Ghost from the past

di Dark_ Rose2000
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tomorrow Never Comes ***
Capitolo 2: *** This is a dream, right? ***
Capitolo 3: *** awakening! ***
Capitolo 4: *** Illusion ***
Capitolo 5: *** Dr Uub ***
Capitolo 6: *** Sports Car ***
Capitolo 7: *** you will always be with us right? ***
Capitolo 8: *** A Date? With Who? ***
Capitolo 9: *** Date! ***
Capitolo 10: *** First Date Part 1 ***
Capitolo 11: *** First Date Part 2 ***
Capitolo 12: *** Bardack's Gift ***
Capitolo 13: *** Prince and Princess ***
Capitolo 14: *** Blackout ***
Capitolo 15: *** Walk of Shame ***
Capitolo 16: *** Rescue ***



Capitolo 1
*** Tomorrow Never Comes ***


Tomorrow Never Comes



"Perché mi odi?" Mormoro dal nulla.



Trunks si ferma bruscamente e la mia fronte va a sbattere contro il retro del suo maglione di cotone, sentendo vagamente i suoi muscoli della schiena irrigidirsi al contatto inaspettato.



"Sei la ragazza più stupida del pianeta. E’ ovvio che non ti odio." controbatte Trunks senza voltarsi per guardarmi.
Non capita spesso che ci incontriamo mentre torniamo a casa. Di solito ignoriamo la presenza l'uno dell'altro e andiamo per strade separate all'incrocio, senza mai scambiarci una parola.



Ma oggi non è come la maggior parte degli altri giorni.
No,oggi è diverso.



"So che mi odi." Insisto sforzandomi di mantenere la voce ferma.
Trunks continua a non voltarsi indietro per dedicarmi tutta la sua attenzione. È concentrato sul semaforo rosso davanti a noi, il segnale di attraversamento pedonale che suona mentre conta alla rovescia i secondi fino a quando la luce diventa di nuovo verde
"Mi diplomerò domani alle superiori ..."



"Congratulazioni," dice senza sembrare affatto impressionato.



"Grazie. Mia madre mi ha costretto a invitarti, quindi ti sarei grata se non venissi alla cerimonia."



Trunks fa schioccare la lingua: "Non ne avevo la ben che minima intenzione."



"Bene" rispondo tirando su col naso e cercando di non mostrare il mio dolore attraverso l’intonazione della voce. "Comunque, prima di laurearmi e studiare all'estero e in generale avere una vita più felice senza di te, penso di meritarmi una spiegazione sul perché ti sei comportato così in classe nei miei confronti!"



La rabbia ha la meglio su di me e finisco per gridare l'ultima metà di quella frase.



Interessato a scoprire a cosa io mi stia riferendo, l'onnipotente re dei cretini (Trunks) si volta e mi fronteggia.



Guardo i suoi occhi azzurri divertiti, immaginando scenari di me che schiaffo e prendo a pugni la sua faccia mentre lui urla pietà.



Forza Trunks!



Trunks si copre la bocca cercando di trattenersi dal ridere.
"Cosa ti fa pensare che sia io il responsabile ? "
Durante la lezione di biologia, qualcuno ha messo dell'inchiostro nero sull'oculare del microscopio, quindi dopo aver guardato attraverso l'oculare mi sono ritrovata un grosso anello nero intorno al mio occhio.
“La gente mi indicava e rideva di me tutto il giorno!”
Certo, poteva essere stato chiunque al liceo, ma sapeva che era Trunks.
Ne era sicura perché quest’ultimo ha preso l'abitudine di farle scherzi ogni settimana, e aveva testimoni e video sorveglianza a dimostrarlo, ma dopo alcuni confronti con queste persone questi, hanno smesso di parlare e il filmato di sorveglianza è magicamente scomparso.



Trunks è ricco e per questo, può permettersi di pagare studenti e insegnanti per mantenere segreti i suoi scherzi.
Pan era sicura al novantanove per cento che doveva essere andata così.
Lo era davvero!



Inoltre, sapeva che poteva essere stato Trunks e non qualcun altro perché. . .



"L'inchiostro non verrà via!" urlo leccandomi il dito e tamponandomi l'occhio con la saliva per dimostrare ciò che stavo dicendo: "Ho provato con sapone, saliva e alcol! Non funziona niente".



Trunks non può negare la sua colpevolezza questa volta dal momento che inizia a ridere senza preoccuparsi di mantenere nessun tipo di ritegno.



Lo spingo, infrangendo la mia regola personale del non contatto.
"Non è divertente! Questo è inchiostro di qualità Capsule Corp, sarebbe un miracolo se mi togliessi questa roba dalla faccia entro domani... devo tenere un discorso a tutti scuola, Trunks! Farai meglio ad aiutarmi, altrimenti farò ... farò ... "



Trunks sorride, sapendo che non poteva fargli niente.
Pan d’altro canto ha tentato innumerevoli volte a dire ai suoi genitori che Trunks la stava prendendo in giro, ma nessuno, nemmeno Goten, le ha creduto!



"Se non mi aiuti non ti parlerò mai più!" urla in preda alla disperazione.



Il suo sorriso svanisce.



Ha funzionato? Lo guarda speranzosa.



Senza dire nulla si allontana da lei e attraversa la strada. La luce ora è verde.
Ognuno di loro prende strade separate.



Ad un tratto trovo una moneta sull’asfalto, la raccolgo e gliela lancia in testa. Si ferma ma non si volta verso di lei.
“Davvero mi odia così tanto al punto tale da non voltarsi nemmeno?” si chiede Pan cercando di giustificare il suo gesto



"Ti odio" sghignazzo.
"Non posso credere di essere stata così stupida da pensare che siamo ancora amici dopo tutto quello che mi hai fatto passare! Ti odio, Trunks Briefs! Sei la persona peggiore del mondo e sono contenta di non dover rivedere mai più la tua faccia! "
Si volta nella direzione opposta e si precipito a casa.



Non ho il coraggio di voltarsi.



`+. +. +. +.



"Puoi passarmi il sale per favore?" Chiedo pugnalando il pollo nel piatto con una forchetta.



"Sicuro." Dice papà senza alzare lo sguardo dal foglio che sta valutando.



“Mi chiedo se i suoi studenti non si siano mai lamentati delle macchie di cibo sui loro fogli.” si chiede Pan fra sé e sé.



Il sale non migliora il sapore del pollo. Continuo a pugnalare il mio pollo, sperando che uno dei miei genitori alzi lo sguardo dal suo lavoro e noti l'anello di inchiostro nero intorno al mio occhio. Papà non è infastidito dal fragore che fa la mia forchetta.
Potrei ballare sul tavolo vestita da clown e lui ancora non mi noterebbe nemmeno! La mamma non è così superficiale invece, riesce a notare tutto ciò che combino e a capire ciò che mi passa per la mente molto facilmente.



Infatti, chiude sbattendo il suo laptop con l'intenzione di rimproverarmi di essere fastidiosa ma aggrotta le sopracciglia.



Papà alza gli occhi dal giornale.



Mi schiarisco la gola "Oggi Trunks ha messo dell'inchiostro sull'oculare del mio microscopio durante la lezione di biologia".



I miei genitori si guardano l'un l'altra pensando che sia ridicola come cosa,di nuovo .



Mi sistemo meglio sulla sedia cercando di essere comoda per poi aggiungere "Voi non mi credete mai. Trunks non è il bravo ragazzo che pensate che sia!"



"Sii ragionevole, Pan. Trunks non frequenta la tua stessa scuola, come avrebbe potuto farlo?" Dice papà, aspettando pazientemente che io risponda in maniere sensata alla sua domanda.



"Starà pagando qualcuno per farlo al posto suo." Ribatto, sapendo che questa non è la risposta che papà voleva.
Si aspettava che dicessi qualcosa come "hai ragione". o "Non lo so".
All'inizio non sapevo rispondermi alla domanda nemmeno io. Come faceva Trunks a trovare il tempo per inserire riviste porno nel mio armadietto senza che nessuno lo vedesse?
Quell’episodio è stato orribile.
Stavo tornando dalla lezione di filosofia per prendere i libri dell’ora successiva quando aprii il mio armadietto e una marea di Playboy si riversò fuori e si sparpagliò nel corridoio tutt'intorno a me.



"Hai qualche prova che proverebbe che Trunks è colpevole delle tue accuse?" Chiede la mamma mettendosi nei panni di un’ avvocato che si occupava di difesa penale.



"No." Sospiro.



"Allora come fai a sapere che era lui?" Le chiede ancora la mamma mentre torna ad aprire nuovamente il suo portatile seguita dal papà che torna a valutare i suoi compiti.
Ai loro occhi, sono solo una bambina con una strana ossessione nel incolpare tutto ciò che è sbagliato nella mia vita su una persona ... - Trunks.



"Posso alzarmi da tavola? Non ho molta fame." chiedo volendo allontanarmi da lì il prima possibile.



La mamma annuisce "Uh-huh. Ricordati solo di portare fuori la spazzatura prima di andare a letto."



"Non posso farlo domani?" chiedo esasperata.



"L'hai già chiesto ieri, Pan. Oggi è domani."



"Ma mamma." la supplico.
"Domani mi diplomo! Devo andare a letto presto se voglio arrivare all'appuntamento per sistemarmi i capelli domattina. Inoltre devo trovare qualcuno che mi tolga questo stupido anello dalla faccia! Non posso fare un discorso serio nel giorno più importante della mia vita con l'aspetto del cane Target! "



"D’accordo." mi risponde facendomi cenno di allontanarmi, gesto che non è altro che il suo modo educato di dirmi di stare zitta e di non disturbarla quando lavora. Se non fosse per i toni eccessivamente emotivi che uso, non credo che lei saprebbe mai di cosa io stia parlando. Nessuno mi ascolta.
Nessuno.



"E così il domani non arriva mai." sento dire a papà prima di chiudere la porta di camera mia.

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Capitolo 2
*** This is a dream, right? ***


Mi sdraio sul letto a due piazze e fisso il soffitto.

Devo ammettere che la mia stanza è piccola. Davvero piccola...

Mi basta allungare entrambe le braccia di lato per toccare le pareti.

Tutto ciò che possiede questa camera è una finestra, un armadio pieno di uniformi scolastiche e di vestiti di tutti i giorni, e infine un letto con un panda gigante di peluche e un gatto che uso come cuscini. Questo è tutto.


 

Non possiedo una scrivania come la maggior parte degli studenti anche perché mi basta il tavolo della cucina per studiare.

Ogni volta che mi ritrovo in quella postazione non riesco a far a meno di fissare la piccola TV che teniamo appoggiata su una pila di vecchi libri che papà non legge più nell'angolo della sala da pranzo vicino alla finestra e dei quali non vuole sbarazzarsi.… anche se non nego che tutt’ora mi chiedo il perché.


 

La sala da pranzo fa sia da soggiorno che da cucina dato che sono combinati. Non c'è un muro che separa la cucina dalla sala da pranzo, i banconi fungono sostanzialmente da divisorio, lasciando abbastanza spazio per entrare e uscire.

Un grande cambiamento rispetto alla nostra vecchia casa in campagna, vicino alla casa dei genitori di papà.

Era un bel posto in cui vivere fino a quando non decisero di smettere di accettare la generosità di nonno Hercule. Volendo essere indipendenti e vivere senza l'assistenza di nessuno dei loro genitori, papà e mamma hanno deciso di trasferirsi in un piccolo appartamento economico in città.


 

Vivere in un appartamento non sembra infastidirli come infastidisce me.


 

La mia mente vaga su Trunks, tornando alla conversazione che abbiamo avuto prima.

Ora che ci penso ammetto di aver detto cose orribili ma non me ne pento! Lo odio! Ho scelto di proposito un college dall'altra parte del mondo solo per liberarmi di lui. Non vedo l'ora di iniziare la mia vita da studentessa universitaria e vivere in un dormitorio più grande della mia stanza.

Al college non ci sarà un Trunks a rovinarmi la vita.


 

Mi rannicchio contro il mio enorme gatto di peluche, Wolf.

Ha grandi occhi animati e una grande testa con un corpo minuscolo con strisce nere sulla sua pelliccia grigia.

In realtà era un premio che Trunks aveva vinto per me a un luna park quando avevo cinque anni.


 

"Perché non poteva rimanere gentile per sempre?" Sussurro affondando la faccia nella pelliccia di Wolf.

Mi fa male pensare che prima eravamo migliori amici e che invece ora voglio solo vivere la mia vita senza di lui. Ma per qualche ragione, ora sto cominciando a pentirmi di ciò che gli ho detto.

"Se l'è meritato." Mi dico per cercare di ricacciare indietro i miei sensi di colpa prima di addormentarmi.


 

. +. +. +. +.


 

I caldi raggi del sole mattutino mi accarezzano il volto. Mi giro e mi rannicchio sul morbido cuscino sotto di me. La mia coperta normalmente sottile sembra pesante sul mio corpo ma non so spiegarmi il motivo.


 

Per prima cosa devo fare colazione, vestirmi e andare all'appuntamento per sistemarmi i capelli. Poi mi fermerò a casa di Bulma per vedere se sa come togliermi l'inchiostro dalla faccia in modo tale da poter andare con Bra a comprare i vestiti per la festa di laurea. Dopo di che. . .


 

Il materasso si abbassa, come se qualcuno ci si fosse appena seduto sopra.

È mamma? Mi chiedo cosa c'è che non vada. Sbadiglio e mi siedo. I miei occhi si aprono e appaiono immagini sfocate. Mi stropiccio gli occhi e li riapro, concentrandomi sulle forme intorno a me.


 

Dio mio! Non sono nella mia camera da letto.


 

Mi sono ubriacata la scorsa notte?


 

Dove sono?


 

Chiudo, e riapro gli occhi realizzando che c'è una persona seduta dall'altra parte del grande letto.

Oh Dio, no. Quei capelli! Quei muscoli! Per favore, fa che non sia lui. Non lui.

Abbiamo fatto sesso?


 

No. Fortunatamente non sono nuda ma da quando ho iniziato ad indossare camicie da notte di seta? È un altro scherzo?


 

Deve avermi sentito sollevare le coperte perché si volta e mi guarda.

Quegli occhi azzurri, le sopracciglia arcuate. . .è decisamente lui. Le mie peggiori paure si sono realizzate. Ho passato la notte da qualche parte con Trunks!


 

Trunks allontana lo spazzolino rosso dalle labbra e con il dentifricio ancora in bocca mi chiede "Cosa?"


 

La mia bocca se possibile si spalanca ancora di più.


 

" Cosa? Cioè questo è tutto quello che hai da dire? Davvero?"


 

Non prova vergogna o rimpianto per qualunque cosa abbia fatto con me?

Ho visto questo genere di cose in TV!

Non è che forse ho portato fuori la spazzatura la scorsa notte solo perché pensavo di averlo intravisto ma mi ha colto alla sprovvista da dietro e mi ha imbavagliato con uno straccio imbevuto di cloroformio e IO non mi ricordo NULLA?


 

Trunks si alza e si toglie l'asciugamano che lo stava coprendo….o almeno in parte.


 

"Oh mio Dio, NO!"

Strillo e indietreggio, cadendo nel frattempo dal letto.

Non mi faccio prendere dall’ansia e, tirandomi su afferro la sveglia dal piedistallo del letto e gliela lancio contro.


 

Trunks mi rivolge uno sguardo strano prima di aprire il cassetto del comò e tirare fuori un paio di boxer incurante della sveglia rotta vicino ai suoi piedi.


 

"Bel tentativo pervertito, ma oggi non sarò un’ altra delle tue avventure di una notte!"


 

Guardo la porta. Non riconosco questa stanza, ma Capsule Corp ha molte stanze in cui non sono mai stata prima.

In quale stanza è iniziato il tutto? In cucina? In camera sua? In bagno? Se è così, i miei vestiti potrebbero essere ovunque in questa casa! Oh Dio, spero che Bulma o Bra non trovino il resto del mio abbigliamento in giro per casa.


 

Trunks ride: "Un'avventura di una notte?"


 

"Dove sono i miei vestiti? Devo andare a casa e prepararmi quindi smettila di giocare!"


 

Trunks mi guarda con la serietà di un serial killer. "Pan ... sei a casa."


 

Il mio cuore sta battendo all’impazzata. Sta scherzando vero?

Sì, deve aver perso la testa! So quello che vuole fare e so anche che dovrei fingere di assecondare quello che dice, ma non ho il tempo o la pazienza per questo ora! Ho una laurea a cui prepararmi!


 

"Cosa mi hai fatto ieri sera?" Chiedo. "Mi hai drogato e poi violentato? O mi hai rubato dalla mia camera da letto e mi hai cambiato mentre dormivo? Puoi dirmelo perché tanto non mi arrabbierò, non oggi comunque. Ma lo dirò sicuramente a papà domani in modo tale da farti a pezzi! "


 

Trunks incrocia le braccia e si appoggia al comò, sembrando completamente divertito e preoccupato allo stesso tempo. "Penso che tuo padre sappia che dormiamo insieme da un po 'di tempo, Pan."


 

Faccio un respiro profondo: "Cosa? No, non è vero..NOI NON dormiamo insieme!"


 

"Senti, so che abbiamo diversi problemi in questo periodo e possiamo risolverli...davvero. Ma non oggi, Pan. È sabato."


 

"No" dico con forza. "Oggi è mercoledì. Il quarto giorno di giugno. Non ho tempo per giocare con te Trunks. Devo prepararmi per la laurea quindi puoi dirmi dove sono i miei vestiti? "


 

Mi osserva in silenzio.


 

"Mi rispondi?" gli chiedo e ammetto che non mi piace il modo in cui mi guarda.


 

"Quanti anni hai?" mi chiede.


 

"Diciassette."


 

Mi fissa.


 

Alzo gli occhi al cielo: "Sono minorenne, quindi se scopro che mi hai violentata la scorsa notte, sarai nei guai!"


 

"Ventidue."


 

"Eh?"


 

"Hai ventidue anni Pan" risponde Trunks facendo un cenno con il mento verso l'armadio: "I tuoi vestiti sono lì. Vestiti. Dovremmo portarti da un dottore."


 

Io non mi muovo.


 

Ventidue? Trunks pensa seriamente che io abbia ventidue anni? Questo è solo un altro dei suoi stupidi scherzi giusto? E secondo me è lui che si deve far visitare da un medico...non io.


 

"Uh, certo Trunks. Andiamo dal medico." gli dico e nel mentre allungo la mano per afferrare una delle ante dello specchio quando noto un anello al dito.

Il mio anello nuziale.


 

"Cos'è questo!" Strillo tenendo la mano destra a un centimetro dal viso: "Mi sono sposata mentre dormivo? Con chi?"


 

Guardo la mano di Trunks sapendo che lì troverò la risposta, e lo faccio.

Infatti indossa un anello d'oro identico al mio.

Sono sposata con Trunks. Ho sposato l'uomo che odio di più e che da anni sognavo di allontanarmi da lui!


 

"Voglio il divorzio!" affermo correndo verso la porta ed uscendo fuori dalla stanza.


 

Questa non è la Capsule Corp.

Questa è una casa minuscola, con un ingresso minuscolo e con tre porte su entrambi i lati.

Cerco di aprire la porta di fronte alla stanza da cui sono uscita. È chiusa.

Provo la porta accanto, ma è solo uno sgabuzzino. Apro così l’altra porta , rivelando una stanza spoglia, probabilmente una stanza per gli ospiti. Provo ancora la porta accanto, rivelando un armadio pieno di asciugamani da bagno impilati ordinatamente sugli scaffali. L'ultima porta è il bagno.


 

Continuo a camminare lungo il corridoio, passando davanti a un soggiorno e al tavolo della cucina prima di trovare la porta d'ingresso. Esco in giardino e sussulto.


 

Non so dove mi trovo! Non conosco questa foresta e non conosco questa casa. Dove sono? Ho davvero ventidue anni? Allora, perché non riesco a ricordare la mia laurea e tutto ciò che è accaduto dopo?


 

"Pan, va tutto bene...davvero" Dice Trunks raggiungendomi fuori per poi massaggiarmi delicatamente le spalle.


 

È l'ultima persona che voglio che mi consoli, ma mi accontento e così affondo la mia faccia nel suo petto e mi faccio cullare dolcemente.


 

Qualcosa mi tira la camicia da notte. Abbasso lo sguardo.


 

"Cosa c'è che non va mamma?" Chiede una bambina, guardandomi con occhi grandi, preoccupati e amorevoli.


 

"Entra Fable." le dice Trunks dolcemente "La mamma non si sente bene".


 

"Va bene papà."


 

Mamma. Mi ha davvero chiamato mamma! E Trunks è il papà? Da quando? Non ricordo niente di tutto questo!

Sento la testa girare vertiginosamente e l’ultima cosa che sento è Trunks che urla il mio nome mentre le mie gambe cedono e cado a terra.


 

Non ho mai sposato Trunks. Non posso essere una mamma. Non io.


 

La voce di Trunks svanisce e ciò che mi circonda diventa nero.


 

Questo è solo un sogno. Giusto?


 

Quando mi sveglio sarò nella mia camera da letto. Avrò diciassette anni e sarò nuovamente single.


 

Per favore.


 

Per favore, fa che tutto questo sia solo un sogno!

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Capitolo 3
*** awakening! ***


Mi sveglio in un letto d'ospedale, con una flebo inserita nell'avambraccio, l'orologio appeso alla parete indica che sono le 12:00, ciò significa che ho perso l’appuntamento dalla parrucchiera, ma c'è ancora tempo per fare shopping con Bra prima della cerimonia di laurea.



"Devo uscire di qui." mi dico prima di alzarmi dal letto e iniziare a percorrere quei lunghi corridoi spogli dell’ospedale.
C’è un forte odore di disinfettante che aleggia nell’aria...tipico degli ospedali.



Passo davanti a un infermiere ma questo non si preoccupa nemmeno di chiedermi del perché sto girovagando.
Immagino che i pazienti debbano fare frequenti passeggiate o qualcosa del genere.
Una volta superato un piccolo gruppetto di infermieri occupati a parlare fra di loro, estraggo la flebo dall’avambraccio e l’appoggio accanto alla porta della stanza di un altro paziente.



"Mammina!" La voce di una bambina riecheggia nel corridoio dietro di me.



Oh no. Dev’essere quella bambina che Trunks ha pagato per chiamarmi mamma. Se lei è qui, sono sicura che anche lui è qui con lei!



"Ahhh! Guarda che te l’ho già detto che IO NON sono la tua mamma! “ le urlo iniziando ad indietreggiare in cerca di una qualche via di fuga.



"Ti prendo mamma!" La bambina ridacchia, la sua voce proviene da dietro di me e così mi affretto a correre dalla parte opposta.



Salto su un'infermiera obesa, sperando che questo basti a rallentarla.
Quando atterro però, le braccia della bambina mi avvolgono le caviglie e così, perdendo l’equilibrio cado sul freddo pavimento.
Sento i passi di qualcuno avvicinarsi scomodamente fino ad arrestarsi davanti al mio viso. Tenendo il mento dolorante premuto contro il pavimento freddo, alzo lo sguardo.
Ovviamente è lui.



"Papà, papà! Guarda! L'ho presa!"



Trunks si china e mi aiuta a rialzarmi.



"Bel lavoro Fable." Le dice dandole dei soldi
"Puoi portare qualcosa da bere alla mamma?"



Detto questo, Fable afferra i soldi e corre via a compiere la sua missione.



"Chi è lei?" Chiedo, sorpresa del fatto che una bambina umana della sua età sia stata in grado di seguirmi così velocemente.



"Nostra figlia ovviamente."



"Non ho figli. Soprattutto non con te."



Trunks mi sbatte contro il muro cercando però, nonostante tutto di mantenere la calma.
"Non fare così Pan. Qualunque cosa tu stia passando NON prendertela con lei. Sei sua madre, quindi comportati come tale ! "



Ci guardiamo negli occhi finché non ricordo qualcosa.



"Mi hai sposato mentre dormivo!" Lo accuso, indicandolo con il dito nuziale.



"No." sospira Trunks "Non l'ho fatto".



"Hai pagato qualcuno per sposarci mentre dormivo? Come ha potuto il futuro CEO di Capsule Corp abbassarsi a questi livelli? Aspetta che Bulma venga a sapere di tutto questo!"



"Sei pazza."



Lo guardo a bocca aperta: "No, non lo sono, io non sposo le persone mentre dormono! Sei tu quello pazzo e a proposito, stiamo divorziando".



"Bene!" grida quest’ultimo di rimando sulla difensiva.



"Bene!"



Mi allungo e provo a togliere l'anello, ma il malvagio anello d'oro con diamanti giganti si rifiuta di staccarsi dal mio dito. Sembra essersi fuso con la mia pelle.



"È colpa tua!" frigno, cercando disperatamente di liberare il mio dito dall'anello "Scommetto che me lo hai incollato con la colla super, così sarò costretta a rimanere sposata con te per l’ eternità!"



"Sì, Pan. È esattamente quello che ho fatto. È tutta colpa mia, come sempre." risponde Trunks sarcasticamente.



Sembra uno stupido quando fa così.
Ammetto che non se la cava molto bene ad interpretare il ruolo dell’innocente ma comunque è palese che è tutta colpa sua! Volevo solo vivere la mia vita senza di lui, non restare con lui per sempre come lo sono ora! Se pensa che incollarmi un anello al dito mi fermerà, allora non mi conosce affatto! Sono la persona più testarda della mia famiglia!



"Cosa fai?" sussulta mentre cerco di sfilarmi l’anello con tutta me stessa.
Letteralmente.
"Stai per staccarti il dito! Fermati!"



"Se ciò significa liberarmi anche dell’anello ben venga!"



Le infermiere si precipitano in aiuto di Trunks.
Mi allontana la mano con la quale stavo tentanto di staccarmi la fede e l'infermiera su cui sono saltata prima mi intrappola in una presa alla testa.
Ovviamente la sua presa non mi fa assolutamente nulla dato che sono un milione di volte più forte di lei.
Impazzisco.
Ignorando l'infermiera che cercava di soffocarmi, cerco di prendere a calci Trunks disinteressandomi del fatto che non stava incassando nemmeno un colpo.
Da quando è diventato così abile nello schivare i miei colpi?



Una lattina di soda cade a terra.



