“ Non la conosci ” ghignò “ E non avresti una chance con lei. ”

“ Questo è tutto da vedere ”

sentendo il cigolio familiare della porta di camera sua Suigetsu si allontanò, dando la buona notte al fratello maggiore.

Anche con i suoi abiti addosso Karin rimaneva sexy ai suoi occhi, aveva sempre apprezzato quella qualità del suo corpo, il viso pallido per la nausea e lo sguardo pudicamente abbassato,

“ Non vorrai dormire con quelli addosso ”

lei si tolse gli occhiali e si sedette,

Suigetsu stava aspettando per rimboccarle le coperte da vero cavaliere, ma la sua dama non collaborava, spazientito sbottò di andare a dormire,

“ Rimani ”

disse lei.

E sperando che la Karin sobria dell'indomani non lo ammazzasse lui si infilò sotto le coperte.

 

“ Pesce lesso sei sveglio? ”

“ Che vuoi strega bisbetica? ”

“ Se lo dici a qualcuno ti bollo in pentola. ”

 

_ _ _ _ _ _ _ _

 

“ Aspetta ”

Tenten corse ai piedi del letto e, recuperati i sandali, se li infilò,

odiava quelle maledette scarpe ma le regalavano diversi centimetri in altezza,

preziosissimi ai suoi occhi; ballarono un valzer quasi fermi sul posto, ma fu sufficiente:

lei sorrideva, parlava, rideva o ogni tanto lo guardava negli occhi,

lui annuiva, la ascoltava e moriva dalla voglia di stringerla a sé.

“ Neji? ”

“ Hn? ”

Smisero di ballare,

“ Mi sei mancato a scuola ”

guardò in basso,

“ Ho dovuto allenarmi tutta la settimana con Lee per colpa tua ”

lui fece sorriso,

E sopportare da sola i discorsi assurdi del maestro Gai”

abbassò le braccia,

mentre la mano di Neji era ancora sul suo fianco e non aveva mai smesso di fissarla,

era poca la distanza tra loro, meno di un passo.

Tenten si piegò in avanti premendo il viso nell'incavo del suo collo e accennando timidamente ad un abbraccio, lasciandogli la possibilità di liberarsi se avesse voluto,

ma non lo fece.

Le passò entrambe le mani intorno alla vita attirandola a sé,

“ Conosco quei due da diversi anni, e nelle trasferte condivido la stanza con loro. ”

le sussurrò all'orecchio,

“ Sopportarli per una settimana mi sembra il giusto contrappasso ”

Tenten rise stringendo tra le mani la maglietta di lui e respirando il suo buon profumo,

rimasero beatamente in silenzio, abbracciati, ascoltando il suono dei loro respiri,

di tanto in tanto le accarezzava la schiena nuda,

ad un certo punto sorrise ed emise un sospiro di sollievo,

“Che c'è?”

Niente ”

alzò la testa per guardarlo, “ Stai ridendo sotto i baffi, che c'è? ”

“ Niente ” rispose lui premendo nuovamente la testa contro la sua spalla,

in verità qualcosa c'era:

aveva scoperto che, con suo grande sollievo, Tenten indossava il reggiseno, uno di quelli con le spalline trasparenti, poi un nuovo pensiero gli passò per la testa.

“ Hai detto di aver ballato molto stasera? ”

“ Hum avrei preferito evitare, adesso ho un gran mal di piedi. ”

Disse lei sospirando,

“ Chi erano questi ragazzi? ”

“ Oh beh Lee in primis, poi Kiba, uno che non conosco e anche– perchè vuoi saperlo? ”

lui sbuffò tenendo il mento appoggiato sulla sua testa,

“ Per caso sei–”

la risata e la parola 'geloso' le morirono in gola guardando l'espressione seria di Neji,

lei deglutì,

non riusciva a distogliere gli occhi, ne era magneticamente attratta, stavano vicini, l'attesa per l'azione successiva era quasi estenuante,

eppure dare un bacio era tanto semplice.

“ SONO A CASA!! ”

L'urlo di Hanabi fu come una cannonata, i due si separarono come avessero preso la scossa, poco dopo la più giovane degli Hyuuga entrò nella stanza,

“ Neji è stato b-e-l-l-i-s-s-i-m-o ”

il ragazzo tornato a stendersi sul letto annuì,

“ Tenten ti sei persa una scena magnifica! Non si sa ancora chi sia stato, ma qualcuno ha dato da bere vodka a Rock Lee e lui– ”

“ Fuori ” le ordinò il cugino,

“ Ma Lee ha fatto– ”

“ Fuori. ”

sbuffando la ragazzina uscì,

“ Io volevo sapere cosa è successo a Lee! ” si lamentò la brunetta seduta sul bordo del letto, qualcuno bussò gentilmente alla porta,

“ Buonasera ”

Hinata fece capolino, augurò loro la buona notte e si ritirò in camera sua.

Rimasero soli,

la tensione e l'imbarazzo erano palpabili,

Tenten si guardava le mani giunte in grembo, Neji guardava lei,

“ Togliti le scarpe. Vieni qua.”

annuì, e incerta andò a sedersi vicino a lui,

“ Chiudi gli occhi. ”

“ Cosa? ” esclamò lei,

“ Chiudi gli occhi. ” ripeté lui un poco divertito,

lo fece,

si allungò per spegnere la luce e aspettò che i suoi occhi si abituassero al buio,

“ Neji? ”

“ Hn ”

“ Posso aprirli? ”

“ Aspetta ancora un attimo ”

poi le prese le mani tra le sue scoprendole gli occhi,

“ Guarda in alto ”

e Tenten rimase a bocca aperta,

sul soffitto della camera brillava la volta celeste,

“ Hai il tuo cielo stellato personale! ”

lui annuì.

L'atmosfera si fece più rilassata,

rimasero a guardare il loro spettacolo privato a naso in su, mentre Neji giocava con la sua mano o intrecciando le dita o tracciando cerchi sul suo palmo; quando sentì la testa di Tenten abbandonata contro la sua spalla le accarezzò una guancia, si era addormentata, passò il braccio intorno alle sue spalle esili e la portò più vicino.

E poi le ragazze dicevano che non era romantico, quella sera si era comportato come un bravo ragazzo!

“ Altri cinque minuti ”

Avrebbe dovuto portarla nella stanza di Hinata, dove la attendeva il letto degli ospiti, ma non voleva, ormai gli era tutto chiaro Tenten era quella giusta, con lei le cose sarebbero andate diversamente, guardò il suo profilo addormentato:

“ Resta al mio fianco.”

 

Fine.

 


 

.Note dell'Autore.

Bene siamo giunti alla fine!

E' in cantiere un sequel, ci sono tante belle idee ma, senza fare spoiler a nessuno, dopo gli ultimi risvolti del manga di Naruto preferisco prendermi una pausa.

 

Grazie per chi ha letto la storia, l'ha messa nei preferiti, nelle seguite o tra le storia da ricordare. Un ringraziamento maggiore va a chi ha speso tempo a lasciarmi una recensione: positiva o neutra, di commento o di suggerimento, di incoraggiamento o di apprezzamento. Un grazie ancora più grande va a Bani_chan la mia Beta, perchè ha fatto un lavoro eccezionale. Questa fic è stata una cosa colossale, un progetto a dir poco fantascientifico che si è concluso solo dopo 30 capitoli, non mi resta che dire:

GRAZIE LETTORI!

 

Con un po' di sforzi il capitolo è stato pubblicato il 24.12 secondo mio desiderio, così posso augurare a tutti voi un buon Natale e felice anno nuovo!

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