Nuovo mondo, nuovi amici

di Serne700
(/viewuser.php?uid=1190327)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un incidente inaspettato ***
Capitolo 2: *** La regione di Galar ***
Capitolo 3: *** Mattinata in hotel ***
Capitolo 4: *** Due rivali per un grande spettacolo ***
Capitolo 5: *** Il Signore del Tempo ***
Capitolo 6: *** Una notte spaventosa ***
Capitolo 7: *** Ritorno a casa? ***



Capitolo 1
*** Un incidente inaspettato ***


L’universo. Spazio. O in qualunque altro modo venga chiamato.

Ne esiste solo uno? Quanto è vasto?

Sono solo alcune delle domande che hanno solo bisogno di avere una risposta.

Prima o poi, in un futuro lontano o vicino le avremo queste risposte.

Esattamente come sulla terra, anche nel resto dell'universo esistono creature amichevoli e creature ostili.

Quest'ultime, bramano la conquista della Terra e del resto dell'universo da sempre… 

Tuttavia, esiste un uomo che viaggia da anni per risolvere ogni mistero che nasconde l'universo e, allo stesso tempo, si impegna personalmente a proteggere la Terra e lo spazio stesso da coloro che li minacciano continuamente.

Quest’uomo ha un nome. Ma nessuno saprà mai quale sia.

Tuttavia, numerosi sono i nomi con cui la gente lo chiama.

Ma solo uno di questi, è il nome che lui stesso si è attribuito e a cui risponderà sempre ogni volta che viene nominato.

E questo nome è…

“DOTTOREEEEEEEE!!!” gridò una ragazza dai lunghi capelli rossi mentre correva via da degli strani uomini di metallo dal volto totalmente inespressivo, che avanzavano verso di lei a passo rapido con il braccio destro teso in avanti. 

“Tu-Sarai-Cancellata. Cancellare!-Cancellare!-Cancellare!” ripeteva quello in prima fila.

Improvvisamente, di fronte alla ragazza, apparve dal nulla una cabina blu della polizia inglese. Da questa cabina, uscì un uomo alto con dei capelli di media lunghezza e dei bellissimi occhi verdi, vestito con una lunga giacca marrone, una camicia bianca, un papillon e un paio di pantaloni neri. A guardarlo si direbbe abbia circa venticinque anni dato il suo aspetto giovane. 

Era il Dottore!

 

Viaggiatore sia del Tempo che dello Spazio, si auto-attribuì questo titolo come una promessa per aiutare il prossimo nelle sue difficoltà. Dopo essere fuggito dal suo pianeta natale insieme a sua nipote, rubando una navicella chiamata Tardis, trovò rifugio e asilo sulla Terra e da allora considerò quel piccolo pianeta come una nuova patria. I Terrestri che lo conobbero, finivano per seguirlo ovunque andasse, esplorando nuovi orizzonti sia nel tempo che nello spazio. 

Talvolta però, si è creato un enorme quantità di nemici, uno più spaventoso e malvagio dell’altro.

Nonostante questi siano sempre più pericolosi e agguerriti, egli, insieme ai suoi compagni, è sempre riuscito a sconfiggerli grazie al suo enorme intelletto.  

“Salve ragazzi!!!” esclamò con aria allegra, mentre la ragazza si fermò accanto a lui.

“Emergenza! Identità-Riconosciuta. Tu-sei-Il-Dottore. Tu-Devi-Morire-Con-La-Suprema-Cancellazione!” disse sempre l’uomo di metallo in prima fila.

E all’improvviso, dal loro braccio destro, uscì fuori quello che sembrava a tutti gli effetti un cannone laser, con il quale gli spararono contro una moltitudine di colpi.

Tuttavia, questi si dissolvevano prima ancora di riuscire a colpirli entrambi.

“Campo di forza del Tardis. Niente può superarlo! ” disse il Dottore con aria decisa.

“Amelia? Ce l’hai fatta a fare quella cosuccia cara?” aggiunse voltandosi verso la sua amica.

“E me lo chiedi anche? Con il cacciavite sonico è una passeggiata smanettare nei loro computer” disse ridacchiando mentre gli passava il suo cellulare e uno strumento tecnologico con uno strano cristallo verde all'estremità.

Il Dottore li prese entrambi, per poi tornare a parlare con quelle creature: "Cari miei, mi è giunta voce che voi Cybermen volete invadere la Terra su larga scala.. Immagino vogliate di nuovo trasformare tutti gli esseri umani in soldatini di latta come voi.. È corretto?". 

"Corretto. La-Cyberlegione-Ha-Perso-Decine-Di-Cybernavi-Scomparse-Nel-Nulla. Dobbiamo-Ricostruirci-Migliorando-Gli-Umani. Diventeranno-Come-Noi. I-Cybermen-Rimuoveranno-Le-Emozioni-Il-Colore-E-Il-Sesso. E-Daremo-Loro-La-Vita-Eterna. Dopodiché-Niente-Potrà-Impedirci-Di-Migliorare-L'Intero-Universo." spiegò molto chiaramente il Cyberman. 

Il Dottore, sentendo quelle parole terribili, cominciò ad arrabbiarsi. Ma volle comunque dargli una possibilità: "Vi prego di ripensarci, siete comunque abbastanza per vivere una vita tranquilla. Perciò questo sarà il mio ultimatum. Rinunciate all'invasione della Terra!" disse l'uomo con aria terribilmente seria. 

"Richiesta-Respinta. I-Cybermen-Governeranno-L'universo. E-Tu-Non-Potrai-Imperdirlo." rispose subito l'uomo di metallo. 

A quel punto il Dottore non aveva più scelta. Se voleva salvare l'umanità da quei mostri di metallo doveva per forza agire finché era ancora in tempo. Perciò, prese il cellulare di Amelia e cominciò a camminare mostrandolo a loro: “Sapete cos’è questo? Un cellulare!” spiegò il Dottore. 

“I-dispositivi-umani-sono-del-tutto-inferiori-e-inoffensivi” disse sempre l’uomo di metallo mentre lo guardava con i suoi occhi neri.

“Beh normalmente è così, con questo si comunica, si guardano le foto e molti video divertenti! A confronto con la tecnologia di voi Cybermen, questo è solo un giocattolo per bambini ahah!” rispose l’uomo misterioso con aria improvvisamente allegra e divertita.

Ma improvvisamente tornò serio: “Tuttavia. Una cosa può farla, ovvero, compone dei numeri. A cosa mi servono dei numeri? Beh.. Se per caso Amelia avesse trovato un codice particolare… Mi basterebbe un piccolo lettore di schede come… Oh guarda! Proprio questo!” disse tornando improvvisamente gioioso in maniera altamente ironica.

“Però… Avrei bisogno che tutta la Cyber-Connessione fosse sincronizzata con l’intera flotta…” aggiunse con aria pensierosa e apparentemente preoccupata. “Ah! È vero! Ci ho pensato io stesso due minuti fa!” esclamò battendo le mani.

Quelle misteriose creature, intuirono improvvisamente le sue intenzioni e ripresero improvvisamente la loro avanzata verso l’uomo e la ragazza per distruggerli.

Ma ormai era troppo tardi. Amelia aveva già composto il codice della cancellazione della Cyber-Connessione poco prima di essere scoperta. 

“Geronimo!” disse il Dottore in maniera decisa per poi infilare il cellulare nell’incastro del lettore di schede, il quale lesse immediatamente il codice scritto sul telefono.

Subito dopo quel gesto, i Cybermen iniziarono ad urlare tenendosi la testa, mentre la struttura su cui si trovavano aveva iniziato a collassare ovunque.

La ragazza entrò nella cabina con aria soddisfatta, seguita poi dal Dottore, il quale poi si fermò sull’uscio della porta guardando i Cybermen che gridavano per il dolore. 

“Mandate questo messaggio ai vostri superiori. La prossima volta che pianificheranno un’invasione su larga scala della mia amata Terra, dovranno pensarci molte volte. Perché la proteggerò finché vivrò!” disse con aria furiosa per poi chiudere la porta e scomparire con la cabina blu e riapparire nello spazio di fronte alla flotta di Cybernavi che stavano esplodendo una dopo l’altra.

“Sei stata fantastica!!!” esclamò il Dottore alla sua amica per poi darle un bacio alla guancia.

“Salvare l'universo ormai è lo sport giornaliero! Ahah!” rispose la ragazza sorridendogli con quel volto meraviglioso.

 

Amelia Pond. Conosce il Dottore da quando aveva appena otto anni! 

Quando apparve un'inquietante crepa sul muro della sua cameretta, egli precipitò sul suo giardino. A causa di un problema con il Tardis, i due non si rividero per dodici anni, durante i quali venne convinta che il Dottore era solo un amico immaginario. 

Una volta ritrovati, lei, il Dottore e l'allora fidanzato Rory Williams, salvarono la Terra dalla distruzione. Da allora sia il Dottore che la ragazza, viaggiarono per l'universo in lungo e in largo, fino al recente giorno delle nozze con Rory, il quale si unì all'avventura con i due. 

 

“Peccato che tuo marito non sia potuto venire, si sarebbe sicuramente fatto valere!” aggiunse poi l’uomo mentre smanettava tra i comandi di quella strana astronave.

“Già.. Spero che abbia finito di aiutare mio suocero con l'impianto elettrico!” rispose Amelia sorridendo.

Dopo qualche minuto di viaggio però, il Tardis attiva l’allarme di bordo, che sembrava quasi il rintocco di una campana ma molto più profondo.

“Dottore che succede..?” chiese la ragazza preoccupata.

Il ragazzone si mise a controllare attentamente lo schermo. “Il Tardis ha intercettato un segnale!”.

“Un segnale? Che tipo di segnale?” chiese sempre lei.

“Un qualcosa di brevissimo. Durato nemmeno una frazione di secondo. Ma stranamente di una potenza talmente elevata da essere intercettabile a distanza di anni luce!” spiegò il Dottore seriamente.

“E da dove proviene?”

“Proviene da….  Un anno luce di distanza?! Ma non è possibile! Il sistema planetario più vicino è a cinque anni luce da qui e il Tardis non segnala navi di alcun tipo in quel posto!" esclamò il Dottore con aria confusa. 

"Quindi quel segnale è partito dal nulla?" chiese la compagna guardando lo schermo e poi lui. 

"Niente proviene dal nulla… Andiamo a vedere!" disse l'uomo mentre premeva alcuni pulsanti sulla console per poi tirare una leva. La nave scomparve e riapparve vicino alla zona interessata. 

"Eccoci qua!" disse il Dottore mentre osservava sempre lo schermo. 

"Non c'è niente.." intervenne Amelia incuriosita e anche un po' delusa dal vuoto lì presente, tuttavia continuarono ad avvicinarsi lentamente con quella strana navicella all'origine del segnale misterioso. 

Improvvisamente però, gli strumenti cominciano ad impazzire mostrando un picco di energia molto elevato. 

"Wohooooo!!! Eccoloooo!!!" esclamò il Dottore gioioso per la scoperta del tutto inaspettata! 