"Papà!"
Fable stava piangendo.
Wow, è una brava attrice.



Trunks si volta verso di lei
"Va tutto bene tesoro. Mamma e papà stanno solo giocando."



"Sì, e stai per perdere!" Grido comparendo accanto a lui, preparandomi a colpirlo in faccia quando il suo sorriso mi ferma sui miei passi. Avevo visto questo sorriso anni fa, proprio quando lui. . .



La mano sinistra di Trunks si avvolge intorno ai miei fianchi, tirandomi vicino a lui mentre l'altra mano si intrufola da dietro e si chiude intorno alla mia nuca, sottomettendomi come un gattino. Tutto il mio corpo si irrigidisce.
Mi sento come se non potessi più muovermi! E’ come se non potessi più scappare!



Sorride, sussurrandomi all'orecchio la stessa cosa che ha detto l'ultima volta, solo che ora ho capito cosa mi ha detto.



"Sei mia."



I miei occhi si spalancano.
Le sue labbra premono contro le mie mentre.
Una parte di me mi implora di cedere al bacio, ma io resisto.
La mia faccia non è paralizzata come il resto del mio corpo.
Giro la testa dall’altra parte, liberandomi dal bacio e appoggiandomi sulla sua spalla.
Non per una questione di romanticismo sia chiaro. Se potessi muovermi in questo momento, gli darei uno schiaffo in faccia proprio ora!



"Stai bene?" Chiede Fable mentre Trunks mi trasporta lungo il corridoio in braccio come se fossi una principessa prigioniera.



"No." rispondo: " non posso... muovermi".



"Perché ami papà." ridacchia lei.



"No, non è vero!"



"Sì invece...me l'avevi detto tu stessa tempo fa!"



"Trunks mi puntava una pistola alla testa quando l'ho detto?"



Fable ride: "Sei divertente, mamma."



No, non lo sono.



Sono pazza.









Hi gente di efp come state?
Finalmente non so come, ma dopo un periodo d’assenza da questo Fandom sono tornata con una nuova storia.
Per chi ha letto le ultime mie storie saprà quanto io sia un’amante della coppia TrunksxPan e quanto io non smetterò mai di scrivere su questa coppia.
Voi invece di quale coppia siete amanti? Fatemelo sapere se volete...
Con questo ci tenevo davvero molto a ringraziarvi per aver deciso di dedicare parte del vostro tempo a leggere anche questa mia nuova ff e spero che sia di vostro gradimento.
See u next time guys!
Have a nice day!


 

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Capitolo 4
*** Illusion ***


Trunks sta cercando di sistemarmi il cuscino alla ben meglio per permettermi di sdraiarmi comodamente.
"Il dottore arriverà con i risultati del test da un momento all'altro. Stai tranquilla."



Prendo il cuscino e lo guardo strizzando gli occhi.
È sospetto che Trunks si comporti in modo così gentile con me.
Non è che ha per caso nascosto un cuscino whoopee all'interno?
Così, comincio a prenderlo a pugni ripetutamente finché non sono soddisfatta del fatto che non ci sia niente che non vada.
Trunks seduto su una sedia affianco al mio letto mi osserva in silenzio.



Assottiglio gli occhi appena noto la sua espressione impassibile per poi dirgli "Puoi lasciar perdere il ruolo del bravo ragazzo davvero. Ancora non mi fido di te."



Trunks si massaggia le tempie e si concentra sulla bambina seduta sul bordo del letto che guarda i cartoni animati.
"Tesoro, abbassa il volume per favore ."



"No, alza il volume Fable."



Fable si volta e ci guarda, cercando di decidere a quale genitore obbedire.
Ora che la osservo meglio possiede grandi occhi scuri che mi sembrano familiari, anche se non sono proprio come i miei. La sua pelle è di un colore beige caldo che fa risaltare piacevolmente le calde tonalità marroni dei suoi capelli anche se, quest’ultimi non sono belli come quelli di Trunks e non sono lisci come i miei. I suoi capelli sono spessi e hanno una forma ondulata.
“Certo che poteva assumere una bambina attrice che ci assomigliasse di più se voleva farla interpretare il ruolo di nostra figlia” penso tra me e me per poi chiederle "Quanti anni hai?" giusto per iniziare una conversazione.
Forse posso persino convincerla a confessare la verità dato che Trunks si rifiuta di ammettere la sua follia.



Prima che Fable possa rispondere però Trunks salta dalla sedia e le parla:
"F-Fable, puoi ... puoi ... um, per favore, prendimi qualcosa dal distributore automatico?" e detto ciò, fruga nelle tasche dei pantaloni e le porge una mazzetta di soldi.
Fable, nonostante sia stranita dal suo comportamento comincia a chiedergli cosa vorrebbe ma lui, la spinge fuori dalla porta rispondendole con un: "Portami qualsiasi cosa".



Lo osservo ammettendo che il suo atteggiamento è molto sospettoso mentre si appoggia alla porta, ovviamente sollevato dal fatto che Fable sia uscita dalla stanza.



"Perchè?"



Trunks sorride



Assottiglio nuovamente gli occhi. Sta nascondendo qualcosa.



"Non sa ancora contare per caso?"
Trunks ride e si siede sul letto. In risposta avvicino le ginocchia al petto.
Mentre parla, i suoi occhi si soffermano sulle persiane che non permettono di filtrare la luce del sole alle mie spalle.
"So che stai facendo fatica a ricordare diversi avvenimenti in questo momento Pan, ma sei sua madre e dovresti sapere quanti anni ha."
I suoi occhi blu mi scrutano fino a soffermarsi sull'anello d'oro al mio dito.
"Per lei, per Fable…. potresti almeno fingere che non ci sia niente che non vada? Sai, le farebbe male sapere che sua madre non riesce a ricordare chi sia. E inoltre ... le abbiamo promesso che non litigheremo più davanti a lei. "



"Davvero?" chiedo alzando un sopracciglio scettica.



Trunks annuisce continuando a guardare l'anello al mio dito.
Sorride tristemente: "Questa non è la prima volta che chiedi il divorzio ..."



Pfff. Anche nelle sue fantasie voglio divorziare da lui?



"Non ne sono affatto sorpresa." affermo seccamente.
Trunks mi guarda come se non sapesse cosa abbia sbagliato.
Si è sempre comportato da bullo nei miei confronti durante tutto il liceo, è ovvio che questo nostro finto matrimonio non avrebbe mai potuto reggere e qualsiasi idiota potrebbe confermarlo!
"Allora cosa hai fatto per farmi perdere la memoria? Perché non riesco a ricordare nulla riguardo la nostra presunta figlia?"



Trunks stringe la mascella e distoglie lo sguardo verso il muro.
"Non ho fatto niente. Sei tu quella che non è in grado di gestire la vita quando le cose non vanno come pianificate. Per non parlare del fatto che quando una situazione non ti piace e non vuoi affrontarla ti scolleghi completamente e fingi che non sia reale o che non stia accadendo... "



"Zitto! Zitto! Zitto!" Urlo, coprendomi le orecchie per soffocare la sua voce.
Parla come se mi conoscesse da una vita quando in realtà non sa niente di me! Voglio solo prenderlo a pugni ogni volta che apre bocca!
"È colpa tua! E so che è così quindi non negarlo! È tutta colpa tua!"



"Per cosa mi stai accusando esattamente Pan? Cosa ho fatto?" Chiede Trunks dopo avermi staccato le mani dalle orecchie.
Mi inchioda le braccia sopra la testa, contro il muro dietro di me. Il mio battito cardiaco inizia ad accelerare, il che mi confonde.
Il mio corpo non sta emanando adrenalina, cosa che normalmente farebbe quando mi preparo a combattere.
Questa è una sensazione diversa...mai provata prima.
È come se la lotta incessante contro me stessa che da anni cerco di placare, si fosse sciolta sotto il suo tocco tutto ad un tratto. Non mi piace.



"Sei troppo vicino." Mormoro.



Sorride quando i miei occhi si allontanano dai suoi e vagano sulle sue labbra.



"Lo so" Sussurra in modo seducente mentre il suo viso si avvicina al mio.



Il mio corpo potrebbe aver perso la voglia di combattere, ma i miei occhi no.
Lo fisso attentamente, promettendogli di mordergli la lingua se cerca di baciarmi di nuovo.
Trunks non percepisce nessuna minaccia nei miei occhi così si avvicina, sfiorando le sue labbra morbide sull'angolo della mia bocca.
Io non mi muovo.



Trunks torna a guardarmi allontanandosi leggermente come se volesse chiedermi se poteva continuare o meno .
Incurvo leggermente le labbra verso l'alto sfidandolo a provarci.
Lui cerca di trattenersi dal ridere.
Naturalmente, le mie minacce non significano nulla per lui dato che sono io la più debole fra noi due ma quindi..cosa potrei fargli?



Le sue labbra tornano a concentrarsi dolcemente sul mio labbro inferiore.
No, ora basta! Non ce la faccio più!
La mia mascella si abbassa di una frazione mentre apro la bocca con l'intenzione di sputargli addosso o fargli sanguinare le labbra, ma ...qualcosa cambia in Trunks.
Una parte di lui che aveva cercato di trattenere fino ad ora prende il controllo.
Mi libera le braccia che aveva inchiodato alla finestra e mi bacia ferocemente mentre le sue mani scorrono lungo il mio corpo.
Con le mani ora libere dalla sua presa cerco con tutta me stessa di spingerlo via da me, cercando di prenderlo a schiaffi ma è tutto inutile: le mie braccia si chiudono intorno al collo.
Sì! Sì! Anche soffocarlo è una buona idea ... - Oddio no! Cosa sto facendo?



Le mie braccia avvolgono Trunks e lo avvicinano maggiormente a me mentre le mie dita scivolano ad accarezzare i suoi morbidi capelli.
Il mio corpo mi ha tradito! Non ci posso credere!
Più mi auto impongo di fermarmi, di smetterla più non ci riesco difatti, per tutto il tempo non faccio altro che emettere gemiti che alimentano la sua voglia di continuare a baciarmi, pensando che mi stia divertendo.



Con riluttanza, lasciai che Trunks si allontanasse da me abbastanza da farci respirare entrambi.
+.+.+.+.+.+.+.+.+



All'improvviso, torno in me.



"Allontanati! Vattene via!" Grido spingendolo contro il muro.
Da quando il muro è così vicino? Giro la testa verso la porta di camera mia dove trovo papà a fissarmi.
Il suo viso è rosso come un pomodoro, i suoi occhi si sono ristretti per lo shock e la sua mano è serrata sulla bocca.



"Sono tornata nella mia camera da letto... ma non ero nella stanza d'ospedale?" mi chiedo sbattendo le palpebre confusa.
È stato tutto un sogno? Guardo la mia mano. L'anello nuziale che era stato infuso nella mia pelle è sparito.



Trunks geme e si alza in piedi, massaggiandosi delicatamente la parte bassa della schiena nel punto in cui ha colpito il muro.



"Sei un verme! Non posso credere che mi hai baciato mentre dormivo - -e davanti a mio padre!" frigno scuotendo la testa selvaggiamente e sperando disperatamente che anche questo sia solo un sogno.



"Non ho fatto niente. Lo giuro!" ribatte lui.
Ammetto che la sua voce mi fa capire che è sorpreso quanto papà:
"Abbiamo provato a svegliarti ma non ha funzionato." mi dice Trunks prendendo un barattolo tra le mani: "Stavo applicando questa crema intorno ai tuoi occhi quando hai avvolto le tue braccia intorno a me e ...". Trunks si tocca le labbra per nascondere il suo sorriso stordito "Non pensavo che provassi qualcosa per me Pan."



No! Non è vero! Per favore no! Papà ha visto tutto? Mi ha sentito anche gemere per caso? Mi ha visto attirare Trunks vicino a me? Nooooooo! Perché invece non poteva vedermi prenderlo a calci nel sonno?



Trunks e io guardiamo entrambi papà aspettando la sua reazione.



Il suo viso assume un colore bianco cadavere.
Ci indica ripetendo la scena orribile a cui aveva appena assistito e corre lungo il corridoio urlando: "VIDEL!"



Trunks alza le spalle fingendo di non aver paura di mio padre e immerge il dito nella crema per poi applicarmela intorno all'occhio.



Mi allontano: "Cosa stai facendo?"



Trunks non capisce che non voglio che mi tocchi, o forse lo fa e semplicemente non gli importa dato che allunga la mano e torna a mettermi la crema intorno agli occhi.



"Be ', una certa ragazza che conosco ha detto che non mi avrebbe parlato mai più a meno che non le tolga l'anello nero che ha intorno all’occhio."
E detto questo torna teneramente ad accarezzarmi la parte del volto interessata con il pollice in movimenti circolari
"Non potevo permettere che accadesse. Non voglio che tu smetta di parlare con me Pan."



"È troppo tardi Trunks."
Finalmente! Tutto è tornato alla normalità.
"Ti sei comportato da idiota con me per cinque anni. Sono stufa. Tra due mesi andrò in un college lontano, molto lontano e non tornerò mai più. Noi non ci rivedremo MAI più ".



Trunks mi rivolge un'espressione ferita. Per qualche ragione, vederlo così mi fa sentire. . . triste.



"Grazie." Gli dico, avvolgendo le braccia intorno alle gambe per impedirmi di abbracciarlo.
Perchè sto reagendo così? Non dovrei aver voglia di abbracciarlo o di tirarlo vicino per baciarlo.
No. Siamo nemici.
NEMICI.
Ho solo freddo o qualcosa del genere, tutto qui mi dico cercando di scacciare questi strani pensieri dalla mia testa.
"Lo apprezzo molto. Sono contenta di non dover sembrare un panda nel giorno più importante della mia vita."



Trunks non risponde. I suoi occhi azzurri freddi e fissi mi studiano da vicino.
"Perché mi hai baciato?"



Sussulto "È stato un errore. Stavo facendo un sogno ..."



"Su di me?" sorride lui di rimando.



Arrossisco e distolgo lo sguardo da lui.



"Secondo te bacio bene?"



"Non hai niente da fare?" Chiedo, desiderando che mi lasciasse in pace.



"Conosco già la risposta. I tuoi gemiti erano la conferma che lo sono."
Lo guardo male ma lui ride
"Va bene, va bene, me ne vado. Non voglio essere nei paraggi quando i tuoi vorranno a parlare con te... a meno che tu non voglia che rimanga?"



" E perché scusa...sono sicura che gli hai riempito la testa di bugie parlandogli di noi che lo facciamo. Passo grazie." Mi giro su un fianco sistemandomi alla ben meglio " Ti auguro una vita meravigliosa Trunks"



Il letto sprofonda sotto il suo peso mentre si china per baciarmi la guancia.
Non gli tiro uno schiaffo. Non urlo, non faccio proprio niente se non starmene lì, pietrificata sul posto. Appoggia la sua guancia contro la mia per alcuni secondi prima di allontanarsi dopo di che, apre silenziosamente la finestra e vola via tornando a Capsule Corp.



Le mie mani si stringono sul petto. Perché fa così male?
+.+.+.+.+.+.+.



Ricordando l'appuntamento che avevo per sistemarmi i capelli mi alzo, mi lavo i denti e mi cambio il pigiama, fermandomi solo per spiegare ai miei genitori che stavo sognando di mangiarmi un gelato nel momento in cui ho baciato Trunks.
Papà si calma ma la mamma non ci crede.



Mi fermo a malincuore sulle strisce pedonali. Sono tentata di volare sul traffico così da poter raggiungere la parrucchiera molto velocemente.
Dall'altra parte della strada vedo mio zio Goten. Lo saluto, cercando di attirare la sua attenzione. Il semaforo diventa verde e comincio ad attraversare, ma mi fermo in mezzo alla strada quando vedo una giovane donna dai voluminosi capelli castani, che cammina accanto a mio zio tenendogli la mano.



"Valese" sussurro, incapace di scrollarmi di dosso la travolgente sensazione di terrore.



E così, l'illusione svanisce ritrovandomi nuovamente nella stanza d'ospedale con Trunks al mio fianco.
Mi tremano le mani e le gambe come se avessi appena assistito a qualcosa di orribilmente inimmaginabile.











 

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Capitolo 5
*** Dr Uub ***


Il dottore entra nella stanza e ci mostra i risultati della risonanza magnetica.
Trunks annuisce e mi guarda per vedere se riesco a capire cosa ci sta spiegando ma non capisco una sola parola di quello che sta dicendo, non perché sono stupida, ma perché semplicemente sono troppo sorpresa di scoprire chi sia il medico.
Il suo volto mi è familiare...molto familiare.
" Sei Ub giusto?" gli chiedo, interrompendolo a metà frase.
Lui di rimando mi sorride, felice di scoprire che l’ho riconosciuto.
È facile ricordare la sua faccia. Ha la stessa pelle abbronzata e porta la stessa acconciatura che aveva l'ultima volta che l'ho visto quando è andato ad allenarsi con il nonno Goku per alcuni anni.
"Wow. Tua moglie ti ha mai detto che stai bene con il camice bianco?"



Trunks mi lancia uno sguardo di traverso non contento del mio ovvio flirt.
Alzo le spalle innocentemente, non è colpa mia se Ub è sexy.



Ub sorride timidamente "Grazie Pan. Ma io non sono sposato."



Sorrido ampiamente, prima che lo sguardo mortale di Trunks mi costringa ad aggrottare la fronte. Giusto. Sono sposata, ciò significa che Ub è off limits per me.



"Sono sorpresa di sentirlo dire." gli rispondo tornando a sorridere rendendo ovvio il fatto che non trovo sconvolgente la notizia che Ub sia single.
Allungo la mano per toccare lo stetoscopio drappeggiato intorno al suo collo quando Trunks fa girare la sedia sulla quale era seduto per impedirmi di farlo.
Faccio un sospiro esasperato, ancora una volta Trunks mi sta rovinando la vita.



"Se non ha battuto la testa e non soffre di alcun tumore al cervello, allora cosa c'è che non va in mia moglie?"



Appena lo sento rivolgersi a me utilizzando il nome moglie comincio improvvisamente a tossire come se tutto ad un tratto mi mancasse l’aria.
Hey hey hey! Perché invece non avrebbe potuto dirgli che ero una sua amica ?
A quanto pare ama complicarmi la vita.



"Bene. . ." Esordisce Ub grattandosi pensieroso la punta del naso
"Sembra che Pan stia mostrando sintomi di disturbo da stress post-traumatico".



Sul serio? Ho un disturbo post traumatico da stress? Pff. Non c'è modo.



"Come ti ho detto prima, dottore, non c'è niente che non va in me!" Grido "Non sono pazza e non soffro di nessun sintomo post-traumatico! Questo è tutta una finzione, uno stupido sogno nel quale sono bloccata".



Ub si gira verso Trunks. "La rabbia e l'irritabilità sono sintomi comuni".



Trunks sorride: "No, lei è sempre così".



Prendo una scatola piena di guanti di spandex e la lancio alla cieca contro di lui.



"Pan, non stai sognando. Stai solo avendo dei flashback molto vividi del tuo passato." mi dice Ub con la severità di un nonno che rimprovera il proprio nipote.



"Gli prescriverò dei farmaci anti-ansia, che dovrebbero aiutarla ad alleviare un po 'lo stress e tenere a bada i flashback. Nel frattempo, ti consiglio di svolgere la tua routine quotidiana come faresti normalmente. Magari prendendoti anche un paio settimane di ferie dal lavoro per liberare la mente e rilassarti ".



"Non ho un lavoro. Davvero?" Chiedo, guardando Trunks in cerca di una qualche risposta.



Trunks annuisce bruscamente.



Alzo gli occhi al cielo "Aspetta, ho una domanda. Qual è esattamente la causa del mio disturbo da stress post-traumatico?"



Ub e Trunks si scambiano un occhiata fugace: "Be ', presumo che tu abbia sopportato una situazione traumatica e stressante di conseguenza, cercare di sopprimere i tuoi ricordi è un modo in cui il tuo corpo reagisce" mi risponde Ub alzandosi dalla sedia per poi continuare
"Inoltre,ti consiglio di cercare vivamente di ricordare qual’è esattamente la situazione traumatica che ti ha ridotto così. Quando ti ricorderai, ti invito ad affrontare il tuo problema a testa alta, senza paura....con permesso" e con questo Ub mi supera dirigendosi verso la porta.
Alzo le sopracciglia voltando lo sguardo verso Trunks sperando che almeno lui possa spiegarmi ciò che Ub mi ha appena detto in un modo che io possa capire a fondo, ma Trunks si volta dall'altra parte.



È quasi come se si vergognasse di qualcosa.



Fable passa accanto a Ub, trascinando con sé un'enorme borsa.
Fa scivolare la borsa ai piedi di Trunks facendo cadere lattine di soda, patatine e diversi altri cibi dei distributori automatici dell'ospedale. "Ecco, ho comprato tutto, ora smettila di mandarmi in giro per i distributori automatici! So che la mamma non può essere così affamata!"



Per quanto ne so, l'unico evento traumatico della mia vita è scoprire che ho sposato il mio bullo e che ho una figlia da lui.
Inoltre, affrontare i miei problemi frontalmente senza paura non dovrebbe essere così difficile. Voglio dire, Fable è solo una bambina e Trunks è un idiota passivo.



Interpretare il ruolo di moglie e madre non dovrebbe essere così difficile, giusto? Inoltre, non è che sarò una moglie / madre per sempre. Una volta che i miei ricordi torneranno a posto, li lascerò alle spalle e vivrò la vita che voglio in primo luogo - - senza Trunks.



. +. +. +. +.



"Non posso credere che tu non possa volare," affermo mentre varchiamo la porta di casa con un sacchetto di tacos in una mano e un cono gelato al gusto puffo nell'altra.
"Strano. Io ho imparato a volare quando avevo solo tre anni! Perché nessuno te l'ha insegnato? "



Questa è la quinta volta che pongo questa domanda nell'arco di un'ora e Fable e Trunks sono sul punto di infastidirsi.
Penso che Trunks sia stato tentato di scappare quando sono andata al ristorante per ordinare i tacos. Mi piace infastidire mio marito più di quanto farebbe qualsiasi moglie, ma non è questo il motivo per cui continuo a fare quella domanda.
Lo trovo davvero incredibile. Che razza di madre sarei se non riesco nemmeno ad insegnare a mia figlia a volare?



Fable scrolla le spalle: "Non mi piace stare in alto".
La guardo tristemente mentre si toglie le scarpe lasciandoli all’entrata.
"Posso mangiare nella sala giochi? Per favore?"



Guardo oltre il muro per dare un'occhiata alla sala giochi.
Le mie labbra si increspano mentre contemplo la situazione.
Pareti bianche, moquette bianca e divani bianchi uno di fronte all'altro. C'è un tavolino in vetro tra i divani e contro il muro c'è un enorme centro di intrattenimento dotato di pannelli laterali per altoparlanti, porte in vetro e ripiani in vetro con una grande TV a schermo piatto al centro.



Mi volto.
Trunks nel frattempo ha già appoggiato gli altri sacchetti di tacos, burritos e nachos sul grande tavolo da pranzo. Non è lungo, può ospitare al massimo otto persone, ma il legno è così spesso che sembra che l'abbia fatto un gigante.



"Non credo sia una buona idea. Mangeremo al brutto tavolo laggiù, okay?"



Fable scuote la testa "Quella non è la stanza dei giochi, mamma."
Mi prende per mano e mi conduce attraverso un paio di porte automatiche in cucina, che a mio avviso sembra angusta con i vari armadi, i banconi e i due frigoriferi. Almeno il pavimento in legno è pulito e carino.
Fable mi guida attraverso un altro paio di porte automatiche, fermandomi al centro di un'altra stanza: la sala giochi.



Muovo le dita dei piedi sulla morbida pelliccia del tappeto di pelle d'orso sotto i miei piedi. Non ci sono divani in questa stanza, solo un futon color cioccolato appoggiato al muro, una libreria, una piccola TV con una console di gioco e le scale nell'angolo che probabilmente portano a un seminterrato.
Conoscendo Trunks, molto probabilmente c'è un laboratorio al piano di sotto.



Non ci sono finestre, ma va bene. La porta scorrevole in vetro occupa l'intera parete di fondo, che probabilmente mantiene la stanza ben illuminata di giorno ma, dato che è sera Fable accende le luci per permetterci di vedere meglio la stanza in cui siamo.
"Ti comporti in modo strano oggi." Osserva lei mentre si lascia cadere davanti alla sua console di gioco.
"Uh Huh." Rispondo aprendo la porta a vetri in modo da poter uscire fuori.
Noto a malapena l'erba fresca mentre cammino verso il bordo del cortile. C'è un grande foresta che circonda la casa tranne nel punto in cui mi trovo io attualmente e che mi offre una vista perfetta della città, facendomi addirittura vedere Capsule Corp nonostante questa non si trovi in centro. Le luci della città sono più luminose delle stelle che illuminano l’infinito cielo.



"È bellissimo," sussurro percependo Trunks accanto a me.



"Lo so" sussurra lui intrecciando la sua mano con la mia ma, invece di allontanarmi da lui gli permetto di riportarmi dentro casa.



La nostra casa.



. +. +. +. +.



Anzi che mangiare con noi nella sala giochi, Trunks decide di mangiare al brutto tavolo della cucina mentre revisiona i vari documenti relativi al suo lavoro.
Fable e io invece passiamo invece tutta la serata a giocare alla playstation mangiando durante i vari caricamenti di gioco.



Ore dopo, quando sto finalmente per superare il quattro livello appare Trunks e interrompe il gioco.
Lo guardo con un’espressione interrogativa sul volto.
Lui sorride “ E’ora di andare a letto".



Oh merda.



"D-di cosa stai parlando?" Balbetto "Adesso ho ventidue anni,decido io a che ora andare a letto".



Trunks mi indica Fable rannicchiata accanto a me: "Forse per te non è ancora l’ora di andare a letto, ma per lei sì".



"Ehi! Mi ha detto che stava solo riposando! Non posso credere che si sia addormentata su di me!" Affermo mentre Trunks si china e la prende in braccio.
Lascio cadere il controller sul pavimento e sospirando lo seguo nella stanza di Fable che è la stanza di fronte. . . alla nostra.



Non entro. Aspetto pazientemente sulla soglia mentre Trunks le rimbocca le coperte.
Beata lei, ha un intero letto tutto per sé.



