Krona eller Klave - Corona Graffiata di Asmodeus (/viewuser.php?uid=78146)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dispetto ***
Capitolo 2: *** Chiudere ***
Capitolo 3: *** Cotone ***
Capitolo 4: *** Filo ***
Capitolo 5: *** Amanti ***
Capitolo 6: *** Cuscino ***
Capitolo 7: *** Ephialtes ***
Capitolo 8: *** Incisione ***
Capitolo 9: *** Giglio ***
Capitolo 10: *** Tatuaggio ***
Capitolo 11: *** Yūgen ***
Capitolo 12: *** Memoria ***
Capitolo 13: *** Ukiyo ***
Capitolo 14: *** Celare ***
Capitolo 15: *** Armatura ***
Capitolo 16: *** Pridian ***
Capitolo 17: *** Nove ***
Capitolo 18: *** Sweven ***
Capitolo 19: *** Lorn ***
Capitolo 20: *** Sottosopra ***
Capitolo 21: *** Arco ***
Capitolo 22: *** Fuga ***
Capitolo 23: *** Presagio ***
Capitolo 24: *** Proverbio ***
Capitolo 25: *** Fondo ***
Capitolo 26: *** Fulmine ***
Capitolo 27: *** Tramonto ***
Capitolo 28: *** Toccare ***
Capitolo 29: *** Blu ***
Capitolo 30: *** Scavare ***
Capitolo 31: *** Arcobaleno ***
Capitolo 1 *** Dispetto ***
♕ - Krona eller Klave - ♬
Corona Graffiata
1. Dispetto
Cos'ha fatto di male per meritarsi Hillerska ancora non l'ha capito – erano solo bugie e parole vuote, quelle dette alla telecamera. Non ha scelto quella vita, su misura per Erik ma così stretta per lui. Ma ora è in trappola, e deve fingere e obbedire. L'auto abbandona il Palazzo Reale in mezzo ai flash – quei lampi bianchi che lo accecano, sezionano e condannano. Lo chiamano “privilegio”, ma per lui è un incubo. Guarda solo avanti: essere normale per la sua famiglia è un tremendo dispetto da cui non c'è più ritorno. Pensa a sua madre e piange amaramente. Ogni istante osservato, scrutato, monitorato, esaminato, inseguito, spiato – una vergogna per quella famiglia così perfetta per chiunque, tranne lui. Per questo è giudicato e punito. Ormai, non hanno più bisogno di lui. [130 w.]
♥︵‿︵‿♕︵‿︵‿♥
Ciao a tutti e benvenuti in questa mia nuova raccolta nonchè a questo nuovo fandom (che, se non erro, sdogano per primo qui su EFP!) Oggi, 1° ottobre, comincia quella fantastica iniziativa che è il #writober, organizzata da Fanwriter.it ! Per chi non la conoscesse, questa challenge consiste nello scrivere (almeno) una storia al giorno per tutto il mese di ottobre, basandosi su una (o più) liste di 31 prompt (uno per giorno, ma tutti MERAVIGLIOSI) pubblicate sul gruppo facebook di Fanwriter dagli organizzatori. Questo è il mio primo anno come partecipante, e visto che sono una persona morigerata (???) e per niente indecisa (???), ho deciso di cominciare col botto scrivendo ( o comunque provandoci ^^") non una, bensì due raccolte di drabble e/o flashfic per poter utilizzare due prompt al giorno (che volete farci, sono davvero TROPPO belli per poter scegliere!).
Ho scelto come fandom quel piccolo gioiellino che è Young Royals, e ho deciso di scrivere due raccolte per poter analizzare vari aspetti di questa serie partando da due diversi PoV. Questa raccolta che state leggendo ora (Corona Graffiata) è incentrata su Wilhelm, e seguirà principalmente (ma non sempre) i prompt della lista #pumpINK (troverete sempre la lista e il prompt giornaliero corrispondente alla fine di ogni capitolo), mentre la sua gemella (Musica Autentica) tratterà di Simon e si baserà principalmente sulla lista #pumpNIGHT. Entrambe portano lo stesso titolo principale, "Krona eller Klave" che in svedese significa "testa o croce", ma con un gioco di parole nascosto ("Krona" indica anche la monate svedese nonché una corona da sovrano, mentre "Klave" è molto simile alla parola "klaver", che indica il pianoforte e sottolinea la passione di Simon per la musica). Per il momento, ho deciso di pubblicare su EFP solo una delle due raccolte, mentre l'altra la potete trovare sul mio profilo di AO3; in ogni caso, linkerò ogni giorno anche il capitolo complementare a quello che vedrete quassù, e finito il Writober può essere che pubblichi anche qui la seconda raccolta. Spero che questo mio progetto vi ispiri e vi piaccia, e se volete lasciarmi un vostro feedback ve ne sarò altamente grato! Grazie per aver letto fino a qui, ci vediamo domani! Giorno 1 - prompt "dispetto" (dalla #pumpINK list) |
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Capitolo 2 *** Chiudere ***
2. Chiudere
Erik lo abbraccia per l’ultima volta, poi chiude la porta e lo abbandona da solo in quei corridoi pieni di ricordi– al momento, piacevoli solo per lui. Wilhelm non vuole essere lasciato lì con tutti gli altri sconosciuti, ma è costretto a lasciar chiudere quella porta, per poter andare avanti. Eppure, è da solo in mezzo al corridoio, e tutto intorno sembra soltanto precipitare.
Di sera, Hillerska è ancora più fredda ed estranea di quanto pensasse. La sala è illuminata fiocamente, e loro ritti in piedi attorno al tavolo sembrano anonimi soldati in vestiti firmati. Anche i ragazzi intorno a lui confermano la sua impressione: gli annuiscono di continuo, ottimi e servili sudditi – amici? Mai! – di un ragazzino che non sarà mai re.
[123 w.]
♥︵‿︵‿♕︵‿︵‿♥
Ciao a tutti, eccoci col secondo capitolo di questa raccolta per il #Writober!
Vi ricordo che, come tutti i giorni, ho pubblicato anche il capitolo "gemello" di questa drabble sulla mia pagina di AO3: se volete recuperarlo, potete andare qui!
Ci vediamo domani con il prossimo aggiornamento!
Giorno 2- prompt "chiudere" (dalla #pumpINK list) |
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Capitolo 3 *** Cotone ***
3. Cotone
Fin da subito, i docenti hanno avuto premura di ricordargli – come se ce ne fosse bisogno – il suo status speciale come Principe Reale. È abituato alla deferenza di chiunque intorno a lui, ma non ha mai apprezzato quell’occhio di eccessivo riguardo mostrato da gran parte dei suoi tutori.
Per fortuna, “Voce d’angelo” – ancora non sa il suo nome – sembra infischiarsene di molti formalismi o differenze sociali. Al contrario degli altri compagni di rango elevato, non ha paura nel farsi avanti nel rivendicare idee fresche e progressiste, né nel denunciare ingiustizie sociali che tutti loro, nelle torri d’avorio che li ospitano, faticherebbero altrimenti a vedere. Non è per forza d’accordo con lui, ma prima col tema dei sussidi e ora nel dibattito sull’ecosostenibilità dell’industria del cotone ha contribuito a ravvivare lezioni altrimenti stantie e noiose.
A ricreazione, sente August bollare Simon – che bel nome che ha! – come “il socialista” da tenere a bada, ma a lui non può che scappare un sorriso di troppo. Se dovrà passare a Hillerska tutti i prossimi mesi, ben vengano Simon e il suo cotone! [179w.]
♥︵‿︵‿♕︵‿︵‿♥
Benvenuti a questo terzo giorno di #Writober! Come sempre, anche questa flash ha una sua gemella che affronta l'argomento "docenti e lezioni di Hillerska" dal punto di vista di Simon: potete trovarla in questa raccolta :)
Grazie per aver letto fino a qui, ci vediamo domani! Giorno 3 - prompt "cotone" (dalla #pumpINK list)
Fin da subito, i docenti hanno avuto premura di ricordargli – come se ce ne fosse bisogno – il suo status speciale come Principe Reale.
È abituato alla deferenza di chiunque intorno a lui, ma non ha mai apprezzato quell’occhio di eccessivo riguardo mostrato da gran parte dei suoi tutori.
Per fortuna, “Voce d’angelo” – ancora non sa il suo nome – sembra infischiarsene di molti formalismi o differenze sociali.
Al contrario degli altri compagni di rango elevato, non ha paura nel farsi avanti nel rivendicare idee fresche e progressiste, né nel denunciare ingiustizie sociali che tutti loro, nelle torri d’avorio che li ospitano, faticherebbero altrimenti a vedere.
Non è per forza d’accordo con lui, ma prima col tema dei sussidi e ora nel dibattito sull’ecosostenibilità dell’industria del cotone ha contribuito a ravvivare lezioni altrimenti stantie e noiose.
A ricreazione, sente August bollare Simon – che bel nome che ha! – come “il socialista” da tenere a bada, ma a lui non può che scappare un sorriso di troppo.
Se dovrà passare a Hillerska tutti i prossimi mesi, ben vengano Simon e il suo cotone!
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Capitolo 4 *** Filo ***
4. Filo
Un filo lo stritola contro alla
statua, pietra gelida contro le sue guance infuocate.
Il suo cuore è ancora a mille per lo spavento di poco prima,
mentre quelle maschere terrificanti gli danzano intorno insozzandolo
con acqua fredda, sputo e farina.
Quel filo gli rode i polsi e il collo, una pezza in bocca che gli mozza
la voce.
Gli preparano da bere il loro sputo in un bicchiere: vorrebbe urlare,
slegarsi, scappare, ritrarsi da quel rito antico e barbaro che fa solo
vomitare.
Ma anche stavolta, nessuno può sentirlo ed è
costretto ad obbedire.
I suoi futuri, nuovi fratelli lo stanno circondando – ora che
si è umiliato per loro, hanno il dovere eterno di
proteggerlo.
«Ripeti dopo di me», lo guida August, e lui si fida
e abbandona nelle sue braccia.
«Giuro solennemente di non tradire mai le antiche tradizioni
della Skogsbacken», mormora, seguito dal boato di
approvazione degli altri.
«Fratelli una volta, fratelli per sempre!»,
gridano: anche l’ultimo filo è stato infine legato.
[165 w.]
♥︵‿︵‿♕︵‿︵‿♥
Buondì
ed eccoci al quarto giorno di #Writober! Come avrete capito, questa
raccolta e la sua gemella (che potete trovare qui )
stanno procedendo seguendo gli eventi della serie; oggi si parla di
"nuovi inizi", sia per Wilhelm che per Simon!
Grazie per aver letto fino a qui, ci vediamo domani con l'ultima storia
legata al primo episodio!
Giorno 4 - prompt "filo" (dalla #pumpNIGHT list)
Fin da subito, i docenti hanno
avuto premura di ricordargli – come se ce ne fosse bisogno
– il suo status speciale come Principe Reale.
È abituato alla
deferenza di chiunque intorno a lui, ma non ha mai apprezzato
quell’occhio di eccessivo riguardo mostrato da gran parte dei
suoi tutori.
Per fortuna, “Voce
d’angelo” – ancora non sa il suo nome
– sembra infischiarsene di molti formalismi o differenze
sociali.
Al contrario degli altri compagni
di rango elevato, non ha paura nel farsi avanti nel rivendicare idee
fresche e progressiste, né nel denunciare ingiustizie
sociali che tutti loro, nelle torri d’avorio che li ospitano,
faticherebbero altrimenti a vedere.
Non è per forza
d’accordo con lui, ma prima col tema dei sussidi e ora nel
dibattito sull’ecosostenibilità
dell’industria del cotone ha contribuito a ravvivare lezioni
altrimenti stantie e noiose.
A ricreazione, sente August
bollare Simon – che bel nome che ha! – come
“il socialista” da tenere a bada, ma a lui non
può che scappare un sorriso di troppo.
Se dovrà passare a
Hillerska tutti i prossimi mesi, ben vengano Simon e il suo cotone!
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Capitolo 5 *** Amanti ***
5. Amanti
Simon è multicolore
come un arcobaleno, mentre si guarda intorno in mezzo a quella folla.
Lo ha sempre osservato da
lontano, ma ogni volta che i loro occhi si incontrano è come
se tutto il resto sparisse lasciandoli soli. È come uno
sprazzo di luce che inonda la stanza con la sua vitalità;
eppure, al tempo stesso, è silenzioso come un vecchio
albero, che osserva gli altri vivere quelle vite che ha già
conosciuto e superato.
