L'amore arriva quando meno te lo aspetti di SoGi92 (/viewuser.php?uid=79250)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Un trasloco inaspettato ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Nuova città... nuova vita ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Il primo giorno di scuola ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4:Un incontro significativo ***
Capitolo 5: *** Capitolo5:Un pomeriggio movimentato ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6:Una nuova nemica... ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7:... un nuovo amico... ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8:... e la verità negata. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9:Cosa provo per lui? ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10:Cosa provo per lei? ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11: Ho bisogno di aiuto! ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12: Una proposta non attesa ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13: L'innegabile gelosia. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14: Incomprensioni ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15: Il grande giorno ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16: Dobbiamo trovare una soluzione! ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17: L'allenamento... e lo shopping ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18: Appuntamenti, ricordi e spie... una tipica serata a Toronto! ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19: Pranzo! ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20: Ricordi... ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21: Perchè non mi hai detto subito la verità? ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22: La confessione. ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23: La festa. ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24: Finalmente insieme. ***
Capitolo 25: *** EPILOGO ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1: Un trasloco inaspettato ***
L'amore
arriva qiando meno te lo aspetti
Capitolo
1: Un trasloco inaspettato
“Accidenti”
imprecavo, mentre l'auto partiva e mi trascinava via dalla mia città
natale.
Mi
presento sono Lucia Smith, ho sedici anni e frequantavo il terzo anno
di liceo alla Manatthan High Scool, prima che i miei decidessero di
stravolgermi la vita e di trasferirsi a Toronto, in Canada, dove
vivevano i miei nonni paterni.
“Lucia...
su avanti... non fare quella faccia triste...”, mia madre, una
donna alta, magra e ancora molto giovane, infatti aveva solo
trentaquattro anni, molto dolce e comprensiva, “Avanti! Toronto
ti piacerà, ti divertivi sempre un mondo ad andarci in
vacanza”, mi divertivo, certo, ma avevo cinque anni, avrei
voluto derle, a quell'età mi divertivano anche le smorfie di
zio Sam, ma non ne ebbi il coraggio, dalla mia bocca uscì solo
“Sì... hai ragione...”, ma non ero mai stata una
brava attrice, e tutta la tristezza che provavo venne fuori.
La
decisione di trasferirsi era stata prese così in fretta che
non avevo avuto nemmeno il tempo di avvisare le mie amiche Ashley e
Monica, e non ero riuscita ad avvisare nemmeno lui.
Sì,
lui, il mio migliore amico fin dai tempi dell'asilo, poi, con il
passare degli anni, la nostra amicizia si era trasformata in amore,
forse non in quello che dura tutta una vita, ma per noi era amore.
Sì
io e Kevin eravamo innamorati, e questo è stato,
probabilmente, uno dei motivi per cui papà ha organizzato
tutto così di fretta.
“Non
starai per caso pensando a quel ragazzo.... vero?” mio padre
non era certo noto per a sua sensibilità, ne per la sua
pazienza, in questo, devo ammetterlo, siamo molto simili, “Kevin...”
gli dissi, la mia voce era un sussurro, “ Il mio ragazzo si
chiama K-E-V-I-N”, ero costretta a fargli lo spelling, per
quanto ci provassi mio padre non aveva mai pronunciato il suo nome.
Papà
è molto diverso dalla mamma, inanzitutto è molto più
vecchio, per così
dire, ha quarantaquattro anni.
Non
capisco come abbia fatto mia madre ad innamorarsi di lui, forse è
vare la frase che lei mi ripete sempre “L'amore
arriva quando meno te lo aspetti”,
ma non capisco il perchè lo diceva a me.... io l'amore ce lo
avevo già, o almeno speravo di averlo ancora, ed ero felice
così.
“Per
me può chiamarsi come vuole, basta che non stai così
per colpa sua!” continuò papà, il mio
compartamento lo faceva imbastialire, voleva che somigliassi di più
a mia sorella minore, Elisabeth, aveva due anni meno di me,
fidicamente eravamo simili, entrambe abbastanza alte e magre, i
capelli biondi, i miei leggermente più scuri, gli occhi verdi
smeraldo, eredità della nonna Paige, la madre della mia. Ma
caratterialmente siamo molto diverse, io sono molto simile a mio
padre, una testa dura che non vuole farsi comandare da nessuno,
mentre Ely è molto più simile a mamma, un carattere
molto dolce, ma che si sottometteva troppo facilmente al volere
altrui, e perciò non era mai felice.
Ely
aveva preso abbastanza bene la decisione del trasferimento, forse
perchè non aveva amici a scuola, è un tipo solitario e
non lega facilmente, insomma tutto il mio contrario. A scuola ero
abbastanza popolare, facevo ciò che volevo, senza temere il
giudizio degli altri, e ciò creava una certa attrattiva verso
i ragazzi, e un po' di invidia da parte delle ragazze.
Io
sono un maschiaccio... nella mia, ormai, vecchia scuola facevo parte
di molte squadre, anche di quelle maschili, e perciò ero molto
amica di alcuni dei ragazzi più appetibili del liceo, tra i
quale c'era anche il mio Kev.
Certo
era strano definirlo mio,
ma dovevo difendere la mia proprietà, così come lui
definiva me la sua Lulu,
permettevo solo a lui di chiamarmi in quel modo, per cui potevamo
dire di appartenere l'uno all'altra.
Chissà
se riusciremo a continuare la nostra storia anche da questa
distanza.... ho la brutta impressione di no.... non che non mi fidi
di lui, è delle altre che non mi fido, per inciso alle altre
fanno parte anche Ashley e Monica.
“Speriamo
che abbia abbastanza volontà....”
pensavo,
intanto che la vettura si avvicinava sempre di più
all'autostrada che ci avrebbe condotto al confine degli Stati Uniti,
“E
speriamo che non ci siano ragazzi carini a Toronto”
mentre
pensavo a questo mi scappò un risolino che non sfuggì
all'occhio vigile di Ely, che prontamente intervenne “Ah...
vedo che ti stai riprendendo.... hai ricominciato a ridere. Su forza
dimmi cosa ti divertiva, così rido con te”.
Come
poteva una ragazzina essere così timida e pure così
ficcanaso, è un vero mistero, fatto sta che la mia adorata
sorellina è fatta così, ed io la adoro con tutta me
stessa.
“Nulla...
stavo pensando a Kev....” mi interruppi non appena vidi il
volto di mio padre diventare paonazzo “... ad una cosa che mi
ha detto Ashley ieri a scuola, ma pensandoci meglio non è così
divertente se penso che non la rivedrò per chissà
quanto tempo...” dissi quest'ultima parte della frase con lo
sguardo rivolto a mio padre, che, accortasene, mi rispose per le rime
“ Ah... quella ragazza non mi è mai piaciuta.... è
troppo falsa, come il padre del resto... vedrai che nella nuova
scuola troverai amiche dieci volte migliori di lei...”. Ancora
una volta papà mi aveva dimostrato la sua insensibilità...
possibile che non capisse che io non volevo nuove amiche migliori di
quelle che avevo già? O che non volessi andare in una nuova
scuola?
Intervenne
mia madre, forse l'unico essere umano in grado di calmare mio padre,
“ Caro... non dovresti dire certe cose sulle amiche di Lucia...
anche tu avevi i tuoi amici, e non credo che tuo padre li
criticasse...”, mamma sapeva che il tasto del nonno faceva
sempre effetto su papà.
Il
nonno Matt era stato una merito premuroso ed un padre affettuoso e
sempre disponibile a dare una mano ai figli, purtroppo non lo avevo
mai conosciuto, perchè morì d'infarto ancora prima che
io nascessi. Papà aveva tentato di essere all'altezza del
nonno, ma purtoppo non vi era riuscito, e di ciò poteva
incolpare solo se stesso, non era mai stato in grado di di dimistrare
affetto a nessuno, forse solo alla mamma quando se ne innamorò.
Mio
padre farfugliò qualcosa a mamma e poi mi disse “ Forse
ho un tantino esagerato...”, “Solo un tantino”
pensai di correggerlo, ma decisi di
non rischiare, probabilmente quello sarebbe stato il massimo di scuse
che avrei potuto ottenere da lui, “...e mi dispiace”.
Avevo
sentito mille volte mio padre scusarsi, e come le altre, anche quella
il suo tono di voce non aveva alcuna traccia di pentimento, lo aveva
fatto solo per accontentare mamma, ma l'offesa non era per nulla
ritirata. In fondo papà aveva ragione, probabilmente non mi ci
sarebbe voluto molto a trovare delle amiche migliori di Ashley o di
Monica, loro erano molto superficiali e non avevo piena fiducia in
loro, infatti se avessi lasciato Kev non avrebbero esitato un solo
istante per tentare di accalappiarselo.
Erano
passate alcune ore da quando avevamo iniziato il viaggio.
La
macchina era avvolta nel silenzio, fu il rumore del mio stomaco che
tuonava dalla fame a spezzarlo. Arrossii dall'imbarazzo, non mi era
mai capitata una cosa simile.
Mamma
si girò a guardarmi “John... perché non ci
fermiamo all'Autogrill più vicino... ho come l'impressione che
qualcuno stia morendo di fame qui..” disse indicandomi.
Ormai
le mie guance erano divenute incandescenti.
Papà
si lasciò scappare un risolino, un altro punto in comune dei
nostri caratteri, anche a me, come a lui, non piaceva mostrare
emozioni di alcun tipo.
“Va
bene....” esclamò papà, guardandoci attraverso lo
specchietto retrovisore, “.. e voi che ne dite ragazze?”
ci chiese, retorico, conosceva benissimo la risposta.
“Sì!”
rispondemmo all'unisono io ed Ely, anche lei attanagliata dai morsi
della fame, eppure non avevo sentito un solo lamento provenire dal
suo stomaco, probabilmente era molto più controllata di me.
Dopo
una decina di minuti ci trovavamo nella piazzetta del primo Autogrill
trovato, l'unico ad entrarvi fu papà con le nostre
ordinazioni, mentre
noi tre lo aspettavamo in macchina.
Da
sempre durante i nostri viaggi era papà a portarci il cibo
degli Autogrill, ormai era la nostra routine, e a me ciò non
dispiaceva. Non mi sono mai piaciuti quei luoghi, tutti quei
camionisti, e sopra ogni cosa non sopportavo i commessi che si
prendevano sempre troppa confidenza e ti trattano coem un vecchio
amico, quando è la prima volta che li vedi. È una cosa
che ho odiato da sempre.
Papà
fu di ritorno dopo pochissimo tempo. Ripartimmo dopo aver finito di
mangiare, a nessuno di noi piaceva doverlo fare quando l'auto era in
movimento.
Mia
sorella si era addormentata, ed aveva appoggiato la testa sulla mia
spalla. Ely quando dormiva sembrava regredire all'età di sette
anni, non so il perché, ma era quella l'età che le
avrei dato in quei momenti.
Purtroppo,
per quanti sforzi facessi, non riuscivo ad imitarla.
Non
facevo che pensare a ciò che avrebbe pensato a scuola Kev
quando avesse scoperto che mi ero trasferita, probabilmente mi
avrebbe odiata... “NO” pensai
“Devo smettere di pensarci... “ mi
ripetei, ma fu un impresa più ardua del previsto.
“Animo
piccola...” disse, inaspettatamente; mio padre, che il suo
istinto paterno stesse affiorando in lui? No, non era possibile,
altrimenti avrebbe iniziato prima! “ ... tra meno di due ore
saremo arrivati!”.
Non
potevo credere alle mie orecchie... eravamo in viaggio da così
tanto tempo? Il mio sguardo scivolò sull'orologio, erano le
undici e mezza. Sicuramente la notizia del mio trasferimento era già
sulla bocca di tutti a scuola. Ma quella che di sicuro non si erano
fatte sfuggire era che il mio ragazzo non ne sapeva nulla....
“Oddio!”
esclamai ad alta voce, dimenticandomi completamente della presenza
dei miei genitore e quella di mia sorella sulla mia spalla, la quale,
sentendomi sussultare, si svegliò di soprassalto.
“Oh...
che succede Lucia?” chiese mamma, spaventata per la mia strana
reazione, “Nulla, mi è solo venuta in mente una
cosa...”, in presenza di mio padre non ero del tutto libera di
parlare, e mia madre lo sapeva bene, e perciò si accontentò
della mia misera risposta.
Eravamo
usciti dall'autostrada ed avevamo imbucato una stretta strada di
compagna, del tutto immersa nel verde.
La
natura non mi piaceva, preferivo di gran lunga la città, non
riuscivo a capire il perché ad alcuni piacesse così
tanto. In campagna non c'è alcuna comodità, è
tutto fuori mano, io ero abituata ad avere tutto a portata di mano.
Vedendo
quel luogo una domanda mi sorse spontanea “Che cosa
ci faccio io in questo posto?”.
Al
contrario Ely era a proprio agio nella natura, come mamma, mentre
papà, pur essendo un campagnolo nato, aveva smesso di esserlo
dopo essersi trasferito a Manatthan.
“Wow...
ho più cose in comune con papà di quanto pensassi...”
non
potei fare a meno di pensarci, non ci avevo mai fatto caso, e, devo
ammetterlo, la cosa non mi faceva affatto piacere.
Un
terribile sospetto mi assaliva: se mio padre non era mai riuscito a
dimostrare i suoi sentimenti, se non a mia madre, il suo vero amore,
allora anch'io ero come lui.... in quel momento mi tornò in
mente una cosa successa l'anno prima...
Io
e Kev eravamo seduti nella terrazza di casa mia a studiare, ma quella
era l'ultima cosa che passava nella mente del mio caro amico.....
“Sei bellissima sai.... quando studi...” mi disse,
avvicinando pericolosamente il suo viso al mio.
A
quel punto lo bloccai.... “Kev... lo sai che mi piaci, ma forse
non sono ancora pronta per questo passo.... non ti dispiace
aspettare?” gli dissi, provocando una smorfia di delusione, ma
che fu subito rimpiazzata da un grande sorriso “Lo sai che lo
sono.... aspetterò anche una vita intera per te!” detto
ciò ricominciammo a studiare.
Quel
ricordo intensificò il mio sospetto... se era vero che ero
uguale a mio padre, allora sarei stato in grado di esprimere i miei
sentimenti solo al ragazzo che sarebbe stato il vero amore! “NO!....
io non sono come mio padre”,
speravo che continuando a ripetermelo sarei riuscita a convincermi,
ed in effetti ci riuscii.
“Bene...
ragazze siamo arrivate....” mai parole mi resero più
felice.
La
nonna viveva in un villaggio vicino a Toronto, distava circa venti
minuti di macchina, e, perciò, era un luogo tranquillo....
troppo tranquillo per i miei gusti....
CONTINUA....
Ciao
a tutti... spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto.... mi
affretterò a concludere anche il secondo.... mi raccomando
commentate numerosi.....baci Sony92
|
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Capitolo 2 *** Capitolo 2: Nuova città... nuova vita ***
Capitolo
2: Nuova città...nuova vita!
Eravamo
appena giunti nel luogo più sperduto del Canada....
La
nonna ci aveva accolti sulla soglia di casa con un enorme sorriso,
quasi faticavo a credere che quella fosse sul serio la madre di
papà....
“Ben
arrivati” ci disse la nonna, abbracciando papà e mamma,
per poi giungere a me ed Ely.
Non
capivo cosa in me non andasse.... feci molta fatica a rispondere
all'affettuoso abbraccio di nonna, la stessa che probabilmente aveva
fatto papà, altro segno inequivocabile della nostra
somiglianza... “Nonononono..... devo smetterla”
mi dissi.
Nonna
ci aveva fatti accomodare nel suo salotto. Arredato con gusto, ma in
stile troppo country per i miei gusti, come li definiva lei,
cittadini, non potevo farci nulla, la contadina, l'amante della
natura in famiglia era Ely, io ero lì da soli dieci minuti e
già avrei voluto scappare... troppo verde, troppo silenzio...
non era il luogo adatto a me.... “Cosa ci faccio
qui?” mi riposi la stessa
domanda di poco tempo fa... e ancora non avevo trovato una
risposta....
“Spero
abbiate fame... ho preparato uno dei miei famosi pranzetti...”
e lo erano per davvero, tanto che per digerirne uno non ti bastava
una settimana, nonna era una brava cuoca, ma con lei non potevi
sperare di fare una dieta equilibrata, lei diceva “Le
diete non servono a niente... ai miei tempi le donne in carne erano
le più ben viste della società!”
lo
diceva quando parlavamo del fatto di dovere dimagrire, e quelle poche
parole ci facevano stare meglio, avevano uno strano effetto su di
noi, un qualcosa di magico...
“Beh...
mamma, in effetti ci siamo fermati a mangiare un panino in un
Autogrill e...” sentita pronunciare quella parola nonna fulminò
papà con gli occhi, lei odiava categoricamente gli Autogrill,
e tutti noi sapevamo che la parola con la “A” non doveva
mai e poi mai essere pronunciata in sua presenza.... “NON MI
DIRAI CHE HAI FATTO MANGIARE LE MIE NIPOTINE IN UNO DI QUEI MALEDETTI
COSI, VERO?” gli sbraitò contro, nonna sapeva fare molta
paura, quasi quanto la mia prof di storia.
Intanto
che nonna sgridava papà, io mi recai nella mia stanza, che a
mio malgrado avrei dovuto condividere con Ely, non che mi dispiacesse
la sua compagnia, ma con lei tra i piedi non avrei avuto la mia
privacy, ed era una cosa alla quale non aveva intenzione di
rinunciarvi.
Diedi
uno sguardo all'orologio: L'una passata. La scuola era finita, e
Ashley, Monica e Kev, sicuramente mi avrebbero chiamata, anzi mi
stupivo che non lo avessero ancora fatto.
Frugai
nella borsa in cerca del telefonino e mi accorsi che era spento.
Il
buon senso mi diceva di non accenderlo, ma il cuore mi diceva il
contrario. e. per dimostrare a me stessa di non essere come mio
padre, decisi di ascoltarlo. Pessima idea!
Vi
erano dieci chiamate senza risposta: due da Ashley, tre da Monica e
le altre sa Kev, per non parlare dei messaggi, una decina di Kev, e
tre da Ashley e Monica.
Dovevo
solo trovare il coraggio di chiamarli e spiegare loro tutto, se erano
veri amici, come credevo, mi avrebbero capita.
Bip...bip...
il
cellulare mi indicò l'arrivo di un messaggio, presi il
coraggio a quattro amni e lessi il mittente. Il cuore mi saltò
in gola, speravo che il display avesse sbagliato, ma sapevo che non
era possibile, mi decisi e lessi il contenuto:
Si
può sapere che fine hai fatto?!
Se
avevi intenzione di fare gola a scuola potevi avvertirmi:)
Ti
avrei fatto compagnia:)
Seriamente
Lulu... chiamami!
Baci
Kev
“Oddio”
esclamai nuovamente, come potevo fare soffrire in questo modo un mio
caro amico, non che ragazzo? Mi sentivo un mostro, ma non trovavo il
coraggio di chiamarlo e dirgli la verità, come potevo?
“Ok...
adesso calmati Lucia...” dissi a me stessa ad alta voce, “...
devi solo chiamarlo e dirgli la verità... in fondo lui è
il tuo ragazzo, e dovrebbe capire.... ma.... lo si può
considerare tale visto che non mi ha mai baciata, o per maglio dire,
non glielo ho mai permesso?” le parole passarono dalla mia
mente alla bocca senza che me ne accorgessi... come se ci fosse un
filo diretto tra mente e bocca...
Ma,
non so dove, trovai la forza e pigiai il pulsante, e diedi inizio a
quella maledetta e temutissima chiamata...
uuuuuhhhhhccccc......uuuuuuuuhhhhhhccccc.............
Pronto?
Eccolo,
stano che avesse risposto subito, di sicuro aveva letto il nome sul
display.
“Pronto...Kev.....
sono Lucia....” non mi diede nemmeno il tempo di finitre la
frase che mi interruppe non appena sentì il mio nome...
Lulu.....
sei tu..... oh piccola! Ma dove diavolo ti eri cacciata, oggi non ti
sei fatta viva! Non stai bene?
“Oddio”
sembrava
quasi che quell'esclamazione fosse la mia battuta quel giorno... lui
così dolce, così caro, si preoccupava per me.... ed io
che non ero nemmeno stata in grado di baciarlo quando ne avevo avuto
l'occasione... ma come poteva sopportarmi.
“Beh...
è un storia un po' lunga...” tentai di dissuaderlo dal
fare domande , ma lo conoscevo troppo bene, e sapevo che non avrebbe
demorso, ed infatti...
Ho
tutto il tempo, lo sai... ti ho già detto che per te ho tempo
una vita intera!
Oh
si che me lo ricordavo, quella era una delle più belle frasi
che qualcuno mi avesse ,mai detto, ma nonostante ciò, non
capiva il perché gli aveva negato quel bacio. “Diciamo
che non sono a Manatthan, anzi, a dirla tutta, non sono nemmeno negli
Stati Uniti!” dissi tutto d'un fiato, “Ok”
mi
dissi, soddisfatta “hai
trovato il coraggio di raccontargli una parte della storia, ma ora
devi raccontargli anche il resto, se no non serve a niente”
molto
più facile dirlo che farlo.
Kev,
credendo in uno scherzo si mise a ridere a crepa pelle
Certo...
e io secondo te credo che sei andata via dagli Stati Uniti senza
avvertire nessuno? Mi hai preso per scemo?
Impossibile...
davvero non mi credeva... pensavo si dimostrasse preoccupato, non era
andato a controllare se ero a casa e stavo male? Se lo avesse fatto,
sicuramente avrebbe visto tutto sbarrato.
Stavo
scoprendo una nuova parte di lui, e non mi piaceva per niente.
“Kev...
guarda che non scherzo.... scusa non sei andato a controllare a casa
se ero malata?” gli chiesi, non capisco bene il motivo, ma in
cuor mio sapevo già la risposta, ma volevo sentirla da lui.
Beh...
no! Io pensavo avessi fatto vola e.... poi avevo da fare....
Aveva
da fare! Ma che risposta del cavolo era quella!?
“Certo....
certo.... e dimmi posso sapere di cosa si trattava o è un
segreto?” gli chiesi, stizzita dal suo comportamento... cosa
poteva esserci di più importante dell'assicurarsi della salute
della prorpia ragazza? Ero curiosa di scoprirlo.
Beh...
solite cose.... sai.....
“Se
te lo chiedo è ovvio che non lo so!” replicai, stavo per
perdere il controllo.... avrei voluto averlo davanti, per potergli
mettere le mani attorno al collo.... lo avrei volentirie ucciso in
quel momento.
Ehi....
datti una calmata piccola... non è il caso di arrabbiarsi....
ti pare?
“Numero
uno non chiamarmi piccola! Non lo sono da almeno quattro anni... e
numero due dimmi immediatamente che cosa dovevi fare di tanti
importante da non preoccuparti minimemente di me, gli SMS e le
telefonate bastano fino ad un certo punto, dopo un po' ci vogliono le
visite in persona! Se dopo cinque chiamate non ti ho risposto ti
saresti come minimo preso la briga di andare a casa mia!” non
sapevo cosa mi era preso, ma non ero pentita, anzi mi ero tolta un
peso dallo stomaco. Purtroppo Kev non la prese molto bene....
Ok...
se ci tieni a saperlo mi sono visto con Ashley.....
“COSA!!!!!?????”
non ci potevo credere.... il mio, a quel punto ex, ragazzo e la mia,
anche lei ex, migliore amica che uscivano insieme? Papà aveva
ragione a dire che ne avrei trovate do migliori nella nuova
scuola.....
Sì,
ci vediamo da un po'....
“Kevin
Molart.... sei....sei..... sei un bastardo! Tra noi due è
finita! Non voglio più saperne di te!” le lacrima
iniziarono a fuoriuscirmi dagli occhi, ma prima di interrompere la
conversazione ascoltai ciò che Kevin doveva dormi:
Dimmi
Lucia.... la nostra storia quando mai è iniziata?
Detto
ciò riattaccò.
Le
sue parole mi ferirono, molto di più di quanto mi
aspettassi.... il mio migliore amico.... la mia prima vera cotta....
il mio primo ragazzo... il mio Kev..... ero scioccata..... ma davvero
lo conoscevo così poco, solo in quel momento scoprii il suo
vero carattere, scoppiai a piangere, in fondo era la cosa migliore,
dopo sarei stata meglio, o, almeno, così mi piaceva pensare.
Dopo
poco anche Ely salì su in camera. E mi trovò distesa
sul letto a piangere.
“Lucia....
che cos'hai? Che cosa è successo?” mi chiese, la mia
sorellina, lei sapeva come prendermi. Mi si avvicinò e mi
abbracciò, stringendomi la testa al petto, con fare quasi
materno.
“Snif.....
T...tra me e Kevin e finita... Snif....” le dissi, con ancora
le lacrime che mi uscivano dagli occhi, non potevo più
fermarle, e nemmeno ci provavo, avevo davvero bisogno di sfogarmi, ed
ero sicura che Ely mi sarebbe rimasta vicino.
“Santo
Cielo..... e come è successo?” mi chiese lei, sempre
stringendomi e confortandomi, solo lei e la mamma avevano questo
strano potere di farmi stare subito meglio, di sicuro faceva lo
stesso effetto anche su papà, sempre più riluttante
dovetti ammettere di somigliargli molto, forse troppo.
“Snif....L'ho
chiamato... snif... abbiamo litigato e lui mi ha
confessati.....snif.... che è da un po' di tempo che si vede
con..... snif...... A.....Ashley....snif...snif”
Mia
sorella mi strinse ancora di più, sentiva che ne avevo
bisogno. “Beh... in fondo papà aveva ragione su di lei
oggi in macchina... no?” me chiese sarcastica.... era vero, lo
avevo ammesso a me stessa poco prima, ma di sicuro non lo avrei mai
ammesso davanti a nessuno, ne tanto meno mio padre.
“Su...su...
se vuoi la mia opinione ti sei liberata di un bel peso morto!”
non avevo mai sentito Ely definire una persona un peso morto, avrei
voluto chiederle il perché di quell'appellativo, ma decisi che
era meglio non interromperla.
Ma,
quasi mi avesse letto nel pensiero, mi spiegò il perché
“Sì peso morto.... non era il tuo tipo.... Molart era
solo l'amico d'infanzia, nulla più, il vostro non era amore,
tu credevi che lo fosse, ma non lo era... ed ora. Visto che non state
più insieme ti potrai guardare intorno, e chissà....
trovare il vero amore qui a Toronto!” Ely sorrise, e visto la
contagiosità della sua allegria, lo feci anch'io.
“Forza
Lucia... scendiamo... la nonna sta servendo la cena!” mi disse.
Ero basita, la cena così presto! Poi il mio sguardo si posò
sulla radiosveglia.
Non
era possibile! “Accidenti! Sono già le sette e mezzo!?”
esclamai, ma quanto tempo ero stata a piangermi addosso?
Io
ed Ely scendemmo le scale e ci dirigemmo nella sala da pranzo, dove
vi erano tutti riuniti.
Gustammo
il delizioso pollo alla diavola di nonna e poi, verso le nove,
andammo a letto. Per Ely e per me il giorno che seguiva sarebbe stato
il primo nella nuova scuola.
CONTINUA....................
Wow....
ecco il secondo capitolo, mi sembra un po' più noioso del
precedente:) perdonatemi se potete:) non sono molto esperta nello
scrivere, lo sono molto di più nel leggere:) speriamo che il
terzo vada meglio:) un bacio a tutti da Sony92
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Capitolo 3 *** Capitolo 3: Il primo giorno di scuola ***
Capitolo 3: Il primo
giorno di scuola
Quella notte avevo dormito
molto bene, cosa che mi sembro stana, ormai abituata al traffico di
Manatthan non pensavo di riuscire ad addormentarmi senza, fatto sta
che mi svegliai verso le sei e un quarto, non riuscii a
riaddormentarmi.
Probabilmente era l'emozione
dovuta al fatto che da quel giorno avrei frequentato il liceo di
Toronto, e la cosa, stranamente, mi elettrizzava.
Ormai avevo superato, o per
lo meno stavo tentando, la rottura con Kevin, il pianto ristoratore
del giorno precedente mi aveva fatto molto bene, e, mentre stavo
prendendo del latte e dei cereali per fare colazione, ripensavo alle
ultime parole dettemi da Kevin.
Aveva ragione... loro due
non erano mai stati insieme, ne baci, ne dichiarazioni e ne tanto
meno appuntamenti.
“Che ci fai sveglia a
quest'ora?” sobbalzai, non mi aspettavo che ci fosse qualcuno
sveglio così presto, ma, ovvio, mia nonna era abituata ad
aprire gli occhi a quell'ora, non mi sarei dovuta stupire.
“N...nonna....mi hai
spaventata!” dissi, avvicinandomi a lei per darle un bacio
sulla guancia, che lei accolse volentieri, “Mi sono svegliata
presto perché ero un po' agitata... sai scuola nuova, tutta
gente nuova...” dissi, scrollandomi le spalle, in fondo poteva
anche essere un bene che non conoscessi nessuno, non mi avrebbero
catalogata ed avrei potuto essere solo me stessa, ma la nonna pensò
che il mio gesto emanasse tristezza, ed in effetti, un po' ne
emanava.
“Ma Lucia... tu
qualcuno lo conosci!” esclamò la nonna, lasciandomi di
stucco, chi conoscevo che frequentasse quella scuola, mi spremetti
per un po' le meningi, ma la lampadina non si accese, fino a che non
me lo disse lei “Mike... tuo cugino.... non te lo ricordi... ha
un anno in più di te” mi ricordò.
Era vero, Michael Smith, mio
cugino, non lo vedevo da una vita... ma mi era sembrato di aver visto
una sua foto in salotto, ed era anche abbastanza recente.
Alto, magro, capelli corti,
così neri da emanare riflessi blu, occhi come i miei, verdi,
pelle candida, come quella di chiunque avesse vissuto per diciassette
anni in un luogo lontano dal mare, ma aveva la solita faccia che
aveva da bambino, la solita espressione furba , la tipica piccola
peste del vicinato.
“Ah... è vero,
non ci avevo pensato...” ed avrei preferito che non fosse vero.
Bene, non ero neanche ancora
andata a scuola e sapevo che mi avrebbero additata come “La
cugina di Mike”, e chissà
che reputazione aveva lui a scuola.
Se fosse
stato un secchione, ci avrebbero messo in competizione, fosse un
piantagrane, a qualunque mio sbaglio avrebbero detto che era una cosa
di famiglia.
Ero
completamente fregata!
“E
poi ci sarà anche Manuel, suo fratello, è cresciuto
sai!”continuò a dirmi la nonna.
“Oh.... NO! Anche
il fratello!” non potevo
fare a meno di pensarlo, lo sapevo che non era carino, in fondo erano
sempre i miei cugini, ma non mi andava di essere classificata in base
al loro comportamento, e poi da quel che mi ricordo, Manny era un
vero rompiscatole, mi tirava sempre i capelli, lo odiavo, ed Mike non
era da meno, lo incoraggiava a farlo, altro che amore tra parenti!
Chiacchierando
con la nonna il tempo era passato molto velocemente, feci scivolare
lo sguardo sullo stano orologio da parete, infatti era a forma di
gatto, ed erano già le sette e dieci, dovevo sbrigarmi, se non
volevo che Ely ed io facessimo tardi il primo giorno nella scuola
nuova.
“Accidenti!
Scusa nonna ma devo andare a svegliare mia sorella... è
tardissimo, e lei ci mette un eternità...” detto ciò,
mi diressi al piano superiore, nella camera dove dormivamo io ed
Elisabeth, che, come avevo previsto, dormiva ancora come un sasso.
“Su...
forza dormigliona.... alzati, è tardi!” le dissi,
togliendole le coperte e scrollandola un po', fino a che si decise ad
alzarsi “Ma aaahhhhmm.... che modi shooonoomm questi!” mi
chiese lei, più addormentata che sveglia. Io avevo avuto più
tempo per cambiarmi, mia sorella riusciva sempre ad essere più
elegante di me, non che fossi ossessionata dall'immagine, ma mi
sarebbe piaciuto qualche volta esserlo anch'io.
Ecco...
lo sapevo.... la campanella,e noi non siamo ancora in classe, stiamo
facendo un ottima prima impressione.... complimenti Lucia!
“Bene... il prof
non c'è ancora” pensai,
mentre entravo in classe, erano le otto e un quarto e il prof non
c'era, pensai ad un semplice ritardo, magari causato dal traffico,
solo dopo realizzai che si doveva svolgere un'assemblea di classe,
anche se più che altro era una scusa per chiacchierare tra
compagni. “Oh... bene...” dissi
tra me, alquanto compiaciuta “ Il
prof di sicuro non ha fatto l'appello, e gli altri non sanno ancora
che sono parente con Mike e Manny...” stavo
sorridendo, sperando di non essere notata dagli altri, purtroppo le
mie speranze svanirono quando una ragazza ma si avvicinò ...
“Ciao...
io sono Beatrice Swiz.... ma tutti mi chiamano Betty. Tu chi sei?”
mi chiese in tono amichevole. Betty era una bella ragazza, con
capelli castani lunghi fino alle spalle, grandi occhi azzurri, e con
un aria stranamente famigliare..... ma dove la potevo già
avere vista? Mi spremetti le meningi ma... buio, il vuoto assoluto!
“Ehm..
piacere... io mi chiamo Lucia....” tentai di sviare il discorso
del cognome, speravo che non se ne accorgesse, ma era più
furba del previsto
“Solo
Lucia? Ed il cognome?” ma chiese, non in tono arrabbiato, ma in
tono deluso, sembrava quasi che mi conoscesse, questo continuava a
fermi pensare a dove potevo averla già vista.
Alla fine cedetti “Lucia.... Smith...” dissi in tono
rassegnato, ero pronta alla raffica di domande che Betty mi avrebbe
fatto, ed invece nulla, si limitò a sorridermi.
“Sapevo
che eri tu.... Mike mi ha parlato così tanto di te che.... era
come se ti conoscessi!” mi disse sorridente, come era
possibile.... quella ragazza conosceva mio cugino!?
“Ma....
ma...c..come....” balbettai, ma probabilmente la mia
espressione era molto più chiara delle ie parole....
“Conosco
Mike perché sono la sua ragazza” mi spiegò,
sempre con il sorriso sulle labbra.
Ecco il perché mi era tanto famigliare.... l'avevo vista in
una delle foto a casa della nonna, mentre stava con Mike, non ci
potevo credere.... Quella ragazza era la ragazza di mio cugino, ed io
che pensavo che non ci sapesse fare, mi venne da sorridere.
Betty trascorse con me l'intera ora di assemblea, probabilmente c'era
lo zampino di Mike, che aveva approfittato della presenza della sua
ragazza nella mia stessa classe per non lasciarmi del tutto
isolata....
“Patetica”
pensai.
Non era riferito a Betty, ovviamente, ma così dovevo apparire
ai suoi occhi, una patetica ragazza che non è in grado di
socializzare, e lei incastrata dal suo ragazzo a farmi da Cicerone...
“Ah...
Mike Mike, non cambierai mai...”continuavo
a ripetermi, cercando di non perdere il filo del discorso di Betty,
anche se non mi interessava particolarmente...
A quanto pare era prevista una grande festa a casa sua, e non aveva
idea del tema da darvi...
“Sai
è importante, mio fratello Teo ritornerà presto per le
vacanze di primavera, frequenta l'università a Montreal e non
lo vedo da Natale...” mi spiegò.
Un po' la invidiavo, chissà come ci si deve sentire ad avere
un fratello, o una sorella, maggiore.
“Be'...
se tuo fratello ha qualche hobby... potresti usare quello come
tema...” le proposi, mi sembrava dispiaciuta di non aver
trovato un tema, così pensai di darle qualche idea, e mi
sembrava abbastanza interessata...
“AAAHHH...
SEI UN GENIO...” urlò, abbracciandomi, mi sorpresi... ci
conoscevamo solo da venti minuti e mi dava tutta quella confidenza? E
cosa avrebbe fatto quando, e se, fossimo diventate amiche?
Dopo un secondo si allontanò “Oddio... scusa... non
avrei dovuto...” mi disse, imbarazzata “E che Mike mi ha
così tanto parlato di te che ti considero già come una
specie di cugina anch'io...” mi sorrise e si risedette sulla
sedia posta ad un lato del mio banco.
Mi
sentivo lusingata per ciò che aveva detto Betty, nemmeno mi
conosceva e già per lei facevo parte della famiglia. “Dovrei
uccidere Mike per non avermi detto di avere un fidanzata così
gentile!” pensai,
“Cosa ci
poteva trovare una ragazza come questa in uno come mio cugino?”.
Inutile... non riuscivo a trovare una risposta...
“Mmmhh...
a Ted piace molto il basket... e se il tema fosse quello? Tu che ne
dici?” mi chiese.
Voleva la mia opinione? Starno... nemmeno a Monica, la mia migliore,
e ora anche l'unica, amica della mia vecchia scuola, me l'aveva mai
chiesta quando andavamo a fare shopping o per le feste, non avevo mai
avuto gusto per le questioni estetiche.
“Sì...
mi sembra una buona idea... “ le risposi, giocherellando con la
gomma. Di sicuro aveva un tono distaccato, avevo la testa altrove.
Pensavo di essermi tolta la storia di Kevin e Ashely, e, invece,
continuavo a pensarci, non potevo farne a meno, mi faceva stare
malissimo, ma non potevo smettere!
“Lucia...
posso contare sul tuo aiuto per l'organizzazione della festa? Ti
prego...” mi chiese, con tono supplichevole.
Mi
aveva colto alla sprovvista... non sapevo cosa rispondere. “Oddio...
ed adesso cosa faccio? Non sono brava con queste cose!”
mi
ripetevo.
“Emh..
a dire la verità... non sono molto brava in questo genere di
cose...” tentai di svicolare l'invito, ma Betty non demordeva.
“Oh...
non ci credo! Tutti gli Smith, da quello che so, hanno un incredibile
senso dell'estetica! E Mike mi ha detto di insistere, a quanto pare
sapeva che avresti rifiutato.”
“Accidenti”
pensai
“Proprio
come temevo... mi giudicano in base a mio cugino! Addio speranze di
avere una reputazione mia!”.
Nella vecchia scuola tutti mi giudicavano “L'amica di Kevin”
o “ la futura signora Molart” e nessuno che mi
considerava solo “Lucia”.
“Be'...
a quanto pare hai trovato l'eccezione che conferma la regola! Io non
ho occhio per la moda... “ le dissi, con un sorriso tirato, di
cui lei, stranamente, percepì.
“Ok...
allora te lo tirerò fuori io!”.
Non ci potevo credere... era davvero tenace! Dovevo fare qualcosa, o
mi sarei trovata in grossi guai. In quel momento avrei davvero ucciso
mio cugino!
“M...ma...”
“Niente
ma!” mi interruppe prima che potessi fare qualunque obbiezione
“ A pranzo siediti con me, così rivedrai i tuoi cugini e
conoscerai gli altri!” mi propose, anche se sembrava più
un'imposizione che una richiesta.
“D'accordo...”
dissi, un po' sconcertata.
Il tempo passò in un baleno, e l'assemblea finì, ed
iniziò la lezione...
“Buongiorno
ragazzi!” disse il professore.
“Buongiorno
prof!” dicemmo tutti in coro, io stavo per alzarmi, quando
Betty, che aveva convinto il ragazzo seduto accanto a me a cederle il
posto, mi blocco, probabilmente non era usanza alzarsi per salutare
gli insegnanti. Non era un problema.
“Bene
ragazzi... abbiamo una nuova compagna in classe...” disse il
prof, facendomi segno con la mano di raggiungerlo. Gli altri non
sembravano molto interessati, fino a quando il signor Burby, il
professore, non disse mio nome alla classe.
“Il
suo nome è...” e lì si interruppe, probabile
aveva avuto come alunno anche Mike, e chissà cosa aveva
combinato! “Lucia Smith... sei per caso parente di Michael e
Manuel Smith?” mi chiese. Come immaginavo, era anche stato il
prof di mio cugino...
“Sì...
sono loro cugina...” dissi, suscitando l'agitazione di tutti,
tranne ovviamente quella di Betty, che ne era già a
conoscenza.
Pensandoci
bene non mi sorprendette il fatto che nessuno, anche guardandomi, lo
avrebbe intuito. Io e Mike eravamo, e siamo tutt'ora, molto diversi:
lui aveva i capelli neri, io biondo scuro, lui la pelle candida, io
abbronzata, avevamo in comune solo gli occhi, eredità del
nonno Matt, lui era molto alto, io non arrivavo al metro e sessanta!
Eh no! L'altezza non era ereditaria!
“Bene...
bene... abbiamo in classe la cugina del nostro capitano della squadra
di football... chissà se la non voglia di studiare è
una caratteristica di famiglia! Lei cosa ne dice signorina Smith?”
mi chiese il prof. Odiavo quando gli insegnanti si rivolgevano a me
dandomi del “lei”! Mi sembrava una presa in giro!
“N..non
saprei prof... a me lo studio non dispiace...” dissi, in realtà
lo adoravo, ma mi sarei subito resa antipatica se lo avessi
confessato, ed era l'ultima cosa di cui avevo bisogno.
“Bene...
perché non ci racconta qualcosa di lei?”
“Be'
non c'è molto da raccontare in realtà... prima vivevo a
Manatthan, e frequentavo il liceo locale...” “Fino
a che i miei genitori hanno deciso di sradicarmi dal mio mondo e di
portarmi in questa città abbandonata da Dio”
avrei voluto dire, ma mi trattenni, non sarebbe stato furbo da parte
mia “Finché mio padre è stato trasferito in
questa città per motivi di lavoro.”
“Bene...
può accomodarsi Smith. Signorina Swiz a lei il compito di
farle da guida. Ragazzi prendete i libri a pagina...”
La
lezione iniziò, ma non vi prestati molta attenzione, mi
limitai a prendere qualche appunto di tanto in tanto.
