The Inconvenience

di Wicked Ladies
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***
Capitolo 15: *** 15 ***
Capitolo 16: *** 16 ***
Capitolo 17: *** 17 ***
Capitolo 18: *** 18 ***
Capitolo 19: *** 19 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


1
 
Si potevano dire molte cose della principessa Lena Luthor. Che fosse troppo perfezionista, o troppo moderna, ma non che non fosse sempre elegante e composta. Cosa che non si poteva dire di suo fratello gemello Lex, perenne spina nel fianco della casa reale di Thorul.
Così che l’erede al trono si trovasse a visitare il campo di medici senza frontiere in Iraq, anche con un caftano leggero e semplice, sembrava comunque l’epitome dell’eleganza.
Si era offerta lei stessa di visitare il paese dilaniato dalla guerra e tentare di aiutare per quanto possibile.
Stava visitando il campo con una dottoressa americana da guida e alcuni funzionari sia iracheni sia di Thorul. Sam e Reign sempre dietro di lei. Lena e il contingente, vennero condotti dalla dottoressa in una tenda in cui iniziò a mostrare loro le varie cose di cui avevano bisogno.
 
 
Era sempre particolarmente impegnativo trovarsi in quel posto. Doveva assicurarmi che Alex stesse bene, ero molto protettiva nei suoi confronti. In quel momento stavamo portando un paziente nella tendopoli.  “Cosa ci fate qui?” - guardò quel gruppetto entrare con molta tranquillità nella tenda – “Non potete stare qui, gentilmente se potete uscire”
 
Lena guardò accogliamo la donna bionda appena entrata. Reign mise una mano sul braccio di Lena facendole segno di andare fuori.
 
Alex Danvers, la dottoressa che le accompagnava, si precipitò immediatamente verso il corpo sanguinate che la donna bionda appena entrata aveva tra le braccia. "Cos’è successo?!"
“Una mina, come ogni santo giorno Alex” -la guardò – “Ti do una mano”
"Oddio è James!" -disse Alex.
 
Fuori dalla tenda
Il funzionario iracheno cercava di scusarsi profusamente con la principessa, cercando di dare la colpa all’irruenza americana.
Lena accolse le scuse con un educato sorriso, mentre un altro funzionario cercava un militare dell’ONU per continuare la visita.
 
Il contingente di Thorul aveva quasi finito il giro.  Alex finito l’intervento, si ripulì alla meglio e cercò la corvina, voleva parlare con loro un’ultima volta, dopo tutto era il regno di Thorul che finanziava il campo.
 
Lena si era staccata leggermente per parlare con alcuni bambini, dopo tutto il pomeriggio passato con militari e funzionari che chiedevano favori.
“Come mai sei qui?” -chiese uno dei bambini.
"Per vedere come posso aiutarvi" sorrise. Non disse le solite cose, questi bambini erano diversi lo vedeva nei loro occhi, non avevano bisogno che inzuccherasse con favole la loro realtà. "E magari per vedere se riesco a trovarvi una nuova casa lontana da qui"
Alex si fermò a parlare con i funzionari Thoruliani, non vedendo Miss Luthor.
“C’è la dottoressa Alex” disse un altro bimbo.
Lena guardò i bambini mentre correvano verso la rossa, ancora macchiata di sangue.
Reign, la guardia del corpo di Lena, si girò e guardò attentamente mentre la bionda che aveva fatto irruzione poco prima nella tenda si avvicinava. Seguiva Alex, perché voleva che chiedesse scusa per come aveva risposto alla signorina che faceva il tour, come se loro non stessero lavorando.
Alex cercò di indicare discretamente alla bionda, la corvina che leggermente staccata dal gruppo osservava i bambini sorridendo.
“Non capisco perché debba chiedere io scusa, sono loro ad essere entrati nella tenda del pronto soccorso” disse risentita dal suo sguardo.
Alex sorrise a denti stretti mentre parlava alla sua amica "Perché, idiota, sono loro che pagano per il campo qui"
Lena nel frattempo aveva fra le mani alcuni documenti che Sam le aveva passato.
Alex alzò gli occhi al cielo e sbuffò. Reign si mise tra la bionda e le due thoruliane.
“Calmati segugio, volevo solo chiedere scusa alla signorina” la guardò, aveva due bellissimi occhi verdi, di un verde brillante, scosse la testa -contegno Zor-el-
Lena annuì a Reign di farla passare, mise su il suo miglior sorriso diplomatico "Non c'è bisogno di scusarsi, stava cercando di salvare qualcuno... Miss..."
 
Alex sperava che Kara non combinasse qualche guaio e si voltò verso i funzionari mentre si spostavano verso l’uscita lasciando indietro le quattro.
 
“Niente Miss, Zor-el, Kara Zor-el” disse allungando la mano gentilmente “E tu sei?”
"Solo Lena" sorrise e le porse la mano con un movimento elegante. Sam e Reign si scambiarono un’occhiata curiosa “Siete un medico anche voi?" Chiese la principessa.
“Una specie si” disse Kara mentre lasciava quella mano sinuosamente elegante “Suonate qualche strumento musicale?”
"Mhmm, non è nei miei talenti purtroppo. Perché? Una specie di medico eh?"
“Sono una scienziata, la medicina mi affascia, però…”
Sam sollevò le sopracciglia e guardò la sorella. La bionda stava per gravitare nei flirt della principessa, non che la corvina ci facesse molto conto. “Piantala” disse Reign, velatamente. Sam pestò il piede alla sorella, va bene che erano cugine, ma non potevano rivolgersi così davanti ad estranei.
"Molto interessante" sorrise "Anche io sono interessata alla scienza"
“Non l’avrei mai detto” disse Kara guardandola “Suppongo non sareste qui”
"Forse sì o forse no" sorrise. Notando ancora le macchie di sangue sul giubbotto antiproiettile dell’altra "Quell’uomo sta bene?"
“Probabilmente si salverà” la scrutò, le sembrò che stesse flirtando con lei “Quindi di cosa ti occupi Lena, e perché hai un segugio?”
"Mi occupo di molte cose..." non sapeva veramente chi fosse? Meglio così, forse. "La mia... posizione in alcune aree richiede... un occhio sicuro. E voi?”
“Beh do una mano qui, la dottoressa Danvers ha bisogno di me ogni tanto” le fece strada “Posso portarvi a vedere il bellissimo tramonto, che ammiriamo qui ogni giorno? Nonostante la devastazione, c’è un momento della giornata dove tutto si ferma e avverrà” mise mano all’orologio da polso “4 minuti circa, puoi venire con me?”
"Perché no..." fece un gesto a Sam e Reign, spinse tra le mani della prima i documenti con lo stemma reale.
“Ma...Lena, non è sicuro...insomma” disse Reign.
La corvina la gelò con lo sguardo, sapeva che le avrebbe comunque seguite a distanza. "Sono più che sicura che Miss Zor-el non ha nulla da nuocere... nel caso si rivelasse il contrario so difendermi "
“Oh, allora ho bisogno io del segugio” ridacchiò la bionda “Ma fidati non potrei mai nuocervi.” disse mentre si allontanava con lei “Dimmi qualcosa di te che non c’entri con il tuo lavoro” disse facendole ancora strada.
Lena soppesò quella domanda "Mhmm cosa potrei mai dirti? Siete così interessante... scienziata, militare ... e chissà cosa altro..." Sorrise.
“Stai flirtando con me non è così?” Disse senza mezzi termini “Oh e non sono interessante per nulla...”
Lena gettò la testa indietro e rise. Si calmò "Non credo che voi non lo siate... vi infastidisce che lo faccia?"
“Certo che no, ma non ho mai conosciuto una donna più audace di te”
"Oh. Ti assicuro che nella mia posizione è quasi un obbligo.  Ma tu non volevi sapere del ... lavoro giusto?" Sorrise.
“No, in effetti” si fermò nella vallata “Guarda davanti a te non dovresti perderti il sole che scompare dietro quelle montagne laggiù!”
Lena guardò affascinata lo spettacolo in silenzio. Le sembrano quasi i tramonti di casa sua. Solo che il sole, invece, di scomparire nella rigogliosa bassa vegetazione, qui colorava con la sua tavolozza le dune inspide e sabbiose.
“Spero ti sia piaciuto” sorrise Kara voltandosi verso l’altra “Per quanto restate?”
Lena annuì soltanto. Guardò distrattamente l'orologio. Dannazione! Doveva prepararsi per la cena con l’ambasciatore. "Disgraziatamente vi devo lasciare. Ma chissà forse ci rincontreremo" a differenza di Lex lei filtrava un po’, poi lasciava andare per non creare scandali per la corona.
“Chissà” Kara la guardò ancora, era un’incognita per lei quella donna, ma non valeva scervellarsi più di tanto, era solo di passaggio o no?
Lena sorrise e si voltò ritornando dagli altri. Sam la guardava con un sopracciglio alzato. In tutta risposta l’altra alzò gli occhi al cielo allo sguardo delle cugine, non era Lex
 
Alex si avvicinò a Kara "Non hai combinato altri guai vero?"
“Per chi mi hai preso?” La guardò “Mi stavo godendo il suo flirt” ridacchiò “Senti ma hai sentito Astra?” Chiese mentre si riavvisavano alla tenda.
La rossa sorrise alla menzione della zia dell’altra "Uhm sì. Ha detto che stasera hai un appuntamento con il ministro della difesa. E di sbrigarti con l’appalto, perché ti vuole fuori dal paese il prima possibile"
"Ti prego dimmi che non è un ricevimento"
"Non stasera, ma sicuramente dovrai partecipare al ricevimento dell’ambasciata americana domani sera. E domani a pranzo hai un incontro con alcuni diplomatici di paesi che sono interessati in quest’area. E non guardarmi con quella faccia"
“Mi chiedo se tu sia la mia segretaria” la guardò stranita.
"Hey!" Le arrivò un cazzotto sulla spalla "Ho solo un’ottima memoria" se poi quella memoria fosse particolarmente focalizzata verso Astra, non era cosa su cui indagare.
“Uhm si certo, ogni quante volte al giorno vi sentite tu e mia zia?” Disse prendendola buffamente sottobraccio.
"Che intendi? In che senso? Ci preoccupiamo per te. Non rispondi mai al telefono”
“Uhm e fate male, dovreste occuparvi più di altro” trattenne una risata.
"Signorina, noi ci preoccupiamo di ciò che più ci aggrada" si mise in posa imitando la donna. Poi sorrise "Dai andiamo a vedere se James si è ripreso"
“Si certo, però non ci voglio andare alla cena, che barba, dovrò vestirmi bene”
"Beh, chissà non stasera, ma magari domani potresti rivedere la ..." venne interrotta da qualcuno che chiamava il suo nome. Si voltò e si diresse verso una tenda lasciando là Kara.
 
 
Sam dette una spinta alla sua migliore amica/cugina.
Lena si girò "Cosa?"
Sentì il brontolio di Reign davanti a loro “Sei spudorata a volte”
Lena alzò il sopracciglio, per poi riprendere i documenti dalle mani di Sam "Almeno non sono Lex. Direi che ne basta uno di figlio scandaloso no?"
“Appunto, tua madre non voglio sentirla”
"Mi conosci. Sai che non succederà nulla" Sorrise.
Sam la guardò sorridendo "E non la rivedremo nemmeno più" e iniziò a scrivere sul telefono.
“Ti pare il momento di chattare con mogliettina?” La guardò la sorella.
"La mia mogliettina è il nostro capo, voglio ricordarti. Devo informarla degli spostamenti di Lena"
La principessa dette un’occhiata al telefono "Così tanti cuori sono necessari?"
“Oh maestà dovreste saperlo che mia sorella è sdolcinata”
"Già mi ricorda quella volta che le abbiamo rubato il suo diario segreto" rise.
"Tutte e due dovreste essere buttate nelle celle" le guardo torva Sam.
 
 
 
Il ricevimento all’ambasciata americana era a Baghdad. Nonostante le proteste sulla pericolosità della situazione, l’arroganza degli Yankee aveva prevalso.
Lena faceva ruotare il collo per sgranchirlo, mentre Sam l’aiutava con i capelli. Tutto il giorno aveva avuto incontri e aveva visitato alcuni luoghi. Non ne poteva più di essere rannicchiata in una lince blindato.
“Problemi maestà?” Chiese Reign guardandola.
"Si. Dobbiamo alzare il tetto a quei dannati mezzi blindati. Ho il collo che sembra di cemento, non immagino i militari in giro tutto il giorno"
“Vedrò di parlare con l’ingegnere”
"Grazie. E dobbiamo potenziare la blindatura e i sistemi di..."
"Ci pensi domani" disse Sam
Lena si alzò lasciando che il vestito scorresse e si appoggiasse morbidamente a tutte le curve.
“Come sempre siete uno spettacolo e dovrò stare attenta a chi vi mette gli occhi addosso” disse Reign.
Lena rise "Sam farà lampeggiare la fede, io li gelerò con lo sguardo… "
Sam sbuffò.
Lena osservò per un secondo un’hijab che le avevano detto di indossare, per lasciarlo lì dov’era. Sarebbe dannata se si fosse sottomessa alle leggi di un altro paese.
 
 
 
“Non esiste che mi metta quello Alex” disse Kara guardandola.
"Cosa vuoi metterti sennò il solito completo scuro? Almeno questo è colorato! E ringrazia che non abbia seguito il suggerimento di Astra di darti un vestito"
“Sappi che odio sia te sia Astra” si sistemò “Fate la videochiamata nel frattempo che io sono al patibolo?”
"Perché dici questo?" Arrossì leggermente "E poi non è così grave. Mangerai bene e per qualche ora non penserai a quel maledetto contratto d’appalto con la difesa irachena"
“Perché non vieni con me?” La guardò “Mi annoierò lo so già” disse “Però da come sei arrossita immagino che tu proprio non possa rinunciare ad Astra” ridacchiò allontanandosi.
"Hey!" Sbuffo "Non è vero! Non è che abbia portato un vestito da gala con me sai?"
“Uffa” la scrutò “Speriamo ci siano fiumi di spumante”
"Non bere troppo. Non ci sono io per riportare il tuo culo ubriaco a casa" rise.
“Come sei elegante dottoressa Dangers” rise.
Alex le lanciò dietro una borraccia ringhiando "Non usare quel soprannome. Solo Astra lo dice in un bel modo"
“Astra” si mise con le mani sotto al mento e batté gli occhi velocemente.
"Giuro che se la macchina non ti aspettasse di fuori ti ucciderei!
“Sì perché saprebbero che sei stata tu” rise correndo quasi.
Alex brontolò e la lascio fuggire.
 
Kara arrivò nel luogo e senza tante cerimonie si diresse al buffet, doveva avere lo stomaco pieno per sopportare la serata e l’alcol.
 
Lena scese con grazia dal blindato e venne accolta da uno stuolo di giornalisti e di funzionari, che Reign si occupò di dividere per farle entrare il prima possibile.
“Signori state lontani, non fatemi usare lo sfolla gente su” disse la donna tenendo il passo della sua signora.
Kara si voltò in quel momento per capire, perché tutto d’un tratto ci fosse così tanto vociare e la vide... Era quella donna di qualche giorno prima, fasciata in un abito da sera lungo blu notte, cosa ci faceva qui? Non poteva essere così importante da trovasi li, o forse sì?
Lena osservò leggermente la folla e individuò Kara. Si chinò verso Sam "Cerca di tenermela lontana" indicando la bionda discretamente. Per poi voltarsi verso il ministro degli interni iracheno che sembrava essere in disappunto sul fatto che nessuna di loro indossasse l’hijab.
“Che ti ha detto?” Chiese discretamente Reign all’orecchio della sorella.
"Di tenere lontana la bionda. Sai com'è Lena filtra una volta sola"
 
Era ovvio, pensò Kara, che non la volesse rincontrare, qualche snob del cavolo come sempre. Tanto meglio, si sarebbe concentrata su altro. -Oh, ma quelle sono tartine al salmone.
Lena scivolò lentamente per tutta la sala incontrando i vari funzionari.
Kara nonostante si fosse detta che non le importava, la teneva d’occhio come non farlo? Era audace la corvina, un vestito a schiena scoperta? Decisamente audace...
Lena voleva prendere a pugni qualcuno, ma si trattenne, invece, scivolò via verso una porta laterale per riprendere fiato.
Se c’era una cosa che Kara non sopportava, erano le persone doppia faccia, così seguì la corvina “Bella notte stellata no?” Chiese appoggiandosi alla balaustra, non guardandola.
Lena quasi sputò il whisky. -Dannazione Sam! -
"Credo di sì"
“Problemi con quel whisky?” Glielo prese dalla mano e ne bevve “Beh effettivamente ha una doppia faccia, un po’ come lei signorina Lena. Non è stata educata a salutare le persone conosciute lungo le sue visite?” Disse poggiando il bicchiere sulla balaustra in pietra.
La bocca di Lena era stretta in una linea rigida - Dico, ma lo sa chi sono io? Ah, forse no aspetta... -
"Non devo spiegazioni per il mio comportamento miss Zor-el. Ma la mia faccia è sempre stata questa"
“Oh allora ha una pessima memoria, che sciocca” le diede le spalle “Le lascio ammirare le stelle, si goda la serata!” E sparì dietro la porta.
Lena sospirò, era riuscita a sbarazzarsene, anche se le dispiaceva un po’ in quel caso. Ma quello era il gioco.
 
Sam individuò la bionda uscire con una faccia burrascosa, sapeva benissimo dove era Lena. Mandò la sorella a recuperare la principessa.
“Principessa?” Reign la chiamò.
Lena sospirò "Sai ogni tanto biasimo Lex per essersi preso il ruolo di playboy combina guai"
“Cosa è successo? Qualcuno vi ha importunata?”
"No, no. Solo... lascia stare" sorrise malinconica”
 
Alex ricevette un messaggio Quando credi che sia socialmente accettabile che io me ne vada?
 
 

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Capitolo 2
*** 2 ***


2
 
Kara si mise a fissare il sole sorgere dalla finestra. Si era svegliata di buon mattino come sempre, era un’abitudine che non aveva perso da quando era stata in esercito. Non aveva dormito molto, non capiva davvero perché quella donna le fosse entrata così tanto in testa, nonostante avesse già capito di che stoffa fosse fatta.
Alex stava finendo di cucinare la colazione. Appena la vide entrare nel piccolo cucinino del bilocale sorrise "Allora cosa ti ha sconvolto così tanto ieri sera?"
“Alcol scadente” disse sedendosi al bancone.
"Daaavvero?" Alzò il sopracciglio, ci voleva di più per metterla nel sacco.
“Alex? Che vuoi sapere?” Sospirò per non innervosirsi inutilmente.
"Beh, non credo che solo l’alcool ti abbia fatta tornare qui come se avessi perso la tua pistola preferita" sorrise mettendole davanti una tazza di caffè e sedendosi "Quale funzionario americano devo chiedere a tua zia di far licenziare?"
“Nessuno” disse prendendo la tazza “Alex non mi caverai niente di bocca, solo...” si nascose dentro la tazza.
"Solo?" Mosse le sopracciglia in modo buffo, come quando erano più piccole.
 “Sei estenuante lo sai si?” La guardò “Hai presente quella donna della tenda?” Sperò non si ricordasse, così avrebbero chiuso la questione.
"Lena Luthor?" Alzò il sopracciglio.
-Ecco altro che se non la sarebbe ricordata- “Già...”
"E....?"
“È solo una grandissima stronza” si alzò “Vado a correre”
"Oh beh quelli come lei sono fatti così" scrollò le spalle.
Kara indossò i suoi auricolari e scese in strada.
Alex scosse la testa e andò a farsi una doccia.
 
 
Lena si massaggiò le tempie, non aveva nessuna voglia di andare al tavolo per gli aiuti all’Iraq. Ma era una cosa che doveva fare, nonostante sapesse che fosse inutile.
“Ancora mal di testa maestà?” Chiese Reign passandole un bicchiere e un analgesico.
"Grazie" prese i documenti da Sam. "Dobbiamo proprio andare?"
“Principessa certo” la incitò a bere “Con quella passerà, e poi a breve rientreremo”
Sam le diede una gomitata "Non lagnarti sempre Lena. Reggie tu speri che rienteremo a breve"
Lena sbuffò buttando giù il medicinale "Trovo terapeutico lamentarmi ogni tanto sai?"
“Che succede? Problemi in paradiso sorellina?” La punzecchiò.
"Lucy mi ha detto che dobbiamo stare qui un’altra settimana. A quanto pare dobbiamo far parte della commissione sugli appalti di sicurezza privata" Sospirò Sam.
Lena iniziò a sbattere la testa contro il muro.
“Ma che fate maestà? Vi romperete l’osso frontale, fermatevi”
Lena sospirò e si fermò "Volevo solo procurami un trauma cranico tranquilla" riprese la sua solita maschera regale e uscirono dalla stanza.
“Dio quando l’accasiamo?” Disse Reign sottovoce alla sorella.
Sam la guardò "Di questo passo? Abbiamo la stessa probabilità di accasare te"
“Piantala” le diede una gomitata.
Lena alzò gli occhi al cielo "Bambine"
“Scusateci” disse Reign guardando malamente la gemella.
 
 
Arrivarono puntuali per l’inizio del tavolo di trattativa. Si presentarono tutti. Con qualche minuto di ritardo arrivò Miss Zor-el. L’unico posto rimasto libero era accanto a lei.
- Ma è una maledizione allora! -
-Ancora questa donna? Ma è una spina nel fianco- Si sedette non degnandola di uno sguardo -Dannazione!
Lena sbuffò sentendo la risata contenuta di Sam dietro di lei. Avrebbe ucciso sua cugina lo sapeva, Reign l’avrebbe aiutata con il corpo.
Sam si rivolse alla sorella "Sai la bionda non sembra proprio il tipo di Lena. Non è mora, bassa e stronza" ridacchiò.
La corvina si volse al relatore del momento cercando di prestare attenzione, ma era molto noioso il suo modo di parlare.
“E chi sarebbe il suo tipo?” Chiese Reign.
"Mora, bassa e stronza Reggie! Svegliati sta mattina! Quella è alta bionda, per lo stronzo dobbiamo vedere"
Lena notò che uno dei funzionari iracheni la stava fissando con disprezzo.
“Problemi?” disse Kara guardando l’uomo.
L’uomo ebbe di nuovo lo stesso sguardo vedendo anche la bionda con il capo scoperto.
Lena si schiarì leggermente la gola e poggiò delicatamente la mano sul braccio di Kara per essere sicura che rimanesse dov’era. Non aveva bisogno di altre acrobazie da parte di un americano. Guardò il funzionario gelidamente e parlò in arabo "Non sono cittadina di questo paese. Non mi sottometterò a leggi non mie"
Il funzionario non rispose, ma distolse sguardo quasi arrabbiato.
Il tocco della mano della donna la fece tranquillizzare a tratti, ma anche agitare. Continuò ad ascoltare la conferenza.
Lena accorgendosi che la sua mano era ancora sul braccio dell’altra, la levò discretamente cercando di essere furtiva.
Sam si passo una mano sulla faccia cercando di non commentare.
“Gliela taglierei quella mano” Reign la guardò.
"Cerchiamo di resistere. Lena non è mai stata così idiota" sbuffò.
Lena stava per addormentarsi, nonché si accorse che la conferenza stava finendo, ma un’agenzia presente tra i suoi file non aveva ancora parlato. Fece cenno a Sam, facendosi passare il tablet e sfogliò i documenti. Lena alzò la mano. Il funzionario che stava facendo le conclusioni si fermò "Mi scusi signor Aruf ma manca un’agenzia..." lo guardò eloquente.
Il funzionario in modo assolutamente disperato e falso "Oh che sbadato eh... Miss Zor-el?"
Lena sbarrò leggermente gli occhi -Perché non sto zitta?-
“Volevo vedere se eravate attenti” ridacchiò Kara mettendosi in piedi e iniziando il suo intervento. Cercando di non guardare la corvina che sembrava essere arrossita -Ben ti sta-
Lena brontolava internamente, ma appuntava le idee della bionda. Doveva ammettere che erano ottime. Sapeva che avevano cercato di non farla parlare perché era una donna, ma giocava a questo gioco da anni.
Sam mandò nome e cognome della bionda a Lucy per avviare qualche ricerca più approfondita.
“Chi è la guardia adesso?” Chiese Reign allungando lo sguardo.
"Mhmm, è l’amministratore delegato della Inze Security, insieme a sua zia. Passato militare, multilingue, plurilaureata... mhmm... altre cose sono secretate dalla sua agenzia... mi chiedo cosa ci facesse alla tendopoli l’altro giorno?"
“Perché ci stiamo impicciando di questo?” Chiese ancora.
“Io avrei finito il mio intervento, prego può riprendere le conclusioni delegato” disse Kara.
"Oh potrei avere qualche idea visto che dobbiamo supervisionare l’agenzia che verrà scelta, per tutta la settimana prossima" sorrise Sam.
L’ometto basso si rialzò e cercò di riprendere le conclusioni, mentre Lena lo osservava come un falco.
“Samantha Arias, non osare” la intimò.
"Cosa?" La guardò innocente.
La riunione si aggiornò per dopo pranzo, quindi la fluente iniziò ad uscire. Senza volerlo Kara e Lena si scontrarono mentre la principessa si alzava.
“Mi scusi” disse guardandola per un attimo e poi si allontanò.
 
 
Per fortuna il pranzo era a buffet. Solo che stavolta Sam, invece, di tenere lontana la bionda sembrava far gravitare Lena verso di lei.
"Reign tieni a freno tua sorella" Ringhiò Lena non accorgendosi di Kara alle proprie spalle.
“Cosa succede?” Chiese ignara.
"Sta esattamente facendo quello che non deve fare" il bicchiere di champagne che si inclinava quasi pericolosamente.
“Hop” Kara afferrò quel flûte con un gesto rapidissimo.
Lena si girò di scatto trovandosi la bionda e il bicchiere tra di loro "Mi scus...” - Ah è lei – “Scusi tanto non volevo" tentò di controllare se avesse fatto qualche danno. Non era da lei essere così goffa.
“Ha un pessimo equilibrio oggi eh?” cercò di non ridere.
“Si credo solo tante cose per la testa..." alzò leggermente gli occhi "Va bene, rida pure di me" Avrebbe ucciso Sam.
“E che pensavo fossi solo stronza, non impacciata”
"Hey! Non sono stronza. Ho una reputazione" sbuffò leggermente.
Sam sorrideva in un angolo.
“Facciamo che io mi allontano, basta che non faccia altri danni”
“Grazie per la gentilezza" sorrise sarcasticamente per poi staccarsi, si girò per andarsene verso il giardino e guardarla oltre la spalla "Si aspetti le mie domande più tardi, non mi piace che altri americani rimettano il naso in questo paese" e poi se ne andò via.
-Che spudorata questa donna. Vedremo cosa vorrai chiedermi-
Sam si sentì braccata, mentre Lena tentava di inseguirla con grazia.
“Se vi picchiate non voglio sapere nulla” rise Reign.
“Non la picchierò la scuoierò viva. I miei avi erano famosi per questo" Ringhiò.
“Okay allora poi vado a prendere un bustone nero” trattenne una risata Reign.
Sam riuscì a non essere uccisa. E la conferenza ricominciò.
 
Kara aveva pensato di cercare un modo per non sedendosi più accanto all’altra, ma non era il caso.
Per fortuna venne salvata dalla nuova disposizione dei tavoli. La commissione sedeva su di un tavolo rivolto alla sala. Le varie agenzie sarebbero state sottoposte ad interrogatorio una ad una.
Lena controllava spesso le informazioni che dichiaravano. Non era il suo paese, ma avrebbe fatto comunque un lavoro esemplare come al solito. C'era un motivo per cui i paesi orientali la volevano sempre per risolvere delle dispute, come giudice terzo e imparziale.
Kara era un’attenta osservatrice, doveva esserlo, però per lei quella donna era davvero un enigma, era spensierata, stronza e confinata sempre in momenti diversi, chi era davvero Lena Luthor? Stette al suo posto in attesa delle domande o delle richieste nel caso.
Uno dei funzionari chiamò Kara.
Lena si sedette dritta aspettò che gli altri facessero le domande di rito sulle generalità, nome, cognome, data di nascita, agenzia rappresentata.
Incatenò gli occhi a quelli dell’altra e la guardò attentamente e severamente "Perché dovrebbero accettare un agenzia di sicurezza americana?"
-Che sfacciata- “Perché io, signorina Luthor addestro personalmente le mie ragazze e i miei ragazzi”
"Li addestra lei? Dobbiamo aspettarci altri cowboy? Il Medioriente non ne ha avuti già abbastanza?"
-Dio che rognosa- “I cowboy sono passati di moda da diverso tempo”
Lena fece un sorrisetto "Lo speravamo anche noi. A quanto pare negli ultimi anni ci avete smentito. Deve fare un po’ di più per convincerci. Purtroppo, in questa parte del mondo siamo prevenuti sugli americani" guardo i documenti sul tablet "Anche se c'è da dire che la vostra agenzia è molto buona e con ottimi risultati" rialzò di nuovo gli occhi sull’altra "Adesso ..." incrociò le mani sotto il mento "Mi dica esattamente qual è l’interesse della sua agenzia a venire in questo paese"
“Non c’è interesse, c’è voglia di rendere migliore le condizioni”
Lena stette almeno un minuto a fissarla, gli altri iniziavano a muoversi nervosi.  Finché non si tirò indietro "Bene. Esamineremo le varie proposte, vi faremo sapere entro stasera"
Furono invitati tutti a lasciare la stanza.
 
Sam era fuori dalle porte che stava guardando il telefono.
“Non so come si faccia a lavorare per quella” borbottò Kara mentre andava verso uscita.
Sam alzò la testa e la guardò sorpresa "Perché?"
Kara si voltò di scatto non avendola notata “Nulla”
Sam sorrise come se sapesse qualcosa "Ognuno ha i suoi motivi no. Perché tu sei così? Perché lei è così?"
“Cosa sta cercando di dirmi?” Chiese guardandola.
Sam sorrise e iniziò ad andarsene "Io? niente.... ma non sarei troppo frettolosa a dare etichette alle persone. Non sono armi non hanno il numero di serie"
"Questo lo so bene, ma…" sbuffare sarebbe significato darle modo di capire qualcosa "Se la sua assistita ha altro da chiedere, conosce le mie credenziali" disse per poi avviarsi fuori dall'edificio. Sam rise.
 
Lena sospirava. Più passava il tempo più si rendeva conto che l’unica agenzia valida era quella di Miss Zor-el. Cosa che non le piaceva molto per due motivi: primo perché non voleva far rientrare gli yankee e secondo perché avrebbe dovuto passare altri giorni con la bionda. Si disse che questo ultimo punto non era professionale e lo accantonò.
 
Finita la riunione chiamò Sam chiedendole di trovare il numero di telefono della bionda.
“Di nuovo mal di testa maestà? Dovrebbe fare una corsetta con me all’imbrunire” disse Reign.
"Forse... mi ricorda i tempi dell’accademia militare... ma no...  ho già questa gatta da pelare" alzo il telefono e chiamò.
"Chi sarebbe la gatta da pelare?" chiese allontanandosi pian piano, lasciandole la sua privacy.
"Parlo con miss Zor-el?"
“Si sono io, con chi parlo?” Guardò Alex davanti a sé.
Lena decise di non dare ancora il titolo reale e di continuare con il suo nome di "copertura". "Lena Luthor"
Kara guardò Alex imitandole chi fosse “Miss Luthor...come mai questa chiamata”
"Devo informarla che la sua agenzia è stata scelta" sospirò leggermente.
“Sono sicura che potremo fare molto bene insieme”
"Lo spero. Domani mattina inizieremo alcuni incontri, faremo dei giri. La valuterò per una settimana e poi, se la riterrò... opportuna... le farò firmare il contratto"
Alex alzò le sopracciglia curiosa. “Vuole testarmi? Okay va bene, spero di essere opportuna per voi”
"Vedremo. La mia assistente le manderà una mail con tutti i dettagli del programma di domani. Se vorrà discuterne con il suo co amministratore almeno saprà come organizzarsi"
“Si la ringrazio, arrivederci”
 
 
Alex guardò la sua migliore amica "Alloraa???"
“Allora potrei ucciderla”
"Chi potresti uccidere? Astra non vuole che combini casini"
“La Luthor è una stronza, awww la detesto. Potrebbe farmi salire il sangue al cervello. Dovevi vedere come mi scrutava”
"Beh, doveva valutarti Kar, ovvio che ti avrebbe scrutato. Non sarà stato peggio dei Marines no?"
Kara si sedette al bancone e batté la fronte sulla superficie.
"Così male? Peggio di Hank?" Alzò le sopracciglia. Doveva essere un osso duro o una grandissima stronza quella donna.
“È enigmatica non la capisco”
Le porse un bicchiere di whisky "Dai racconta"
“C’è dell’altro secondo me, è boh... due facce”
"A me è sembrata fredda, ma educata alla tendopoli" la guardò interrogativa.
“Il giorno dopo all’evento? Beh, un’altra persona! Ha fatto finta, beh… no mi ha evitato con intenzione”
"Sicura che fosse lei e non qualche gemella malvagia?" ridacchiò.
“Ha già le sue guardie del corpo gemelle” sorrise.
"Magari ha le sue ragioni.... si è accorta che in realtà si è innamorata follemente di te, ma è promessa sposa a qualcun altro quindi non può fare nulla e allora ti spinge via" disse drammaticamente cercando di non ridere.
“Forse hai ragione” la guardò “A parte che si sia già innamorata, ma della promessa”
"Perché?" Sorrise.
“Perché ha senso il suo comportamento”
"Kar!" Rise "Maddai non ci credo non siamo mica nel’800"
“Ma se viene da un paese dove è ancora così?”
"Sarà... allora nel caso perché non provi a farle avere un po’ di divertimento americano eh" ridacchiò.
“Uhm sembra non le piacciamo noi americani” prese l’iPad “Vediamo se hanno mandato l’email va”
 
"Arrivederci" Lena chiuse la chiamata e lanciò il telefono a Sam "Quanto può essere maleducato un americano eh?"
“Ehi che succede qui?” Disse Reign sentendo il baccano.
Lena sbuffò "La yankee. Ecco cosa succede"
Sam sorrise dietro la cartella.
“Si? Cosa ha fatto principessa?”
"Oh, non lo so. È impossibile" sbuffò.
“Uhm definite impossibile” la osservò, per quanto l’etichetta di corte la volessero maritare per un’agevolazione, le dispiaceva per lei.
"Per una volta potrei essermi pentita di averci filtrato"
“Uhm e come mai?  Prendo i pop-corn?” Ridacchiò.
Sam rise "Mie dee, pensavo di non vederlo mai questo giorno"
Lena le guardò male "Perché è burbera, insopportabile e indisponente"
“E ti piace vero maestà?”
"Assolutamente no!" Disse sicura.
"Oh ti piaceee" ridacchio Sam.
"No, smettetela entrambe" Ringhiò “Vi farò licenziare entrambe se non la smettete”
“Io non ho fatto nessun riferimento”
Lena le guardò malissimo. Si alzò e prese un bicchiere di vino e sospirò "Sarà una lunga settimana, Porcaccia la miseria"
Sam rise "Maestà che linguaggio"
“Concordo maestà, siete una principessa”
"Sto per ammazzarvi" sbuffò.
“Corri Samantha” rise Reign.
 
 
Lena aspettava nella hall dell’hotel. Guardando in cagnesco l’orologio. L’americana era già in ritardo.
“Miss Luthor?” Disse affacciandosi in reception.
L’altra si alzò alzando il sopracciglio "Miss Zor-el"
“Mi dispiace per il ritardo, l’ape non partiva stamattina”
"L’ape?" Chiese guardandola con sospetto.
Vide Sam e Reign alzarsi e farle strada verso la lince armato.
“Beh si, ecologica e compatta”
“Dee un’ecologista" brontolò Sam sottovoce.
Lena alzò il sopracciglio, ma non commentò "Andremo a Falluja. Ci metteremo qualche ora. Così mi spiegherà come vuole rinforzare la sicurezza della città"
“E dovrei viaggiare con voi?” Kara in quel momento si sentiva un agnellino tra i leoni, ma cavolo lei era un ex Marines e che diamine tre donnine more non potevano competere con il suo Capitano.
"Certo. Come pensa che la osserverò senza averla sottocchio?" si chiese se Sam avesse nella borsa dell’alcool.
Kara le fece uno dei suoi sorrisi strafottenti -Provochi, okay staremo a vedere se sono opportuna-
Lena alzò gli occhi al cielo, perché non aveva la sua macchina era corazzata tre volte tanto e aveva il minibar.
 
Kara mise il capo al poggia testa e chiuse gli occhi, meditava. Continuava a pensare al discorso fatto con Alex.
Lena si mise a guardare i documenti sul tablet. Anche se lontana da Corte doveva ancora sistemare documenti e ricevimenti minori.
Trascorsero due ore in silenzio, o almeno tra lei e Kara. Sam di solito dava qualche commento in thorulese, una variante araba che si incrociava con il curdo e l’ebraico.
Arrivate immediatamente la lince venne circondato da soldati ONU e Reign scese per prima, assicurandosi che fosse tutto a posto.
“Finalmente” ammise Kara scendendo dalla lince e guardò anche la corvina mentre lo faceva. C’era da ammetterlo era una bella donna...ma stronza...
Lena scese e si sgranchì il collo come al solito. Maledisse il fatto di dover portare i tacchi, ogni tanto rimpiangeva l’uniforme militare. Osservò brevemente la figura della bionda, per poi distogliere lo sguardo valutando l’armamento leggero dei caschi blu.
Kara pensò al fatto che Lena, non fosse come appariva in quel momento, ma la ragazza del tramonto al campo. Osservò il gruppo, poi qualcosa attirò la sua attenzione, era uno scintillio, si guardò per un attimo in giro, erano in pianura, ma sicuramente qualcosa più in su c’era. Cercò di tracciare una traiettoria e si accorse che puntava sulla Luthor. Fu questione di secondi, le si scagliò addosso, proteggendola con il suo corpo.
"Ma cos..." poi sentì il movimento d’aria inconfondibile ed un proiettile rimbalzò sul lato della lince. Reign era già in azione cercando di proteggere le due, mentre alcuni soldati, si giravano e iniziavano ad andare nella direzione dello sparo.
Lena era schiacciata tra la vettura e il corpo della bionda.
Kara la guardò, Dio erano così vicine, sentiva il suo profumo, lo conosceva era Mughetto
“State bene?” Chiese.
Lena che all’inizio voleva solo imprecare contro la stupidità dell’ONU. Si trovò persa a quella vicinanza "Mhmm, si grazie... non doveva ... ho la mia guardia..." disse incerta mentre erano così vicine da condividere lo stesso respiro.
Kara aveva le mani sui fianchi dell’altra e dannazione non riusciva ad allontanarsi “Mi piace il suo profumo” disse voleva vedere che reazione avesse in quel momento in cui nessuno la stava osservando.
Lena sorrise quasi "Gra..." vide la sagoma di Reign avvicinarsi insieme al capitano dei caschi blu. Si schiarì la gola e protese una mano sullo sterno dell’altra per allontanarsi leggermente e permetterle di passare.
Kara sentì quel tocco e poi tutto tornò al solito, si staccò.
“State bene?”
Lena già stava per mangiarsi la testa del capitano. Sperò che l’americana sapesse fare di meglio. Chi era il deficiente che metteva il contingente leggero dei caschi blu e niente cecchini, quando stava arrivando un’autorità?
Il fatto che Lena avesse gli occhi di fuori guardando il capitano, la fece insospettire. Con fare tranquillo prese in disparte l’uomo e iniziò ad elencare cosa avrebbero fatto per rinforzare il reparto. Poi tornò dalle altre “Vogliamo proseguire?”
Lena stava parlando con Reign e Sam. Regin aveva visto fuggire l’uomo, ma era lontano perché potesse sparargli, lo stavano inseguendo alcuni caschi blu.
Sam insisteva sul fatto che fosse un attacco direttamente alla sua persona, e dovevano avvertire i diplomatici, rientrare quanto prima e avviare un’indagine.
Lena scosse la testa "Non sono mai fuggita davanti ad un proiettile. Riprendiamo la visita" dettò ciò, si aggiustò la giacca "Se vuoi avvertire i diplomatici fallo, ma non me ne andrò, ho un compito da portare a termine"
Kara osservò il labiale della corvina. Perché mai dovevano attaccare la sua figura, di dannazione era questa donna? Avrebbe teso l’udito se significava carpire qualcosa di più.
Lena si girò verso Kara "Allora lo considera abbastanza sicuro da continuare la vista? Sembra che alcuni dettagli di sicurezza dei miei guarderanno se ha lasciato qualche trappola o se c'è qualcun'altro"
“Questo con il nostro tipo di servizio non avverrà mai più. Che il colpo fosse rivolta a lei o a me...” la fissò intensamente negli occhi.
Lena la osservò attentamente "Lo spero. In questa zona hanno ancora parecchi problemi con i terroristi islamici" si girò a guardare dov’era stato prima il cecchino.
"Credo che bisognasse fare una perlustrazione" disse Kara affiancandola "Ma non temete adesso siete al sicuro signorina Luthor"
"E come sono al sicuro? Perché i caschi blu si sono accorti di avere falle nell’organizzazione o perché c'è lei? Sono sempre al sicuro e sempre in pericolo se lo ricordi Miss Zor-el. Sarà una settimana interessante per lei"
"Chissà come mai mi chiedo?" la guardò oltrepassandola.
Lena fece scattare la lingua. Si ricordò che non poteva sfogare la sua frustrazione prendendo a pugni la gente.
Sam le passò le planimetrie.

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Capitolo 3
*** 3 ***


3

 
Alex osservò mentre la sua migliore amica sbuffava entrando e con un rumore frustato si buttava sulla sedia
"Tutto bene?"
“Alex per favore non urlare” disse portando le braccia sulla faccia.
"Non ho urlato .... mal di testa?" Le portò un analgesico.
"Terribilissimo mal di testa ed è solo il primo giorno che sto appresso a quella donna. Hanno tentato alla sua persona, lo sai?"
"Davvero?! E lei? Non si è gettata ai tuoi piedi ringraziandoti?" ridacchiò.
"L'ho protetta ovviamente, ma è sempre così spigolosa" prese il bicchiere con la soluzione disciolta "Chi diamine attenterebbe a lei? Perché ha una guardia, boh ma che me le chiedo a fare queste cose boh..." disse sbuffando.
Alex sorrise come lo stregatto "Perché ti piace. Ammettilo. Tutta spigolosa e che non ti cade ai piedi appena vede una pistola"
“Ancora con questa storia della pistola?” Sbuffò “Ti sbagli non mi piace”
"A sì? Secondo me invece si" rise "Magari è stata attaccata perché è qualcuno che sta garantendo per la sicurezza della zona. Ricorda perché sei qui, dopotutto"
“Io Astra la ammazzerò presto o tardi. Come lo farò con te, se non la pianti di ridere delle mie disgrazie. Niente video chiamata con zietta?”
“Gelosa little one?" Ridacchiò utilizzando il soprannome della zia.
“Allora c’è qualcosa sotto tra te e Astra, ammettilo” le puntò il dito contro.
"Certo che no idiota! Tua zia non... non c'è niente" sbuffò "E non pensare di cambiare argomento"
“Oh sì...invece” ridacchiò “Sento puzza di bruciato!”
"Cazzo! La pasta!" Si alzò di scatto.
“Ehi il linguaggio Danvers”
 
 
Nel frattempo, Lena entrò nella sua camera seguita dalle cugine. Si sedette compostamente sul letto, prese un cuscino e se lo mise sulla faccia per poi urlarci dentro per un minuto. Poi lo levò.
“Qualcosa mi dice che il contatto ravvicinato, sia stato gradito” disse Reign trattenendo un ghigno.
Puntò il dito contro di lei "Non fiatare, non dire una sola parola. Non voglio sentirla nominare" Ringhiò.
"Vino?" Chiese Sam.
"Di questo passo diventerò alcolizzata"
Reign passò le dita sulle labbra come a sigillarle e si sedette “Sam?”
"Cosa?"
Lena non badava a loro, bevendo il suo bicchiere di vino e tentando di non pensare alla bionda, o a quanto avrebbe voluto mettergli le mani addosso, non era sicura in che termini però.
“Guardala” disse lievemente.
Sam sorrise "Allora Lee... a parte Tu-Sai-Chi. Come era oggi la giornata?"
Sbuffò "Voglio licenziare tutta l’ONU. E tutti gli occidentali che mettono il naso qua. Vi piace come risposta?" Ringhiò leggermente.
“Uhm tutto sommato è la solita” ridacchiò Reign alzandosi “Vado a levarmi il puzzo di caschi blu di dosso”
"Dee datemi la pazienza per altri sei giorni"
“Se vuoi andiamo io e Samantha, e lei si dà malata”
"Sei matta? Certo che no! Ho lavorato troppo duro per essere intralciata ora" sbuffò.
“Ma cosa vi dà tanto fastidio? Io la reputo molto preparata e se lo vuole sapere è stata in allerta peggio di me quest’oggi” disse uscendo dalla camera. In quel momento con la porta chiusa alle spalle, Reign pensò che alla fine l’unica persona che le se potesse accostare, sarebbe stata una con la stessa testa.
"Te l’ho già detto. Quella bionda è ... è fastidiosa nel migliore dei termini"
Nel frattempo, Sam sospirava guardandola. “L’ho detto che ti piace! Ammettilo che quando ti ha sbattuta sulla lince, volevi fare altrettanto” trattenne un risolino.
"Sam se non te la smetti, giuro che racconto a Lucy di quella volta che ti ho trovata con Sara" Ringhiò mentre il collo arrossiva.
“Arriveresti tardi” la guardò incrociando le braccia sotto il seno.
"Che palle! Devo minacciati con qualcosa"
“Come se non ti conoscessi. Però ammetto che mi stupisce il tuo cambio di gusti” si nascose dietro una colonna.
Lena Ringhiò e lanciò un cuscino contro la donna "Reign! Vieni a prendere tua sorella!"
“Me ne vado da sola arpia” uscì anche lei.
Lena si buttò sul letto "Non bastava Lex"
 
 
Kara aveva bevuto un qualcosa di rilassante quella mattina, per sopportare una nuova giornata con Miss Lena Luthor. Le si ritorcevano le budella a pensare che mancassero ancora quattro giorni.
Lena sperava che il mal di testa perenne che le causava la donna, non durasse oltre quella settimana.
Si erano fermate a pranzo in una base militare della NATO.
Kara aveva notato che Reign la tollerasse, come anche Sam, ma Lena proprio non gradiva la sua presenza. Se ne sarebbe fatta una ragione.
Lena si sedette davanti alla bionda per pura cortesia. Ma venne richiamata subito da un colonnello "Luthor? Maggiore Luthor! Che bello vederla dopo tutto questo tempo"
La corvina si alzò e la salutò educatamente "Colonnello Clayson, piacere rivederla" sorrise.
Kara guardò lo scambio di battute, ma non fece altro.
"È passato del tempo dall’Afganistan eh?"
La corvina sorrise "Si beh. Credo qualche anno"
"Non credo di averti dato un minimo di fiducia all’inizio di quella missione, ma dopo sei mesi eri quella a cui avrei affidato la mia vita"
Lena rise "Credo che combattere fianco a fianco in un’imboscata abbia fatto la sua parte. Colonello eh?"
"Ah, sì. Colonello dell’Esercito inglese ci credi?"
"Certo eri abbastanza intelligente"
"Dai! Allora come mai qui? In abiti civili?"
"Affari, agenzie di sicurezza private sai..."
"Oh. Mi dispiace per te" sorrise "Ti lascio ai tuoi affari. È stato bello rivederti"
"Anche per me" sorrisero e si separarono tornando ognuna al proprio posto.
 
Kara ascoltò, beh non si erano allontanate ecosì venne a conoscenza che Lena era stata un militare.
“Domani mattina alle 6 sono da lei, così facciamo una bella corsa per scaricare il mal di testa” Kara l’aveva osservata, spesso si massaggiava le tempie.
Lena strinse gli occhi poi si rilassò, aveva sicuramente sentito la conversazione "Ho smesso di correre al mattino quando ho lasciato l’esercito e credo che sia una delle cose che adoro di più, avere il mio tempo tranquillo al mattino"
"Come vuole" Kara alzò le mani e poi si alzò -Vaffanculo Miss Luthor- "Faccio un giro, ci vediamo tra mezz'ora dove abbiamo staccato stamattina”
Lena alzò le sopracciglia "Posso chiederle una cosa?"
“A me?” La guardò voltandosi.
"No, al muro " si alzò e se ne andò. Quella donna era impossibile.
Non capì come il suo corpo, avesse deciso di avere vita propria, che le fu subito dietro "Miss Luthor, aspetti" le prese il braccio delicatamente, ma non la voltò di scattò, attese i tempi dell’altra.
"Cosa Zor-el? Cosa dovrei aspettare? Un’altra discussione burbera e brusca?"
"Non volevo" sospirò "Possiamo passeggiare come la prima volta?"
Lena scosse le spalle e continuò ad andare verso l’uscita.
Kara la seguì in silenzio, mettendosi vicino all'altra.
Lena sospirò "Senta mi dispiace di aver filtrato un po’ il primo giorno ok?"
“Non devi scusarti, e solo che un cambio così repentino mi ha fatto pensare di aver detto qualcosa di male” disse mettendo le mani in tasca.
"No, non sei stata tu. Solo... ho delle regole... diciamo" sospirò.
“Cosa volevi chiedermi prima?”
Si guardò brevemente i piedi "Sinceramente non lo so più "
“Ammetto che sono delle belle scarpe” scherzò Kara “Come va il mal di testa?”
"Meglio, visto che non sto, anche, progettando il suo omicidio" sorrise.
“Oh addirittura, ti spiace se ci diamo del tu?” Sorrise.
Lena si morse il labbro, qui non erano a corte e probabilmente non l’avrebbe vista mai più "Va bene"
“Quindi sei stata un militare”
"Si, una delle altre cose" sorrise "Anche tu da quanto so"
“Mi avete analizzato allo scanner, si sono un ex Marines”
"Beh, devo sapere a chi do lavoro no? Marines ... di famiglia, per orgoglio patriottico o per guadagnare qualcosa?" Poi si fermò “Troppo personale scusa”
“Credo che l’orgoglio non centri, nulla affatto, è una domanda lecita boss”
Lena ridacchiò "Allora quale delle altre due?"
“Lo faccio per gli altri”
Lena la osservò "Lodevole" Camminarono un altro po’ "Il tuo file dice che sei laureata, ma non dice in cosa..."
“Ho tre lauree a dire il vero”
"Interessante" anche lei ne aveva più di una "In cosa se posso chiedere?"
“Allora” sorrise “Economia e Management, Scienze Politiche e Biotecnologia”
"Notevole. Tutti campi molto diversi. È.… intrigante"
- Non filtrare Lena. Non filtrare! -
“E tu Lena? Studiato?”
"Molte cose. Molto diverse. Anche mentre ero all’accademia militare" sorrise misteriosa.
“Non posso saperlo lo immaginavo” la guardò -Kara non farle quel complimento, finisce male-
"Immaginavi cosa? Che avessi più di qualche neurone o che fossi un topo di biblioteca?"
-Lena basta! -
“Uhm topo da biblioteca, con degli occhiali da professoressa”
"Non so perché ma sembra che tu stia descrivendo la solita fantasia della bibliotecaria sexy" - Lena ... Ma seriamente? - Anche se una voce che suonava sospettosamente come Lex le diceva - Vai Lenaaaa! Prendi e porta a casa -
“Non ho detto sexy” ridacchiò Kara “Devo indovinare?”
"Cosa?" Sorrise
“Cosa hai studiato? Uhm no andiamo avanti, piatto preferito”
"Baklava. È un dolce di zucchero miele e frutta secca. Il tuo?"
“Troppo ovvio se dico la pizza? Ma la vera napoletana sia chiaro” sorrise guardandola.
"Interessante. Raramente un americano conosce qualcosa di diverso da quell’obbrobrio di Domino's Pizza" sorrise.
“No ho la mia pizzeria napoletana di fiducia” continuarono a camminare.
"So che lavori con tua zia. Come mai questa scelta?"
“Ho perso i miei genitori da adolescente”
Lena si fermò "Oh, non volevo... "
“Tranquilla, Lena” sorrise timidamente.
"Mi dispiace comunque. Non posso nemmeno immaginare come sia. Quindi hai seguito le orme di tua zia?"
“Beh sì, ma non subito, come ti ho detto” sorrise la ringraziò mentalmente che non avesse chiesto null’altro.
Si schiarì la gola "Beh, vogliamo non so andare a mangiare? Sai non credo che tu possa andare avanti solo a testardaggine come me" sorrise.
“Ti seguo, sembri conoscere bene la zona”
"Ho studiato bene le zone prima che tu arrivassi"
 
 
Alex aspettava di nuovo la sua migliore amica. Si aspettava di vederla tornare frustrata come al solito.
“Buonasera”, sorrise aprendo la porta.
"Oh, che è successo? Niente Lena Luthor è una stronza?"
“No, diciamo che abbiamo trovato un punto di incontro” si sedette.
"Sul serio? Tu e Miss Artico?"
“Ha fatto il militare anche lei”
"Cosa??? Miss stiletto killer? Come lo sai? Ha smontato una pistola quando l’hanno attaccata questa volta?"
“Cosa?” Chiese Kara.
“Ooooh qualcuno è distrutto eh?"
“Lo so perché abbiamo parlato da persone civili”
"Oh davvero?" Rise.
 
 
Lena si sedette sulla toeletta mentre si stiracchiava leggermente.
“Maestà tutto bene?” si affacciò Reign.
"Mhmm?" La guardò Lena.
“Niente mal di testa” sorrise.
"Si, non progettare un omicidio mi rilassa"
"Levati quel sorriso dalla faccia"
“Uhm si sì”
"Reign!" Le lanciò un cuscino.
Lo prese al volo “Siete arrossita”
".... Reggie...Non una parola con nessuno ok?"
“Morirò con questo segreto”
"Non così drammatica ma ok..."
Sam entrò e Lena sospirò.
"Sapete abbiamo parlato molto oggi, anche dopo il pranzo e non è così male. È diversa in qualche modo"
“Definite diversa” guardò Sam che sembrava avere gli occhi a cuoricino.
"Non lo so c'è qualcosa... non lo so. Tra tre giorni non la rivedremo più quindi va tutto bene" si girò ed andò verso il bagno.
“Che dici?” Chiese Reign guardando la sorella.
"Tua cugina si sta innamorando... ecco cosa penso...awww"
“Innamorando...esagerata”
"Hai mai visto quella luce nei suoi occhi? Questa potrebbe essere un’altra prova della mia tesi che l’amore a prima vista, beh quasi, esiste!"
“Sei un inguaribile romantica sorellina”
“Dici? Eppure, ho sposato Lucy" rise.
“Beh, direi che forse hai ragione. Ma nel caso di Lena...lo sai”
 
 
I tre giorni erano volati, le due donne si erano avvicinate parecchio parlando. Ma per entrambe era chiaro che dopo oggi non si sarebbero più viste.
Lena sorrise leggermente mentre osservava Kara firmare il contratto, dietro di lei Sam stava imbustando le varie cose da consegnare al ministero e la copia del contratto per l’ONU.
“È stato un piacere Miss Luthor” disse Kara allungando la mano verso Lena.
Lena la strinse sorridendo e si alzò "Anche per me, ma solo ultimamente...Le auguro successo nella sua impresa"
“Le auguro tutto il meglio” tenne ancora quella mano nella sua.
Lena sorrise "La mano mi serve, Karâ" disse il nome dell’altra con il suo accento natio.
“Certo” la tolse lentamente e si allontanò appena.
"Forse le nostre strade si rincontreranno" sorrise e si voltò uscendo.
Sam senza farsi scorgere, diede una piccola busta a Kara sorridendo e facendole segno di stare zitta.
Kara guardò la donna e poi tenne la cartella per sé.
Lena sospirò e si avviò con Reign alle macchine per andare in aeroporto.
 
Quando Kara aprì la busta trovò una specie di biglietto da visita:
Ellena Keiralas Thorul
Principessa ereditaria del regno di Thorul
Figlia della grande Dragonessa. Figlia del Leone.
Protettrice degli ultimi.
Graduchessa di Kalidar.
Per contattarla mandare una e-mail
Samantha.arias@segreteria.di.stato.thru
“Alex” la chiamò continuando a fissare quel bigliettino.
"Dimmi" si tolse il camice sporco.
“Lena, è una principessa”
"Cosa?!"
“Guarda qui” le mostrò il bigliettino.
"Ma... ma... e non ne sapevi nulla? Dammi il mio computer"
“No no...non ne sapevo nulla” le passò il pc.
Alex iniziò a cercare. "OMMIODIO! È proprio lei, guarda!"
“Cosa?” Guardò lo schermo
C'erano diversi articoli che parlano della principessa responsabile, del fratello scapestrato e alcune foto.
“Dio che sciocca che sono stata, se la sarà presa secondo te?”
"Se non ti ha fatto decapitare fino ad adesso non penso... almeno credo... oddio non è che domani mi sveglio con uno che ci punta delle scimitarre contro? Non le hai dato troppo fastidio vero?"
“No, sono stata professionale per quel che ne so. Tanto tra poco torniamo anche noi”
"Oddio. Una principessa.... La principessa di Thorul... Ci hai flirtato? Non ti ci vedo a fare la consorte reale" rise.
“Che diamine dici, e non sono stata io a flirtarci, ma lei” la guardò “Tanto non ci vedremo più, non c’è problema”
Alex rise "Ma guarda che faccino triste. Non vedrà più la sua principessa"
“Piantala” la spintonò.
“Daiii! Non è il mio tipo, ma non puoi dire che non è attraente!"
“Tu hai già il tuo tipo” ridacchiò “Sai che non guardò solo le curve Alex”
Alex guardò lo schermo "Certo Miss... porca miseria otto lauree?!?!"
“Ecco perché non me ne ha detto nulla”
"E di cosa avete parlato eh? Se avete parlato…"
“Che dici” la colpì di nuovo “Di tante cose”
"Certo..." rise.
“Non sono così audace lo sai”
"Come nooo"
 

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Capitolo 4
*** 4 ***


4
 
Kara non credeva possibile che avrebbe pensato a quella donna, alla principessa, così intensamente. Non era mai successo da quando lei e Caitlin si erano lasciate.
Astra guardava sua nipote, era molto pensierosa da quando era tornata dall’Iraq, nonostante tutto andasse bene.
Kara era davanti ad una finestra, in modo da vedere il tramonto, anche se non era la stessa cosa. Sorrise ripensando al tramonto guardato con Lena.
"Little one?" La chiamo Astra. Alex le aveva bofonchiato qualcosa su una principessa, ma la connessione era pessima e non aveva capito molto.
“Uhm” si voltò lentamente con ancora quel sorriso stampato ancora sul viso.
"A cosa pensavi?"
“A nulla, dimmi” la guardò.
"Riformulo. A chi pensavi?"
Kara sentì un tuffo al cuore, Alex aveva spiattellato già tutto.
"Kara sei un Inze dopo tutto. Attrai belle donne, su dimmi chi è la fortunata. Lo sai che non giudico, e che ti ho dato delle ottime dritte su Caitlin"
“Zia” la guardò “Diciamo che è complicato”
"Gestiamo un’agenzia di sicurezza privata... più complicato di così?"
“È una principessa”
"Ah. Si possono vedere che sia complicato. Ma dov'è il problema? Domanda da un milione di dollari: chi è?"
“Lena Luthor” la guardò “Non so che fare, lei mi piace ma non posso...”
Astra sputò l’acqua "Lena Luthor? Come Lena di Thorul?"
“Si lei” si sedette stancamente sulla sedia “Non ne sapevo nulla”
"Ci credo viaggia sempre sotto copertura all’estero... Bene, vedo come possa essere molto complicato..." le mise una mano sulla spalla "Lei lo sa che le...  piaci?"
“Zia” sbuffò “Ovvio che no, non ci rivedremo più”
"Sembra la trama di uno di quei romanzi rosa che Alex dice di non leggere" ridacchiò.
“E tu che ne sai?”
"Ah, beh non puoi pensare che nella libreria ci siano solo tutti quei libri medici. E non credo che leggere le memorie di un medico della peste la faccia sospirare così tanto, no?"
“Voi non me la raccontate giusta, ma vabbè. Non me la facevo romantica”
"Non immagini...comunque non stiamo parlando di me. Stiamo parlando di te e della principessa.  Come l’hai incontrata? L’Iraq non è Thorul"
“Non lo so cosa ci facesse li, ma era lì cosa ti devo dire?”
"Ok va bene. Ma come l’hai incontrata? Faceva da relatore, era il garante per qualcosa? Aspetta! Lei era il garante per il nostro contratto?"
“L’ho incontrata nella tenda del pronto soccorso dove lavorava Alex. E si era lei, mi ha dato del filo da torcere”
"Oh, lo immagino. Ci credo che fosse lì. Viene chiamata spesso in Medio Oriente per giudicare. È nota per onestà, imparzialità e incorruttibilità"
“L’ho notato” si alzò “Vado se non c’è altro Zia”
"Va bene... senti tra un mese c'è il ricevimento all’ONU. Quest’anno non sento scuse. Tu vieni con me"
“No ti prego, perché me lo chiedi?”
"Perché sì. Perché tu prenderai il mio posto presto o tardi"
“Non parlare così” la scrutò “Sei giovane...su”
"Oh, lo so. Ma non so se vorrò sempre fare l’amministratore delegato delle Inze Security" sorrise.
“Andiamo a mangiare che dici?”
"Va bene. C'è quel nuovo posto che voglio provare"
“Chiamiamo Alex?” Trattenne una risata alla sua faccia.
 
 
 
Nel frattempo, a Cadames, la capitale di Thorul, Lena era ad un ricevimento serale. Lex stava cercando di fare il bravo dopo l’ultimo scandalo.
La corvina sospirò guardando leggermente fuori dalle vetrate, doveva essere dopo mezzanotte.
“Tutto bene maestà?” Disse Reign accostandola.
"Si, tranquilla. Penso solo di essere annoiata"
“O pensate a qualcuna?”
"Reign... già basta Sam..." sospirò "Non la vedrò mai più e la cosa non mi tange va bene ..." sospirò ancora prendendo un bicchiere di alcool.
“Okay okay” la guardò.
"Reign non fare quella faccia. Lo sai. Anche se fosse non sarebbe potuto succedere nulla"
“E chi lo dice?” si sentì osservata, era un uomo prestante.
"Il fatto che io sia una principessa con 2000 impegni e lei una normale persona, non merita questo" indicò la sala dove probabilmente si stavano svolgendo intrighi e da cui Lena voleva una pausa "Che hai?"
“Quell’uomo, mi sta puntando” disse tra i denti.
"Chi?" Chiese scrutando la sala.
Reign le fece cenno con il capo e Lena lo vide "Oh la guardia del corpo di Ava" sorrise "Dai andiamo" almeno una di loro doveva poter avere qualcuno no? Sorrise a Sam che ballava con Lucy.
“No che volete scherzare” disse restando fissa sul posto.
"Se non ti muovi chiamo Sam. O guarda viene verso di noi, ciaooo" e si allontanò.
“Vi ucciderò nel sonno” mugugnò restando ferma davanti al tipo.
 
Lena rise e sospirò, venendo presa tra le braccia di Lex per un ballo.
“Sorellina, ti vedo strana, hai il tuo periodo?” Ridacchiò Lex.
"Oh, zitto. È tutta la solita storia ogni volta che non puoi essere discreto" sbuffò.
“Da quando sei tornata dall’Iraq sei strana, incontrato qualcuno?” La scrutò.
"Lex... sei tu quello che le trova tutte"
“Uhm dai su, a me puoi dire tutto sis”
"Lo so" sorrise "Ma non è successo nulla che possa interessarti, visto le tue avventure"
“Bionda? Mora, Rossa?”
"Leeexxx. Era bionda. E ora abbassa quella voce" Ringhiò.
“Occhi blu, verdi? Guarda stai arrossendo...sicura non sia successo nulla?”
"Lex. È una ragazza comune, certo che non è successo nulla, non sono mica te"
“Definisci comune, com’è? Sexy?”
"Lex basta. Non risponderò ad una sola domanda" sbuffò e si allontanò. Non voleva rovinarsi la serata pensando ancora a lei.
“Ti sei invaghita” le urlò dietro e poi afferrò il flûte dal vassoio di un cameriere.
 
 
Kara nonostante l'insistenza di Alex, aveva deciso, che no, non avrebbe contattato la signora Arias, per parlare con Lena. Non aveva alcun senso, continuare quella che poteva essere un'amicizia o altro, dato chi era la Luthor.
 
"Sappiate che vi odio, tutte e due" disse Kara mentre prendeva confidenza con il suolo, subito dopo essere scese dalla limousine. Tutte e tre indossavano abiti lunghi, si anche Kara, ed era questo il motivo della minaccia alle due donne che accompagnava.
Astra e Alex risero. La rossa si appoggiava al braccio della più anziana.
"Ma Little One stai benissimo"
Alex sorrise "A parte scherzi sei molto carina così Kar"
"Non chiamatemi così, brutte arpie" sbuffò cercando di mantenere un portamento elegante, nonostante i tacchi che le avevano fatto indossare.
"Cosa carina?" rise Astra mentre dava il loro invito alla sicurezza. Entrarono nel palazzo dei ricevimenti tutto decorato e luminoso. Già molte persone erano all’interno. Alex strinse la spalla di Kara "Hai perso la scommessa Kar, devi pagare. Qualche ora ed è tutto finito... dovresti sapere di non giocare a Risiko contro Astra"
"E che scommessa avrei perso?" Chiese facendo la finta tonta guardandola.
"Idiota" le diede una spinta giocosa e si diressero verso il tavolo dei buffet.
Astra le presentò ad alcune persone ed iniziarono una piacevole chiacchierata.
 
Nel frattempo, arrivò la limousine con le bandiere di Thorul. Ne scese una Lena sorridente con un lungo vestito verde smeraldo. Venne immediatamente seguita da Sam e Reign.
Appena entrò molti si zittirono.
"Come mai questo silenzio?" Kara si voltò verso l'entrata -Oddio è lei- la bionda guardò l'altra sperando che non la vedesse. Quel vestito verde le stava d’ incanto, la gonna era un vedo non vedo di pizzo velato. Kara perse un battito.
Lena sorrise mentre l’ambasciatore di Thorul in America le andava incontro e le offriva il braccio mentre iniziavano a fare il giro dei convenevoli.
"Io non... cioè Kara seriamente? Ti sei lasciata sfuggire lei?" La guardò Astra.
 
Sam indicò sottilmente a Reign la compagnia di Kara, e fece una mezza smorfia.
"Dimmi che la principessa non l'ha vista" sbuffò "Volevo godermi la serata oggi”
"Spero di no. Forse dovrei tenerla lontana se tenta di avvicinarsi?" Sussurrò, mentre la bionda parlava con la presidente degli Stati Uniti.
 
Alex sbuffò e guardò la bionda "Che vuoi fare?"
"Nulla Alex, non farò nulla" disse continuando a guardare fissa qualcun altro, che non fosse Lena.
"Seriamente, la donna a cui hai pensato tutti questi mesi è lì e non fai nulla?"
 
Lena sorrideva mentre incontrava vari funzionari e capi di stato, ma qualcosa spingeva i suoi occhi a vagare per la stanza.
-Non cercarmi Lena- pensò Kara osservando di sottecchi mentre anche lei si intratteneva con qualcuno.
Sam fece girare Lena in modo da evitare prontamente il punto dove c’era Kara.
La corvina guardò la cugina, ma lei fece spallucce, indicandole, il primo ministro britannico.
Kara sospirò, forse le sue guardie avevano avuto il suo stesso pensiero "Vado a prendere da bere, volete qualcosa?" Chiese ad Alex ed Astra annuì.
 
Lena aveva finalmente finito di salutare tutti e aveva mandato Sam a prendere un bicchiere di champagne, mentre stava cercando di uscire da una conversazione scomoda con Maxwell Lord.
-Dannazione- pensò Kara mentre cercava un modo per non entrare nella visuale di Sam.
Astra fece segno ad Alex e si diressero a salvare Lena dalla conversazione.
Sam sorrise ad un assistente che conosceva, poi vide Kara e alzò un sopracciglio proprio come la cugina.
Lena vide due donne avvicinarsi.
Alex distrasse Lord chiedendogli della sua azienda per cui aveva lavorato brevemente. Astra si presentò "Buonasera, sono la proprietaria di Inze Security. Deve conoscere mia nipote"
Lena sorrise mestamente e iniziò una piccola conversazione con Astra.
 
"Buona sera, tutto bene?" disse Kara cercando di sembrare tranquilla.
"Buonasera. Si, una buona che spero non venga... chi sta parlando con Lena?"
"Cosa?" Kara si girò di scatto "Ca...è mia zia Astra Inze"
Sam sbuffò "Perché la tua famiglia non sta lontana da Lena?" Prese lo champagne e si diresse verso la cugina.
"Cosa?" Kara restò come una sciocca a guardare l'altra allontanarsi.
Sam fece segno a Reign. Si avvicinò alla cugina "Salve"
Lena si girò "Oh Sam" prese lo champagne "Indovina la zia di Miss Zor-el. Ricordi in Iraq?"
Sam sorrise mentre un piano le si formava in mente "Ah sì, delizioso"
Reign si avvicinò alla sorella "Dica" Sam le indicò "È la zia di Miss Kara. Ricordi quella ragazza con cui Lena flirtava?"
Lena sbarrò gli occhi, non poteva picchiare Sam davanti a tutti.
Reign sentì un brivido lungo la schiena "Samantha, non vorrai mettere in soggezione sua maestà?"
"No, sicuramente no" sorrise.
Astra e Alex la guardarono con gli occhi spalancati.
Lena sentiva la musica del valzer iniziare e le sembrava quasi una marcia funebre per la sua dignità.
Kara dal canto suo era rimasta ferma al buffet di alcol, non aveva le capacità motorie per arrivare dalle altre. Sarebbe significato incontrare Lena. Così si voltò e uscì su una delle terrazze. Non ci aveva pensato più a lei, ma adesso quella donna era lì, destino? Fato infausto?
Lena sbuffò "Scusate se permettete ho bisogno d’aria" e uscì da una delle porte finestre lì vicino. Avrebbe ucciso sua cugina.
Astra guardò Sam "Se era una mossa per farle avvicinare, credo sia stata sbagliata"
"Non so di cosa lei parli" rispose Sam.
Alex e Reign sbuffarono.
 
Lena camminò senza meta cercando di schiarire la testa finché non si scontrò con un corpo.
"Attent... a dove metti i piedi" disse voltandosi lentamente, verso la persona che l'aveva travolta "Tu..."
"Tu..." rispose Lena. Stettero qualche secondo fissandosi negli occhi. Poi la corvina si riprese "Miss Zor-el" Riprese la sua postura e tentò di sorridere.
"Siamo tornate ai titoli, c'era da immaginarselo" Kara si ripoggiò alla balaustra.
"Oh beh, non sapevo se volessi che ti chiamassi ancora Kara" -Ma ha sempre la luna girata sta qua? -
"Non mi aspettavo di vederti" sbuffò "Scusami sono stata villana" si voltò verso di lei "Come stai?"
"Bene. E tu? " sorrise leggermente "Ho sentito che in Iraq sta andando bene per ora" sospirò "Non pensavo di venire, ma ... hanno insistito che venissi" Ancora incerta se l’altra sapesse o no chi fosse.
-Non farle quel complimento- si disse "Non c'è male. Perché non mi hai detto nulla?"
"Di cosa? Che fossi una principessa. Beh, è la procedura normale per me, a meno di un’uscita ufficiale viaggio sempre sotto copertura.... avrebbe fatto differenza?"
"Avresti evitato che mi piacessi" disse ad alta voce e comunque poco convinta.
"Cosa?" La guardò sorpresa.
"Lascia perdere" disse.
"Anche tu... mi interessi" sussurrò Lena cercando di evitare lo sguardo dell’altra.
"Da...vvero?" si voltò appena "Pensavo non ti piacessero gli yankee…”
"Sembri essere un’eccezione " sorrise.
"Oh caspita" sorrise guardandola "Sei carina quando arrossisci" ammise.
Lena sorrise leggermente "Beh, credo che dovrò ucciderti ora. La gente non può sapere che io sono carina"
"Provaci" disse allargando le braccia "Sai che so difendermi"
"Oh non sottovalutarmi Zor-el" sorrise avvicinandosi lentamente.
Kara la guardò con occhi di sfida "Non lo faccio affatto"
Lena sorrise e velocemente senza che l’altra se ne accorgesse, le diede un piccolo bacio a stampo per poi allontanarsi.
Kara la afferrò da un polso e la guardò intensamente "Tutto qui? Una principessa che bacia così velocemente non l'avevo mai vista”
"Oh e come pensi che bacino le principesse?" sorrise. Non si era mai sentita così sfacciata e maliziosa, forse il patrimonio genetico che condivideva con Lex si stava facendo sentire.
"Tipo più lentamente" sorrise chinandosi verso di lei sollevandole il mento con due dita e posando le labbra su quelle di Lena, muovendole piano.
Lena sorrise in quel bacio. Posando leggermente una mano sulla spalla dell’altra. Kara portò una mano sulla schiena bassa, tenendola lì quasi tremante.
 
In quel momento arrivò Sam "Lena dove s.... oh"
Lena si staccò dall’altra e fulminò la cugina. "Va'" sorrise.
Sam fuggì. E Lena sbuffò "Un giorno la ucciderò"
"Non avercela troppo con lei, ci tiene, principessa" sorrise accarezzandole il viso.
"Sarà..." sorrise leggermente, poi si schiarì la gola "Dunque... ora che succede?"
"Possiamo continuare con il bacio interrotto o andare a ballare"
Lena la guardò, forse non doveva preoccuparsi troppo per il futuro in quel momento. Come diceva Lex "Lascia che sia"
Sorrise "Decidi tu"
"Balliamo, sei una principessa no?" sorrise guardandola.
"Non sono una principessa Disney sai" sorrise "Ma va bene"
"Non ci credo che non sai ballare" disse facendole segno di precederla.
"So ballare... ma non mi piace molto.... guido io o guido tu?"
"Se non ti spiace, guiderò io"
"Vediamo che sai fare" sorrise mentre il valzer di Strauss continuava a suonare.
"Non sfidare" sorrise mentre si infilavano nel gruppo già danzante "Un due e tre?" sorrise appena.
"Esattamente" Posò le mani in posizione e poi iniziarono a ballare. Scivolando sulla pista, non mancavano un passo, sembravano farlo da anni. Non era un nulla di che come tecnica di danza, ma era fluida e carica.
"Sei magnifica in questo abito" sorrise Kara, sapeva che molti occhi erano su di loro, ma al momento gradiva solo la vista di Lena davanti a sé.
"Grazie. Dirò alla sarta di corte che è stato apprezzato... era una cosa terribilmente snob da dire vero?"
“Uhm, no, va bene” sorrise quegli occhi se li sarebbe sognati tutta la notte, adesso che li aveva visti da così vicino. Le sue labbra morbide sarebbero state la sua dannazione.
Lena sorrise "Anche tu sei molto bella... non ti facevo tipo da vestito. Ma sono piacevolmente sorpresa"
 “Mi hanno costretta”
"Posso dirlo" sorrise. La musica finì ed entrambe si inchinarono come da etichetta.
"Allora sei qui perché hai perso una scommessa?"
“E tu cosa ne sai?”
"Direi che ho tirato ad indovinare" sorrise "Non sembri molto a tuo agio qui"
“Già non sono a mio agio con l’abito” sorrise timidamente “Passeggiamo?”
Lena sorrise e annuì. Ignare che Alex, Astra, Reign e Sam le guardavano sogghignando.
“Allora quanto ti fermi qui a New York?”
"Qualche settimana. Sto facendo accordi commerciali per Thorul. E tu?"
“Uhm qualche giorno! Dovremmo andare a mangiare quella pizza napoletana, come dicevo” si rese conto che poteva sembrare un appuntamento.
"Ci rivediamo solo ora e già vuoi portarmi fuori? Non perdi tempo Zor-el" sorrise ridacchiando.
“Scusa non volevo essere così...beh con te devo esserlo”
"Non devi perdere tempo con me?" Alzò il sopracciglio sorridendo ancora.
“Se è necessario”
Lena scosse la testa "Sei qualcos'altro" ridacchiò "Beh, potrei voler provare quella pizza" la guardò negli occhi - Lena non stiamo correndo troppo????? Nah -
 “Definisci qualcos’altro” sorrise.
"Perché farlo ora?" Sorrise "Non mi piacciono le cose facili"
“Fare cosa?”
"Definire qualcosa"
“Uhm okay” la guardò.
Lena si sedette con grazia sulla panchina della terrazza "Sai dovrei essere qui per fare collegamenti internazionali..."
“E invece fai collegamenti diversi adesso no?” Sorrise sedendosi accanto a lei.
"Direi di sì... per una volta non ci voglio pensare... forse è così che si sente Lex" sorrise.
“Lex? Chi è?”
"Mio fratello. Forse hai sentito di lui il "Principe playboy". Lui e Harry d’Inghilterra fanno una grande accoppiata" sorrise.
“Ah sì? Addirittura! Ma Harry si è dato una calmata”
"Già... anche se non credo gli sia convenuto. Comunque, mio fratello è ancora in circolazione a fare scandalo" si passò una mano sulla tempia come a ricordare un mal di testa.
“Ancora mal di testa?” Le sfiorò la tempia con i polpastrelli.
"No, ancora no. Vedrai i prossimi giorni" La guardò dolcemente, sorrise a quel tocco. Poi si rese conto di cosa stava facendo e si rimise composta "Ho incontrato tua zia. Sembra simpatica"
“Mediterai di uccidermi di nuovo?” La guardò e allontanò la mano “Che ti ha detto?”
"Spero di no. Oh, nulla mi ha solo salvata da quel viscidume di Lord"
“Oh va bene”
~
 
Lena si sistemò il maglione e si mise sopra un cappotto. Poi salutò Sam e Reign, prima di scendere nella hall. Aveva detto a Kara di incontrarsi qualche strada più in là per non attirare l’attenzione.
Sam con gli occhi a cuore "Vai a vedere la tua ragazza eh?"
"Primo non è la mia ragazza. Secondo Reign non mi guardare così, saranno poche ore, non avrò bisogno di te" non badando ai brontolii della cugina se ne andò.
Arrivata dove doveva, si sedette e guardò l’orologio sperando di non essere in ritardo.
Con un rombo una moto si fermò davanti a Lena. La figura in sella, con un movimento fluido si tolse il casco.
Lena sgranò leggermente gli occhi. Primo chi permetteva a Kara di essere così sexy su una moto? Secondo avrebbe dovuto salirci?
“Buonasera Miss Luthor, che fa sale?” Mosse un casco verso di lei “Ti ho lasciato senza parole?”
- Dee sei una principessa. Comportati come tale! - Lena si schiarì la gola "Beh, sai come fare un’entrata in scena... ora ho un piccolo problema..." indicò il suo tailleur con la gonna.
“Uhm ti metti qui davanti così non ti sgualcisci quella” rimase ferma a guardare quelle gambe.
"Bene" sorrise e si sedette con grazia davanti all’altra. Si tenne alle braccia dell’altra per non scivolare.
“Reggiti” sorrise sentendo di nuovo quel suo profumo.
Lena rise a quelle parole e la sentì partire.
 
