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di Spensieratezza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non vuoi toccare questo corpo? ***
Capitolo 2: *** Docce di passione ***
Capitolo 3: *** La sirena ***
Capitolo 4: *** Il primo e l'ultimo sigillo ***
Capitolo 5: *** La scelta di Gabriel ***
Capitolo 6: *** Non fa bene a una creatura di Dio restare da sola ***
Capitolo 7: *** Cos'è quella creatura meravigliosa? ***
Capitolo 8: *** Meraviglioso ***
Capitolo 9: *** Ma ad ogni nuova fine...corrisponde un nuovo inizio. ***
Capitolo 10: *** La crisi ***
Capitolo 11: *** L'ottava meraviglia del mondo ***
Capitolo 12: *** Dio e Lucifer parlano al mondo ***
Capitolo 13: *** Un nuovo inizio ***



Capitolo 1
*** Non vuoi toccare questo corpo? ***


“Come diavolo è potuto succedere, SAM??”

“Dean, mi dispiace, mi dispiace!”

“COSA, SAM? Cosa ti dispiace, esattamente? Avermi nascosto che Ruby è ancora viva, che è tornata, che bevi sangue da quella puttana o che ti aiuta a esorcizzare demoni, CON LA MENTE???
“Per tutto, per tutto quanto!!”

Dean si spettinò i capelli esasperato.

“Senti, non sto facendo nulla di male, con i miei poteri salvo i tramiti, così facendo, la maggior parte delle persone sopravvive.”
“USA IL COLTELLO!”

“Il coltello uccide la vittima,. Dean e io non sono un mostro..anche se ora lo pensi, ma non provo piacere nell’uccidere..non provo piacere neanche nell’uccidere quelle bestie…credevo che mi sarei sentito meglio, invece no. Ma almeno faccio del bene.”

“Ruby vuole che tu pensi questo? Sam…è una strada pericolosa. Un angelo mi ha chiesto di fermarti, sai cosa significa? Significa che Dio non vuole che tu faccia questo. Hai ancora il coraggio di dirmi che va tutto bene?”
Dean aveva gli occhi tremanti di lacrime, per Sam quella visione era insopportabile.

“Tu non sai com’era qui, Dean..senza di te. “
“Oh, Sam…” Dean scosse la testa, accasciandosi sulla sedia.

“Ci sei sempre stato tu a fermarmi, quando combinavo delle cazzate, ma stavolta..tu non c’eri.”
Gli venne più vicino, inginocchiandosi di fronte a lui.
“Perfetto..vuoi che mi sento una merda? Adesso mi ci sento.”
Sam gli tolse le mani dalla faccia.

“No…io..voglio solo che tu capisca..hai fatto tutto questo perché non volevi stare senza di me e lo capisco, davvero, ma i miei sentimenti, i miei, Dean? Non hai pensato a come mi sarei sentito io senza di te?”
Sam cercava il suo sguardo, ma Dean lo rifuggiva. Sam gli prese la faccia tra le mani.
“Mi dispiace.” Ripetè nuovamente Dean.

“Ruby è stata solo uno sfogo, un qualcosa per mettere a tacere il dolore. Era a te che pensavo ogni singolo momento, ogni singolo istante. La tua faccia, il tuo volto..i tuoi occhi mi perseguitavano sempre. Non facevo che desiderare di poterti toccare di nuovo o che TU mi toccassi di nuovo, che mi abbracciassi di nuovo..”diceva Sam stringendosi a lui, più vicino al suo volto, mentre le mani di Dean automaticamente gli accarezzavano la schiena. "Perfino.."

“Perfino durante l’orgasmo..”

Dean si ritrasse come fulminato dalla bocca di Sam, che sembrava cercare la sua. Quella bocca roca che gli aveva inviato scosse elettriche lungo la schiena,
“Che cosa stai facendo?” gli chiese Dean alzandosi dalla sedia e passeggiando per la stanza.

“Va tutto bene, Dean." disse Sam con voce tremante.
“Bene? Non rifilarmi queste cazzate, niente va bene!” gridò Dean.
“Ho sofferto troppo per il distacco da te, Dean..”

Dean si sedette sull'altra sedia dall'altra parte della stanza.

“Credi che io non abbia sofferto? Ho sofferto TANTISSIMO..ma questo..questo è..”
Sam si girò dalla sua parte.
“È per via di questo corpo, vero? Perché abbiamo lo stesso sangue nelle vene?”
“Sam, non farlo..” La voce di Dean era implorante e scioccata.

“Allora…se questo sangue ti disgusta…allora dissanguami..portami via tutto…tutto il sangue…se questo mi porta via da te, io non lo voglio più…non voglio più essere tuo fratello.” disse Sam inginocchiandosi di nuovo davanti a lui.
“Non sai quello che stai dicendo..non sei in te..”
 “Non sono mai stato così cosciente dei miei desideri..invece..la sai una cosa, Dean, quando ero da solo, nel letto, mi mettevo ad accarezzare il mio corpo.. e mi dicevo questo corpo..respira ancora..grazie a LUI..”
“Fermati, ti prego.” supplicava il maggiore.

“Questo corpo…questa pelle..è ancora calda grazie a te…Non  desideri anche tu, toccare il corpo che tu hai voluto continuasse a VIVERE, a respirare, ad AMARE?” Dean aveva gli occhi chiusi, in sofferenza, Sam prese le mani di Dean e se le mise sui fianchi, sulla sua pelle.
Dean gemette e le sue mani artigliarono quella stessa pelle su cui erano posate, in modo possessivo, strappando a Sam un gemito, poi affondò la testa sul collo di Sam, ansimando forte, facendo ansimare anche Sam, succhiandogli dopo poco il collo in un modo che tradiva il suo desiderio.
 Sam cominciò ad ansimare forte.

“Dimmi che mi desideri come ti desidero io.” diceva Sam.

Dean gli prese i capelli con la mano e glieli strinse forte strappandogli un gemito di sorpresa, dolore ma anche piacere, che Dean subito annegò nella sua bocca in un bacio passionale e violento.

Sam si staccò solo un momento.
“Che mi ami come ti amo io.”

Dean attaccò la sua bocca in una fame vorace

Sam seguì subito Dean nel bacio passionale, si baciarono a bocca aperta per qualche secondo a più riprese.
“Dimmelo, Dean!”

“A volte, io..”
Dean rifuggì il suo sguardo e Sam gli alzò il mento con un dito.
“A volte?”

“Sento di volerti così tanto, che, mi sembra di BRUCIARE.”

Sam andò in braccio a Dean e si baciarono un’altra volta, Dean lo sollevò e lo spinse sul letto, sovrastandolo con il suo corpo, accarezzandogli le gambe

Continuarono a baciarsi e Dean gemette nella sua bocca con sofferenza.

“Sam..cosa stiamo facendo..è sbagliato. Siamo fratelli e siamo due uomini."

“Lo so, ma io ti amo. Tu…non mi ami?”

“Sì…che il cielo mi perdoni, sì…ti amo così tanto che morirei di nuovo per te.“ gli occhi di Dean lacrimarono di nuovo.
“Ma io preferirei che tu stessi qui, con me.”

“Non ho mai osato sperare che tu…con me..perchè? Perché fra tutte le persone al mondo proprio io? Una carcassa rotta di uomo come lo sono io, che beve troppo e fa lo spaccone per sentirsi più macho? Oltre al fatto che sono tuo fratello, come puoi volere ME?”

Sam gli accarezzò il viso con adorazione.

“Dean, io penso che tu sia meraviglioso, non te lo dico mai, per non farti gonfiare l’ego come un palloncino, ma..quando mi guardi con questi occhi, io farei qualsiasi cosa per te..amo questi occhi.”

Dean rise.

“I MIEI occhi?”dicendo così, gli diede un altro bacio intenso.

“Tu sei la luce della mia vita. Se io ho ancora il senno con tutto quello che ho visto a questo mondo, è solo grazie a te e odio il fatto che Ruby abbia approfittato della mia assenza. Mi sento così in colpa.”

"Forse...se non l'avesse fatto, tu non mi avresti mai baciato..quindi..forse devo dirgli GRAZIE."

Dean gli baciò le spalle e Sam inarcò la testa all'indietro, accarezzandogli la testa.
“Voglio fare l’amore con te..”

Dean lo guardò terrorizzato.
“Sam, no.. siamo fratelli..”

Sam fece una risatina.
“È un po’ tardi per questo.”

“Qualche bacio non può essere come…Sam, tu non capisci..vuoi legarti davvero in un modo così…con me? Pensaci bene. Te ne pentirai.”

“Non potrei mai pentirmi di qualcosa che desidero così tanto.” Gli accarezzò la testa.

“Non l’ho mai fatto..con un uomo..”

“Neanch’io.”
“Ti farò male..“
“Non mi importa…siamo stati separati troppo a lungo..voglio solo..riunirmi a te in tutti i modi possibili.”

Dean aveva gli occhi lucidi. Gli accarezzò il viso.

“Dimmi che non ti senti così solo per il momento..non lo sopporterei.”
“Ti amo, Dean..ma me ne sono reso conto tardi..ma voglio essere tuo..”
Dean gli accarezzò ancora il viso. Gli occhi brillavano.

“Davvero? Giuralo. Giuralo che sei mio.”

“Sì..per sempre.”

Dean intrecciò le mani a quelle di Sam e poi tracciò una scia di baci dall’alto verso il basso facendolo lacrimare.
“Non posso sopportare l’idea di ferirti.”
“Mi ferisci solo se ti fermi.”

Lo abbracciò e si baciarono di nuovo, Sam gli accarezzò la schiena con riverenza.
“Adoro sentire i nostri corpi appiccicati.” Disse Sam in estasi, aggrappandosi a lui.

Dean gli sfilò la maglietta e i pantaloni, Sam fece lo stesso con i suoi vestiti ma quasi strappandoglieli.
“Piano, tigre.”
“Scusa..”

Si abbracciarono, nudi, con i boxer indosso. Dean continuò ad accarezzargli la schiena.

“Non avrei mai immaginato che sarebbe stato così bello, pelle contro pelle, con te..”

“Io sì..” disse Sam, facendo le fusa.

Dean lo fece sdraiare e continuò a baciarlo, poi cominciò a toccarlo nel suo punto più proibito, facendolo inarcare.
“Sono così felice…che tu sia il primo.”

Dopo un po’ di preparazione, Sam lo pregò.

“Basta..non resisto più, Dean.”

Quando si unirono finalmente, Sam soffocò un respiro.

“È così bello.”
“Anche per me. Baciami.” Disse Dean.

Poi fecero l'amore e fu come una danza armonica tra due esseri speciali.
 
 
 


















lo so che avevo promesso che non avrei più fatto storie nuove fino a quando non avrei concluso le altre, ma...è tanto che penso a questa e non ce la facevo più xd tra l'altro dovrebbe includere solo due o tre capitoli <333

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Capitolo 2
*** Docce di passione ***


“Dean…”

Dean lo stava baciando, vezzeggiando con le labbra il suo petto, per poi attirarlo maggiormente a sé, passandogli una mano dietro la schiena, sopra di lui.

“Oddio..” disse Sam, precipitando ancora di più con la testa sul cuscino e sotto di lui.

“Sei mio, lo sai, vero? Che non ti permetterò che tu ti penta di stanotte…” disse con tono languido.

“Come lo dici bene stanotte..e sentiamo, cosa avresti in mente per…” gli disse Sam, accarezzandogli la testa, poi Dean continuò con i suoi baci, in particolare sulla mascella.

“Mmm…beh, è un ottimo..convincimento…”
Dean lo fece sprofondare ancora più contro il cuscino.
“TI AMO.”

“An…anch’io…”
“Non potrai avere più altri..nel letto..o altre.”
“Mmmm..sei prepotente!”
“Questo mi ricorda qualcosa..”

“Perché è così che avrei voluto finisse quel giorno.” Gli sussurrò Sam all’orecchio.
“Non avresti…dovuto dirlo.”
 
Dopo aver fatto di nuovo l’amore, di mattina, Sam con la testa sul suo petto, si trovò a dirgli una cosa che lo spiazzò.

“Dean…parlami di Castiel. Com’è?”
“Ahh..già..tu non l’hai ancora incontrato.”

“Credi…ci odierebbe per quello che abbiamo fatto? Credi ci giudicherebbe?”
“Non preoccuparti di questo.”
“Ma…Dean…se Dio può aver visto quello che ho fatto con Ruby…allora magari può anche…”

“Non nominarla quando siamo a letto.”
“Scusa, ma…”
“Sam…” lo interruppe dandogli un bacio.
“Non mi importa. Innanzitutto non deve saperlo per forza e poi sai..non credo sia uno di quelli che giudica. Credo sia un tipo a posto.”

“Mmmm..mi sa che sono già geloso.”
“Io con un angelo?? Mai nella vita! Neanche nei peggiori romanzi harmony!”
“Io con un demone? se qualcuno osasse anche solo pensarlo, penserei che si faccia di droga molto pesante!”

Dean gli prese la bocca e se la mangiò di baci dopo quell’affermazione.
 
 
 
*

Castiel era diventato amico dei Winchester, a dire la verità, l’angelo aveva notato un certo disagio quando Dean gliel’aveva presentato la prima volta, ma non ci aveva fatto troppo caso. Magari Sam era uno di quei ragazzi che miticizzavano l’esistenza degli angeli e quindi di fronte alla prova che esistessero veramente, si sentiva davanti a una divinità.

Che cosa assurda. Lui essere Dio? Mai. Non ne aveva la stoffa, né la capacità, senza contare che non ne aveva l’arroganza. Mai avrebbe cercato di tirarlo giù dal suo trono.

In quel momento si trovava nella camera di motel dei ragazzi. La sua energia gli diceva che si trovavano in quel motel, ma rimase allibito da quanto stava vedendo.
Una scia interminabile di vestiti per terra.
Castiel non pensava che quei due umani fossero dei tipi tanto disordinati.

Seguì la scia che portava fino al bagno, sentendo delle voci.
 

“Dean…basta..dai..va via!”

Castiel pensava che Dean avrebbe dovuto accontentarlo. Non ne sapeva molto di esistenze umane, ma sapeva abbastanza da sapere che espletare il proprio cibo trasformato in scorie dal loro corpo e poi vedere tale trasformazione prima di sbarazzarsene, fosse una cosa pregna di disagio e imbarazzante per loro, non volevano avere un pubblico quando succedeva, assolutamente. Quindi perché Dean stava lì?

“Non te ne sei ancora andato?” chiese Sam.

Castiel pensò che se il minore dei due fratelli volesse che il maggiore se ne andasse, avrebbe dovuto usare un tono un po’ più forte, autoritario, altrimenti Dean non lo avrebbe ascoltato mai, avrebbe dovuto anche lavorare sul tono e sulla modalità, in modo che l’altro percepisse che fosse seccato davvero.
“Che prepotente…”

Era strano però. Sam pensava che Dean fosse prepotente ma il suo tono, ora era abbastanza confermato, non sembrava di una persona seccata, ma compiaciuta.
Castiel si era ormai avvicinato davanti alla porta del bagno che era socchiusa e guardò all’interno.

Non poteva ovviamente trapassare la cabina, ma era chiaro che i due fratelli erano entrambi sotto la doccia, a giudicare dalle ombre.

Sembrava che Dean stesse lavando il corpo del fratello che era girato di schiena e a giudicare dai mugolii di Sam e dal modo in cui gettava la testa all’indietro, gli piaceva parecchio essere lavato da lui.
“Mmmm..”

“Ti piace come lo faccio?” gli chiese il maggiore, stringendosi  a lui, in una sorta di abbraccio.
“Sì..” disse Sam, gettando la testa sul suo petto, poi il minore si girò e scattò un bacio.
Inconfondibilmente.

"Ti amo." Diceva Sam. "Non posso vivere senza di te." Rispondeva Dean. "Quando eri morto, io sono morto assieme a te, ora sono vivo di nuovo." Rispondeva Sam.
Castiel si sentì riscaldare la faccia da tali effusioni e lasciò la stanza subito.
Non voleva farsi sorprendere. I fratelli si sarebbero arrabbiati molto.
 

Continuò a camminare per strada, confuso da quella strana pratica.

I due fratelli sembravano trovarla una cosa molto divertente e rilassante, sintomo di gioia.

Per quello che ne sapeva lui, i fratelli non facevano certe cose, tantomeno in un bagno, ma era anche vero che i tempi si stavano evolvendo e magari adesso le cose erano cambiate.
D’un tratto pensò a suo fratello Gabriel.

Lui di sicuro conosceva questa pratica di lavarsi a vicenda sotto la doccia. Lui conosceva un mucchio di cose, soprattutto sul sesso.

All’improvviso si figurò l’immagine di lui e Gabriel sotto la doccia. Non sapeva perché, ma era pronto a giurare che Gabriel lo avrebbe fatto BENE, ne era sicuro di questo e che sarebbe stato molto piacevole!
Decise quindi di concentrarsi per trovarlo.
 
 
Quando si materializzò in una delle suite che Gabriel era solito occupare, capì che era fortunato. Gabriel era proprio sotto la doccia.

Castiel a quel punto cominciò a spogliarsi di tutti gli indumenti e non sapendo dove metterli, li gettò per terra come avevano fatto i due fratelli. I rituali andavano fatti bene altrimenti tutto andava in malora. Una volta spogliatosi completamente, aprì la porta del bagno dove Gabriel si stava facendo la doccia.

L’arcangelo subito rispose al rumore.
“Chi è? Cindy, sei tu?” chiese malizioso.

Castiel non sapeva chi fosse Cindy, ma provò un moto di fastidio al pensiero che fosse scontato che qualcun altro facesse con Gabriel certe cose. Forse solo perché se fosse capitato in un altro momento, avrebbe trovato la cabina occupata da una seconda persona.

Non sono Cindy.” Disse Castiel con una voce bassa e roca, dopodiché aprì la porta della cabina.
“C-Castiel?? Che ci fai qui?”
Lo guardò dall’alto verso il basso.