Ebbi
molto tempo per pensare alle parole del prof... Mike era il capitano
della squadra di football, un altro punto in comune, io adoravo gli
sport! Adesso ero abbastanza convinta che saremmo potuto diventare
amici, e speravo di diventarlo anche con Betty.
Le
ore non passavano più... dopo storia vi fu geografia, con la
professoressa, a dir di Betty, più noiosa della galassia, la
signora Birk, poi due interminabili ore di matematica con il prof
Grech, poi un'altra ora di storia e, per finire in bellezza, chimica,
con il prof Terc.
Finalmente
l'ora di pranzo. Betty mi trascinò al suo tavolo, rischiando
di farmi cadere il vassoio.
C'erano
altri ragazzi e ragazze seduti al tavolo...
“Ragazzi,
ragazze, questa e Lucia. La cu...” ma non riuscì a
terminare la frase chhe una cvoce maschile la interruppe...
“Questa
è Lucia, la mia adorata cuginetta.” . Al suono di quella
parola mi voltai e vidi due ragazzi avvicinarsi al tavolo. Uno si
sedette, aveva e capelli neri pettinati a spazzola e gli occhi mi
sembrarono azzurri, ma non ci feci troppo caso, aveva addosso una
giacca sportiva, probabilmente faceva parte della squadra anche lui.
Però, sebbene fosse impossibile, aveva un'aria familiare.
Mentre
l'altro si avvicinò a Betty, la cinse per i fianchi e la
baciò. Mio cugino!
“Sé...
ma non mi interrompere la prossima volta, intesi?” gli disse
Betty, fingendosi, ovvieìamente, arrabbiata.
“Aaahhh...
ok piccola, te lo giuro, non lo faccio più!” disse mio
cugino, facendo la faccia da cucciolo. Aveva l'abitudine di fare
quella faccia anche da piccolo, alcune cose non cambiano!
“Ehi
Lulu...” disse, avvicinandosi a me, abbracciandomi e baciandomi
sulle guance. Io arrossii leggermente. “Ma che fai? Siamo
cugini... è normale che ti saluti, no?”
In
effetti aveva ragione! Era perfettamente normale.
Ma
a qual punto un altro si alzò, si avvicinò a me e fece
lo stesso, dopo che Mike mi lasciò.
“E
questo... che vuole?!”
mi chiesi, ero pronta e sferrargli un pugno!
“Come!
Riconosci Mike e non riconosci me?!” mi chiese, di sicuro aveva
notato lo stupore sul mio viso.
“No....
mi spiace.” dissi, mi sentivo quasi in colpa, ma non ne averi
dovuto aver motivo, o no?
“Sono
Manny! Il tuo cuginetto!” mi disse. Quel ragazzo era mio
cugino! Ero stata via troppo a lungo! Niente da stupirsi se non lo
riconoscevo! Era cambiato tantissimo! Quando lo avevo visto l'ultima
volta aveva cinque anni, ora doveva averne all'incirca quattordici!
Era alto, pelle candida, capelli neri, forse più neri di
quelli di Mike, occhi azzurri e fisico, dal mio punto di vista,
niente male, ovvio, era una caratteristica del loro ramo della
famiglia, anche il fratello lo aveva così!
“S...scusami...
non ti avevo riconosciuto.” dissi, allontanandomi un poco da
lui, ero leggermente imbarazzata.
“Be'...
in effetti è stato stupido da parte mia credere che dopo nove
anni tu mi riconoscessi!” esclamò, mostrando un
incredibile sorriso, che, prima non lo avevo notato, era lo stesso di
Mike.
“Non
c'è da stupirsi... tu sei stupido!” disse una ragazza
seduta al tavolo... la guardai per un istante, non sapevo perché
ma non mi andava a genio che mio cugino venisse offeso, forse il
legame di sangue! Ma lui non sembrava essersela presa!
“Oh....
piccola... dicendo così mi uccidi!” le disse Manny.
Sentendo il tono della sua voce mi venne un sospetto.... che fosse la
sua ragazza? Sospetto che si rivelò fondato, visto che lui le
si avvicinò e la baciò.
“Oh...
scusa non mi sono ancora presentata... sono Miranda, ma chiamami
Mimi...” si rivolse a me con un sorriso smagliante. La ragazza
aveva i capelli neri, corti, era un taglio tipicamente maschile, il
quale faceva a cazzotti con il suo look... top a maniche corte
caffè-latte che le lasciava intravedere la, per così
dire dato che non ne aveva, pancia, una gonna, un filo troppo corta
per la scuola, in jeans chiaro ed un paio di stivaletti bassi dello
stesso colore del top.
“Fantastico....
adesso scopro che pure Manny ha la ragazza! Sono stata battuta da un
ragazzino!”
pensai, com'era possibile che lui avesse già trovato una
“vera” ragazza!? Nemmeno io ci ero riuscita!
“Okay
piccioncini... adesso basta! È ora di presentare Lucia agli
altri!” disse Mike, avvicinandosi a me dalla parte destra,
mentre Betty si avvicinava alla sinistra, rivolto a Manny e Mimi, che
erano impegnati in dolci “effusioni”, e che, a
malincuore, si allontanarono, e si avvicinarono con noi al tavolo...
Era
ora di conoscere gli altri...
CONTINUA....
Ciao
a tutti... spero che questo terzo capitolo vi piaccia, e spero che
anche gli altri due vi siano piaciuti:)
Di
sicuro avete notato moti errori di ortografia ( e di questo vi chiedo
scusa XD).
Spero
di poter pubblicare al più presto il prossimo capitolo:)
baci
da Sony92
|
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Capitolo 4 *** Capitolo 4:Un incontro significativo ***
NDA: questo capitolo è
scritto in modo un po' diverso rospetto agli altri... mi è
sembrato giusto descrivere questa parte dal punto di vista di
entrambi i protagonisti:)
Buona lettura:)
Capitolo 4: Un incontro
significativo...
(Lucia)
Mike e Betty mi stavano
conducendo al loro tavolo con tutti i loro amici...
“Ragazzi... questa è
mia cugina Lucia...” disse Mike presentandomi ai suoi amici...
al tavolo c'erano seduti tre
ragazzi e due ragazze.
“Bene, iniziamo le
presentazioni...” aggiunse Betty, avvicinandosi ad una delle
ragazze sedute “ Lei è Stacy Lindgran...” disse,
indicandomela. Stacy mi suscitava l'idea della tipica “bella
della scuola”, era bionda ed aveva gli occhi azzurri, come
quelli delle star di Hollywood, sicuramente era una ragazza pon-pon,
non era difficile da intuire, indossava la divisa.
“E questa è
Rosie Taylor” continuò Betty, avvicinandosi all'altra
ragazza... sa guardai, era totalmente diversa dall'altra... aveva i
capelli castani e gli occhi verdi, portava gli occhiali ed aveva una
semplice coda di cavallo come acconciatura. “Tutto il
contrario di Stacy!” pensai,
ma non ne avevo motivo, le conoscevo appena entrambe...
Mike si
avvicinò ai ragazzi, stringendo il collo di uno con il
braccio... “ E' il momento dei ragazzi! Questo essere che vedi
è Johnnie Glamour... il mostro “fighettino”...”
disse Mike, facendomi l'occhiolino, prendendosi una gomitata
dall'interessato, e non potevo dargli torto...
Johnnie
aveva i capelli tra il rosso ed il marrone. e gli occhi marrone,
molto anonimi, non dicevano nulla sulla sua personalità, mi
parve molto noioso alla vista, anche se, devo ammetterlo, molto
affascinante.
“Questa
bestia è Fredrjck Holck, un mostro sul campo da football.
Quanti ne hai uccisi oggi Fred?” disse, rivolgendosi a.... a
quello, diamine aveva un nome impossibile da pronunciare...
“Nemmeno
uno Smith... ma la giornata è ancora lunga...” rispose,
sorridendomi e facendomi anche lui l'occhiolino...”Ma
perchè tutti mi danno tutta questa confidenza”
pensai, mentre aveva un sorrisetto
isterico, ero molto imbarazzata...
Infine
Mike si avvicinò al morettino con cui era entrato... “Sì!
Sono indubbiamente azzurri!” mi
disse, quando vidi i suoi occhi.
“Lucia...
questo è il mio più vecchio e grande amico... Gregory,
anzi Greg, Wilson... il nostro vice.capitano! Ma credo proprio che tu
lo conosca già...” mi disse Mike.
“Cooossaaa! Quello
è Greg!”, non
potevo crederci... era totalmente cambiato rispetto a quando era un
bambino!
“Ciao... è da
un po' che non ci vediamo!” mi
disse lui, sorridendomi,
Il suo
sguardo incrociò il suo, e per un momento mi sentii
disorientata, e quel suo sorriso mi fece perdere per un istante
l'equilibrio... ma che mi succedeva!
“Già!
È un piacere rivederti...” gli
risposi, molto più imbarazzata di quanto pensassi.
Santo
cielo quanto era diventato bello! Se lo avessi incrociato per la
strada non lo avrei mai riconosciuto!
“Ah...”
iniziò Mimi “ Mi sono dimenticata di presentarmi come si
deve... Miranda Swiz...” disse, porgendomi la mano.
“Swiz...”
dissi, un po' disorientata. Era perente con Betty, o quello era un
cognome comune da quelle parti?
“Sì!
Sono la sorellina di Betty!” finì la ragazza. A
guardarla bene riuscii a notare una certa somiglianza con Betty, gli
stesso occhi azzurri e lo stesso approccio positivo. Come avevo fatto
a non accorgermene?
Mike
prese il mio vassoio e lo posò sul tavolo, accanto a quello di
Betty... ero molto felice di essere stata accettata da loro, anche se
solo grazie ai miei cugini.
“Allora
Betty... hai trovato un tema per la festa?” domandò
Mike, strizzandole leggermente l'occhio. In effetti era stato lui a
dare disposizioni a Betty per incastrarmi nel comitato organizzativo
della sua festa!
“Sì...
è stato tutto merito di Lucia...ed abbiamo deciso che mi
aiuterà ad organizzarla! Non è vero?” si voltò
verso di me con occhi supplichevoli... come avrei potuto dire di no?
“C...certo...”
risposi semplicemente, ormai non potevo più tirarmi
indietro...
Iniziammo
a mangiare, fino a quando i volti dei ragazzi seduti al tavolo con me
non si inscurì...
“Bene...
ciao...” disse un ragazzo, avvicinatisi al tavolo. Né i
ragazzi, né tanto meno le ragazze, sembravano molto felici di
vederlo... non li capivo... mi era sembrato un bravo ragazzo...
capelli rossicci, occhi marroncini, ed, a differenza degli altri, era
abbronzato... di sicuro non era di quelle parti...
“Oh...
questa deve essere quella nuova di cui ho sentito parlare...”
disse, rivolgendosi a me... era il primo, senza lo zampino di Mike, a
rivolgermi la parola...
“Mi
presento... Sono Pablo Ibañez...piacere.
Tu chi sei?” mi chiese, guardandomi negli occhi, ma non provai
la stessa sensazione che avevo avuto incrociando quello di Greg...
“Mmhh...
sono Lucia Smith...” dissi, un po' in soggezione, dato che
tutti i ragazzi del tavolo mi stavano guardando...
“Mia
cugina!” aggiunse Mike. Dal suo tono si capiva che voleva
passare il più poco tempo possibile con quel ragazzo. “Vecchi
rancori!” pensai.
Era la cosa più logica da pensare, cos'altro poteva essere?
“Bene...
vedo che non mi volete tra i piedi. Lucia... è stato un
piacere! Ci vediamo!” disse, guardandomi nell'ultima parte, si
allontanò salutando con la mano.
Cosa
poteva avere fatto di così grave da essere trattato così?
Avrei voluto chiederlo, ma nessuno mi sembrava bene accetto a
parlarne, ed inoltre sembravano tranquillizzati dal fatto che se ne
fosse andato.
“Lucia...
non per impicciarmi, ma non stare troppo con quello!”mi disse
Greg... lo avevo appena conosciuto, per meglio dire rivisto, e già
si preoccupava così di me?
“Grazie
dell'avvertimento!” gli risposi, giocherellando con l'insalata.
Facevo sempre così quando ero agitata, avevo il bisogno di
giocare con qualcosa! Era Greg che mi faceva quest'effetto? Non ne
avevo idea!
(Greg)
“Eccolo
di ritorno!” esclamò Fred, indicando Mike che si stava
avvicinando al tavolo, in compagnia di Betty, dei due piccioncini e
con sua cugina.
Non
la vedevo da nove anni, ma, dato le continue foto che Mike mi
mostrava a casa sua, l'avrei riconosciuta dovunque!
“Bene,
iniziamo le presentazioni...” disse Betty, con il suo solito
entusiasmo. Non c'era da stupirsi che Mike se ne fosse innamorato! “
Lei è Stacy Lindgran...” “Se...
o per meglio dire la signorina son-tutta-io-so-tutto-io...”
pensai
ironico, anche se il suo fascino aveva, non moto tempo fa, aveva
attratto anche me. Sì... avevo preso una bella cotta per lei,
ma non era destino che stessimo insieme... dato che dopo un solo mese
ci siamo lasciati, ma stiamo cercando di restare amici.
“E
questa è Rosie Taylor” continuò Betty, era sempre
stata molto più affezionata a Rosie che a Stacy, non le si
poteva dare torto, Taylor era gentile ed onesta, insomma, una vera
amica, mentre Lindgran sarebbe stata in grado di pugnalarti alle
spalle in qualunque momento.
“ E'
il momento dei ragazzi! Questo essere che vedi è Johnnie
Glamour... il mostro “fighettino”...” disse Mike,
con la sua solita delicatezza, per cui era famoso. Cosa me poteva il
povero, per modo di dire, ragazzo se il padre era il proprietario di
una delle più famose case di moda del Canada, ed era già
sistemato a vita? Ma Mike era fatto così. Lucia aveva uno
sguardo un po' stupito, non si ricordava dell'irriverenza del cugino!
“Questa
bestia è Fredrjck Holck, un mostro sul campo da football.
Quanti ne hai uccisi oggi Fred?” Mike, ovvio. Quando parlava
sembrava un elefante in un negozio di cristalleria! “Ah..
poveri noi!” pensavo,
ma, in fondo, un amico come Mike non lo trovi tutti i giorni!
Ok era il mio turno... “Lucia...
questo è il mio più vecchio e grande amico... Gregory,
anzi Greg, Wilson... il nostro vice.capitano! Ma credo proprio che tu
lo conosca già...” che adulatore! Era sempre il solito
esagerato!
Guardai
per un istante Lucia, era scioccata! Poi i nostri sguardi si
incrociarono. Per un istante mi persi nei suoi occhi verdissimi, e
sentii una strana sensazione nello stomaco. “Accidenti...
devo mangiare” attribuii
la sensazione alla fame, cos'altro poteva essere?
“Ciao...
è da un po' che non ci vediamo!” dissi, non trovando
altro, avevo preparato qualcosa da dirle, ma guardandola avevo
dimenticato tutto!
“Wow
... è cambiata un casino...”
indubbio...
in nove anni si cambia, ma non avrei mai immaginato che fosse
diventata tanto bella, l'ultima foto che ho visto era di tre anni
prima, ma era davvero diversa!
“Già!
È un piacere rivederti...” mi
rispose, con un filo di voce, mi sembrò di vederla quasi
cadere a terra...
All'improvviso intervenne Mimi,
che, come al solito, aveva dimenticati di presentarsi come si doveva!
Poi Lucia si sedette al tavolo, accanto a Betty.
Siamo stati tranquilli per un
po', fino a quando non arrivò il ragazzo più odioso
dell'universo conosciute e non!
“Bene...
ciao...” disse, avrei avuto la tentazione di dargli un pugno,
ma Fred mi trattenne.“Oh... questa deve essere quella nuova di
cui ho sentito parlare...” continuò, rivolgendosi a
Lucia. A quel punto lo avrei ucciso, se Fred non avesse continuato a
trattenermi. Non mi andava giù l'idea che quello
parlasse
a Lucia...
“Mi
presento... Sono Pablo Ibañez...piacere. Tu chi sei?” le
chiese in tono gentile, troppo gentile per lui, non mi convinceva, lo
conoscevo troppo bene, e non era da lui!
“Mmhh...
sono Lucia Smith...”. “Come?!
È imbarazzata?! Ma... ma... in fondo cosa mi importa se lei fa
così con lui? Niente, ecco cosa... niente...”
continuavo
a ripetermelo, ma, non so perché, non mi convincevo...
“Mia
cugina!” disse Mike. Nemmeno lui era riuscito a perdonargli
quello che aveva fatto... e nemmeno noi, se è per questo...
“Bene...
vedo che non mi volete tra i piedi. Lucia... è stato un
piacere! Ci vediamo!” disse, fortunatamente aveva capito
l'antifona... cioè non gradivamo la sua presenza...
“Lucia...
non per impicciarmi, ma non stare troppo con quello!” le dissi,
ma non riuscivo a capire il motivo per cui lo facevo...
“Grazie
dell'avvertimento!” mi rispose semplicemente.
Giocava con l'insalata, alcune
cose non cambiavano... anche da bambina aveva l'abitudine di giocare
con qualcosa quando era agitata.... la fissavo, cercando di non farmi
vedere...
“Ma
che cosa sto facendo?!” mi
dissi... non era da me una cosa del genere.... comunque sentivo di
tenere molto a quella ragazza, sebbene non ci fossimo visti da un
sacco di anni... dovevo tenerla lontana da quell'individuo!
“No...no..
Wilson calmati! Calmati!”
mi ripetevo, ma non riuscivo a convincermi.
Ero
agitato come mai prima d'ora... che fosse Lucia la causa? Non ne
avevo idea!
CONTINUA.....
Bene...
ecco anche il quarto capitolo, è un po' ripetitivo, ma l'ho
fatto di proposito:) spero vi piaccia:) baci e abbracci da Sony92.
Spero di concludere anche il quinto al più presto:)
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Capitolo 5 *** Capitolo5:Un pomeriggio movimentato ***
Capitolo 5: Un pomeriggio
movimentato
Fortunatamente le ore
pomeridiane furono rapide... e, prima che me ne accorgessi, era già
ora di tornare a casa... ma per me fu una pia illusione...
“Lucia...
oggi ti va di venire con me? Sai dovrei acquistare il necessario per
la festa di Ted... io non mene capisco nulla di basket, e nessuno dei
ragazzi può. Ma Mike mi ha detti che tu li adori, e di
chiedere a te.... Ti preeeeegoooo....” ma disse, facendo gli
occhi da cucciola.
“Maledizione....
Mike! Gli ha detto della mia passione per lo sport... e anche che non
resisto agli sguardi supplichevoli!” era
ormai certo... Mike aveva le ore contate!
“Oh...
va bene, ma smettila di guardarmi in quel modo!” alla fine
cedetti, a certe cose non potevo resistere... era più forte di
me... i cuccioli mi facevano troppa tenerezza, fin da quando ero
piccola e i miei mi comprarono un cagnetto...
“Lulu...
vieni abbiamo una sorprese per te...” mi chiamò la mamma
ed io mi precipitai, adoravo le sorprese, cosa più che normale
a cinque anni...
“Sì
mamy... cosa c'è?”le chiesi, lei e papà stavano
nascondendo qualcosa dietro di loro.... si spostarono ed... ecco
apparire il più bel cucciolo che avessi mai visto... aveva il
pelo marrone chiaro e gli occhi scuri, scodinzolava, abbaiava, e mi
si avvicinò, facendomi le feste....
“E'
per te piccola...” disse mio padre, sorridendomi e
accarezzandomi la testa. All'ora lo faceva spesso, smise quando io
iniziai ad “uscire” con Kev, di sicuro era un po' geloso
del fatto che avessi un “ragazzo”, roba tipica dei padri!
“Grazie...
è bellissimo... lo chiamerò Holly...” dissi,
accarezzandolo amorevolmente... lui fu il mio primo amico, insieme a
Kev.
Adoravo quel cagnetto...
però tutte le cose belle prima o poi finiscono... purtroppo...
Nove anni fa, in
occasione dell'ultima vacanza qui a Toronto... stavo giocando in
giardino con Mike ed un altro suo amico, mi pare, comunque con noi
c'era anche Holly.
Gli stavamo tirando la
palla, aspettando che ce la riportasse indietro... purtroppo l'ultimo
lancio fu troppo lungo, e la pallina finì sulla strada...
Holly corse per riprenderla, ma in quell'istante passò un
camion che...
“HOLLY....................”
gridai, mettendomi a piangere... Mike ed il suo amico vennero da me,
mi portarono in casa e spiegarono ciò che era successo a mio
padre, che si sbrigò ad andare a controllare.
Io ricordo solo che quel
giorno piansi fino alla sera... e da quel momento non volli più
saperne nulla del Canada, fino ad ora...
Ero così
persa miei pensieri che non mi accorsi che Betty mi aveva trascinata
già al centro commerciale...
“Oooohhh...
guarda... cosa ne dici di questi festoni?” mi chiese,
sollevando dei festoni raffiguranti dei giocatori alle prese con la
palla...
“Ridicoli....
che cos'è suo fratello? Un poppante?” mi
ritrovai a pensare, erano più adatti alla festa di un bambino!
“Be'...
in realtà non mi sembrano molto adatti... perché non
chiedi di poter organizzare la festa nella palestra della scuola? E
non la fai in maschera, magari non con solo i giocatori di basket, ma
con tutte le squadre sportiva della scuola?” proposi, senza
sperare in un esito positivo, ma, al contrario di ogni mia
aspettativa, Betty ne fu entusiasta. “Ottima idea! Lucia... tu
che divisa ti matterai?” me chiese, rimettendo al loro posto i
festoni.
“Come:
quale divisa metterò?!” pensai,
confusa, io non ero mica stato invitata!
“Ma...
io... veramente...” farfugliai, non sapevo che rispondere, e
cosa potevo rispondere?
“Ah...
già è vero! Non ti avevo ancora invitato, ma credevo
fosse ovvio, visto che mi dai una mano con l'organizzazione! Allora
ci vieni vero?” mi chiese, nuovamente facendo lo sguardo da
cucciolo, aveva scoperto il mio punto debole, ormai ero fregata!
“Be'...
non so... non conosco nessuno...” cercai una scusa per non
partecipare. Non era molto logica, ma era l'unica che mi fosse venuta
in mente.
“Non
essere sciocca...Conosci me, Mike, Manny, Mimi, Greg....” al
suono di quel nome mi ci accese una lampadina.... ecco chi era
l'amico di Mike di nove anni prima... Greg... giocavo sempre con loro
due da piccola!
Mi
apparve il ricordo di un Greg bambino, accanto a quello di lui
ragazzo... nulla da stupirsi che non lo avessi riconosciuto! Come
avrei potuto farlo! Era completamente, e dico completamente, diverso,
non c'era alcun indizio che fosse lui...
Da
bambino era sempre stato leggermente in sovrappeso e più basso
della media
. Aveva
i capelli più chiari e gli occhi più vivaci.
Adesso
era alto, più di Mike, già da considerarsi tale, magro,
ma, dalla maglia, si intravedeva il suo fisico ben scolpito. I
capelli gli erano diventati nerissimi, più della pece, e gli
occhi, e questo era un vero peccato, gli si erano spenti, non vi si
leggeva più l'allegria dentro!
Al solo
pensiero sentii le guance infuocarsi, ma ero del tutto impazzita! E
poi, bello, anzi figo, com'era aveva di sicuro una ragazza, o forse
più di una!
Distolsi
la mente da lui, e ricominciai a cercare una scusa per “marinare”
la festa di Betty, non ero il tipo per certe cose!
“Lucia...
tu ci devi venire!” mi impose, alla fine. “Come
ci devo... questo è un paese libero... no? E ognuno ha il
diritto di fare ciò che si sente, ed io non me la sento di
andare alla festa!” avrei
voluto dirle questo... ma dalla mia bocca uscirono parole del tutto
diverse...
“C...certo...
molto volentieri... ma non ho un costume...” “Quello
da coniglio
sarebbe
perfetto!” mi
dissi, ancora una volta il mio carattere poco impositivo mi si era
rivoltato contro!
“Oh...
una delle divise sportive dell'altra scuola andrà benissimo”
mi consigliò. Ecco la perfetta soluzione, le averi detto che
non praticavo alcuno sport, anche se era una bugia, lei non lo poteva
sapere... “Ma... io...non...” alzò una mano
davanti al mio volto “E non inventarti che non praticavi
sport... perché è una balla! Mike mi ha detto tutto!”
mi disse.
Quella
era la goccia che faceva traboccare il vaso! “Michael
Welton Smith... se ti prendo sei morto!” mi
appuntai, mentalmente. “Tradita
dal mio stesso cugino... lo sapevo di far male a raccontargli tutto
quello che stavo facendo nella vecchia scuola!”
Eh già... io e Mike ci sentivamo spesso per telefono, ed io,
molto orgogliosa, gli avevo raccontato di fare parte di molti club
sportivi, a quel periodo non averi nemmeno lontanamente pensato di
trasferirmi a Toronto, e non avevo pensato che lui parlasse di me ai
suoi amici, figuriamoci alla sua ragazza!
“Ok...
d'accordo, allora è deciso. Su forza, sbrighiamoci ad andare a
chiedere il permesso alla preside per l'utilizzo della palestra,
prima che torni a casa, non ho alcuna intenzione di aspettare fino a
lunedì!” disse, prendendomi per il braccio e
trascinandomi dietro di lei verso l'uscita del centro commerciale.
“Accidenti!
Questa è gentile quanto prepotente! Mike ha dei gusti davvero
particolari!” mi
dissi, notando la facilità con cui Betty cambiava d'umore! Era
davvero incredibile!
In una decina di minuti arrivammo di fronte al cancello della scuola,
ancora aperto.
Ad un tratto Betty si agitò “Oh cielo... ti dispiace se
andiamo un momento sul campo da gioco?” mi chiese,
apparentemente tranquilla, ma le si leggeva negli occhi che era
raggiante di felicità.
“Ma...
scusa fino a dieci minuti fa eri impaziente di andare dalla preside
prima che andasse via... ed adesso vuoi andare sul campo da gioco?!
Non è che stai poco bene?” le chiese, poggiandole una
mano sulla fronte, “No... non sei calda” scherzai,
scatenando in entrambe una fragorosa risata...
“In
effetti sì... ma mi sono ricordata una cosa importantissima!
Ti prego...”
Ecco,
lo sapevo, aveva scoperti che non resistevo agli occhi da cucciola.
Va be'... in fondo cosa poteva esserci su di un campo da gioco il
sabato sera alle “...
SEI
E MEZZA... accidenti è tardissimo... i miei saranno
preoccupati!” dissi, spaventando Betty “Be'... chiamali e
digli che farai un po' tardi sta sera... non è mica la fine
del mondo!” disse, sorridendomi. Aveva ragione... tirai fuori
dalla tasca il telefonino, cercai nella rubrica “CASA NONNA”
e pigiai il tasto per avviare la chiamata...
ttttttuuuuuuuttuuuu........tttuuuuuuttttuuuu......Pronto
rispose
la nonna, fortunatamente.
“Nonna...
sono Lucia. Volevo avvertirvi che tornerò un po' tardi sta
sera..... va bene?”
Certo...
sei giovane e devi divertirti. Fatti riportare a casa da Mike, e mi
raccomando stai attenta. Non preoccuparti per i tuoi genitori, con
loro parlo io! Ci vediamo cara....
“Grazie
mille nonna! Ciao” premetti il pulsante per terminare la
chiamata e detti l'ok con la mano a Betty, che andò al settimo
cielo, e mi trascinò fino al campo di gioco.
Adesso
che c'ero capivo il perché volesse andarci a tutti i costi...
c'era l'allenamento della squadra di football...
Betty
era salita, se possibile, all'ottavo cielo, e seguiva,
ossessivamente, con lo sguardo una delle figure sul campo... da
quello realizzai si trattasse di Mike.
“Incredibile...
tu riesci a distinguerli?” le domandai, incredula. Erano tutti
uguali! Tutti con il casco giallo, la maglia blu e i pantaloni, forse
troppo aderenti, bianche con strisce laterali blu e gialle.
“Certo!
Li vedo allenarsi tutte le settimane da tre anni, ed ormai li
riconosco!” mi confessò, senza mai distogliere lo
sguardo dal suo ragazzo. Non era molto difficile immaginare il
perché... quei pantaloni facevano risaltare il modo
incredibile il, cosiddetto, lato B dei ragazzi, e, confesso, che
anche il mio occhio cadde un paio di volte, stranamente sempre sullo
stesso ragazzo... ma non avevo idea di che fosse... fino a che
l'allenatore decretò la fine dell'allenamento, ed il giocatore
misterioso si tolse il casco... quasi mi venne un colpo quando vidi
di chi si trattava!
“Oh...no!
Perchè lui!” mi
maledissi, tra tutti quelli che c'erano, proprio su Gregory Wilson mi
doveva cadere l'occhio!
Mike ci
vide, e, sorridendo, alzò la mano e ci salutò,
mandando, poi, anche un bacio. La sua destinataria era chiara! E lo
accolse molto volentieri, mi sembrò!
Il
guaio fu che le assurde scene che fece dopo attirarono l'attenzione
degli altri giocatori, che non si erano accorti della nostra
presenza, e tutti, eccetto uno, iniziarono ad imitare Mike. “I
ragazzi!” pensai.
Ma la mia attenzione era rivolta solo a Wilson, che non si era unito
al gruppo, ma che si stava dirigendo a quelli che, probabilmente,
erano gli spogliatoi.
“Eh
Greg! Dai unisciti a noi!! urlò uno dei ragazzi.... mi
sembrava Fred, dalla stazza.
Infatti
lui era molto più grosso degli altri e, perciò, molto
più adatto di loro per quel genere di sport, probabilmente era
da lì che veniva l'appellativo “bestia” che aveva
usato Mike per presentarmelo...
“No
grazie! Devo sbrigarmi a tornare a casa! Mia.... madre
mi aspetta!” disse, sparendo dal campo e continuando nella
direzione presa prima...seguito, poco dopo, dagli altri.
“Dai...
andiamo ad aspettarli al cancello!” mi disse Betty, sempre
trascinandomi dietro per un braccio...
“Eh
povero Greg...” sussurrò Betty, probabilmente per non
farmi sentire, ma le ero abbastanza vicina per farlo...
“Cos'ha
Wils... ehm Greg?” chiesi, stranamente con una punta di
preoccupazione, non avrebbe dovuto importarmi, in fondo non lo
conoscevo...
“Ehm...
non so... forse faresti meglio a chiederlo direttamente a lui... è
una cosa sua personale... non vuole che la si sparga ai quattro
venti... e se devo essere sincera nemmeno io conosco la storia per
intero!”.
Strano...
Betty, che era, sicuramente, loro amica, non conosceva bene cosa lo
affliggeva... se non lo aveva detto nemmeno a lei... che speranze ci
potevano essere che lo dicesse a me?
Ero
così avvolta nei miei pensieri, che non mi accorsi che eravamo
arrivate all'entrata/uscita del campo da gioco...
“Ehilà...
splendore...” esclamò Mike, cingendo Betty tra le
braccia e baciandola, la scena mi imbarazzò, e dovetti
distogliere lo sguardo....
“Altra
differenza... trovata!”
pensai, ironica... Io non ero minimamente in grado di manifestare i
miei sentimenti, ma, a quanto pare, i miei cugini sì!
“Mmmrr...mmmrr....”
mi schiarii la voce... Mike mi sentì, si staccò da
Betty, che era più rossa di un pomodoro!, e si rivolse a
me...”Ehm... scusa Lulu.... mi ha chiamato nonna... le ho detto
che sta sera dormi da me... quindi non ti preoccupare!” mi
disse, come se nulla fosse, e sempre tenendo Betty tra le braccia...
“Mike....
ma non posso!” esclamai.... aveva deciso tutto senza chiedermi
il consenso.... a quel punto nessuno mi avrebbe biasimata se lo
avessi fatto fuori!
“Come
non puoi!
Per gli zii non c'era alcun problema... anzi erano felici di sapere
che stavamo tornando amici come una volta!” continuò
Mike... “Testa dura!”
pensai.
“Ma...
non ho il pigiama!” dissi, era l'unica cosa che mi era venuta
in mente, non avevo più idee, una sola giornata in loro
compagnia ed avevo già mandato in corto il cervello!
“La
nonna ha già portato tutto ciò che ti serve a casa
mia... mamma e papà sono entusiasti di rivederti!”disse...
non ci avevo pensato... lo zio Victor e la zia Cherry... era da molto
tempo che non li sentivo, e mi mancavano molto... in fondo... perché
no! Mamma e papà erano d'accordo!
“Va
bene... allora lo farò!” dissi, a Mike sfoderò un
sorriso a trentadue denti,anzi, più che denti, sembravano
trentadue perle bianche...
Dopo
aver risolto la situazione salutammo tutti, e ci dirigemmo verso la
casa di Mike....
“Andiamo
a darci una rinfrescata e torniamo...” disse Mike, salutando
gli altri, io mi limitai a fare “ciao” con la mano...
Quando
fummo abbastanza lontano da non vederli più, ripensai alle
parole di mio cugino di poco fa... “COSA!” urlai, facendo
sobbalzare Mike, che mi camminava affianco...
“Santo
Cielo.... cos'hai?” disse, spaventato, con gli occhi sbarrati,
non se lo aspettava di certo...
“Cosa
intendevi dire prima con torniamo!
Non vorrai di nuova andare con loro!?” esclamai... non gli era
bastata solo tutta
la giornata!?
“Aaahhh....
certo che no!” disse, ridendo, ed io mi sentii più
sollevata, “NOI andremo di nuova con loro!” aggiunse.
“COSA!”
urlai, nuovamente, “Non posso...io...” stavo cercando una
scusa, dovevo trovarla, altrimenti mi avrebbe trascinata con lui....
“Si
che puoi! La nonna ha detto che devi stare con me!” disse, come
per mettere la parola FINE al discorso, ma con me non avrebbe avuto
l'ultima parola...
“NO!
NO! E poi NO!” dissi, nella vana speranza di dissuaderlo
dall'uscire, ma fu inutile
“Dai...
questa è una sera pericolare.... c'è pure Greg...”
disse. Il discorso continuava, ma la mia attenzione si era soffermata
al punto in cui Mike nominò Greg... ed ecco di nuovo la stana
sensazione che avevo provato entrambe le volte che lo vidi... prima
in mensa e la seconda sul campo con la divisa...
“No...
Lucia non ci devi più pensare!”
mi dicevo... dovevo smetterla di giudicarlo per il suo aspetto... non
era il tipo giusto per me... era troppo cupo, un musone! Ed io li
odiavo quelli così!
“Ok!”
mi limitai a dire, ormai avevo ceduto...”Ma
non è a causa di Wilson!”
mi ripetevo, cercando di convincermi...
“Perfetto!
Dai sbrighiamoci!” disse, anche lui prendendomi per un braccio
e trascinandomi verso casa sua....
“A
stasera Gregory Wilson... e a noi due!”
CONTINUA..............
Ok....
questo capitolo contiene degli argomenti un po' HOT, ma ho cercato de
ridurli il più possibile ^-^
ma nei prossimi capitoli, credo proprio, aumenteranno*-*
.
Grazie
per le vostre recensioni ^-^ ci vediamo presto con il prossimo
capitolo ^-^
baci
da Sony92
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Capitolo 6 *** Capitolo 6:Una nuova nemica... ***
Capitolo 6: Una
nuova nemica...
“A
stasera Gregory Wilson... e a noi due!”
Dopo
poco più di dieci minuti, arrivammo all'abitazione di Mike....
Era
tutto come lo ricordavo... la villetta bianca circondata da un
immenso giardino, dal quale si intravedeva il roseto situato nella
parte posteriore della casa, zia Cherry adorava le rose...
Entrammo
e, non avemmo il tempo di avvertirla del nostro arrivo, che ci
raggiunse non appena sentì il rumore della porta che si
chiudeva...
“Oh....
Lucia.... quanto tempo! Come sei cresciuta! E come sei diventata
bella!” disse sorridendomi ed abbracciandomi, mentre cambiò
decisamente tono quando si rivolse a Mike...
“Come
mai sei rientrato così tardi!! La madre di Lucia ha chiamato
per chiedere se la figlia fosse rientrata... e ho dovuto mentirle!
Dovevi tornare a casa per le sette, e sono già le otto
passate!”
Non
riuscivo a crederci... un minuto prima era gentile, mentre un minuto
dopo.... era una furia... stentavo a credere ai miei occhi....
“Chissà se
anch'io sarò così da adulta?” mi
chiesi
La zia
si calmò dopo avere fatto una ramanzina di dieci minuti a
Mike, anche se lui non la stava decisamente ascoltando, e ci
accompagnò, per meglio dire mi accompagnò.... Mike era
a casa sua e non aveva bisogno di essere accompagnato!
“Bene....
la cena è pronta! Lucia spero che ti piaccia lo stufato di
verdure... sai con due atleti in casa devo cucinare solo cibi
salutari!” mi disse con un sorriso sul volto...
“Sì...
mi piace molto... ma...” dissi, rivolta a Manny “ anche
tu pratichi uno sport?” gli chiesi, stupita.
Manny
era molto alto e magro, e, anche se essendo sua cugina ovviamente ero
di parte, molto carino, i capelli corti nerissimi e gli occhi
azzurri, come quelli della madre, ma non mi sembrava avere il
cosiddetto “fisico d'atleta”.
“Sì!
Gioco a baseball...” mi rispose entusiasta, ma anche un po'
deluso, probabilmente perchè nessuno a scuola me lo aveva
detto.
“Wow...
io AMO il baseball. È sempre stata la mia passione giocarci!”
gli dissi, e lui, come gli altri, fece una faccia sorpresa.
“Ahahahah....”
avrei riconosciuto quella risata fra mille.... era lo zio Victor
“Lucia.... come vedo sei sempre il solito maschiaccio!”
mi disse, avvicinandosi a abbracciandomi “ Meno male... temevo
che Manhattan ti avesse trasformato in una di quelle sciocche ragazze
che pensano solo ai vestiti... ma per fortuna non è così!”
continuò.
“Ragazze che
pensano solo ai vestiti ha detto? La perfetta descrizione di Ashley”
ebbene sì... ero ancora
furiosa con lei... e chi poteva dermi torto!? Mi aveva soffiato il...
“ragazzo” e questo si difende dicendomi che non abbiamo
mai “iniziato” la nostra storia... begli amici che avevo!
Dopo
aver chiacchierato e cenato, Mike mi portò al piano superiore,
dove mi mostrò la mia stanza...
“Eccoci
principessa...” mi disse, ironico, “... questa è
la vostra stanza... preparatevi in fretta per la serata... avete
perfino un bagno privato...” continuò, con fare da
maggiordomo.
Quella
sua espressione mi fece tornare alla mente che quello era uno dei
nostri giochi preferiti... io ero la principessa, Mike il maggiordomo
e Greg il mio principe... povero, lui avrebbe preferito di no, ma io
lo costringevo
Mi
scappò una risatina, che non sfuggì all'orecchio vigile
di Mike “Cosa c'è di così divertente?” i
chiese.
Ecco,
curioso, sì, era un incurabile curiosone!
“Niente...
è che mi sono ricordata di una cosa....” gli risposi,
restando sul vago, ma avevo l'impressione, fondata, che aveva capito
a cosa alludessi...”Ah.... vedrai che forse Greg farà il
tuo principe anche sta sera... come quando eravamo piccolo!” mi
disse. Io arrossii all'istante, ormai la voglia di strozzarlo aveva
lasciato spazio a quella di torturarlo a morte!
“La
smetti di nominare Wilson!” gli dissi, cercando di controllare
la rabbia che lievitava in me, e usando un tono calmo, cosa che,
ovviamente, non riuscii a fare.
“Allora...
punto uno:” disse, contando i punti sulle mani ” lui odia
essere chiamato Wilson, solo i compagni di squadra con cui non è
amico ed i prof lo chiamano così! E punto secondo: è la
prima volta che lo nomino... perché ti agiti quando” a
qual punto sbarrò gli occhi e mi fisso “.....O MIO
DIO.... ti piace Greg!!??”.
“NO!!!!
Solo che è cambiato molto e....” cercai di
giustificarmi, ma fui bloccata da Mike “Ehi... tranquilla...
non sei la prima ragazza che si prende una sbandata per lui! Pure
Stacy, Miss son-tutta-io-so-tutto-io, se la era prersa, ed ho
l'impressione che non le sia passata!” mi confessò.
Ecco
perché mi sembrava che ci fosse un po' di attrito nel modo in
cui si guardavano a mensa... Stacy e Greg dovevano essere usciti
insieme e non doveva essere andata a finire tanto bene... ma, in
fondo, provai una sensazione di sollievo per questo, non ne sapevo il
motivo, però mi dava fastidio immaginarlo con lei, o con
qualunque altra ragazza... “NO.... smettila... lo hai appena
conosciuto!!!!”
“...Ehi....
mi ascolti? Pronto? Ci sei?”
La voce
di Mike mi distolse dai miei pensieri “Oh... scusami... stavo
cercando di immaginare dove mi avresti portato sta sera!” fu la
prima scusa che mi venne in mente, non potevo dirgli a ciò a
cui pensavo in realtà!, ma, di sicuro, lo aveva intuito...
“Sé! Come vuoi...” disse “cambiati, o faremo
tardi, e non voglio fare aspettare la mia picc... ehm... gli altri!”
“Aaahhh....
certo la tua picc... cioè gli altri non possono aspettare!”
era ora della mia vendetta, in fondo lui mi aveva in pratica
organizzato la giornata!
“Smettila!
Ed ora forza preparati!” mi ordinò. Dovevo ammetterlo...
sapeva fare paura...
“C'è
un problema... non ho un abito adatto alla sera!” ed era vero,
non una scusa, non ne aveva mai avuto bisogno prima di allora!
