Pinstripe, Tartan and Black

di MusicAddicted
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Crowley… is that you? ***
Capitolo 2: *** Capitolo I: The Seven Lookalikes theory ***
Capitolo 3: *** Capitolo II: Five minutes? Five hours? Five days? Five weeks? Five months? Five years? Five centuries? ***
Capitolo 4: *** Capitolo III: My sweet demon. My sweet Doctor. ***
Capitolo 5: *** Capitolo IV: I wouldn't mind ***
Capitolo 6: *** Capitolo V: Do not disturb ***
Capitolo 7: *** Capitolo VI: Why are you here? ***
Capitolo 8: *** Capitolo VII: You can call me anything ***
Capitolo 9: *** Capitolo VIII: Such a clean love ***
Capitolo 10: *** Capitolo IX: No kissing ***
Capitolo 11: *** Capitolo X: Not my place ***
Capitolo 12: *** Capitolo XI: Not so perfect ***



Capitolo 1
*** Prologo: Crowley… is that you? ***


Disclaimer: niente di tutto l’universo Good Omens mi appartiene: Aziraphale, Crowley e chiunque altro sono proprietà indiscussa di quegli straordinari angeli o demoni sotto mentite spoglie che siano di Neil Gaiman&Terry Pratchett (R.I.P. :’( )
Chiedo scusa ai due eccelsi se continuo a profanare così indegnamente le loro creature!!
Tanto meno mi appartiene il Decimo Dottore (il suo Universo e le sue citazioni), ovviamente!


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Pinstripe, Tartan and Black


Prologo: Crowley… is that you?

Col suo classico suono pulsante, il TARDIS atterra sul suolo e assume una consistenza sempre più materiale, finché davanti agli occhi di qualsiasi passante non ci sia altro che una vecchia cabina telefonica della polizia.
Beh, non è che i suddetti passanti stiano prestando chissà quale attenzione.
Del resto, con il continuo bombardamento mediatico e le loro facce sprofondate nei cellulari per tre quarti della giornata, non è che la gente del giorno d’oggi possa veramente accorgersi di qualcosa, anche se prima non era lì.

Il proprietario di quella particolare cabina spinge le porte per aprirle ed esce, posando le sue bianche scarpe  Converse sull’asfalto.
Si guarda attorno, curioso e su di giri.

“Ciaaaaooo, Londra, Soho, 2019!” esclama ad alta voce.

A volte parla a se stesso, forse perché tende a dimenticarsi che non c’è nessun altro con lui. Non più oramai.
È passato tanto tempo da quando delle persone hanno viaggiato con lui. È passato troppo tempo da quando qualcuno è entrato nella sua vita per qualcosa che non durasse più di un paio di viaggi nel tempo e nello spazio.
Per lo più è successo con persone che ha salvato nel corso delle sue numerose avventure.
Bellissime donne, ma allo stesso modo anche bellissimi uomini. Con ognuno di loro, di volta in volta, ha condiviso lo splendore dell’Universo e tutti i suoi segreti, ma sempre per poco, troppo poco tempo.
Le vite degli umani sono così brevi.

“Aspetta un momento… perché sono a Londra?” aggiunge ai suoi pensieri ad alta voce.

Spinge le porte per riaprire la sua cabina blu e rientrarci.
Stranamente, una volta che lui è dentro, si dà il caso che la suddetta cabina sia molto più spaziosa, più come un’astronave gigante, piena di stanze e ogni sorta di congegno spaziale. Ci sono le tecnologie più avanzate e scienze all’avanguardia.
Qualcosa che la mente umana non è in grado di comprendere.
Forse perché lui è tutto fuorché umano.

Consulta il suo computer di bordo, solo per trovare una conferma a quello che già sapeva: il TARDIS lo avrebbe dovuto portare alla base aerea di Tadfield.
Perché lui sa molto bene che in quel presente, una manciata di giorni prima, il mondo sarebbe dovuto finire, ma qualcosa lo ha impedito.
Certo, non è un argomento che finirà nei prossimi libri di storia, ma è un qualcosa di cui lui proprio non può fare a meno di indagare a riguardo.

Ritorna di nuovo in strada, camminando distrattamente fra le altre persone.

- Ci deve essere un motivo se il TARDIS mi ha portato qui e io voglio scoprire qual è!- medita, stavolta solo nella sua mente.

Mentre passeggia, adocchia una deliziosa libreria dall’altra parte della strada.
Lui ha sempre amato i libri; del resto, sono i custodi del sapere.

- Magari là dentro posso chiedere a qualcuno se sa qualcosa di Tadfield… - decide, attraversando la strada.


Entra nella libreria, ammirandone la struttura.
Da ogni centimetro quadrato di quel posto lui può facilmente capire che il proprietario di quel negozio non è qualcuno che semplicemente vende libri. Lui li venera.

Non c’è alcun cliente, forse perché il negozio sta per chiudere.
La verità è che il proprietario di quella libreria ha la pessima abitudine di chiuderla quando meno la gente se lo aspetta, quasi come se non gli piacesse molto averli attorno.

L’uomo solo apparentemente umano coglie un guizzo di capelli biondi; c’è qualcuno che sta sistemando dei libri su uno scaffale.
E qualcosa gli dice che si deve trattare del proprietario di quel posto.

“Buonasera, Signore, spero che non le dispiaccia se la importunerò con delle semplici domande…” esordisce.
“Ma certo che non mi dispiace, buon uomo!” si gira verso di lui il biondo sulla scala, con un sorriso che riscalda e una scintilla nei suoi occhi celesti. “Mi dia solo il tempo di toccare di nuovo il suolo!” ridacchia, scendendo.

“Ecco fatto. Mi faccia sapere come posso aiutarla. A proposito, mi chiamo Aziraphale e sono il proprietario di questo negozio. Stava cercando un libro speciale?” continua, andando in direzione del castano.
È un individuo davvero molto elegante, con un completo marrone gessato e un cravatta abbinata.

- Ti prego, ti prego, fa’ che non voglia una prima edizione! – si augura, nel profondo.


L’altro inclina la testa, osservando meglio quella bionda figura, così a fondo che Aziraphale comincia a sentirsi a disagio.

“Cosa c’è che non va?” azzarda Aziraphale, cominciando a temerlo un po’.

C’è qualcosa di strano in quel tipo. E di antico. Di davvero antico.
E ancora non lo ha visto in pieno volto!

Il ragazzo dai capelli castani si illumina tutto d'un tratto, con un sorprendente sorrisone che muta la sua espressione da cupa a una di gioia frenetica.
La questione di Tadfield ha già perso posizioni nella sua scala delle priorità.

“Tu sei un angelo!” quasi grida, entusiasta.

La gambe di Aziraphale stanno tremando, ma lui fa del suo meglio per nasconderlo.
“Che cosa? Oh, la prego, Signore, non ho idea di che cosa stia farneticando!” riesce a mantenere la dovuta calma.
“Oh, ti prego, non provarci nemmeno. La tua straordinaria, brillantissima aura parla per te, incantevole angelo!” insiste l’estraneo, continuando a sogghignare come un pazzo.

Aziraphale aggrotta le sopracciglia.

“C’è la remota possibilità che tu sia un parente di Anathema Device? Magari, non lo so, sei un suo cugino?” si azzarda a domandare.
“Chi?!” è la perplessa risposta che riceve.
“Come non detto!” alza gli occhi Aziraphale, prima che cominci a guardarlo meglio.

“Non ho mai incontrato un angelo così da vicino, è coooosì eccitante!” prosegue l’altro. “Beh, c’erano gli angeli piangenti una volta, ma quelli sono inquietanti da mettere i brividi, spero di non rivederli mai più!” va avanti a sproloquiare.

“Come sto cercando di spiegare, Signore, Io. Non. Sono. Un. Angelo.” puntualizza Aziraphale, molto, molto pazientemente, ma in fondo non può proprio fare a meno di fissarlo.

- Perché quest’uomo è così incredibilmente somigliante a… -

“Oh, sì, certo. E io sono la Regina Elisabetta!” ribatte l’altro, estraendo dalla tasca della sua camicia bianca un bizzarro oggetto, puntandolo contro Aziraphale.
Preme il bottone e una piccola ma potente luce blu si accende, cominciando a sondare il petto di Aziraphale da lontano.

“Oh, per favore, qualsiasi cosa sia, fermala, mi sta facendo il solletico!” ridacchia come un pazzo Aziraphale.

“Sì, è l’effetto collaterale che ha sui buoni…” spiega il suo interlocutore, con un sorriso vittorioso, non appena vede quello che stava cercando, con un rumore che sbatte. “E ora, per favore, spiegami un po’ questo, angelo!”

Aziraphale si accorge che le sue ali ora sono visibili e spalancate, contro la sua volontà.
“Oh, merda!” impreca, arrendendosi.

“Il fatto è che a me e al mio fidato, impeccabile cacciavite sonico non la si fa!”  sfodera un sorrisetto sfrontato il castano, rimettendo il suo aggeggio in tasca.
“E va bene, va bene, hai vinto. Sono un angelo. Sei contento, ora?” sbuffa il biondo.
“Contento è un eufemismo.” sogghigna l’altro.

Aziraphale non può più trattenere oltre quella domanda che ha sulla punta della lingua.
“Crowley… sei tu? C’è qualche remota possibilità che sia tu?” tentenna.
“Non so chi sia questo Crowley, ma noi stavamo parlando di te, mistica creatura di luce e speranza!” replica l’estraneo, suonando estremamente poetico.
“Oh, beh, mentirei se dicessi che non mi piace essere definito così!” gongola l’angelo.

“Allora, fammi un po’ indovinare, sei un Serafino?” gli domanda il castano.
“Uh, nooo!” ridacchia il biondo, lusingato di essere stato scambiato per un ordine così superiore.
“Cherubino?”
“No.”
“Trono?”
“No.”
“Fai parte delle Domininazioni?”
“No!”
“Virtù?”
“Noo…”
“Potestà?”
“No…”

Aziraphale si sta un po’ stancando di quel gioco, sempre che sia un gioco.
“Sei un Principato!” fa un ultimo tentativo l’altro.
“Siiiiì!” sorride Aziraphale, illuminato.
“Lo sapevo!” ridacchia l’estraneo, avvicinandosi a lui un po’ di più.

“Ora lascia che sia io a farti una domanda basilare,” cerca di prendere il controllo di quell’insolita situazione Aziraphale. “Tu chi sei?”
“Io sono il Dottore.” afferma semplicemente l’interpellato.
“Oh, ma quello è un lavoro degno di lode. Tu aiuti un sacco di persone!” fa un sorriso estasiato Aziraphale, guardandolo con occhi ancora più adoranti.
“Sì. E lo stesso fai tu, non è così?” gli sorride il Dottore.
“Certo che lo faccio. È il mio dovere principale, ma soprattutto è il mio più grande diletto.” sentenzia l’angelo.

- Beh, non c’è certo bisogno che lui sappia che ogni tanto devo fare anche il lavoro sporco di Crowley… -

“Oh, Aziraphale, lo riesco a percepire. Sei così innamorato della vita. E anche degli esseri umani. E poi hai davvero buon gusto nel vestire: sembra che questi colori crema e pastello e la fantasia tartan siano nati con il solo scopo di starti così bene!” gli sorride il Dottore, facendo arrossire il biondo, prima che si avvicini di qualche altro passo. “Tu sei proprio come me.” continua, sporgendosi in avanti per tenere con gentilezza le mani dell’angelo nelle sue. "Vieni a viaggiare con me. Ho un'astronave non lontana da qui. possiamo andare ovunque tu desideri, indietro o avanti nel tempo!"
Aziraphale è così colto di sorpresa che non sa che cosa dire.

“Dottore, io…”
“Di’ soltanto di sì. Dimmi che vuoi viaggiare al mio fianco. Ti posso mostrare cose che nemmeno puoi iniziare a immaginare.” prosegue il Dottore, continuando a tenergli le mani.
“Credimi o no, ma io sono stato attraverso numerosissime, differenti ere, okay; ora può sembrare che mi sia stabilito qui, ma…”

Il Dottore posa un dito sulla sua bocca.
“Sshhh, mio prezioso, bellissimo angelo.” mormora, appoggiando la sua fronte contro quella di Aziraphale. “Guardami, a fondo, nei miei occhi, e dimmi che non lo desideri.”


E Aziraphale lo fa. Lo guarda a fondo nei suoi occhi: gocce di grigio/azzurro che si perdono dentro a grandi pozzi di un marrone scuro, quasi nero, scintillanti, così affascinanti.

“I tuoi occhi… sembra che abbiano visto millenni di storia…” bofonchia Aziraphale, portando una mano vicina al volto del Dottore, per accarezzarlo.
Il Dottore si spinge ancora di più contro quel tocco così delicato.
“E così hanno fatto i tuoi.” gli sorride, illuminato.
“Tu sei così insopportabilmente simile a Crowley, e allo stesso tempo così diverso…” mormora Aziraphale.
“Diverso come?” si incuriosisce il Dottore.

- Rieccoci con questo maledetto Crowley! Chiunque lui sia, non è qui in questo momento. Siamo solo io e questo angelo meraviglioso. – considera, sentendo entrambi i suoi due cuori battere più forte.

“Tanto per cominciare, tu sei buono. E tu sei virtuoso. Tu sei così pieno di amore. Lo riesco a percepire. Amore per questo Pianeta. Per l’intero Universo. Posso sentire il tuo amore per ogni sorta di creatura vivente. E posso sentire il tuo amore per… me?!” si interrompe, sconvolto.

Il Dottore gli sorride in modo così dolce che Aziraphale si sente come se le sue gambe si fossero tramutate in gelatina alla frutta.
Forse è per quello che non riesce ad indietreggiare.
A essere onesti, lui non indietreggerebbe in ogni caso.

“Sì, dolce e deliziosa creatura santa. Lo so che è pazzesco, perché noi due ci siamo appena incontrati; ma, a pensarci bene, il tempo non è mai relativo, è più come una grossa palla un po’ vacillante che va e viene, fluttuante!” ricomincia a blaterare il Dottore, ma solo perché è nervoso.
E poi, si prende un lungo e necessario respiro e fissa l’angelo dritto negli occhi.
 “Il punto è che… io credo di amarti.”

Aziraphale non ha nemmeno il tempo di sbattere le palpebre, perché il Dottore lo tira vicino a sé. Le sue labbra sono su quelle del biondo, domandando accesso nel modo più gentile possibile.
La domanda è… Aziraphale glielo vuole concedere quell’accesso?

- E io che ho avuto il coraggio di dire a Crowley che lui va troppo veloce per me! E allora come va questo sconosciuto pazzo, strambo, lunatico… dolce, carino è coooosì attraente? – pondera, mentre le sue labbra si stanno volontariamente aprendo.

- Sto aspettando da più di seimila anni di baciare qualcun altro, ma molto probabilmente quel giorno non arriverà mai. E adesso c’è questo uomo dalle stelle, che assomiglia coooosì tanto a Crowley! Però non è solo questo. Mi piace il modo in cui pensa, il modo in cui parla, il modo in cui sorride, il modo in cui mi guarda… eh, beh, anche il modo in cui mi sta baciando…-

Perché il Dottore lo sta baciando come se fosse la cosa più preziosa nell’intero Universo.
Una mano sta accarezzando il viso dell’angelo, l’altra è affondata nella morbidezza dei suoi capelli biondi.
C’è una sorta di reverenza nel modo in cui lo sta baciando, nel modo in cui sta chiedendo alla lingua di Aziraphale di giocare con la sua.

Il Dottore non se la sente proprio di forzare un essere così speciale come lui in qualcosa di troppo affrettato, a discapito del suo affetto crescente.

- Beh, baciare qualcuno che hai incontrato da qualcosa come un quarto d’ora non è affrettato… no?- si domanda, cercando di approfondire il bacio.

Peccato che qualcosa – o piuttosto qualcuno – glielo impedisca.

Aziraphale sente il rumore di un colpo violento, seguito da un gran tonfo … e poi più nulla.
Domandandosi di preciso quand’è che gli ha chiusi, riapre gli occhi, solo per ritrovarsi faccia a faccia con un Crowley davvero incazzato, che tiene un pesantissimo tomo fra le mani, mentre il Dottore giace privo di sensi, sul pavimento.


“Crow… co-cosa?” balbetta incoerente Aziraphale
“Chi è questo maledetto idiota e perché diavolo fiammeggiante ti stava baciando, angelo?”
--
TBC

Ecco quello che succede quando sei già Good Omens dipendente e poi ti metti a guardare le puntate del Decimo Dottore fino alle tre del mattino! ^^’
In genere non amo i triangoli, ma per questo, beh, per ovvie ragioni, faccio un’eccezione e che eccezione! *O* <3
Spero tantissimo che vi piaccia, perché succederanno un sacco di cose folli e deliranti! ^^’

E spero tanto che i personaggi non siano OOC, è la mia più grande paura ogni volta!

A proposito, questo è un universo alternativo di ‘Doctor Who’ dove Rose (così come Martha e Donna) non è mai esistita, perché non credo che loro tre sarebbero granché felici di sapere di questo Dottore gay (bisessuale, quello che è!), lol!

Sono super mega iper agitata perché è la primissima volta in assoluto che mi azzardo a gestire il Dottore… *si mangia le unghie in modo ossessivo compulsivo *
Quindi, lo apprezzerei davvero un sacco se trovaste il tempo di dirmi che ne pensate, nel bene o nel male, ovvio ^^’
Beh, per ora dimenticatevela pure, io avevo solo necessità di cominciarla! ^^’
Ora lavorerò a un prompt che ho promesso da tempo, poi sarà la volta di aggiornare RBR e poi… boh! ^^’
bye bye
Lu

p.s. Vado spudoratamente fiera del titolo di questa storia <3 e anche della cover, nel senso… fanno tutte schifo le mie cover perché sono un disastro grafico, ma questa è la schifezzuola che amo di più ^^’



 

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Capitolo 2
*** Capitolo I: The Seven Lookalikes theory ***


Rieccomi ^^
io non ho davvero parole per ringraziarvi, siete adorabili <3<3<3<3

perdonatemi ma non ho riletto ^^’ poi giuro che correggo ogni possibile strafalcione ^^’

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Capitolo I: The Seven Lookalikes theory

 

A Crowley c'è voluto quasi mezzo pomeriggio per ottenere quel che voleva.

Voleva solo un’azione. Una cattiva. Per tenersi in allenamento.

È una cosa di cui ogni tanto un demone ha bisogno.

Per questo motivo ha cercato di convincere un gruppo di teenagers annoiati a comportarsi male, a fare qualcosa di peccaminoso di irrispettoso.
Beh, se non altro il piano è stato quello.

C’era questo muro grigio, desolato e consumato vicino alla fermata del metro di Tottenham Court Road e Crowley ha pensato che quello potesse essere il punto perfetto per incitarli a un po’ di vandalismo, magari disegni sconci, parolacce, qualche blasfemia sarebbe stata la ciliegina sulla torta.

Di sicuro non si sarebbe aspettato un bellissimo murales che di immorale non ha nulla… al contrario, sembra diffondere un messaggio contro il razzismo.

Borbottando qualcosa di intelligibile, Crowley se n’è andato, piuttosto contrariato.

- Forse ho perso il mio tocco. - rimugina, ma lui sa come tirarsi su di morale.

Una visita al suo angelo può compiere il miracolo.

- Angelo. Miracolo. Suona un po’ come un gioco di parole. - osserva, già più allegro di prima, mentre si dirige verso un certo negozio di libri.

Beh, Crowley ha contemplato le varie situazioni in cui avrebbe potuto trovare Aziraphale indaffarato.

 

1- Litigare con un cliente determinato in modo distrubante a compare una delle sue prime edizioni off limits

2- Tenere quei noiosi uomini della Finanza in uniforme grigia e cappello coordinato il più lontano possibile dal suo negozio.

Il che si ricollega all’ipotesi numero 1. Può essere dura pensare che i suoi affari possano andare molto bene se nel corso di un anno contabile vende solo pochi libri, ma con qualche miracolo ben focalizzato nessuno ha sospettato mai nulla.

3- Ordinare qualcosa a domicilio. Qualcosa da mangiare.

Magari una fetta di torta o un gelato. Crowley se lo può figurare così facilmente il suo angelo che se lo gusta ed emette quei deliziosi versetti di apprezzamento - cosa che immediatamente dà al demone l'impressione che i suoi jeans si siano fatti improvvisamente più stretti.

Ecco perchè necessita di un’ipotesi più soft nei riguardi di Aziraphale.

4- Mentre legge un libro e si perde nel suo mondo. Magari seduto comodamente in una delle sue poltrone, con una coperta sulle gambe, mentre beve una cioccolata calda.

Stranamente, anche l’ipotesi numero 4 sta diventando qualcosa di troppo sexy da sopportare.

Ad ogni modo, quando finalmente giunge alla libreria, Crowley di sicuro non si sarebbe mai aspettato l’ipotesi numero 5.

Che, per la cronaca, non è un’ipotesi, è la realtà.
Aziraphale che bacia qualcuno.
O piuttosto, qualcuno sta baciando il suo angelo.

- Cosa? Perché? Come? Perché? Quando? Perché? Perché? PERCHÈ?- si domanda, esterrefatto e sconcertato.

Può riuscire a vedere quell’uomo misterioso solo da dietro.

Piuttosto alto. Magrettino. Ben vestito.

- E così è questo il tuo tipo ideale, angelo? Beh, mi posso vestire elegante anch’io, a dire il vero, l’ho fatto! - riflette, mentre afferra il volume più grande che riesce a trovare sopra uno dei tavoli rotondi.

Del resto, la coppia che si sta ancora baciando lo sta ignorando del tutto, quindi deve solo avvantaggiarsi di questo fatto.

 

“Crow… co-cosa?” balbetta incoerente Aziraphale

Per fortuna o meno, il Dottore giace con la sua faccia rivolta al pavimento - e una mano che ha evitato il duro impatto - quindi Crowley non lo può ancora pienamente vedere.

“Chi è questo maledetto idiota e perché diavolo fiammeggiante ti stava baciando, angelo?” gli fa l’interrogatorio lui. “E, aspetta un attimo… perché stai mostrando le tue ali?”

“Quella delle ali è una lunga storia, quanto al resto… non lo so, Crowley,” repica Aziraphale, ancora un bel po’ sotto shock. “Lui continuava a parlare, e a parlare, e a parlare… blaterava di cose stranissime e poi ha iniziato a dirmi cose un sacco carine … e poi mi ha detto che mi ama!”

“Beh, ti amo anch’io, angelo, e da molto più tempo di quello stupido damerino!”
“Tu… tu mi ... cosa?” balbetta Aziraphale, sconvolto.

Crowley probabilmente non ha ancora realizzato bene quello che ha appena ammesso.

- Oh, cazzo… Oh, al diavolo, non è più tempo di nascondersi!-

Consapevolezza. Finalmente.

“Ti amo, stupido angelo, ti amo da quando ho posato i miei occhi su di te!”
 

Troppo shock, troppa felicità in un solo giorno per un povero angelo confuso.

“Oh cielo, zero dichiarazioni di amore in più di seimila anni… e ora ne ho appena ricevute due in un giorno solo!” mormora, avvicinandosi di più al suo demone. “Oh, Crowley, ti amo anch’io…non hai idea di quanto  e da quanto tempo…” lo informa, accendendo un sorriso sul volto dell’altro.

“Ma…”
“Ma?” aggrotta le sopracciglia Crowley.
“Non lo so, sembra quasi che lo hai fatto per ripicca … o per sfida, perché lui lo ha fatto prima di te!” borbotta Aziraphale, indicandogli l’individuo svenuto.

“Davvero la pensi così?” lo affronta Crowley, sentendosi offeso. “Oh, beh, sarei arrivato al punto… col tempo.” si giustifica.
Seimila anni?” gli fa notare Aziraphale.
“Oh beh, non mi sembra certo che prima d’oggi io abbia ricevuto una qualche dichiarazione d’amore da te!” gli rinfaccia il demone dai capelli rossi.
“Ma l’hai ricevuta ora! E senza che nessun mio sosia bazzicasse qui!” si gioca la carta vincente l’angelo.
“Un sos… che cosa?!” gli domanda Crowley, in confusione profonda.

Aziraphale gli fa l’occhiolino.

“Caro, prima di prendertela tanto con me, perché non gli dai un’occhiata più attenta?” lo sprona.

In modo un po’ brusco, Crowley afferra l’uomo a terra per la schiena e lo rigira. Si toglie anche gli occhiali scuri, per osservarlo meglio.

 

“Crowley, questo ragazzo ti assomiglia in modo sconvolgente… quasi come se tu avessi un gemello, però uno buono e anche un filino più giovane.” gli fa notare l’angelo.
“Hey!” sibila il suo disappunto l’altro.

“Oh, andiamo, hai capito che volevo dire. E comunque, se avessi scoperto che tu ed io ci amiamo reciprocamente anche solo un giorno prima, le cose sarebbero state immensamente più facili; ma adesso… c’è anche lui… e io non posso certo fare finta che lui non sia qui. E poi ho sentito qualcosa quando mi ha baciato…” trova il coraggio di ammettere il biondo.

“Oh, beh, guarda che posso baciarti anch’io. Vieni qui, angelo!” lo tira vicino a sé Crowley, schiantando la sua bocca contro quella dell’angelo, per un bacio davvero molto esigente.

Aziraphale lo bacia in risposta, quasi con la stessa urgenza, l’urgenza di chi quel momento lo ha aspettato troppo a lungo.
Crowley sta andando veloce, più veloce di quanto sia mai andato e Aziraphale non potrebbe chiedere niente di meglio.
Le loro lingue battagliano con fierezza, le loro mani sembrano aver necessità di più pelle da toccare.

I loro gemiti riempiono la stanza, mescolati ai tipici versi di chi si sta risvegliando, in procinto di riprendersi del tutto.

Crowley e Aziraphale ricordano a se stessi che non sono da soli e si separano l’uno dall’altro, con espressioni davvero soddisfatte, entrambi un po’ storditi, prima che il Dottore riapra gli occhi.

Con un agile colpo di reni si rialza, ridacchiando con un sorrisone quasi maniacale.

“Che colpo! Non venivo messo KO così da un saaaaaaaacco di tempo!” esulta. “È sempre così stimolante trovare un valido avversario, come lo erano i Cybermen, o gli host Paradisiaci o i Sontaran, oh beh, pure gli Ood quando hanno la giornata storta!” sproloquia, mentre gironzola per la stanza, come se nulla fosse successo.

E quello non è stato affatto un colpo gentile!

“Capisci cosa intendevo dire? Tutto questo linguaggio privo di senso che continua a usare, dopo un po’ ti intorta.” bisbiglia l’angelo al demone, ma lo sente anche qualcun altro.

“Hey! Non è affatto privo di senso!” si volta verso il suo pubblico ridotto ed è in quel momento che finalmente nota la strana figura, tutta vestita di nero.

Quasi gli corre incontro, facendo quasi sentire Crowley a disagio e poi lui si ricorda che non indossa nemmeno più i suoi occhiali.

“Ooooh, ma guarda questi adorabili occhi serpentini!” sfodera un sorriso estatico, tirando fuori da una tasca i suoi occhiali da vista e indossandoli.

Si sporge ancor di più verso il demone che si fa sempre più perplesso.

“Non li avevo mai visti. Oh, beh, una volta mi sono scontrato con i Siluriani, ma i tuoi occhi .. oooooooh, sono decisamente molto più belli!” esterna la sua opinione.

- La vuole smettere di idolatrare gli occhi di Crowley in questo modo? Quello semmai dovrei essere io a farlo!- pondera Aziraphale, un po’ geloso, prima di gettare uno sguardo al Dottore  - Oh, buon cielo! Se possibile, è ancora più sexy con su quegli occhiali! -

“E poi hai avuto movenze così silenziose, non ti ho sentito nemmeno minimamente arrivare. Beh, da un demone serpente non mi sarei aspettato niente di meno!” sentenzia, sempre fissandolo con una sorta di ammirazione.

“Chi paradiso sei tu?” gli chiede scioccato.
“Io sono il Dottore! Piacere di conoscerti!” gli sorride cordiale, tendendogli la mano.
“Io sono Crowley … e non è affatto un piacere!” sibila l’altro, evitando di stringergliela.

- Oh, e così è questo il famoso Crowley che continuava a menzionare il bellissimo angelo! - capisce il Dottore, levandosi gli occhiali per rendere l’occhiataccia che gli getta più incisiva.

Istantaneamente, non trova più quel demone così simpatico.

“Oh, vi prego, andiamo! Smettetela di far finta che entrambi non ve ne siate accorti!” sbotta Aziraphale, quasi urlando.

Se non altro ottiene la loro attenzione, perché entrambi si voltano verso di lui.

“Voglio dire, voi due siete uno la copia precisa dell’altro! E ora che ci ho prestato maggior attenzione, avete pure la stessa voce, solo con accento e tonalità leggermente diversi!” osserva Aziraphale.

Insieme, con una sincronia pressoché perfetta, Crowley e il Dottore si guardano in cagnesco, e poi si voltano, uno con la schiena contro a quella dell’altro, incrociando le braccia all’altezza del petto e soffiandosi una ciocca dai loro capelli.
“Questo non è affatto vero!” sentenziano entrambi nello stesso preciso istante.
Un effetto Dolby Surround impeccabile.

Okay, forse il primo lo ha detto con un tono più basso e il secondo con un leggero falsetto, ma sempre impeccabile.

Questo porta entrambi a smettere di negare l’evidenza.

Crowley si accorge del modo irritato/deluso/insoddisfatto in cui lo sta guardando il Dottore.
“Che ti prende adesso?” sbuffa il demone.

Chiunqua sia questo Dottore, non lo riesce proprio a sopportare.

“Tu sei un ginger!” si lamenta il Dottore.

Crowley sogghigna, passandosi una mano fra i suoi capelli rosso fiammante. “Oh sì. Cento per cento naturale, fin dall’alba dei tempi.” si vanta. “Questa sì che è una chioma hot, non quegli spaghetti bruciacchiati che hai scambiato per capelli!” lo provoca.

“Heeey!” sbotta il Dottore, profondamente offeso.

Aziraphale va verso di lui.

“Oh, ti prego, non starlo ad ascoltare. Tu hai dei capelli così amabili!” afferma e inizia anche ad accarezzarglieli, senza nemmeno chiederglielo.

Il Dottore non fa che reclinare la testa un po’ più verso di lui e si gode quel momento tenero, chiudendo gli occhi.

Crowley getta loro un’occhiataccia furibonda, ribollendo di rabbia e gelosia.

“I miei capelli non li accarezzi mai!” gli rinfaccia.
“Tu non mi hai mai chiesto di farlo!” si giustifica Aziraphale, con la sua mano che ancora scorre nei pazzi - e bellissimi - capelli del Dottore.

“Ma nemmeno lui te l’ha chiesto!” gli fa notare Crowley, davvero molto contrariato.

“Oh, beh sì, questo è vero… ma non ho potuto resistere!” ammette l’angelo, sorridendo al Dottore, che lo ricambia.

“Oh s’, giusto…” borbotta Crowley, camminando verso di loro, ma soprattutto verso il Dottore. “Vediamo quanto ancora sarai capace di resistere dopo che avrò finito di strappargli via i capelli uno a uno!” ringhia, sollevando un braccio minaccioso.

Beh, il Dottore non può che difendersi, no?

C’è una piccola luce blu e poi un suono scoppiettante. Un secondo più tardi, un grosso serpente nero e rosso, molto confuso sta strisciando sul pavimento.

“Oh, per l’amor del cielo! Che cosa gli hai fatto?” si innervosisce Aziraphale, guardando il suo non-più-soltanto-un-amico con aria preoccupata.

“La domanda è… cosa stava per fare lui a me?” controbatte il Dottore. “A dire il vero, non lo so nemmeno cosa stavo facendo, l’istinto mi ha suggerito di agire così… e sembra che io abbia scoperto che questo tira fuori la sua parte serpentesca...” gli spiega.

“Ma… è reversibile, vero?” gli domanda Aziraphale, ancora più preoccupato di prima.
“Ma certo. Sai, l’effetto è solo temporaneo… voglio dire, più lui è antico, più l’effetto sarà ridotto.”

“Ha seimila anni, secolo più, secolo meno…” lo informa Aziraphale.

“Oh, dannazione! Questo significa che l’effetto durerà per non più di… dieci secondi!” fa una smorfia l’altro, sentendo di nuovo il suono scoppiettante della reversione.

E una volta che Crowley è tornato alla sua forma umana e più incazzato che mai con il Dottore, pronto a schioccare le sue dita, l’alieno sveglio e intelligente fa l’unica cosa che sia ragionevole fare.

Clicca di nuovo il bottoncino del suo cacciavite sonico.

Serpente sul pavimento. Di nuovo. Troppo stordito per poter fare qualsiasi cosa.

“Qualcosa mi dice che avete la stessa età, non è così?” domanda il Dottore ad Aziraphale.

 

“Eh già, anche quest’ angelo è molto antico.” si indica Aziraphale, sorridedo

“Dopotutto, dieci secondi per me è un tempo sufficientemente lungo. Potrei andare avanti così per sempre!” fa spallucce, puntando il suo cacciavite verso il povero Crowley un’altra volta, quando arriva il decimo secondo.

“A proposito, effetto temporaneo significa che anche le tue ali si supponeva sparissero dopo dieci secondi, devi aver deliberatamente scelto tu di mantenerle … e ne sono lieto, sei addirittura più bello con quelle!” gli fa l’occhiolino, facendo arrossire l’angelo.

“Accidenti! Le mie ali! Me ne ero proprio dimenticato!” borbotta, prima di farle scomparire.

Non appena il nono secondo si avvicina, Aziraphale decide che deve provare a fare qualcosa.

“Oh, andiamo, non puoi andare avanti così per tutta la notte.” mormora, posando una mano su quella del Dottore, con il solo intento di impedirgli di schiacciare di nuovo il pulsantino.

Quando dopo il suono scoppiettante Crowley riacquisisce le sue sembianze umane, Aziraphale si precipita verso di lui, con il solo intento di tenere le sue mani nelle proprie, senza permettergli di schioccare le dita.

“Per favore, ora, entrambi, datevi una calmata. Sono certo che possiate affrontare tutta questa intera assurda situazione nel modo più civile possibile!” agisce da paciere.

Dopotutto, è un angelo!

Crowley e il Dottore si fissano in silenzio, respirando pesantemente, facendo le loro congetture, ognuno che attentamente studia il proprio rivale.

“Tregua?” propone il Dottore.
“Tregua.” approva il demone.

“Oh, ora va molto meglio.” fa un sorrisone Aziraphale, indicando il suo sofà e invitando gli altri due a seguirlo lì.

Si siedono, lasciando in mezzo l’angelo.

“Ti ha fatto tanto solletico aver quella lucina blu puntata addosso così tante volte?” domanda Aziraphale a Crowley.

Crowley si acciglia.

“Solletico?! Pungeva da morire, come se un maledetto cactus mi toccasse!” brontola, gettando un’altra occhiataccia all’intruso, al ricordo.

L’angelo interroga il suddetto intruso con lo sguardo.

“Non te lo ricordi cosa ti ho detto prima? Il solletico è solo per i buoni… cosa che lui decisamente non è affatto!” puntualizza.

“Finalmente qualcosa su cui possiamo trovarci d’accordo!” sogghigna fiero il demone.

“E così avete entrambi seimila anni!” riepiloga il Dottore. “Beh, io sono l’ultimo dei Signori del tempo, sono stato sia all’inizio del mondo, sia alla fine dell’Universo, ma la verità è che ho soltanto novecentocinque anni. ‘Soltanto’. Ho sempre sognato di poterlo dire un giorno!” ridacchia. “Beh, amici miei, stare con voi mi fa sentire un ragazzino!” sorride a trentadue denti.

“Io non sono tuo amico!” puntualizza Crowley.

“Il tuo racconto è molto interessante, caro, ma io mi sto ancora chiedendo… perché tu e Crowley vi assomigliate così beatamente tanto?”

“Non è che ci somigliamo poi così tanto, in fondo, in fondo…” cerca di protestare Crowley, ma gli altri due lo fulminano con lo sguardo.

“Sai che c’è, Aziraphale? Se fossi in te, non starei ad ammorbarmi la mente alla ricerca di una spiegazione puramente logica. C’è la teoria dei Sette Sosia… la conoscete?” comincia il Dottore.

“I sette cosa?” aggrotta la fronte Crowley.

Il Dottore scatta in piedi, più che altro perché non è proprio il tipo da poter stare fermo e tranquillo a lungo.

“Mi hai sentito bene. Nel mondo, o diciamo pure in tutto l’Universo, ognuno di noi ha sette sosia in giro, sparsi ovunque. Quindi, proprio come te, Crowley, che in questo caso sei un demone, là fuori ci potrebbe essere qualcuno che indossa la nostra stessa faccia… non lo so , uno stregone malvagio e pazzo da legare, uno scrittore che ha perso la sua ispirazione, un supercattivo stile quelli dei fumetti, magari con il controllo mentale, un detective canterino e… un sexy cacciatore di vampiri!” spiega, mentre fa avanti e indietro per tutta la stanza.

“Un sexy cacciatore di vampiri?” ripete Crowley, prima di scoppiare a ridere.

“Perché no? Ho una fervida immaginazione!” ridacchia il Signore del Tempo.
“E lo vieni a dire a me, damerino!” si alza anche Crowley, andando verso di lui. “La mia fervida immaginazione mi ha impedito di discorporarmi, mentre attraversavo un vero e proprio muro di fuoco con la mia Bentley!” lo informa, sentendosi particolarmente orgoglioso di se stesso.

Questo suona quasi come una sorta di sfida e il Dottore le sfide le ama.

“In uno dei miei viaggi, è stato solo per un solo, preziosissimo, secondo se abbiamo evitato l’impatto con il sole… e sono stato pure posseduto dal sole, per un po’... quindi, sì, so una cosina o due sulle situazioni bollenti!” replica il Dottore, prima di accorgersi del possibile doppio senso malizioso della sua frase. “Intendo dire, situazione con una temperatura davvero, davvero,davvero, davvero,davvero, davvero alta!” chiarisce, per sicurezza.

“E comunque, mi piace l’idea di avere così tanti sosia malvagi in giro!” sogghigna perfidamente Crowley, accarezzandosi il mento.
“Sai che c’è? Mi è passata per la mente anche l’immagine di un uomo ricchissimo che è segretamente un serial killer ossessivo compulsivo… non so perché!” ammette il Dottore,, ampliando il ghigno dell’altro ulteriormente.

“A me invece piace lo scrittore con le sue crisi… gli farei così gioiosamente visita, riportandogli indietro la sua ispirazione…” si alza anche l’angelo, andando verso di loro.

“Ooohh, angelo, è così dolce da parte tua!” gli sorride Crowley, prima di accorgersi che il biondo si sta rivolgendo anche al Dottore. “Aspetta un attimo, angelo, con chi di noi due stai esattamente flirtando?” lo interroga.

“Non lo so… entrambi?” replica l’angelo, sentendosi in imbarazzo. “Per favore, cercate di capirmi, questa è una situazione così assurda!”

“Non direi proprio. Per me è routine quotidiana. No, aspetta un attimo, forse anche più tranquilla del solito. Nessuno sta cercando di uccidermi!” ridacchia il Dottore, divertito.

“La giornata non è ancora finita!” lo minaccia Crowley.

“Io trovo che questa teoria dei sosia sia così intrigante!” esulta Aziraphale, battendo entusiasta le mani. “Okay, ora è il mio turno. Siccome si suppone che li abbia da qualche parte anche io, chi pensate che possano essere i miei sosia?” domanda loro, smanioso.

Crowley si prende il suo tempo per analizzare il suo angelo a fondo.

“Un vampiro!” emette il suo verdetto.
“Oh, sì, certo. Io devo essere un vampiro perché uno dei tuoi sosia è un cacciatore di vampiri…” borbotta, piuttosto deluso.

“Un sexy cacciatore di vampiri, non lo dimenticare!” gli ricorda il Dottore.

“Sai che c’è, Azi? Mi sento come se il mio sosia … okay, come se il nostro sosia,” fa una pausa Crowley, alzando gli occhi. “incontrasse il tuo, non potrebbe fargli alcun male, nemmeno se tu fossi un malvagio fra i malvagi!” sceglie deliberatamente le ultime quattro parole con l’intento di ricordargli un loro precedente discorso, risalente ad anni prima.

“Oh, Crow! So per certo che anche il mio sosia, non importa quanto perfido e immorale possa essere, non potrebbe mai fare del male al vostro, in alcun modo!” gli sorride dolcemente.

“Sapete, per essere due nemesi ereditarie, suonate un po’ troppo sdolcinati l’uno verso l’altro, per i miei gusti!” commenta il Dottore, alzando gli occhi al soffitto.

“Oh, beh, forse è perché noi due siamo molto più di questo!” cerca di mandargli un chiaro, possessivo messaggio Crowley, tirando Aziraphale a sè e dandogli un bacetto sulle labbra.

Sembra proprio che il Dottore quel messaggio lo riceva e poi gliene spedisca in risposta un altro con su scritto ‘Grandioso! Grazie per avermelo fatto notare, ma la cosa continua a funzionare perfettamente bene per me!’

“Oh, non preoccuparti, dolcezza, io non sono geloso!” ammicca il Dottore verso l’angelo arrossito, con un sorrisetto malandrino.

- Ma io sì! - grida Crowley nella propria mente.

“Uno sessuologo!” esclama il Dottore.
“Cosa?” domanda confuso Crowley.

“Intendo dire, un altro dei sosia di Azi!” chiarisce l’alieno.

“Come hai detto, prego?” gli chiede l’angelo, scandalizzato.

- Azi?! Siamo già arrivati a questo punto? - riflette Crowley, ancora più geloso di prima.

“Non mi chiedere perché, ma uno dei tuoi possibili sosia mi da proprio l’impressione di essere uno sessuologo che però pratica anche mooooolto le cose che insegna!” sentenzia il Dottore.

“Oooh, mi piace!” approva Crowley, ridacchiando e ammiccando verso un angelo estremamente imbarazzato.
“Un licantropo!” azzarda il demone.
“Siiiì, potrebbe essere… ma non orribile come quello che ha trasformato la Regina Vittoria… questo deve essere uno estremamente attraente!” blatera il Dottore, lasciando entrambe le creature celestiali perplesse.

 

“Sì, almeno tanto sexy quanto il cacciatore di vampiri!” approva Crowley.

“Oooooh, questo è addirittura meglio! Aziraphale potrebbe anche benissimo essere un barman robot in una galassia sperduta!” fa un altro tentativo il Dottore.

“Oh, vi prego… ma qualcosa di più umano no?” domanda l’angelo, molto in disaccordo.

“Una rock star.” suggerisce Crowley.

“Sì, questo mi piace!” fa un sorrisone Aziraphale, solleticato dall’idea.

 

“Totalmente eccentrico, maniaco dell’attenzione, che vive una vita piena di eccessi e .. oh sì, è anche un amante fedifrago!” aggiunge Crowley.

“Per l’amor dei sette cieli, possiamo solo mettere fine a questo stupido gioco?” perde la sua consueta pazienza l’angelo.

“Ma certo, Azi, cosa vorresti fare?” gli chiede Crowley.
“Beh, a me tutta questa pazzesca situazione ha messo un certo languorino!” rivela Aziraphale.

“Ci penso io a te, angelo.Che ne dici di andarci a mangiare delle crepes al Ritz?” suggerisce il demone, facendo sorridere deliziato il suo angelo.

E poi si volta in direzione del Dottore. “Oops, mi dispiace così tanto, tavolo prenotato soltanto per due!” lo informa acidamente.

Tuttavia non sa quanto possa essere pieno di risorse un Signore del Tempo.

“Oh, Aziraphale, e così ti piacciono le crepes, vero? Che ne diresti se io ti portassi a mangiare la prima crepe in assoluto nella storia?” si offre.

“Oh sì, ti prego, sarebbe così eccitante!”

Il sorrisone che Aziraphale fa al solo pensiero gli accende l’intero volto.

“Di che accidenti stai farneticando?” si insospettisce Crowley.

“Azi, te la ricordi la navicella spaziale di cui ti ho parlato? Ci aspetta dall’altro lato della strada; andiamo! O, come preferisco dire io, Allons-y!”  li sprona entrambi il Dottore.
Si gode le loro facce confuse quando giungono davanti alla cabina telefonica blu.

