La dolcezza della siringa

di LadyHearts95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Uno ***
Capitolo 3: *** Due ***
Capitolo 4: *** Tre ***
Capitolo 5: *** Quattro ***
Capitolo 6: *** Cinque ***
Capitolo 7: *** Sei ***
Capitolo 8: *** Sette ***
Capitolo 9: *** Otto ***
Capitolo 10: *** Nove ***
Capitolo 11: *** Dieci ***
Capitolo 12: *** Undici ***
Capitolo 13: *** Dodici ***
Capitolo 14: *** Tredici ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
Serena
È arrivata la prima giornata d’estate. Oggi l’aria è calda ma la mia vita è noiosa come non mai. L’ultimo uomo mi ha lasciata andare via due settima fa, mi ha ritenuta una donna troppo scontata ed è scappato da un’altra.
   I miei complimenti ad entrambi. Quello stronzo del mio ex tanto si fa prendere da tutte e mi dispiace per quella poveretta che non sa in che casini sii è andata a cercare.
   Dopo questa esperienza ho deciso di non aspirare più a trovare l’uomo della mia vita, tanto gli uomini vogliono una cosa sola e poi se ne vanno via. Ho capito che non vale la pena di soffrire per queste cose.
   Credo sia stata colpa dei film della Disney che ho amato da piccola a farmi credere che un uomo che pensa solo a me può esistere davvero, un uomo che non va da tutte non credo che può esistere o se c’è sicuramente non sarà mai sul mio cammino. Mi dispiace dirlo ma la Disney per me va bandita subito.
   Benvenuta vita in solitudine.

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Capitolo 2
*** Uno ***


Uno
Simone
 
Primo giorno di lavoro. Sono in piedi dalle prime luci del mattino e mi sto preparando per andare a sostituire mio padre Andrea nel suo studio medico. Mi ha chiesto di sostituirlo tutta l’estate mentre lui è via con mia madre Maria Grazia che fa la professoressa di musica in una scuola media e mio fratello Gianluca che vuole diventare dietologo.
   È da quando sono bambino che sogno di diventare medico perché mio padre fa questo lavoro. Ho sempre creduto che il medico fosse il lavoro più bello del mondo solo che diventarlo è molto difficile, come qualsiasi lavoro ad alto rischio.
   La mia vita ho sempre pensato che fosse perfetta ma non è proprio tutta rose e fiori. Quando ti ritrovi a trentasei anni con un matrimonio finito male in soli sei mesi, inizi a capire meglio tante cose della vita.
   Ho sempre desiderato di innamorarmi ma ho sposato una donna che ha amato il mio bancomat mica me e la cosa mi ha fatto tanto male. In questo modo, ho perso il mio interesse per le storie sentimentali. Ogni tanto qualcuna me la porto a letto ma più che del sesso non permetto altro a nessuna.
   Ora mi concentro solo sul lavoro. Per fortuna ho imparato a cavarmela da solo, ho capito che non è necessario avere una donna per essere felice nella vita e che è il lavoro l’unica cosa che conta veramente senza quello non si fa niente.
   Non mi posso lamentare però! Le donne mi trovano molto appetibile e io anche ci so fare. Adoro soprattutto le donne quando si mettono certe maglie scollate e mettono in evidenza il seno, quanta carne che brucia sul fuoco per me. Appena poi dico che sono medico sono tante pronte a farsi sbranare da me, credono che io le trovo interessanti ma a me interessa solo una cosa.
 
 

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Capitolo 3
*** Due ***


Due
Serena
 
Oggi devo andare dal medico. Sta mattina mi sono accorta che ho delle macchie sul palato. Non so perché ma la cosa non mi piace per niente, ho paura che possa essere qualcosa di brutto.
   Il mio medico non è mai di buon umore quando vado a fare una visita. Spesso lo vedo nervoso e agitato ma la cosa non riguarda me magari sarà solo il lavoro che lo fa uscire fuori di melone.
   Mi sto preparando per andare ma con molta agitazione. Sono convinta che il mio problema non sia una cosa da niente. Credo che mi farà fare un casino di controlli. Almeno uno di solito me lo fa fare per qualsiasi cosa.
   Sicuramente mi farà fare qualche prelievo del sangue e io quel tipo di esame lo odio perché è fastidioso. Non è mica bello farsi infilare un ago nel braccio! La sensazione è come quella di quando ti pungi con la spina di una rosa oppure ti morde un’ape. Mia madre dice come farò quando sarò incinta ma la mamma non sa che sarà già tanto se riuscirò a lasciare casa mia, figuriamoci sposarmi o mettere al mondo un figlio quanto può far parte dei miei piani. Come mi sembra di aver già detto non voglio più avere a che fare con nessun tipo di uomo. Alla mia età certe cose è meglio non darci proprio importanza perché non sono più una ragazzina del liceo.
   Finalmente sono uscita di casa e mi avvio verso lo studio medico che per fortuna non è troppo lontano da dove vivo sono dieci minuti a piedi da casa mia.
   Una volta entrata allo studio medico la segretaria Camilla mi fa segno di mettermi in sala di attesa. Oltre me mi rendo conto che ci sono due persone al momento.
Mi siedo e cerco di stare tranquilla. Devo proprio cercare di riposarmi tanto è solamente una visita medica come tante altre che ho fatto in precedenza.
 