“E perché diavolo sei nudo?
Castiel sorrise ed entrò nella doccia.
“Aspetta, w-what!! Che cosa diavolo hai intenzione di fare?”
“Voglio farmi una doccia.”

“C-che cosa?? Vai a fartela da un’altra parte! Non nella mia!”
Castiel non si aspettava una reazione violenta ma cercò di non perdere la calma.
“I fratelli Winchester la fanno insieme e sembra una cosa piacevole.”
“C-che cosa? I..winchester hai detto?”

Ma guarda, il suo fratellino era diventato rosso in faccia e qualcosa gli diceva che non era per via del caldo.
“Ma certo…quei due, l’ho sempre sospettato di quei due, il loro attaccamento è sempre stato sospetto! Castiel, sei ancora qui??”

Castiel gli dava le spalle e si stava lavando la testa imitando Sam.
“Perché non mi lavi la schiena, Gabriel?”
“Sei impazzito. “
“Sembrava piacevole, da quel poco che ho visto.”

Gabriel stette zitto e si mise a mirare il corpo di Castiel, scendendo dal basso verso l’alto,  i suoi occhi si socchiusero e la sua salivazione si azzerò.
“Sei davvero pieno di sorprese, Castiel. E va bene, ti accontenterò, fratellino.”

Gabriel prese una generosa quantità di sapone e la versò sulla spugna, la passò sulla schiena di Castiel e poi sul suo torace, poi la spugna cadde.
“Maledizione.”
“Oh, non importa, continua.”
“Sta zitto.”

“Stai ansimando.”
“Ti ho detto di stare zitto.”
Il lavaggio di Castiel si tramutò ben presto in carezze sempre più languide sul suo stomaco.
“ È piacevole..”

Gabriel non rispose, si limitò a affondare la testa contro il suo collo.

“Lo sapevo..che sei molto capace..”
“Quindi sognavi di fare questo con me?”

“Mi è venuto questo pensiero..pensavo che tu..ohh..sarebbe stato..piacevole..uhh con te.” Gabe aveva cominciato a baciarlo sul collo, all’improvviso lo fece girare e lo sbattè contro il vetro della doccia.
“UHH.” Castiel si lamentò per la botta improvvisa.

“Quanto sei carino a offrirti a me con tanta generosità, Mi conosci. Dovresti sapere che non è una buona idea giocare con le mie pulsioni..o i miei desideri.” Disse baciandogli ancora il collo.

“Io..io non voglio giocare.” Ansimò Castiel.
Gabriel a quel punto lo baciò. Fu un bacio voglioso, bagnato, appassionato, a cui Castiel rispose con entusiasmo.
Gabriel si staccò da lui con affanno. Il suo sguardo era roco dall'eccitazione.

 “Pensi che mi farò degli scrupoli solo perché sei mio fratello? Ti sbagli. Vattene finchè sei in tempo.”

“Non voglio degli scrupoli da te, voglio che continui.”

Gabriel a quel punto lo premette ancora di più contro la cabina e Castiel cadde a terra ansimando. In quel momento le mani di Gabriel erano tutte su di lui, il suo corpo era su di lui, lo sovrastava. Era così piacevole.
 
Fecero l’amore dentro la doccia ma la loro potenza degli angeli era così potente che la cabina finì distrutta dalla loro grazia che si espandeva sempre più a dismisura.
Quando si unirono fu magico, fu come volare.

Sembrò durare ore infinite e quando finì, rimasero addosso l’uno all’altro.
“Gabriel…tu…mi ami?”
“Cosa?” chiese Gabriel con il terrore negli occhi.
“Se io morissi..tu piangeresti?” gli chiese a un soffio dal viso.

Gabriel sbarrò gli occhi, specchiandosi nei suoi occhi azzurri e per lunghi attimi, rimase a fissarli.
“L’amore..è un’illusione umana che si finge eterna, mascherata da piacere e che quando finisce, ti fa sentire ancora più solo.”

“Io..credo di amarti.
“Non sai di cosa stai parlando.”
Gabriel salì sopra di lui ed entrò dentro di lui di nuovo.
“Ma…AHH..io lo so. Ne sono sicuro. “

“Davvero? E perché pensi di essene convinto?”
“Perché mi sono sentito felice quando tu..ahh..ahh..”
“Quello che pensi di conoscere è piacere, posso dartene quante ne vuoi..anche adesso.”

Castiel ansimò, attirandolo a sé, facendosi abbracciare e fecero un’altra volta l’amore a ritmo di danza.

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Capitolo 3
*** La sirena ***


Ne ho incontrate tante di creature oscene ma tu sei soltanto un essere patetico e impotente!!” sputò fuori Sam, all’indirizzo della sirena uomo, mentre Dean lo teneva fermo da dietro, puntandogli un coltello alla gola.

“Ora questa tua amarezza svanirà.” rispose la sirena, dopodichè gli sputò un liquido sulla bocca, vischioso come saliva.

Dean lo lasciò andare e i due fratelli si fronteggiarono.

"Parlatevi apertamente, chi vincerà resterà insieme a me per sempre."

“Non so quando è successo, forse quando sono andato all’inferno o quando ti ho rivisto, ma il Sam che conoscevo, è svanito e non è per il sangue demoniaco, o per i tuoi poteri psichici, ma per le piccole cose, i segreti, le bugie..”

“Ah sì? Quali segreti?”
“Le telefonate a Ruby per cominciare.”
“Devo chiederti il permesso per telefonarle?”
“Un tempo eravamo uniti, ci aiutavamo l’un l'altro.”

“Ok, vuoi la verità? Eccoti la verità. Vuoi sapere perché non ti dico niente di Ruby o di come do la caccia a Lilith? Perché ormai sei troppo debole per aiutarmi, Dean.”
“Stronzate.”

“Sei troppo impegnato a piangerti addosso. Ohhh, faccio l’amore con il mio fratellino. Ohhh, i ricordi dell’inferno…ohhh lo merito per quello che ti ho fatto. Ohhh adesso ho condannato anche te.”
“Sta zitto..”

“Sei andato all’inferno e non ti sei accorto che sono cambiato, insieme a te. Se sei veramente geloso che un demone prenda il tuo posto, perché invece di pensare a piagnucolare e a struggerti, non pensi a scoparmi e a farlo BENE??”

Dean gli diede un pugno , pugno che Sam ricambiò e cominciarono così ad azzuffarsi.
 
Sam lo mise subito a terra.
“Siamo diversi, Dean, io non ho paura di lasciarmi andare a quello che veramente desidero, a quello che voglio. Tu non mi ami.

Dean ribaltò le posizioni e gli diede uno schiaffo.
“Non dire – mai più – una cosa del genere.”
E incollò la bocca alla sua.
Sam lottò per qualche istante, ma poi cedette al bacio e i due continuarono  a baciarsi sdraiati al pavimento.

“Ma guarda un po’, questo non l’avevo previsto. Ehi, voi due, alzatevi, non vi ho fatti combattere per assistere a un patetico film d’amore.” Disse la sirena.
 
In quel momento arrivò Bobby ad accoltellare a sorpresa la sirena.

Sam e Dean si spostarono scioccati dalle braccia l’uno dell’altro.
“Andiamo via, forza.” Disse Bobby, senza guardarli.
 
 
Sam e Dean erano appoggiati all’impala, che bevevano birra senza guardare Bobby.

“Siete stati molto ingenui, mi ci è voluta una sola telefonata per scoprire che l’agente Nick Monroe non esisteva.”
Sam e Dean ancora non lo guardavano.

“Eravate proprio tramortiti di brutto quando vi ho trovati. State bene ora?”
“Sì.” Risposero in coro i due.

“Ce la caveremo, Bobby, abbiamo bisogno solo di un…po’ di tempo.” Borbottò Dean.

“Non sono sicuro che voi stiate ancora bene, credo che dovreste venire con me, affinchè vi tenga d’occhio e mi assicuri che stiate davvero bene.”

“Sinceramente, Bobby, in questo momento non riusciamo nemmeno a guardarti. Non credo che..possiamo..” disse Sam.
“Ah…per quello che stavate facendo quando vi ho trovati?”
“Bobby, per favore…” disse Dean.

“Eravate sotto l’incantesimo della sirena. Stava giocando con voi. Non sono un cretino che arrivo a giudicarvi per un qualcosa che avete fatto quando non eravate voi stessi. Mi credete davvero così stronzo??”

Sam e Dean continuavano a non guardarlo, ma si guardarono di sbieco per poi rifuggire lo sguardo.

“Ok..sinceramente avrei pensato che per via della situazione imbarazzante, avreste preferito avere qualcuno insieme a voi per qualche tempo, ma mi sbagliavo, si vede. Comunque su con la vita, si tratta solo di qualche sbaciucchiamento, avete affrontato di peggio.”

“Bobby.” Disse Dean sconcertato, diventando viola, insieme a Sam che però sorrise.

“Adesso me ne vado. Tenetemi informato.” Poi si fermò. “Ah, ragazzi, sapete, le sirene sono molto astute, non c’è nessuna ragione per restarci così male.”
“Non ci siamo restati male..cioè..” balbettò Sam.
Bobby corrugò le sopracciglia.

“E comunque, sappiate che potete dirmi qualsiasi cosa, quando lo volete.” Disse.
“Che cosa vuoi dire, Bobby? Bobby!” lo chiamò Sam.
“Ci si vede, ragazzi.”

“Dean, secondo te, ha capito qualcosa? Dean..dovremmo forse..”
“Sali in macchina, Sam, mi tremano troppo le gambe per corrergli dietro in questo momento.”
Sam sospirò sconfortato.
 


Il viaggio non durò molto, perché Dean fermò la macchina in un posto isolato dove c’era un campo verde incontaminato.
“Scendi.”

“Vuoi vendicarti per quello che ho detto prima?”
“Avanti, scendi, idiota!”
Sam sorrise suo malgrado e lo seguì.
“Dean, mi vuoi dire che cosa..”
Dean lo prese per le spalle e lo spinse nell’erba.

Sam sussultò trovandosi Dean schiacciato e spalmato su di lui che lo baciava.


“Dean..non mi aspettavo questo, dopo che…”

“Dopo che cosa?? La colpa è mia, unicamente MIA. Ero così occupato a piangermi addosso che stavo rovinando la cosa più bella degli ultimi mesi e non me ne accorgevo.”
“Dean..quello che ho detto non lo pensavo..cioè sì, che mi sentivo frustrato per questo, sì, ma non che…sì, insomma..”

“Che hai messo in dubbio le mie capacità amatorie?” ridacchiò Dean.
Sam arrossì.
“Non intendevo dire che n-non lo fai b-bene…”
“Ah no?” un sorriso sardonico colpì Dean.

“Lo fai benissimo. È questo il punto. Vorrei che pensassi a questo, di più, che non ti lasciassi distrarre da recriminazioni inutili e…perdonami, Dean.”
“Adesso sei tu che piagnucoli.”
Sam lo guardò male.
“Razza di…”

Dean rise e cominciò a baciarlo e a sbottonargli la camicia.
“Dean…no…qui?”
“Così non ti lamenterai più di me.”
“Ma siamo all’aperto..e se ci vedono? Oddio!!”
Dean gli levò i pantaloni.

“D’ora in poi voglio farlo con te in ogni posto possibile, anche su un’astronave.”
Sam era basito.
“Ma soprattutto, non voglio più farti pensare che mi sono pentito.”
Delle lacrime scivolarono sulle sue guance.
“Quindi l’hai capito?”

“In ritardo ma sì…ma avevi frainteso. Non mi sono mai pentito e per questo mi sono sentito in colpa ma non accadrà più, ora che perfino il nostro amore ci ha liberati dall’incantesimo della sirena non dubiterò mai più di quanto sia potente il sentimento che ci lega, nè permetterò mai più che tu pensi che non ti ami. Mi sono sentito morire quando hai detto questo ma ti prometto che non dovrai ripeterlo mai più.”
 
Sam lo baciò con le lacrime che gli colavano dalle guance.  
 
“Mi ami anche se siamo fratelli? Anche se è sbagliato?”
“Ti amerei anche se lo fossimo da mille vite, ma sbagli. Non è sbagliato, è la cosa più giusta della mia esistenza, di questo sono sicuro e se anche tu pensi non lo sia, non importa. Ci sarò io a pensarlo per entrambi.” gli disse accarezzandogli una guancia.
 
 Sam lo baciò entusiasta, allacciandogli le braccia al collo. "Non l'ho mai pensato ma...volevo darmi un tono, casomai ti saresti mostrato pentito."

"Sei uno...uno stronzetto!!" disse Dean, facendolo ridere e sospirare di gioia, mentre sentiva le mani di Dean sopra di lui che riprendevano a spogliarlo e accarezzarlo con amore.

"Sam...Sammy...ma come hai potuto pensare che non ti ami?"

"Forse...volevo solo delle conferme che era così." disse Sam, accarezzando la testa di Dean sul suo collo.

Il sesso con Dean era meraviglioso, lo aveva provocato sul sesso, quando era sotto l'incantesimo della sirena, perchè temeva che Dean si fosse pentito di essere il suo amante, non voleva che antiche mentalità e pregiudizi rovinassero quanto di bello c'era tra di loro, perchè ora che aveva provato quanto era bello unirsi a lui, non voleva rinunciare alle sue braccia e al suo corpo stretto a sè, durante la notte, alla mattina appena svegli e in qualunque momento entrambi lo desiderassero. Non voleva che qualcun altro prendesse il suo posto. Quando quella sirena ci aveva provato, si era sentito morire, aveva visto realizzato uno dei suoi peggiori incubi. Non voleva perdere suo fratello, ora che non era mai stata tanto bella come adesso, la loro relazione.

Dopo aver fatto l'amore, con la testa sul suo petto, Sam chiese timidamente senza guardarlo, se era stato a letto con la sirena.

"NO!! Sam, che ti salta in mente??" "Scusami, è che....considerato come si è comportato anche con altre vittime...e avrebbe potuto plagiare anche te."

"Anche stregato, non ho mai voluto quel tizio. Credo pensasse unicamente a sostituirti come fratello."

"Meno male.. non avrei sopportato...voglio dire, non ti avrei fatto delle colpe se...insomma...non sarebbe stata colpa tua."disse Sam tracciando il suo petto con le dita.

"Ti prego, non farmici pensare, Sam. Che schifo dio mio!!"

Sam sorrise, stringendosi di più contro lui.

"Piuttosto tu con Ruby? Non...non ci sei mai stato vero??"

"Dean, ma sei scemo??? Adesso lo dico io, che schifo e comunque no, ti sono stato sempre attaccato e non avrei voluto essere da nessun'altra parte!! Mai mi è passata l'idea di...tradirti, ecco!"

"Beh, dici che schifo, il sangue non sembrava farti schifo però."

"L'ho fatto solo per i poteri e non credere mi sia piaciuto. Una cosa rivoltante e sembri aver deciso di ignorare la seconda parte della risposta." sbuffò Sam.

Dean gli prese la faccia e la morse giocosamente di baci. "Non mi è sfuggita." disse felice.

"Bene. Perchè il tuo passato da playboy è finito, in tutti i sensi."

"Vedendo quello che ho davanti, non rimpiangerò il passato, mi sa." disse Dean, baciandolo ancora.






















puntata ispirata alla 4 x 14! a dire la verità ero indecisa se metterla o no, ma alla fine sono stata contenta di averla messa <33

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Capitolo 4
*** Il primo e l'ultimo sigillo ***


Sam si era ormai distaccato totalmente da Ruby e la conseguenza ne derivò che riuscirono a capire entrambi in tempo, il piano della macchiavellica demone. Sam non riusciva a rassegnarsi all’idea che Lilith l’avrebbe passata lascia, ma, Castiel riuscì a scoprire, grazie a una soffiata di qualcuno, in Paradiso, che Lilith sarebbe stata l’ultimo sigillo e che Sam non doveva assolutamente ucciderla, per non far risorgere Lucifero.

I due fratelli ne furono molto sbalorditi, non si capì chi dei due l’aveva presa peggio, fino a quando Sam non sentì Dean piangere sommessamente nel pieno della notte.

“Dean, che cos’hai, amore?”
“Sam, torna a dormire.”

“No, finchè non mi dici cos’hai. Fai così per quello che ci ha rivelato Castiel, vero? È per colpa mia? Perché ho rischiato di mandare tutto a puttane, aggiungerei, come sempre?”

“No!! Voglio dire, l’idea che tu…l’apocalisse..è una cosa tremenda, ma non sto così per te. No, sto piangendo miseramente come un patetico ragazzetto per un altro motivo.”

“E perché allora, Dean? Dimmelo..io..”

“Non capisci, Sam?? ho iniziato l’apocalisse!! Sono stato io!! Non sono stato all’altezza di nostro padre! Lui non ha ceduto e io sì..lui si è sacrificato per me e io avrei dovuto fare solo un’unica cosa, per dimostrare di essere un degno figlio e invece..”

Sam lo abbracciò stretto a sé.

“Tu sei un ottimo figlio, sei un fratello meraviglioso, unico, un cacciatore straordinario, un uomo perfetto e sei..sei anche l’unico che riesce a trasformarmi in un patetico ragazzetto alla prima cotta in vena di poesia.”
Dean rise tra le lacrime.

“Dean, non posso cancellare l’inferno dalla tua mente, ma posso rendere il tuo presente il paradiso, qui ed ora.”
“Wow…questa dove l’hai sentita?”

“Se mi prometti che cercherai di dimenticare di essere stato il primo sigillo, ti prometto che io mai, mai e poi mai, spezzerò l’ultimo.

“Cavolo. Davanti a una promessa così, non posso mica tirarmi indietro.”
“Esatto.”
“Quindi..Alpha e Omega, eh?”

“Legati perfino in questo.” concordò Sam.
Dean intrecciò la mano alla sua.
“Allora, lo farò. Per il bene del mondo.” Disse Dean.

“Il nostro sentimento salverà il mondo.”
“Sam? Te l’ho già detto che sei inquietante quando fai il romantico?”
“Mmmm..a letto non mi sembra che ti lamenti.” disse Sam accoccolandosi sul suo collo.
 

