Odori, voci, mani

di LordLunaPuff
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ODORI ***
Capitolo 2: *** VOCI ***
Capitolo 3: *** MANI ***



Capitolo 1
*** ODORI ***


 

Questo piccolo lavoro nasce nella challenge Questioni di voci e stile indetta da RosmaryW sul forum Ferisce più la penna.
Ho scelto di farla su Angel e Nene, detti i Gemelli (ma non sono davvero fratelli), i protagonisti del film Plata Quemada, tratto dal libro omonimo, tratto da una storia vera.
Se non li conoscete e volete saperne di più, consiglio questo bellissimo fan video, però contiene spoiler. Questa storia invece non fa spoiler, è solo un piccolo studio dei personaggi in una mattinata qualsiasi.

In questa prima flash il protagonista è el Nene e la narrazione è in terza persona onnisciente.
Conteggio parole: 499

 

È l'alba di una domenica del 1964, siamo a Buenos Aires in un bar del cazzo. Entra un uomo: sui trenta, la pelle pallida, più chiara della maggioranza, lo sguardo fisso, accorto, una cicatrice sul sopracciglio e la barba non rasata, che cercano di indurire un volto che per il resto potrebbe apparire dolce e piacente.
Lo chiamano il Nene, è un cliente abituale. Il locale non somiglia affatto a quelli in cui da bambino la sua famiglia lo portava a fare la colazione domenicale, per questo gli piace. Niente vociare di pupi, tutti rigorosamente bianchi, che corrono tra i tavoli, niente profumo di zucchero, farina e canditi. Qui l'aria puzza di pessimo alcol e tabacco, al bancone c'è un vecchio svogliato, dei molti clienti della sera è rimasta solo una puttana, il volto sfatto dalla notte in bianco.
Questo la rende solo più seducente agli occhi del Nene, insieme al vestito che è ancora quello da sera, scollato su un seno procace. È solo un rapido scivolare dello sguardo, ma lei lo nota.
-Scusate, bello, è l'ultimo goccio prima di andare a dormire. Ho chiuso per 'sta notte.
Il Nene sorride.
-Stavo solo guardando la... vetrina. Ma quest'ultimo bicchiere ve lo offro volentieri, se permettete, per cinque minuti di compagnia mentre bevo il mio caffè.
Lei con un gesto indica la sedia libera accanto a sé, Nene si siede.
-Milos, per favore, caffè e sigarette per me e un wiskey per la signorina.
-Arrivano.
Sorride ancora alla ragazza rimettendosi dritto, un sorriso cortese, non laido. È un gentiluomo, pensa lei, o, almeno, la cosa più simile ad un gentiluomo che si può trovare in quel posto di merda: un criminale che ci sa fare.
-Comunque mi trovate qui tutte le sere se vi fa piacere venirmi a trovare.
-Scusatemi, ho chi mi aspetta a casa tutte le sere.
Il vecchio si avvicina con un caffè e un cocktail.
-Non perdete tempo con questo, Breña.
Passa una mano sulla spalla del Nene, con fare confidenziale, ma lo sguardo dell'altro lo fulmina.
-Vi pagano per controllare con chi faccio colazione?
La ragazza sembra divertita, si sporge in avanti
Esibendo ancora di più la scollatura.
"E che cazzo!" Nene lo pensa, non lo dice. Non vorrebbe sgarrare ma una seconda sbirciatina è difficile evitarla.
Le mani della puttana sono strette intorno ad un fazzoletto e lo solleva per pulirgli il baffo di caffè. Lui lascia fare senza scomporsi.
-Se cambiate idea passate- lei sorride, si alza, si allontana.
Lui siede ancora, immobile. Cerca di togliere dalla mente l'odore della donna: sesso, vizi, tristezza nascosta. Quasi come quello del Nene, manca solo il sangue.
Il barista si avvicina, gli si siede di fronte.
-Come sta il vostro... amico?
-Che volete?
-Niente, niente... ma hanno chiesto dei Gemelli.
Il volto del Nene si distende: -Per cosa?
-Mi hanno solo detto che vi aspettano a quest'indirizzo domani alle quindici- il vecchio gli passa un foglietto -il resto non mi riguarda.
Il Nene lo prende.

