Lo Schiaccianoci

di The Rosablue91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Miracoli di Natale ***
Capitolo 2: *** Un regalo molto speciale ***
Capitolo 3: *** L'avventura della noce dura ***
Capitolo 4: *** Il trionfo ***
Capitolo 5: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Miracoli di Natale ***


Miracoli di Natale

 
Lucy saltò giù dal letto e s’infilò le sue pantofole, discendendo il salone e si mise davanti allo scaffale di vetro ì, aprì l’anta e prese in braccio lo Schiaccianoci ferito-mi dispiace tanto per quello che è successo-disse accarezzando la testa del giocattolo-Laxus non è cattivo, è solo un po’ dispettoso e a volte esagera-
Sul vetro di un’anta dell’armadio a Lucy le parve di vedere il riflesso del nonno, si voltò ma non c’era niente solo il vecchio orologio a pendolo che segnava le ore, decise che sarebbe tornata a letto dove l’attendeva il suo letto caldo quando le lancette dell’orologio iniziarono a girare impazzite e Lucy credette che stesse sognando quando l’orologio si animò, parlava e ballava!

‘’Udite! Udite! Sentite il suo regale passo?
Dagli antri più bui sta arrivando un nobile
ratto.
Scappate codardi non avrà alcuna pietà!
La sua vendetta stanotte presto compirà!
Perché il re dei topi, sua maestà Acnologia,
ora è qua!’’

L’orologio si fermò e sopra di esso, sorpresa delle sorprese, apparve il nonno!!!
Era lui ma non era lui! Sembrava evanescente proprio come un fantasma, doveva essere un altro dei suoi trucchi.
-Nonno Makarow? Che fai li sopra? Dai scendi! Smettila di farmi questi brutti scherzi!-protestò Lucy.
Ma le sorprese non finirono li, no.
Attorno a sé sentì un rumoreggiare di gridolini acuti, uno squit squit che continuava ad elevarsi, poi tante piccole luci rosse che emergevano dai tavoli e sotto i mobili, Lucy urlacchiò di terrore, con orrore si accorse che quelle luci erano occhi  che appartenevano a tanti topi grigi che stavano invadendo il salone.
Poi  la marea di topi si aprì in due e con passo regale apparve il più grosso e il più mostruoso topo nero che Lucy avesse mai visto grande tre volte più di un topolino, quel topo portava una corona d’oro con rubino posata sulla testa che gli avvolgeva capelli lunghi turchesi, un mantello nero sul dorso e sotto di esso spuntava una coda ma a differenza di quella dei suoi simili sembrava più corta come mozzata, sul suo muso capeggiava un’espressione malvagia.
I topi acclamavano tra uno squittire e l’altro quel ratto.
-Lunga vita ad Acnologia!-
-Evviva il nostro re!-
-Viva il Re dei  Topi, Acnologia!-
Dalla paura Lucy arretrò indietro sbattendo accidentalmente il gomito dell’anta mandando in frantumi il vetro, sentì un dolore al braccio sinistro ma si fece coraggio perché dietro Lucy altre voci provenivano dall’armadio, non erano squittii, Lucy si voltò lentamente verso di esse e vide… i giocattoli prendere vita?!!
Stava sognando? Era un sogno non ci dovevano essere altre spiegazioni.
-Cos’è questo chiasso?- domandò il capitano Freed guardandosi intorno, pure i suoi soldati si stavano ‘’svegliando’’.
-Non sanno che la notte è fatta per riposare? Che razza di villani! Mi verranno le occhiaie- si lamentò Evergreen la fatina.
-Milady penso che questo non sia il problema principale- disse Bixlow il cavaliere.
-È un affronto alla mia bellezza!- sbraitò la fatina per nulla signorile.
In un altro piano anche qualcun altro si destò.
-Muuu… è già l’alba?- sbadigliò la mucca-boscaiolo.
-È così tardi? Devo sbrigarmi a servire la colazione- disse il caprone-maggiordomo.
-V-Voi parlate?!!- urlò stridula Lucy, strabuzzando gli occhi-
-E noi ti sentiamo, certo che parliamo ragazzina-bofonchiò Aquarius.
-Siete vivi?!!-
-Ma va’!-
-Aquarius non spaventarla, poverina- la bambola-cameriera dai capelli lilla chiaro si rivolse a Lucy-ti prego, perdona la scortesia di Aquarius, Lucy-sama- inchinandosi umilmente ad un’attonita Lucy.
-Non fa niente e poi deve essere un sogno- dandosi dei pizzicotti alla guancia –ahi!- che però erano dolorosi, confermò che stava accadendo veramente. Era reale! Era tutto reale!
Lucy sentì un nitrito proveniente dall’arciere a cavallo- Moshi, moshi qualcuno sta gridando qualcosa?- puntando una freccia verso i topi, Lucy e giocattoli seguirono la sua direzione.
Dal fronte opposto il re dei Topi reclamava a gran voce qualcuno.
-Maledetto Schiaccianoci! Vieni fuori, codardo! Assaporerai le mie zanne!- battendo i denti aguzzi.
Lucy vide il suo adorato Schiaccianoci alzarsi dalla lettiga e incitare gli abitanti dell’armadio.
-Ascoltate tutti! Il Re dei Topi ci ha dichiarato guerra invadendo questa casa col suo esercito. Gli permetteremo di fare quello che vuole?-
-NO!- risposero tutti prontamente alzando un pugno al cielo.
-E allora combattiamo!-
-SI!- fu la risposta definitiva dei giocattoli, nonostante fosse ferito il coraggioso Schiaccianoci era pronto a scendere in campo in prima linea, voltò  lo sguardo su Lucy che non poteva ancora crederci ma mettendo da parte l’incredulità e facendo spazio alla preoccupazione disse rivolta a lui.
-Stai attento, mi raccomando-
-Non temere, sono un osso duro o meglio un legno duro ahahaha- battendosi il pugno sul petto duro, poi con la mano si toccò il nastro che parve una sciarpa-ti sono grato per questa-
-Figurati, era il minimo che potessi fare-
Lo Schiaccianoci vide l’esercito dei topi che stava mobilitando e si rivolse alla piccola Lucy-resta qui, adesso ti proteggerò io- promise balzando giù dal piano e chiamando-Tamburino! Chiama a raccolta le truppe!-
-Si signore! Agli ordini!- con un rullo del tamburo i giocattoli si lanciarono verso la battaglia.
La mucca-boscaiolo spaventava quei roditori codardi mulinando l’ascia e un ragazzo-leone li assaliva.
Aquarius dall’espressione sempre impassibile mutava in una faccia talmente furibonda che alla bambina faceva più paura dei topi, e la sirena prendeva a pinnate le sue vittime, come a dare schiaffi in faccia -Beccatevi queste, luridi topastri!-
-Ahia, squit!-
-Squit, squit, si salvi chi può!-
-Questa è pazza, squit!-
-Per Laxus!- Freed sguainò la sua lucente spada e si buttò nella mischia.
-Rispediamo questi intrusi di roditori nelle fognature da dove sono venuti- disse pacato il capricorno-maggiordomo mentre li prendeva a pugni.
I giocattoli si battevano coraggiosamente e lo Schiaccianoci era un esempio vivente di coraggio e determinazione purtroppo i topi sembravano non finire mai e Lucy poteva soltanto osservare e basta una vera tortura.
Purtroppo i giocattoli erano in netto svantaggio e lo Schiaccianoci venne preso d’assalto dai topi che lo catturarono.
Il suo adorato Schiaccianoci veniva trascinato da tre topi al cospetto del Re Acnologia che si preparava ha colpirlo, si tolse repentinamente una scarpina rosa e la lanciò verso quel brutto topo-Stai giù Schiaccianoci!-colpendo il Re dei Topi Acnologia.
La vista di Lucy divenne sfocata e lei svenne.
E il grido dello Schiaccianoci che la chiamava disperato- Lucy!-
 
 
                                                                                                                                                                ***
 
 
Quando Lucy rinvenne la prima cosa che vide fu la dottoressa Porlyusika che la stava visitando e dietro di lei la mamma che la guardava in apprensione.
-Oh tesoro mio, sei sveglia-
-Mamma! Non ci crederai mai c’è stata una battaglia giù nel salone da ballo tra lo Schiaccianoci e il Re dei Topi, poi l’orologio si è messo a camminare e-
-Santo cielo Lucy, ci hai fatto prendere un colpo, ti abbiamo trovata ferita in un mucchio di vetri rotti se non avessimo chiamato in tempo la dottoressa poteva mettersi peggio per te e poi che storie racconti?-
-Ma della battaglia avvenuta nel salone tra topi e giocattoli- disse sicura.
La dottoressa le passò una mano sulla fronte e scosse la testa-Deve essere stata la febbre con tutte le storie che ti racconta quel matto di un orologiaio ci credo che tu abbia avuto gli incubi- dette alla madre una medicina-le dia tre gocce di questa medicina in un bicchiere d’acqua dopo cena per i prossimi tre giorni se la febbre risale chiamatemi-prendendo la sua borsa da medico-
-La ringrazio dottoressa venga l’accompagno alla porta-
Ma Lucy afferrò un lembo della gonna della sua mamma e lo strinse-devi credermi mamma! È tutto vero!-
Ma Layla prese delicatamente la mano di Lucy e le sorrise affettuosamente per non contraddirla-ma certo tesoro, ora riposati-si piegò su di lei e le lasciò un bacio sulla fronte rimboccandole le coperte, e mentre la mamma accompagnava la dottoressa alla porta, Lucy si riaddormentò subito e nei suoi sogni una voce familiare le parlò. -Grazie Lucy, mi hai salvato-
 

Lucy dormì fino a pomeriggio quando sentì bussare alla porta.
Toc, toc.
Laxus entrò-hei Lucy sei sveglia? Sarei voluto venire prima ma quella stregaccia mi fa una paura matta, e poi la mamma mi ha detto che stavi riposando, comunque stai bene?- chiese il fratello.
La sorella annuì ma confessò-oh Laxus o avuto una paura tremenda-
Qualcun altro bussò alla porta ma non si trattò della madre e nemmeno del padre e nemmeno di Brandish. ma del caro Makarow che non sembrava tanto evanescente come l’altra notte e teneva tra le mani il suo Schiaccianoci riparato!
-Come sta la nostra piccola malata? Guarda te l’ho sistemato ben bene il tuo caro Schiaccianoci- Lucy lo prese in mano e sfoggiava dove prima c’erano dei buchi nuovi denti bianchissimi in un sorriso smagliante e ne fu contenta, teneva ancora il nastro legato al collo a mo’ di sciarpa lo fece per toglierlo ma il nonno le disse-pensa ha detto che gli piace il tuo nastro ma così tanto che non se lo vuole più togliere- per un attimo le gote dello Schiaccianoci si colorarono di rosso e parve sentire una vocina dire -zitto, vecchiaccio!-
-Hai detto qualcosa Lucy?- chiese Laxus che aveva sentito qualcosa.
Lei scosse la testa-no niente-
Makarow avvicinò un dito al volto dello Schiaccianoci vicino ai denti-ma guarda come è imbarazzato… ahio!-la bocca si richiuse si richiuse mordendo la punta del dito il vecchio lo ritirò-non per niente fu con questi denti che ha spezzato la noce più dura del mondo-
-Nonno stai bene?-chiese preoccupata la bambina.
-Si, si forse ho parlato troppo ahahah-ridacchiò.
-Una noce dura?- domandò il bambino.
-No Laxus, io intendo la noce più dura del mondo- puntualizzò il vecchio orologiaio.
Tuttavia era arrivato il momento per Lucy di sapere del mancato intervento del vecchio-Nonno Makarow ma perché non ci hai aiutato contro il Re dei Topi? Lo Schiaccianoci era in serio pericolo sai, eri presente!-
Makarow sospirò-non avrei potuto fare niente Lucy, dico davvero-
-Ma si può sapere di cosa state parlottando?- domandò Laxus.
E Makarow domandò invece a Lucy-sai perché lo Schiaccianoci a questo aspetto Lucy?-
-No non lo so-e mentre rispose le parve che lo Schiaccianoci si stesse rattristando.
-Un tempo non è sempre stato così, aveva un aspetto completamente diverso-
Laxus s’insinuò nel discorso-E magari aveva anche una spada, in quale campo di battaglia l’ha persa, nonno?-
Makarow alzò gli occhi al cielo-oh santi numi! Laxus smettila di aggrapparti a questi cavilli, se proprio ci tieni, pensaci tu ha trovargli una spada!-comunque continuò tornando al discorso di prima-Lucy la conosci la storia della principessa Lisanna, della strega dei Topi e del geniale orologiaio?-
-No non la so me l’ha può raccontare?-ad una storia del nonno non diceva mai di no.
-Ci vorrà un po’ per raccontarti questa storia, sei disposta ad ascoltarmi Lucy? Capirai molte cose su Schiaccianoci-
La bambina si sistemò meglio il cuscino dietro la schiena e si fece tutta orecchie -Io amo le storie lunghe, caro nonno Makarow-
-Ehi posso unirmi a voi?- domandò Laxus.
-Ma certo Laxus, vieni pure- lo invitò Makrow, il bambino si sistemò su un lato del letto e Makarow si sistemò nella poltrona e dopo aver ottenuto l’attenzione dei piccoli il nonno cominciò a narrare.