Kara si diresse verso la pizzeria “Eccoci” sorrise lasciandola scendere dolcemente.
Lena osservò il ristorante, sicuramente non ci si sarebbe aspettati di trovare la principessa di Thorul qui "Ok fai strada"
“Qualcosa non va?” La guardò camminandole accanto.
"No, tranquilla." sorrise "Mi fido di te"
“Ho scelto un posto appartato, sta tranquilla” aprì la porta e le poggiò una mano sulla schiena con tenerezza.
Lena sorrise e si fece strada all’interno. - Questa donna sarà la mia morte-
“Stefano, buonasera” disse Kara in italiano “Grazie per il tavolo” sorrise.
"Quindi parli anche l’italiano?"
“Uhm si mi diletto” sorrise.
Lena sorrise di rimando "Sempre più interessante" le disse nella stessa lingua.
“Si?” Kara scostò la sedia di Lena, lasciandola sedersi.
"Come l’ho già detto mi intrighi. Allora come va?" Non si vedevano dal ricevimento qualche giorno prima.
“Va bene, sai lavoro. Passato il mal di testa?”
"Oh, lasciamo stare. Per fortuna faccio un po’ di combattimento corpo a corpo con Reign la sera. Altrimenti potrei uccidere qualcuno"
-Kara non farlo, non dirle che può farlo anche con te se vuole- “Oh povera Reign” ridacchiò.
- Combatterei con te un altro tipo di corpo a corpo. LENA!! - "Povera Reign? Nah se la cava piuttosto bene. Deve mantenersi allenata dopo tutto. Non posso aspettare che ci sia una bionda a proteggermi la prossima volta" - Nooo non stai filtrando nooo -
“Beh mi è venuto naturale” sorrise “Non sembra ti sia dispiaciuto!” Le passò il menù.
"Sì, anche se avrei apprezzato non fosse successo... comunque parliamo di te Karâ" di nuovo il suo accento "Non so quasi nulla di te. Hobby? Sport? Passioni?"
“Uhm e perché?” Chiese maliziosa. Poi ascoltò quella sua cadenza sul proprio nome “Hobby e sport vanno assieme come anche le passioni” -sempre criptica Kara brava-
"Hm c'era un cartone che mi ha fatto vedere Lex. Sei come una cipolla, dovrò togliere ogni strato. Uno alla volta. Lentamente..." la sua voce si era abbassata. Per poi rialzarsi e ordinare con una perfetta pronuncia del nome italiano della pizza.
Kara rimase imbambolata a quel tono di voce e poi a quella pronuncia di Lena “Mari e monti per me, grazie” sorrise Kara per poi rivolgere lo sguardo su Lena “Quindi sono una cipolla”
Lena rise "Si sei criptica... E lo dico io"
“Mi spiace” non che non si fidasse, ma era fatta così “Ottima scelta la tua” alluse alla pizza.
"Alludi alla pizza, alla definizione o alla compagnia?"
“Alla pizza sì? Definizione?” Chiese “Beh per la compagnia, direi che la gradisci sì, dato che sei salita sulla moto” sorrise smagliante.
Lena rise "Oh direi che la modestia non è un tuo problema vero?"
“Direi di no” sorrise guardandola, era splendida come tutte le volte che l’aveva vista.
"Che c'è? Ho qualcosa sulla faccia?"
“No, ma no” sorrise “E che trovo i tuoi occhi bellissimi” -ma certo Kara, tranquilla-
"Oh...grazie" le decantavano sempre complimenti, ma raramente erano così sinceri "Beh, anche i tuoi sono belli" poi sorrise "Chissà se riuscirai ad indovinare il colore dei miei occhi"
“Credo sia cerulei” disse decisamente convinta.
Sorrise "Pochi sembrano conoscere quella parola" rise.
“Si? Beh, ho tre lauree” ridacchiò.
"Non vuol dire" il cameriere arrivo con le pizze.
“Vuol dire niente” sorrise guardandola “Allora buon appetito”
Lena sorrise poi inclinò la testa osservando mentre prendeva la pizza con le mani.
Kara si aspettava di certo che Lena usasse forchetta e coltello e invece ancora una volta la stupì.
Con attenzione e cercando di non sporcarsi, prese delicatamente il trancio di pizza con le mani e dette un piccolo morso.
-Non guardarla così Kara su-
"Cosa? Pensi che una principessa non possa adattarsi ai modi normali?" Ridacchiò.
“Oh no penso che sia perfetto”
Lena sorrise solamente a quel commento. "Facciamo così io ti dico una cosa che mi piace o che faccio e tu mi rispondi con un’altra..."
“Mi piace questo gioco”
"Ok... Sembrerà cliché ma gioco a Polo" sorrise.
“Polo come gli inglesi, ti sembrerà scontato ma gioco a football”
"Con quelle spalle? Non più di tanto " sorrise - 'A Lena! -
“Beh si hai ragione” le mosse buffamente.
- Quanto mi ci arrampicherei.... ehm-  "Gioco a scacchi”
“Anche io” sorrise guardandola intensamente.
"Beh magari prima o poi faremo una partita" sorrise.
“Accetto volentieri” sorrise prendendo un carciofino caduto dal trancio di pizza, portandolo alle labbra.
- Aaaah - "Parlo 12 lingue " -cambiamo argomento va-
“Più o meno uguale”
"Cani o gatti?"
“Gatti! Tu?”
"Anche io.... una cosa. So che è la tua famiglia e non vorrei impicciarmi. Ma la rossa con tua zia è sua moglie?"
Kara che stava bevendo dell’acqua, quasi si strozzò, non tanto perché per come si atteggiavano le due, sposate sembravano, ma le venne da ridere a pensare a quando lo avrebbe detto alla sua migliore amica.
“Ehm non ancora...” ridacchiò.
"Ho detto qualcosa di sbagliato?"
“Ehm no no”
"Bene... potrei aver finito le idee. Qualcosa che vuoi chiedermi?"
“Il tuo colore preferito?” Sorrise “Le cose elementari sono le più interessanti”
"Verde smeraldo" sorrise come se fosse una battuta "Il tuo?"
“Blu”
"Davvero?" Sorrise, l’aveva vista sempre in completi di quel colore, in tutte le sue variazioni.
“Dai non prendermi in giro” ridacchiò Kara.
"E perché dovrei farlo Miss Zor-el " sorrise.
"Genere di film preferito?"
“Uhm vediamo un po’ tutti, tranne quelli d’azione...forse”
"Beh, quando si ha troppa azione nella vita... posso capire quel punto" sorrise.
“Il tuo? Genere intendo...” disse pulendosi le mani sul tovagliolo.
"Biografici... e fantascientifici" sorrise un po’.
“Interessante. Hai visto quello su Grace Kelly?”
"Quello con Nicole Kidman?"
“Direi di sì”
"Allora ancora no, purtroppo troppe cose da fare"
“Non lavorerete un po’ troppo Miss Luthor?” Sorseggiò dell’acqua “Parlami dei tuoi hobby passioni e sport...”
"Oh, ritiriamo la domanda eh? Per il fatto di lavorare troppo forse Sam ti darebbe ragione.”
“Solo se vuoi rispondere” sorrise accavallando le gambe “Dovresti dare ascolto a tua cugina”
"Cosa posso dirti il mio hobby è cercare di non uccidere nessuno" rise.
“Uhm interessante...direi” sorrise “Posto per il dessert?”
"Non dovrei... ma per una sera posso fare un’eccezione" Sorrise.
“Perché no? Se posso chiedere?”
“Beh, una principessa deve avere una certa figura, una certa linea"
“Un dolcetto diviso a metà con me non sarà un problema” -Sei bellissima così-
"Sarà un segreto tra noi due allora" sorrise.
Kara fece il segno di cucirsi le labbra e ordinò il tiramisù della casa.
 
Divisero il dolce e parlarono un altro po’. Fino a che non uscirono, dopo che Lena aveva insistito per pagare.
Kara si sedette in sella alla moto e aspettò che Lena salisse “Ti va di vedere qualche posto in particolare?”
Guardò l’orologio "Perché no?" Sorrise.
Kara indossò il casco e pensò a dove andare.
Lena si tenne all’altra, mentre veniva invasa dal profumo dell’altra.
“Tutto okay?”
"Si grazie. Sicura che non ti do fastidio qui davanti?"
“Mi davi fastidio solo all’inizio Miss Luthor, della nostra conoscenza...intendo” mise in moto e partì.
"Oh beh... dovrei ritenermi fortunata..." ridacchiò.
“Lo sei...Lena” sorrise accelerando.
Lena si strinse all’altra "Attenta a quello che dici o potrei credere che ti piaccio”
“Sai che è così no?” Disse godendo di quel contatto.
Lena rise soltanto "Allora centauro dove mi porti?"
“In un posto magico”
"Ooooh" rise.
“Per me lo è”
 
Si fermarono e Lena guardò Kara.
“Vieni” le offrì la mano.
Con più sicurezza di quanto avesse, la prese e si lasciò guidare.
Salirono in quell’edificio, Kara pigiò il pulsante dell’ascensore e andarono al piano che ricordasse avesse la vista migliore su Central Park.
Lena la guardò incuriosita ma non disse nulla, si lasciò sorprendere.
“Metti le mani sugli occhi, non ho una benda” -Davvero Kara? La cravatta come Mr Grey?-
"Perché non ci metti le tue? Potrei sbirciare..." - Lena?!?!? Non peggioriamo la situazione per favore -
“Perché no” disse cogliendo la palla al balzo e le si mise dietro portando delicatamente le mani sugli occhi dell’altra.
Lena trattenne leggermente il respiro al tocco di quella pelle calda "Bene, cercherò di non guardare. Ma sappi che se mi rapisci avrai mezza Thorul dietro di te"
“Mi sarei organizzata meglio Lena” disse al suo orecchio e la portò davanti alla vetrata e le lasciò guardare la distesa di Central Park con la città illuminata.
Lena aprì gli occhi, qualsiasi commento sarcastico rimase sulla sua lingua. La vista era così bella e affascinante che Lena non poté far altro che sorridere.
"Grazie Karâ" l’accento scivolò di nuovo.
“E di cosa?” Sorrise mettendosi al suo fianco. Ancora estasiata per aver goduto di quel tipo di vicinanza con il corpo dell’altra.
"Di avermi mostrato questo" sorrise e indicò la vista.
“Prego, ma non devi ringraziarmi, c’è insomma è.…solo il mio posto preferito”
"Posso capire perché..." si girò verso l’altra sorridendo. Si avvicinò per baciarla. Ma il telefono squillò in quel momento.
“Credo dovresti rispondere” disse restando vicina ma non troppo, forse era un bene.
Lena sospirò "Pronto.... Ah... ok... arrivo" Guardò l’orologio "Si, si ho capito non ci ho fatto caso.... Sa..Sam... sì sì ok.. Ho capito!" Chiuse la chiamata e guardò la bionda "Ehm dovrei andare... anche se mi dispiace molto"
“Non importa, la principessa ha il coprifuoco” lo disse per smorzare la tensione e l’attrazione.
“Già... altrimenti avremmo problemi di sicurezza " sorrise a mo’ di scusa.
“Ti riaccompagno” sorrise guardandola, accarezzarle una mano o il viso sarebbe stato avventato, ma ancora una volta il suo corpo si mosse solo.
Lena sorrise e le strinse la mano mentre si avviava verso l’uscita. Il viaggio di ritorno fino al punto dove si erano incontrate fu in un silenzio carico, in cui ognuna era persa nei propri pensieri. Lena scese dalla moto e sorrise a Kara.
“Allora buonanotte principessa” sorrise riprendendosi il casco “Fai sogni d’oro”
"Anche tu Miss Zor-el" sorrise e le diede un bacio sulla guancia che lasciò un leggero segno "E grazie ancora"
“Grazie a te” attese lì finché non vide la figura sinuosa di Lena sparire. Si rimise il casco e ripartì.
 
Sam e Reign erano sulla porta della suite reale di Lena che l’aspettavano. Sam fremeva sorridendo.
“Dovevo andare con lei, può esserle successo di tutto” bofonchiò Reign.
Sam sbuffò "Reggie stiamo parlando di Lena. Probabilmente avrebbe messo chiunque fuori combattimento. Devi preoccuparti se siano state abbastanza discrete..."
Proprio in quel momento Lena entrò nella camera.
“Maestà, state bene?” Chiese apprensiva.
"Mhmm certo Reign. Se volete andare. Sono qui, sono al sicuro. Potete andarvi a riposare" si sedette alla toeletta e iniziò a togliersi gli orecchini.
Sam guardo la sorella e poi la cugina "Ma sei seria?"
“Non credo di voler sapere qualcosa Samantha.”
"Oh, io, invece, si vecchia burbera. Sai Rory è burbero quanto te, state proprio bene insieme"
Lena si girò "Allora ci sei uscita alla fine" disse sorridendo.
“Io e il signor Rory non stiamo insieme” guardò la cugina “Si ma senza impegno” guardò la sorella “Cosa è successo con l’occhio di falco?”
"Oh ma sentitela il Signor Rory" ridacchiò la sorella. Poi si volse verso Lena "Su, i dettagli"
La corvina sbuffò "È andata bene" lo disse come se questo bastasse a placarle.
Sam "E? Allora su!"
Lena continuava a non dire nulla ma sorrideva.
“Avete…?” Reign era un po’ tesa al pensiero.
"Cosa? no! Reign! Primo perché hai quella faccia da cintura di castità? Secondo siamo solo uscite e abbiamo mangiato, non è successo nulla e non succederà mai nulla" sbuffò.
Sam tentava di non ridere, mentre provava ad assorbire più informazioni possibili dal comportamento della cugina.
“Oh, nessuna cintura di castità. Ero curiosa” disse tirando un pugno alla sorella.
"Il nostro grande orso protettivo" fece il verso Lena sorridendo.
“Io me ne vado a dormire”
"No dai resta con noi. Facciamo un pigiama party come quando eravamo piccole? " disse Sam.
“Hai voglia di scherzare Samantha!?” La guardò “Non credo le caverai altro di bocca”
"Non siete divertenti. Nessuna delle due" sbuffò.
“Visto, andiamo a dormire, oh non è tua moglie che ti chiama?” Ridacchiò Reign alla faccia innamorata della sorella.
Lena rise e le lasciò andare.
 
 
 
Alex nel frattempo era troppo impegnata a guardare di soppiatto Astra mentre guardavano un film, da notare l’ora o da pensare che Kara stesse per varcare la porta.
Kara entrò in silenzio nella camera che occupavano insieme e tolse la giacca appendendola all’appendi abiti.
Astra sentì qualcosa "Hey little one! Come è andata?" Sorrise voltandosi, mentre lei e Alex si districavano leggermente.
Kara non perse quel movimento “Direi bene...” disse lanciando le chiavi ad Alex della sua moto.
Alex sorrise sorniona "Solo bene..."
“Non lo so...” si sedette goffamente sulla poltrona e chiuse gli occhi.
"Come non lo sai" chiese Astra.
“L’ho detto che sarebbe stato complicato...” sbuffò.
"... Ma vi siete divertite o c'erano 20 guardie del corpo ad osservarvi?"
“Non c’era nessuno...ma diciamo sul più bello...il suo telefono ha squillato”
"Oh... succede sempre" rise Astra " Ti dispiace essere uscita?"
“No, abbiamo passato una bella serata e abbiamo parlato, scoperto alcune cose una dell’altra”
"E allora? A parte che ha dovuto andarsene era un normale appuntamento" sorrise la zia.
"Vuoi rivederla?" Chiese Alex.
“Mi piacerebbe ma non posso chiedere tanto, aspetterò che mi scriva lei se vorrà”
Astra rise "Oh mia cara. Probabilmente la principessa si dimenticherà anche di avere del tempo libero. Da quello che ho sentito può lavorare anche per 48 senza mangiare e dormire"
“Appunto, le trovo sempre io le stakanoviste” si alzò “Vado a dormire, tornate pure a tubare, disse andando verso la sua camera”
Alex scosse la testa "È cotta ma è così testarda"
“Ti ho sentita dottoressa Danvers” Disse Kara mentre ancora camminava.
"È LA VERITÀ!" Le urlavano le due donne.
 
Lena mandò un messaggio a Kara, mentre si preparava per una videochiamata con sua madre per aggiornarla sugli accordi presi.
Grazie per il pomeriggio. Mi piacerebbe rifarlo qualche volta
 
Ehi, anche a me, però penso che tu abbia perso la cognizione del tempo, Lena
 
Probabile. Mi succede spesso quando sono interessata a qualcosa
 
Oh, mi sembra interessante -Smettila Kara non andrete da nessuna parte-
 
Beh, quando vorrai avere un’altra conversazione "interessate" puoi dirmelo - Lena smettila-
 
Di che tipo? -Kara hai capito bene –
 
Come quella di oggi... - Lena mi sa che hai capito male -
 
Domani? -oh ma si certo tranquilla Zor-el, cadile ai piedi-
 
Pranzo? - Lena non fare la sottona –
 
Così presto? Ridacchiò Ci vediamo direttamente in un ristorantino di pesce sulla Lafayette?
 
Se vuoi posso farti anche aspettare un altro po’ rise. Ok, sperando che il dipartimento di difesa americano non la faccia troppo lunga.
 
Ti aspetto se non verrai saprò che hai sterminato il dipartimento
 
Tu sì che sai come la penso.
 
Buonanotte principessa, non uccida nessuno per me
 
Non prometto nulla. Buona notte anche a te Miss Zor-el
 
~
 
Lena era riuscita a non ammazzare nessuno. Aveva combattuto un po’ con il programma, ma era riuscita a ritagliarsi un’ora di tempo.
Kara non sapeva se sperare che Lena ci fosse o non ci fosse. Entrò nell'Osteria Morini e chiese al cameriere se avesse visto una donna corvina dagli occhi verdi, con un accento particolare.
Il cameriere indicò un angolo dove la corvina aspettava, seduta mentre guardava fuori dalla finestra. Il tailleur nero aderente che abbracciava la sua figura, la cui gonna rivelava le gambe toniche.
Kara osservò quelle gambe più del resto -Kara un po' di decoro, tra poco sbavi, su- Lentamente si avvicinò all'altra "Buongiorno"
Lena si girò e sorrise "Buongiorno. Scusa ma oggi abbiamo compagnia" con il mento indicò sottilmente Reign seduta dall’altra parte della stanza.
Kara fece un cenno alla donna in disparte “Hai riposato bene?”
"Si mi sono fatta le mie quattro ore di sonno. Tu?"
“Sono poche principessa” disse sedendosi “Dormo almeno sette ore” -Anche se stanotte qualcos’altro ha disturbato il mio sonno… -
 "Oh, ci sono abituata. È un trucchetto che ho imparato all’accademia. Sette ore... penso che siano anni che non dormo così tanto" rise.
“Hai guardato già il menu?” Sorrise mentre prendeva quello sistemato di lato sul suo posto.
"Si ho dato un’occhiata veloce. Ma voglio vedere cosa mi proponi" sorrise.
“Uhm dipende quanta fame hai”
"Dopo non aver mandato a quel paese i tuoi funzionari... ne ho abbastanza ... ma non esageriamo" sorrise ricordandosi quanto potesse mangiare l’altra.
“Ti proporrei un’insalata di mare, spaghetti alle vongole, una frittura da dividere io e te. E del vino bianco”
"Va bene. Ma il vino lo scelgo io"
“Certamente, maestà”
"Shhh" sorrise "Non chiamarmi così. Sono sotto copertura. Sono di nuovo Miss Luthor"
“Scusa” si schiarì la voce “Lena” sorrise e chiamò il cameriere “Ma la guardia mangia?” sorrise guardandola.
"Non ora. Nonostante quello che le dica. Si ostina a stare lì e fare finta di godersi quel piccolo antipasto, mentre scansiona l’area. Mia cugina è testarda... un tratto di famiglia sai"
“Beh, le hai detto che sono innocua?” Sorrise ordinando per entrambe “Ti va di continuare il gioco dell’altro giorno?”
"Non ne sono così convinta" ghignò "Come vuoi. Vai tu?"
“Il tuo quadro preferito?”
"Uhm. Domanda interessante... forse Persefone di Rossetti" rispose "Credo di preferire i Preraffaelliti a chiunque" sorrise.
“L’abito che indossa è su un tono del blu che mi piace molto”
"Capelli biondi, preferenza per il blu. Mancano i raggi laser e saresti una perfetta Supergirl" rise.
“Che sciocca” ridacchiò “Beh così mi chiamavano”
"Vedi. Il tuo invece?"
“La lattaia di Vermeer”
"I fiamminghi vero?"
“Influenze si” sorrise e con un gesto della mano, fece capire che toccasse a lei.
"Ok... genere musicale"
“Pop e R&B, canto pure” si grattò la nuca stupidamente.
“Davvero? Dovrò sentirti un giorno se vorrai ovviamente..." sorrise le prese la mano per rassicurarla.
Kara a quel tocco sentì una scossa lungo la schiena. Peccato ci fossero altri due occhi lì con loro “Il tuo?”
"Mhmm quello reale o quello da intervista?" rise.
“Entrambi se vuoi”
"Ufficialmente classica, folkloristica e rock indie. Non ufficialmente rock e grunge anche metal non mi dispiace" sorrise.
“Non ti facevo rocchettara, ma non mi dispiace conoscere questo aspetto di te, Lena” accarezzò con il pollice il dorso di quella mano così sinuosa.
Lena sorrise leggermente, mentre una piccola scossa elettrica si irradiava da quel punto ovunque -Lena ti sta solo sfiorando la mano. Smettila, non hai 15 anni! -
“Stai bene?” Kara la osservò timorosa di aver fatto qualcosa di sbagliato.
"Si si tranquilla" sorrise mentre il cameriere portava l’ordine.
Abbandonò quel tocco e sorrise sistemandosi il tovagliolo sulle gambe “Allora buon appetito”
"Anche a te" sorrise.
Parlarono anche durante il pranzo spesso contornato da risate.
 
Era quasi passata un’ora.
"Quindi seriamente la tua migliore amica e tua zia dicono che non stanno insieme?" rise leggermente.
“La sera dopo il nostro appuntamento, le ho trovate sul divano e si sono staccate appena mi hanno vista entrare...” ridacchiò “Chissà perché fanno tante storie”
"Forse sono preoccupate che tu abbia dei problemi visto che una è tua zia e l’altra è la tua migliore amica, e la loro differenza di età..."
“Uhm forse dovrei fare loro un discorso”
“Da come le hai descritte non credo che tireranno..." si stoppò vedendo Reign venire verso di lei, guardò l’orologio "Credo che la mia ora d’aria sia finita purtroppo"
“Oggi pago io, sia chiaro” Kara la guardò seriamente “Ti lascio tornare alle tue riunioni” sorrise alzandosi aspettando lo facesse anche lei.
"Va bene. Grazie per il pranzo allora" sorrise e le dette un bacio sulla guancia "Ci si vede in giro allora"
Kara si sorprese a quel bacio e sorrise, rispose con un ciao.
Lena se ne andò con la cugina "Dai Reggi, di cosa vuoi dire" sospirò.
“Credo che voi siate due idiote” disse senza mezzi termini portandola alla macchina.
"Perché?" La guardò con il sopracciglio alzato.
“Io in quest’ora avrei fatto altro...” disse lasciandola entrare.
Kara nel mentre, si era concessa il dolce.
Non è la stessa cosa mangiarlo da sola scrisse in un messaggio per Lena con in allegato la foto.
Lena sorrise a quel messaggio. E sbuffò a Reign "E vediamo cosa miss burbera?"
“Sesso” glielo sussurrò all’orecchio.
Lena fece quasi cadere il telefono "Reign!!"
“Che ti ha scritto? Chiedo per mia sorella “ridacchiò.
"Sono una principessa, non posso buttarmi nelle lenzuola con la prima che capita, non sono Lex!" Disse esasperata.
“Non è una qualsiasi, io e Sam l’abbiamo capito!” La guardò “Tra le lenzuola, altro segno che sei cotta di lei...”
"Giuro che ti ucciderò" sbuffò.
“Dico solo la verità e ti dà fastidio” sorrise “Puoi provarci nell’allenamento di oggi”
"Reign... non posso... lo sai ... " sospirò.
“Cosa uccidermi? Non ci riusciresti comunque” la guardò “È da tanto che non ti vedevamo così spensierata...direi”
"No...intendo stare con lei... sarò anche spensierata ma mi preoccupo... che tipo di relazione potrei darle?"
“Perché precluderti una serata “interessante” come la chiami tu. E comunque credo debba essere lei a decidere o no? E credo che lei vorrebbe”
Lena sospirò e non rispose guardando fuori dal finestrino. Aveva già commesso due errori con Kara Zor-el, non era pronta a farne un terzo.
Reign la guardò ma non disse più nulla.

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Capitolo 5
*** 5 ***


5
 
Kara e Lena, stavano continuando a vedersi, capitava un pranzo, un brunch, un aperitivo una cena. La bionda aveva anche posticipato la sua partenza, per passare ancora qualche tempo con la corvina. Ogni giorno si diceva che dovesse rallentare, che si stava avvicinando troppo a Lena, ma ogni volta era come se avessero una calamita che le spingeva sempre più vicine. Kara sapeva di star facendo qualcosa di sbagliato, ma il suo cuore e la sua mente erano in disaccordo.
Data l'insistenza di Astra, fu costretta a rientrare. Ogni volta però la finestra dell'ufficio di sua zia, la riportava a ripensare alla principessa, che era ancora a New York...
 
Lena stava smistando delle carte, l’indomani sarebbe tornata a Thorul. Era un po’ agrodolce questa volta. Voleva tornare a casa e cercare di non pensare più a Kara. Aveva una nazione da portare avanti. Reign e Sam erano nelle loro stanze a sistemare le cose
 
“Scusa zia, mi prendo il resto della giornata, ho una cosa da fare” disse scambiando una rapida occhiata con lei e poi prese la via della porta.
Astra la guardò "Kara... sii coraggiosa" le sorrise.
Kara le sorrise di rimando, ma non sapeva a cosa si riferisse e scese a prendere l’auto nel parcheggio. Direzione l’aeroporto.
 
Lena si sedette sulla poltrona e guardò fuori dalla finestra, il tempo era grigio e il cielo sembrava volesse far cadere tutta l’acqua del mondo su New York.
Il jet privato attendeva Kara sulla pista preposta. Ci salì con fretta e trepidazione, non sapeva neanche perché stesse tornando lì.
Lena si allungò e decise di farsi un bagno.
 
Sperò che quel jet fosse rapido.
 
Lena aspettava che le fosse portato il pranzo in camera. Per una volta tanto si era presa un giorno di pausa.
 
Kara non si era più sentita così da diverso tempo. Dopo Caitlin aveva deciso che non si sarebbe più “innamorata” di qualcuno, ed invece era capitato di nuovo. Guardava oltre il finestrino ammirando le nuvole.
 
La principessa aveva finito le sue valige e messo a posto i documenti. Era seduta alla scrivania e guardava il tablet con gli appuntamenti. Anche se i suoi occhi scivolavano verso il suo telefono, come avrebbe voluto chiamare Kara, ma si trattenne non poteva.
 
Kara senza volerlo si era addormentata, ma prontamente aprì gli occhi quando l’aereo atterrò. Scese e la macchina le era stata portata sulla pista, così prese le chiavi dall’addetto e partì.
Lena si passò le mani sulle tempie, i suoi mal di testa erano sempre più frequenti da quando Kara era partita.
 
Motivo per cui Kara maledisse per la prima volta New York? Aveva iniziato a piovere nell’esatto momento in cui lei aveva parcheggiato a qualche isolato di distanza dall’hotel in cui alloggiava Lena. Sapeva che correre avrebbe peggiorato la situazione, ma non le importò doveva vedere Lena. Entrò nella hall e andò direttamente verso le scale.
 
Sam stava per andare da Lena quando sentì dei passi nel corridoio, aprì leggermente la porta, vide Kara e la richiuse. Si precipitò dalla sorella per distrarla e non farla andare da Lena.
Kara arrivò davanti alla porta dell’altra e tentennò un secondo. Poi posò una mano sulla porta e batté piano.
Lena si alzò "Si Reign sono viva sol...Kara?" Aprì la porta e si trovò davanti la bionda completamente zuppa - Oddio cosa ci fa qui?!
“Ciao”, aveva avuto il tempo solo di legarsi i capelli distrattamente, non poteva immaginare in che condizione fosse -Lena dannazione apri sempre in vestaglia alla gente? -
Lena si chiuse i lembi della vestaglia di seta "Ciao... oddio sei tutta bagnata entra" le fece spazio per farla passare "Cosa è successo?" Chiese chiudendo la porta.
Kara guardò quel gesto e la seguì all'interno della camera "Ha iniziato a piovere..."disse tranquillamente.
"Beh, qui a New York si lo avevo notato... ma tu non eri a New York" la guardò intensamente per poi andare verso il bagno per prendere un asciugamano.
"Sono appena arrivata" disse perdendosi in quegli occhi, le erano mancati.
"Qualche problema con Alex o con la vostra filiale qui?" Le porse l’asciugamano.
Kara prese l'asciugamano e sfiorò la sua mano "Riguarda un’altra persona"
"Oh... la conosco? Come posso aiutarti?"
"Sei tu..." disse guardandola.
"Io?... cosa?" La guardò tentando di capire - Lena non darti false speranze non è innamorata di te -
"Non so come dirtelo, ma devo, perché sennò rischio di impazzire..." ammise.
La guardò dolcemente cercando di confortarla anche se non capiva.
"So che è sbagliato, che tu sei una principessa ereditiera e io solo un delegato..."
Sbarrò leggermente gli occhi "Kara... cosa ... "
"Lena...io...sono innamorata di te...dovevo dirtelo...so che questo non cambierà nulla" piegò distrattamente l'asciugamano "Tolgo il disturbo" non riusciva però a muoversi.
A Lena sembrò come se qualcuno avesse risucchiato tutti i suoi neuroni. Non riusciva a capacitarsi... questa donna... Kara innamorata di lei. Aveva sentito sicuramente male. Si schiarì la gola "Kara... io ... " Era incerta pensava solo che fosse un sogno.
"Non devi dire niente, Lena davvero" posò quel benedetto asciugamano e cercò di recuperare lucidità.
Lena le prese la mano - Dannazione tutto - "Kara ..." era sempre stata brava con le parole, ma in quel momento le mancavano. Guardò quegli occhi azzurri tristi e reagì d’istinto, si buttò così oltre il precipizio della sua stessa paura. La mano salì al golf bagnato e l’abbassò verso di sé, mentre l’altra andava a posarsi sulla guancia. Le diede un bacio a fior di labbra, l’altra si sarebbe potuta tirare indietro quando voleva.
Kara sentì quella forza attirarla verso l'altra e strinse le mani sui fianchi di Lena. La strinse e approfondì subito il bacio, non che avesse fretta, ma aveva necessità di quelle benedette labbra.
Lena fu piacevolmente colpita quando l’altra approfondì il bacio. Avrebbe ucciso chiunque le avesse interrotte.
Kara dopo poco si staccò e le accarezzò il viso "Ciao" poggiò la fronte a quella dell'altra.
Lena sorrise a quel gesto "Selvym" rispose nella lingua di Thorul.
"Sai che abbigliata così non mi aiuti per nulla?" -Questa è seta, e io sono bagnata di pioggia-
“Chi ha detto che io ti debba aiutare…" sorrise.
"Allora non lamentarti delle conseguenze" disse spingendola contro una parete.
Lena sorrise "Chi ha detto che sei in carica? " la girò con una mossa e la bionda ora era contro la parete.
Kara si sorprese della mossa e sorrise aprendole la vestaglia, e boccheggiò.
"Cosa c'è il gatto ti ha mangiato la lingua?" Sorrise e le accarezzò le mani - Chissene frega del mondo fuori da quella stanza -
“è che hai un corpetto e sei splendida”
"Dal tuo sguardo direi che è un complimento sentito" disse mentre le mani si infilavano tra il golf bagnato dell’altra e la camicia nelle stesse condizioni.
Kara si lasciò andare ad un nuovo bacio.
Lena le morse leggermente il labbro quando sentì che provava a ribaltarle ancora. Le mani si aggrappavano al golf mentre lo toglievano.
Kara si lasciò sfilare il golfino e iniziò a baciarle il collo “Il tuo profumo” sfiorò la pelle con la punta del naso.
Lena le mise una mano tra i capelli mentre l’altra andava a strattonare leggermente il colletto della camicia.
“Aggressiva eh” ridacchiò alzando il viso e ghermendo il suo sedere.
"Beh, mi sembra che tu difendi bene" rise per poi sussultare leggermente.
“Gioco a football non dimenticarlo” sorrise riprendendo le sue labbra in un bacio appena dolce.
Si lasciò andare a quel bacio, la mano che stava slacciando i bottoni. Mentre l’altra era ancora tra i capelli come se fosse un ancora.
La appiattì sulla parete nuovamente, e prese ad aprire i lacci di quel coperto meraviglioso, accarezzandole i globi appena esposi.
Lena lasciò perdere, per il momento, visto la sensazione meravigliosa delle mani dell’altra.
“Sei bellissima” portò le labbra sui seni man mano che il tessuto liberava quella pelle pallida.
Lena le portò una mano sotto il mento facendo rialzare il viso per baciarlo. Mentre cambiava di nuovo le posizioni e strappava via la camicia da quel corpo portandole le mani sul ventre.
Kara rabbrividì al contatto delle mani calde di Lena sul suo corpo umido.
"Tutto bene?"
“Uhm si sì” sorrise accarezzandole le spalle per non prendere subito possesso del suo seno florido.
Lena sorrise mentre passava le unghie sui muscoli per arrivare a giocare con il bordo del reggiseno sportivo dell’altra.
“Piace quel che sfiori?” -Non smettere- Kara rabbrividì ancora -cavolo Lena-
"Tu che dici?" Le baciò il collo.
Kara poggiò la testa al muro e lasciò fare, avrebbe ripreso dopo i suoi ministri sul seno dell’altra.
Lena sfruttò lo spazio in più baciando la pelle. Finalmente riuscì a levarle la camicia e passò le mani sulle spalle.
Kara era veramente persa in quel momento, tentava di non farsi sopraffare, ma alla fine era anche piacevole che fosse l’altra a tenere le redini.
"Karâ..." si avvicinò al suo orecchio "So che non dovremmo... ma portami a letto..."
Kara sentì il suo nome pronunciato dall’altra e la sollevò dalle natiche allacciando le sue gambe alla vita “Come desiderate principessa”
Si strinse alle spalle dell’altra e rise.
“Cosa ti fa ridere?” Disse portandola sul letto.
"Tu mi fai sorridere" le accarezzò il volto.
“Mi fa piacere” l’adagiò sul materasso e si sistemò tra le sue gambe.
"Comoda?" Le passò le mani sulla schiena.
“Se lo sei tu” riprese a slacciarle il corpetto aprendolo completamente e ammirandola, adesso indossava solo gli slip.
"Respira" sorrise Lena. Non era timida del proprio corpo.
“Ehm si” Kara portò le labbra sulla bocca di Lena e la baciò. Poi si posarono sulla mascella, sul collo, sul petto. Baciò teneramente i seni, scendendo a percorrere ogni centimetro del suo addome.
Lena inarcò leggermente la schiena, mentre si teneva alle spalle dell’altra. - Può anche essere la mia ultima notte. Può essere la nostra unica notte. Non mi importa, ma la avrò per me e me la godrò fino all’ultimo secondo -
Kara sentì quel corpo muoversi sotto le sue attenzioni e sollevò il viso su Lena, tenendo le dita appena percettibili ai bordi dello slip “Posso?”
Lena annuì guardandola dolcemente.
Al consenso, Kara fece calare l’indumento, mordicchiandosi un labbro, percependo in che condizioni fosse. Prese a baciarle e sfiorarle le gambe. Era una meraviglia...
Lena trattenne leggermente il respiro, le dita di Kara era quasi piume.
"Respira" sorrise Kara con le labbra sulla pelle dei fianchi mentre cercava di non perdere il controllo.
"Copiamo le battute ora?" Si morse il labbro.
"Uhm forse" soffiò appena sul suo tumulo "Non trattenetevi principessa" sorrise mentre iniziava a circuire con le labbra il bottoncino reale.
"Dee" gemette.
Kara prese tra le mani, delicatamente i fianchi di Lena e poi scese con la lingua, nel lago, socchiudendo gli occhi -Oddio Lena, cosa sei-
Lena si aggrappò, infilando le unghie nelle spalle dell’altra.
Kara interpretò quell'appiglio come un’esortazione a continuare, cosa che fece, spingendo la lingua e assaporando l'altra.
Lena cinse l’altra con le gambe e inarcò la schiena.
Kara la guardò, sentì il suo corpo intrecciarsi al proprio è fu qualcosa che le piacque molto. Continuò, portando una mano su un seno di Lena, poi sull’altro.
Lena respirava pesantemente, il tocco deciso e possessivo di Kara la stava facendo sciogliere tra quelle lenzuola.
Tormentata abbastanza, decise di portarla all’apice e lasciarla venire.
Lena si strinse all’altra, le labbra socchiuse che gemevano.
Kara risalì la sua figura, baciando i punti che le sue mani avevano tenuto sulla pelle.
Le portò una mano dietro la nuca e la tirò verso di sé portandola in un bacio bisognoso.
Kara godette in quel bacio e sorrise staccandosi “Tutto okay?” Le accarezzò il viso scostando ciocche di capelli neri, dalle guance.
"Si" sospirò. Dopo qualche momento la guardò "Non pensare che non abbia notato che hai ancora i pantaloni"
“Uhm che sbadata” ridacchiò sul suo collo.
Lena sorrise "Bene. Mi vuoi fare il favore di toglieteli o devo strapparteli via?"
“Uhm la seconda opzione mi eccita” sorrise mordicchiandole il mento.
Lena la sovrastò agilmente e ghignò "Va bene" Ma le mani non andarono subito ai jeans, ma si appoggiarono sui suoi fianchi, mentre scendeva a dare fastidio al seno ancora coperto dallo spandex del reggiseno sportivo.
Kara la osservò dal basso, i seni gonfi, le labbra rosse, le guance rosee.
Sentendo lo sguardo alzò gli occhi e incontrò quelli azzurri "Va tutto bene?"
“Ammiravo la tua bellezza” sorrise accarezzandole le cosce sode “Si sente che ti alleni”
"Quanti complimenti..." sorrise per poi farle scivolare via il reggiseno "Anche a tu… si vede" passò una mano sul ventre.
Kara non smetteva di guardala “Si vede?” Chiese rabbrividendo a quel dolce tocco.
"Mhmm" mentre le dita tracciavano i contorni dei muscoli accennati. L’altra mano scese sul bottone dei pantaloni e ci giocò un po’. La mano prima sul ventre scese e accarezzò le cosce da sopra il tessuto.
“Ti piace giocare...” si morse il labbro.
"Forse" si morse il labbro poi slacciò i pantaloni "Su il bacino dolcezza" disse sfacciata.
Kara seguì l’indicazione e sentì le dita sfiorarle le gambe.
Con una mossa veloce tirò giù i pantaloni e le mutande.
Kara si sorprese ad arrossire. Ma infondo come non farlo davanti a quella magnifica donna?
Lena accarezzò quelle cosce. Mentre le dita salivano sempre di più, la bocca trovò quel collo abbronzato.
Kara allungò la testa all’indietro sul cuscino e sussultò.
Lena lentamente giocò con l’entrata e passando il pollice sul clitoride. Le sue labbra sentivano il sangue correre più velocemente nel corpo dell’altra.
-Se devo morire che sia così- ansimò
"Respira" sorrise contro la pelle, per poi mordicchiarla mentre entrava lentamente.
“Ci provo” sorrise accarezzandole i capelli chiudendo gli occhi a quelle dita affusolate.
Lentamente iniziò a costruire un ritmo sempre più veloce, mentre si godeva le risposte dell’altra "Karâ vieni per me"
Kara tremò guardandola “Tu prima baciami” sapeva che avrebbe potuto essere molto intonata in quel momento.
Lena sorrise e si avvicinò, ma rimase di qualche millimetro staccata aleggiando su quelle labbra
Kara guardò e gemette “Lena...”
La baciò nell’esatto momento in cui dette una spinta più brusca e profonda.
Kara mugugnò nel bacio, restando a tratti senza fiato, mise un palmo aperto sulla schiena di Lena, spingendola verso di sé.
Lena vide l’altra sfaldarsi sotto di lei. Lentamente si staccò dal bacio e le dette piccoli baci di conforto dalla guancia al collo.
“Oddio, Lena” sospirava riprendendosi. La mano nei capelli era rilassante per entrambe.
"Stai bene?"
“Uhm si” sorrise guardandola adesso che si era ripresa “Tu principessa?”
"Mhmm difficilmente potrei dire di essere stata in situazioni migliori" ridacchiò.
“Lo prendo come un sì e come un complimento” sfiorò un suo gluteo “Sai, c’è un altro motivo perché mi chiamano Supergirl” disse schiantandola con il petto sul materasso e iniziò, scostandole i capelli, a baciarle il collo, le spalle, accarezzandole la schiena bassa.
"A sì? Mostrami" sorrise civettuola girandosi e guardandola oltre la spalla.
Kara si sistemò sul suo corpo e portò una mano tra il bacino di Lena e il materasso “Sei così calda” sussurrò al suo orecchio mordicchiandole il lobo.
"Dee" sussultò.
 
~
 
Reign guardò la sorella addormentata, con ancora il cellulare tra le mani. Quando si scrivevano lei e Lucy era una cosa impossibile. Alla mora aveva insospettito il fatto che Lena, non si fosse affacciata a dar loro la buonanotte come sempre. Così aprì la porta ed entrò, ma già dai primi passi, capì che in quella stanza qualcosa era accaduto: un asciugamano buttato distrattamente, un segno umido su una parete, un golfino per terra, parte dell'outfit di sua cugina, e la sua vestaglia. Quell'ultimo dettaglio la fece scattare verso l'altro spazio della camera e le vide. Erano Lena e Kara, strette in un abbraccio appassionato, dormivano. Indietreggiando "Certo. We can't, my ass" mugugnò mentre usciva dalla camera.
 
~
 
Astra e Alex erano in cucina nell’appartamento della prima. La donna, ex generale dei Marines, non sembrava così intimidatoria mentre, con i capelli legati e una maglietta dell’accademia, infornava la cena.
“Kara?” chiese Alex mentre versava in due calici del vino.
"Dovrebbe tornare stasera sul tardi da quello che mi ha detto il pilota... spero che quelle due abbiano chiarito le cose"
“È andata dalla Luthor?” chiese porgendole il calice.
"Già. Ha lasciato l’ufficio di corsa e ha messo una fretta di Rao al pilota del jet... almeno speriamo che non sia più depressa quando torna" ringraziò con un’inclinazione della testa.
“Buon per lei, che vada bene” sorrise sedendosi al bancone.
Astra appoggiò l’anca sul bancone e le sorrise "Sono sicura che lo farà... noi Inze abbiamo un gene particolare che ci permette di avere le donne più belle in circolazione"
“Già” disse Alex nascondendo un sorriso nel calice.
"Se vuoi posso fornire le prove ..." due dita della mano destra correvano, giocose, per un momento sulla gamba della rossa.
“Astra...” Alex arrossì. Le sarebbe davvero piaciuto, come infondo le piaceva Astra, da tempo immemore.
"Dimmi Alex... in una situazione chiaramente ipotetica se io ti baciassi cosa potrebbe succedere?"
Alex le era sempre piaciuta, la sua cotta per lei era cresciuta sempre di più da quando l’aveva incontrata poco dopo l’addestramento da medico militare. Prima si era tenuta lontana per l’età, ora si teneva lontana per il bene di Kara... Cosa che in quel momento non le sembrava avere molto senso.
“Succederebbe un casino” la guardò fermando quella mano giocosa sulla sua gamba “Si avvererebbero tante cose” ammise, ormai ci era caduta in quella tela intessuta dalla bellezza di quella donna.
"In questa situazione ipotetica perché succederebbe un casino, brave one?"
“Perché Astra, tu sei il mio sogno proibito” -Alex dovevi concederti solo un bicchiere-
Astra la guardò negli occhi per diversi secondi, per poi scostarle una ciocca dal viso "Sai c'è una cosa che non mi piace di questa situazione..."
Alex sentì quel tocco, era troppo evidente adesso cosa sarebbe successo “Cosa...?”
"Che è ipotetica" sorrise. Appoggiò il bicchiere, e baciò la donna.
Alex restò ferma, ma presto lasciato il calice, portò le mani sulle spalle dell’altra e ricambiò il bacio.
Astra sorrise nel bacio, assaporò il vino sulle labbra dell’altra, mentre si faceva spazio tra le gambe di Alex.
Alex portò le braccia intorno al collo dell’altra e intensificò il bacio sentendo come la lingua dell’altra ne cercasse il sapore.
Una mano scese al fianco portandola più verso di lei. Quando sentì che entrambe avevano bisogno di aria si staccò lentamente e le sorrise.
“Astra...” sospirò.
L'altra sorrise.
“Ehm Astra...” disse poggiando le mani sulle sue braccia “Abbiamo ospiti” disse nascondendo il viso sul suo collo.
"Oh Kara. Bentornata. È andata bene?" Le chiese come se tutto fosse normale e non avesse fatto la cosa più bella della sua vita.
“Almeno voi...” sorrise mettendo la giacca all’appendiabiti.
"Come almeno noi?" La guardò Astra "Non è andata bene? Cosa è successo?"
“È tornata a Thorul e beh non so quando la rivedrò” disse buttandosi sulla poltrona.
"Beh, non ti ha detto nulla, non l’hai vista?"
“Direi che l’ha vista” sorrise Alex scendendo dalla sedia accostata al bancone e andò da Kara “Bella dentatura la principessa” le sfiorò il collo.
Astra rise e si sedette davanti alla nipote "Vuoi raccontare o non è adatto alle nostre orecchie?"
“Beh per quel poco che ho visto, potreste sopravvivere a quello che abbiamo fatto, ma preferisco tenerlo per me” sorrise “Quindi stavate per cenare senza di me??”
"No, no. Non cambiare argomento signorina. State insieme? Vi siete salutate? Sai certamente che vi rivedrete o siete solo amici con benefici quando passa a New York?" La guardò Astra, era sempre stata uno squalo quando qualcosa la interessava.
“Non lo so...” sbuffò non le avrebbe detto che aveva professato i suoi sentimenti, nonostante Lena non avesse detto nulla a riguardo.
"Come non lo sai? Avete passato una notte di fuoco da quanto vedo e lei non ti ha detto nulla quando è partita?" - Qui o lei non ha capito o la principessa è tonta -
“Beh, mi ha detto che mi avrebbe chiamata appena sarebbe atterrata e che se passerà di nuovo da New York avrebbe piacere di vedermi di nuovo”
“E nel frattempo non vi sentirete?" Chiese Astra appoggiandosi senza rendersi conto, al fianco di Alex in piedi vicino a lei - Queste due sono drammatiche - sbuffò internamente.
Alex sorrise a quel gesto “Ehi little one? Chiamala tu, tra un paio d’ore, chiedile come sta senza essere opprimente” disse Alex-.
Astra annuì d’accordo, anche se ridacchiò a quel soprannome "Stai già prendendo il ruolo di zia acquisita, brave one?"
“Cosa no, certo che no” Alex arrossì.
“Vado a casa, ho bisogno di una doccia” disse Kara.
"La fai dopo. Conoscendoti sarai affamata" sorrise proprio mentre il timer del forno suonava "Tranquilla ho cucinato io e non Alex"
“Ehi” la colpì sul sedere a mo’ di frusta “Ingrata”
"Lo sappiamo tutti che è meglio non lasciarti vicina ad un fornello da sola" allo sguardo dell’altra rise "Ma ha aiutato fornendo il vino. Dai ora non fare il muso lungo pensando alla tua principessa e fai una bella cena in famiglia.
“Dio potreste essere un po’ più innocue” disse Kara alzandosi stancamente dalla poltrona.
Astra mise un braccio sulla spalla di Kara, mentre Alex avanzava verso la cucina "Seriamente Kar, qualunque cosa stia succedendo tra me e Alex ti da problemi?"
“No zia, sono anni che vi vedo farlo...” ridacchiò.
"Cosa ci vedi fare?" La guardò non capendo.
“Gli occhi dolci” ridacchiò ancora vedendo la faccia della zia.
"Ah... eh... beh, credo che tra tutte noi non siamo in grado di essere discrete" sorrise.
“Ehm, tutte, voi due sicuramente. Oh, ti prego smettila di guardarle il sedere”
"Sul fatto di non essere discrete anche tu non scherzi Kara. Per quanto riguarda il sedere di Alex non posso farci niente mi dispiace" rise.
“Forza Inze, muovete quei bei sederi e venite a tavola, basta bofonchiare”
"Arriviamo. Poi chiamano me generale" sbuffò.
“Ti assicuro che avrebbe fatto di gran lunga la stessa storia”
Astra sbuffò e si sedette.
 
 
Astra chiuse il frigo. Kara se n’era appena andata. Erano rimaste solo lei ed Alex. Dovevano parlare di quello che volevano far succedere nella loro relazione, se volevano intraprenderla.
“Ti sei pentita vero?” Disse Alex seduta sul divano.
"Assolutamente no. Perché dovrei? E tu?" Si sedette vicina.
“No era troppo che aspettavo quel bacio” la guardò “Ma..”
"Ma?" Le tolse una ciocca dal viso "Guardami Alexandra. Ma?"
Non la chiamavano da tempo Alexandra, ma se fosse stato Astra a farlo, le sarebbe andata più che bene “Non voglio rovinare il rapporto con Kara, cioè insomma se tra me e te...” sorrise “Beh come direbbe Kara, “siete una coppia sposata
"Non credo che lo potremmo rovinare, anche se tra me e te non funzionasse... cosa che spero vivamente non accada... siamo comunque persone adulte" ridacchiò "Siamo così ovvie eh? E io che pensavo che la mia faccia da vecchio generale in pensione fosse impenetrabile"
“Sei sempre così saggia?” Disse posando le cosce sulle sue gambe “Uhm è tua nipote, ti conosce, quasi come ti conosco io Astra” sussurrò sulle sue labbra.
"Attenta Alexandra non stuzzicarmi troppo"
“Quanto ti piace usare il mio nome completo?” Sorrise “Perché generale?” La guardò intensamente.
"Il tuo nome è un bellissimo come te... Perché ho anni repressi e come medico dovresti sapere che non è bene scatenarli insieme tutti in una volta. Non è così dottoressa?"
“Non farmi arrossire” la guardò seguendo il movimento delle sue labbra “Come medico posso assicurarti che baciare faccia solo che bene...per adesso”
"Per adesso?... Bene mi accontenterò... per adesso" e la baciò lentamente.
Alex circondò le spalle di Astra con un braccio, mentre con l’altra mano le accarezzava il viso.
Si staccò "Verresti ad un appuntamento con me?"
“Certo” sorrise portando una mano sulla sua nuca e riprese a mordicchiarle le labbra.
Astra emise un piccolo ringhio per poi prendere il viso dell'altra e baciarla con quanta passione aveva in corpo.
Alex rimase sorpresa e tenne le mani delicatamente sulle braccia dell’altra. Non sarebbero andate oltre, ma nessun impediva loro di amoreggiare.
 
~
 
Kara aveva deciso che era meglio lasciare le due. Quando aveva esclamato “almeno voi”, non l’aveva fatto con invidia, ma con rassegnazione quasi.
Perché lei e Lena, si erano state a letto insieme, avevano fatto l’amore, si erano salutate, ma sarebbe stato così tra loro, un rapporto a distanza e Kara non era del tutto convinta che questo potesse essere salutare per lei.
 
Lena sospirò scendendo finalmente dal jet, per quanto i jet di Thorul fossero molto più veloci di quelli normali, era comunque un viaggio pesante. Reign e Sam l'avevano presa in giro, ma lei le aveva zittite. Lei e Kara... era complicato... che tipo di relazione le stava offrendo? Una storia a distanza che non sapevano se avrebbe mai portato da qualche parte... e se lo avesse fatto ci sarebbe stata comunque la corte e la famiglia reale. Sospirò aveva detto a Kara di pensarci, egoisticamente sperava che si sarebbe fatta sentire presto.
 
Kara aveva fatto quella doccia, pensando a quella che aveva fatto con Lena. Era inutile, più continuava a non pensarla, più il suo pensiero andava alla principessa. Si strinse nell’accappatoio e si sedette a letto. Aveva passato dei bei momenti con l’altra e già le mancava la sua voce.
Prese il telefono cercando il suo numero e aspettò qualche momento per cliccarci su e chiamarla. Mal che andava, non avrebbe risposto.
Lena prese distrattamente il suo telefono personale. Non guardò nemmeno il mittente "Lena Luthor come posso esserle utile?"
“Ehi, disturbo?” Kara sperò la riconoscesse.
"Kara!" Immediatamente fece alzare il separé della macchina "No tranquilla non disturbi mai. Tutto bene?"
“Come è andato il viaggio?”
"Bene, grazie. Il tuo? Sei riuscita ad arrivare in tempo per la cena?" Sorrise sentendo la voce dell’altra.
"Turbolento, sì anche se prima della cena, ho visto un pezzetto di spettacolino" ridacchiò.
"Uhm?"
"Ho trovato mia zia e la mia migliore amica incollate..."
"Oddioo" rise "E tu che mi dicevi che non erano una coppia"
“Credo fosse la prima volta” sospirò “Come stai?”
Aveva "bene" sulla punta della lingua, ma lo tirò indietro "Beh sono stata peggio. Anche se non ho niente sopra di te, trovando tua zia con la tua migliore amica" cercò di scherzare.
“Lena?” No, non sarebbe stata protettiva “Che ore sono lì?”
"Uhm credo siano le 11 del mattino" sbadigliò "Da te?"
“È sera, le 24 circa! Dovresti andare a riposare” sorrise.
"Io... credo che lo farò. Sam mi ha sequestrato tablet e telefono ufficiale" rise "Beh anche tu dovresti andare a dormire"
“Volevo sentirti prima” sorrise “Buon riposo, Lena”
"Mi ha fatto piacere sentirti... sai... beh sogni d’oro Karâ" sorrise allo schermo.
“Anche a me”
La macchina si fermò "Devo andare... spero di sentirti presto"
“Chiamami quando vuoi Lena, se puoi” sorrise riagganciando.
Lena sospirò e si appoggiò al sedile. Forse questa relazione non era nei piani, forse sarebbe finita nel disastro totale... ma ora? Ora la faceva sentire benissimo.
“A cosa pensa sua maestà?” Chiese Reign guardandola.
La guardò "A quanto sia possibile che un imminente disastro mi faccia sentire bene"
“Disastro?”
"Lascia perdere" Guardò fuori dal finestrino e si rese conto che non era stata portata al palazzo reale, ma nel suo appartamento sempre lì vicino. "Grazie Reign ci vediamo domani” sorrise.
“A domani principessa”
 
 
Astra si preparò mentre tentava di non andare in iperventilazione. Per la miseria lei era un ex generale. Ma il sorriso timido di Alex il giorno prima, le faceva venire le farfalle allo stomaco. Prese le chiavi della Maserati e si avviò
*Kara io non so se va bene questo vestito*
Le aveva scritto Alex.
*Forse è meglio il tubino nero semplice. E cerca di non darle un infarto ha una certa età*
Rise mentre inviava il messaggio.
*Sei veramente una stronza*
Scrisse sentendo il campanello suonare.
*Vado*
Si mise quel vestito e scese, trovando Astra bella come non mai, nella Maserati.
*Mi adori. Buona fortuna*
Astra era appoggiata alla macchina e sorrideva. Cercò di non far rotolare via la sua mascella alla vista dell’altra.
“He...ciao!” Sorrise guardandola.
"Buona sera Alexandra" le prese la mano e la baciò.
“Come siamo galanti, però ti prego Alex va bene”
"Vedremo brave one" sorrise e le aprì la porta del passeggero.
Alex che per tutto il tempo aveva guardato solo lo splendido viso adesso si era bevuta la sua figura.
"Qualcosa nei tuoi pensieri?" Sorrise mentre metteva in moto.
“Uhm no” sorrise guardandola mentre metteva la cintura.
Astra si girò "Sei molto bella"
“Gra...grazie. Anche tu, è un bel colore” la guardò “Ti sta bene intendo...”
Astra sorrise e le diede un piccolo bacio, poi si staccò "Ok adesso parto o non usciamo più" sorrise.
Alex sorrise a quel bacio e aspettò con impazienza che arrivassero.
Astra fermò la macchina davanti al nuovo museo delle scienze di National City. Dette le chiavi all’addetto. Poi porse il braccio per aiutare Alex a scendere.
“Molte grazie generale” sorrise intrecciando la mano con la sua.
Sorrise e le portò per le scale "Allora prima il buffet o la mostra?"
“La mostra” disse mentre la guardava.
"Bene" Sorrise, sorpassarono un gruppo di vecchie folaghe ed iniziarono dalla prima sala dedicata allo spazio.
Alex tendeva a tenere il naso su, incuriosita da quello che c’era tutto intorno “Che c’è?” Chiese sentendosi osservata.
"Niente... solo sei ancora più bella con quella luce negli occhi" sorrise.
“Hai voglia di farmi arrossire vero?” Sorrise mentre entravano in stanza un po’ più oscura.
"Forse. Ma dico solo la verità" sorrise ancora "Allora te l’ha mai detto Kara che per un po’ sono stata nel programma spaziale?"
“Si credo che me lo abbia accennato” sorrise mentre guardava la riproduzione del sole “Come mai poi sei tornata sulla terra ferma?” Sorrise.
"Eh... fu quando sai i genitori di Kara..."
“Oh”, il velo di luce negli occhi di Alex si spense, ripensando al fatto che anche la sua vita come quella di Kara fosse cambiata nella notte.
"Mi dispiace non volevo rattristarti. Volevo solo raccontarti un episodio divertente" le strinse la mano. Sapeva che in quei momenti era meglio non toccarla troppo.
“Scusami tu” si godette la sua stretta “Dimmi” si voltò guardandola intensamente.
"Beh hai presente il tubo d’aria anti gravità?"
“Uhm si” sorrise accarezzandole il dorso della mano.
"Ecco è uno degli addestramenti. Dovevi vederci tutti traballanti. Finché non arrivò Hank, si quell’ Hank, e appena entrò venne spiccicato contro il vetro"
Alex trattenne una risata “Avrà avuto la faccia da cartone animato” portò una mano sulla bocca per non ridere forte.
"Non immagini nemmeno. Credo che ci sia ancora la tacca sul vetro" rise felice di averla rallegrata.
“Mi è venuta un tantino di fame, proseguiamo” disse tirandola appena da quella mano intrecciata.
"Come Kara" ridacchiò. Ricordava le mega porzioni di cibo che doveva comprare quando erano all’università.
“Lei è un pozzo senza fondo. Starà bene?” La guardò mentre proseguivano per le stanze.
"Si. Anche se ci sono dei problemi credo che la maggior parte della cosa sia perché sono troppo drammatiche entrambe" rise di cuore.
“Come sei, non dovresti ridere delle disgrazie di tua nipote” sorrise mentre andavano verso il buffet. Per la prima volta starle accanto non era difficile, anzi molto piacevole. Adorava il fatto che la sfiorasse, che la guardasse.
Astra sorrise poi fece una smorfia, mentre guardava sopra la spalla di Alex "Oddio no, quello è Lord... Beh almeno stavolta sono legittimata a prenderlo a cazzotti sul muso se ci prova con te... ho anni di arretrati"
“No ti prego non fare la gelosa” anche se la cosa non le dispiaceva affatto “Gli parlo io tranquilla, posso lasciarti un attimo Inze?”
"Beh non sta venendo verso di noi, quindi possiamo far finta di non averlo vist... e invece no sta venendo" le sorrise "Va bene, ma non comportarti come se non ti piacesse il generale geloso" sogghignò.
“Oh mi piace un sacco” lasciò la sua mano ridacchiando e andò verso l’uomo “Maxwell Lord, come non incontrarti qui”
"Dottoressa Alex Danvers. È favoloso averti qui. Vuoi compagnia per la serata?"
Astra sbuffò.
“Oh no, vedi” indicò Astra “Lei è la mia compagnia” sorrise “Non perderei più di tanto tempo Max” disse al suo orecchio prima di allontanarsi “Rassegnati” e tornò da Astra, voleva baciarla per dare il ben servito a Lord, ma si avvalse di prendere solo la mano della sua accompagnatrice.
Max rimase impietrito poi sbuffò mogio ed andò a cercare la compagnia di qualcun’altra.
Astra rise dietro la mano "Quasi mi dispiace per lui... quasi" Nessuno avrebbe toccato Alex se lei aveva qualcosa da dire.
“Vorrei baciarti sai?” Sorrise mentre prendeva due flûte per loro.
Astra si guardò intorno e la tirò dietro ad una tenda. Le sorrise e le diede un piccolo bacio.
“Ci nasconderemo sempre?” Disse Alex accarezzandole alcune ciocche di capelli.
"Non sapevo se fossi a tuo agio con gli altri" la guardò intensamente, sapeva cosa sarebbe uscito, delle voci dei pettegolezzi, ma non era così drammatica come Kara. Il dramma veniva con i geni Zor-el.
“Non nascondo il mio essere, ma non voglio che a te crei problemi, sei un personaggio di spicco, io sono un medico...”
"No, no, no. Non voglio sentire mai che ti sminuisci, ok? Tu sei una donna, bella e coraggiosa. Un medico, intelligente e competente. Una miriade di altre cose. A me non può importare di meno degli altri. Ma non voglio costringerti a essere un po’ sotto i riflettori se non sei pronta" le sorrise rassicurante mentre le accarezzava i fianchi.
“Al momento voglio solo te, cioè nel senso che voglio godermi questa nostra cosa, che abbiamo nascosto per anni...tutto qui” sospirò “Grazie per la stima...da sempre...” accarezzò le sue braccia “Andiamo da te?” Sorrise sulle sue labbra “Dio lo spumante” ridacchiò.
"Vuoi lasciare già la festa, brave one?" Ridacchiò "Devo ancora capire come fate tu e Kara a condividere sia l’appartamento qui sia quello a New York" rise mentre uscivano da dietro la tenda.
Ricordava quando andava a trovare la nipote dopo la laurea, nonostante Alex fosse più grande e già avesse un lavoro condivideva ancora l’appartamento con la bionda e come dire ... era caotico. Cosa che non era cambiata dopo che entrambe erano state nell’esercito.
“A che pensi generale?” Sorrise mentre giustamente continuarono la loro visita nel museo.
"Mhm a quanto siete caotiche. Ma quanto su di te la cosa abbia così senso. Sei così geniale che non ti ci vedo a mettere in ordine un ufficio, ti vedo sommersa da miliardi di carte con idee. Mi chiedo come sei sopravvissuta all’esercito"
“Beh li avevo poca roba, tesoro” sorrise abbassando il tono di voce “Guarda la sala del buco nero!” Sorrise tenendola ancora per mano.
Astra fece un piccolo sorriso a quel nomignolo. Nessuno l’aveva mai chiamata così.
Alex si stava divertendo e si sentiva al sicuro per mano con Astra. Non era mai stata così bene in vita sua, e le faceva quasi rabbia non avere fatto prima quella confessione all’altra: che le piacesse.
"Un penny per i tuoi pensieri" le sorrise.
“Pensavo a quanto sono stata sciocca” ammise.
"A fare cosa?"
“A non dirti prima che mi piacessi”
"Bhe non è stata solo una questione tua. Anche io avrei potuto dirtelo prima ma...c'era sempre qualcosa" La guardò sorridendo, poi sbarrò gli occhi "Oddio dovremmo dirlo a tua madre..."
“Generale, lei tutta d’un pezzo ha paura di mia madre?” La prese in giro.
"Alex, ti adoro ... ma tua madre... può essere intensa"
“Ah si? Mi adori?” La guardò e la spinse in disparte “Anche io posso esserlo” -audace Danvers-
Sorrise "A sì?" - Rao. Rao. Respira. E si liscia -
“Problemi generale?” Sorrise accarezzandole il collo con i polpastrelli.
"No. Anzi forse solo impazienza... ma posso tenere le mani apposto credo" sorrise leccandosi le labbra.
“È un invito a baciarti? Astra?” Lo disse con voce molto bassa.
Astra si abbassò leggermente verso il volto dell’altra "Ti serve un invito?"
“Dipende dal tipo di invito”
Astra sorrise e respirò quasi sulle labbra dell’altra "Che tipo di invito ti sembra?"
-Alex perché giochi con il fuoco? - “Baciami!” Si perse in quegli occhi.
"Ora sei tu a fare inviti" - Liscia Astra liscia - Le prese il volto tra le mani e la baciò dolcemente.
Alex si resse ai suoi fianchi sinuosi e sentì quelle meravigliose labbra sulle proprie.
"Meglio?" Sorrise guardando quegli occhi nocciola.
“Potrebbe non bastarmi, generale, troppe emozioni da portare fuori” sussurrò sulle labbra ricambiando lo sguardo verde.
"Meglio prenderle con calma no?" Sorrise le diede un altro piccolo bacio.
“Non ti facevo così dolce Astra” sorrise e si staccò “Ci manca ancora la sala degli eventi naturali”
"Posso ancora sorprenderti Alexandra" le sussurrò all’orecchio, poi si staccò. -Sì proprio con calma eh Ash?!- "Bene vediamo cosa ci riserva questa sala"
“Andiamo” sorrise tirandola come un adolescente giocosa.
Astra ridacchiò e si lasciò trasportare, erano molto lontani ricordi di quando si era sentita così spensierata.
“Sai ultimamente l’Etna sta dando spettacolo” alluse mentre erano davanti alla riproduzione del vulcano più devastante del mondo.
"Ho sentito. La filiale di Roma non sa cosa fare. Ma gli ho detto di lasciar stare. Non è nostro compito"
“Roma sarebbe un bel posto da visitare” pensò Alex, mentre ancora passeggiava mano nella mano con Astra, tanto era affascinata da quella sala che non si rese conto di continuare a passare il pollice sul palmo della mano dell’altra.
“Bhe la prossima volta puoi venire con me..." -Non spingere troppo avanti-
“Quando mi prenderò delle ferie”
"Cosa che succede raramente. Dovresti riposare di più. Sai gli ospedali di NY e NC hanno anche altri dottori specializzati nel tuo campo, non bravi come te ovvio"
“Sì forse potrei” sorrise “Quindi vorresti portarmi nella città eterna?”
"Ovunque tu voglia" - Ash... la glicemia -
“Uhm lo prendo come un invito” sorrise mentre si avviavano alla conclusione della mostra “A me è piaciuto molto” disse prendendo una tartina.
"Già molto interessante. I finanziamenti sono stati usati bene" sorrise.
“Non mi dire” ridacchiò guardandola “Dovresti assaggiarla” alluse alla tartina.
Astra senza pensarci - o quasi vecchia volpe- si allungò e prese direttamente la tartina rimasta dalla mano di Alex. "Si è buona" sorrise.
Alex rimase sorpresa sentendo quelle labbra sfiorarle le dita “Astra” ridacchiò appena.
"Si?" La guardo e le fece l’occhiolino”
“Sei terribile” sorrise. Passarono un’altra oretta lì, ridendo e scherzando.
 
Astra non voleva far finire la serata, ma a malincuore richiamò la macchina.
“Sei diventata triste, tutto okay?” Portò una mano sulla schiena dell’altra.
"Si sì" le sorrise, ringraziò l’addetto che le ridiede le chiavi della macchina e andò ad aprire lo sportello all’altra.
Alex si rimise in macchina e mise la cintura aspettando l’altra.
Astra partì e le sorrise "Ti è piaciuta?"
“Molto, era tutto così interessante. Non vedevo queste cose dalle elementari probabilmente” sorrise.
"Mi fa piacere. Dimmi quale altra cosa ti manca da vedere, ho un'altra sfilza di finanziamenti in attesa" sogghignò.
“Ma quanto sei, non pensare al lavoro”
"Non pensavo al lavoro, ma a come farti sorridere "
“Mi sa che il cuore del generale si è molto sciolto rispetto a qualche giorno fa” le sfiorò il braccio spoglio dal vestito.
"È sempre stato sciolto per te " sorrise - Potrei tenere dei corsi all’università. Come parlare con belle donne e sembrare un cucciolo innamorato... -
Alex la guardò arrossendo e quando Astra arrestò la macchina sotto casa sorrise “Sali?”
Sorrise "Non stavolta. Per quanto mi piacerebbe che la serata non finisse... non ancora"
“Okay, allora buonanotte” le lasciò un bacio sulla guancia e fece per uscire.
Astra le prese delicatamente il polso e la fece tornare indietro per darle un dolce bacio sulle labbra "Buonanotte Alexandra " e la lasciò andare.
Alex come era stata per tutta la serata, si sorprese nuovamente “Buona...notte” camminò lentamente verso il portone.
Astra aspettò che l’altra entrasse e che le luci dell’appartamento si accendessero, per poi ripartire con un sorriso stampato sulla faccia.
 
 
“Bentornata” disse Kara che era al buio a meditare.
"Hey Kar!" - Un giorno le avrebbe dato un infarto -
“Come era il nuovo museo?” Sorrise guardandola: guance rosee, sguardo sognante, uhm leggero broncio.
"Oh... molto bello. Spero che non voglia finanziare nuovi musei ogni volta che vuole portarmi ad un appuntamento"
“Tipico di zia Astra” la guardò “Siete state bene?”
"Si, molto" arrossì leggermente. "E tu? Hai sentito chi sai tu?"
“Beh è molto impegnata e portiamo troppe ore di fuso orario, diciamo che è difficile sentirci”
"Bhe almeno è qualcosa sentirsi, anche se è dall’altra parte del mondo no?" Iniziò a spogliarsi per potersi fare una doccia.
“Alex?” La guardò “Si è comportata bene?” Aveva sempre avuto un’indole protettiva verso Alex, questa volta nonostante fosse sua zia glielo chiese ugualmente.
"Certo che sì Kar" le sorrise e si sedette vicino a lei "Cosa c'è nella tua famiglia eh? Discendete da qualche pastore tedesco?"
“Cosa? No, è solo che vorrei che almeno tu fossi felice” ammise guardandola “Qualcosa che vuoi raccontarmi?”
"A parte tu che fai la regina del dramma. Bhe Astra ha quasi preso a pugni Lord" ridacchiò.
“Aww ha fatto la gelosa” ridacchiò “Non sono la regina del dramma! Sono solo realista Danvers”
"Sarà. Ma come tua sorella maggiore onoraria devo prenderti in giro su qualcosa no?" Le scompigliò i capelli.
“Che tipa che sei” rise divincolandosi “Lo direte ad Eliza?”
"Dovevi vedere la faccia di tua zia quando le è venuto in mente" ridacchiò "Magari tra un po’ non subito, lo sai com'è la mamma" sbuffò.
“Vabbè ma tanto lo sa che ti piacciono le ragazze no?” Sorrise accarezzandole una spalla “Astra saprà tenerle testa nel caso” sorrise al suono del suo telefono “Va a farti una doccia io controllo chi è!”
"Credo che potrebbe essere una certa principessa" rise ed andò verso il bagno.
 

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Capitolo 6
*** 6 ***


­6
 
Kara stava facendo colazione con Alex, era un sabato mattina, dove entrambe non lavoravano, quando qualcuno bussò alla porta dell’appartamento “Aspettavi qualcuno?” Chiese Kara andando verso la porta.
Alex scosse la testa curiosa. Indicò con il mento il mobile vicino alla porta dove tenevano una pistola, per le emergenze particolari.
Kara scosse la testa, come a dire ma chi vuoi che sia. Guardò allo spioncino e si poggiò alla porta. Si voltò verso Alex “È qui!”
"Chi?"
“Lena”
"Oh bhe ti direi di aprire visto che probabilmente ti ha sentito" sorrise.
"Confermo" disse Sam che aveva accompagnato la cugina.
Kara arrossì e aprì la porta goffamente “Ciao!”
"Ciao " sorrise Lena un po’ impacciata "Sai passavamo di qua"
Sam sbuffò.
“Ciao”
Alex che si era avvicinata guardò Kara “Scusatela non ha ancora preso il suo caffè stamattina. Prego entrate” disse facendo loro spazio.
"Grazie" disse Sam allegra "Lei invece ne ha presi troppi" trascinò la cugina che era ancora imbambolata.
“Ragazze riprendetevi su” Alex diete una botta sulle spalle a Kara.
“Ahia”
Lena si riprese e guardò la rossa "Il dottor Danvers vero? Lei dirigeva la tendopoli di Kerman"
“Dottoressa” sorrise “Si sono io, adesso coordino solo le operazioni. Cosa vi porta qui a New York?”
Sam sbuffò "In realtà dovremmo essere a Washington" Lena le diede una gomitata.
La corvina si schiarì la gola "Si, beh dovremmo esserci lunedì, perciò abbiamo pensato di passare e dire ciao?" guardò Kara.
Sam si passò una mano sulla faccia e guardò Alex come a dire - Vedi quanto è idiota? -
“Pancakes?” Kara era istupidita, era così felice che fosse lì che fluttuava mentalemente.
"Non vorremmo distu..." iniziò Lena. "Si, grazie" finì Sam "Devi mettere qualcosa nello stomaco, non puoi andare avanti solo a caffè"
“Nessun disturbo vero Alex?” Sorrise Kara guardando le tre donne “Dai accomodatevi”
Lena si sedette in modo composto su una sedia vuota, mentre Sam si sedeva sulla sedia vicina ad Alex. Approfittando della distrazione della cugina e della bionda si voltò verso il medico "Allora com'è stata la tua idiota? Perché la mia era inconsolabile, anche se non lo ammetterà mai"
“Anche tu la chiami così?” Alex sorrise mestamente “La regina del dramma la chiamo io”
 
“Si bravissima, una forma perfetta” disse Kara alle spalle di Lena davanti al fornello.
 
"Anche la tua è drammatica" si passò una mano sulla faccia "Dee, povere noi"
 
Lena arrossì leggermente e si appoggiò all'indietro contro l'altra, le dette un bacio sulla guancia "Come va?"
“Sono sorpresa di averti qui, nella mia cucina” sorrise arrossendo al bacio.
 
“Direi che quando sono assieme sono dolci e coccolose. Senti perché non ce ne andiamo? Le lasciamo a tubare! Ti offro la colazione.
 
"Oh.. io.. beh mi mancavi" le sorrise.
 
"Ti prego si, non voglio stare qui a reggere il moccolo. Ora capisco cosa provasse mia sorella quando uscivo con mia moglie" rise.
“Sei sposata” sorrise Alex “Nessuno reggerà il moccolo” uscirono senza farsi sentire.
 
“Mi mancavi anche tu Lena” sorrise sul suo collo.
"Si, felicemente da quattro anni. E tu?"
Lena arrossì "Karà mi fai il solletico" ridacchiò.
“E il tuo profumo che mi inebria” strinse lievemente i suoi fianchi “Sai di buono”
 
“Uhm… “ non c’era del male a dire forse ad una perfetta sconosciuta che stava uscendo con la zia della ragazza di sua cugina?? “Sto vendendo una persona”
"Oho interessanteee... Scusa scusa. Non dovrei farmi gli affari tuoi. Sai è un’abitudine dell'essere l'assistente di Lena. Devo sapere tutto di tutti quelli che la circondano" le sorrise.
“Non fa nulla, si vede che le vuoi bene” sorrise “Beh è un po’ complicato...ma beh...spero che vada in porto la cosa” sorrise arrivando al bar preferito. E chiese al cameriere se si potessero accomodare all’esterno, c’era un bel sole gradevole “Tua moglie ha un nome?” Chiese Alex.
"Bhe sarebbe strano se non lo avesse no?" rise "E’ Lucille, ma guai a chiamarla così. Perciò è Lucy" sorrise in modo luminoso pensando a lei "Come mai è complicato? Se vuoi posso darti una mano. Ti assicuro non è facile per un membro della famiglia reale sposare un militare con solo intelligenza, me ne titoli ne soldi."
“Lucy bel nome” sorrise “Complicato perché è la zia della mia migliore amica, la donna che era al ricevimento dell’ONU” la guardò “Tua moglie è un militare?”
"Vuoi dire Astra Inze?" alzò le sopracciglia "Sì, mia moglie è attualmente a capo della sicurezza di Lena" sorrise "Quindi è anche il mio capo, lasciatelo dire è tremenda. Ma non è lei che comanda a casa" ridacchiò.
“Si Astra” sorrise pensando a cosa potesse star facendo in quel momento. “Oh deve essere dura” ridacchiò alle ultime parole “Voglio ben crederlo”
"Non tanto almeno posso vederla tutti i giorni" sorrise "Astra eh? è una donna molto bella. Qual è il problema? A Kara o alla tua famiglia non sta bene?"
“Una cosa piacevole” sorrise “Si lo è, e che, mia madre non lo sa ancora, e Astra un po’ la teme. A Kara va più che bene, anche se per tanto tempo non mi sono avvicinata ad Astra, perché non volevo ferire la mia migliore amica” ammise “Lei adesso sembra felice...”
"Se Astra Inze teme qualcuno... mi chiedo che tipo sia tua madre" sorrise "Non ti dirò che l'importante è seguire il cuore, ma ti dirò che è importante che tu entri ad occhi aperti nella relazione, avendo almeno un’idea di cosa può succedere" sospirò "Ti assicuro parlo per esperienza"
“Diciamo che mia madre è capace di intimidire chiunque” sospirò “Agli occhi di Kara, siamo una coppia sposata. Perché ci preoccupiamo di lei in sintonia...e cose così. Ma ci abbiamo messo anni a darci il primo bacio” disse nascondendosi per un attimo dietro il menu.
"Oh bhe immagino. La differenza di età, il fatto che fosse la zia di Kara. Il fatto che fosse assolutamente di successo e sexy come il fuoco" sorrise.
“Ehi potrei essere gelosa di questi commenti” ridacchiò “Lei è il mio sogno proibito”
"Immagino che non sia più così proibito eh?"
“Siamo uscite una sola volta” ammise ordinando al cameriere.
"Oooh ora sono curiosa di sapere cosa può organizzare una dei CEO più ricchi del mondo come primo appuntamento"
Alex rise “Mi ha portato all’apertura di gala di un museo” spiegò.
"Un museo qualsiasi?"
“Scienze naturali, spaziali e compagnia bella”
"E magari l'ha fatto aprire lei?" ridacchiò "E magari è anche uno dei tuoi argomenti preferiti eh?"
 “L’ha finanziato” sorrise “Beh si mi piaceva molto, poi ho deciso di dare il medico”
"Che romanticona" sospirò "Fossero tutte così romantiche"
“Sono rimasta sorpresa anche io” sorrise “Tu e Lucy come vi siete conosciute?”
"Oh. Il ballo delle debuttanti era un giovane cadetto dell'accademia. Qualche anno più grande di me. Ma era così spiritosa e intelligente che mi piacque subito. Immaginati una giovane, credo che l’equivalente occidentale di Lady, insomma ero una giovane aristocratica, e ballai tutta la sera con lei, poi ..." sospirò.
“Poi?” Alex chiese incuriosita, le piacevano le storie d’amore.
"Poi... iniziammo a vederci... mio padre lo scoprì e mi dette una scelta o lei o il mio titolo, il mio intero mondo... Andai da Lena, non c'era nulla che potesse fare. Così ne parlai con Lucy, ovviamente voleva che rinunciassi a lei, ma non potevo. Successero varie cose. Alla fine, rinunciai al mio titolo e divenni l'assistente di Lena. Cinque anni dopo sposai il mio ufficiale" sorrise "A mio padre è quasi venuto un colpo. Si scopre che il titolo tornerà di nuovo a me quando morirà, perché mia sorella ora è un World killer"
“Oh wow, la ami davvero tanto!” La guardò sognante “Tua sorella cosa sarebbe?” Chiese incuriosita.
"Una World killer. Sono i nostri guerrieri più letali. Proteggono la famiglia reale. Niente può batterli. Sarebbero come i vostri Navy Seals ma molto più letali"
“Caspiterina” la guardò “Beh un bene che Lena la abbia come guardia del corpo”
"Dopo tutto è la futura regina. Molti la vogliono viva, altri, morta"
 “Non dirlo a Kara per favore” ammise, conoscendola avrebbe dato di matto a quella frase.
"Oh no no. Non ho idea di cosa possa combinare quella bionda" rise "Comunque ora capisci perché ti ho detto di entrare nella tua relazione ad occhi aperti?"
“Credi che Lena non lo stia facendo con Kara?”
"Non ho la minima idea di quello che stiano facendo quelle due. È come cercare si aprire un Caveau con uno stuzzicadenti. Tu sai qualcosa di più?"
“Cosa? No, so solo che Kara è molto timorosa, nonostante credo abbia, forse professato a Lena ciò che prova per lei”
"Oh... se aspetta che Lena lo dica. Quella donna non dirà mai che la ama, le dirà che è un idiota, le sorriderà, ma prima che le dica di amarla, credo ci vorrà un attentato alla sua vita" rise.
“Beh c’era da aspettarmelo, non diremo neanche questo a Kara. Io le trovo molto carine assieme, ma credo che sia complicato più per loro che per me” la guardò “Ti dispiace se mando un messaggio?”
"No tranquilla" sorrise.
*Domani io e te, appuntamento serale, organizzo io* scrisse Alex ad Astra.
Poco dopo arrivò la risposta *Va bene, dottoressa. Come devo vestirmi? *
*Casual per una volta tanto, non farà cascare il mondo*
*Ok. Aspetterò con impazienza*
“Ecco qui la nostra colazione” Alex sorrise riponendo il cellulare “Bon appetit”
"Anche a te " sorrise.
 
 
"Shh Kara. Non davanti a loro"
“Tesoro sono uscite” sorrise accarezzandole ancora i fianchi.
"Bene" si girò, si aggrappò alla maglietta e la tirò giù in un bacio aggressivo.
Kara rimase sorpresa all’inizio poi rispose a quel bacio “Wo Lena” la tenne dai fianchi.
“Volevo salutarti in modo corretto" sorrise.
“Oh grazie” sorrise mentre spegneva il fornello.
Sorrise e le accarezzò le braccia "Tutto ok?"
“Si direi di sì” si godette quelle carezze così spontanee “Tu stai bene?”
“Ora sto meglio" sorrise accoccolandosi contro il petto dell’altra.
Kara sorrise e la strinse a sé “Sai che probabilmente quelle due ci stanno prendendo in giro” le baciò la fronte. Era un momento così tranquillo.
"Si probabilmente. Ma non mi interessa" sospirò, sembrava come se tutta la tensione e le preoccupazioni avessero lasciato il suo corpo.
“Sei bellissima come sempre”
"Non sono nemmeno arrivata e già cerchi di farmi arrossire?" Alzò il viso verso l’altra.
“Beh non posso farteli a distanza perché non ti vedrei arrossire” le accarezzò il mento “Mi sei mancata” era strano come si sentiva.
La guardò negli occhi "Anche tu. Cosa c'è?"
“Non pensavo ti avrei vista così presto” le diede un bacio morbido.
"Nemmeno io ma... ho smosso alcune cose" sorrise "A cosa serve avere i jet più veloci di tutta la terra senza che io possa vederti?"
“Lena, grazie di essere qui” Kara non sapeva come spiegare quello che provava, sapeva cosa provava, ma non sapeva come sarebbe andata la relazione tra loro. Voleva evitare di fare l’errore fatto con Caitlin, di preoccuparsi talmente tanto da diventare morbosa.
"Hazine (tesoro)" scivolò nella sua lingua madre mentre le spostava i capelli dal viso. "Cosa c'è?"
“Nulla” sorrise poggiando nuovamente le labbra sulle sue.
"Bel modo per distrarmi" sorrise. Assaporò quelle labbra, mentre le sue mani andavano dietro il collo dell’altra. Avevano parlato molto in quel mese e mezzo di distanza, ma avere Kara tra le mani era un’altra cosa.
“Beh è troppo tempo che non ti bacio, vuoi darmi torto?”
Lena sbuffò e sorrise "No se continui a dimostrarmi il punto"
“Il punto? Quale punto?” La osservò.
Sorrise in modo affettuoso "Di baciarmi, idiota"
“Ehi” le accarezzò le spalle dolcemente e la baciò teneramente.
Lena era felice anche così, in piedi in una piccola cucina a baciare questa donna per il resto dei suoi giorni.
Kara sentì la lingua di Lena picchiettare sui suoi denti e sorrise schiudendo le labbra.
La lingua di Lena iniziò a giocare con quella dell’altra. Mentre tentava di portarla più alla sua altezza, maledetta lei che si era tolta i tacchi per stare in cucina.
Kara la sollevò dal sedere appena.
Lena si sentì sollevata e appoggiata sull’isola. Sorrise e morse il labbro dell’altra.
“Mordi?” Sorrise staccandosi.
"Come se non lo sapessi" disse con voce bassa.
“Camera da letto o divano?” Sussurrò il duello sue labbra.
"Dove vuoi... dopo tutto sei tu la padrona di casa..."
“Anche qui?” Le morse il collo.
"Karâ. Parli troppo"
“Si non pensavo”
Uno sbuffò frustrato uscì dal petto di Lena. Prese il volto dell’altra e lo portò davanti al suo "Ora tu usi quella bocca e mi scopi su qualsiasi superficie di questa casa. Perché per le dee mi sei mancata, i tuoi muscoli e il tuo calore. Poi io ricambierò il favore e tu mi scoperai di nuovo. Finché non saremo stanche e distrutte sverremo dal sonno sul tuo letto. Capito?" La voce e gli occhi erano quelli di un ordine severo di un condottiero
“Oh principessa non sai in che guai ti stai cacciando” liberò il piano dell’isola e la stese su.
"Spero grossi, miss Zor-el" sogghignò.
“Oh non hai idea” si mise su e sollevò la sua gonna.
 