Lucifero alla fine risorse lo stesso, ma non per colpa di Sam, bensì di Raphael, che non voleva rassegnarsi a non vedere risorgere Lucifer sulla Terra e andò personalmente lui stesso a uccidere Lilith.
Non aveva fatto i conti con Castiel, però.

L’amico, ormai diventato grande amico dei Winchester, li aveva avvertiti delle intenzioni del fratello angelo e loro si erano precipitati lì, in tempo per vedere Lilith morire, Raphael ridere, prima di scomparire e Ruby godere della riuscita della sua missione.

Ai fratelli non rimase altro che vendicarsi di Ruby, che fece in quel momento una brutta fine, trattenuta dai due fratelli e pugnalata da Dean.
“Questo…è per essere una puttana traditrice.” Disse Sam, prima di vederla accasciarsi al suolo e morire.


















dimenticate la 4 x 9 e la 4 x 10. Non sono mai esistite, perchè Sam e Dean hanno rotto con Ruby. Spero non ci sia niente di troppo indispensabile in quella puntata che dovevo metterci per forza. Anche Anna dimenticatevela, in questa ff non esiste xd

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Capitolo 5
*** La scelta di Gabriel ***


“Dean…ma ti sembra il momento?”

“Il trickster vuole che giochiamo al gioco..quindi giochiamo. “ disse Dean, vestito con il camice da dottore.

“E se dovesse vederci??” disse Sam, guardando con panico lo stetoscopio di Dean che si adagiava sulle sue parti basse scoperte, mentre era steso su un lettino.

“Mmm..vedo che qui è tutto a posto.”
“Sei uno stronzo.”

“E anche qui.” disse Dean, posandolo sul suo cuore. “E qui.” disse baciandolo profondamente, spalmandosi su di lui.

“Mmmm..mmmm..” disse Sam, toccandolo e accarezzandolo sotto la camicia.
In quel momento i fratelli scomparvero e riapparvero in uno scenario diverso.
 
Dean e Sam erano in una sorta di gioco a premi televisivo intitolato lo schiaccianoci.


La prima domanda era “Qual è il demone che ha cercato di portarti via da tuo fratello?”
La risposta corretta era Ruby ma Sam non capì la domanda e ricevette la punizione. Una botta nelle sue parti basse da una palla meccanica.

Castiel cercò di intervenire, ma il presentatore cinese intervenne.
“No, no, no, al signor trickster, i belli angioletti piacciono solo nel suo letto.”
Dean e Sam si guardarono scioccati.
“Sammy, cosa intendeva dire?”

“Credo che sia meglio non saperlo., Dean." disse Sam scioccato.
 


*

Dean”
“Cosa?”

“Ti confesso che sono un po’ nervoso.”
“Non è come se non ti sei mai trovato in questa condizione.” Disse Dean chiudendo il cofano della macchina che in quel momento era il sedere di Sam.

“Pensi a quello perfino in questo momento?”
“Sempre. È l’unica cosa che mi frena dal non impazzire.”
“Sei insaziabile!”



*
“Dove avete preso l’olio santo?”
“Dal culo di Sam se proprio vuoi saperlo.”
Sam lo guardò male.

“Sì, hai gran confidenza con quella parte del suo corpo, vero?”
Sam lo guardò basito.

“Questi non sono affari tuoi. Torniamo al punto focale della questione.”
“Dove ho sbagliato?”

“Non hai sbagliato, ma nessuno frega Castiel come hai fatto tu.” Disse Sam.
“E poi ti sei fregato parlando dell’Armageddon.” Disse Dean.
“E cioè?”

“Beh, parlo per esperienza personale. Uno non se la prende tanto, a meno che non si parli della sua famiglia.”
“Come ti chiami? Brontolo? Eolo?” chiese Sam.
“Gabriel.”

"L'arcangelo?" chiese Sam.

“Perché un arcangelo si trasforma in un trickster?”chiese Dean.

“Sono scappato dal paradiso, mi sono ritagliato un angoletto di mondo, fino a che voi due non avete mandato tutto a puttane.”

“Che ha detto Dio quando sei fuggito per giocare a fare il giullare di corte?” chiese Dean.
“Paparino osserva tutto ma non dice mai niente.”

“Perchè sei scappato?”chiese Sam.

“Io lo capisco, i suoi fratelli sono pesi massimi della coglioneria.” Disse Dean.

“Sta zitto, tu non sai un bel niente della mia famiglia.” Disse Gabriel. “Io amavo mio padre e amavo i miei fratelli, ma vederli litigare continuamente e prendersi per la gola..non potevo sopportarlo! Così me ne sono andato ma ora hanno ricominciato, ricominciano un’altra volta!”

“Se è vero che sei stufo, allora, aiutaci a fermarli.” Disse Sam.
Io voglio solo che questa storia finisca!! Paradiso o inferno, mi importa solo che questa storia finisca, “

“Quindi non ti importa se i tuoi fratelli muoiano in questa faida.”

“Non mi importa niente di questi figli di puttana.”

“Hai sentito, Castiel? Ha detto che non gli importa NIENTE!” gridò Dean.
“Cosa..”

In quel momento arrivò Castiel.
“Ciao Gabriel.”
“Castiel..”
Castiel si materializzò ancora una volta davanti a lui, davanti al cerchio di fuoco sacro.

“Cosa stai facendo?”
“Se è vero che non ti importa niente di noi, uccidimi.” Gli porse la lama angelica.
Gabriel sbarrò gli occhi e lo spinse via con uno scatto nervoso, facendolo quasi cadere all'indietro, respirando con affanno.

“Guarda guarda, la questione diventa man mano sempre più interessante. Dunque ce l’hai anche tu un cuore, di pietra, però c’è.” Disse Dean sorridendo.

“Non giudicatelo troppo severamente, Gabriel agisce così perché è un’anima tormentata. Soffre più di quanto vuole dare a vedere.” Disse Castiel.

“Per adesso mi sembra solo un patetico stronzo egoista.” Disse Dean.

“Non capite. Alla fine l’apocalisse si scatenerà comunque e sarete obbligati a combattervi, così è scritto da sempre. Un fratello deve uccidere l’altro. Come in cielo, così in Terra,”

“Non deve andare così per forza. Possiamo combattere. Passa dalla nostra parte, Gabriel.” Disse Castiel.
“Oh, per favore.”
“Non lo faresti neanche per me?”

“Se magari mi supplicassi come in altre occasioni..” disse Gabriel ironizzando.
“Andiamo via, Castiel, lasciamo questo patetico angelo da SOLO, dove dice di trovarsi tanto bene.”

“Ahhh, andiamo, ragazzi. Non vorrete davvero lasciarmi qui?”

Dean si voltò, guardandolo duramente. “No, perché noi non fottiamo la gente come piace fare a te, e per la cronaca, qui non si tratta di una scazzottata tra fratelli o di un destino che non può essere fermato, qui si tratta di te CHE NON HAI PIÚ IL CORAGGIO DI LOTTARE PER LA TUA FAMIGLIA!!

Gabriel restò a guardarlo senza dire una parola.
Castiel si avvicinò ancora una volta a lui.

“Se cambiassi idea, io sono sempre qui. Non ti lascio solo.”
“Castiel, vieni qui. Lascialo solo!” gridò Dean.
“Non ti lascio solo, perché ti amo.” Sussurrò lui ancora.

“Vai dai tuoi cuccioli, Castiel, riserva a loro le tue poesie più sdolcinate. Io non ne ho bisogno.” Disse con amarezza.
 
Castiel li seguì con la pena nel cuore, guardando l’arcangelo bagnato dall’irrigazione fatta scattare dall’impianto anti incendio di Dean.
 
 


*
Gabriel era sotto la pioggia, in un punto imprecisato del mondo, quando Castiel lo raggiunse.
“Fratello..ho sentito il tuo richiamo, volevi dirmi qualcosa?”

“Sì…prima, con Sam e Dean..mi hai chiesto di fare una scelta."

"Sì."

"Non ti ho risposto."

"Sì."

"Hai anche detto che non mi avresti lasciato da solo. Eri sincero?”

 Castiel alzò le sopracciglia.
“Sì. Lo ero." un passo di Gabriel verso di lui. " Lo sono.” Ora Gabriel era vicinissimo.

Gabriel, con il volto bagnato dalla pioggia, si avvicinò a lui e gli diede un bacio appassionato. Sotto la pioggia torrenziale.
 
"Sì." sussurrò l'arcangelo.

"Come?" chiese tremante l'angelo Castiel.

" Sì, maledizione. Sì!!"  disse Gabriel e l'angelo Castiel con il cuore che gli batteva forte, lo strinse ancora più a sè, baciandolo di nuovo e in quel momento i sì dei due umani, non avevano più per gli angeli, nessuna importanza. Erano quei sì, pronunciati sotto la pioggia torrenziale, a risuonare nei loro cuori più altisonanti di un voto nuziale, a contare, per loro.

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Capitolo 6
*** Non fa bene a una creatura di Dio restare da sola ***


“Bene, che sorpresa, il trickster ci ha imbrogliati.”
“Kali..non farlo.”
“Ora sei mio.”

Sai chinò a dargli un leggero bacio sulle labbra, ma poi si spostò subito, guardandolo sospettosa.

“O forse no.” disse indagatrice. “C’è qualcun altro nella tua vita.”
“C’è sempre qualcuno. Sono un tipo che si sente solo. Ho bisogno di compagnia.”

“Ed è qualcuno a cui tieni molto.
Con un movimento sinuoso sfilò la spada che era nascosta nella sua giacca.
“Ohh, guarda che cos’abbiamo qui. Una spada. Dell’arcangelo Gabriel.”

“E va bene, ho le ali. Ma ciò non significa che io abbia torto riguardo Lucifer!”
 
 
*
“Allora sei pronto a morire per una massa di scarafaggi. Perché?”
“Perché papà aveva ragione, sono meglio di noi.”
“Sono rotti, sono difettosi, sono degli aborti.”

“Hai proprio ragione, sono difettosi, ma molti di loro…cercano di migliorare..di perdonare e dovessi vedere come ci riescono bene. Dovresti prendere esempio da loro.”
“Come osi..parlare a me di perdono, dopo quello che mi è stato fatto dalla MIA FAMIGLIA!!

“Il mondo non c’entra con papà, e neanche noi. Noi fratelli non meritiamo il tuo odio. Ti vogliamo bene.”
Lucifer rise.
“Per favore!! Nessuno di voi ha mosso un dito per tirarmi via da quella  fossa. Vi siete dimenticati di me!

Noi siamo stati distrutti quanto tu te ne sei andato! E Raphael ha addirittura scatenato un’apocalisse pur di farti tornare!”
“Non-osare manipolarmi, lui l’ha fatto solo perché desidera vedere il mondo distrutto, tanto quanto me.”
“Se non credi a me, forse crederai alla mia mente.”
“Ma cosa…”

“Avanti.” Gli prese la mano e se la mise sulla fronte. “Guarda, oppure hai paura?”
Una luce si scatenò dalla fronte di Gabriel.
 
 
Flashback

 Lucifer vide Gabriel nella sua stanza in paradiso che si rigirava nel letto.
“Ma guarda..tu che dormi. Non vedo niente di nuovo.”
“Sta zitto e guarda.”

 
Si chiuse nella sua stanza, continuando a rigirarsi nel letto e continuando a fissare quel manoscritto senza capire perchè l'avesse portato via e che cosa si aspettava forse di trovare o di scoprire e alla fine ebbe come un'illuminazione

Capii che ogni cosa, anche la più preziosa, ha bisogno di essere custodita e PROTETTA

Sussurrò delle parole nella lingua degli angeli e rimase interdetto vedendo la pergamena trasformarsi.
La pergamena come un diario magico, tirò fuori delle parole e Gabriel cominciò a leggerle.
 
 
 
L’amore è meraviglioso, una cosa meravigliosa che diventa spaventosa quando cerchi di capirla.

Un cucciolo indifeso che diventa una belva sanguinaria quando cerchi di addomesticarla. Una belva che ti divora il cuore e scompare.

L’amore è una forza infinita che mi ha permesso di creare tutti gli Universi.
Una forza che permette anche a chi non ha il mio stesso potere, perfino alla razza umana, di farlo, ma non credo che loro se ne rendono conto..
L’amore salva, cura, guarisce, allevia il dolore, riempie l’anima.

L’amore è capace di distruggere l’odio e fa compiere miracoli.
L’amore crea la Vita.
L’amore è indifeso.
L’amore deve essere nascosto per rimanere incontaminato, splendente.

Perché purtroppo quando viene scoperto, si contamina.
Le creature viventi hanno il vizio di distruggere le cose belle, lo fanno non perché sono cattive, ma perché è la maledizione della bellezza, essere distrutta non appena poni lo sguardo su di essa.
L’amore è un’equazione matematica che non conosce formula, analizzarlo equivale a renderlo nullo.

La Verità è la più terribile di tutte, perché nessuno vorrebbe mai scoprire che l’amore ti illumina come una Stella, solo fino a quando non ti accorgi di lui, ma non appena apri gli occhi e lo vedi per com’è, esso ti punisce, sprofondandoti in un abisso di sofferenza.

Non è colpa sua. Esso non è crudele. Tu hai cercato di guardare lui e lui voleva ricambiare il favore, fissando lo sguardo su di te.
L’amore è un’entità come la Dea Medusa. Se chiudi gli occhi o sei cieco, non può farti del male, ma se apri gli occhi, ti trasforma in pietra, ti toglie la vita!

Esattamente come gli angeli non possono mostrarsi agli umani la loro vera Essenza.
Ne morirebbero.

Io lo sapevo bene, rinchiusi questo fluido non per proteggere lui, ma i miei Figli, tutti, nessuno escluso, da questo demone che strappa il cuore delle creature viventi.

Eppure a volte mi dispiace, esso è solo una creatura che credo si senta molto sola, desidera solo un po’ di affetto e d’amore, ma purtroppo per lui, quando si accorgono che esiste, non riescono a resistere alla sua bellezza, alla sua potenza e ne rimangono devastati.

Devo proteggere i miei figli dalla Verità e l’amore stesso da essa. Non dovranno sapere che una cosa tanto bella può creare anche tanta distruzione, che esso stesso è la DISTRUZIONE e che forse gli uomini in fin dei conti sono i più assennati di tutti. Essi amano sempre di meno, li giudico male davanti ai miei figli, ma questa è probabilmente la loro salvezza.

Potrei distruggere l’amore, forse ne avrei il potere, ma un mondo senza amore, è come un mondo senza luce. Io stesso desidero proteggerlo, non mostrando ai miei figli la verità e voglio proteggere questa cosa bellissima che ho creato, forse la più bella di tutte, anche più bella delle stelle nel cielo.

Proteggendo la verità,occultandola, manterrò viva la speranza e la fiducia in uno dei più importanti valori assoluti che la storia abbia mai conosciuto. Che ne sarà del mondo se si perde fiducia nell'amore? Sarebbe come se tutte le luci si spegnessero. Calerebbe l'oscurità su questo mondo. Fino a quando anche la più piccola creatura vivente sulla Terra, non penserà che l'amore è un demone, c'è ancora speranza per questo pianeta sfortunato...e per tutti gli altri e in questo modo proteggerò i miei figli, TUTTI i miei figli, non importa se del cielo o della Terra. Proteggerò loro e il VALORE ASSOLUTO che chiamano amore. Ma io adesso, che so la verità, chi proteggerà me da essa?
Non so se ci sarà un giorno, un Tempo Illuminato, ancora più dell’inizio della Creazione, in cui non sarà più necessario rinchiudere qualcuno o qualcosa, per salvaguardare qualcun altro.

Sarebbe un mondo meraviglioso, allora non si uccideranno più le creature viventi per mangiare, non si coltiveranno più i campi per tirare fuori i loro frutti, perché essi spontaneamente usciranno dal terreno e non esisteranno più razze diverse, né uomini di colore, esisterà solo un UNICO colore e tutti noi vivremmo sotto lo stesso Cielo, angeli , animali e uomini e non esisteranno le differenze di etnia o di religione, non esisteranno famiglie, perché saremmo tutti un’UNICA famiglia, un’unica persona, sotto lo stesso cielo e ci chiameremmo tutti

FRATELLI.
 
Gabriel aveva lasciato andare la lettera. Adesso era un fiume di lacrime. Rilesse più volte la lettera, sperando di trovare un cavillo che chiarisse che si era sbagliato, ma così non fu.
Prese allora la lettera ai lati, stringendo con rabbia come se volesse strapparla, ma poi le parole di essa gli risuonarono nella mente:

Le creature viventi hanno il vizio di distruggere le cose belle
Lasciò andare la lettera come se ne fosse scottato.
Tornò nello studio di suo padre, ma era vuoto.

Pensò a una specie di dejavu, quasi ci sperò, ma sembrava che Dio non avesse intenzione di palesarsi.
Lo lasciò sulla sedia della sua scrivania.

Dio si mostrò, quando Gabriel lasciò la stanza.
Era nascosto dietro una colonna, reso invisibile.
 
 
 
*

Gabriel stava camminando in uno dei corridoi del Cielo e in lontananza degli angeli, passeggiando a loro volta, stavano intavolando un chiassoso cicaleccio.
“Gabriel ha messo a soqquadro la mia stanza,ma che cazzo ridete? Non c’è niente da ridere, lo farò interdire, vedrete. Lo farò esiliare sulla Terra e poi mi divertirò a tormentare le sue notti deridendolo giorno dopo giorno, fino a quando non mi pregherà in ginocchio di...“

Qualcuno aveva sbattuto contro di lui.

“Ma che cavolo..Perchè non guardi dove cammini, insetto??”  si era rivolto a Gabriel, ma appena Gabriel alzò lo sguardo, Raphael sbarró gli occhi.
Gabriel stava piangendo.

Gabriel fece finta di niente, rifuggendo il suo sguardo e fuggendo via, mentre Raphael lo seguì con lo sguardo, gli occhi azzurrissimi puntati su di lui.






