La mia incantatrice

di Nini1996
(/viewuser.php?uid=1027984)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La TVA ***
Capitolo 2: *** Una missione pericolosa ***
Capitolo 3: *** Un bacio ***
Capitolo 4: *** Prigioniera ***
Capitolo 5: *** Salvataggio 1° parte ***
Capitolo 6: *** Salvataggio parte 2° ***
Capitolo 7: *** Resta con me ***



Capitolo 1
*** La TVA ***


Era passato parecchio tempo dall'ultima volta, da quando Loki aveva lasciato Asgard e una Feynyr completamente sola a piangere disperata la sua presunta morte.
Poi Thanos, gli Avengers, il tesseract, l'attacco a New York.
Infine il nulla, il buio. La TVA.
Era così spaventato davanti a una tale potenza, così imponente che neanche le gemme dell'infinito sembravano scalfirla.
Inoltre le mancava da morire la sua Fey, le mancava davvero moltissimo.
Eppure era solo un errore di sistema per i time keepers, il vero Loki aveva fatto molte altre cose negli anni seguenti.
Cose che riguardavano anche Feynyr.
I due si erano sposati in gran segreto dopo l'attacco degli elfi oscuri, Feynyr aveva dato alla luce una bambina bellissima di nome Nara e poi l'attacco di Thanos, la sua morte.
Loki era sconvolto dalla visione del filmato che Mobius gli aveva imposto di guardare.
Non tanto per la sua morte ma per quella di sua madre e il fato ancora incerto di Feynyr.
Era sinceramente preoccupato, aveva visto chiaramente Thanos attaccare la nave su cui erano fuggiti da Asgard e poi più nulla. Il vuoto.
Solo asgardiani morti.
Feynyr era fra loro, lo sentiva ed era disperato.
Mobius entrò nella stanza, lo guardò a lungo:< Ebbene? > disse rivolto a Loki, seduto su un gradino con la testa fra le mani.
< Ho ucciso mia madre. Sono un... cattivo. > affermò lui con le lacrime agli occhi.
Mobius sospirò:< Sì, beh, non direi proprio un cattivo. La cosa che mi preme sapere di più è perché- >
Loki però non lo stava più ascoltando, scattò in piedi:< Fey! Fey è morta e...e...avevamo avuto una bambina. Era tutto bellissimo, cosa le è successo? Devo saperlo! >
< Lei è sopravvissuta. >
< Dici davvero? > 
Lui annuì:< Sì, ha vissuto una vita lunga e felice sulla terra. >
Loki voleva mettersi a piangere:< Ti prego, mostramela. >
Mobius disse di no:< Ti ho già detto fin troppo. Non si tratta della TUA linea temporale, non posso farlo. Sono già abbastanza nei guai per averti risparmiato la vita. >
Loki abbassò lo sguardo.
< Puoi sempre rivivere i momenti con lei attraverso la tua vita e i tuoi ricordi. > continuò Mobius:< Vado a sistemare dei documenti. Torno fra poco. >
Loki si diresse quindi alla specie di proiettore e lo accese.
Le immagini scorrevano veloci, poi improvvisamente si fermò quando notò Feynyr e il loro primissimo incontro.
~
Feynyr era così piccola, poco più che una neonata avvolta in una copertina riccamente decorata.
Sua madre era una potente valchiria, suo padre un funzionario di corte molto in vista e amato da Odino per la sua straordinaria competenza.
Lui aveva ancora l'aspetto di un bambino molto piccolo, sui tre-quattro anni al massimo.
Frigga teneva in braccio la bambina dell'amica:< Sento che ha un grande potenziale magico dentro di sé, sarà una grande valchiria e un'ottima maga. > disse.
La mamma di Feynyr annuì:< Lo so, è come mia sorella. >
Il piccolo Loki cercava di vedere cosa stesse tenendo in braccio Frigga:< Ecco Loki, questa è Feynyr. > 
Loki sorrise:< È così carina. > affermò lui ridendo.
Frigga e Sirif, la madre di Feynyr, si misero a ridere.
La prima gli spettinò i capelli corvini.
Il ricordo girò e mutò.
Loki era cresciuto così come Feynyr, adesso la piccola camminava da sola e stava imparando a parlare.
Lui mosse le mani e fece una magia. Un coniglietto bianco come la neve iniziò a saltellare attorno alla piccola.
< Ancoa! Ancoa! > disse lei tutta contenta battendo le manine.
Loki sorrise e lo fece, più e più volte. Feynyr era sempre più felice.
Il ricordo cambiò di nuovo.
Feynyr adolescente e Loki poco più grande di lui stavano discutendo nel cortile del palazzo reale.
La ragazza fece una magia e un coniglio bianco saltò quasi in braccio a Loki, che si mise a ridere.
< Sei diventata davvero brava. > commentò lui con un sorriso.
