Pictures of our past together

di Ellygattina
(/viewuser.php?uid=649673)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Storia 1: Svenimento ***
Capitolo 2: *** Storia 2: Risata isterica ***
Capitolo 3: *** Storia 3: Lutto ***
Capitolo 4: *** Storia 4: Per te ***
Capitolo 5: *** Storia 5: Chiave ***
Capitolo 6: *** Storia 6: Vuoto ***
Capitolo 7: *** Storia 7: Mondo crudele ***
Capitolo 8: *** Storia 8: Padre ***
Capitolo 9: *** Storia 9: Infanzia ***
Capitolo 10: *** Storia 10: Sogni ***
Capitolo 11: *** Storia 11: Sospiro ***
Capitolo 12: *** Storia 12: Respiro affannoso ***
Capitolo 13: *** Storia 13: Polso ***
Capitolo 14: *** Storia 14: Brutti ricordi ***
Capitolo 15: *** Storia 15: Urla ***
Capitolo 16: *** Storia 16: Petto pesante ***
Capitolo 17: *** Storia 17: Speranza ***
Capitolo 18: *** Storia 18: Delirio ***
Capitolo 19: *** Storia 19: Blocco ***
Capitolo 20: *** Storia 20: Rapimento ***
Capitolo 21: *** Storia 21: Armi ***
Capitolo 22: *** Storia 22: Prima trasformazione ***
Capitolo 23: *** Storia 23: Cantina ***
Capitolo 24: *** Storia 24: Altezza ***
Capitolo 25: *** Storia 25: Colpo di sole ***



Capitolo 1
*** Storia 1: Svenimento ***


Storia 1: Svenimento

Era davvero esausto dopo quell'ultimo scontro e le voci dei suoi amici che lo chiamavano gli sembravano lontanissime. Avrebbe dovuto sciogliere la trasformazione e tornare da loro ma non ne aveva la forza. Alla fine sentì qualcuno tirarlo fuori di peso dal corpo del gigante, ma non riuscì nemmeno a capire di chi si trattasse e il suo sguardo spento si posò solo per un attimo sul cielo lontano prima che il buio lo reclamasse.



Angolo autrice:

Ciao a tutti e grazie per aver letto questa breve storia. Spero vi piaccia e di aver reso bene la scena, visto il poco spazio a disposizione (solo 3 frasi al massimo). Fatemi sapere che ne pensate, se vi va, e grazie per il tempo che mi avete dedicato anche solo leggendo. <3

Come ho accennato nell'introduzione, la raccolta partecipa all'iniziativa “3FrasiFic” indetta dal gruppo fb Hurt/Comfort Italia - Fanart & Fanfiction. Mi raccomando, ringraziate anche l'admin se la storia vi è piaciuta, perché senza di lei non sarebbe probabilmente mai nata. ;)

Se a qualcuno interessa, ho fondato tempo fa un gruppo facebook principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche sugli anime e manga in generale. Se volete conoscere altri fan di queste bellissime opere, saremo ben felici di accogliervi qui (attenzione ai possibili spoiler se non seguite le scan online però, anche se cerco di stare attenta). Vi aspettiamo numerosi! :)

A tra poco con la prossima storia, spero!

Un bacio,

Ellygattina

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Storia 2: Risata isterica ***


Storia 2: Risata isterica

Questo era davvero troppo ed Eren si abbandonò a una risata isterica che lasciò straniti i suoi amici. Li vide guardarsi l'un l'altro per qualche secondo a quel suono innaturale finché Armin e Mikasa gli si avvicinarono per coinvolgerlo in un abbraccio consolatorio. Fu tentato di respingerli ma non ebbe la forza di ribellarsi e lentamente, cullato dalle loro voci e dal battito rassicurante dei loro cuori, riuscì a calmarsi e scivolare in un sonno senza sogni ancora seduti vicini sul duro pavimento di pietra del castello.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Storia 3: Lutto ***


Storia 3: Lutto

Aveva già visto morire fin troppe persone per la sua giovane età e con Hannes se n'era andato anche l'ultimo pezzo della sua infanzia distrutta dai giganti. Ancora non riusciva a credere che l'uomo li avesse davvero lasciati ma l'orribile scena che continuava a balenargli davanti era fin troppo chiara in proposito e l'idea di essere rimasto semplicemente a guardare come tanti anni prima lo faceva impazzire.

