'Pompeii.'

di Claire_Elen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1-A new file. ***
Capitolo 2: *** Chapter 2-Vormir ***



Capitolo 1
*** Chapter 1-A new file. ***


Dedicata alla mia migliore amica, che adoro con tutta me stessa e che mi fa sempre ridere.




Loki alzò lo sguardo dalle proprie mani incrociate in grembo e portò gli occhi azzurri sull’uomo che stava sorseggiando il caffè e che lo scrutava da ormai quindici minuti senza battere ciglio.
<< Mobius, abbiamo cercato dappertutto e non siamo riusciti a trovare niente di niente. Possiamo passare su cose più importanti e che ritengo saranno degne della mia attenzione? >>
<< Oh ma questo è importante. Non dimenticare che cosa c’è in cambio, se riuscirai ad aiutarci. Anche se sto iniziando a pensare che le tue grandi abilità non ci siano poi molto d'aiuto.>>
Loki sospirò a voce alta e si sbottonò due dei bottoni della camicia, a quanto pare la TVA non aveva acceso il condizionatore in quella libreria, e ora la sala era piena di gente mezza nuda che sfogliava libri o che digitava sul computer.
Vide un uomo togliersi il sudore dalla fronte col dorso della mano e poi procedere a bagnarsi la faccia spruzzandosi con la bottiglietta d’acqua, gesto che lo fece sorridere davanti alla stupidità umana.
Ora, nonostante all’inizio quella situazione gli fosse sembrata esilarante, stava iniziando a soffrire in prima persona degl’effetti del caldo e la camicia di Mobius presentava due chiazze sudate sotto le ascelle.
Come se gli avesse letto nel pensiero, l’agente della TVA imitò il suo gesto e si slacciò quasi del tutto la camicia; sotto indossava una canotta bianca che presentava un lieve rigonfio per via della pancetta che sbucava oltre la cintura dei pantaloni della divisa.
Fù Loki a parlare, dopo quello che sembrò un momento infinito di silenzio.
<< Te l’ho detto che sono profondamente dispiaciuto per ciò che è accaduto, ma alla fine non è stata totalmente colpa mia. >>
<< Sono le scuse peggiori mai fatte. Ti stai scusando per il casino combinato nella missione precedente, o stai decidendo su chi riversare la colpa del fatto che sei uno scellerato?>>
Loki aprì le labbra per replicare, ma poi le richiuse dopo alcuni secondi e sprofondò sulla sedia che scricchiolò lievemente.
Passò le dita fra i capelli neri e setosi e osservò il dolce che si trovava accanto a Mobius, che assomigliava molto ad un fungo e che lo stesso agente l’aveva chiamato ‘’muffin.’’
<< D’accordo. Ma hai bisogno proprio del mio aiuto? Ci sono agenti qui che potrebbero aiutarmi ad arrivare ai protettori del tempo senza pretendere che io faccia viaggi temporali con loro.>>
<< Oh, saresti sorpreso di quanta gente ti odia in questo posto.>>
Sbattè i fascicoli per allinearli sul tavolo e poi ne sfilò uno, girandolo nella sua direzione.
<< Ci serve il tuo aiuto e questa faccenda ti riguarda personalmente.>>.
<< Non stavamo cercando informazioni sulla bambina che si è materializzata il fine settimana scorso?>>
<< Infatti è così. Solo che questi due casi sono collegati, ma hanno al tempo stesso alcuni dettagli molto diversi fra loro.
Seguimi e andiamo nella sala proiezioni.>>
Loki raccolse i fogli e prese la giacca che aveva appoggiato sullo schienale della sedia, dirigendosi insieme a Mobius nella sala laterale alla biblioteca.
Fece un cenno alla signora che alzò lo sguardo e lo fissò senza concedergli la gentilezza di un sorriso, si limitò a guardarlo passare e poi abbassò gli occhi tornando sui suoi fascicoli.
<< Forse è vero che non sono poi tanto amato, qui.>>