 
 
Sam si era divertita molto a conversare con Alex. Le piaceva molto come persona, si erano anche scambiate i numeri personali per tenere d’occhio le due idiote quando si sarebbero separate di nuovo.
Ora la stava seguendo per recuperare la cugina e portarla in albergo almeno per darsi una rinfrescata.
“Dove sono andate?” Alex entrò nell’appartamento.
Sam entrò con lei guardandosi intorno. Finché non notò un reggiseno che pendeva dal bracciolo del divano "Cred.." ma qualunque cosa stesse per dire venne interrotta. “Oh Lena..”
Alex sbiancò.
Sam prese la rossa per la manica e la trascinò fuori dall’appartamento sbattendo la porta.
"Io... credo sia meglio chiamarle la prossima volta"
Alex si sentì trascinare e scoppiò a ridere.
Sam sorrise, Reign avrebbe adorato sentirlo.
 
-
 
Astra si infilò il suo maglione nero di lana preferito, non aveva idea di dove Alex l’avrebbe portata. Erano uscite qualche altra volta, ma aveva sempre avuto lei l’iniziativa. La cosa la intrigava, ma dopo tutto, tutto in Alex la intrigava. Si mise i suoi jeans stretti e guardò sconsolata che avrebbe dovuto portare la borsa. Poi ci ripensò e mise tutto nelle tasche del cappotto.
Alex arrivò sotto l’appartamento di Astra e attese che l’altra scendesse.
Astra salutò il portiere del palazzo e vide che Alex l’aspettava appoggiata alla sua moto. Controllo che non stesse sbavando poi le si avvicinò "Hey straniera" sorrise.
“Generale” sorrise tenendo le mani sui fianchi “Pronta?”
- Rao - gemette internamente "Certo anche se manca una cosa sai?"
“Uhm” Alex la attirò a sé tirandola dal cappotto e si avvicinò a darle un lungo bacio.
Astra sorrise "Ora va meglio Brave One" e le rimise a posto il ciuffo.
"Sono curiosa di vedere dove mi porti"
Alex le passò il casco “Sorpresa”
"Bene" si mise il casco e aspettò che l’altra salisse.  Sorrise e lentamente portò le braccia a circondarla "Volevi una scusa per dirmi di tenerti stretta?"
“Uhm non sembri contrariata” sorrise Alex mettendo in moto.
"No" sorrise, mentre una mano si infilava tra la canotta e la giacca. La lasciò lì ferma mentre sentiva il calore del corpo dell’altra.
Alex sentì un brivido lungo la schiena.
Quando la moto si fermò Astra non riconobbe il posto. Aspettò che l’altra scendesse poi con calma si tolse il casco, scuotendo i capelli per ridargli forma.
-Oh signore che schianto- “Generale, questa è la prima volta che la vedo in tenuta casual, sta molto bene” le offrì la mano.
Astra la prese "Bhe mi fa piacere. Anche tu ti difendi bene" sorrise dandole una lunga occhiata e facendole l’occhiolino.
Alex la portò nell’edificio, era una pasticceria di alta classe “Oggi ti prendo per la gola generale”
"Proposta interessante" sogghignò.
“Vieni su” entrarono nell’edificio e Alex salutò il suo amico pasticcere.
Astra sorrideva soltanto, mentre si faceva guidare da Alex attraverso la pasticceria. La donna nel corso degli anni aveva sicuramente notato il suo debole per i dolci.
“Adesso vi farò vedere come realizziamo un qualcosa di buonissimo e fighissimo” ridacchiò il pasticcere guardandole.
Astra guardò piano Alex poi il pasticcere ed annuì sorridendo.
Alex guardò mentre l’amico realizzava quella ruota da Russian roulette.
Astra guardava affascinata, mentre vedeva la torta prendere forma. Strinse la mano di Alex ancora intrecciata alla sua.
“Piace?” sorrise guardandola.
"Molto" le diede un piccolo bacio sulla guancia sorridendo.
Dopo che lo ebbe realizzato tutto, tagliò una fetta e poi un altro “Prego potrete gustarla nella nostra saletta, il resto ve lo faccio confezionare”
Astra seguì Alex "Questo posto è fantastico"
“Sapevo ti sarebbe piaciuto” sorrise mentre andavano a sedersi ad un tavolino “Dai so che non aspetti altro di assaggiarlo”
Astra ne provò un pezzo e gemette per quanto fosse buono.
Alex ridacchiò guardandola “Aspetta ti sei sporcata” si porse e con un pollice le levò il cioccolato dalle labbra e poi lo portò alla sua bocca.
La osservò attentamente per poi chinarsi verso di lei a baciarla.
Alex sorrise nel bacio tenendole la mano.
"Mi piace molto di più così” sorrise.
“Astra” sorrise guardandola.
"Si brave one?" Sussurrò sulle labbra dell’altra.
“Vacci piano, la cioccolata è afrodisiaca”
"Mhm chissà cosa potrei combinati allora" rise e si allontanò sedendosi di nuovo composta.
-Quello che vuoi- disse tra sé mentre boccheggiava, poi si ricompose e prese a mangiare il suo dolce.
Astra le sorrise "E a te sta piacendo?"
“Si è delizioso” ammise, in quel momento bevve la sua figura, Dio quel jeans era un qualcosa su di lei.
"Stiamo parlando del dolce o di altro?" Sogghignò.
“Del dolce” -Astra, se non la smetti, potrei mangiarti adesso. Che diavolo ci ha messo qui dentro Amaury- si disse Alex tra sé.
Sorrise, le piaceva troppo stuzzicare Alex. Finì la sua fetta e si leccò le labbra per portare via il cioccolato rimasto "È stata meravigliosa"
-Si anche guardare te lo è stato- “Ehm si beh Amaury è forte...” sorrise guardandola.
Le tirò dietro l’orecchio una ciocca "Stai arrossendo"
“Cosa? No certo che no” si godette quel tocco.
Astra sorrise ancora di più "Bene... domanda veloce che fine ha fatto mia nipote?"
“Ehm credo che sia in palestra a scaricare la frustrazione per il fatto che Lena sia già andata via”
"Aah ecco perché non mi rispondeva ieri" rise “Bhe come le hai viste? Stanno bene lei e la principessina?"
“Non ne parliamo, io e Sam, le abbiamo sentite...mentre rientravamo. E siamo dovute uscire di nuovo...” si portò una mano sulla faccia.
"Sam?"
“Sam è la cugina di Lena, fa parte del suo seguito” si morse il labbro pensando che Astra fosse adorabile con quella ruga sul sopracciglio, segno che fosse contraddetta: gelosa insomma.
"Aah ok ok" sorrise "Non guardarmi così. Era una domanda lecita. Non sono gelosa"
“Uhm generale, invece, sei gelosa, e anche molto” le sfiorò la coscia.
"Mi biasimi?" Le accarezzò la guancia.
“Sam è sposata, tesoro” poggiò la guancia sulla mano dell’altra.
"Buon per lei" sorrise.
“Cosa vuoi fare adesso?” Chiese mordicchiandosi il labbro.
"Tutto quello che vuoi" le sorrise - Possibilmente te, ma è ancora giovane la notte -
“Ci starebbero un po’ di bollicine” Alex la guardò, anche se voleva essere lucida, fosse successo qualcosa tra loro “Andiamo da te?” Sussurrò sulle sue labbra. Poi ripensò alle braccia di Astra avvolte intorno a lei sulla moto, non aspettava altro di riprovare quella sensazione.
"Va bene " sorrise le prese la mano e la baciò "Tutto quello che vuoi"
Alex seppe con il fatto che Astra ripetesse la stessa cosa, che aveva il cervello in pappa, come lei d’altronde. Il pasticciere, suo amico le diede la doggy bag da portare a casa e si avviarono alla moto. Alex lasciò salire la sua accompagnatrice e poi lo fece lei “Reggiti generale”
Astra rise "Fretta di avermi tutta per te Danvers?"
“No e solo che con l’altra mano dovrai tenere la scatola” ridacchiò -Eh sì ti vorrei tutta per me-
Astra rise e si sistemò.
Alex partì e dopo circa una ventina di minuti erano sotto l’appartamento. Lasciò scendere Astra e poi scese mettendo il cavalletto.
“Sei integra?”
"Si " ridacchiò. Entrarono e il portiere le salutò
Alex prese la mano di Astra mentre andava verso l’ascensore “Io salirei a piedi, tu va pure” sorrise staccando la mano “A tra poco generale” e iniziò a salire i gradini, lasciandosi guardare.
"E mi lascia sola? Non me lo sai aspettato da te" sogghignò mentre entrava nell’ascensore.
Alex aveva già raggiunto il 4 piano.
Astra aveva riposto la torta nel frigo mentre aspettava l’altra nell’attico. Sorrise, Alex sarebbe stata sfiancata dai 7 piani di scale.
- Chissà perché veramente voluto prendere le scale? Il suo fondoschiena è già perfetto così-
Alex scostò la porta ed entrò, era poco provata, dati gli allenamenti “Ehi” sorrise mentre richiudeva la porta.
"Hey! Sai che non dovevi fare tutte quelle scale per impressionarmi vero?"
“Non lo faccio per impressionarti, ho evitato solo di saltarti addosso...” ammise Alex. Sapeva che non avrebbe resistito.
"Che galante" ridacchiò si chinò verso il mobile bar "Qualcosa che preferiresti? Whisky, spumante?
“Astra” Alex lo disse come se fosse lei la bevanda che voleva. Le scale sarebbero dovute servire a calmare i suoi bollenti spiriti, ma quella donna la provocava senza farlo neanche apposta, quella curva non doveva farla.
Astra appoggiò i bicchieri sul piano e si girò verso l’altra "Si Alexandra?" Disse con voce bassa.
Alex la raggiunse e preso il suo viso tra le mani, coinvolgendola in un bacio appassionato.
Astra le cinse i fianchi con un braccio, mentre l’altra mano le accarezzava il volto. "Non dovevi calmarti?" Sorrise.
“E tu cosa ne sai?” La guardò intensamente, nonostante i centimetri di differenza.
"Me lo hai detto tu" sorrise mentre le punte delle dita passavo sul collo "Per non saltarmi addosso ..."
“Mi viene difficile” scostò i suoi capelli e iniziò a baciarle il collo.
"Chi ti dice di fermarti? Non io"
“Infatti adesso che mi è chiaro...” sospirò sul suo collo, prima di portare le mani sotto il maglioncino corto.
"Cerchi qualcosa? Lascia che ti aiuti" sorrise mentre portava le mani a toglierle la giacca.
Alex lasciò che l’altra le sfilasse la giacca dalle braccia allenate “La tua pelle” sorrise sulla pelle del suo collo.
"Si?" Mentre accarezzava il busto dell’altra attraverso la maglia.
“Si non sai quante volte avrei voluto sfiorarla, al mare tipo...” arrivò alle sue labbra.
"Bhe direi di risolvere la situazione no?" La allontanò leggermente e si tolse il maglione, guardandola tutto il tempo negli occhi.
Alex si godette quella vista, reggiseno nero di pizzo, e già intravedeva il paradiso.
Astra sorrise e le fece segno verso la maglietta rossa.
“Tolgo?” Disse impacciata Alex, provando a togliersela.
Astra andò verso di lei e la baciò dolcemente, mentre portava le mani ad aiutarla a toglierla. "Rilassati, prenditi i tuoi tempi. Sono solo io"
Alex la guardò dolcemente e riportò le mani sul viso dell’altra “E che mi sembra ancora un sogno...” disse catturando le sue labbra per brevi baci. Poi passò una mano sui passanti del jeans dell’altra spingendola verso il mega divano in salotto
Le arrivò un pizzicotto scherzoso su un fianco "Visto non è un sogno"
“Si lo sento” sorrise arrivando al divano e spingendola a sedere e si sistemò cavalcioni su di lei.
Lasciò che l’altra dettasse il ritmo.
Alex accarezzò la sua nuca e scese con i polpastrelli sulle spalle. Poi portò le mani a massaggiare i seni ancora coperti dal pizzo.
Astra le circondò di nuovo i fianchi con un braccio mentre l’altra mano accarezzava la coscia ancora fasciata dai jeans, sorrise alla sensazione di quelle mani.
Alex le baciò le labbra, il mento e poi il collo, e il petto, poi cambiò posizione, si sollevò per poterle sfilare i jeans, dopo averli aperti. Tornò poco dopo, essendo lei stessa in intimo, allargò le cosce dell’altra portandosi tra esse, e riprese il tragitto delle labbra dal petto all’addome senza toccare i punti più bisognosi.
Astra le portò una mano tra i capelli accarezzandoglieli e lasciandola fare. Rao se si sentiva bene. Le mani e le labbra di Alex erano così delicate e gentili.
Alex alzò il viso verso l’altra vedendola a labbra socchiuse, sorrise e portò le dita a sganciare il reggiseno sul davanti, lasciandosi ammagliare da quella perfezione “Oddio..” ammise sfiorandone delicatamente la pelle.
Sorrise le prese la mano e la premette sopra il cuore lasciandole ascoltare i suoi battiti.
Alex si emozionò a quel contatto, si sollevò alla sua altezza e la baciò teneramente.
"Ti amo" sussurrò sulle labbra dell’altra. Forse stava anticipando i tempi, ma era vero, era vero da tanto tempo.
Alex restò a guardarla, mentre alcune lacrime scendevano sul suo viso “Ti amo anch’io” le accarezzò le guance.
"Hey non piangere " si sporse e le baciò via le lacrime.
"Scusa sono schifosamente emotiva" disse Alex godendosi quel gesto premuroso.
Astra sorrise "No. Tranquilla" le sorrise tenendola stretta a sé e baciandola "Hai le tue emozioni. Sono importanti"
"Vorrei aver perso meno tempo, tesoro" la guardò intensamente negli occhi.
"Mi piace quando mi chiami così. Non è qualcosa a cui dobbiamo pensare ora. Pensiamo solo al futuro e soprattutto al presente"
"Sì, hai ragione tesoro" la strinse per qualche minuto in un abbraccio e poi la guardò nuovamente.
"Mhm quello sguardo" sorrise,
"Che ha il mio sguardo?" chiese sfiorandole la schiena con i polpastrelli.
"Hai quello sguardo quando stai per combinare qualcosa" sorrise.
"Ah si? E dimmi generale, cosa potrei mai stare per fare?”
"Perché non me lo mostri" sorrise "O forse vuoi cambiare ambientazione?"
"Oh no questo divano è perfetto" Scese nuovamente con il corpo e con la bocca e le labbra iniziò a baciarla e assaporarla sul petto e il seno.
Astra sospirò pesantemente a quella sensazione riportando la mano tra i capelli di Alex.
“Rilassati generale” si inginocchiò davanti a lei, mentre le sfilava le mutandine. Aveva il cuore che le pulsava nel petto e a quella vista si morse il labbro. Accarezzò i fianchi dell’altra e poi portò la bocca su quelle labbra calde “Oh tesoro mio” sorrise accarezzandole con le labbra quel punto nevralgico.
Astra scattò leggermente, non che in tutti quegli anni avesse fatto le ragnatele, ma Alex era un altro pianeta "Rao!"
Alex assaporò quel nettare, facendo godere lei e sospirando più volte a quel continuo calore.
Astra appoggiò la testa sullo schienale del divano. Una mano che stringeva i capelli dell’altra.
Alex portò una mano a giocare alternativamente con i seni dell’altra, mentre ancora la lingua le dava piacere.
Un gemito le uscì dalle labbra socchiuse.
Alex prese tra le labbra il clitoride e succhiò per farla venire, era ormai vicinissima la sentiva.
Gemette di nuovo lasciandosi andare all’altra. La faceva sentire così calda ed eccitata con poco.
Alex risalì la figura di Astra baciandola e le si sedette di fianco, baciandole una spalla “Stai bene?”
Respirò cercando di riprendersi, poi guardò Alex con un sorriso sornione "Mai stata meglio"
“Quel sorrisetto cosa è?” Sorrise Alex di rimando.
Astra la baciò e poi la sollevò portandola verso la camera "Secondo te Alexandra?"
“Uhm” Alex si sorprese a quella presa e le circondò le braccia al collo “Vedo che è allenata!”
"Gestisco un’agenzia di sicurezza. Ci si aspetta che io sia allenata" la poggiò delicatamente sul letto al centro della stanza "Ti dispiace?"
“Cosa? No anzi” Dio quella donna era finalmente nuda davanti a lei. Non poteva chiedere di meglio.
"Bene " la baciò e scese poi sul collo fino ad arrivare alla spallina del reggiseno che tirò giù con i denti. Per poi fare il percorso all’indietro, con la lingua, fino all’altra spallina.
La rossa socchiuse gli occhi al brivido che quella bocca le stava dando. Si sentiva fluttuare, dopo tanto tempo, stava di nuovo bene.
Con una mossa veloce si liberò dell’indumento. Ma non si avvicinò subito. Guardò con reverenza la donna sotto di lei. "Sei bellissima"
“Mi fai arrossire” essere quasi nuda davanti allo sguardo, della donna che le era sempre piaciuta faceva un certo effetto.
"Sei ancora più bella con un po’ di colore sulle guance" e gliele accarezzò. Per poi baciargliele.
Alex accarezzò le spalle dell’altra, arrossendo a quei complimenti “Grazie?” Disse guardandola.
"Sai quante volte ti ho sognato così?" Le sussurro all’orecchio mentre lo mordicchiava.
“Oddio...” si eccitò a quella voce così bassa e al pensiero che l’avesse sognata così nuda davanti ai suoi occhi “Quante...?” La voce la tradì.
"Troppe" le baciò il collo e succhiò la pelle. "Ma devo dire..." mentre scendeva verso i seni "Che così è decisamente meglio" per poi prendere un capezzolo tra le labbra.
“Si?” Alex rabbrividì portando una mano sulla sua nuca.
"Oh sì... Alexandra" sussurrò sulla sua pelle.
“E cosa sognavi generale?” Accarezzò i suoi capelli.
Continuando i ministri su quel corpo "Oh molte cose non basterebbe una notte per spiegarlo né per fartelo vedere"
“E cosa hai intenzione di fare?”
"Vedrai " prese tutto il tempo successivo adorano l’altra e memorizzando i suoi stimoli e le sue reazioni. Finalmente dopo averle tolto la biancheria e averla stuzzicata un po’ leccò lentamente il clitoride, mentre con un dito la penetrava dolcemente.
“Oh si” Alex inarcò la schiena fissandola negli occhi.
Astra dette ancora le sue attenzioni al clitoride per poi alzarsi ed andarla a baciare "Sai puoi urlare e gemere quanto vuoi. Tutto il piano è mio"
“Uhm non mi tratterrò allora” vivere con Kara l’aveva costretta a fare le sue cose in silenzio.
Astra continuò a lavorare per portarla al culmine. Quando ci riuscì fu come se vedesse il sole per la prima volta.
“Oddio Astra” gemette stringendo le mani sulle lenzuola.
La accompagno dolcemente mentre scendeva dal suo culmine. Le diede dei dolci baci "Sei così bella"
Alex respirava a fatica, neanche avesse corso “Ti diverti a farmi arrossire eh?” Disse avvinghiandosi al suo corpo portando il viso nell’incavo del collo dell’altra “Mi sento al sicuro qui, tra le tue braccia”
"Farò in modo che nessuno ti allontani da me allora" sorrise e le baciandole la testa.
“Sai mi andrebbe una doccia con te, così da non staccarmi dal tuo corpo”
"Bene" sorrise e la sollevò ridendo.
“Ciao mia Xena” la baciò sulla guancia.
 
 

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Capitolo 7
*** 7 ***


 
7
 
Astra aveva portato la pizza e sbuffò vedendo le buffonate della due ragazze, nel loro appartamento, mentre si rincorrevano con dei cuscini.
“Oh Zia, ciao!” Sorrise Kara vedendola entrare “Che c’è??” Chiese.
"Niente ogni tanto mi chiedo se non siate ancora delle adolescenti" rise e posò i cartoni sull’isola della cucina.
“Uhm” Alex le arrivò vicino e la tirò in un piccolo bacio, mentre Kara era con la testa nel frigo a prendere delle bibite “Meglio generale?”
"Meglio, Brave One" sorrise le diede un altro piccolo bacio.
“Vi prego niente smancerie” disse Kara.
“Solo perché la tua principessa non è ancora arrivata” Disse Alex.
"Come?" Sogghignò alla nipote "Viene?"
“Beh è in città, e le ho detto di portare anche Sam e Reign” sorrise.
 
"Quindi più gente che ti vedrà perdere a Cluedo" rise "Anzi no, giochiamo a risiko devo valutare la tua ragazza"
“Zia ti prego” la guardò ma la donna aveva già deciso.
Suonarono al campanello.
“Vado io Inze” disse Alex andando ad aprire.
"Non dirmi di no è tradizione" sorrise alla nipote.
 
"Oh, ciao Alex " sorrise Lena dall’altra parte.
"Lexy" il nomignolo era rimasto attaccato dai loro frequenti scherzi per messaggio, Sam andò ad abbracciarla "Salvami da questi due scorbutici esseri"
“Ciao cara accomodatevi, Sam, Reign Lena, lei è Astra la mia ragazza” sorrise tutta fiera.
"Salve" disse Astra nella sua migliore posizione da Generale.
"La zia di Kara giusto?" Disse Sam.
"Piacere di rincontrarla" Lena tese la mano.
“Ehi bionda” Reign salutò Kara con un cenno che doveva sembrare poco burbero.
“Benvenuta Reign” le porse una bevanda gassata.
Astra sorrise alle nuove arrivate "Niente formalità stasera. Siamo in famiglia dopo tutto" e si sedette sul divano mettendo un braccio intorno alle spalle di Alex.
Lena sorrise per poi andare a baciare la sua ragazza.
“Ciao piccola” Kara diventava tutt’altro davanti alla dolcezza di Lena.
“Ironia voglia che il gioco di iniziazione sia il Risiko* disse Alex appoggiandosi ad Astra.
“Povera me” disse Kara mentre coccolava un po’ Lena.
Lena sorrise "Perché è un gioco che adoro"
"Dee no" Sam si portò una mano sulla faccia.
Astra sorrise mentre impostava il tabellone.
“C’è la pizza” disse Kara mentre iniziavano un po’ a giocare un po’ a bere e un po’ a mangiare.
Alla fine della partita erano rimaste solo Astra e Lena a fissarsi. Reign aveva abbandonato quando aveva visto che Astra stava cercando di valutare Lena.
Lena accoccolata nel fianco di Kara stava cercando di prevedere qualunque mossa stesse per fare l’altra.
Astra dal canto suo con il braccio ancora sulle spalle di Alex la guardava divertita, le piaceva quella ragazza era intelligente, le mancava solo la saggezza che arriva con l'età.
Sam stava parlando con Alex su qualcosa.
“Quindi la prossima volta mi presenterai la famosa Lucy e Reign il tenebroso Rory” sorrise Alex ridacchiando con la sua amica.
"Sicuro" rise Sam.
“Sei stata bravissima” sussurrò Kara a Lena.
Lena le sorrise e la baciò. Kara le accarezzò il mento.
Astra prese quel momento di distrazione per chiedere ad Alex a bassa voce "Che dici la faccio finita e la lascio andare?" Riferendosi alla chiara situazione di stallo del tabellone.
“Direi che sia meglio lasciarla andare! Però tu ottieni sempre ciò che vuoi” sorrise accarezzandole una coscia.
Gli occhi di Astra si scurirono leggermente "Meglio che tu mantenga quella promessa Brave One" poi si raddrizzò e porse la mano a Lena "Ben fatto principessa. Credo che forse un giorno riuscirai a battermi" sorrise.
Lena strinse la mano incerta se fosse un complimento "Grazie?"
Kara accarezzò la schiena della sua ragazza “Le piaci” le sussurrò all’orecchio.
 
Alex, era rimasta a guardare la sua donna e poi finì di bere “Kara come era quella canzone?”
Kara iniziò a canticchiarla guardando sua zia.
"Seriamente voi due? Volete che canti?" Astra guardò la sua ragazza e sua nipote.
Lena guardava Kara affascinata.
“Dai zia è tanto tempo” Kara si mise in piedi e si mosse appena, mentre andava a prendere altro da bere “Qualcuna vuole il dolce? Alex ha scoperto questa pasticceria meravigliosa”
Astra sputò la sua birra poi si riprese "Bene ma solo una canzone"
 
Lena le osservava sorridendo, che strana caotica famiglia. Ma c'era così tanto amore.
Alex mandò gli occhi al cielo Kara era la fotocopia di Astra per certi aspetti.
“I dolci li mangio volentieri” sorrise Reign e Kara iniziò a cantare, passando accanto alla zia e dandole un colpo di anca.
La zia alzo gli occhi al cielo e iniziò a cantare anche lei sorridendo.
Alex la guardava con occhi sognanti -Dio quanto sei bella amore mio-
Lena si incantò sentendo la sua ragazza cantare.
Astra guardò la sua ragazza facendole l’occhiolino. Alex arrossì, era inutile, quella donna lo avrebbe fatto sempre.
Kara si chinò a baciare Lena, appena finita la canzone “Dolcetto?”
"Si grazie. Sei bravissima, tipo da musical" sorrise. “Uhm addirittura” sorrise Kara sedendosi accanto a lei e porgendole il piattino “Spero il cocco ti piaccia” sorrise.
 
Astra si sedette vicino ad Alex e le baciò il collo "Piaciuto?"
Sam ridacchiò all’ espressione di Alex, la quale boccheggiò -benedetta donna-
 
Mangiarono il dolce continuando varie conversazioni e scherzi.
Finché Sam non disse "Lexy non è possibile nessuno è più forte di mia sorella!"
Lena vide due identici lampi di sfida accendersi negli occhi di zia e nipote.
“Beh staremo a vedere” disse Kara guardando prima Astra e poi Reign.
Astra rise "Facciamo così. Prima io e te, little one. Chi vince contro Reign. Ok?"
Lena scosse la testa sorridendo, Sam sapeva come far degenerare le serate.
“Okay” la guardò e poi vide Lena “Tranquilla principessa...”
Astra si levò il maglione, restando solo in canotta e fissò la nipote.
Lena notò con soggezione che Astra aveva la stessa struttura di Kara.
-Oh signore benedetto- disse tra sé Alex -Dillo che vuoi uccidermi-
Lena guardò mentre Kara si piegava anche lei sul tavolino, e vedeva sporgere i muscoli dalla maglietta a maniche corte.
 
Sam guardava divertita, sotto lo sguardo di disapprovazione della sorella, mentre sia Alex che Lena iniziavano ad avere gli occhi fuori dalle orbite.
“Spero tu non ti faccia troppo male zietta” sorrise beffarda e divertita Kara alla faccia da sbavo di Alex.
"Oh non mi preoccuperei troppo nipotina" rise alla faccia di Lena.
Si presero la mano destra e iniziarono a spingere.
Kara sapeva che non avrebbero avuto vita facile entrambe erano cocciute e orgogliose “Ti assicuro che non perderai la stima di Alex” ridacchiò.
"Forse potrei farti vincere solo per vedere quanto la principessa ci mette per saltarti addosso" sorrise.
“Zia” la guardò per un nano secondo, Lena era lì che si mordicchia a il labbro, Dio se era adorabile.
"Uhm forse farò proprio così sai? E poi posso tornare da Alex no?" aveva guardato la rossa che stava dando morte e passione al cuscino del divano.
“Puoi portarla via” ridacchiò e abbassò il braccio della zia. Ma forse vedendo la faccia di Reign, avrebbe dovuto far vincere sua zia.
"Oh sì perché voglio avere ancora il mio braccio per dopo" le fece l’occhiolino. Astra lasciò andare e sorrise. Al diavolo che avrebbe fatto braccio di ferro con una Word Killer, voleva avere ancora il braccio attaccato. Ne aveva incontrata una, già una volta e le era bastato.
Si risedette vicino alla rossa e le sorrise. “Sei stata fantastica” Alex la bacio sulla guancia.
 
Lena guardava i muscoli della schiena di Kara muoversi e sbavò mentalmente era così dannatamente perfetta.
“Allora Zor-el pronta a perdere un braccio?” disse Reign.
“Mi dispiace dirtelo, ma ho battuto tutti gli uomini del mio plotone” disse fiera Kara facendo un occhiolino a Lena.
Lena si schiarì la gola e le soffiò un bacio.
Sam sbuffò, seriamente sua sorella era ricostruita in adamantio praticamente. Sperava che non ci andasse troppo bruscamente.
“Non si faranno male vero?” La guardò Alex un attimo preoccupata all’espressione di Sam.
Kara afferrò la mano di Reign e già dalla stretta un po’ ne subì il colpo.
Astra le guardò "Oh Kara forse nell’orgoglio. Credo che Sam abbia visto l’ora. E vuole dare a tutte una scusa per scappare nelle nostre tane" rise.
Lena guardò la sua ragazza ed ebbe un po’ di pietà ma non riusciva a staccare gli occhi da quelle spalle.
Astra vide la World Killer che faceva un sospiro senza nemmeno impegnarsi troppo e buttava giù il braccio di Kara.
“I miei complimenti Reign” sorrise Kara massaggiandosi il braccio.
“Direi che dobbiamo andare, maestà domani alle 7 saremo qui, sarebbe bene che la doccia la facciate stasera...” disse prendendo la sua giacca.
Lena dette uno scappellotto alla cugina, mentre Sam rideva.
Astra si alzò e porse la mano ad Alex "Direi che andiamo anche noi, vi lasciamo sole solette"
“Sa principessa, ci sono orecchie bianche in questa stanza” Reign alludeva a Sam e Alex.
“Si credo sia meglio” Alex intrecciò le dita a quelle di Astra.
Astra porse la giacca ad Alex e prese la sua e il maglione.
“Dovresti indossarlo” disse tenendole la giacca.
"Grazie " le dette un bacio sulla guancia. Per quanto Alex volesse solo aggrapparcisi, decise che era meglio si coprisse.
Lena le inviò un’occhiataccia.
Astra sorrise e salutò la nipote. Se Alex avesse continuato a guardarla così l'avrebbe devastata quella notte.
 
Aspettò che uscissero tutte per poi, ancora seduta sul divano fare segno alla bionda di avvicinarsi.
“Credo che Reign alludesse a qualcosa” disse avvicinandosi alla sua ragazza.
"Sam e Alex potrebbero averci sentito l'ultima volta che sono stata qui" sorrise quasi soddisfatta. Le accarezzò il volto "Come stai?"
“Oh credi?” Sorrise guardandola “Sto bene, tu?” Le sorrise.
"Mi sei mancata come sempre. Anche se ci sentiamo tutti i giorni" sorrise accarezzandole il volto.
“Lena non ricordarmelo” sorrise baciando quella mano. Stava un tantino meglio, allenarsi l’aiutava a non dare di matto quando Lena era a Thorul.
"Bene perché c'è un'altra cosa che voglio chiederti... Sbaglio o le tue braccia sono più grandi?" passò le mani sopra le suddette.
“Cosa perché?” La guardò beandosi di quel tocco dolce delle mani dell’altra.
“Non lo so, ma sembra che ci siano parecchi muscoli in più... e la cosa mi piace molto" disse con voce bassa.
“Ah si?” Sorrise spingendola a distendersi sul divano “Sai mi piaci molto vestita così”
"Dovrò mettere i jeans più spesso allora" le leccò le labbra.
“Si e anche questi maxi maglioni” disse sfilandoglielo e sostenendosi sulle braccia, fece scontrare il suo addome con quello dell’altra.
Lena rise "E tu queste magliette sportive" mentre passava le mani sull’addome.
“Ho visto come mi guardavi principessa” disse prima di concedersi un bacio languido.
 
Alex non aveva parlato per tutto il tragitto, tentava di tenere a freno i pensieri fallendo miseramente. Inutile fare le scale, sapeva non sarebbe servito. Quando Astra aprì l’uscio di casa, nel giro di pochi secondi Alex l’appiattì sulla porta con movimento talmente rapido da averle sfilato anche il maglioncino, dato che la giacca non l’aveva più indossata. Toccò quelle braccia e ansimò nel bacio
Astra si riprese dopo un momento "Oh, adesso capisco perché eri così silenziosa Brave one" rise.
“Non toglierti mai più il maglioncino senza il mio consenso, mi stavi uccidendo”
"Va Bene... ora credo che tu volessi continuare un discorso..." le sorrise iniziando a spingerla verso la camera.
 
-
 
Alex, era preoccupata. C'erano state diverse rappresaglie, ai furgoni del trasporto di organi, al confine con il Messico. Aveva deciso di unirsi a questo viaggio sperando di ricavarne qualcosa. Astra e Kara non erano contente, perfino Sam aveva proposto di mandarle Reign, aveva rifiutato. Ovviamente le cose si erano messe male, erano stati attaccati e lei era finita in una cella buia, non sapeva quanto tempo era passato, sperava solo che Kara e Astra le avessero installato quel cip di tracciamento su cui scherzavano tanto.
 
 
“Cosa diavolo le è saltato in testa? La strozzo” disse una Kara che andava avanti e dietro per l’ufficio della zia. Poi si rese conto dello sguardo della donna e la osservò. Non vedeva quel velo di tristezza da tanto tempo. Era preoccupata, sapeva da Alex che era stata la prima a dirle che l’amasse. E lo stava capendo adesso...vedendo quell’espressione sul viso di Astra “Ehi...ricordi? Lei ci prendeva in giro, ma io gliel’ho infilato quel cip. La troveremo” disse sedendosi accanto alla zia “Starà bene su”
Astra guardò la nipote come se si fosse risvegliata ora. La osservò in silenzio per qualche secondo "Non perderemo un altro membro di questa famiglia" ringhiò. Prese il telefono "Jonn Ti voglio alla red base ora!"
Poi spinse il pulsante per richiamare l'assistente "Carol voglio l'elicottero pronto ora"
Si alzò e si diresse verso il tetto, certa che la nipote l'avrebbe seguita.
Kara aveva pensato per un attimo che la zia avesse preso male il colpo, invece sapeva come prendere in mano le redini della situazione come sempre.
L'elicottero le portò in un posto che non aveva mai mostrato alla nipote, sperava che sarebbe stato in altre circostanze, ma non tutto andava secondo i piani.
Era una base enorme ricavata all'interno di una montagna, fuori sembrava solo una vecchia miniera abbandonata.
Astra prese per le spalle la nipote "Ora capiamoci bene. Noi, il DEO, non è solo un’agenzia di sicurezza. Siamo un’agenzia di sicurezza mondiale. Siamo più di quello che hai visto fino ad adesso. Speravo di darti più tempo per mostrartelo ma non ne abbiamo. Qualunque cosa vedrai è classificata, nessuno può saperlo. Né Lena né Alex, non importa quanto ci teniamo. Capito?”
Kara non capiva dove fossero e alle parole della zia le si gelò il sangue "Si signora”
Passarono attraverso un corridoio pieno di agenti con un simbolo che Kara aveva visto parecchie volte sui mezzi e su alcune attrezzature della Inze Enterprise.  Tutti si fermavano e volgevano alla più anziana il saluto militare.
Astra le condusse in una sala che era la sala di controllo.
Un uomo venne verso di loro "Direttore Astra. La stiamo tracciando, ma il segnale è debole. Abbiamo bisogno del 4° satellite, ma è andato offline ieri sera a causa di un brillamento solare"
Le narici di Astra si allargarono.
“Cosa è? Dov’è Alex?” Chiese preoccupata Kara.
"Va bene Hank" disse Astra.
"L’abbiamo persa tra il Messico e gli Stati Uniti" disse Hank.
In quel momento arrivo un agente "Direttore, Capo"
"Si agente Vasquez?"
"Dal suo ufficio...Carol ha trovato questo" Mostrò un tablet con una mail. C’era una foto di Alex priva di sensi nel retro di un camion "Se vuoi rivederla vogliamo tutti gli orari dei prossimi trasporti di organi. Se provi a fermarci o cambiarli lei muore" lesse Hank.
Gli occhi di Astra divennero iniettati di sangue.
Kara che nonostante la sua formazione militare e gli interventi di salvataggio passati, in quel momento a sentire quelle parole, e vedendo l’espressione glaciale della zia, ne ebbe un attimo terrore. La prese in disparte “Cosa vuoi fare? Alex impedirebbe che ne prendano ancora...ma so che dobbiamo salvarla! Devo, se fossi stata più convincente...adesso sarebbe qui”
Astra cercò di liberarsi della presa di Kara "Voglio ammazzarli" ringhiò. Sentendo la nipote che continuava a tenerla ferma cercò di calmarsi. Si appoggiò alla spalla "Non possiamo perderla. Non possiamo perdere anche lei"
Il telefono di Kara squillò era Eliza.
Kara si scostò un attimo da lei. Conosceva bene quella sensazione, di impotenza di poter far nulla per la donna che si ama. Un po’ come era successo a lei, ma in un altro contesto.
Rispose al telefono
“Eliza?”
"Kara! Sai dov'è Alex? Non mi risponde al telefono e stasera doveva venire a cena da me" disse preoccupata.
Astra sentendo la cosa abbassò la testa cercando di riportare la testa in gioco.
“Oh si, uscendo l’ha dimenticato a casa. Sono certa che aveva il turno di lavoro e non avrà fatto in tempo a dirtelo...appena torna le faccio una strigliata”
"Sei sicura ?" Chiese Eliza.
Astra sbuffò e andò verso Hank cercando di trovare qualcosa che potesse aiutarle.
“Sicurissima, non è la prima volta che la prendo a calci no?” Rise fintamente e riattaccò. Si poggiò al muro. Astra aveva ragione dovevano trovarla non potevano perdere Alex, non adesso che erano felici.
 
 
"Kara andiamo " disse Astra mentre le porgeva un casco "Ti ricordi ancora come pilotare un aereo no?"
“Scherzi ovvio che si! Dove stiamo andando?”
"Abbiamo triangolato la posizione. Ma è sottoterra quindi non riusciamo bene a capire dove sia. Lo faremo alla vecchia maniera. A istinto"
“Okay va bene andiamo” disse guardandola.
Scesero in un hangar. Astra dette le informazioni essenziali. Mentre si cambiavano nelle tute nere del DEO.
“Quando ti vedrà in questa tenuta Alex sbaverà” disse Kara per far sorridere sua zia.
Astra sbuffò "Non ora Kara" salì sull’aereo e allacciò il casco. Fecero tutte le operazioni di pre-rullaggio "Tieniti forte. Questo aereo va a Mach 6" disse prima di far muovere l’aereo fuori dall’hangar.
“Cavolo” Kara controllò che avesse allacciato le cinture per bene.
Il viaggio si svolse in silenzio. Astra iniziò ad abbassare la velocità, spostando la manetta. Mentre portava giù il muso dell’aereo.
"Ci siamo quasi Kara" disse nel microfono integrato al casco "Apri lo schermo e metti in infrarosso. Non posso scendere di più o dovremmo entrare nello spazio aereo messicano"
Kara eseguì e la guardò dopo averlo fatto “Sai era da tanto che non volavamo insieme”
"Forse dovremmo farlo di nuovo e non aspettare più situazioni del genere"
“La tireremo fuori” la guardò avrebbe aspettato sue direttive.
La guardò un secondo attraverso il casco oscurato, poi si girò. Controllò altimetro e oscillometro. Controllò le coordinate "Abbiamo 1 kilometro quadrato da ispezionare Kar. Devi dirmi se trovi qualcosa. Un’entrata, una caverna, una fossa, una miniera. Tutto"
“Qui sembra esserci un’insenatura. Posso calarmi, e la recupero!”
"Tu non vai da nessuna parte da sola" Chiamò Hank chiedendo una squadra di supporto.
Abbassò lentamente l'aereo spegnendo i motori supersonici e andando in modalità stealth.
"Entreremo io e te, tieni su il casco nessuno deve riconoscerci"
“Certo, ma non fare pazzie, so che ami Alex e che faresti di tutto per lei”
"E tu fà lo stesso" Aprì il portellone "Pronta?"
“Nata pronta”
Astra le passò un fucile d'assalto "Attenta è al plasma" ne prese uno per se e uscì.
Kara adesso capiva perché Astra aveva sempre un diavolo per capello quando si trattava di uscire dal paese.
Iniziarono a muoversi coprendosi le spalle l'una dell'altra e comunicando con i gesti. Arrivarono ad una specie di apertura controllata da due soldati. Il generale fece segno che se ne sarebbe occupata lei, mentre Kara doveva entrare velocemente e disarmare qualsiasi minaccia.
Kara fece un cenno e con uno svelto scivolone superò l’ostacolo di cui si sarebbe occupata l’altra e cercò di individuare Alex, doveva essere disidratata, e dallo scanner termico l’avrebbe trovata subito.
Astra arrivò dietro di lei qualche secondo dopo. Fece segno verso delle porte. Guardò il timer che aveva impostato sull'orologio. 20 minuti per la squadra di Hank, 15 per la squadra di terra se fosse riuscita a superare il confine.
“è qui dietro, ne sono sicura”
Astra guardò la porta "Ferro, dannazione" avrebbe fatto molto più rumore di quello che pensavano.
“Che proponi??”
Astra guardò il timer, poi Kara. "Prendi Alex sarò dietro di te" Con un colpo di fucile aprì la serratura.
Kara corse velocemente dentro, individuando subito Alex “Ehi brave one, andiamo!” La sollevò sulle braccia.
Astra sentiva già le voci che provenivano dal fondo del corridoio. Nove minuti. Caricò il fucile, avrebbero saputo che non si scherzava con la famiglia del Generale.
"Vai! Muoviti!" disse a Kara.
“Astra?” Alex era stordito ma sapeva fosse sotto quel casco.
"Via! Via!" mentre iniziava a sentire i primi colpi partire. Si girò e ne colpì uno, ma ne sarebbero arrivati altri sicuramente.
“Andiamo” Kara corse più velocemente, ma i passi di Astra non li sentì più.
 
Astra le sentì allontanarsi, camminava all'indietro come poteva. Ne abbatteva quanti poteva. Dannazione erano finite nel cuore di un cartello. - Rao. Fa che si salvino. Fa che Kara non sia così stupida da tornare indietro - Guardò il timer sei minuti. Strinse i denti. Cambiò il caricatore e rimbracciò di nuovo il fucile "Ven a buscarme, hijos de puta!"
 
 
“Avanti” Kara stava per fare una cosa che Astra avrebbe obiettato “Hank una coperta termica per Alex, io torno subito”
Kara non si accorse che quello non era Hank. Venne presa per il polso e spinta via dall'entrata "Tieni al sicuro tua sorella" ringhiò la voce di Reign
“Cosa ci fai qui?” Kara la riconobbe. Sam l’aveva mandata ugualmente
“Ehi sta calma” Kara tenne tra le braccia Alex.
Astra sentì una presenza dietro di lei stava per girarsi e sparare quando vide che iniziava sparare anche la nuova aggiunta verso il cartello mentre la tirava indietro verso l’uscita. Apprezzò particolarmente la granata a fumo.
Intanto altri del cartello erano usciti dalla vecchia miniera e stavano iniziando ad accerchiato Kara, Alex e i due velivoli.
“Maledizione chi diamine è questa gente?” Kara cercava di tranquillare Alex.
“Avreste dovuto lasciarmi li” disse la rossa.
“Astra non l’avrebbe mai permesso. Dobbiamo recuperarle e andare”
 
In quel momento una mega ombra si stagliò su di loro. In alto si poteva vedere un enorme aereo. Più di un agente scese ed iniziò a sparare, facendo una mezza luna protettiva intorno alle due. Hank era arrivato
“Hai un grande esercito generale” disse Reign.
Astra si tolse il casco sputando del sangue, qualche bastardo aveva avuto un colpo fortunato.
Gli agenti della DEO avevano bloccato quasi tutti gli uomini e attendevano ordini.
Astra attivò il microfono "Hank. Voglio informazioni. Ma voglio anche che gli facciate molto male"
"Si direttore" arrivò la voce crepitante dal microfono.
Astra sputò di nuovo del sangue.
“Inze, tenga” Reign le si avvicinò porgendo un fazzoletto “Si regga, la porto via di qua come da comandi”
“Kara" si tenne il fianco "Porta il velivolo vicino all’aereo di Hank. Entrerà direttamente nella baia di carico. Farà tutto da solo. Porta Alex nella Baia Medica subito" disse poi si avvicinò alla rossa e le baciò la testa "Starai bene, Brave one" e seguì Reign.
“Astra” Alex sentì quel breve contatto ma non sembra l’altra stesse bene.
Kara dal canto suo eseguì l’ordine.
"Ci vediamo" sorrise ad entrambe. Appena si sedette nel velivolo di Reign crollò contro la parete "Beh spero che il tuo aereo sia veloce World Killer"
“Potevi farti seriamente male Astra” disse Reign “Ti faccio visitare quanto prima”
"Ho visto di peggio te lo assicuro. Ma grazie per l’interesse. Spero solo che Alex stia bene"
“Saresti dovuta restare con lei. La biondina avrà problemi a gestirla. Devo dire che non te la stavi cavando male, ma questa gente è spietata Astra”
"Bhe detto da te lo prendo come un complimento. Non vorrei che mi vedesse così. Deve già badare a sé stessa" sbuffò Astra mentre continuava a tamponare il fianco "Quel bastardo ha preso l’unico punto dove non è antiproiettile la tuta" Ringhiò.
“Vuol dire che conosceva i punti di debolezza e nonostante siate yankee, questa cosa secca anche noi”
"Davvero? Allora sono più estesi di quanto pensassi" Ringhiò "Almeno sapete chi sono?"
“No questi figli di ...ti suona il telefono” disse guardandola.
 
“Alex vedi di piantarla, ti stai agitando per nulla” disse Kara.
“Mi calmerò quando saprò dov'è e sa sta bene" si sedette sul letto mentre guardava male le soluzioni fisiologiche.
“Te la chiamo, ma piantala di fare la matta okay?” disse Kara.
"Va bene" sbuffò Alex anche se dovette distendersi per un giramento di testa violento che le fece venire da vomitare. Aveva probabilmente la pressione bassa.
“Ehi? Non alterarti, prometto che la vedremo presto” le accarezzò il viso.
Alex la guardò e si permise di essere sopraffatta dalle emozioni. Alcune lacrime iniziarono a rigarle il viso.
“Suona, rilassati” le accarezzò il viso e le passò solo il telefono.
 
Guardò il mittente "Kara che è successo?"
“Astra? Stai bene?” Disse tra i singhiozzi. Kara l’aveva vista rare volte così, una tempo fa una adesso.
"Alex! Cosa è successo? Io sto ... mi ... ho qualche graffio ok. Ma tu? "
“Ho sentito l’odore di sangue, sono un medico non dimenticarlo” disse guardando Kara.
"Mi hanno colpito, ma non è nulla di grave... amore" lo disse a bassa voce quasi timorosa "Tu ora pensa a riprenderti. Reign mi sta portando a darmi una controllata ok? Mi prometti che non ucciderai né Kara né Hank?"
Alex sorrise timidamente a quel nomignolo e rispose con un leggero “Ti amo, ma non ti assicuro nulla, se puoi non mi portano da te”
"Va bene ci vediamo presto" chiuse la chiamata.
 
“Cosa è successo esattamente?” Chiese Reign.
"Era su un trasporto organi. C'è voluta andare perché da un po’ ci sono assalti in quella zona. Credo che l’abbiano riconosciuta e abbiano tentato di fare il colpo grosso"
“Che incosciente” blaterò Reign “Cosa hai intenzione di fare adesso?” Disse mentre arrivavano all’ospedale “Immagino che tu volessi farti curare dalla tua dottoressa del cuore...” trattenne un risolino la wk.
“World Killer o no, un cazzotto sul muso non te lo leva nessuno" sorrise leggermente "Prima mi rimetto in piedi prima posso tornare da lei"
 
“Alex” Kara con il suo fare buffo e goffo, strinse a sé l’altra “Ha la pellaccia dura” le accarezzò i capelli.
"Astra mi avrebbe resuscitato e uccisa se fossi morta" ridacchiò leggermente.
“Sì probabilmente” ridacchiò “Ci hai fatto prendere un colpo, non farlo mai più”
 
-
 
Kara e Alex rientrarono nell’appartamento a New York e c’era da aspettarselo, che Eliza sarebbe stata lì ad attenderle “Mamma?!”
Eliza le guardò "Bene! Era ora che arrivaste! Cos'è successo? Dove eravate? Nessuna chiamata o risposta?!!?"
“Mamma sta tranquilla. Siamo qui...” sorrise abbracciandola.
L’abbraccio in risposta "Cosa è successo? Perché hai un occhio nero?"
“Ma no nulla ho urtato ad un armadietto” la guardò passandosi la mano sul viso distrattamente.
"Alexandra Elizabeth Danvers! Non osare mentirmi! Sei in una relazione violenta? Qualche paziente all’ospedale?"
“Cosa no, certo che no” il pensiero andò ad Astra, che era la persona più dolce che conoscesse “E’ successo per l’ospedale, ma adesso sto bene, dai sediamoci”
Eliza non era ancora convinta e guardò intensamente Kara.
“Uhm è come dice lei, Eliza” sorrise Kara.
La bionda si era già divertita quando Sam aveva dato una strigliata via telefono ad Alex.
Eliza non ancora convinta si sedette "Posso almeno sapere se ora è tutto ok? E la prossima volta porti il telefono con te?!?"
“Mamma l’ho dimenticato” glielo indicò sul tavolo da te.
"Io dico come caspita fai a dimenticarti il telefono! Ci devi vivere attaccata per la miseria!!!" Disse Eliza non accortasi che Kara lo aveva messo, con discrezione, lì qualche secondo prima.
Alex non sapeva come uscirne “Scusa hai ragione”
In quel momento suonarono alla porta.
Alex scattò verso la porta come una molla e l’aprì “Salvami”
Astra la guardò e le prese il volto tra le mani "Cosa?" Portandola verso di sé per individuare possibili minacce.
Alex avvampò “Mia madre...”
"Oh" le sorrise "Credo sia tempo no?" Le diede un bacio sulla testa. Alex la guardò e si sentì al sicuro, la lasciò entrare.
Astra le voleva mettere un braccio sulle spalle ma i punti tirarono, si accontentò di avvolgerle la vita
“Mamma, dobbiamo dirti una cosa” disse guardando Astra e poi la donna bionda davanti a sé.
Eliza le guardò con curiosità, non si comportavano diversamente dal normale "Si?"
Astra guardò la sua ragazza e sorrise d’incoraggiamento.
“Io e Astra stiamo insieme...” Alex avvertiva lo sguardo della sua ragazza.
Eliza le guardò "Lo so. Insomma, sono anni ..."
Astra guardò la bionda più anziana con le sopracciglia sollevate.
“Cosa? No mamma...insomma...” -Astra per favore aiutami- guardò il generale.
"Eliza ... stiamo insieme da qualche mese ..."
Eliza le guardò stranita "Davvero?" Poi guardò Kara per conferma.
“Confermo” disse Kara guardandola.
"Ma... allora... ma tutti quegli anni in cui venivate alle feste da me ... io ho sempre pensato... ma siete sicure... avrei giurato ..." le guardava a bocca aperta.
“Mamma siamo sicure” Alex le prese la mano dolcemente “Io la amo da sempre si..”
"No, no. Siete sicure che non stavate insieme senza saperlo?" Le guardò riacquistato un po’ dello smalto Danvers.
“Mamma no...insomma, anche Kara lo ha sempre detto”
Eliza rise all’espressione di Alex e Astra. "Va bene. Raccontate su voglio sapere come lo avete finalmente capito e avete tirato fuori la testa dalla sabbia"
“Cosa?” Alex guardò Astra che sembrava aver perso il suo smalto Inze. Le accarezzò il dorso della mano.
Astra si schiarì la gola "Credo che voglia sapere come ci siamo messe insieme ..." le sorrise. Sorrise ricordandosi la scena in cucina.
“Uhm un bacio mamma...tutto qui” Alex guardò Kara ridacchiare.
Astra guardò male la nipote.
"Cosa c'è da ridere Kara? Dimmi che hanno fatto qualcosa di imbarazzante" rise Eliza.
“Uhm no, era solo che sono melense” si scansò da un cuscino.
“Mangiamo? Ordiniamo una pizza”
"Hey miss innamorata di una principessa" le rimbottò Astra.
"Principessa? Kara cosa non mi hai detto?!" Eliza si voltò verso la bionda.
Astra nel frattempo prese il telefono e baciò Alex sulla tempia.
Kara arrossì -che stronze-
Eliza punzecchiò di domande la bionda finché non ebbe la verità.
“Stiamo bene..” si stavano bene anche se vivevano questa relazione a distanza.
Eliza l’abbraccio sia lei sia Alex, mentre arrivano le pizze "Sono così felice per voi. Le mie donnine eccezionali"
Alex guardò Astra prendere le pizze e la osservò non aveva una bella cera.
“Cosa c'è Brave one?"
Alex lasciò la stretta e andò dalla donna “Hai preso qualcosa per il dolore?” chiese “Dovresti farmi dare un’occhiata.”
"Più tardi tranquilla. Si mi hanno dato qualcosa dottoressa" sorrise.
“Poi ne parliamo” disse mentre le pizzicava il sedere.
Astra in risposta la prese e le diede un piccolo morso sul collo. Per poi andarsi a sedere come se non fosse successo nulla. Non avrebbe lasciato la rossa lontana dalla sua vista per un po’.
Alex avvampò, alla fine Astra non era mai stata velata. Ridacchiò appena e poi andò a sedersi accanto a lei.
 
Eliza finalmente si era rilassata. Alex ancora non la convinceva, ma non sarebbe riuscita a carpirle nulla.
“Tu come stai mamma?” Alex alla fine non aveva avuto il tempo di fare domande alla madre, sommerse da quelle della donna. Astra la tranquillizzava con lievi tocchi sul ginocchio.
“Bene sai il solito al laboratorio" si girò verso Kara "Sai se non avessi questa tua principessa, ti volevo far conoscere questa nuova ragazza" rise.
“Eliza non serve” sorrise Kara in imbarazzo.
“Mamma...” Alex scosse la testa.
"So che siete donne indipendenti e forti, ma non potete fermarmi dal provare.
Astra rise.
“Io sto bene così...” sorrise Alex accarezzando una coscia di Astra, che senza curarsene troppo la baciò.
Alex portò una mano sul suo viso, mentre sentiva il suo andare a fuoco -Dillo che vuoi uccidermi- Astra si staccò sorridendo anche se i punti tirarono di nuovo.
Eliza si schiarì la gola.
“Ehi stai bene?” Alex la guardò ancora.
“Okay chi vuole l’ultima fetta?” Disse Kara.
Astra sorrise "Te lo dico dopo"
Eliza sbuffò "Che domande stupide. Kara mangia quella fetta"
Kara ridacchiò, alla fine Eliza l’aveva presa bene, assieme ad Astra era la sua persona preferita. Sorrise e mangiò.
“Io riaccompagno Eliza a casa, poi vado ad allenarmi” disse Kara.
Astra ridacchiò "Senti la mancanza eh? Dai graffi che ho visto l’ultima volta direi che ha apprezzato però "
Eliza guardò la bionda con un sorrisetto e un sopracciglio alzato.
“Me la paghi questa” Kara la guardò malaccio e aspettò che Eliza salutasse Alex e Astra.
Astra rise leggermente.
 
Le quattro si salutarono e Astra si mise a sedere di nuovo sul divano.
Alex arrivò con il suo kit di pronto soccorso “Via la maglia, generale”
"Queste proposte appena va via tua madre, brave one " sorrise ma si tolse la maglia rivelando la medicazione dell’ospedale.
“Guarda qua” la medicazione era completamente zuppa di sangue “Stenditi e non parlare, sono molto arrabbiata per questo!” Disse mentre bagnava il cerotto con l’acqua ossigenata per rimuoverlo.
"Bhe... ti abbiamo salvata. Sapevo che c'era possibilità di essere colpita" la guardò facendo quello che le diceva.
“No, tu sei rimasta di proposito, sei come Kara” guardò la ferita “Dannati macellai, se ti hanno rovinato gli addominali me mi mangio vivi” disse guardandola e sfilò i punti saltati “Hai bisogno che ti dia del “tranquillante”?”
"Qualcuno doveva coprirvi" le sfiorò la mano sorridendo "No grazie. Forse solo un bacio”
"Ruffiana" Alex la guardò e si chinò su di lei, poggiando le labbra su quelle della donna distesa.
Astra le sorrise "Non lascerai la mia vista per un po’ sappilo"
"Perché? Ti sono mancata così tanto?" sorrise sfiorando la ferita e iniziando a muovere le dita guantate con estrema cautela.
"Anche... ma non potevo perdere qualcuno... non di nuovo"
“Ehi sono qui" conosceva quello sguardo, era in vena di proposte, non solo per la serata "Cosa vuoi chiedermi Inze?"
"Vuoi... so che forse può sembrare presto... ma quando ci rimetteremo in sesto... vuoi venire a vivere da me quando sei a National City?"
Alex, sorrise e la baciò, poi riprese. Disinfettò il tutto, ricucì i lembi e poi applicò un unguento formidabile per la cicatrizzazione e poi applicò nuovamente il cerotto "Adesso alzati lentamente"
Astra fece come detto e si trovò faccia a faccia con la rossa.
"Ciao" sorrise Alex accarezzandole le spalle "Ho avuto paura di non rivedere più questi occhi”
"Anche io" le sussurrò.
"Astra ti amo" sorrise "Eh beh prima era un sì" posò le labbra su quelle perfette dell'altra.
Astra sorrise e le accarezzò il volto.
“Sai è da un po’ di tempo che non stiamo insieme” le baciò il collo.
"Bhe che dice dottoressa... con questi punti sono abile al servizio?" Sorrise passandole le mani sui fianchi.
“Se lascerai fare me, Generale”
"Sono sicura che sarai...competente " sorrise.
“Oh non sai cosa ti farò” la prese dalla cinta del jeans e la tirò verso la camera da letto.
"Stupiscimi" disse con voce bassa, ma non riuscendo a tenere fuori dalla sua faccia un sorriso sciocco.
Mentre andavano in camera da letto l’aiuto a togliere il jeans
Le mani di Astra si precipitarono sotto la maglietta dell’altra.
“Mi fai rabbrividire”
Sorrise soltanto e le baciò il collo.
“Toglila” sussultò sulle sue labbra.
Eseguì "Prepotente" ridacchiò.
“Il pensiero delle tue mani mi ha fatto resistere” ammise baciando nuovamente il suo collo e rabbrividendo.
"Alex non puoi dirmi queste cose mentre sono mezza convalescente"
“Scusa” la guardò dolcemente.
"Va tutto bene" poi l’abbraccio come se volesse inglobarla nel suo petto "Non farmi mai più una cosa del genere. Prendi almeno Kara quando hai questi colpi di genio"
“Mi sei mancata anche tu” la strinse “Mi dispiace” le accarezzò i capelli.
Le baciò la testa. Si sedettero al centro del letto.
Astra le portò una mano sotto il mento accarezzandolo e la baciò.
“Posso?” Chiese accarezzandole le bretelle del reggiseno che indossava.
Annuì e portò le mani ad accarezzarle i fianchi. Alex portò le cosce su quelle di Astra.
Astra la tenne e la guardò negli occhi sorridendo.
Alex li sfilò il reggiseno e baciò le sue labbra. Poi una mano percorse la valle dei seni, l’addome e infine si immerse nelle mutandine, trovando il centro dell’altra umido “Sai cosa vorrei...?”
"Tutto quello che vuoi ..." sospirò.
Prese con l’altra mano quella di Astra “Fallo con me” sussurrò sulle sue labbra, portò Astra in un bacio bruciante mentre la lasciava guidare.
Alex spinse la mano di Astra sul suo centro, sussultando sulle labbra e fissandola negli occhi.
Astra mosse la mano lentamente mentre non staccava gli occhi.
Alex fece lo stesso “Entra” si morse il labbro inferiore.
"Anche tu" e fece come l’altra le chiedeva.
Ad Alex di mozzò il fiato in gola e entrò lentamente, mentre l’altra mano si posava sulla schiena di Astra.
"Rao Alex!" Sussultò
"Scusa" disse rallentando la spinta.
"Non ti ho detto di rallentare" mentre con la mano ricopiava i movimenti di Alex.
"Astra" ansimò mentre si spingeva in lei lentamente ma affondo.
Astra prese quelle labbra con le sue e la baciò con quanto aveva in corpo.
Alex gemette nel bacio e iniziarono un movimento sincronizzato. Mentre l'altra mano segnava la pelle della schiena.
Astra gemette e si abbandonò ai loro movimenti e alla sensazione di avere di nuovo Alex tra le braccia.
Si sdraiarono una di fianco all’altra “Oddio non dirmi che hai ancora forza” Disse sentendo le mani sfiorarle le cosce.
"Vorrei dirti di si, ma voglio farti riposare e i miei muscoli iniziano a fare male" le sorrise.
“Allora queste saranno coccole” sorrise abbracciandola dolcemente.
"Dici le cose più dolci Alexandra" le sorrise baciandola.
“Tra le due sono io quella da romanzi rosa...” ridacchiò.
"Lo sapevo!" ridacchiò.
“Cosa?” Disse guardandola.
"Che nascondevi romanzi rosa" sorrise sfacciata per poi baciarla di nuovo "Sogni segretamente che un tenebroso generale dall'oscuro passato venga a rapirti?" sogghignò.
“Ma piantala” la picchiò fintamente “Smettila, sennò non sarò responsabile delle mie azioni.
"Chi ti dice che ti lascerò il comando questa volta?" sorrise sorniona.
“Fa pure generale” si lasciò prendere dai polsi “Sono tua”
"Rao" La sovrastò "Non credo ci saranno coccole per il momento"
 
 
 
Alex si sgranchì mentre era seduta sul materasso, non guardò Astra addormentata, sennò le sarebbe venuto in mente un risveglio piacevole per il suo generale, e non era il caso. Si mise in piedi e andò in bagno, quando sollevò lo sguardo verso lo specchio, sbiancò. Non c’era solo un occhio nero ma macchie di sangue sul suo visto “Astra” scatto verso la camera e cercò di svegliarla “Ehi, svegliati...”
Astra sentendosi scossa si svegliò ancora intorpidita dai farmaci che la avevano dato "Si Brave one?" sbadigliò.
“Guarda” era tutta macchiata di sangue “Vieni andiamo a fare una doccia, dannazione, ma che diavolo di medici ti hanno saturata?”
Astra la guardò intontita poi guardò il fianco "Beh credo di non aver fatto attenzione ai punti ieri notte" sorrise guardandola.
Si erano addormentate solo perché logorate dalla fatica, era sicura che altrimenti non avrebbero dormito.
“Si abbiamo esagerato. Dai riesci ad alzarti?” Si portò una mano sul petto.
Si alzò lentamente e si mise in piedi "Visto non ti devi preoccupare. Non è nemmeno grave come quella vol.... insomma ho visto di peggio" sorrise.
“Dimmi che non ci conoscevamo ancora...” disse avvolgendo un braccio intorno alla sua vita “Infilati nella doccia arrivo subito”
"Forse" le dette un bacio sulla guancia "Va bene"
Alex prese tutte le lenzuola e le portò in lavatrice...poi andò da Astra, che ovviamente nuda a prima mattina era uno spettacolo.
"Vuoi farmi compagnia o vuoi solo darmi un occhiata doc?" sorrise uscendo dalla doccia.
“Rientra immediatamente, devo pulirti la schiena.
"Va bene capo"
Alex entrò e tra un bacio e l’altro si fecero la doccia.

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Capitolo 8
*** 8 ***


8
 
Lena aveva proposto a Kara un viaggio di svago. Si erano date appuntamento al Gibraltar Airport. Non era sicuro viaggiare entrambe sullo stesso volo. Appena dopo l'atterraggio, Kara prese a cercare la sua principessa.
Lena aveva fatto scalo a Francoforte per sicurezza, non si era fidata dei giornalisti e dei paparazzi. Era appena appena passata dal Check-in con il suo passaporto da Lena Luthor e ora cercava la sua ragazza vestita di bianco.
Kara la cercò con lo sguardo era così felice di quel momento che si sarebbero prese per loro, per vivere un attimo tranquillamente la loro relazione.
Lena la individuò mentre era di spalle, si avvicinò e le mise le mani sugli occhi "Indovina?"
"Lena" sorrise portando le sue mani su quelle dell'altra, e si voltò lentamente "Ciao”
"Ciao Kara" le sorrise per poi portarla giù in un bacio.
Kara non si tirò indietro anzi, la strinse a sé "Ciao bellissima"
Sorrise "Non vedevo l'ora" l'abbracciò.
Kara la strinse, era vero Lena non le aveva mai espresso a parole i suoi sentimenti, ma con i gesti, esprimeva molto “Wow sei uno schianto" la guardò "Meglio non aver viaggiato assieme”
"Perché? Paura di non riuscire a tenere le mani apposto?" La guardò "Ti assicuro anche io avrei avuto i miei problemi"
"Oh ma no" si guardò "Tu sei molto più bella.”
"Sai come adulare una ragazza" le sorrise baciandola di nuovo.
Kara le accarezzò le spalle e godette ancora del bacio, poi si staccò di malavoglia "Vogliamo andare?”
"Bhe si. Non vorrei dare spettacolo "
"Quello solo tra noi" sussurrò al suo orecchio. Per quanto volesse prenderle la mano, decise di prendere il suo trolley in compenso.
Lena rise "Che galante"
"Sai chiamare un taxi?" la punzecchiò.
"Hey!! Per quale principessina mi hai preso?" Le diede un’ancata.
“La Mia” sorrise accarezzandole il fianco. Doveva fare piano.
"Possessiva eh? Potrebbe piacermi" rise mentre aspettava che le rispondessero dal centralino.
“Però tesoro così ci mettiamo un’eternità” uscì dalle porte e fece un fischio con le dita “Grazie” sorrise all’uomo che aveva accostato.
"Yankee" borbottò sottovoce.
“Cosa non ti dispiaceva?” Disse sedendosi sul sedile posteriore accanto alla sua donzella.
Lena alzò gli occhi sorridendo "Ricordati solo che siamo in Europa" le accarezzò la gamba "E sei tu che mi piaci... e per amore passo sopra al fatto che tu sia un cowboy" sorrise.
Aveva detto amore, si lo aveva detto nel contesto -Kara non dare i numeri, tranquilla è solo una mano-
"Hey cosa c'è dolcezza?"
“Nulla tutto okay” Kara era un tumulto ogni volta cercava di tenere a freno le mani ed i pensieri.
"Non è vero" le sorrise dandole un bacio.
Kara le accarezzò il viso approfondendo il bacio, lì nessuno poteva vederle, e lei voleva solo sentire quella bocca sulla sua.
 
Il taxi si fermò davanti al loro resort. Lena si staccò lentamente "Beh o è stato veloce oppure mi baci talmente bene che perdo la cognizione del tempo?" le sorrise.
“Penso più la seconda” sorrise uscendo e recuperando le valigie di entrambe.
Lena sorrise per poi girarsi a parlare con il fattorino.
La guardò, era così leggiadra, rilassata.
Lena mise apposto le cose con la reception e prese le chiavi "Allora andiamo in camera a rinfrescarci o andiamo a fare un giro?" Chiese con un luccichio negli occhi - Sai che scelta fare, dolcezza -
Kara la guardò e sorrise, ormai la conosceva bene.
"Bene" ancheggiò verso l’ascensore e si voltò guardandola oltre la spalla "Vieni?"
Era da un secolo che non si sentiva così rilassata, e si divertiva ad essere civettuola.
“Si eccomi” le piaceva quel modo di fare di Lena. Le porte si chiusero e Kara appiattì Lena alla parete, baciandola portando le mani sul ventre appena in vista dal completo che Lena indossava.
"Dee... ti piace questo completo vedo" le portò le braccia intorno al collo.
“Mi piaci tu Lena” le baciò il collo.
 "Non l’avevo notato sai?" ridacchiò.
Kara si staccò vedendo che erano quasi al piano.
Lena sorrise e si risistemò nel caso incontrassero qualcuno.
 
“Andiamo” Kara sorrise guardò le porte si aprirono e spinse fuori le valigie.
Lena la seguì per poi aprire la porta della suite imperiale.
“Non hai badato a spese, principessa” sorrise Kara dopo che ebbe chiuso la porta “Mi piace molto”
"No e ne sono contenta" le sorrise per poi tirarla verso di lei e baciarla con trasporto.
Kara la afferrò dai fianchi, fasciati da quella gonna rossa. Finirono contro un muro. La bionda ridacchiò sulla bocca dell’altra.
Lena sorrise. La sensazione delle mani dell’altra a tenerla ferma contro la parete. Le ricordò la loro prima volta.
Kara portò una mano sulla sua coscia sollevandole la gonna e si staccò dalle labbra per baciarle il collo.
Lena sorrise "Sai che questa suite ha una vasca idromassaggio?"
“Si?” Le scostò i capelli dalle spalle.
"Mhm" sorrise alla sensazione di quelle labbra. Portò anche l’altra gamba ad avvinghiarsi contro la vita della bionda
Kara la sollevò e la condusse per la stanza “Sai dov’ é?”
"No ma sono sicura che la troveremo" rise.
La bionda le lasciò il lieve segno sul collo.
"Se ci arriviamo..." gemette.
“Porto sempre a termine le mie missioni” disse arrivando davanti alla vasca che era praticamente dietro la testiera del letto.
"Bene soldato. Sai cosa devi fare allora" sogghignò guardandola negli occhi e leccandosi le labbra.
Kara la lasciò sedersi sul bordo e poi le aprì la zip della gonna per sfilargliela.
Lena si protese a toglierle il top bianco.
“Amore mio” sorrise mentre la baciava.
Lena le prese il volto tra le mani fissandola negli occhi per qualche secondo, mentre le toglieva le ciocche dalla faccia. Per poi baciarla con tutto quello che sentiva.
Kara chiuse gli occhi e mosse le labbra come le mani sul corpo dell’altra.
Lena le mise le mani sull’elastico della gonna.
“Piace?” Sorrise.
"Si... ma mi piacerebbe più sul pavimento però" sorrise furba.
“Uhm okay” sorrise.
"Bhe che ci fa ancora lì?" Sorrise mentre si appoggiava al bordo con fare rilassato come se si stesse godendo uno spettacolo.
Kara si voltò e la sfilò dalle gambe poi la guardò “Così va meglio?” Disse prendendo il cappello e facendolo volare sul letto “Credo che debba toglierti questa maglietta striminzita”
Lena si morse il labbro "Lo faccio io o lo fai tu?"
“Fallo presto” sorrise guardandola con le mani sui fianchi.
Prese i lembi della maglietta e la tirò su lentamente muovendo sinuosamente il busto mentre la toglieva. Finito la lasciò da qualche parte dietro le spalle di Kara.
“Ciao stupenda” sorrise accarezzandole l’addome “Ti stai allenando?”
"Non più del solito. Ma Reign ha deciso che dovevo cambiare tipo di esercizi. Perché trovi qualcosa di nuovo?" Sorrise appoggiandosi a quella mano.
“Dei meravigliosi addominali” sorrise accarezzandoli.
"Vuoi vederli da vicino?" Le passo le mani tra i capelli.
“Vuoi che li baci?” Sorrise guardandola.
"Quello che vuoi ... fai di me quello che vuoi..." non si era mai fidata né lasciata andare con qualcuno così tanto.
“Entra bella vasca” la guardò.
Lena lo fece continuando a guardarla negli occhi.
Kara si spogliò non abbandonando quello sguardo e poi entrò lentamente in vasca.
Non disse nulla, la osservò solamente mentre l’acqua lambiva quel corpo scolpito dagli dei dell’Olimpo.
“Tutto bene principessa?” Disse sedendosi tranquilla sul posto idromassaggio, attivandolo.
"Si " le sorrise per poi stiracchiarsi e allungarsi nell’acqua.
Kara la osservò.
"Vedi qualcosa che ti piace?"
“Sei troppo vestita”
Lena sorrise e si slacciò il reggiseno e lo levò gettandolo via. Poi si sfilò le mutande per poi scherzosamente lanciarle verso Kara.
Kara le prese in mano e le portò al viso inebriandosi.
Le sorrise "Sei bellissima"
“Mi vuoi far arrossire Luthor?”
Lena si spostò e si mise a cavalcioni della bionda.
“Ciao” sorrise accarezzandole le gambe “Come è andato il viaggio?”
Lena rise - Kara è qualcos'altro- "Quale quello da Cadames a qui o quello dall’aeroporto a qui?"
“Raccontami” sorrise accarezzandole la schiena bassa, voleva provare a non baciare quel seno meraviglioso.
"A palazzo ho evitato i miei parenti per tutto il tempo, dicendo che mi prendevo una pausa. Ho litigato un po’ con Reign che sbuffava perché non voleva che venissi da sola. Sam ha solo riso, quel poco tempo che si è staccata dalla moglie" Rise "Poi sono fuggita verso l’aeroporto. Verso di te" sorrise per baciarla e scendere sul collo.
“Non dovresti metterti nei guai per me principessa” portò indietro la testa su bordo della vasca per godersi quelle labbra.
"Perché no, dolcezza? È divertente" sorrise.
“Beh, quello è molto importante! Se ti fa stare bene...” portò le mani sulle spalle della corvina.
"Tu mi fai stare bene" le sorrise mentre le mani vagavano per quel corpo.
“Sono molto contenta di questo, tesoro” sussultò al movimento di quelle mani sul suo corpo.
"E io ti faccio stare bene?" La toccò lentamente mentre le labbra scendevano sul collo mordicchiandolo.
“Più che bene” schiuse le labbra “Assaggi la merce o marchi il territorio?”
"Entrambi" le mani scesero possessive sul seno dell’altra.
“Oh Lena” sussultò sentendo quei palmi caldi e delicati.
Continuò ad accarezzarla, a baciarla. La sentiva muoversi sotto di lei. Scese lentamente scese sempre più giù.
Kara gemette sentendo muoversi con quella sua eleganza su di lei.
Mosse le dita insieme all’acqua "Cosa vuoi?"
“Mi basti tu” portò una mano tra i capelli corvini.
La guardò negli occhi per poi baciarla lentamente. Mentre la mano si poggiava a coppa sopra la sua intimità.
“Uhm” Kara si morse il labbro.
"Sei così calda per me" entrò lentamente mentre dava leccate al seno.
“Sempre per te...” ansimò, tenendo la mano tra i capelli appoggiata alla nuca.
Lena le baciò il petto e continuò a fare l’amore con il corpo dell’altra finché non la portò a venire sulla sua mano.
Kara aveva ansimato e gemuto, sentendo il modo in cui Lena se la stava prendendo. Si lasciò andare con un gemito profondo.
Lena le baciò il collo e le spalle "Tutto bene?"
“Si un attimo che mi riprendo e poi vedrai”
Lena sorrise baciandole la spalla. "Oh sono proprio curiosa"
“Vedrai che tipo di addestramento ho fatto” sorrise accarezzandole il viso per baciarla. Poi si immerse in vasca e allargò le sue cosce accarezzandole con lentezza.
Lena le sorrise e la lasciò fare.
Kara si avvicinò al suo centro e iniziò a muoverci la lingua, Lena aveva giocato con il fuoco.
Buttò la testa all’indietro e portò le mani sulla testa dell’altra.
L’addestramento di apnea stava dando i suoi gustosi frutti. Kara si dedicò a quel centro con lenta attenzione.
Lena gemette mentre si lasciava andare a quelle attenzioni.
Kara riemerse con un sorriso beffardo sulle labbra “Ciao!”
"Dee Karâ" la tirò su baciandola in modo bisognoso.
Kara la strinse teneramente tra le sue braccia “Ehi tremi!” Aumentò la temperatura della vasca.
"Chissà perché eh, Supergirl"
“Ops” ridacchiò baciandole la spalla “Hai avvisato il segugio?” Sorrise accarezzandole l’addome.
"Si si. Altrimenti la porta sarebbe stata sfondata mezz’ora fa.... mi ha detto che vi siete viste qualche tempo fa. Come sta Alex?"
“Meglio...” sorrise guardandola “Era furiosa ma mia zia l’ha calmata...” le fece un occhiolino “Tanto da mettere la candeggina nelle lenzuola, dato che hanno fatto saltare i punti” ridacchiò sulla sua spalla.
Lena rise "Quelle due sono dei personaggi" rise.
“Sai la cosa buffa? Che Eliza, la mamma di Alex, pensava stessero insieme da anni” ridacchiò ricordando la faccia di Alex.
"Davvero? Bhe anche io ero caduta nello stesso sbaglio ricordi?" Sorrise.
“Si lo ricordo” la baciò sulle labbra.
-
 
Quella mattina avevano deciso di andare a visitare la rocca di Gibilterra. Lena aveva tralasciato il fatto che lì vivesse una colonia di babbuini che si divertiva ad interagire con i turisti, e a fregare gli spuntini.
Guardò ridendo mentre la sua ragazza aveva un babbuino accovacciato sulla testa che tentava di spulciarla.
“Perché non me lo hai detto?” Disse Kara stando attenta a non muoversi troppo “A te leverà il cappello quella donzella lì”
Lena schivò abilmente la scimmia per poi prenderla in braccio grattandole la testa prima che fuggisse. "Dove sarebbe stato il divertimento dolcezza?" rise.
“Sei esperta di scimmie? Non si direbbe abbia gradito Abù”
"No, idiota" ridacchiò e prese la scimmia sulla testa di Kara. "Visto ora sei libera, basta solo essere decisi e far capire chi comanda"
“Uhm e tu sai esserlo” sorrise accarezzandole i fianchi e attirandola a sé “Stamattina neanche il buongiorno”
"Ho dovuto buttarti giù dal letto per farti alzare, non so se te lo meritavi..."
“Beh ieri sera, una principessa era particolarmente eccitata...” sorrise sulle sue labbra “Non ho soddisfatto tutti i suoi desideri?”
Lena sbuffò sorridendo e la baciò "Meglio ora?”
“Decisamente” la prese per mano “Adesso dove ci porta il nostro viaggio?”
“Bhe qui sopra c'è la Grotta di San Michele. Potremmo andare lì"
“Andiamoci” sorrise e si avviarono verso l’entrata della grotta.
Lena la guidò per il sentiero che portava alla grotta enorme "E’ vastissima e ha fatto credere ai Fenici che la rocca fosse vuota"
"Uscite da li possiamo tornare alla base della rocca a piedi attraverso il Mediterranean steps"
Kara ascoltava come Lena parlasse così fluentemente di quella meraviglia naturale “Hai una laurea in antropologia o é pura curiosità?” Sorrise seguendola. Era inutile negarlo, con Lena era di nuovo felice ed innamorata.
"Mi sono solo documentata. Mi piace essere preparata... che c'è?" La guardò.
“Sono felice, di questo viaggio”
"Anche io " le sorrise e tornò a baciarla.
Kara la strinse dolcemente, non c’era alcuna fretta e poi amava quando si baciavano così piano.
 
