Lo scrittore dai mille pensieri

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una moglie… irrispettosa e preoccupata ***
Capitolo 2: *** Il cerchio di fuoco ***
Capitolo 3: *** L’ospite ***
Capitolo 4: *** … E’ inutile scrivere un titolo per descrivere quello che succederà ***



Capitolo 1
*** Una moglie… irrispettosa e preoccupata ***



Una villa lussuosa in mezza alle colline e alle pianure di un luogo indescrivibile.
Una dimora racchiusa da un giardino dove il silenzio era solo interrotto dal cinguettare degli uccelli e i raggi solari facevano capolino ad un’altra bellissima giornata.
Eppure un uomo rimaneva rinchiuso in mezzo ad una moltitudine di libri e in mezzo all’oppressione di un presente che stava diventando troppo snervante.
La presenza della sua realtà era stata sostituita dalla finzione e molto presto ne avrebbe dovuto pagare tutte le conseguenze.
Ma cominciando dal principio, Matt, uno scrittore di romanzi di ogni tipo che non aveva una sua identità di genere (a lui piaceva molto spaziare in tutti i generi), viveva nella sua dimora con sua moglie Sarah.
La donna, una donna dai capelli castano chiari, trascorreva le sue giornate spendendo tutto quello che il marito guadagnava in quella vita piena di sfarzo.
una mancanza di rispetto che avrebbe colmato in un tradimento che il giovane scrittore non avrebbe mai punito.
Lasciando il corso degli eventi, i pensieri dell’uomo erano collegati tra di loro per la riuscita del suo ennesimo capolavoro in una vita in cui le difficoltà del passato erano state molte.
Ma lasciando da parte la sua vita del passato, aveva promesso a sua moglie che gli sarebbe rimasto accanto qualsiasi cosa fosse successo e che soprattutto, non si doveva preoccupare delle sue numerose “scomparse” in mezzo a quel mondo così misterioso.
la donna, che non provava in nessun modo a disturbare suo marito, era troppo impegnata a divertirsi e a portare nuovi ospiti in quella casa che agli occhi dell’uomo era fin troppo grande.
Matt, che non aveva mai conosciuto gli amici di sua moglie, presto si dovette ricredere quando un pomeriggio di metà primavera la pioggia sferzava quelle vetrate così sporche e alquanto vecchie mentre la presenza di una resa dei conti sarebbe stata purtroppo inevitabile.
facendosi coraggio e fissare suo marito negli occhi, Sarah sentiva dentro di sé il sospetto di non essersi comportata come una moglie devota.
Eppure suo marito gli aveva dato molte motivazioni per cercare di evadere la quotidianità mentre lui pensava solo ai suoi romanzi e ai suoi libri.
Lo studio del giovane scrittore era un labirinto di scaffali che si perdevano a vista d’occhio.
sembrava di essere immersi in un labirinto dove l’uscita era solo la speranza di una prigione ignota.
Chiamandolo a gran voce, Sarah si sentiva così lontano da quel mondo, soprattutto dopo che aveva promesso e confessato a suo marito quanto potesse piacergli i suoi libri.
Ma Sarah non si era mai azzardata a leggere anche un suo piccolo racconto, dopo che suo marito era impazzito quando non gli riusciva trovare la storia adatta.
Sì, due anime così contrastanti che abitavano sotto un immenso tetto, fatto di tradimenti e di mancanza di rispetto.
Eppure quel mondo si sarebbe sgretolato molto presto. E la causa sarebbe stata così comune e inevitabile.
Sentendo il rumore di quei passi diventare sempre più forte e presente, Matt smise di scrivere appena vide avanzare verso di lui sua moglie.
< Sarah. >
Il suo nome scandito come una sorpresa che non poteva farsi attendere per molto.
< Non hai altro da dirmi che il mio nome? Matt. >
< Che cosa potrei mai fare secondo te? Lo sai bene che odio essere disturbato… >
< Da molto tempo mi sento sola in questa casa. Sembra che io ci abiti da sola. >
< Tesoro, sai meglio di me che non è così. >
< No. io da molto tempo non so davvero chi sei, Matt. I tuoi libri e i tuoi racconti ti stanno distraendo dalla vita reale. La nostra vita comune. >
Alzandosi dalla sua sedia mentre il temporale squarciava il cielo e quella conversazione, Matt si massaggiò gli occhi come segno di una profonda stanchezza.
