Piccole parole che non hanno più importanza

di Midnight Sunflower
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Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Thor Odinson ***
Capitolo 2: *** Natasha Romanoff ***
Capitolo 3: *** Tony e Morgan Stark ***
Capitolo 4: *** Clint Barton e Natasha Romanoff ***
Capitolo 5: *** Bruce Banner ***
Capitolo 6: *** Scott Lang ***
Capitolo 7: *** Tony e Morgan Stark ***
Capitolo 8: *** Clint e Laura Barton ***
Capitolo 9: *** Wanda Maximoff ***
Capitolo 10: *** Okoye ***
Capitolo 11: *** Thanos ***
Capitolo 12: *** Peter Quill ***
Capitolo 13: *** May Parker ***
Capitolo 14: *** James Rhodes ***



Capitolo 1
*** Thor Odinson ***


Disclaimer della raccolta: i personaggi appartengono alla Marvel Entertainment, alla Walt Disney Company, ai creatori e a chiunque ne detenga i diritti legali, solo gli intrecci descritti rappresentano copyright dell'autrice. La raccolta non ha alcun fine lucrativo e nessun copyright si ritiene leso.

Nota di contesto: la storia è ambientata all'inizio di Endgame.




Mirare alla testa
{Thor Odinson}


Thanos è morto.
Non potrà più porre rimedio alle sue azioni scellerate.

La sua testa giace a pochi metri da te e il suo sangue, ancora caldo, lorda la lama di Stormbreaker colando lungo la rozza elsa lignea. Mentre il Titano Pazzo esalava l’ultimo respiro, puoi giurare di aver visto baluginare un lampo di incredulità nei suoi occhi – forse lo stupore di chi si è reso conto troppo tardi di aver sottovalutato l’ira del proprio nemico.

Sei stato tu a porre fine alla sua misera esistenza.
Tu, il Tonante.
Tu, l’ultimo Re asgardiano senza corona e senza regno.

Steve e gli altri ti guardano attoniti e ti senti svuotato di ogni energia. L’aria pregna del fetido odore della Morte ti entra nei polmoni, rovente come la lava dei vulcani di Múspellheimr, e non puoi impedire alle lacrime di rigare il tuo volto.

Ho visto morire molte persone per mano sua.
Il mio popolo. I miei amici. Mio fratello.
Giustizia è stata fatta.
Che la sua anima possa marcire nelle oscure lande di Hel.

Ti allontani ebbro del tuo dolore e godi, per pochi attimi, del sollievo che questa vittoria mutilata dona alla tua anima.

Domani il Sole, forse, tornerà a brillare di nuovo.




Note a piè di storia
1. Il titolo della raccolta è un verso della canzone La valle dei re di Marco Mengoni.
2. Nella mitologia norrena 
Múspellheimr è il regno del fuoco, abitato dai giganti di fuoco Múspellsmegir (figli di Múspell) e governato da Surtr.
 

L’angolino della scribacchina
Torno in questo fandom dopo quasi due anni di assenza e la tremarella da debutto si fa sentire con gli interessi. Non è stato facile decidere a chi affidare l’onore e l’onere di aprire le danze e spero che la lettura di questa storia non abbia deluso le vostre aspettative.

Questa raccolta nasce dal desiderio di fotografare alcune scene e alcuni missing moments di Infinity War ed Endgame, dando voce alle emozioni dei personaggi. Non so dove mi porterà l’ispirazione ma farò del mio meglio, come una prestigiatrice provetta, per estrarre qualcosa di buono dal cilindro.


Grazie per aver dedicato un po' del vostro tempo a questa flash.

À bientôt!

Midnight Sunflower

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Capitolo 2
*** Natasha Romanoff ***


Nota di contesto: la storia è ambientata durante Endgame.


In piedi come Muhammad Alì
{Natasha Romanoff}


Diretto. Gancio. Montante.

I tuoi pugni colpiscono veloci il sacco di pelle nera. Mascella serrata e corpo in tensione, non ti curi delle gocce di sudore che ti imperlano la fronte, né delle mani fasciate che implorano pietà.

Uno. Due.