La ragazza arrossì:< Mai quanto te. Tua madre è un'ottima insegnante. >
< Lo so. > replicò lui trasformando il coniglio in un ciondolo a forma di serpente:< Tieni. È per te. >
La ragazza era spiazzata:< Per cosa? >
Loki sorrise a metà:< Siamo amici. Ci tengo a te. >
< Sì, credo di sì. > ribatté la ragazza con un sospiro:< Sembra che mio padre voglia darmi in sposa a Thor. Non l'ho detto a nessuno ma la cosa sembra ufficiale. >
< A quello? Tutto muscoli, niente cervello. > proseguì lui con supponenza.
Feynyr scoppiò a ridere, una risata cristallina e sincera.
< È vero. >
< Non lo biasimo, mio padre è accecato dalla bravura in battaglia di mio fratello ed è abbagliato dalla tua enorme capacità con l'arco e la diplomazia. > continuò Loki:< Hai molto talento. >
Fey era un po' confusa, Loki non elargiva mai complimenti se non per un tornaconto personale. 
Però lei lo sapeva, quella volta era stato sincero. Glielo leggeva negli occhi.
La giovane sorrise:< Andiamo un po' in biblioteca? >
Loki annuì:< Tu riesci sempre a capirmi. >
~
Loki chiuse il proiettore mentre le lacrime scorrevano veloci lungo il suo viso. Era stato in quel preciso istante.
Era lì che si era perdutamente innamorato di Feynyr.
Crollò sul pavimento lucido dell'agenzia e i ricordi iniziarono a invadere la sua mente come un fiume in piena.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Una missione pericolosa ***


Feynyr era diventata una bellissima ragazza, questo era un dato di fatto. 
Alta, forte, intelligente, dai folti e lunghi capelli scuri.
La giovane asgardiana in abiti sempre delicati e dai colori pastello adesso faceva parte delle cerchia di ancelle della regina Frigga.
Era molto intelligente e colta, tanto da passare la maggior parte del suo tempo in biblioteca in compagnia di Loki, il suo migliore amico.
Fu proprio Loki a mandarle, in quel giorno di fine primavera, un coniglietto con un biglietto al collo.
Fey sentì grattare la porta della sua camera e la aprì trovando l'animale ed anche il messaggio.
La giovane lo lesse:< Vieni. > 
Feynyr sapeva per certo che il mittente era Loki, il giovane principe di Asgard di cui era segretamente innamorata da tanto tempo.
Le cose si erano fatte più complicate con gli anni.
Suo padre, il diplomatico Kort, era caduto in disgrazia agli occhi del re quando un'importante accordo fra i sette regni era andato in fumo. 
Sua madre era morta, quindi era sola e poco apprezzata a corte.
La ragazza indossò un lungo mantello di seta viola e raggiunse la biblioteca.
Loki era seduto alla finestra, leggeva un libro su Midgard.
< Tutto ok? > chiese la ragazza notando la sua espressione malinconica.
Lui sorrise appena:< Gli scontri su Vanaheim sono stati particolarmente feroci e stancanti. Avevo bisogno di tranquillità e di rivederti dopo tutto quel tempo. >
< Ci siamo già visti a lungo al banchetto. > fece notare lei.
< Non è la stessa cosa. Volevo passare del tempo con te, qui. >
La ragazza si avvicinò preoccupata:< Ti hanno ferito? >
Lui negò:< Sto bene Fey, sono solo esausto. Stare qui con te mi rilassa. >
Feynyr si sedette accanto a lui:< Vuoi parlarne? >
< Di cosa? >
< Beh, non lo so. Di Vanaheim. > ribatté lei:< Sei stato via per sei mesi, mi hai scritto solo due volte. Ero così preoccupata. >
Loki aprì l'ennesimo libro:< Te l'ho detto. Gli scontri sono stati durissimi e non ho avuto tempo di pensare alle lettere. >
La giovane non insistette oltre, sapeva che Loki non aveva un caratterino facile e si irritava facilmente.
Le ore passarono veloci, i due erano in biblioteca dal mattino presto. 
Feynyr si fermò a pensare al suo destino, alla nuova missione che l'aspettava.
Una missione così pericolosa che neanche Loki avrebbe dovuto conoscere.
Un tempo il suo destino era quello sposare Thor, il fratello tutto muscoli e niente cervello di Loki. Buono solo a menare le mani.
Suo padre Kort era un uomo astuto e voleva che la figlia entrasse a far parte della famiglia reale, forse Odino se n'era accorto e per questo lo aveva allontanato progressivamente.
La Corte non la vedeva di buon occhio perché Odino la disprezzava, anche se la colpa non era sua.
Tuttavia Frigga era una sua grande sostenitrice così come Fandral, amico fin dal suo primo giorno ad Asgard.
E poi c'era Loki.
Schivo, ombroso, sagace, intelligente. Feynyr lo aveva definito completare a lei.
La ragazza chiuse il libro che stava leggendo:< Devo dirti una cosa importante. >
Lui asserì piano senza smettere di leggere.
