The fire’s still burning

di riccimmargheritaa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Party ***
Capitolo 2: *** Beauiful Mistake ***
Capitolo 3: *** Death ***
Capitolo 4: *** Funeral ***
Capitolo 5: *** Couples ***
Capitolo 6: *** Bros ***
Capitolo 7: *** Family ***



Capitolo 1
*** The Party ***


(RC)

-Buongiorno socia!- sento la voce di Zane accogliere la mia entrata nel locale. -Sei splendente oggi, più di ieri, hai fatto qualcosa ai capelli?-

-Li ho legati, ieri erano sciolti.- rispondo io sarcasticamente. Sono appena le sette di mattina e ha già cominciato ad essere fastidioso.

-Ciao Rikki, un caffè veloce, devo andare a lavoro ed è già tardissimo.- dice Cleo entrando nel locale, seguita da Emma e Lewis.

-Subito. Macchiato vero?- rispondo io.

-Si.- conferma lei. -Grazie mille, io corro, ciao a tutti, Lewis, ci vediamo dopo.- dice frettolosamente, poi scappa via, lasciando un bacio sulla guancia del suo ragazzo.

-Allora Emma, guidi tu domani sera vero? Ho voglia di sbronzarmi e chissà, magari conoscere qualcuno.- domando alla bionda, preparandole un the.

-Mh... si...- replica lei in tono riluttante.

-Non sei ancora convinta vero?- affermo io. Poi mi avvicino a lei e abbasso la voce, non c'è nessuno nel locale, ma non si sa mai. -Lewis sarà con noi tutto il tempo, abbiamo due asciugamani ciascuna e staremo attente a non bagnarci, quando aprono lo champagne a mezzanotte ci assicuriamo di essere lontane dalle bottiglie e soprattutto vicine all'uscita. Ma in ogni caso sarà buio e ci sarà talmente tanta gente che nessuno si accorgerà se appare una coda in mezzo alla massa.- provo a rassicurarla.

-Lo so Rikki, lo so che abbiamo tutte le precauzioni, ma sono preoccupata lo stesso. E poi lo sai che non sono molto una persona da festa in discoteca.- ribatte lei, sorseggiando la bevanda.

-Ci penserò io a farti divertire. E soprattutto ci penserà Ash.-

-D'accordo. Grazie Rikki. Adesso vado anche io a lavoro. Ciao, ci vediamo più tardi.- esce salutandomi, io ricambio il saluto e poi comincio a lavare la tazza.

-Che festa?- sento la voce di Zane provenire da dietro di me.

Mi volto. -Tu non sei invitato.- 

-Ah, quindi andranno Cleo e Lewis, Emma e Ash, immagino anche Bella e Will e poi tu e...?- 

-Io e di sicuro non tu, Zane.-

-Ti sentirai sola.-

-Mi sentirò molto meglio che se ci andassi con te. E poi una volta là non sarò più sola, ho proprio voglia di divertirmi.- dico con fare provocatorio. Vedo la scintilla di gelosia che scatta nei suoi occhi e sento il mio cuore sussultare per un momento, ma non mi scompongo e continuo a lavorare. -Ah e se non ti dispiace il turno di pomeriggio lo fai tu domani, dato che dobbiamo andare a Brisbane ci mettiamo un'ora di viaggio e ci dobbiamo anche preparare. Grazie, se vuoi domenica faccio il doppio turno.-

-Ah, quindi è a Brisbane la festa eh?- dice lui, guardandomi con lo sguardo da furbetto.

"Cazzo." penso. "Perché non mi sto zitta?!"

-Provaci tu a trovare una discoteca nella terza città più popolosa dell'Australia. Non ci riuscirai, arrenditi Zane, da me non otterrai nessun'altra informazione e ho espressamente vietato di dirtelo anche agli altri ragazzi.-

Nonostante la mia affermazione, la sua espressione non cambia, quindi decido di ignorarlo e continuare il mio lavoro. Nel mentre penso al vestito che potrei mettermi.

Io, Emma, Cleo e Bella abbiamo deciso di non imbacuccarci, l'acqua trova modo di colpire la nostra pelle in ogni caso, la cosa migliore da fare è stare attente che non ci arrivi addosso.

 

-Come mi sta questo?- chiede Cleo, uscendo al bagno, indossando un vestitino a pantaloncino, con la schiena scoperta e una lunga scollatura a V sul davanti. 

-Uuhh, Cleo sei super sexy. Come mai così scoperta stasera?- domando io ridendo insieme a Bella, mentre Emma squadra Cleo a bocca aperta.

-Sono un'adolescente, devo godermi la gioventù e mostrare di essere fiera del mio corpo. E so che farò impazzire Lewis, sarà così geloso.- risponde ridendo.

-Impara da lei, Miss Castità.- dico ad Emma, dandole un amichevole pugnetto sulla spalla. Lei indossa un vestito rosa, con la gonna lunga fino a metà polpaccio e una piccola scollatura a U sul davanti.

-Rikki parli tu che sei infilata in una calza bucata. È pure rossa, come quella di babbo natale.- commenta Cleo.

-Non è una calza, è un tubino.- ribatto io.

-Si, un tubino senza spalline e che arriva a coprirti neanche metà coscia.- aggiunge Emma.

-Lasciamola divertire, dopotutto, come ha detto Cleo, stiamo vivendo gli ultimi anni dell'adolescenza, abbiamo il diritto di goderceli.- afferma Bella.

Lei indossa un top corto, con le maniche corte, che le lascia scoperte le spalle e l'ombelico, e una gonna di jeans a vita alta, che le arriva al ginocchio.

-Grazie Bella. Ve l'ho detto che stasera mi voglio davvero sballare. E voi dovrete riportarmi a casa.- dico io.

-Avete tutti gli asciugamani?- domanda Emma, preoccupata.

Tutte noi annuiamo, mostrando la borsa e poi, dopo esserci truccate, scendiamo.

Le espressioni dei ragazzi sono a dir poco esilaranti, Ash rimane imbambolato, Will accenna un sorriso desideroso e Lewis, il più divertente di tutti, spalanca gli occhi e la bocca.

-Siete... S-siete...- prova a dire Ash, ma non riesce a completare la frase.

-Siete delle fighe. Quattro bellissime e fighissime ragazze.- conclude Will la sua frase.

-Lewis puoi chiudere la bocca.- commenta Cleo, dirigendosi verso il suo ragazzo.

-Si e tu che hai lo zaino, mettici dentro queste, non so quanto resisterò sui tacchi.- aggiungo io, allungandogli le mie converse. Lui si riprende un po' e le mette nel suo zainetto, ancora incapace di parlare.

Per fare le cose in grande ho deciso di mettere i tacchi a spillo, voglio davvero fare bella figura e trovare qualcuno con cui divertirmi in maniera spensierata.

-Abbracciatevi che voglio farvi una foto.- annuncia la mamma di Emma, prendendo la macchina fotografica.

-Ragazze voi non siete un po' troppo... ehm... scoperte?- domanda il papà di Emma, un po' in imbarazzo.

-Non si preoccupi signor Gilbert. Nessuna mano al di fuori delle nostre toccherà nessuna di queste ragazze.- lo rassicura Will.

Io mi posiziono tra Will e Lewis, i miei due migliori amici, con loro ho un rapporto davvero speciale, so che ci sono sempre per me e sono sempre pronti ad offrirmi il loro punto di vista maschile su tutto.

Dopo le foto Will mi stampa un bacio sulla guancia e io gli sorrido.

-Lewis spero che fosse involontaria la tua mano sul mio culo.- dico al ragazzo, prendendolo in giro.

-Rikki- ma- io- i-io- no- io non- non l'ho assolutamente fatto apposta- non- non era voluto- Cleo- credimi- d-davvero- balbetta lui, preoccupatissimo.

-Sto scherzando! Lo sai che mi piace prenderti in giro.- gli dico ridendo come una matta.

Salutiamo i genitori di Emma e ci dirigiamo verso la macchina, anzi, il piccolo pulmino che abbiamo noleggiato per questa serata, Lewis al volante nel viaggio di andata.

 

-Ci siamoooo!- esclamo io, eccitata.

Siamo appena scesi dalla macchina e ci siamo trovati davanti la fila di persone che, come noi, aspettano di entrare.

-C'è puzza di alcool.- commenta Bella, con una faccia infastidita.

-E la musica si sente già da fuori. Ci spaccheremo i timpani.- aggiunge Emma.

-Eddai, un po' di spensieratezza. Siamo qui per divertirci. La puzza di alcool è della gente che ha fatto il pre, sai quanti già sbronzi ci sono qua in mezzo? E la musica è la cosa più bella della serata.- rispondo io.

-Rikki ha ragione. Siamo venute qua per divertirci. Per avere un momento di leggerezza da passare tutti insieme. Non roviniamocelo da soli.- aggiunge Cleo.

-Avete ragione.- concorda Bella.

Anche i ragazzi annuiscono. 

Vedo che Emma fa un profondo respiro e si stampa un grande sorriso in faccia. -Si. Facciamolo.- 

Dopo tre quarti d'ora siamo dentro alla discoteca, abbiamo fatto vedere i documenti, abbiamo tutti quanti il braccialetto da maggiorenni al polso e io sono già al secondo vodka lemon. Ci muoviamo a ritmo di musica, chi ha un drink in mano lo sorseggia, Emma non si azzarda ad assaggiarne neanche un sorso, dato che deve guidare al ritorno.

Dopo un po', notando che ognuno sta ballando abbracciato al proprio partner, io decido di fare un giro, memorizzando la loro posizione, per cercare un ragazzo che attiri la mia attenzione.

-Ehi ciao.- sento una voce, mi volto, proviene da un viso sconosciuto. -Sei sola?- mi chiede.

-Sono con degli amici, ma sono tutti accoppiati e quindi ho deciso di fare un giro per trovare qualcuno di interessante.- spiego io.

Lui si avvicina di più a me. È un ragazzo all'apparenza molto sexy, indossa una camicia bianca con i primi tre bottoni aperti, sotto la quale si intravedono i pettorali.

"Non esattamente il mio tipo, ma è piuttosto figo." decido di dargli una possibilità e ballare un po' con lui.

-Da dove vieni, bella bionda?- mi domanda, prendendomi la vita.

-Stai sforando nel catcalling e quasi nelle molestie.- commento io.

-Se ti do fastidio, allontanati e prometto che non ti cercherò.- ribatte lui.

Io accenno un sorrisetto e, trasportata dall'istinto e anche un po' dall'alcool, che sta cominciando a fare effetto, gli metto le braccia al collo e continuo a muovermi insieme a lui.

I nostri visi sono vicini, sento che stiamo per cominciare a pomiciare, quando veniamo interrotti.

-Ehi, che cazzo fai con la mia ragazza?! Allontanati!- sento una voce familiare provenire dalla mia destra.

"Non può essere." penso.

Mi volto per provare i miei sospetti e vedo ciò che non volevo vedere.

-Ehi amico, lei non mi ha respinto, se è la tua ragazza, beh, ancora qualche minuto e ti sarebbero cresciute due grandi corna.- ribatte il ragazzo.

-Vattene prima che ti prenda a pugni.- 

-No, non andare.- cerco di trattenerlo. -Vattene tu!- urlo al ragazzo alla mia destra.

Ma ormai è troppo tardi, lo sconosciuto se ne va, lasciandomi, enormemente infastidita, con la persona che vorrei vedere di meno al mondo in questo momento.

-Zane. Che cazzo fai?!- esclamo io, arrabbiatissima.

-Quel ragazzo ti stava molestando. Dico io, ma almeno lo conosci? Sai il suo nome? Scommetto di no!- risponde, cominciando ad arrabbiarsi.

-E allora?! Ok, voleva solo scopare e poi dimenticarsi di me per sempre, e se anche io volessi questo?! Te l'ho detto anche ieri, io sono venuta qui per divertirmi. È tanto che non faccio sesso, è tanto che non bacio un ragazzo! Sono gli ultimi anni in cui ho la possibilità di lasciarmi andare, non voglio sprecarli a disperarmi per la mia solitudine!-

Lui sorride. -Non riesci a dimenticarmi eh?- 

-Sei un idiota! Un emerito cretino! Solo questo sei!- gli urlo. -Mi dici come hai fatto a trovarci? Hai seguito la macchina? E il locale? Chi c'è là? L'hai lasciato incustodito?-

-Mi è bastato corteggiare un po' la signora Gilbert per farmi dire il nome della discoteca. E per quanto riguarda il locale, tranquilla, è in buone mani.- mi assicura lui.

-Ah si? E nelle mani di chi? Di Nate? Non dirmi che lo hai lasciato a lui? Perché lo hai fatto? È un irresponsabile! E anche tu! Perché lavoro ancora con te?-

-Perché sono irresistibile. Non riesci a stare lontana da me.-

-Coglione. Idiota, coglione, cretino!- esclamo.

Mi allontano estremamente infastidita, non voglio che mi rovini la serata.

Vado al bancone. -Uno shottino di Tequila.- dico al barman, il quale prende la bottiglia e versa il liquido in due bicchierini.

-Alla tua.- mi dice, alzando il bicchiere.

Io prendo l'altro, lo sbatto contro il suo, poi lo sbatto sul tavolo e lo bevo in un unico sorso, sentendo il bruciore nella gola.

-Ce ne facciamo un altro?- propongo.

Lui annuisce e ripetiamo la stessa azione per altre due volte.

