Father

di Allen Glassred
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Michael ***
Capitolo 2: *** Gabriel ***
Capitolo 3: *** Uriel ***
Capitolo 4: *** Castiel ***
Capitolo 5: *** Lucifero ***
Capitolo 6: *** Raphael ***



Capitolo 1
*** Michael ***


Per il tuo bene
( Michael )


La piccola dalla chioma bionda inizia a piangere, portando le mani chiuse a pugno agli occhi mentre dalla leggera sbucciatura al ginocchio inizia a sanguinare, seppur lievemente. “ Papà! “. Fa semplicemente, mentre chi la sta accompagnando nella passeggiata in quegli immacolati giardini si limita a rimanere di spalle: le sue bellissime ali sono dispiegate e sembrano quasi volerlo proteggere da un ipotetico pericolo, lui non pare scomporsi neppure quando la piccola continua a chiamarlo. “ Papà! Sono caduta, mi fa male il ginocchio “. Continua la bimba dalla chioma bionda. Ma lui non pare scomporsi e, di lì a poco, prende parola seppur non volgendosi verso colei che è sua figlia.

“ Avanti, alzati da sola “. Sentenzia e, a quella frase, la bambina continua a piangere senza tuttavia provare ad alzarsi.

“ Ma mi sono fatta male! Aiutami! “. Continua. Questo tuttavia non pare scuotere l’animo del giovane dalla chioma rossa: si limita a voltarsi verso di lei per poi prendere parola di lì a poco.

“ Avanti, Serena: alzati da terra e smetti di piangere. Visto cosa succede a disobbedire a tuo padre? “. Chiede ma, a quella frase, la bambina porta il suo sguardo colmo di lacrime in quello di ghiaccio di lui.

“ Sei cattivo! Mamma! “. Fa, volgendo ora lo sguardo alla donna che fino a quel momento è rimasta in disparte: la sua lunga chioma mogano pare quasi baciata dalla luce, quella luce che solo nell’eterno giardino dell’Eden si può scorgere. Le sue ali bianche sono anch’esse dispiegate, ma meno numerose di colui che sta ancora osservando la piccola a terra senza tuttavia aiutarla.

“ Forza tesoro mio, so che puoi farcela “. Sussurra semplicemente colei che si rivela essere Valentina, tramite di Giustizia e figlia di Dio. “ Alzati “. La incita, ma la figlia non pare voler sentire ragione.

“ Papà è cattivo e tu non mi vuoi aiutare! Perché non mi volete bene? “. Chiede, riflettendo: è vero, sua madre e specialmente suo padre sono davvero molto severi con lei, a volte le danno quasi l’impressione di non volerle bene ed a volte si domanda se non sia realmente così. A quella frase tuttavia, colui che si rivela essere Michael prende finalmente parola.

“ Serena, ascoltami bene “. Inizia il discorso, attirando così l’attenzione della piccola Nephilim. “ Amare un figlio non significa solamente coccolarlo e dirgli quanto sia bravo: amare un figlio significa anche questo, insegnargli a cavarsela con le sue sole forze. Se ora io o tua madre ti aiutassimo, se ti tenessimo sempre sotto la nostra ala protettiva, non cresceresti mai. Non sapresti cavartela da sola e saresti sempre dipendente da noi. E quando ti troverai ad affrontare delle difficoltà o dei nemici da sola, non ne sarai in grado “. Fa, mentre la piccola smette istantaneamente di piangere come se le fosse stato ordinato. A quelle parole Valentina sorride lievemente, chinandosi ed arrivando all’altezza della figlia e guardando il suo viso.

“ Tuo padre ha ragione: se non ti aiutiamo, non è perché non ti vogliamo bene. Anzi, è proprio per il tuo bene che vogliamo che impari a farcela con le tue sole forze: noi saremo qui a sostenerti, ma devi essere tu a farlo. Lo capisci? “. Chiede e, a quella frase, la bambina pare improvvisamente acquisire determinazione. Posa le mani a terra e, facendo lievemente leva su esse si alza da terra: ha capito cosa voglia dire sua madre, finalmente ha compreso perché i suoi genitori si comportano così. Fuori dal Paradiso ci sono ancora parecchi nemici: lei è figlia della spada di Dio e di Giustizia, un bersaglio sin troppo ambito da demoni senza scrupoli che non esiterebbero ad aggredirla per poterla portare dal loro signore, Lucifero. O peggio, ucciderla senza pietà: ecco perché lei deve diventare forte e lo deve fare da sola, è solo ed esclusivamente per il suo bene. Dopo alcune difficoltà e seppur un po' barcollante per via del ginocchio lievemente dolorante, Serena riesce nel suo obiettivo: si alza in piedi per poi cercare di raggiungere suo padre.

“ Visto? Papà, ce l’ho fatta! Sono stata brava? “. Chiede. A quella domanda lui non dice nulla: lascia che la piccola cammini per alcuni passi e, quando sta per cadere nuovamente, la afferra chinandosi lievemente per poter arrivare alla sua altezza.

“ Certo che sei stata brava: vedi che non era poi così difficile? “. Chiede semplicemente. La bambina non può dirlo con certezza, ma è più che sicura di aver visto l’ombra si un sorriso: il primo forse, il primo sorriso che suo padre le abbia mai rivolto. Senza dir nulla annuisce, per poi fiondarsi letteralmente tra le sue braccia e stringendosi forte a lui. Per un istante Valentina osserva la scena, sorridendo lievemente di lì a poco.

“ Guardala: nostra figlia ti ama davvero tanto, vedi? Ora sa perché ti comporti così, non penserà mai più che non le vogliamo bene “. Posa una mano sulla spalla del rosso, che di lì a poco posa quella libera su quella della donna ed annuisce.

“ Speriamo solo che basti a renderla più forte, contro i nemici che verranno: te l’ho detto, noi non potremo essere sempre lì a proteggerla “. Sentenzia l’Arcangelo del fuoco, la donna annuisce semplicemente.