< Tuo padre mi manda in missione come ambasciatrice. >
Loki sorrise:< Come se fosse la prima volta. Stai via per mesi interi. >
< Questa volta è diverso. Non si tratta di scaramucce qualsiasi. > continuò Fey:< È roba grossa. >
Loki chiuse il libro seccato:< Perché questa volta sarà diverso? >
La ragazza non rispose, titubava. La cosa rese Loki alquanto nervoso.
< Fey. Ti ho fatto una domanda. >
Feynyr prese un lungo respiro e poi parlò:< Jotunheim. Devo andare su Jotunheim. >
Loki scoppiò a ridere ma ben presto si rese conto che la ragazza non stava affatto scherzando. Feynyr faceva sul serio.
Balzò in piedi:< È proibito! Il regno dei ghiacci è un posto terribile, potresti non fare più ritorno. >
La ragazza gli fece segno di fare piano:< Zitto, nessuno doveva saperlo. Vuoi che tuo padre mi esili per sempre?! >
Loki era sinceramente sconvolto da quelle dichiarazioni:< È follia pura! >
< La pace fra i due regni è in bilico Loki, non è mai stata così precaria. > ribatté lei decisa:< Una nuova guerra sarebbe un disastro per entrambe le parti, se non facciamo qualcosa subito... >

Feynyr tentò di calmarlo:< So bene che la cosa ti preoccupa e non avrei m dovuto dirtelo, ma sei il mio unico confidente. Fra noi non ci sono mai stati segreti. >
< Sì, lo so. >
< Farò attenzione. >
Lui annuì mentre cercava di nascondere gli occhi bagnati di lacrime:< Perché dovrei essere preoccupato? Figurati, te la caverai alla grande come al solito. >
Feynyr tentò un sorriso e Loki la strinse a sé all'improvviso.
La ragazza era spiazzata, Loki non aveva mai mostrato la sua parte sensibile. Non l'aveva mai abbracciata.
Feynyr si strinse a lui e si godé il momento, era così bello che pregò non finisse mai.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Un bacio ***


La notte scese silenziosa su Asgard.
Feynyr si strinse nel suo mantello blu e si diresse dritta da Heimdall, il guardiano del Bifrost.
Doveva raggiungere al più presto Jotunheim senza destare sospetti.
Per questo aveva chiesto a Fandral, suo grande amico, di mentire agli altri sul dove fosse realmente diretta anche se non gli aveva detto tutto.
L'uomo non aveva fatto troppe domande a riguardo, forse perché era da sempre cotto di Fey. 
L'unico a conoscenza della sua vera destinazione era Loki.
Era turbato come non mai, il solo pensiero di Feynyr nel regno di ghiaccio lo terrorizzava.
Provò a prendere sonno senza riuscirci, la sua mente era costantemente attraversata da pensieri terribili.
I giganti di ghiaccio erano dei mostri, perché Odino aveva anche solo pensato di inviare Feynyr a parlamentare con loro?
Nel frattempo la ragazza aveva attraversato il cortile del palazzo quando alcune guardie la fermarono.
< Cosa ci fate in giro a quest'ora? > chiese una di loro con fare poco amichevole.
< Nulla di illegale. > replicò lei con disinvoltura:< Mia zia abita qui in città e sta molto male. È anziana, temo per la sua vita. >
< È notte fonda. > ribatté una guardia afferrandola per un braccio:< Tutto questo non mi convince. >
Fey stava per rispondere quando il capo delle guardie apparve alle loro spalle:< Lady Feynyr è con me. Lasciatela andare, la scorterò io stesso. >
I soldati obbedirono senza fare discussioni, Feynyr e la guardia raggiunsero il ponte del bifrost senza problemi.
La ragazza si voltò verso il soldato:< La divisa non ti dona affatto Loki, me la sarei cavata benissimo da sola. >
Lui tornò ad essere sé stesso:< È solo un'illusione. >
Feynyr lo ignorò. Continuò a camminare verso la fine del ponte.
< Non mi stava così male la divisa Fey. > ribatté lui.
La ragazza gli sorrise:< Preferisco il vero te. Con i capelli corvini e gli occhi verdi. >
Loki arrossì, ma la cosa non si notò affatto al buio.
< Mi preferisci come Dio dell'inganno? >
La ragazza lo guardò dritto negli occhi prima di incontrare Heimdall:< Non sei solo questo Loki, io lo so. Smettila di darti del titoli idioti. >
I due raggiunsero in silenzio il portale.
Heimdall si stupì nel vederli assieme ma non fece domande, le disse di avvicinarsi per il trasferimento rapido.
Fey guardò Loki un'ultima volta, sembrava spaventato. Inoltre aveva come la sensazione che volesse dirle qualcosa.
< Tornerò presto. > stava per entrare nel bifrost ma Loki la fermò prendendola per mano.
Fey non capì il perché del suo gesto così impulsivo:< Tornerò, ma devo andare adesso. Devo farlo. >
< Promettimelo, dimmi che tornerai. > la pregò lui con le lacrime agli occhi.
