La proposta di Marte

di xena97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il dubbio ***
Capitolo 2: *** La prova ***
Capitolo 3: *** Il piano di Marte ***



Capitolo 1
*** Il dubbio ***


E se Olimpia avesse accettato la proposta di Marte? Se avesse deciso di diventare la sua erede? Queste domande ronzavano nella testa di Xena da quando le due guerriere avevano sconfitto Marzia. Olimpia era strana in quei giorni, molto taciturna e pensierosa. Che stesse realmente pensando a quella proposta?
Xena aveva deciso di affrontare questo discorso con la giovane amazzone, di capire cosa le passava per la testa e cercare di dissuaderla qualora avesse deciso di accettare la proposta del dio. Proprio quella sera decise di affrontare affrontare il discorso con Olimpia che, come accadeva ormai da giorni, si trovava in disparte a pensare.
"Olimpia possiamo parlare un attimo?"
La giovane amazzone si girò verso Xena quasi seccata; non aveva molta voglia di parlare ma decise ugualmente di acconsentire alla richiesta della guerriera.
"Cosa c'è?" le chiese andando a sedersi sul tronco di fianco alla sua compagna di avventure.
"Sono giorni che ti vedo strana. Perché non condividi con me i tuoi pensieri?"
"Non c'è niente che non va, è solo un pò di stanchezza. Sai che condivido con te ogni mio pensiero"
Xena sapeva che stava mentendo, ma decise di non insistere per evitare di darle fastidio e finire in un discussione, quindi decise di chiudere lì il discorso. Odiava trovarsi in quella situazione, odiava non sapere cosa avesse Olimpia nella testa e odiava ancor di più non poterle essere d'aiuto. Lei l'amava, anche se non aveva mai avuto il coraggio di dirlo all'amazzone, e in quella situazione era impotente. Avrebbe ripreso quel discorso, ma non quella sera; non voleva irritare Olimpia più di quanto non lo fosse già.
Dopo aver passato un pò di tempo a parlare del più e del meno ed essersi rilassate un pò, le due guerriere decisero di coricarsi. Xena era stanca e molto presto si addormentò, ma Olimpia non riusciva a chiudere occhio, pensava e ripensava alla proposta di Marte. Non riuscendo a prendere sonno decise di alzarsi e allontanarsi.


Nota autrice: salve a tutti. Non scrivo una storia da tempo e ho avuto l'ispirazione a scrivere questa dopo aver visto "Xena e l'erede di Marte". Fatemi sapere se vi piace e se volete che pubblichi il prossimo capitolo. Spero di ricevere delle buone recensioni. Un saluto a tutti :)

 
 

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Capitolo 2
*** La prova ***


Camminò nella foresta per qualche minuto, fin quando non giunse in riva a un fiume. Si sedette sull'erba e, con lo sguardo rivolto alla luna, s'immerse nei suoi pensieri. Pensava e ripensava alla proposta di Marte. 
"Mi occorre qualcuno che sia spietato in battaglia, ma che sia saggio". Queste parole pronunciate dal dio fecero riflettere Olimpia. Se Marte aveva visto quelle qualità in lei, perché Xena si ostinava a trattarla ancora come la fanciulla che aveva portato via da Potidea anni prima? Non che fosse spietata, ma se Marte in persona pensava che potesse guidare addirittura un'armata voleva dire che lui aveva una considerazione di lei più alta di quella di Xena. Ormai lei era cresciuta, era divenuta una principessa amazzone e aveva imparato a difendersi da sola, e anche bene, e le faceva male il fatto che Xena non accettasse questo.
Ma subito dovette destarsi da questi pensieri a causa di un rumure che aveva sentito alle spalle. Presto estrasse i sai e si mise in guardia, pronta a difendersi da chiunque volesse attaccarla. Non dovette aspettare molto, perché un guerriero con il volto coperto la attaccò. Olimpia riuscì appena in tempo a schivare il colpo e a tirare un pugno allo stomaco del guerriero, che si piegò in due dal dolore; subito però si riprese estraendo la spada e attaccando la giovane amazzone che che parò il colpo con i suoi sai. Approfittando del fianco scoperto del guerriero, gli tirò una ginocchiata al fianco, che gli fece perdere l'equilibrio, un pugno in pieno volto, che gli spaccò un labbro, e un fendente con il sai, che lo mandò a terra.
"Non so chi tu sia o cosa voglia, ma ti consiglio di andare via o sarà peggio per te". Olimpia non fece in tempo a finire di pronunciare queste parole, che altri due guerrieri mascherati sbucarono da fuori i cespugli. Olimpia riuscì a tenere testa a entrambi, parando tutti i colpi che riceveva e riuscendo a stenderli. Uno perse i sensi, mentre l'altro, più grande di statura, riuscì a prendere alla sprovvista Olimpia e le procurò un profondo taglio alla gamba. L'amazzone s'inginocchiò per il dolore, ma non poteva permettersi di rimanere a terra se non voleva morire. Quindi riunendo tutte le forze che aveva si rialzò, ignorando il dolore. Tirò un pugno sul volto del guerriero, rompendogli il naso, e una ginocchiata allo stomaco, che gli tolse il fiato e lo fece inginocchiare per il dolore. Approfittando di quella situazione di vantaggio, gli tirò un calcio rotante che fece perdere i sensi all'uomo. 
Olimpia non riuscì a spiegarsi il motivo di quell'attacco improvviso, ma presto avrebbe avuto la risposta che voleva perché sentì qualcuno dietro di lei battere le mani, non appena la giovane si girò vide Marte. Quel momento di distrazione fu quasi fatale per lei, perché il primo guerriero che stese si rialzò, intenzionato a colpirla alle spalle. Fallì nel suo intento poiché il cerchio rotante di Xena lo colpì procurandogli una grave ferita al fianco e, quindi, costringendolo a fuggire.
"Che cosa ci fai qui Marte?" chiese la principessa guerriera visibilmente irritata dalla presenza del dio.