Non è il momento di riposare.

Destra. Sinistra.

Devo essere in forma per la missione.

Hai imparato a tue spese che si vince e si perde in un attimo.

Massima concentrazione. Nessuna distrazione.

Décalage. Finta. Altro montante.

Riporteremo indietro tutti. A qualunque costo.

Sei finita knock-out più volte, ma ti sei sempre rialzata. Più forte di prima.

La vita è un ring e tu sei pronta per il prossimo round.





Note a piè di storia
1. Questa storia partecipa alla Challenge delle Mani a cura de Il Giardino di Efp. Prompt #17: pugno
2. "In piedi come Muhammad Alì" e "si vince e si perde in un attimo" sono versi della canzone Muhammad Alì di Marco Mengoni.
3. Diretto, gancio e montante sono tipologie di pugni del pugilato.
4. Décalage e finta sono tecniche del pugilato.

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Capitolo 3
*** Tony e Morgan Stark ***


Nota di contesto: la storia è ambientata durante Endgame.
 

Ogni volta che vorrai
{Tony e Morgan Stark}


Tony ricorda alla perfezione il giorno o meglio, la notte del primo incontro ravvicinato tra Morgan e un ghiacciolo: sua figlia non smetteva di piangere a causa di un incubo, Pepper era fuori città per lavoro e lui… beh, lui era andato leggermente nel panico. Un ghiacciolo all’arancia aveva risolto la situazione e sporcato, allora come adesso, Madame Secretary da capo a piedi.

«Papà…»

Una manina appiccicaticcia sulla sua.

«Dimmi.»

«Mangerai i ghiaccioli con me, anche quando sarò grande?»

«Ogni volta che vorrai, Maguna.» Una carezza sui capelli scuri, tanto simili ai suoi, e un sorriso illumina il viso della seconda occasione migliore della sua vita. «Ogni volta che vorrai.»





Note a piè di storia
1. Questa storia partecipa alla Fast Challenge: Cibo a cura de Il Giardino di Efp. Prompt #02: ghiacciolo
2. Madame Secretary: un altro soprannome di Morgan, che viene rivelato in una scena tagliata del film.

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Capitolo 4
*** Clint Barton e Natasha Romanoff ***


Nota di contesto: la storia è ambientata durante Endgame.

 
Gli amici non mentono
{Clint Barton e Natasha Romanoff}

«Ti vedo pensieroso, Falco

Clint si volta verso Natasha, tra le dita una foto della sua famiglia che porta sempre con sé.

«Lo sono, Nat.» La voce ridotta a un sussurro, il viso stanco e smorto: Clint è l’ombra dell’Avenger e della spia che era un tempo. Ora sente di somigliare sempre di più a un novello Atlante sulle cui spalle grava il peso dei sogni infranti, delle promesse non mantenute, degli errori commessi e dei sensi di colpa. «Secondo te, il piano funzionerà davvero

«Deve.» Natasha gli prende le mani. La stretta è ferrea, forte come la loro amicizia. «E puoi fidarti di me, perché...»

«... gli amici non mentono.»





Note a piè di storia
1. Questa storia partecipa alla Challenge delle mani a cura de Il Giardino di Efp. Prompt #15: mani che si stringono
2. "Gli amici non mentono" è una citazione tratta dalla serie Netflix Stranger Things.

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Capitolo 5
*** Bruce Banner ***


Nota di contesto: la storia è ambienta durante Endgame.

 
Creato per questo
{Bruce Banner}


Il guanto vermiglio veste la tua mano con sinistra facilità e non appena la pelle entra in contatto con il freddo metallo, rabbrividisci leggermente. Senti addosso gli sguardi dei tuoi amici e la tensione stringe le tue membra in una morsa d’acciaio.

Sei impaurito, Bruce, ed è normale esserlo quando la Terra… no! L’universo intero dipende da te.
E da un guanto.
E da sei piccole gemme.

Respira, Bruce, respira.

Hai un solo colpo a disposizione, come in una efferata roulette russa, e sei disposto ad andare fino in fondo, ad accettare qualsiasi conseguenza affinché il tuo sacrificio riporti indietro tutti – anche Lei.

