Piccoli momenti indelebili

di Lunaticdreamer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro ***
Capitolo 2: *** Coltello ***
Capitolo 3: *** Famiglia ***



Capitolo 1
*** Incontro ***


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Sarà una raccolta di piccole scene con protagonista Levi, da quando girovaga nella città sotterranea fino a quando diventa capitano della legione esplorativa

Personaggi: Levi e Kenny
Note: Spoiler sull'infanzia di Levi
 
1: Incontro
 
Guardò quell'uomo seduto accanto al letto dove sua madre giace senza vita, con diffidenza.
 
Levi non capiva chi fosse e cosa ci facesse lì. Pensava di essere rimasto solo al mondo dopo la morte della madre, eppure quell'uomo dallo sguardo tagliente sembrava avere qualche sorta di legame con lei, visto lo sguardo triste che le aveva rivolto qualche istante prima quando aveva saputo che era morta.
 
" Come ti chiami moccioso?" sente chiedere in modo brusco.
Levi attinge alle ultime forze rimaste per rispondergli: " Levi… Levi e basta" sentendo la gola bruciargli per la sete e lo stomaco contorcersi dalla fame.
 
Aveva deciso di arrendersi e smettere di lottare per la sua sopravvivenza, aspettando la morte in silenzio - aveva già pianto tutte le sue lacrime e urlato fino a non avere più fiato nei polmoni - sopraffatto dal dolore.
 
Non sa  perché, ma più guardava quell'uomo e più l'istinto di sopravvivenza riaffiorava insieme a qualcosa di simile alla speranza.
 
Lo sentì farfugliate qualcosa fra sé e sé prima di rivolgersi a lui di nuovo : " Io sono Kenny, Kenny e basta", per poi alzarsi e raggiungerlo abbassandosi e scrutandolo in modo serio, facendolo sentire a disagio.
 
" Conoscevo tua madre Kuchel, tu le somigli davvero molto," sospirò stancamente.
 
Gli porse la schiena aggiungendo solo : " Vieni, hai bisogno di darti una ripulita e mangiare qualcosa, poi penseremo al resto. Ti insegnerò come sopravvivere qui sotto moccioso, almeno questo glielo devo".
 
Levi guardò sua madre per l'ultima volta, decidendo di fidarsi di Kenny, stringendogli le braccia  al collo e le gambe alla vita, sentendosi stranamente rassicurato nel sentire contro il  petto la sua schiena robusta, decidendo d'ignorare l'odore acre del sangue e della polvere da sparo di cui era impregnato, concentrandosi solo sul ritmo sicuro e deciso dei suoi passi mentre lo portava lontano da quella stanza buia e fredda.

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Capitolo 2
*** Coltello ***


Personaggi: Levi e Kenny
 
 
2:  Coltello
 
 
All'inizio fu difficile per Levi imparare a difendersi, soprattutto  con un maestro dalla poca pazienza  e che lo guardava con fin troppa aspettativa.
 
Quando Kenny gli mise in mano quel coltello affilato, le dita gli tremarono e la paura s'impossessò del suo piccolo corpo.
 
Il ricordo delle raccomandazioni di sua madre, sul essere un bravo bambino sempre gentile ed educato con tutti, si sovrapposero al tono autoritario dell'uomo davanti a lui, che gli spiegava come uccidere un uomo nel modo più veloce ed efficace.
 
Chiuse gli occhi, chiedendole mentalmente scusa, perché - se voleva sopravvivere in quel mondo - non sarebbe più stato il bambino innocente che era, ma sarebbe dovuto diventare lo spietato assassino che Kenny voleva diventasse, senza rimpianti o esitazioni.
 
Impugnò con decisione l'arma, provando ad attaccare con tutte le sue forze un bersaglio immaginario, tuttavia - a causa delle dita ancora leggermente tremanti e del corpo non ancora in forze- il coltello gli scivolò tagliandogli il palmo di una mano.
 
" Che diavolo combini moccioso?" Kenny gli si avvicinò prendendogli la mano ferita. " È solo un taglietto, smettila di frignare. Gli uomini non piangono Levi, non in questo mondo almeno, " gli pulì la ferita versandoci sopra dell'acqua, per poi avvolgendogli la mano con un fazzoletto in modo da fermare il sangue e evitare infezioni.
 
Levi si asciugò in fretta le lacrime che gli offuscavano la vista, tirando su col naso e inghiottendo il gemiti di dolore e paura che gli salì in gola.
 
" Scusa, starò più attento," sussurrò raccogliendo il coltello, rimanendo sorpreso quando l'uomo gli scompigliò rudemente I capelli, accennando un sorriso soddisfatto che fece calmare i nervi e il piccolo cuore di Levi - che batteva ancora forte - all'istante.

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Capitolo 3
*** Famiglia ***


 3: Famiglia
 
Levi all'inizio aveva dei dubbi nel fidarsi di Farlan, eppure si era dimostrato leale e affidabile, diventando ben presto il suo braccio destro, nonché il suo unico amico.
 
Si stavano scontrano con una banda rivale. Levi - schiena contro schiena con Farlan - si preparò ad affrontarli, sicuro di uscirne vincitore in poco tempo. .
 
Dopo aver atterrato l'ultimo avversario ferendolo alla gamba, vide Farlan accasciarsi a terra tenendosi il fianco ferito e sanguinante. Gli corse incontro sorreggendolo e aiutandolo a tornare nel loro rifugio.
 
Lo fece sedere su una sedia, imbevendo un panno pulito di alcol, passandoglielo sulla ferita, facendo attenzione a pulirla con cura e a non essere tropo brusco.
 
Sentì Farlan imprecare a denti stretti, cercando di rimanere comunque fermo quando l'ago arroventato gli sfiorò la pelle.
 
" Ho finito, fortunatamente il taglio non era profondo e sono riuscito a sistemarlo per bene, ti rimarrà comunque una cicatrice," disse dispiaciuto alzandosi, sospirando sollevato che l'amico fosse salvo.
.
" Grazie Levi, sei il migliore," rispose allegro Farlan, regalandogli un sorriso caloroso che gli riscaldò il cuore. Dopo tanto tempo aveva trovato una specie di famiglia e un luogo da considerare  casa più di qualunque altro posto. .

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