“Non
c'è problema... tu che taglia porti?” mi squadro da cima
a fondo, la cosa mi irritava moltissimo! “Mmhh... direi una
quaranta, quarantadue massimo! Ffhhh... per fortuna l'ho azzeccata!
Aspettami un minuto!” dicendo questo si allontanò ed
andò in un altra stanza...
“Ma cosa gli è
preso!?” mi domandavo
“Mike ha totalmente perso il lume della ragione!”
cos'altro poteva essere...”Un momento... non avrà
mica fatto quello che penso abbia fatto?!”
pensai, impaurita... se aveva chiesto a qualcuno di mia, nuova,
conoscenza di aiutarlo a fare una certa cosa... ero fritta!
Dopo
poco Mike rientrò, con le mani dietro la schiena. Mi
insospettii “Non avrai mica un vestito da sera lì
dietro... vero?!” gli chiesi, più impaurita, che
incuriosita. Lui si mise a ridere “Aaahhhhaaahhh... ma non
essere sciocca! Un abito da sera... ma dove vivi? Nel
millesettecento? No no...” disse, mostrandomi ciò che
nascondeva “... per te ho un bel top grigio argentato, una
bellissima mini nera, stivaletti, ovviamente col tacco ed un copri
spalle dello stesso colore del top... li ha scelti Betty!”
I miei
timori maggiori erano divenuti realtà! “Ma...ma io non
porto le minigonne, né i top, né gli stivali col tacco!
Sono più il tipo da jeans e maglietta!” gli dissi,
lasciandolo esterrefatto, cosa credeva, io ero un maschiaccio, lo
aveva detto lo zio stesso, e si è mai visto una maschiaccio
portare la minigonna? Non credo proprio!
“Come
non porti le mini... ho visto una tua foto in costume e, credimi, hai
delle gambe mozzafiato! E non lo dico come cugino... lo dico come
uomo!” disse, più serio di quanto non lo avessi mai
visto. “Sicuro... non è che lo dici solo per non
offendere Betty?” gli chiesi. In realtà non è che
non volessi mettere quella roba, ma poi sarei stata troppo timida per
uscire... “Dico sul serio! Credimi! Ti fidi di me?” e con
quelle parole mi convinse “Sì!” avevo ceduto
un'altra volta!, ma, forse, questa volta non era stato merito di
Mike... forse volevo vedere le facce degli altri, o forse solo quella
da Wils... cioè di Greg. NO dovevo smetterla di pensare a lui!
Verso le
nove ci avviammo tutti e tre verso la piazza.
“Finalmente!
Ce ne avete messo di tempo!” disse Fred, non appena ci vide.
Ora che lo vedevo bene... era davvero un po' grosso, anzi molto!,
“Scusateci! Ma... ci ho messo una vita a convincere Lulu ad
indossare quei vestiti!” disse, facendo spallucce, ed
indicandomi, “Ma... scusa Lucia dov'è?” gli chiese
Fred, non vedendo nessuno. Infatti mi ero nascosta dietro di lui...
mi vergognavo troppo, non potevo farmi vedere vestita così!
“Come...
ma... dai Lulu... fatti vedere!” disse Mike, tirandomi avanti,
la delicatezza non era, senz'altro il suo forte!
Fred e
gli altri mi guardarono per un istante. “Wow... accidenti...
sei davvero un schianto!” disse Fred, avvicinandosi per darmi
un bacio sula guancia, che io cercai, invano, di evitare.
“Sì!
Lo sapevo che ti sarebbe stato a pennello!” esclamò
Betty, venendo ad abbracciarmi e baciandomi sulla guancia. Anche lei
era davvero impeccabile: Top verde smeraldo, mini in jeans e sandali
con tacchi davvero alti, mi meravigliavo che non cadesse.
Dopo
avermi salutato, corse fra le braccia di Mike, anche lui, dovevo
ammetterlo, bellissimi: semplici jeans lunghi, camicia a manica corta
nera e scarpe dello stesso colore, e, non lo avevo notato, un
orecchino sulla sinistra, un piccolo cerchio.
“Be'...
noi non siamo gli unici in ritardo, vedo!” disse Manny,
staccatosi dal volto della sua Mimi. Mio cugino sembrava, anzi era,
un animale in calore, non la lasciava quasi respirare!
“Greg
arriva tra poco... a differenza di voi, lui quando ritarda avverte!”
disse, fulminando con lo sguardo Mike e Manny, “L'unica ad
essere perdonata è Lucia, che non ha ancora il numero di
nessuno. A proposito... ecco il mio!” Fred mi porse un foglio
con su scritto il numero di telefono, e poco dopo fecero lo stesso
anche gli altri, meno Stacy, ovviamente non le dovevo essere
simpatica.
Dopo una
decina di minuti, il tempo per me di memorizzare tutti quei numeri,
sentii una voce abbastanza famigliare... “Scusate per il
ritardo ragazzi.... ma Holly aveva bisogno di una mano!”
Greg era
arrivato... mi voltai ed il cuore accelerò il suo ritmo... non
potevo crederci... era ancora più bello di quel pomeriggio...
i capelli scompigliati alla perfezione, la camicia bianca con le
maniche arrotolate fino ai gomiti, i pantaloni larghi neri e le
scarpe da ginnastica bianche, ma lo sguardo era sempre spento, e
pareva anche stanco, eppure l'allenamento era finito da un pezzo,
oramai.
Per poco
non svenni alla sua vista. “Ciao bello! Ma cosa deve sempre
fare quella per aver sempre bisogno di te?” gli chiese Fred,
stringendogli la mano con una loro mossa segreta, solo a conoscenza
della squadra, pareva, perché anche gli altri fecero lo
stesso. “Ma niente... solo che delle volte si deve fare qualche
lavoro per la...”mamma” no?” chiese, esitando nel
pronunciare la parola “mamma”. Eppure ero più che
sicura che sua madre si chiamasse Rosie!, ma per il momento non
volevo approfondire.
Ci
dirigemmo tutti in un bar/discoteca, uno dei miei incubi peggiori!
Odiavo quei posti, e nemmeno Wilson sembrava andarne pazzo... “Bah...
voi andate pure... io prendo qualcosa da bere e sto un po' qui
fuori!” disse, sparendo per dirigersi al bar, io decisi di
imitarlo, ma qualcuno mi tirò nella folla.
“Ehi...
lasciami!” dissi al misterioso individuo, che poi so rivelò
essere Stacy. “Dove pensavi di andare, eh?” mi chiese con
tono minaccioso, ma ci voleva ben altro per mettermi paura, solo mio
padre, ed ora scoprivo anche Mike, potevano mettermi paura! “Volevo
uscire... non mi piace questo posto!” dissi, era la pura
verità!
“Ah!
Sì! E non c'entra il fatto che Greg sia uscito... vero?”
continuò, ma che le prendeva? Era impazzita, o più
semplicemente gelosa?
“No!”
risposo semplicemente, anche se non era del tutto esatto,
probabilmente il mio sguardo mi tradì, “Sei una
bugiarda! Stai lontana da lui, capito!”
“Non
mi sembra sia una tua proprietà! O mi sbaglio?” chiesi,
scocciata. Lei, furiosa, si allontanò.
“Bel lavoro
Smith... sei qui solo da un giorno ed hai già una nemica!”
CONTINUA.......................
Ciao
a tutti... scusate se vi ho fatto aspettare, ma non avevo la giusta
ispirazione per scrivere ^-^ ma ora l'ho ritrovata ^-^ spero che
questo cap vi piaccia....
commentate.....
baci
da Sony92^-^
|
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Capitolo 7 *** Capitolo 7:... un nuovo amico... ***
Capitolo 7:... un nuovo
amico...
“Bel lavoro
Smith... sei qui solo da un giorno ed hai già una nemica”
pensa ironica dopo che Stacy si
allontanò.
“Ehi...
tutto bene?” sentii qualcuno alle mie spalle che si avvicinava,
e che me le sfiorava. La voce era fin troppo famigliare, ed il suo
tocco mi fece sussultare... mi voltai di scatto, temendo che fosse
solo la mia immaginazione, ed invece era reale... Wilson era dietro
di me sul serio!
“S...sì!
Perchè me lo chiedi?”
“E
me lo chiedi? Con quella faccia!” mi disse, sorridendo. Ero
esterrefatta, come aveva fatto a capire che ero shoccata? Pensavo di
non darlo a vedere!
“E...
e tu che fai? Leggi nella mente come il vampiro di quel libro?”
gli chiesi... non aveva senso, ma fu la prima cosa a venirmi in
mente!
“No!
Ho solo visto in che modo ti ha trattato Stacy!” disse,
continuando a ridere...
“Come
mai ridi? Ti sembro divertente?!” gli chiesi scocciata, ma
anche, in un certo senso, felice della sua felicità... ora
sembrava quasi tornato il ragazzino sorridente e solare che mi
ricordavo!
“No...
no... scusami... è solo che sei uguale a Mike quando ti
arrabbi... inizi a dire cose senza senso!”. “Bene!
Mi prende in giro ora, eh! Mi sta bene, volevo che tornasse com'era
da bambino... ci stavo riuscendo in pieno!” pensai,
continuando ad ammirarlo mentre rideva...
Prima
avevo detto che era bellissimo? Cancellate tutto ciò che ho
detto del suo aspetto fisico... lui era molto di più! Era...
semplicemente... FIGO! Anzi, ancora di più! Era
indescrivibile. Visto da una certa distanza era una cosa, ma vederlo
a pochi di distanza era tutta un altra cosa!
I denti
bianchissimi, la pelle candida, forse con un filo di abbronzatura ed
un poco di barba sul mento e sulle guance... dovetti fare un grosso
sforzo per non accarezzargliene una. Il volto non mostrava più
alcun segno di fanciullezza, era del tutto adulto. Per non parlare
del fisico... mi superava di quindici, buoni, centimetri, magrissimo,
ad occhio e croce non pesava più di settanta chili. Le braccia
erano ben scolpite, ovviamente grazie al continuo allenamento, ma
anche i pettorali, un po' visibili dalla camicia, lo erano.
“Smettila di
guardarlo come una maniaca!” mi
dissi, stavo perdendo del tutto il senno!
“Vieni”
mi disse lui, facendomi trasalire dai miei pensieri “Ti offro
qualcosa da bere!” finendo la frase mi prese per un braccio e
mi portò al bancone del bar. “Per me un mohito. Tu cosa
prendi?” mi chiese, e per poco non svenni! Se bastava solo la
sua voce a fermi questo effetto... ero davvero spacciata!
“Un
frullato di frutta, grazie. Non bevo!” dissi, non del tutto
lucida, e lui, ovviamente se ne accorse “Guarda che il mohito è
analcolico!” disse, ridendo, “Però se vuoi un
frullato...”
“Sì!
Voglio un frullato!” ribadii, secca. Possibile che un ragazzo
così, dovevo ammetterlo, sexy potesse diventare anche così
odioso? A quanto pare sì!
“Ok...ok
non agitarti! Un frullato alla frutta.”
“Certo!
Arrivano subito!” ci disse il barista.
Quando
le bevande arrivarono, feci per prendere il portafoglio, ma la mano
di Greg mi fermò “Cosa pensi di fare? Ho detto che offro
io! E non osare replicare!” disse, senza lasciarmi nemmeno il
tempo di emettere un fiato, e pagò lui il conto.
“Grazie...
ma non dovevi!” gli dissi, non ero una di quelle a cui fosse il
ragazzo a pagare, siamo nel ventunesimo secolo!
“Ouf...
per così poco... vorrà dire che la prossima volta
pagherai tu!” disse, porgendomi il frullato, e sorprendendomi,
“Se ci sarà una prossima volta!” precisai. “E
perchè non dovrebbe esserci scusa? In fondo siamo amici fin da
quando eravamo piccoli, non credo che ci sia una legge che impedisce
di esserlo ancora dopo nove anni, se ci fosse mio padre mi avrebbe
avvertito!” puntualizzo, ironico, lui, “Lo so! Solo che
non vorrei fare di nuovo arrabbiare Stacy!” dissi, anche se
quella era solo una parte della verità, l'altra era che avevo
paura di passare troppo tempo con lui, perchè sapevo che me ne
sarei innamorata! E non ero ancora pronta, non dopo la delusione con
Kevin!
“Oh..
quella strega! Non ha preso molto bene la nostra rottura! Ma, vedrai
che le passerà!”
Non
riuscivo a credere alle mie orecchie... allora i miei sospetti su una
loro storia erano fondati! “Ma... di sicuro è sconvolta
perchè è passato troppo poco tempo e...”
incredibile... quella mi aggrediva ed io la difendevo!
“Non
credo! Due anni ti sembrano pochi? Per la durata di una rottura dico!
E poi stavamo insieme solo da un mese... lo sapeva che non sono il
tipo a cui piace stare con la stessa ragazza per troppo tempo. A meno
che non mi sia davvero innamorato! Ma non credo sia possibile per
me!” disse, del tutto convinto della sua affermazione. Mi sarei
dovuta sentire sollevata dal fatto che ormai la loro relazione era
storia vecchia, ma una parte di me era triste per ciò che
aveva detto “...non sono il tipo a cui piace stare
con la stessa ragazza per troppo tempo. A meno che non mi sia davvero
innamorato! Ma non credo sia possibile per me!” ma
era vero? Non c'erano speranze di innamorarsi per lui? “Smettila
di pensarci! Lui può fare quello che vuole!” mi
dissi, in fondo cosa mi importava se cambiava la ragazza ogni
settimana? Niente, ecco cosa!
“Ehi...”
disse, anche lui, come Mike, aveva l'abitudine di sventolarmi una
mano davanti agli occhi quando ero distratta “Ti senti male?”
mi chiese. “Oh... Cielo com'è dolce... NO!
Smettila subito!” “Sì!
Benissimo, solo che vorrei uscire... non mi piace qui dentro!”.
Lui mi
prese nuovamente il braccio e mi portò all'esterno del locale.
Era un serata bellissima... quasi come quelle dei film d'amore che
adora mia madre!
“Ah..
Greg...” gli dissi, e lui si voltò verso di me, ancora
sorridente, “C'era una cosa che volevo chiederti... se non ti
spiace”
“Spara!”
mi disse semplicemente. “Ecco... poco fa hai detto che tua
madre si chiama Holly... ed invece a me sembrava che si chiamasse
Rosie... ricordo male forse?” gli chiesi, ed i suoi bellissimi
occhi si spensero nuovamente e scomparve anche il suo bellissimo
sorriso.
“No...
ricordi benissimo... mia madre si chiamava Rosie... è la mia
matrigna a chiamarsi Holly. Mio padre l'ha sposata tre anni fa.”
disse semplicemente. Rimasi intontita per un attimo... com'era
possibile che i genitori di Greg avessero divorziato... David e Rosie
Wilson erano l'amore fatto a persona... litigavano, certo, però
da ciò che ricordo avevano sempre fatto pace...
“Oh...
non sapevo che i tuoi fossero divorziati...”
“Ed
infatti non lo sono! Mia madre è morta sette anni fa... è
stata investita da un camion mentre stava venendo a prendermi a
scuola.” strinse i pungi ed allungò le braccia lungo il
tronco, quasi come se stesse respingendo le lacrime. Mi venne
d'istinto abbracciarlo, non ne potei fare a meno. Fui scoccata da
quel mio gesto, ma ancora di più mi scocco il fatto che anche
lui avesse risposto all'abbraccio!
L'abbraccio
duro un paio di secondi, prima che io mi allontanai... “Ehm...
scusa... sono un po' troppo emotiva... e quando vedo un mio.... amico
che soffre ho l'immediato istinto di abbracciarlo.” era una
bugia, lo sapevo bene, quella era la prima volta che mi succedeva, e
speravo vivamente che fosse anche l'ultima!
“Non
devi scusarti Lucia... è un gesto che non tutti riuscirebbero
a fare con uno che non vedono da così tanti anni!” si
sforzò di sorridere. Ora il motivo della sua tristezza lo
avevo capito... aveva perso la madre ad appena dieci anni e suo padre
non aveva perso tempo a risposarsi. Holly, probabilmente non aveva
accettato di buon grado un figliastro, e lo faceva lavorare fino a
tardi, o era così o avevo letto troppe volte Cenerentola!
“Mi
dispiace molto per tua madre... ma com'è Holly?” gli
chiesi, volevo sapere se ci avevo preso.
“Holly
è una ragazza fantastica... forse un po' troppo giovane per
mio padre, ha solo ventun anni, ma mi vuole bene come ad un figlio,
anche se potrebbe più essere una sorella che una madre!”
mentre diceva queste parole si portò una mano al collo, come
per coprire qualcosa, poi bevette un po' della suo cocktail.
“Cosa
ti stai coprendo lì?” dissi, indicando il suo collo
coperto, potevo sembrare un po' invadente, ma avevo l'impressione di
aver visto una macchia scura in quel punto...
“Non
sto coprendo niente!” disse lui, irritato per la mia invadenza,
in fondo cosa c'era di male se mi preoccupavo per lui?
Come se
non avesse parlato gli scostai la mano dal collo, e vidi che
effettivamente in quel punto era più scuro.... “Santo
cielo! Cos'è questo?.... un livido?” dissi, sconvolta
dal fatto che qualcuno avesse potuto mettere le mani addosso ad un
tipo che passava la maggior parte del suo tempo ad allenarsi!
“Non
è un livido!” mi disse, scostandosi da me, e dandomi le
spalle. Era ovvio che uno come lui si vergognasse di essere una
vittima del bullismo.... in fondo, da che mondo è mondo, sono
quelli come lui i bulletti delle scuole! “Oh... Greg... non ti
devi vergognare! A chiunque può capitare di essere vittima di
un bullo...” dissi, ma non feci in tempo a terminare la frase
che lui mi interruppe “Ti ho già detto che non è
un livido! È solo....” esitò, ovvio, doveva
trovare una scusa convincente “... solo un... succhiotto!”
disse tutto d'un fiato.
Ero
stupefatta! Aveva detto di non avere una ragazza, forse non proprio
esplicitamente, ma il senso era chiaro. Ed ora diceva che quello era
un succhiotto!? Poverino... doveva vergognarsi più di quanto
pensassi!
“Greg
non c'è bisogno di mentire... se non hai la ragazza chi può
avertelo fatto?” gli chiesi, sicura che non avrebbe trovato una
risposta convincente.
“Non
sono affari tuoi!” esclamò, secco, ma io non demordevo
“Bene! Avevo ragione! Su forza dimmi chi è!” gli
dissi, ancora.
“NON
SONO AFFARI TUOI!”ribadì, più seccato di prima.
Mi fece paura... sembrava quasi che stesse per mettermi le mani al
collo, cosa che, però, non avvenne.
“Ah...bene!
Allora, visto che tu non dai retta ai miei consigli nemmeno io darò
retta ai tuoi... e lunedì stesso andrò a parlare con
Pablo... anche se mi hai detto di non farlo!” non sapevo
nemmeno io bene il perchè di quella frase, ma avevo colto nel
segno, infatti sulle labbra di Greg apparve un'espressione
contrariata, ma il perchè mi sfuggiva!
“Ok...
ma ti avverto che dopo ciò che ti dirò... potresti non
essere più così sicura di voler essere amica mia...”
disse, in tono rassegnato.
“Non
mi importa... non smetterò di esserti amica solo per quello
che mi dirai!” dissi decisa e sincera.
“Bene...
questo succhiotto me lo ha fatto....”
CONTINUA............................
Bene...
vi ho incuriosito? Spero di sì, così leggerete il
prossimo capitolo ^-^ che spero di finire al più presto^-^
Baci da
Sony92 ^-^
|
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Capitolo 8 *** Capitolo 8:... e la verità negata. ***
Ciao.... grazie per le vostre
recensioni^-^... spero che questo capitolo soddisfi, in parte, le
vostre curiosità!^-^
buona lettura!
Capitolo 8:... e la verità
negata.
(Lucia)
“Bene...
questo succhiotto me lo ha fatto....”
Stavo
per scoprire la verità... ancora pochi secondi!
“...NO!
Non posso dirtelo! Mi dispiace!” disse, ed io sbarrai gli
occhi. “Cosa! Come sarebbe “non posso dirtelo”
ma se poco fa stavi per farlo!”
dissi, infuriata, se avessi potuto lo avrei ucciso.
“Lo
so... ma è troppo presto! Te l'ho detto, se ti rivelassi la
verità, probabilmente non avresti più la forza di
essermi amica!” mentre pronunciava queste parole i suoi occhi
si spensero ancora di più. Ecco sopraggiungere di nuovo
l'irrefrenabile voglia di abbracciarlo. “NO!
SMETTILA! Perchè mi fai quest'effetto! Perchè!”
pensai mentre lo guardavo, forse un
po' troppo a lungo.
“Ehi...
ma ti sei incantata?” mi chiese, sventolandomi la mano aperta
davanti agli occhi. Uscita dallo stato di trans la prima cosa che
vidi, purtroppo, furono i suoi occhi.
“Ehm...
no... stavo... stavo solo pensando...” la mia voce era un
sussurro, mi sentivo in soggezione con quegli occhi puntati
addosso...
Non
erano più caldi come quelli di pochi minuti fa, dentro al bar,
ma erano freddi e distaccati. Facevano paura!
“Ah!”
disse, guardando l'orologio “Sono le dieci... Eeehhh....”
alzò gli occhi al cielo “ho proprio paura che rimarranno
qui fino a tardi! Accidenti, eppure sanno che odio i locali del
genere!”
“Strano!
Di solito i ragazzi li adorano, invece” era una voce
famigliare... ma di chi poteva essere... Greg contrasse il volto in
una smorfia. Vedendolo mi voltai per vedere che cosa lo aveva
irritato e...
“Pablo!”
era proprio il ragazzo odiato da Mike e dai suoi amici, e dal quale
Greg mi aveva detto di tenermi alla larga... ma..
“Che
ci fai qui!” chiese, quasi urlando, Greg. Era visibilmente
arrabbiato, anzi furioso, per meglio dire.
“Questo
è un paese libero! Io posso andare dove mi pare!”
rispose, con fare arrogante. Anche se non lo conoscevo, lo sentivo
già antipatico.
Poi si
voltò verso di me “Ciao Lucia.” mi disse
sorridente “ Dovrei parlarti, in privato! Ti dispiace Wilson?”
gli chiese, cortesemente.
“Sì!
Mi dispiace! Lucia ed io stavamo giusto per andarcene!” disse,
seccato.
Che
attore, interpretava la parte del “ragazzo geloso” alla
perfezione, sarebbe stato stupido da parte mia credere che lo fosse
sul serio! In pratica ci eravamo appena conosciuti! Però il
mio cuore aumentò comunque il suo ritmo.
“Ah...
scusa Lucia, ma esci con Wilson?”
Ok...
non avevo la minima idea di cosa rispondere... la verità, e
cioè dirgli che non eravamo lì da soli ma con dei
nostri amici, e quindi che non uscivamo insieme... oppure mentire, e
dire che era proprio così?
Fortunatamente
Greg pensò a rispondere. “Sì esatto!”
disse, cingendomi per la vita e tirandomi a sé, “Qualche
problema?” gli chiese, tenendomi stretta.
Mi
sentivo svenire... sentivo le gambe molli, se non ci fosse stato lui
a sorreggermi sarei di sicuro caduta a terra. Il suo profumo stava
impregnando i miei vestiti, ma la cosa non mi diede fastidio...
sapeva di buono, il tipico profumo maschile, che fa impazzire le
ragazze. Malgrado il copri spalle ed ed il top, riuscii a sentire il
calore della sua mano sul mio fianco. Il cuore stava quasi per
esplodermi nel petto!
“Stano...
Wilson tu non sei il tipo che ha una ragazza fissa!” disse,
perplesso Pablo. Le sue parole mi fecero rinsavire.
“Non
posso cambiare? Come hai detto tu questo è un paese libero!
Cos'è... avevi in mentre di chiederle di uscire?”
Sul
volto di Greg apparve un'espressione compiaciuta, probabilmente
grazie alla reazione che aveva provocato sul volto di Pablo.
“Ah.
Allora, se uscite davvero insieme perchè non...” iniziò
questo, prima di essere bruscamente interrotto da Greg “ Ma
allora non ci senti! Ho detto che questa è la prima volta che
usciamo!” non capivo: pechè aveva avuto una reazione
così esagerata? E poi che cosa voleva che facessimo Pablo?
Per
quanto mi sforzassi non riuscivo a trovare la risposta a queste
domande.
“Wilson...non
me la racconti giusta! Tu non perdi tempo! Le ragazze le baci subito!
Come mai non lo hai ancora fatto?” gli chiese.
Il
volto di Greg si irrigidì, ed aumentò la sua stretta ai
miei fianchi... da quanto tempo mi stava abbracciando? Ormai avevo
totalmente perso la cognizione del tempo...
Greg
non rispose. “Be'... che c'è... hai perso la lingua? Non
mi dirai che lei è diversa dalle altre?” continuò
Pablo. Il suo tono strafottente stava iniziando a darmi sui nervi!
Stava parlando di me come se fossi stata un oggetto, e per giunta,
non presente! Era arrivato il momento di reagire!
Stavo
per dargli una lezione, ma le mie labbra furono bloccate...
Non
potevo crederci... Greg mi stava baciando! Era un bacio a fior di
labbra, ma sentii un brivido percorrermi la schiena, ed i miei occhi
si chiusero istintivamente, ma, prima di farlo, riuscii a vedere il
suo volto... c'era una solo parola per definirlo “bellissimo”,
anche se era molto restrittivo.
Il
bacio durò alcuni minuti, troppo pochi a mio parere, sarei
rimasta ora in quella situazione, ed ancora non mi sarebbe bastato.
Lo
sguardo di Greg andò subito rivolto al volto di Pablo.
“Fortuna che non mi
ha guardata!” pensai,
anche se mi sentivo alquanto usata... in fondo quello era il mio
primo bacio, e mi diede molto fastidio il fatto di averlo sprecato,
ma decisi di rimandare l'imminente discussione con Greg a dopo.
Pablo
era sconvolto, non riusciva a spiccicare parola. Alla fine si limitò
a dire “Capisco... ci vediamo lunedì!” e se ne
andò.
(Greg)
“Bene...
questo succhiotto me lo ha fatto....”
Ma
che stavo facendo... quello era un segreto che nessuno, ormai escluso
Mike, avrebbe dovuto sapere! “fortuna che sono ancora
in tempo per cambiare idea!”
pensai.
“...NO!
Non posso dirtelo! Mi dispiace!” dissi tutto d'un fiato, e lei
sbarrò gli occhi. “Cosa! Come sarebbe “non
posso dirtelo” ma se poco
fa stavi per farlo!” disse, era furiosa, leggevo nei suoi occhi
che se avesse potuto mi avrebbe ucciso, ma ormai avevo preso la mia
decisione! E nessuno me l'avrebbe fatta cambiare!
“Lo
so... ma è troppo presto! Te l'ho detto, se ti rivelassi la
verità, probabilmente non avresti più la forza di
essermi amica!” il suo viso mutò aspetto, sembrava
dispiaciuta per qualcosa, ma cosa?
Non
potei fare a meno di guardarla, anche con un'espressione pensierosa
sul volto era comunque bellissima... “Ma che stai
facendo! Smettila!” mi
dissi, quello non era il momento giusto per simili pensieri!
La
fissai, e vidi i suoi occhi guardare il vuoto... era il momento di
svegliarla!
Le
sventolai una mano davanti agli occhi
“Ehi...
ma ti sei incantata?” le chiesi, nel modo più gentile
che potessi.
“Ehm...
no... stavo... stavo solo pensando...” rispose, la sua voce era
quasi un sussurro... continuai a fissarla per un po', non potevo
farne a meno.
“Ah!”
dissi, ed istintivamente guardai l'orologio “Sono le dieci...
Eeehhh....” alzai gli occhi al cielo “ho proprio paura
che rimarranno qui fino a tardi! Accidenti, eppure sanno che odio i
locali del genere!” dire solo che li odiavo non era corretto!
Li detestavo dal profondo! Mi piace ballare, ma non tutte le sere!
Ormai erano due anni che non cambiavamo locale!
“Strano!
Di solito i ragazzi li adorano, invece”
Quella
voce.... l'avrei riconosciuta tra mille! La voce più odiosa
che avessi mai sentito! Speravo di sbagliarmi, ma, purtroppo lo vidi.
“Pablo!”
disse lei, non capivo se era più sorpresa o più
felice... ma, anche solo il fatto che pronunciasse il suo nome mi
dava sui nervi!
“Che
ci fai qui!” gli chiesi, non riuscendo a controllare la rabbia
che saliva
“Questo
è un paese libero! Io posso andare dove mi pare!”
disse. “La solita aria arrogante...”
pensai... non lo sopportavo, e non riuscivo a credere che era stato
uno dei miei migliori amici!
Poi si
voltò verso Lucia “Ciao Lucia.” le disse
sorridente “ Dovrei parlarti, in privato! Ti dispiace Wilson?”
mi chiese, cortesemente, troppo per i miei gusti!
“Sì!
Mi dispiace! Lucia ed io stavamo giusto per andarcene!” dissi,
senza preoccuparmi di ricambiare la cortesia.
Se
qualcuno mi avesse visto avrebbe creduto in una sfuriata di gelosia.
Ma non era così! Oppure sì? Non mi importava... in quel
momento aveva solo importanza che quello levasse la tende!
“Ah...
scusa Lucia, ma esci con Wilson?”
Domanda
abbastanza legittima. Però mi dava fastidio che lo avesse
chiesto a lei! Non sopportavo l'idea che pronunciasse il suo nome!
Figuriamoci che le parlasse! Decisi di rispondere io, non volevo che
Lucia si sentisse coinvolta!
“Sì
esatto!” dissi, abbracciandola per i fianchi e tirandola a me,
“Qualche problema?” gli chiesi, stringendola.
Avrei
dovuto analizzare i pro ed i contro del mio gesto! Ma come potevo
immaginare che il cuore avrebbe iniziato a battere all'impazzata e
che rischiasse di rimbalzare fuori? Oppure che il dolce profumo
proveniente dai suoi capelli mi avrebbe fatto perdere la testa?
Anche
lei sembrava imbarazzata... tanto che, se non l'avessi tenuta, credo
che sarebbe caduta a terra.
“Stano...
Wilson tu non sei il tipo che ha una ragazza fissa!” mi disse.
“Strano... ed io non pensavo che fossi uno s*****o! Ma
invece...” pensai, dopo che pronunciò la sua frase,
quanto avrei voluto dirlo ad alta voce, ma invece dissi “Non
posso cambiare? Come hai detto tu questo è un paese libero!
Cos'è... avevi in mentre di chiederle di uscire?”
Ero
felice... Ibañez
non sapeva come controbattere! Ormai ero sicuro di aver vinto! Non
avrebbe avuto l'ultima parola con me!
“Ah.
Allora, se uscite davvero insieme perchè non...” lo
interruppi. Sapevo dove voleva andare a parare! Voleva sapere perchè
non l'avevo ancora baciata! Avrei potuto continuare a mentire e dire
che l'avevo fatto... ma non me la sentii di farlo.
“
Ma allora non ci senti! Ho detto che questa è la prima volta
che usciamo!” non guardai Lucia in faccia, ma di sicuro non ci
stava capendo più niente... le avrei spiegato tutto dopo!
“Wilson...non
me la racconti giusta! Tu non perdi tempo! Le ragazze le baci subito!
Come mai non lo hai ancora fatto?” mi chiese.
Sentii
il mio volto irrigidirsi e la presa su Lucia aumentare... ma l'avevo
stretta per tutto quel tempo? Non aveva ancora tentato di
divincolarsi? Non era il momento di pensarci! Ma ero felice che fosse
ancora accanto a me.
Non
risposi alla domanda. “Be'... che c'è... hai perso la
lingua? Non mi dirai che lei è diversa dalle altre?”
disse, sempre con il solito tono arrogante. Lo odiavo ancora più
del solito... come osava parlare in quel modo di Lucia... come se
fosse un oggetto!
“Sì
è diversa! Non è una di quelle p******e con cui vai tu!
Lucia non la dimentichi, anche dopo nove anni che non la vedi!”
ma cosa andavo a pensare! Meno male che non l'ho detto ad alta
voce... sarebbe sembrata una dichiarazione d'amore!
Era il
momento di passare all'azione... le parole non servivano più!
Mi
voltai ed appoggiai le labbra su quelle di Lucia... le diedi un bacio
a fior di labbra, ma se avessi dato ascolto al mio mio istinto
maschile il bacio sarebbe stato molto più approfondito!
Come
prima non avevo bene in mente i pro ed i contro del gesto! Sarei
riuscito a staccarmi da lei? Oppure l'avrei tenuta per sempre tra le
braccia?
Avevo
gli occhi chiusi, ma ero riuscito a vedere il suo viso, era ancora
più bello visto da vicino!
Mi
staccai da lei dopo un paio di minuti, ma sarei rimasto a baciarla
per tutta la vita!
Mi
voltai veloce... non volevo vedere il suo volto... non doveva essere
molto felice di essere stata usata! E poi avrebbe visto le mie guance
diventare rosse per l'imbarazzo... non potevo permettermelo!
Ripresi
fiato e guardai l'espressione di Ibañez...
ero molto soddisfatto!
Era
sconvolto, non riusciva a spiccicare parola. Alla fine si limitò
a dire “Capisco... ci vediamo lunedì!” e se ne
andò.
Ora
dovevo solo spiegare tutto a Lucia, e qualcosa anche a me stesso!
Bene...
anche questo è fatto^-^
Scusate
se ci ho messo un po' a finirlo^-^ ma avevo i compiti da fare^-^
Spero
vi piaccia baci da Sony92^-^
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Capitolo 9 *** Capitolo 9:Cosa provo per lui? ***
Capitolo 9: Cosa provo per
lui?
Pablo era andato via... ed
era finalmente giunto il momento di chiedere delle spiegazioni a
Greg, riguardo a ciò che era accaduto poco prima.
Ero ancora agitata al solo
pensiero del bacio che mi aveva dato, ma avevo bisogno di sapere il
perchè.
“Mmhh... Greg...”
lo chiamai, la voce era debole, appena si sentiva, ma lui si voltò.
Solo sentire i suoi occhi di
ghiaccio su di me mi fece dimenticare il discorso che avevo in mente,
ma poi risalii.
“Lucia, sto cosa stai
per chiedermi...” mi interruppe lui, il suo tono era freddo,
distaccato, come se non fosse successo nulla. Come potevano quelle
insignificanti parole, che dette da qualcun altro non avrebbero avuto
importanza, fare così male?
“Vuoi sapere il perchè
di quel bacio...” aveva colto nel segno! Fino a poco prima era
quello che volevo, ma ora non ne ero più così sicura.
“G...Greg... i...io...” non sapevo quello che volevo
dire... dicevo parole a caso, senza senso.
“Lucia non potevo
permettere a Ibañez
di portarti a “fare un giro”. So bene cosa intende dire
con quello!” disse, serio.
Portarmi
a fare un giro? Cosa voleva dire? Avrei voluto chiederglielo, ma non
ne ebbi il coraggio. Probabilmente mi lesse in faccia la domanda,
perchè ebbi la risposta.
“Dicendo
così... convince le ragazze di essere un bravo ragazzo. Le
porta a bere qualcosa, e fare una passeggiata nel parco... poi le
chiede loro se vogliono un caffè... le porta a casa sua e...”
fece una pausa, ma capii come doveva continuare a storia “...
non potevo permettergli di farlo anche con te!” disse,
stringendo i pugni.
“Greg...”
mi buttai, letteralmente fra le sua braccia, e lui ricambiò
l'abbraccio, “Greg... grazie...” avevo le lacrime agli
occhi, non sapevo esattamente il perchè. Forse il rischio di
finire sulla lista delle amanti di Pablo, forse la preoccupazione di
Greg, del tutto disinteressata, o almeno così speravo.
Greg,
il più bello della scuola, un atleta eccellente, intelligente,
uno che avrebbe potuto avere qualunque ragazza della scuola, cosa
poteva volere da me? Questo pensiero mi rattristò. Non capivo
il perchè, ma era così!
“Su...
su... Lulu...” spalancai gli occhi. Avevo capito bene? Mi aveva
chiamata Lulu? Per poco non svenni, sia per il modo in cui mi aveva
chiamata, sia per il tono con cui lo aveva fatto! Dolce, tenero,
avrebbe fato impazzire qualunque ragazza! “Calmati... è
tutto a posto...” mi accarezzò dolcemente il capo...
ormai ero tenuta in piedi solo grazie alla stretta forte di Greg...
non potevo più contare sulle mie gambe.
Cercai
di frenare le lacrime, “A...allora è....è solo...
snif.... è solo per... snif snif.... per quel motivo che mi
hai baciata prima?” gli chiesi, con la voce interrotta dai
singhiozzi.
Il
suo volto si raddolcì... e sorrise... era molto più
bello quando adesso, rispetto a prima.
“È
per questa sciocchezza che piangi?” mi chiese, sempre
sorridente. Io annuii, mentivo, ma in fondo lui non voleva dirmi la
verità... avrei fatto il suo stesso gioco!
Lui
mi strinse ancora di più... sentii nuovamente il suo
profumo...
“Sciocchina...
ti sembra il caso di piangere per questo?” continuò,
sempre accarezzandomi il capo, “ Forse questa volta posso dirti
la verità... in parte è vero che ti ho baciata per
impedire a Ibañez di portarti a casa sua... ma, se avessi
voluto, avrei potuto dirgli che lo avevo già fatto, ma...”
si interruppe per un momento, il più lungo della mia vita,
“... ma, se devo essere sincero, volevo
baciarti!” disse.
Avevo
paura di aver sentito male... il cuore mi batteva all'impazzata. Le
lacrime continuavamo a scendere sulle guance. Non ci potevo
credere... Gregory Wilson voleva baciarmi!
“Ma...
ora che facciamo...” gli dissi. Dovevo sapere se ora eravamo
una coppia, o se per lui non aveva voluto dire niente!
“Lucia...
mi dispiace... ma... quello che ha detto Ibañez è
vero... non sono il tipo che ha una ragazza fissa!” quelle
parole mi spezzarono il cuore... avrei voluto morire... ma perchè?
“Ah...
bene... meglio così!” dissi semplicemente... “ È
meglio che vada a casa... puoi avvertire tu Mike?” gli chiesi,
non avevo più voglia di restare da sola con lui... avevo
bisogno di pensare, di stare sola con me stessa.
“Certo!
Però non ti lascio tornare a casa da sola! È troppo
pericoloso!” disse. Avrei voluto ribattere, ma non me ne diede
il tempo e, prendendomi la mano, ci incamminammo.
In
un batter d'occhio arrivammo all'abitazione di Mike.
“Bene...
siamo arrivati.” dissi, lasciandogli la mano “Buonanotte
e grazie.” dissi, aprendo la porta. Stavo quasi per entrare, ma
la mano di Greg mi bloccò... mi avvicinò a sé
e... mi diede un altro bacio... non ci stavo capendo più
niente!
“Ma...”
ero confusa, non sapevo casa pensare... “Questo è per
darti la buonanotte... ma nulla più!” si affrettò
a dirlo, sembrava agitato, e come un fulmine tornò verso il
locale, lasciandomi sulla soglia di casa.
Entrai...
lo zio era ancora sveglio “Buonasera... sei già
tornata?” mi chiese, sembrava molto sorpreso di vedermi. “Sì...
ero molto stanca...” dissi solo, non avevo molta voglia di
parlare.
“Mike
dov'è?” chiese, “È
ancora al locale...” Gli occhi dello zio si accesero di rabbia
“E ti ha lasciata tornare a casa da sola!?” sbraitò,
cercai di tranquillizzarlo “No... mi ha riaccompagnata Greg...”
lo zio si calmò “Bene... mi piace molto quel ragazzo...
se avessi avuto una figlia, invece di quei due ragazzacci, lo
pregherei in ginocchio di uscire con lei!” detto questo salì
le scale.
Andai
verso il bagno... dovevo togliermi tutto il trucco che la zia mi
aveva obbligato a mettere, e dovevo mettere il pigiama.
Dopo
una decina di minuti mi trovavo già nel letto... e ripensavo a
tutto quello che mi era successo i primi due giorni a Toronto...
“Bene...
prima arrivo nella casa di nonna, in un posto abbandonato da Dio. Non
male come inizio”
pensai ironica “
Poi chiamo il mio Ex-quasi-ragazzo, e mi dice che la mia
Ex-migliore-amica usciva con lui da un po' di tempo. E questo solo il
primo giorno!”
non potevo credere che la mia vita sarebbe stata stravolta in così
poco tempo!
“Oggi
a scuola ho conosciuto Betty, Fred, Stacy, Rosie, Fredrjk, Johnnie,
Mimi e Pablo. Ho rivisto Mike, Manny e Greg... e qui arrivano le note
dolenti!”
era giunto il momento di fare i conti con la realtà... dovevo
chiarirmi le idee!
“Greg...
Greg... prima mi bacia, poi mi dice che non vuole una ragazza e dopo
mi bacia ancora! Il mio primo bacio... era stato sprecato! Ma,
allora, perchè non sono in collera con lui, al contrario mi
sembra sempre più bello? Io cosa provo per lui?”
Decisi
che era inutile pensarci a quell'ora, le undici passate, lo avrei
fatto il giorno dopo!
Mi
misi a dormire, ma, per quanti sforzi facessi, non riuscivo a
togliermi Greg dalla testa... lo sognai tutta la notte...
Lui,
bello come un dio pagano, era lì di fronte a me, diceva di
amarmi... mi baciava... ma, dopo si allontanava e spariva... io
tentavo di inseguirlo, ma non ero abbastanza veloce... e così
lo perdevo...
Mi
svegliai di soprassalto... guardai la sveglia... le sette e mezza di
mattina... sentivo la zia già sveglia, ed intenta a preparare
la colazione, e lo zio che, fischiettante, andava giù per le
scale...
Mi
alzai... tanto non sarei più riuscita a svegliarmi... ma,
anche quella mattina, Greg non lasciò la mia mente...
Dovevo
parlargli! Avevo bisogno di sapere!