< Da quanto tempo è che non dormi? >
< Stanotte sono venuto a letto. Ma tu non mi hai sentito. >
< Ci credo. Scommetto che era notte fonda. >
< Di solito sono fuori dal tempo. Non so mai che ore sono. >
< Questo mi fa’ capire quanto tu possa essere lontano dalla realtà. >
< Sarah, lo sai che la realtà… >
< Tu non sai che cosa significhi! > protestò sua moglie < E adesso fammi parlare prima che la mia pazienza si esaurisca. >
Matt aveva sempre odiato discutere con sua moglie.
Le poche volte che avevano provato a confrontarsi era sempre a causa della sua vita alquanto strana che ancora tutt’ora stava trascorrendo.
< Hai forse bisogno d’amore, Sarah? >
< Che cosa? >
< Io cerco di dartene, sai? È anche grazie ai miei soldi che sei impiantata nella realtà di un sogno. >
< Non so davvero come… >
< Lascia perdere. Tanto ho capito che tu vuoi solo la mia presenza. >
< E ti sembra poco per te? >
< Non lo so. Dimmelo tu. >
Le sue risposte così senza interesse ma con grande significato, lasciavano interdetta sua moglie.
< Vuoi forse che io mi sbarazzi di te? >
< No. assolutamente… Anche se tu mi chiedessi di divorziare, saresti tu a perdere. Le mie conoscenze tra lettori potenti mi hanno spinto ad essere un uomo molto rispettabile nell’ambiente in cui lavoro. >
< Io non voglio sbarazzarmi di te! Voglio solo che tu mi dimostri un po’ d’amore. >
< Ma l’o sto facendo. >
< Tu non fai proprio niente! >
Mentre Matt rideva sommessamente come se stesse prendendo in giro sua moglie, Sarah era pronta per lanciargli qualcosa addosso e fargli capire che non stava scherzando con lui.
< Comincia a mostrarmi un po’ di rispetto. Fai la brava donna di casa… Puoi leggere anche uno dei miei libri, se vuoi. >
< Perché dovrei farlo? >
< So molto bene che non ti piacciono, ma potresti fare uno sforzo. Per noi. >
Avvicinandosi a lei per accarezzargli il suo volto esile e sciupato, Sarah sentì un profondo senso di ribrezzo nei suoi confronti.
> Come pensavo… >
Capendo che sua moglie stava facendo solo finta di riallacciare il loro rapporto ormai usurato, Sarah cercò di chiedergli scusa prima che la situazione potesse degenerare.
< Torna alle tue faccende, d’accordo? Se ti comporti bene, stasera potremmo cenare insieme. >
< Non ho fame. >
< Allora potremmo tornare a dormire insieme. Non so per quanto tempo sono rimasto a dormire nel mio studio. >
< E’ possibile che tu non abbia minimamente voglia di me? >
< Ho altri interessi in questa vita, Sarah. >
< Certo. I tuoi stupidi libri. >
Offendendo quello per cui stava vivendo, Matt mollò uno schiaffo a sua moglie.
< Non ti azzardare a ridirlo una seconda volta. >
< Credi di farmi paura? >
< Voglio solo avvertirti. >
Digrignando i denti in segno di rabbia, Matt pregò a sua moglie di lasciare subito il suo studio.
< La conversazione non finisce qui, Signor “scrivo tutto io.” >
< Lieto di tornare sull’argomento, casalinga acida. >
< Non osare… >
< Non ti sei nemmeno ribellata quando ti ho dato uno schiaffo > fece l’uomo spaventando non poco sua moglie < Credi che io non ne sia capace? >
< Picchieresti ancora tua moglie? >
< Se è per tenerla a bada, sì. >
< Maledetto! >
Liberandosi dalla sua presa, Sarah corse via tra quegli enormi scaffali e richiuse dietro di sé la porta di quel mondo che aveva gettato suo marito nel baratro della pazzia.

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Capitolo 2
*** Il cerchio di fuoco ***


Non era cambiato nulla dopo il confronto tra Matt e Sarah.
Il giovane scrittore di romanzi si comportava in maniera molto distaccata dalla sua giovane moglie, cosa che la povera Sarah si sentiva come un oggetto usato e pronto per essere buttato via.
Sveva ripromesso ancora che non avrebbe mai letto per nessun motivo i romanzi di suo marito, ancora innervosita per i suoi modi molto strani ed inusuali.
Rimanere rinchiuso nel suo studio non gli faceva per niente bene alla sua salute e piano piano si sarebbe potuto trasformare in un Leopardi dei loro giorni.
Questo Sarah non l’avrebbe mai permesso, a meno fino a quando non fosse rimasta sua moglie e sua complice nella vita.
La giovane donna non riusciva ad avere più la forza di trovare distrazioni lontana da quella realtà così strana e opprimente.