"DOTTORE CHE COS'È??" chiese la ragazza gridando un po' impaurita. 

"Che tu ci creda o no, abbiamo davanti a noi una spaccatura dimensionale!!! Il segnale è arrivato da un altro mondo!!!" gridò l'uomo sempre più fogato. 

"Un… COSA?!" esclamò Amelia sempre più scioccata. Con il Dottore, tutto ciò che normalmente una persona definirebbe come impossibile, diventerà realtà! Tuttavia molte cose erano nell'ordine del surreale.

"E ti dirò di più! Mi sa che ci siamo avvicinati troppo!" esclamò sempre quell'uomo stranamente con aria fin troppo allegra per un discorso del genere… 

"C-COSA INTENDI DIRE??" 

"Che stiamo venendo risucchiati in quella dimensione!!! Mi è già capitato in passato!!!" spiegò in maniera scandalosa!

Amelia ovviamente era sconvolta: "MA NON È POSSIBILE!!!" 

La console dell'astronave cominciò a fare scintille e le luci perdevano lentamente di potenza. 

"Tieniti forte!! Nuovo mondo arriviamo!!! GERONIMOOOOOOOOOOO!!!!!!" gridò il ragazzone mentre la ragazza urlava rimanendo aggrappata ai comandi. 

Ormai erano andati, si erano completamente lasciati il loro universo alle loro spalle.





 

Nel mentre, in un altro mondo. 

In una galassia lontana lontana… 

 

L'allarme suonava all'improvviso! 

"Attenzione! Attenzione! Rilevato un segnale sconosciuto sull'orbita di Coruscant! Attenzione! Attenzione!" gridava un uomo al megafono, da una stanza molto sopraelevata rispetto alle altre strutture del pianeta.

"Dannazione! Ogni forza bellica del pianeta si trova nei pressi del cantiere della Morte Nera su Endor.." disse un altro uomo con aria seccata e nervosa. 

"Non tutte! Lo Star Destroyer Osiride è ancora al cantiere in orbita per delle riparazioni!" rispose l'ufficiale che ha dato l'allarme. 

"Molto bene!" disse l'altro per poi avvicinarsi ad una sorta di dispositivo che ricordava un microfono. "Comandante Cassius! Comandante Cassius! Risponda per favore!"

Nel mentre, nella sala comando di un'enorme nave triangolare attraccata ad una stazione spaziale in orbita, un uomo di corporatura muscolosa, capelli biondi, un occhio celeste e un terzo della faccia con una protesi robotica, vestito con una tunica a doppio petto con colletto tondo bianca, pantaloni neri, un paio di stivali neri, una cintura e uno strano berretto nero con una sorta di medaglione d'acciaio sul davanti: "Qui è il comandante Cassius"

L'ufficiale riprese poi il discorso: "Un segnale artificiale di origine non Imperiale è stato rilevato non molto lontano da voi. Dato che Osiride è la torpediniera più vicima, invii subito una pattuglia ad ispezionare la sorgente. Trasmetto le coordinate". 

"Ricevuto!" rispose il comandante della nave per poi chiudere la chiamata. 

"Fate venire qui la squadriglia Shooting Stars.." ordinò agli altri ufficiali nella sala comandi. 

"Signorsì!" rispose uno di loro per poi accendere il microfono: "Attenzione! La squadra Shooting Stars è richiesta sul ponte di comando! La squadra Shooting Stars è richiesta sul ponte di comando!". 

Dopo pochi minuti, entrarono quattro persone vestite con una tuta nera rinforzata con parti in metallo, una pulsantiera sul petto e un elmo dall'aspetto decisamente tosto. 

"Shooting Stars a rapporto comandante!" disse una ragazza che si direbbe essere il capitano della squadra. 

Il comandante, premette un pulsante sulla sua poltrona e si accese un grande ologramma con una mappa del sistema di Coruscant. Una croce rossa lampeggiante mostra un punto non troppo lontano dall'astronave. 

"A quanto pare un segnale dalla provenienza sconosciuta è stato intercettato sopra di noi. Ignoriamo la fonte, ma non possiamo rischiare che sia un agguato ribelle" disse il comandante passeggiando di fronte a loro tenendo le mani dietro la schiena. 

"Nossignore!" confermò la ragazza per tutta la squadra. 

"Stella quattro, il Perseverance è ancora in fase di riparazione. Corretto?" aggiunse l'uomo guardando la quarta persona. 

"Corretto signore. Non è ancora in grado di ripartire per il momento. Tuttavia oltre alle riparazioni sto provvedendo a sostituire il cannone ventrale distrutto con un nuovo cannone rotante. Darà un miglior supporto per i nostri attacchi di terra." spiegò il ragazzo. 

"Bene, tu continuerai i lavori alla tua nave. Tua sorella sarà trasferita sull'Osiride, ti darà una mano con i lavori e ti farà da copilota. Inoltre sarà la nuova artigliera di soppressione della squadra per facilitarvi con gli assalti" aggiunge sempre il comandante. 

Il ragazzo, sotto l'elmo, sorrise a quelle parole perché aspettava sua sorella da tanto tempo: "Grazie signore!" 

"Saremo orgogliosi di averla come nuovo membro!" esclamò il capitano allegramente. 

"Stella uno, due e tre! Voi partirete immediatamente con i vostri caccia. Vi avvicinerete alle coordinate registrate e se necessario eliminate l'origine." ordinò Cassius guardandoli tutti e tre, i quali risposero insieme con un forte: "Sìssignore!" per poi uscire dal ponte di comando. 

"Ragazzi fate attenzione.. Non sappiamo di cosa si tratta quel segnale.. Anzi qualunque cosa sia è riuscito a superare tutti i blocchi Imperiali!" disse Stella quattro ai tre ragazzi preoccupato per loro. 

Il capitano però volle tranquillizzarlo: "Non preoccuparti caro.. Non sarà nulla di pericoloso! Saremo di ritorno tra qualche minuto."

Un'altra ragazza, ovvero Stella Due, intervenne nel discorso in modo spavaldo: "E poi di cosa ti preoccupi? Finché ci sarà il capitano con noi, siamo praticamente invincibili ahah!"

"Hai ragione! Beh a dopo allora!" disse Stella Quattro per poi abbracciare tutti e tre i suoi amici.



La Shooting Stars. Sono la squadra di punta dell'Osiride. 

Due ragazze e due ragazzi, e la sorella di Stella Quattro che è pronta a diventare la prossima Stella. 

Nati sui pianeti Lothal e Naboo, Stella due e tre nel primo e Stella uno e quattro nel secondo, nel periodo tra la Guerra dei Cloni e la nascita dell'Impero Galattico. 

All'età di sedici anni, le loro famiglie li iscrissero gratuitamente alla Marina Imperiale, in modo da garantirgli un futuro lontano dalla miseria a cui sarebbero stati destinati. Si conobbero durante il periodo di addestramento alla Royal Imperial Academy su Coruscant, legando segretamente moltissimo fin da subito. Vennero poi trasferiti sull'Osiride sotto il comandante Cassius. 

Viaggiano ognuno sulla propria nave per gli scontri spaziali, mentre per le missioni a terra, viaggiano sul Perseverance, la nave di Stella quattro e secondo quartier generale della squadra. 

Chi osa offendere questi soldati o chi sta loro a cuore, viene ripagato con un offesa dieci volte superiore. Tuttavia, per chi è gentile e sensibile nei loro confronti, sono disposti a viaggiare da un capo all’altro della galassia solo per lui.

 

"Capitano dobbiamo correre! A dopo Stella quattro!" disse Stella tre salutando il suo amico. 

I tre ragazzi corsero direttamente verso l'hangar principale dove li attendevano i loro caccia. 

 

"D-Dottore dove siamo..??" chiese Amelia al proprietario della bizzarra navicella. 

"Non lo so.. Fammi dare un'occhiata." le rispose mentre riaccendeva lo schermo del Tardis. 

Sorprendentemente, il monitor mostrava che si trovavano su un pianeta, precisamente sopra il mare di quel pianeta. 

La composizione atmosferica di quel pianeta era tale e quale a quella terrestre.

Lo scanner, inoltre, mostrava la presenza in lontananza di terraferma e miliardi di forme di vita. 

 

"Non so dove ci troviamo, ma sicuramente questo pianeta è estremamente simile alla Terra!" spiegò il Dottore con interesse. 

"Anzi, diamo un'occhiata alla mappa stellare, magari è completamente differente ma tentar non nuoce!" aggiunse poi mentre osservava sul computer le stelle presenti in quel momento sopra di loro. 

E, incredibilmente, la mappa stellare era completamente uguale a quella presente nei cieli della Gran Bretagna verso le dieci del mattino. Inoltre, era pure presente la Luna con la stessa faccia rivolta verso la Terra. 

"Amy! Che tu ci creda o no, questa è proprio la Terra! E inoltre sembrerebbe che ci troviamo nel Mare del Nord a qualche chilometro dall'Inghilterra!" spiegò allegramente il Dottore! 

Amelia, naturalmente, sì sentì più rassicurata: "Ah allora siamo a casa.. Meno male..!"

L'uomo, mentre guardava lo schermo, volle ricordarle che non erano realmente a casa: "No.. Siamo vicini ad una Gran Bretagna.. Ma siamo in un universo che non è il nostro. Inoltre se guardi bene.. Questa Gran Bretagna ha un aspetto diverso! È completamente al contrario! L’unica spiegazione possibile, è che su questa Terra le placche tettoniche della Pangea si sono spostate in maniera differente rispetto alla nostra. Inoltre, non sappiamo se la popolazione sia amichevole o ostile… In ogni caso, poco prima di entrare nella fessura, ho attivato il campo di occultamento, non potranno rilevarci".

“Hai ragione..” sospirò la ragazza

Tuttavia, la ragazza notò anche degli strani punti sul radar di prossimità molto vicini a loro: "Dottore! Non sono espertissima.. Ma credo che abbiamo compagnia!"

"Hai ragione! Sembrerebbero tre veicoli. Vediamo un po' di cosa si tratta!" le rispose per poi puntare le telecamere sui tre veicoli vicini a loro. 

Le immagini mostrarono tre piccole navicelle, di cui due uguali e una diversa. 

Le due uguali, sono delle navette, una prevalentemente verde smeraldo e l'altra su un rosa scuro, con una cabina di pilotaggio sferica e delle ali laterali con quattro punte in avanti. 

La terza, invece, aveva sempre la cabina sferica come le altre ma con tre ali invece di due, inoltre è colorata di nero e di fucsia. 

Sebbene i loro colori fossero piuttosto carini, la loro struttura era tutto fuorché rassicurante. Era ovvio che fossero navi militari. 

"Saranno amichevoli..?" chiese Amelia un po' preoccupata. 

Il Dottore però, prima di allarmarsi, volle verificare personalmente: "Beh chiediamoglielo! Mi basta entrare nei loro canali di comunicazione!" spiegò il Dottore mentre smanettava tra i comandi. 

Dopodiché, prese la cornetta del telefono fisso e contattò le tre navicelle: "Salve! Sono il Dottore! Chi siete voi?". 