Trunks le accende l’abat-jour prima di chiudersi la porta dietro di sé.
I nostri corpi sono a pochi centimetri dal toccarsi dato che questa sala è incredibilmente stretta. Istintivamente faccio un passo indietro, ma a Trunks non sembra importare di essere così vicino a me.



"Non devi andare a letto, Pan." mi sorride lui per poi continuare "Puoi continuare a giocare".



Grugnisco. Si, come no. Che senso ha giocare ora? Non ho avuto la possibilità di salvare la partita ciò significa che se avessi ripreso a giocare avrei dovuto ricominciare dal livello uno!
No, Trunks sapeva che non avrei continuato a giocare se ciò significava ricominciare, forse ha spento il gioco senza preavviso di proposito.



"No grazie. Prima stavo giocando solo perché Fable voleva che giocassi con lei."



"Sì sì certo" mi risponde Trunks dandomi di schiena e così, stringo i pugni e fingo di colpirlo con una mazza da baseball immaginaria mentre lo seguo in bagno.



Appena torna a guardarmi abbasso i pugni e gli sorrido innocentemente.
Mi porge uno spazzolino da denti rosso mentre per lui afferra uno spazzolino blu.
Lo spazzolino rosa deve appartenere a Fable.
Ci sono due lavandini in bagno. Ottimo direi.



Trunks sputa una grande quantità di schiuma di dentifricio nel lavandino (sul lato sinistro).
I nostri occhi si incontrano. Mi protendo in avanti e così anch’io decido di sputare parte del dentifricio imitandolo.
Trunks scoppia in una piccola risata e continua a lavarsi i denti.
Continuo a spazzolarmi i denti ma forse in maniera leggermente più veloce di lui.



Trunks accelera il ritmo per cercare di stare al passo con il mio.
Insieme sputiamo rapidamente altra schiuma nel lavandino e infine sciacquiamo la bocca e il dentifricio rimanente dai nostri spazzolini.
Trunks perde la presa sullo spazzolino da denti.
Sorrido, infilando lo spazzolino da denti nel supporto prima di Trunks. Alzo entrambe le braccia e grido: "Fatto!"



Faccio una piccola danza della vittoria per infastidirlo.



Trunks sorride per poi darmi una pacca sul sedere mentre mi supera. "Ottimo lavoro."



Mi arrabbio: "Razza di pervertito che non sei altro ..."



"Ah, basta. Fa male, ahi. Mi dispiace Panny." mi risponde assumendo un tono femminile e beffardo.
Così, lo prendo a pugni più forte mentre cerca di mettersi le mani sulla testa a mo di scudo per cercare di pararsi dai miei potentissimi pugni.
Infatti, infastidito dai miei colpi abbassa le mani.
Sorrido orgogliosa mentre gli tiro un pugno in bocca.
“ Ah! “



Trunks sorride, asciugandosi il sangue dalle labbra con il polso.
Urlo mentre mi intrappola in uno stretto abbraccio da orso, per poi buttarmi sul letto.
Era una trappola! Mi ha portato in camera da letto senza che me ne accorgessi!
Mi blocca mentre guardo impotente le sue mani sui miei fianchi, ma non in maniera sensuale.
Mi rannicchio a mo di palla ma questo non lo ferma. Continua a solleticarmi i fianchi, ignorando le mie proteste.



"Fermati. . ." Rido. Uffa! Perché devo ridere? Non è affatto divertente! È una tortura!
"Stop, basta Trunks, smettila... smettila o rischio di farmela addosso!"



Trunks continua a farmi il solletico finché la mia faccia non diventa rossa.
Smetto di ansimare quando noto che è ancora sopra di me.
Aspettandomi che lo spinga via, lo sorprendo sporgendomi in avanti per dargli un rapido bacio sulle labbra.
Trunks alza le sopracciglia, incerto sul significato di quel bacio.
Gli sorrido mentre posiziono le gambe in modo che le dita dei piedi tocchino il suo addome. Non se ne accorge.



"Trunks?"



"Si?"



"Penso che dovresti dormire per terra stanotte." e detto questo faccio pressione sul suo addome, mandandolo indietro e giù dal letto.
Grugnisce mentre atterra sul pavimento.
Prendo velocemente un cuscino e glielo lancio in faccia. La sua testa ricade di nuovo sul pavimento per l'impatto con il cuscino.



"Non mi merito forse una coperta?" Chiede, la sua voce attutita dal cuscino.



"Mmm." Mi mordo il labbro inferiore: "No, ma puoi avere un lenzuolo. Io invece dormirò con la trapunta."



Trunks batte le mani facendo si che le luci si spegnessero immergendoci nell'oscurità.
Rotolo sul lato del suo letto ascoltando il suo respiro regolare.
"Buonanotte Trunks."



"Buonanotte Pan “
“ Ah, a proposito,ti sei ricordata di prendere la tua medicina?"



"Sì," mento.



Inizierò a prenderla domani.



Le parole di papà mi riecheggiano nelle orecchie mentre mi addormento velocemente.



Domani non arriverà mai.


 
have a good Sunday guys!


 

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Capitolo 6
*** Sports Car ***


Non sono riuscita sfortunatamente ad andare all’appuntamento che Bra mi aveva prenotato il giorno stesso della laurea dalla parrucchiera.



Sto aspettando al passaggio pedonale quando vedo zio Goten che si tiene per mano con la sua ragazza dall'altra parte della strada.
Il semaforo diventa verde e le persone iniziano ad attraversare, tranne io.
Sono occupata ad agitare le mani e gridare per attirare l'attenzione di mio zio.
Da quando la mia famiglia si è trasferita in quel minuscolo appartamento, non ho più l’occasione di vederlo spesso.



Lui sente la mia voce e così volta la testa nella mia direzione. Mi fa un cenno di saluto con la mano destra mentre un sorriso raggiante gli illumina il volto.
Valese gli stringe maggiormente la mano sentendosi probabilmente offesa.
Non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo.
Come può non riconoscermi come nipote dello zio Goten? Insomma...questo suo atteggiamento nei miei confronti non mi piace affatto.



Mancano solo pochi secondi prima che il semaforo diventi nuovamente rosso così decido di attraversare.



Nell’attraversare la strada non mi accorgo però del tombino scoperto e così accidentalmente perdo la scarpa destra.
“Pan!"
sento mio zio Goten urlare il mio nome mentre mi accovaccio per riprendere la scarpa.
Non potevo non raccoglierla dato che queste paia di scarpe sono di Bra, ma soprattutto sono una delle uniche paia di scarpe che non aveva il tacco alto, e alle quali ha insistito così tanto affinché le prendessi in prestito perché "l'avrebbero resa orgogliosa".



E’ allora che mi rendo conto che l'auto sportiva in corsa che si sta avvicinando ad alta velocità verso di me non si sarebbe fermata.
Secondo l’autista giustamente sarei già dovuta essere dall'altra parte della strada ciò significa che se voglio fermarmi e morire per raccogliere una scarpa ... allora questo è un problema mio.



L’uomo alla guida spinge con forza il piede sul freno ma a quanto pare questi non rispondono, eliminando così le mie possibilità di allontanarmi o di volare via.



Mi copro il viso e urlo, temendo il dolore che sicuramente proverò una volta che la macchina mi avrà colpito.
Non ero una guerriera mezza Sayan forte e coraggiosa come mio padre o mio zio.
Sono solo un adolescente che va a scuola e dorme con una luce notturna che le fa compagnia e che combatte contro degli stupidi essere umani deboli nel dojo di suo nonno.
Quella macchina mi avrebbe portato direttamente all'Altromondo.



Ad un tratto qualcuno di molto familiare si presenta davanti a me, proteggendomi dall'urto mentre la sua esplosione ki colpisce la parte anteriore dell'auto.
Fumo nero e fiamme riempiono l'aria.
Le persone più vicine a noi si sono ritrovate schiantate al suolo dall'esplosione, mentre quelle più lontane dall’incidente si sono messe ad urlare mentre correvano per mettersi in salvo.



"Sei ferita?" mi chiede Trunks staccando gli occhi dal fumo nero e dalle fiamme per poi guardarmi.
I suoi occhi erano spenti, privi di emozioni e assenti dal loro solito scintillio malizioso.
Per un attimo non pensavo fosse lui.



Mi alzo in piedi con la grazia di un agnello appena nato.
"Vegeta?"



"Tsk. Non essere stupida" mi dice utilizzando un tono che mai aveva utilizzato con me in precedenza. E’ un tono piuttosto aggressivo.
I muscoli del suo braccio teso aumentano di volume e ciò mi fa capire che sta formando un'altra esplosione ki. "Rispondimi. Sei ferita o no?"



"N-no," rispondo mentre mi accarezzo la testa, il petto e le cosce "No, sto bene. Non sono affatto ferita, non ho nemmeno un graffio".



Decide di annullare l’attacco abbassando il braccio.



Goten essendo un ragazzo di buon cuore , si precipita ad aiutare l'autista aiutandolo a scendere dalla sua macchina. L’uomo è ferito, perde sangue ed è in uno stato semi incosciente.
Goten rivolge a Trunks lo stesso sguardo che mi rivolge mio padre quando faccio qualcosa di molto, molto sbagliato.



A Trunks però sembra che non gli importi nulla della morale di Goten in quel momento. Stringendomi forte il braccio, mi conduce verso la strada di casa allontanandomi dalla crescente folla di persone che si stanno radunando intorno al relitto.



" A cosa stavi pensando?" mi chiede Trunks ringhiandomi contro, trascinandomi in un vicolo a senso unico e gettandomi contro un muro di mattoni mezzo rovinato.
Sferra un pugno abbastanza potente contro quest’ultimo, vicino alla mia guancia sinistra, intrappolandomi e intimidendomi allo stesso tempo. "Potevi morire te ne rendi conto! Perché non sei volata via o non hai provato ad allontanarti subito? Perché devi comportarti da stupida ogni volta? "



"Mi dispiace," piagnucolo non essendomi ancora ripresa dal forte shock . "È successo così in fretta ... non sapevo cosa fare."



"Ti dico io cosa non dovevi fare allora.." ringhia nuovamente, la punta del suo naso che tocca il mio mentre mi fissa attentamente negli occhi. I suoi stessi occhi lampeggiano di un verde brillante mentre scandisce ogni singola parola. "Non te ne stavi lì come un bersaglio facile, arrendendoti e aspettando che qualcuno ti venga a salvare. Perché indovina un po ', Pan? Non sarò sempre in giro a salvarti! "



"Non ti ho chiesto di salvarmi," rispondo, spingendolo via.
Lui resta in piedi e non si muove di un millimetro.
Lo guardo male, sentendo l’odio prendere il sopravvento per tutte le cose brutte che mi ha fatto nel corso degli anni.
Un atto di gentilezza non cancella né cancellerà mai ciò che mi ha fatto: "Come facevi a sapere dov'ero? Mi stavi seguendo?"



Trunks non mi risponde subito studiandomi per un momento, e con una sfrontatezza che detesto, dice "Sì, ti ho seguito fin qui...non ti sembra che sia stata un’ottima idea?".



Quando un ragazzo inquietante e disgustoso non mi lascia in pace, di solito gioco la Dad Card.
"Dirò a mio padre che mi stai perseguitando" gli comunico incrociando le braccia per sembrare più sicura di me di quanto lo sia realmente.
Se Trunks voleva che giocassi la Dad Card doveva solo chiedermelo .
Aspetta...però se anche lui volesse giocare la mia stessa carta..non avrei speranze.
Suo padre è il più psicotico e spaventoso che io conosca.
Ah...riesce ogni volta ad averla vinta quel maledetto!



Trunks sorride. "Tuo padre dovrebbe mettersi in ginocchio e ringraziarmi per l’eternità dopo quello che ho fatto oggi."



Cazzo ha ragione.
Abbasso le braccia e mormoro un rapido "sì, grazie".



"Un misero grazie non sarà abbastanza" mi sussurra Trunks facendo scivolare delicatamente il pollice sul mio labbro inferiore per poi mettersi le mani in tasca e allontanarsi, lasciandomi sola nel vicolo con la testa piena di domande e dubbi.



Perchè? Perché mi stava seguendo? Non mi odia? Non dovrebbe volermi morta?



Le mie ginocchia cedono e scivolo lungo il freddo muro.
L'odore di fumo e le sirene urlanti interrompono il silenzio che si era creato fino ad ora intorno a me.



Mi tocco il labbro inferiore e per la prima volta mi chiedo: "Trunks ... prova qualcosa per me?"


 

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Capitolo 7
*** you will always be with us right? ***


Mi sveglio.
Controllando fuori dalla finestra mi accorgo che è notte fonda .
Osservo il grande letto...sono coperta da una trapunta grigia dalla vita in giù e accanto a me, russando pacificamente, c'è l'uomo che avevo buttato giù dal letto poche ore prima.



"Hai fatto un incubo?" mi chiede una vocina.
E’ Fable.
Deve aver notato la luce del abat jour che avevo accesso poco prima per bere dell’acqua.
"Fable! Mi hai spaventata!" Ansimo mettendomi una mano sul petto per stabilizzare il battito cardiaco.



Fable, in piedi accanto al mio letto allunga un dito per toccarmi la guancia.
Aggrotta le sopracciglia "La tua faccia è appiccicosa".



"Sì. Penso di aver fatto un brutto sogno."
Allontano la trapunta e scivolo fuori dal letto: "Dai, ti rimetto a letto".



Si aggrappa alla mia mano mentre la conduco attraverso il corridoio verso la sua camera da letto.



"Non mi abbandonerai mai, vero?" Mi chiede dopo averle rimboccato le coperte fino al mento.



Provo a fare un sorriso rassicurante mentre le mento spudoratamente.
Chissà perché ma mentirle mi fa sentire male...molto male.



"Evvai! Sai,non voglio che tu te ne vada." esalta Fable sbadigliando per poi attirare maggiormente a sé il cuscino: "Papà si sentirebbe molto triste se te ne andassi per sempre. E lo sarei anch'io."



Mi chino in avanti, la bacio sulla fronte, per poi allontanarmi ma inciampo su un giocattolo.
Nulla di grave, mi rialzo arrivando all'interruttore della luce quando le sento dire: "Ti voglio bene mamma".



Deglutendo, rispondo. "Ti voglio bene anch'io, buonanotte Fable."



. +. +. +. +.



Il vapore acqueo causato dall’alta temperatura dell’acqua appanna il box doccia permettendomi di perdermi in un mondo tutto mio mentre l’acqua calda scorre lungo il mio corpo.



Appena mi sento decisamente meglio spengo il rubinetto ed esco afferrando un piccolo asciugamano avvolgendolo strettamente intorno al mio corpo e torno in camera da letto dove Trunks sta ancora tranquillamente dormendo.
Lo vedo sbadigliare, muovendo le labbra come se stesse masticando qualcosa per poi rotolare dall’altra parte del letto.
Sembra una persona innocente quando dorme.



Non oso staccargli gli occhi di dosso mentre mi dirigo verso l'armadio, sbattendo goffamente il fianco destro contro il comò e facendo cadere una bottiglia di profumo.
Mi chino a raccoglierla.
Accendere le luci o concentrarmi su dove sto andando invece di continuare a fissare Trunks aiuterebbe, ma chissà cosa farebbe se vedesse che l'unica cosa che mi impedisce di essere nuda è un asciugamano corto.
Ho come la sensazione che questo sia uno degli asciugamani di Fable dato che è troppo corto.



Trunks si gira dall’altra parte.



Il mio respiro si ferma.
Passano i secondi. Trunks non si muove e il suo respiro torna regolare come prima.
Mi rilasso leggermente, osando distogliere lo sguardo per poter aprire le ante dell'armadio.
Osservo la mia figura riflettersi grazie al vetro che occupa le due ante.
Non è un caso se un armadio con due grandi specchi si trovi proprio davanti al letto eh Trunks? Pervertito.



Mi studio alzando le mani per toccarmi la guancia sinistra e sollevare le sopracciglia. Sono molto più vecchia dell'ultima volta che ho visto il mio riflesso. Le mie guance si sono assottigliate. Mi sporgono ciocche di capelli grigi, anche se non sono particolarmente evidenti.
Certo, potrebbe essere solo la mia espressione cupa. La mia frangia è più lunga e le ciocche cadono oltre le mie sopracciglia a meno di un centimetro dagli occhi. La mia pelle è ancora pallida...fin troppo pallida.



So che la vera me liceale non è questa donna riflessa allo specchio. Questa è solo la me del futuro.



Trunks non emette alcun suono mentre si alza dal letto. Prima che me ne accorga, le sue labbra si appoggiano sulla mia spalla scoperta.
Non distolgo l’attenzione dal mio riflesso, ma ora tutti i miei sensi sono completamente devoti a lui.
Dischiude leggermente le labbra, intrappolando delicatamente la mia pelle tra i suoi denti gustandomi con la sua lingua umida.
Mi lascia una scia di baci mentre mi sfiora il collo, fermandosi dietro il mio orecchio per poi sussurrare: "Non eri a letto?"



Guardo i suoi occhi azzurri. I colori che regnavano nella stanza sono un misto tra nero, bianco e blu scuro….anche il paesaggio esterno è di un blu scuro.



"Ho dovuto farmi una doccia. Stavo sudando" mormoro.
Perché gli importava sapere dov’ero?



Trunks appoggia la sua mano destra sul lato sinistro del mio fianco. Prima che io possa reagire, fa un passo indietro, mi gira, tira via l'asciugamano e ricade sul letto con me sopra di lui. Arrossisco e mi copro velocemente il seno con le braccia, tuffandomi nel cuscino accanto a lui.
Ma è impazzito? Cosa crede di fare!



Emetto un urlo di sorpresa mentre Trunks mi afferra le caviglie e mi tira verso di lui, guidando le mie gambe saldamente attorno ai suoi fianchi.



Trunks sorride, accarezzandomi le cosce.
Stringo le labbra, rifiutandomi di emettere qualsiasi suono che possa mettermi in imbarazzo e deliziarlo. Questo è un gioco, tutto qui. Mi sta solo prendendo in giro, come sempre.



"E’ vero ciò che hai detto a Fable?" Mi chiede, pizzicandomi leggermente la coscia destra "Davvero non ci lascerai? Rimarrai per sempre con noi?"



"Bastardo! Eri sveglio e hai sentito tutto? Non hai mai sentito parlare di una conversazione privata?"



Lui sorride.



Assumo un’espressione seria. "No. Non resterò con voi per sempre. Una volta che riuscirò a ricordarmi l’evento traumatico che mi ha portato a questa situazione, vi lascerò entrambi."



"No, non te lo permetterò."



"Scusa?"



Trunks sospira: "Ammettilo, Pan. Mi ami e tieni a Fable".



"Non è vero!" Urlo, desiderando che mi lasciasse andare e odiandomi per essermi parzialmente divertita.
Lui alza le sopracciglia guardando in basso... la parte anteriore dei suoi pantaloni della tuta è leggermente rialzata.
Arrossisco. Il mio corpo mi ha tradito nuovamente! Perché arrossisco? Perché?
"Ho appena fatto una doccia ... non mi sono asciugata completamente ... e non mi sto sentendo in imbarazzo ok! quindi smettila di sorridere e lasciami andare che devo vestirmi!"



Trunks alza le spalle "Devi smetterla di mentire a te stessa, Pan."



"Perché ci siamo sposati? Da quello che posso ricordare, non andavamo esattamente d'accordo." Chiedo, cambiando argomento mentre lui si siede comodamente sul grande letto.
Avvolgo le braccia intorno al suo collo premendo appena le mie unghie nella sua pelle, determinata a ottenere alcune risposte.



Lui posiziona le sue mani sul mio fondo schiena mentre osserva i miei seni scoperti. Non arrossisco. Siamo entrambi chiusi l'uno nell'abbraccio dell'altro. . . sembra tutto così giusto, quasi naturale.



Trunks torna a guardarmi negli occhi. "Perchè ti amo."



"Perché mi ami" ripeto senza credere a ciò che mi ha detto neppure per un secondo.
"Facendoti odiare dalla sottoscritta e rendendomi la vita un incubo arrivando al punto tale da farmi desiderare di trasferirmi in un college dall'altra parte del mondo è il tuo modo di mostrarmi il tuo amore? E’ patetica come cosa ".



E’ incredibile...ancora un volta è riuscito a confermare quello che penso di lui da anni: ovvero che è un idiota.



Penso si sia offeso dato che non distoglie lo sguardo dal mio volto.
Le mie guance si arrossano. Sembra veramente serio...da quando è diventato così maturo?



"Non mi andava più bene essere solo un tuo amico, ecco perché ti facevo costantemente scherzi." Mi spiega accarezzandomi la guancia con il dorso della mano.



"Mi piaceva essere amici ..." sussurro. Sentirlo dire che non voleva essere mio amico fa più male di quanto pensassi. È così che si è sentito quindi quando gli ho detto che lo odiavo? Si sentiva come se gli avessero infilato delle lame nel petto?
Provo ad allontanarmi da lui, ma la sua mano appoggiata ancora sulla mia schiena mi impedisce di scappare. Non ho neppure la forza per scostarmi dalla sua presa.



"Sì,piaceva anche a me finché però non sei diventata così bella, così donna" sorride Trunks. "Non guardarmi così, anche gli altri ragazzi hanno iniziato a vederti come una bella donna, non solo io. Sapevo che mi avresti considerato solo come un buon amico, quindi, idiota com’ero, pensavo che farti costantemente scherzi fosse l’unico modo che avevo per farti capire le mie reali intenzioni...ma a quanto pare non ha funzionato ". Ridacchia appoggiando la fronte contro la mia: "Credo di essermi spinto troppo oltre. Quando ho capito che stavi iniziando a odiarmi ... ho cominciato a credere che ormai fosse troppo tardi ..."



Mi bacia.
Non rispondo al bacio né lo spingo via.



"Ora tocca a te rispondere." Mi sussurra con voce seducente all’orecchio.



"Rispondere a cosa?" Chiedo, costringendo la mia voce a rimanere fredda e distaccata.



"Alla domanda Perché mi hai sposato? “
Non rispondo...onestamente nemmeno la conosco la risposta.
“Sai qual è stata la tua risposta?" mi chiede accarezzandomi con il pollice il labbro inferiore capendo che da me non avrebbe mai ottenuta risposta "'Perché ti amo'".
Silenzio.
Passarono svariati minuti dove nessuno di noi osò dire altro.
"Io non ti amo." nego scuotendo la testa cercando di convincere più me stessa che lui.
Tutto questo non è possibile... io non posso essermi innamorata di lui. Già mi riesce difficile vedermi attualmente nei panni di sua moglie...figuriamoci avergli detto di amarlo!
“ Dovevo essere ubriaca il giorno in cui te l’ho detto...ammesso che io te lo abbia detto veramente “
Non faccio in tempo a dire nient’altro che Trunks mi spinge lontana da lui facendomi ricadere sul letto. La mia testa si inclina di lato e lo guardo alzarsi in piedi.
Va dal letto alla cassettiera più di una dozzina di volte, il tutto scuotendo la testa e alzando le mani in aria, come se stesse discutendo con se stesso.
Alla fine, si ferma e voltandosi verso di me mi dice:
"Non mi lasci altra scelta" e così si toglie la camicia, esponendo i muscoli abbronzati: "Ti dimostrerò quanto ti amo e quanto tu stessa mi ami".



Sorrido mentre Trunks si toglie i pantaloni della tuta. So che non gli impedirò di offrirmi il suo amore, così come so benissimo che non farò nulla per impedirglielo.



Trunks sorride mentre solleva le lenzuola sulle nostre forme nude.



. +. +. +. +.



I caldi raggi del sole mi fanno capire che è giunta l’ora di svegliarsi.
Infatti la sveglia segnava le 09.40 del mattino
Inclino la testa a sinistra notando Trunks russare leggermente ma poi sento qualcuno bussare alla porta.



"Mamma, papà ... vi siete già alzati?" ci chiede Fable entrando con il suo coniglietto preferito tra le mani.
Sollevo le lenzuola all’altezza dei miei miei seni.
Fable vedendomi sveglia si avvicina maggiormente al letto tutta sorridente per poi dirmi
" Buongiorno!"



"Buongiorno a te" sorrido mentre do accidentalmente una pacca sulla spalla di Tunks.
“Cosa devo fare ora Trunks? Dai alzati ! Lo sai che non mi sono abituata ad interpretare il ruolo di mamma!



"Hmm? Cosa vuoi" grugnisce lui di rimando senza aprire neppure gli occhi.



Fable si avvicina lentamente a lui. I suoi grandi occhi scuri sembravano sospettosamente colpevoli. Trunks finge di non vederla mentre lo stava fissando.
Sospirando, accarezzo il materasso invitandola a salire.



"Cosa c'è che non va?" Chiedo allungando una mano per accarezzare alcuni dei suoi capelli castani e ondulati.
Indossa ancora il suo pigiama rosa e i suoi capelli sembrano la criniera di un leone.
Fable si morde il labbro inferiore e guarda la schiena di Trunks.



"Devo andare?"



Aggrotto le sopracciglia "Cosa vuoi dire? Dove dovresti andare?"



"Non voglio andare a casa sua ", continua, "voglio restare qui con te, mamma".



Cosa intende? Forse non vuole andare a casa di una sua amica o qualcosa del genere?
Le accarezzo delicatamente i capelli mentre inizia a piangere.



Non sono brava con i bambini, ma mi fa male vederla così. "Sì, certo che puoi stare con me. Shh, non piangere Fable."



"Per favore ... non ... arrabbiarti con me!" singhiozza.



"No. Non sono arrabbiata. Se non vuoi andare a casa sua, va bene."



Fable si asciuga velocemente le lacrime con il dorso della mano tornando a sorridermi.



Mi mordo il labbro inferiore confusa guardando Trunks alzarsi e chiederle “ Lo hai fatto di nuovo Fable?”



"Io. . ." Fable distoglie lo sguardo da me mentre borbotta: "Avevo tanta fame e voi stavate ancora dormendo ... Pensavo di prepararmi la colazione, così ho messo la mia ciotola dei cereali nel forno ..."



"Nel forno?" chiedo allibita.



Lei annuisce "Sì, non è così che si cucina, mettendo il cibo nel forno?"



