Sarò io la tua famiglia

di __giogio__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un film ***
Capitolo 3: *** Sconosciuti ***



Capitolo 1
*** Un film ***


Vi è mai capitato di sentirvi,in un momento della vostra vita, dentro un film? Sei lì davanti allo specchio,l'acqua calda si va a infrangere contro la parete andando a cadere lungo il piccolo pagimento della doccia,e tu ti stai spogliando per infilarti dentro essa. Prima la maglietta, poi i pantaloni,restando così in intimo davanti allo specchio. Poi,lentamente,ti levi di dosso anche gli ultimi indumenti rimasti,rifuggiandoti così nel caldo tepore dell'acqua che continua a scendere. Le note della tua canzone preferita ti accompagnano,l'acqua calda cade sul tuo corpo rilassandolo e i muscoli tesi piano piano si addolciscono.Da qui,ti sembra di star vivendo dentro un film. In seguito esci dalla piccola cabina con le pareti appannate,avvolgi il corpo nell'asciugamano bianco,e cominci a cantare e ad improvvisare un balletto che segue le note della canzone. Ecco,è bello vero? Ogni attimo della  vita che noi viviamo  è come un film, il tipo lo scegli tu.Violento,thriller, passionale. O anche che narra di abusi,è il tuo film e tu sei il regista. Io lo vivo da 15 anni il mio film,e forse riuscirà a raggiungere il suo finale felice che ogni protagonista che si rispetti spera. Un film,che non termini con la morte del protagonista. Come nei film,c'è chi soffre o ha sofferto,o chi non ha mai sofferto in tutta la sua vita. Ora,presupponiamo questo film,sin dal principio partendo dalla trama. Comincia con il buio più totale, sei immersa e concentrata. Un rumore strano,come se qualcosa è stato colpito ti fa aprire gli occhi d'impulso.Capisci che era il rumore di uno schiaffo,la guancia comincia a bruciare lentamente e poi la vista diventa più chiara. Davanti ti ritrovi una donna che ha alcuni tratti del tuo viso. È arabbiata. Gli occhi color nocciola pieni di rabbia e da essi,scorgi l'anima del suo cuore,duro come una pietra e freddo come il ghiaccio. Capisci che è tua madre dopo che ti chiama "figlia spregevole". Un altro rumore,ma stavolta non di qualcosa che è stato percosso sul tuo corpo:sono urla. Chi sta urlando sei proprio tu, qualcuno tiene i tuoi capelli fra le mani e ti sta spiaccicando a terra. Un uomo ti urla contro e sputa mentre parla.Ha un vocione,roco e freddo. Quello è tuo padre. Infine un ultimo rumore,un altro ceffone unito a un tonfo. Provi dolore alle braccia e alle gambe. Gli occhi bruciano e capisci,che stavolta,dentro quella stanza ci sei solo tu. Seduta davanti a una porta in lacrime, nelle orecchie gli auricolari e accanto a te trovi il tuo telefonino,che sta riproducendo "Say Something":dí qualcosa.Dagli occhi rossi e gonfi,delle lacrime amare e salate scendono lungo le tue guance rincorrendosi,fino ad arrivare al punto di fine congiungendosi,e cadendo sul freddo pavimento. Il tuo cuore è un cavallo,tremi e respiri a fatica,provi a ristabilire il tuo respiro sussurrando il testo della canzone riuscendo solo in parte a calmarti. Nelle braccia graffi che a momenti perdono sangue,nella gamba un livido sta per fare la sua entrata in scena. Dei forti rumori provengono dalla porta accompagnati da una voce stridula.La voce di una ragazza. È tua sorella. Triste vero? Non tutti nascono fortunati,chi senza la mamma o il papà,con qualche difficoltà ad apprendere o senza uno dei cinque sensi. La vita non ci dona sempre la fortuna, siamo noi che dobbiamo rendere la nostra vita tale.Noi scegliamo poi,in seguito alla nostra nascita,le azioni che dovremmo fare e se ne varrà la pena rischiare. E ora,che il film abbi inizio. Anzi,parto subito a raccontare