“Come fa quella cosetta piccola di legno a essere una navicella spaziale?” gli domanda Crowley, più scettico che mai.

“Entrateci dentro e basta per scoprirlo!” ribatte il Dottore.

E quando entrambi sono dentro, lo scoprono per davvero come fa ad esserlo.

“Oh, buon cielo, è così…” esclama meravigliato Aziraphale, senza riuscire a trovare la parola più adatta.

Il Dottore sfodera un sorrisetto, mentre cerca il primo aggeggio qualsiasi che possa fare al caso suo e lo trova nel suo vecchio orologio da taschino.

Solo qualche anno prima è stato estremamente importante per restituirgli indietro la sua identità e i suoi poteri, ma ormai è soltanto un comune orologio.

“Okay, prima che partiamo, Crowley, questo è d'importanza fondamentale.” comincia a mettere in atto la sua sceneggiata. “Prendi questo orologio e portarlo all’angolo della strada. Funziona come una bussola. Aiuta la mia navicella spaziale ad atterrare nel medesimo posto una volta che siamo di ritorno.”

“Lo spero proprio, perché guai a te se questa cosa atterra anche solo a un chilometro da qui!” ribatte il demone, strappandogli rudemente l’orologio dalla mano e uscendo fuori.

Non appena è in strada, la cabina telefonica comincia a illuminarsi e a pulsare, con un forte vento tutto intorno.

Il Dottore fa capolino da una porta ancora aperta.

“Oops, mi dispiace così tanto, navicella prenotata soltanto per due!” sogghigna, per poi richiudere la porta, prima che la cabina telefonica sparisca di fronte agli occhi di Crowley.

“Quel bastardo impudente!”


TBC

Voi non avete minimamente idea di quanto io mi stia divertendo a scriverla, quindi spero che questo capitolo vi abbia fatto sorridere almeno un po’.

Trovo abbastanza canon Crowley che si sforza tanto per ottenere un’azione malvagia... con risultati molto al di sotto delle sue aspettative ^^’

Beh, in pratica Crowley e Aziraphale si sono dichiarati mentre stavano litigando! Soltanto loro due potevano fare una cosa simile, nella mia umile opinione XD
Quella cosa che il cacciavite sonico fa il solletico se puntato contro un buono e dà le stilettate se puntato contro un cattivo è puramente inventata, anche perché il più delle volte quello lo usa verso le apparecchiature, lol!

Ma devo proprio dirlo? E va bene, lo dico:
La teoria dei sette sosia non è altro che un omaggio ad alcuni ruoli interpretati da David e Michael; nell’ordine: Barty Crouch Jr (Harry Potter e il calice di Fuoco), James Harber (The Decoy Bride/ Una sposa in affitto (la mia commedia romantica preferita, per la cronaca <3) ) ,   Purple Man Killgrave (Jessica Jones), D.I. Peter Carlisle (Blackpool) e (ultimo, ma non certo per importanza, anche perché è uno dei miei personaggi di David preferiti) Peter Vincent (Fright Night), più una citazione a Cale Erendreich (Bad Samaritan) <3

Aro (Twilight), Bill Masters (Masters of Sex), Lucian (Underworld), Arthur (Passengers), Thorne Jamison (Laws of Attraction/ Matrimonio in Appello) <3

Trovo abbastanza canon il Dottore che si esalta perché può finalmente dire qualcosa che sognava da tanto… un po’ come quando trova il cadetto che si chiama Alonso e allora tutto esaltato grida ‘Allons-y, Alonso!’ XD

Io sto ancora cercando di capire chi sia il più grande bastardo fra Crowley e Ten … qualche idea? XD
Diciamo che il Dottore aveva iniziato la sua interazione in un modo davvero amichevole … è Crowley che è stato troppo rude con lui, se l’è andata a cercare, lol! XD
#IostoconilDottore

Se vi va di lasciare un commento, ne sarò estremamente felice, altrimenti grazie per aver letto, spero vi sia piaciuta ^^

Non so se riuscirò a mettere per tempo la shot che progettavo per Halloween ^^’ oppure, per chi segue anche l’altra sezione, settimana prossima probabilmente aggiornerò ‘From’ a whole new perspective’ ^^

‘notte notte anche se è meno tardi del solito, lol

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Capitolo 3
*** Capitolo II: Five minutes? Five hours? Five days? Five weeks? Five months? Five years? Five centuries? ***


 

Hellooo, ehhmmm sono giusto in ‘leggero’ ritardo
Io non credo vi ringrazierò mai abbastanza per il vostro sostegno ed entusiasmo <3

Lol, mi diverte che, a parte qualche eccezione, qui siete tuttepro Crowley, mentre le straniere sono più per ‘Fai stare Azi con entrambi, ti prego’ … ehmm, mi sa che sono un po’ straniera ^^’
Intanto spero di farmi perdonare il mega ritardo cosmico con questo iper chilometrico capitolo… ma forse mi odierete di più, oppure odierete qualcun altro? Lol lol chissà
buona lettura

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Capitolo II: Five minutes? Five hours? Five days? Five weeks? Five months? Five years? Five centuries?




“Ma non lo possiamo lasciare lì!” si agita Aziraphale, precipitandosi verso le porte ormai chiuse.
“Troppo tardi. Lo abbiamo già fatto.” ribatte il Dottore, andando verso il computer di bordo.
“Ma… povero Crowley. È così ingiusto...e anche piuttosto scortese!” protesta l’angelo.
“Beh, non è che lui sia stato esattamente Mr. Gentilezza con me, tanto per cominciare.” rimbrotta lui.
“Ma è un demone!” prova Aziraphale a giustificare quello che di sicuro è ormai molto più che il suo migliore amico.
“E io sono un Signore del Tempo, siamo piuttosto suscettibili.” spiega, impostando le ultime coordinate.
“Ma…” si lagna di nuovo l'angelo, prima di ricorrere a una sorta di strategia. “Uhmm, hai detto qualcosa prima, sul fatto che gli angeli piangenti ti spaventano come l’inferno … oh, cazzo, cos’ho appena detto?” si rimprovera da solo. “Oh, accidenti, non dovevo dire nemmeno così…” alza gli occhi, disapprovando il suo stesso atteggiamento, cosa che fa ridacchiare il Dottore.

“Oh, già, ero nel bel mezzo di una minaccia: bene, caro il mio Dottore, se non torniamo indietro a prendere Crowley, allora mi metterò a piangere. Un sacco!” mette in guardia l’alieno, o almeno così crede.

Per tutta risposta, il Dottore scoppia a ridere.

“Non hai minimamente idea di cosa sia un angelo piangente, dolcezza. Se ti mettessi a piangere, ti trasformeresti soltanto nella cosa più carina possibile, però; ovviamente, non vorrei mai farti piangere.” gli sorride in modo amabile. “Però questo non significa che torneremo indietro.” precisa lui, ottenendo così un angelo col broncio, che è ugualmente carino.

“Ad ogni modo, non è il caso di mettere il broncio o piangere. Lascia che ti spieghi come funziona. Non importa quanto a lungo staremo via dalla tua libreria, al tuo caro Crowley non sembreranno che poco più di cinque minuti, giusto il tempo di prendere il tè.” chiarisce il Signore del Tempo. “Anche se non mi dà l’impressione di essere il tipo da tè.” riflette ad alta voce, strappando una risatina al suo interlocutore.

“Hai ragione. Lui è più tipo da vino rosso.” puntualizza, molto più sollevato. “È davvero come mi hai detto? Soltanto cinque minuti?”

“Più o meno.” conferma l’altro.
“Ma come può essere? Se siamo fuori a cena, ci si aspetta che stiamo via almeno per un paio d’ore…” considera l’angelo.

- Che cosa? Solo un paio d’ore? Così poco tempo? Io voglio stare qui con te molto più a lungo, adorabile angelo, e troverò il modo! - pianifica silenziosamente il Signore del Tempo.

“Solo come?” continua a domandarsi l’angelo, accigliato.
“Ti fidi di me?” gli domanda il Dottore.
“Non dovrei. Ti conosco da così poco….” borbotta il biondo.
“Ti fidi di me, Aziraphale?” ritenta il castano, fissandolo a fondo in quegli occhi fatti di cielo.
“Sì. Sì, mi fido.” fa un sorrisone il biondo, totalmente rassicurato nel suo cuore.

Quegli occhi marrone scuro così grandi e scintillanti non sarebbero mai in grado di fare alcun male.

“Ora però, Aziraphale, da bravo, accetta un consiglio saggio: aggrappati forte, caro.”

L’angelo cammina più vicino a lui e gli avvolge le braccia attorno alla vita, abbracciandolo forte da dietro.
Il Dottore sorride estasiato.

“Oh, è amabile, ma molto scarsamente sicuro. Intendo dire che è meglio se ti aggrappi forte a qualcosa, per davvero.” chiarisce lui, afferrando saldamente il computer di bordo, giusto prima che il TARDIS cominci a volare in modo più instabile, quasi come se ci fosse un piccolo terremoto.
Stavolta Aziraphale il consiglio lo segue come si deve, reggendosi forte a quella strana struttura a forma di fionda dove il Dottore molto spesso si diverte a lanciare il suo lungo cappotto marrone.

“Do-dovresti cer-cercare di ripararlo que-questo problemino!” gli consiglia Aziraphale, balbettando a causa delle scosse, mentre rimane aggrappato più forte che può.
“Sì, dovrei… ma non voglio!” fa spallucce il Dottore.
“Uh? E perché no? Guarda, posso fare io un piccolo miracolo dei miei se vuoi; del resto si tratta di sicurezza e…” si offre l’angelo.
“Non lo fare.” lo interrompe il castano.
“Perché no?” aggrotta le ciglia il biondo.

Gli scossoni proseguono per un po’, finché uno particolarmente potente non li spedisce entrambi sul pavimento a griglia. È un segnale che il TARDIS sta per atterrare.

“Perché è troppo divertente!” ghigna in modo maniacale il Signore del Tempo, prima di ridacchiare in una maniera così contagiosa che anche Aziraphale non può fare a meno di mettersi a ridere con lui.

“Capisco il tuo punto di vista!” ridacchia, mentre entrambi si rialzano, dandosi una sistemata ai vestiti.
 

“A dire il vero, le prime crepes si sono viste nel quinto secolo e avevano qualcosa a che fare coi Padri Pellegrini…” gli rivela il Dottore, divertito dal modo in cui l’altro fa una smorfia - ma nel modo più adorabile possibile - sentendo quella notizia

“Quindi mi hai portato nel quinto secolo?” gli domanda Aziraphale, per nulla esaltato all’idea, ma agendo come se lo fosse.

Il Dottore fa un sorrisetto, scuotendo la testa in modo negativo.

“No, ho pensato che non sarebbe stato di tuo gusto; ecco perché ti ho portato in Francia, al 28 Dicembre 1895,  La Belle Époque!” annuncia il Dottore, elettrizzato. “Oh, beh, lo so che non è proprio il giorno esatto, nè tantomeno l’anno della primissima crepe che hanno inventato qui, ma…” si giustifica, ma Aziraphale lo sta già abbracciando forte da dietro.
“Grazie infinite, non avresti potuto scegliere destinazione migliore. Questo è stato un periodo così pacifico.” si bea l’angelo.

Il Dottore si volta verso di lui, con un sorriso furbetto.

“A mio umile parere, questo è stato il più pacifico periodo che l’umanità abbia mai avuto… e non farmi parlare di quello che è successo nel 3257!” sproloquia.

Suona ancora nonsense per Aziraphale, ma sta cominciando a piacergli anche quel lato di lui.

“Beh, tornando a questo, di periodo, la mia ex-gente si sentiva quasi disoccupata!” ridacchia Aziraphale al ricordo, “Mentre i demoni per poco non facevano gli straordinari, per cercare di bilanciare le cose!” continua, divertito, ma il Dottore non sta ridendo con lui.

Lo sta fissando, con una sorta di tristezza.
“La tua ex-gente?” indaga.
“Sai, sono un angelo così atipico, non appartengo più al Paradiso. Tutto quello che ho è Crowley… e non potrei sentirmi più ricco.” rivela l’angelo, con un sorriso commosso.

Il Dottore prende le sue mani nelle sue.

“E non dimenticare che adesso hai anche me.” gli sorride in modo così dolce che l’angelo è quasi tentato di sporgersi un po’ di più verso di lui per baciarlo.

A dire il vero, ci prova anche, ma il Dottore lo evita, perché è troppo esaltato dalla situazione.
Non vede l’ora di mostrare al proprio compagno che cosa c’è là fuori.

“A te l’onore.” mormora, indicando ad Aziraphale le porte ancora chiuse.

L’angelo si precipita ad aprirla, sporgendo la testa fuori.
Ammira il panorama, con stupore.
Può scorgere le carrozze che attraversano le strade, persone eleganti che passeggiano per ogni dove. Può sentire il chiacchiericcio e le risate della gente, tutti sembrano felici e allegri. Anche l’aria che respira ha un odore diverso.

“Oh, buon Signore!” sorride estasiato.
“Signore del Tempo, preferisco!” lo corregge il Dottore, con aria un po’ sbruffona, mentre si guarda le unghie.

“È tutto così bello…” mormora l’angelo, ignorando il piccolo, strano delirio di onnipotenza dell’altro.

Il castano sta per mettere piede fuori, ma il biondo lo prende per un braccio, spingendolo indietro.

“Che c’è che non va?” gli chiede, confuso.

“Parigi mi ha insegnato una lezione davvero importante, che è attenzione a quello che indossi, sempre. Una condanna alla ghigliottina mi basta e avanza!” borbotta, lasciando il Dottore ancora più perplesso. “Buon per me che c’era Crowley che è venuto a salvarmi…” aggiunge.

Prima che l’altro possa dire qualsiasi cosa, Aziraphale schiocca le dita e il Dottore si ritrova a indossare un completo nero, con camicia bianca, cravatta nera e un cappello a cilindro nero. Per se stesso Aziraphale sceglie dei pantaloni color crema a righe marroni, una giacca crema e un foulard marrone, con un cappello a bombetta nero.

“Ora va meglio, possiamo andare!” fa un sorrisetto, tutto tronfio.
“Bastava che chiedevi per questo. Ho un enorme guardaroba, pieno di vestiti, avremmo potuto trovare qualcosa di appropriato.” borbotta il Dottore.
“Beh, ma non c’era tempo per quello, così è molto più veloce. Del resto abbiamo così tante cose da fare, così tanto da vedere…e poi sto morendo di fame!” rivela il biondo.
“Parigi ci sta aspettando. Allons-y, mio caro amico!” sogghigna il Signore del Tempo, prendendolo a braccetto.

Escono e il Dottore chiude le porte del suo Tardis.
“Ma quindi lo lasci qui così? Non credi che il tuo TTAABB darà troppo nell’occhio?” gli domanda Aziraphale, un po’ in pensiero.
“Punto primo: siamo in un periodo storico così pieno di artisti, innovazione e libertà di espressione che qualsiasi cosa qui attorno verrà considerata una pura e meravigliosa forma d’arte, quindi non c’è pericolo.” gli spiega il Dottore. “Punto secondo: il mio… coooosaa?!”si acciglia. “È TARDIS, l’acronimo di Time And Relative Dimension in Space.” puntualizza
“Beh, è un nome davvero difficile da ricordare, io trovo che TTAABB sia molto più facile e azzecato: The Travelling Around Anywhere Blue Box; ecco come lo chiamerò d’ora in poi.” suggerisce l’angelo.
Il Dottore si limita solo a portarsi una mano col palmo aperto sulla fronte.
“Ti prego, no!” alza gli occhi, mentre se ne vanno.

Mentre passeggiano per quell’incantevole città piena di musica, chioschi pittoreschi e vita, Aziraphale non può fare a meno di sorridere elettrizzato.
“Sai, caro, non che io non sia già stato qui prima, ma… voglio dire, sono stato praticamente ovunque, di volta in volta, vedendo un po’ tutto, ma… ero così abituato a seguire il tempo lungo una linea retta che… procederci così a zig zag in modo sconclusionato è…”
“Incredibilmente pazzesco e divertente?” lo anticipa il Dottore, con un ghigno maniacale.

Nè più, nè meno che uno specchio dell’espressione del suo interlocutore.

“Non lo avrei potuto esprimere meglio io stesso!” ammette il biondo e il castano non può fare a meno di dargli un bacetto veloce sulle labbra.

Aveva solo l’intenzione di essere un piccolo segno di affetto, ma questo porta l’angelo a tirarlo più a sè e dargli quel bacio esigente che voleva già dargli quando erano dentro il Tardis.
Il Dottore sorride, separandosi da lui.

“Mm. Dolce… ma non stavi morendo di fame?”
“Huh? Sì, già…” arrossisce l’altro, mentre continuano a camminare.
“Possiamo portare Crowley con noi la prossima volta?” gli chiede, dopo qualche minuto di silenzio.

Non c’è bisogno di dire che il Dottore non è affatto solleticato dall’idea.

“Sì, certo, sicuro… però solo perché sei tu che me lo chiedi.” si arrende.

Giungono ad un elegante ristorante che fa anche da pasticceria.

“Pronto per la cena?” domanda il Signore del Tempo ad Aziraphale.
“Certo che sì, ma… non hai visto quanto è affollato questo posto? Farei meglio ad assicurarmi che ci sia un tavolo per due…” gli bisbiglia  l’angelo, pronto a schioccare le dita, ma il castano lo ferma.
“Non c’è bisogno di questo. Non sei l’unico che può fare una magia.” gli fa l’occhiolino in un modo un po’ insolente.

Aziraphale lo vede estrarre dalla tasca quello che sembra un portafoglio nero vuoto con dentro un carta completamente bianca.
È piuttosto confuso, ancora di più quando vede il Dottore andare verso la reception.
Non può fare a meno di seguirlo.

Bonsoir, Messieurs.”  una donna attorno ai suoi primi quarant’anni, in un elegante abito da sera, li saluta educatamente.
Hallo, Madame….Madame?” si ferma, in attesa che lei si presenti.
“Giselle.” risponde lei.
“Giselle, sono certo che sarà davvero elettrizzata nel sapere che io, Mr. John Smith, e il mio caro amico qui, Mr. Antony Z. Fell, de L'Almanach des Gourmands, ci siamo liberati dalla nostra impegnatissima agenda e possiamo recensire il vostro ristorante questa sera.” le sorride galante il Dottore, mentre le mostra la carta bianca.

Appena la vede, lei a fatica riesce a contenere la sua eccitazione.
Oh, Mon Dieu! L'Almanach des Gourmands! Jacques, Fabian, Lucien! ” esulta Giselle, lasciando temporaneamente la sua postazione per andare in cerca dei suoi più validi collaboratori.
“Monsieur Smith, Monsieur Fell, vi prego di attendere qui un secondo, mi assicurerò che abbiate il nostro miglior tavolo!”

“Ma cosa…” borbotta Aziraphale.
“Carta psichica. Ognuno dentro ci legge qualsiasi cosa io voglio che legga.” sogghigna furbescamente il Dottore, rimettendola in tasca.

“Oh, beh, è davvero astuta, utile… e anche un po’ malvagia. Crowley l’adorerebbe!” ridacchia l’angelo. “A proposito, Anthony? Quello è il nome umano che si è scelto Crowley.” informa l’altro. “È davvero sorprendente quanto sia piccolo il mondo, eh?” sorride.
“Oh sì, davvero minuscolo!” il castano alza gli occhi, un po’ scocciato. “E comunque dovresti usarlo anche tu, ti sta bene.”
“No, grazie, rimarrò con A.Z., dà più mistero… ma semmai lo cambiassi, sarebbe Arthur.” decide Aziraphale.
“Hai ragione. Arthur è ancora più adorabile.”

Giselle è di ritorno da loro in pochi minuti, proprio come promesso e li porta al miglior tavolo che hanno loro da offrire, per poi far portare loro il menu.
Aziraphale è tutto preso a consultarlo e appena alza di nuovo lo sguardo il Dottore sta già indossando i suoi occhiali, per imitare le sue azioni.

“Oh, cavolo…” si lascia sfuggire Aziraphale.
“Che c’è?” si rivolge a lui il castano.
“Quegli occhiali ti stanno così bene e … sei così impossibilmente bello che dovresti darmi un preavviso prima di metterteli…” ammette il biondo.
“Aww, grazie.” gongola l’altro, sfiorandogli la mano.
“Doc?”
“Sì?”
“Credi che sarebbe molto sconveniente se due falsi critici gastronomici si scambiassero un vero bacio, qui, ora?” azzarda Aziraphale.
Il Dottore gli fa l’occhiolino, prima di togliersi gli occhiali.
“Riserviamocelo per più tardi!”

Quando un cameriere arriva al loro tavolo per prendere gli ordini, Aziraphale è più che impaziente di provare un’ampia gamma di crepe dolci e salate, mentre il Dottore sceglie qualcosa più legato alla cucina classica, come Quiche Lorraine e una selezione di paté.

Quando arrivano le loro portate, il Dottore è semplicemente stregato dal modo in cui Aziraphale si sta godendo le sue crepes, il modo in cui le guarda come se fossero il tesoro più prezioso al mondo, il modo grazioso in cui porta la forchetta alla sua bocca e la compostezza nel passarsi il tovagliolo sulle labbra, pronto a ricominciare tutto daccapo.

Senza parlare dei deliziati versi che emette.

Nel mentre, il Signore del Tempo sta anche cercando di gustarsi le sue prelibatezze, ma passa la maggior parte del tempo a fissare l’angelo, con un braccio piegato sul tavolo e la testa appoggiata alla mano chiusa a pugno.
Con un sorriso inebetito dipinto in volto.

“Huh? Qualcosa non va?” gli chiede Aziraphale, agitato, accorgendosi di lui.
“Niente. Sei semplicemente bellissimo.” mormora il Dottore.
“Oh.” arrossisce il biondo, compiaciuto. “Credo che dovremmo aggiungerlo alle cose da riservarci per più tardi.” civetta con lui. “Ad ogni modo, ti prego, smettila di fissarmi così, è troppo imbarazzante, mi ricordi Crowley così tanto che è ridicolo!”
“Beh, non posso certo farne una colpa al mio stessa-faccia se lo fa anche lui.” fa spallucce il Signore del Tempo. “Sei un tale spettacolo, mio caro!”

Una volta finita la straordinaria cena offerta dal ristorante, i due passeggiano per le strade, intervallando il piacevole camminare a un’ancor più piacevole attività di baciarsi.
Tutto a un tratto, l’angelo si discosta bruscamente dall’alieno.

“Io non dovrei fare così. Sono un angelo, per l’amor di Dio! Oh, e non dovrei nemmeno dire così!” sussulta Aziraphale, portandosi una mano alla bocca. “Tanto per cominciare, non dovrei amare un demone; ma ancor meno dovrei provare tutta questa forte attrazione e anche qualcosa di più verso qualcun’altro… te. E credo che questo sia così sbagl…” bofonchia, ma l’altro interrompe il suo fiume di parole, posandogli un dito sulla bocca.

“Shh, shh, mio dolce angelo. Non c’è niente di male, né di sbagliato in questo. Sai, ho avuto molti compagni, con le loro mogli… oppure compagne, con i loro mariti… e tutto ha sempre funzionato a meraviglia per me, senza costrizioni, senza legami troppo soffocanti, senza limiti alla mia libertà sentimentale.” gli spiega.
“Davvero?” domanda stupito l’angelo.
“Ma naturalmente. Questo non significa che tu ami anche solo un po’ di meno il tuo prezioso demone. Sai, l’amore è un sentimento così profondo, nobile e bello che non andrebbe incanalato in una direzione soltanto.” dice il castano, accarezzandogli il viso.
“Oh, cielo! Suona quasi come una frase che direbbe Lei.” commenta Aziraphale, sconvolto.
“Lei chi?”

Per tutta risposta, Aziraphale indica il cielo sopra di loro e ancora più su.

“Oh. Quindi Lui è una Lei?” gli chiede il Dottore, stupefatto.
“Il più delle volte.” annuisce l’altro, mentre la loro passeggiata giunge al termine.

La cabina telefonica blu è lì davanti ai loro occhi.
“Beh, il nostro paio d’ore è finito.” sentenzia il Dottore, estraendo le chiavi dalla tasca.
“Il tempo è proprio volato.” commenta l’altro, un po’ restio ad andarsene.
“Azi, sai perché ho scelto questa data in particolare?” lo interroga il Signore del Tempo, mentre sta per inserire la chiave nella toppa.
“No, perché?”
“Perché proprio stasera, in un seminterrato di un cafè qui nei paraggi ci sarà il primissimo cinematografo dei Fratelli Lumière.” gli rivela.
“Dimmi che stai scherzando!”
“Assolutamente no. Lo hai visto la prima volta?”
“Sfortunatamente temo che non fossi nemmeno in Francia… ricordi? Periodo troppo pacifico, nessun lavoro da fare…” tentenna il biondo.
“Bene, bene, sembra un’occasione più unica che rara...” canterella il Dottore, capace di tentarlo come il demone con il quale Aziraphale ha a che fare da più di seimila anni.

“Tu hai detto che, non importa quanto a lungo stiamo via, a Crowley sembreranno sempre poco più di cinque minuti, è così?”
“È esattamente quello che ho detto. E quindi?” sogghigna il Dottore, rimettendosi la chiave in tasca.

- Sembra proprio che passerò più di due ore e basta con quest’angelo incantevole. -

“Beh, allora che cos’è tutta questa fretta? Voglio dire, non c’è niente di sbagliato se ci fermiamo qui un pochino più a lungo e ci godiamo quello spettacolo…” mugugna Aziraphale.
Allons-y, mon amì! Cinematografo, stiamo arrivando!” gli offre un’altra volta il braccio il Dottore e l’angelo accetta.

Quando sono lì, Aziraphale non fa che guardarsi attorno, è tutto così caratteristico: la moquette sul pavimento, i violinisti che suonano in un angolo, l’eleganza dei vestiti che ognuno indossa e la pomposità degli arredamenti.

Quando il cinematografo comincia, il Dottore e Aziraphale si accorgono che è solo una proiezione di foto scattate in successione velocissima, per dare l’idea del movimento.
Il vero divertimento per loro è guardare il totale stupore della gente, mentre continuano a guardare come se quella fosse l’invenzione più innovativa di sempre.
E a quei tempi probabilmente lo era.

Quando lo spettacolo finisce il Dottore prende Aziraphale con sè.
“Louis, Auguste, potrei scambiare due parole con voi?” si avvicina ai Fratelli Lumière.
Si girano verso i loro ospiti. I due si assomigliano molto: entrambi con i capelli brizzolati e ricciolini, grossi baffi e occhi vispi.
Mais oui, miei stranieri amici!” li accoglie Louis, con il suo Inglese quasi perfetto. Del resto, viaggiare per il mondo per mostrare il loro lavoro ha aiutato i due fratelli a imparare le lingue straniere piuttosto bene.
Auguste si limita solo a sorridere, probabilmente dev’essere il più timido.

“Oh, è un tale onore per noi essere qui stasera. Avete dato un contributo così importante all’umanità, con uno sviluppo sia scientifico, sia artistico.” fa un sorrisone Aziraphale, visibilmente emozionato.
Il Dottore gli rivolge un’occhiataccia per fargli silenziosamente segno di non rivelare troppo del futuro.

“Lo abbiamo fatto? Oh, La prego, voi ci sopravvalutate, abbiamo fatto ancora così poco!” interviene Auguste.

“Oh, ma sono certo che lo farete!” sorride affabile Aziraphale al suo interlocutore.
“Louis, Auguste, vi spiacerebbe se vi dessi un consiglio o due su come aumentare l’effetto realistico delle vostre immagini?” si offre il Dottore.

Mentre il trio chiacchiera, Aziraphale ne approfitta per passeggiare nei dintorni, finché incontra una curiosa figura. E un uomo alto e stempiato, con pochissimi capelli neri ai lati, con grossi ed eccentrici baffi neri a punta, così come la sua barba, e un’espressione un po’ da pazzo.

Bonsoir, sono George Melies, un prestigiatore. Le dispiacerebbe venire ad assistere al mio spettacolo di magia che si terrà in un teatro qui vicino fra un paio di giorni?” lo invita lo sconosciuto, mostrandogli la locandina.

Gli occhi dell’angelo sfavillano di eccitamento.

“Ha detto uno spettacolo di magia, vero?”

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Crowley è ancora in strada quando sente l’ormai familiare suono pulsante, le folate di vento e vede dei flash blu.
Lentamente e progressivamente, la cabina telefonica blu si materializza davanti a lui nuovamente e pochi minuti dopo Aziraphale e il Dottore - ora con gli abiti di sempre - escono.

“Lo sapevo che non potevate lasciarmi qui sul serio. Possiamo andarcene per il tempo e lo spazio adesso?” ghigna il rosso.
“Non credo proprio, caro. Ci siamo già stati lì.” prova a spiegargli Aziraphale, prima di rivolgersi al Dottore. “Avevi ragione. Pensa davvero che siano passati solo cinque minuti.”

“Visto? Te l’ho riportato qui, sano e salvo.” fa un sorrisetto il Dottore, ma Crowley non lo sta nemmeno ascoltando.
“Perché? Non sono stati cinque minuti? Quanto tempo siete stati via?” li interroga il demone, con gli occhi che si riducono a due fessure, anche se dietro le lenti scure.
“Beh il tempo necessario per la cena… come pianificato!” replica l’angelo, vago. “O forse un pochino più a lungo. Sai com’è… accadono cose e ti lasci trasportare.” aggiunge subito dopo, perché, è più forte di lui, non ce la fa proprio a mentire al suo Crowley.

“Per l’amore di qualcuno, Aziraphale, smettila con queste frasi a metà! Quanto tempo siete stati via, per davvero? Cinque minuti? Cinque ore? Cinque giorni? Cinque settimane? Cinque mesi? Cinque anni? Cinque secoli? Quanto cazzo di tempo?” si agita il demone, quasi avendo un attacco di panico.

“Ti prego, caro, calmati. Sono stato via soltanto per cinque giorni.” gli confida l’angelo, una volta per tutte.
“Che cooosa?!” starnazza Crowley “Voi due ve ne siete andati per cinque maledetti giorni e a me sembrano solo cinque maledetti minuti? Hai la più pallida idea di quanto mi confonda questo?” si lagna con un tono di un’ottava sopra, a causa dell’agitazione.
“È  la magia del tempo!” sorride a trentadue denti il Dottore.
“Sssstaaa zzzzitto, tu, cazzzzo!” sibila Crowley. “Azi, e se tu te ne fossi andato via per mille anni con lui e a me fossero sembrati solo cinque minuti? Come Paradiso potrei saperlo?”
“È  semplice, non lo puoi sapere e basta!” gli fa una linguaccia il Signore del Tempo.
Aziraphale tiene fermo Crowley, per impedirgli di aggredirlo.
“Doc, tu però così non mi aiuti!” lo rimprovera.

“Oh, andiamo, credimi o no, sono stati solo cinque giorni e sono certo che Aziraphale sarà più che felice di farti un report su dove siamo stati e cosa abbiamo fatto!” chiarisce il Dottore e Crowley sembra calmarsi un po’.
“Posso anche aggiungere che è l’ultima volta che partiamo senza di te, sei più felice adesso?” alza gli occhi.

“Forse, ma ho bisogno ancora di qualcosa. Credo che sia più che giusto se passo cinque giorni solo con lui.” propone, stringendo forte a sé Aziraphale.

“Beh, se ti è di qualche consolazione, quando stavamo insieme ha fatto il tuo nome almeno uno o due bilioni di volte!” lo informa il Dottore, piuttosto irritato, facendo sorridere il suo rivale.
“Oh, andiamo, Doc, adesso non fare la vittima. È stato anche molto romantico. Cinque giorni pieni di abbracci e baci…” si difende l’angelo, accorgendosi troppo tardi di ciò che ha appena fatto.
“Cinque giorni pieni di coooosaaa?!” sbotta il demone.
“Ora sei tu che non ti stai aiutando molto, Azi!” ridacchia il Signore del Tempo.

“Riguardo ai cinque giorni da passare soltanto con lui, immagino che Crowley abbia ragione.” cambia astutamente argomento il biondo. “A te non dispiace, vero?” aggiunge, con la preoccupazione che vela i suoi occhi azzurri.
“Ma certo che no, lo capisco perfettamente.” gli sorride dolcemente il castano.
“Non lo so, magari puoi farti un giro della città, leggere qualche libro di Azi … o viaggiare per qualche pianeta inesplorato… o qualsiasi altra cosa faccia un Signore del Tempo!” fa del suo meglio il rosso  per risultare gentile.

“Credo che viaggerò da solo, magari potrei salvare uno o due pianeti…” pianifica il Dottore, accarezzandosi il mento con fare pensieroso.
“In soli cinque giorni?” si abbassa gli occhiali scuri Crowley per guardarlo meglio con lo scetticismo più totale.
“Tu non mi conosci!” fa un sorrisetto tronfio l’altro.
“Secondo me sei solo affetto da delirio di onnipotenza! E te lo dice uno che il mondo lo ha salvato per davvero!” ribatte il demone.
“Hey! Anche io lo salvo il mondo. Anzi, i mondi. E ben più di una volta.” si difende il Signore del Tempo , prima che si inneschi qualcosa in lui.

“Aspetta un attimo Il mondo salvato. L’Inquisizione Spagnola. I tunnel scavati in Tibet. Antartide. Un reattore nucleare mancante. Una caramella al limone. Perché al limone? Alla banana sarebbe stato meglio. Accidenti, quanto vorrei una caramella alla banana adesso!” comincia il suo brainstorming, picchiettando le tempie.
“Alieni strambi con messaggi di pace ancora più strambi. La guerra nucleare mondiale evitata all’ultimissimo minuto. I quattro cavalieri dell’Apocalisse. Truppe di migliaia di angeli e demoni, pronti a combattere. L’ Anticristo. Un falso anticristo. Il piano ineffabile.” continua le sue associazioni mentali, camminando in cerchio.

“Sai, un po’ mi fa paura quando fa così.” sussurra Aziraphale a Crowley e lui annuisce.

Il demone va verso il Dottore, picchiettandogli la spalla.
“Hey, tu, strampalato ragazzo alieno, hai finito col tuo maledetto farneticare?”

Aziraphale fa apparire un sacchettino di caramelle alla banana e glielo allunga.
“Ecco caro, prendile. Va un po’ meglio ora?” gli domanda.
“Decisamente meglio!” sogghigna il Dottore, cominciando a mangiare le caramelle, felice come un bimbo.
“Non lo chiamare caro!” sbotta Crowley, gelosissimo.
“Oh, chiudi il becco, siete entrambi cari per me!” puntualizza l’angelo, prima di rivolgersi al Dottore che è già entrato nel TARDIS e sta appoggiato con la schiena contro lo stipite della porta. “Tornerai qui fra cinque giorni, non è vero?” gli domanda, un po’ preoccupato.

Lui si augura davvero di poterlo rivedere ancora.

“Ma certo che tornerò, Azi. Giusto il tempo di viaggiare un po’ in giro e poi torno e ho intenzione di rimanere un po’. Finalmente mi sono ricordato per che cosa sono venuto qui, ma ve lo dirò quando torno.” li informa, pronto a partire.
“Oh, quindi non sei venuto qui solo per innamorarti perdutamente di me?” non può fare a meno di flirtare con lui l’angelo, andando verso la soglia del TARDIS.
“No, quello è stato solo un incidente di percorso… ma un incidente che rifarei volentieri un milione di volte, ancora e ancora.” si sporge in avanti il Signore del Tempo, ma un certo qualcuno tira il suo angelo indietro.

“Ma nemmeno maledettamente per idea! Voi due, smettetela di farvi gli occhi dolci!” sbotta Crowley. “Angelo, mi hai promesso cinque giorni con me soltanto, fai ciao ciao al Dottore!”

E lo fanno, muovono le mani in segno di saluto, prima che le porte si chiudano e la cabina telefonica blu cominci a pulsare e poi sparisca.

“E così, Crowley, che cos’hai fatto tutto questo tempo per conto tuo?”
“Per lo più stare in strada e inveire contro il Dottore. Te l’ho detto che sono stati solo cinque minuti per me!” fa spallucce l’altro. “Ad ogni modo, tieni chiusa la tua libreria per cinque giorni, tu starai da me!” aggiunge e suona più come un ordine che come una proposta.
“Per me va benissimo!” sorride esaltato il biondo, mentre si incamminano verso la Bentley.
“E voglio sapere ogni dettaglio su che cosa hai fatto in questi cinque giorni!”

Ed è così che passano il viaggio in macchina, con Aziraphale che gli racconta tutte le loro avventure.
“... e poi ho assistito a uno spettacolo di magia e quel George era decisamente molto più bravo di me…”
“Chiunque è più bravo di te, con quella roba!” ridacchia Crowley.
“Hey!” sbotta l’altro, offeso. “Oh, aspetta un momento. Hai ragione. E comunque, ho visto anche l’Excelsior, ma niente di che se paragonato alla Gavotta,” continua. “Oh, avresti dovuto tanto vedere il Dottore con i Fratelli Wright, ha messo un po’ più a posto i loro progetti e loro non la finivano più di ringraziarlo!”
“Okay, okay, ora il maledetto quadro mi è fin troppo chiaro. Sembra proprio che tu ti sia divertito un sacco.” brontola il demone, parcheggiando la sua macchina.

“Se ci fossi stato tu con me, mi sarei divertito il doppio.” mormora l’angelo, cercandogli un bacio che l’altro non gli nega.

“Ma sono con te adesso.” sussurra Crowley contro le sue labbra.
Vanno avanti a baciarsi per tantissimo tempo, prima di ricordarsi che sono ancora dentro la Bentley e che Crowley ha un appartamento dove potrebbero stare molto più comodi.
Una manciata di minuti più tardi, si stanno già abbracciando stretti sopra il largo letto di Crowley, guardando la TV.

Quando il demone meno se lo aspetta, la mano dell’angelo scorre fra i suoi capelli rosso fiammante.
“Hai ragione tu, caro, non capisco proprio perché non lo abbia fatto prima. Hai dei capelli fantastici anche tu!” sorride.
Crowley va decisamente in brodo di giuggiole e si spinge più vicino al suo tocco, prima di provare a fare la stessa cosa con i biondi capelli impossibilmente soffici dell’angelo.

Il risultato può essere uno soltanto: i due finiscono per baciarsi con ancora più ardore di prima probabilmente i capelli devono rientrare fra le loro zone erogene più sensibili.

Il rosso riguadagna controllo di sé a sufficienza per separarsi da lui e affrontarlo su una questione tutt’altro che irrilevante.

“Sai, Aziraphale, è tutto meraviglioso, ma non posso dimenticare così facilmente che tu hai abbracciato e baciato un altro… e che molto probabilmente lo farai di nuovo.” mugugna “Voglio dire, tu come ti sentiresti se fossi al posto mio?”
“Uhmm, fammici un po’ pensare… se tu avessi una cotta… e anche un po’ più di una cotta per qualcuno che è esattamente identico a me, io credo che ne sarei solo incredibilmente lusingato.” gli rivela con un sorriso l’angelo, sorprendendo il suo interlocutore con quella risposta.
“Davvero?”
“Sì, davvero. La tua gelosia è del tutto immotivata.”
“E va bene, allora, andrò in cerca di un tuo sosia, magari la rockstar libertina…” scherza Crowley, fingendo di alzarsi dal letto.

L’angelo scoppia a ridere, tirandolo a sé.

“Vieni qui. Se proprio ci tieni, posso miracolare una chitarra elettrica, mettermi un po’ di trucco e agire da libertino quanto vuoi!”gli propone baciandolo.
“Ma quello già lo sai fare. Ho visto come flirti con il Dottore!” gli rinfaccia nuovamente Crowley.

“Crowley, ti prego, te l’ho detto. Ti amo, caro, ti amo così infinitamente tanto… però non so come spiegartelo, sento qualcosa anche per lui. Qualcosa che sta diventando sempre più forte, ogni giorno che passa, ma che non priva in nessun modo il mio cuore di tutto l’amore che provo per te.” lo rassicura pazientemente l’angelo, accarezzandogli le braccia. “Sai, un giovane vecchio saggio mi ha detto che l’amore è un sentimento troppo bello per incanalarlo in una sola direzione.”
“Ngh… okay allora… basta che io sia una delle direzioni!” borbotta il demone, quasi timidamente.
“Ma tu lo sarai sempre, Crowley. Per sempre, sempre.” lo abbraccia forte Aziraphale, accarezzandogli il viso e baciandogli il collo.

Crowley comincia a slacciare la camicia di Aziraphale, un bottone per volta, pazientemente.
“Troppo veloce?” gli chiede, un po’ apprensivo.
Per tutta risposta, l’angelo gli apre in due la maglietta, lasciando l’altro esterrefatto.
“Troppo lento!” ridacchia Aziraphale, spronandolo a liberarlo dalla camicia alla svelta.

Comincia a depositare baci sul capezzolo sinistro di Crowley, mentre le dita giocano con quello destro.
“Angeloo, ma cooosaa…” geme l’altro.

“Sai, il mio primo bacio in assoluto è stato con il Dottore … però voglio che il mio primo qualcos’altro in assoluto sia con te.” gli fa l’occhiolino l’angelo.
Il demone spalanca i suoi grandi occhi gialli, pieno di aspettative.

“Azi, mi stai davvero dicendo che tu…”

“Sì, ma non ora, non in questi cinque giorni, intendo. Però il momento, il nostro momento, arriverà.” gli promette il biondo, mentre continua a baciare il petto del demone a modo suo. “Nel frattempo credo che possiamo un po’ improvvisare….” sorride allusivo, mentre una mano innocente scivola sul cavallo dei pantaloni di Crowley.

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Ed è proprio questo che fanno per i restanti cinque giorni, senza fare propriamente l’amore, ma andandoci molto, molto vicino.
Alla sesta mattina, Aziraphale si sveglia molto presto e si alza da quel letto dove Crowley se la sta dormendo della grossa.

Naturalmente, è perché ha il suo negozio di libri da riaprire, ma non è quella la vera ragione che spinge Aziraphale ad affrettarsi.

Sorride sollevato quando vede la familiare cabina telefonica blu sul lato opposto della libreria, ancora di più quando scorge da lontano il Dottore che passeggia, con le mani in tasca.

“Sei tornato!” gioisce, correndogli incontro per un abbraccio lungo e intenso.
“Di solito mantengo le mie promesse. Soprattutto quando sono così piacevoli da mantenere.” gli sorride dolcemente il Dottore.

“Lo sapevo che ti avrei trovato qui!” gracchia una voce familiare alle loro spalle.

“Crowley… mi hai forse seguito?” si insospettisce l’angelo.
“Non ce ne è stato affatto bisogno. È come se tu te ne fossi andato lasciando un’insegna gigante al neon con la scritta ‘Sono andato dal Dottore’!” spiegò, alzando gli occhi al cielo. “E la mia Bentley può essere più veloce di un teletrasporto!” si vanta.

Qualcosa attira la più completa attenzione del Dottore.
“Hai una Bentley? Una originale? La posso vedere?” domanda a Crowley, un po’ troppo impazientemente.
“Sssssta’ il più benedettamente lontano dalla mia piccola!” sibila.

“Non fare caso a lui, è sempre molto sensibile riguardo alla sua macchina!” spiega Aziraphale, che si sente come se avesse una sorta di missione.
“Sapete che vi dico? Che terrò la mia libreria chiusa anche per oggi. È una così bella mattina di sole, che ne dite di un picnic a St. James’ Park?” propone.

“Come il picnic che sto aspettando dal 1967? Quindi tutto quello che serviva per avere un tuo invito era un alieno bizzarro che mi assomiglia!” borbotta.
“Non sono bizzarro… sono solo non banale!” si difende il Dottore. “Ad ogni modo; il primo bancomat funzionante a Londra, il primo laser brevettato in California, la prima sonda spaziale su Venere, il primo trapianto di cuore in Africa, l’album di debutto dei Doors.il 1967 è stato un anno così interessante, ci dovrei tornare a fare un salto.” contempla.

Crowley e Aziraphale ormai si sono abituati così tanto al suo farneticare che nemmeno gli prestano più attenzione.
“Il punto è ...secondo me, più tempo voi due passate insieme, più andrete d’accordo.” riprende il discorso Aziraphale.

“Allora, ragazzo alieno, quanti pianeti hai salvato in questi ultimi cinque giorni?” gli chiede Crowley, con un chiaro tono da presa in giro. “Vedi? Stiamo andando d’accordo!” si rivolge all’angelo.
“A dire il vero, due pianeti. E ho evitato una guerra. E nell’ultimo viaggio per poco non sono morto.” ricapitola il Signore del Tempo. “Beh, tutte cose che accadono piuttosto frequentemente!” ridacchia.

