Until the end of time

di darkwolf24
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'ultimo Riolu ***
Capitolo 2: *** Il primo ricordo ***
Capitolo 3: *** Problemi di cuore ***
Capitolo 4: *** Gli ultimi guardiani ***
Capitolo 5: *** L'albero della Vita (parte 1) ***
Capitolo 6: *** L'albero della Vita (parte 2) ***
Capitolo 7: *** Il team Nexus ***
Capitolo 8: *** Ordine dall'alto ***
Capitolo 9: *** Nessuno è mai solo ***
Capitolo 10: *** Pericolo acquatico ***
Capitolo 11: *** Prescelti ***
Capitolo 12: *** Da grandi poteri ***



Capitolo 1
*** L'ultimo Riolu ***


Lentamente iniziai ad aprire gli occhi, la prima cosa che vidi era una stanza completamente bianca. Cercai di girarmi ma mi accorsi che attaccati al mio corpo c'erano dei piccoli tubi che mi impedivano di alzarmi. Mentre continuavo a scrutare la stanza notai una porta e poi... Lei... 
Una piccola Fennekin addormentata era appoggiata al lettino dove ero stato sistemato. Guardai i lineamenti del volto del piccolo Pokemon, non sapevo perché ma ero attratto da quel volto assonnato ed innocente. 
Dopo poco tempo la porta si aprì e fecero il loro ingresso nella stanza un ragazzo e quella che sembrava essere una dottoressa, potevo dedurlo dal camice. Appena notarono che ero sveglio la dottoressa si apprestò a staccare i vari tubi mentre il ragazzo mi si avvicinò. Aveva dei jeans blu chiaro, una maglia rossa con una linea bianca sulla cerniera ed un cappello del medesimo colore della maglietta. Aveva capelli corvini ed occhi castani.
>Ehy Riolu come ti senti?< Mi chiese lui con una voce un po' preoccupata.
Non sapevo sinceramente come rispondere, onestamente non sapevo neanche chi era lui, o quel Fennekin, o dov'ero, o chi ero. 
Mentre mi ponevo queste domande sentii della pelliccia calda strofinarsi contro il mio fianco fino ad entrare nel mio campo visivo attuale. 
>Ti sei svegliato?< Chiese la Fennekin con un pizzico di incredulità nella sua voce come se stesse elaborando la cosa. 
>Ti sei svegliato!< Ripeté per poi lanciarsi su di me per avvolgermi in un abbraccio, rimasi un po' stupito del gesto improvviso, cioè io non sapevo neanche chi erano. 
>C... Chi sei?< faticai a far fuoriuscire la mia voce, era come se qualcosa in me non andasse.

Lei mi guardò con uno sguardo un po' triste prima di rispondere.  >La dottoressa aveva detto che potevi aver perso la memoria< Dopo pochi secondi la Fennekin scosse la testa come se fosse appena tornata alla realtà. 

>Il mio nome è Lilly< Mi sorrise dolcemente guardandomi negli occhi.  
>Ti ricordi qual'era il mio nome?< Le chiesi al che lei rispose facendo un no con la testa. Tuttavia il nostro breve discorso venne interrotto dall'allenatore di Lilly che dopo avermi afferrato mi posò delicatamente a terra. 
>Riesci a camminare?< Mi chiese, al che cercai di fare un passo e sorprendentemente ci riuscii senza problemi, così da una piccola camminata passai ad una corsetta intorno alla stanza per poi eseguire anche vari salti che terminarono con un salto mortale in avanti terminato esattamente difronte a loro. 
>Qualcosa mi dice che stai bene< Ridacchiò l'allenatore per poi inginocchiarsi ad accarezzarmi la testa ed io felicemente accettai il gesto. 
>Ah comunque, questo dovrebbe essere tuo< Aggiunse per poi prendere dallo zaino una specie di fodero in legno con dentro una spada del medesimo materiale.
Molto lentamente presi il piccolo oggetto tra le mie zampe estraendo delicatamente la spada dal suo fodero.
>Ah! scusa se te lo chiedo così ma posso scansionati col mio pokedex?< Alzai lo sguardo rivolgendo un sorriso all'allenatore per poi rifoderare la spada, indossare il fodero intorno al mio busto ed infine mettermi in posa per la scansione.
Sia l'allenatore che Lilly scoppiarono in una risata vedendomi posare in modo fiero.
>Ma che fai? Guarda che è solo una scansione< Ridacchiò Lilly.
>Ehy la prima impressione è importante< scherzi io mentre la Fennekin si rotolava a terra dalle risate. >Scansione completata, Riolu di Sima, Pokemon aura, gli esemplari di questa specie sono originari della regione di Sima. I maschi, più deboli delle femmine, sono soliti portare con loro una spada in legno regalatagli dai loro genitori. Si dice che condividano la loro aura con la spada< Annuii ad ogni parola del Pokedex mentre tutti mi guardavano stupefatti.
>Quindi tu sei un Riolu! Pensavamo vi foste estinti tutti!< urlò il ragazzo per poi prendermi in braccio ed iniziare ad accarezzarmi la testa mentre mi portava fuori da quell'edificio. 
>Dimmi piccolino tu hai un nome? < mi chiese mentre mi posava a terra al che io feci un no con la testa. 
>Allora ti chiamerò... Vediamo... Aaron. Che ne dici ti piace?< Mi propose lui. Mi presi qualche secondo per riflettere ma poi annuii felicemente, era un nome semplice e conciso, mi piaceva. 
All'improvviso la voce di un allenatore richiamò la nostra attenzione. 
>Ehy ti va una sfida?! Il tuo Riolu contro il mio Cubone!< 
Quasi istantaneamente Alex declinò l'offerta ma prima che potesse finire la frase gli diedi una gomitata alla gamba attirando la sua attenzione e facendogli capire che volevo lottare. 
>Sei sicuro Aaron? Non sono io il tuo allenatore< Io alzai le spalle a quest'affermazione e saltai in campo preparandomi per la battaglia. 
>E va bene allora, preparati Aaron!< Urlò Alex preso dall'eccitazione mentre leggeva le mie mosse dal Pokedex. 
>Questo sarà uno scontro davvero entusiasmante!< Gridò l'altro ragazzo mandando in campo il suo Cubone. 
Dopo pochi secondi Alex mi diede il primo ordine. 
>Aaron vai con attacco rapido!< Immediatamente mi gettati in avanti a velocità sorprendente mentre iniziavo ad estrarre la spada di legno dal fodero. 
>Cubone contrattacca con bottintesta!<
Appena sentito il comando Cubone si preparò a contrattaccare ma non fece neanche in tempo a preparare la mossa che già lo avevo colpito allo stomaco con la mia spada. >Perfetto, continua a colpirlo e concludi con calciardente!<
Immediatamente girai la spada colpendolo ripetutamente per poi lanciarlo via con un calcio infuocato dritto al fianco. 
Tuttavia Cubone si è rialzato pronto ad attaccare di nuovo con botta. 
Seguendo i comandi del mio "allenatore" iniziai a bloccare ogni attacco mentre aspettavo il momento giusto per contrattaccare, e mentre attendevo mi fermai a riflettere. Non sapevo qual'era il motivo, ma mi sentivo bene durante questa lotta, quasi come se fossi vivo, e se questa era la vita del Pokemon beh, diamine volevo farne parte assolutamente! 
>Ora Aaron! Calciardente!< le parole di Alex mi riportarono alla realtà permettendomi di schivare un ossoraffica avversario e di assestare un potente calcio dritto sulla testa del nemico che cadde a terra stremato. 
>Ma come di già!? Ed io che pensavo di poterti battere< Disse l'altro allenatore mentre si congratulava con Alex per poi rientrare nel centro Pokemon per far curare il suo Cubone.

>Sei stato fantastico!< Affermò il ragazzo avvicinandosi a me. 
Arrossii leggermente alle sue parole mentre sentivo l'adrenalina scendere nel mio corpo. 
Improvvisamente però Lilly mi saltò addosso bloccando i a terra mentre si struscia a su di me. 
>Sei fortissimo Aaron! Ti prego insegnami ad essere forte come te< mi pregò rivolgendomi degli occhioni da cucciola. 
>Non sono così forte Lilly, è tutto merito del tuo allenatore, ma se vuoi posso insegnarti quello che so< le rivolsi un sorriso solo per essere affrontato di nuovo dalla Fennekin.  Arrossii pesantemente e faticai a nasconderlo anche usando i miei poteri, avendo perso la memoria non avevo alcun ricordo del mio passato, ma per qualche motivo sapevo che questa era una sensazione che non avevo mai provato. >Allora Aaron, che ne dici di venire con noi? Vedi il nostro sogno è di arrivare alla lega Pokemon e sarebbe fantastico avere un Pokemon forte come te in squadra< venni riportato alla realtà dalle parole dell'allenatore, in realtà non è che avessi altri piani, erano le uniche persone che conoscevo al momento e di cui sapevo di potermi fidare, quindi mi girai e feci un grande cenno con la testa solo per essere bloccato a terra per l'ennesima volta dalla Fennekin. 
>Ok ok Lilly lasciargli un po' di spazio però< Ridacchiò l'allenatore prendendomi in braccio. >E comunque, il mio nome è Alex piacere< 
>Piacere mio< Risposi io telepaticamente. 

 

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Capitolo 2
*** Il primo ricordo ***


>Quindi fammi capire, tu puoi parlare telepaticamente con me?< Mi chiese Alex ancora sbalordito.

>Non è telepatia in realtà, ho solo collegato la mia aura alla tua< Cercai di spiegarlo nel modo più semplice possibile, deve essere uno shock vedere il proprio Pokemon che parla.

>Beh credo che abbia senso< Rispose mentre continuava a camminare con me sulla sua spalla. Eravamo in viaggio da qualche ora per raggiungere il luogo della prima battaglia in palestra ed entrambi non vedevamo l'ora di iniziare a lottare. Sotto questo punto di vista eravamo molto simili io ed Alex, appena sentivamo parlare di una lotta ci trasformavamo in due bambini. Avevo scoperto anche varie cose su di lui, aveva 16 anni, era figlio unico, la sua migliore amica era una ragazza di nome Mia ed il suo primo Pokemon era Lilly.

Guardai la Pokeball che Alex teneva attaccata alla cintura, ma prima che potessi pensare alla Fennekin Alex mi tagliò fuori dai miei pensieri.

>Non preoccuparti per lei, è più pigra di quanto sembri< Mi rassicurò lui.

>A me è sembrata molto energica< Ridacchiai pensando a tutte le volte che mi aveva atterrato.

>Si, è un po infantile, ma non è cattiva< mi rassicurò lui.

>Più che altro ho notato un pò di paura nella sua aura, come se si sentisse responsabile di qualcosa< Alex mi guardò per un secondo per poi riprendere a camminare.

>Vedi Aaron, lei si da la colpa per averti fatto perdere la memoria, ma non so com'è andata veramente, l'unica cosa che so è che quando lei ti ha portato da me eri ferito gravemente<
>Comunque penso che questo sia un bel posto per accamparci< Affermò Alex iniziando a montare la tenda al centro di una piccola zona senza alberi.
> Ah e comunque, Lilly vieni fuori!< E detto questo fece uscire la piccola Fennekin dalla sua Pokeball.
>Lilly ho bisogno di te per raccogliere dei legnetti per il fuoco< Affermò il ragazzo continuando a montare la tenda.
>Ma ho paura di andare nel bosco da sola< Piagniucolò la Fennekin abbassando le orecchie, c'era un qualcosa di estremamente dolce in quella sua pigrizia ed in quel suo lato infantile che mi fece praticamente rispondere d'istinto.
>Tranquilla ti accompagno io< Immediatamente Lilly mi saltò addosso bloccandomi a terra ed iniziando a leccarmi la guancia.
Preso dal solletico che le sue leccare mi provocavano inizia a di menarmi ridendo come un pazzo fino a quando lei non si fermò a guardarmi negli occhi. >Grazie Aaron< disse per poi strofinare la sua guancia sulla mia provocandomi un rossore non indifferente. Era incredibile come Lilly fosse l'unica ragazza in grado di costringermi a rivelare le mie emozioni. Venni riportato alla realtà dagli occhi di quella quella piccola Fennekin.
>Quindi.... Andiamo?< Chiesi in estremo imbarazzo, lei annuì e così iniziammo ad addentrarci nel bosco con Alex che rideva sotto i baffi. Dopo qualche minuti di camminare in silenzio e di raccogliere i legnetti decisi di rompere il silenzio, volevo chiederle cosa fosse successo quando ho perso la memoria ed avevo due modi per farlo: andare dritto al punto e chiederglielo o cercare di girarci intorno, ovviamente ho scelto la prima.
>Quindi Lilly< Iniziai io mentre lei mi rivolse un sorriso innocente.
>Prima ho parlato con Alex e beh... < Cercai di dire ma le parole non mi venivano, Alex mi aveva detto che si sentiva ancora in colpa e mi sentivo male per questo.
>Ecco volevo sapere cosa mi fosse successo prima che perdessi la memoria< Cercai di dirlo nel modo più semplice possibile ma evidentemente avevo posto la domanda nel modo sbagliato in quanto Lilly immediatamente abbassò la testa.
>Ehy... Non volevo incolparti< Cercai di rassicurarla ma a giudicare dallo sguardo della Fennekin le mie parole non sono servite a molto.
>Perdonami...< Fu l'unica cosa che disse prima di nascondere il volto tra le sue zampe anteriori. >Ehy Lilly non fare così, qualunque cosa sia successa prometto che non me la prenderò con te< Affermai alzandole lo sguardo con una zampa. La guardai negli occhi e potei vedere un pizzico di paura in lei.
>Era sera tardi, pioveva ed io ero nel bosco braccata da quel brutto Pokemon... < iniziò lei quando a me venne una semplice domanda.
>Ma Alex non era con te?< Chiesi per poi ricevere un altro sguardo triste dalla piccola Fennekin, diamine forse era meglio se stavo zitto. >Ero scappata... Lo so ho sbagliato e me ne pento! Ma, se non fosse stato per te sarei davvero morta quella sera< Mi portai una zampa sul mento cercando di ricordare ma niente.
>"Un Pokemon così grande contro un piccolo Pokemon indifeso? Che ne dici di rendere la cosa più equa?" Questa è la frase che dicesti quando mi salvasti< Quella frase, grazie a quella frase iniziarono a ritornarmi i ricordi di quella sera.

[FLASHBACK]

>Un Pokemon così grande contro un piccolo Pokemon indifeso? Che ne dici di rendere la cosa più equa?< Schernii facendo roteare la spada. >Intendi io contro di te moscerino?< Rispose il Pokemon, un Tyranitar. >In realtà stavo per chiederti se avevi qualche amico da chiamare per rendere la cosa più interessante, sai ho un po paura di annoiarmi< Mi girai dando le spalle al Pokemon e facendo l'occhiolino alla Fennekin. >Senti moscerino facciamo così, prima divoro te e poi la tua fidanzatina che ne dici?< Propose il Tyranitar afferrando una roccia da terra e preparandosi ad usare sassata. >Devo avvertirti amico mio, sono alquanto indigesto< Risposi evitando la roccia del Tyranitar e colpendolo in pieno stomaco con Calciardente per poi girarmi ed iniziare a correre insieme alla Fennekin nella "zona umana" più vicina. >Dove credi di correre ragazzino!?< Urlò il Tyranitar usando di nuovo sassata che schivai con molta facilità. >Sai mi hai davvero stancato!< Sbuffai scattando verso di lui con attacco rapido. Il Tyranitar tuttavia schivò la mia mossa ed utilizzò morso. Per mia fortuna fui più veloce e saltai contro un'albero dandomi lo slancio per usare un Palmoforza ravvicinato. L'attacco andò a segno, ma non abbastanza da ferire gravemente il mio avversario che subito riprese le forze afferrandomi e lanciandomi con tutte le sue forze in aria per poi usare Pietrataglio. Per mia grande fortuna anche se molto potente quel Pokemon era molto lento e questo mi diede tutto il tempo di riprendermi e di deviare le pietre con l'ausilio della mia spada. >Tutto qui quello che sai fare?< Chiesi colpendolo in pieno viso con un altro Calciardente. Questa volta il Tyranitar cadde a terra e questo mi diede il tempo di raggiungere la Fennekin che ormai era quasi arrivata ad un centro Pokemon. >Il tuo allenatore è li dentro!?< Chiesi e lei annuì. >Bene allora entra, io penserò al Tyrannitar< Affermai fermandomi e mettendomi di nuovo in posizione, tuttavia anche lei si fermò. >Tu non entri?< Seriamente si era fermata a pochi passi dalla porta per farmi una domanda così stupida? >Ovvio che no! Se entrassi anch'io e lui ci dovesse seguire saremmo in guai seri!< Tuttavia non feci in tempo a girarmi che venni colpito in pieno stomaco dal pugno del Tyranitar. Era incredibile quanto facesse male un un semplice pugno, molto più di una mossa Pokemon. Cercai di riprendermi ma prima che potessi anche solo pensare di agire venni afferrato dal Pokemon armatura che mi schiantò ripetutamente contro il cemento. L'ultima cosa che ricordo era un Audino ed una dottoressa che arrivarono a salvarmi.

[FINE FLASHBACK]

>Ti sei ricordato?< Chiese la piccola Fennekin riportandomi alla realtà e io annuii.
>Perdonami se non ti ho dato retta e mi sono fermata< Affermò per poi abbassare la testa. La abbracciai dolcemente, lo feci per istinto, non per pietà, lo feci perché davvero ci tenevo, questa era l'unica verità. Mentre la stringevo sentivo delle lacrime che mi bagnavano la pelliccia e così la strinsi più forte. >Saresti potuto morire< Disse tra i singhiozzi.
>Ma sono ancora qui, siamo ancora qui no?< le risposi per poi guardarla negli occhi.
>Si, siamo qui, insieme< Accennò ad un sorriso strofinando la sua testa sotto al mio collo. Non mi aspettavo una simile reazione e così mi ritrovai ad arrossire pesantemente per l'ennesima volta, era strano l'effetto che Lilly aveva su di me. >Ti voglio bene Aaron< Quelle parole, quelle parole riecheggiarono nella mia mente spingendomi a guardare la sua aura. Era felice, felice di stare lì abbracciata a me, felice di sapermi accanto a lei, felice della mia compagnia. Per la prima volta mi sentii bene, veramente bene, come se tutt'intorno a me si fosse fermato per far durare quell'abbraccio in eterno. Dopo quella che sembrava un'eternità io e Lilly ci staccammo, si era fatto tardi e dovevamo tornare, non solo per non far preoccupare troppo Alex, ma anche perché stavo iniziando a morire di fame. >Ehm Aaron... Ma da che parte è il campo?< Chiese Lilly riportandomi alla realtà. Chiusi un'attimo gli occhi cercando l'anima di Alex, essere un Pokemon Aura aveva i suoi vantaggi dopo tutto. >Di qua seguimi< Affermai iniziando a camminare nel bosco con Lilly al mio fianco.

