Fairy Halloween

di OrnyWinchester
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - UN INVITO INATTESO ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 – IL BALLO MAGICO DI HALLOWEEN ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 – LO SCAMBIO ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - UN INVITO INATTESO ***


Il Regno di Fiore: uno stato neutrale di 17 milioni di abitanti nel mondo di Earthland, un mondo magico. Qui la magia viene venduta e comprata ogni giorno ed è parte integrante della vita delle persone. C’è addirittura chi fa della magia la propria professione. Sono coloro che la gente chiama comunemente “maghi”. I maghi sono riuniti in associazioni chiamate “gilde”, che assegnano loro lavori su commissione. Vi sono molte gilde sparse in tutto il Paese, ma c’è una particolare gilda in una particolare città. E’ una gilda sulla quale in passato sono nate molte leggende e sulla quale in futuro continueranno a nascerne. Il suo nome è: Fairy Tail.
 
Durante una delle tante missioni che i membri di Fairy Tail hanno affrontato in passato, Natsu e gli altri si sono ritrovati ad un Ballo Magico, indetto dal conte Balsamico in onore di sua figlia Aceto. L’incarico che spettava ai maghi della gilda riguardava la cattura di un pericoloso criminale di nome Velveno, che si sarebbe presentato al Ballo, celato grazie alla magia della trasformazione, per rubare un prezioso anello. In realtà, si scoprì che Velveno si era intrufolato al Ballo soltanto per chiedere la mano di Aceto, con cui aveva condiviso l’infanzia e di cui era segretamente innamorato. Lei, che ricambiava i suoi sentimenti, aveva accettato di sposarlo, a patto che prima scontasse la pena per i crimini che aveva commesso. Per Velveno era iniziato così un periodo di prigionia, che si era però concluso anzitempo, quando la principessa di Fiore aveva deciso di concedere il suo perdono ai detenuti meritevoli.
Aceto e Velveno, allora, avevano colto immediatamente l’occasione per sposarsi e, per ricordare gli eventi che avevano portato alla loro unione, avevano istituito un nuovo Ballo Magico, che aveva sostituito quello con il quale il conte Balsamico intendeva trovare un marito a sua figlia. E avevano deciso che il nuovo Ballo Magico si sarebbe celebrato ogni anno durante la festa di Halloween.
 
Anno X793: la gilda di maghi di Fairy Tail è in fermento per l’invito al Ballo Magico di Halloween, ricevuto da parte di Aceto Balsamico e Velveno. Quasi ogni membro della gilda è ansioso di partecipare e, dopo molte insistenze, anche i più reticenti, come Gajeel, hanno deciso di prendervi parte. C’è chi, come Lucy o Kana, non vede l’ora di sfoggiare il costume prescelto e chi, come Natsu e Gray, non riserva molto interesse all’outfit e preferisce trascorrere il tempo ingaggiando l’ennesima rissa per mettere a soqquadro la gilda.
“Ti faccio vedere io, fiammifero spuntato!” lo minacciò Gray.
“Fatti sotto, ghiacciolo!” lo sfidò Natsu.
E i due iniziarono a darsele, trascinando inevitabilmente nella zuffa anche gli altri membri della gilda lì presenti. Quel baccano e quella confusione, però, durarono ben poco, fino all’ingresso dalla porta principale dell’unica persona in grado di incutere una paura terribile in entrambi: Elsa Scarlett.
“FATELA FINITA!” urlò la maga spadaccina. “Siete due ragazzini! Piantatela di creare scompiglio nella gilda!”
Immediatamente Natsu e Gray si fermarono e si fiondarono davanti ad Elsa, scusandosi con un inchino. Lucy si avvicinò a lei, non nascondendo un certo timore, e cercò di calmarla, coinvolgendola nel discorso che aveva intrapreso poco prima con Mira Jane e Levy.
“Elsa, vieni a fare quattro chiacchiere con noi!” la esortò la maga degli spiriti stellari, parlando a bassa voce e con un risolino di disagio in volto. “Stiamo discutendo su come vestirci per la festa di Aceto Balsamico. Tu hai già scelto quale costume indosserai?”
Elsa cambiò completamente registro e, più serena e distesa, rispose:
“Sì, utilizzerò uno dei miei tanti Stock. Ma credo che riuscirò a stupirvi perché si tratta di un outfit nuovo, con cui non mi avete mai visto prima.”
“Fantastico!” esclamò Lucy, conducendola al tavolo che divideva con le altre ragazze. “E così è giunto questo invito inaspettato che ci ha messi tutti in agitazione. Te lo saresti mai immaginato, Elsa?”
“No, in realtà. Ma sai quanto mi piacciano i balli, non importa se in maschera. Non vedo l’ora di partecipare!” rispose Elsa, soddisfatta. “Ci avranno invitato per ringraziarci di quello che è successo l’ultima volta, anche se a pensarci bene è passato molto tempo da allora.”
Mentre Elsa conversava con Lucy e le altre, da dietro una colonna faceva di tanto in tanto capolino una testa familiare dai capelli blu che guardava imbarazzata ora in direzione del tavolo a cui erano sedute le ragazze, ora verso quello dove si trovavano Natsu e Gray, messisi a parlare tranquillamente, come se niente fosse stato.
“Lluvia, va tutto bene?” le chiese Mira Jane.
La giovane non rispose e si limitò a scuotere la testa, in difficoltà.
“C’è qualcosa che non va? Possiamo aiutarti in qualche modo?” domandò Lucy, preoccupata per lei.
“Lluvia non lo sa!” rispose debolmente la maga dell’acqua.
“Dicci cos’è successo, Lluvia!” la esortò Elsa.
“Lluvia vorrebbe andare al ballo di Aceto con il dolce Gray, ma Lluvia ha paura di chiederglielo.” disse, allora, la ragazza dai capelli blu.
“Come mai? Di solito non ti fermi davanti a niente quando c’è di mezzo Gray.” replicò Lucy con poca sensibilità.
“Lluvia crede che il dolce Gray non voglia andare al ballo con lei.”
“Beh, non credo che ci sia qualcun altro che voglia andarci con lui, non hai molto da temere su questo!” sostenne Mira Jane.
“Alla fine quasi tutta la gilda parteciperà. Non cambierà molto se andremo da soli o in coppia, Lluvia. Puoi sempre aspettare, se non sei sicura. Una volta lì, potrai chiedere a Gray di ballare.” le suggerì Elsa.
“Forse Lluvia farà così. Grazie, Elsa.” confermò Lluvia, per poi sparire verso il dormitorio di Fairy Hills, mentre le altre continuavano a parlare dei preparativi per il ballo di Halloween.
 
