Sons

di Allen Glassred
(/viewuser.php?uid=1134215)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ingenuità ( Kazuma & Kannon e Faye ) ***
Capitolo 2: *** Farà male ( Zwei & Gilbert ed Eva ) ***



Capitolo 1
*** Ingenuità ( Kazuma & Kannon e Faye ) ***


Kazuma & Kannon e Faye
Ingenuità

Sabrie, anno 2040 pressapoco. Un futuro alternativo fatto di dolore e sofferenza, un futuro alternativo in cui il male ha prevalso ed ha spento ogni luce.
 

La piccola di circa nove anni mantiene a fatica il suo potere attivo: nella sua mano destra rifulge una luce azzurra, la quale a sua volta avvolge un cristallo di ghiaccio. “ Padre, ce l’ho fatta! Ci sono riuscita! “. fa, ingenuamente entusiasta la piccola e credendo con altrettanta ingenuità che finalmente suo padre mostrerà un qualunque segno di aver apprezzato il suo sforzo. Che le farà anche solo un sorriso o che le dirà che è stata brava, ma così non è: quegli occhi del colore simile ad un oceano in tempesta la fissano gelidamente, suo padre non proferisce parola per qualche interminabile istante. La piccola si volge verso di lui, mantenendo il suo potere attivo quanto più può: non le piacerebbe far arrabbiare suo padre o deluderlo, mostrandosi debole ed arrendendosi subito. Ma è altrettanto vero che mantenere attivo un potere di tale portata è proibitivo, specialmente per una bimba di soli nove anni. “ Padre? “. Mormora poi la bruna, vedendo che suo padre ancora non proferisce parola. Colui che si rivela essere Kazuma Baskerville, terzo Re di Sabrie e custode del potere del ghiaccio, fissa per un po' di tempo la figlia che, di rimando, prende quello sguardo come un’intimazione a non far disciogliere il cristallo, a non disattivare il proprio potere seppur questo la stia indebolendo notevolmente. Finalmente l’eterno giovane dalla chioma mogano si decide a prendere parola ma, forse, sarebbe stato meglio non lo avesse fatto.

“ E questo tu lo chiami potere? “. Sibila gelidamente, distruggendo con il solo sguardo quel cristallo di ghiaccio e guardando la figlia con il gelo negli occhi. “ Ci vuole ben altro per poter dire di saper padroneggiare il potere del ghiaccio “. Commenta sempre con quel tono, mentre la bimba trattiene le lacrime: perché, pensa? Era convinta che, almeno questa volta suo padre avrebbe apprezzato il suo sforzo e che le avrebbe almeno sorriso, che l’avrebbe incoraggiata a fare di meglio. Ma no, nulla di ciò è avvenuto: l’ha guardata con la sua solita freddezza, l’ha implicitamente definita un’incapace. E questo, anche se non dovrebbe le fa male: anche se ormai dovrebbe essere abituata, le fa male ogni volta che suo padre le rivolge quello sguardo gelido e privo d’amore, le fa male ogni volta vedere quella coltre di ghiaccio sempre più spessa attorno al cuore del terzo Re, le fa sempre più male sapere che per lui, lei è e rimarrà sempre un’incapace. Beh pensa, non che a suo fratello maggiore sia andata meglio. Anzi: forse, a Kannon Baskerville le cose sono andate anche peggio che a lei.

 

Kazuma ritorna come se nulla fosse a sedersi su una panchina, stessa sulla quale si è seduto un giovane ragazzo di circa quattordici anni. Da prima il più giovane non pare accorgersi della presenza dell’altro, in seguito tuttavia non può farne a meno. Guarda per un istante colui che invece non lo degna nemmeno di uno sguardo, sembrando essere quasi circondato dallo steso ghiaccio che lui governa. Il suo sguardo mette il quattordicenne in soggezione per qualche momento, in seguito colui che si rivela essere Kannon Baskerville prende finalmente parola. “ Padre, sono sicuro di aver imparato a controllare il potere del ghiaccio meglio di mia sorella “. Sentenzia ad un certo punto: non ha potuto fare a meno di assistere alla scena di poco prima tra il padre e la sorella, provando una punta di sadica soddisfazione: se Faye continuerà a deludere loro padre, sarà sicuramente pià facile per lui prendere il suo posto come erede favorito. Ma la realtà è una sola: Kazuma Baskerville non prova amore per nessuno dei suoi figli. Li considera solamente strumenti per arrivare ad uno scopo e nulla più: a Faye rivolge si e no qualche gelida parola, mentre con Kannon…