Angolo autore: E con questo la parte introduttiva è finalmente conclusa, non ne potevo più. Chiedo scusa se questo capitolo sembra descritto con i piedi, è solo che le introduzioni non sono proprio il mio forte e volevo levarmi velocemente questo capitolo di torno... Giuro solennemente "di non avere buon intenzioni" ( citazione necessaria), di descrivere meglio il prossimo capitolo. Grazie per la vostra pazienza.

 

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Capitolo 3
*** Problemi di cuore ***


>Ancora qualche secondo ed abbiamo fatto< Disse il professore continuando ad eseguire delle scansioni sul mio corpo.
>Ecco fatto, ora puoi andare. Il tuo allenatore ti aspetta nel cortile< Appena sentii quelle parole saltai giù dal lettino e mi diressi in tutta fretta nel cortile del centro Pokemon, tuttavia una volta arrivato sul posto non riuscii a vedere Alex da nessuna parte. >Ehy Aaron da questa parte< Sentii la voce di Mia chiamarmi da sotto un albero e così mi diressi verso di loro. >Avete forse visto Alex?< Chiesi sedendomi affianco alla ragazza. >Si, è andato a prendere Lilly, tornerà fra poco< Rispose continuando a leggere il libro che aveva tra le mani. >Sai sei stato davvero incredibile prima< Mi sentii dire da Fiona mentre si avvolgeva intorno a me con la sua morbida pelliccia. >Lo credi davvero?< Lei mi fece un sorriso molto dolce mentre mi strinse più vicino a lei. >No io non lo credo, io lo so. Sai si dice che gli Absol possano prevedere i disastri, ma la verità è che noi percepiamo semplicemente il destino di chi ci sta intorno.< Beh che dire, questo si che era interessante. >E dimmi... Cosa hai sentito su di me?< Lei rimase immobile come se non sapesse cosa dire. >Ecco... In realtà non so ho idea di cosa ho avvertito veramente< >Ah... Ok< Affermai guardandola negli occhi mentre lei mi sorrise dolcemente. Improvvisamente una strana aura mi avvolse tranquillizzandomi. >Sai parlare con te mi fa uno strano effetto, mi sento come al sicuro< Affermai appoggiando la mia testa sul suo petto e lasciandomi cullare dal suo calore corporeo. >Ne sono felice< Mi sorrise pe poi stringermi più forte. >Sembrate madre e figlio< Scherzò Mia guardando la scena. >A me non dispiacerebbe< Rispose Fiona facendomi scoppiare a ridere. >Sai non ho la minima idea di chi sia mia madre< Fiona mi guardò con occhi spalancati. >Non te la ricordi?< Mi chiese incredula mentre io accennai ad un no con la testa. >Purtroppo ho perso la memoria e non ricordo niente, non so neanche se ho mai avuto una madre< Fiona mi strinse ancora più forte a lei, mi fermai a leggerle l'aura e quando lo feci venni colpito da un senso di calma e serenità. Senza volerlo chiusi gli occhi e mi abbandoni nuovamente al calore ed alla morbidezza del suo pelo mentre iniziai ad abbracciarla a mia volta. >Aaron non so se può significare qualcosa, ma io sono qui per te e farò di tutto per proteggerti.< Non risposi, non avevo bisogno di farlo e sapevo che neanche lei aveva bisogno di una mia risposta, quell'abbraccio valeva più di mille parole. >Sembra che vadano d'accordo eh?< Sentii dire alle mie spalle e così mi girai di scatto per trovare Alex che rideva della scena. >Ehy Aaron, nuove conquiste?< Scherzò lui mentre io ricoprii la mia zampa destra con la mia aura gettando poi uno sguardo minaccioso verso Alex. >Ok, mi sembra di capire di no< Rispose lui con una risatina che cercava di nascondere il suo timore nei miei confronti. Inizialmente risi alla reazione di Alex ma dopo poco iniziai immediatamente a pentirmene.
>Quante volte devo dirti che non devi far del male ad Alex?< Mi rimproverò Lilly guardandomi con uno sguardo assassino. >Ehy questa volta non l'ho toccato< Lei mi guardò con uno sguardo molto severo sul volto. >Non ancora almeno< Ridacchiai io pensando a tutti i modi in cui potevo scherzosamente torturare il mio allenatore. Lilly fece un piccolo sospiro prima di riprendere la parola. >Comunque... Come stai?< Chiese poi sedendosi vicino a noi.
>Tutto bene, mi sento come un topo da laboratorio per via delle analisi del professore ma sto bene< Scherzai suscitando una risata dalla piccola Fennekin. >Sai Fiona mi ha raccontato di come hai combattuto... Sei stato davvero fantastico! Magari sapessi combattere come te...< Immediatamente la interruppi. >Ehy anche tu sei stata bravissima e se non fosse stato per te non ho idea di come avrei fatto a combattere anche la Burneary< Immediatamente il suo volto triste si trasformò in un sorriso. >Grazie Aaron, sei il migliore< Urlò lei per poi buttarsi su di me ed iniziare a strusciare la sua testa sul mio collo con le risate di Fiona. Se dovevo essere sincero mi stavo abituando al carattere di Lilly e a tutte quelle carezze da parte sua. >Sei davvero fantastico< Aggiunse stringendomi forte a lei. Non potei fare a meno di arrossire mentre la stringevo a mia volta. Dopo un po' Lilly si allontanò lasciandomi un senso di vuoto che venne però ricolmato quando guardai il suo sorriso. >Come siete teneri< Sentii dire da Fiona mentre la mia faccia diventava rosso fuoco. >Guarda che siamo solo amici< Mi sbrigai a dire mentre facevo di tutto per smettere di arrossire. Fiona tuttavia iniziò a ridacchiare per via della mia affermazione mentre si avvicinò col viso al mio orecchio. >Ho solo detto che eravate carini, non che sembravate due fidanzatini cucciolo mio< Ridacchiò dandomi una leccata sulla testa per poi dirigersi verso gli altri lasciandomi di stucco. Non capivo cosa mi stava succedendo, non riuscivo più a controllare le mie emozioni e, come se non bastasse, non riuscivo neanche a distinguerle.
>Ehy Aaron ho una cosa per te< Venni riportato alla realtà da Alex mentre mi alzavo per osservarlo mentre mi porgeva una piccola sfera.
>Che cos'è? < Chiesi mentre mi apprestai a prendere il piccolo oggetto tra le mie zampe. Appena lo feci però sentii come una specie di legame tra me e la pietra, qualcosa di speciale ed unico. >Quella amico mio è la Lucarionite, una pietra molto speciale che ti permette di megaevolverti< I miei occhi si illuminano nel sentire quella parola. >Possiamo provarla?< Chiesi ingenuamente mentre tutti quelli che erano intorno a me iniziarono a ridere. >Vedi Aaron, prima di megaevolverti devi evolverti in Lucario< Affermò distruggendo una parte delle mie speranze, ma non era ancora tutto perduto. >Allora sarà meglio sbrigarmi a evolvermi, voglio vedere questa megaevoluzione< Dissi guardando di nuovo la piccola pietra tra le mie zampe. >Se vuoi vedere una megaevoluzione io e Fiona possiamo mostrartela< Mi voltai guardando Mia con occhi sognanti. >Ti prego Alex possiamo fare una lotta?< Lo supplica cercando di fare gli occhioni più teneri che potevo. >Beh, per me va bene< Affermò il mio allenatore mentre io iniziai ad esultare con tutta la gioia che avevo in corpo.
>Abbiamo solo bisogno di un arbitro ora< Affermò Mia mentre noi iniziammo a rivolgerci a l'unica persona che era in quel giardino oltre a noi. Era una ragazza, Della stessa età del mio allenatore se non qualche anno più grande.

 

>Ehy salve, scusa il disturbo il mio nome è Alex, volevo chiederti se potevi farci da arbitro in una lotta Pokemon< Chiese Alex cercando di essere il più garbato possibile. La ragazza distolse lo sguardo dal libro che stava leggendo. >Certo< Sorrise mettendosi in posizione sul campo di battaglia. >Ah devo sapere anche il tuo nome< Affermò guardando la ragazza difronte a noi. >Io sono Mia< >Benissimo, che si dia inizio alla sfida uno contro uno tra Alex e Mia, lo scontro finirà quando uno dei due Pokemon non sarà più in grado di lottare, non sono ammessi cambi< "Le solite regole insomma" Ridacchiai tra me e me. >Sei pronto cucciolo?< Mi chiese Fiona lanciandomi uno sguardo che fece nascere in me anche un po' di timore. Feci un cenno con la testa mentre i nostri allenatori iniziarono a darci le prime indicazioni. >Ok Aaron vai con Calciardente< Immediatamente scattai in avanti infuocando la mia zampa destra. >Fiona fermarlo con Notterferza< Appena sentì l'ordine Fiona preparò l'attacco i fondendo energia oscura nella sua zampa destra per poi scattare verso di me. Quasi un un lampo i nostri arti si incrociano in un'esplosione di pura energia, tuttavia quello che ebbe la peggio in quello scontro fui io che venni sbalzato via dall'esplosione. >Tutto bene cucciolo?< Mi chiese. >La smetti di chiamarmi cucciolo?< Risposi con un leggero cenno di fastidio nella mia voce. >Lo farò solo se mi batterai cucciolo mio< Bene, ora avevo una ragione in più per farlo.
>Aaron cerca di avvicinarti con Attacco rapido e colpiscila con palmoforza< Cercai di fare come mi era stato ordinato ma tutto ciò che ottenni fu un'altro contrasto da parte di Fiona. >Ma quanto siete forti?< Chiesi rialzandomi per la seconda volta da terra. >E non hai ancora visto niente cucciolo mio< Affermò Fiona facendo un cenno con la testa a Mia che colse al volo l'indizio dell'Absol. >Va bene Fiona, è il momento di mostrargli il nostro vero potere. Avanti Fiona megaevolviti!< Un lampo improvviso mi costrinse a coprirmi gli occhi per poi riaprirli pochi secondi dopo. Quello che vidi davanti a me fu davvero fantastico. >S... Sei bellissima< Riuscii a dire mentre osservavo la nuova forma di Fiona. >Grazie cucciolo mio, sei molto gentile. Ed ora mostrami tutta la tua forza!< Urlò scattando verso di me con Morso< Schivai lateralmente l'attacco solo per poi ritrovarmi con un Nottesferza in pieno stomaco. >Aaron stai bene!?< Sentii dire da Alex ma non riuscii a rispondere, tutto quello che provavo in quel momento era dolore. >Aaron ce la fai a rialzarti?< Richiese il mio allenatore mentre Cercai inutilmente di rialzarmi solo per poi ricadere a terra. >Aaron... < Voltai lo sguardonel vedere la paura negli occhi di Lilly. Non potevo mostrarmi debole, soprattutto davanti a lei. Mi rialzai a forza riafferrando la mia spada. >Fiona concludi con Notterferza< Non provai neanche a schivare, era inutile ormai lo sapevo, l'unica cosa che potevo fare era prepararmi a subire il colpo devastante che mi schiantò a terra senza pietà. Rimasi immobile, mi sentivo stanco, stremato. >Aaron non è più in grado di lottare, la vincitrice è Mia con il suo Absol Fiona<

>Aaron vieni fuori< Sorrisi mentre uscivo dalla mia Pokeball. Appena riuscii a mettere a fuoco potei vedere l'intero gruppo seduto attorno ad un falò, tutti tranne la ragazza che fece da arbitro nello scontro tra me e Fiona. Senza perdere altro tempo andai a sedermi accanto a Lilly. >Ehy stai bene?< Mi chiese la Fennekin poggiando la testa sulla mia spalla.
>Diciamo di si, te invece come ti senti?< Le chiesi mentre lei mi avvolse in un dolce abbraccio. >Ora sto meglio< Mi disse, era così tenera. >Sai è stato brutto passare due giorni senza di te< Sussultai a sentire quelle parole. >Due giorni!? Mi stai prendendo i giro!?< Urlai incredulo da quello che Lilly mi aveva appena detto. >Alex cos'è questa storia che non sono uscito dalla mia Pokeball per ben due giorni?Emh... Ecco... Mi sono dimenticato. Perdonami< Istintivamente lanciai una forzasfera abbastanza debole che colpì Alex in pieno stomaco con mia grande soddisfazione, però ad un tratto mi accorsi che Lilly era proprio dietro di me e ormai sapevo molto bene come reagiva quando colpivo Alex. Tuttavia questa volta tutte quello che fece fú guardarmi con un viso molto dolce. >Che c'è? Questa volta hai fatto bene< Disse per poi tornare ad abbracciarmi tra le risate di tutti tranne che di Alex il quale era troppo impegnato a riprendersi dal colpo. Dopo mangiato poi tutti andarono a dormire lasciando me e Lilly da soli a guardare le stelle.
>Sono belle vero?< Chiese lei stringendosi di più nel mio abbraccio. >Già, sono davvero qualcosa di speciale< Risposi io continuando ad ammirarle mentre sentivo un calore aumentare nel mio petto. Tuttavia prima che riuscissi a capire cosa fosse quello strano sentimento venni tagliato fuori dai miei pensieri dalla Fennekin che stava al mio fianco.
>Mi è venuto un po' di sonno< Affermò alzandosi e camminando verso la tenda. >Tu non vieni?< Mi chiese mentre facevo un cenno con la testa.
>Non ho molto sonno, magari vengo più tardi< Risposi per poi tornare a guardare le stelle.

Quello che non sapevo tuttavia era che qualcun'altro mi stava osservando.

[Intanto in una base segreta]

>Ti prego non vogliamo lottare con te! Siamo sulla stessa barca< Gridò uno dei quattro Pokemon, un Infernape alla creatura davanti a loro. L'essere, un Pokemon bipede bianco e nero iniziò a scuotere la testa. >Mi dispiace ma non funziona così, loro danno gli ordini e noi eseguiamo, dopo tutto è questo il rapporto tra allenatori e Pokemon no?< Immediatamente un Machonke prese la parola. >No amico! Normalmente si lotta per divertirsi, per stringere un legame di fiducia con il proprio allenatore, non per dei test mortali!< La creatura bianca e nera si prese un attimo per riflettere. >Mi dispiace ma non capisco a cosa ti stai riferendo, l'unico legame che esiste qui è quello di sottomissione, i nostri allenatori ci fanno combattere per prevalere sugli altri, ed è proprio questo che ho intensione di fare< >Allora non ci lasci altra scelta< Affermò un Charizard scattando verso la creatura con fuocopugno. >Invasion< Appena la creatura ebbe pronunciato quelle parole il Charizard si fermò. >Collapse< Il Charizard iniziò ad urlare nel dolore più assoluto per poi cadere a terra. >C... Cosa hai fatto?< Chiese l'Infernape in preda al terrore. >Non è evidente? L'ho ucciso< Rispose la creatura con una totale disinvoltura nella sua voce come se la cosa non lo toccasse minimamente. >Bastardo io ti ammazzo!< Urlò il Machonke correndo verso l'avversario e preparandosi ad usare Zuffa. >Invasion. Collapse.< Come il precedente Charizard il Machonke si fermò colpo appena la creatura disse quelle parole per poi iniziare a urlare dal dolore fino a quando non raggiunse la morte. >S... S... Sei un mostro!< Gridò l'Infernape scattando verso la creatura cercando di colpirà con vari calci e pugni.
>Deley< E detto questo la creatura schivò praticamente ogni attacco con una velocità sorprendente. >È va bene, beccati questo!< L'Infernape saltò via utilizzando Lanciafiamme. >Distortion< Improvvisamente tutte le mamme evitarono la creatura come se quest'ultima avesse una barriera intorno a sé. >Sai Infernape, combattere per te è davvero noioso. Hand sonic< Immediatamente delle lame comparvero dalle braccia della creatura che non esitò apugnalate e a decapitare il povero Pokemon. Poi lo sguardo della creatura ricadde su una piccola Pichu indifesa che tremava in un angolino. >Hai paura piccolina?< La Pichu non osò rispondere limitandosi invece a piangere dal terrore. >Tranquilla, farò in modo che non proverai nulla. Invasion. Absorb< Appena finì di pronunciare quelle parole qualcosa sembrò uscire dal corpo della piccola creatura per poi essere divorata dalla creatura. >Ecco fatto, ora non provi più niente< Affermò guardando il volto ormai spento del piccolo Pokemon.
Ad un tratto una voce risuonò in tutta l'arena. >Ben fatto Yui, lavoro impeccabile. Direi che sei pronta per il tuo primo ordine, non è vero?< >Come dice lei signor Reginald< Rispose Yui con una voce che non esprimeva nessuna emozione.

 

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Capitolo 4
*** Gli ultimi guardiani ***


>Coraggio che siamo quasi arrivati!< Affermò Mia incitandoci a velocizzare il passo. >Ce lo stai dicendo da ore ma non arriviamo mai< Si lamentò Alex e questa volta non potei fare a meno di dargli ragione. Tuttavia poco dopo riuscimmo ad uscire dal bosco intravedendo al centro della radura delle mura che circondavano una città con al centro un castello. >Ed ecco a voi il castello di Grand Forest, visto che eravamo vicini Alex? Devi imparare a darmi più fiducia< Scherzò l'umana sfoggiando un sorrisetto che fece arrossire Alex. >Qualcuno ha una cotta< Bisbigliai io alla Fennekin al mio fianco che rispose con una piccola risata.

>Senti Mia, ma perché siamo venuti qui?Qui non c'è una palestra o sbaglio?< >No non sbagli Alex, ma in qualità di assistente del professore ho delle commissioni da sbrigare al castello< 

>Scusami ma c'è davvero una principessa in questo castello?< Chiesi io. 