 

Angolo dell’autrice: Bentornati ragazzi col secondo appuntamento, ebbene si il Re dei Topi non poteva altri che essere lui il nostro Acnologia da incontrastato signore dei draghi l’ho trasformato nel Re dei Topi.
Chissà cosa racconterà il caro Makarow, siete curiosi?
Vi anticipo che faranno la comparsa un bel po’ di personaggi.
Vi aspetto domenica prossima.
Ciao ciao.

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Capitolo 2
*** Un regalo molto speciale ***


Un regalo molto speciale

 
La bambina non riusciva a stare ferma nonostante sua madre facesse del suo meglio per pettinarle i capelli dorati e domandò per l’ennesima volta-Hai fatto mamma?-
-Ancora un momento, tesoro mio-le rispose dolce la madre, aprì una scatola piena di nastri, come se li dentro ci fosse un arcobaleno, e chiese alla figlia- Quale nastro preferisci, Lucy?- indicando con una mano i nastri colorati.
Lucy ci rifletté un lungo momento, era un’occasione speciale quella sera si sarebbe svolta la vigilia di Natale nella grande casa Hearthphilia e occorreva un nastro speciale, Lucy indicò col dito il prescelto- Scelgo quello bianco-
Layla, la madre della bambina, prese elegantemente il nastro bianco candido come la neve e lo legò hai capelli di sua figlia, la voltò e con occhi effettuosi le disse- Ora sei bellissima, tesoro-
-Grazie, anche tu sei bellissima mamma- le rispose la bambina con fare dolce e l’abbracciò al collo, Lucy era la bambina più fortunata del mondo ad avere una mamma buona e gentile come Layla.
-Lucy! Hai finito si o no?- la chiamò da dietro la porta la voce di un ragazzino.
-Solo un momento, Laxus!- il ragazzino aprì la porta senza bussare e sollecitò la bambina- Sbrigati! O rimarremo senza regali!- le donne ci mettevano sempre un sacco di tempo per prepararsi non aveva mai capito perché.
-Laxus Heartphilia! –lo richiamò la madre con una leggera nota di severità nella voce-non penserai di presentarti davanti agli ospiti con il panciotto sbottonato? Lo sai quanto ci tiene tuo padre-
-Ma mamma…- protestò il ragazzino.
-Niente ‘’ma’’, dai vieni qui- la madre si chinò verso il figlio maggiore e sistemò per bene, ancora un paio d’anni e Laxus l’avrebbe superata di altezza.
-Ecco fatto! Ora sei un figurino- gli fece un buffetto sulla guancia.
-E dai mamma!- Laxus sorrise verso la sorella-facciamo a chi arriva prima al salone? Ci stai?-
-Si!- esultò la bambina, i due fratelli corsero per le scale, superando Bero, il maggiordomo fino ad arrivare al portone che stava portando leccornie.
-Bambini!- li riprese la voce burbera che Laxus e Lucy conoscevano bene, si pietrificarono all’istante- quante volte vi ho detto che non si corre?-
I piccoli Heartphilia si voltarono verso il padrone di casa, Jude Haerthphilia che li squadrava con cipiglio severo e braccia incrociate dietro di lui vi era la figlia maggiore, Brandish una ragazza di quattordici anni.
-Perché agitarsi tanto? I regali non ve li ruberà nessuno- disse calma la maggiore a quei due  scalmanati dei suoi fratellini.
-Scusaci papà- mormorano mogi, ma la risata allegra della padrona scacciò via la tristezza avvolgendo il braccio del marito-caro, lasciali fare per stavolta, non vedi come sono allegri ?-
Il profilo severo di Jude si ammorbidì-E magari sono ansiosi di vedere il loro caro ‘’nonno’’ non è forse vero?-
Non era veramente loro parente ma un caro amico di famiglia il vecchio Makarow Dreyar i bambini lo chiamavano affettuosamente ‘’nonno’’ gli erano molto affezionati.
Lucy annuì molto seria-Si papà, non vediamo proprio l’ora di vederlo!-
-E sapere cosa ci ha portato!-fece eco Laxus.
Jude allargò un sorriso e si avvicinò ai bambini rendendoli partecipi di un grandissimo segreto-sapete una cosa piccoli miei? Anche io sono curioso- ridacchiando insieme ai bambini.
Brandish alzò gli occhi al cielo-Fra i tre non so chi sia il bambino, mamma- la madre accarezzò i capelli a caschetto verdi della figlia e le regalò un sorriso.
In effetti perché non avrebbero dovuto essere eccitati? Quell’uomo oltre che ad essere un rinomato orologiaio era anche un eccellente inventore, creava giocattoli che nessun’altro riusciva a fare, Lucy lo sapeva bene, molti dei suoi giocattoli portavano la sua firma, la sua preferita era una bambola a forma di sirena di colore blu, aveva un meccanismo a molla, giravi una manopola dietro la schiena per dargli la carica,  la adagiavi a pelo d’acqua, la lasciavi e la coda batteva, dall’alto in basso muovendo la sirena facendo un sacco di spruzzi, Lucy si divertiva un sacco quando faceva il bagno  con quella sua amica che aveva chiamato Auqarius, e Laxus si domandava come mai la sorella usasse tante volte e il meccanismo del giocattolo  mai si arrugginisse, lo aveva domandato al nonno, che era molto affascinato da quei meccanismi, e lui gli aveva risposto facendo un occhiolino-segreti del mestiere-
-Se da grande mi prendessi come tuo apprendista me ne sveleresti qualcuno?- lo supplicava Laxus.
-Vedremo- rispose il nonno con un sorriso.
Oltre alla sirena Lucy aveva un sacco di amici giocattoli, una mucca parlante che faceva Muuu, un granchio che muoveva le chele, un carillon a forma di ragazza/arpa che emetteva una decina di melodie,  suo fratello aveva a se cari tre giocattoli preferiti, la madre li chiamava scherzosamente ‘’il trio di Laxus’’ il primo giocattolo, il suo preferito, oltre ad essere il suo migliore compagno di giochi, era un capitano dell’esercito dai lunghi capelli verdi, ribattezzato Freed, Laxus lo usava per guidare il suo esercito di soldatini alla vittoria, il suo meccanismo consisteva nel sguainare la spada e puntarla verso i nemici, il secondo era un cavaliere senza macchia e senza paura dal nome sir Bixlow, con una lancia in groppa al suo destriero e in conclusione una fata che muoveva le ali che a Lucy gli sembrava avere un’aria antipatica, Laxus aveva trovato qualche ostacolo per trovare un nome che potesse andarle bene (si sa le donne potevano diventare permalose) lo sapeva bene fra poco aveva compiuto dodici anni ed era un sacco di tempo che aveva imparato a conoscerle, la sua mamma beh… lei era fantastica non si arrabbiava mai era sempre dolce e gentile con Laxus poi c’era Brandish che pensava solo alla musica e a strimpellare il pianoforte ma andavano abbastanza d’accordo e infine  Lucy, quest’ultima era un po’ paurosa con la testa tra le nuvole e anche frignona nei suoi otto anni ma era allegra, e piena di energie, certo avvolte il fratello le faceva qualche scherzetto ma era normale tra fratelli e Laxus si divertiva un mondo con lei, era un’ottima compagna di giochi gli voleva molto bene come il resto dei membri della famiglia (anche se non l’avrebbe mai ammesso neanche sotto tortura). L’unica donna che le dava i brividi era la dottoressa Porlyusika (si dottoressa!) una delle prime donne-dottori ad essersi laureata all’università di Medicina di Magnolia col massimo dei voti, era brava e competente  però… brrr con quello sguardo severo e il naso aquilino e quel caratteraccio dispotico sembrava una strega uscita da un libro di favole illustrato.
Tornando alla fatina aveva deciso per  Evergreen perché era vestita di verde e gli calzava a pennello, come diminutivo la chiamava Ever, i loro giocattoli erano riposti al sicuro in una credenza con sportelli a vetro per loro erano dei veri tesori.
-Che dite bambini? Andiamo prima a vedere l’albero prima che arrivino gli ospiti e il nonno?- domandò la mamma.
-Sì! Sì!- dissero all’unisono carichi di gioia i genitori aprirono le porte del salone e a Lucy  gli occhi luccicarono come stelle dalla meraviglia, dove l’albero di Natale spiccava imperioso e la stella toccava quasi il soffitto, abbellito con sfere scintillanti e sotto di esso regali ma cosi tanti regali avvolti da carta colorata e sgargiante, che non finivano più, certo quell’anno aveva cercato di essere una brava bambina e comportarsi bene, come obbedire alla mamma e al papà essere una brava sorella e stare attenta alle lezioni che impartiva il precettore.
Ma neanche nei suoi sogni avrebbe immaginato tanta abbondanza! Babbo Natale era stato generoso con loro!
E il salone era decorato di ghirlande e fiocchi rossi, i tavoli imbanditi di cibo con tante leccornie.
Dette uno sguardo al fratello non vedeva l’ora di aprire i regali e anche lei non stava più nella pelle.
Dling dling
Il campanello suonò, segno che i primi ospiti stavano arrivando, il signor Hearthphilia fissò l’orologio erano quasi  le 18:00, il marito si rivolse alla consorte-vieni mia cara, andiamo incontro agli ospiti- si rivolse ai bambini e li ammonì- e voi abbiate ancora un po’ di pazienza scarteremo i regali fra poco-
-Si papà-promisero angelicamente i bambini mentre i due adulti andarono alla porta d’ingresso.
La signora Hearthphilia faceva gli onori di casa avvolta nel suo vestito di seta grezza giallo-oro con un merletto bianco sul corpetto e delle manichette, splendente ed incantevole più della stella di Natale fissa in cima all’albero, ella regalava sorrisi di benvenuto.
-Non so proprio da quale cominciare-pensò meditabondo Laxus ad alta voce…ci sono!  Avrebbe cominciato da quello più grande! La sapeva lunga nei regali più grandi c’erano i giocattoli più belli.
-Senti Laxus, secondo te cosa ci regalerà il nonno?- domandò la bambina, le sorprese del nonno erano quelle che aspettavano sempre con ansia.
-Ah quello è facile! Ho sentito che è una fortezza- non vedeva l’ora di usarla come base per i suoi commilitoni, si immaginava una fortezza inespugnabile armata di cannoni.
Lei scosse vigorosamente la testa -A me ha detto che si trattava di uno splendido giardino con un lago dove nuotano dei cigni con le collane d’oro e una ragazza che da loro del marzapane, io immagino che dietro ci sia un bel castello- disse la bambina nella sua fantasia.
-Chi dà da mangiare del marzapane ai cigni? Mai sentita una sciocchezza del genere-Laxus torse il naso non era affatto d’accordo-io sono sicuro che è una fortezza!-
-Castello!-
-Fortezza!-
-Castello!-
-Fortezza!-
-Bambini non litigate- li riprese il padre, Lucy sbirciò, gli ospiti stavano entrando ma del nonno non c’era ancora traccia.
Passò mezz’ora ma di lui non c’era alcuna traccia.
La piccola Lucy sentì gli adulti commentare-ma verrà davvero questo fantomatico orologiaio?-
-Certamente Crowford-san, il vecchio Dreyar è sempre in ritardo ma non ha mai mancato una festa a casa Heartphilia- rispose la signora Benno.
-Io ho sentito dire che è suonato come i suoi orologi ahahahaha-
-Pettegolezzi provenienti da malelingue-intervenne il signor Gran doma-le posso assicurare la sua mente funziona perfettamente e le invenzioni che fa sono avanti con i tempi è un vero promotore-
Lucy notò distratta un ragazzo con gli occhiali e dai capelli color ghiaccio parlare con la sorella, erano entrambi seduti sul divanetto e assorti nella conversazione.
-Si fa desiderare, il vecchio Dreyar-
-Chissà quale sorpresa avrà fatto?- Lucy colse i discorsi degli adulti e ancora il nonno non accennava ad arrivare, uffa!
-Vieni Lucy andiamo ad aprire i regali- la invitò la mamma, Laxus si era già buttato in quel mare di doni e stava scartando via la carta dal pacco più grande-si!- disse lei, e Layla porse alla sua bambina un pacco, Lucy tirò fuori avvolto da carta velina un vestitino di seta azzurro cielo (non vedeva l’ora di indossarlo!) e altri tre vestitini di seta di colore diverso uno più bello dell’altro!
Laxus aveva ricevuto un intero reggimento di soldatini! Validi uomini per il suo capitano! Ci stava già giocando da come ne era preso.
Brandish alzatasi dal divanetto raggiunse la famiglia e scartò anche i suoi regali, spartiti musicali da pianoforte, i suoi occhi si spalancarono d’interesse-questi sono introvabili!-
-Te li manda la pro zia Anna e si raccomanda di esercitarti- le raccomandò la madre.
-Lo farò! Mi metterò d’impegno-
Gli occhi di Lucy si accesero ancora di più quando passò ai prossimi regali, erano dei libri di favole illustrati! Passò le mani su un libro, chissà quali favole da lontane terre narrava? Le avrebbe lette tutte da cima a fondo.
E una montagna di dolci! Marzapane, biscotti al cioccolato, alla cannella e caramelle!
Dling dling
Lucy voltò la testa verso la porta e sorrise, non fu l’unica molti ospiti fecero come lei, era lui! Finalmente era arrivato!
-Makarow! Vecchio mio! Ce l’avete fatta ad arrivare!- lo accolse il padrone.
Eccolo li finalmente il caro nonno! Un uomo piuttosto normale bassino con i baffi sempre di buon’umore e molto in là con gli anni, indossava un mantello e un buffo cappello, per Lucy sembrava un mago.
Beh magari lo era, solo un mago sarebbe stato capace di costruire giocattoli meravigliosi.
Makarow si scrollò la neve dal cappello-questo tempaccio mi ha impedito di arrivare prima ma mai mi sarei perso la festa, amico mio-
La padrona di casa chiese-Volete scaldarvi un po’ al camino? O magari bere una cioccolata calda?-
Lui ridacchiò e si sfregò le mani intirizzite-La cioccolata la prenderò dopo e la vostra accoglienza mi scalda già e credo che qui stiano tutti in fibrillazione di scoprire cosa ha portato questo vecchio, vi chiederei di aiutarmi a portare il mio ultimo lavoro è un po’ pesante-
-Ma certamente-
Ci volle la forza del papà e del nonno per portare il tanto sospirato regalo coperto da un telo, che misero sopra un tavolo, tutti erano attorno, Makarow Dreyar scoprì il regalo e…
-È un castello! È un castello!- saltellò Lucy, un castello proprio come quello delle favole.
-Lo vediamo, Lucy- disse Brandish calma ma anche lei era decisamente colpita.
Un castello magico con tanto di lago, due cigni con collane d’oro e una ragazza dai codini blu in procinto di dar loro da mangiare.
Un castello in cui all’entrata vi era scritto Fairy Tail e tanti personaggi che lo abitavano e a Lucy  sembrarono ancora più fantastici, perché non appena il vecchio orologiaio azionò una rotella dietro il castello, i personaggi cominciarono a muoversi accompagnati da una melodia.
Lucy applaudì-Fantastico! Fantastico!-
C’era una ragazza all’entrata del castello, una fata molto dolce rispetto ad Evergreen, con le ali trasparenti sulla schiena e lunghi capelli albini (di un bianco come quelli di un confetto), un lungo vestito argento a fasciarle il corpo e un sorriso dolce a illuminargli il viso, agitava una bacchetta come a dare il benvenuto.
La ragazza coi codini che buttava dal suo cestino marzapane ai cigni che nuotavano placidi del lago.
E tante altre figure che danzavano e passeggiavano nel castello.
Persino gli adulti si complimentavano con Makarow Dreyar, un vero genio! Anche quello scettico di Crowford.
Laxus però non era tanto d’accordo ed esclamò-che noia! Nonno ma fanno sempre i soliti movimenti? Falli uscire tutti!-
Il nonno rispose- Laxus non è possibile-
-Dai fallo! Fallo!-
Il vecchio orologiaio sembrò indispettirsi ribattendo seccato-No, no e no! Questo è il meccanismo! Non puoi farci niente!-
Laxus sbuffò-preferisco il mio esercito allora se quelli possono fare soltanto i sempre soliti noiosi movimenti- tornando a giocare con i suoi soldatini, persino a Lucy dopo un po’ quei movimenti parvero noiosi anche se non lo diede a vedere, Makarow risentito spense bruscamente il meccanismo, offeso-Ah, i bambini al giorno d’oggi! Non capiscono la genialità della meccanica, giocattoli come questo sono sprecati per loro-
Layla intervenne-Potreste spiegarmi il meccanismo? Sono molto curiosa-
Makarow sembrò riacquistare il buon’umore e smontò e rimontò il meccanismo, il nonno regalò ai piccoli di casa Hearthphilia dei dolci, omini di pan pepato, priten e kipferl alla vaniglia.
Lucy sospirò di sollievo e morse un priten, sollevata che il nonno fosse tornato allegro, bastava chiedere di orologi o meccanismi e tornava felice come un bambino.
 