Chiudi gli occhi, un bel respiro profondo.

Posso farcela.




Note a piè di storia
1. Questa storia partecipa alla Challenge delle Mani a cura de Il Giardino di Efp. Prompt #33: guanto

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Capitolo 6
*** Scott Lang ***


Nota di contesto: la storia è ambientata alla fine di Endgame.
 

Ohana
{Scott Lang}


Lo spettacolo pirotecnico illumina la notte, ma il tuo sguardo è rapito da qualcosa di molto più bello e prezioso.

Cassie e Hope. La tua famiglia.

Mentre le tieni strette tra le tue braccia – forte fortissimo, da sentir male ai muscoli –, speri che nessuno giunga a turbare quel momento solo tuo... solo vostro. Sei stato lontano da loro per troppo tempo e ti basta averle semplicemente a un soffio di distanza per sentirti completo. Felice. In pace.

Un altro fuoco d’artificio. Un altro gioco di forme e colori.

Grazie.

Alzi gli occhi al cielo col sorriso sulle labbra e la mente corre veloce a Tony e Natasha. 

Non sarete dimenticati.

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Capitolo 7
*** Tony e Morgan Stark ***


Nota di contesto: la storia è ambientata durante Endgame.
 

Via di fuga
{Tony e Morgan Stark}


«Papà, mi aiuti per favore?»

Tony distoglie lo sguardo dalla televisione e in una frazione di secondo si trova sotto il naso fogli, rotoli di carta igienica, matite, tempere, pennelli… e chi più ne ha, più ne metta.

Mia figlia si è trasformata in una cartoleria ambulante.

«Ehm… amore?»

«Facciamo insieme le decorazioni per Halloween?» Morgan abbandona il suo piccolo tesoro sul tappeto e si arrampica sul divano come una scimmietta. «Tipregotipregotipregooooo!»

Tony inizia a sudare freddo: non può dire di no alla sua bambina – lui è il suo invincibile supereroe tuttofare –, ma non è portato per quelle cose. Suvvia, quando mai ha preso in mano un paio di forbici con la punta arrotondata e un foglio di cartapesta? Il découpage non è il suo campo, lo sanno anche i muri.

«Maguna, perché non andiamo in quel negozio – quello che ti piace tanto – e non compriamo lì gli addobbi già belli e pronti?»

Morgan ci pensa un po’ su – Tony lo intuisce dalla piccola e adorabile ruga che fa capolino tra le sopracciglia – e poi a braccia conserte, chiede: «Mi compri anche una Spaccatella Hulk?» con un tono così serio da farla sembrare la versione in miniatura di Pepper.

«Anche tutta la gelateria!»

Tony la prende in braccio e le schiocca un bacio sulla guancia, gongolando intimamente.

Anche questa volta ha trovato una via di fuga.

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Capitolo 8
*** Clint e Laura Barton ***


Note di contesto: la storia è ambientata durante Infinity War.
 

Nella buona e cattiva sorte
{Clint e Laura Barton}


Clint scalpita come uno stallone selvaggio: si alza dal divano, fa pochi passi in cerchio e poi si risiede, sbuffando e imprecando. Va avanti così da ore – da quando i telegiornali parlano solo della scomparsa di Tony – e a niente sono valsi i tuoi tentativi di calmarlo.

«Tesoro, basta così…» Lo abbracci da dietro e senti la tensione attraversare il suo corpo. È teso come una corda di violino sul punto di spezzarsi. «Agitarsi non sistemerà le cose.»

Lui scioglie la presa e si volta verso di te; ha gli occhi lucidi e stanchi e quello sguardo ti stringe il cuore e ti colpisce in pieno come un manrovescio. Resti lì, in mezzo al salotto, inebetita e svuotata di ogni forza.

«Abbiamo già perso Tony.» La sua voce è un flebile sussurro, ma è assordante come una fucilata. «Quanto tempo passerà prima di aggiungere un altro nome alla lista?»