>Certo che si, e pensate che il professore lavora in stretto contatto con lei< Io ed Alex rimanemmo a bocca aperta, non avremmo mai pensato che quell'uomo fosse in contatto con una persona tanto importante come una principessa. >Sarà, ma io volevo lottare< Si lamentò Alex con un mio cenno di approvazione. >Ragazzi guardate che in questa città ci sono i dolci più buoni di tutta la regione< Immediatamente io e Alex ci rianimammo. >Allora muoviamoci!< Urlammo io e il mio allenatore iniziando poi a correre verso la città. 

La zona era molto pittoresca, si poteva ancora assaporare l'aria medievale che la città emanava  anche se aveva comunque un tocco moderno qua e là. Ovviamente il primo luogo che visitammo fu un negozio di dolci. 

>Siete davvero incorreggibili < Esclamò Mia ormai esasperata dal nostro comportamento infantile.  >Anche tu Aaron, non me lo aspettavo da te< Affermò Fiona scuotendo la testa mentre io scrollavo le spalle prendendo un altro dolcetto dal tavolo per poterlo osservare meglio. C'erano due cose a cui non potevo resistere: le lotte ed i cupcake. 

>Io lo trovo carino< Affermò Lilly avvicinandosi a me per poi rubarmi il dolcetto dalle mani. >Ma... il mio dolcetto...< Affermai con il tono più triste che potevo fare. Tuttavia quello che ottenni fu una risata da parte della Fennekin e la restituzione del mio cupcake che divorai con il sorriso sul volto.

>Va bene, ora che abbiamo mangiato possiamo andare al castello< Affermò Mia per poi mostrarci la via. Una volta arrivati tuttavia solo lei entrò mentre noi rimanemmo ad esplorare il giardino, anche se più che un giardino sembrava una vera e propria coltivazione di fiori. Ce n'erano di tutti i tipi, margherite, rose, tulipani e tanti altri fiori di cui neanche sapevo il nome. 

>Sono bellissimi!< Esclamò Lilly con uno sguardo sognante. in quel momento mi venne un'idea e raccolsi una margherita per poi poggiarla sulla testa della Fennekin. >Questo è per te< Affermai mentre Lilly non poté fare a meno di arrossire. >Grazie Aaron< Disse per poi darmi un bacio sulla guancia. Menomale che gli altri erano troppo impegnati a guardarsi intorno per accorgersi della mia azione, altrimenti mi sarei ritrovato in una scena davvero imbarazzante. Tuttavia venni portato fuori dai miei pensieri dalla voce di Alex. >Ehy Aaron guarda questi disegni< Mi avvicinai ad Alex rivolgendo il mio sguardo verso una parete ricoperta di disegni. La mia attenzione tuttavia ricadde sull'immagine di due Pokemon, uno completamente bianco ed uno completamente nero. >Chissà chi erano< Affermò Alex quando una voce dietro di noi prese la parola. >Loro sono i Pokemon protettori della regione di Sima, Aisling e Sirnight< Immediatamente io e Alex ci girammo ritrovandoci davanti a Mia e ad un'altra ragazza. >Aaron, Alex, Lilly, vi presento la principessa di Sima Sharon< >La principessa di Sima!?< Esclamammo io e Alex muovendoci a fare un inchino in segno di rispetto. >Oh no vi prego non servono tutte queste formalità, dopo tutto il mio è solo un titolo< Disse la ragazza rivolgendoci un sorriso. >Scusami, prima li hai chiamati Pokemon protettori giusto?< Chiese Alex riferendosi ai disegni dei due Pokemon. >Si, questa è una storia che risale a molto tempo fa. Vedete, inizialmente la nostra regione possedeva quattro Pokemon leggendari: Aisling lo spirito della natura, Kira la guardiana della luce, Sirnight  lo spirito della distruzione e Dusk il protettore dell'oscurità< >Perché ora ne sono rimasti solo due?< Chiese Alex ovviamente. >Molto tempo fa uno scienziato molto brillante riusci a scoprire una nuova fonte di energia, un'energia in grado di durare per l'eternità. Tuttavia per raggiungere questa fonte aveva bisogno di energia e così con uno stratagemma riuscì a catturare il Pokemon leggendario Kira privandola della sua energia vitale. Tuttavia dal portale che si aprì uscirono dei veri e propri mostri. Lo scontrò tra i Pokemon leggendari e quelle creature fu un vero e proprio bagno di sangue e Dusk per salvare la regione decise di sacrificarsi sigillando il portale che collegava i due mondi< >E questo Pokemon invece chi è?< Chiese di nuovo Alex, solo che questa volta a rispondere fu Mia. >Quello lì è Darkrai, secondo le leggende era il fratello di Dusk ed il padre di Sirnight< Tuttavia la mia concentrazione venne deviata da una strana presenza alle nostre spalle. Immediatamente mi girai estraendo la spada e mettendomi in posizione da battaglia attirando anche l'attenzione degli altri. Davanti a me, galleggiando a mezz'aria c'era una specie di Pokemon completamente nero, come se indossasse un'armatura in stile cavalleresco. >Sirnight...< Fú tutto quello che Sharon riuscì a dire prima che il Pokemon prendesse il volo scomparendo tra la folta vegetazione del bosco.

[Di sera]

>Tutto bene?< Venni chiamato fuori dai miei pensieri  da Alex.
>Si, tutto bene< Risposi continuando a guardare la luna dal mio posto sulla ringhiera del balcone. >È un bel posto vero?< Aggiunse poi mentre facevo un cenno di approvazione. >Si lo è, e la principessa è stata davvero gentile. Permetterci di restare qui per la notte< Affermai senza distogliere lo sguardo dalla luna. >Sembra che anche qualcun'altro è in pensiero per te< Affermò Alex mentre Lilly si apprestò a salire sul cornicione per poi sedersi affianco a me. La sola presenza di quella Fennekin bastava a rilassarmi. >Beh, forse è meglio se vi lascio un po' di privacy. Fate i bravi< Sbuffai alle sue parole mentre Alex si apprestò a lasciarci da soli. Il silenzio era straziante, nessuno dei due osava proferire parola, forse perché non volevamo rompere quella pace o forse perché avevamo paura di dire qualcosa di sbagliato. In realtà credo che quella paura era soltanto mia in quanto la sua anima emanava una felicità davvero unica e particolare.
Improvvisamente la testa della piccola Fennekin cadde dolcemente sulle mie gambe. Sorrisi iniziando ad accarezzarle la testa. Il suo pelo morbido massaggiava la mia zampa mentre il battito del suo cuore era musica per le mie orecchie. >Sai che con me non puoi mentire come hai fatto con Alex. A cosa stavi pensando prima?< La sua frase mi colse alla sprovvista. >Si... Stavo ripensando a quel Pokemon, Sirnight. Sembrava che mi stesse scrutando< Lilly si voltò a guardarmi per un secondo. >In che senso?< >Non lo so neanch'io, ma ho come questa sensazione che mi opprime< Lilly si avvicinò ancora di più a me. >Io sono qui Aaron, qualunque cosa ti accadrà io ci sarò< Non sapevo cosa dire e non credo che ci fosse qualcosa di reale da dire, i nostri sguardi valevano più di mille parole. Dopo quella che sembrava un'eternità tuttavia Lilly ruppe finalmente il silenzio per l'ennesima volta. >Sai mi sta venendo un po' di sonno< >Vuoi andare a dormire?< Chiesi ovviamente io allentando la presa su di lei, tuttavia non feci in tempo a terminare la frase che Lilly afferrò la mia zampa riportandola intorno a lei. >No! No... Preferisco restare qui...< Sorrisi a quel genti, dolce ed infantile allo stesso tempo, esattamente come lei, la mia Fennekin. >Va bene allora< Risposi tirandola dolcemente più vicina a me.

[Intanto nel bosco]

>Fidati di me, questo è il posto migliore per catturare Pokemon< Affermò un ragazzo mentre iniziava a piazzare una trappola per Pokemon sul terreno. >Lo spero tanto, se faccio solo un'altro sbaglio quello lì mi userà come manichino per addestrare uno di quei mostri< Disse un'altro ragazzo. Entrambi indossavano una specie di tuta blu ed azzurra con un passamontagna nero ed un cappuccio. Sia davanti che dietro la maglia era presente il simbolo di un rombo blu su uno sfondo bianco. >Bene bene bene, chi abbiamo qui? Due membri del Team Nexus intenti a piazzare delle trappole per catturare illegalmente dei Pokemon< Disse una ragazza avvicinandosi ai due. >Ti credi forse spiritosa ragazzina?< Rispose uno dei due per poi afferrare una Pokeball. >Oh perdonate la mia maleducazione, il mio nome è Zinnia e sono la custode del segreto, nonché colei che vi spedirà entrambi in prigione< >Io non credo proprio. Golbat vieni fuori!< Urlò uno dei due ragazzi mentre l'altro richiamava un Arbok. >Benissimo apriamo le danze! Forza Goodra mostrargli che sai fare!< E detto questo Zinnia fece uscire un Goodra dalla Pokeball. >Arbok vai con Velenospina< Immediatamente l'Arbok scattò verso la Goodra preparandosi a morderla per poi avvelenarla. >Goodra Corposcontro ora< Appena sentì l'ordine la Goodra avanzò schiantandosi a tutta forza contro l'Arbok avversario e mandandolo ko venendo però avvelenata nel tramite. >Ed ora Goodra vai con pioggiadanza< Improvvisamente una fitta pioggia iniziò a cadere dal celo mentre Goodra sembrò guarire dal avvelenamento. >Ma che!? È guarita!?< Chiese uno dei due ragazzi. >Idratazione, è l'abilità speciale di Goodra. Quando piove la mia piccolina è un grado di guarire da qualsiasi problema di stato< Spiegò Zinnia voltandosi verso l'altro Pokemon. >Golbat vai con sanguisuga< Zinnia fece un sospiro esasperato per poi dare il suo comando. >Finiscilo con Dragopulsar< L'impatto fú unilaterale e il Golbat andò KO in una mossa. >Bastarda io ti ammazzo< Gridò il primo ragazzo iniziando a correre verso Zinnia solo per poi essere lanciato a terra. Il secondo ragazzo invece subì un calcio in pieno voltò che lo rese immediatamente inerme. >Ed anche questa è fatta, ora non resta che aspettare che la polizia arrivi< Affermò la ragazza, ma non fece in tempo a prendere il suo palmare che quest'ultimo iniziò a squillare. >Pronto. Si sono io. Cosa!? Sirnight? Sei sicura? Va bene arrivo subito< La ragazza posò il suo palmare voltandosi verso la sua Goodra che intanto la guardava con un volto interrogativo. >Sirnight si è fatto vivo e questo può significare solo una cosa, Darkrai ha un campione e noi dobbiamo capire se è all'altezza< Goodra borbottò in risposta. >Lo sai che in qualità di custode del segreto è mio compito salvaguardare il corretto andamento dell'universo... nonostante il fallimento dei miei antenati... < Goodra sentendo la tristezza iniziare a crescere nel suo allenatore si apprestò a stringerla in un abbraccio. >Ti ringrazio Goodra, ora mi sento meglio. Su andiamo< Disse la ragazza richiamando il Pokemon nella sua Pokeball per poi iniziare ad avviarsi nel bosco.

 

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Capitolo 5
*** L'albero della Vita (parte 1) ***


>Lilly usa lanciafiamme< Questo fú l'ordine che Alex diede alla Fennekin prima che quest'ultima saltò in aria per poi lanciarmi contro una potente fiammata che fortunatamente riuscii a schivare. >Lilly attacco rapido!< Non feci in tempo neanche a elaborare l'ordine che venni colpito in pieno dalla piccola Fennekin. >Stai bene?< Mi chiese mentre io annuii in risposta. >Devi essere più veloce Aaron< Osservò Alex mentre mi si avvicinava per aiutarmi a rialzare. In ogni caso era impressionante la velocità con cui Lilly era migliorata, solo l'altro giorno non sapeva neanche da dove iniziare a lottare ed ora invece era pienamente in grado di contrastarmi. >So cosa stai pensando< Affermò il mio allenatore prendendomi in braccio e mettendomi sulla sua spalla destra. >È diventata forte vero?< Sorrisi in risposta. >Già, è davvero incredibile< >Incredibile eh?< Ridacchiò lui. >Non in quel senso idiota< Lui scoppiò a ridere. >Basta che ne sei convinto te< Affermò. >Allora ragazzi siete pronti?< Entrambi ci girammo ad osservare Iris che intanto si era avvicinata a noi seguita da Sharon. >Direi proprio di sì, sia io che questo piccoletto non vediamo l'ora di una bella battaglia< >Ehy a chi hai dato del piccolo?< Scherzai io colpendo leggermente la nuca del mio allenatore. >Voi due non cambierete mai vero?< Chiese Iris esasperata. >Mai!< Urlammo noi con un tempismo perfetto. >Senti Alex posso parlarti un attimo?< Tutti iniziammo a guardare Sharon aspettando che iniziasse a parlare. >In privato< Aggiunse poi facendo cenno al mio allenatore di allontanarsi. >Certo< Rispose Alex facendomi scendere dalla sua spalla e allontanandosi insieme alla principessa. Dopo un po' di tempo decisi di andare a cercarli, tuttavia nel bel mezzo della mia ricerca riuscii a percepire un'aura molto potente in grado di incutermi timore ma al tempo stesso anche di donarmi pace e serenità. Quella sensazione poteva emanarla solo un Pokemon. >Fiona< >Si cucciolo mio?< Mi voltai a guardarla. >Cosa ci fai qui?< Per un momento l'Absol ridacchiò prima di rivolgermi uno sguardo furbesco. >Sai cucciolo potevo farti la stessa domanda, tuttavia so già la risposta e non hai il mio consenso< >Ma non stavo facendo niente di male< >Tesoro mio se Alex e Sharon vogliono parlare in privato allora noi dobbiamo lasciargli un po' di privacy< Sbuffai esasperato dalla situazione. >Davvero non capisco cosa ci sia di così segreto< Fiona mi guardò un secondo con uno sguardo molto dolce prima di avvicinarsi ad una margherita e facendomi segno di avvicinarmi a lei. Senza farmelo ripetere due volte mi sedetti proprio di fianco all'Absol. >Sai da cosa nasce un fiore Aaron?< Iniziò lei. >Da un seme?< Risposi io cercando di capire il suo ragionamento. >Esatto, tuttavia non possiamo sapere che fiore uscirà da un piccolo seme, o almeno non possiamo saperlo fino a quando quel seme non crescerà e diverrà un bellissimo fiore< Inclinai la testa in risposta lasciandole intendere che non la stavo seguendo. In risposta Fiona mi tirò più vicino a lei iniziando ad accarezzarmi la testa con la sua zampa. >Quello che sto cercando di dirti piccolino mio è che a volte certe cose richiedono del tempo per essere scoperte< >Quindi aspetta fammi capire, il seme sarei io adesso mentre il fiore è il mio IO futuro?< Lei fece un cenno con la testa in segno di approvazione. Tuttavia improvvisamente iniziai a sentire come una presenza ad osservarmi, ma anche con tutta la mia concentrazione comunque non riuscii a capire da dove o da chi provenisse quella strana sensazione. >Lo hai sentito anche tu vero?< Chiese Fiona mentre feci un cenno con la testa con la sensazione che iniziava a farsi sempre più opprimente. >Per favore possiamo andarcene da qui? Non mi sento al sicuro< Immediatamente Fiona si alzò facendomi segno di seguirla. Non esitai neanche un secondo e poco dopo riuscimmo ad allontanarci da quella strana presenza. >Non me lo sono sognato vero?< Le chiesi ansimando leggermente. >No e qualunque cosa fosse è meglio strane alla larga< Feci un segno di approvazione prima di ritornare da Iris.

[Il pomeriggio]

>Aaron vieni fuori< Immediatamente venni materializzato davanti al mio allenatore che salutai con un sorriso. >Ehy Alex siamo già arrivati?< Chiesi io. >No, ci accamperemo qui per la notte e ponsavo che ti avrebbe fatto piacere uscire un po' dalla pokeball< Sorrisi alle sue parole e senza aggiungere altro lo abbracciai meglio che potevo. >E questo per che cos'era?< Mi chiese mentre mi accarezzava la testa. >Solo per essere un allenatore ed un amico fantastico< Lui ridacchiò per un attimo prima di allontanarsi lentamente da me. >Sono felice di vedere che sei di buon umore Aaron< Affermò per poi andare a montare la sua tenda. Ora mi rimaneva solo la scelta su come spendere il mio tempo libero. Inizialmente pensai di andar a parlare con Fiona o con Lilly ma non percepivo l'aura di nessuna delle due e questo poteva voler dire solo una cosa: erano entrambe nelle loro Pokeball. Quindi mi rimaneva solo un'attività da fare, meditare. Per questo mi allontanai un bel po' da Alex e Mia fino a trovare una piccola zona nel bosco con un laghetto proprio al centro. >Questo è un ottimo posto per meditare< Pensai sedendomi davanti al lago cristallino e focalizzando la mia attenzione sulla mia aura. Ad un tratto tutto intorno a me scomparve lasciandomi da solo nel vuoto più assoluto. Poi molto lentamente il vuoto venne rimpiazzato dalla presenza dell'energia della natura intorno a me. Ad un tratto fui in grado di percepire ogni minima cosa intorno a me, ogni creatura che per metri e metri camminava nei boschi, ogni foglia, ogni spostamento d'aria. Ogni minimo cambiamento nello spazio era sotto il mio controllo e descrivere quella sensazione era veramente impossibile, ma mi sentivo in pace e sicuro. Dopo un po' tuttavia potei sentire l'aura di qualcuno che lentamente si avvicinava a me. Immediatamente scattai in piedi preparandomi ad un eventuale scontro. >Oh scusami se ti ho spaventato, non era mia intenzione< Disse un vecchietto spuntato fuori dal bosco. Allentai la presa sulla mia spada rilassando i miei muscoli. >Posso avvicinarmi?< Chiese lui ed io acconsentii con un cenno della testa. >Che creatura fantastica, era da tanto che non vedevo un Riolu bello come te< Affermò il vecchietto sedendosi affianco a me per accarezzarmi il pelo. >La ringrazio, lei è molto gentile< Lui sussultò per un attimo prima di rivolgermi un grande sorriso. >E sai anche parlare, sei davvero un tipetto speciale. Dimmi cosa ci fa un Pokemon speciale come te in un posto come questo?< >Sono qui con il mio allenatore, voi invece?< Il signore indicò un albero molto più grande degli altri. >Vedi quell'albero? Io abito lì insieme a mio nipote< >Tu e tuo nipote vivete su un albero?< Chiesi ovviamente io. >Non un albero qualunque piccolo mio, quello è l'albero della vita. Sai si dice che quell'albero dia la vita a questi boschi e che è proprio da quell'albero se il Pokemon protettore Aisling sia nato< >Signore lei ha mai visto Aisling?< >Oh ti prego non chiamarmi signore, chiamami semplicemente Amadeus. E si, ho conosciuto Aisling e ho combattuto anche al suo fianco< >Lei ha combattuto al fianco di un Pokemon leggendario!?< Amadeus ridacchiò prima di continuare. >Sai in ottantacinque anni ne si vedono di cose. Tanto tempo fa facevo parte dei Prescelti, eravamo un gruppo di allenatori che erano legati ad un Pokemon leggendario. Io ero legato alla grande Aisling< I miei occhi si riempirono di emozione a sentire quella storia. >Purtroppo ormai quei tempi sono finiti da molto< Concluse poi lui. >Scusami ma non ti ho chiesto il nome< >Aaron, il mio nome è Aaron< L'uomo mi sorrise. >Beh Aaron lascia che ti faccia un regalo< E detto questo si tolse la sciarpa e me la porse. La sciarpa era abbastanza piccola di colore blu scuro con una stella bianca e verde chiaro ricamata sopra. >Questa era la mia sciarpa identificativa, vorrei che la tenessi te< Rimasi per un attimo paralizzato a guardare il vestiario per poi rivolgere lo sguardo verso Amadeus. >Io... Non posso accettare< >No insisto. Ormai non mi serve più a niente, sono solo un povero vecchietto che si prende cura di una foresta. Guarda, ti sta anche bene< Affermò avvolgendomi la sciarpa intorno al collo. >La ringrazio molto< Mi sorrise in risposta. >Dai credo che sia ora per te di tornare dal tuo allenatore, non vorrei che si preoccupasse< >Si ha ragione, allora io vado. Grazie ancora< E detto questo mi allontanai per tornare da Alex e dagli altri.