La mano di Simon è
calda e soffice come una coperta, stretta tra le sue dita mentre
scivolano fuori dalla festa. Dovrebbe essere più cauto,
perché ha imparato che a fidarsi si sbaglia sempre
– ma con lui è tutto diverso, e quando alla fine
si staccano è come aver perso una parte di sé.
Loro restano immobili, mentre gli
altri vivono in pieno a pochi passi di distanza – ma
finalmente può guardarlo con più attenzione.
Con quel cerchietto, sembra un
angelo arrivato per proteggerlo, e per non rischiare di essere trovato
dagli altri gli si fa ancora più vicino.
Dovrebbero andarsene da
lì, correre via e separarsi prima che
quell’intimità diventi troppo anche per reggere il
loro silenzio; invece stanno immobili, come due amanti che si scrutano
in silenzio dopo la più passionali delle notti.
Quando alla fine si lasciano,
Simon è ancora più acceso di prima, e Wilhelm
è rimasto intorcigliato in tutta quella vitalità
che non aveva mai conosciuto.
[237 w.]
♥︵‿︵‿♕︵‿︵‿♥
Benvenuti al
quinto giorno di #Writober! Siamo arrivati alla fine della prima
puntata, e finalmente Wilhelm e Simon hanno qualche momento di
intimità per imparare a conoscersi un po'. Come ogni giorno,
la stessa scena vista dal PoV di Simon potete trovarla in
questa raccolta :)
Grazie per aver
letto fino a qui, ci vediamo domani!
Giorno 5 - prompt "amanti" (dalla #pumpINK list)
Fin da subito, i docenti hanno
avuto premura di ricordargli – come se ce ne fosse bisogno
– il suo status speciale come Principe Reale.
È abituato alla
deferenza di chiunque intorno a lui, ma non ha mai apprezzato
quell’occhio di eccessivo riguardo mostrato da gran parte dei
suoi tutori.
Per fortuna, “Voce
d’angelo” – ancora non sa il suo nome
– sembra infischiarsene di molti formalismi o differenze
sociali.
Al contrario degli altri compagni
di rango elevato, non ha paura nel farsi avanti nel rivendicare idee
fresche e progressiste, né nel denunciare ingiustizie
sociali che tutti loro, nelle torri d’avorio che li ospitano,
faticherebbero altrimenti a vedere.
Non è per forza
d’accordo con lui, ma prima col tema dei sussidi e ora nel
dibattito sull’ecosostenibilità
dell’industria del cotone ha contribuito a ravvivare lezioni
altrimenti stantie e noiose.
A ricreazione, sente August
bollare Simon – che bel nome che ha! – come
“il socialista” da tenere a bada, ma a lui non
può che scappare un sorriso di troppo.
Se dovrà passare a
Hillerska tutti i prossimi mesi, ben vengano Simon e il suo cotone!
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Capitolo 6 *** Cuscino ***
6. Cuscino
I risvegli dopo una
bella festa sono sempre stati il suo punto debole.
Di solito, quando apre gli occhi ha ancora un cerchio intorno alla
testa per il troppo alcool, e si trascina tutto indolenzito per
metà mattina – o almeno finché i suoi
doveri come reale non gli impongono di darsi un decoro davanti ad altre
persone.
Lì a Hillerska, però, tutto è diverso.
Si sveglia pian piano, sfumando dai sogni alla realtà
insieme al mutare della luce del mattino nella sua stanza –
senza obblighi o fretta alcuna, se non l’essere per una volta
un ragazzo come tutti gli altri.
Mentre il nuovo giorno fa pian piano il suo ingresso dentro il suo
cervello che si riattiva, Wilhelm stringe un po’
più forte quel corpo soffice e caldo che gli ha tenuto
compagnia tutta la notte.
È solo un cuscino, ma può ancora permettersi di
sognare senza ascoltare i campanelli d’allarme della sua
testa.
Finché non si sveglierà del tutto,
potrà continuare ad essere solo Wille, quelle coperte
intorno alla sua pelle nuda mani delicate che lo sfiorano, e quel
cuscino una testa di ricci castani e odore di libertà.
[190 w.]
♥︵‿︵‿♕︵‿︵‿♥
Buona sera a
tutti, finalmente riesco a postare anche il sesto capitolo per il
#Writober! Con oggi cominciano le drabble e flash basate sulla seconda
puntata e sul graduale avvicinamento di Wilhelm e Simon. Per scoprire
come ha vissuto Simon il risveglio post in onore di Wille, andate a
leggere in
questa raccolta :)
Grazie per aver
letto fino a qui, ci vediamo domani!
Giorno 6 - prompt "cuscino" (dalla #pumpINK list)
Fin da subito, i docenti hanno
avuto premura di ricordargli – come se ce ne fosse bisogno
– il suo status speciale come Principe Reale.
È abituato alla
deferenza di chiunque intorno a lui, ma non ha mai apprezzato
quell’occhio di eccessivo riguardo mostrato da gran parte dei
suoi tutori.
Per fortuna, “Voce
d’angelo” – ancora non sa il suo nome
– sembra infischiarsene di molti formalismi o differenze
sociali.
Al contrario degli altri compagni
di rango elevato, non ha paura nel farsi avanti nel rivendicare idee
fresche e progressiste, né nel denunciare ingiustizie
sociali che tutti loro, nelle torri d’avorio che li ospitano,
faticherebbero altrimenti a vedere.
Non è per forza
d’accordo con lui, ma prima col tema dei sussidi e ora nel
dibattito sull’ecosostenibilità
dell’industria del cotone ha contribuito a ravvivare lezioni
altrimenti stantie e noiose.
A ricreazione, sente August
bollare Simon – che bel nome che ha! – come
“il socialista” da tenere a bada, ma a lui non
può che scappare un sorriso di troppo.
Se dovrà passare a
Hillerska tutti i prossimi mesi, ben vengano Simon e il suo cotone!
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Capitolo 7 *** Ephialtes ***
7. Ephialtes
«Vieni?»
August spalanca la porta di camera sua per l’ennesima volta
quel giorno, e sempre per l’ennesima volta lo interrompe
proprio mentre sta messaggiando con Simon.
Sembra abbia acquisito un tempismo eccezionale, o che possegga un fiuto
soprannaturale che lo avvisa ogni volta che lui si trova in un momento
intimo con sé stesso o con l’unica persona che lo
faccia stare bene in quel covo di snob.
Dai pranzi a scuola alla festa in suo onore, dal canottaggio allo
studio in compagnia, e da oggi pure mentre è da solo col suo
telefono: in ogni istante, August è come l’incubo
che appare dal nulla per rovinare qualunque momento felice con un
sorriso strafottente e un classismo snervante.
Non capisce proprio cosa ci abbia trovato Erik di buono in lui,
né riesce a provare simpatia per chi, invece di aiutarlo ad
ambientarsi, sembra soltanto cospirare contro le poche cose che lo
appassionano davvero.
È pronto a cedere come ogni volta, lasciando ad August il
timone della sua vita così come ha fatto con sua madre
quando ha scelto di inviarlo a Hillerska, quando improvvisamente
qualcosa scatta in lui.
“Ho capito, hai paura…”: è
l’ultimo messaggio di Simon, e sebbene leggerlo abbia
strappato un sorriso alle sue labbra, è tremendamente vero.
Anzi, lui è terrorizzato da August, da sua madre e in
generale da tutte quelle persone che da quando è nato
cercano di controllare ogni aspetto della sua vita – senza
mai chiedere la sua opinione né interessarsi su
ciò che prova. Una sequenza di amori tossici e sorrisi
vuoti, che continuano a porre i loro desideri davanti alle sue piccole
esigenze.
Simon, però, gli ha mostrato una strada diversa: con grande
tranquillità, quello stesso pomeriggio si è
opposto August per anteporre una partita di calcio di
un’amica agli allenamenti – ben più
importanti per il suo rendimento scolastico, e dunque per il suo
futuro, ma umanamente secondari rispetto alla sua felicità.
Visto da fuori, è sembrato addirittura molto semplice
– come se August, con tutta la sua preponderante boria contro
“il socialista” fosse comunque disarmato e inerme,
un piccolo incubo che svanisce alla luce del sole.
E se ce l’ha fatta Simon, perché non dovrebbe
farcela anche lui?
Fa un sospiro tra sé e sé, poi si porta la mano
al volto e comincia ad inventarsi una scusa.
Perché stavolta non ha più paura.
[392 w.]
♥︵‿︵‿♕︵‿︵‿♥
Eccomi anche oggi
col settimo capitolo per il #Writober! Oggi è stato davvero
complicato scrivere sui prompt "canonici" utilizzati per gli altri
capitoli, e alla fine ho optato per andare a pescare dalle altre due
liste della challenge. In ogni caso, una volta partito non riuscivo
più a fermarmi, e ne sono uscite due flash molto
più lunghe del solito e meno imparentate tra loro delle
altre. Se comunque siete interessati a leggere qualcosa su Simon,
potete trovarlo in
questa raccolta :)
Grazie per aver
letto fino a qui, ci vediamo domani!
Giorno 7 - prompt "Ephialtes" (dalla #pumpWORD list)
Fin da subito, i docenti hanno
avuto premura di ricordargli – come se ce ne fosse bisogno
– il suo status speciale come Principe Reale.
È abituato alla
deferenza di chiunque intorno a lui, ma non ha mai apprezzato
quell’occhio di eccessivo riguardo mostrato da gran parte dei
suoi tutori.
Per fortuna, “Voce
d’angelo” – ancora non sa il suo nome
– sembra infischiarsene di molti formalismi o differenze
sociali.
Al contrario degli altri compagni
di rango elevato, non ha paura nel farsi avanti nel rivendicare idee
fresche e progressiste, né nel denunciare ingiustizie
sociali che tutti loro, nelle torri d’avorio che li ospitano,
faticherebbero altrimenti a vedere.
Non è per forza
d’accordo con lui, ma prima col tema dei sussidi e ora nel
dibattito sull’ecosostenibilità
dell’industria del cotone ha contribuito a ravvivare lezioni
altrimenti stantie e noiose.
A ricreazione, sente August
bollare Simon – che bel nome che ha! – come
“il socialista” da tenere a bada, ma a lui non
può che scappare un sorriso di troppo.
Se dovrà passare a
Hillerska tutti i prossimi mesi, ben vengano Simon e il suo cotone!
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Capitolo 8 *** Incisione ***
8. Incisione
Gli occhi di tutti
gli sono addosso – e anche se dovrebbe esserci abituato,
stavolta è un po’ a disagio.
Non ha mai
preso un mezzo pubblico prima d’ora, e l’imbarazzo
è alle stelle mentre deve chiedere aiuto a una giovane madre
per capire come acquistare e convalidare un biglietto
sull’app della compagnia di autobus cittadini.
Svicola poi
il più silenziosamente possibile in fondo al bus semivuoto,
ignorando la curiosità degli altri passeggeri e
concentrandosi sul suo respiro per tranquillizzarsi.
Tutto
ciò è un’assurda follia, e lo sa bene
– e deve pure pregare tutti i Santi in Paradiso che sua madre
non scopra mai quello che sta facendo. Andare su un mezzo pubblico non
solo è quanto di più lontano ci sia
dall’elitismo di Hillerska, è pure pericoloso: non
ha ovviamente detto a nessuno dove sta andando, e chiunque potrebbe
decidere di approfittarsi del suo evidente spaesamento per danneggiarlo
in qualche modo – anche con un banale video sui social.
È
sempre stato abbastanza ansioso per queste cose, e si chiede
perché stia rischiando così solo per una stupida
partitella di calcio amatoriale, quando una scritta davanti a
sé attira tutta la sua attenzione e silenzia gli altri
pensieri.
Si tratta di
un’incisione fatta con un coltellino sulla plastica dura del
sedile di fronte a lui, ripassata con un pennarello indelebile nero e
persino bruciacchiata con un accendino per renderla ancora
più visibile.
Sono una S e
una W intrecciate all’interno di un cuore sgangherato,
testimoni silenziose di chissà che amore tra adolescenti
sbocciato su quei sedili sporchi durante i lunghi tragitti da pendolari.
È
un inutile deturpamento di un bene pubblico, e probabilmente la
coppietta in questione ora si sarà già mollata
rendendo inutile quel graffito, ma per Wilhelm è come un
segno dall’alto che placa la tempesta che ha dentro.
Non ha mai
creduto alla casualità delle coincidenze, per cui anche se
non vuole ancora nemmeno domandarsi che cosa sente davvero dentro di
sé per Simon, non può ignorare quella scritta.
Per questo
sorride quando riprende in mano il telefono per controllare la distanza
dalla sua fermata: succeda quel che succeda, stasera è con
Simon – e tutto il resto non è più
importante di una stupida incisione sul sedile di un bus.