Gabriel stava piangendo sopra l’arcobaleno. Era infatti solido per gli angeli, potevano sedersi sopra di esso, se lo desideravano. Una cosa che invece gli umani non potevano fare.

Piangeva con il viso sepolto nelle mani, quando avvertì il tocco delicato di una mano sulla spalla.

Alzò lo sguardo, stupito di vedere la faccia di suo fratello Raphael.
“Raphael?”

“Sai, fratellino, sopporto la tua disgustosa faccia da…un’eternità, l’ho sempre trovata disgustosa, ma devo ammettere che vederti piangere, è qualcosa che supera anche l’aggettivo schifoso. È proprio repellente da vedere. Quindi semplicemente smettila, ok?”

“Lo sai che non ti ascolto mai..” disse lui.

“Lo so e questo è uno dei tuoi più grandi difetti, vorrà dire che per una volta forse dovrò ascoltare io.”

Si sedette al suo fianco.
Gabriel rifuggì il suo sguardo.

“Ora puoi scegliere: o parli, oppure vado nell’ufficio di nostro padre e me lo faccio dire da lui.”
Gabriel lo guardò atterrito.
“Non c’entra lui.”

“Certo, come no, comincia a parlare. È l’unico che potrebbe ridurti così. Che hai combinato per farlo arrabbiare?”
“Lui n-non è arrabbiato. Ha detto…delle cose.”
Raphael si accigliò.

“Tutto qui? Tu dici tante cazzate, sempre, insistentemente e in modo incessante, ma non mi metto a piangere.”
“Ha detto che…ha detto delle cose orribili sull’AMORE.”
“Che cosa?” Raphael si stupì. Fra tutte le cose al mondo, non avrebbe mai pensato a quell'argomento.

“Lui personalmente mi ha detto poco, è rimasto sul vago e ha dato la colpa alla razza umana che non sarebbe in grado  di amare, secondo lui, ma in una pergamena da lui redatta e che io ho letto...”
“Quando dici che l'hai letta intendi dire che gliel’hai rubata?”

Gabriel non assecondò il suo implicito desiderio di farlo ridere.

“Dice che l’amore è un demone che ti strappa il cuore…che nessuno deve mai sapere la verità, che chi ama è condannato a soffrire…”
“Nient’altro?”

“Dice che gli uomini non sono programmati geneticamente per amare, che hanno il chakra spento..ma questo li salverebbe, perché sostanzialmente l’amore DISTRUGGE chiunque si accorga di averlo davanti, perché ha questa caratteristica.”
“Mmm…e lui scrive cose così importanti in un foglio di carta senza neanche chiuderlo a chiave?”

“Non voleva che si scoprisse, talmente tanto che ha scritto queste cose su una pergamena che apparentemente rappresentava dei grafici, ma tramite la lingua degli angeli, io ho sussurrato: rivelati e mi ha mostrato una sorta di lettera/confessione in cui parla di cosa avrebbe scoperto sull’amore: cioè che sarebbe come un cucciolo che quando ti accorgi che esiste, diventa una belva che ti strappa il cuore! “

“E perché mai dovrebbe?”
“Secondo lui è come il mito della Dea Medusa. L’amore è condannato a restare nascosto, perché non appena posi lo sguardo su di lui, esso ti fa soffrire, non per crudeltà, ma perché è fatto così.”
“Interessante, davvero sorprendente.”
“Io trovo invece che sia terr..”

“Trovo sorprendente quanto chi sia abituato a raccontare frottole e stupidaggini al prossimo, sia assolutamente non consapevole quando ne trova una davanti.”
“Ma…Raphael!”

“Non ho mai sentito tante stupidaggini e cazzate tutte insieme! Eppure sono abituato a sentire TE! Non ho saputo, né letto quello che tu hai letto, non voglio leggerlo! Penso solo che le mostruosità che ho appena sentito, significano solo una cosa, gli umani non sono i soli ad avere un’errata concezione dell’amore. Lui è caduto nella stessa trappola di accusa che rimprovera ai suoi figli,. L’arroganza di sapere etichettare un valore assoluto, lo rende PERDENTE, quindi perde. Non è migliore delle creature che lui stesso giudica. È soltanto un ARROGANTE!”

“Attento, sei a un passo dalla blasfemia.”disse Gabriel atterrito.

“Che cosa potrebbe farmi? Rinchiudere anche me dentro a un frutto? Trasformarmi in un serpente? La possibilità di poter imbottigliare l’amore, non gli da il POTERE di CAPIRLO. Se solo bastasse imprigionare le COSE per capirle, il mondo non sarebbe tanto complicato. Lui non capisce davvero l’amore, fa solo supposizioni! Il potere gli ha dato alla testa. È solo un tiranno.

Gabriel guardò suo fratello Raphael alzarsi in piedi e gli sembrava più alto, potente, solenne.
“Magari sbaglia nei modi ma non è in malafede, nostro padre vuole proteggere questo valore! Ha nascosto questo manoscritto per non farmelo leggere!”

“Peggio ancora! Prima ti racconta un mucchio di cattiverie, spacciandole per amore, poi nasconde e imprigiona la verità, spacciandole per PROTEZIONE! Quando mai se ami qualcosa ne parli male? Quando mai proteggere qualcosa, significa imprigionarla??  Nostro padre, confonde tutto, mescola tutto! Per lui AMARE significa imprigionare, rendere schiavi, altrimenti perché avremmo un fratello in una fossa??”

Gabriel rimase sbalordito di sentire parlare di Lucifer.

“Gli ho chiesto di perdonarlo, ma si è rifiutato, a quanto pare non è qualcosa a cui spetta lui.”
"E a chi diavolo dovrebbe spettare?”
“Io…io questo non lo so.”
Raphael si avvicinò a lui.

“Se a quanto vedo, nostro padre non è adatto a fare il PADRE, non deve essere per forza che noi non siamo capaci di fare i fratelli.”
“Che cosa intendi dire?”
“A te manca nostro fratello?"
“Tantissimo!”
“Allora ascoltami cosa ti dico: un giorno io lo libererò.”
“Cosa??? Ma è proibito!”

“Me ne frego! Non può impedirci di vivere separati dai nostri fratelli. Per noi ANGELI è come amputarsi un’ala. Ci chiamano guerrieri, ma se è giusto lottare, creare guerre, preferirei si creassero per un valore assoluto.”
“Amore eh?” disse Gabriel con un sorriso triste.

“La cosa ti stupisce? È nostro fratello. È normale che lo ami.”
“Solo lui?”

Raphael lo guardò accigliato.
“Non solo lui.”
Fece per accarezzargli i capelli, ma Gabriel lo respinse.
“Mi respingi?”
“Non io. Tu..mi odi.”

“Questo non è vero.”
“Mi tratti male, mi insulti…”
“Questo non significa niente! NIENTE!”
Andò da lui e lo abbracciò.
Le ali di Raphael circondarono Gabriel automaticamente.

“Sei mio fratello e quando ti ho visto piangere, le mie ali facevano male, come bruciassero. Per me, voi fratelli, siete troppo importanti.” disse Raphael stringendolo forte.

“Anche più di papà?” chiese l'altro, ricambiando l'abbraccio.

“Sì.”

Gabriel lo guardò a bocca aperta.
"Parli sul serio?"

"Per me voi siete troppo importanti, anche più del fottuto universo. Mi dispiace di avere un brutto carattere, ma io vi amo tutti. Il mio più grande desiderio è che stiamo tutti insieme e che Lucifer ritorni da noi. Non desidero altro. Un giorno te lo dimostrerò."

"Un giorno.." ripetè Gabriel stringendolo ancora, con la testa sulla sua spalla.

“Un giorno, Gabriel, un giorno saremo tutti riuniti.”

 
 
Il flashback finì e Lucifer si allontanò da Gabriel, infuriato, sbandando leggermente.
“Che cosa stai cercando di dimostrare, Gabriel? “
“Che Raphael ti vuole bene, come me, come tutti!”
“è solo una menzogna! Stai cercando di ingannarmi!”

“Ingannare il diavolo? Magari si potesse. No, ti sto dimostrando che papà, davvero aveva torto, avevi ragione su questo. Aveva torto sull’amore, è molto più forte di quello che lui credeva, e vale anche per gli angeli. Raphael, il nostro fratello più machiavellico, secoli dopo ha mantenuto fede a una promessa solo per farti tornare. È dunque questo il sentimento così imperfetto creato da Dio?”
“Smettila..”

Non ha saputo capire davvero l’amore umano, come non ha saputo prevedere dove potesse arrivare quello tra di noi!”
“TI HO DETTO DI SMETTERLA!”
Gabe stette zitto.

“Non mi importa niente dell’amore, è la mia VENDETTA quella che conta. Ridurrò questo mondo in schiavitù, sarò il re incontrastato del pianeta.”

“Io leggo nel tuo cuore, Lucifer.”
“Che cosa?”

“A te non interessa dominare il mondo, sei come un bambino che mira ancora all’amore dei suoi genitori, ma loro sono distratti e quindi il bambino rompe i giocattoli per attirare l’attenzione, ma papà è ancora una volta distratto e forse il bambino sta sbagliando a indirizzare l’amore, dovrebbe indirizzarlo forse verso i suoi fratelli.”

“TI HO DETTO DI SMETTERLA.”
Gli puntò il pugnale alla gola.

“Insieme a te, Lucifer, potremo far risplendere questo mondo, ma non con la guerra, non con la distruzione, ma con la bellezza delle nostre grazie..basterebbe questa a illuminare tutto il mondo. Ti ricordi, Lucifer, come era bello illuminato una volta il mondo, quando scendemmo sulla Terra i primi giorni?”

“Ne ho viste tante di cose. Pianeti in fiamme, antichi anfibi nuotate in acque torreggianti, vulcani risplendere di fuoco vivo argento e tutti quei momenti sono andati perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.”

“Ciò che è morto, non muoia mai.” Disse Gabriel.
Lucifer lo lasciò lentamente e indietreggiò.
Ciò che è morto, non muoia mai, Lucifer.”
“Smettila!!”

“Con il tuo aiuto, possiamo far risorgere il mondo all’antico splendore.”
“E papà?”
“Che si fotta paparino.”
Lucifer lo guardò a a occhi sgranati.

“È molto vecchio. E tempo per lui di andare in pensione, no?”
Lucifer lo guardò ancora come se fosse impazzito.

“Perché invece di distruggere il mondo, non dimostriamo a lui che possiamo farlo diventare ancora più BELLO di come lo creò lui? Pensaci, Lucifer.”
“Io..io..”
“Rifletti su cosa..”

“BASTA, SMETTI DI PARLARE. MI STAI INFASTIDENDO.”
Gabriel stette zitto.

“Io..ci penserò. Forse solo per riuscire a farti stare zitto, ma non garantisco la risposta che speri. Solo..ci penserò.”
“E…non ucciderai più nessuno nel frattempo?”
Sembrò che Lucifer stesse per dargli una rispostaccia, ma poi lui disse:

“Per una riflessione adeguata credo avrò bisogno di tutte le mie energie, quindi nel frattempo..no.”
Detto questo, si volatilizzò nel nulla.
Gabriel era ancora senza parole.
“E adesso…che cosa succede?”

Poco dopo,   Gabriel si materializzò nel motel di Sam e Dean.
“Ohh, meno male che per una volta, non state facendo sesso., disse indugiando su Dean che mangiava un cheeseburger in mutande sul letto e Sam che guardava il suo computer alla scrivania.”

Gabriel!! Com’è andata con Lucifer??” chiese subito Sam, cercando di smorzare l’imbarazzo. "Dean..potresti..ehm coprirti?"
“Io..ecco..lui..l’ho lasciato andare via.”

“CHE COS’HAI DETTO?”Urlò Dean.

“Gabriel, è uno dei tuoi scherzi, vero?” chiese Sam.

“Gli ho proposto di riconciliarci con noi fratelli e di smettere di voler distruggere il mondo, per ambire a farlo più bello di com’è adesso. Ha detto che ci penserà su.”

“Non puoi credere davvero che lo farà! È il diavolo!” disse Dean.
“Ma non siete mai contenti! Volevate il mio aiuto, no? Perché, se tu non hai nessuna intenzione di uccidere tuo fratello, dovrei farlo io con il mio?”

Sam e Dean si guardarono senza sapere che dire.
“A proposito di fratelli, dov’è Castiel?”
“In Paradiso? Non lo vediamo da un po’.” Disse Sam.
Gabriel si smaterializzò subito.
 
Per fortuna grazie alla sua energia riuscì a trovare subito Castiel. Era in un bar ad ubriacarsi.
“Ma guardati. Stai diventando via via sempre più umano.”
“Almeno in questo modo ti piacerei di più.”

“Ma io impazzisco già per te. “ disse Gabriel malizioso. “Sai, non è stato carino lasciare che i tuoi cuccioli combattessero da soli contro gli Dei pagani.”
Castiel sbarrò gli occhi.
“Loro…stanno bene?”

“Solo grazie a me. Ho evitato che ci fosse una carneficina. Che ti prende, di solito non ti comporti così.”
“So che se sono in pericolo..mi chiamano. Lo fanno sempre. E poi..ho avuto una piccola crisi di identità.”
“E qual è la differenza con il solito?”

“Lucifer distruggerà il mondo, oppure non lo farà, perché noi lo fermeremo, il che equivale a ucciderlo. Uccidere uno dei nostri fratelli. Ho bisogno di più alcool per questo.”
“Forse non deve andare per forza così.”
“Come?”

“Forse ho convinto Lucifer a non distruggere il mondo.”
“Mi stai prendendo in giro. Lui non si farebbe mai convincere.”
“Non lo conosci come lo conosco io. Paparino non è l’unico che Lucifer ama, sai.”

Gabriel non capì l’espressione ferita dell’angelo fino a che lui non parlò.
“Perché…ama te, giusto? E tu ami lui. Chiaro.”
Gabriel sbattè gli occhi.

“Cos…ah, questo è troppo divertente.” Si mise a ridere.
“Mi fa piacere che ti diverta.”
“Tu sei..geloso. Pensi che io e lui…” e rise di nuovo.
“Credo che prenderò un po’ aria.”
Gabriel gli bloccò il braccio.

“Paparino non è l’unico che Lucifer ama. Ci siamo anche noi, tutti i suoi fratelli.”
“Noi..fratelli?”
“Penso che darà retta alle mie parole.”
“Hai corso un grande rischio..andando a parlargli.”

“È vero, e sai perché l’ho fatto? Non per i Winchester, ma per te, zuccone!”
Castiel sbarrò ancora di più gli occhi e Gabriel si avvicinò a lui, afferrò la giacca e si smaterializzarono sul tetto.
“Perché mi hai portato quassù?”
Gabriel si aggrappò alla sua giacca, tremando.

“Perché forse le stelle mi possono aiutare…le stelle sanno tutto, sono sagge..a volte aiutano i fifoni.”
“Tu non sei un fifone, sei..”
“Ti amo, Castiel.”
L’angelo sbattè gli occhi sorpreso.
“D-davvero?”

“Posso combattere la mia famiglia o degli dei pagani o addirittura il diavolo inferocito, ma a che serve dichiararmi coraggioso se non riesco a dirti cosa provo davvero? Sarei solo un codardo.”
“Tu non sei un codardo. Sei l’angelo più coraggioso che io conosca.”

Si baciarono così, sul tetto sopra le stelle testimoni della loro dichiarazione d’amore.
 
“Gabriel..e adesso?”
 
*
Lucifer si smaterializzò in mezzo a una strada deserta.
“E adesso?” si chiese disorientato.

“Adesso dovremo solo aspettare la risposta di Lucifer.”

Lucifer si guardò attorno nella strada deserta.
“Non sarai troppo ottimista, Gabriel? “
“Ho fatto leva sulle sue emozioni. Qualunque creatura di Dio, è debole davanti a quelle.”

“Ma Lucifer è stato solo tanto tempo. “

“Appunto. Quando stai solo tanto tempo, la prospettiva della solitudine è più dolorosa di una vita da regnante da solo.”

“E se a Lucifer non fossero rimasti più sentimenti?”

“Cova una gran rabbia…e se puoi provare rabbia, provi anche AMORE…se provi rabbia, il tuo cuore è ancora vivo e puoi amare ancora.”
 
Lucifer da solo, si lasciò scappare un:
“Amore fraterno eh? Che stronzate. “

Passarono in quel momento nella strada due ragazzini, il più piccolo si aggrappava all’altro, saltandoli addosso.
“E dai, comprami i leccalecca fratellone.”
“Se lo faccio, la mamma si arrabbierà.”

“Allora non c’è bisogno che lo sappia, vero?”
 
Lucifer si perse a guardare quella scena.

“Se continui a mangiare tutti quei frutti, papà si arrabbierà.” Diceva raphael a un Gabriel goloso, che attaccato sul ramo di un albero, attorcigliava le gambe alla testa di Lucifer, divertendosi a tormentarlo, ma lui sorrideva.

“Stai zitto, Raffy. La Terra ha frutti in abbondanza per tutti e poi chi fa la spia non è figlio di papà.”
“E questo chi lo dice??”
“lo dico io.”

“Grazie Lucy, ti voglio un mondo di bene-.”
“Più del mondo?”
“Più dell’Universo.”

“Allora se prometti di dirlo anche domani e domani ancora, ti faccio sorvolare un’altra volta l’oceano insieme a me. Magari potremo vedere anche i gabbiani eh?”
 
Lucifer si perse a guardare quella immagine fino a che non rivide gli umani al posto loro.

Ne ho viste tante di cose. Pianeti in fiamme, antichi anfibi nuotate in acque torreggianti, vulcani risplendere di fuoco vivo argento e tutti quei momenti sono andati perduti nel tempo come lacrime di pioggia.

“Perduti…morti..” balbettò Lucifer.


La frase torreggiante di risposta sembrò fargli un'altra volta eco.

“Ciò che è morto, non muoia mai!”