 

Lo sguardo di ghiaccio di suo padre si posa sul maggiore degli eredi di Kazuma e Candela per qualche, interminabile istante. Per un secondo il ragazzino crede quasi che gli rivolgerà la parola, che gli dirà che è stato bravo, più bravo di sua sorella Faye. Ma tutto ciò che ottiene è uno sguardo puntato su di sé, uno sguardo che gli fa raggelare il sangue nelle vene tanta è la freddezza insita in esso. Ma non lo da a vedere: no. Non sarà così ingenuo come la sorella, che crede ancora che loro padre possa capire le loro paure ed insicurezze. No: lui si impegnerà a non deluderlo, a non mostrarsi debole o impaurito davanti a nulla. I loro sguardi si incontrano per un lungo, interminabile momento, poi il terzo Re torna a guardare davanti a sé dopo aver osservato con sprezzo il suo erede, o meglio: come non provasse assolutamente nulla per lui. No, si corregge Kannon: no, non è solo una sua impressione ma è dura realtà. Loro padre non ama niente e nessuno, ormai il ghiaccio di cui è signore ha coperto ed indurito anche il suo cuore, rendendolo di marmo ed insensibile. Dice di volere che i figli diventino i migliori, che superino i cugini in tutto e per tutto: questo è il solo motivo per cui li ha generati, dunque? Per una mera competizione con i fratelli, si chiede Kannon? Perché? Perché suo padre non lo degna neppure della sua parola o anche di una minima attenzione’ gli basterebbe un cenno, un sorriso. Ma nulla di ciò avviene, mentre un silenzio irreale continua a permanere tra padre e figlio e, poco più avanti, l’ingenua secondogenita continua ad osservare i due sperando che “ possano far pace “ e che finalmente, lei, il fratello ed i genitori, insieme al nuovo bimbo in arrivo possano formare una vera famiglia. Non sa ancora quanto si stia solamente illudendo.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Farà male ( Zwei & Gilbert ed Eva ) ***


Zwei & Gilbert ed Eva
Farà male

 
Sabrie, anno 2035.

Il giovane dalla chioma corvina tiene tra le mani una falce, che tuttavia non gli appartiene. Pur appartenendo ad un’altra persona tuttavia, si lascia facilmente impugnare dal giovane dalla chioma corvina che, forse per la prima volta, ha uno sguardo bruciante d’ira. “ Sorella, sta indietro “. Fa solamente, mettendosi davanti ad una ragazza più giovane di lui e dalla lunga chioma corvina. La fanciulla trema un pò, tuttavia non intende staccarsi dal fratello maggiore al quale si era in precedenza aggrappata: è il suo porto sicuro, la sua salvezza, il solo che possa aiutarla e salvarla dal quel dolore che, altrimenti, potrebbe tramutarsi in un’eterna sofferenza. “ Sta indietro: non voglio che possa nuovamente farti del male “. Dice solamente, guardando con ira colui che, dopo il suo primo attacco a sorpresa è finito a terra e si è ferito al braccio: in condizioni normali sarebbe senza dubbio riuscito a difendersi, tuttavia questa volta così non è stato: infatti colui che gli sta di fronte gli ha sottratto la sua stessa arma e lo ha colpito con essa, con la complicità di un altro dei suoi fratelli. Da prima la cosa lo ha fatto parecchio infuriare, essere giocato proprio da colui che ha generato è un’umiliazione che non intende tollerare. Tuttavia, in seguito la situazione ha iniziato a provocare in lui uno strano fremito, una sorta di sadico piacere nell’essere colpito dal sangue del suo sangue. Una lieve risata precede poche ma concise parole.