***
 
A bordo dell’astronave-drago Edens Zero si sta tenendo una conversazione accesa sulla rotta da intraprendere.
“E’ davvero necessario partecipare a questa festa, Rebecca?” domandò Happy alla sua amica.
“Ti dico di sì, Happy. Lo so che gli altri hanno intenzione di partire al più presto, ma se voglio diventare una famosa B-Cuber è indispensabile riuscire a fare un video di quel ballo. E’ una festa di tendenza e per di più si tratta di un Ballo Magico su Earthland. Non c’è niente che possa attirare di più l’attenzione e una registrazione, anche di pochi minuti, potrebbe avere migliaia di visualizzazioni su Aoneko Channel.” spiegò l’influencer intergalattica.
“Ma gli altri non sembrano molto entusiasti dall’idea!” ribatté Happy.
“Possono anche rimanere a bordo dell’Edens Zero! A noi servono solo alcuni minuti per girare il video, poi possiamo anche andarcene. Comunque Shiki mi è sembrato piuttosto entusiasta quando l’ho proposto e credo che verrà con noi.”
“Certo. Ma lo sai che Shiki cerca sempre l’occasione per fare nuove amicizie. Non mi stupisce che voglia partecipare ad un evento con così tante persone.” “Piuttosto, Rebecca, per entrare ad una festa così esclusiva non serve un invito? Non credo che ci faranno passare senza.” suggerì il gatto robot.
“Ma noi ce l’abbiamo!” rispose Rebecca, sventolando una busta in mano. “Quando ho saputo che c’era un evento del genere, mi sono proposta come fotografa e mi hanno ingaggiata, mandandomi anche questo invito.”
“Ah, ma allora dovremo rimanere per tutto il tempo!” constatò Happy.
“No, ti sbagli. Mi basterà fare qualche foto in giro qua e là e, poi, farle avere ai padroni di casa. Sarà un gioco da ragazzi e ci permetterà di avere tantissimi iscritti. Ma ci pensi, Happy?”
“Speriamo che le cose vadano come dici tu!”
“Eh, Happy, mi raccomando. Mascherati con un costume carino!” concluse Rebecca, davanti alla faccia stupita del suo amico.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 – IL BALLO MAGICO DI HALLOWEEN ***