Ciauuuu^-^
vi è piaciuto il capitolo^-^ il prossimo sarà come
questo, ma dal titolo capirete tutto^-^
recensite,
mi raccomando^-^
Baci
Sony92^-^
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Capitolo 10 *** Capitolo 10:Cosa provo per lei? ***
Capitolo 10: Cosa provo
per lei?
Ibañez
se ne era andato... finalmente potevo parlare con Lucia... dovevo
spiegarle il perché del mio gesto! Ma come, se non conoscevo
nemmeno io il motivo?
“Mmhh... Greg...” mi chiamò... già
sapevo cosa voleva dirmi... la fissai per alcuni istanti... dovevo
organizzare il discorsi per non ferirla...
“Lucia, sto cosa stai per chiedermi...” la
interruppi, il suo sguardo si incupì... sembrava quasi
ferito...
“Vuoi sapere il perchè di quel
bacio...”dissi, cercando di non guardarla. “G...Greg...
i...io...” diceva parole alla rinfusa... senza significato
logico...
“Lucia non potevo permettere a Ibañez
di portarti a “fare un giro”. So bene cosa intende dire
con quello!” eccome se lo sapevo... era stato proprio quello il
motivo per cui avevo rotto con Stacy...
Le
si leggeva in faccia che non aveva capito quello che intendevo...
“Com'è
ingenua!”
pensai...
“Dicendo
così... convince le ragazze di essere un bravo ragazzo. Le
porta a bere qualcosa, e fare una passeggiata nel parco... poi le
chiede loro se vogliono un caffè... le porta a casa sua e...”
mi fermai... anche solo il pensiero che lui potesse toccarla mi
faceva impazzire, “... non potevo permettergli di farlo anche
con te!” strinsi i pugni... probabilmente se non ci fosse stata
lei, lo avrei inseguito e pestato a sangue!
“Greg...”
disse con un filo di voce, e mi gettò le braccia al collo
“Greg... grazie...” piangeva... “Le troppe cose
successe in fretta!” pensai... cos'altro poteva essere?
Ma
avevo ancora una cosa da chiarirmi... perchè l'avevo
baciata? Non potevo ancora essere cotto di lei! Oppure sì?
“Su...
su... Lulu...” Lulu... da quanto tempo non la chiamavo così?
Da quando eravamo bambini! “Calmati... è tutto a
posto...” le accarezzai il capo, non potevo vederla in quello
stato!
“A...allora
è....è solo... snif.... è solo per... snif
snif.... per quel motivo che mi hai baciata prima?” “NO!
Non guardarmi con quegli occhioni pieni di lacrime!” non
sopportavo di vederla piangere...
Sfoderai
l'espressione più dolce che potei... dovevo consolarla...
“È
per questa sciocchezza che piangi?” le chiesi, sorridendo più
che potevo, e lei annuì.
La
strinsi ancora di più... ecco ancora il profumo dei suoi
capelli...
“Sciocchina...
ti sembra il caso di piangere per questo?” continuai ad
accarezzarle il capo, “ Forse questa volta posso dirti la
verità...” glielo dovevo... per il resto ci sarebbe
stato tempo... “...in parte è vero che ti ho baciata per
impedire a Ibañez di portarti a casa sua, ma, se avessi
voluto, avrei potuto dirgli che lo avevo già fatto, però...”
“D'accordo Wilson... è il momento di essere sincero!”
mi dissi, dovevo raccogliere tutto il coraggio che avevo “...
ma, se devo essere sincero, volevo baciarti!” Ok... era
fatta... dovevo solo attendere la sua reazione...
Sembrava
che il cuore volesse uscire dal petto... se non fossi riuscito a
trattenermi l'avrei baciata di nuovo.
“Ma...
ora che facciamo...” disse... sapevo cosa voleva dire...
proprio quello che temevo! L'avrei voluto... ma...
“Lucia...
mi dispiace... ma... quello che ha detto Ibañez è
vero... non sono il tipo che ha una ragazza fissa!” in parte
era vero... Holly non me lo avrebbe permesso... ma non era ancora il
momento di dire tutta la verità!
“Ah...
bene... meglio così!” disse semplicemente...
Come
meglio cosi? Rinunciava così facilmente? Quel bacio doveva
contare meno di zero per lei! “È meglio che vada a
casa... puoi avvertire tu Mike?” mi chiese...
“Certo!”
avevo bisogno di pensare... e con lei vicino non sarei stato
abbastanza lucido. “Però non ti lascio tornare a casa da
sola! È troppo pericoloso!” non potevo permettere che
qualcuno le facesse del male...
Non
le permisi di controbattere, la presi per mano e ci incamminammo
verso la casa di Mike, che, purtroppo, era abbastanza vicina...
“Bene...
siamo arrivati.” disse, lasciandomi la mano “Buonanotte e
grazie.” stava aprendo la porta. Non potevo lasciarla così...
Senza
nemmeno rendermene conto avvicinai il mio volto al suo... la baciai
nuovamente... fu ancora più bello di quello precedente...
“Ok... d'accordo... non ho ancora superato la cotta!”
dovetti ammetterlo...
“Ma...”
era visibilmente confusa... come lo ero io...“Questo è
per darti la buonanotte... ma nulla più!” dissi in
fretta... mi voltai e andai verso il locale...
Non
avevo voglia di tornare là... decisi di chiamare Mike...
Tuuuutu.....
tuuuuutu.... Pronto?
Mike...
sono Greg. Senti ho riportato Lucia a casa... quindi non ti
preoccupare se non la vedi.
Ok! Grazie
mille! Tu che fai? Torni qua con noi?
No...
sono stanco... torno a casa... ci vediamo domani. Ciao.
Ok... ciao e
grazie ancora.
Bene...
avevo avvertito Mike... era arrivato il momento di riordinare le
idee.
“Bene...
per ora so solo di essere ancora cotto di Lucia...” risi
sotto voce... però, a pensarci bene, quando Mike mi aveva
detto che sarebbe tornata non avevo sentito niente... nemmeno un po'
di agitazione... ma in compenso mi è venuta quando l'ho vista!
“Pensare
che quando era piccola non era molto carina... ma questo non mi ha
impedito di prendermi una cotta! Invece adesso... sfido chiunque
ragazzo a dire che non è bella...”
Eh
sì! Era davvero cambiata... forse troppo, ora, se non stavo
attento, rischiavo che qualcuno me la portasse via!
“Ma
cosa vado a pensare! Lei non è, e non potrà mai essere,
la mia ragazza! Ricordati quello che è successo all'ultima!”
La
mia unica, vera, ragazza era stata Stacy, e non era andata bene...
Troppo
ragazzina per me... già dai quindici anni preferivo le ragazze
più mature, non quelle infantili... Stacy: capricciosa,
appiccicosa... come poteva durare la nostra storia?
Il
colpo di grazia fu la sua scappatella con Ibañez...
Aveva
provato a chiedermi scusa, ma ormai la frittata era fatta! Non sono
mai stato il tipo che perdona facilmente i torti subiti... uno dei
difetti presi dalla mamma.
Poi
c'era la questione della mia famiglia... papà non aveva
obbiettato quando ha saputo che avevo una ragazza... ma Holly era
andata su tutte le furie...
Mio
padre pensava ad una semplice gelosia materna, anche se aveva solo
diciannove anni, quattro in più di me... invece la sua era
gelosia allo stato puro!
Ebbene
sì... la mia matrigna si era, ed è tutt'ora, innamorata
di me! Era lei ad avermi fatto il succhiotto sul collo!
Non
potevo dirlo a Lucia... come potevo dirle: “Il succhiotto me lo
ha fatto Holly, la nuova moglie di mio padre. Sai com'è... io
sono il suo amante!” perchè lo ero davvero...
Non
solo sapevo che Holly aveva l'amante... ma ero io l'amante!
Solo
Mike è a conoscenza di questa storia... l'unico di cui mi
fidassi, oltre me stesso.
Un
vero amico... mi ha giurato di non dire nulla a nessuno, e sta
mantenendo il giuramento!
Come
potevo fare lo stesso con Lucia? Non sapevo se di lei mi potevo
fidare... ci conoscevamo da quando eravamo piccoli, ma non eravamo
più amici come prima!
“No!
Mi rincresce ma non posso dirle niente! È troppo
presto! Forse più avanti!”
Ero
arrivato a casa... papà era fuori in viaggio di lavoro e
speravo vivamente che Holly dormisse... non volevo, di nuovo, farlo
con lei...
Era
per quel motivo che ero arrivato tardo dagli altri! Ero stato a letto
con la moglie di mio padre!
Entrai,
senza fare rumore... ma fu tutto inutile...
“Greg...
sei arrivato!” eccola lì... con indosso una mia
camicia... lo sapeva che non mi piaceva che le indossasse.
“Sì!”
dissi secco “Ti ho già detto mille volte che non voglio
che indossi le mie camice! Pensa se fosse stato qualcun altro!”
“Allora!
Che c'è di male se una mamma mette le camice del figlioletto?”
disse, con la sua solita aria ingenua.
“Tanto
per cominciare... tu non sei la mia mamma, ma solo la mia matrigna! E
poi io non sopporto che CHIUNQUE indossi le mia camice senza
chiedermelo!
Con
lei ogni tentativo di ragionare era inutile... mi si avvicinò
e mi baciò... dovevo essere forte e non cedere... non di
nuovo!
“Ehi...
cos'hai? Sei stanco?” mi chiese, probabilmente sentiva che non
stavo rispondendo al bacio.
“Un
po'... possiamo lasciare perdere per sta sera?” le chiesi, in
tono di supplica, sapevo che non poteva dire no.
“Va
bene cucciolo! Ma domani riprendiamo il discorso! Ora va a letto!”
detto questo tornò in salotto, mentre io salii in camera mia.
Mi
cambiai e mi misi sotto le coperte... ma Lucia non abbandonava la mia
mente.
“Come
posso dirti la verità? Dove trovo la forza? E se anche la
trovassi, ne avresti ancora tu per essermi amica?” mi
fermai un momento “Amica? No io non ti voglio solo come
amica... non potrei sopportare la vista di te con un altro che non
sia io!”
Cercai
di dormire, ma era difficile con tutti quei pensieri, ma alla fine ci
riuscii... ma anche in sogno lei non mi abbandonava...
Lei
era lì... davanti a me... piangeva... all'improvviso si mise a
correre lontano... io la inseguii, ma era troppo tardi... continuai a
correre poi...
Mi
svegliai... ero sudato ed avevo il fiatone... guardai l'ora... le
sette e mezza... Holly probabilmente dormiva ancora... non era mai
stata mattiniera.
Alzatomi
presi dei vestiti e mi cambiai...
Dovevo
parlare con Lucia... dovevo capire una cosa, trovare la risposta ad
una domanda che mi ronzava in testa:
“Che
cosa provo per lei?”
CONTINUA.................
Ehm....
forse ho sbagliato raiting... non è proprio verde, ma
giallo... pazienza^-^ spero che non vo scandalizzate, se è
così ditemelo senza problemi^-^ non mi offendo^-^
Spero
che il capitolo vi piaccia^-^
Baci
da Sony92^-^
|
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Capitolo 11 *** Capitolo 11: Ho bisogno di aiuto! ***
Capitolo 11: Ho bisogno di
aiuto!
(Greg)
“Bene...”
pensai, erano solo le sette e mezza... Holly dormiva di solito fino
alle nove e mezza... per il momento era “solo” in casa.
Ero
molto stanco, benché avessi dormito il sonno era stato
agitato... Se non era nei miei pensieri, Lucia era comunque nei miei
sogni... rendendoli incubi...
Non
capivo perchè continuasse a piangere... ma lo faceva e, in
fondo, sapevo di essere il solo responsabile di quel pianto!
Mi
vestii ed andai in cucina... non avevo molta voglia di prepararmi
colazione, e nemmeno di restare in casa... perciò presi il
portafoglio e mi recai al bar oltre la strada.
“Buongiorno
Greg! Il solito?” il signor Massey, il proprietario del bar, mi
conosceva fin da quando ero piccolo...
Non
era un bar molto grande. Charles ci lavorava da più di
trent'anni, con lui c'erano sua moglie Sherry e sua figlia Karen.
Una
balle ragazza: capelli castani, occhi castano scuro, portava gli
occhiali. Aveva la mia età... però, purtroppo, non
frequentavamo la stessa scuola... eravamo stato compagni di classe
fino alle media, poi io ho optato per il liceo scientifico, mentre
lei per il classico, comunque siamo riusciti a restare amici...
“'Giorno
signor Massey, signora. Ciao Karen! Si il solito grazie!”
dissi, sedendomi al mio solito tavolo ed aspettando Karen con il
cappuccino e la brioche.
“Allora
figliolo... come vanno gli allenamenti?” mi domandò il
signor Massey, andava matto per il football, quindi, ogni volta che
era in programma una partita, gli procuravo i biglietti.
“Bene!
Grazie...” in quel momento lo sport era l'unica cosa che mi
interessava... la mia mente era totalmente occupata da Lucia... avevo
bisogno di un consiglio!
“Ecco
a te Greg!” Karen mi portò la colazione, sorridente come
al solito. Per un certo periodo, quando Lucia se ne era andata,
credevo di essermi preso una cotta per lei!, ma la nostra è
una grande amicizia...
Alle
medie Mike, lei ed io eravamo un trio inseparabile... ora continuiamo
ad essere amici, e qualche volta ci vediamo, ma purtroppo non molto
di frequente.
“Grazie...”
le sorrisi a mia volta... mi dovevo correggere... non era solo Mike
ad essere a conoscenza del mio segreto... lo era anche lei.
Ma
certo, che stupido! Come avevo fatto a non pensarci prima! Karen
avrebbe potuto darmi una mano! Anche lei conosceva Lucia...
“Karen...
ho bisogno del tuo aiuto... possiamo parlare?” le chiesi.
“L'avevo immaginato che qualcosa non andava... sai te lo si
legge in faccia quando qualcosa non va! Ma questo non è il
luogo adatto! Mangia e dopo faremo una passeggiata!”
Consumai
in fretta la colazione, mi alzai e mi diressi verso il bancone.
“Quant'è signor Massey?” dissi, estraendo il
portafoglio dalla tasca dei pantaloni.
“Niente!
Offro io! È il minimo! Tu mi regali sempre i biglietti per le
partite! Ora andate!”
Cercai
di dissuaderlo, ma fu del tutto inutile... quando Charles Massey si
metteva in testa una cosa niente e nessuno poteva dissuaderlo!
Io
e Karen uscimmo...
“Ok...
forza sputa il rospo!” disse lei, senza tanto giri di parole
“Sai
che Lucia è tornata in città?” le chiesi,
tentando di prendere tempo
“D'avvero?
Wow... non vedo l'ora di rivederla! Sarà cambiata tantissimo!”
esclamò... poi sbarrò gli occhi di colpo “Ah...
ora capisco... cos'è... non ti è ancora passata la
cottarella?” disse, quasi canzonandomi.
“Esatto!
Solo che non è una cottarella... ho paura di essere
innamorato!” dissi, non credendo a ciò che era appena
uscito dalla mia bocca.
“Stop!
Frena! Gregory Andreas Wilson ha appena detto di essere innamorato!?
Questa è una notizia da prima pagina! Dobbiamo avvertire i
giornali!” Esclamò nuovamente.
Non
mi sarei mai aspettato tanto entusiasmo da una ragazza come lei! “Sì.
Ho detto che sono innamorato! E se lo vuoi sapere ieri sera l'ho pure
baciata!” dissi, per zittirla, ma lei continuò
imperterrite. “E lei ha risposto?” mi chiese, sempre più
curiosa.
“Be'...
mi sembra di sì... ma...”
“Wow!...Allora
è ufficiale! State insieme!” disse, entusiasta.
“No!...
sai che c'è quel piccolissimo problema...” dissi,
definirlo piccolissimo era restrittivo, troppo restrittivo!
“Ah
già... Holly... ma, scusa, non puoi dirle che è il
momento di finirla! Scusa... se vuole un amante che se lo cerchi! Tu
hai il diritto di avere una ragazza! Poi sono sicura che quando
gliel'hai detto, Lucia...”
“Lucia
non lo sa!” la interruppi. Lei si fermò davanti a me,
costringendomi a bloccarmi per non urtarla. Era visibilmente
arrabbiata...
“COME
SAREBBE NON LO SA!” urlò... ecco perchè anche da
bambino cercavo di non farla arrabbiare... mi faceva paura quando
urlava!
“Greg...”
stava iniziando a calmarsi “... tu devi dire la verità a
Lucia. Su avanti... tu l'hai baciata e lei ha risposto... insomma
Wilson possibile che tu non capisca che anche lei e innamorata di
te?”
Wilson!
Odiavo quando la gente mi chiamava usando il cognome! Soprattutto
quando si trattava di amici! Wilson non sono io, ma la mia intera
famiglia! Io sono Greg!, Gregory al massimo!
“Si,
ma non l'ho baciata in una circostanza romantica... ti ricordi di
Ibañez?”
lei annui.
“Sì,
ma ora che c'entra quel figlio di.... Ehm, scusa, quello lì?”
Il
suo odio per lui non si era ancora placato! Lei era stata la sua
prima, ed unica, vera ragazza... ai tempi della terza media, o almeno
lo era stata fino a quando lui non ha scoperto il sesso, non con lei,
ma con una ragazza più grande. E da allora ha cercato di farsi
più ragazze possibili!
E,
ovviamente, non lo aveva ancora perdonato. Mi raccontò che
aveva anche avuto la faccia tosta di chiederle di restare comunque la
sua ragazza! Era davvero fuori di testa!
“Sai
che ha giurato di portarsi a letto tutte le ragazze che vede?”
Karen annui di nuovo “Bene... ha cercato di portarsi a letto
anche Lucia, ma ha fatto i conti senza l'oste! Gli ho detto che
eravamo usciti insieme... di sicuro deve avere intuito che mentivo, e
così mi ha detti il perchè non l'avevo ancora baciata.
Probabilmente non immaginava che lo facessi sul serio... ma, se devo
essere sincero, non lo pensavo nemmeno io, anche se una parte di me
lo desiderava da un po' di tempo!” le raccontai la storia,
compresa l'espressione che fece Ibañez, e lei scoppiò a
ridere.
“Aaahhhh...
avrei voluto vederlo!” disse, continuando a ridere. “Ridi
finché puoi... perchè il resto non è così
divertente!” dissi, ripensando al momento in cui avevo
riaccompagnato a casa Lucia.
“Cosa
intendi?” ritornò seria “Cosa le hai fatto!”
ringhiò
“L'ho
riaccompagnata a casa e... l'ho baciata di nuovo!” dissi, tutto
d'un fiato. Stavo aspettando la sua reazione... che non arrivò...
“Continua...
so che c'è dell'altro!” disse solamente. Era davvero
brava a leggere le espressioni del mio volto.
“ Dovevo
farlo... non so il perchè ma non potevo resistere! E pio le ho
detto “Questo
è per darti la buonanotte... ma nulla più!”
e sono scappato!” il più grosso errore della mia vita!
Karen
si infuriò “COSA! MA SEI DEL TUTTO RINCRETINITO?!”
ruggì... forse dire che si infuriò era alquanto
restrittivo.... cercò di calmarsi. “Greg... Greg...
Greg...” mi preoccupava la quantità di volte che aveva
pronunciato il mio nome “ ti rendi conto che quella povera
ragazza si sarà, ovviamente, sentita usata? Tra te ed Ibañez
non so chi si sia comportato peggio con lei!”
“Io
mi sarei comportato peggio di Ibañez?! Ma sei impazzita?
Quello se la voleva portare a letto!” dissi, furioso.
“È
vero... lui voleva portarsela a letto... ma tu prima la baci poi fai
il cafone... Mike ti ammazza se sa cosa hai fatto a sua cugina! Prega
che lei sia leale nei tuoi confronti! Ma di sicuro lo sarà!”
In
effetti aveva ragione... non potevo negarlo, ma, anche solo il
pensiero di vedere Lucia tra le braccia di quello,
o di chiunque altro, mi faceva impazzire!
“Karen...
l'ho fatto per proteggerla da lui...” dissi, cercando di
giustificarmi
“Greg
sai che non pensavo fossi un tipo geloso?!” disse, tornando di
buon umore e sorridendo
“Nemmeno
io, ma a quanto pare...” dissi, poi scoppiammo tutti e due in
una fragorosa risata.
“Ma
ora che faccio?” le chiesi, quando smettemmo di ridere
“Facile...
vai da lei e le spieghi tutto!” disse “E le dici anche di
Holly, capito?” ordinò... in fondo era giusto che lo
sapesse...
Guardai
l'orologio “Accidenti... sono già le dieci! Holly si
sarà già svegliata e ...”
“...
e si e preoccupata di non poter fare la sua giornaliera infrazione
del sacro vincolo del matrimonio?! Uff... devi decidere: preferisci
andare da Holly e lasciare Lucia in preda agli altri ragazzi...
oppure ti decidi a dare un taglio a questa storia e corri dalla tua
innamorata? Ti avverti se scegli la prima hai vita breve!”
disse in tono, non molto, scherzoso.
“Karen...
prima devo dire ad Holly che è finita!” dissi,”E
poi dopo il modo in cui l'ho trattata con che coraggio mi presento
davanti a lei?”
“Ah
be'... questo è affar tuo ragazzo! Tu hai fatto il casino e tu
lo risolvi! Parlane anche con Mike... lui di sicuro ti aiuterà!”
Karen
aveva ragione... Mike mi era sempre stato d'appoggio!
“Grazie
per avermi ascoltato Karen!”
“Figurati!
A cosa servono le amiche?”
Ci
mettemmo nuovamente a ridere.
“Bene...
ci vediamo ciao!” disse, tornando verso il bar.
“Ok
Wilson ora sai cosa devi fare!”
mi dissi e mi incamminai verso casa.
CONTINUA...............
Per
questo capitolo devo ringraziare una mia cara amica che mi ha dato
l'ispirazione per il nuovo personaggio di questo capitolo, e anche
sweetlove, che mi ha dato dato l'ispirazione per l'argomento^-^
Spero
che il cap vi piaccia^-^
Baci da Sony92
|
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Capitolo 12 *** Capitolo 12: Una proposta non attesa ***
Capitolo 12: una proposta
non attesa.
(Lucia)
Erano le sette e mezza di un
sabato mattina ed io ero già sveglia... avrei voluto ritornare
a letto e dormire, ma avevo paura di sognare di nuovo Greg... mi
aveva perseguitata per tutta la notte.
Scesi in cucina, dove la zia
stava già preparando la colazione.
“Oh... Lucia... sei
già sveglia?!” disse sorpresa vedendomi
“Sì... non
riuscivo più a dormire... Mike e Manny?”
“Quei due pelandroni?
Chissà a che ora sono arrivato sta mattina! Dormono ancora!”
esclamò, furiosa, per poi raddolcirsi tutta un tratto “Cosa
preferisci per colazione? C'è l'omelette con bacon, le uova
strapazzate, il latte, con caffè o senza, con i cereali o i
biscotti, toast al formaggio.... “ elencò una quantità
inverosimile di pietanze. Come facevano Manny e Mike ad essere così
in forma?
“Grazie zia... penso
che un po' di latte caffè con dei biscotti andrà
benissimo!” le dissi, senza permetterle di completare l'elenco.
In un batter d'occhio la
colazione fu pronta in tavola.
“Bene... mi raccomando
mangia tutto! Tua madre mi ucciderebbe se avessi un calo di zuccheri
e svenissi! Quindi niente storie!” disse, allontanandosi dalla
cucina per dirigersi al piano di sopra.
“Fantastico...”
pensai. Già avevo fatica a
mangiare le confezioni monoporzione... come potevo finire quella
lì... che era gigantesca! Dovetti sforzarmi molto... ma alla
fine la finii.
Sentii
dei passi provenire dal piano di sopra e avvicinarsi...
“Giorno Lulu...
Aauuugghhh... “ Mike. Di sicuro si era appena svegliato... era
già vestito, ma aveva i capelli spettinati e il volto
stropicciato...
“Buongiorno Mike!
Dormito bene? Hai una faccia!” gli dissi, notandolo stranamente
stanco. Chissà a che ora era tornato?
“Sì sì...
solo che ho fatto troppo tardi ieri sera... non dovrei uscire dopo
una giornata di allenamenti...” disse, prendendosi una tazza di
latte e caffè. “Tu piuttosto! Perché sei andata
via senza dirmelo, invece di chiederlo a Greg? Non ti divertivi?”
mi chiese. Non sapevo dire se era deluso o impensierito...
“No... è che
ero stanca... avevo bisogno di riposare...” mentivo, ma non
potevo certo dirgli la verità... per prima cosa non ne avrei
avuto il coraggio... e per secondo non avevo alcuna voglia di
parlarne!
“Ah!” disse,
alzando ed abbassando il mento, e dirigendosi verso l'uscita della
cucina “ Lo sai che non sei brava a dire le bugie?”
cambiò direzione e guardò verso di me, sorridendo,
“Quindi faresti meglio a dirmi la verità... altrimenti
sarò costretto a chiederla a Greg!” disse,
avvicinandomisi.
“Accidenti! Come hai
fatto a scoprirmi?” gli chiesi, sorpresa ed arrabbiata.
“Facile! Quando dici
le bugie ti tocchi il lobo dell'orecchio destro! Forse nemmeno te ne
accorgi! Sarà diventato un riflesso condizionato!”
disse, immergendo una quantità spropositata di biscotti dentro
la sua tazza.
“Ma mangi sempre così
tanto?” chiesi osservando ciò che mangiava.
“Perchè, per te
questo è tanto?” disse sorpreso “ Allora dovresti
vedere quando ho davvero fame! Ho bisogno di forze per gli
allenamenti! Non posso rischiare di perdere il posto in squadra!”
disse e subito dopo iniziò a mangiare.
“E... oggi non ti
alleni?” gli chiesi, portando la mia tazza al lavandino per
lavarla “Scusa dov'è il detersivo?”
“Credo sotto il
lavello. Sì mi alleno, ma non ufficialmente! Questo pomeriggio
dovrebbero venire Fred, Johnnie e Greg per fare qualche lancio... non
possiamo impigrirci!” fece una pausa “Sai per Greg,
Johnnie e me non farebbe differenza se facessimo o no parte della
squadra... ma Fred ne ha bisogno, fa un po' fatica a scuola, e il
football gli serve per entrare in una buona università!”
Avevo sentito bene?
Università?
“L'università...
ma ci pensi già?” gli chiesi stupita, non potevo credere
alle mie orecchie!
“Sì... il
college... sono al quarto anno, l'ultimo, e siamo quasi alla metà
di aprile... è il momento di compilare alcuni moduli
d'iscrizione!” disse, sorpreso, probabilmente, dal fatto che
non ricordassi che lui aveva un anno in più di me.
“Hai ragione!”
feci una risatina nervosa “Ma sono sicura che non avrai
problemi ad essere accettato da uno! Come hai detto non avresti
problemi anche se non facessi parte della squadra!” feci una
pausa “A quali università hai pensato?” chiesi.
“Be'... per ora ho
spedito i moduli alla U of T e per Yale, ma ne ho ancora un po' da
compilare!” disse. Non sembrava per nulla entusiasta di andare
all'università...
“Wow fratellone... ero
più entusiasta quando ti sei rotto la gamba!” mi girai
di scatto... anche manny si era alzato, e si stava dirigendo verso i
toast sul tavolo.
“Ciao Manny!” lo
salutai. “Ciao Lulu! Ma che fai? Lavi i piatti?” disse,
indicando la tazza che stava nel lavandino di fronte a me.
“Be'... mi sembra
abbastanza ovvio!” dissi, sorridendo. Non sapevi il perchè,
ma parlare con Manny ma quando parlavo con Manny ero leggermente
imbarazzata... forse perchè l'ultima volta che l'avevo visto
aveva solo cinque anni... mentre adesso ne aveva quattordici!
“Mike! Manny! Che modi
sono questi!” era la voce della zia, che come prima usava un
tono furioso con i figli, per poi addolcirlo con me “Lucia...
non devi lavare i piatti!” mi disse.
“No zia...” le
sorrisi “ E' il minimo che potessi fare dopo che mi avete
ospitato!” dissi.
La zia, allora, si arrese
“Va bene... se ti fa piacere! Sei davvero una brava ragazza!”
mi sorrise di nuovo, poi si voltò verso i figli “E voi
due dovreste prendere esempio da lei!” ecco di nuovo il tono
furioso “Io vado a fare la spesa. Ci vediamo dopo ragazzi.”
detto ciò uscì di casa.
Guardai l'orologio...
“AAHHH! Accidenti! Sono già le nove!? Devo chiamare mia
madre!” detto questo corsi al piano superiore a presi il
cellulare e cercai nella rubrica “mamma” pigiai il tasto
per inviare la chiamata ed attesi la risposta.
Tuuuuutu....
tuuuuutu..... Pronto?
“Ciao
mamma? Sono Lucia...” dissi, ma non ebbi il tempo di aggiungere
altro.
Ciao Lucia... allora ti
stai divertendo dalla zia?
“Sì!
La zia è molto buona, lo zio ancora più simpatico di
quello che mi ricordavo. Per quanto riguarda Mike e Manny... sono
sempre i soliti!” dissi, trattenendo una risata.
Sono felice che tutto
vada bene... senti... io papà ed Ely stiamo andando a fare una
visita in città... ci fermeremo fino a domani sera. Preparati
che ti passiamo a prendere!
“Ma...
mamma... va bene se io resto qui? Non ho molta voglia di andare in
città...” dissi. Una visita in città sarebbe
stato l'ideale per dimenticare ciò che era accaduto la sera
precedente, ma dovevo parlare con Greg, e non potevo aspettare fino a
lunedì!
Be'... non credo ci siano
problemi... ma dove starai? La nonna è andata da una sua amica
e ci resterà per almeno una settimana.
“Se
per la zia va bene... potrei restare qui.” speravo con tutto il
cuore che andasse tutto bene.
La zia c'è? Glielo
chiedo.
“No!
È uscita. ma..” Mike mi prese il telefono dalle mani e
iniziò a parlare con mia madre.
“Zia...
ciao sono Mike... senti non c'è problema se Lucia si ferma
fino a lunedì! Anzi, ne saremmo felici!” disse,
facendomi l'occhiolino. Per fortuna potevo contare su di lui, e anche
su Manny, che dalla porta della camera faceva segno di “Sì”
col capo.
“ah
ah.... mmhh.... sì sì certo passeremo a casa di nonna a
prendere degli abiti per lei... tranquilla. Salutami lo zio ed Ely.
Divertitevi. Ciao ciao.” richiuse il telefono e me lo porse.
“Manny...
va a casa di nonna e prendi la borsa che la zia ha lasciato sul
tavolo!” disse rivolto al fratello. “Lucia... puoi
considerare questa la tua stanza!” mi disse sempre
sorridendomi, mentre Manny si stava dirigendo verso l'uscita.
“Allora
ha detto che va bene?” gli chiesi, anche se conoscevo già
la risposta. “Sì! Anche i ragazzi saranno contenti!”
Eravamo
tutti seduti in cucina... lo zio, Mike, Manny, la zia ed io, e
stavamo mangiando pranzo.
La zia e
lo zio erano entusiasti... “Lucia... sono felicissima do
ospitarti ancora un po'... finalmente un'altra donna in casa!”
disse la zia, mentre stava infiocchettando dell'insalata con un pezzo
di petto di pollo.
“Anch'io
ne sono felice!” sorrisi e mangiai.
“Mamma..
oggi verranno i miei amici ad allenarsi e, forse, a compilare qualche
modulo d'iscrizione.” disse Mike, mentre addentava una
bistecca.
“Va
bene... allora preparerò qualche panino e andrò a
comprare qualche bibita.” disse, con un tono stranamente calmo,
la zia.
“Gvatie...”
disse, mentre stava masticando, Mike... e la zia lo incenerì
con lo sguardo “Michael Welton Smith che modi sono questi? Lo
sai che non devi parlare con la bocca piena! Dove hai imparato
l'educazione? Nelle stalle?” disse, chiudendo gli occhi e
tagliando un altro pezzo di pollo, la zia.
“Scusa
mamma!” le rispose pulendosi la bocca dalla salsa.
Verso
l'una e mezza finimmo di pranzare. Ero seduta in salotto a leggere un
libro con Mike e Manny che giocavano alla Play Station, mi sembrava
un gioco sportivo.
“Mike...
ti dispiace se oggi sto un po' con te ed i tuoi amici?” gli
chiesi, posando il libro.
“Fai
pure.. anzi gli altri saranno felici! Ti adorano già!”
disse, senza distogliere lo sguardo dallo schermo.
“Grazie!
Hai detto che ci sarà anche Greg... vero?” chiesi,
tornando a leggere il libro “Sì... dovrebbe... poi verrà
anche Betty. Devi aiutarla con i preparativi per la festa di Ted...
forse viene anche Mimi.” al suono di quel nome Manny trasalì
dal gioco e sfoderò un'incredibile sorriso, che avrebbe
lasciato senza fiato chiunque.
“Mimi...
Be'... allora credo che, se viene, andremo a fare un giro!”
disse. E Mike gli diede un gomitata amichevole sul fianco.
Erano
quasi le due e mezza ed il campanello suonò.
Come un
fulmine Mike andò ad aprire... erano loro.
“Ciao
a tutti ragazzi! Entrate!” disse la zia dalla cucina.
“Bene..
allora! Non avete sentito? Dentro tutti forza!” disse
scherzando Mike tirando a se Betty e baciandola.
“Ma...
Lucia!?” esclamò Betty. Come mi vide lasciò la
stretta di Mike e corse verso di me “Ci sei anche tu? Bene..
allora iniziamo a parlare della festa! Va bene?” mi chiese, ma
senza nemmeno attendere la mia risposta mi tirò a sedere sul
divano.
Poco
dopo ci raggiunsero anche gli altri, tranne Manny, probabilmente lui
e Mimi erano usciti.
C'erano
tutti... Fred, Johnnie e anche lui.... Greg!
“Signorina...”
disse Johnnie, prendendomi la mani e baciandone il dorso. Io arrossii
leggermente “...è un piacere rivederti!” aggiunse.
Trattenni una risatina nervosa... notai le risate trattenute sul
volto di tutti, tranne che su quello di Greg, che guardava altrove,
con sguardo contrariato, sembrava quasi geloso... ma scartati a
priori quell'ipotesi.
“Ed
ecco a voi, dritto dal Medioevo, Messer Johnnie Glamuor e la sua
dama!” esclamò, divertito; Mike, scatenando a tutti una
risata, tranne che a Greg... sempre con un'espressione imbronciata.
“Scusa
Mike...” disse Greg “... ma siamo venuti qui per
allenarci o per fare i pagliacci?” continuò, freddo e
distaccato.
“Deve essere
arrabbiato per qualcosa che gli è successo!”
pensai... non era assolutamente possibile che fosse geloso!
“Ehm...
scusate... sono ancora un po' stanco per ieri...” disse,
sorridendo.
“Ok
ok avete sentito Greggy? È tempo di allenarsi!” disse
Mike, assumendo l'aria del coach e battendo le mani.
“Ed
intento che voi giocate... non organizziamo la festa!” disse
Betty, come al solito senza prestare attenzione alla mia opinione.
I
ragazzi andarono in giardino, mentre noi due restammo in salotto.
“Bene...
ieri sera ho chiesto a mia madre di chiamare la preside per chiederle
il permesso di utilizzare la palestra per la festa. È stato
accordato! Ora dobbiamo solo decidere come addobbarla! Stavo pensando
a delle vecchie maglie sportive... magari incorniciate ed appese al
muro! Che ne dici?” mi chiese... “Oddio! In che
guaio mi ero cacciata! Perchè non sono andata in città
con mamma e papà?!”
me chiesi...
“Ehm...
mi sembra una buona idea... ma hai pensato alla musica?” le
chiesi, ma me ne pentii subito, le avevo appena scatenato una crisi
isterica..
“AAAHHHHHH....
NON HO PENSATO ALLA MUSICA” disse, mettendosi le mani tra i
capelli... io cercai di tranquillizzarla “Che ne dici del
Pop.... va sempre bene!” si calmò...
“OH
Lucia sei la mia salvatrice!” mi abbracciò.
“Se
vuoi ho le divise della mia vecchia scuola... te le porto... magari
le puoi usare come dicevi prima come decorazioni...” i suoi
occhi si illuminarono
“Grazie
grazie grazie... però tieni quella che preferisci e usala come
costume... se non sbagli Mike mi ha detto che hai fatto parte delle
cheerleaders, per un po'. Perchè non usi quella divisa?”
mi chiese.
Oh sì
avevo fatto la ragazza pon pon... il periodo più brutto della
mia vita... non che ci sia niente di male nell'esserlo... ma non
faceva per me. L'avevo fatto solo per compiacere mia madre, che
odiava vedermi praticare solo sporti tipicamente maschili, ma le ho
odiate fin da subito!
“Va
bene... martedì passa a casa di mia nonna e te le do!”
le dissi “Ma non credo terrò la divisa da pon pon... le
gonne non mi stanno bene!” conclusi.
“Non
essere ridicola! Ti ho vista ieri sera con la minigonna... hai delle
bellissime gambe! Perchè credi che Glamour sia stato così
galante con te? Ieri sera non ti toglieva gli occhi di dosso, così
come Fred e, se devo dirla tutta, anche Greg!”
Cosa
aveva detto? La sera prima Greg mi guardava? Sentii il volto andarmi
in fiamme... non riuscivo a crederle, ma cercai di non darlo a
vedere. “Allora Licia... terrai la divisa da pon pon... vero?”
mi guardò nuovamente con lo sguardo da cucciolo e io mi
arresi.
“E
va bene! Metterò quella per la festa!” esclamai ormai
rassegnata. “Accidenti! Però... se è
vero che Greg mi guardava... chissà cosa farà quando mi
vedrà con quella divisa!”
pensai.
Probabilmente
Betty non aveva idea di come fosse una divisa pon pon a Manhattan...
aveva una gonna molto corta, un top che lasciava gran parte del
tronco scoperto, ovviamente dei colori della scuola: Il bianco ed il
giallo.
“Andiamo
a vedere i ragazzi come si allenano? Tanto qui abbiamo finito!”
disse Betty, distogliendomi dai miei pensieri, “Ok..”
dissi solo.
Uscimmo
in giardino. Quasi svenni... i ragazzi, probabilmente per non sentire
troppo caldo, si erano tolti la maglietta ed erano a torso nudo!
Il viso
mi aveva preso fuoco quando vidi Greg... “Wow... già
con la maglia è bello... ma senza e mozzafiato!”
pensai... come aveva fatto a diventare così bello in soli nove
anni, mentre io ero rimasta pressoché la stessa?
“Ohoh....
abbiamo un pubblico!” disse Mike, vedendoci “Ragazzi..
facciamo una pausa!” terminò, andando verso Betty.
“Ooohhh...
finalmente!” esclamò Fred. Andando verso la cucina,
mentre Johnnie si avvicinò a me “Lucia... mi chiedevo
se, una di queste sere, ti andasse di uscire con me...” “Un
vero invito! Altro che il finto appuntamento con Greg. NO! Perchè
pensavo a lui e mi sentivo in colpa! Non stavamo insieme e non saremo
nemmeno usciti, perciò che male c'era se uscivo con Johnnie?”
Ci
pensai un po' su... “Va bene mercoledì sera?” gli
chiesi, sorprendendomi da sola.
“Wow!
Va benissimo... per le sette?” chiese
“Certo!
Ti aspetto a casa di mia nonna!”
Con la
coda dell'occhio vidi Greg. Con foga prese la maglia sulla sedia ed
entrò in casa. Poco dopo lo feci anch'io, ma non lo vidi.
“Mike,
scusa, dov'è Greg?” gli chiesi.
“È
andato a casa... ha detto che aveva da fare!” mi rispose.
“Ok...
“ dissi solo, e tornai sul divano, con la speranza di poter
finire di leggere il mio romanzo... e sperando che le lacrime non
tornassero fuori...
CONTINUA....................................
Ciao a
tutti^-^ ecco il capitolo 12^-^ è stato un po' più
complesso degli altri, però spero ci piaccia comunque^-^?
Baci da
Sony92
|
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Capitolo 13 *** Capitolo 13: L'innegabile gelosia. ***
Capitolo 13: L'innegabile
gelosia.
(Greg)
Che ero geloso ormai lo
avevo ammesso, non solo a me stesso, ma anche a Karen... ma non
potevo immaginare di esserlo così tanto! Camminavo, anzi quasi
correvo, lontano dalla casa di Mike. Avevo visto troppo!
“Maledizione! E io
che pensavo di potermi concedere un minuto di tranquillità
senza pensare a Lucia.. invece come entro in casa chi mi ritrovo
davanti? Lei!” pensavo e
continuavo a procedere nel mio cammino.
Non
avevo una metà precisa, mi bastava solo andare lontano da
quella casa.
“In fondo non mi è
spiaciuto vederla... se solo quel idiota di Glamour se ne fosse stato
zitto! Invece no... ha usato il suo charme da gentiluomo! Così
Lucia non mi ha nemmeno salutato, neanche un “Ciao”! Ha
avuto occhi solo per lui!”
Ok
d'accordo... un tono così lusinghiero avrebbe fatto perdere la
testa a qualunque ragazza. Anche a scuola scommettevamo su quale di
quelle scelte avrebbe ceduto per prima, però pensavo che Lucia
non ci cascasse, che fosse più furba delle altre! Invece mi
sbagliavo di grosso.
Anche
se cercava di nasconderlo si vedeva benissimo che era arrossita per
quello che le aveva detto Glamour! E
non poco! (NdA: lo so che nel capitolo precedente ho scritto che era
arrossita leggermente, ma solo perchè lei credeva così,
in realtà era diventata più rossa di un pomodoro^-^)
“Anche
l'allenamento è andato male!”
continuai,”Certo che lo è! Continuavi a
pensare ala reazione che aveva avuto Lucia e continuavi a sbattere,
volontariamente, contro Johnnie!”
mi dissi, ed era vero... dovevamo interromperci ogni due minuti per
colpa mia... era più forte di me, dovevo fargli del male!