A rispondere, fu una voce femminile: "Eh? Chi è lei? Da dove ci contatta?!" 

"Come ho detto, sono il Dottore e vi parlo dalla cabina blu volante accanto a voi!" le rispose il pilota con aria gioiosa. 

"AH! Ehm.. Qui è Stella Uno, capitano della squadra Shooting Stars, della Marina Imperiale! Abbiamo intercettato uno strano segnale, tuttavia quando ci siamo avvicinati alla sorgente, i nostri strumenti sono totalmente impazziti e siamo entrati in una sorta di tunnel che ci ha portati fin qui.." disse la ragazza con aria preoccupata..

Il Dottore comprese quindi che la spaccatura dimensionale, che li aveva trascinati fin lì, si estendeva pure in un ulteriore universo, oltre al suo e a quello in cui si trovavano in quel momento. 

"Oooooohh così anche voi siete finiti nella spaccatura dimensionale!! Che figo!! Dunque era aperta anche in un altro universo!" rispose il Dottore con fin troppa euforia.. 

Il capitano, naturalmente, non era entusiasta quanto lui, anzi non lo era proprio… 

Tanto che si insospettì leggermente sulla causa di tutto ciò: "Aspetta- Tutto ciò è opera tua Dottore??"

Egli, ovviamente non c'entrava nulla, di conseguenza volle chiarire subito: "Cosa? No! La spaccatura dimensionale è un evento estremamente raro che può accadere casualmente! Nessuno può controllarlo!" 

La ragazza non sapeva se credergli o meno.. Però il problema fondamentale, a quel punto, era se esistesse un modo per poter tornare sull'Osiride: "Non so chi tu sia Dottore.. Però fammi capire, siamo tutti quanti in trappola per caso..?". 

Amelia, sentendo quella domanda più che legittima, intervenne subito nel discorso con molta preoccupazione: "Per favore no…" 

Il Dottore, osservò di nuovo il computer del Tardis, il quale mostrò che lo squarcio dimensionale era ancora lì presente, ma assottigliato e inattraversabile.

Si fermò qualche secondo a pensare, osservando ogni dato disponibile sul computer.. 

Gli venne in mente una teoria, ma per poterla confermare, aveva bisogno di sapere un dato particolare dalla Shooting Stars: “Ragazzi! Potete dirmi per favore quanta energia vi è rimasta alle vostre navi?”

I ragazzi consultarono subito i loro dati e, con triste sorpresa, notarono che la loro autonomia era letteralmente agli sgoccioli.

“Non è possibile!!! Quando siamo partiti avevo il TIE completamente carico, ma ora è rimasta al massimo un’ora scarsa di autonomia!!!” esclamò la prima stella con aria impaurita.

“Anche il mio capitano!!” esclamarono contemporaneamente i due sottoposti.

A quel punto, il Dottore potette così arrivare subito alla conclusione: "A quanto pare ragazzi, diciamo che lo squarcio si è chiuso, ma non a chiave. 

Nel senso che, per aprire una qualsiasi porta a chiusura automatica, noi usiamo l’energia del nostro braccio per aprirla. Tuttavia appena la lasciamo, questa si richiude dietro di noi.

Lo stesso fa questa fessura dimensionale. Ovvero che per aprirsi, ha bisogno di energia. 

In questo caso, l’energia delle nostre navi. 

Una volta attraversata, la fessura non ha ricevuto più energia, quindi si è automaticamente richiusa come una porta.” spiegò molto dettagliatamente.

Poi aggiunse subito: “Possiamo ritornare a casa nostra ragazzi… Ma prima dobbiamo ricaricare le nostre navi per poter riaprire la fessura. Per la mia ci vorranno circa ventiquattro ore" spiegò il ragazzone. 

La prima stella, ovvero il capitano, comprese che la situazione non era di certo delle migliori, ma per ricaricare le loro navi, ci voleva meno tempo e avevano pur sempre fretta di tornare a casa: "Per le nostre ci vogliono circa 6 ore di esposizione al sole per ricaricarsi.. Magari ci avviamo prima noi nel pomeriggio..” 

Il Dottore glielo proibì assolutamente, perché sarebbe stato praticamente un suicidio: “Non fatelo assolutamente!!! Per rimanere aperta, ha assorbito gran parte dell’energia del mio Tardis oltre alla vostra! Vi assicuro, che l'energia presente nella mia nave è di gran lunga superiore dell’energia presente in una Supernova! Ciò significa che se tentaste di attraversare la fessura con le vostre sole navi, dovreste solo sperare che non si apra. Altrimenti se entrare nella fessura, si scaricherebbero dopo poco e non uscireste mai più. Rimarreste intrappolati nel vuoto tra i due universi per l’eternità… Quindi per favore, capisco la vostra fretta, ma abbiate pazienza…”

I tre ragazzi rabbrividirono al solo pensiero… Non sapevano minimamente chi fosse il Dottore… Tuttavia, data la sua sicurezza nel parlare, capirono che non stava dicendo fesserie..  

“V-va bene Dottore… Tuttavia, qui c'è solo il mare aperto.. Se non troviamo un posto sicuro dove atterrare e lasciar ricaricare le nostre navicelle siamo perduti.."

Sebbene avessero trovato il modo di tornare a casa, la situazione è davvero critica... 

Tuttavia, quando tutto sembrava di poche speranze, i radar delle quattro navicelle mostrarono due oggetti non identificati venirgli incontro. 

Il Dottore avvisò subito tutti: "Ragazzi! Fermi tutti! Qualcosa sta venendo verso di noi a grande velocità! Saranno qui tra circa cinque secondi!" 

Qualunque cosa stesse arrivando da loro, viaggiava ad una velocità di oltre mille e duecento chilometri orari. 

Tutte le navi si fermarono a mezz'aria, sia per risparmiare un po' di energia e per attendere questi oggetti in arrivo. Il capitano della Shooting Stars si era leggermente allarmato, ma, prima di attivare le armi del suo Tie, volle vedere cosa fossero. 

In poco tempo, giunsero due strane creature viventi molto bizzarre, una bianca e rossa con gli occhi dorati, e un'altra bianca e blu con gli occhi rossi, che ricordavano moltissimo due moderni aerei da guerra. Queste creature cominciarono subito a svolazzare intorno alle loro navicelle per osservarle da vicino con curiosità.

"Uuuh e questi cosa sono?" chiese Stella Due incuriosita. 

Nel mentre, la creatura rossa si affacciò di fronte alla cabina del Tie del capitano e la guardò in faccia. Nonostante la tuta imperiale non avesse un aspetto rassicurante, la creatura non sembrava affatto intimorita. Anche la ragazza, non si sentiva affatto minacciata da quella strana creatura, anzi al contrario, si mise pure a ridacchiare e la salutò con la mano: "Ma ciao! Ahah!" 

La creatura, stranamente, sembrava aver totalmente compreso il saluto, infatti le fece un sorriso anche parecchio adorabile! 

“Che nessuno interferisca, non sembrano avere cattive intenzioni!” aggiunse sempre lei.

Anche la creatura blu si affacciò alle cabine degli altri due Tie, osservando i piloti al loro interno. I due piloti, la salutarono con la mano e questa sembrava reagire con allegria. 

"Beh si direbbero due creature native del pianeta e, se non altro, sono molto amichevoli! E pure molto intelligenti visto che capiscono i saluti!" spiegò il Dottore per poi scansionarli e vedere come sono fatti: "Tutto sommato sembrerebbero essere dei draghi. E la cosa parecchio strana è che sono completamente ricoperti di piume ma di vetro-" 

La prima stella, però era comunque preoccupata per la loro autonomia: "Sono veramente carini.. Però dobbiamo sbrigarci a trovare un posto tranquillo dove fermarsi a ricaricare le nostre navi o non torneremo mai più a casa, o peggio ancora finiremo in mare…" 

Finito quel discorso, le due creature si spostarono verso una direzione, facendogli poi un occhiolino. 

"Sbaglio o vogliono che li seguiamo?" chiese Stella tre aggiungendo poi: "Ma aspetta! Ti hanno davvero sentita?? E ti hanno pure capita??"

"È vero! Com'è possibile che possano sentirci da dentro le cabine?" chiese il capitano. 

Il Dottore provò a dare una spiegazione ma allo stesso tempo ci pensava molto:

"La mia nave è in grado di tradurre tutte le lingue a tutti quanti.." 

"Allora è per questo che ci capiamo a vicenda!" realizzò Stella due. 

"Sì ma non dovrebbero sentirci ugualmente dall’esterno… a meno che… UUUUUUHHHHH!!!! CI SONO!! SONO TELEPATICI!!" realizzò il Dottore con tanta euforia.

“Allora cosa stiamo aspettando? Seguiamoli!” esclamò la compagna del Dottore.

Detto ciò le quattro navi seguirono le due misteriose creature, fidandosi ciecamente.

Il tutto era fin troppo insolito… Persone totalmente sconosciute l’uno all’altra, perse in un mondo parallelo, si affidano a due creature mai viste prima per avere una qualche possibilità di uscirne da quella situazione prima impensabile.

A quanto pare il multiverso è reale! Per il Dottore, come aveva detto prima di essere risucchiati, non è una cosa nuova. Molto tempo prima, venne risucchiato precisamente in una dimensione, nella quale era presente anche in essa una Terra, sulla quale stavano letteralmente trasformando la popolazione in Cybermen uguali a quelli sconfitti poco fa. Comunque, sembrerebbe che aver seguito quei due strani esseri sia stata una buona decisione.

Infatti, il radar del Tardis indicava che li stavano conducendo proprio in un centro abitato, proprio sulla riva del mare. Inoltre, sembrava proprio essere abitato da persone normali proprio come sulla Terra.

“Ragazzi! Terra in vista! Ci stiamo imbattendo in un paese abitato da umani. Disattivo il sistema di occultamento, almeno potranno rilevarci sui loro radar!” spiegò il Dottore spegnendo il sistema di occultamento.

“Umani? Allora sono come noi! Meglio ancora, almeno eviteremo di dare troppo nell’occhio…” disse il capitano con un po’ di sollievo almeno per questo.

Amelia intervenne subito nel discorso: “Anche voi siete umani?! Allora siete capitati nella compagnia giusta! Ahah!”

Stella due, sentendo la voce di Amelia, le sorse un dubbio su quella strana cabina blu volante: “Scusate, ma siete in due in quella piccola cabina blu? Ma non state un po’ strettini?” 

Il Dottore provò a rispondere senza troppe complicazioni ridacchiando: “Ti assicuro che dentro è molto più larga e comoda di quanto sembri da fuori ahah!”

“Ehm.. poi ce lo spiegherai per bene ahah!” rispose il capitano ridendo.

Sembrerebbe che in poco tempo si sia sviluppato un buon rapporto tra i ragazzi, e a questo punto, il Dottore volle sapere l'unica cosa importante che non aveva ancora chiesto ai tre Imperiali: “Capitano! Quali sono il nome tuo e quello dei tuoi amici?”.