Lucy notò tra i regali qualcosa che accese il suo interesse si trattava un giocattolo nascosto dietro il reggimento di soldati del fratello, un personaggio particolare, eppure era sicura di non averlo visto prima mentre scartava i regali, il giocattolo doveva essere un soldato ussaro aveva una sgargiante divisa rosso fuoco con tanto di mantello, dandogli un’aria fiera  e se ne stava immobile aveva gambe piccole e sottile non proprio proporzionate al tronco e una testa molto grossa portava un cappello, e una mascella sproporzionata.
Doveva essere stato un regalo che aveva portato il caro nonno.
Lucy ne era rimasta colpita fin da subito, il soldato aveva un’espressione bonaria e due occhi verdi che esprimevano amicizia e benevolenza, aveva delle ciocche ribelli rosa che gli sfuggivano da sotto il cappello.
-Oh salve-salutò Lucy al nuovo giocattolo-perdonate, non vi avevo notato con i soldati davanti, benvenuto nella nostra casa-mostrando un inchino.
Richiamò il genitore-papà! Che cos’è? Di chi è questo giocattolo?-mostrandolo al genitore.
-Quello?- notò il padre- questo ometto è uno schiaccianoci ha un lavoro molto importante, ha il compito di schiacciare le noci, e appartiene a tutti noi- e mentre parlava prese la bambola di legno, sollevò il mantello facendo spalancare una fila di denti bianchi e aguzzi.
Lucy mise una noce tra i denti del giocattolo su insistenza del padre assicurandole che lo Schiaccianoci non si sarebbe fatto niente, la bambina obbedì e…CRACK! Schiacciò il guscio liberando il gheriglio intatto.
Lucy lo fissò meravigliata e in quel momento il giocattolo venne tirato via da Laxus.
-Aspetta il tuo turno, Laxus! C’ero prima io!- obiettò Lucy.
-Non litigate- li ammonì il padre.
Laxus storse la bocca-blea! Mai visto uno schiaccianoci così orrendo ha pure un’espressione stupida-
-Non essere maleducato! È molto carino e ora ridammelo!- tentando di togliere il suo prezioso Schiaccianoci dalle grinfie del fratello.
-Formate proprio una bella coppia, questo mostriciattolo una testa dura-facendo un sonoro toc toc sulla parete con la testa del giocattolo- e tu ce l’hai tra le nuvole con tutti i libri che leggi, ahahahah- ridendo cattivo e Lucy gonfiò le guance arrabbiata.
-Ridammelo!- ripeté.
-Lascia provare anche me, sorellina, voglio fare un tentativo, lo hai sentito papà? Appartiene a tutta la famiglia- da una scodella prese una noce e la mise in bocca alla bambola di legno, ma non controllò bene la forza e ciò che si ruppe furono due denti che caddero per terra.
-Ops…-mormorò pentito.
-Laxus guarda cosa hai fatto!- Lucy tolse repentina lo Schiaccianoci dalle grinfie del suo distratto e maldestro fratello. Il danno non era grave, Lucy si sfilò il nastro tra i capelli e avvolse la mascella del povero schiaccianoci ferito-ecco così starai a posto- lo tenne stretto a sé in un abbraccio per dargli conforto- non preoccuparti ti proteggerò io d’ora in poi- promise la bambina.
-Andiamo non è successo niente- disse il ragazzino sdrammatizzando ma Lucy gli scoccò un’occhiataccia.
-Devi stare più attento con i giocattoli-  lo sgridò il padre che abbassò il capino biondo-e dato che hai dimostrato immaturità sarà Lucy ad occuparsene personalmente-decretò Jude.
Makarow sorrise sotto i baffi e pensò.
‘’Finalmente l’abbiamo trovata, caro nipote’’ osservando lo schiaccianoci tenuto da Lucy, una vera e propria guardiana che vegliava il proprio protetto.
La principessa di buon cuore.
Si.
Aveva fatto la scelta giusta.
Una mano si posò sulla spalla della bambina che alzò il capino biondo in su.
-Non temere Lucy, domani mattina passerò da voi a ripararlo, il tuo schiaccianoci sarà come nuovo-le promise il nonno con un sorriso.

 

Angolo autrice: Come va ragazzi? Per chi di voi non lo sa avevo scritto una one-shot ripresa su ‘’Lo Schiaccianoci e il Re dei topi’’  di E.TA. Hoffman tempo fa ma non ero abbastanza soddisfatta così ho deciso di riscriverla  stavolta sotto forma di una mini-long e di pubblicarne in tutto cinque capitoli che editerò per ogni domenica di avvento tranne l’ultimo che pubblicherò venerdì per la vigilia di Natale.
Come ho già ripetuto la scorsa volta mi piace tanto questa storia e anche le musiche da cui è stato fatto persino il balletto ed è stato bello riproporla con i personaggi di Fairy Tail.

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Capitolo 3
*** L'avventura della noce dura ***


L’avventura della noce dura

 
Nel castello del lontano regno di Cristina, vivevano re Ichiya, un sovrano dai modi bizzarri, stravaganti e poco regali si credeva bello (in realtà aveva una brutta faccia) e i suoi ministri e segretari erano totalmente d’accordo con lui perché se fosse loro sfuggito anche solo un misero commento negativo sull’aspetto del re avrebbero perso la testa (letteralmente), e c’era la sua regale consorte , la regina Risley, una donna paffuta e allegra, i due sovrani avevano avuto da un mese una bambina di nome Lisanna che già dalla nascita spiccava per la sua bellezza, come tutti i neonati aveva una pelle di seta rosea e paffuta, sulla testolina aveva una peluria candida come neve e due occhi splendenti come lapislazzuli e una cosa davvero insolita per i neonati perché già in tenera età possedeva due file di denti lucenti come le perle.
E nel castello dei sovrani viveva l’orologiaio di corte un uomo di nome Makarow Dreyar (che strano, aveva lo stesso nome del nonno di Laxus e Lucy).
-Men, è proprio bella come il padre-era orgoglioso dire il re e così pazzo di gioia per la bambina che decise di organizzare un banchetto in onore della piccola principessa e la regina fu incaricata di preparare i piatti che sarebbero stati serviti perché re Ichiya amava la cucina prelibata di sua moglie, che era un’eccellente cuoca, e non vedeva l’ora di assaggiare i suoi piatti.
La regina appendeva lo scettro, la corona e il suo mantello regale, si infilo un grembiule, un cappello da chef e un metolo d’argento per entrare nel suo secondo regno: la cucina.
Quando varcava quella soglia il suo ruolo era quello di chef, disponeva, mescolava, tritava, gli ingredienti con regale maestria cucinando piatti da leccarsi i baffi.
Questa era la regina Risley, e con la sua squadra di cuoche non c’era niente che non potesse cucinare.
-Beth come stiamo alle verdure?-
-Sono lavate e triturate, pronte per la zuppa, maestà-chef- dalle lunghe carote alle lacrimevoli cipolle non era stata risparmiata nemmeno una verdura.
-Miliana il pesce?-domandò allo chef poissonier.
-Le 68 aragoste, i 40 moscardini, 26 sgombri, 12 tranci di pesce spada, per non parlare dei frutti di mare siamo a buon punto, miao-
Si rivolse al boucher una ragazza dai capelli neri-e la carne Kagura?-
-Le 70 bistecche di manzo, le 40 costolette di maiale, i 25 lombi di vitello e infine i 12 polli arrosto la cottura procede a meraviglia, maestà-chef-
-Arana come va con le salse?-chiese infine all’addetta, una ragazza dai riccioli massicci e verdi.
-La salsa soubise deve cuocere altri cinque minuti, maestà-chef-
La regina invece oltre a dirigere stava preparando i dolci, profitterol, torte al cioccolato, ciambelloni, crostate di mela, pasticcini di riso, di frutta alle nocciole alle noci, alle mandorle insomma di ogni genere.
Sarebbe stato un banchetto coi controfiocchi e l’odore di tutte quelle leccornie ma  purtroppo attirò anche qualcuno di molto pericoloso: la Regina dei Topi Irene, che sbucò da un foro della cucina.
-Salute, vostra maestà regina Risley-squittì regale la Regina dei Topi, una topolina grigia dai lunghi capelli scarlatti legati in enormi trecce, teneva in testa una scintillante corona d’oro al centro un rubino, indossava un vestito fatto su misura per lei, in raso nero con maniche ¾ e ai bordi di merletto bianco una cintura nera.
-Buongiorno a voi, cosa porta la Regina dei Topi Irene nella mia umile cucina?- domandò la sovrana del castello.
La Regina dei Topi si leccò i baffi-se fosse così gentile da offrirmi un po’ del vostro cibo ve ne sarei molto grata-inchinandosi umilmente, la regina Risley che aveva un buon cuore acconsentì ma fu un grande errore.
Ad un ordine della Regina dei Topi ci fu un’invasione di massa di tutto il reame dei roditori, sbucando dalle fessure agli angoli più nascosti della cucina si calamitarono sul cibo, rosicchiando, sgranocchiando e facendo fuori il cibo in pochi secondi.
La regina e la sua equipe di chef saltarono sopra gli sgabelli urlando come isteriche alla vista di quei brutti topi.
-No! Le mie verdure!- urlò Beth.
-La carne, il pesce, tutto perduto MIAOOO- pianse Milliana.
-Maledetti topi!-urlò Kagura che si sarebbe lanciata a difendere le portate , aveva una paura matta di quei sorci mangia-tutto.
-I piatti da servire per il banchetto-
La Regina dei Topi rosicchiò l’ultimo boccone-grazie per il pasto, ora se volete scusarci io e i miei sudditi ci congediamo- e i topi sparirono nelle fessure.
Fu una tragedia e la regina dovette confessare al consorte che i piatti erano stati spazzolati da quegli orrendi topi e prendendola sul fatto personale re Ichiya ordinò all’orologiaio Dreyar-acchiappateli tutti, men! Non voglio più vedere l’ombra di un roditore-
L’orologiaio seguendo il suo ordine costruì trappole ingegnose e li acchiappò tranne la Regina dei Topi, suo figlio e tre topolini.
Non prese bene quello che fecero al suo popolo e meditò vendetta nell’antro più oscuro della sua tana-non sanno contro si sono messi! Avrò la mia rivincita devo pensare a qualcosa di malvagio, avete qualche idea?- rivolgendosi ai tre topolini superstiti.
Il primo alzò la zampa, ascoltando la sua proposta-Maestà perché non gli rubiamo altro cibo?-
-No, Drake, il prossimo- passando al successivo e sperando avesse una buona idea.
-Ci sono! Fare la cacca dappertutto-
-Non è quello che voglio, Iroshi, idea bocciata, Rala ,non deludermi anche tu-passando all’ultimo ma pure la sua proposta non fu presa in considerazione.
-Spaventiamo le cameriere-
Voleva strapparsi i capelli-No! Siete assolutamente i sorci più idioti che abbia mai avuto a mio servizio, perché della mia corte si sono salvati proprio i più imbecilli?-
Da dentro una culla qualcosa stava piagnucolando, la Regina dei Topi zampettò verso di essa e tirò fuori un topolino molto piccolo lo prese tra le sue zampe-oh il mio piccolo principe Già-già si è svegliato per colpa di quei tre stupidi… no no non fare così fammi un sorriso, chi è il bel sorcetto della mamma?- lo vezzeggiò Irene.
Iroshi sussurrò alle orecchie dei suoi compari-ma se è stata lei che ha gridato come un’isterica-
-Ha rifiutato le nostre brillanti idee, ma cosa vorrebbe di più?- si domandò Drake.
-Perché non propone lei qualcosa, visto che è tanto intelligente?- concluse Rala.
La regina scoccò loro un’occhiataccia-silenzio! Se sveglierete mio figlio io vi- s’interruppe e li fissò nuovamente-ma certo! Che sciocca perché non ci ho pensato prima? Colpirò il tesoro più prezioso di quei due sciocchi sovrani!-
-Co… cosa alludete, mia regina?-domandò Iroshi.
-Ma alla loro bellissima figlia, la luce dei loro occhi- ridacchiando pazzamente e giurò ai tre-soffriranno o vi giuro che soffriranno parola di regina!-
In effetti la regina Risley temeva una vendetta da parte della Regina dei Topi contro sua figlia e dopo quello che era successo e per sicurezza decise di far pattugliare il castello da parecchi gatti e fu Milliana ad occuparsene, oltretutto la regina mise due guardie davanti alla porta della piccola principessa e dalle balie che gli facevano compagnia, non sarebbe passato nemmeno un moscerino.
Ma le precauzioni non servirono a niente.
Perché una notte quando erano tutti addormentati, la Regina dei Topi sgattaiolò dentro la stanza con passo leggero saltò dentro la culla dove la bebè dormiva tranquilla e indisturbata, strinse i denti dalla rabbia, e recitò una formula magica perché oltre ad essere una sovrana era anche una potente strega e farla arrabbiare era stato un gravissimo errore.