"A volte..." La mia voce viene interrotta dal segnale acustico dell'allarme fumo.



Trunks impreca, salta dal letto e si infila rapidamente i pantaloni della tuta. "Dannazione, non di nuovo!"
Si precipita fuori dalla stanza. Fable e io non diciamo nulla mentre lo sentiamo usare l'estintore.
L’odore di bruciato arriva fino alla camera da letto.
Ma non è tossico.
Fortunatamente non era nulla di così grave.
Torno ad accarezzarle i capelli fino a quando dall’altra parte della casa sento Trunks urlare: "Fable! Vieni ad aiutarmi ad aprire le finestre! Adesso!"



"Va bene!" cinguetta lei, saltando giù dal letto e correndo lungo il corridoio.



"Cosa ti avevo detto sull'uso del forno?"



Allontano il lenzuolo mentre vado alla cassettiera, scegliendo un paio di mutandine, calzini, un reggiseno, un paio di pantaloncini e una delle camicie grigie di Trunks da indossare. I miei gusti in fatto di vestiti sono cambiati drasticamente da quando ho compiuto diciassette anni.
Lunghe gonne nere, camicie abbottonate, scarpe semplici e maglioni in cashmere. . . ho rapinato il guardaroba di un insegnante o qualcosa del genere?
T-shirt e jeans semplici sono tutto ciò di cui ho bisogno.



Dopo essermi lavata i denti esco dalla stanza fermandomi davanti a un paio di porte bianche in stile francese mentre mi dirigo in cucina. Provo ad aprirli, ma sono bloccati.



Qualcuno bussa alla porta d'ingresso. Guardo in direzione della cucina, dove noto un Trunks in veste di insegnante che sta facendo una lezione a Fable sulla pericolosità dell’utilizzo di alcuni elettrodomestici mentre le prepara qualcosa da mangiare. Alzo le spalle. A quanto pare dovrò andare io ad aprire dato che Trunks è occupato.



Apro la porta.



"Posso aiutarla?" Chiedo.



La donna ripone la borsa gialla drappeggiata sulla spalla, tenendo gli occhi per terra mentre chiede "Fable è pronta?"



Chi è questa donna? Mi mordo il labbro inferiore, ricordando le parole di Fable. E’ forse lei la donna con la quale non voleva andare?



La donna mi guarda, i suoi occhi scuri sembrano stranamente familiari. Mi ritrovo attratta dalla sua collana d'oro, che risalta sul dolce collo nero del maglione che indossa. Jeans grigi. Stivali neri corti. Capelli castani spessi e ondulati.
Il mio corpo nel realizzare la situazione è come se si fosse paralizzato sul posto tant’è che non riesco a muovermi.



"Fable non vuole venire con te oggi," balbetto, quasi con fatica.



La donna alza la testa e finalmente mi guarda.
Aveva gli occhi lucidi "M-ma non ci eravamo messi d’accordo così. Trunks mi ha detto che potevo vederla una volta a settimana. Me l’aveva promesso!" Seppellisce il viso tra le mani e inizia a piangere: "Sapevo che non mi avrebbe mai perdonato!"



Sbatto le palpebre per allontanare le lacrime che stavano minacciando di uscire dai miei occhi e mi costringo a parlare "Chi sei?"



Sentendo la mia domanda, allontana le mani dal volto, ignara del mascara che le stava colando dal viso "Pan, tu mi conosci."
Mi fissa a lungo, ma non la riconosco. "Sono io ... Valese."



"Valese? La ragazza di Goten? Sei QUELLA Valese?"



Le labbra di Valese si ritraggono in una smorfia dolorosa dopo aver menzionato il nome di Goten. Altre lacrime scorrono e lei batte il piede destro per il dolore emotivo che sta provando in questo momento.
"Perché l’hai nominato Pan, perché? Mi odi ancora anche tu? Ho detto che mi dispiace. Se potessi tornare indietro nel tempo giuro che non rifarei lo stesso sbaglio!"



Trunks mi supera e appoggia entrambe le mani sulle spalle di Valese: "Non è colpa tua. Niente di tutto questo è colpa tua!"



Non mi accorgo che Fable è in piedi accanto a me finché Valese non smette di piangere e allunga le braccia verso di lei.
Fable avvolge entrambe le sue braccia intorno alla mia gamba destra e urla: "No! Non voglio venire con te. Non sei la mia mamma!" Mi stringe più forte la gamba e mi guarda: "Sei tu la mia mamma. Non lei. Voglio stare con te per sempre. Per favore, non farmi andare".



Le parole che alla fine mi decido a sussurrare mi feriscono tanto quanto feriscono lei. "Fable..tu non sei mia figlia."



Fable si allontana da me con le lacrime agli occhi e corre dentro casa piangendo. Valese le corre dietro, ma il suono di Fable che sbatte la porta della sua camera da letto le fa capire che non l’avrebbe ascoltata….o almeno non ora.



Ignorando il dramma all'interno della casa, fisso il volto colpevole di Trunks.



"Non è mia figlia, vero?" gli chiedo sperando con tutta me stessa che smentisca o neghi tutto ciò.



"No non lo è...mi dispiace così tanto, Pan".



Ciao ragazzi! Come state?
Prima di tutto mi scuso se aggiorno solo ora ma in questo periodo sono così incasinata che trovare il tempo per revisionare i vari capitoli e pubblicarli sembra impossibile ma vi prometto che farò del mio meglio per provarci!
Spero possiate perdonarmi per questo!
Inoltre, vi volevo veramente ringraziare di cuore per le 285 views !
Sono davvero molto contenta anche perché non pensavo che questa mia ff potesse piacere a così tante persone! Siete fantastici!
Spero che anche questo mio chappy vi sia piaciuto!
Have a nice Saturday guys!
With love Dark_ Rose2000






 

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Capitolo 8
*** A Date? With Who? ***


Non vedendo dove sto mettendo i piedi sferro accidentalmente un calcio al tavolino che stava accanto alla porta d'ingresso facendo cadere il quadro che vi era sopra.
Cerco di allungare la mano per catturare la fragile cornice del quadro che stava per cadere a terra ma non faccio in tempo. Colpisce il pavimento. La cornice in legno e il vetro si spaccano, oscurando l'immagine presente all'interno.



"Stai bene?" mi chiede Trunks.



Indietreggio di qualche passo percependo la sua intenzione di farmi sedere su una sedia o sul divano che c’è in soggiorno dove non avrò altra scelta che sedermi e ascoltare le sue bugie. Ne ho abbastanza delle sue bugie!
Ha notato il mio cambiamento: da quando siamo rientrati a casa non faccio altro che girare da una parte all’altra della stanza cercando di regolare il mio battito cardiaco che a quanto pare non ne voleva sapere di smettere di battere all’impazzata, per non parlare del fatto che è da circa mezz’ora che non faccio altro che spostare continuamente oggetti pur di non guardarlo in volto e tenermi impegnata con qualcosa.



"Non toccarmi" ringhio.



Il vetro scricchiola sotto le mie pantofole.
Mi siedo sul freddo pavimento.
Trunks si avvicina a me in un lampo cercando disperatamente di aiutarmi, ma ancora una volta lo respingo. Si passa la mano attraverso la lunga frangia facendomi intravedere le rughe che gli ricoprivano la fronte.
A quanto pare non ha idea di come sistemare questa brutta situazione.



Se Fable non è mia figlia ciò significa che Trunks e Valese sono i suoi genitori, quindi cosa è successo a zio Goten? Non era profondamente innamorato di Valese e Trunks non era presumibilmente innamorato di me? CHE COSA È SUCCESSO? COSA?



"Non ricordo niente," sussurro, sorreggendomi la testa con le mani per cercare di lenire la mia dolorosa emicrania.



"Va tutto bene, Pan. Vedrai che entro poco tempo tornerai a ricordarti tutto. Non forzarti."



"No. Ho bisogno di ricordare tutto adesso!"



"Ti dirò tutto quello che vuoi sapere" mi rispose Trunks.



Si, come no. Non mi fido di te...e ora come ora ancora meno.
Sbuffo decidendo di stendermi diventando un tutt’uno con le piastrelle, realizzando che questa è la peggiore emicrania della mia vita mentre cerco di ricordare tutto quello che ho dimenticato in questi ultimi dannatissimi 5 anni.



Noto Trunks uscire fuori dalla stanza, probabilmente per chiamare il dottore o per prendere qualche medicina in grado di placare la sofferenza che stavo provando in questo momento. Comunque sia non mi interessa.



Decido di chiudere gli occhi.
Improvvisamente l’ emicrania svanisce, ma questa viene subito sostituita da una nausea che so di aver voluto provare solo una volta nella mia vita, ma immagino che ora dovrò affrontarla un’altra volta.



"Sta succedendo di nuovo" sussurro aprendo gli occhi nel sentire le voci di mia madre e Bra.
È un ricordo che nessuna ragazza può dimenticare.



Sto per andare al mio primo appuntamento e mamma e Bra non vedono l'ora di aiutarmi a prepararmi.



*-*-*--*-*-*-*-*-*



Presumo che almeno una ventina di abiti ancora confezionati stia attualmente occupando metà del mio letto mentre, una montagna di scarpe nuove stia occupando invece l'altra metà.
A quanto pare Bra voleva usare la sottoscritta come modella e la mia stanza come camerino.
Infatti mi punta subito l’indice ruotandolo facendomi capire che dovevo fare una piroetta.
Obbedisco facendo sì che il vestito rosso che indosso si sollevi leggermente e i grossi tacchi neri sbattano contro il pavimento.
La mamma applaude...cosa che ha fatto anche per gli altri otto abiti che avevo provato prima, mentre Bra disapprova l'outfit con un movimento del dito. " Uffa, no . Avanti."



Continuo a provare e cambiare look almeno una dozzina di volte prima di chiedere: "Ehm, con chi esco esattamente?"
Anche perché onestamente non vedo il perché dovrei vestirmi così per lui.
Non so nemmeno chi sia.



"Stai scherzando?" mi urla contro Bra facendomi capire inoltre che dovevo passare al look successivo.



La mamma mi da una mano con la cerniera e il vestito mi scivola di dosso.



Incrocio le braccia come fa papà quando sta lottando per risolvere un problema difficile.
Hmm, ma chi è questo soggetto misterioso?
I miei occhi brillano e faccio un respiro pieno di speranza. "È Ub vero?! “ il mio futuro dottore sexy?



"Pan, smettila" ringhia la mamma usando il suo tono scortese , tono che non sento da quando avevo tipo ….dieci anni? e nel mentre rimuove l’ultimo abito dal sacchetto e me lo porge.



"Stavo solo chiedendo!" grido sulla difensiva. "È il mio appuntamento. Devo sapere con chi esco!"



"Ehi, non pensavo fossero numerosi i ragazzi che ti hanno già chiesto di uscire. E comunque non pensi ce ne possa essere UNO in particolare con il quale forse e dico forse potresti provare ad uscire?" mi domanda Bra guardandomi leggermente male come se le avessi nascosto chissà quale segreto.



"No ... nessuno mi chiede mai di uscire." le rispondo sentendomi leggermente a disagio. Odio ammetterlo, ma sono desiderabile come una torta senza zucchero. "Ultimamente sono abbastanza stressata, per non parlare del fatto che mi sono ritrovata impegnata con il diploma e tutto il resto ...."



Bra mi guarda stranita.



"Tesoro, ma hai ottenuto il diploma mesi fa, ti senti bene?" mi chiede mamma toccandomi la fronte come se volesse controllarmi la febbre.



Questo non può essere un flashback, anzi, è tutto così dannatamente reale.
Questo non è un sogno.



"Stavo solo scherzando. Certo che so con chi esco. Non sono così stupida." rispondo sorridendo e indossando a tutta velocità l'ultimo vestito blu che mi delinea delicatamente tutte le curve.
Stavolta c'è più entusiasmo nella mia piroetta, cosa che è sufficiente per convincere Bra e la mamma che questo vestito è quello giusto.

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Capitolo 9
*** Date! ***


Con un semplice click Bra incapsula tutti i vestiti scartati liberando definitivamente il mio adorato letto.
Stessa cosa fa con le scarpe mentre la mamma si dilegua dalla stanza con la scusa che deve finire un progetto che aveva iniziato in cucina, lasciandoci sole.



"Sei sicura di non volere che ti faccia i capelli e il trucco?" Chiede Bra dando un’occhiata al suo orologio rosa salmone. "Forse se accorciamo i tempi posso anche aggiustarti le unghie."



"Cosa c'è che non va con le mie unghie?" Chiedo, sapendo benissimo che non sono affatto perfette dato che ho il vizio di mangiarmele.



Lei alza gli occhi al cielo: "Ok, ma almeno spazzolati i capelli e mettiti un po 'di rossetto prima di uscire. Capsule Corp deve sempre ricoprire un’immagine perfetta."



Sbuffo mentre una sensazione di disagio si impadronisce della sottoscritta. Da quando l'immagine di Capsule Corp ha qualcosa a che fare con me?



Bulla si inginocchia, allunga la mano destra sotto il mio letto e tira fuori una scatola contenente un paio di scarpe (ero certa che non mi avrebbe permesso di indossare le mie solite scarpe consumate di tutti i giorni al mio primo appuntamento).
La scatola è avvolta in carta da regalo di alta qualità, legata sapientemente con un nastro d'argento.



"Che cos'è questo ?" Ho dimenticato il mio compleanno per caso?



"È solo un piccolo pensiero da parte mia!" strilla Bra sorridendo e saltellando come una ragazzina eccitata. "So quanto tu odia i regali ma sono la tua migliore amica... questo è il tuo primo appuntamento ... e che razza di amica sarei se non aiutassi un po '? "



Cerco di eguagliare la sua eccitazione, ma non ci riesco.
Non ci riesco proprio.
"Vorrei poter restare, ma devo andare a casa e finire di fare le valigie futura coinquilina." e mentre dice ciò apre la mia finestra, ma prima si volta a farmi l'occhiolino: "Sii gentile con mio fratello. Ha atteso con ansia questo appuntamento da molto molto tempo" e detto ciò se ne va lasciandomi ancora incredula a ciò che ho appena sentito.



Le mie mani si intorpidiscono e la scatola cade a terra.



Il mio primo appuntamento è con Trunks.



Dopo avermi mentito sul fatto che Fable è mia figlia onestamente ora è l'ultima persona che voglio vedere, figuriamoci uscire con lui.



"Uffa, perché doveva essere lui! Io volevo Ub!"

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Capitolo 10
*** First Date Part 1 ***


Trunks ha uno stupido sorriso stampato in faccia quando arriva a prendermi.



"Pronta per il nostro appuntamento?" mi chiede tendendo la mano mentre i miei genitori mi spingono letteralmente fuori dalla porta di casa. Ho detto loro che avrei preferito uscire con il vecchio puzzolente al piano di sopra piuttosto che uscire con Trunks. Ma a questo, mio padre rispose allegramente: "Il vecchio puzzolente al piano di sopra non ti ha salvato la vita, tesoro. Trunks sì". Volevo protestare ma papà aveva già appoggiato le sue mani forti sulle mie spalle e urlato un "Videl, vai alla porta! Sbrigati!"



Trunks mi prende dolcemente per mano come un principe uscito da una fiaba. Forse sapeva che non avrei accettato questo appartamento senza prima litigare con lui ? Ho come la sensazione che sia arrivato già pronto ad attuare anche il piano B ovvero di prendermi anche con la forza se ce ne fosse stato bisogno .



"Ragazzi, divertitevi!” ci dice la mamma sbattendo subito dopo la porta e girando la serratura in modo tale che io non possa rientrare.



Il sorriso di Trunks se possibile si allarga ancora di più.
Non voglio uscire con lui. Come può esserne così felice? E perché non lo accetta?



"Dovresti indossare vestiti più spesso. Sei bellissima."



Abbasso lo sguardo sul mio vestito blu. È molto semplice rispetto agli altri piccoli abiti scollati che Bra mi ha fatto provare. Non ha maniche, mi copre il petto con una scollatura a cuore e l'estremità del vestito arriva alle ginocchia. È il tipo di vestito che si alzerà su se ci dovesse essere una grande folata di vento, quindi devo stare attenta. Oh, e a completare il tutto c’è anche una cintura nera di seta che fa risaltare l’abito ancora di più.



" Non mi sono vestita così per te! E’ stata Bra ad obbligarmi a mettermelo!" vorrei urlargli contro ma invece, la mia faccia diventa tutta rossa e a voce bassa gli rispondo con un: "Grazie. Anche tu stai bene".



Cosa? L'ho detto davvero? Seriamente? Nooooooo!



"Invece di andare a vedere un film ho pensato che potremmo dare un'occhiata al nuovo acquario che ha appena aperto. Ti piace l’idea ?"



"Va bene" mormoro.



. +. +. +. +.



Quando arriviamo all'acquario, Trunks acquista un cappello e un maglione azzurri dal negozio di souvenir. Si infila il cappello, poi si lega il maglione ai fianchi.



"Come ti sembro?" mi chiede.



"Sembri un idiota " rispondo, leggermente preoccupata. Non stavo mentendo prima, Trunks ha davvero un bell'aspetto. Probabilmente con l'aiuto di Bra, è riuscito a sfoggiare un tipo di look sexy-casual con la sua morbida camicia grigia con scollo a V, i jeans in denim e l'odore sottile del dopobarba. . . un grande cambiamento rispetto ai suoi soliti tailleur da nerd e gilet da bravo ragazzo. "Perché cerchi di sembrare un turista? Se Bra fosse qui, mi farebbe notare quanto il tuo look stona con il mio vestito."



Trunks mi fissa non smettendo di sorridere. Tuttavia, posso dire che è leggermente infastidito.



"Hai dimenticato chi sono? La gente mi mangerà vivo se vedrà che il ragazzo più ricco e più bello del mondo è qui. Devo anche pensare a proteggere la tua privacy." E detto ciò si aggiusta il cappello in modo che la tesa nasconda almeno metà della sua faccia. "Non preoccuparti, mi toglierò questa roba quando usciremo per cena. Comunque,se ti mette davvero in imbarazzo, posso camminare qualche metro dietro di te se."



Wow, ho per caso colpito un nervo scoperto quando l'ho chiamato idiota? Chi poteva immaginare che è una persona così sensibile e attenta al suo aspetto.



"Sii onesto. Ti vergogni di essere visto con me in pubblico."



"No, Pan, non è ..."



Tendo scherzosamente fuori la lingua: "Ah, sto scherzando! Indossa quello che vuoi. Non mi importa nulla dell’outfit".



"Sono contento di sentirtelo dire" mi risponde mentre fruga nella sua busta di plastica e tira fuori un grosso paio di occhiali a forma di pesce, e un cappello blu identico al suo. Con mia grande sorpresa, me li porge. "Tieni, mettiti questi così tutti penseranno che siamo una coppia."



. +. +. +. +.



Esploriamo l'acquario in silenzio. Ci sono altre persone che visitano l'acquario, ma non ci prestano attenzione. Tuttavia, ognuno di loro potrebbe essere un giornalista di gossip travestito che pedina Trunks e aspetta il momento perfetto per catturare una nostra foto insieme.



Ci fermiamo davanti alla vasca contenente squali di ogni genere.



Mi acciglio. Per quanto riguarda gli eventi futuri che ho visto e vissuto, quelli sanno della mia esistenza e di quella di Fable? O siamo solo “la famiglia segreta “di Trunks, nascosta in cima a una montagna lontana dalla Capsule Corporation?



Trunks mi stringe leggermente la mano, riportandomi alla realtà.



"Lo sapevi che un grande squalo bianco ha circa 300 denti?"



È difficile provare ad odiare questo Trunks, quello con cui condivido il mio primo appuntamento, quello che non mi ha fatto niente di male. . .non ancora.



"No, non lo sapevo", sorrido. "È davvero fantastico. Ti piacciono gli squali, Trunks?"



Trunks alza le spalle: "Sì... Ho imparato a conoscerli e a scoprirli meglio alle elementari."



Mentre mi guida attraverso l'acquario, ho come la sensazione che Trunks possa essere rimasto sveglio fino a tardi la scorsa notte a studiare tutto quello che riguarda le caratteristiche dei pesci; infatti mi elenca i loro nomi scientifici, in quale oceano vivono, cosa mangiano, la loro durata di vita, ecc.



"Alcune meduse possono clonarsi da sole", afferma mentre passiamo accanto al dipinto di una medusa sul muro. Fingo di essere interessata e tento di avvicinarmi all’immagine, ma sono dolorosamente consapevole del fatto che Trunks non lascerà andare la mano se non dopo circa un minuto.
E’ come se avesse paura che io possa scappare o qualcosa così.



In qualche modo, riesco a sollevare la mano dalla sua presa e strofinarmi i palmi sul vestito, fingendo di asciugarli dal sudore.



"Oh, come si chiama quella?" Grido indicando l’oggetto in questione con un dito e correndo davanti a lui prima che possa tenermi di nuovo la mano. Di solito Trunks è così sarcastico e freddo con me..perché all'improvviso si comporta come se non potesse sopportare di stare lontano dalla sottoscritta?



"È una roccia, Pan."



Mi protendo in avanti e unisco le dita dietro la schiena - una posa che ho visto usare molto dalle ragazze carine al liceo - e rido. "Oh, hai ragione. È una roccia. Sei tipo super intelligente. Ora capisco perché Bulma vuole che tu sia il futuro direttore della CEO. "



“Giusto.” mi risponde studiando il mio atteggiamento e facendo scomparire il sorriso che fino a poco prima gli illuminava il volto. "Dovremmo andarcene ora se vogliamo arrivare in tempo alla nostra prenotazione per la cena. La limousine ci aspetta." e detto questo mi supera camminando rapidamente senza voltarsi indietro per vedere se lo sto seguendo o no. Per un attimo l’idea di scappare da questa situazione e passare il resto della serata sul divano a mangiare popcorn davanti a un bel film d’azione mi balena per la mente.



Questa potrebbe essere la mia unica possibilità per cambiare il nostro futuro insieme se decidessi di porre fine a questo appuntamento ora.



Con un profondo sospiro seguo Trunks camminando alla velocità massima per raggiungerlo consentita ovviamente dai miei nuovi tacchi.



Hi!
A quanto pare abbiamo capito che ciò che ha sognato la nostra Pan fino ad ora non sono degli incubi come li chiama lei ( dato che dormire con Trunks affianco è il desiderio di ogni ragazza amante di DZ no?) ma delle future visions.
E già...a quanto pare Pan è in grado di avere delle visioni ma come mai?
Beh,per questo dovrete aspettare ancora un po’? Prometto che l’attesa non sarà lunga...promesso!
So che fino ad ora giustamente vi ho creato confusione...tanta confusione ma a quanto pare abbiamo sbloccato una golden card!
Inoltre, vi ringrazio per aver deciso di leggere anche questi miei due capitoli davvero, mai avrei pensato di poter attirare così tanta gente e ne sono felice! Molto felice!
Vi ringrazio per le ultime 79 views davvero siete la mia gioia!
Spero che questi due ultimi capitoli vi siano piaciuti.
With love Dark_Rose2000
Have a nice day guy

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Capitolo 11
*** First Date Part 2 ***


Trunks è seduto lontano da me sul sedile posteriore della limousine. Tutto il suo corpo sembra teso, specialmente la mascella, mentre guarda fuori dalla finestra. È arrabbiato, o molto probabilmente deluso per come sta andando il nostro appuntamento. Non ci vuole un genio per capire che questo nostro incontro è un completo fallimento. Il silenzio regna fra di noi ma nonostante questo non voglio che questo appuntamento finisca, o almeno non è quello che vuole il mio ego.
Ripenso alle parole di Bra: "Sii gentile con lui. Mio fratello aspettava questo appuntamento da molto tempo."
Apro il pugno sinistro accarezzando il sedile di pelle. Il mio battito cardiaco accelera. La sua mano destra è appena fuori dalla mia portata, quindi mi ritiro lentamente. Trunks percepisce il movimento.



"Come ... come sono andati i festeggiamenti per il mio diploma?" chiedo nervosamente ritraendo la mano un secondo dopo che Trunks si allontana dalla finestra. Comincio a sudare e questo non mi piace affatto. Di solito è lui che inizia normalmente una conversazione tra noi due e non io! Infatti mi sento molto a disagio, è terrificante! Come può risultargli così semplice la cosa?come!?



Trunks aggrotta la fronte notando di sicuro il mio misero tentativo di tenergli la mano: "Non lo so. Mi hai detto di non andarci, ricordi?"



Faccio una risata nervosa. "Oh, giusto! Sì, l'ho detto. Scusa ... ho solo pensato che forse eri venuto lo stesso dato che anche tua sorella si è diplomata. Bulma ha filmato tutto?



A meno che io non abbia un altro flashback causato da un disturbo stress post-traumatico, probabilmente non ricorderò mai il giorno del ricevimento del mio diploma, il giorno più importante della mia vita da adolescente.



"Ho sentito che sei caduta dal palco quando ti hanno consegnato il diploma," sorride Trunks.



Sussulto "Dici sul serio?"



Beh, forse a questo punto è un bene che non riesca a ricordare no?
Trunks scivola sul sedile così velocemente che non ho tempo di tirarmi indietro o pensare di voltarmi. I suoi occhi azzurri e privi di umorismo mi intrappolano. Tutto quello che vedo è lui. Mi lecco le labbra, preparandomi alle sue avances. Non fa alcun tentativo per baciarmi, però. Dopo alcuni istanti di batticuore, Trunks preme il dorso della sua mano contro la mia fronte.



"Non hai la febbre " borbotta sembrando deluso. "C'è qualcosa di strano in te ultimamente Pan ma non riesco a capire cosa sia."



Ancora una volta, l'incertezza mi travolge. Il dottor Ub mi aveva detto che stavo solo avendo dei flashback vividi causati dal mio disturbo da stress post-traumatico, inoltre, il mio marito-Trunks ha insistito sul fatto che il viaggio nel tempo era impossibile senza una macchina del tempo. . . ma non ne sono così sicura. Se dicessi al Trunks di fronte a me che ci sposeremo in futuro e che lui avrà una relazione con la ragazza del suo migliore amico, mi crederebbe?



"La mia memoria è un po 'annebbiata ultimamente" ammetto. Se gli dicessi la verità, il mio flashback finirebbe e mi ritroverei a casa cercando di affrontare una realtà che non sono ancora pronta ad affrontare.