[Intanto da qualche parte del bosco]

>Allora lo hai trovato?< Chiese Darkrai vedendo Sirnight tornare. >Si padre, ma non sono sicuro che il Riolu sia all'altezza< >Spero che quei due abbiano scelto il Pokemon giusto come loro erede< Immediatamente Sirnight afferrò la sua spada ricoprendola di energia distruttiva. >Se quel Riolu dovesse fallire allora ci penserò io a distruggere Vortex!< >Sta tranquillo, avverto del potere dentro quel piccolo Pokemon, deve solo trovare il modo di usarlo< Disse Aisling scendendo da un albero e fermandosi a mezz'aria poco prima di toccare terra. Il Pokemon aveva l'aspetto di una ragazzina umana, occhi verdi e lunghi capelli bianchi. Il suo vestito era un abito lungo fino alle ginocchia dello stesso colore dei capelli e la sua carnagione era quasi pallida. >E dimmi, secondo te come dovremmo fare per fargli trovare questo modo?< La ragazza ridacchiò un secondo prima di prendere la parola. >Vedete, ogni creatura ha una forza che fluisce all'interno del loro corpo. C'è chi la chiama Flusso, chi Aura e chi Anima, ma qualunque sia il nome che gli viene dato io sono in grado di vederla e di quantificarne la potenza. Fidatevi di me, quel Riolu è davvero speciale, dobbiamo unicamente attendere<

 

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Capitolo 6
*** L'albero della Vita (parte 2) ***


>C'è qualcuno?< Chiesi mentre camminavo nel buio più assoluto del bosco. >Mia!? Alex!? C'è qualcuno!?< Niente, nessuna risposta. L'unica cosa che sentivo in quel momento era una forte presenza che mi osservava dalle ombre. >Lilly? Fiona? Dove siete?< Ancora niente, avevo paura, tanta. Non avevo idea di dove mi trovassi ne di dove fossero gli altri, ero completamente perso.
>Sai fai bene ad avere paura, il terrore rende la carne più gustosa< Immediatamente mi voltai estraendo la spada dal suo fodero per poi rivolgerla contro una creatura mai vista prima. >C... Chi sei?< La creatura ridacchiò per un po' prima di riprendere la parola. >Non credo che il mio nome sia importante, tuttavia puoi chiamarmi One nei prossimi minuti che ti restano< E detto questo scattò verso di me sfoderando i suoi lunghi artigli. Senza pensarci due volte usai Taglioaura iniziando a contrastare ogni attacco in arrivo per poi allontanare la creatura con Calciardente. >È incredibile, non hai paura. Eppure dovresti aver paura di colei che ha divorato la tua intera stirpe< Improvvisamente le mie gambe iniziarono a tremare così come le mie mani. >S... Sei stata tu?< Non potevo credere alle mie orecchie, non volevo crederci. >Spero tanto che la tua carne sia altrettanto gustosa< Scattò di nuovo verso di me. Deviai ogni colpo in arrivo cercando un'apertura nella sua difesa ma niente, l'unico modo per avere un'apertura era crearmela ma la mia potenza non era sufficiente, avevo bisogno di più forza. D'un tratto però una forte fitta mi colpì al mio fianco destro mentre del sangue iniziò ad uscire dal taglio che la creatura mi aveva provocato.

Mi svegliai di soprassalto senza alcun ricordo del sogno che avevo fatto, ero nella tenda che Alex aveva montato per noi. >Hai avuto un incubo?< Mi chiese Fiona sussurrando per non svegliare Lilly. >N... Non lo so, non riesco a ricordarlo< Fiona spinse la mia testa sulla sua pancia avvolgendosi attorno a me per tenermi al caldo. >Tranquillo, qui sei al sicuro< Sorrisi lasciandomi cullare dal dolce tepore della sua pelliccia fino a che qualcos'altro di caldo si mosse contro il mio stomaco. Quando abbassai lo sguardo vedi una piccola Fennekin dormiente col viso poggiato su di me. Era davvero la cosa più dolce che avessi mai visto in vita mia. >È carina non è vero?<  Mi limitai ad annuire in risposta. >Aaron... A te piace Lilly non è vero?< Sussultai sentendo quell'affermazione e tentai di ribattere, ma non sapevo cosa dire. Certo era vero che ero felice quando stavo con lei, ma provavo davvero qualcosa? Non ne avevo idea, ma in quel momento una domanda uscì spontanea dalla mia bocca. >Cosa significa amare?< Il silenzio calò nella tenda fino a quando Fiona non scoppiò a ridere. Quasi come un fulmine mi mossi bloccandole la bocca con la mia zampa mentre controllavo che Lilly non si fosse svegliata. >Perdonami, ma non posso credere alle mie orecchie. Sei davvero un cucciolo strano lo sai?<  E detto questo poi si limitò a stendersi avvolgendo sia me che Lilly nel suo abbraccio. >L'amore è qualcosa che provi verso una persona speciale< In quel momento una domanda mi sorse spontanea. >Te sei mai stata innamorata Fiona?< >Una volta, ma è stato molto tempo fà< >E poi cosa è successo?< Lei alzò la testa guardandomi dolcemente. >Siamo stati separati da un gruppo di umani. Vedi Aaron, non sempre le cose vanno come vuoi tu e non c'è niente che possiamo fare oltre che accettare la situazione ed andare avanti. Tecnicamente io e quell'Absol siamo ancora fidanzati, ma è passato così tanto tempo che dubito si ricordi ancora di me< Non potei fare a meno di provare un po' di tristezza per lei, ma anche se io stavo male per quello che era successo la sua aura emanava calma e tranquillità. >Dai adesso riposati che oggi è un giorno importante< E con questo entrambi tornammo a dormire, tuttavia io nonostante la pace che emanava la sua aura non riuscii comunque a chiudere occhio, ero letteralmente terrorizzato dal sogno che avevo fatto sebbene non  ricordassi neanche cosa fosse successo.

[Più tardi]

>Quindi questo è il campo di battaglia per la lotta in palestra?< Chiesi io guardando il campo ricolmo di erba e fiori davanti a me. >Si piccolino, questo è il campo del grande albero< Riconobbi immediatamente quella voce, era del vecchietto con cui avevo parlato la sera prima. >È un piacere rivederti Aaron, io sono Amadeus e tu devi essere il suo allenatore giusto?< Disse per poi stringere la mano al mio allenatore. >Alex, il mio nome è Alex... Ma voi due vi conoscete già? < L'uomo fece una piccola risata mentre si spostava dall'altra estremità del campo lotta mentre io indicavo ad Alex la mia sciarpa. >Diciamo che ho già avuto il piacere di fare la sua conoscenza, ma ora basta chiacchiere, siete qui per la lotta in palestra no?< >Si, ma non vedo le vostre pokeball< Alex aveva ragione, Amadeus non aveva nessuna Pokeball con sé e non l'aveva neanche la sera prima.
>La mia palestra è un po' speciale, come avete potuto vedere non ho dei Pokemon miei, ma bensì combatto con i Pokemon che vivono in questa foresta. Forza ragazzi si comincia!< Piano piano vari pokemon di tipo erba iniziarono a circondare l'arena. >Allora ragazzi, chi vuole combattere oggi?< Alle parole dell'uomo vari Pokemon fecero un passo avanti, una Steenee, un Sudowoodo, una Roselia ed una Serperior. Poi l'uomo si voltò verso Mia. >Mi scusi signorina le dispiacerebbe farci da arbitro?< >Per me sarebbe un piacere. Inizia la sfida tra il Capopalestra Amadeus e lo sfidante Alex. Entrambi gli allenatori possono mandare in campo solo tre Pokemon e solo lo sfidante può effettuare dei cambi. Iniziate!< >Va bene allora iniziamo! Avanti Mery!< Immediatamente la Steenee prese piede sul campo di battaglia. >Beh, mi sembra logico partire con un vantaggio di tipo, avanti Lilly!< La Fennekin uscì dalla sua Pokeball entrando immediatamente nel campo di battaglia. Avendo un enorme vantaggio di tipo gli scontri furono davvero veloci e mi sentii davvero orgoglioso di Lilly.
Uno dopo l'altro tutti i Pokemon caddero sotto i colpi infuocati di Lilly fino a quando non entrò in campo una Serperior. Immediatamente Lilly tentò di usare Lanciafiamme ma veloce come un lampo la Serperior schivò l'attacco correndo verso la Fennekin ed avvolgendola tra le sue spire. >Lilly stai bene!?< Urlai mentre le spire iniziavano a stritolare il povero Pokemon. >Questa mossa si chiama avvolgibotta, è una delle specialità di Eveline. Ed ora vai con naturforza!< Immediatamente l'aura della Serperior si ricoprì della forza della natura aumentando a dismisura la sua potenza. >Addio< Disse per poi lanciare Lilly a terra con tutta la forza che aveva in corpo. >Va bene Lilly, hai fatto più del dovuto. Ora sta a te Aaron sei pronto?< Guardai il mio allenatore facendogli un cenno rassicurante con il capo per poi camminare lentamente verso il centro del campo e mettendomi in posizione di combattimento. >Sembri sicuro di te piccolino< Affermò la Serperior. >Non immagini neanche quanto< Scherzai sfoderando la mia spada e ricoprendola di energia. >Eveline Attacco rapido ora!< Neanche il tempo di prepararmi psicologicamente che venni compito in pieno stomaco dalla Serperior. >Ancora!< Eveline iniziò ad attaccarmi ripetutamente ad una velocità allarmante. >Mi sono davvero stancato della vostra super velocità< Affermai utilizzando Extrarapido per evitare il colpo e colpendola a mia volta con Taglioaura. >Questa l'ho sentita< Disse lei rimettendosi in posizione. Senza darle un attimo di respiro iniziai ad attaccarla sia con Taglioaura che con Calciardente fino a quando non riuscì ad allontanarmi con frustata. >Maledetto!< Urlò la Serperior utilizzando Energipalla.
Senza pensarci due volte alzai la spada in cielo facendola poi ricadere contro la sfera di energia nel tentativo di tagliarla in due, per mia fortuna la mia idea andò a buon fine ma neanche il tempo di festeggiare che venni afferrato da una vite e lanciato con la faccia per terra. >Stai bene Aaron!? Ce la fai a continuare!?< Chiese Alex. Lentamente mi rimisi in piedi alzando il pollice per conferma. >Non ce la fai più vero?< Chiese la Serperior con un tono di superiorità nella sua voce. >Beh neanche tu sembri star molto bene< Risposi rimettendomi in posizione di combattimento. >Aaron vai con Taglioaura!< >Eve usa Vederbufera!< Entrambi scattammo a piena velocità consapevoli che non avremmo resistito ad un altro colpo e per questo entrambi volevamo essere i primi a colpire. >Ora Aaron usa Extrarapido e salta!< Improvvisamente realizzai cosa il mio allenatore voleva fare e senza pensarci due volte lasciai andare la spada e saltai più in alto che potevo. L'attacco avversario per fortuna mi sfiorò solo la gamba lanciando però la mia spada contro un albero. >Adesso concludi con Forzasfera< Eve non riuscì neanche a capire cosa stesse accadendo che si ritrovò colpita in pieno dalla mia sfera e scagliata lontano dal ring.
>Eveline non è più in grado di lottare, la vittoria va ad Alex!< Immediatamente il mio allenatore corse ad abbracciarmi con molta forza, forse anche troppa. >Sei stato grande Aaron! Sei il migliore!< Gridò nel suo momento di felicità mentre io facevo del mio meglio per respirare. >Ti ringrazio... Ma per favore non strozzarmi!< Risposi io abbracciandola a mia volta. >Perdonami< Si scusò con una risata imbarazzata. >Davvero ben fatto Aaron, sei riuscito a tener testa ad Eveline. Questa è la sua prima sconfitta se non erro, vero piccolina?< Affermò il Capopalestra mentre la Serperior si voltava dall'altra parte per evitare il contatto visivo. >Ad ogni modo, ecco a voi la medaglia Vita, ve la siete meritata< E detto questo si apprestò a consegnare la medaglia a Alex mentre io mi avvicinai alla Serperior. >Tutto bene?< Le chiesi. >No, non ero mai stata sconfitta prima ed ora tutti crederanno che sono debole< Le poggia una zampa sulla "spalla" mentre mi sedevo al suo fianco. >Secondo me sei stata molto forte, e ricorda che non importa se vinci o perdi, conta quanto ti impegni nel raggiungimento dei tuoi obbiettivi< La domanda che mi fece in seguito mi lasciò spiazzato. >Tu hai un obbiettivo?< Io avevo un obbiettivo? No, non lo avevo. Mi ero semplicemente svegliato un giorno in ospedale ed ho deciso di andare con Alex, non avevo un un sogno o un desiderio. No, un desiderio lo avevo, tenere Lilly al sicuro. Il motivo per cui mi allenavo ogni giorno e davo il meglio di me era lei. >Io... Credo che il mio obbiettivo sia quello di tenere al sicuro le persone a cui tengo< Eve mi guardò un secondo negli occhi prima di distogliere lo sguardo con disgusto. >Che sdolcinato, mi sale il diabete< Scossi la testa. >Prima o poi capirai che non puoi migliorare da sola. Certo potrai anche essere il Pokemon più forte di tutti ma che senso ha essere i numeri uno se non ci sono altri numeri? Che senso ha vincere sempre se poi non hai nessuno con cui condividere la tua felicità?< Eveline non rispose. >Allora Alex che ne dici di rimanere da me questa notte? Potremmo festeggiare la tua vittoria con una piccola festicciola< Propose Amadeus mentre Alex si volta a verso di me in cerca di un mio parere. >Per me va bene< Affermai alzando il pollice verso l'alto. >Che sia allora! Questa sera sarete tutti miei ospiti!< Affermò Amadeus con fierezza.

[La sera]

>Spero che a tutti piaccia il pesce alla griglia< Affermò Amadeus mentre controllava che il cibo non si bruciasse. >Certo, per me non ci sono problemi. E per te Mia?< Chiese Alex guardando la ragazza. >Certo che no< Le sorrise lei mentre finiva di apparecchiare la tavola. Ok è tutto pronto, su ragazzi a tavola< Affermò Mia mentre tutti iniziavano a prendere i loro posti intorno alla grande tavola di legno, Pokemon compresi. C'erano tutti i Pokemon che avevano partecipato alla battaglia in palestra, tutti tranne una: Eveline. >Scusa Amadeus ma Eveline non viene?< Chiesi. >In effetti ora che ci faccio caso non la vedo in giro, sarà andata al laghetto di ieri sera. Per favore potresti andarla a chiamare Aaron?< Feci un cenno con la testa per poi raggiungere velocemente il laghetto. La trovai lì, immobile a fissare il suo riflesso. >Ehy come va?< Feci giusto in tempo a finire la frase che mi vidi un Energisfera arrivarmi contro a tutta velocità. Quasi istintivamente estrassi la spada tagliando in due la sfera. >Tranquilla sono io< Affermai preparandomi ad un'altro eventuale attacco. >Ah sei tu... Perdonami mi hai spaventata< Disse per voltare nuovamente lo sguardo verso la pozza d'acqua. >Tranquilla, è colpa mia. Non dovevo arrivare così di soppiatto< Mi scusai avvicinandomi a lei. >Perché sei venuto qui?< Mi chiese. >La cena era pronta e volevo avvisarti< >Non ho fame< Mi silenziò in un secondo. >Beh neanch'io ho molta fame in effetti< Mentii sedendomi accanto a lei. >Lo so che menti< Affermò senza rivolgermi lo sguardo. >Sarà, ma non mangio sapendo che una mia amica è giù di morale< Finalmente ottenni una risposta dalla Serperior che mi guardò con uno sguardo incerto. >Amica? Io sono tua amica?< Le poggiai un braccio sulla "spalla". >Ma certo che lo sei, altrimenti non ti sarei venuta a chiamare< Eve abbassò per un secondo lo sguardo prima di guardarmi di nuovo. >Hai ragione, sono stata una stupida. Dai andiamo a mangiare< Ma prima che potessi anche solo fare un passo lei prese di nuovo la parola. >Ah Aaron... Grazie< E detto questo si avvolse intorno a me stringendomi in un abbraccio. >Ehy Aaron tutto bene?! Ho sentito un'esplosione e sono venuta a control...< Disse Lilly dopo essere sbucata dal nulla per poi bloccarsi quando vide il nostro abbraccio. >Che sta succedendo qui?< Chiese mentre Eveline si allontanò velocemente da me. >Niente tranquilla, stavamo solo parlando. Ora andiamo a mangiare che sto morendo di fame< Affermai superando Lilly, nel farlo però notai uno sguardo quasi assassino nei suoi occhi nei confronti di Eveline che mi provocò una risata.

