L'ultimo bacio prima di vedere la tua lacrima

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mai nessun incontro sarebbe stato più audace ***
Capitolo 2: *** Posso finalmente vederti… nei miei sogni ***
Capitolo 3: *** Ascolta il tuo cuore e nel silenzio troverai le parole ***



Capitolo 1
*** Mai nessun incontro sarebbe stato più audace ***


Non poteva finire in questo modo.
Mi sentivo vuota senza che fossi riuscita a dirti quanto ti potessi amare e quanto mi soffriva rimanere lontana da te.
Ma la guerra ha per sempre distrutto le nostre vite e mentre il sangue sgorgava su quella strada distrutta dal dolore mentre i nostri sogni andavano infrangendosi, sento che io posso tornare da te ancora.
Mi manca il tuo sguardo profondo, la tua sincerità, la tua voglia di vivere la giornata in mia compagnia.
Non riesco ancora a pensarti lontano da me, mentre la mia anima cerca di farsi largo da quel presente ormai distrutto.
Riesco a vederti mentre stai dormendo nella tua camera, cercando di non pensare a quello che è appena successo.
Tu hai avuto la possibilità di vivere ancora, mentre  compreso appieno.
Ma in fondo è stato giusto così perché non avrei mai sopportato di riuscire a perderti.
“Dormi beatamente. E non dimenticarmi.”
Ma il tuo cuore è avvolto dalla tristezza e dall’irrequietezza di non poter contare più su nessuno.
Perché io riesco a sentirlo.
Sento che hai ancora bisogno di me.
Ma tu riesci lo stesso a sentire il mio tocco?



Si dimenava sotto le sue coperte, gridando il mio nome come se fosse una dannazione.
< Oscar! Oscar! Dove sei? >
Mi cercava, ma non riusciva a trovarmi.
In fondo come poteva davvero vedermi accanto a lui? Io ero solo un fantasma.
“André, ti prego di non dimenarti. So quanto la tua sofferenza può essere reale, ma non puoi continuare a vivere così.”
Sapevo molto bene quanto il dolore fosse ancora percettibile, anche se il mio corpo giaceva sottoterra in uno dei tanti cimiteri di Parigi.
Ormai la Francia stava cambiando e chissà cosa ne sarebbe stata della sua vita.
André, che con tanto coraggio aveva preso il mio corpo morente tra le sue braccia, mi aveva seppellito lontano da quella rivoluzione e da quell’odio che aveva spinto tutti i francesi a cercare una nuova vita lontano dall’oppressione dei reali e dalla loro arroganza.
Ma io non avrei mai voluto e potuto tradire per quello che credevo davvero e forse è stato giusto così che io cadessi proprio il giorno dell’inizio della rivoluzione.
Sentivo ancora i rumori dei cannoni e dei fucili che risuonavano nelle mie orecchie, mentre André cercava di trovarmi.
Ma questa era la mia battaglia e la sua voglia di aiutarmi l’avrebbe condotto dritto alla morte ed io questo non potevo permetterlo.
L’unico modo di distrarmi era di tornare ai miei pensieri più belli e sinceri, lontano da quella cruda realtà che non riuscivo a fuggire.


Avrei tanto voglia di stringerti.
Avrei tanto avuto voglia di farti capire che io e te eravamo fatti l’uno per l’altra.
Ma tu eri uno come tanti davanti ai miei occhi e riuscivo solo a vederti come un amico. Un grande amico.
Talvolta gli emozioni ci giocano brutti scherzi e ci fanno immaginare una vita diversa da quella che desideriamo davvero.
Vorrei tanto riempire il vuoto e il mio tempo in tua compagnia, ma adesso come faccio?
Mi avvicinai a lui cercando di toccarla, ma appena lo feci successe l’impensabile.