Alla fine ordino un coca e rum e poi torno nella massa a ballare, la tequila comincia a fare effetto, sento che sto partendo, anche se sono ancora abbastanza cosciente. Comincio a ballare, lasciandomi trasportare dalla musica, mentre bevo a piccoli sorsi il mio drink dalla cannuccia. Ad un certo punto sento qualcuno che mi prende la vita da dietro e comincia a ballare con me, ma non ci faccio troppo caso. Ora sono abbastanza ubriaca e non ho intenzione di smettere di bere.

-Trovati un'altra donna da molestare.- sento la voce di qualcuno, non la riconosco subito, ma non mi interessa, la testa è abbastanza vuota e l'unica cosa che mi interessa ora è la musica.

-Rikki, ti sei accorta che c'erano dei tipi che si strusciavano su di te?- mi chiede il ragazzo, facendomi voltare, in modo che riesca a guardarlo in faccia.

-Ciao Zane. Ancora tu? Almeno balliamo, dato che sei qui.- gli dico io. Dovrei essere incazzata nera in questo momento, ma la musica mi carica talmente tanto che non mi interessa. E poi Zane è così sexy, indossa un paio di jeans e una camicia nera che gli sta benissimo. Gli lancio le braccia al collo e mi scateno.

-Sei sbronza. Quanto hai bevuto?- mi domanda.

-Tanto, davvero tanto. Mi piace questa canzone!- esclamo, muovendomi a ritmo.

Lui mi prende la vita e comincia a ballare con me.

Ad un certo punto sentiamo che la musica si abbassa e un ragazzo comincia a parlare al microfono.

-Allora ragazzi. Manca esattamente un minuto a mezzanotte. Vi voglio carichi per il countdown!- esclama.

Tutti i ragazzi nella discoteca cominciano a contare dai trenta secondi in giù.

Io mi avvicino all'orecchio di Zane. -Dobbiamo avvicinarci all'uscita. Se mi becco degli schizzi di qualsiasi cosa addosso sono fottuta.- cerco di sovrastare le altre voci in modo che lui mi senta.

Mi prende per mano e ci posizioniamo abbastanza vicino ad una porta quando ormai il countdown ci avvisa che mancano solo cinque secondi al nuovo anno.

-TRE! DUE! UNO! ZERO! BUON ANNO.- urlano tutti. Improvvisamente ci troviamo circondati da persone che cominciano a pomiciare, quindi, istintivamente, io gli circondo il collo con le braccia e mi attacco alle sue labbra, senza minimamente pensare a quello che sto facendo, presa soltanto dall'euforia e dalla sbronza.

Lui inizialmente è stupito, ma non esita a ricambiare e a stringermi a sé con le braccia. Restiamo così attaccati, isolandoci da tutto, la musica è ripartita e le persone hanno ripreso a scatenarsi, ma noi due non diamo segno di volerci staccare, se non per riprendere fiato qualche volta.

Dopo qualche minuto sento arrivare degli schizzi su tutte le mie spalle, che colpiscono anche le braccia di Zane, quindi ci stacchiamo e lui, preso dal panico, mi prende in braccio, a mo di principessa, e corre fuori dalla porta, contando ad alta voce i numeri. Io mi attacco al suo collo con le braccia, provando ad asciugarmi con la mano, ma, anche il vestito è zuppo, quindi i miei poteri non riescono ad avere l'effetto necessario. Chiudo forte gli occhi, non volendo fronteggiare ciò che sarebbe capitato di lì a poco, sento che Zane mi appoggia sul sedile di un'auto e mentre pronuncia il numero "uno" chiude la portiera.

Uno scintillio e mi spunta la coda, arancione e ingombrante.

Apro gli occhi lentamente. -Di chi è questa limousine?- 

-Mia.- dice Zane, seduto accanto a me, mentre cerca un asciugamano nella mia borsa.

-Dimenticavo che tu caghi soldi.- rispondo acida.

-Di solito non sei così stronza quando sei ubriaca.- commenta lui, cominciando ad asciugarmi le spalle.

-L'alcool non ha alcun effetto sulla Rikki sirena. E comunque lascia stare, faccio molto prima io.- ribatto, allontanando le sue mani, stendendo la mia e chiudendola a pugno. La mia coda comincia ad evaporare, dopo pochi minuti torno umana con un altro scintillio. E improvvisamente la testa torna ad essere annebbiata, per effetto di tutto l'alcool che ho in corpo.

-Non sono molto incline a riportarti dentro, sei davvero ubriaca fradicia. Chiamo l'autista che ci riporta a casa, ok?- propone lui.

Io annuisco, non mi va più di tornare alla festa, la testa ha cominciato a girarmi e mi sta venendo sonno.

-Posso mettere della musica?- chiedo, quando ormai siamo già partiti. 

Zane non ha spiccicato parola, però non ha smesso di fissarmi neanche per un secondo.

Mi sento in imbarazzo, l'unica cosa che vorrei fare in questo momento è saltargli addosso di nuovo e mi sto davvero sforzando disumanamente per trattenermi.

-Quella che vuoi.- risponde lui, aprendo uno schermo, sul quale c'è la schermata di Spotify.

Scorro nelle sue playlist e ad un certo punto gli occhi mi capitano su quella che abbiamo fatto insieme qualche tempo fa per le "serate speciali" nel locale. Contiene le nostre canzoni preferite e quelle che ci rappresentano di più. Io l'ho cancellata quando ci siamo lasciati e me n'ero completamente dimenticata. -L'hai tenuta...- commento io.

-Si.- dice semplicemente lui.

Ci guardiamo negli occhi per qualche secondo, io mi avvicino sempre di più a lui e lui a me, fino a che le nostre labbra non si toccano di nuovo. 

Lui si stacca un momento. -Aspetta.- appoggia il dito sul tasto "shuffle", facendo così partire la prima canzone di quella playlist. 

Io sorrido istintivamente e poi torniamo a baciarci, lui mi prende a cavalcioni sulle sue gambe e non ci stacchiamo per tutto il resto del viaggio. Una volta arrivati a casa sua, tra un bacio e l'altro lui mi chiede -Ti devo portare a casa?- 

Io apro la portiera e scendo, trascinandolo fuori, poi gli salto in braccio, circondando la sua vita con le mie gambe e mi attacco di nuovo alle sue labbra. Lui chiude la portiera con un piede e, tenendomi su con una mano, entra in casa. Non faccio in tempo a rendermi conto di quanto tempo sia passato, che siamo già nudi, io sono stesa sopra al suo letto, lui è sopra di me e mi sta baciando ogni singola parte del corpo, io lo ritiro su, desiderosa delle sue labbra e in men che non si dica mi ritrovo a fare sesso, di nuovo, dopo tempo che non lo facevo. Sono quindi riuscita a compiere l'obiettivo che mi ero prefissata prima di andare a questa festa. Solo che non avevo alcuna intenzione di scegliere Zane come partner.

 

Spazio autrice

Reeegaaaa ecco una short story!!! È la mia prima pubblicazione qua su EFP, non so ancora bene come funzioni questo sito, ma sono anni che ci leggo fanfiction e quindi perché non pubblicare qualcosa?
 Sono partita con un capitolo ultra lungo, ahaha, chissà se riuscirò a fare anche gli altri da tremila parole, ci provooo. In ogni caso, come potete vedere questa è una Zikki, aka Zane+Rikki di H2O serie della mia infanzia. Loro due sono sempre stati la mia coppia preferita quando ero bambina, quindi perché non dedicargli una short story? Nella mia testolina mi sono prefissata di fare sette capitoli, riuscirò a rispettarlo? CHISSÀ. Comunque questa è l'intenzione. Spero vi piaccia, sto scrivendo abbastanza di getto, quindi magari sono cose senza senso, boh, comunque mi sento abbastanza """ispirata""" quindi scrivo scrivo scrivo scrivo. Comunque non devo fare un'opera letteraria, perciò amen.
Vi auguro una buona Pasqua e mangiate tanto cioccolato, mi raccomando. Ci vediamo al prossimo.

xoxo

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Capitolo 2
*** Beauiful Mistake ***


(ZB)

Prendo il telefono e rileggo per la cinquecentesima volta il messaggio che mi ha lasciato Rikki.

"Lascio la città per qualche giorno, copri i miei turni o trova qualcuno che li possa coprire. Contami questi giorni nelle ferie.

Ps: le ragazze non sanno niente, ti prego, ti scongiuro, non raccontare niente di tutto quello che è successo. Ti prego."

La prima volta che ho letto questo messaggio ero nudo, nel mio letto, dopo una notte passata con lei. La prima reazione che ho avuto è stata un'immensa rabbia, ho istintivamente lanciato il cuscino contro il muro. Poi, dopo qualche minuto, mi è passata improvvisamente la rabbia e tutto ciò che ho sentito era solitudine, mi sentivo abbandonato dalla donna che amo più di ogni altra cosa e, come un bambino, ho cominciato a singhiozzare, stringendo le lenzuola, ancora piene del suo odore. Sono rimasto così per una mattina intera, non riuscendo ad accettare la sua lontananza e non capendo il motivo della sua azione. 

Mi sarei aspettato tutto, una sua reazione incazzata, un suo rifiuto, speravo in una seconda possibilità, ma mai mi sarei immaginato un totale abbandono. Una sua fuga. Ecco quello che ha fatto. È fuggita. Senza spiegazioni.

Tutto ciò che spero in questo momento è che lei si presenti, voglio una spiegazione, nient'altro che una spiegazione per ora. Me la deve. Dopo cinque giorni fa ancora male come quella stessa mattina.

Provo a distrarmi col lavoro, ma tutto in questo locale mi ricorda lei, a partire dal suo nome scritto ovunque, dall'insegna ai tovagliolini di carta, dalle tazze ai tavoli. Come se questo stesso posto volesse rinfacciarmi il mio fallimento, la cosa che più rimpiango, cioè tutte le delusioni che le ho dato. È come se questo locale, il nostro locale, mi stia facendo provare in pochi giorni tutto il dolore che io ho causato a lei in questi anni. In un certo senso me lo merito, ma è davvero insopportabile.

Vedo entrare le sue tre migliori amiche.

-Ciao Zane. Tre frullati per piacere. Li beviamo qui.- dice Emma.
Si appoggiano al bancone nel frattempo che aspettano che io li prepari.

Dopo qualche secondo Bella decide di rompere il silenzio. -Neanche noi abbiamo sue notizie da quella sera, solo il messaggio in cui dice che lascia la città per alcuni giorni.-
Io alzo gli occhi, attento alle sue parole, ma rimango deluso da esse. Nemmeno le sue migliori amiche sanno nulla di lei, potrebbe essere chissà dove a fare chissà cosa non chissà chi. Potrebbe essere in pericolo.

Emma e Cleo le lanciano un'occhiataccia.

-Avanti ragazze, lui ha il diritto di sapere. Dopotutto si vogliono bene e sono lo stesso amici.- replica Bella.

-Ecco a voi i frullati. Grazie Bella.- gli porgo i bicchieri e loro si avvicinano ad un tavolo.

Mentre se ne vanno sento Cleo sussurrare:-Non nego che possa essere preoccupato, ma lui non è di certo la persona adatta per trovare Rikki e farla stare meglio, qualunque cosa le sia successa.-

-Non vedi che è disperato? Sono giorni che non fa battute con nessuna ragazza, non gli ho visto neanche accennare un sorriso e i suoi occhi sono così tristi.- riesco anche a sentire la risposta di Bella, ma poi si allontanano troppo perché riesca a continuare a seguire la loro conversazione.

Mi prendo la testa tra le mani e decido di uscire per prendere un po' d'aria.


-Zane! Vai tu ad aprire! Deve essere Paul con quei documenti che gli ho chiesto di portarmi.- urla mio padre dal suo ufficio, dopo aver sentito il campanello di casa suonare.

Fisso ancora per qualche secondo il messaggio sotto al nome "Rikki" salvato in rubrica, poi spengo il telefono e scendo svogliatamente.

Raggiungo la porta e la apro, appena riconosco il viso che mi si presenta davanti, rimango paralizzato.

-Posso entrare?- mi dice Rikki, dopo un po' di silenzio.

Io mi sposto, senza spiccicare parola. Lei si dirige verso la mia camera, io la seguo, una volta entrati, lei chiude la porta alle nostre spalle.

-Ciao.- mi dice, immobile davanti a me.

-Ciao? Sparisci completamente per una settimana e l'unica cosa che hai da dire è "ciao"?- scoppio io. Vorrei dirle tante di quelle cose, ma mi trattengo, necessito una spiegazione e se la faccio incazzare è capace di non farsi più sentire per un'altra settimana.

-Zane adesso ti spiego tutto. Sediamoci ti prego.- mi dice, prendendomi le mani e invitandomi a sedermi. Io non oppongo alcuna resistenza. Al suo tocco sento i brividi lungo la schiena e lo stomaco che fa un salto.

-Devo trovare le parole giuste per spiegarti, è difficile...- inizia lei rigirandosi nervosamente le mani e guardando in basso.