Feynyr disse di sì, sarebbe tornata da lui. Ad ogni costo.
Fu un secondo. Loki le afferrò delicatamente il viso e la baciò.
La cosa fu del tutto inaspettata, ma dolce ed intensa.
Forse aspettavano da anni quel momento senza saperlo.
Feynyr si staccò da lui e dalle sue braccia, adesso l'addio sarebbe stato ancora più doloroso:< Lasciami andare, ti prego. >
Loki lasciò piano piano la sua mano e la ragazza scomparve dentro al bifrost.
Loki era ancora turbato, quando si riprese si rivolse a Heimdall:< Tu non hai visto o sentito niente. >
Il guardiano annuì vagamente divertito e Loki tornò alle sue stanze, dove aveva intenzione di rimanere fino al ritorno di Feynyr.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Prigioniera ***


Il freddo colpì Feynyr come un pugno in pieno viso.
La ragazza si trovò catapultata nella terra dei giganti di ghiaccio, il bifrost aveva funzionato alla perfezione.
Feynyr si strinse nel pesante mantello e iniziò a camminare verso quello che credeva essere il palazzo di Laufey.
La sua missione era semplice, doveva parlare col re in merito ad alcune voci complottistiche contro Laufey e Odino.
Gruppi estremisti che tramavano in gran segreto di spodestare il re dei giganti e conquistare Asgard.
Feynyr si perse molto presto fra la lande desolate di Jotunheim, confusa dal freddo e dal passaggio sempre uguale.
Si guardò attorno ma non vide nessuno, non c'era anima via dove si trovava in quel momento.
Qualcuno però era sulle sue tracce, anche se lei non lo sapeva.
Improvvisamente la giovane si trovò circondata da delle strane figure, sembravano ombre.
Aguzzò la vista e subito provò a usare i suoi poteri ma fu del tutto inutile.
I giganti ribelli le saltarono addosso gridando come pazzi.
Il mantello le venne strappato via in un secondo, poi la fecero sbattere contro una lastra di ghiaccio.
Feynyr si toccò la testa e la sua mano si sporcò di sangue.
Non si arrese, si riprese in fretta e colpì un gigante con un incantesimo finendo per scioglierlo.
I giganti erano allibiti e spaventati, fu allora che Feynyr capì di aver mandato a monte la missione ma al momento la proprietà era restare in vita.
Arrivarono altri giganti che tentarono di colpirla con delle stalattiti di ghiaccio, anche questa volta la giovane evitò i colpi.
Usò tutte le sue arti magiche mentre scappava disperatamente dai suoi nemici, provò a correre gridando il nome di Heimdall ma qualcuno la fece cadere faccia a terra.
La ragazza si voltò, aveva le gambe congelate. Provò a liberarsi ma uno di loro la colpì in testa, facendola così svenire.
Gli assalitori la portarono in una specie di fortezza di ghiaccio a diverse miglia dal castello di Laufey dove venne sbattuta in cella.
Passarono le ore e venne giorno.
Feynyr si svegliò con un terribile mal di testa, aveva un freddo tremendo ed era sola.
Rimase per qualche minuto sdraiata sul pavimento della cella, a guardare il soffitto.
Perché non era nella sua stanza ad Asgard? Quella non era la sua camera.
Pian piano le venne alla mente tutto.
Il bifrost, Jotunheim, i giganti.
La porta della cella si aprì ed entrò un gigante.
Feynyr, tremando, chiese il perché di tutto questo. Cosa volevano da lei.
< Non è affar mio rispondere. > ribatté il gigante e la prese per un braccio.
La ragazza venne quindi portata al cospetto dei capi dei ribelli.
Le fecero moltissime domande su chi fosse e perché fosse lì, ma Feynyr fu molto vaga. Al momento le interessava solo tornare a casa sana e salva.
I giganti però non se la bevvero.
Sapevano bene che agli asgardiani era proibito viaggiare a Jotunheim, i permessi erano dati solo alle personalità più importanti.
Visto che Feynyr non aprì bocca venne portata di nuovo in cella e picchiata a sangue.
La cosa andò avanti per ore intere.
I giganti continuarono a farle domande sul suo conto e alla fine Feynyr, a causa del gelo e del dolore, cedette.
Ammise di essere una ambasciatrice di Asgard e di trovarsi lì per volere di Odino.
I giganti la lasciarono, chiusero la porta e si diressero dal loro capo.
< Cosa dobbiamo fare? > chiese allora uno di loro.
Il capo sorrise:< Nulla. Anzi, sarà un'utile esca per gli altri asgardiani. >
Gli altri lo guardarono senza capire.
< Lei non sa nulla però è nobile. La ragazza attirerà altri nobili pronti a salvarla, magari un giovane principe. > ribatté lui:< Thor, se siamo fortunati. >
I giganti si misero a ridere:< Laufey sarebbe molto fiero di noi. >
Il capo annuì soddisfatto. Ottenere i favori del re era stato difficile ma non sarebbe rimasto deluso dal suo operato.