Suo marito era troppo impegnato alla ricerca di scrivere un romanzo che poteva paragonarsi ai capolavori della letteratura mondiale (Orgoglio e pregiudizio, Guerra e pace, Via col Vento per citarne alcuni.)
La sua mania nel trovare la perfezione e di scrivere quello a cui la gente piaceva davvero lo spingeva sempre lontano da quel presente verso un futuro che avrebbe solo rovinato un rapporto così vicino da essere distanziato dai suoi metodi.
Sarah, dal canto suo, aveva pensato di spiarlo mentre era all’opera, ma quando vide che suo marito rimaneva in piedi a fissare la vetrata del suo studio anche per tre ore di fila, non poteva sopportare di poter impazzire come lui.
Era preoccupata anche quando non riusciva a sentire nessun rumore nella sua stanza e questo la induceva a pensare che gli potesse essere successo qualcosa di male.
“Ma cosa vuoi che gli accada?” si domandò la giovane donna sfogliando riviste di gossip mentre era a bordo piscina.
Ultimamente non aveva nemmeno invitato più gente a cena o durante le sue merende, con la scusa che non si sentiva tanto bene.
ma i giorni passavano e anche Sarah sentiva che stava impazzendo in quelle quattro mura.
Mentre la primavera faceva capitolino a bellissime giornate, in un tempo passato la giovane moglie spendacciona avrebbe fatto di tutto per organizzare una vacanza lontano da quella routine che in quel presente era davvero stressante.
Uno stress che Sarah non poteva accantonare e che faceva di tutto per trovare piaceri che all’occhio di noi stessi poteva essere un peccato.
e quale peccato se non cercarsi un amante che avrebbe potuto soddisfarla in tutto per tutto?
Questo lo stava pensando anche suo marito.
Scrivere un racconto di tradimento, ispirandosi a sua moglie che dai suoi occhi celesti chiari riusciva ad intravedere tutta la sua rabbia e la sua frustrazione.
Ma allora perché non parlarne? Dove voleva arrivare quel giovane uomo malato di letteratura e dei suoi romanzi?
Lui scriveva, scriveva fino allo sfinimento e consumando carta e penna in maniera davvero incredibile e sorprendente.
Sì perché il giovane scrittore non amava scrivere a macchina o al computer, definendosi uno scrittore “vecchio stampo.”
Continuava a gettare la sua vita all’adorazione dei libri classici per cercare un pigli da ricostruire e tirare fuori una trama convincente mentre rimaneva in piedi a fissare l’orizzonte del suo giardino e sua moglie impegnata a prendere il sole.
Sorrideva a quella visione, pensando in quel momento che Sarah fosse davvero felice.
ma il preludio di una tempesta incessante era solo l’ombra di un futuro che sarebbe giunto molto presto.


Al tramonto Matt si apprestava a chiudere il suo libro consumato dalla penna e dai suoi fogli sparsi su tutta la sua scrivania di mogano.
Lui odiava molto guardare l’ora, giusto per sottolineare quanto il tempo e la realtà fosse molto stressante per lui.
Un’intera giornata di lavoro attuata a collegare uno schema di un racconto complicato dove i suoi discorsi e i suoi propositi per far parlare i suoi personaggi non erano del tutto soddisfacenti.
ma in tutto questo, mentre la fame e il momento di cenare stava giungendo, chi preparava tutto ciò?
una villa enorme in mezzo al verde e alla natura e due anime così vicine da essere lontani che i guardavano a malapena negli occhi.
Nessuno badava a loro e molto spesso (ovvero quasi sempre), Sarah doveva cucinarsi da sola come se fosse così simile ad essere una persona normale (oppure simile ad una casalinga.)
Roba semplice e preparata in maniera rapida perché alla fine Sarah, sapeva cucinare qualche piatto di pasta e scaldare solo roba pronta.
Ma a cosa serve mangiare in totale solitudine quando hai un marito che non ti guarda nemmeno?
una tavola enorme in quella cucina in cui non mancava nessun tipo di utensile (ambienti ristorativi sarebbero rimasti a bocca aperta nel lavorare in una cucina così enorme.)
ma Sarah era sola mentre cercava di masticare e di non pensare a niente
ma mentre suo marito stava avvolgendo la sua solitudine andandogli incontro, Sarah alzò lo sguardo come segno di sorpresa.
< Anche tu qui? > gli domandò la donna.
Matt, evitando di rispondergli, prese una mela dal cesto della frutta per uscire subito dopo con una maleducazione che Sarah non riusciva più a sopportare.