Trunks mi studia. Forse sa che sto nascondendo qualcosa, o forse ha finalmente notato che siamo soli sul sedile posteriore e le nostre labbra sono a pochi centimetri dallo sfiorarsi. Chiudo gli occhi e inclino il mento, incoraggiandolo a fare la prima mossa. Sappiamo entrambi che non ho il coraggio di farlo.



"Sei diversa" mi sussurra accarezzandomi la guancia. Non riesco a impedirmi di appoggiarmi al suo tocco "Ma in senso buono".



Mi bacia così intensamente che ricado sul sedile con lui sopra di me.



Le nostre lingue si incontrano e così, presa dalla passione intreccio le mie dita nel morbido cotone della sua camicia, suscitando in lui un lieve gemito. Si appoggia maggiormente a me sapendo che posso sopportare tranquillamente il suo peso e che ho bisogno di sentire la pressione del mio corpo contro il suo. Le mie cosce tremano e so che presto i baci non saranno sufficienti per soddisfarmi.



"Vuoi che mi fermi?" mi chiede quando mi allontano leggermente per riprendere fiato. Entrambi sappiamo che dovremmo fermarci prima che i nostri ormoni prendano il sopravvento. Scuoto la testa all'offerta e lascio che le mie mani esplorino gli addominali scolpiti sotto la sua maglietta.



"Pensavo mi odiassi " afferma Trunks baciandomi sulle labbra per poi allontanarsi per lasciare piccoli baci bagnati lungo il mio collo. Ringhio, maledicendomi per non aver scelto un vestito con una scollatura più bassa.



"Ti odio" rispondo baciandolo sotto l'orecchio destro "Sei viziato. Arrogante. Egoista. Perfetto."



"Ti lamenti molto e sei testarda " ribatte lui, appoggiandomi la mano sulla vita senza osare oltre. Se voglio che le cose vadano oltre tra di noi dovrò essere io a guidarlo.



" Sono anche una ragazza facile" sospiro, aggiungendo anche questo aggettivo alla sua breve lista di difetti rivolti nei miei confronti.



Questa mia ultima affermazione smorza il suo umore. Trunks si allontana da me e si mette a sedere. "Non sei affatto facile. Sono io quello che è stato troppo aggressivo."



Mi sistemo meglio sul sedile e appoggio la testa sulla sua spalla. Adesso sono io quella che non riesce a separarsi da lui. "Non ho provato a fermarti." La mia voce suona così debole che quasi non la riconosco.



Trunks deglutisce e si schiarisce la gola, prima di chiedere: "Quanti ragazzi hai ...?"



Lascia la domanda in sospeso ma so dove vuole parare. Con quanti ragazzi ho fatto sesso? Quanti ragazzi ho baciato? Quanti ragazzi ho frequentato o amato? Non voglio ammettere che i suoi anni di bullismo e scherzi abbiano funzionato e che nessun ragazzo mi abbia trovato desiderabile, quindi non rispondo.



"Signore, siamo arrivati " annuncia l'autista della limousine attraverso una fessura nel finestrino. C'è un grande finestrino scuro che ci separa dal sedile anteriore della limousine. Una scarica elettrica percorre lungo tutto il mio corpo, realizzando improvvisamente che non eravamo soli come pensavo. Eravamo troppo impegnati a pomiciare per notare che la limousine si era fermata. Non è che magari ci avrà anche visto? Sarebbe molto... molto imbarazzante.



"Grazie. Sentiti libero di goderti una pausa per fumare mentre siamo via. Potrebbe volerci un po ' " risponde Trunks con voce composta. La scollatura della camicia è molto visibile, ci sono alcuni piccoli graffi sulle braccia e sul viso (non ricordo di averlo graffiato) e le sue guance hanno un bagliore roseo. Sia io e che l'autista abbiamo capito che Trunks attualmente non sta assumendo un atteggiamento passibile come vuole dimostrare.



L'autista ride: "D’accordo signore."



La finestra nera si alza. Il motore della limousine si spegne e ascolto l'autista uscire dal veicolo. Trunks mi fissa con gli occhi socchiusi, sperando di ottenere risposta alla domanda lasciata in sospeso.
È meglio non complicare ulteriormente la nostra relazione, quindi mi allontano con riluttanza.



Faccio uno sforzo immane per lisciare i miei capelli e sistemarmi il vestito ma alla fine ce la faccio. Se Trunks sembra essere stato attaccato da un branco di fanciulle rabbiose, chissà allora come sarò io...peccato che non abbia uno specchio sotto mano.



"Perché siamo al centro commerciale?" Chiedo finalmente guardando fuori dalla finestra. È un venerdì sera e il parcheggio è pieno di macchine e persone. Fare shopping al primo appuntamento è come essere in paradiso per alcune ragazze, ma non per me. "Pensavo stessimo andando a cena fuori!"



Il mio stomaco brontola, come per dire: " Già, che diavolo!"



Trunks si infila rapidamente il cappello e scende dalla limousine. Incrocio ostinatamente le braccia senza tentare di uscire e unirmi a lui. Se ha degli acquisti importanti da fare, lo aspetterò proprio qui.



Trunks apre la porta e io apro la bocca per protestare.



"Voglio comprarti delle scarpe nuove" spiega rapidamente "Ho notato che quelle scarpe sono scomode dato che stavi zoppicando un po 'all'acquario. Non voglio essere conosciuto come quello stronzo che ha trascinato la sua ragazza per tutta West City procurandole le vesciche ai piedi. Per favore, permettimi di comprarti un paio di scarpe più comode. " mi chiede offrendomi la mano e sorridendo." Per il bene della mia reputazione? "



È impossibile resistere al suo fascino. E’ impossibile.



Sciolgo le braccia, indosso il cappello abbinato e lascio che Trunks mi aiuti a scendere dalla limousine. Con mia sorpresa ci sono quattro guardie del corpo che aspettano fuori dall’auto assieme a lui.



"Per tenere lontana la folla" spiega Trunks, rilasciando la mia mano e chiudendo la portiera dietro di me. "Desterei sospetti se aumentassi il mio ki e spazzassi via ogni giornalista, uomo d'affari o donna disperata che decidesse di avvicinarsi più del dovuto al sottoscritto. Avere delle guardie a disposizione è un idea di mia madre. "



Annuisco per mostrare che ho capito.



"Andiamo al negozio di scarpe all'ingresso nord , signora Briefs ?"



Alzo gli occhi, dispiacendomi per le guardie del corpo che dovranno sopportare le sue sdolcinate battute, ma che in qualche modo funzionano su di me. "Ci vorrà molto più che un paio di scarpe nuove per accettare di diventare Mrs. Briefs . " affermo allacciando il mio braccio al suo e appoggiando il viso contro il suo forte braccio mentre camminiamo verso il centro commerciale.



"Sapevo che non eri facile " sussurra scherzosamente.



. +. +. +. +.



È una follia. Le donne intorno a noi stanno urlando per attirare l'attenzione di Trunks mentre altre persone lo filmano in silenzio sui loro cellulari. I nostri cappelli erano inutili dato che ci hanno scoperto in men che non si dica. Forse sono state le guardie del corpo a tradirlo. Qualunque cosa fosse, tutti hanno riconosciuto Trunks pochi secondi dopo essere entrati al centro commerciale.



"Trunks, quella è la tua ragazza?" urla una donna tentando di sfondare le guardie del corpo e raggiungerlo.



"Sei a dir poco bellissimo!Vorrei sposarti!!" urla un’altra donna da più lontano.



"Ti amooo!"



Un'adolescente invece riesce a schivare le guardie correndo a tutta velocità come se fosse inseguita da un leone ma, una delle guardie del corpo la affronta prima che possa avere la possibilità di toccare il suo idolo da sogno. Il resto della folla fa un cauto passo indietro dopo aver visto la ragazza essere allontanata di peso di almeno otto metri dal suo idolo.



Trunks riprende a camminare come se la folla non fosse presente. Ringrazia il venditore di scarpe per aver trovato un paio di scarpe della mia misura, poi comincia dolcemente a togliermi le scarpe che Bra mi aveva comprato. Le urla della folla si fanno più forti, facendomi capire quanto tutte queste persone attorno a noi fossero invidiosi della mia posizione.



Allontano via il piede. "Non devi farlo. So come togliermi le scarpe, dammi solo un minuto."



"Voglio farlo io." Dice Trunks. Sembra così convinto che so che è meglio non discutere. Inoltre, prima mi metto le scarpe, prima potremmo andarcene da qui.



Trunks non si limita a far scivolare la scarpa sul mio piede come pensavo avrebbe fatto ma, strofina il pollice a mo di cerchi sopra la mia caviglia, poi fa scivolare la mano lungo il mio tallone fino all'alluce. Abbasso la testa per nascondere la faccia, grata di avere il cappello dell'acquario. Spero seriamente che Trunks non stia godendo nel toccarmi i piedi. Le persone ci stanno filmando! Non voglio che i miei genitori vengano a sapere di tutto questo!



"Hai la pelle morbida" mi fa notare Trunks tirando finalmente fuori dalla scatola la semplice ma comoda scarpa nera e mettendola al piede.



"Ehm, grazie."



"Sei sicura di non volere qualcosa di meglio?" mi domanda alzando le sopracciglia.



Sospiro "Le scarpe costose non sono sempre le migliori. Sto bene con queste, grazie."



Trunks mi fa alzare e provare le nuove scarpe prima di acquistarle. La folla ci segue fuori dal negozio e attiriamo maggiormente l’ attenzione mentre attraversiamo il reparto successivo del centro commerciale. Trunks mi avvolge possessivamente con un braccio e dice "È la mia ragazza" ed è così che le domande si fermano.



"Come stanno i tuoi piedi?" mi chiede quando saliamo sulla limousine.



Indossare scarpe comode è molto meglio di quelle scarpe da demone che Bra mi ha obbligato ad indossare. Non mi importa se le scarpe con il tacco alto danno un tocco in più all’outfit, non fanno per me.



"I miei piedi si sentono molto meglio. Grazie. Prometto che ti ripagherò."



Trunks mi stringe la mano e si china verso di me per poi sussurrare un: "Se vuoi ripagarmi ... dì di sì a un secondo appuntamento con me."



Mi sono sentita nervosa e a disagio da quando sono entrata al centro commerciale. Finché Trunks è il CEO di Capsule Corporation, i nostri appuntamenti saranno probabilmente sempre caotici. Proprio come il nostro futuro.



Accenno un sorriso: "Non è ancora finito il nostro primo appuntamento. Vediamo come va la cena, poi forse dirò di sì".



"Appoggia la tua testa sulla mia spalla."



Alzo un sopracciglio. " Perché?"



Si avvicina a me (ancora di più se possibile) e si batte la mano destra sulla spalla: "Sembri stanca. Va tutto bene. Metti la testa sulla mia spalla."



"Ehm, è tutto ok Trunks?"



Mi bacia la sommità della testa, poi mi appoggia la guancia sulla spalla, abbracciandomi e avvicinandomi a lui sempre di più. Ci coccolavamo in questo modo quando ero più giovane, quando eravamo amici...quando tutto era molto più facile da gestire.



"Ti perdono per esserti comportato da bullo nei miei confronti e per avermi rovinato la vita da liceale" gli dico chiudendo gli occhi, sentendomi in pace con la nostra relazione per la prima volta da anni. "Volevo solo che tu lo sapessi."



Mi bacia di nuovo la testa.



. +. +. +. +.



Resto goffamente nell'atrio dell'hotel mentre aspetto che Trunks finisca di parlare con il direttore del ristorante. Invece delle fangirls, ora dobbiamo affrontare gli sguardi curiosi di uomini in costosi tailleur neri. Trunks è un grosso problema nel settore degli affari, e anche io posso dire dal tono ronzante delle loro voci che non vedono l'ora di avvicinarsi a lui e lanciare accordi commerciali e partnership, o qualunque cosa facciano.



Trunks e il manager ridono, stringendosi la mano mentre concordano una soluzione. Il direttore contatta la ragazza seduta dietro la scrivania con il suo auricolare, e Trunks torna da me.



"Dovremmo andare da qualche altra parte a cenare?" Chiedo. "Non dobbiamo mangiare niente di stravagante. Possiamo ordinare hamburger al finestrino del Mac drive . È sempre divertente vedere la faccia del lavoratore quando ordino 200 patatine fritte e hamburger".



"Non è necessario. Mangeremo qui. Seguimi " e detto ciò mi prende per mano e corriamo attraverso l'atrio e lungo il corridoio fino agli ascensori. Trunks mi guida nell'ascensore, premendo il pulsante per l'ultimo piano. Le porte dell'ascensore si chiudono per poi incominciare a salire lentamente.



Trunks si appoggia a uno degli angoli dell’ascensore ed emette un forte sospiro di sollievo. "Wow, per un secondo ho pensato che avrei dovuto lavorare al mio appuntamento. Sono così felice di essermela cavata con così poco. Se avessi saputo che questo fine settimana ci sarebbe stato un enorme seminario di lavoro, non l’ avrei mai fatta la prenotazione per la cena in questo ristorante. Mi dispiace così tanto, Pan. "



"Ehi, non è un problema. Davvero." Mi appoggio al muro accanto a lui. "Allora ... qual è il piano adesso? C'è un altro ristorante all'ultimo piano o qualcosa del genere?"



Trunks mi guarda e sorride.



"Che cosa?" chiedo.



Continua a raggirarmi, orgoglioso della soluzione che lui e il manager hanno raggiunto nell'atrio.



Alzo gli occhi al cielo. "Se questo è uno stratagemma per portarmi a letto con te non funzionerà. Non ci sono possibilità che ciò accada Briefs. Avresti dovuto fare la tua mossa nella limousine quando stavo per perdere il nesso della ragione."



"Forse ti sentirai diversamente dopo aver mangiato," mi sussurra facendomi l’occhiolino



L'ultimo piano risulta essere il tetto. Non so come siano riusciti a prepararla così in fretta, ma la nostra tavola è già stata allestita con posate e tovaglia rossa. I nostri bicchieri sono pieni di acqua ghiacciata. Una donna anziana suona magnificamente il suo violoncello non lontano dal nostro tavolo, ma è così persa nella sua musica che non credo si sia accorta della nostra presenza. Le ringhiere del tetto sono decorate con luci sospese e il nostro cameriere ha appena finito di accendere la candela sul nostro tavolo quando usciamo dall'ascensore.



"È troppo?" Chiede Trunks mentre studia la mia espressione. Si passa una mano tra i capelli e fa una risata nervosa. "In realtà ho disintegrato un intero piano qui la prima volta che sono arrivato dato che mi ero arrabbiato con un manager che voleva propormi il proprio plan a tutti i costi ma, fortunatamente Bra è riuscita a risolvere le cose risarcendo il proprietario. Immagino che avrei dovuto chiederti che tipo di musica ti piace prima di assumere la violoncellista. Avrei potuto convincere qualsiasi band a suonare per noi. Ah, dannazione. Avrei dovuto chiedertelo prima ... "



Mi sollevo leggermente in punta di piedi dato che è un po’ più alto di me e gli getto le braccia al collo. "È perfetto. Dico sul serio, Trunks. Non me lo aspettavo affatto. Nessun ragazzo è mai stato così gentile con me prima."



Questa volta è il turno di Trunks di arrossire.



Trunks mi invita a sedermi spostando leggermente la sedia. Sorride ai miei ringraziamenti, mentre mi liscio il vestito e mi metto comoda sulla sedia. Il vecchio Trunks senza dubbio l’avrebbe tirata via da sotto di me all'ultimo secondo, ma è chiaro che non è più così. Il cameriere cede la sedia a Trunks invitando anche lui a sedersi, poi dice: "I vostri antipasti saranno qui tra poco". Si inchina, poi fa qualche passo indietro, unendosi al fianco del violoncellista pronto a riempire i nostri bicchieri d'acqua se necessario.



Alzo il bicchiere: “ Al nostro primo appuntamento!"



Trunks alza il bicchiere: "Al nostro primo appuntamento!" e così avvicina il suo bicchiere al mio. Un cameriere diverso da quello di prima sembra servirci i nostri antipasti: cheesebread, hummus e piatti esotici conditi con prezzemolo. C'è abbastanza cibo per sfamare almeno venti persone, ma Trunks e io siamo così affamati che finiamo gli antipasti in meno di dieci minuti. È bello avere privacy sul tetto. Non dobbiamo trattenerci e mangiare come persone normali.



Trunks si schiarisce la gola: "Allora, Bra mi ha detto che vi trasferirete nella vostra nuova casa domani ...".



Ci trasferiremo? Oh giusto. Sto studiando all'estero e Bra sarà la mia coinquilina, proprio come abbiamo sempre sognato. Annuisco vigorosamente con la testa: "Sì, ci trasferiamo insieme. Non vedo l'ora!" Bevo un altro sorso d'acqua, sperando che non mi faccia altre domande.



"Pensi che ti mancherò?"



"Il punto centrale del trasloco era allontanarmi da te " rispondo.



Trunks inclina la testa all'indietro e ride. "Aw, andiamo. I miei scherzi non potevano essere così brutti."



"Hai infilato un paio di mutandine giganti nel mio maglione, hai fatto pensare ai miei genitori che fossi ossessionata da te, hai spaventato il primo ragazzo a cui piacevo dal chiedermi di uscire, e sono abbastanza sicura che tu sia il motivo per cui ho iniziato ad avere i capelli grigi! " L'elenco delle cose imbarazzanti e infantili che Trunks mi ha fatto potrebbe riempire almeno tre pagine. È il motivo per cui probabilmente avrò bisogno di eseguire diverse terapie tra qualche anno.



"Hai detto che mi hai perdonato" mi risponde mettendo su il broncio.



"Ti perdono, è solo ..."



Come gli spiego che nutro rancore per gli errori che non ha ancora commesso?



Arrivano quattro camerieri con i nostri piatti principali. Le persone normali non sarebbero in grado di finire così tanto cibo in poco tempo, ma io e Trunks non siamo normali….siamo dei Sayan.



Trunks aspetta educatamente che io prenda il primo boccone.



Sapori deliziosi assalgono le ie papille gustative tutto in una volta "Oh mio Dio, è così buono!" esclamo, prendendo un altro morso della bistecca che avevo davanti. Trunks scoppia a ridere. Essendo ricco, probabilmente è abituato a mangiare sempre cibi gustosi. Tuttavia, raccolgo il cibo con un cucchiaio e glielo porgo: "Devi provare questo!"



Senza esitazione, Trunks si avvicina e assaggia il cibo che gli ho posto nel cucchiaio. Noto fiducia e felicità brillare nei suoi occhi. Lui mi ama. Mi ha sempre amato e il solo fatto di stare insieme è abbastanza per renderlo felice.



Se solo i miei sentimenti fossero semplici come i suoi.



. . . . . .



… ..



...



Dopo cena, Trunks suggerisce di volare altrove, in un piccolo paesino vicino all'oceano, e di condividere insieme una rinfrescante passeggiata serale.



"Non sarà una follia come al centro commerciale. Le persone lì non mi riconosceranno e non dovremo indossare quegli stupidi cappelli." mi spiega unendo le sue dita alle mie, rallentando il passo in modo tale che ci voglia più poco tempo per raggiungere la limousine. Sa che il nostro tempo insieme è quasi finito. Domani sarà inondato di scartoffie e riunioni di lavoro, e devo ancora impacchettare ciò che è rimasto nella mia camera da letto. Chissà se troverà il tempo per arrivare alla festa d'addio che Bulma ha organizzato per me e Bra.



"Voglio andare a casa adesso" dico dolcemente, stringendogli la mano per fargli capire quanto mi sia divertita e quanto sia doloroso anche per me allontanarmi da lui.



Trunks accetta la mia risposta con un solenne cenno del capo.



Ci sediamo vicini in un silenzio pacifico durante il viaggio di ritorno a casa mia. Non c'è più niente da dire tra di noi. Il nostro tempismo fa schifo, ma finalmente abbiamo espresso i nostri veri sentimenti l'uno per l'altro. Tutto quello che possiamo fare ora è aspettare.



Aspettare e chiederci: " Cosa succede dopo?"



. +. +. +. +.



La limousine si ferma davanti al mio condominio. Né Trunks né io tentiamo di uscire. Non siamo pronti a porre fine a questo nostro appuntamento.



"Potresti restare qui" dice Trunks, riferendosi al mio trasferimento di domani e ai programmi di studio all'estero.



Ha ragione. Potrei restare. Non è più lo stesso Trunks con cui ho avuto a che fare al liceo. Ma…



E Bra? È così entusiasta del fatto che diventeremo coinquiline. Inoltre, abbiamo giurato molto tempo fa che non avremmo mai permesso a un ragazzo di mettersi tra di noi. Abbandonare i nostri piani solo per avere una relazione più conveniente con suo fratello non è qualcosa che un’amica farebbe mai alla sua migliore amica.



C'è anche la questione di Valese e Fable a cui pensare. . .



"Che mi dici di Valese?" Chiedo in fretta, sorprendendoci entrambi.



Trunks mi guarda stupidamente per un minuto.



"Chi ...? Oh, stai parlando della ragazza di Goten, giusto?" mi chiede balbettando e sentendosi leggermente a disagio.



"Non la conosco davvero. Mi sembra una ragazza che se la tira molto però." mi risponde tossendo per poi grattarsi la nuca "Goten sembra innamorato di lei, quindi non dirgli che l'ho detto. Perché hai tirato fuori Valese all'improvviso?"



Scuoto la testa e mi costringo a sorridere: "No così,chiedevo".



Salto velocemente fuori dalla limousine. Trunks fa appena in tempo ad aprire la su portiera quando gli grido un: "Non devi accompagnarmi fino alla porta! Grazie per la cena, mi sono divertita un sacco! Ci vediamo domani!"



Trunks dice qualcosa, ma la sua voce non arriva alle mie orecchie.



Le mie braccia si incollano ai fianchi mentre sorvolo le scale alla massima velocità. La porta d'ingresso non è chiusa a chiave. Nel mio stato d'animo attuale probabilmente avrei potuto sfondarla e per ciò non voglio fare danni.



Le mie gambe oscillano, permettendomi di raggiungere i piedi del letto prima di cedere. Sul pavimento duro vicino ai miei piedi il mio cellulare vibra. Potrebbe essere Bra che mi chiama, morendo dalla voglia di sapere come è andato il mio primo appuntamento ... o potrebbe essere Trunks che chiama, volendo chiedere con voce profonda e seria: " Come l'hai scoperto?"



Lacrime frustrate e singhiozzi invadono la stanza mentre butto il telefono sotto il letto.



Mi sono concessa quindici minuti per gridare a squarciagola in privato prima che due colpi preoccupati e gentili bussassero alla porta.



"Solo un minuto " mi asciugo in fretta e furie le lacrime ma già altre prendono il sopravvento. Sono un completo disastro. Non posso farci niente se non gridare. "Entra."



Il mio corpo si allontana automaticamente dal mio visitatore. Una parte di me ha paura che sarà lui ma, la mia ansia diminuisce capendo che non è lui.



"Dobbiamo parlare, Pan." dice mio padre sedendosi sul mio letto. È solo. Non so come ma a quanto pare i miei singhiozzi non hanno svegliato mia madre. Infatti la sento che riposa pacificamente nella loro camera da letto.



"La mamma me ne ha già parlato" mento, inspirando profondamente per impedirmi di piagnucolare. Spero che capisca che non sono dell'umore giusto per parlare di quello che è successo e se ne vada.



Papà non si scusa per avermi spinto ad uscire con Trunks. Non vuole neppure sapere cosa è successo. Non promette di picchiarlo a morte. Non cerca nemmeno di confortarmi. No.. nulla di tutto ciò.



No certo che no.



Le relazioni e i ragazzi sono un compito di mamma, non il suo. Se c'è un ragazzo che ha bisogno di essere picchiato, allora è la mamma, il suo primo amore, che dà il comando, non la sua figlia quella irrazionale.



La mia curiosità è sufficiente per tenere lontane le lacrime. Mi volto a guardarlo.



Papà ha le mani giunte. La sua mascella è serrata e mi sta fissando con i suoi occhi scuri. Sì, qualunque lui voglia dirmi è molto più importante dell'imbarazzante discorso sul sesso che mamma ha avuto con me anni fa.



"Che succede papà?" Chiedo stanca di mio padre.



Lo vedo prendere dei respiri profondi prima di dirmi: “ Tua madre non deve mai saperlo. “



Annuisco.



"Ho bisogno di parlarti del tuo bisnonno, Bardack," il viso di papà si incupisce, "e del dono che ti ha trasmesso ... a entrambi ."



La mia testa scatta verso lo spazio vuoto alla mia destra, percependolo un secondo prima che appaia tramite la trasmissione istantanea ... è il mio adorato zio Goten. Sembra pallido ed esausto come se non dormisse da giorni.



"Spero che quello che quello che starai per scoprire non ti manderà in crisi nipotina mia " dice Goten, gli angoli delle labbra contratte come se stesse cercando di sorridere, quando in realtà suona come un uomo che ha perso tutto.





 

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Capitolo 12
*** Bardack's Gift ***


La mia attenzione si sposta su zio Goten mentre mio padre mi racconta la storia di Bardack, il Saiyan che possedeva la capacità di prevedere il futuro. Zio Goten è seduto sul pavimento accanto a me, la schiena premuta contro il mio materasso. Ogni pochi minuti sospira o si lascia cadere il viso tra le mani come se pensasse con disperazione: " No,non può essere".



Se avessimo potuto scegliere,se solo avessimo potuto decidere ...certamente non avremmo accettato questo piccolo regalo da parte del nostro bisnonno .



"…. Alla fine, nessuno dei Saiyan sul pianeta Vegetasei credeva che la visione di Bardack fosse reale. Ha affrontato l'esercito di Freezer da solo, ed è stato il primo a morire " conclude Papà per poi rimanere in silenzio per alcuni minuti lasciandoci abbastanza tempo per assorbire la storia prima di sganciare la bomba. "Così come voi due, anch’io ho ereditato la capacità di vedere il futuro. Ho avuto la mia prima esperienza psichica nella Camera del tempo iperbolica quando avevo solo dodici anni. "



Il viso di papà si addolcisce mentre ricorda la sua esperienza.