Le sue gambe cedono e ti lasci trascinare sul tappeto. Lo stringi a te e lo culli come la più amorevole della madri e la più comprensiva delle compagne, baciandolo delicatamente sulla fronte, mentre timidi singhiozzi scuotono il suo corpo.

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Capitolo 9
*** Wanda Maximoff ***


Nota di contesto: la storia è ambientata durante Infinity War.
 

Ad occhi chiusi
{Wanda Maximoff}


Se chiudi gli occhi, senti sul viso la carezza dei timidi raggi del Sole mentre osservi, rapita, le statue dei Giardini di Princes Street con un bicchiere bollente tra le mani e un sorriso genuino sulle labbra screpolate dal freddo.

Se chiudi gli occhi, tocchi il cielo con un dito sulla sommità della ruota panoramica. Vista dall’alto, Edimburgo è ancora più bella.

Se chiudi gli occhi, sfogli con avidità una miriade di guide turistiche, sognando ad occhi aperti la prossima meta del vostro viaggio. («Non importa dove andiamo, Wanda. Voglio solo stare con te.»)

Se chiudi gli occhi, il silenzio innaturale – sinistro – del quinjet è rotto dall’allegro vociare delle vie dell’Old Town. Per voi è un gioco da ragazzi confondervi tra i pendolari sempre di corsa e i turisti a caccia del souvenir perfetto.

Se chiudi gli occhi, Visione ti abbraccia senza mugolare per il dolore. Se foste rimasti a letto, adesso nessuno vi darebbe la caccia.

Se chiudi gli occhi, puoi illuderti di vivere una vita normale, almeno fino a quando non atterrerete in Wakanda.

Se chiudi gli occhi, sei felice. Q
uando li riapri, non lo sei più.

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Capitolo 10
*** Okoye ***


Prompt #01: occhi negli occhi (Fast Challenge dei Fandom Deserti: Occhi – Il Giardino di Efp)
Ambientazione: Infinity War
Parole: 122


Come cenere nel vento
{Okoye}


«Alzati! In piedi! Non è un buon posto per morire.»

Mani che si tendono l’una verso l’altra, occhi che si cercano (si incontrano) con una complicità maturata nel corso del tempo; i loro sguardi sono ancora incatenati quando la tragedia si consuma – un evento straordinario e inaspettato che è calato come una scure sulle loro teste.

Attonita, Okoye osserva il punto occupato appena un attimo prima da T’Challa esausto e claudicante; ha la gola secca e la mente annebbiata da pensieri contorti e contrastanti.

Per un momento crede di aver sognato tutto: si sa, i vivi non si dissolvono come cenere nel vento.

Allora come mai del suo Re non le resta che una manciata di polvere bigia sul palmo della mano?


*


Note a piè di storia
1. «Alzati! In piedi! Non è un buon posto per morire.» è la frase che T’Challa pronuncia nel film poco prima di dissolversi.

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Capitolo 11
*** Thanos ***


Note di contesto: la storia è ambientata durante Infinity War, dopo la morte di Gamora, ed è una sorta di dialogo tra Thanos e la sua coscienza.


Quanto ti è costata?
{Thanos}


Quanto ti è costata questa gemma?
Brucia nella mano che stringeva in una morsa ferrea il polso di Gamora?

Quanto ti è costata questa gemma?
Mette a tacere le grida e le suppliche angosciose che echeggiano nel tuo orecchio?

Quanto ti è costata questa gemma?
Sarà un antidoto contro i sensi di colpa che ti divoreranno vivo con subdola lentezza?

Quanto ti è costata questa gemma?
Sei proprio sicuro che la vittoria ti verrà servita su un piatto d’argento?

Quanto ti è costata questa gemma?
Perché in essa scorgi gli occhi pieni di terrore di tua figlia?

Quanto ti è costata questa gemma?
Tutto.

Ti penti dei tuoi peccati?
No.

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Capitolo 12
*** Peter Quill ***


Nota di contesto: la storia è ambientata durante Infinity War.


Backpfeifengesicht
{Peter Quill}


Dov’è Gamora?
Dimmelo. Ora. Subito.

