Storie dal Settimo Mondo

di BellaLex
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ritorno di Zodiark ***
Capitolo 2: *** Verita` nascoste ***



Capitolo 1
*** Il ritorno di Zodiark ***


Era ormai notte fonda a Tempest quando Emet Selch decise di prendersi un momento per riflettere sul da farsi. Il Guerriero della Luce sembrava un soggetto di studio estremamente interessante. Un’occasione da non perdere. Tuttavia, erano mesi che non vedeva Elidibus e non era sicuro se il suo operato si stesse dirigendo nella giusta direzione. Anche se pensava che nell’ultimo secolo Elidibus stesso stesse cominciando a perdere di vista il loro vero scopo: Tornare a casa, riunificando così i 12 mondi venutisi a creare durante la Prima Grande Calamita`, che vide scontrarsi le due divinita` piu` forti mai viste: Hydaelyn e Zodiark.
Erano passati ormai secoli ma gli Ascians sopravvissuti a quel terribile scontro continuavano a cercare un modo per poter tornare a casa. La loro vera casa. Lahabrea era stato sconfitto dal Guerriero della Luce poco tempo prima e molti altri li avevano lasciati gia` tanto tempo fa. Ormai erano rimasti solo loro due, Elidibus ed Emet Selch stesso. A questo punto valeva davvero la pena riunificare i mondi? Piu` il tempo passava piu` Emet Selch era insicuro della sua risposta. Tuttavia non poteva abbandonare secoli di sforzi, sofferenze, battaglie, morti, perdite, come se nulla fosse mai accaduto. Portava nell’animo segni che non l’avrebbero mai lasciato. E senza uno scopo, cosa avrebbe fatto? Quando gli era stata assegnata la carica di Emet Selch, anche se inizialmente non era sua intenzione accettare, non avrebbe mai immaginato tutto questo.
Mentre continuava a camminare per le strade di Tempest, senza una meta precisa, solo, con i suoi pensieri a ronzargli nella testa, percepi` un inaspettato Aether
 nell’aria. Era dietro di lui e si avvicinava sempre di piu` e sempre piu` in fretta. Non era sicuro fosse lì per lui ma quando l’Anima fu piu` vicina capi`: il Guerriero della Luce. Si volto` prima di poter essere raggiunto e, nel peggiore dei casi, attaccato. Ma non appena i loro sguardi si incontrarono, capi` che non era lì per iniziare un combattimento. Il Guerriero della Luce per un momento fu altrettanto sopreso, ma il suo sguardo cambio` in meno di un secondo. Sembrava spaventato. No, non spaventato. Allarmato, come se volesse avvertirlo di “qualcosa”. Possibile che quel guerriero, che aveva sconfitto Lahabrea, stesse scappando? Emet Selch cerco` di guardare alle spalle del Guerriero della luce, e quello che vide fu un salto nel passato. Una nube di fuoco si stava espandendo in lontananza. Il cielo, che fino a qualche momento prima era appena rischiarito da qualche stella, ormai era illuminato da fulmini e saette. Nel mezzo di quel caos una figura nera, imponente e di un potere al di la` dell’immaginazione umana, stava sorgendo.
Emet Selch non poteva credere ai suoi occhi e uno sguardo di terrore e confusione gli apparve sul volto, prima di riprendere coscienza di se stesso e ritrovare la calma. Zodiark, la divinita` che aveva distrutto la sua citta` natale, stava tornando alla luce, portando con se quella distruzione e quella disperazione che aveva estinto una Civilta` secoli prima. Sembrava un incubo. Chi l’aveva richiamato? Come e perche`? E se...? Un pensiero spaventoso gli passò per la mente, anche se solo per un istante. Ma non poteva crederci. Non voleva crederci. Elidibus.. Era l’unica persona in grado di richiamare quel mostro. O meglio, in realta` sarebbero stati necessari tutti i 14 membri del Consiglio per richiamarlo senza effetti collaterali; l’unico altro modo, era sacrificare tutto. Sacrificare se stessi... Ed Emet Selch non poteva immaginare un mondo senza Elidibus. Non voleva nemmeno pensarci. Ma era l’unica spiegazione.
Senti` una mano sulla spalla: il Guerriero della Luce era al suo fianco, lo stava fissando non piu` con uno sguardo allarmato, ma con uno sguardo di compassione. Quello sguardo che sa cosa significhi perdere una persona cara, soprattuto se e` l’unica rimasta in questo mondo. Fu quella la sua conferma che Elidibus aveva richiamato Zodiark. Ma perche`? A quale scopo? Non era cosi` che i mondi si sarebbero riunificati. La presa del Guerriero della Luce si fece piu` forte ed Emet Selch torno` alla realta`. Non c’era tempo per porsi domande. La citta` che aveva costruito ad immagine e somiglianza della vecchia capitale stava per essere rasa al suolo. L’unica consolazione era che l’unico abitante reale fosse lui. Le altre figure presenti erano solo ombre, un vago ricordo che aveva ricreato, per non sentirsi solo. Il Guerriero della Luce gli diede una pacca sulla spalla e lo fissò con uno sguardo riflesso di fuoco, quel fuoco che iniziava a bruciare alle loro spalle e stava per radere al suolo una citta`.
Iniziarono insieme a correre. Il Guerriero della Luce stava per richiamare il suo cavallo quando Emet Selch ritenne piu` opportuno far apparire un portale in cui si gettarono, svanendo improvvisamente. Tutto cio` che rimaneva indietro era una Tempest nuovamente in fiamme, e un sapore amaro di sangue in bocca.