‘’Cara piccola ignara principessina addormentata,
da stanotte la tua vita sarà cambiata,
prima eri bella ora sei orrenda, un fondo
di padella, gli uomini correranno via da te
a gambe levate, ormai sei trasformata
non c’è via d’uscita da questo incantesimo
 la tua vita ora è finita!’’


Quando le balie si svegliarono di soprassalto e videro l’orrenda Regina dei Topi un momento nella culla e quello dopo sfrecciare via nascondendosi nel buio, accorsero alla culla richiamate dal pianto della principessa e svennero perché al posto della delicata e bella infante vi era un mostro! Dove prima c’erano i delicati lineamenti del viso ora c’era una faccia sproporzionata, quel nasino perfetto si era trasformato in una grossa patata e venne loro un colpo quando disse la sua prima parola.
-MEN…- gorgheggiò la neonata se poteva definirsi tale e le due balie urlarono facendo svegliare tutto il castello.
La disperazione dei genitori fu enorme e piansero tutte le loro lacrime-MEEEEEN, com’è potuto succedere?! La mia povera dolce bambina adesso è un mostro!-
La regina si soffiava il naso come un elefante che aveva il raffreddore-era un aurora, povera creatura!-tuffandosi nel fazzoletto mezzo umidiccio.
Il re si voltò contro il colpevole, il povero orologiaio-voi!-indicò furioso-trovate immediatamente una soluzione a questo problema oppure-indicò il boia che affilava la sua falce pronta per l’uso.
Il buon orologiaio allora decise di consultarsi con l’astronomo di corte che godeva di enorme saggezza e avrebbe trovato un modo per spezzare l’incantesimo della principessina, colui che riusciva a leggere nelle stelle: Gildarst Clive.
L’astronomo dopo aver messo a letto sua figlia Cana di due anni, la luce della sua vita si diresse nello studio-Le stelle sono più belle che mai stasera-mormorò l’astronomo di corte osservandole dal suo telescopio, l’immenso cielo notturno le stelle brillanti come diamanti, abbassò di qualche centimetro lo strumento verso una finestra-oh già- si allontanò da esso per andare verso un quadro raffigurante il ritratto di una bellissima donna dai capelli castani, tirò una corda ruvida e delle tende rosse coprirono il dipinto mormorando una preghiera di scuse.- Perdonami cara.-
Tornò appena in tempo mentre dalla finestra una nobil donna si slacciava il suo corsetto ignara di essere osservata da occhi malandrini-eh eh eh eh eh eh si, si dai-
La porta dello studio si aprì all’improvviso- Astronomo!-
Balzò all’indietro-Gasp! Sono innocente!- prendendogli un colpo, evidentemente la punizione divina era arrivata sotto forma di un vecchietto.
Non era l’orologiaio di corte quello?
-Qual buon vento vi porta nel mio studio, caro amico?-
-Il vento della minacciosa scure del boia, ora vi racconto tutto- e dopo avergli fatto un breve riassunto i due si misero a sfogliare i volumi cercando una soluzione, quando l’alba arrivò tenevano a stento gli occhi aperti ma Makarow saltò dalla sedia quando tra le pagine ingiallite di un libro trovò finalmente la soluzione!
-Ci sono!-
I due corsero alla sala del trono raggianti di aver trovato una buona notizia-vostre maestà!-i due uomini corsero alla sala del trono e spiegarono ai sovrani il contro-incantesimo-ecco qua!-annunciò l’astronomo puntando il dito sulle scritture-vostre maestà l’unico modo per spezzare il sortilegio è trovare la noce più dura del mondo e farla mangiare alla principessa-
-Pff… tutto qui? Ahahahahah la Regina dei Topi è una sciocca per nostra fortuna la principessa Lisanna ha i denti già dalla nascita basterà dargli quella noce e tutto sarà finito, men- concluse il re pieno di gioia prendendo la regina e ballando.
-Oh qui c’è una piccola postilla- indicò l’astronomo Clive- deve porgergliela un giovane che non si sia mai rasato e non abbia mai portato stivali e fare se…i no sette passi indietro senza inciampare, consulterò le stelle per trovarli- poi le pagina sembravano mangiate.
I sovrani si fermarono di colpo.
-E la noce e il ragazzo dove si trovano?- chiese la regina.
-Temo che qui sia impossibile saperlo il resto è stato… come di re mangiato- si giustificò l’astronomo.
-Da quegli orribili topi?-
-No, ci hanno pensato le tarme- disse Makarow.
-Men! Non ci voleva!-guardò i due uomini e ordinò-cosa fate lì impalati? Andate subito a cercare la noce e il ragazzo e portateli qui, men- l’astronomo obiettò non voleva essere incluso nella ricerca.
-Maestà… io ho una figlia piccola, non posso lasciarla-lo pregò l’astronomo.
-Posso partire da solo, l’astronomo ha già dato un grande contributo, ci ha fatto arrivare alla risposta del nostro problema- propose Makarow, ma il re fu irremovibile.
-Scegliete Clive o la ricerca o l’impiccagione- indicando il boia che era rimasto ancora all’angolo ad affilare la sua ascia e li salutò come fossero vecchi amici-ora andate e non fatevi rivedere a lavoro concluso altrimenti sapete cosa vi aspetta a tutti e due-con un cenno alle guardie trascinarono i due recalcitranti uomini fuori dal castello.
-Non potete trattarci così!-protestò Makarow.
-Un momento! Vi prego, fatemi vedere mia figlia un’ultima volta!- ma erano sordi alle sue richieste e li buttarono fuori dai cancelli.
Clive aiutò Makarow a rialzarsi-venite amico mio prima inizieremo questa ricerca e prima finiremo- e con l’astronomo come compagno di viaggio iniziarono l’avventura che sarebbe durata molto a lungo.
 
 
10 anni dopo deserto di Grimoire Heart
I nostri eroi avevano vagato per molte terre la sera l’astronomo si consultava con le stelle e il messaggio era sempre lo stesso dovevano andare a ovest fino a che non arrivarono nel deserto e per un fortuito caso da un cammelliere avevano sentito del sultano Hades che aveva l’hobby di collezionare spezie e frutta esotica tra le quali si vociferava avere un noceto che aveva maturato una sola noce dura, la prima dopo molti anni dai tempi del suo bis nonno.
I due si consultarono per un piano e a Mekarow venne in mente un piano geniale.
-E dove la troviamo ora una concubina per il sultano Hades?-
Makarow Dreyar lo fissò furbescamente con un largo sorriso, l’astronomo Gildarts cominciò a sudare freddo e scosse con veemenza il capo – Oh no, no, no, no, no e poi, No!- Incrociando le braccia al petto-Amo le donne ma non mi abbasserò mai a fare una cosa del genere!-
-Vedrete le centoventisette bellissime mogli e le sue cinquantadue concubine del sultano, parliamo del suo harem!-
Sembrava tentennare ma non voleva farlo e Makarow gli dette un’altra stoccata -È per una buona causa, non vuole tornare da sua figlia? –
Lui sbuffò, doveva mettere da parte l’orgoglio se voleva tornare dalla sua bambina- Va bene d’accordo mi travestirò- strappandogli dalle mani il vestito da odalisca.
-Aspettate!-lo fermò Makarow, Gildarst lo guardò senza capire mentre frugava nel baule-prima della vestizione occorre darsi una lavata, senza offesa ma puzziamo come maiali e Hades non poserà mai il suo sguardo su una donna puzzolente-
-Se proprio devo- annusandosi sotto l’ascella e arricciandosi il naso.
-Ah eccola! Naturalmente occorre usare questa, siete pronto per una ceretta alle gambe?- chiese il vecchio tenendo della cera in una ciotola.
-Eh?- domandò colto alla sprovvista-oh si non sarà poi così doloroso-rispose non curante.
Non immaginava il dolore che avrebbe provato, l’urlo di Gildarst si sentì per tutto il reame-GYAAAAAAH!!!-
 
 
-Avete più peli di un orso- si lamentò Makarow.
Da sotto il velo che copriva la parte inferiore del viso mormorò- E voi la delicatezza di un elefante… ahi… ahi… fa ancora male- non avrebbe mai immaginato che facesse così male come facevano le donne ad usare quella tortura per depilarsi le gambe? Che fatica essere donna!
-Ecco il palazzo! Mi raccomando si attenga al piano-
-Alt chi va là!- comandò una guardia puntandogli la lancia contro di loro.
-Omaggi a voi miei signori, sono un’umile mercante di schiavi, vi ho portato una rosa del deserto da aggiungere all’harem per il sole di Grimoire Heart- salutò quel mercante di schiavi con un inchino alle guardie.
-Un po’ alta la signora-sghignazzò la guardia bionda e dagli occhi rossastri e continuò a squadrarla con occhio critico e aggiunse-pure robusta-
-Fortuna vuole che il sultano non sia schizzinoso-
-Scopri le gambe bellezza-ordinò dopo la guardia.
Makarow si parò davanti alla donna -Signore vi prego questo è un dono del sultano non posso mostrarlo a chicchessia-
-Mi spiace ma sono gli ordini, non vorremo certo che un assassino si travesta da donna per attentare alla vita del sultano?- disse la guardia più grossa e pallida.
-Ah ah ah ah ah buona questa Kain- ridacchiò il biondo contagiando Makarow che ridacchiò forzatamente-Ah ah ah ah un assassino vestito da donna che immaginazione-
-Passando alle cose serie le faccia scoprire le gambe-
Gildarst obbedì scoprendo delle gambe lisce e l’omone bianco le palpò-lisce e vellutate come seta, non ci sono dubbi è una donna- lottò con tutto se stesso per non tirare un pugno e spaccargli tutti i denti a quell’idiota.
-Potete andare- concesse il biondo e mentre passavano Kain dette una pacca a Gildarts sul sedere, si strinse i denti e quando si furono allontanati, Makarow tirò un sospiro di sollievo-la prima parte è fatta ora tutto dipende da voi-
Faceva un caldo opprimente in quella sala ma il sultano Hades sembrava fresco come una rosa, una lunga barba a punta, turbante e degli occhi grigi che soppesavano Gildarst come fosse un pezzo di carne da comprare al mercato.
-E così in cambio di questa donna, vorresti vedere anche solo per una volta la mia preziosa noce, ho capito bene?-
-Si, ho sole del deserto- rispose Makarow , inchinandosi.
Il sultano si alzò dai suoi cuscini di seta e camminò verso Gildarst che rimase rigido come una statua, e il suo sguardo non gli piaceva affatto.
-In circostanze normali ti avrei dato in pasto ai coccodrilli, mercante, ma questa donna ha stuzzicato il mio interesse, ho deciso che  sarà la mia centoventottesima moglie-
Gildarts sussultò.
-La vostra magnanimità non conosce confini- rispose il mercante con tono lusinghiero.
-Seguimi, ti porterò a vedere la noce- disse il sultano incamminandosi per i corridoi, Gildarst si piegò su Makarow e sibilò isterico-non ho alcuna intenzione di diventare la moglie di quel vecchiaccio! Trovate una soluzione oppure non rispondo di me!-
-State calmo-
Il sultano chiamò Makarow-Allora non volevate vedere la mia noce?-
-Eccomi!- correndo dietro di lui.
Gildarst abbassò la testa e seguì i due combattuto.
 