Il salone principale del castello del conte Balsamico sembrava irriconoscibile agli occhi di quanti vi avevano messo piede prima del giorno del Ballo Magico di Halloween. Aceto, la figlia del conte e attuale amministratrice della residenza dopo il ritiro dalla vita pubblica di suo padre, aveva fatto allestire tutto con molta attenzione e aveva curato personalmente la disposizione di ogni particolare, trasformando il rigoroso ambiente aristocratico in uno spazio allegro e dinamico, che richiamava in ogni aspetto i colori caratteristici di Halloween e la voglia di divertirsi dei presenti. Le decorazioni, principalmente riguardanti i motivi tradizionali di zucche, pipistrelli e scheletri, occupavano gran parte delle pareti e fungevano da soprammobili: avevano reso quell’immenso salone in stile classico una vera sala da ballo moderna e piacevole agli occhi, ma senza per questo esagerare o venire meno al buon gusto.
Mentre Aceto e Velveno salutavano i membri di Fairy Tail, presenti quasi al completo, all’ingresso Rebecca Bluegarden, accompagnata da Shiki, Happy e dal piccolo androide Pino, mostrava il suo invito agli addetti alla sicurezza.
“Mi chiamo Rebecca Bluegarden e sono stata ingaggiata dalla signora Aceto in persona per curare il servizio fotografico della serata.” disse la giovane B-Cuber, sfoggiando un outfit consistente in una tuta aderente blu con una coda e delle orecchie da gatto, che richiamavano in tutto e per tutto Happy.
“Anche loro sono con lei?” le chiese un bodyguard, riferendosi a Shiki e agli altri.
“Sì, certamente. Loro sono i miei assistenti. Non pretenderà che riesca ad immortalare ogni momento cruciale della serata senza un piccolo aiuto!” riferì la ragazza.
“Va bene. Potete passare!”
Rebecca, con al collo il B-Cube e con una valigetta in mano, che conteneva l’essenziale per scattare delle foto da recapitare ad Aceto, si avviò verso l’entrata, seguita da Shiki, vestito da mummia con delle bende bianche che di tanto in tanto assumevano diverse colorazioni fosforescenti, da Happy, che sfoggiava una simpatica pelliccia da orso marroncino, e da Pino, vestita da fatina con un abito di tulle di colore turchese.
All’interno del castello gli invitati esibivano le maschere più singolari e anche i maghi di Fairy Tail non erano da meno. Tra i tanti, Lucy indossava un costume da strega arancione e nero con una gonna corta e spalline di chiffon, con l’aggiunta di un cappello a punta anch’esso di colore arancio; Elsa, come aveva preannunciato alle sue compagne, sfoggiava uno dei suoi nuovi Stock, consistente in un lungo elegante abito nero di velluto, in stile medievale, allacciato sul busto da un laccio di camoscio nero e con un cappuccio, e aveva ornato i capelli con brillantini e fermagli a forma di zucca; Natsu aveva optato per il costume da vampiro e anche Happy aveva scelto di imitarlo; Gray era riuscito a farsi incantare da Reedus, in modo tale da assumere le sembianze di un lupo mannaro con una folta pelliccia grigia e i soli pantaloni strappati come indumenti; Wendy aveva fatto una scelta molto audace e aveva deciso di abbinare ad un abito da maid di colore verde e bianco un bel paio di denti da vampiro, che la rendevano di sicuro una delle maschere più interessanti e originali della festa, mentre Charle la accompagnava vestita da zucca. Anche altri membri della gilda avevano adottato accorgimenti simili e, se le sorelle Strauss avevano scelto come outfit i propri Take Over, Elfmann aveva preferito non rischiare la trasformazione e aveva indossato un costume da Frankenstein. A loro si era unita anche Evergreen, la quale aveva quasi voluto sfidare Elsa, decidendo per un’imitazione di Titania, la regina delle fate di matrice shakespeariana. La giovane Scarlett, tuttavia, non aveva mostrato il benché minimo interesse per lei e questo l’aveva mandata su tutte le furie. Tra i vari abbigliamenti che richiamavano quelli di animali e stregoni, spiccava la poca attenzione che Gajeel aveva rivolto alla serata, il quale, per accontentare Levy, si era limitato ad indossare un semplice mantello nero. A differenza sua, il suo Exceed Panther Lily aveva accolto quell’invito di buon grado e aveva scelto una sobria calzamaglia nera su cui era stata cucita l’immagine di uno scheletro bianco. Levy, invece, aveva deciso per un costume da mummia, potendo contare sulla sua magia per ricreare le bende che l’avvolgevano quasi del tutto identiche a quelle degli antichi Egizi, rendendosi poco riconoscibile; Lluvia, infine, indecisa fino alla fine, aveva indossato un abito corto da strega di colore blu, non molto diverso dalla tonalità che era solita sfoggiare, e aveva abbinato a questo un sontuoso cappello a punta di velluto, anch’esso blu con degli ornamenti bianchi. Un invitato misterioso vestito da fantasma, poi, di tanto in tanto faceva capolino nell’orbita di Elsa, ma nessuno sapeva di chi si trattasse.
Incuriositi dalla serata, gli Exceed gironzolavano per la sala quando Happy si fermò ad osservare due piccoli invitati, uno dei quali con un’aria familiare.
“Che guardi, gatto?” gli chiese Charle, insospettita.
“Io… Mi sembrava di aver visto… Niente. Non sto guardando niente.” le rispose Happy, apparentemente confuso da quello che aveva adocchiato.
Charle si voltò nella sua stessa direzione e riuscì a scorgere il profilo di una piccola creatura molto simile ad un Exceed e molto carina.
“Stavi guardando quella?” gli domandò ancora Charle, riferendosi all’esserino vestito da fatina.
“Ah, cì.” le mentì Happy, che non voleva spiegarle l’impressione che lo aveva colto poco prima.
Il gatto rivolse la sua attenzione alla piccoletta indicata da Charle, pur non sapendo riconoscere di cosa si trattasse.
“E’ molto graziosa, non trovi?” cercò di cambiare argomento.
“Mmpff!” sbuffò Charle, senza rispondere e si girò a guardare altrove.
 