“ Lo sarà, vedrai. Lo sarà: è degna figlia di suo padre “. Fa, con un lieve sorriso: sa benissimo che abbassare la guardia è l’ultima cosa da fare, tuttavia in quel momento vuole solo godersi quell’attimo di pace, senza altre preoccupazioni.

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Capitolo 2
*** Gabriel ***


Giardino d'Inverno
( Gabriel )

 

La giovane dalla chioma bionda entra nel freddo giardino dell’Acqua: un posto ora innevato, come fosse chiuso in un eterno Inverno senza fine. Accanto a lei una donna ed un uomo: Uriel e Gabrielle hanno voluto accompagnarla dato che, se non l’avessero fatto, sicuramente la ragazza sarebbe entrata da sola ed avrebbe potuto subire le conseguenze di questa rigida temperatura. “ Perchè fa così freddo? “. Sussurra solamente la ragazza diciassettenne, iniziando lentamente a camminare. A prendere parola è Gabrielle.

“ Vedi, anche se io controllo l’Acqua non riesco a mantenere una temperatura normale qui, senza l’aiuto del mio gemello “. Spiega e, a quella frase, Serena Klyne comprende: il giardino rimarrà chiuso in un eterno inverno fino a quando il suo padrone non si risveglierà. Incerta la fanciulla continua ad avanzare, barcollando di lì a poco.

“ Attenta “. Fa con premura colui che è suo zio, Uriel. La afferra dolcemente prima che lei cada, facendola lievemente sorridere.

“ Grazie, zio “. Mormora solamente la bionda: incredibile come già si sia abituata a considerare l’Arcangelo della Terra come suo zio quando, fino a poco tempo prima, non conosceva nemmeno la sua reale natura di Nephilim o, per lo meno, l’identità di suo padre. Già, suo padre: l’Arcangelo dell’Acqua ed uno dei figli più giovani di Dio, colui dal quale ha ereditato il potere di dominare lo stesso elemento senza alcuna difficoltà. Colui che inconsciamente, durante il suo concepimento le ha trasmesso una parte della sua Grazia Angelica, la stessa Grazia che l’ha salvata numerose volte nel corso della sua vita. Poco prima di proseguire tuttavia, Uriel posa una mano sulla spalla della nipote.

“ Sei sicura di volerlo vedere? Potrebbe non piacerti “. Sentenzia, lei tuttavia annuisce.

“ Si, ti prego: portami da lui “. Sussurra. A quella frase è Gabrielle a fare un passo avanti: posa una mano sul viso della nipote per poi sorridere lievemente.

“ Hai gli occhi di lui, la sua stessa determinazione: sarebbe così fiero di te, se potesse vederti “. Fa, mentre la nipote annuisce lievemente commossa: anche sua madre le dice sempre che ha gli occhi di suo padre, il suo stesso sguardo, la sua determinazione. In seguito decide di proseguire: fa molto freddo, in quel giardino d’inverno pare che il sole non voglia più splendere: tutto a causa del fatto che, essendo Gabriel non in grado di utilizzare la propria Grazia, tutto ciò che è sotto il suo dominio ne risente irrimediabilmente. Finalmente il terzetto giunge di fronte ad un trono, una brezza gelida sferza i loro visi, Serena sente freddo ma non le importa: i suoi occhi sono puntati su colui che è seduto su quel trono, come stesse dormendo.

“ E’ lui…? “. Chiede solamente, facendo un passo per avvicinarsi. Uriel annuisce per poi prendere parola di lì a poco.

“ Si: è tuo padre, Gabriel. l’Arcangelo dell’Acqua “. Sentenzia e, a quella frase, un gelo improvviso si impadronisce di lei: suo padre. Suo padre è ridotto in quello stato? Per questo pensa, non è mai andato da lei. Lei, che da sciocca ha sempre creduto che la odiasse, che avesse abbandonato sua madre incinta e che la odiasse, considerandola un abominio.

“ Cosa gli è successo…? Da quanto tempo è così…? “. Chiede agghiacciata la ragazza: in apparenza sembra solo che stia dormendo, ma non è così: la Grazia angelica dell’Arcangelo è quasi estinta, lei lo percepisce.

“ E’ così da diciassette anni “. Le risponde sua zia, avvicinandosi lievemente a lei per poi proseguire la frase. “ C’è chi dice che abbia perduto il senno e non possa più nemmeno parlare, asserendo che si sia già risvegliato dal coma. Invece io e tutti gli altri, crediamo che semplicemente sia ancora in quello stato comatoso e che non si voglia svegliare, per qualche ragione “. Spiega. La ragazza si china, portando una mano sul viso gelido di Gabriel ed accarezzandolo.

“ E’ freddo come il ghiaccio: perché lo tenete qui? “. Chiede. Uriel la osserva qualche momento mentre la sorella da una risposta alla nipote.

“ Perchè l’acqua è il suo elemento, questo è il Giardino dell’Acqua in cui lui amava passare le sue giornate: riteniamo sia più saggio lasciarlo qui, dato che non risente minimamente della temperatura esterna ma allo stesso tempo può percepire la vicinanza del suo elemento “. Spiega. La bionda annuisce mentre alcune lacrime le rigano il viso.