“Beh, io non so se è la scelta più giusta. Voglio dire, non c’è niente di insolito o anche solo lontanamente interessante in una giornata a Saint James’ Park per un Signore del Tempo che brama sempre un’eccitante avventura!” cerca di far desistere il Dottore Crowley, per far sì che non si unisca a loro.

“Puoi trovare una strabiliante avventura anche nella più tranquilla delle giornate, se la sai cercare bene!” replica il Dottore con un sorriso smagliante.

Aziraphale gli sorride beato, mentre Crowley non è affatto contento.

- Okay, ragazzo alieno, sei un osso duro, eh? Ma io lo sono di più!

“Angelo, io credo che un’occasione così speciale si meriti il giusto trattamento; quindi perché non vai ad aspettarmi vicino alla mia macchina?” si rivolge ad Aziraphale, che annuisce festoso.
“Quindi andiamo là con la tua macchina, la Bentley?” gli domanda il Dottore, su di giri.

Una ragione in più perché Crowley faccia qualcosa a riguardo

“Sì, è naturale, ma prima ho bisogno del tuo aiuto, vieni con me!” dice il demone, aprendo la libreria di Aziraphale con uno schiocco di dita.

“Sai, potevamo anche usare il mio cacciavite sonico che apre ogni porta… ma così è più figo!” ridacchia il Signore del Tempo, seguendolo all’interno. “Allora, a che ti servo di preciso?” gli domanda.
“Beh, c’è un posto qui dove Aziraphale conserva le migliori bottiglie di vino.” gli rivela Crowley, che lo sta portando in una stanza ben precisa.

Il Dottore comincia ad avere qualche sospetto.

“E allora perché non schiocchi le dita per prenderle?”
“Non è la migliore delle abitudini ricorrere a frivoli  miracoli per cose che possono essere fatte con un po’ di sforzo umano, ma Aziraphale è un tale pelandrone che non mi posso certo aspettare un aiuto da lui in questo genere di cose. Però non posso dire lo stesso di te.” trova una scusa perfetta il demone.
“Adoro aiutare, se posso!” fa un sorrisetto il Dottore, mentre giungono a destinazione.
“Dopo di te…” esclama Crowley, aprendo la porta e spingendolo dentro.

“Aspetta un momento, qui non c’è alcuna bottiglia di vino!” si gira bruscamente il Dottore verso di lui, che è rimasto sulla soglia.
“Oh, ma lo so bene. Questo è il posto che Aziraphale usa come ripostiglio.” lo informa Crowley, prima di mostrargli qualcosa che lui conosce molto bene. “E questa volta il tuo giocattolino svita/avvita rimane qui con me!” sogghigna.
“Hey! Ridammelo indietro!” bercia il Dottore, cercando inutilmente di riprenderselo.
“Sai che ti dico? Non ho dovuto nemmeno usare la magia per questo; te l’ho sfilato dalla tasca e tu nemmeno te ne sei accorto!” se la ride Crowley, chiudendo la porta.

Il Signore del Tempo gli ringhia contro qualcosa di intelligibile, frustrato.

Grazie a un altro dei suoi miracoli demoniaci, il Dottore può ancora sentire chiaramente la voce di Crowley.

“Questo è per lo scherzetto della navicella spaziale  prenotata solo per due! E prima che provi a far a spallate contro la  porta o a prenderla a calci, lascia che ti avvisi che, se all’interno ti sembra ancora una fragile porta di legno, dall’esterno l’ho rinforzata, tramutandola in una porta blindata ad estrema sicurezza; qualcosa che, messo a confronto farebbe sembrare Alcatraz un asilo nido!” lo informa tronfio il demone, prima di far ritorno dal suo angelo.

TBC

Allora, non pensate anche voi che il Dottore sia un patafrullino dolcioso e Crowley un brutto (no.. un momento, come brutto? lui non è MAAIIII brutto!) demoniaccio geloso e cattivone che non ha ancora imparato come lo deve trattare?

aahaha, scherzo, io li amo entrambi, è solo che mi diverto un mondo a immaginarmeli così XD
magari prima o poi la smettono di farsi la guerra. ^^’

E in tutto questo Aziraphale è peggio di una gatta morta XD Ma come biasimarlo? <3 

Ho fatto una marea di ricerche per scrivere questo luuuuuungooo capitolo (scusatemi!!) , ma chiedo venia per ogni inesattezza storica.
Però ce lo vedevo un botto Ten a dilettarsi coi fratelli Lumiere e Wright… che poi, boh, magari è successo in altri episodi di DW (scusatemi, sono solo all’inizio della quinta e ignoro totalmente tutta la classica, sigh :/ ) 

Ah l’acronimo che si inventa Azi non potevo renderlo in Italiano, ma significa : La Cabina Blu Che Viaggia Ovunque ^^’

spero continui a piacervi, se trovate il tempo di farmi sapere che ne pensate ve ne sarò super grata.

per chi ama anche la coppia Jessica/Kevin, sul fandom di Jessica Jones trovate un paio di mie fanfic (e presto ne arriverà un’altra)
per quel che riguarda questo di fandom, la prossima che aggiornerò sarà il prompt di Chappy su Adam e Warlock ;) … coi miei tempi biblici, come sempre ^^’

 

‘notte, è tardino

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Capitolo 4
*** Capitolo III: My sweet demon. My sweet Doctor. ***


Waahhh io non so più come ringraziarvi <3 

Non ho riletto, poi lo farò... non so nemmeno come potrete reagire a questo capitolo ^^' ... vabbè, ve lo faccio leggere e basta!

 

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Chapter III: My sweet demon. My sweet Doctor.
 

“‘Dagli solo un po’ di tempo, Crowley non è poi così male; voglio dire, può sembrare un po’ rude a prima vista, ma, fidati, una volta che lo conosci meglio, ti accorgerai di quanto sia carino in realtà.’!” parla ad alta voce il Dottore, facendo il verso a una delle tante cose che Aziraphale gli ha detto durante i cinque giorni che hanno trascorso insieme.

“A seconda vista, a terza vista, a quarta vista, perfino alla due millesima e quinta vista io troverò quel demone insopportabilmente rude!” continua il suo sproloquio, prendendo a calci un secchio vuoto sul pavimento per dar sfogo alla sua rabbia.
Questo prima che si calmi.

Prende tra le mani il secchio che ha preso a calci e si siede a terra. “Beh, quello che so per certo è che non posso rimanere qui per sempre… ma nemmeno per altri dieci minuti!” pondera, controllando le sue tasche e gli oggetti in quella stanza.
Un chiaro piano di fuga si delinea nella sua mente così intelligente.
Sorride maniacalmente e comincia a darsi un gran da fare.

Crowley esce dalla libreria con un grosso ghigno stampato in volto. Non si sentiva così soddisfatto da quando ha fregato Hastur con quello scherzetto del telefono.
Sì, è vero, poi è riuscito a liberarsi, ma Crowley l’ha discorporato alla fine, all’interno della sua Bentley che andava a fuoco.
Non che lui intenda discorporare anche il Dottore, ovviamente.

- Questo gli serviva solo da lezione per non prendere più ciò che non è suo! - pondera il demone.

Se Crowley fosse onesto con se stesso, dovrebbe anche riconoscere che il Dottore gli ha permesso di passare da solo con Aziraphale lo stesso ammontare dei giorni che lui ha trascorso con l’angelo.

- Sì, ma una piccola lezione se la meritava comunque! - duella con la sua stessa coscienza - perché, in fondo, in fondo, anche i demoni devono pur averne una - prima che raggiunga la Bentley.

“Che ne è del vino? Dell’occasione speciale?” domanda Aziraphale, sporgendosi dal finestrino per guardarsi intorno meglio. “Del Dottore?” esita.
“Beh, si dà il caso che il tuo prezioso Dottore abbia deciso all’ultimo secondo che aveva avventure molto più interessanti da affrontare ed è tornato alla sua stupida cabina blu.” gli spiega Crowley, mettendosi al volante.
“Oh…” mormora il biondo e il demone finge di non vedere il broncio deluso sui suoi splendidi lineamenti.
“Beh, un’intera giornata con te suona comunque come un’occasione speciale.” aggiunge Aziraphale, cercando di riprendersi, mentre gli regala il più dolce dei sorrisi.

Nel profondo, Crowley sente di non meritarselo un tale sorriso.

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Si stanno godendo la quiete del parco e il tepore di quella giornata soleggiata da almeno due ore, quando una voce familiare - ormai per entrambi - interrompe la loro quasi pennichella.

“Questo parco è così grande da esplorare, prima di riuscire a trovarvi!”

Sia Aziraphale, sia Crowley sussultano, svegliandosi all’istante, ma per due motivi del tutto diversi: il primo per la felicità, il secondo… per il terrore.

- Come dannato paradiso ha fatto a liberarsi dal mio Alcatraz personale? Oh, cazzo, sono finito, dirà ad Aziraphale quello che gli ho combinato. -

“Sono ancora fiero di me per quando, nel 1532 ho fatto acquistare ad Henry tutta quell’area paludosa lungo il fiume Tyburn e gli ho fatto ordinare tutti quei lavori di bonifica. Guardate che meraviglia ne è venuta fuori, ancora ai giorni nostri!” sorride il Dottore, sedendosi fra di loro.

- Huh. Okay, non sta parlando di quello che gli ho combinato. Almeno, non ancora.- fa le sue considerazioni Crowley, ancora teso.

“Henry per dire Enrico VIII? Oh, andiamo, come se tu lo avessi incontrato davvero e avessi discusso con lui di queste cose!” lo denigra il demone.

“L’ho fatto, fra pranzi sontuosi e balli di corte!” puntualizza il Signore del Tempo. “Mi piacciono i balli.” fa un sorrisetto.
“Oh, piacciono tanto anche a me i balli. Non c’è nessuna possibilità che tu ci possa portare indietro ai tempi d’oro della Gavotta?” azzarda l’angelo.

Il Dottore si accende di entusiasmo.

“Oh, caro, ma lo sai che la Gavotta è tra i miei balli preferiti? Proposta accettata!”

- Oh, no, nononononono… -  Crowley diventa anche più nervoso dopo un tale sfoggio di cose che quei due hanno in comune.

“Parlando di Henry, si dà il caso che lo abbia incontrato anch’io e che gli abbia parlato, almeno un paio di volte… da chi pensate che abbia preso l’idea divertente di avere tutte quelle mogli?” sogghigna fiero, soprattutto per essere riuscito a spostare la conversazione su di sé.

“Oh, Crowley, avrei dovuto immaginarlo!” alza gli occhi al cielo Aziraphale. “Ma come può esser che non ci siamo incontrati? C’ero anch’io lì in quegli anni… sai, con lo scisma e tutto quanto… dovevo mettere una pezza a tutto quel gran casino… ho suggerito quella cosa della Chiesa anglicana.” confessa il biondo.
“Ma come può essere che tu ed io non ci siamo incontrati già allora, carissimo?” mormora il Dottore, avvolgendo le braccia attorno al suo punto vita.
“È un vero peccato!” fa le fusa Aziraphale nel suo abbraccio, prima di richiamare alla mente qualcosa di importante.

“Sai, pensavo che non saresti venuto a questo picnic…”

“Ma certo che ci volevo venire, non mi sarei perduto questo giorno per null'altro nell’Universo,” gli sorride dolcemente il Signore del Tempo. “E, sai, ti avrei raggiunto anche prima, ma ero intrappolato…”

- Ecco, ci siamo, sono fottuto! - si prepara ad affrontare le conseguenze delle sue irresponsabili azioni Crowley.

“dalla bellezza che c’è tutt’intorno a questa città. Ho fatto una lunga passeggiata per arrivare qui, ecco perchè non vi ho raggiunti subito.” aggiunge il castano.

Aziraphale fa un sorrisone, sentendo quelle cose, mentre Crowley diventa la quinta essenza dello sbalordimento.

“Ooh, quindi sono queste le avventure di cui parlava Crowley.” fa i suoi collegamenti il biondo.

“Un'avventura lo è stata di certo!” sottolinea il Dottore, scambiandosi uno sguardo con Crowley, prima di cambiare argomento.

- Mi sta soltanto torturando, aspettando il momento giusto per colpire! - decide Crowley.

“Ma adesso, eccoci qui, in questo parco incantevole. Guardate le anatre! Lo sapevate che veniva loro dato da mangiare dagli agenti segreti che si ritrovavano qui per parlare delle loro missioni? E ogni agente aveva un tipo di pane diverso, quello nero dei Russi dev’essere il loro preferito. La prossima volta ne porto un po’ con me.” ricorda a se stesso il castano.

“Ma le anatre ascoltavano i discorsi degli agenti segreti, perché hanno le orecchie, giusto?” si avventura a domandare Crowley.
“Oh, beh, non me lo sono mai chiesto in effetti…” bofonchia il Signore del Tempo. “Però potremmo sempre scoprirlo!” propone, sogghignando in modo maniacale.
Crowley rispecchia il suo stesso ghigno febbrile, prima di riprendersi.

- No, aspetta, che fai? Ti metti a fraternizzare con il nemico, adesso?- si rimprovera. - Oh, sì, giusto. Perché non si sta affatto comportando da nemico, a proposito?-

Lo deve scoprire e basta.

“Magari un altro o giorno!” fa spallucce, andando vicino ad Aziraphale e facendo apparire un sacchetto di pezzetti di pane nella sua mano.
“Tieni, angelo, so quanto ti piace dar loro da mangiare, anche se non sei un agente.” gli fa l’occhiolino, passandogli il sacchetto.
“Beh, ma lo sono, una specie. Agente del Paradiso. Angelo e agente sono parole così simili!” ridacchia il biondo.
“Come dici tu, nel frattempo io discuto di un paio di cose con il Dottore.” annuncia Crowley, prima di prendere il Dottore per un braccio e camminare con lui verso un punto più appartato.

“Okay, Dottore, avrei un paio di grosse domande.”
“Spara.” sorride il Dottore. “Intendo, spara le domande, non a me!” aggiunge con una risata nervosa. “So che lo faresti.”
“Naah, non ti odio...fino a quel punto." fa spallucce Crowley, prima di venire al punto. “La prima domanda è… perché non hai detto niente ad Aziraphale? Voglio dire, ci avresti potuto far litigare per secoli… eppure hai mantenuto il nostro segreto.” fissa l’alieno, confuso.

“Crowley, Crowley, Crowley, prima ti rendi conto che io non sono un tuo nemico e meglio sarà.” sentenzia. “Abbiamo un obiettivo comune, ma non significa che dobbiamo farci la guerra.”
“Non dobbiamo?” ripete Crowley, senza suonare granché convinto.
“No. Lo so che a voi demoni non piace tanto condividere, ma, fidati, è una cosa davvero piacevole, soprattutto se Azi per primo non si sente né in colpa né in imbarazzo a riguardo.” gli spiega. “Ha agito freddamente o riluttante con te in questi cinque giorni?" Indaga, certo di conoscere già la risposta.
“No, per niente, anzi, il contrario.” risponde il demone, stupito.
“Vedi? La cosa può funzionare.” sfodera un sorrisetto sfrontato il bel Signore del Tempo. “E poi c’è un’altra ragione se ho mantenuto il nostro segreto. Non mi piace agire da spia.fare il cocco della maestra che va a piagnucolare perché uno dei suoi compagni di classe non si comporta bene.”
“Hey, nessun cocco della maestra qui. Non ho piagnucolato e non ho agito da spia, Azi ti ha visto farmi lasciare di proposito la tua stupida cabina dello spazio!” lo accusa il demone.
“Così come ha visto te tramortirmi nel suo negozio. siamo pari.” ribatte il Signore del Tempo.
“Immagino di sì. Okay, la seconda grossa domanda è… come paradiso hai fatto a liberarti?”

Il Dottore sogghigna.
“Morivo dalla voglia di rispondere a questa domanda! Beh, se proprio ci tieni a mettermi fuori gioco, almeno non mi rinchiudere in una stanza con dentro così tanto a mia disposizione.”
“Così tanto a mia disposizione?” gli fa il verso Crowley. “Davvero tu chiami delle scope, un detergente, qualche straccio e un secchio ‘così tanto a mia disposizione’?”
“Certo che sì. Perché si dà il caso che avessi ancora nelle mie tasche un po’ di sabbia di Marte, un po’ di polvere Lunare e un po’ di azoto biofotonico che può tornare sempre utile.” comincia la sua spiegazione. “Il detersivo aveva dentro il succo di limone, proprio quello che mi serviva per innescare la reazione. Ho versato tutti questi ingredienti nel secchio, li ho mischiati per un po’, poi ho immerso la scopa nella soluzione chimica ottenuta ed è diventata un convertitore di materia temporaneo, cosa che mi ha permesso di passare attraverso la tua porta Alcatraz come se fosse fatta di burro.” sfoggia un sorriso furbetto, fiero di se stesso.
“Un gioco da ragazzi!” alza le spalle, andando via.
Crowley ancora deve riprendersi dal mal di testa colossale che gli ha causato - sì, anche i demoni ne possono soffrire.

“Un gioco da ragazzi!” ripete con la voce alterata, imitando il modo di parlare dell’alieno, prima di raggiungerlo.
“Beh, non così tanto ‘gioco da ragazzi’ se ti ci son volute due ore per arrivare qui!” gli rinfaccia.
“A dire il vero, ho creato il convertitore di materia temporaneo… accidenti, è un nome così lungo, d’ora in poi chiamiamolo solo cmt,” sproloquia il Dottore, prima di ritrovare il filo del discorso. “Ho creato il cmt in meno di dieci minuti. Il difficile è stato arrivare in questo parco senza soldi, dovrei davvero iniziare a portarmi appresso un po’ di soldi… avevo solo dei sesterzi dal mio ultimo viaggio nell’Antica Roma. Almeno se avessi avuto con me il mio cacciavite sonico li avrei potuti cambiare in moneta di questi tempi o ‘prelevare’ da qualche bancomat.” si ferma, facendo il gesto delle virgolette con le proprie dita. “O manomettere il tassametro di un taxi… niente di tutto questo, grazie a te!” alza gli occhi al cielo. “Allora ho provato a fare l’autostop, ma, accidenti, da quando gli umani sono diventati così egoisti, insensibili e diffidenti? Non c’è nemmeno una macchina che si sia fermata!” si lamenta, facendo ridere l’altro.

“Con quella faccia da pazzo? Beh, non li biasimo di certo!” lo deride il rosso.
“Guarda che sfoggiamo la stessa faccia, deficiente!” gli rinfaccia il Signore del Tempo.
“Ecco perché non faccio mai l’autostop, scemo!” ottiene l’ultima parola Crowley.

“Ma non ci eravamo incamminati lungo il sentiero della pace?” domanda retorico il castano.
“Già, giusto.” sbuffa il bel demone.
“Quindi, per un attimo ho pensato anche di usare il TARDIS, ma viaggiare all’interno dello stesso giorno può essere rischioso , se tocchi le linee temporali del..”
“Ti prego, abbi una maledetta pietà del mio maledetto mal di testa e giungi al maledettissimo punto!” sbotta Crowley, circondandosi le tempie con le dita.
“Per fortuna poi mi sono ricordato che avevo ancora con me la mia carta psichica e ho fatto credere a un taxista che ero un poliziotto e c’era da inseguire una macchina fino a qui.” gli spiega l’altro.
“La tua psichica cosa?” si acciglia il demone.
Per tutta risposta, il Dottore estrae da una tasca quella carta totalmente bianca e l’avvicina a Crowley, perchè la possa guardare.
“Carta psichica, dentro ci leggi qualsiasi cosa io voglia!” chiarisce ed è solo questioni di secondi perché accada.

Un Crowley davvero spaventato fruga fra le sue tasche, finché trova il cacciavite sonico e lo lancia via, in fretta e furia.
Il Signore del Tempo lo afferra al volo, in modo assai atletico.
“Grazie, caro!” sorride.
“Gettalo più lontano che puoi, quel coso esploderà da un minuto all’altro e io non voglio discorporarmi!” gli urla Crowley, innervosito.

Il Dottore scoppia a ridere.

“È quello che ti ho fatto leggere. Hai visto quant’è potente la mia carta psichica?” sogghigna astuto, riponendo nelle tasche sia la carta psichica, sia il cacciavite sonico.

Crowley si ritrova a sogghignare con lui.

“Oh, quella cosa è così utile, ma anche così immorale. Mi piace.”

“Hey, voi due!” Aziraphale cammina verso di loro. “Ho finito di dar da mangiare alle anatre, ora sono io quello che sta morendo di fame, che ne dite se cominciamo a mangiare?” propone, silenziosamente lieto di non averli sorpresi nel mezzo di una lotta.

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Il picnic trascorre così sereno ed armonioso fra tutti e tre che c’è soltanto un modo per concluderlo come si deve.
Si recano tutti al carretto dei gelati e Aziraphale offre per tutti. A dire il vero, è l’unico che abbia soldi autentici, ricavati dalla sua libreria.

“Un ghiacciolo alla fragola, un cono alla vaniglia e… per te, caro?” si rivolge al Dottore.

“Huh, qualsiasi cosa, purché abbia dentro la banana.” mormora.

“Temo di non avere nessun gelato di quel genere, Signore.” lo informa il venditore.

“Cooosa?” si acciglia il Signore del Tempo, deluso, dopodiché si avvicina al carretto, armato del suo cacciavite sonico. “Mi scusi, posso?” domanda, molto educatamente.

“Ma certo…” borbotta il venditore, piuttosto confuso.

“Ehm, è che a lui piace giocare con le … torce!” lo giustifica Aziraphale, con un sorriso di circostanza, mentre il Dottore scansiona il carretto con la luce blu.

“Mi scusi, potrebbe controllare di nuovo?” domanda al venditore, ancora più educatamente.

“Le ho già detto che non abbiamo alcun… huh? E questo stecco alla banana come ci è finito qui?” brontola confuso l’uomo, allungando il gelato a quel cliente così bizzarro.

“Grazie. Dovrebbe aggiungerli al menù, è estremamente buono!” fa un sorrisone il Dottore, mangiandosi il suo dessert tutto contento.

“Sei impossibile!” sbuffa Crowley, anche se in realtà ne è piuttosto divertito.

“Benedetto cielo, voi due andate così d’accordo che quasi non vi riconosco. È meraviglioso!” sorride beato l’angelo, mentre si incamminano.

Vanno così d’accordo che Crowley addirittura gli permette di salire sulla sua Bentley e il Dottore rimane calmo, godendosi il viaggio e la macchina senza fare nulla di strambo.
Raggiungono la libreria e il Dottore getta un’occhiata al suo TARDIS.

“A chi va un bel viaggio nel tempo?” propone. “Eh, sì, Crowley, d’ora in poi ti porterò con noi.” puntualizza, facendo sorridere il demone.

È il primo che si precipita al suo interno, appena le porte vengono aperte.

“Dove e quando stavolta?” gli domanda Aziraphale, esaltato, abbracciando Crowley, mentre il Dottore imposta il computer di bordo.

“È una sorpresa, l’amerete quella destinazione!” sogghigna eccitato.

- Del resto Amore è la parola chiave. E pace. Pace e Amore. - contempla.

Il Tardis comincia a prendere il volo e Aziraphale e il Dottore si scambiano uno sguardo di intesa.

“Glielo dovremmo dire?” chiede il Dottore.

Aziraphale ci pensa per un po’.

“Naaah!” scrolla le spalle alla fine.

“Dirmi cosa?” li interroga Crowley.

Non gli piace nemmeno un po’ la loro complicità, ma per lo più si chiede perché se ne stiano così aggrappati alle strutture.

“Wwoooahh!”

Lo scopre nel peggiore dei modi, quando cominciano le turbolenze e lui viene sballottato per ogni angolo, prima di cadere sul pavimento grigliato.

“Ouch! Okay, ora è schifosamente chiaro perché vi state reggendo!” fa una smorfia, dolorante.

Con cautela e gradualmente, Aziraphale avanza verso di lui.

“Oh, andiamo, è stato divertente!” ridacchia l’angelo.

“Non smette mai di divertirmi!” ridacchia il Dottore.

“Okay, quindi ora sono due i bastardi coi quali ho a che fare!” si lamenta il demone, cercando di riprendersi per i colpi subiti.

“Su, su, ti bacio e passa tutto?”si offre Aziraphale, sollevandogli un poco la T-shrt nera per cominciare a baciargli il fianco dolorante.

“Ohh, mi piace.” geme lui.

“Sono così tentato di mollare la presa e farmi male all’inguine, se mi baci e passa tutto, Azi!” mormora il Dottore, che li sta guardando, cosa che fa arrossire l’angelo.

“Nemmeno per sogno, Dottore; lui ti può baciare, abbracciare, coccolare e cose di questo tipo, ma Azi il repertorio grosso lo deve fare con me prima!” mette in chiaro Crowley, con la gelosia che gli sfavilla dagli occhi.

In effetti ha perso gli occhiali scuri durante gli sballottamenti.

“Oh, non preoccuparti, il repertorio piccolo e più che apprezzato!” annuisce il Signore del Tempo.

- Per ora.-

Finalmente il TARDIS atterra e il Dottore apre le porte.

Crowley e Aziraphale si precipitano sulla soglia per mettere fuori la testa e vedono una moltitudine di persone in un vastissimo campo verde.

“È l’Arca di Noè? No, aspetta, la gente non era vestita così colorata, nè tantomeno sembrava così felice…” bofonchia Aziraphale, perplesso.

“Woooah! Ma questo è Woodstock! Che figata, Dottore!” esulta Crowley, recuperando i suoi occhiali da sole e andando verso il Signore del Tempo.

“Proprio così, amico mio. Siamo a Bethel, New York, è venerdì 15 Agosto 1969. Sono le 15:10 e se ci sbrighiamo dovremmo essere in grado di assistere all’inizio del concerto, nel giro di due ore.” li istruisce il Dottore, pronto per lasciare il Tardis.

“Aspetta, Doc, davvero vuoi lasciate il TTAABB così? Nel mezzo di questa folla? Non sarà troppo sospetto?” si preoccupa Aziraphale.

“Che cos’è il TTAABB?” si acciglia Crowley.

“La navicella spaziale che abbiamo appena usato, è l’acronimo di The Travelling Around Anywhere Blue Box.” gli spiega Aziraphale.
“Oh, si addice perfettamente.” annuisce il demone.
“No, non è maledettamente vero!” sbotta il Dottore. “Certo, non mi aspetto che la chiamate Time And Relative Dimension In Space, ma almeno TARDIS!” ribadisce.
“Preferisco il nome che gli ha trovato Azi.” ribatte il rosso.

“Ci avrei scommesso!” alza gli occhi al cielo il castano. “E comunque, il mio TARDIS è una creatura vivente, lei soffre se non la chiamate con il suo nome adeguato… è un po’ come se io chiamassi, non lo so, tu, Snake Eyes e, tu, Puffy Bow-tie!” cerca di farli ragionare.
“Beh, io non avrei niente da ridire, Burnt Spaghetti Head!” lo provoca Crowley.

Il Signore del Tempo lo guarda in un modo che il demone capisce da solo che è meglio che dia un taglio alle battute.

“Okay. TARDIS. Afferrato il concetto e niente nomi buffi per te."
“Beh, a me piaceva Puffy Bow-tie.” si imbroncia Aziraphale.

“Non preoccuparti, mio caro, posso chiamarti così nell’intimità.” gli fa l’occhiolino il Dottore, rubandogli un veloce bacetto.

“Ad ogni modo, fidati, Azi, possiamo andarcene così. Sai, tutte le persone qui sono in una condizione particolare che non farà loro notare alcunché di diverso dal solito.” lo informa. “Probabilmente Crowley lo sa di che cosa sto parlando.” aggiunge e i demone annuisce con fierezza.
“Certo che lo so!” ridacchia.

“Io non ho la più pallida idea di che cosa stiate parlando, so solo che l’aria qui ha un odore strano!” borbotta l’angelo.
“È proprio questo il punto, angelo!” il rosso ridacchia ancora di più.
“Solo un’ultima cosa prima di andare. Crowley, ti spiacerebbe dotarci del giusto abbigliamento? Ci metteremmo troppo a cercare nel mio guardaroba.” gli domanda il Signore del Tempo.
Solo uno schiocco delle dita del demone e tutti e tre indossano larghi blue jeans e magliette psichedeliche.
“Fantatico. Ora sì che possiamo andare!” ghigna esaltato il Dottore e finalmente escono fuori.

“Ero qua. No, aspetta un momento. Sono qua. C’è un altro me qui da qualche parte!” capisce Crowley.
“Oh, ti prego non ti mettere a cercarlo e se mai lo dovessi vedere NON lo toccare, per nessuna ragione! Non ho proprio il tempo per avere a che fare con quegli orribili volatili…” borbotta.

“Ho idea che lui stia respirando troppo quest’aria!” bisbiglia a Crowley Aziraphale, facendolo ridere.

Riescono a raggiungere un punto abbastanza carino e per le 17:07 odono le primissime note di ‘High Flyin’ Bird’ di Richie Havens.

“Magari è l’orribile uccellaccio di cui farneticava prima!” bisbiglia Crowley ad Aziraphale, facendolo sghignazzare.
“Non pensate che non riesca a sentirvi e, no, non mi riferivo a quello…” borbotta il Dottore. “Ora godetevi la musica e chiudete il becco!”
Ed è quello che fanno.

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Il secondo giorno li ritrova ancora lì per il concerto che inizia alle 12.15, ma il Dottore è tutto preso a parlare con un tizio un po’ strambo e alle due del pomeriggio fa ritorno dal duo, con in mano una bustina di qualcosa che Crowley riconosce all’istante.

“Oh-o-oh, pare proprio che ci sarà un viaggio nel viaggio!” ghigna.

“Cosa?” si acciglia Aziraphale.

“Beh, azi, Crowley ha ragione. Io credo che questo sia il modo migliore per godersi davvero appieno questa esperienza.” propone il Dottore. “Ho provato roba molto più forte su altri pianeti, ma questa rimane una delle più divertenti. Allora, chi di voi è bravo con le cartine?”

Non è facile stabilire chi sia il più stupefatto quando è Aziraphale ad alzare la mano

“A-Azi… ma dav-davvero t-tu…” balbetta Crowley, incredulo.
“Sì, certo. Cos’è che volete? Una barchetta? Un aeroplanino? Un cappellino? Un elefante? Ho fatto un corso di Origami, sono piuttosto bravo… okay, più con la carta, ma posso provare anche con la cartina, vuol dire che li farò più piccoli…”

Sia Crowley, sia il Dottore scoppiano a ridere di gusto.

“Che c’è? Cos’ho detto di sbagliato?” aggrotta le ciglia il biondo, in totale confusione.

Crowley scivola vicino a lui, sfregando la punta del naso contro la sua guancia destra e avvolgendogli un braccio attorno al collo.

“Ragazzo alieno, capisci perché io lo amo così dannatamente tanto?”

Il Signore del Tempo scivola dal lato opposto, lasciando un bacio a stampo sulla guancia sinistra di Aziraphale, mentre un braccio gli avvolge il punto vita. “E io non posso fare a meno di fare lo stesso!”

“Continuo a non capire, però mi sento così amato!” si bea l’angelo, godendosi quel momento.

“Okay, ho capito, mi occupo io dell’erba.” decide il Dottore e si dimostra essere un rollatore impeccabile

Quando è pronto il primo spinello di Cannabis, il Dottore è il primo a fare un tiro, poi lo passa a Crowley che infine lo passa ad Aziraphale
L’angelo prova a imitare le loro azioni e finisce per tossire piuttosto violentemente, divertendo gli altri due, ma quando è di nuovo il suo turno non lo rifiuta.

Dopo la terza canna che hanno condiviso, Aziraphale si sente incredibilmente più leggero e continua a ridacchiare.
Deve anche aver capito cosa significa appieno il motto Peace and Love.

Bacia e abbraccia prima uno dei suoi amanti e poi l’altro e va avanti così.

Agli occhi di qualsiasi altra persona, lui sembra un fortunato bellissimo ragazzo biondo che ha rimorchiato due fratelli gemelli sexy da morire.
Del resto, lo stesso abbigliamento li rende ancora più identici, eccezione fatta per i capelli.

“Il mio dolce demone…” mormora, baciando Crowley più a fondo delle precedenti volte, prima di incamminarsi traballante fra le braccia del Signore del Tempo che lo aspettano. “Il mio dolce Dottore…” sussurra, baciandolo allo stesso modo.

“Il mio dolce demone. Il mio dolce Dottore.” ripete come un mantra, prima di cadere con la schiena sul prato, a guardare il cielo stellato.
A dire il vero, sono solo le sei e venti di un pomeriggio di piena estate, ma Aziraphale le stelle le vede lo stesso e ridacchia.

Tutti quei baci hanno fatto sì che sia Crowley, sia il Dottore si assaggiassero l’un altro, seppur indirettamente.

“Sai di galattico.” mormora Crowley, concentrandosi meglio su quel sapore che ha in bocca.
“E tu sai di demoniaco.” ribatte il Dottore, con un sorriso, prima di camminare verso il rosso, in una sorta di maniera seduttiva. “Vogliamo scoprire che sapore ha in un modo meno indiretto, mm?” si offre, sporgendosi più vicino.

Crowley è quasi tentato, ma ancora sobrio quanto basta per tirarsi indietro all’ultimo secondo.

“Ngk! Magari nel prossimo millennio!” borbotta.

Aziraphale si è goduto l’intera scena e se la ride.

“Ve l’avevooo deeeeetto che sareste andati d’accooooordooo..”

“Okay, per me non è un problema aspettare il prossimo millennio!” sogghigna il Dottore.

“Hey, aspetta un attimo ti conosco, Signore del Tempo, non è che perché ora siamo nel 1969 quando torniamo saremo nel prossimo millennio! Io intendo un millennio dai giorni nostri del 2019 e intendo un vero millennio da attendere, niente trucchetti con il tuo TTAABB per saltare al 3019!” mette in chiaro Crowley.

“Noioso!” sbuffa l’alieno. “E NON chiamare il mio TARDIS così!” sbotta.
“Lo so, ma mi piace vederti tutto così incazzato!” sfodera un sorrisetto il demone, facendogli un buffetto sulla guancia.

“Sarà davvero un lungo millennio!” alza gli occhi al cielo il Signore del tempo.

“Credimi, lui varrà tutta l’attesa!” gli fa l’occhiolino Aziraphale, prima di saltargli al collo “E non dimenticarti che nel frattempo tu hai me!” lo coccola.

“Non potrei chiedere un modo migliore di ingannare il tempo.” gli sorride dolcemente il castano, arruffandogli i capelli.

TBC

 

Se leggendo Enrico VIII  avete pensato a quel figo assurdo di Jonathan Rhys Meyers né ‘I Tudors’ … allora avete pensato bene ;P

 

Trovo abbastanza canon sia che il Dottore possa aver in tasca qualsiasi cosa (Eleven ci teneva un bicchiere d’acqua pieno, per dire XD ) e che con poco possa fare mooolto, più di tutti Ten, dategli una penna e un elastico e vi costruirà un’astronave XDD non ho la più pallida idea di che cosa gli abbia fatto creare, ma mi sembrava qualcosa abbastanza da ‘Dottore’ ^^’

 

Ho visto fare a quel cacciavite sonico qualsiasi cosa, tranne che il cacciavite XD quindi non fatico  immaginare che possa creare un gelato alla banana modificando le molecole di quelli presenti. XD

 

I nomignoli non credo serva tradurli, ma nel caso sono Occhi di Serpente, Papillon Paffutello e Testa di Spaghetti Bruciati XD

 

Gli orribili uccellacci sono un richiamo a una delle più belle puntate di Doctor Nine, a mio parere <3

 

Quanto all’erba… non vuole essere niente di diseducativo e spero che nessuno si offenda… il Dottore secondo me è uno che ha provato di tutto di più, Crowley che ve lo dico a fare.. Azi è sempre così curioso e… come potevo non fargli fare una cosa del genere a Woodstock? XD

 

ppsst nel prossimo capitolo (pensavo di scrivere tutto qui, ma, tanto per cambiare, stava diventando chilometrico XD )  arriva anche un po’ di LSD, quello che prende la mia ispirazione, probabilmente XD

 

Spero vi sia piaciuto (Questo Dottore che ci prova spudoratamente con Cro? ;P Ve lo aspettavate)

 

In caso contrario va benissimo sventolare bandiere arancioni, insultarmi… colpirmi con l’azoto biofotonico (se sapessi cos’è XD )

LOL buonanotte.. quel poco che ne resta ^^’

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Capitolo 5
*** Capitolo IV: I wouldn't mind ***


 


ci metto ere geologiche ad aggiornare, ma spero che l’attesa valga la pena ;)


sono in ritardo con le risposte (fossi in ritardo solo con quelle di questa storia, arrghh ma poi arrivo da voi tutte grazie per i vostri commenti meravigliosi <3 )

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Capitolo IV: I wouldn’t mind

“Okay, è giunto il momento per qualcosa di meglio.” esulta il Dottore.
“Aspetta, vuoi dire che esiste addirittura qualcosa meglio di questo?” ridacchia Aziraphale, sdraiato sull’erba, perso nel proprio mondo.
“Mettiti su a sedere, prima che ti addormenti, mio caro, e te lo dimostrerò.”

“Io sono già più che pronto per qualsiasi cosa tu abbia in serbo, ragazzo alieno!” fa un sorrisetto Crowley.

“È passato un secolo o due da quando ho provato questi…” borbotta il Dottore, estraendo un altro pacchettino: contiene qualcosa come dei piccoli francobolli, molto variopinti.

Ce ne sono tre. Tre. Proprio come loro.
Crowley sfodera un ghigno ampio, avendo già capito di cosa si tratta.
Aziraphale si mette seduto, aggrottando le sopracciglia  alle vista di quei cosi strani.

“Oh, buon cielo, questi sono davvero troppo piccoli per piegarli, pure per rollarli.” borbotta, facendo ridere gli altri due.

“Tesorino, questa volta non lo devi rollare, nemmeno fumare. Devi soltanto prenderne uno e leccarlo.” lo istruisce il Dottore.
“Cosa? Leccarlo? Come fanno gli umani quando devono spedire qualcosa da qualche parte? Mi ricordo di aver leccato qualcosa di simile a quelle piccole cose a forma rettangolare, però non erano così colorati, per farli aderire a delle buste, affinché il loro contenuto raggiungesse  ogni angolo del mondo.È davvero questo che devo fare, anche se non c’è una busta?” si acciglia l’angelo.
“Proprio così, caro amico mio, perchè non provi, mm?” lo tenta il Dottore allungandogli i francobolli.
“Ti spedirà di sicuro in un posto fantastico!” ridacchia Crowley, sporgendosi per prenderne uno anche lui.

Il Dottore ha già preso in mano l’ultimo rimasto.
Aziraphale va per primo, mentre ancora si chiede cosa stia esattamente facendo, ma lo lecca come un normale francobollo.
Crowley che è più informato a riguardo, posiziona il suo sulla punta della lingua, assorbendo così più sostanza di lui.
Il Dottore, che lo vuole sperimentare nel modo più profondo possibile, lo posiziona sotto la lingua e aspetta.

Non ci vuole molto perché gli effetti si manifestino.
Forse grazie alla sua super intelligente mente da Signore del Tempo che è più veloce di qualsiasi altra, il Dottore è il primo ad essere allucinato.

“Woah! Riesco a vedere i Dalek che sparano fiori, mentre i Cybermen fanno la lap dance e i Sontarans amoreggiano con gli Judoons!” ridacchia sdraiandosi sull'erba, per potersi godere meglio quello spettacolo privato.
Dalla tasca dei suoi jeans estrae addirittura i suoi occhialini 3D indossandoli.
“Ora sì che è perfetto.” si bea.

“Oh accidentaccio, Dottore, con te non è divertente!” protesta Aziraphale, sentendosi già la testa girare.
“Ha ragione lui, non possiamo mai capire la differenza quando deliri perché sei allucinato e quando lo fai da lucido!” finisce la frase per lui Crowley e tutti e tre scoppiano a ridere.

È il turno per Aziraphale di essere allucinato.
Si acciglia, mettendosi a sedere e abbracciandosi le ginocchia, tirandole al petto, mentre fissa un punto impreciso nel cielo.
“Per l’amor di Dio! Sto vedendo quegli orribili grossi uccellacci di cui blateravi tu e… aspetta, ma quello è un drago? E perché ha la faccia di Gabriel?”

Anche Crowley sta avendo le proprie allucinazioni.
“Oh, porco cazzo, c’è un’anatra gigante con la faccia di Belzebù e ssssta facendo cose estrrrremamente indecenti al tuo drago, Azi!” sogghigna Crowley, divertito.

“E io riesco a vedere tutto quanto!” sogghigna il Dottore aggiustandosi meglio gli occhialini sul naso.

Aziraphale si alza, tutto d’un tratto, agendo molto spaventato.
“Il drago Gabriel sta venendo verso di me, vuole sputarmi addosso il fuoco Infernale!” si lamenta, inciampando più di una volta, nel suo tentativo di raggiungere Crowley.

“Vieni qui, mio piccolo angelo, ti proteggerò io da tutte le cose brutte!” accoglie il biondo fra le sue braccia, coccolandolo sul suo grembo.

Il Dottore si imbroncia.

“Hey. Se Azi sta cercando protezione perché mai è andato solo da te? Io sono il salvatore di tutti i maledettissimi pianeti!” si lamenta, sbuffando.
“Ci risiamo col Complesso di Dio!” alza gli occhi al cielo Crowley.
“Magari ne ho più di uno!” gli fa una linguaccia spiritosa il Signore del Tempo.

“E comunque, tu potrai anche essere il salvatore di tutto il maledettissimo universo, ma si dà il caso che io sia il suo personalissimo salvatore, da oltre seimila anni. La Rivoluzione Francese. La Seconda Guerra Mondiale. Se non vado errato, una volta ha avuto  anche delle grane con il Faraone, con la sua ossessione costante di convincerlo a liberare le persone schiavizzate, perché Mosè non era abbastanza persuasivo… e potrei andare avanti per secoli con altri esempi!” gli spiega Crowley, con una punta di orgoglio.

Il Dottore sorride, mentre Crowley è ancora impegnato a coccolare un Aziraphale che sta tremando.

“Mi piacerebbe molto ascoltare tutte queste interessantissime storie nei dettagli, magari in un momento più sobrio!” propone lui, spingendosi abbastanza vicino da poter passare una mano fra i soffici capelli dell’angelo, guadagnandosi un mormorio compiaciuto da quest’ultimo.

Un mormorio che diventa un urlo terrorizzato, mentre Aziraphale fissa il cielo.
“Oh, nooo, il drago si avvicinaaa, mi sta per prendere, mi sta per prendereeee!” corre dietro la schiena di Crowley, in cerca di un ulteriore rifugio.

Il Dottore e Crowley si scambiano uno sguardo.

“Okay, qualcuno qui sta avendo un bad trip, per lui non è più divertente.” sentenzia il Dottore, pensando a un modo per far star meglio il suo prezioso angelo.

Crowley è assai più determinato e veloce.

“Okay, angelo, è tempo che qualcuno si renda nuovamente sobrio!” decide.
“Tempo che… cosa?” si acciglia il dottore, così tanto che gli occhialini 3D gli scivolano dal naso, rivelando un occhio attonito.

Crowley prende le mani di Aziraphale e le porta alle tempie dell’angelo, augurandosi che il suo angelo sia ancora abbastanza lucido da applicare su se stesso il miracolo.
E funziona.

Aziraphale chiude gli occhi e stringe i denti, desiderando di poter tornare sobrio, così come lui e Crowley sono abituati a fare con l’alcool, quando arrivano a uno o due bicchieri di troppo.
Il risultato è lo stesso: gradualmente, a poco, a poco, il Dottore vede crescere nuovamente i pezzi degli spinelli che Aziraphale si è precedentemente fumato con loro, così come il francobollo, ora asciutto e intero, sul prato.

“Affascinante!” fa un sorrisone, i suoi occhi sono colmi di un genuino stupore.

“Già, e anche parecchio utile!” fa un sorrisone Crowley, mentre un Aziraphale sfinito si accuccia in un angolo per fare un riposino. “Credo che per il nostro angioletto curioso sia stato un po’ troppo. Io preferisco rimanere fatto.”