-Iniziamo parlando dell'altra notte.- dico io, con tono leggermente irritato. -L'altra notte è stato-

-Bellissimo.- vengo interrotto dalla sua affermazione. -L'altra notte è stato bellissimo. Non mi sentivo così bene da molto tempo. Avrei voluto fare sesso con qualcuno per provare di nuovo quel piacere che ormai non provavo da molto tempo, ma solo ora mi rendo conto che non sarebbe stato lo stesso. Fare sesso con te è una delle cose più belle che io abbia mai fatto. Non lo voglio negare, è così. E allo stesso tempo non voglio negare i miei sentimenti. Io sono innamorata di te Zane. Ti amo da così tanto tempo ormai che non so più quando è iniziato il mio amore per te. Forse quando all'inizio ti odiavo, in verità già ti amavo, ma non ero capace di riconoscerlo. Ora lo so. Ne sono sicura. E non voglio più negarlo perché non mi passa. Ma l'altra notte è stato un errore. Un bellissimo errore. Ecco quello che è stato. In questi anni ti ho più volte dato una seconda possibilità, spinta dal mio amore verso di te. Ma è ciò che mi ha fatto soffrire, io voglio sempre sembrare una donna forte, una donna che non piange, una donna che non si fa scalfire da niente. Ma tu mi hai spezzato il cuore troppe volte, io devo proteggerlo, ti apparterrà per sempre, ma non ti permetto più di giocarci e di ridurlo a brandelli. Perché così mi sono sentita tutte le volte che ci siamo lasciati: con il cuore frantumato. Mi voglio troppo bene per far succedere tutto questo un'altra volta.- conclude il suo discorso con le lacrime agli occhi. 

Io rimango incantato, a guardare quei meravigliosi occhi blu, ho sempre avuto il privilegio di essere l'unico che riesce a leggere ciò che i suoi occhi comunicano e in questo momento riesco a vedere che tutto ciò che mi sta dicendo è vero. E per la prima volta nella mia vita mi sento in colpa, mi sento responsabile per qualcosa. Per la prima volta nella mia vita capisco di aver scazzato tutto con lei, e non solo. Mi accorgo di essere davvero un ragazzo presuntuoso che fa il figo solo perché ha bisogno delle attenzioni degli altri per vivere. Ma ciò di cui ho più bisogno in questo momento è di lei. E capisco di averla persa, forse per sempre. Non ho perso il suo amore, come ha detto lei, quello rimarrà per sempre, ma ho perso la sua fiducia, che è ancora più grave perché se non c'è fiducia non ci può essere alcun tipo di rapporto vero, ma solo un'amicizia superficiale.

-Ti amo anche io Rikki. Tantissimo. Non smetterò mai di farlo. Ma ho capito davvero quello che dici e sono d'accordo. Ho scazzato tutto con te. Capisco la tua decisione e la rispetto. Ti prometto che da adesso in poi la rispetterò per sempre.- rispondo semplicemente.

-Grazie.- conclude lei, accennando un leggero sorriso.

Dopodiché si alza e lascia la stanza. Io la guardo andare via e rimango immobile a fissare la porta. E poi lo sento. Crack. Il mio cuore che si spezza.


Spazio autrice

Salve. Innanzitutto chiedo perdono, so che questo capitolo è poco più di 1/3 del precedente, ma è venuto così, sono comunque mille e passa parole, quindi credo che sia abbastanza. Anche nella scorsa short story il numero di parole dei vari capitoli era assolutamente incostante. Ma poi non poteva finire in un modo diverso da questo, cioè, fa super effetto. COMUNQUE ci sto mettendo la mia anima in questi capitoli e sto scrivendo ore e ore di seguito, sooo, apprezzate. Io sono convinta di non saper minimamente scrivere, ma le idee che ho sono davvero belle, alcune geniali, ovviamente secondo il mio modestissimo parere, quindi perché non buttarle giù? Tanto sinceramente in giro leggo degli orrori talmente scritti male che questo in confronto è Leopardi Ceh, almeno io la grammatica generalmente non la sbaglio e provo, ripeto provo ad evitare certi cliché e ad essere un minimo originale. COMUNQUE LIBERTÀ DI TUTTO EH, ognuno è liberissimo di scrivere ciò che vuole sul proprio profilo. Dato che sto blaterando, ora vado subito a scrivere il prossimo, see you next time!!!

xoxo

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Capitolo 3
*** Death ***


(RC)

-Che cosa è successo tra te e Zane?- mi domanda Cleo, una volta che le mie amiche mi hanno rubata e obbligata a sedere con loro ad un tavolo del locale.

-Cosa? Niente. Perché dovrebbe essere successo qualcosa?- cerco di fare l'indifferente.

-Siete così freddi. Lui ha smesso di stuzzicarti e provarci con te, tu hai smesso di rispondergli male, l'ultima volta che avete cambiato l'atteggiamento di uno nei confronti dell'altro abbiamo scoperto che stavate insieme.- risponde Emma.

-Diciamo che ci siamo chiariti, un giorno abbiamo parlato molto e abbiamo capito che è arrivato il momento di essere maturi ed andare avanti. E ora credo che ce la siamo fatta passare entrambi.- rispondo semplicemente. Non mi piace per niente mentire alle mie migliori amiche, ma non me la sento di dirgli tutta la verità, mi criticherebbero e me ne direbbero di tutti i colori.

-Ah si? E non avendo alcun tipo di rapporto se non quello professionale? Che siete, semplici colleghi?- continua Cleo.

-Rikki, sono settimane che non interagite in alcun modo se non per dirvi "mi passi quel piatto" oppure "domani faccio il turno al pomeriggio" e cose del genere. È parecchio strano. E lo dico io che sono l'ultima arrivata.- aggiunge Bella.

-A me sembra un rapporto normalissimo. Abbiamo rispetto l'uno dell'altra.- affermo io, cercando di essere più convincente possibile.

-Non so quanto normale possa essere il rapporto con un ex.- commenta Emma.

-Vabbè ragazze, evidentemente Rikki non ha molta voglia di parlarne ora. Parliamo di qualcos'altro.- dice Bella.

Io la guardo sorridendo. Dice sempre la cosa giusta, credo sia la sua qualità migliore. Riesce sempre a mettere a proprio agio le persone.

Lei ricambia il mio sorriso e le ragazze cominciano un altro discorso. 

Io mi volto a guardare Zane. Sta preparando un cocktail, si muove velocemente, versa gli ingredienti e agita il bicchiere in maniera esperta. Mi soffermo sulle sue mani. E mi vengono in mente i ricordi legati a quelle mani. A quando le stringeva nelle mie. A quando le teneva sulla mia schiena. A quando le passava tra i miei capelli. A quando le usava per accarezzare il mio viso. Mi mancano molto le sue mani. 

"No Rikki. Non ti fa bene. Non devi pensarci. Concentrati sulle tue amiche. Loro si che ti fanno stare bene." 



Ho appena saputo la notizia. Mi sono subito precipitata in ospedale, ora sto cercando il piano giusto. Nella mente mi risuonano le parole di Nate al telefono:"Harrison ha avuto un incidente, lo stanno portando in ospedale, è messo parecchio male."

Fermo un dottore che sta passando per chiedergli informazioni. -Sto cercando Harrison Bennett.-

Lui controlla nella sua cartellina. -Lei è una parente?- mi domanda.

-No...- rispondo io frettolosamente, voglio sapere dov'è.

-Allora non può entrare nella stanza, mi dispiace signorina.- risponde lui.

-Sono sua nuora. La sua futura nuora se tutto va bene.- mi invento io sul momento, è la prima cosa che mi viene in mente. -Voglio solo sapere in che zona si trova. Non è necessario che entri.-

-Prosegua dritto lungo questo corridoio e poi giri a sinistra, quella è la sala d'aspetto subito fuori dalla porta del signor Bennett.- mi informa.

Io lo ringrazio velocemente e corro seguendo le sue indicazioni. Apro la porta e li trovo lì: c'è Emma, insieme ai signori Gilbert, c'è Nate e per terra, accovacciato in ginocchio, c'è Zane, le guance rigate di lacrime e la testa tra le mani.

Senza neanche pensarci, mi precipito avanti e mi inginocchio esattamente di fronte a lui. Gli alzo il mento con due dita e lo guardo intensamente negli occhi per qualche secondo.

"È morto." penso. Non c'è neanche bisogno che me lo dica a voce, riesco a leggerlo nei suoi occhi.

Lo stringo a me, temendogli la testa appoggiata al mio petto, lo lascio piangere e lascio che alcune lacrime escano anche dai miei occhi. So che in questo momento ha bisogno di questo, ha bisogno che io gli stia vicino e io ho bisogno di stargli vicino perché non posso sopportare di vederlo in questo modo. Rimaniamo così, entrambi inginocchiati in terra, per un periodo lunghissimo. Nessuno dei due si muove, anche se il suo pianto è finito, nessuno dei due dà cenno di volersi alzare.

Nel frattempo ci raggiungono anche Ash, Cleo, Bella, Lewis e Will.

Dopo un po' lui alza la testa e ritorna a guardarmi negli occhi. Sono ancora arrossati e lucidi a causa delle lacrime. Io gli accarezzo la guancia destra e lo faccio alzare. Ci sediamo nelle sedie, io gli prendo la mano e gliela stringo forte, per fargli sentire la mia presenza, per fargli capire che io sono qui per lui.

Un medico entra nella sala. -Zane Bennett vero? Mi dispiace doverglielo dire, ma se vuole vedere un'ultima volta suo padre, deve andare ora, possiamo trattenerlo ancora per quindici minuti al massimo.- 

Zane si asciuga gli occhi con le maniche della maglietta. -Arrivo.- gli risponde con voce piatta. -Grazie davvero signori Gilbert. E grazie a tutti voi ragazzi. Non vi voglio trattenere ulteriormente, avete già fatto molto anche solo precipitandovi qui. Vi prego, non voglio rubarvi altro tempo.- dice rivolto a noi.

-Mavalà Zane, noi siamo venuti qui per stare vicino a te. Non ci hai rubato del tempo.- risponde la mamma di Emma. Poi si avvicina e lo abbraccia. Anche Emma compie la stessa azione. Gli altri si limitano a sorridergli.

Poi uno ad uno vanno via, fino a quando rimango solo io.

-Io non me ne vado via Zane.- gli dico io.

-Ti ringrazio per essere venuta, ma mi rimangono solo dieci minuti e vorrei salutare mio padre. Da solo.-

-Io non me ne vado.- ripeto. Non ho alcuna intenzione di lasciarlo solo. È così fragile in questo momento, sono convinta che non appena entrerà nella stanza e vedrà il corpo di suo padre, crollerà e io sarò pronta a sorreggerlo.

Lui si arrende, forse perché sa di non potercela fare da solo, fa un profondo respiro e apre la porta della stanza dov'è stato ricoverato suo padre. Entra, io lo seguo, ci avviciniamo al suo letto. Lui osserva il corpo per qualche minuto e poi scoppia a piangere di nuovo, prende la mano di suo padre e si abbassa, appoggiandosi ad essa. Dopo un po' si rialza e si getta fra le mie braccia, io lo stringo, com'era successo anche prima, e lascio che sfoghi tutte le emozioni che ha bisogno di liberare.

Poi il dottore entra, ci informa che il tempo è terminato e spinge il lettino fuori dalla stanza, aiutato da alcuni infermieri.

Noi rimaniamo ancora fermi per qualche secondo, poi io gli dico:-Ti porto a casa.-

Gli asciugo gli occhi con la manica, cercando di non bagnarmi la pelle, gli prendo la mano e ci avviamo fuori dall'edificio. Guido fino a casa sua e, quando entriamo nella sua stanza, appoggio la borsa in terra e lo faccio stendere a letto.

-Devi dormire Zane. Ne hai bisogno. Credimi, dopo una lunga dormita sarai più lucido. Vengo domattina, va bene?- dico, raccogliendo la borsa e accarezzandogli la fronte.

Lui mi prende la mano e me la stringe. -Non mi lasciare. Ti prego non mi lasciare.- mi supplica con la voce spezzata.

Come posso lasciarlo? Vederlo così mi distrugge. Ma devo essere forte per lui.

-Va bene. Vado in bagno a cambiarmi ok?-

Prendo una t-shirt dal suo armadio, data la nostra grande differenza di altezza, qualsiasi sua maglietta mi fa da vestito, perciò non ho bisogno dei pantaloni. Poi vado in bagno, mi tolgo la canotta, rimanendo in reggiseno e comincio a lavarmi.

Ad un certo punto sento le sue braccia circondarmi da dietro e lui comincia a baciarmi il collo. Un brivido mi percorre la schiena, vorrei solo che continuasse per sempre.

"No." mi dico.

-No Zane.- gli dico, ma lui non ha intenzione di smettere. Mi fa voltare e attacca le mie labbra alle sue, stringendomi i fianchi con le braccia.

Io mi allontano. -Zane sei sconvolto. Non possiamo farlo così. Non voglio farlo così. Hai bisogno di dormire. Fidati di me. Ci stendiamo a letto, ti prometto che non ti lascerò neanche per un istante. Ma devi dormire.-

Lascio che mi dia un ultimo lungo bacio, poi, tirandolo per una mano, lo trascino fino al letto, ci stendiamo e io lo abbraccio, lui ha la testa appoggiata al mio collo e al mio petto, io gli accarezzo i capelli con una mano, mentre l'altra è ancora intrecciata alla sua. Rimaniamo in questa posizione finché non ci addormentiamo entrambi, esausti, ma insieme.



-Ho preparato la colazione.- dico entrando in camera.

Stamattina mi sono svegliata presto per cercare di riprendermi e prepararmi ad affrontare una giornata piuttosto difficile. Ho chiamato le ragazze e gli ho chiesto di gestire il Rikki's per qualche giorno, loro hanno subito accettato.

Vedo la faccia di Zane, terrorizzata.

-Temevo mi avessi lasciato di nuovo.- mi confessa, calmandosi leggermente.