“ Papà… “. Sussurra, ovviamente nessuna reazione da parte del bruno che, invece, seguita a rimanere in quello stato simile alla catatonia e che tanto fa soffrire sia la fanciulla che i due Arcangeli presenti. “ Papà, sono io: tua figlia, Serena. La figlia tua e di Valentina, riesci a sentirmi? “. Chiede. Nessuna reazione, Gabriel non reagisce e rimane immobile come una statua eternamente congelata in quel freddo giardino d’inverno. “ Papà, ti prego… “. Mormora poi la ragazza, posando il capo sul suo grembo come fosse ancora una bimba e sperando che possa svegliarsi, che le accarezzi il capo, che le stringa la mano, che dia un qualunque segno che l’ha sentita. Ma nulla di ciò accade: l’Arcangelo rimane immobile mentre la figlia continua a piangere. “ Ti prego, Gabriel! “. Lo chiama per nome, come a volerlo spronare. “ Ti prego: adesso hai una ragione per risvegliarti, una ragione per lottare e tornare ad essere l’Arcangelo che eri un tempo! Ti supplico: voglio mio padre al mio fianco, per questo sono giunta sin qui. Voglio la mia famiglia, ti prego! “. Il suo corpo è scosso dai singhiozzi, Gabrielle ed Uriel si guardano: se da un lato vorrebbero consolare la nipote, dall’altro sanno di non poterlo fare. Non devono dividerla da Gabriel ora, perché forse è proprio in questo momento che loro fratello, sentendo la disperazione della figlia, potrebbe reagire e risvegliarsi. Ma no: nulla accade, tutto rimane esattamente come prima e la bionda cerca di calmarsi un po'. “ Ti prego… “. Mormora semplicemente, alzandosi ed asciugandosi le lacrime. Purtroppo pensa, ha fallito. Purtroppo non è riuscita a risvegliare suo padre, nemmeno il suo affetto è bastato. “ Mi dispiace… “. Mormora, guardando gli zii che, notando la sua reazione, vanno ad abbracciarla per consolarla: non immaginano che duro colpo sia stato per lei, ritrovare suo padre in quello stato e non poter far nulla per svegliarlo.

“ Non è colpa tua, tesoro. Non è colpa tua “. Fa Gabrielle, stringendola a sé mentre la nipote ricambia il suo abbraccio.

“ Forza, andiamo: qui fa molto freddo e tu non sei abituata a queste temperature. Potresti ammalarti “. Sussurra poi Uriel, mentre Serena annuisce: oggi ha fallito, ma domani pensa, domani non fallirà. Mentre i tre si volgono per andarsene tuttavia, un presentimento fa arrestare bruscamente il passo a Serena. In quel momento, Gabriel pare muovere seppur lievemente una mano.

“ Tesoro? Cosa c’è? “. Chiede Gabrielle, la nipote non risponde: è immobilizzata.

“ Sere… na… “. Un sussurro, un nome: il suo. La bionda si volta di scatto: Gabriel è ancora incosciente ma, lo può giurare, lo ha sentito pronunciare il suo nome. E, a giudicare dalle espressioni sconcertate di Uriel e Gabrielle, pare non essere stata la sola ad udirlo. Forse è vero: l’amore di sua figlia, la forza del loro legame potrebbe realmente risvegliare Gabriel dal coma in cui è caduto quando, diciassette anni prima, salvò Valentina consumando quasi tutta la propria Grazia Angelica.

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Capitolo 3
*** Uriel ***


Biblioteca
( Uriel )


 

La giovane Serena Klyne entra in biblioteca, pensierosa: non sa bene spiegarsi il perché, ma quando sente di avere qualche problema o desidera staccare la mente da tutto quanto, la sola cosa che riesce a tranquillizzarla è rifugiarsi tra i libri. In particolare è la compagnia a rendere il tutto piacevole: colui che si occupa della biblioteca infatti, condivide con lei la passione per gli Angeli e le spiega spesso cose del tutto nuove, cose che nella Bibbia non vengono lontanamente menzionate e delle quali, lei lo ammette, si chiede come faccia a conoscere l’esistenza. Quel misterioso uomo le da sempre una sorta di soggezione ma, allo stesso tempo, è sempre ed irrimediabilmente attratta da lui e dallo stare in sua compagnia. E quel giorno non è differente.
 

Serena vaga da un po' di tempo nel reparto di teologia della biblioteca, osservando i libri presenti: alcuni sembrano essere piuttosto vecchi ed antichi, alcuni più nuovi. Ma a lei interessano i testi più datati, come se sapesse che tra quelle pagine leggerà sicuramente qualcosa che attirerà la sua attenzione. Stando attenta estrae dallo scaffale un libro piuttosto vecchio, il quale si chiede cosa ci faccia lì: non dovrebbe essere in un luogo più sicuro? Non sta a farsi troppe domande e fa per sedersi ma, improvvisamente, una pagina cade dal volume. “ Oh no, deve essersi staccata mentre lo prendevo “. Sussurra semplicemente la bionda, chinandosi per raccoglierla. Ma una mano la precede mentre, di lì a poco due occhi color oceano la guardano con serietà.

“ Salve Serena, mi sembrava di averti vista. Mi aspettavo che passassi a salutarmi, sai ormai ci sono abituato “. Fa con serietà l’uomo dalla chioma corvina, che lei riconosce subito.

“ Cain! Scusami se non ti ho salutato, credevo non ci fossi e così, mi sono rifugiata tra questi libri. Mi ha attratto questo, ma accidentalmente si è rotta una pagina “. Fa, dispiaciuta e notando la pagina nelle mai dell’uomo, mentre entrambi si alzano da terra. “ Ripagherò il libro, promesso “. Fa semplicemente la bionda, ma lui scuote il capo per poi far comparire sul proprio viso l’ombra di un sorriso.

“ Non è necessario. Quel libro era destinato ad essere gettato via, durante il prossimo inventario. Puoi tenertelo se ti piace: io trovo un vero scempio gettare via i libri, di qualunque genere essi siano “. La ragazza rimane un po' sorpresa, in seguito annuisce grata.

“ Grazie! Tu sei sempre così gentile con me, come posso sdebitarmi? “. Chiede solamente ed istintivamente: ha sempre sofferto molto per la mancanza del padre di cui non sa praticamente nulla, ma in Cain ha trovato una figura paterna perfetta. Lui le ha trasmesso l’amore per i libri e per la religione, le ha insegnato moltissime cose e lei gli è più che riconoscente.

“ Non devi fare nulla “. Fa semplicemente lui, posandole una mano sulla spalla ed invitandola a sedersi al tavolo lì vicino. Lei lo fa, seguita a ruota da lui che la osserva qualche istante. “ Per me è un piacere condividere con qualcuno le mie passioni. Tu sei una ragazza intelligente, parlare con te è davvero interessante “. Ammette, tenendo ancora tra le mani quella pagina.