Strinse forte gli occhi per trattenere le lacrime ma il richiamo dolce di Mikasa e la sua mano posata sul braccio lo fecero sciogliere e un attimo dopo piangevano entrambi, sorreggendosi l'un l'altro, mentre Armin, appresa poco prima la notizia, entrava di corsa nella stanza e si univa a loro.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Storia 4: Per te ***


Storia 4: Per te

Sua madre aveva sempre avuto l'abitudine di portargli qualcosa di caldo da bere quando era sconvolto e alla sua morte Mikasa, più o meno consapevolmente, aveva continuato la tradizione. Per questo, nel momento di maggior sconforto, non si stupì quando la vide entrare nella sua stanza con una tazza fumante tra le mani, che gli passò con la frase di rito appena sussurrata.

Eren accennò un sorriso triste e la ringraziò, accettando la bevanda dolce che gli scese confortante in gola mentre un altro volto si sostituiva per un attimo a quello dell'amica.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Storia 5: Chiave ***


Storia 5: Chiave

Da quando si era trasformato la prima volta gli capitava spesso di perdersi nei suoi pensieri fissando la chiave della cantina in cui erano riposte le speranze di tutti. Un'enorme responsabilità per lui e un ottimo incentivo per dare fondo ad ogni briciola di energia nel tentativo di padroneggiare al più presto l'abilità di indurimento dei giganti che avrebbe permesso al Corpo di Ricerca di riconquistare il Wall Maria, ma finora i suoi sforzi non avevano portato a nulla di positivo.

Sempre più debole e frustrato a ogni giorno che passava, lasciò ricadere il piccolo oggetto all'ingresso di Levi e Hange, venuti a vedere come stava dopo che quel pomeriggio era svenuto all'improvviso durante una riunione.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Storia 6: Vuoto ***


Attenzione: spoiler stagione 3, parte due.


Storia 6: Vuoto

Aveva riposto tante speranze nella cantina di casa sua e ora si sentiva stranamente vuoto mentre ne usciva con i libri di suo padre e quella strana immagine di lui con un'altra donna e un altro bambino. Da quel poco che aveva letto con Mikasa prima che Levi e Hange li richiamassero per raggiungere insieme i compagni sulle mura era ovvio che nello studio di Grisha Jaeger fosse nascosto un tesoro preziosissimo per la salvezza di tutti loro ma non riusciva a gioirne come avrebbe dovuto.

Si incamminò quindi assorto per le strade della città che i giganti avevano devastato finché una mano dell'amica si strinse intorno alla sua, ricordandogli discretamente che non era solo, e poco dopo si accorse anche dello sguardo del capitano, che da quando avevano trovato la foto non aveva mai smesso, in realtà, di tenerlo d'occhio.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Storia 7: Mondo crudele ***


Attenzione: spoiler stagione 4.


Storia 7: Mondo crudele

Avrebbe dovuto sapere da tempo che il mondo in cui viveva era davvero crudele, ma più cose conosceva sul passato di suo padre e su ciò che li attendeva oltre le mura, più si stupiva di quanto potesse esserlo. Iniziava a capire cosa avrebbe dovuto fare per la salvezza dell'umanità, e a se stesso non poteva negare di avere terribilmente paura delle conseguenze del piano che gli si stava formando nella mente, ma non aveva scelta.

Guardò Levi e i suoi amici nella sala con l'impressione di avere un macigno sul petto all'idea di ferirli, ma se fosse servito a farli sopravvivere alla guerra imminente, era pronto a sacrificare anche l'ultima cosa bella e preziosa che gli era rimasta.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Storia 8: Padre ***


Storia 8: Padre

Eren si svegliò di soprassalto con il respiro affannoso e gli occhi pieni di lacrime, una mano protesa verso il padre, che di nuovo non era riuscito a trattenere, e il senso di disagio portato con sé dal sogno che sapeva gli sarebbe rimasto addosso per tutto il giorno. Succedeva spesso da quando l'uomo era scomparso nel nulla ma quella notte, un istante dopo, sentì qualcuno muoversi accanto a lui nel buio dell'infermeria e la voce del suo capitano, rimasto evidentemente ad assisterlo, sembrò quasi accarezzarlo mentre gli chiedeva se avesse avuto un incubo.