-No Zane. Non succederà. Mai.- lo rassicuro io, avvicinandomi al letto col vassoio. 

Glielo porgo e lui comincia a mangiare.

-Hai mandato qualcuno al Rikki's?- mi domanda.

-Non ti preoccupare. Oggi Cleo fa la mattina e Bella pomeriggio e sera, domani Emma si alterna con Lewis. Si sono organizzati bene e sono disponibili anche per una settimana se è necessario.- lo tranquillizzo. -Ah e mi sono permessa di rispondere al telefono stamattina e di fornire le informazioni per la sepoltura. Ovviamente tu sai i dettagli, ma ho risposto alle domande di cui sapevo la risposta. Spero che non ti dia fastidio.-

-Grazie davvero. Quale data hanno proposto per il funerale?- 

-Domenica mattina. Se ci pensi è comodo, il Rikki's è chiuso comunque di domenica mattina e nessuno di noi lavora, quindi sono tutti comodi a partecipare.-

-Va bene. Allora adesso trovo la forza di alzarmi dal letto e affrontare questa giornata di preparativi. Mio padre ha sempre fatto le cose in grande. Devo rispettare questa sua tradizione.- 

-La affronteremo insieme. Ripeto: io non vado da nessuna parte.- detto ciò, gli porgo una mano per farlo alzare, ma lui la prende e mi costringe a sdraiarmi su di lui.

I nostri visi sono a pochi centimetri di distanza, i nostri nasi si sfiorano, in pochi istanti lui annulla la distanza fra le mie labbra e le sue, baciandomi con passione. Io non posso fare a meno di ricambiare, dopo anni sento ancora le farfalle nello stomaco come la prima volta e stare insieme a lui è l'unica cosa che voglio fare in questo momento.

Dopo un po' mi stacco. -Alzati. Abbiamo molte cose da fare, più tempo perdiamo, più ci mettiamo a fare tutto.-

Lo obbligo ad alzarsi e ad andare in bagno a cambiarsi.



Entro dentro al locale. È stata una lunga giornata faticosa, abbiamo tentato di organizzare il funerale al meglio e ora siamo stanchissimi. Ho lasciato Zane a casa sua, mi ha chiesto di restare a dormire da lui anche oggi, io non sono riuscita a dirgli di no, non so se è la cosa giusta accettare, ma non so come posso negarglielo. Sono passata da casa a prendere un paio di vestiti puliti e lo spazzolino, prima di tornare da lui ho deciso di fare un salto al Rikki's per vedere come va la situazione e per fare due chiacchiere con qualcuna delle ragazze.

-Rikki!- esclama Bella non appena mi vede. Corre verso di me e mi abbraccia. Io ricambio.

-Come stai? Zane? Immagino tu l'abbia sentito oggi.- mi domanda freneticamente.

-Si, l'ho sentito. Oggi sta provando ad andare avanti. Ieri si è sfogato per bene e adesso non ha più lacrime da piangere. Ha passato tutta la giornata ad organizzare il funerale, almeno, questo è quello che mi ha detto. Comunque stasera passo da lui a fargli un saluto, magari mi faccio raccontare meglio.- spiego io. -Grazie di tutto Bella, a te e alle ragazze. Non so come farei senza di voi in questo momento. Siete una certezza.- 

-È un piacere Rikki, le amiche servono anche a questo. E poi so che tu faresti lo stesso per noi. Lo hai fatto in passato.- replica lei. -Salutami Zane e stagli vicino, mi raccomando. So che ultimamente le cose tra di voi sono un po' strane, ma ho visto come vi siete abbracciati ieri in ospedale, solo tu sei stata capace di dargli ciò di cui aveva bisogno in quel momento. Continua, anche solo per qualche giorno. Ti prego, se gli vuoi bene, è il modo per farlo sentire meglio.-

-Certo Bella. Grazie ancora. Ci vediamo domani.- la saluto.

-Ciao.- ricambia il saluto.

Torno a casa di Zane.

-Ho portato la droga!- esclamo in maniera scherzosa, salendo le scale per dirigermi in camera sua.

-Ah, io avevo preparato un film. Ma se vuoi possiamo divertirci in altro modo.- ribatte lui, reggendosi lo scherzo.

-Oddio, ma è Pirati dei Caraibi! Io amo Pirati dei Caraibi! Dimmi che è il terzo.- urlo, precipitandomi davanti alla tv.

-Certo. È il tuo preferito "Ai confini del mondo".- 

-Oh, io ti amo Zane Bennett!- esclamo, emozionata per il film.

-Ti amo anche io Rikki Chadwick.- la sua affermazione mi fa salire il rossore alle guance, io l'ho detto più come modo di dire, anche se entrambi sappiamo benissimo che è vero.

-Non mi merito una ricompensa per questo?- domanda.

-Si, dopo ti faccio un pompino, adesso guardiamo il film.- rispondo sarcasticamente.

-Io pensavo ad un bacio adesso, ma se vuoi usufruire, fai pure.- ribatte, indicandosi in mezzo alle gambe.

-Mi sembra che tu stia ricevendo troppi baci da una ragazza che non è la tua ragazza.- dico. -Facciamo così. Ora guardiamo Pirati dei Caraibi. Se alla fine mi ha messo abbastanza di buonumore da farlo, allora può darsi che te lo dia.- propongo io.

-D'accordo. Vieni qui, genio del male.-

Io mi stendo accanto a lui, appoggiando la testa al suo petto e lui fa partire il film.

-Ammettilo che ti mancano i miei pompini.- dico dopo un po', senza staccare gli occhi dallo schermo.

-Ammettilo che ti manca il mio cazzo.- ribatte lui.

-Sei sempre così scurrile.- commento sarcasticamente.

-Shh, sto cercando di ascoltare.- mi zittisce lui.

Restiamo così per tutta la durata del film, ogni tanto io commento e lui risponde, ma non cambiamo posizione.

Sono contenta che sia un po' più su di morale, non avrei sopportato di vederlo piangere di nuovo, non sarei riuscita a resistere e sarei scoppiata a piangere anche io.



Spazio autrice

Halo. Ecco a voi un capitolo più lungo del precedente, anche questo scritto davvero di getto, spero che abbiano un senso queste cose. Comunque spero anche che nessuno si scandalizzi se uso parolacce o scrivo allusioni a cose zozze, so che H2O non è per niente così ma perché è mirato ad un pubblico di bambini, io sto tentando di renderlo un po' più per gli adolescenti, dai. Non ho altro da dire, se non che è l'una di notte e io continuerò a scrivere, non ho davvero intenzione di fermarmi fino a che non mi si chiudono proprio gli occhi. Comunque enjoy this chapter. Ciaobyeee.

xoxo

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Capitolo 4
*** Funeral ***


(ZB)

-Scappiamo.- propongo io.

-No Zane. Dovrai essere presente al funerale di tuo padre.- risponde Rikki.

Mi finisce il nodo alla cravatta e mi sistema il colletto della camicia.

-Sembro un uomo d'affari depresso.- commento, guardandomi allo specchio.

Sto cercando di sdrammatizzare in qualsiasi modo perché so già che una volta arrivato al funerale non avrò più le forze per scherzare.

-Sembri un ragazzo che si prepara per andare al funerale del proprio padre.- controbatte lei.

Mi volto a guardarla. Indossa un vestito completamente nero che le arriva fino alle caviglie. Ai piedi indossa delle zeppe dello stesso colore dell'abito e ha i capelli raccolti dietro la testa in uno chignon basso.

Con la mano destra le metto dietro l'orecchio uno dei riccioli che è riuscito a sfuggire dall'elastico.

-Perché sei bellissima anche in veste da funerale?- chiedo retoricamente.

-Smettila di fare sarcasmo. Zane lo sai cosa ti aspetta. È inutile che cerchi di non pensarci. Quando arriveremo là fuori la scena ti colpirà come un pugno fortissimo in mezzo al petto e ti farà un male cane. È a quel punto che tu dovrai stringermi fortissimo la mano, io sarò lì con te e soprattutto per te.-

Mi prende per mano e ci avviamo verso il cimitero.

Non appena vedo la bara e la lapide, sento subito il colpo nello stomaco e il dolore pian piano si sparge in tutte le cellule del mio corpo.

Stringo la presa intorno alla mano di Rikki, sempre stando attento a non farle male.

Vedo i volti degli amici: c'è Nate con la sua famiglia, poi il papà di Rikki e accanto a lui ci sono i Gilbert, poi Emma, Bella e Cleo. Subito difianco ci sono Lewis, Will e Ash. E in fondo vedo persino la famiglia di Cleo. Tra le altre persone riconosco alcuni colleghi di papà, alcuni suoi amici, ma in nessuno dei volti che incontro vedo quello della mamma.

Anche Rikki deve avere notato questa cosa, ha squadrato ogni singola persona presente e mi ha stretto più forte la mano. 

Prima di avvicinarci, però, le stacchiamo, lei si dirige verso le sue amiche, mentre io mi posiziono al fianco di Nate.



La cerimonia non dura molto, in poco tempo la bara viene seppellita e il funerale si conclude con una preghiera finale. Gli ospiti pian piano salutano e poi vanno via, gli ultimi a rimanere sono i Gilbert, con Emma, Bella, il signor Chadwick e Rikki. La mia Rikki. Spero davvero che rimanga solo lei, come in ospedale, ho bisogno di averla vicina ora più che mai. Ma vedo che ad un certo punto suo padre le chiede di andare via, lei mi guarda, ma alla fine, seppur riluttante, è costretta ad accettare. Ha passato già molto tempo insieme a me, per quattro giorni non ha dormito a casa sua e ha già davvero fatto molto. Per un attimo ritorno col pensiero a questi quattro giorni passati insieme, non ci siamo lasciati per più di un'oretta al giorno, siamo stati sempre insieme e non c'era altro che mi potesse rendere più allegro dopo la morte di mio padre. Grazie a lei non sono caduto in una di quelle depressioni da solitudine.

-Io vado Zane.- mi dice avvicinandosi.

Mi abbraccia, io ricambio, restiamo attaccati per qualche secondo.

-Per qualsiasi cosa, chiamami e io corro. Lo sai.- mi sussurra all'orecchio.

Poi si stacca, mi accarezza una volta il viso, intrecciando una mano alla mia, poi si volta e se ne va, io sono costretto a lasciarla andare, anche se non vorrei farlo. Insieme a lei va via anche Bella, dopo avermi dato un veloce, ma sincero abbraccio. E infine anche la famiglia Gilbert si avvia.

Così rimango solo. Completamente solo.

-Ciao papà.- dico, inginocchiandomi difianco alla lapide. Cerco di non pestare la terra ancora fresca. -Non pensavo che l'avrei mai detto, ma mi manchi. Te ne sei andato in fretta e improvvisamente, hai avuto un tempismo orribile, davvero. Stavo vivendo una situazione del cazzo e ti ci sei messo anche tu a complicarmi di più la vita. Comunque non è colpa tua, spero che quel coglione che ti ha portato via da qui la paghi cara, spero davvero che, una volta giunta la sua ora, bruci all'inferno. Sta di fatto che ti voglio bene. Credo di non avertelo mai detto in diciannove anni, ma è così, sappilo. E non sei stato un padre terribile. Hai fatto molte cazzate si, che mi hanno segnato sin dall'infanzia, ma ultimamente hai tentato molto di rimediare e l'ho apprezzato tantissimo. Grazie per non avermi mai abbandonato. Riposa in pace. Te lo meriti.-

Una volta concluso il mio discorso, resto per qualche minuto in silenzio a occhi chiusi a ripensare ad alcuni dei pochi momenti felici avuti con mio padre. Litigavamo spesso e lui ha sempre viaggiato molto, ma mi ha sempre voluto bene e si è sempre preso cura di me, anche quando la mamma se n'è andata. E ultimamente ha davvero cercato di rimediare, negli ultimi tre anni si è impegnato ad essere più presente e ad interessarsi davvero a suo figlio, non solo agli affari. Questo non è passato indifferente, perciò sono contento e orgoglioso di lui.

Decido di tornare a casa a piedi in silenzio, mi fa bene una passeggiata, mi aiuta a schiarirmi le idee. Una volta che l'ultimo pensiero verso mio padre abbandona la mia mente, subito essa viene occupata da un altro nome. 

"Rikki" è la parola che risuona nella mia testa e nel mio cuore. Credo che il mio cuore quando batte anziché fare "tumtum... tumtum..." faccia "Rikki... Rikki...".

Mi squilla il telefono, lo prendo e vedo che mi ha mandato un messaggio. Lo leggo:"La tua barca mi ha appena comunicato che ha una grandissima voglia di andare a Mako. Ma da sola non può andare, ha bisogno di un condottiero. E sappiamo entrambi cosa mi succede se mi arrivano addosso tutti quegli schizzi d'acqua."

Rido istintivamente leggendolo, sa sempre come strapparmi un sorriso.

Le rispondo:"Aspettami lì." e poi mi affretto a raggiungere il molo.

La trovo seduta a gambe incrociate sulla mia barca, sta scrivendo al telefono, probabilmente chatta nel gruppo whatsapp che ha insieme alle sue tre migliori amiche. La maggior parte delle volte che la vedo al telefono, si sta scambiando selfie, emoji o messaggi con loro.

-Ecco Harriet, te l'ho detto che sarebbe venuto. Perché non ti fidi mai di me?- esclama, rivolta verso la mia barca, non appena mi vede.

-Stai parlando con la mia barca?- le domando io.