-Eccola, qui, non è una bellezza?- la noce era dentro uno scrigno d’oro nella sala dei tesori, ha vederla sembrava una comunissima noce come tutte le altre, tuttavia si diceva che il guscio  fosse più duro di quello di un diamante.
Gli vennero le lacrime agli occhi al solo pensiero che metà della missione fosse completata ora mancava solo il ragazzo.
-State piangendo per la commozione? Non pensavo che per voi valesse tanto- si stupì Hades.
Si asciugò una lacrima-Più di quanto immaginiate, mio sultano-
-Allora vi lascio solo a contemplarla ancora un po’ mentre io approfondirò la conoscenza con la mia sposa-mentre avvolse con il suo braccio la schiena del povero astronomo che sudava freddo.
-Oh ma certo e grazie-
Hades si fermò un momento e parlò a Makarow ricordandosi si una cosa importante-Ah a proposito, che non vi venga in mente di rubare la noce, se lo faceste sareste l’ennesima vittima della mia avanzata trappola mortale-
-Il pensiero mai si è avvicinato alla testa vostra maestà-sorridendo sornione mentre i due se ne andarono, peccato per il sultano ma Makarow aveva già capito come disattivare la trappola, i meccanismi erano suo pane quotidiano.
 
-Mio signore, vi prego, contenetevi!- gracchiò Gildarst sfuggendo al sultano che tentava di bloccare quel fiore ribelle.
-Oh fai la timida, perché non scopri il tuo bel viso?- era più curioso che mai di vedere quanta bellezza ci fosse li sotto.
-Oh no mi vergogno troppo!- cinguettò Gildarts in falsetto sbattendo le ciglia cosa che accese ancora di più l’interesse del sultano.
-Ora me lo dai un bacio, mio dolce nettare divino?-protendendo le labbra verso Gildarst, Makarow scivolò dietro di loro e agguantò la noce, Gildarst sorrise e in falsetto rispose- certo mio sole del deserto ma prima chiudi gli occhi-
E aspettò, aspettò ma il bacio non arrivò mai, arrivò un pugno che colpì in pieno l’occhio, tramortendo l’odioso vecchiaccio.
Con un colpo secco si si liberò di quella maschera e quando vide Makarow tornare chiese-avete la noce?-
Il vecchio orologiaio sfoggiò trionfante la noce- ora battiamo in ritirata- e i due fuggirono via, quando le guardie trovarono il sovrano con un occhio nero disse loro che era stato abbagliato da una bellezza travolgente.
 
 
7 anni dopo, Onibus
-Basta non ce la faccio più! Siamo ancora senza il ragazzo! Così vicini eppure così lontani-
-Siete stato voi a interrogare le stelle e la risposta ha dato est ma siete sicuro di aver letto bene?-
-Ne sono più che sicuro! Le stelle non sbagliano! Abbiamo controllato ogni ragazzo delle città dell’ovest e siamo arrivati anche qui-
-Beh sia come sia, venite con me qui dovrebbe abitare un mio parente sono certo che darà ospitalità al suo vecchio cugino- Makrow guidò l’amico per le strade fino a che incapparono davanti un’insegna che recitava Dragneel&figlio, erano capitati davanti ad un negozio di giocattoli.
Entrarono e trovarono un uomo sulla cinquantina dai capelli rosso fiamma con un grembiule da lavoro che li accolse calorosamente-benvenuti cari signori, cosa desiderate?-
-Igneel che gioia vederti-
Il giocattolaio lo fissò interdetto-con chi ho il piacere di parlare?-
-Ma sono io Makarow! Il vostro parente-
Igneel spalancò la bocca-oh carro cugino! Per poco non vi riconoscevo-i due si abbracciarono come non mai e in quel momento apparve un ragazzo dai capelli rosa a punta che teneva sollevata una cassa di giochi-padre questa dove la metto?-
-Lascia perdere e vieni a salutare il nostro parente Natsu, ti presento mio cugino Makarow Dreyar-
Gildarts dette una gomitata a Makarow-avete visto i piedi?-
-Perché? Sono grossi?-
-No guardate bene- Makarow fissò i piedi di Natsu e sorpresa delle sorprese non aveva gli stivali bensì dei sandali.
Il ragazzo poggiò la cassa a terra e andò a salutare il cugino di suo padre-Piacere di conoscerti nonnino- porgendogli la mano.
-Natsu non è tuo nonno! Non è così che ti ho educato-
Alzò le spalle e a sua discolpa rispose-beh è talmente vecchio da esserlo-
-Ecco dimmi Natsu tu non indossi stivali?- domandando la prima domanda fatidica, Gildarst tratteneva il fiato.
-Ehm… no mi danno fastidio-
-E per caso ti sei mai fatto la barba?- intervenne Gildarts ansioso, ma Natsu rispose-no ma dovresti fartela tu amico quand’è stata l’ultima volta ce hai visto un rasoio?-
Anziché rispondergli i due arrivati scoppiarono a piangere e si misero a ballare-lo abbiamo trovato! Lo abbiamo trovato! SIII!-
-Non vagheremo più!-
-Io rivedrò la mia Cana!-
Padre e figlio lo fisarono interrogativi-sono matti tutti e due?-
-Non lo so, Natsu-
Si ricomposero e Makarow raccontò a suo cugino e a Natsu la loro storia e il ragazzo rispose-quindi riepilogando qualcuno avrebbe bisogno d’aiuto? Va bene verrò con voi- acconsentì Natsu che era un ragazzo di buon cuore e non si tirava certo indietro a dare una mano a chi era in difficoltà.
-Oh nostro benefattore!- i due adulti lo abbracciarono grati.
 
Ci misero qualche giorno ad arrivare al castello e quando furono davanti al re Natsu notò una ragazza dai capelli albini e corti con la stessa faccia del padre.
-Ma siamo sicuri che si tratti di una maledizione?- mormorò Natsu fissando la ragazza che sussurrava solo ‘’men’’.
-Indubbiamente- disse assolutamente sicuro.
-Allora affligge anche il re-
-Vuoi stare zitto, Natsu!-gli soffiò sottovoce Makarow intanto il re si rigirava la noce più dura del mondo tra le dita-siamo sicuri che sia questa la noce tanto cercata?-
-Si, maestà-
Poi passò a ispezionare Natsu arricciò il naso- diciassette anni e non avete trovato niente di meglio? Dovrei mettere il destino di mia figlia nelle mani di questo ragazzino per niente affascinante?-
-Ma ti sei mai visto allo specchio, vecchio? Brutto sarai tu!- tutti trattennero il fiato mai nessuno aveva osato dare del ‘’brutto’’ al re.
-COSA?!- domandò il re furioso
-Chiudi il becco Natsu!- Gildarts lo agguantò e gli tappò la bocca che mugugnò contrariato.
-Maestà vi scongiuro non fate gesti avventati, Natsu vi serve per salvare vostra figlia- lo ammonì Makarow, il re stava combattendo contro se stesso per non decapitarlo e a calmarlo intervenne la regina-è vero pulcino mio, pensa alla nostra bambina-
-Umph gli perdonerò l’insolenza, avanti spezza questa noce-
In un angolo nascosto la Regina dei topi, suo figlio e i tre sottoposti erano zampettati fino a lì e il principe Acnologia sbuffò-sembra che i tuoi sforzi siano stati vani madre, ecco lì colui che ti rovinerà i piani-
-Sciocchezze figlio mio, mai nessuno riuscirà a rompere quella noce-
Natsu si portò la noce dentro la bocca intrappolandola tra le fila di denti tutti ipnotizzati a vedere la scena infine dopo un secondo si udì un forte-CRACK- e il guscio si ruppe liberando il gheriglio, Natsu lo portò alla principessa che lo mangiò e dopo una luce abbagliante riacquistò le normali sembianze acclamata e ammirata, ricoperta da tanti complimenti.
-I suoi occhi sembrano pietre di lapislazzuli-
-La sua pelle è come seta delicata-
-I denti sono come perle preziose- tutti sembravano rapiti dalla trasformazione mostro a principessa… beh quasi tutti la Regina dei Topi era furiosa non voleva crederci e strepitava dal suo angolo-non può essere successo davvero! No! No e no!-
-L’incantesimo non era poi tanto potente- disse Iroshi.
-Significa che la Regina è debole- rispose Rala.
-O magari col tempo l’incantesimo si sarà deteriorato- optò Drake.
-TACETE STUPIDI!-squittì arrabbiata la regina che li fece irrigidire.
-Sembra che sia finita madre, hai perso-
La Regina dei Topi puntò lo sguardo su Natsu che iniziò i primi passi indietro-uno… due… tre…- quella strega allargò un sorriso e disse al figlio-questo è solo l’inizio- e corse dietro Natsu, sua prossima vittima,  a cui nessuno sembrava prestare attenzione dato che erano presi dalla principessa e stavolta la Regina dei Topi si assicurò di scagliarlo molto più potente, stavolta una noce non avrebbe salvato nessuno.


‘’Impiccione di un ragazzo sciocco
la mia maledizione su di te io scaglio
stanne certo non avrai alcun scampo…
-…quattro… cinque…sei-ignaro del pericolo Natsu continuava a contare.
… schiaccianoci per sempre rimarrai
e mai un essere umano tornerai’’


-…set- la Regina dei Topi fece da ostacolo vivente rimando schiacciata e facendo scivolare Natsu a terra prima che toccasse il suolo si trasformò in uno Schiaccianoci, una testa grossa, mastodontiche mascelle occhi sporgenti vestito da soldato con un un’uniforme rossa.
La corona della Regina dei topi rotolò verso il figlio che la prese in mano, la Regina allungò una zampa verso di lui e le sue ultime parole furono-vendicami-prima di spirare.
Il nuovo Re dei Topi si mise la corona in testa e disse-vi farò questo regalo, madre, basterà solo la mia coda per sbarazzarmi di questo schiaccianoci di legno-
Acnologia andò verso di lui si preparò ha frustarlo ma la coda venne bloccata dalle mascelle che tagliarono di netto la coda del topo mozzandogliela, il Re rotolò a terra dal dolore-AHIII che male, che male!- Iroshi, Rala e Drake furono lì e portarono via il loro Re dei topi che ruggiva vendetta-non dimenticherò mai questo affronto Schiaccianoci! Ovunque sarai ti troverò e te la farò pagare cara! Presto assaggerai la mia vendetta è una promessa!-i topi fuggirono via.
-No! Natsu!-gridò l’orologiaio.
Intanto la principessa si era fatta largo tra le persone e quando vide il suo promesso sposso si portò le mani alla bocca-via portatemelo via! Quello schiaccianoci è così orrendo!-
Anche il re disse la sua-sbattete fuori questo schiaccianoci, immediatamente!-
L’orologiaio era senza parole-Ma… vostra maestà e il nostro accordo?- prendendo il povero Natsu ormai diventato schiaccianoci in braccio.
La risata del re Ichiya risuonò per tutta la sala del trono-Ahahahaha, sei un vecchio pazzo! Pensi davvero che consentirei davvero a dare in sposa la mia unica e bellissima figlia a quel brutto schiaccianoci?- era una barzelletta e i nobili risero fragorosamente eccetto Gildarst per rispetto al suo vecchio compagno di viaggio.
-Sciolgo l’impegno dato ed entro domani mattina vi voglio fuori dal mio regno orologiaio matto, e portatevi dietro quella cosa-
Dopo aver sentito l’ordine Makarow prese lo Schiaccianoci e uscì dal castello passando la notte in una locanda, la mattina dopo un bussare lo svegliò e andò ad aprire non si sorprese di vedere il suo caro amico, sorrise sotto i baffi-siete passato a salutarmi prima che me ne vada per sempre?-
-Oh mio povero amico, il re è sto ingiusto con voi-
-Non mi interessa quello che ha detto il re, voglio solo sapere un modo per sciogliere la maledizione a Natsu, è tutta colpa mia- mormorò mortificato, non avrebbe mai dovuto coinvolgerlo.
-Su questo vi posso aiutare questa notte ho letto nelle stelle che Natsu diventerà indubbiamente un principe ma non di questo regno e tornerà umano solo se sconfiggerà il Re dei Topi e…-
-E?-domandò Makarow con trepidazione.
-E trovi una principessa di buon cuore che s’innamori sinceramente di lui-
-Sarà difficile ma non impossibile, andrò subito alla ricerca-
-Mi piacerebbe venire con voi però-
Makarow alzò la mano-vi sono grato per il pensiero ma almeno uno di noi due deve godersi il suo lieto fine, tornate al castello vi aspetta vostra figlia Cana-
-Me lo saprò godere, solo ieri era un batuffolino delicato e adesso è fidanzata con un coppiere di nome Bacchus-i due amici si salutarono e Makarow partì stavolta insieme allo Schiaccianoci Natsu lasciando il regno di Cristina, i sovrani, la principessa Lisanna e Gildarst alle loro spalle.
 