La ragazza nel frattempo era caduta in preda alla disperazione, piangeva senza sosta invocando il nome di sua madre.
Non sapeva per quanto avrebbe potuto resistere, sentiva i suoi poteri indebolirsi ogni secondo di più.
Era esausta, dolorante e continuava a pensare a Loki.
Sapeva che non sarebbe uscita viva da lì, i giganti erano troppo forti e lei non avrebbe mai potuto mantenere la promessa fatta a Loki.
Nello stesso istante Loki si svegliò urlando nella sua stanza da letto.
Aveva appena avuto un incubo terribile, si alzò dal letto sconvolto. I capelli corvini tutti scompigliati.
Feynyr stava bene, è questo che continuava a ripetere a sé stesso mentre beveva un po' di vino per calmarsi.
Eppure erano passati tre giorni e lui continuava a sognare la sua morte.
Si stava forse preoccupando troppo o quella era stata una specie di visione?
Entrambi erano ottimi conoscitori della magia e se quella fosse stata un'illusione, l'ultima illusione di Feynyr?
Angosciato come non mai non riuscì a darsi pace e passò la notte insonne a preoccuparsi della persona che più amava al mondo.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Salvataggio 1° parte ***


I giorni passarono uno dopo l'altro, era ormai trascorsa una settimana da quando Feynyr era andata a Jotunheim senza più fare ritorno.
Loki era inquieto, non dormiva da allora e continuava a pensare a lei. 
Perché non era tornata? Cos'era successo? Era rimasta a parlamentare con Laufey o era finita in trappola?
Rimase immerso nei suoi pensieri mentre, assieme ai tre guerrieri e Lady Sif, attendeva Thor per iniziare il banchetto.
Thor era stato da poco avvisato della sua imminente incoronazione e voleva festeggiare in grande stile.
Il più impaziente era Volstagg.
< Sto morendo di fame! > si lamentò lui mentre beveva l'ennesimo bicchiere di vino.
Hogun si mise a ridere:< Ma se hai mangiato un'ora fa! >
< Questo non significa niente. > replicò lui indispettito:< Era solo un piccolo cinghiale! >
< Solo?! > ripeté ridendo Sif.
Fandral era in disparte, irritato dai lamenti e gli schiamazzi dei suoi amici.
Si rivolse a Loki, intento a guardare il panorama:< Sai dov'è Feynyr? > domandò.
< Non lo so. > mentì lui.
Fandral era sinceramente preoccupato per la sorte di Feynyr:< Feynyr è sparita da troppo tempo, doveva tornare tre giorni fa. Forse è successo qualcosa. >
Loki continuò a mentire come gli aveva chiesto di fare Feynyr:< È a Vanaheim al momento, da un vecchio zio di suo padre. Farà ritorno a breve, non devi stare a preoccuparti troppo. >
< Non... non lo sapevo. > ribatté lui un po' confuso e anche deluso dal fatto che Feynyr avesse preferito confidarsi con Loki e non con lui.
< Sì, a noi non ha detto niente. > aggiunse Sif.
Loki sospirò e rispose in modo posato:< Non era obbligata a farlo. >
< Siamo suoi amici. > replicò Volstagg con la bocca piena:< Perché a te sì e a noi no? >
Loki negò:< L'amicizia non corrisponde al fidarsi ciecamente di una persona. >
Hogun era piuttosto stizzito dalla risposta di Loki:< Sarà andata in missione per conto di tuo padre, altro che zio di Vanaheim. Ti ha mentito Loki, sei stato ingannato. Nessuno si fida di te, nemmeno Feynyr. > ribatté.
Volstagg esplose in una grossa risata:< Lui... ingannato! Ah! Questa sì che è bella! >
Gli altri lo seguirono a ruota.
Anche Loki provò a sorridere ma tutto quello che ne uscì fu una smorfia.
Le  porte della stanza si aprirono violentemente e Thor fece il suo ingresso trionfale.
Afferrò il bicchiere di Volstagg e finì il vino:< Che mi sono perso? > domandò.
< Nulla. > rispose Sif.
Thor gettò il bicchiere dietro di sé:< Stavate ridendo. >
Fandral si fece avanti:< Parlavamo di Feynyr. È qualche giorno che non si vede in giro. >
< E dov'è? > 
< Vanaheim. > replicò Loki senza esitazione:< Da suo zio. >
< Ti ha mentito. > continuò Hogun.
Loki non rispose e fece per andarsene:< Me ne sarei accorto. >
Thor si sedette al tavolo e gli altri con lui:< Vai già via? La festa è appena iniziata. >
< Ho...non ho molta fame stasera. > fece uscendo dalla stanza.