- Ha detto ‘nostro.’ Forse sta cominciando ad accettare la questione del condividere. - contempla il Signore del Tempo.

“Anche io.” ridacchia il Dottore, prima che Crowley gli rubi quegli strani occhialini.

“Che figo!” ridacchia, guardandosi attorno mentre li indossa.

“Hey. Potevi anche solo chiedere.” protesta l’alieno riprendendoli, prima di rimetterli in tasca.
“Non è quello che fanno i demoni! Io prendo tutto quello che voglio, senza disturbarmi a chiedere!” dichiara fiero il rosso.
“Sei fortunato che io non ti voglia negare alcunché.” fa un sorrisetto il Dottore.

Crowley nemmeno sembra essersi accorto che ora l’alieno se ne sta sdraiato, con la nuca sul grembo del demone.
Anche gli effetti allucinogeni sono svaniti, ora sono entrambi in silenzio, occhi negli occhi.
Due grandi globi color cioccolato fondente, così brillanti e profondi come il cuore dell’universo, che si tuffano nell’oro di due gemme serpentine ancora più grandi.

Crowley nemmeno sembra rendersi conto che si sta piegando verso il Signore del Tempo.

“I tuoi occhi… mi chiedo s-se ce… ce li avessi anch’io… quando ero un angelo…” balbetta il demone.
“Quando tu eri un angelo?” ripete il Dottore.
“Sì, millenni prima che decidessi di cadere… che poi nemmeno l’ho proprio deciso-deciso.. ma, comunque… avevo delle ali bianche e brillanti come quelle di Aziraphale, ma non riesco a ricordare nient’altro, nemmeno il colore dei miei occhi.”

Solitamente Crowley è molto restio a parlare del suo passato, perfino con Aziraphale, ma forse le sostanze che ha assunto lo hanno reso in vena di certe confidenze.

“Sai che ti dico? Io credo che tu avessi occhi diversi dai miei. Tipo del colore dell’alba, qualcosa di così unico e particolare che devi aspettare un preciso momento del giorno per poterlo vedere.” mormora il Dottore.

“Oh!” risponde stupito Crowley.

“Parlando di cose che io non posso negarti, ce n'è una che tu hai negato a me, prima.” prosegue il Dottore, facendo una pausa per creare suspense.

Crowley lo sa già quello che sta per dire.

“Dottore…”

“Quel bacio. Sei davvero sicuro di voler aspettare un intero millennio?”
“Io…” mormora Crowley, chinandosi ancora di più.
“Sì?” si sporge verso il suo viso il Dottore.
“I-io…” balbetta il rosso.
“Io vado a farmi una passeggiata!” conclude Crowley, alzandosi così bruscamente che il castano si ritrova a rotolare sul prato.

“Ho bisogno di un po’ di aria fresca per tornare un po’ più sobrio, il metodo umano. Inoltre… tu sei pericoloso!” bofonchia Crowley, incamminandosi.

Il Dottore se la ride.
“Oh sì, è quello che mi hanno detto almeno seimila e duecentodiciotto pianeti diversi!” urla a Crowley da lontano accertandosi che l’abbia sentito.

“Incluso il mio.” mormora a se stesso, incupendosi per un attimo, prima di prendersi cura di un certo angelo dormiente.
“Vieni, mio prezioso, torniamo nel TARDIS ad aspettare Crowley.” dice, sollevando Aziraphale fra le sue braccia come fosse una sposa.

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La mattina dopo, il TARDIS è di nuovo a Soho, ma quando il Dottore si sveglia e va in cerca di Aziraphale e Crowley non li trova da nessuna parte.

“È strano, giuro che ero tornato sobrio quando ho impostato le coordinate… sono diventato di nuovo sonnambulo e li ho scaricati da qualche parte nel tempo e nello spazio?” si fa prendere dal panico. “Hey, piccola, tu non mi permetteresti di farlo, vero?” parla col suo TARDIS. “Sì, lo so che non ti chiamano con il tuo nome giusto, ma andiamo, non è una ragione valida per una vendetta del genere, ti giuro che lo stanno imparando e…”

Il suo fiume di parole si arresta quando sente un piccolo rumore quasi come un ticchettio, provenire dal soffitto.
Si precipita all’uscita, aprendo le porte della cabina telefonica e quando sposta la testa verso l’alto tira un sospiro di sollievo.
Aziraphale e Crowley sono seduti in cima alla cabina e stanno facendo colazione.
Sono tornati ai loro soliti abiti, così come il Signore del Tempo.
Aziraphale sta seduto in modo molto composto, sorseggiando il tè da una tazza, mentre regge il piattino con l’altra mano.
Tenendo in mano il suo bicchiere di vino rosso Crowley se ne sta seduto in modo molto più spavaldo, come se fosse il proprietario di ogni cosa.

“Eccovi, voi due!” grida a loro il Dottore.
“Dottore!” esulta Aziraphale. “Vieni a fare colazione con noi.” lo invita.
“Non mi dispiacerebbe…” replica il Signore del Tempo.
“Beh, allora unisciti a noi!” fa un sorrisone l’angelo.

“Certo. Aspetttate da qualche parte dovrei avere un raggio convertitore così posso diminuire temporaneamente le misure del TARDIS e saltarci sopra, oppure potrei prendere qualche pillola saltellante del pianeta Bun…”
“Hey, stramboide, potresti usare semplicemente una scala, o usare quella panchina per darti la spinta o ancora arrampicarti sull’albero qui sopra e farti cadere giù da un ramo, atterrando sul tetto.” gli suggerisce Crowley.
“Nemmeno per idea! Non farei mai qualcosa di così banale.” si offende il Dottore, incrociando le braccia al petto.
“Oh, per l’amor di qualcuno!” alza gli occhi Crowley, schioccando le dita e un secondo dopo il Dottore è lì seduto in mezzo a loro.
“Ti ringrazio.” sorride a Crowley che si limita solo a far spallucce. “Grazie.” sorride ad Aziraphale che gli ha fatto apparire una tazza di tè e dei biscottini al burro.

“Sul serio è quella la tua colazione? Vino rosso? E nient’altro?” interroga Crowley, stranito, mentre sgranocchia il primo biscottino.
“Naaah, non con niente!” argomenta Crowley.

Il Dottore sembra sollevato nel sentirglielo dire.

“Con altro vino rosso!” specifica il demone, riempiendosi nuovamente il bicchiere con una bottiglia che fa apparire.

“Guarda, sono più di seimila anni che cerco di farlo mangiare di più e più spesso, ma è tutto inutile!” sospira Aziraphale, finendo il suo tè.
“Dovremo pensare a un modo per migliorare le cose.” decide il Dottore, prima di cambiare argomento.

“Come stai, Azi? Immagino che ieri sia stata un’esperienza troppo profonda per te.” mormora.
“Mi sento molto meglio grazie caro; ma credo tu sia andato troppo veloce per me!” replica l’angelo.

“Che in realtà sta per, perché finalmente ci sono arrivato:  ‘Oh, è stato meraviglioso, ne ho amato ogni momento e mi piacerebbe tanto rifarlo, andando anche oltre.’ … solo che non ha le palle per dirlo!” rivela Crowley.
“Hey, non è affatto vero!” si difende Aziraphale, sussultando così tanto che per poco non perde l’equilibrio, cadendo dal bordo, se il Signore del Tempo non lo afferrasse prontamente per l’avambraccio.
“Bugiardo! Guardami negli occhi e dimmi che non pensavi questo quella notte del 1967, nella mia macchina!”

L’angelo arrossisce e basta, il che significa che il demone ha ragione.

“Volete che vi riporti indietro a quella particolare notte del 1967 per ricreare l’atmosfera? Perché non mi dispiacerebbe…”
“Sta’ zitto!” sbottano Aziraphale e Crowley nello stesso momento.

“Oh, angelo, perché non me lo hai detto quella notte? Hai almeno la più pallida idea di quanto fossi depresso?” chiede Crowley con voce rotta, in cerca della mani del biondo.

“Okay, comincio a sentirmi di troppo.” borbotta il Dottore, indietreggiando un po’ sul tetto per lasciare loro più spazio.

“Avevo troppa paura di affrontare i miei sentimenti, troppa paura della tua reazione, della loro reazione…” spiega Aziraphale guardando prima sopra e poi in basso, per fargli capire di che cosa sta parlando.

“Oh, angelo,” si intenerisce Crowley, prima di abbracciarlo e baciarlo.

“Beh, ma poi grazie al mio bacio avete rivelato l’uno all’altro ogni cosa e, guardatevi, come siete felici ora!” esulta il Dottore. “Il che fa di me il vostro Cupido!” fa un sorrisone a trentadue denti.
“Ci si aspetta che Cupido faccia innamorare le persone e poi si levi di torno, non che si auto-inserisca  in una sorta di triangolo amoroso che avrei evitato con gioia!” sibila Crowley.
“Troppo tardi per questo!” ridacchia il Dottore, facendogli un buffetto affettuoso sulla guancia. “Sono un Cupido sui generis!”
“E puoi penetrarmi con la tua freccia ogni volta che lo desideri!” ammicca nella sua direzione Aziraphale, prima di tirarlo a sé per un abbraccio che precede un bacio.
“È  un invito sexy, dolcezza?” il Signore del tempo inarca le sopracciglia in modo sexy.

Aziraphale si rende conto troppo tardi del doppio senso della sua affermazione precedente e irrimediabilmente arrossisce.

 

“Il grande passo. Con me. Prima!” Crowley rivendica la sua proprietà, tirando l’angelo al suo petto e ringhiando al Dottore.
“Lo so, lo so.” alza le mani il castano prima di cambiare nuovamente argomento, soprattutto perché c’è qualcosa che ha bisogno di sapere. “Sapete, quando sono fatto tendo un po’ a diventare sbaciucchione e dal flirt facile…”
“Oh, ma davvero? Non me ne ero proprio accorto!” ribatte Crowley, ma al Dottore non sfugge quanto ironico suoni il suo tono.

“Oh, mio dio, non ti avrò fatto avance indesiderate, vero? La mattina dopo mi si annebbia la mente, quindi davvero non riesco a ricordare nulla della scorsa notte” informa il demone.

“A dire il vero, sì, me le hai fatte, anche più di una volta, ma le ho respinte tutte!” conferma con fierezza Crowley.

- Okay, ero a un passo dal cedere… ma non c’è bisogno che lui lo sappia. - pondera il rosso.

“Che cosa scortese!” si imbroncia il castano.

Crowley lo fissa stupefatto e Aziraphale si acciglia.

“Voglio dire… ben fatto!” si corregge all’istante l’alieno.

Ma il suo ego da Signore del Tempo non può reggere a lungo.

“E comunque io sono un fantastico baciatore, chiedi un po’ ad Azi. Non hai idea di quello che ti stai perdendo!” borbotta, sentendosi offeso.
“Ma naturalmente, caro, sei un baciatore sorprendente… m-ma questa conversazione m-mi sta me-mettendo un po’ in imbarazzo!” balbetta Aziraphale.

“Sì, anche a me. Non possiamo tornare ai tempi dove litigavamo e basta?” sbuffa Crowley e il Dottore decide che è il caso di parlare di qualcosa di totalmente diverso.

“Sapete che c’è? Voi credete di essere semplicemente seduti sul tetto di una cabina telefonica ma la verità è che siamo sul soffitto di una nave spaziale davvero davvero, davvero davvero grande e se aprissi un buco esattamente in questo punto con il mio cacciavite sonico cadremmo dritti, dritti nella piscina!” spiega con un sorrisone acceso.

Aziraphale lo guarda meravigliato.
“Davvero dentro hai anche una piscina?”
“Ma certo che ce l’ho. Io ho tutto!” si vanta un pochino, prima di ridurre gli occhi a due fessure tutto concentrato. “Un momento … finiremmo in piscina o nella lavanderia? Non me lo ricordo, ho apportato delle modifiche qualche tempo fa.”

“Cosa intendi per ‘qualche tempo fa’?” lo interroga Crowley.
“Poche settimane fa, da qualche parte a cavallo fra la battaglia intergalattica del 5439 e i Matronalia del 375 a.C..” fa spallucce il Dottore, ridacchiando.
“Angelo, ma come può essere che non ti viene un enorme mal di testa ogni volta che lui fa così?”
“Oh beh, ormai mi ci sono abituato.” ridacchia il biondo.

“Per me è solo uno stramboide spaziale smemorato che nemmeno si ricorda come mai è qui.”
“Questo nooooooon è affatto vero!” protesta il Signore del Tempo. “Me lo ricordo eccome il motivo per cui sono qui.”
“Allora diccelo. Hai detto che ce lo avresti rivelato una volta tornati dal viaggio.” gli ricorda Aziraphale.

“Naaaah, ho cambiato idea di nuovo a riguardo. Che ne dite di un altro viaggio, prima che vi riveli il motivo per cui sono qui?” li tenta.
“Di già?” fa un sorrisone estasiato Crowley.

Non lo ammetterà mai, ma ci ha preso gusto con quei viaggi nel tempo e nello spazio.

“Ma certo, amico mio, e, fidati, amerai davvero, davvero , davvero tanto la destinazione!” fa l’occhiolino il castano specificatamente a lui, prima di saltare agilmente giù dalla cabina telefonica per poterci entrare dentro e i suoi compagni seguono il suo esempio.

Nessuno dei due chiede nulla al Dottore, permettendogli di impostare il TARDIS.

Stavolta Crowley lo sa e si regge forte alle strutture finché il Tardis atterra.

“Fa’ tu gli onori, Crowley!” lo incita il Dottore indicandogli le porte.
Il demone le apre, mettendo fuori la testa.

“Siamo ancora a Londra…” brontola riconoscendo subito Wembley e sentendosi un po’ deluso.

Si aspettava di visitare un pianeta sconosciuto, magari di vivere un’avventura pericolosa.
Ad ogni modo, non può immaginare che il Dottore abbia altri piani per lui.

“Guarda un po’ meglio.” ammicca il Dottore.
E Crowley lo fa.

“Beh sta succedendo qualcosa di grosso, perché fin già da qui posso vedere una folla immensa che fa la fila per qualcosa… un concerto… aspetta un attimo, quello non è il Wembley dei giorni nostri, è il…”
“Il Wembley del 1986? Sì, lo è!” fa un sorrisone il Dottore. “Più specificatamente il 12…”
“Luglio? Davvero tu mi hai portato a uno dei più importanti concerti dei Queen?” lo anticipa Crowley, saltellando per l’eccitamento.
“Eh sì, avrei potuto anche scegliere il 9 agosto dello stesso anno a Knebworth, ma, sai, l’ultimissima performance live di Freddie Mercury mi sembrava troppo triste e…”

Il Dottore non può più parlare, perché Crowley sta facendo qualcosa che non ci si aspetta dai demoni: lo sta abbracciando forte, quasi da strizzarlo.

“Grazie Doc, grazie infinite. Significa davvero moltissimo per me.” fa un sorrisone di pura estasi il demone.

“Non ringraziare solo me c’è anche un certo angelo chiacchierone che mi ha raccontato quale grandissimo fan tu sia, anche se il fatto che quando ero nella tua macchina c’era la musica dei Queen era già chiaramente un indizio,” blatera il Signore del Tempo, ma con l’espressione ancora orgogliosa di sé. “E lui si ricordava quanto tu fossi triste quando gli avevi detto che non saresti potuto andare a questo concerto, a causa di una missione…”

“Già, stupido Cowboy da tentare in Texas. E mi hanno fatto pure andare su un maledettissimo cavallo!” sbuffa al ricordo Crowley.

“Non è una cosa meravigliosa il tempo se ti concede una seconda chance? Lo sapevo quanto era importante per te.” gli fa l’occhiolino Aziraphale.

“Oooh, angelo!” si precipita da lui tirandolo a sé per un bacio lunghissimo.
“Non capisco perché non possa avere un ringraziamento uguale!” puntualizza il Dottore, mettendo il broncio.
“Non ci provare nemmeno e accontentati dell’abbraccio!” lo sbeffeggia il rosso, camminando verso il centro della nave spaziale. “E grazie a anche a te, TARDIS!” aggiunge.

“Visto, piccola? Sì che lo sa il tuo nome!” parla con il suo TARDIS il Dottore, con un’espressione estremamente compiaciuta.

“Allora, usciamo? Il concerto sta per cominciare!” li sprona Crowley, impazientemente.
“Beh ci sono almeno due ore prima che cominci e credo che faresti meglio a mangiare qualcosa prima di andarci C’è un adorabile diner, non molto lontano da qui.” propone il Dottore.
“E va bene, qualsiasi cosa, mi mangio anche il cassiere se è necessario, basta che andiamo!” si arrende il demone.

“Visto? Questo dovrebbe risolvere un po’ il problema di Crowley che non mangia abbastanza… beh, lo so, forse un diner non è certo il posto giusto per il cibo più sano del mondo, ma…”
“Oooohhh, Dottore, sei il migliore!” squittisce Aziraphale, baciandolo come si deve, prima che escano dal Tardis.

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Dopo la loro cena, grazie a un miracolo di Crowley, trovano un posto fra le prime file del parterre.
Il concerto inizia e quando Freddie saluta l’immensa folla, indossando quel giubbino così impossibilmente giallo che può stare bene soltanto a lui, gli occhi di chiunque sono su di lui, tranne che per due paia di occhi.

Aziraphale sta fissando Crowley. Gli occhiali scuri non lo lasciano un secondo, ma lui potrebbe giurare che gli occhi del demone stiano brillando.
Il Dottore preferisce ammirare lo stupore dell’angelo mentre osserva il suo eterno compagno.

“Okay, Azi, credo che tu ed io possiamo andarcene adesso.” sprona l’angelo, ma li sente anche il demone.
“Cosa? Avete intenzione di lasciarmi solo qui?” si acciglia il rosso, ma senza spostare i suoi occhi dal palco.
“Io non ho mai detto che saremmo venuti con te anche noi.” precisa il Dottore.

- Piccolo bastardo arrogante Non avevamo stabilito una tregua? - pondera Crowley. - No, aspetta, io non posso avercela con lui. Guarda dove mi trovo ora. Ed è tutto merito suo!-

“Vieni, prezioso, scopriamo tutte le avventure che questa città può celare.” dice il Signore del Tempo, afferrando per un braccio Aziraphale.
Crowley lo afferra dall’altro braccio.

“Angelo se mi lasci qui adesso, allora poi non mi riterrò responsabile delle cose che potrei fare con Freddie a fine concerto!” trova il suo modo di minacciarlo.

Aziraphale riesce a sentire il suo stesso sangue che ribolle di gelosia.

- Heylà? Tu stai praticamente avendo due diversi fidanzati! Beh, ma questa è una cosa completamente differente!- litiga con la propria coscienza, prima di rivolgersi ad uno dei suddetti fidanzati.

“Per favore, caro, possiamo rimanere?” lo supplica.

Il Dottore non può resistere a quegli occhioni da cucciolo bastonato.

“E va bene, va bene! Ma non più di mezzo concerto!” contratta.
“Affare fatto!” approva il demone.

Il Dottore non si pente della sua decisione di rimanere perché a dire il vero gli piace un sacco ‘Under Pressure’, si ritrova a muovere la testa ritmicamente a ‘Another one bites the dust’, gli vengono le lacrime agli occhi durante ‘Who wants to live forever?” ed è divertito da ‘I want to break free’.

“Sono grandiosi, vero?” sorride Crowley.
“Oh sì, sono incredibili e la voce di Freddie è un dono del cielo,” ammette il Dottore stregato e Crowley annuisce in approvazione. “Ma preferisco qualcosa di più … Bebop.” aggiunge.

“Aspetta, che cos’è che hai appena detto?” gli domanda sconvolto Crowley.

- La possono smettere di aver così tante maledettissime cose in comune questi due?-

Aziraphale sfodera un sorrisone al Signore del Tempo, illuminato dalla sua scelta lessicale.

Quello è l’accordo, è metà concerto, quindi Crowley non può protestare quando Aziraphale se ne va via col castano.
Inoltre, ha decisamente qualcosa di speciale con cui tenersi occupato.

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“Allora, piaciuto lo show?” gli domanda il Dottore, quando lo vede far ritorno nel TARDIS.

Aziraphale trotterella verso il suo demone dandogli un breve ma approfondito bacio.

“Oh sì è stato pazzesco. Quando Freddie ha suonato ‘Bohemian Rhapsody’ al piano… credo che il cuore che ho in questo involucro umano abbia perso un battito.” ammette, rimanendo abbracciato ad Aziraphale. “E voi due che mi raccontate? Trovato qualche avventura?”

“Non così grande come volevo!” fa spallucce il Signore del Tempo.
“Abbiamo salvato una vita!” sorride beato Aziraphale.
“Oh, ti prego, Azi, abbiamo solo evitato uno scippo!” lo corregge il castano.
“Abbiamo. Salvato. Una. Vita.” insiste il biondo.

 

“Oh, ci credo che lo hai fatto.” coccola il suo angelo Crowley.
“Avresti dovuto vederci, il Dottore ha colpito la pistola del ladro con il suo aggeggio sonico e non riusciva più a sparare e io ho miracolato un Dobermann che lo ha fatto fuggire via era spaventoso quanto un Segugio Infernale!” ridacchia il biondo.

“Un cooosa?” gli domanda intrigato il Dottore.
“È una lunga storia, ma posso raccontartela se vuoi.” si offre Aziraphale, camminando verso di lui.
“Oh, mi piacerebbe molto,” gli sorride l’altro, prima di gettare uno sguardo a Crowley. “Ma non stanotte.”

“Crowley, te la ricordi la questione del Grande Passo? Volete usare il TARDIS per quello?” offre il Dottore, lasciando esterrefatto il suo ascoltatore.

Passa da rivale a Cupido un po’ troppo spesso.

“Huh? Beh, non saprei…”
“Azi, la nostra prima volta sarà qui, è sicuro!” ammicca sexy il Signore del Tempo all’angelo, facendo schioccare la lingua.

“Cazzo, ora devo farlo anch’io qui, per primo!” brontola Crowley.

Aziraphale è troppo su di giri per parlare.
Sente solo che è arrivato il momento e non potrebbe sentirsi più pronto di così.

“Potete farlo anche adesso, se vi va!” scrolla le spalle il Dottore. “Io devo aggiustare delle apparecchiature che fanno un po’ i capricci ultimamente.” spiega, indicando dell'attrezzatura che ha raccolto vicino alla console dei comandi. 

Crowley comincia a baciare Aziraphale proprio lì, proprio in quel momento.

“Woah! Rallenta. Voglio dire, non mi dispiacerebbe guardare due creature soprannaturali eteree, millenarie di opposte fazioni mentre fanno l’amore; il mio interesse scientifico in questo è elevato, ma.. non intendevo qui, qui.” chiarisce il Dottore. “Andate a trovarvi una stanza, qui ne è pieno. Sapete, pure la Lavanderia ha il suo perché…” aggiunge, prima di tornare a dedicare la sua attenzione alle sue invenzioni.

“Vieni con me, angelo, troviamoci una stanza lontano da questo guardone spaziale!” si allontana col suo angelo Crowley, facendo ridacchiare il castano.

TBC

 

Ta-dan …. contenti, è arrivato il momento per quei due… ancora devo decidere dove, qualche idea?

Per quel che riguarda il Dottore, la Lavanderia è molto papabile ahahah, l’ho vista nei fumetti e mi ci sono fissata, la trovo canon XD

Piaciute le allucinazioni da LSD? ^^’ notato qualche piccola allusione a una certa ship, noooo vero? XD

un grazie specialissimo a Meiousetsuna <3 per questo fantasticherrimo regalino

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Quando ho visto quest’immagine (non conosco i credits scusate), ho capito che dovevo farci qualcosa a riguardo:

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Inoltre mi diverte l'idea di un Dottore che in preda al sonnambulismo faccia un po’ di danni col Tardis XDD
che ci parli assieme invece è canoooonissimo <3

Ehmm, garantisco che questi tre fanno come vogliono loro, io non li controllo più e certe fan art galeotte che ho visto in giro nel web NON aiutano… però spero continui a piacervi e soprattutto divertirvi ^^

Liberi di dirmi quel che vi pare, come sempre… ma se attaccate il ‘mio’ Dottore sappiate che lo difenderò a spada tratta, LOL!

besos… per chi mi segue anche di là… ci si vede con l’aggiornamento della J/K rossa, quando arriverà ^^’

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Capitolo 6
*** Capitolo V: Do not disturb ***


 

Ma ciiaaaooooo
non vi ringrazierò mai abbastanza per l’entusiasmo. <3
Però me lo sento, questa storia vi dividerà, ad alcune potrebbe non piacere dove sta andando … lo capisco benissimo ^^ 

un grazie infinito a Fatima (https://efpfanfic.net/viewuser.php?uid=1016467) , per questo suo regalo tanto meraviglioso, quanto inaspettato

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e ora si prosegue

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Capitolo V: Do not disturb

- La nostra prima volta. La nostra prima volta. La prima volta di Crowley con me. La mia prima volta in assoluto. -

Questo è il pensiero costante nella mente di Aziraphale, mentre si aggira con Crowley, mano nella mano.

- Seimila maledettissimi anni di struggimento e poi, in poco più di una settimana, sono balzato da primo bacio a prima volta che farò l'amore con il mio prezioso, incantevole, unico angelo. Immagino che il Dottore dopotutto lo debba ringraziare.-  pondera il demone, prima che Aziraphale gli stringa la mano un po’ di più.

“Che c’è che non va, angelo?” si volta verso di lui, con la  preoccupazione nei suoi occhi

Non c’è alcun bisogno che lui indossi i suoi occhiali dalle lenti scure e il suo angelo ha già chiarito quanto ama guardare quei suoi grandi occhi dorati, da serpente

“Non c’è niente che non potrebbe andare, caro, qui, con te.” fa un sorrisone. “Mi stavo solo chiedendo, sono parecchi minuti che camminiamo. Dov’è che stiamo andando, di preciso?”

“Non ne ho la minima idea, questa stupida cosa è piena di stupidi corridoi, ma ancora non sono riuscito a vedere una stupida stanz..aaaaaahhh!” Crowley interrompe ciò che stava dicendo, quando il suo piede inciampa in un buco che prima non c’era.

Con molta poca grazia, cade sul pavimento, brontolando.

 

L’angelo si precipita subito da lui, piegandosi sulle ginocchia per essere allo stesso livello di sguardo.

“Tutto okay, caro?”

“Oh, andiamo, tu l’hai visto, dimmi di sì. Quella maledettissima mattonella era lì fino a un secondo prima che ci posassi sopra il piede. Questa stupida astronave l’ha fatto apposta!” sbotta, alzandosi, solo per finire di nuovo a terra il secondo successivo, seguito da Aziraphale.

Questo perché la suddetta ‘stupida astronave’ si è scossa piuttosto violentemente.

“La penso anch’io così. Non la parte stupida, naturalmente!” si affretta a precisare Aziraphale, come se l’astronave potesse ascoltarli.

 

Oh, beh, a dire il vero lei può.

“Ma sul fatto che TARDIS lo abbia fatto apposta. Credo che tu dovresti essere più gentile con esso.”

Un’altra potente scossone.

“Con … lui?” azzarda Aziraphale.

Un’altra scossone, ancora più forte di prima.

“Con lei..” sentenzia l’angelo.

Niente più scossoni.

Si aiutano l’un l’altro a rialzarsi.

“Ecco risolto. Pare che TARDIS sia una lei.” spiega l’angelo. “Proprio come… Lei.” fa una pausa, indicando in alto.

Crowley spalanca gli occhi.

“Davvero stai paragonando TARDIS a… Lei?” gli chiede, perplesso, indicando in alto allo stesso modo.

“Beh, perché no? Immagino che abbia dei piani ineffabili anche lei e...te lo immagini quanto andrebbero d’accordo entrambe?” ridacchia Aziraphale.

“NGK!” scrolla le spalle Crowley, non gradendo molto quella prospettiva. “Ma ho imparato la mia lezione. Lei è una lei. Afferrato il concetto.”

Un rumore attira l’attenzione di Aziraphale.

“Crowley non senti anche tu questa specie di… sciabordio?”

Il demone si mette ad ascoltare meglio.

“Hai ragione. Del resto, il ragazzo Alieno ha detto che ha una piscina da qualche parte. Vogliamo scoprire dove?” ammicca verso il suo angelo.

“Dopo di te, caro.” fa un sorrisetto il biondo, seguendolo.

 


Mentre il Dottore è ancora impegnato con le riparazioni delle sue apparecchiature supertecnologiche, chiaramente non si è perso quegli scossoni.

“Woah, camati!” ridacchia. “Siamo un po’ dispettose, baby, stanotte, non è così? Che c’è che non va? Ti continuano a chiamare con quel nome terribile? Spero di no.” fa delle carezzine sulla console, come se potesse confortare la sua amata nave spaziale, in qualche modo..
“E comunque, io credo che te li dovresti fare amici, dovresti fare un piccolo sforzo e creare l’atmosfera adatta. Del resto, quando ci ricapita di avere qui un angelo e un demone millenari che si mettono a fare dolcemente l’amore qui? Non è meraviglioso?” fa un sorrisone. “Oh beh, quando io avrò il mio grande momento con quell’amabile angelo mi dovrai aiutare a creare la miglior atmosfera di tutte. Non disdegnerei nemmeno di avere un momento con quel demone affascinante… ma è tanto sfuggente quanto il serpente che è!” alza gli occhi al soffitto, prima di riprendere la sua attività.


Qualche corridoio più in là, l’amabile angelo e il demone sfuggente sono riusciti a trovare la piscina.

È davvero grande, rettangolare, con delle piante tutt'intorno, delle colonne di marmo e due chaise longue bianche.

“Oh cielo, è tutto così bello!” esclama Aziraphale, colmo di stupore.

“Già, davvero molto bello, sì.” borbotta Crowley, andando verso le piante.

C’è già uno spruzzino pieno d'acqua che si è fatto comparire in mano.

“Chi è che urla a voi? O forse dovrei dire che non lo fa? Non siete affatto splendenti, tu, piccoletta, hai una macchia … e cos’è quell’orribile foglia gialla che riesco a vedere da qui?” sbotta Crowley, spruzzando le piante mentre urla contro di loro.

 

L’effetto è immediato e loro cominciano a tremare.

“Va già meglio.” sogghigna il rosso, soddisfatto.

Aziraphale cammina vicino a lui, abbracciandolo da dietro.

“Crowley, caro, non dovresti riservare delle attenzioni a me?” mormora, soffiandogli dolcemente all'orecchio.

Crowley si volta verso di lui di scatto.

“Cosa? Vuoi che mi metta  gridarti che devi crescere meglio, mentre ti spruzzo d’acqua?” gli chiede, un po’ frastornato, intento com’era in una delle sue attività preferite.

Questo prima di richiamare alla mente che potrebbe intrattenersi con un’attività ancora più piacevole.

“Oh giusto. Tu. Io. Prima volta.” annuisce, dando un bacetto veloce al biondo. “Perdonami, angelo, è che mi mancano le piante di casa mia e mi sono lasciato trasportare un po’.” si scusa, massaggiandosi la nuca. “Cattive piante, perché mi avete distratto. Cattive, davvero CATTIVE piante!” ringhia causando un nuovo tremore alle piante.

 

“Okay, caro, ora che ti sei divertito con le piante, perché non cominci a divertirti con me?” lo provoca Aziraphale, sdraiandosi su una delle chaise longue con movimenti davvero sensuali e uno sguardo invitante.

Crowley striscia lentamente sopra di lui, volendo godersene ogni momento.

 

“Chiedo scusa, angelo, stai forse agendo come un demone tentatore?” ridacchia, giocando con il suo papillon.

“Potrei, visto che tu stai agendo più timidamente di un angelo!” ridacchia Aziraphale, afferrando il cordino argentato per tirarlo a sé per un bacio approfondito.

 

Più bollente si fa il bacio, più sicurezza di sé riacquista Crowley.

Comincia a sbottonare la camicia di Aziraphale, mentre attacca il suo collo con baci feroci.

“Ora chi è il demone tentatore che comanda?” ringhia contro il suo collo, mentre la sua mano si sta dando da fare con i suoi pantaloni.

“Tu, caaaaaro, tu!” geme Aziraphale, inarcandosi all’indietro per aumentare il contatto.

Le sue mani sono sul petto di Crowley, pronte a sbarazzarsi della sua T-shirt nera.

Sfilargliela dalla testa implicherebbe interrompere i baci di Crowley, cosa inammissibile per l’angelo.
Ecco perché ricorre ai miracoli, e con qualche schiocco delle sue dita tutto quello che entrambi indossano sono soltanto i loro boxer.

“Direi che qualcuno qui è impaziente!” fa un sorrisetto Crowley, andando all’attacco dei suoi capezzoli.

“Scusami tanto se sono seimila dannatissimi anni che aspettiamo!” impreca Aziraphale, sorprendendo e divertendo Crowley ancora di più.

Le mani dell’angelo vagano su e giù per la schiena del demone, cercando di infilarsi sotto i suoi boxer.

Crowley rabbrividisce di piacere in anticipazione, prima di scostarsi da lui.

“Ho forse fatto, detto o pensato qualcosa di sbagliato?” gli domanda il biondo, intimorito e confuso.

Crowley lo rassicura con un sorriso e un dolce bacio.

“Al contrario, tesoro, vai oltre il perfetto,” mormora, accarezzandogli il volto e aiutandolo ad alzarsi. “

“È solo che stavo pensando che posso fare un filino meglio di così,” gli fa l’occhiolino, prima di schioccare le dita.
 

Un  grande, tondo, materassino galleggiante a forma di Crepe Suzette appare sull’acqua.

“Ooooh, Crowley, è così perfetto!” fa un sorriso estasiato l’angelo.

 

“Ci andiamo, angelo?” lo prende per mano Crowley, portandolo verso la piscina con sé.

Saltano sopra il materassino, ma definitivamente scivolano dalla sua superficie poco stabile, finendo in acqua, ridendo della cosa.

Agilmente, Crowley risale sul materassino, aiutando l’angelo a raggiungerlo.

Si baciano in modo languido, mentre Crowley sdraia Aziraphale, ponendosi sopra di lui.

Il materassino li culla dolcemente, mentre fluttua verso il centro della piscina.

 

All’improvviso, dal nulla, si sente risuonare la canzone ‘A NIghtingale sang in Berkeley Square’ e le luci sopra il tetto si accendono, cambiando in molti colori che si riflettono sull’acqua.

“Oh, buon cielo, Crowley, è tutto così meraviglioso!” sospira Aziraphale, con gli occhi ricolmi di meraviglia, ma poi nota allo stesso modo l’espressione scioccata di Crowley.

“Angelo, non le sto facendo io queste cose… solo il materassino era una mia idea… quindi chi?” sì domanda.

Dottor Chi!” capiscono all’unisono.

“O piuttosto la sua TARDIS, comincio a pensare che sia dotata di una propria volontà… e pare che stia facendo il tifo per noi!” fa un sorrisetto Aziraphale.

“Allora diamole uno show come si deve!” sogghigna Crowley, prima di baciarlo famelico, mentre le sue mani vagano in ogni centimetro accessibile della sua pelle.

“Crowley, io ti amo così tanto, sono più che pronto per te. Solo… sii gentile. E dolce. E lento.” lo supplica Aziraphale fra i baci.

“Oh, dolce cuore, non me lo devi nemmeno chiedere. Sei il mio speciale piccolo angelo, così prezioso e io avrò una gran cura di te,” lo tranquillizza Crowley, con la sua voce di seta.

“Lo so, caro.” avvolge un braccio attorno al collo del demone, succhiandogli il capezzolo destro, mentre tortura il sinistro fra il suo indice e il suo pollice.

“Per Sa… Per Di… per te, angelo!” ringhia Crowley, profondamente eccitato, prima di calmarsi. “Perché… perché non  mi guidi tu? Dimmi quello che vuoi, come posso accontentarti…” gli mormora contro il collo.

Crowley ha un debole per il collo di Aziraphale.

“Ac- accarezzami le gambe, per favore,” gli domanda l’angelo con voce tremante.

Il demone è più che felice di obbedire e si sofferma sulla sensibilissima pelle della parte alta delle cosce interne.

“Per tutti i Cieli!” geme Aziraphale, sentendosi impossibilmente impaziente, mentre le sue mani imitano le azioni del suo maestro.

 

“E adesso cosa, angelo?”
“Rimuoviamo i boxer. Entrambi. Allo stesso momento. Una reciproca rimozione.” trattiene un respiro, afferrando il bordo dei boxer rosso scuro corti e attillati di Crowley, mentre Crowley posa le sue mani su quelli azzurro chiari e larghi di Aziraphale.

“Al mio tre?” propone il rosso e il biondo annuisce.

 

Dopo il ‘tre’ anche gli ultimi indumenti raggiungono il pavimento mentre un angelo e un demone ammirano intentamente le loro forme nude.

Il modo in cui Crowley sta quasi divorando Aziraphale con i suoi occhi che bruciano di lussuria, fa sentire l’angelo così desiderato e apprezzato che non si sofferma nemmeno per un attimo a pensare che all’altro non possa piacere il suo fisico morbido, dalle curve generose.

“Oh, caro, sei così incredibilmente incantevolmente, perfettamente bellissimo.” fa un sorrisone Aziraphale, accarezzando il viso del demone.

“E così sei anche tu, mio angelo.” mormora Crowley, lasciando che i loro membri già eccitati si tocchino.

Quello strusciarsi così sexy li fa entrambi sussultare e ansimare in anticipazione.

“Oh, caro, temo di essere così eccitato che le mie ali potrebbero spuntare fuori da un momento all’altro, facendomi perdere l’equilibrio e finire in acqua, con delle ali così inzuppate e pesanti che finirei per annegare, ma… oh, che modo sarebbe di andarsene!” gli sorride Aziraphale.

“Non ti lascerò cadere, Aziraphale.” lo stringe forte Crowley. “E non intendo solo nell'acqua. Non ti lascerò cadere in alcun modo. Questo non è peccato. Questo è amore. Puro amore. Non puoi cadere per una cosa simile. Questo non sporcherà la tua bellissima anima, semmai renderà un pochino più luminosa la mia.”

“Se potessi cadere per la dolcezza, il responsabile saresti tu,” lo bacia a fondo l’angelo. “Lo so che non cadrò, lo so che questo non può essere male, questa non può essere la dannazione, semmai è un altro modo per raggiungere il Paradiso.” gli accarezza i capelli. “E farò del mio meglio per tenere le ali al loro posto. Ora però non farmi attendere oltre.”
 

E Crowley accontenta sia lui, sia se stesso, scivolando dentro il suo angelo dolcemente, piano e con amore, aumentando il ritmo solo quando è l’angelo a chiedergli di farlo.

C’è un detto che pressapoco recita: ‘Le cose migliori richiedono tempo.’

Beh, loro due hanno atteso per ben seimila anni.

È pura perfezione, una totale estasi dei sensi. Entrambi non potrebbero chiedere alcunché di meglio.

“Oh, Crowley, questo è stato…”
“Già.” annuisce Crowley, schioccando le dita perché il materassino raggiunga il bordo piscina.

Quando toccano di nuovo il pavimento, Aziraphale fissa Crowley in un modo che fa capire al demone che loro due non hanno ancora finito.

“Sbaglio o qualcuno sta chiedendo un secondo round?” sogghigna, facendo arrossire il biondo.

- E conosco anche la location perfetta. Devo soltanto trovarla. - decide.

“Aspettami qui, angelo.” lo informa, pronto ad andarsene.

È così impaziente di trovare il Dottore che nemmeno si rende conto di essere ancora nudo e fradicio.

Per fortuna se ne rende conto Aziraphale.

“Per l’amore di qualcuno, Crowley! Non ho idea di dove tu stia andando, però, peeeeer favore, abbi la decenza di indossare qualcosa!” urla, prima che il rosso varchi la soglia, schioccando le dita per vestirlo con dei bermuda color kaki e una camicia nera, il primo outfit che gli è venuto in mente.


Sa che non può azzardarsi a far indossare al suo amato qualcosa in tartan.
Aziraphale non ha certo un desiderio di morte.

 

Anche se quei corridoi sembrano tutti uguali, in qualche modo Crowley riesce a raggiungere di nuovo la sala dei comandi, dove il Dottore è sdraiato a terra sulla griglia, ancora alle prese con le sue riparazioni.
 

Per vederci meglio, ha deciso di indossare i suoi occhiali.
Sente la presenza del demone e si volta verso di lui.

 

“Bene, bene, Crowley, sei già di ritorno. Ti sei goduto il tuo momento con Azi?” gli chiede, camminando più vicino a lui.

Non può fare a meno di notare i suoi capelli bagnati e il fatto che stia sgocciolando acqua da ogni dove.

“Ti sei goduto la mia piscina?” aggiunge.

“Ma.. come fai a…?” si acciglia Crowley.

Il Dottore si limita a incrociare le braccia all’altezza del petto e a lanciargli il suo migliore sguardo alla ‘Bitch, please!’.

Crowley si sente in qualche modo a disagio e non è per il suo sguardo. O meglio, lo è, ma per altre ragioni.

- Il bastardello arrogante sta giocando sporco … indossando quegli occhiali che lo rendono più… sexy? Che Paradiso sto dannatamente pensando? - comincia la sua battaglia interiore.

“Oh già, credo che fosse facile intuirlo!” si accorge Crowley, considerando il suo attuale stato.

“E io credo che tu non dovresti indossare vestiti quando parli con me,” replica il Dottore, con un tono arrapato nella sua voce.
 

Crowley sbarra i suoi occhi ambrati.

“Come, prego?” indietreggia di un passo.

- Non può aver detto davvero quello che gli ho appena sentito dire. E dovrebbe darci un taglio con quello sguardo. Oh, grandioso, ora ci aggiunge pure la lingua contro i denti. Per non parlare dei suoi avambracci, un po’ più muscolosi dei miei, dato che ora sta indossando solo una T-shirt nera con le maniche arrotolate sulle spalle - peggiora il momento di imbarazzo di Crowley. - Stupido demone, smettila di pensare al Ragazzo Alieno sexy, hai un angelo davvero sexy e amabile che ti sta aspettando!-


“Fradici. Non dovresti indossare vestiti fradici quando parli con me.” precisa il Dottore, muovendo un passo in avanti verso di lui ed estraendo il suo cacciavite sonico da una tasca dei suoi pantaloni.

"Non vorremo certo prenderci un raffreddore, vero?” mormora, usando il cacciavite sonico per sbottonare la camicia di Crowley, posando una mano su quel petto tonico che la camicia aperta gradualmente espone.

Il demone estremamente confuso ricorre all’ultimo brandello di lucidità che gli rimane, per indietreggiare e riabbottonarsi tutta la camicia.

“Sono un demone. Ci vuole molto più di un semplice raffreddore per farmi del male.” sbotta. “Quanto alla tua domanda, no, non ho ancora finito con Azi, siamo nel mezzo di qualcosa, ma volevo sapere se hai una specifica stanza.”

“Quale?”

“Hai una biblioteca?”

“Ma certo che ce l’ho. Una molto grande. Del resto, i libri sono l’arma più potente che esista. Un’arma in un modo meravigliosamente innocente. Come potrei non amarli?” sorride esaltato, con la sua lingua che gli accarezza i denti ancora una volta, ma Crowley ha ancora più difficoltà da aggiungere in lista.

- Sono così felice che Aziraphale non sia qui e che non ti abbia sentito, ti avrebbe potuto sposare proprio qui, proprio ora!-

“Allora, mi puoi mostrare un modo per arrivare alla tua biblioteca?” gli domanda educatamente.

“Posso fare di meglio!” fa un sorrisetto il Signore del Tempo, andando verso la consolle.

Comincia a premere bottoni e abbassare leve, finché da uno dei dispositivi non esce un foglio di carta stampato.

“Eccoti la mappa con tutte le stanze. Se la TARDIS collabora, dovresti trovare la biblioteca facilmente.” sorride soddisfatto.

“Intendi dire che potrebbe anche non cooperare?” si acciglia Crowley.

“Se si sente dispettosa, si diverte a mischiare le stanze. Non hai idea di quante volte mi ci voglia un sacco per raggiungere la mia camera da letto, quando faccio qualcosa che in qualche modo la offende.” alza gli occhi lui.

 

“NGK! Beh, io credo che lei si stesse comportando benissimo… con la musica e le luci nella piscina.” borbotta Crowley.

“Musica e luci?” ripete il Dottore e poi ridacchia. “Allora, baby, sì che sai essere romantica quando ci provi!” parla con la sua TARDIS. “Io credo che tu cominci a piacerle.” si volta nuovamente verso il demone.