I tre ragazzi, gli risposero esattamente in ordine di numero partendo dal capitano: “Io sono Erika!”, “Il mio nome è Hanami”, “E il mio è Dylan”.

Anche la compagna del Dottore volle introdursi a loro: “Io sono Amelia Pond! Ma potete chiamarmi semplicemente Amy!”.

Soltanto un nome mancava da sapere. Ed Erika quindi lo chiese subito con curiosità: ”E qual'è il tuo nome Dottore?”

Nessuno doveva sapere il suo reale nome. Tuttavia, il suo titolo era già perfetto di suo come nome: “L’hai detto, io sono il Dottore!”

E senza volerlo, la ragazza pronunciò la domanda preferita di quell’uomo: “ si ma… Dottore chi?”

Egli fu molto felice di sentire quella bellissima domanda e le rispose allegramente ma in maniera decisa: “Soltanto il Dottore cara! Con l'articolo determinativo, non dimenticarlo!”






Ciao a tutti!
Come promesso, ecco a voi il remake del primo capitolo!
Con una trama perfezionata e disegni nuovi di zecca ahah!
Ci tengo a precisare, che i personaggi della Shooting Stars eccetto "Stella Quattro e Stella tre" sono a cura mia solo in parte,
infatti i diritti appartengono anche alle persone che rappresentano.
Quest'ultime, hanno dato la loro approvazione per la creazione della storia.
Per quanto riguarda l'ultimo disegno, la parte in digitale è a cura mia, mentre lo sfondo fatto a matita è a cura di mia sorella, la quale ha fatto decisamente un ottimo lavoro!

In ogni caso, non scordiamoci il disegno originale con cui ho iniziato l'intera storia, che ovviamente inserisco qui sotto!
Spero vi piaccia questa nuova versione! ;)
A presto!

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La regione di Galar ***


Giunti in città il dottore contattò subito il porto locale: "Salve sono il Dottore! Chiedo il permesso per atterrare nei pressi del porto".

Il dispatcher del porto però, non credeva che il Dottore avesse ben capito dove volesse atterrare: "Eh? Ma questo è un porto! Non un aeroporto! Avete sbagl-", ma prima che finisse, la frase il Dottore ricorse subito al metodo "universale" per ottenere ciò che voleva: "Paghiamo!".

Di conseguenza, il controllore del porto si corresse subito: "Ooooohh!! Avete scelto il posto giusto! Atterrate pure sul piazzale del porto!!", ovviamente il Dottore lo ringraziò come se fosse tutto normalissimo: "Grazie signore! Molto gentile!".

Erika e Amelia, cercando di non ridere, notarono subito la somiglianza tra i loro mondi e questo: "Pff, ok questo universo non è troppo diverso dal nostro in fondo" - "Anche dal nostro te lo garantisco!".

Avendo ottenuto il permesso, il Tardis e la squadriglia Shooting Stars atterrarono al piazzale del porto e tutti quanti uscirono dai loro veicoli.

Trovandosi vicino al mare, la freschezza nell'aria si fece sentire subito: "Aaaahhh che meraviglia l'aria di mare!! Ci starebbe un bel bagnetto più tardi" disse il dottore facendo un bel respirone, e la sua compagna ne era altrettanto entusiasta: "Sì concordo!" disse ridacchiando.

Erika, Hanami e Dylan, impugnando i loro blaster per sicurezza, si avvicinarono per conoscere meglio il Dottore.

A quest’ultimo, non piacevano i soldati, tuttavia riconosce la serietà del loro abito: "Però! Bel completino!" Erika poi lo ringraziò per il complimento: "Grazie Dottore è la divisa dei piloti imperiali..".

Amelia però li guardava con aria leggermente inquietata: "...Ma fate paura!".

Dylan rispose con un tono più forte: "Che razza di soldati saremmo se ci vestissimo in modo rassicurante??".

A quel punto il Dottore ribadì il suo scarso apprezzamento verso i soldati in generale: "Non mi piacciono i soldati..".

Detto ciò, la squadra si tolse i caschi mostrando i loro volti.

Erika, era una ragazza di altezza medio-bassa, con dei capelli castani di media lunghezza fino al collo. I suoi occhi erano marroni e le labbra piccole ma carnose.

Hanami, era probabilmente la più giovane della squadra, aveva dei capelli arancioni lunghi e mossi, occhi verdi e, esattamente come Erika, aveva il volto truccato in stile un po’ dark.

Dylan invece, era un ragazzo leggermente più alto delle altre, con un taglio di capelli marroni in avanti e gli occhi marroni.

Il capitano, era un po' dispiaciuto del poco apprezzamento da parte del Dottore, tuttavia cercava lo stesso di mostrarsi rassicurante nei confronti di tutti: "Capisco.. però non preoccuparti non faremo male a nessuno".

Purtroppo il Dottore era ancora un po' dubbioso: "Va bene, però sareste più credibili senza quei blaster in mano"

A quel punto, i tre guardarono le loro armi con un po' di imbarazzo, ma prima di poter dire qualcosa, giunse il dispatcher del porto accompagnato da un'altra creatura insolita simile ad una lucertola volante blu, ma molto alta e con uno sguardo parecchio serio, e sembrava pure che indossasse un abito da "gentleman".

L'uomo, credendo che il Dottore fosse una persona molto ricca, lo accolse quasi come se avesse di fronte il re di quel posto: "Dottooooreee.. Ben venuto! Com'è andato il viaggio fin qui?"

Il Dottore, per non destare sospetti, deve far finta che quel viaggio fosse intenzionale: "È stato.. movimentato ma bello!". Di questa frase ne era d'accordo pure la sua amica: "Molto movimentato..".

L'uomo si dimostra molto comprensivo nei loro confronti, tuttavia, osservando le persone presenti gli disse con aria sorpresa: "Ooooh capisco! Però non mi aveva detto che eravate in sette!". Il Dottore cercò subito di rimediare al problema improvvisando: "Ooooh!! Beeeeh la mia compagna è Amelia Pond e loro sono la mia scorta...".

Dopo una breve pausa gli sorge un dubbio pure a lui: "Aspetta, sette? Noi siamo in..", mentre parlava, il Dottore e il resto della squadra si girarono e notarono due ragazzi vicino a loro con un'acconciatura molto particolare: il primo è un ragazzo alticello e robusto, con i capelli a fiamma azzurri, gli occhi rossi e una maglietta blu con una striscia rossa molto in stile "Goldrake";

la seconda invece era una ragazza più bassa, con i capelli lunghi e rossi, gli occhi dorati e la maglietta rossa con una gonnellina e con dei triangolini blu sulle maniche. Tra i capelli, avevano alcune ciocche che creavano una sorta di alette molto simili a quelle che avevano sulla testa le due creature che li accolsero al loro arrivo nella dimensione.

Tuttavia il Dottore, che ha una velocità di ragionamento più veloce di un computer di ultima generazione, in neanche mezzo secondo, si mise a ragionare nella sua testa sul problemino:

Ma questi due chi sono??

Aspetta.. quei colori..

Quelle cose sulla testa..

Non sembrano parte dei capelli..

Eppure sono dello stesso colore dei capelli..

Forse vanno di moda da queste parti..

Ma anche le creature di prima ce l'avevano sulla testa o sbaglio?

E quegli occhi..

Quelle creature avevano lo stesso colore dell'iride..

Ma allora sono davvero le creature di prima!!

Come hanno fatto a diventare umani??

Boh.. ho ancora tanto da capire su queste creature..

Ma soprattutto perché lo hanno fatto??

Beh perché una persona si traveste?

Per non farsi riconoscere ovvio..

Ma non si fidavano di noi?

Aspetta, magari vogliono nascondersi dall'altra gente..

Terminato il ragionamento istantaneo, il Dottore trovò subito una risposta adeguata: "...Sì siamo in sette!! Come dicevo lei è Amelia Pond, questa è la mia scorta Erika, Dylan e Hanami, mentre loro due sono..... Jordan e Bellatrix, i... cuginetti di Amelia!"

I due ragazzi si guardarono un po' perplessi ma subito dopo sorrisero come se avessero apprezzato la cosa.

Jordan e Bellatrix, due giovani creature molto intelligenti dai poteri alquanto misteriosi.

Esattamente come dei ragazzini qualunque, sono molto curiosi e amano viaggiare in lungo e in largo per imparare cose nuove.

Spesso, si travestono da umani per potersi avvicinare a loro senza dare troppo nell’occhio, ma soprattutto per poter giocare con i bambini, che adorano con tutto il cuore.

Avendo poteri psichici, sono in grado di leggere i pensieri altrui, potendo così stare lontani da chi ha realmente cattive intenzioni.

L’unico inconveniente, è che non sanno parlare, di conseguenza per loro è un problema riuscire ad esprimersi nei panni di esseri umani.


Erika essendo una ragazza sveglia intuì pure lei l'identità dei ragazzi e non riuscì a trattenersi: "Ma loro due non son-". Ovviamente il Dottore aveva capito ciò che voleva dire e la interruppe subito facendo leva sul pagamento: "Aaallora dove posso pagare?"

A quel punto il Dottore catturò completamente l'attenzione del dispatcher: "Giuuustooo!!!! Prego seguimi! Comunque io sono Mike e questo è il mio pokemon, Inteleon!". Nessuno aveva idea su cosa fosse quella creatura e soprattutto cosa fosse un "Pokèmon". Tuttavia il Dottore e gli altri cercarono di essere più naturali possibili sulle risposte: "Ma che carino!!" disse il Dottore mentre lo osservava da cima a fondo.

Anche gli altri lo guardavano con interesse e stupore.

Il Dottore, con l'aiuto di uno strumento speciale dei Signori del Tempo, copiò la valuta del luogo riuscendo ad ottenere gratuitamente una cifra enorme di denaro su una tessera, con la quale pagò il parcheggio improvvisato: "Ecco fatto! Se serve altro ti faccio sapere!".

"Tranquillo, sono a vostra completa disposizione!!" disse Mike entusiasta della considerevole somma ricevuta.

Mentre il gruppo si allontanava, Inteleon li salutò insieme a Mike.

A quel punto, al Dottore sorse spontanea una domanda piuttosto importante: "A proposito, durante la partenza ho dimenticato di informarmi sul posto e mi chiedevo, dove possiamo trovare un buon hotel in cui riposare?".

Il dispatcher non rimase più stupito di nulla e gli rispose tranquillamente: "Uuuh non importa, vi consiglio l'hotel Yondlands Rose della città di Goalwick! È l'hotel più prestigioso dell'intera regione di Galar! Vi ci troverete bene".

Il Dottore, naturalmente non aveva idea di dove si trovi, perciò vide di non lasciarsi sfuggire nulla: "Bene ...e come possiamo arrivarci?"

Fortunatamente, Mike aveva la risposta anche a questo: "Potete usufruire del servizio gratuito di Volotaxi, che vi porterà in pochi minuti all'hotel. Potete chiamarlo al telefono, ecco a voi il biglietto!" disse mentre gli porse il biglietto da visita del servizio taxi.