Come la prima volta, Lucifer indietreggiò, sgomento.

L'eternità è tanto tempo, non fa bene a una creatura di Dio, restare da sola..

Lucifer si fermò ancora una volta in mezzo alla strada buia e deserta e si mise le mani sugli occhi.



















Note dell'autrice: ciao ragazziiii. Allora, non so se vi sembrerà credibile l'idea di un Lucifer così tanto fragile, ma io me le sono immaginato così in questa ff, non posso farci niente xd non mi sembra neanche poi così poco credibile, ricordiamoci sempre che Lucifer è quello che ha odiato gli esseri umani perchè non si sentiva abbastanza amato da Dio xd mi piace immaginare che se gli angeli avessero cercato di prenderlo in maniera diversa, lui forse avrebbe cambiato idea. Mi sembra che c'è stato un momento nel telefilm che non voleva combattere con loro. La parte finale è una scelta che ho adottato, con le frasi fuori campo, di Gabe e Cas, che adottano molti telefilm, in cui uno parla fuori campo mentre ci sono altre scene. Una cosa che mi fa sempre impazzire di emozione <3333 spero si capisca cosa intendo!

Le frasi Ciò che è morto non muoia mai" è del trono di spade, mentre l'alltra citazione sui ricordi perduti come lacrime di pioggia non sono ancora riuscita a capire da che film proviene xd
sono davvero molto orgogliosa di questo capitolo, mi sono emozionata e vi anticipo che ci saranno ancora altre sorprese!!

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Capitolo 7
*** Cos'è quella creatura meravigliosa? ***


“E poi ci sarebbe la conseguenza che ne deriverebbe dalla distruzione dell’intero pianeta. Noi angeli dove andremo? Dovremmo cercarci un altro posto dove vivere…”

“Potreste sempre andare a vivere sulla Luna. Conosco un cartone animato giapponese in cui questa cosa era fattibile.” Disse Lucifer piuttosto divertito.

Gabriel e Castiel si guardarono.

“Fratello, credo che tu non stia prendendo sul serio tutta la questione.” disse Gabriel.

“Ah no?” chiese l’altro annoiato, sbadigliando. “Che noia, fratellini. Tanto tra qualche migliaio di anni, il sole, sia sempre lodato, cesserà di splendere, questa lurida feccia è destinata a scomparire in tempo breve comunque, perché non accelerare il processo e porre così fine alle loro sofferenze?”

“Innanzitutto non è detto debba essere così per forza, non se noi lo impediamo. Sei la Stella del mattino no?” chiese Castiel.
“Certo..penso potrei impedirlo..se solo me ne fregasse qualcosa.” ridacchiò.

Gabriel continuava a parlare ma Lucifer non ascoltava più oramai. La sua attenzione era rivolta tutta ora a una ragazza umana che camminava tra i tavolini della tavola calda all’aperto.

“Gli animali che sono creature innocenti…un’intera storia dell’umanità tutta cancellata…le bellezze, i monumenti, i nostri ricordi qui..Lucifer, mi stai ascoltando?
“Gabriel,. Ricordi quando ti dissi che gli esseri umani sono imperfetti?”
“Certo. Vai molto fiero di quella battuta eh?”

“Quella…non deve essere umana allora.” Disse indicando una ragazza con una gonnellina leggera di cotone azzurra con un top dello stesso colore e dei capelli biondi corti fino alle spalle, riccia, in piedi tra la folla.
“Fratello, ti assicuro che quella è MOLTO umana.” Disse Gabriel. “AHIO. Era solo per dire.” Disse dopo che Castiel gli pestò il piede.

“A me non mi sembra…i suoi capelli..sembrano aver rubato al Sole la sua lucentezza e i suoi raggi solari, la sua bocca è rossa come i primi vulcani del mondo, eppure non vedo sangue sgorgare dalla sua bocca, i suoi occhi sono due pozze di oasi che hanno catturato il divino dall’Eliseo. Un simile concentrato di perfezione non può essere umano e se lo è, deve essere per forza un’anomalia. Una fantastica anomalia.”

“Ehm..Lucifer, sei sicuro di stare bene?” chiese Castiel.
Gabriel ridacchiò. “Credo stia più che bene.”
“Non mi sembra. Non l’ho mai visto così.”
Gabriel si avvicinò all’orecchio di Lucifer.

“Perché non vai a parlarle e le chiedi come si chiama?”
“Perché discorrere di cosa inutili quando potrei chiederle come ha fatto a rubare al sole i suoi colori e il suo splendore? Credi mi risponderebbe?”
“Ehm, fratello, credo dovresti ehm..volare più basso? Insomma, fare conversazione, parlare di cose futili.”

Io fare conversazione con un’umana? Come un mediocre umano??  Per qualcosa di diverso che minacciare o chiedere di dire di sì? Mai.”
“Come vuoi te, sta per andare via però.” Disse Gabriel.
Lucifer strabuzzò gli occhi.

“Non mi abbasserò a fare conversazione…quindi..credo che mi limiterò a tenere d’occhio la sua energia per capire dove è diretta, in modo da tenere d’occhio i suoi spostamenti. “ disse con nonchalance.

Lucifer intercettò i loro sguardi e si sbrigò a dire : “ Oh, non ho intenzione di farle del male. Voglio solo..osservarla. Non è quello che fanno gli esseri umani con le opere d’arte? “ disse strafogandosi di cheeseburger. “Si è seduta su una panchina! La vedo da qui. Chissà a cosa sta pensando, voi che dite?”

“Non so, Lucifer. Tra i miei poteri non c’è quello di leggere la mente a distanza.” disse Gabriel trangugiando il suo gelato.

“Potrei costringerla a dirmelo. Ma non voglio. Se la spavento, scapperebbe via e poi immagino  già cosa pensa. Di sicuro sta pensando: che cosa ci faccio qui, immersa da tutti questi umani mediocri, beceri, ignoranti e volgari? Lo stesso pensiero MIO.”disse esaltato.

Si era alzato in piedi per guardare la ragazza da lontano.
“Fratello, credo che non dovremmo più preoccuparci dell’apocalisse.” Disse Gabriel divertito.



















Lucifer quando parla del cartone animato giapponese si riferisce a Sailor Moon ahhaha

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Capitolo 8
*** Meraviglioso ***


Era notte e Lucifer stava girovagando nei pressi di quella stessa città dove aveva visto la ragazza misteriosa, seguendo la sua energia come un cane da caccia.

La sua energia…era qualcosa che attirava Lucifer come una falena è attirata dalle luci.

Era un’energia potente, luminosa ma quasi disperata, frenetica, come se volesse scappare, fuggire, da qualcosa o qualcuno.

Lucifer non poteva permetterlo, se fosse scappata via, lui non avrebbe mai più visto quella meravigliosa creatura. Se era minacciata da qualcosa o qualcuno, lui avrebbe sterminato qualsiasi cosa la minacciasse, liberando così l'umana. In fin dei conti, se si erano estinti i dinosauri, poteva estinguersi qualsiasi cosa.

Dopo un bel po’ di questi pensieri tutt’altro che confortanti, la vide.

Era vestita leggera, con una camicetta leggera e un copri spalle e dei pantaloni leggeri blu ed era aggrappata al corrimano di un ponte.

D’un tratto Lucifer provò un terrore assoluto, irrazionale. Gli esseri umani erano conosciuti per la loro imprevedibilità e per compiere azioni assolutamente folli. Non doveva essere neanche colpa della ragazza, era di sicuro parte del suo genoma e in quel caso la colpa era di suo padre che lo sapeva e non aveva fatto niente.


“Signorina.” Disse con una voce insolitamente cauta, non da lui.
“C-chi è lei?” chiese con una voce tremante.

Per qualche secondo Lucifer non seppe cosa dire, troppo stordito dal suono della voce. Quindi era così la sua voce e se da spaventata era così, chissà che musica avrebbe potuto essere la sua voce, quando era felice.

“Qualcuno che non vuole che lei faccia una sciocchezza. So che non è molto, ma…dovrà farselo bastare. Per ora. Se non si butta, le do qualche altra informazione, eh? Ma prima, mi dia la mano.”
La ragazza si voltò e anche con il buio, Lucifer riuscì a vedere i suoi occhi azzurro cielo.

“La mia vita è vuota, inutile. Senza senso.”
“Non è quello che pensava Dio.
“C-come??”
Ma che sto dicendo??

“Dio..ha combattuto Lucifer, pur di portare avanti la sua idea di popolare il mondo con una razza nettamente inferiore agli angeli. Nonostante fossero imperfetti, lui voleva che loro vivessero e questo significa che non considerava le loro vite, di scarso valore, a meno che lei non pensi che Dio non capiva una beneamata cippa!”

Fermati, non è una buona idea dire alla verità alle scimmie senza pelo. È una delle prime regole.
“Io..non lo penso.”

“Bene, perché il diavolo, ha pagato per questo. È stato rinchiuso in una lurida fossa dall’inizio della Creazione solo per aver osato teorizzare quello che lei stessa ha appena affermato. Considerare la sua vita di scarso valore, sarebbe come dare torto a una divinità che ha permesso che mille anni dopo potesse dondolarsi a un corrimano facendo discorsi astrusi davanti a uno sconosciuto perché credeva in loro ed è come mancare di rispetto al diavolo, perché c’è qualcosa di peggio che una solitudine eterna ed è farsi rinchiudere per mille anni, per aver avuto ragione!”

Kelly lo guardò sbarrando gli occhi.
“Lei è un fanatico della religione?”
Lucifer la guardò sorpreso.

“Oh, tutt’altro. Io odio quei figli di puttana arroganti che si permettono di parlare a nome di Dio e del Diavolo. Chi gli da questo diritto? Perfino il diavolo è schifato da loro e sono certo, milady, che esiste un posto all’inferno per loro. Ma..lei non lo vedrà, mi dispiace. Se anche dovesse buttarsi, non è la destinazione a lei riservata.” Le porse la mano.

Kelly adesso aveva gli occhi che brillavano e sorrise.
“M-mi chiamo Kelly.
“Incantevole nome, ma non è quello che desideravo da lei adesso.”

“Mi scusi.” Disse finalmente prendendo la sua mano.
È stato più complicato che farmi dire di sì.

“M-mi gira la testa.” Disse, appoggiandosi al suo petto, una volta atterrata sull'asfalto. “Oh, mi dispiace.”
“A me no." disse Lucifer sorridendo.

“T-tanto per la cronaca, io non sono religiosa.” Disse lei. “Non credo in Dio.” disse lei spostandosi.

“Ma è fantastico, ho appena trovato la prima cosa in comune tra di noi. Sono ansioso di scoprire quali sono le altre.”  “Non mi hai detto come ti chiami.”
“Mark.”
 
 
 
*

Il giorno dopo, Lucifer stava aspettando Kelly alla gelateria dove si erano incontrati.
“Perché proprio qui?” chiese lei.
“È il posto dove ci siamo visti la prima volta. Volevo cambiare il finale.”

Kelly sorrise e lui la trovò adorabile.
“Sai, ti ho visto anch’io.”
“Davvero? “
“Però non credevo che tu mi avessi notato, sinceramente.”
“Non ne capisco il motivo e non credo neanche di essere stato l’unico. La tua bellezza ha illuminato tutta la gelateria. Sarebbe stato impossibile non farlo.”

Kelly sorrise ancora in imbarazzo.
“Io..volevo farti vedere una cosa, conosci la canzone Meraviglioso?
“No, ma non sarei sorpreso se l’avessero dedicata a te.”

“Si tratta di una canzone italiana, dopo ieri sera..mi ha fatto pensare a te, ehm , non per il titolo.” Disse sgonfiando il palloncino di felicità che si era insinuato in Lucifer all’istante. “Ecco.”

Lucifer era smanioso di sapere perché una canzone italiana l’aveva fatto pensare a lui. Che qualcuno avesse scoperto la sua vera natura e ora la ragazza era sospettosa? Guardò il testo nel cellulare della ragazza, per fortuna il suo essere angelo lo rendeva capace di tutte quelle attività di cui erano capaci gli umani, tra cui anche leggere.
 
È vero, credetemi, è accaduto
Di notte su di un ponte
Guardando l'acqua scura

Con la dannata voglia
Di fare un tuffo giù
D'un tratto qualcuno alle mie spalle
Forse un angelo vestito da passante
Mi portò via dicendomi così

Meraviglioso.
Ma come non ti accorgi
Di quanto il mondo sia
(Meraviglioso)
Meraviglioso

Perfino il tuo dolore
Potrà guarire poi
Meraviglioso
Ma guarda intorno a te
Che doni ti hanno fatto

(Ti hanno inventato il) mare
Tu dici: "Non ho niente"
Ti sembra niente il sole?
La vita, l'amore
Meraviglioso

Il bene di una donna
Che ama solo te
Meraviglioso
La luce di un mattino
L'abbraccio di un amico

Il viso di un bambino
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso

Ma guarda intorno a te
Che doni ti hanno fatto
(Ti hanno inventato il) mare
Tu dici: "Non ho niente"
Ti sembra niente il sole?
La vita, l'amore
Meraviglioso

Il bene di una donna
Che ama solo te
Meraviglioso
La notte ora finita
E ti sentivo ancora
L'amore della vita

Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
 
“Io…però non ho mai detto queste cose.” Ammise Lucifer costernato e subito si preoccupò. Avrebbe dovuto? Aveva sbagliato per tutto questo tempo a voler sterminare la razza umana invece di convincerli che era un bel posto in cui vivere?

“L-lo so..però mi hai salvato. Volevo buttarmi e tu mi hai fatto desistere. E io da lì ti ho visto come…esattamente come un angelo. Scusami, forse è una sciocchezza e anche inopportuna, ma…aspetta, perché..non piangere.”

“I-io..scusami, è solo che..era tanto tempo che qualcuno non mi vedeva più così. Come un angelo.
“E io invece era tanto tempo che non sentivo dentro di me, la voglia di tornare a VIVERE e tu l’hai fatto senza dire tutte quelle parole lì dentro ma è stato come se lo avessi fatto, io..” Kelly gli aveva preso le mani tra le sue e ora lacrimavano insieme, all’improvviso Lucifer si protese verso le sue labbra e la baciò.
“I-io…cosa…” le sue labbra erano tremanti.

“Una creatura meravigliosa come te, ha già due oceani negli occhi, non occorre far sgorgare altra acqua, anzi, a dire il vero..a mio parere, è proprio un gran peccato.

Lucifer si protese di nuovo e stavolta il bacio fu più appassionato.

Le nuvole si aprirono rivelando un sole più caldo e bello che mai.




















Note dell'autrice:  ciao ragazziiiii. Sono molto contenta di aver scritto questo capitolo, era nei miei pensieri dai primi capitoli xd questo video mi ricorda in parte Lucifer, guardatelo:

Someone you Loved ma solo per le immagini, non per il testo xd e solo in parte! :) 

La storia sta per finire, non è stata progettata per essere una storia lunga ma ci saranno altre sorprese :)

ps dopo gli ultimi avvenimenti ho messo anche "coppia het" tra le opzioni della storia lol

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Capitolo 9
*** Ma ad ogni nuova fine...corrisponde un nuovo inizio. ***


“Fermati, Michael.”
La voce autoritaria di Dean fu come un colpo di pistola.
“Dean…Sam..sei ancora Sam, vero?”

“Sam non dirà sì a Lucifer, figlio di puttana, anzi, comincia a lasciare andare anche Adam!!”

“Tuo fratello si è offerto spontaneamente.”
Bugiardo, lui non voleva, sono stato io a farti venire e ora tu lo lascerai andare!”

“Se ci tieni tanto a prendere il suo posto..”
“Basta, Michael.”
Michele con il volto di Adam si voltò verso il tramite di Lucifer.

“Lucifer, finalmente! Ti stavo aspettando da tanto tempo. Se hai finito di fare comunella con Gabriel e Castiel, pretenderei anche io le meritate attenzioni.”

“Eri d’accordo con Raphael, Michael?”
“Come?? Che vai blaterando?”
“È una domanda semplice, ho saputo che Raphael ha cospirato per farmi tornare. Tu eri con lui?”

“Io..Che cosa c’entra adesso questo?? Non ha senso. Sei venuto qui per combattere? Combattiamo! Diamo il via all’apocalisse!”
“Io non ti combatterò, Michael.”
Lui lo guardò allibito.
“Sei mio fratello e ti voglio bene.”

“Ohhh, davvero? Peccato che te ne ricordi soltanto ora. Cos’è, un altro trucco? Non abboccherò ai tuoi inganni! Non succederà! Noi dobbiamo combatterci, così è scritto!”

“Questa è un’immane cazzata e lo sai. Non devi fare tutto quello che dice papà per forza.”

Ohh, perché tu non lo fai per niente, vero? Non hai MAI fatto quello che papà ti chiedesse e ora vorresti che io fossi come te?? Beh, non lo sono. Io sono un BRAVO FIGLIO.”

“Come quella volta che ti opponesti a papà per me?”

“Tu vaneggi, non l’ho mai fatto.”disse Michael ma la sua voce tremava.
“Io ricordo, Michael..”

Michael lo guardò basito, mentre vecchi ricordi riempievano la mente di entrambi.
 
 
Avevi saputo che nostro padre aveva intenzione di rinchiudermi all’inferno, per aver gettato nell’oscurità prima il giovane Abel e poi suo fratello maggiore, per aver portato la perdita del paradiso terrestre! Lo supplicasti..ma lui ti schiaffeggiò. Perdonalo, non sapeva quello che faceva. Un altro schiaffo. –È uno di noi. Dio si alzò dal suo trono e cercò di andarsene e tu OSASTI cercare di fermarlo. E quando lui si voltò..non riuscisti più a opporti.

Le immagini di un angelo steso a terra, preso a calci da una forma umanoide trasparente, invasero la mente e i ricordi dei due angeli.
 
“Non fosti un bravo figlio, quella volta..ma un fedele fratello. Hai cercato di proteggermi.”
“Stai zitto..”

“Non vuoi combattere contro di me, quanto lo voglio io, quindi smettiamola..”
“ZITTO!!!”
Un pugno.