Peter colpisce Thanos con tutta la forza che ha in corpo: vuole sfogare la rabbia e la frustrazione che cova dentro, cancellare a suon di pugni quello sguardo addolorato che lo schernisce senza pietà.

Questo mostro non ha il diritto di piangere per Gamora.

Urla a pieni polmoni, la gola è un tizzo ardente e l’aria la raschia come carta vetrata; la sua mano continua a menare e menare e menare senza indugio o sforzo.

Perché l’hai portata su Vormir?
Cosa le hai fatto?
Perché non è qui con te?


Vede rosso.

Bastardo. Bastardo. Bastardobastardobastardo.




Note a piè di storia
1.
 B
ackpfeifengesichtdal tedesco, un volto che va preso a pugni.
 

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Capitolo 13
*** May Parker ***


Nota di contesto: la storia è ambientata alla fine di Infinity War.


Qualcosa nell’aria
{May Parker}


Qualcosa nell’aria spinge May a fermarsi all’improvviso sul ciglio del marciapiede.

Inizia a rovistare nella borsa alla ricerca dello smartphone, tocca alla cieca gli oggetti sul fondo e nei taschini. Non si cura delle occhiate dei passanti che sfrecciano di fianco a lei. Non appena sfiora con i polpastrelli la fredda e liscia superficie dello schermo touchscreen, lascia sfuggire dalle labbra un impercettibile sbuffo. Si accomoda su una panchina poco distante per comporre il numero, accavalla le gambe e prova a riprendere fiato.

Attraverso l’auricolare sente il segnale acustico dell’avvio di chiamata e resta in attesa.

Dopo il primo squillo, un piccolo brivido saetta sul suo collo.
Spera che Peter si trovi in un luogo sicuro. Lontano dai guai.

Dopo il secondo, uno sgradevole sapore le invade la bocca. La paura è risalita dallo stomaco irritando la gola.
Prega che il suo nipotino stia bene e che torni a casa tutto intero.

Dopo il terzo, una morsa ferrea le attorciglia le viscere.
May si impone di non pensare al peggio. Non è mai stata una persona particolarmente apprensiva (non più del normale, le faceva sempre notare con un sorriso sornione suo marito ) e in quel momento deve restare lucida.

Al quarto squillo senza risposta una vocina petulante inizia a cantilenare nelle sua testa (“Peter non risponde. Peter è nei guai. Peter non tornerà a casa come Ben.”), ma May non ha il tempo di intimarle di star zitta o di reagire in alcun modo.

Qualcosa nell’aria la trascina via con sé.

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Capitolo 14
*** James Rhodes ***


Ambientazione: la storia è abientata durante Infinity War.


Nunchi
{James Rhodes}


Ricordi cosa ripeteva fino alla nausea il tuo istruttore di volo?

Tenere a bada le emozioni e aguzzare la vista; solo così si può sopravvivere a una missione su un caccia.

Ebbro di giovanile spavalderia, ti burlavi di quelle parole con i tuoi compagni di dormitorio ma adesso, a distanza di anni e con tante cicatrici a sfregiarti mente, corpo e anima, sorridi amaramente pensando a quanto sciocco eri un tempo.

Osservi i tuoi amici e vedi (senti) la tempesta che li sconquassa dall’interno, che rischia di piegarli (di spezzarli) nel momento in cui il gioco si farà duro. In cui dovrete combattere con tutte le vostre forze, con ogni fibra del vostro essere.

Saranno pronti a mettere da parte ogni remora e a lottare per la salvezza dell’intero universo?

Conosci già la risposta. Non hai mai dubitato di loro.





Note a piè di storia
1. Nunchi: 
dal coreano, capacità di interpretare sguardi ed emozioni altrui.


L’angolino della scribacchina
Cala il sipario su questa raccolta e spero che questi racconti brevi vi siano piaciuti.
Grazie a chi si è fermat* a leggere, a chi ha condiviso le proprie impressioni, a chi ha inserito la raccolta nelle proprie liste speciali, a chi mi ha incoraggiata o ha speso una parola di apprezzamento per il mio lavoro.

Grazie per avermi accompagnata in questo viaggio.

Un abbraccio,

Midnight Sunflower

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