-
 
Lucy si stava dirigendo verso casa. Seduta nel retro della macchina si massaggiava le tempie. Non sapeva che cosa fare, e sperava che la regina non facesse nulla di quello di cui avevano parlato quel pomeriggio. Sperava che vedere la moglie l’avrebbe aiutata a rilassarsi.
Sam era in cucina. Cucinare l’aiutava a non pensare alla cugina in Gibilterra. Reign l’aveva tediata chiedendole come stesse come non stesse, perché nonostante fosse ancora infuriata con la cugina, per non aver voluto la scorta, chiedeva sempre di lei.
Lucy salutò il suo attendente e entrò. Lasciò malamente la ventiquattr'ore nell’ingresso insieme alle scarpe. Si diresse verso la cucina per un bicchiere d’alcool.
“Ehi buonasera moglie” disse Sam mentre porgeva alla brunetta un calice di vino “Peggio del solito?” Chiese chinandosi a baciarla.
Sorrise leggermente "Lo puoi ben dire. Ho avuto un colloquio privato con la regina oggi" e senza tante cerimonie, prese un grosso sorso di vino come a sottolineare il punto.
“Cosa è successo?” Chiese abbracciandola.
Sospirò "Riguarda Lena.... " la guardò incerta se dirglielo o no.
“Sta bene? Oddio Reign mi farà una resta enorme adesso”
“Si si" la calmò "Potrebbe riguardare il suo futuro... ma devi prima rispondermi ad una domanda"
“Futuro?” La guardò “Dimmi”
"Quanto è seria la relazione con Kara Danvers? Non fare quella faccia sono il capo della sicurezza della principessa. Sai che so tutto"
“Abbastanza seria Lucy” la guardò seria “Perché me lo chiedi?”
Il colonnello si sedette. "Sai che questa cosa non dovrà essere divulgata. Soprattutto a Lena per il momento... La regina sta pensando di fare un contratto matrimoniale per Lena... con Felicity Smoak... la figlia della più ricca famiglia australiana... dice che a questo paese farebbero comodo contatti con quel paese ... Soprattutto in profondità..." si passò una mano sulla faccia.
Sam si sedette accanto alla moglie e le passò una mano sulla schiena “Tu non le hai detto di Lena e Kara? Lucy io ho paura di come la possa prendere Lena. Lei è sempre ligia al dovere, ma io credo che questa volta sia davvero innamorata... non è giusto...”
Si appoggiò al tocco della moglie "È una situazione ancora ipotetica. Che ho sconsigliato... Ma no, non le ho detto di Kara... immaginati la reazione della Regina..."
“Vieni qui” sorrise facendo in modo che la moglie si poggiasse sulla sua spalla “Mi dispiace che tu debba sopportare mia zia Lilian”
Sorrise abbracciandola "Ho sopportato di peggio. Dopo tutto è una delle poche persone della tua famiglia a cui sto simpatica" ridacchiò.
“Ehi, a me stai molto simpatica” le baciò la fronte.
"Mhm direi di sì... mi hai sposata" le baciò il collo "Comunque tua cugina sta bene ed è arrivata sana e salva"
“Si lo so” allungò il collo “Hai fame?”
"Si ma io so anche dove va" rise per poi allungare la mano e spegnere il fornello "Oh si"
“Lucy” le accarezzò i capelli.
"Si?"
“Che tipo di fame hai?” Doveva divincolarsi e cenare? O lasciar fare a sua moglie?
Lo stomaco di Lucy brontolò. Il colonnello sbuffò "Veramente pensavo di portarti sopra quel tavolo, ma credo che il mio stomaco voglia la cena"
“Mi porterai dopo cena”
"Bene " sorrise "Dai vado ad apparecchiare"
 “Va bene” Sorrise lasciandola andare.
Lucy le sorrise e si andò a togliere la giacca della divisa.
-Dio che splendore-
 
***
 
Lena uscì dalla doccia e guardò Kara distesa sul letto che leggeva qualcosa. Sorrise e si sedette.
La bionda stava leggendo una guida, alzò lo sguardo verso di lei.
Lena fece come se non l’avesse sentita o vista, si tolse l’accappatoio e prese il contenitore di crema. Mise una gamba sul puffo lì vicino e iniziò a spalmarla lentamente.
Kara spalancò la bocca -È chiaro lo sta facendo apposta. Oddio che meraviglia-
Passò piano piano all’altra gamba facendo movimenti lenti e spargendo la crema sulla pelle.
Finite le gambe passò alle braccia.
Si morse il labbro guardandola, era completamente nuda, e si sfiorava con le mani. Immaginò le sue di mani sul corpo dell’altra.
Sorride tra sé sentendo il respiro pesante dell’altra. Lentamente passò dalle braccia al collo fino ad arrivate ai seni che saltò per andare sull’addome.
-Uhm Lena- Kara strinse le gambe assieme, quella visione era il paradiso.
Lentamente, molto lentamente tornò su con le mani portandole a spalmare la crema sui seni.
“Lena?” Non pensava di averla chiamata ad alta voce
Si girò "Oh eri lì dolcezza?"
-Che stronza- “Beh si”
"Qualcosa che ti turba?" Sorrise avvicinandosi al letto.
“Ehm no no” sorrise vedendola avvicinarsi.
"Bene" e si voltò di scatto tornando a dove aveva appoggiato la crema.
-Si ma tranquilla, fammi impazzire pure-
Si girò guardandola oltre la spalla "Mi faresti un favore?"
“Ehm si” la guardò, ammirando quelle meravigliose spalle bianco latte.
"Me la spalmeresti sulla schiena.." alzò il sopracciglio sogghignando.
“Uhm si...certo” si morse il labbro.
Tornò lentamente verso il letto dove si distese. Per poi sorridendo passare il vasetto a Kara.
-Oh signore ma che cosa sei?- la curva del sedere di Lena oltre a quelle gambe stupende, seccarono la bocca di Kara che prese il vasetto quasi tremante.
"Qualche problema?" Sorrise.
“Nessuno” prese la crema e la portò sulla schiena alta di Lena massaggiandola.
Emise un gemito soddisfatto sentendo quelle mani rilasciarle la tensione sulle spalle.
Kara stette attenta ai punti da toccare, i gemiti di Lena solitamente le mandavano segnali particolari...
"Se vai più pesante con quelle mani non mi romperò dolcezza"
“Non vorrei farti male” la posizione era un po’ scomoda, non poteva certo mettersi accovacciata sulle sue cosce.
"Tranquilla. Sono di costituzione robusta o lo hai dimenticato dopo ieri notte... Lo sai che puoi appoggiarti meglio? Non mi dà fastidio” sorrise nel cuscino.
Kara ingoiò a vuoto e si adagiò sulle sue cosce -È solo un massaggio Zor-el avanti- portò le mani su entrambe le spalle e massaggiò ancora scendendo verso la schiena.
Lena gemette in apprezzamento un’altra volta. Decise di stuzzicare la bionda un l’altro po’ "Mi vuoi sempre sotto di te eh?"
“Posizione da rivedere” massaggiò i suoi fianchi.
"Dici?" Adorava le mani di Kara su di sé.
“C’è qualche punto dove vuoi che mi soffermi?” -Certo che sei tonta Zor-el-
- Dee Kara. Tra un po’ ci metto il cartello luminoso!! - In tutta risposta mosse il bacino verso l’altra "Tu cosa dici dolcezza?"
Kara sentì quel contatto e avvampò, come se non fosse già abbastanza eccitata. Mosse le mani sul sedere -Che delizia-
- Oh grazie alle dee - sospirò. Poi gemette quando le mani di Kara iniziarono a muoversi
Kara non ne poteva più, si chinò ed iniziò a baciarle gli stessi punti che aveva massaggiato.
Gemette soddisfatta "Karâ "
“Si principessa” disse scostandole i capelli da una spalla all’altra. Mordendole il collo.
"Ce ne hai messo per capire "
“E se avessi finto?” Morse la spalla “Troppo buona la tua pelle con questa crema corpo”
"Che dici di assaggiarne di più?" Portandole una mano sulla nuca.
“Voltati” disse spostandosi per darle facilità di movimento.
“E se non lo facessi?" La guardò ghignando da sopra la spalla - Te sei svegliata proprio de stuzzico eh ?-
Kara non disse nulla e la mano che era sul suo fianco si fece strada tra le sue cosce “Non ha importanza” sospirò al suo orecchio.
- Ah diretta così senz... Dee quelle dita - Lena strinse il cuscino "Adattabile vedo" - Massì stuzzichiamola un altro po’ -
“Lo so che mi stai stuzzicando Lee” sussurrò a voce bassa.
"E funziona?" Gemette.
“Tu che dici?” Mosse due dita in circolo sulla sua gemma.
"Continua" spinse il bacino verso l’altra. Una mano che andava a stringersi sul corpo dell’altra
“Si?” Chiese mentre sentiva il suo calore.
"Si" gemette - Giuro che se non finisci quello che ho cominciato ti uccido -
Kara fu molto rapida a portare anche l’altra mano a toccarla per poi penetrarla con estenuante lentezza.
"Oddee" le unghie penetrarono nella pelle dell’altra "Si"
Kara Sorrise, le unghie erano piacevoli.
"Più veloce " sussultò.
“Sei esigente tesoro” morsicchiò il collo e velocizzò come da richiesta.
"Sono una principessa"
“Giustissimo” andò a fondo.
Gemette mentre si spingeva verso il corpo dell’altra. Ansimando ad ogni spinta - Quando ti svegli sai come fare eh? -
“Direi un bel risveglio” la portò al culmine.
"Dee si" si girò lentamente "Buongiorno"
“Buondì” sorrise accarezzandole una mano.
Lena la baciò "Piaciuto lo spettacolo?"
“Caspita” la guardò dolcemente “Sei bellissima”
“Grazie. Ma anche tu non scherzi" sorrise accarezzandole le braccia.
“Beh canotte e boxer si “
"Che faranno meglio a scomparire ora" sogghignò.
“Si vado a vestirmi”
"Col cacchio" la tirò sotto di lei "Dove pensi di andare eh??"
“Oh che caratterino”
"Come se ti dispiacesse..." mentre le mani finivano sotto la canotta.
“No” le mise le mani sui fianchi “Che vuoi farmi?”
"Di tutto" sorrise per scendere a baciarla mentre le mordicchiava il labbro”
“Vampirella” sorrise
 
***
 
Alex era a New York, nel suo studio, mentre controllava dei dati al computer, leggendo con gli occhiali da vista lo schermo.
Astra sorrise alla segretaria di Alex stringendosi bene il soprabito rosso. Poi bussò alla porta.
“Si? Prego” Alex tenne ancora lo sguardo sullo schermo.
Astra entrò sorridendo e chiuse la porta verso di lei "Buon compleanno Alexandra"
“Chi è?” Chiese sollevando lo sguardo.
Astra le sorrise ed aprì il soprabito per rivelare un body completamente di pizzo "Il tuo regalo" sorrise.
-Oh, cavolo- Alex strinse le mani sulla scrivania.
"Qualcosa che vuoi dire?" Sorrise ancora di più in modo quasi felino. Si avvicinava all’altra come una pantera alla preda.
“Ciao?” Alex ingoiò guardandola.
"Ciao" si chinò a baciarla "Chiudi gli occhi"
“E come faccio, ti sei vista?”
Le baciò il collo togliendole gli occhiali "Prometto che ne varrà la pena"
Alex chiuse gli occhi e attese “Si?”
Astra iniziò a girarle intorno, per poi metterle le mani sulle spalle e farle scendere giù.
“Tesoro” Alex boccheggiò.
"Si?" Fece girare la sedia in modo da averla di fronte. Fece scorrere via il soprabito per poi mettersi a cavalcioni della rossa.
“Astra” le accarezzò le cosce sode.
"Gli occhi chiusi dottoressa" le batté il dito sul naso, per poi scendere a sfiorarle il collo.
“Okay sono chiusi”
"Perfetto" le mani che le slacciavano la camicia.
Alex si morse il labbro e la lasciò fare “Sei bellissima te l’ho detto?”
"Oggi? Non ancora" le mani leggere sulla pelle dello sterno.
“Peccato io abbia visto così poco” sorrise accarezzandole il sedere.
"Vedrai di più, tra un po’" le levò le mani dal fondoschiena e le posò sui braccioli "Queste qui" Poi con le labbra scese sul collo e poi iniziò a mordicchiare lo sterno.
Alex sentì quel movimento e strinse i braccioli al contatto delle labbra di Astra sulla sua pelle.
La bruna baciò e morse un po’ mentre le mani finivano di togliere la camicia.
La rossa di mosse appena per aiutare l’altra a sfilarle la camicia “Tesoro hai chiuso la porta?”
"Certo" sorrise e le baciò sopra i seni. Per poi tirarsi su "Ora puoi aprire gli occhi"
Alex li aprì piano e la guardò “Hai tagliato i capelli!” Sorrise quasi timorosa di staccare le mani dai braccioli.
"Puoi toccarli" sorrise mentre le accarezzava il ventre.
“Sono morbidi come sempre” sospirò a quelle mani che la sfioravano appena.
Astra rise e si passò la lingua sulle labbra "Allora ti sta piacendo la sorpresa?"
“La più bella della mia vita” sorrise accarezzandole il viso e guardandola intensamente negli occhi “Ti amo”
Si abbassò a baciarla "Addirittura la più bella della tua vita? Adulatrice"
“È la verità! Non mi aspettavo certo che una donna come te, si donasse a me”
"Mhmm e continuano i complimenti" sorrise.
“Allora in cosa consiste questa sorpresa?” Portò le mani sul sedere dove non aveva potuto tenerle prima.
"Beh, prima di tutto, stava nel farti prendere un infarto. Secondo andrei ad improvvisazione ... ma devi stare molto calma, c'è la tua segretaria oltre quel muro" sorrise mentre una mano slacciava i pantaloni.
“Infarto quasi...” sorrise “Improvvisazione ehm” boccheggiò quando quella mano si mosse lesta “Non so se riesco...” si morse il labbro.
"Beh, nel caso non ci riuscissi e ti dessero problemi c'è sempre un posto alla Inze Security" sorrise mentre la mano scendeva sempre più giù.
“Non sarebbe una buona idea lavorare per te! Sai non si dovrebbero avere rapporti sentimentali sul posto di lavoro...” le mordicchiò una spalla, sentendo quella mano ancora muoversi “Cosa cerchi...?” La punzecchiò.
"Oh lo so. Ma sono sicura che il capo non avrà nulla da dire" sorrise mentre iniziava a stuzzicare l’altra "Alexandra... così bagnata per me?"
“Oh signore” la rossa strinse la mano sulla schiena bassa della donna e la guardò “Te l’ho detto tesoro, sei un regalo graditissimo” ansimò.
Sorrise e prese a baciarla mentre cominciava a fare l’amore con lei.
Alex non aspettò tanto a lasciarsi andare all’altra. La dolcezza e la maestria erano combinate in Astra. Riprendendosi, sollevò la donna e la distese sull’ampia scrivania. Accarezzò quel corpo meraviglioso e sganciò il body. Ammirò estasiata ciò che le cosce di Astra mostravano e senza molte cerimonie, si immerse lì dove sapeva, che adesso l’altra aveva bisogno...
"Rao! Non perdi tempo, brave one?" Alex sapeva come toccarla, e caspita se la toccava bene.
“Beh, sai? Un peccato non usufruire di tutto il regalo” sospirò sulla sua gemma per poi prenderla tra le labbra.
Si portò un pugno in bocca per non gemere ad alta voce.
Alex guardando quella scena, seppe che doveva farle tutto quello che poteva. Mosse labbra e lingua in maniera estenuante, per condurla al massimo del piacere...
Astra venne mordendosi la mano, mentre l’altra sulla testa di Alex stringeva i capelli.
Cercò di rilassarsi prendendo profondi respiri.
Alex la tirò a sedere su di sé “Stai bene generale?”
La baciò dolcemente per poi guardarla "Perfettamente. Tu?"
Le accarezzò le spalle “Sei fantastica” si leccò le labbra.
“Alex?” Kara entrò senza bussare e si bloccò sul ciglio della porta “Oddio...scusate” gesticolò chiudendo la porta.
Alex aveva tentato di coprire Astra “Avevi chiuso...” alzò un sopracciglio.
"Io pensavo di sì" Guardò in cagnesco la chiave ancora sulla porta.
Poi guardò l’orologio "Devo comunque andare... nel frattempo chiederò alla mia assistente di trovarmi una buona terapista per Kara"
“Aspetta non...ceniamo insieme stasera?” La guardò mentre si sistemava il cappotto rosso “Dio sei una favola” disse impegnata con la camicia, sennò l’avrebbe toccata di nuovo.
“Perché una terapista?” Chiese preoccupata.
"Quanto pensi che brontolerà dopo averci visto così?" sorrise per poi chinarsi e darle un altro bacio.
"Non ha visto niente" sorrise accarezzandole il viso "Sei sexy quando sei arrabbiata"
Rise "Ci vediamo stasera" e uscì.
 
-
 
Kara aveva ricevuto una chiamata di Sam. A quanto pare Lena si era chiusa nella camera d’albergo e non dava segni di volerne uscire. Dovevano fare un’uscita a quattro, Sam con Lucy e Kara con Lena. Il capo della sicurezza voleva conoscere la donna che aveva fatto battere il cuore reale.
Di tutto punto, Kara che era già pronta, disse a Sam che sarebbe arrivata quanto prima...
Lena era sotto un mucchio di coperte stesa sul suo divano mentre aveva messo su un film.
Kara arrivò una mezzoretta dopo “Ti ha almeno risposto?” Disse mentre trafficava con qualcosa in tasca.
"No. A meno che urlarmi di andare via non sia una risposta" le rispose Sam.
“Tranquilla” macchinò per aprire la porta “Ci penso io”
Sam strinse le spalle e se ne andò, sperava che la cugina non staccasse la testa alla bionda.
“Ehi? Si può?” Disse Kara entrando cautamente.
"Andate via tutti!" Ringhiò il bozzolo di coperte da cui provenne un cuscino che si proiettò verso Kara.
Kara quasi rise a quel cumulo di coperte e prese al volo il cuscino “Piccola?”
Il bozzolo si ritirò ancora di più, poi una specie di testa spuntò dalle coperte "O va via o vieni a coccolarmi"
Kara si morse il labbro, era così strano vederla così, così umana “Sono qui apposta” sorrise levandosi gli stivaletti “Mi fai spazio?”
Il bozzolo si mosse un po’ lasciandole spazio e un lembo per infilarsi sotto.
“Oh è bello caldo qui” sorrise passandole una mano dietro la schiena “È quello che penso?”
"Se mi stai chiedendo se sono incinta. No" Lena si accoccolò all’altra.
“Lo so, non ho ancora questo tipo di potere” ridacchiò baciandole la testa.
Lena rise "Oh le cose che non sai di Thorul" Mentre faceva il cosplay di un polpo addosso alla bionda.
“Uhm Vampirella, ma anche polipetto” sorrise baciandola tra i capelli “Cosa guardi?”
"L’amore non va in vacanza"
“Oh, ti vuoi proprio fare male” la tenne stretta coccolandola dolcemente “Anche Alex guarda questi film”
"Si lo so. Me lo ha consigliato lei"
Il film andò un po’ avanti "Guarda, guarda quello stronzo di Jasper! Ma chi pensi di essere la dea scesa in terra?!"
“Ehi calma” sorrise baciandole una spalla.
"Ma guardaloo... che faccia da schiaffi. Jack Back è molto meglioo"
“Concordo” sorrise tenendola stretta a sé.
"Aww guardali che carini"
Kara si era imbambolata a guardala, era così bella.
Verso la fine del film Lena aveva gli occhi lucidi, ma si stava anche addormentando sopra l’altra.
Kara la fece sdraiare su di sé e pian piano sentì il suo respiro farsi leggero.
Lena coccolata dalla sua ragazza si abbandonò al sonno.
“Buonanotte principessa” la coprì tenendola stretta dolcemente “Ti amo”

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Capitolo 9
*** 9 ***


9
 
Kara aveva invitato Lena a fare colazione con lei a National City. Era un mese che non si vedevano, e ne sentiva la mancanza. Era intenta a leggere un quotidiano.
Qualcuno toccò la spalla di Kara "Hey Supergirl"
"Chi...Oh dottoressa Snow...Che piacere?" Lo era? Kara non lo sapeva, si erano lasciate malamente, anni prima, ma ormai era acqua passata.
"Dai Kar non fare quella faccia. Non ti lascerò contro un sacchetto di surgelati" rise.
"Lo spero" la guardò mettendosi in piedi e lasciandola accomodarsi.
"Sono passati tanti anni. Siamo persone diverse... come stai?" Si sedette sul bordo della sedia.
“Sto bene..." doveva dirle che stava aspettando, ma le sembrava maleducato.
"Sembri tesa? Mi sono seduta sul posto di qualcuno che non devi incontrare?"
"Cosa? No, no, cioè no che vai a pensare" la guardò come era bella "Solo che sto aspettando una persona..."
"Oh. Sono felice per te" sorrise "È speciale?"
Kara la osservò, decisamente erano cambiate, la bionda fece un timido sorriso "Iris?"
"Ci siamo sposate l’anno scorso. Una cerimonia intima" la guardò "Anche se siamo cambiate... vorrei comunque chiederti scusa per come sono andate le cose... non...non avrei mai dovuto tradirti come sfogo"
"Oh congratulazioni" Kara sorrise "Forse me la sono andata a cercare..." ammise.
Vide la moglie arrivare "Beh è stato bello rivederti " si alzò.
"Cait, restate" sorrise a Iris "Ciao" ce l'aveva avuta a morte con la ragazza, ma alla fine parte della colpa era la propria.
"Non possiamo. Iris ha un incontro importante " sorrise "Beh ci si vede in giro"
"Okay va bene" si mise in piedi per salutarla con un abbraccio.
Appena Cait si alzò e abbracciò Kara, Lena entrò. Guardò la scena con un sopracciglio alzato, quell’abbraccio era troppo familiare, quella la stava decisamente palpando.
Kara si sentì osservata e si staccò dall'abbraccio e vide Lena "Ehi" sorrise a Caitlin "Ti presento la mia ragazza" la invitò ad avvicinarsi.
Lena si raddrizzò e fece uscire Lena Luthor. Sorrise "Salve"
"Molto piacere, Iris West" disse l'altra accanto a sua moglie.
"Piacere mio" sorrise ancora. Sembrava più un lupo in quel momento. Strinse la mano ad entrambe le sconosciute.
Caitlin avvertendo l’atmosfera artica sorrise e tirò via la moglie "Dobbiamo andare è stato bello incontrarvi" e si allontanarono.
"Ciao" Kara, guardò Lena "Era un'amica con sua moglie" dirle all'istante che era la sua ex non le sembrava consono, non aveva mai visto quello sguardo di Lena, e ne era intimorita, gelosia poteva carpirne.
"Solo un amica?" Disse sedendosi compostamente e ordinando un caffè.
"Era la mia ex..."disse guardandola -Oh andiamo Kara Zor-el, non ti fare intimorire da una scenata di gelosia, perché questo è, su-
"Ah..." e prese ad esaminare il menù del caffè -Lena? Toc toc! Lena? Non puoi voler far sparire tutti quelli che la toccano. Magari non è lei quella che le ha fatto male-
"Lena...piccola...ascolta...ci siamo incontrate per caso" la guardò con un sorriso dolce, del resto non aveva fatto niente di male.
"Mhmm" - Lena... dai... guarda che occhioni da cucciolo. Però poteva almeno fermarla quando si stava avvinghiando -
"Cosa hai visto?" le chiese mentre le accarezzava incerta una spalla.
Lena mise da parte il menù "Cosa pensi che abbia visto?"
"Che mi stava abbracciando"
"Abbracciando ... non è il termine che userei... ma c’era anche una giornalista lì accanto... o sbaglio?" Gli occhi ora erano due stiletti di ghiaccio.
"Ha un modo particolare di abbracciare..." L'aveva sentito, ma non capiva che motivo avesse avuto "Sì, la West è una giornalista, perché?
"Particolare?"
"Lena...senti mi dispiace...avrei dovuto salutarla con una stretta di mano”
- Lena ora stai facendo la stupida - "Scusami... " sospirò "È che ti ho visto abbracciarla e poi ho visto il cartellino dell’altra... non so cosa ho pensato"
"Ehi è tutto okay" Kara si porse a darle un bacio "Buongiorno straniera" sorrise.
Lena sorrise e ricambiò "Buongiorno dolcezza"
"Mi sei mancata" sorrise guardandola "Questi occhiali ti donano un sacco, sei così sexy”
"Anche tu mi sei mancata. Per fortuna ho avuto questo nuovo accordo da fare con il tuo governo. Sembrano capaci di perdere qualsiasi documento" sbuffò "Anche tu non sei male" rise.
Kara si allontanò quando il cameriere arrivò e ordinò un qualcosa di fresco.
Lena si appoggiò alla spalla dell’altra "Allora com'è andata? Astra e Alex sono ancora fuori?"
"Partono oggi, mia zia non sa neanche cosa l'aspetta”
"Povera Astra... non avremmo mai far dovuto conoscere Alex e Sam. Giuro quelle due sono diaboliche"
"Che male c'è? Sono certa che mia zia si divertirà" ridacchiò.
Lena rise "Probabilmente sì"
"Noi vogliamo andare a divertirci stasera? Ti va?" la guardò maliziosa.
"Mhmm quello sguardo Miss Zor-el" sorrise baciandole la guancia
"Dai bevi il caffè sennò si fredda"
 
***
 
Una Lena nuda e addormentata era abbracciata ad un altrettanto svestita e inconscia Kara. La luce del giorno aveva iniziato a filtrare da qualche ora ma non aveva turbato nessuna delle due. L'idillio venne rotto dallo squillo del telefono della corvina. La proprietaria si rigirò e si rintanò ancora di più tra le braccia della sua amante. Ma quello continuò imperterrito. Alla cieca lo prese "Mhmm Lena Luthor. Come posso aiutarla?"
"Lee... Non è che per caso hai visto il giornale stamattina?"
Kara si mosse nel letto, sentendo la voce di Lena "Piccola è domenica..."
“No”, sbadigliò "Mi hai svegliata tu ora. Sono ancora a letto con la mia ragazza ancora molto nuda" sorrise all'altra accarezzandole la testa " Perché?"
"Mhmm forse faresti meglio a vedere..."
Lena si girò verso Kara "Dolcezza non è che potresti prestarmi il tuo telefono?"
"Uhm" Kara lo recuperò a tentoni dal comodino e glielo passò "Che succede?" si destò e la guardò, sedendosi al suo fianco.
"Non saprei" mettendo il suo telefono tra la spalla e l'orecchio. Aprì la pagina chiesta e rimase pietrificata. In prima pagina su uno dei più importanti quotidiani americani capeggiava una foto di lei e di Kara il giorno prima al caffè. Il titolo recitava "Finalmente la principessa di ghiaccio sembra aver trovato un’amica... o è solo un’altra Lex?" il telefono le scivolò tra le mani finendo con un tonfo sul materasso.
"Lee?" la chiamò Sam, ma non ricevette risposta.
Kara guardò quella foto e quel titolo "Lena?" la bionda inchiodò lo sguardo a quello dell'altra. Poteva dire che probabilmente le stava venendo un attacco di panico, continuare a leggere l'articolo o destare la sua ragazza? "Lee..."
La corvina era pietrificata. Con voce tombale chiese a Sam "Quante probabilità ci sono?"
Sam sapeva a che si riferiva "Salgono ogni minuto che passa"
"Dannazzione!" si riprese "Voglio sapere chi è e voglio che quell'articolo sia rimosso. Voglio contenere i danni... Cercare di non farglielo sapere..."
"Farò quello che posso Lee" chiuse la chiamata.
Lena si mise la testa tra le mani e lanciò via il telefono "Non adesso. Non così presto"
Kara aveva visto quello sguardo all'inizio dei loro incontri "Lee..." la bionda aveva paura di toccarla, per non farla crollare ulteriormente "Posso fare qualcosa?" erano state distratte quel giorno, scosse la testa ad un pensiero, che le entrò nel cervello come una lama.
“Puoi solo abbracciarmi?" non alzò lo sguardo troppo umiliata in quel momento.
"Certo tesoro" Kara le avvolse un braccio sulle spalle e la tirò sul suo petto, ancora seduta al fianco della sua ragazza "Non credere a nulla di quello che scrivono"
Lena non rispose, il telefono squillò di nuovo. Lo prese e mise il vivavoce "Lee. Il nome della giornalista è Iris West. L'articolo è stato tolto ma... non ho fatto in tempo ad avvisare Lucy... C'è una chiamata per te sulla linea sicura... "
Lena si irrigidì "Quanto tempo ho?"
"Cinque minuti forse"
"Va bene, tra cinque minuti richiamami e passamela..."chiuse la chiamata e si alzò dal letto.
Kara ebbe un moto di furia, ma si tenne calma per Lena. Doveva capire cosa stesse per succedere. Quando l'altra si alzò la imitò vestendosi "Lee parlami, per favore..."
"Non ora Kara... Posso utilizzare il tuo studio?" mentre si metteva una maglietta.
"Sì certo..." la lasciò andare sedendosi stancamente ai piedi del letto. Stava per scoppiare un casino, lo percepiva, prese il cellulare che Lena aveva lanciato e iniziò a scrivere un messaggio.
*Alex, sta per succedere un casino* ma non lo inviò, non voleva disturbare la loro vacanza.
Lena si riscosse un attimo dal suo stato ed andò verso l'altra le prese il viso tra le mani e le baciò la fronte "Scusa"
Kara tenne le mani sulle braccia dell'altra "Mi dispiace" era sincera.
Lena la guardò e le diede un altro bacio, per poi allontanarsi. Si diresse verso lo studio e chiuse la porta dietro di sé.
Kara si morse furiosamente il labbro, e tentò di mantenere la calma. Cercò di non tornare a leggere l'articolo o quella furia che aveva inglobato in un angolino del suo essere, per il bene di Lena, sarebbe esplosa e non sapeva cosa sarebbe potuto succedere...
 
 
Un’ora dopo Lena uscì dallo studio. Si avvicinò alla finestra e guardò fuori. La sua espressione, il suo linguaggio del corpo erano completamente neutri, completamente spenti.
Kara si era rivestita, nel frattempo aveva solo bevuto un caffè e rifatto il letto.  Era chiaro che qualcosa non fosse andata, Lena era glaciale appena uscita dallo studio. Non sapeva se richiamarla, forse sapeva come stava per finire, come aveva pensato fin dall'inizio, non doveva innamorarsi di lei, doveva dimenticarsela dopo il tramonto...
Lena si passò una mano tra i capelli, vedendo un movimento con la coda dell’occhio si voltò di scatto, pugni alzati. Si rese conto solo in un secondo momento chi fosse "Dee scusa... non volevo provare a darti un cazzotto"
"Siamo un po' tese, eh?" disse per tentare un approccio diverso a quella situazione "Ti saresti fatta male comunque" ammise.
Lena sorrise, alzò una mano ad accarezzare il volto di Kara osservandola in silenzio per qualche minuto.
"Era... era mia madre... sarebbe meglio dire la regina"
"Sì, l'avevo capito" poggiò il viso a quel tocco "Lee?" non voleva dirle chiaramente che stava morendo nell'attesa di un qualche chiarimento.
"Possiamo sederci?"
"E' così grave vero?" non sarebbe riuscita a sedersi, ma lo fece, per Lena.
Lena sospirò "Sai che non ho voluto che la stampa lo sapesse, perché non volevo farti affrontare tutti i miei problemi. La corte, mia madre, la mia vita e tutto il resto. Lo sai questo vero? Non è mai stato perché mi vergognassi di te, mai nemmeno un singolo minuto" Le prese le mani.
Kara sentì quel tocco delicato, e la voce di Lena, era diversa, era tremante, un tremolio spaventato, non come la conosceva di solito "Sarei disposta a tutto per te...Lena"
"Non è così semplice" sospirò "Non stavolta... Lex è un discorso diverso, ma io... " le lasciò le mani "e poi i tuoi legami col DEO..."
-Cazzo lei lo sapeva- Kara la sentì allontanarsi nel momento in cui quelle mani abbandonarono le sue "Ci stiamo lasciando vero?"
"Io... non vorrei che succedesse... ma..." si strinse a sé, un dolore lancinante le stava sfondando la cassa toracica, ma non poteva lasciarlo fuori. Doveva proteggere Kara a qualsiasi costo.
Kara si mise in piedi, con difficoltà perché il suo corpo tremava "Se è questo che serve va bene" -Dovevi aspettartelo Zor-el, è una principessa, non sei nulla in confronto- "Ti chiamo un taxi"
"Kara... io..." - smettila Lena non puoi dirglielo, non puoi trascinarla in tutto questo- "... Prenderò la mia roba, non serve Sam ha mandato una macchina"
"Ok" Kara aveva un qualcosa che le stava lacerando il cuore. A cosa sarebbe servito continuare a guardarla? Avrebbe solo lacerato il suo cuore che stava andando a pezzi... le diede le spalle, vigliaccamente poggiandosi al mobiletto della cucina.
Lena si era rivestita, vide Kara di spalle, allungò una mano per toccarla, ma si fermò a pochi centimetri dalla schiena. Piegando un dito l'avrebbe toccata ma non lo fece. Si ritirò "Ti auguro ogni bene... e che tu possa trovare qualcuno... più degno di me" prese la giacca ed uscì. Non notò troppo presa dal suo dolore di aver lasciato la sua collanina con il simbolo delle dee. Si tenne insieme fino alla porta, mise una faccia fredda vedendo i giornalisti. Entrò nella macchina quasi non accorgendosene, sentendo solo il rumore ovattato e il corpo di Reign che la spingeva dentro. Solo in quel momento pressata tra le persone a cui teneva di più si permise di crollare.
"Oh Lee" Sam la strinse in un abbraccio.
 
Kara percepì la sua vicinanza ma non si voltò. Non riuscì a fare nulla, avrebbe dovuto correrle dietro, baciarla un’ultima volta, ma rimase ferma, immobile. Sentì solo lo sfrecciare della macchina che ripartiva, e un singhiozzo uscì dalle sue labbra.
 
-
 
"Pensavi che non mi sarei ricordata del tuo compleanno, Generale?" disse Alex fasciata in un abito da sera lungo.
"Ah, beh. Te l'ho detto solo una volta..." sorrise nel suo smoking.
Alex tentò di tenere la mascella stabile e sorrise "Ho una buona memoria...Vogliamo andare?" le porse la mano.
"Certo" prese la mano gliela baciò e portò il suo braccio a cingerle i fianchi "Allora ti piace Roma?"
“È uno splendore, come te" sorrise baciandola.
Astra rispose al bacio "Sapevo che aprire una sede a Roma aveva i suoi vantaggi... portarci la mia ragazza"
"Non ci hai mai portato nessuna qui?" disse mentre uscivano. Aveva un qualcosa che le frullava nella testa ma non voleva ancora chiedere.
"No mai" sorrise "Cosa c'è, è tutto il giorno che ti vedo pensierosa..."
"C'è una cosa che vorrei chiederti" Alex la guardò, ormai sedute nella macchina che le avrebbe condotte al ristorante in.
"Dimmi tutto" le mise un braccio sulle spalle.
"Qualcosa non mi torna della Inze Security" disse guardandola attentamente per capirne una reazione.
"In che senso?" piegò la testa di lato.
"Non capisco ancora cosa ci facesse Hank, durante il mio salvataggio”
“È un amico, mi ha aiutato" la guardò negli occhi cercando di capire cosa volesse cercare.
"Astra, c'è qualcosa di più grosso? A me puoi dirlo, insomma..."
"Mhmm cosa dovrebbe esserci?" - Non poteva dirle del DEO-
"Oh aspetta è il mio cellulare...scusami un secondo" recuperò la pochette.
- Grazie Rao! - sospirò Astra.
Era un messaggio di Sam *Lexy mi dispiace rovinare la tua vacanza. Ma Kara e Lena si sono lasciate.... Ci sono tanti motivi... ma il fattore scatenante è questo: (link dell articolo)*
"Astra?" Alex le mostrò il messaggio e dopo poco aprirono assieme il link "Cazzo"
"No non.. cazz! Kara sarà distrutta" aveva già in mano il telefono per chiamare il pilota del jet.
“La chiamo” cercò di stare tranquilla.
"Ok io sistemo il resto"
 
***
 
Kara aveva staccato il telefono, non voleva parlare con nessuno. E aveva obbligato Alex a non tornare per lei.
Tutto negli uffici del Tribune era in ordine anzi alcuni si complimentavano con Iris per lo scoop.
Kara aveva più e più volte represso l'istinto di andare da Iris West e sputarle addosso tutta la sua rabbia. Pensava ancora allo sguardo di Lena, ai suoi occhi, stringendo in mano quella collanina, che qualche sera prima, la corvina aveva indossavo come unico accessorio, apparendo alla bionda, come le dee l'avevano fatta.
Iris sbuffò di frustrazione quando sentì che l’articolo era stato rimosso. Qualcosa del gruppo legale. Era pronta a dargli battaglia, ma prima voleva un caffè.
 
Kara afferrò le chiavi della moto e scese in garage a recuperarla.
Iris si fermò da Noonas e mandò un messaggio alla moglie dicendo che aveva fatto un grandissimo scoop. Doveva informarla dopo tutto era tutto grazie a lei. Chissà se le avrebbero dato la promozione ora.
Kara arrestò la moto davanti al Tribune, questa Iris l'avrebbe pagata.
In quel momento Iris stava per entrare nel palazzo.
"Tu" si era tolta il casco, lanciandolo di lato, e prendendo Iris, per la gola atterrandola al muro "Dammi un buon motivo per non darti un pugno, su quel faccino"
"Che...che stai facendo? Staccati!"
"Dammi un buon motivo" Kara era furiosa come una valchiria nordica "Hai rovinato tutto per la tua fottutissima carriera. Non ti era bastato portarmi via Caitlin, adesso anche lei" pronunciare il nome di Lena, avrebbe significato provare di nuovo quella stretta allo sterno.
"Io non ho fatto nulla! Ho fatto solo il mio lavoro. Cos'è ha avuto paura e ti ha scaricato? Non sei abbastanza nemmeno per lei Zor-el?"
Kara non ci vide più e la strattonò vigorosamente "Tu hai rovinato la mia vita, due volte" si avvicinò ancora minacciosa al suo viso "Se non ti riempio di botte è per Caitlin. E tu non hai neanche idea di che torto hai fatto. Bastarda"
"Tu non ha..."
"Kara?" Una voce dietro di loro.
Si girarono e davanti a loro c'era il premio Pulitzer Lois Lane, direttore del Tribune ed ex professoressa di Kara.
Kara si voltò, vide quella donna, la riconobbe all'istante, come non farlo? Aveva avuto una cotta per anni per lei "Professoressa Lane?"
"Non più Kara. Ma posso sapere perché stai cercando di strozzare uno dei miei dipendenti" si avvicinò.
Kara si era allontanata da quella iena "Se lo faccia dire dalla sua dipendente" C'era da aspettarselo che non avrebbe preso le sue difese, aveva sempre ritenuto Kara lesta all'ira.
Lois guardò Iris.
"È per l’articolo che avete fatto cancellare stamattina " sputò l’altra.
"C'erano buone ragioni per farlo a cominciare da quella della sicurezza nazionale di un altro paese su suolo americano. Mi chiedo perché la teniamo ancora in giro, se non sa scrivere altro che pezzi scandalistici e passarli sottobanco a suoi amici per farli pubblicare senza passare prima dal mio ufficio" la freddò la mora.
Kara quasi rise a quel freddato della Lane “Tolgo il disturbo” indossò il casco e si avviò alla sua moto -Fanculo a te West-
Lois lanciò un’occhiata a Iris "Dentro ora e rimanga lì " si avvio verso la bionda "Kara possiamo parlare?"
"E di cosa direttore Lane?" disse pronta a partire, voleva allontanarsi da lì.
"Possiamo prendere un tè come ai vecchi tempi?"
“Non mi sembra il caso” poi la guardò e le dispiacque per il suo tono “Mi dispiace. Offro io però” lasciò la moto e si portò dietro il casco.
"No no andremo nel mio ufficio. Sia mai che mi faccia vedere in una caffetteria piena di Hipster" sbuffò.
“Oh, non sia mai” ridacchiò Kara seguendola.
 
 
Si accomodarono e Lois iniziò a fare l’infuso "Sempre infuso di menta e ginepro?"
“Uhm si, passa il tempo, ma è sempre quello il mio preferito”
"Bene..." le porse la tazza "Allora ti ho lasciato come promettente donna pronta ad affrontare il mondo... e ora ti ritrovo ad attaccare i miei giornalisti al muro. Cosa è successo?" la guardò "Premetto che non sapevamo nulla dell'articolo, ce ne siamo accorti solo verso le 10, c’è voluto molto per levarlo"
“Quindi sa già cosa c’è scritto no?” Kara prese la tazza restando in piedi in attesa.
"Siediti" le sorrise facendo lo stesso "Si, ma non so quanto è vero e non so come è andata la tua vita in questi anni, sei stata una delle mie migliori studentesse"
Kara si sedette solo all'invito, era un’abitudine, vecchia a morire. A quelle parole strinse le dita sulla tazza "Non l'ho letto, mi avrebbe fatto troppo male..." chinò il viso.
"Cosa non hai detto? Cosa ti avrebbe fatto male?"
"Io e la principessa di Thorul, stavamo assieme, siamo state attente che nessuno lo sapesse e poi..." mosse la mano in direzione della porta alludendo alla West.
"Mi dispiace molto" le accarezzò le spalle "Di solito non pubblichiamo queste cose, ma è riuscita a scavalcarci. Avvierò un’indagine interna.... ma oramai il danno è fatto. La principessa se n'è dovuta andare vero?"
"Evidentemente voleva colpire me, non è la prima volta" tentò di non rompere la tazza tanta era la rabbia.
Le posò una mano sulle sue "Kara... Ti ha mai portato a qualcosa la rabbia?"
"Stavo così bene con lei Lois..." sospirò "Adesso non so più cosa fare" la guardò "Mi ero detta *non innamorarti di lei* e invece è quello che è successo. E adesso è andato tutto in malora”
"Oh non ci si innamora mai di chi si dovrebbe... Vuoi lasciare che qualcun'altro ti rovini la vita? Prenditi una settimana soffri come un cane. Poi riinizia a vivere Kara. Sei una donna forte e indipendente"
"Sono giorni già che soffro, e non voglio più" la guardò "Tu come stai?" voleva sviare il discorso.
"Ah ah ah. Ti permetto di cambiare argomento per ora. Ma voglio sapere come stai capito? E non pensare di fuggirmi di nuovo e voglio che ci risentiamo ok? Aggiornamenti costanti" le accarezzò la mano.
"Lois...al momento sono rotta...come vuoi che stia?"
"Non si è rotti per sempre" le sorrise poi si alzò "Allora c'è qualcos'altro che posso fare per te?”
"Vorrei solo sapere se sta bene, ma Alex non c'è...era lei che parlava con Sam, la sua segretaria...insomma"
"Ho una vecchia .... amica a Thorul. Se vuoi posso chiederle qualcosa... "
"Non è azzardato?"
"Lena non lo saprà. Lo sapremo solo noi?" avvicinò la mano al telefono.
"Sì, d'accordo" la guardò lasciandola fare.
Pochi minuti dopo Lois chiuse il telefono "Sta bene. Sta per atterrare a Cadames" si chiese se era meglio che glielo dicesse che la regina era già sul sentiero di guerra "Accetti un consiglio?"
"Qualcuno mi vuole morta?" chiese guardandola.
"No... ma sarai nel mirino di molta gente.... Thorul è molto ambita, soprattutto la sua erede. Lavori ancora con tua zia Astra fatti mandare in qualche posto senza nome, qualche missione anonima, sparisci per un po’..."
"Mia zia stava annullando il suo viaggio a Roma per me..." sospirò "Me ne andrò come dici..."
"Kara ora devi pensare alla tua sicurezza e riprenderti. Non ti dico di dimenticarla, ma di conviverci"
"Ci proverò Lois, ci proverò" si mise in piedi "Grazie per la tisana" la guardò "Ci sentiamo"
"Ci sentiamo Kara" sorrise lasciandola andare.
 
***
 
Astra suonò alla porta di Kara, impaziente. Doveva vedere sua nipote.
"E' aperto" Kara era intenta a fare le valigie.
"Dove diamine stai andando?" La placcò la zia in un abbraccio.
"Zia mollami, per favore" non avrebbe pianto di nuovo, non di nuovo.
"Col cacchio" la strinse di più a sé "Dove vai senza di me eh?"
Kara tentò di divincolarsi "Astra sono seria, ho bisogno di staccare...mi prendo una vacanza"
"No. Ti conosco Kara, stai per ficcarti in qualche altro guaio. Siamo una famiglia e ci aiutiamo l'un l’altra"
"Cosa? Andarmene per qualche tempo è la soluzione migliore, sono un bersaglio o vuoi che mi chiuda in casa?"
"Verrai con me devo andare in Australia per una nuova base DEO. Kara guardami, sono tua zia guardami negli occhi"
"Se lo facessi, crollerei di nuovo, e mi sento già abbastanza uno schifo così”
"Ti ho proprio cresciuta io" Le dette un bacio sulla fronte.
Kara si strinse a lei "Speravo fosse quella giusta"
"Magari lo è.. solo che non era il momento giusto" le accarezzò la testa "Avrò pietà per la prossima donna con cui ti metterai... perché il tuo cuore non sarà mai veramente suo”
Kara non disse nulla, ma restò in quell'abbraccio. Era stata dura i primi giorni, sentiva ancora il profumo inconfondibile di Lena tra le lenzuola. Aveva lanciato quella collana in un angolo di un cassetto. Avrebbe voluto indossarla, ma che senso avrebbe avuto? Era crollata solo in quel momento tra le braccia della zia.
Astra la coccolò. Un’ora dopo entrò Alex. Le trovò abbracciate sul letto, vi salì e si stese al lato della sua migliore amica abbracciandola.
Kara forse non aveva mai pianto così "L'altra volta avevo sbagliato, mi ero comportata uno schifo con Caitlin e lei mi ha tradito" sospirò ovvio che non era mica giusto "Adesso ero felice, e anche lei lo era...”
Astra e Alex non dissero nulla lasciandola sfogare e tenendola stretta. Si guardarono negli occhi, sapevano che sarebbero state lì a guarirla e al suo fianco.
- è ora di dire ad Alex del DEO - pensò Astra
 
***
 
Un anno e mezzo dopo
 
Lena ascoltò distratta mentre Cat, il PR della famiglia reale, le spiegava come avrebbe dovuto comportarsi con l'uscita con Felicity. Poco dopo che aveva rotto con Kara sua madre aveva stipulato un contratto matrimoniale con gli Smoak. Glielo aveva detto soltanto mesi dopo. Felicity e Lena si erano incontrate, entrambe avevano capito che erano innamorate di qualcun'altro, entrambe senza la possibilità di fuggire. Avevano stretto una sincera amicizia, ma capivano che non si sarebbero mai innamorate l'una dell'altra, il loro cuore piangeva dopo aver conosciuto l'amore sincero. Aveva provato a baciare Felicity, ma le sue labbra erano semplicemente sbagliate, non erano quelle di Kara
Ora per colpa dell’ennesimo scandalo di Lex avrebbero dovuto anticipare le nozze, almeno quelle civili che si sarebbero tenute in Australia, e poi quelle trionfali e religiose in Thorul.
Nessuna delle due ne era felice, ma almeno Felicity ogni tanto riusciva ad intravedere il suo ex amante, ma lei no. Da un anno Kara era scomparsa per i più, Lucy diceva DEO, ma non c'era giorno che non ci pensasse.
 
 
 
Kara aveva accettato di seguire sua zia in Australia e ci prese pianta fissa. Qui aveva conosciuto un'altra donna, tratti italici, non tipici di quella zona, ma che alla fine l'avevano attirata tra le sue lenzuola. Beh, ma la bionda questa volta ci sarebbe andata con i piedi di piombo, nessun innamoramento, stava bene con Siobhan, ma niente di più.
Quella mattina, come sua consuetudine, accese il telegiornale, e la tazza che teneva tra le mani le si sbriciolò tra le mani, il rumore dei pezzi che andavano in frantumi attirarono la donna in cucina.
 
 
L'uscita doveva essere breve e pubblica, un finto appuntamento al caffè. Ma Lena sentiva che qualcosa non quadrava appena entrata nel locale, fece in tempo a girarsi verso Reign che la vide buttarsi verso di lei mentre sentiva il rumore di uno sparo.
"Mettetevi al riparo" Reign guardò la corvina "Vai Lena"
Guardò la cugina che perdeva sangue, ma si mosse prese una pistola da uno degli agenti sotto copertura e prese sotto il braccio Felicity trascinandola via, mentre prendeva la mira e sparava all’aggressore.
"Dove hai imparato?" disse la biondona guardandola.
"Tre anni di accademia militare per tutti gli eredi al trono" Ringhiò.
"Chi credi, lo abbia mandato?" disse mentre cercava di avvicinarsi di nuovo al luogo "Sto chiamando un'ambulanza!”
"Bel colpo Lee" sussurrò Reign guardandola sana e salva.
“Hey guardami Reggie.  Non osare chiudere gli occhi! Sei una World Killer, tu li mangi i proiettili" mentre tamponava l’addome dell’altra con il suo blazer.
“Beh, cinque minuti non uccideranno nessuno" disse l'altra guardandola "Non aspettare a dire quello che provi cuginetta..."sorrise appena.
"Cosa? Stai delirando”
"Se dovessi morire, dì a Mick, che mi piace da impazzire" sorrise ed arrivò in quel momento l'ambulanza.
"Beh, glielo dirai tu stessa. E se non glielo dici glielo farò dire da Sam" rise.
"Non osare"
 
 
 
Sam compose un numero che purtroppo, negli ultimi mesi, usava raramente visto tutti gli impegni di Lena.
Alex non diede molta importanza allo schermo del telefono e rispose con il solito "Dottoressa Alex Danvers"
"Lexy! Allora sei viva"
"Sam?" Alex guardò lo schermo "Io si, a quanto pare anche tu"
Sam sorrise "Mi dispiace non è una chiamata sociale come al solito.... ma ho bisogno di un favore.... hai visto il telegiornale stamattina?"
“Ehm no Sammy, sono a lavoro” disse cercando un televisore ugualmente “Oddio Reign sta bene? Lena?” Lo chiese per circostanza, aveva fatto soffrire nonostante tutto la sua sorellina acquisita e questa cosa non le stava per nulla bene.
"Lena sta bene. Ma mia sorella è all’ospedale e non uscirà per un po’.... mi chiedevo se potessi chiedere alla tua compagna di mandarci qualcuno!"
“Non mi stai chiedendo di mandare Kara vero? Perché lei è proprio lì”
"Veramente?" Sinceramente stupita "No... non lo so... oddio magari se si rivedessero ... che casino ... con tutta questa storia del matrimonio combinato e la finta storia d’amore non ne posso più " sospirò strofinandosi la fronte.
“E credi che facendole incontrare risolveremmo qualcosa? Sono due idiote, Lena ligia al dovere e Kara scottata dall’amore” sospirò “Avviso subito”
"Non so più... non la riconosco più... Ha pianto ogni notte per sei mesi. Quando ha saputo che doveva sposarsi, ha vomitato per una settimana ed ora è in un completo stato di apatia " sbuffò "Però sì, mi faresti un grande favore mandando qualcuno... lascia decidere ad Astra se sia Kara o no"
“Dio è stata così male?” Si morse il labbro, allora anche lei la ama, pensò Alex “Manderà qualcuno al più presto, le ho mandato un messaggio e mi ha risposto così. Non esaurirti troppo amica”
"Grazie Lexy... spero che Kara stia meglio ... " sospirò sedendosi chiamare "Hanno appena finito di operare Reggie. Fammi sapere presto ok? E fatti sentire, non in messaggi telegrafici" rise e chiuse la chiamata.
 
 
Kara avevo visto quella notizia al mattino e adesso sua zia voleva lei lì! Primo per controllare come stesse Reign, glielo doveva e per fare il suo lavoro. In quel momento l’aveva odiata, mandarla a proteggere Lena Luthor, ma si una persona a caso.
 
Lo stava facendo, era davanti alla stanza che separava la sala d’attesa da quella del paziente. Aveva fatto un cenno a Reign, cosciente per un po’, la Luthor era a farsi medicare un taglio sul braccio.
Lena entrò nella stanza "Allora vecchia ca..." vide chi altro c’era nella stanza e sbiancò. Sam la osservava seduta al fianco della sorella. Lena come per istinto portò la mano dove una volta c'era la sua collanina, che non trovava da tempo. Deglutì di nuovo "Miss Zor-el"
“Miss Luthor? Sta bene? Vogliamo andare? Non deve prepararsi per il suo matrimonio civile?” Non la guardò neppure, aveva lo sguardo fisso su Reign. Ma aveva notato quel gesto, e non trasparì emozione.
Lena guardò Sam e disse un semplice "No!" Per poi uscire dalla stanza. Era già stata troppo male per quella donna.
“Non può allontanarsi, se non l’ha capito! Sono qui per la sua sicurezza, senza offesa signora Arias.”
 
Sam rivolgendosi alla sorella osservò la bionda uscire "Si amano ancora"
“È iniziata così tra loro” rise appena Reign.
 
Lena camminava a grandi falcate verso i garage.
“Le ho detto di fermarsi” Kara non le aveva lasciato fare neanche poca strada da sola.
"E io ho detto di no" erano nella tromba delle scale.
“Si sta comportando come un’adolescente Miss Luthor. Se sarò costretta la ammanetterò in macchina”
Lena si fermò di scatto e si girò guardandola negli occhi.
- Dee perché lo aveva fatto… quegli occhi.... ucciderò Sam -
“Finalmente” rimise le manette apposto “Devo riportarla in hotel” disse guardandola, non trasparendo nessun tipo di emozione.
Aveva la nausea, voleva vomitare quella situazione la stava stressando più di tutto. Forse avrebbe dovuto mangiare a cena ieri sera. Tutto iniziò ad assumere delle sfumature poco chiare intorno a lei mentre dovette prendere il corrimano per sostenersi "Senta Miss Zor-el. Prim... pr..." - perché era così scuro? – Svenne.
Kara la osservò, non aveva un bel colorito, quando la vide reggersi al corrimano, realizzò che Lena stava per svenire e scattò verso di lei, prendendola al volo “Ehi” la issò sulle braccia e la portò verso il furgoncino blindato della DEO, la fece stendere all’interno e poi recuperò una barretta di cioccolato “Miss?” Non ce la faceva a chiamarla Lena, faceva ancora troppo male...
 
 
Lena si riprese lentamente. All’inizio vide solo buio e qualcuno che incombeva su di lei, penso di essere stata rapita un’altra volta come quando era piccola. Si tirò su di scatto pronta a combattere, ma ebbe un altro giramento di testa.
“Ehi non deve difendersi, sono qui per farlo al suo posto” disse tenendole una spalla.
"Dee sei ancora qui" si strofinò la faccia "Va bene portami all’hotel"
Kara la guardò “Non devo ammanettarla vero?” Chiese sarcastica, sapendo già che non avrebbe avuto alcun tipo di vantaggio.
"No. Basta che ci muoviamo. C'è un’entrata sul retro, il davanti sarà pieno di giornalisti. E avvisi gli altri della sicurezza che è arrivata, non vorrei che il cecchino le sparasse. Sarebbe un altro casino"
“È già tutto sistemato Miss Luthor” si mise al posto di guida, guardandola di tanto in tanto dallo specchietto retrovisore. Se avessero continuato così sarebbe andata bene, in fondo era solo lavoro questa volta.
Lena si strofinò le tempie - Su è per tre settimane puoi farcela - sospirò. Per poi riprendere l’espressione gelida sentendosi osservata.
“Ancora quei mal di testa, maestà?” chiese tornando a fissare la strada.
Lena sorrise velenosa "Si anche se erano quasi due anni che non lo avevo"
“Mi dispiace, deve essere stressante preparare un matrimonio...”
Lena sospirò "Si, soprattutto..." la chiuse le labbra. Per poi chiudere il separé tra i sedili
-Al diavolo Lena, davvero-
 
 
Arrivate all’albergo entrarono. Arrivata alla sua camera Lena era tesa come un tronco, voleva dire a Kara di andarsene. Non ce la faceva a riaverla nel suo spazio privato. Ma la scusa le venne fornita quando aprì la porta e trovò "Lex! Ce l’hai fatta!"
Lena abbracciò Lex felicemente. L’uomo notò la bionda "oh e chi è questa?"
"La sostituta di Reign. E no non puoi provarci"
"Perché?"
"È Kara… "
L’espressione del principe si trasformò da vago interesse a odio totale. Lena mise una mano sul petto del fratello "No Lex. Non importa più" poi si girò verso Kara "Può andare Miss Zor-el" aspettò che l’altra se ne fosse andata.
"Sicura che non vuoi che faccia nulla? "
"Si” aspettò “ Lex. Abbracciami solo"
L’uomo prese la donna in un abbraccio da orso.
 
 
Molto lontano in un appartamento a National City. Astra faceva il grande cucchiaio di Alex che leggeva. "Tesoro?" Chiese per attirare la sua attenzione baciandole la spalla.
“Si Astra?” Chiese Alex godendosi quella coccola così dolce da farla sciogliere.
Le accarezzò il ventre che iniziava a mostrare i frutti del suo allenamento al Deo. "Credi che abbia fatto bene a mandare Kara?"
Alex si sfilò gli occhiali e la guardò posando tutto di lato. Sbuffò “Sai che non lo so? Ho paura che abbiamo fatto una pessima mossa” ammise portando la mano sulla sua.
"Bene.... Kara ci ucciderà.... posso dire che Siobhan non mi piace, però?" Brontolò continuando a baciarla.
“Anche a me non piace molto, non lo so, e come se la conoscessi e non mi piace proprio...” ammise “Però tu stavi per dirmi altro?”
"Non lo so mi fa partire tutti gli istinti di protezione.... sì stavo per dire altro..." e la girò per farla finire sotto di lei sorridendole.
“Astra...” Alex si morse il labbro a quella posizione.
"Si?" Si chinò a baciarla.
Alex sorrise nel bacio, mettendo le mani sotto la vestaglia.

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Capitolo 10
*** 10 ***


10
 
Kara andò a trovare Reign. Lena era con Lex, stavano facendo una specie di pigiama party. Kara voleva sincerarsi delle condizioni della guardia.
“Ehi segugio...” la salutò con un sorriso.
Sam e Reign si girano.
"Hey yankee" rispose in sincro.
"Lena non ti ha ucciso sono impressionata" rise.
“Già ma non mi sopporta” si poggiò alla parete.
"Non ne sarei così sicura conosco i meccanismi di coping di mia cugina"
"Ma forse le fa un po’ male vederti " aggiunse l’altra.
"A te no?"
Kara trucidò Sam con lo sguardo “Peccato ci abbiate messo voi in questa situazione...” sapeva che c’era lo zampino di Alex.
"Io non ho fatto niente. Ero incosciente " disse la guardia, per poi indicare la sorella.
"Nego qualsiasi mio coinvolgimento.... ho solo chiesto un addetto alla sicurezza. Tutto qui..."
“Si certo! Pensi che a me non faccia male? Pensi...lascia stare, piuttosto...per il giorno delle nozze, entrambe...io non ci sarò...dovrò rientrare in sede...lascerò i miei migliori uomini e donne” sorrise allontanandosi dalla parete con uno scatto “Riprenditi! Penso che tu le manchi” le guardò e si avviò alla porta.
Sam guardò la sorella "Forse non è stata una buona idea…”
“Credo che si stiano regalmente sulle palle...” disse Reign
 
 
 
“Sappi che neanche mia zia, potrà salvarti Alexandra Elisabeth Danvers...” disse incavolata nera Kara al telefono.
"Ciao anche a te Kara. Che succede?"
“Fanculo Alex, sai benissimo perché ti ho appena minacciata”
"Mhmm ... ha a che fare con il tuo nuovo incarico?" Fece la vaga.
“Alex quanto è vero che ti voglio bene, posso anche ucciderti...cosa cazzo ti è venuto in mente? A te e alla tua cara amica...? Lena è insopportabile, mi chiedo come abbia fatto Reign a non ucciderla con le sue mani. È una principessina viziata, adesso che si sta anche per sposare...” attutì il colpo era la prima volta che lo diceva ad alta voce.
"Kara calmati. Magari si sta comportando così perché anche tu stai facendo la stronza?" chiese conoscendola.
“Sto facendo solo il mio lavoro...senti non ne voglio parlare più...adesso andrò ad allenarmi e poi starò con Siobhan...” magari non avrebbe pensato alla corvina dagli occhi verdi.
"Come vuoi Kara... ma non puoi sempre nasconderti da te stessa... e sta attenta..."
“Si si certo...” chiuse la chiamata.
 
 
*Più tardi ti passo a prendere, pizza e coccole speciali? * scrisse un messaggio a Siobhan
*ok*
 
In quel momento arrivò Hank da Alex "Doc...ho fatto la ricerca che mi hai chiesto, Siobhan sembra apparsa solo 5 anni fa.."
"Merda... chiama Astra"
“Sissignora” sorrise l’uomo.
 
***
 
Nel frattempo, in hotel Lena si stava rilassando. Quando sentì bussare alla porta.
“Chi e?” Chiese, sperò non fosse Kara.
"La principessa delle fate" rispose Cat Grant dall’altra parte.
Lena sbuffò e si alzò dalla poltrona, in cui era inglobata e andò ad aprire “Che ti serve?”
"Che entri e ti siedi" la spinse dentro, la conosceva da quando era in fasce non si sarebbe lasciata intimidire da un malumore.
“Cat che vuoi? Senti non sono dell’umore e non voglio saperne nulla del matrimonio, fate tutto voi come sempre...” disse ributtandosi sulla poltrona.
"Non voglio parlare di quello. Ma mi è arrivata voce... che è ricomparso qualcuno ... " la guardò intensamente.
“No, non ci provare...” le puntò il dito contro “Non parleremo di lei” disse iniziando a sentire il fastidio del mal di testa.
"Lena ... sei sempre stata ligia ai tuoi doveri verso lo stato... e per questo ti ho sempre ammirata ... ma quando ascolterai i doveri verso di te?" La guardò. Sapeva benissimo perché avesse lasciato l’altra. E aveva biasimato Lillian e l’ambiente della corte ogni giorno.
“Cosa avrei dovuto fare? Trascinarla in questa corte? No… non volevo questo per lei! Ho avuto paura che le potessero fare del male a causa mia...e adesso lei è qui a farmi da guardia...rischiando la vita ogni giorno per me”
Cat passò le mani sulle spalle dell’altra "Lo so, lo so. Ma devi anche considerare che Miss Zor-el è una donna forte, non puoi proteggerla da tutto. Devi lasciare a lei le sue scelte"
"Lei non ha obiettato quando le ho detto che dovevamo lasciarci. Nessuna chiamata, messaggio, che mi facesse capire cosa diceva di provare per me...è sparita letteralmente, per un anno e mezzo...e adesso? Ricompare? Perché? Non c'è altro che io possa fare, che detestarla..." sospirò portando le ginocchia al petto.
Cat si chinò ed abbracciò l’altra "Non credevo di doverlo dire un giorno ma... abbi fiducia nelle Dee" poi si staccò "E ora chop chop a letto. Domani devi alzarti presto"
Lena rise a quell'incoraggiamento buffo e si alzò stancamente e andò in camera da letto.
 
***
 
Kara si presentò alla porta della camera di Lena, sapeva già che avrebbe avuto problemi con la figura dell'altra ma così. Dovette pizzicarsi le cosce attraverso le tasche del pantalone
Lena deglutì per un microsecondo per poi riprendere la sua facciata fredda e avviarsi verso l’ascensore.
"E' molto bella, maestà" disse entrando dopo di lei in ascensore. Era stronza, ma sempre una persona galante.
"Grazie. Stai bene anche tu" aspettò pazientemente che Sam si unisse a loro. Avrebbe ucciso quella donna. Fece un respiro profondo. Avrebbe ballato con Felicity, avrebbe sorriso, avrebbero detto cose sarcastiche sugli altri invitati e avrebbe ignorato la sua guardia del corpo. Facile no?
Kara la guardò per un attimo, era arrossita, sorrise scuotendo la testa. Lena sperò che la corsa si concludesse senza incidenti di altro tipo.
-E va bene, Sam continuava a fare chissà cosa- Kara premette il pulsante del piano terra, dove avrebbe preso il blindato. Però qualcosa, mentre scendevano, non andò, ci fu un forte calo di corrente.
Lena d’istinto prese la mano di Kara. Era rimasta una volta chiusa in ascensore e non le era piaciuto.
"Tranquilla, maestà, solo un calo di corrente" sorrise e strinse la sua mano.
Lena si accorse di quello che aveva fatto "Scusa" e tirò via la mano riprendendo la sua posizione rigida.
Kara non disse nulla e premette il bottone di emergenza "Non soffre di claustrofobia..." lo disse un po' pungente, ma così le uscì.
Lena respirò con calma "Non eccessivamente "
"Non c'è di che avere paura" la corrente si stabilizzò ed arrivarono in garage, entrate in macchina Kara, le passò una bottiglietta d'acqua.
Scosse la testa "No, grazie peggiorerebbe solo" e si sedette.
"Come vuole" a breve tutto quello sarebbe finito.
Arrivarono e subito Lena venne portata verso Felicity. La corvina sorrideva a tutti e stringeva le mani come la diplomatica che era.
"Carina la tua guardia del corpo..." sorrise la biondona.
"Carina anche la tua .." rise indicando Diggle.
"Aspetta un attimo, somiglia alla...tua ex" disse .
"Già " sospirò "Quanto manca alla fine della *festa* ?" La guardò.
"Sei appena arrivata tesoro" le mise una mano sulla schiena "Sai dovremmo ballare, ad un certo punto.
"Perché non ce la togliamo subito?" Bevve un flûte di champagne "Scusa ma non sono proprio in forma oggi"
"Lo vedo, tesoro, dai andiamo, se arriva la mezzanotte potrai scappare con la tua guardia" sorrise portandola in pista.
Lena le sorrise. Nonostante non l’amasse Felicity le stava simpatica. Ballarono per un po’ mentre si scambiavano battute leggere.
 
 
L’umore di Lena si era un po’ rialzato, ma decise comunque di uscire a prendere una boccata d’aria.
Kara che l’aveva osservata a distanza, la vide uscire e la seguì “Qui fuori non è sicuro Miss”
Le spalle di Lena si irrigidirono si era scordata di Kara. "Ho bisogno di un secondo. Poi torno dentro"
“Oh andiamo non sembra così male questo futuro matrimonio, la donzella è graziosa” disse.
Lena non ne poteva più. Kara non poteva avere tutto quel potere su di lei, si girò di scatto. I lineamenti trasfigurati in quelli di un predatore, la furia inondava i suoi occhi "Sai cosa Kara.... vaffanculo! È tutto completamente finto ed è un matrimonio combinato... perché un fottuto anno e mezzo non mi è bastato per scordarti! Perché sono stata talmente premurosa ed egoista da sacrificare tutto per proteggerti. E sembra che tu ti sia rifatta una vita, buon per te! Ma non osare mai più giudicare la mia vita! Non osare giudicare cose che non capisci! Non osare commentare! Tornate a quel fottuto buco in cui ti sei sotterrata in tutto questo tempo e forse finalmente potrò ricostruire la mia vita!"
E si girò rientrando nella sala trovò Sam e la prese per un braccio trascinandola con discrezione con sé "Ora riprendiamo la tua macchina" poi si fermò vicino a Diggle "Scusami con Felicity ma non mi sento troppo bene" detto ciò usci.
 
Kara restò impietrita alla sfuriata di Lena. Ancora una volta un loro confronto, l’aveva bloccata in una posizione di staticità. Ascoltò quel *un fottuto anno e mezzo non è bastato per dimenticarti* forse non aspettando altro, che quelle parole uscissero. Lena l’aveva protetta prima che lei iniziasse a proteggerla fisicamente. Probabilmente presa dalla collera, di chi aveva scritto l’articolo, e dal fatto che stesse perdendo la donna che amava, non si era accorta del grande sacrificio di Lena.
Sospirò -Sì, Alex ha ragione ti sei comportata da stronza. Ma nulla avrebbe cambiato il fatto che tra due giorni sarebbe partita, e non l’avrebbe vista mai più...
 
 
 
Lena arrivò all’albergo e si chiuse in camera. Prese a cazzotti un cuscino finché non iniziò a perdere piume ovunque. Per poi sedersi e tirare a sé le ginocchia.
 
 
 
Kara tanto che Lena non era più per sua custodia, tornò fa Siobhan “Ehi” sorrise entrando in casa, rallentandosi la camicia.
"Ehi. Com'è andata?" Si avvicinò per baciarla
“Una meraviglia, la principessa è scappata come da copione” sorrise e portò una mano tra i suoi capelli “Mi piace questa accoglienza sai?” -Kara stai facendo la stessa cosa di anni fa-
"Lo immagino " si mise in punta di piedi e le sfiorò le labbra.
Kara le portò una mano sul sedere “Non indossi la biancheria” sorrise sulle sue labbra.
"No ti dispiace?" Le sorrise.
“No” ripensò all’ultima volta che qualcuna si era fatta trovare nuda, ed era Lena “Scusa cara, ma ho un po’ di mal di testa” -Kara questo è il karma, non si nasconde il sentimento per Lena-
"Oh... ok... vuoi qualcosa?"
“No mi farò una doccia” sorrise e la baciò sulla guancia. Andò in bagno e mentre si spogliava sentiva le lacrime scendere mentre si immergeva sotto il getto della doccia.
 
-
 
Kara non aveva dormito, troppi pensieri, si stava girando quella collanina nella mano, che era in tasca. Doveva restituire quello che non era suo. Sì, Lena aveva ragione doveva sparire perché lei potesse avere la sua vita con Felicity. Si sarebbero salutate come persone civili, almeno questa volta.
Lena sorrise mentre parlava con Reign. Era stata finalmente dimessa e ora era di nuovo lei la sua guardia.
Kara si avvicinò a Reign per complimentarsi per essersi già ripresa. “Miss Luthor, posso due parole?”
Ma prima che la corvina potesse rispondere la World Killer l’aveva già attaccata al muro per la gola "Sei ancora qui a importunare mia cugina?"
“Wooo” Kara le mise una mano sulla sua “Cavolo che ripresa” sorrise guardandola.
Reign non stava scherzando affatto guardandola con puro odio.
“Non attacco la gente convalescente, levami le mani di dosso Arias”
Lena riconobbe la protezione del branco. Lei, Sam, Reign e Lex erano un branco e si proteggevano l’un l’altro. Era quasi tentata di godersi lo spettacolo ma ci ripensò "Lasciala andare. Lo sai che sarebbe una lotta impari. Non ti è mai piaciuto quando puoi abbattere i tuoi avversari in poco tempo" sbuffò rimanendo seduta sulla poltroncina.
Kara si sistemò, era tentata di lanciarle la collana e andarsene. Ma aspettò che Lena accettasse l’invito, se avesse rifiutato glielo avrebbe mandato per posta, non cambiava niente. Non significava niente, che avesse lasciato Siobhan, quella notte del ballo.
"Reign vai da Sam. Me ne occuperò io" La guardia sbuffò e lasciò andare la bionda, per poi uscire sbattendo la porta
"Dica miss Zor-el "
“Sono venuta solo per questa” la prese dalla tasca e andò verso il tavolino da te, poggiando la collanina sulla superficie.
"Oh. Non..." la sfiorò con le dita "Grazie" sorrise guardando la collana.
“L’avevi dimenticato a NY” la guardò “Mi scuso per quello detto l’altra sera...” disse “Ti auguro di innamorarti della tua sposa, succede spesso...” ammise con amarezza “Lascio la principessa ai suoi preparativi”
"Kara... aspetta... mi dispiace di essere stata così brusca con te ieri sera" -Ma anche no Lena! Ma che fai? Mo je chiedi scusa?! - "Ma nulla di ciò che ho detto non era vero" - ecco così me piaci de più -
“Si mi meritavo ogni parola! Ma anche la mia vita era fittizia” sorrise mordendosi la guancia “Sono certa che domani sarai la sposa più bella...” la guardò per un attimo “Vado”
Le sfuggì una risata amara "Credo che ti sbagli, ma grazie"
“Cosa?” Si voltò “Rimarrei, ma devo rientrare! Qui potrei insomma non essere gradita da molti” -Reign mi odia, Lex, anche Siobhan adesso-
"Non ho avuto scelta nemmeno sull’abito..." si alzò "Tranquilla, non ti avrei voluto lì, non sono così malefica da volerti lì... e si potresti non esserlo" Ripensò alla cugina.
“Non lo siete” la guardò muoversi per la stanza.
"Oh non mi conosci... c'è una parte da cui ti ho sempre tenuta lontana" Guardò fuori dalla finestra.
“Te lo dissi...sarei stata pronta a tutto per te...anche se fossi stata un malefico drago”
"... ti prego non... non dire così... " - resisti lena resisti -
“È la verità...senti io davvero devo andare” doveva andarsene.
Lena sospirò "La storia della nostra vita eh?" si girò a guardarla "Beh Addio… buon viaggio..." sorrise malinconica.
Kara si voltò e le arrivò davanti, le afferrò il viso e premette le labbra su quelle della corvina. Non avrebbe fatto lo stesso errore della prima volta.
Lena sussultò per poi lasciarsi andare. Come le erano mancate quelle labbra.
 
***
 
Nel frattempo, a National City, Astra e Alex guardano con disprezzo alcuni file.
"Non posso credere l’abbiamo avuta sotto il naso tutto il tempo!" Ringhiò Astra "Che cazzo vorrà quella trafficante di organi da Kara? Giuro che se penso che è lei che ti ha rapita" emise uno sbuffo frustato.
Alex le accarezzò le spalle "Sono qui amore. Ma ora dobbiamo pensare a come tirare fuori Kara da lì"
"Non possiamo dirle nulla ora, o Siobhan potrebbe insospettirsi. E potrebbe causare problemi alla principessa. Tra qualche giorno verranno qui, prima di partire per un viaggio... mi spiacerà spezzare di nuovo il cuore a mia nipote, ma quella donna va resa... innocua"
Alex sorrise "Lo faremo ok? Adesso devi rilassarti" Le accarezzò le spalle "Lo sai che sei sexy quando parli di omicidio?"
Astra la guardò sogghignando "A si? E hai intenzione di fare qualcosa?"
"Oh si" e le leccò le labbra.
****
 
Kara spostò la mano dal viso sulla schiena stringendola a sé. Non voleva pensare a più nulla, solo a quelle labbra dolcissime.
Lena sentendo quella mano si riprese e allontanò l’altra "Kara... mi dispiace io... Ho fatto una promessa a qualcun'altro... ne va del mio paese .... " ricacciò indietro le lacrime.
“Sì, hai ragione! Come sempre...” si ricompose dandole subito le spalle “Sii, felice Lena!” Sorrise forzatamente e uscì, allontanandosi a grandi passi da lei, e da lì.
Lena si strinse a sé. Quando tornò Reign si strinse alla cugina.
“Io l’ammazzo” la prese tra le braccia.
"No, non stavolta... non so se ce la faccio ancora a fingere"
“Cosa stai dicendo Lena?” Chiese non capendo.
Sospirò "Devo sempre fare qualcosa. Devo sempre rinunciare. Devo sempre fingere. Dovevo fingere che lei non fosse mai esistita. Devo fingere di essere felice per questo matrimonio... io... non so se ce la faccio più..."
“E cosa vuoi fare? Rivoltarti all’etichetta?”
"Non lo so nemmeno più io" sospirò e si staccò "Scusami... mi andrò a fare quel trattamento di bellezza... dopo tutto è un gran giorno domani" sbuffò.
“Lee” la seguì con lo sguardo -Dannazione da quando aveva subito l’intervento era così suscettibile alle emozioni-
"Vai a riposarti Reggie" e si chiuse in bagno.
 

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Capitolo 11
*** 11 ***


11
 
Sam e un’altra ragazza aiutarono Lena con il vestito. Era un’orrenda cosa che la faceva sembrare una meringa, ma sua madre aveva deciso che era quello che avrebbe dovuto indossare. La regina era passata poco prima ad accertarsi che fosse tutto in ordine, poi era scomparsa per prepararsi. Suo padre non c'era, rimasto a Thorul per alcuni problemi, ma Lex avrebbe fatto le sue veci. Con la faccia che sembrava una statua di ghiaccio si infilò nell’ascensore con Reign e Sam.
 
Kara aveva controllato ogni centimetro di casa, per accertarsi di non lasciare a casa di Siobhan alcun che. Non l’aveva mai amata, ma era stata chiara, non le aveva mai mentito sul fatto che non volesse una storia seria. Era arrivata in aeroporto di buon mattino, meglio non avere spiacevoli incontri.
 
Lena prima di scendere dalla macchina strinse la mano di Sam poi fece un respiro e mise il piede fuori dalla portiera.
Reign aveva tirato giù la decappottabile per farla stare più comoda con quell’aggeggio addosso.
Sam sussurrò alla sorella "Ho una sensazione... rimani qui motore acceso"
“Cosa? Ma mi perderò l’ingresso” -Emozioni del cavolo-
 
Kara sentì il suo volo chiamato e presi i due trolley si avviò al gate di imbarco.
 
Lena arrivò davanti alle porte e vide sua madre e suo fratello. Vedeva Felicity da lontano. Si bloccò. Fece un piccolo passo poi guardò Sam e dietro la macchina.
 
Kara passò la carta di imbarco e il passaporto allo stuart, e vide l’orario sullo schermo dell’orologio: Lena probabilmente era già sposata...sospirò.
 
"Ah col cazzo" si strappò il velo di dosso e lanciò il bouquet a Sam "Salutami la mamma" e corse verso la macchina. "Reign tira fuori le bandiere e le sirene dobbiamo andare all’aeroporto"
“Lee” in cuor suo c’erano le campane a festa, e sperò che Lena arrivasse in tempo “Più veloce della luce?” Ridacchiò Reign che fece come richiesto e partì sgasando.
Lena si strappò di dosso tutti i volant e gli strati di stoffa "Quanto cazzo di pizzo ha questo abito?! Devi ammettere che è stato un bello scatto sui tacchi però"
“Oh sei da staffetta olimpica” la guardò “Alla regina verrà un colpo per il danno del vestito. Ma hai qualcosa di sotto?”
"Si. C'è il vestito da ricevimento, ma la gonna andava tolta con grazia... finalmente!" gettò la gonna oltre il finestrino "Quanto credi che ci mettiamo per l’aeroporto?"
“Uhm credo cinque minuti, sono tanti!” La guardò, certo aveva capito che Lena voleva fermare Kara.
"Dee vi prego. Vi prego" La macchina inchiodò davanti all’aeroporto. Scesero entrambe.
Lena corse dentro e si precipitò al bancone "Il volo per New York"
"Sta per partire"
Si girò verso la cugina "C'è la possibilità di venire arrestate... sei con me?" Mentre si aggiustava i tacchi.
“è proprio necessario?” Reign la guardò, doveva ammetterlo, forse Lena sapeva correre meglio sui tacchi che con le scarpe da ginnastica “Ovvio che non ti lascio sola”
"Bene" e si mise a correre verso il corridoio per la torre di controllo.
“Seriamente?” Reign le fu subito dietro “Cosa vuoi fare?”
"Vedrai" corse schivarono diversi poliziotti con lena che urlava "Sono la principessa di Thorul!!"
 
Kara era seduta al suo posto, L28 finestrino, e guardava fuori.
 
Arrivati dentro il centro di controllo Lena aveva il fiatone, ma si riprese. Notò una figura familiare "Imra?"
“Lena Luthor? Cosa ci fai nella mia torre di controllo?” Chiese la donna.
"Hai presente quel favore che ti ho fatto alla scuola di volo? Puoi ricambiarlo ora?"
Imra la guardò seria poi sorrise guardandola “Cosa ti serve?”
“Puoi fermare l’aereo per New York e farmi parlare con una persona a bordo?"
“Beh questi sono due favori, ma okay” e diede direttive.
 
"BoingNY, Sidn Tower. Non siete autorizzati a decollare. Fermatevi a Romeo 1"
"Sidn Tower, BoingNY, richiediamo spiegazioni. Stiamo per lasciare la pista di rullaggio"
"BoingNY, Sidn Tower. Negativo. Fermatevi e aprite un canale su tutto il velivolo, comunicazione urgente"
"Sid Tower, BoingNY. Ricevuto"
 
Lena si vide porgere il microfono, si schiarì la gola "Posso parlare con Kara Danvers?"
 
Kara controllò il suo orologio, era in ritardo, come mai? Che ci fosse un guasto un qualcosa del genere?
 
L’hostess Nia aprì il canale "C'è una Kara Danvers?" Chiese al corridoio.
Kara scosse la testa, che diamine stava succedendo? Perché sto benedetto aereo non decollava?
Nia la individuò "Ok è al L28. Tesoro spero che questa non sia una conversazione privata perché tutto l’aereo la sta per sentire" disse al microfono.
"Kara?" La voce di Lena crepitò dagli altoparlanti.
Kara si portò una mano al petto sentendo il suo nome chiamato da quella voce. Non disse nulla...
"La ragazza sembra sconvolta ma è lì" disse di nuovo l’hostess.
Lena si fece coraggio "Kara... sono appena corsa via dalla cerimonia... non potevo sposarla ... nemmeno per il mio paese... non ce la facevo e mi sono resa conto che ho fatto tanti sbagli ... soprattutto con te... e ho combattuto con dei poliziotti e alcuni poveri impiegati... ma sono qui ora e ti chiedo di non andare ... perché... perché io... Ti.... ti amo. E mi dispiace non avertelo detto prima"
La hostess tirò su col naso commossa.
Nel frattempo, alla torre di controllo la maggior parte guardavano Lena affascinati.
"No..." Kara si morse rabbiosamente le labbra...cosa dannazione doveva fare, era come incollata a quel sedile. Era certa non fosse uno scherzo, conosceva la voce di Lena, quando era emozionata, le tremava appena. Poi aveva fatto una cosa tanto pazza, nessuno mai aveva fatto una cosa così per lei. Abbassò lo sguardo verso le sue mani e poi si passò le dita sul volto, prese un respiro e si alzò. In quel momento, l'avrebbero guardata? Non le importava, doveva scendere di là, doveva parlarle a quattr'occhi. Passò accanto all'hostess emozionata "Da dove scendo?"
Un applauso partì per tutto l’aereo.
"TESORO VIENI GIÙ DA QUEL TRESPOLO LA TUA BIONDA STA ARRIVANDOOOOO!!!!! BRAIN! IDIOTA DEPRESSURIZZA E APRI LA CABINA!!!" Urlò l’hostess.
Lena abbracciò Imra "Grazie" sorrise e ripartì di corsa.
 
Kara aspettò le scale e poi le scese di corsa. Si allentò la camicia, cosa doveva dirle? Forse che aveva ragione la West, che non si meritava neanche Lena. Che era stata una stronza, che voleva tenerla lontana, non capendo che così faceva l'esatto contrario.
Lena con uno sprint da centometrista, notevole soprattutto per i tacchi sorse sulla pista dell’aeroporto. Vide Kara da lontano. Senza pensarci due volte accelerò, ringraziando mentalmente Reign per il suo regime di allenamento.
Kara la vide da lontano, e il suo cuore, che aveva smesso di battere in quegli istanti, forse da un anno e mezzo, adesso era impazzito nel petto. Temette che le uscisse dalla gabbia toracica.
Lena si frenò davanti a lei, non prese nemmeno il respiro, la tirò giù e la baciò. Si potevano sentire in sottofondo gli applausi dei passeggeri e il tifo dell’hostess.
 
Kara non ebbe il tempo neanche di guardarla negli occhi, che la corvina, attaccò le sue labbra, e la bionda la strinse a sé. No, la West non aveva ragione, forse questa volta lei se la meritava Lena, la sua principessa.
 
Lena si staccò "Ci saranno una marea di problemi... ma io vorrei che tu fossi con me"
"Tu sei completamente pazza, Lena" tenne le mani sulle sue braccia, non si era accorta che le sue guance erano rigate di lacrime.
"Solo per te, Kara Danvers. Solo per te" La baciò un’altra volta per poi sentire le macchine della polizia in arrivo "Meglio andare via" sorrise.
"Lena" la fermò un istante, guardandola attentamente "Ti amo..."
"Ti amo anche io" sorrise.
"Beenee ora possiamo andare per favore!?" chiese Reign preoccupata.
"Oh, c'è il segugio" Kara prese la sua mano e si avviarono verso il punto dove avevano lasciato la macchina.
 
***
 
"Astraaa" Alex la chiamò dal divano.
La donna si precipitò dal bagno "Cosa succede?!"
"Guarda" le indicò la televisione accesa.
Astra guardò la notizia e sospirò "Forse Kara non ci ucciderà dopo tutto... Chiamo Hank gli chiedo di iniziare a cancellare le tracce di Kara dal DEO"
"Perchè?" la guardò incuriosita.
Le si sedette accanto "Se deve essere un personaggio pubblico, non possiamo permettere che nessuno la colleghi al DEO, o che se ne scopra l’esistenza alle masse. Kara lo sa, ne avevamo già parlato"
"Quindi stanno rinunciando entrambe a qualcosa per il loro amore, mi sembra così romantico" le si accoccolò al petto "Cosa pensi che penserà di quella cosuccia che non abbiamo ancora detto a lei e mia madre?"
"Mhm?" la guardò accarezzandole i capelli.
"Astra ti prego, è successo un paio di ore fa" sorrisi socchiudendo gli occhi.
"Che cosa?" sorrise sorniona "Questo?" baciandola.
"Sei terribile" sorrise abbracciandola sensualmente.
"E ti piaccio per questo... o forse ti riferisci al fatto che voglio fare di te la signora Inze?"
“Cosa?” Alex sollevò il viso verso di lei.
Astra sorrise e allungò il braccio sotto il tavolino da caffè per tirarne fuori una scatolina "Beh prima di avere figli... vorrei sposarti... se vuoi?" Le sorrise.
“Astra...io non so cosa dire...oddio...” sentì gli occhi inumidirsi.
"Se non vuoi dirmelo ora puoi pensarci tranquillamente... me lo dirai quando sarai pronta" le sorrise.
“Sì. Certo che sì! Ti amo tanto” si strinse a lei baciandole le labbra.
Astra sorrise baciandola con passione per poi fermarsi "Prima non dovrei farti vedere l’anello?" Rise.
“Uhm conoscendoti, non avrai badato a spese” sorrise.
"Per te non lo faccio mai" sorrise
“Astra ma è...è bellissimo” sorrise guardandola “Tu sei matta ...”
"Ti amo"
“O tesoro, anche io tantissimo” la strinse baciandola intensamente.
 