[Flash
Back]
Eravamo nel giardino di
Mike e ci stavamo preparando per l'allenamento... faceva caldo, così
decidemmo di toglierci la maglietta...
“Johnnie... cos'è
ti sei messo a fare il filo a mia cugina?” disse proprio
questo, sorrideva in modo stano, finto, probabilmente non gli faceva
piacere.
“E che c'è
di male se lo faccio? Non mi sembra che stia con qualcuno!”
disse. Lo avrei ucciso... parlava di lei nello stesso modo con cui le
si riferiva Ibañez, non mi
piaceva!
“Vedi
di non giocare con lei!” Gli disse Mike serio “Se ti
piace sul serio allora puoi uscirci insieme... ma se ti vuoi solo
divertire stalle alla larga! Non voglio che soffra per un tuo stupido
scherzo!” continuò in tono minaccioso.
Era
strano sentirlo parlare seriamente... però mi facevano piacere
le sua parole...
“Allora...
iniziamo sì o no l'allenamento!” a Fred non piaceva
aspettare... era sempre impaziente di allenarsi.
Iniziammo
con qualche lancio semplice.... fino ad arrivare alle recezioni ed ai
placcaggi... e li iniziò il disastro...
Ogni
volta che un lancio era intercettato da Glamour io lo placcavo con
troppa forza e lui finiva a terra dolorante.
“Ahi...
Greg... ma sei impazzito?! Non così forte!” mi disse,
mentre lo aiutavo a rialzarsi, anche se lo avrei volentieri lasciato
lì dov'era.
“Sì!
Hai ragione! Scusa!” anche se non ero sincero... non ero
dispiaciuto di averlo buttato a terra, anzi ne ero felice!
“Acc...
Johnnie tutto bene?” gli chiese Mike “Sì sì...”
disse solo lui
“Ma
che è successo?” si rivolse a me.
“È
colpa mia... l'ho placcato con troppa forza e l'ho fatto cadere...”mi
limitai a dire i fatti come stavano, non mi sembrava il caso di dire
che l'avevo fatto apposta!
“Greg...
ma che ti succede? È da quando sei arrivato che sei stano! Ed
è anche l'allenamento non è stato un granché!”
mi disse Mike.
In
effetti aveva ragione... non ero in vena di allenarmi, o almeno lo
era stato prima che Glamuor facesse il cascamorto con Lucia.
“Sono
un po' stressato... scusa ancora John...” gli dissi, “Non
ti preoccupare! Lo so che non l'hai fatto apposta!” nulla di
più lontano dalla verità!
“Mannaggia
che fame che ho!” esclamò Fred. Scoppiammo tutti a
ridere.
“Ohoh....
abbiamo un pubblico!”
disse Mike,
indicando la porta. Betty e Lucia erano appena uscite in giardino...
Ragazzi..
facciamo una pausa!” disse Mike, come al solito, non resistette
alla tentazione di andare a baciare la sua ragazza.“Ooohhh...
finalmente!” esclamò che Fred entrò in casa per
fare uno spuntino... mentre io speravo di poter parlare un po' con
Lucia... però qualcuno mi precedette...
Glamour
le si avvicinò, e quello che le chiese mi fece quasi
impazzire!
“Lucia...
mi chiedevo se, una di queste sere, ti andasse di uscire con me...”
le disse... ok, ora ne avevo la conferma... mi ero innamorato di lei,
ed ora stavo impazzendo dalla gelosia... sarei andato volentieri
andato da lui e lo avrei steso con un pugno... però preferii
aspettare di sentire la risposta di Lucia... che non si fece
aspettare troppo.
“Va
bene mercoledì sera?” Cosa! Aveva accettato... non
credevo alle mie orecchie...
Wow!
Va benissimo... per le sette?” chiese
“Certo! Ti aspetto
a casa di mia nonna!”
Non potevo più
sopportare... la rabbia aveva raggiunto livelli spropositati... con
foga presi la maglia e mi diressi verso l'entrata. Me ne dovevo
andare!
“Mike... devo
andare! Ho promesso ad Holly di fare la spesa e di tornare presto”
era una bugia, ma non potevo, non riuscivo, a restare in quella casa
un minuto di più!
“Greg... tutto
bene? Hai una faccia?” mi chiese Betty. Probabilmente il mio
viso faceva trapelare ciò che provavo...
“Sì... sono
solo un po' stanco... è meglio che vada... ciao...”
detto questo, mi infilai la maglietta e uscii.
[Fine
Flash Back]
Ormai
ero molto lontano dalla casa di Mike, per cui rallentai.
Non
riuscivo ancora a credere che Lucia avesse accettato l'invito di
Glamour... e pensare che la sera prima mi era sembrato di piacerle,
almeno un po'...
[Flash
Back]
Ero arrivato in
ritardo... colpa di Holly...
Erano già tutti
lì... ma notai qualcosa di stano... c'era qualcualtro con
loro.. una ragazza, che non riconobbi subito...
Quando mi avvicinai
strabuzzai quasi gli occhi... era Lucia!?
“Wow... che
schianto!” pensai.
Era bellissima... anzi,
oserei dire sexy... quella gonna corta le donava moltissimo, così
come il top grigio...
“Devi controllarti!
Non devi guardarla come se fossi un maniaco!” mi dissi.
Andammo nel locale che
più odiavo... infatti non ci resistetti molto... però,
poco prima di uscire, andai verso Lucia. Stacy doveva averla
spaventata... le offrii un frullato ed andammo fuori.
Incredibile quale effetto
mi facesse la sua compagnia... stavo quasi per rivelarle quel segreto
che sarebbe dovuto restare tale! Però mi bloccai in tempo.
Sembrava un po' delusa,
ed io cercai di sdrammatizzare dicendo che odiavo il locale... quano
è arrivato Ibañez.
Le
sue intenzione non erano difficili da immaginare, e riuscii a
mettergli il bastone fra le ruote!
Restai
indeciso sul da farsi quando mi chiese il perchè non avevo
ancora baciato Lucia... alla fine decisi di farlo. E da allora capii
di essermene innamorato!
Però
rovinai tutti dicendole di non volere una ragazza fissa!
[Fine
Flash Back]
“Accidenti
a me!” mi dissi
“Se non l'avessi
baciata ora non sarei in questa situazione!”
sapevo che non sarebbe stato!
La
sera precedente baciarla mi era sembrata la soluzione migliore... ma
in quel momento non ne ero più così sicuro.
Credevo
che il bacio le fosse piaciuto. Lo aveva contraccambiato! Avevo
davvero creduto che provasse qualcosa per me... ma, ovviamente, mi
era sbagliato.
“Ok...
non le piaccio... non sarà la fine del mondo, no?”
mi dissi, però la mia maledetta coscienza intervenne in quel
momento “Oh..
invece sì! Sarà la fine del tuo mondo! Ammettilo...
quando lei ha accettato l'invito del tuo amico ti è crollato
il mondo addosso!”
Il
mio solito dibattito interiore... la mia mente contro il cuore... per
un certo momento avevo pensato avesse la meglio la prima... ma, alla
fine, cedetti alle ragioni del cuore.
Non
potevo rinunciare a Lucia così facilmente!
Invertii
la marcia e mi diressi nuovamente ala casa di Mike... dovevo parlare
con lei... le dovevo dire di non uscire con quello là... le
dovevo dire quello che provavo. E, se fosse stato necessario,
rivelarle anche il mio segreto! Ormai ero pronto a giocarmi il tutto
e per tutto!
Ormai
ero prossimo all'abitazione... ancora poco e l'avrei rivista!
CONTINUA...................................
Ciao
a tutti.... questo capitolo non è stato particolarmente
difficile... è praticamente fatto solo di ricordi^-^.
Spero
che vi piaccia^-^
Baci
da Sony92
|
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Capitolo 14 *** Capitolo 14: Incomprensioni ***
Ciao a
tutti^^... spero che questo capitolo vi piaccia... forse è un
po' diverso da quello che vi aspettavate... nemmeno io pensavo di
farlo così... però non volevo farla troppo semplice^^
Cmq non
preoccupatevi le cose si risistemeranno presto^^ questa è una
soluzione temporanea^^
Buona lettura^^
Capitolo
14: Incomprensioni.
(Greg)
Mi
trovavo ormai prossimo alla casa di Mike... ero deciso a dirle tutta
la verità... nulla mi avrebbe distolto dalle mie intenzioni! O
almeno così credevo...
“Benissimo!
Allora ti vengo a prendere mercoledì alle sette... lunedì
a scuola mi dici bene dove si trova casa di tua nonna... non vorrei
arrivare in ritardo...” era una voce famigliare... avrei
riconosciuto fra mille quel tono arrogante... “Glamour”
“Sì!
Sì! Va bene...” era la voce di Lucia...
“Maledizione!
Allora ha davvero intenzione di uscirci insieme... pensavo che
scherzasse!”
La rabbia lievitava...
sentivo il sangue andarmi al cervello...
Non sentivo più le
loro voci... sperai che Glamour se ne fosse andato... presi il
coraggio a quattro mani e mi esporsi il minimo indispensabile per
poterli vedere... anche se sapevo essere una pessima idea...
Come al solito mi ero
dimenticato di elencare i pro ed i contro della mia azione! Grosso
errore!
Non credevo ai miei occhi...
Glamour teneva Lucia nelle braccia e la stava baciando...
Il mondo mi crollò
addosso un altra volta... sarei voluto andare da loro, strappare
Lucia dalle braccia di quel verme, portarla lontano e dirle tutta la
verità! Invece rimasi immobile a guardarli... con lo sguardo
puntato da nessuna parte...
La testa mi scoppiava... il
dolore, la rabbia e, soprattutto, la gelosia stavano invadendo ogni
fibra del mio corpo... eppure, invece di fare qualcosa, restavo
immobile, senza muovere un muscolo.
“Mrh mrh”
(Scusate... non so fare il verso della tosse^^') “.... Wow!...
adesso vai! Prima che Mike ci veda insieme!”
“Wow!?”
pensai... cosa vuole dire quando una
ragazza dice “Wow” dopo un bacio?! Che le era piaciuto?
Che non le era piaciuto? Ricordavo che dopo il mio bacio non aveva
avuto reazioni!
“Sì...
hai ragione! Allora ci vediamo lunedì a scuola! Ciao!” e
fece la stessa cosa che feci io quando la riaccompagnai a casa... le
diede un altro bacio...
Ormai
ero del tutto certo di essere innamorato e di essere stra-geloso!
Attesi
che Glamour, ormai non riuscivo più a chiamarlo per nome, se
ne andasse. La rabbia stava lentamente scemando, seguita dalla
gelosia, però il dolore non accennava a diminuire!
A quel
punto avevo davanti due opzioni:
-numero
uno potevo andare comunque da lei, spiegarle tutto e sperare che
tutta questa faccenda dell'appuntamento fosse solo un modo per darmi
fastidio;
numero
due invertivo nuovamente direzione, tornavo a casa e continuavo la
mia vita come sempre... avrei continuato ad essere il “Giocattolino”
di Holly.
Questa
sarebbe stata la soluzione più semplice, quella mi avrebbe
protetto dal dolore, quella dettata dalla mente.
Mentre
il cuore mi diceva di giocarmi il tutto e per tutto, di tentare la
felicità!
Per
quella volta, forse la prima fino a quel momento, decisi di seguire
il cuore, anche se avrei dovuto sopportare un dolore atroce, però
dovevo farlo! Non potevo permettermi di perdere l'unica ragazza che
sia mai riuscita a farmi innamorare! Dovevo almeno provarci!
Raccolsi,
nuovamente, il coraggio e mi avvicinai a lei... ancora non sapevo
cosa le avrei detto.
“Ciao...”
le dissi, lei si voltò di scatto, probabilmente non si
aspettava di vedermi, e mi guardò per un istante.
“Ciao...che
ci fai qui? Mike ha detto che avevi da fare!” mi disse, in tono
distaccato, quasi non mi guardava in faccia.
“Sì...
in effetti avevo qualcosa da fare... ma non lontano da qui!”
non sapevo che dire...
“Forza Wilson!
Datti una mossa! Ormai sei in ballo... non ti puoi più tirare
indietro!” mi dissi...
ormai dovevo agire! “Sono passato perchè dovevo
chiederti scusa per il modo in cui ti ho trattata ieri sera... non mi
dovevo comportare in quel modo!” dissi semplicemente.
Lei non
sembrava molto convinta... “E' il minimo!” disse, il tono
era ancora più freddo di quello di prima. Non sembrava nemmeno
più la stessa ragazza della sera prima!
Probabilmente
la stavo fissando “Allora? Vuoi ancora qualcosa, o hai finito?”
mi chiese, aveva fretta di farmi togliere dai piedi... la cosa mi
ferì, quasi più del bacio che aveva dato a Glamour!
“Ehi..
se non mi vuoi tra i piedi dillo chiaramente! Ed io tolgo il
disturbo!” mi pentii subito per ciò che le avevo
detto... un altro dei miei più grandi difetti... ogni volta
che avrei dovuto mantenere la calma la perdevo ed iniziavo a
prendermela con chiunque avevo davanti!
“Bravo!
Mi fai solo un gran piacere!” ribadì, secca, lei.
Ora era
difronte ad un bivio... potevo andarmene e lasciare le cose
com'erano... oppure cercavo di chiarire la situazione, scelta più
saggia, ma anche più complicata.
Lei si
era girata, ed ora mi dava le spalle. “Lucia...” cercai
di spiegarmi, ma lei mi interruppe. “Cosa vuoi? Sei ancora qui?
Cosa aspetti a toglierti dai piedi?”
“No amor mio... non
me ne vado senza averti spiegato tutto!” quello
era ciò che pensavo, però dalla mia bocca uscirono
parole completamente diverse... “Ok! Va Bene! Divertiti con
Glamour!” detto questo mi allontanai.
“Certo!
Lo farò!” e sentii la porta della casa sbattere.
Nuovamente
mi diressi verso la mia casa... dove Holly mi attendeva per ciò
che le avevo rpomesso la sera prima, e che, in quel momento, era
proprio ciò di cui avevo bisogno!
(Lucia)
Greg se
ne era andato... ed io me ne stavo seduta in salotto a leggere il mio
romanzo... il mio preferito “Romeo e Giulietta”. Forse un
po' troppo deprimente, però adoravo la loro storia... ne avevo
sempre sognato una simile, a parte il finale (NdA: E grazie... ci
mancherebbe che vai a morire per uno!^^).
Avevo
bisogno di distrarmi, di non pensare più a Greg... magari
uscire con Johnnie me lo avrebbe tolto definitivamente dalla testa!
“Lucia...”
la voce di Mike che dalla cucina si avvicinava al salotto “Che
fai? Non vieni a vederci giocare fuori?” era preoccupato, lo si
sentivi dal tono.
“Ehm...
no grazie.” mi sforzai di sorridere “ Preferisco leggere
un po'.” cercai di far scemare la sua preoccupazione.
“Ah!
Va bene... ma sei sicura?” mi chiese,come conferma.
Il mio
adorato cugino! Sempre pronto ad aiutarmi! Dovevo ammetterlo... in
alcuni momenti avrei voluto ucciderlo!, ma in altri, come questo, lo
adoravo!
“Sì,
vai tranquillo!” sorrisi, senza sforzo.
“Va
bene! Se cambi idea siamo in giardino! Abbiamo bisogno di tifo!”
mi sorrise... in quel momento non mi sembrò difficile
individuare il perchè una ragazza volesse stare con lui, anche
dopo che era passata la fase dell'intontimento dall'aspetto fisico.
“Certo!
Vai tranquillo!” sorridevo, ormai la tristezza era quasi
passata.
Mike andò in
giardino, ed io restai di nuovo sola con i miei pensieri...
“Forza Lucia...
devi smettere di essere triste per Greg... in fondo sei stata tu ad
ignorarlo quando è arrivato... e che hai accettato le avance
di Johnnie solo per vedere la sua reazione. A quanto pare non gliene
importa niente! Pazienza! Magari è proprio Johnnie quello con
cui devi stare! Magari uscendoci insieme scopri che è il
ragazzo più dolce del mondo...”
mi dissi. Cercavo, invado, di convincermi del fatto che non era
affatto innamorata di Greg... però ormai il danno era fatto!
“Ma chi voglio
prendere il giro... io sono innamorata di Greg! Però, ormai,
mi sembra scortese rifiutare l'appuntamento di Johnnie...”
però sapevo che con lui poteva esserci solo un'amicizia, nulla
più, il mio amore era destinato ad un altra persona!
Sentii
delle voci provenire dall'esterno, per cui decisi di recarmici. “Bene
ragazzi, per oggi va bene così! Ci vediamo domani!”
Mike stava congedando i suoi
amici. “Ok... ciao Mike. Ciao Lucia!” disse Fred,
imboccando l'uscita.
“Oh...
cielo! Già le sei! Devo andare! Ciao piccolo!” disse
Betty, baciando Mike, “Ciao Lucia! Ci vediamo domani per
terminare i preparativi!” mi disse, baciandomi su una guancia
“O...Ok...Ciao.” ebbi appena il tempo di dire.
Johnnie
mi si avvicinò. “Lucia... mi accompagni alla porta,
dovrei dirti qualcosa.” mi disse, prendendomi la mano. “Certo!”
dissi, e ci incamminammo.
“Senti...
allora è confermato il nostro appuntamento?” mi disse,
una volta giunti alla porta.
Avevo
pensato tutto il tempo ad una risposta a quella domanda... ormai
avevo deciso!
“Certo!
È super confermato!” non ero molto convinta... però
ormai il danno era fatto!
“Benissimo!
Allora ti vengo a prendere mercoledì alle sette... lunedì
a scuola mi dici bene dove si trova casa di tua nonna... non vorrei
arrivare in ritardo...”
“Mmmhh.. dargli
l'indirizzo sbagliato... sarebbe un'idea! No no... chiederà di
sicuro conferma a Mike! Opzione scartata!”
mi dissi.
“Sì!
Sì! Va bene...” dissi solamente... ormai ero incastrata!
Sentivo
la presenza di una terza persona... pensavo fosse Mike, però
mi ricordai che era andato di corsa in tintoria... doveva ritirare la
divisa della squadra... poi pensai a Manny, ma era impossibile... se
ne era andato via con Mimi e non si era più fatto vedere.
Cercai
di pensare a chi poteva essere... ad un certo punto sentii delle
braccia avvolgermi la vita...
Johnnie
mi stava tenendo tra le braccia, e stava avvicinando la sua labbra
alle mie e... mi baciò...
Non
sentii nulla... nemmeno una piccola scintilla. Nulla a che vedere con
il bacio che mi aveva dato la sera prima Greg... con lui avevo
sentito l'elettricità invadermi il corpo.
Durante
il bacio, la sensazione di essere osservata aumentò.
“Mrh
mrh” dissi a bacio terminato “.... Wow!... adesso vai!
Prima che Mike ci veda insieme!” a dire il vero non mi
importava che lui ci vedesse... ma avevo bisogno di una scura per
farlo allontanare.
“Sì...
hai ragione! Allora ci vediamo lunedì a scuola! Ciao!”
quello che fece dopo aver detto quella frase fu lo stesso che aveva
fatto Greg la sera prima, mi baciò e se ne andò.
Sentii
di passi che si avvicinavano...
“Ciao...”
la voce era famigliare... l'avrei riconosciuta fra mille... era Greg!
“Ciao...che
ci fai qui? Mike ha detto che avevi da fare!” cercai di
apparire distaccata, non volevo che capisse la mia felicità
nel vederlo.
“Sì...
in effetti avevo qualcosa da fare... ma non lontano da qui!”
“Che razza di risposta è questa?”
pensai. “Sono passato perchè dovevo chiederti scusa per
il modo in cui ti ho trattata ieri sera... non mi dovevo comportare
in quel modo!” aggiunse.
“Santo Cielo! Lucia
non farti incantare! Continua a restare distaccata!”
“E' il minimo!” dissi, cercando di dare un tono ancora
più freddo di quello di prima, e, a giudicare dalla sua
espressione, ci ero riuscita!
Continuava a fissarmi. “Allora? Vuoi ancora qualcosa, o hai
finito?” disse, seccata, anzi, imbarazzata dal suo sguardo
incollato addosso.
“Ehi..
se non mi vuoi tra i piedi dillo chiaramente! Ed io tolgo il
disturbo!” disse, anche lui seccato. Mi pentii del tono che
avevo usato prima, avrei voluto chiedergli scusa, ma avevo ereditato
il senso dell'orgoglio da mio padre! Non potevo cedere!
“Bravo!
Mi fai solo un gran piacere!” ribadii, secca, anche se non era
esattamente ciò che avrei voluto dirgli.
Gli
voltai le spalle, se lo avessi visto in faccia sarei scoppiata a
piangere e mi sarei gettata tra le sua braccia. “Lucia...”
cercò di dire qualcosa, ma io lo interruppi “Cosa vuoi?
Sei ancora qui? Cosa aspetti a toglierti dai piedi?”
Era
sconvolto! “Ok! Va Bene! Divertiti con Glamour!” disse, e
poi se ne andò.
“No
ti prego non andare!” ero ciò che avrei voluto dire,
ma dalle mie labbra uscitrono parole del tutto diverse... “Certo!
Lo farò!” entrai in casa e sbattei la porta.
Presi il
mio libro e corsi in camera! Piangendo continuai la lettura... in
qual momento l'unica cosa che volevo era restare sola... o così
o con Greg, ma quest'ipotesi era ormai da scartare... ero stata una
vera stupida.
Potevo
solo sperare che l'appuntamento con Johnnie sarebbe andato bene!
CONTINUA.......................
Ciauuuuuuuuuuu.....
Spero che il cappy vi sia piaciuto^^ come ho già scritto prima
è un po' diverso dalle aspettative, ma io sono un tipo
complicato, non mi piacciono le storie semplici^^ devono soffrire un
po' anche i personaggi della ficcy, un po' come sto soffrendo io, ma
questa è un altra storia^^ Commentate^^
Bacioni
Sony92
|
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Capitolo 15 *** Capitolo 15: Il grande giorno ***
Capitolo 15: Il grande
giorno.
(Lucia)
Erano passati due giorni
dall'ultima volta che avevo parlato con Greg. Ormai era già
mercoledì mattina... il momento dell'appuntamento con Johnnie
si avvicinava.
Prima dell'inizio delle
lezioni Betty continuava ad assillarmi con la storia della festa, ed
ora anche dell'appuntamento!
“Lucia... come sarebbe
a dire che hai intenzione di presentarti con un paio di jeans ed una
T-shirt sta sera!?” pessima idea rendere partecipe Betty sulle
decisioni che riguardavano il mio abbigliamento all'appuntamento!
“Be'... in fondo non è
una cosa ufficiale... pensavo di potermi vestire in modo casual!”
che ingenuità da parte mia credere di poter scampare così
facilmente dalle sue grinfie!
“No no! Non ci siamo!
Oggi pomeriggio andremmo a fare shopping! E non trovare scuse!
Vederai che Johnnie ti troverà irresistibile con il look
giusto! ” sorrise all'ultima parte.. odiavo lo shopping!, anche
se mi attirava l'idea che un ragazzo mi trovasse, come aveva detto
lei, irresistibile!
“Va bene... ma non
devi vederti con Mike?”, il giorno precedente mi aveva detto
una cosa simile...
“Accidenti! Me l'ero
dimenticato! Ci possiamo vedere subito dopo? Gli dico che devo andare
via prima!” disse, non troppo preoccupata.
“C...certo... se Mike
è d'accordo.” non ne ero convinta la cento per cento.
“Tranquilla! Sono
certa che andrà benissimo!” disse, sempre più
convinta.
In quel momento entrò
la professoressa di storia con la Birk... iniziavo ad amare quella
materia, anche se noiosissima mi distraeva dai miei pensieri!almeno
fino a quando entrò il prof Berty, l'insegnante di letteratura
inglese. In altre circostanze avrei adorato la lezione su
Shakespeare, centrata su “Romeo e Giulietta”, ma in qual
momento mi sembrò la meno adatta... avrei di nuovo pensato a
Greg, ed era l'ultima cosa di cui avevo bisogno quel giorno!
“Bene ragazzi... spero
che siate pronti! Oggi leggeremo alcune battute di “Romeo e
Giulietta”... vediamo un po'... reciteremo la scena del
balcone! Swiz tu farai la balia...” disse.
“Ok...” disse,
senza troppo entusiasmo. Mi aveva detto che recitare non le era mai
piaciuto!
“Smith... tu farai
Giulietta...” continuò.
“Oh... no! Non ci
penso nemmeno!” pensai
“Prof... scusi... ma...” tentai invano di replicare.
“Niente
ma! Ho deciso!” disse “E per la parte di Romeo...
Stevens... lo farai tu!” disse, indicando il ragazzo seduto
alla mia destra.
“Va
bene!” era entusiasta.
“Ok...
iniziamo!” disse il prof indicando Stevens.
“O
cielo... quale luce scorge lassù da quella finestra? Quella
finestra è l'oriente e Giulietta è il Sole. Sorgi. O
bell'astro, e uccidi l'invidiosa Luna già malata... perchè
tu sua ancella sei molto più bella di lei. Oh la mia donna...
il mio amore! Oh se solo lo sapesse!” (NdA: spero di aver
scritto la battuta in modo corretto^^ non ho il libro sotto mano... e
non posso collegarmi ad internet in questo momento^^)
Recitò
la parte in modo impeccabile... ero agitata, era il mio turno...
avrei di sicuro fatto una figuraccia!”
“Molto
bene Stevens! Smith... sentiamo un po' con te come va!” disse
il prof.
“Oh
Romeo Romeo... perchè sei tu Romeo? Rinnega tuo padre e
ripudia il tuo nome. O più semplicemente chiamami solo amore,
ed io non sarò più una Capuleti....” la lezione
continuò abbastanza bene. Fortunatamente finì presto!
“Wow
Lucia... non sapevo che recitassi così bene! Mai pensato di
iscriverti al club di teatro?” mi chiese Betty, appena il prof
se ne andò.
“No
grazie! Non mi piace molto recitare!” dissi semplicemente.
Il
professor Grech entrò in aula. “Salve ragazzi” ci
fece cenno di alzarci in piedi.
“Buongiorno
professore” dicemmo tutti insieme.
“Sedetevi
pure! Oggi ripasseremo i logaritmi!” detto questo prese in mano
il libro ed iniziò la tortura di due ore!
Finalmente
le lezioni terminarono, però arrivò la temutissima ora
di pranzo... dal lunedì a qul giorno io e Greg ci eravamo
accuratamente evitati... tranne che a pranzo, perchè,
purtroppo o per fortuna, sedevamo allo stesso tavolo... ma ai lati
opposti.
“Lucia...”
disse Betty, mentre ci dirigevamo alla mensa, “... che cosa è
successo tra te e Greg? Non vi parlate da giorni!”
La
domanda tanto temuta era arrivata! Era solo questione di tempo prima
che qualcuno la facesse. “Be'... che abbiamo avuto alcune
piccole incomprensioni ed abbiamo litigato...” cercai di
restare sul vago... anche perchè il motivo del nostro litigio
non era chiaro nemmeno a me.
“È
per via dell'appuntamento che hai con Johnnie? So che lui e Greg non
si parlano, anzi, Greg non gli parla più da sabato!”
disse, ingenuamente.
“No...
non credo! A lui che importa se io esco con lui?” disse, anche
se quello mi fece venire in mente una cosa... “Cosa
aveva detto Greg sabato? “Divertiti con Glamour”? Ma
allora può essere... no! Non è possibile!” mi
dissi, era impossibile che fosse geloso!
“Comunque
spero che facciate presto la pace!” disse. Che ingenuità
pensare che le cose tra me e Greg sarebbero tornate a posto così
in fretta! All'inizio capivo perchè Mike stesse bene con
lei... ma ora mi sembrava strano che lui restasse con una ragazza un
po'.... senza offesa tonta!
“Lo
spero anch'io...” dissi, poco convinta delle mia parole.
Entrammo
nella mensa, come al solito affollata, per fortuna Mike aveva già
preso i nostri vassoi... ci saremmo risparmiate almeno la coda!
“Grazie
piccolo!” disse Betty, baciandolo.
“Figuratevi!tieni
Lu!” disse, porgendomi il vassoio con sopra un piatto
d'insalata ed il petto di pollo... “Grazie al cielo
non ha preso il polpettone di carne!” pensai,
il mio adorato cugino aveva fatto ancora colpo!
“Grazie...”
mi avvicinai al tavolo... mi sedetti accanto a Johnnie, purtroppo
proprio di fronte a Greg!
Mannaggia
se era bello... cercai di non fissarlo, ma non potevo fare a meno di
pensarlo! I capelli erano spettinati alla perfezione, la camicia
aveva due bottoni alla cima sbottonati. Sembrava appena uscito da una
rivista di moda!
“Ciao
bellezza! Pronta per sta sera?” mi chiese Johnnie, e, a mio
malincuore, smisi di fissare il ragazzo di fronte a me.
“Ciao...
si certo. Dove mi porti di bello?” non sapevo nemmeno io il
perchè di quella domanda! Forse per vedere la reazione di
Greg, anche se era inutile!, di sicuro non avrebbe fatto nulla.
“Oh
no! Mi dispiace ma è una sorpresa! Vedrai che ti piacerà!”
disse solo.
Mi ero
sbagliata, Greg fece qualcosa, si alzò e, prendendo Stacy per
mano, se ne andò. La cosa mi dava alquanto fastidio... pensavo
che non stessero più insieme! A quanto pare mi sbagliavo.
“Ok...
ma almeno dimmi se è un posto elegante o informale! Non vorrei
sbagliare abbigliamento!” dissi, almeno non avrei fatto brutte
figure!
“È
abbastanza elegante! Ma non troppo!” disse vago “Ma non
chiedermi altro! Non voglio rovinarti la sorpresa!” aggiunse.
“Mikie...
ascolta oggi ci possiamo vedere un po' prima?” chiese Betty al
suo ragazzo.
“Certo!
Va bene al bar dei Massey?” rispose lui, non troppo sorpreso
dalla richiesta.
“Ok!
Allora ci andiamo adesso?” disse Betty.
“Va
bene! Ciao a tutti!” e se ne andarono, lasciandomi con Johnnie
e Fred.
“Ragazzi...
adoro la vostra compagnia, ma non voglio fare il terzo incomodo! Ci
vediamo dopo!” detto questo Fred se ne andò.
“Bene...
siamo rimasti noi due soli...” disse con tono abbastanza
malizioso. Sapevo ciò che voleva facessimo... lo stesso che
avevamo fatto sabato pomeriggio! (NdA: Ricordatevi che sono in luogo
pubblico^^ perciò niente di sconcio!^^)
“Sì...
però ora devo andare! Mamma mi ha detto di tornare a casa
presto, altrimenti niente uscita sta sera!” dissi. Non era una
bugia... solo che era papà, non mamma, a volere che tornassi
presto a casa!
“Oh...”
sembrava dispiaciuto “... va bene! Ci vediamo sta sera! Ciao”
mi si avvicinò e mi baciò.
“Nada de nada! Non
sa proprio baciare!” non
era del tutto vero... non sapeva baciare rispetto a Greg... con lui
era stata tutta un'altra storia!
“Sì...
ciao.” conclusi in fretta e mi avviai verso la casa di nonna.
Dovevo stare un po' da sola.
“Ciao
sorellina! Come mai quella faccia?” Ely era seduta sul divano,
intenta a guardare la TV, le solite soap opera che a lei e a mamma
piacevano tanto! Io non le capivo!
“Sì!
Tutto bene! Più tardi esco con Betty... devo comprare un
vestito per sta sera...” il volto di Ely si illuminò...
“Shopping...
posso venire anch'io? Ti preeeegooooo....” i soliti occhioni da
cucciola, come potevo dire di no?
“Va
bene... ma prima chiedilo alla mamma!” le dissi, almeno ne
doveva essere al corrente!
“Lo
sai che mamma e papà sono andati dalla zia Sophie... e
torneranno solo sabato!”
Sabato...
solo il suono di quella parola mi provocava un tuffo al cuore, per
via di ciò che era successo con Greg. Possibile che potesse
rovinarmi anche i pomeriggi migliori solo con il suo ricordo?
“Ah.
Ok vieni allora. Avrò bisogno anche dei tuoi consigli! Lo sai
che in materia “moda” o “look” sono uno zero
assoluto!” sorrisi insieme a lei. Per un momento dimenticai che
l'appuntamento era con Johnnie, e non con il ragazzo che avrei
voluto.
“Ciao
Lucia... sei già a casa?” la nonna era appena entrata
nel salotto. Con in mano delle buste per la spesa.
“Sì...
pensavo che papà fosse a casa... mi aveva detto di tornare
presto!” dissi, non avevo idea dell'improvvisa partenza dei
miei.
“Ahhh...
capisco... la zia Sophie si è sentita male e i vostri genitori
sono partiti improvvisamente! Io ho preferito restare a casa! Anche
se avreste potuto cavarvela anche da sole!” disse, sorridendo,
e si diresse verso la cucina, probabilmente per sistemare la spesa.
“Lucia...
tu devi uscire questa sera vero?” mi chiese la sua voce
proveniente dalla cucina.
“Sì!”
urlai, la nonna era un po' dura d'orecchi, anche se non lo avrebbe
mai ammesso.
“Nonna...
oggi vado con Lulu e Betty a fare shopping! Va bene?” disse
Ely, usando il mio stesso tono di voce.
“Betty?!”
disse, incredula la nonna “Non pensavo che Mike ci uscisse
ancora insieme! Non credo che durerà ancora per molto!”
“Non
dire così nonna! Mike e Betty sono innamoratissimi!”
dissi, pensando al pomeriggio di shopping che mi attendeva.
CONTINUA.........................
Ciauuuuuu.........
Bene bene... Avete ragione... Lucia è davvero stupida!^^ anche
un cieco capirebbe che Greg è geloso!
Commentate^^
Baci
Sony92
|
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Capitolo 16 *** Capitolo 16: Dobbiamo trovare una soluzione! ***
Ciao
a tutti^^ accantono per un momento la storia tra il povero Greg e la
stupidottera Lucia^^
Capitolo
16: Dobbiamo trovare una soluzione.
(Mike)
Arrivammo
al caffè Massey... Karen ci accolse.
“Ciao
Betty, Mike! Vi porto il solito?” ci chiese.
Betty
subito era gelosa di Karen, perchè passavamo molto tempo
insieme, ed era anche molto carina! Ma io l'avevo rassicurata! Per me
c'era solo lei, non avevo occhi che per la mia piccola! E sarebbe
sempre stato così!
“Sì
grazie!” dissi, sorridendole. Anche se ero del tutto perso per
Betty, non voleva mica dire che non potevo sorridere ad un amica!
Ci
sedemmo al nostro tavolo, ed, in men che non si dica, Karen arrivò
con le ordinazioni.
“Allora
Mikie... di cosa volevi parlarmi?” mi chiese, moriva dalla
curiosità, glielo si leggeva in faccia.
“Quanta
fretta! Come sta Ted?” le chiesi, convinto, anzi sicuro, che
Karen ci ascoltasse. Aveva sempre avuto un debole per Ted, anche se
non lo avrebbe mai ammesso!
“Bene.”
disse solo, non vedeva l'ora di sapere il motivo dell'appuntamento.
“E
quando hai detto che torna?” cercavo di fare in modo che Karen
sentisse il più possibile! Doveva sapere del suo ritorno in
città!
“Sabato!
Lo sai benissimo! Forza non fare lo scemo! Dimmi perchè volevi
vedermi!” si stava spazientendo. Era il momento di iniziare a
preoccuparsi!
“Su
piccola... non arrabbiarti!” le sorrisi e le accarezzai la
mano, di solito la faceva calmare.
“Va
bene cucciolo... però ora per favore dimmi cosa vuoi? Ho un
impegno con Lucia!” disse, quasi esasperata.
Adorava
la mia cuginetta, come non poteva, era mia cugina! Lo stesso
adorabile carattere! Era ovvio, se era rimasta folgorata da me... ora
basta, se no faccio troppo l'egocentrico!
“Oh
piccola... non è il caso di fare così! È presto!
E poi a Lucia non importa molto di questo appuntamento!” le
dissi, non sembrava sorpresa
“Dici!”
tono sarcastico, nulla di buono,” Che a Lucia non interessava
John ci ero arrivata anch'io! La tonta la faccio, non la sono!”
era vero... adorava fare la finta tonta! Forse perchè era ciò
che la gente si aspettava da una ragazza così bella.
Le
apparenze ingannano: lei sembrava un'oca, ma in realtà era una
della più brave della scuola! Nemmeno io ci credevo! Ed
invece...
“Mike!
Mike! Ti sei incantato?” mi chiese, sventolando la mano davanti
ai miei occhi. Io l'afferrai e la baciai, facendola arrossire.
“Sì
piccola. Sono rimasto incantato da te! E lo sono ormai da tre anni!”
dissi, avvicinandomi a lei e baciandola.
Lei
si stacco, era rossa coma un pomodoro, “Michael... smettila! Su
forza sputa il rospo!” mi disse, con tono da finta arrabbiata.
“Va
bene Beatrice...” non
sopportava che usassi il suo nome per intero, così come non lo
sopportavo io, “... volevo chiederti se sai qualcosa su Greg...
sai perchè non parla più con Lucia?” le chiesi,
io avevo poche informazioni. Ogni volta che provavo a parlarne con
Greg cambiava discorso, magari Lucia aveva detto qualcosa a Betty.
“No!
Lucia mi ha solo detto che hanno litigato! Ma il motivo non lo so!”
disse.
Benissimo!
Greg con me non parlava, Lulu con Betty faceva lo stesso e, ciliegina
sulla torta, Lucia usciva con John, e Greg stava ricominciando a
vedersi con Stacy! “Ma che bella fortuna!”
pensai. Era un esclamazione di nonno Matt! Non l'aveva mai capita,
fino a qual momento, almeno.
“Betty...
io non posso più vedere Greg in quelle condizioni, e nemmeno
Lucia!” disse, non avevo proprio alcuna idea!
“Nemmeno
io! Sarebbero una coppia perfetta!” disse lei, probabilmente si
era già fatta il filmino in testa.
“Se
solo non fossero tutti e due così orgogliosi e si
chiarissero!” continuai. L'orgoglio era una caratteristica
degli Smith, ma anche nei Wilson era ben sviluppata! Ecco perchè
le due famiuglie potevano andare d'amore e d'accordo come odiarsi
come, o peggio, dei Capuleti ad e Montecchi di Shakespeare!
“Lo
so.. “ disse, guardandomi di sottecchi “Anche tu sei
orgoglioso! E per colpa di questo quasi non ci mettevamo insieme!”
Aveva
ragione... tre anni prima, quando non eravamo ancora
fidanzati, ma uscivamo insieme, avevamo litigato... io non mi volevo
scusare, e nemmeno lei. Non ci siamo parlati per settimane, poi Betty
è uscita con, indovinate un po'? Esatto! Ibañez! Ero
folle di gelosia! Li seguii, li vidi cenare insieme, e poi lui tirò
fuori la carta del caffè a casa sua.
Gli
sono saltato addosso, l'ho riempito di pugni, e dissi la frase che ci
fece tornare insieme: “Nessuno tocca la mia
ragazza! Chiaro?”
Betty
mi accuso, poi il giorno seguente le spiegai il perchè del mio
gesto! Era sconvolta e mi gettò le braccia al collo. “Mike...
Grazie! ma... dicevi sul serio quando hai detto che ero la tua
ragazza?” mi guardava con gli occhi pieni di lacrime.
“Certo
piccola! Mai stato più sincero! Scusa per il modo in cui ti ho
trattato!” speravo con tutto il cuore che mi perdonasse.
Non
lo disse apertamente, ma me lo dimostrò con un bacio.
E
da allora siamo ancora insieme!
“MIKE!”
urlò, risvegliandomi dal mio sogno ad occhi aperti.
“S...
sì piccola?” dissi, un po' spaventato.
“Come
al solito! Stiamo facendo un discorso serio e tu ti perdi nei
ricordi!” disse, facendo finta di essere arrabbiata.
“Lo
so, ma sono i nostri ricordi!” dissi, sorridendole, ma questa
volta non servì a molto...
“Avrai
tempo dopo per ricordare! Ora dobbiamo fare qualcosa per Greg e
Lucia! Non possiamo permettere che il nostro gruppo si rompa perchè
sono un po' stupidi e non sanno dire ciò che provano!”
disse, più seria di quanto l'avessi mai vista! Faceva quasi
paura!
“O...
ok... ma come facciamo?” le chiesi ingenuamente. In quel
momento Karen si sedette con noi.
“A
convincere Greg ci penso io!” disse, battendo il cinque a
Betty.
Ero
un po' confuso... “Ma... da quando voi due siete amiche?
Pensavo non vi sopportaste?” ero un po' incredulo, ma loro
sorridevano.
“Mike...
sei proprio ingenuo! Io e Betty abbiamo iniziato a fare amicizia dopo
aver chiarito un po' di cose!” mi disse Karen. Ero molto felice
di questa nuova amicizia!
“Meno
male! Karen conosce bene Greg, Betty passa molto tempo con Lucia, ed
io conosco entrambi! È perfetto!” dissi.
“Ascolta”
disse Karen “Domani vieni a pranzo qui con Greg... così
potremmo carpire più informazioni!”
“Mentre
io e Lucia andremmo a mangiare al centro commerciale. Le dirò
che voglio parlare del suo appuntamento con John!” disse Betty.
“Wow...
voi due avete già organizzato tutto alla perfezione! Allora a
cosa vi servo io?” chiesi, un po' offeso dalla loro nuova
comunella.
“Mike
tu sei indispensabile! Devi portare, anche in braccio, Lucia alla
festa per mio fratello! È lì che proveremo la
riappacificazione!” disse Betty.