***
 
La serata trascorreva piacevole, tra balli, chiacchiere e divertimento, quando all’improvviso alcuni degli invitati di Aceto e Velveno iniziarono a cadere a terra privi di conoscenza. Nel giro di pochi minuti una dozzina di persone si era accasciata al suolo senza, poi, rialzarsi o mostrare segni di ripresa. Ben presto furono soccorsi dagli altri invitati, mentre Velveno si precipitò a chiedere aiuto all’esterno del castello. Nella confusione generale si udì indistinto un rumore di vetri infranti e le urla di Aceto riempirono con forza la sala.
“Che sta succedendo qui?” domandò Shiki ai suoi amici.
“Non lo so, ma forse con le riprese che ho fatto potremo capire meglio.” rispose Rebecca.
Tuttavia, non ebbe nemmeno il tempo di prendere in mano il B-Cube che al centro della sala apparve una figura, vestita da vecchia megera ed entrata a cavallo di una scopa volante dalla finestra rotta, che teneva la povera Aceto in ostaggio sotto la minaccia di un pugnale incantato. I presenti rimasero inorriditi a quella vista e fecero per intervenire. Purtroppo, la donna li fermò prima che potessero agire.
“Sarà meglio per voi restare dove siete.” minacciò. “Se qualcuno di voi muoverà un solo passo, il pugnale metterà fine alla vita di questa ragazza.”
Aceto era terrorizzata e piagnucolava, mentre Velveno era rimasto chiuso all’esterno del castello e non poteva così usare i suoi trucchi di camuffamento per neutralizzare l’intrusa.
“Cosa vuoi? Perché sei qui?” le urlò allora Elsa, furiosa. “E cosa hai fatto a queste persone?”
“Sono solo svenute grazie ad un potente sonnifero che ho messo nei dolcetti a forma di zucca. Chiunque ne abbia mangiati, si ritroverà nella stessa condizione da un momento all’altro e sarà meglio che inizi a cercarsi un posto tranquillo dove distendersi.” chiosò la donna.
“Cosa vuoi da Aceto? Lasciala subito libera!” le intimò Natsu.
“NO!” urlò la donna in risposta. “Questa ragazza compenserà per tutte le angherie che ho subito dalla sua famiglia!” “Lavorare in questo posto mi ha rovinato la vita! E ora sarà lei a pagare!”
“Non puoi prendertela con lei per colpe che non sono le sue!” le disse Lucy.
“Sì che posso! Non sarà responsabile di quello che mi è accaduto, ma ora è lei ad aver ereditato questo castello maledetto!”
“Ma io non ti ho fatto nulla! Non so nemmeno chi sei!” la supplicò Aceto.
“Fai silenzio!” la minacciò allora la donna.
“Spiegati meglio!” le disse Natsu. “Se sei qui, devi pur volere qualcosa, no?”
“Voglio vendetta!” continuò ad urlare. “Io sono nata e cresciuta in questa casa perché mia madre lavorava qui come domestica. Quando ero giovane, ho scoperto di avere un particolare talento magico, quello della telecinesi. Così ho deciso che mi sarei unita ad una gilda di maghi e avrei realizzato la mia vita lontano da questo posto. Ma le cose non andarono così!”
La donna fece un sospiro e una breve pausa, poi continuò il suo racconto.
“Quando la figlia dei padroni di questa casa seppe del mio dono, ne ebbe subito invidia e si prodigò affinché io non lasciassi il castello e seguitassi a fare la serva, proprio come mia madre. I miei tentativi di fuggire furono inutili e, sotto la minaccia di cacciare mia madre dal suo lavoro, facendola finire in miseria, dovetti sottostare al ricatto. La ragazza, poi, andò via per vivere nella casa del suo sposo, e allora credetti che avrei potuto riottenere la libertà che desideravo, ma anche in quell’occasione fece in modo che le cose andassero diversamente e ingaggiò una strega, affinché mi legasse per sempre a questo castello. Non potevo andarmene!”
“Ma in qualche modo devi esserci riuscita!” le fece notare Elsa.
“Quando ormai ero troppo vecchia per fare qualunque cosa avessi auspicato per la vita, il castello fu distrutto da un terribile incendio e credo che quell’evento mi abbia svincolato dalla magia che mi aveva tenuta qui negli anni. Se l’avessi sospettato prima, avrei demolito questa prigione con le mie stesse mani! Ma era ormai troppo tardi e ho finito per trascorrere molti anni in solitudine e povertà.”
“Ma quanti anni ha?!” chiese Natsu sottovoce a Lucy, che replicò con una gomitata.
“Io non sono colpevole di quello che ti è accaduto e della cattiveria che hai trovato. Dal tuo racconto è stata una mia lontana parente ad arrecarti tutto questo dolore. Sono dispiaciuta per questo, e se posso aiutarti, lo farò volentieri, ma non posso addossarmi colpe che non sono mie!” le disse Aceto, sconfortata.
“Certo che no! Ma quando la famiglia Balsamico non esisterà più e questo castello che sorse sulle ceneri del precedente sarà un cumulo di macerie, nessuno subirà più la mia triste sorte.” replicò l’anziana donna in procinto di scagliare il pugnale contro Aceto.
A quel punto Lisanna ebbe l’idea di lanciare un urlo nella sua versione animale di uccello per distrarre la donna e i maghi di Fairy Tail si prepararono ad intervenire contro di lei. Nell’istante esatto in cui si deconcentrò per capire da dove provenisse quel suono, Natsu ed Elsa si avvicinarono per primi a lei, liberando Aceto dalle sue grinfie. La donna, allora, usò il suo potere per incantare l’argenteria posta sui tavoli, affinché volasse dappertutto diventando un’arma pericolosa da usare contro chiunque.
“Cambio Stock!” gridò Elsa, che tornò alla sua classica armatura da spadaccina Cuore di Kreuz.
“Se vi ostinate a combattere, magari potrete anche vincere, ma saranno molte le vite che avrete sulla coscienza!” intimò loro la vecchia strega.
“Nessuna vita avrà fine stasera!” le disse Natsu, che passò al contrattacco, liberandosi da tante posate pronte ad infilzarlo. “Ruggito del drago di fuoco!” esclamò il Dragon Slayer, poi un soffio di fuoco uscì dalla sua bocca e fuse tutta l’argenteria che aveva intorno.
Dall’altra parte della sala, intanto, Rebecca dovette bloccare Shiki prima che questo potesse usare il suo Ether Gear.
“Fermati, Shiki!” lo esortò. “Ricordati che qui su Earthland siamo in incognito. Se usi il Satan Gravity scopriranno che veniamo da un altro mondo e potremmo avere dei problemi.”
“Ma qualcuno deve fermare quella strega!” sbottò Shiki.
“Se nessun altro sarà in grado di farlo, allora valuteremo di usare i nostri Ether Gear, va bene?” propose Rebecca.
“D’accordo. Intanto possiamo togliere di mezzo quelle posate, no?”
“Sì, direi di sì. Ma facciamolo con discrezione, affinché non ci notino.” convenne la B-Cuber.
La spada di Elsa, nel frattempo, si sbarazzò di molte di esse, mentre Levy creò un sacco con la sua magia e ne imbrigliò un discreto numero e Wendy usò il potente vento magico prodotto dal Soffio del Drago Celeste per allontanarle da chiunque ne fosse sotto tiro. Lucy ebbe l’idea di evocare Virgo per farsi aiutare: fece roteare la chiave d’oro in mano poi disse:
“Apriti portale della Vergine! Virgo!”
Una giovane ragazza che indossava un vestito da cameriera di colore nero con un grembiule bianco comparve davanti a lei.
“Eccomi, principessa!” “Devo essere punita?! Cosa posso fare per te?”
“Virgo, aiutami a liberarmi da tutta quest’argenteria!”
“Subito, principessa!”
Lo Spirito Stellare si mise a saltellare e ad afferrare una per una le posate che giungevano nella sua direzione, lasciando a Lucy la possibilità di attaccare. La maga si avvicinò alla vecchia strega e, eludendo una serie di coltelli che questa le lanciò contro, utilizzò il Lucy Kick, assestandole un potente calcio in piena faccia. Elsa, poi, si sostituì a lei nel combattimento e, dopo un nuovo Cambio Stock con l’armatura Ali d’Argento che le conferiva il potere di utilizzare lo stesso materiale della sua nemica, si alzò da terra quanto bastava per compiere l’incantesimo Circle Sword. Un infinito numero di spade d’argento si disposero in forma circolare, poi la maga le lanciò in direzione dell’anziana rivale, non per ferirla, ma facendo in modo che si disponessero attorno a lei come le sbarre di una prigione magica, impedendole di muoversi o di perpetrare nella sua magia. La minaccia venne così sventata con grande maestria da parte della gilda di Fairy Tail.
“Non ci hai dato nemmeno il tempo di intervenire, eh, Elsa?” le disse Gray, avvicinandosi.
“Non mi è sembrato il caso di indugiare oltre. Già ci sono tante persone svenute e molte altre ferite. Continuare a tergiversare avrebbe messo tutti in pericolo!” rispose questa.
“E poi chi meglio di Elsa poteva sconfiggere quella vecchia donna con dei poteri simili ai suoi?!” notò Mira Jane.
“Proprio perché possediamo un potere somigliante ho percepito che la sua capacità di controllo della telecinesi è molto più sviluppata di quello che volesse farci credere. Non è solo il potere in sé ad aver creato tutto questo scompiglio, ma con gli anni passati a servizio della famiglia Balsamico deve aver imparato a controllare anche i materiali, proprio come ha fatto con l’argenteria questa sera.”
“E tu, Gajeel, perché non te la sei mangiata tutta? Avresti risolto il problema e tratto energia da essa!” gli chiese d’un tratto Natsu.
“Perché, come dice la parola stessa, è fatta d’argento, non d’acciaio, Salamander!”
“E’ per questo che ho usato lo Stock Ali d’Argento. Solo combattendola con l’elemento che meglio padroneggia, avremmo potuto fermarla!” concluse Elsa.
“Beh, per fortuna tutto è finito bene, anche se questo salone è praticamente demolito!” sostenne Lucy, guardandosi intorno.
 