“ Senti, Cain: posso farti una domanda? Ma voglio una risposta sincera “. Fa lei, mentre lui la guarda semplicemente per poi riprendere parola di lì a poco e puntando il proprio nello sguardo di lui. “ Tu credi agli Angeli? Credi siano qui, tra noi? “. Chiede, facendo impercettibilmente sussultare la ragazza. “ Non prendermi per pazza, ma sai: a volte è come se sentissi dentro di me, che loro sono qui. Che alcuni sono persino vicini a me, non so spiegartelo ma… “. Lui la interrompe, prendendo parola di lì a poco.

“ Non credo tu sia pazza. E si, credo agli Angeli e credo si trovino in mezzo a noi “. Ammette, mentre lei lo guarda sorpresa. In seguito decide di cambiare argomento, puntando lo sguardo alla pagina ancora stretta nelle mani dell’uomo.

“ Di cosa parla? “. Chiede curiosa la bionda e, notando cosa stia guardando l’uomo osserva a sua volta quella pagina per poi leggerla attentamente.

“ Oh, guarda: parla dell’Arcangelo Uriel “. Fa, porgendo poi la pagina alla ragazzina che, curiosa inizia a leggere.

“ Uriel, l’Arcangelo della Terra ed uno dei primi figli di Dio. Guardiano dell’Inferno ed Angelo del Giudizio “. Sussurra la bionda, continuando poi la lettura mentre lui la guarda qualche momento, serio.

“ Io torno subito, tu continua a leggere nel frattempo “. Le dice semplicemente. La ragazza annuisce e, mentre prosegue la lettura Cain decide di andare nell’altra stanza qualche istante. In quel momento l’ombra di diverse e maestose ali fa la sua comparsa sul muro, i suoi capelli sembrerebbero quasi essere più lunghi. l’uomo chiude gli occhi qualche istante per poi decidersi a prendere parola. “ Sai vero, che prima o poi lei udirà la tua vera voce? Che prima o poi capirà che io sono un tramite e scoprirà anche chi tu sia davvero? “. Chiede, come se solo lui udisse una voce che altri non sentono. “ Ah… dovresti scendere sulla Terra di persona, e parlarle. In fondo, sei pur sempre suo padre “. Continua la frase il corvino, osservando la propria ombra sul muro. “ Dico bene, Uriel? “. Chiede, parlando all’Arcangelo che, da un po' di tempo lo sta utilizzando come tramite per tenere d’occhio la figlia Serena, avuta da Valentina che a sua volta è un’incarnazione angelica. La Nephilim non ha mai saputo delle sue origini angeliche, ma queste non tarderanno a manifestarsi e di questo, anche Cain ne è consapevole. “ Ah, dici che non è il momento? Non so: io fossi in te, non perderei troppo tempo ed approfitterei del fatto che sta iniziando ad appassionarsi alla… aspetta un momento “. Fa semplicemente, per poi sorridere lievemente e capendo che, certamente, la pagina non è caduta casualmente dal libro e che Serena l’ha trovata per un motivo preciso. “ Oh… capisco, come dici tu: tutto a tempo debito. Fino ad allora, potrai usare me per starle vicino “. Sentenzia, prima che una luce azzurra passi nei suoi occhi qualche istante poco prima che la sua ombra scompaia letteralmente dalla parete e lui ritorni a parlare con la giovane dalla chioma bionda.

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Capitolo 4
*** Castiel ***


Per rivederti
( Castiel )

 

La giovane dalla chioma bionda cade a terra, dopo che un giovane alato le ha sferrato uno schiaffo. Un altro le punta la lama di Cristallo D’Angelo per evitare che si alzi, d’altra parte la ragazzina li guarda severamente. “ Amenadiel, Azrael: vi prego! Devo vederlo “. Sussurra solamente: riconosce quei due Angeli. Sono i figli di Michael ed Anael, bracci destri del Padre e, come li definisce lei, i nuovi “ sceriffi “ del Paradiso. Il ragazzo dalla chioma bionda la guarda sprezzante, chinandosi ed afferrandola per i capelli.

“ Tu sei la figlia del peccato: tuo padre è stato rinchiuso per il suo crimine ed ha affrontato il processo celeste, la sentenza arriverà a breve anche se sicuramente, un bel taglio di ali non glielo toglie nessuno. In quanto a tua madre, in memoria del vecchio amore che sentiva per lei nostro padre ha deciso di risparmiarla e di mandarla sulla Terra. Sii grata di questo “. Sussurra sprezzante il maggiore dei figli della Spada di Dio. A quel punto è Azrael a prendere parola: affonda lievemente il pugnale nel petto di colei che si rivela essere Serena Klyne, senza tuttavia trafiggerla letalmente.

“ In quanto a te, nostro padre è stato chiaro: ha detto che se ti fossi fatta vedere qui, in paradiso, avremmo anche potuto ucciderti senza pietà. Che sei una Nephilim bastarda e che non vali nulla. Quindi… “. A quella frase tuttavia, la bionda non pare spaventarsi. Ride sommessamente per poi prendere parola.

“ Certo. Raccontatevi pure questa storiella, che vostro padre mi vuole uccidere solamente perché sono nata dall’amore incestuoso di mio padre e mia madre. Raccontatevelo, se vi fa piacere: ma la verità è ben altra “. A quella sua affermazione Amenadiel stringe maggiormente la presa sui capelli di lei, furioso.

“ Taci, sgualdrina “. Sibila, ma a quelle parole lei non si intimorisce. Anzi, pare infervorarsi maggiormente ed ora è lei a puntare uno sguardo colmo di disprezzo a coloro che sono i suoi cugini.