< Non vuoi nemmeno parlarmi? >
< Che cosa dovrei dirti? >
< Potresti almeno sforzarti a mangiare insieme a me, non trovi? >
< Non ne ho voglia, mi dispiace. E poi non ho nemmeno questa gran fame. >
< Nemmeno io ho fame. Ma mi piacerebbe continuare a confrontarmi con mio marito e capire che cosa gli possa passare in quel suo cervello così malato dai libri. >
Matt, che non riusciva a capire la rabbia di sua moglie, faceva di tutto per fare finta di nulla e uscire dalla cucina.
< Vuoi forse liberarti di me? Ci stai riuscendo, sai? >
< Non ne ho alcun motivo tu non mi fai nessuna domanda sulla mia vita ed io ti lascio in pace con la tua. Dei perfetti separati in casa che sono sicuro aspireranno ai loro principali desideri. >
< Io so quale è il tuo, Matt… Ma tu lo sai che cosa voglio io? >
Matt, facendo un respiro profondo, si avvicinò alla donna con fare guardingo.
< Vorresti che io fossi più presente… amorevole con te… romantico come quando ci siamo fidanzati… Ma per me tutto questo non ha più senso. >
< Solo perché stai scrivendo uno stupido libro, non vuol dire che tu debba tralasciare il tempo e la realtà che ti circonda. Il presente è quello che… >
< La mia realtà è alterata dall’insoddisfazione. Dalla routine noiosa e da un vortice di incredibile schifezza che circonda la mia vita. Sai i fautori delle nostre storie e della nostra vita. >
< Non è colpa mia se non abbiamo una vita soddisfacente… E secondo il tuo parere la colpa sarebbe solo mia? Perché son convinta che stai pensando proprio questo. >
Smorzando un sorriso che non riusciva a nascondere, Matt cercò di far capire a sua moglie quanto la sua vita era sufficiente così.
< Sarah, t’immagini di finire in un racconto come tanti e alcuni lettori o lettrici scoprano come andiamo avanti giorno per giorno? Secondo te continuerebbero a leggerci? >
< La gente preferisce i reality show come “Grande Fratello.” Di sicuro non interessa le nostre vite. >
< Vuoi avere un’esistenza interessante, Sarah. Ma allora perché non cerchi di scoprire le tue passione? Vedo nei tuoi occhi la tua vita così vuota e priva di significato… Sinceramente, non mi piacerebbe mai leggere o sapere che cosa fai a giornate, sai? >
< Forse perché quello che desidero davvero è la tua presenza e tu fai di tutto per starmi lontano? >
< Ma allora perché non ti cerchi un amico? >
< Che cosa vuoi dire? >
< Sai esattamente a cosa mi riferisco. >
Sorpresa e allibita da quelle parole, Sarah avrebbe voluto volentieri prendere a schiaffi suo marito per quello che si era azzardato a rispondergli.
la sua rabbia rifluiva nelle sue vene e nei suoi pensieri più precogniti.
Il suo subconscio insisteva per colpirlo e dargli una bella lezione per fargli capire che lei era forte, testarda e coraggiosa.
ma in quel momento si sentiva timida, per nulla appagata e soffocata dalla solitudine.
< Le tue amiche non potrebbero aiutarti con questo? >
< Smettila di dire sciocchezze, Matt… Certe volte non capisco perché io sia riuscita a sposarti. >
< Perchè in fondo era una persona molto diversa. Solo adesso ho tolto via la mia maschera. Pirandello sosteneva che ognuno di noi ha una propria maschera in cui nasconde la sua indole. E senza maschera la pazzia prenderebbe il sopravvento. >
< Smettila di giocare con parole che a me non interessano. >
< Prova a sentire allora il mio tocco. Sono mesi che non riesci nemmeno a sfiorarmi. Nemmeno quando siamo in camera da letto. >
< Se vuoi saperla tutta e sottolineo che devi smetterla di prendermi in giuro, è da molte settimane che non dormiamo insieme. >
< Io vengo nel tuo letto quando capisco che il sonno profondo non potrebbe essere intaccato in nessun modo. Odio disturbarti. >
< Allora voglio essere disturbata. Da te solamente. >
Matt, ancora con sguardo ineluttabile e senza far trasparire le sue emozioni, cercò di far cambiare in maniera repentina a sua moglie.
< Vieni in giardino. Lì scoprirai una sfumatura oscura che non vorresti mai vedere. >
< Che cosa diavolo vuoi fare adesso? >
< Seguimi e lo scoprirai. >
Senza andare nel suo studio dove sarebbe stato distratto dalla voglia descrivere, Matt prese alcuni suoi romanzi pubblicati nella scaffale posto all’ingresso della sua villa, uscendo subito dopo con il suo solito sguardo perso nel vuoto.