Fandral era davvero confuso dal comportamento di Loki:< Forse l'ho offeso o noi l'abbiamo offeso? >
< Ah! > esclamò Volstagg masticando rumorosamente:< È solo un idiota permaloso. Lascialo perdere. >
Mentre il gruppo di amici banchettava allegramente Loki tornò verso le sue stanze.
Diede un ultimo sguardo al bifrost, voleva davvero sapere cos'era successo a Fey.
La giovane non si era più fatta viva. Certo, l'incontro poteva durare anche diversi giorni ma Loki non era affatto tranquillo e gli incubi lo perseguitavano.
L'unico in grado di chiarire ogni suo dubbio era chiedere ad Heimdall.
Il guardiano si dimostrò alquanto stupito nel trovarselo davanti.
< Sei così stupito nel vedermi qui? > chiese Loki notando la sua espressione sorpresa.
Lui ammise di sì:< Hai esitato a lungo prima di venire da me. >
Loki minimizzò la cosa:< Avevo delle faccende da sbrigare. >
< O avevi paura di sapere la verità. >
< Quale verità? >
Heimdall sospirò a lungo:< Appena ti ho visto ho cercato di vedere Lady Feynyr. >
Loki trasalì:< È morta. >
< No. > ribatté lui:< È prigioniera. >
In quel preciso momento tutti i peggiori incubi di Loki divennero realtà.
Impiegò poco tempo a riprendersi:< Bene, teletrasportami subito a Jotunheim. >
Heimdall lo guardò dritto negli occhi:< Tu sai che è proibito. Potresti passare degli enormi guai se tuo padre lo venisse a sapere. >
< So benissimo che è proibito ma devo andarci, ORA. > fece lui con forza.
Heimdall aprì il passaggio:< Potresti non fare ritorno, tuo padre sarà furioso con me e soprattutto con te. >
< Non m'importa. > disse poco prima di essere catapultato nel regno dei giganti di ghiaccio.
Il guardiano non fece domande, non si oppose al volere di Loki e solo dopo si chiese quanto gli sarebbe costata cara la sua disobbedienza.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Salvataggio parte 2° ***


Le forze della giovane Feynyr erano ormai ridotte al minimo.
Non aveva più forza nelle gambe, non riusciva a camminare o muoversi per più di qualche metro.
Era al freddo e al buio da quasi una settimana, chiusa in una cella; i giganti continuavano a farle mille domande ma lei non aveva aperto bocca.
Il freddo l'aveva talmente debilitata da averle tolto la vista.
Sola e senza più speranze le fu ben presto chiaro che sarebbe morta in quella dannata cella senza più rivedere Loki, o nessun altro.
Era quello il suo destino, morire per una stupida missione diplomatica andata in fumo.
Grosse lacrime iniziarono a scendere dai suoi grandi occhi azzurri per cadere a terra e congelarsi quasi immediatamente.
La ragazza decise quindi di lasciarsi andare, di morire. Era tutto inutile, lo sapeva benissimo.
Sentì la cella aprirsi ma non si mosse, sperò solo che finisse in fretta.
Qualcuno la sollevò delicatamente da terra:< Sei viva... > sussurrò commosso.
Feynyr era confusa ed esausta, si lasciò andare alle sue braccia. 
< Maledizione. > fece Loki togliendosi subito il mantello e coprendo la ragazza:< Riesci a sentirmi? Fey riesci a sentire la mia voce? >
Feynyr tentò di dire qualcosa ma era troppo debole.
< Puoi vedermi? > domandò ancora lui:< Cosa ti hanno fatto quei bastardi? >
Loki le posò una mano sugli occhi, poi le tappò la bocca con un bacio appassionato.
La giovane scostò appena la mano e scoprì di poter vedere di nuovo.
All'inizio era tutto sfocato, poi a poco a poco le immagini si fecero più nitide.
Davanti a lei stava Loki, con indosso la divisa di una guardia reale.
< Fey. > ribatté lui commosso:< Mi vedi adesso? Mi riconosci? Sono io. >
Nonostante la debolezza Feynyr lo abbracciò.
< Non sai quanto sono felice che tu sia qui con me. > pianse lei mentre Loki la stringeva a sé.
Lui si alzò e l'aiutò a fare lo stesso:< Riesci a camminare? Dobbiamo andarcene da qui e il più velocemente possibile. >
Feynyr tentò di fare qualche passo ma crollò a terra.
Lui la prese in braccio e la portò via da quell'orribile prigione.
Feynyr aveva esaurito tutte le sue energie, appoggiò la testa sulla sua spalla.
< Scopriranno che sono scappata, ci saranno addosso. > sussurrò lei.
< Non preoccuparti. > la rassicurò Loki:< La mia illusione li terrà impegnati il tempo necessario. Saremo a casa a breve, cerca di riposare. >
Feynyr annuì.
Quando furono abbastanza lontani dal castello Loki chiamò Heimdall affinché li riportasse a casa.
La giovane era sempre fra le sue braccia, i due si guardavano sollevati. Sapevano che presto sarebbe finito tutto e sarebbero tornati sani e salvi ad Asgard, a casa.
