diario di malattia

di Mia Renard
(/viewuser.php?uid=660469)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** primo capitolo ***
Capitolo 2: *** secondo capitolo ***
Capitolo 3: *** terzo capitolo ***
Capitolo 4: *** quarto capitolo ***
Capitolo 5: *** quinto capitolo ***
Capitolo 6: *** Sesto capitolo ***
Capitolo 7: *** settimo capitolo ***



Capitolo 1
*** primo capitolo ***


Autore: Lamia Valentini Fandom: Supernatural Personaggi: Dean e Castiel (Destiel)
15 Settembre.
Pagina 1
Quello che inizialmente Cas accusava come fastidio, adesso è diventato un problema. Al punto che ieri sono dovuto andare a prenderlo al lavoro perchè non riusciva nemmeno ad appoggiare le gambe sui pedali della macchina. Inizialmente sentiva sensazione di pungere, all'altezza del ginocchio, da entrambe le parti. Poi, questa sensazione si è traformaata in dolore, difficoltà ad alzarsi ed appoggiare il peso sullle gambe. Poi, ho notato che in effetti, dove sente male, c'è come una gobbetta, proprio appena sotto la rotula. A destra appena visibile ma a sinistra, molto più pronunciata.
Abbiamo deciso quindi di andare da un medico: un ortopedico. La sua diagnosi è stata la seguente: dal momento che Cas è già affetto da una distrofia miotonica ed i suoi muscoli sono quello che sono, la muscolatura a livello del ginocchio si è ritirata quindi lui sente male perchè l'osso batte sulla pelle. Non c'è niente da fare. Ci ha prescritto solo un antidolorifico come pagliativo.
Lui mi è sembrato rassegnato ma io, che lavorando come infermiere in ospedale e riguardo a discorsi sanitari me ne intendo più di lui, sono sicuro che questo tizio non abbia capito nulla. Io sospetto che la causa sia un'esostosi ossea ma non ho detto niente a Cas per non preoccuparlo. Ho insistito per convincerlo ad andare a farsi visitare sul mio posto di lavoro, dall'ortopedico che conosco io, tanto per avere un secondo parere. Credo di essere riuscito a convincerlo. Anche perchè il problema c'è e lui non può vivere ad antidolorifici.
E' necessario trovare una soluzione. Ho deciso di tenere questo diario perchè tengo all'uomo che amo e sono preoccupato per lui. Scrivere mi aiuta a riordinare le idee e ad alleviare la mia tensione. Ho deciso di seguirlo passo- passo nell'affrontare la situazione e ritengo sia importante scrivere per controlore l'evolversi di questa.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** secondo capitolo ***


15 Settembre. Pagina 2
Ho fissato la visita per lui, durante il mio turno di riposo. Così ho potuto accompagnarlo. Mi sono occupato io di tutto e sono riuscito a prenotare una visita in fretta, inserendolo come paziente urgente nell'agenda di un medico che io reputo serio.
Avevo ragione, non c'e muscolatura pronunciata a livello del ginocchio ed il problema è un'esostosi ossea. La patologia è detta: Sindrome di Ollier/ Maffucci. Questa è stata la diagnosi. Nel suo caso, molto più problematica a sinistra. E l'unica soluzione è un intervento chiururgico. Si apre e si scalpella via l'osso in eccesso. Ed è da fare al più presto per evitare danni ai nervi o alle articolazioni. Cas non l'ha presa benissimo. Andare sotto i ferri non è una cosa tanto entusiasmante. Ma ho tentato di convincerlo che il lato positivo è che abbiamo una soluzione ed è questo che conta e poi sarà un intervento da niente. Si, la convalescenza durerà un mesetto ma ci sono io con lui
Ho cercato di sdrammatizzare la situazione dicendogli che, la cosa peggiore, è che per una ventina di giorni dovrà adattarsi alla mia cucina ed ho intenzione di preparare tutti i suoi piatti preferiti. E poi ci penserò io a fargli l'iniezione di eparina nella pancia, a cambiarli le medicazioni e mi occuperò anche dell'attività motoria,i giorni dopo l'intervento. E' il mio lavoro, dopotutto. Il mio amore non è abituato ad avere a che fare con l'ambiente sanitario e la notizia di un ricovero l'ha chiaramente spaventato. Ho tentato tutto il giorno di tranquillizzarlo ma è chiaremente nervoso e teso. Continuavo a dirgli che ci imbarchiamo insieme in questa cosa. Sarà operato nello stesso ospedale dove lavoro e starò accanto a lui tutto il tempo. Cambierò orari dei turni e farò in modo di stargli accanto sempre. Poi, un'altra cosa positiva è che l'hanno messo in lista con l'urgenza e quindi lo chiameranno nel giro di un paio di settimane
Ci hanno già fissato il prericovero per lunedì. E' una cosa da fare e l'attesa non sarebbe certo servita a farlo stare meglio. Almeno ci lasceremo questa cosa alle spalle.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** terzo capitolo ***