***
 
“Vi ringrazio per aver salvato la mia cara Aceto.” disse Velveno ai maghi di Fairy Tail, al termine della serata.
“Abbiamo solo fatto il nostro dovere di maghi!” affermò Elsa.
“C’è qualcosa che posso fare per ricompensarvi?”
Natsu e Lucy già prefiguravano una discreta somma di Jewel da far finire nelle loro tasche, ma Elsa rispose secca:
“No, abbiamo aiutato con piacere. Non si trattava di un lavoro, ma di una serata piacevole da trascorrere in allegria. Non ci dovete niente, Velveno.”
“E di quella donna cosa ne sarà ora?” gli chiese Lucy, un po’ stranita dal veder sfumare un lauto guadagno.
“Oh, Aceto insiste nel volerla aiutare, ma per ora andrà in prigione. Poi si vedrà se c’è un modo per renderle l’esistenza meno amara.” spiegò Velveno.
“In realtà, mi sento in colpa per come la mia famiglia ha sempre trattato la servitù. Anche nel tuo caso, Velveno, mio padre è stato terribile con te. Per quanto mi riguarda, le angherie della famiglia Balsamico verso il prossimo finiscono qui.” chiarì Aceto, che li aveva raggiunti e aveva ascoltato le parole del marito.
“Sei libera di fare come vuoi, Aceto. Ma ti chiedo solo di non dimenticare che quella donna era pronta a mettere fine alla tua vita.” le rispose Velveno, preoccupato.
“Non lo dimentico, stai tranquillo. Ma non posso nemmeno dimenticare le crudeltà di cui è stata capace la mia famiglia. Se io non ne sono colpevole, posso dimostrarlo agendo in modo differente. Sarò prudente, ma aiuterò ugualmente quell’anziana donna.” sentenziò la giovane.
“Hai proprio un buon cuore, Aceto!” si complimentò Lucy.
 