Si voltò verso Levi, grato della sua presenza, e il suo ultimo pensiero cosciente, prima di addormentarsi di nuovo qualche minuto dopo, fu che nel Corpo di Ricerca aveva trovato una figura molto simile a quella di Grisha.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Storia 9: Infanzia ***


Storia 9: Infanzia

Quando Carla lo vide rientrare quella sera in condizioni pietose non poté trattenere un'esclamazione esasperata prima di prendere l'occorrente per medicarlo. Da un lato era contenta che Eren difendesse il suo amico Armin, ma non capiva come fosse possibile che tornasse ogni volta pieno di lividi e ferite nonostante il valido aiuto di Mikasa, che in genere ne usciva illesa.

«Lo so che non ti piace ma cerca di stare fermo» gli disse dolcemente quando il bambino protestò, come sempre, per il bruciore del disinfettante su graffi e sbucciature.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Storia 10: Sogni ***


Storia 10: Sogni

La vita non era semplice per nessuno dei rifugiati da quando i giganti avevano attaccato Shiganshina ma c'erano momenti in cui a Eren sembrava quasi insopportabile. Il ricordo di sua madre divorata da uno di quei mostri lo tormentava ogni volta che chiudeva gli occhi, e come se questo non bastasse, poco dopo suo padre era sparito nel nulla. Per fortuna al suo fianco c'erano ancora Armin e Mikasa, con i quali sognava la tanto agognata libertà in un mondo migliore tutto da esplorare.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Storia 11: Sospiro ***


Storia 11: Sospiro

Sospirò di sollievo quando qualcosa di fresco si posò sulla sua fronte bollente, ma si sforzò comunque di aprire gli occhi per vedere il volto del suo benefattore.

Sorpreso e felice, riconobbe nella penombra Levi e gli chiese in un sussurro di restare, alzando poi una mano verso di lui.

«Va bene, ma ora dormi» disse piano l'uomo, afferrandola subito e riportandola sulla coperta per impedirgli di affaticarsi troppo, ed Eren, rassicurato dalla risposta e da quella stretta gentile, cedette di nuovo al sonno.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Storia 12: Respiro affannoso ***


Storia 12: Respiro affannoso

Avevano provato di tutto ormai ma quella strana febbre non cedeva e Levi, decisamente preoccupato, poteva solo cercare di dargli un blando sollievo con un fazzoletto bagnato sulla fronte. Nonostante il potere dei giganti, Eren sembrava stare sempre peggio, al punto che quel giorno soltanto il suo respiro affannoso dimostrava all'infermiere di turno che era ancora vivo.

«Riprenditi presto, moccioso» disse piano mentre lo aiutava a bere qualche sorso d'acqua fresca, osservando con una stretta al cuore quegli occhi verdi troppo spenti.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Storia 13: Polso ***


Storia 13: Polso

Non aveva idea di cosa gli fosse successo ma il dolore che sentiva ovunque era davvero atroce e non riusciva a muoversi. Confuso e spaventato dal buio e dallo strano silenzio che lo circondavano, non poté far altro che aspettare finché urla e rumore di passi non esplosero all'improvviso tutto intorno a lui.

Percepì qualcuno afferrargli un polso in cerca del battito e gridare un ordine che non capì mentre mani più gentili gli accarezzavano la fronte facendolo scivolare nell'incoscienza leggermente più tranquillo.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Storia 14: Brutti ricordi ***


Storia 14: Brutti ricordi

Era strano camminare di nuovo per le strade di Shiganshina dopo tanti anni ma i segni della devastazione portata dai giganti gli impedivano di godersi davvero il momento. Se da un lato rivedeva infatti con uno strano piacere scene e persone da troppo tempo scomparse, dall'altro i terribili ricordi dell'attacco continuavano ad assalirlo senza pietà.