 
                                                                        ***
 
-E questa è la fine della storia, ragazzi miei- concluse il vecchio.
Laxus sbuffò sonoramente-Accidenti al Re dei Topi e a quella megera di sua madre se ci fossi stato io gli avrei dato una bella lezione-
-Oh no povero Schiaccianoci-mormorò triste Lucy fissando il giocattolo di legno con rinnovata malinconia-certo che è stata cattiva quella principessa a comportarsi in quel modo-
-Se è vero che il Re dei Topi vuole invaderci allora è meglio che prepari il mio esercito per la guerra- e Laxus uscì dalla stanza con la mente all’opera per elaborare nuove strategie di battaglia.
Lucy carezzò la guancia di legno dello Schiaccianoci passandogli sopra un dito e così si chiamava Natsu, ed era il nipote del caro ‘’nonno’’ però Makarow non aveva risposto alla sua domanda-ma nonno, perché non l’hai aiutato?-
-Vedi Lucy io non posso fare niente per salvarlo ma tu si-Makarow le regalò un sorrisetto e le parlò teneramente posandole una mano sulla testa-perché tu sei l’unica che può aiutarlo, Lucy. Tu come Lisanna sei una principessa e governerai su un meraviglioso regno. Ma dovrai soffrire molto se vorrai proteggere questo deforme Schiaccianoci dal malvagio Re dei Topi che lo perseguita, il sentiero sarà molto arduo, stringi i denti e sii fedele a Natsu-
Si alzò e la lasciò sola Lucy strinse lo Schiaccianoci al petto e disse- ti aiuterò a tornare un ragazzo te lo prometto Natsu-disse prima di chiudere gli occhi e scivolare nel sonno e una voce maschile, parlava-oh Lucy, mio angelo, tu sarai mia, e io sarò tuo-

 
 

Angolo dell’autrice: bentornati ragazzi, prima di tutto mi scuso con le fan di Lisanna per averla fatta passare non proprio da cattiva, però mi serviva qualcuno che ricoprisse il ruolo di Pirlipat e lei era perfetta.
In un primo momento avevo pensato di cambiare il ruolo alla Regina dei Topi a Hisui dato che pure nel manga è stata trasformata in un topo ma poi ho scartato l’idea mantenendo il ruolo a Irene.
Che ne pensate di questo capitolo? Vi è piaciuto?
Ci vediamo la prossima settimana per il quarto appuntamento, mi raccomando non mancate J JJ, io vi aspetto ;).
A domenica prossima!
Ciao Ciao.

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Capitolo 4
*** Il trionfo ***


Il trionfo

 
Non passò molto tempo prima che il Re dei Topi si facesse vedere, mentre Lucy dormiva tranquillamente nel suo caldo letto sentì dei versi di topi squit…squit…squit…Lucy si svegliò si soprassalto nel cuore della notte e sentì una risata cattiva-ahahahaha!- il Re dei topi saltò sul tavolino e la bambina soffocò un urlo a fatica-brutta mocciosa, credevi di esserti liberata di me?  Adesso me la pagherai cara! E comincerò a rosicchiare il tuo caro Schiaccianoci- minacciandola.
-No non farlo per favore-supplicò la bambina-ti darò tutto quello che vuoi, ma non prendertela con lui!-
-Maestà perché non gli chiedi di consegnarvi il marzapane?-domandò Rala ai piedi del tavolo  che fra i topi era il più ghiotto.
-Silenzio!-ruggì il Re dei topi zittendolo però ci penso su e si rivolse alla bambina impaurita-perché no? Potrebbe essere un inizio, dammi il tuo marzapane, piccola mia, e già che ci siamo pure i tuoi dolci altrimenti mi mangerò il tuo Schiaccianoci!-
-Il nostro Re ha un appetito enorme è meglio non contraddirlo, bambina, fa come dice- le disse Iroshi.
-Sin da piccolo è sempre stato un topolino viziato e quando si arrabbia sono guai per tutti, credici-concluse il terzo topo.
-Iniziate a correre via se non volete che vi prenda, brutti idioti!-urlò minaccioso il Re dei Topi ai tre sudditi che scapparono via nascondendosi in una fessura, il re saltò giù dal tavolino e si raccomandò-mi raccomando il marzapane e i dolci altrimenti, domani sera- fece scricchiolare pericolosamente i denti e Lucy annuì più volte-si, si va bene! Ti darò quello che vuoi!-
Infine anche il Re dei Topi sparì da una fessura.
Lucy era combattuta, avrebbe dovuto avvertire la sua famiglia ma non le avrebbero di certo creduto e così dovette cedere al ricatto di quel ratto brutto e cattivo e la sera successiva la bambina mise fuori il marzapane.
La mattina dopo la signora Layla Hearthphilia non si capacitava come dei topi fossero entrati nella cucina e avessero rosicchiato il marzapane di Lucy che per la paura non aveva dormito ed era bianca come un cencio.
-Oh tesoro hai una pessima cera, non ti sarà mica tornata la febbre?- passando una mano sulla fronte della figlia, ma lei scosse la testa rassicurando la mamma-sto bene, non devi preoccuparti mamma-
-I tuoi soldatini non gli fanno un baffo a quei topi- commentò Brandish verso il fratello minore nonostante Laxus avesse tappezzato la casa di piccoli gendarmi il nemico fosse entrato e scappato impunito.
Il padrone di casa si era persino lamentato perché più di una volta aveva calpestato poveri i soldati del figlio, trovati nei corridoi.
Laxus non capiva perché-non è possibile che si siano nascosti, non ho addestrato dei codardi! Forse si saranno addormentati nel turno di guardia! Dovrò fargli un bel discorsetto!-
Fosse bastato solo quello a tenere a bada il Re dei Topi e infatti tornò a tormentare la povera bambina che non appena sentì fischiare si alzò e non appena vide il Re dei Topi con voce ancora minacciosa le ordinò-dammi tutti i tuoi biscotti e il resto dei tuoi dolci o altrimenti del tuo Schiaccianoci non rimarrà niente ahahaha-
-Comunque il tuo marzapane era delizioso i miei complimenti, grazie- disse il topo Rala massaggiandosi il pancione che ricevette uno scappellotto da Iroshi-stupido non dobbiamo ringraziarla-
-Andiamocene, idioti!- li richiamò il loro re e sparirono nell’oscurità.
Lucy era tristissima ma obbedì per amore di Natsu che non voleva certo lasciarlo nelle grinfie di quel brutto roditore, e così fece la sera successiva quando tutti erano a letto, in cucina lasciò aperte le ante dove erano i suoi deliziosi biscotti e dolci.
-Ma non è possibile! I topi hanno fatto razzia dei dolci di Lucy!- esclamò la madre vedendo che non era rimasta nemmeno una briciola-
-E i miei soldati non li hanno ancora fermati! Che rabbia!- esclamò Laxus furioso, erano davvero furbi.
-Non potremo farci aiutare dal nonno Makarow? Magari con qualche trappola per topi- consigliò Brandish saggiamente.
Jude acconsentì-Buona idea figliuola, chissà perché non ci ho pensato io- e mentre il padre uscì per andare dal vecchio orologiaio, Brandish dette a Lucy una porzione del suo marzapane che aveva nascosto-tieni, non fare quella faccia triste te ne do un po’ del mio in cambio fammi un sorriso-le chiese la sorella sorridendo.
-Grazie Brandish-nee-san!- disse Lucy abbracciandola, anche Laxus ne diede quello che era rimasto un pezzettino e qualcosa gli diceva che non erano stati i topi a divorarsi il suo marzapane-tieni prendi anche il mio non è tanto ma- Lucy abbracciò anche Laxus-grazie anche a te Laxus-nii-san!-era proprio fortunata ad avere una sorella e un fratello buoni come loro.
-Mi stupisce che Brandish ti abbia ceduto anche una parte del suo dolce, li mette sotto chiave, non è che per caso vuoi metterti a dieta per piacere al quattrocchi?- chiese birichino Laxus.
-Non sono affari tuoi-incrociando le braccia al petto e qualcuno suonò il campanello ma non poteva essere il padrone tornato così presto e il maggiordomo annunciò-mi scusi se la disturbo signora ma c’è il signor Yura per la signorina Brandish lo faccio accomodare in salotto?-
Brandish perse compostezza e si portò le mani alle guance-Invel è qui? O mamma non posso farmi vedere così! Sono impresentabile!- si lamentò.
La madre ridacchiò-o tesoro sei stupenda come sempre, ora andiamo non vorrai far attendere il nostro ospite, ah Bero-disse Layla rivolgendosi al maggiordomo.
-Si, madame-
-Porta del tè e biscotti allo zanzero per favore-
-Temo che i biscotti allo zenzero siano stati divorati, madame-
-Anche quelli dai topi?-
Il maggiordomo tossicchiò guardando di sottecchi Laxus che faceva finta di niente-no, dal signorino Laxus-
-Eh eh eh , erano deliziosi- sorrise il bambino.
-Allora vai a comprarli alla pasticceria qui vicino per favore- chiese gentilmente Layla.
-Si, madame- disse Bero inchinandosi.
E mentre la mamma e Brandish fecero accomodare l’ospite Laxus ebbe un’idea e la espose a Lucy.
-Magari Invel ci darà una mano con i topi- propose Laxus, tuttavia la mamma imponeva sempre ai bambini di non disturbare un’ospite.
-Non saprei Laxus e poi non possiamo proprio disturbare- disse dubbiosa.
-Fidati di me, ci penso io, devo andare a prendere qualcosa nella mia stanza- correndo su per le scale per prendere chissà cosa.
Intanto Lucy osservava Invel, seduto sulla poltrona, dilungarsi in complimenti per la sorella.
-Oh signorina Brandish come siete radiosa-
-Oh signorina Brandish siete di una gentilezza squisita-
E tante altre affermazioni ossequiose e sua sorella rispondeva civettuola -Oh signor Invel ma cosa dice?-
-Signor Invel siete un vero gentiluomo-
E altre cose, quasi quasi preferiva ascoltare il nonno nelle sue spiegazioni con gli orologi a quello.
TUM TUM TUM TUUUUM!
Lucy si spaventò.
I complimenti furono interrotti bruscamente quando Laxus entrò nella stanza suonando il suo tamburo, sotto gli occhi confusi di Invel e quelli sbalorditi della mamma e di Brandish.
Dopo aver ottenuto l’attenzione dei più grandi si fermò e a gran voce decretò -‘’Udite, udite! Cerchiamo volontari per la guerra contro i topi! Chi è abbastanza coraggioso da affrontarli faccia un passo avanti!’’-
Lucy guardò il fratello sconcertata.
Invel urlò stridulo-Topi? Ci sono topi qui?- se avesse potuto sarebbe saltato sopra la poltrona.
-Ma no è uno scherzo- lo tranquillizzò Brandish scoccando un’occhiataccia di fuoco al fratello minore, perché doveva interrompere con quella buffonata? Se voleva giocare lo faceva da un’altra parte.
-Ahahaha deve essere un gioco per bambini- ridacchiò la mamma e Invel si rilassò, ma Laxus scosse il capo-ma no mamma! Stiamo per scendere in guerra contro i topi e sto organizzando una campagna di reclutamento per volontari, e il signor Yura mi sembra abbastanza coraggioso da scendere in campo-
Invel si rilassò-Oh un gioco, volentieri Laxus andiamo a sconfiggere i topi- credendo di dover affrontare un plotone di topi immaginari.
-Questo è lo spirito giusto, signore- esclamò Laxus fiero di aver reclutato un valido soldato e alzò il pollice in su verso Lucy.
-Laxus non è il momento- gli soffiò Brandish seccata, dopo avrebbe fatto i conti con lei.
Ma il signor Yura dovette andarsene subito dopo, perché quando tornò il signor Hearthphilia con il vecchio Makarow avevano con sé un sacco di trappole per topi, e il nonno e domandò gioviale- perché non ci facciamo aiutare da questo ragazzo a mettere in giro le trappole per topi, amico mio?-
Il signor Yura sussultò-trappole per topi, signore? Ci… ci  sono veramente topi?-guardandosi nuovamente intorno nervoso, dunque non era un gioco.
-Si purtroppo una vera piaga e… e dove state andando?- chiese Jude Harthphilia.
Si alzò dalla poltrona con disappunto di Brandish e si mise il cappotto e il cappello-Sono spiacente, vorrei tanto aiutarvi ma sfortunatamente mi sono ricordato di avere un altro impegno, sono passato solo per un saluto-
-Ma siete appena arrivato. Aspetti, il maggiordomo tornerà presto con i biscotti, si fermi almeno per un tè-insistette Brandish afferrandogli il braccio, ma il signor Yura prese la mano della ragazza e la portò alle labbra-magari un’altra volta signorina Brandish, arrivederci!- aprì la porta come a fuggire e scansò Bero che era appena tornato con i biscotti appena sfornati.
Il piccolo Laxus contrariato gridò al fuggitivo dalla porta-Hei! Non fare il fifone! Questa è diserzione bella e buona! Ti spedirò davanti alla corte marziale!-
 