. +. +. +. +.



Si stava allenando con Nonno Goku, preparandosi per i mostruosi androidi di cui Trunks del Futuro li aveva avvertiti. Erano passati sette mesi dall'addestramento quando accadde. Il nonno era stato un po 'troppo feroce durante l'allenamento e inaspettatamente aveva inferto un colpo decisivo alla testa di mio padre. Era come se fosse stato investito da un treno. Se papà fosse stato un normale essere umano, la sua testa si sarebbe staccata dal collo e di sicuro sarebbe esplosa come un'anguria ... ecco quanto era forte nonno Goku.



Mio padre stava per cadere a terra come una roccia. Sapeva che avrebbe perso i sensi una volta toccato il suolo ma, ad un certo punto tutto intorno a lui iniziò a cambiare. Il pavimento piastrellato bianco iniziò a muoversi come dolci onde dell'oceano, per poi dissolversi completamente, trasformandosi in terra. Papà sentì la campanella della scuola suonare in lontananza e il ronzio di alcuni voci nelle sue orecchie. Ci furono risate e urla. Il vento si alzò, scompigliandoli i capelli e portando con sé il profumo dell'erba appena tagliata. Il dolore alla testa persisteva ancora, ma era notevolmente diminuito.



Quando le ginocchia di papà toccarono terra, non era rimasto nulla della camera iperbolica del tempo. Anche la presenza del nonno era scomparsa. In pochi secondi, le capacità psichiche di papà lo avevano portato avanti di sei anni, proprio nel bel mezzo di un'importante partita di baseball del liceo.



"Smettila di sognare ad occhi aperti là fuori!" gridò duramente l’allenatore dai margini, portandosi le mani a coppa intorno alla bocca per amplificare la voce: "Alzati, alzati! Sbrigati! Mia nonna può muoversi più velocemente di te - ed è pure morta!"



Le persone che guardavano la partita gli urlavano tutti con voce aspra. Per chissà quale motivo, era di estrema importanza che lui si alzasse velocemente e tirasse quella dannata palla.



Massaggiandosi il punto dolente della testa papà balzò in piedi. Le sue braccia e le sue gambe erano molto più lunghe di quanto se li ricordava. Se non fosse stato per le persone che gridavano il suo nome, avrebbe pensato di essere nel corpo di qualcun altro. Con tutti che gli urlavano, non c'era abbastanza tempo per stare inerti o impazzire per quello che era appena successo. Trovò la palla da baseball sull'erba proprio ai suoi piedi e si chinò in fretta per raccoglierla. Sembrava piccola nelle sue grandi mani. Senza dubbio era la palla ad essere troppo piccola. Ha alzato la palla in aria incerto. Cosa volevano che ci facesse esattamente? Avrebbe dovuto darla a qualcuno?



Le facce dell'allenatore e dei suoi compagni di squadra erano diventate rosse a forza di aver gridato così tanto. Sapeva che erano sul punto di abbandonare il gioco e si sarebbero accontentati di picchiarlo se non avesse agito presto. Il suo corpo si sentiva a disagio, debole. Non era neanche lontanamente forte come lo era stato nella camera iperbolica del tempo. Il pensiero di affrontare uno sciame di umani arrabbiati era intimidatorio nel suo stato attuale.



Un ragazzo più basso, robusto e che puzzava di sudore scorreva oltre la seconda base. "Mi dispiace così tanto, Gohan! Non volevo colpirti in testa e, beh, per favore perdonami!" L'adolescente ansimava e ansimava mentre spingeva le gambe per andare più veloce. Aveva a disposizione un'opportunità più unica che rara per un fuoricampo e la stava cogliendo. Si guardò alle spalle con occhi spalancati e increduli dopo aver superato la terza base.



Altri giocatori desiderosi di vincere la partita si sono precipitati su mio padre. Tutti gli occhi erano fissi sulla palla. Papà non aveva idea di dove fosse o perché fosse improvvisamente più alto e giocasse a baseball. In preda al panico, ha lanciato la palla al lanciatore una manciata di secondi prima che l'adolescente che scusato scivolasse nel completare il suo fuoricampo.



"Up!"



La folla si zittì, poi scoppiò in applausi entusiasti.



Papà aveva lanciato la palla come volevano. Si voltò e iniziò a camminare il più lontano possibile dal campo. Non aveva idea del perché fosse diventato così alto, ma sapeva che aveva bisogno di tornare nella camera del tempo iperbolica e riprendere l'allenamento. Avrebbe dovuto comunicare a Popo che la camera aveva un bizzarro buco che lo ha fatto precipitare in mezzo a una partita di baseball e che avrebbe sicuramente bisogno di essere riparato. Sua madre una volta gli aveva accennato di improvvisi sbalzi di crescita. Forse è questa la ragione per la quale i suoi arti si sono allungati e l'altezza è aumentata?



Mentre era perso nei suoi pensieri,i suoi compagni di squadra gli saltarono addosso congratulandosi con lui.



"Ottimo lavoro, nerd!"



Qualcuno gli ha versato un secchio d'acqua sulla faccia, facendolo quasi annegare.



"È stato fantastico! Sai, quando quella palla ti ha colpito in testa ... pensavo fossi morto, amico!"



"Gohan ... Gohan ... Gohan …" ha iniziato a cantilenare qualcuno incoraggiando gli altri compagni di squadra a unirsi. L'allenatore lo ha aiutato a rialzarsi con orgogliose lacrime agli occhi. I compagni di squadra di papà saltarono e lo abbracciarono. Aveva aiutato la sua squadra a vincere e gli erano molto grati.



"Ehm, ora devo andare da qualche parte ..." borbottò papà incapace di dire altro alla sua ristretta cerchia di compagni di squadra che non aveva mai incontrato prima ma che in qualche modo conoscevano il suo nome. Il gruppo si divise a metà, creando uno sbocco per due ragazze che erano venute a congratularsi con lui.



Una aveva i capelli biondi corti e un sorriso luminoso che stranamente gli trasmetteva serenità. L'altra invece era bassa con le trecce e aveva gli occhi azzurri accigliati ... papà si spaventò all'istante.



"Ooh, è andata così, Gohan," si congratulò il biondo con una voce maliziosa. "Sei stato così bravo a suonare oggi alla lezione di musica " aggiunse dando un colpetto al fianco dell'amica: "Non è vero, Videl?"



"Sì,non se l’è cavata male" mormorò mia madre.



Un ragazzo grosso e muscoloso con i capelli biondi e che indossava un'uniforme da baseball abbinata, intrappolò papà in una presa alla testa e gli strofinò rudemente la parte superiore di quest’ultima. Papà non ha percepito alcun intento malizioso perciò non ha reagito. "Pensi che QUESTO RAGAZZO sia figo? Pfft. È uno spasso totale invece. Non l'hai visto? E’ bastata una misera pallina a buttarlo a terra! "



Videl strinse gli occhi: "Gohan ha buoni riflessi anche quando non presta attenzione. Penso che si sia lasciato colpire apposta".



Per qualche ragione, le guance di papà sono diventate rosse e ha iniziato a sudare. Era brava a farlo sentire a disagio dato che papà solitamente si sentiva così solo quando la nonna era delusa di lui per non aver finito la sessione di studi giornaliera. Era strano che una ragazza così bassa potesse trasmettergli lo stesso effetto.



"Non lo so ..." rispose scherzosamente il migliore amico di mia madre.
"Già,e chi lo sa " ringhiò il ragazzo più grosso, aumentando leggermente la presa alla testa di mio padre per un secondo prima di lasciarlo.



Queste persone parlavano tranquillamente di papà come se si conoscessero. Era quasi come se fossero amici, ma papà non li aveva mai incontrati in tutta la sua vita! Certamente sembravano abbastanza gentili e papà ha accolto con favore l'idea di avere amici non combattenti ... ma sicuramente non c'era tempo nel suo programma per fare amicizia mentre si preparava per la lotta con gli androidi e Cell. Per un ragazzo della sua età questo era un grosso fardello da sopportare.



"Devo andare a casa!" dichiarò scappando dalla loro vista prima di prendere il volo. Una volta a casa, fu preoccupato nello scoprire che una versione più piccola di nonno Goku stava aspettando con impazienza il suo rientro.
Si svegliò sudando nella camera del tempo iperbolico dopo che il ragazzo lo chiamò "Fratellone".



Papà per cercare di darsi delle spiegazioni, attribuì questi eventi a dei semplici sogni. Non ha mai menzionato i suoi sogni al nonno e dopo aver trascorso intense ore e ore di addestramento ogni giorno ... ha incominciato addirittura ad accoglierli con piacere. Gli piacevano quei momenti in cui poteva “scappare” dalla realtà ed essere uno spensierato studente delle superiori, o un divertente fratello maggiore. Soprattutto, gli piaceva passare del tempo con Videl. . . la ragazza che lo metteva a disagio in una maniera a dir poco incomprensibile.



Papà iniziò a notare che non si ricordava di alcuni eventi dopo essere tornato alla camera del tempo iperbolico una mattina. Si addormentava, faceva uno di quei "sogni", poi si svegliava a letto cinque giorni dopo senza alcun ricordo di quello che era successo nel frattempo. Pensava che forse si stava allenando così duramente da non riuscire più a tenere il conto dei giorni che trascorrevano. A volte i suoi muscoli si muovevano da soli, ricordandogli l'allenamento che aveva dimenticato.
Un pomeriggio, nonno Goku e papà stavano facendo stretching per poi iniziare ad allenarsi e lottare finché i loro stomaci non dissero loro che era ora di cena. Fu in quel momento che il nonno gli disse sbrigativamente: "Ti ho mai raccontato di aver incontrato mio padre una volta in uno strano sogno su Namecc mentre stavo combattendo contro Freezer? È successo così in fretta che ho pensato di averlo solo immaginato ..inoltre, mi ha davvero aiutato a capire quanto fosse importante battere Freezer, non importa quanto avrei dovuto impegnarmi e oltrepassare i miei limiti,sapevo che dovevo farlo per il nostro bene e per il bene della Terra"



. +. +. +. +.



Le sopracciglia di papà si uniscono e il suo cipiglio si fa più profondo. Goten e io ci avviciniamo, aggrappandoci sempre più a ogni sua parola.



"A differenza di Bardock, noi possiamo fare di più che scoprire gli avvenimenti del futuro. Possiamo interagire attivamente nel futuro e cambiarlo se lo desideriamo. Ciò significa che non è davvero strettamente necessario andare nel passat -"



"Possiamo andare nel passato?" Grida zio Goten balzando in piedi. Noto speranza e determinazione nei suoi occhi. Se c'è anche solo una possibilità che possa cambiare ciò che è già successo, allora la coglierà al volo. "Come sei andato nel passato? Devi mostrarmi come hai fatto adesso!"



Le labbra di papà formavano una linea retta. Non ha buone notizie da dare al suo fratellino. "Andare nel passato richiede meditazione ma so che per te questo non è un problema. Tuttavia, non avrai un corpo. Sarai come uno spirito fluttuante. Potrai solo guardare lo svolgersi degli eventi, ma non puoi cambiarli attivamente. Bardack era un uomo morente quando mio padre andò nel passato ... erano stati in grado di interagire solo perché Bardack era come se fosse già nell'Altromondo. Goten, mi dispiace , ma non c'è modo di cambiare quello che è successo. "



"Dannazione!" urla lo zio prendendo a pugni il muro: "E’ ingiusto! Che senso ha conoscere il futuro se non posso fare nulla per cambiarlo?"
"Goten, calmati " dice papà.



Goten si gira verso suo fratello. I suoi pugni sono chiusi. "Come diavolo puoi aspettarti che mi calmi? Sai cosa ho vissuto? La mia ragazza mi ha tradito con il mio migliore amico! Ora è incinta, e non so se il il bambino è mio! " I suoi occhi si spalancano come se si fosse appena ricordato che ci sono anche io nella stanza. Abbassa la voce per poi continuare "Valese sembrava una ragazza dolce e pura ... non preoccuparti Pan, sono sicuro che Trunks deve essere stato sedotto da lei...anche perché sai che ama solo te no?”



Sorrido tristemente a mio zio. Trunks ha commesso un grosso sbaglio, ma zio Goten non può fare a meno di difenderlo. Una parte di me vuole raccontare a Goten della bambina che Valese porta in grembo, e di come sarà in futuro. Fable ha i capelli castani e gli occhi grandi di Valese, ma la sua intelligenza e le sue maniere sono identiche a quelle di Trunks. Se offro queste informazioni a mio zio, lo consolerà sapere che non è lui il padre o lo devasterà ulteriormente?



"Quanto lontano hai viaggiato nel futuro?" Chiedo.



Goten scuote la testa come se non volesse davvero parlarne. "Non ne sono sicuro. Mi sono svegliato ritrovandomi nel momento in cui Valese era incinta di sette mesi. Ero così felice ed eccitato per la nascita del bambino. Il giorno in cui Valese iniziò il travaglio, Trunks mi prese da parte e mi spiegò che il bambino poteva essere suo. Quando sono tornato al presente, ho pensato che forse era stato tutto solo un brutto sogno, ma ... Valese oggi mi ha detto che è incinta e ora so per certo che non era un incubo. Sono venuto da Gohan per un consiglio e, beh, eccoci qui ".



Il mio petto si stringe alla rivelazione che Valese è incinta. Ovviamente in fondo lo sapevo già, ma una piccola parte di me sperava ancora che mi sbagliassi, che Trunks non avesse già commesso gli errori che avevo previsto .. Goten ha ragione. Non ha senso avere poteri psichici se ormai è troppo tardi per cambiare qualcosa.



Papà si alza e si avvicina a Goten appoggiando una mano confortante sulla spalla di suo fratello. "Mi dispiace per quello che hai passato, ma non vorrei vedere un'amicizia come la tua e Trunks venire distrutta per una ragazza. Ma sappi che quello che accadrà da qui in poi dipenderà da te."



Papà si tocca la fronte con due dita. I suoi occhi si voltano verso di me: "Afferra la mia mano. Vedremo Dende."



Perché dobbiamo andare da Dende? Come ci può aiutare?
Faccio come mio padre dice e gli prendo la mano. Usciamo dalla mia camera da letto e in un istante ci troviamo a palazzo del supremo. Dende è in piedi sul bordo della vedetta, con in mano il suo bastone di legno e con il signor Popo al suo fianco. Si volta verso di noi con un caldo sorriso sul volto "È passato molto tempo, Gohan."



Papà ride nervosamente e si gratta la nuca: "Sì, mi dispiace. Ultimamente sono stato molto impegnato con il lavoro. Mi dispiace chiedertelo, ma potresti farmi un enorme favore?"



Dende si avvicina a noi. I suoi occhi scrutano il mio di volto e quello miserabile di zio Goten. La sua voce suona incerta mentre parla: "Farò del mio meglio. Di cosa si tratta?"



"Quando ero bambino, il supremo mi mise le mani sulla testa e mi tolse la capacità di vedere il futuro. Sai, per me era diventato un peso e per questo il supremo pensava che avrei vissuto una vita più felice senza quel fardello. Ho bisogno che tu faccia lo stesso per Goten e Pan. Ho bisogno che tu tolga i loro poteri psichici. "



Sono così scioccata che smetto di respirare. Da quello che ci ha detto, lui amava vedere il futuro. Che cosa aveva sperimentato esattamente al punto tale da fargli desiderare di liberarsene? Il corpo di zio Goten si irrigidisce accanto a me. Non siamo entrambi sicuri se vogliamo realmente sbarazzarci dei nostri poteri appena risvegliati.



Dende fissa il pavimento mentre riflette sulla richiesta.



"Dende non hai mai svolto un compito del genere prima" parla il signor Popo.



"Hai ragione. Avrò bisogno dell'aiuto di Junior," concorda Dende. "Junior e il supremo si sono fusi insieme prima che diventassi il nuovo guardiano. Forse, Junior ricorderà come il supremo è stato in grado di farlo."



Papà annuisce. "Va bene. Troverò Junior e lo porterò qui"
Si tocca la fronte e rivolge le sue parole successive a Goten e me. "Voi due aspettate qui. Torno presto."



. +. +. +. +.



Dende e il signor Popo mi guardano camminare su e giù per la vedetta mentre zio Goten decide di sedersi pazientemente.



"Papà non mi ha nemmeno chiesto se volevo sbarazzarmi dei miei poteri psichici. È andato avanti e ha preso la decisione al posto mio" ringhio frustrata . Voglio dire, sicuramente non voglio essere una sensitiva, ma avrebbe comunque dovuto chiederlo. Sono più che capace di prendere le mie decisioni!



"Mi fido di Gohan. Se pensa che staremo meglio senza le nostre capacità psichiche ... allora dovremmo stare zitti e fare come dice " commenta zio Goten.
Tutti i dubbi che aveva su questa decisione sono spariti. Inoltre, non c'è niente che possa fare per cambiare il suo destino ora. Se solo avessimo saputo prima cosa stavamo sperimentando ... se solo fossimo stati in grado di controllare le nostre nuove abilità. . .



Il mio labbro inferiore trema. Non ho mai avuto la possibilità di scusarmi con Fable per averle parlato duramente. Non sono mai stata in grado di capire perché ero quella che Fable chiamava "mamma", o perché Trunks stava crescendo Fable con me e non con Valese. La cosa più allarmante di tutte è che lo zio non è mai stato presente nelle mie visioni. È il miglior amico di Trunks. Non avrebbe dovuto almeno presentarsi alla porta con Valese per recuperare Fable quel giorno?



Papà torna alla vedetta pochi minuti dopo con Junior.



"Siete pronti?" ci chiede Dende dolcemente, mettendomi una mano confortante sulla spalla.



Faccio un respiro profondo e annuisco.



. +. +. +. +.



Papà ci riporta nella mia camera da letto una volta che il calvario è finito.



Affermando che ha bisogno di stare da solo per un po ', zio Goten apre la mia finestra e vola nella notte buia cullata dal silenzio più profondo. Una parte di me è preoccupata sapendo che volerà alla Capsule Corp e che picchierà Trunks per ciò che ha fatto. Una rissa è l'ultima cosa a cui Bulma e Bra vorrebbero assistere a quest'ora. Papà sembra percepire il mio disagio.



"Deve solo venire a patti con quello che è successo. Tornerà " dice papà con tono basso facendomi capire che è molto triste e stanco. Si avvicina alla porta: "Vado a letto. Cerca anche tu di dormire un po '. Abbiamo in programma una giornata molto impegnativa per la mattina."



“Va bene.”
Comincia ad andarsene, ma io lo fermo. "Papà, aspetta! Perché vuoi che la mamma non sappia niente di tutto questo?" Non mi ha mai chiesto di tenere segreti a mia madre prima d'ora. Perché questo?



La schiena di papà è di fronte a me e tiene una mano appoggiata sulla maniglia mentre parla. "Ero sempre nervoso quando andavo nel futuro. Non sapevo come flirtare o fare qualcosa per bene quando c’era la presenza di tua madre,inoltre lei a quell’epoca mi considerava solo un amico. Quando si è fidanzata con qualcun altro ... Non potevo sopportarlo. Per non parlare del fatto che molto spesso uscivo fuori di me quando scoprivo avvenimenti negativi arrivando a perdere il conto dei giorni dei quali non mi ricordavo assolutamente nulla e non riuscendo più a distinguere se il momento che stavo vivendo era il presente o no. Inoltre, di tutti questi avvenimenti che ho vissuto,ricordo solo quello che è successo dopo aver iniziato il liceo,ed è allora che ho deciso di fare le cose in maniera diversa prendendo coraggio e determinazione in modo che Videl non sposasse nessun altro ".



Ha cambiato il futuro di mia madre, ecco perché non vuole che lo sappia.



"Buonanotte, Pan."



Esce dalla mia camera da letto.



Mi siedo sul bordo del letto e incrocio le mani in grembo. Beh, d’ora in avanti non dovrò più mettere in discussione la mia sanità mentale ogni minuto. Le mie domande su Fable, Trunks e Valese troveranno risposta se seguo il futuro che avevo previsto . Per quanto riguarda decidere se accettare la mia relazione futura con Trunks beh... questa è una mia scelta. Possiedo il potere di cambiare il mio futuro.



"Oh, il mio cellulare!" Grido, ricordando di averlo preso a calci sotto il letto. Se voglio sapere a che ora inizia la festa di addio e dove mi sto trasferendo esattamente ... dovrò ricaricare il cellulare e restare in contatto con Bra. Mi inginocchio e cerco il telefono sotto il letto. Lo trovo schiacciato contro il muro. Lo schermo è leggermente rotto.



Sono presenti tre chiamate perse. Una è di Bra e le altri due di Trunks.



I primi messaggi di testo non letti provengono da Bra che chiede:



"Allora, com'è stato l'appuntamento? Ti è piaciuta la cena che ho aiutato mio fratello ad organizzare? Solo il meglio per la mia migliore amica!" Alla fine, inserisce un cuore rosso e uno smile ammiccante.



"Perché non rispondi alla mia chiamata?" mi domanda.



Nel testo successivo, invia un grande punto interrogativo. "?"



"Non importa. Penso di sapere già cosa state facendo tu e mio fratello." Aggiunge una faccia scioccata, una melanzana, una bocca, poi finisce con baci e fuochi d'artificio.



Il suo prossimo messaggio di testo inizia con una faccia triste. "Trunks è appena tornato a casa. Mamma e io siamo preoccupati. È successo qualcosa? Ti voglio bene. Chiamami al più presto! "



L'ultimo messaggio di testo proviene da Trunks. Il mio cuore si stringe. Non voglio davvero leggere quello che ha da dire, ma non ho nemmeno la forza di ignorarlo. Sperando per il meglio, leggo il suo messaggio. All’inizio mi sento delusa da quanto sia breve e una parte di me vorrebbe aver appena risposto alle sue chiamate.



"C'è qualcosa che devo dirti.



“ Ti aspetterò alla festa. "




I hope you enjoyed it

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Capitolo 13
*** Prince and Princess ***


Il mio pollice fa clic sul pulsante presente nella parte laterale della valigia a forma di dinosauro e puff! Anche l'ultima delle mie cose è stata sigillata all'interno della minuscola capsula, lasciando la mia stanza completamente vuota.



"Papà trasformerà la mia camera da letto nel suo nuovo studio, o ne farai la tua palestra?" Chiedo alla mamma, mantenendo la voce leggera in modo che sappia che non mi interessa davvero cosa succederà alla mia vecchia stanza. Sono ufficialmente una persona adulta adesso. Non importa quanto sarà difficile vivere da sola, una volta che me ne sarò andata, so che non tornerò indietro.



La mamma si incammina verso il centro della stanza, la mano leggermente stretta sul petto. I suoi occhi azzurri scintillanti vagano lentamente sulle pareti bianche, sul soffitto e sul pavimento duro e polveroso sotto i suoi piedi. Sembra che voglia piangere. Per fortuna, non lo fa.



"Sono così orgogliosa di te, Pan." dice sorridendo.



Le do un abbraccio. Mi stringe le braccia così forte che mi rendo conto che non è pronta a lasciarmi andare. Sono la sua unica figlia, ma non è mai stata una mamma così affettuosa. Il suo affetto ora mi sorprende e così la accarezzo goffamente. "Ti ... ti verrò a trovare nei fine settimana. Volare è semplicissimo per me. Posso volare da casa a qualsiasi parte del mondo in meno di un minuto. Non essere triste, okay? Hai ancora papà a farti compagnia. "



Papà si schiarisce la gola e picchietta leggermente sul muro prima di entrare nella stanza. "Bra è venuta per andare con Pan a scegliere il vestito " annuncia, facendo qualche passo indietro in modo che io possa vederla. Il suo mento è puntato verso il pavimento e tiene la sua piccola borsa firmata davanti a sé, sembra abbastanza tranquilla. Non le ho ancora detto cosa è successo al mio appuntamento con Trunks.



La mamma scioglie lentamente l’abbraccio. Papà le avvolge un braccio intorno alla vita e lei si appoggia a lui. Entrambi in questo momento è come se avessero dei volti così luminosi e orgogliosi che immagino stiano provando quella sensazione che provano la maggior parte dei genitori quando il loro unico figlio si prepara a partire per il college.



"Dovresti preparati bene per il ballo di stasera" dice papà ammiccando cominciando a condurre la mamma fuori dalla stanza, ma ovviamente ho recepito forte e chiaro il suo messaggio "NIENTE ALCOOL alla festa stasera! Non mi interessa quante volte Bulma dirà che puoi bere dato che sei maggiorenne, io dico che non puoi!"



"Okayyyyyy," diciamo io e Bra all'unisono usando le nostre finte voci angeliche e mantenendo i nostri ampi sorrisi finché la porta della mia camera da letto non si chiude.



"Ti prego, dimmi che i tuoi genitori sono sdolcinati quanto i miei " gemo imbarazzata.



Bra scuote la testa. "Scusa. Mia madre si è trasferita a vivere da sola quando aveva sedici anni e stava cercando le sfere del drago. È entusiasta che io finalmente me ne vada e inizi la mia avventura. Mio padre invece ... beh, presumo che abbia intenzione di seguirci fino al nostro appartamento restando nei paraggi per almeno una settimana spaventando tutti i ragazzi del campus che vorranno provarci con noi. Fai solo finta di non accorgerti di lui. "



Invece di parlarmi di ciò che vorrebbe fare appena raggiungeremo l’appartamento o su quali negozi di vestiti andremo a colpire per primi, Bra resta in silenzio.



So che si sente in colpa per aver spinto me e Trunks ad uscire insieme. Se non fosse stato per lei, non sarei mai uscita con lui. Dubito che suo fratello le abbia rivelato qualcosa sulla sua vita amorosa, ma è chiaro che il nostro appuntamento non è stato così spettacolare come aveva sperato. Semmai, probabilmente ha allontanato me e Trunks ancora di più.



"Dovremmo sbrigarci se vogliamo trovare ancora qualche bel vestito esposto in vetrina no? " le dico ridendo rompendo il silenzio tra noi.
Quando si tratta di feste, Bulma è la migliore nell’organizzarle. Era da mesi che organizzava questo evento per me e Bra, invitando tutti gli insegnanti e gli studenti del nostro liceo, inviando inviti a celebrità, giovani imprenditori, al Kaioshin, al Dio della Distruzione, e la lista potrebbe continuare.
Se ci sbrighiamo, forse saremo in grado di trovare un vestito in un qualche negozio a West City prima dell’evento di stasera.