 

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Capitolo 4
*** Tre ***


Tre
Simone
 
Sono nello studio che sto per annunciare il prossimo paziente. Devo dire che ha un cognome che mi piace tanto mi sembra da impavido, coraggioso, forte ma chi cavolo è? Esito un po’ prima di chiamare il prossimo paziente perché sto morendo dal ridere. Solo in Italia abbiamo cognomi di questo genere.
   « Baldi? » annuncio con l’altoparlante.
   Mi alzo dalla sedia e decido di andare incontro a sto paziente dal cognome divertente, voglio stringergli la mano.
   Resto senza parole quando davanti mi ritrovo una donna giovane dai capelli biondi lunghi, fisico abbondante con un’espressione del viso molto rassicurante. Mi rendo conto che è veramente carina. Perché  continua fissarmi con quegli occhi verdi? Credo che sto per impazzire.
   « Lei è il dottore? » mi domanda con una voce che a me pare quasi angelica.
   « Si, mi scusi! Solo che mi sarei aspettato un uomo con un simile cognome » commento io.
   « Invece sono una donna. Sorperso? » mi domanda.
   Che brutta figura che mi sono appena fatto.
   Lei mi sta sorridendo.
   « Scusi ma come mai c’è lei invece del solito dottore? Ho sbagliato studio medico per caso? » mi chiede lei.
   « Stia tranquilla è nel posto giusto! Solo che sostituisco il dottore per tutta l’estate. Mi chiamo Simone comunque e sono figlio del dottore. Lei come fa di nome? » domando incuriosito.
   « Mi chiamo Serena » mi risponde guardandomi sempre negli occhi.
   « Bene. Si accomodi » dico invitandola a sedersi.
   Ho paura di essermi preso una sbandata. Credo che dopo questa paziente la mia testa non sarà più in questa terra anzi penso che io l’ho già persa la testa.
 
 

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Capitolo 5
*** Quattro ***


Quattro
Serena
 
Sono finalmente uscita dallo studio medico. Non so perché ma non faccio che pensare al dottore. È veramente affascinante! Non solo riuscita a togliere lo sguardo su di lui un solo secondo. L’ho guardato dritto negli occhi tutto il tempo.
   Frena Sere! Lo sai che non puoi permetterti di uscire di testa per un altro uomo, lo sai che non va mai a finire bene quando ti fissi con una persona. Dannato a lui! Ha fatto troppo bene la sua parte. Non riesco proprio a levarmelo dalla testa. Non faccio che pensare a quegli occhi marroni così intensi che mi hanno guardata, a quei capelli castani e al suo fisico purtroppo coperto ma che secondo me sotto i vestiti nasconde tanta roba. Mi sta venendo voglia di scoprire cosa nasconde sotto i suoi vestiti ma non posso! Per me quella è zona proibita. Non ho avuto fortuna con uno che lavora alle poste, figuriamoci con un medico cosa posso pretendere.
   Andiamo proprio male: mi sono appena morsa le labbra. Non è un buon segno quando mi inizio a mordere le labbra. Credo che andrò a farmi una passeggiata per non pensare più al dottore. Proprio ora mi arriva una chiamata da nonna sul cellulare.
   « Ciao nonna come stai? » domando a mia nonna.
   « Ciao insomma sto bene. Mi devi fare un favore. Oggi mi puoi accompagnare dal medico? Devo fargli vedere solo delle analisi del sangue che ho fatto » risponde mia nonna.
   « Va bene nonna. Per che ora passo a prenderti? » domando a lei.
   « Vieni per le tre che alle tre e mezza dobbiamo essere già li » mi dice lei.
   « Va bene nonna. A dopo » dico staccando la telefonata.
   Ci manca solo la nonna! Ho accettato di andarci solo per vedere di nuovo quel bono del dottore. Ora mai sono senza speranza.
 
Simone
 
Finalmente è arrivata la pausa pranzo. Sono passato a casa mia per mangiare in santa pace e con la massima tranquillità.
   Mi viene da pensare a Serena so che non devo ma penso a lei. Ho promesso a mio padre di non impazzire per una donna ma sto violando questo regolamento. Proprio ora mi arriva la chiamata da mio padre.
   « Pronto? » rispondo.
   « Ehi! Come è andata la prima mattina di lavoro? » domanda mio padre.
   « Alla grande » rispondo io.
   Meglio di così proprio non poteva andare.
   « Fai le cose come vanno fatte e mi raccomando non innamorarti di nessuna donna » mi dice mio padre.
   « Stai tranquillo papà! » rispondo io.
   « Non voglio che finisca come con la tua ex moglie » commenta mio padre.
   Come osa nominare la mia ex moglie?
   « Tranquillo non c’è pericolo » rispondo con voce seria.
   « Bene. Ti lascio mangiare tranquillo. Saluti » risponde mio padre terminando la chiamata.
 
  
 
 

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Capitolo 6
*** Cinque ***


Cinque
Simone
 
Sono di nuovo allo studio medico. A breve inizierà il turno del pomeriggio. Non ho ancora smesso di pensare a Serena. Solo che sono un cretino. Cosa potrei mai offrirle se tra me e lei iniziasse qualcosa? Sono un uomo separato e devo dire che dopo un matrimonio fallito l’amore ha perso ogni mia attrattiva. Potrei darle una storia di solo sesso o una di quelle storie dove due fanno sesso ma se escono insieme è solo più per amicizia che per amore.
   Il problema è che alle donne le storie di solo sesso non piacciono. Loro si innamorano ogni due per tre e fanno troppa fatica a frenare i loro sentimenti in tempo. Io purtroppo ho accettato che per me le cose stanno così: non mi serve nessuna donna a cui far dipendere la mia vita, mi basta il mio lavoro, il buon sesso ogni tanto e più di questo non posso chiedere dalla vita.
   Finalmente ritorno con la testa in terra e chiamo il primo paziente del pomeriggio. Il mio cuore batte a mille quando mi rendo conto che il paziente è una signora anziana accompagnata da Serena. Posso presumere che sia la nonna. Serena mi sta guardando nuovamente negli occhi.
   « Buongiorno » vado incontro salutando.
   Invito anche nonna e nipote a sedersi.
   « Buongiorno io le ho portato a vedere delle mie analisi del sangue che ho fatto per sapere se va tutto bene. Solo che penso di avere qualche valore sballato » mi spiega la signora.
   Noto solo ora che Serena si sta mordendo le labbra. Impazzisco quando una donna si morde le labbra, una donna che morde le labbra per me è la fine del mondo. Un gesto simile per me è come dire che si sta eccitando e quindi vuole fare sesso con me. In questo momento sono più concentrato su Serena che sulle analisi della nonna. Devo darmi una calmata se no dopo oggi non sopravvivo.
   Ad un certo punto mi accorgo che Serena mi sta guardando nella zona più intima. Ora posso andarmene in pace.
   « Signora, le sue analisi vanno benissimo. Continui così che la salute è molto importante alla sua età! » dico per provare a distrarmi.
   La nonna mi sorride. Poco dopo si alzano e io le accompagno verso l’uscita. Riesco anche a mettere un bigliettino nelle tasche dei pantaloni di Serena. Non vedo l’ora di sapere che cosa mi risponde.
 