< Oscar! Sei qui? >
Sentendolo gridare in mezzo a quella notte buia, la domestica si riversò in camera sua domandandogli che cosa stava succedendo?
< Signore, va tutto bene? >
< L’ho sentita qui accanto a me, Antoinette. Oscar è stata qui. >
Guardandolo con sguardo smarrito come se il suo padrone stesse degenerando, io non potevo venirgli in aiuto.
“Sì, André. Io sono qui. Ma nessuno può riuscire a vedermi.”
< André, siete molto stanco e molto scosso per quello che è successo oggi. Lady Oscar è… >
< No. non dite quella parola. >
< So che può essere impossibile e dannatamente crudele poter parlare di questo, ma dobbiamo cercare di ricominciare. La vostra amica… >
< Adesso basta, Antoinette. Non voglio più sentirvi parlare. >
la sua frustrazione e la sua rabbia furono inappagabili e André non avrebbe potuto più riposare quella notte.
Alzandosi dal letto e vestendosi di fretta e furia, André aveva assoluto bisogno di fare qualcosa che non avrebbe potuto tardare.
< Signore, dove state andando? >
< Lontano da questa casa, Antoinette. So che posso sembrare pazzo e non vi obbligherò a credermi. Rinchiudetemi in un manicomio se questo può farvi stare tranquilla… Ma finché sarò libero e lucido, non posso rimanere a deprimermi e a dormire in un luogo dove mi ricordano lei. La mia Oscar è qui accanto a me. Sento il suo spirito. >
A quel punto Antoinette non disse nulla.
E come dargli torto? Era troppo sorpresa e scioccata dalle parole di un uomo che aveva perso tutto nella sua vita.
< Vi prego di non gettarvi verso l’estrema morte che la vostra anima non potrebbe sopportare… Non vi gettate tra le fiamme dell’inferno e della dannazione senza che voi possiate più rivedere in vita la vostra amata Oscar. Sono sicura che lei vi sta aspettando… Ma voi dovete fare la vostra vita. Lontano da lei per ricominciare una volta per tutte… So che può volerci tempo ed io sarò qui se avrete davvero bisogno del mio aiuto. >
André, che non riusciva a trovare la forza di rispondere, se ne andò da quella casa con in testa un unico pensiero rivolto verso di me.
Cavalcava verso l’infinita oscurità che veniva addolcita dalla brillantezza delle stelle.
Ma quelle stelle non sembravano davvero confortanti e romantiche senza la sua metà.
Antoinette rimaneva sull’uscio di casa sua piangendo per non riuscire a fare niente per lui .
“Antoinette, non vi deprimete per lui. André vivrà ancora per molti anni. Sta cercando di ricongiungersi con me. Mi sentirà più vicino a lui se si ritroverà sulla mia tomba.”
Sì, ero estremamente certa che sarebbe andato al cimitero.
Non riusciva a vivere in quel modo.
La sua dannazione e il suo amore per me lo stavano consumando dentro.
Cercava l’aiuto di qualcuno, ma appena gli si tendeva la mano, lui la respingeva.
Era ancora confuso per quello che stava accadendo e sicuramente i rumori della rivoluzione risuonavano nella sua mente come una punizione in cui non si sarebbe mai sottratto.
Perché lontano da quella pace e da quel silenzio sovrannaturale, i corpi di uomini e donne coraggiose di aver vissuto fino all’ultimo tra la felicità e il dolore, cercavano di trovare una pace che solo il conforto dei vivi avrebbe potuto rianimare.
< Eccomi qui, Oscar > fece André scendendo da cavallo < Adesso non ti lascerò mai più. >

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Capitolo 2
*** Posso finalmente vederti… nei miei sogni ***