<< Forse invece si tratta della tua reputazione. Ti abbiamo guardato tutti, qui, lo sai bene. Non è facile riscattarsi dagli errori passati.>>
<< I nostri errori non dettano chi siamo, Mobius.>>
Disse, infilandosi le mani in tasca.
<< Bella frase, la ricamerei e la farei incorniciare per metterla in ufficio.>>
<< Anche se devo dire che vederti cucire sarebbe uno show esilarante, mi vuoi dire di cosa si tratta o mi terrai sulle spine ancora per molto? detesto attendere.>>
Disse, facendo enfasi sul ‘’detesto’’, mentre Mobius sorrideva senza preoccuparsi di accellerare il passo lungo il corridoio deserto, dovevano essere tutti negli uffici anche se era ora di pranzo, ma Loki fù certo di sentire ancora il rumore delle segretarie che battevano sulle tastiere, in lontananza.
Una volta entrati nella sala proiezioni si sedette davanti al proiettore mentre l’agente della TVA lo accendeva e infilava un piccolo dischetto nella tasca laterale.
<< Mi sembra di spostare sempre il sedere da una sedia all’altra, da quando sono qui.>>
<< Ammetti a te stesso che sei del tutto inaffidabile in missione?>>
<< Capisco che tu abbia le giuste ragioni per pensarlo, ma ti ho detto che non pugnalerei più alle spalle delle persone.
Dopo un po’ diventa noioso e scontato.>>
<< Sono certo che ti farai venire in mente un altro modo per farmi finire sul mio culo.>>
Loki osservò il disco girare con un rumore metallico e incrociò le braccia, alzando le sopracciglia quando l’immagine di una ragazza comparve sul monitor del proiettore.
<< Chi è lei?>>
La ragazza era seduta nella sala da pranzo e stava studiando con una tazza stretta fra le dita della mano sottili, riuscì a notare che portava tre anelli fini di argento sulla mano sinistra, e teneva il polpaccio sinistro incrociata sotto la coscia destra.
Sembrava concentrata, e immaginò dalla quantità di libri che aveva sul tavolo che stesse studiando per qualcosa di importante.
Anche se non la vedeva in viso, Loki fissò la chioma castana che cadeva sulle spalle in ciocche fini e terminava a fine schiena, dove lei l’aveva legata in una coda.
Picchiettò le dita sul bordo della tazza e poi girò lo sguardo quando qualcuno la chiamò dalla direzione opposta, anche se non si vedeva la persona che aveva attirato la sua attenzione.
<< Lei si chiama Anne. Ha ventiquattro anni, e sta vivendo appena fuori Londra, Inghilterra. Laureata con alti voti, studiosa e intraprendente, vive con il fidanzato da due anni. Non si è mai sposata, non ha figli.
Lavora a tempo pieno.>>
<< E tutte queste cose dovrebbero dirmi qualcosa?>>
<< Non dovrebbero, ed è questo il punto. Lei ti conosce molto bene, però. Così bene che in effetti non credo le servirebbe un fascicolo con le tue informazioni.>>
Loki aggrottò maggiormente l’espressione e si alzò, appoggiandosi al bordo della sedia in modo da guardare più da vicino la ragazza riflessa che ora stava ridendo in compagnia di un uomo.
<< E’ una spia? Che cosa sa di me?>>
L’espressione di Mobius si ammorbidì e cliccò una seconda slide dove c’era lei che dormiva fra i cuscini, e quella dopo dove c’era lei che veniva sollevata e volteggiava in aria, le mani di quell’uomo strette sui suoi fianchi.
<< Non è una spia. Ti conosce e tu sei..come dire, il suo personaggio di conforto. Ho studiato ogni movimento di questa ragazza nel corso delle due settimane precedenti alla sua scomparsa. Le sue abitudini, i suoi modi di fare, persino i suoi sogni. Ci sono dei chiari collegamenti a te, e ancora non riesco a spiegarmi come mai.>>.
<< Pensavo ti servisse il mio aiuto per una faccenda importante.>>