Serena
 
Sono appena ritornata a casa mia dopo aver riportato nonna a casa. Proprio ora ho messo le mani nelle tasche dei pantaloni e c’è qualcosa.
   Prendo in mano cosa c’è dentro e mi rendo conto che è un foglietto. Decido di scoprire cosa c’è scritto e vorrei sapere come è finito dentro le mie tasche.
   Lo apro e lo leggo.
   “Scrivimi su Whatsapp alle venti. Questo è il mio numero.”
   Non vedo l’ora di scrivere. Deve averlo messo Simone.
 

  
 
 

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Capitolo 7
*** Sei ***


Sei
Serena
 
Ho iniziato a messaggiare con Simone su Whatsapp.
Serena: Buonasera
Simone: Buonasera. Finalmente ci sentiamo fuori dallo studio medico. Sei contenta?
Serena: Di cosa? Le scrivo solo per farle un favore
Simone: Mi può dare del tu, grazie. Solo in studio mi deve dare del lei.
Serena: Va bene.
Simone: Posso sapere perché ti mordevi le labbra oggi in studio mentre mi guardavi?
Serena: Davvero? Mi sono morsa le labbra?
Simone: Si, ti sei morsa le labbra! Come mai?
Serena: Ah! Non me ne sono accorta.
Simone: Non farlo mai davanti a me. Per me è un gesto che mi fa capire che una donna ha desiderio di fare l’amore con me. Posso chiederti se trovi attrazione nei miei confronti?
Serena: Mi dispiace di questo sconveniente. No, non sei il tipo di uomo che fa per me! Nessun uomo fa al caso mio.
Simone: Sei lesbica? 
Serena: No. Solo che non amo più! Ho dato tanto …
Simone: Ah come ti capisco …
Serena: Perché anche tu hai sofferto molto?
Simone: Non sai quanto!
Serena: Mi dispiace.
Simone: Vorresti però provare ad andare a letto con me?
Serena: No. Non mi piace il sesso per divertimento.
Simone: Questo lo dicono tutte!
Serena: Nel mio caso è così!
Simone: Non fare la difficile. Se mi vedessi nudo il desiderio in te esploderebbe.
Serena: Ti dico di no.
Simone: Ti va domani di fare la pausa pranzo con me?
Serena: Neanche per idea!
Simone: Dai, ti offro quello che vuoi! Non ho problemi di soldi.
Serena: Sei duro di comprendonio? Non ci vengo a pranzo con te!
Simone: Allora, ci vediamo alle 13 davanti allo studio medico poi ti porto in un locale  buono che conosco.
Serena: Uff! Vengo solo per fare due parole ma poi basta inviti d’accordo?
Simone: Ci può stare! Tanto finisci a letto con me prima o poi …
Serena: Aspetta e spera. Saluti.
Simone: Saluti.
Che testone! Non ci penso nemmeno ad andare a letto con lui. Ci manca solo che metto in mostra la mia bella pancetta davanti ai suoi occhi. Anche se sotto sotto scoprire cosa c’è di proibito nei suoi vestiti un po’ non mi dispiace.
Ma cosa mi metto mai a pensare? Non posso andare a letto con il figlio del mio dottore. Sarò pazza come donna ma non fino a questo punto e poi se lo saprebbe il mio medico mi sgriderebbe e potrei correre dei guai.
Domani andrò solo a pranzo con lui e poi la cosa si chiude qui. Devo fermarmi fino a che posso essere ancora in tempo.
 

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Capitolo 8
*** Sette ***


Sette
Simone
Il lavoro sta mattina è stato abbastanza noioso ma finalmente sono a pranzo con Serena. Era ora dato che per tutta la mattinata non ho pensato ad altro che a questo momento. Mi chiedo cosa direbbe mio padre se fosse qui adesso. Sono sicuro che me ne canterebbe tante visto che ho fatto l’unica cosa che non devo fare.
   « Allora, sei contenta di essere con me in questo momento? » domando a lei con aria serena e rilassata.
   « Sono qui solo per due chiacchiere. Più che altro sono allegra » risponde lei.
   Non ha tutti i torti, dopo tutto lo scopo è solo quello di parlare un po’ in compagnia anche se io sto cercando di mirare ad altre cose che non sono quelle che vuole lei.
   « Con quanti uomini sei uscita prima di me? » chiedo incuriosito.
   « Non tanti » mi risponde lei.
   « Quanti più o meno? » domando.
   « Due o tre » ribatte lei.
   « Non ci credo … saranno stati sicuramente di più! » dico io.
   « Fai tu » risponde lei con voce secca.
   « Io sono uscito solo con donne interessate al denaro per questo non ho ancora compiuto il grande passo  » continuo.
   Questa è una bugia. Lo so meglio di me che sono separato ma lei non deve sapere nulla al momento o almeno fino a quando non me la porterò a letto.
   Poco dopo non so da dove comincio ad accarezzarle le mani. Lei fa un sorrido indeciso se venire fuori o non mostrarsi del tutto. Il punto è che l’adoro, qualcosa di lei non so perché mi coglie sempre di sorpresa. Sto impazzendo e mi accorgo che qualcosa sotto di me si è svegliato ma devo fermarlo, questo non è il momento! Non sono ancora deciso ad andare subito al sodo perché lei mi mette in seria difficoltà. Con altre prima di lei dopo la prima uscita sono andato subito a letto ma solo per divertirmi un po’. Solo che con lei credo si stia mettendo di mezzo il cuore e questo so perfettamente che non deve succedere, non finisce mai bene per me e credo di averlo capito da tanto. Devo frenarmi o per me sarà troppo tardi.
   « Scusa perché mi stai accarezzando le mani?» mi chiede lei.
   « Scusami. Devo aver perso il controllo per qualche secondo. È colpa del effetto che mi fai » dico.
   Mi rendo conto poi che questo era meglio non dirlo. Credo proprio che non mi controllo più.
   « Lo sai che non posso darti ciò che vuoi » mi dice lei dopo.
   Certo … non ha tutti i torti! Mi sento proprio un barbone quando penso alla mia misera esistenza. Privato da ogni sentimento del cuore, condannato a cercare sempre un corpo solo per compensare la mia fame da predatore. Peggio di così non posso finire.
   « Hai ragione. Sia come vuoi allora! » rispondo.
   Ora mi sento bloccato e  non so cosa altro dire. Quando realizzo che abbiamo finito il pranzo, il mio istinto è quello di alzarmi cercando di andarmene per paura che poi posso fare una cazzata e rimetterci di brutto.
   Serena una volta che sono in piedi e sono già un po’ lontano da lei si alza e mi insegue. Poco dopo siamo usciti dal locale. La vedo disperarsi.
   « Ti prego non andartene » dice lei.
   Io la prendo per il braccio la porto vicino a me e la guardo negli occhi qualche secondo. Lei è diventata rossa ma non è timidezza la sua ma imbarazzo. Le sfioro il viso con una mano.
   « Mi dispiace. Non sono l’uomo giusto per te. Il massimo che posso darti è solo il mio corpo, non ho altro da offrirti » mi metto a spiegare, per trovare un modo per terminare tutto qui.
   « Non te ne andare » mi dice lei.
   « Mi dispiace ma devo andare via prima che sia troppo tardi » concludo.
   Detto questo la lascio li sul marciapiede e me ne vado su i miei passi. Mi metto disperatamente in cerca della mia macchina.
 