 

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Capitolo 7
*** Il team Nexus ***


>Allora è tutto pronto?< Chiese Alex sistemando lo zaino sulle spalle. >Direi di sì, allora andiamo< Rispose Mia aggiustandosi il vestito. >Ci vediamo ragazzi e mi raccomando Aaron continua sempre ad allenarti< Immediatamente lo abbracciai. >Non smetterò mai di farlo. Spero di rivederti presto< Lo salutai iniziando a camminare verso gli altri solo per essere bloccato da una vite. >Ehy Aaron... < Mi voltai vedendo una Eveline molto timida davanti a me. >Sei venuta a salutarci, non me l'aspettavo< Scherzai rivolgendole un bel sorriso. Tuttavia lei distolse lo sguardo iniziando ad arrossire in modo molto evidente.

 Tuttavia lei distolse lo sguardo iniziando ad arrossire in modo molto evidente

>In realtà il motivo per cui sono venuta è un'altro... < Inclinai la testa di lato sparendo che mi spiegasse cosa intendeva dire con quella frase. >Vedi, ho ripensato molto a quello che mi hai detto l'altro giorno e ammetto che hai ragione. Per migliorare me stessa devo prima di tutto trovare qualcuno migliore di me da cui prendere spunto e non riesco a pensare a nessuno migliore di te come mio rivale. Per questo volevo chiederti...< Fece un'altra piccola pausa prima di riprendere a parlare. >Possovenireinviaggioconvoi?< Disse quella frase così velocemente che faticai veramente tanto a comprenderla. >Per me va bene, sarei felice di averti con noi, ma non sono io colui a cui devi chiederlo< Affermai mentre entrambi ci voltammo a guardare Alex. >Vuole venire con noi vero?< Chiese Alex mentre lei fece un cenno con la testa. >Se per Amadeus va bene va bene anche per me< >Ah per me non ci sono problemi, d'altronde te l'ho detto che io non ho nessun Pokemon< >Hai sentito? Allora farai parte della nostra squadra< Neanche il tempo di finire la frase che mi ritrovai in un abbraccio quasi soffocante da parte della Serperior. >Grazie di cuore... A tutti voi< Disse mentre le scendevano delle lacrime. >Wow non sapevo di questo tuo lato dolce< Scherzai mentre iniziammo ad incamminarci verso il nostro allenatore.
 

>Wow< Fú tutto quello che io e Alex fummo in grado di dire quando vedemmo la città che sorgeva di fronte a noi. >Ragazzi, ho il piacere di presentarvi la mia città natale: Saltydrop< Disse Mia con orgoglio nella sua voce. >Questa città è famosa per avere le spiagge più belle di tutta la regione. Pensate che molte delle coppie più famose di Sima sono nate proprio guardando questo tramonto< Io ed Alex ci guardammo per un secondo prima di scambiarci una risatina. >Qualcosa mi dice che vorresti fare una giornata in spiaggia non è vero?< Scherzò Alex mentre gli occhi della ragazza iniziarono a brillare. >Lo prendo per un si, in questo caso dobbiamo prima andare a comprare un costume. Ragazzi voi se volete farvi un giro siete liberi di farlo< Affermò Alex rilasciando tutti i Pokemon dalle loro Pokeball. >Mi raccomando Lilly non cacciarti nei guai< Immediatamente presi la parola cercando di pavoneggiarmi. >Tranquillo, ci sono qui io a proteggerla< Proprio appena finii la frase Eveline si avvolse intorno a me. >Ed io proteggerò te< >Tu giù le mani da lui!< Gridò Lilly colpendo Eveline in pieno con Nitrocarica e allontanandola da me. >E tu impara che sono in grado di difendermi da sola< Continuò colpendo anche me con lo stesso attacco. >Dai ragazzi adesso basta< Disse Fiona aiutandoci ad alzarci. >Sentite cercate solo di non distruggere la città va bene?< Disse Alex mentre si allontanava con Mia. >Quei due formerebbero una bella coppia vero?< Affermai cercando l'approvazione di Fiona. >Eh già< Rispose lei sospirando. >Quiiindi... Che si fà ora?< Chiese Eveline mentre guardava il nostro allenatore sparire in un negozio. >Beh potremmo che ne so... Far esplodere la città per esempio< Scherzai creando una piccola Forzasfera sulla mia zampa. >OK mi sa che questo è eccessivo, dico bene signor Kamikaze?< Scherzò Fiona stropiacciandomi la pelliccia sulla testa. >Ehy Aaron se vuoi lo sai che io sono con te< Affermò Eveline creando una piccola Energisfera dalla sua bocca. Prima che sia io che Fiona potessimo rispondere sentimmo un bisbiglio da parte di Lilly di cui però nessuno capí le parole. >Scusa Lilly hai detto qualcosa?< Chiesi mentre lei scosse la testa come se fosse appena tornata dal mondo dei sogni. >Eh? Nono tranquilli parlavo tra me e me eheh< Si affrettò a dire con un sorriso poco convincente. >Beh non so voi ma io vado a farmi un giro della città< Affermai agitando la mia zampa e iniziando a camminare in una direzione casuale seguito a ruota da tutti gli altri. Dopo un po' di cammino Fiona ruppe finalmente il silenzio che era calato nel gruppo. >Ehy Lilly sembri ansiosa, come mai?< Lilly sembrò tornare alla realtà. >Non vedo l'ora di andare in spiaggia< Affermò con uno sguardo sognante. >Hai preparato qualcosa di speciale?< Chiese Fiona mentre la Fennekin annuiva in risposta. >A me invece sta venendo una gran fame< Affermai per poi essere colpito dalla Fennekin. >Ma è possibile che pensi solo al mangiare!? Davvero non hai altri interessi?< Tuttavia la mia attenzione fú deviata da una strana aura negativa che veniva da uno dei vicoli della città. Senza dire una parola iniziai a correre d'istinto verso l'origine dell'aura. >Dove stai andando!?< Mi chiese Fiona. >C'è qualcosa che non va, avverto del pericolo< Le risposi mentre Fiona si voltava verso Eveline. >Chiama Alex< Le ordinò mentre continuava a seguirmi insieme a Lilly. In breve tempo arriavvai davanti ad un vicolo dove c'erano due ragazzi e un Pokemon. Il primo ragazzo, quello poggiato con le spalle al muro, sembrava un ragazzo qualsiasi. Indossava una felpa verde con cappuccio e dei pantaloncini neri. Il secondo ragazzo invece era vestito con una giacca e un pantalone bianco a strisce nere e con un logo che raffigurato una specie di vortice viola disegnato dietro la schiena.
Il Pokemon invece era uno Sneasel.
>È meglio se mi dai quell uovo, fidati se sai quello che è meglio per te< Disse l'umano con il disegno del vortice. >Scordatelo! So come trattate i Pokemon voi del team Nexus< Urlò il ragazzo mentre lo Sneasel si avvicinava al ragazzo con ombrartigli. >Ehy adesso è meglio se la pianti di importunare quel ragazzo< Entrambi si votarono verso di me a guardarmi. Lo sguardo del ragazzo ovviamente era incredulo, cioè non si vede certo tutti i giorni un Pokemon che parla, ma lo sguardo del membro del team Nexus era tutt'altro che stupito. >Il Riolu, ho sentito molto parlare di te. Non so cos'hai di tanto speciale ma il nostro capo ti vuole quindi fossi in te farei il bravo e mi farei catturare< Alzai gli occhi al cielo per poi guardare Fiona con fare incredulo. >Ti prego non dirmi che speravi davvero di convincermi così< Ridacchiai. >Te ne pentirai piccolo insolente! Sneasle vai con ombrartigli!< Immediatamente lo Sneasle scattò verso di me, tuttavia la sua velocità era quasi imbarazzante infatti non ho avuto alcun problema a schivare l'attacco e ad assestare un colpo a mia volta che lanciò lo Sneasle fuori dal vicolo. Dopo poco la gente iniziò a radunarsi intorno a noi mentre il mio avversario cercava pateticamente di alzarsi. >Avanti amica se già quasi KO con un solo attacco. Speri davvero di avere una chance?< Scherzai io vedendo l'aura estremamente debole della mia avversaria. >Dannato moccioso ti farò rimpiangere di aver affrontato un membro del team Nexus! Sneasle Palla ombra ora!< Mi sposta semplicemente di lato evitando la sfera che si andò a schiantare sul muro dietro di me. >Che delusione< Affermai colpendo la Sneasle con un potente calcio che la lanciò a terra mandandolo KO. >Dannato... Non finisce qui< E detto questo il membro del team Nexus fece rientrare il Pokemon nella Pokeball per poi fuggire a gambe levate. >È stato molto imbarazzante vero?< Chiese Fiona sedendosi accanto a me. >Già< Affermai grattandomi scrollando le spalle. >Ti ringrazio piccolo Riolu, mi hai veramente salvato la vita< Disse il ragazzo inginocchiandosi davanti a me. >Ehy cosa è successo qui!?< Urlò Alex correndo verso di noi insieme a Eveline e Mia. >Sono suoi questi Pokemon?< Chiese il ragazzo al mio allenatore. >Mica le hanno dato problemi?< >Nono, tutt'altro a loro dello la mia vita< Alex guardò un attimo il ragazzo, poi guardò noi e poi di nuovo il ragazzo. >Cheee?!< Urlò non riuscendo a capire la situazione. >Ora le spiego tutto, ma che ne dice di andare a mangiare qualcosa intanto?< Propose il ragazzo mentre ci dirigevamo verso un ristorante.

>Quindi questo è tutto< Finì di spiegare il ragazzo mentre prendeva un'altro boccone dal suo piatto. >Beh sono lieto che siano stati d'aiuto< Affermò il mio allenatore mentre mi accarezzava dolcemente la testa. >Sei un eroe< Disse Lilly mentre poggiava la sua testa accanto alla mia. >Quanto vorrei essere forte come lui< Affermò Eveline per poi beccarsi un'occhiataccia da parte di Lilly. A volte davvero non riuscivo a comprendere le loro emozioni. >Ma chi era quello?< Chiesi io mentre il ragazzo mi fissò insistentemente per qualche secondo prima di riuscire a rispondermi. >Scusami, ancora non mi sono abituato al fatto che parli< Scrollai le spalle mentre continuava a parlare. >Era uno scagnozzi del team Nexus. Una volta il team Nexus era una squadra speciale addetta alla ricerca di fonti energetiche inesauribili. Ora invece sono solo un gruppo di scienziati che sfruttano il potere dei Pokemon per i loro scopi personali< Spiegò lui. >Il motivo per cui ci sono entrato in contatto era che dovevo affidare quest'uomo a qualcuno non potendo e prendermene cura personalmente< E detto questo il ragazzo tirò fuori un uovo dal suo zaino. >A che Pokemon appartiene?< Chiese il mio allenatore. >Non lo so, mia nonna possiede un ranch fuori città ed un giorno semplicemente lo ha trovato< >È una femmina< Affermai poggiando una zampa sul l'uovo. >Cosa?< Mi chiese Alex. >Il Pokemon sarà una femminuccia, lo riesco a capire dall'aura che emana. Ma non so dirvi che tipo di Pokemon sarà< Tutti mi guardarono esterrefatti. >Trovi sempre un modo nuovo per stupirmi lo sai?< Affermò Alex osservando i con un misto di paura e ammirazione. >Sei davvero unico< Disse Eveline iniziando ad avvicinarsi a me quando Lilly si mise tra di noi poggiandosi su di me. >Sei il migliore!<
>Comunque il problema è che mi servirebbe un allenatore a cui affidare quest'uovo dato che non posso occuparmene io. Non è che ti andrebbe di prendertene cura te?< Alex ci pensò un attimo prima di rispondere. >Per me va bene, sarà un vero piacere< Affermò afferrando con delicatezza l'uovo. >Beh ora perdonatemi ma devo scappare a fare delle commissioni, ci vediamo< E detto questo il ragazzo scappò via mentre noi ci avviammo verso l'uscita. >Beh ora che si fà? Si va a mare?< Chiese Mia con una voce che esprimeva tutta la sua voglia di andare in spiaggia mentre otteneva il consenso di tutti noi. Così in breve tempo arrivammo su una delle tante spiagge della città. La sabbia era così fine che sembrava di camminare sulle nuvole, il sole era alto e caldo e l'acqua era cristallina. Forse però il sole era un po' troppo caldo per i miei gusti, e non ero solo io a pensarlo ma anche Alex, Mia e Fiona lo pensavano. Invece mentre noi stavamo soffrendo per il caldo sua Eveline che Lilly sembravano più vive che mai. >Non avete caldo voi due?< Chiesi mentre le due ragazze si voltarono a guardarmi. >Certo che no! Sono un tipo fuoco dopo tutto< Affermò la Fennekin con fierezza. >Io invece sono un tipo erba. I raggi solari mi rilassano e fanno bene alle mie squame< Rispose Eve brevemente. Immagino avesse senso.
Dopo poco però uno ad uno tutti noi iniziammo ad entrare in acqua, tutti tranne Lilly che essendo un Pokemon di tipo fuoco non andava molto d'accordo con l'acqua ed in più non sapeva nuotare. >L'acqua è semplicemente perfetta< Affermò Mia iniziando a sguazzare di qua e di là. >Io la trovo un po' freddina in realtà< Informò Alex solo per poi essere tirato in acqua dalla ragazza.
>Sono carini non trovi?< Affermò Eveline nuotando accanto a me. >Già< Affermai io con un cenno della testa. >Dimmi ti va di fare una nuotata insieme?< Propose lei facendomi segno con la testa verso il mare aperto. >Certo< Risposi e così mi ritrovai a nuotare accanto a Eveline. >Dimmi Eve, come ti trovi con noi?< >Bene, niente di particolare< Rispose brevemente mentre scrollava le spalle. >È cosa ne pensi degli altri? Ti stanno simpatici?< >Apparte Lilly gli altri sono apposto< Sussultai per un attimo appena sentii il nome di Lilly. >Come mai?< >Non mi va di parlare di lei. Mi sta semplicemente antipatica, punto< Scrollai le spalle, se non voleva parlarne non potevo di certo costringerla ed in più la sua aura emanava una forte ostilità tipica della vecchia Eveline. >Perdonami, la gentilezza non è proprio il mio forte< Si scusò abbassando leggermente la testa. >Io non la penso così invece. Lo so che in fondo anche te hai un lato molto dolce< Iniziai io sorridendole. >Però in effetti anch'io ho notato una certa ostilità da parte di Lilly ultimamente, ma non ne capisco proprio il motivo< Eveline mi guardò come se non credesse alle mie parole. >Ma sei serio? Davvero non ci arrivi?< Scrollai le spalle in risposta. >Ragazzi... < Affermò scuotendo la testa in modo esasperato. Ad un certo punto però sentii del vento quasi gelido intorno a me e così decisi di ritornare a riva e mettermi un po' al sole per asciugare la mia pelliccia. Odiavo avere il pelo bagnato.
Quando mi stesi tuttavia notai che Lilly aveva uno sguardo nel vuoto e così Cercai di posizionarsi il più vicino possibile a lei. >Ehy... Tutto bene? Sembri giù di morale< Chiesi dolcemente poggiando una zampa sulla sua spalla. >Si tranquillo va tutto bene< Si vedeva che stava mentendo. >Lo sai che< Venni immediatamente interrotto da lei. >Si lo so che te sai se mento oppure no!< Si prese un momento di pausa prima di continuare. >Ho... Solo bisogno di credere che andrà tutto bene... < Mi avvicinai di più a lei. >Dai vieni qui< E detto questo la avvolsi nel mio abbraccio. Senza dire neanche una parola Lilly si lasciò cullare dal mio abbraccio mentre lo ricambiava a sua volta sfregando il suo viso nel mio petto.
>Sono così felice che tu sia qui< Sorrisi, e anche se non riuscivo a guardarle il volto sapevo perfettamente che anche lei stava sorridendo, anche senza leggerle l'aura potevo percepirlo. >Aaron... < Iniziò lei guardandomi negli occhi. >Grazie di esistere<

[Intanto in un laboratorio]

>Inizializzazione protocollo di avvio... Protocollo avviato< Affermò una voce robotica mentre al centro di un'enorme stanza bianca iniziava a crearsi una specie di portale nero dal quale fuoriuscì una creatura nera come un'ombra.
>Energia esaurita. Energia ausiliaria attivata. Spegnimento< E detto questo la macchina si spense facendo scomparire a sua volta sia il portale che la creatura.
Uno scienziato poi si avvicinò a Reginald porgendogli dei fogli pieni di numeri e calcoli vari. >Che ne pensa signore?< L'uomo guardò qualche secondo i dati prima di rispondere. >Serve più energia, ma dove possiamo trovarla un'energia potente quanto quella di un Pokemon leggendario?< >Signore che ne pensa di quel Riolu che sta sconfiggendo una palestra dietro l'altra?< >Si, perché no? Idea eccellente! Chiama subito a One ed avvertila che c'è stato un cambio di programma. Voglio quel Riolu vivo! Ho qualcosa di speciale in serbo per lui<

Angolo autore: Ci tenevo a ringraziare una persona molto importante e talentuosa che ha creato la nuova cover della storia. Il suo nome è LauraMoonlight
Grazie ancora! ❤️

 

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Capitolo 8
*** Ordine dall'alto ***