Disse lui, che fece per prendere la giacca dopo aver ascoltato l’ennesima cazzata di Mobius, e in più si stava facendo tardi e col fatto che il tempo in quel dannato posto passava in modo diverso, Loki riusciva a dormire solamente cinque o sei ore a notte.
<< Aspetta, razza di idiota. Non sto scherzando.>>
<< E’ semplicemente ridicola come idea. Non siamo nemmeno nella stessa realtà.>>
<< Ah, è qui che viene il bello. Vedi, nella sua realtà si è raccontato di te, e tu sei..beh, leggendario, per così dire. Possiede all'incirca dieci libri solo sulla mitologia e su di te, e per lei sei diventato un personaggio alla quale si è affezionata, e che l'aiuta nei suoi momenti peggiori, come questo. >>
Girò una slide e questa volta l’espressione di Loki cambiò totalmente, e fece un passo avanti fino ad arrivare quasi con gli occhi attaccati al telo.
Attaccato al suo viso che piangeva stringendo il cuscino.
La vide mentre singhiozzava girata di lato, i capelli morbidi che aveva visto nel primo filmato erano bagnati di lacrime, e il dio riuscì a sentire il proprio nome sussurrato fra le sue labbra.
<< Ha detto il mio nome?>>
Mobius annuì, e incrociò le mani sotto le ascelle mentre lo esaminava, probabilmente sperava che quella missione avrebbe dato dei risultati anche su di lui, erano mesi che cercava di capirlo.
<< Non riesco a capire come sia possibile.>>
<< E’ quello che sto cercando di capire anch’io. Ma ci sei sempre stato, sei nella sua testa da anni, ormai. E in qualunque modo lei riesca a vederti, sei un’ancora di salvezza, nonostante ovviamente tu per lei non sia..beh, reale.>>.
<< Un personaggio di finzione.>>
Mobius annuì e spense la proiezioni, lasciando il dio a guardarsi le mani per poi alzare lo sguardo verso di lui.
<< E cosa posso fare, in questo caso? Non esiste modo per fare il salto. Non ho nemmeno idea in che realtà si trovi.>>
<< Si può definire parallela, se vogliamo chiamarla. Ma non è questo il motivo per cui sto chiedendo il tuo aiuto. La ragione è più grave e temo che non sia solo la sua di vita ad essere in pericolo.>>
<< Va avanti.>>
<< Anne è scomparsa insieme al suo ragazzo due settimane fa, e nessuno è riuscito a trovarla. Ho guardato i filmati e la polizia non ha trovato niente.
E’ stata vista l’ultima volta mentre tornava a casa dopo essere andata al centro commerciale, e sua madre ha detto che la avrebbe chiamata per dirle quando fosse arrivata a casa, ma non ha mai ricevuto quella telefonata.
Normalmente la TVA non si immischia negli affari altrui, ci sarebbe un disturbo nel flusso. Questo però è un caso particolare, e abbiamo ricevuto dei segnali che lei potrebbe..ecco, trovarsi persino in questa realtà.>>
Loki si alzò di colpo dallo schienale e camminò fino a Mobius, scorrendo gli occhi sul suo viso per capire se stesse parlando sul serio.
<< Allora potrebbe..potrebbe essere davvero qui?>>
<< Potrebbe, ma dobbiamo fare delle ricerche e capire come riportarla nella sua realtà e capire ovviamente come ha fatto a scomparire e a riapparire qui.
Naturalmente una volta rintracciata dovremmo cancellarle la memoria, non può tornare sulla terra e parlare a tutti di una realtà che non esiste. La prenderebbero per pazza, o peggio, riproverebbe a tornare.
Capisci cosa intendo?>>
<< Certo. Recuperarla e riportarla a casa.>>
<< Ti va di risolvere questo caso insieme a me?>>
Il dio si rese conto che stava probabilmente dimostrando più interessamento di quanto non avesse mai fatto prima di quel momento, ma era mosso da un sentimento di curiosità per quell’umana e Mobius riusciva a percepirlo.
Loki alzò un angolo delle labbra in un ghigno e sventolò il documento davanti agl’occhi dell’agente, divertito.
<< Quando cominciamo?>>
 