- E io credo di non cominciare a piacere solo a lei!- pondera Crowley.

“Okay, grazie. Quindi, se lei è ancora di buon umore, non ci dovremmo perdere. Il che è un bene, perché questo è un posto così strano che non mi stupirei se ci imbattessimo in un leone.” lo deride Crowley.

“Niente leoni.” lo rassicura il Dottore. “Però ho un cavallo!” aggiunge, ammiccando verso di lui con un sorrisone. “Un souvenir dalla Francia. Non lo doveste incrociare lungo la strada verso la biblioteca.”

Crowley lo fissa scioccato, ma preferisce non dire niente, preparandosi ad andare.

“Aspetta!” lo ferma il Dottore, controllando qualcosa nei suoi monitor. “Perché le mie piante stanno tremando? Hai urlato contro di loro? Azi me lo ha detto che tu hai questa pessima, davvero pessima abitudine!” sbotta.

 

“Cosa? Semmai mi dovresti ringraziare, d’ora in avanti le tue piante cresceranno meglio!” controbatte Crowley, voltandosi e avanzando verso di lui a grandi falcate.

“Ma non è questo il maledetto modo! Le piante hanno bisogno di amore, di cure, hanno bisogno che si parli loro dolcemente e, di nuovo, hanno bisogno di amore!” gli urla contro adirato il Signore del Tempo.

Non è decisamente il modo più adatto per parlare di amore.

Sono naso contro naso, allo stesso livello degli occhi.

È abbastanza facile che capiti una cosa del genere quando si è praticamente la stessa persona.
 

Tutto a un tratto, entrambi non si ricordano nemmeno perché stessero litigando, ma sono consapevoli della loro vicinanza, il respiro di uno contro quello dell’altro.
E quei respiri fanno presto a diventare ansimi.

Prima che per lui sia troppo tardi per mantenere il suo auto controllo, il Dottore fa un passo indietro.

“Sai, Crowley, uno di questi giorni dovrei portarti su Gardenya 4EG, un pianeta dove le piante sono esseri antropomorfi, pieni di emozioni. Questo dovrebbe impartirti una lezione.” gli assicura.

“Noi… tu… io… devo andare! E metterò un cartello gigante alla porta, con su scritto ‘Non disturbare’!” manda un chiaro messaggio al Dottore Crowley, prima di impallidire. “E ne dovrei mettere uno ancora più grande, con su scritto ‘NON DEVI FOTTUTAMENTE SSSSSSPIARCI!’” sbotta, sibilando.

“Che cosa?!” si acciglia il Dottore.

 

“Beh, se ora hai visto le piante, avressssti potuto benissssssimo aver visssto prima Azi e me mentre facevamo...cose!” si agita ancora di più.

“Avrei potuto…. ma non l’ho fatto. Non lo sapevo nemmeno dove eravate. TARDIS lo sapeva, ma ha tenuto il segreto per sé.” si difende.

“Ma adesso sai dove andremo dopo!” gli urla contro il demone.

“Hai ragione… e c’è anche quella brillante invenzione umana chiamata popcorn, quindi…” ridacchia il Signore del Tempo.

Crowley gli lancia un’occhiataccia in un modo minaccioso.

 

“Scherzavo!” sghignazza divertito il Dottore, alzando le mani. “Mi comporterò bene e poi ho ancora le mie attrezzature da sistemare.”

“Così va meglio. Voglio dire, grazie per la tua generosità, per l’opportunità, per la mappa, ma… non disturbare. Domani mattina possiamo comportarci di nuovo come un’allegra sottospecie di famiglia felice, ma stanotte è solo per me e il mio angelo.”

 

“Il nostro angelo.” precisa il Dottore.

“Non stanotte.” insiste il demone e l’altro si arrende, lasciandolo andare.

- Beh, stanotte è solo per te e Aziraphale. Ma domani si ricomincia tutto. Non mi puoi escludere dallo scenario. - pondera lui - Soprattutto adesso che vi bramo entrambi!-


La TARDIS si mostra clemente e permette a Crowley e Aziraphale di raggiungere la libreria.

È enorme, piena di scaffali e su ogni scaffale ci sono pile di libri colorati, preziosi e antichi.

Aziraphale ne prende uno e lo sfoglia e poi fa lo stesso con molti altri.

“Oh caro, qui ci sono pezzi unici. Alcuni sono addirittura più antichi di noi. Alcuni sono scritti in lingue di cui non ho mai sentito parlare!” sorride felice l’angelo. “E ovunque volti lo sguardo vedo libri, quasi mi gira la testa!”

Crowley schiocca le dita e fa apparire diversi cuscini sul pavimento.

“Pensavo di dover trovare il luogo adatto per farti sentire quasi a casa,” gli sorride, sedendosi su un cuscino e picchiettando quello vuoto accanto al suo, in segno di invito.

Aziraphale lo raggiunge immediatamente, prendendogli il viso fra le mani a coppa, mentre lo bacia.
“Oh, Crowley, mi sento sempre a casa, dovunque ci sia il mio demone preferito.”
“Intendi Hastur?” lo provoca il rosso, con una finta espressione disgustata sollevando un sopracciglio.

Aziraphale scoppia a ridere, spingendolo sui cuscini e ponendosi sopra di lui.

 

Si sbarazza dei vestiti che ha indossato nuovamente, pronto a dimostrare a Crowley chi sia il suo demone preferito.
E questa volta è libero di dispiegare le ali, non c’è più nessun’acqua che lo minacci.

Si godono diverse ore insieme, prima che l’angelo si addormenti, aggrappato a lui.

Crowley lo osserva con occhi ricolmi di amore, mentre accarezza i suoi capelli ricci così soffici.

La sua mente torna a tradimento a quello che gli ha precedentemente detto il Dottore.

- ‘Uno di questi giorni dovrei portarti su Gardenya 4EG, un pianeta dove le piante sono esseri antropomorfi.’-

Lui è terrorizzato al pensiero di incontrare una di queste piante antropomorfe, e se si dovessero vendicare?

Lui è terrorizzato alla prospettiva di dover passare del tempo solo con il Dottore.

- Suonava proprio come se lui intendesse un viaggetto per noi due soltanto.

Lui non è certo terrorizzato dal Dottore.
Lui è terrorizzato da quale potrebbe essere la sua stessa reazione verso di lui.

TBC

 

Allora, piaciuta l’Ineffabile prima volta? Troppo smielata? ^^’
La piscina esiste sul serio, così come la biblioteca ^^

Gardenya 4EG è chiaramente una mia invenzione, ma dopo aver visto Doctor Who (e mi mancano un sacco di cose, sono solo all’inizio della 7) , credo che possa esistere qualsiasi cosa
Lo vorreste vedere questo fantomatico viaggio in questo ancora più fantomatico pianeta? ^^’ e se sì, con o senza Azi? ;P

Vi è piaciuta la UST (Unresolved Sexual Tension) fra il Dottore e Crowley?
Voi non mi crederete, ma sulla scaletta avevo solo scritto inizialmente ‘Crowley va dal Dottore e lui gli dà una mappa ‘... tutto il resto lo hanno combinato quei due da soli XD
Però, capiamoli, il Dottore con gli occhiali e la T-shirt arrotolata, Crowley tutto bagnato e con quegli occhioni dorati in bella vista… mi chiedo come abbiano fatto a non saltarsi addosso LOL

Un po’ mi sento in colpa per la Barten (lol) ma qui comincia a farsi spazio la Tenley (non trovate sia un nome fichissimo per la ship? XD) , senza dimenticarci dell’Aziraten (altro nome che ho inventato, stavolta per loro ^^ a me sono mancate un sacco le loro interazioni in questo capitolo, lol) … anche se gli Ineffabili rimangono sempre gli Ineffabili <3 , giusto con qualche variante ^^’

ditemi pure quello che vi passa per la testa ;P
alla prossima <3
per chi la segue, appuntamento con la J/K rossa, arriverà, coi miei tempi, ma arriverà XD

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Capitolo 7
*** Capitolo VI: Why are you here? ***


Grazie a tutte per il vostro supporto sempre più meraviglioso <3 

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Chapter VI: Why are you here?
 

Crowley e Aziraphale dormono pacificamente e sereni nella biblioteca del Dottore. Dopo la serata romanticissima, passionale, speciale ma anche un po’ selvaggia che hanno trascorso, con le ultime energie rimaste hanno miracolato una coperta per coprire i loro corpi nudi, prima di addormentarsi nella posizione del cucchiaio, Aziraphale come cucchiaio grande.

Crowley era così esausto che nemmeno ci ha badato se quella coperta ha una stampa con le papere.

È mattino presto quando, ancora immersi nel sonno, la coppia comincia a sentire dei rumori. Quasi come se qualcosa stesse franando sopra di loro.
E poi quel rumore insolito smette e l’angelo e il demone si rilassano.

Ma dopo pochi secondi, possono sentirlo ancora, più forte e continuo.

“Oh, buon Signore!” si sveglia Aziraphale, sussultando. “Una frana, un terremoto, un meteorite che si infrange contro di noi!”

“Due pianeti in rotta di collisione, una stella che implode, il nuovo Armageddon!” blatera nel panico Crowley, svegliandosi di soprassalto anche lui.

E poi entrambi si voltano e si focalizzano sulla fonte di quel rumore apocalittico.

Si tratta del Dottore, seduto di fronte a loro a gambe incrociate, con una ciotola di cereali che sta mangiando.

“Vi prego, sussultate ancora, ogni volta che lo fate la coperta si muove un po’ e io posso vedere sotto!” sogghigna in modo maniacale, mentre continua a mangiare.

“Per l’amor del Cielo, è vero, siamo nudi!” si allarma Aziraphale e Crowley sussulta nuovamente.

“Un altro movimento della coperta!” sfodera un sorriso furbetto il Signore del Tempo. “Sapete che vi dico? Potremmo istituire un giorno di nudo nella TARDIS, a partire da ora!” posa a terra la ciotola e si alza, con l’intento di sbarazzarsi dei propri vestiti.

“Non t’azzardare dannatamente a toglierti un solo maledetto indumento di più!” lo ferma Crowley mentre si sta alzando la maglietta, rivelando metà stomaco.

“Basta così. Niente più nudità, per nessuno di noi!” comanda Aziraphale, schioccando le dita.

 

Un paio di secondi più tardi tutti stanno indossando qualcosa come tre paia di pantaloni, sei T-shirt e tre maglioni.

Se non altro, Aziraphale e Crowley non hanno più bisogno della coperta e il demone la fa scomparire.

“Non avrai esagerato un po’, angelo?” borbotta lui, mentre il povero Dottore, preso così alla sprovvista, con tutti quei vestiti addosso ha perso l’equilibrio ed è finito sul pavimento.

“Okay, okay, ammetto che forse mi sono lasciato un po’ prendere la mano,” ridacchia innocentemente l’angelo, prima di schioccare di nuovo le dita, questa volta facendo indossare a ognuno di loro l’essenziale.

“Era una bella coperta, a proposito. Io ne ho una con le banane!” ridacchia il Dottore.

“Che Paradiso ci fai qui?” sbotta Crowley.

“Buongiorno, caro Dottore,” parla nello stesso tempo Aziraphale, andando verso di lui per un bacio rapido, ma profondo.

“Dovresti imparare un po’ di buone maniere da lui,” si rivolge a Crowley il Signore del Tempo indicandogli l’angelo, decisamente molto più alla mano.

“Uh, giusto, scusami. Buongiorno,” rettifica il demone, sorridendogli affabile. “Che fottutissimo Paradiso ci fai qui?” sbotta di nuovo. “E puoi scordarti che io ti dia un bacio del buongiorno o un qualsiasi altro tipo di bacio!” sibila.

“Mai dire mai!” mostra un sorriso impertinente il Dottore. “Circa la tua domanda, è la mia TARDIS, il che principalmente mi dà il diritto di stare ovunque io voglia e si dà il caso che voi siate davvero, davvero, davvero teneri quando dormite. Ho usato il mio cacciavite sonico per creare un po’ di luce, senza che voi nemmeno ve ne accorgeste!” sogghigna con fierezza. “Poi è arrivato il giorno e la luce del sole che arriva dalla finestra ha fatto il resto.”

“Tu ci hai spiati? Tu… alieno pervertito!” lo insulta Crowley, mentre Aziraphale è assai meno scioccato.

“Perché sei rimasto lì a guardare e basta? Dove c’è spazio per due c’è anche spazio per tre, potevi unirti a noi!” suggerisce l’angelo.

“NGK! Aziraphale!” si volta verso di lui Crowley, i suoi occhi dorati da serpente più spalancati del solito, rimanda quasi a quando l’angelo gli aveva rivelato dove fosse finita la sua spada infuocata, sulle mura dell’Eden.

Il Decimo Dottore lo sta fissando stupito allo stesso modo.

“Cosa c’è? Calmatevi, tutti e due, io intendevo solo per dormire.” chiarisce il biondo.
 

“Lascia maledettamente che ti ricordi che eravamo maledettamente nudi sotto le coperte!” puntualizza Crowley, ancora sconvolto.

“E a me non avrebbe maledettamente infastidito, al contrario, avrei fatto lo stesso. Il nudo è la migliore forma della natura umana, della natura aliena, della natura occulta o eterea… sapete che vi dico? Dovremmo veramente organizzarlo un giorno intero di nudità nella TARDIS.”

“N. Fottuto. O.!” ringhia Crowley.

“Possiamo per favore cambiare argomento e basta, mentre facciamo colazione tutti insieme?” schiocca le dita Aziraphale, facendo comparire caffè, tè e croissant.

“Grazie, ma rimarrò ai miei cereali. Sanno di galassia… e anche di banana!” ridacchia il Signore del Tempo, sgranocchiandone un altro pò.

“Accidenti, Ragazzo Alieno, siamo un po’ fissati con le banane eh?” sbuffa Crowley.

“Io ho inventato il Banana Daiquiri!” annuncia lui, tutto tronfio.

“Davvero? Ora sì che parliamo la stessa lingua!” fa un sorrisone il demone. “Anche se io preferisco le mele, sai, deformazione professionale.” fa spallucce.

“Okay, Azi, visto che volevi che cambiassi argomento…” dice il Dottore, mentre Aziraphale sta addentando il suo croissant e Crowley sta bevendo il suo caffè. “Ė stato bello stanotte? Quanti orgasmi avete avuto?”

Entrambi i suoi interlocutori per poco non si strozzano.

“Che c’è? Non c’è bisogno di scandalizzarsi così tanto,” si acciglia il Signore del Tempo. “L’amore e il sesso sono le migliori espressioni della natura umana, della natura aliena, della natura eterea o occult..”

“Chiudi fottutamente quella tua bocca galattica!” sbotta Crowley. “Perché devi essere così chiacchierone al mattino?”

Stavolta Aziraphale è davvero scioccato, lasciando il suo croissant mezzo morsicato, prima che gli cada sul pavimento.

“Possiamo ritornare a parlare di nudo?” domanda educatamente.

“Non possiamo goderci il silenzio e basta?” propone Crowley, bevendo il suo caffè. “E comunque, non capisco perché tu l’abbia chiesto, ma se è una gara…”

“Non è una gara,” chiarisce il Dottore. “Ma vincerei io in ogni caso!” fa una linguaccia a Crowley.

“Okay, Dottore, visto che sei così in vena di chiacchiere, ho io una bella domanda e di sicuro molto più innocente: perché sei qui? Non in questa stanza, come ti ha chiesto prima Crowley, io intendo perché sei atterrato a Londra, a Soho, ai giorni nostri?” gli chiede Aziraphale.

“Ecco sì, giusto, continui a posticipare la questione ogni volta che te lo chiediamo, stavolta rispondici una maledetta volta per tutte!” lo sprona Crowley.

“Avete ragione, è tempo che sappiate ogni cosa,” decide il Signore del Tempo. “Quando sono atterrato a Soho, c’è stato un errore, non è dove sarei dovuto arrivare. Il tempo era giusto, ma non il posto. Sarebbe dovuto essere Tadfield,” comincia lui.

“Tadfield?” ripete Crowley, aggrottando le ciglia.

“Già, ecco perchè sono entrato nella libreria di Aziraphale, volevo chiedergli informazioni a riguardo; ma poi l’ho visto, per me è stato amore a prima vista… e il resto è storia.” lancia un’occhiata ammiccante all’angelo, facendolo arrossire.

“Perché sei così interessato a Tadfield?” gli domanda Crowley, preferendo ignorare la dichiarazione d’amore che l’altro ha appena fatto verso il suo angelo.

“Perchè so che, pochi giorni prima che io arrivassi, la fine del mondo era vicina. Nessuno lo può ricordare ma io so che è successo e voglio sapere chi l’ha impedito e come.” rivela loro il Dottore. “Perché non sembrate sconvolti? Ho detto che la fine del mondo era vicina!”

“Allora immagino che la TARDIS ti abbia portato nel posto giusto, sai. Sì, è accaduto a Tadfield, ma è accaduto anche grazie a noi. Eravamo là, assieme ad altre persone importanti che ci hanno aiutato ad imperdirlo.” confessa Aziraphale, con Crowley che si limita ad annuire.

“Ecco perché blateravi che una volta hai salvato il mondo.” borbotta il Signore del Tempo, guardando Crowley.

“Un repertorio piuttosto recente, infatti.” fa un sorrisetto sfrontato il demone.

“Vi prego, ragazzi, raccontatemi tutto a riguardo!”

E loro lo fanno.

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“Veramente? Si tratta solo di questo? Il mondo non è finito perché un ragazzino di undici anni si è rifiutato di tornare a casa con suo padre?” riepiloga il Dottore a fine racconto.

“Uh, beh, più o meno!” fa spallucce Crowley.

“Io lo voglio conoscere!” decide il Signore del Tempo, lasciando finalmente la biblioteca e andando verso la console.

Gli altri due lo seguono.

“Oh sì, dovresti, è un  ragazzo così adorabile!” approva Aziraphale, accarezzando la nuca del Signore del Tempo. “E poi scommetto che vorrai incontrare anche gli amici di Adam, sono così coraggiosi.”

“Già, loro hanno sconfitto i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse… okay, tre su quattro.” puntualizza Crowley, strattonando Aziraphale per poterselo riprendere, ma non funziona.

“Oh, buon Signore, Crowley, non puoi essere così geloso. Voglio dire, abbiamo trascorso ore insieme e il povero Dottore è rimasto così solo,” mormora Aziraphale, tenendosi stretto al Dottore e accarezzandogli il viso.

“Oh sì, ero tanto, tanto, tanto solo, davvero, per permettere a voi, ragazzi, di avere il vostro momento,” rincara la dose il Dottore, godendosi le attenzioni dell’angelo e sfidando il demone con lo sguardo, divertito dai suoi ringhi incazzati, ancora di più quando Aziraphale lo bacia.

“Quando dici ‘Buon Signore’, angelo, a quale Signore ti riferisci esattamente?” il rosso lancia un'occhiataccia al biondo.

“Non ho nemmeno intenzione di rispondere a questa domanda!”, sbuffa Aziraphale, mentre continua a coccolare e baciare il castano.

E poi accade. Crowley non sa spiegarsi - non vuole spiegarsi- come, ma di punto in bianco quella scena smette di infastidirlo e comincia ad eccitarlo.

Parecchio.

Così tanto che silenziosamente si augura di poter essere lì nel mezzo.

Quasi come se il Dottore avesse captato qualcosa nell’aria, apre brevemente gli occhi durante il bacio e li punta su Crowley con così tanta intensità, finché i loro sguardi si incrociano.

E Crowley in quegli incantevoli occhi scuri sembra leggerci un chiaro invito: ‘Puoi unirti quando vuoi, demone sexy!’

Scuote la testa e guarda subito altrove e il Dottore chiude gli occhi, divertito, tornando a focalizzarsi sul bacio con Aziraphale.

Crowley deve fare assolutamente qualcosa a riguardo o sente che finirà per cedere.

“Okay, Wembley e i Queen sono stati oltre lo stupendo, ma… dobbiamo rimanere qui per sempre?” rimbrotta.

“Sai che potrei rimanere qui a baciarti e coccolarti finché tutti i pianeti implodono…” si separa da Aziraphale il Signore del Tempo il più gentilmente che può. “Ma abbiamo dei viaggi da fare. Dai ragazzini favolosi!” urla esaltato, cominciando a premere pulsanti sulla console, prima di girarsi verso di loro. “Okay, Tadfield, dove di preciso?” sorride nervosamente.

“Oh, immagino che il miglior posto in cui trovarli sia una sorta di area verde che sembrano conoscere solo loro. Adam ce ne ha parlato,” risponde Aziraphale, dandogli le indicazioni corrette.

********************************* (Contemporaneamente)

Wensleydale è tutto preso da raccontare le sue recenti vacanze e Adam e il resto de ‘I Quelli’ lo stanno ascoltando rapiti, quando Pepper nota qualcosa dietro la schiena del ragazzino.

“Che cos’è quella cosa pulsante?” si acciglia lei.

“Non t’azzardare ad interrompermi, Pepper, stavo per arrivare al punto dove ho pescato quei granchi giganti!” sbotta il bambino con gli occhiali.

“Lei ha ragione, c’è qualcosa,” le dà corda Brian, indicando il punto in cui sta accadendo quella cosa insolita.

“Adam, hai desiderato che accadesse qualcosa che distraesse voi tutti dal mio super interessante racconto?”  accusa il loro leader.

“Cosa? Davvero pensi sia colpa mia?” il riccioluto appare quasi deluso. “Lo sapete tutti che quelle cose non le posso più fare, sono tanto sconvolto quanto voi!” chiarisce, cercando di decidere se sia il caso o meno che vadano vicino a quella strana cabina blu che adesso sembra essere apparsa interamente.

Non è necessario, perché le porte di quella suddetta cabina si aprono ed escono fuori due figure familiari.

“Aziraphale, Crowley!” esulta Adam correndo verso di loro, ma fermandosi a metà percorso. “Aspettate, sta succedendo qualcosa di brutto? Di nuovo?!” si insospettisce.

“Non è molto simpatico da parte tua associarci solo alle cose negative,” alza gli occhi Crowley, incrociando le braccia all’altezza del petto.

“Rilassati, caro ragazzo. Nessuno minaccia niente, è solo una visita che volevamo fare a te e ai tuoi amici.” lo tranquillizza Aziraphale con un caloroso sorriso.

“Ora puoi uscire!” urla Crowley.

Adam e i suoi amici fissano basiti il bizzarro individuo che si precipita verso di loro con grandi falcate.

“Crowley, perchè non ci hai detto che hai un... gemello?” gli domanda Pepper, ancora confusa.

“Perchè non ce l’ho un dannatissimo gemello!” ringhia il demone.

“Tu sei Adam, vero? Brillante, sei così brillante!” fa un sorrisone il Dottore, guardandolo intensamente mentre gli racchiude il viso nelle mani a coppa. “Tu hai guardato il Male più Oscuro dritto negli occhi e gli hai detto il fatto suo.” riepiloga, col suo sorriso che si allarga. “Ė bello, non è vero? Sconfiggere Satana. Sono stato lì. Già fatto.”

“Aspetta, Cosa? Ora vorresti anche farci credere che tu hai sconfitto addirittura Satana!” lo deride Crowley.

“Ho avuto un po’ di aiuto, ma sì, io l’ho fatto!” fa spallucce il Signore del Tempo. “Sembra che abbia trovato il modo di ripresentarsi nel vostro mondo.”

“Credo che tu lo abbia sconfitto così come credo che lo abbia fatto il nostro caro e coraggioso ragazzo,” gli sorride Aziraphale, per poi rivolgersi ad Adam. “Ė  sempre grandioso combattere per il Bene.”

“Sarà anche stato il Bene, ma poi è stato tutto profondamente ingiusto. Dopo quello mi hanno punito per mesi!” sbuffa Adam.

“Accidenti, Adam, sei sempre così esagerato!” alza gli occhi Pepper. “Come fanno a essere mesi se sono passate a malapena tre settimane da quand’è successa quella cosa che tutti tranne noi hanno scordato?”

“Pepper ha ragione, senza contare che la tua punizione era già finita dopo tre giorni!” aggiunge Brian.

“Avrei dovuto scegliermi amici meno pignoli.” borbotta Adam, prima di rivolgersi all’individuo bizzarro. “Tu chi sei?”

“Piacere di conoscervi, Adam, Pepper, Wensleydale e Brian. Azi e Cro mi hanno parlato tanto di voi. Io sono il Dottore!” fa un sorrisetto, un  po’ perplesso quando li vede tutti indietreggiare.

“Cosa? Ma io l’ho già fatta un’iniezione quest’anno!” protesta Brian.

“Ecco perchè i miei mi hanno fatto fare quella vacanza, per distrarmi prima di questo.” fa le sue considerazioni Wensleydale.

“Mia madre dice che i vaccini sono piani scellerati delle grandi case farmaceutiche per far ammalare sul serio la gente!” sbotta Pepper.

“Non è che renderlo somigliante a Crowley ci farà piacere di più il dottore!” protesta Adam.

“Cosa?” fa un’espressione confusa l’alieno. “No, aspettate. Non sono quel tipo di Dottore. Niente vaccini, niente iniezioni, niente pillole. Io sono il Dottore. Io curo i pianeti. Anche il vostro. Soprattutto il vostro. E sono un Signore del Tempo.”

“Che cos’è un Signore del Tempo?” lo guarda di sottecchi Brian.

“Okay, è tempo di spiegazioni, di nuovo.” decide il Dottore. “Coraggio, tutti voi, correte dentro la mia cabina telefonica che dentro è più grande e vi racconterò una storia fantastica.” li incita tutti, ottenendo un pubblico su di giri.

“Non erano così esaltati quando hanno incontrato noi,” borbotta Crowley, seguendoli assieme ad Aziraphale.

“Beh, forse perchè noi non li abbiamo incontrati in circostanze altrettanto serene.” trova una ragionevole spiegazione l’angelo.

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“Quindi tu puoi viaggiare attraverso il tempo e lo spazio.” riepiloga Brian alla fine del racconto.

“Sei stato sia nella storia, sia in Universi Paralleli…” aggiunge Pepper.

“E hai aiutato un sacco di razze.” conclude Adam.

Il Dottore annuisce a ogni cosa che dicono, sempre più orgoglioso.

“Ragazzi, le avete già viste le mie ali?” chiede loro Crowley, che necessita disperatamente di avere attenzione.

“Sì, sì, carine…” parla a nome di tutti Brian , agitando la mano con fare annoiato.

I loro occhi e le loro orecchie sono tutti rivolti al Signore del Tempo.

“Caro, le puoi mostrare a me, tutte le volte che vuoi. A dire il vero, la nostra prossima volta che noi… hai capito, spero proprio di vederle. Del resto, io ti ho già mostrato le mie.” gli schiaccia l’occhio l’angelo e al demone non importa più nulla dell’ottenere l’attenzione dei ragazzini.

Beh, non l’attenzione di tutti i ragazzini. Wensleydale sembra molto più interessato al suo videogioco portatile che ha estratto da una tasca.

“Non lo trovi interessante, giovanotto?” gli chiede il Dottore, un po’ stranito.

“Meeh..” fa spallucce il bambino con gli occhiali, senza che i suoi occhi lascino mai il videogioco. “Voglio dire, spari ragnatele tu?”

“Beh, no…”

“Hai un’armatura dotata di ogni possibile gadget tecnologico che ti rende praticamente invincibile?” prosegue con il suo interrogatorio Wensleydale.

“Ho un sacco di gadget, ma nessuna armatura. Però ho uno scafandro, a dire il vero indossavo quello quando ho sconfitto Satana...”

ll bambino lo guarda senza battere ciglio.

“Hai uno scudo speciale che ti protegge da qualsiasi cosa?”

 

“No…” sbuffa il Dottore.

Quel gioco lo sta stancando.

“Lo vedi? Non hai nulla di interessante e… woah!” fa un urletto, vedendo il suo videogioco emettere del fumo bianco con una piccola esplosione, dopo che il Dottore gli ha puntato contro uno strano bastoncino argentato, illuminato.

“Allora, SpiderMan, Iron Man e Capitan America ce l’hanno una cosa del genere?” sorride con arroganza il Signore del Tempo, roteando il cacciavite sonico fra le dita, prima di riporlo nel taschino della sua camicia.

Un Wensleydale scioccato, con gli occhi spalancati e la bocca aperta scuote la testa negativamente.

“Hey, mi è piaciuto!” ridacchia Crowley, scambiandosi uno sguardo di complicità con il Dottore, mentre Aziraphale sembra decisamente disapprovare.

“Oh, andiamo, dammi il tuo videogame, Wensleydale, te lo aggiusto in un minuto,” gli tende la mano l’alieno, gentilmente, e il ragazzino si fida, ammirando il modo in cui l’altro passa lo strano bastoncino su tutto il suo videogioco.

Il Signore del Tempo glielo restituisce come nuovo.

“Ti ho anche installato venti livelli in più, così, per renderlo più divertente!” gli fa l’occhiolino.

“Sei il supereroe più figo di tutti!” lo acclama Wensleydale, facendo ghignare vittorioso il Dottore.

“Okay, vedo che avete già notato che io e Crowley ci assomigliamo. Nel caso vi steste domandando il perchè, avete mai sentito parlare della teoria dei …”

“Sette sosia?” lo anticipa Brian.

“Oooh, ma qui abbiamo un intenditore. Brillante!” gli fa un sorrisone il Dottore.

“Non preoccupatevi, poi ve la spiego.” promette agli altri suoi amici il ragazzino.

“Sai cosa? Dovreste anche andare da Anathema e Newton, loro vivono ancora nel cottage.” propone Adam ad Aziraphale e Crowley.

“Dove vivono?” si incuriosisce il Dottore.

“Oh, non lontano da qui. Ci possiamo fare una bella passeggiata e…”

“Passeggiata?! Perchè mai dovremmo camminare?” fa una smorfia il Signore del Tempo. “Ragazzi, se avete delle vostre cose fuori, andate a prenderle, partiremo presto. Mi piace fare apparizioni che lasciano il segno.” sogghigna.

I ragazzi obbediscono e fanno ritorno con i loro zaini.

Brian tiene in mano una barretta al cioccolato che sta generando briciole e macchie di cioccolato ovunque lui vada. Inoltre, le sue mani si sono rese piuttosto appiccicose e lui sta toccando praticamente ogni cosa.

Il Dottore segue ognuno dei suoi passi armato di salviettina detergente, passandola su tutte le macchie e le zone appiccicose.

Appare sollevato solo quando Brian finisce di mangiare, per sicurezza gli passa la salviettina pure sulle mani.

Mentre imposta le coordinate per raggiungere il cottage, Adam gli si avvicina, tenendo in mano qualcosa.

“Guarda, Dottore, questo è il mio fumetto, ci sono i cowboy nello spazio e i dinosauri!” gli mostra il suo blocco da disegno il riccioluto.

“Oooh, ma che bello. Mi ricorda un paio di pianeti che ho visto.” decide di rendere felice il ragazzino con quella piccola bugia innocente.

Il viaggio è talmente breve che nemmeno si devono reggere alle strutture.

Il suono pulsante porta Anathema e il suo fidanzato a precipitarsi fuori di casa.

“La scatola blu!” sussulta la strega.

Lei è piuttosto sollevata quando vede uscire Adam e i suoi amici.

“Ciao, Anathema,” la saluta Adam. “Crowley e Aziraphale sono venuti a farci visita, ma non sono soli!” la informa, mentre il demone e l’angelo escono allo scoperto.

Newton è ancora tutto assorto a domandarsi come così tante persone possano uscire da una cabina telefonica così piccola, mentre Anathema è divertita da quello che vede, ma più confusa, quando vede sopraggiungere un terzo elemento

“C’è qualcosa di davvero strano riguardo alla tua aura,” mormora, troppo presa da quello che ha visto per guardarlo meglio e accorgersi di qualcosa di davvero importante.

“Non ne ha una, vero? Come tutti gli esseri davvero malvagi!” lo deride il demone.

“No, al contrario, lui sembra averne più di una, molto antiche, anche...ma non ha alcun senso.” bofonchia lei, confusa.

“Ce l’ha, fidati di me, strega potente e intelligente.” le sorride l’individuo bizzarro in un completo in gessato. “Sono il Dottore.” si presenta, amichevole, come sempre.

Anathema osserva meglio quel trio.

“Che c’è?” si acciglia Aziraphale.

“Le vostre auree… prima, quando ho visto solo voi due, la tua celeste, Aziraphale, e la tua rosso scuro, Crowley stavano avvinghiate l’una all’altra; ma adesso.. stanno ancora abbracciate in qualche modo, ma quella di Aziraphale tende anche verso quella color argento luminoso del vostro nuovo amico… che sembra piuttosto interessata anche alla tua di aura, Crowley.” spiega lei.

“Non è un maledetto amico! Lui è un incubo!” sibila Crowley.

Un Signore del Tempo molto divertito scivola vicino a lui.

“Hai la più pallida idea di quanto velocemente un incubo possa tramutarsi nel sogno più bollente e bagnato che esista?” gli sussurra all’orecchio.

La sua voce roca e il suo respiro caldo danno a Crowley le inaspettate reazioni che ha avuto anche al mattino e tutto si fa più duro (in ogni senso!) quando il viso del Dottore è solo a pochi centimetri dal proprio.

Aziraphale va da entrambi, interrompendo inconsapevolmente quel momento fra loro.

“Oh beh, è una lunga, lunga storia, mia cara fanciulla, ma credo che le nostre auree abbiano già parlato per noi!” ridacchia, mentre avvolge un braccio attorno alla vita di ciascuno dei suoi amanti.

Anathema ridacchia, ma poi si ricorda di qualcosa.

“Allora, Dottore, qual è il tuo nome?” gli domanda.

“Solo Dottore!” fa spallucce lui.

“Lo puoi anche chiamare Signore del Tempo,” la informa Aziraphale.

“Io rimango su Ragazzo Alieno!” fa spallucce Crowley.

“Prima la scatola blu. E ora questo. La profezia di Agnes!” sussulta Anathema.

“Che cosa? Tesoro, tu le hai bruciate tutte quante, no?” si azzarda a chiederle Newton.

“Beh, ho salvato solo le più ermetiche. Come questa.” replica lei, cercando qualcosa nella borsetta, finché estrae un cartoncino.

“‘E da una scatola blu giungerà un uomo senza nome, che ha vissuto migliaia di vite diverse per viverne soltanto una.’” legge lei.

“Oh beh, migliaia, che esagerazione… sono solo alla mia decima rigenerazione, del resto. Quindi sì, potete chiamarmi anche Ten!” ridacchia lui.

“Regene che?” si acciglia Crowley, ma dato che indossa i suoi occhiali scuro nessuno se ne può accorgere.

“Se le mie energie si esauriscono, se vengo ferito mortalmente o se semplicemente invecchio troppo, il che è raro che accada, mi posso rigenerare, ottengo un nuovo corpo, una nuova faccia, una nuova personalità… ma sono sempre io.” spiega lui.

“Oh, suona così triste!” si imbroncia Aziraphale.

Nemmeno Crowley sembra felice a riguardo, si sta affezionando a quel bizzarro, divertente - a volte sexy, a volte insopportabile - individuo che gli assomiglia.

“Sì, ma… non è il caso di pensarci adesso, c’è ancora tempo prima della mia prossima rigenerazione… almeno me lo auguro!” li rassicura.

“Scusami, Dottore, le nove precedenti rigenerazioni erano sempre Dottori maschi?” gli domanda Pepper.

“Beh sì,” replica il Dottore, grattandosi la nuca.

“Quindi nessun Dottore femmina finora?” continua lei.

“No, ma nel mio pianeta, tantissimi anni, c’era più di una Signora del Tempo e…”

“Non è la stessa cosa!” gli rinfaccia Pepper. “Ed è piuttosto sessista!”

 

Il Signore del Tempo per tutta risposta ridacchia.

“Hey, ragazzina, hai così tanta grinta, mi piace. Fra dieci anni o poco più, potresti essere la perfetta Compagna per alcune avventure nello spazio e nel tempo!” le fa l’occhiolino e lei arrossisce, lusingata.

“Cos’è quell’asticella che hai in tasca, Dottore, posso vederla?” domanda Newton, indicandogli la camicia.

“Huh! Ti ringrazio per il tuo interesse, ma preferirei di no,” borbotta.

Ha sentito molte cose riguardo le peculiari ‘abilità’ di Newton e teme che quell’umano possa danneggiare tutte le sue cose tecnologiche.

“Non c’è nulla di interessante nemmeno a riguardo della mia comune, normale, banalissima cabina telefonica,” aggiunge per sicurezza.

“Ma vuoi scherzare?” interviene Adam. “Newt, devi troppo vederla, è super, super, super fichissima! Dentro è enorme, con le pareti dorate e ogni genere di cose stranissime!” informa l'adulto, ancora su di giri, rendendo su di giri pure lui.
 

“Adam, non mi stai aiutando!” gli rinfaccia il Dottore. “E va bene, Newton, ti posso far fare un giro dentro, ma verrò con te e ti controllerò costantemente per tutto il tempo e tu assolutamente non devi toccare niente!” lo istruisce l’alieno e l’umano acconsente. “Anathema, puoi venire anche tu, con molta più libertà.” aggiunge e la strega li segue esaltata.

“Sai, Newton, tu mi ricordi una specie aliena che ho incontrato tempo fa. Loro erano contro qualsiasi forma di progresso scientifico.” gli racconta il Dottore, una volta che sono di nuovo fuori.

Con la sua continua supervisione, Newton è riuscito a non danneggiare alcunché.

“Mi ci potresti portare, per favore?” lo supplica Newton, ma Anathema lo sente.

“Che cosa?! Eh no, tesoro, non puoi mettermi prima l’anello al dito e poi darti alla fuga!” sbotta, tirandolo per l’orecchio.

“Ouch! No, dolcezza, chiedevo solo un viaggio, non pianificavo fughe da nessuna parte, ouch! Io voglio davvero, davvero , davvero sposarti, ouch!” chiarifica il suo imminente marito.

 “Lo spero, per te!” riduce gli occhi a due fessure lei.

“Oh, che cosa adorabile da sentire. Congratulazioni, ragazzi!” fa un sorriso estasiato Aziraphale.

“Siete invitati al matrimonio, naturalmente. La prossima Primavera, a Maggio!” fa un sorrisone Anathema. “Sei invitato anche tu, Dottore!”

“Io so a malapena cosa farò domani, ma grazie per l’invito, cara.” le sorride. “E stato un immenso piacere conoscervi tutti. Prima che io, Azi e Cro ce ne andiamo, vi spiacerebbe raccontarmi in ogni dettaglio, che specifico ruolo ha avuto ognuno di voi nell’impedire l’Armageddon?”

-------------------------------------------------------- 

Circa un’ora e mezza dopo, soddisfatto con tutte quelle informazioni aggiuntive, il Dottore sventola la mano in segno di saluto e torna nella TARDIS con i suoi due Compagni.

“Abbiamo ancora Madame Tracy e il Signor Shadwell da incontrare.” fa un sorrisone il Signore del Tempo, impostando le coordnate.

“Non così in fretta, Dottore,” lo interrompe Crowley. “Prima avrei una richiesta speciale…”

TBC

 

Suvvia, secondo me lo sapete cosa sta per chiedergli Cro ;)

Secondo me è canon che Ten sia un po’ terrorizzato sia da Brian, sia soprattutto da Newton XD

spero di essermela cavata con Anathema e Newton, è la primissimissima volta che scrivo di loro ^^’ e nel prossimo capitolo mi attendono Madame Tracy e il Signor Shadwell, ma ho in mente scene divertenti, almeno mi auguro.
Dei Quelli qual è stato il vostro preferito? Io mi sono divertita un sacco con Wensleydale che innervosiva il caro Ten XD

Intanto spero di avervi strappato un sorriso in questo capitolo ^^

Liberi di dirmi ciò che più vi aggrada ^^

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Capitolo 8
*** Capitolo VII: You can call me anything ***


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Buonanotte fonda…
infinite grazie per i vostri commenti, li amo tutti, anche se spesso non rispondo ^^’

Si continua e… spero di strapparvi qualche sorriso :) 

 

Chapter VII: You can call me anything

“E sarebbe?” gli domanda il Dottore.

- Dimmi che hai cambiato idea e in realtà quel bacio lo vuoi adesso, senza dover aspettare lo stupido 3000!- si augura silenziosamente.

“Sai che ti dico? Mi è venuto in mente adesso che una volta lo hai pure menzionato in uno dei tuoi sproloqui senza senso!” gli fa notare Crowley.

“Io non faccio sproloqui senza senso! Sono ragionamenti molto intelligenti e veloci che la mente umana non può cogliere!” ribatte il Dottore, leggermente offeso.

“Heylà? Creature celestiali di oltre seimila anni? Non abbiamo maledettamente alcuna mente umana!” ribatte Crowley.

“Ma nemmeno delle menti Gallifreyane, chiaramente!” fa un sorriso furbetto il Dottore, passandosi una mano fra i capelli.

- Stupido, arrogante alieno… sexy!- borbotta nella sua mente Crowley, confuso.

“Gallifreyane, hai detto?” si acciglia Aziraphale.

“Sì, Gallifrey. È da dove provengo io. Il mio amato pianeta, perduto per sempre.” si intristisce lui.

Istantaneamente, lui è intrappolato nel grandissimo abbraccio dell’angelo.

“Oh, povero, povero, povero, dolce Dottore. Anche se hai perso il tuo pianeta adorabile, tu non sei solo, hai noi due.” lo coccola Aziraphale, baciandogli fronte e tempie. “Ripeto, ha noi due.” ribadisce, lanciando un’occhiataccia a Crowley che se ne sta in disparte.

Mugolando, si avvicina a loro.

“Su, su.” dà due pacche sulla spalla del Dottore. “E questo è il massimo dell’hurt/comfort che puoi ricevere da me,” borbotta, allontanandosi di nuovo, mentre il Signore del Tempo lo ringrazia con lo sguardo.

"Oh, non badare a lui, fa tutto il demone cattivone e rude, ma io l'ho visto piangere quando gli unicorni non ce l'hanno fatta ad essere caricati in coppia sull'arca di Noè." rivela Aziraphale e il Dottore fissa divertito il demone.

"NGK! Non è vero, è solo che mi era entrato qualcosa nell'occhio!" si difende Crowley, scrollando le spalle.

"Cosa? L'intero Diluvio Universale?" lo provoca il Dottore.

“Attento, o il tuo pianeta perderà anche il suo ultimo abitante,” lo guarda male Crowley, ma il suo tentativo di minaccia non sembra funzionare.

“E se io ti portassi a rivederli?” propone il Dottore.

“Chi?” aggrotta le sopracciglia il demone.

“Gli unicorni, voglio dire, possiamo tornare a quei gloriosi tempi in cui correvano liberi selvaggi e felici per le praterie. Naturalmente, non sto dicendo che li possiamo salvare, solo veder…”

All’improvviso, il Signore del Tempo non è più fra le braccia di Aziraphale, qualcosa l’ha tirato via o piuttosto qualcuno.

“Grazie, Dottore, grazie, grazie, grazie!” ripete come un mantra Crowley, mentre lo abbraccia stretto, prima di riacquisire il suo autocontrollo e soprattutto ricordarsi che c’è qualcos’altro che vuole da lui.

“Come stavo dicendo prima, in uno dei tuoi ragionamenti molto intelligenti e veloci,” dice, usando le stesse parole precedenti del Signore del Tempo per compiacerlo. “Hai anche menzionato un falso AntiCristo, che manca nella scena. Ti va di incontrare anche lui?” gli suggerisce.

“Oh, giusto, il falso AntiCristo, me l’ero dimenticato. Ma certo che voglio incontrare anche lui, dev’essere importante quanto gli altri.” acconsente il Signore del Tempo.

“Ma certo che lo è, ha avuto le palle di guardare negli occhi un Duca dell’Inferno e mandarlo a quel paese… oh beh, è anche vero che Hastur era convinto di aver a che fare con il vero AntiCristo ed era tutto remissivo, ma comunque…” mugugna lui.

“Mi piace già questo ragazzo!” fa un sorrisone il Dottore.

“Lui è il nostro piccolo ometto speciale, abbiamo trascorso metà della sua vita con lui.” fa un sorriso estasiato Aziraphale, intenerito.

“Oh, come vorrei vederlo…” mormora il castano.