“Ok!
Allora domani sarò qui per l'una e mezza con Greg, mentre tu
ti occupi di Lucia!” conclusi.
Le
due annuirono. Ormai il piano era pronto, aspettava solo di essere
messo in atto!
“Io
vado! Accompagni Lucia a fare shopping! Ci vediamo! Ciao Karen!”
disse, e si diedero due baci sulle guance, “Ciao cucciolo!”
disse, mi baciò ed usci.
Pagai
il conto e feci lo stesso anch'io.
CONTINUA.........................................
bene...
anche questo è fatto^^ ho voluto cambiare un po' punto di
vista^^ anche Mike è un punto nella nostra storia^^.
Commentate^^
Baci
Sony92^^
|
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Capitolo 17 *** Capitolo 17: L'allenamento... e lo shopping ***
Capitolo 17: Gli
allenamenti... e lo shopping!
(Greg)
Stavo andando al campo...
era ancora presto, ma non volevo restare a con Holly...
fortunatamente papà sarebbe tornato a casa qual pomeriggio!
“Oh! Greg!”
sentii una voce che mi chiamava... mi voltai. Era Fred! Anche lui era
solito arrivare in anticipo agli allenamenti! Non c'era niente che
adorasse di più dello sport!
“Ciao Fred! Sei già
qui!” gli chiesi, anche se non ce ne sarebbe stato bisogno. Ci
prendemmo le mano e, strette, le tirammo verso i rispettivi petti.
“Certo! Ho mai fatto
tardi ad un allenamento?” mi chiese, anche lui retoricamente.
“Già... hai
ragione...” dissi, dandomi un colpetto sula testa. Fred si mise
a ridere... lui e Mike erano un po' i nostri pagliacci! Già
singolarmente erano divertenti, ma insieme facevano un duo esplosivo!
“Greg... scusa, non
voglio farmi gli affari tuoi,,, ma esci di nuovo con Stacy? Non avevi
detto che era un'oca senza cervello?” mi chiese... in effetti
quando avevo rotto con lei avevo usato proprio quelle parole.
“Sì... ma ero
arrabbiato!” dissi, anche se l'aggettivo giusto sarebbe stato
infuriato! Avevo appena scoperto che mi aveva tradito con Ibañez!
Come potevo non esserlo?
“Ma
da quello che so... tu i tradimenti non li perdoni!” disse,
mettendosi le mani dietro il capo.
Forse
quello era il Greg di qualche anno fa... prima che Holly diventasse
la mia matrigna! Ora come potevo criticare Stacy di avermi tradito?
Io che ero la causa dell'infedeltà della mia matrigna? Sarei
stato un ipocrita! Anche se sapevo che le cose con Stacy non
sarebbero state le stesse di prima almeno avevo qualcosa a distrarmi
dalla storia di Lucia, e forse Stacy ero proprio la ragazza di cui
avevo bisogno!
“Be'...
chiunque può commettere un errore!” dissi, cercando di
sembrare il più convincente possibile, “Comunque... a
che ora hanno detto che arrivavano gli altri?” gli chiesi,
cercando di pensare ad altro.
“È
presto... sono solo le due e mezza... Mike pranzava con Betty.
John...” si interruppe, forse aveva intuito che non mi andava
di parlare di lui “Be'... dovrebbero arrivare tra poco!”
disse, grattandosi il capo.
“Ma
tu come mai arrivi sempre così presto?” gli chiese, era
da un po' che avevo in mente questa domanda, ma non avevo mai avuto
occasione di fargliela.
“Boh...
forse perchè a casa mio padre mi da il tormento... continua a
dirmi che devo impegnarmi di più nello studio e meno con lo
sport... ma non sono il tipo da scuola... al college ci andrò
solo grazie al football, non di certo grazie alla letteratura!”
disse scherzando per metà, e per l'altra serio.
“Dai...
non fare così! Non a tutti piace lo studio! Nemmeno io ne vado
pazzo...”
“Sì',
ma tu sei bravo a scuola, non avrai problemi alla U of T!” me
disse.
In
effetti fino a poco tempo prima il mio sogno era andare in
quell'università... ma in quel momento non ne ero più
molto sicuro...
“Sì...
forse...” non ero molto convinto delle mie parole. Ovviamente
Fred se ne accorse.
“Cos'hai?
È da un po' che sei strano! Ti è successo qualcosa?”
mi chiese, Fred si preoccupava sempre molto per tutti i suoi amici!
“No...
be' in effetti qualcosa è successo... ma non è
importante... non preoccuparti!” dissi, dando un tono un po'
più allegro.
“Sei
sicuro di non volerne parlare?” cercò di convincermi...
“Forza
Wilson! È uno dei tuoi migliori amici! Ti puoi fidare di lui!”
mi
dissi, era il momento di parlarne con qualcuno!
“Ok
d'accordo! Mi fido!” dissi, più convinto che mai.
“Certo!
Avanti... sputa il rospo!” disse, non vedeva l'ora di saperlo.
“Ok...
sai che Lucia sta sera esce con John.” pronunciare il nome mi
era difficile, quasi no gli parlavo, tranne che durante gli
allenamenti, quando accidentalmente lo placcavo troppo forte e lo
facevo cadere, “ Può essere che io sia... come dire...
un po'....” “Forza!
Hai avuto il coraggio di dirlo a Karen! Tu sei geloso!”
dovevo
prendere il coraggio a quattro mani-
“Tu
sei?..” disse, più curioso del solito.
“...
geloso!” dissi tutto d'un fiato. Mi ero tolto un gran peso
dallo stomaco.
“Non
ci posso credere! Ma Lucia lo sa?” disse, sperando in una mia
risposta.
“Ovviamente
no! Altrimenti non le avrei lasciato accettare l'invito do Glamour!”
dissi, per quanti sforzi facessi non riuscivo a dire il nome per più
di una volta.
“Greg...
senti tu devi dire a Lucia quello che provi per lei! Se no ti
ritroverai a quarant'anni, sposato con Stacy e con quattro figli, dei
quali probabilmente solo uno o due saranno i tuoi! Ora sei un bel
ragazzo... ma tra ventitré anni... potresti anche avere messo
su un po' di peso a causa dell'alcool! Soprattutto con una come Stacy
vicino... probabilmente sarà piena di cellulite e quasi non
passerà dalla porta tanto grassa! Ora ha mamma e papà
che le pagano le liposuzioni gli interventi chirurgici... ma non li
avrà per sempre!”
Come
al solito Fred esagerava! Ma, forse sulla questione dei figli aveva
ragione!
“Freddie...
come al solito esageri! Non credo che Stacy diventerebbe così!”
dissi, ridendo al pensiero di lei grossa come un balena!
“Be'
sì forse hai ragione! Oh... guarda arrivano gli altri!”
disse, indicando l'entrata del campo.
Mike
e gli altri... stranamente non c'era Glamour!
“Accidenti!
Ma voi due siete già qua!” esclamò Mike,
indicandoci, “Su Fred non avevo dubbi... ma Greg che arriva in
anticipo agli allenamenti!? Chiamate i giornali!” e rise.
“Sì!
Sì! Spiritoso! Allora ci alleniamo o no?” disse Asher.
Bisognava dire che aveva l'intelligenza pari a quella delle sua
scarpe da ginnastica, senza offesa per le scarpe, ma, le ragazze,
dicevano che era il ragazzo più bello della scuola, ma i
ragazzi dicevano anche che Stacy era la più bella! Secondo me
quelli che dicevano così erano del tutto fusi!
La
più bella per me era solo Lucia... ma non era il momento di
pensarci!
“Greg...
ti devo parlare!” mi disse Mike, tirandomi da parte.
“Dimmi!”
speravo che non volesse parlarmi di sua cugina e, fortunatamente, non
lo fece.
“Domani
andiamo a mangiare pranzo al bar di Karen! Ci ha invitato, solo tu ed
io!” sembrava più un ordine che una richiesta.
“Va
bene... per che ora?” ero un po' disorientato... ma ormai avevo
accettato!
“Per
l'una e mezza... ci andiamo direttamente da scuola!” disse,
sorridente, “Mi raccomando non farmi aspettare!”
“Ok...”
avevo la confusione totale in testa.
“Ragazzi!
Iniziamo l'allenamento!” ci chiamò Fred. Li raggiungemmo
ed iniziammo a giocare, anche se avevo la testa altrove.
(Lucia)
“Perchè
mi sono fata trascinare in questa situazione!
È
già da due ore che giriamo per negozi!”
pensai,
mentre Betty mi trascinava dietro di sé per il braccio destro
ed Ely dal sinistro...
“Dai
sorellina... non vorrai già smettere? Non hai ancora trovato
l'abito!” mi ricordò Ely.
“A
dire la verità l'avevo trovato... ma voi avete detto che non
andava bene!” rammentati loro. Al primo negozio che avevamo
visitato c'era un delizioso abito lungo sotto il ginocchio verde
pastello senza maniche... era accettabile, anche per quanto
riguardava il prezzo... ma le mie due angiolette custodi mi avevano
detto che era troppo largo! Io adoro gli abiti larghi!
“Devi
prenderne uno che ti faccia risaltare!” aveva detto Betty
“Uno
che faccia vedere a tutto come sei sexy!” continuò Ely
“Così impari
a chiedere aiuto a Betty ed Ely! Dovevi saperlo che andava a finire
così!” mi dissi, in
effetti... era ovvio!
“OH
guarda quello Lucia! Sarebbe perfetto!” disse Betty, indicando
un abito per i miei gusti troppo corto e scollato!, “Provalo!”
mi disse, porgendomelo e spingendomi nel camerino.
“Ma
sei impazzita! Non ci penso nemmeno! Uno è troppo corto, due è
troppo scollato e tre..” reclamai, mostrandole il cartellino
con il prezzo “... costa troppo!”
“Sorellina...
ma non ti sei portata la carta di credito che mamma ti ha detto di
usare in caso di emergenze?” io annuii “Bene... questa è
un emergenza! Ti servono almeno due vestiti! Non puoi averne uno
solo... uno un po' più tradizionale, ed uno come questo! Non
vorrai essere impreparata!” mi disse, con aria di rimprovero.
“Ma,
comunque, non posso mettere un vestito così... e se non fosse
adatto?” chiesi, tentando di dissuaderle, ma purtroppo fu tutto
fiato sprecato!
“E
per questo che devi comprarne due! Uno è sicuramente questo!
Provalo avanti!” mi ordinò Betty, spingendomi dentro il
camerino e tirando la tenda.
Mi
arresi e lo infilai... in effetti mi calzava a pennello... ma era
comunque troppo aderente, corto e scollato!
“Wow..
Lucia stai benissimo! Questo è aggiudicato! Forza.. ora
cerchiamo delle scarpe!” disse Betty, che, con Ely, stava
cercando delle scarpe.
“Ma
ragazze...” inutile... non mi avevano sentito.
Il
vestito mi piaceva. Un semplice tubino nero senza maniche. Mi
arrivava ben al di sopra del ginocchio...
Non
potei trattenere un risolino “Chissà che
faccia farebbe Greg se mi vedesse con questo vestito?”
mi pentii subito di aver pensato a lui! “No! No! No!
Tu sta sera devi uscire con Johnnie! Greg non c'entra niente!”
mi dissi.
Ely
e Betty tornarono con in mano delle scarpe nere con laccetto alla
caviglia e con un tacco vertiginosamente alto!
“No!
No! E poi no! Io non sono un equilibrista! Non cammino sui trampoli!”
dissi, incrociando le braccia.
“Lucia..
non pretenderai di indossare un paio di ballerine con un abito come
quello! Ci vogliono i tacchi!” disse, quasi rassegnata Betty.
“Lo
so... ma non così' alti! Non ho in mente una cappanita al
pronto soccorso! Non per sta sera!” dissi, non avevo intenzione
di cedere!
“Lucia..
ti prego... provale...” Betty ormai era esasperata! Non ce la
faceva più!
Decisi
di accontentarla... in fondo non ero poi tanto imbranata!
“Va
bene... forza passamele!” dissi, porgendo la mano per prendere
le scarpe. Il volto di Betty si illuminò. “Grazie!”
disse, porgendomele.
“Sono
certa che starai in equilibrio!” affermò, sicura, Ely.
Speravo con tutto il cuore che avesse ragione.
Mi
infilai i trampoli, e li trovai sorprendentemente stabile, e
abbastanza comodi. Non trovai molta difficoltà nel
camminare...
“Visto?
Che ti avevo detto? Ti stanno benissimo!” disse Betty.
“Sembri
una modella!” esclamò Ely, saltellando.
“Dite?”
non ne ero affatto convinta.
“Sì,
diciamo! Anche queste sono aggiudicate!” disse Ely, ormai non
potevo fare più nulla, quando si metteva in testa una cosa
doveva essere quella, e niente storie!
Andammo
alla cassa e pagammo il vestito e le scarpe.
“Ok..
ora serve un altro abito!” affermò Betty, mentre Ely
annuiva. Come al solito nessuno chiedeva a me cosa pensassi! Come se
non ci fossi!
“Scusate...
ci sarei anch'io... e non vedo necessità di un secondo abito!
Uno è più che sufficiente!” ribadii, secca. Ormai
erano le quattro e mezza, dovevamo tornare a casa!
“Lucia...
questo non è adatto per questa sera! Te ne serve uno che sia
un po' più sobrio!” disse Betty, lasciando anche Ely un
po' sorpresa, probabilmente nemmeno lei capiva questa frase, le
interessava solo fare shopping, e pensava che anche a Betty
importasse solo quello!
“Ma
cosa vuol dire?” dicemmo, all'unisono, io e mia sorella.
“Lo
capirete! Lo capirete!” disse, Betty, andando avanti e
lasciandoci di sasso.
“Ecco...
in questo negozio troveremo di sicuro ciò che fa al caso tuo!”
disse questa, trascinandoci all'interno.
Betty
stava perlustrando tutti i vestiti del negozio in cerca di quello
giusto, mentre Ely cercava una borsa da abbinare a quello che avevamo
comprato prima.
Io
ero immobile in un angolo a guardarle, incredula nel vedere mia
sorella, la ragazza che odiava fare sport e sudare, fare una specie
di decatlon tra le borse e le scarpe! Avrebbe fatto meno fatica a
farlo per davvero, il decatlon!
“Finalmente!”
urlò Betty, facendomi quasi cadere dallo spavento “Provati
questo!” disse, porgendomi un abito nero, di una lunghezza un
po' più proponibile rispetto all'altro, con le maniche a tre
quarti, “Ti andrà di sicuro bene... ma voglio una
conferma!” disse, spingendomi, nuovamente, verso i camerini.
Questa
volta non ebbi nulla da obbiettare, nemmeno quando mi passò
degli stivaletti neri, che arrivavano a metà caviglia, con un
po' di tacco. Uscii poco dopo.
“No...
quelle scarpe non vanno...” disse Betty “Prova queste!”
disse porgendomene un altro paio, sempre nere. Le indossai. “Sì...
queste vanno decisamente meglio! Tieni un momento queste...”
disse, dandomi in mano due borsette, entrambe nere. Una aveva delle
piccole catenelle appese, mentre l'altra aveva un motivo in strass
neri.
“Ok...
quella” disse indicando la borsa con le piccole catene “la
metterai con quel vestito e qualche gioiello. Mentre l'altra con il
vestito preso prima... anche sulla spalline avevano un fili di
strass!” disse, e mi mandò a cambiarmi. Lo shopping era
finito!
“Bene...
mi raccomando sta sera metti il secondo abito che abbiamo preso...
l'altro te lo dirò io quando! E non sgarrare!” mi
raccomandò Betty. Non riuscivo a capire il perchè di
quel consiglio, ma mi fidavo di lei.
“Ok...
allora ci vediamo domani a pranzo!” le dissi, salutandola.
“Sì..
ciao e buona serata! Ciao Ely! È stato un piacere conoscerti!”
disse, rivolta alla mia sorellina.
“Ciao.
Ha fatto molto piacere anche a me averti conosciuta!” disse, e
con me si diresse verso l'uscita del centro commerciale.
Ormai
mancava solo un'ora e mezza all'appuntamento. Dovevo solo prepararmi.
Scelsi il secondo abito che avevo comprato quel pomeriggio ed Ely mi
aiutò a truccarmi e nella scelta di gioielli.
Tra
poco John sarebbe arrivato, ma, stanamene non ero affatto agitata.
CONTINUA...............................
Ok...
anche questo è fatto^^ Ringrazio tutti i lettori e i
commentatori^^
Spero
che i prossimi capitoli vi piacciano^^
Baci
da Sony92^^
|
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Capitolo 18 *** Capitolo 18: Appuntamenti, ricordi e spie... una tipica serata a Toronto! ***
Capitolo 18: Appuntamenti,
ricordi e spie... una tipica serata a Toronto!
(Lucia)
“Ferma...
ferma...eh... Bene! Sei perfetta Lucia!” disse Ely, dopo che
ebbe finito di sistemarmi il trucco. “Ok! Puoi guardarti!”
e mi fece cenno verso lo specchio.
Faticavo a credere che la
ragazza riflessa fossi veramente io... i capelli erano tirati su, il
trucco c'era, ma era leggero, orecchini e collana che riflettevano la
luce... non sapevo che dire... Ely aveva appena fatto un miracolo!
“Wow... Ely...”
lei mi interruppe. “Non dire altro! Ho già capito, non
c'è di che!” disse, abbracciandomi, “l'unica cosa
che puoi fare per ringraziarmi è promettermi che sta sera ti
divertirai!” concluse, io annuii.
Driiiiiiiinnnnnn.....
Driiiiiiiinnnnnn....[dovrebbe
essere il campanello^^']
Sentii
la nonna che andò ad aprire la porta... “Ciao... tu devi
essere John... entra pure... Lucia scende tra poco!” la nonna
sapeva come trattare gli ospiti, al contrario di mio padre!
“Grazie
signora...”
“Lucia!
È arrivato John! Sbrigati a scendere!” urlò la
nonna.
“Sì...
scendo subito!” dissi, infilandomi le scarpe, speravo con tutto
il cuore di non dover camminare troppo!
Pochi
minuti dopo scesi dalle scale... John era abbastanza elegante, fui
quasi delusa dal suo abbagliamento! Da come lo aveva descritto Mike
lo avevo già immaginato vestito in modo elegante!
“Sii sincera,
almeno con te stessa! Tu avevi immaginato di uscire con Greg! Ammetti
che hai accettato l'invito del damerino solo per vedere se a Greg
dava fastidio!” dovevo
ammetterlo... era la pura verità... ma quando ormai volevo
annullare l'invito avevo saputo che Greg usciva di nuovo con Stacy...
e così decisi di uscire con John. E poi chi mi impediva di
innamorarmi do lui!
“Wow..
sei bellissima!” mi disse John, baciandomi la mano, con un fare
decisamente antiquato... in un primo momento il suo attaccamento alle
tradizioni mi aveva fatto piacere, ma ora iniziava a darmi sui nervi!
“Mmhh...
grazie... allora andiamo!” dissi, non vedevo l'ora di uscire...
magari il ristorante mi sarebbe piaciuto!
“Certo!
Buona sera signora! Prometto che la riporterò a casa per le
dieci!” disse alla nonna, poi si rivolse ad Ely “Ciao
Ely!”
“Ciao!
Mi raccomando... tratta bene mia sorella!” disse, con aria un
po' minacciosa.
“Prometto!”
detto ciò uscimmo.
“Ciao
nonna. Ciao Ely.” ebbi appena il tempo di salutarle.
Salii
sull'auto di John, una BMW blu.
“Allora...
si può sapere dove hai intenzione di portarmi oppure no?”
gli chiesi per interrompere il silenzio che si era creato.
“Ti
porterò al ristorante Italiano più famoso della città!”
disse, entusiasta di vedere la mia espressione.
Ero
sbalordita! Non avrei mai pensato che conoscesse la mia passione per
la cucina italiana! Ovviamente Mike ci aveva messo lo zampino! Altro
che adorabile cugino in qual momento! Lo avrei ucciso di nuovo! Ma
non sapeva proprio stare zitto!
“Wow...
adoro la cucina italiana!” dissi, cercando di sembrare
impaziente, anche se, in realtà, non ne avevo nessuna voglia!
“Lo
so... me lo ha detto Greg!” Cosa... avevo sentito bene! Greg
gli aveva detto che adoravo la cucina italiana! Ma allora qualcosa di
me lo ricordava!
“Scusa...
ho capito bene... hai detto Greg?” chiesi, per avere la
conferma delle sua parole.
“Sì,
Greg. Ti ricordi il giorno che sei arrivata alla mensa servivano i
bucatini all'amatriciana! E Greg ha detto “Questi
Lucia come arriva li divora! Adora in modo spropositato la cucina
italiana!”, ed io ho
voluto credergli! Ho fatto male?” mi chiese, probabilmente
voleva una conferma. Come se la parola di Greg non fosse una fonte
sicura!
“No...
io adoro i piatti italiani!” sorrisi, ma non per il pensiero
gentile che aveva avuto John, ma per il fatto che Greg ricordasse
ancora i miei piatti preferiti! Ma io... io ricordavo ancora i suoi
gusti? Ci pensai un momento... certo! Lui adorava la pizza con i
peperoni, il prosciutto ed il formaggio! Gli piaceva da matti!
Probabilmente
stavo continuando a sorridere, perchè John mi stava fissando.
“Che fai? Non guardi la strada?” gli chiesi, con il
terrore che potessimo schiantarci contro un'altra macchina.
“Lucia...
ma stai bene? Guarda che siamo già nel parcheggio del
ristorante!” disse, indicando l'esterno.
“Mi dispiace Ely ma
non potrò mantenere la promessa di divertirmi stasera... sono
stata solo per venti minuti con lui e per quindici di questi ho
pensato a Greg! Chissà cosa starà facendo in questo
momento! Magari è con Stacy!” dovevo
metterla!
“Allora?
Entriamo?” disse John, scendendo dalla macchina e venendo ad
aprirmi la portiera.”Signorina.”
“Grazie...
“ odiavo chi era così taccato alle tradizioni! “Pronto!
Siamo nel ventunesimo secolo, e la donna si è evoluta in caso
non tene fossi accorto! La signorina qui sapeva aprirsela da sola la
portiera!” pensai seccata,
ma continuavo a sorridere.
Entrammo
nel ristorante... meno male che aveva detto che il locale non era
elegante! Forse l'ambiente era un po' rustico.. ma io adoravo i posti
così! Questa, di sicuro, non era farina del sacco di John! Lui
nemmeno mi conosceva! Quindi qualcuno lo aveva di sicuro informato
sui miei gusti! Forse di nuovo Greg?
“Buona
sera... i signori hanno prenotato?” chiese il cameriere.
“Sì!
Tavolo per due a nome Glamour!” il cameriere controllò e
ci portò al tavolo, forse il migliore del locale, proprio
accanto alla finestra che dava sulla città! Anche se,
purtroppo, non riuscivo a sentirmi completamente felice.
Il
cameriere ci porse i menù... optai per i soliti bucatini...
mentre John ordino una carbonara.
Ormai
erano le otto e mezza, e la cena procedeva abbastanza bene, cioè
lui parlava, ma io avevo la testa in tutt'altro luogo. I suoi
discorsi non mi interessavano... cosa mi importava se il suo cavalo
aveva vinto la corsa? Di sicuro non ci sapeva molto fare con le
ragazze!
“Lucia...
sono quasi le nove... che dici, andiamo a prendere un gelato?”
mi chiese, finalmente terminando il suo lunghissimo monologo.
“Certo!”
sorrisi. Quando arrivò il conti, feci per prendere il
portafoglio e pagare almeno metà, ma lui mi bloccò...
“Non
ci pensare nemmeno! Offro io!” disse, mettendo un paio di
banconote sul piatto. Mi scostò la sedia per farmi alzare.
“Ancora con sti modi da damerino... ma non la smette
mai!” pensai.
Mi aprì
la portiera e, dopo che salì in macchina, si diresse verso la
gelateria più vicina.
“Ok...”
guardò l'orologio “Santo cielo! Dobbiamo sbrigarci! Se
no non riusciremo ad arrivare a casa tua per le dieci!” disse,
sbrigandosi ad aprirmi la portiera.
“Nota per me... in
futuro rifiutare qualunque invito da parte di John!” mi
appuntai mentalmente.
“Buona
sera! Che cosa desiderate?” ci chiese la ragazza dietro il
bancone.
“Buona
sera... io vorrei un cono con cioccolato e crema.” disse lui.
“Alla faccia della dieta d'atleta!” pensai.
“Io
un cono con fragola e limone, per favore.” dissi.
“Certo...”
li preparò “Ecco a voi. Potete pagare alla ragazza
laggiù!” ci disse, ed iniziò a servire gli altri
clienti.
Come
prima tentai almeno di pagare il mio gelato, ma John me lo impedì,
e, finito di mangiare, tornammo in macchina.
Erano
quasi le dieci, e mi trovavo davanti alla porta di casa... John si
avvicinò per baciarmi, ma questa volta lo bloccai.
“Mi
dispiace John... ma non posso...” dissi, con un fili di voce.
“Come
non puoi... lo hai fatto altre volte!” sorrise, confuso.
“Lo
so... ma non posso più... questa sera ho capito una cosa
importante... e parte di questa è che non è più
il caso di uscire insieme. Mi dispiace...” avevo le lacrime
agli occhi, avevo paura della reazione, che, stranamente non arrivò.
“Lucia...
a te piace Greg... non è vero?” mi chiese, prendendomi
di sorpresa.
“Sì...”
dissi, la mia voce era quasi un sussurro.
“Be'...
allora che aspetto a dirgli ciò che provi?” sorrise, non
sembrava molto dispiaciuto.
“Adesso
lui esce con Stacy... e di sicuro preferisce stare con lei che con
me!” ero rassegnata, non c'erano possibilità!
“Lucia...
scusa, ma tu non sei una delle medie più alte nella tua
classe?” io annuii “E allora, visto che capisci le cose
così in fretta, come hai fatto a non capire che Greg è
uscito con Stacy solo perchè tu hai accettato di uscire con
me?” ero scoccata!
“Ma..”
cercai di replicare, ma fui interrotta “Con i se e con i ma non
si conquistano i ragazzi!” disse, sorridendo “Farò
ciò che posso per aiutarti! Non preoccuparti non me la sono
presa!” continuò a sorridere, mi salutò e se ne
andò.
Entrai
in casa, non ci capivo più niente.
“Ciao
Lulu! Allora com'è andata?” mi chiese Ely, che si era
precipitata giù dalle scale.
“Bene...
ma non credo che usciremo ancora insieme...” dissi, salendo in
camera, non avevo voglia di parlarne, non in quel momento. Mi cambiai
a mi misi a letto, anche se non riuscii a prendere sonno.
(Greg)
Erano
quasi le sette... tra poco Glamour sarebbe andato a prendere Lucia...
“Basta Wilson! Devi
smettere di pensarci!” mi
dissi, anche se non riuscivo a farlo. Sentii la porta della camera
aprirsi. Non temevo che fosse Holly quel giorno... era sciocca, ma
non tanto da saltarmi addosso quando mio padre era a casa!
Fortunatamente non era lei.
“Figliolo...
va tutto bene?” mio padre era tornato a casa quel pomeriggio, e
mi aveva visto stranamente triste.
“Sì
papà... tutto bene... non è il caso che ti preoccupi!”
mi sforzai di sorridere, ma papà mi conosceva meglio di
chiunque altro.
“Se
lo dici tu... ho sentito che ti vedi di nuovo con Stacy... non per
offenderla ma non mi sembra il tipo di ragazza giusta per te! Sembra
troppo... troppo... hai capito quello che voglio dire no?” io
annuii, sapevo quanto lo imbarazzasse parlare di queste cose.
“A quanto pare i
Wilson, anche se contro la loro volontà, stanno sempre con
ragazze così! Io con Stacy e tu con Holly”
pensai,,, in effetti, però mio padre ebbe più
fortuna... riuscì a dichiararsi alla donna che amava, io
invece me l'ero fatta scappare!
“Greg...
perchè stai solo in camera tua? Perchè non vieni di
sotto a vedere un film con me ed Holly?” ecco... come al
solito... spariva per un paio di settimane e voleva passare un po' di
tempo con me! Ed il motivo era semplice... lui diceva sempre “Abbiamo
poco tempo da trascorrere insieme... tra poco tu andrai al college e
ti vedrò ancora meno di quanto non lo faccia adesso!”
“No
grazie papà... preferisco stare un po' da solo...”
cercai di non sembrare troppo triste.
“Va
bene... ma se cambi idea siamo in salotto.” detto questo se ne
andò.
“Bene Greg... ora
che sei solo puoi continuare a deprimerti da solo, oppure chiami Mike
e ti decidi a chiedere consiglio anche a lui! Di sicuro potrebbe
aiutarti. Lui e Karen ti conoscono bene!”
mi dissi... dovevo fare qualcosa... non potevo stare lì a
deprimermi per tutta la vita! Decisi di chiamare Mike...
Tuuuuuuutu....
tuuuuuutu..... Il numero selezionato potrebbe essere spento o non
raggiungibile... la invitiamo a richiamare più tardi...
“Cos'è
questa novità!... da quando in qua Mike tiene il telefono
spento!”
pensai, in effetti, da quanto lo aveva comprato, penso che quel
cellulare non sia mai stato spento, tranne forse quando era scarico,
ma non pensavo che lo facesse scaricare così tanto!
“Proviamo
con Karen allora... di sicuro lei non avrà il telefono
spento!”
Ripresi
il telefono e la chiamai...
Tuuuuutu.....
tuuuuuutu..... Pronto?
Per
fortuna aveva risposto!
“Ciao
Karen... sono Greg... senti non è che ci possiamo vedere? Ti
dovrei parlare!” dissi, sperando in una sua risposta positiva
Certo!
Va bene al parco?
“Perfetto!
Tra dieci minuti va bene?” chiesi
Sì.
ci vediamo ciao
e riagganciò. Finalmente! Lei di sicuro avrebbe potuto
aiutarmi!
“Ciao
papà... io esco!” dissi, e senza aspettare la sua
risposta passai la porta.
Karen
era già al parco quando arrivai. Mi salutò e mi fece
cenno di sedere sulla panchina dov'era già seduta lei.
“Allora...
cos'hai combinato questa volta? Mike mi ha detto che esci di nuovo
con la vipera!” disse Karen, con aria di rimprovero, anzi no...
era un rimprovero bello e buono!
“Sei
cortesemente pregata di non chiamare vipera la mia ragazza!”
dissi, con aria da finto offeso, in effetti ero stato io il primo a
chiamarla vipera!
“Guarda
che tutti dicono che lo è!” si alzò “E poi
sono sicura che tu ci esci insieme solo perchè Lucia esce con
John! E non fare quella faccia! Ho anch'io le mie fonti!” fece
l'occhiolino. Era ovvio chi fosse la sua fonte...
“Mike
parla sempre troppo!” dissi, seccato. Ma lei fece segno di no
con la testa “Eh no caro mio! Mike non c'entra niente! Dovresti
saperlo che gli uomini in fatto di sentimenti non ci capiscono nulla!
È stata Betty a dirmelo! È davvero una ragazza
simpatica!” disse, sorridendo.
Non
credevo alle mie orecchie... Betty... ma non si erano sempre odiate
quelle due? Magari avevano fatto pace!
“Be'...
allora capisco il perchè quei due stanno così bene
insieme!” disse, ironico, “Comunque non è per
quello che sto di nuovo con Stacy... ci esco perchè mi va e
basta!”
“Certo...
ed è per quello che sabato mattina sei venuto da me emi hai
detto che eri innamorato di Lucia? O ricordo male?” disse,
ridendo, mentre io arrossivo.. non potevo negare,m era la pura
verità!
“Hai
ragione e lo sai bene! Ma che posso fare? Dimmi... qualunque ragazza
che esce con Glamour ne rimane folgorata! Quindi che probabilità
ho?” chiesi, sperando in una risposta.
“Guarda...
sono quasi le nove e mezzo... accidenti se vola il tempo! Ne parliamo
domani a pranzo! Mike te lo ha detto... vero?” chiese,
prendendo la borsa.
“Sì.
Forse hai ragione... è meglio dormirci su. Ci vediamo
domani... ciao!” disse, ricambiò il saluto e si diresse
verso casa, e lo stesso feci anch'io.
Arrivato
a casa andai subito in camera, mi misi il pigiama ed andai a letto.
Chissà se l'appuntamento di Lucia era finito?
(Mike)
“Ma
chi me lo ha fatto fare di stare qui!”
pensai, mentre stavo accucciato dietro ad un cespuglio a casa della
nonna... “Tutta
colpa di Betty!”
pensai...
Nel
pomeriggio mi aveva chiamato...
“Ciao
cucciolo...” aveva detto “... ho un favore da chiederti!”
e da lì avrei già dovuto avere dei sospetti! Quando
usava quel tono per chiedermi un favore dovevo preoccuparmi!
“Dimmi
piccola.” le parole peggiori da usare in quel momento!
“Dovresti
spiare Lucia questa sera. Karen ed io peniamo sia un modo per
migliorare il piano!”disse.
“Va
bene... “ ebbi appena il tempo di dire prima che Betty mi
interrompesse “Grazie cucciolo! Ti amo! Ci vediamo domani!
Ciao!” disse, e poi riagganciò.
Ed
ora io dovevo stare dietro a quei due invece di stare a casa a
guardarmi la partita! Non era il caso di piangere sul latte versato
ormai!
Avevo
momentaneamente spento il cellulare, anche se odiavo farlo! Ecco..
era arrivato... ed era entrato.. potevo riaccenderlo. Una chiamata
persa... era Greg, lo avrei richiamato più tardi!
Bbbbbrrrrrrriiiiippppp......
bbbbbbbbrrrrrrriiiiiiippppp [La
suoneria di Mike^^']
“Pronto?”
Mike...
sono Karen, tra un po' vedrò Greg, mi vorrà di sicuro
parlare de Lucia. Cosa devo fare?
“Tu
cerca di non dire troppo... cerca di scoprire il perchè è
uscito con Stacy, e digli che ne pareremmo tutti insieme domani a
pranzo. Scusa ma ora devo riattaccare. John e appena uscito di casa.
Ciao.”
Ok...
ciao! E riattaccò.
Dovevo
sbrigarmi a raggiungere la mia macchina... altrimenti li avrei persi.
“Santo
cielo! Ma questo è il “Ristorante da Luigi”! Cos'è
le vuole chiedere la mano? Questo non è il luogo adatto per un
primo appuntamento!”
pensai, vedendo il ristorante.
Io
e Betty eravamo andati al cinema e poi in pizzeria! Avevo in mente di
portarla in quel posto... ma solo quando avessi voluto chiederle di
sposarla! Cioè tra un bel po' di tempo!
Mi
era appena arrivato un messaggio
Ciao:)...
va ttt bn?
J
e L sn al rist?
Baci:)
Era
Betty... di sicuro si era preoccupata perchè non gli aveva più
fatto sapere niente.
Ciao:)
sì sì ttt bn!:)
Sn
davanti al rist:)
Ti
fcc sapere dopo:)
Baci
Erano
quasi le nove quando uscirono dal ristorante... li seguii... erano
entrati in gelateria.
“Ma
allora sta cercando proprio di conquistarla!”
pensai, solo le ragazze che gli piacevano davvero le portava in
gelateria.
Di
nuovo un messaggio:
Qlk
novità?:)
Dv
sn?
Di
nuovo Betty... ma perchè era tanto agitata?
Sn
in gelateria:)
Ma
perchè sei così agitata?
La
risposta non tardò ad arrivare... in effetti era ovvio.
Greg
è distrutto...
Avevamo
ragione... ha ricominciato ad uscire con Stacy solo x dare fastidio
a Lucia...
Speriamo
ke le cose si riaggiustino!:)
Baci
amore:)
Povera
Betty... era davvero dispiaciuta per Lucia e Greg! Ma chi non lo
sarebbe stato?
John
e Lucia uscirono dalla gelateria e si diressero verso la casa della
nonna, finalmente. Restarono un po' di tempo davanti alla porta, poi
lui se ne andò e lei entrò.
Decisi
di aspettare un momento e di parlare con John.
“Ehi
John... allora tutto bene sta sera?” gli chiesi.
“Sì...
ma non credo che ce ne sarà una seconda... non sono proprio
ciò che Lucia cerca in un ragazzo!” disse, un po'
triste.
“Come
non sei ciò che Lucia cerca in un ragazzo? Cosa c'è che
non va?” chiesi, incuriosito.
“Per
essere franco... non sono Greg! Ecco il problema!” disse,
rassegnato all'ormai ovvia evidenza.
“Ah...
mi dispiace... “ anche se in realtà non mi dispiaceva
affatto, solo un cieco non avrebbe visto ciò che quei due
provavano!
“Eh
sì... va be'... ci vediamo domani! Ciao!” e se ne andò.
Tornai
a casa e mi misi a letto... ero stanco morto! Fare la spia aveva il
suo prezzo, anche se avevo scoperto una cosa davvero interessante!
Betty e Karen sarebbero state felici di sapere quella bella novità!
CONTINUA..................................................
Ciao
a tutti^^ spero che il Chappy vi sia piacuito!^^
Per
Greg stavo pensando a Robert Pattison, anche se non ha i capelli
neri^^', mentre per Mike pensavo a Kevin Jonas, per Betty Milye
Cirius e per Lucia l'attrice che ha fatto Rosalie nel film di
Twilight^^ questo è per rispondere ad una richiesta che mi è
stata fatta^^
Commentate
numerosi^^
Bacioni
da Sony92^^
|
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Capitolo 19 *** Capitolo 19: Pranzo! ***
Capitolo 19: Pranzo!
(Lucia)
Era ormai ora di pranzo e
stavo aspettando Betty al centro commerciale.
“Ciao Lucia... scusa
il ritardo!” disse, affannata, probabilmente aveva corso, anche
se con le scarpe che indossava dubitavo potesse andare tanto veloce!
“Non preoccuparti! Non
sono qui da molto!” dissi.
“Ah... ok! Allora
andiamo a pranzo?” disse Betty, trascinandomi in un bar, come
al solito!
“Buongiorno signorine.
Tavolo per due?” chiese la signora dietro il bancone
“Sì. Grazie.”
rispose Betty, e la signora ci indicò il tavolo. Poco dopo
prese le nostre ordinazioni.
“Allora Betty...
perchè hai voluto vedermi oggi? Qualche novità sulla
festa?” chiesi, non sapevo il motivo di quell'invito, ma
speravo vivamente non mi facesse domande sull'appuntamento della sera
prima.
“Oh.... sì! La
festa è sabato sera... e stavo pensando che mio fratello deve
essere stanco di vedere persone in divisa sportiva! Quindi stavo
pensando di organizzarla come una specie di ballo scolastico! Tu che
ne pensi?”
Fantastico! L'unica cosa che
mi poteva attirare del ballo ora era stata cambiata! Però..
l'idea di un ballo tradizionale mi attirava. Forse davvero suo
fratello era stanco di vedere gente con la tuta!
“Sì... è
una bella idea! Ma... come hai intenzione di organizzarlo?”
chiesi, ero curiosa... con l'idea della festa a tema eravamo arrivate
a buon punto con l'organizzazione, e potevo dare una mano... ma con
un vero ballo?! Non ne sapevo nulla!
“Come abbiamo
intenzione di organizzarlo... vuoi dire! Non penserai mica di poterti
tirare fuori da questa storia così facilmente!” rise, in
effetti ero stata un ingenua a credere di poter lasciar perdere! “Ti
ricordi il vestito che hai comprato ieri?”
“Quale?
Quello che mi avete costretta a comprare... o quello che ho messo
ieri sera?” chiesi, ironica, si riferiva ovviamente al primo.
In quel momento mi irrigidii... mi resi conto di averle ricordato
dell'appuntamento!
“A
proposito.... com'è andato?” [NdA: Come si non lo
sapesse già ^-*] mi chiese... il mio incubo peggiore si stava
avverando... non avevo alcuna voglia di parlarne.
“Non
è andato male... ma non credo che usciremo di nuovo insieme...
sai com'è... mi sono resa conto che non è il mio
tipo...” il mio pensiero volò subito a Greg... “Chissà
se lui prova per me lo stesso che provo io per lui?”
“E....
per curiosità... chi sarebbe il tuo tipo?” mi chiese,
avvicinandomisi con la sedia.
“Be'...
vediamo...” ci pensai un po' su, non dovevo farle capire che il
ragazzo ideali lo avevo già in mente, “... per prima
cosa deve essere di questo secolo! Va bene aprirmi la porta una volta
ogni tanto... ma non sempre. Poi non deve portarmi in ristoranti
troppo cari! Non al primo appuntamento almeno!” dissi, facendo
scoppiare a ridere Betty.
“È
tipico di John esagerare!” disse, continuando a ridere,
sembrava che stesse per cadere dalla sedia. Tornò seria “Ma
io intendevo anche l'aspetto fisico... e poi ammettiamolo ora tu ti
lamenti del fatto che lui abbia fatto il gentil uomo... ma se si
fosse comportato in un altro modo ti saresti lamentata che non l'ha
fatto! Noi ragazze alle volte siamo un po' strane!” disse. In
effetti era vero... se non mi avesse aperto la portiera probabilmente
mi sarei arrabbiata lo stesso!
Ci mettemmo nuovamente a ridere. “Hai ragione!” cercai di
tornare seria “Per quanto riguarda l'aspetto fisico... magari
alto, con i capelli neri... gli occhi preferibilmente chiari...”
mi morsi la lingua all'astante... avevo detto troppo!
“Lucia...
sai che la descrizione del tuo ragazzo ideale è simile, molto
simile, a quella di Greg! Che coincidenza!” non capivo se lo
faceva apposta o era davvero sorpresa... ma una cosa era certa...
dovevo immediatamente cambiare discorso!
“Tornando
alla festa...” mi guardò, non sembrava molto felice
dell'improvviso cambiamento del discorso, “... cosa c'entra il
vestito che ho comprato ieri?” ero ancora un po' confusa da
quella cosa, non capivo più nulla.