“ Michael mi vuole morta solo perché non sono sua figlia! Ecco la verità! È invidioso del fatto che io sia figlia di Castiel, il suo stesso tramite! Ce l’ha a morte con mia madre e, per vendicarsi, ha rinchiuso mio padre e sta usando voi due come due bravi soldatini! Non volete vedere la realtà, ma dovreste svegliarvi e smetterla di farvi usare come due giocattoli! “. Questo è troppo, pensa il biondo: furioso afferra la cugina per il collo, sollevandola e sottraendola così alla lama che stava ancora sul suo petto. Da parte sua Azrael pare invece turbato da ciò che ha sentito: sa benissimo che suo padre ha sempre amato Valentina e sa anche quanto possa essere vendicativo se riceve un rifiuto. Certo, sono sentimenti più umani che divini, ma in fondo nemmeno gli angeli sono perfetti, no? In oltre pensa, anche sua madre ha sempre saputo come stavano le cose e no, non è per la misericordia di Michael se Serena e Valentina si sono salvate: è stata Anael ad intervenire, è stata lei che, di soppiatto, ha sottratto le chiavi della cella della figlia di Dio e l’ha fatta fuggire, sempre lei l’ha aiutata a fuggire sulla Terra, a nascondersi ed a dare alla luce la piccola e, per gratitudine, Valentina l’ha chiamata proprio Serena Anael Klyne. Non ha mai parlato di questo ad Amenadiel, ha sempre cercato di ignorare la realtà ma… il filo dei suoi pensieri viene interrotto.

“ Basta! Amenadiel, cosa stai facendo?! “. Una voce ferma e decisa, una voce femminile precede la comparsa di una donna alata. Ha dei capelli biondo fragola e degli occhi brillanti di blu, osserva i due figli con severità.

“ Mamma! Questa peccatrice… questa figlia del peccato ha osato mettere piede qui, nell’Etenamenki, e pretende anche di vedere Castiel! Non… “. Colei che si rivela essere Anael si avvicina lentamente. Posa una mano su quelle del figlio che ancora stringono il collo della cugina, guardandolo.

“ Lasciala: la condurremo da suo padre, ha tutti i diritti di vederlo. Castiel non è stato certo l’unico peccatore, tutti in questo Paradiso abbiamo commesso dei peccati e siamo stati perdonati. Quindi, per favore figliolo: non costringermi a diventare severa “. Il suo sguardo non ammette repliche. Il figlio non può far altro che obbedire agli ordini materni e, non appena la presa viene annullata Serena cade letteralmente tra le braccia di Anael, che la sorregge finendo a terra in ginocchio. “ Stai bene? “. Chiede premurosa, accarezzandole la chioma con dolcezza e con un fare materno che alla bionda ricorda quello della madre.

“ S… si: ti ringrazio, per avermi salvata “. Sussurra grata. Anael sorride lievemente e, dopo averla aiutata ad alzarsi la conduce finalmente alla sua meta: la cella dove Castiel è stato rinchiuso.

 

Serena ed Anael arrivano a destinazione. l’angelo osserva qualche momento colei che è la sua protetta, posandole dolcemente una mano sul viso. “ Sei sicura? Potrebbe shoccarti il suo stato: purtroppo, Michael non c’è andato leggero con le torture “. Ammette. Serena deglutisce un paio di volte: non sa cosa l’aspetta, ma per vedere suo padre è disposta a tutto. Si farà coraggio, pensa.

“ Si: è troppo importante per me “. Sentenzia. A quella frase la bionda fragola sorride lievemente, aprendo la cella usufruendo della propria Grazia Angelica.

“ Castiel? Castiel, guarda: hai visite “. Sussurra piano e, nell’udire quella frase il giovane dalla chioma corvina alza lo sguardo: riconosce immediatamente di chi si tratta, il frutto del suo amore con Valentina: loro figlia, Serena.

“ Papà… “. Sussurra atterrita la bionda, notando il pessimo stato in cui il tramite di Michael versa: ha ferite ovunque, ha perduto un’ala che probabilmente gli è stata tagliata senza neppure una sentenza a stabilirlo, il labbro ancora sanguinante è segno che da poco deve aver subito l’ennesima tortura. “ Papà! “. Fa poi la ragazza, entrando nella cella ed aiutandolo a reggersi in piedi. “ Che ti hanno fatto?! “. Inizia a piangere disperata. Da parte sua Castiel cerca di riprendersi un momento, raccogliendo tutte le forze residue per poi parlare.

“ Se… Serena… che ci fai… qui? “. Chiede, tossendo sangue. La ragazzina non può fare a meno di piangere mentre Anael si avvicina, asciugando quel sangue dal labbro di lui.

“ E’ ancora debole, ti aiuto a reggerlo “. Fa premurosa l’angelo, la ragazzina la guarda con gratitudine malgrado le lacrime per poi prendere nuovamente parola.

“ Per vederti, papà: per rivederti sono giunta sin qui, con l’aiuto di Gaby e Rowena. Non è stato facile, ma ora sono qui con te… “. Sussurra e, a quella frase lui la guarda quasi con dolcezza.

“ Mi dispiace… non volevo mi vedessi così, ma… “. A quella frase la ragazzina scuote il capo con enfasi mentre le lacrime continuano a scendere dai suoi occhi senza che lei possa controllarle.

“ Sono io a dovermi scusare: guarda come sei ridotto a causa mia, io… “. Ma lui scuote il capo con determinazione, guardandola intensamente per poi prendere parola di lì a poco.

“ Smettila. Metterti al mondo è stata la cosa più bella che io e tua madre abbiamo mai fatto. E credimi, sopporterei altre mille torture se fosse per il bene del mio tesoro più prezioso: tu “. Fa, commuovendo la stessa Anael e la figlia che non riesce in alcun modo a controllarsi e si sfoga in un pianto liberatorio. Castiel la osserva con un lieve sorriso, accarezzandole il viso con la mano sporca di sangue. A quel tocco Serena si quieta un po', mentre lui le asciuga le lacrime con il dito. “ Hai… hai gli occhi di tua madre, sai? “. Chiede, mentre Anael continua a pulirgli il viso dal sangue.