< Andrà tutto bene. >
Feynyr lo guardò dritto negli occhi:< Lo so, grazie a te. >
Loki sorrise ma si irrigidì all'improvviso, cadde in ginocchio e guardò la ragazza confuso e sofferente.
Feynyr non si rese conto subito della gravità della situazione.
Vide solo in lontananza decine di giganti correre nella loro direzione, alcuni lanciavano delle lastre e stalattiti di ghiaccio.
Una di queste aveva colpito Loki in pieno, ferendolo seriamente.
La ragazza era quasi sotto shock, non vedeva la ferita con chiarezza ma il sangue era parecchio.
Loki era a terra, senza sensi in un lago di sangue. Fey voleva urlare di dolore, la situazione era diventata critica.
I giganti erano sempre più vicini e Fey, con la sola forza della disperazione, lanciò una magia così potente da far collassare una grossa lastra di ghiaccio su se stessa colpendo metà dei suoi nemici.
I giganti rimasero colpiti dalla forza della ragazza e si bloccarono per qualche istante, giusto il tempo per permettere a Heimdall di attivare il bifrost.
Feynyr afferrò Loki con tutta la forza che le rimaneva in corpo ed insieme viaggiarono veloci verso casa.
Tuttavia la stretta di Loki sui suoi vestiti era sempre più debole.
Feynyr era dolorante e senza più un briciolo di forza ma non poteva mollare. Lo amava non poteva lasciarlo andare.
Feynyr crollò sul pavimento dorato a pochi passi da Heimdall.
Era ancora avvolta nel mantello di Loki ed era chiaramente esausta.
Heimdall si assicurò che stesse bene ma la ragazza si mise subito a sedere:< Loki! > urlò.
Feynyr corse al suo fianco, con chissà quali forze, cadde in ginocchio davanti a un Loki agonizzante.
Era sveglio adesso ma le sue condizioni erano critiche.
La giovane cercò di rassicurarlo e lui le disse qualcosa, tentò di abbracciarla di nuovo senza successo.
La ferita era davvero grave e continuava a sanguinare senza sosta.
Heimdall aveva già chiamato i soccorsi.
Entrambi vennero portati nella stanza della guarnigione il più in fretta possibile.
Tutti e due svennero durante il trasporto e le loro vite parevano da subito appese a un filo.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Resta con me ***


< O si salveranno, o moriranno entrambi. >
Frigga guardava i due, sdraiati uno accanto all'altro, con angoscia crescente.
Non si erano ancora svegliati da quando li avevano portati nella stanza della guarigione ed era passato quasi un giorno.
La situazione era grave più di quanto si pensasse inizialmente.
Fey aprì gli occhi solo parecchie ore dopo, si sentiva a pezzi.
C'era qualcuno ai piedi del suo letto ma non capì chi era, aveva la vista offuscata ed era ancora confusa.
< Fey! FEY! >
La ragazza provò ad alzarsi nonostante le facesse male dappertutto:< Cosa... dove sono? Cos'è successo? >
Fandral la fece stendere di nuovo:< Ehi, calmati. Sei ancora molto debole, non devi fare sforzi. >
Feynyr obbedì.
Si guardò attorno:< La stanza della guarigione... >
L'uomo annuì:< Hai dormito per ore, tutti erano convinti che saresti morta. >
< E tu? >
< Io cosa? >
< Cosa credevi Fandral? >
Lui sospirò a lungo:< Ho sperato in un tuo risveglio. Sono stato al tuo capezzale per tutto il tempo. >
Feynyr sorrise appena:< I fatti ti hanno dato ragione. >
L'uomo asserì:< Come ti senti? >
< Mi fa male ogni cosa. Ho qualche osso rotto per caso? > chiese lei.
Fandral negò:< Eri allo stremo delle forze ma le ferite non sono gravi e non hai riportato fratture. Fra qualche giorno tornerai ad essere quella di prima. >
Lei non rispose.
Non voleva tornare ad essere quella di prima, un'ambasciatrice.
Il padre degli dei le aveva rifilato una bella fregatura, una fregatura che le era quasi costata la vita.
< Loki? > domandò lei ricordandosi della sua grave ferita.
Fandral era un po' confuso e forse stranito dalla sua domanda.
< Come sta Loki? È grave? Dov'è? > chiese a raffica:< Perché non è qui? >
< Perché ti interessa tanto? > domandò lui di rimando.
Feynyr lo guardò stranita.
< Lo ami, per caso? C'è qualcosa fra voi? >
< No. > mentì lei:< Mi ha salvato da morte certa e rischiato la vita. Era gravemente ferito l'ultima volta che l'ho visto, vorrei solo sapere se è ancora vivo. E se sta bene. >
Aveva mentito, non era nella sua natura ma Fandral poteva ingelosirsi e fare una scenata.
Inoltre aveva un assoluto bisogno di sapere come stava Loki.