 
 
 
 
 
 Salve gente! La comfort character au è una cosa che avevo sempre voluto fare e di conseguenza la sto facendo!
Ci sono varie cose e sorprese in serbo man mano che la storia prosegue, stay tuned!
 

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Capitolo 2
*** Chapter 2-Vormir ***


Erano passati ormai quattro giorni da quando Loki e Mobius avevano iniziato la loro disperata ricerca di Anne, e le giornate sembravano  essere diventate innaturalmente lunghe, mentre ora dopo ora restavano con gli occhi incollati agli schermi dei computer.
Mentre Mobius si era assentato per fare delle chiamate, Loki era rimasto da solo nella sala proiezioni e ora stava picchiettando nervosamente la punta della penna sulla pila di fogli sotto il gomito destro, mentre il mento era appoggiato sulla mano opposta.
Si fermò soltanto per scorrere il dito sul telecomando e cambiare video, aveva passato quei quattro giorni a non fare nient’altro apparte raccogliere tutto ciò che poteva essere ritenuto importante per il ritrovamento di quella ragazza.
Ogni informazione, spostamento, attività che lei faceva, lui l’aveva memorizzata già dalle prime ore di proiezioni.
Ora aveva con sé tutti i file che il collega gli aveva passato, perché Mobius sperava in cuor suo che lui avesse potuto notare qualcosa che gli era sfuggito durante le sue ricerche.
Cambiò una slide dove c’era lei che parlava con una ragazza seduta sul divano, probabilmente della sua età, e accanto a loro c’era un vaso con un mazzo di rose rosse e un cartellino che catturò l’attenzione di Loki.
<< Non sono meravigliose? Me le ha regalate Ethan per l’anniversario. >>
Disse la ragazza, mentre Anne sfiorò i petali con la punta delle dita.
<< Sono bellissime, ma io ho sempre preferito quelle bianche. >>
L’immagine della slide sfumò prima che l’uomo avesse potuto cogliere le sfumature dell’espressione di Anne, che sembrava triste e malinconica.
Loki si mosse sulla sedia e scrocchiò le spalle lamentandosi a voce alta per le membra intorpidite dalle troppe ore passate lì dentro, e così si alzò proprio nel momento in cui Mobius stava rientrando con un cheeseburger e un piatto di patatine.
<< Vai da qualche parte, per caso? >>
<< Il più possibile lontano da te e da quel coso, non senti che puzza che emana? >>
<< Si chiama cheeseburger. Una volta di queste dovresti provarlo. >>
<< Già, beh. Dopo l’esperienza degli hot dog in lattina penso che passerò, grazie. >>
<< Non mi avevi promesso che saremmo rimasti qui finchè non avessimo trovato qualcosa? >>
<< Infatti è così, sto solo andando a fare due passi. >>
<< Allora vorrai aspettare, perché al contrario tuo io ho trovato qualcosa. >>
Loki si passò la mano sul viso stanco e poi si lasciò cadere sulla sedia, i pantaloni dell’abito iniziavano a tirargli sulle cosce sudate, e il cotone gli si era incollato sotto le ginocchia.
<< Sentiamo. >>
<< Ho parlato con Marie del reparto ritrovamenti, e mi ha dato un’idea che potrebbe fare al caso nostro.
Sai come ti ho spiegato che ogni variante lascia delle tracce sulla linea temporale? Ogni movimento viene registrato grazie ad una scia luminosa
che la persona si porta dietro. >>
<< Sì, ma pensavo avessi detto anche che Anne non ne ha lasciate. >>
<< E in effetti credevo fosse così, ma se invece avesse lasciato delle tracce su questa realtà? In questo modo noi non ce ne saremmo accorti perché abbiamo cercato nell’universo sbagliato.
Ho controllato i registri e ho trovato tracce di movimento su Vormir, circa una settimana fa. >>
L’uomo saltò in piedi con tutta l’energia che gli era mancata in quelle ore e sfilò il tempad dalla tasca, sotto lo sguardo allibito di Mobius.
<< Frena, non farti sempre comandare dalla prima cosa che ti dice il cervello.
Non possiamo andare su Vormir adesso, abbiamo bisogno di un sistema più potente per viaggiare di una settimana indietro.
Dobbiamo rubare il tempad a Izzie, è l’unica che ce l’ha con questa funzione. Noi altri non siamo autorizzati. >>