“Imposta la tua cabina blu alla Tenuta Dowling attorno al 2013 e vedrai una tata sexy e un giardiniere goffo. Lascio alla tua immaginazione chi sia chi.” lo informa il rosso.

“Già, ma questo lo puoi fare un’altra volta, ora impostala sul presente, preferibilmente a notte fonda,” suggerisce il biondo. “Sai, Warlock non si ricorda dell’Armageddon, soltanto le ore precedenti… facciamo che sia solo un sogno dove lui può rivedere ancora la sua tata e il suo giardiniere,” si rivolge a Crowley, che annuisce.

Il Dottore imposta le coordinate e la TARDIS appare nella camera da letto del ragazzino.

O Warlock ha il sonno davvero pesante, oppure il Dottore ha fatto in modo che non sentisse la TARDIS e si svegliasse. Probabilmente  è il secondo caso.

Il trio esce e si avvicina silenzioso all’adolescente che ancora sta dormendo.

“MI è mancato così tanto,” mormora Crowley, intenerito e il Dottore questa cosa la nota. “Forse è meglio se questo sogno non lo fa, potrebbe confonderlo parecchio, magari adesso vive tranquillo, felice e sereno ed è meglio che tutto rimanga così.” ha un ripensamento.

Aziraphale gli stringe la mano.

“Che c’è che non va, mio caro?” gli bisbiglia.

“Non lo so, forse è meglio se lo lasciamo così com’è. Io volevo che il Dottore lo vedesse e lo ha visto, per me può bastare anche così. Forse lui nemmeno si ricorda di noi, dopo tutto questo tempo…”

“Eravamo presenti al suo undicesimo compleanno, qualche settimana fa!” puntualizza l’angelo.

“Io ero un cameriere e tu un pessimo prestigiatore, non è la stessa cosa. Abbiamo smesso quei ruoli molti anni prima, magari non è rimasto nulla.” si incupisce lui.

“Cosa vai blaterando, Crowley? Ma certo che si ricorderà ancora di noi.” gli sussurra Aziraphale.

“C’è soltanto un modo per scoprirlo.” decide il Dottore, scuotendo gentilmente la spalla del piccolo, sotto lo sguardo scioccato del demone.

Warlock si sveglia con un sussulto, mettendosi a sedere sul letto.

“Un momento, che c’è, chi è là?” dice, accendendo la luce.

Finora l’unica luce che ha rischiarato la stanza è stata quella proveniente dal cacciavite sonico del Dottore.

Warlock sembra calmarsi appena capisce chi c’è nella sua camera.

Stringe gli occhi solo per metterli meglio a fuoco.

“Tata Ashtoreth? Fratello Francis?” domanda, un po’ incerto, ancora di più, quando si gira verso la terza persona nella stanza. “Tizio strambo che sembra la mia Tata, ma un po’ più giovane?”

- Ah-ah, lo sapevo che era Crowley la tata sexy!- fa le sue considerazioni il Dottore.

“Ma allora ti ricordi di noi!” gioisce Crowley, mentre Aziraphale si limita a sorridere al ragazzo.

“Ma certo che mi ricordo. Tata, sei più virile con questo look, ma ti dona. Fratello Francis, tu sei decisamente migliorato!” dice Warlock, prima di analizzare meglio la situazione. “Sto sognando?”

“Pensaci un attimo, ragazzo, senza alcuna valida ragione ci sono nella tua stanza i tuoi ex tata e giardiniere, che per la cronaca sono un demone e un angelo sotto mentite spoglie,” rivela il Signore del Tempo e per maggior sicurezza, i suddetti demoni e angeli fanno bella mostra delle loro ali, lasciando Warlock di stucco. “E c’è questo tizio strambo che si dà il caso viaggi nello spazio e nel tempo con quella cabina telefonica,” fa una pausa, indicandogli la TARDIS nella stanza. “Ma è ovvio che tu stia sognando, ragazzo mio! Un’immaginazione piuttosto vivida, se posso permettermi!” ridacchia.

“Questo è il sogno più figo di tutti,” fa un sorrisone Warlock. “Vi posso abbracciare, prima che mi svegli?” aggiunge, un po’ più timidamente

“Speravo tanto che lo chiedessi!” sorride estasiato Aziraphale, abbracciandolo, seguito a breve da Crowley.

Warlock si gode il loro abbraccio, ma quando il Signore del Tempo prova a unirsi a loro, lui sussulta, guardando accigliato quello straniero dall’aspetto familiare.

“No, non tu, sta’ indietro!” sibila il ragazzino.

“Ma… io do i migliori abbracci… i più calorosi.” si imbroncia il Dottore, sentendosi rifiutato.

“Ah-ah, niente più piccola folla che ti adora, qui la star sono io, sono io quello che si prende tutte le attenzioni!” lo sbeffeggia Crowley, ancora abbracciato a Warlock.

- Oh, buon Signore, perché mi sono innamorato non di una, ma di due prime donne?- alza gli occhi al cielo Aziraphale, separandosi dal ragazzo, mentre Crowley si gode ancora qualche secondo.

L’angelo se ne approfitta per scivolare vicino al Dottore.

“Appena siamo soli, di sicuro io non rifiuterò un tuo grande, grande abbraccio.” gli sussurra e il Signore del Tempo sfodera un sorriso a trentadue denti.

Dato che hanno assicurato a Warlock che si tratta solo di un sogno, sono più liberi di parlare di qualsiasi cosa e il Dottore lo riempie di domande, sul periodo in cui ha vissuto con Crowley e Aziraphale, quello che si ricorda prima dell’Armageddon, l’incontro sul Megiddo con quell’uomo orribile e inquietante, le cose che sta facendo adesso.

Una volta che la sua sete di conoscenza è soddisfatta, sono pronti a salutarlo e a tornare nella TARDIS.

Crowley sta per raggiungere il Dottore e Aziraphale, ma all’ultimo momento si volta verso l'adolescente.

“Ancora una cosa, piccolo caro,” dice, la sua voce suona esattamente come la Tata che è stato.

“Sì?” lo ascolta attentamente il ragazzo.

“Se non vuoi che questo rimanga soltanto un sogno, fatti una gitarella a Tadfield, va’ a cercare un certo Adam Young, chiedigli di dirti tutto, lui capirà e, chi lo sa? Magari un giorno ci rincontreremo per davvero.” gli fa l’occhiolino, prima di scomparire all’interno della cabina telefonica blu.

“E quello che cos’era?” sibila il Dottore, con il suo miglior tono di rimprovero.

Se ne sta in piedi alla console, le sue braccia incrociate contro il petto, i suoi occhi solitamente così grandi ora ridotti a due fessure glaciali.

“Quello cos’era?” lo interroga, serio da far paura.

“Un consiglio?” si azzarda a rispondere Crowley, con un innocente sorriso.

“No, quello era un dannatissimo casino. Hai incasinato le linee del tempo. Nessuno dovrebbe mai farlo… oh beh, io lo faccio qualche volta, ma questo è un discorso completamente diverso, dannazione!” sbotta il Signore del Tempo, mentre la TARDIS comincia a pulsare, pronta a scomparire.

“Oh, ti prego, caro, Crowley non ha fatto nulla di sbagliato. Nemmeno lo sappiamo poi se Warlock seguirà quel consiglio, ma se lo fa io ne sarò più che felice. Okay, ora non se lo può ricordare, ma ha preso parte anche lui nella scena dell'Apocalisse-che-non-fu. Inoltre, quel povero piccolo caro è così solo, gli farebbe solo che bene avere dei nuovi amici.” dice Aziraphale, accarezzando entrambi gli avambracci del Dottore per calmarlo.

Quello che riesce a calmare uno però fa innervosire l’altro.

- Giù le mani dal mio angelo! Oh beh,aspetta, è il mio angelo che sta accarezzando lui. Giù le mani dal mio Dottore… cosa?!- Crowley diventa sempre più sessualmente confuso.

“Oh, andiamo, Ragazzo Alieno, non fare così il melodrammatico! Io che incontravo il me a Woodstock sarebbe stato un maledettissimo casino, ma non questo!” insiste. “Vedi? Anche Azi è d’accordo con me, quindi non essere una spina nel fianco, Ragazzo Chicken Fry!”

Il Signore del Tempo si separa dall’angelo solo per potersi precipitare come una furia verso il demone.

“Ė Gallifrey!” precisa, offeso, guardando torvo il rosso che ricambia con la stessa ferocia.

Magari è perché sono troppo vicini, magari è perché c’è troppa tensione, di qualsiasi tipo, ma qualcosa accade.

Crowley sembra dimenticarsi che stanno bisticciando e gli mostra un sorrisetto.

“Beh, ma sei tanto appetitoso quanto un Chicken Fry,” mormora il demone, dando una scherzosa sculacciata al Signore del Tempo. “Ti posso chiamare così?”

Il castano sussulta, colto alla sprovvista, quasi a corto di parole, lui che è sempre così verboso.

“Tu… tu puoi chiamarmi in qualsiasi modo,” farfuglia  incoerentemente.

“Non è tutto migliore quando l’armonia regna di nuovo sovrana su di noi?” esulta l’angelo, trotterellando verso di loro e accarezzando i capelli a entrambi.

“Mm… sì.” annuiscono gli altri due all’unisono, più simile alle fusa di un gatto.

“Un momento!” sussulta il Dottore, come illuminato.”Warlock Dowling, Warlock Dowling. Warlock-Warlock-Warlock. Dowling.Dowling.Dowling. W.D.” continua a ripetere, camminando in circolo attorno alla console, in modo frenetico.

“Lo abbiamo perso, Azi,” dice Crowley all’angelo, facendo segno con la mano contro la sua tempia che il loro ospite sia uscito di senno.

Il Dottore li ignora deliberatamente.

“Dov’è che ho già sentito questo nome? Pensa, Dottore, pensa, pensa, pensa...ah! Ce l’ho!” risolve finalmente il suo personale quiz.

“Lo sapevo che avevo già visto il suo nome da qualche parte. A Londra, su qualche manifesto elettorale.” rivela.

“Davvero? E, dimmi, ha vinto?” gli domanda Crowley, intrigato.

“Aspetta il 2048 e lo scoprirai,” ammicca verso di lui il Dottore.

“Il mio caro Warlock, Primo Ministro Inglese!” sogna ad occhi aperti Crowley.

“Ė un così bravo ragazzo!” sospira felice Aziraphale, prima di rivolgersi al Dottore. “Immagino che ora sia il momento di far visita al Signor Shadwell e a Madame Tracy. Lei blaterava di volersi ritirare in un cottage sul mare, ma scommetto che sono ancora in quel complesso di appartamenti a Londra.” gli spiega, fornendogli le coordinate.

Stavolta preferiscono parcheggiare la TARDIS nelle vicinanze e recarsi all’indirizzo giusto, suonando il campanello.

Aziraphale aveva ragione, vivono ancora lì. Una bionda Madame Tracy apre loro la porta, il riconoscimento e la sorpresa che sfavillano nei suoi occhi blu.

“Oh!” sorride lei, ma poi cambia decisamente umore. “Il mondo per caso sta di nuovo per finire?” chiede loro, preoccupata.

“Perché ogni maledetta persona continua a farci questa domanda?” borbotta Crowley, mentre il Dottore ridacchia.

“Non si preoccupi, Madame Tracy, questa è solo una visita da parte di vecchi amici, più uno nuovo,” spiega Aziraphale, indicando il Dottore.

“Entrate, vi porterò qui il Signor Shadwell in un istante.” si fa da parte per far loro attraversare la soglia.

“Abbiamo visite, Signor Shadwell!” urla dal piano di sotto.

“Non voglio vedere nessuno, meretrice!” sbotta l'uomo burbero dal suo cosiddetto ufficio al piano di sopra.

“Okay, credo che andrà convinto un po’ di più,” mugugna lei, ma prima di andare verso le scale esamina il Dottore con così tanta intensità che lui si sente quasi sottoposto a una radiografia.

“Non so se tu hai le stesse capacità del tuo amico angelo, ma da te mi lascerei possedere molto, molto volentieri.” gli fa un occhiolino sexy, prima di incamminarsi.

“Cosa? COSA?! Cooooosaaaaaa?!” il Dottore strabuzza gli occhi, scioccato dalle parole della donna, prima che Aziraphale gli spieghi che cosa intendesse dire.

Crowley ride e basta, godendosi la scena.

“Sapete, cari, avrei un modo perfetto per accogliere il Signor Shadwell,” fa un sorrisetto furbo l’angelo, bisbigliando il suo piano.

“Spero per te che tu abbia davvero un valido motivo per avermi portato qui di sotto, Jezebel, perchè ho molte cose da fare e…”

Per poco il Signor Shadwell non si immobilizza a metà strada, appena vede i suoi visitatori.

“Ti ricordi di me? Anthony J Crowley? Beh, questo è mio figlio, Anthony J Crowley Junior,” spiega Crowley, mentre  il Dottore sta al gioco, annuendo.

“E io frequento entrambi!” ridacchia sornione Aziraphale, prendendoli tutti e due a braccetto.

Il Signor Shadwell lo guarda disgustato.

“Di nuovo tu! Creatura immonda degli Inferi, sempre più depravata, che ora seduci gli uomini perché eseguano il tuo malefico volere!” ringhia lui.

“Oh sì, davvero malefico. Noi facciamo esattamente quello che questo demone perverso desidera, quindi, sa, se lui mi chiedesse di baciare il mio stesso padre, qui, in questo preciso momento, io lo farei e basta,” un particolarmente divertito Signore del Tempo spiega al Signor Shadwell. “Se lui me lo chiedesse.” ripete.

“Ma chiaramente non te lo sta chiedendo… figliolo.” lo guarda torvo Crowley. “Deve avere un po’ di pietà, in fondo, in fondo.” aggiunge, guardando Aziraphale con aspettative.

“Questo non succederà. Non oggi, almeno.” conferma l’angelo.

“Oh sì, non ha idea di quanto perverso io possa essere!” sogghigna Aziraphale, baciando prima Crowley e poi il Decimo Dottore. “Visto? Questa checca del Sud ne ha fatta di strada!”

“I miei occhi! Non sono più puri dopo aver visto queste peccaminose oscenità, per tutti i demoni!” impreca il Cacciatore di Streghe.

“Non faccia tutte queste scenate, Signor Shadwell, io li trovo così carini!” sorride al trio Madame Tracy.

“Tieni chiusa la tua bocca, Jezebel, donnaccia del Peccato e della Lussuria e…”

“Oh, chiudi un po’ il becco, mio impossibile uomo brontolone!” alza gli occhi lei, tirandolo a sé per un bacio che finalmente lo zittisce… e gli cambia anche l’umore.

“Aye… io non ho ancora ben capito perché voi siate qui, ma comunque... in queste settimane alcuni valorosi soldati ci hanno tristemente lasciato. I Sergenti Lavabo, Frigo, Lampada e Tappeto. Pertanto… se voleste fare un’offerta per i loro funerali…” allude lui.

“Oh buon Signore, ma certo che voglio, mandi le mie condoglianze a quelle povere famiglie,” mormora Aziraphale, schioccando le dita per far apparire un assegno nella sua tasca e firmandolo con un’offerta piuttosto generosa.

“Lo farò di sicuro,” sogghigna il Signor Shadwell, intascando l’assegno. “E dato che voi siete padre e figlio, immagino che possiate contribuire doppiamente alla causa.” allude di nuovo, allungando la mano.

“Una sola grande famiglia, ricordi? Il che significa un’unica donazione.” lo frega il Dottore, ma scoppia a ridere il secondo seguente. “Okay, fine dei giochi, non posso andare avanti oltre con questa messinscena. Non sono suo figlio, come hai potuto anche solo crederlo? Sono un alieno che viaggia attraverso lo spazio e il tempo.” rivela finalmente.

“Però è vero che io frequento entrambi!” conferma Aziraphale con un sorrisone.

“Mi perdoni, Signore, trovo molto più difficoltoso credere a simili baggianate!” brontola il Signor Shadwell.

“Non sono affatto baggianate, guarda!" replica il Signore del Tempo, estraendo dalla tasca il suo fidato cacciavite sonico.

"Oooh, io lo trovo un po' più piccolo del solito, ma se tu ti diverti con quello..." fa spallucce Madame Tracy, la sua insinuazione fin troppo chiara.

"Aspetta, cosa? COSA? Cooooosaaaa?!" si acciglia il Dottore, con l'imbarazzante realizzazione che lo colpisce e la bocca che resta spalancata per almeno mezzo minuto. "Noooo, Madame, questo è un cacciavite sonico!" puntualizza.

"Cacciavite sonico, è così che lo chiamate voi giovani al giorno d'oggi? Oh, beh, io ne ho un'intera collezione, da uno dei migliori sexy shop qui attorno." insiste la Medium.

"Oh, no, no ,no ,no , noooon è quello!" continua a protestare il Dottore. "Questo aiuta le persone!"

"Anche la mia collezione le aiuta, molto!" fa un sorrisetto Madame Tracy, quasi orgogliosa.

"Voi due, finitela di inquinare le mie orecchie con questi discorsi del Diavolo, Jezebel e alieno vizioso!"

"Oh, per favore, Signor Shadwell, ho inquinato molto più delle tue orecchie, l'ultima volta, a letto!" sogghigna lei, facendo diventare l'anziano uomo più rosso dei capelli di Crowley.

Non serve dire che il demone si stia godendo un mondo quella scena, mentre l’angelo è ancora troppo ingenuo per poterne comprendere il reale significato.

“Il mio cacciavite sonico può aprire e chiudere qualsiasi cosa, tranne il legno, può cambiare la materia, può addirittura modificare la struttura di un DNA e non t’azzardare a dire che lo può fare anche la tua collezione!” ottiene l’ultima parola il Signore del Tempo e la Medium si azzittisce finalmente.

Per provare ciò che afferma, il Dottore apre la porta, la finestra e fa azionare gli elettrodomestici delle stanze vicine.

“Prova a far la stessa cosa con la tua collezione perversa!” lancia un’ultima frecciatina a Madame Tracy, prima di riportare tutto alla normalità.

“Aye.. va bene. Sei un alieno dello spazio…” capisce il Signor Shadwell. “Quanti capezzoli hai?”

“I soliti due.” gli dà la classica risposta il Dottore. “Ora è tempo per la mia domanda. So dell’Apocalisse-che-non fu. Voglio che mi diciate tutto quello che voi avete fatto a riguardo.”

“E intende davvero tutto, ad esempio come tu, bastardo, hai discorporato il mio prezioso angelo,” ringhia Crowley al Cacciatore di Streghe, mentre si abbraccia stretto Aziraphale.

“O di come tu, gentile Lady, mi hai aiutato a divulgare il mio messaggio.” aggiunge Aziraphale.

“Certo, lo possiamo fare. Nessuna possibilità che prima vogliate un tè?” offre cortesemente la donna.

“Sarebbe adorabile,” replica l’angelo, mentre si siede così come gli altri.

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“E ora stiamo ancora aspettando di trasferirci a quel cottage sul mare,” conclude la storia per entrambi Madame Tracy, mentre tiene per mano il Signor Shadwell.

"Brillanti, i vostri racconti sono stati brillanti!" fa un sorrisone il Dottore, pienamente soddisfatto.

“Sai caro, mi piace l’idea di un cottage, ma lo preferirei in campagna,” mormora Aziraphale, coccolando Crowley.

“Magari nel South Downs, angelo? Ci potremmo organizzare per quello,” ammicca verso di lui il demone.

“Grazie per tutto il vostro prezioso tempo,” si alza in piedi il Dottore, andando verso il Signor Shadwell. “Indovina un po’? Può anche darsi che io abbia solo due capezzoli… però ho due cuori!” gli bisbiglia all’orecchio.

“Tu cosa?” l’uomo guarda basito l’alieno che ridacchia divertito, la lingua spinta contro i denti con un’espressione maniacale nei suoi grandi occhi scintillanti.

“Strega! Strrrreeeegaaaaaa! Regina di tutte le stregheeee!” impreca il Signor Shadwell, mentre il Dottore e i suoi Companions corrono via.

“Ė stato divertente, Ten,” ridacchia Aziraphale, mentre entrano nella TARDIS. “Ti posso chiamare Ten vero? Hai detto che potevamo” farfuglia.

“Certo che puoi, puoi chiamarmi in qualsiasi modo, dolcezza,” gli fa l’occhiolino il Signore del Tempo, prima di tirarlo più vicino per un bacio.

Crowley può solo osservarli, ma non sente più la gelosia corroderlo, sono solo carini da guardare.

“Ancora di più se poi tu avrai voglia di fare qualcosa per me,” mormora il Dottore contro le labbra dell’angelo.

TBC

Eehh cosa mai potrà essere? ;P

Spero vi sia piaciuto, ma soprattutto che Madame Tracy e il Signor Shadwell vi siano sembrati in character, è la primissima volta che scrivo su di loro, spero di non aver fatto danni ^^’

la parte dei due cuori credo che ce l’avessi appuntata da quando buttavo giù le idee, ancor prima di scrivere il prologo, non vedevo l’ora di arrivarci… è che ce lo vedo troppo Ten con quelle sue espressioni pazzoidi, tutto compiaciuto XD

Alla prossima e grazie per esser passati di qui <3

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Capitolo 9
*** Capitolo VIII: Such a clean love ***


Buonaseraaa, ehmm a momenti nemmeno mi ricordavo come si aggiorna XD
scherzi a parte, tornano questi tre e metto le mani avanti: qui succede il fattaccio, eh già.

Pertanto, se gli Ineffabili sono la vostra OTP che nessuno vi deve toccare e non volete ‘intrusioni’ questo capitolo non vi piacerà, vi consiglio di saltarlo a piè pari e amici come prima ^^
Per chi invece non si fa intimorire da un potenziale Poly amore… prego, da questa parte ;P

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Capitolo VIII: Such a clean love
 

"E sarebbe?" chiede Crowley al Dottore, anticipando Aziraphale.

Uno specchio perfetto della domanda che il Dottore aveva fatto in precedenza a Crowley.

"Beh, immagino sia giunto il momento del grande passo, se sai cosa intendo." risponde l'alieno, facendo l'occhiolino all'angelo che arrossisce leggermente.

"Va bene per te, mio caro?" si rivolge al demone il biondo.

“E se non andasse bene per me? Oh, andiamo, angelo, posso leggerlo nei tuoi occhi, brami quel momento, tanto quanto il Dottore. Devo ancora far fronte come si deve a questa bizzarra, bizzarra situazione di amore condiviso, ma, come ti ho già detto, angelo, fintanto che sono una delle due metà, mi va bene. " mormora carezzandogli teneramente il viso. "E ora so che ti sto lasciando in buone mani ... non potrei sopportare nemmeno il pensiero di qualcun altro con te!"

"Lo so, mio caro, la tua approvazione è tutto per me!" Aziraphale lo abbraccia forte, baciandolo nel frattempo.

"Beh, se non ti fidi di me, potresti sempre seguirci e osservarci fino al primo passo, prima che iniziamo a spogliarci e ..." suggerisce il Dottore.

"Che cosa?! No, ragazzo alieno, grazie, non voglio né seguirti, guardarti, né sentire la scaletta di tutte le cose che farai al mio ... ehmm al nostro angelo. " borbotta Crowley. “Troverò sicuramente qualcosa da fare. Non badare a me e divertiti! " il rosso dà loro la sua sorta di benedizione ... molto paradossale dato che proviene da un demone 

"Sei sicuro?" Aziraphale chiede conferma.

"Sì, angelo, non preoccuparti, come ho detto, troverò qualcosa da fare!" alza le spalle. "Dammi solo un bel grosso bacio, per rendere tutto più sopportabile!" sorride e il biondo lo accontenta.

"Non vuoi un aiuto anche da me?" tenta la sua fortuna il Dottore, avvicinandosi a lui.

"Divertiti immoralmente con una creatura celestiale alla volta, grazie!" abbaia il demone, indietreggiando.

Il Dottore si limita a ridacchiare, tornando ad Aziraphale.

"Vieni, creatura celestiale numero Uno, andiamo a divertirci immoralmente." gli afferra la mano, allontanandosi con lui.

"Oh, buon cielo ... sarà davvero immorale?" si morde le labbra Aziraphale, preoccupato.

Il Dottore smette di camminare per fissarlo.

"Pensi che il nostro amore sia immorale?" gli chiede, serio.

Aziraphale non ha nemmeno bisogno di tempo per pensare alla sua risposta.

"No! Niente affatto. Mai."

" Allora non sarà immorale, perché semplicemente non può. " gli sorride dolcemente il castano, mentre continuano a camminare.

"È sbagliato se ti confesso che non mi sarebbe dispiaciuta la possibilità che Crowley ci guardasse?" confessa l'angelo. "Solo la parte in cui ci baciamo all'inizio, voglio dire, l'avrei mandato via al primo bottone sbottonato." chiarisce.

Il Dottore ridacchia mentre attraversano i corridoi.

"Questo sì che sarebbe stato immorale ... solo un pochino!"

"Oh!" Aziraphale si porta una mano alla bocca, scioccato per i suoi pensieri impuri.

"D'altra parte, una volta sono stato su un pianeta dove è un'usanza più che normale che quando c'è una coppia che si sposa, tutta la loro famiglia e gli amici assistano alla loro prima notte di nozze." lo informa l'alieno.

"Oh, questo è così volgare!" fa una smorfia Aziraphale.

"Non su V00y3urLand!" scrolla le spalle Ten.

"A proposito, Dottore, dove stiamo andando?" gli chiede Aziraphale quando iniziano a scendere una lunga scala a chiocciola.

“Ho detto che c'è un posto che ha un certo fascino, se ricordi le mie parole,” gli fa l'occhiolino, trotterellando per l'ultima rampa di scale, mentre Aziraphale preferisce tenersi prudentemente alla ringhiera o toccare la grande colonna rotonda al centro.

"Il problema è che tu parli troppo, Ten!" borbotta Aziraphale, facendo ridere il suo partner.

Passano davanti a una stanza con una porta aperta dove Aziraphale può intravedere un'enorme quantità di vestiti di ogni tipo ed epoca.

“Ohh, vuoi fare l'amore lì dentro? Bello!" approva lui.

“Uh, no, forse più tardi, stavo progettando qualcos'altro. Da questa parte, Azi, ”il Dottore lo conduce in un'altra stanza, più piccola, quasi asettica. "La parte dove ogni giro di una casa dovrebbe concludersi", continua, spingendo la porta per aprirla.

"La lavanderia?!" gli chiede Aziraphale, perplesso.

Come si aspettava già dall'esterno, è una stanza piccolissima, in effetti, azzurra, sul pavimento e su tutte le pareti.
C'è solo una grossa lavatrice, bianca, con qualcosa che sembrano grandi corna d’oro, una per lato, quasi unite in una sorta di cerchio.

“Sì, dannatamente giusto! Benvenuto alla lavanderia automatica della TARDIS! " sorride il Dottore.

Deve essere molto orgoglioso di quel posto.

“Beh, voglio dire, è una bella stanza, così ordinata, con quella mensola sopra la lavatrice con tutti quegli asciugamani morbidi, colorati, piegati con cura,che profumano così di buono…” commenta Aziraphale, annusando la stanza con un sorriso compiaciuto. "Ma ... non è niente di così speciale, voglio dire, tonnellate di esseri umani hanno qualcosa del genere ..."

Il Dottore ridacchia, divertito come un bambino.

“Non lasciarti ingannare dall'apparenza banale, amico mio,” ammicca, avvicinandosi alla lavatrice. "Può lavare via erba, vino, fango, olio, ogni tipo di macchia proveniente da ogni Pianeta, ha oltre duecento scelte di profumazioni e, se sai selezionare il programma giusto, può anche pulire le coscienze e lavare via i sensi di colpa o il dolore." dichiara, quasi raggiante.

È estremamente orgoglioso di quella stanza.

Aziraphale fissa prima la non più così comune lavatrice e poi lui, la sua bocca semiaperta.

"Oh beh, è ​​piuttosto impressionante!" ammette.

"Te l'avevo detto" sorride il Dottore. "Ma non mischiare mai motivi gessati e stelle ... Ho imparato quella lezione nel modo più arduo", sospira, portando il lutto per  il suo ex completo blu gessato. 

Non è che non abbia tonnellate di altri abiti del genere, ma era  particolarmente affezionato a quello.

"Veramente?" Chiede Aziraphale, serio, ma gli verrebbe solo da ridere.

"Si. Sai cosa? Penso che anche il tartan potrebbe essere un abbinamento pericoloso! " aggiunge il Dottore e questa volta scoppiano a ridere entrambi.

“Ora, diamoci da fare, Azi. Saltaci su." gli chiede.

"Che cosa?!" l'angelo sussulta. “Non ho intenzione di fare niente del genere. Primo, quelle corna potrebbero colpirmi ... ” borbotta, piuttosto nervoso.

"Non lo faranno." assicura il Dottore.

"Potrei rompere la lavatrice ..."

"Oh andiamo, non essere sciocco, questo materiale potrebbe sostenere dieci elefanti ... tu sei dieci elefanti?" lo prende in giro  il Signore del Tempo.

Aziraphale si tocca goffamente il suo ventre rotondo.

"Beh, ultimamente avrei potuto mangiare una o due crepes di troppo ..." mormora.

"Oh andiamo, Azi, stavo scherzando!" si batte il palmo della mano sulla fronte il Dottore. "Questo è per la prima questione, guarda", estrae il suo cacciavite sonico e lo punta verso le sottospecie di corna che diventano immediatamente più flessibili, come se fatte di gomma, e si allargano, lasciando più spazio tra di loro.
 

“E questo è per il secondo, molto futile problema”, aggiunge, prima di mettere le braccia sotto le ascelle dell'angelo e sollevarlo come se fosse una piuma, mettendolo con il sedere sopra la lavatrice. "Felice adesso?" sorride.

"Piuttosto sollevato ... e anche stupito, sì ..." balbetta l'angelo, attonito.

Il Dottore fa clic su alcuni pulsanti e poi bacia l'angelo, prendendogli il viso tra le mani.

È fermo in piedi, mentre Aziraphale è ancora seduto. Vorrebbe saltare giù, ma il Dottore gli impedisce di farlo.

“Pazienza, caro angelo, ho una bella sorpresa per te…” sorride il Signore del Tempo contro le sue labbra, prima di scendere sul suo collo, mordendolo leggermente, togliendogli il papillon e sbottonando i primi bottoni della camicia.

La lavatrice si accende e inizia a vibrare leggermente.

Aziraphale sussulta per la sorpresa.

"Questo non è ancora niente, allarga le gambe ..." sussurra Ten, mentre le sue mani afferrano le cosce di Aziraphale, separandole, prima di occuparsi dei suoi pantaloni.

“Boxer, eh? Ti piacciono molto tutte le abitudini degli esseri umani," ridacchia lui.

"Perché? Non li indossi? " gli chiede Aziraphale, sbalordito.

"Perché non lo scopri da solo?" fa una linguaccia all'angelo.

Aziraphale sta per farlo, ma il Dottore gli afferra le mani per fermarlo.

"Non ora, pensiamo solo a te, dolce angelo." mormora, mentre la lavatrice aumenta la vibrazione.

“Ohh ..” mormora Aziraphale compiaciuto da quell'attrito così piacevole, ancora più felice quando il Dottore riprende a baciarlo, con la mano destra che scivola dentro i boxer del biondo.
La combinazione con la sua mano e le vibrazioni della macchina è qualcosa che l'angelo non potrebbe nemmeno iniziare a immaginare.

"Ohh ... sì ... come può essere ... ooohh Buon Signore, oooh Signore del Tempo ... oooohh, tu!" l'angelo perde la sua solita capacità di elaborare frasi significative.

"Te l'avevo detto, la mia lavanderia è un posto speciale" sogghigna maniacalmente il Dottore, la mano all'interno dei boxer dell'angelo si muove sempre più velocemente. "Questo è il programma ‘Divertiti’!" gli fa l'occhiolino, mentre la lavatrice emette  le ultime vibrazioni più intense.

È troppo e Aziraphale non riesce più a resistere.

Rilascia la sua beatitudine direttamente sulla mano del Dottore, con uno sguardo colpevole.

"Oh, caro, mi dispiace tanto ..."

"Per favore, non dispacerti ..." lo interrompe il Dottore, baciandolo rudemente e Aziraphale dimentica perfino per cosa voleva scusarsi.

Più il Dottore continua a baciarlo in quel modo, più qualcosa di strano accade di nuovo sotto la sua cintura, facendo sentire l'angelo ancora più duro di prima.

“Dottore, per favore ... ho bisogno di te. Dentro di me. Adesso." supplica.

- Oh beh, se anche Crowley fosse qui, potrebbe prendersi molta cura di me mentre il Dottore continua a baciarmi così ben ... Maledetto Inf .. noo .. maledetto Parad... anche peggio ... oh, maledetto qualcosa, a cosa sto pensando?- stupisce e si svergogna con i propri desideri interiori.

Ciò che conta davvero è che il Dottore lo abbia sentito chiaramente.

"Sì, tesoro, questo è il piano," sorride, separandosi da lui, "Se vuoi seguirmi, voglio portarti a..."

"No!" Aziraphale quasi ringhia, cosa molto insolita per il suo atteggiamento angelico, subito prima di tirare a sé il Dottore, facendo quasi cadere l'alieno su di lui. "Intendo ora. Nessuno spostamento. Niente più attese. " lo tiene fermo.

Il Dottore non aveva idea di quanto forte potesse essere quell'angelo fino a quel momento esatto.

"Adesso? Qui? La lavanderia doveva essere una sorta di antipasto, ma il piatto principale è nel ... "

" Per favore, Dottore, per favore, adesso. " lo supplica di nuovo Aziraphale, così disperato di sentirlo.

Gli sbottona i pantaloni e scopre che il Dottore non indossa nient'altro.

"Pronto per l'uso, vedo." l'angelo ridacchia, mentre inizia a strofinarsi contro di lui.

C'è una sorta di elettricità tra loro e il Dottore si rende conto che neanche lui può aspettare.

Aziraphale si sdraia sulla lavatrice, i suoi occhi invitano il Signore del Tempo a raggiungerlo.

"Sei sicuro, Azi?" mormora, mordendosi le labbra, nervosamente.

"Sì, puoi prendermi con la forza di dieci elefanti, ricordi?" lo prende in giro il biondo.

È tutto quello che serve e il Dottore gli salta addosso, pronto a divertirsi.


Dopo un tempo indeterminato, i piedi di entrambi toccano di nuovo il suolo, la loro espressione estremamente compiaciuta.

"Accidenti, Azi, non mi aspettavo una tale fretta da te, hai devastato anche il povero Crowley in questo modo?" si chiede il Signore del Tempo, tra lusingato e ancora un po 'scioccato.

“Beh, sì, no… non lo so .. forse è stato più lento e più tenero ma… sai, Crowley mi ha iniziato e ora che so di cosa si tratta… mi sa che sono un po’ più impaziente di quanto mi aspettassi! " borbotta l'angelo, facendo ridere l'altro.

"Ok, mio angelo voglioso, mettiamo i vestiti in lavatrice e sarò più che felice di fare un secondo round, facendo le cose in modo più lento e gentile questa volta." assicura, cominciando a togliersi camicia e pantaloni, ma Aziraphale si tiene ancora addosso i vestiti.

Il Dottore lo nota.

"Ebbene? Credimi, dopo tutta quella piacevole ginnastica i nostri vestiti hanno bisogno di andare in lavatrice! " ridacchia lui.

Aziraphale non mostra ancora alcun segno di volersi spogliare.

“Oh giusto, il problema del gessato e del tartan. Guarda, stavo scherzando prima, voglio dire, il danno con quei vestiti è accaduto per davvero, ma solo perché avevo dimenticato il mio cacciavite sonico dentro, starò molto attento questa volta! " gli fa l'occhiolino il Dottore, già nudo.

Aziraphale mostra un debole sorriso, ma non vuole ancora togliersi i vestiti.

"Aziraphale, qual è il vero problema?" lo fissa profondamente negli occhi.

"Perché ... non vai avanti e aspetti che mi unisca a te ... con tutte le luci spente?"si azzarda a chiedergli l’angelo e il Dottore capisce tutto.

"Non vuoi che ti veda nudo!"

"L’ho superato con Crowley, ma, sai, ci conosciamo da sei millenni, abbiamo più confidenza e lui mi ha rassicurato abbastanza bene .. ma con te, è diverso, sei così bello e perfetto, proprio come Crowley, mentre io sono ... ” guaisce l'angelo, quasi piangendo, tenendosi ancora stretta la camicia.

Il Dottore scoppia a ridere.

“Pensi di essere brutto? Tu?! Credimi, dolce angelo, sono stato ovunque, ho visto tutti e tutto e sì, vedo sempre la bellezza in ogni creatura, anche un Cyberman o un Dalek, ma tu ... ooooh, sei veramente bello. lo so che amerò ogni tuo centimetro, ogni piega della tua carne. Qualsiasi cosa tu pensi sia un difetto, per me è pura perfezione ". mormora, avvicinandosi a lui.

"Ma io ..."

Ten gli mette un dito sulla bocca. “Zitto, mio ​​dolce angelo. Lasciami immergere nella tua bellezza. " sussurra e se le sue parole non sono ancora abbastanza, il modo riverente con cui bacia Aziraphale fa acquisire all'angelo più fiducia in se stesso.

Così tanto che non protesta quando Ten inizia a sbottonargli la camicia e ad abbassargli i pantaloni

"Sei così bello". lo fissa con profonda ammirazione, le sue mani gli tracciano il petto, lo stomaco e scendono più in basso, sbarazzandosi anche dei suoi boxer.

Aziraphale si limita a sorridergli timidamente.

Ten mette tutti i loro vestiti in lavatrice, avvia il programma più adatto e poi afferra la mano del biondo, allontanandosi con lui.

“Dottore, non è la prima volta che te lo sento nominare. Cos'è un Dalek? " Aziraphale è assalito dalla curiosità.

"Beh, sono una specie di bidoni della spazzatura molto, molto malvagi, troppo ossessionati dalla parola 'sterminare', ok, non solo dalla parola." spiega lui.

"Oh! Non sembrano molto amichevoli! "

"Ci puoi scommettere! Tuttavia, siamo nudi, sono molto arrapato e l'ultima cosa di cui voglio parlare è uno dei miei nemici giurati! " alza gli occhi al cielo il Signore del Tempo.

"Allora, Ten, dove mi stai portando?"


******************************** (Nel frattempo)

 

"Hai accettato di condividere, sai che il tuo angelo ti ama come ama lui, beh, no, probabilmente, ti ama di più, non c'è bisogno di essere geloso. " riflette ad alta voce Crowley, facendo avanti e indietro per tutta la sala consolle: “E hai imparato ad apprezzare  il Dottore. Un sacco. Più di un sacco. Ok, non entriamo in quella zona pericolosa. Crawley Anthony J. Crowley, t impedisco di invidiare Aziraphale! " si impone.

"Ho bisogno di qualcosa che mi distragga", decide, schioccando le dita per far apparire un lettore cd portatile. “Va bene, TARDIS, per favore, cerca di essere collaborativa,, ne ho bisogno. C'è qualche possibilità che io possa cercare dei cd in giro per le stanze senza essere fulminato? " chiede all'astronave, molto educatamente. "Voglio dire, so che potrei schioccare le dita e far apparire dei cd, ma voglio provare qualcosa di diverso ..." aggiunge, per sicurezza.

Il TARDIS sembra dell'umore giusto per accontentarlo, il demone può sentire un rumore, qualcosa come degli ingranaggi che stridono, come se qualcosa stesse cambiando.
Quando apre uno degli armadi, il contenuto è cambiato e ora è pieno di una raccolta di cd.

Crowley li ispeziona

"Elvis Presley, Beatles, Rolling Stones, The Proclaimers, Franz Ferdinand ..." borbotta.

Nessun disco dei Queen

Proprio quello di cui aveva bisogno.

Si siede e prende il primo cd, lo inserisce nel lettore e aspetta.

Molto contrariato, scopre che in realtà sta suonando le canzoni di Elvis.

Prova con tutti gli altri cd e nemmeno uno suona le canzoni dei Queen.

"Ma, nella mia Bentley funziona così perfettamente ..." borbotta, arrendendosi, mentre si alza da terra.
 

È ora di dedicarsi a un altro dei suoi hobby preferiti.

Ricorda ancora la strada per raggiungere la piscina e da lontano vede le piante.

"Bene, bene, vedo che la mia visita precedente ha dato dei risultati, ma guardatevi, siete molto più rigogliose e oh così belle", sorride, camminando verso di loro, la sua voce così setosa, la sua espressione così serena.

“Anche se ...” aggiunge, cambiando umore, volto e tono di voce, ora freddo e pieno di minacce. "Ci sono ancora una o due cose che possiamo correggere."

 

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Il Dottore e Aziraphale non devono camminare troppo a lungo per raggiungere la loro destinazione.

Prima di aprire la porta, Ten si rivolge ad Aziraphale.

"Aspetta qui, tesoro, prima devo controllare se il TARDIS ascolta ancora il suo proprietario e lo supporta .."

L'angelo annuisce e  il Dottore entra.

È un grande bagno, blu e argento, con un'enorme vasca da bagno azzurra con candele dappertutto con delle fragranze che si trovano solo in determinati pianeti, come i sali da bagno che stanno già riempiendo l'acqua, mantenuta perfettamente calda, mentre ci sono due flûte e una bottiglia di champagne, mantenuto perfettamente freddo.

C'è anche una musica molto rilassante di violini, arpe e altri strumenti sconosciuti che suonano tutt'intorno, creando l'atmosfera perfetta.

"Oh sì, lo fa!" sorride il Dottore, permettendo all'angelo di raggiungerlo.

"Santo cielo, Dottore, è così ... così ... non riesco nemmeno a trovare le parole per esprimere correttamente il mio stupore ..." mormora Aziraphale, mentre si guarda intorno in ogni angolo.

Il Dottore gli sorride dolcemente, entrando nella vasca e invitando l'angelo a fare lo stesso.

Non c'è più bisogno di parole, iniziano a baciarsi avidamente, l'acqua fa sentire Aziraphale così leggero che scivola sul bacino del Dottore senza nemmeno pensarci due volte.

Il Signore del Tempo accoglie molto volentieri questa iniziativa, prima di cogliere tutti i possibili vantaggi.

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Dopo essersi goduti tutti i comfort di quella stanza, i due amanti tornano verso la lavanderia, indossando due accappatoi blu, camminando mano nella mano.

“Sai, quando Crowley e io abbiamo fatto l'amore per la prima volta, ero felice e tutto, ma pensavo anche a te, e mi dispiaceva averti lasciato tutto solo ... invece ora sento solo di aver bilanciato le cose. " mormora l'angelo.

"L'hai fatto e se domani vuoi fare l'amore con Crowley di nuovo, per me va benissimo." gli assicura il Signore del Tempo.

- Perché non con tutti e due? Noooooo, Aziraphale, pensieri cattivi, davvero cattivi!-

“I nostri vestiti dovrebbero essere pronti ormai, ma se vuoi dare un'occhiata al mio guardaroba…” suggerisce il Dottore.

"Certo che sì!" sorride l’angelo. 

"Speravo che lo dicessi", sorride il Signore del Tempo, conducendolo al suo guardaroba molto, molto grande su più piani. "Troverò qualcosa di davvero carino per te."

"Grandioso. E potremmo trovare qualcosa anche per Crowley? " azzarda  Aziraphale.

"Suona bene." l'altro approva.

Il Dottore sembra conoscere davvero i gusti di Aziraphale perché gli porge un completo crema fatto di pantaloni e un gilet con una camicia bianca.

E gli sta divinamente.

"Solo un ultimo tocco di classe", mormora il Dottore "In precedenza era una cravatta, ma mi sono preso alcune libertà." sorride, mostrandogli un papillon tartan blu che si abbina perfettamente al vestito. "Ci siamo, il mio bellissimo Puffy-Bow-tie!" sussurra baciandolo.

"Anche tu sei bellissimo, Dottore." Aziraphale lo bacia di rimando.

Indossa un insolito completo gessato grigio argento, con una camicia blu scuro.

"Credo di aver trovato anche l'abito perfetto per Crowley, vieni con me, dolce angelo, e te lo mostrerò." il Signore del Tempo gli afferra la mano, portandolo a un piano superiore.

 

Quando tornano nella sala consolle, trovano Crowley che sta ancora litigando con il lettore cd.

"Immagino che tu non possa ingannare la TARDIS!" ridacchia il Signore del Tempo quando il demone gli rivela il suo piano.