Il guerriero sbuffò a lungo:< Sta male e parecchio. La ferita è grave, se ne stanno occupando Frigga e i guaritori. È nelle sue stanze. >
Feynyr chiuse gli occhi, aveva una gran voglia di piangere adesso.
< Posso farti una domanda? > chiese lui prima di andarsene.
La ragazza disse di sì.
< Perché Odino ti ha mandato in missione a Jotunheim? È proibito, è furioso con te. >
La ragazza si mise a sedere:< Chi lo sa? >
< Più o meno mezza città, al momento. La notizia della vostra quasi dipartita ha fatto il giro del regno in breve tempo, Loki è pur sempre un Principe di Asgard. >
Feynyr era sconvolta, Odino era arrabbiato con lei. Non l'avrebbe passata liscia.
< Sono preoccupato per te Fey e anche gli altri; non vogliamo ti succeda niente di male. >
La ragazza finse che andava tutto bene:< Non dovete preoccuparvi per me, la faccenda è complicata ma non grave come sembra. >
< Conosci Odino, è severo ma non è crudele. > aggiunse lei con rinnovata fiducia.
Fandral capì, la baciò sulla fronte e se ne andò dalla stanza.
Era chiaro che Fandral si era preso una bella cotta per lei, anche se la ragazza aveva già avuto dei sospetti a riguardo.
Feynyr dormì per diverse ore e quando riaprì gli occhi si trovò davanti Frigga, per poco non le venne un colpo.
< Frigga. > disse lei cercando di darsi un tono:< Che succede? >
La regina le fece segno di alzarsi:< Ha chiesto di te. >
Feynyr si alzò dal letto, era ancora piuttosto debole.
< Vieni. > ribatté precedendola.
La ragazza la seguì anche se le gambe la reggevano a malapena.
< Come sta? > chiese la ragazza mentre si dirigevano alle sue stanze.
Frigga sospirò un paio di volte:< È sveglio e ha chiesto di te. > non aggiunse altro. Feynyr preferì non insistere.
La porta si aprì e la ragazza lo vide, a letto, pallido più che mai.
Le guaritrici vennero fatte uscire e Frigga si avvicinò al figlio. Feynyr invece rimase immobile.
La regina la fece avvicinare e la ragazza obbedì. 
Il solo vederlo in quello stato le spezzò il cuore, non riuscì a trattenersi e scoppiò a piangere.
Frigga la consolò:< Mio figlio vivrà Feynyr. Non avere paura di questo, starà bene. >
Feynyr si asciugò le lacrime e si sedette accanto a lui.
Loki aprì gli occhi e le sorrise, un sorriso appena accennato:< Fey... > disse in un sussurro.
La giovane commossa annuì.
< Fey sei viva, sei qui. >
Frigga uscì dalla stanza:< Vi lascio un po' da soli. >
La ragazza aveva lo sguardo fisso su Loki:< Sei un vero idiota. Perché sei venuto a Jotunheim? Perché da solo?! >
Lui le sorrise ancora stravolto:< Cosa avrei dovuto fare? >
Feynyr emise un lungo respiro:< Nulla, non dovevi fare nulla! >
Loki negò, provò ad accarezzarle il volto:< E lasciarti morire? >
Feynyr prese la sua mano, la baciò:< Hai rischiato troppo per me. >
< Troppo? > ripeté lui.
< Sì, Loki. Troppo. > continuò la giovane tenendo la mano di Loki fra le sue:< Solo un folle poteva anche solo pensare una cosa del genere. Come diavolo ti è venuto in mente? >
Loki chiuse gli occhi:< Per te rischierei tutto, lo sai. >
Feynyr continuava a scuotere la testa, notò le tante bende per terra. Macchiate di sangue.
< La ferita- >
< Sto bene, sono solo... molto stanco. Me la caverò. > ammise lui:< Parlare non è faticoso, ma muoversi... >
< È un bene. > disse la ragazza:< Tu adori parlare. >
< È vero. > confessò lui:< E adoro te. >
Feynyr arrossì, Loki la portò a sé:< Starò bene, non devi preoccuparti per me. Non devi piangere per me, voglio vederti felice. > 
Fey sorrise fra le lacrime, erano insieme. Potevano ancora abbracciarsi e baciarsi nonostante tutto quello che era successo a Jotunheim.
La giovane posò le sue labbra su quelle di Loki.
Fu un bacio lungo, dolce. Entrambi si sentirono sollevati dopo.
Feynyr avrebbe voluto parlare con lui per ore intere. Era così felice di vederlo lì, ancora vivo, nonostante la grave ferita.
< Resterai qui? > chiese lui.
La giovane gli spostò i capelli neri dal viso:< Resterò con te, non ti lascio solo. >
I due rimasero assieme per ore, la ragazza si prese cura di lui per tutto il tempo e la cosa non le pesava affatto.
Lo amava, sapeva di averlo sempre amato.
Si addormentò accanto a lui, esausta, inconsapevole della punizione che l'attendeva al suo risveglio.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3983041