-Mi stavo annoiando. Ho pure avuto il tempo di fare una cornicetta di emoji sul gruppo delle code. Dopo te la faccio vedere.- risponde.

"Il gruppo delle code." È così che lo chiamano lei e le sue amiche. Non possono di certo chiamarlo "Gruppo delle sirene" in pubblico, qualcuno potrebbe sentirle e farsi venire dei sospetti.

-Va bene. Ma soprattutto perché hai dato un nome alla mia barca? E perché proprio Harriet?- continuo le domande.

-Tu hai chiamato un locale col mio nome, ora io chiamo la tua barca nel modo che pare a me.- ribatte lei. -Comunque Harriet è il nome femminile che più si avvicina a Harrison. In onore di tuo padre.- aggiunge sorridendomi.

-Mi piace Harriet.- affermo, dopo qualche secondo di silenzio.

-Anche a me.- concorda lei, poi si guarda intorno per controllare che non ci sia nessuno nelle vicinanze e si tuffa in acqua. Tempo dieci secondi e riemerge sotto forma di sirena.

-Io e Harriet vogliamo fare una gara. Chi arriva per prima a Mako vince.- 

-Sfida accettata.- dico semplicemente.

Tolgo l'ancora e accendo il motore.

-Via!- esclama lei, per poi rituffarsi in mare e partire.

Io la seguo, ma lei è davvero veloce. Non mi ero mai accorto di quanto veloce potesse nuotare una sirena. Arriviamo quasi sulla spiaggia e io mi fermo.

-Ho super vinto io. Mi dispiace Harriet ti tocca il secondo posto, comunque bella sfida.- dice, dando una pacca alla barca. -Vieni giù a farti una nuotata. Oggi ci sono dei pesci bellissimi.- mi propone poi.

Io annuisco, poi prendo la muta di scorta che tengo sempre nel gommone, la indosso, mi metto anche pinne e maschera e mi tuffo. La seguo e cominciamo a giocare e a divertirci. Poi ammiriamo i pesci, lei mi porta delle conchiglie e ci rincorriamo. Ad un certo punto lei mi porta lontano dalla barca, si infila in una spaccatura di una parete rocciosa, io la seguo e riemergiamo nella piscina naturale.

-Non credo di essere mai passato da questa porta sai?- la informo, non appena torniamo a respirare ossigeno.

-Ti sei sempre perso il bello di questo posto. Guardare tutto da questa prospettiva è molto più bello. Ti senti parte della piscina stessa.- replica lei, poi si tira su dall'acqua, stendendosi sul bordo. Con una mano comincia ad asciugarsi la coda.

Esco anche io dalla piscina e aspetto che lei si alzi in piedi. In qualche minuto la sua coda sparisce e lei, completamente asciutta, si alza.

Io mi avvicino per darle un bacio, ma lei si allontana. -Nono, asciugati se non vuoi che mi ritorni la coda. Lì dietro teniamo degli asciugamani per sicurezza.- mi indica una fessura nella parete.

Io prendo un asciugamano e comincio a strofinarmi i capelli, mi tolgo la muta, rimanendo in costume, e mi asciugo la faccia, le mani e i piedi con l'asciugamano. 

-I capelli ci metteranno un po'.- dico, continuando a strofinarmeli. 

-Lascia fare a me.- mi punta una mano verso la faccia e comincia a stringere il pugno.

Sento che la testa mi si scalda e vedo del vapore uscire dai miei capelli. Dopo un minuto sono completamente asciutti.

-Sei fantastica.- commento, mentre corro ad abbracciarla.

-Ho sempre desiderato farlo.- 

Io mi siedo con la schiena contro il muro di roccia, lei si siede a cavalcioni su di me e mi circonda il collo con le braccia.

-Mi sembra che prima che io ti fermassi, tu stessi cercando di fare una certa cosa.- mi provoca.

-Non sbagli affatto.- rispondo, stringendo il suo corpo al mio e attaccandomi alle sue labbra.

Continuiamo a baciarci per un tempo lunghissimo, ci stacchiamo solo per prendere fiato. Siamo affiatati come quella volta in discoteca, non mi stupirei di certo se ci trovassimo improvvisamente senza vestiti.

-Senti Rikki.- tento di dirle tra un bacio e l'altro, ma lei non dà segno di volersi staccare, quindi sono costretto, controvoglia, a staccarmi io.

-Questa cosa che stiamo facendo io e te, che cosa sarebbe esattamente? Non siamo semplici amici, limoniamo tutto il giorno da quattro giorni, però non hai minimamente accennato al fatto di rimetterti con me. Lo sai che io lo desidero sempre. Ti ho detto che avrei rispettato qualsiasi tua decisione e lo farò, ma dal momento che sta andando avanti così, ecco, io una domanda me la sono fatta.- le spiego.

-Non lo so Zane. Io vorrei davvero dartela un'altra possibilità, con tutto il cuore. È la mente che un po' mi blocca. Anche se ultimamente non sono poi così tanto convinta.- risponde lei.

-Io sono disposto a qualsiasi cosa per riaverti. Lo sai. Ma ripeto: qualsiasi cosa tu decida, io mi adeguerò di conseguenza.-

Lei appoggia la fronte alla mia e poi mi dà un bacio, ma un bacio diverso da quelli precedenti, un bacio dolce, delicato, un bacio che mi dice "si".

-Si?- chiedo io.

-Si.- dice lei, dopo un momento di silenzio.

Io sorrido raggiante, lei anche e ho l'onore di baciare quel meraviglioso sorriso, il sorriso della mia ragazza. 

Dopo un altro po' di coccole, ci alziamo, ci prendiamo per mano e passeggiamo un po' per Mako. Ci divertiamo, giochiamo come due bambini. Poi torniamo alla piscina naturale, io mi rimetto la muta e ci immergiamo nuovamente in acqua, torniamo al punto in cui abbiamo lasciato la barca e io le do un ultimo bacio prima di riemergere e tornare al molo. Lei mi segue sott'acqua, ma una volta arrivato, è costretta ad abbandonarmi per risalire in un posto nascosto e asciugarsi prima che la veda qualcuno. Poi ci ricongiungiamo e decidiamo di passare il resto della giornata a casa mia, non è prudente andare al cinema o in spiaggia, non abbiamo ancora reso ufficiale niente e qualcuno di conosciuto potrebbe vederci e far girare delle voci. Ma io non ho bisogno di andare al cinema o al ristorante o a passeggiare in spiaggia, finché Rikki è accanto a me, nessuna di queste cose mi servirà mai.



Spazio autrice

Aloha mondo. Chiedo subito scusa se la parte finale è un po' frettolosa e tirata via, ma erano letteralmente le due e mezza di notte quando l'ho scritta, il mio cervello non connetteva più ahaha, però ci tenevo a finire questo capitolo. Chiedo anche scusa se pubblico a quest'ora della notte, ma mi ero completamente dimenticata che oggi non avevo ancora pubblicato il capitolo e qui su EFP ci vuole un casino di tempo per postare, non è come su Wattpad che spingi un tasto e sei a posto.
Detto ciò, non so perché i capitoli dal punto di vista di Zane mi vengono più corti di quelli dal punto di vista di Rikki, ma ho uno schema mentale da seguire perché tutto funzioni e quindi se mi metto a cambiare le cose adesso, impazzisco. Comunque questo capitolo è lo stesso duemila e passa parole, credo che siano tante dai. Comunque ora dormo, sennò domani sono uno zombie. Spero sia di vostro gradimento, buonanotte/buongiorno/buonasera/buon pomeriggio.

xoxo

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Capitolo 5
*** Couples ***


(RC)

-Pronta?- mi domanda Zane, tenendomi la mano.

-Si, è già successo in passato. Non sarà un così grande shock per loro.- rispondo io.

Ci avviamo verso la porta del locale ed entriamo, tenendoci per mano.

Seduti ad un tavolo ci sono Bella, Cleo e Lewis, dietro al bancone Emma e Will, che coprono i turni di oggi, stanno servendo i clienti, mentre Ash gioca a biliardo con Nate.

La prima che ci vede è Bella, che avverte subito i ragazzi seduti al tavolo con lei, che si voltano a guardarci, subito dopo anche Will ci nota e lo comunica ad Emma, che smette di lavare i piatti e ci fissa.

Io e Zane ci avviciniamo al tavolo dove sono seduti alcuni dei nostri amici e ci fermiamo lì accanto. Subito anche Emma e Will ci raggiungono e successivamente Ash.

-Ciao.- dico io.

-Ciao.- mi risponde qualcuno.

Emma non smette di fissare le nostre mani, Cleo fissa il tavolo e Bella invece mi guarda sorridendo.

-Se ci allarghiamo un po' e prendiamo altre sedie, ci stiamo tutti.-

Ognuno si siede in una sedia attorno al tavolo, tranne me, io rimango in piedi.

-Siamo tornati insieme ragazzi. È inutile usare giri di parole.- dico semplicemente, rompendo il silenzio imbarazzante che si è creato.

-Sono contenta.- si esprime Bella, regalandomi un grande sorriso, che io ricambio.

-È una bellissima notizia.- concorda Cleo, stringendomi la mano sinistra.

-Lo immaginavamo.- confessa Emma. -Ne abbiamo discusso in questi giorni Rikki, eri sempre a casa sua e al funerale non avete fatto altro che lanciarvi occhiate innamorate. So che in passato molto probabilmente non avrei mai detto una cosa del genere, ma oggi sono davvero felice perché è innegabile l'amore che c'è tra di voi e so che potete rendervi felici a vicenda.-

Io rimango scioccata, non mi sarei davvero immaginata di sentire una cosa di questo tipo provenire dalla bocca di Emma, ma è successo e mi si scalda il cuore.

-Queste parole vogliono dire molto per me Emma. Grazie di tutto ragazze, so di essere una persona impegnativa, ma ho davvero bisogno anche di voi per vivere.- guardo Zane e gli sorrido, lui ricambia, si vede che è estremamente sollevato e in questo momento so di potermi davvero fidare di lui, non mi deluderà un'altra volta.

Mi siedo sulle sue ginocchia e circondo il suo collo con le braccia.

-Che ne dite se festeggiamo? L'amore e l'amicizia. Facciamo un pigiama party. Stasera.- propone Bella.

-Ci sto.- concorda Cleo. -Tutti e otto. Ci divertiremo. Dove?- 

-Io posso chiedere ai miei la casa, ma non so se otto persone riescono tutte a dormire in camera mia...- dice Emma.

-E se facessimo a casa mia?- si propone Zane.

Ci voltiamo tutti a guardarlo.

-È grande, c'è spazio per molte persone e beh... negli ultimi giorni è un po' silenziosa. Possiamo rallegrarla nuovamente divertendoci questa sera.- continua lui.

-Per me è un'ottima idea.- rompo il silenzio.

-Aggiudicato.- concordano gli altri.

-Ah e grazie di tutto ragazzi, da domani riprendiamo io e Zane a lavorare nel locale.- concludo io, ringraziandoli dell'enorme aiuto che ci hanno dato in questi giorni.

Dopo qualche altra chiacchiera, Emma e Will tornano a lavorare, Cleo e Lewis lasciano il locale, Ash anche e Bella raggiunge Nate per prepararsi all'esibizione del weekend.

Io appoggio la fronte contro la guancia di Zane e restiamo così per un po', ad assaporare questo meraviglioso momento di ritorno alla normalità.



-È tutto pronto? Sono quasi le otto, gli altri stanno per arrivare. Emma poi è sempre in anticipo.- dico io a Zane, mentre scendo le scale.

Abbiamo preparato quattro materassi nel salone principale di casa sua, nel quale passeremo la serata insieme e poi i maschi dormiranno. Noi ragazze dormiremo in due nel letto a due piazze di Zane e due nelle brandine che abbiamo posizionato ai lati di esso.

-Si, ci sono le birre, le patatine, Netflix è pronto, nel caso volessimo guardare qualcosa, e ci sono le coperte se viene freddo.- risponde lui.

-Figuriamoci. Siamo otto ragazzi ammassati in una casa australiana dotata di riscaldamento. Come possiamo avere freddo?- esclamo, raggiungendolo nella stanza.

Lui mi guarda dalla testa ai piedi. -Devi smettere di indossare le mie magliette come pigiama.-

-Non sono sexy?-

-Sei davvero sexy. È per questo che devi smetterla. Solo guardandoti riesco ad indovinare il colore delle tue mutandine.- 

-E se ti dicessi che non le porto?- gli sussurro all'orecchio.

Lui mi guarda malizioso.

-Ovviamente scherzo, sporcaccione. Anche se gli altri sono i miei migliori amici, permetto solo a te di vedermi nuda.-

Il campanello suona, io gli lascio un veloce bacio sulle labbra, prima di andare ad aprire.

-Ciao!- esclamo, vedendo i miei sei amici tutti fuori dalla porta. -Entrate pure!- li accolgo.

-Abbiamo il gelato!- esclama Lewis.

-Tu mi piaci.- rispondo io.

-Ciao Zane! Casa tua è bellissima!- esclama Bella, guardandosi intorno.

-Un po' grande per i miei gusti.- replica lui. -Grazie per essere venuti. Ho preparato tutto qui.-

A turno i nostri amici si cambiano e indossano il pigiama, poi ci mettiamo tutti sui materassi.

Io mi accoccolo fra le braccia di Zane e prendo una birra.

-Facciamo obbligo o verità?- propone Cleo.

-Si!- concorda Emma.

-Va bene, basta che non mi facciate alzare.- dico io.