25 Settembre. Pagina 3

Sono in sala d'aspetto del prericovero. Hanno appena chiamato Cas per il prelievo e ha voluto andare da solo. Non ha dormito tutta notte e si è alzato di cattivo umore. Inoltre ha sempre avuto problemi con gli aghi. Spero gli trovino subito la vena e non lo facciano soffrire troppo. Mi ero offerto io di farglielo ma non ha accettato, sostenendo che non posso sempre essere io a corrergli dietro e deve superare le sue paure. Certo che posso, è il mio fidanzato. Tocca a me occuparmi di lui. ma non ha voluto sentire ragioni.
. Mi fa tenerezza perché si sforza di essere coraggioso anche se so che in realtà ha una paura folle di questi ambienti e di ogni esame che gli può procurare dolore fisico. Non ha una soglia molto alta del dolore
. E' un po' che è dentro. Ho paura ci siano problemi... Infatti gli hanno fatto tre buchi per tiragli fuori mezza fiala di sangue. Si sono lamentati che ha le vene asciutte. Tanto è vero che sono dovuto andare al bar a prendere due bottigliette e lo hanno ubriacare d'acqua. Stamattina avevo cercato di farlo bere. Anche se doveva presentarsi a diugiuno, l'acqua la poteva bere. Me era talmente teso e arrabbiato che non ha voluto nulla e non ho voluto insistere. L'hanno rimandato fuori dicendo che riprovano dopo. La realtà è che gli hanno solo prolungato il problema. Se avesse accettato di farselo fare da me avremmo già risolto.
Adesso e' stato chimato per l'elettrocardiogramma ed ha voluto andare da solo di nuovo. Almeno questo esame non è doloroso e non gli ha mai creato panico
. Dopo le lastre e la spirometria ecco che finlamente e riuscito fare il prelievo. Siamo appena usciti dallo studio. Ha accettato che ci fossi anche io. A volte riconosce i suoi limiti. L'hanno fatto sdraiare e gli ho tenuto la mano per tutto il tempo, cercando di distrarlo facendomi raccontare di quale altro film pensa di andare a vedere al cinema, dal momento che è sempre informato sulle nuove uscite. Mi toccherà vedere l'ennesimo X-Men ma se lo merita. Lo porterò volentieri. Lo hanno poi tenuto steso finchè non ha riacquistato un po' di colore in viso. Era bianco come un fantasma
. Ora sono al bar ad aspettare l'ordinazione. Lui è seduto ad un tavolo, con l'espressione sconvolta perchè già è provato per stamattina e ci manca il colloquio con l'anestesista che avremo nel pomeriggio. Tenterò di fargli mettere nello stomaco qualcosa ordinando schifezze poco salutari. Almeno per gola, se non per fame, butterà giù qualcosa.