“Facile!”
disse sorridendo “Lo devi indossare! E dovresti anche trovarti
un cavaliere! Non vorrai venirci da sola?” disse, dandomi una
leggera gomitata, “Magari Greg ti ci porta volentieri! Stacy ha
già detto che non ci viene! Oppure c'è John... anche se
non uscite più insieme non vuole dire che non potete venirci
da amici!” disse, sempre sorridendo.
“Be'...
con Greg non parlo... perciò credo che chiederò a John
di accompagnarmi!” sorrisi amaramente. In realtà avrei
anche fatto volentieri pace con Greg, ma purtroppo lui stava con
Stacy. Ma se ciò che John aveva detto la sera prima era
vero... l'avrebbe lasciata. No era inutile farsi delle illusioni!
“Cosa?!
Tu e Greg non avete ancora fatto pace? Ma cosa aspettate?” non
sembrava molto sorpresa dal fatto che ancora non ci parlassimo,
ovviamente perchè le avevo parlato di questo solo il giorno
prima!
“Be'...
sai com'è... non ho avuto occasioni di scusarmi!”
“Bugiarda! Hai avuto delle possibilità! Greg è
addirittura venuto a chiederti scusa, ma tu non l'hai voluto vedere!”
non volevo vederlo... era venuto il
lunedì successivo a quello del litigio, ma non l'ho voluto
vedere... anche se avrei voluto farlo.
“Be'...
vedrai che tutto si risolverà!” sorrise. Ero felice di
aver trovato un'amica in Betty. In quel momento ringraziai il cielo
che Mike avesse scelto proprio lei come fidanzata!
“Grazie
Betty... sei una vera amica!” ero quasi commossa, un po' per la
sensibilità di Betty, ma anche triste perchè pensavo a
Greg e se saremmo, almeno, riusciti a rimanere amici.
“Oh
oh sono lacrime quelle che vedo scendere? Su su non fare così!”
mi porse un fazzoletto “Vedrai che Greg farà i salti
mortali quando gli dirai quello che provi per lui!” disse.
Rimasi intontita per un momento. Come? Lei sapeva? “Ma...ma..
come...” balbettai, non riuscivo a finire la frase, per fortuna
lei capì ciò che volevo dirle.
“Come
facevo a saperlo? Avrei dovuto essere cieca per non vedere il modo in
cui guardavi Greg!” disse sorridendo “Che poi è lo
stesso modo in cui lui guardava te!” aggiunse.
Non potevo credere alle mie orecchie! Allora John aveva ragione...
sorrisi, ma decisi di non esultare prima del tempo! “Grazie
Betty... ma credo che alla festa ci verrò con John...”
ormai avevo deciso.
“Certo...
speriamo allora che Greg non lo uccida prima durante gli
allenamenti!” sorrise alla mia espressione confusa... cosa
significava?
“Ah...
è vero tu non lo sapevi... è da sabato che Greg tenta
di uccidere John con i placcaggi! Mike pensava che fosse arrabbiato
per qualcosa... i ragazzi non capiscono nulla di sentimenti! Mentre
Karen ed io abbiamo subito pensato che fosse geloso! E a quanto
pare...” mi guardava. Ero più rossa di un pomodoro!
“Be'...
forse gli da un po' fastidio vedere una sua vecchia amica uscire con
un altro... forse mi considera una sorella. Semplice gelosia
fraterna!” cercai di trovare una spiegazione... a dire il vero
non parlavo con Betty, stavo solo pensando ad alta voce.
“Speriamo
di no allora.” sorrise. “Sì...” risposi.
Finimmo di magiare e andammo a fare un giro per i negozi, ma non
riuscivo a togliermi dalla testa Greg... chissà cosa provava
lui!
(Greg)
“Ciao Greg!” mi
accolse Mike, già davanti al bar con Karen, “Come mai
tutto questo ritardo?” mi chiese quest'ultima. “Ho avuto
un piccolo contrattempo...”
Mike e Karen sgranarono gli
occhi “Non c'entra mica Holly?” ,mi chiese, furioso.
“No... c'è mio
padre! Quindi per il momento non sono raggiungibile per lei! Non è
una cima... ma non è così scema da saltarmi addosso
quando c'è lui!” risposi, e le loro espressioni si
rilassarono.
“Allora... vogliamo
entrare? Ho una fame...” disse Mike, massaggiandosi la pancia,
e tutti e tre entrammo nel bar.
“Salve ragazzi! Cosa
vi posso portare? Karen ti fermi con loro?” lei annui, e poi
ordinammo, anche se non avevo molta fame... stavo ancora pensando
all'appuntamento che Lucia e Glamour avevano avuto la sera
precedente.
“Greg... noi ti
dobbiamo parlare...” iniziò Karen... non mi piaceva
quando usava quel tono, non prometteva niente di buono!
“Ditemi tutto!”
mi pentii all'istante di quelle parole, probabilmente volevano
continuare il discorso che avevamo lasciato in sospeso le sera prima
io e Karen, ed era l'ultima cosa che avrei voluto.
“Greg... non vorrei
essere io a dirti certe cose... ma ho parlato con Lucia stamattina a
scuola... mi dispiace... ma ha detto che il suo appuntamento con John
è andato benissimo... ha detto che crede di essere
innamorata!” disse, serio, Mike. Non ci potevo credere! In quel
momento sentii il cuore smettere di battere... pensavo di morire!
Comunque cercai di non darlo a vedere “A sì... bene...
sono felice per loro!” dissi, non molto convinto delle mie
parole.
“Forza Greg...”
cercò di consolarmi Karen “ Vedrai che non durerà
molto... vero Mike?” si rivolse a lui in tono stranamente
duro... non era da lei. “Certo! Sai com'è... potrebbero
sempre sposarsi, avere dei figli, e poi, tra una ventina d'anni,
scoprire di non essere fatti l'uno per l'altra e lasciarsi! Capita
ogni giorno! Sa come si dice “Oggigiorno ci sono più
divorzi che matrimoni!” e, chi impedisce che capiti anche a
loro?”
Ok... non mi aiutava dicendo
così... aveva la solita finezza di un elefante in un negozio
di cristalleria! Karen sembrava volerlo uccidere... stano, di solito
andavano d'accordo... cos'era successo quel giorno? Prima di tutto
Mike sembra improvvisamente impazzito e cerca di farmi morire
d'infarto; secondo Karen sembrava essere diventata una furia e voleva
ucciderlo... il mondo era per caso impazzito?
“Ragazzi... mi avete
detto di pranzare qui solo per parlare di quei due... e anche per
qualcos'altro?” chiesi, il discorso iniziava a darmi fastidio,
non mi andava di sapere di quanto Lucia e quello stessero bene
insieme!
“Forza Greggy! Non mi
dirai che sei geloso... vero? Su dai stai con Stacy! Stacy Logan!
Nessuna ragazza può reggere il confronto con lei! Nemmeno
Lucia! Con rispetto parlando, e pur sempre mia cugina, è una
bella ragazza anche lei, ma non c'è paragone con Stacy!”
Ok... d'accordo... qui le
cose erano due: primo: era tutto un incubo e non stava succedendo
veramente, Mike che loda Stacy? Roba dell'altro mondo!
Secondo: Mike era
completamente impazzito! Forse giocare a football gli aveva fatto
male, troppi botti sulla testa! La più probabile era la
seconda!
“Ma... Mike! Che
dici!” lo rimproverò Karen, visibilmente arrabbiata,
“Sei diventato pazzo!”
continuò. “Sono
d'accordo! O è questo o Mike è stato sostituito con un
androide! Poteva essere la soluzione dell'enigma!”
pensai sorrisi a quel pensiero. Comunque chiunque avesse progettato
il robot aveva sbagliato completamente la personalità! Mike
non avrebbe mai fatto dei complimenti a Stracy, nemmeno sotto
tortura!
“No
che non sono pazzo!” disse, un po' offeso, “Comunque...
sabato sera c'è la festa per il ritorno di Ted!” guardò
per un momento Karen, le sue guance si stavano leggermente
arrossando, “Oh... Karen cara... non sapevi che il carissimo
Ted torna in città sabato?” dalla sua espressione si
capiva che lo avrebbe voluto uccidere volentieri!lei aveva sempre
avuto un debole per Ted, anche se non lo aveva mai ammesso lo si
capiva da come si comportava anche solo se si parlava di lui!
“Comunque
la festa doveva essere in divisa... ma Betty ha cambiato tutto
all'ultimo minuto, per cui ora è diventato un ballo in piena
regola! Quindi niente tute, solo camicia, vestiti, trucco, scarpe col
tacco e, per le ragazze un cavaliere, mentre per i ragazzi una dama!”
disse soddisfatto.
“Per
il vestito, il trucco e le scarpe non c'è problema... ma per
il cavaliere? Dove lo trovo?” disse Karen, non molto
preoccupata. “Be'... se non trovi un altro potresti chiederlo a
Greg!” si vedeva che Karen lo avrebbe ucciso in quel momento,
ma a me non sembrava una cattiva idea!
“Sì
dai Karen! Che c'è di male!” dissi, lei mi incenerì
con lo sguardo, ma poi si arrese “Va bene! Vieni a prendermi
alle sette! Né fiori, né nulla di simile, chiaro!”
disse, rabbiosa.
Ormai
avevamo finito di pranzare. Io andai a casa, mentre Mike rimase con
Karen. Li salutai e mi incamminai. Dovevo riflettere, e per farlo
dovevo essere da solo!
CONTINUA......................
Ciao
a tutti^^ di sicuro in questo chappy Mike vi sarà sembrato un
po' odioso, ma fa tutto parte di un suo piano^?^ e non preoccupatevi
per Karen, per lei ho in mente progetti diversi^^
Spero
che vi sia piaciuto^^
Commentate^^
Bacioni Sony92^^
|
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Capitolo 20 *** Capitolo 20: Ricordi... ***
Ciao a tutti^^ di sicuro chi ha letto
il capitolo precedente avrò pensato che io sia andata
completamente fuori di testa nello scrivere quelle cosa ( un po'
avete ragione^^) ma in realtà è stato un piano
architettato da Mike^^ e una piccola storia di Karen^^. Buona
lettura^^
Capitolo 20: Ricordi...
(Karen)
“Mike... ma come ti è
saltato in mente di dire quelle cose, che poi sarebbero pure bugie, a
Greg?” gli chiesi, e lei sorrise, in modo quasi maligno.
“Be'... se lui è davvero innamorato come mi hai detto...
farà di sicuro qualcosa... e, io credo, che il momento più
opportuno sia proprio la festa di sabato!” disse, assumendo
l'aspetto del cattivo [NdA: a mo' di quello che sulla poltrona di
pelle accarezzano il gatto bianco, solo senza gatto^^]
“Sarà... però
hai visto che faccia ha fatto! Sei stato troppo cattivo... non dovevi
dirgli quelle cosa!” gli dissi. Era la pura e semplice verità!
Greg non si meritava un trattamento simile.
In quel momento arrivò
Betty di corsa ed affannata. “Ciao ragazzi... com'è
andata con Greg?” chiese, presi io la parola prima che potesse
farlo Mike “Il tuo ragazzo ha detto a Greg che Lucia e John
stanno insieme!” dossi, secca, un conto era cercare di farlo
ingelosire, un altro quello di sbattergli in faccia un bugia così
dura!
Betty si imbestialì...
“COS'HAI FATTO!!! ed è così che speri che si
mettano insieme? Dicendogli che lei sta con un altro? Hai le idee un
po' confuse!” gli disse, ed io ero perfettamente d'accordo con
lei!
“Ragazze... ragazze...
state calme! Il vostro Mike ha tutta la situazione sotto controllo!
Vedrete che, se tutto va secondo i miei piani, entro sabato sera quei
due saranno una coppia!” disse, molto, forse troppo, sicuro di
sé.
“E, scusa genio come
vorresti fare avvenire tutta la faccenda?” chiesi, avevo
bisogno di sapere cosa avesse in mente. “Come scusa?”
fece il finto tonto!
“Oh.. Pronto? Ci sei?
Greg porterà me al ballo!” lui annui, sembrava non
capire il mio ragionamento. “E allora?” chiese, di nuovo
con l'aria da scemo, non capivo se lo era o lo faceva, speravo lo
facesse!
“E allora Lucia non
solo se la prenderà a morte con lui per avermelo chiesto... ma
si arrabbierà anche con me!”
“E poi lei con John ha
detto che non viene al ballo!” aggiunse Betty, e Mike si
incupì.
“Come non viene al
ballo con John... e allora con chi ci va?” chiese, ansioso di
sapere la risposta, che non tardò ad arrivare.
“Ecco... vedi al
centro commerciale abbiamo incontrato una persona...Ibañez...”
il volto di Mike, come pure il mio, si contrasse in una smorfia!
“Quindi Lucia, mia cugina, verrà al ballo con quello?!”
tuonò Mike, avevo dimenticato quanto facesse paura quando si
arrabbiava!
“Mike...
calmati!” lo pregò Betty, ma lui non sentiva ragioni,
era fuori di sé dalla rabbia. “Calmarmi! E come possa
stare calmo scusa? Quello non è affidabile! E voi due lo
sapete bene!” ringhiò, la sua voce quasi faceva tremare
le pareti del bar!
“Mike...
ok... lo so che ora sei arrabbiato...” cercai di calmarlo “Ma
forse c'è un lato positivo in questo!” mi fulminò
con lo sguardo... ma non disse nulla così continuai “Se
Greg vede Lucia al ballo con lui... di sicuro interverrà prima
che accada l'irreparabile... non trovi?” a quest'ipotesi si
calmò un poco, e così facemmo anche io e Betty.
Di
sicuro Greg non avrebbe mai e poi mai permesso a qualcuno di fare del
male alla ragazza di cui era innamorato!
“Ok...
ma in caso non accadesse Betty ed io li terremo sempre d'occhio...
con lui non si sa mai!” disse, secco lui... era ancora
arrabbiato, ma molto meno rispetto a prima.”Ma scusa... perchè
non hai provato a fermarla?” chiese, il più calmo
possibile, a Betty. “Ci ho provato... ma a voi Smith quando vi
mettete in testa una cosa nessuno vi può far cambiare idea,
lei nemmeno mi ascoltava! In questo siete uguali!” disse, un
po' tra l'arrabbiata e un po' tra la rassegnata. Probabilmente stava
con lui da tanto tempo che si era abituata a quell'atteggiamento.
Mi
sorprendevano sempre... dire che se una qualunque persona li avesse
visti da fuori sembravano una coppia perfetta, che andava d'amore e
d'accordo... la tipica coppia del liceo, del tipo “Il capitano
di football e la bella senza cervello”. Ma chi li conosceva
bene sapeva che Mike era uno dei più bravi della classe, e non
avrebbe avuto problemi per entrare in un buon college, e lo stesso
valeva per Betty, che non era affatto senza cervello, tutt'altro! Lo
aveva e lo usava anche molto bene!
“Sì...
in effetti hai ragione... ma le hai detto che Stacy alla festa non
c'è, vero?” chiese Mike, probabilmente voleva essere
sicuro che non avesse dimenticati nulla, anche se questo faceva molto
arrabbiare Betty!
“Mike...
allora mi prendi per una stupida! Certo che l'ho fatto, ma ha detto
comunque che non avrebbe chiesto a Greg di accompagnarla! È
fatta di coccio, come te!” era molto arrabbiata, sembrava
volesse esplodere da un momento all'altro!
“No
piccola...” disse, molto più spaventato di me, non
credevo che Betty gli facesse così paura... “Scusa...
solo che non capisco perchè ha accettato l'invito di Ibañez!”
continuò... di sicuro non riusciva ad afferrare i ragionamenti
della mente femminile.”Perchè mi guardate così?”
ci disse, vedendo il modo in cui continuavamo a fissarlo.
“No...
è che non ti avevamo mai visto così preoccupato...”
gli disse Betty, avvicinandoglisi ed accarezzandolo.
“Mike...”
cercai di consolarlo “Non devi preoccuparti... noi le saremo
sempre vicino!” e gli diedi una pacca sulla spalla, speravo che
il suo umore si alzasse.
“Grazie
ragazze...” ci abbracciò entrambe. “Povero
Mike... deve essere davvero preoccupato per Lucia...”
pensai, mentre ci abbracciava, non era il tipo da fare una cosa del
genere... a meno che qualcosa non andasse.
Betty
e Mike salutarono e uscirono... probabilmente Mike aveva bisogno di
stare solo con lei.
In
quel momento tornai a pensare a ciò che ave a detto quando
eravamo con Greg... la festa era per il ritorno di Ted! Al pensiero
di quel ragazzo arrossii... mi era sempre piaciuto.
Ormai
erano alcuni mesi che non lo vedevo... l'ultima volta era stato ad
ottobre...[NdA: in caso mi fossi dimenticata di scriverlo, e con la
mia testa è anche possibile^^, in questo periodo siamo quasi a
maggio^^]
Era
il 14 ottobre... il giorno del mio diciassettesimo compleanno...
c'erano Mike, Greg, Betty, John e Fred... in quel periodo io e Betty
non andavamo molto d'accordo, probabilmente perchè pensava
avessi una cotta per Mike, nulla di più lontano dalla realtà!
Comunque...
alla festa intervenì anche Ted, il fratello di Betty, e di cui
era, se si può dire, innamorata dalla prima volta che lo vidi,
all'età di quindici anni.
Come
potevo non restarne affascinata... lui aveva due anni in più
di me, era alto, i capelli castani e gli occhi verdi... anche lui
adorava praticare sport, e questo lo aveva reso ancora più
affascinante di quanto non fosse già!
Ovviamente
non avevo detto a nessuno quello che provavo, solo a Greg e a Mike, i
miei migliori amici da sempre. Lo avrei di sicuro detto anche a
Lucia, se ci fosse stata, con lei eravamo ottime amiche.
Comunque
non avevo mai avuto il coraggio di parlargli... ma quella volta il
mio carissimo
amico Mike mi ci costrinse!
“Karen...
perchè non vai un po' a fare la conoscenza di Ted?” mi
disse, probabilmente con la speranza di toglierselo dai piedi, era
iperprotettivo nei confronti della sorella, un punto a suo favore,
almeno un difetto lo aveva , altrimenti sarebbe sembrato troppo
perfetto! E mi spinse verso di lui... ala fine della festa lo avrei
ucciso.
“Ci...
ciao Ted...” dissi, imbarazzatissima. Lui si volto e sorrise.
Per poco non svenni
“Ciao
festeggiata! Tanti auguri!” e mi diede due baci sulle guance...
per fortuna le luci non erano molto alte... altrimenti si sarebbe
visto che la mia faccia era diventata colore del pomodoro! Rimasi
imbambolata per un po'...
“Karen...
ehi... tutto bene?” mi chiese, sventolandomi una mano davanti
agli occhi, e guardandomeli fissi... come potevo riprendermi si mi
guardava con quegli occhioni verdi?
“Sì...”
non so come mi ripresi “Allora... ti stai divertendo?”
era una domanda un po'0 sciocca... ma non sapevo che altro dire!
“Sì...
certo! ma.. sembra che tu non sia molto simpatica a mia sorella!”
disse, ridendo, anche se non era affatto divertente!
“Già...
credo solo che abbia paura che gli porti via Mike... sai è uno
dei miei migliori amici!” dissi, bevendo un sorso della mia
bibita.
Lui
rise di gusto. “Aahhh.... io avrei più paura del
contrario! No scherzo... e un bravo ragazzo! E mi spiacerebbe che
lasciasse mia sorella!” disse, poi divenne improvvisamente
serio, “Ma non dire a nessuno dei due che te l'ho detto! Non
voglio che Mike smetta di avere paura di ma!” terminò.
Cambiammo
discorso. “Allora... mi hanno detto che frequento
l'università... dov'è che vai?” lo sapevo
benissimo... ma non avrei voluto fare brutta figura in caso Mike mi
avesse detto una balla.
“Vado
ad Harvard! Frequento la facoltà di letteratura!” disse,
molto soddisfatto. Restai immobile per un momento... “Quindi tu
studi Shakespeare?” gli chiesi, speranzosa.
“Sì,
certo! È il mio commediografo preferito! Adoro i suoi drammi!”
disse, per poco non svenni nuovamente. Anche lui adorava
Shakespeare? Wow... avevamo davvero tanto in comune... forse, alla
fine, non avrei ucciso Mike!
Alla
fine della festa ero del tutto certa di essermi perdutamente
innamorata di lui! Come avrei potuto non esserlo? Eravamo molto
simili e ci piacevano pressoché le stesse cose... il punto era
che, sicuramente lui aveva già una ragazza... e non avrebbe
perso tempo con una ragazzina... ma come si dice la speranza è
l'ultima a morire!
Chissà
com'era cambiato da allora... aveva compiuto da poco, mi sembrava a
febbraio, vent'anni... ormai non era nemmeno più un
adolescente, ma sapendo come sono fatti i ragazzi, non doveva essere
molto diverso... non vedevo l'ora che fosse sabato! Finalmente lo
avrei rivisto!
“Dai
Karen... forse nemmeno si ricorda di te! Perchè devi illuderti
così?”
mi dissi, ma in fondo non c'era nulla di male nel sognare!
“Karen...
puoi venire ad aiutarci?” la mamma mi aveva chiamato... che
sciocca.. era appena passata l'ora di pranzo... dovevo aiutarli a
lavare i piatti!
“Arrivo!”
e corsi da loro, anche se odiavo lavare i piatti, sorrisi tutto il
tempo, al pensiero che presto avrei rivisto Ted!
CONTINUA....................
Accidenti...
altro che soap opera^^ Beautiful a me fa un baffo^^
Spero
che il capitolo vi sia piaciuto^^ ho voluto dare un po' di risalto a
Karen, un personaggio che sta diventando sempre più
fondamentale. Perchè, come mi ha detto un'amica: Solo una
ragazza può capire una ragazza!^^
Commentate^^
Bacioni Sony92^^
|
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Capitolo 21 *** Capitolo 21: Perchè non mi hai detto subito la verità? ***
Capitolo 21: Perchè
non mi hai detto subito la verità?
(Lucia)
“Oddio... cos'ho
fatto?!” mi maledicevo,
mentre passeggiavo nel parco, “Ma perchè prima
di fare le cose non ci penso su? Be'... ormai è fatta...
intanto al ballo non volevo né andarci con John, né
tanto meno con Greg, ed andarci sola è fuori discussione! E
poi Greg di sicuro ha già trovato una ragazza che lo
accompagni! Poi forse si sbagliano a giudicare Pablo... magari è
un ragazzo gentile.”
Ormai
ero decisa... sarei andata con lui alla festa! Nemmeno le proteste di
Betty mi avevano persuasa dall'idea...
“Lucia... sei
impazzita?! Cosa ti è saltato in mente di accettare l'invito
di quello?” mi chiese Betty, infuriata... “Be'... lo sai
no? Non potevo chiedere a John di accompagnarmi alla festa dopo
quello che gli ho detto ieri sera... e con Greg prima dovrei fare
pace... poi che senso avrebbe andare al ballo con un ragazzo già
impegnato, soprattutto se la sua ragazza ti odia?” le chiesi,
non sembrava sorpresa dal fatto che Stacy non mi sopportasse.
“Lucia...
probabilmente non ti sopporta perchè tu piaci a Greg! Non ci
avevi pensato?” aveva un tono stano, tra l'ironico e il serio.
Quell'ipotesi non l'avevo nemmeno presa in considerazione! Non volevo
illudermi!
“Betty...
ascolta... a Greg non piaccio!” ribadii secca. Se una persona
ti piace e vuoi mettertici insieme gli non gli dici “Questo era
solo per darti la buona notte... niente di più!” dopo
che l'hai baciata!
“Come vuoi... io
devo andare... Mike mi aspetta! Ci vediamo domani ok?” disse.
“Ok! Grazie per il pranzo! Ci vediamo ciao.” e se ne
andò.
Il parco
non era molto affollato... forse perchè era giovedì
pomeriggio ed i bambini erano a scuola. Mi sedetti su di una
panchina. Dopo una decina di minuti sentii una voce famigliare...
“No!
Holly è inutile che insisti!” era la voce di un
ragazzo... sembrava quasi... no! Impossibile fosse lui!
“Dai
Gregguccio... “ Granai gli occhi... allora non mi ero
sbagliata! Era proprio lui! E non era solo... era con una ragazza.
“No!
Scordatelo! Non rinuncio alla festa per un capriccio! È
inutile!” era furioso...
“Un momento... ha
detto Holly? Ma non è il nome della sua matrigna? Cosa
significa?” pensai, non ci
capivo più niente!
“Greggy...
guarda che sono tua madre! E se ti dico di restare a casa con me
sabato sera... tu lo fai! Chiaro!” disse lei, con tono
tutt'altro che arrabbiato, sembrava quasi malizioso.
“TU
NON SEI MIA MADRE!” tuonò, faceva paura quando si
arrabbiava... non sembrava nemmeno più lui!
Dovevo
andarmene di lì... non era corretto origliare, ma,
sfortunatamente, il mio lato maldestro si era svegliato ed inciampai
rumorosamente su di un ramo...
Greg e
la donna si girarono e mi videro... erano sorpresi, soprattutto Greg.
Ero imbarazzatissima, sentivo il suo sguardo addosso...
“Lucia?
Ti sei fatta male?” mi chiese, avvicinandosi, Greg, e mi aiutò
a rialzarmi, anche se non mi guardava in faccia, sembrava triste per
qualcosa. Anche il suo tono era strano, non era affatto preoccupato,
sembrava solo avermi chiesto come stavo per pura cortesia. Sentii un
tuffo al cuore.
“No
no... tutto bene... “ dissi, nemmeno io lo guardavo in faccia.
“Ehm...
scusate... Greg... lei chi è?” chiese la donna che era
con lui... era incredibilmente giovane per sembrare la matrigna di
una ragazzo di quasi diciotto anni, non doveva avere più di
vent'anni, molto bella, alta, snella, capelli biondo occhi azzurri,
un po' tipo barbie altezza naturale! Ma, purtroppo non mi sembrava di
esserle molto simpatica... probabilmente non ero destinata ad andare
a genio alle donne di quel genere.. tanto meglio per me! Non mi erano
mai piaciute.
“Salve...
scusi il mio nome è Lucia...” dissi, porgendole la mano
per stringerle la sua, ma lei si tirò indietro.
“Piacere.”
disse, con aria altezzosa, sentivo già di odiarla, “Greg,
ci vediamo sta sera a casa! Mi raccomando non tardare!” gli
disse, accarezzandogli affettuosamente una guance a dandogli un bacio
impercettibile a fior di labbra. Greg si scostò
immediatamente.
Non
ci potevo credere... rimasi scioccata... allora ecco il segreto di
Greg! Aspettai che Holly se ne andasse per parlargli.
“Lucia...”
iniziò lui , non lo guardavo nemmeno in faccia, “Dai...
per favore... guardami...” era quasi una supplica, come potevo
non cedere? Così alzai lo sguardo ed incrociai i suoi occhi.
“E
così è questo il tuo segreto... “ gli dissi, non
mi vennero in mente altre parole in quel momento. Lui annuì.
“Perchè non me l'hai detto subito? Pensavi che non ti
sarei più stata amica per una cosa simile?” dissi, con
le lacrime agli occhi.
“Lucia...
non piangere... ti prego...” mi si avvicinò per
abbracciarmi, ma io arretrai. “Vedi che avevo ragione!”
disse con tono rassegnato.
“NO!
Non è per quello che hai detto!” lui si sorprese. “A
no! E allora per cosa?” chiese, in tono quasi arrabbiato.
“Sono
io quella che dovrebbe essere arrabbiata! Non tu!” piangevo,
non per la tristezza, ma per la rabbia, “allora dimmi per
cosa!” si stava infuriando.
“È
perchè non ti sei fidato di me!” dissi, tra i
singhiozzi. Lui sgranò gli occhi.
“Lucia...
“ provò a dire qualcosa, ma io lo interruppi. “Non
dire niente!” continuavo a piangere, non riuscivo a smettere.
“È per questo che non vuoi una ragazza fissa?” gli
chiesi.
“Sì...
tutte le storie che ho avuto non sono durate molto... Holly ha sempre
fatto scappare tutte le mie ragazze, non che ne abbia avute tante!
L'unica che può sopportare è Stacy, sono uguali!
Entrambe hanno il gene del tradimento!” disse, con un sorriso
amaro sul volto.
“E
non hai mai pensato di dirlo a tuo padre?” gli chiesi, di
sicuro lui avrebbe fatto qualcosa. Mi incenerì con lo sguardo.
“E credi che sia così semplice? Come posso dirgli che ho
fatto una cosa del genere?” disse, serio.
“È
tuo padre... di sicuro capirebbe!” non piangevo più, ma
stavo comunque male, non tanto per ciò che era accaduto a
Greg, ma perchè lui non si era fidato di me.
“Sì
certo... e, mi spieghi come glielo dico?”
“Sei
un coniglio Gregory Andreas Wilson!” esclamai, secca. Lui
improvvisamente sgranò gli occhi.
“Ti
ricordi ancora il mio secondo nome?” chiese, sorpreso.
“Sì...
be' tu ti ricordi ancora il mio piatto preferito!” dissi,
ricordando quando John me lo aveva detto. Ero al settimo cielo in
quel momento.
“Te
lo ha detto Glamour... vero?” si incupì improvvisamente,
ed abbassò lo guardo.
“Sì...
ieri sera. Avevamo un appuntamento! E, sai una cosa, ho seguito il
tuo consiglio! Mi sono divertita parecchio!” era una gigantesca
bugia, e lo sapevo bene, per tutta la sera non avevo fatto altro che
pensare a lui.
“Sono
felice per te!” si strinse nella spalle, e poi so girò.
“Dunque penso che andrai alla festa con lui.” continuò.
“Affatto!
Abbiamo deciso di non vederci più!” lui si rigirò,
sembrava più sollevato. “Ci vado con Pablo!” dissi
d'un fiato.
Lui
serrò la mascella. “Cosa!! Ma allora non hai sentito
quando ti ho avvertita di non frequentarlo!” tuonò, era
ancora più furioso di prima.
“E
no caro mio! Tu mi hai detto che quello era solo un consiglio! E poi
scusa che diritto hai di dirmi con chi devo o non devo uscire? Cos'è
sei il mio baby-sitter?” esclamai, seccata, chi gli dava il
diritto di dirmi quello che dovevo fare?
“Bene..
fai quello che vuoi! Vuoi finire sulla lista di Ibañez?
Fai pure... io non te lo impedirò!” e se ne andò,
e lo stesso feci io.
Le
lacrime tornarono, corsi verso casa, ignara che qualcuno, molto
arrabbiato, mi stava aspettando.
Entrai
e mi trovai davanti Mike, nero di rabbia. “Ciao Mike... cosa
c'è?” chiesi, incuriosita dal suo umore e dalla sua
visita.
“Cosa
ti è saltato in mente di accettare l'invito di Ibañez?”
mi chiese, era arrabbiatissimo, faceva paura.
“Mike...
calmati... per favore...” lo supplicai, ma lui non sentiva
ragioni. “Non puoi
CATEGORICAMENTE uscire con quello! Ti ho già detto la bella
abitudine che ha?” urlò, fortunatamente i miei non
c'erano e la nonna ed Ely erano uscite.
“Sì,
me lo hanno già detto! E comunque con chi esco sono solo
affari miei!” feci una pausa “Mike, sono felice che ti
preoccupi per me... ma so cavarmela da sola. Lo sai che non gli
permetterei mai che faccia con me quello che fa con le altre!”
dissi, e lui si tranquillizzò.
“Lo
so... ma la preoccupazione c'è se sempre! Io ti terrò
d'occhio tutta la sera, ti avverto, e se vedo che quello fa un po'
troppo l'idiota lo sistemo per le feste!” disse, prendendomi
per le spalle. Quella stretta mi rassicurava.
“Va
bene Mike... allora mi fido di te!” dissi, stringendomi a lui.
“La
mia non era una domanda, ma un'imposizione!” rise, scatenando
la risata anche a me.
Ero
più sollevata, ora che sapevo che Mike mi sarebbe stato
vicino, anche se me la sapevo cavare da sola!
CONTINUA.....................
Ciao
a tutti^^ questo capitolo è un po' triste, ma vedrete che
andrà meglio nel prossimo^^
Ringrazio
che ha recensito^^
Bacioni
da Sony92^^
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Capitolo 22 *** Capitolo 22: La confessione. ***
Capitolo 22: La
confessione.
(Greg)
Il mio incubo si era
avverato... Lucia aveva pianto... pianto per causa mia...
Non riuscivo a darmi pace.
Mi dispiaceva per il modo in
cui l'avevo trattata, ma non del tutto.
“Perchè ha
accettato l'invito di quello?” continuavo
a pensare, non riuscivo a darmi una risposta.
Forse
aveva ragione lei... dovevo dire tutto a mio padre. Ma come fare?
Dovevo aspettare il memento giusto, quando Holly non sarebbe stata in
casa.
Scesi al
piano di sotto, mio padre era seduto in salotto a guardare la
partita. Holly non c'era, probabilmente era uscita per fare shopping
con le amiche. Era il momento giusto. Dovevo evere coraggio.
“Papà...
dovrei parlarti... ti disturbo?” gli chiesi. Lui si alzò
dal divano , spense la tv e mi guardò.
“Dimmi
Greg. C'è qualcosa che non va? Avevi una faccia quando se
arrivato!” disse, facendomi segni di sedermi accanto a lui.
“Greg...
casa ti è successo? Tu e Stacy avete litigato?” mi
chiese, preoccupato. A dire il vero Stacy era l'ultimo dei miei
pensieri in quel momento.
“No
papà... tutto bene... ma c'è una cosa che devo
dirti...” stetti in silenzio per un momento. Dovevo
organizzarmi il discorso.
“Be'...
forza dimmi, lo sai che non devi avere paura di dirmi niente!”
disse, stingendomi le spalle. Non riuscivo a trovare le parole, come
potevo dirgli che sua moglie lo tradiva, e per giunta con me!
“Be'...
insomma... “ non sapevo cosa dire, “papà... devo
parlarti di Holly...” dissi, infine.
“Cos'ha
fatto Holly? Qualcosa di grave?” chiese, preoccupato. “Ok
Wilson... non è il momento di fare il coniglio! Devi avere
coraggio!” mi dissi. Lucia
aveva avuto ragione a dirmi che lo ero!
“Papà...
io te lo dico... ma tu devi credermi e soprattutto devi sapere che mi
dispiace tantissimo!” dissi, con la voce che tremava.
“Figliolo...”
mi abbracciò, non era una cosa che faceva molto spesso, anzi a
dire la verità non lo faceva da quando avevo dieci anni!
“Papà...
mi dispiace dirtelo... ma... ma... “ ok... era il momento di
dirglielo, ma lui, improvvisamente, mi interruppe.”Greg... se
vuoi dirmi che Holly ha un amante lo so già...” disse,
io sgranai gli occhi, come, mio padre lo sapeva e non aveva fatto
niente?
“Papà...
ma sai chi è l'amante?” gli chiesi, spaventato dalla
risposta. Lui era calmo. “Greg... ascolta... so che lei era
ammaliata da te, e so anche quello che ti faceva! Non preoccuparti,
so che non è colpa tua! Sei un ragazzo... ed è
possibile cadere in tentazione se vivi sotto lo stesso tetto della
regina delle tentazioni!” mi sorrise, allora lui sapeva tutto e
non mi aveva mai fatto pesare nulla? Mio padre doveva essere un
santo!
“Papà...”
stavo per piangere, non mi succedeva da quando era morta mia madre,
“Mi dispiace! Ho provato a resistere... ma non ce l'ho fatta!”
mi abbracciò nuovamente.
“Non
è colpa tua figliolo... e ti assicuro che d'ora in poi non ti
darà più fastidio! Holly se ne è andata per
sempre!” credevo di avere capito male! Holly non sarebbe
tornata? Sorrisi a mio padre, che, intanto, aveva sciolto
l'abbraccio.
“Vuoi
dire che hai chiesto il divorzio?” gli chiesi, per avere
conferma.
Lui
annuì “Sì, l'ho fatto qualche mese fa. Ho
commesso un grosso errore a sposarla! Volevo farti avere una madre,
ma non era la scelta migliore!” disse, dispiaciuto.
“Papà...
non avevo bisogno di un'altra madre... ma che tu fossi un po' più
presente! E poi... Holly... non si poteva certo definire madre! Aveva
solo quattro anni in più di me!” dissi, dandogli una
leggera gomitata sul fianco.
“Ma
ora dimmi... perchè da quando sono tornato sembri più
triste del solito?” mi chiese, mi sarei dovuto aspettare una
domanda simile.
“È
per colpa di una ragazza...” cercai di restare sul vago, non
avevo voglia di parlarne.
“Greg...
non si tratta di Stacy... vero?” mi chiese, sperando in una
risposta negativa, ed io non lo avrei deluso!
“No
papà! Stacy non c'entra!” sorrisi, e lo stesso fece lui.
Non le era mai piaciuta Stacy, e non aveva mai fatto nulla per
nascondermelo!
“E
allora chi è?” era sempre stato più curioso do
mia madre! E dire che anche lei lo era, ma lui la batteva!
“Papà...
lo sai che non fa bene essere così curiosi?” dissi,
sorridendo, e facendo una pausa “È
Lucia,
a cugina di Mike!” il volto do mio padre si illuminò, le
aveva sempre voluto molto bene, e quindi gli sarebbe piaciuto vederci
insieme. “Ma non iniziare a farti il filmino... non credo che
mi ricambi, cisto che esce con un altro!” dissi, ormai
rassegnato.
“Mai
dire mai! Sono sicuro che vi chiarirete!” disse, alzandosi e
dandomi una pacca sulla spalla. Si diresse verso la cucina.
Purtroppo
mio padre questa volta aveva sbagliato... dopo la discussione che
avevamo avuto nel pomeriggio c'erano poche possibilità che
potessimo metterci insieme. Non dovevo aggredirla in quel modo!
“Greg...
senti ti va la pizza per cena?” la voce di mio padre venire
dalla cucina.
“Sì.
La mia con i peperoni ed il prosciutto!” esclamai, era la mia
pizza preferita.
“Non
ricordo... con o senza formaggio?” possibile che papà
avesse così poca memoria? Mangiavo la stessa pizza da quando
avevo sie anni!
“Con il formaggio!
Papà ogni volta mi chiedi la stessa cosa!” gli dissi, in
tono canzonatorio.
Almeno il pensiero di
gustare a breve la mia pizza preferita mi avrebbe distolto dal
pensiero che Lucia usciva con Ibañez...
“Sì...
come no! Ma se la prima volta che hai mangiato questa pizza c'era
pure lei! Come puoi non pensarci?”
mi dissi.
Possibile
che in ogni ricordo della mia infanzia lei ci fosse? Impossibile! Se
continuavo a pensarci sarei diventato pazzo! Anzi, lo stavo già
diventando!
Be'...
almeno una cosa la sapevo... Mike mi aveva ingannato con la storia di
lei e John... ed io che gli ho quasi rotto una spalla durante gli
allenamenti a forza di placcaggi! Gli dovevo delle scuse... in fondo
lui non aveva costretto Lucia ad accettare l'invito! Lo aveva fatto
lei di sua spontanea volontà, e probabilmente a causa di
quello che le avevo detto venerdì sera...
Però...
ormai Holly se ne era andata... e, se solo non fossi stato così
stupido nel pomeriggio, sabato, anche se era con quello, avrei
comunque potuto tentare di confessargli i miei sentimenti!ma
quell'ipotesi era ormai da scartare... o forse no?
CONTINUA..................................
Ciao
a tutte^^ spero che il capitolo vi sia piaciuto^^
Se
aveste qualche suggerimento per andare avanti, ditelo pure^^ sono
aperta a qualunque cosa^^ e mi farebbe molto piacere il vostro
aiuto^^ se volete darmelo^^
Commentate^^
Bacioni Sony92^^
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Capitolo 23 *** Capitolo 23: La festa. ***
Ciao a tutti^^ ho deciso di
passare direttamente alla festa... perchè tutto ciò che
avevo in mente di fare accadere venerdì l'ho fatto accadere il
giorno prima^^ so che la storia del divorzio è impossibile...
ma avevo deciso di accorciare di molto i tempi^^ spero che il
capitolo vi piaccia^^ la prima parte è solo per dare un'idea
dell'organizzazione materiale della festa^^
Buona lettura^^
Capitolo
23: La festa.
Sabato pomeriggio.
(Betty)
Bene...
tutto era pronto.
La
palestra era addobbata con festoni e decorazioni varie, i tavoli
erano disposti così come le sedie... tutto ora prefetto.
Finalmente
potevo rilassarmi... a breve mio fratello sarebbe arrivato... non
vedevo l'ora! E nemmeno Mimi, che si era degnata di farsi vedere e di
staccarsi un momento da Manny! Quei due stavano insieme solo da due
mesi, ma erano già persi l'uno per l'altra! Incredibile! Con
Mike ci avevamo messo più di un anno per diventare così!
“Sorellina...
senti dive lo metto questo?” mi chiese, tenendo in mano un vaso
con dei fiori.
“Su
quel tavolo là! Per favore.” le dissi, tutto doveva
andare bene quella sera! Niente doveva essere fuori posto!
“Ciao
Karen... come mai sei qui?” aveva l'aria sconvolta “Cos'è
successo?”
“Niente..
è che Greg e Lucia hanno litigato di nuovo! Ho appena finito
di parlare con lui!” aveva il tono rassegnato, ormai sembrava
che non ci fossero speranze che i due si potessero mettere insieme.
“Non
è possibile! Ancora?! Ma non hanno di meglio da fare?”
chiesi, stanca di sapere dei litigi di quei due! Non ce la facevo
più! Perchè non potevano spiegarsi una volta per tutte?