[372 w.]
♥︵‿︵‿♕︵‿︵‿♥
Ciao a tutti,
ecco l'ottavo capitolo di questa raccolta per il #Writober! Questo
prompt non è stato facile da completare, ma ripensando ai
miei giorni da liceale pendolare ho alla fine trovato l'ispirazione per
questa flash: spero che sia ben riuscita e che vi piaccia,
così come che vi stia attirando questo piccolo progetto.
Quanto a Simon, in
questa raccolta oggi vediamo la partita di calcio di Rosh e
l'arrivo di Wilhelm al piccolo stadio. Se vi va di farci un salto, ve
ne sarò molto grato!
Grazie per aver
letto fino a qui, ci vediamo domani!
Giorno 8 - prompt "incisione" (dalla #pumpNIGHT list)
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Capitolo 9 *** Giglio ***
9.
Giglio
Lo sguardo di Wilhelm vaga
vacuo per la stanza quasi totalmente buia, in cerca di un appiglio a
cui aggrapparsi per fermare l’uragano di pensieri negativi
che sta sferzando la sua mente.
Ha pensato che Simon
fosse diverso dagli altri, e che ne sarebbe valsa la pena –
ma alla fine forse ha ragione August: dovrebbe stare attento a chi
frequenta.
Non può
credere che Simon lo abbia chiamato alla partita solo per la sua fama
– ma se così non fosse, allora perché
caricare quel video? Dovrebbe conoscere la sua storia – tutti
la conoscono, dopotutto – e allora perché vantarsi
di averlo lì con sé così, solo per due
visualizzazioni in più?
Alla fine, il suo
sguardo è catturato da un mazzo di gigli freschi –
la solita cortesia superflua che ha la scuola nei suoi confronti.
Dev’essere stata un’idea di sua madre, fargli
portare quasi ogni giorno fiori freschi in stanza: un modo per
ricordargli casa, sempre piena dei fiori che lei tanto ama ma che per
lui sono solo inutili violenze per avere una bellezza troppo effimera.
Li fissa per un
po’, senza comprendere come mai stavolta il suo sguardo sia
stato attirato proprio da quel fiore presente da sempre nella sua
quotidianità – ma alla fine capisce.
Accende la luce, e con
orrore nota che non sono bianchi, come pensava, ma gialli.
Non sono opera di sua
madre, lontana a Stoccolma, bensì di August – e
questo è un messaggio ancora più chiaro di quella
ramanzina avuta poco prima al suo rientro.
Spegne nuovamente la
luce, rannicchiandosi sotto le coperte ancora vestito, ancora deluso,
ancora solo.
[264 w.]
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Ciao a tutti col nono capitolo del #Writober! Dopo la giornata
di ieri su note abbastanza felici, oggi arriva un po' angst che a
quanto pare non manca mai in questa serie! Mi sono preso qualche
libertà per poter fillare i prompt odierni, in particolare
in questa flash. Ho pensato che alla Regina potessero piacere i fiori,
e che questa sua scelta di farne recapitare sempre qualcuno al figlio
potesse essere un'ennesima occasione in cui i suoi desideri si
impongono sul volere di Wille. Il giglio inoltre è il fiore
reale per eccellenza, rappresentando le virtù di
nobiltà, purezza e regalità ed essendo legato
strettamente alla monarchia di Francia. Poiché la Casata
Reale svedese nella realtà è incarnata dalla
famiglia di origini francesi Bernadotte, ho pensato che potesse essere
un buon riferimento sottile da inserire nella storia. Per quanto
riguarda i gigli gialli, invece, essi nel linguaggio floreale indicano
sempre la nobiltà e la ricchezza, ma possono essere
utilizzati anche per alludere alla falsità di una persona.
Ho pensato che un manipolatore come August potesse aver fatto cambiare
appositamente il colore dei fiori per Wille, una volta scoperta la sua
fuga e le sue bugie per evitarlo - e sì, non posso tollerare
August ^^" Per vedere invece come se la cava Simon stasera, qui trovate qualcosina sempre piena
di angst! Grazie per essere passati a leggere, ci vediamo domani :)
Giorno 9 - prompt "giglio" (dalla #pumpNIGHT list)
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Capitolo 10 *** Tatuaggio ***
10.
Tatuaggio
I loro compagni, di
là, si stringono per la paura – ma lì
dove sono loro sembra esserci solo spazio e lontananza.
Wilhelm è
sempre stato una persona tattile: non è bravo con le parole,
ma riesce a comunicare ogni emozione con gli abbracci e le sue mani.
Ma con Simon
è tutto diverso – lui è urlare in
pubblico e parlare, e invece che abbracciare si esprime cantando.
Ci sono troppi
abbracci che vorrebbe dargli, perché entrambi hanno capitolo
– ma il suo corpo, proprio ora che gli serve, è
immobile.
Riesce solo a sparare
cazzate per nascondere la verità, mentre Simon lo fissa
pieno di desiderio e impazienza – e come un nuovo tatuaggio,
quegli occhi gli scottano la pelle fino a far male.
Wilhelm vorrebbe solo
abbracciarlo – ma è Simon che alla fine si fa
avanti.
E le loro labbra,
finalmente, si incontrano.
[142 w.]
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Buona domenica a tutti, ed eccoci già al decimo
giorno di #Writober! Ormai siamo arrivati a un terzo di questa
challenge, e con questa miniflash abbiamo concluso anche i capitoli
relativi al secondo episodio di YR. Ora stiamo per entrare nel vivo
dunque, con quel rollercoaster che sono le prossime puntate (e dunque,
i prossimi capitoli), pieni di picchi di angst e felicità
sempre intrecciate. Prima di procedere, però, passate a dare
un'occhiata qui, a vedere la stessa scena
attraverso gli occhi di Simon. Grazie per essere passati a leggere
anche oggi, ci vediamo domani :)
Giorno 10 - prompt "tatuaggio" (dalla #pumpNIGHT list)
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Capitolo 11 *** Yūgen ***
11.
Yūgen¹
Come ogni mattina, il
corridoio risuona insieme del vociare degli studenti e delle note
tremolanti che fuggono dalla sala prove e si perdono tra gli armadietti.
Ma diversamente da ogni mattina, Wilhelm per la prima volta ascolta
realmente quella musica – come se una voce lo stesse
chiamando a sé in una lingua oscura a tutti, tranne che a
lui.
Simon è al pianoforte, al centro dell’ampia sala e
inondato di luce, mentre lui lo osserva lontano dall’ombra.
Lo studia con attenzione e in silenzio, come un animale raro che
può fuggire al minimo fruscio: le sue dita scorrono agili
sulla tastiera, e un brivido corre per la sua schiena al pensiero di
venerdì.
Per qualche attimo, quelle stesse dita si erano intrecciate alle sue,
accogliendolo e proteggendolo e isolandoli in un mondo solamente loro
– fugace come un battito del cuore e fragile come una bolla
di sapone, pronto a rompersi in mille pezzi se osservato troppo a lungo.
Wilhelm resta in attesa, beandosi di quell’attimo di paradiso
che sembra notare solamente lui – perché in
quell’istante esatto ha compreso che non può
essere un caso tutto ciò che succede loro, quel continuo
isolarsi insieme da tutto il resto, seguendo un ritmo sconosciuto a
tutti gli altri ma così perfetto per loro e loro soltanto.
È qualcosa che non riesce a definire a parole (come se poi
fosse mai stato bravo nell’utilizzarle!), e che nessun altro
a parte loro può capire – perché nessun
altro è capace di ascoltare quella melodia così
bella e unica, nessun altro riesce a percepirne il valore.
Sa bene che non durerà mai troppo a lungo, che la
realtà avrà sempre il sopravvento su quei timidi
istanti di pura felicità che ora gli infiammano il petto
– ma ora pensa di aver compreso il segreto nascosto
dell’universo.
Un pianoforte che suona, solo per lui e senza saperlo – tanto
basta per essere felici, e per poter dire di aver vissuto davvero.
[321 w.]
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¹ Il termine yūgen, che
letteralmente si traduce con “leggermente scuro”,
ha una vasta gamma di
significati. Non serve infatti solo a descrivere il fascino delle cose
in penombra di cui non riusciamo a conoscere del tutto i limiti ed i
particolari, ma si usa anche con senso più ampio, per
indicare ciò che,
essendo oscuro, è insondabile, misterioso ed imperscrutabile
poiché al
di là dell’umana comprensione: un’opera
d’arte ci trasmette yūgen
quando riusciamo a cogliere in essa un bagliore,
un’impressione che per
un attimo, anche se a parole non riusciremmo mai a spiegare come,
sembri rivelarci qualcuno dei segreti dell’universo.
È uno dei quattro
stati d’animo fondamentali del furyu,
vale a dire del gusto proprio dello Zen nella sua percezione dei
momenti senza scopo della vita. Per più informazioni, potete
visitare questo
sito.
Ciao a tutti e benvenuti all'undicesimo giorno di #Writober!
Oggi mi sono lanciato su un prompt un po' inusuale ma che mi ha colpito
molto come significato: spero di essere riuscito a scrivere una storia
adatta e che riesca a trasmetterne a sufficienza il senso. Qui, invece, potete trovare la
nuova storia su Simon, sempre su questa scena. Grazie per essere
passati a leggere
anche oggi, ci vediamo domani :)
Giorno 11 - prompt "yūgen," (dalla #pumpWORD list)
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Capitolo 12 *** Memoria ***
12.
Memoria
«Non avevi detto di
dimenticare?»
Sono le sue esatte
parole, uscite dalla sua stessa bocca soltanto pochi giorni prima
– eppure hanno la forma e la letalità di un
pugnale che preme contro il cuore.
Anche se lo ha sempre
saputo, ora comprende cosa deve aver provato Simon a sentirsele dire.
Ma come ha potuto
pensare di cancellare dalla memoria quello che hanno vissuto
– che è al tempo stesso poco e niente, eppure
già tutto?
Una voce radiosa in
mezzo a un coro, un cerchietto luminoso dove tutto è buio.
Due occhi che si
incrociano per trovare conforto, due mani che si intrecciano per
proteggere dalla paura.
Molti baci per essere
ricordati, al tempo stesso già troppi per essere dimenticati.
La sua memoria ha
sempre saputo di aver chiesto l’impossibile – ed
è ora di chiedere scusa e ricominciare.
«Ho cambiato
idea», ammette.
Simon lo squadra un
altro po’, incerto, ma poi sorride.
E, finalmente, accetta.
[154 w.]
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Ciao a tutti e benvenuti al dodicesimo giorno di #Writober!
Stasera vi lascio con una mini-flash veloce ma su un momento molto
carino a mio parere - di cui potete trovare il Simon-PoV qui! Grazie per essere
passati a leggere
anche oggi, ci vediamo domani :)
Giorno 12 - prompt "memoria," (dalla #pumpINK list)
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Capitolo 13 *** Ukiyo ***
11.
Ukiyo¹
Rivedere casa, anche solo come
sfondo della chiamata, gli trasmette gran parte della
serenità di cui necessita in quel momento – al
resto pensa Erik.
Come immaginava, lo
rimprovera bonariamente per quella fuga dai suoi doveri di principe, ma
giusto per il suo gusto nell’essere al centro
dell’attenzione e in mezzo alla folla.
Sono, in effetti,
quanto più diverso esista, ma restano pur sempre fratelli
– e Wilhelm sa che lo capirà, in quello come nel
convincere mamma a farlo restare a scuola nel weekend.
Erik non crede alle
sue balle sul perché voglia restare a Hillerska, ovviamente,
ma è quasi sollevante vederlo scherzare su quella che lui
chiama “la sua fiamma”.
Anzi, gli
dà pure alcuni consigli che stenta a credere escano davvero
dalla sua bocca: «Perché ti chiudi in camera
quando potresti stare con la tua fiamma?»
Wilhelm si attarda
nella sua stanza per liberarsi da tutti quei “devo”
che gli affollano il cervello, e ancora di più per sentirsi
libero dalla paura di fare l’unica cosa che vuole e che conta
veramente.
Non ha mai pensato che
sia possibile anche per uno come lui vivere ogni tanto solo nel momento
presente – ignorando tutto il resto del mondo e godendosi
l’attimo, come insegnano gli antichi – ma Erik
l’ha incoraggiato e ha deciso di provare.
Quando scende e arriva
nel salone del ricevimento, la sua testa è serena e il suo
cuore leggero come non mai – e per questo va a colpo sicuro,
dritto dal suo unico interesse: Simon.