Serena
 
Sono arrivata a casa mia ancora incredula dalla mossa di Simone. Mi ha lasciata con una sensazione di vuoto dentro, una sensazione forte come una grossa delusione. Dopo tutto ho sempre saputo che un uomo bello come lui non può finire ai miei piedi e se succede come ha detto lui è solo per il letto.
   Non riesco a dire una parola a riguardo ma tutto questo fa male davvero. Forse non è vero che non ho alcun interesse per lui, forse penso di aver comunque un po’ il desiderio di lui. Meno male che sono quella che non si innamora più, dopo quanto successo oggi devo ricredermi che una speranza di amare ancora forse c’è nel mio cuore.
   Scoppio improvvisamente in lacrime come una bambina che ha fatto un capriccio per lo zucchero filato alle giostre. Realizzo poi che non è un capriccio il mio ma una delusione per qualcuno che non mi è mai appartenuto.
   Dentro me sento il bisogno di vederlo ancora ma poi penso che forse le cose stanno meglio in questo modo se lui non può darmi altro che qualche avventura sotto le coperte ogni tanto. Ho imparato a non essere mai il contentino di un uomo perché non c’è niente di peggio che essere una ruota di scorta di qualcuno. Mi rendo conto che forse è stato solo un sogno che non ha fatto in tempo a trovare il suo inizio.
   Credo che sia meglio così.
  
    
 
 

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Capitolo 9
*** Otto ***


Otto
 
Serena
 
Sono passati tre giorni e io non ho più saputo niente da Simone né tanto meno un segno di vita. Mi ha dimenticata questo lo so e poi io non sono mai stata il suo tipo ma esiste il suo tipo di donna ideale? Credo proprio di no, mi sembra che ha detto chiaramente che non vuole innamorarsi di nessuna donna. Mi chiedo che cosa ha passato in vita sua per arrivare ad escludere l’amore dalla sua vita ma sono cose che è meglio non indagare secondo me perché non sono affari miei. Ultima cosa che voglio è curiosare nelle sue cose private.
   Senza di lui però sento che qualcosa mi manca lo stesso. Non faccio che pensare alle volte che mi ha detto che mi vuole a letto con lui. In questo momento andrei fino allo studio medico solo per dire a lui quanto mi manca ma poi ci ripenso e non concludo niente. Deve essere lui a correre da me se davvero sente la mia mancanza.
   Per distrarmi un po’ decido di farmi una tisana prima di andare a dormire. Dentro me sento che se non si fa sentire per un altro giorno potrei impazzire. Vorrei sapere che cosa sta facendo in questo momento e se anche lui sta per andare a dormire o forse è già nel mondo dei sogni.
   Ad un certo punto, il mio cuore batte forte perché ho sentito lo squillo di un messaggio e subito torno ad emozionarmi. Con agitazione prendo in mano il cellulare e spero che a mandare il messaggio sia stato Simone. Incrocio le dita. Accendo lo schermo e leggo.
 
   Simone: Buonasera.
  
Simone
    
Finalmente ho trovato il coraggio di sentire Serena dopo il fattaccio di qualche giorno fa. Mi sono reso conto che forse ho sbagliato io ad andarmene via in quel modo, piantando la ragazza senza alcun motivo apparente in un marciapiede. Ho fatto così solo perché ho pensato che forse è già cotta di me e quindi per me è stato un modo per andarmene via. Solo che poi ho desiderato vederla ancora dopo quel giorno e ora sono qui che sto per parlare di nuovo con lei anche se per ora solo per messaggio.
Simone: Buonasera
Serena: Buonasera
Simone: Volevo sapere come stai?
Serena: Ora sto meglio.
Simone: Come mai?
Serena: Sono affari miei!
Simone: Ti sono mancato?
Serena: No, niente affatto!
Simone: Ah! Tu a me sei mancata tantissimo …
Serena: Non si direbbe. Sei sparito per tre giorni!
Simone:  A te cosa importa visto che hai detto che non ti sono mancato?
Serena: Mi importa tanto …
Simone: Perché?
Serena: Perché si!
Simone: Mi ami?                                             
Serena: No! Non è quello il motivo per cui mi importa di te
Simone: Lo so che sei cotta di me!
Serena: No. Ti sbagli!
Simone: Va beh!
Serena: Con quante sei andato a letto in questi tre giorni?
 