<< Paura di impicciarvi negli affari dei protettori del tempo, eh? Un’altra cavolata della Tva. >>
<< Qualcosa del genere, vieni. >>
Si diressero lungo il corridoio laterale, a sinistra le porte davano sugli uffici e non ci misero molto ad arrivare davanti all’ufficio di Izzie, una dei capi che prendeva ordini direttamente dai protettori del tempo.
Lei era fuori che parlava con due soldati e la discussione pareva parecchio animata.
Prima ancora che Mobius potesse attuare un piano, Loki si era già diretto a grandi falcate verso la donna.
<< Izzie! Che piacere vederti questa sera. Lasciami dire che sei in splendida forma. >>
La donna girò lo sguardo passandolo dai soldati a Loki, che ben presto fù fissato da tre paia d’occhi.
<< Loki? Che cosa vuoi? >>
<< Scusa! Stava con me e mi è scappato. >>
Mobius comparì da dietro l’angolo fingendo di aver finito di fare una corsa e poi si portò le mani sui fianchi, mentre la suscettibilità di Loki iniziava a comparire sul suo viso. Era davvero così che pensava di apparire facendo finta di nulla?
<< Mobius, ciao. Non siete in orario di lavoro? >>
<< Infatti è così, sono passato solo a chiederti se volevi prendere un caffè, dopo essermi liberato di lui. >>
Dice facendo un cenno verso l’uomo che era accanto a lui.
Mentre i due stavano parlando e i soldati prendevano la strada per tornare nelle loro postazioni, Loki fece il giro della donna in modo abile e sfilò il tempad dalla tasca della sua giacca, appena in tempo per vederla girare e fissare l’uomo alle sue spalle.
Il dio aprì un sorriso a trentadue denti e poi scivolò accanto a Mobius, il quale lo stava fulminando con un’occhiataccia.
<< Dio, Mobius, non lo so. Sai questa faccenda fra me e te.. >>
iniziò, interrompendosi poi nel ricordare che non erano soli.
Si morse un labbro e poi abbassò lo sguardo sulla punta della scarpa, stringendo i fascicoli che portava fra le braccia; un chiaro segno di disagio.
Loki guardò Mobius che sembrava dispiaciuto, e pensò che fosse perchè in realtà lei era ben altro per lui che un semplice mezzo per un fine, li aveva visti
conversare parecchie volte in sala caffè. 
<< Oh, non ti preoccupare allora facciamo un’altra volta. >>
<< Sì..certo. Un’altra volta. >>
Ma non alzò lo sguardo per concedergli un sorriso, rimase a fissare il pavimento anche ben dopo che Mobius e Loki camminarono via.
Gli parve quasi di sentire ancora l’eco del suo ‘’un’altra volta’’, mentre giravano l’angolo e Loki tirava fuori l’oggetto dalla tasca posteriore dei pantaloni, sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi.
<< Una di queste volte ci farai arrestare. >>
<< Scusa, ma ci sono cose più importanti a cui pensare ora. >>
Mobius prese il tempad dalle sue mani con un sonoro ‘’EHI!’’ da parte di Loki e selezionò la data scelta e il pianeta, facendo sì che si aprisse una finestra di passaggio arancio accanto a loro, che li avrebbe portati alla destinazione indicata sullo schermo.
Loki entrò per primo seguito dall’agente, e se nella sede della Tva i corridoi fossero illuminati giorno e notte da luci abbaglianti, l’oscurità che regnava su Vormir dava l’impressione che il sole non sorgesse mai su quel pianeta.
Al suo posto, alta nel cielo, un’eclissi quasi totale illuminava una minuscola porzione di cielo, e le nuvole la circondavano impedendole di rischiarire il terreno su cui stavano camminando, eppure la vista che si aveva davanti era da mozzare il fiato.
Solo nella sua ombra si poteva scorgere una palude che si estendeva a perdita d’occhio, con nessuna città che vi potesse sorgere sopra.
Mobius tirò fuori un altro piccolo congegno che mostrò a Loki e picchiettò il dito sulla cifra indicata.
<< Questo numero ci indica più o meno la distanza percorsa da Anne. Inoltre queste coordinate ci portano all’unica città di questo stramaledetto pianeta, Nemredilth. >>
Da quel che Loki sapeva, non c’erano abitanti su Vormir.
<< Teniamo gli occhi aperti, ho l’impressione che la nostra presenza qui non sia gradita. >>
 
 
 
 



 

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