“ Io dico che sono i tuoi “. Interviene ad un certo punto, per poi proseguire il discorso. “ Sentite: avrei dovuto farlo tanto tempo fa, ma non ho mai potuto. Da sola mi sarebbe stato impossibile, ma ora Serena, ora ci sei tu: vuoi salvare tuo padre? “. Chiede ad un certo punto e spiazzando letteralmente l’altra. Da prima rimane stranita ma, in seguito, annuisce determinata.

“ Si! Ma come faccio? In oltre, metterei nei guai anche te e… “. Anael scuote il capo, ponendole un dito sul labbro.

“ Shhh… non pensare a me, me la caverò: Michael non mi farà nulla. Ma adesso ascoltami bene “. Dalla tasca dell’abito estrae una piuma ed una fiala, che Serena riconosce contenere Grazia Angelica: deve essere senza dubbio quella di Anael. “ Prendi tuo padre ed utilizza questa grazia: è la mia, unita a quella di Michael. Servirà a trasportarvi sani e salvi sulla Terra ed a proteggervi, come uno scudo. Ma fate in fretta! “. Fa semplicemente la donna alata. Serena la osserva stupefatta: come mai Anael ha deciso di aiutarli? Come avesse letto il suo pensiero la bionda fragola le sorride lievemente. “ Un giorno verrò a spiegarti il perché delle mie scelte. Ora vai! Coraggio! “. La incita.

“ G… grazie, Anael “. Sussurra semplicemente la bionda. Anael si limita ad annuire e Serena, di lì a poco le si avvicina per poterle dare un ultimo, almeno per ora, abbraccio. 

" Buona fortuna, tesoro ". Sussurra solamente la donna alata, la Nephilim annuisce ancora lievemente commossa.

" Grazie di tutto.. ". Sussurra, mentre di lì a poco ed in una luce bianca, padre e figlia scompaiono da quel luogo: ora hanno una vita intera da vivere l’uno al fianco dell’altra.

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Capitolo 5
*** Lucifero ***


Ciò che non vedi
(Lucifero)

 

Serena Klyne giunge nel luogo che, in teoria, dovrebbe essere precluso a tutti gli umani ma anche alle creature angeliche: l’Inferno. Ad accoglierla con sua sorpresa è l’ultima persona che si sarebbe mai aspettata di vedere in quel luogo: Jesus, suo fratello maggiore. “ Ma tu… tu che ci fai qui? Non eri… “. Non finisce la frase. Il giovane Principe Infernale la osserva con uno sguardo così identico a quello del padre che, per un istante alla bionda pare quasi di rivedere Lucifero.

“ Sono qui per impedirti di proseguire oltre: tuo padre è impegnato in un’importante questione e non ha certo tempo da perdere dietro ad una Nephilim come te “. Sentenzia risoluto il figlio dell’ex Arcangelo della Luce. A quella frase Serena stringe i pugni con forza per poi prendere parola di lì a poco.

“ Se sai chi è mio padre, dimmelo! Ti prego, ho il diritto di sapere! “. Fa la fanciulla, riflettendo: gli Arcangeli le hanno detto che è molto meglio per lei non sapere chi sia suo padre biologico, che è meglio che non conosca la storia della propria nascita. Ma lei è decisa: nel bene e nel male vuole sapere come andarono le cose, affrontare colui che l’ha generata ed avere finalmente quelle risposte che a lungo le sono state negate.

“ Proprio non riesci a vederlo, eh? “. Chiede ad un certo punto il giovane dalla chioma corvina, avvicinandosi di alcuni passi fino ad arrivare a pochi millimetri dalla sorella. “ Ciò che non vedi, mia cara ed ingenua sorella, sono le tue somiglianze con il tuo vero padre. E non parlo solo di somiglianze fisiche… “. Si interrompe: qualcun altro fa il proprio ingresso nella sala del trono, qualcuno che fino a quel momento era rimasto in disparte.

“ Ma guarda un po' chi si vede: la piccola Nephilim è giunta fin qui, nelle profondità dell’Inferno. Quale onore “. Fa con ironia lui, le sue maestose ali nere sono dispiegate ed una piuma di esse sfiora il viso dell’altra che, sorpresa, si volge di scatto verso chi ha parlato.

“ Lucifero “. Sentenzia, chiamandolo per nome senza la minima remora. d’altra parte il Re dell’Inferno rimane in silenzio, osservando gelidamente la nuova arrivata mentre Jesus si porta al fianco di suo padre.

“ Mi dispiace, non sono riuscito a cacciarla “. Sussurra dispiaciuto. A quelle parole suo padre si limita a porgli una mano sulla spalla, senza guardarlo o dire null’altro al riguardo. Poi il suo sguardo torna in quello di ghiaccio di lei, i suoi stessi identici occhi.

“ Interessante che tu sia giunta qui in avan scoperta: tuo nonno e tua madre non ti hanno avvertita? Io potrei ucciderti “. Sentenzia l’Arcangelo dalla chioma corvina. La bionda scuote lievemente il capo per poi rispondere a quella frase con altrettanta risolutezza.

“ Se avessi voluto, lo avresti già fatto: no, Lucifero. Stavolta non tenterai di uccidermi, lo so bene. E sai anche perché sono qui, se è vero che puoi leggere la mia mente allora… “. Lui la blocca prima ancora che possa terminare la frase, annuendo lievemente.