Attirando sempre di più l’attenzione su sua moglie come se fosse una calamita, Matt prese uno dei suoi fiammiferi che teneva in tasca e diede fuoco a quei libri che fino a poco tempo prima custodiva gelosamente.
Per evitare che il fuoco sprigionato potesse andare fuori controllo, Matt accurò che il suo odio riversato in quell’ardore, fosse sottolineato dai timori e dalla disperazione che riversava i suoi sentimenti,
< Matt, perché fai questo? Che cosa mi vuoi dimostrare? >
< Erano le mie prime edizioni originali > cominciò a dire < Mi hanno regalato fama, gloria e fierezza in una vita costellata da una sola delusione: tu. Bruco queste copie che tu non hai mai avuto il coraggio di leggere perché non ti do’ le dovute attenzioni… Ma non credere che tutto ciò possa scomparire e che io mi possa gettare tra le tue braccia. Perché non accadrà. Né questa sera né mai. >
Allibita e incredula per quelle parole così dure, Sarah decise di allontanarsi mentre le lacrime cominciarono a sgorgare dal suo viso.
< Che cosa fai, Sarah?! Mi abbandoni come sempre?! Non vuoi provare ad avvicinarti a me?! >
< No! Tu sei un pazzo! Che fine ha fatto l’uomo che ho sposato?! >
< E’ morto, Sarah. Ed è giunta l’ora che tu lo capisca una volta per tutte… Ti arrenderai al volere? >
< Vuoi forse cacciarmi dalla tua villa e dalla tua vita? >
< Vioglio solo farti capire che senza di te e il tuo supporto, non potrò mai andare lontano. >
< Stai cercando di rovinarmi la vita con tutti i mezzi possibili. Come posso rimanerti fedele dopo tutto quello che mi stai facendo? >
< Cerca lo stesso di farlo. Perché è così che fanno le coppie: cercano di superare gli ostacoli impossibili. E se il nostro amore è così forte come vuoi sostenere tu, non ci sarà nessun problema nel convivere in questa vita. Insieme. >
Non sapendo realmente che cosa potesse volere, Sarah domandò se si poteva allontanare da lui mentre la cornice di quel falò stava realmente diventando opprimente.
< Vai pure e rifletti, se vuoi. Credo di avertene dato di motivi… >
Con la voglia di strozzarlo e di ucciderlo con le sue stesse mani, Sarah si rinchiuse in sé stessa in quelle mura così spaziose ma che riuscivano lo stesso a togliergli il respiro e la voglia di vivere.

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Capitolo 3
*** L’ospite ***


Anime roventi in uno miscuglio di silenzio in attesa di uno scoppio che poteva compromettere ancora una volta il destino di una coppia.
Ma in quell’improvviso giorno di primavera il giungersi di un misterioso amico di Sarah scombinerà ancora quella vita così amplificata da momenti bui dove non si poteva più uscire.
< Anche oggi rimarrai rinchiuso nel tuo studio? > gli domandò Sarah incrociando suo marito.
> Perché lo vuoi sapere? Non t9i è bastato quello che è successo ieri sera? >
< Per me è tutto dimenticato > mentì la donna nascondendo il suo stupore < Volevo solo saperlo perché oggi ho invitato un mio vecchio amico che non vedo da molto tempo. Ci ho parlato stamattina al telefono e mi ha dato subito la sua disponibilità a venire. >
L’uomo, che non rispose alla decisione di sua moglie, fece l’indifferente prima di rientrare nel suo mondo.
< Oltre ad essere diventato maleducato, hai deciso di fare l’associale? >
< Fai pure quello che vuoi, Sarah. Libera di farlo. >
< Voglio solo sapere se posso contare sulla tua presenza. >
< Non lo so. Dipende se avrò voglia di continuare a scrivere oppure no. >
< Potresti anche interrompere la tua fame creativa per un pomeriggio. Vincent, il nome del mio amico, non vede l’ora di conoscerti. >

< Dal mio punto di vista gli ho subito detto che non si perderebbe nulla, ma è talmente gentile che vuole sapere tutto sui tuoi romanzi. >
< Allora gli consiglio di compare i miei racconti. Capirà molto sulla mia persona. >
< Certo. Che sei uno sciocco superficiale. >
< Contento che tu mi sottolinei così > rispose l’uomo con tono sarcastico.