Cas è sotto la doccia e ne approfitto per aggiornare il mio diario. La visita con l'anestesista non è andata benissimo. Dopo aver visto esami e referti ha optato per un'anestesia totale. Cosa che ha sconvolto il mio fidanzato. L'anestesia totale fa sempre paura e, personalmente, per quanto io ne possa capire, in una persona affetta da distrofia miotonica muscolre e quindi sotto controllo anche per quanto riguarda il cuore, la trovo pericolosa. Come lo sarebbe stata anche solo una sedazione profonda
. Sul viaggio del ritorno non è più riuscito a trattenere le lacrime ed il mio cuore si è stretto in una morsa. Adesso mi sento colpevole di averlo convinto ad una seconda visita per avere un secondo parere ma non c'era alternativa. Non potevamo trascurare il problema. Delle banali sporgenze ossee avrebbero potuto portare problemi più gravi, in futuro. Solo che Cas non è stato capace di gestire la situazione perchè sentirsi dire, prima di non fare nulla, e poi di farsi operare, non è una cosa facile da digerire. E' passato da un estremo all'altro. E tra la tensione accumulata ed il terrore di farsi addormentare, si è poi lasciato andare allo sconforto.
Quando siamo andati un po' a riposare, prima di cena, ho tentato di nuovo di tranquillizzarlo, sostenendo che i medici sanno quello che fanno. Non sono degli incoscenti. E tra non molto avremo ricordato tutta questa faccenda con ironia. Non avrebbe avuto più dolori o diturbi vari. Volevamo una soluzione. Avevamo scoperto il problema e quindi trovato la soluzione. Ma ho capito che lui non ascoltava. Non ha detto niente ma si accoccolato contro di me, come se io potessi proteggerlo da tutto questo
. La possibilità di un astesia totale ha preoccupato anche me ma devo dimostrarmi forte e sicuro per lui. Gli starò accanto ogni istante e non permetterò che gli accada nulla di male.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** quarto capitolo ***


9 Ottobre. Pagina 4

Domani mattina alle 8 in punto Cas verrà ricoverato
. Speriamo che l'intervento si svolga la mattina. Meno resta ricoverato per le medicazioni, prima potrò portarlo a casa e fargli dimenticare tutto questo periodo di ansia. Abbiamo già preparato una piccola borsa, non avrà bisogno di troppe cose, tanto gli terranno su la camicina da ospedale tutto il tempo.
Adesso lui sta cominciando a cucinare una cena leggera, come gli hanno raccomandato di fare il giorno prima dell'operazione. Domani sarà a digiuno tutto il giorno. Quando torneremo a casa, la prima cosa che farò, sarà ordinare una pizza gigante per entrambi, con su tutto. Sono angosciato anche io a vederlo così.
Certo, io ci lavoro in ospedale ma per una persona del tutto estranea all'ambiente, mi rendo conto che non deve essere facile. Per oggi posso solo stargli accanto, sorridere, fingendomi per nulla preoccupato, e tenerlo tra le braccia ogni volta che si avvicina a me, desideroso di attenzioni.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** quinto capitolo ***