Qui mi blocco un attimo. Due giorni fa ho avuto un rapporto con una donna di quarantacinque anni ma solo per passare qualche ora di divertimento. Serena non lo deve sapere assolutamente.
 
Simone: Non sono andato con nessuna. Tu invece? Con quanti sei stata?
 
Attendo la sua risposta.
 
Serena: Questa è una bugia! Ci hai messo un po’ a rispondere alla mia domanda quindi dubito che tu mi abbia detto la verità …
 
Cavolo. Questa Serena è davvero sveglia!
 
Simone: Mi sono alzato per prendere un bicchiere d’acqua e poi ti ho risposto!
 
Ottima giustificazione … sono proprio un genio!
 
Serena: Non mi prendere in giro … non me la bevo!
 
Povero me … sono spacciato!
 
Simone: Che ci posso fare se mi è venuta sete?
Serena: Ah ah ah!
 
Ora perché sta ridendo?
 
Simone: Ti va ancora di vedermi?
Serena: Devo pensarci …
Simone: Ti invito domani a fare pranzo insieme. Domani mattina dimmi se ci stai!
Serena: Ti farò sapere.
Simone: Okay. Allora buonanotte.
Serena: Buonanotte.
 
Finisco di parlare con lei e poi piombo un po’ nei miei pensieri. Lo so che domani mi dirà che vuole vedermi. Ci scommetto trecento diamanti che andremo a fare pranzo insieme.
 
 
 
 
 
 
 

 
 
  
 
 

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Capitolo 10
*** Nove ***


Nove
 
Serena
 
Sono a pranzo con Simone. Alla fine sta mattina ho accettato di vederlo ma solo perché in fondo mi mancava tanto. Spaccherei la sua faccia quando mi dice che sono cotta di lui perché dopo tutto è così: ho una cotta per lui.
   « Sono contento che hai accettato l’invito » mi dice guardandomi sorridente.
   Io lo guardo negli occhi e sono molto contenta di essere qui con lui in questo momento.
   « Beh non avevo altro di meglio da fare » rispondo io.
   Lui ride.
   « Per me volevi vedermi già da ieri sera » commenta lui.
   Beh in effetti non ha tutti i torti.
   « No, ieri sera ero arrabbiata un po’ con te per essere sparito per tre giorni. Ma è acqua passata! » ammetto io.
   Lui sorride ancora.
   « Mi piace quando fai la furba con me sai? » mi dice lui divertito.
   Ma io non sto cercando di fare la furba. Ammetto però che mi piacerebbe finire sotto le coperte con lui. Credo sempre più che sotto quei vestiti ci sia davvero tanta roba ma devo solo aspettare di scoprirlo anche se un po’ ne avrei voglia.
   Visto che ci metto un po’ a rispondere continua lui la conversazione.
   « Che ne dici di venire a cena a casa mia stasera? Ti cucino io. Lo sai che sono un ottimo cuoco? » mi domanda lui.
   Chissà a quante avrà cucinato in vita sua. Mamma mia … questo uomo è proprio una tentazione a cui è difficile farne a meno. Io sono fuori di testa da un po’.
   Non dovrei accettare. È troppo presto per andare a casa sua per una cena. Solo che non riesco a resistere. Potrebbe essere una bella occasione per arrivare poi a spogliarlo.
   « D’accordo … ci sto! Stasera vengo da te » rispondo io.
   Lui sembra molto contento della mia risposta.
   « Grazie. Sono molto contento che tu abbia detto si » mi risponde lui.
   Una volta fuori dal ristorante troviamo un angolo della strada. Ci ritroviamo faccia a faccia. Lui mi ha messo le mani ai fianchi e mi sta guardando negli occhi. Io sono diventata rossa come un pomodoro, dannata timidezza. Poco dopo, lui appoggia le sue labbra sulle mie e da quel momento non capisco più niente.
   « Spero che tu possa accettare questo bacio » mi dice poco dopo.
   Io sono in un altro pianeta. Se questo è l’effetto che mi fa un suo bacio quando faremo il resto che fine farò?
 
Simone
 
Sono a casa mia finalmente! Prima di andare al supermercato però decido di chiamare mio padre per telefono perché devo dirglielo che mi sto frequentando con una sua paziente e spero che non gli venga un colpo al cuore.
   « Pronto? » domando al telefono.
   « Ehi figliolo! Che piacere sentirti » risponde mio padre.
   « Che bello sentirti anche per me. Devo prima dirti una cosa che non credo ti piacerà tanto … » dico diventando un po’ triste.
   « Dimmi pure » mi comanda mio padre.
   « Ecco so che me lo avevi proibito ma io mi sto frequentando con una tua paziente » dico tutto di getto.
   Mio padre piomba in silenzio per qualche secondo. Ecco! Sapevo che l’avrebbe presa male. Poco dopo però si mette a fare una risatina.
   « Ah si? Come si chiama? » mi domanda poi divertito.
   Io sono incredulo da tutto questo.
   « Cosa? Ma non mi avevi detto che non dovevo? » domando stupito.
   « Si ma dicevo da amico. Poi potevi tranquillamente uscire con chi volevi » mi risponde.
   « Va bene ora sto molto meglio. Si chiama Serena » dico io tutto bello contento.
   « Mi dice. Se è quella che penso io sappi che non mangia alcun tipo di carne eccetto affettati, pancetta, pollo e tacchino mentre il pesce lo mangia regolarmente » mi spiega mio padre.
   « Ah! Allora meno male che ho optato per la pasta con panna e salmone » dico sollevato.
   « Ora ti saluto figlio mio vado a cenare » mi dice lui.
   « Va bene saluti » concludo io.