-D'accordo. Inizio io.- si propone Bella. -Lewis, obbligo o verità?- 

-Verità.-

-Hai mai preso un'insufficienza a biologia?- 

-Mai, amo troppo quella materia. Ma una volta ho preso B- e non l'ho ancora superato.- confessa lui.

-Ma l'hai recuperato dopo pochi giorni con una bellissima A+.- aggiunge Cleo.

Noi ridiamo.

-Rikki. Obbligo o verità?- mi chiede Lewis.

-Obbligo.-

-Annusa i piedi di Zane.-

-Ew. No.- mi rifiuto io.

-Siii, Rikki sei obbligata. Sennò devi fare la penitenza che è ancora peggiore.- mi incita Emma.

Zane allunga un piede verso la mia faccia, io glielo annuso con una faccia schifata. -Ewww.- 

-Tocca a me. Emma. Obbligo o verità?- 

-Obbligo.- risponde lei, dopo averci pensato qualche secondo.

Io prendo un bicchiere e ci verso dentro un po' di birra. -Bevi questo tutto d'un fiato.- glielo porgo.

-Cosa? Non ci riesco. È impossibile.- ribatte lei.

-Dai Emma, non è molto, certo che ci riesci.- le dice Ash divertito.

-E va bene. Ma se comincia a girarmi la testa è colpa tua Rikki.- cede lei.

-Mi prendo ogni mia responsabilità.-

Lei si tappa il naso e beve il contenuto del bicchiere, poi stringe gli occhi. -È fortissima!-

-Ma è solo birra! Quando ti fai uno shottino di Vodka ti va a fuoco la gola allora.- commenta Bella.

-Will. Obbligo o verità?- chiede Emma.

-Verità.- 

-Hai avuto altre ragazze o comunque altre cotte prima di Bella?- domanda Emma.

-No nessuna. Ma appena arrivato qui mi sono subito preso una cotta per Rikki, che è passata dopo qualche settimana.- confessa lui.

-Lo sapevo! Impossibile non innamorarsi di questi occhioni azzurri.- mi vanto sarcasticamente io, indicandomi il viso.

-Concordo.- aggiunge Zane.

Io mi volto a guardarlo in faccia, gli sorrido e sollevo la testa per baciarlo.

-Zane. Obbligo o verità?- continua il gioco Will, obbligandoci a staccarci.

-Obbligo.-

-Palpa le tette di una ragazza, puoi sceglierla tu. Ovviamente non Rikki.-

Emma lo guarda indignata, Cleo si rifugia imbarazzata e Bella scoppia a ridere.

-D'accordo, l'hai voluto tu.- commenta Zane, mentre si alza e si dirige verso Bella. -Posso?-

-Fai pure!- esclama lei, continuando a ridere e sporgendosi verso di lui.

Will li fissa, inizialmente stupito, non si aspettava che Zane scegliesse proprio Bella, ma poi sorride divertito.

Una volta conclusa l'azione, è il turno di Zane. -Belle tette Bella. Obbligo o verità?- le chiede.

-Obbligo.-

-Bacia una delle ragazze in questa stanza.- le dice, volendo ancora far ingelosire Will, che lo ha costretto a fare una cosa imbarazzante.

-Ok.- risponde lei, senza fare una piega. 

Si avvicina a me, io mi alzo a sedere, contenta che abbia scelto me e aspetto che arrivi, guardandola sorridendo. Si avvicina piano alle mie labbra e mi bacia, io ricambio e rimaniamo attaccate per un bel po'. Infine ci stacchiamo e guardiamo entrambe Zane con un sorriso furbo. Lui è rimasto ad occhi spalancati, così come Emma. Gli altri invece non riescono a smettere di ridere.

-Non so se sono più geloso o eccitato.- afferma lui, per poi sorridere.

-Sei un pervertito, ecco cosa sei.- commento io.

Riesco a vedere che nel suo cervello sta immaginando di fare una cosa a tre con me e Bella e quindi gli do una gomitata nelle costole. -Non pensarci neanche.- 

Lui ha capito che io ho intuito a cosa stesse pensando e quindi si mette a ridere.

Continuiamo il gioco per un altro po', poi cominciamo a chiacchierare, finché non si fanno le due.

-Ragazzi, io sono stanca, vi lascio.- dice Emma ad un certo punto.

-Arriviamo anche noi dai, ci facciamo due chiacchiere tra ragazze e poi dormiamo.- aggiunge Bella, alzandosi e dando un veloce bacio sulle labbra a Will.

Anche Cleo e Emma fanno lo stesso con Lewis e Ash.

Io invece mi attacco alle labbra di Zane, siamo sempre stati i più affiatati fra tutte le coppie e anche i più lussuriosi. Diciamo che abbiamo moltissimo bisogno di gesti fisici per comunicarci l'amore che proviamo, mentre gli altri utilizzano di più le parole oppure i regali o le buone azioni.

Giro la testa più indietro per riuscire a baciarlo meglio, non mi trovo in una posizione particolarmente comoda, ma non mi interessa, ho bisogno di lui in questo momento, tutto il resto viene dopo.

-Dai Rikki, stiamo aspettando solo te!- dice Cleo, dopo qualche secondo che io e Zane non accenniamo a volerci staccare.

Io gli lascio un ultimo bacio. -Buonanotte amore.- 

-Buonanotte.- risponde lui.

-Buonanotte maschioni.- dico alzandomi, passando accanto a Lewis gli scompiglio i capelli, mentre invece a Will lascio un veloce bacio sulla guancia.

Ci dirigiamo in camera di Zane.

-Io dormo nel letto.- annuncio, lanciandomi sul materasso.

-Io con te non ci dormo, non stai ferma un secondo.- afferma Emma, sedendosi a gambe incrociate sulla brandina vicina alla finestra.

-Posso dormirci io con te Rikki.- si offre Bella.

-Sono d'accordo.- concordo io. -Abbiamo fatto scintille prima.- 

-Si! Hai visto la faccia di Zane?- 

-Si, e quella di Will quando Zane ti ha toccato le tette? Semplicemente epiche!-

Ridiamo tutte e quattro.

-Non è che vi mettete a ribaciarvi voi due, vero?- chiede Cleo.

-Chissà.- scherzo io.

-Ragazze vi devo confessare una cosa.- dice Cleo.

Noi ci avviciniamo, interessate alle sue parole.

-Avete presente il vestito che mi sono messa alla festa di capodanno? Ecco mi sono vestita in quel modo perché ultimamente io sto davvero prendendo consapevolezza del mio corpo e con Lewis le cose vanno davvero bene. Quindi beh, sto cominciando a pensare di essere pronta per... ecco, avete capito dai, per...-

-Fare sesso.- conclude la sua frase Emma.

-Si. Esatto. Voi credete che sia una cosa normale? È troppo presto? Troppo tardi? Secondo voi sono pronta?-

-Cleo noi non possiamo sapere se tu sei pronta, te lo devi sentire dentro. Se ti senti sicura allora fallo, non è mai troppo tardi o troppo presto, se tu senti che quello è il momento giusto.- risponde Bella.

-Sono d'accordo. Tu comunicalo a Lewis. I ragazzi di solito sono pronti prima delle ragazze, ma comunque lui ti dirà come si sente nel momento in cui sarai tu a parlargliene. Lo conosco e so che ti rispetta troppo per costringerti a parlare di questo argomento, se prima non lo fai tu.- aggiungo io.

-E in quel momento come dovrei farglielo capire? Voi l'avete già fatto? Com'è successo? Sempre se volete raccontarmelo.-

-Beh, la prima volta che l'ho fatto con Ash lui era venuto a trovarmi a Londra. Mi ha portato in un ristorante talmente romantico e l'atmosfera era talmente perfetta che è stato spontaneo. Ed è stato bellissimo.- racconta Emma.

-Anche per me e Will è stato piuttosto spontaneo. Eravamo accoccolati sul letto di camera sua, avevamo appena finito un film super romantico ed è successo. Una notte indimenticabile.- confessa Bella.

Io rimango in silenzio, ripensando alla mia prima volta.

-E tu Rikki? Tu e Zane fate sesso, no?- mi chiede Cleo.

-Continuamente.- replico io.

-Che immagine orribile.- commenta Emma.

Io scoppio a ridere.

-Vi ricordate quella volta in cui Miriam Kent ha gettato il mio ciondolo in acqua e Zane si è tuffato per recuperarlo?- comincio io. Le mie amiche annuiscono, quindi continuo. -Ecco, quella è stata la prima volta nella mia vita in cui mi sono sentita eccitata. In quei giorni il padre di Zane era fuori città e quindi mi ha invitato a passare quella serata con lui, io ho accettato. Abbiamo ballato e bevuto, mi sono ubriacata per la prima volta ed ero ancora eccitata da quel pomeriggio, l'effetto dell'alcool e la vicinanza con Zane aumentavano il tutto e beh, in pochi secondi ci siamo ritrovati senza vestiti a farlo sul suo letto.- concludo.

-Quindi tu l'hai fatto a sedici anni e ubriaca.- commenta Cleo.

-E senza un minimo di cognizione.- aggiunge Emma.

-Ehi, non mi giudicate, è stato il giorno più bello della mia vita. Lui non mi ha minimamente fatta sentire in imbarazzo, ha amato ogni singola parte del mio corpo e quella notte ho capito che non sarei più riuscita a vivere senza di lui.-

-Che cosa romantica da dire.- dice Bella.

-Oh quella serata non è stata romantica, proprio per niente. Ma in quel letto è stata fatta la storia.- affermo, sorridendo soddisfatta, ricordandomi la scena. Nonostante fossi ubriaca, mi ricordo ogni singolo movimento, ogni singola parola, ogni singolo sguardo.

-Vedi Cleo, ognuno ha la propria storia da raccontare. Tu pensa a goderti appieno il momento, anche se non sarà una serata perfetta, il vostro amore la renderà perfetta.- tenta di tranquillizzarla Emma.

-Grazie davvero ragazze.- ci ringrazia Cleo.

-Già che ci siamo...- inizio io. -Vi ricordate quella sera in discoteca? Quando sono sparita? E non mi sono fatta vedere per giorni? E voi mi avete odiata per il mio comportamento? Ecco: quella sera avevo si fatto sesso, come vi ho già detto, ma quello che non vi ho detto è che ho fatto sesso con Zane.- confesso.

Loro mi guardano stupite. 

-Che cosa?!- esclama Emma.

-Ero ubriaca. E lui era così sexy. Senza neanche rendermene conto mi sono ritrovata nuda nel suo letto, avvinghiata al suo corpo e in preda al piacere. Se fossi stata lucida non l'avrei mai fatto, ve lo giuro. È per questo che sono sparita per dei giorni. Avevo bisogno di prendermi una pausa da tutto per schiarirmi le idee, per capire che cazzo fare della mia vita.- continuo io.

-Non so cosa dirti Rikki.- mi dice Bella.

-Non voglio che mi diciate niente. Volevo solo dirvelo, odio avere dei segreti con voi e dato che eravamo nel tema, ho approfittato per dirvelo.-

-Comunque adesso l'importante è che sia tutto risolto. La prossima volta che andiamo ad una festa non ti facciamo allontanare da noi.- afferma Cleo.

-Non ce ne sarà bisogno. Sarà troppo impegnata a limonare con Zane per occuparsi di qualsiasi altra cosa.- commenta Bella.

Scoppiamo a ridere.

-Vi voglio bene ragazze.- dice Emma.

-Anche noi.- concordiamo tutte.

Ci stendiamo sul letto e dopo poco ci addormentiamo.



Spazio autrice

Ma buonsalve. Eccovi il quinto capitolo di questa short story. La lunghezza è più o meno la stessa del precedente, quindi sono abbastanza proud dai. Spero che non sia troppo cringe e che vi stia piacendo almeno un pochino. Mi voglio scusare perché in questi ultimi due giorni ho pubblicato la sera tardi, ma questo covid sta uccidendo soprattutto noi 2002 sfigati che tra maturità, patente, vari TOLC ecc. già siamo continuamente sotto stress, se poi si aggiunge la pandemia e la perenne zona rossa, diventa davvero difficile reggere senza avere crisi nervose e mental breakdown ogni due ore. Tornando alla storia, vi avverto già che, per come li ho immaginati, i prossimi due capitoli saranno decisamente più corti di questi, soprattutto il sesto. Ma può anche darsi che mi vengano in mente altre idee, si vedrà. Intanto leggetevi questo e ci ribecchiamo al prossimo.

xoxo

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Capitolo 6
*** Bros ***


(ZB)

-Zane!- sento Will che mi chiama. -Zane, ho urgente bisogno di un favore.-

-Ci pensi tu?- chiedo a Rikki, la quale annuisce.

Io seguo Will fuori dal locale, fino ad una panchina. Ci sediamo.

-È più un consiglio che un favore.- spiega lui.