Per fortuna Mikasa, Levi e Hange erano lì con lui, vivi nonostante lo scontro di poco prima, e il rumore dei loro passi in quel silenzio irreale lo aiutava in qualche modo ad andare avanti senza cedere al dolore.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Storia 15: Urla ***


Storia 15: Urla

Il sonno di Eren era molto agitato quella notte e Levi, incapace di abbandonarlo in un momento simile, era seduto da tempo sul bordo del letto a tenergli una mano nel vano tentativo di calmarlo, ma nemmeno questo bastò a impedirgli, a un certo punto, di sollevarsi di scatto in maniera molto rischiosa per le sue ferite non ancora rimarginate. Il capitano però non se la sentì di obbligarlo a sdraiarsi di nuovo, limitandosi ad accoglierlo in silenzio tra le sue braccia quando il ragazzo, fragile e spaventato come non mai, vi si tuffò tremando in cerca di affetto e protezione. Le urla strazianti delle persone che aveva visto morire tra le fauci dei giganti gli risuonavano ancora nelle orecchie ma la voce calma del suo superiore e le dolci carezze che gli riservava solo quando stava particolarmente male sembravano quasi allontanarle, a poco a poco, dalla sua mente sconvolta, permettendogli alla fine di addormentarsi di nuovo in quell'abbraccio caldo e rassicurante.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Storia 16: Petto pesante ***


Storia 16: Petto pesante

Quel giorno, alla fine degli estenuanti allenamenti con il potere dei giganti, che ancora non riusciva a usare come avrebbe dovuto, Eren stava barcollando come sempre verso il castello per andare a riposarsi con il petto stranamente pesante e il respiro sempre più difficoltoso. Non aveva intenzione di fermarsi, però, e a un certo punto fu solo grazie a Levi, che camminava con finta noncuranza accanto a lui, se riuscì a raggiungere indenne un muretto, dove venne fatto sedere, praticamente a forza, mentre il malessere continuava a peggiorare. Ormai annaspava in cerca d'aria e d'istinto si aggrappò al capitano, che sistematosi al suo fianco, gli prese la mano ghiacciata tra le sue in un gesto rassicurante, esortandolo poi con calma a respirare insieme e a non arrendersi per quei piccoli insuccessi finché il ragazzo, visibilmente più sereno, non gli regalò un lieve sorriso di profonda gratitudine, in seguito al quale Levi decise che poteva farlo alzare per riportarlo in camera.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Storia 17: Speranza ***


Storia 17: Speranza

La vita nel Corpo di Ricerca non era facile come aveva immaginato da bambino ma Levi, in qualche modo, riusciva sempre a dargli speranza, qualunque cosa accadesse. Non importava infatti quanto i muscoli fossero indolenziti per gli allenamenti, bastava un burbero incoraggiamento del suo capitano per credere che il giorno successivo sarebbe andata meglio, e nel buio della notte le sue mani che lo coccolavano per sciogliere la tensione e conciliare a entrambi il sonno erano la cosa più bella che avesse mai provato. Non ricordava nemmeno quando e come il loro rapporto fosse cambiato a tal punto, ma in fondo non gli importava finché, in quelle poche ore, riusciva a godersi il calore che solo lui riusciva a trasmettergli e vedere un futuro per tutti loro.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Storia 18: Delirio ***


Storia 18: Delirio

Eren si agitava nel letto in preda al delirio chiamando i propri cari, che vedeva in pericolo, mentre cercava disperatamente di alzarsi per andare ad aiutarli. Levi però non poteva permetterglielo in simili condizioni e tentava di rassicurarlo mentre lo bloccava sul materasso, augurandosi che Hange tornasse presto con la medicina.

Finalmente la donna arrivò e insieme lo costrinsero a mandar giù l'infuso di erbe che avrebbe dovuto fargli scendere la febbre, al termine del quale il capitano, una volta adagiato di nuovo tra le lenzuola il ragazzo esausto, poté appoggiargli sulla fronte un panno fresco per dargli un minimo di sollievo mentre questi, con un filo di voce a malapena percettibile, lo implorava di restare con lui.