***
 
Lena e Kara erano sedute nella camera d’albergo della prima. Lena era appoggiata alla spalla dell’altra e circondata dalle sue braccia.
“Un penny per i tuoi pensieri, principessa”
"Per ora voglio stare solo con te. Penserò al resto dopo" sorrise "Dee probabilmente sarò su tutti i giornali a quest’ora. A mia madre verrà una sincope"
“Guarda” le mostrò il telefono *Io mi sposo e tu finisci su tutti i giornali*
"Alex si sposa?" Sorrise.
“A quanto pare, mia zia, era in vena di regali” le mostrò la foto dell’anello.
“Però non male” sorrise.
“Già” sorrise baciandola sulla guancia “Come stai piccola?”
"Meglio ora... dopo un anno e mezzo meglio... ti avverto che riceverai molte minacce da parte di Lex, Sam e Reign. Come io me ne aspetto da Alex e Astra"
“Sai? L’unica cosa che vorrei adesso?”
"Cosa?" Alzò la testa.
“Te” sorrise accarezzandole il mento.
Prima che potesse rispondere sentirono un trambusto in corridoio. "Sta arrivando mia madre" Ed infatti la porta si spalancò ed entrò Lilian, o meglio la Leonessa, la regina di Thorul. Seguita da Lex.
Lena scattò in piedi "Madre" fece una piccola riverenza.
"Ellena Keiralas Thorul!!!! Come dannazione ti è venuto in mente di fare quel numero??"
Kara guardò la donna e sentì il vero nome di Lena. Pensò che fosse davvero bello “Maestà” voleva introdursi, nonostante l’avesse vista in più occasioni.
"Di Lei parliamo dopo" ringhiò la donna.
"Madre non c'è bisogno di prendersela con lei" disse calma Lena "Ora parliam..."
"Oh si che ne parliamo? Come ti è venuto in mente? Capisco Lex che adora vedersi sui giornali ma tu? Pensavo che avessi un po’ più di rispetto per la tua immagine!"
“Madre, suvvia! Non puoi negare che la nostra Kara Zor-el è un bel bocconcino” sorrise smagliante Lex “È giusto così, non sarebbe mai stata felice! Vero sis?”
Lena guardò Lex sorridendo.
"Perché ho due figli del genere? Dove ho sbagliato?" si sedette e prese la bottiglia di whiskey.
"Madre... io la amo e non ho paura ad essere sul giornale per qualcosa che mi fa stare bene..."
“Madre non avete sbagliato nulla non vi colpevolizzate! E poi Lena ha molto più charme e classe di me, sei una figona” ridacchiò lui.
Lena guardò il fratello "Lex..." non era il momento di scherzare.
Lilian sbuffò "L'amore..." guardò la bionda "Kara Zor-el"
“Si?” Quella donna un po’ la intimoriva, ma per Lena avrebbe fatto questo ed altro.
La regina continuò a guardare la bionda "Non mi fido e non mi piaci" poi si alzò e se ne andò dalla camera, ma prima di uscire si girò verso la figlia "Domani mattina presto ti voglio sulla pista di decollo. Dobbiamo risolvere questo disastro"
“Quanto le piacciono le uscite ad effetto” sorrise Lex seguendo la madre.
 
Lena sorrise e guardò la bionda "Le piaci"
“A chi, a Lex?” Disse Kara ferma
"A mia madre. Se non le fossi piaciuta, ci sarebbe stata già una squadra di sicurezza a buttarti fuori di qui" sorrise.
“Si?” Andò a sincerarsi che la porta fosse chiusa.
"Mhm. Però domani è meglio che tu torni a National City da tua zia. Massimo due settimane mando un aereo a prenderti va bene?" la guardò.
“Uhm mi stai cacciando?” Sorrise avvicinandosi felina verso di lei.
"Al contrario" sorrise "Ma è per la tua sicurezza, il tuo nome è saltato un po’ troppo in alcuni ambienti non sicuri, negli ultimi mesi, o almeno questo dice Lucy... " poi la guardò "Ma al momento non ci importa... piuttosto quella tua idea di prima... " sorrise predatrice.
Kara fece un ghigno e la spinse verso la camera da letto.
Lena le prese la camicia e la tirò giù sopra di lei sorridendo
Poi notò un vecchio succhiotto mezzo sbiadito sul collo e alzò un sopracciglio.
“Cosa?” Lena l’aveva spogliata tante volte ma in quel momento era tutto più intenso, era passato troppo tempo dalla loro ultima volta.
La guardò mentre assumeva un sorrisetto subdolo. Con uno scatto la portò sotto di lei "Ti farò dimenticare di chiunque sia" la baciò in modo livido.
Kara sorrise accarezzandole i fianchi.
"Sai da dove vengo" iniziò a baciarle il collo "Una volta le nostre amanti erano negli harem..." morse la pelle per poi passarci la lingua "Perché solo noi potessimo vederle" succhiò la pelle "Toccarle..." si mosse ancora più giù "Amarle..." le mani si muovevano sul corpo "Avrebbero saputo solo il nostro nome..." Le labbra scesero verso lo sterno "E conosciuto solo il nostro tocco"
Kara ingoiò, oh se le era mancato quell’intercalare rauco della voce di Lena quando iniziava i suoi ministri. Amava le sue mani, la sua bocca, la sua voce “Sei molto possessiva, e io che mi faceva problemi” inarcò la schiena al tocco con lo sterno.
“Oh, ne avrai di problemi... " aprì la camicia infilando mani e bocca sulla pelle.
“Oh Lee” le accarezzò le cosce sode.
Lena sorrise contro la pelle, vedendo che aveva lascato scie di rossetto. "Si hazine(tesoro)?"
“Nulla mi sei mancata”
Lena alzò la testa e incontrò lo sguardo dell’altra "Anche tu"
La bionda le accarezzò il viso “Che bella che sei” sorrise timidamente.
Lena le sorrise "Anche tu... ma con quel completo blu l’altra sera..." si morse il labbro.
“Sapevo avessi perso un battito quella sera” sorrise “Il tuo vestito era scandalosamente scollato”
"Uhm dici?" Sorrise sorniona "Hai avuto problemi perché?"
“Il tuo seno era troppo esposto ed era meraviglioso Lee” sorrisi
"Troppo esposto eh?... gelosa per caso?"
“Gelosa, ma il giusto, di quel vestitino”
"Gelosa il giusto eh? Quindi il fatto che tu mi abbia seguita fuori con quell’espressione da limone e le battute... per il giusto?" Ridacchiò accarezzandole ancora la pelle e lasciando il segno con le unghie.
Kara rabbrividì “Definisci espressione da limone” la guardò intensamente “Tentavo di non strapparti il vestito di dosso e portarti via...o viceversa”
"Sembrava che avessi mangiato qualcosa di molto amaro... mhm come no" sorrise e scese di nuovo verso il collo andando a coprire con le labbra il vecchio succhiotto e facendo lei uno nuovo.
-Oh se deve essere così da oggi in poi mi piace- “Ti stava proprio antipatico no?”
"Si" la morse per sottolineare il punto.
“Oh cavolo” Kara le strinse le mani intorno ai fianchi “Lee” portò una mano tra i suoi capelli.
"Si?" Il sorriso contro la pelle e la mano che scendeva verso i pantaloni.
Kara inarcò solo la schiena, era scandaloso, come con pochi tocchi fosse già in balia di Lena.
La mano si fermò "Niente da dire? Dichiarazioni finali? Frasi ad effetto? Richieste?"
“Lascio a te tutte le conclusioni del caso, principessa”
"Mmh... sei difficile eh?" Tornò a morderle la pelle. La mano che andava oltre la chiusura e l’accarezzava da sopra la biancheria.
“Entra” Kara sussultò -Aveva chiesto una richiesta ed era quella-
Lena sorrise e scese sul seno mordendolo. Le dita che tiravano giù il pezzo di stoffa per poi entrare.
 “Vampira” Kara ansimò di anticipazione.
Ridacchiò sulla pelle un po’ maltrattata. Per poi iniziare a portarla verso il culmine. Prima uno, poi due poi tre dita e la vedeva iniziare a disfarsi sotto di lei.
“Riusciva a portarti così come faccio io?"
“Lena” Kara tremò a causa di quelle dita. Si morse il labbro “Mancava il sentimento” la guardò gemendo lievemente.
"Bene" sorrise e con un’ultima mossa la mandò oltre il bordo.
“Ohhh” Kara portò indietro la testa.
La osservò e baciò il collo appena esposto. Mentre lentamente la faceva scendere dall’orgasmo muovendo ancora la mano. Portandole tante piccole scintille di piacere.
“Penso che...” ansimò ancora “Quella cosa della tua terra...mi resterà impressa nella mente per sempre”
Lena ridacchiò "Era quello il punto"
Kara chiuse gli occhi per qualche momento...
Lena le accarezzò i capelli "Tutto ok?"
“Si stavo riposando gli occhi” ridacchiò.
"Sei stanca? Vuoi riposare?" Sorrise spostandosi da lei.
“Come faccio ad essere stanca con te accanto?” Sorrise sistemandosi su un fianco. “Sai mi era mancato guardarti” ne osservò la figura da capo a piedi “Sei ancora troppo vestita” ed iniziò a spogliarla “Mi è mancato il tuo profumo” sfiorò con la punta dal naso il suo collo di alabastro “Mi è mancato toccarti” disse mentre la privava del reggiseno e sfiorava quei capezzoli turgidi “Mi è mancato sentirti, il tuo respiro, la tua voce, i tuoi gemiti” sorrise accarezzandole le labbra “Mi è mancato il gusto delle tue labbra” sorrise guardandola e baciandole “Del tuo seno” scese ancora baciandole quello e l’addome. Poi le allargò le cosce toccando la distesa di pelle “E poi mi è mancato il gusto della cosa più dolce che hai” disse guardandola e portando le labbra a baciarle il centro “Questo mi è mancato di più, qui tutti i miei sensi mi portano ad impazzire...” usò un pollice per stuzzicare la sua gemma e poi affondò la lingua, mugugnando di piacere...
Lena era rimasta dolcemente sorpresa ed è eccitata da quelle mosse. Portò una mano sulla nuca dell’altra e gemette.
Kara la assaporò per bene, ogni piega, ogni lembo. Aveva succhiato il suo bottoncino portandola al culmine una prima volta. Ma non aveva finito con la sua principessa, oh no.
Si sedette poggiando la schiena alla testiera del letto e se la portò cavalcioni. Portando una mano tra i loro bacini e una a reggere il suo sedere sodo “Oh Lee” sussultò sulla pelle del suo seno.
Lena aveva avuto appena il tempo di riprendersi "Supergirl" ridacchiò.
“Si amore sono qui” succhiotto sul collo e poi ancora verso il precipizio.
 
***
 
Sam stava aiutando Kara a prepararsi per la serata. "Allora ricordati non verrai ancora presentata come corteggiatrice della principessa. Quindi devi fare una riverenza a tutti quelli con un titolo. Se invece arriva qualcuno annunciato solo come Lord o Lady non c'è bisogno. Se qualcuno ti dà fastidio, e succederà, cerca di gravitare verso me, Reign o Ava e Sara. Non preoccuparti te le presenterò per prime. E ricordati questo è solo un piccolo ricevimento... quelli grandi sono tutti un’altra storia"
Kara ascoltò attentamente le parole di Sam. Alla fine, era brava a seguire le direttive, ma così le sembrava assurdo. Non aveva visto Lena per tutto il giorno e le mancava. Nuovamente erano state lontane, ma questa volta non era pesato, si erano sentite e viste per videochiamata in mise anche molto accattivanti. Kara aveva rischiato due o tre volte, trovandosi Lena in lingerie, davanti alla telecamera. Sorrise tra sé "Ehi io sono la sua corteggiatrice..."
"Si ma è troppo presto per dichiararlo. Stai corteggiando la principessa. C'è un protocollo preciso. Il primo passo è essere presentati formalmente a corte" sospirò Sam "E speriamo che nessuno ci provi con te e Lena si incazzi"
“Beh se sto corteggiando la principessa, non ha senso provarci con me, no?" la guardò sistemandosi le pieghe del vestito "A Lena piacerà?"
"Tu non conosci la corte... Lena avrà difficoltà a tenere le mani apposto" rise.
"Sono certa che lei sarà molto più bella..." sospirò.
"Tesoro, le donne reali di Thorul sono geneticamente più belle non c'è nulla fa fare" rise. Bussarono alla porta c'era Livewire, la guardia assegnata a Kara "È ora"
"Sam. Grazie...davvero" sorrise passandole una mano sulla spalla.
"Bene. Vado a prendere mia cugina. A dopo" e andò via.
Kara sorrise alla donna che sarebbe stata la sua guardia ed uscirono dalla stanza.
 
 
La guardia la scortò fino ad un immenso salone dorato e riccamente decorato con specchi, dipinti e intarsi.
Lucy le comparve accanto "Yankee"
"Mi hai spaventata" la guardò "Che eleganza, vuoi fare colpo su una certa signora Arias?" la prese in giro.
Lucy rise "Non ora. Sono qui per farti da chaperon" e iniziò il giro delle presentazioni.
"Ti ringrazio molto" Kara faceva inchini a tutti quelli che non erano Lord e Lady, che erano un'infinità, aveva fatto tanti piegamenti, meno massacrati di questi inchini "La principessa dov'è?"
"Sta per arrivare" proprio in quel momento due grandi porte si aprirono e la famiglia reale entrò. Prima Lilian e Lionel. Poi Lex e Lena.
Kara sentì il rumore di porte spalancarsi e rimase boccheggiante a guardare la sua meravigliosa principessa "Io ho dovuto indossare il vestito" disse Kara all'orecchio di Lucy, mentre osservava Lena in un completo "Qui c'è lo zampino di Samantha, vero?"
Lucy rise "Puoi giurarci ma non dimostrarlo"
 
 
Ci volle diverso tempo perché Lena riuscisse ad arrivare dalla bionda "Miss Zor-el" sorrise.
"Miss Luthor" -Kara respira- "Siete accattivante questa sera"
Lena le sorrise "Qui è Principessa Lena. Ma solo perché sei tu potrei lasciar correre" sorrise facendole l’occhiolino " Anche voi non siete male. Ma ditemi, vi trovate bene? Nessuno vi ha importunata?"
"Credo che qualcuna lo stia facendo adesso, Principessa" si mordicchiò il labbro.
"A si?" I suoi occhi scrutarono la sala a caccia.
"Che state facendo?" Kara la osservò era qualcosa di unico in quell'outfit.
"Stavo cercando chi ti importunava.... oh, stavi parlando di me?" Ridacchiò. Poi si chinò verso l’orecchio dell’altra "Un’altra ora e potremo lasciare questo strazio... poi potrei farti vedere quanto ho intenzione di essere inopportuna con te in questo vestito"
La bionda sorrise al ridacchiare di Lena e poi boccheggiò alle sue parole -Altro che sono io la corteggiatrice- "Ti lasceranno andare via?"
"È solo un piccolo evento. Posso andare via quando voglio" sorrise.
"Va bene...Se arrivasse vostra madre saremmo in guai grossi" sorrise guardandola. "Dovreste allontanarvi..." Le fece un occhiolino sfiorandole la schiena.
Lena sbuffò leggermente "Ancora paura di lei eh?" Poi venne chiamata "Devo andare… ci vediamo tra 50 minuti" sorrise e scivolò via.
 
 
Sara e Ava si misero entrambe ai lati di Kara "Allora la principessa eh?" Fece la più bassa.
"Lasciala in pace Sara. Siamo qui per evitare disastri non per darle fastidio" la castigò Ava.
Kara guardò le due bionde "Il vostro ruolo, accanto alla mia persona?" sorrise Kara.
"Evitare che qualcuno..." e indicò sottilmente una cricca di nobili dall’aspetto sgradevole "ti dia fastidio... soprattutto gli Speer. E che Lena non si incazzi. Nessuno vuole un membro della famiglia reale incazzato"
Ava dette una gomitata alla moglie "Quel linguaggio. Siamo in pubblico"
“Come vi siete conosciute voi due?” Sorrise guardandole.
"Quando Sara ha tentato di uccidermi al mio debutto in società"
"Non è vero!"
"Ah no? Quindi quella ciotola di bronzo è magicamente volata verso la mia testa"
"Ci sono cose a questo mondo che sono inspiegabili. Forse le dee volevano dirti che quel vestito era orrendo"
“Signore calma” ridacchiò guardandole “Beh anche io e Lena abbiamo avuto un inizio spigoloso...” sorrise al ricordo, mentre guardava quella donna muoversi con agio tra gli astanti della corte.
"Ah si? Ti prego dimmi che ti ha dato un cazzotto appena incontrate"
"Sara!"
"Ma io voglio sapere... lo saprò un’altra volta" e guardò la regina avvicinarsi.
Lilian si fermò davanti a loro.
Kara come da protocollo fece il suo inchino “Maestà”
"Possiamo avere una parola in privato?" E senza attendere risposta scivolò via.
Sara dette una spinta a Kara "Addio socia"
Kara mandò gli occhi al cielo e seguì di fianco la donna “Dite pure Maestà” disse tenendosi alla distanza di cortesia.
Arrivarono in un’altra piccola stanza "Ho fatto ricerche su di lei... sembra essere una persona ... con un carico non indifferente... " la guardò intensamente.
“Carico?” Chiese speranzosa che non fosse una cosa sconveniente.
"Sua zia... il DEO... eppure mia figlia sapendo tutto questo la vuole ugualmente..."
“Maestà, le assicuro che non c’è nulla da temere, il DEO non è più un ostacolo, e” la guardò “Quello sono certa lei voglia da me: è sapere che la proteggerò, qualsiasi cosa succeda, beh si lo farò. Come lei ha fatto con me, maestà”
Lilian la guardò in silenzio per un po’ "Bene... ma io la tengo d’occhio... non ha la minima idea di dove si trova" detto ciò se ne andò.
"La principessa?" chiese mentre la guardava ancora con reverenza.
"Cosa?" La guardò.
“La cerco ma non la vedo” sorrise.
"Sarà nei giardini a prendere una boccata d’aria" mosse la mano nella direzione generale e se ne andò.
 
Kara sorrise e andò verso quel punto “Siete qui” la guardò era poggiata alla balaustra “Come state?”
Lena si girò sorridendole "Sei così carina quando mi dai del lei"
“Beh, siete o no la principessa di Thorul. Come mai qui?”
"Beh ad un certo punto devo uscire a prendere una boccata d’aria come sai" sorrise "Mi dispiace che tu debba seguire tutto questo protocollo... c'è qualche tradizione di Rao che dovremmo seguire?"
“Non saprei, dovrei sinceramene con mia zia” la guardò “Vostra madre mi ha avvicinata” ammise.
"Che ti ha detto?"
“Che ho un bel carico”
Lena alzò le sopracciglia "Nel... nel senso di passato, giusto?"
“E che nonostante questo tu mi vuoi” sorrise accarezzandole il viso “Sei pensierosa”
"Non più del solito" le sorrise, si guardò intorno "Bene visto che la madre non ti ha ucciso…sgattaioliamo via?"
“Me ne vuoi parlare?” La guardò e sorrise “Vuole rapirmi?”
"Solo cose di stato... rapirti eh? Direi che Sam mi ha messo il completo giusto per farlo" sorrise.
“Sapevo ci fosse il suo zampino”
Lena rise "Se succede qualcosa a palazzo o c'è il suo zampino o quello di Lucy"
“Ottimo” si avvicinò al suo orecchio “Rapiscimi pure...” disse a voce bassissima e calda.
Lena si morse il labbro e le prese la mano iniziando a trascinarla con sé "Non credo ti lascerò andare... forse solo un grande grande riscatto potrebbe convincermi"
Kara la fermò di scatto guardandola intensamente per alcuni minuti.
"Cosa c'è?" Le levò delle ciocche dal viso.
Kara portò una mano dietro alla nuca e l’attirò a sé per un bacio profondo.
Lena rispose per poi mordere il labbro.
“Vampira” sorrise Kara guardandola negli occhi.
"Vieni con me" iniziando ad andare verso il labirinto.
“Ovunque” ridacchiò tenendola per mano.
"Sai qui abbiamo una tradizione diversa sui labirinti... qualunque idiota potrebbe trovare il centro... ma da noi il punto è trovare quanti più luoghi segreti possibili..." sorrise iniziando a prendere delle svolte.
“La mia piccola enigmista”
“Oh, tranquilla ho già in mente un modo per torturati… " e la spinse contro una parete per baciarla in modo da toglierle il respiro. Per poi correre via.
“Lee” Kara era rimasta senza fiato appiccicata alla parete “Sam ti odio” disse sollevandosi la gonna per non avere intralci.
Lena rise e fece in modo che l’altra la seguisse fino ad una piccola radura con delle panchine e un piccolo pozzo.
Kara si fermò guardando la sua ragazza e poi il posto in cui si trovavano “È bellissimo Lena”
"Si. È una delle radure più belle" sfiorando i serpenti che adornavano il pozzo. Poi si girò verso l'altra sogghignando "Ed anche la più segreta"
“A te niente sfugge però” sorrise guardandola e sfiorando quella mano.
"A me no" le mani andarono sui fianchi accarezzandoglieli e spingendola verso una delle panchine.
“Come sto in rosso?” Sorrise accarezzandole le braccia con le mani.
"Magnificamente... ma dopo tutto lo so già da quel tuo completino" le baciò il collo.
“Quale completino?” Disse guardandola.
"Quello sportivo rosso... quello che ti ho levato sotto la doccia"
“Oh quello” sorrise lasciandola fare e allungando il collo.
"Già quello... ti fa un sedere stupendo..." mentre le mani iniziavano a tirare su il vestito per trovare la pelle "Quanto diamine è lungo questo affare?"
“Non essere frettolosa Lena” disse sfiorandole il mento “Abbastanza credo”
"Bene la prossima volta dirò a Sam di optare per quelli più corti... così posso rapiti facilmente" ridacchiò.
“Mi dovrà sempre vestire lei?” Sorrise sorniona.
"Almeno i primi tempi... ed è meglio perché altrimenti non usciremmo più" la mano finalmente trovo la coscia e l’accarezzò.
“Credi?” Sussultò.
"Te ne sto dando dimostrazione ora direi" ridacchiò.
“Si sì” sorrise “Sei così sexy vestita così, i pantaloni ti stanno divinamente, Miss Luthor”
"Grazie" sorrise e continuò i suoi ministri.
 
 

 

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Capitolo 12
*** 12 ***


12
 
Qualche giorno dopo il ricevimento. Lena, Kara, Sam e Reign stavano facendo colazione in giardino. La calma venne interrotta dall’arrivo di Sara che fregò la tartina di Reign e se la mangiò sedendosi scompostamente vicino a Kara "Ciao Gente!"
“Lance sei veramente una spina nel fianco” la guardò in cagnesco Reign.
"Ma se mi adorii"
Arrivò anche Ava "Mi dispiace per mia moglie"
"Perché non le compri un guinzaglio?" Chiese Sam.
"Oh. Inizi a interessarti della nostra vita sensuale Arias?" Rise Sara.
Lena non poté fare a meno di ridere alla faccia di Sam.
“Sei la solita stronza Sara”
Kara si pose all’orecchio della sua ragazza “C’è stato qualcosa tra di loro vero?”
"Tra chi?" Sussurrò Lena. Mentre vedeva iniziare una battaglia di palle di tovagliolo.
“Tra Sam e Sara…” sorrise accarezzandole una coscia sotto il tavolo.
“Ava come fai a sopportarla?” Chiese Sam.
"Oh è stata la sua prima ragazza, ma non ne parliamo" rise.
Ava sbuffò.
"Va bene va bene. Basta sono qui con un compito. Testare la nuova ragazza di Lena" sogghignò.
"Oh no" disse Ava. Mentre Lena stringeva la mano della ragazza e tentava di non ridere.
“Me? Perché?” La guardò di sottecchi.
"Devo sapere se sei degna! Ho i miei modi" rise maleficamente.
Lena rise ancora di più per poi voltarsi verso un inserviente "Jess puoi dire a Vasquez di tirare fuori dal mio garage la Bugatti Chiron?"
Ava sospirò.
“Oh oh” Kara si mise in piedi, indossava un completo dai colori blu, camicia a quadretti, pantalone a vita alta e giacca a larghe falde “Okay, come vuoi Sara Lance, accetto la sfida, ma sappi che non sarà certo perdere o vincere una gara che mi allontanerà da Lena” sorrise portandosi una mano sul fianco destro.
Ava si mise una mano sulla faccia in contemporanea con Sam "Poveretta"
Lena scosse la testa "Tesoro, ti amo ma tratta bene la mia macchina"
“Quella macchina starà benone” si chinò su di lei dandole un lungo bacio “Ti amo anche io...” sussurrò piano.
Reign guardò Sara "Non c'è modo che la tua McLaren vinca"
Sara rise "Ha qualche modifica sotto il coperchio"
Lena sorrise alla sua ragazza "Se permettete, mi allontano un momento, ho degli affari con la mamma. Ma ci sarò per quando arriverete al traguardo"
Kara si allontanò assieme alle altre.
“Non c’era motivo che accettassi” disse Sam a Kara.
“È solo una gara non può impedirmi di stare con Lena se vado a genio anche alla regina.”
Reign si avvicinò "Tranquilla Kara. È il modo di Sara. Ma non significa nulla, vuole solo gongolare"
 
 
Arrivarono alla pista. A Kara vennero porte le chiavi della Bugatti.
Reign si mise a fare il giudice "5 giri e niente mosse scorrette"
"Pronta a perdere?" La rimbottò Sara.
Kara indossò dei guantini gialli “Certo mangerai la mia polvere Lance” disse salendo in macchina. - Peccato che Lena si perda la gara -
Sara salì con un sorrisetto. Al via di Reign le due vetture scattarono in avanti.
 
La McLaren di Sara sembrava buona in un primo scatto e completò il primo giro. Ma Kara stava giocando con lei iniziò a spingere sempre di più la macchina. Al secondo giro le era attaccata alle chiappe al terzo erano in parità. Il quarto anche.
Kara sorpassò Sara a metà del quinto giro era quasi al traguardo quando una Lamborghini Adventator bianca le superò entrambe, sfrecciano e lasciandole in una scia.
Kara scoppiò in una risata “Quella è la mia ragazza!”
 
La Lamborghini non perse il suo posto davanti e tagliò il traguardo.
Lo sportello si aprì e scese la principessa lanciando le chiavi a Reign "Bene avete finito di giocare voi due?"
Ava la guardò "Ha guidato di nuovo coi tacchi?”
 
Kara arrestò la macchina qualche secondo dopo, vide quello schianto uscire dalla macchina -una camicia velata? Seriamente Lena? Vuoi farmi morire- Uscì dalla macchina mettendo le mani in tasca e camminando verso le altre due “I miei complimenti” le fece un cenno eloquente.
 
“Bella sterzata maestà “disse Reign.
"Grazie. Poteva venire meglio, ma il tacco 12 non aiuta" rise.
Sara uscì "Hey! Non vale non era nelle regole! Era una gara tra bionde"
"Oh, sempre a brontolare. Ho solo aggiunto un po’ di pepe. Seriamente pensavi di vincere con una tedesca, contro un’italiana?" rise.
La corvina sorrise e la si avvicinò per baciare la sua ragazza "Non fare il broncio, non ho resistito" Le ripeté le stesse parole che le aveva detto la bionda la sera prima quando le aveva strappato la camicia.
Ava consolò sua moglie che ancora brontolava peste e corna.
“Sai che dovrei coprirti con la mia giacca?” Sussurrò sulle sue labbra “Sei sexy da togliere il fiato Miss Luthor, e non strapperei cotanta bellezza” le prese il mento tra le dita “Andiamo prima di dare spettacolo?”
“Detesto che non ci sia mai Lucy in questi momenti” brontolò Sam con la sorella.
Lena rise "Va bene ma guido io. La Bugatti ha il cambio più liscio"
 
Sara "Hey yankee! .... sembri abbastanza buona per lei"
Kara rispose con una riverenza teatrale e seguì la corvina!
"Sei davvero un portento, sai che avrei vinto per te" sorrise Kara guardandola "Woo, hai il piede pesante, princess"
"Beh, non sono il premio di una gara" sorrise "Così anche mio padre" rise.
“L’avevo messo in chiaro non fossi un premio, anche perché Sara ha già sua moglie...” sorrise “Sai solitamente è il padre che fa minacce a chi contende il cuore della figlia non è così?” Sorrise quel cipiglio sulla fronte la rendeva così adorabile.
"Mio padre... arriverà anche lui" sorrise mentre cambiava la marcia.
 
 
Suonò il telefono di Lena e Kara lo prese, aspettando il suo consenso “Reign? Si Lena sta guidando”
"Siete seguite. Il Pick up nero"
Lena guardò nello specchietto retrovisore "Bene… so cosa fare. Ci vediamo a palazzo Reggie" sorrise in modo pericoloso.
Si girò verso Kara "Reggiti e metti bene la cintura"
“Lee, sta attenta” la guardò. Si fidava ciecamente della donna, si attaccò al maniglione.
Lena zig zigò per la strada facendo sorpassi al limite del millimetro "Amore... non urlare ok?" e si infilò sotto un rimorchio rialzato.
“Ehi per chi mi hai...come mi hai chiamato?” Kara aveva il cuore a mille, ma quella semplice parola glielo fece saltare.
"Come ti ho chiamato?" distratta nel calcolare l'esatto punto di uscita.
“Ne parliamo dopo, perché ci seguono?”
"Non ne ho idea. Ma devono essere stranieri, nessuno di Thorul sarebbe così stupido da inseguire una macchina con la targa reale, con un Pick up nero poi..." accelerò e uscì da sotto il camion infilandosi in un parcheggio nascosto e frenando la macchina.
 
“Oh”, si sporse verso di lei “Lena tutto okay?”
Lasciò le mani dal volante "Perfettamente, tu?"
“Doveva essere una cosa tranquilla, ma non mi lamento” le accarezzò il viso.
La principessa sorrise per poi tirarla giù in un bacio bisognoso.
Kara le accarezzò la nuca e sorrise nel bacio.
Senza pensarci due volte si slacciò la cintura di sicurezza e si mise cavalcioni dell’altra.
“Lee, piccola” Kara sorrise accarezzandole i fianchi.
"Si?" la baciò ancora prendendole le mani.
“Stai bene sicura?”
"Si. tu?" le baciò il collo "Kara..."
“Dimmi...” la guardò dolcemente.
"Fai l'amore con me... ora" le sussurrò.
“Qui? Lee” guardò quegli occhi “Sì...” sorrise accarezzandole le cosce “Adrenalina eh?”
"Adrenalina e muovi quelle mani... o finirò il lavoro da sola con te qui sotto di me che mi guardi" le morse il labbro.
“Sei eccitata per la corsa o per altro?” La stuzzicò.
"Per la corsa e per questo completo con cui hai deciso di farmi morire..."
“Sono molto vestita” disse mentre portava le mani sotto la gonna a toglierle le mutandine “Oh Lee sei così bagnata” massaggiò la pelle del seno ancora coperto. “Prima mi hai chiamato in un modo in cui non avevi mai fatto” sorrise baciandole il collo mentre una mano si intrufolava tra le sue gambe “Potrei morire felice”
"Come ti ho chiamata?" Chiese con voce roca.
“Ripetilo tu” le stuzzicò il bottoncino.
"Karâ" gemette "Se me lo dicessi, magari.."
“Amore” entrò scivolando liscia in lei.
Gemette. Respirò pesantemente "Non ti facevo così dolce...amore" ripeté a voce bassa e roca.
Kara sorrise di nuovo a quel nomignolo “Vuoi che sia più intensa?” Si spinse in lei in profondità.
Le ficcò le unghie nel petto attraverso la camicia "Secondo te?" Le prese le labbra tra i denti.
“La Mia Tigre” sorrise guardandola ansimante e pompò in lei “Vieni per me princess” sussurrò sulle sue labbra carnose.
Lena gemette lasciandosi andare. Appoggiò la testa contro la spalla dell’altra prendendo fiato.
“Ehi è tutto okay” Kara le accarezzò le spalle, baciandole la guancia.
"Si amore" sorrise "Torniamo a palazzo così posso ricambiare il favore?" Le baciò il collo "O preferisci qui?"
“Se riesci ad aspettare, si sennò sono tutta tua Miss Luthor” sibilò sulle sue labbra.
Lena iniziò a slacciarle la camicia ma venne interrotta dal suo telefono "Che palle! Puoi rispondere tu mentre mi ricompongo?"
“Si certo” Kara prese il telefono “Pronto?”
"Kara? Poi mettere in vivavoce?" Chiese Reign.
“Ehm si” la bionda lo fece guardando l’altra.
"Lee?"
"Dimmi"
"Lo abbiamo preso ma... appena lo abbiamo bloccato ha ingoiato qualcosa ed è morto ...  non c'è niente su di lui... persino le sue impronte digitali sembrano essere cancellate. Non che questo ci impedisca di analizzarlo... ma da una prima analisi non lo troviamo"
Lena sbuffò "Grandioso! Chiama Lucy e avverti l’intelligence"
“Potrei chiamare mia zia, vedere con un riscontro incrociato di risalire a capire chi fosse”
"Va bene" disse Reign "Tornate in sicurezza" e chiuse la chiamata.
Kara recuperò il suo di telefono e guardò Lena “Sono preoccupata, chi era ad inseguirci?”
"Non saprei" accese la macchina "Ma non si prospetta nulla di buono... finché sei qui ti metteremo sotto la protezione della Legione" sospirò "Quando tornerai a NC mettiti sotto protezione della DEO e non muoverti senza una guardia" La guardò "Era anche da questo che volevo proteggerti"
“Lee” le mise una mano sul braccio “Sei in pericolo a causa mia? La legione? Di che stai parlando?”
"Non so chi è in pericolo. Né a causa di cosa. Se lo sapessi avrei già risolto la situazione credimi. La Legione è un reparto specializzato. Mentre le World Killer sono solo per la famiglia reale. La Legione è per gli altri...  come la SWAT americana"
“Okay… Alex ehi” guardò lo schermo “C’è mia zia?” Chiese mentre portava la mano sulla gamba di Lena senza malizia.
"Si aspetta che te la passo.... Astraaaaaaa!"
"Che c'è?"
"Kara al telefono "
"Rao! Kar che succede!?"
“Dovresti fare un controllo per me, è importante” Diede la targa del Pick up che le aveva seguite “Poi Reign ti manderà gli altri dettagli” guardò Lena per conferma.
Annuì.
"Ok vedo quello che riesco a trovare. E Kara... stai attenta... se riguardasse te potrebbe essere qualcuno che conosci"
“Cosa? Cosa non mi stai dicendo?” Kara si agitò sul sedile.
"Non lo sappiamo con certezza Kara. Appena ne so di più te lo dirò ok?" Disse Astra.
Lena le accarezzò la mano.
“Voi state bene?” Kara accarezzò quella mano, si rilassò a quel tocco.
"Si si tranquilla. Goditi la principessa"
“Ciao Karaaa. Ciao Lenaaa” disse la rossa.
"Ciao Alex, Astra." Rispose Lena.
"Ok adesso vado in ufficio a cercare soluzioni. Ci sentiamo presto ok?" Disse Astra.
“Si ciao” sorrise riagganciando. Poggiò la testa al sedile.
Lena sospirò "Beh non è una buona settimana se almeno qualcuno non attenta alla mia vita" sorrise cercando di sdrammatizzare.
“Non mi piace questa storia” guardò fuori dal finestrino. Non le piaceva perché non poteva fare nulla a riguardo, non era più parte del DEO.
"Nemmeno a me ... mi dispiace tesoro"
“Non scusarti...” non poteva dirle che Astra avesse un sospetto su qualcuno che lei conosceva.
"Beh ho comunque in mente un ottimo metodo per scusarmi" ridacchiò.
“Si?” Si voltò a guardarla.
Si leccò le labbra e sorrise.
 
***
 
Staccarsi da Lena era stato molto difficile, l’aveva baciata fino all’ultimo momento prima di entrare nel gate. Sapere che ci fosse qualcuno a incombere sulla loro vita non le piaceva minimamente.
 
 
Siobhan Smythe sentì qualcuno suonare alla sua porta.
Kara aveva deciso di chiarire con Siobhan, era cambiata negli anni e sapeva che lasciarsi in modo traumatico non era sempre la soluzione migliore. Ed ecco perché si trovava davanti alla sua porta.
"Ah. Sei tu" Guardò Kara con espressione neutra.
“Ehi, come stai?” Le porse un fiore per scusarsi.
"Mhm bene... " non accettò il fiore "Vuoi entrare?"
Kara rimase a guardarla ancora con il fiore in mano “Sì” voleva solo parlare con lei da persone civili.
"Bene" e le indicò il tavolo lasciandola passare.
Kara la superò entrando.
"Vuoi qualcosa?" Le chiese dandole le spalle.
“Un gin tonic andrà bene” sorrise guardandola.
"Ok" lo preparò non guardandola "Cosa vuoi Kara? La tua principessa non ti basta?"
“Cosa?” Kara scosse la testa “Volevo solo chiederti scusa, non volevo che pensassi chissà cosa, sono sempre stata sincera con te...” ammise ed era vero.
Le porse il bicchiere "Credo di sì..." la osservò mentre lo beveva "Ma io no"
“Che vuoi dire?” Chiese mentre beveva qualche sorso di bevanda.
"Che sei troppo onesta e ingenua... e che mi sarai molto più utile di quanto tu creda" mentre un sorriso le si diffondeva sul volto.
Kara guardò il bicchiere, solo in quel momento sentì uno strano sapore “Siobhan...?” Chiese mentre i contorni si facevano scuri e le palpebre diventavano pesanti.
L’altra rise soltanto mentre prendeva il telefono.
Kara si sentì un peso morto e svenne.
 
 
 
 
Lena compose il numero di Alex dal telefono di Sam.
“Sammy ehi ciao” sorrise Alex sedendosi sul trespolo in cucina di Astra.
"Alex sono io Lena"
“Ah sei tu, princess”
"Si io. Hai sentito Kara?"
“Mi ha detto che atterrava” guardò l’orologio da polso “Due ore fa...Honey hai sentito Kara?” Chiese la rossa ad Astra.
Astra la guardò da sopra gli occhiali "No" guardò l’orologio "Dovrebbe essere arrivata oramai da un po’"
"Alex? Che ha detto?"
“Che dovrebbe essere arrivata. Hai provato a chiamarla?”
"Certo! Ma il cellulare è irraggiungibile. E la mia guardia davanti al suo palazzo non l’ha segnalata"
“Perché Kara ha una tua guardia?” Chiese guardando Astra -Dio come era sexy con gli occhiali- “Da quanto non la senti?” Alex sentì un vuoto allo stomaco.
"Da quando è partita. L’ha perché non mi sento sicura dopo l’episodio dell’inseguimento” “Oh beh era la tua guardia adesso le hai messo la guardia” - okay stava dando di matto - “Astra chiama Hank dobbiamo localizzarla”
"Subito" il generale prese il telefono.
"Alex non voglio preoccuparti ma secondo me c'è qualcosa che non va... chiamalo istinto, chiamalo anime gemelle... ma so che c'è qualcosa" Disse Lena.
Astra guardò il tablet aggrottando le sopracciglia.
“Lena non devi impressionarmi” poi guardò la sua fidanzata “Honey? Che c’è?”
"Il tracker dice che è davanti alla nostra porta... " Astra andò a guardare e trovò solo un pacchetto,
“Attenta potrebbe essere una bomba” la guardò.
Astra appoggiò il pacchetto al tavolo e lo aprì rimanendo pietrificata.
Lena ancora al telefono con Alex "Cosa è successo?"
“Oddio. C’è un biglietto” lo prese con mano tremante “Oh no Kara” si portò una mano sulla bocca.
Astra prese il telefono che era caduto ad Alex "Lena... il pacchetto..."
"Cosa?!?"
"Dentro... c'è un rene di Kara ..."
 
 
***
 
Alex era nel laboratorio che si accertava che il rene venisse ben conservato. Astra, nel frattempo, era al centro di comando e ringhiava ordini a destra e a sinistra.
“Astra?” Alex andò da lei “Ho paura per Kara” la guardò poggiandosi alla parete “Hai controllato il percorso che ha fatto il tracker?”
Le mise un braccio intorno ai fianchi e le diede un bacio sulla tempia "Sì. Ed era l’appartamento di Siobhan... ma da allora non riusciamo a trovare altre tracce.... ma la troveremo ok?"
“E se fosse troppo tardi? Se l’hanno lasciata dissanguare. Cosa vogliono da Kara? Lei non ha fatto nulla, questa è tutta colpa mia, se non mi fossi impuntata con il controllo al traffico di organi”
Astra la girò verso di lei "Hey hey guardami negli occhi. Nulla di questo è colpa tua. Già controllavano quel settore. Deve essere importante per lei, quindi, è ancora viva" le baciò la fronte.
Alex si strinse forte alla sua roccia, o sarebbe crollata.
 
 
“Richiedono un atterraggio, scusate generale Inze” disse Hank spuntando alla porta.
"Qualcuno che conosciamo?" Lo guardò.
“Viene da Thorul”
"Sarà la squadra di Lena. Mandale dentro" Poi si rivolse alla sua fidanzata "Dai andiamo" baciandole un’altra volta la fronte e accarezzandole i fianchi.
“Alex” Sam si sporse verso l’altra abbracciandola “Come procedono le ricerche?”
La rossa guardò prima Astra e poi Lena, non sembrava avere una bella cera.
Lena e Reign avevano la stessa tenuta nera da combattimento. Lena aveva quasi un’espressione folle negli occhi. Arrivarono altre tre persone nella stessa tenuta e come Reign con una maschera sul volto.
 
Lena le guardò "Abbiamo un area in cui cercare in realtà" e le porse un tablet.
Alex ed Astra guardarono “Non siete intenzionate ad entrare vero? Qui non avete giurisdizione o sbaglio?” Chiese la rossa alla fidanzata.
Lena fece una risata che fece accapponare la pelle a chiunque.
Reign si schiarì la gola, un po’ preoccupata. La follia omicida scorreva nel sangue di quella famiglia, ricordava i racconti sulla regina quando Lena era stata rapita "Kara è cittadina onoraria di Thorul" spiegò la World Killer "È anche nostra giurisdizione... chiediamo la vostra collaborazione”
Astra le guardò con un sopracciglio alzato e poi guardò Hank.
 
“Lena una parola” Alex la guardò mentre si allontanavano dalle altre “Non so cosa ti passa per la mente, ma sei troppo coinvolta non puoi intervenire” la guardò.
La corvina la fissò negli occhi "Alexandra" disse con voce da gelare il sangue "Tu non consoci la nostra storia né le nostre condizioni. È mio dovere e obbligo venire. Siamo una razza guerriera. Io ho inventato il tracker a bioscanner che ha localizzato Kara. Non voi e quella patetica scusa di tecnologia che avete. Ci siamo capite?"
Reign e Astra si avvicinarono separandole delicatamente.
“Dov’era la tua tecnologia quando la aprivano? Eh” Alex scalpitava tra le braccia di Astra “o dov’eri quando Kara si colpevolizzava per averti persa?”
Reign si parò davanti a Lena "Lee non rispondere. Pensa solo a Kara ok? È sconvolta e vuole provocarti" la scosse un po’.
Astra trattenne Alex "Tesoro fermati ti stai agitando. Vuole solo aiutarci. Non devi prendertela con lei"
“Piantatel!a” Sam le guardò entrambe malamente “Abbiamo un’area più circoscritta ma Kara non sta bene. Quindi Alex ci serve come medico, Lena per entrare in quel bunker, okay? Dobbiamo salvare la nostra Supergirl”
Le altre annuirono dopo qualche secondo.
 
"Bene andiamo" Ringhiò Lena.
Presero l’aereo di Thorul e una ventina di agenti Deo. Il resto sarebbe arrivato per strada.
“Se Kara muore io l’ammazzo” borbottò Alex accanto a Sam.
Astra la prese da parte "Sei sicura di sentirti bene? So che c'è il casino di tutto ciò... ma è da ieri che non sei in forma"
Lena aveva la testa completamente concentrata sui comandi per non pensare ad altro.
“Sto benissimo! Voglio solo trovare e salvare la mia migliore amica” la guardò, non poteva dirle nulla in quel momento. Non era tempo...
Astra sospirò, Alex era testarda quando non voleva dire nulla.
 
 
“Lee, sai che Alex non intendeva dire quelle cose” disse Sam guardandola.
Lena sospirò "Lo so. Ma sto cercando di non impazzire in questo momento... non devo ricordarti la storia di follia della nostra famiglia..."
“Ehi sono certa che Kara starà bene okay?” Le passò una mano sulle spalle rigide. Poi Sam guardò sua sorella. Reign sospirò alzando le spalle.
 
 
Il copilota gracchiò "Siamo sopra il punto? Ci lanciamo o atterriamo?"
“Sarebbe meglio lanciarsi, attireremmo l’attenzione sennò” disse Reign “Pronte? Recuperiamo Zor-el!” per quanto aveva odiato quella donna durante l’anno e mezzo passato, adesso sapeva che quella donna era la felicità di sua cugina.
Astra sorrise era da un po’ che non si lanciava. Guardò Alex preoccupata.
Lena prese la corda e si lanciò giù con Reign, mentre tutti gli altri le seguivano.
La base sembrava calma solo pochi mercenari in giro. Due World Killer gli arrivarono alle spalle e li uccisero senza emettere un solo rumore.
 
"Smettila di preoccuparti Honey" Alex le accarezzò un braccio. È necessario ucciderli?" chiese alla fidanzata.
Astra con il fucile puntato in avanti e coprendo le spalle agli altri "Se non vuoi che diano l’allarme si"
Lena era davanti con le altre. Il Deo dietro stava circondando il perimetro.
Alex nonostante tutto aveva accettato di prendere una pistola in mano, sperando di non doverla usare. Guardava di tanto in tanto Lena, doveva scusarsi con lei, sperò avrebbe capito.
 
Il DEO e le World Killer si guardarono. Astra fece un cenno d’assenso. Reign fece scoppiare il C4 attaccato alla porta. Dopo l’esplosione incontrarono poca resistenza evidentemente non si aspettavo visite quella sera.
“La vedete?” Alex tentava di mantenere la calma.
“Woo” Sam si avvicinò all’amica “Calmati”
Reign passò un orologio ad Astra "Prendilo ti porterà da Kara noi abbiamo un’altra strada..."
"Che strada?"
"Le nostre Dee sono vendicative..." e fece un cenno verso Lena.
"Ok…" Astra capendo "Ma terremo i microfoni aperti da entrambe le parti"
Le due squadre si divisero.
 
 
Alex seguì passo dopo passo Astra. Poi si fermò “La senti?” Tese l’orecchio era un lamento soffocato.
“Siobhan ti prego” Kara era esangue e per la prima volta se la stava vedendo davvero brutta “Cosa vuoi ancora da me?” Il freddo lo sentiva nelle ossa, la vista era offuscata, sentiva la puzza di sangue e di rame.
Astra entrò nella cella trovando sua nipote "Presto Alex!"
 
 
Poche stanze più in là Lena ringhiò sentendo quei lamenti dalla radio "Troviamola" disse alle altre.
Reign in tutta risposta sfondò una porta per trovare Siobhan.
Lena e le World Killer setacciarono le stanze come segugi finché non trovarono una stanza operatoria. Dove dentro trovarono la loro preda.
"Oh principessa" disse armata "Sei arrivata tardi" le fece cenno verso uno schermo, che ritraeva Alex mentre si sincerava delle condizioni di Kara.
 
 
"Ehi, sis, non fare scherzi okay?" Alex cercò di fermare il flusso sanguigno "Kara parla con me, canta per me" cantare avrebbe distratto dalla situazione.
 
 
Lena non lo guardò nemmeno "World Killer almak!" (Prendetela) mentre tirava fuori un coltello di ossidiana.
Le World Killer presero la donna e la tennero ferma sul lettino operatorio. Lena si avvicinò con un sorriso crudele, mentre faceva girare il coltello tra le dita.
 
 
Astra guardava impotente la situazione "Ti serve qualcosa? Sacche di sangue? Antibiotici? Bisturi?"
“Non deve essere male morire” sorrise Kara guardando Alex.
“Sta delirando! Qui, sarà tutto contaminato, contatta Hank, mi serve sangue...no no Kara, stai con me!” Andò in arresto “Kara...” si posizionò per il massaggio cardiaco, guardando Astra “Usa quella” disse alla donna mostrandole la pompa “Kara...uno due tre...non ti azzardare hai capito?” Sentiva già le lacrime scorrerle sulle guance “Uno due tre...per favore...non voglio perdere anche te...Kara”
Astra cercava di dare una mano, ma vedeva sua nipote essere sempre più debole.
 
 
"La principessa sanguinaria" ridacchiò Siobhan "Non avete idea di che cosa state facendo, io sono solo una pedina…”
Reign le arrivò un cazzotto sulla faccia "Non ti è stato dato il permesso di parlare"
Lena era ancora più vicina. Una guardia ficcò sulla fronte di Siobhan un greggio argenteo che sino ad illuminarsi formando delle percentuali.
"Vedi quello? È una copia di memoria del tuo cervello. Quando sarà finita non ci servirà più... ma io potrò fare di te quello che voglio" disse Lena.
 
 
Alex tentava disperatamente di rianimarla, ma il polso era debole "Cerca il defibrillatore, Astra" Alex lo urlò perché aveva notato l'altra spaesata.
Astra lo trovò in un angolo dopo parecchie ricerche e lo portò all’altra di corsa "Hey little one resta con noi ok?"
 
 
"E' già finita, Kara muore, e morirai anche tu con lei, di dolore, e qualsiasi cosa mi farai, non servirà a riportarla in vita e da te" disse Siobhan.
 
Alex vedeva il corpo di Kara così debilitato, pieno di sangue, era stata anche picchiata, probabilmente drogata a punto tale che non potesse neanche difendersi "Kara?" Alex aveva fatto sistemare le placche per defibrillare "Resta qui...fallo per me..." non avrebbe potuto immaginare una vita senza di lei, non adesso che era felice...
 
 
Lena rise. La percentuale arrivò al 100%.
"Siobhan hai scelto la principessa sbagliata" alle guardie "Giratela"
Anche se combatté un po’ venne posta prona sul lettino "Mi dispiace siamo a corto di anti dolorifici" e ficcò il coltello dove era il rene dell’altra.
“Awww” il grido agghiacciante della donna risuonò per tutta la stanza.
 
 
Astra aiutò Alex con le placche e tenne ferma la pompa dell’ossigeno sulla bocca di Kara.
“Mamma” Kara bisbigliò quel nome.
“Kara, per favore” Alex si passò una mano sulla faccia per un momento, a ricacciare lacrime e sudore “Per favore...scarica”
 
 
Lena sorrise e iniziò a muovere il coltello in orizzontale verso la colonna vertebrale "Kara forse morirà. Io forse mi consumerò dal dolore. Ma tu... tu brucerai presto all’inferno" E con un colpo secco fece riuscire il coltello dal corpo recidendo la spina dorsale “Tra mille dolori”
 
 
 
Astra accarezzava il volto della nipote "Kara ce la puoi fare sei forte ok? Fallo per me, per Alex o per Lena"
Kara chiuse gli occhi "Noo...noo Kara...scarica, uno due tre..." Alex ormai era esausta, le braccia le facevano male, il cuore della sua migliore amica aveva cessato di battere.
Astra prese il posto di Alex tentando di fare qualcosa, ma sembrava inutile.
Alex guardò Astra, stringendosi a lei "Non lo saprà mai" disse iniziando a versare lacrime silenziose.
"Cosa non saprà mai?" Astra continuando a praticare disperata il massaggio. Per poi frustata oltre ogni limite arrivare un ceffone alla faccia inerte della nipote "Cazzo Kara! Svegliati!"
"Astra..." Alex le prese le mani "Fermati..."
"Non posso Alex. Non anche leii"
“Honey lo so”
 
 
"Lena adesso basta" Sam la tirò via "Kara..." non osò pronunciare quelle parole.
Lena guardò la cugina "Tu cosa ci fai qui?" Le ringhiò "Sto esigendo il mio sangue e la mia vendetta"
“Lena, Kara è...va da lei...” Sam la tirò con sé.
Lena la guardò poi guardò le World Killer "Legatela, lasciatela lì e sprangate la porta" uscendo dalla sala.
Reign guardò la sorella che sembrava incerta "Vattene. Hai interrotto una vendetta. Portala dove devi. Questo ora è un luogo solo per le World Killer"
“Vaffanculo Reign” Sam la guardò contrariata.
Reign scrollò le spalle, sua sorella non era una di loro per un motivo.
 
 
Lena corse dietro a Sam verso la cella di Kara.
 
 
“Astra... c’è una cosa che devo dirti” Alex la guardò.
"Cosa?" La guardò Astra distratta.
In quel momento Lena si precipitò dentro e scivolò vicina a Kara.
"Non c'è più nulla da fare, siamo arrivate tardi" disse Alex guardando la corvina.
Lena con ancora le mani imbrattate di sangue le portò sul petto di Kara quasi prendendola a pugni "Karâ non mi puoi fare questo"
Reign entrò e iniziò a cercare nelle varie tasche della tuta.
Astra le guardava assente.
“Lee, non fare così” Sam la guardava inerme.
Reign lanciò una siringa ad Alex "Dalle questo. Dritto sul cuore"
Alex prese al volo la siringa, e tremante spostò malamente le mani di Lena e la piantò nel petto di Kara “Fa che funzioni”
Lena guardò la siringa sperando in un miracolo.
Pochi secondi dopo gli occhi di Kara si spalancarono.
 
 
In quel momento Hank e metà dei suoi agenti inchiodarono in furgoni e scesero correndo.
Il microfono di Reign gracchiò "Thorul 1" era il pilota "Qui è tutto libero. Sono in attesa a 20 metri est dall’uscita"
“Alura” Kara batté gli occhi sentendosi intorpidita.
“Kara” Alex vide gli agenti arrivare “Presto veloci una barella”
Astra si riprese guardando la nipote e vide Hank avvicinarsi "Generale. Scusi il ritardo ma abbiamo incontrato una carovana che fuggiva da qui. L’abbiamo sequestrata, c'erano organi e persone. Probabilmente entrambi destinati al mercato nero"
La donna annui "Bene ce ne occuperemo"
Lena sospirò mentre le lacrime di gioia scendevano.
Reign mentre faceva passare due paramedici ringraziò le dee per il suo equipaggiamento di sicurezza, solo le dee sapevano quante vite aveva salvato una siringa di adrenalina.
"Lena" Kara tese la mano verso la corvina.
"Presto, dobbiamo operarla, via via di qui" Alex si mosse con la barella "Non farlo mai più" disse guardando male Kara mentre si allontanavano verso l'uscita.
Lena strinse quella mano poi portò una mano al microfono "Thorul 1 pronto a partire. Trasporto feriti, base Deo" Poi si alzò con l’aiuto di Reign e guardò Astra "Ci date un passaggio sui camion?"
Il generale annuì "Ma prima una domanda ... lei dov'è?"
"Lei è stata trattata e resa innocua" ad Astra piacque quella risposta e uscirono. Dietro Alex e la barella “Forza forza” disse Alex.
 
 
“Lena, dovresti andare a riposare” Alex era entrata nella camera di Kara per controllare i suoi parametri. Era meglio tenerla in coma farmacologico, dato quello che il suo corpo aveva dovuto sopportare.
"No" rispose testarda strofinandosi gli occhi infossati dalle occhiaie.
“Senti...Hai bisogno di qualcosa per idratarti, posso offrirti un cocktail salino?” Sorrise appena.
"Magari grazie.... e Alex... mi dispiace averti urlato contro..."
“Dispiace anche a me...” le protese una mano. Non poteva dirle il motivo esatto, ma lo avrebbe fatto “Vieni...” le fece strada.
"No Alex. Non mi muovo da qui. Piuttosto non la prendo" sospirò guardandosi le mani che avevano ancora tracce di sangue sotto le unghie.
“Ti assicuro che non scappa” le passò una mano sulle spalle “È stabile...saremo nella camera accanto...”
"Ok... solo per un minuto" sospirò "Com'è andata l’operazione? Il rene è tornato al suo posto?"
“Si nessun rigetto, beh ovvio era il suo. L’abbiamo custodito sapientemente” la guardò “Sono stata rude qualche giorno fa mi dispiace”
"Non importa... come stai? Come sta Astra?”
“Sto bene, e si anche Astra. Anche se ho la sensazione che voglia andare infondo alla storia, che la Smythe fosse solo una pedina”
"Credo che sia per questo che è chiusa da qualche giorno nel suo ufficio... le ho dato la copia celebrale di quella ... cosa" La guardò meglio "Non sembri molto informa... sicura di stare bene? Hai dormito un po’?"
“Sei uno scanner vivente?” Chiese sarcastica. Era felice e non era riuscito a dirlo ancora a nessuno “Sam e Kara c’è l’avranno con me per essere state surclassate” sospirò mentre porgeva all’altra il suo cocktail. Era incerta se dirglielo, aveva in mente un modo di farlo per Astra...
"Beh se non lo devo sapere allora non dirmi nulla aspetterò il mio turno" sorrise.
 
 
"La sedia è comoda... se torniamo di là?"
“Si torniamo” sorrise andando di nuovo in camera di Kara.
“Ehi bella addormentata finalmente” sorrise la rossa.
Lena sorrise alla bionda "Hey amore"
“Non dovresti essere qui”
“Kara non se né mai andata a dire il vero” controllò che andasse tutto bene.
Lena si appoggiò alla porta aspettando che Alex controllasse Kara "Posso essere dove voglio" alzò il sopracciglio scherzando.
“No, va via” Kara si sentiva responsabile per quella situazione, l’aveva causata lei.
“Kara calmati” Alex la guardò “Vi lascio sole, non affaticarti e se sento qualcosa, ti vengo a sedare”
"Kara... non ti stai facendo venire il complesso dell’eroe vero?" La guardo la corvina.
“Cosa? No, penso solo che tu dovresti andare via. Ti ho messa in pericolo e no, questo non va bene! Non voglio questo...” Kara la fissò.
Lena si avvicinò fissandola negli occhi "Io non mi muovo di qui. E tu non mi hai messa in pericolo. Sono entrata di mia spontanea volontà nel bunker. Quindi non è colpa tua. Poi se proprio dobbiamo dirla tutta hai messo la tua ex psicopatica in pericolo visto la fine che le ho fatto fare" la guardò con un sopracciglio alzato "Capito Miss vado a trovare la mia ex psicopatica e non lo dico a nessuno?"
“Non sapevo quello che mi avrebbe fatto” la guardò era inutile fuggire, Lena l’avrebbe ritrovata “Non ti convinco ad andare via vero?” Sorrise guardandola intensamente.
"No. Perché abbiamo già fatto il discorso "Ti lascio per proteggerti" e non ha funzionato" le sorrise accarezzandole la guancia "Siamo più forti insieme"
“Ho avuto paura” la guardò tremante.
Lena la prese tra le braccia "Mi dispiace di non essere arrivata prima"
“Adesso sei qui” si lasciò stringere.
La strinse a sé dandole leggeri baci sulla testa "E non mi muovo"
“Come stai? Dico sul serio” si scostò a guardarla “Hai l’aria stanca” le accarezzò il viso segnato dalle giornate passate.
 
 
“Ehi yankee” sorrise Reign appoggiandosi alla porta.
Lena si girò "Hey Reggie. C'è qualcosa che non va?"
“No, volevo solo vedere il risveglio” sorrise “Come te la passi?”
Kara sorrise affabile “Grazie per essere venute a recuperarmi” sorrise.
Lena sorrise alla cugina poi si accoccolò al fianco della bionda "Ci vorrà un po’ di fisioterapia e riposo. Ma tornerà a fare braccio di ferro con te Reggie"
“Fisioterapia… beh sono certa che la principessa saprà rendersi utile” ridacchiò allontanandosi.
“Ti posso chiedere un bacio?”
"Forse... se mi prometti che d’ora in poi ti muoverai con una delle nostre World Killer attaccate al fianco" la guardò negli occhi.
"E se non lo faccio? Non mi baci più?" chiese sorridente.
"Potrei trovare i miei modi per vendicarmi" le sorrise per poi diventare seria "Sto parlando seriamente però"
"Non ho pensato alla prospettiva che adesso cambieranno tante cose" la guardò accarezzandole il mento "Te lo prometto" si morse il labbro perdendosi in quegli occhi.
"Bene... guarda che prendo molto sul serio la parola data" e poi si chinò a baciarla dolcemente, mentre stava attenta ai tutti i vari punti e contusioni sul corpo dell’altra.
"Lo so piccola" la guardò tenendole le mani sul viso "Adesso però tu ti vai a riposare, fai un bel bagno caldo" si mordicchiò ancora il labbro "E fai una lunga dormita, lo puoi fare per me?”
"Ma mi dovrei alzare..." brontolò.
"E non puoi" sorrise muovendo le labbra su quelle dell'altra, muovendo la lingua in ricerca di quella della corvina.
"Karaaa... " sospirò allontanandosi "Non adesso ma quando ti rimetti in forma" e con uno sbuffo frustato si alzò.
"Scusa, gli antidolorifici" si giustificò "A domani principessa"
"Non scusarti per avermi voluto baciare" sorrise.

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Capitolo 13
*** 13 ***


13
 
Alex era sotto le coperte, stava fingendo di leggere una rivista, ma era tutto pronto per la sorpresa per Astra.
Astra si stava facendo una doccia mentre canticchiava. Si stava finalmente rilassando dopo settimane. La memoria celebrale fornita da Lena era stata molto utile.
La rossa aveva il cuore a mille. Certo ne avevano parlato, a lungo, ma adesso rendeva tutto reale.
Astra uscì con addosso l’asciugamano, guardò la fidanzata "Tutto bene Brave one?"
"Uhm uhm" disse ancora sfogliando il manuale, senza alzare lo sguardo sulla donna.
"Che leggi?"
"Una cosa interessante" sorrise tenendo ancora lo sguardo basso, sapeva che se l'avesse alzato subito avrebbe avuto una reazione esagerata..."
"A si?" E le si avvicinò.
“Si magari poi te lo passo” -Alex respira-
"Alex tutto bene?" La guardò inclinando la testa e leggendo la copertina del manuale. La sua espressione divenne un attimo strana. Sembrano delle finte istruzioni dell’Ikea per montare un neonato.
“Uhm si sì” sorrise guardandola appena.
Astra rilesse per bene il titolo del manuale "Alexandra... c'è qualcosa che vuoi dirmi?"
“Io? No, cioè sì” le passò una scatolina.
Astra la prese e l’aprì.
“Non dici nulla?” La guardò dolcemente vedendo l’espressione di Astra davanti al test di gravidanza.
Astra era a bocca aperta "Ma quindi tu... noi... ma come... ma quando ... gli integratori... ma allora ... " gli occhi spalancati che guardavano Alex.
“Si honey, sono incinta” sorrise prendendo le sue mani.
Astra la guardò poi guardò il ventre, poi le sorrise a 32 denti "Io ti amo"
“E io amo te” seguì il suo sguardo.
Astra si sporse a baciarla con entusiasmo "Le cose che ti farei"
“Puoi ancora farle fidanzata, si” sorrise baciandola di nuovo.
Astra rise poi si fermò "Oddio... dobbiamo dirlo a Kara e a tua madre..."
 
“è che non riesco più a tenerlo per me, e so che sei parte della famiglia, ormai” bevve il suo bicchiere d’acqua “Sono incinta”
Lena sgranò gli occhi "Davvero? Ecco perché Sam ha richiesto quella cura. Mi sembravano strane le misure come se fosse una cura doppia... ma eri tu l’altra .... wow! Astra lo sa?"
“Si” sorrise guardandola “No, volevo farle una sorpresa”
"Ah, quel genere di sorpresa" sorrise.
“Che genere?” La guardò “Tu stai dormendo?”-
 
 
“Respira...adesso l’unica cosa che vogliamo” sorrise scoprendosi l’addome “è che la mamma ci coccoli un po’
Astra scese ad accarezzare il ventre "Subito capo" sorrise.
“Sei felice, tesoro?” Sorrise portando le mani sulle sue.
"Si" le sorrise per poi risalire verso le labbra mentre l’asciugamano scivolava via.
 
***
 
“Sai tesoro, non abbiamo ancora parlato di dove starai in questi giorni”
Lena la guardò "Alex mi ha dato le chiavi del suo vecchio appartamento" le sorrise.
“Beh sarebbe anche il mio ma va bene” ridacchiò mentre si teneva sul bastone “Mi sento un lord inglese”
"Non lo ha specificato" rise "Beh ti farò compagnia my lord"
“Sì mi piacerebbe molto” sorrise mentre si appoggiava alla porta.
Aprì la porta e la tenne aperta mentre passava "A cuccia tigre. Per un po’ dovrai stare tranquilla" ridacchiò.
 
“Sorpresa” esclamarono tutti quelli all’interno della stanza.
Reign fece un’espressione mezza schifata avendo capito dove stava per finire il discorso.
Astra andò verso la nipote e l’abbracciò.
“Ehi ma che ci fate” sorrise Kara.
"Sono qui per darti il bentornato a casa. Sono tre settimane che sei stata... in ospedale" Lena cambiò rotta vedendo che c'era anche Eliza.
“Miss Luthor?” Disse Eliza vedendola “Finalmente ci conosciamo”
La corvina le sorrise le porse la mano "Luthor solo quando sono in incognito. Può chiamarmi Lena"
“E tu puoi darmi del tu, sono Eliza la mamma di Alex”
"Piacere di conoscerti. Anche Kara parla molto di te "
 
 
Astra, nel frattempo, si era staccata da Kara in favore di Hank, ed era tornata ad avvolgersi intorno alla sua fidanzata.
 
“Mi spieghi perché stanno attaccate come i koala?” Reign guardò Astra ed Alex e poi sua sorella.
Sam sorrise ma non disse nulla.
 
 
Astra dette un bacio sulla testa di Alex per poi girarsi verso gli altri "Beh direi di sederci e mangiare"
“Giusto meglio che abbiano le mani occupate” sussurrò Alex all’orecchio della sua fidanzata. L’altra ridacchiò.
Lena si mise sul bracciolo della poltrona dove era seduta Kara.
Sam si sedette sul divano.
 
“Ehi tu sai qualcosa?” Sorrise Kara portando una mano sulla coscia della corvina.
"Dovrei?" Sogghignò.
Astra guardò Alex per una conferma prima di schiarirsi la gola e far girare tutti verso di loro.
“Uhm credo che annuncerà il matrimonio” sussurrò Kara guardando Lena.
Lena sorrise.
"Ahm. Io e Alex abbiamo due notizie da darvi..." Sorrise a Eliza "La prima è che vorremmo sposarci"
Eliza sorrise "Oh finalmente. Pensavo che non avrei mai visto il matrimonio di Alex"
“Visto? Due?” Kara guardò Lena che sembrava non molto sorpresa.
“Mamma”
"Che c'è è vero! Congratulazioni!!"
Astra guardò la sua fidanzata "La vuoi dire tu la seconda?"
“Beh, sì” sorrise accarezzandole la mano che teneva nella sua e la portò sul suo addome “Aspettiamo un bambino/a” sorrise guardando Astra.
Eliza spalancò gli occhi "Cosa?!?" Andando in shock.
 
Lena sorrise alla sua ragazza per vedere che faccia avesse.
“Cosa? Diventerò zia? Sul serio?” Guardò Alex e Astra “Venite qui che vi abbraccio” allargò le braccia.
 
“Tu lo sapevi eh?” Reign squadrò la sorella.
"Le ho fornito io la nostra cura di concepimento. Sarà loro in tutto e per tutto" sorrise Sam.
Eliza era ancora sulla poltrona immobile mentre Hank le faceva schioccare le dita davanti agli occhi.
“Wow, hai fatto centro generale” Reign probabilmente aveva bevuto un po’ e si era sciolta.
Astra le sorrise "Oh te lo assicuro"
 
“Mamma, per favore puoi dire qualcosa?” Alex arrivò davanti a lei.
Eliza finalmente si riprese e le lacrime le scesero dal viso "Diventerò nonna" e si alzò per abbracciare la figlia.
“Si mamma” sorrise stringendola con altrettanti occhi lucidi.
 
Kara si alzò seguita da Lena “Tu lo sapevi...” sorrise la bionda guardandola.
“Per sbaglio" sorrise.
“Stai bene?” Kara la guardò preoccupata.
"Certo amore non preoccuparti" le sorrise.
Kara le passò una mano sulla schiena e la baciò sulla guancia.
 
 
La festa di benvenuto di Kara si svolse con gioia e felicità. Per fortuna tutti aiutarono a rimettere in ordine la casa dopo una violenta partita di Monopoli, poiché ognuno sarebbe tornato o alla propria casa o in albergo.
“È stato bello no?” Kara si stese a letto.
Lena sorrise "Stai lì e non ti muovere"
“E dove vado?” sorrise sistemandosi a letto.
Lena le sorrise da sopra la spalla ed andò in bagno. Poco dopo ne uscì e si appoggiò alla porta.
Kara che aveva preso a leggere qualcosa lasciato sul comodino sollevò lo sguardo “Lee?”
"Si? Sono qui per darti un’occhiata Miss Zor-el. Collaborerai?"
“Ehm, si?” Disse posando il fascicolo e gli occhiali.
"Non sembra molto convinta " iniziò ad avvicinarsi lentamente. Aveva "rubato" una delle magliette dei medici del DEO. Solo che le faceva da vestito lasciando poco all’immaginazione.
“Oh sono convinta, molto” si morse il labbro -Così mi farà morire Lena Luthor-
Lena sorrise legandosi i capelli. Per poi mettersi a cavalcioni dell’altra "È pronta?"
-Oh, santi numi- sorrise guardando quel gesto “Sì”
"Bene direi di controllare il battito" e portò le labbra sul punto d’impulso del collo.
“Okay” Kara rimase ferma.
Lentamente passò con le labbra su tutta la giugulare. "Mhmm sembra un po’ alto..."
“Da cosa può dipendere?” Kara si morse il labbro -Benedetta donna-
"Non posso fare supposizioni in questo momento. Ma sono fiduciosa che lo scopriremo approfondendo gli esami ..." le mani andarono sotto la maglietta dell’altra iniziando ad alzarla.
“Che tipo di esami?” Chiese mentre si lasciava sfilare la maglia.
"Dipende da quello che troviamo..." sorrise per portare la mano sopra il cuore di Kara, mentre il pollice scendeva a stuzzicarle il capezzolo "Ancora alto..."
“Cosa si aspetta di trovare Doc?” Sussultò guardandola.
"Ha qualche disturbo in particolare Miss Zor-el?" Chiese mentre le mani salivano e scendevano lentamente dal collo al ventre e viceversa. Per poi accarezzare le braccia.
“Non che io sappia”
"Molto bene... allora non si opporrà ad un controllo... completo..." sorrise.
“Certo che no” -oh mamma Lee-
Lena la baciò tenendole però le braccia ferme. Iniziò a giocare con la lingua dell’altra per poi staccarsi sorridendo di nuovo "Le tonsille e la dentatura sembrano in perfetta forma"
Kara si godette quella perlustrazione. Questo gioco le stava piacendo particolarmente.
Lena scese giù e portò le mani all’elastico del pantalone e quello dei boxer "Posso andare avanti Miss Zor-el?"
“Si” sorrise guardandola -Cosa mi fai Lena-
Tirò giù gli indumenti e si sistemò tra le gambe "Si allena parecchio?" Disse sfiorando le cosce
“Li lo faccio, anche se sono fuori allenamento...” la guardò -Oddio Lee, fallo e basta- sentiva il tocco delle sue mani.
"Bene... credo che le serva una scarica di adrenalina ed endorfine… per stare meglio sa" le sorrise "Posso somministrale subito la cura. Il nostro servizio clienti si vanta della sua velocità e della soddisfazione" si leccò le labbra.
“Ah si? Promettente” la vide leccarsi le labbra e sussultò di anticipazione.
Sorrise e lentamente si abbassò per baciarle il monte Venere senza mai distogliere lo sguardo da quello dell’altra.
Kara vedendo come la guardava si morse il labbro.
Lentamente scese giù per stuzzicare, succhiare e mordere il clitoride dell’altra.
Kara tentò di non gemere subito.
Lena decise di rincarare la dose "Deve darmi un feedback vocale. Altrimenti come posso sapere se sto facendo bene…?"
“Oh Oddio” Lena aveva un potere assurdo su di lei “Continui pure” ansimò.
Lena continuò a lavorare in modo certosino. Con la lingua tracciò i contorni della sua fessura per poi entrare.
“Ellena...” Kara gemette incontrollata cercando le sue mani.
Lena le morse leggermente una delle grandi labbra "Non chiamarmi così" per poi continuare a lavorare su di lei.
“Scusa...” la guardò accarezzandole il viso.
Lena la guardò e iniziò a muovere la lingua in modo che sapeva avrebbe devastato l’altra.
“Lee più veloce ti prego tesoro” sorrise mentre socchiudeva gli occhi. Erano state troppo lontane in quei giorni.
Tolse la lingua e inserì le dita mentre risaliva e iniziava ad adorare il seno dell’altra.
“Oh” Kara passò una mano sulla nuca della corvina guardandola fare.
La portò oltre il suo orgasmo. Alzando il viso e baciandole il collo.
Kara le sciolse la coda e le accarezzò i capelli “Ti amo”
"Ti amo anche io" sorrise accarezzandole la faccia "Meglio?"
“Uhm sì meglio piccola” le accarezzò il mento.
 
***
 
Lena sbuffava nel bagno della sua camera "Si può sapere perché Kara non può stare con me nella stessa stanza a prepararsi? Siete in otto non faremo sicuro sesso con tutte voi qua dentro" brontolò più che altro a sua cugina.
“Saresti capace di farlo anche con noi”
"Non è vero! Piuttosto vai a controllare che Kara non sia impanicata, per favore?"
“C’è Reign con lei” ridacchiò.
 
 
Reign nel frattempo sbuffava guardando Kara.
“Che c’è?” Chiese guardandola.
"Mi chiedo perché devo farti io da badante" brontolò "Sam ti ha informato del protocollo"
“Se vuoi facciamo a cambio?”
"No grazie! Ti senti bene, ti ricordi le entrate e gli inchini?"
“Io sto bene” sorrise “Si li ricordo”
"Bene. Ricordati se qualcosa o qualcuno ti rompe le scatole vai da Lena, o da Sara e Ava ok?"
“Certo Reign grazie”
 
 
Lena, nel frattempo, si era infilata nell’abito e si era chinata per far in modo che Sam le mettesse la tiara.
“Sei bellissima, neanche fosse il tuo matrimonio” ridacchiò Sam “Stai bene?”
"Oh, sì. Devo solo presentare alla corte e quindi all’intero paese, Kara come mia corteggiatrice ufficiale. Cosa vuoi che sia sette mesi dopo che è stata rapita?" Sbuffò "Dee devo aspettare il primo ballo per vederla... che strazio"
“Sta bene Lee dai” sorrise guardandola “Sono certa che anche lei non vedrà l’ora” Lena sorrise.
 
 
Reign accompagnò di nuovo Kara davanti a due grandi porte dorate che si aprivano ad un immenso salone decorato in verde e viola. C'erano serpenti argentati che fungevano da candelabri.
Kara si guardò intorno incantata come sempre “Reign quando la vedrò?”
"Tra poco la famiglia reale farà il suo ingresso. Poi ci sarà la cena. Ti si avvicinerà solo quando sarà il momento del primo ballo" le sussurrò per non far sentire gli altri “Ora io devo andare con le altre guardie.... buona fortuna"
“Grazie ancora” Kara non si sentiva più un pesce fuor d’acqua lì. Anche se era un mondo tutto diverso dal suo abitudinario. Aspettava trepidante almeno di vedere Lena. Si andò a piazzare accanto a Ava e Sara.
"Yo yankeee" Sara le dette una pacca sulla spalla.
“Sara sii gentile” disse Ava.
“Che devo aspettarmi oggi?” Chiese Kara.
"Oh che intanto ti guarderanno tutti perché nessuno ti conosce e se ti conoscono sanno chi sei. E poi che dopo il ballo verrai sezionata da sguardi indagatori... ma ci sono anche dei difetti nella cosa" sorrise.
“Quanto la sai lunga Lance” ridacchiò Ava.
"Eddai posso divertirmi" rise per poi prenderla dalle spalle "Dai Kara ci divertiremo"
“Si” la guardò “Stanno arrivando”
La folla si aprì in due ali, mentre dei corni annunciavano l’ingresso della famiglia reale. Tutti si inchinavano più o meno profondamente mentre il re e la regina, seguiti dai due principi.
Lena fece l’occhiolino a Kara vedendola tra la folla.
“Ciao” mimò guardandola era incantevole in quell’abito verde molto vaporoso.
Altre porte si aprirono su una sala da pranzo. Kara finì seduta di nuovo tra Sara e Ava.
“Credo che siate i miei angeli custodi” ridacchiò Kara.
"Oh non affezionarti troppo. Potrei sempre farti inciampare" disse Sara salutando Sam e Reign dall’altra parte.
Poi si girò verso la moglie "Dobbiamo farle conoscere Zari e Amaya"
“Certo ti adoreranno” sorrise Ava.
Kara salutò le due donne appena entrate.
Lucy e Sam su sedettero sorridendo con loro.
 
La cena si dilungò, fino a che il re non si alzò e chiese a Lilian di ballare.
Con stupore di alcuni la principessa, che di solito rimaneva seduta si alzò e con passo sicuro si diresse verso Kara.
“Oddio sta venendo qui...okay” Kara respirò profondamente.
Ava le diede una stretta confortante. Mentre Sara le diceva di alzarsi e fare una riverenza.
Kara fece come suggerito “Maestà” disse guardandola negli occhi.
Lena le sorrise "Kara figlia di Alura. Volete accettare questa prima danza con me?"
“Sì, volentieri Maestà”
Lena le prese la mano baciandogliela e la portò in pista dove entrambe si inchinarono ai genitori di Lena. Poi la musica iniziò e la principessa prese il comando "Ciao Karâ" sorrise.
Kara seguì per i momenti successivi le mosse di Lena e sorrise al saluto “Posso dire che siete incantevole?”
"Solo se io posso dirlo a te" sorrise.
“Non dovete chiedere il permesso principessa” la guardò intensamente “Vorrei tanto baciarla”
"Vorreste baciare Lena o la principessa?" Chiese facendola volteggiare.
“Fa differenza? Per me siete la stessa persona”
Le sorrise "Vorrei baciarti... ma ora non possiamo”
“Muoverò solo la mano e saprete che vi sto baciando...” sorrise “Il verde vi dona molto...sa mi chiedevo: ma quante volte si fanno cerimonie qui?”
"Dipende. Ma abbiamo una media di 15 l’anno" la guardò aspettando che facesse i calcoli.
“Mi chiedevo, adesso sono la vostra corteggiatrice ufficiale, quale sarà la mia etichetta quando non so...” stava bene con Lena, ma tutta quella questione le stava comunque stretta.
"Per il resto sei libera. Sei solo la mia ragazza non fidanzata o moglie. Aspettati forse più fotografi e gente che vuole farti la riverenza" le sorrise "Le altre cose puoi chiederle tutte a Sam e Jess"
“E se volessi cambiare questo? Non posso?” La guardò intensamente. Sì forse avrebbe dovuto parlare con Sam.
"In che senso?"
“Nulla” ridacchiò guardandola, era quasi in panico.
"Kara seriamente c'è qualcosa che vuoi dirmi?" La guardò preoccupata.
“Principessa non preoccupatevi inutilmente” sorrise accarezzandole la schiena. Sam era la persona adatta alla quale chiedere tutto.
"Ok... ma tu e Sam non tentate troppe stupidate ok?" La guardò seriamente, la corte perdonava poco.
“Non riguarda stasera okay?” La musica scemò e Kara si inchinò a Lena “Farò un salto nelle vostre stanze maestà...stanotte” sussurrò ammirandola.
"Lo spero... anzi è un ordine" le sorrise.
“Sarà rispettato” le fece un baciamano e andò da Sam “Dobbiamo parlare”
Sam la guardò "Ok che cosa c'è?"
Lucy la guardò "Non dirmi che al primo ballo hai già ripensamenti"
“Cosa no, al contrario” la guardò quando furono fuori in giardino.
Sam prese la moglie e la bionda portandole via.
“In privato” sorrise.
 
 
Lena intanto ballava con Lex.
“Lena?” Lex la guardò “Tu credi nel colpo di fulmine?”
Lena lo guardò "Come tutte le 235 ragazze che ti sei passato?"
“No quelle erano solo nottate...C’è quella biondina...cioè mi intriga”
 
 
Sam alzò le sopracciglia "E allora?" Chiese preoccupata.
“Se volessi chiedere...okay” respirò “Vorrei chiedere a Lena di sposarmi...e so che prima devo chiedere la sua mano a suo padre...”
Sam e Lucy si guardarono. Poi Sam le rispose "Ehm non lo so... di solito è il reale che chiede la mano.... però..."
"Non dovrebbe per forza saperlo nessuno al difuori della famiglia.... basta far trovare subito l’anello per Kara ..." ragionò la moglie.
"Sei sicura? Così presto?" La guardò la cugina della principessa
Kara sospirò “Si forse è troppo presto. Fate finta non abbia detto nulla” sorrise guardandole “Faccio un passeggiata” -perché si metteva sempre nei guai? -
Lucy la riacchiappò "Hey Kara. Non volevamo metterti in difficoltà, volevamo capire solo se fossi sicura. Sai cambierebbero un sacco di cose per te"
“Non mi è mai successo di pensare al matrimonio...” sorrise “Con Lena sono felice...ma tutto questo...” le guardò “Devi schiarirmi le idee, scusate”
 
 
 
“Non vedo la tua corteggiatrice ufficiale” disse Lex guardandosi intorno.
"Credo che sia stata sopraffatta per un momento. Appena finirà il ballo la rintraccerò. Ma tu piuttosto cosa ha di diverso questa ragazza?"
“Non lo so” sorrise guardandola “È così leggiadra...okay adesso sono melenso” ridacchiò.
"Oooh " ridacchiò Lena "Chi è?"
“Eve Tessmarcher” Lex sorrise come un idiota.
"Vuoi dire la contessa del Belgio?" Lo guardò stupita.
“Dio sì, l’hai vista?”
"Beh sembra molto carina" sorrise al fratello "Non ti ho mai visto con una faccia così idiota prima"
“Ehi l’idiota sei tu” la guardò dolcemente “E tu sei innamorata”
Rise "Me ne fai una colpa? Hai visto la mia ragazza no?" Il ballo finì e i due fratelli si inchinarono "Ti lascio alla tua contessa" rise ed andò a cercare la sua bionda.
 