>Ehy Aaron allora andiamo?< Venni svegliato dolcemente da Lilly mentre quest'ultima si strofina a con il capo sul mio collo.
>È già l'alba?Si... Se vuoi puoi dormire un'altro po'< Scossi immediatamente la testa. >No! Ti ho promesso che ti avrei portato a vedere l'alba e manterrò la mia promessa< E detto questo mi alzai facendo attenzione a non svegliare nessuno mentre entrambi ci dirigemmo verso l'uscita dell'edificio. In poco tempo raggiungemmo la spiaggia. Il sole ancora non era sorto ma già si potevano osservare dei raggi illuminare leggermente l'orizzonte. >Ti ringrazio per avermi portata qui< Senza dire niente sorrisi leggermente stringendola in un piccolo abbraccio. Vederla felice era tutto per me. >Sai Aaron, da quando ci sei tu mi sento di poter dare sempre il massimo. Vederti lottare per me è molto strano, da una parte sono felice di vederti fare qualcosa che ami e dall'altro sto male ogni volta che ti colpiscono< Il sole ormai aveva iniziato a sorgere illuminando la grande massa d'acqua davanti a noi di una luce unica ed offrendoci uno spettacolo a dir poco unico. Ascoltai ogni minima parola che usciva dalle labbra della Fennekin come se ne valesse della mia vita. Non capivo cosa volesse dirmi e quindi provai a leggere la sua aura, ma stranamente non riuscivo a percepirla. Iniziai a concentrarmi unicamente sulla sua aura non prestando più molta attenzione a quello che stava dicendo. Lentamente una sensazione opprimente iniziò ad attanagliare il mio cuore mentre il mio battito accellerava a vista d'occhio. >Ti senti bene?< Doveva aver notato il mio battito cardiaco accelerato e la mia disattenzione per il suo discorso. >È come quella volta...< Sussurrai iniziando ad estrarre la mia spada dal fodero. >Cosa è come quella volta?< Prima che potessi anche solo pensare di rispondere una risata quasi maniacale risuonò nell'aria ghiacciando il sangue nelle nostre vene. Sia io che Lilly ci voltammo rapidamente rivolgendo il nostro sguardo verso una piccola collina. Sopra alla collina sedeva una creatura così terrificante da spaventare qualsiasi eroe, anche il più coraggioso di tutti. >Bene Bene bene, chi abbiamo qui? Vediamo se non è proprio il nostro piccolo eroe< Sia io che Lilly ci mettemmo in posizione di combattimento. La creatura poi volse lo sguardo verso dei cespugli dietro di noi. >E tu puoi anche uscire da lì, non credere che non ti abbia vista< Appena la creatura ebbe pronunciato quelle parole Fiona uscì dal suo nascondiglio posizionandosi vicino a noi. >Dannazione, speravo di poter aspettare il momento adatto per intervenire< Si maledisse guardando la creatura dritta negli occhi. >Allora, abbiamo la mia preda e due piccoli insetti, quindi come si fà? Devo ammazzarvi tutti o mi lascerete prendere il Riolu senza fare storie?< Immediatamente Lilly prese la parola. >Non ti permetterò mai di far del male ad Aaron< Fiona però mise una zampa davanti alla Fennekin inducendola ad arretrare. >Qui ci pensiamo noi, tu vai ad avvertire Alex< Lentamente Lilly si convinse e iniziò a correre verso l'hotel. >Ahahaha, e i topi rimasero in due, anzi uno dato che l'altra è la mosca< >Fossi in te non mi sottovaluterei< E detto questo Fiona scattò verso la creatura solo per poi venir lanciata via. >Ed ora tocca a te< Immediatente One scattò verso di me cercando di colpirmi con i suoi artigli, per mia fortuna riuscii a deviare tutti gli attacchi in arrivo con la mia spada e ad assestare un Taglioaura dritto sul petto della creatura. >Sei forte piccoletto, coraggio! Fammi divertire!< Urlò One ritornando a correre nella mia direzione con le fauci spalancate. Appena fui a portata One cercò di usare i suoi artigli per trafiggermi, ma fortunatamente riuscii ad intercettare i suoi tre attacchi rispondendo infine con un palmoforza in pieno petto. Tuttavia One riuscì a afferrarmi la zampa lanciandomi per terra. >Muori!< Gridò saltando in aria e cadendo con gli artigli sguainati. Veloce come un lampo rotolai sul mio fianco destro lasciando che i suoi artigli si bloccassero nel terreno. >Fregata!< Affermai eseguendo una spazzata che costrinse la mia avversaria a cadere in ginocchio davanti a me. Ovviamente sfruttai la situazione di vantaggio per puntare la lama alla gola e concludere così lo scontro, tuttavia improvvisamente il mio corpo si bloccò di colpo. Il mio corpo era come paralizzato mentre un forte senso di oppressione e paura iniziava a nascere dentro di me attanagliando il mio cuore con un dolore atroce. >C... Che cosa mi h... Hai fatto?< Cercai di dire tra i lamenti. >Ti piace? È la mia abilità, "Dissimulazione", mi permette di instaurare la paura nel cuore delle creature e di paralizzarle dal terrore< Ridacchiò lei avvicinando un artiglio alla mia gola. Prima che potesse anche solo provare a ferirmi però Fiona si riprese e tentò nuovamente di colpire la creatura solo per poi venir bloccata nuovamente da quest'ultima. >Sai mi hai davvero stancato insulso moscerino, ora vedi di sparire!< Prima che potesse colpire Fiona però scattai superando il terrore che si annidava nel mio corpo e tentando di mandare a segno un colpo sul collo di One.
Quello che accadde dopo fù terrificante, veloce come un lampo One deviò la mia spada spostandosi di fianco a me e spezzandomi il braccio. Il dolore fú lancinante, come se mille aghi si fossero appena conficcati nella mia pelle arrivando fino alle ossa. Come se non bastasse poi One mi lanciò spalle ad un albero prima di pugnalarmi allo stomaco con i suoi artigli. Iniziai a tossire del sangue mentre la mia vista iniziava ad annebbiarsi, ma come se non bastasse lei mi lanciò di nuovo solo per poi colpirmi con un Dragopulsar. Non avevo la forza di parlare, di muovermi, di fare niente. L'unica cosa che potevo fare era guardare mentre la creatura si avvicinava a me poggiando una zampa sulla mia ferita provocandomi un forte dolore. >Game over< Ma prima che potesse fare altro venne colpita da un energipalla proveniente una una piccola Shinx e dalla sua allenatrice. >Allontanati subito da quel Pokemon!< Urlò la ragazza mentre One si limitò a sorridere in un modo abbastanza inquietante. >Saetta tienilo occupato mentre chiamo gli altri< E detto questo la Shinx scattò verso One solo per essere ovviamente rilanciata contro la sua allenatrice facendola cadere disperdendo così tutte le Pokeball. >Siete solo dei vermi!!!< Gridò One affrettandosi a saltare addosso alle due ragazze e venendo però bloccata da una specie di lancia che si conficcò a terra. Molto lentamente una specie di Pokemon dalle sembianze di una bambina umana apparve davanti all allentrice e alla Shinx per controllare se stessero bene prima di voltarsi verso One con uno sguardo severo sul viso. >Prima di continuare ti chiedo di desistere dal far del male a queste persone, più di quanto tu non abbia già fatto< Immediatamente One iniziò a ridere con una risata che faceva congelare il sangue nelle vene. >E dimmi, tu chi saresti?< >Il mio nome è Aisling, protettrice della natura e della vita e ti chiedo formalmente di cessare ogni tua ostilità nei confronti di queste creature o ne risponderai a me< E detto questo con uno schiocco di dita la lancia si alzò da terra roteando varie volte prima di fermarsi al fianco del Pokemon con la punta rivolta verso One. >Ma non farmi ridere!< Urlò One iniziando a correre verso Aisling. >Io ti avevo avvisata. Lancia dello spirito, seconda forma! "Separazione"!< E detto questo la lancia di divise in due lance più piccole che si scagliarono entrambe verso One. La prima delle due venne deviata facilmente mentre la seconda tentò in tutti i modi di ferire la creatura come se quell'arma avesse vita propria. Dopo poco però il primo frammento tornò indietro ferendo One al fianco. >Dannazione!< Maledisse lei mentre tamponava la ferita con la zampa. >Vuoi ancora continuare?< Chiese Aisling alzando un sopracciglio. >No, non ne vale la pena< Affermò One per poi iniziare a scappare il più lontano possibile. Con il pericolo ormai fuori portata tutta l'attenzione ricadde su di me che giacevo a terra dolorante e sanguinante. Ormai il prato sotto di me era diventato un lago rosso scarlatto con me che cercavo in tutti i modi di respirare meglio che potevo. La ragazza che mi aveva salvato poco prima era al mio fianco cercando di parlarmi, ma non riuscivo a sentire niente, era come se fossi in fondo all'oceano e tutti i rumori intorno a me erano ovattati. Respirare per me era diventata ormai un'impresa, sentivo solo il dolore delle ferite e del mio braccio ormai spezzato. Poi una fitta, fulminea, diretta al centro del petto. Quello fú il momento in cui le forze mi abbandonarono e tutto diventò buio.

 

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Capitolo 9
*** Nessuno è mai solo ***


Era buio, non riuscivo né a sentire né a vedere niente. Era come se tutto intorno a me si fosse spento, o forse ad essersi spento ero soltanto io. Ad un tratto qualcosa mi colpì ed istintivamente aprii gli occhi. Mi guardai intorno e quello che vidi fu una distesa verde ricolma di fiori ed alberi che si estendeva fino all'orizzonte. >Dove diavolo sono finito?< Chiesi iniziando ad alzarmi da terra solo per notare che tutte le mie ferite e tutto il dolore che fino ad un attimo prima stavo provando erano svaniti. >Benvenuto< Saltai dallo spavento cadendo a terra e sbattendo la faccia. >Oddio stai bene?< Chiese un'altra voce. >No che non sto bene! Non vi hanno insegnato a non avvicinarvi di soppiatto alle persone o ai Pokemon?!< Urlai rialzandomi e affrontando le due creature dietro di me. Appena il mio sguardo si posò su di loro iniziai immediatamente a dubitare della mia sanità mentale. Guardai brevemente i due Pokemon, il primo era una specie di gattino rosa volante, mentre il secondo era un piccolo esserino completamente verde. >M... Mew!? C.. Celebi?!< Sentii le gambe cedermi per lo stupore e così mi ritrovai di nuovo a terra. >Ma che fai? Rialzati!< Esclamò Mew cercando di rialzarmi tirandomi per la mano. >Devo essere morto, non c'è altra spiegazione< Affermai. 
>No che non sei morto< Mi rassicurò Mew. >Beh, tecnicamente lo è< La corresse Celebi e di nuovo le mie gambe cedettero. >Ma allora lo fai apposta!? Ti vuoi alzare!? E pure tu Celebi potresti essere un pochino più delicato no?< >Tranquilli, sto bene qui< Affermai alzando il pollice della mia zampa in aria. >Quindi fatemi capire, sono morto o non sono morto?< Chiesi per l'ennesima volta mentre Celebi prese la parola. >Possiamo dire che sei morto ma non sarebbe corretto perché non sei veramente morto ma tecnicamente è come se lo fossi< Il silenzio piombò intorno a noi mentre sia io che Mew osservavamo Celebi come se ci chiedessimo se era veramente stupido o faceva solo finta. >Celebi...< Iniziò dolcemente Mew poggiando la sua zampa sinistra sulla spalla destra di Celebi. >D'ora in poi vedi di stare zitto va bene?< Concluse poi con una voce così dolce da farci rabbrividire da quanto fosse inquietante. >Allora Aaron, tu sai chi siamo giusto?< Chiese lei ed io annuii. >Ho sentito varie storie su di voi< >OK va bene, ma ti ricordi quando ci siamo incontrati l'ultima volta?< Rimasi perplesso alla sua domanda. >Ma... Noi non ci siamo mai incontrati prima< Mew fece un piccolo sospiro prima di rispondere. >Come pensavo, hai perso la memoria. E va bene provo a rispiegarti tutto dall'inizio. Questa non è la prima volta che muori, tu sei già stato in questo posto, la prima volta ti abbiamo portato noi ed ogni volta che muori arrivi qui. Tu non sei un Riolu normale, hai i nostri poteri che scorrono in te e il tuo compito è quello di salvare il mondo fermando una calamità che molto presto arriverà< Il silenzio calò di nuovo intorno a noi.
>Quindi mi stai dicendo che io non posso morire<
>Esatto<
>Ho dei poteri speciali che voi mi avete donato<
>Esatto<
>E che devo salvare il mondo<
>Esatto<
Feci un secondo di pausa prima di continuare.
>Mi state prendendo in giro vero?<
>Esatto! No aspetta... No! Non ti stiamo prendendo in giro!< Si corresse immediatamente Mew scuotendo la testa. >Vero Celebi?<
Il Pokemon verde si voltò verso di noi come se fosse appena caduto dalle nuvole. >Eh cosa?< Chiese mentre Mew si face un facepalm fortissimo. >Io un giorno o l'altro ti disintegro lo sai?< Scherzò Mew ormai esasperata dal comportamento dell'amico.
>OK va bene, sentite mettiamo il caso che io ci creda, ma perché proprio io?< Mew e Celebi si guardarono un secondo prima che Celebi potesse rispondermi. >Questo devi scoprirlo te< >Io!? Ma se ho perso pure la memoria!< Esclamai.
>Allora questa è una buona occasione per ritrovarla no? Ora però credo che il nostro tempo qui sia scaduto. Ci vediamo R.....< Non riuscii a sentire bene l'ultima parola che il mondo intorno a me iniziò a girare facendomi perdere i sensi.
Dopo Dio solo sa quanto tempo iniziai a rinvenire. Ero in un ospedale, tanto per cambiare. La stanza era vuota con solo il mio letto, uno strumento per osservare il mio battito cardiaco ed una sedia con Alex che dormiva su di essa. Abbassando lo sguardo poi accanto a me potei notare una Lilly addormentata. >Questo mi da una sensazione di Deja-vu< Scherzai mentre la Fennekin iniziava a svegliarsi. >Aaron? Aaron! Sei vivo! Grazie al celo sei vivo!< Iniziò ad urlare tra le lacrime mentre si strofinava su di me con tutto l'affetto possibile. >Credevo di averti perso< Pianse mentre io la stringevo più forte che potevo stando però comunque attento a non ferirla. >Ehy Aaron ti sei ripreso< Mi sentii dire da Alex che a quanto pare era stato svegliato dal fracasso della Fennekin.
>Sembra felice< Scherzò lui indicando la Fennekin con lo sguardo. >Puoi dirlo forte< Scherzai io mentre Lilly iniziava ad allontanarsi da me. >A volte vorrei poter capire anch'io la lingua dei Pokemon. Ad ogni modo sono sollevato che tu ti sia ripreso< Gli rivolsi un sorriso mentre iniziai ad alzarmi lentamente dal letto. >Aspetta, avverto la dottoressa che ti sei ripreso così che possa visitarti<.
Dopo circa un'oretta la dottoressa mi diede il via libera e così finalmente uscimmo dal centro Pokemon dirigendoci verso l'hotel in cui alloggiavamo. Entrando nell'edificio feci di tutto per evitare il più possibile il contatto visivo con la spiaggia, non volevo ricordare quello che era successo, ed a giudicare dall'aura degli altri neanche loro volevano ricordare. Una volta entrati nelle nostre camere mi diressi direttamente verso il balcone sedendomi sulla ringhiera con le gambe che penzolavano nel vuoto. La nostra stanza era al quarto piano e il vento che soffiava a quell'altezza era semplicemente rilassante, tuttavia non riuscivo a levarmi dalla testa le parole di Mew e Celebi e il sorriso di quella creatura inquietante, One. Come possono pretendere che io salvi il mondo quando non riesco neanche a tenere testa a quel mostro? 

Senza pensarci due volte saltai giù dal balcone preparando una Forzasfera e lanciandola sotto di me poco prima del contatto in modo che l'onda d'urto rallentasse la mia caduta consentendomi così di atterrare in tutta sicurezza. Una volta a terra iniziai a correre verso la spiaggia esattamente nel punto in cui mi ero scontrato con One, se Mew e Celebi avevano ragione allora c'era una sola cosa che dovevo fare, allenarmi! Così chiusi gli occhi e mi concentrai materializzando nella mia mente sia l'ambiente circostante che One. Così iniziai ad attaccare l'aria cercando di colpire la figura materializzata nella mia stessa mente, cercai di ricordarmi il suo stile di combattimento, aggressivo, come se non avesse paura di morire. Ma come può qualcuno non aver motivo di morire? La risposta era semplice, lei non aveva paura della morte perché l'idea della morte la eccitava, lei era eccitata dall'idea di togliere la vita, dall'idea di far del male a qualcuno e questo mi face rabbrividire. Come potevo io affrontare una creatura tanto malvagia in grado di uccidere la sua preda a sangue freddo smembrandola pezzo per pezzo. Quel solo pensiero bastò per farmi crollare a terra in lacrime, non mi sentivo più i muscoli, ero come se fossi di nuovo paralizzato dalla sua mossa "Dissimulazione". il dolore era lancinante, ero completamente bloccato dal terrore quando all'improvviso sentii una voce dietro di me. >Aaron? Va tutto bene?< Non mi serviva né guardarla né leggere la sua aura per capire che a parlare fosse Lilly. 

 

 

Non risposi, cosa dovevo dirle? Che ero una sorta di prescelto o qualcosa di strano? No, non aveva un fottuto senso neanche per me, figuriamoci per lei. Scoppiai nuovamente in lacrime. >S... sono debole, non ce la farò mai< Lei si avvicinò a me poggiando la sua testa sulla mia. >Non devi sforzarti, se lo fai potresti finire per ferirti< Cercai di rispondere ma lei riprese subito la parola. >Io... Io non ti ho mai ringraziato come si deve per avermi salvata, o anche solo per avermi sopportata. So che la mia forza non è neanche lontanamente paragonabile alla tua, ma ti prometto che migliorerò, nessuno è mai solo Aaron, nessuno< La guardai sbalordito, la sua aura era cambiata, era determinata, sicura di sé , l'opposto della solita Lilly. Improvvisamente lei si alzò portandosi di fronte alle onde del mare e iniziando a colpire l'aria come avevo fatto io in precedenza. Io rimasi lì a guardarla colpire il vuoto attacco dopo attacco fino a che lei non prese la parola. >Allora? Vieni anche te oppure no?< E detto questo utilizzò Braciere sui miei piedi per costringermi ad alzarmi. Aveva ragione, che fosse tutto assurdo o meno dovevo tentare, non aveva senso crollare, non era proprio da me o almeno, non era dal me che conoscevo e questo mi fece sorgere un'altra domanda: Chi ero io in realtà?