-Ti ascolto.- 

-Ieri sera Bella era a casa mia e stavamo pomiciando, cosa assolutamente normalissima. Ad un certo punto però lei comincia a muoversi in modo sexy, mi bacia il collo e il petto e io comincio a spaventarmi. Allora la fermo e le chiedo che cosa stesse succedendo. Lei mi confessa che, parlando con le ragazze, è l'unica che ancora non ha pensato ad avere rapporti sessuali con me. Mi ha proprio detto:"Cleo ha detto che ha intenzione di dire a Lewis che è pronta per fare sesso, persino Emma l'ha già fatto qualche volta, per non parlare di Rikki e Zane che lo fanno tutti i giorni." Poi mi ha detto che lei ha dovuto mentire alle sue amiche perché si sentiva in imbarazzo, essendo l'unica a non averci mai neanche fatto un pensiero. Quindi voleva farlo con me in quel momento o almeno voleva capire se io la desiderassi anche in quel modo. Ovviamente io ci ho pensato tantissimo, ma lei non mi sembrava ancora pronta e infatti me l'ha confermato, lei non crede di essere pronta. Ma prima o poi succederà, presto secondo me e il fatto è che nemmeno io ho mai fatto sesso con nessuna ragazza. Quello che ti chiedo è innanzitutto di non dire niente a Rikki e alle ragazze. E poi volevo chiederti un consiglio da ragazzi: come faccio a mettere Bella a proprio agio? Come faccio a fare in modo che non si senta insicura o giudicata? Io voglio solo che lei viva un bellissimo momento, ma ho paura di sbagliare.- 

-Wow amico, sei proprio innamorato.- rido io, poi torno ad avere un'espressione seria. -Quello che devi fare è, come hai detto tu, metterla a proprio agio. Devi farle sentire che la rispetti, quindi non devi farle fretta in alcun modo, ma che la desideri, quindi toccala delicatamente, ma non in maniera incerta, con delicata decisione, ecco. Non soffermarti per troppo tempo a baciarle il corpo, torna spesso alle sue labbra, così non la farai sentire impotente. Non bloccarle le braccia in alcun modo, lascia che si muova liberamente sotto di te. Non svestirla in maniera frettolosa, prima di togliere il suo intimo, spogliati completamente tu, mostrandole che sei a tuo agio e anche lei si sentirà sicura di mostrarsi a te. Prima di entrare guardala intensamente negli occhi, capisci se davvero lei è decisa a farlo, e, una volta che la risposta è affermativa, fallo delicatamente, non spingere molto o le farai male e non staccarti dalle sue labbra se non per prendere fiato. Andrai benissimo, vedrai.-

-Wow. Tu hai fatto così con Rikki?- mi domanda.

Io rido. -Assolutamente no. Io e Rikki eravamo sbronzi ed eccitatissimi, solo quella notte abbiamo fatto sesso quattro volte. Ma è diverso, Bella è una ragazza molto diversa da Rikki, è così pura e ama il romanticismo. Io e Rikki siamo molto più carnali, facciamo certi giochini e certe posizioni, più avanti magari te ne insegno qualcuna. Per ora pensa a fare l'amore con Bella, non il sesso, l'amore.-

-D'accordo Zane. Grazie mille davvero. Apprezzo molto questi consigli. Sei un vero amico.- mi ringrazia.

Poi se ne va, lasciandomi con le sue ultime parole che risuonano nelle mie orecchie. "Sei un vero amico." Da quanto nessuno me lo diceva? Forse dalle elementari. Per una volta sono riuscito a comportarmi in maniera consona e ad essere una brava persona. Sono sicuro che non deluderò Rikki perché è grazie a lei se ora sono un ragazzo migliore.

Torno dentro al locale. Corro dalla mia ragazza e la abbraccio da dietro.

-Non spingermi sulla pancia ti prego. Ho ricominciato ieri a prendere la pillola e i crampi mi stanno uccidendo.- mi dice lei. -Questo non vuol dire che il tuo uccellino può risparmiarsi di mettere il cappello, lo sai come la penso vero?- aggiunge poi, voltandosi per guardarmi in faccia.

-Ehi, ti ho per caso sentita dire "uccellino"?- 

-Scusami. La tua aquila reale.- si corregge.

-È tutto molto imbarazzante.- commenta Lewis, appoggiandosi al bancone.

Noi ci voltiamo nella sua direzione, accanto a lui ci sono Cleo, Emma e Ash.

-Dopo tutto Rikki dice continuamente che sei un cazzone.- aggiunge Emma.

La mia ragazza scoppia a ridere, seguita dagli altri.

-Lo prendo come un complimento.- dico io.

-Ovviamente.- conferma lei.

-Ci fate tre frullati alla fragola e un the? Li portiamo via. Grazie.- dice Cleo.

Io e Rikki ci mettiamo al lavoro.



-È un tipo di pesce bellissimo!- esclamo io, una volta raggiunta la spiaggia di Mako.

Will in un'escursione subacquea ha trovato una zona vicino a Mako dove vivono alcuni pesci di una specie rarissima e meravigliosa, quindi ha deciso di mostrarmeli. 

Dalla nostra chiacchierata un paio di settimane fa il nostro rapporto si è approfondito decisamente, ora passiamo intere giornate in barca o a bagno, esplorando nuove zone dell'oceano, oppure facciamo delle corse in moto. Ci ritroviamo a parlare di tutto, del lavoro, delle ragazze, dello sport, del mare. In lui sto trovando un amico su cui contare sempre, quell'amico di cui non sapevo di avere bisogno fino ad ora. Lui mi dà consigli su come non sembrare una testa di cazzo e io gli do consigli su come conquistare ogni volta Bella in maniera sorprendente.

-Comunque l'abbiamo fatto.- mi dice, mentre ci asciughiamo.

-Cosa?- chiedo io, inizialmente confuso.

-Io e Bella. Abbiamo fatto sesso.- confessa.

-Si fratello!- esclamo io, malizioso. -E com'è stato?-

-Indescrivibile. È stato un momento perfetto. Ho tenuto a mente tutto quello che mi hai detto, ma alla fine eravamo talmente tanto in sintonia che non mi sono dovuto sforzare di non farle del male. È venuto tutto spontaneo, i nostri movimenti erano perfettamente sincronizzati e i nostri corpi si incastravano perfettamente.- spiega lui.

-Sei un romanticone Will Benjamin.- gli dico, dandogli una pacca sulla spalla.

-A proposito di romanticismo: sabato facciamo un anno e sono giorni che penso alla sorpresa perfetta, ma non mi viene in mente niente di esaltante.-

-So che la tua ragazza si accontenta anche delle cose semplici, ma cosa ne dici di una giornata in yacht?- propongo io.

-Sarebbe una figata. Ma i soldi per affittare uno yacht li trovo dove, sottoterra?-

-Mio padre mi ha lasciato tutti i suoi averi, la sua azienda, i suoi soldi, la casa, tutto. Ho scoperto di avere uno yacht. E anche un aereo privato. Cosa preferisci?- lo informo.

-Wow. Quanto faresti di affitto per un giorno?- mi chiede, stupito.

-Ottomila dollari.- rispondo convinto. -Scherzo, ovviamente gratis. L'importante è che ritorni al suo posto.-

-Davvero lo faresti?- 

-Certo amico. Credimi, le piacerà, Rikki si è divertita tantissimo quando l'ho portata qualche giorno fa. E lei non è una che ama le ricchezze e il lusso.- 

-Grazie Zane, sei un grande amico.- mi dà un veloce abbraccio.

Poi decidiamo di raggiungere la barca per tornare sulla terra ferma.



Spazio autrice

A quanto pare non riesco a postare ad un normale orario del giorno!!! Perdonooo so che questo capitolo è cortissimo rispetto agli altri, poco più di mille parole, ma è fatto apposta, l'ho volutamente incentrato sull'amicizia fra Zane e Will (Zill? Wane??), anche se c'è un piccolo momento Zikki e qualche spolverata di Zikki e Wella qua e là. Comunque siamo giunti al penultimo capitolo, rispetterò i miei piani e concluderò questa short story col prossimo, che sarà il settimo. Vi spoilero già che i capitoli a parer mio più belli sono già passati, l'ultimo è una sorta di "conclusione" e non credo che sarà molto lungo. Però questi ultimi due mi servono per tirare un po' le fila e avere una degna conclusione. Detto ciò, spero che vi sia piaciuto e spero che abbiate apprezzato il lavoro da me fatto per ora in questi sei capitoli. See you.

xoxo

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Capitolo 7
*** Family ***


(ZB)

-Rikki. Svegliati Rikki.- dice Emma, scuotendo la ragazza.

-Pizza con le patatine.- farfuglia lei, svegliandosi. -Che succede?- chiede poi, una volta aperti gli occhi.

-Hai fame?- domanda Bella divertita.

-No, perché?- risponde Rikki, confusa. -Anzi si.-

-Ti sei svegliata dicendo letteralmente "pizza con le patatine".- ride Cleo.

-Siamo arrivati, sbrighiamoci.- dice Emma, affrettandosi a prendere i bagagli a mano.

Ci dirigiamo verso l'uscita e scendiamo dall'aereo.

-Wow.- commento io, uscendo dall'aeroporto.

-Ragazzi siamo in Grecia.- aggiunge Cleo, emozionata.

-Dammi, faccio io.- dice Will a Bella, prendendo la sua valigia.

-Oh, grazie.- replica lei.

Cleo fissa Lewis, aspettando che il ragazzo faccia lo stesso.

-Oh certo!- esclama lui, affrettandosi a prendere la valigia della fidanzata.

Io mi volto verso Rikki: sta camminando all'indietro, trascinando la sua enorme valigia rossa, cercando di non far cadere il bagaglio a mano che ci ha appoggiato sopra.

Mi viene istintivamente da ridere. -Dai, dalla a me.- le dico, avvicinandomi e prendendo il manico della valigia.

In cambio ricevo un pugno sull'avambraccio, che mi obbliga ad allontanarmi. -Faccio io. Mi credi un'incapace?- afferma lei, mentre velocizza il passo, per dimostrarmi che è capace di cavarsela da sola.

-Ahia!- esclamo tenendomi con una mano il punto colpito da lei. -Assolutamente no, ma ti vedevo un po' in difficoltà e volevo solo darti una mano.-

-Non ne ho bisogno.- mi comunica indispettita, allontanandosi e raggiungendo le sue amiche.

-Perché quando vi siete offerti voi le vostre ragazze vi hanno ringraziato, mentre io ho ricevuto un pugno in cambio?- chiedo io, rivolto verso i ragazzi.

-Perché le nostre ragazze non sono Rikki Chadwick.- replica Lewis.

-Ma poi che cosa mai avrà dentro quella valigia? Persino quella di Emma è più piccola della sua e lei ha il materiale per ogni evenienza.- domando, non rivolgendo la mia domanda ad un destinatario preciso.

-Mi ha detto che non sapeva quali vestiti scegliere e, dato che ci saranno diversi climi in base alla città in cui andremo, ha deciso di portarseli un po' tutti. E ha aggiunto "poi ho messo altre cose utili". Quali siano queste cose non ne ho davvero idea.- spiega Will.

Una volta arrivati in hotel, ci dirigiamo verso la reception. 

Il ragazzo ci accoglie. -Salve e benvenuti ad Atene. Come da vostra prenotazione, ecco a voi le chiavi, due stanze da quattro, ogni stanza ha due letti matrimoniali.- ci consegna le chiavi, mentre spiega in un inglese fluente, anche se caratterizzato da un forte accento greco.

Una volta in camera Rikki si lancia sul letto più vicino alla finestra. Mentre Bella e Will, che sono in camera con noi, appoggiano le proprie valigie.

Ci siamo accordati di darci un'oretta di tempo per fare la doccia e cambiarci, poi ci riuniamo con gli altri quattro amici per andare a pranzo.

-Facciamo così, andiamo prima noi uomini che facciamo in fretta, così poi voi donne avete tutto il tempo e la privacy che vi serve.- propongo io.

Gli altri concordano che sia l'idea migliore.

Will va in doccia per primo, poi è il mio turno. Ci rivestiamo velocemente.

Prima di uscire prendo Rikki per la vita con un braccio e le do un bacio. -A dopo.- le dico e le do un altro bacio.

-A dopo.- ripete lei, riattaccandosi alle mie labbra.

Will mi trascina fuori tirandomi per un braccio e io sono costretto a lasciare le mia ragazza, che mi guarda andare via sorridendo. Poi la porta della camera si chiude.



(RC)

La porta della camera si chiude, lasciandomi da sola in camera con Bella, che sta prendendo fuori il suo shampoo dalla valigia.

-Sbrigati, dobbiamo anche contare il tempo per asciugare la coda.- mi incita lei.

-Oh, a quello ci penso io.- replico, alzando il pugno che uso sempre per mettere in pratica i miei poteri.

Poi mi dirigo verso la mia valigia e la apro.

-Quanta roba hai qui dentro?- chiede la mia amica, guardandone il contenuto.

-Un po'. Ma era tutto necessario: abiti per un clima caldo, abiti per un clima freddo, due felpe di Zane nel caso io abbia freddo, biancheria intima, i vestiti per andare a ballare, le scarpe, i costumi, gli occhiali da sole...- continuo il mio elenco, indicando i vari oggetti che sto nominando.

-Un pacco da cento preservativi...- si aggiunge Bella, notando una scatola posizionata in un angolo della valigia. -Rikki, perché hai un pacco da cento preservativi?- 

-Come tu sai io prendo la pillola e Zane è quindi convinto che non sia necessario che lui indossi il preservativo quando facciamo sesso, perciò non se li porta mai dietro, ma io invece voglio che lui lo faccia perché è un'ulteriore sicurezza e soprattutto evita la trasmissione di malattie. Quindi ci ho pensato io a portarli.- spiego.