“ Sei qui per sapere di tuo padre, ho indovinato? Il nonnino e la mammina ti hanno negato le risposte che vorresti, così le hai cercate qui “. Sentenzia. A quelle parole lei non può fare altro che annuire: certo ha indovinato, ed era altrettanto al corrente del fatto che Lucifero potesse leggere la sua mente ed i suoi sentimenti. Tuttavia talvolta rimane ancora sorpresa dalla facilità con la quale il signore infernale riesce ad introdursi nella sua mente e che, d’altra parte, lei non opponga mai la minima resistenza. “ Bene: ti dirò come andarono le cose, ti dirò finalmente tutto quello che vuoi sapere “. Sentenzia senza mezzi termini il secondogenito del Creatore. “ Vedi, esattamente diciassette anni fa la battaglia terrestre infuriava: i peccati capitali, i miei figli, erano stati sconfitti dai figli di Dio, le Virtù. Tua madre ed i sopravvissuti di quella guerra si preparavano ad affrontare la battaglia celeste, quella che avrebbe portato al risveglio di mio padre ed al processo contro Michael per i suoi crimini “. Inizia a raccontarle, Serena riflette: ha sentito di questa guerra tempo addietro, quando sua madre le spiegò la differenza tra le Virtù ed i peccati ed i motivi per cui mai si sarebbe dovuta recare all’Inferno. “ Prima di morire, tua madre fu messa sotto incantesimo da Allen, il tramite di Lust. E in quella notte, Valentina credette di aver concepito suo figlio ma si sbagliava: in realtà, quella notte era un Arcangelo ad usare il corpo di Allen come tramite, per poter generare suo figlio. Ma questo, Valentina lo seppe solamente all’inizio della battaglia Celeste, quando Michael le disse che in lei non stava crescendo il figlio di un Peccato, ma di qualcuno di molto, molto più potente “. Serena rimane sconcertata mentre ascolta quella storia, deglutendo un paio di volte mentre, finalmente, Lucifero termina la frase mentre la guarda con una sorta di disprezzo. “ Nove mesi dopo, Valentina ebbe due gemelli. Ma a tuo padre interessava solamente tuo fratello, di te non gli importava nulla, non ti ha mai voluta “. Non gli importa di ferirla, non gli importa delle lacrime che lentamente rigano il viso della ragazzina.

“ Due… gemelli? Vuoi dire che uno di essi…? “. Chiede, trattenendo a stento le lacrime mentre finalmente, lui prende parola nuovamente.

“ Si: uno dei due gemelli eri tu. Ma come ti ho detto, a tuo padre non interessavi: ti disprezzava e ti disprezza ancora, salvo per un dettaglio: la tua presenza gli è indispensabile per riavere il suo potere originale che, con la nascita tua e di tuo fratello, si è diviso tra voi due sottraendone metà a lui. Quindi… “. La ragazzina sgrana gli occhi mentre, in un secondo, quelli di Lucifero divengono rosso incandescente. l’ex Arcangelo della Luce allunga una mano che lentamente stringe a pugno, iniziando di riflesso a far soffrire la bionda.

“ Non è possibile! Allora tu… “. Mormora solamente lei, incapace di difendersi mentre anche i suoi occhi si tingono di un intenso azzurro.

“ Serena Morningstar, figlia di Lucifero e di Giustizia: è tempo che tu restituisca i poteri al legittimo proprietario “. Sentenzia colui che è rimasto in silenzio fino a questo momento.

“ Jesus… “. Sussurra incredula lei, guardando colui che è il suo gemello mentre, di lì a poco, un nuovo ed intenso dolore la costringe a gridare. Ma non è quello, non è il potere di Lucifero a farle male: sono le sue parole crudeli. Non l’ha mai voluta, l’ha sempre disprezzata e considerata un abominio. Fa male: questo fa male se detto dal proprio padre, anche se il proprio padre è il signore delle Tenebre e nemico giurato del resto della famiglia. E fa anche male sapere che il proprio gemello, l’altra metà di sé stessa, è dalla parte di Lucifero e non sta esitando ad aiutarlo a sottrarle la sua Grazia, non gli importa se il prezzo sarà la vita della sua gemella. La bionda si sente perduta: cosa deve fare? Cosa può fare per scappare e salvarsi da questa situazione? Non lo sa: non lo sa, ma ha davvero molta paura e, cosa più importante, il dolore nel sentire il disprezzo di suo padre e suo fratello, quello non ha eguali. E si da della sciocca: come ha fatto in tutto questo tempo, a non vedere? Come ha fatto a non vedere la sua grazia deminiaca a volte sopraffare quella angelica, come ha fatto a non notare quanto i suoi occhi siano uguali a colui che le ha sputato addosso tutto il suo odio ed il suo disprezzo, come ha fatto ad essere così cieca ed a non vedere la realtà? Purtroppo pensa, a questo non c’è più rimedio.

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Capitolo 6
*** Raphael ***


Intoccabile
( Raphael )

 

Serena e Theresa sono insieme: la ragazzina ha deciso di parlare con la migliore amica di sua madre dei problemi che la affliggono. La donna le ha detto che sarebbe il caso che ne parlasse anche con Valentina, ma la giovane ha detto che preferisce di no in quanto non vorrebbe dare altri problemi a sua madre. Con l’assenza di suo padre infatti, sono stati solo la madre e suo zio Castiel a crescerla, tutto è gravato sulle loro spalle. Già, Castiel: il gemello di sua madre, colui che la ragazza ha designato come padre scelto ancor prima di nascere, quando ancora era nel grembo di sua madre. La bionda sospira pesantemente per poi decidersi a prendere parola di lì a poco. “ Sai, Theresa: a volte non posso proprio fare a meno di chiedermelo “. Fa, attirando così l’attenzione della psicologa su di sé. “ Mi chiedo che aspetto abbia mio padre? Saprà qualcosa di me? Gli importerà o si è davvero completamente disinteressato, come mi ha detto Abaddon? “. Chiede semplicemente. A quella frase la giovane tramite di Speranza posa un a mano sul viso della fanciulla.

 

“ Abaddon, Azazel ed Asmodeus sono dei bugiardi: sono nella gabbia fino al collo e farebbero qualunque cosa per uscirne, per riuscire ad indebolirti e sottrarti così la grazia. Non ci pensare “. A quelle parole tuttavia, Serena non pare essere convinta.

 

“ Lo so, ma mi piacerebbe vederlo almeno una volta. Parlargli, e… “. Non finisce la frase: il rumore di fogli che cadono a terra attira l’attenzione di entrambe le donne, che voltandosi vedono un giovane dalla chioma bionda chinarsi per raccogliere ciò che ha fatto cadere.