< Va bene, ho capito: gli dico che non puoi essere disponibile perché sei troppo impegnato con le tue sciocchezze. >
< Sciocchezze che mi hanno fatto diventare ricco. Non scordarlo. >
< Sono abbastanza indipendente per andare avanti con i miei soldi. >
< Ahahah da quando in qua? >
< Da sempre, caro mio. >
< Certo. Lasciamo perdere che è meglio. >
Sentendo una macchina che stava entrando nel vialetto della villa, Sarah decise bene che continuare a discutere era inutile con un marito dove era impossibile farlo ragionare.
< Vai pure a divertirti, Sarah. Sono sicuro che quel Vincent sarà un’ottima compagnia. >
< Puoi ben dirlo, maritino mio. >
< Odio quando mi sottolinei così. >
< Perché? Ti do’ forse fastidio? >
< Odio solo essere preso in giro. >
< Se solo tu mi rispettassi… >
< Rispetta prima il mio lavoro, Sarah. È meglio. >
Con il fumo che gli usciva dalle orecchie per la rabbia, Sarah accorse subito verso Vincent abbracciandolo stretto stretto per provare a fare ingelosire suo marito.
< Ciao, Vincent! È bello rivederti! >
< Ciao, Sarah. Grazie di avermi invitato in questa bellissima dimora. >
< Sono davvero contenta che tu abbia accettato la mia proposta. Prego, ti faccio accomodare nel salone. >
Per non incontrare l’ospite, Matt si rinchiuse nel suo ufficio con la consapevolezza che avrebbe spiato sua moglie di nascosto.
“Non occorre che io sia presente personalmente, cara mogliettina. Posso vederti anche da lontano… Tu non sarai mai libera per quanto mi riguarda.”


Mentre Vincent si guardava intorno con fare circospetto e molto curioso, Sarah invece cercava di attirare la sua attenzione per sapere molto su di lui.
< Non ti vedo da molti mesi > fece la donna < Come te la passi-. >
< Non ci vediamo dal matrimonio, se vogliamo essere precisi. Avevi davvero un bellissimo vestito ed eri tutta sorridente… Cosa che in questo momento mi risulta molto difficile inquadrare dai tuoi occhi. >
< Perché dici così? > domandò sorpresala donna. Sei appena arrivato e già hai capito… >
< Tuo marito non è qui con te... Posso immaginare il perché. >
< Lasciamolo perdere. Da quando siamo andati a vivere qui insieme, non è più lo stesso. >
< Me ne vuoi parlare? >
< Sì. Da molto tempo ho bisogno di qualcuno di cui davvero posso fidarmi per trovare tutto l’aiuto possibile. >
< Allora è proprio vero che la situazione è grave. >
< Molto più di quanto immagini. >
< Allora raccontami pure. Sono tutto orecchie. >
silenzio a contemplare il vuoto, Sarah non poteva immaginare che aveva gli occhi addosso di Matt.
L’uomo con furbizia e spietatezza, non riusciva a credere in nessun modo a sua moglie.
< Sarah, va tutto bene? >
< Forse rimanere qui in giardino non è una buona idea > rispose la donna < Che ne dici se andiamo in camera mia? >
< Che cosa? Perché mi porti in una stanza… >
< Per intimità, Vincent. Non mi sento a mio agio all’aria aperta. >
Vincent, che non credeva che la donna potesse arrivare a tradire suo marito, accettò con accortezza guardandosi intorno.
Incrociando lo sguardo di Matt, anche Vincent si sentiva a disagio.
> Sarah, non credo che sia una buona idea. >
< Perché? Hai forse visto mio marito? >
< E tu come fai… >
< Questo vuol dire che sta funzionando >
< Funzionando che cosa? Io non capisco. >
< Voglio solo farlo ingelosire > replicò la donna sottovoce < Tutto qui. Voglio che lui si innamori ancora di me. Ed è per questo che ho bisogno del tuo aiuto. >
< Ma io… non capisco. >
< Vieni con me e lo scoprirai. >
Trascinato in camera di Sarah contro la sua volontà, Vincent non poteva immaginare di immergersi in una spirale di tradimento dove a farne le spese sarebbe stato uno di loro.
Chiudendo la porta a chiave, Vincent sentiva il suo cuore martellare all’impazzata e non era amore e passione, ma profonda paura.