[248 w.]
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¹ è un termine che deriva
dalle due parole giapponesi uku
che significa “fluttuante” e yo che significa
“mondo”. Il concetto di mondo fluttuante si lega
per lo più ad un’antica tecnica pittorica
diffusasi nella seconda seconda metà del XVII secolo, in
particolare nelle città di Tokyo (una volta conosciuta con
il nome di Edo), Osaka e Kyoto, ma oggi questa parola viene spesso
associata ad un modus vivendi, un vivere con più leggerezza,
senza farsi prendere dallo stress della vita quotidiana, godendosi il
momento presente senza preoccuparsi del resto.
Quasi fuori tempo, finalmente riesco a pubblicare qualcosa
anche per questa tredicesima giornata di #Writober! Stasera sono
tornato a pescare dalla lista delle parole straniere, trovando un
termine a me molto caro proprio grazie alla tecnica pittorica dell'Ukiyo-e. Mi sono
trovato bene nel provare a raffigurare questo concetto orientale
attraverso il personaggio di Wilhelm - che è quanto
più lontano ci sia dal vivere il momento con leggerezza,
vista la sua ansia perenne ^^" Spero però che questo
esperimento vi sia piaciuto! Qui, invece, potete trovare la
nuova storia su Simon, per una volta un po' più pesante
rispetto all'approccio di Wille alle situazioni. Grazie in ogni caso
per essere
passati a leggere
anche oggi, ci vediamo domani :)
Giorno 13 - prompt "ukiyo" (dalla #pumpWORD list)
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Capitolo 14 *** Celare ***
14.
Celare
Wilhelm cammina lungo la riva
del lago, immerso nei suoi pensieri e grato di quel momento di
solitudine.
Quasi tutti gli altri ragazzi stanno lasciando la scuola insieme alle
proprie famiglie, e i pochi che resteranno a Hillerska sono occupati a
salutare i propri parenti e a trascorrere con loro quegli ultimi
momenti.
Si è premunito di stare lontano da tutti, godendosi un
po’ di pace dopo quei giorni così complessi,
celandosi per un po’ agli occhi attenti del resto del mondo.
Dopo il bacio di Felice, sa di non poterla incontrare per un
po’: sarebbe difficile nascondere l’imbarazzo, e
ancora di più spiegarle il perché di
quell’equivoco.
Non vuole nemmeno incontrare August: dopo averlo ignorato quasi tutto
il giorno, vuole evitare discussioni che non dovrebbero neanche
sussistere.
E infine, crede sia meglio nascondersi anche da Simon: da domani
avranno tutto il tempo per stare insieme, loro due soltanto, ma adesso
ha necessità di un po’ di solitudine per
raccogliere i pensieri.
Wilhelm cammina lungo la riva del lago, e il tramonto si riflette
placido sulla superficie immobile delle acque.
L’autunno ha tinto la natura di colori caldi e di fragranze
umide, che ben si sposano con il suo cuore bisognoso di
tranquillità.
Quando infine rientra al dormitorio maschile, scivola lungo i corridoi
in silenzio, continuando a celarsi da tutto e tutti – lieto
di quella pace che rallegra il suo animo, e lo prepara per un futuro
che appare finalmente luminoso.
[241 w.]
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Buonasera a tutti in questo ormai quasi terminato
quattordicesimo giorno di #Writober! Questa sera ho deciso di separare
un po' Wille e Simon, e concentrarmi su due rari momenti di
tranquillità per entrambi - prima del dramma della fine di
questa sezione dedicata al terzo episodio, prima di tutto quell'angst e
quella sofferenza che sembrano non lasciarli mai in pace. Quaggiù trovate la
nuova storia su Simon, su un altro momento "catartico", che spero vi
possa mettere di buonumore come ha fatto con me mentre scrivevo. Grazie
per essere
passati a leggere
anche oggi, ci vediamo domani :)
Giorno 14 - prompt "celare" (dalla #pumpNIGHT list)
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Capitolo 15 *** Armatura ***
15.
Armatura
«August resta qui,
questo fine settimana».
Sono le ultime parole
che vorrebbe dire, ma non può che comunicargli quella
novità e sottintenderne tutte le implicazioni.
È stanco di
doversi sempre nascondere, di non poter essere sé stesso per
proteggere quell’aura di perfezione che non ha mai desiderato
avere o difendere.
Ormai ha capito chi
è, o per lo meno chi e che cosa vuole, e continuare a
negarlo non serve a nulla – ma ha la forza per sopportarne le
conseguenze?
C’è
un’armatura da indossare, che possa proteggerlo da tutto quel
male che sicuramente la sua scelta gli trascinerà addosso?
Simon ha gli occhi
velati di delusione e di tristezza, e sa che non può
chiedergli un altro sacrificio – non dopo essersi
già comportato abbastanza da stronzo per nessun motivo.
Forse non gli serve
un’armatura, dopotutto, ma semplicemente continuare a seguire
quello che gli ha consigliato Erik – seguire il momento,
fregandosene degli altri.
Ha riflettuto su
quell’idea per tutta la mattina, da quando ha saputo di
August, e anche se sembra strana perché non provarci?
Raccoglie tutto il
coraggio che possiede, poi finalmente chiede: «Credi sia
possibile stare da te a Bjärstad?»
L’ennesima
fuga, l’ennesima uscita insieme a persone così
diverse da lui ma così simili a Simon – ma non
è un prezzo difficile o spiacevole da pagare per stare
insieme, e il sorriso di Simon ne è la conferma.
[229 w.]
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Ciao a tutti per questo quindicesimo giorno di #Writober! Alla
fine oggi siamo già a metà di questa challenge, e
devo dire che non mi aspettavo di riuscire a restare in pari scrivendo
due capitoli - uno per questa raccolta, l'altro per la sua gemella - al
giorno! Mi sto divertendo molto, anche se in alcune giornate
è difficile riuscire a completare entrambi i prompt, e spero
che anche a voi stia piacendo questo mio piccolo esperimento. Oggi
avrei dovuto concludere il terzo episodio con questa flash, ma ho
rimandato la chiusura a domani - per cui godetevi questa
tranquillità prima della tempesta! Qui trovate anche un po' di fluff
pure per Simon, che diamogli qualche briciolo di felicità
ogni tanto ^^" Grazie
per essere
passati a leggere
anche oggi, ci vediamo domani :)
Giorno 15 - prompt "armatura" (dalla #pumpNIGHT list)
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Capitolo 16 *** Pridian ***
16.
Pridian¹
«Ci vediamo questo
fine settimana», gli ricorda, un sorriso furbo sopra al
bicchiere appena riempito, felice di potersi rincontrare dopo quelle
settimane lontani.
Wilhelm è
immobile, lo sguardo fisso sul telefono della scuola ancora nella sua
mano.
Non capisce cosa
stiano dicendo le persone intorno a lui, le cui voci sono ovattate e
lontane, le figure sfocate e confuse.
Sa che sua madre sta
singhiozzando all’altro capo del telefono, eppure non riesce
a definire bene il perché.
Sente solo Erik
ripetere quelle cinque parole, ancora e ancora, un sorriso furbo sopra
a un bicchiere appena riempito – che cade
all’improvviso, come il suo corpo quando il cervello
finalmente comprende cos’è successo e le sue gambe
di risposta cedono.
«Ho capito,
non devi dirmi niente, non servono i particolari», rideva
Erik, contento di condividere quel piccolo segreto insieme a lui.
Wilhelm è
seduto su una poltrona: non ricorda come ci è finito,
perché tutto è confuso e le poche cose che
comprende sono sprazzi di conversazioni oscure che provano a penetrare
in quella fitta oscurità che lo sta avvolgendo sempre
più.
«Vostra
Altezza, state bene?» continua a chiedere una voce in maniera
insistente – come se lui avesse una qualunque risposta da
darle.
«Non servono
i particolari», ripete Erik nella sua testa, ed è
vero.
Non serve nessun
particolare, perché non c’è nulla da
capire o dire o rivelare ormai, solo accettare.
Erik continua a
ridere, perché quel segreto ora è anche suo
– ma è solo un nastro rotto che scorre nella sua
testa, poche frasi riavvolte e ripetute all’infinito che
annullano la sua vita e la concentrano in una singola, ultima
telefonata prima del nulla.
«Sta a
sentire, divertiti finché puoi!», gli consiglia da
uomo saggio che se ne intende di divertimenti.
Wilhelm si alza in
piedi meccanicamente, seguendo le istruzioni di quella folla intorno a
lui che non riesce a riconoscere.
Lo portano verso
un’auto scura, circondata dagli uomini vestiti di nero che
normalmente sono con Erik – ma lui non è
lì.
«Al mio tre
corriamo», gli sussurra nell’orecchio, ma Wilhelm
non ha più voglia di correre per raggiungerlo.
Erik è
riuscito a scappare, alla fine, lasciando dietro di sé tutta
quella gente in nero, quei pettegolezzi continui e quei doveri
insopportabili – eppure continua ad annuire al telefono.
L’uomo
saggio che è suo fratello gli consiglia di divertirsi,
finché può – perché non sai
mai quando riuscirò a scappare, Wille, e allora
toccherà a te prendere il mio posto.
«Ok, allora
che cos’è?», chiede curioso, gli occhi
illuminati e la bocca radiosa a sentirlo parlare di Simon senza nemmeno
conoscerlo.
Wilhelm vede il lago
scorrere davanti a sé, mentre ormai è buio e
nessuno è rimasto con lui.
Vorrebbe rispondergli,
fargli vedere una foto di Simon e, perché no,
presentarglielo – ma Simon non è lì con
lui, e ormai sta chiudendo la chiamata.
«Ti saluto
Erik, ti saluto», brontola e sbuffa, spegnendo gli occhi e
serrando la bocca di suo fratello.
Erik ha gli occhi
illuminati e la bocca radiosa – ma è solo
un’ultima immagine, prima che lo schermo diventi nero e suo
fratello sparisca per sempre.
[515 w.]
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¹ relativo al giorno prima, riferito a
ieri.
E con questa sedicesima giornata entriamo ormai nel pieno del
#Writober! Come vi avevo preannunciato ieri, oggi ci sono andato
giù pesante con l'angst per chiudere degnamente il terzo
episodio - e quando male mi fa, vedere Wille stare così! Non
riuscivo a fermarmi dallo scrivere di quell'ultima telefonata,
sinistramente premonitrice nel suo svolgimento, e spero di aver scritto
una flash (non tanto flash) degna per questo momento straziante. Qui trovate invece Simon intento ad
affrontare questo momento orribile fuori da Hillerska e lontano da
Wille: passate a tenergli compagnia almeno voi!. Grazie in ogni caso
per essere
passati a leggere
anche oggi, ci vediamo domani :)
Giorno 16 - prompt "pridian" (dalla #pumpWORD list)
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Capitolo 17 *** Nove ***
17.
Nove
Nessuno gli ha spiegato come
mai siano dovuti passare ben nove giorni prima di poter salutare per
l’ultima volta Erik, ma ora che il momento è
arrivato forse ne ha capito il senso.
Il primo giorno dopo la notizia è volato in un soffio, come
un orribile sogno impossibile. I suoi ricordi sono ancora confusi,
attorcigliati in un groviglio di dolore sordo e inesprimibile, e tutto
ciò che rammenta sono gli abbracci di sua madre e le sue
carezze sulla testa. È stato come quando era molto piccolo,
e lei lo cullava prima di metterlo a dormire: un inutile tentativo di
fermare il tempo, anzi farlo scorrere al contrario – ma non
ha funzionato, e loro sono rimasti soli.
Il secondo giorno è stato all’apparenza
più semplice: sua madre si è rimessa quasi
immediatamente in moto, pronta ad annegare il dolore nel duro lavoro
per gestire quel disastro inaspettato, e lui è parso a tutti
come un erede di ferro – impassibile e inflessibile, incapace
di piangere una singola lacrima o disperarsi, sia in mezzo alle poche
persone ammesse a palazzo che nella silenziosa solitudine della sua
camera.
Il terzo è stato invece il giorno peggiore. Come se si
fossero aperti d’un tratto tutti i rubinetti del suo corpo,
ha cominciato a piangere nel momento stesso in cui ha aperto gli occhi,
senza riuscire a fermarsi per l’intera giornata. Suo padre lo
ha trovato esausto e scosso dai singhiozzi, un guscio ululante
disperazione e incapace anche di alzarsi dal letto – e solo
con la forza sono riusciti a trascinarlo fuori dalla sua stanza per
obbligarlo a mangiare qualcosa. Sforzi inutili, comunque,
perché ha finito per vomitare tutto una volta rientrato nei
suoi appartamenti, lo stomaco serrato come una tenaglia crudele e
implacabile.