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** VOCI ***


In questa seconda flash il protagonista è Angel e la narrazione è in seconda persona. La challenge che sto seguendo si raccomanda di "far sentire la voce del personaggio". Io ho pensato di farvi sentire "una delle voci" di Angel.
Conteggio parole: 499

Perché poltrisci a letto? È domenica, devi andare a messa.
Hai detto le preghiere ieri sera?
"Oh cazzo! No"
Ci avrei giurato! Te lo avevo detto! Non te lo avevo detto?
"Avevo sonno"
Ma che scusa del cazzo è?! Sei sempre stanco dopo aver scopato, ti pare una giustificazione? Be', vedi ora almeno di scendere con il piede destro dal letto, lo sai che il sinistro porta sfortuna!

Cosa stai facendo? Che senso ha che baci la croce adesso? Ormai è troppo tardi, Dio non ti ascolterà più dopo quello che avete fatto ieri sera, finché non ti confessi.
"Silenzio!"
Hahahahahah! No.
E stamattina Nene neanche c'è. Chi sa magari se ne è andato per sempre.
"Sarà semplicemente a comprare le sigarette e il caffè al bar come ogni mattina".
Non sei stato buono neanche a farlo smettere di fumare in questi anni, non sei proprio buono a nulla. Frocio, pazzo, e pure inutile!
Guarda che ore sono, non fare tardi per la messa. Dai su, preparati!

Ah però la hai vista quella scatola in cima all'armadio? Guarda che sporge un angolo, è storta, storta, storta, storta, storta!
"Silenzio, per favore..."
È STORTA, STORTA, STORTA!!!
...Oh, bravo, ben allineata, molto meglio. Vedi che quando vuoi qualcosa di giusto lo sai fare anche tu?

Senti ma... cosa c'era dentro? Te lo ricordi?
Dai aprila, aprila!
Oh, i vestiti invernali. Guarda quella sciarpa! La hai comprata... quanti anni fa?
"Sei?"
Ma no, sono almeno sette idiota!
Mettila.
Non importa se fa caldo, dai, mettitela!

Vai davanti allo specchio.

Certo che fai schifo: guarda che mento sfuggente e le sopracciglia enormi. Proprio sproporzionato. E quegli addominali scolpiti? I pettorali gonfi? A chi credi di darla a bere? Credi che ti rendano uomo? Fai schifo fai. Degenerato.
"Perché mi odi?"
È solo sincerità!
E comunque quella sciarpa non va, è del colore sbagliato. Guarda che non puoi indossare una cosa viola, lo sanno tutti che è il colore della morte, cosa ti è saltato in mente di comprarla?!
Ma cosa fai! La getti per terra così?
"È il colore della morte!"
Eh ho capito ma tu sei un po' esagerato con questo scatto assurdo. Sei abbastanza ridicolo, diciamocela tutta. E patetico: avresti potuto semplicemente toglierla e rimetterla via.
Dai comunque su, sbrigati, che devi andare a messa.
Però non puoi andarci così, sai? Devi farti la barba prima. Su su, che se no poi padre Donardo cosa pensa di te?

No, no, stai sbagliando tutto, incapace! Devi iniziare a raderti dall'orecchio. Ora procedi in direzione... nooo! Cosa fai! Hai fatto la mascella prima della guancia!
"Mi è scivolata la mano!"
E allora adesso ricominci. Su su, da capo! Con ordine questa volta. Mi raccomando. Ci vuole ordine e metodo che è già tutto così caotico e difficile... Ricomincia!

Ricomincia!

Stai a vedere se ora fai tardi per la messa con questa storia. Perdi sempre tempo, con quella scatola, poi farti la barba tre volte... che idiota!
Dovresti punirti: sbatti la testa al muro.