 

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Capitolo 10
*** Pericolo acquatico ***


>Aaron... Aaron dai svegliati< Mi sentii dire dal mio allenatore mentre infastidito mi giravo dall'altra parte del letto borbottando tra me e me: "Altri cinque minuti". Poi nuovamente sentii Alex dire qualcosa a cui non diedi troppo peso in quanto ero intento a crogiolarmi nel mio meritato sonno. Almeno lo ero fino a quando non sentii un forte calore sul mio sedere iniziare ad aumentare, sempre di più fino a quando mi alzai di scatto urlando dal dolore per la piccola ustione e correndo per la stanza in preda al panico. Quando mi calmati riuscii finalmente a vedere Alex che rideva come un matto e Lilly che mi guardava compiaciuta. >Tu... Tu mi hai fatto questo!?< Urlai guardando Lilly negli occhi mentre lei mi ricambia a lo sguardo con uno misto tra superbia e sfida. >Si, è tutto merito mio< Rispose alzando la testa verso l'alto sempre più compiaciuta per il suo gesto. >Ti piace giocare con il fuoco eh? Eh va bene, lo hai voluto tu< E detto questo corsi nel bagno adiacente alla camera aprendo il rubinetto del bidè, l'unico a cui arrivavo, e bagnarmi le zampe con l'acqua tiepida per poi iniziare ad inseguire Lilly per tutta la stanza fino a quando non riuscii ad atterrarla iniziando ad accarezzarle le guance.
Appena le mie zampe la toccarono immediatamente iniziò a dimenarsi ridendo e urlando che l'acqua era troppo fredda. Ad un tratto però la porta di ingresso si aprì e Mia fece capolino da dietro quest'ultima. >Ehy Alex sei pron... < Tuttavia si interruppe a metà frase quando vide me che stavo seduto sopra di Lilly e iniziò a ridere a crepapelle. >Scusate, vi ho forse interrotti in un vostro momento intimo?< Scherzò lei mettendomi così tanto in imbarazzo da farmi scendere da Lilly più veloce di un Pokemon di tipo elettro e facendo ridere a crepapelle Alex per via del rossore che si era fermato sul mio viso. >E tu non ridere< Esclamai dando un colpo scherzoso sul ginocchio di Alex solo per poi essere colto da un flashback dell'ultima volta che avevo fatto un gesto simile. "Questo farà male" pensai mentre Lilly mi colpiva in pieno con nitrocarica lanciandomi contro il muro. >Tutto bene Aaron? Vuoi la Pokeball per caso?< Scherzò il nostro allenatore vedendomi steso a terra immobile mentre non smetteva di ridere. >Ti dispiace se accetto?< Risposi dolorante per la botta appena ricevuta mentre alzavo un dito tremante verso l'alto e la luce rossa della sfera che mi circondava.

Non so quanto tempo passò prima che venni richiamato fuori dallo strumento, ma quando accadde mi ritrovai davanti ad un uomo sui quarant'anni in divisa dietro un bancone. Mi voltai perplesso notando Eve e Lilly accanto a me che guardavano l'uomo con serietà. D'un tratto Alex parlò interrompendo il silenzio. >Questi sono i Pokemon che ho intenzione di usare nella lotta< L'uomo fece un cenno con il capo prima di rispondere. >Non vedo né Pokemon di tipo acqua né di tipo volante. Va bene, seguite il corridoio alla mia destra fino all'arena< E detto questo indicò con la mano una porta in legno molto robusta affianco a lui.
Una volta percorso il lungo corridoio addobbato con lampadari color blu oltremare e vari quadri di vari Pokemon d'acqua arrivammo ad una grande porta rossa con il maniglione antipanico. Lentamente Alex poggiò la mano su quet'ultimo esitano nell'aprirla e lanciandomi uno sguardo interrogativo al quale risposi con un cenno della testa convinto. A quel punto Alex fece un grosso respiro e spinse la porta.
La luce era quasi abbagliante, eravamo su uno dei lati dell'arena, o meglio, di quella che doveva essere l'arena. Il campo infatti era composto alle due estremità da delle zone in legno semicircolari, mentre il campo vero e proprio era formato da varie assi di legno sospese sopra una grande piscina piena d'acqua. Intorno a noi c'erano degli spalti pieni di persone il cui frastuono era coperto solo dalla voce che usciva dagli altoparlanti che ci circondavano. >Silenzio per favore e diamo il benvenuto ai nostri quarti sfidanti. Mi presento, io sono Christy e sono la Capopalestra di tipo acqua, nonché vostro prossimo avversario< A parlare era una ragazza molto giovane che si trovava esattamente sulla pedana opposta alla nostra. Il suo aspetto era quello di una ragazza si diciannove anni con capelli biondi, occhi verdi e un vestito a strisce oblique bianche e celesti. Aveva una cintura che le circondava i fianchi dove teneva le Pokeball e una fascia che le passava sopra la spalla destra. >Lasciate che il nostro pubblico vi ricordi le regole< E detto questo alzò un dito iniziando a tenere il conto delle regole mentre la folla iniziò a gridare all'unisono. >Lo sfidante non può utilizzare né Pokemon acqua che volanti! Nessun cambio è ammesso! Se un Pokemon cade in acqua è eliminato!< A questo punto la ragazza poggiò la sua mano accanto all'orecchio prendendo nuovamente la parola. >Ma soprattutto?< Chiese alla folla. >Ma soprattutto divertitevi!< Gridò nuovamente la folla. Lentamente diedi uno sguardo incerto ad Alex prima di affacciarmi per guardare la piscina sottostante e quasi mi venne un nodo alla gola per quanto fosse alto. >Allora ragazzi, Christy ha quattro Pokemon, Eveline può occuparsi dei primi due senza problemi, un Floatzel ed un Samurott. Il problema risiede negli altri due, purtroppo li ha cambiati da poco e nessuno è ancora riuscito a vederli. In ogni caso dobbiamo evitare di far combattere Lilly per via del fatto che sarebbe in svantaggio. Pronti?< Chiese mettendo la mano in avanti mentre noi facemmo lo stesso mettendo le nostre zampe e la liana di Eve sulla sua guardandolo con uno sguardo sicuro.
>Bene iniziamo! Sono davvero curiosa di vedere quanto sono fotogenici i tuoi Pokemon!< Urlò Christy mentre Eveline salì sulla prima passerella.

Come da aspettativa Eve sconfisse i primi due Pokemon per poi ottenere un pareggio con il terzo Pokemon, un Tentacruel. >Tranquilla Eveline, sei stata fantastica< Disse Alex per poi farmi un cenno con la testa. Mentre mi dirigevo sulle passerelle potei vedere la Capopalestra estrarre una Subball dalla sua cintura. >Sappilo, era da tanto che un avversario non mi distrugge a così velocemente, tuttavia non ho nessuna intenzione di rallentare, anzi il contrario! Avanti Lanturn, rendi orgogliosa mia sorella mostrando a tutti la tua forma smagliante!< E detto questo un Lanturn più piccolo del normale fece la sua comparsa sul campo fluttuando davanti a me con il suo esile corpo. >Un Lanturn... Nano?< Chiesi tra me e me mentre lanciavo uno sguardo interrogativo al mio allenatore. >Devi sapere che fin da piccolo Lanturn è sempre stato più piccolo di quanto sarebbe dovuto essere, per questo motivo io e mia sorella lo abbiamo allenato in modo particolare. Avanti Lanturn, diamo a tutto uno bello spettacolo! Usa pioggiadanza< >Aaron fermarlo veloce! Ossoraffica!< Immediatamente riposi la spada nel fodero e corsi verso il Pokemon nel tentativo di colpirlo con l'osso appena creato. >Schiva con agilità e continua pioggiadanza< Come gli era stato ordinato Lanturn schivò con una velocità inaudita per poi concludere la mossa senza difficoltà al contrario mio che mi ritrovai a scivolare sulla passerella sbattendo la schiena contro il legno. Neanche il tempo di alzarmi che potei notare le guance di Lanturn illuminarsi leggermente e fú in quel momento che compresi la tattica dell'avversario. >Lanturn vai con scintilla< Appena sentì quelle parole una scarica elettrica fuoriuscì dal suo corpo dirigendosi a tutta velocità verso di me. >Aaron Taglioaura! < Immediatamente corsi contro il Pokemon avversario solo per vedere la scarica elettrica aprirsi sotto la pioggia, risalire la mia spada e colpirmi in pieno lanciandomi lontano dalle passerelle e verso una caduta libera nella piscina sottostante.
Lo schianto fú violentissimo, talmente forte che persi i sensi all'impatto. Quando ripresi conoscenza mi ritrovai sdraiato sulla passerella davanti ad Alex il quale era inginocchiato verso di me con un volto preoccupato e con in mano una iperpozione. >Come ti senti?< Mi chiese con l'ansia e la paura che avvolgevano le sue parole. >Credo che umiliato sia la risposta migliore< Risposi scherzando, ma invece di ridere mi strinse in un abbraccio quasi stritolante. >Perdonami, non ho pensato e per colpa mia ti sei ferito< Ricambiai l'abbraccio per poi allontanarmi leggermente e guardare il suo viso cupo. Delicatamente poggiai una mano sulla sua guancia guardandolo negli occhi. >Non è colpa tua, anche io non ho pensato a quello che stavo facendo< Risposi cercando di confortarlo, ma proprio in quel momento la voce della nostra avversaria ci distolse dai nostri pensieri chiedendoci se stavo bene e se Alex era pronto a continuare. >Molto bene, Lilly sei pronta?< Chiese lui al ché Lilly fece un cenno sicuro con la testa. Senza volerlo le afferrai una zampa mentre passava vicino a me bloccandola sul posto. Mi guardò prima con uno sguardo interrogativo per poi passare ad uno più dolce. >Tranquillo Aaron, ti vendicherò< Affermò per poi avvicinarsi a me e darmi un piccolo bacio sulla guancia che per fortuna nessuno notò. Rimasi lì immobile a massaggiarmi la guancia mentre lo scontro andava avanti e Lilly stava ovviamente avendo la peggio. Non poteva vincere, era svantaggiata sia di tipo sia di velocità, era una lotta a senso unico dove la Fennekin si limitava a schivare continuamente  venendo però lo stesso colpita più volte. Ad un certo punto Alex le ordinò di utilizzare Nitrocarica, il primo ordine di attacco ravvicinato dall'inizio della lotta. Il mio sguardo tuttavia ricadde di sfuggita sul viso della nostra avversaria la quale aveva un sorrisetto compiaciuto su di esso e in quel momento realizzati cosa stava per accadere. Velocemente mi alzai in piedi gridandole di fermarsi ma non feci in tempo e una scintilla uscì dal corpo del Lanturn amplificando il potere dell'elettricità grazie alla pioggia circostante e scaraventando Lilly dall'altra parte del campo sull'asse di legno più lontana. Il silenzio in quel momento era calato intorno a noi mentre sia io che Alex guardavamo il corpo paralizzato di Lilly mentre cercava di muovere i suoi muscoli. In quel preciso momento mi sentii paralizzato anch'io come lei.
Si voltò a guardarmi, il suo sguardo era complesso, aveva davvero tante emozioni che fuoriuscivano da quello sguardo ma non la paura. In quel momento Lilly si costrinse in piedi urlando al cielo mentre una luce accecante la circondava. >Lanturn Sprizzalampo ora!< Il Pokemon fece come gli era stato ordinato mentre Lilly si limitò ad alzarsi in piedi mentre la luce che la avvolgeva scompariva. Appena si fú alzata sollevò la sua zampa facendo schiantare il Lanturn contro Schermoluce per poi gettarlo in acqua con psichico sotto gli occhi increduli di praticamente tutto lo stadio.
Il silenzio fú di nuovo tombale mentre l'arbitro prendeva la parola. >Lanturn è finito in acqua, la vittoria va a Alex< La folla esultò mentre Lilly socchiuse gli occhi per poi riaprirli voltandosi verso di noi  poggiando poi una zampa sul suo petto mentre ci avvicinavamo a lei. >Abbiamo vinto... Ce l'ho fatta Aaron< Affermò con un leggero sorriso mentre i suoi occhi celesti mostravano un accenno di lacrime. Si era evoluta in un Braixen.

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Capitolo 11
*** Prescelti ***


Alzai lentamente lo sguardo mentre una creatura alta e oscura senza una forma precisa si avvicinava a me. Abbassai lo sguardo osservando le ferite sul mio corpo, segni di tagli, ustioni e smagliature. Il mio corpo era dolorante e ogni volta che un muscolo si contrae a una fitta di dolore attraversava tutto il mio corpo. Per il dolore mi ritrovai costretto a cadere in ginocchio sbattendo il pugno a terra gemendo dalla frustazione nel tentativo di sfogare tutto il dolore che stavo provando. Quando rivolsi nuovamente lo sguardo alla creatura quest'ultima alzò il braccio rivelando degli artigli così lunghi e doppi da far invidia anche al più grande dei felini.

Mi svegliai di scatto quasi cadendo dalla sedia venendo però afferrato al volò da Lilly che mi impedì di cadere a terra tiramdomi affianco a lei sopra al lettino del centro Pokemon. >Preso! Devi stare più attento< Affermò stringendomi con delicatezza a lei mentre facevo dei profondi respiri per calmare il battuto del mio cuore. >Si scusa, ho solo avuto un incubo< Affermai riacquistando la mia compostezza. Proprio in quel momento una dottoressa entrò nella stanza con un fascicolo pieno di fogli tra le mani per poi fermarsi davanti al lettino e prendere la parola. >Scusate se vi interrompo, ma volevo avvisarvi che il vostro allenatore vi sta aspettando all'uscita< Affermò per poi uscire dalla porta senza aggiungere altro. Io e Lilly ci scambiamo uno sguardo perplesso sul comportamento completamente distaccato per poi scoppiare entrambi in una risata. >Beh credo che dobbiamo andare< Affermò lei scendendo dal lettino e avviandosi verso la porta seguita a ruota da me. Una volta che ci fummo riuniti a Alex, Mia e Fiona la dottoressa tornò chiamando in disparte i due e allontanandoli da noi.
>Vuoi andare vero?< Chiese Fiona la quale aveva notato che osservavo i tre umani allontanarsi con curiosità. >Hai intenzione di fermarmi come l'ultima volta?< Le risposi ricordandomi il modo in cui l'ultima volta mi impedì di seguire il mio allenatore, ma le sue parole mi colsero davvero alla sprovvista. >No, questa volta no. Ad essere onesti anch'io sono incuriosita. Credo che tutti meritiamo di sapere quello che accade ad una nostra compagna< Rimasi senza parole mentre Lilly faceva un cenno con la testa. Senza aggiungere altro ci avvicinammo abbastanza da permetterci di sentire la discussione tra la dottoressa, Alex e Mia.
>Abbiamo effettuato tutti i test possibili e non sembra esserci nulla che non vada in lei, il suo Braixen è perfettamente in forma senza nessun problema. L'unica cosa strana che abbiamo notato è che alcuni geni sembrano essere identici a quelli del suo Riolu. Per questo motivo crediamo che in qualche modo il suo Pokemon abbia interferito con l'evoluzione della Braixen< Spiegò la dottoressa mentre leggeva gli appunti che teneva sul suo fascicolo. >Questo di sicuro è interessante, una cosa così non era mai capitata prima d'ora non vedo l'ora di chiamare il professore e di mortrargli i dati da voi raccolti. Tuttavia mi sorge una domanda. Dai vostri dati risulta che la Braixen sia in perfetta forma, è forse possibile che i danni si mostrino in seguito eludendo così i controlli?< Il mio cuore saltò alla domanda di Mia mentre la dottoressa chiudeva il fascicolo per poi guardare i due umani negli occhi. >Guardate sarò onesta con voi, normalmente una deformazione simile in un Pokemon può significare solo due cose: Se il Pokemon ha un colore diverso fin dalla sua nascita probabilmente è solo un caso di "Cromaticità", invece se il Pokemon mostra segni di cambiamenti dopo svariato tempo o dopo un'evoluzione è possibile che quel Pokemon abbia danni genetici spesso anche irreversibili. L'unica cosa che potete fare per adesso è tenerli sotto osservazione< Spiegò la dottoressa prima di salutare i due allenatori e sparire all'interno della struttura.

[Intanto da qualche parte nella regione di Sima]

>Ehy Darkrai ci sei? Sono pronta per il mio test!< Affermò con sicurezza Zinnia mentre guardava tra le fronde degli alberi alla ricerca del Pokemon misterioso per poi vederlo comparire nel nulla davanti a lei vicino ai rami di uno degli alberi più alti.
>Zinnia, discendente della Lorekeeper, la tua presenza non è richiesta. Sei pregata di lasciare questo luogo sacro e di non tornarci mai più< La sua voce era cupa e seccata, come se la sola presenza della ragazza fosse un fastidio troppo grande.
>Andarmene io? Darkrai io sono la discendente della Lorekeeper e questo bracciale ne è la prova< E detto questo la ragazza alzò il polso verso il cielo mostrando al Pokemon il braccialetto che portava su quest'ultimo. A prima vista poteva sembrare un braccialetto fatto a mano come un altro, ma se osservato con attenzione si potevano notare vari intagli di parole in qualche lingua antica e ormai da tempo dimenticata e, al centro di questi intagli si trovava un gioiello simile ad una pietra chiave per le megaevoluzioni. >Questo Darkrai mi nomina in automatico una Lorekeeper e per questo ti ordino di mettermi alla prova in quanto tale< Mentre parlava la ragazza fú avvicinata e circondata sia da Aisling che da Sirnight.
>Tu una Lorekeeper!? Insulsa umana vedi di ritornare con i piedi per terra! Solo perché porti il nome della tua antenata, possiedi il suo ciondolo ed il suo sangue pensi di avere il diritto di forderti con uno di noi!? Non permetterò mai che una cosa simile accada e tanto meno tollererò altre offese da parte tua< La ragazza rimase infastidita da quelle frasi e senza farsi notare estrasse una Pokeball dalla cintura. >Va bene... Se nessuno di voi vuole prestarmi la sua forza ho qualcun altro che lo farà. Goodra prestarmi la tua forza! Fusione!<

[Intanto sul sentiero per Piccadilly]

>Ehy Aaron tutto bene?< Mi chiese Alex facendomi uscire dal mio stato di trance e costringendomi a deviare lo sguardo dall'uovo che avevo tra le zampe e portarlo sulla strada davanti a me. >Si si, sto bene< Risposi brevemente osservando Alex, Mia e Lilly che camminavano davanti a me.
>Vuoi che lo porti io l'uovo?< Immediatamente feci un grande cenno di negazione con la testa stringendo di più l'uovo tra le mie braccia. Avevo tante cose per la testa, paure, preoccupazioni e dubbi e quell'uovo non so come riusciva a calmarmi. Era come se in qualche modo a me sconosciuto la cucciola al suo interno riusciva a comunicare con me in maniera non verbale. >Aaron senti, so che probabilmente non ti va, ma possiamo parlare un attimo?< Guardai Lilly con la coda dell'occhio che nel tramite si era accostata a me, come avevo fatto a non accorgermene? Non era da me e a giudicare dallo sguardo che mi stava dando neanche per lei era normale. >Aaron sei sicuro di stare bene?< Mi chiese sfiorandomi la spalla con la zampa. Appena i nostri corpi entrarono in contatto venni assalito dalla paura di ferirla nuovamente e così istintivamente saltai lontano da lei aumentando notevolmente la distanza tra noi due e lanciandola via con un'onda d'urto. Solo in quel momento mi resi conto che tutti si erano fermati a guardarmi mentre Lilly mi guardava con uno sguardo misto tra lo spaventato e il ferito. Cercai di pensare a cosa rispondere, una scusa plausibile o qualcosa del genere ma non riuscivo a proferire parola. Mentre cercavo di trovare qualche frase adatta sentivo le mie labbra serrate, cosa dovevo dire? Non volevo farle del male questo era sicuro, ma come potevo spiegare l'onda d'urto? Non era una mia abilità normale e non avevo idea di come la avevo fatta. Velocemente mi ritrovai ancora più spaventato ed incerto di prima e solo una cosa mi salvò da quella situazione, almeno temporaneamente.
La pioggia.