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Capitolo 3
*** Il piano di Marte ***


"Più passa il tempo e più sono sicuro del fatto che tu sia la persona ideale per raccogliere la mia eredità Olimpia, e la piccola prova a cui ti ho sottoposta non ha fatto altro che confermarlo". Marte pronunciò queste parole con una luce negli occhi, era sicuro che avrebbe convinto la giovane amazzone ad accettare la sua offerta; d'altronde tutti erano corruttibili per lui, doveva solo trovare il modo giusto per corrompere la fanciulla. 
"Perché vuoi così tanto che ti segua?" chiese Olimpia sorpresa dal gesto di Marte. Non si aspettava tutte queste attenzioni dal dio della guerra. Lui aveva veramente notato qualcosa in lei, come si ostinava a dire, oppure c'era altro sotto? La giovane amazzone non era del tutto convinta. Avrebbe potuto declinare la proposta e tornare alla sua vita con Xena, ma desiderava sapere cosa realmente volesse il dio della guerra da lei, voleva sapere qual'era il suo reale scopo, quindi non aveva intenzione di lasciar perdere.
Prima che Marte potesse rispondere alla domanda di Olimpia, Xena gli si avvicinò con fare minaccioso puntandogli la lama della spada alla gola: "Mi stai stancando Marte, smettila di girarle intorno, lei non è interessata alla tua offerta e non lo sarà mai, quindi lasciala in pace."
"Olimpia, non sapevo che Xena parlasse per te. Non solo ti considera una fanciulla quando si tratta di combattere, ma addirittura quando si tratta di prendere delle decisioni. Com'è avvilente". Subito dopo aver pronunciato queste parole, Marte scomparve con un ghigno. Aveva colpito Olimpia nell'orgoglio e sapeva che così facendo avrebbe creato una rottura tra le due guerriere. Le cose stavano andando come lui voleva e questo accrebbe sempre di più la fiducia che aveva nella buona riuscita del suo piano.

"Perché ti sei messa in mezzo? Avrei potuto benissimo cavarmela da sola" disse Olimpia a Xena mentre tornavano nel loro piccolo accampamento.
"Eri in pericolo e non potevo permettere che quel guerriero ti uccidesse. Tu eri di spalle e non potevi esserti accorta di lui"
Olimpia si girò verso di lei, fuori di sé dalla rabbia: "Tu pensi veramente che non me ne fossi accorta? Pensi veramente che non avrei saputo difendermi? Pensi che i miei riflessi non siano pronti e i miei sensi in allerta? Se solo tu ti fossi fermata un attimo ad osservarmi ti saresti resa conto che sono cresciuta, che ho imparato tanto da te e che sono in grado di riconoscere un pericolo imminente. Se n'è accorto Marte e non la persona con la quale viaggio ogni giorno e che mi ha insegnato tutto quello che so". Disse queste ultime parole con una nota di delusione nella voce. Non poteva credere che Xena non si fosse resa conto della sua crescita. Lei aveva avvertito che il guerriero si stava rialzando, forse con un secondo di ritardo, dato che l'apparizione di Marte l'aveva sorpresa, ma comunque sarebbe riuscita a difendersi senza procurarsi ferite mortali. Non appena formulò questo pensiero, si ricordò di essere ferita e cominciò a sentire un dolore lancinante alla gamba che la costrinse a sedersi. 
Appena Xena se ne accorse andò al suo fianco per curarla: "Mi permetti di curare la tua ferita o preferisci fare da sola anche questo grande guerriera?". Xena pronunciò queste parole con rabbia. Non poteva credere che Olimpia avesse dentro tutte quelle cose, non poteva credere che fosse così in collera con lei, ma d'altronde come biasimarla? Come aveva potuto sottovalutarla così tanto? Come poteva ancora credere che fosse una fanciulla? Era cresciuta tanto, da giovane fanciulla che non sapeva tenere in mano nemmeno un bastone da combattimento era diventata la principessa delle amazzoni ed una meravigliosa donna. Era ora di accettare questa cosa.
Impiegò alcuni minuti a curare la ferita di Olimpia, minuti nei quali nessuna delle due rivolse una parola all'altra, troppo immerse nei loro pensieri. Non appena Xena finì di medicarle la ferita, andò al suo giaciglio per riposare quando la voce di Olimpia la fermò: "Un'ultima cosa Xena, le mie decisioni so prenderle da sola e senza bisogno del tuo consenso". Detto questo l'amazzone andò nel suo giaciglio senza dare a Xena la possibilità di risponderle.
Una lacrima scese sul volto di Olimpia: perché Xena, la donna che ama più di sé stessa, ha una così bassa opinione di lei?
Una lacrima scese sul volto di Xena: come ha potuto ferire in questo modo la donna che ama?

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