"Nella mia Bentley funziona così bene!" sbuffa.

"Una volta tornati posso controllare il lettore cd della tua macchina se vuoi e vedere come funziona quella magia!" suggerisce il Dottore.

"Grazie, Ten" sorride il demone, prima di ricordare alcuni fatti importanti. "Ehi, non fare il sssimpatico con me, non dopo quello che avete fatto voi due!" sibila. “A proposito, cosa avete fatto esattamente voi due? Sssiete stati via per ore!"

"Oh beh, ci siamo lavati i vestiti e abbiamo fatto un lungo bagno." riassume l'angelo.

Più o meno è quello che hanno fatto.

"Il vostro è un amore così pulito!" ridacchia Crowley, senza provare alcuna gelosia, specialmente quando Aziraphale lo bacia il secondo dopo, come se la sua vita eterna dipendesse da quello.

"E avete fatto una specie di shopping ... voglio dire, guardatevi entrambi, che bei dandy!" non può fare a meno di notare e approvare  il demone .

"Sì, abbiamo fatto un giro nel guardaroba della TARDIS e abbiamo scelto qualcosa anche per te." gli fa l'occhiolino l'angelo.

"Sì, ma te lo mostreremo più tardi, ora credo che ci sia qualcosa di importante che dovresti sapere." dice il Dottore, appartandosi con Crowley.

"Sai che il nostro angelo non si sentiva sicuro del suo fantastico aspetto fisico ed era stupidamente riluttante a spogliarsi?" sussurra all'orecchio del demone.

"Oh, questo non va affatto bene", bisbiglia il rosso. “Qualcuno dovrebbe mostrargli una volta per tutte quanto sia affascinante. Posso già immaginarlo, gloriosamente nudo su un letto, e tu ed io che ci prendiamo così tanta cura di ogni parte del suo corpo perfetto."

"Conta su di me!" sussurra il Dottore, sorridendo. "Beh, quando dici ‘tu ed io’..."

Crowley sussulta.

“Volevo dire che tu ed io ci prendiamo cura del nostro angelo, ssssolo di lui. Non farti idee perverssse, ragazzo alieno! " gli sibila nell'orecchio.

"Sì, certo, come se tu non te le facessi!" sorride maliziosamente, sfidandolo con il suo sguardo
.

"Cosa sono tutti quei segreti tra voi?" Aziraphale li raggiunge, ridacchiando. "Volete che vi lasci soli?" li prende in giro.

"In realtà i nostri segreti fondamentalmente coinvolgono te, angelo, cosssì  tanto!" mormora Crowley, coccolandolo, mentre il Dottore controlla qualcosa sui monitor.

"Spero in qualcosa di buono." sorride  l'angelo, abbandonandosi all'abbraccio del demone.

"Crrrrrrowleeey!" ruggisce il Dottore, facendo sobbalzare entrambe le creature millenarie. "Hai fatto di nuovo visita alle mie piante, vero?" si volta verso di lui, i suoi occhi così furiosi che sembrano in fiamme.

"Ne avevano bisogno." afferma il demone, affrontando il suo sguardo impavido, i suoi occhi dorati di serpente che brillano di orgoglio.

“Ti mostrerò io di cosa hai bisogno tu! Ti avevo avvertito,” borbotta il Signore del Tempo, la sua mente che già complotta alla velocità della luce. "Congratulazioni, creatura celestiale numero Due, ti sei appena guadagnato un biglietto per Gardenya 4EG!"

TBC

 

Ho preso ispirazione per la lavanderia in un fumetto che ho letto sul Decimo Dottore (e, LOL, l'incidente del motivo gessato / stelle è vero XD, quella cosa che pulisce le coscienze e lava via il dolore l’ho inventata XD, la considero piuttosto canon)

Per quanto riguarda i cd, beh The Proclaimers sono il gruppo preferito di David e una volta si è esibito coi Franz Ferdinand per beneficenza, dovevo citarli .. e poi ha un sacco di T-shirt dei Beatles. <3

Non importa cosa succede tra quei tre, questa storia non diventerà a rating rosso, loro DEVONO  mantenere un po 'di decenza XD

Spero che vi piaccia ancora (ma come dicevo all’inizio è anche probabile che qualcuno non approverà XD ), sentitevi  liberi di dirmi tutto, anche insultandomi.



 

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Capitolo 10
*** Capitolo IX: No kissing ***


Ma buongiorno, sì, è giorno, nonostante accada qualcosa di un po’ piccantino più adatto alla tarda notte … vabbè
Comunque qui si tessono le trame per il poly amore, se non vi piace, non restate qui, sciò sciò XD


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Capitolo IX: No kissing

 

“Cosa? Intendi adesso? " chiede Aziraphale al Dottore, sbalordito.

"Voglio dire all’istante!" ribatte il Dottore, determinato, impostando già le coordinate.

Aziraphale si avvicina a lui.

“Cos'è tutta questa fretta? Voglio dire ... abbiamo passato un periodo così piacevole, ora sono così stanco e non potrei chiedere di meglio di una notte di dolci coccole, solo io e te. " fa un tentativo di tentazione.

"Io e te? Coccolarsi e dormire insieme? " ripete il Signore del Tempo, già interrompendo l'impostazione. "Mi piace, sono bravo a coccolare, sono il miglior abbracciatore di sempre." sorride. "A pensarci bene, immagino che dormire un po’ farà bene a ciascuno di noi e ti posso mostrare la mia camera da letto!"

Tentazione riuscita.


In realtà, Aziraphale sta solo cercando di salvare Crowley e ritardare quel viaggio minaccioso.

“Cosa? Che cosa significa che voi due passerete la notte a farvi le coccole?” protesta Crowley.

 

“Chiudi il becco, terrorista di piante che non sei altro, questa sarà parte della tua punizione. Puoi scegliere qualsiasi stanza che tu voglia della TARDIS per dormirci, tranne la mia.” lo sfida lui con lo sguardo, stringendo Aziraphale a sé, con fare possessivo. "A ripensarci, gradirei anche se tu ti tenessi lontano dalle mie piante!"
 

“Però niente baci.” puntualizza Aziraphale.
 

“Che cosa?!” gli chiedono all’unisono il demone e l’alieno, entrambi basiti.
 

“Si tratta solo di farsi un po’ di coccole e, Ten, prima tu ed io abbiamo già fatto l’amore un sacco, quindi niente più baci. Mi puoi abbracciare, mi puoi stringere a te, mi puoi accarezzare, puoi strofinare il tuo viso contro il mio, ma poi finisce lì.” spiega l’angelo al Signore del Tempo.
 

“Per me va brillantemente bene!” approva lui, entusiasta.
 

“Ci credo che ti va bene, cazzo! Le coccole sono meglio del sesso!” protesta Crowley, mettendo il broncio.
 

“Chiedo scusa, ma tu non sei un demone? E in quanto tale non dovresti promuovere la lussuria, la promiscuità e i comportamenti libertini?” si acciglia Ten.
 

“Lui è sempre stato un demone diverso da tutti gli altri!” sorride dolcemente a Crowley l’angelo. "Mio caro, è solo per stasera, prometto che recupereremo il tempo perduto!" assicura, mentre il Dottore lo trascina via.

"È tutta colpa vostra, con tutto il vostro stupido tremare nel monitor ... certo che vi ha notato!" Crowley ringhia alle piante sullo schermo, prima di decidere che, da solo o no, ha bisogno di dormire.

Decide di tornare in biblioteca, sperando che possa ancora esserci il profumo di Aziraphale, ma dato che Aziraphale odora di libri, quello è il posto perfetto.

 


Il Dottore guida Aziraphale verso la sua stanza.

"Sembra che la TARDIS sia di ottimo umore, non sta mescolando le stanze!" ridacchia mentre raggiungono la loro destinazione.


"Ooohhh," Aziraphale è pieno di stupore, quando entra.

Probabilmente il Dottore non è così orgoglioso della sua camera da letto come lo è della lavanderia, ma dovrebbe.

Le pareti sono del blu più profondo che Aziraphale abbia mai visto, il letto è d'argento e il suo copriletto ha un'immagine della galassia. Una vera immagine. In costante aggiornamento.

Sul tetto c'è una riproduzione di costellazioni, supernove e meteoriti, con i loro movimenti reali, più visibili al buio, perché i loro bordi diventano fluorescenti.

"Fa’ come se fossi a casa tua!" sfodera un sorrisone Ten, seduto sul letto e Aziraphale lo raggiunge.

“Sai cosa, Azi? Grazie per avermi fermato prima, era la cosa giusta da fare. " ammette, facendo cenno all'angelo di appoggiare la testa al suo grembo. "Hai bisogno di un po 'di riposo, prima che ti porti in un posto speciale."

"Quale posto?" Aziraphale si incuriosisce mentre Ten gli accarezza il viso.

 

"Diciamo solo che ti piacerà, ma non ti rivelerò più niente!" lui ridacchia.

"Perché solo io?" l'altro si acciglia.

"Perché ho bisogno di un po’ di tempo da solo con Crowley, se per te va bene, naturalmente, altrimenti ti lascerò venire con noi a Gardenya 4EG, ma ..."

"No, va bene, mi piace l'idea che voi due trascorriate un po 'di tempo da soli. " approva il biondo, mentre si mette a sedere per affrontare meglio il Dottore.

"Davvero?" gli chiede Ten, sorpreso.

"Sì, in realtà non si tratta solo di farti passare più tempo da solo con Crowley, mi piacerebbe davvero che lui vedesse in te quello che vedo io." rivela l'angelo, accarezzandogli le spalle.

 

Il Dottore lo fissa intensamente, con i suoi grandi occhi castano scuro.

"Azi, cosa stai cercando di dirmi?”

"In questa strana, stranissima relazione che stiamo avendo, sono l'unico con due amanti finora, il che è estremamente bello", sorride il biondo. “Ma penso che mi sentirei meno in colpa, non che mi senta veramente in colpa, ma sai… se entrambi aveste due amanti. L'uguaglianza è sempre una buona cosa.” gli  spiega.

"Quindi vorresti che io e Crowley andassimo molto d' accordo?" chiede conferma il Signore del Tempo.

Gli piace questa possibilità, oh se gli piace!

“Non sono cieco, Ten, vedo che c'è una sorta di forte attrazione tra voi due. In una relazione normale dovrei essere geloso e non so nemmeno esattamente di chi, perché è vero che amo Crowley da millenni, ma sto imparando anche ad amare te, nonostante ti conosca solo da una manciata di giorni. " mormora, accarezzandoglii la coscia.

Il Dottore gli sorride teneramente, ponendo la mano sulla sua.


“E mi hai insegnato che l'amore merita di andare in più di una direzione, quindi se entrambi pensate che io sia contrario all'attrazione reciproca che provate tu e Crowley, ti sbagli. La incoraggio vivamente. " rivela. "Ecco perché penso che, oltre alla punizione che hai deciso che Crowley merita, dovresti approfittare di alcuni vantaggi del tuo tempo da solo con lui." medita ad alta voce Aziraphale, mentre gioca con il ciuffo ribelle di Ten

"Stai davvero suggerendo che dovrei provare a sedurlo?" ridacchia il Dottore, giocando con l’ombelico dell'angelo, ora coperto dalla sua camicia.

"Sto solo dicendo che se questa volta facessimo un'altra visita ad Anathema, lei vedrebbe che l'aura di Crowley non è più così indifferente alla tua." Aziraphale lo informa.

"Oh." il Dottore sorride. "Beh, stai dimenticando quel piccolo dettaglio su Crowley che non vuole che lo baci fino al prossimo millennio."

"Sono sicuro che cambierà idea prima di quanto tu possa immaginare." scrolla le spalle Aziraphale. "Tuttavia, significa solo che voi due avete una regola 'Niente baci' ... che non ti impedisce di ricorrere a qualsiasi altro modo possibile." accenna con un sorrisetto malizioso.

Il Dottore gli risponde con un sorrisetto, ma il secondo dopo ha già puntato il suo cacciavite sonico contro Aziraphale, la sua luce blu è accesa.

È solo questione di pochi istanti prima che le sue gloriose e luminose ali bianche si spalanchino.

"Perché lo hai fatto?" gli chiede Aziraphale, in prenda al solletico.

"Sto solo controllando se sei ancora un angelo, perché decisamente non lo sembri più!" il Dottore schiocca la lingua verso di lui, prima di spegnere il suo cacciavite sonico.

 

"Stupido, sciocco alieno!" ridacchia Aziraphale, saltandogli addosso. "Ora ti mostrerò cosa puoi fare a Crowley, conosco tutti i suoi punti più sensibili."

"Non vedo l'ora di iniziare questa lezione!" il Dottore sorride. "Nel frattempo posso accarezzare le tue bellissime ali così morbide?"

"Devi!" richiede l'angelo .

 

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La mattina dopo trova tutto il trio ben riposato.

Crowley si è addormentato abbracciando un libro, ma è un segreto che porterà nella tomba, non che i demoni possano morire, ma il senso è quello.


"Ok, Ten, sono pronto per le tue piante mostruose o qualunque cosa siano," borbotta prima di trascinare Aziraphale per un braccio. "Mi starai molto vicino tutto il tempo, vero angelo?" lo tiene stretto.
 

Aziraphale lo bacia, ma è più simile a un bacio di Giuda.

"Mio caro, temo che non sarà possibile", informa il suo amato l'angelo, separandosi dolcemente da lui. "Non sarò con te su Gardenya 4EG."

"In che senso? Ci aspetterai nel TARDIS? " aggrotta le sopracciglia Crowley .

"Non esattamente ..." balbetta Aziraphale, indicando il Dottore che sta impostando le coordinate. "A proposito, Ten, dove mi porterai?"

"Stai per scoprirlo", sorride il Signore del Tempo, mentre il TARDIS inizia a viaggiare e tutti si aggrappano alle strutture.

Raggiunta la destinazione, Aziraphale trotterella verso le porte.

 

Lo apre e riconosce subito quel vicolo alberato e quell'edificio con mattoni a vista, con porte ad arco.

Corre verso il Dottore, abbracciandolo.

“Oh buon Dio! Mi hai portato a Portland Place ... "

" Fine del 1880? Sì, l'ho fatto! " sorride il Dottore, orgoglioso della sua reazione.

"Potrò  ballare ancora una volta la Gavotta!" esulta il biondo, prima di raggiungere il suo demone preferito. “Non significa che non sarò preoccupato per te mentre sei via, ma…” mormora, baciandolo profondamente.


"Lo so, lo so, angelo, divertiti, io sopravviverò comunque", concorda Crowley con un cenno del capo.


L'angelo indossa il suo cappotto color crema e li saluta.

"Tornerò a prenderti dopo il tramonto ... beh, dopo il tramonto di un qualche giorno," borbotta il Dottore, chiudendo le porte, mentre il TARDIS inizia già a svanire.

 

Aziraphale aspetta che scompaia e poi attraversa la strada, dirigendosi verso il discreto club per gentiluomini che ricorda ancora molto bene.
 



“L'hai portato a ballare la Gavotta? Oh, fantastico, è dannatamente perfetto, no, aspetta, ti rubo la tua espressione preferita, è brillante!" borbotta Crowley, l'ironia è chiaramente percepibile nel suo tono.

"Che cosa c’è che non va? Credo di avergli fatto un favore ", il Dottore si acciglia, mentre il TARDIS si sta dirigendo verso la loro prossima destinazione.


“Hai la minima idea di quello che hai appena fatto? Hai lasciato il nostro angelo in mezzo a uomini giovani e di bell'assspetto, iper felice per la prosssspettiva di ballare e con tutte le idee benedette con cui l'hai intosssssicato tu circa l'amore condivissso! " sibila il demone, arrabbiato.

"Allora ... pensi che lui ... con quegli uomini?" borbotta il Dottore. "Naaaaaaaaaah, l'amore condiviso è solo tra noi!"

“La pensi così? So solo che tu e io lo abbiamo iniziato alle gioie del sesso e lui sembra essere molto elettrizzato a riguardo. " ribatte l’altro.

 

"Okay, prima ti insegno una lezione, prima potremo recuperare il nostro angelo." decide il Dottore, mentre il TARDIS atterra all'improvviso.

Una volta che si sono ripresi, Crowley si dirige verso l'uscita.

"Va bene, affronterò le piante mostruose, cercherò di sopravvivere e tornerò il prima possibile," borbotta, indossando la sua giacchetta di pelle nera, pronto per uscire.

 

"Aspetta, pensi davvero che ti lascerei da solo?" lo ferma, indossando il suo lungo trench color sabbia. «Non riusciresti nemmeno a tornare al TARDIS senza di me. Posso essere vendicativo, ma non COSÌ’ vendicativo! " ridacchia, allontanandosi con lui.

 

È un pianeta grigio, c'è cemento ovunque, sembra che non ci siano segni di vita.

"Hai fatto casini con il TARDIS, vero Dottore combina-guai?" lo prende in giro Crowley .

"Credimi, questo è il pianeta giusto che devo mostrarti", spiega Ten mentre continuano a camminare. "Inoltre, questo è solo una specie di atrio, dobbiamo ancora raggiungere le porte della città principale." lo informa.

 

"Beh, sai, da un pianeta chiamato Gardenya dovresti aspettarti una specie di giungla, non tutta questa roba grigia", protesta Crowley.

"Non lasciare che le apparenze ti ingannino, amico mio!" gli fa l'occhiolino il Signore del Tempo.

"Io non sono tuo amico!" gli abbaia contro il demone.

 

"Esatto, potresti essere molto di più ..." suggerisce il Dottore, schioccando la lingua, mentre entrambi possono vedere i cancelli da lontano.
 

Hanno la forma di un albero e Crowley almeno può associarlo al nome del pianeta.

 

"Che cosa?" fa una smorfia il rosso, mentre entrambi varcano i cancelli, senza che nessuno li fermi.

Anche una volta dentro la città, l'ambiente sembra essere lo stesso.

"È una città così deserta, non ci sono abitanti su questo pianeta, vero?" si chiede Crowley, dando un'occhiata in giro.

 

“Al contrario, ce ne sono molti. Se i miei calcoli sono corretti e lo sono sempre, ” si vanta un po’  il Dottore, con un'alzata di spalle. "Oggi è il giorno del Mercato." gli spiega.

 

"E allora? Ci sono giorni di mercato ovunque sulla Terra, sei mai stato in Egitto? Quelli sono i più divertenti! " Crowley aggrotta le sopracciglia, ma il Dottore lo ignora mentre finalmente raggiungono la loro vera destinazione.

Crowley fissa senza parole la visione davanti ai suoi occhi.

 

Gli abitanti sono piante antropomorfe, alte più o meno tre metri, con gambe e braccia fatte di foglie, boccioli al posto degli occhi e un fiore come bocca.
La cosa più divertente è che sono vestiti come persone normali, con giacche, jeans, pantaloni classici, completi, gonne, vestiti, camicie ecc. Cosa che rende più facile distinguere le femmine dai maschi.
Ci sono anche piante più piccole che Crowley presume siano i bambini.
Ovunque guardi, ci sono migliaia di questi esseri peculiari.

"Ma ... ma ... ma ..." borbotta Crowley, sbalordito.

"Questo è esattamente il tipo di reazione in cui speravo!" sorride il Signore del Tempo. "E credimi, questa non è nemmeno la parte più scioccante." ammicca di nuovo.

Nel frattempo, il loro arrivo ha attirato l'attenzione di alcuni abitanti.

"Ooohh guarda quelle piante, sono così grandi!" esclama una delle femmine inginocchiandosi verso di loro.

Ha foglie rosse e arancioni, un fiore rosa e boccioli blu, indossa una gonna color lavanda e una camicia bianca, con un nastro color lavanda in testa.


"Che cosa? Ci ha chiamato piante? " Crowley aggrotta le sopracciglia scioccato, ancora di più dopo la seconda cosa che capisce. "Parlano la nostra stessa lingua?"

“Riguardo alla prima domanda, te lo mostrerò più tardi. Riguardo alla seconda ... in realtà stanno parlando Fogliese, niente di più come foglie e fiori che si muovono nel vento, ma il TARDIS lo sta traducendo per noi e anche noi possiamo parlare il Fogliese. " gli spiega Ten.

“È impressionante. Mi chiedo che tipo di fertilizzante hanno usato su di loro per ottenere tali risultati. " parla un altro di quegli  esseri .

Questo è un po 'più alto, tutte le sue foglie sono verdi e indossa un abito blu scuro e una camicia grigia. Probabilmente è il marito.

 

“Non lo so, ma… povere, dolci creature, chi ha osato soffocarle così, facendole sembrare così ridicole? E poi le hanno tolte dai loro vasi, hanno bisogno del nostro aiuto! " la moglie sospira, allungando un braccio frondoso verso il cappotto di Ten.


"Hey!" protesta lui, poiché Crowley è ancora troppo scioccato per parlare.

“Santa clorofilla! Una pianta che parla! " esclama la femmina, tra stupore e paura.

 

“Dolce Lady, Gentleman, non siamo piante. Veniamo da un altro pianeta, siamo solo visitatori, molto pacifici ". lui spiega. “E questi sono i nostri vestiti, ne abbiamo bisogno, per favore, fateceli conservare. Non abbiamo alcun bisogno di un vaso, solo dei nostri vestiti. " insiste e la pianta femmina  toglie il braccio.

"Visitatori, dici?" la pianta maschio cresce curiosa.

"Sì, lui viene dal pianeta Terra, lontano, lontano, lontano, lontano da qui." spiega il Signore del Tempo, indicando Crowley. "Amici miei, vi presento Crowley, non esattamente un essere umano ordinario, ma comunque ... Crowley, ti presento i Gardenyani ... come vi chiamate?"

“Sono Spore, questa è mia moglie, Seed. Aspetta, come puoi capire la nostra lingua? Significa che conosci la nostra specie? " la pianta maschio aggrotta le sopracciglia, sì hanno rametti che funzionano come le sopracciglia.

 

"Certo che la conosco e alcuni di voi probabilmente si ricorderanno anche di me, sono il Dottore!" sorride Ten.

"Certo che ci ricordiamo del Dottore, è il nostro salvatore!" dice Seed e suo marito annuisce. "Ma ... lui era diverso!"


“Lo so, un po 'più vecchio, cappello a tesa larga, capelli ricci, sciarpa immensamente lunga? Ero sempre io ... secoli fa! " alza le spalle.


"Che diavolo significa che sei il loro salvatore?" Crowley riprende la sua capacità di parlare.


"Molto tempo fa, durante una delle mie precedenti rigenerazioni, la Quarta, il loro pianeta era stato invaso dagli Ascomicetyani ... sai, funghi parassiti giganti ..."

"I nostri nonni ci hanno detto che quelli furono anni terribili, una guerra così crudele, la nostra gente perso così tanti cari ... e anche tante piante ”, sospira la femmina mentre il marito la abbraccia per confortarla.

"Oh, significa che prima avevate delle piante, ma poi il tuo nemico le ha distrutte, ecco perché non hai aree verdi intorno?" si chiede Crowley, ma i Gardenyani lo guardano accigliati. 


“Non hanno mai avuto aree verdi, loro sono le aree verdi. Non riesci a capire ancora quali siano le loro piante? " gli chiede Ten ma il demone scuote la testa negativamente. "Bene, tornando a quello che è successo, ho fermato quella guerra, ho trovato un luogo deserto dove gli Ascomicetyani potessero prosperare senza alcun danno ... e l'armonia poté tornare su Gardenya 4EG." finisce il suo racconto. "Quando dico che salvo i pianeti, lo intendo sul serio."

"I Gardenyani non hanno dimenticato quello che hai fatto per noi, Dottore, c'è una statua in tuo onore, beh, di quello che eri una volta, alla fine del Mercato." Lo informa Spore.

"Oohhh, allora darò sicuramente un'occhiata." il Signore del Tempo sorride. "A proposito, Spore, Seed, sareste così gentili da mostrarci il Mercato?"

 

I due sposi accompagnano personalmente i loro ospiti al Mercato e presentano a tutti i visitatori.
Il Mercato sembra essere una grande piazza con diverse bancarelle e relativi venditori, ossia altri Gardenyani.

 

"Sai, Crowley, il Mercato si svolge un solo giorno all'anno, è una specie di giorno festivo, nessuno lavora, tutti gli abitanti possono fare i loro acquisti per abbellire le loro case o insegnare ai loro figli come essere responsabili, oppure per hobby… “spiega il Dottore. "È solo che hanno piante abbastanza diverse dalle nostre."

Crowley fissa sbalordito le 'merci' che ogni venditore sta promuovendo: in ogni vaso ci sono uno o più piccolissimi esseri umani, i più alti raggiungono appena il mezzo metro, sono di qualsiasi età, sesso o razza, ognuno di loro completamente nudo e completamente silenzioso. Ci sono giovani donne o giovani da soli, ci sono piccole famiglie, ci sono persone anziane, insieme o da sole. Non possono lasciare il loro vaso, il meglio che possono desiderare, almeno quelli solitari, è di essere piantati in un vaso più grande, magari con qualche compagnia.

"Allora, Crowley, dimmi, ti piacerebbe essere in uno di quei vasi ed essere portato a casa da qualcuno che passerà tutto il suo tempo a urlarti contro, terrorizzandoti, avendo aspettative troppo grandi da te?" chiede il Dottore.

 

"Per il cielo maledetto, no, per favore, Ten, non farmi questo con il tuo cacciavite infernale ... ho imparato la lezione, prometto che da ora in poi tratterò meglio le mie piante." spergiura Crowley, temendo il peggio.

Il Dottore si acciglia e poi scoppia a ridere.

"Che cosa?! Pensi davvero che ti trasformerò in una delle loro piante e ti manderò in una delle loro case? Per Gallifrey, no! Primo, non posso, secondo, non lo farei comunque. La lezione consisteva  solo nel mostrarti questo, cercando di metterti in connessione con loro, di farti provare empatia. Sono sicuro che anche i demoni possano, almeno, i demoni come te. " gli ruba un sorriso.

Spore e Seed li raggiungono, reggendo insieme un grande vaso.

"Guardate cosa abbiamo preso, c'è già un fiorellino e una delle piante sta per sbocciare." li informa Seed allegra.

In quel vaso c'è quella che sembra essere una vera famiglia, però  in miniatura: c'è un bambino di circa tre anni, un giovane sulla quarantina e sua moglie che è ancora incinta, probabilmente al suo ultimo mese.

 

Il Dottore indossa gli occhiali per godersi meglio quella visione.

"Oooooh, sono bellissime e sono sicuro che hanno trovato una famiglia amorevole e premurosa che si prenderà cura di loro." sorride agli sposi.

Crowley si sente solo a disagio.

"Sì, sì, bellissimo e tutto il resto ... possiamo andare a casa ora, per favore?" supplica.

"Certo, ma non prima di aver visto la mia statua!" trova il giusto compromesso  il Signore del Tempo.

-------------------------------------------------

I due devono camminare un po ', perché la piazza è davvero immensa, ma sul fare del tramonto si arriva a una sorta di altare dove c'è una statua di un uomo sorridente, che tiene in mano il cappello, corrispondente alla descrizione data precedenteente da Ten.

"Allora ... sei stato lui?" gli chiede Crowley, ancora in grande confusione.

“Sì, sono così orgoglioso di tutto quello che ho fatto durante quella rigenerazione, mi manca persino quella sciarpa! Voglio dire, potrei indossarla, ma non sarebbe lo stesso ", ammette Ten, un po 'nostalgico.

Mentre il Dottore è ancora impegnato a guardare la sua statua, Cortex, uno dei Gardenyani più antichi che hanno già incontrato prima, attira l'attenzione di Crowley.

"Oh no, non di nuovo…." Cortex geme, fissando il suo vaso acquistato dove un ometto piuttosto anziano sta perdendo alcuni dei suoi capelli.

"Odio quando lo fanno, dai loro così tante cure, passi così tanto tempo ad assicurarti che non manchi loro nulla e questo è il modo in cui ti ripagano." borbotta Crowley.

 

"Giusto, cosa dovrei fare per migliorare la sua salute?" si chiede Cortex .

"Disciplina. È quello di cui hanno bisogno. Stai viziando troppo le tue piante, il che non va bene. Mostra loro chi è il capo, url ... "

 

"Crowley! " sibila il Dottore, visto che ha sentito ogni cosa.


“Ma solo raramente, se è estremamente necessario. Per lo più devi mostrare loro pazienza, stanno facendo del loro meglio per avere un bell'aspetto, non sono dispettose, cose del genere possono accadere. Quindi la disciplina è giusta, ma l'affetto è migliore. " si corregge Crowley, accontentando il Dottore.

"Ora possiamo davvero andare." approva il Signore del Tempo, soddisfatto.

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Mentre il TARDIS torna indietro a Portland per raccogliere Aziraphale, Ten si accorge che Crowley è ancora piuttosto scioccato da ciò che ha visto.


"So che è stato piuttosto impressionante, ma dovevo dimostrarti che stavi sbagliando ..." gli si avvicina Ten.
 

"Se tu avessi detto ai Gardenyani cosa facevo alle mie piante, probabilmente mi avrebbero bruciato vivo!" si agita Crowley, ma Ten lo intrappola nel suo abbraccio, trattenendolo da dietro.

"Ma non l'ho fatto, non avevano bisogno di sapere, proprio come è vero che puoi ancora cambiare in meglio, non è tardi per farlo." calma il demone, sia con le sue parole, sia con il suo gesto.

 

Una mano si alza, cominciando ad accarezzare i suoi capelli rossi fiammeggianti e Aziraphale aveva ragione, quella è una zona erogena.

Crowley geme, abbandonandosi al suo tocco morbido.

 

"Dottore ... cosa stai facendo?"

“Beh, abbiamo una regola del 'Niente baci', giusto? Ti sto baciando? " risponde Ten, mentre l'altra mano si sposta sulla schiena di Crowley, tracciando il punto in cui, quando appaiono, le sue ali nere si collegano alla sua pelle.

 

Un altro dei suggerimenti dell'angelo.

 

"Maledetto Cielo!" rabbrividisce Crowley , le sue gambe sembrano fatte di gelatina.

Ma Ten continua a tenerlo stretto, sfregando il naso contro la guancia del demone.

 

"Ti sto forse baciando?"
 

"No, niente baci ..." mormora Crowley, perso nelle sue sensazioni, i suoi occhiali scuri che cadono sulle griglia del TARDIS.
 

- Perché cazzo di paradiso ho inventato questa stupida regola del non baciare? Voglio che mi baci, voglio che ... NO, non posso volerlo ... oh, per l'amor di qualcuno, cosa sta facendo adesso?-

La mano del Dottore è scivolata sotto la sua maglietta nera e sta giocando con il capezzolo destro.

"Ancora niente baci, vedi?" sussurra il Signore del Tempo, avvicinandosi, abbastanza vicino da leccargli il viso.

Beh, ancora niente baci, tutto sommato.

Crowley è praticamente creta nelle mani del Signore del Tempo, che ora sta per slacciare la cintura del demone, ma alcuni sussulti del TARDIS li interrompono.


"Oh beh, siamo già arrivati!" esulta Ten, trotterellando verso la consolle come se niente fosse.

Apre le porte e un Crowley ancora molto confuso e mezzo arrapato lo raggiunge.

Entrambi fissano Aziraphale mentre è così assorto nella sua danza felice che non ha nemmeno notato il TARDIS che è atterrato direttamente all'interno del club.

"Lo vedi? Il modo in cui quegli uomini gli sorridono, il modo in cui lo tengono? Non mi piace ... riportiamolo indietro,” mormora Crowley a Ten, prima di uscire.

Aziraphale si volta verso di lui e smette di ballare.

“Crowley, caro! È già il tramonto? "

"Tu, angelo ... dentro il TARDIS, adesso!" comanda Crowley, prima di rivolgersi a tutto il pubblico della fine del 1880 che sta fissando perplesso lui e la scatola blu che è apparsa dal nulla. "E voi, dimenticherete tutto nel momento in cui saremo fuori da qui!" schiocca le dita, prima di tornare al TARDIS e chiudere la porta.

Mentre Aziraphale li abbraccia e li bacia entrambi, non può fare a meno di notare i capelli arruffati di Crowley, la sua maglietta arrotolata, la confusione nei suoi occhi dorati, così come l'espressione molto soddisfatta di Ten.

Un largo sorriso appare sui lineamenti dell'angelo.

 

"Allora, miei cari ragazzi, ho forse interrotto qualcosa?"



TBC



Allora, vi sono piaciute le avventure dei Gardenyani? XD Vi aspettavate qualcosa di diverso?
Dato che non ho mai visto la versione classica :( e ho appena iniziato la stagione otto con Twelve, non so se sia successo davvero qualcosa di simile ^^ '


sapete che vi dico? Io stessa sono un po’ contrariata  da quello che ho scritto perché Crowley che urla alle sue piante è uno dei miei più grandi kink, LOL, ma quello che vuole il Dottore il Dottore lo ottiene. XD


Spero che vi piaccia, ma anche se così non fosse,  non siate timidi, sentitevi liberi di dirmi qualsiasi cosa;)

p.s. Non c’entra nulla con la storia, ma il mio nuovo avatar è stra iper bellissimo <3 <3 

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Capitolo 11
*** Capitolo X: Not my place ***


Ciao a tutte/i ehmm che dire? Che forse alla fine vi occorrerà un fazzolettino... ma intanto godetevi il trash! ^^'

 


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Capitolo X: Not my place



“Beh, vi prego, non badate a me e andate avanti”, li esorta l'angelo.

"NGK! Che cosa?" lo fissa Crowley sbalordito.

"È più che evidente che prima eravate nel bel mezzo di qualcosa, continuate e fingete che io non sia qui ... o non fingete, se vi piace la prospettiva di me che vi guardo." chiarisce l'angelo, con un ghigno, baciando prima il demone e poi il Dottore. "Basta con la regola di nessun bacio tra di noi." dichiara.

"Oooh, mi piace, di sicuro, entrambe le cose!" sorride il Dottore. "Lo stavo abbracciando, da dietro, in questo modo", spiega, cogliendo Crowley alla sprovvista. "Avevo già fatto tutte le cose che mi hai detto e stavo per improvvisare un po'..." continua, le sue mani sul corpo di Crowley ancora una volta.

"Oh, bene, l'hai anche accarezzato in quel punto tra le ali?" Chiede Aziraphale e Ten annuisce, abbassando le mani sull'inguine di Crowley.

“Cossssa?! Gli hai ssssssuggerito tu di farlo? Che razza di angelo sei?" si chiede sconcertato Crowley, mentre sobbalza per il tocco di Ten.

"Il tipo di angelo che vuole che voi due andiate molto d'accordo!" risponde Aziraphale, prima di baciare Crowley, mentre il Dottore è ancora impegnato ad accarezzare il demone ovunque.

Crowley sembra godersi la situazione per un po ', ma poi si dimena come un'anguilla per liberarsi da entrambi.

“Che benedetto paradiso volete farmi? Aziraphale ... gli hai davvero insegnato a..ss..sssedurmi? " sibila,

"Cielo sì, e sembrava funzionare abbastanza bene ..." sorride l'angelo, indicando il rigonfiamento nei pantaloni attillati del demone.

Crowley diventa quasi più rosso dei suoi capelli.

"Questo è troppo. State paradisiacamente lontani da me, almeno per stasera. Entrambi! " si precipita altrove, un po' spaventato.

"E quello dovrebbe essere un demone lussurioso, no?" commenta Ten, un po 'deluso.

"È un demone, non ho mai detto che fosse uno lussurioso." gli fa notare il biondo.

“E questo angelo lussurioso, invece? Ha intenzione di giocare un po '? " mormora Ten, accarezzandogli il viso.

"Sono sempre pronto per questo!" sorride Aziraphale, baciandolo.

"Sai cosa? Immagino che dobbiamo rallentare con Crowley… ” mormora l'angelo, tra i baci. "Questo approccio è stato un po 'aggressivo ... probabilmente ha bisogno di abituarsi a tutto più lentamente, gradualmente, a poco a poco."

"Vuoi dirmi che devo essere meno mordace? Non devo mordergli il lobo, poi mordergli il collo, poi mordergli il labbro inferiore?" mormora Ten, facendo tutte le cose che sta elencando.

"Alieno scemotto, sai cosa intendo!" ride l’altro e il Dottore annuisce. "Ora, non mi dispiacerebbe continuare questo discorso mordace nella tua stanza ..."

"E Crowley?" si acciglia Ten.

“Non l'hai sentito? Vuole essere lasciato solo, accontentiamolo ”, scrolla le spalle l’altro.

"Sono ancora molto dubbioso su chi sia effettivamente l'angelo e chi il demone tra voi due!" ridacchia il Dottore.

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La mattina dopo, quando si incontrano per colazione, Crowley sembra essere di umore migliore.

"Crowley, stavo pensando, che ne dici di mostrare ad Aziraphale quello che hai imparato ieri?" suggerisce Ten, mentre si gode i suoi amati cereali.

"Che ... che mi piace quando mi lecchi la faccia?" esita Crowley  mentre sorseggia il caffè.

"Aspetta cosa? Non l'ho mai provato con te!" interviene Aziraphale , così sorpreso che lascia cadere il biscotto che ha in mano nella sua tazza di tè.

"Buono a sapersi, ma ... stavo parlando di quello che ti ho mostrato a Gardenya 4EG", fa notare il Dottore, abbastanza divertito.

"NGK!" è l'unica cosa che Crowley riesce a dire, divertendo ancora di più il Dottore.

“Perché non glielo mostriamo? Finiamo la colazione e poi farai un'altra visita alle mie piante. " decide Ten.

Quando arrivano lì, le cose sono piuttosto diverse dall'ultima volta: le piante sembrano più vecchie, alcune hanno foglie gialle, alcune hanno macchie o buchi nelle foglie, alcune hanno perso tutti i loro fiori.

"Hey! Queste non sono le stesse piante!” protesta Crowley.

"Certo che non lo sono, sarebbe troppo facile." alza le spalle il Dottore.

Crowley cammina verso le piante, lentamente, facendo respiri profondi.

"È questo il maledetto modo di lasciarsi andare ?!" sbotta e le povere piante iniziano a tremare.

Ma poi qualcosa fa scattare il demone e lui cambia il suo atteggiamento.

"Voglio dire, sono sicuro che avete fatto del vostro meglio, state semplicemente invecchiando e cose del genere possono succedere ..." aggiunge, in un tono più morbido.

Le piante smettono di tremare, anche quando le tocca.

"Su, su, lascia che ti porti via queste brutte foglie", dice, strappando le foglie gialle, ma il più delicatamente possibile.

"Ok, chi è questo individuo e cosa è successo al mio più caro demone?"  chiede Aziraphale a Ten.

“E tu, niente più fiori, giusto? Beh, non preoccuparti, sono sicuro che presto ne arriveranno di nuovi… ”Crowley conforta un'altra pianta, prima di far apparire un flacone spray pieno d'acqua. "Ecco qua, prendiamo un po 'd'acqua, tutte voi ..."

"Crowley, caro, stai bene?" Aziraphale cammina verso il suo amato, mettendogli una mano sulla fronte, prima di ricordare che creature eteree come loro non possono avere malattie umane.

"Sto bene, diciamo che Ten mi ha mostrato che ci sono altri modi in cui posso parlare alle piante e un altro modo in cui posso trattarle", borbotta. “Quando torneremo, posso almeno urlare contro le mie stesse piante? Non sempre, diciamo una volta al mese? Sai ... per non perdere il mio tocco. " cerca di contrattare con il Dottore.

"Affare fatto", approva il Signore del Tempo, ridacchiando.

- È evidente che non posso cambiarlo al cento per cento ... - scuote la testa, ma dentro di sé gli sta bene.

“Sai cosa, Crowley? Immagino che proverai molto presto il nuovo approccio con le tue piante, siamo diretti alla biblioteca di Aziraphale ”, li informa, impostando le coordinate.

Quando la TARDIS atterra a Soho, Londra, il Dottore fissa la Bentley parcheggiata.

"Blateravi  sul tuo lettore cd che suona solo e solo le canzoni dei Queen, indipendentemente dal CD che usi, quindi ... vuoi che risolva il problema?" si offre gentilmente Ten, estraendo il suo cacciavite sonico.

"Azzardati anche sssolo a provare e ti infilerò quel tuo celesssstiale cossso ssonico in meandri del tuo corpo che, fidati, NON vorressssti mai  provare!" sibila, più minaccioso che può.

“Per Gallifrey, calmati! Un "No, grazie" era già una risposta più che eloquente! " sbuffa il Signore del Tempo, rimettendosi in tasca il suo cacciavite sonico. "Ok, vi ​​lascerò un po 'di tempo da soli, dopo che vi ho rapito a vicenda, ve lo meritate." decide, scomparendo nel suo TARDIS.

"Ehi, ci stai scaricando o qualcosa del genere?" gli chiede Aziraphale ad alta voce, bussando alle porte.

Il Dottore li apre all'istante.

“Coooosa?! Naaaaahh, ero sicuro di fare un favore a voi due. Io e il mio TARDIS non andremo da nessuna parte, sarò solo occupato a costruire cose. Divertitevi nel frattempo! " fa loro l'occhiolino, chiudendo di nuovo le porte.

“Non l'hai sentito? Godiamoci il nostro tempo. Salta sulla mia macchina, angelo! " Crowley invita Aziraphale, baciandolo.

"Posso provare a leccarti la faccia quando siamo a letto insieme?" chiede l'angelo avidamente, mentre il rosso mette in moto la macchina.

"Lo spero, amore!" sorride.

 

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Mentre sono impegnati ad avere il loro quarto orgasmo reciproco per quel pomeriggio, Aziraphale e Crowley si sarebbero aspettati qualsiasi cosa ma non il Dottore che si precipitasse nella camera da letto di Crowley.

"Buone notizie, ragazzi!" esulta, con nonchalance.

"NGK!" Crowley sussulta, rivelando molto di se stesso.

"Buon cielo! Dottore!" sussulta anche Aziraphale, cercando riparo dietro Crowley.

"Hey! Aspetta un attimo, sei tu che ha già visto nudo, dovrebbe essere il contrario! " un demone ancora completamente nudo scivola dietro la schiena dell'angelo.

"Oh beh, suppongo che tu abbia ragione, dopotutto!" Aziraphale ci pensa, calmandosi.

"Oohh, mi è piaciuta la vista, di entrambi!" sorride il Dottore, mentre Crowley ricorre a un miracolo demoniaco per vestirsi velocemente.

“Che paradiso ci fai nel mio appartamento? Come paradiso  hai fatto a trovarlo? "

"Oh, beh, sai, ho inventato un dispositivo in grado di rilevare la temperatura corporea dei demoni serpenti e dato che sei l'unico demone serpente in giro ..." gli fa l'occhiolino Ten.

"Oh, per favore, stai zitto!" Aziraphale alza gli occhi al cielo, indossando di nuovo la camicia. "Crowley, mi è capitato di dirgli dove vivi, probabilmente si è ricordato!" spiega tutto.

"Si l'ho fatto!" ammette il Dottore ridendo. "Non significa che non avrei potuto inventare un dispositivo del genere!"

"Certo, caro, potresti inventare qualsiasi cosa!" Aziraphale annuisce, indossando i pantaloni.

“Ok, questo spiega come ci hai trovato; ma ... come sei entrato? " Crowley interroga Ten.

"Oh, beh ..." il Signore del Tempo si limita a mostrare il suo cacciavite sonico.

"Benedetto paradiso! Trasformerò tutto questo dannato appartamento in legno! " sbotta il demone

"Oohh, questa è una cosa così meschina da dire" il Dottore fa il broncio, offeso. "Tuttavia, ho visto le tue piante, oh mio dio, non ho mai visto piante così verdi, lussuose e sane!" si congratula.

"Be ', non è nemmeno la cosa più educata del mondo precipitarsi a casa della gente!" ribatte il demone, ignorando il suo complimento.

"Ok, entrambi, calmiamoci, sono sicuro che Ten avesse un motivo importante per venire qui, giusto, mio caro?"

"Certo, ho costruito qualcosa per te, Azi e volevo mostrartelo!" lo informa, eccitato e l'angelo non ha il cuore di dirgli che quello non è un motivo importante.

"Quindi vi lascio raggiungere un altro orgasmo, se volete, ma poi raggiungetemi in libreria!" li informa, prima di allontanarsi, lasciandoli basiti.


Dopo un po '(hanno accettato il suo consiglio di un ultimo orgasmo, dopotutto), la Bentley raggiunge di nuovo la libreria e il Dottore esce dal suo TARDIS con in mano uno strano strumento.