da ora. Dal primo giorno di scuola. Dove tutto,ebbe inizio. L'estate è terminata,le giornate interminabili passate con le mie amiche sono terminate anch'esse.E anche le mattine passate tra schiaffi e graffi,hanno raggiunto il loro termine. Almeno,ora ho un altro impegno che mi terrà fuori da questa prigione. La prigione,si cosi la definisco ciò che dovrebbe essere casa per le persone della mia età, persone che vivono e che hanno vissuto la loro infanzia e adolescenza con tranquillità,nella maggior parte dei casi. Marina,solo Marina. Il cognome di mio padre non è degno di stare accanto al mio nome,e nemmeno quello di mia madre. Se non conoscete al meglio storia,non potete cominciare a giudicare dal principio.Questo è ciò che pensa una ragazzina nel pieno della sua adolescenza,ma andiamo per gradi non voglio essere affrettata e accelerare la storia La sveglia che mi chiama per farmi alzare dal letto-e non la voce di mia madre-,la colazione da preparare solo per me. L'acqua calda,che scorre nel mio corpo per il tempo che mi pare perché non devo lasciare il posto a qualcuno,e non mi devo ascoltare mia "madre" che prova ad aprire un finto discorso con me.Come per far sentire ai vicini che le urla sono solo per dei stupidi litigi. E cavolo:che stupidi litigi. Infondo ti riportano solo qualche livido in più nel tuo corpo,qualche capello in più fra le mani delle persone con cui litighi giusto?Qualche serata in più rinchiusa in camera a piangere,ascoltando musica e tastando le parti indolenzire perché hai osato difenderti...tutte le volte provi a difenderti,ma se ti difendi da chi più grande di te:finisci male. Una volta,ricordo che stavo protestando sul fatto che volevo entrare io in bagno per prima dato che c'erano sempre loro:mio padre mi ha dato un colpo di mestolo nella coscia. Un segno rosso sangue,con effettivamente un po di sangue,si era fatto spazio,e si era gonfiato. I miei,appena lo hanno visto,ne sono andati fieri,come se fosse un trofeo. È come se per ogni colpo che mi danno,si sfidano a chi lo da più forte. Ricordo uno degli episodi più sadici a cui io abbia mai potuto assistere. Stavo litigando con mia madre,era partita con i colpi e rideva mentre io le urlavo di smetterla e provavo a mandarla via,e quella stronza di mia sorella esultava come se fosse ad un incontro di boxe "Pestala!Pestala!" E mia madre rideva. Insomma, questi sono solo alcuni episodi della mia infanzia e della mia adolescenza. Non sono nemmeno un quarto di quello che ho vissuto,e che continuo a vivere. Ogni piccola azione che noi compiamo determina il nostro cammino. Come il protagonista del nostro film preferito È come se noi siamo i registi della nostra vita,del nostro film io associo la vita a un film, e sapete perchè? Perché come ogni buon film che si rispetti, la vita può avere un finale tragico oppure no. Si ha l'inizio,ovvero la nostra nascita,poi si ha lo sviluppo la fase dove cresciamo e abbiamo delle imprese da portare a termine,e poi vi è la conclusione:la nostra morte  *ANGOLO AUTRICE* Ed eccoci qui quindi,con la mia primissima storia,premetto un paio di cose: -la storia comincia a venire raccontata dal punto di vista di una ragazza di quindici anni e quello che scrive è la sua prospettiva dei fatti che accadono a casa sua da quando è nata a questa parte. -i punti di vista cambieranno,non sarà sempre Marina a parlare vedremmo più personaggi che racconteranno anch'essi la loro storia. -chiunque provasse a copiare la storia,verrà segnalato per copyright,tant'è che la storia ha il copyright quindi lo dico per voi,patti chiari amicizia lunga. Detto ciò,io spero che il primo capitolo vi sia piaciuto,vi abbandono lasciandovi dormire.