 
 
Kara aveva percorso il labirinto ed era arrivata nel posto che Lena le aveva mostrato e si era seduta sulla panchina, a pensare. Quello che aveva detto a Sam e Lucy era vero. Non aveva mai sognato il matrimonio, Alex era la romantica tra le due. Però aveva affrontato un rapimento e aveva avuto paura di perdere Lena, e lo straziante pensiero che lei potesse soffrire per la perdita, l’aveva mandata in panico. Lena era quasi impazzita nel bunker, aveva costretto Reign a dirle cosa fosse successo. Si rese conto che avrebbe fatto la stessa cosa dall’altra parte...
Lena trovò Kara in profonda riflessione e si fermò per un po’ a guardarla. Per poi avvicinarsi di soppiatto "Un penny per i tuoi pensieri?"
“Ehi!” Kara non si sorprese “Uhm nulla” sorrise invitandola a sedersi. Scioccamente non aveva valutato che non avrebbe potuto chiedere la sua mano, dato ciò che aveva detto Sam, ma in quel luogo e in quel momento, Kara sapeva fosse il tempo giusto. Non era presto, come non lo era stato innamorarsi di Lena.
Lena guardò l’altra preoccupata e le accarezzò il volto. Sperava che la corte non l’avesse spaventata troppo. O che ci avesse ripensato "Amore... non sembra nulla..."
“Senti io ci sto provando a seguire l’etichetta...però questo lo vorrei fare a modo mio...”
"Cosa?" Inclinò la testa cercando di avere un’espressione rassicurante.
Kara sorrise guardandola e portando una mano dietro nel corpetto “So che devi essere tu a chiederlo a me, ma Lena di Thorul, vuoi rendermi la donna più felice, accettando di diventare la mia sposa?” Chiese mentre tremante apriva la scatolina.
Lena si sventolò un secondo sentendo le lacrime. Li davanti a lei c'era la donna che amava con tutto il cuore che le chiedeva di sposarla "Si, assolutamente"
“Si?” Kara la guardò intensamente accarezzandole il viso, mentre il suo si rigava di lacrime “Posso?” Disse muovendo la scatolina per prendere l’anello.
"Si amore si" sorrise "Mi hai battuta sul tempo"
“Si?” Kara ridacchiò guardandola e inserendo l’anello all’anulare.
Lena le prese il volto tra le mani e la baciò "Si. Te lo avrei chiesto tra qualche mese quando ti saresti abituata a tutto questo almeno un po’... ho chiesto a mia madre di tirare fuori dalla cassaforte l’anello reale" le sorrise.
“Oh” Kara la baciò di nuovo, poi baciò la mano con l’anello “Ti amo”
"Anche io" e la baciò di nuovo per poi staccarsi "Ora però devi ballare con mamma e papà... altrimenti avrai due genitori reali molto incazzati"
“Come scusa?” La guardò incuriosita.
“Bhe" sorrise "Papà ha sempre tenuto molto che ad ogni piccolo cambiamento della vita sentimentale di sua figlia venisse informato. Forse è meglio se glielo dici tu, chiedendogli il permesso" rise alla faccia che avrebbe fatto suo padre.
“La mia intenzione era quella, ma beh volevo prima chiederlo a te” sorrise accarezzandole il mento “Dopo il ballo non scappare...”
“Io non vado da nessuna parte " sorrise, la baciò di nuovo "Ora rientriamo prima che Reign organizzi una spedizione di ricerca”
“Si andiamo” si mise in piedi e le prese la mano “Principessa”
Lena la fermò prima di entrare "Ti amo e mi rendi la ragazza più felice del mondo Kara Zor-el "
Kara sorrise accarezzandole il viso “Andate” la lasciò allontanarsi.
"Buona fortuna con mio padre" le sorrise per poi raggiungere la madre.
“Grazie”
 
Kara raggiunse Lionel “Maestà” fece la riverenza.
"Miss Zor-el è da un po’ che non ci vediamo. Prego si accomodi. Ha già fatto scalpore, ora sono già passati ad altri argomenti" le sorrise. Lionel era un uomo robusto, anche lui pelato come Lex, ma dall’aspetto buono e un sorriso rubicondo.
“Felice del cambio allora” impacciata lo guardò aspettando cosa facesse lui.
"Non siete qui per parlare del tempo.... E se restiamo seduti probabilmente avremmo mille orecchie ad ascoltarci, volete ballare?"
“Accetto volentieri” sorrise guardandolo. Quell’uomo aveva un acume, lo seguì in pista. La portò in un valzer "Allora cosa volevate dirmi Miss?"
“Maestà, so che spetta a voi reali, chiedere un matrimonio” sospirò “Volevo chiedervi se potessi prendere la mano di sua figlia Lena”
Lionel rise "Forse intendevi chiedere la mano" la guardò diventando serio "Non è una cosa da prendere alla leggera. So cosa avete passato e quanto ha richiesto da entrambe le parti... ma capisci che chiedere in moglie Lena vuol dire essere la principessa consorte della regina, un giorno?"
“Sa maestà, quasi due anni fa, quando scoppiò lo scandalo, io dissi a sua figlia che avrei affrontato qualsiasi cosa per lei, quindi sì sono disposta anche a questo”
"I giovani dicono…" sorrise quasi ricordando qualcosa "Ma voi... ne avete passate abbastanza per ora... Ma sì perché no, ci vuole un po’ di sangue nuovo in questa famiglia" le strinse la mano in segno d’approvazione per poi diventare di nuovo serio e lo sguardo mortale come quello della figlia "Ma fatele male e avrete Thorul che richiederà il vostro sangue"
“Non succederà Maestà!” lo guardò con uno sguardo sereno “Grazie” sorrise facendo un inchino e guardò Lena.
 
***
 
Lena e Kara erano in uno dei grandi parchi di Thorul. La principessa aveva deciso di fare un’escursione quel giorno, non avendo impegni istituzionali. Reign, Sam, Livewire e Jess erano rimaste qualche radura più in basso lasciando loro la privacy.
“La principessa è pensierosa” Kara la osservò mentre passeggiavamo mano a mano.
Sorrise "Dici?"
“Lena Tesoro? Stai bene?” Le sfiorò il palmo con un dito.
"Certo" le sorrise "Solo volevo uscire un po’ prima che la situazione si intensificasse... dopodomani daremo l’annuncio… E sto ancora ridendo ai commenti di Astra e Alex "
“Già l’annuncio ufficiale” sorrise guardandola “Sono terribili quelle due”
"Si... " arrivarono in un grande spiazzo da cui potevano vedere tutta la vallata sottostante "Volevo essere in un posto speciale per dartelo... e chiederti se vuoi passare la tua vita con me in questo paese .... ma credo di conoscere la risposta ..." le sorrise porgendole una scatolina.
“Sai io non credevo mi sarei mai sposata, adesso invece la mia principessa mi ha chiesto in sposa...e ovviamente ti dico di sì”
Lena le fece un sorriso a trentadue denti "Aprilo ... appartiene alla casa reale da generazioni... viene fatto uscire solo quando l’erede al trono decide di sposarsi... e non quando lo costringono"
Kara aprì la scatola “Wow ha dei serpenti” sorrise.
"Beh sono l’araldo della casa reale"
“Ho le mani che mi tremano me lo fai indossare tu?” Sorrise impacciata.
"Certo" glielo infilò al dito per poi portare la mano alle labbra e baciarla. Alzò lo sguardo "Seni seviyorum, Karâ" sorridendo.
“Traduci per me?” Sorrise mentre le accarezzava il mento “Ti amo”
"Ho detto solo "Ti amo" in turco" le sorrise per poi baciarla. "Sai credo che alle tue lezioni di Thorulese dovrai aggiungere anche quelle di turco, visto che già l’ucraino lo sai, sono molto parlate qui"
“Lo farò amore mio” sorrise accarezzandole le mani “Continuiamo”
 
***
 
Kara per suggerimento di Sam, aveva scelto il ristorante più in di Thorul, per la sua uscita ufficiale con Lena. Sapeva già che in quel momento sarebbe diventata un personaggio pubblico a tutti gli effetti, ma come aveva detto a Lena e a Lionel, lei era disposta a tutto per amore di quella donna. Quindi le importava solo che fosse felice con lei al suo fianco, le bastava davvero solo quello. Si sistemò per un’ultima volta la cintura di vernice sull’abito nero con gonna a tubino e bustino ricamato e attese che Lena scendesse.
 
Lena scese le scale dell'ingresso. Guardò Kara sorridendo "Ciao" le prese la mano facendole fare una giravolta.
"Ciao a voi principessa" sorrise al giro "Spero che il vestito le piaccia" la guardò sfiorando i bottoni del suo gilet.
"Oh molto... E a te piace il mio?" il sorriso era furbo. Mentre Sam e Reign le guardavano scuotendo la testa.
"Beh, molto maestà"
"Se avete finito di flirtare, come se non aveste fatto sesso due ore fa, proporrei di andare" borbottò Reign.
"Oh Reign non rompere, già è abbastanza ridicolo che dobbiamo avere due camere separate" Lena sbuffò.
Sam aprì le porte, una macchina già le attendeva. Fuori dai cancelli si vedevano i flash delle macchine fotografiche.
"Quando sarete sposate, starete insieme" disse Reign incitandola.
"Vieni" Kara si sistemò elegantemente e prese la mano di Lena "Ero io quella delle sfumature di blu, ma sei bellissima" la bionda trascinò l'altra in bacio profondo.
Lena sorrise per poi sentirsi spinta da Sam in avanti verso la macchina "Queste cose riservatele per i giornalisti. Noi le vediamo anche troppo"
La corvina le sorrise per poi trascinare la fidanzata in macchina.
"Quanto siete antipatiche stasera" sbuffò Kara.
"Lucy è via da una settimana, e Mick da un mese" rise Lena nella macchina salutando le macchine fotografiche mentre passavano, consapevole che con i vetri oscurati non avrebbero visto nulla.
"Come darle torto allora" ridacchiò Kara "Capisco cosa significa"
"Mick torna presto, maestà non vi preoccupate" Reign la fissò.
Lena rise, poi prese la mano dell'altra "Sei pronta?"
Lei era abituata a tutto quello, ma l’altra no.
“L’hai detto tu: insieme sia più forti” sorrise seguendola.
 
 
La macchina si fermò. Reign scese per prima facendo spazio, poi Lena che porse la mano a Kara per aiutarla ad uscire. I fotografi e i giornalisti iniziarono ad urlare domande a cui non dettero ascolto, Lena si fermò solo davanti ad un gruppetto che non era chiaramente della stampa, le chiesero se avrebbero fatto un selfie con loro, si girò verso Kara per chiederle se volesse.
Kara guardò Lena e il gruppetto “Certo che sì!” Sorrise affabile “Ciao!” Prese la mano di Lena “Muoio di fame” bisbigliò.
Rise mentre entravano e il maître apriva loro le porte e le mostravano un tavolo più appartato degli altri. Il cameriere arrivò ed arrossì un po’ vedendo la principessa, ma lei gli sorrise per metterlo a suo agio.
“Non morde eh” sorrise Kara guardandolo, doveva essere gelosa di tutta Thorul e non ne valeva la pena, dato che Lena la guardavano tutti.
"Karà..." le sorrise finta scandalizzata. Poi ordinarono tranquillamente. Lena si piegò verso la bionda "Ho già contato cinque fotografi..." le accarezzò la mano e le mise apposto una ciocca dietro l'orecchio "E otto giornalisti... spero che non ti senta troppo osservata"
“L’importante che quei cinque fotografi e otto giornalisti non entrino nella nostra camera da letto mi va bene” sussurrò al suo orecchio.
"Ti senti proprio attiva oggi eh" le sorrise "Come stanno Astra e Alex? Oramai sono quasi al settimo mese"
“Beh Alex è un fiume di lacrime un giorno sì e l’altro pure e...” recuperò qualcosa dalla sua pochette “Mi hanno detto di aprire questo con te...credo che dovesse arrivare prima, ma è rimasto bloccato in aeroporto”
Lena si mosse più vicina a lei "Interessante"
“Non ho sbirciato” sorrise posando sul tavolo la scatolina piatta “Credo che si apra di qui!”
"Vai, io mi metto al riparo" rise.
“Ma” la scatolina esplose in un turbinio di coriandoli di varie forme di un unico colore: rosa!
“Oddio avranno una bimba, che meraviglia” sorrise emozionata “Saremo zie...e mi aspetto che questi gentili signori penseranno che sono io ad essere incinta” sussurrò Kara sulle labbra di Lena.
Lena rise, per poi fare un fischio e metà della gente si girò "Non è incinta sta per diventare zia, non voglio fandonie sugli articoli di domani mattina" alcuni abbassarono la testa "Bene risolto" sorrise voltandosi verso l’altra.
“Tu sei matta, dove hai messo la mia principessa” scherzò sommessamente.
Sorrise "Saremo zie, forse doppiamente e in poco tempo, ma non ne sono certa"
“Chi? Lucy?” Kara la guardò dolcemente “Che meraviglia” sorrise porgendosi a baciarla e poi arrivò il cameriere.
"No Sam. Ma credo che ora aspetteranno che noi ci sistemiamo. Non lo so parlare con lei dell’argomento è come seguire una gara di formula 1 senza commento"
“Vuoi che ci parli io? Non voglio che aspettino noi, non è giusto, non la pensi come me?”
"Nessuno riesce a convincere mia cugina tranne sua moglie, le ho parlato e ha detto che proverà a convincerla quando torna... ma alla fin fine è sempre una scelta di Sam quando si sentirà pronta"
“Si beh questo lo so...ma sono importanti molto anche loro”
"Lo so... ma Sam è testarda... è un tratto di famiglia" rise.
“Lo conosco bene” mentre continuavano a consumare la loro cena
 
 
“Se non sono troppo audace...non vedo l’ora di aprire ogni bottone di questo completo”
Lena si avvicinò per sussurrarle all'orecchio, posandole una mano sulla coscia nuda "L'ho messo apposta"
Kara sussultò a sentire quella mano “Aspettiamo l’after, principessa” posò la mano sulla sua.
Lena sorrise "Va bene..." Finirono la cena "Piaciuta?"
Kara le accarezzò il viso e annuì “Dolce?”
"Per quello torniamo a palazzo, ma non intendo quel tipo di dolce. Il nostro cuoco fa una creme brûlé che si scioglie in bocca" le accarezzò una guancia piegandosi come se dovesse baciarla "C'è una delle mie macchine sul retro potremmo fuggire e andare dove vogliamo"
“E tu sai già che ti seguirò” sorrise guardandola intensamente “Fuggiamo, principessa”
"Ok adesso alzati con nonchalance" poi a voce più alta ma non troppo aggiunse "Cara, andiamoci a congratulare con lo chef" mentre la porta verso la cucina.
Kara si alzò seguendo l’altra. Si stava divertendo anche, sperò che potesse sempre essere così.
Salutarono i membri dello staff, Lena firmò un autografo per la figlia dello chef e si intrufolarono nel retro dove li aspettava una Bentley Continental.
"È la più anonima che ho..." sorrise
“Anonima eh” ridacchiò Kara. Avrebbe usato la parola rapiscimi, ma faceva rabbrividire entrambe, quindi le strinse solo la mano.
"Non mi capita spesso di dover fuggire con la mia ragazza" rise aprendole lo sportello. "Allora dove vuoi andare?"
“In qualsiasi posto tu voglia” disse tentando di non scoprire troppo le gambe, dato lo sguardo predatorio di Lena.
"Mhmm...." accese la macchina "Ho un idea!" E la fece partire.
Mentre andavano verso il posto che voleva Lena, vedevano dall’altra parte della strada il ristorante, con ancora i giornalisti accampati e Reign appoggiata alla macchina.
"Puoi prender il mio telefono e dirle di andare via tra 15 minuti. È inutile che stia lì. Ma non dirle dove andiamo"
“Fino a prova contraria non lo so dove andiamo” sorrise mentre scriveva “Non ti mostro la faccina che mi ha mandato”
"Oh ne arriveranno altre. Una più volgare dell’altra" rise.
Dopo un po’ finalmente si fermò vicino ad una specie di orologio.
Kara guardò Lena “Dove siamo?” Sorrise.
"Questo è il più vecchio orologio della città. Ed è anche l’edificio più alto, è proibito costruire palazzi più alti" le prese la mano. Salutò il custode e chiamò un ascensore.
“Ne scopro sempre di più” sorrise accarezzandole la mano.
Salirono all’ultimo piano, ma non si fermarono. Lena salutò un addetto che le disse solo di stare attenta mentre apriva una piccola porta in ferro. Salirono per una scala a chiocciola strettissima. Si fermarono, la principessa apriva un’altra piccola porticina e le faceva sbucare in una piccola sporgenza sulla cima dell’orologio.
“Wow Lena è strabiliante” sorrise guardandola “Oggi mi lasci senza parole”
"Spero di farlo ogni giorno della nostra vita... " le sorrise. Con attenzione si sistemarono ammirando tutta la città. "Sai venivo qui quando credevo di non essere tagliata per fare la principessa e poi la regina... e mi ricordavo quanto piccola fossi e quanto dovessi farmi coraggio per aiutate tutta questa gente ..." sorrise.
“Lena questa gente ti adora, chi chiederebbe mai un autografo ad un reale? Tu sei disposta a tutto per loro...o no?” Sorrise cingendole la vita con un braccio “Sarò una principessa consorte fiera della mia regina”
"Lo spero... spero di fare del mio meglio. E so che tu mi darai consigli quando lo riterrai necessario vero?"
“Certo amore mio, devo chiederti una cosa però...” la guardò serenamente.
“Cosa?"
“Posso essere il tuo colonnello dell’aeronautica?” Sorrise alla faccia che aveva fatto prima.
Lena rise "Oddio la mamma avrà un colpo" continuando a ridere e appoggiandosi alla spalla dell’altra.
“Sempre se si può! Vorrei dare il mio contributo” sorrise accarezzandole le spalle mentre guardava il paesaggio.
"Certo! Lei e papà stavano già discutendo di questo. Papà è stato nell’esercito come me, la mamma e Lex nella marina. Sperava che tu ti unissi ai loro ranghi. Ma preferisco così. E poi dovrò personalmente appuntarti le ali" le passò leggera una mano dove sarebbe stata l’insegna.
“Si? Sarò molto lusingata di questo” baciò quella mano dolce.
"Beh, il comandante in capo da l’insegna. Ma è tradizione che venga appuntata dalla moglie, fidanzata o sorella eccetera" sorrise "È un paese pieno di tradizioni... a volte brutali, a volte romantiche e a volte senza senso... ma che manteniamo vive ad ogni costo"
“Lena...” la avvicinò a sé “Sarà la più bella avventura della mia vita, e non vedo l’ora di essere tua moglie”
"Nemmeno io" sorrise per poi fare una smorfia "Ma, nel frattempo, abbiamo stanze separate a palazzo ... per fortuna che c'è il mio appartamento appena fuori"
“Che c’è amore?” La guardò.
"Alcune tradizioni sono difficili da rispettare soprattutto se quando siamo a palazzo mi tocca sgattaiolare per le ali del palazzo per venirti a trovare" rise.
“Beh a me piace molto quando lo fai” sorrise “Però se la smetti di ricordarmi cosa succede in quei momenti, evito di saltarti addosso”
"Ooooh e non ti ho ancora fatto vedere la zona che era il vecchio Harem .... sai inizia proprio dove c'è la tua camera"
“Si? Se mi venite a trovare stanotte, potrete raccontarmelo.
"Come storia della buonanotte?" Rise.
“Oh e che buonanotte” portò una mano sulla sua coscia fasciata da quel pantalone blu.
Lena sorrise e la baciò lì nel punto più alto della capitale, nel punto più alto del suo mondo.
 
 

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Capitolo 14
*** 14 ***


14
 
Lena e Kara si stava sistemando per l’intervista. Avevano detto di no a tutti, Vogue li tempestava ancora di telefonate con offerte sempre più folli, tranne a un giornale che serviva a finanziare le borse di studio e gli orfanotrofi di Thorul.
Cat le guardava da dietro le luci, messe per le registrazioni e per le foto.
Il giornalista, Ray Palmer, controllava le domande nervosamente in un angolo.
Lena in uno dei suoi vestiti verdi, concordava con Cat e Kara le risposte. Poi si voltò verso la fidanzata "Sei sicura? Sei pronta?"
Lena aveva quel cipiglio al centro delle sopracciglia, cosa che Kara adorava, ma non disse nulla era un po’ nervosa anche lei “Con te sono sempre sicura” sorrise affabile.
Cat sbuffò "Adorabile. Fai così nell’intervista e ti adoreranno. Ora chop chop! Andate non abbiamo tempo da perdere. Dopo abbiamo il servizio fotografico "
Lena sospirò scuotendo la testa divertita e si sedette sul divano messo per loro due.
Ray arrivò fece un inchino più profondo del dovuto "Buongiorno vostra maestà"
"Buongiorno "
"Buongiorno anche a voi miss Zor-el "
“Signor Palmer, buongiorno, la prego si rilassi” disse Kara guardando Lena “Tu? Tutto bene?” le sfiorò appena la mano.
Lena alzò un sopracciglio in contemporanea a Cat, ma sorrise soltanto.
Ray si schiarì la gola "Devo confessare che siamo rimasti sorpresi dalla vostra accettazione. Dopo aver rifiutato tutti i migliori giornali di Thorul e le testate internazionali..."
"Primo chi le dice che questo non sia uno dei migliori giornali. Secondo, lo abbiamo scelto per dare il nostro contributo all’associazione. Vero cara?"
“Sì, la principessa ed io siamo molto attente alle esigenze del popolo. Lena l’ha sempre fatto e sempre lo farà” era tesa, ma con l’aiuto del suo sguardo dolce poteva superare anche quello.
"Beh, tutti conoscono la principessa. Ma non conoscono lei, Miss Zor-el. Può dirci qualcosa sul suo conto? Sappiamo che la principessa Lena è una persona fantastica, lei deve esserlo altrettanto"
Lena sorrise stringendo la mano alla bionda.
“Beh sono una persona semplice, sono molto devota alla mia famiglia, quella piccola parte che mi è rimasta. Ho incontrato Lena mentre ero in ricognizione in Iraq, facevo parte dell’agenzia di sicurezza stanziata lì” avrebbe preferito che gli facesse le domande, non era sempre un libro aperto.
"Si, eravamo entrambe lì. Diciamo che all’inizio non ci stavamo proprio simpatiche" rise Lena.
"Oh davvero?"
"Si. Non siamo partite con il piede giusto. Poi ci siamo conosciute meglio..."
“Si dice *Chi si odia si ama* ...diciamo che noi un po’ l’abbiamo fatto” guardò la sua fidanzata “Diciamo che io non ero pronta ad affrontare una nuova sfida amorosa, alla fine però mi sono innamorata della persona che è ...poi il destino è stato un po’ funesto con noi...” le strinse la mano.
"Oh sì. È stato per esso che la vostra relazione si è interrotta? Per lo scandalo creato dal Tribune o per altri motivi tra cui il matrimonio con l’ereditiera Smoak?"
Lena sospirò non era stato un bel periodo "Non dovevo ancora sposarmi..."
“Per lo scandalo...Lena ha saputo dopo degli accordi prematrimoniali” Kara le sorrise “Ero disposta a restarle accanto, ma sarebbe stato peggio, e non volevo che insomma fosse divisa tra due fuochi … È stata dura però” si mordicchiò il labbro “Lasciarla andare”
Ray le guardò con quasi la lacrimuccia agli occhi.
"Passiamo alla prossima domanda?"
"O si si certo! Allora Miss Zor-el come trova Thorul?"
“Questo posto è magnifico! Mi piace la natura, e c’è un tramonto meraviglioso...” sorrise guardando Lena “Ammetto di essere stata terrorizzata da tutto questo interesse della corte, ma Lena mi ha aiutato molto...non solo lei...c’è una cerchia non indifferente di persone che ringrazio per avermi fatta sentire a casa...”
"Beh non le abbiamo offerto la nostra famosa ospitalità thoruliana" sorrise Lena facendo una battuta interna alla nazione. Famosa per accogliere coi cannoni diversi invasori, e non ammettere interferenze di altri stati.
Ray rise "La stampa ha sempre pensato che Lex sarebbe stato il primo a sposarsi, ma si sbagliava evidentemente..."
Kara ridacchiò guardando la sua fidanzata “Beh Lena è una calcolatrice esperta, doveva necessariamente battere il fratello” nessuno sapeva che Kara avesse chiesto a Lena la sua mano, prima che lo facesse la principessa. Era riservata a poche persone la notizia. Fissò i suoi occhi in quelli verdi di Lena, era meravigliosa. Lena rise.
"Bene. Un’ultima domanda e poi vi lascio andare. Come vi vedete nel futuro di Thorul?"
"Oh, questa è una domanda tosta... beh innanzitutto insieme. Poi cercando di essere giuste e buone. Insomma, quello che qualsiasi grande sovrano è stato, è e sarà "
“Come dicevo prima, il popolo è la nostra priorità” sorrise guardandola dolcemente.
Ray si alzò e si inchinò di nuovo "Grazie per il vostro tempo e per aver risposto alle nostre domande" poi senza voltarsi e camminando all’indietro uscì dalla stanza.
Lena sospirò "Ok è anche questa è fatta. Manca solo il servizio fotografico, e la corte marziale per assegnarti i gradi, domani.  Poi siamo libere"
“Siamo libere di tornare a NC” sorrise “Ti va se andiamo a prendere una boccata d’aria, sul terrazzo magari?” La guardò “Che voglio baciarti da stamattina e non ne ho avuto occasione, detesto dormire senza di te”
Lena sorrise "Certo perché no? Tutto ok con l’intervista?"
“Uhm si sì” andarono verso la terrazza, sospirò.
“Sicura?" Le dette un piccolo bacio.
“Si certo” sorrise al gesto.
"Mhm non sai mentire molto be..." venne interrotta da Sam che si affacciava.
"Lena scusa ma tuo padre ti vuole"
La principessa sorrise "Ok. Ci vediamo dopo" dette un altro bacio all’altra e se ne andò.
 
***
 
“Buona sera!” Disse Kara mentre entravano nell’appartamento di Astra e Alex “Dov’è la mia panciotta?”
“Arenata sul divano, ciao Lee” Astra le salutò apparendo dalla cucina mentre portava un grande piatto di pane e salsiccia alla rossa.  "Oh oh oi. Abbiamo un colonnello dell’aeronautica. Dovremmo alzarci e fare il saluto, Brave one?" Rise. Per poi abbracciare Lena.
"È arrivata la rivista che vi ho chiesto?"
“Smettila zia, per favore” ridacchiò andando ad abbracciare Alex e baciare il pancione “Ehi piccola stella” sorrise.
Astra porse la rivista a Lena che la ringraziò.
La corvina salutò Alex e le porse delle vitamine, d’invenzione di Thorul "Hai promesso di non analizzarle Alex ricorda. Quando entrerai in travaglio aiuteranno con il dolore" per poi sedersi sul divano di fronte. Guardò la copertina e vide che, non avevano messo una delle foto del servizio, ma il bacio che avevano condiviso sul balcone.
 
“Ehi? Tutto okay?” Kara si sedette sul bracciolo e portò una mano sulle spalle di Lena.
Le porse la rivista sorridendo "Beh siamo venute bene" disse la corvina.
“Uhm abbiamo fatto un set di 1000 foto e mettono la scena più intima, idioti” brontolò Kara “Ma si siamo venute bene”
Lena le accarezzò la guancia "Va bene. Sinceramente non avrei scelto foto migliore. La stampa la adorerà e le vendite del giornale aumenteranno" sorrise.
 
“Niente analisi, anche perché una certa persona mi tiene a casa” disse Alex guardando Astra.
Astra sorrise "È dietro consiglio del medico e non ti voglio intorno a nessuna sostanza pericolosa o radioattiva. Non guardarmi così sono stata nel tuo laboratorio. Persino Hank non vuole entrarci senza maschera e quell’uomo respirava Napalm quando era giovane"
“Okay okay” la guardò “È ansiosa, capito” guardò Lena “Il generale” e ridacchiò “Oh” portò una mano sul ventre.
“Che succede?” Disse subito la bionda preoccupata.
“Uhm un calcetto” sorrise Alex.
"Davvero?" Sorrise Astra e mise una mano sopra quella dell’altra "Volete venire a sentire?"
Lena sorrise scuotendo la testa.
Astra era pensierosa per un momento "Questo mi ricorda quando mia sorella aspettava Kara era una peste. Non passava minuto che non tirasse calci" rise.
“Lee, non morde mica” Kara si avvicinò mettendo l’orecchio sul pancione “Ahia” rise al calcio “Credo che abbia preso da me” sussurrò “Fai la brava, non farci fare brutte figure” accarezzò il pancione “Quanto manca?” Sorrise euforica.
"Meno di un mese " rispose Astra prendendo un raccoglitore e sedendosi vicina a Lena
"Principessa è con mio grande onore che ti introduco alle foto della piccola Kara" rise.
Lena sorrise "Davvero?"
“No, ma perché” Kara sbuffò energicamente.
“Ehi state per sposarvi, è giusto che Lena sappia com’eri da bambina” ridacchiò Alex.
"Tranquilla tesoro non ne parleremo mai pi... o deee come eri carina vestita da coniglietto!"
“Oddio” Kara nascose la faccia sulla spalla di Alex.
 
 
Mentre le foto scorrevano tutte e quattro le donne facevano commenti di vario genere.
"E questa?" Una foto di una Kara molto giovane, con jeans retti da bretelle e una canotta bianca.
"Oh gliel’ho scattata io la sera prima che partisse per i Marines. Prima che mettesse su quei kili di muscoli " rise Alex.
"Oh per me era molto sexy anche così" Lena sorrise e fece l’occhiolino a Kara.
Astra rise soltanto mentre si alzava per portare via il piatto vuoto.
“Sappi che me la paghi zia” Kara andò a sedersi accanto alla sua fidanzata “Credi? Ero una ragazzina, un po’ viziata lì” guardò quella foto e sorrise, passando una mano sulla gamba di Lena.
"Si? Ma forse, anche, all’epoca mi saresti piaciuta ... o forse no ero già all’accademia da due anni" rise "Ma una seconda occhiata te l’avrei data comunque"
“Lee” Kara arrossì “Anch’io vorrei vedere come ti stava la divisa” la guardò intensamente.
"Oh sono sicura che cercando su internet troverai qualcosa" rise alla faccia schifata di Alex.
“Tipo questa?” Disse Alex girando il telefono verso di lei “Questa tipa sembrava avere un debole per te”
"Oddio l’uniforme dell’accademia!" Rise mentre guardava la foto. Lei e alcuni compagni di corso in formazione per l’inizio del corso.
“Uhm chi è che di stava attaccata?” Disse Kara con una punta di gelosia nella voce.
Lena rise "Credo fosse Andrea, si si è lei" Per poi scorrere avanti fino ad un’immagine presa ovviamente senza permesso tra le maglie del filo spinato delle basi militari. La ritraeva mentre stava facendo l’addestramento con armi da fuoco.
“Oh signore, Kara è gelosa” Alex la prese in giro.
“Ehi, è tutto okay?” Chiese Kara vedendo l’espressione di Lena mutare.
"Oh? Si sì, solo vecchi ricordi" sorrise "Adesso la mia uniforme è un po’ più ingombrante. Gelosa della mia ex eh?" Rise
“Beh sì, non me ne hai mai parlato” la guardò non era arrabbiata solo gelosa.
"Amore è stato tanto tempo fa all’accademia. Non è successo nient'altro. Avevamo solo bisogno di uno sfogo tutto qui" le sorrise accarezzandole la guancia.
“Okay okay...” sorrise guardandola.
La baciò sussurrandole "Stasera ne riparliamo" rise all’espressione dell’altra.
 
 
Astra rientrò "Ok. Devo parlarvi di una cosa seria"
“Ecco...” Kara prese la mano di Lena e ascoltò la zia.
“Honey!?” Chiese Alex guardandola
"Abbiamo localizzato i vertici del traffico di organi di Siobhan"
“Oh” Kara ebbe un brivido.
"Hank sta organizzando un raid tra due settimane.... ci sarà un grande incontro con dei pezzi grossi.... e conosco chi c'è a capo...  un mio ex compagno di accademia"
“E vuoi andarci?” Alex fremette sul divano.
“Dovresti mandarci qualcuno...” disse Kara guardando la donna più grande.
"Certo che voglio andarci ma non so... sicuro non mando te Kara"
“Cosa? Ma non puoi andarci neanche tu, zia” la guardò seriamente “Se ce l’avesse con te?” Kara scattò in piedi “Lascia andare me...”
"No non posso lasciare andare te. A meno che Lena non dica che va bene, ma anche lì mi accompagneresti. Non andresti da sola. E non credo nemmeno che si ricordi chi sono"
Lena strinse le labbra.
“Ho i miei dubbi” Disse imperiosa Kara.
“A noi non pensi?” Alex aveva le lacrime “Ho già rischiato di perderti una volta, parlo anche con te” disse a Kara.
Astra le guardò incrociando le braccia "Certo che penso a voi. Sarebbe solo una missione da sganciare una bomba e fuggire se fosse per me" sbuffò.
Lena era voltata verso la finestra sembrando quasi indifferente.
 “Possiamo...” Kara si sedette accanto a Lena, accarezzandole la schiena “Chiedere aiuto alle World killer?” Chiese timorosa, conosceva quello sguardo, lo aveva visto anche sul volto di Astra ogni tanto.
“Se ti fai male, te ne farò di più io...devi tornare intera hai capito?” Disse perentoria Alex guardandola e toccandosi il pancione.
Lena si voltò con sguardo neutro "Astra ha ragione. In quanto capo, provvisorio, delle forze militari di Thorul... sta a me decidere se puoi o non puoi andare, visto che tra due settimane dovresti iniziare il corso di formazione" Sospirò passandosi una mano sugli occhi "Le World Killer hanno molto da fare ora. Non posso nemmeno liberare Reign... possiamo fornire i mezzi però... e una spia addestrata che si intrufolerebbe nella base..." si alzò iniziando a camminare "Alex ha ragione abbiamo rischiato di perdervi... ma capisco il sentimento di vendetta misto a giustizia che state provando... ma non lo so... " tornò a guardare fuori dalla finestra.
Astra guardava con apprensione tra le tre. Non capiva se Lena le avrebbe dato ragione o no.
Kara la guardò allontanarsi e sospirò. Non doveva essere facile per Lena, c’erano tante cose che la bionda sapeva l’altra non le avesse detto. Però sperò che prendesse la decisione giusta.
Alex nel mentre guardava Astra, non l’avrebbe distolta dall’obiettivo era ovvio.
 
Lena alla fine sospirò "Bene... Kara verrà con te in veste non ufficiale, perciò non sarà nel rapporto missione di nessuno. Vi forniremo un aeromobile completamente armato, con bombe a ioni. Una delle nostre spie si coordinerà con quella del DEO a terra. Non c'è bisogno di dire che andrà dato loro il tempo di essere estratte prima di lanciare l’ordigno. Ma tutto ciò a una condizione, entrambe non metterete piede a terra e rimarrete sull’aeromobile come piloti... non mi interessano le vostre opinioni a riguardo. Prendere o lasciare" le guardò seria. Astra capì che l’altra era un ottimo comandate, sembrava promettente come regina. Si girò verso la nipote.
Kara osservò quella donna, c’era da ammettere che al pari di Astra era la sua preferita in quanto a strategia organizzativa. Così fece un lungo sospiro e la guardò “Sì maestà” poi sorrise ad Alex “Seguiremo gli ordini” le piaceva anche perché era imperativa quando impartiva ordini.
Astra annuì "Va bene. Faremo così" sospirò. "Staremo al sicuro, sull’aereo" accarezzò la pancia di Alex "Va bene amore?"
Alex la guardò e sorrise, sperava davvero facesse come diceva.
 
***
 
Kara voleva sistemare un po’ di cose nel suo appartamento. Lo avrebbe tenuto, perché quando tornavano da Thorul era comodo come appoggio. Mentre sistemava degli scatoloni, di qualcosa che serviva più dall’altra parte del mondo, trovò qualcosa che la riportò alla fotografia che avevano rivisto qualche giorno prima in un album di Astra e le venne in mente una cosa...
 
 
Lena entrò nell’appartamento sbuffando. Un incontro con un ministro americano, una telefonata da Thorul e una dal dipartimento delle forze armate ... voleva un whisky… la bottiglia ... intera.
Kara colta di sorpresa, si sistemò un’ultima volta e andò verso l’arco che separava il living dalla zona notte dell’appartamento e si poggiò con le mani al legno “Ciao”
"Ciao Ka... Salve" alzò le sopracciglia guardandola. A differenza della foto, ora la canotta bianca abbracciava i muscoli del torso e i jeans le facevano un culo divino. E quelle bretelle... dee cosa voleva farle.
“Dal suo viso c’è una nota di stanchezza” disse incrociando le gambe e guardandola. Sapeva che l’aveva analizzata ai raggi X e sorrise compiaciuta “Posso fare qualcosa per lei? Non so offrirle un drink?”
"Ah..." - puoi farmi qualsiasi cosa - "Ehm un drink sarebbe fantastico" mentre si strofinava una tempia.
Kara voleva uscire dalla parte, ma forse giocare un po’ avrebbe aiutato Lena con i mal di testa “Whisky?” Sorrise mentre recuperava due bicchieri, del ghiaccio e ovviamente l’alcol. Le aveva detto che tenere la coda tutto il giorno le faceva male, così prontamente con gesto liscio e delicato la sciolse i capelli “Il mal di testa inizierà a passare” disse sfiorandole la schiena sul vestito che indossava. I suoi vestiti la facevano impazzire.
"Oh e saresti un’esperta?" sorrise mentre la guardava, un brivido le percorse la schiena.
“Si accomodi allo sgabellino” sorrise mentre preparava il drink e subito dopo si voltò porgendole il bicchiere “Bevete piano o avrete una reazione calorifica troppo veloce” sorrise incrociando le braccia sotto il petto.
Rise e scosse la testa. Solo Kara poteva distrarla così tanto "Va bene" Sentì la tensione scendere. Sorrise "Grazie Kara"
“Nulla tesoro” sorrise mentre le scostava i capelli dalla spalla sinistra alla destra “Dovete rilassarvi, la giornata è stata lunga e pesante” le mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio e poi sussurrò “Gradito il whisky?”
"Si grazie..." si girò mentre le passava le mani sul petto e le tirava leggermente le bretelle "...ora cosa suggerisci?"
“Uhm vediamo” sorrise sollevandola appena per adagiarla sul bancone, mentre lei si sedeva allo sgabellino “Dovreste stendevi per scoprirlo” sorrise mentre le accarezzava le spalle sfilandole il trench blu di dosso.
"Questi inviti così interessanti..." sorrise mentre si piegava e si appoggiava sui gomiti guardandola.
Kara non perse tempo e sollevò la gonna, cercando le sue mutandine, con le dita che scorrevano leggere sulla pelle di quelle meravigliose gambe, agguantando il tessuto dopo non molto percorso.
Lena sussultò poi sorrise "Cerchi qualcosa?"
“Shh” Kara fece scorrere l’intimo dalle sue cosce e lo portò al viso, per sentirne il profumo “Wow” poi se le mise in tasca e riprese ad accarezzare quelle gambe prima di scoprirle completamente dalla gonna.
Con il piede destro salì dalla gamba fino ad appoggiarsi sulla spalla e le sorrise muovendolo scherzosamente.
“Stai accelerando le cose ma va bene” sorrise portando con uno scatto più vicina a sé “Adesso farò qualcosa che la farà rilassare moltissimo” si portò i polpacci sulla spalla e si chinò in avanti. Soffiò focosamente.
"Dee!" Gettò la testa all’indietro.
Kara sorrise baciando il suo interno coscia, non sarebbe andata subito al dunque doveva stuzzicarla prima.
Lena si appoggiò di nuovo sui gomiti mentre tentava di tenere a freno un gemito frustato.
“Problemi?” Chiese la bionda sussurrando sulla sua pelle, mentre le mani accarezzavano le cosce da sotto e di conseguenza impastavano il sedere reale.
"Si, i tuoi vicini che vogliono chiamare la polizia come la volta scorsa" sorrise maliziosa.
“Poco importa” baciò il monte di venere “Che meraviglia” scese sul bottoncino “Uhm” mugugnò prima di succhiarlo e picchiettarci su con la lingua.
Lena lasciò la tenuta dei gomiti e si distese completamente mentre l’altra banchettava con lei.
Kara scese con le labbra su quelle dell’altra leccando baciando ed immergendosi in lei con velocità.
Una mano si ancorò sul bordo del tavolo mentre l’altro braccio finiva sulla bocca a smorzare i gemiti che lasciava correre liberamente, non avendo la forza di trattenerli.
Kara si staccò portando pollice e un dito a stuzzicarla, voleva vederla mentre si sfaldava sotto i suoi tocchi.
La sentiva portarla sempre più verso l’orgasmo. Il suo corpo si incarcò sul duro tavolo di legno "Karà..."
“Si?” Baciò una sua coscia lentamente e iniziò a pompare con più velocità, attenta ai suoi gemiti e ansimi “Lasciati andare amore mio”
Lena venne e soffocò i suoi gemiti mordendosi il braccio. Non voleva ripetere l'ultima volta in cui erano state troppo rumorose e i vicini avevano quasi chiamato la buoncostume.
Kara se la portò in grembo e le accarezzò i capelli “Stai meglio?” Sorrise dandole piccoli baci.
Lena aspettò di riprendersi un attimo mentre tentava di respirare. Per poi afferrare le bretelle dell’altra e guardarla negli occhi "Mai stata meglio. Ma ora mi porti in camera e mi pieghi sul letto e mi scopi di nuovo come hai fatto adesso finché non perdo la voce. Ci siamo capite?"
Kara avvampò, oh quanto le piaceva quando Lena faceva così. Si mise in piedi tenendola tra le braccia e la portò in camera da letto “Spogliami” sorrise aveva ancora una sorpresa per lei.
"Non adesso... mi piaci troppo con quelle bretelle... forse potremmo togliere solo questa..." e le iniziò a sfilare la canotta. "Forse, uno di questi giorni, dovrei ricambiare il favore indossando la mia vecchia divisa..."
“Uhm sarebbe cosa molto gradita” prese il suo mento tra le dita e la baciò “Vi sorprenderete di quello che ho ancora in serbo per voi” sussurrò.
"Oh mi piace..."
Kara abbassò la zip del vestito di Lena, mostrandola solo con il reggiseno, mentre sentiva Lena macchinare con il suo jeans.
Le baciò il collo mentre faceva scendere le bretelle e apriva lentamente il bottone e la zip dei jeans, mentre con la mano sinistra accarezzava il ventre.
Kara sussultò, le mani di Lena erano un qualcosa sul suo corpo, la facevano vibrare.
Lasciò i pantaloni scorrere giù per le gambe mentre, le mani andavano a levarle il reggiseno.
Kara tolse quello di Lena ammirandola nuda “Bellissima”
"Lo dici ogni volta che mi vedi, stai gonfiando il mio ego" rise.
“È la pura verità, amore” sorrise guardandola dolcemente.
Lena sorrise, per poi baciarla mentre le mani andavano sul bordo dei boxer dell'altra.
La bionda le portò una mano sulla nuca per intensificare il bacio.
Sospirò contro quelle labbra, Kara era così intensa quando voleva. L'unica che sapesse veramente tenerle testa.
Portò l’altra mano sulla schiena bassa a contatto con le sue natiche e l’avvicinò al suo bacino.
Sentì qualcosa che sicuramente non c'era di solito sulla sua ragazza "Kara..."
“Si?” Kara si allontanò appena dalle sue labbra.
"Ti è cresciuto qualcosa e volevi farmi una sorpresa?" alzò il sopracciglio con gli occhi che brillavano di malizia.
“Che sciocca, ovvio che è una sorpresa. Senza saperlo adesso esaudirò il tuo desiderio” le mordicchiò le labbra “Adesso va sul letto e sistemati per accogliermi” sussultò sulle sue labbra, aveva visto quello sguardo.
"Uhm e come mi vuoi?" le sorrise sempre con quell’aria, allontanandosi.
“Volevi che ti piegassi no, fallo” si mordicchiò il labbro, mentre la seguiva.
Sorrise "Ma prima dovremmo lubrificarlo non credi..." mentre si riavvicinava lentamente e si leccava le labbra per poi con una mossa buttarla sul letto. Le aprì le gambe "Poi potrai piegarmi " ridacchiò per poi circondare con la lingua la punta del giocattolo.
Kara rimase sorpresa. Era vero non poteva sentire quel tocco, ma vederla farlo era molto eccitante.
Lentamente, molto lentamente, lo prese in bocca mentre una mano andava a stuzzicare le pieghe dell’altra poco sotto l'imbragatura.
“Oh” Kara si mosse appena boccheggiando.
Lena sorrise, sapeva che solo con la stimolazione del giocattolo non sarebbe venuta, perciò decise di stuzzicarla un altro po’.
“Lee” sorrise guardandola.
Lentamente rilasciò il giocattolo e le sorrise, leccandosi le labbra "Bene credo che così vada bene"
“Vieni qua” l’attirò giù in un bacio bagnato “Mettiti in ginocchio” si mordicchiò il labbro.
Lo fece guardandola, mentre muoveva leggermente il sedere sapendo quanto l'altra lo amasse.
Kara fece un lungo respiro e si mise dietro l’altra “Se vado troppo oltre dimmelo” le baciò una spalla e dopo averla stuzzicata un po’ con il giochino la penetrò.
"Dee…" sospirò.
Kara la sostenne dai fianchi mentre iniziava a muoversi in lei. Era la prima volta che lo facevano in quel modo, voleva andarci piano.
Lena strinse le lenzuola "Karà… più veloce o giuro che ti butto giù e ti cavalco a modo mio" ringhiò.
“L’idea mi piace” sorrise “Fallo” Sussultò al suo orecchio.
"Prima finisci quello che hai... iniziato poi ne possiamo ... riparlare" le spinte dell'altra che la interrompevano.
“Okay” si mosse in maniera circolare per accelerare il piacere.
Strinse il cuscino e gemette ai movimenti dell’altra.
Kara portò una mano a stuzzicarle i seni e impastarli “oh” era ovvio che si stesse eccitando a sua volta.
Lena in tutta risposta iniziò ad incontrare il bacino dell'altra con il suo sedere muovendosi in modo contrario "Fammi vedere cosa sai fare Supergirl" decise di stuzzicarla un altro po’.
“Oh cavolo” Kara tenne una mano sulla schiena di Lena, questa donna era davvero qualcosa...
Sentendo il cambio dei movimenti dell’altra, iniziò a gemere rumorosamente - Fanculo i vicini non sono nemmeno le 10 di sera -
Una mano rimase sulla schiena e l’altra andò sull’addome spingendola sempre più verso di sé “Vieni Lee, vieni per me” le lasciò un piccolo succhiotto su una spalla.
Una mano artigliò la coscia dell’altra, mentre la testa si inclinava all'indietro e veniva ancora.
Sapeva che avrebbero avuto i segni di quella notte per un po’ di tempo, ma era bello perché intenso. La abbandonò con delicatezza e si stese prona attendendola.
Lena sospirò e si stese vicino all’altra per riprendersi. Quando finalmente i suoi neuroni tornarono in fila prese un elastico dal comodino e si fece una coda, sì volto verso l’altra e le si sedette sul bacino "Ora facciamo sul serio"
Kara la scrutò mentre si muoveva liscia su di lei “Oh cavolo, devo preoccuparmi?”
"Oh, sì. Ora porta quelle tue manine sulla testiera e non azzardarti a muoverle" sorrise.
“Peccato le manette non le ho” sorrise alzando le mani verso la testiera. Con Lena non era mai stanca anzi.
"Oh le rimedieremo per un’altra volta, tranquilla" poi scese a baciarla in modo aggressivo.
Kara sorrise in quel bacio, era davvero in adorabili guai.
 
***
 
Astra e Kara erano ai comandi del velivolo, altri cinque agenti DEO dietro di loro. Il generale sbuffò "Ci stanno mettendo troppo a dare il segnale"
“Stai calma” disse mentre controllava lei stessa i comandi, stava tenendo a mente gli insegnamenti impartitigli a Thorul.
"Va bene... a proposito. Ho sentito una storia interessante da Hank... mi ha detto che, qualche giorno fa, due poliziotti della buoncostume si sono presentati al tuo appartamento alle tre del mattino... per rumori molesti ..." rise Astra.
“Oddio di nuovo, ma è un pettegolo” la guardò “Lena aveva avuto una giornata pesante...” si morse il labbro al ricordo della sua fidanzata “Non è stata tutta colpa mia”
"Oh tranquilla. Se non possedessi l’attico sai quante volte sarebbe capitato anche a me?" rise.
La radio gracchiò "Pronti all’estrazione"
Astra tirò giù alcune leve "Ok ora dobbiamo aspettare venti minuti"
“Come sta Alex?” Chiese, aveva chiesto a Lena di passare da lei quando avesse potuto, giusto per farle compagnia.
"Beh lo sai com'è... direbbe che sta bene anche con un osso fuori dal corpo... ma credo che l’ultima settimana sia stata pesante per lei ... Sai con il bambino quasi in arrivo"
“Bambina” sorrise “Avete scelto un nome già?”
"Ehm ve lo diremo quando sarà qui" sorrise.
Il cronometro segnò dieci minuti.
"Poi Alex mi ha fatto promettere che troverò un mio degno sostituto al DEO. Perché tutta l’eredita che posso permettermi di lasciare alla bimba, sono solo le Inze Entreprise" rise.
“Era arrabbiata vero?” La guardò immaginando la sua migliore amica con un diavolo per capello “Mi spiace non possa più occuparmene...” ammise.
"Credo che fosse più arrabbiata perché non poteva venire. Tranquilla hai un paese di cui occuparti"
“Beh probabile! Ho chiesto a Lena di passare da lei, sai per compagnia”
Il microfono di Astra gracchiò "Generale una chiamata per lei"
"Una chiamata, Hank?"
"Si, dalla principessa"
"Passamela ..."
...
"Dee Alex quella è la mia mano per la miseria!"
"Lena?"
"Oh, grazie al cielo Astra! Alex è in travaglio! Alexandra Danvers è inutile che insulti me non sono io che ti ho messa incinta!"
 
~qualche ora prima~
“Ehi principessa” disse Alex aprendo la porta.
"Hey Doc" sorrise "Sono passata a vedere come stai" Mostrando una busta piena di gelato.
“Mi vuoi viziare? Sono già impegnata” le mostrò l’anello ridacchiando e lasciandola entrare.
"Oh anche io se è per questo" rise "Faremo una serata tra ragazze senza le nostre Inze" rise.
“Oh ti prego” sorrise “Avevo un koala sempre addosso” ridacchiò “La amo, ma è molto apprensiva in questi giorni, adesso non c’è e mi manca”
"Oh beh tra poche ore torneranno e riavrai il tuo koala"
“Vieni accomodati” sorrise mentre andavano sulla terrazza.
"Grazie. Come va con la new entry?"
“Lei? È agitata!” Sorrise guardandola “Evidentemente le manca la mamma” sorrise accarezzandosi il pancione.
"Oppure ne ha preso la sua impazienza. Hai preso le vitamine che ti ho dato?" Le passò un cartone di gelato.
“Si le ho prese. Sam come sta??”
"Oh Sam ha finalmente deciso che è pronta. Mi metto già le mani nei capelli quando avrà sbalzi d’umore" rise.
“Ma noo mi preoccuperei più se dovesse essere in quella situazione Reign” ridacchiò guardandola “Il gelato è buono, grazie!” Prese un’altra cucchiaiata.
"Reign con un bambino" buttò la testa all'indietro per quanto rideva "L unica volta che ha avuto un bambino in mano temevamo per la vita... di entrambi"
Alex scoppiò a ridere “Oddio hai detto tutto” sorrise guardandola “Ti spiace se mi stendo un po’? Dio sono stanchissima”
"No tranquilla. Vuoi che ti prenda un cuscino per i piedi?"
“Si staresti gentilissima” sorrise andando in camera da letto “Dovevamo iniziare prima queste serate” sorrise stendendosi.
"Beh, sai vivere dall'altra parte del mondo impedisce la cosa" sorrise "Vuoi guardare le repliche di Gemelli in affari?"
“Nonostante la distanza, sai i miei gusti, Kara che spiattella” ridacchiò “Però stenditi qui, non voglio che stai scomoda”
"Va bene" si sedette e accese la TV.
“Tu come stai?” Aveva percepito dai suoi occhi quella sera che aveva il terrore che Kara si facesse male.
"Spero che non si facciano nemmeno un graffio, altrimenti ci strofinerò, io stessa, del sale sopra" sospirò "E tu?"
“Come sei violenta” ridacchiò “A parte il dolore alla schiena? Direi bene e potrei prendere in considerazione la tua procedura”
"Facciamo i migliori antidolorifici del mondo, Alex" rise.
“Ma ti vorrei ricordare di chi è figlia questa signorina” sbadigliò.
"Dello scienziato folle e del generale di ferro?”
“Hai detto bene” sorrise “Avete pensato ad una data per il matrimonio?” Sorrise sognante.
"Oh con tutti i preparativi? Gli invitati e le teste coronate? Ci vorrà almeno un anno e mezzo" rise "E voi?"
“Beh, diciamo che coronati non ne abbiamo. Pensavamo di sposarci questa estate o a settembre”
"Adoro i matrimoni a settembre. Né troppo caldo, né troppo freddo" sorrise.
“Anche a Kara piace settembre” sorrise guardandola “Resti?”
"Certo. Se ti fa sentire più tranquilla" Sistemò il gelato rimasto in frigo.
“Sì, preferisco” sorrise sistemandosi “Fa come se fossi a palazzo?!” Ridacchiò.
"Molto divertente Alex! Sai che ho un appartamento come i comuni mortali. E sono vissuta per un po’ come una persona normale quando andavo al MIT"
“Secchiona” ridacchiò guardandola “Come vi trovate? So che state facendo dei cambiamenti, e dei...” si trattenne dal ridere.
"Dei... cosa Alex?" Socchiuse gli occhi.
“Rumori molesti?” Rise.
"Dee l’impianto di sicurezza di Astra vero..." si passò una mano sulla faccia mentre tentava di non arrossire " È stata una serata interessante ecco"
“Oh c’entrano delle bretelle e una canotta?” Ridacchiò “Penso che dovreste insonorizzare le pareti”
“Si, ci stavo pensando... anche se in realtà sto tentando di convincere Kara a venderlo, così ne possiamo prendere un altro... ma le trattative non vanno avanti ..." sbuffò.
“Strano...l’ha odiato un sacco quell’appartamento a momenti alterni della nostra convivenza” disse voltandosi verso di lei.
"A si?" La guardò curiosa.
“Non hai visto che c’è un buco in una parete?” Chiese.
"Si...Non ho osato chiedere..."
“Te lo dico io...era un pugno destinato a quella West. Ma prima dell’articolo”
"Ah... mi ha raccontato che le ha rubato la sua ex ... Caterina o qualcosa del genere giusto?"
“Caitlin” la guardò “Beh per poco quando c’è stato quell’articolo sul Tribune non l’ha riservato a lei quel trattamento anziché al muro”
"... già quell’articolo... a volte... a volte mi chiedo se fossi stata meno protettiva e più egoista ..."
“Non fartene una colpa, quella sciocca voleva solo colpire Kara non aveva idea del casino che avrebbe provocato...” le prese la mano “Kara è sempre stata impulsiva...non hai colpe...”
"Lo so scusa ogni tanto… ok basta. Spero comunque che le abbia dato una bella strapazzata. So che ora lavora a Star city..."
“Strapazzata per fortuna sua, il direttore ha fermato Kara...” ridacchiò.
"O si Lois Lane. Credo che abbia ancora una cotta per lei nonostante lo neghi" rise.
“Oh si sì, ma non essere gelosa, l’hai vista insomma?” Ridacchiò guardandola “Mi piacerebbe che mia figlia si addormentasse stanotte”
 
 
Alex e Lena avevano chiacchierano fino ad addormentarsi. La rossa ad un certo punto accese la luce di scatto “Leena”
"Ahdd.. Alex?" Si svegliò l’altra.
“Credo che insomma...le mie acque …si siano rotte”
"Cosa?!?!" Gli occhi si spalancarono "Ok chiamo l’ambulanza e poi Hank ok?"
“Fai presto” sorrise iniziando a respirando come aveva imparato.
L’ambulanza arrivò poco dopo e nel tragitto chiamò Astra avvertendola.
Arrivarono all’accettazione "Mia cognata sta per partorire e mi sta staccando una mano! Datele una cazzo di sala operatoria!!"
Alex sorrise alle parole e poi la guardò male “Linguaggio principessa”
L’altra sbuffò mentre arrivavano gli infermieri portandole entrambe in sala parto "Giuro che non avrò figli. Li porterà Kara dovesse cascare il mondo"
“Lei è una parente?” Disse la ginecologa con un accento italiano.
"Non ancora. Alex la mano"
“Oh, non siete ancora sposate okay” sorrise “Fate indossare alla mamma la tenuta da sala. Alexandra? Adesso tu continuerai con la respirazione mentre io do un’occhiata qui sotto, uhm okay?” Sorrise affabile.
"No! Oh! Aspetti non ci dobbiamo sposare noi! Devo sposare la nipote della sua ragazza"
“Che devi fare beautiful” ridacchiò la ginecologa “Vedo solo te qui, e serve qualcuno che l’aiuti o chiamo un tirocinante?” La scrutò.
"Ok ok entro. Dee ricordatemi di non fare figli"
 
 
 
Astra era sul sedile scioccata dalla notizia. In quel momento il timer segnava meno un minuto allo sganciare della bomba.
“Zia dobbiamo muoverci” Kara la guardò.
"Ok sganciamo la bomba poi Mach 7 fino a NC" disse portando la bomba nel vano di sgancio.
“Okay rapide e indolore” Guardarono i numeri scorrere. Astra pregava finché non schiacciò il pulsante "Ora Kara!"
Kara fece inversione per poter uscire subito dal raggio della bomba e andare subito a National City.
"Mia figlia sta arrivando e non sono lì. Che razza di madre sono?!?!"
“Rilassati zia, arriveremo in tempo prima che nasca” la guardò dolcemente “Te lo prometto”
 
 
“Lena ci hai parlato? Dov’è? Sta bene? La ammazzo...”
“Alex. Ehi sei molto dilatata adesso devi iniziare a spingere okay? Lena tu devi sacrificare la tua mano mi spiace” sorrise la dottoressa.
"Stanno arrivando... cazzo... su quell’ aereo ci metteranno meno di un’ora se spingono abbastanza ... " cercò di non lamentarsi dal dolore della stretta di Alex, sapendo che era nulla in confronto all’altra.
“Avevi detto niente dolori durante il parto” la guardò male.
"Se avessi preso le vitamine" Ringhiò.
“Le ho prese” ringhiò di risposta.
“Siete cane e gatto...madonna mia” disse la dottoressa.
"Anche prima di andare a dormire?" La guardò intensamente alzando un sopracciglio sapendo che non lo aveva fatto.
“Okay no...scusa”
"Alex respira ok? Stanno arrivando manca poco"
“Ci provo”
“Stai andando benissimo Alex” sorrise la dottoressa.
 
 
 
“Atterrerò sul terrazzo, tu scendi io mi sposto okay?” Disse Kara.
"Ok. Vasquez al mio posto avverti l’ospedale"
"Si signora"
Astra saltò giù dall’aereo. Corse giù per le rampe di scale. Strapazzando un’infermiera per sapere dove fosse. Spalancò le porte della stanza dov’ era Alex "Amore!"
"O grazie alle dee" disse Lena.
“Ehi ehi...fatela vestire, sei stata brava Lena, fatti dare del ghiaccio...” poi guardò la donna appena arrivata “Wow...allora io sono la dottoressa De Luca, e qui c’è qualcuna che vuole uscire...Alex le ultime spinte poi ti giuro che sarà finalmente tra le mie mani...” guardò la più grande “Astra giusto? Le sussurri qualcosa di bello, qualcosa che faccia stare rilassata Alex”
Astra accarezzò la testa dell’altra baciandole la fronte "Amore, sono qui. Un altro po’ e l’avremo tra le braccia. Ti amo"
“Non ti sei fatta male? Vero?” Chiese.
“Astra qualcosa di più rilassante” le fece l’occhiolino.
"Ok... ehm ..." iniziò a sussurrare all’orecchio "Hai presente la nostra vasca da bagno... ti ricordi il bagnoschiuma che fa le bolle... e quando torni a casa stanca e io ti preparo il bagno..."
“Ti amo anche io” sorrise più rilassata “E mi fai i massaggio?”
“Bravissime” sorrise la doc.
"Si ..." le passò una mano sulle spalle "Ti massaggio tutta... sfiorandoti ovunque ..."
“Astra non qui” ridacchiò guardandola.
“Alex sta arrivando...”
Astra la tenne fra le braccia "Ce la puoi fare amore”
Alex diede un’ultima spinta profonda.
“Eccola, ciao piccola” si alzò per farla piangere “Una cantante”
"Come le mamme" rise baciandole la fronte "Ti amo"
“Oddio piccola, ciao” guardò il batuffolo e poi la sua fidanzata “Dobbiamo darle un nome Astra”
"Possiamo... Possiamo chiamarla Alura?" accarezzò la testa della figlia.
“Come la mamma di Kara” guardò la bimba “Ti piace Alura? Si? Anche alle mamme”
"Si.. " Astra iniziò a piangere silenziosamente.
“Ehi ehi amore è tutto okay” la baciò teneramente.
 
 
Lena era fuori dalla porta e vide Kara arrivare di corsa.
“Dio ho fatto le scale a piedi” sorrise abbracciandola “Che è successo?” Vide la sua mano accarezzandole il mento
"Alex... ha una presa... decisa. Tua zia però è arrivata in tempo. Adesso dobbiamo solo aspettare che la bambina esca"
“Oh mi spiace” le baciò la mano.
“Lena, oh ecco la nipote della mamma” la doc rise “La piccola è con le mamme, le portiamo a fare dei controlli, ma stanno molto bene. Congratulazioni alle zie” sorrise accarezzandole le spalle.
Lena sorrise "Grazie dottoressa"
“Prego splendore”
"Bene. Quando potremmo vederle?" Sorrise.
“Tra una mezz’ora, potremmo prendere un caffè”
"Ehm. No grazie. Non credo sia il momento" disse Lena guardando la sua ragazza.
“Può venire anche la tua amica, non sono gelosa”
“Beh, io si” guardò il badge “Dottoressa De Luca”
"Come ho detto prima. Stiamo per sposarci" non voleva turbare troppo qualcuno che doveva mettere di nuovo le mani sopra Alex.
“Oh okay, colpa mia” alzò le mani si allontanò ridacchiando.
“Okay...” Kara si placò.
"Ehm, aspetteremo qui se non le dispiace" sorrise aspettò che si allontanasse per poi portare l’altra in un bacio "Sei tutta apposto? Tutta intera?"
Kara la strinse a sé “Intera sì! Astra farà molto male a quel tale che *ha osato farmi tardare alla nascita di mia figlia*”
"Che è già morto suppongo" sorrise mentre controllava ancora che stesse bene.
“Oh no l’hanno preso prima che radessimo al suolo” la spinse in un cunicolo e la portò giù in un bacio intenso.
Lena si aggrappò all’altra "Dee come mi sei mancata"
“Amore anche tu” le strinse le natiche “Dio lo farei nello stanzino dei medicinali, ma voglio conoscere la piccola”
"Quando arriviamo a casa te la strappò coi denti questa tutina nera. Ma ora si non mi sono fatta frantumare la mano per nulla"
“Uhm e comunque okay per l’appartamento, posso lasciarlo. Perché tanto casa sei tu per me adesso”
"Grazie alle dee. Pensavo di dover affittare l’appartamento a fianco per avere un armadio decente" rise.
“Che stronza. La proposta è ben accetta, per la tutina...” le strinse le natiche allontanandosi.
"Se continui a stuzzicarmi così non potrai sederti per una settimana" le diede una pacca sul sedere sorpassandola e tornando a sedersi.
Kara sussultò a quel tocco e poco dopo andarono a sedersi. Dopo una mezz’ora come da pronostico, un’infermiera le chiamò. Kara prese dolcemente la mano di Lena e andarono verso la camera.
Astra sorrise a sua nipote e Lena. "Ciao ragazze. Questa piccola vuole saluta le sue zie"
“Non morde” disse Alex guardandole entrambe “Grazie per prima Lena, e scusami per la mano” sorrise.
"Tranquilla…  allora come si chiama questa piccola?"
Astra sorrise ad entrambe "Alura Elizabeth Inze - Danvers"
“Oh” Kara si avvicinò e accarezzò la testolina della piccola “Alura, benvenuta al mondo, piccolina”
“Prendila Kara” Alex gliela sistemò tra le braccia. Kara si commosse a tenere quella creatura tra le braccia “Hai il nasino della mamma” poi guardò Lena “La principessa fa la timida?”
Lena sorrise e accarezzò la testa della piccola per poi porvi un bacio "Che le dee benedicano la tua vita Alura"
Astra sorrideva coccolando la rossa mentre guardava sua figlia essere accolta dalle persone che amava di più "Qualcuno ha chiamato Eliza?"
“Io...” disse Hank poggiando la mano sulla porta mentre lasciava entrare la donna bionda.
"Grazie al cielo almeno uno di voi ha i neuroni!” Si precipitò dalla figlia "Come stai?"
Astra si scostò lasciando la madre e la figlia.
Lena sorrise "Ha la tua stessa voglia la ciocca di capelli bianchi generale"
“Già è vero” sorrise Kara guardandola, l’unica cosa che la distingueva da sua madre... “Nonna, vuoi tenere la tua piccolina?” Kara guardò Eliza.
Eliza si voltò "Certo! Come si chiama questa piccola?"
Astra le ripeté il nome e la donna quasi pianse. Dopo tutto Alura era la sua migliore amica.
Kara gliela adagiò tra le braccia, poi fece segno ad Hank di entrare "Volete qualcosa? Facciamo un salto al bar..." sorrise la bionda.
"Un caffè " disse Astra "Vuoi qualcosa Alex?"
"Acqua" sorrise poggiandosi alla spalla di Astra. Kara offrì la mano a Lena, aspettando una richiesta da Hank ed Eliza, che non chiesero nulla.
 
 
Lena e Kara scesero al bar. Il telefono della corvina squillò "Hey Sam! Indovina? Alex ha avuto la bambina!"
"Wow... bello ... Lena..."
"Sam che c'è?"
"Il re ha avuto un infarto"
 

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Capitolo 15
*** 15 ***


15
 
"Ehi?" Kara la guardò "Che succede?" le si mise accanto.
"Papà ha avuto un infarto devo trovare subito a Thorul" già diretta verso l’uscita.
"Aspetta, ti accompagno, ehi ehi..Lena" La afferrò dalle spalle "Ehi...Andrà tutto bene"
"No. Stai qui Alex e Astra hanno bisogno di te"
"Sicura?" la guardò, aveva messo subito la sua corazza "Non voglio lasciarti sola..."
"Si...No ... non lo so Kara... non so in che condizioni è ... è ancora in sala operatoria" si strinse all’altra "Ma non voglio rovinare questa giornata per te o Alex o Astra"
"Ehi" la strinse a sé accarezzandole i capelli "Non rovini nulla...Mi aspetti un attimo? Qui seduta? Parlo con Astra e partiamo okay?" la lasciò sedersi e si accovacciò "Io non ti lascio sola okay?" le accarezzò le ginocchia.
"Aspetta vengo con te così le saluto... non so quando potrò tornare in America se... "
"Tranquilla..." Kara e Lena ripercorsero il corridoio e andarono da loro. Lasciò che Lena si prendesse il suo tempo per parlare.
Lena spiegò la situazione ad Alex e Astra contornata da diversi "Mi dispiace rovinare la giornata"
Astra scosse la testa "Vai Lena e che Rao sia con te e con tuo padre"
"Non chiedere scusa" Alex la strinse in un abbraccio "Andate, al massimo vi chiameremo nel cuore della notte per Alura" scherzò.
"Va bene ..." sorrise un po’ Lena muovendosi verso la porta.
Kara la raggiunse e uscirono...
 
***
 
Non era in un angolo con le mani ancora ammanettate sul davanti.
Astra aveva una voglia irrefrenabile di prenderlo a pugni. Ma con gli anni passati, aveva imparato a gestire la rabbia, incanalandola nelle parole velenose che usava quando metteva sotto torchio qualcuno. E così sarebbe stato quella volta, seguita da Hank, raggiunse la cella del suddetto, per farci due chiacchiere.
 
Alzò la testa guardandola "Inze"
"Lasciaci Hank" lo guardò con un sorriso e poi fissò il prigioniero.
L’uomo se ne andò un po’ insicuro.
"Cos’è non vuoi testimoni?" Disse Non beffardo.
"Oh ti assicuro che non voglio ucciderti" disse passandogli vicino "Allora facciamo due chiacchiere come ai vecchi tempi...Non?"
"Non abbiamo fatto mai due chiacchiere Inze. Ti converrebbe farlo sai? Mandare un messaggio... una bomba non basta... tra qualche anno qualcuno prenderà il mio posto. Invece se mi uccidessi... potrebbero pensarci bene prima di farlo ..."
"Cosa stai blaterando eh?" disse la donna fissandolo.
"Quel mercato si rinnova di continuo. Tagli una testa ne nascono due" rise.
"Come l'Idra, già" Astra si appoggiò al muro "Quindi parla, chi è il tuo successore?"
"Oh non lo so. Probabilmente l’hai ucciso con quella bomba" rise "Nessuno era così pazzo da essermi vicino"
"Tu forse non hai capito" lo guardò torvo "Ti torturerò finché non mi dirai tutto, sui tuoi scagnozzi, non sei così sciocco da non averne presi di intelligenti" sorrise "Sbaglio?"
"Non mi strapperai una parola. Siamo stati addestrati insieme no? Conosco i tuoi metodi quando tu conosci i miei "
"Parli di addestramento?" si avvicinò minacciosa "Ti ha portato a fare qualcosa di buono?" disse strattonandolo "Avete quasi ucciso mia nipote..."
"Oh un incidente collaterale di qualcuno che l’ha presa troppo sul personale" disse con noncuranza.
“I subordinati prendono sempre esempio dai loro superiori” lo guardò in cagnesco “Beh due volte? Volevi colpire me non è vero Non?” Disse spintonandolo. Il solo ricordo di Alex in pericolo e di Kara esangue, la fece scattare.
Non cadde a terra "La vendetta è un piatto che va servito freddo. È colpa tua se sono stato cacciato dall’accademia. Tu l’onorevole Inze" sputò.
“Colpa mia? Ma ti senti Non?” Lo guardò e la rabbia iniziava a farla vibrare. Pensare che tutto quello fosse colpa sua, il rapimento delle persone più importanti della sua vita.
"Se tu non avessi detto nulla agli ispettori. Dovevi solo dire di no. Invece dovevi dire che mi avevi visto!" Ringhiò "L’onore non vale nulla a questo mondo Inze"
“Ti sbagli” Astra non era pentita di quello che aveva fatto, anzi.
"Anche tu puoi diventare senza onore con le giuste motivazioni"
“Perché dovrei farlo?”
"Nessuno di noi controlla i propri istinti no?" Rise ancora.
“Non ho già ascoltato abbastanza...mi facevi schifo prima e continui a farmi schifo...non l’hai passata liscia allora e non lo farai neanche adesso”
Non rise "Ah già... quando la tua nuova puttanella ti tocca ogni tanto pensi anche a me?"
“Come osi?” Astra urlò appiattendolo alla parete “Viscido verme”
"Oh così vicina eh? Vecchi ricordi?" Rise ancora.
Astra non ci pensò due volte e gli tirò una ginocchiata dritta tra le gambe “A quel tempo ero una matricola spaventata, adesso non ho più paura di te”
Non si piegò in due. Dopo un po’, riprese fiato ridendo "Che caratterino, se non avessi le mani legate riproverei a farmi un giro forse sarebbe più divertente"
Astra lo guardò disgustata “Ti avevo ferito nell’onore vero Non? Perché non mi piaceva il tuo ego smisurato? O il tuo bel faccino?” Disse guardandolo.
"Certo che ti piacevo. Dovevi solo essere così testarda "
“Nei tuoi sogni” lo guardò sprezzante negli occhi “Ripeto mi fai schifo, e ti assicuro che marcirai in galera per tanto tempo, puoi aver fatto male a me, ma non succederà mai più che tu faccia del male alle persone che amo” disse puntandogli un dito sul petto.
"Faresti meglio ad uccidermi perché finché sarò vivo sarò il tuo incubo. Potrei sempre fuggire" sogghignò.
Astra calciò un suo ginocchio “Ti prenderò sempre...finché vivo” sorrise beffarda.
"Non sempre avrai fortuna " rise.
Hank entrò "Generale abbiamo bisogno di lei"
“Ritieniti fortunato” si allontanò “Sbattetelo nell’angolo più buio...” raggiunse Hank “Che succede?”
"Al centro di controllo Vasquez ha bisogno di lei. Per il debrifing della missione. Deve cancellare le tracce di Kara"
“Andiamo” Astra si guardò un attimo indietro e poi proseguì.
Aspettò che la donna uscisse per poi iniziare a toccare il tablet di controllo ambientale della cella "Spero che lei sappia sopravvivere senza ossigeno" Guardò l’uomo ancora a terra, i cui occhi iniziavano a spalancarsi dal terrore.
 
 
 
 
Astra ritornò a notte fonda. Appoggiò la cartella vicino la porta. Si diresse verso la cucina e si versò un bicchiere di Cardenal Mendoza. Si sedette e si mise una mano sulla faccia. Non le aveva ritirato fuori tanti di quei brutti ricordi che non ce la faceva quasi.
 
Alex, era addormentata con la mano sul corpicino della piccola Alura, che era nella culla attaccata al lettone.
 
La sua mente scese in un loop e senza che se ne accorgesse alcune lacrime iniziarono a scendere sulle guance.
 
Alex si svegliò di soprassalto e guardò Alura “Oh tu dormi” sorrise accarezzandole la testolina e si alzò dal letto.
 
Astra aveva ancora le mani sulla faccia mentre tentava di riprendere la calma cercando di fare gli esercizi che la sua terapista le aveva insegnato qualche anno prima. Amava l’esercito ma lo biasimava per non avere un piano di terapia per i cadetti. Era riuscita a trovare il coraggio di andare da un terapista solo anni dopo, sotto l’incoraggiamento di Hank.
“Astra?” Alex la vide nella penombra “Quando sei rientrata?” La raggiunse sul divano “Stai piangendo? Che succede?” Le passò una mano sulle spalle.
Quasi scattò al tocco dell’altra poi si riprese. Tirò su con il naso e si pulì le guance "Ti ho svegliata? Mi dispiace"
“Ohi sono io” Alex la guardò preoccupata “Mi sono svegliata da me...credo” sorrise “Parla con me amore...per favore”
Astra in silenzio se la portò in braccio e nascose il volto nel collo concentrandosi sul suo profumo per calmarsi.
Alex la lasciò fare e le accarezzò i capelli “Honey ...qualsiasi cosa sia successa...io sono qui”
Astra aveva ancora il respiro tremante "È ... era Non... io lo conoscevo..."
“Si questo lo avevo capito...cosa è successo?” Disse accarezzandole le spalle.
"Lui... eravamo insieme all’accademia.... e lui ci provava incessantemente con me ... l’ho sempre rifiutato... ma una volta... durante un’esercitazione notturna mi ha trovata... e ... non ero la donna che sono ora..."
“Tesoro...cosa è successo?” Le sollevò il viso guardandola.
"Cosa può essermi successo da sola nel bosco con lui? Mi è saltato addosso... e ... " si fermò di nuovo incavando ancora di più la faccia nel collo dell’altra.
“Oh Tesoro” la strinse a sé “Mi dispiace, oh Astra perché non me lo hai mai detto?”
"Non... speravo che non venisse mai fuori come argomento" tirò su col naso "Mi dispiace... sono venuta a patti con la cosa solo molti anni dopo"
“Tesoro ehi” la accarezzò sul viso cancellando quelle lacrime “Va tutto bene!”
Astra non disse nulla strinse solo la donna a sé.
“Mi dispiace così tanto...non oso neanche immaginare cosa tu abbia passato...adesso sono qui!” e le accarezzò i capelli, la ciocca chiara passò tra le sue dita.
Scosse la testa e la alzò "Non ne ho bisogno... ora voglio solo andare a letto e tenere stette te e la patatina"
“Andiamo allora” sorrise alzandosi e prendendole la mano “Ti amo tesoro” sorrise accarezzandole il viso.
Astra le sorrise e la baciò "Ti amo anche io"
 
***
 
Per tutta Thorul si respirava un clima di tensione. Soprattutto a Cadames. E in particolare all’ospedale con un reparto blindato. Lena teneva la mano di Kara e di Lex. Mentre la madre andava avanti e indietro.
Kara teneva e accarezzava la mano di Lena, guardandola di tanto in tanto e sollevando lo sguardo anche verso la regina e il principe.
Lena non ne poteva più strinse la mano della bionda e del fratello, per poi andare verso la madre e farla sedere.
Kara sapeva che presto o tardi si sarebbero dovuti scollare di lì.Sam arrivò con del caffè per tutti.
“Ehi” Kara lo porse a Lena “Bevilo piano”
"Si lo so che scotta" disse tesa. Lionel ora era in coma e nessuno sapeva se si sarebbe svegliato.
“Lee...ascoltami...hai bisogno di riposare...”
“Resterò io...” disse Reign “Yankee ha ragione”
"Io non ho bisogno di andarmene. Sto benissimo dove sono " Ringhiò ad entrambe. Incrociò le braccia e continuò a fissare la porta della camera di suo padre.
“Okay andiamo solo a prendere una boccata d’aria okay?” Alzò le mani.
Lena guardò la madre che le fece segno di andare. Si alzò e il suo posto venne preso da Lex.
Kara la precedette e non disse altro, aprendo solo le maniglie delle porte che davano sul giardino.
Lena la seguì ma continuava a lanciare occhiate indietro. La sua espressione non tradiva nulla era stata un pezzo di ghiaccio da quando erano partite.
Kara si sedette su un muretto e lasciò che l’altra facesse ciò che desiderava.
Lena si rigirava come una leonessa in gabbia "beh?"
“Volevo farti prendere un po’ d’aria”
"Non ne ho bisogno! Tutto quello di cui ho bisogno è sapere se lui ... se lui ..."
“Stai impazzendo a stare lì, e tuo padre non lo vorrebbe...”
"Non sai cosa vorrebbe mio padre" Ringhiò "Vorrebbe che mi comportassi in modo composto e che dessi il buon esempio"
“E sarebbe quello che stai facendo? Mi stai ringhiando contro Lena...sto facendo quel che posso...ma non mi parli da quanto? Quattro giorni?” Disse sincera.
"Io..." Davvero era passato così tanto tempo? Non poteva essere .... ma Kara non le avrebbe mentito ... Alzò il volto verso il cielo, per poi riabbassarlo "Io... mi dispiace... non ... " Sentì qualcosa spezzarsi nel suo petto.
Si alzò andandole incontro “Lee dispiace anche a me...”
Lena scosse violentemente la testa mentre sentiva le lacrime, la paura e la disperazione, che aveva tenuto a bada, salire e inondarla. Chiuse le mani a pugno.
“Lasciati andare io sarò qui per prenderti” disse allargando le braccia.
Singhiozzò e si lasciò stringere dall’altra. Mentre prendeva nel pugno la stoffa della maglietta e appoggiava la testa al petto.
“Sono qui piccola” la strinse dolcemente. Accarezzandole i capelli sentendo la presa dell’altra.
"Non ... so se ce la faccio... non tutto insieme" singhiozzò.
“Ehi tuo padre è un uomo forte...ce la farà” disse baciandole la fronte “E io sarò qui...”
Lena si strinse di più all’altra "Grazie... forse era meglio se restavi a National ti saresti risparmiata tutto questo" tirò su con il naso.
“No, amore ehi” le prese il viso tra le mani “Tornerò quando sarò sicura che tuo padre è fuori pericolo okay?” La baciò teneramente sulle labbra e poi la strinse dolcemente.
In quel momento Sam spalancò le porte "Lena devi venire!"
Kara si voltò verso Sam e prese la mano di Lena.
La corvina corse dietro alla cugina tenendo per mano la bionda. Arrivarono davanti alla porta del re, e ne videro uscire Lilian e Lex.
Kara non mollò la presa su quella mano, temeva cosa dicessero.
Lilian le guardò "Si è svegliato" sorrise leggermente "Vuole te Lena"
La corvina strinse la mano di Kara, per poi lasciarla e farsi coraggio per entrare.
“Sarò qui” Kara sorrise
 
 
Lionel aprì gli occhi e guardò la figlia entrare "Piccolo fiore"
Lena sorrise a quel nomignolo e ricacciò indietro le lacrime “Padre...” si avvicinò con passo lento.
"Vieni qui" e le indicò la sponda del letto.
Lena su sedette e allungò la mano a prendere la sua “Come vi sentite?”
"Siamo soli puoi smettermi di darmi del lei, tua madre non lo saprà" cercò di sorriderle come quando era bambina.
“Non hai risposto...papa” lo guardò accarezzando quella mano.
"Oh io me la cavo " le sorrise per poi prendere la mano tra le sue "Lena..."
“Dimmi” lo guardò era così indifeso su quel letto.
"Io e tua madre ne abbiamo parlato... è il secondo infarto... del primo non ne abbiamo fatto sapere nulla perché l'abbiamo preso in tempo ... ma ora..."
“Cosa? Perché non me lo avete detto?” Lo guardò spaventata “Devi riposare...”
"Tranquilla sono fuori pericolo... Ma non posso più guidare questo paese... Non sono più nelle condizioni fisiche... "
“Che state dicendo?” anche se in sé sapeva cosa comportava quello che avrebbe detto d’ora innanzi l’uomo.
"Sto dicendo che è ora che tu prenda il posto per cui ti abbiamo cresciuta fin da quando eri piccola... La regina di Thorul" la guardò intensamente negli occhi, ancora oscuri, vivi e forti, nonostante il corpo debole "So che sei pronta. Stavamo solo aspettando che ti sposassi, ma questo non è più praticabile. La tua adorabile fidanzata dovrà aspettare un po’ di più"
“Io non ho mai capito perché tocca a me...io e Lex siamo gemelli...” sospirò “Però hai ragione, sono stata educata per essere una regina e lo sarò, ma come faccio a chiedere questo a Kara?”
"Lena... Tu sei sempre stata la regina tra i due. E sei nata per prima..." rise "Ben quindici minuti di anticipo su quel pigrone di tuo fratello" le accarezzò la mano "Abbiamo già fatto questo discorso più volte su te e Lex, è inutile rifarlo ora. Lasceresti mai il paese a lui? Ecco la tua espressione dice tutto.... Ora per quanto riguarda Miss Zor-el penso che capirà. Lo sapeva che questo era nel futuro, non così vicino ma lo sapeva" si chinò verso di lei " E detto tra noi mi piace molto di più di quella Smoak, non so cosa avesse in mente tua madre"
Lena sorrise guardandolo, non aveva perso la sua vena simpatica “Quindici minuti sono tanti papà...” lo guardò “Si l’avevo capito che ti piacesse!” sospirò “Amo Kara, spero solo non cambi idea adesso...” lo guardò.
"Oh non lo farà... ma se lo facesse, Reign saprà cosa fare" sorrise ridacchiando "Ora seriamente" si schiarì la gola "Ellena Keiras, principessa di Thorul. Accetti di diventare la regina di Thorul? È il re che te lo chiede"
“Dobbiamo farlo proprio adesso senza cerimonie ufficiali?” Gli fece l’occhiolino “Dammi il tempo di spiegare a Kara come funzionerà adesso no?”
Le strinse la mano "Le cerimonie ufficiali ci saranno Lena. Qui non stiamo parlando di te o di Kara, ma del paese che ha bisogno di un re. Quando eri principessa potevamo anche fare questi discorsi ma ora no" la guardò solenne.
“Accetto Maestà”
"Grazie" le baciò la mano per poi imporre le mani sul suo capo "Che le dee mi siano testimoni. Io Re Lionel dodicesimo, passo in consegna i miei poteri a te Ellena prima" sorrise "Sistemeremo il resto in un altro momento più avanti. Ma ora posso dormire tranquillo perché so che tu porterai la corona con orgoglio e forza" sospirò riadagiandosi sulle coperte "Va ora, lascia riposare questo vecchio" sorrise.
Lena sorrise ai gesti premurosi di suo padre e poi si sollevò “Non siete vecchio padre. Riposate” ed uscì socchiudendo la porta “Adesso dorme”
Lilian la guardò, ma Lena fece un gesto con la mano per fermare qualsiasi domanda, notò che Kara non c'era. Uscì dal reparto chiamando Reign, dicendole di prendere la macchina.
 