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Capitolo 11
*** Dieci ***


Dieci
 
Serena
 
È arrivata la sera. Io mi sono preparata come detto per andare a cena da Simone. Stasera lo avrò tutto per  me e vorrei tanto scoprire cosa nasconde sotto i vestiti perché ho fame e non ho più voglia di attendere.
   Da oggi pomeriggio non faccio che immaginare momenti erotici nella mentre tra me e lui. Lo so che sono uscita un po’ troppo fuori di testa per lui ma il mio cuore appena lo vede non è colpa mia ma batte troppo forte. Ora mai è sicuro anche al diavolo che sono pazza di lui e credo che anche lui è pazzo per me anche se lo so di non avere speranza con lui.
   Mi metto la mia giacca estiva rossa con dei bottoncini bianchi. Sotto indosso una camicetta estiva bianca e ho un pantalone leggero nero tipo fuseaux estivo. Per finire scarpe aperte tipo ballerine rosse a pois bianchi e una borsa bianca. Dopo essermi data una truccata esco di casa e mi avvio verso casa di Simone.
   Dopo dei minuti in taxi raggiungo la casa di Simone. Entro con una specie di batticuore e mi sento rossa come una che beve il vino, non era nei miei piani sembrare una donna ubriaca alla mia prima cena con lui. Salgo fino al terzo piano in ascensore.
   Poco dopo mi trovo una porta aperta e decido di entrare. Un attimo dopo mi viene incontro un uomo niente meno che Simone.
   Lui mi sorride ed è davvero elegante sembra arrivato da un matrimonio.
   « Benvenuta. Sei davvero bellissima» mi dice lui baciandomi una mano.
   Io divento rossa e non riesco a dire una parola sembro come pietrificata. Simone mi fa togliere la giacchina e mi conduce fino in cucina. Santo cielo ho il batticuore per l’emozione.
   Appena entrati in cucina noto che è stata apparecchiata la tavola con due candele accese e ci sono dei petali di qualche fiore viola a decorare la tavola. I piatti sono di ceramica bianchi con disegnati dei cuoricini e i tovaglioli e i bicchieri sono viola. Non mi aspettavo tutta questa eleganza.
   Io mi giro a guardare Simone in modo sorpreso.
   « Grazie » dico.
   Lui fa un sorriso.
   « Ho fatto tutto per te e ho pure cucinato. Vuoi del vino? » mi domanda.
   Poco dopo mi riempie il bicchiere di vino e mi invita a sedermi. Corre poi in cucina e ritorna da me con il primo.
   Mi mette nel piatto delle penne con panna e salmone. Io già mi sto leccando i baffi. Poco dopo si siede a tavola con me e mi accarezza le mani che ho messo sul tavolo. Mi guarda teneramente negli occhi e sorride.
   « Allora dopo che programmi hai? » mi domanda.
   « Niente. Stasera voglio solo stare con te » rispondo io.
   « Lo stesso è per me » mi dice lui.
   Io arrossisco.
   Lui si alza e viene a baciarmi sulla bocca. Poco dopo si toglie la camicia elegante che indossava e mi mette in mostra il suo fisico spettacolare. Credo che non uscirò viva da questa casa. Mi sento un po’ imbarazzata tanto che mi metto a guardare per terra.
   « Allora cosa ne pensi? » mi domanda lui.
   Non riesco a dire una parola.
  
 Simone

Sono qui in piedi e con la pancia nuda davanti a Serena che si è messa a guardare il pavimento.
   « Davanti a te devi guardare non per terra! » dico io.
   Ora lei si mette a guardare me scoperto davanti a lei. Si sta mordendo le labbra. Ci risiamo con quel vizio. Entro questa sera prevedo scintille. Credo che avrò ciò che cercavo di ottenere da un po’ di tempo.
   Lei mi tocca gli addominali con la mano e continua a mordersi quelle dannate labbra.
   « Ti stai mordendo le labbra » commento io.
   « E allora? » risponde lei.
   Io la prendo per il braccio e la trascino fino in camera mia,
   « E allora? Spogliati e fammi scoprire ogni tuo lato nascosto, voglio scoprire ogni segreto del tuo corpo e me ne voglio saziare fino allo sfinimento » rispondo, togliendo a lei la sua camicetta.
   La bacio anche per qualche minuto sulle labbra portandole anche le braccia su i fianchi.
   « Sono tua! » mi dice lei cedendomi.
  
  
  
  
  
  
  

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Capitolo 12
*** Undici ***


Undici
Simone
 
Sono le ore sei del mattino e mi sono alzato. Per me è stata una sorpresa ritrovarmi un corpo sdraiato sul mio letto come se non ne fossi a conoscenza. In effetti ci pensai un attimo. Ah si! Sono finalmente riuscito ad andare a letto con Serena e già me ne stavo dimenticando di quanto accaduto. Io dopo mi dimentico di tutte quelle che mi porto sotto le lenzuola.
   Solo che sta mattina realizzo dopo aver acceso la luce e guardandomi allo specchio che ho una faccia sorridente e del tutto rilassata, dopo una trombata per bene vorrei vedere chi non lo sarebbe.  Mi viene da pensare che forse per me non è stata solo una trombata di una notte. Credo di essermi in qualche modo perso di questa bella signorina e non ho idea di come sia possibile.
   All’improvviso mi giro e noto che la mia bellissima signorina si sta stiracchiando sul letto e poi dopo un grosso sbadiglio si solleva un po’ facendo cadere il lenzuolo dal suo seno e poi la vedo ricoprirsi le tette con un certo imbarazzo.
   « Buongiorno piccola » dico tutto contento.
   Lei mi guarda e poi mi lancia un suo sorriso davvero bellissimo.
   « Buongiorno? » mi dice con voce confusa.
   Io sorrido.
   « Sono Simone e siamo andati a letto insieme questa notte. Ricordi?» domando.
   Lei ci pensa qualche secondo.
   « Oh … si, ora mi ricordo! » mi risponde lei.
   Potrei stare delle ore a guardarla.
   « Ora cosa vuoi fare? Fai colazione ora e torni a casa oppure vuoi passare la giornata a letto con me? Tanto io oggi non lavoro è sabato. A te la scelta » domando io.
   « Voglio restare a letto con te cucciolo » mi dice lei.
   Io scoppio in una risata.
   « Come vuoi tu principessa » rispondo mettendomi sopra di lei.
 