A quel punto, al Dottore non rimase che chiamare il taxi con il suo cellulare modificato appositamente per essere universale: "Pronto? Vorrei usufruire del volotaxi per favore... Siamo in sette.. Ehmm.. Già bella domanda!". Il Signore del Tempo, realizzò di non conoscere il nome della cittadina in cui si trovava: "Mike, te l'ho detto che ho una pessima memoria? Beh in che città ci troviamo?"

Mike rimase un po' sbalordito, ma gli rispose molto tranquillamente: "Nessun problema, ci troviamo a Keelford!". Al Dottore, a quel punto non rimasero più dubbi: "Grazie Mike!" e riprendendo il telefono: "...Ci troviamo a Keelford! ...Grazie a tra poco!".

Erika e i suoi amici erano abbastanza incuriositi: "Allora Dottore?", "Arriveranno 3 taxi a breve, quindi aspettiamo" le rispose mentre correva verso la sua cabina blu.

Dopo qualche minuto il Dottore ritornò con una scatolina, contenente una tessera per ogni membro del gruppetto: "Ragazzi ognuno di voi prenda una di queste tessere prepagate!"

Nell'universo della Shooting Stars, non esistono le tessere, ma solo valute concrete, perciò Dylan gli chiese spontaneamente: "Cosa sono Dottore?".

Il Dottore, gliele descrisse in modo molto semplice: "Sono tessere elettroniche che contengono denaro virtuale, ma che funziona come quello reale".

Erika ne rimase piuttosto stupita dalla cosa: "Che figoooo!! Sono molto più comode!"

Il Dottore si voltò verso "Jordan" e "Bellatrix": "Anche voi due prendetene una a testa"

Entrambe presero la loro tessera, osservandola attentamente, ma non dissero nulla per paura di farsi riconoscere dalla gente.

Il Signore del Tempo, capì subito la loro situazione e con il pensiero gli disse che la sua navicella può tradurre la loro lingua a tutti quanti, sembrando quindi veri e propri esseri umani.

Jordan si fidava già molto, e provò per primo anche se con timore: ".....g-grazie!!", seguito poi dalla ragazza: "...grazie di cuore Dottore..!!".

Il gruppo rimase stupito sentendo le loro voci da umani e Erika quindi li rassicurò: "Uuuuh che voci adorabili che avete!!".

Amelia aggiunse poi: "Adesso vi sentite più liberi?".

Jordan, si sentì più sollevato: "Quindi riuscite davvero a capirci..?"

La compagna del Dottore confermò: "Sì e anche le altre persone potranno farlo!". Bellatrix era emozionatissima per il fatto di potersi finalmente esprimere liberamente, senza rischiare di essere scoperti e, guardandoli con occhi luccicanti dalla gioia disse: "Che bello!!! Finalmente possiamo evitare di sembrare muti!! Grazie Grazie Grazie!!!".

Il Dottore, le rispose ridacchiando: "ahah prego!!". Dopodiché alzò lo sguardo al cielo, e avvisò il gruppo indicando qualcosa nel cielo: "Woooohh credo siano arrivati i taxi signori miei!!".

Dal cielo, scesero dei veicoli simili a mini automobili, ma senza ruote, trasportati da creature simili a dei corvi giganti con le piume che formavano quasi un'armatura d'acciaio, cavalcati da uomini vestiti in stile pilota della prima guerra mondiale.

Amelia osservò i veicoli e fece subito il suo commento: "beh penso che "Volotaxi" sia azzeccatissimo come nome-"

Hanami, ammirò subito quegli strani uccelli giganti e con stupore commentò: "Però che belli!!"

Il tassista sorrise e gli spiegò: "Vi piacciono? Questi pokemon si chiamano Corvinight e hanno una forza strepitosa, oltre al fatto che sono gentilissimi con le persone!"

Anche il Dottore commentò la loro bellezza: "Peròòò!!! Sono proprio stupendi!", tuttavia, non volle perdere di vista il suo obiettivo: "Cooooomunque noi andiamo all'hotel Yondlands Rose, sareste così gentili da accompagnarci?"

Il tassista, molto entusiasta, gli rispose: "Molto bene salite sulle cabine, vi assicuro che ne varrà la pena!"

Amelia molto incuriosita esclamò: "Oh bene! Andiamo!!"

A quel punto, tutti salirono sulle vetture, Jordan e Bellatrix sembrarono un po' titubanti visto che non ne avevano mai avuto bisogno, però la curiosità era comunque troppa e salirono pure loro sulla terza vettura.

Una volta saliti a bordo, il tassista diede il via alla partenza: "Siete tutti pronti? Allora viaaaaa!!"

I tre Corvinight si alzarono in volo insieme alle vetture, volando poi a gran velocità sopra la regione.

Tutti quanti ammiravano il panorama godendosi la comodità del viaggio. "Wohooooo!!! Che meraviglia!!!" esclamò il Dottore, seguito poi da Erika: "Mezzo insolito ma completamente efficace direi!!"

Anche Jordan e Bellatrix sembravano apprezzare il volo: "Vedrò il cielo tutti i giorni, ma così è decisamente più comodo!!" disse il primo, "Aaahh questi sedili sono comodissimi!!" aggiunse poi la sorella.

Durante il volo, vennero affiancati da altre creature volanti e il Dottore disse subito con un po' di dispiacere: "Questi... Pokémon sono molto interessanti direi, peccato che non abbiamo abbastanza tempo per conoscerli meglio...".

Amelia concordò: "Già, alcuni sono così carini!!"

Erika, ricordò comunque che ne avevano già due molto vicini: "Un paio di nostra conoscenza sono anche moooolto speciali direi!"

Bellatrix capì subito a chi si riferiva: "Ihih! Appena arriveremo vi parleremo di più di noi!"

Il Dottore, naturalmente, ne era a dir poco entusiasta: "Aaaaah non aspetto altro!!"

Jordan ridacchiando disse: "Ahah premetto che pure noi siamo visitatori"

Amelia rispose con sorpresa: "Ah!! Ottimo direi!"

Arrivati a Goalwick, il volotaxi li lasciò di fronte all'hotel.

L'esterno dell'hotel, aveva uno stile "Gotico" e "Vittoriano" con una particolare forma a "V" e una grande torre dell'orologio.

Il Dottore, osservando il palazzo, intuì che quella era la loro destinazione: "Beh si direbbe proprio che sia questo l'hotel!".

Bellatrix e Jordan non avevano mai potuto passare del tempo in hotel, di conseguenza, la prima era molto emozionata: "Non sono mai stata in un hotel prima d'ora!!".

Amelia, notò subito un enorme somiglianza con lo stile di Londra, quindi cercò di rassicurarla: "Se è come quelli che conosco, stai tranquilla che ne vale la pena provare".

Jordan, avendo poteri psitici, capisce che sta dicendo la verità e le rispose: "Avverto sincerità nelle tue parole, perciò direi che ne varrà la pena!".

Erika, volle aggiungere una piccola curiosità sugli hotel del suo universo: "Nel mio mondo, gli hotel sono belli solo sul pianeta Coruscant, la capitale dell'Impero Galattico.. Gli altri sono tutte topaie-"

Il Dottore, non volle perdere altro tempo in chiacchiere: "Dai ragazzi poche storie e andiamoooo!!"

Tutto il gruppo, entrò nell'hotel con molto entusiasmo. Iniziò così, una giornata molto particolare per il nostro gruppetto!






Ciao a tutti! Spero che questo secondo capitolo vi sia piaciuto!

Ho aggiornato il disegno e il capitolo in coerenza con la nuova versione del capitolo precedente