Bra sorride mentre si dirige verso la finestra. "Non indosseremo un qualsiasi vestito. Ti trascinerò in ogni negozio di abbigliamento del mondo se necessario. Solo perché un negozio lo vende su uno scaffale non significa che dovremmo acquistarlo e indossarlo per forza se questo è brutto e non mi convince. “
“ Uffa Bra, sono sicura che cambieresti idea se ti dicessi quanti brutti abiti ho trovato al centro commerciale! Davvero pensi che un commesso potrebbe dire a un suo cliente "No, mi dispiace ma non possiamo venderlo, questa robe è da rimandare alla fabbrica perché troppo fuori moda!"



Apro la finestra e Bra vola fuori per prima, continuando a parlare di outfit. Dò un'ultima occhiata alla mia camera da letto vuota, ricordando ogni bel sogno, ogni incubo, ogni telefonata, ogni notte insonne prima di un esame e ogni pigiama party che ho trascorso in questa stanza.



"Quali nuove esperienze e ricordi vivrò nel mio nuovo appartamento?" mi chiedo, ricordando involontariamente ogni volta che Trunks era sopra di me, i miei polpastrelli che sfioravano la pelle morbida delle sue spalle larghe, il suo respiro caldo, i nostri gemiti ferini ... e il piacere che entrambi provavamo ogni volta.



"No, il nostro futuro non sarà più così " ricordo a me stessa scuotendo via quei pensieri. Volo velocemente fuori dalla finestra e raggiungo la mia migliore amica in cielo.



. +. +. +. +.



"Vieni fuori, voglio vedere come ti sta il vestito" ordina Bra dalla comoda poltrona fuori dal camerino.



"Ecco la tua limonata signorina " sento dire a una delle lavoratrici con un leggero tremito nella sua voce. I cubetti di ghiaccio si scontrano tra di loro mentre Bra sorseggia con molta calma la sua bevanda.
Subito dopo la lavoratrice emette un urlo.



"Non dirmi che hai gettato la limonata su quella povera donna " ringhio abbastanza infastidita da questo suo gesto uscendo finalmente dal camerino. Il piede di Bra sobbalza impaziente dal bordo della sedia con un luccichio malizioso nei suoi occhi.
Dietro di lei, la lavoratrice e la sua amica si asciugano velocemente il punto bagnato della loro uniforme con un panno asciutto.



"Certo che no. Faceva troppo freddo. Le ho chiesto semplicemente di tenere il bicchiere per me, ma lei ne ha versato un po 'su se stessa, non è stata affatto colpa mia." mi spiega con uno sbuffo. Si alza dalla sedia e inizia a ispezionarmi, girandomi intorno come un lupo. Mi copro coscientemente il petto con le braccia. Di tutti i vestiti che Bra avrebbe potuto scegliere per me, perché ha dovuto scegliere quello che mostrava molte le gambe e il décolleté?



"Non posso ballare con mio padre con questo vestito!" Esclamo diventando tutta rossa sperando che Bra capisca e che mi faccia provare un vestito diverso. Uno che coprira tutto tranne la mia faccia preferibilmente.



"Gohan si ubriacherà, si renderà ridicolo e sverrà sull'erba come ad ogni festa. Non devi preoccuparti di ballare con lui."



"Ok, vorrà dire che indosserò lo stesso vestito che ho indossato all'appuntamento con Trunks " sospiro.



Bra mi urla addosso. "No! Non puoi indossare quel vestito, è maledetto ora! Brucialo."



Inarco le sopracciglia voltandomi verso di lei. "Maledetto?"



"Già," annuisce come se questa, fosse una ragione sufficiente per bruciare il vestito. Allunga la mano e fa scivolare lentamente il dito dalla parte inferiore della gamba alla coscia, facendomi venire la pelle d'oca e i brividi lungo la colonna vertebrale. "Dovresti anche farti la ceretta"



"Oh ok."



Mi cammina di nuovo intorno. "Questo vestito mostra molto la tua schiena, ed è un po’ troppo corto concordo ma in fin dei conti può andare. Inoltre, credo che chiederò al mio parrucchiere di applicarti delle extencion così anche con l’acconciatura siamo a posto. Sarai una favola amica mia. E vedrai, gli uomini non saranno in grado di distogliere lo sguardo da te."



"Non voglio che gli uomini mi fissino" mormoro.



Lei fa un passo indietro, ponendomi finalmente la domanda che aveva in mente già da ieri sera "Cos'è successo al tuo appuntamento con Trunks?"



All'improvviso, mi sono resa conto che mio zio Goten e io avevamo due cose importanti in comune: La prima è che siamo stati entrambi traditi da Trunks, e la seconda è che saremo sempre dominati dai figli di Vegeta.



Come faccio a raccontare alla mia migliore amica le mie esperienze psichiche senza confonderla e, che per motivi a me sconosciuti, Trunks ha deciso di mettere incinta accidentalmente la fidanzata del suo migliore amico?



Ancora una volta, mi copro il petto incrociando le braccia. "Adesso per me è ... molto complicato ...spiegarti il tutto...ma appena mi sentirò pronta te ne parlerò okay?"



Bra mi fissa ricordandomi molto Trunks. Questa non è una risposta soddisfacente, ma essendo la mia migliore amica, so che può capire quanto per me è complicato parlare di questo ora. Insistere per ottenere risposte mi farà solo sentire peggio.



"Va bene. Ma sappi che per qualsiasi cosa io ci sono " mi dice sospirando per poi schioccare le dita facendo sì che un uomo al suo servizio mi allacciasse uno scintillante girocollo di diamanti intorno al collo. E’ così bello abbinato al vestito nero che non riesco a rifiutare il regalo.



"Posso scegliere il tuo vestito?" Chiedo.



Bra sorride. "Mia madre mi ha fatto realizzare personalmente il vestito settimane fa. Non è il mio stile, ma mio padre lo approva, quindi immagino che dovrò indossarlo. Mi hanno persino comprato una tiara d'oro. Vedrai quando farò il mio grande ingresso alla festa stasera. "



. +. +. +. +.



Il resto della mattinata trascorse tra massaggi, manicure, pedicure, ceretta, esfoliazione e finì con capelli e makeup.



"Ci vediamo stasera" mi dice Bra dopo che il suo parrucchiere le ha concluso il makeup mentre il mio sta appena iniziando a fondere i miei capelli con le extension usando un ferro caldo.



. . .



Al calar della notte, grandi navette volanti simili ad autobus di proprietà di Capsule Corp inondano le strade di West City, informando tutti della grande festa.



Vedo di sfuggita alcune delle ragazze con cui sono andata a scuola che aspettano in fila una delle navette vestite con abiti sgargianti e colorati.



Nessuna di loro indossa un outfit paragonabile al mio! La maggior parte indossa infatti guanti eleganti che coprono la parte superiore del braccio e mostrano a malapena la pelle!



Che diamine?



Perché sono l'unica vestito come una costosa prostituta ?!



"La tua navetta personale è da questa parte, signorina Pan." Dice un dipendente della Capsule Corp, passando la sua mano guantata bianca appena sopra la mia schiena mentre mi conduce sul sedile posteriore aperto di una navetta volante bianca scintillante.



"Umm, penso che dovrei cambiarmi ..."



L'impiegato chiude la porta, confinandomi sul sedile posteriore. Fa cenno all'autista di andare, e la piccola navetta si alza dolcemente da terra e vola ad alta velocità verso la sua destinazione: l'isola personale di Bulma.



C'è una specie di parete che non mi permette di comunicare con l’autista, quindi non posso dirgli di fermarsi al centro commerciale più vicino così posso cambiare vestito. A meno che non voglia saltare fuori dalla porta, sono bloccata in questa navetta finché non giungerà a destinazione.



Prendo a calci quella sottospecie di parete e gemo. "Sarò derisa da tutti! Sembro che vada ad un pool party e non a una dannatissima festa normale! Perché Bra doveva farmi questo?Perché? Eppure siamo migliore amiche dannazione!"



Il piccolo schermo televisivo al centro della parete improvvisamente si accende.



Appare il logo della Capsule Corp, insieme a una foto di Trunks in giacca e cravatta e occhiali. Scompare dopo pochi secondi, sostituito da un grazioso ologramma 3D modellato su Trunks e la zia di Bulla, Gure.



"Per favore, allaccia le cinture di sicurezza. Arriveremo a destinazione tra circa un'ora," cinguetta Gure.



Appare una cintura di sicurezza ologramma e lei mi mostra come indossarla due volte, prima che scompaia del tutto e continui con la sua introduzione.



"Sono disponibili snack e bevande, basta premere il pulsante menu sullo schermo e selezionare ciò che si desidera." - Agita un dito in aria – "Ma cerca di non mangiare troppo. Ci saranno vari piatti deliziosi da provare sull'isola."



Sullo schermo appaiono le immagini di questi deliziosi piatti. Poi appare una foto di mio nonno che mangia a un buffet con pile di piatti vuoti e persone arrabbiate intorno a lui.



"A quanto pare tuo nonno sta gradendo molto il buffet " ridacchia Gure.



Gure entra poi nei dettagli dove mi informa dove posso trovare diversi programmi TV e video musicali da guardare per l'intrattenimento. Ci sono persino giochi 3D che posso giocare con lei, come scacchi ad esempio. Se nessuno di questi mi dovesse interessare davvero, allora potrei semplicemente guardare un simpatico slideshow di foto di famiglia di me e Bra che va da quando eravamo bambine fino al giorno del diploma. Tra queste presentazioni ci sono anche alcuni spot pubblicitari in cui Trunks aveva recitato quando era bambino e adolescente.



A metà di una partita a carte, una voce femminile robotica parla dal citofono sopra di me.



"Arriveremo a destinazione tra dieci minuti."



Dieci minuti dopo, la navetta si ferma e la voce robotica annuncia: "Siamo arrivati sani e salvi all'isola di Bulma".



La porta si apre.



Vedo una mano guantata bianca che si offre di aiutarmi a scendere dal sedile posteriore. È difficile gestirmi da sola con questo vestito e questi tacchi, quindi accetto con gratitudine l'aiuto. Nel momento in cui esco dalla navetta però dimentico come si respira.



Non è un dipendente della Capsule Corp che mi aiuta a scendere dalla navetta, bensì l’unica persona che non mi aspettavo di incontrare così presto. Proprio l'uomo che speravo di evitare alla festa.



Trunks alza delicatamente la mia mano e la bacia. I suoi capelli sono pettinati all'indietro e indossa un'uniforme formale che ho visto indossare solo ai principi in TV, completa di una fascia d'oro e una cintura sottile intorno alla vita. Dietro di lui, posso vedere altri uomini che salutano le loro principesse nello stesso modo, indossando abiti da principe simili.



"Vieni, principessa, sarò il tuo principe questa sera." La sua voce suona così priva di senso dell'umorismo e provata che posso scommettere su ciò che ho di più caro che qualcuno lo ha costretto a dirmelo.



"Cosa sta succedendo?"



Il cipiglio di Trunks si approfondisce. "Bra non te l'ha detto? La festa è a tema principesco. Ogni donna deve vestirsi come una principessa, ogni ragazzo deve essere un principe o una rana, e ogni madre deve essere una cattiva matrigna o una strega." Nonostante la sua moderazione, lo sguardo di Trunks cade sulla mia scollatura. La fissa a lungo, estasiato. Mi copro frettolosamente le braccia sul petto. Alza le sopracciglia e riesce a sorridere. "Quale principessa dovresti essere esattamente?"



"La principessa della morte se continui a fissarmi le tette!"



Trunks mi prende rudemente per il gomito e mi guida tra la folla di persone.



"Dove stiamo andando?"



Trunks non risponde.



Gli do uno schiaffo sulla mano finché non mi lascia e si volta a guardarmi.



"C'è qualcosa che devo dirti" dice. I suoi occhi mi stanno implorando di dargli una possibilità.



Scuoto la testa "Voglio dimenticare quello che è successo al nostro ultimo appuntamento e divertirmi stasera. Possiamo farlo, per favore?"



Trunks ci pensa per qualche secondo, poi sospira: "Okay, divertiamoci stasera". Sta per prendermi di nuovo per il gomito, ma faccio un passo indietro.



"No, voglio passare del tempo con i miei amici. Non credo di potermi divertire con te. È che ...è troppo imbarazzante in questo momento. Capisci, vero?"



Trunks mi fissa, desideroso di avere la possibilità di spiegare il suo punto di vista, di dirmi tutto ciò che ha bisogno di dirmi stasera. Non cerca di condurmi da qualche parte in privato o di spifferare ciò che ha bisogno di dire come temo ma raddrizza bruscamente la schiena e si inchina come un principe reale, rimanendo fedele al suo carattere.



"Divertiti alla festa. Vengo a prenderti a mezzanotte, principessa." Senza dire un'altra parola e nemmeno rivolgendomi uno sguardo, Trunks si alza in piedi e rapidamente mi supera, scomparendo dalla mia vista e tra la folla.




I hope you liked it.
Have a nice Sunday guys!

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Capitolo 14
*** Blackout ***


La festa sembra più un parco a tema che una vera festa. Il mio outfit fa alzare qualche sopracciglio, ma la maggior parte delle persone sono troppo occupate a divertirsi per prestarmi molta attenzione. Un'orda di principesse che stringono i loro principi corrono, desiderose di essere le prossime in fila per la ruota panoramica. La musica pop risuona dagli altoparlanti, dagli stand dei venditori di cibo e dalla pista da ballo. Madri vestite da matrigne malvagie o da streghe si accalcano intorno agli stand gastronomici, seguite dai mariti e dai bambini piccoli.



Tutti si stanno divertendo. Immagino che dovrei provarci anche io.



Una guardia di sicurezza di bassa statura in piedi accanto a un chiosco di taco attira improvvisamente la mia attenzione.



"Crilin!"



Crilin si volta.
Mi vede, sorride e mi saluta e così decido di avvicinarmi a lui.



"Ciao, Pan. Guardati! Wow... sembri così, ehm, cresciuta."
Il viso di Crilin assume un'intensa sfumatura rosa.
Le mie unghie affondano nei palmi mentre resisto all'impulso di coprire la mia scollatura.
Urlare contro Bra non sarà abbastanza per sentirmi soddisfatta appena la vedrò! Crilin si gratta la nuca e si concentra su una delle bancarelle di cibo alla mia destra." Come stai? Come stanno Gohan e Videl?"



"Stiamo tutti quanti bene. I miei genitori sono qui da qualche parte in realtà. Dirò loro che li hai salutati."
Guardando Crilin, non posso fare a meno di chiedermi come ho potuto individuarlo con estrema facilità se penso che mi arriva appena sopra la mia vita, ed è ancora più difficile credere che anche io quando ero più piccola avevo più o meno la sua altezza.
" Qualcuno mi ha detto che nonno Goku sarebbe venuto alla festa. Vorrei parlargli prima di partire domani. L'hai visto? "



"No. Mi dispiace Pan, non vedo Goku da mesi. Hai provato a controllare al buffet del barbecue? Posso scommettere tutti i soldi che possiedo nel portafoglio che è lì."
Si alza in punta di piedi e concentra la sua attenzione su qualcosa oltre la mia spalla. Si mette una mano sulla bocca mentre saluta con l'altra. "Ehi, sono qui! No, non lì! Sono vicino al chiosco dei tacos. Segui il suono della mia voce! Sì brava! "



Guardo dietro di me. I miei occhi si fissano istantaneamente su C-18 e Marron presenti tra la folla. Trasportano dolci e cibi fritti in piccoli cestini rossi. Il bordo della bocca di C-18 si arriccia leggermente quando mi vede. Questo è il massimo che può fare per mostrare la sua gioia.



"Piccola, guarda chi c’è," sorride Crilin gonfiando il petto come un genitore orgoglioso. Le nostre famiglie sono così legate che mentirei se dicessi che Crilin non mi vuole bene.
" Sta cercando di trovare Goku. L'avete visto per caso?"



"No, non l’abbiamo visto" ci risponde C-18 porgendo al marito uno dei cestini rossi. Lui la ringrazia e inizia a ficcarsi in bocca una manciata di patatine fritte.
C-18 si volta verso di me scrutandomi dalla testa ai piedi." È passato molto tempo, Pan. Cavolo, sei cresciuta così tanto dall'ultima volta che ti ho vista. Mi dispiace che non siamo riusciti a partecipare al giorno del ricevimento del tuo diploma, ma purtroppo Marron ha avuto la febbre alta e non ho potuto lasciarla sola. Spero tu non te la sia presa. "



"No tranquilla,nessun problema. La cerimonia di ricevimento del diploma è stata così noiosa che non ricordo nulla di quel giorno. Mi dispiace solo di non essere venuta a trovarvi più spesso. È passato davvero troppo tempo" le rispondo ridendo .



Marron mi offre un cestino rosso e troviamo un tavolo da picnic dove sederci insieme mentre Crilin ci menziona la rottura di un triangolo amoroso mentre mangiamo "Due migliori amici erano pronti a uccidersi a vicenda per una ragazza, e lei non era nemmeno così carina! Se questo è tutto ciò che serve per rompere un'amicizia, allora quei ragazzi non erano veramente amici." conclude passando a raccontarmi tutto quello che è successo nelle loro vite, e nelle vite di Yamcha, Rif, e degli altri.
C-18 ogni tanto gli lancia diverse occhiatacce quando dice qualcosa che non le va bene ma ,nonostante questo, io lo ascolto educatamente. Una volta finito, Marron mi interroga sul mio outfit chiedendomi dove l'ho comprato.



"Dovrai chiedere a Bra. Non ricordo dove l’ho acquistato questo vestito " le dico.



Marron sospira. I suoi sogni di possedere il mio stesso vestito è come se si fossero appena distrutti.



Crilin sospira, sollevato dal fatto che sua figlia non si vestirà come una prostituta così presto.



Comincio a parlare di come i miei genitori stanno andando bene nel loro lavoro (papà ha anche ricevuto una promozione) quando noto un leggero cambiamento nel volto di Marron. I suoi occhi verdi si illuminano e si morde il labbro inferiore come per trattenere una risata.



Incuriosita da questo cambiamento improvviso, seguo il suo sguardo. È notte fonda. Le luci gialle luminose da giardino decorano il paesaggio lungo i percorsi per illuminarli. Le luci solari sono accese e diverse coppie si sono stabilite sulla pista da ballo dove si sta esibendo una band dal vivo. Lo sguardo di Marron si posa su una collina erbosa e vuota. Non noto niente fuori dall'ordinario.



"Qualcuno ha uno stalker" mi comunica tornando a guardarmi rifiutandosi però di dirmi chi è il mio stalker.



. . . . . . . . . . . .



Crilin getta il suo cesto rosso vuoto nella spazzatura e lascia il tavolo da picnic per riprendere i suoi compiti di guardia di sicurezza. Il primo principe di Marron disposto a ballare con lei per la serata si fa avanti. Lei ci presenta.
C-18 si allontana senza dire una parola mentre facciamo due chiacchiere, forse si era presentata alla festa solo per tenere compagnia a sua figlia in primo luogo.
Marron mi invita a unirmi a loro sulla pista da ballo e così la seguo mentre, quando si presenta il secondo in lista non mi sembra molto divertente quindi, decido di rifiutare e di allontanarmi.



"Se vedi mio nonno Goku, digli che lo sto cercando."



"Lo farò. È stato bello vederti Pan. Non divertirti troppo al college! È così che sono stata buttata fuori. Ho festeggiato ogni sera e ho cominciato a stufarmi di andare alle lezioni così, i miei voti sono peggiorati. Mi chiamavano la Beer Queen."
C-18 e Crilin non hanno mai spronato Marron ad avere successo negli studi, quindi non mostra nessun imbarazzo per questo suo fallimento. La invidio. Mia nonna probabilmente mi rinnegherebbe se mai fallissi all'università, quindi essere bocciata o non andare all'università non rientra tra le opzioni a mia disposizione.



I miei occhi seguono Marron mentre si avvicina a un gioco di freccette, il dito che indica un grande orso rosa che indossa una corona. Il suo principe ranocchio annuisce e allunga il braccio sinistro in ampi cerchi. Lui le farà vincere quell'orso rosa, non importa quanto ci vorrà.



Lentamente, mi dirigo verso il buffet più vicino, che serve solo sushi. Guardo attraverso la porta, senza neanche fermarmi per entrare. Il nonno ovviamente non c’è. Non c'è abbastanza sushi per saziare il suo appetito. Il suo stomaco richiede pesci non più piccoli di un grande squalo bianco!



Faccio un sospiro esasperato." Mi ci vorrà tutta la notte per controllare ogni buffet dell'isola. Oh, beh, in tal caso faccio prima a salutarlo fra quattro anni quando mi laureerò."



A metà del sentiero solitario che sto percorrendo, qualcosa attira la mia attenzione e mi fa fare un doppio giro. Il mio sorriso si illumina quando noto l'insegna al neon del “Martini”. La maggior parte dei ragazzi che frequentavano il mio stesso liceo sono sulla pista da ballo con alcuni genitori che controllavano i loro bambini dato che questa parte dell’isola comprende anche l’area bambini. La cosa più importante però è che i MIEI genitori non si trovano qui.



Corro più velocemente che posso per poi buttarmi sullo sgabello libero più vicino. Il barista, un bell'uomo sui vent'anni, mette giù il telefono e mi chiede con un sorriso civettuolo: "Cosa posso offrirti?"



“ Del Martini va più che bene “



Vorrei poter dire che la mia festa di addio è stata qualcosa che non dimenticherò mai. Vorrei aver visto il grande ingresso di Bra nel suo vestito costoso, e vorrei aver ballato con mio padre o fatto foto con i miei amici, aver provato cibi deliziosi, e perché no, avrei voluto anche cercare Trunks per scoprire cosa doveva dirmi di così importante a mezzanotte.



E invece no, ho deciso di ubriacarmi fino a svegliarmi nel letto di uno sconosciuto il giorno dopo.



Hey guys come state? spero bene!
Eh già, siamo quasi alla fine!
Come al solito vi ringrazio veramente tanto per tutto il supporto che mi state dando con le visualizzazioni.
Spero che anche questo terzultimo capitolo vi sia piaciuto e che sia stato di vostro gradimento!
Vi auguro un buon fine settimana!
With love Dark_Rosè2000



 

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Capitolo 15
*** Walk of Shame ***


"Non impazzire Pan! Cerca di mantenere la calma" urlo a me stessa stringendo forte il lenzuolo.
C'è uno sconosciuto nudo che sta dormendo accanto a me e che, più precisamente si trova sul bordo esterno del letto mentre io sono schiacciata contro il muro freddo. Sarà impossibile alzarsi da qui senza svegliarlo. Ma la vera domanda è chi è? Quanto ho bevuto ieri sera esattamente per finire in questa brutta situazione?



Mi guardo intorno, analizzando la stanza e cercando in qualche modo di fare mente locale.



Il muro contro cui sono schiacciata è talmente freddo che mi rendo quasi subito conto che le pareti sono fatte di mattoni, dipinte con vernice beige per cercare di dare loro un aspetto più caldo. La stanza è minuscola con un'unica finestra a tendina sopra la scrivania ai piedi del letto, il mio vestito gettato con noncuranza su di essa. Sul lato opposto della stanza c'è un letto singolo invece con una scrivania abbinata posta accanto al comodino. Ai piedi del letto c'è un cestino, una porta che presumo sia l'uscita da questa stanza squallida, e infine, sul lato destro della stanza ci sono due piccoli armadi e una porta socchiusa che conduce al bagno e che a quanto pare non sembra avere una vasca da bagno o una doccia al suo interno.



Faccio ricadere la testa sul cuscino sbuffando. Sono nel dormitorio universitario di un tizio che ho incontrato solo ieri per la prima volta alla festa! Che diavolo c'è di sbagliato in me? Da quando sono diventata così... troia?



"Almeno è carino " mormoro, osservando i suoi lineamenti delicati. Ha i capelli castani corti tranne dove la frangia pende sugli occhi chiusi. Ha una mascella definita, e una pelle morbida e profumata. Ora che lo osservo meglio, noto che porta un orecchino d'argento a forma di croce sull'orecchio sinistro che gli pende sul lato sinistro del viso. Chiunque esso sia, presumo che il mio primo pensiero nel momento in qui l’ho incontrato deve essere stato... "Kpop idol. Fattelo tuo Pan!"



Non ricordo di aver provato piacere o qualcosa del genere ieri sera, ma di una cosa sono più che sicura: questa è stata la mia prima volta.



Sì, sono andata a letto con Trunks quando avevo 22 anni, ma questo nel futuro, non nel presente.



Ho dormito con uno sconosciuto! La mia prima volta è stata con uno sconosciuto! Questo è il giorno a cui penserò quando io e Bra parleremo delle nostre prime volte! Questo è il giorno a cui penserò quando Fable mi chiederà: "Mamma, com'è stata la tua prima volta?"



Mi si stringe il petto al pensiero improvviso di Fable, la bambina che sta attualmente crescendo nel grembo di Valese. La bambina che non è mai stata mia tanto per cominciare.



Lo sconosciuto accanto a me cade a terra con un pesante "tonfo" mentre lo spingo giù dal letto. Stringendo il lenzuolo per coprirmi il corpo con una mano e chiudendomi la bocca con l'altra, corro in bagno, facendo a malapena in tempo dato che comincio a vomitare tutto ciò che avevo mangiato e bevuto la scorsa notte.



"Oh Dio " gemo mentre continuo ad abbracciare la tavoletta del wc non riuscendo a staccarmi da li per non parlare del fatto che, a peggiorare la situazione è il fatto che il bagno puzza come se non fosse stato pulito da settimane.
Comincia a girarmi la testa mentre immagino una Bra tutta arrabbiata che mi dice "Questo è quello che ti meriti per avermi mollato alla festa"
Oh merda. A che ora dovevamo partire oggi?



"Vuoi che ti tenga i capelli indietro?" chiede il ragazzo avvicinandosi posando lentamente una bottiglia d'acqua e una confezione di aspirina sul pavimento accanto a me. Scuoto la testa. Tanto ormai è troppo tardi. Le mie extension si sono rovinate. Dovrò togliermele prima di lasciare questa stanza.