 
Nonostante tutto il Re dei Topi non era ancora soddisfatto e tornò a farle visita, e quando qualcosa durante notte sfiorò la guancia di Lucy che si raddrizzò da letto dalla paura perché aveva lì vicino il tremendo Re dei Topi che ridacchiò-ahahahaha-
-C… cosa vuoi? Altri dolci?- domandò impaurita la bambina.
-O si io li voglio!-disse Rala alzando una zampina ai piedi del tavolino insieme agli atri due.
-Taci! Nessuno ti ha detto di intervenire, ingordo di un roditore!- urlò il Re dei Topi in sua direzione.
-E dovresti metterti a dieta- disse Drake-ora non entri quasi più nelle fessure colpendogli la pancia con la coda, in effetti era piuttosto gonfia quanto una palla da biliardo.
-SILENZIO!-gli zittì il Re dei Topi e si rivolse a Lucy, no stavolta non chiese i soliti dolci, ma qualcos’altro di prezioso per la bambina-questa volta mi darai i tuoi libri illustrati e i tuoi vestiti e non provare a fare la furba con me o il tuo Schiaccianoci ne pagherà le conseguenze!-
Ma i tre topi avevano delle rimostranze.
-Sul serio? Carta e stoffa?-
-Quella roba è troppo indigesta, rimane sullo stomaco, preferiamo cose più commestibili-
-Esatto! Non potremo prendere altri dolcetti?-
Lo sguardo di Acnologia era di ghiaccio e zittirli un’altra volta-VI HO DETTO DI FARE SILENZIO, BABBEI!- e rimasero a bocca chiusa dallo spavento.
Il Re dei Topi balzò giù dal letto e scomparì dalla fessura, Rala fu il primo ad infilarsi ma rimase incastrato e allora fu spinto da Iroshi e Drake alla terza spinta riuscì a entrare e anche gli altri topi sparirono nell’oscurità.
 
 
Lucy la mattina seguente era turbata la mamma credendo fosse triste per i dolci cercò di consolarla-su tesoro, vedrai che presto risolveremo questo problema-
Lucy singhiozzò e pianse, e arrivò verso l’armadio dove stavano i suoi giocattoli e il suo Schiaccianoci che prese delicatamente in mano-o mio caro Natsu che cosa posso fare? Anche se cedessi i miei libri e i miei vestitini il Re dei Topi non si fermerebbe, quando non avrò più niente ci divorerà-le lacrime bagnarono il volto di legno-che cosa posso fare?-
Lo Schiaccianoci mosse le labbra di legno-Lucy sei la mia benefattrice, e non devi sacrificare più niente né i tuoi libri illustrati o i tuoi vestitini, procurami una spada! Ci penserò io ad occuparmi di quella carogna di un topo- poi gli mancò la voce e non parlò più.
Lucy chiese-aspetta, ti prego, parlami ancora- lo supplicò ma lo Schiaccianoci rimase zitto e inespressivo.
Lucy allora decise di chiedere aiuto a Laxus doveva sicuramente avere una spada su misura per lo Schiaccianoci.
-Vuoi una spada? Nàh lascia perdere non è roba per le femmine- disse Laxus tornando a giocare con i suoi soldatini.
-Non è per me, è per lo Schiaccianoci, andiamo Laxus! Manderesti un soldato ad affrontare un nemico disarmato? Che ne è dei tuoi principi da militare? Per favore, lo Schiaccianoci deve affrontare il Re dei Topi! -lo supplicò la sorella.
Allora Laxus gli diede la spada del suo miglior soldato: Freed.
-Ma sei sicuro? Non è che Freed si offenderà?-lo chiedeva perché quella spada d’argento era l’orgoglio del capitano Freed.
-Capirà e poi l’ho appena mandato in licenza- spiegò Laxus.
Lucy lo ringraziò e corse subito all’armadio e consegnò la spada allo Schiaccianoci.
 
 
 
Nel cuore della notte Lucy sentì una risata che la svegliò di colpo, una risata malvagia che conosceva bene e poteva appartenere solo a qualcuno.
Aprì piano la porta di camera sua e nel corridoio vide che si stava svolgendo un duello tra lo Schiaccianoci e il Re dei Topi.
Era la battaglia finale.
Lo Schiaccianoci tentava di colpire il Re dei topi con la sua spada ma veniva deviata dai lunghi artigli di Acnologia e ogni volta che metallo e artigli si scontravano fuoriuscivano scintille.
-Hai finito di perseguitare!- gridò Natsu.
Il Re dei Topi ridacchiò-se una cosa finirà sarà la tua esistenza Schiaccianoci!- tentando di usare stavolta le zanne ma mordendo il vuoto dove un attimo prima era Natsu.
-Fai attenzione, Schiaccianoci!- lo ammonì Lucy.
Poi Il Re dei Topi minacciò Natsu.
-Quando avrò finito con te, me la prenderò con la tua amichetta a guardarla bene è proprio succulenta- passandosi la lingua sui denti affilati-mi sa che sarà il mio prossimo spuntino-
Lo Schiaccianoci gli diede un calcio-devi solo provarci! Non ti permetterò di toccarla!-
E infilzò il Re dei Topi con la spada che cadde a terra morto e lo Schiaccianoci esclamò-ora è finita!- alzando la spada grondata di sangue in alto, prese la corona dalla testa del Re e la consegnò a Lucy-questa corona adesso è tua Lucy, un regalo per essermi stata vicina e per avermi sostenuto, non ce l’avrei mai fatta senza di te-
Lei accettò con le lacrime agli occhi finalmente il Re dei Topi non li avrebbe più tormentati e ripose la corona al sicuro dentro il cassetto del suo comodino.
-Lucy ti piacerebbe vedere il mio regno?- la invitò Natsu allungando una mano di legno verso di lei.
-Oh si sarebbe un piacere!-disse la bambina senza pensarci due volte.
Natsu fece strada fino al vecchio armadio sempre chiuso ma stranamente aveva le ante spalancate questa volta, lo Schiaccianoci si tuffò in quel mare di pellicce e con una mano fece cenno alla bambina si seguirlo Lucy ubbidì e non appena venne inghiottita e si ritrovò colpita in una luce abbagliante quando riaprì gli occhi si ritrovò in un prato profumato.
Accanto a sé c’era Natsu e… era più alto di lei!
-Quando sei cresciuto, Natsu?- domandò la bambina che ora gli arrivava a malapena ai fianchi.
-Ahahahaha questa è la mia altezza naturale, su vieni andiamo- le porse la mano di legno che Lucy afferrò la mano-ci troviamo al prato candito- la guidò poi verso una porta bianca in mezzo all’erba avvicinandosi Lucy si accorse che era interamente fatta di torrone, Natsu la spalancò e si ritrovarono in un bosco, stavolta Lucy colse un odore di menta piperita provenire dagli abeti e un sentore di glassa da quella che pareva neve-questo è il bosco di Natale- disse lo Schiaccianoci.
-Com’è bello qui- mormorò Lucy con gli occhi che gli brillavano.
Qualcuno stava venendo verso di loro, erano pupazzetti di neve che trasportavano sulle spalle ceste piene di lecca lecca!
-Chi sono questi omini?- erano veramente adorabili e dolci gli salutarono emettendo un-Pun- qualcuno offrì loro dei lecca lecca da una cesta e Lucy accettò-oh ti ringrazio- ne prese uno alla fragola, e Natsu uno alla ciliegia.
-Sono abitanti del paese di Torrone a confine del bosco, stanno tornando a casa dai campi di lecca lecca- spiegò lo Schiaccianoci, salutarono gli omini e tornarono a camminare.
Camminarono ancora e la bambina si accorse di essere assetata-ho sete c’è un ruscello d’acqua qui vicino?- chiese la bambina.
-C’è qualcos’altro e anche di rinfrescante, venite- la guidò verso un torrentello dorato da cui emanava un dolce aroma-ma è aranciata!-Lucy si chinò e bevve sorsate di rinfrescante aranciata finché non si sentì a posto.
-Questo è il torrente dell’aranciata, dobbiamo seguire la corrente che ci porterà al lago- i due seguirono la scia arancione fino a che li portò davanti ad un lago dove una bambina con i codini blu stava dando del marzapane ai cigni quando si voltò a guardarli sorrise e venne loro incontro con un sorriso-oh vostra altezza! Siete riuscito a sconfiggere il Re dei Topi! Le voci corrono al castello stanno aspettando il vostro arrivo con ansia  e… ma aspettate! Voi siete la principessa Lucy?! La coraggiosa principessa che è rimasta a fianco del nostro principe fino all’ultimo? Siete stata-
-Wendy- Natsu interruppe la ragazza dai codini blu-non abbiamo molto tempo, vorremo andare subito al castello, potresti scortarci fino a li?- domandò lo Schiaccianoci.
-Sarà un vero onore scortarvi, vostre altezze!-disse la ragazza inchinandosi, si voltò in direzione del lago e batté le mani cominciò a soffiare un vento e le onde si alzarono facendo rumore da lontano, e Lucy vide avvicinarsi un’imbarcazione a forma di conchiglia trainata da due delfini.
Lo Schiaccianoci e Lucy salirono sulla barca e Wendy si mise al timone e canticchiò allegra.
Lucy si sporse verso la superficie del lago e non vide il suo riflesso di bambina in camicia da notte ma quello di una ragazza, dai capelli dorati e gli occhi marroni, una principessa!
-Guarda Natsu? È la principessa Lisanna!-
Natsu si sporse anche lui ma scosse la testa-no ti sbagli, quella sei solo tu, Lucy-
Lucy vide che pure sulla superficie al posto del riflesso dello Schiaccianoci c’era un bel ragazzo dai capelli rosati e due occhi verdi, doveva trattarsi di Natsu prima che si trasformasse nello Schiaccianoci che era.
-Siamo arrivati!-annunciò Wendy, Natsu e Lucy videro ergersi davanti a loro il castello di Fairy Tail quello che Makarow aveva creato per la famiglia Hearthphilia quando toccarono terra vennero accolti da una fata che Lucy conosceva molto bene-siete la fata del castello!- disse alla ragazza albina e lei sorrise-esatto, mia signora, io sono Mirajane la fata confetto che veglia sul castello-
Lucy fece la conoscenza degli altri abitanti del castello venuti a salutare lei e lo Schiaccianoci, una dama rossa di nome Erza che si aggrappò a Natsu complimentandosi-siete un vero eroe, principe!- disse regina vicina del regno delle fragole, una dama blu Juvia con il suo consorte, sua grazia il duca della glassa e panna montata, Gray.
Gajeel un fedele soldato del castello che svolgeva tale compito con solerzia e con grande invadenza, vedeva topi dappertutto infastidendo gli ospiti-pensavi di farti beffe di me? Io sono troppo furbo ora togliti quella maschera, so benissimo che dietro si nasconde un orrendo roditore-
-Soldato semplice Redfox!-tuonò un’ufficiale donna bassina dai capelli turchini che lo mise subito sull’attenti a pancia in dentro e petto in fuori.
-Comandi signora-comandante Macgarden! Soldato semplice Gajeel Redfox a rapporto!-
-Si può sapere cosa stai combinando?-
-Il mio dovere signora-comandante, controllavo se non ci fosse qualche topo infiltrato- spiegò il soldato.
-Stai disturbando gli ospiti soldato semplice Redfox, fai cinquanta giri intorno al castello, scattare!-
-Si signora-comandante Macgarden!- e corse fuori a fare i suoi giri.
-Il povero Gajeel non imparerà mai ahahahah- rise Natsu ad un certo punto il duca Gray gli si avvicinò per parlare e nel mentre Lucy portò Mirajane da parte per chiedergli delle cose-fata confetto posso parlarti?-
-Ma certo mia signora, cosa vuoi dirmi?-
-Ecco sul lago quando le nostre immagini si sono riflesse erano-
-Completamente diverse, non è vero?- finì la fata.
-Esatto, com’è possibile?-
-Il lago rispecchia la verità, in Natsu la sua vera forma-
-Ma ora che ha sconfitto il Re dei Topi tornerà ad essere un ragazzo- disse Lucy fiduciosa.
-Beh si anche se…- e questo lo disse sottovoce guardando il principe malinconica-manca ancora qualcosa-
-Eh?-
-No niente, lo capirai più avanti- le sorrise Mirajane.
Lucy si indicò-Ed io allora? Io non sono una principessa- non possedeva ne ricchezze ne castelli, come faceva ad essere una principessa?
-Oh ma certo che lo sei, senza ombra di dubbio- e la fata le posò una mano sul petto all’altezza del cuore-lo sei in tutto e per tutto, tu hai il cuore di una vera principessa, sei sempre stata al fianco del principe Natsu, lo dimostrano le tue buone azioni, non dimenticarlo mai-si raccomandò la fata.
E la bambina annuì tornando da Natsu che la richiamava per presentargli altri simpatici amici.
 
Tutti erano così gentili e Lucy era così contenta di conoscerli purtroppo il sonno si fece sentire e la bambina si addormentò su una sedia, aveva avuto una giornata piena di emozioni, Natsu la prese in braccio, era arrivato il momento di riportarla a casa.
-Happy, Charle- due gatti volanti volarono verso di lui e consegnò loro Lucy-portatela nel suo letto-
-Aye, vostra altezza!-dissero all’unisono e la riportarono a casa volando.
 