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Mattinata in hotel ***


Il Dottore e tutto il resto del gruppo, entrarono nell'hotel Yondlands Rose, come consigliato da Mike.
L'ambiante, era molto lussuoso, la reception molto grande e spaziosa, con un bellissimo pavimento in marmo e numerose decorazioni dorate.
Erika si osservò attorno, realizzando poi che le scritte, erano tutte nella lingua imperiale: "M-ma qui parlano la nostra lingua??" chiese sbalordita. Il Dottore le spiegò il trucco: "Nah, è sempre la mia navicella! Oltre al parlato traduce anche lo scritto!". Erika, Dylan e Hanami ne erano a dir poco sbalorditi, ma contenti per la semplificazione della vita.
Hanami, era parecchio affascinata dal lusso del posto: "Che meraviglia!! Ma chissà quanto costerà.."
Amelia la tranquillizzò subito: "Non ricordi? Il Dottore ha largamente pensato a tutto", "Giusto non me lo ricordavo ahah" le rispose ridacchiando la ragazzina.
Arrivati di fronte ai receptionisti, il Dottore, si occupò subito delle camere: "Buongiorno! Vorremmo due camere, una per quattro persone e una per tre! Grazie".
Il receptionista lo accontentò senza problemi: "Subito signore! Le camere sono la numero 30 e la 31, che ha un letto in più. Suppongo vogliate stare vicini", mentre parlava gli passava le chiavi.
Tuttavia notò anche le armi della Shootng Stars, rimanendone un po' intimorito: "Scusate. le armi non sono ammesse in questo posto."
A quel punto, Erika capì che magari avrebbero dovuto lasciare i blaster nelle navicelle. Tuttavia, pensò subito ad una soluzione: "Mi scusi, siamo la scorta del Dottore, è nostro dovere proteggerlo da gente ostile con i nostri storditori".
Il receptionista, a quel punto, ne rimase un po' spiazzato. Ma il suo discorso non faceva una piega, perciò acconsentì: "Va bene potete tenerli.."
Risolto il problema, il Dottore prese le chiavi ringraziando il receptionista: "Grazie tante bravuomo! Suppone molto bene!".
Detto ciò, il Signore del tempo, si voltò verso gli altri: "Dunque ragazzi, ci divideremo. Noi maschi andremo nella camera 30, le ragazze nella 31. Ci ritroveremo qui alle dieci e mezza per andare a prendere qualche vestito!".
A quel punto però, gli sorge spontanea una domanda e si volta verso il receptionista: "Scusami una cosa, per caso sai dove possiamo trovare un negozio di vestiti?".
Quest'ultimo, gli risponde tranquillamente: "Non si preoccupi, basta solo che andiate dritti sulla strada di fronte all'hotel e vi ritroverete al centro di Goalwick. Lì, troverete tanti negozi e anche un parco dove potervi rilassare, se ne avrete bisogno".
Il Dottore lo ringraziò con gioia: "La ringrazio di nuovo! A presto!".
Il gruppo, prese poi l'ascensore per arrivare al secondo piano. Arrivati alle camere, il gruppo si divise tra maschi e femmine ed entrarono nelle stanze corrispettive.
Erika e Hanami, si buttarono subito sui letti rilassandosi molto, una volta tanto. Amelia e Bellatrix le guardavano ridacchiando: "Ahahah mi pare di capire che siete proprio a vostro agio!" disse la prima sorridendo.
Il capitano era assolutamente a suo agio: "Aaaaaaahh... penso di non aver mai provato un letto così comodo!!"
Anche Bellatrix, dopo un po', si distese sul letto matrimoniale: "C-che meravigliaaaa..!!". Mentre si rilassava, si era ritrasformata nella sua forma vera e occupava quasi tutto il letto.
Amelia la guardò con stupore e ridacchiava: "E ora io dove mi metto ragazzona? Ahah", "Oooh.. scusami cara! ahah" disse Bellatrix ridendo e piegò le ali all'indietro per farle spazio.
Hanami si avvicinò al Pokemon: "Uuuh! Da vicino sei ancora più carina!!". Bellatrix, si sentiva lusingata dalle sue parole e la guardava con occhioni pieni di gioia: "Ti ringrazio davvero tanto Hanami!!"
Si avvicinò pure Erika, che non resistette alla tentazione di accarezzarla: "M-mamma mia che soffice...!!". Bellatrix, era molto rilassata e si godeva le carezze della ragazza come una cucciolona: "Aaaah siiii..!!".
Mentre le ragazze si rilassavano nella loro camera, i loro vicini erano molto agitati. Il Dottore, guardava tutta la camera da cima a fondo: "Woooh!! Abbiamo shampoo, bagnoschiuma e asciugamani gratiiis!!", Dylan e Jordan, invece, saltavano sul letto matrimoniale ridendo come dei bambini: "ahahah siiiii!! Un letto comodo finalmenteee!!" esclamò il primo mentre saltava.
Anche Jordan, dopo un po' assunse di nuovo la sua forma naturale e svolazzava per la stanza: "Che bello, che bello, che belloooooo!!!" disse tutto gioioso.
Il Dottore lo guardava stupito: "Ma sei bellissimo ragazzo!!". Dylan, lo ammirava interessato, venendogli poi in mente di provare una cosa: "Hey Jordan! Posso chiamarti davvero così?", il Pokemon apprezzava molto il suo nuovo nome: "Ma naturalmente! Anzi, mi piace veramente tanto!!".
"Potresti avvicinarti a me?" gli chiese il ragazzino emozionato. La creatura annuì e si avvicinò a lui sorridendo. A quel, punto Dylan gli salì in groppa: "Uuuuh che figata!!!" esclamò il ragazzo emozionato. Jordan, era molto contento e si mise a svolazzare per la stanza con Dylan sopra ridendo: "Ahahah vuoi divertirti eh?"
Il Signore del Tempo li guardava ridendo: "Ahahah siete proprio dei ragazzini..!!". Dopo due secondi: "Ehi! Dopo fammi fare un giro anche a me per favore!!!" disse emozionato. Jordan, rise di gusto e un po' esasperato: "Ahahahahah!! E poi saremmo noi i ragazzini eh??", il Dottore lo guardò ridendo: "Ahah ho forse detto che io non lo sono?"
Dopo che tutti i ragazzi fecero il loro "giro in giostra", scesero insieme alle ragazze per andare a comprarsi dei vestiti più comodi.
Poco prima di arrivare al centro della città, videro una fila di negozi, tra i quali, c'erano negozi di vestiti, parrucchieri, ristoranti e molti altri ancora.
Amelia, notò il negozio di vestiti per via del simbolo che rappresentava una T-shirt: "Suppongo sia quello il negozio!" disse con aria decisa.
Dylan le rispose ridacchiando: "Ahah a meno che on esistano altri negozi con un'icona simile, direi che sia quello!"
Detto ciò, tutto il gruppo entrò nel negozio. L'abiente era abbastanza spazioso, con una fila di vestiti di fronte ad ogni parete bianca. La commessa li salutò subito con entusiasmo: "Dei nuovi clienti! Salve a tutti!".
Erika e i suoi due amici, erano un po' timidi e con lo sguardo chiedevano al Dottore di parlare per loro. Il Dottore le sorrise e si voltò verso la commessa: "Salve signorina! Cerchiamo dei vestiti per la stagione!".
La commessa sorrise: "Beh mi sembra giusto!" e dopo aver notato i vestiti della Shooting Stars ridacchiò: "Ahah beh con quelle tute direi che morite di caldo!". Erika arrossì un po', ma le rispose ridacchiando: "ahah beh non hai tutti i torti.. Non è che per caso avreste qualche abito per stare più freschi..?".
La signorina, le mostrò il tablet: "Abbiamo una vasta serie di vestiti, ma per stare al fresco, direi che non ci sia niente di meglio che un set estivo del tipo Ghiaccio!" disse mentre le mostrava il set. Erika esclamò subito: "È perfetto! Prendo questo!"
Hanami e Dylan, si mostrarono interessati rispettivamente ai set di tipo Fuoco e di tipo Acqua: "Prendiamo questi!!" disse la prima con aria allegra.
Amelia preferiva invece, uno stile più dark, perciò scelse il set di tipo Buio. Il Dottore, invece, chiese una cosa molto semplice: "Signorina.. non è che per caso avete un Fez?", la commessa gli sorrise e gli mostrò il tablet, con un'immagine di un Fez rosso: "Intende forse questo?" il Dottore lo guardò facendo un mega sorrisone: "Sì è quellooo!!!"
Il Signore del Tempo, a quel punto, non perse tempo e lo comprò subito tutto contento, per poi indossarlo immediatamente. Tutto il gruppo lo guardava ridendo perchè già il Dottore era buffo di suo, ma con il Fez sulla testa aveva un aria molto più divertente del solito.
La commessa poi guardò Jordan e Bellatrix: "E voi due ragazzi? Che vestito volete?". I due, si guardarono a vicenda e dopo qualche secondo il primo gli chiese anch'egli una cosa semplice: "Vorremmo due piccole borse da viaggio del tipo Drago e una Psico, per favore!". La commessa li accontentò, mostrandogli una serie di marsupi a tracolla e piccole borsette: "Di marsupi e di borsette ne abbaimo di tanti tipi, da quelli piccoli a quelli grandi, da quelli con una tasca sola a quelli con anche sei tasche".
Bellatrix, le rispose sorridendo: "Quattro tasche sono sufficienti ahah!". La commessa, gleli portò subito mostrandoglieli dal vivo: "Eccoli qui, vi piacciono?". I due ragazzi, li guardarono meravigliati: "Sono bellissimiiii!!!" disse la ragazzina con gioia, mentre li prendevano.
Dopo che tutti fecero i loro acquisti, tornarono all'hotel per cambiarsi. Dylan, si tolse l'armatura da pilota e provò i suoi nuovi abiti: "Non sono affatto male!" disse entusiasta. il Dottore, con il suo fez rosso, e Jordan, con il suo nuovo marsupio, lo guardavano interessati: "Sì ti donano molto!" disse il secondo sorridendogli. Anche al Dottore piacevano molto, tuttavia, volle chiedere una curiosità al pokemon: "Una domanda amico mio! Come mai esistono questi "tipi", come diceva la commessa? E soprattutto cosa rappresentano?"
Jordan sorrise moltissimo, arrossendo pure un pochetto sentendo la frase "Amico mio" e gli rispose molto allegramente: "Awwww!! Beh i "tipi" si riferiscono alle tipologie di noi pokemon! Per esempio, come avrete già intuito, io e mia sorella siamo di tipo "drago" e di tipo "psico" contemporaneamente! Come avete potuto constatare dagli altri abiti, esistono molti altri tipi oltre al nostro.".
Il Dottore lo ascoltava con un sacco di interesse: "Però!! Veramente interessante!! Poi ragazzo mio, hai un modo di parlare veramente.. Impressionante!!". Anche Dylan era impressionato dal suo discorsino: "Io penso che nemmeno un professore parli così!". Il pokemon, arrossì molto per i complimenti: "Eheh grazie ragazzi..". A quel punto Dylan gli accarezzò la testa: "Sei il drago più carino che abbia mai visto!". Il Dottore ridacchiò: "ahah ha ragione!", mentre parlava, gli mise sulla testa il suo fez.
Dylan lo guardò ridendo: "Ahah quel cappello è buffissimo, non credo nemmeno che esista nel mio mondo.. peccato!". Sentendo ciò, il Signore del Tempo, non potette farne a meno di guardarlo stranito: "Un universo senza fez?! Non riesco nemmeno ad immaginarlo!!". Subito dopo, Jordan volò a guardardsi allo specchio: "Ahah! Sì è molto simpatico questo coso!" disse ridendo di gusto, per poi rimetterlo sulla testa del Dottore. "Siete degli amici!" aggiunse gioiosamente il drago blu.
Nel frattempo, anche le ragazze si provavano i loro nuovi abiti e Bellatrix le ammirava affascinata: "State benissimo così!". Erika e Hanami, si sentivano sicuramente più leggere, rispetto che con l'armatura: "Grazie Bellatrix!! Ora sì che si ragiona! Si sta decisamente meglio.." disse la seconda, ed Erika era decisamente d'accordo: "Mamma mia.. Con questo caldo l'armatura ci fa sciogliere ahah!".
Amelia, volle chiedere una piccola curiosità alla draghetta rossa: "Senti cara, come mai hai voluto prendere una borsetta da viaggio?", il pokemon, le rispose sorridendo mentre stava vicina al letto di Hanami: "Perché a me e a mio fratello, piace molto viaggiare! E ora che il Dottore ci ha dato questa tessera con i soldi, posso prendermi finalmente qualcosina da portarmi dietro!".
Amelia e le altre le sorrisero, mentre la prima salì sul letto per arrivare alla sua altezza, per poi accarezzarle la testa: "Non ti ha mai regalato nulla nessuno..?" disse la compagna del Dottore con compassione.
Bellatrix, scosse la testa a destra e a sinistra: "Purtroppo no.. Però tranquille va bene così! Anche perché, io e mio fratello di solito evitiamo il contatto con le persone.. Abbiamo paura che qualcuno possa farci del male". Erika, che era altamente comprensiva, si avvicinò e si mise di fronte a lei: "Se avete paura delle persone.. Come mai vi siete avvicinati a noi?" le chiese con curiosità.
"Beh, in lontananza avevamo visto quelli che sembravano dei lampi a cielo sereno.. Ci siamo avvicinati e abbiamo avvertito la presenza di persone dall'animo buono, ma in preda al panico.. Ci mancava il cuore a lasciarvi lì sperduti in mezzo al nulla, di conseguenza abbiamo deciso di aiutarvi." disse il pokemon sorridendo.
Dopo il suo discorso, le tre ragazze la abbracciarono forte: "Tu e Jordan siete fantastici!! Vi adoriamo troppo!!" disse Erika mentre la stringeva affettuosamente al collo da davanti, Hanami, invece, da dietro appoggiando poi la testa su di lei e Amelia più vicino alla testa. La draghetta, si sentiva decisamente al settimo cielo tra le braccia delle sue nuove amiche e le scese una lacrima per la commozione: "Sniff.. Non avevo mai ricevuto così tanto affetto da nesssun altro oltre che dal mio fratellone..." disse, ricambiando l'abbraccio, appoggiando poi la testa su quella di Erika, la quale, ridacchiò mentre la consolava: "Eheh cara mia, finché ci saremo noi dovrai farci l'abitudine a trattamenti simili!"