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Capitolo 2
*** Verita` nascoste ***


Il Guerriero della Luce non era assolutamente abituato al tipo di teletrasporto utilizzato dagli Ascians.
A dire il vero non si rese nemmeno conto di quello che stesse accadendo.
Un momento prima era a Tempest nel tentativo di richiamare il suo cavallo, e il momento dopo si trovava a rotolare per terra cercando di fermare i conati di vomito.
Mentre lui era piegato con una mano alla bocca, senti` dei passi lenti avvicinarsi e in un istante fu in piedi, mosso dall’istinto che lo aveva sempre guidato e protetto.
Emet Selch non sapeva bene come approcciarsi al Guerriero della Luce, in questa situazione in cui non erano completamente nemici, ma nemmeno alleati.
Avrebbe dovuto mettergli una mano sulla spalla, cosi` come il guerriero aveva fatto con lui. E se gli avesse vomitato sulla veste?
Diciamo che la confusione, aveva scombussolato anche il suo senso di delineare quali fossero le priorita`.
Ma prima che potesse fare qualsiasi cosa il Guerriero della Luce era in piedi di fronte a lui a fissarlo.
Era il momento di decidere se collaborare o meno. Dall’esperienza che Emet Selch aveva sul guerriero, capi` immediatamente che la sua controparte avrebbe proposto l’alleanza. Tuttavia, lui ora era solo.
Lahabrea, Elidibus... Elidibus perche` l’aveva fatto? Non riusciva a trovare pace. Continuava a chiedersi per quale motivo, cosa l’avesse spinto a tanto. Consapevole che questo non avrebbe fatto altro che ostacolare l’unificazione dei mondi.
Era in un tumulto di pensieri quando senti` un rumore di lama. Era appena stato salvato e ora il Guerriero della Luce voleva farla finita?
I pensieri si fermarono, ritorno` alla realta` e si accorse che il suo compagno stava combattendo con delle belve selvatiche, probabilmente abitanti della zona dove li aveva portati.
Il teletrasporto dell’ultimo secondo non era andato come pensava e si trovavano almeno a 3km di distanza da dove aveva programmato.
Stava perdendo colpi.
Ma non era questo il momento di abbattersi. Uno schiocco di dita e le belve, prima feroci e infuriate, si acquitarono come dei docili agnellini.
Il Guerriero della Luce lo guardo` prima con fare sorpreso, poi leggermente sospetto.
“Cosa ti aspettavi? Che ti lasciassi morire senza prima avermi raccontato cosa e` successo?”
Disse Emet Selch scrollando le spalle con il suo solito fare rassegnato.
Il Guerriero della Luce distolse lo sguardo, come se non volesse ricordare. Con il capo abbassato, chiuse gli occhi e aggrotto` la fronte.
Poi, dopo un sospiro profondo guardo` Emet Selch, con lo stesso sguardo di compassione di qualche minuto prima, a Tempest.
“Ma prima forse ti conviene riprendere le for..” Emet Selch non fece a tempo a finire la frase che il Guerriero della Luce cadde in terra, dormiente.
 
Quando apri` gli occhi senti soffici coperte che lo avvolgevano, e morbidi cuscini sotto la schiena e il capo.
Abituato alla dura terra si senti` leggermente frastornato. Cerco` di aprire gli occhi e anche se a fatica riusci` in qualche modo a mettersi seduto.
Era in una stanza, troppo grande per una sola persona, seduto su un letto abbastanza largo per far dormire anche un drago di Ishgard.
Gli venne in mente quando aveva aiutato Imeric a porre fine alla guerra tra Ishgardiani e draghi. Non pensava di farcela e invece.
 