 

“ Accidenti! “. Impreca solamente, accorgendosi poi di essere guardato da entrambe. “ Perdonatemi, non volevo origliare. Tornerò in un altro momento… “. Sta per proseguire, ma Theresa si alza dalla propria sedia per poi raggiungerlo. Dopo essersi chinata posa una mano su quelle di lui, guadandolo intensamente.

 

“ Ehi “. Fa solamente, proseguendo di lì a poco. “ Adam, perché sei così nervoso? Che succede? “. Chiede al fratellastro. Colui che si è rivelato essere Adam sospira pesantemente, poggiando a terra i fogli e sbuffando lievemente.

 

“ Nulla, è un periodaccio per me. In oltre, il nuovo arrivato non fa che chiedere di te e… “. La donna guarda Serena un momento, che comprendendo la situazione annuisce: certamente Theresa non ha il tempo di occuparsi esclusivamente di lei, è una dottoressa ed i suoi pazienti hanno bisogno di lei.

 

“ Io torno subito: se vuoi, resta a far compagnia a Serena, così quando avrò finito ce ne andremo tutti insieme “. Propone, ed il biondo annuisce seppur un po' stranito: in fin dei conti non conosce la ragazzina, tuttavia una strana sensazione inizia a pervaderlo.

 

Adam e Serena rimangono da soli: il più totale imbarazzo regna tra loro. Lui sa bene di chi sia figlia la Nephilim: è figlia di Raphael, l’Arcangelo che lo possedette tanto tempo prima e che lo guarì dalla paralisi che Krad gli aveva procurato. Una voce improvvisa si fa tuttavia strada nella sua mente: una voce che solo lui può sentire. “ Che cosa dici? “. Chiede lui, in un sussurro e non facendosi udire da lei. “ Non di nuovo… “. Borbotta a bassissima voce il dottore, che in fine sospira pesantemente. “ Aspetta: cosa? “. Fa, udendo una cosa che solo lui può. “ E va bene: si. Fallo “. Si. Di nuovo, quella semplice parola che precede un forte bagliore che, improvvisamente, costringe anche la stessa Serena a coprirsi viso ed occhi per evitare di rimanere cieca. E quando il bagliore scompare, lo sbigottimento è ai massimi livelli.

 

“ Guardami: sta tranquilla, non diventerai cieca “. Quella voce: è sempre quella di Adam ma allo stesso tempo diversa, questo lo può percepire anche lei. Lei, che da prima non toglie le braccia dal viso ma che, in seguito, sente di poterlo fare e che non le accadrà nulla di male. “ Ciao, Serena “. La saluta, come non si fossero di fatto mai visti. Lei sgrana gli occhi sconcertata.

 

“ Ma tu chi sei? “. Chiede, anche se in cuor suo la risposta non è così lontana.

 

“ Non mi riconosci, con questa bella faccia? Eppure, io e te ci siamo già conosciuti nei tuoi sogni. Ma forse non te lo ricordi “. La ragazza sgrana gli occhi ancora una volta, sconvolta: i suoi occhi riescono a vedere ciò che altri non vedono: maestose ali sulle spalle di Adam ed un viso diverso seppur a tratti simile al suo.

 

“ Tu… tu sei l’Arcangelo Raffaele… sei… “. Non riesce a dire null’altro, il suo cuore sembra quasi smettere progressivamente di battere e le gambe quasi non la reggono. Adam, o meglio Raphael nuovamente nel corpo del suo tramite perfetto le si avvicina per poi porle una mano sul viso. Lei vorrebbe fare lo stesso, ma è come se ora chi le sta davanti fosse a dir poco intoccabile: sente che se sporgesse la mano e toccasse il suo viso, potrebbe ustionarsi gravemente. “ … papà! “. Fa solamente la ragazzina, le lacrime cadono incontrollate dai suoi occhi: è lui. È proprio suo padre, lei lo sente. È come se le loro Grazie Angeliche fossero entrate in sintonia non appena lui ha preso possesso del corpo di Adam.

 

“ Sei cresciuta così tanto: l’ultima volta che ti ho vista, eri ancora nel grembo di tua madre. Ed ora invece, sei una giovane donna “. Quel tocco, quella carezza: Serena non crede di aver mai provato una tale sensazione di pace e calore allo stesso tempo.

 

“ Mi manchi “. Sussurra solamente, non potendo comunque ricambiare quel gesto d'affetto: lui è un Arcangelo, è intoccabile per lei che è una Nephilim. Almeno, finché starà nel corpo di Adam. “ Mi manchi ogni giorno di più. Anche alla mamma… “. Lui la interrompe prima che termini la frase, chinandosi lievemente per arrivare alla sua altezza e mettendole un dito sul labbro per farla tacere.

 

“ Un giorno capirai, figlia mia. Capirai anche tu. Ma fino ad allora, avrai Castiel a fare le mie veci: sarà lui tuo padre, in attesa del momento in cui potremo finalmente riabbracciarci. Ma sappi che non ho mai smesso di vegliare su di te o sui tuoi fratelli, e che mai lo farò. Anche se ora non posso rimanere al vostro fianco “. Le spiega semplicemente lui, le lacrime di lei bagnano la sua mano.

 

“ Non voglio che tu te ne vada: ho così tante cose da dirti, tante domande da farti… “. Inizia a piangere lei: vorrebbe abbracciarlo ma sa bene di non potere, lo sa perfettamente. Lui la osserva qualche momento, per poi darle un bacio sulla fronte.

 

“ Non ti lascerò “. Le dice usando ora la sua vera voce, una voce che solo chi ha origini angeliche potrebbe percepire in quel momento. La bionda sente come se delle ali la stessero avvolgendo e calmando allo stesso tempo. “ Non ti lascerò mai sola “. Conclude la frase suo padre, prima che ancora con le lacrime agli occhi, sia la fanciulla che Adam svengano in seguito ad un nuovo ed intenso bagliore che, per qualche istante, illumina l’intera stanza.

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