“Betty...
sai che dico... il nostro piano va a rotoli se quei due non si
chiariscono, ed in fretta pure! Ormai Greg non ha problemi! Credo che
con Stacy sia tutto finito! L'ho vista ieri con un altro ragazzo, e
sembravano molto più che semplici amici!” disse,
incrociando le braccia ed appoggiandosi al muro.
“Karen...
che possiamo fare?” ero disperata... non sapevo più dove
sbattere la testa!
“Forza
non abbatterti! Abbiamo ancora la possibilità che Greg si
svegli e che salvi Lucia dalle grinfie di Ibañez!”
disse, con tono deciso.
Era
vero... quella era la nostra ultima possibilità! Se non fosse
andata bene... ci saremmo dovute arrendere all'evidenza... Greg e
Lucia non erano fatti per stare insieme!
Fummo
improvvisamente interrotte dalla voce squillante di mia sorella.
“BETTY! BETTY! C'E' TED!”
Come
di già? Ma era presto! Doveva arrivare solamente due ore più
tardi! Karen per poco non svenne.
Uscii,
per tentare di fermarlo, ma mi accorsi che si trattava solo di uno
scherzo di Mimi, adorava essere crudele!
Comunque
ormai era tutto pronto, quindi decidemmo di andarcene, non c'era più
nulla da fare!
Sabato
sera.
(Lucia)
Ero
pronta. Avevo seguito il consiglio di Betty, mettendo il vestito un
po' più corto, anche se non ne capivo il motivo!
Stavo
aspettando Pablo, mentre ripensavo all'ultima discussione avuta con
Greg.
“Quindi
lui era sedotto dalla sua matrigna... e non si è fidato di me!
Aveva paura che, per una cosa simile, avrei smesso di essergli
amica?” se
pensava questo di me poteva davvero scordarsi di avermi come amica!
Ancora non ci potevo credere! Nemmeno Ashely, la mia
ex-migliore-amica, la persona più riservata che conoscessi,
non aveva paura di confidarmi i suoi segreti. A parte quello di
rubarmi il mio quasi-ragazzo!
Sentii
suonare il campanello, mi precipitai, era lui.
“Ciao
Lucia!” era impeccabile, certo non come lo era Greg il primo
venerdì sera che lo avevo visto, però... “Wow...
sei uno splendore!” mi disse, porgendomi un piccolo mazzo di
fiori. Io arrossii lievemente.
“Grazie...
sei molto gentile. Andiamo?” lui annuii “Ciao nonna, ciao
Ely io vado!” urlai, non c'era bisogno di attendere una
risposta, ma lo feci comunque, forse stavo solo cercando di rimandare
l'arrivo al ballo!
“Ciao
sorellina! Divertiti!” disse Ely, “Ciao piccole, mi
raccomando stai attenta!” la nonna era sempre quella delle
raccomandazioni. Io sorrisi ed uscii.
Salii
sull'auto di Pablo, speravo non avesse troppa fretta di arrivare alla
palestra. Sicuramente avrei visto Greg, con un altra ragazza... non
sapevo se sarei riuscita a sopportarlo!
“Lucia...
sai che sei davvero bellissima sta sera?” mi disse Pablo, ero
lusingata, chissà... forse si sbagliavano sul suo conto.
“Grazie
Pablo... sei troppo gentile. Sono io che ti dovrei ringraziare
dell'invito!” dissi, la mia voce era quasi un sussurro.
In
mezzora arrivammo alla festa. Tremavo... chissà se sarei
riuscita trattenere le lacrime se avessi visto Greg? Pablo mi si
avvicinò e mi baciò la mano da vero cavagliele, ed
antrammo nella palestra, c'era già un po' di gente.
Manny
mi corse in contro. “Ciao Lucia, ciao Pablo.” gli disse,
in tono freddo, ma sempre sorridendo “Ti spiace se te la porto
via un momento?” gli chiese, mentre mi afferrava per il braccio
e mi trascinava lontano.
“Lucia
sei impazzita?” mi chiese, era molto preoccupato.
“Ma
che dici Manny! Non sono mai stata meglio!” dissi, era una
bugia, ma non potevo certo dirgli la verità, cioè che
avevo accettato l'invito di Pablo solo per fare dispetto a Greg!
“Si...
comunque ricordati che se ti dovesse offrire un caffè a casa
sua... non accettarlo per nessun motivo! Io e Mike vi terremmo
d'occhio!” disse, più serio che mai.
“Va
bene! ma... stano che tu ti sia staccato da Mimi.. di solito non
siete sempre attaccati?”chiesi, ironica, ed entrambi scoppiammo
a ridere.
All'improvviso
smisi di ridere... Greg era appena entrato nella palestra, con
affianco una ragazza bellissima, che, non sapevo come, aveva un arie
famigliare...
Proprio
questa mi si stava avvicinando. “Lucia che piacere rivederti!
Quanto tempo!” esclamò, abbracciandomi come una sola
persona sapeva fare.
Non
era possibile... “Karen!” dissi, ricambiando l'abbraccio.
Non la vedevo da così tanto! Eppure eravamo miglioro amiche da
piccole, ma non sapevo che lei e Greg uscissero insieme!
“Oh...
ciao Manny!” disse, dopo che sciolse l'abbraccio. Lui fece il
finto offeso “Grazie per avermi notato!” poi sorrise
“Ciao Karen!”
Greg
stava in disparte, non parlava. Decisi di salutarlo, almeno. “Ciao
Greg.” dissi, forse il mio tono ero un po'0 troppo distaccato,
ma non riuscii a renderlo diverso.
“Ciao
Lucia.” non che il suo tono fosse diverso, poi prese la mano di
Karen e si allontanò.
Manny
era già sparito. Così io tornai da Pablo, che mi
aspettava con due bibite in mano.
“Tieni...
spero ti piaccia il the!” disse, porgendomi il bicchiere e
sorridendo. Era così dolce, non riuscivo a capacitarmi che
potesse essere così orribile come me lo avevano descritto. O
forse era il suo piano, sembrare dolce, ma in realtà essere
peggio di un animale!
“Grazie..”
dovevo avere un sorriso da ebete in quel momento, ma non riuscivo a
farne a meno... eppure non sapevo se Greg ci stesse guardando o no,
ma mi pareva così naturale essere così felice con
Pablo! Chissà... forse mi stavo innamorando.
In
quel momento mi tornò in mente la sera in cui Greg mi baciò...
no non mi stavo innamorando,,, è che stare con Pablo mi faceva
tornare in mente quella sera e nulla più!
“Ecco
Lucia... sei incredibile! Perchè accetti inviti da altri
ragazzi se sai già che ti rovinerai la serata pensando a Greg?
Come hai fatto con John?” mi
chiesi, ma non riuscivo a trovare una risposta, per quanto mi
sforzassi!
All'improvviso
Pablo si girò verso di me... “Ti va di ballare?”
mi chiese, porgendomi la mano. Esitai.. non ero molto brava a
ballare, ma vidi che Greg ci stava fissando, e perciò decisi
di accettare. “Certo!” esclamai. Iniziammo a ballare, era
un lento... per cui eravamo ad una distanza molto, troppo,
ravvicinata.
La
musica terminò e ci staccammo. “Ti va di fare due
passi?” mi chiese Pablo, all'improvviso.
Ero
un po' sconcertata da quella richiesta, ma decisi di accettare,
ripensando al fatto che Mike e Manny non ci avrebbero mai perso
d'occhio. “Ok.” dissi solo.
Ed
uscimmo nel cortiletto della scuola.
(Greg)
Stavo
andando a casa di Karen. Avevo rispettato le condizioni... niente
fiori!
Suonai
al campanello. Dopo pochi secondi Karen uscì dalla porta. Era
davvero carina!
“Wow...
se sapevo che eri così bella mi sarei presentato almeno con
una rosa!” esclamai, cercando di sembrare il più
scherzoso possibile, anche se non ero dell'umore.
“Greg!
Sei sempre il solito!” mi rimproverò, ovviamente
scherzando lei.
“Ah..
è vero... non sei così carina per me! Ma per il nostro
caro Ted! Vero?” la presi un po' in giro, fingendomi offeso.
“Spiritoso!”
disse, un po' arrabbiata, “Allora... hai più parlato con
Lucia?” mi chiese.
Mi
incupii, speravo vivamente che non tirasse fuori quest'argomento.
“No! Ma questa sera finalmente la potrai rivedere.” diedi
una risposta secca, non volevo parlarne.
“Meno
male! Almeno la tortura di queste scarpe sarà servita a
qualcosa!” disse, indicando le sua scarpe, con tacco
incredibilmente alto, almeno per lei. “Credo che a Mike piaccia
vedermi soffrire per avermi costretto ad indossarle!” rise.
Lei
e Mike avevano costruito la loro amicizia sugli scherzi e sul
punzecchiarsi! Eppure erano molto amici, c'erano sempre uno per
l'altro!
“Be'...
almeno Ted sarà felice!” dissi, beccandomi una gomitata
un pieno stomaco.
Salimmo
in macchina... la scuola non era lontana, e per cui non ci mettemmo
molto ad arrivarvi. Esitavo a scendere dall'auto, sapevo che entrando
avrei visto Lucia con quello!
“Greg...
sei pronto?” mi chiese Karen, già scesa e venuta dalla
mia parte. Io annuii e scesi.
Entrammo
e, proprio come aveva predetto la vidi, e per poco non svenni! Era
bellissima... l'abito le calzava a pennello. Nulla da togliere a
Karen, ma entrambi sapevamo che non eravamo interessati l'uno a
l'altra.
Stava
parlando con Manny. “Incredibile!”
pensai
“Manny si
è staccato da Mimi! Bisogna avvertire i giornali!”
da
quando si erano messi insieme, non molto tempo prima, stavano sempre
attaccati! Quasi incollati!
All'improvviso
Karen le si avvicinò... “Lucia
che piacere rivederti! Quanto tempo!” esclamò,
abbracciandola. Io le andai dietro, ma restai un po' distante.
“Karen!”,
esclamò, sembrava molto sorpresa. Dopo essersi sciolta
dall'abbraccio mi vide... Karen e Manny stavano parlando, ma non vi
prestai molta attenzione, intanto Lucia mi si avvicinò.
“Ciao
Greg.” dissi in tono freddo. “Bene!
È ancora arrabbiata! Ma che bel lavoro che ho fatto giovedì!”
mi dissi. Decisi di fare il suo stesso gioco “Ciao Lucia.”
dissi, anch'io in tono freddo. Presi per mano Karen e ci
allontanammo, notai che ci aveva notati quando entrammo... avrà
sicuramente pensato che lei fosse la mia nuova ragazza! Tanto
meglio... di sicuro non gli avrei smentito io la cosa!
Restammo
in silenzio per un po'. Poi lei lo ruppe. “Greg... ma perchè
non ne hai approfittato per risolvere le cose con Lucia!” mi
rimproverò Karen, quando fummo abbastanza lontani da non poter
essere sentiti.
Guardavo
la pista da ballo... Ibañez stava chiedendo a Lucia di
ballare, ed io mi sentii irrigidire. Di sicuro era la gelosia che
cresceva!
“Non
lo so il perchè!” sibilai, cercando di mantenere il
controllo. Avevo tutti i muscoli tesi... sembravo una statua!
“Greg...
ti dispiace se mi allontano un momento?” mi chiese Karen, io mi
voltai e capii il motivo.
“No...
fai pure!” cercai di sorridere. Lei andò. Tornai con lo
sguardo sulla pista, ma quei due non c'erano più! Li cercai e
li vidi prendere la porta che dava nel cortile.
Avevo
un pessimo presentimento... decisi di seguirli, anche se mi ero
ripromesso di non farlo. Purtroppo... al cuor non si comanda!
(Karen)
Eravamo
appena arrivati alla festa... Greg era più teso di una corda
si violino! In effetti non aveva tutti i torti... la prima persona
che vide fu proprio Lucia.
Io
mi avvicinai... non vedevo l'ora di salutarla, non avevo ancora avuto
occasione di rivederla! “Lucia che piacere rivederti! Quanto
tempo!” esclamai, abbracciandola, forse un gesto un po'
azzardato, ma non ne potei fare a meno.
Lei
mi sembrò un po' confusa, poi rispose all'abbraccio. “Karen!”
esclamò. Incredibili... mi aveva comunque riconosciuta.
Dopo
poco ci staccammo, e lei si avviò verso Greg, pensai che fosse
una buona occasione e li lasciai soli. Io parlai con Manny, che avevo
volutamente ignorato.
“Oh...
ciao Manny!” dissi, fintamente sorpresa di vederlo. Lui fece il
finto offeso, gli riusciva sempre benissimo “Grazie per avermi
notato!” poi sorrise “Ciao Karen!”.
“Ma...
ti sei staccato da Mimi? Come mai?” feci un po' di scena, in
effetti non lo vedevo spesso da solo!
“Spiritosa!
Guarda che so stare dieci minuti da solo! Non sono un bambino!”
disse, incrociando le braccia. Mi salutò e si allontanò.
Dopo
poco sentii Greg prendermi la mano e trascinarmi lontano da Lucia,
che si riavvicinò a Pablo. Sembravano entrambi scocciati!
“Greg...
ma perchè non ne hai approfittato per risolvere le cose con
Lucia!” lo rimproverai dopo un po' di tempo.
Lui
era teso, ancora più di prima. Solo dopo capii il perchè...
Lucia stava ballando un lento che Pablo. Doveva essere ricolmo di
gelosia.
“Non
lo so il perchè!” sibilò... stava perdendo la
calma, bruttissimo segno!
Mi
guardai un po' intorno... non dovevo stargli troppo attaccata. Ad un
certo punto vivi qualcosa che attirò la mia attenzione.
“Greg...
ti dispiace se mi allontano un momento?” gli chiesi, lui si
dirò, probabilmente aveva capito il motivo della mia
richiesta. “No... fai pure!” rispose semplicemente, e si
voltò nuovamente.
Mi
avvicinai al ragazzo... “Wow... è ancora più
bello di quanto mi ricordassi!” pensai.
Bisognava
dirlo... Ted era davvero un bel ragazzo. La mia memoria non gli
rendeva giustizia. Mi avvicinai e lo saluta. “Ciao Ted...”
dissi, e lui si voltò, guardandomi con i suoi grandi occhi
verdi. Ancora una volta per poco non svenni.
“Ciao
Karen! Da quanto tempo!” esclamò, baciandomi le guance e
facendomi arrossire. “Scusa... non vorrei che il tuo ragazzo si
arrabbiasse!” disse, scusandosi per il gesto appena compiuto.
Restai
per un momento intontita... ma poco dopo capii “No... Greg non
è il mio ragazzo! Diciamo che Mike chi ha “accoppiati”
per la serata!” dissi, facendo il gesto delle virgolette con le
dita.
Mi
sembrò che la sua espressione si sollevasse. Ma non poteva
essere preoccupato che io avessi il ragazzo... sarebbe stato assurdo!
“Dunque
il caro Mike te ne ha combinata una delle sue!” rise. Non avevo
dimenticato ciò che mi aveva detto di provare per Mike, gli
era simpatico, ma non glielo avrebbe mai detto, voleva continuasse ad
avere paura di lui!
“In
un certo senso... ma credo che faccia tutto parte di un suo piano
diabolico!” dissi, iniziando a ridere. In effetti Mike era un
po' diabolico, ma in senso buono... odiava vedere soffrire la cugina,
ed avrebbe fatto qualunque cosa pur di vederla felice, anche
permetterle di uscire con Pablo, se era ciò che voleva.
Ted
mi fissava, non capivo il perchè... ma il mio viso stava
andando in fiamme...
“Sai
che sei davvero carina sta sera?” disse, voltandosi
immediatamente. O sgranai gli occhi, probabilmente aveva sentito
male... non poteva averlo detto sul serio. Oppure si riferiva ad un
altra dietro di me!
“S...scusami...
stavi parlando con me?” chiesi con la voce tremante... temevo
una risposta negativa, anche se era quella che mi aspettavo.
Lui
era ancora voltato dall'altra parta, ma lentamente si girò,
però non mi guardò in faccia. “S...sì...”
la voce era un sussurro. Stavo per avere un mancamento, e mi sembrò
che le sue guance si fossero arrossate.
“G...grazie...”
riuscii a dire... mi voltai, sentivo le guance in fiamme,
probabilmente erano più rosse di un pomodoro, però lui
mi voltò a forza e mi prese le spalle.
“K...Karen...
devo dirti una cosa.... ma non qui!” detto questo mi prese per
mano e ci mettemmo in un angolo un po' isolato, nessuno poteva
sentirci.
“Dimmi...”
cercai di tenere la voce ferma
“Be'... ecco... io...”
balbettò... ovviamente non trovava le parole. “Ma che
gli prende?” mi chiesi,
non capito cosa mai avrebbe potuto dirmi, ma ben presto me lo fece
capire. Non dicendomelo, ma dimostrandomelo!
Mi
baciò. Per un momento restai immobile, ma ben presto chiusi
gli occhi e risposi al bacio.
Non
ci potevo credere... allora era davvero sollevato quando gli avevo
detto che Greg non era il mio ragazzo!
Mi
sentivo svenire... avevo paura di svegliarmi e di scoprire che fosse
stato solo un sogno... lui avrebbe voluto continuare il bacio, ma io
avevo bisogno di ossigeno, e, dolcemente, mi staccai da lui.
“Wow...”
fu l'unica cosa che riuscii a dire... ero un po' frastornata, dovevo
risistemarmi le idee.
“Allora...
che ne dici?” anche lui sembrava un po' confuso. Avevo paura di
rispondere e di dire qualcosa di sbagliato! Non volevo rovinare la
magia del momento post bacio. Restai in silenzio.
Lui
mi guardò. “Karen... scusa... non avrei dovuto.”
Oh
no! Aveva interpretato il mio silenzio come un rifiuto! Non c'era
nulla di più lontano dalla verità! “No... no... è
che mi hai colto di sorpresa... “ dissi. Prendendogli
involontariamente la mano, ma la ritrassi subito. “Sc...scusa...”
dissi, arrossendo.
“Ehi...
non c'è niente di male! E poi scusa... tu mi hai solo preso la
mano... ma io ti ho baciata!” sorrise. Un sorriso da mozzare il
fiato!
“Ok...
allora mi è legittimo chiederti il motivo!” esclamai,
non era una domanda, ma una specie di ordine.
“Certo...”
lui esitò per un momento “Be'... diciamo che al tuo
compleanno... ho chiesto io a Mike di poter parlare con te... non
pensavo che ti trascinasse! Però.... ecco... diciamo che... è
stato il classico colpo di fulmine... anche ad Harvard ti ho pensato
molto... non vedevo l'ora di rivederti!” disse, quasi deluso
che non ci fossi arrivata da sola.
Sgranai
gli occhi... non potevo credere alle mie orecchie! Io gli piacevo?
Non era possibile!
“Ehm...”
mi schiarii la voce “Se ho capito bene mi stai dicendo che ti
piaccio!” non potevo credere al tono della mia voce... era
molto, forse un po' troppo, sfacciato! Non mi ero mai spinta così
oltre.
Lui
arrossì. Allora era proprio così! “Yeee!
Sì non ci posso credere!”
pensai, mi trattenei a stento dal saltellare.
“Allora...
ora cosa siamo noi?” chiesi, sperando un una sola risposta.
“Be'...
se tu sei d'accordo... io ci definirei una... coppia!” disse,
cingendomi per i fianchi e attendendo una mia risposta.
Finsi
di pensarci per un momento, anche se sapevo già la risposta.
“Mmmhhh... “ lui sembrava trattenere il fiato”Certo!”
Lui
si illuminò e mi baciò nuovamente. Quando finimmo mi
abbracciò.
Con
lo sguardo vidi Mike e Betty. Lui alzò il pollice come segno
di approvazione, e lo stesso fece lei!”Vuoi vedere
che quei due hanno architettato tutto?”
pensai, rispondendo con il pollice.
Mike
e Betty, probabilmente sapevano quello che Ted provava per me.
Probabilmente era quello il motivo per cui Mike mi ha detto di andare
al ballo con Greg!
Io
e Ted ci guardammo... e ci baciammo di nuovo. Finalmente... ora stavo
con il ragazzo che amavo... e che amava me! Non potevo essere più
felice, o meglio lo sarei stata sapendo anche Greg e Lucia felici!
CONTINUA...........................
Ciauuuuuuuuu....^^
spero che il capitolo vi sia piaciuto^^
Grazie
a chi ha letto e a chi ha commentato^^
Bacioni^^
|
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Capitolo 24 *** Capitolo 24: Finalmente insieme. ***
Capitolo 24: Finalmente
insieme.
(Lucia)
Pablo mi aveva portata
fuori... speravo non volesse chiedermi di “Prendere un caffè
a casa sua”! E pregavo perchè Mike o Manny ci avessero
seguiti, ma ne dubitavo, li avevo visti intenti a ballare, e forse
non si erano nemmeno accorti che fossi uscita.
“Lucia... sono felice
che tu e Wilson abbiate rotto!” disse. Non mi ricordavo... lui
pensava che Greg fosse il mio ragazzo. “Se devo essere sincero
lui non ti meritava!” disse, avvicinandosi.
“O forse io non
meritavo lui!!” dissi, sorridendo nervosa. Sembrava perplesso,
e si avvicinò ancora un po'.
“Non dire sciocchezze!
Dai.. uno come lui non è in grado di tenersi una ragazza! È
un idiota se si è fatto scappare te!” disse, prendendomi
la mano.
Ero furiosa, non poteva
parlare di lui in questo modo! “Non lo è affatto!”
dissi, ritraendo la mano, “È un ragazzo d'oro, e sono
stata io idiota a lasciarmelo scappare!” tuonai. Era tutta
colpa mia! Ero io che l'avevo aggredito entrambe le volte, senza
lasciargli il tempo di spiegarsi!
“Lucia... non devi
essere così dura con te stessa!” disse, riprendendomi la
mano.
Greg e gli altri avevano
ragione! Era un viscido! Anche se non avevano usato esattamente le
stesse parole!
“Ti dispiacerebbe
portarmi a casa.” gli dissi. Volevo andarmene, ma casa della
nonna era lontana, e non volevo disturbare Mike.
“Perchè invece
non vieni a casa mia a prendere un caffè?” ecco... la
frase che temevo! Volevo scappare, ma lui ma afferrò il volto
tra le mani e mi baciò.
Chiusi istintivamente gli
occhi, e li tenni così anche dopo che terminò il bacio,
però stranamente non sentivo più la sua presa alla
vita.
Aprii impaurita gli occhi.
Non credevo a ciò che vedevo!
Pablo era a terra e teneva
entrambe le mani sul naso, e Greg era davanti a me, mi dava le
spalle, con la mano destra che si stringeva in un pugno!
Capii cos'era successo...
Greg aveva dato un pugno in faccia a Pablo! Non riuscivo a capire il
perchè, ma ne ero immensamente felice!
“Greg...”
sussurrai, lui si voltò verso di me. Le lacrime iniziarono ad
uscire e mi gettai fra le sua braccia.
“Su... Lucia... non
piangere...” sussurrò, baciandomi i capelli e
stringendomi a se.
Restammo così non so
per quanto tempo, poi decisi di staccarmi. Le lacrime avevano smesso
di uscire. “Grazie...” dissi, con la voce ancora un po'
tremante.
Lui mi sorrise. “A
quanto pare non sono riuscito a starti lontano!” disse. Io lo
guardai incuriosita, poi mi ricordai cosa mi disse l'ultima volta che
ci eravamo parlati. Aveva detto che non avrebbe fatto nulla per
aiutarmi.
“Sono felice che tu
non ce l'abbia fatta!” dissi, sorridendo anch'io.
Pablo si rialzò.
“WILSON!!!! Ma sei impazzito!” tuonò, e Greg lo
guardò, ancora inviperito. “Ti ricordo che Lucia è
venuta con me alla festa!” continuò.
“Ed io ti ricordo che
non sei nella posizione di controbattere! Avevo un credito con te! In
fondo mi aveva rubato la ragazza!” disse, con un tono calmo, ma
che metteva i brividi.
“Ancora quella vecchia
storia di Stacy?” disse ridendo, ma senza lasciare il naso,
“Wilson... se non fosse stato per me non avresti mai scoperto
com'era veramente! E tu per ringraziarmi mi rompi il naso!”
aveva perso le staffe, iniziavo a temere che potesse passare alle
mani.
“No, no è per
quello, anzi ti ringrazio! È per Lucia... non ti avevo detto
che uscivamo insieme!” disse, e mi tirò a sé.
“Sì... ma da
quello che ho visto vi siete lasciati! Quindi non te l'ho rubata!”
disse, di nuovo parlando di me come un oggetto.
“Glielo hai detto tu
che ci siamo lasciati!” mi chiese, con aria sorpresa. “Ed
adesso che faccio?” mi
chiesi. “A dire il vero lo ha supposto lui... ma io non ho
smentito.” dissi la verità, mi sembrò la
decisione giusta.
Greg
annuì “Diciamo che abbiamo deciso di vedere altre
persone... eravamo un po' in crisi.” disse. Che attore, era
davvero bravo a fingere.
Ma
Pablo non demordeva. “Ciò non toglie il fatto che lei
sia venuta al ballo con me!” disse, avvicinandosi e cercando di
prendermi la mano, ma Greg lo fermò.
“Sì,
è venuta con te! Ma se ne va con me!” disse, come per
mettere fine al discorso.
“Va
bene... ma non finisce qui!” disse, andandosene e lasciandoci
soli.
Stranamente
questa volta non mi lasciò, ma mi guardò senza parlare.
Io
mi scostai. “Allora... cosa significa questa storia?”
chiesi sorridendo, lui rispose al mio sorriso e mi andò
davanti.
“Diciamo
che sapevo cosa voleva!” disse, voleva restare sul vago, ma io
non glielo avrei permesso, avevo il diritto di sapere.
“Sì...
ma sapevo che Mike sarebbe venuto!” ribadii, anche se non ne
ero più sicura al cento per cento.
“Diciamo
che ci tenevo a salvarti di persona per farmi perdonare!”
sorrise e tentò nuovamente di abbracciarmi, ma arretrai, lui
rimase sorpreso.
“Ma
se avevi detto il contrario giovedì!” gli dissi,
ironica, “Comunque grazie, anche per la bugia. Sei davvero
bravo a fingere.”
Lui
mi strinse a sé. “Mi dispiace!” disse “Avevi
ragione... dovevo dirti subito la verità! Ma avevo paura... la
vera storia la sanno solo Mike e Karen...”
Lo
interruppi, scostandomi, “A proposito di Karen... ti starà
aspettando!” dissi, e lui sorrise. “No, tranquilla! Starà
parlando con Ted!” disse, stranamente tranquillo.
“Come!
Non ti da fastidio che la tua ragazza...” ma non riuscii a
finire la frase.
“Karen
non è la mia ragazza! È Mike che ci ha detto di venire
alla festa insieme!”
Sgranai
gli occhi... non ci potevo credere. “Quindi... l'hai usata per
farmi ingelosire?” strizzai gli occhi.
Lui
sembrava imbarazzato. “Be'... in effetti sì... ma era
difficile divertirmi con lei se continuavo a guardarti!” disse,
tenendo gli occhi bassi “Mi è quasi sembrato di svenire
quando ti ho vista sta sera, e mi sono maledetto per non averti
chiesto io di venire al ballo. Poi quando Ibañez ti ha chiesto
di ballare... mi sono sentito crollare il mondo addosso e la goccia
che ha fatto traboccare il vaso è stato quando ti ha chiesto
di andare a prendere un caffè...” non gli feci finire la
frase, perchè lo baciai. Lui rispose immediatamente.
Ci
staccammo. Io ero un po' dispiaciuta. “Mi dispiace solo che tu
non possa avere una ragazza...”
“E
chi l'ha detto?” chiese, lasciandomi sorpresa.
“Tu!
Venerdì scorso!” dissi tristemente, ripensando a quella
sera.
“Ah...
sì hai ragione! Ma ora non c'è più la minaccia
di Holly!” io sgranai gli occhi, dovevo avere l'aria confusa,
“Mio padre l'ha lasciata! Finalmente se n'è andata!
Quindi se vuoi fammi pure la domanda!” disse, facendomi
l'occhiolino.
Avevo
un po' di paura per via dell'altra volta, ma presi coraggio, “Allora
cosa facciamo adesso?” chiesi, con la voce tremante.
Lui
ci pensò un po' su poi rispose, “Questo!” disse,
chinandosi verso di me e baciandomi. Io mi staccai quasi subito,
avevo bisogno di una risposta.
“E
cioè?” chiesi speranzosa di una vera risposta, anche se
quella di prima non mi era affatto dispiaciuta.
“Ma
ti devo fare il disegno?” chiese, esasperato. Io annuii con
fare scherzoso, pensavo di avere capito, ma con Gregory Andreas
Wilson non c'era da dare nulla per scontato. “Ok... allora...
Lucia Smith vuoi essere la mia ragazza?” mi chiese,
inginocchiandosi e congiungendo le mani.
Io
finsi di pensarci su. “Be'... non lo so... stare con te deve
essere difficile!”
“Nemmeno
stare con te deve essere una passeggiata al luna park!” disse,
ridendo.
Continuai
a fingere di pensare, ma alla fine risposi “Certo che sì!”
mi buttai letteralmente tra le sue braccia e ci baciammo.
“Ma...
Greg tu a settembre andrai all'università... dove?” gli
chiesi, speranzoso che non fosse troppo lontana.
Lui
abbassò lo sguardo. “Vado a Yale... ho ricevuto la
lettera di accettazione ieri.”
Non
sapevo che dire... ero felicissima per lui, ma nello stesso momento
non potevo fare a meno di essere triste... Yale era lontana.
“Wow...
sono felice per te... ma credi che riusciremo a mantenere una storia
a distanza?” chiesi.
“Certo!
Io verrò qui ogni volta che mi sarà possibile!”
sorrise “Dopo tutta la fatica che ho fatto per mettermi con te
vuoi che rovini tutto? Non ci penso proprio!” disse, baciandomi
nuovamente.”E poi abbiamo ancora quattro mesi da passare
insieme prima della mia partenza!” aggiunse, infine. Io annuii.
Rientrammo
e fummo accolti da Mike a Betty. “Finalmente!” esclamò
mio cugini, e Betty mi abbracciò. Greg ed io eravamo un po'
confusi.
“Non
fate quelle facce! Vi abbiamo visti! Finalmente vi siete messi
insieme!” continuò.
“Sì.
Finalmente! Ci avete fatto sudare sette camicie!” disse Betty,
abbracciandomi, “Siamo così felici per voi!”
Karen
si avvicinò, mano nella mano con una ragazzo. “Ecco
l'altra coppia felice!” esclamò Mike, indicandoli. Karen
arrossì, mentre il ragazzo si avvicinò a noi. “Ciao
Ted!” disse Greg. “Ciao!” lo salutò lui “Tu
devi essere Lucia, la cugina di Mike, vero? Piacere, io sono Ted, il
fratello di Betty e Mimi!”
Ecco
il festeggiato! “Piacere mio!” mi sentivo imbarazzata,
speravo vivamente di non arrossire, che figura ci avrei fatto?
“Ecco
pure i due sperduti!” disse, nuovamente, Mike rivolgendosi a
Manny e a Mimi.
“Ormai
siamo tutti sistemati!” terminò.
Settembre.
Purtroppo
il tempo volò... e settembre arrivò troppo presto...
Fred si iscrisse alla Brown University, Mike e Greg decisero di
andare a Yale, John andò in Italia, alla Bocconi, Karen andò
nella stessa università di Ted, Harvard.
Era
arrivato il giorno della partenza, Betty piangeva e Mike l'abbracciò
cercando di consolarla, “Su dai... non fare così... “
ma anche lui riusciva a stento a trattenere le lacrime.
“Ciao
Greg...” gli dissi, mentre lui mi teneva le mani, stavo per
piangere anch'io.
“Ciao...
non essere triste, non parto mica per sempre. Sono di ritorno ad
ottobre! E poi ci vedremo anche a Natale!” disse stringendomi e
sorridendo.
Finalmente
ebbi il coraggio di dirgli ciò che realmente provavo per lui,
anche se già lo sapeva. “Greg... ti amo..”
sussurrai. Lui aumentò la stretta. “Anch'io piccola... “
Arrivammo
all'aeroporto. Era arrivato il momento dei saluti finali.
Mike
baciò Betty e lo stesso fece Greg con me. Poi si
allontanarono, io e Betty ci abbracciammo, per impedire l'una
all'altra di seguirli. Salirono sull'aereo e questo decollò.
Tornarono
per alcuni giorni ad ottobre come promesso e a Natale vennero anche
Fred, con la sua ragazza, Mandy, era molto simpatica.
Finalmente
arrivò anche per Betty e me il tempo di andare all'università.
Betty andò anche lei a Yale, mentre io, purtroppo, andai ad
Oxford, a Londra. Fortunatamente Greg mi veniva a trovare tutte le
volte che gli era possibile, ed io facevo lo stesso.
Avevamo
trovato l'amore, e per nulla al mondo volevamo perderlo.
CONTINUA..............................
Ciauuuuuu^^
spero che il capitolo vi sia piaciuto^^ si avvicina la fine^^
Grazie
a tutti^^ commentate^^
Bacioni^^
|
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Capitolo 25 *** EPILOGO ***
Ciao a tutti^^ siamo arrivato al
capitolo finale^^ Buona lettura^^
EPILOGO
(Lucia)
Sono passati un po' di anni
da quando la mia famiglia si è trasferita a Toronto, per la
precisione cinque, si avvicina il mio ventiduesimo compleanno.
Ho ormai finito l'università
ad Oxford e mi trovo all'aeroporto dove anni prima aveva salutato il
mio ragazzo.
“Buongiorno signorina.
Fatto buon viaggio?” mi chiede una cortese assistente, stanca
per il troppo lavoro.
Io le sorrido, “Sì!
Grazie.” dico, e poi mi avvicino per prelevare il mio bagaglio.
“Stano che nessuno
sia venuta a prendermi.” penso.
Speravo che una persona in particolare ci fosse. Non speravo in Mike,
si era trasferito a New York con Betty, ma presto sarebbero tornati
per celebrare le loro nozze. Ne ero felicissima.
Mentre
Karen e Ted non parlavano ancora di matrimonio, prima lei voleva
trovarsi un posto di lavoro sicuro, non se la sentiva di mettere su
una famiglia senza avere un lavoro.
Le cose
con Greg andavano a gonfie vele! In fondo era stato anche merito di
Pablo! Se lui non avesse fatto ingelosire Greg... probabilmente ora
sarei sulla sua lista!
L'aeroporto
non era molto affollato, quindi non avrei fatto fatica a vedere se
qualcuno mi stesse aspettando, ma non c'era nessuno.
Sospirai
“Rassegnati Lucia... dovrai prendere un taxi! Ma
appena lo vide mi sente!” pensai.
Non ci
vedevamo da mesi e lui si permetteva di farmi tornare a casa con un
taxi?! Questa volta non l'avrebbe passata liscia!
Il
cellulare mi segnalò l'arrivo di un messaggio.
Ciao
Lucia:) 6 già arvt a Toronto?
È
andato bene il viaggio?:)
Bacioni
Betty:)
Che
gentile... era felicissima che Mike si fosse finalmente deciso a
chiederle di sposarlo! Se se la fosse fatta scappare sarebbe stato un
vero idiota! Le ho risposo subito, non volevo farla preoccupare.
Ciao:)
sì sono arrivata adesso:)
è
andato tutto bene:) Grazie.
Salutami
Mike.
Bacioni
Lucia:)
Ho
riposto il telefono in tasca.
Ho
preso la valigia e mi sono diretta verso l'uscita, prima però
mi sono fermata al bar, stavo morendo di fame!
“Buongiorno
signorina. Cosa desidera?” mi ha chiesto il barista.
“Buongiorno.
Vorrei un tramezzino per favore.” dissi.
Il
tramezzino arrivò immediatamente. “Fanno $$$”
“Tenga”
gli dissi, porgendogli il denaro.
“Grazie.
Arrivederci e buona giornata.”
“Arrivederci
e buona giornata anche a lei.” dissi uscendo.
Mi
sono seduta su di una panchina per mangiare. Non riuscivo ancora a
credere che Greg non fosse venuta a prendermi. Eppure mi aveva detto
che ci sarebbe stato.
Pochi
giorni prima...
Drrrriiiiinnnnnn.............
Drrrrrriiiiiinnnnnn..........“Pronto?”
“Ciao
cucciola! Pronta per la partenza! Tra poco sarai di nuovo a casa!”
mi disse Greg, più dolce del solito.
“Ciao
amore! Sì, sono quasi pronta! Devo solo finire di fare i
bagagli... “ risposi, ero al settimo cielo, era da un po' che
non ci sentivamo.
“Ok
piccola... e che hai deciso di fare?” chiese, che domanda
stana.
“Be'...
pensavo di andare dalla nonna, adesso che i miei ed Ely si sono
trasferiti di nuovo a Manhattan è sola!” dissi. Povera
nonna, tutta sola, certo che papà poteva spettare prima di
accertare il nuovo lavoro!
“Va
bene, l'avverto io!” disse, con tono cavalleresco.
“Grazie!
Sei un angelo! Mi vieni a prendere tu all'aeroporto?” dissi
sperando in una risposta positiva.
“Sì...
spero di ricordarmi.” non sapevo se scherzasse o no, speravo di
sì!
“Vedi
di non farlo! Altrimenti...” usai il tono minaccioso.
“Altrimenti?”
mi sollecitò.
“Altrimenti
richiamo Pablo e gli dico che accetto quel famoso caffè!”
era un colpo basso, lo sapevo, ma era divertente stuzzicarle e
sentire come reagiva.
“Non
ci provare! Altrimenti altro che rompergli il naso... gli rompo il
collo!” esclamò, forse un po' arrabbiato. Io risi.
“Cos'hai da ridere adesso?” mi chiese.
“Niente...
è che ancora dopo cinque anni sei geloso di lui. Sei così
dolce!” dissi, cercando di intenerirlo.
“Grazie.
Ora devo andare! Ho una cosa urgente da fare! Ci vediamo! Ciao
cucciola!” disse.
“Ok.
Ciao amore.” e riattaccai.
Ed
adesso ero sola in aeroporto! Di sicuro non glie l'avrei fatta
passare liscia! Nessuno poteva lasciare Lucia Smith all'aeroporto e
sperare di passarla liscia.
Ho
appena finito il panino e mi dirigo verso l'uscita. Mi avvicino al
bordo della strada per chiamare un taxi.
“Salve
signorina! Ha bisogno di un passaggio?” la voce mi è
famigliare, mi volto e lo vedo.
C'è
un ragazzo con i capelli neri, le braccia conserte, appoggiato
all'auto e con gli occhiali da sole in testa. È proprio lui!
Gli
corro incontro, lui mi prende fra le braccia e mi bacia, mi solleva
da terra.
“Greg!
Ma perchè non mi hai detto che era qua fuori!” lo
rimprovero.
“Perché
volevo farti una sorpresa, che a quel che vedo è riuscita.”
mi dice, e mi bacia di nuovo.
“Hai
avvertito la nonna?” gli chiedo, speravo che non lo avesse
dimenticato.
“Sì.
Ci aspetta per l'una!” esclama. Rimango sorpresa e guardo
l'orologio. “Ma è sono appena le dieci! Che facciamo per
tre ore?” gli chiedo. Lui sorride.
“Ho
una sorpresa per te!” mi dice, facendomi segno di salire in
macchina.
Viaggiamo
da circa mezz'ora, non sono mai stata in questa parte della città,
non capivo dove volesse portarmi!
“Posso
sapere dove siamo?” gli chiedo. Lui sorride di nuovo. Wow, ma
come fa ad essere così bello!
La
macchina si ferma sotto un palazzo. Lui indica una finestra del terzo
piano. “Vedi quella finestra?” mi chiese, io annuisco.
“siamo appena arrivati a casa mia!” dice, soddisfatto.
Sono
a bocca aperta. “Come sarebbe casa tua?”
“Sai
quando ti ho chiamato e ti ho detto che avevo una cosa importante da
fare? Be' dovevo rifinire i dettagli del contratto!”
scendiamo
dalla macchina ed saliamo al piano. L'appartamento è
bellissimo, non molto grande, ma confortevole.
“Che
ne dici?” mi chiede.
“È
bellissimo! Ma perchè ci sono tre camere da letto?”
chiedo un po' incuriosita.
“Be'...
una è sicuramente la mia! E potrebbe diventare la nostra se
venissi a vivere qui. Una è per gli ospiti. Mentre un altra è
per tua nonna. Visto che non la vuoi lasciare da sola potrebbe venire
qui con noi in futuro.”
Non
ci credevo... aveva penato anche alla nonna! Lo bacio all'istante.
Verso
mezzogiorno ci mettiamo in viaggio verso casa della nonna, e ci
arriviamo che è quasi l'una.
“Lucia!
Come sono felice! Finalmente siete arrivati!” dice,
abbracciandomi, io le ricambio l'abbraccio, mi era mancata tanto.
“Ciao
nonna.” le dico. Lei guarda Greg e abbraccia anche lui, ormai
per tutti è uno di famiglia, invece mio padre continua a
trattarlo con freddezza, ma in fondo gli è simpatico.
La
nonna rientra, mentre io e Greg scarichiamo la macchina. Mi metto a
ridere all'improvviso.
“Che
c'è da ridere?” mi chiede, incuriosito dal mio
comportamento.
“Niente...
è che cinque anni fa, quando ho scaricato le mie valigie dalla
macchina di mio padre odiavo questo posto. Mentre adesso ringrazio il
cielo di esserci venuta. Se non l'avessi fatto non ti avrei mai
incontrato!” dico, lui lascia perdere le valige, mi abbraccia e
mi bacia.
E
sì... se non fossi mai venuta a Toronto probabilmente non
avrei mai trovato il mio unico vero amore.
Ti
amo Greg!
FINE
Siamo
arrivati alla fine^^ ringrazio tutti i lettori e chi ha commentato^^
spero che la fanfic vi sia piaciuta^^
Bacioni
ed abbracci da Sony^^
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