Mentre il buio della notte veniva continuamente illuminato dal rosso acceso delle torce e dalle grida della rivoluzione, André si accasciò a terra dinanzi alla tomba della sua Oscar fissandola con disperazione e solitudine.
< Ciao, Oscar > cominciò a dire l’uomo < Ti starai domandando che cosa io ci faccia qui ancora nel buio della notte… Purtroppo non riesco a starti lontano e il tuo pensiero fisso mi riempie il cuore di dolore. Anche se ti ho seppellito da un solo giorno, non riesco a colmare il vuoto creato da un odio e da una rivoluzione che sta cambiando per sempre le nostre vite.
Non riuscirò mai a dimenticarti e sinceramente non so ancora come farò ad andare avanti con questa vita ingiusta. >
Gridando con tutta la forza nel richiamare Oscar, i pensieri di André furono interrotti dall’arrivo di Antoinette che aveva seguito il giovane fino al cimitero.
La giovane domestica, con lo sguardo affranto, teneva in mano un mazzo di fiori da posare proprio sulla tomba del giovane generale.
< Antoinette, che cosa ci fai qui? >
< Oscar manca anche a me, Signore. E non c’è un minuto in cui io non pensi a lei. Era davvero una brava donna. >
< Voi avevate subito capito che io… >
< non era difficile intuirlo, Signore… Voi considerate Oscar ancora tra noi e cercate di colmare il vuoto parlandoci. Ma cosa potrete dire delle vostre giornate? Fin dove potete spingervi nella vostra autocommiserazione. >
< Antoinette, voi non capite… >
< Invece capisco benissimo, Signore. >
< No! voi non riuscite a capire come ci si possa sentire quando si perde una persona molto cara. >
E fu a quel punto che Antoinette, senza freni inibitori, spiegò ad André che suo figlio era morto a causa di un imboscata da parte di alcuni malviventi
< E’ successo più di dieci giorni fa’. Mio figlio era andato in paese a prendere un tozzo di pane secco da dividere con la sua famiglia e alcuni criminali me l’hanno ammazzato come un cane! Il suo corpo giaceva per strada in mezzo a molta gente e nessuno ha potuto fare niente per lui.
E la cosa che recriminerò per sempre e di non essergli stato nemmeno vicino.
Adesso forse può riposare in pace per sempre ma il suo corpo non avrà una sepoltura dignitosa. Nessuno di noi se lo può permettere. >
Distratto da quelle parole piene di disperazione, André cercò di capire il vero significato della vita dove il dolore lo aveva spazzato via dalla realtà.
< Antoinette, se posso fare qualcosa… >
< No. Ma fate una cosa per voi stesso: non continuate a deprimervi. Lo spirito di Oscar rimarrà per sempre accanto a voi e nei vostri cuori. >
Anche se quelle parole potessero essere scontate, André cercò di prendere quella frase come un consiglio che l’avrebbe per sempre cambiato.


Dopo alcune preghiere sulla tomba di Oscar, Antoinette sarebbe tornata nella casa del suo padrone mentre André rimaneva accasciato e senza forse vicino alla tomba.
< Signore, devo tornare a casa vostra. Il sole sta spuntando dietro l’orizzonte. >
Non sentendo più il rumore dei fucili e la scia di sangue che macchiava i muri circostanti del cimitero, André ripeté ad Antoinette che sarebbe rimasto lì al cimitero ancora per un po’.
< Ne siete sicuro? >
< Sì. Non preoccupatevi per me, Antoinette. Tornerò presto a casa. >
< Questo posto non è sicuro per nessuno, Signore. State molto attento. >
< Lo farò. >
Una volta rimasto da solo, André si immaginava come sarebbe stata ka vita con la sua Oscar e il modo in cui avrebbe aperto il suo cuore.


Il sole batteva alto mentre stava facendo capolino ad un tramonto che macchiava il cielo di bellissimi colori vivaci.
Anche quella giornata era volata e il giovane André si sentiva sempre più timido nei confronti di Oscar.
“Oscar, il modo in cui ti alleni e il modo in cui prendi di petto la vita, mi fa’ capire che nessuno potrà mai fermarti. Nemmeno dopo la morte.”
Non gli bastava più guardarla dalla finestra della sua biblioteca. Doveva fare di più. Doveva confessarsi.
E nel mentre la giovane donna si esercitava da sola, ecco che André si avvicina a lei fissandola con sguardo compiaciuto e timido.
Non riusciva a proferir parola ma i suoi gesti parlavano per lui.
< André, che cosa ci fai lì impalato? C’è forse qualcosa che non va’ in me? >
< No Oscar, al contrario. Tu sei perfetta… ed io che non sono riuscito mai ad accorgermene. >
Il suo sogno e la sua vita parallela lo avevano rinfrancato anche solo per un istante anche se Oscar non riuscì a dare la sua risposta.
Sentendo il tocco sincero delle sue mani mentre si lasciava volteggiare con un ballo al danzar del vento, Oscar si sentì improvvisamente felice e contenta.
Aveva capito tutto di lui. Era riuscita ad intendere i suoi tocchi… Ed il suo sogno era solo il primo mezzo per potersi rivedere.
“Oscar. Vorrei dirti tante cose ma non so dove iniziare… Che cosa posso fare senza di te?”
“Ssh. Chiudi gli occhi e non pensare a niente. Io sono qui accanto a te.”
“Quindi mi stai dicendo che è tutto vero?”
“Ti sei immerso n pensieri sinceri in cui tu puoi vedermi… Anche se sono morta non mi posso sentire felice. Ho bisogno di sentire il tuo amore sincero e poi alla fine…”