Al quarto giorno, si è obbligato a lottare per rimettersi in
sesto, raccogliendo i frammenti di pensieri ed emozioni sparpagliati
ovunque dal dolore. Ha ricaricato e riacceso il telefono, intoccato
dalla partenza da Hillerska. Lo aveva dimenticato tra i suoi effetti
trasportati in fretta e furia nella capitale, ma quel giorno lo ha
speso leggendo le miriadi di messaggi di condoglianze ricevuti dai suoi
compagni di scuola e altri amici.
Il quinto e il sesto giorno li ha passati a leggere e a rimuginare sui
messaggi di Simon. La sua chat era la unica che non aveva ancora
aperto, consapevole di cosa vi avrebbe trovato, e non rispondergli
è stata la cosa più dura e al tempo stesso
semplice da fare. Troppo dolore, troppa apprensione e preoccupazione da
sopportare – soprattutto, troppo amore dietro quelle parole.
Alla fine, ha gettato semplicemente il telefono in un angolo del letto,
lasciandolo morire in solitudine e andando a seppellire quei sentimenti
inadeguati per la sua nuova posizione.
Il settimo giorno è tornato completamente in carreggiata,
per prepararsi nel migliore dei modi al funerale. Ha deciso di andare a
trovare Erik – non ne aveva avuto la forza nei giorni
precedenti – e quando il picchetto d’onore li ha
lasciati soli per qualche minuto, si è lasciato andare in un
pianto liberatore davanti alla sua bara.
Al rientro dei soldati, i suoi occhi si sono asciugati del tutto, e ha
sentito come la mano di Erik guidarlo fuori da lì, per
prepararsi alla nuova vita che lo aspetta
L’ottavo giorno è arrivato: ormai è
tutto pronto per l’ultimo saluto, preparato e coreografato
come se fosse il matrimonio che Erik non avrà mai.
È andato a raccogliere una manciata di terriccio nel
giardino del palazzo reale, per poi riporla sulla bara di suo fratello.
Polvere alla polvere, gli ha sussurrato – anticipando
l’arcivescovo con quell’ultimo saluto –
poi è rientrato nelle sue stanze per prepararsi al trasloco.
Domani, insieme ad Erik, lascerà anche i suoi appartamenti,
subentrando nelle stanze del Principe Ereditario che lo ospiteranno
finché un ultimo funerale non lo renderà re.
Sono passati nove giorni dalla morte di Erik, e anche se nessuno
gliel’ha spiegato, ora ha capito il senso di quella lunga
attesa.
Ha spesso desiderato che quel giorno arrivasse e passasse in fretta, o
al contrario che Erik restasse con loro a Palazzo per un tempo
indefinito, ma nove giorni sono il giusto periodo per assimilare
quell’assenza atroce e renderla parte di te.
Sua madre gli tocca piano la spalla, e lui si mette in cammino.
Forse è un caso, ma nove sono anche i passi che lo separano
da Erik – nove passi, e tutto il resto della vita da
percorrere da solo.
Il picchetto d’onore solleva la bara di suo fratello, uscendo
a ritmo dalla chiesa, e lui li segue.
Nove giorni sono passati, ed è giunto il tempo di
un’ultima corsa, fianco a fianco.
[770 w.]
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Ciao a tutti in questo diciassettesimo giorno di #Writober...
in ritardo! Oggi arrivo tardissimo con la pubblicazione, ma non sono
riuscito a trovare un altro momento per sedermi al pc e sistemare
questa flash... che alla fine è diventata una mini one-shot.
Non sappiamo esattamente quanti giorni passino tra la morte di Erik e
il funerale, ma seguendo la tradizione scandinava, il periodo di veglia
del defunto dovrebbe essere compreso fra una e due settimane. Per
questo, ho scelto di far passare nove giorni - la stessa durata dei
novendiali per la morte di un pontefice - una data a metà
tra i due estremi tradizionali. Sto ancora piangendo per il povero
Wille, ma conto di farlo stare un po' meglio nei prossimi giorni - nel
frattempo, qui trovate Simon intento a provare
una soluzione nuova in questo momento così complicato.
Grazie
per essere
passati a leggere
anche oggi, ci vediamo domani :)
Giorno 17 - prompt "nove" (dalla #pumpINK list)
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Capitolo 18 *** Sweven ***
18.
Sweven¹
Non appena la preside lo
abbandona, Wilhelm comincia a non sentirsi bene.
La sua nuova stanza è molto più grande della
precedente, eppure perché si sente soffocare ancora di
più?
Le sue nuove guardie del corpo sono appena di là
dall’uscio, eppure perché si sente tremendamente
solo e isolato?
Le grandi finestre inondando la stanza di luce e aria, eppure
perché si sente avvolto da un buio sempre crescente?
Wilhelm ha ancora il cappotto addosso, perché nonostante il
riscaldamento acceso sta tremando.
Sono giorni che nessun tipo di calore sembra riuscire a scaldarlo, e il
gelo che sente fin dentro le ossa non vuole abbandonarlo.
Lo staff della scuola ha provveduto a spostare tutti i suoi effetti
nella sua nuova stanza, ma a lui sembra tutto alieno e sconosciuto
– come se quella non fosse più la sua vita, ormai
– tranne la palla di neve con il principe-rana. È
così brutta che dev’essere proprio quella che gli
ha regalato Erik tanti anni fa, perché ha sempre dubitato
che qualcun altro avrebbe potuto comprare quell’oggetto
così kitsch.
La stringe fra le mani, osservando gli occhi vacui della rana in cerca
di consiglio.
Normalmente, gli verrebbe in mente Erik con una delle sue battute
sempre adatte alla situazione, o con un consiglio perfetto per il
problema del momento – ma per la prima volta, la
rana-principe non fa la sua magia.
Nessuna visione rivelatrice, nessuna voce immaginaria che gli sussurra
la cosa giusta da fare per tornare a sorridere, almeno un
po’. Gli occhi della rana sono solo due puntini colorati, e
l’unica cosa che percepisce è il peso enorme che
quella corona, benché di plastica, infligge al povero
animale.
Wilhelm abbandona la palla di neve inutile sulla finestra, e mentre
sente un pizzicore improvviso gli attraversa le mani recupera il
cellulare dalle tasche.
Cerca in fretta il contatto di Simon, e per qualche istante aspetta di
sentire la voce di Erik, emergendo dalla rana-principe per
consigliarlo, ma tutto tace – e allora procede col suo piano
e cancella quel numero maledetto.
Simon appare davanti a lui, un fantasma spaventato ma che lo bacia con
coraggio, senza lasciargli alcuna possibilità di fuggire.
Fa improvvisamente molto, troppo caldo, e Wilhelm comincia a spogliarsi
nel tentativo di allontanare Simon insieme ai vestiti.
Prima leva il cappotto, ma un altro bacio lo raggiunge e lo inonda di
calore e dolore insieme; poi è la volta della sciarpa e
della cravatta, ma il respiro caldo di Simon gli accarezza il collo e
riempie i polmoni.
Chiude gli occhi, si alza, comincia a fare esercizi di respirazione per
calmarsi – e Simon lo stringe fra le sue mani, lo osserva fin
dentro l’anima e lo chiama a sé, sempre
più forte.
Wilhelm si sente incendiare, vorrebbe soltanto gridare per spaventare
quelle assurde visioni che continuano a sostituirsi a suo fratello
– e alla fine scappa, fuori dalla stanza, pronto a
nascondersi ovunque pure di liberarsi di lui.
[485 w.]
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¹ sogno, visione, premonizione.
Ciao a tutti ed eccoci al diciottesimo giorno di #Writober!
Anche oggi vi regalo altri momenti angst con Wilhelm - ormai ci sto un
po' prendendo gusto a vederlo soffrire ^^" Ma non temete che presto
arriveranno anche alcuni momenti un po' più tranquilli e
sereni... forse. Andate qui invece se volete leggere
di Simon - anche lui in mezzo all'angst, ovviamente!
Grazie
per essere
passati a leggere
anche oggi, ci vediamo domani :)
Giorno 18 - prompt "sweven" (dalla #pumpWORD list)
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Capitolo 19 *** Lorn ***
19.
Lorn¹
Wilhelm li osserva uno ad uno,
in cerchio intorno a lui come lupi in agguato.
«Tu,
Principe Ereditario Wilhelm, giuri solennemente…»
la voce di August è profonda e solenne, mentre gli ripete il
Giuramento.
Sembra ancora un
gioco, ma sa che quelle sono parole vincolanti che perpetuano un legame
molto più antico di tutti loro.
«…
di impegnarti per evitare a qualsiasi costo l’estinzione
delle nostre Nobili Famiglie?»
August e gli altri lo
fissano in attesa: ormai non è più un gioco,
perché quel giuramento ricalca il vincolo di
fedeltà che i suoi avi hanno stretto con i loro vassalli.
Wilhelm soppesa i suoi
pensieri, consapevole di non poter più tornare indietro, poi
annuncia infine: «Sì, lo giuro!»
Wilhelm li osserva uno
ad uno, mentre si stringono intorno a lui come membri dello stesso
branco.
Sono in pochi, e
mancano molti suoi compagni, ma solo i nobili possono legarsi in quel
vincolo antico ed eterno.
“Blod och
Mark”, “Sangue e Suolo”: ecco cosa li
rende speciali e unici. Ognuno di loro dipende dalla monarchia per
continuare a godere dei propri privilegi, e ognuno di loro la
difenderà fino all’ultimo respiro.
Quanto a Wilhelm,
dovrà solo permettere alla monarchia di continuare a
esistere, per sempre.
Wilhelm li osserva uno
ad uno, mentre si impasticcano e si ubriacano e festeggiano quel
rinnovarsi della tradizione. Ride con loro, beve con loro e si droga
con loro – eppure il suo animo muore in mezzo a loro.
È in mezzo
ai suoi fratelli, i più fedeli che potrà mai
avere al suo fianco – eppure, è più
solo di quanto sia mai stato prima. Non potrà mai avere
Simon, o nessun altro – perché il suo dovere ora
è solo verso la Monarchia, nient’altro.
Mentre piscia insieme
ad August, ripensa alla sua condizione e poi grida alla notte il suo
dolore.
È
condannato, e non esiste via d’uscita.
[311 w.]
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¹ abbandonato, condannato.
Buonasera a tutti in questo diciannovesimo giorno di
#Writober! E con oggi siamo arrivati a un altro picco di angst con
Wilhelm, e ammetto che fossero pochi i prompt che non mi ispiravano
altra sofferenza per lui. Però, se andate qui,
Simon può risollevarvi un po' di morale con la bellissima
scena nel campo da calcio - e vi garantisco che domani anche per Wille
ci sarà un po' di tregua dall'angst!
Grazie
per essere
passati a leggere
anche oggi, ci vediamo domani :)
Giorno 19 - prompt "lorn" (dalla #pumpWORD list)
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Capitolo 20 *** Sottosopra ***
20.
Sottosopra
Le dita di Simon sono
intrecciate tra le sue, e lui lo sta avvolgendo tra le sue braccia,
quando il mondo va sottosopra.
«Ricordi quello che mi hai detto ieri sera?», gli
domanda, e il cuore di Wilhelm salta un battito per il terrore.
Si slaccia immediatamente da quella stretta fino ad allora
rassicurante, sentendosi nudo – anzi, tecnicamente lo
è – su quel letto che ospita un Simon di troppo.
Vorrebbe non averlo fermato, poco fa, mentre se ne andava, o per lo
meno vorrebbe riuscire a fuggire via da quella situazione troppo
imbarazzante.
La sera precedente è in gran parte avvolta nel buio, e alla
sua memoria mancano pezzi importanti di ciò che è
successo, ma ricorda bene cosa ha detto a Simon e in che stato si
è fatto trovare.
Dopo tutto quello che gli ha fatto, dopo averlo visto in quella
situazione, come può giustificarsi?
«Wille, va tutto bene!», lo rassicura Simon
– e il mondo, di nuovo, va sottosopra.
Non è arrabbiato né sembra odiarlo, ma anzi ride
divertito dal vederlo in quella situazione.
Wilhelm arrossisce fino ai capelli di fronte a quel sorriso calmo e
caldo sotto di lui, e si tuffa a nascondere la testa in mezzo al suo
petto.
«Me lo ricordo» mugola, impaurito e imbarazzato per
come si è fatto trovare, ma all’altro non sembra
importare: Simon lo abbraccia e protegge ridendo, e lo accarezza tra i
capelli e sul viso per fargli capire che è davvero tutto ok.