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Storia 19: Blocco ***


Attenzione: spoiler stagione 3, parte uno.


Storia 19: Blocco

Una volta raggiunto Eren nella caverna sotterranea dei Reiss, Levi aveva capito subito che qualunque cosa gli avessero detto o fatto lo aveva seriamente turbato, ma non immaginava che il danno fosse tanto grave. All'inizio, infatti, sembrava che le parole della squadra di salvataggio lo avessero aiutato a superare il trauma, ma nel giro di pochi giorni l'aveva visto sempre più serio e triste, decidendo alla fine di correre ai ripari il prima possibile.

Contrariamente al solito, non era stato facile convincerlo ad aprirsi, ma un po' con le buone, un po' con le cattive, il capitano era riuscito infine a rimuovere il blocco, ritrovandoselo all'improvviso stretto contro in cerca di conforto mentre il ragazzo, con la voce che tremava, gli raccontava delle fugaci visioni sul padre che continuavano a tormentarlo insieme a troppe domande a cui non era in grado di trovare una risposta.

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Storia 20: Rapimento ***


Attenzione: spoiler stagione 3, parte uno.


Storia 20: Rapimento

Levi sapeva fin dall'inizio che Eren era in serio pericolo ma da quando aveva capito che rischiava di essere divorato, avrebbe solo voluto raggiungerlo il più in fretta possibile per riportarlo alla base sano e salvo.

Per fortuna la squadra era arrivata in tempo per liberarlo dalle catene e impedire il peggio ma era chiaro che la terribile avventura avesse lasciato un segno indelebile e una volta al sicuro in uno dei castelli del Corpo di Ricerca, il capitano era rimasto a lungo al suo fianco per farlo sfogare. Come immaginava, non era stato tanto il rapimento a turbarlo ed era stata dura per Levi accettare che questa volta non sarebbe stato in grado di dissipare, come sempre, i dubbi e le paure che le improvvise rivelazioni sul padre avevano ovviamente portato con loro, ma si sforzò comunque di consolarlo al meglio delle sue capacità, stringendolo forte a sé per farlo sentire di nuovo amato e al sicuro.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Storia 21: Armi ***


Storia 21: Armi

Quel giorno i membri del 104° corso di addestramento simulavano un combattimento nella foresta e tra gli alberi era un continuo risuonare di lame contro legno e commenti vari. Eren, da parte sua, rimaneva in silenzio, concentrato come se intorno ci fossero davvero dei giganti, ma anche così, a un certo punto, un intenso bruciore a un braccio lo costrinse a fermarsi per medicare il lungo taglio che si era fatto chissà come.

Purtroppo il sangue non accennava a fermarsi e poco dopo Armin, vedendolo in difficoltà mentre passava lì vicino, atterrò subito accanto a lui per aiutarlo ad applicare la giusta pressione e disinfettare la ferita prima di avvolgerci intorno una benda e riprendere insieme l'allenamento.

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Storia 22: Prima trasformazione ***


Storia 22: Prima trasformazione

Non si era mai sentito così stanco e accaldato in vita sua e non riusciva a capire perché Armin e Mikasa urlassero in quel modo il suo nome. Non aveva idea di cosa gli fosse successo e aprire gli occhi sembrava un'impresa troppo al di sopra delle sue possibilità.

Spaventato dalla situazione, avrebbe voluto muoversi, gridare, fare qualsiasi cosa, ma poté solo abbandonarsi, ancora immobile e all'apparenza addormentato, alla presa dei suoi migliori amici, che sebbene facessero inspiegabilmente tanta confusione, erano comunque rassicuranti mentre lo stringevano e lo accarezzavano, bagnandolo di lacrime e supplicandolo di svegliarsi.

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Storia 23: Cantina ***


Attenzione: spoiler stagione 4.