11 Ottobre. Pagina 5.

Non c'è stato un attimo di pace oggi. E' mezzanotte passata e sono nella sala infermieri dell'ospedale dove lavoro. Solo adesso trovo un attimo per aggiornare il diario
. Ieri mattina siamo arrivati qui allle 7: 30. Durante la mezz'ora che ci hanno fatto aspettare, Cas ha quasi avuto un attacco di panico. Io non posso far altro che assicurargli che non lo lascerò un momento e che andrà tutto bene perchè è una cosa da nulla. Mi farei operare io al suo posto, se potessi. Non sopportavo di vederlo così.
Alle 8 l'anno visitato e gli hanno scritto sulla gambe,con il pennarello, quella dove intervenire maggiormente: SI con una X a destra e SI con tre X a sinistra. Gli hanno comunque comunicato che l'intervento non sarà una cosa completamente risolutiva ma almeno gli permetterà di risolvere la situazione per anni. Io non ne sono del tutto convinto. Conosco pazienti che hanno risolto il caso del dolore dovuto ad esostosi ossee con una sola operazione ma certo, potrebbe variare da soggetto a soggetto
. Lui si è un po' tranquillizzato (e dovo confessare che anche io ho tirato un respiro di sollievo) quando l'anestesista di turno ha deciso di non addormentarlo ma di fare un'epidurale come anestesia. Quindi, mentre gli scalpelleranno le ginocchia sarà sveglio e cosciente ma sarà una sedazione meno invasiva e meno pericolosa. Il medico non si è preso la responsabilità di addormentare un paziente affetto da miotonia di Steiner con un blocco di branca sinistra al cuore (la patologia che Cas ha da sempre) e di questo lo ringrazio Tra me e me. maledico quello stronzo di specialista col quale avevamo avuto il colloquio duranre il prericovero.
Gli hanno dato una stanza a due letti in reparto e l'ho aiutato ad indossare subito il camicino della sala operatoria, con sopra la vestaglia. Mi sono cambiato anche io, indossando la tuta della sala operatoria, e portandomi dietro il camice. Cuffietta e mascherina, te le forniscono al momento perché sia tutto sterile. Ho tentato di tenerlo tranquillo, distraendoci con un po' di televisione e chiacchierando con il suo compagno di stanza, ma vedevo l'allarme nei suoi occhi, ogni volta che passavano in corridoio con la barella. Ho sperato che venissero a prenderlo al più presto, perchè non ce la faceva più a gestire la tensione.
 Finalmente, intorno alle 13:00 sono venuti ad assicurarsi che avesse indossato il camice e ci hanno portati al piano -1. Meno male che c'ero anche io perchè riuscire a trovare un ingresso venoso per la flebo è stato un problema. Hanno tentato di mettergliela nel braccio ma hanno distrutto tutto procurandogli un livido viola e blu grosso due spanne. Avessero lasciato fare subito a me, non gli avrei fatto tanto male. Dal momento che avevano fatto un simile disastro, ho dovuto metterla nel collo. Ho tentato di fare meglio che ho potuto ma ovviamente non è una cosa indolore. Sono orgoglioso di lui, che ha sopportato tutto stringendo i denti, senza lamentarsi di nulla. Dopo hanno preteso un'iniezione di tranquillante nel fianco e lì sono intervenuto subito, prima che potessero provocargli altro dolore.
Mentre aspettavamo l'anestesista per l'epidurale, gli ho tenuto la mano, continuando a ripetere:
-Stai andando benissimo. Il peggio è passato. Da qui in poi la strada è tutta in discesa. Poi domani ti porto a casa, tanto posso occuparmi io di te.-
Mentivo perchè mancava ancora l'epidurale ma diciamo che era già a buon punto. Una volta fatta l'anestesia, e dalla sua reazione credo che sia stata la cosa meno peggio perché conosco l'anestesista ed è meno macellaio dei miei colleghi, ci hanno portato in sala operatoria.
. Io non mi sono allontanato da lui un momento e l'intervento è stato piuttosto semplice. Gli hanno fatto due tagli all'altezza del ginocchio e l'ortopedico ha colpito l'osso fino a togliere la parte in eccesso. Erano davvero sporgenze enormi. Mi chiedo come Cas abbia potuto sopportarle tanto a lungo.
Lui ha tremato dal freddo tutto il tempo, anche se non si è mai lamentato. Non è abituato alle temperature in sala operatoria e oltretutto è sempre stato sensibile al freddo. Ho tentato di coprirlo con la copertina termica di carta ma ha continuato a tremare. Per lo meno è stata una cosa veloce e, appena trasferito in terapia intensiva, gli hanno messo addosso quella con l'aria calda, in modo che trovasse sollievo subito.
Ho indossato il camice sterile sono rimasto con lui. 
-Dean, non mi sento le gambe, non riesco a muovere i piedi. Non me li sento i piedi...- continuava a ripetere.