 
                                                                               ***
 
 
Quando Lucy si svegliò si trovò nella sua stanza come sempre, buttò da un lato le coperte e aprì il cassetto per fortuna c’era ancora la corona del Re dei Topi, la prese in mano e corse dalla sua famiglia a raccontare la sua avventura.
-Ahahahah hai un’immaginazione fervida figliuola-rise il padre.
-Prati canditi, fiumi di aranciata e omini che coltivano lecca lecca? Oh Lucy ma dove le trovi certe idee- chiese Brandish.
-Non esiste un regno del genere!- obiettò Laxus.
-Beh tesoro è stato un bel sogno- le sorrise la mamma.
Lucy si rattristò-non mi credete, guardate qui- e mostrò la corona, Jude si rigirò l’anello tra le dite e guardò il gioiello corrucciato, nel mentre qualcuno suonò il campanello-che strano non l’ho mai visto questo anello, Layla ne sai qualcosa?-
-No, mi dispiace-
-Sarà un qualche accessorio di una bambola- disse Brandish.
-Non è vero! Apparteneva al Re dei Topi! E Natsu me l’ha donata! È pure il nipote del nonno!-
-Smettila Lucy-le disse il padre.
Dalla porta apparve Makarow-buongiorno famiglia Heartphilia! Sono qui per l’orologio che fa i capricci e… cosa ha la nostra Lucy?- vedendo che invece al posto del suo solito visino allegro c’era un faccino triste.
-Oh nonno!- la bambina corse da lui e gli disse-dillo che Natsu è tuo nipote! Dillo che è tutto vero degli abitanti del castello e del regno che ho visitato-
-Ecco… manca ancora qualcosa- disse ambiguo il nonno.
-Basta Lucy! Un’altra parola sul fatto che lo Schiaccianoci è il nipote del signor Dreyar e ti metto in punizione!- tuonò il padre.
Lucy dovette stare zitta ma era triste perché nessuno le credeva del viaggio magico che aveva fatto.
Makarow si diresse verso l’orologio a pendolo e armeggiò con i suoi attrezzi e borbottava-manca ancora qualcosa-

 

Angolo dell’autrice: Salve gente! Rieccoci qua per il quarto aggiornamento. Anche questo capito è stato di vostro gusto? Fatemelo sapere mi raccomando.
Come ho accennato nel primo capitolo il prossimo aggiornamento sarà l’ultimo e lo pubblicherò venerdì per la vigilia.
A presto!

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Capitolo 5
*** Epilogo ***


EPILOGO



Anni dopo

La famiglia Hearthphilia stava facendo colazione nel soggiorno il capo famiglia stava sorseggiando la sua tazza di caffè nero quando il maggiordomo gli portò la posta, la figlia minore spalmò nervosa della marmellata sul suo scones fingendo concentrazione trasalì quando il padre disse tenendo in mano una lettera-Bero il mio tagliacarte!-
-Jude ti prego almeno a tavola non ti portare il lavoro- lo rimproverò la moglie.
-Questa non può proprio aspettare, tesoro-
Jude Hearthphilia prese il suo tagliacarte in argento e aprì una delle buste leggendone il contenuto, Lucy roteò gli occhi e Laxus le lanciò un’ occhiata di sostegno mentre leggeva l’articolo sportivo, ormai da quando Lucy aveva compiuto i diciassette anni era diventata una routine leggere proposte di matrimonio se c’erano- buone notizie Lucy, il figlio della famiglia Tearm vuole conoscerti, tengono il monopolio delle fabbriche di cappotti sono molto ben in vista e… dove credi di andare signorina?-
Lucy finì di bere il suo tè alle rose si alzò da tavola e disse- Riferisci pure al signorino vatte la pesca che non sono interessata-
Jude batté un pugno sul tavolo facendo fare traballare le porcellane- È il cinquantaseiesimo pretendente che rifiuti da quando sei entrata nell’età da matrimonio dovrai decidere a sposarti, non sei più una bambina!-
-Sposerò l’uomo che amo padre, non certo qualcuno interessato ai soldi e al nome della nostra famiglia come il signorino vatte la pesca- lasciando la sala da pranzo senza permesso ma il padre non era d’accordo e ribatté.
-Sono stanco di questi capricci! E ti prometto che ti cederò al primo ragazzo che varcherà quella porta! Non sto scherzando!- indicando appunto la suddetta porta d’ingresso.
-Jude caro ormai è già andata via- disse sua moglie mangiando un biscotto alla cannella.
-Layla dove abbiamo sbagliato? Me lo dici? Con Brandish non abbiamo questi problemi-la maggiore dei figli si era sposata quattro anni fa con Ivel Yura e si erano trasferiti a sud mettendo su famiglia, avevano avuto due figli, un maschietto di nome Philip di tre anni e una femminuccia di nome Annie di appena un anno.
La moglie alzò le spalle.
-Rassegnati padre, temo che Lucy rimarrà zitella- rimarcò la dose Laxus.
-Anche per te Laxus è arrivato il momento di trovarti una moglie, hai tergiversato abbastanza-
-Oh come si è fatto tardi!- esclamò fissando l’orologio a pendolo simulando sorpresa-devo proprio andare a lavoro o il nonnetto mi detrarrà lo stipendio- alzandosi da tavola e dando un bacio veloce alla madre e scappando da lì.
 
 
 
 
Lucy si accarezzò l’anello col rubino che portava all’anulare sinistro, ora le calzava a pennello, lo aveva custodito come il più prezioso dei tesori per tutti quegli anni insieme allo Schiaccianoci che da quella magica notte non le aveva più parlato, ma lei non aveva mai smesso di parlargli gli raccontava delle sue giornate le sue gioie i dolori, ed eccola lì di nuovo davanti alla credenza dove il suo Schiaccianoci restava stoico e immobile insieme agli altri giocattoli.
Lucy si mise le mani dietro la schiena-mio padre per l’ennesima volta a dato di matto, vuole a tutti i costi trovarmi un marito ma io so essere molto testarda gli ho detto di no-
Lo schiaccianoci rimase zitto.
Sii sempre fedele.
Si ripeteva però era davvero dura.
-Voglio decidere io se sposarmi o no, ha minacciato dicendomi- e mise su il tono severo e autoritario del padre -‘’sposerai il primo ragazzo che varcherà quella porta’’-
Lucy aprì lo sportello e prese tra le mani lo Schiaccianoci e accarezzò la mascella-sai Natsu mi sono sempre chiesta come mai quella principessa ti abbia rifiutato sei gentile, forte e coraggioso lo hai dato prova affrontando a spada tratta il Re dei Topi, io personalmente ammiro il tuo coraggio se fossi stata al posto della principessa Lisanna non ci avrei pensato due volte ha concederti la mia mano-una lacrima andò ad infrangersi sul volto di legno, Lucy stava piangendo, bagnando lo schiaccianoci-non so cosa manchi per salvarti, non so cosa intendesse nonno Makarow, perdonami se non sono riuscita a farti tornare un essere umano ma c’è una cosa che devo assolutamente dirti- lo avvicino all’altezza del viso confessandogli un segreto-ti amo Natsu-
L’orologio batté l’ora e accadde  una magia, lo schiaccianoci emise una luce che accecò la ragazza-Che succede?!- il giocattolo fluttuò per l’aria e svanì, Lucy si guardò intorno stordita e del suo giocattolo non vi era traccia.
-Schiaccianoci!- la ragazza corse come una matta per la casa cercando lo Schiaccianoci ma di lui nessuna traccia-Schiaccianoci!-
Qualcuno suonò il campanello ma la ragazza era troppo impegnata a cercare lo Schiaccianoci che non ci fece caso venne intercettata dalla madre-Lucy, tesoro perché sei così agitata?-
-Mamma il mio Schiaccianoci è-le parole gli morirono in bocca all’ingresso della porta c’erano il vecchio Dreyar e un ragazzo dai capelli rosati e due occhi verdi che la guardava con un sorriso.
-Dai vieni a salutare il signor Dreyar e suo nipote Natsu Dragneel-
Si fece avanti il giovane-È un vero piacere conoscerla, signorina Hearthphilia-prendendole la mano e portandola alla bocca lasciandole un breve bacio.
-Il… il piacere è tutto mio-disse confusa e imbarazzata.
-Perché non lasciamo i ragazzi da soli che ne dite signora Hearthphilia?-
-Certo, Lucy tieni compagnia al nostro ospite- si raccomandò la madre.
-Certo, mamma- disse distrattamente mentre i due adulti si allontanarono.
-Vogliamo andare nel salone?-propose Natsu.
-Si, come vuole-si fermarono proprio davanti all’armadio dei giocattoli e Natsu le prese la mano-ce l’hai fatta! Hai spezzato la maledizione! Ed è tutto merito tuo-
Lucy allungò le mani verso le guance del ragazzo finalmente poteva avvertire il suo calore-Sei lo Schiaccianoci? Sei il mio Schiaccianoci!-
Natsu annuì commosso-Si Lucy, sono proprio io, finalmente libero dall’incantesimo della perfida Regina dei Topi, sono ritornato umano grazie a te al tuo buon cuore-
-Ma… io non ho fatto niente- scuotendo il capo.
-Ti sbagli Lucy, ricordi cosa ti ha detto Makarow? Mancava qualcosa ed era che ammettessi che amassi me, un orrendo schiaccianoci, è stato quello a liberarmi dalla maledizione-
-Se solo lo avessi capito prima-asciugandosi gli occhi.
Natsu gli regalò un sorriso-Ma ce l’hai fatta è questo quello che conta- poi gli mostrò il polso e Lucy vide il suo nastro bianco -lo conservo ancora, prima mi faceva da sciarpa-
-Mi domandavo dove fosse- stendendo finalmente un sorriso e aggiunse-adesso siamo uguali-
-Come?-
-Ma si abbiamo la stessa altezza adesso-
-No non credo proprio-Natsu si mise vicino a Lucy-vedi? Sono più alto io- la superava di un paio di centimetri.
Entrambi scoppiarono a ridere.
Natsu venne accolto bene nella famiglia Hearthphilia quando c’era una noce da schiacciare si proponeva sempre volontario per romperle, rimpiazzando lo Schiaccianoci che era sparito, Laxus aveva notato che il giovane Dragneel somigliava alla bambola di legno facendolo notare alla famiglia.
-Ah ecco dove l’avevo già visto, in effetti ci sono parecchi tratti in comune-
-Forse Lucy voleva dire che il vecchio Makarow aveva preso come modello il nipote per creare lo Schiaccianoci-chiarì il padre, e si rivolse a Natsu-sapete mia figlia anni fa si era intestardita nel dire che lo Schiaccianoci foste voi, lo trovate assurda questa storia?-scoppiando a ridere i due ragazzi sorrisero mestamente.
Natsu e Lucy si fidanzarono dopo poco tempo, e il ragazzo la ricopriva di regali e di amore, non si era mai vista una coppia fatta l’una per l’altra come la loro.
 
Il fidanzamento durò un anno e dopo Natsu venne ha prenderla con una carrozza d’oro trainata da cavalli argentati, immaginate la sorpresa della famiglia Heartphilia quando videro quel favoloso mezzo di trasporto.
-Non ci credo- balbettò Jude Hearthphilia, stropicciandosi gli occhi.
-Ma allora quella storia era vera- mormorò Laxus ancora incredulo.
-E noi che non gli abbiamo creduto- fece eco Layla al marito e si rivolse alla figlia-oh cara perdonaci-
-È tutto a posto mamma-disse la figlia, non ce l’aveva con loro, Natsu scese dalla carrozza salutando Lucy e la sua famiglia, seguito da qualcuno.
-Pu, pun- disse il corriere appena sceso dal sedile, un omino della città di torrone come affermare la cosa e offrì loro dei lecca lecca, Lucy si meravigliò-sei tu!-
-Pun!-come ad affermare la cosa, uno di quegli omini che Lucy aveva incontrato durante il suo viaggio e gli aveva offerto quel dolce come stava facendo ora con la sua famiglia.
Quel giorno fu celebrato il matrimonio nel castello Fairy Tail e Natsu e Lucy vennero incoronati re e regina del regno delle bambole, tutti gli abitanti del castello festeggiarono in gran pompa, c’erano tutti i personaggi che Lucy aveva incontrato al castello la prima volta la cordiale fata confetto Mirajane che danzò con suo fratello, la regina del regno delle fragole Erza, e addirittura i giocattoli della credenza! Aquarius, Virgo, Aries e addirittura il trio di Laxus.
Quel giorno c’erano proprio tutti!
E Natsu e Lucy governano ancora su un paese di alberi di Natale, castelli di marzapane, e in breve di tutte le più incredibile meraviglie di quella terra magica.


 
                                                                                                                                                                Fine

 
 



Angolo dell’autrice: E siamo arrivati al gran finale! Mi dispiace di non aver potuto aggiornare prima ma credetemi è stata una lunga giornata, ho avuto tempo di pubblicare solo adesso.
Questo è l’ultimo capitolo che pubblico… waaaaagh! Sto piangendo! Mi dispiace che sia finita,  ma spero di tornare presto. Spero che questa storia vi sia piaciuta, ringrazio di cuore tutti voi che mi avete seguita.
Buon Natale!

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