Mi fissa per un momento. Non assomiglio per niente alla ragazza sexy che ero ieri sera. "Vuoi darmi il numero di qualcuno così te lo chiamo affinché venga a prenderti?"



"No" gli sussurro prima di voltarmi e tornare ad abbracciare il wc un’altra volta.
Ci sono voluti all’incirca cinque minuti per sentirmi leggermente meglio e allontanarmi da lì e così; faccio qualche respiro e gli chiedo "Come ti chiami?"



"Leo."
" Piacere di conoscerti, Leo. Prima di lasciare il tuo appartamento vorrei farmi una doccia sai, non posso uscire da qui in questo stato. Potresti indicarmi dov’è?"



"Sì, certo. Le docce sono nell'edificio di fronte a questo. Ti ci porto io." mi risponde lanciando un'occhiata al lenzuolo in cui sono avvolta "Tranquilla, te li porto io i vestiti per te."



"Dov'è il mio telefono?" chiedo una volta che Leo mi passa i miei vestiti.



"È sulla mia scrivania. Penso che sia scarico. Posso caricartelo se vuoi."



Scuoto la testa." No, va bene così." Sono sicura che la maggior parte dei messaggi, delle chiamate perse e dei messaggi vocali provengono tutti da Bra.
Spero solo che non abbiamo programmato di partire questa mattina perché, a giudicare dalla luce che penetrava dai bordi delle tende, saranno sicuramente le due del pomeriggio. Ho dormito mezza giornata.



Leo mi passa il telefono. Lo schermo è nero, freddo e morto. La porta cigola rumorosamente mentre si chiude, sigillandomi nella piccola stanza.



"Non berrò mai più" mi dico cercando di essere più convincente possibile.



Uno scaffale pieno di asciugamani da bagno puliti e strofinacci attira la mia attenzione. Sono bianchi. Prima che la mia buona coscienza possa dissuadermi da ciò che sto per fare, prendo uno degli strofinacci, lo bagno con acqua tiepida, quindi mi metto al lavoro per togliere via il trucco dal viso. Ci sono voluti due panni per rendere il mio viso pulito e presentabile. Un panno per togliere le macchie nere causate dal mascara e dall'eyeliner. Il secondo è per lo più arancione a causa del troppo fondotinta che avevo applicato la sera precedente anche se, ci sono anche diverse macchie rosa sugli angoli inferiori causate dal rossetto. Di solito non mi trucco, quindi non ho idea se i panni torneranno bianchi come prima o meno. Quindi, tolgo le extension per capelli che lascio cadere sul mucchio di salviette per poi prenderlo a calci nell'angolo tra il muro e il water.



"Perché non ho messo in valigia un cambio di vestiti?" mi dico lasciando che il lenzuolo avvolto intorno al mio corpo cada sul pavimento freddo. Indosso prima la biancheria intima e poi il vestito che indossavo alla festa. Senza le extension, la mia schiena è più esposta, così come il mio petto.



Leo mi guarda a bocca aperta una volta uscita dal bagno. Forse pensava che le mie extension fossero i miei veri capelli, ed è solo sorpreso di vedermi con i capelli più corti. Non assomiglio per niente alla donna sexy che ha portato a letto ieri sera.



"Cosa?" chiedo scattando sulla difensiva e incrociando le braccia al petto, anche se presumo sia solo stordito dalla mia faccia. Nemmeno le mie tette erano sufficienti per attirare la sua attenzione. Il mio viso è semplice e spento senza la magia del trucco.



Leo sbatte le palpebre." Oh, non è niente. Stavo solo pensando a una cosa. Le docce sono nell'edificio di fronte a questo quindi presumo che….avrai bisogno delle tue scarpe."



Aggancio al dito i cinturini delle scarpe che indossavo la scorsa notte. Nel mio stato attuale so che non posso indossarli quindi non ci proverò nemmeno. Per ora li terrò a mano.



"Oggi non ho voglia di indossare le scarpe" gli dico accennando un leggero sorriso, per poi aprire la porta d'ingresso che immette nell'atrio. Riesco a sentire il "ding" di un ascensore e le voci delle persone che ne escono. Mi rimprovero mentalmente per essere andata a letto con uno sconosciuto e per non essere stata abbastanza intelligente da andarmene subito dopo. Diverse persone assistono alla mia “passeggiata” della vergogna perché ero troppo ubriaca per andarmene quando era ancora buio. Il mio sorriso si stringe. "Dopo di te."



Leo esita. Le sue indicazioni sono abbastanza facili. Non ho bisogno che mi mostri dove sono le docce, ma voglio che mi accompagni fin lì. Sono sicura che è abituato a dire "arrivederci" stando fermo sulla porta salutando così chiunque abbia passato la notte con lui, per questo, voglio rendergli le cose più complicate.



"Ho bisogno che tu mi chiami un taxi dopo che sarò uscita dalla doccia. Il mio telefono è morto e non ho soldi appresso. Non posso nemmeno avvicinarmi alle persone con questo vestito addosso e chiedere indicazioni" gli spiego, la mia voce leggermente incrina come se stessi per piangere. Se fossi una ragazza normale, questo sarebbe stato davvero un bel problema.



"Sì, okay " borbotta Leo, infilando i piedi in un paio di pantofole. Lui esce per primo dalla porta e io lo seguo. Forse è solo una mia paranoia ma, sono convinta che tutti quelli che stiamo incontrando nell'atrio sappiano cosa abbiamo fatto ieri sera. Immagino sia ovvio, considerando che ho ancora addosso l’ abito di ieri sera, i miei capelli sono in disordine e la vergogna dipinta sulla mia faccia è palese. Leo saluta alcuni dei suoi amici con un sorriso fuggevole o batte loro il cinque, ma nessuno di loro mi chiede di presentarmi. Sanno che non mi vedranno mai più uscire dalla sua stanza.



Proprio quando pensavo che la parte peggiore fosse passata, capisco che in realtà è appena iniziata.



Lì, seduto sull'erba davanti all'edificio, sotto una grande quercia c'è colui che non volevo vedere, o almeno non adesso. Sta fissando il suo telefono, ignaro del fatto che sono appena uscita dall'edificio davanti al quale ha aspettato tutta la notte (a giudicare dal costume da principe che ancora indossa). Forse sussurro il suo nome, o forse sente che lo sto fissando. Qualunque cosa sia, Trunks alza lo sguardo dal suo telefono, guarda me, per poi posare il suo sguardo mortale su Leo.



Il mio corpo si paralizza allo sguardo omicida di Trunks.
Si alza in piedi, poi cammina a passo svelto sull'erba, gli occhi azzurri fissi su Leo.



"Corri" sussurro.

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Capitolo 16
*** Rescue ***


Trunks sta per uccidere Leo.
 Glielo leggo negli occhi.
Non lo ammetterà mai a se stesso, ma in questi casi assomiglia molto a suo padre più di quanto possa immaginare però, c’è da dire che non è colpa di Leo se mi sono ubriacata e sono andata a letto con lui.
Non merita di morire per questo.
 
"Corri " sibilo mentre Trunks si avvicina.
 
Leo ridacchia, notando finalmente il ragazzo dai capelli azzurri "È il tuo ragazzo?" mi domanda infilandosi le mani in tasca con un sorriso stampato in faccia.
A quanto pare non ha intenzione di affrontare Trunks.
Non posso fare a meno di chiedermi con quante donne è andato a letto i cui fidanzati gli hanno fatto visita.
Che abbia semplicemente pagato o parlato con loro per evitare di essere picchiato? Forse...non c’è da escludere questa ipotesi dato che è molto tranquillo.
 
Ah, ora capisco.
Leo non sta prendendo seriamente la questione dato che Trunks si è presentato vestito  da principe… ciò significa che non è rientrato a casa.
Ma non gli conviene proprio sottovalutarlo dato che quando si renderà conto che Trunks è molto più di un bel faccino, sarà troppo tardi.
 
"Trunks, fermati " ringhio, mettendomi davanti a Leo, cercando di bloccarlo.
 
Trunks non distoglie gli occhi da lui.
Sono troppo bassa per impedire loro di vedersi l'un l'altro.
 
Allungo le mani e Trunks si ferma mentre le mie mani entrano in contatto con il suo petto. Non è abbastanza barbaro da spingermi fuori dai piedi, anche se sarebbe così facile per lui farlo.
 
Trunks espira pesantemente dal naso." L'hai scopato?"
 
Arrossisco per poi urlare " Cosa?"
 
" cos’è sei diventata sorda? Rispondi " ripete lentamente Trunks, guardandomi torvo, interrompendo per un attimo il contatto visivo con l’altro ragazzo.
 
In circostanze normali avrei reagito prendendolo a sberle. Voglio dire, non ho mai accettato di essere la sua ragazza! Che diritto pensa di avere facendomi una domanda così personale, e di fronte a una folla sempre più numerosa?  Perché sì, nonostante quello che sta succedendo, sono a conoscenza di tutti gli studenti universitari che ci stanno osservando con a mano i loro telefoni pronti a registrare nel caso in cui Trunks riesca a mettere le mani su Leo.
 
La mia rabbia si dissipa quasi nell’immediato quando colgo il lampo di dolore dietro gli occhi di Trunks. Sono l'ultima persona da cui se lo aspettava. Se dico di no, saprà che sto mentendo. Se dico di sì, lo userà come scusa per far fuori Leo.
 
"Mi dispiace" dico assumendo un’aria colpevole abbassando lo sguardo.
Aveva delle aspettative su di me e io l'ho deluso, proprio come ho deluso me stessa.
 
Mi allontano da Trunks e Leo, e la folla che si era radunata intorno a noi si divide in modo tale da farmi passare.
Mi sento una merda ma non mi importa più niente…se per Trunks picchiare Leo per lo farà sentire meglio, allora va bene.
In fondo posso sempre farlo tornare in vita con le sfere del drago.
 
Mi avvio nell’area dell’edificio dedicato alle docce femminili quando vedo uscire due studentesse.
 
La stanza è piena di vapore. Cammino verso il lato opposto di quest’ultima, scegliendo l'ultimo box doccia a sinistra. Tutte le box sono dotate di tende per la privacy, di una piccola panca e ganci per appendere i vestiti e gli asciugamani.
 
Ho dimenticato di prendere un asciugamano prima di lasciare la stanza di Leo. Ops. Immagino che dovrò asciugarmi con l’aiuto dell’aria quando volerò per andare da Bra.
Mi tolgo il vestito e la biancheria intima appendendoli su uno dei ganci, poi giro intorno alla mezza parete fino ad arrivare alla doccia.
 
L'acqua calda prende possesso di tutto il mio corpo rilassando ogni centimetro della mia pelle. Mi sento così bene che sto semplicemente sotto il soffione della doccia, con gli occhi chiusi, e la mente libera da tutto il resto se non dalla sensazione rilassante che l'acqua mi stava donando.
 
C'è un distributore di sapone appeso alla parete sotto il soffione della doccia.
Prendo un po' del suo gel viola, insaponando generosamente il sapone sull'interno coscia e tra le gambe. È una marca di sapone a buon mercato che mi lascerà la pelle secca, ma non sono nella posizione di essere esigente.
Ne prendo ancora un po’. Ogni centimetro dei miei capelli e della mia pelle, tranne la pianta dei piedi, viene ricoperto dalla schiuma che questa sostanza sta rilasciando.
Non rimarrà traccia dell'odore, del tocco o di qualsiasi altra cosa di Leo sul mio corpo.
Sto per sciacquarmi quando sento la tenda della doccia muoversi.
 
Un pervertito! Penso ma chissà perché non cerco di coprire né le mie tette né qualsiasi altra parte del mio corpo dato che il mio piano è quello di colpire il pervertito così forte da fargli dimenticare tutto ciò che vedrà fra poco.
 
Passano venti secondi.
 
Il pervertito non prova a sbirciare oltre la metà del muro.
 
Una voce femminile mi chiama incerta. Non sembra familiare.
 
"Ehm, ciao. Il tipo con il costume mi ha chiesto di portarti la tua roba. La lascio sulla panchina."
 
"Okay, grazie," rispondo, non avendo idea di quale 'roba' stesse parlando.
Sento la studentessa mettere le cose sulla panchina. Non se ne va subito.
Infatti pochi secondi dopo mi chiede." Quel ragazzo è per caso il tuo ragazzo? "
Ecco…i miei intenti per farmi una doccia tranquilla sono andati a farsi benedire.
 
"No. Siamo amici d'infanzia."
 
"Oh, capisco."
 
Sta sorridendo? Mi chino di lato, cercando di vedere bene la ragazza facendo in modo di non uscire dal mio box… intravedo i suoi capelli biondi ondulati, poi sento la voce di un'altra studentessa del college, la sua amica che sibila " Valentina! Stai facendo la ficcanaso! Smettila. Non dobbiamo intrometterci…..quello che è successo poco fa in cortile non è affar nostro ".
 
Oh, quindi è di questo che sono preoccupati.
 
"Mi dispiace di aver causato quella scenata prima. Ce ne andremo dopo che avrò finito di lavarmi."
Dovrei chiedere cosa è successo a Leo? No. Se fosse successo qualcosa di grave, avrei sicuramente sentito le sirene dell'ambulanza. "Grazie per avermi portato la mia roba."
 
" Di nulla" risponde la ragazza.
Valentina non ha più la possibilità di farmi domande su Trunks dato che la sua amica la sta trascinando via.
Una volta chr mi sono accertata che se ne sono andate, esco da sotto il soffione della doccia per ispezionare la roba che Trunks le ha fatto portare.
 
"Sei il migliore " mormoro, tenendo in mano una t-shirt nera con il logo del college di un calabrone in giallo, insieme a un paio di pantaloncini, un asciugamano da bagno, due bottiglie di shampoo e balsamo e un piccolo zaino per metterci tutto dentro.
 
È difficile non amarlo quel ragazzo quando fa cose dolci come queste.
 
. + . + . + . + .
 
Una volta uscita dall’ala delle docce e scesa in cortile, trovo Trunks seduto da solo su una panchina fuori dall'edificio.
 Si è tolto il costume e adesso indossa una maglietta blu con il logo del college sopra, con un paio di semplici jeans blu da abbinare.
Deve aver incapsulato il suo costume da principe in qualche capsula o semplicemente lo avrà buttato via.
Non c'è traccia di Leo.
 
"Sei ancora qui " affermo, sedendomi accanto a lui.
Trunks non si volta nemmeno a guardarmi dato che sta guardando davanti…ah no.
Ha lo sguardo fisso sull’ingresso del dormitorio di Leo.
Grugnisce qualcosa che suona come un "sì".
 
Le mie dita picchiettano incerte sulla panchina. Dovremmo parlare di ieri sera o andare avanti con le nostre vite facendo finta che non sia successo nulla? Preferirei di gran lunga dimenticare tutto quello che è successo ieri notte con Leo e la lite di stamattina, ma so che Trunks non ha nessuna intenzione di lasciar perdere.
 
"Ho bevuto molto ieri sera..." comincio.
 
Una parte di me non si aspetta che Trunks non dica niente, ma lo fa. " Sei minorenne. Non avresti dovuto bere ieri sera. Dimmi chi ti ha servito alcolici e farò in modo che non venda mai più alcolici in vita sua." Sembra così arrabbiato che penso che non voglia solo licenziarlo.
 
"Non ricordo il suo nome. Non credo che potrei nemmeno ricordare la sua faccia se lo rivedessi nuovamente. Ero molto, molto ubriaca la scorsa notte."
 
"Quel ragazzo ha approfittato di te?"
 
" Oh Trunks, andiamo….stiamo parlando di me. Anche se ero ubriaca, se avessi anche solo avuto il minimo sospetto avrei avuto benissimo la forza di dargli un pugno in faccia e metterlo al tappeto . Volevo bere. Volevo lascia la festa con Leo."
 
Trunks sospira pesantemente, deluso dal fatto che non ha un motivo valido per inseguire Leo.
 
"Aspetta, come sapevi dove trovarmi?" Chiedo.
 
Trunks tira fuori il cellulare dalla tasca e lo fa muovere in aria." Quando eravamo bambini ci separavamo spesso ai festival, quindi abbiamo scaricato l'app Trova il mio amico. Quando non riuscivo a trovarti alla festa a mezzanotte, mi sono preoccupato. Ho usato l'app per rintracciarti, arrivando fino alla quercia finché non ho perso il segnale. Il tuo telefono deve essere scarico."
 
Non sono mai stata così sollevata dal fatto che il mio telefono si fosse scaricato abbandonandolo sotto quella quercia. E se Trunks si fosse imbattuto in me e Leo? Questa scuola sicuramente non sarebbe in piedi ora se l'avesse fatto!
Mi sono salvata per miracolo…anzi no…se sono ancora viva devo ringraziare il mio cellulare.
 
 
"Di cosa volevi parlare ieri sera?" chiedo, riferendomi all'incontro di mezzanotte che mi sono persa dato che non mi sono presentata.
 
Trunks fissa la grande quercia. Sembra non voler rispondere alla domanda.
 
Ci sono studenti che camminano sul sentiero che porta dai dormitori al resto del campus universitario. Le ragazze non possono fare a meno di sorridere a Trunks mentre passano. Sento qualcuno sussurrare ad alta voce che assomiglia al simpatico CEO della Capsule Corp che appare in tutte quelle pubblicità. Per qualche ragione, tutte le attenzioni che gli stanno dando mi stanno facendo davvero incazzare.
 
"Guarda, se si tratta di Valese, so già che è incinta e che tu sei il padre del futuro nascituro " sbuffo.
 
È quasi comico vedere gli occhi di Trunks spalancarsi allarmati.
Per una volta ho il sopravvento. È difficile non sentirsi compiaciuti per questo.
 
"Come facevi a sapere di Valese? Non sapevo nemmeno che fosse incinta finché non me lo ha detto qualche giorno fa. Lo giuro, Pan, se l'avessi saputo prima, non ti avrei mai chiesto di uscire."
 
È difficile tenere sotto controllo la mia voce, ma so che se comincio a urlare, una folla si radunerà di nuovo intorno a noi. A meno che non voglia volare da qualche parte lontano e appartato con Trunks per parlare di questo, cosa che non voglio, allora non ho altra scelta che tenermi sotto controllo. Ciò significa che non posso nemmeno colpirlo. Un bella fortuna per Trunks.
 
"Avevo la sensazione che stesse succedendo qualcosa tra voi. Goten mi ha parlato la sera prima della festa e ha confermato il tutto. Ha detto che Valese era incinta e che tu eri il padre. Come hai potuto fargli questo? Eri il miglior amico di zio Goten! Come hai potuto tradirlo in questo modo?"
 
Le lacrime mi rigano le guance e non riesco a smettere di respirare affannosamente.
 Ora mi è difficile anche respirare.
 
Povero zio Goten! Il suo migliore amico di sempre e il suo primo amore lo hanno tradito. Non mi sorprende il fatto che non l'abbia mai visto nella vita futura che ho vissuto con Fable e Trunks. E’ più che normale il fatto che abbia deciso di non essere più suo amico, così come è normale che non era con Valese quando lei venne a prendere Fable quel giorno... perché mai avrebbe dovuto continuare a stare con lei e crescere una figlia che non è sua?
 
La me del futuro invece anziché decidere di rimuovere Trunks dalla propria vita, è andata avanti e l'ha sposato, diventando la matrigna di Fable.
 Per quanto odi ammetterlo, amo Trunks e non potrei mai condannare Fable a vivere da sola con Valese. Ora che i miei poteri per viaggiare nel tempo sono spariti, però, mi chiedo se potrò vivere un futuro sereno con Trunks e Fable senza essere perseguitata dal passato.
 
Trunks allunga cautamente il braccio e posa la sua mano calda sulla mia spalla. Il suo tocco è confortante e il mio respiro pesante torna a riprendere un ritmo tranquillo. Il fatto che non l'abbia colpito o respinto è un buon segno, e lui mi attira dolcemente a
 sé, azzerando la distanza che ci separava. Ci sediamo uno accanto all'altro in silenzio per qualche minuto finché Trunks non è sicuro che sono abbastanza calma da permettergli di continuare a parlare.
 C'è altro che vuole dirmi.
 
"Qualche mese fa eri arrabbiata con me perché ho messo l'inchiostro sul tuo microscopio durante la lezione di biologia. Mancavano pochi giorni alla tua laurea e l'anello di inchiostro intorno ai tuoi occhi non poteva essere lavato via con il sapone. Hai detto che mi odiavi e che saresti felice se non mi vedessi mai più, ricordi? "
 
Davvero è successo solo pochi mesi fa?
 
Annuisco in risposta. "Sì. Eri un tale idiota allora. Tutti pensavano che fossi pazza per averti incolpato."
 
Trunks ridacchia un po'." Scusa, ma quando ho sentito che c'era un ragazzo nella tua classe di biologia a cui piacevi... mi sono arrabbiato con te per questo. Ero geloso. "
Si schiarisce la gola." Non mi sono accorto di averla fatta grossa fino a quando non mi hai detto che mi odi. Pensavo di essere andato troppo oltre quella volta."
 
Trunks tende il braccio al ricordo, stringendomi più vicino a lui.
 Sento le mie guance arrossire. Aveva intenzione di farmi sedere sulle sue ginocchia dopo?
 
"Non pensavo che mi avresti mai perdonato. Ero così depresso che sono andato subito a letto quando sono tornato a casa quel giorno. Mamma e Bra erano fuori a fare shopping, e penso che anche papà fosse fuori ad allenarsi da qualche parte e Valese quel giorno passò da noi ma non avendo trovato nessuno entrò dentro casa.
Ha bussato alla porta della mia camera da letto, chiedendo se avessi visto di recente Goten. Le ho detto che non lo vedevo da un po’.
 Poteva dire che ero sconvolto solo guardandomi in faccia. Le ho detto che volevo essere lasciato solo ma lei si è seduta ai piedi del letto e così le ho confessato i miei sentimenti per te mentre lei ha condiviso con me le insicurezze che provava uscendo con Goten. Una cosa tira l'altra e prima che me ne rendessi conto, la stavo baciando e lei mi stava baciando a sua volta- -"
 
"Fermati!" grido, coprendo la bocca di Trunks con la mano." Non dire più niente, per favore. Non ho bisogno di sentire i particolari di ciò che è successo tra te e Valese nella tua camera da letto. Okay?"
 
Trunks emette un sospiro irritato, poi annuisce. Probabilmente avrebbe saltato quei dettagli a prescindere, ma non volevo rischiare di essere segnata per tutta la vita. Inoltre, non avevo né bisogno né tanto meno la ben che minima intenzione di vivere quell'immagine mentale che sta prendendo il sopravvento della mia testa da tutta la mattinata.
Esitante, tiro via la mano dalla sua bocca.
 
"Comunque, immagino tu sappia cosa sia successo dopo. Valese è incinta e potrei anche essere il padre, ma non importa.
Valese mi ha chiamato ieri mi ha detto che ha intenzione di abortire. Ma non è di lei che volevo parlare con te la scorsa notte. Quello che volevo davvero dirti era..."
 
La mia mano sinistra si arriccia intorno al bordo della panca di legno, e l'altra mano affonda con forza nella coscia muscolosa di Trunks.
Valese abortisce! Ucciderà Fable! Cosa ha causato improvvisamente il cambiamento del futuro?
 
"Pan, stai bene?"
 
" No, non lo sono. Stai costringendo Valese ad abortire? Che diavolo hai! " gli chiedo saltando in piedi.
 Trunks sembra così confuso.
Probabilmente pensava che sarei stata felice nel ricevere questa notizia e che molto probabilmente avremmo potuto chiudere qua la faccenda.
Be', forse lo sarei stata se non avessi incontrato Fable e fossi arrivata ad amarla come se fosse mia.
Sento il mio stomaco contorcersi quando ricordo le fredde parole che le avevo detto l'ultima volta : "Non sei mia figlia".
 
"Non la sto costringendo a fare niente!"  risponde lui sulla difensiva." Non so nemmeno se sono il padre! Valese è quella incinta. Se vuole interrompere la gravidanza, allora ha tutto il diritto di farlo. Non posso costringerla a partorire se lei non vuole."
 
"Quando?" Chiedo. "Quando abortirà Valese?"
 
Trunks studia la mia faccia per un secondo. Può dire che qualcosa non va.
 
Tutto il mio corpo sta tremando. Ho tanta paura! E se fosse troppo tardi?
 
"Il suo appuntamento è oggi alle sei"  risponde "Ma non so dove. Ci sono centinaia di cliniche a West City."
 
Per abitudine tiro fuori il telefono, ma la batteria è scarica." Che ore sono adesso?"
 
"Sono le 3 e mezza. Hai intenzione di dissuaderla?"
 
" No, Goten lo farà! " Le mie scarpe colpiscono duramente il sentiero lastricato mentre decollo di corsa, quindi lascio completamente il terreno mentre volo in aria alla massima velocità, con Trunks non troppo distante da me. Il futuro è cambiato e sono sicuro che Goten deve aver avuto qualcosa a che fare con questo. Mi disgusta pensare che il mio gentile zio debba aver costretto Valese a scegliere tra lui o il bambino.
 
"Non capisco cosa sta succedendo," urla Trunks in modo tale che io possa sentirlo. È ancora abbastanza indietro rispetto a me. Sono la ragazza più veloce del mondo. Sarebbe impossibile per lui raggiungermi. Alzo gli occhi al cielo, poi rallento con riluttanza la mia velocità per adeguarmi al ritmo più lento di Trunks.
 
"Cosa diresti se ti dicessi che sono stata nel futuro? Un futuro in cui siamo sposati e cresciamo insieme la dolce figlia di Valese? Oh, e viviamo in una graziosa casetta fuori West City?"
 
Lancio un'occhiata a Trunks. Il vento gli ha spinto indietro i capelli, esponendogli la fronte e l'espressione decisa. All'inizio non credo che mi abbia sentito, poi le sue labbra si piegano in un piccolo sorriso.
 
" Direi che è dannatamente bella come cosa. Dobbiamo assolutamente uscire per un appuntamento e parlarne più tardi a cena."
 
" Certo. Subito dopo aver salvato Fable! " gli dico ricambiando il sorriso.
 
Scusa, Bra. A quanto pare dovrai andare al college senza di me. Ho scelto un futuro diverso per me stessa.

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