Lo sguardo perso nel vuoto, un sorisetto su quel viso assonnato. Chissa` a cosa pensa? Si chiese Emet Selch mentre si avvicinava al Guerriero della Luce, dopo essere apparso silenziosamente nella stanza.
Nonostante i suoi passi non fossero cosi` leggeri il Guerriero della Luce continuava a fissare il vuoto finche`
“Grazie”
Fu quasi un sibilo. Emet Selch si fermo`, non certo che quello che avesse sentito fosse reale.
“Grazie, Emet Selch”
Il Guerriero della Luce finalmente si rivolse nella sua direzione.
“Non sapevo vivessi in una reggia” disse in tono ironico
“ah..ehm..” Emet Selch non sapeva se fosse il caso di informarlo o meno che quella era la reggia della persona che aveva ucciso e di cui aveva preso il posto appena giunto in quel modo.
“Anche se forse non si potrebbe definire esattamente “tua” disse con un sottile tono di rimprovero.
A quanto pare non era necessario informarlo.
“Vista tutta questa voglia di fare conversazione perche` non mi racconti cosa e` successo a Tempest”
In un lampo l’espressione del guerriero della luce si rabbuio`
“Ti prego di prendere le mie parole solo come un racconto in terza persona. Elidibus doveva avere le sue ragioni”
Come faceva il Guerriero della Luce a conoscere quel nome?
“Siediti” disse lo stanco guerriero facendo cenno con la mano all’enorme spazio che avanzava su quel letto spropositatamente ed inutilmente grande.
Emet Selch si sedette, matenendo una certa distanza. Forse perche` non voleva davvero che il suono delle parole che stavano per essere dette, raggiungesse le sue orecchie e gli mostrassero la verita`.
“Ero venuto per incontrarti” inizio` il Guerriero della Luce. “Ero stato incaricato dal Maestro dei Cristalli di cercare di farti ragionare.
Tuttavia quando raggiunsi Tempest all’entrata della citta` ad aspettarmi c’era una figura in bianco. Disse di chiamarsi Elidibus.”
E` cosi` che conobbe il suo nome. Penso` Emet Selch.
“Inizio`, per motivi a me sconosciuti, a raccontami della Grande Calamita`, dello scontro tra Hydaelyn e Zodiark e di come sono nati i 12 mondi. Cosi` come feci tu dopo il nostro primo scontro”
Emet Selch noto` lo sguardo triste del guerriero della luce. D’altronde come biasimarlo. Non e` una verita` facile da accettare.
La grande madre e salvatrice Hydaelyn, fin’ora protetta e amata come benevola benefattrice, non era altro che una divinita` richiamata dagli esseri umani.
Una di quelle divinita` che il Guerriero della Luce ha sempre combattuto, e sterminato, per preservare una sufficiente quantita` di Ethel nel mondo.
“Inizialmente pensavo che volesse distrarmi per poi passare all’azione. Invece e` stato un momento, intorno a lui si sprigiono` un vento impetuoso. Non potevo avvicinarmi, ho cercato di.. non ho avuto il tempo di fermarlo e..” si fermo` un istante e lo guardo`.
“Hai visto anche tu il resto..”
Non era quello che voleva sentire. Quelli erano solo i fatti. Lui voleva le ragioni. Ma cosa poteva saperne il Guerriero della Luce.
Doveva pensare. Una grande mente come la sua avrebbe sicuramente trovato una soluzio...
“Secondo le leggi dell’Ethel al richiamo di Zodiark l’anima del Fedele viene inglobata nella divinita` stessa.
E la divinita` conservera` l’anima per rimanere in questo mondo fino a quando lo riterra` necessario.
Quando la divinita` avra` compiuto il suo scopo e decidera` di andarsene, si liberera` dell’anima del Fedele, e tornera` nel Nulla. L’anima del Fedele ormai recisa e senza un corpo in cui tornare, svanira` per sempre.”
Emet Selch stava ripetendo pari pari le parole incise in un tomo dell’Enciclopedia delle Devinita`, conservata nell’area privata dell’Accademia dei 14, a cui solo i membri del Consiglio avevano accesso.
Uno dei motivi per cui aveva accettato l’incarico di Emet Selch era proprio quello di poter aver accesso a quei volumi, a cui altrimenti non avrebbe mai potuto nemmeno avvicinarsi.
“Dobbiamo tornare..” Emet Selch sapeva che era una follia ma doveva sapere, doveva riuscire a parlare direttamente con Elidibus prima che fosse troppo tardi.
Si volse verso il Guerriero della Luce che lo fissava con sguardo confuso “Dobbiamo tornare a Tempest, sconfiggere Zodiarck, e liberare Elidibus. Se siamo fortunati avremo il tempo di parlargli prima che..” abbasso` lo sgaurdo “lasci questo mondo..” e chiuse gli occhi per non lasciarsi andare alle emozioni “..per sempre.”

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