< Sarah, stai sbagliando tutto. Io non sono quel tipo di uomo. >
< Ti sto chiedendo di salvarmi, Vincent. Matt è cambiato moltissimo e solo la realtà può riportarlo ad essere l’uomo di un tempo. >
< Vuoi forse che noi facciamo sesso? >
< Sarebbe un’ottima motivazione. Glielo faremo solo credere. Ci faremo trovare in atteggiamenti intimi. >
< E tu come sai che verrà proprio nel momento… >
< Conosco mio marito, Vincent. Tu devi solo ascoltarmi e seguirmi. Al resto ci penso io. >
Ma Vincent, non riconoscendo nemmeno più quella donna che un tempo era la sua amica, non aveva nessuna intenzione di rischiare per una sciocchezza del genere.
< Mi dispiace Sarah, ma non posso farlo. Io non posso credere che tu… >
< Mi dici così perché hai paura. Ma ti prometto che non ti accadrà niente di male. >
< Mi dispiace, ma non riesco a fidarmi. >
< Come puoi non fidarti di me? Sono Sarah, la tua vecchia amica. >
Volendo fuggire da quel luogo diventato simbolo di oscurità e timore, Vincent cercò di forzare la porta, ma l’ostilità e la resistenza di Sarah lo fecero desistere.
< No! tu non te ne andrai adesso! >
< Sarah, sei pazza! >
< Voglio solo ritrovare la libertà agognata e tu sei il mio unico lasciapassare. >
Spogliandosi del suo vestito, Sarah prese a baciare con passione Vincent cercando di fargli cambiare repentinamente idea.
L’uomo, che non riusciva a sopportare la sua insistenza e la sua passione, alla fine dovette cedere incredibilmente.
< Nessuno ci farà del male. Adesso siamo una cosa sola. >
< Vuoi forse dirmi che siamo uniti da un male comune? >
< Siamo felici, Vincent. Ed è questa l’unica cosa che conta. >
on capendo come Sarah potesse parlare di felicità, ingelosire suo marito sarebbe stato tutto inutile, anche se non credeva che stava ascoltando proprio da dietro la porta.
Mugolii, passione, baci e sesso allo stato estremo, non scalfirono minimamente lo scrittore, rimanendo vigile per tutto quel tempo infinito.
Fino a quando la porta non si aprii e il corpo nudo di sua moglie completamente appagato si avvicinò a lui.
< Che cosa volevi dimostrarmi? > domandò l’uomo.
< Adesso puoi scrivere qualcosa di nuovo nei tuoi stupidi racconti. >

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Capitolo 4
*** … E’ inutile scrivere un titolo per descrivere quello che succederà ***


Ogni uomo tradito avrebbe reagito in malo modo per quanto riguarda proteggere la sua donna.
Ma non Matt, lui voleva sentirsi diverso in quell’immensa villa e in quel mondo dove la realtà e il tempo non esistevano.
Ma se sua moglie stava cercando di fargli cambiare repentinamente idea sui modi di fare, l’uomo si limitò a lasciarla con il suo amante, attendendo che potesse uscire dalla loro abitazione.
Vincent, che era stato avvolto dai sensi di colpa, cercò di chiedere scusa a Matt per quello che aveva fatto.
< Mi dispiace. È stata sua moglie a immergermi in questa spirale… >
< So di cosa può essere capace mia moglie > ragliò corto Matt < Puoi andartene tranquillamente da questa villa. Non ti farò del male. >
< Sul serio? >
< Potevo uccidere per ben altre cose in questa vita, cosa che non ho mai fatto. Ho conquistato il cuore di questa donna con un tradimento e con la scaltrezza di un serpente che ha disilluso l’uomo nel paradiso dell’onnipotente. Tu sei stato quel mezzo incommensurabile… Le tue colpe non verranno mai lavate via. Quindi perché perdere altro tempo? >
< Sinceramente io non capisco… >
< Evitate di spiegartelo. Tanto non ci arriveresti comunque… Sai dove si trova la porta, vero? >
< Certo. Nessun problema. >
Una volta che Matt e Sarah si ritrovarono da soli, l’uomo seguì sua moglie in bagno mentre si stava immergendo per rilassare la sua anima e il suo corpo dopo il momento di passione che aveva avuto con Vincent.
< Sei stata davvero brava con Vincent: sei riuscita ad appagare i suoi istinti sessuali. E anche i tuoi, naturalmente… Volevi ingelosirmi? Mi dispiace, ma non ci sei riuscita. >
Prima che l’uomo potesse uscire dal bagno con quel sorrisetto compiaciuto, Sarah non avrebbe mai permesso l’ennesima mancanza di rispetto.