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Capitolo 3
*** Sconosciuti ***


La mia sveglia che canta le note di "Don't give up on me" mi fa capire che devo alzarmi,un nuovo giorno ha inizio.Ed è il giorno più importante. Ovviamente mi alzo,cerco di sistemare il mio letto alla circa e vado verso il salone:tutti dormono,nulla bolta.Cosí,chiudo la porta che separa il salotto dalle camere dirigendomi verso la stanza che si trova alla kia destra Entro nel bagno e con un elastuci raccolgo i miei capelli mossi,e castani,in una piccola crocchia disordinata.Nek mentre che faccio ciò,osservo la mia figura allo specchio notando le occhiaie marcate sotto i miei occhi. Sono terribili. Sciacwuo il mio viso con acqua fresca sperando che,con un miracolo,quelle ombre nere scompaino,cosa impossibile purtroppo ma ci ho sperato. Arrivo in cucina e metto a scaldare il latte.Nel mentre che scalda,predo la mia tazza blu,e aggiungo al suo interno una meritata dose di caffè. Tre biscotti,telefono pronto per guardare un video che mi fa compagnia,e ora anche il latte è pronto per essere versato nella tazza. Lo verso nella tazza e cominciò così a fare colazione,soffermandomi ogni tanto a pensare vagamente ai complessi mattutini che mi faccio quotidianamente. Appena terminato,entro nel bagno per potermi lavare.Mi spoglio e mi immergo nella vasca con un minimo d'acqua calda, prendendo la doccia e la spugna per poter insaponare,e ripulire il mio corpo dalla schiuma appena fatta. Alla fine del mio bagno,avvolgo il mio corpo nell'asciugamano,passo un filo di crema sul mio corpo e mi comincio a vestire con l'abbigliamento scelto il giorno prima:cardigan lungo grigio,con sotto un top bianco e dei jeans chiari con un taglio nel ginocchio. Sono anche abbastanza sobria per il mio primo giorno di scuola,e anche colorata.Okay che succede mondo? Mi guardo allo specchio Wow niente lividi. Forse almeno il primo giorno di scuola mi potrò permettere di andare senza fondotinta. Mi ritrovo a pensare questo,passando la mano sul mio viso r sorridendo compiaciuta del suo essere così pulito. Metto una matita nera nella rima inferiore interna,mascara,e come tocco finale,un semplicissimo rossetto nude. Non riesco ad uscire senza almeno un po di gloss,avrò almeno dieci tinte labbra e vari rossetti nel mio cassettino. Sciolgo i capelli sistemando quella massa voluminosa di capelli mossi barra ricci barra indecifrabile capire la loro forma.Metto il profumo e i miei anelli preferiti,tra cui una serpentina argentata,e indosso il mio orologio preferito:bianco. Me lo regalarono ala comunione,e da lì non me ne stacco mai. Prendo lo zaino,cuffie,tessera e ciao ciao prigione. Arrivo alla fermata e per la prima volta nella vita non sono sola. Vedo un ragazzo,ha il cappuccio sollevato e fra le dita regge una sigaretta.Non appena arriva il pullman io salgo e a ruota sale anche lui.Mi siedo e lui si siede di tre posti avanti a me. Faccio partire la musica e via all'ora di viaggio.Poggio l'angolo della fronte sul finestrino,mentre "Centuries" dei Fall out boy arriva sino alle mie orecchie,facendomi sorridere lievemente. Some legends are told,some turn to dust or to gold. But you will remember me,remember me for centuries... Terminato il lungo viaggio,scendo alla mia fermata insieme al ragazzo sconosciuto.Io cammino tranquillamente,non curante che proprio davanti a me ci sia una bella crepa. Dai lettori,sono una sgortunata e lo sqppiamo che la becco. Continuo il mio cammino, sin quando non raggiungo quella stramaledetta crepa che mi fa inciampare come un'imbranata sul ragazzo misterioso. Lui non cade,resta perfettamente in piedi,ma di me non si può dire lo stesso,a momenti gli facevo partire i pantaloni. Mi metto inginocchiata e mi giro maledicendo le crepe in generale La maledizione delle cadute non se ne andrà mai via vero? -Serve una mano?O ce la fai rqgazza crepa?- Mi giro di nuovo riservando la mia attenzione al ragazzo davanti a me e guardandolo male. A quanto pare gli piace essere un po "spiritoso" con le sconosciute -Faccio da sola- Mi metto in piedi e ci guardiamo negli occhi,occhi che ,tta l'altro,devo ammettere che jon sono malaccio. Ha gli occhi castani,con una leggera sfumatura del verde,da sotto quel cappuccio si può intravedere che ha i capelli castani,o così presuppongo, e mossi,quasi uguali ai miei. -Dovresti fare più attenzione alle crepe.- -E immagino anche a chi ritrovo davanti,dico bene?- Sul viso gli si forma un ghigno e mette le mani in tasca guadandomi. Alzo leggermente l'angolo destro della mia bocca e stringo i libri fra le mani. -Con permesso- Si scosta verso sinistra,passo avanti a lui e cammino verso la scuola. Lui mi segue,lo intravedo dal riflesso della lente degli occhiali. Arrivo finalmente alla mia destinazione chiamata dai ragazzini prigione,ma comunemente è conosciuta con il nome di scuola. I vecchi amici che si riabbracciano,i ragazzini del primo anno che cercano di fare i fichi,e i ragazzi di quinta che si credono fighi solo perché la maggior parte di loro è già maggiorenne. Ma lo sanno tutti che nonostante siano alla maturità, la loro di maturità è pari a quella di un undicenne alla scoperta del mondo. Non mi è mancato nulla di questa scuola. -Ma guarda,la ragazza della crepa va nel mio stesso istituto.- Ed ecco che il destino ha voluto che il ragazzo alle mie spalle fosse nel mio stesso istituto. Dimmi Dio,vuoi anche che sia il tipico bad boy bocciato tre volte e che capita nella classe della ragazza sfigata con l'amica che invece di aiutarti lo ruba?No perché mi sembra di essere in un romanzo rosa. Preferirei vivere un giallo forse,con il mio spirito dell'avventura. Tralasciando questi miei pensieri,e dilemmi interni,mi comincil a domandare di dove sia qiesto ragazzo mai visto -Incredibile come sia così piccolo il mondo.- -Hai ragione ragazza crepa.Beh,allora ci si vede nei corridoi- Avanza e io lo guardo andarsene. Se si trova in classe con me addio alla mia serenità. Il motivo è semplice:le amiche pazze. Definite così da me,ma il vero motivo qual è?Beh,questo motivo lo scoprirete prima o poi. -Ma buongiorno- Mi giro di soprassalto, ed ecco una delle mie amiche più pazze: Alexandra Monteverdi

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