***
 
Dopo convenevoli e saluti vari, i maghi di Fairy Tail si radunarono per tornare insieme alla gilda.
“Andiamo Happy!” esclamò Natsu, prendendo il suo amico per una zampa. “Dobbiamo sbrigarci se non vogliamo rimanere indietro. Gli altri sono già in cammino verso Fairy Tail.”
Elsa, intanto, aveva deciso di scoprire chi si nascondeva dietro la maschera del fantasma che l’aveva seguita per tutta la sera.
“Avanti, è ora di farla finita!” gli aveva intimato, dopo averlo attirato in una piccola trappola. “E’ meglio se ti mostri subito o ci penserà la mia spada a rivelare chi sei! Non sono dell’umore adatto per giocare con te.”
Il misterioso fantasma si tolse il lenzuolo bianco di dosso e rivelò la sua identità, non prima di aver rivolto un sorrisetto malizioso ad un’incredula Elsa.
“Mi hai scoperto!” le disse Gerard. “Non vorrei fare la fine di quella strega!”
“Gerard, ma che ci fai qui? Non credevo ti interessassero questo tipo di eventi mondani!”
“E perdermi quella faccia?! Non l’avrei fatto per niente al mondo!” esclamò il giovane.
“Sii serio e non dire sciocchezze!” lo rimproverò Elsa, con un certo impaccio.
“Ho ricevuto anch’io l’invito di Aceto e Velveno. Ho conosciuto Velveno in passato, quando eravamo entrambi dei fuorilegge. Ero indeciso se venire o meno, ma quando ho saputo che anche voi di Fairy Tail eravate tra gli invitati ho pensato di farti una sorpresa.” “Inutile dire che non ci sono riuscito! Non si prende in giro Elsa Scarlett, avrei dovuto ricordarmelo!”
“Ma no! E se volevi sorprendermi ci sei riuscito! Non avrei mai immaginato di trovarti qui! Adesso dovrei tornare con gli altri alla gilda, ma ci rivedremo presto, Gerard.” lo salutò di fretta per nascondere il crescente imbarazzo che la stava assalendo.
“Ci conto, Elsa!” le rispose Gerard, prima di prendere anche lui la strada del ritorno.
Allo stesso tempo Rebecca Bluegarden si stava congedando da Aceto.
“Le manderò al più presto le foto che ho scattato durante la serata, se ancora può averne qualche interesse.” le disse la B-Cuber, conscia che l’evento non era andato nel migliore dei modi e forse sarebbe stato meglio dimenticarlo piuttosto che ricordarlo.
“Certo che sono ancora interessata!” esclamò Aceto. “Magari elimineremo quelle che riguardano l’aggressione e terremo le altre. Sarà un bel modo per guardare avanti con ritrovato entusiasmo!” “Provvederò al più presto a farle avere il suo compenso.”
“Come vuole. E per il compenso non c’è alcuna fretta, non si preoccupi. Spero che sarà soddisfatta del mio lavoro e che mi chiamerà in futuro se ci saranno altri eventi. Arrivederci!” la salutò Rebecca, ansiosa di pubblicare la sua registrazione.
“Non mancherò di farlo. E ringrazio ancora tutti voi per la pazienza che avete mostrato con quanto accaduto! Arrivederci, Rebecca!” ricambiò il saluto Aceto Balsamico.
La B-Cuber, affiancata da Shiki e Pino, recuperò Happy nel grande salone e si avviò con lui verso l’uscita.
“Andiamo, Happy. Dobbiamo tornare! Non vedo l’ora che tutti guardino il video che abbiamo girato.” gli disse, afferrandolo per un braccio.
“Cì! Cì!” rispose Happy.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 – LO SCAMBIO ***


Di ritorno verso la gilda, Elsa affrettava spaventosamente il passo, mentre Elfmann ed Evergreen si accusavano a vicenda di non essere stati abbastanza intraprendenti nel neutralizzare la strega.
“Sei tu quella che ha fatto una pessima figura, Evergreen.” le disse Elfmann a voce piuttosto alta. “Ti sei vestita da Titania per sfidare Elsa. Ma alla prima difficoltà indovina chi ha risolto ogni cosa?”
“Elsa, come sempre. Non c’è nemmeno troppo da stupirsi di questo.” rispose Gray dietro di loro.
I due si sobbalzarono, si voltarono, poi Evergreen replicò stizzita:
“E da quand’è che ti metti ad origliare le conversazioni degli altri, Gray?”
“Non mi sembrava proprio di stare origliando. Credo che vi abbiano sentito anche quelli che sono rimasti alla gilda! Non puoi prendertela con gli altri se hai fatto una figuraccia, Evergreen.”
Alle parole di Gray, Elfmann sorrise, mentre Evergreen diventò paonazza per la rabbia e per la vergogna.
“Beh, comunque non hai nient’altro da fare? Pensa per i fatti tuoi!” tuonò la ragazza di rimando. “Guarda! C’è Lluvia che ti segue come un cane bastonato. Cosa le hai fatto per ridurla così?”
Gray si voltò indietro e vide Lluvia che camminava con un’aria affranta, poi rispose ad Evergreen:
“Io niente! Non mi ero nemmeno accorto che fosse lì!”
Poi si rivolse direttamente a Lluvia.
“Lluvia, che ti è successo?”
“Lluvia è triste!”
“Perché?”
“Con tutto quello che è successo Lluvia non ha potuto chiedere al dolce Gray di ballare con lei! Lluvia lo desiderava tanto!” spiegò la maga dell’acqua.
“Oh! Beh, non restarci male. Stasera è andata così, ma ci saranno tante occasioni in futuro!” cercò di svicolarsi dal discorso Gray, che mandò anche un’occhiataccia in direzione di Evergreen, rea di aver dato il via all’ennesimo discorso imbarazzante.
“Davvero, dolce Gray?” replicò Lluvia, a cui Gray ormai dava le spalle, dopo aver accelerato il passo. “Lluvia è contenta delle tue parole!”
In coda al gruppo Natsu sembrava essere turbato da qualcosa e trascinava Happy in maniera insolita.
“Qualcosa non va, Natsu?” gli chiese Lucy.
“No, lascia perdere.”
“E dai! Dimmi cosa ti fa stare così in pensiero!” insistette la maga degli spiriti stellari.
“E va bene, Lucy. La verità è che sono preoccupato per Happy!”
“Perché? Mi sembra che stia bene!” gli fece notare Lucy, indicando l’Exceed.
“Non direi. Mi sembra spento. Non sembra il solito Happy, insomma.”
Lucy osservò Happy che camminava dietro a Natsu, ma non ebbe la sua stessa impressione.
“Ehi, Happy, tutto bene?” gli chiese, allora.
“Sì. Sto bene!” rispose questo.
“Non vedo cosa possa avere di strano, Natsu!” disse, tornando a rivolgersi al Dragon Slayer.
“Tanto per cominciare non dice più “Cì”, poi risponde in maniera fredda e distaccata.” spiegò Natsu.
“Magari ha litigato con Charle! Non sarebbe una cosa nuova! Tornati alla gilda, ti aiuterò a vederci chiaro, va bene?”
Natsu si limitò ad annuire, poi tornò ad imbronciarsi, ansioso di raggiungere Fairy Tail.
 