Storia 23: Cantina

Da quando erano tornati da Shiganshina, Eren sognava spesso la cantina di casa sua, trovandola però piena di ombre minacciose pronte ad afferrarlo o ferirlo con le strani armi che aveva visto nei ricordi di suo padre, rivolgendogli parole cariche di odio e disprezzo per lui e per i suoi cari che lo facevano svegliare di soprassalto con le lacrime agli occhi e il respiro spezzato per l'ansia e la paura. Non era più riuscito a riposare bene dal giorno di quella maledetta missione che era stato così impaziente di intraprendere e ormai Levi, Hange e i suoi amici lo sapevano da tempo, ma nonostante i ripetuti inviti a confidarsi con loro, non c'era stato verso. Non voleva turbarli con un simile peso e sentendo la porta aprirsi per lasciar entrare di corsa Armin, Mikasa e persino Jean, Connie e Sasha, che a quanto pare l'avevano sentito lamentarsi o gridare per l'ennesima volta, si preparò a fingere come al solito che andasse tutto bene, sforzandosi di sorridere ai loro palesi tentativi di distrarlo quando avrebbe solo voluto abbracciarli forte e sfogare la disperazione che cresceva nel suo cuore facendosi consolare come un bambino, anche solo per pochi minuti, da coloro che un giorno, con ogni probabilità, l'avrebbero odiato e temuto quanto i marleyani che li attendevano oltre il mare.

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Storia 24: Altezza ***


Storia 24: Altezza

Ormai membro del Corpo di Ricerca di stanza a Trost, Eren salì per la prima volta sulle mura con i suoi compagni, fermandosi poi per qualche secondo a contemplare il panorama, all'apparenza sconfinato, mentre il vento gli scompigliava i capelli. Respirò forte quell'aria fresca che sapeva stranamente di libertà e la testa gli girò per un attimo al pensiero di essere riuscito, dopo tanta fatica, a raggiungere parte del suo obiettivo.

Mikasa lo afferrò subito per un braccio, chiedendogli preoccupata se andasse tutto bene, e il ragazzo le sorrise felice, indicandole entusiasta quella distesa di erba e alberi in cui presto si sarebbero avventurati mentre Armin si univa a loro con altrettanta gioia e gli occhi che brillavano.

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Storia 25: Colpo di sole ***


Storia 25: Colpo di sole

Era una giornata caldissima in cui il sole picchiava forte e il piccolo Eren, uscito qualche ora prima da Shiganshina con i suoi amici in cerca di un po' di fresco, si sentiva sempre peggio. La testa gli faceva ormai talmente male da non riuscir più a tenere gli occhi aperti e la nausea, insieme a un caldo insopportabile, non gli dava pace. All'inizio, incapace di continuare a correre, si era seduto per un po' all'ombra di alcuni alberi vicino al fiume con la borraccia di fianco, ma alla fine Mikasa, con l'aiuto di Armin, se l'era caricato sulla schiena per portarlo a casa di corsa, nella speranza che il dottor Jaeger riuscisse a curarlo.



Angolo autrice:

Ciao a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Spero che le piccole scene raccontate in questa raccolta vi siano piaciute e di averle rese al meglio, visto che ho ancora poca familiarità con personaggi e situazioni. Fatemi sapere che ne pensate, se vi va, e grazie per il tempo che mi avete dedicato anche solo leggendo. <3

Ringrazio però anche l'admin e i membri del gruppo fb Hurt/Comfort Italia - Fanart & Fanfiction per i bellissimi prompt che mi hanno suggerito e per il loro supporto. Mi raccomando, passate a trovarci se anche voi amate questo genere! ;)

Per tutti gli interessati, ricordo di aver fondato tempo fa un gruppo facebook principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche sugli anime e manga in generale. Se volete conoscere altri fan di queste bellissime opere, saremo ben felici di accogliervi qui (attenzione ai possibili spoiler se non seguite le scan online però, anche se cerco di stare attenta). Vi aspettiamo numerosi! :)

Penso di non avere altro da aggiungere, quindi per ora vi saluto, augurandovi una buona serata e buonanotte per dopo.

Un bacio e alla prossima!

Ellygattina

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3976638