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Capitolo 3
*** MANI ***


La terza, ed ultima, flash andrà ad indagare un po' il rapporto tra Angel e Nene, i nostri "gemelli".
Dovevo adottare la narrazione in prima persona, e ho scelto per farlo di usare la voce del Nene.
Conteggio parole: 499

Cammino sul cemento sconnesso, nella puzza di muffa e cacche di topo, ed è come se un friccicore mi destasse i nervi, partendo dalla punta dei polpastrelli fino al cervello. Sono vivo.
-Verrà qualcuno?
Vedo le dita di Angel fremere sul calcio della pistola. Anche io tengo la mia già in mano, eccessivo, ma non si sa mai.
-Bho.
-Se non si presenta...
-Aspettiamo e vediamo.
Descartes diceva: "Cogito ergo sum*". Stronzata! Prendiamo me: penso sempre, ininterrottamente, da non poterne più, ma non c'è niente in questo che mi dia la certezza di esistere. Il non pensare, invece, quello sì che mi fa sentire vivo! È questo il punto d'essere qui oggi, e di ogni bevuta, ogni sniffata, ogni scopata, ogni cazzata della mia vita. Anche con Angel. Soprattutto con Angel. Siamo qui insieme e non dobbiamo pensare affatto. Dobbiamo solo tendere i sensi, aspettare ed essere pronti.
Sento lontani i rumori del traffico. Il tubare di un piccione più vicino. Il passo di Angel alcuni metri più in là. Siamo vivi.
-Sarà un affare di speculazione edilizia?
-Come?
Angel fa un gesto tutto intorno: -Ci ha dato appuntamento in un cantiere.
-È abbandonato da un po' però. E poi perché avrebbero bisogno di noi per una speculazione edilizia?
Si stringe nelle spalle.
Mi avvicino.
-Sei nervoso?
-È in ritardo. Non ti avevano detto alle quindici?
Forse sono strano io, ma lo amo ancora di più quando si innervosisce. Perché vorrei abbracciarlo e lasciare che si rassicuri aggrappato a me. Io mi riempirei le narici dell'odore dei suoi capelli: è meglio di qualsiasi droga.
Come ieri. Quando sono tornato a casa, ha aperto la porta già sentendomi sul pianerottolo, mi ha stretto a sé così forte. Credo avesse avuto qualche problema con la sua testa, quelle voci... Non mi ha detto molto ma mi ha stretto: le sue mani sulla mia schiena, i polpastrelli nella carne, come degli arpioni, a scavare dentro il mio corpo fino al mio cuore. Non mi ha lasciato un momento e io lo tenevo a me.
Ci siamo scopati per tutto il giorno, senza pensare, fino a non avere più la forza di alzarci. Siamo rimasti tutta la notte ancora abbracciati, le sue dita aggrappate alle mie, il mio volto premuto sulla sua pelle.
Adesso invece dobbiamo restare professionali, per il nostro misterioso cliente. Non che sia un grande segreto il nostro rapporto, ma c'è un motivo per cui ci chiamano i Gemelli. A me piace pensarci anime gemelle, però lo so che alla gente piace il nome perché preferiscono descriverci uniti come fratelli che come una coppia. Lo sanno, ma non ci vogliono pensare: li destabilizza. Non mi lamento, meglio così che essere chiamati coppia ma come fosse negativo, a presa in giro. Che poi non me ne fotte gran che, ma Angel è suscettibile. Poi magari gli spara, ha il grilletto facile, ma intanto ci rimane male, lo so. Non posso permetterlo.
Dei passi su per le scale mi riscuotono. Ci guardiamo.

 

*cogito ergo sum = penso quindi sono. Famosa citazione su come il fatto stesso di pensare da certezza di esistere, in quanto appunto colui che pensa. Il Nene era di buona famiglia anche se reietto, e immagino che almeno fino ad una certa età, finché appunto non ha rotto i rapporti, avrà avuto una buona istruzione. Inoltre nel film dice espressamente di aver letto molto in carcere. Quindi ci ho riflettuto e ho deciso che sia probabile avesse quel minimo di cultura sufficiente per conoscere Descartes (ovvero Cartesio in italiano). Avrei voluto fargli citare anche qualcun altro in realtà, ad esempio Leopardi, ma purtroppo non avevo abbastanza parole. 

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