“ Ohhh… il piccolo Gilbert si è arrabbiato? “.Chiede ironico: è palese, suo figlio maggiore è su tutte le furie e certamente, lui ne sa anche le ragioni. Il suo sguardo si porta qualche istante sulla ragazza che, spaventata a morte anche solo nell’incontrare quegli occhi di ghiaccio si ritira maggiormente dietro al fratello e stringe forte la sua giacca, così forte da quasi farsi male. “ Per una donna, Gilbert? Davvero? Sapevo che andavi a puttane, ma non immaginavo che anche con la nostra cara Eva… “. Si ferma, colei che si rivela essere sua figlia Eva inizia a tremare e trattiene a stento le lacrime. A quelle parole crudeli Gilbert Baskerville, secondogenito di Zwei e Diva, pare perdere totalmente le staffe.

“ Sta zitto, bastardo! “. Grida, perdendo ogni forma di rispetto e preparandosi a colpire nuovamente colui che invece si è rivelato essere suo padre: secondo re di Sabrie e custode del potere del fuoco, il più crudele e spietato tra i tre padri: Zwei Baskerville, detto anche il Principe dal cuore di ghiaccio. “ Questo vi farà male, anche se non sarà mai abbastanza dopo ciò che avete fatto a mia sorella! “. Fa per colpire nuovamente, ma stavolta suo padre è più rapido e ferma il fendente con la mano. Il suo sangue inizia a macchiare la lama di Bloody Mary mentre sul suo viso compare un sadico ghigno compiaciuto.

“ Avresti dovuto ascoltare quella puttana, quando ti ha detto di lasciar perdere: tu, contro di me non hai speranze “. Non grida, ma ugualmente quelle parole fanno paura mentre Gilbert ripensa a quando sua sorella Saya gli disse di non farlo, di non affrontare loro padre, che non era ancora pronto. Ma lui non ha potuto tollerare oltre, non ha potuto aspettare, non dopo che, in lacrime, sua sorella minore Eva gli ha confessato ciò che quel bastardo le sta facendo.

“ Sarò io a farti male, infame. Morirai soffrendo, esattamente come hai fatto soffrire mia sorella “. Sibila infuriato il corvino, riuscendo a ritirare nuovamente Bloody Mary e preparandosi a colpire nuovamente. “ Arrivare ad abusare della tua stessa figlia, ripetutamente! Ma che razza di uomo sei?! Anche se siamo i signori delle Tenebre, abbiamo ancora una morale! “. Fa il ragazzo, ma questo non fa altro che provocare l’ennesima risata di suo padre che, in sua difesa richiama la spada che appartenne a suo padre Kevin.

“ Oh, dovevi sentire come gridava, quella piccola masochista. Siamo sicuri che le dispiaccia? Io non credo proprio… “. Non finisce la frase: un potente fendente lo colpisce in pieno, riuscendo questa volta a gettarlo contro la parete e mentre, nello stesso tempo e nel solo sentire quelle parole, la figlia minore inizia nuovamente a piangere ricordando gli abusi subiti. Invece Gilbert si infuria maggiormente e, con tutta la furia che ha in corpo si avvicina con velocità sorprendente a colui che, purtroppo per lui, è sempre suo padre per poi afferrarlo per il collo.

“ Io ti ammazzo con le mie mani! Non farai più del male a mia sorella o alla mia famiglia! “. Grida, ma suo padre non pare turbato da quelle sue parole né dal suo gesto.

“ Dai! Fallo! Finisci l’opera, ma sappi che lascerai orfano il tuo fratellino “. Fa con un ghigno malefico, portando poi lo sguardo su sua figlia. Lo stesso fa Gilbert, ma la rivelazione non fa altro che farlo maggiormente infuriare. “ Oh, non l’hai percepito? Tua sorella aspetta un bambino, e indovina un pò da chi? “. Chiede crudele. Eva continua a piangere mentre, istintivamente porta le mani al ventre.

“ Figlio di puttana… “. Sibila semplicemente il corvino, non mollando la presa sul collo di suo padre e richiamando a sé Bloody Mary. “ Non importa: meglio orfano che un padre come te “. Sibila: non gli importa nulla, è deciso: libererà la sorella e tutta la sua famiglia da quel pazzo psicopatico che lo ha generato. “ Ti farà male, quello stesso male che tu hai provocato alla tua famiglia “. Punta la pace a suo padre, senza la minima esitazione. Lui lo guarda gelidamente e senza paura, come sapesse che in fine, non gli succederà nulla. Gilbert si infuria ulteriormente. da dove viene tutta questa sicurezza? Non gli importa: non starà a farsi ulteriori domande, non serve più a nulla. Deve solo dare un decisivo colpo ed ereditare il potere di suo padre, solo così libererà i suoi fratelli e tutta la sua famiglia da quel bastardo. Crescerà lui stesso il bambino che cresce nel grembo di sua sorella, gli garantirà un futuro diverso: sì, sarà all’insegna delle Tenebre ma non della tirannia e della follia totale. Purtroppo tuttavia, il suo piano fallisce ad un passo dal compiersi.