"È proprio un vero peccato che non possiate rimare qui... Sarei diventata fin troppo volentieri il vostro pokemon.." disse la draghetta rattristandosi. Sentendo quella frase, Hanami le chiese una curiosità: "Hai detto il nostro Pokemon? Potresti davvero diventarlo?", "Beh sì, gli umani possono catturarci con delle sfere speciali chiamate pokeball" le rispose Bellatrix. Amelia e le altre, a quel punto, si incuriosirono moltissimo a riguardo: "Dicci di più per favore" le chiese la donna.
Bellatrix era felice di parlarne: "Purtroppo non ho pokeball, né tantomeno foto.. Però sicuramente ad un centro pokemon ne avranno in vendita! Comunque queste sfere basta che ci tocchino e, automaticamente, ci entriamo all'interno! Ne esistono di numerose tipologie con potenza differente, quelli del negozio sapranno informarvi meglio."
Amelia rimase sorpresa: "Interessante! Beh vedremo un po'!".
Più tardi, verso mezzogiorno, al Dottore venne un certo languorino: "Sentite ragazzi, ma se andassimo a mangiare?", "Bella idea, pure io ho fame" disse Dylan sorridendo. A Jordan, però, venne un dubbio: "Scusate ragazzi, ma il cibo di qui sarà commestibile pure per me e mia sorella..?". "È vero non ci avevo pensato..." disse il Dottore preoccupato, il quale, decise di togliersi subito il dubbio, come suo solito: "Andiamo e scopriamolo!" disse mentre si metteva il fez in testa, per poi scendere insieme a Dylan e al drago blu ritrasformato in umano.
Arrivati alla sala del ristorante, ebbero già la loro risposta. Infatti, molte famiglie, mangiavano insieme ai loro Pokemon gli stessi piatti. "Beh meglio così ahah" disse Dylan ridacchiando.
Poco dopo ,scesero anche le ragazze: "Eccoci qua!" disse Amelia sorridendo. Tutti quanti, si misero intorno ad un tavolo rotondo apparecchiato per loro. Tuttavia, Amelia, sgranò lo sguardo ricordandosi il grosso problema che ebbe con il Dottore, quando era ancora una bambina. Di conseguenza, si alzò dal tavolo e andò verso la cucina dell'hotel. "Ehi Amelia, dove vai?" le chiese Erika vedendola andare via. La giovane donna, cercò di risponderle in modo sobrio: "Vado a vedere cosa cucinano di buono!". In realtà stava andando ad avvisare il capo cuoco di avere semplicemente pazienza con il Dottore...
Bellatrix, che poteva leggere i pensieri, cercava di non ridere coprendosi la bocca con la mano. Dopo qualche minuto, Amelia ritornò insieme al cameriere e si rimise al suo posto. "Cosa ordinate signori?" disse il cameriere tenendo il taccuino in mano.
I ragazzi, guardando il menù, videro che i piatti principali erano tutte varianti del curry. "Beh io ho voglia di carne, perciò prenderò questo curry con Hamburger!" disse Amelia convinta. "Io voglio provare quello di mare" disse il Dottore anch'egli piuttosto convinto.
Amelia, lo guardò piuttosto preoccupata e leggermente imbarazzata. "C'è qualcosa che non va?" le chiese Dylan con gentilezza. "Eh? Nononono tutto a posto, stavo solo pensando tra me e me.." le rispose Amelia arrossendo un pochetto. Jordan e Bellatrix, stavano già ridendo cercando di non farsi notare.
Dopo che tutti ebbero ricevuto la loro portata, si apprestarono a mangiare. "Oooh pancia mia fatti capannaaa!!" disse il Dottore, ammirando il suo curry. Ma prima che iniziasse a mangiare, Amelia fece cenno con la testa ai due pokemon, i quali coprirono gli occhi dei tre ragazzini.
Erika e gli altri, erano altamente confusi, ma li lasciarono fare. L'unica cosa che si sentiva era il Dottore: "Mmmmhh.. m-mmh!! BLEAAH!!!" disse mentre si toglieva il curry di bocca con il tovagliolo. "Cattivo!! Cattivo curry!!" esclamò disgustato.
"Cambio!! Prendo quello con la frittura!!" disse guardando il cameriere. "Subito!" gli rispose quest'ultimo correndo in cucina. Amelia, guardò gli altri istigandoli ad ignorarlo: "Coraggio ragazzi non badate a lui e mangiamo!". La Shooting Stars, era a dir poco shockata per la scena, mentre i draghi ridevano tantissimo. "Cosa avete da ridere voi due?? Ho la bocca con regole particolari ok??" brontolò il Signore del Tempo incrociando le braccia. "Ti prego scusaci Dottore! Ma è stato divertente ahah!!" disse Bellatrix ridacchiando, per poi iniziare a mangiare insieme agli altri.
Erika assaggiò il suo curry con l'hamburger: "Il mio è buonissimo!!" disse mentre mangiava con gusto. "Anche il mio!" dissero contemporaneamente Hanami e Dylan, mentre si gustavano i loro curry con decorazioni. Jordan e Bellatrix, non dissero nulla di particolare, ma era evidente che fossero altamente soddisfatti dei loro curry speziati.
Dopo un po', arrivò anche la seconda portata del Dottore. "Ma sì dai, ora va meglio!" disse prima di iniziare a mangiare......
Il risultato? Beh, stavolta il piatto fece un bel volo dalla finestra... "E RESTA FUORI!!!" disse il Dottore tutto arrabbiato. Il resto della banda lo guardò con gli occhi sgranati, cercando di non scoppiare a ridere. "Ok basta ci penso io!!" disse sempre il Dottore mentre correva in cucina. Amelia, cercò di spiegare in poche parole: "Non badateci è.. particolare!".
Dalla cucina, provenivano un po' di strilli da parte delle cuoche, ma dopo un po', il Dottore, ritornò al tavolo con un curry di mare, ma fritto e con la crema pasticciera. "Ecco fatto ragazzi, buon appetito a meee!!".
"....buffo!" disse Amelia, esattamente come quindici anni prima. Gli altri, lo guardavano sconvolti, ma divertiti allo stesso tempo. "Dottore sei unico!! Ahahah!" disse Erika ridendo. Il Dottore, modestamente, le rispose: "Cara Erika, finché starai con me, vedrai cose che non penseresti nemmeno che siano possibili". Amelia, non poté fare a meno di concordare: "Ah questo te lo assicuro pure io! Ahahah!".
Tutti quanti, avevano appena iniziato a conoscersi, ma, in poco tempo, era già sorto un forte senso di amicizia e fiducia reciproca, che li accompagnerà per tutto il resto di quella giornata molto insolita.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Due rivali per un grande spettacolo ***


Nel pomeriggio, nello schermo della bacheca dell'hotel, vennero pubblicati gli eventi in programma per la serata, uno dei quali, era una lotta Pokémon nello stadio di Goalwick.

"Questo sembra interessante!" disse Amelia osservando il post. Il Dottore non amava le lotte, però era comunque curioso: "Jordan! Sai come funziona questa lotta tra pokémon?"

Il drago blu gli rispose sorridendo: "Le lotte Pokémon sono degli eventi, praticamente giornalieri, in cui due o più allenatori, si sfidano con la loro squadra di pokémon. Se vi interessa scoprire qualcosa di più su di noi, vi consiglio di andarci!".

Anche Erika e gli altri sembravano incuriositi dall'evento: "Voglio vedere un po' di azione!!" disse la prima un po' fogata.

"Allora, godiamoci un po' di azione!" disse il Dottore entusiasta mentre andava dal receptionista. "Mi scusi, da che parte è lo stadio della città?" gli chiese gentilmente il Signore del Tempo. Il receptionista gli rispose molto semplicemente: "Potete prendere la monorotaia accanto all'hotel sulla sinistra, vi ci porterà in un baleno!"

Il Dottore lo ringraziò sollevando il fez che aveva sulla testa, per poi raccogliere il resto del gruppo e uscire dall'hotel. Sulla sinistra dell'hotel, era presente un ascensore che portava proprio alla monorotaia. "Credo sia questa!" disse Dylan convinto, anche se né lui né il resto del suo trio, aveva idea di cosa fosse una monorotaia.

Amelia, gli rispose come fece lui a lei per il negozio di vestiti: "Beh a meno che non ci sia un altro posto con scritto stazione monorotaia, direi che sia quella ahah!". Dopo aver preso l'ascensore, salirono su un piccolo treno che, come dice il nome stesso, si muoveva su una rotaia singola. "Fa strano vedere questi veicoli che non volano.." disse Erika che era abituata a vedere solamente autobus volanti.

Bellatrix le rispose ironicamente ridacchiando: "Cara mia, pensa che a noi fa strano l'idea di prendere proprio un veicolo ahah!". Hanami la guardò incuriosita: "Già, che sensazione vi da l'idea di vivere come degli esseri umani per un po'?". Jordan ne era entusiasta: "Onestamente è bello! Anche perché ci è sempre piaciuto studiare la vita delle persone! E ora, grazie al vostro dono della parola, possiamo farlo liberamente per un po'!"

Il Dottore gli chiese una curiosità: "Non avete proprio modo di imparare a parlare la lingua umana?". Bellatrix gli rispose piuttosto interessata all'argomento: "Beh osservando le persone da vicino, abbiamo visto che imparano a parlare con una cosa chiamata.. scuola". "Ma purtroppo non abbiamo modo di entrarci visto che non abbiamo modo di pagare gli studi" aggiunse suo fratello.

Amelia ridacchiò ricordandogli una cosa fondamentale: "Vi ricordo che nelle vostre borsette avete una quantità di denaro disumanamente grande ahah" I due draghi si guardarono a vicenda, con i loro occhi che brillavano di emozione: "È vero!!! Ora possiamo finalmente realizzare il nostro sogno!!" disse Bellatrix gioiosamente. Era ufficiale che la cosa, fosse di grande importanza per loro: "Vi auguro troppo che riusciate a portare avanti i vostri propositi!!" disse Hanami con dolcezza.

I due pokémon, non persero nemmeno due secondi di tempo e abbracciarono tutti quanti con gioia, come se fossero diventati i loro eroi. "Penso sia il giorno più bello della nostra vita!!" disse felicissima la draghetta rossa mentre abbracciava tutti.

Il Dottore e gli altri li stringevano a sé ridacchiando: "Sono certo che ne farete un ottimo uso, siede dei bravi ragazzi" disse il primo con orgoglio.

Arrivati allo stadio, il Dottore acquistò i biglietti del match, mentre gli altri si guardavano attorno. L'ingresso dello stadio, era molto spazioso con numerosi schermi che mostravano pubblicità di prodotti e immagini di persone con i loro pokémon. Dopo aver ottenuto i biglietti, il gruppetto andò a cercare i posti assegnati e, fortunatamente, erano tutti vicini. "Da qui si vede benissimo" disse Dylan entusiasta e Hanami ne era pienamente d'accordo: "Vero! E guarda quanta gente! Deve essere una partita veramente importante questa!". Nel mentre, al megafono venne presentata la partita come un'amichevole tra il capopalestra più forte, di nome Laburno e il campione della regione, Dandel. Amelia era abbastanza sorpresa: "Il capopalestra più forte e il campione della regione? Non ho idea di cosa significhi essere capopalestra, però deve essere interessante come partita!!".