Una goccia d'acqua cadde esattamente sul mio muso solleticandomi la pelliccia intorno al naso mentre altre gocce iniziavano a cadere tutt'intorno a noi macchiando il terreno e rendendolo lentamente un pantano appiccicoso. Appena Alex si accorse della pioggia che stava iniziando a cadere prese immediatamente una Pokeball puntandola verso Lilly. >Lilly ritorna, non fa bene ad un tipo fuoco stare sotto la pioggia< In quel momento una luce rossa avvolse la Braixen che per tutto il tempo non aveva staccato gli occhi da me continuando a guardarmi come si guarda qualcuno che ti ha deluso come non aveva mai fatto nessun altro.
>Alex... Ti prego... Fammi ritornare nella Pokeball< Affermai guardando per terra mentre gli porgevo l'uovo che avevo avuto in braccio per tutto il tempo. Alex non rispose, si limitò semplicemente ad afferrare l'uovo e a puntarmi contro la Pokeball facendomi sparire in quel raggio scarlatto.

[Da qualche parte nella regione di Sima]

>Allora sono o no più forte di tutti voi messi insieme?!< Urlò Zinnia saltando da albero in albero evitando i vari attacchi dei tre leggendari. >La tua forza è una finzione! Non sei altro che una debole mortale!< Urlò Darkrai cercando di colpirà con palla ombra senza però riuscirci. Appena sentì quelle parole Zinnia saltò sul terreno voltandosi per affrontare i tre Pokemon che la stavano attaccando. >Una finzione hai detto? Vedremo se anche il dolore che ti causerò sarà una finzione o meno!< E detto questo scatto verso Darkrai con Dragoartigli. Il Pokemon si preparò a difendersi, ma all'ultimo secondo l'umana saltò oltre quest'ultimo muovendosi per colpire aisling in pieno volto. Un secondo prima dell'impatto tuttavia Sirnight riuscì a mettersi in mezzo ai due prendendosi lui il colpo che lo scagliò dritto verso un albero che si spezzò all'impatto. Come se se lo fosse aspettato Zinnia ruotò su se stessa per poi incanalare tutta l'energia nella gamba ed infine calciare Aisling nelle costole lanciando la via di un paio di metri. >Ed ora tocca a te!< Tuttavia Zinnia non fú neanche in grado di terminare la frase che si ritrovò colpita in pieno petto da Darkrai. Il dolore che provò per via di quel colpo fú davvero atroce e tutto intorno a lei divenne cupo, come se fosse entrata in un altra dimensione. Gli altri colpi non si fecero attendere, arrivavano da tutti i lati lanciando la ragazza da una parte all'altra come una pallina in un campo da tennis. Per l'ultimo colpo Darkrai si teletrasportò sopra di lei inchiodandola a terra e strappandole il bracciale dal polso.
Quando la ragazza si fú ripresa il Pokemon la liberò dalla sua presa permettendole di alzarsi anche se con qualche problema per via dei colpi che aveva ricevuto. La ragazza guardò Darkrai che le dava le spalle, mentre Sirnight aiutava Aisling che non riusciva neanche più a volare a rialzarsi. >Sei venuta in questo luogo sacro, ti sei imposta come qualcuno che non sei, ci hai attaccato e hai rischiato di ferire non solo Aisling ma anche di ammazzare il tuo Pokemon. Non sei degna di usare questo potere e non sei degna di portare il tuo nome. Ora vattene prima che cambi idea e non osare tornare mai più<





 

Dopo quello che dev'essere stata un'intera giornata Alex mi fece uscire con mio sommo dispiacere dalla mio amato nascondiglio. Appena aprii gli occhi mi ritrovai affianco a Eveline che si trovava alla mia sinistra e a Lilly che si trovava al lato opposto.
La prima mi rivolse un piccolo sguardo mentre nascondeva un leggero sorriso sotto quell'alone di serietà che la contraddistingueva, tuttavia potevo facilmente dire che era felice di vedermi grazie alla sua anima che, appena mi ha notato, era diventata di un rosso leggero e un giallo acceso. Lilly d'altro canto non mi degno neanche di uno sguardo e la sua anima non dava segni particolari di rabbia o tristezza, semplicemente era mite come se fosse concentrata solo su di una cosa adesso. >Allora ragazzi ho bisogno del vostro aiuto, dovete trovare più legnetti possibili in modo da preparare un bel falò. Pensate di potercela fare?< Chiese Alex mentre tutti noi rispondevano con un cenno sicuro della testa, e così in men che non si dica ci ritrovammo tutti e tre nel bosco a raccogliere i legnetti.
Senza dire niente Lilly si allontanò da noi andando per un'altra strada e lasciando da soli me e la Serperior che doveva ormai aver notato l'espressione che avevo sul mio volto.
>Ehy,è da molto che non stiamo un po' da soli vero?< Affermò ed in effetti aveva ragione, ogni volta che lei usciva dalla Pokeball o eravamo in compagnia di altri o era perché doveva lottare. Tuttavia mi limitai ad annuire col capo facendo un verso di approvazione che evidentemente fece preoccupare Eveline.
>Aaron senti, c'è forse qualcosa che non va?< Evidentemente non sapeva niente di quello che fosse successo. >Vuoi la verità o la bugia?< Chiesi ironicamente poggaindomi con la schiena sull'albero più vicino per poi lasciarmi cadere lentamente verso il basso. >Non credo ci sia differenza, quindi scegli te quale vuoi dirmi< Affermò avvicinandosi e avvolgendo si intorno a me con le sue spire per infine poggiare la sua testa sulla mia spalla in modo che guardassimo nella stessa direzione.

Mi presi un attimo di silenzio per riflettere per poi ritrovarmi a parlare senza prestare attenzione a cosa stavo dicendo. >Ho... Ho fatto del male a Lilly e non so neanche come... Ho dei poteri dentro di me e non so come controllarli< Eveline si spostò leggermente portandosi con il viso davanti al mio e guardandomi negli occhi. >Poteri? In che senso? < Feci un profondo respiro raccontando di come ero venuto a conoscenza di Mew e Celebi e di come potevo tornare indietro dalla morte.
Una volta che ebbi finito di raccontare Eveline mi scrutò per qualche secondo guardandomi dritto negli occhi forse per capire se stavo mentendo finendo poi per tirare un sospiro di sollievo. >Quindi è per questo che sei sempre così serio quando combatti, hai paura di non essere all'altezza della situazione in cui ti hanno messo< La guardai per un secondo sorpreso da quanto giuste fossero le sue deduzioni. >Wow, sei stata piuttosto... Beh... Precisa. Sei sicura di non essere un tipo Psico?< Eve fece una piccola risata prima di ritornare a fissarmi negli occhi mentre la sua anima si colorava di un rosso più acceso di prima. >Si ne sono sicura, sai... Quando passi tanto tempo da sola ti fermi a riflettere su certe cose, su certi comportamenti. Sai in realtà ti capisco pienamente. Ho sempre fatto la dura, per tutta la mia vita ho fatto finta di essere qualcuna che non ero e nel tentativo di proteggere chi amavo ho finito per ferire chiunque mi stava intorno< Si fermò per un attimo abbassando lo sguardo verso il terreno per poi rifolgerlo di nuovo verso di me. >Tuttavia tu Aaron, sei stato tu a ricordarmi cosa era davvero importante per me, chi ero davvero. Eh si, è vero che ti conosco da poco e dovrei essere l'ultimo Pokemon a dirti queste cose, ma nel poco tempo che abbiamo passato insieme io so, anzi sono completamente certa di potermi fidare ciecamente di te, che se dovessi avere un problema tu ci saresti sempre< Si avvicinò di più a me poggiando la sua fronte contro la mia. >Aaron, se quello che mi hai detto è tutto vero non devi aver paura, non devi permettere a niente e nessuno di decidere tu chi sei! Non fare il mio stesso errore...< Aveva ragione... Mi stavo sforzando di essere qualcuno che non ero, di essere perfetto solo perché qualcun'altro mi aveva detto che dovevo esserlo.
>Aaron... Chi sei veramente?<

Mi bloccai mentre il tempo sembrò fermarsi completamente.
"Chi sei veramente" Queste parole risuonarono nella mia mente ma con una voce diversa da quella di Eveline, era una voce più calma, più matura. Ad un certo punto ebbi un flash e un'altro frammento della mia memoria mi ritornò in mente. D'un tratto mi ritrovai in una gabbia con qualcuno che mi parlava, non era un Lucario, aveva una forma sinuosa alta e snella, mi parlava con voce femminile, calma e tranquilla ma riuscivo a sentire perfettamente la paura e il terrore che nascondeva dentro di sé. "Sii sempre te stesso, non vergognarti di quello che sei o che provi, promettimi che non ti arrenderai mai e soprattutto... Promettimi che non dimenticherai mai chi sei veramente". Queste erano le parole che quel Pokemon mi aveva detto, non so in che circostanza e non mi ricordo neanche chi era, ma per qualche strano motivo mi sentivo triste, disperato. Avevo una sofferenza tale in corpo che neanche le parole sarebbero riuscite a descrivere il dolore che stavo provando. Senza volerlo mi ritrovai in lacrime mentre Eveline andava nel panico alla vista delle gocce salate che uscivano dai miei occhi rigando il pelo delle mie guance. Senza accorgermene il mio corpo venne avvolto da una luce bianca mentre mi alzavo in piedi per lo spavento. Sentii il mio corpo bruciare come se fosse stato coperto da mille piccole fiammelle che da dentro bruciavano ogni cosa fino alla superficie. La luce continuò ad aumentare fino a quando fui costretto a chiudere gli occhi nel tentativo di non perdere la vista mentre il bruciore del mio corpo continuava ad aumentare raggiungendo limiti impossibili da descrivere. Sentivo le ossa del mio corpo crescere dentro di me così come il mio corpo stesso, sentivo la spada che era riposta nel fodero dietro la mia schiena diventare più pesante del normale, poi d'un tratto tutto cessò.


 

Note dell'autore:

Hey ragazzi com'è andata? C'è molto da digerire tra Aaron che sta perdendo il controllo, la sua evoluzione e Zinnia che sfida i Pokemon leggendari.
Credo che questo sia stato il capitolo più lungo che io abbia mai creato, ma onestamente credo che in alcune parti ci siano delle lacune. In ogni caso ricordatevi come sempre di lasciare un commento per farmi sapere cosa ne pensate e di votare il capitolo se vi sta piacendo la serie. Alla prossima!

 

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Capitolo 12
*** Da grandi poteri ***


>Ancora non posso crederci che ti sia evoluto! Cioè sei qui davanti a me eppure ancora non ci credo! < Urlò Alex mentre io mi limitai a fare spallucce continuando a mangiare il cibo che avevo sul piatto poggiato sulle mie ginocchia. >Sai il tuo aspetto è abbastanza simile ai dati che ho sui Lucario delle altre regioni, beh ovviamente tranne per l'assenza degli spuntoni sul tuo corpo e per la presenza della tua spada. È strano però, da quanto ne so i Riolu si evolvono o se spinti al limite in uno scontro o se provano una forte emozione. Mi sembra strano che tu ti sia evoluto semplicemente parlando con Eveline< Disse Mia seduta dall'altra parte del falò vicina a Fiona  che sembrava ignorare la discussione e Lilly che sembrava ignorare anche la mia stessa presenza. Per fortuna ci pensò Alex a deviare il discorso.
>Aaron ora che mi ricordo che ne dici di provare la tua Megaevoluzione? Ora che sei un lucario dovresti riuscirci no?< L'idea mi fece comparire un sorriso sul viso. Aveva ragione, ora potevo megaevolvermi e il solo pensiero di avere la stessa potenza di Fiona mi faceva formicolare il corpo. >Perché no? Quindi cosa devo fare?< Alex si alzò dal suo posto allontanandosi dal fuoco e facendomi segno di seguirlo. >Tutto quello che devi fare è indossare questo bracciale< Affermò porgendomi un bracciale bianco con al centro la Lucarionite. Indossati velocemente l'accessorio sotto lo sguardo di praticamente tutto il gruppo. >Adesso devi solo rilassarti e lasciare il resto a me< Disse nuovamente Alex mentre si allontanava di qualche metro da me. >Hai paura cucciolo?< Scherzò Fiona. >Mentirei se dicessi il contrario< Risposi facendo poi un profondo respiro seguito da un cenno di approvazione verso Alex. >Va bene Aaron, megaevolviti!< Appena sfiorò la pietra chiave posta su un bracciale identico al mio una luce accecante mi avvolse come quando mi ero evoluto. Pochi secondi dopo riuscii a riaprire gli occhi così da osservare il mio nuovo corpo. A differenza della mia forma "base" ora ero più muscoloso e alto, e benché l'aspetto ricordasse quello di un normale mega Lucario la spada che portavo dietro alla schiena dava di sicuro all'occhio essendo diventata molto più doppia rispetto a prima. >Allora Aaron, come ti senti?< Guardai Alex per poi usare Palmoforza contro l'aria generando così un'onda d'urto molto più potente. >Alla grande! Non mi sono mai sentito così forte!< Diedi altri colpi all'aria mentre Fiona rideva per la mia reazione infantile. >Mi sento davvero benissimo! Ho così tanta forza che potrei...< Improvvisamente il mio corpo si fermò e tutta la felicità svanì lasciando il posto alla tristezza ed a una rabbia ingiustificata con il mio respiro che continuava ad aumentare. >Aaron tutto bene?< Chiese Alex mentre si avvicinava a me insieme a Fiona. Cercai di parlare ma la mia voce sembrava svanita nel niente, potevo solo osservare quello che accadeva intorno a me. Appena i miei occhi si incontrarono con quelli di Mia quest'ultima scattò alzandosi dal suo posto. >Allontanatevi subito da Aaron!< Appena sentirono quelle parole tutti fecero un passo indietro mentre Fiona si preparava a combattermi. All'improvviso sentii una fitta lancinante nel petto che mi costrinse a cadere in ginocchio per via del dolore. >Aaron!< Urlò Lilly correndo verso di me e poggiando la sua zampa sulla mia spalla. >Lilly allontanati subito!< Mia non fece in tempo ad avvertirla che come se fossi fuori controllo mi voltai allontanando bruscamente la sua zampa da me. >Fiona nottesferza ora!< Mi girai di istinto bloccando il colpo e afferrando l'Absol per la gola solo per poi gettarla con forza a terra. Appena lasciai la presa delle liane si avvolse ro intorno alle mie braccia cercando di bloccarmi sul posto. Immediatamente afferrai le liane sfrruttandole per alzare la Serperior da terra e farla roteare per poi farla schiantare contro un albero. >Aaron adesso basta!< Urlò Alex afferrandomi dalle spalle, ma in meno di tre secondi mi liberai dalla sua presa solo per poi girarmi e prepararmi a colpirlo con un pugno in pieno viso. Veloce come un lampo Lilly si lanciò posizionandosi tra me e Alex solo per poi essere colpita in pieno viso ed essere lanciata a vari metri di distanza da noi. Tuttavia prima che potessi colpirla lei riuscì a togliermi il bracciale provocando subito dopo il colpo un blocco al mio respiro che mi fece cadere in ginocchio mentre riprendevo coscienza di quello che succedeva intorno a me.

Appena riuscii a mettere a fuoco quello che mi circondava alzai lo sguardo vedendo Alex spalle all'albero e visibilmente spaventato da me. Mi alzai lentamente sentendo una fitta allo stomaco a cui non diedi troppo peso perché la mia mente stava elaborando la vista orrenda davanti ai miei occhi. Eveline giaceva immobile ai piedi di un albero poco lontano da dove eravamo noi mentre Mia piangeva guardando Fiona svenuta in un piccolo cratere nel terreno. >S... Sono stato io?< Sussurrai con voce tremante mentre cercavo di ricordare cosa fosse successo. Quando vidi Lilly il mio cuore si spezzo, la Braixen giaceva a terra poggiata su un braccio e con il terrore negli occhi mentre le lacrime le sfioravano le guance. Senza pensarci due volte feci un passo in avanti alzando lentamente la mano solo per vederla tremare. Sentii il respiro mancarmi nuovamente e senza ragionare feci l'unica cosa che avevo in mente: mi girai e iniziai a correre nel bosco. Avevo solo un'idea in mente, allontanarmi da loro il più possibile. Non ho idea per quanto tempo corsi ma quando mi fermai in preda ai crampi era ormai notte inoltrata con il cielo oscurato dalle nubi del temporale che continuava a bagnarmi senza tregua. Mi gettati a terra dal dolore iniziando a tossire facendo così fuoriuscire del sangue che mi mandò nel panico. >Cazzo no... Non va per niente bene< Pensai mentre continuavo a tossire sangue con il dolore allo stomaco che aumentava ad ogni colpo di tosse.
Dopo quella che a me sembrò un'eternità ormai si era formata una piccola pozza di sangue che andava a mischiarsi con la pioggia che non mi dava tregua. Crollai a terra tremando dal freddo e stringendomi lo stomaco nel tentativo di diminuire il dolore il più possibile mentre il mio sguardo iniziava a sfocarsi sempre di più fino a quando non persi completamente i sensi tra le lacrime che mi rigavano il volto.

 

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