«Anche tu mi piaci», ammette Simon, e Wille non sa
come rispondere né cosa fare.
Si osservano e si accarezzano, indecisi se andare avanti oppure
fermarsi lì, al limite – ma poi accorciano la
distanza, si stende sopra di lui e finalmente lo bacia.
Non è come le altre volte, spettatore passivo davanti a una
cosa semisconosciuta: Wilhelm ha voglia di Simon, delle sue labbra e
della sua bocca, del suo respiro e della sua pelle.
Si spogliano in fretta, perché non c’è
più tempo per restare divisi: Wilhelm si fa largo tra le
gambe di Simon, lo sovrasta col suo corpo e si struscia su di lui
mentre continua a baciarlo, le mani dell’altro che gli
incendiano la pelle col semplice tocco.
Fanno l’amore così, scoprendosi l’un
l’altro e scegliendosi in ogni bacio – e non
importa più dove sia il sopra e dove il sotto, il giusto e
lo sbagliato.
Finalmente sono una cosa sola, e non potrebbero essere più
felici di così.
[408 w.]
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Buonasera a tutti con questo ventesimo giorno di
#Writober! Siamo arrivati a due terzi di questa challenge, e non riesco
ancora a credere di essere riuscito a scrivere ogni singolo giorno fino
ad ora! *o* E giusto per celebrare questo bel traguardo, eccovi
finalmente con una scena fluffosa, felice e anche un po' erotica di
questi due patatini che finalmente hanno una qualche gioia! Siete
contenti? Se tutto questo non vi basta, andate qui
per trovare anche Simon finalmente alle prese con un po' di
felicità! Se lo sono meritati entrambi, e anche voi potete
avere una doppia dose di dolcezza oggi :)
Grazie
per essere
passati a leggere
anche oggi, ci vediamo domani :)
Giorno 20 - prompt "sottosopra" (dalla #pumpNIGHT list)
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Capitolo 21 *** Arco ***
21.
Arco
Le dita di Wilhelm scorrono
piano lungo il corpo nudo di Simon, attento a non svegliarlo per
continuare a bearsi di quella vista meravigliosa.
Scivolano lente sopra ai suoi fianchi, a pochi millimetri da quel
bacino che ha unito al suo in quella notte da sogno, e a fatica
trattiene il desiderio di toccare quelle carni brune che lo infiammano
al solo pensiero.
Ma le dita avanzano, continuando a danzare sui fianchi stretti e lungo
le onde delle costole di Simon – su e giù, su e
giù, come il suo respiro profondo che accompagna un sonno
rilassato e sicuro.
Wilhelm è ipnotizzato da quello spettacolo silenzioso, e i
suoi occhi si beano infine anche dell’arco tra le spalle e il
collo di Simon – lì dove ha lasciato la prima scia
di baci della sua vita, dove ha inciso con piccoli morsi il suo marchio
di proprietà assoluta e eterna di quel ragazzo troppo
speciale persino per lui.
Le sue dita volano nell’incavo del collo, fondendosi con le
lame di luce che penetrano dalla finestra e illuminano un mondo
rimpicciolito a quei pochi centimetri di pelle – e alla fine,
quando giungono alle orecchie e ai capelli di Simon, si tuffano in quel
mare bruno e ricciuto come nuotatori esperti.
Simon mugola piano, svegliandosi poco a poco con le sue carezze e
stiracchiandosi tra le sue braccia – e Wilhelm comprende di
aver finalmente fatto la scelta più giusta della sua vita.
[239 w.]
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Ciao a tutti con questo ventunesimo giorno di
#Writober! Ormai siamo arrivati anche ai capitoli sul quinto episodio,
e dopo tanta sofferenza anche oggi ho deciso di regalarvi tanta
fluffosità (?)! Ho adorato la fotografia dell'apertura di
questo episodio, e amo come Wille sia sempre così tattile con Simon -
come se necessitasse sempre di sentire con le sue mani che quello non
è un bel sogno, ma una splendida realtà. Se
scegliete di passare anche di qui, potete leggere anche di Simon
alle prese con questo angolo di paradiso - e meno male,
perché questi due patati insieme sono troppo belli e
dolci!
Grazie
per essere
passati a leggere
anche oggi, ci vediamo domani :)
Giorno 21 - prompt "arco" (dalla #pumpNIGHT list)
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Capitolo 22 *** Fuga ***
22.
Fuga
Non è esattamente
il tipo di “prima uscita” che pensava avrebbe
avuto, ma Wilhelm è contento di poter passeggiare intorno al
lago della scuola insieme a Simon.
Malin e l’altra guardia del corpo li seguono come delle
ombre, e per qualche attimo ha pensato di rievocare il tentativo di
fuga messo in atto con Erik qualche settimana prima, pur di avere un
po’ di libertà.
Fortunatamente, entrambi sono abbastanza discreti dal non fare pesare
la loro presenza – e ben presto, lui e Simon quasi si
dimenticano di loro.
Arrivano persino a scherzare, chiedendosi fino a che punto i suoi due
nuovi “angeli custodi” abbiano capito
ciò che sta succedendo tra loro due – ma alla
fine, non è davvero importante.
Passeggiano insieme per tutto il pomeriggio, il bosco intorno a loro
che esplode di colori caldi e dell’odore piacevole delle
foglie morte, mentre il lago gelido scintilla alla luce del tramonto.
Sono fermi a chiacchierare del più e del meno lungo la riva,
quando Simon lo guarda e il tramonto inonda i suoi occhi profondi
– e allora lui molla qualunque paura e lo bacia, come se
fosse l’unica cosa che il mondo necessita in quel momento per
continuare a esistere.
Lo bacia e gli prende il volto tra le mani, si perde tra i suoi ricci
mentre Simon gioca con la sua sciarpa e con i suoi capelli troppo
lunghi – e anche se tutto si conclude in pochi secondi, gli
sembra di essere tornato finalmente a respirare.
Wilhelm si volta a guardare verso Malin, che sta chiacchierando col
collega e sembra non aver notato nulla di quello scatto istintivo, e
quando riporta gli occhi su Simon – rosso in volto e
emozionato – capisce di aver fatto la cosa giusta.
Non potranno scappare per sempre, e forse l’unica fuga dalla
realtà che continueranno ad avere lì a scuola
saranno momenti magici come quello – ma ora sa che non deve
temere la persona che gli guarda le spalle, e che è
finalmente al sicuro, sempre.
[331 w.]
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Ciao a tutti ed eccoci arrivati al ventiduesimo giorno di
#Writober! La flash di oggi ci parla di quel piccolo gioiellino che
è l'uscita di Wille e Simon intorno al lago di Hillerska, ed
è anche un piccolo omaggio al personaggio di Malin, che
adoro! Finalmente grazie a lei abbiamo meno interferenze da parte di
August, ed è sempre così discreta e disponibile
con Wille da fungere come un vero angelo custode per lui e Simon. Ho
inserito un bacio non presente on-screen, ma ho pensato che potesse
starci come gesto, visto che dopotutto questi due patatini sono
effettivamente fuori per un appuntamento. Se invece volete leggere
qualcosa di un po' più privato, qui trovate Simon ancora
all'interno della stanza di Wille dopo la loro prima notte insieme...
Grazie
per essere
passati a leggere
anche oggi, ci vediamo domani :)
Giorno 22 - prompt "fuga" (dalla #pumpNIGHT list)
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Capitolo 23 *** Presagio ***
23.
Presagio
Casa di Simon è
forse quanto di più lontano dai posti che è
abituato a frequentare, ma sta apprezzando sempre di più la
vita delle persone comuni, così tranquilla e pacifica.
Riesce a osservare Linda che prepara la tavola dalle grandi finestre, e
non può fare a meno di invidiare quella famiglia
così normale da non doversi preoccupare di essere osservata
da chiunque, in qualunque momento, come invece accade a lui.
Non ha mai avuto altri appuntamenti prima di quello, se si eccettua
l’uscita al campo da calcio e lungo il lago di Hillerska, e
stavolta avere Malin con sé rende il tutto ancora
più strano – eppure sente in cuor suo che tutto
andrà bene.
Si sistema meglio i capelli, poi bussa alla porta, l’ansia
che sale leggermente nella breve attesa che lo separa dal rivedere
Simon.
Poi la porta si apre, e il suo ragazzo – altrettanto teso e
al tempo stesso felice – gli regala un sorriso dei
più sinceri, che lui immediatamente specchia sul suo volto.
Entra in quella casa, sconosciuta eppure immediatamente familiare, e
nel saluto caloroso di Linda e nel tepore accogliente di quella dimora
non può che percepire i migliori auspici per ciò
che verrà.
È tutto così semplice e naturale, anche mentre fa
l’amore con Simon ancora e ancora, che sembra che quella
casa, quelle stanze e quella gente sia stata sempre lì con
lui – parte della sua famiglia, una casa sicura dove tutto
non potrà che andare bene, per sempre.
E finalmente, Wille è davvero felice.
[250 w.]
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Ciao a tutti ed eccoci arrivati al ventitreesimo giorno di
#Writober! Oggi ho scelto di esplorare il primo vero appuntamento di
Wille e Simon, e mi ha sempre fatto piacere vedere come Wilhelm sia da
subito a suo agio in casa del suo ragazzo, e soprattutto con Linda! Mi
immagino invece che per Simon sia andata un po' diversamente, visto che
avere un principe in casa propria non è esattamente una cosa
da tutti i giorni, e se volete leggere del pre-appuntamento a casa
Eriksson potete andare qui!
Grazie
per essere
passati a leggere
anche oggi, ci vediamo domani :)
Giorno 23 - prompt "presagio" (dalla #pumpNIGHT list)
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Capitolo 24 *** Proverbio ***
24.
Proverbio
“Alla känner apan, men
apan känner ingen”: tutti conoscono la
scimmia, ma la scimmia non conosce nessuno¹. È
stato
così per tutta la sua vita, e proprio ora che credeva di
aver trovato qualcuno con cui finalmente poter parlare, Simon gli mette
un muro di sfiducia davanti.
«E ora ti aspetti che ti ringrazi?», lo ha accusato
– come se lui non fosse altro che uno snob qualunque,
incapace di provare qualcosa di autentico e sincero.
Fa male sentire quelle parole, e capire che forse neanche Simon vuole
davvero ascoltarlo – anche se non è bravo con le
parole, anche se la sua ansia gli impedisce di essere lucido nei
momenti di difficoltà. Anche se finisce per sbagliare sempre
ogni cosa, quando non sa nemmeno cosa deve fare per continuare a tenere
in piedi quel castello immenso di perfezione che non può
più tollerare.
«Volevo solo che lo sapessi», mormora.
Perché non vuole darsi per vinto, perché crede in
Simon e sa che se non può aprirsi del tutto con lui, allora
non può esserlo con nessuno.
«Io… non volevo perderti» continua, e
riesce anche a trovare la forza per guardarlo negli occhi.
«Tu… sei l’unico qui con cui sento di
poter parlare».
Spera davvero di non essere la scimmia – anche se
è troppo difficile sostenere lo sguardo e non piangere, o
anche solo stare in piedi senza appoggiarsi alla cattedra dietro di
lui, perché Simon continua a guardarlo come se fosse uno
sconosciuto.
Restano in silenzio, l’uno di fronte all’altro e
con una faccia addolorata, e Wilhelm è ormai convinto di
aver sbagliato tutto anche stavolta, quando Simon gli si avvicina e lo
abbraccia.
Si avvinghia a lui come se fosse l’unico appiglio al mondo,
rifugiandosi col viso nell’incavo della sua spalla e
lasciandosi andare in un singhiozzio liberatorio, mentre Simon lo
stringe forte e non lo lascia più andare.
[309 w.]
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¹ proverbio svedese
Ciao a tutti ed eccoci arrivati al ventiquattresimo giorno di
#Writober! Dopo due giorni di fluff e felicità, potevamo
lasciare questi due cucciolotti tranquilli e sereni? Ovviamente NO! Per
cui eccoci con un'altra flash piena di angst (di cui trovate la gemella
su Simon qui!), perché niente, a
quanto pare Wille e Simon devono soffrire le pene dell'inferno prima di
poter essere felici davvero insieme! Ormai siamo anche agli sgoccioli
del quinto episodio, che concluderò con la flash di domani,
e questo significa che ci stiamo avvicinando anche alla fine del
Writober! 😮
Grazie comunque
per essere
passati a leggere
anche oggi, ci vediamo domani :)
Giorno 24 - prompt "proverbio" (dalla #pumpINK list)
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Capitolo 25 *** Fondo ***
25.