Serena
 
Questo è stato il risveglio più bello della mia vita. Svegliarmi al fianco di Simone è una cosa che non succede a tutti ogni giorno. Non capisco come un medico così bello sia ceduto a una come me ma credo che di solo sesso si è trattato. Allora come mai mi ha chiesto di restare a letto anche oggi per tutto il giorno? Ho le idee confuse e questo uomo ci mette poco a confonderti. Anche sta mattina abbiamo dato il massimo tra le lenzuola e ora mai siamo a mezzogiorno.
   « Ti posso chiedere una cosa? » domando a lui guardandolo negli occhi.
   « Certo piccola dimmi tutto quello che vuoi » risponde lui.
   « Ma per te sono ancora la donna di una notte? » domando.
   Lui sta un attimo zitto. Sembra essersi fatto serio.
   « Piccola vorrei tanto entrare nella tua vita e costruire un futuro con te ma non posso. Ho paura di amare e non mi lego con nessuna donna » mi risponde lui.
   « Già … come immaginavo! A me tutti dicono no » rispondo io scocciata.
   Lui mi accarezza una guancia e mi guarda ancora negli occhi. Per me li sa usare troppo bene.
   « Tu invece come la pensi? » mi domanda con un tono di voce seriosa.
   « Mi sono innamorata di te » dico tutto di getto.
   Lui piomba in silenzio e inizia a pensarci sbuffando tra se. Io mi trovo in lacrime. Dopo qualche minuto mi guarda di nuovo negli occhi.
   « Questo non è possibile » mi aggiunge dopo.
   Io mi asciugo le lacrime.
   « Hai detto tutto … » rispondo poi alzandomi dal letto e mettendomi a cercare i vestiti.
   Lui anche fa uno scatto e si alza dal letto.
   « Non andartene … resta fino a domani almeno » mi dice cercando di trattenermi dandomi un abbraccio.
   « Che senso ha rimanere? Non intendo farti da schiava sessuale » rispondo.
   Lui si zittisce.
   « Allora vai pure » mi risponde.
   « Addio » dico andandomene via.
 
  
  
  
  
  
  
  

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Capitolo 13
*** Dodici ***


Dodici
Serena
 
Sono rientrata in casa delusa come ogni volta dopo essere andata a letto con un uomo. Dovevo aspettarmelo che Simone è quel tipo di uomo che prende in giro le donne ma tanto ho sempre saputo che con lui non avrei avuto alcuna speranza. Voleva giocare con me ed è riuscito a farlo, in me ora c’è solo disgusto e delusione due cose che ho provato troppe volte nella mia vita. Piango qualche lacrima e dopo qualche lungo minuto mi calmo. All’improvviso mi viene voglia di andare a bere qualcosa in qualche locale.
   Una volta fuori di casa entro pigramente nel primo locale che sembra sapere di alcool a tutto andare. Mi siedo al mio tavolino e per un attimo mi faccio prendere da i miei pensieri che sono rivolti a Simone. Non capisco perché ogni volta con lui succede che stiamo bene insieme e poi poco dopo succede qualcosa che manda tutto a stendere.
  Ad un certo punto smetto di pensare e mi distraggo guardando verso il tavolino alla mia destra. C’è seduto un uomo con dei capelli castani rasi, porta degli strani occhiali alla Harry Potter e ha un’aria spenta e triste. Mi accorgo che si è messo a guardarmi d’improvviso. Poco dopo si alza e viene verso di me. Mi rendo conto che è alto almeno un metro e ottanta ed è nella norma anche come fisico. Tra le altre cose è vestito in modo elegante.
   « Buonasera, siete sola? L’ho vista un po’ pensierosa. Se vuole posso farle compagnia. Non è giornata neanche per me » mi dice.
   « Si accomodi pure » dico.
   Lui si siede.
   « Piacere mi chiamo Bruno » mi dice.
   Sto per rispondere quando mi accorgo che su quella specie di giacca elegante nera che indossa c’è scritto “Onoranze Funebri della Vergine Maria”, la cosa mi incuriosisce.
   « Il piacere è tutto mio, mi chiamo Serena. Come mai avete scritto sulla vostra giacca elegante onoranze funebri? » domando con curiosità.
   « Lavoro come becchino » mi dice con voce seria.
   Mi prende un colpo al cuore.
   « Va bene. Scusate la mia curiosità » rispondo io.
   Mi rendo conto che lui mi sta sorridendo.
   « Si figuri è normale! Vi posso chiedere ora se siete single? » mi domanda lui.
   « Guardi mi sono appena liberata di un tipo che voleva solo andare a letto che purtroppo mi ha usata » rispondo con voce delusa.
   Lui fa un sorriso.
   « Cosa ne dice se io e lei iniziamo una relazione da amici di letto? Ci riscaldiamo ogni volta che lo vogliamo e non lo saprà mai nessuno. Cosa ne pensa? » mi chiede lui bello sveglio.
   Frena! Posso capire tutta la mia delusione per Simone ma ora diventare l’amica di letto di uno sconosciuto mi pare troppo esagerato. Solo che ho bisogno di riprendermi per la delusione di prima.
   « Va bene. Quanti anni avete voi? » domando.
   « Sono trentaquattro » mi risponde.
   Ci diamo un’occhiata da veri complici come se ci conoscessimo da tanto tempo ma purtroppo non è così.
   « Bene. Allora non perdiamo tempo e andiamo subito a casa mia » mi dice lui.
 