< Oscar! >
Svegliandosi di colpo e sbarrando gli occhi, André si guardò intorno per cercare di capire se quello che aveva visto era soltanto finzione e frutto della sua immaginazione.
“Oscar, sei davvero tu?”
Lui continuava a chiamarla a gran voce mentre il vento sferzava sempre più forte in quel luogo pieno di solitudine
“Sì, era soltanto un sogno. Ma chi voglio prendere in giro?”
E nel mentre la luce diventava sempre più viva e il nuovo giorno stava ricominciando, André non avrebbe mai immaginato che lo spirito di Oscar era sempre più forte.
“André… André…”
< No. non è possibile… >
“André. Riesci a sentirmi?”
Voci confuse rimbombavano nella sua mente ancora spiazzata e incredula.
Il bagliore di una luce piena di speranza lasciava largo alla tristezza e all’inizio di una nuova vita.
L’inizio del loro amore infinito, unito da un corpo e da un’anima inossidabile e indistruttibile.
“Adesso sì che posso vederti, Oscar… E non m’importa se è tutto un sogno.
Voglio viverlo fino alla fine. Io e te.”

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Capitolo 3
*** Ascolta il tuo cuore e nel silenzio troverai le parole ***


Riuscivo a vedere perfettamente gli occhi imploranti e pieni di felicità di André mentre mi stava continuando a guardare.
Gli avrei potuto dire un sacco di cose, ma tutte le parole che andavano unendosi alla mia mente, scomparivano improvvisamente.


“Oscar… riesco davvero a vederti?”
“Sono venuta a salutarti definitivamente. L’addio è troppo doloroso, ma non potevo farlo in mezzo a quella strada sparsa di sangue innocente.”
“Ti prego Oscar, non puoi lasciarmi così. Io ho davvero bisogno di te!”
“Anch’io ho bisogno di te, André. Ma per ora non possiamo incontrarci… Tu devi fare la tua vita mentre io devo iniziare un nuovo percorso lontano da te. Purtroppo è questa la cruenta realtà… Ho avuto la possibilità di poterti rivedere un’ultima volta perché era ingiusto lasciarci in malo modo… Ma ti prego di ricordarmi da viva, mentre non mi facevi mai mancare il tuo affetto.
Ricordami quando sorridevamo senza ricordarci del futuro.
Ricordati di me in tutte le mie sfaccettature. Perché io ti ho sempre amato e ti amerò per sempre.”
Non riusciva nemmeno a guardarmi negli occhi senza piangere ed io che non potevo nemmeno abbracciarlo.
Fu molto frustrante per me, ma non potevo fare altrimenti.
Gli addii sono sempre dolorosi malgrado succeda l’impensabile.
Ed io, che penso a queste poche parole senza scordarmi che cosa sono stata.
“Non vivrò mai nella mia solitudine, Oscar… E ti prometto che non ti dimenticherò mai.”
E furono proprio queste le parole che mi riempirono ancora il cuore di felicità e di tristezza.
Potevo fidarmi delle sue flebili parole, anche se non ci si poteva toccare.
La nostra lontananza sarebbe stata la nostra forza e mentre lui pregava ancora che io non me ne andassi, la luci del mio trapasso divenne sempre più forte.
“Adesso devo andare, André. Ricordati le mie parole… e ascolta sempre il tuo cuore. Come io non ho mai fatto nella mia vita.”
Ed improvvisamente, le luci del giorno dopo divennero sempre più reali, mentre lo guardavo svegliarsi da un sogno che non avrebbe potuto credere fosse vero.



André si svegliò come se avesse riposato un sonno ristoratore.
Ancora con gli occhi iniettati di un ricordo e di un sogno così vivido, guardò un’ultima volta la mia tomba vivida di ricordi troppo dolorosi ma allo stesso tempo sinceri e felici.
“Ti prometto che ascolterò il mio cuore, Oscar. E dentro di me troverò tutte le risposte necessarie… Perché so che sei accanto a me. Lo sento.”
E nel dire ciò, André si incamminò verso un futuro che sarebbe stato diverso da quello che aveva creduto. Un futuro nuovo e di ritrovata felicità.

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