Fondo
È concentrato su
uno strano, trasandato uomo che si allontana da Simon e dalla sua
famiglia – che non pare affatto felice, anzi –
quando il suo telefono comincia a vibrare con insistenza.
È come un flashback doloroso, e stavolta controlla subito
chi lo stia contattando, trovando un numero non salvato in elenco ma
che sa appartenere a un qualche membro dello staff della Famiglia Reale.
“Sei tu?”,
chiede lapidario un messaggio, e intuisce che dietro quelle parole vi
siano gli occhi perforanti di sua madre.
Apre il link allegato al brevissimo testo, che rimanda a una tread
anonimo di un forum scandalistico: è un breve video, di
pochissimi secondi, ma prima ancora di aprirlo intuisce che qualcosa,
anzi troppe cose non vanno.
Le immagini della sua camera e del suo letto sono vividissime nei suoi
occhi, mentre cerca di cancellare dalla sua memoria
l’immagine di lui che fa l’amore con Simon.
Si sente sporco e violato, nell’essersi visto ripreso in un
momento così privato – soprattutto
perché ora tutti
lo hanno visto – e sa di non poter reggere ancora a lungo.
Si fionda nel primo bagno che incontra, buttandosi sul primo gabinetto
a disposizione e vomitando quel poco di rinfresco che è
riuscito a mandar giù prima di vedere il suo mondo crollare
– per l’ennesima, fottuta volta.
Il sapore della bile gli riempie la bocca, e continua a rimettere il
nulla col viso rigato di lacrime roventi, mentre tutto intorno a lui
gira in fretta e senza sosta – come un vortice impietoso, che
lo trascina sempre più giù, su quel fondo da cui
stavolta non può sperare di risalire.
[267 w.]
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Ciao a tutti ed eccoci qui col venticinquesimo giorno di
#Writober! Con la flash di oggi concludo anche il quinto episodio della
stagione, anche perché ormai siamo già dentro
all'ultima setttimana di questa challenge e manca proprio poco alla
fine di tutto! Nei prossimi giorni non penso che cambierà
molto il tono di questa raccolta, ormai settata sul far soffrire questi
due piccoli ragazzi innocenti e soltanto innamorato, ma spero che
continuerete ad apprezzare anche queste ultime storie - anche
perché questo finale di stagione mi ha fornito davvero molti
spunti per flash carine e angstose. Come sempre, se volete rivedere
questo momento così tragico per questa coppia anche dagli
occhi di Simon, potete andare qua!
In ogni caso, grazie per essere
passati a leggere
anche oggi, ci vediamo domani :)
Giorno 25 - prompt "fondo" (dalla #pumpINK list)
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Capitolo 26 *** Fulmine ***
26.
Fulmine
Wilhelm si dondola sul letto,
le mani avvinghiate in un abbraccio disperato al cuscino e la testa
assordata dalla musica troppo alta – unica soluzione per
mettere a tacere le troppe voci di accusa che sente rimbombare nella
sua testa.
Non riesce a credere che anche stavolta, dopo essersi sforzato per
evitare l’espulsione di Simon e aver sistemato le cose ancora
e ancora, il mondo abbia ripreso a sgretolarsi e a franargli sotto i
piedi.
Si sente come un parafulmine solitario all’interno di una
tempesta gigantesca, ogni scandalo e ogni disgrazia che lo ha colpito
recentemente come un fulmine sempre più potente che cerca di
scardinarlo e abbatterlo.
Anche sua madre, che doveva venire in suo soccorso, non gli ha fornito
alcuna soluzione ragionevole, e non riesce a pensare ad alcun modo per
risolvere l’ennesima sventura che lo ha preso di mira.
Rivede continuamente Simon davanti a sé, sente la sua pelle
sotto i suoi polpastrelli e il suo respiro caldo contro il collo
– e non può credere che proprio per qualcosa di
così bello ora stia nuovamente così male.
Forse dovrebbe chiedere aiuto a Felice e Madison, fare insieme a loro
un nuovo rituale – perché non si dà
altra spiegazione di essere stato maledetto da qualcuno di davvero
potente, visto che ogni felicità ormai pare negata, ogni
piccola oasi di tranquillità proibita.
Wilhelm piange, mentre le cuffie gli propongono la prima canzone che
gli ha cantato Simon appena giunto a scuola, e coccola il cuscino in
cerca di quel calore che, ora lo teme davvero, potrebbe non sentire mai
più.
[260 w.]
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Buonasera e ben ritrovati per questo ventiseiesimo giorno di
#Writober! Siamo giunti anche all'ultimo episodio della stagione, con i
suoi toni cupi e pieno di angst ma anche di un crescente e faticoso
desiderio di rivalsa e autonomia di Wilhelm. Anche per Simon le cose
non sono semplici, e potete leggere di lui qua!
In ogni caso, grazie per essere
passati a leggere
anche oggi, ci vediamo domani :)
Giorno 26 - prompt "fulmine" (dalla #pumpINK list)
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Capitolo 27 *** Tramonto ***
27.
Tramonto
Sua madre se ne va al
tramonto, dopo aver speso tutta la giornata a scuola – ma non
con lui.
È venuta a trovarlo non appena arrivata, ma sebbene non
abbia mostrato il benché minimo problema a livello personale
con quanto gli è successo, ha principalmente cercato di
trovare soluzioni ragionevoli e razionali, più che
consolarlo.
Un modo per non farlo sentire giudicato a livello personale –
non avrebbe potuto, dopo aver permesso da sempre a lui e a Erik di fare
privatamente più o meno quello che volessero – ma
al tempo stesso di rivendicare la superiorità degli
interessi pubblici della famiglia rispetto ai piccoli problemi
personali.
Sua madre se ne va al tramonto, e quei fari che si allontanano sembrano
le ultime luci rimaste a illuminargli il cammino che fuggono lontano da
lui, verso soluzioni e destini su cui non ha il benché
minimo controllo.
Per questo si ritira nella sua stanza senza nemmeno cenare, eludendo
ogni contatto pubblico pur di poter cercare da solo una qualche pace in
quell’oscurità che continua a scendere e non
sembra volersene più andare.
Se nel buio dovrà restare, sarà meglio cominciare
ad abituarsi già adesso.
Qualcuno bussa alla sua porta poco dopo il tramonto, e lui sobbalza
perché nessuno dovrebbe più volere a che fare con
lui.
È August con la sua cena, intento a fargli una gentilezza
autentica e rara che, finalmente, percepisce provenire direttamente dal
cuore.
Ha parole di incoraggiamento per lui, che emergono da troppe scuse non
richieste – come se avesse fatto qualcosa di male, e non
fosse stato proprio lui lo stronzo a rivelare la sua condizione
economica per umiliarlo davanti alla Società – e
Wilhelm gliene è sinceramente, profondamente grato.
Non sarà Erik, ma lo conosceva quasi quanto lui e gliene
dà prova: «Io sono convinto che Erik avrebbe
voluto che fossi te stesso».
Sono parole strane, che non si aspettava di sentire uscire da quella
bocca, ma estremamente sincere e sentite: «Veramente. Segui
il tuo cuore».
August lo incoraggia con uno sguardo dolce e colpevole che non ha mai
visto – come se avesse davvero deciso di rendere effettiva
quella unità di sangue che li lega da sempre, abbandonando
ogni idiozia sulla loro superiorità e semplicemente
dimostrando di essere famiglia.
Esce dalla sua stanza in silenzio, lasciandolo solo con i suoi pensieri
che ribollono nel suo animo.
È già passato il tramonto, ormai è
sera e presto sarà notte – ma forse ora riesce a
intravedere una possibile alba.
[408 w.]
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Buonasera e ben ritrovati per questo ventisettesimo giorno di
#Writober! Il prompt di oggi mi ha reso un po' più poetico -
almeno, io mi sento tale ahahah - e ho anche voluto scrivere una storia
in cui emergesse il lato buono del rapporto di August e Wilhelm. Non mi
piace per nulla come personaggio, ma la storia di August è a
sua volta tragica e ingiusta e credo che se si comporta così
con Wille e Simon non sia per chissà quale
crudeltà naturale, ma semplicemente per un orgoglio malsano
che gli è stato iniettato dal contesto in cui è
cresciuto - e l'aiuto che dà a Wille in questo momento
difficile a mio parere è la prova che sotto sotto
c'è qualcosa di buono anche in lui. Se invece volete leggere
qualcosa August-free, andate qua:
troverete Simon alle prese col ritorno a scuola dopo Santa Lucia, e il
ritorno di un po' di romanticismo.
In ogni caso, grazie per essere
passati a leggere
anche oggi, ci vediamo domani :)
Giorno 27 - prompt "tramonto" (dalla #pumpNIGHT list)
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Capitolo 28 *** Toccare ***
28.
Toccare
Il suo modo preferito di
comunicare è sempre stato il tatto, ma Simon sembra
l’unico ad aver capito quella sua particolarità
così bene.
Proprio per questo sa che sarà ancora più
difficile, nei prossimi giorni, andare avanti.
Ha dimostrato più volte di non riuscire a spiegarsi come
vorrebbe con le parole, di inciampare nei suoi pensieri e lasciare che
fossero l’ansia e il dubbio a guidare la sua lingua
– perché lui non è Erik, che sapeva
sempre cosa dire e soprattutto come dirlo.
Teme di sbagliare, ancora e ancora, incapace di trovare la giusta
direzione e di resistere alle pressioni di sua madre; soprattutto, teme
di non riuscire a capire, o a farsi capire, da Simon – uniti
solo da un telefono, che è quando di meno fisico possa
esserci.
Per questo passano gli ultimi momenti insieme così: stesi
sul pavimento della sua camera, lui accoccolato in mezzo alle gambe di
Simon e il suo ragazzo che gli tocca dolcemente i capelli mentre lo
stringe con un braccio sul petto.
Si confrontano così, cercando una soluzione insieme, ed
è grazie alla vicinanza estrema di Simon che finalmente
riesce a trovare il coraggio di far sentire la propria voce e le
proprie ragioni, senza cedere.
Sua madre sta arrivando, e Wilhelm stringe con più forza
ogni centimetro di Simon che si ritrova a poter toccare.
Vorrebbe poterlo portare con sé, nasconderlo tra i suoi
bagagli e contrabbandarlo a Palazzo – solo per potergli
sfiorare la mano poco prima di parlare, e attingere a quella forza
interiore che ora crede di aver trovato.
Tutto ciò è impossibile, lo sa bene, ma finge di
non pensarci, le dita di Simon tra i capelli e la sua mano a scaldargli
il cuore ancora per un po’.
[290 w.]
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Ciao a tutti ed eccoci arrivati al ventottesimo giorno di
#Writober! Ormai manca davvero poco alla fine di questa challenge,
ancora non ci credo! :O
Oggi ho voluto riprendere l'idea della "fisicità
comunicativa" (?) di Wilhelm, e parlare anche dell'ultimo momento
sereno che lui e Simon hanno avuto - prima della conferenza stampa e
tutto ciò che ne consegue. Se invece volete leggere del
post-dichiarazioni di Wille, andate qua:
vi avverto però, l'angst è garantito :(
In ogni caso, grazie per essere
passati a leggere
anche oggi, ci vediamo domani :)
Giorno 28 - prompt "toccare" (dalla #pumpNIGHT list)
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Capitolo 29 *** Blu ***
29.
Blu
“Se per te sono una persona da
nascondere…”
La voce di Simon continua a rimbalzargli nelle orecchie mentre
abbandonano Bjärstad e tutto intorno a lui è sempre
più scuro e cupo.
Sperava di aggiustare le cose con quel viaggio, ma ora si rende conto
di quanto abbia inseguito un’illusione e basta.
«Puoi prenderti tutto il tempo che ti serve», gli
ha detto, mentre preparava il terreno per chiudere la loro relazione:
«Io questo lo rispetto. Ma dovrai farlo da solo».
Al di là della rabbia e del dolore, riesce a intravedere la
verità dietro a quel loro semplice scambio. È
sempre stato perdonato, in tutte quelle sue piroette e ripensamenti, ma
di fronte alla sua incapacità di rivendicare ciò
che è ormai noto a tutti, Simon ha scelto di non trattare
oltre.
E lo ha fatto senza sbattergli la porta in faccia, tagliandogli ogni
altra opzione come hanno sempre fatto tutti gli altri – anzi,
ha rivendicato di non volergli chiedere nulla.
Lo ha lasciato però con un consiglio che è anche
un peso insopportabile da portare: «Devi scoprire che cosa
vuoi veramente».