***
 
Sull’Edens Zero.
“Ciao. Come sei carina! Cosa sei?” chiese Happy alla piccoletta vestita da fatina.
“Sono Pino!” rispose questa.
“Pino?! Che strano nome per una femmina!” obiettò Happy. “Non sembri un Exceed. Oppure lo sei?”
“No, sono E.M. Pino, un robot.” replicò Pino, mentre si sbarazzava con facilità dell’outfit indossato al ballo di Halloween.
Happy la guardò costernato, poi disse ancora:
“Come fai ad essere un robot? Non lo sembri affatto!”
“Nemmeno tu sembri troppo un gatto, ma sono sicura che lo sei!” asserì allora Pino.
“Cì. Cì. Sono un Exceed e vengo da un altro mondo chiamato Edolas. Ora tutti gli Exceed vivono qui su Earthland.”
“Anch’io vengo da un altro pianeta, ma credevo che fossi anche tu un robot, dopo che il professor Weisz ti ha salvato la vita.” affermò Pino.
“Eh? Cos’è questa storia? Io non sono stato salvato da nessuno!” sussultò Happy. “A proposito, dove ci troviamo?”
“Sull’Edens Zero. Ma sarà meglio chiedere a Weisz di darti un’occhiata. Non credo che tu stia bene, Happy.”
“Che succede, Pino?” chiese Shiki, sentendola parlare in tono preoccupato.
“Happy è strano. Dice di essere un Exceed e non ricorda di essere un robot.”
“Hey, Weisz. Puoi controllare cosa succede ad Happy? Pino dice che c’è qualcosa che non va.”
“D’accordo. Vieni, Happy!” lo esortò lo scienziato.
“Cos’ha Happy?” domandò Rebecca, entrando nella stanza dopo essersi cambiata.
Ma nessuno ebbe il tempo di risponderle che Weisz esclamò:
“Ma questo non è Happy! E non è nemmeno un robot! E ha le ali!”
“Cì! Cì!” confermò l’Exceed.
“Cosa? E chi è, allora?”
 
***
 
A Fairy Tail.
Dopo il ritorno dal castello dei Balsamico, quasi tutti si diressero al dormitorio di Fairy Hills o alle rispettive case per trovare un po’ di meritato riposo. Ma Natsu non riusciva a darsi pace, sostenendo che Happy si comportava in maniera inconsueta. Lucy, come promesso, era rimasta insieme a lui per controllare lo stato dell’Exceed. Nel refettorio della gilda c’erano ancora Elsa, Gray e Wendy con Charle.
“Cos’ha il gatto?” chiese proprio quest’ultima.
“Natsu dice che non sta bene, che si comporta in modo strano, ma a me non pare proprio. Tu hai parlato con lui, Charle? Non è che per caso lo hai rimproverato per qualcosa?” domandò Lucy sospettosa.
“No. Io l’ho visto solo alla festa di Aceto ed era il solito gatto. Forse c’entra la piccoletta con il vestito da fatina. La guardava molto interessato.” rispose Charle, infastidita.
“Pino!” esclamò Happy all’improvviso.
“Chi è questo Pino, adesso?” sbottò Natsu, sempre più in apprensione.
A quel punto, colto dall’esasperazione, prese Happy tra le mani e iniziò a scuoterlo nella speranza che l’Exceed blu tornasse a comportarsi normalmente. Invece, ebbe l’amara sorpresa di ritrovarsi in mano due blaster meccanici. I presenti osservarono la scena sconvolti, mentre Natsu continuava a scuotere le due pistole, dicendo:
“Ridammi Happy! Ridammi Happy!”
“Ma cos’è successo ad Happy? Come ha fatto a diventare così?” domandò Gray.
“Sta’ zitto, Gray!” “Ridammi Happy! Cosa gli hai fatto, eh?” continuava a blaterare il Dragon Slayer del Fuoco.
“Natsu, calmati!” intervenne Elsa. “Non vedi che quello non è Happy?”
“Che significa che non è Happy? L’hai visto anche tu prima!”
“Sì, somigliava davvero tanto ad Happy, ma non è lui. Quando ti sei messo a scuoterlo, ha lasciato cadere questo e non mi sembra che appartenga ad Happy, o sbaglio?” chiese la maga, mostrando il B-Cube che era caduto a terra.
“Che cos’è?” chiese Lucy. “Non l’ho mai visto prima d’ora.”
“Neanch’io, ma mi sembra qualcosa che viene usato per le registrazioni. In questo punto mi pare di notare una piccola videocamera.” spiegò Elsa, indicando il centro del B-Cube.
“E’ un B-Cube!” si sentì dire alle loro spalle, mentre erano tutti intenti ad ispezionare l’oggetto.
I maghi si voltarono e videro Happy tornato nella sua solita forma, che li osservava curioso.
“Se tu non sei Happy, perché non ce l’hai detto prima? E poi, cosa sei?” gli chiese Natsu, scocciato.
“Ma io sono Happy e sono un robot.”
“Un robot?”
“Esatto. E vengo dal pianeta Exid nel Cosmo Sakura.” rivelò il gatto robot azzurro.
“Che stai dicendo?” s’intromise Charle. “Noi Exceed veniamo da Edolas, non dal pianeta Exid, sempre a patto che esista per davvero.”
“Io vengo da lì e in origine ero un gatto. Poi sono quasi morto e il professor Weisz mi ha tenuto in vita come robot.” spiegò Happy.
“Ci dispiace, piccolo Happy.” disse Elsa. “Ma sai dirci dove si trova ora il nostro Happy?”
“No, ma se mi somiglia forse è con Rebecca.”
“Sì, è uguale a te, tranne per la coda. Per via del travestimento per la festa non abbiamo fatto caso che la punta della tua coda è nera, mentre quella del nostro Happy è bianca. Senza contare che lui ha il marchio della gilda.” chiarì Lucy.
“Ed è un gatto!” puntualizzò Charle.
“C’è un modo per contattare questa Rebecca e per riavere indietro il mio Happy?” gli domandò Natsu, sempre più impaziente.
“Con quello!” disse, indicando il B-Cube che Elsa teneva in mano.
Elsa glielo porse.
“Tieni!” “Potresti contattare tu Rebecca per noi?”
“Va bene.”
Mentre l’Happy robot utilizzava il B-Cube per mandare un messaggio sull’Edens Zero, Charle attirò l’attenzione degli altri con i suoi dubbi.
“Credete che stia dicendo la verità?” “Non è che qualche gilda oscura ha costruito un prototipo di Happy in formato robot solo per annientare Fairy Tail? Mi sembra molto simile alla faccenda del cavallo di Troia. E poi, cos’è questa storia che i gatti come noi provengono da un pianeta lontano chiamato Exid. Io non l’ho mai sentito nominare.”
“Non vuol dire che per questo non esista, Charle.” intervenne Wendy, che finora aveva ascoltato tutta la storia in silenzio. “Potrebbe anche dire la verità. So che è strano che ci troviamo qui all’improvviso un gatto robot in tutto e per tutto uguale ad Happy, ma potrebbe essere come noi con Edolas. Anche noi abbiamo delle controparti lì. Chi ci dice che anche voi Exceed non ne abbiate in un luogo diverso?” convenne la Dragon Slayer del Vento.
“Mmpf.” sbuffò Charle, scuotendo la testa. “E’ più probabile che ci stiano per attaccare!”
“Io ho finito!” disse Happy, raggiungendoli. “Ci aspettano domani nella piazza di Magnolia. E comunque l’altro Happy sta bene.”
 