Mi è venuto da sorridere perchè sono abituato a sentirlo dire da tutti i pazienti che sono stati sottoposti all'epidurale. -E' normale. Non ti devi preoccupare. Sei a posto. Tra un paio d'ore vedrai che l'effetto dell'anestesia sparirà. E' andato tutto liscio.-
-Ma sei sicuro? Non è che hanno danneggiato qualcosa? Proprio non ho sensibilità.-
-E' normale, ti ripeto. Sarebbe strano il contrario. Sei appena uscito dalla sala operatoria.-
-C'era un freddo terrificante. Mi aspettavo che arrivassero foche e pinguini da un momento all'altro.-
-Lo so- ho riso io per sdrammatizzare.-Hai tremato come una foglia tutto il tempo. Ora va meglio?-
-Si, questa coperta dobbiamo comprarcela anche da tenere a casa. E' calda e confortevole. Quando verrò dimesso?-
-Dopo vado ad informarmi ma, secondo me, già domani ti faranno uscire. Tanto del decorso operatorio posso occuparmi io. Ti sistemo le medicazioni e, tra una 10, 11 giorni potremo levare i punti. Ti avviso già che i primi giorni dovrai stare a letto. Niente sforzi con le ferite ancora fresche. Se fai saltare i punti dovrò riportarti qua per ricucirti.-
Ho evitato di fargli sapere che dovremo fare 20 giorni almeno di eparina nella pancia. Per il momento ha gia avuto troppi traumi. Tanto ci sono io ad occuparmi di lui e mi considero bravo, nel mio lavoro.
Alle 23:00 mi hanno allontanato, nonostante le sue proteste. Non si può rimanere in terapia intensiva durante la notte. Anche perchè c'erano altri quattro pazienti in stanza con lui. Avremmo disturbato tutti. Spero riuscirà a dormire un po', nonostante l'holter pressorio ed il monitoraggio del cuore. Se non fosse per la sua malattia l'avrebbero già riportato in reparto. Non ti fanno passare la notte in terapia intensiva per l'asportazione di due esostosi. Comunque è meglio uno scrupolo in più che uno in meno.
 Adesso cercherò anche io di dormire un po'. Anche perchè credo mi aspettarà una giornata lunga.
Stamattina, appena arrivato in reparto, la prima cosa che mi ha detto è stata:
-Mi hanno fatto il prelievo del sangue alle 5:00 del mattino e, dal momento che ho il braccio così conciato, mi hanno bucato sul dorso della mano, ed inoltre adesso dicono che devo fare un'iniezione della pancia. Sono stufo di farmi bucare. Voglio andare a casa. Se avessi saputo che mi aspettava tutto questo mi sarei tenuto il dolore. Inoltre mi hanno tenuto tutta notte quell'affare per la pressione che ogni 15 secondi si gonfiava fino a fermarmi il sangue e quella molletta terricante che mi ha staccato un dito.....-
Ho capito che doveva aver dormito per nulla. Diventa sempre irritabile quando non dorme abbastanza.
-Ormai hai finito, no? Adesso ti portano la colazione e poi vediamo se riusciamo farti dimettere.-
Devo confessare che sono fuggito dalla sua stanza, prima di farmi rovesciare addosso altri piagnistei. Lo lascio sbollire un po'. E ne ho approfittato per andare a prendergli una brioche al bar. So cosa danno per colazione qui e vorrei evitare che prenda a pugni la persona che gli porterà un the annacquato e due biscotti secchi. Non l'ha detto ma e dall'altro ieri che non mangia nulla e tra la tensione ed i vari fastidi, credo stia morendo di fame. Adesso torno, prima che gli facciano l'eparina. Se me ne occupo io, riuscirò a fargli mantenere la calma.
Volevano tenerlo un'altra notte in osservazione ma sono riuscito a convincere il medico a dimettrlo nel tardo pomeriggio. Essere un infermiere professionale e lavorare qui, ha i suoi vantaggi. Non sarebbe riuscito a passare un'altra notte qui. Ha ancora le energie per lamentarsi quindi credo stia abbastanza bene. Non capisco il suo cambiamento di umore. Forse ieri era calmo per il terrore dell'intervento. Comunque, attorno alle 18: 00 dovremmo essere finalmente a casa.
Abbiamo noleggiato una carrozzina e l'ho portato a casa. Non ha ancora smesso di sorridere dalla gioia. Adesso l'ho messo e letto, con il sostegno per tenere le coperte sollevate per proteggere le ferite ed i punti. Gli ho anche cambiato e pulito la medicazione perchè aveva ancora le garze sporche di sangue. Voleva vedere come sono ridotte le sua ginocchia al momento, ma gliel'ho sconsigliato. Aspettiamo che comincino a guarire. Ho paura che si impressioni perchè gli hanno fatto un bel taglio, anche se fortunatamente, per il momento, non accusa dolori. Adesso stiamo aspettando un pizza maxi perchè ha una fame da lupi. Non ha voluto mangiare niente del pranzo che gli hanno portato. Credo sia stato per una specie di protesta contro il sistema sanitario. Ha bevuto solo una camomilla. E poi una bella pizza se l'è meritata. Ho preparato una tavolino accanto al letto.
Bene, è passato tutto. Dovrà solo fare il bravo durante la convalescenza.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Sesto capitolo ***