Al di là di cosa pensano o vogliono o si aspettano gli
altri, può dire davvero di sapere cosa vuole – a
parte cancellare tutto quel dolore e riportare indietro
l’orologio, per tornare ai giorni migliori con Simon?
Continua a vedere davanti a sé un Simon straordinariamente
serio e lucido nonostante la sofferenza palpabile, calmo e al tempo
stesso affettuoso nonostante la rabbia e la delusione provata.
Soprattutto, lo vede esplodere di colori in quel grigiume bluastro che
li circondava – con il giubbotto grigio chiaro incapace di
contenere la potenza di quel maglione giallo brillante a rivendicare la
sua incapacità di restare nascosto o nell’ombra.
È l’esatto contrario di ciò che
è sempre stato lui: anche oggi è vestito di blu
in varie tonalità, seguendo la gamma di colori moderati che
ha sempre contraddistinto la sua vita – e che rispecchia il
suo volersi amalgamare nello sfondo, senza risaltare mai, anche se
quello sarebbe quasi suo ruolo per diritto di nascita.
“Io non voglio
essere il segreto di nessuno”, gli ha detto
Simon col suo maglione giallo – e solo ora si rende conto di
come sia proprio questo suo costante andare contro corrente, pur di
affermare la propria libertà e indipendenza in quel mondo di
persone tutte uguali, che lo ha fatto innamorare di lui.
E lui, vuole continuare a nascondersi nel blu scuro, o può
farcela a vivere in quell’esplosione di colori?
Wilhelm guarda fuori dal finestrino, mentre un velo blu come le sue
lacrime gli offusca la vista, in cerca di una risposta che continua a
non arrivare.
[440 w.]
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Ciao a tutti ed eccoci arrivati al ventinovesimo giorno di
#Writober! Altri due giorni e poi sarà tutto finito...
aiuto! D: Come ho fatto ad arrivare fino a qui ancora non l'ho capito,
ma comunque, tornando alla storia... Oggi ho voluto esplorare la
separazione tra Wilhelm e Simon dal punto di vista cromatico,
concentrandomi proprio sulle differenze di stile che hanno i due
personaggi. Magari non ci si fa troppo caso, ma effettivamente Simon
indossa quasi sempre vestiti molto colorati e sgargianti, che spesso
contrastano con l'ambiente circostante e lo mettono un po' al centro,
lo fanno stagliare e lo rendono molto luminoso rispetto al resto. Wille
è invece molto classico come abbigliamento, con
tonalità spesso spente e comunque molto piatte, e ho pensato
che si potesse giocare su questa loro differenza stilistica. A questo,
ho voluto agganciare una riflessione sulle parole di Simon - sperando
di non aver scritto troppe banalità comunque ^^"
Spero che questa terzultima flash vi sia piaciuta, e se volete leggere
qualcosa anche su Simon vi aspetto qua!
In ogni caso, grazie per essere
passati a leggere
anche oggi, ci vediamo domani :)
Giorno 29 - prompt "blu" (dalla #pumpINK list)
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Capitolo 30 *** Scavare ***
30.
Scavare
“Segui il tuo cuore”,
gli ha detto la persona che gli ha rovinato la vita.
“Devi scoprire
cosa vuoi veramente”, gli ha consigliato la
persona che quella vita l’ha illuminata e fatta splendere
anche nei momenti più bui.
Wilhelm ha sempre tenuto in grande considerazione i consigli altrui, e
negli ultimi giorni prima delle vacanze natalizie li ha messi in
pratica.
Dolorosamente e faticosamente, perché scavare dentro
sé stesso è la sfida più difficile che
abbia mai affrontato – ma alla fine è arrivato ad
una determinazione che non pensava di avere, forte e preziosa come un
diamante nascosto ma infine ritrovato.
Le persone più vicine a lui, la sua famiglia, sua madre:
tutti lo hanno tradito e sfruttato e si sono approfittati di lui,
negandogli di scegliere autonomamente in tutte le situazioni
importanti, anteponendo i loro desideri ai suoi.
Ma ora Wilhelm ha deciso di non giocare più a quel gioco al
massacro, di non pagare più quei prezzi troppo alti e
insostenibili.
Non si è mai sentito come i principi delle favole, quei
cavalieri senza macchia e tutto coraggio decantati dalle ballate
– che lui, di macchie e ombre ed errori ne è
sempre stato pieno.
Il Principe Azzurro della sua famiglia è sempre stato Erik,
l’unico capace di portare quel fardello e di perpetuare
l’eredità tanto cara a sua madre.
Ma non essere il principe delle favole, forse, ha i suoi vantaggi
– e ora sa come procedere.
A tentoni, senza scatti bruschi e poco alla volta come è nel
suo stile – ma con la decisione implacabile forgiata proprio
da tutto ciò che ha dovuto sopportare fino ad oggi.
Si avvicina a Simon fuori dalla cappella della scuola, imperturbabile
nonostante l’uragano che lo pervade dentro. Scavare
così a fondo ha creato uno spazio enorme nel suo cuore, che
ora può ospitare agilmente tutti quei sentimenti
così forti senza farli apparire all’esterno
– dove deve essere perfetto e deciso, stavolta senza
cedimenti o tentennamenti.
Il suo ex ragazzo sembra quasi impassibile davanti ai suoi complimenti,
portando come senza sforzo quella maschera di lontananza che lui stesso
gli ha messo addosso negando la loro relazione – e anche se
fa male, sa di meritarsi quel dolore.
Ha bisogno di energia per alimentare il fuoco che gli brucia dentro al
petto, per trovare il coraggio di fare ciò che va fatto, e
Simon è la fonte più sana di quella forza che
necessita per invertire la rotta e prendere in mano il timone con
decisione.
È pieno di gente intorno a loro, tutta la scuola presente
per salutarsi prima di tornare alle rispettive case – e per
una volta, finalmente quello non è più un
problema.
Abbraccia Simon come ha sempre fatto nel loro privato, senza cancellare
la presenza degli altri ma anzi, rivendicando quel gesto con la sua
pubblicità – affrontando sua madre, ed August, e i
protocolli che adorano il segreto e rifuggono la sincerità.
Lo abbraccia, e lo ringrazia, e si scusa per averlo fatto soffrire
– e poi apre il cuore che ha tanto scavato, rivelando a Simon
la gemma che ha trovato al suo interno.
«Ti amo», gli sussurra all’orecchio
facendolo sobbalzare, e poco importa se Simon non replica e quando si
separano gli augura semplicemente di passare un buon Natale.
Perché quel “ti
amo” è un dato di fatto, che non ha
bisogno di risposta.
È la verità che ha trovato dentro di
sé, quella gemma così splendente che non
può più essere nascosta.
È il coraggio che ha finalmente preso il sopravvento, che lo
rende fiero di chi è e pronto a combattere per chi vuole
– per essere libero fino alla fine, unico artefice della sua
vita.
[606 w.]
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Ciao a tutti ed eccoci arrivati al trentesimo e penultimo
giorno di
#Writober! Come avete letto, con la flash di oggi ho concluso
uffcialmente anche l'ultimo episodio della serie, un giorno di anticipo
sulla tabella di marcia del Writober. Eppure, il prompt di oggi per me
era così perfetto per Wilhelm che non si poteva fare
altrimenti. Alla fine della prima stagione, l'ho visto così
determinato e pronto a lottare per ciò che vuole che credo
ciò sia dovuto a un serio momento di riflessione e
maturazione personale - e non vedo l'ora di vedere dove
arriverà con questa nuova consapevolezza!
Spero che abbiate gradito questo mio viaggio all'interno di questo
fandom, andando a rivedere tutta la prima stagione e analizzandola con
la mia "lente", ma se volete leggere un'ultima cosa anche su Simon vi
aspetto qua!
Per quanto riguarda domani, invece, come potete notare questa raccolta
non è ancora ufficialmente conclusa, bensì manca
l'ultimo capitolo. Ho deciso di utilizzarlo proprio per "sbirciare" un
po' nel futuro, dandomi la libertà di scrivere su questa
coppia senza restare all'interno del canonico già scritto.
Per cui, spero di vedervi passare da queste parti anche domani, per
salutarvi con un bel lieto fine per questi due patatini che si meritano
tutto il mio amore! ♥
Grazie per essere
passati a leggere
anche oggi, ci vediamo domani :)
Giorno 30 - prompt "scavare" (dalla #pumpINK list)
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Capitolo 31 *** Arcobaleno ***
31.
Arcobaleno
Wilhelm guarda fuori dalla finestra, sorridendo nel vedere il sole di
nuovo alto nel cielo finalmente libero dalla pioggia.
«Simon! Vieni, guarda!» grida gioioso, come un
bambino elettrizzato la mattina di Natale.
Simon fa capolino con la testa dalla porta del loro salotto, poi lo
raggiunge dalla finestra con un’espressione curiosa sul volto.
Deve ancora finire di prepararsi per la parata, e indossa solamente un
paio di pantaloni neri e stretti – che gli risaltano
magnificamente il sedere, nota con piacere Wilhelm mentre gli allaccia
il braccio intorno alla vita nuda.
«Que pasa, mi
amor?» gli chiede, sorridendo sornione mentre
gli posa un veloce bacio sulle labbra prima di voltarsi verso la
finestra.
Wilhelm arrossisce istantaneamente per il piacere, come ogni singola
volta che Simon gli ruba quei baci all’improvviso, poi punta
il dito verso un punto in alto fuori dalla finestra.
«Lassù, guarda!» gli indica, la voce
sempre elettrizzata: «Avevi ragione, ha smesso subito di
piovere e…»
Non fa in tempo a finire la frase, che Simon allarga gli occhi stupito
e mormora felice: «L’arcobaleno! È
bellissimo!»
Un arco multicolore nitidissimo ed enorme si staglia nel cielo di
Stoccolma, il più scintillante e radioso che abbiano mai
visto, e i due si stringono in un abbraccio elettrizzato davanti a quel
segno di buon auspicio. Non hanno mai marciato per il Pride sotto un
arcobaleno, tantomeno uno perfetto come quello, e non può
che essere un buon segno per tutti.
Simon gli appoggia la testa sulla spalla, solleticandogli il collo coi
suoi riccioli meravigliosi, mentre il cuore di Wilhelm si riempie di
felicità davanti al doppio spettacolo a cui sta assistendo
– l’arcobaleno nel cielo e il suo ragazzo al suo
fianco.
Si sfila dolcemente da quell’abbraccio, voltandosi verso
Simon e baciandolo teneramente prima di allontanarlo da sé.
«Anche tu sei bellissimo», mormora, prendendogli le
mani tra le sue e sorridendo nel sentire tra le dita il freddo
metallico dell’anello di fidanzamento che gli ha regalato
proprio la notte precedente, mentre Simon arrossisce e gli prende il
volto tra le mani per baciarlo ancora una volta.
«Su, su, vai a prepararti, mi amor!»,
lo incita staccandosi a malincuore da quelle labbra, e scuotendo la
testa felice nel guardare Simon annuire e ancheggiare facendogli
l’occhiolino mentre rientra nella loro camera per finire di
vestirsi.
Wilhelm aspetta che l’esile figura svanisca dietro la porta,
poi torna a sorridere verso l’arcobaleno che ora abbraccia la
capitale protettivo.
Sono passati sette anni dalla prima volta che si sono visti, e ne hanno
passate davvero tante insieme, tra alti e bassi incredibili. Ma
finalmente, oggi può dirsi davvero e per sempre felice.
[435 w.]
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Ciao a tutti ed eccoci finalmente arrivati al trentunesimo
e ultimo
giorno di
#Writober!
Mi sembra strano essere arrivato alla fine di questa challenge,
riuscendo tra l'altro a completarla in tempo e senza ritardi - un
miracolo, per me che non sono affatto costante con la scrittura XD Non
è stata un'impresa facile, soprattutto perché era
la prima volta che partecipavo alla challenge nonché anche
il mio battesimo su questo fandom, ma posso dirmi soddisfatto del
risultato!
Spero che abbiate gradito questo mio (primo) viaggio nell'universo di
Young Royals, compreso questo happy ending ambientato un po' di anni
dopo la serie, ma che ho voluto scrivere per chiudere in bellezza e
dare tanta tanta felicità a questi due amorini. Vi ringrazio
per avermi seguito in questa sfida, e se vi va di leggere anche la
conclusione della raccolta gemella a questa su EFP, passate pure di qua!
Conto di tornare a scrivere presto su questo fandom, quindi se vi siete
trovati bene da queste parti spero di rivedervi presto! ♥
Buon Halloween a tutti, vi abbraccio forte :)
Giorno 31 - prompt "arcobaleno" (dalla #pumpINK list)
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