“Bene, Azi, hai strumenti così antiquati per lavorare che ho pensato che ti sarebbe piaciuto questo piccolo gioiello: può aiutarti a fare l'inventario dei tuoi libri, a gestire i bilanci ... e se fai clic su questo pulsante può persino fare il tè! " spiega, orgoglioso, porgendo quell'utile invenzione all'angelo.

"Come può essere che si trasformi in MacGyver se lo  lasciamo da solo per cinque minuti?" Si chiede Crowley, alzando gli occhi al cielo.

 

"In realtà non sono stati cinque minuti, direi più una mezza giornata e quattro orgasmi reciproci!" fa notare Aziraphale, fin troppo orgoglioso.

“Comunque, non preoccuparti, vi lascio il tempo per molti altri orgasmi, starò via da solo per un po '. Poco tempo, molto tempo, chi lo sa? " li informa il Dottore, piuttosto allegro.

"Aspetta, nooo, perché?" Aziraphale mette il broncio.

“Perché è ciò di cui avete bisogno adesso. E quello di cui ho bisogno io. Tornerò, dolce angelo, lo prometto. " rassicura l'angelo, salutandolo con un bacio prima di partire.

È solo una questione di secondi prima che Aziraphale e Crowley sentano i suoni così tipici del TARDIS che svanisce.

 

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Il Dottore ha detto la verità, è tornato.

Per Crowley e Aziraphale era stata una settimana, nessuno sa quanto a lungo  il Signore del Tempo sia stato effettivamente via.

Il Dottore non me ne ha mai parlato e loro non hanno indagato.

Ten ha chiesto loro di seguirlo in qualsiasi avventura nel tempo e nello spazio ed è quello che hanno fatto.

Per mettere Crowley più a suo agio, Ten non ha più fatto avances nei suoi confronti e Aziraphale ha dedicato ai suoi amanti la stessa quantità di tempo.

Dopo l'ennesima avventura, il Signore del Tempo decide che è ora di tornare a Londra.

"Woah, non avrei mai pensato che lo spazio potesse essere così divertente!" afferma Crowley, ancora elettrizzato. “Anche se, accidenti, Ten, non puoi costringermi a fare così tante buone azioni. Posso anche non avere più la mia fazione, ma sono ancora un demone! " si lamenta infastidito.

"Che cosa? Non sono io che ti ho chiesto di fare tutti quei miracoli, al contrario, con voi due tutto è fin troppo facile, sapete, a volte sono meglio i guai, e poi adoro correre! " protesta il Signore del Tempo.

"Oh andiamo, caro, non puoi dirci che non ti è piaciuto il nostro piccolo trucco con i Dalek!" gli fa notare Aziraphale.

"Ebbene sì, ora che so che fino alla loro generazione successiva tutte le loro armi pericolose possono sparare solo stelle filanti, sono abbastanza sollevato ed erano tutti così incazzati, bel lavoro, ragazzi!" approva il Dottore, ridacchiando al ricordo.

“E i Cybermen che stavano cercando la TARDIS? Ci siamo riferiti a lei con ‘TTAABB’ per tutto il tempo e non hanno sospetto nulla! " Crowley si vanta. "Devi riconoscere che Aziraphale e io siamo stati fantastici!"

"Va bene, va bene, probabilmente siete tra i migliori Companionsi che abbia mai avuto!" riconosce il Dottore. "Felici adesso?"

"Beh, più che felice, io ho un po' di fame ..." mormora l'angelo.

"Crepes?" gli chiedono Ten e Crowley all'unisono.

"Potrei sorprendervi questa volta, ma stavo pensando a qualcosa di più antico ... e se dicessi Petronio ..."

“Ristorante a Roma AC? È fantastico, non potrei chiedere di meglio, adoro le cose che fa alle ostriche! " approva avidamente il Signore del Tempo.

"Aspetta, cosa? Le hai provate anche tu? " gli chiede Crowley, sbalordito. "Ecco, ora voglio mangiarle anche io!"

"Oh-oh, sembra che qualcuno abbia finalmente accettato di essere tentato." gli fa l'occhiolino Aziraphale.

"Sembra che il problema su cosa mangiare a pranzo sia risolto." il Dottore sorride. "Andiamo, tutti sulla TARDIS!"

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Il tempo passa ma dopo un viaggio particolarmente estenuante, la TARDIS necessita di un'intera giornata di riposo, a porte chiuse, per rigenerare una componente essenziale.

Aziraphale ne ha approfittato per andare a ritirare alcuni libri di cui aveva bisogno e ha deciso di raggiungere la destinazione viaggiando in modo umano, starà via per tutta la giornata.

Ciò significa che Ten è nell'appartamento di Crowley.

"Mi sto annoiando!" si lamenta il Signore del Tempo.

Non è lì  nemmeno da mezz'ora.

"Continuo a non capire perché non sei rimasto alla libreria di Aziraphale!" si lagna il demone.

"Perché ho già letto quasi tutti i libri lì, su quello che non ho ancora letto, beh, c'è un motivo se non l'ho letto." spiega lui.

“Va bene, sai una cosa? Puoi andare a controllare le mie piante e, bada bene,non permetto nemmeno ad Aziraphale di andare da loro! "

"Oohh, davvero?"

"Sì. Perché non provi a terrorizzarle un po' ? È divertente!" suggerisce il rosso.

"Non succederà!" spergiura il Dottore, avviandosi.

È di ritorno da Crowley dopo poco più di mezz'ora.

"Ho parlato con loro, le ho idratate ... ma ora mi sto annoiando di nuovo." lo informa il Signore del Tempo . "Cosa fai?" chiede, vedendolo lavorare al suo laptop sul suo tavolo di marmo.

"Cossse da demone molto malvagio!" sibila il rosso.

"Ti dispiace se faccio delle faccende domestiche?" propone Ten.

"Fa’ il paradiso che vuoi, purché mi lasci in pace!"

Questa nuova attività tiene il Dottore impegnato almeno per un'ora intera.

"Questo è tutto! Ho pulito tutta la casa, anche quella brutta macchia all'ingresso!"

“Cosa ?! Sei riuscito davvero a togliere quello che restava di Ligur? " gli chiede Crowley, sbalordito.

"Sono un addetto alle pulizie molto efficiente!" sorride il Dottore . «E avevi anche una mattonella rotta, un lavandino che perdeva e una lampadina fulminata. Tutto risolto! " informa il proprietario dell'appartamento, agitando il suo cacciavite sonico con malcelato orgoglio.

"Wow, grazie." risponde Crowley, impressionato.

"Dimmi a che cosa stai lavorando!" insiste il Dottore.

"Scoorrrrdatelo!" ringhia Crowley, ma è troppo tardi.

Ė sufficiente che la luce del cacciavite sonico tocchi il laptop per ricavarne tutte le informazioni.

"Ooohhh, una donazione a favore di un'Onlus per l'adozione a distanza delle... anatre!" legge ad alta voce il Signore del Tempo. "Non ho mai sentito parlare di questa Onlus..."

"NGK!"

Un secondo dopo, Ten è al fianco di Crowley, spiando lo schermo.

"Ma certo, non è una donazione che hai fatto, è una donazione che stai amministrando; sei tu il fondatore della Onlus Slide Off!" deduce, con un sorrisone.

"Azzardati a dirlo ad Aziraphale e sei un Signore del Tempo morto!" lo minaccia Crowley.


"Posso aiutarti a gestire le donazioni?"

"Nooo!"

"Ma mi sto annoiando!"

"Non è un mio problema!" ribatte Crowley.

"Certo che lo è, se mi aiuti non mi annoierò più e questo non ti darà fastidio."

Crowley si arrende, spegnendo il portatile.

"Va bene, va bene, rompicoglioni galattico, come posso aiutarti?" si chiede, avvicinandosi a lui.

"Facciamo qualcosa insieme!" suggerisce il Dottore.

"Dimmi, hai qualche idea di cosa potremmo fare insieme?"

Il castano schiocca la lingua contro di lui.

Forse è il modo sexy in cui sta fissando il demone, forse è tutta la tensione sessuale irrisolta tra loro, ma qualcosa lo innesca.

Dopo essersi rotolato sotto le lenzuola per ore di passione, il Dottore può definire se stesso tutt'altro che annoiato.

La coerenza è tutto: in tutto il tempo non c'è stato un solo bacio tra di loro, solo puro sesso.
Però ci sono state tutte quelle sessioni di morsi di cui parlava il Dottore, morsi reciproci, per la cronaca, ma Crowley ha demonicamente miracolato via tutti i segni.

"Come diavolo è potuto succedere?" si chiede Crowley, ancora scioccato, mentre cerca i suoi vestiti.

"Beh,  Azi continuava a dire che dovevamo trovare un modo per andare d'accordo, quindi ..." fa spallucce il Signore del Tempo, vestendosi di nuovo.

"C'erano almeno un miliardo di modi diversi di andare d'accordo!" controbatte Crowley.

"Forse, ma questo è il modo più divertente!" ridacchia il Dottore. "Tuttavia, non dirlo mai ad Aziraphale." mormora, diventando serio.

L'altro si acciglia.

"Che cosa?"

"Per tutto questo tempo ho parlato di amore condiviso e cose del genere, ma la verità è che ho capito qualcosa."

"Che cosa? Cosa hai capito?"

"Vi ho visti. Più di seimila anni fa, sul muro dell'Eden. Sono tornato a vedervi, è lì che sono stato quando me ne sono andato da solo. " rivela. “Ho visto la prima pioggia in assoluto, ho visto il modo in cui Aziraphale si è preso cura di te. Eravate già così tanto innamorati e ancora non lo sapevate. "

"Sei davvero tornato a quel giorno?" gli chiede Crowley, sconcertato.

“Sì, l'ho fatto. E non c'è niente che possa competere con un amore che dura seimila anni. " riconosce. "Oh beh, potrei tornare indietro nel tempo e incontrare Aziraphale a qualsiasi era, facendolo innamorare di me ancora e ancora ..."

Crowley gli lancia un’occhiataccia, i suoi grandi occhi dorati ridotti a due fessure di ghiaccio.

"Ma non lo farò, non sarebbe leale e non è quello che voglio."  assicura Ten.

"Allora cosa vuoi?" gli chiede Crowley, ora molto più calmo, mentre entrambi si siedono sul suo letto.

“Voglio solo trovare un amore come quello. Ma sai cosa? Piuttosto che accettare la mia custodia, il Maestro ha rifiutato di rigenerarsi ed è morto…. questo è il peggior livello di friend-zone o meglio enemy-zone! " brontola.

“Oh, andiamo, sono sicuro che troverai il tuo speciale. Sai cosa? Se solo non sapessi che il mio ex capo ha già una mezza tresca con l’ex capo di Aziraphale ti suggerirei di incontrare Belzebù o Gabriel… o se non ti danno noia esseri non profumati, c'è Hastur… se non è ancora in lutto per Ligur. Ma forse preferisci i tipi snob, beh c'è Michael, quel maledetto arcangelo un giorno avrà bisogno di un intervento chirurgico per toglierle quel bastone dal culo! " lo fa ridere  il demone.

"Allora, cosa hai intenzione di fare adesso?" Crowley chiede a Ten, più serio.

"Me ne andrò. Non è il mio posto qui. Pensavo che potesse esserlo, ma mi sbagliavo. " si rattrista. “Partirò domani, una volta che il mio TARDIS sarà pronto. Non me ne andrei adesso nemmeno se potessi, non senza aver visto Azi un'ultima volta, senza salutarlo. " spiega e Crowley annuisce.

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"Tu cosa?" Chiede Aziraphale a Ten, sconcertato, il mattino dopo.

Ten ha deciso di trascorrere l'ultima notte con lui e Crowley senza rivelare nulla all'angelo.

"Mi hai sentito bene. È la cosa migliore per tutti noi. Ma prima di andare ho qualcosa per Crowley. " annuncia, prima di precipitarsi al TARDIS e tornare indietro.

"Ecco, questo è il fertilizzante più potente di sempre, contiene una goccia dalla Sorgente del pianeta Messaline", spiega, porgendo una strana bottiglia a Crowley. "Fanne un uso saggio, ma, ricorda, l'amore è la chiave principale." ribatte e Crowley annuisce.

Il Dottore cammina verso un Aziraphale che sta piangendo.

"Perché, Ten, perché?" gli chiede, tirando su con il naso.

"Aziraphale, ti ho amato così tanto e lo farò sempre, ma l'amore che tu e Crowley avete è così speciale e unico, finirei per essere solo un intruso e preferisco che tu mi tenga a mente come un piacevole ricordo." mormora asciugandogli gli occhi prima di un ultimo bacio profondo e significativo.

Tocca a Crowley salutare, il Dottore allunga la mano ma il demone la evita, ancora una volta.

Proprio come quando tutto è iniziato tra di loro.

L'unica differenza è che il motivo per cui il demone rifiuta è che preferisce stringere il Dottore in un abbraccio stretto e lungo.

Il Dottore li guarda ancora una volta, prima di entrare nel suo TARDIS.

 

Aziraphale e Crowley si abbracciano forte quando vedono la cabina blu scomparire.

"Abbiamo ancora l'un l'altro, vero angelo?" mormora Crowley.

“Sempre, mio caro,” sussurra l'angelo baciandolo. "Sempre."
 

-

TBC

 

Allora, ve lo aspettavate?
Volevate qualcosa di diverso?

 

Qualunque sia la  risposta, scoprirete cosa ho in mente nel prossimo capitolo, l'ultimo;)

Indovinate un po? Quando Crowley stava suggerendo a Ten chi poteva essere la sua anima gemella, per un momento ho pensato a lui che diceva: "Sai, c'è un posto chiamato Hogwarts, c'è un malvagio Mago Oscuro lì, nella prigione di Azkaban, forse se ci arrivi in ​​tempo tu puoi salvarlo e ... " e poi ho pensato 'accidenti, noooo, la Barten (Barty(Crouch Jr) / Ten) è in un'altra storia, LOL

besos

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Capitolo 12
*** Capitolo XI: Not so perfect ***


Helloooo, siamo giunti al termine di questo strampalato viaggio.
Vi avviso: non a tutti piacerà come finisce questa storia, ma... mia fic, mie regole ;P
comunque siete ancora in tempo per non leggere XD




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Capitolo XI: Not so perfect

 

“Allora, ce ne potremmo andare su PantonDawn, sai, con le sue albe mostrate con duecentodiciannove colori diversi,” propone il Dottore, impostando le coordinate alla console.

Ovviamente, sta parlando alla sua TARDIS, ancora una volta.
È quello che succede quando non ha più Companions che viaggiano con lui.
E Dio solo sa quanto gli stiano già mancando quei due, anche se sono passate soltanto poche ore da quando li  ha lasciati, una volta per tutte.

“Che ne dici di quel pianeta con quei pesci variopinti, volanti che parlano, dotati di un altissimo Q.I.? Ora mi sfugge il suo nome, ma me lo ricordo ancora quel dibattito di fisica quantistica che ho avuto con loro per ore!” sorride al ricordo, cambiando le coordinate, questo prima di rattristarsi. “Ma chi voglio prendere in giro? Per come mi sento ora, me ne dovrei soltanto andare su SmiLess, dove nessuno sorride mai…”

Nonostante tutti i suoi sforzi per impostare le coordinate, niente sembra funzionare.

"Cosa c'è che non va? Non ti piacciono i miei suggerimenti? " le chiede Ten.

L'unica risposta della TARDIS è visualizzare sulla consolle la destinazione che preferisce.

 

"Londra, Soho, 2019 ?! Per Gallifrey! Lo sai che non posso! "

Il TARDIS si scuote così violentemente che il Dottore cade sulla griglia.

"Eh dai! Credi che sia felice della mia decisione? Credi che non tornerei di corsa da loro se solo potessi? Non posso! Loro hanno già l’un l’altro, è così da millenni, non hanno bisogno di me e questa era la cosa giusta da fare! " spiega, alzandosi.

Un'altra scossa. Un'altra caduta.

Ten prova a rimettere a posto la console ma è inutile, c'è solo uno schermo vuoto.

"Oh, fantastico! È questo il tuo modo per punirmi? Dovremmo semplicemente fluttuare nell'iperspazio, senza destinazione? Va bene per me, astronave cocciuta che non sei altro! " sbotta, camminando verso la sua camera da letto.

Non che il TARDIS gli renderà facile trovarla.

 

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Passano le settimane e Aziraphale e Crowley fanno del loro meglio per tornare alla loro vita normale.

Aziraphale si sta godendo una giornata di sole fuori dalla sua biblioteca, leggendo un libro e sorseggiando vino bianco ghiacciato e frizzante, mentre Crowley sta lavorando nel giardino che ha creato nel cortile sul retro.

In realtà sarebbe inverno, quindi non dovrebbe essere soleggiato o caldo, ma un certo demone ha bisogno di un clima specifico per far fiorire le sue magnolie, camelie e rose.

Non c'è bisogno di dire che gli abitanti di Soho gli sono inconsciamente grati.

"Oh cielo, stai facendo un lavoro così straordinario, questo cortile sembra così colorato e adorabile ora .. per non parlare di quanto sei sexy nella tua tenuta da giardinaggio." mormora Aziraphale, avvicinandosi al suo amante.

In fondo Crowley ha un aspetto piuttosto diverso dal suo solito abbigliamento: indossa dei jeans azzurri, tanto per cominciare, con una maglietta bianca per non attirare i raggi del sole su di lui, coperta da un grembiule con una stampa di fiamme e una scritta nera "GROW BETTER!" in maiuscolo.

Un regalo di Aziraphale, ovviamente,

Indossa anche una visiera nera, lasciando liberi i suoi incredibili capelli rosso fiammeggiante, e gli imperdibili occhiali scuri.

"Grazie angelo," Crowley, sorride, mentre pianta alcuni semi nel terreno.

"Tutto coperto di sudore, con questi guanti macchiati di terra, tutto assorto nel tuo lavoro ... temo di non poterti più resistere a lungo", geme l'angelo, baciandogli avidamente il collo.

"NGK! Angelo, ti prego ... sssssto finen... ”Crowley protesta a malapena, ma il problema è che anche lui non può resistere.

"Non ora, farai una pausa!" Aziraphale quasi ringhia, baciandolo.

Crowley lo ricambia con un bacio, ancora più avidamente, ma quando l'angelo tenta di far cadere il demone a terra, Crowley ferma il tempo.

"Cosa c'è che non va, mio caro?" aggrotta le sopracciglia il biondo.

“E me lo chiedi anche? Ho passato ore a lavorare alla mia nuova semina, non ho intenzione di farti rovinare il terreno! " sibila, proprio prima di far scorrere di nuovo il tempo.

Schiocca le dita, facendo apparire un materasso.

"Non sto dicendo di no a un sesso violento, solo non sul maledetto terreno!" ringhia, spingendo un Aziraphale ridacchiante sul materasso, appena prima di strisciare su di lui.

Aziraphale non si è preoccupato se i suoi guanti sporchi hanno macchiato la sua camicia scozzese celeste, vuole solo le sue mani nude su di lui.

Crowley sembra accorgersene, perché si strappa i guanti con i denti - un pò di terra non ha mai ucciso nessuno, specialmente due creature eteree e immortali - e strappa la camicia dell'angelo, leccandogli il petto mentre le sue mani gli pizzicano le maniglie dell'amore.

È impegnato a baciare il suo amato angelo ma Aziraphale schiocca le dita libere - l'altra mano sta tirando Crowley più vicino per la sua nuca - e un attimo dopo Crowley è completamente nudo, a parte il grembiule e la visiera.

"Il mio angelo perverso!" sorride Crowley, sbarazzandosi dei pantaloni e dei boxer di Aziraphale.

Inizia a baciare la punta del membro di Aziraphale, ma la sua visiera lo ostacola.

Crowley sta per togliersela, ma il biondo lo ferma.

"Nemmeno maledettamente per idea, sei troppo sexy quando la indossi!"

"Ma ..." il rosso cerca di protestare.

"Significa che farò io tutto il lavoro, per una volta, devi solo goderti il ​​momento." decide Aziraphale.

E quando la sua mano paradisiaca scivola sotto il grembiule, Crowley capisce che si godrà molto il momento.

Soprattutto quando quella bocca e quella lingua non più inesperte entrano in scena.

Vedendo il suo angelo così eccitato, Crowley decide di lasciare il ruolo attivo ad Aziraphale e ancora una volta si rivela la scelta giusta.

"Accidenti, angelo, Ten ha sguinzagliato un lato così selvaggio di te che non avrei mai nemmeno osato sognare che tu potessi avere ..." Crowley ridacchia, coccolandolo, una volta che sono di nuovo vestiti.

Ed è in quel momento che si rende conto del suo grosso errore.

Non lo avevano menzionato dal giorno in cui se n'era andato e ora, sentendo quel nome, Aziraphale si rattrista all'istante.

"Ten ..." sospira, mentre Crowley lo stringe più a sè. “Sto cercando di andare avanti con la nostra vita, lo sto facendo davvero. Inoltre, sta andando tutto così bene, tu, io, niente più apocalissi in arrivo ... è semplicemente così perfetto ... ”

“Forse non così perfetto, ”lo anticipa Crowley.

"Mi dispiace." mormora Aziraphale, gli occhi quasi velati di lacrime

"No" Crowley lo zittisce. "È più che normale se ti manca."

"Non posso farci niente, ti amo, ti amo così incredibilmente tanto, ti ho amato da ... sempre e ti amerò per sempre, ma ... amo anche lui, e mi manca terribilmente." sospira l'angelo.

"Lo so. E, indovina un po'? Ten manca anche a me. Tutto sta andando a gonfie vele, certo, ma è un po' troppo ordinario." ammette Crowley.

"Davvero ti manca averlo attorno?" aggrotta le sopracciglia Aziraphale, guardando l'amato.

"Mi manca averlo addosso! Sopra di me, sotto, dipende..."

"Coooosa?!" gli chiede attonito Aziraphale, spalancando gli occhi così tanto che rischiano quasi di cadergli.

"Gli avevo promesso di non parlartene, ma ... al diavolo!" il demone alza le spalle. “Ricordi quel giorno in cui sei andato alla tua conferenza e hai lasciato me e Ten da soli? Continuava a dire che si stava annoiando così ... beh, è ​​successo, siamo finiti a letto insieme ... e mi è persino piaciuto, a lui è piaciuto di sicuro." Crowley lo informa con un sorrisetto compiaciuto alla fine.

"Sono così felice di sentire questo, avevo paura che non sarebbe mai successo!" Aziraphale si rallegra, ma è solo per un momento. “Ma allora ... perché se n'è andato? Non ha davvero senso. "

“Non dovrei dirti nemmeno questo, ma… ti ricordi quando ci ha lasciati soli per una settimana? Non era esattamente una settimana nel TARDIS, è tornato al nostro primo incontro e ai successivi, ha visto il nostro amore prima ancora che ce ne accorgessimo noi ed era convinto che nulla potesse competere con esso, che non ci fosse posto per lui ... "

" Ma c'è ! Io lo amo, molto, forse lo ami anche tu? " si chiede l'angelo.

"NGK! L'amore è una parola così grossa! Diciamo che lo sopporto. Non sono così infastidito dalla sua allegria, mi piacciono anche i suoi momenti più inquietantii, e va bene… sono sessualmente attratto da lui, molto; c'è una tale chimica tra di noi ... mi piacerebbe fare sesso di nuovo con lui ... muoio dalla voglia di scoprire come debba essere baciarlo ... oh, Dio! Immagino che allora lo amo, più o meno ... Accidenti, non avrei dovuto dire "Oh, Dio!", Dannazione, l'ho fatto di nuovo! " Crowley divaga, sempre più agitato.

"Vedi? Questo è perfetto!" sorride Aziraphale, ma il demone scuote la testa.

"Non così perfetto, tornando a quando mi ha detto quelle cose, non ho fatto nulla per fermarlo, al contrario, ho persino suggerito qualcuno in Paradiso o all'Inferno col quale sarebbe dovuto andare!" Crowley ammette. "Ma era nella foga del momento, ero ancora così scioccato per quello che era successo tra noi, poi ho avuto l'occasione perfetta per farlo uscire di scena ... almeno pensavo di volerlo fuori dai giochi, ma ora non ne sono più così sicuro. Mi dispiace così tanto, angelo! " lo supplica.

Aziraphale lo abbraccia.

"Zitto, caro, lo capisco che non è stata una situazione facile per te, va bene." lo calma. "Ma ora che hai ammesso che lo rivuoi indietro e io lo rivoglio di sicuro, beh ... riportiamolo indietro!" suggerisce il biondo.

"Solo come? Non abbiamo il suo numero di telefono o altro, né potremmo schioccare le dita e tornare sul TARDIS con lui, non sappiamo nemmeno dove paradiso sia nel tempo o nello spazio il TARDIS adesso! " gli fa notare Crowley .

"Hai ragione, ma ricordi quando abbiamo viaggiato con lui e ogni tanto riceveva una richiesta di aiuto sulla sua carta psichica?"

“Sì, ma qual è il problema? Non siamo nei guai ... ” si acciglia Crowley.

"Beh, potremmo esserlo ..." sogghigna maliziosamente l'angelo.

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"Crowley, caro, davvero, non c'è tutta questa fretta di raggiungere Tadfield," Aziraphale cerca di ragionare con calma con Crowley mentre guida la sua Bentley molto più velocemente di quanto gli sia consentito.

"Prima ci arriviamo, prima può iniziare il nostro piano." risponde il demone, voltandosi verso l'angelo.

"Guarda la strada, NON me!" Aziraphale si innervosisce, mentre il suo amato si limita a scrollare le spalle, obbedendo.

"È il mio piano brillante, comunque, tu sei stato semplicemente d'accordo." specifica l'angelo.

"Spaccone, proprio come il Dottore!" ridacchia il rosso, questa volta solo guardando la strada.

"Ad ogni modo, mio caro, in teoria noi dovremmo essere in un finto pericolo, una volta che avremo spiegato ogni cosa ai nostri amici, NON in uno REALE mentre cerchiamo di raggiungerli!" sbotta il biondo, all'ennesima curva che la Bentley prende in modo un po' troppo adrenalinico..

 

Crowley si limita a borbottare qualcosa di incomprensibile, prima di rallentare.

Il demone parcheggia l'auto nelle vicinanze di Hogback woods, dove sanno che Adam e i suoi amici adorano giocare.

Ma non è così semplice e lo capiscono quando scendono dall'auto.

"Potresti aver cambiato il tempo nella nostra città, ma non qui, fa freddissimo, nessun ragazzino dotato di buon senso giocherebbe fuori!" gli fa notare Aziraphale, miracolando due cappotti. "Dovremo farlo nel modo classico."

Il che significa che devono suonare alla porta dei Young e affrontare il viso scontroso di Arthur e la sua espressione diffidente.

Niente che uno schiocco di dita non possa aggiustare.

"Adam, vieni qui, questi tuoi amici vogliono incontrarti ..." chiama suo figlio, con un atteggiamento più amichevole.

Adam sussulta quando li vede

“Aziraphale! Crowley! " sorride. "C'è anche il Dottore?" aggiunge guardandosi intorno.

“E questo risponde già alla domanda: 'Adam, ti ricordi del Dottore?' che stavamo per chiederti. " borbotta Crowley, mentre si allontanano.

"No, Adam, come puoi vedere, non è più qui, ma abbiamo bisogno dell'aiuto tuo e dei tuoi amici per qualcosa che lo riguarda", spiega Aziraphale.

"Fico! Conta su i Quelli per tutto! " si elettrizza il ragazzo.

"Bene, amico mio, conserva tutta questa eccitazione quando vi avremo riunito intorno al tavolo di Anathema, forse per una bella tazza di cioccolata calda!" fa un sorrisone l'angelo.

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"Volete che io faccia ... cosa ?!" chiede loro Newton, una volta che si sono riuniti tutti intorno al tavolo di Anathema, con cioccolata calda, per la gioia di Aziraphale.

"Mi hai sentito, non fare il cagasotto, giuro che non ti succederà niente di brutto!" lo rassicura Crowley.

"Sì, tesoro, non essere un tale rompiscatole, sembra così divertente, voglio dire, un'opportunità come questa potrebbe non tornare mai più, e io voglio assolutamente essere la Principessa o il Principe dell'Inferno, qualunque cosa sia!" afferma Anatema, impaziente. "Sono sicura che anche Agnes sarebbe d'accordo, probabilmente una profezia a riguardo era in quelle nuove che ho bruciato."

"Basta che non abbia a che fare con la tecnologia, dico bene?" chiede conferma il suo futuro marito.

"Niente di più tecnologico di una finta acqua santa e un finto fuoco infernale." ridacchia Aziraphale. "Puoi sicuramente farlo, certo, certissimo." 

"Così come io posso essere un demone spaventoso dell'Inferno!" afferma Adam con orgoglio.

"Hey!! Anche io sono uno spaventoso demone dell'Inferno! " protesta Crowley.

"Oh, per favore, non spaventeresti nemmeno la mia sorellina!" alza gli occhi al cielo Pepper.

"Sei così cattiva!" la fulmina con lo sguardo Crowley. "Perfetta per il ruolo!" sorride subito dopo.

"Sono così felice che non sia niente di così sessista come sarebbe stato interpretare una principessa gentile e indifesa!" concorda lei.

"Mia piccola cara, non c'è niente di indifeso in te." le assicura Aziraphale.

“Tantomeno di gentile!” aggiunge Crowley, ancora offeso.

"Non vedo l'ora di interpretare un angelo così cattivo!" si rallegra Wensleydale. "Come può essere che un angelo sia così cattivo?"

"Povero ragazzo ingenuo, il Paradiso e l'Inferno non sono esattamente come i libri o le persone qui sulla Terra  ti hanno raccontato!" alza le spalle Crowley .

"Ero sicuro che, a causa della mia capacità di macchiare qualsiasi cosa, mi avreste fatto interpretare Inquinamento, non un altro angelo!" ammette Brian.

“Ecco, vi abbiamo spiegato tutto, lo faremo domani. Agite nel modo più malvagio possibile! " ricorda a tutti Aziraphale e loro annuiscono. "Noi due agiremo il più spaventati possibile." aggiunge, rivolgendosi a Crowley.

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La mattina dopo, Crowley e Aziraphale sono legati e imbavagliati,  mentre i loro nemici festeggiano.

"Allora, pensavate davvero di poterci ingannare così facilmente?" ribadisce Belzebù, mentre Gabriel sorride.

"Odio davvero unire le forze con te, ma è stato per una degna ragione." riconosce l'arcangelo.

"Ho sempre detto che siamo diventati più duri, più furbi e più pericolosi!" sogghigna Dagon.

"Sarà anche troppo misericordioso, rispetto a quello che hai fatto a Ligur, Crowley!" brontola Hastur, ancora in lutto.

"Non ho mai pensato nemmeno per un secondo che una nullità come te potesse essere così potente!" dice Sandalphon, rivolgendosi ad Aziraphale.

“Potremmo metterci al lavoro? Non ho intenzione di trascorrere un'intera giornata qui sulla Terra!" alza gli occhi al cielo Michael .

"Hai ragione." approva Belzebù.

Sia lei che Gabriel battono le mani e due vasche di acqua santa e due pareti di fuoco infernale appaiono, da ogni lato di Aziraphale e Crowley.

Hastur e Dagon li hanno liberati dalle loro funi magiche.

Michael e Sandalphon tolgono loro il bavaglio.

"Sarebbe un peccato non sentirvi urlare entrambi mentre affrontate la prova." Sandalphon ridacchia.

"Qu-quale prova?" si innervosisce Crowley.

"Oh, per favore, come se non l'avessi già capito: l'ultima volta avete affrontato solo una di quelle due cose letali ... ma cosa potrebbe accadere se le affrontaste entrambe?" spiega Dagon.

"Vediamo quanto siete intoccabili!" sogghigna Hastur.

"Accidenti, non sprecate oltre il nostro tempo e mettete un dannato o santo piede nella vasca e una mano attraverso il fuoco, su, su!" li esorta Belzebù.

"Aiutaci, Dottore, aiutooooo!" urla Aziraphale, mentre sia lui che Crowley camminano lentamente verso la vasca e il muro di fuoco.

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Il TARDIS finalmente ha accontentato il Dottore e lo ha portato dove voleva andare.

Beh, ‘accontentato’ non è la parola corretta, dal momento che sta davvero vagando per SmiLess dove non c'è niente di piacevole.
Potrebbe essere lì da giorni, o anche settimane, davvero non lo sa e soprattutto non gli importa.
È semplicemente seduto su una roccia, mostrando la sua espressione più abbattuta, quando sente una vibrazione in tasca.
Estrae la sua carta psichica e legge di cosa si tratta.

Immediatamente il suo umore cambia.

Se prima era triste, ora è preoccupato.

Torna di corsa al TARDIS.

-Sembra che li vedrò un'ultima volta, dopotutto.- riflette mentre il TARDIS vola.


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"Gridate quanto volete, nessuno può salvarvi questa volta, nemmeno il vostro stupido Dottore! " ride crudelmente Gabriel.

Ed è allora che tutti sentono quell'inconfondibile suono whoosh-whoosh-whoosh.

La cabina telefonica blu della Polizia appare di fronte a loro, le porte si spalancano e il Dottore si precipita fuori.

"Non ne sarei così sicuro!" sogghigna, prima di puntare il suo cacciavite sonico su Hastur che sta spingendo Crowley verso l'acqua.

“Cooosa ?! Perché non si trasforma in una rana? " si chiede, perplesso, indossando gli occhiali per controllare meglio il suo cacciavite sonico. "Sembra funzionare correttamente ..." borbotta.

Aziraphale cammina verso di lui, insieme a Crowley.

"E lo fa, mio caro", lo rassicura l'angelo. "È solo che non sono le persone malvagie che pensi."

Crowley e Aziraphale schioccano le dita e Gabriel, Beelzebub, Hastur, Dagon, Sandalphon e Michael si trasformano nei loro soliti aspetti che sono rispettivamente quelli di Newton, Anathema, Adam, Pepper, Wensleydale e Brian.

"Voi?!" si acciglia il Dottore, mentre come ultima conferma non c'è nulla di cui preoccuparsi, Crowley mette una mano nell'acqua normale della vasca e Aziraphale tocca il fuoco finto.

"Quindi avete ingannato la mia carta psichica, avete ingannato il mio TARDIS, avete ingannato me!" mormora il Signore del Tempo. 

"Sì, questo è ciò che accade quando un miracolo angelico si combina con uno demoniaco." spiega Aziraphale, con orgoglio.

"Sì, questo è quello che succede  quando non lasci nessun paradiso di recapito!" ribatte Crowley.

“Ten, questo non era inteso come uno scherzo per ridere di te, era un'emergenza, una misura drastica per attirare la tua attenzione, mio caro. Dobbiamo parlare." lo informa Aziraphale con calma.

"Oh beh, prima che voi tre andiate a parlare, lasciatemi dire che non intendevo davvero 'stupido Dottore', stavo solo recitando un ruolo, forse sono entrato troppo nel personaggio!" si scusa Newton, facendo ridere il Dottore.

"Penso di sì, lo avete fatto tutti, congratulazioni, siete stati brillanti, il risultato era ottimo!" batte le mani ai sei umani che esultano. "Ma sono ancora un po 'confuso ..."

"Andiamo, tutti, seguitemi al mio cottage, ho fatto i biscotti!" attira l'attenzione dei bambini Anathema. "Lasciamo stare questi tre, le loro aure hanno così tanto da sistemare." balbetta, mentre se ne vanno.

"Entriamo nel TARDIS, giuro che renderò le cose più chiare." suggerisce Aziraphale, mentre lui e Crowley spingono Ten. "E non dovrei nemmeno giurare!"

"Vi ho lasciati  liberi di vivere il vostro meraviglioso amore come meritate di fare, perché ...?" sussulta il Dottore, ma Aziraphale lo zittisce con un bacio.

"Sai che c’è? Crowley e io ci siamo resi conto di una cosa: non è che possiamo farlo funzionare con te, è che con te è l'unico modo per farlo funzionare davvero " sorride l'angelo, separandosi da lui.

Nessun sorriso è più grande e luminoso di quello del Dottore.

"Stai davvero dicendo che ..."

"Stiamo dicendo che non c'è bisogno di lasciarci, idiota!" conferma Crowley, prima di abbracciarlo. "Ma non abituarti a questo, è Aziraphale quello al quale piace avere le tue mani su di sé!" aggiunge, facendo ridere il Dottore.

"Andiamo, Crowley, digli tutta la verità ..." lo punzecchia Aziraphale.

"Va bene, va bene, piace anche a me, ma immagino di non essere pronto per voi due insieme contemporaneamente!" dichiara il demone.

Aziraphale prende il suo momento per sognare ad occhi aperti di averli entrambi nel suo letto, impegnati a prendersi così tanta cura di lui e il solo pensiero gli fa venire brividi piacevoli attraverso tutte le sue piume nascoste.

"Sì, giusto, immagino che siano meglio coppie di due, con combinazioni diverse, sembra più normale." mente palesemente .

-Per ora.- aggiunge a se stesso.

“Allora ... lo dici sul serio? Posso davvero stare con voi? No aspetta, non sono il tipo statico ... volete davvero stare con me?" riformula Ten.

"Se ti do una parte del bacio che avremmo dovuto scambiarci nel 3000, ci crederai?" suggerisce Crowley, avvicinandosi a lui.

Ten annuisce avidamente e lo attira più vicino, schiantando la sua bocca a quella del demone. Le cose si fanno rapidamente così calde tra loro che è Ten che ha abbastanza autocontrollo per separarsi da lui, sconcertato.

"Woah !! Quella lingua biforcuta ... ” mormora, voltandosi verso Aziraphale.

"Oh sì, a volte lo fa!" l'angelo ridacchia con complicità.

"Al diavolo la mia dannata regola, non posso davvero costringermi ad aspettare quasi un secolo prima di rifarlo, ancora e ancora!" ammette Crowley , facendo sorridere il Dottore.

"Non che il tempo sarebbe stato un problema per me, ma sono così felice che tu abbia cambiato idea!" sorride Ten, prima di preoccuparsi. “Oh, aspetta, sarebbe un problema, dopotutto. Mi vedete così adesso, ma non durerà… ”

 

Un reciproco schiocco di dita davanti al suo viso lo interrompe.
 

“Mi sento ... così strano. Cosa ... cosa mi avete appena fatto voi due? "

"Oh beh, non preoccuparti, mio caro, ci siamo appena garantiti qualcosa per il futuro." l'angelo strizza l'occhio all’ ancora ingenuo Signore del Tempo, prima di baciare Crowley.

"E cosa sarebbe esattamente?" si azzarda a chiedere Ten.

"Oh beh, d'ora in poi potrai continuare a fare quella cosa della rigenerazione con il sonnellino  lungo incluso, ma una volta che ti sveglierai sarai sempre così, ogni singola volta." gli spiega Crowley.

"Ooohhhh, mi piace, mi piace tantissimo!" gioisce Ten. "Ora non c'è davvero nulla che possa separarci!"

"Mi dispiace se non l'abbiamo chiesto prima, ma dovevamo farlo e basta, sarebbe stato un vero peccato perdere questo faccino così carino", mormora Aziraphale, prima di baciarlo a fondo.

"Sì, tranne che per il mio angelo, questa è l'unica faccia che posso accettare di baciare!" Crowley alza le spalle, prima di baciare ancora una volta il Dottore.

Ten si precipita alla console.

"Grandoso, questa è una cosa che deve essere festeggiata, dove vuoi andare?" chiede loro.

"Alpha Centauri." suggerisce Crowley, tenendo stretto il suo angelo.

Ten approva, il TARDIS fa il suo lavoro e atterrano nella destinazione desiderata.

Le porte si aprono e si mettono ad ammirare una delle stelle più luminose, circondata da un cielo scuro punteggiato di stelline e tempeste di meteoriti.

 

"È bellissimo" mormora il Dottore, abbracciandoli entrambi.

"Lo è davvero. Mi mancava così tanto questo posto. " sospira Crowley, quasi melanconico.

Aziraphale fissa il panorama mozzafiato per un po ', prima di sbadigliare.

“Crowley, mio caro, questo posto è davvero fantastico, la vista meravigliosa, ma… avevi davvero intenzione di vivere qui per sempre quando mi hai chiesto di scappare con te? C'è il vuoto cosmico, nemmeno un negozio! " si lamenta.

"NGK! Ho pensato che sarebbe stato romantico! " risponde Crowley, un po’ demoralizzato.

"Oh, ma lo è!" approva Ten. "Immagino sia perfetto per sposarsi, molto suggestivo."

Crowey e Aziraphale si rivolgono a lui in un misto di stupore, confusione e terrore.

"Aspettate! Non intendevo per voi o per me, solo in generale! " fa notare il Signore del Tempo. “Anche se sarebbe stato divertente, noi tre che ci sposiamo. Sarebbe un ma-tre-monio! "

"Va bene, ma ora parliamo di qualcos'altro, prima che mi ritrovi con uno o due anelli al dito!" ridacchia l'angelo . "Ad esempio, possiamo parlare del fatto che indossi ancora quegli occhiali e che sei così, così incredibilmente sexy!" aggiunge, baciandolo selvaggiamente.

"Hey!" Crowley li interrompe, non perché è infastidito dal loro bacio. "Come può essere che tu lo lodi sempre quando porta gli occhiali e protesti quando io indosso i miei?"
 

Aziraphale ridacchia, togliendogli le lenti scure, prima di abbracciarlo.

“Mio stupido, stupido, demone, davvero non capisci? Non si tratta di occhiali, si tratta di occhi. Amo i tuoi occhi come amo quelli di Ten. La differenza è che i suoi occhiali li enfatizzano, mentre i tuoi li nascondono. " spiega, una volta per tutte.

Crowley ruba gli occhiali di Ten, indossandoli, il che mette in risalto le sue grandi iridi dorate con le pupille da serpente.

"Questo è ciò che intendo!" sorride l'angelo, prima di baciarlo, mentre Ten indossa gli occhiali di Crowley, ridacchiando, prima di affrontare un argomento più serio.

“Sapete che non sarà così facile stare con me. Per cominciare, non potete aspettarvi che io viva con voi a Soho, in un modo così terrestre. Posso farlo, ma solo per brevi periodi di tempo ”, inizia il suo discorso, togliendosi gli occhiali e Crowley gli restituisce i suoi.

“Ho bisogno di pianeti, ho bisogno del mio TARDIS, ho bisogno di avventure, è nella mia natura. Potete unirvi a me quando volete, ma vi avverto, a volte avrò anche bisogno di nuovi Companions ”, spiega e gli altri due annuiscono. "Non significa che non vi amo, entrambi, ma ho bisogno del mio spazio, tornerò sempre da voi e mentre mi aspettate, avrete sempre l'un l'altro."

“Non preoccuparti, mio caro, questi mesi con te sono stati sufficienti perché Crowley e io capissimo come sei e di cosa hai bisogno. Non vogliamo che ti senta come se fossi in una gabbia ". sottolinea Aziraphale, molto comprensivo

"Ma fammi sapere se vuoi essere incatenato a letto, potrebbe essere divertente!" ci scherza su Crowley, ma il modo in cui fa schioccare la lingua verso Ten forse potrebbe significare che non stia scherzando affatto.

E Ten è smanioso di scoprirlo.

"Quindi, ora che abbiamo chiarito tutto ... c'è qualche possibilità che io possa essere ginger almeno in una delle mie rigenerazioni?" sfida la sua fortuna

"Ma nemmeno per paradissssiaca idea!" sibila Crowley. "Nella nossstra relazione non convenzionale e contorta può esserci ssssolo un rosssso!"


-

THE END

Ecco, non so se scriverò ancora qualche piccola storiella su questo trio… ma finora è la fine.
C'è qualcosa che vorreste vedere? Non posso fare promesse, ma ci posso pensare ...

Mi dispiace davvero per i prossimi Dottori (specialmente Eleven, lo amo tantissimo, è quasi alla pari con Ten), ma Ten meritava una rigenerazione continua.

E, naturalmente, vivrà una di questa rigenerazioni con un certo Mago Oscuro pazzo, squilibrato, ma in qualche modo tenero eeheheh: P

Grazie a chi ha letto questa storia, chi era qui dall'inizio, che l'ha trovata più tardi, che l'ha abbandonata (capita tante di quelle volte a me, che ormai ci sono tristemente abituata), i lettori silenziosi e chi ha commentato (ovviamente mi sento più grata a quest'ultima categoria <3 <3) 


Enormi abbracci
 

Lu

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