-La domanda rimane: perché cento?- 

-Oh, quello perché sai che io e lui non siamo molto bravi a trattenere i nostri istinti sessuali, te l'ho detto quando quella volta l'abbiamo fatto sette volte in una sola notte? Ecco, in queste settimane durante il giorno ci stancheremo molto e non penso che avremo la forza per farlo così tante volte, ma prevenire è sempre meglio che curare e metti caso che servano anche a voi, beh, io sono attrezzata e felice di prestarvene qualcuno.- 

-Questo vuol dire che stanotte noi vi... ehm- vi sentiremo mentre...- sussurra lei imbarazzata.

-Oh, no, tranquilla, ovviamente qui che abbiamo le camere in comune non faremo niente se ci siete voi in camera.- rido io. -Zane ha prenotato queste perché erano le uniche camere munite di doccia e vasca in questa zona di Atene.-

Lei scoppia a ridere.

-Che c'è?- le chiedo io.

-Tu hai sempre in mente il sesso.- risponde, continuando a ridere.

-Io mi trovo nell'ultimo periodo dell'adolescenza, gli ormoni adolescenziali stanno facendo il loro sprint finale. Sono sempre eccitata quando vedo Zane senza maglietta? Si. Immagino sempre che cosa gli potrei fare se solo si togliesse anche i pantaloni? Ovviamente si. Scambierei tutto l'oro del mondo pur di non perdere lui e il suo cazzo? Assolutamente si! E non me ne vergogno perché tanto non posso cambiare questi miei pensieri.-

-Vi siete proprio incontrati tu e Zane.- commenta lei. -Dai, vado in vasca, prepara le cose intanto.- 

Mentre lei si lava, io guardo il meteo per la giornata di oggi sul telefono e, una volta constatato che farà un caldo assurdo tutto il pomeriggio e anche la sera, prendo fuori dalla valigia una salopette bianca a pantaloncino corto, una maglietta rossa a maniche corte da indossare sotto e le mie care amiche Converse nere. 

Dopo esserci lavate e rivestite, io e Bella usciamo, chiudiamo la camera, lei si mette le chiavi nella borsa, io mi metto gli occhiali da sole sugli occhi e scendiamo le scale per dirigerci verso la sala ricreativa, dove ci stanno aspettando gli altri.

Li troviamo a giocare a biliardino, Cleo e Zane contro Will e Ash. Lewis fa il tifo per la sua ragazza, mentre Emma è seduta su una poltrona a leggere un libro.

-Alla buonora.- commenta Lewis, vedendoci arrivare.

-Rikki, siamo al chiuso.- mi avvisa Emma, fissando i miei occhiali da sole.

-Ho gli occhi delicati.- ribatto io con nonchalance. 

I quattro smettono di giocare.

-Abbiamo vinto.- esclama Cleo, battendo il cinque a Zane.

-La partita non è ancora finita.- ribatte Ash.

-Ho fame.- annuncio io.

-Strano.- commenta Zane, stuzzicandomi i capelli.

Ci avviamo verso la sala da pranzo e ci sediamo attorno ad un tavolo da otto posti, aspettando che arrivino i camerieri.



(ZB)

-Zane. Devo dirti una cosa.- mi informa Rikki, uscendo dal bagno.

Io sono sdraiato sul letto e sto aspettando che mi raggiunga per avere una delle nostre serate di coccole, che non abbiamo ormai da due settimane, troppo presi dall'euforia del viaggio per restare in hotel la sera.

-Certo. Ma prima vieni qui che ti faccio divertire.- rispondo io malizioso.

-No Zane, è una cosa seria.- continua lei, avvicinandosi al letto ed appoggiandosi ad esso con un un ginocchio.

-Mi devo preoccupare?- le domando, tornando ad essere serio.

-Sono incinta.- pronuncia queste due parole velocemente, come se si volesse liberare.

Io la guardo, completamente scioccato. Nel mio cuore scoppiano fortissime emozioni diversissime fra loro, tutte insieme: gioia, stupore, terrore, eccitazione, paura, felicità...

-Sei sicura?- è la prima cosa che mi viene da dirle.

-Lo provano i sei test che ho fatto in due diversi giorni e a ore diverse del giorno. Tutti positivi.- risponde lei, indicando il bagno. -Sono tutti là se li vuoi vedere.

-I-io... non so come reagire Rikki... è una bella o una brutta notizia?- confesso incerto.

-Non lo so. Non lo so, insomma, wow, una piccola creatura, frutto del nostro amore sta crescendo dentro di me e questo è bellissimo, mi riempie di felicità e di voglia di baciarti, ma allo stesso tempo sono letteralmente terrorizzata perché un bambino è una responsabilità così grande e io ho appena compiuto diciannove anni, tu anche, non siamo pronti a crescere un figlio Zane, io sono una ribelle, amo divertirmi, amo ubriacarmi, amo fare sesso con te, sono questi i miei pensieri adesso, non sono responsabile, non abbiamo la maturità adatta per farlo. Io non sento di averla. E se ti chiedi com'è potuto succedere, quella volta, un mese e passa fa, in cui tu mi hai svegliata annunciandomi di aver prenotato questo fantastico viaggio in Europa, beh, io ero talmente tanto emozionata che quella mi sono dimenticata di prendere la pillola. Una volta sola mi sono dimenticata e me ne sono ricordata solo dopo che abbiamo fatto sesso.- dice lei. Il suo viso sta cominciando a rigarsi di lacrime.

-Non piangere ti prego, non posso sopportare di vederti così.- mi alzo e la stringo tra le mie braccia, lasciando che si sfoghi.

Dopo qualche minuto lei alza la testa verso di me. -Tu credi che io ce la possa fare?-

Io faccio un profondo respiro prima di risponderle. -Io credo che tu sia la persona più forte che io abbia mai conosciuto, se ti impegni per qualcosa ti riuscirà di sicuro. E sinceramente, te lo dico col cuore, qualsiasi decisione tu prenda io sarò dalla tua parte e la affronteremo insieme. È una frase fatta, lo so, ma è così, ne sono davvero convinto.-

Lei mi prende il viso e mi bacia, io ricambio, asciugandole le guance con le dita. In men che non si dica ci ritroviamo stesi sul letto, nudi e in preda alla passione.

-Neanche in situazioni come queste riesci a trattenerti dal saltarmi addosso.- commento, una volta che siamo stesi l'uno accanto all'altra, abbracciati.

Lei sorride. -Lo teniamo Zane. Ci amiamo davvero troppo perché un bambino ci possa portare dei problemi seri. È una benedizione e la prendiamo come tale.- decide.

Anche io sorrido e la stringo più forte a me, baciandole la fronte.



(RC)

-E se non lo accettano? E se smettono di essere nostri amici? Lo sai che io ti amo e sei fondamentale nella mia vita, ma Emma, Bella e Cleo sono le mie migliori amiche, se se ne vanno loro, se ne va parte del mio cuore.- dico io, impanicata, camminando avanti e indietro per la stanza.

Da quando ho comunicato la notizia della mia gravidanza a Zane sono passate quasi due settimane e abbiamo cambiato opinione su questa cosa almeno tre volte al giorno. Abbiamo discusso molto se fosse una cosa positiva o no, ma credo che abbiamo definitivamente deciso che è buona e dobbiamo quindi prenderla con positività.

-Ehi Rikki, tranquilla, qualunque sia la loro reazione, ora non ci puoi fare niente. Dobbiamo dirglielo tranquillamente, se ci facciamo prendere troppo dal panico, le cose possono solo peggiorare. E poi ti vogliono troppo bene per poter rinnegare la vostra amicizia. Forse non reagiranno subito nel migliore dei modi, ma ogni cosa andrà al proprio posto.- cerca di tranquillizzarmi Zane, raggiungendomi e abbracciandomi.

Mi offre la mano, io la prendo e gliela stringo forte, poi usciamo insieme dalla camera e raggiungiamo gli altri. Oggi abbiamo deciso di fare una camminata in mezzo alla natura, per prenderci un momento di tranquillità. Il tutto finirà con una nuotata di gruppo. È un mese che non mi immergo in mare e mi manca ogni singolo pesce, ogni singola alga, ogni singola roccia. Le spiagge che abbiamo frequentato finora erano tutte troppo affollate, ma qui a Madrid abbiamo tenuto d'occhio un posticino sperduto, completamente isolato e abbiamo deciso di rischiare per poter concludere degnamente questa vacanza. Non vedo l'ora.

-Fermiamoci un secondo qui.- dice Bella, fermandosi. Siamo entrati in una sorta di bosco e ci stiamo addentrando sempre di più.

-Sediamoci e ascoltiamo la natura che comunica con noi.- aggiunge, sedendosi in terra.

Noi la imitiamo, io mi siedo fra le gambe di Zane, che mi circonda da dietro la vita con le braccia e quindi appoggio la mia schiena al suo petto.

Chiudiamo tutti gli occhi e io mi concentro sulle emozioni che sto provando. Nella pancia, oltre alle solite farfalline dovute alla presenza di Zane, sento una sensazione nuova, una sorta di nausea piacevole, che comincia piano a farsi spazio. Prendo la mano di Zane e la posiziono sulla mia pancia, lui non oppone resistenza e sento il suo viso sorridere accanto al mio. Per la prima volta sento la presenza del mio bambino dentro di me e istintivamente sorrido anche io. -Sono incinta.- annuncio.

Non c'è ansia dentro di me, solo leggerezza e amore, tanto amore, per ogni singola persona qui presente. Non apro ancora gli occhi, voglio godermi ancora per un po' questo momento prima di affrontare le reazioni dei miei amici.

-Che cosa?- sento la voce di Emma.

Apro lentamente gli occhi e vedo la sua faccia scioccata.

-Rikki sei seria?- domanda Cleo, anche lei sconvolta.

-Si ragazze. Io e Zane ci abbiamo già discusso molto su e siamo giunti alla conclusione che sia una buona cosa. Un regalo. Perciò l'abbiamo presa in maniera positiva. Spero davvero che facciate lo stesso anche voi perché non so come potrei andare avanti senza la vostra amicizia.- spiego.

-Beh, sono scioccato, non mi aspettavo minimamente una cosa del genere. Sei sicura di essere pronta?- chiede Will.

-No. Non so se sono pronta. So solo che mi sento pronta perché so di avere Zane e voi al mio fianco. Almeno lo spero.- rispondo io.

-Certo che resteremo al tuo fianco Rikki. Nemmeno io ero preparata ad una notizia del genere, ma non ti abbandonerò.- mi assicura Bella.

-Nemmeno noi Rikki. Dovrai spiegarci com'è potuto succedere, senza entrare troppo nel dettaglio, ma io non vado da nessuna parte.- si aggiunge Cleo.

Anche i tre ragazzi confermano.

Mi volto in direzione di Emma, con sguardo speranzoso.

-Tu sei una sorpresa continua Rikki Chadwick. Farai delle cose normali prima o poi?- dice, fingendo indignazione.

Io scoppio a ridere e corro ad abbracciarla. Lei ricambia e si aggiungono anche tutti gli altri.

Poi la prendo per mano e corro in direzione della spiaggia, che si scorge tra gli alberi.

Anche gli altri ci seguono, i ragazzi si tolgono la maglietta, rimanendo in costume, mentre noi entriamo in acqua coi vestiti addosso. Corriamo fino a quando l'acqua non ci arriva all'ombelico, sento che Zane mi abbraccia da dietro e comincia a lasciarmi una serie di baci sulla guancia sinistra, io mi volto e unisco le labbra alle sue, finché non mi trasformo tra le sue braccia e lo trascino sott'acqua, sempre senza staccarmi da lui.

Poi cominciamo a giocare insieme, guardiamo i pesci, facciamo gare di velocità e cerchiamo conchiglie particolari. E continuiamo a divertirci tutti insieme, noi otto. Anzi nove. La mia famiglia.

 

Spazio autrice

SALVE! NON PUBBLICO DA DUE GIORNI, LO SO!!! È stato un weekend davvero davvero davvero impegnativo. Ma eccovi il capitolo alle otto e mezza della mattina. Parto con le cose superficiali, cioè che non pensavo che questo capitolo venisse così lungo, ma alla fine 2500 parole le ho fatte e perciò sono satisfied. Finalmente sono giunta alla fine di questa short story, mi ero prefissata di fare sette capitoli e sono riuscita a rispettare quest'idea. Vorrei scusarmi per i continui cambi di POV in questo capitolo, ma davvero è venuto fuori così e così rimarrà ahaha. Per quanto riguarda la gravidanza, so che è una cosa lasciata in sospeso, ma secondo me ci sta una fine così perché lascia spazio all'immaginazione del lettore, oppure chissà, magari, forse, non si sa, ad una sorta di seconda short story che faccia da sequel a questa, ma non ne ho idea, per ora non ho in mente niente, ma sono aperta a qualsiasi cosa possa succedere e a qualsiasi ispirazione io possa avere. Ci tenevo a ringraziare ogni singola persona che ha anche solo letto un pezzo o un capitolo di questa short story, grazie anche a te che ci hai solo dato un'occhiata. Ci ho davvero messo l'anima per scriverla, e molte ore delle mie vacanze pasquali, che avrei sennò dovuto utilizzare per studiare, ma mi è davvero piaciuto comporre questa cosa. Non mi ritengo assolutamente un'autrice, sostengo sempre di non essere capace di scrivere, ho solamente delle belle idee che metto in pratica generalmente male. Però sono abbastanza soddisfatta di come siano venuti fuori questi sette capitoli, quindi li regalo al popolo di internet, fatene ciò che desiderate (magari non copiatela esattamente pari pari per poi spacciarla per vostra ecco, grazie). Con questo vi saluto definitivamente e ci vediamo alla prossima short story oppure one shot.

xoxo

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