“TU NON SAI NIENTE DI NOI FRATELLI.”
Un altro pugno.
“DI ME.”
Pugno.
“DI COSA SIGNIFICA LA PAROLA FRATELLO.”

Altro pugno. Ora Michael piangeva. Lucifer, il volto tumefatto e sanguinante, sorrideva.

“So cosa significa sentirne la mancanza. È come se le ali ti bruciassero. Ho sempre pensato fossero le fiamme dell’inferno, quel calore bruciante, la mia seconda pelle che si adattava al cambiamento e invece era il DOLORE. Separare degli angeli è come strapparsi le ali. Un dolore interminabile, incontrollabile, insopportabile ed eterno…e anche quando non lo senti più, il dolore permane ancora.”

“Non ti permetto di parlare di dolore. Proprio tu che hai distrutto la nostra famiglia!!!” disse battendo dei pugni sul suo petto.

Che hai distrutto ME.” disse gemendo, mentre Lucifer aveva preso i suoi polsi tra le mani, tenendoli fermi.

Abbracciami.”
“Deliri! Non ci penso per niente, lasciami!”
Le sue ali però a tradimento si spalancarono e andarono ad avvolgere la schiena di Lucifer,

“No, cos’è questo tradimento??? Non è possibile!”
“Si  chiama amore. Papà se ne riempiva la bocca ma non aveva capito davvero fino a che punto fosse forte. Il tuo corpo tradisce la tua vera volontà, fratello.”

Dean e Sam assisterono allo spettacolo dei due angeli abbracciarsi, con le ali che si spalancavano, toccandosi a vicenda.
“Lascia andare il ragazzo, Michael. Restituiscilo a questi piantagrane.” Gli sussurrò Lucifer all’orecchio.

“Potrei lasciarlo andare in un emisfero lontano del pianeta, tanto per punirli comunque di essere degli insopportabili ribelli.”
“Michael..”
Lui sospirò.
“Solo lui è in grado di comandarmi. Non lo permetto mai a nessuno.” Disse voltandosi verso i due fratelli, poi alzò le dita per schioccarle.
“SAM!!!”

Appena in tempo, Dean chiuse gli occhi a Sam, con le mani, buttandosi sull’asfalto, per terra insieme a lui.
Furono inondati di luce come il big bang, poi tutto finì.
“DEAN!! SAM! “
“Adam?” Sam era basito.

“Sono io! Sono qui!!” disse il ragazzo raggiante, correndo tra loro e coinvolgendoli in un tenerissimo abbraccio a tre.
“Scusami fratellino, è stata tutta colpa mia. disse Dean.

“Non è vero..è mia. Mi sono fatto ingannare da Zaccaria. Oh, temevo proprio di non vedervi mai più!” gemette Adam.
“Dean, Sam, vi ringrazio.” Era la voce di Michael ma come se venisse fuori da un amplificatore ed evidentemente felice.

Sam, Dean e Adam guardarono verso il cielo sconvolti, senza vedere niente, solo un enorme solo brillare in cielo.
“Grazie a voi, io e mio fratello ci siamo riuniti. Io e la mia famiglia vi siamo debitori e avrete modo di assistere alla nostra riconoscenza.”

“Che cosa vorrà dire?” chiese Dean.
 
 
 
In quel momento Chuck scrisse sul suo computer un'ultima frase: è stata una prova per i miei figli e loro l'hanno vinta. Hanno tutti scelto la famiglia.  
 
 
*

Erano passate alcune ore e Lucifer stava camminando per la città, quando d’un tratto ebbe come dei flash nella testa.
“Ah..ah…ahhh..ma che cosa..”

Immagini di case, di gente felice che ballava per le strade, un bambino dagli occhi azzurri che sorrideva, lui stesso che sorvolava il mondo, immagini inquietanti di mostri in un luogo imprecisato e cupo, che aspettavano trepidanti davanti a una specie di porta…

“Ma che cosa diavolo è appena successo???”


Ma ad ogni nuova fine, corrisponde un nuovo inizio... completò la frase, Chuck.



















Note dell'autrice: dai che la storia sta per finire xd
allora prima lasciatemi spiegare che la mancata apocalisse non avviene nello stesso luogo della 5 x 22 ecco xd
siamo in una strada deserta xd
poi, il capitolo su Adam non era previsto ma...volevo dare un finale anche a lui xd
la storia sarebbe quasi finita, mancano solo ancora uno o due capitoli e il dannato epilogo LOL

ps l'avete notata la piccola ma evidente gelosia di Michael perchè Lucifer andava da altri angeli e non con lui ahhah  

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Capitolo 10
*** La crisi ***


Erano ad una cena elegante con i tavolini all'aperto e Lucifer era emozionatissimo di avere quell'appuntamento con la sua bella. “Sai, è curioso…il mondo è così vasto, ma finora non avevo mai pensato che potesse essere anche così bello condividerlo con qualcuno.,.anzi, sono sempre stato geloso della mia solitudine…eppure vedendoti qui, adesso…”

“Vedendomi qui adesso?” gli chiese Kelly, il rossetto blu sfavillante sulla sua bocca.

“Se solo potessi essere più vicina…” gli sussurrò sulle sue labbra.
Quando le loro labbra si toccarono, un incendio divampò di nuovo tra di loro.
“Perché quando sono con te, mi sento così..?”

“Stavo pensando la stessa cosa di me. Forse sei una strega e mi hai fatto un incantesimo.”
 



*

Mentre facevano l’amore, Kelly avvertì un brillore illuminare la schiena di Lucifer.

“La tua schiena brilla.” Disse ridacchiando.
“Io brillo interamente, dolcezza.”
“Eppure mi è sembrato..”

“Splendo più del sole.” Disse lui attirandola in un altro bacio infuocato.
Quando furono entrambi sull’orlo dell’orgasmo, a Kelly si offuscò la vista, di un bianco accecante. Un bianco senza confini.
Un volto.
Due occhi azzurrissimi.

Due paia di ali…
 
“Kelly, tesoro, dimmi che stai bene, ehi tesoro.”
“Mmmm..cos’è successo, sono svenuta?”
“Dal troppo piacere, spero.”

“Mmmm..sicuramente. Che ti succede. Sei pallidissimo, guarda che sono io quella che è svenuta.”
“Io..ho avuto..so che può sembrare strano, ma ho avuto paura.”
Dicendo così se la strinse al petto e Kelly si accoccolò sentendo il battito del suo cuore.

Come può battere il cuore di un angelo?
 
 
Mentre Lucifer passeggiava, fu fermato da Sam e Dean.
“Dobbiamo parlarti, Lucifer.” Disse Dean.
“Sparite, moscerini.” Disse con il sorriso sulle labbra.

“Sappiamo che hai una fidanzata. Lei è a conoscenza delle tue origini?” chiese Dean.
“No e non dovrà saperlo Mai. Non ho intenzione di perdere la sua fiducia.” Disse lui.
“Curioso, perché vedi, tenere dei segreti è proprio la cosa primaria che ti fa perdere la fiducia di qualcuno a cui tieni.” disse Sam.

“Sentite..” disse Lucifer. “Io finalmente sto bene, la relazione con Kelly sta andando a gonfie vele, ma lo sapete anche voi..non posso andare da lei e dirgli che sono il diavolo e pretendere che lei lo accetti.”
“Se ti ama, ti accetterà.” Disse Sam.

“Sai, Sam, mi piacerebbe essere nella tua testa per provare come si sta nel tuo mondo di unicorni fatati. “
Sam lo guardò offeso.
Nessuno accetterebbe una cosa del genere.”

“Noi ti abbiamo perdonato però.” Disse Dean.
“Beh, voi siete idioti.” Disse lui.
Dean scrollò le spalle in accordo.

“Sentite, ho accettato di non ridurre questo pianeta in una grossa palla di gas bluastra, insieme ai suoi abitanti, non uccido più nessuno…non potete pretendere altro da me e adesso lasciatemi in pace!”

“Lucifer, devi dire a Kelly la verità, lo verrà a sapere comunque e succederà una tragedia.” Disse Sam, sconvolto, vedendolo andare via, mentre Lucifer gli faceva il dito medio senza voltarsi.
Sam si girò verso Dean sconvolto.
“Come può essere così egoista??” gli chiese incazzato.

“È il diavolo.” Disse Dean. “E sta iniziando solo adesso a sentire cosa vuol dire amare. È come un ragazzino alla prima cotta e i ragazzini sono egoisti e superficiali quando sono innamorati."
 
 



Lucifer tornò nell’appartamento di Kelly, demoralizzato e trovò KLelly sul divano che guardava il computer. Sullo schermo c'erano figure di angeli.

“Strane ricerche per una ragazza che odia la religione.”
“Mark!! Mi hai spaventato. N-non ti ho sentito entrare!”

“Già..non mi vedono mai arrivare, a me, strano. Sai, vorrei che se avessi delle domande, le chiedessi a me e non a marchingegno spazzatura con delle strane onde elettriche che viene usato per comunicare.”
Kelly chiuse l’apparecchio e aprì gli occhi lentamente.

“Ed eccoci qui..” disse Lucifer sorridendo.
“All’inizio non capivo…credevo fossi solo un po’ eccentrico, con le tue manie sulla religione, il parlare sempre per metafore..le battute sulla luce..”

“Sai, sono molto più bello e luminoso di quei disegni assurdi che trovi in rete.”
 “Ti chiesi come mai non hai documenti addosso, non mi servono, dicesti, io posso essere chiunque e avere tutti i nomi che voglio.”

“E ti sei quindi ricordata che la leggenda narra che io avrei molti nomi, vero? Brava la mia ragazza. Sei quasi arrivata alla soluzione di Indovina chi. “
“Ti prego, Mark, sii serio.”

Va bene, Kelly., lo sarò. Vedo che hai fatto indagini su di me che è una cosa che farebbe uscire di testa qualunque ridicola scimmia a cui capiterebbe di trovarsi in questa situazione ma non a me, perché se ti ho permesso di fare queste indagini è perché volevo che in fondo tu lo scoprissi. Dunque hai scoperto finalmente chi sono?”

“Io..non ne sono sicura.”
“Oh su, una ragazza così intelligente, tu lo sai. Dìì il mio nome, Kelly.

“Forse l’ho sempre saputo..quando ci siamo incontrati ti ho detto che eri..un angelo.” Disse, la sua voce incredibilmente triste.

“E invece ti trovi davanti Satana.” Disse Lucifer sorridendo. “ E la sai una cosa? questo..non è neanche il mio vero aspetto.” Disse, rivelando gli occhi rossi.

Kelly lo guardò terrorizzata ma non si mosse e Lucifer tornò normale.
“Scusa, non volevo spaventarti. Ma non credo ti saresti convinta, altrimenti. Quindi, cosa vogliamo fare adesso? Credi che prenderò la  tua anima o..cosa?”
Kelly scuoteva la testa.

“Ho già visto il tuo vero volto. Quando abbiamo fatto l’amore…è stato come se vedessi la tua anima. Per questo eri così spaventato, non è vero?”

“Ero preoccupato per te.” Disse Lucifer e sembrava improvvisamente arrabbiato di doverlo ammettere. “ Gli umani non dovrebbero poter vedere il vero volto di un angelo. Se lo fanno..solitamente..esplodono. Ho avuto paura. E non è una cosa che mi capita spesso.”
Kelly lo guardò con gli occhi tremanti.

“Un angelo…già..non un diavolo..il mio angelo.
Lucifer arretrò.

“Kelly..io ti amo. Forse molto più di quanto io abbia mai amato Dio e non credevo che un giorno avrei potuto amare un’umana più di lui, proprio come lui mi aveva chiesto di fare..e ora lo faccio..e senza che sia perché lui me l’ha ordinato. Ma il fatto che lo faccio..non vuol dire che lo meriti. Io sono un mostro.

“Lo siamo tutti. Da quando siamo stati creati. Angeli e demoni coesistono in noi dall’alba dei tempi e per troppo tempo ti sei arrogato la responsabilità del male di tutto il mondo, non credi?”
“Kelly..io..”

“Non credi sia giunto il momento di volere altro?”
Lucifer non rispose e lasciò che lei lo baciasse, accarezzandole il viso e dando in quel modo una risposta alla sua domanda.
“Posso..provare..ma non so se ci riuscirò. “
“Ti aiuterò io.” Disse lei.
 
 
Quando però qualche tempo dopo, Kelly disse a Lucifer che era incinta, il suo mondo crollò.

“Lucifer, ti prego, aspetta…che cosa significa che non puoi avere un figlio? È il nostro bambino.
“No, non è possibile! Io non posso avere figli. Tu…sei andata sicuramente con un altro.”

“Non puoi dire sul serio! Sono fidanzata con il male personificato per il mondo globale! Sono innamorata di te! Non credi che sarei con qualcun altro, se non volessi te??”
“Gli angeli non possono procreare con gli umani, i nephilim sono fuorilegge. Quella..cosa..è un abominio.
Lo schiaffo di Kelly lo prese di sorpresa.
“Kelly…cosa…”

“Queste parole dette proprio da te, che sai cosa significa essere bistrattato..sono imperdonabili.

“Quella cosa…non è un bambino…..ed è un grosso errore…sarà sicuramente cattivo..potrebbe farti del male…ha i miei geni..e io sono stato rinchiuso da tutta la vita..devi sbarazzartene adesso e..”

Lucifer cercò di trattenerla, ma lei si divincolò.
“Esci fuori subito di qui!! VOGLIO RESTARE DA SOLA!”
“Kelly, devi ascolt..”

"HO DETTO - FUORII."disse lei con un grugnito sommesso.

Kelly con la forza della disperazione, riuscì a buttarlo fuori.

“Kelly!! Io non ti lascio da sola con quel demone, mi hai sentito?? “ diceva Lucifer picchiando sulla porta.
 



Lucifer non sapeva dove andare e dopo aver girovagato da solo in piena notte in un bosco, si addormentò ma fece degli incubi.

Immagini di devastazione, di mostri, boschi in fiamme e ombre malvagie che si fluttuavano nella notte, riempivano la mente di Lucifer, quando d'un tratto venne svegliato da Sam e Dean.

"LUCIFER, LUCIFER, SVEGLIATI!" lo chiamava Sam.

“Mmm...Sam? Dean? Vi avevo detto di sparire.”

"Lucifer, non è il momento giusto per l'orgoglio...è successo qualcosa di brutto." disse Dean.

“Niente può essere peggio di quello che è accaduto ieri..Kelly è incinta, mi ha lasciato..vuole tenere il bambino e pensa che io sia un orco cattivo, il che probabilmente non si allontana dal vero. Sarebbe stato meglio se non mi aveste mai liberato.”

“Amico, mi dispiace ma c’è un’altra cosa che tu devi vedere.” Disse Dean.



Quando Sam e Dean accompagnarono Lucifer a casa di Kelly, lui sbiancò nel vedere i cassetti aperti e molte cose all'aria, tra cui asciugamani e vestiti e Gabriel e Castiel che studiavano indizi come dei cani da caccia.

"Lei dov'è??? Qualcuno le ha fatto del male?"

"Balthazar dice di averla vista a New Orleans, lei sta bene, ma..." cominciò Castiel.

"Ma...ma COSA??"

"MA..visto che non può affidarsi a te, ha deciso di chiedere aiuto alle streghe, Lucifer." finì Castiel.



















Note dell'autrice:  Ciao ragazzi ...scusate il ritardo ma proprio come il titolo di questo capitolo, anche io ero entrata in crisi per il capitolo stesso xd ho dovuto riscriverlo parecchie volte per essere soddisfatta !!! Allora innanzitutto devo spiegarvi un opò di ciose...anche se non lo dico chiaramente è logico che Sam e Dean poi vengono a sapere che Kelly sa della sua identità, nella mia mente glielo dicono gabe e Cas, ma non lo riporto..non è poi importante..tuttavia il fatto che vanno a cercare Lucifer e sanno che Kelly è sparita, significa che sanno un po di cose no?

All'inizio volevo non mettere nessuna traccia di angst, ma poi non ho potuto farne a meno, devo dire che mi ha ispirato parecchio una puntata di The Originals in cui Klaus faceva fatica ad accettare il fatto di diventare padre e in cui Hayley appunto si è rivolta alle streghe ! Mi sono solo ispirata quindi non seguirò la stessa trama, anche perché spero nel prossimo capitolo di chiudere questa faccenda xd detto questo la storia è diventata un po' impegnativa ! Xd Meno male che tra due capitoli finirà xd

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Capitolo 11
*** L'ottava meraviglia del mondo ***


“Siete sempre state accusate di essere amanti del diavolo, ora posso dirvelo, con la vostra superbia ed arroganza, di essere superiori perfino a una divinità, mi siete sempre state sulle scatole!!!”

Sam e Dean si guardavano mentre nel santuario, una sceneggiata di proporzioni epiche si stava consumando.

“Dean, secondo te abbiamo sbagliato a portarlo qui?” chiese Sam.

“E perché? Mi sto divertendo un mondo! Non avrei mai pensato di vedere Lucifer alle prese con drammi famigliari.” Disse Dean ridendo.

“Dean, questa è una situazione seria!” lo aveva ripreso Sam, per poi sciogliersi in un sorriso anche lui. “Ma cos…smettila di ridere.”

“Non ci riesco, guarda la tua faccia…è proprio..ti stai sforzando di non ridere. È tropp..AHAHAH.”
Sam alla fine rise anche lui di riflesso.
 
 
*

“Quel bambino non è mio figlio, ma mi spaventa comunque l’influenza che voi pretendiate di avere sulla mia fidanzata. Non vi permetterò di farle il lavaggio del cervello.”
“Oh, perché, ti sembro così influenzabile?”

“Kelly, non lo vedi, non abbiamo mai litigato…questa..creatura..ti sta mettendo contro di me!”
“Ahhh, allora non è vero che non credi che sia tuo figlio!”