 
“Che succede adesso?” Chiese la wk
"Portami all'orologio e non fare domande, per favore" e si chiuse in un silenzio pensoso.
“Agli ordini maestà”
 
Lena salì e si mise sulla sporgenza guardando Cadames sotto di lei ... Sarebbe dovuta diventare Regina.
 
 
“Maestà, Lena è ancora dal re?” Chiese Kara dopo essere tornata da prendere una bottiglietta d’acqua.
"No è andata via" le rispose Lilian "Reign la sta portando da qualche parte"
“Oh, se non vi spiace andrei da lei…” disse facendo una riverenza e portandosi dietro Sam.
Sam la guardò "Probabilmente è all'orologio, c'è una macchina con Livewire giù di sotto"
“Tu dovresti riposare” la guardò dolcemente e si incamminò verso l’ingresso. Per poi salire in macchina.
 
 
Lena si era portata le ginocchia al petto, mentre pensava. Certo che doveva essere lei, sapeva che anche Lex avrebbe abdicato a suo favore, riconosceva più volte di non essere adatto, e di essere troppo manipolabile su certi argomenti. Sospirò
 
 
“Yankee c’è ne hai messo di tempo” disse Reign appoggiata alla macchina. Kara scosse la testa e corse di sopra “Lee?”
La corvina era troppo concentrata sui suoi pensieri da badare all'ambiente circostante per sentire la voce di Kara chiamarla.
Kara arrivò fino in cima e le toccò una spalla “Amore?”
Lena quasi fece un salto "Kara!"
“Rao perdonami, che ci fai qui? Come stai?” Si sedette al suo fianco.
"Dovevo pensare... io ... devo ... devo diventare la regina... papà vuole abdicare"
“Beh, piccola lo sapevi” le prese la mano sinistra baciandogliela “Cosa provi?” La scrutò attentamente.
"Non così presto... sono sopraffatta nel migliore dei casi, ma felice che papà stia bene... " si girò a guardarla "Mi dispiace ma dobbiamo rimandare il nostro matrimonio..."
“Sono contenta anche io che Lionel stia meglio...” le accarezzò il viso “Rimandare non è annullare...quindi non dispiacerti” sorrise “Vuoi vedere una cosa bella?” Sorrise prendendo il telefono.
Lena la osservò annuendo.
Kara le mostrò la foto di Alura spalmata su Astra che dormivano beate “Non sta dormendo molto per le coliche ed dorme nei momenti più improbabili” sorrise baciandole la testa “Lena ti amo”
"Che carine... Anche io ti amo... ma scordati che io porti i nostri figli, avrò incubi per mesi su Alex" sorrise lieta del cambio di argomento.
“È una minaccia Maestà?” Chiese mentre le lasciava dolci baci sulle labbra “È bello vederti sorridere”
Lena sorrise di riflesso "Grazie Kara... spero che avrai pazienza con me, che diventerò la regina e mi stresserò ancora di più… forse ti userò come antistress" le strinse giocosamente le braccia.
“A tua disposizione” la tirò giù in un bacio bisognoso, stringendola sensualmente a sé.
"Ok ok a cuccia. Non lo farò qui, siamo letteralmente circondate da cacche di piccione"
 

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Capitolo 16
*** 16 ***


16
 
 
Astra si stava aggiustando il vestito mentre Kara faceva avanti ed indietro tra lei e Alex. Ringraziava che fosse così occupata da non sentire la mancanza di Lena. La corvina era dovuta rimanere a Thorul perché un nobile deficiente credeva che Lex fosse un re migliore. Astra aveva proposto di farlo sparire, nella videochiamata di scuse della corvina, ma lei aveva sorriso in modo malvagio e le aveva detto di non preoccuparsi.
 
“Okay tregua non c’è la faccio, state dando di matto entrambe” Kara guardò male Alex. “Hank si sta divertendo un modo con Alura, la piccola è un angioletto, Eliza per favore diglielo anche tu”
"Confermo. Hank è così bravo con i bambini" sorrise Eliza guardando Hank con interesse.
“Okay piano con il matrimonio” disse Kara gesticolando “Posso lasciarti? La tua sposa ha bisogno di me” sorrise affabile e tornò dalla zia.
 
 
Astra si girò sentendo la porta aprirsi "Hey! Come stanno Alex e la patatina?"
“Rao perdonami, se me lo chiedete di nuovo impazzisco...allora Alura sta giocando con Hank...Eliza fa gli occhi dolci e Alex è pronta...” sospirò.
"Ok ok. va bene Kar" le sorrise "Siediti un attimo, tra poco dovrai tornare da Alex, sei la sua testimone dopo tutto" sorrise "Come sto? Non credi che sembri troppo vecchia accanto a lei?"
“No Rao ti prego...” la guardò “Ti scongiuro non mandare a monte tutto per la vostra differenza di età...per la miseria avete una figlia assieme Astra” la guardò.
"Lo so lo so" sbuffò "E’ solo sai.. i piedi freddi credo" sorrise.
Hank si affacciò "Astra è ora" Alura sgambettò vedendo la mamma
“I piedi freddi?” Chiese Kara.
"Paura pre matrimoniale Kar, vedrai quando ti sposerai... saprai cos'è" sorrise dando un bacio alla figlia "Bene, andiamo sono pronta"
 
 
Astra entrò nel tempio di Rao al braccio di Hank per poi disporsi per aspettare la rossa.
Dopo Astra fu tempo di percorrere la navata da parte di Kara, e poi apparvero infondo Alex al braccio di Eliza “Non piangere okay?” Le sussurrò mentre iniziavano a percorrere il corridoio.
Astra non l'ascoltava nemmeno mentre guardava la sua fidanzata con gli occhi lucidi.
 
Quando furono abbastanza vicine Eliza sorrise porgendo la mano di Alex ad Astra che la prese ancora sotto shock, poi si prese la piccola Alura e si andò a sedere.
“Astra Tesoro, sei così bella” Alex si morse il labbro ammirando la sua donna.
“Ah eh beh si grazie... No cioè sei splendida Alex" sorrise.
Hank si mise una mano davanti alla bocca per non ridere.
"Figli di Rao!" tuonò il pastore Kent, con un sorriso sul viso.
Alex prese la mano di Astra e si voltarono verso l’uomo.
Il pastore passò attraverso le formule di rito per poi consegnare ad entrambe i bracciali e gli anelli di matrimonio.
Astra alzò quelli che avrebbe messo a Alex e li fece toccare dal raggio di sole che filtrava dalla finestra, per poi girarsi ed iniziare ad allacciare il bracciale al polso destro di Alex, mentre la guardava negli occhi "Ti ho amato, di nascosto" i loro amici risero "Per così tanto tempo che oggi non mi sembra quasi vero. Tu sei la mia luce, e io sono orgogliosa di averti come partner. Mi hai fatto il dono più grande che si potesse chiedere... una figlia. E anche per questo non smetterò di adorare il terreno su cui cammini. Vorrei dirti tante cose e farti tante promesse... ma credo che sia solo una quella veramente importante... " Le infilò l'anello "Ti prometto che sarò al tuo fianco con tutta la devozione e l'amore di cui sono capace, da ora e per sempre"
Alex rifece gli stessi gesti di Astra e mandò giù il magone, che sennò l’avrebbe fatta scoppiare in lacrime “Da quando mi hai baciata la prima volta, io sono rimasta legata a te. Ho ripensato per quanto tempo ho ricacciato il mio sentimento per te, pensando di non essere abbastanza per la donna meravigliosa che sei. Tu con la tua saggezza mi hai fatto comprendere che ero speciale. Il dono che Rao mi ha fatto è il più bello che potessi aspettarmi” sussurrò un ciao alla piccola, ricacciando indietro le lacrime “Ti ho amato, ti amo e amerò per sempre” sorrise mentre tremante le infilava l’anello e poi la guardava intensamente.
Hank e Eliza si soffiarono il naso rumorosamente.
Il pastore sorrise "Nel nome di Rao, e con il potere conferitomi dallo stato della California. Vi dichiaro unite nel sacro vincolo del matrimonio. Che questa unione sia sugellata da un bacio"
Alex sorrise per poi prendere il viso di Astra tra le mani e baciarla tra un sorriso e una lacrima.
Astra la prese tra le braccia e la fece volteggiare non staccando le labbra.
Alex sorrise accarezzandole il viso “Ciao signora Danvers” ridacchiò sulle sue labbra.
"Danvers-Inze tesoro" sorrise per poi posarla a terra.
“Ti amo Astra” sorrise abbracciandola.
"Anche io" sorrise.
Hank si schiarì la gola "Non fate un altro bambino davanti a noi per favore"
Astra si girò per picchiarlo.
“Amore lascia correre” ridacchiò prendendole la mano.
Astra sbuffò e si riprese la figlia "Patata le mamme sono sposate"
“Baa baa” borbottò la piccola.
 
Lena mandò un messaggio a Kara *Si sono sposate? è andato tutto bene? *
Kara sentì vibrare il telefono, e lesse *No mia Zia ha tagliato la corda*
*Kara giuro che se è uno scherzo dormirai sul divano per una settimana*
*È uno scherzo maestà, stanno già copulando per un Danvers Inze bis*
*Bene. Più nipoti da rovinare. Ci sentiamo stasera? *
*Si amore, ti videochiamo*
*Ok*
 
Era stata una magnifica festa. Occuparsi di Alura era stata piacevole, almeno aveva la scusa per tenere lontana la De Luca che si era scoperta una vecchia collega di Alex.
 
Lena finalmente era arrivata in camera. Girò il collo per rilasciare un po’ di tensione. Aveva fatto fuori gli Speer dalla nobiltà, dal governo e dal paese... e non era ancora regina. Sorrise pensando allo sguardo di terrore di Jack quando aveva tirato fuori i file sui suoi traffici e corruzioni.
 
Kara sistemò il pc sul mobiletto così che Lena la potesse guardare interamente prima della loro video chiamata, per poi avviarla, sperando che potesse rispondere.
 
Lena si girò vedendo il tablet accendersi e sorrise. Scrisse un messaggio a Sam di non portarle il pranzo che ci avrebbe pensato lei dopo
Rispose alla chiamata "Ciao amore"
“Come sto?” Kara fece un giro mostrandole il tailleur color avorio con una profonda scollatura sul davanti.
Lena sorrise "Sei splendida"
Kara rimase di tre quarti per vedere se Lena coglieva quel piccolo dettaglio “Grazie”
"Peccato non essere lì ..." si leccò le labbra.
Aveva colto si sì “Già, qualcuna ha già tastato” voleva vedere la reazione di Lena.
“Chi?" Uscì un ringhio "Per favore dimmi che è mia nipote sennò commetto un omicidio oggi"
“Alura si” sorrise a quel mia nipote “Credo ti chiamasse ma non sono certa della cosa” sorrise mettendosi seduta
"Le insegnerò a parlare prima degli altri" rise lena.
“Come è andata la tua giornata, principessa?”
"Oh siamo solo a metà. Ma ho già esiliato un membro del governo e della nobiltà. Mi sento tesa ma soddisfatta" sorrise.
“Posso fare qualcosa per alleviare la tua tensione?” Sorrise poggiando le mani sui braccioli della sedia...lasciando che giacca si aprisse quel tanto.
Gli occhi della pricipessa si spalancarono un po’ mentre si appoggiava alla sedia "Non lo so cosa hai in mente?"
“Potrei fare uno spogliarello per te…”  sorrise mordicchiandosi il labbro guardandola.
Si morse il labbro "Davvero?" La voce di diverse ottave più basse.
“Non sono lì, ma posso sbizzarrirmi” si portò una mano a sfiorare la valle dei seni.
"Si ti prego" Guardò con sete lo schermo.
Kara scese a sbottonarsi il pantalone e rivolse lo sguardo a Lena “Vado?”
"Dee si " si leccò le labbra.
Kara si mise in piedi e di spalle per sfilarsi il pantalone e farsi ammirare nel tanga che indossava.
"Dee Kara" le mani che artigliavano la poltrona "Quel sedere..."
“Piace ciò che vedi principessa?” Sorrise risedendosi e ripercorse il collo e la valle dei seni a scendere sulle gambe toniche con entrambe le mani “Adesso?” Si leccò le labbra.
"La giacca ... lentamente " sorrise famelica.
Kara si passò le mani sul bavero della giacca molto lentamente arrivando al bottone in vita e guardando Lena la aprì. La sfilò appena lasciando che guardasse le sue curve.
Lena piagnucolò quasi sapendo di non poterla toccare.
“Cosa faresti se fossi qui Lee?” Disse mentre si sfilava la giacca lasciandola sulla sedia penzoloni.
"Oh tesoro..." la voce bassa "Accarezzerei quel ventre e poi quelle gambe. Lasciando baci su quei seni ..."
Kara si accarezzò l’addome, poi le gambe sfiorandole con i polpastrelli e poi risalendo prese a coppa i suoi seni e lasciò uscire un sussultò “Lena..”
Si leccò ancora le labbra "Con le dita stuzzicarti i capezzoli"
“Così?” Kara mosse indice e medio sui suoi seni, mentre si mordeva il labbro e per un attimo guardò Lena. Oh, come l’avrebbe voluta lì.
"Sei così sexy Karâ ..." sorrise "Scendi con quelle mani..."
“Dove vuoi che vadano?” Sussultò Rao anche a distanza poteva eccitarla.
"Sul bordo del tanga ..."
“Okay” sussultò arrivando dove richiedeva “Adesso?”
"Lentamente infila una mano e inizia a tirarle giù...."
Kara sorrise, conosceva il suono della voce quando Lena era eccitata e fece scendere l’intimo guardandola solamente con intensità.
“Cosa faresti adesso?”
"Oh adesso...."
La porta della stanza di Lena si spalancò, mentre Reign entrava guardando il telefono "Lee che vuol dire che non vuoi il pranzo? Hai un incontro tra meno di mezzora"
Lena batté lo schermo del tavlet sul tavolo nascondendo la vista.
“Lee?” Chiese Kara rimasta nuda e con lo schermo nero davanti a sé.
Lena tentò di coprire il microfono. Ma orami sua cugina era entrata "Reign bussa la prossima volta per le dee!"
"Perché che ho fatto?" La guardò la cugina “Che stavi facendo?” Disse guardandola.
Kara sentendo la voce distorta capì che qualcuno fosse entrato e si infilò all’istante la vestaglia, beh era quella di Lena ma poco importava.
"Stavo parlando con Kara " cercò di schiarirsi la gola.
"Oddio stavate facendo sesso su Skype!!!" Reign si mise una mano sugli occhi "Non mi pagano abbastanza per questo"
“Lee sono vestita” bisbigliò Kara
"Non è vero. Solo che Kara è ... è pronta per il letto... con un pigiama ecco" lo disse rialzando il tablet.
Reign alzò un sopracciglio "Mi sembra la tua vestaglia non un pigiama..."
“Ciao Reign” Kara salutò “Beh la uso quando lei non c’è”
"Seh come no. Lee ricordati che tra venti minuti hai un appuntamento" e se ne andò.
La corvina guardò la sua fidanzata "È stato bello finché è durato amore"
“Si amore” disse frustrata “Ti amo, buon pomeriggio”
"Continueremo quando torni... Buona notte amore"
 
***
 
 
Tornare a Thorul era sempre emozionante. Prima tra tutti, rivedere Lena...però quel pomeriggio aveva degli impegni e Kara era rimasta in camera sua a leggere un libro...
Jess, la sua nuova assistente, le aveva dato il programma per l’indomani. Avrebbe volato con Winn e Barry.  Poi altri appuntamenti istituzionali.
 
Lena congedò le sue guardie. Si diresse verso la sua camera ancora in alta uniforme, non vedeva l’ora di vedere Kara. Si portò una mano sul collo per scrocchiarlo e rilasciare la tensione, ora capiva perché a suo padre era venuto un infarto.
 
A Kara non dispiaceva tornare a volare. Anzi le era mancato estremamente. E riteneva Winn e Barry dei bravi piloti.
 
La futura regina varcò la porta "Ciao amore" sorrise guardandola seduta su uno scranno, mentre si slacciava la spada.
“Ciao...oh maestà” la guardò -Oddio che cosa sei-
Lena sorrise - ah ti fa effetto questa uniforme eh? - "Si miss Zor-el" Appoggiò la spada sul tavolo per poi avvicinarsi alla bionda.
“Non vi avevo ancora vista indossarla” si morse il labbro, Rao quel pantalone le fasciava le gambe in modo sublime.
"Ti piace tesoro?" mentre con una mano guantata le passava un dito sotto il mento.
“Beh si ovvio, stai molto bene” si perse in quegli occhi verdi.
"Bene eh?" sorrise e le dette un bacio caldo e affamato.
Kara strinse il bracciolo della poltrona per non sgualcirle la divisa.
Lena sorrise sulle labbra dell’altra vedendo quel movimento "Uhm qualcuno non sembra tranquillo" si allontanò, si tolse il mantello e si sedette accavallando le gambe, mentre la guardava togliendosi il guanto sinistro.
Kara seguì quel movimento, quella divisa fasciava ogni lembo di pelle dell’altra mostrando i muscoli “Come è andata la tua giornata?” Nonostante la divisa Lena aveva i capelli lasciati sciolti e ricci.
"Stressante ma sono sicura che andrà meglio" si leccò le labbra facendole segno di avvicinarsi, scavallò le gambe e le fece segno di sedersi "Sai... Ho pensato diverso tempo a quel piccolo spogliarello..." la mano ancora guantata su una coscia.
Kara si avvicinò, mandando giù della saliva e si sedette sulle sue gambe sode “Si è passato del tempo”
"Sai... ora che siamo qui..."Si chinò baciandole il collo "Potresti anche finirlo…" la mano che si avventurava sempre più su.
Kara allungò la testa di lato “Mi spiacerebbe non lasciare farlo a te” disse guardandola.
"Oh ti assicuro che so godermi uno spettacolo" sorrise mentre l’altra mano cercava la chiusura del vestito "Lo faresti per me?" la voce di nuovo roca.
“Certo che si” la guardò e fece per alzarsi.
Lena allontanò le mani per lasciarla alzare mordendosi il labbro.
Kara si mise di spalle e lasciò scendere il vestito da su di esse, guardandola di sottecchi.
"Decisamente meglio" sorrise notando la mancanza di reggiseno. Si alzò passandole vicino e le baciò le spalle mentre si allungava verso un cassetto del comò.
Kara sorrise a quel bacio e al fatto che Lena avesse notato la mancanza di intimo.
Prese i polsi dell’altra e lì unì per appoggiarci le manette "Va bene?" le sussurrò.
“Si?” Sussultò sentendo il freddo del metallo.
Lena le accarezzò le braccia "Mi sei mancata così tanto..." le baciò il collo, mentre la portava verso la camera da letto.
“Anche tu, piccola” rabbrividì al bacio sul collo “Sono in arresto?”
"Sei sotto la mia custodia" la fece girare e sedere sul letto, si tolse gli stivali e la baciò di nuovo.
“Uhm va bene” si godette il bacio. Amava Lena in quella veste.
Si mise su un ginocchio e prese il bordo degli slip iniziando a tirarlo via "Sei così perfetta Kara"
“Lee” Kara sussultò sentendo quelle dita sfiorarla appena mentre le mutandine scorrevano sulla sua pelle.
"Si tesoro? Qualcosa che vuoi?" gli slip lanciati via.
“Solo te amore” la guardò dolcemente.
"Si?" lentamente le baciò il tumolo per poi scendere sperimentalmente verso il calore dell’altra.
“Come più vi aggrada maestà” ansimò.
Circuì il clitoride con la lingua, succhiandolo leggermente per poi scendere alla fessura stuzzicarla e risalire, dee se le era mancato quel sapore.
“Oh Rao...la tua lingua” Kara si spinse verso l’altra andando con la schiena all’indietro. La mano guantata andò sulle natiche per sostenerla, mentre banchettava con l’altra fino a quando non la sentì raggiungere l’orgasmo, per poi alzare gli occhi e passarsi un dito sotto le labbra e succhiarlo.
“Oh Lena” Kara non si perse quel momento inchiodando lo sguardo su di Lena.
Si rialzò, sogghignando "Spero che tu non sia troppo stanca" mentre le mani andavano ai bottoni slacciandosi la giacca e poi atterrando sulla cintura
“Avrei voluto spogliarti io” sorrise “Amore posso chiederti solo di ammanettarmi alla testiera, così sono un po’ scomoda” ammise in imbarazzo.
"Per ora non credo che avremmo più bisogno di quelle" sorrise slacciandole ma lasciandole comunque sul letto. "Rimani lì" sorrise mentre si slacciava i pantaloni e iniziava a tirarli giù insieme agli slip rivelando uno dei loro giocattoli.
“L’hai tenuto tutto il giorno?” Kara si morse il labbro, guardandola intensamente, come aveva squadrato quel culo mozzafiato
"Sapevo che stavi arrivando" si sedette vicino a lei levandosi il guanto "Volevo darti un degno benvenuto" si leccò le labbra e le fece segno di tornare sul suo grembo.
“Lee” sorrise guardandola e sistemandosi come chiedeva.
"Brava ragazza" le diede un bacio bagnato "Ora te la senti di cavalcarmi o voi che ti ammanetti a quella testiera e ti devasti?"
Kara staccandosi dal baciò la guardò giocando un po’ con la sua camicia “Tu cosa desideri?” La guardò intensamente.
"Le facciamo in quest'ordine?" sogghignò con le mani che vagavano per le natiche.
“Eri in astinenza vedo” mordicchiò le sue labbra e poi le strappò la camicia di dosso, portando immediatamente le mani sul tessuto del reggiseno.
Lena rise mentre guardava i brandelli della camicia pendere da sotto la giacca slacciata "La sarta avrà una giornata campale" Poi con un sorrisetto mosse il bacino verso quello dell’altra.
Kara le sfilò la giacca, la camicia e il reggiseno, dopo che la sua bocca aveva tracciato un po’ il petto prosperoso della corvina. Poi la spinse dalle spalle giù e si mise cavalcioni, muovendo il bacino fino ad incontrare il giocattolo e ansimare pesantemente, mentre fissava Lena.
Lena sorrise mentre faceva tutto ciò "Cosi sexy Kara" le mani di nuovo sulle natiche a sorreggerla.
“Tu mi fai impazzire” si chinò a baciarla con un certo trasporto portando le mani nei capelli setosi “Aww” scese sul suo collo a segnarle un punto.
Lena mosse in alto il bacino incontrando quello dell’altra. Poi allontanò leggermente l’altra in modo che stesse seduta sopra si lei e si alzò prendendo tra le labbra uno di quei perfetti seni che le si muovevano davanti.
Kara graffiò le spalle di Lena per sostenersi “Oh Rao” Kara aspettò di coordinare il movimento del bacino con la corvina ed iniziò a gemere incontrollata.
Lena soffiò sulla pelle che aveva appena segnato e ridacchiò "Per fortuna che le mie stanze sono insonorizzate tesoro. O ci sentirebbero fino all’atrio... o forse è un peccato... così tutti saprebbero che sei mia e solo mia... e nessuno oserà più guardarti" le leccò il collo mentre aumentava il ritmo.
“Io sono già tua” Kara premette famelica le labbra su quelle dell’altra tenendo ancora una mano sulla schiena e portando l’altra a contatto con il suo seno.
Una delle mani di Lena si intrufolò tra i loro corpi ed andò a stuzzicarle il clitoride. Vedeva la bionda sopra di lei gemere e non c'era spettacolo, a memoria, che lo superasse.
“Lena sbrigati perché sto per venire” Kara era completamente in balia di quel piacere.
Con uno scatto Lena sbatte la schiena dell’altra sul materasso e iniziò un ritmo veloce anche ruotando i fianchi. Il suo peso tenuto dal suo avambraccio e l’altra mano a tenere fermo il mento di Kara mentre la baciava.
Kara non credeva possibile che quella donna sarebbe stata capace di tenerle testa e le stava piacendo tanto.
Passò all’orecchio sussurrandole con voce roca "Vieni per me Kara. Fammi vedere che sei mia"
Kara la guardò, attanagliando i suoi fianchi con le mani, e venne copiosa “Oh Rao” ansimò.
Lena le passò lentamente le labbra sul collo mentre l’aiutava attraverso l’orgasmo continuando a muoversi in lei sempre più lentamente per farlo durare di più.
“Lee” sorrise accarezzandole i punti che aveva segnato “Uhm un attimo di respiro” la sentì uscire e quando si fu ripresa le passò le manette “O siete stanca?”
"Affatto " sorrise per poi prenderle e baciarla "Le mani sulla testiera Miss Zor-el"
 
***
 
Lena si svegliò lentamente, sentiva le braccia di Kara intorno a lei e il suo respiro che le solleticava il collo. Si stiracchiò per poi incavarsi ancora di più nel petto dell’altra.
Kara sentì il movimento di Lena “Non andartene ancora...” mormorò tra i suoi capelli.
In tutta risposta intrecciò le mani con quelle di Kara sul suo ventre e sospirò soddisfatta.
“Hai così un dolce profumo” sorrise baciandole il collo ancora ad occhi chiusi.
"Uhm già cerchi di sedurmi?"
“Il mattino ha l’oro in bocca” solletico i suoi addominali.
Lena rise per poi girarsi tra le braccia dell’altra e infilare la faccia nel collo "Buongiorno" Mormorò sulla pelle.
“Buongiorno amore” sorrise sfiorandole la schiena con i polpastrelli.
"Possiamo rimanere qui?"
“La futura regina nella mia camera, che onore” aprì gli occhi “Ditemi che non sto sognando”
Lena rise dandole una manata sul petto "Idiota" poi si accoccolò di nuovo "Si sta troppo bene qui non voglio alzarmi..."
“Ahia” Kara rise “Ricordi? Lo siamo entrambe. Lo so, sono queste lenzuola così fresche il profumo post coito della notte passata, la tua pelle liscia” le baciò e mordicchiò una spalla.
Lena sorrise "Karâ non ricominciare" mentre si stringeva comunque a lei e sarebbero pure andate avanti se Sam non avesse spalancato le porte "Sapevo di trovarti qui Lena!"
“Sam dannazione!” Kara si coprì di impeto.
Lena abituata alla cugina non fece nemmeno lo sforzo "Sto arrivando..." sbuffò "Adesso esci di qui e ci vediamo tra cinque minuti"
"Fa che siano cinque!" Uscendo
Lena si voltò verso Kara "Scusa ci vediamo più tardi" e si sporse a baciarla.
Kara portò le mani sul viso dell’altra dandole un bacio bagnato “A dopo mia regina”
Le morse il labbro per poi staccarsi e riprendere la sua vestaglia "A dopo" e uscì.
 
 
Poco dopo arrivò Jess per aiutare Kara con la sua uniforme.
Kara brontolò appena “Questa camicia stringe un po’ sul collo Jess” disse mentre era ormai pronta.
Jess slacciò il bottone e strinse più su la cravatta in modo che non si vedesse "Va meglio?"
“Magnificamente, grazie” sorrise “Sono pronta?”
Jess le porse il cappello "Si, Livewire è di sotto con la macchina. Arriverai e ti siederai vicino al Maggiore Allen, nelle panche riservate agli ufficiali dell’aeronautica"
“Va bene” la guardò “E poi attenderò”
 
 
Lena nell’altra camera "Devono farla per forza così piena di cose e con un mantello così pesante?!" Brontolò mentre si aggiustava l’ennesima corda.
“Che lamentosa” Reign ridacchiò “Tu sorella dovresti stare seduta” la guardò seria.
"Sono incinta non invalida" Ringhiò Sam.
Lena sbuffò e si mise il grande mantello scarlatto "Provalo tu pesa settantacinque kili questa cosa. Sam, Reign ha ragione. Lucy lo ha detto stamattina prima di partire devi riposare di più"
“Io eseguo solo gli ordini del capo” disse Reign facendola sedere buffamente “Ti voglio bene e voglio un nipotino in forze” disse.
Sam sbuffò "Va bene io vi aspetterò in macchina. Reign vedi che non inciampi con il mantello per le scale"
“Va sorellina ci penso io qui” Reign sorrise “Allora ti ha trovata nuda in camera della fidanzata eh?” la punzecchiò.
"Ti aspettavi qualcosa di diverso da me?" Sorrise subdola.
 
 
 
 
Barry salutò Kara "Hey! Kar.." Poi si guardò intorno e le fece il saluto "Ehm volevo dire Colonnello Zor-el"
“Maggiore Allen” sorrise guardandolo e sedendosi al suo fianco.
"Come va? Winn dovrebbe arrivare tra poco" sorrise.
“Va bene, è solo l’incoronazione della mia fidanzata cosa sarà mai” sorrise sollevando le spalle.
Barry rise, qualunque cosa stesse per dire venne interrotta dallo squillo di trombe e tutti che si alzavano in piedi. Stava entrando il re, con la regina. Lex era dietro di loro che sorrideva contento di non dover essere incoronato.
“Credo che Lex si diverta molto” sorrise Kara guardando il collega.
"Oh, sì non ti immagini nemmeno. Anche se la sorella lo metterà in riga presto. Mi hanno raccontato di una festa folle ieri sera nei quartieri della marina" rise.
Winn arrivò trafelato "Mi sono perso nulla?"
Nel frattempo, entrò Lucy con Sam al braccio e si sedettero un banco dietro la famiglia reale, mentre Lionel spariva dietro l’altare del tempio delle dee.
“Non ancora maggiore Schott” sorrise Kara “Racconta, non mi dire che c’entra Lex, pensavo stesse sotto a quella contessa belga”
"Si, lo sappiamo infatti erano solo ufficiali" rise "Ma sembra che più che altro si siano ubriacati e abbiano cantato canzoni oscene"
Winn sorrise "Se fossi venuta ieri sera avremmo avuto una festa simile, solo che qualcuno ha chiamato una spogliarellista"
“Oh ti assicuro che ho impiegato bene la mia serata” ridacchiò.
"Ci crediamo" dissero all’unisono riconoscendo un pesante strato di fard sul suo collo.
 
 
Le trombe suonarono di nuovo e tutti erano di nuovo in piedi. Lena fluttuò dentro il tempio con la grazia di un cigno. La testa alta e le spalle dritte, il mantello che pendeva dalle sue spalle. Creavano l'immagine di una figura imponente e solida.
“Oddio” Kara ammirò quella creatura divina.
Lionel e la grande sacerdotessa uscirono da dietro l'altare e si misero ai due lati dello scanno reale.
Lena avanzò verso di loro per poi inchinarsi.
La donna avanzò "Chi sei?"
"Ellena Keiras. Principessa del regno di Thorul. Figlia del leone e della dragonessa. Protettrice degli ultimi e Granduchessa di Kalidar"
"Perché sei qui?"
"Per prendere il mio posto sul trono quale legittima erede"
La sacerdotessa annuì e si allontanò andando da Lionel "Re Lionel rinunci alla corona e al tuo status?"
"Si"
"Ti interesserai d'ora in avanti delle questioni di stato solo se la regina ti chiederà consiglio?"
"Si"
"Così sia"
Lionel si inginocchiò e chinò la testa. La sacerdotessa ne prese la corona per poi andare verso Lena e la tenne sollevata sopra la testa.
"Ellena Keiras giuri di servire il volere delle dee e di farti guidare da loro?"
"Sì, con tutta la mia anima"
"Giuri di servire il popolo e di rispettare l'ultimo?"
"Sì, con tutto il mio potere"
"Giuri di proteggere i nostri confini anche nell'ora più buia e senza speranza?"
"Sì, con tutta la mia forza"
"Così hai detto! Popolo di Thorul avete sentito?"
Un urlo di assenso si levò dalla folla, e si sentivano anche coloro fuori dal tempio. Barry, Kara e Winn urlarono a pieni polmoni.
"Io grande sacerdotessa delle Dee. Proclamo te, Ellena, Regina di Thorul. Ellena prima del tuo nome. Leonessa di Thorul. Protettrice dei confini e capo delle nostre armate. Serva degli ultimi. Benedetta dalle dee" le posò la corona sul capo "Ora alzati sovrana"
Lena si alzò in piedi per poi girarsi e rimanere dritta mentre la folla esultava di nuovo.
Prima però di sedersi sullo scranno, si girò e andò dal padre per farlo alzare ed accompagnarlo vicino alla madre in prima fila. Salì di nuovo sul palchetto e con estrema solennità si sedette sullo scranno mentre la folla continuava a esultare.
Barry si sporse verso Kara "Nessun sovrano aveva mai fatto una cosa del genere. Di solito il sovrano abdicante aspetta tutta la cerimonia in ginocchio ed è l'ultimo ad andarsene. Non so nemmeno qualificarlo come gesto, ma credo che in barba alle tradizioni sia molto bello"
Kara non poteva fare altro che ascoltare con estrema riverenza tutto quello che stava avvenendo in quel momento. Lena sarebbe stata una sovrana all'altezza, l'aveva dimostrato più volte, mettendo sempre prima il suo regno davanti. Sorrise quando Lena compì quel gesto, sapeva era una cosa anticonvenzionale, e fu fiera della sua principessa, adesso regina.
Lena seduta sullo scranno cercò la sua ragazza con gli occhi e quando la trovò le sorrise, per poi ridare attenzione all’assemblea
Kara le sorrise di rimando, era felice per lei. Certo questo posticipava di molto le loro nozze, ma la bionda era convinta della sua scelta: Lena.
 
 
 
Dopo l'incoronazione Lena fece il solito giro a cavallo per tutta Thorul, per poi tornare a palazzo per il ricevimento.
"Maestà" Kara era titubante in quel momento, non sapeva se potesse o meno farsi vicino alla sovrana.
Lena si girò sorridendo "Colonnello Zor-el sono felice di vederla" i suoi occhi si illuminavano di malizia mentre era costretta ad usare un linguaggio formale.
"Siete incantevole, mia regina" giocare con i titoli alla fine era un ottimo modo per praticare la formalità del momento.
Lena si guardò intorno controllando che nessuno fosse troppo vicino e si chinò al suo orecchio "Ridimmelo quando siamo in camera da sole, tesoro" per poi raddrizzarsi e sorridere come se nulla fosse.
Kara rabbrividì a quel contatto -Benedetta donna, cosa ti farei se non ci fosse tutta Thorul-
"Mi raccomando voglio con te il mio secondo ballo" Lena sorrise prima di allontanarsi verso il padre. Kara venne raggiunta di soppiatto da Sara "Allora colonello eh? Quanto ci ha messo Lena a spogliarti della divisa eh?"
"Rao, Sara" Kara sobbalzò "Cosa? Beh, non mi ha ancora spogliata della divisa" ammise.
"E tu la sua eh? Ho sentito voci interessanti su quante a volte i corridoi del palazzo sembrino infestati di fantasmi" rise.
"Cosa? No, non è possibile" Lena le aveva detto che le stanze erano insonorizzate. Arrossì.
"Ah si? Quindi la cameriera che vi ha quasi prese nella stanza della biancheria aveva le allucinazioni?"
Per fortuna arrivò Ava, nella sua divisa nera dell'intelligence "Sara smettila di importunare Kara"
"Oh Rao, grazie al cielo Ava" sorrise "Sei molto affascinante..." Kara preferiva che Sara facesse la gelosa, più che importunarla.
"Wah biondina. Vedi dove cadono gli occhi eh" Sara si scrocchiò le dita mentre Ava sorrideva "Ben ti sta tesoro, così la smetti di chiedere la altrui vita sessuale"
"Ma non vale, perché non posso fare discorsi interessanti?" mise il broncio.
 
Lena, nel frattempo, venne salvata da una cricca di nobili, dal padre che la portò nel primo ballo.
"Fiore mio" sorrise l'uomo "Sei sempre la solita" disse volteggiando.
"Beh adesso ho solo una corona in testa papà. Tu stai bene?"
"Quel gesto... conta tanto, il popolo lo sa"
"Beh, lo sai che io non faccio le cose che penso siano ingiuste" sorrise "Sei contento che ora ci sia io?"
"Sono fiero di te, mio piccolo fiore...sono passati tanti anni...Ma sarai sempre la mia piccola principessa"
"Grazie papà " sorrise "Allora tu e la mamma andrete in quella villa fuori città, siete sicuri? In mezzo alla campagna?"
"Si siamo sicuri" ridacchiò "Non vorrei davvero sentire questi famosi spiriti"
"Papà! È stato solo una volta! " gli sbattè giocosamente una mano sul petto "E comunque dai racconti che ho sentito è la prova che condivido decisamente il tuo sangue " alzò un sopracciglio.
"Oh Dee, se lo sapesse tua madre" ridacchiò "Ecco perché me la porto via" le fece fare una giravolta "Andate dalla vostra promessa sposa adesso" fece un inchino e la lasciò andare.
Lena si inchinò e gli sorrise mentre andava a cercare la bionda.
Kara fece un inchino quando se la ritrovò di fronte.
"Volete concedermi questo ballo colonnello?" Le porse la mano.
"Certamente" prese la sua mano "Credo che ci abbiano beccate, qualche giorno fa" ammise "Dovremmo stare più attente”
"Si. Mio padre me ne ha parlato... ma tu avevi quei jeans..." sorrise mentre la faceva volteggiare.
"Vestito o nuda, e il mio sedere che vi attira" sussurrò guardandola negli occhi.
"Non negherò questa accusa" sorrise “Come stai?"
"Io sto bene, tu?" sorrise "Sembra che tu stia soffrendo per qualcosa”
"Questo dannato mantello e affari di metallo pesano più dell’attrezzatura tattica completa" brontolò
"Mi dispiace piccola" sorrise rincuorante "Stasera ti faccio un massaggio rilassante"
"Oh, queste proposte mentre abbiamo ancora troppe ore davanti a noi" rise.
"Beh almeno si allenta la tensione"
Lena sorrise e la fece volteggiare di nuovo "Ti adoro con questa divisa sai?"
“Grazie, poi potrete togliermela” sorrise danzando con lei.

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Capitolo 17
*** 17 ***


17
 
 
Kara era felice che Lena fosse finalmente tornata, ma la vedeva strana, stanca e provata. Aveva collegato il tutto ai preparativi per le nozze e i suoi continui viaggi. Adesso dormiva placidamente mentre lei la guardava.
Lena, nel sonno, si girò verso l’altra avvicinandosi. Aveva dormito male senza l’altra, ma ci stava facendo l’abitudine o almeno credeva, negli ultimi giorni non andava tanto bene.
"Amore" Kara le accarezzò i capelli teneramente.
"Mhmm" brontolò nascondendo il viso nel petto dell’altra.
"Lena" le accarezzò le spalle dolcemente.
“È presto"
"Questo è vero, ma abbiamo un po' di cose da fare ancora, e io devo andare a prendere la mia famiglia dall'aeroporto”
Sospirò passandosi una mano sulla faccia "E io ho un incontro coi ministri e poi la supervisione delle nuove centrali elettriche"
"Ehi e questo?" chiese vedendo un segno sulla spalla.
"Uhm, probabilmente una puntura di zanzara quando ho fatto scalo ai Caraibi. Dee è da più di un anno che sono regina e già ho bisogno di una vacanza”
"Perché hai fatto scalo ai Caraibi?" chiese incuriosita.
"Uhm... sai volevo controllare che fosse tutto a posto per il viaggio di nozze, e perché Sara mi ha detto che c'è un bar che fa un infuso rilassante così buono... non crederò mai più a una sola parola di Lance"
"Lena ascolta, magari dovresti vedere un dottore, stanotte ti ho sentita tossire" la guardò mettendosi a sedere, lasciando che il lenzuolo la scoprisse.
"No, non c'è bisogno. Sto bene, devo aver preso un colpo d'aria tutto qui" alzò il sopracciglio guardandola.
"No non guardarmi così" si mise seduta con i piedi poggiati sul pavimento.
"Cosa, come?" sorrise.
"Devi riposare, e sono indisposta amore" la guardò mettendosi in piedi si chinò per baciarla solamente.
"Va bene" sorrise "Forse faccio in tempo per il pranzo" si alzò e si mise la vestaglia per poi andare in bagno.
Kara le sorrise e si rivestì per andare in camera sua.
Lena si lavò con l’acqua gelida nel tentativo di sentirsi un po’ meno intontita ma non servì a nulla.
 
 
*Ti amo. Per favore se ti senti poco bene...fermati* scrisse Kara mentre era in macchina in viaggio verso l'aeroporto.
*Tranquilla. Non è nulla. Ti amo anche io*
“Alura patatina di zia" Kara allargò le braccia, stando accovacciata attendendo che la piccola la raggiungesse per abbracciarla.
Astra portava i bagagli ed era poco dietro la bimba. Alura corse impacciata verso Kara, cadergli tra le braccia con una risata.
"Ciao ma come profumi" Kara la fece volteggiare in aria.
"Kara, amica, sorella...una mano con i bagagli?" disse ironica Alex.
Astra rise alla moglie, per poi tirare in un abbraccio laterale la nipote "Allora come va?"
"Ciao anche a voi" disse tenendo la piccola su un braccio, che giocava con i suoi orecchini.
"Sto bene...un po' stressata"
"Stress pre matrimonio o altro?" sorrise "E la tua adorabile regina è a palazzo a mettere in riga la gente?"
"Non so" baciò Alex sulle guance e poi le guardò "Vi trovo bene, la piccola fa la brava, si tu sei bravissima"
"Bene visto che ci stanno guardando tutti... ce ne andiamo?" chiese Astra.
“Andiamo si sì” sorrise Kara andando in macchina.
Si infilarono in macchina "Allora come va? È da un po’ che non ti vediamo? Com’è la vita di corte?"
“Diciamo che ci sono pro e contro”
"Ne vuoi parlare?" prese in braccio la figlia.
“Am” si accoccolò ad Astra, che accarezzò i capelli della figlia guardando la nipote.
“É Lena...la vedo strana” ammise.
"Forse ha bisogno di una pausa? Da quello che racconti sembra che si stia esaurendo"
“E vorrei evitarlo”
"Evitare che una donna testarda si esaurisca per il lavoro?" Astra rise e con la testa indicò Alex "Credimi ci ho provato. Ci vuole tanta pazienza e non sempre riuscirai"
“Ecco appunto” sorrise guardandola e poi giocherellò con la manina di Alura.
Astra le passò una mano sulle spalle "Tra due settimane vi sposate. Dovrà rilassarsi per forza in luna di miele"
“Lo spero!” Sorrise e arrivarono a palazzo.
 
 
Lena passò in quel momento per l’atrio d’ingresso mentre usciva per un’urgenza del ministero della difesa "Possibile che siano tutti degli incompetenti. Sam riprogramma..." le vide "Oh ciao tesoro" dette un bacio a Kara, uno sulle guance a Astra e Alex, la carezza a Alura, poi in un turbinio si era già infilata in macchina mentre continuava a dare istruzioni a Sam.
Alex la guardò imbambolata "Come fa a farlo così velocemente?"
“Non ne ho idea, e la cosa mi preoccupata” disse aiutandole con le valigie “Due settimane ci sono qui dentro?”
"Anche tre lo sai che Alex sovra impacchetta. Non so come sia sopravvissuta all'esercito"
"Hey!"
"Ti amo anche per questo" sorrise.
“Dai andiamo, sarete stanche. Vi mostro la vostra stanza”
Alura appena entrò nella stanza corse verso il grande orso con un fiocco rosa su di esso "Credo che siano le scuse di Lena per non essere venuta all’aeroporto vero?" Sorrise Astra.
“Lena adora questa piccolina come me” sorrise accarezzandole la testolina “Piace”
“Shii” disse la bimba guardandola.
“Ci vediamo stasera, riposate”
 
 
*Sam? Lena tossisce ancora? Ha almeno pranzato? * lo inviò alla donna.
*Ogni tanto. Le ho quasi costretto un hamburger giù per la gola. Ma è scappata fuori un’altra "emergenza". Ti dirò quando torna a palazzo. Spero che almeno accetti che Alex le dia un’occhiata*
*Lo spero anche io, tenetela d’occhio* Kara scrisse prima di tornare in camera sua e prepararsi per un incontro
 
 
 
Finalmente era arrivata la sera, e Kara sperava che potesse essere un momento per Lena di mollare un po' la presa.
Astra sorrise mentre aspettava che Alex finisse di prepararsi, passò la figlia alla bambinaia Kendra "Tra mezz'ora dovrebbe andare a letto"
 
 
Lena tossì un’altra volta mentre si preparava, sbuffò. Si mise il vestito nero scollato sulla schiena con un grande serpente dorato che ne teneva uniti i lembi. Iniziò a sistemarsi i capelli.
"Alex è qui, scusa perché non ne approfitti, scusa?" disse una esasperata Sam guardandola "Hai una cera orribile"
"Grazie per i complimenti Sam... Se proprio insistete così tanto le romperò le scatole domani va bene?"
"Cosa?" Sam scosse la testa guardandola
"Vuoi ucciderla prima del matrimonio eh" disse Reign ammirando la cugina in quell'abito.
Si sistemò la tiara sulla testa e sorrise "Ucciderla? No. Farla impazzire? Forse. Sperare che lei mi porti in camera prima del tempo? Sicuramente"
"Oh dee. Chiederò di insonorizzare tutto il palazzo...giuro...ne va della mia attività sessuale con mia moglie" disse Sam guardandola, no decisamente non aveva una bella cera.
Lena rise "Come sta la piccola Ruby piuttosto?"
"Cresce a vista d'occhio" sorrise "Oggi resta con la piccola Alura e la bambinaia" sorrise.
 
 
Kara al contempo nella sua camera, si stava sistemando i gemelli dei polsini e si sistemava la giacca.
Jess sorrise e le passò il ferma cravatta "Sua maestà potrebbe rimanerci secca colonello"
"Oh no, che dici, spero solo di fare buona impressione”
"Come no... come tutte le giacche, di entrambe, che ho dovuto portare in sartoria” sorrise l’assistente.
"Jess, piantala" ridacchiò e si sistemò il colletto "Passo da mia zia e da sua moglie, ci vediamo di sotto”
"Va bene"
 
"Ah Kara sei qui. Pronta per la serat... Oi vuoi far venire un infarto a Lena?" rise Astra.
"Oh Rao" gesticolò "No voglio solo farle piacere alla vista" sorrise "Anche voi non siete male" Kara salutò la bambinaia e le due piccole con lei "Vogliamo andare?"
Alex prese sottobraccio la bionda "E andiamo"
 
 
Lena si scrocchiò il collo per poi raddrizzare la schiena ed entrare annunciata nel salone mentre tutti si inchinavano.
"Wow, hai una futura moglie molto sexy, little one" ridacchiò Alex mentre si inchinavano.
"Smettila, Alex, per favore" -Oddio quella schiena-
Lena sorrideva, poi arrivata in fondo alla fila porse la mano a Kara "Sei splendida stasera, amore"
“Anche tu” la guardò boccheggiando “Maestà”
Lena sorrise e si avviò verso il tavolo del banchetto. Mentre si sedeva nascose un colpo di tosse.
“Stai sudando Lee” Kara non voleva metterle pressione ma non sembrava fosse in forma.
"Credo sia solo il riscaldamento" si schiarì la gola mentre si sistemava meglio, si sentiva tutta acciaccata ma non lo avrebbe fatto sapere alla corte, era solo una cena poteva farcela per tre ore.
“Okay magari tra un po’ prendiamo un po’ d’aria okay?” Le accarezzò la gamba fasciata da quell’abito splendido.
"Si, ma non in un punto troppo nascosto o potrei non tenere le mani per me" le sussurrò per poi voltarsi a parlare con un consigliere.
“Già avevo intuito” ridacchiò.
La cena passò Lena si sentiva sempre più strana ma resse la sua maschera. Quando finì tutti si spostarono di nuovo nel salone, ma la corvina uscì su un balcone.
Kara seguì Lena, aveva una strana sensazione...
Lena si appoggiò alla ringhiera mentre faceva respiri profondi.
“Lena piccola?” Kara le si avvicinò lentamente.
Lena si girò la guardò con occhi lucidi per poi svenire.
"Lee, oh Rao" Kara la prese al volo prima che potesse rovinare al suolo "Aiuto, Alex" Kara cercò di dar voce.
Reign arrivò immediatamente e mandò la sorella a cercare la rossa.
"Cosa è successo?”
“È svenuta" le tenne su il viso "Ehi, Lena"
Lena al momento non rispondeva. La pelle scottava e sudava.
Sam arrivò con Alex dietro di lei. Mentre Kara e Reign prendevano Lena e si infilavano in un passaggio dietro un arazzo.
"Okay, non voglio sapere cosa sia questo posto, ma okay, cosa è successo?" Alex controllò il corpo di Lena "Ho bisogno subito di un prelievo di sangue”
Sam chiamò il medico e le infermiere di corte, di turno quella sera. Lena vagava nell’incoscienza.
"Kara? Ascolta ho bisogno di sapere cosa è successo" disse Alex mentre ispezionando la spalla trovò una puntura "Oh dannazione, è un morso di insetto" la rossa cercò il medico "10 cc di penilovin, ha contratto una malattia del sangue"  Lena andò in shock "Respirazione assistita, veloci con quel respiratore, voglio un defibrillatore pronto" era veloce, e sperava di non star infrangendo nessun protocollo, toccando il corpo della sovrana "Reign, Sam, dove è stata Lena negli ultimi giorni?" aspettava i risultati del sangue, questa era la migliore equipe di Lena, lo sapeva.
"Tossiva "
"Era sempre un po stanca"
"Era accaldata"
"Riposava poco"
"Si muoveva come se le facesse male qualcosa" Risposero le due sorelle.
Kara era frenetica non sapendo che fare "Prima era sudata e tossiva, poi è uscita fuori e mi è svenuta tra le braccia.
"Dottoressa Danvers, battito irregolare" disse un’infermiera "Serve emogas e una fiala di epinefrina in canula da 14mm" Alex le guardò "Ragazze, ho chiesto dove è stata! Cosa ha mangiato, cosa ha bevuto" chiese scrutandole attentamente "Chi ha viaggiato con lei?"
"È stata in Messico. Poi ai Caraibi e in Francia" disse Sam.
"Ha mangiato ovunque… l’unico posto dove non era un pranzo programmato era un locale ai Caraibi dove ha preso un infuso" rispose Reign.
"È tornata solo due giorni fa e abbiamo mangiato quasi sempre insieme tranne oggi" disse Kara.
"C'era un kiwano?" chiese guardandola "Dottoressa, è in arresto" ancora l'infermiera "Defibrilliamo, Lena, resta con noi. Ragazze adesso dovete uscire" guardò le tre "Kara per favore... Carica...libera!" Alex scaricò.
Reign ci pensò poi annuì.
Kara uscì sorretta dalla zia "Sai che Alex sa fare il suo lavoro"
 
Alex controllò i parametri di Lena. Poi le analisi, aveva contratto la febbre di Oroya e...Uscì dalla sala e andò da gli altri. Non era come il solito. Lì davanti a sé aveva Kara, i reali di Thorul...Prese un respiro profondo "Pensavano che il sistema immunitario di Lena fosse più forte...ma non è così...i viaggi e lo stress l'hanno debilitata" cercò lo sguardo di Astra "O esce con le sue forze dal coma o non ci sarà nient'altro che possiamo fare" Vide Kara trattenere un singhiozzo, non avrebbe mai voluto dire una cosa del genere.
Lex la guardò "Che cosa?!?!" Lionel lo tenne per un braccio. Mentre Lilian deglutiva cercando di mantenere la maschera.
Sam guardò Alex spaventata mentre arrivava Lucy.
Reign senza dire nulla si mise a guardia della porta immobile.
"Mi dispiace, dobbiamo aspettare" Alex si avvicinò a Kara.
"No...ho bisogno di aria" disse Kara strattonandosi.
Astra fece segno a Alex di restare lì e seguì la nipote.
 
Kara si poggiò alla balaustra "Davvero? Sto per perdere la donna della mia vita per un piccolo insignificante morso di insetto?" disse trattenendo i singhiozzi...
Astra le passò una mano sulle spalle "Lena è forte, Kara"
"Se avesse visto prima un medico...adesso non sarebbe lì..." sussultò portandosi una mano al petto "Non voglio perderla...l'infuso glielo ha consigliato Sara, dannazione..." sospirò, non doveva pensare a quello a cui stava pensando…
"Kara hey! Guardami negli occhi. Chiunque sia questa Sara non è colpa sua capito? Non ha punto lei Lena, né messo nulla nell’infuso. Non puoi andare a picchiare la gente solo perché ti senti impotente. Ci siamo capite?" La guardò negli occhi.
"Sì hai ragione" si strinse a lei "Non posso perderla...non adesso"
 
 
"Kara...ehi...ho lasciato entrare Lilian..." Alex le aveva portato una bottiglia d'acqua "Poi faccio entrare te...ma non è sicuro rimanere”
Astra lasciò andare la nipote e prese la moglie tra le braccia, baciandole la fronte "Hai fatto tutto il possibile amore"
"E se non avessi fatto abbastanza? Sembravano impietriti là dentro" si lasciò stringere "Va da Alura"
"Alura starà dormendo ora. Tu hai bisogno di me. E tu hai fatto abbastanza. È la regina e la loro famiglia, certo che erano impietriti"
 
 
"Lena" Kara si appoggiò al vetro con la fronte.
Lena era immobile sul letto. Gli strumenti che tenevano traccia dei suoi ritmi vitali erano l’unico rumore della stanza.
Kara non si sarebbe mai permessa di entrare finché la madre di Lena non fosse uscita.
Lilian uscì, guardò Kara e le mise una mano sulla spalla stringendogliela.
Kara chinò la testa, non aveva la forza di fare altro. Ed entrò. Adesso capiva, il perché Lena non avesse abbandonato la sua stanza al DEO, per tutto quel tempo. Come si faceva a lasciare la donna che si ama, con quelle macchine che sono così monotone? "Ehi Lee. Non ti permetto di lasciarmi vedova ancor prima di avermi sposato, hai capito?" disse mentre prendeva tra le mani la sua fredda "Alura ti ha cercato tutto il giorno, dovevi vedere come era contenta dell'orsetto grande e morbido" sorrise "Ti prego Lee, se mi senti, torna da me. Perché non sei solo la leonessa di Thorul, ma anche la mia tigre" disse mordendosi il labbro mentre le lacrime cadevano. Si poggiò con la testa sul suo addome "Ti amo Lena..."
Il corpo di Lena era fermo e freddo. Vagava in un buio febbricitante con, brevi, ondate di coscienza in cui non riusciva a concentrarsi o a muoversi.
Kara non si schiodò da lì, per le prime 24 ore.
 
 
Le ondate di coscienza di Lena iniziarono finalmente a farsi più lunghi e chiari. Cercava di aggrapparsi ad ognuno di loro. Cercò di muoversi, ma il corpo non le rispondeva ancora bene
“Sono passati tre giorni da quando è entrata là dentro Astra” Alex sospirò “Lena starà lottando lo so, ma Kara così si farà male”
Astra la guardò "Alex... non si muoverà di lì finché Lena non si sveglierà... è inutile cercare di farla uscire"
 
L’aria della corte e di Thorul era di nuovo tesa. Lilian aveva momentaneamente ripreso il posto della figlia.
 
 
Lena sentiva qualcuno vicino a lei voleva raggiungerlo disperatamente. La frustrazione era così alta da far fare un picco al cardiofrequenzimetro.
Kara sollevò la testa dal grembo di Lena e guardò lo schermo “Lee, ehi, forza amore non mollare, sono qui ti prendo” sorrise accarezzandole le mani.
- Kara! - urlò internamente. Cercò ancora di più di tenersi cosciente. Doveva fare qualcosa farle sapere che era lì. - Kara! Kara! Sono qui ti sento! -
L'unica parte del suo corpo che rispose furono le punte delle sue dita.
“Oh tesoro” strinse le sue mani baciandole “Svegliati mia regina” sorrise e portò le mani sul suo viso “Sono qui piccola”
Lentamente il corpo di Lena iniziò a rispondere di nuovo mentre gli strumenti davano picchi di frequenza. Dopo quasi venti minuti la corvina batté lentamente le palpebre.
“Wooo” Alex entrò di corsa controllando i parametri “Lena mi senti?” Controllò le pupille “Kara un attimo solo” la fece allontanare, ma Kara tenne ancora la mano dell’altra.
Lena si orientò "A..Alex?" La voce impastata mentre veniva accecata dalla torcia.
Alex spostò la lampada “Ehi principessa?” Le controllò la febbre “Qui c’è lo zombie della tua fidanzata” sorrise sollevando il lettino lievemente.
Lena si girò lentamente "Kara..." le sorrise stringendole la mano "Cosa è successo?"
“Non affaticarti” le accarezzò una spalla “Ti assicuro che Kara te lo spiegherà” sorrise e somministrò qualcosa per riabilitarla.
"Grazie Alex" e guardò di nuovo la sua fidanzata.
“Vi lascio” sorrise accarezzando la spalla di Kara “Non farla stancare, e poi vieni da me per il cocktail”
Kara annuì e si sedette cautamente sul lettino “Ehi...”
"Ehi cos'è successo? " la guardò "Sembri stanchissima, da quanto tempo sono qui?"
“Tre giorni e non potevo lasciarti” poggiò la testa sul suo seno “Batte così intensamente”
Sorrise "Tre giorni? Oddio solo per uno svenimento! Gli incontri e i ministri? L'ambasciatore greco!"
“Piantala Lena” Kara si mise di nuovo dritta “Hai rischiato di morire, per quella puntura...” la guardò.
"Come? Veramente?" Cercò di mettersi a sedere.
“Stai giù” la guardò “Si se avessi ascoltato me non sarebbe successo...Lee...io...ho avuto paura...stavo andando a staccare la testa di Lance e non so cosa avrei fatto.”
"Amore vieni qui" accarezzò il lenzuolo vicino a loro.
Kara si stese al suo fianco “Non farlo mai più...Rao...”
Le accarezzò la testa "Ora mi dici cosa è successo con calma, spiegandomi perché devi uccidere Sara?"
“Quando sei stata ai Caraibi, un insetto ti ha punta...se non ci fossi andata in quel posto che Lance ti ha consigliato non saresti qui”
"Ok... tesoro ci sarei comunque andata. Volevo controllare che fosse tutto in ordine per la luna di miele" Appoggiò la testa sulla spalla. "Mi dispiace di averti fatta preoccupare”
“Lo so, ma il tuo sistema immunitario era provato e sei andata in arresto...eh...Lena...è stato brutto okay?”
Lena la guardò "Lo so sentivo che mi stavo spingendo troppo, ma volevo evitare intoppi per quando saremo andate via"
“Non voglio sia così, non puoi! Okay? Io voglio godermi la mia vita con te...io voglio sposarti...”
"Anche io... forse devo imparare a frenarmi di più...puoi aiutarmi in questo?" la guardò.
Kara la guardò di rimando “Sarò tua moglie e se devo ti costringerò pure” il suo sguardo intenso.
"Bene" sorrise "Ti amo anche per questo" si strofinò la testa.
“Hai qualche fastidio?” Kara la guardò.
"Un po’ di mal di testa... ma credo che sia dovuto dopo tre giorni"
“Adesso riposa” disse accarezzandole i capelli “Alex avrà già avvisato gli altri...”
"Solo se resti vicina” le si sistemò contro.
“E chi si muove amore” la strinse dolcemente “Ti amo piccola tigre” sorrise baciandole la fronte e pian piano si addormentarono.
Astra entro mezz’ora dopo e le trovò così. Sorrise e chiuse la porta dietro di sé.
 
 
***
 
Lena sbuffava mentre Reign prendeva di peso la sedia su cui era seduta e la portava via. "Non è giusto non potete farlo. Questa tradizione è stupida!" Sam rideva mentre a Kara veniva riservato lo stesso trattamento da parte della zia. Le due avevano cercato di essere subdole facendo colazione in uno degli angoli appartati, ma evidentemente non doveva andare così.
"Conoscete la tradizione. Ci vediamo tra ventiquattr’ore" disse Astra.
“Oh ma andiamo! Lena ti amo” disse teatralmente per farla ridere.
“Quanto sono idiote” ridacchiarono Sam e Alex.
"Addio amore mio. Non so quando ci rivedremo" Lena si sporgeva oltre la spalla della cugina con fare drammatico.
 
Lena, invece, veniva raggiunta da Lex e Sam che le prendevano braccia e gambe e iniziarono a trasportarla come una barella, mentre lei gli gridava insulti.
Astra e Reign sbuffarono. Astra appoggiò la nipote vicino ad Alex "Non provare a fuggire"
“Almeno tra ventiquattr’ore saremo sposate e potremo dormire nella stessa stanza per sempre”
Astra alzò il sopracciglio "Così smettete di sgattaiolare per i corridoi la notte, facendo finta che le guardie non vi vedano?"
“Non è colpa mia, è la mia futura moglie...eh”
“Oddio che faremo? Possiamo metterle le manette?” Chiese Alex.
"Credo che quelle se le faccia mettere solo dalla *futura moglie* "rise Astra "Dai oggi andremo a fare una gita in barca con Alura, poi stasera andremo ad una festa con Barry e Winn"
Kara sbuffò “Accetto solo perché c’è la mia piccola patatina” sorrise felice.
"Che è la *mia* piccola patatina. Tu fatti la tua" la solleticò la zia.
"Anche se a quanto so non mancate di pratica" rise.
“Oh Zia ti prego non parlarmi di questi adesso...sei sleale.” Astra rise e le portò via.
Arrivarono al porto turistico dove presero un piccolo yacht.
 
 
Sam, nel frattempo, aveva fatto buttare la cugina sul letto "Non tentare di scappare. Ora noi andiamo alla SPA poi abbiamo chiamato i nostri amici stasera"
"Oddio saremo in post sbornia! Reign salvami!"
“Credo che sia giunta l’ora di scaricare un po’ la tensione...non credete maestà?”
"Oh se mi lasciavate con Kara vedi come la scaricav..." Sam le mise una mano sulla bocca "Tanto non ci scappi. Ora su vatti a mettere qualcosa di comodo"
Lena si allontanò brontolando “Jeans e maglietta”
*Siete uscite si?* scrisse Sam ad Alex.
*Si, si. È stata buttata sulla barca e ora Astra sta girando al largo*
Lena sbuffò e si mise i jeans e una maglia di Kara.
*Meglio così. La nostra indossa una maglia della sua futura moglie. Buona scampagnata*
 
 
Alex rise al messaggio per poi leccarsi le labbra mentre guardava la moglie che guidava con sicurezza lo yacht. Astra si girò e le fece l’occhiolino.
“Ehi non vale!” Kara puntò il dito verso le due “Anche voi niente sesso” ridacchiò “Non mi volete abbandonare vero?”
"Ma no!" Le arrivò una schicchera "Stavo solo ammirando mia moglie con quei pantaloncini, la camicia e quell’adorabile cappello" riferendosi al cappello da capitano che lei e Alura le avevano messo.
"Ma veniamo a noi come ti senti?"
“Certo voi potete ammiravi e io non posso farlo...” sospirò “Tenendo conto che sono passate solo poche settimane da quando Lena ha rischiato la pelle...sono tranquilla...Rao no” boccheggiò vedendo sul telefono la foto di Lena con quel jeans e una delle sue magliette “Posso resistere”
“Direi che possiamo provocarla anche noi” disse Alex scattando loro una foto.
Astra rise alle buffonate di moglie e nipote, mentre insegnava alla figlia a tenere il timone.
"Credo che mia moglie intendesse come ti senti a prenderti le responsabilità dopo il matrimonio?" Sorrise guardando mentre la nipote ancora boccheggiava davanti al telefono.
"Ho promesso a Lena che le sarò a fianco e se il mio compito e fermarla quando tira troppo la corda, lo farò volentieri...è questo che fa una compagna e una principessa consorte no?" chiese guardando la piccola Alura tenere le mani su quelle della mamma.
Astra sorrise "Probabile, non lo so. Non lo sono mai stata" rise. Fermò la barca e mise un braccio sulle spalle della nipote "Ma so che qualunque cosa tu la farai splendidamente"
Kara prese Alura dalle sue braccia guardandola dolcemente "Chi l'avrebbe detto che tre anni fa avrei incontrato una donna come Lena, e che mi innamorassi di nuovo?"
"Che posso dirti Kara? Le nostre vite sono cambiate per il meglio no? Abbiamo incontrato entrambe le nostre regine"
"Adulatrice" disse Alex andando a sedersi sulle gambe di sua moglie.
"Che dici facciamo vedere alle mamme che sei un pesciolino nato?" sorrise Kara alzandosi con Alura tra le braccia?
Astra si tolse i vestiti rimanendo solo in costume mentre si buttava in acqua, si appoggiava agli scalini della nave, per poi porgere le mani verso la figlia.
"Ama" lei se la rideva.
"Chiudi la bocca Danvers, come se non l'avessi mai vista mezza nuda mia zia" Kara porse la piccola alla mamma.
"O anche completamente Zor-el" rise Alex mentre passava la figlia.
Astra le mise una mano sotto e la piccola iniziò a nuotare per quanto poteva.
"Piano pesciolino" Alex le guardò e mandò un bacio volante ad Astra.
"Okay io mi tuffo" disse ridacchiando Kara.
Astra sorrise e passò la figlia alla nipote ridendo mentre schizzata acqua da tutte le parti
"Che pesciolino felice abbiamo qui" sorrise Kara tenendo la piccola.
Astra si girò sorridendo verso la moglie che si stava spalmando la crema solare.
 
 
 
Nel frattempo, Lena insieme a Sam e una riluttante Reign veniva sconocchiata nel centro massaggi della SPA.
"Mi chiedo cosa ho fatto di male alle Dee, per meritarmi tutto questo" disse la wk.
Lena brontolò qualcosa di inconsulto nel cuscino mentre la massaggiatrice le sbloccava una contrattura.
Sam invece se la stava godendo "Oh non siate così scontrose. Alla fine del percorso benessere saremo tutte più rilassate e la nostra pelle avrà un aspetto migliore"
Lena alzò un po’ la faccia "L’unica cosa che potrebbe rilassarci è il tuo omicidio"
"Oh cavolo" Reign imprecò "Siamo sicure che queste massaggiatrici siano qualificate?" mugugnò la wk "Non vorrai lasciare Ruby orfana di madre, maestà"
"Reign non essere scortese" disse Lena mentre la tensione sulle spalle veniva rilasciata almeno in parte "Ma Ruby ha sempre l’altra madre" rise
Sam sbuffò "Siete due ingrate. Io rendo la vostra vita migliore"
“Uhm può essere sì...oh dee che goduria” Reign si rilassò “Dovrei proporre a Mick una seduta di queste...” mugugnò ad occhi chiusi.
Sam mosse le sopracciglia "Allora con Mick eh? Sono mesi che non ci dai aggiornamenti"
Nel frattempo, Lena pensava a come sarebbe stato se Kara le avesse fatto un massaggio del genere.
“Beh noi due non siamo tipi coccolosi e vomitosamente romantici”
"Hai ragione i vostri appuntamenti sono praticamente pizza e birra" sbuffò poi si voltò verso Lena "Ci credo che non sono mai andati in un ristorante di lusso?"
"Uhm" rispose Lena persa nella sua mente.
“Secondo me...sta viaggiando di immaginazione...Lena basta che gemi in silenzio” ridacchiò “Beh, di cosa ti impicci? Noi siamo fatti così e ci piace...” brontolò Reign.
"Eh?" Lena si risvegliò "State parlando con me?"
"No, con Kara che è passata poco fa" rise Reign attendendo la reazione di sua cugina.
"Cosa?" Si alzò a metà quasi facendo ribaltare la massaggiatrice.
"Oh dee" Reign scoppiò a ridere.
"Taci" Ringhiò poi si girò verso la povera ragazza "Mi dispiace tanto"
Sam rideva insieme all’altra massaggiatrice.
"Oh mi avete stufato sapete?"
"Che caratteraccio, maestà...Se per ventiquatt’ ore non riuscite a stare lontana dalla vostra fidanzata...non oso immaginare quando state molto più lontane..."Reign rise "Ho voglia del bagno turco...chi mi ama mi segua..." disse camminando con disinvoltura praticamente come le dee l'avevano fatta.
Lena urlò "Se non te la fai finita racconto a Sam come sei tu quando rivedi Mick dopo mesi"
"Non ho segreti con la mia gemella..." rise la wk, ancheggiando verso la camera del bagno turco.
"Certo anche la volta dell’ascensore?" Rise.
Sam la guardò "Quale volta dell’ascensore? Oddio raccontaaaaa"
"Mi ha provocato..." Reign avvampò.
 
Kara era stata tutto il giorno fuori in barca e ora Alex e Astra l’avevano portata al circolo ufficiali dell’aeronautica. C’era anche Hank oltre Barry e Winn. E alcuni ufficiali che erano diventati loro amici.
"Ehi ma siete tutti qui" sorrise Kara abbracciando Barry, Winn e Hank.
"Certo non potevamo mica mancare alla festa di addio al nubilato no?" Rise Winn.
"Alistar!! La birra! La festeggiata è qui!" Un urlo di gioia si diffuse tra gli ufficiali mentre la birra veniva passata ed arrivava alla ragazza.
Astra rise e guardò Hank "Come la mia di festa eh? E la tua quando vecchio volpone?"
"Io e Eliza stiamo bene così...non serve nessuna etichetta" sorrise guardando il generale.
Astra gli sorrise e gli dette un pugno scherzoso sulle spalle. Mentre poggiava la mano sulla parte bassa della schiena della moglie.
Barry e Winn e un’altra ragazza presero Kara sulle spalle e la portarono in giro mentre cantavano canzoni oscene ridendo.
"Oh Rao" Alex sorrise al fianco della moglie, che indossava quel vestito rosso, a ventre scoperto mostrando i suoi addominali.
"Cosa c'è tesoro?" Sorrise mentre canticchiava una delle canzoni.
"Nulla, dovevi necessariamente mettere questo?" senza pensarci portò la mano sul ventre piatto di Astra, mordendosi un labbro.
"Beh... e tu dovevi metterti questo tubino nero?" Le sorrise furba "Sai tra due ore dobbiamo portarla a palazzo... e Kendra terrà Alura fino a domani mattina..." si leccò le labbra "Se Kara è abbastanza stanca dormirà come un sasso e noi..." sorrise.
"E tu potrai sfilarmi questo tubino che non ti piace molto" disse staccandosi e andando in pista ancheggiando.
Astra le fu subito dietro.
 
 
 
Lena, nel frattempo, era in uno dei salotti del palazzo. C'erano Sam, Lucy, Reign, Sara e Ava. E diverse bottiglie di liquori pregiati oltre spuntini qua e là.
Lena sorrise guardando Ava "Allora non ci sono ancora piccoli Lance in giro eh? O forse stanno arrivando?"
"Ehm come hai fatto?" chiese la bionda più alta.
 
Sam era saltata sulle spalle di Lucy ridendo.
"Sei completamente brilla amore" ridacchiò tenendola in spalla.
Sam rise "Nooo io sono HIC lucidissima HIC" rise ancora tentando di tenersi sulla moglie.
 
Lena sorrise "Chiamalo sesto senso ... Oppure tua moglie che non può tenere la bocca chiusa" rise guardando la bionda più bassa.
"Reign mi aiuteresti con la tua gemella un secondino?" Lucy rideva, dovevano sposarsi più spesso le persone...per essere rilassate.
"Sara, avevamo detto di aspettare" disse guardandola torva e poi sorrise a Lena "E tu, vorrai dei figli con Kara?"
Reign sorrise e si caricò su una spalla la sorella "Sei la vergogna della famiglia. Due bicchieri e già sei a terra"
Lena sorrise "Certo. Ma aspetteremo ancora un po’ "
 
Sara saltò su "Lena buggiejumping nel saloneeee!!!"
La regina sbuffò ridendo "Non abbiamo più quindici anni"
"Eddaiiii!!! Lucy aiutami! Ava anche tu!!"
"Nooo io mi metto qui tranquilla" disse Ava sollevando le gambe sul divano.
"Non vorrei che Kara ci rincorra per averle rovinato la futura moglie" disse Lucy.
*Ti penso. La mia maglia ti sta proprio bene maestà*
*Anche io. E anche quel vestitino. Divertiti*
 
Sara sbuffò "Almeno possiamo scivolare con i cuscini per lo scalone?"
Lena sorrise "Si"
Sam qualunque cosa avesse detto Lena "Siiiiiiiiiii"
"Sara non farti male, per le Dee" ridacchiò Ava incitandole ad andare "Io mi procuro le prove per il ricatto" rise prendendo il telefono. Ci sarebbe stato da divertirsi.
Sam inaugurò la discesa buttandosi a pancia sul cuscino.

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Capitolo 18
*** 18 ***


18
 
 
Un grumo di coperte informi era accampato nella camera della regina. Sembrava fosse esplosa una bomba.
La cameriera entrò come se nulla fosse ed aprì le tende lasciando entrare il sole sorgente.
Una figura sibilò per poi rinfilarsi sotto le coperte. La cameriera guardò la regina madre sulla porta, che le annuì, prese le coperte e le tirò giù. Sul letto c'erano Lena, Sam, Reign e Lucy in un groviglio di arti. Poco lontano sul grande divano c'erano Ava e Sara svenute.
Sam urlò di spavento.
Lena svegliatasi di soprassalto con un gran mal di testa imprecò.
“Oh dee datemi la pazienza e non la forza sennò faccio una strage” sibilò Reign alzandosi “Maestà” sorrise in imbarazzo.
 
Lilian le guardò "Karen" rivolta alla cameriera "Porta sei Bloody Mary e le pasticche per il dopo sbronza"
Lena si alzò lentamente.
Lilian guardò intorno "Beh, vi siete mantenute leggere rispetto al solito. Solo una cassa di vodka e due di birra. Pensavo peggio"
“Oh maestà” Ava si chiuse la vestaglia con un gesto meccanico, meno male era in intimo.
“Maestà” Lucy era forse assieme ad Ava la più sobriamente lucida.
Lilian le guardò "Portate Reign e le vostre consorti nelle vostre camere e datevi una sistemata. Lena su in bagno a lavarti, mentre le cameriere puliscono e arriva lo staff"
“Sarà fatto maestà” Lucy trascinò via sua moglie per mano mentre mugugnava ancora ad occhi chiusi. Così come Sara con Ava.
Reign si trascinò da sola verso la porta borbottando…
Lena si infilò nel bagno. Quando la madre arrivò con il bicchiere e la pasticca lo mandò giù entrambi come se fosse uno shottino "Mai più una festa del genere mai più. "
Lilian rise "Oh ti assicuro che Lex ha fatto una festa al porto... devono ancora tirarlo giù dal pennone della nave scuola"
 
“Alexxx, oh andiamo lo so che siete sveglie” Kara lo disse piena di adrenalina. Era così attiva perché finalmente avrebbe rivisto Lena, e non certo per tutto quello che la aspettava, abito con strascico, niente veli lo aveva imposto. E sì la strizza sarebbe arrivata solo dopo, nel momento in cui avrebbe preso sottobraccio Astra per arrivare all’altare.
Astra si mise la vestaglia e aprì alla nipote "Dai entra. Rao sa se butteresti giù la porta"
“Oh no...stavate...oddio no torno dopo...” sorrise in imbarazzo.
“Ecco brava va ad aspettare in silenzio in camera tua” disse una frustrata Alex ancora spalmata a letto.
Astra rise "Torno subito amore" le mandò un bacio e portò la nipote verso la sua camera.
"Kara ti voglio bene. Ma seriamente con l’occuparci di Alura sono mesi che non abbiamo tempo per noi. Tra mezz'ora ora siamo in camera tua a prepararci, ok? Uh, guarda c'è già la tua assistente"
“Generale Inze, ben svegliata” sorrise Jess prendendo Kara dalle spalle.
“Scusa” disse Kara imbronciata guardando la zia.
Alex sperò che sua moglie tornasse.
"Jess puoi occuparti di Kara per mezz’ora?"
Detto ciò dette un bacio sulla guancia alla bionda e poi tornò in camera in fretta "Bene dove eravamo rimaste Dottoressa Danvers?"
“Uhm non so, potresti venire qui e controllare Generale...”
 
Due ore dopo le due spose erano sotto le mani sapienti di estetisti e parrucchieri.
 
Lena aveva assunto di nuovo una forma umana e stava brontolando "Mamma dai, i capelli mossi e niente cappello"
"Sei nell’alta uniforme della marina ti metterai quel cappello"
"E poi ti sta bene" aggiunse Lex.
"Si ma mi rovina i capelli"
".... effettivamente... non ho questo problema"
"Va bene ma ti metterai la tiara "
"Andata"
 
“Oddio spero che il vestito sia degno...sono così timorosa” disse Kara sistemandosi delle pieghe immaginarie.
“Zor-el, ringrazia che c’è mia figlia, sennò ti strozzavo come una gallina” Disse Alex.
Astra uscì con il suo abito lungo "Kara ci abbiamo messo anni a trovare quel vestito, la regina madre l’ha approvato. È solo l’ansia pre-matrimonio. Tu che prendevi in giro me e Alex”
"Sono sicura che la regina madre vi adorerà" disse Jess.
 
"Oh Lena sei bellissima" disse Ava guardandola con emozione.
"Grazie" le sorrise, mentre si aggiustava i polsini della divisa e controllava che la corona non cadesse "Sam la tiara per Kara è già stata lucidata e portata al tempio si?"
"Sì maestà, sarà lì per quando la incoronerete...Speriamo non scappi..."sussurrò a Reign.
Lena mosse il collo e raddrizzò le spalle voltandosi verso Lex "Sei pronto fratello?"
"Certo" Loro due sarebbero arrivati al tempio a cavallo.
"Sempre se non scappa lei di nuovo..."Reign ridacchiò.
 
"Sono pronta" Kara lo disse ma era terrorizzata, amava Lena, e voleva passare la vita con lei...ma per un momento si sentì non all'altezza del compito che avrebbe ricoperto da lì in avanti "Datemi solo un attimo" disse prendendo il suo telefono *Prometti che ci sarai? * scrisse a Lena.
Sam porse il telefono a Lena che stava montando a cavallo. Sorrise *Sempre.... a meno che prima non uccida Lex. Ti amo*
 
_Telecronaca_
_Bene vedo che ci sono giornalisti da tutto il mondo. In effetti non capita tutti i giorni un matrimonio reale. Soprattutto di una regina. * urla della folla festante * Ed eccoli signori. La regina e il fratello che cavalcano fino al tempio. Stanno andando al passo salutando la folla. Il principe si è chinato, probabilmente una battuta per far stare più a suo agio la sorella. Ricordiamo che per coloro non dentro al tempio potranno vedere la cerimonia in diretta TV o nei mega schermi dei parchi di Thorul.
 
Astra stava sistemando il vestito di Kara dentro la macchina. Alex, era già partita in macchina con Hank. "Little one stai meglio ora?"
"Si meglio" sorrise dopo aver sorriso e riso al messaggio di Lena "Rao la amo così tanto" trattenne un singhiozzo "Mi sono ridotta proprio male eh" tirò su con il naso.
"Non piangere ora o Jess e Alex ti ammazzano. Non sei ridotta male sei solo innamorata" le sorrise dandole un bacio sulla guancia.
 
_Ed ecco signori la macchina con la regina madre e l’ex re. La regina madre porta un completo di Valentino, mentre il padre ha un completo Brioni. Si sono dati alla moda italiana per oggi. Entrano, il principe e la regina stanno per scendere da cavallo. La folla ancora acclama i due fratelli.
 
"Quattro anni fa ero incazzata con il mondo e poi è arrivata lei" disse Kara rilassandosi al ricordo. “Indosserà l'alta uniforme vero?" sorrise Kara per catturare delle informazioni.
"E per fortuna oserei dire. Io e Alex eravamo molto preoccupate per te in quel periodo. Uhm credo che Sam abbia detto così" sorrise "Non potete scappare via prima però"
 
Lena scese da cavallo e si preparò a fare l’entrata. Si aggiustò i guanti e guardò il fratello "Io... Starai con me finché lei non arriva... mi sento così... nervosa?"
"Oh sis, non scapperà di certo, e sì, certo che resto" sorrise "Non vorrei scappassi con lei appena la vedi" ridacchiò "Le cose sporche solo dopo.... Adesso fa un bel respiro, raddrizzati ed entriamo...su Mia Regina"
"Lex!" Rise. Una sacerdotessa le si fece incontro sulla soglia e li salutò. Dei corni suonarono annunciando la sua entrata. Mentre venivano accompagnati verso l’altare e si fermavano a scambiare due parole con teste coronate e non.
Arrivati all’altare Lex si sedette vicino a Lena chiacchierando.
 
_Ed ecco la macchina con il colonnello, o meglio per oggi soltanto, Miss Zor-el. Il popolo di Thorul non ha avuto un iniziale simpatia per la giovane, visto che è molto protettivo verso i suoi reali. Ma l’americana è riuscita a conquistarli_
 
“Allora? Ieri che avete combinato?” Ridacchiò l’uomo.
"Shh, abbiamo bevuto e ci siamo buttarle con i cuscini dallo scalone. Tu piuttosto mi hanno detto che hanno dovuto tirare giù te e la contessa dal pennone della nave scuola" rise mettendosi una mano guantata sulla bocca.
“Che pettegola nostra madre” rise.
 