< Continuerò a tradirti fino all’infinito, Matt. Ti lascerò anche senza un soldo, se vorrò… Fino a quando non striscerai ai miei piedi come segno di riverenza e rispetto. >
< Perché devo umiliarmi e dare il rispetto a tre, stupida donna che non sei altro? Sei tu quella che sei cambiata. Non io. >
< Tanto qualsiasi cosa ti dico tu avrai sempre la risposta pronta, vero? >
< Sono fatto così. Ti disturba molto, Sarah? >
< In un altro momento, mi avresti sbavato dietro nel vedermi completamente nudo. Sei diventato gay o qualcos’altro? >
< No. quando voglio mi guardo qualche video porno e sfogo la mia eccitazione nella masturbazione. Senza pensare minimamente a te. >
< Sei proprio un uomo viscido senza spina dorsale. Ti meriteresti un sacco di frustate. >
< Già! Le frustate! Potevi dargliene sode a Vincent. Sono sicuro che gli sarebbe piaciuto molto… Ti lascio nel tuo bagno caldo e schiumoso. Ho ancora un libro da finire. >
< Perché tanta fretta? > domandò la donna con tono sensuale < Lo sai che io ho bisogno di te e dei miei appagamenti sessuali. >
< Non ti è bastato… >
< E’ te che voglio. Non lo capisci? >
< Ma io non voglio te, Sarah. Anzi, perché non te ne vai dalla villa che ho comprato io con i miei soldi e le mie fatiche? >
< Non penso proprio che possa succedere? >
< Le tue lusinghe e la tua voglia di farmi eccitare non avrà alcun effetto. Risparmia le tue moine per un altro amante. >
< Tu non puoi parlarmi così! >
Gridando come una disperata e sgraffiando suo marito, Matt non indietreggiò minimamente di fronte alle minacce di quella donna.
Stando lì imbambolato a fissarlo con quell’interesse che non accennava a diminuirsi, Sarah si sarebbe gettata in ginocchio da lui se fosse servito.
< Respiri affannosi, una vita che ha preso il sopravvento su di te… Ormai non hai più nessun controllo. >
< Oh, tu dici?! >
Tirando fuori da sotto la vasca una pistola che nascondeva gelosamente, Sarah era pronta per la sua ennesima follia.
< Non rimarrò qui a sentire altre offese sul mio conto. Mi hai capito?! >
Matt, che non aveva nessuna paura di morire, non si azzardò ad alzare le mani come segno di resa.
< Sarah, vuoi spararmi? Fai pure. Io rimarrò qui a fissarti. Anche se fosse per l’ultima volta. >
< Perché mi fai questo? > replicò la donna con le lacrime agli occhi < Che cosa ti ho fatto? >
< Tu non mi hai mai capito, Sarah. Tu non sei la donna per me… Ed è per questo che ti chiedo di finirla se non vuoi continuare a soffrire. Mi capisci? >
La donna, dopo ennesimi spasmi e respiri profondi, non aveva nessuna intenzione di arrendersi.
< Sei tu che mi fai soffrire! Il dolore che mi rechi è davvero snervante! >
< E’ sola la prova per vedere quali possono essere i tuoi limiti. Ma credo che ormai l’hai già superati… >
< Matt, che cazzo vuoi da me?! Si può sapere?! >
< In un altro momento ti avrei detto di gettare la pistola… Ma se uccidermi ti farà sentire meglio, allora io non sono nessuno per impedirtelo. >
< Tu non aspetti altro che io mi macchi per un simile crimine, vero? Ebbene, non ti darò questa soddisfazione. >
< Allora vuoi continuare ad umiliarti? >
< No. sarà l’ultima volta che vedrai il mio sguardo… Uno sguardo che immergerà o tuoi sensi di colpa per sempre. >
< E come credi di fare? >
Improvvisamente, subito dopo aver puntato la pistola contro suo marito, Sarah se la mise sulla tempia senza dar tempo a Matt di poterla fermare.
Il suo sangue schizzò per tutto il bagno mentre il silenzio calò in quell’immagine orribile che nessuno avrebbe mai voluto vedere.
Matt, dal canto suo, ce l’aveva fatta nel suo intento.
I suoi pensieri vorticosi che albergavano nella sua mente non finirono quella sera.
Aveva avuto quello che sognava: uccidere una donna dopo averla fatta impazzire per poi descriverlo nel suo dannato racconto che sarebbe stato la sua maledizione.
Perché quel silenzio snervante lo stava facendo impazzire.
E se le sue maschere ormai erano sparite del tutto, non gli restava altro che farla finita… alla maniera di uno scrittore senz’anima: bruciare vivo in mezzo ai suoi racconti che descrivevano la sua personalità perversa, mentre il falò ricoprì quella stessa notte dove il tempo e la realtà si erano fermati.

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