***
 
La mattina seguente nella piazza principale della città di Magnolia Lucy, Natsu e il gatto robot Happy attendevano l’arrivo di Rebecca con ansia. Natsu era il più impaziente e non vedeva l’ora di riabbracciare il suo amato Exceed. Per ingannare il tempo, Lucy chiacchierava con l’altro Happy.
“E dimmi, Happy, tu vivi con Rebecca?”
“Sì, fin da quando ero ancora un gatto e lei era una bambina. Siamo amici da tanto e senza di lei e del professor Weisz io non sarei più qui!”
“Devi volerle molto bene, non è vero?”
“Siamo migliori amici e facciamo tutto insieme. Prima eravamo solo noi due, poi si sono uniti a noi Shiki, Pino e tutti gli altri.” le raccontò Happy.
“Allora siete una grande famiglia, proprio come noi a Fairy Tail!” esclamò la maga degli spiriti stellari.
“Ehi, Happy!” disse Natsu, impaziente. “Ma questa Rebecca è una tipa puntuale?”
“Sì, avrà avuto qualche contrattempo!” gli rispose il gatto robot.
“Calmati, Natsu! Vedrai che saranno qui fra poco!” cercò di tranquillizzarlo Lucy.
Da una stradina laterale spuntò un gruppetto di quattro elementi: una ragazza dai lunghi capelli biondi ondulati e con gli occhi azzurri, un ragazzo con i capelli neri e gli occhi scuri e con una benda sulla guancia sinistra, una piccola robottina con una specie di taglio a caschetto rosa e, infine, Happy.
Natsu e Lucy andarono subito loro incontro.
“Io sono Lucy e questo è Natsu. Siamo maghi della gilda di Fairy Tail.” si presentò Lucy.
“Io sono Rebecca, mentre questi sono Shiki e Pino. Io e Happy siamo B-Cuber, registriamo video da condividere su Aoneko Channel e siamo membri dell’equipaggio dell’Edens Zero, sempre in cerca di nuove avventure.”
Subito dopo le presentazioni i due Happy saltarono di corsa in braccio a Natsu e Rebecca rispettivamente, contenti di aver ritrovato i loro amici, poi si congedarono.
“Arrivederci, Lucy e Natsu. Grazie per avermi aiutato.” disse il gatto robot.
“Ciao, Rebecca. Ciao, Shiki. Spero di rivedervi.” disse, invece, l’Exceed ai due che lo salutavano. “E ciao anche a te, Pino. Mi ha fatto piacere conoscerti, sei molto simpatica.”
“Sei davvero molto gentile. Arrivederci, Happy!” gli rispose la robottina.
Dopo essersi scambiati tutti un ultimo saluto, gli avventurieri si diressero verso l’Edens Zero, mentre i maghi di Fairy Tail ripresero la strada della gilda.
“Hey, Happy! Sono davvero contento di riaverti con me.” gli disse Natsu, sorridendo.
“Anche a me fa piacere essere tornato. Anche se mi hanno trattato bene, iniziavo a sentire la vostra mancanza.” rispose il gatto.
“Allora, guai a te se ti allontani un’altra volta!” gli urlò a quel punto il Dragon Slayer, tentando di afferrarlo.
Happy spiccò un breve volo per spostarsi dalla presa di Natsu, poi iniziò a ridere e a volargli intorno, lanciando ovunque dolcetti di Halloween e ripetendo:
“Cì! Cì! Cì!”

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