 
Simone
 
Sono veramente uno scemo. Mi rendo conto di aver sbagliato anche questa volta con Serena e sono uno stupido. Non ho giustificazione per quanto fatto: ho usufruito del corpo di una donna solo per fare i miei giochetti. In oltre ho scopato con una sconosciuta trovata in una chat dopo la delusione con Serena. Non riesco a levarmi dalla testa la faccia delusa di Serena prima di piantarmi in asso. Sono un cretino, mi rendo conto che lei ci teneva davvero.
   Si è fatta sera e ammetto che oggi ho sbagliato. La sera è proprio il momento dove ti penti delle azioni fatte durante la giornata e il mio pentimento è troppo forte da sopportare. In fondo lo so che ho un debole per Serena.
   Decido di provare a chiamarla al cellulare. Aspetto che risponda con ben poca pazienza perché devo chiederle scusa e spero possa accettare di perdonarmi.
   « Che cosa vuoi? » mi risponde ad un certo punto.
   « Volevo chiederti scusa per come mi sono comportato con te. Ascolta, lo so che sai che per me non è facile ma possiamo provare ad avere una relazione insieme. Cosa ne dici? » domando con tono del tutto scusante.
   Lei piomba in silenzio per un po’.
   Che cosa sta succedendo? Ho l’ansia.
   « Cosa vi ha fatto cambiare idea? La vostra voglia insaziabile? » risponde lei.
   Mi sta mettendo in crisi, quando fa così è davvero ingestibile.
   « No. Il fatto è che tu mi piaci davvero, sono io che sono un coglione che ha paura di aprire il suo cuore. Mi puoi perdonare? » domando tentando tanta carineria. Tra le altre cose non ho detto neanche delle balle­.
Lei è di nuovo in silenzio.
   « Prima non eravate convinto sul fatto che vi piaccio » risponde lei.
   « Penseresti lo stesso se tra poco ti vengo a prendere, andiamo a casa mia e facciamo l’amore un’altra volta? » rispondo io con una certa agitazione. Con lei mi gioco tutto.
   Lei tira un grido come dire si salvi chi può.
   « Allora? » insisto.
   « Va bene » risponde lei.
 
 
    
 
  
  
  
  
  
  
  
 
 
 
 
  
 
 

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Capitolo 14
*** Tredici ***


Tredici
Simone
 
Sono esausto e soddisfatto sul mio letto. Vedere che vicino a me c’è di nuovo il corpo di Serena nudo mi fa sentire felice e al sicuro. Dopo la giornata di oggi e la scopata riparatoria non ho più dubbi che io impazzisco per lei e molto probabilmente la amo. Il fatto è che se voglio provarci con lei ad avere una storia sentimentale il sesso non sarà sufficiente per sempre, bisognerà fare anche ad esempio delle uscite insieme, solo le lenzuola non bastano sicuramente.
   « Allora … cosa vorresti fare con me? Ti chiedo solo perché aprirmi cosi per me non è semplice ma ci voglio provare. Tu hai qualcosa che mi fa impazzire, non riesco a lasciarti andare via e non voglio farlo » ammetto con voce del tutto rilassata.
   « A me piace uscire mangiare insieme, andare al cinema, passeggiare o anche solo ascoltare un brano lirico in compagnia di te. Potrei fare qualsiasi cosa mi proponi basta sia con te » mi dice lei guardandomi teneramente ne gli occhi. Mannaggia a lei e quello sguardo dolce.
   « Ma ad esempio avresti problemi anche solo a passare delle giornate insieme a me e i miei genitori? » domando, per me la famiglia è una cosa molto importante.
   « Per il momento mi sentirei un po’ in imbarazzo a presentarmi a tuo padre come tua compagna » mi risponde lei.
   « Non devi. Credo che mio padre sarà felice … non mi ha mai visto con una ragazza seria con le idee chiare, vedermi con te sicuramente lo farebbe contento » dico tutto contento.
   « Io propongo di passare un po’ di tempo solo noi due. Poi magari un giorno mi presenterai ai tuoi » risponde lei.
   « Va bene. Allora non avrai mica intenzione di tornare a casa così… dai, fai la brava bambina. Mettiti a pecora » comando, preso ancora da una grande voglia di fare sesso.
   «D’accordo … capitano! » risponde lei.
 
Serena
 
Questo uomo è un pericolo per me! Inutile dire che anche sta volta è stato divino a letto, non ricordo quando è stata l’ultima volta che ho fatto sesso come poco fa. Il bello è che tutto è iniziato per caso, come un gioco devo dire. Mi sono innamorata e affezionata a  lui non ne posso fare proprio a meno, non avrei mai pensato un giorno di aver fatto del figlio del mio medico la mia nuova droga preferita.
   Il problema è che un po’ mi vergogno a far vedere a suo padre che suo figlio sta con una come me per via del mio fisico con un po’ di pancetta. Mi vergogno perché anche lui è un medico e sicuramente sarà fissato con l’avere una buona e sana alimentazione e fare sempre molto sport. Beh devo pensare che quello che faccio con suo figlio dopo tutto è una ginnastica molto soddisfacente altro che calcio, pallavolo e così via. Fare l’amore è la ginnastica più bella che ci sia, credo che quando i dottori ti dicono di fare molto sport si riferiscano proprio a questo ora mai. Si, sono sicura che è proprio questo che vogliono che tu faccia.
   Simone mi sta guardando con degli occhi dolci e da cucciolotto, come diamine si fa a non saltargli addosso quando ti guarda in quel modo? Io non ne ho idea. Credo che tante prima di me si siano perse in lui, non mi sembra il classico tipo che ha avuto una o due donne in tutta la sua vita. Ma è fantastico per me.
   Mi rendo conto che è tarda serata dopo aver guardato l’ora sul mio cellulare.
   « Ascolta sono le ventidue di sera. Se non hai problemi potrei fermarmi da te sta notte? » chiedo a lui che continua a sorridermi.
   « Ma certo! Non devi chiedermelo, da oggi sei la mia fidanzata puoi fare tutto quello che vuoi. Casa mia è anche la tua » mi risponde dandomi un bacio.
   « Va bene. Allora rimango con te » rispondo io.
   Lui si alza per mettersi sopra di me e ancora trova la forza di penetrarmi, inizia a muovermelo ancora dentro forte su è giù.
   « Ti amo piccola » pronuncia con la sua bocca queste dolci parole.
   « Ti amo cucciolo » rispondo io.
  
    
  
 
 
    
 
  
  
  
  
  
  
  
 
 
 

 
  
 

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