In una luce abbagliante, gli Anziani compaiono nella stanza ed ammantati delle loro nere tuniche. Gilbert è finito contro una parete mentre uno di essi aiuta suo padre ad alzarsi. 2 Maestà, va tutto bene’ “. Chiede semplicemente, mentre Zwei ghigna sadicamente: il suo piano è in fine riuscito. Guarda un istante l’uomo che lo ha soccorso per poi prendere parola.

“ Non credo proprio: non avete visto?! Mio figlio ha cercato di uccidermi, è fuori controllo “. Fa, mentre Eva sgrana gli occhi sconvolta e, istintivamente si porta accanto al fratello e si aggrappa a lui.

“ Non è vero! Mio fratello non è pazzo! Lui ha solo cercato di proteggermi, vi prego! Mi dovete ascoltare! “. Grida disperata, ma una donna incappucciata, una degli anziani, le si avvicina e la separa dal maggiore.

“ Eva! “. Fa solamente il corvino, infuriato: allora è per questo che suo padre era così sicuro di sé! Aveva previsto una sua ribellione ed era già preparato a contrastarlo. E, ironicamente, proprio nello stesso modo che usò suo nonno con lui: fingere che sia uscito di senno per farlo rinchiudere in un manicomio, al carcere di massima sicurezza.

“ Principessa, venie con noi “. Sussurra solamente la donna, Eva tuttavia continua a dimenarsi.

“ No! Lui è innocente, è stato mio padre! E’ stato lui a prendermi con la forza, è stato lui a provocare mio fratello! Lui ha solo voluto proteggermi, vi prego! “. Tenta di proteggere il corvino, ma suo padre è ancor più furbo e subdolo.

“ Vedete? “. Fa, alzandosi da terra ed avvicinandosi alla figlia che, per istinto arretra spaventata “. “ Ha plagiato mia figlia, l’ha messa contro il suo stesso padre e non solo: ha anche cercato di assassinarmi per cercare di prendere il mio potere, quando ho scoperto i suoi intrighi e ciò che aveva fatto a mia figlia. Quindi signori, direi che è più che sufficiente per la sentenza definitiva “. Fa, mentre lentamente le ferite provocate da Gilbert si rigenerano. Gli anziani annuiscono semplicemente.

“ Bastardo… “. Sibila solamente la corvina, mentre Zwei porta lo sguardo da lei a Gilbert.

“ Aspettate un momento “. Fa poi, avvicinandosi mentre uno degli anziani ammanetta suo figlio: in quello stato i suoi poteri sono parzialmente bloccati, per tanto non potrebbe più attaccarlo e fargli male. Senza paura il secondo Re gli si avvicina, sussurrandogli qualcosa all’orecchio in modo che solo lui senta.

“ Io vinco sempre, tienilo bene a mente: avresti dovuto rimanere buono al tuo posto, allora forse, avrei potuto concederti di mettere le mani sul mio giocattolo. Ora invece, ora ciò che ti accadrà ti farà davvero male ed io sarò lì in prima fila a goderne “. Gilbert vorrebbe reagire, ma le manette che inibiscono i suoi poteri glielo impediscono.

“ Io uscirò da quel manicomio e ti verrò a cercare, figlio di puttana! Te lo posso giurare! Ti farò a pezzi con le mie stesse mani! “. Grida, non facendo altro che il gioco di suo padre.

“ Portatelo via “. Fa semplicemente il secondo re, nascondendo un ghigno di vittoria e fingendo un dolore che non prova minimamente. Per il momento, Zwei Baskerville è riuscito a vincere.

Ma qualcuno che ha osservato questa terribile scena senza poter far nulla per evitarla, non è affatto d’accordo con questo finale e, proprio in quel momento, ha un’idea che forse, potrà mettere la parola fine a tutto ciò.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3976255