“Siamo in diretta nazionale vero?” Chiese Kara attendendo prima di uscire “Questa è la parte che non sopporto, ma non posso fare la stronza” ridacchiò uscendo agilmente dalla vettura fermandosi attendendo Astra e i corni che suonassero ad annunciare il loro ingresso.
Di nuovo una altra sacerdotessa uscì per incontrarle le salutò per poi farle entrare.
I corni suonarono di nuovo.
 
"Come te" poi mentre sentiva i corni si alzò e si girò dritta verso l’altare come da tradizione. Si aggiustò la fascia "Com’è Lex? Ti sembra spaventata?" Mentre la marcia nuziale iniziava.
“Sembra tranquilla...wow è bellissima”
Lena si tolse il guanto sinistro e lo porse ad un valletto "Lei è sempre bellissima Lex" sorrise.
 
Astra sorrise "Sei pronta little one?"
“Non farmi cadere okay?” Sorrise timidamente.
Astra le sorrise "Andiamo. Devi iniziare la tua avventura"
 
_Ed ecco gente la sposa inizia la sua marcia verso la regina. Hey! Sembra che il principe stia facendo la telecronaca alla sorella impossibilitata a girarsi. Kara Zor-el sembra veramente un angelo, con un vestito bianco e l’aureola di capelli biondi. Mi trovo ad invidiare la regina per aver acchiappato una donna così bella. Ma dopo tutto da lei non potevamo aspettarci di meno_
 
“Oh parli con gli occhi dell’amore...no spoiler...tanto sta arrivando...leggiadra...non ci metterai poi tanto a levarle pizzo e organza e raso di dosso” rise contenuto.
"Dee Lex. Non farmi pensare a queste cose ora..." disse a denti stretti mentre la gran sacerdotessa li guardava con un sopracciglio alzato.
 
“Non vedo l’ora di vederla...ha i capelli mossi...oh Rao ce la posso fare” farneticava Kara.
"Ce la farai Kara" sorrise Astra.
 
_Ed ora signori tra pochi passi la regina vedrà la sua futura moglie. Si aprono le scommesse sulla reazione _
 
Astra si fermò dietro Lena, mentre Lex si spostava di lato e sorrideva ad entrambe, lasciò la mano di Kara con un sorriso e si allontanò. Lena aspettò il colpo di Lex per poi girarsi e rimanere a bocca aperta, letteralmente in diretta mondiale. La regina di Thorul rimase a bocca aperta per almeno tre secondi.
“Maestà” Kara fece un inchino mentre non toglieva gli occhi di dosso dalla sua futura sposa. Era vestita di quell’uniforme bianca ed era incantevole nella sua tenuta solenne.
“La prenderanno in giro per sempre” sussurrò Alex all’orecchio di Astra mentre teneva la manina di Alura, seduta tra lei ed Eliza. Astra sorrise "Già fino alla fine dei tempi"
Lena si riprese e le sorrise, fece un inchino a sua volta porgendole la mano "Kara" mentre salivano quei pochi scalini le sussurrò "Sei bellissima, è banale... ma non so dire altro"
“Tu sei così autoritaria...rilassati” sorrise tenendo la sua mano “Non scappate”
"Sto per sposare l'amore della mia vita, non scapperei mai" si fermarono davanti alla sacerdotessa, che fece segno a tutti di sedersi. Anche fuori dal tempio regnava un silenzio irreale.
 
_Ed ecco che la cerimonia inizia. La grande sacerdotessa Ippolita inizia con la solita benedizione (...) Ora l'ex re sta leggendo uno dei rotoli sacri, la voce è leggermente inclinata dall'emozione. Gente sembra che addirittura la regina madre sia commossa! (...) Adesso la predica sull'importanza del rispetto e dell’amore in un matrimonio. Nessuno qualche anno fa pensava che avremmo mai visto la regina Ellena sorridere così, soprattutto dopo le nozze combinate con l'ex miss Smoak ora signora Queen. (..) Bene ora tutti si alzano sta per unirle in matrimonio_
 
 
Kara sentiva tutto quello che Ippolita stava pronunciando e ascoltò la voce del regnante emerito pronunciare quelle parole. Sorrideva di tanto in tanto a Lena con timidezza quasi. Era così seria, ma anche così emozionata: si mordeva il labbro appena per non usare i denti e rovinare il rossetto. Voleva poterle accarezzare il viso e stringerle la mano, e farle capire che adesso accanto a lei era al sicuro, lo sarebbe stata per sempre.
 
La sacerdotessa sorrise e un valletto portò gli anelli, ma per la sorpresa di Kara c'erano anche due braccialetti della tradizione di Rao. Lena le sorrise.
"Qui davanti alle dee e davanti al popolo di Thorul, Ellena Keiras giuri di amare e rispettare questa donna, di proteggerla e di sostenerla secondo le regole delle Dee e di Rao?"
Si leccò le labbra "Si, lo giuro"
"Qui davanti alle dee e davanti al popolo di Thorul, Kara Andromeda giuri di amare e rispettare questa donna, di proteggerla e di sostenerla secondo le regole delle Dee e di Rao?"
Kara quasi si commosse, Lena era capace di lasciarla senza parole spesse volte come in quel caso. La guardò intensamente negli occhi e esclamò “Si, giuro”
“Inginocchiatevi figliole" indicando i due inginocchiatoi davanti a lei.
Prese la mano sinistra di Lena e quella sinistra di Kara e le mise l'una sopra l’altra "Dopo di me sua maestà: Io Ellena Keiras"
"Io Ellena Keiras" le sorrise.
"Prendo te, Kara Andromeda"
"Prendo te, Kara Andromeda"
"Come mia sposa, mia amante e mio unico amore"
"Come mia sposa, mia amante e mio unico amore"
"Che il mio cuore non abbia pace se tu non ci sei"
"Che il mio cuore non abbia pace se tu non ci sei" La voce le tremò.
"Rispettando il tuo dio come faccio con le mie dee"
"Rispettando il tuo dio come faccio con le mie dee" le sorrise per un secondo in modo furbo, sperando che la sorpresa le fosse piaciuta. Sarebbe valsa mesi di discussione teologica con la sacerdotessa.
"In tutte le avversità della vita e in tutti i momenti gloriosi"
"In tutte le avversità della vita e in tutti i momenti gloriosi"
"Condividendo i miei compiti, le mie avversità e le mie vittorie"
"Condividendo i miei compiti, le mie avversità e le mie vittorie"
"Ora e per sempre"
"Ora e per sempre"
La sacerdotessa sorrise e guardò Kara "Dopo di me mia cara. Io Kara Andromeda"
“Io Kara Andromeda” …
 
La bionda sentiva il contatto con la pelle di Lena, sentiva il suo fremere sotto la sua mano ed era così calda e accogliente.
Lena sorrise a Kara tutto il tempo. La sacerdotessa prese i bracciali e gli anelli e li benedisse. Porse l'anello a Lena. Ella si schiarì la voce "Io prendo te, Kara, come mia moglie e per le leggi delle dee" le mise l'anello "E per le leggi di Rao" le mise il bracciale.
Ippolita porse il bracciale e l’anello a Kara.
In tutto il tempio e fuori regnava ancora un silenzio rispettoso.
“Io Kara, prendo te Lena, come mia sposa secondo le leggi delle dee e di Rao”
Ippolita prese il diadema e lo tenne sopra la testa di Kara "Kara Andromeda, in quanto principessa consorte della regina Lena, giuri di condividere il suo fardello, di rispettare l'ultimo e di servire Thorul?"
Lena la guardava sorridendo quasi in trance, quasi non credendo ai suoi occhi.
“Giuro, sarò al suo fianco e la sosterrò per la devozione di Thorul”
"Popolo di Thorul. Avete sentito?"
Un urlo partì da tutta la folla.
"Ora io vi dichiaro unite e pari. Andate per il mondo figlie e vivete nell'amore"
Lena sorrise e aiutò Kara ad alzarsi, poi le porse il braccio per avviarsi fuori "Salve moglie"
 
_Ebbene sì avete sentito tutti gente. La regina ha fatto un altro strappo alla regola e ha preso il dio della moglie come pari alle sue dee, una dichiarazione forte su quanto ami e consideri una pari sua moglie. La folla le aspetta fuori per il bacio sulla porta come da tradizione
 
“Ciao, ti sei messa nei guai vero?” Kara sorrise mentre per mano a Lena arrivavano davanti all’ingresso.
"Ovviamente, ma lo farò sempre se vuol dire farti felice" le sorrise, poi si rimise il guanto mentre camminavano.
Arrivate alla porta la folla andò in delirio, un rumore di migliaia di persone in tutta la città. Lena si voltò verso Kara "Amore, nonostante credo che il pubblico apprezzerà l'ironia, non mi sembra il caso di arrampicarmi su di te.... perciò potresti chinarti a baciarmi?" sorrise. Anche se aveva gli stivali rialzati, era pur sempre in divisa, quindi l'altra la superava nettamente. Si spostò di lato la sciabola d'ordinanza per non darle impiccio.
"Quanto sei sciocca" Kara sorrise non più impacciata, e no perché Thorul adesso sapeva che Lena per lei era tutto. La bionda portò una mano leggera sul mento dell'altra e chinandosi posò le labbra su quelle dell'altra.
Se prima la folla urlava, ora era un rombo di gioia e applausi.
Lena assaporò quel bacio e sorrise sulle labbra dell'altra, si era già messa nei guai tanto valeva farlo per bene no? Con una mossa portò Kara in un casquè e la baciò.
 
_Wow. Avete visto anche voi? La nostra regina ci sa decisamente fare!_
 
La corvina si staccò e riportò in piedi la moglie "Beh, credo che abbiate gradito" sogghignò.
Kara rise, tenendosi a sua moglie e con una mano alla corona, affinché non cadesse "Sei proprio pazza" sorrise mentre le accarezzava la mano "Non essere sleale, sai che non possiamo scappare" sorrise.
"Mi accontenterò di questo... per ora" le fece l'occhiolino.
Lex che era già uscito guidò il contingente a cavallo che avrebbe circondato la carrozza con le due spose.
 
_Ed ecco la carrozza reale. La regina sale e poi si gira aiutando la moglie. Ora ci sarà il solito giro di rappresentanza per tutta la città per poi tornare a palazzo per il ricevimento. Sembra proprio che la regina non possa tenere le mani lontane dato quella manina sulla coscia, e la consorte non è da meno. Guardatele bene gente, perché per due settimane non vedremo queste colombe innamorate_
 
La coppia reale arrivò e fu subito divisa con grande dispiacere di entrambe. Ma Lena fece in tempo a sussurrale "Non pensare di sfuggire dopo cena"
Lena venne immediatamente presa da un gruppo di reali che volevano congratularsi.
“Non ci penso proprio moglie” ridacchiò andando dalla piccola Alura che la guardava incantata “Ciao patatina”
Astra sorrise "Principessa consorte allora eh?"
Lena chiacchierava amabilmente con i vari ambasciatori, finché non fece segno a Sam di liberarla.
“Sto bene. Sono più rilassata...vorrei tanto baciare mia moglie come si deve ma come vedi” mosse lo sguardo verso Lena.
“Tia” sorrise Alura.
 
“Ambasciatore carissimo sa ho visto le sue tartine preferite” disse Sam lasciando che Lena tagliasse la corda.
Astra sorrise "Perché non vai a rinfrescarti un po’ prima del primo ballo?"
Lena aveva bisogno di un po’ di spazio, perciò, si infilò nel bagno.
“Si penso sarà meglio” non aveva notato il movimento furtivo di sua moglie, erano circondate da così tanta gente. Entrò in bagno e prese un asciugamano per rinfrescarsi con dell’acqua.
Lena si affacciò per vedere chi fosse "Salve moglie"
“Oh maestà” la guardò passarle di dietro attraverso lo specchio.
Lena le mise le mani sui fianchi e la testa sulla spalla "Come va amore?"
“Stanca?” Sorrise a quel gesto e portò una mano dolce sul suo viso
Le baciò il collo "Mi sei mancata ... e mi è mancato il fiato quando ti ho vista oggi"
“Speravo proprio questo” ridacchiò “Lena non troppo vicina...”
"Perché?" Sorrise.
“Perché sai come va a finire” si voltò accarezzandole il mento “Sei una meraviglia, bella come il sole...e mi hai lasciato anche tu senza fiato”
"Tutti questi complimenti... sembra quasi che tu voglia entrare nei miei pantaloni" rise.
“Oh hai detto bene” con uno scatto Kara la appiattì sul mobiletto e slacciò la cinta a clip, iniziando a baciarla con trasporto.
Lena le mise le mani intorno al collo mentre rispondeva mordendole il labbro.
Kara infilò la mano nel pantalone “Oh amore mio” sussurrò sulle sue labbra.
In quel momento qualcuno bussò alla porta "Occupato" urlò Lena. Si staccò da Kara. "Magari più tardi amore?" Si riallacciò.
“Aww che frustrazione” la guardò portandosi le dita sulle labbra.
Lena la portò giù in un bacio possessivo "Mi aspetto che mi strappi di dosso tutto quando arriviamo in camera" per poi aprire la porta e uscire.
Kara annuì e sorrise guardandola allontanandosi e uscì poco dopo tornando in sala.
Sam si avvicinò a Lena con un fazzoletto "Pulisciti dal rossetto"
Mentre Astra faceva lo stesso per il collo di Kara.
“Mamma mia le mani apposto voi mai eh?” Alex ridacchiò.
Lena ritrovò la moglie dopo tre quarti d’ora "Vogliamo ballare?" Sorrise porgendole la mano.
“Volentieri maestà” Kara le prese la mano.
Le accarezzò la parte bassa della schiena "Sam mi ha fatto la predica per la nostra scappatella in bagno. Ed è da un ora che fuggo da mia madre" rise.
“Perseguita?”
"Già credo che mi voglia *parlare* del piccolo strappo alle regole di prima" sorrise e la fece volteggiare.
“Siamo sposate ormai no?”
"Esatto" e le accarezzò il bracciale fatto in oro e argento "Ma lo sai com'è mia madre"
“Mi dispiace che hai fatto ciò per me” sorrise guardandola dolcemente danzando con lei
"A me per niente, dovrà farsene una ragione" le fece fare un altro casquè seguito da un bacio "Tre ore poi possiamo fuggire e prendere l'aereo... Due ore e mezzo se decidiamo di non cambiarci" sorrise.
“Cambiarci? Non esiste minimamente” le accarezzò il mento.
"Esattamente quello che pensavo" sorrise per poi sentirsi battere sulla spalla. Astra prese Kara mentre Lionel prese Lena.
 
-Honey moon-
Kara e Lena finalmente erano in viaggio, sul loro aereo privato che sembra un piccolo appartamentino. Kara era poggiata ad un tavolino mentre sorseggiavano del vino “Sai che dovresti baciarmi?”
Lena si girò dopo essersi versata un bicchiere "Davvero? Come mai?"
“Sai di quei baci dove le nostre labbra si sfiorano”
"Perché dovrei farlo?" sorrise avvicinandosi.
“Perché non dovreste?”
Lena sorrise passando una mano sul petto dell'altra "Non vuoi aspettare di essere in hotel? Ti vuoi unire al club del miglio?" sorrise.
“Uhm il club del miglio? Sarebbe?”
"Fare sesso ad alta quota" sorrise le mani che le cingevano la vita.
“Uhm mi amore mi piacerà, questo”
"Allora... cosa ho detto in bagno tesoro?"
“Cosa hai detto in bagno piccola”
"Mhmm abbiamo vuoti di memoria ora amore?" le dita giocavano andando su e giù.
“Rinfrescamela”
Sorrise ed iniziò ad allontanarsi, iniziando a slacciarsi la cravatta "Sai riguarda la mia divisa..."
“Oh che dovevo strapparti tutto di dosso”
"Ma se non vuoi..." lasciò cadere la cravatta mentre si girava per andare nella camera del Jet.
“Oh voglio certo”
Non si voltò mentre apriva la porta scorrevole e si slacciava il collo della camicia "E perché sono ancora vestita?"
“Se vi fermaste maestà” disse poggiando le mani sulla sua schiena.
"Chiudi la porta. Non credo che Reign e Livewire vogliano imbattersi in noi"
Kara chiuse la porta a chiave e si spinse verso Lena, portandole una mano sul petto accarezzando il seno e l’addome dà su la camicia “Strappo?!” Ridacchiò.
"La mia sarta direbbe di no.... ma io ti dico *solo* la camicia " sorrise facendo scorrere via la giacca.
Kara la aiutò con la giacca posandola da una parte con attenzione e poi le accarezzò la nuca baciandola con dolcezza.
Iniziò a slacciarle il vestito mentre rispondeva al bacio "Tesoro levati quei tacchi o mi verrà il mal di collo"
“Certo piccola” sorrise togliendosi i tacchi.
Mise le mani sulla schiena dell’altra mentre le faceva scorrere il vestito via.
E sorrise aprendole la camicia di botto “Oh Lena” disse accarezzandole l’addome.
Sorrise e iniziò ad indietreggiare verso il letto.
Kara le aprì la cinta e abbassò la cerniera “Ti voglio amore...oh se ti amo” sorrise guardandola intensamente.
"E io voglio te" mentre le accarezzava le braccia.
Kara la spinse con un gesto, ormai lei seminuda davanti a sua moglie. Le sfilò il pantalone ma non la camicia non ancora.
Si sedette sul letto distendendosi poi come un gatto.
“Stanotte ti ho sognata...” sorrise gattonandole addosso e sedendosi sulle sue cosce.
"A si? Un bel sogno spero" Le accarezzò le cosce.
“Lo sono, sempre se penso a te prima di dormire” si mordicchiò il labbro.
"La donna più romantica del mondo è mia moglie" sorrise "Succedeva qualcosa di interessante?"
“Facevamo l’amore come se fosse la prima volta” sorrise sfilandole le maniche della camicia e scese a baciare il suo collo con lentezza, soffermandosi su ogni punto.
"La prima volta, quindi noi due in una camera d’albergo e tu zuppa di pioggia?" Sorrise.
“Come lo sei tu adesso” sorrise guardandola e portando la mano nelle sue mutandine “Per me?” Disse mordicchiandosi il labbro “Oh Lena” sorrise accarezzandole le labbra con le proprie.
"Solo per te amore"
La bionda si spinse più in profondità, come con la mano così sulla lingua nella bocca dell’altra “Ti amo” sussultò sulle sue labbra quando le mani di Lena ghermirono il suo sedere “Non vuoi proprio farti domare eh” ridacchiò mordicchiandole il mento e il collo.
"Mi conosci" gemette leggermente, le gambe che ora si spostavano andando a circondarla.
Kara le si sistemò addosso iniziando a scendere con la bocca sul suo petto e con un tocco veloce le aprì il reggiseno sul davanti e immerse le sue labbra sull’areola baciandola lentamente, sfiorandole il capezzolo.
Una delle mani lasciò il sedere per portarsi sulla schiena, facendole sentire le unghie e poi tra i capelli stringendola più al suo petto.
Kara sorrise sulla pelle sensibile “La mia tigre” stava giocando spudoratamente con lei ma non le importava, voleva farla impazzire.
Sussultò "E tu che animale saresti? Una volpe o qualcos'altro?"
“Non lo so...dimmelo tu” disse scendendo con le labbra a baciarle l’addome mentre i suoi occhi cercavano quelli di sua moglie “Guardami” la voce era calda e bassa.
Lena incatenò i suoi occhi a quelli azzurri dell’altra, mentre faceva un sorrisetto e alzava un sopracciglio.
“Dimmi che animale sono...” baciò il suo tumulo mentre le allargava le cosce accarezzandole con possessiva.
"Forse una leonessa" gemette leggermente.
“Si?” Sorrise accarezzandole i glutei mentre sfilava le mutandine “Adesso mi prenderò la mia preda” sorrise baciando appena la sua gemma.
Lena trattenne un gemito "Chi ti dice che io sia la tua di preda?"
“Il modo in cui gemi” Kara passò due dita sulla sua apertura “Sei così calda” non le staccò gli occhi di dosso.
Le unghie si ficcarono nelle spalle dell'altra.
“Rilassati” sussurrò risalendo la sua figura, per baciarle il collo. Quella sera l’avrebbe guardava mentre le donava piacere, non si sarebbe persa un solo momento. Così sostenendosi su un braccio, con l’altra mano entrò con un dito, fino in fondo.
"Dee" gemette cercando di mantenere bassa la voce.
Kara sorrise uscendo con quel dito e tornando con due.
Si morse il pugno per non gemere troppo forte, l’altra mano che graffiava la schiena.
Kara l’ammiro e iniziò a pompare quelle dita mentre il pollice puntellava il punto nervoso.
La mano lasciò le labbra sperando che fosse abbastanza insonorizzata la stanza, per andare anche quella sulla schiena. Graffiando in preda al piacere che l'altra le donava.
“Guardami” sorrise beffarda ma soddisfatta di quello che stava donando all’altra “Lena...” sussurrò sulle sue labbra.
In tutta risposta lei gliele morse.
“Vampira” sorrise e per “ripicca” iniziò a muovere velocemente il pollice.
La schiena le si inarcò "Karâ"
“Sì, maestà?" sorrise inserendo un altro dito, la sentiva fremere sotto il suo tocco ed era felice.
"Più veloce" ringhiò.
"Certo, piccola" sorrise mentre si chinava sul suo collo, per segnarla e dare più movimento "Ti sento..."sospirò. Si era messa nei guai, ma niente era più bello di Lena che gemeva e ansimava sotto di lei.
"Quando... mi ... riprendo... ti... devasto..." disse tra i gemiti.
“Per adesso pensa a venire per me...Lena” disse guardandola sfaldarsi lentamente.
Lena si lasciò andare lentamente.
Kara la tempestò di baci, la sentiva tremare e la strinse a sé tenendola da un fianco.
Lena prendeva grandi boccate d'aria mentre sentiva ancora il peso dell’altra su di lei.
Kara sorrise baciandole una spalla “Stai bene?”
"Dee si" sospirò per poi girarsi a baciarla.
Kara si abbandonò a quel bacio “Ciao” le accarezzò il viso dolcemente.
"Ciao" le accarezzò il collo.
“Come sei bella” sorrise guardandola.
"Può darsi ma tu sei ancora troppo vestita"
“Risolvi il problema...Lena” sorrise sulle sue labbra.
"Be..." bussò alla porta "Si?"
"Siamo arrivate maestà" la voce di Livewire.
"Perché diamine Reign deve andare così veloce?"
"Rivestiamoci e potrete farmi quello che volete, maestà" disse Kara mettendosi in piedi, lasciandosi ammirare in quella lingerie di pizzo leggero. Si mise su un vestitino bianco e lanciò a Lena il suo pantalone dell'uniforme "Non vorrete che vi vedano nuda”
Lena emise un ringhio frustrato nel cuscino.
 
 
 
Lena si stiracchiò alla luce del sole che entrava dalle finestre, sbadigliò e si voltò. Sua moglie le dava la schiena. Sorrise vedendo i segni che aveva lasciato la notte prima, probabilmente la sua schiena era altrettanto ammaccata. Lentamente portò le braccia a cingere la vita dell'altra.
Kara era addormentata profondamente e solo il corpo caldo di Lena la fece destare. Accarezzò le braccia di sua moglie e sorrise nel dormi veglia.
Lena le baciò il collo per poi appoggiare la testa sulla spalla non volendo interrompere il silenzio.
Kara ancora addormentata portò indietro il sedere sfiorando il bacino di sua moglie "'Giorno" mugugnò.
"Giorno" mentre le accarezzava il ventre "Dormito bene?"
“Uhm si” sussultò a quel tocco “Lena...”
"Si, amore?" iniziando ad accoccolarsi all'altra.
“Possiamo restare così per un po’?” Disse sentendola appiattirsi contro di lei.
"Tutto il tempo che vuoi " si sistemò meglio sul collo.
“Ci sono programmi per oggi?” disse giocando con le sue dita.
"No. Siamo io, te e basta"
“È così bello svegliarsi con te e non avere la paura che possano venire a disturbarci” disse accoccolandosi a lei.
"Se qualcuno ci prova gli stacco la testa"
Kara rise “No niente omicidi” si voltò nel suo abbraccio e le diede un bacio sul naso.
Sorrise "Va bene, ma solo se continui a tenermi tra le braccia"
“E chi ti lascia andare”
Lena si strinse al petto dell’altra appoggiandovi la testa, chiudendo di nuovo gli occhi.
Kara iniziò ad accarezzarle i capelli “Mi piacciono molto così”
"Mhmm i capelli ricci?"
“Si, piccola” le accarezzò le spalle con l’altra mano.
"A sì? Peccato siano un disastro gestirli" sorrise mentre le mani le accarezzavano la schiena.
“Ogni tanto potresti farli...solo per me...” sorrise sfiorandole la spina dorsale con la mano che era sulle sue spalle.
"Ci penserò" le baciò lo sterno.
“Pensa se Ava e Sara avessero un maschietto!” Sorrise ancora ad occhi chiusi.
“È geneticamente impossibile. Possiamo indurre la gravidanza, ma non geni dell'altro sesso. Se noi avessimo figli sarebbero solo femmine"
“Si?” Sorrise “Ne vuoi?” Chiese cercando di capire cosa Lena ne pensasse.
"Certo e tu?" sorrise.
“Si, so che adesso è presto però...mi piacerebbe tanto stare con te sotto il portico della casa di NC o sul balcone a palazzo, con una piccola te che scorrazza in giro” sorrise accarezzandole i fianchi.
"Non credo sia troppo presto. Non credo ci sia un momento giusto, a differenza di Sam. E se fosse una piccola te? Coi capelli biondi e gli occhi azzurri. Sarebbe una di quelle principesse dei miti norreni" sorrise.
“Sicuramente sarà testarda come noi” ridacchiò “Credi che io sia una principessa dei miti norreni?”
"Beh, capelli color del grano, occhi che sono due pozze del mare ghiacciato, il fisico degli dei... probabilmente sei Lady Sif e me lo stai nascondendo" le sorrise.
“Quanto sei scema” sorrise alzandole il viso dal mento “Sai tu sei una dea...stanotte i capelli ti coprivano i seni ed eri placidamente addormentata sulla schiena eri qualcosa di divino” sorrise baciandole quelle labbra.
"Uhm tutti questi complimenti potrei abituarmi sai?" Sorrise sulle labbra dell’altra.
“Adesso io mi alzerò e andrò a fare una doccia...mi aspetto che mia moglie voglia insaponarmi la schiena” sorrise abbandonando il loro groviglio e sensualmente si alzò, dandole le spalle e ancheggiando verso l’altra stanza.
"Adesso diamo anche gli ordini eh?" Si leccò le labbra mentre la guardava per poi ridere "Dee Kara dove troverai tutta quella resistenza"
Kara non rispose e sparì oltre la porta del bagno.
Lena sbuffò guardando il soffitto. Si alzò lentamente e si stiracchiò "Non sono una dea sti cavoli. Non mi sentivo le gambe" Lena andò verso il bagno "È meglio che tu sia già sotto la doccia"

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Capitolo 19
*** 19 ***


19
 
I Caraibi hanno un’infinità di spiagge, ma Lena per prima aveva scelto Bahia de Las Aguilas. Decidere di stare in un unico posto era stata una scelta obbligata per farle rilassare. Alla fine, avevano sempre viaggiato, e quindi il mare e stare a contatto con la natura avrebbe fatto solo che bene.
 
Kara era seduta su un’altalena, nel bel mezzo della spiaggia, agganciata a due possenti alberi e si dondolava, Lena era placidamente distesa su una sdraio "Vieni qui, è divertente. Almeno dammi un bacio" sorrise guardandola.
Lena ringraziava le Dee che Sam avesse trovato questa spiaggia privata, non ce l’avrebbe proprio fatta a stare in mezzo ad altra gente. Sorrise alla moglie mentre si teneva ben all’ombra di un albero "Ma dovrei alzarmi... dici che ne vale la pena?" Rise.
“Sei antipatica” le fece la linguaccia come quando giocava con Alura.
"Oooh non possiamo permetterci una principessa che fa le linguacce" sorrise si alzò lentamente avvicinandosi.
Kara rallentò per poi fermarsi “Lo so che avete fatto le matte a buttarvi dallo scalone” le puntò un dito contro.
"Oh abbiamo fatto di peggio" rise per darle un bacio a fior di labbra.
“Siediti” sorrise “Non lo voglio sapere...” la guardò intensamente.
Rise "No, non vuoi" per poi sedersi attentamente.
“Tieniti” ed iniziò a dondolare “Non mi dire che hai paura di un’altalena”
“No è che è strano starci così " sorrise "Spero regga"
“Non vuoi essere un po’ bambina con me?” Sorrise iniziando a dondolare “E poi sei un peso piuma amore”
Rise "Forse dovrei farne mettere una nei giardini"
“Perché no!” Sorrise “Dai dammelo un bacio” sorrise.
Le mise le mani intorno al collo e la baciò seriamente, tanto da farle arricciare le dita dei piedi.
Kara impossibilitata a tenerla a sé si impegnò a baciarla con passione.
Lena giocò un po’ con le labbra dell’altra allontanandosi e avvicinandosi, mentre l’altra non poteva far altro che tentare di seguirla.
“Ti diverti si?” Ridacchiò.
"Molto? Me ne fai una colpa?" Sorrise.
“No piccola anzi, sono felice di vederti così rilassa... amoreeee, piano” ridacchiò.
"Paura?"
“Con te mai” sorrise guardandola intensamente.
Lena le sorrise accarezzandola. Probabilmente si mosse nel modo sbagliato perché l’altalena si ribaltò.
“Oh Rao” Kara portò subito le mani a proteggere la testa di Lena e fermò l’altalena con un piede. La schiena nella sabbia e Lena spalmata su di lei “Tutto bene amore?”
Lena iniziò a ridere tenendosi la pancia "S..s..si"
Kara sorrise “Meno male” iniziò a ridere anche lei.
Lena ridendo da una pacca giocosa all’altra.
“È bello sentirti ridere” le accarezzò il viso.
"Anche tu... la tua risata è calda e piena... a volte mi scordo com'è una vera risata..."
“Beh la tua è soave”
"Addirittura " rise. Si alzò lentamente sorridendo "Vediamo... se riesci a prendermi sta notte puoi farmi quella cosa che hai detto ieri..." e iniziò a correre via ridendo.
“E poi...ma dove corri” Kara le dette del vantaggio e poi la raggiunse “Voglio sentirlo da te…”
Lena sentendola vicina deviò verso l’acqua e per rallentarla la schizzò.
“Ma…” Kara rise “Che monella” ridacchiò guardandola e correndo in acqua per afferrarla.
Lena la schizzò ancora ridendo ed inzuppando la maglietta.
“Vieni qui” Kara rise a pieni polmoni, si stava divertendo davvero con poco.
"No" rise ancora. Si stava divertendo troppo.
Kara iniziò a schizzarla ridendo “Finisce male eh” la guardò era così sexy e bella in quel momento.
"Dici?" Rise.
“Si potrei essere un polpo e attaccarmi con i tentacoli a te e non lasciarti più” sorrise guardandola.
"Per fare questo dovresti prendermi e ancora non l’hai fatto" rise riiniziando a correre. Non ricordava quando si era sentita così spensierata.
“Okay...” la vide schizzare lontano “Guarda te...ho giocato a football...sai?” Iniziò a correre.
"Preferisco il rugby" rise.
“Uguale ti agguanto subito” sorrise e scattò su di lei.
Lena sentì le braccia di Kara avvolgerla.
“Ti ho presa” e si buttò in acqua con lei.
Lena si tirò su  "Bene credo che tu abbia vinto e quindi avrai il tuo premio" rise.
“Vieni qui” sorrise maliziosa Kara.
Alzò gli occhi al cielo e la baciò lentamente, la punta della lingua che chiedeva di entrare.
Kara rabbrividì e schiuse le labbra per accoglierla.
Lena si staccò sorridendo "Allora stasera cos'era che volevi fare?" chiese con sorrisetto subdolo.
“Non so chiuderti in camera?”
"Si... poi avevi detto un’altra cosa che non ricordo..."
“Che ti avrei legato una cravatta sugli occhi?”
"Solo?" rise "Non devo prendere il ghiaccio e cos'era quell'altra cosa?"
“Panna spray?”
“Mhm mi sembra di si" rise alla faccia di Kara. La notte poteva essere così sexy e appassionata, ma al giorno fuori dalla loro camera da letto a volte era così timida.
“Livewire e Reign ci detesteranno...” Kara ridacchiò e ghermì le sue cosce “Ti amo tanto”
"Sono in un bungalow a un kilometro di distanza tesoro... quanto hai intenzione di farmi urlare?"
“Oh se la metti così”
Lena ridacchiò.
“Riusciamo ad uscire a cena, stavolta?” Ridacchiò baciandole il collo.
"Non lo so, dipende da te. Sei stata tu ieri sera che mi hai ributtata sul letto" rise accarezzandole le braccia.
“Tu non volevi sentire ragioni a vestirti”
"Ceeerto... non eri tu e le tue mani appiccicose vero?"
“Il polpo stava già uscendo” rise stringendola sensualmente “Avrei una voglia matta di prenderti sul bagnasciuga”
"E perché non lo stai ancora facendo?" sollevò un sopracciglio.
Kara camminò verso la riva, e ci stese Lena. Aveva quel vestitino minuscolo tutto incollato addosso. Si inginocchiò levandosi la maglia bagnata.
Lena si morse il labbro e sorrise "Vieni qui…"
 
 
Lena aveva lasciato Kara sulla veranda a godersi l'aria fresca mentre lei era andata dentro a cambiarsi. Si mise dei collant neri fino a metà coscia che facevano pendant con il completo intimo di pizzo nero. Sopra si mise una sottoveste bianca. Si riapplicò il rossetto. Era bellissimo ammirare il mare per così tanto tempo indisturbata e con la donna che amava al suo fianco. L’aveva sentita spostarsi e aveva socchiuso gli occhi.
Lena riapparve dietro Kara e si piegò sussurrandole all’orecchio "Tesoro..."
“Ehi” Kara, si mise seduta “Non stavo dormendo”
"Spero per te di no..." le morse il lobo.
Kara sorrise attanagliando la sdraio su un lato.
Lena fece il giro e le si sedette in grembo.
“Oh wow moglie” Kara boccheggiò “Oh Rao” la bionda accarezzandole quelle gambe la guardò.
"Piace amore?" si morse il labbro mentre si portava i capelli su una spalla.
“Si sei...così sexy...” la sottoveste lasciava poco all’immaginazione, non copriva completamente il suo intimo nero, Rao che cosa era.
"Pensavo fosse troppo..." le sorrise quasi timida.
“Troppo no” sorrise accarezzandole il mento e poi la collana “Quante volte ho sognato di rivederti di nuovo nuda solo con quella collana”
"Beh, che cosa stai aspettando cara?" rise appoggiandole le mani sulle spalle "O vuoi uno spettacolo privato?"
“Sarebbe molto gradito...non so dove mettere le mani” si morse il labbro -Rao aiutami-
"Bene" si alzò lentamente "Da dove vuoi che inizi..."
Le mani che giocavano con la collana.
“Sotto veste” sorrise guardandola attentamente.
Lentamente fece scorrere le mani sopra l’indumento e su per le curve del suo corpo per poi afferrarne i bordi e tirarla su lentamente mentre muoveva il bacino. Una volta tirata su la lanciò a Kara con un sorrisetto.
Kara la prese al volo, annusandone il profumo “Lo adoro” guardò quel sedere muoversi a ritmo di una melodia che certamente Lena aveva in mente.
"Ora tesoro?" la voce bassa e roca.
“Reggiseno” Kara strinse tra loro le cosce, iniziava a sentirne il piacere.
Abbassò lentamente una spallina poi l'altra. Con l'indice di entrambe le mani tracciò il contorno dei seni mentre guardava intensamente l'altra, poi una mano andò dietro a slacciarlo, l’altra lo prese e lo fece dondolare "Vuoi anche questo?"
Kara si morse il labbro guardandola negli occhi verdi.
Lena glielo lanciò, per poi avvicinarsi di nuovo e metterle una mano sotto il mento "E ora?"
“Gli...slip...” sussurrò.
"Sicura?" sussurrò a pochi millimetri dalle labbra dell'altra.
“Si” sentì il suo respiro così vicino.
Si allontanò di poco e giocò con l'elastico degli slip. Fece scendere una mano a toccarsi da sopra la stoffa emise un piccolo gemito, poi si girò e si piegò lentamente mentre faceva scendere gli slip e dava a Kara una visione del suo sedere. Prese gli slip e si voltò "Non so se darteli questi..." sorrise.
Kara sbarrò gli occhi a quel gemito -Oh Rao- “Peccato...” Kara la guardò intensamente-Oh se vieni qui-
Vide lo sguardo negli occhi della moglie e si allontanò un altro po’ "Devo togliere altro o queste le lascio?" passando le mani sopra i collant.
Kara boccheggiò aveva una grandiosa vista delle grazie di sua moglie “Vieni qui solamente” indicò le sue cosce.
La prese larga e gattonò sopra di lei sedendosi lentamente.
Kara amava quella donna, la ammirava in ogni sfaccettatura “La mia tigre” sussurrò guardandola.
"La tua" sorrise mentre lentamente si portava le mani sul seno "Hai detto che volevi uno spettacolo tesoro…"
Kara mandò giù la saliva “Si...è così” seguiva quelle mani, il suo anello brillava oltre al sorriso di Lena ed era un bel vedere.
- Oh avrebbe fatto impazzire sua moglie stasera - Lentamente si accarezzò il seno proprio come faceva Kara e portò l'indice a stuzzicare l’aureola mentre guardava negli occhi la moglie.
-Oh Rao, grazie per questo spettacolo- sorrise guardandola intensamente “Sei così sexy amore”
"Tutto per te" si morse il labbro mentre una mano lasciava il petto andava verso il ventre.
Kara seguì quella mano con molta attenzione
Lena si mise a giocare con i corti peli neri sopra il suo tumulo.
Kara la guardava, mordendosi il labbro, voleva toccarla ma non lo fece,
Le dita di Lena scesero sempre più giù fino a giocare col suo clitoride, buttò la testa all’indietro mentre le dita lasciavano il posto dirigendosi verso la sua entrata.
“Oh amore” sorrise.
Gemette iniziando a muovere il polso mentre la mano continuava a giocare coi suoi seni. Riabbassò la testa e la guardò negli occhi "Come si sentirebbero le tue dita ora? Più larghe… più bagnate?"
“Oh Lee...sarebbero sicuramente molto bagnate...” impercettibile le sfiorò un ginocchio.
Lena le sorrise togliendo la mano e succhiando lentamente le dita "Vuoi finire tu... o no?"
“Oh si amore mio” Kara scattò verso di lei, mettendole una mano alla nuca e lasciandola adagiarsi mentre la portava in un bacio bagnato che sapeva di lei.
Le portò le braccia intorno a collo e sorrise nel bacio.
Kara portò la mano dov’era poco prima quella di Lena e piagnucolò a quel calore “Così calda amore” ed entrò senza difficoltà.
Gemette sgroppando i fianchi verso l’altra aggrappandosi alle spalle.
“Guardami amore” sorrise accarezzandole la schiena mentre l’altra mano le dava piacere.
Lena la guardò negli occhi muovendo il bacino contro quelle mani.
“Dimmi cosa desideri” ghermì il suo sedere con una mano.
"Fammi venire" si morse il labbro.
La bionda la guardò e la portò in oversize. Poggiò le labbra sul suo collo.
Le piantò le unghie nella carne gemendo e buttando la testa all’indietro.
“Così amore” sorrise tenendola ancora per aumentare il piacere.
Lena si calmò lentamente "Karâ"
“Piccola” Kara appoggiò la testa sul suo seno, perdendosi nel battito del suo cuore.
Le passò le mani tra i capelli "Ti amo"
Kara non disse nulla, si stava lasciando cullare dal corpo dell'altra.
"Piaciuto lo spettacolo?" Sorrise infilando il volto nel collo.
“È stato il più bello della mia vita" sorrise sollevando il viso verso il suo.
"Lo speravo” mentre le accarezzava le spalle.
"Tu sei la cosa più bella della mia vita" sorrise sporgendosi a baciarla.
La baciò "E tu della mia ... mi porti dentro?"
“Certo maestà” Kara scattò in piedi e la prese tra le sue braccia stile sposa.
"Kara... ti adoro... non saprei come fare senza di te"
“Dai non dire così” ridacchiò mentre entravano in casa.
"Perché la metto in imbarazzo moglie?" Sorrise.
“Ehm no” sorrise guardandola mentre la portava in camera da letto.
"Sicura?" Sorrise mentre si sentiva posare sul letto.
Kara sorrise accarezzandole le cosce, mentre allontanandosi si sfilava la maglietta mostrandosi senza reggiseno e poi tolse i suoi boxer. Si portò tra le cosce di sua moglie portandola in un bacio bisognoso. Con colpi di lingua ben assestati “Non sarò mai stanca di te...Lena”
Lena rispose al bacio mentre infilava una mano tra i loro bacini "Anche io"
Kara sussultò nel bacio “Ti amo...”
Lena sorrise mentre la guardava dolcemente. La mano che l’accarezzava.
“Così dolce la mia regina” ridacchiò.
La mano si fermò "Preferisci meno dolce?"
“So che vuoi farmi impazzire lo leggo nei tuoi occhi”
"Si?" Sorrise "Allora sulla schiena cara"
“Okay” Kara si ritrasse e si stese come chiedeva la sua regina.
Sorrise prendendo dal comodino una sciarpa nera "Va bene se ti bendo amor"
“Fa pure”
Le coprì gli occhi. Poi prese un cubetto di ghiaccio da una ciotola lì vicino e iniziò a passarglielo sul collo.
“Oh Rao” sorrise Kara
Lena lo fece scorrere fino al seno mentre si piegava verso il collo in modo che il suo respiro si infrangersi contro la pelle fredda.
Kara non poteva vedere ma sentiva il corpo dell’altra, il suo tocco fresco e il suo respiro caldo.
"Sei così dura e morbida amore"
“Ah...Uhm..,si?”
"Mhmm" il ghiaccio oramai sciolto venne sostituito da uno nuovo "Così muscolosa, eppure con tutte queste deliziose curve..." la bocca aveva trovato ancora sul petto mentre il ghiaccio sul ventre.
“Mi alleno apposta” Kara socchiuse gli occhi e inarcò la schiena, e Lena non l’aveva ancora toccata.
La bocca scese. Il ghiaccio trovò il suo cumulo ma virò verso la sua coscia destra, la lingua che tracciava gli addominali "Ti assicuro che non me ne lamenterò mai"
“Molto bene...aww oh Rao”
Lena sorrise, soffiò leggermente sulla sua intimità per poi andare di nuovo dietro ad un nuovo cubetto di ghiaccio sulla sua coscia destra, mordendo qua e là.
Kara sospirò stringendo le lenzuola tra le dita e leccandosi le labbra e portando un dito tra esse sussultando.
Lena si godette lo spettacolo. Passò alla coscia sinistra risalendo lentamente "Qualcosa che vuoi dirmi?"
“Come?” Kara sollevò il busto per captarne lo sguardo.
Lena sorrise soltanto guardandola mentre il ghiaccio tornava sul suo tumulo.
“Fallo entrare” Kara rabbrividì.
Mise il cubetto tra le labbra per poi avvicinarsi all’intimità dell’altra sfiorandola lentamente
“Oh Leeee...” sorrise accarezzandole le spalle.
Mise il cubetto contro la fessura iniziando a spingerlo, con la lingua, dentro aiutata da quanto l’altra fosse già bagnata.
Kara mugugnò mordicchiandosi le labbra tra loro.
Più il cubetto entrava più la lingua e le labbra si avvicinavano alla carne sensibile.
Kara gemette, e poi sospirò.
Lena prese a succhiare leggermente l’entrata mentre con il naso picchiettava il clitoride.
Kara inarcò la schiena e sorrise “La mia signora Grey” ridacchiò appena troppo eccitata.
"Mi dispiace ma non ho una sala dei giochi " rise contro la sua intimità.
“Il nostro letto lo è ... la nostra casa lo sarà” sospirò.
Lentamente inserì sempre più lingua mentre il ghiaccio si scioglieva, guardandola inarcarsi e gemere.
Kara cercò una mano di Lena, le lenzuola non erano più abbastanza. Sentiva la sensazione di freschezza dove percepiva più calore.
Le prese la mano e continuò ad entrare in lei. Arricciava la lingua e la muoveva solo per vederla gemere, portarla al limite e poi fermarsi, per poi riprenderla a stuzzicare.
“Lee per favore…” piagnucolò appena.
"Ripeto qualcosa che vuoi dirmi?" sorrise leccando il clitoride.
Entra…” sussultò “Oh Rao” sentì quella lingua appiattirsi sul suo punto nervoso.
"E basta? O vuoi qualcos'altro?"
“Cosa...uhm...propo...ni?” Sentiva il suo respirai su di sé.
"Vuoi che ti faccia venire cara?" un altro colpo di lingua.
“Oh sì amore...” sorrise accarezzandole la mano.
Risalì e la baciò mentre entrava con le dita. Iniziando un ritmo profondo e veloce, accompagnato da spinte con il suo bacino.
Kara portò le braccia intorno al corpo dell’altra e la strinse a sé, gemente con la testa sul cuscino.
"Vieni per me amore" le sussurrò sulle labbra.
“Oh...” ansimò lasciandosi andare.
Lena uscì lentamente da lei e la tenne stretta mentre si spostava di lato e le accarezzava i capelli.
Kara le si spalmò addosso “Volevi devastarmi eh...beh ci sei riuscita” sorrise accarezzandole il seno.
"Beh non mi pare che tu ti stia lamentando" sorrise.
“Per niente...sai potremmo uscire in barca stanotte...guardiamo le stelle e domani l’alba” era sudata accaldata e appagata, ed era felice.
"Mi piace l'idea" le dette un altro bacio.
“Adesso però voglio solo sentirti così nuda a contatto con il mio corpo”
"Sempre le proposte più interessanti amore"
 
 
Kara si stava sistemando i polsini, mentre attendeva sua moglie sul pontile del loro yacht. Aveva rimesso quella mise, con qualche modifica.
Lena arrivò e alzò le sopracciglia verso la moglie "Vuoi uccidermi vero?"
“Beh ci ho provato qualche tempo fa” ridacchiò guardandola magnifica come sempre “La cena è pronta” sorrise allungando una mano verso di lei.
Prese la mano e le sorrise "Che galante"
“Sempre maestà” sorrise.
Lasciò le scarpe da una parte e seguì la moglie.
Kara le baciò la mano portandola vicino al tavolo scostandole la sedia. E poi si sedette lei “Via la cloche” sorrise.
Lena guardò Kara e lo sollevò.
"Ostriche amore?" sogghignò "Non ti basta già il tempo che passiamo l'una nell'altra"
“Uhm come?” -Oh Rao, dimmi che non è come ho capito io- “Avevano un aspetto così appetitoso tesoro!” Sorrise.
"Si.. ma sono anche ... molto mooolto afrodisiache" le sorrise.
“Anche il risotto agli asparagi dunque?” Chiese fingendo non lo sapesse. Erano in viaggio di nozze se non ne approfittavano adesso.
"Mhmm... qualcosa mi dice che stai progettando qualcosa... e non credo di esserne preoccupata" ridacchiò.
“Non ti metterei in pericolo mia regina” disse prendendo il calice di vino bianco e guardandola “Potrei promettere che guarderemo le stelle...ma chi può dirlo”
"Come se non ti conoscessi" rise assaggiando il vino "Stai migliorando parecchio con gli abbinamenti"
“Sto imparando dalla migliore” la guardò prendendo tra le labbra il calice e sorseggiando.
Sorrise e alzò gli occhi per guardare il cielo "Le ho viste solo poche volte così bene" sorrise.
“Si? Beh qui la natura è incontaminata e sono belle visibili. Anche se la più bella è già accanto a me” sorrise accarezzandole la mano libera.
"Il vino, le ostriche, il riso agli asparagi e ora i complimenti... se non lo avessi già fatto direi che vuoi chiedermi di sposarmi" le sorrise appoggiando la testa alla spalla.
“Ti amo, e ti chiederei ogni momento di sposarmi...” sorrise “Sei bellissima amore” aveva un abito che lasciava poco all’immaginazione, il suo decolté era da capo giro ma spesso e volentieri riusciva a concentrarsi sul suo viso.
La guardò "Cosa ho fatto per meritarti amore?" Sua moglie era una donna bellissima, ma lei aveva la fortuna di conoscere oltre quella facciata, sapeva che era ancora più bella.
“Sai che questa è la mia battuta” sorrise prendendo in ostrica.
"Sono sicura che sia la battuta di entrambe... e vacci piano lì tigre potresti strozzarti" sorrise per poi prenderne una anche lei.
“Come sei oggi...” ridacchiò.
"Come?" rise.
“Uhm aspetta che ci penso” disse mangiando tranquillamente.
“Non vado da nessuna parte" sorrise allungando le gambe verso uno dei sedili.
“Come mai niente scarpe?”
"Passo tutta la mia vita sui tacchi... al diavolo che ci passerò anche la mia luna di miele" sorrise "Li levo appena posso"
“Posso sempre farti un massaggio per alleviare il dolore” disse mettendosi in piedi e le andò incontro “Vado a prendere il risotto...non scappare con le sirene” si chinò su di lei dandole un dolce bacio.
"Coraggioso da parte tua presumere che io abbia la benché minima voglia di alzarmi da qui" le sorrise.
Kara sfilò via e tornò in cucina a recuperare i piatti tenuti in caldo "Ecco Maestà" mise la pietanza in tavola e si risedette.
"Anche il servizio " sorrise dandole un bacio appassionato.
Kara poggiò una mano sulle sue spalle “Mangia che si fredda”
"Si capo" rise.
“Monella ecco come sei oggi” sorrise.
"Di solito non ti dispiace" prese una forchettata "Dee è buonissimo"
“Si?” Assaggiò anche lei.
"L’hai fatto tu?"
“Si con le mie manine” sorrise.
"Allora devo pensare ad una ricompensa" sorrise.
“Uhm e quale sarebbe?”
"Oh ci penserò" sorrise accarezzandole la gamba per poi tornare a guardare le stelle.
“Posso vedere le stelle riflesse nei tuoi occhi” sorrise Kara dandole un bacio sulla guancia.
"Ti adoro lo sai?"
“Uhm si l’ho sentito dire”
Lena rise. Finito il piatto riprese il vino e si appoggiò all’altra. Era così rilassante.
Kara le avvolse un braccio in vita e sorrise dolcemente “Si sta bene qui vero?”
"Si. Non voglio ripartire voglio stare tutti i giorni sdraiata pigramente con te"
“Presto o tardi dovremo tornare e allora starai attaccata a me nel nostro letto” sorrise sollevandole il mento “E quando ti stresserai troppo staccheremo la spina e verremo qui...che ne dici?”
"Potremmo anche andare a National City... questo posto lasciamolo per i casi gravi, che dici?" Le sorrise.
“E prendere finalmente le chiavi di quella casa che ti piaceva tanto?”
"Beh... si... in realtà era il mio regalo di matrimonio..." sorrise.
“Ma te l’ho soffiato...” ridacchiò.
"Già... in compenso ho comprato quest’isola. Non guardarmi così ho usato le liquidazioni alcune mie società offshore. Ed è a nome tuo" sorrise.
“Lena” la guardò accarezzandole il viso “Rao, se ti amo”
"Mhm si mi sembra di avertelo sentito dire qualche volta" la guardò dolcemente.
La bionda si sporse a darle un dolce bacio “Devo dirtelo mi sto sforzando di non strapparti questo vestito di dosso” sussurrò sulle sue labbra.
"Le ostriche iniziano a fare effetto" rise "Mi stupisco che sia ancora intero... ma puoi strapparmelo ad una sola condizione..."
La moglie ridacchiò “Sono tutta orecchi”
"Quella giacca deve sparire" sogghignò.
“Aggressiva” sorrise “Vuoi fare tu?”
"No" sorrise "Stasera lascio fare tutto a te"
“Uhm” si alzò e iniziò ad aprire i bottoni della giacca gilet
Lena si portò il calice di vino alle labbra e la osservo sorridendo.
Li sbottonò uno per volta guardandola. E poi aprì il gilet mostrandosi a seno nudo “Ora?”
"Puoi venire qui" si leccò le labbra.
“Okay” sorrise avvicinandosi a lei.
Appoggiò il calice e la guardò sorridendo mentre avanzava.
Si sedette di nuovo al suo fianco e la guardò.
"Volevi strapparmi questo di dosso o sbaglio?" Sorrise.
“Sarebbe peccato se abbassassi la cerniera? Mi piacerebbe vedertelo indossare ancora” si chinò a baciarle il collo color ebano.
"Te l’ho detto. Stasera lascio fare tutto a te" allungò il collo lasciandole più spazio.
Kara portò le dita sulla cerniera “Tirati su!” Sorrise baciandole il petto scoperto “Rao il tuo profumo”
Fece come detto.
Man mano che il vestito veniva giù Kara baciava e succhiava alcuni punti del corpo nudo di Lena.
Lena si resse al tavolo sentendo le labbra dell’altra. La moglie la spinse verso un angolino pieno di cuscini e l’adagiò “Prometto che ti farò vedere le stelle”
L’altra poteva soltanto sorridere ai modi di fare della bionda.
 
 
Kara aveva abbandonato il letto dove lei e Lena si erano rotolare per tutta la notte. Aveva messo la vestaglia ed era andata a preparare la colazione, mise tutto in caldo e andò sul pontile. Essendo la loro isola privata, lasciò cadere la vestaglia e si stese a prendere il sole al naturale, sdraiandosi sullo stomaco, chiuse gli occhi e si rilassò.
Lena si svegliò emettendo un rumore scontento non trovando la moglie. Si girò e si stiracchiò, emettendo suoni felici ancora piacevolmente dolorante dalla notte prima. Si alzò lentamente mettendosi una vestaglia e uscì sul pontile rimanendo a bocca aperta.
Kara sentendo il passo a piedi scalzi della moglie, sollevò il viso “Buongiorno” sorrise facendo la finta tonta.
"Ah" rispose Lena continuando a fissarla "N...Non sapevo che ci fossero sirene in questo punto..."
“Oh beh adesso lo sai” si poggiò sui gomiti guardandola intensamente.
"Amore... non guardarmi così sono ancora dolorante da ieri notte " le sorrise.
“Ti volevo solo chiedere di venirti a stendere qui con me o su di me...non ho alluso al nostro solito buongiorno” disse leccandosi le labbra.
"Come se non ti conoscessi " rise raggiungendola.
“Uhm la mia sirenetta” sorrise guardandola dolcemente mentre le veniva incontro.
Si rivelò anche lei nuda e le sorrise stendendosi vicina.
“Ciao” sorrise accarezzandole una spalla, dove era evidente un segno di denti.
"Ciao. Hai dormito un po’?" Si appoggiò a lei.
"Uhm non so" sorrise baciandole la fronte.
“Non sai?" Sorrise.
“E che con una creatura come te al mio fianco a volte mi fermo a guardarti”
"Adulatrice" la baciò, sentì lo stomaco dell’altra, brontolare "Stai lì che prendo la colazione" rise.
“Va bene” le sfiorò la pelle pian piano che andava via. Ammirare quel corpo? Lo avrebbe fatto per sempre.
"Giù le mani tigre" rise. Prese il vassoio e lo portò vicino all’altra risedendosi.
“Il tuo corpo è una calamita” sorrise guardandola e si mise a pancia in su, per nulla impacciata.
"Perché il tuo no?" Sorrise leccandosi le labbra per poi passarle una ciotola di frutta fresca.
“Grazie” sorrise prendendo una fragola e portandosela alle labbra “mhmm” la saporò lentamente.
Lena chiuse gli occhi facendo respiri calmanti - Sei ancora dolorante. Non puoi sempre saltare addosso a tua moglie -
Kara si godette quel fare della moglie “Oh accidenti che sbadata” mordendo un’altra fragola si era sbrodolata e il succo stava scendendo dal mento sul suo seno.
Lena la guardò e si morse le labbra. Per poi alzarsi e buttarsi in acqua.
Kara scoppiò a ridere e poco dopo si affacciò alla balaustra “Com’è l’acqua?” Sorrise beffarda.
"Perché non vieni a sentire?"
“Volentieri” sorrise e con un balzo fu in acqua “Che goduria”
Velocemente Lena le si mise sulla schiena "Presa" rise.
“Che scema” rise portandole le mani a tenerla.
Le baciò il retro del collo "Ti sei svegliata di tentazione stamattina"
“Io? No?” Sorrise.
Rise. Si erano ancorate vicino ad una secca, perciò, l’acqua era abbastanza bassa.
Scese dalle spalle dell’altra e la fece girare per baciarla lentamente, portandole la mano ad accarezzarle il mento.
“Amore” sorrise accarezzandole la schiena.
"Adesso prendiamo il sole e mi metti la crema senza fare scherzi. Poi quando i miei muscoli si saranno ripresi ti ucciderò di orgasmi va bene?"
“Uhm un programma niente male” sorrise e andò a recuperare la crema solare e con molta nonchalance iniziò a applicarla sul suo seno, facendo finta fosse solo la sua schiena.
A Lena iniziò a tremate l’occhio sinistro. Lei aveva pazienza ... lei era la fottuta regina di uno stato. Una campionessa di scacchi e un valido comandate... lei sapeva aspettare...
“Non sia mai che ti dovessi scottare” disse impastando le mani sul seno “Deve esse spalmata omogeneamente”
Lena prese dei respiri profondi e la guardò molto molto male "Sai..." con voce bassa "Oggi non ti stai comportando da brava ragazza ..."
“Sto solo evitando che tu ti scotti” disse alzandosi e mettendosi dietro di lei per scostare i suoi lunghi capelli sul davanti e applicare la crema sulle spalle e sulla schiena lentamente. Kara vedeva il modo di trattenersi di Lena, ma anche lei faceva abbastanza fatica.
Lena si alzò di scatto girandosi. Le prese il mento e la guardò negli occhi "Ora tu ti stendi su quella sdraio e mi aspetti... o sarà peggio per te " le ringhiò a fior di labbra.
“Uhm okay” Kara si eccitò alla cosa, oh sì e ancheggiò verso la sdraio. Sorridendo si stese e aspettò.
Lena prese dalla borsa da viaggio la scatolina con un vibratore e la bottiglietta di lubrificante e tornò dalla bionda, soggiornando.
“Uhm allora?” Kara era con le mani dietro la nuca.
Si chinò per baciarla poi la guardò seriamente "Ti ricordi, quando chiedo il colore? Rosso per fermarmi. Giallo per farmi rallentare e verde per andare avanti. Ok?"
“Sii” sorrise guardandola.
"Perfetto" le dette un altro bacio "Ora girati e sulle ginocchia. Veloce"
 
***
 
Era una serata come tutte le altre a National City, gli amici di Lena e Kara erano tutti in un locale dove si faceva karaoke o comunque dove si cantava per divertimento. Kara aveva raggiunto gli altri già accomodati a largo tavolo. Sorrise baciando sua moglie sulle labbra e le si sedette accanto.
Alex aveva lasciato la piccola Alura con la babysitter. Hank era accanto a Eliza. Poi c’erano Reign, Mick, Sam e Lucy. Quando sentirono il rumore di un microfono furono convinti fosse un qualsiasi cantante improvvisato che aveva preso il coraggio di salire sul palco ed invece...
“Oh Rao” esclamò Alex.
“Uhm adesso capisco perché tua zia ci ha chiesto di andare a prendere Alura dopo cena” sussurrò Lena all’orecchio di Kara.
Kara guardò la zia con le sopracciglia alzate.
Astra con un vestitino nero era salita sul palco sorridendo verso di loro, o meglio guardando Alex. Si schiarì la voce. La musica partì e lei iniziò a cantare bassa e lenta “Go slow”.
Alex strinse una mano di Lena e la guardò “Ma l’hai vista? Cioè dico ti sembra normale?”
"Che cosa mi sembra normale Alex?" Sorrise la corvina.
“Che...cioè... è mezza nuda e io...”
“Sei gelosa...” ridacchiò Kara.
"Ti dirò la stessa cosa che dico a Kara: rilassati e goditi lo spettacolo. Tanto tornerà a casa con te stanotte" le sorrise.
Astra vedendo la moglie diventare rossa, si passò una mano tra i capelli spettinandoli un po’
“Uhm si okay” -Questa ma la paghi generale, oh se me la paghi…-
“Sono certa che sta escogitando un modo per tormentarla” sussurrò Kara all’orecchio di Lena. “Lee, sai che sono sensibile...” sorrise accarezzandole quella mano.
"Beh, non sarebbe interessante fare questo gioco sennò" Le sorrise la moglie, accarezzandole la coscia.
 
Astra poteva vedere dal palco il luccichio degli occhi della moglie, decise di giocare un altro po’. Si mosse sensualmente a ritmo della musica. Durante la pausa della strofa bevve un bicchiere di whisky e si leccò le labbra, facendo l’occhiolino alla rossa.
Alex accavallò le gambe guardandola -Certo ci andrò estremamente piano con te-
La canzone finì e tutti si alzarono applaudendo. Astra sorrise e scese da palco verso il loro tavolo.
"Lo so tesoro. Tua zia è in tanti guai" sorrise Lena.
“Si lo è” sorrise.
“Io e te facciamo i conti dopo Inze” Alex la guardò intensamente.
Le diede un piccolo bacio "Dici tesoro? Non ti è piaciuta la canzone?" Finta innocente.
“Oh ti assicuro che la canzone mi è molto piaciuta” si porse al suo orecchio “E ti farò ogni singola cosa che hai cantato” disse con voce calda e bassa.
"Oh ne sarei molto delusa se non lo facessi"
"Amore, direi che domani mattina Alura la riportiamo dopo pranzo" rise Lena.
“Per adesso sediamoci, generale” disse mordicchiandole il lobo.
Astra sorrise guardandola, le piaceva infinitamente stuzzicare sua moglie. Le appoggiò la mano sulla coscia e le baciò guancia "Buon anniversario...Alexandra"
Alex sorrise e boccheggiò -Rao se solo non fossimo in un luogo pubblico-
“No pensi che sia meglio andare a prendere la piccola?” Sorrise Kara, adorava tanto quando Lena e Alura stavano insieme, era una gioia infinita.
"Lo credo anche io" disse alzandosi "Ci vediamo domani a pranzo... chiameremo prima di passare" sorrise.
Gli altri al tavolo ridacchiarono sommessamente e continuarono poi a parlare, mentre Lena e Kara si dirigevano alla macchina.
Astra rise e guardò la moglie "Andiamo a casa?"
“Da tempo alle piccioncine di andare a prelevare la patatina” sorrise Alex passando l’indice sul bordo del bicchiere.
Hank e Eliza che si erano allontanati verso il bar ridevano dietro ai loro bicchieri.
Astra guardò Alex "Beh, la moto è lontana potremmo iniziare ad andare visto che tua madre e il mio migliore amico stanno ridendo di noi" sorrise.
“Uhm a volte vorrei cioncargli le mani” disse guardandola “Come? Hai intenzione di salire... in moto così...cioè ehm”
"Come ci sono arrivata, ma tu eri troppo preoccupata perché Alura stesse bene con la babysitter per notarlo" le accarezzò il volto. Adorava quanto Alex si preoccupava per la loro piccola, ma a volte era un po’ troppo "E ho la giacca lunga " sorrise.
“La giacca..lunga...okay...meglio così non prenderai freddo”
"Si, sono sicura che stavi proprio pensando ad io che prendo freddo" sorrise.
“Scusa...hai...ragione...amore” disse prendendo il suo soprabito e glielo lasciò indossare.
Astra rise "Ti amo quando fai così" sorrise.
“Solo quando faccio così?” le diede un insolente palpatina.
Astra rise "Lo sai cosa intendo" accarezzandole il braccio e uscendo.
Salirono in sella alla moto dopo una decina di minuti di passeggiata fatta mano nella mano.
Astra si strinse all’altra "Portami a casa" le sussurrò prima che si mettesse il casco.
“Lo faccio immediatamente” sorrise Alex.
Quando arrivarono al palazzo Astra salutò il portiere e presero l’ascensore "Vieni su con me o preferisci le scale?"
Alex la spinse nell’ascensore con delicatezza per non insospettire il portiere. Quando le porte si chiusero...
Astra si trovò attaccata alla parete e si morse il labbro guardando l’altra "Alex..."
“Si Astra?” La guardò.
"Potrebbe entrare qualcuno" le sorrise.
“Non ho intenzione di fare nulla” sussultò sulle sue labbra e si allontanò.
"Che peccato" le sorrise subdola.
“Non tirare la corda generale...” incrociò le braccia.
"Ma io non ho fatto nulla dottoressa" sorrise.
Astra si apri la giacca e si appoggiò alla parete sorridendo.
“Caldo...tesoro?” disse sbottonandosi la camicetta nei primi tre bottoni.
"Molto..." finalmente Alex iniziava a giocare.
“Chissà cosa succederebbe se...per caso l’ascensore dovesse bloccarsi…” la guardò intensamente.
"Non oggi..." la guardò di sottecchi.
“Hai in mente altro?” Superato l’undicesimo piano nessun altro sarebbe potuto entrare e così sbottonò ancora un bottone.
Astra la guardava attentamente "Interessante" disse solo mentre si toglieva la giacca e l’appoggiava su un braccio.
“Trovi” uscì dall’ascensore ormai al piano.
"Già" sorrise.
Entrarono in casa con molta tranquillità, erano solette.
Astra sorrise ed andò al mobile bar "Vuoi qualcosa?"
“Whisky con ghiaccio”
Lo preparò e lo tenne in mano "Solo se vieni qui e mi baci"
“Come siamo esigenti” disse mentre si sfilava la giacca e la poggiava distrattamente sul bracciolo del divano.
"Solo con mia moglie" sorrise "Non so se la conosci. Intelligente, sexy, capelli rossi"
“Oh credo di averla vista” sorrise accarezzandole il mento e premendo le labbra su quelle dell’altra.
Una mano andò sulla nuca mentre la lingua iniziava a giocare con quella dell’altra.
Alex sorrise prima di spingere la lingua nella sua bocca.
"Sai prima, al bar, era una richiesta piuttosto esplicita" sorrise.
“Si? Dimmi...” disse mentre prendeva dalle sue mani il bicchiere “Grazie”
"Non ti è bastata la prima volta? Devo ricantartela?" Le sorrise.
“Uhm privatamente sarebbe molto meglio” possessivamente le prese un fianco sotto una mano.
"Mhmm prepotente" rise per poi alzarsi e mettere su la musica. Fece scivolare il vestito via per rivelare una sottoveste di seta.
 
Go slow, ooh honey
Take it easy on the curves
When love is slow, ooh, honey
What a tonic for my nerves
 
Go slow, ooh honey
We've got such a lot of time
When love is slow, ooh honey
How the mercury does climb
 
I like my lovin' done gently
So, when your kissing lips start
Just a little here
A little there
Sort of à la carte
 
Go slow, ooh honey
Take it easy, like you should
When love is slow, ooh, honey
Then it does you so much good
 
I like my lovin' done gently
So, when your kissing lips start
Just a little here
A little there
Sort of à la carte
 
Go slow, ooh honey
Take it easy, like you should
When love is slow, ooh, honey
Then it does you so much good
 
You make me feel so good
You make me feel so good
 
“Oh Rao” Alex rimase a bocca aperta era senza reggiseno lo poteva vedere distintamente.
"Qualche problema tesoro?" Sorrise.
“Oh certo che no” sorseggiò il whisky ammirandola sedendosi al divano.
Si mise seduta su uno sgabello iniziandosi ad accarezzare le gambe mentre cantava guardando negli occhi l’altra.
-Alex respira- si morse un labbro
Staccò lo sguardo alzandosi e muovendosi lentamente come la canzone.
Alex guardò quelle curve e sospirò.
Astra finì dietro le spalle dell’altra, le sfiorò mentre si chinava verso l’orecchio di Alex "Sai... indosso solo la sottoveste ..." per poi staccarsi e continuare.
“Lo...l’avevo...capito” tirò giù la saliva.
Le fece l'occhiolino e continuò la canzone lasciando cadere la spallina destra.
“Uhm...” -resisti Alex...resisti...lo spettacolo non è finito -
Si avvicinò e le si mise in grembo finendo la canzone sulle labbra dell’altra.
Alex portò automaticamente le mani sulle cosce seminude dell’altra.
Astra sorrise e le leccò le labbra.
"Capito ora?"
“Penso di sì sai?” Ridacchiò iniziando a far salire le mani e la sottoveste.
"Bene" sorrise mentre cadeva anche l'altra spallina "Ops"
Con quel gesto, fece prendere un embolo a Alex, che dovette prendere un respiro profondo, vedendo la bellezza del seno di Astra sotto i suoi occhi.
"Qualche problema Alexandra?" sorrise.
“Hai detto lentamente vero?” Chiese mentre una mano saliva a sfiorarle il seno pieno.
"Molto lentamente cara... Lo sai che adoro quando ti prendi il tuo tempo con me... Quando tracci ogni centimetro della mia pelle..." le mise le mani sotto la maglia.
Alex seguì il movimento di Astra e si lasciò sfilare la camicia. Poi toccò il capezzolo turgido di sua moglie.
Astra separò le labbra lasciando andare un sospiro. Passò le mani sul gancio del reggiseno dell’altra.
Alex si portò le dita tra le labbra e poi le portò molto lentamente tra le cosce dell’altra “Ehm” Slacciò il reggiseno dell'altra per poi gemere alla sensazione delle dita dell'altra.
“Sei così...calda” sorrise sulle sue labbra e si lasciò sfilare il reggiseno. La sollevò per farle sfilare la sottoveste e se la portò cavalcioni.
"Ma i tuoi jeans sono freddi tesoro" le sorrise accarezzandole i capelli.
“Mi dispiace...honey...” aprì la patta e pian piano se li sfilò “Meglio?”
Si sistemò meglio sopra le gambe dell'altra "Decisamente... adoro nostra figlia... ma passa veramente troppo tempo tra le nottate che abbiamo solo per noi in questo modo…" le baciò il collo.
“Oh Astra lo so...dovremmo lasciarla più spesso che le zie no?” Ridacchiò guardandola e appoggiandosi allo schienale portando i polpastrelli ad accarezzare i glutei e poi salirono la.
"O anche a tua madre, visto che le zie hanno una nazione da governare, e noi la sicurezza mondiale" La guardò con le labbra semi dischiuse mentre le accarezzava le spalle.
“Uhm Hank la vizierebbe troppo” sorrise mentre se la premeva addosso “Amo il tuo seno che si scontra con il mio”
Le sorrise soddisfatta per poi piegare la testa all'indietro per la sensazione che l’altra le provocava. Si riprese un attimo "Ti ricordi la nostra prima volta nel mio vecchio attico?" le sorrise.
“Uhm come dimenticare…” sorrise accarezzandole i fianchi in maniera sensuale.
"E tu che eri così insicura... guardati ora" le sorrise prendendo le labbra dell’altra con le sue.
“Oh è cambiato tanto in questi anni” con uno scatto la fece sdraiare sulla schiena e le si sistemò addosso senza pesarle “Sai dovresti togliermi le mutandine” sorrise sul suo collo mentre le lasciava un segno appassionato.
Guardò giù "Con il fiocco tesoro? Volevi proprio stendermi stasera..." sorrise mentre lo slacciava lasciando che l’indumento cadesse.
“Beh è il nostro anniversario Honey...” disse intervallando il tutto con dei baci assestati sul seno sull’addome e sul tumulo e poi viceversa.
Non rispose godendosi quelle labbra lente.
Alex la invitò a guardarla mentre portava le sue cosce sulle proprie spalle, soffiando appena sul bottoncino.
La mano andò ad accarezzarle il viso e poi i capelli mentre si perdeva in quegli occhi
“Andrò molto piano” sorrise prima di baciarle il clitoride, successivamente lo succhiò e poi la lingua scese sulla fessura.
"Rao si " la mano che stringeva le ciocche.
“Così saporita” sorrise leccandola.
Una risata le uscì dal petto a quell’affermazione.
Beh, e poi spinse la lingua ad assaporarla mentre se sue mani impastavano i fianchi dell’altra
La schiena si inarcò e le gambe si strinsero istintivamente, anche se cercava di non stringere troppo.
Alex andò a fondo con la lingua portandola quasi al limite poi si fermò. Risalì la figura di sua moglie lentamente facendo un percorso al contrario e si sistemò con una coscia sulla sua femminilità, voleva portarla alla orgasmo guardandola e baciandola.
Si strinse e sbuffò ad Alex quando la senti staccarsi. Per poi guardala mentre saliva verso di lei e tirarla giù in un bacio lento, la lingua che esplorava la bocca dell’altra alla ricerca del suo stesso sapore.
La rossa sorrise su quelle labbra e mosse la gamba, sentendo quel calore “Sento che sei vicina Honey”
"Fammi venire Alexandra " le sorrise.
Alex spinse a ritmo quella gamba e portò una mano ugualmente tra loro “Vieni amore...vieni”
Inarcò la schiena e si lasciò andare alle cure dell’altra.
“Oh amore mio” beffarda si portò le dita alle labbra assaporandola.
Astra la guardava sorridendo "Sarai la mia morte signora Inze"
“Spero di esserlo dolcemente” disse poggiandosi al suo petto.
"Lo sei lo sei" le accarezzò la schiena e i fianchi.
“Altro che posso fare per te signora Danvers?”
"Oh la lista è lunga, ma ... per ora mi accontenterò di sentirti..." le mani iniziarono ad essere più pesanti nelle loro carezze ed arrivarono ai glutei impastandoli.
“Sentirmi?” La guardò incuriosita.
Si mise seduta con l’altra in grembo "Si sentirti tesoro" sorrise mentre una mano si avventurava sul davanti e la bocca scendeva sul seno.
Alex si mordicchiò il labbro passandole la mano sulla nuca.
"Lo sai che mi piace quando gemi e invochi il mio nome" le succhiò il capezzolo. Due dita si aprirono a forbice e iniziarono a stuzzicare il clitoride.
“Oh Rao” Alex boccheggiò aggrappandosi alla schiena dell’altra.
Sorrise tirando quel bottoncino di carne coi denti. L’altra mano da dietro iniziava a stuzzicare la fessura, sentendola bagnata iniziò a spargere quell’umidità.
“Astra” la sua voce tremò “Uhm” ansimò.
"Esattamente così" passò la lingua piatta sul capezzolo per lenirlo per poi passare all’altro.
Il dito completamente bagnato andò a stuzzicare l’altro buco. Mentre le dita continuavano a tormentare il clitoride.
Alex strinse la nuca di Astra gemendo al movimento di quelle dita.
"Appoggiati meglio a me Alexandra" le sussurrò sulla pelle tormentata e sensibile del seno.
“Come...?” Bisbigliò guardandola in preda al piacere.
"Le tue braccia mettile intorno al mio collo” disse per poi baciarle la valle dei seni. Aspettò che lo facesse. Lentamente iniziò ad entrare nella fessura che aveva stuzzicato tutto quel tempo mentre continuava a lavorare sul clitoride.
Alex lo fece e la sentì “Tesoro mio” sorrise mordendosi un labbro e socchiuse gli occhi.
Alzò di la testa e andò a baciare e succhiare quel labbro martoriato. Le dita lasciarono il clitoride ed andarono nell’intimità calda e bagnata. Adottarono un ritmo lento ma contrario all’altro dito, mentre il pollice trovava di nuovo il bottoncino di nervi.
La rossa gemette e sussultò “Oh Rao...Ast...oh tesoro continua” spalmò le mani sulle spalle allenate di sua moglie. Avrebbe voluto infilarci le unghie ma non lo fece ancora.
"Tutto quello che vuoi" sorrise e tornò ad adorare il seno con le labbra. Mentre le dita diventavano due dietro e tre davanti.
Alex sgroppò il bacino e gemette. Dovette stringere le unghie nella carne o si sarebbe lasciata andare e ancora non voleva.
Sorrise sentendo le punture delle unghie, sua moglie stava impazzendo. Sentiva le pareti dell’altra stringerle le dita. Cambiò e dette ad entrambe le mani lo stesso ritmo. Con le labbra riiniziò a salire verso il collo.
“Oh Astra...” ansimò senza ritegno “Oh...aww...” la guardò sentendo le sue labbra sulla pelle.
Lasciò che i seni sensibili dell’altra sfregassero contro il suo corpo. "Vuoi venire tesoro?" Le soffiò sul collo prima di succhiarlo. Piegò le dita delle mani in modo che si sentissero, c’era solo una sottile parete di muscoli a dividerle.
“Siii” Alex sibilò infilando di nuovo le unghie nella carne.
Aumentò di nuovo il ritmo.
Alex esplose in un gemito basso e prese Astra in un bacio bisognoso, dove la sua lingua danzava con quella di sua moglie.
Aspetto che l’altra cavalcasse l’orgasmo nella sua interezza per poi uscire lentamente da lei sorridendole.
“Mi vuoi fare fuori, ammettilo...già...non mi sopporti più”
Astra rise mentre si alzava con l’altra ancora addosso ed andava verso la loro camera "Al contrario mia cara. Ogni volta ti voglio sempre di più... ho solo giocato bene le mie carte" sorrise guardandola negli occhi.
“Oh amore” la strinse in un dolce abbraccio “Buon anniversario a noi”
"Buon anniversario " sorrise.
 
***
 
~National City, Luthor-Zo-rel’s house~
 
L’allegra famiglia era riunita a casa di Lena e Kara. C’era Alura che seduta guardava la mamma Astra e sorrideva impastandole la faccia con dei colori tattili. La donna rideva sentendo quelle manine sul suo viso. Alex l’avrebbe uccisa ma andava bene così.
Reign e Mick erano stranamente rapiti dalla piccola Ruby che colorava anche lei su un foglio. Hank ed Eliza erano in cucina a controllare che il tacchino non bruciasse. Lucy, Sam e Kara erano sedute sul divano e guardavano lo scoppiettare del fuoco e sentivano la lieve cascata sgorgare dietro di esso. Era il posto preferito della casa. Lì Kara e Lena passavamo molto tempo a parlare e rilassarsi. Mancava solo la regina, impegnata in una riunione dell’ultimo momento con gente che non aveva capito che era un giorno di festa e che per lei fosse importante.
Lena varcò la soglia scrocchiando il collo "Giuro che la prossima volta che dobbiamo fare un viaggio istituzionale negli Stati Uniti mando Lex"
Astra rise "Ma non lo farai altrimenti ti perderesti tutto il divertimento di stare con noi"
“Amore” Kara la guardò con un sorriso timido.
“Regina devastata dalla riunione” Alex la raggiunse prendendo la sua giacca e porgendole del sidro di mele alcolico.
"Grazie" abbracciò Alex e si sedette vicino alla moglie "Ciao amore" le rubò un bacio prima di prendere una grande sorsata di alcool "Sam non azzardati a passarmi nessuna chiamata per oggi a meno che non sia un colpo di stato a Thorul"
Sam guardò Lena “Non dimentichi qualcuno?” disse la cucina guardando la faccia della cugina.
"Eh?" Le guardò non capendo.
“Non hai salutato...com’è che ha detto che lo avrebbero chiamato?” Disse Sam guardando sua moglie e poi di nuovo Lena muovendo la testa in direzione di Kara.
Astra rideva sotto gli strati di colore sul suo viso.
Lucy sbuffò "Erano tutti nomi improponibili e senza stile"
Lena le guardò "Chiamare chi?"
“Aspetta forse era fagiolino?” Disse Mick tenendo la piccola Ruby in braccio “Si era quello?” Le fece il solletico.
Kara guardava le espressioni sul volto di Lena, aveva otto lauree ci sarebbe arrivata. Si mordicchiò il labbro.
Lena li guardava poi guardò la moglie. La realizzazione si fece strada sul suo volto e il bicchiere le cadde di mano "Tu… tu sei…noi ... " un sorriso che si formava sulle labbra.
“Ecco che danno” Reign recupero il bicchiere.
Kara le sorrise con gli occhi lucidi. Era stato difficile non dirle niente, ma questa volta voleva essere sicura che la sua gravidanza fosse avviata per dirle qualcosa, a causa di quello che era successo qualche tempo prima.
Lena continuò a guardare la moglie negli occhi sorridendo "Lasciateci sole ... Ora" Disse in tono di comando.
Sam e Astra fecero segno agli altri di andare nella stanza un po’ più in là per lasciare loro la privacy.
Le lasciarono in salotto e Kara la guardò e sorrise, non sapeva dire altro, non dopo come Lena aveva * Cacciato tutti *
Lena le si mise ancora più vicina e le accarezzò il volto "Sicura? Quanti mesi?" Sorrise un po’. Ricordava perfettamente la tristezza, ma soprattutto il puro dolore negli occhi dell’altra quando le prime due gravidanze non avevano superato il secondo mese. Lena sapeva che poteva succedere, ma questo non lo rendeva meno doloroso.
“Tre e mezzo” disse prendendo le sue mani “La dottoressa De Luca mi ha suggerito di stare a riposo, forzato...non potrò tornare a Thorul...Lena”
"Cos... no... come non puoi tornare a Thorul? Nemmeno su un aereo normale? Non... non c'è modo che mio figlio non nasca a Thorul" aggrottò la fronte mentre pensava a voce alta.
“Lena non voglio stressare anche lei...ti prego. Quando starò meglio...adesso è ancora presto e poi sai che é femminuccia...” sorrise guardandola.
Lena si riprese e l’abbracciò "Scusa amore" le baciò la testa "Ero talmente tanto in modalità regina che mi sono dimenticata di me stessa" le sorrise per poi baciarla profondamente "Sono felice, fino all’orlo del mio cuore" e scese con le labbra sul ventre dell’altra.
Kara sospirò guardandola e poi si lasciò baciare. Quando Lena portò le labbra sul ventre, calde lacrime scesero sulle sue guance. Loro volevano così tanto quella bambina...
Si rialzò "Farò tutto il possibile ok? Ma ... non voglio lasciarti qui" appoggiò la fronte contro quella dell’altra.
“Lee...” le prese il volto tra le mani “Tornerò a Thorul ma non adesso...tu devi andare...e poi adesso godiamoci questa festa te ne prego” la guardò dolcemente “Ti amo...ma adesso ho...abbiamo fame” sorrise portando una mano di sua moglie sul suo pancino.
Lena sospirò poi sorrise accarezzandole il ventre "Va bene... lo sai che mi preoccupo troppo.... diamo da mangiare al piccolo fiorellino" e con un fischio richiamo gli altri.
“Fiorellino” Kara afferrò la nuca di sua moglie e la prese in un bacio caldo “Ti amo...”
"Ti amo anche io" rispose al bacio per poi guardarla dolcemente "Vi amo"
 
 

THE END

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