“Il bambino è tuo figlio, io l’ho visto.” Disse la strega. “E ho visto anche altro. Queste visioni che hai..è il bambino a mostrartele.”
“Visioni? Quali visioni?”

“È vero quindi, sta cercando di perseguitarmi con immagini di devastazione per distruggermi!”
“Lucifer, di quali visioni stai parlando? Perché non mi hai detto niente?”

“Non volevo spaventarti, ma ora ho capito. Vengono da LUI.”
“Lucifer, Lucifer, dove vai, aspetta!”
 
 
Kelly si mise a piangere e Dean e Sam andarono a consolarla.
“Andiamo, sii serena, almeno che è uno stronzo, l’hai scoperto subito.” disse Dean.

“Mio fratello intende dire che se hai bisogno di aiuto, noi ci saremo. Abbiamo sempre desiderato conoscere un angelo appena venuto al mondo.”
“E io ho sempre desiderato fare lo zio.” Disse Gabriel.
“Vado a riprendere quella testa di cavolo di mio fratello.” disse Castiel.
 




Castiel aveva raggiunto Lucifer sulla spiaggia. "Lucifer..."

"Vattene via, Castiel. Voglio restare da solo."

"Se avrei potuto scommettere su di te, avrei detto che saresti stato contento di avere un erede a cui insegnare tutto quello che sai del mondo."

"Quello che so del mondo eh?? Quello che so del mondo...quello che so del mondo!!!" La sua furia aveva innalzato un grosso polverone di sabbia e Castiel si era dovuto riparare con le mani.

"Lucifer, calmati!"

"Quello che so del mondo è che prima era un paradiso del bene! Paradiso che io ho contribuito a distruggere! Gli umani devastano il terreno per raccogliere i loro frutti con l'AGRICOLTURA, frutti che la natura non darebbe mai a loro SPONTANEAMENTE, stroncano la vita degli alberi che un tempo erano i RE DEL MONDO, oppure appiccano incendi e distruggono le foreste, contaminano l'acqua del mare e non parliamo delle guerre e degli omicidi! Sarebbe stato un mondo diverso se non fosse stato per me! Ogni volta che mio figlio vedrà qualcosa di brutto sulla Terra, si ricorderà sempre che esiste per colpa mia!!"

"Non puoi arrogarti la responsabilità per ogni male del mondo!"

"Ma prima che facessi quello che ho fatto, non esisteva MALE sulla Terra."

"Sono certo che il Male avrebbe avuto modo di sgorgare comunque da un'altra strada. E lo sai perchè? Perchè è l'unica cosa che è impossibile da debellare. Tu sei sempre stato presuntuoso, fratello, ma stavolta hai proprio passato il segno. Credi davvero che se non fossi stato tu, non ci sarebbe stato qualcun altro? Credi davvero che il MALE pur di essere libero di circolare, non avrebbe sfruttato qualche altra povera anima, oltre al povero Cain??"

"Hai preso l'esempio sbagliato, fratello."
"Cain è riuscito a perdonarsi, puoi riuscirci anche tu." gli sussurrò Castiel, abbracciandolo.
"Lo..lo dici solo per consolarmi." disse Lucifer lasciandosi abbracciare.

"Non mi è mai piaciuta questa parola. Consolare! Ho sempre pensato che facesse sentire peggio la vittima, ma la libertà si dice che renda liberi."

"Non so come si faccia a fare il padre. Che cosa posso insegnargli? A non essere come me?"

"No, fratello. Sei tu che non devi essere come papà."

"Non dire così....lui.."

"Ti ha respinto, mandato via, invece di ascoltarti e perdonarti. Un po' la stessa cosa che ha fatto John Winchester con il giovane Sam, dico bene? È per questo che lo volevi come tramite. Non è mai stato perchè era considerato il tramite di Abel, ma perchè ti rivedevi in lui."

Lucifer si asciugò una lacrima.

"Non devi più vivere nel passato. Sei diverso da nostro padre. Quindi non essere come lui e smettila di fare paragoni. È ora di crescere."

Lucifer lo abbracciò come un bimbo piccolo che cerca protezione.



"

Una volta andato via Castiel, Lucifer rimasto solo, stava camminando ancora da solo sulla spiaggia, fino a quando non vide un bambino preso in braccio dal suo papà, l'aveva preso per le ginocchia con la testa che ciondolava quasi per terra sembravano divertirsi un mondo.
Però..sono teneri i cuccioli d’uomo.
“Lucifer…”
“Kelly..“

Lucifer rimase ammaliato dalla sua bellezza. Kelly e il suo vestito lungo, bianco, di cotone leggero con dei fiori dipinti. Sembrava una contadina o una principessa delle rose.

“Non vuoi..neanche…provare a sentirlo?”
“Kelly…io..”

“Potrei avere un altro uomo, sai…ma sono innamorata di te. Non vorrei nessun altro accanto a noi e non perché ho paura di cosa mi farebbero se qualcuno di malvagio sapesse del bambino …ma per quello che abbiamo passato insieme…perché odi così tanto una cosa che è nata da te?”

“Perché forse l’odio è quello che ho sempre conosciuto dall’umanità…e da mio padre.”
“L’umanità non ti ha mai conosciuto davvero.. non sa come eri prima di essere il capro espiatorio di ogni male, così come tu odi il nostro povero bambino senza conoscerlo.” Gli prese la mano, se la mise sulla pancia e Lucifer trasalì sentendo dei calci.
“Ho sentito un calcio. Oh mio dio,. Kelly, l’ho sentito.”
“Sì, credevi fosse un bambolotto?”

“È vivo..ha le gambe di un atleta..e chissà se avrà il cuore di una lepre..o di un orso.” Si mise ad ascoltare il suo cuore.
“Oh, che sciocchezza.” disse, sollevando la testa.

Ma in quel momento sentì una lingua ancestrale. L'enochiano.
“Oh…”
“Lucifer, che c’è, che succede?”
“M-mi..ha parlato..”
“Il bambino??? Che ha detto??”

“Delle parole che credevo di aver dimenticato, in enochiano..”
“Che parole?”

“Papà ce le ha insegnate per la prima volta tanto tempo fa…Perdono..e Amore…dette in lingua degli angeli. Non sapevamo cosa significassero. Era la prima volta che le sentivamo pronunciare."
Lucifer a quel punto, ebbe ancora delle visioni.

Lucifer che accompagnava i mostri attraverso un portale.
Non erano incubi.
Ma redenzione e amore.

I mostri camminavano liberi sulla Terra, convivendo con gli umani, senza fare loro del male.
Liberazione della malvagità, delle ombre sulla terra.

“Ho frainteso tutto..” disse Lucifer.
Poi un’altra visione. Scioccante, che lo fece cadere a terra.

"LUCIFER! Stai bene??" gli chiese Kelly, porgendogli la mano.

"Sto bene, sto bene, non preoccuparti." Disse lui alzandosi da solo.

“Cosa hai visto ancora?”
“Io…una cosa sorprendente.”
“Cosa? Dimmelo.”

Mio figlio..bello. Molto più bello di me. Aveva due occhi azzurri che..”
“Hai detto mio figlio.”
“Scusa, in effetti avrei dovuto dire nostro..
Kelly lo zittì con un bacio sulla bocca dolcissimo.
“Quindi hai cambiato idea sul diventare padre.”

“Diciamo che, ogni re ha bisogno di un erede.
“Guarda..il tramonto. Dicono che segni la fine.”
disse lei. “Ma ogni giorno il sole sorge di capo, come la prima volta, come ogni fine che corrisponde a un nuovo inizio.” replicò lui.

Si baciarono ancora sotto il tramonto davanti al mare, poi Lucifer la prese in braccio e la portò verso il mare.
“No, Lucifer, aspetto un bambino…Lucifer…!”
“Mio figlio amerà l’acqua, proprio come me!!”

“Maschilista.”
“Solo realista, mia cara.”
 
“Non sono carini?” chiese Gabriel.

“Ma va, è solo il mare..farebbe sembrare bello anche un toro con le corna.” Disse Dean sorridendo.
“Dean! Non insultare il toro!” disse Gabriel, poi tutti scoppiarono a ridere.

“Siete sicuri che Dio non abbia nulla in contrario?” chiese Sam.
“Credo che questa sia stata una prova per lui..e che lui l’abbia superata. Dopo questo, è ufficialmente perdonato da nostro padre. Non abbiamo nulla da temere.” disse Castiel.
 
 
Quando lucifer tornò dall’acqua, tutto bagnato, disse a Kelly che avrebbe asciugato i suoi vestiti ma lei lo pregò di non farlo, lui inizialmente stupito, si sentì felice, sentendo Kelly chiedergli di non asciugarla perché voleva godersi questo momento ancora per un po', quindi seguì il suo esempio e si avvicinò a Dean e Sam di soppiatto.

“Vorrei tanto conoscere il terzo Winchester.”
“Perché???” chiese Dean sospettoso.
“Che cosa vuoi da Adam?”chiese Sam.

“Solo fare la sua conoscenza e augurargli buona fortuna per avere dei fratelli come voi.” Fischiettò.
Quando se ne andò, Dean continuò a guardarlo male.
“Non mi piace questa cosa.”

“Magari vuole arruolarlo come babysitter.” Disse Sam scrollando le spalle.
“Sam, non è divertente.”
“Un po’ sì.” Sorrise lui.
 
 
Lucifer era seduto su una roccia degli scogli a guardare il mare, quando arrivò Balthazar.

“Sai, una di quelle streghe è molto affascinante. Non capirò mai perché invece di sceglierti una di loro, hai scelto un’umana senza magia.”
“In lei vedo tutta la magia del mondo, quando guardo nei suoi occhi, fratello.”
Balthazar fischiò.

“Sei proprio innamorato. Ma dimmi..che cosa hai visto prima?”

“Come? Cosa intendi?”

“Ti ho visto in lontananza, sembrava vedessi la maria vergine e poi hai avvicinato Sam e Dean e hai chiesto di loro fratello. C’entra in qualcuna delle visioni che hai visto? Perché..se è così..loro non mi stanno molto simpatici, ma..credo dovrebbero saperlo.”

“Diciamo che..forse questa particolare visione è meglio che non la conoscano.”
“Ma…fratello..”

“Ora lasciami solo, Balthazar. Voglio pensare al nome da dare a mio figlio.” Disse con un sorrisino.
“Sai già che è un maschio??”

“Non solo un maschio. Un agglomerato di bellezza. Più azzurro del mare, più vivace dell'arcobaleno, più splendente di una stella e più caldo del sole. Ho compreso che l'ottava meraviglia del mondo ESISTE. L’ottava meraviglia del mondo che stava per diventare il mio più grande rimpianto.”

Balthazar se ne andò tutto confuso, quando incrociò Castiel che raccoglieva conchiglie e borbottò qualcosa sul fatto che "La liberazione della gabbia gli ha scombussolato il cervello. è del tutto impossibile che qualcuno possa passare così presto da un estremo all'altro. Cosa stai facendo, Castiel?"

"Raccolgo conchiglie. Non faccio mai regali a Gabriel, credi gli piacerebbero?"

Balthazar scappò via borbottando qualcosa sulle scemenze dell'amore e su come rincitrulisse tutti.


Lucifer rimasto solo sugli scogli a guardare i colori sfavillanti del tramonto, ripensò alla visione che aveva avuto.

Suo figlio Jack e Adam , il fratello dei Winchester, stretti in un abbraccio appassionato con le labbra incollate.
Sorrise.

















Note dell'autrice: ciao ragazzi!! spero che questo capitolo non vi abbia delusi, in principio il capitolo doveva essere più angst, magari progettavo anche un rapimento ai danni della povera Kelly ma poi non me la sono sentita e ho propeso per un capitolo più dolce e spensierato xdf devo confessare che a una prima lettura non mi soddisfava, invece rileggendolo, devo ammettere che mi piace molto, soprattutto la parte del tramonto e quando Lucifer cambia idea xd forse avrei dovuto fare in modo che ci fosse un processo di elaborazione più lento, sarebbe stato più logico, se no Lucifer sembra davvero psicopatico lol ma non me la sono sentita di allungare ulteriormente il brodo! in fondo non la vedo così irrealistica come cosa..vi piace l'idea che Adam e Jack finiscono insieme anche in questa ff? ahhah al'inizio volevo fare che ci finisse Gabe, poi mi sono ricordata che.....Gabe stava già con cas ahhahah

Ps confermo che il prossimo sarà davvero l'ultimo capitolo xd spero vi piacerà!

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Capitolo 12
*** Dio e Lucifer parlano al mondo ***


Lucifer aveva infine perso il potere di vedere nel futuro.
Quelle visioni che erano arrivate, così repentinamente, tanto repentinamente se ne andarono con la nascita di Jack.

Erano arrivate con la gravidanza di Kelly e se ne andarono con la nascita di Jack.

Lucifer non sapeva se il bambino inconsciamente aveva voluto fargli un regalo, se era il suo dono per lui.

Si commuoveva al pensiero che il suo piccolo, a modo suo, desiderava farsi voler bene da suo padre.
Erano più simili di quanto pensava.
Jack era un batuffolino dal capelli castani chiaro e occhi azzurrissimi, ma la sua crescita non era come quella di un normale bambino terrestre.

In quattro giorni di vita, Jack aveva già l’aspetto di un bambino di sei mesi, in due settimane sembrava un bambino di due anni.
Due mesi dopo aveva dieci anni e il mese dopo ancora, diciotto anni.

Lucifer era preoccupato della sua crescita abnormale, ma fortunatamente dopo i diciotto anni, la sua crescita sembrava essersi finalmente arrestata.
Aveva parlato anche con Chuck.

Suo padre lo aveva rassicurato, quando Lucifer aveva espresso la sua tristezza per il fatto che a suo figlio fosse stata negata l’infanzia, Dio aveva detto di rimando, che per par condicio, Jack sarebbe invecchiato più lentamente rispetto agli altri.
 

Lucifer aveva deciso di fare davvero qualcosa per l’umanità e qualcosa di incredibile quindi sconvolse il mondo, qualcosa di inaspettato.
Un giorno, le voci di Dio e di Lucifer scossero il mondo a livello globale.

Miliardi di persone poterono sentire le loro voci che parlavano di Rinascita, amore, perdono, un nuovo mondo. Un mondo di pace, uguaglianza, amore, benevolenza.
Quel giorno, il mondo lo passò a piangere.
Quel giorno il mondo non dormì.
 
Neanche Sam e Dean, a casa di Bobby, con Adam stretto tra di loro sul divano a guardare il tg.

Quella sera, Crowley si era materializzato a sorpresa nella casa di Bobby.
“Che ci fai qui?? Ti sembra il momento? “ gli disse indicando il tg.

“Lo so, non volevo restare solo.” Disse Crowley.
Sam e Dean pensarono di stare sognando.
Quella sera successe un altro miracolo.
Bobby e Crowley non si sa come, si ritrovarono abbracciati e piansero come bambini.

“Stupido demone, ma ti sembra il caso di frignare come una femminuccia? Sei un demone o cosa?”
“Sono un demone..ma anche i demoni sono sensibili ai..miracoli  e questo giorno resterà nella storia.”
 
Quella notte, fu la notte delle stelle cadenti.

Chuck volle questo per segnare l’inizio di una nuova era.
Non sarebbe stato come un nuovo eden e il male avrebbe continuato a esistere purtroppo, sulla Terra, non era nei poteri di Dio, debellarlo del tutto, ma già il fatto di essersi rivelato finalmente al mondo, avrebbe reso la Terra più luminosa, l'amore avrebbe illuminato maggiormente i cuori degli uomini, così come il perdono.

Un nuovo mondo.

Ora toccava a Lucifer fare la sua parte.
 
“Ora tocca a me.” pensò lui, mentre entrava nel Purgatorio.

“Allora…chi di voi bestiacce vuole tornare nel mondo dei vivi?”

















Note dell'autrice: ciao raagazziiiiiiiiii
allora, questo capitolo non doveva esistere, ma ho dovuto spiegare un po' di cose prima del capitolo finale xd quindi vi annuncio ufficialmente che il prossimo è davvero l'ultimo xd spero non vi sembri troppo irrealistico come quasi finale lol lo so che l'idea di Dio che si rivela sembra una cosa impossibile e irrealistica..ma ricordiamoci che Lucifer è uscito dalla gabbia, è diventato buono e ha avuto un figlio!!! Non credete sia una cosa così straordinaria che potrebbe far cambiare idea a Dio, sull'idea di rivelarsi al mondo? :)) 

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Capitolo 13
*** Un nuovo inizio ***


Nella grande piazza, Sam e Dean stavano assistendo a quell’incredibile folla che era scesa in piazza per vedere le anime tornate al mondo, non riuscendo ancora a credere ai loro occhi.

Lucifer aveva liberato alcune creature dal Purgatorio, quelle che avevano dimostrato di poter avere una seconda possibilità.

Fino a quel momento, Dean e Sam avevano sempre creduto che il Purgatorio fosse un mito, che non esistesse davvero o che comunque ospitasse solo anime umane e invece ospitava anche creature non umane, come vampiri o demoni o mutaforma.
Il Purgatorio valeva per tutti.

Fino ad allora però, le anime venivano abbandonate a sé stesse, raramente e solo dopo un tempo incalcolabilmente lungo, potevano lasciare il Purgatorio, ma c’era anche chi non lo lasciava MAI perché non riusciva ad espiare la sua colpa.
Ora però, era tutto cambiato.
Molte anime erano state liberate.

Quando Sam e Dean lo seppero, stavano per andare fuori di testa, pensando che Lucifer fosse uscito di testa e che fosse tornato pericoloso, ma ora a vedere quella scena, un sole luminoso che illuminava la piazza e gente che scendeva in campo a salutare quelle creature, quelle persone così strane, cominciavano ad avere dei dubbi.

Finalmente il genere umano si trattava tutti come fratelli.
Sembrava quasi di vedere l’ascesa degli alieni sulla Terra e se si continuava così, i fratelli non escludevano che un giorno, sarebbe potuto accadere anche questo.
 