!2 Ottobre. Pagina 6

Avevo preso la mattinata di permesso e adesso mi sto preparando per andare al lavoro.
La notte e la mattinata sono andate bene. Cas ieri si è addormentato subito dopo cena ed ha dormito come una sasso fino alle 9:00. L'ho sveglito facendogli l'iniezione di eparina ma è stato contento perchè, dopo aver bucato, gli ho massaggiato la parte per far passare velocemente la sensazione di bruciore e ha trovato la cosa molto soddisfacente. Probilmente è un' attenzione che, l'infermiere che gliel'ha fatta la prima volta, non gli ha riservato. Animali! L'attenzione verso il paziete, anche dal punto di vista umano, e' il nosrto primo compito.
Gli ho preparato la colazione e gli ho fatto un bagno. Poi l'ho portato sul divano e ci siamo rilassati un po'.
Ad essere sincero sono un po'stanco anche io. Adesso, prima di uscire, lo rimetto a letto perchè deve stare in assoluto riposo.
Gli ho portato il pranzo ed aspetto suo fratello Balthazar che verrà a darmi il cambio per tenerlo d'occhio. Mai che lui tenti di alzarsi stenza stampelle. Se cade, mi toccherà farlo ricoverare di nuovo.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** settimo capitolo ***


22 Ottobre. Pagina 7

Stamattina gli ho fatto l'ultima iniezione di eparina. Cas è felicissimo di non dover essere più bucato.
Gli ho tolto i punti più di una settimana fa e le cicatrici vanno già meglio.
Non è stato facile tenerlo a riposo, adesso che non ha più dolori, ma ho tentato di farlo il più a lungo possibile, anche se a colazione già blaterava che voleva andare a correre
. Adesso cammina senza problemi e senza stampella ma sarebbe meglio stesse buono ancora per un po'. Mancano ancora un paio di giorni alla fine definitiva del periodo di convalescenza post -operatorio. Adesso che il casino è finito, è contento di aver fatto l'intervento. Gli ha risolto parecchi problemi, anche se gli hanno detto che non sarebbe stata una cosa risolutiva. Ma la medicina non è una scienza esatta. Perchè le esostosi si riformino ci vorranno anni e poi non è scontato che succeda. Inoltre l'ottimismo è uno dei farmaci migliori
. Ora, per un po', potrò riporre il diario nel cassetto. Quando e se risuccederà, avrò una telecronoca documetnata di quello che abbiamo dovuto affrontare. Non è stato facile nemmeno per me perché, anche se è il mio lavoro, quando il paziente è la persona alla quale tieni di più al mondo, è del tutto diverso. L'importante è aver vissuto questa situazione insieme. E ne siamo usciti vittoriosi.
Chiudo, devo impedirgli di mettersi le scarpe da corsa.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3991591