Una coppia di ragazzi, uno moro e muscoloso con i capelli lunghi quanto Tarzan, l’altro magrolino e dal viso effimineo, quasi etereo, sembravano entrambi poco più che adolescenti, restavano lì, abbracciati, sembravano quasi volersi aggrappare l’uno all’altro.
Sam e Dean erano incuriositi da loro, avevano abiti moderni ma in qualche maniera, troppo semplici, come se avessero preso la prima cosa che era capitata loro, per non dare nell’occhio.
Quei due ragazzi erano avviluppati in un abbraccio strettissimo con i volti vicinissimi.

“Ehi, ehi, Sammy, guarda quelli.” Disse Dean.
“Dean! Non fare il guardone!”
“Sono una coppia.”
“Ma figurati. Per te sono tutti gay?”

“Secondo te due che stanno vicini in quel modo, non lo sono?”
“Non per forza!”
“Ah sì, allora…ti sfido a stare così vicino con me.”
Sam lo guardò imbarazzato.
“Smettila…o..”
“O?”

“Ti infilo dentro la prima camera disponibile e ti faccio cose inimmaginabili.”
“Lo sapevo!!” disse Dean avvicinandosi ai due.
“Dean! Dove vai?? Dean, torna qui!!”!
 
Chi siete?” chiese Dean, sfacciatamente.
I ragazzi sussultarono, Sam lo raggiunse di corsa e gli diede uno scappellotto in testa.

e non risposero, ma il minore si strinse di più al maggiore e l’altro rafforzò la presa, in un moto istintivo e protettivo.
“Non preoccupatevi, è solo che..vi abbiamo visti spaesati e qualcosa ci dice che…è un tipo di paura specifico, di chi non riconosce il mondo, questo mondo.” Disse Sam.
“Ma se non volete dirlo, noi..”

“Non lo griderete a gran voce? Non ci metterete in imbarazzo?” chiese Cain.
“Promesso. Avete la nostra parola.” Disse Sam.
Dean annuì.
I due ragazzi si guardarono.
“Io sono Cain, lui è mio fratello Abel.

Sam e Dean li guardarono con gli occhi che uscivano dalle orbite.
“Sì, ci hanno avvisati che molti avrebbero questa reazione qui, da un lato ero curioso di sapere se fosse vero..se l’angelo aveva ragione.”
“Quale angelo?”chiese Sam.
“Quello goloso, mi ha offerto una mela, non ho apprezzato l’ironia..”disse Cain.
“Gabriel..è sempre il solito.” Disse Dean.

“Comunque..è davvero un onore conoscervi, voi non potete saperlo..ma si disse per molto tempo che..noi eravamo i vostri discendenti.”
“Ohhh, mi dispiace.” Disse Cain.
“Oh, non devi dispiacerti. In realtà noi..non potremmo mai..alla fine l’amore che ci lega, è stato più forte di un qualsiasi destino o maledizione.” Disse Dean.

Cain guardò Abel con una tenerezza che fece arrossire i due fratelli.
“Ehm , non volevo dire che tu e tuo fratello..scusami, io..”

“Non preoccuparti, Dean, so bene cosa pensano tutti di noi..ma vedi, il brutto di raccontare storie lunghe duemila anni, è che non c’eri e più persone passano e più racconteranno versioni differenti dalla verità, da quello che è successo veramente.”
“Non hai..ucciso tuo fratello quindi?” chiese Dean.
“L’ho fatto.” Ammise Cain. “Ma sono stato ingannato! Credevo fosse l’unico modo per salvarlo dal diavolo che l’aveva corrotto e aveva avvelenato la sua anima.”

“Lucifer aveva corrotto Abel??” chiese Sam.
“Lilith, mi disse che l’unico modo per salvare mio fratello dalla dannazione, era quello di ucciderlo.”
“Lilith?? Lilith?? L’abbiamo conosciuta!”
“Davvero?” chiese Cain.

“L’ha uccisa Raphael l'anno scorso! Peccato, perché avrei voluto ucciderla io! Quella puttana!!” disse Sam.
“Sam…calmati ok?” gli chiese Dean, toccandogli il braccio.
“M-mi dispiace..la odio..la odiamo per faccende personali, diciamo.” Disse Sam imbarazzato.

“Si è lasciata corrompere anche lei, come mio fratello da Lucifer.. mi disse che per salvarlo, avrei dovuto trafiggere l’ombra del male che Abel aveva ormai dentro, con la mandibola di un animale.. Io.. non sapevo cosa fosse la morte..” disse accarezzando il viso di Abel. “Mi sono pentito cento volte quando lo vidi cadere e gridare..morii in quello stesso istante ben prima di prendere l' arma e pugnalarmi io stesso.”
“Tu ti sei..ucciso?” chiese Dean sconvolto.
Cain annuì.

“Ero ancora cosciente, quando lo vidi pugnalarsi e accasciarsi su di me. Una sensazione stranissima..avrei dovuto odiarlo, ma in quel momento, mentre eravamo uniti da quell'abbraccio doloroso...sentii solo..amore. Conoscemmo il dolore insieme..e insieme morimmo.” disse Abel.

 “Aspetta un attimo..questo mi ricorda qualcosa..Romeo e Giulietta..non sarà che..” disse Sam.
Balthazar si materializzò in quell’istante.
“La storia di Romeo e Giulietta è nata per causa o merito mio, che dir si voglia.”
“Cooosa? Sei stato tu?” chiese Dean.

“Sono stato io, sì. Signori, avete davanti i veri protagonisti della più grande storia struggente del cinema.”
Sam e Dean avevano la bocca aperta.
“Ma..come è possibile?” chiese Sam.

“Sono stato io.” Ripetè Balthazar. “Chiesi a papà di farli rinascere, di dare loro una seconda possibilità, lui accettò…ma non avevamo calcolato il fatto che le loro anime si sarebbero trascinate dietro un cumulo di oscurità importante,  il loro destino era troppo intriso di oscurità..credevo si potesse lavare via e invece..”
“E invece ci sono cose che non si possono lavare via tanto facilmente..” disse Abel accarezzando la mano di Cain.

“Da allora, odio ogni film d’amore che finisce tragicamente. Come quella puttanata del Titanic. Se solo Cassie avesse accettato di aiutarmi, avrei evitato quella tragedia.”
“Aspettate..questo significa che torneranno anche Eva e Adamo?” chiese Dean.
“Mamma e papà non se la sentono di tornare in questo mondo e non lo faranno.” Disse Cain.
“Ohhh..” dissero in coro loro due.

“Smettetela di guardarci così. Non ci è mica cresciuta una terza testa, sapete?”chiese Abel ridacchiando.
“Io..scusatemi..ma è che..voi due..Romeo e Giulietta..è un po’ troppo per le nostre menti limitate.” Disse Dean.
“C’è molto mistero nella lunga storia della nostra esistenza, questo è solo un piccolo puzzle. O credete forse che questi siano i nostri VERI corpi?”chiese Cain.
“Non lo sono??” chiese Sam sconvolto.

“È passato troppo tempo.” Disse Cain guardando i due come se fossero pazzi. “Va bene riportare qualcuno in vita, ma siamo realisti..insomma..un conto sono delle anime…ma i corpi? Più il tempo passa e più è difficile riportare allo stadio originario qualcosa di andato perduto nella forma fisica. La materia si degrada..si frantuma, si disperde ed è sempre più difficile recuperarla una volta andata persa..”

“Non che Lucifer non avrebbe voluto provarci.” Chiarì Abel. “Lui avrebbe voluto ridarci i nostri vecchi corpi. Ma dio e gli altri angeli dopo un’attenta analisi, hanno stabilito che fosse troppo pericoloso cercare di ripristinare qualcosa di fisicamente così antico che fosse andato distrutto..quando distruggi qualcosa..rimane sempre una traccia nel dna, che tu lo voglia o no..c’erano due possibilità: o ucciderci un’altra volta, cercando di ripristinare una materia che era andata distrutta troppo tempo fa..per fartela breve, è come mettere un cerotto sullo squarcio di un bazooka..”

Dean si toccò il braccio.
“Oppure il rischio era psicologico. Ripristinare anche il nostro dna significava ripristinare anche vecchi traumi e ferite..per tanto così..tanto valeva non tornare in vita per niente…quindi hanno concordato che fosse meglio regalarci dei corpi tutti nuovi.”
“Dio può creare dei corpi dal nulla??” chiese Sam.
“Ehi, vi ricordiamo che ha creato i nostri genitori dal nulla.” Disse Cain.

“Questo è solo un contenitore! È lo spirito che conta! Pensate di aver avuto sempre questo aspetto voi due? Milioni di anni, milioni di volti diversi..” disse Abel.
 “Va bene ma non credo di essere pronto per scoprire che Sam è mio figlio o che…io gli ho fatto da bambinaia o..”
“Sei sempre così arrogante, magari eri anche più piccolo di me. E chi te lo dice che eri un uomo?”

Dean a occhi sbarrati li fissò ancora.
“Cambiamo discorso ok? Tu cosa c’entri con loro?”
 “Io li guardavo, li osservavo Mi piacevano! Oh, non in quel senso. Loro due sono il mio più grande rimpianto. Capii troppo tardi quello che stava succedendo..quando vidi loro..e quel disgraziato di mio fratello Lucifer, guardarli a poca distanza con sguardo vitreo..capii che una disgrazia era appena accaduta.”
“È stato proprio un bastardo, lui..” disse Dean.

“Dean, non per difenderlo, anzi, sono d’accordo con te, ma come non sapevamo cosa fosse la morte e quanto dolorosa fosse..non lo sapeva anche lui.” disse Abel.
“Proprio così. Neanche noi angeli..sapevamo cosa fosse..la MORTE, Lo vidi scioccato,con la bocca aperta a guardarli. Capii che stava provando una cosa chiamata rimorso.
“Lucifer pentito? Non ha mai accennato al fatto di provare un qualche tipo di pentimento...davvero..provava COMPASSIONE per voi?” disse Dean.

"Oh, secondo te non ne siamo degni? Grazie." rise Abel.

"Non volevo dire..è solo che sembra strano sentire di Lucifer che provasse compassione per degli umani." disse Dean, ma Cain rise.

"Forse se l'avesse detto a Dio, forse..." suggerì Sam.

"Mio fratello NON avrebbe mai confessato una cosa del genere."disse Balthazar.

"Ma se avesse espresso rimorso...Dio sarebbe stato forse più morbido con lui.." chiese Dean.

“Rimorso? Voi umani non lo fate mai..e vi stupite che il diavolo non lo faccia?” chiese retoricamente Cain.

Sam e Dean non seppero cosa replicare.

"Ne parlai con Gabriel, che ebbe un modo tutto suo, per affrontare il lutto della perdita di Lucifer. Si prodigò a far circolare il detto: provare compassione per il diavolo è una stronzata! Non si aspettava che diventasse un dogma, disse."

“Noi abbiamo perdonato Lucifer, per quello che ha fatto. Soprattutto ora che ci ha riportati qui. Il Paradiso dopo un po’ è noioso..”disse Abel.
“Condividevate lo stesso paradiso?” chiese Dean.
Sam gli diede uno scrollone.
“Adesso scusateci ma vorremmo riposare.”
“Sam, credi che lui..e lui…”

“Dean! Ti proibisco di chiederglielo!!”
In quel momento i loro sguardi vennero attirati da un omone, che veniva tormentato da una ragazzina con i capelli rossi e un cinese.
 
“Ma mostri sempre i denti quando ti fanno arrabbiare o…” diceva la ragazzina.


“ Denti? Sei per caso un vampiro?”
“Dean!! Perdonalo, oggi è sovraeccitato, non capisco perché.” Disse Sam.
“Posso capirlo e non c’è niente di strano. Piacere, Dean, io sono Benny. Sono un vampiro e vengo dal Purgatorio.

"Noi siamo Dean e Sam..e voi siete?" chiese Dean ai due ragazzi.

"Charlie e lui è il mio amichetto dalle superiori, Kevin."

Si strinsero le mani.

“Il Purgatorio eh? Come fai a cibarti di sangue, lì? Avrai dovuto adottare uno stile vegano.”

Il vampiro dagli occhi incredibilmente e maledettamente e insopportabilmente blu, secondo Sam, rispose con tono provocatorio.
“A dire la verità, non mi cibo più di sangue umano da un bel pezzo, sai.”
“Oh, ti cibi di scoiattoli?” ridacchiò Dean.
“Neanche, ma mi hai dato un’idea…se volessi offrirti..”

“Ah, quindi vorresti provare a prendere un po’ di questo prezioso sangue? Provaci e vediamo chi la vince..” disse Dean sfidandolo.
“La volete finire voi due di flirtare??” sbottò Sam, perdendo la testa.
Benny guardò scioccato Sam.
“Oh, oh, hai un bel caratterino e tu saresti..”
“Sam, è Sam….L’amore della mia vita!”

Sam lo guardò scioccato, chiaramente non si aspettava quelle parole.
“È molto geloso di me, ma non ne ha motivo, io vedo solo lui, anche se mi piace provocarlo, per vedere quanto riesco a farlo impazzire di gelosia..lo capisco, io mi sento allo stesso modo, ma la verità è che è il centro del mio universo. Non esisterei se lui non ci fosse.”
“S-sei un idiota.” Disse Sam.

“Ah, che bello essere usato come mezzo per far ingelosire qualcuno. Mi piace. Vi prego, rifatelo. È così divertente.”
“Tu..sta lontano da lui.” disse Sam, mettendo la testa sul suo petto.
“Come vi siete conosciuti?” chiese Benny.
“In realtà io l’ho conosciuto che stava nella culla di un ospedale, è mio fratello minore.”

Sam lo guardò impallidendo e sentendosi tradito, ma Dean gli fece l’occhiolino e gli stampò un bacio mozzafiato sulla bocca.

“Okay, ora sono confuso.” Disse Benny, ma sorrideva. Charlie si mise una mano sulla bocca ma sorrideva, Kevin era solo un po' stupito.

“Vuoi sapere che tipo di amore ci lega? Ma che importa? Se la risposta è AMORE a tutto, che importa saperne il colore..o le sfumature? Ha davvero così importanza?”
“No, non proprio.” Disse Benny. “Restiamo in contatto eh?”
“Certo.” Disse Dean.

Dean e Sam si scambiarono i numeri con Benny e chiacchierarono anche con Charlie e Kevin, trovandoli molto simpatici e scambiandosi i numeri anche con loro, che non sembrarono turbati per niente dalla natura del loro rapporto. Quando se ne andarono, Dean e Sam continuarono a baciarsi, mentre poco distante, Adam e jack abbracciati si scambiavano tenerezze, coccolandosi di tanto in tanto, Crowley e Bobby si prendevano in giro scherzando bonariamente e facendo altrettanto – loro dovevano ancora avere il loro primo bacio ma lo avrebbero avuto presto. Castiel invece baciava appassionatamente Gabriel imprigionandolo contro un muro, con il suo corpo. A volte a turno fingevano di spingersi via e poi uno o l'altro si riappropriava delle labbra dell'altro.– Cain e Abel, da una balconata che scendeva fino giù in piazza, seduti sui gradini, guardavano Sam e Dean baciarsi con ammirazione e stima.
“Quanto sono carini, non trovi, amore mio?”

“Sì. Ma sono i nostri discendenti, non potevano essere altrimenti.” Disse Abel accoccolandosi a lui e baciandolo con romanticismo.
“Non vedo l’ora di esplorare il mondo insieme a te.” Disse Cain.















Note dell'autrice: FINALMENTEEEEE riesco a postare questo capitolo conclusivo! Mi stava venendo una crisi nervosa..non avete idea di quante volte l'ho modificato e anche così di sicuro dovrò inserire ancora qualche altra frase o modifica..so che tanto questa è la mia croce...ma non volevo più aspettare, ora lo posto o mai più, mi sono detta xd
ho cercato di correggere più che potevo ma non mi illudo, ci sarà cmq ANCORA qualche altro errore che correggerò, lo dico, ma prima datemi un po tregua xd
Cain e Abel..ve lo aspettavate? ormai ho un'ossessione per loro xd
ero indecisa se lasciare il dubbio su di loro ma alla fine non ce l'ho fatta..è stato più forte di me xd
tenete presente che questi non sono neanche i loro veri corpi, sono corpi del tutto nuovi..quindi..non avrebbero neanche lo stesso dna ora. 
Invece vi ha stupito la cosa di Romeo e Giulietta? ahhah vi giuro che non era preventivata ma poi mi è sembrata un'idea grandiosa e non volevo abbandonarla o cestinarla xd in più da una motivazione sensata a una delle più grandi tragedie e ingiustizie che il mondo ha mai conosciuto!

Benny: volevo che anche in questa storia ci fosse e che diventasse amico di Dean! Lo so, forse la cosa è implicita e troppo velata ma è quello il mio intento. Mi dispiace per Charlie e Kevin che rimangono sullo sfondo..LOL non ho neanche scritto che se ne vanno e si allontanano..ma ve l'ho detto..dovrò aggiungere dei pezzi al riguardo, quindi..se state leggendo queste note, sappiate che il capitolo subirà delle ulteriori modifiche...di poco eh, niente di importante. Scusate se non lo faccio ora, ma SONO COSì STUFA DI MODIFICARE GRRRRR. Se aspetto un altro giorno prima di postare, incendio tutto!! Come il drago di Merlin che si mise a dare fuoco a Camelot xd

e Bobby e crowley? Si, avranno una storia ma non subito LOL in questo capito LOL sono ancora amici..

Ragazzi, sono davvero contenta di questa storia, mi ha restituito una leggerezza che era da anni che non sentivo più quando scrivevo, ma sfortunatamente stava già scemando, avrete visto che ultimamente stavo facendo fatica anche qui, quindi è anche per questo che ho voluto ultimarla velocemente senza altri capitoli aggiuntivi se altri personaggi. Ma mi resterà cmq nel cuore!!

ps come vi ho detto, tenete d'occhio il capitolo, per essere sicuri di non perdervi frasi aggiuntive..spero entro domani potrà essere rimaneggiato a dovere.

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