Il drago blu le rispose felicemente: "Almeno dalla regione in cui proveniamo, i capipalestra sono persone che gestiscono, appunto, delle palestre e gli allenatori li sfidano per ottenere la loro medaglia. La medaglia, serve per poter accedere alla lotta finale tra tutti gli allenatori che hanno battuto tutte le palestre della regione, e chi vince avrà il titolo di campione della lega".

Il Dottore, sentendo quelle parole, si incuriosì ancora di più: "Insomma sarà uno scontro tra titani!".

Dopo qualche minuto i due avversari si avvicinarono al centro dello stadio. Laburno era un ragazzo piuttosto alto con occhi azzurri, abbronzato e vestito in modo molto particolare con una bandana enorme arancione, un cappotto nero e arancione e i pantaloncini corti. Il campione, presentato con il nome di Dandel, era un ragazzo alto come il suo avversario, con i capelli molto lunghi e viola, occhi dorati e con la barba corta.

Il suo abito era costituito da un elegante mantello rosso, una piccola felpa nera raffigurante una spada e uno scudo, e quelli che sembrano dei pantaloncini corti bianchi, sopra un paio di pantaloni lunghi bianchi.

"Beh i loro outfit sono veramente…. Insoliti.." disse Amelia guardandoli un po' storta. "Se non altro sono molto più originali di quelli dell'accademia.." le rispose Erika mentre li guardava.

"Ma insomma siamo qui per i vestiti o per la sfida?" disse Dylan con fierezza.

La compagna del Dottore gli rispose sorridendo: "Hai ragione! Vediamo cosa sanno fare questi due".

Laburno lanciò per primo la sua pokéball, dalla quale uscì una sorta di tartaruga arancione con il guscio grigio, dal quale esce un getto di fumo. Appena la creatura mise i piedi in campo, la luce del sole si fece improvvisamente più intensa.

"Sbaglio o è diventato improvvisamente molto più caldo..?" disse Hanami mentre strofinava la mano sulla fronte. Il Dottore provò ad ipotizzare: "Secondo me, quella creatura deve aver, in qualche modo, influenzato la condizione atmosferica. Molto interessante!!"

Subito dopo, anche Dandel mandò in campo il suo primo pokémon, ovvero una sorta di coniglio, prevalentemente bianco, bipede di media altezza con le orecchie grandi, un ciuffo di capelli a fiamma rosso, occhi rossi e quelli che sembrano dei pantaloncini morbidi rossi.

Erika, appena lo vide, le brillarono gli occhi di stupore: "Ma quanto è carino!!! Non so cosa sia, ma glielo ruberò!" disse ironicamente la ragazza.

Le due creature vennero presentate rispettivamente, come Torkoal e Cinderace.

Il campione iniziò per primo: "Cinderace usa palla infuocata!" disse puntando il dito verso Torkoal. Sotto lo sguardo incuriosito del gruppetto, la creatura prese con il piede un sassolino, con il quale iniziò a palleggiare come se fosse una palla da calcio, per poi trasformarlo in una vera e propria palla di fuoco, che scagliò verso la tartaruga con un calcio al volo. Torkoal venne colpito in pieno, subendo un contraccolpo per l'impatto forte.

"....cosa diavolo ho appena visto..??" disse Amelia con sguardo incredulo.

Il Dottore e gli altri, eccetto i due draghi, erano altrettanto sbalorditi. "Ma come ha fatto ad incendiare un sasso soltanto calciandolo??" disse il primo con un sacco di stupore. Jordan gli rispose ridacchiando: "Tante cose sono un mistero pure per noi, comunque ne vedrete delle belle, ve lo assicuro!".

Laburno rispose all'attacco: "Torkoal usa solarraggio!!" disse facendo una posa in stile drago.

Il Dottore, sentendo quella frase, tirò subito fuori uno strano strumento con una lampadina verde, che puntò verso la tartaruga. Quest'ultima, riusciva a concentrare l'energia solare in una sorta di sfera luminosa sopra la tua testa e, dopo qualche secondo, dalla sfera partì un raggio di luce molto forte che travolse Cinderace, facendolo poi volare all'indietro.

Il Dottore, guardò la scena con troppo interesse e stupore e, dopo che Torkoal avesse eseguito la mossa, si mise a guardare lo strumento misterioso. Erika lo notò e gli chiese curiosamente: "Cos'è quel coso Dottore?". Il Signore del tempo le rispose: "È un cacciavite sonico. Uno strumento assolutamente non letale ma che è utilissimo con tutto ciò che è elettronico e di metallo, e in questo caso è utile anche per le scansioni. E a quanto pare quel raggio non era altro che energia solare concentrata.. Molto interessante!!"

Erika, Hanami e Dylan, guardarono i due draghetti con stupore: "Ma quindi pure voi sapete fare queste cose??" gli chiese il terzo impressionato. Bellatrix gli rispose ridacchiando: "Ahah ovvio che sì! È vero! Non abbiamo mai avuto occasione di farvi vedere qualcosa!!".

Amelia le sorrise: "Oh sì per favore siamo molto curiosi!!".

Nel frattempo, la lotta proseguì senza esclusione di colpi. I pokémon dei due ragazzi si scatenarono finché non erano a corto di energie. Mandarono in campo tante altre creature sempre più interessanti e più forti dei precedenti. Arrivati alla fine, a Laburno mancava solo il suo pokémon finale mentre a Dandel rimanevano il pokémon in campo, ovvero una sorta di piccolo drago ma con la testa enorme che ricordava tantissimo uno di quei bombardieri moderni stealth e con un'enorme coda azzurra, che diventava trasparente sulla punta, e un'ultima creatura misteriosa.

Il capopalestra, lanciò la sua ultima pokeball, dalla quale uscì una specie di creatura di metallo con due zampe enormi e il corpo che sembrava un grosso pilastro di metallo bianco. Il pokémon di Dandel era quasi al limite ma era comunque voglioso di continuare. "Dragapult usa dragospiro!!" disse il campione deciso. Ma prima che la creatura facesse la sua mossa, Laburno fece contrattaccare la sua creatura: "Duraludon usa dragartigli!!". A quel punto, con uno scatto molto rapido, il pokémon si precipitò verso Dragapult, colpendolo con una zampata molto forte. Dopo un colpo del genere, il draghetto rimase disteso a terra senza energie.

"Dragapult non è più in grado di lottare, vince Duraludon!!" disse l'arbitro indicando il pokémon di Laburno.

"Siamo arrivati allo scontro finale uno contro uno.." disse il Dottore con le braccia incrociate.

Amelia sorrise interessata: "Mi sa che il vero match comincia proprio ora!".

Dandel sorrise al suo rivale: "Laburno! Hai fatto notevoli progressi dall'ultima volta! Le mie congratulazioni, sei la prima persona che mi ha messo così tanto alle strette!".

Il rivale fece un sorrisone pieno di energia: "Dandel! I tuoi tempi da campione sono finiti!!".

A quel punto Dandel mandò in campo il suo ultimo Pokémon, un drago completamente arancione con gli occhi azzurri e una fiammella sulla punta della coda.

"Ed ecco il momento che tutti stavamo aspettando!! Il Duraludon di Laburno contro il leggendario Charizard di Dandel!" disse il cronista tutto fogato.

Dalla folla cominciavano ad innalzarsi i cori mentre Dandel puntò la pokéball verso il suo pokémon. "It's Gigamax time!!!" disse il campione mentre ritirava Charizard nella pokeball, per poi farle assorbire una strana energia dal suo bracciale.

Nel mentre, il Dottore ritirò fuori il suo cacciavite sonico per scansionare l'energia. La pokéball di Dandel diventò enorme e luminosa, poi la lanciò in cielo alle sue spalle, facendo uscire il suo Charizard ma quest'ultimo cresceva a dismisura diventando gigantesco. Anche il suo aspetto era abbastanza diverso: le sue ali erano diventate completamente di fuoco, sulla pancia erano comparsi dei rombi gialli e anche dalle due corna spuntavano delle fiamme.

Subito dopo, anche Laburno fece la stessa cosa e il suo Duraludon crebbe a dismisura. Tuttavia, questo assunse le sembianze di un grattacielo, con tanto di vetrate sulla pancia ed erano pure visibili dei piani con piccole vetrate che arrivavano fino in cima, dove era possibile riconoscere la testa del pokémon. Le zampe e le braccia erano rimaste quasi invariate. Anche il colore del cielo cambiò completamente: dall'essere azzurro pulito, diventò rosso scuro e con due enormi tempeste sulle teste dei pokémon.

Il Dottore e il resto del gruppo, rimasero tutti quanti a bocca aperta, in quanto non si sarebbero mai aspettati di vedere una cosa simile. Perfino i Jordan e Bellatrix rimasero sconvolti dalla scena, anche perché nemmeno loro, avevano mai visto una trasformazione del genere prima d'ora. Il Signore del Tempo, una volta terminata la scansione con il cacciavite sonico, lo guardò attentamente: "Forma di energia sconosciuta.. Ma di potenza enorme!!".

Il Dottore detestava non sapere le cose, perciò decise di informarsi meglio dal tipo accanto a lui: "Mi scusi, lei sa per caso dirmi cos'è appena successo?" gli chiese incuriosito. Il tifoso, gli rispose molto semplicemente: "È il fenomeno Dynamax! Delle stelle cadenti chiamate Desiostelle contengono questa energia fortissima, che trasforma completamente i pokémon facendoli diventare enormi!"

Il Dottore lo ringraziò per l'informazione e riprese a guardare il match. "Sempre più interessante" disse tra sé e sé.

"Charizard usa Gigavampa!" disse il campione indicando Duraludon. A quel punto, dalla bocca del Pokémon, uscì una vera e propria fiammata con le ali, la quale colpì in pieno il bersaglio, causandogli una forte scottatura. Duraludon ne risentì molto della bruciatura, ma non si dava per vinto.

Laburno gli sorrise con orgoglio: "Vai Duraludon!! Usa Gigalogoramento!!".

Il Pokémon eseguì un ruggito molto forte e, da sotto i piedi di Charizard, spuntò un tornado nero con delle ali di drago luminose che ruotavano insieme al vortice. Anche Charizard ne risentiva dopo quella mossa potente. Dandel stava quasi cominciando a preoccuparsi, data la grinta del suo avversario. "Charizard vai di nuovo con Gigavampa!!!" gridò il campione.

Il drago gigante, eseguì di nuovo la sua mossa e stavolta Duraludon sembrava veramente di non potercela fare ulteriormente, ma tentò comunque di resistere. "Avanti bello non dobbiamo arrenderci!! Ho tanta fiducia in te sappilo!!" disse Laburno cercando di incoraggiare il suo grattacielo. Duraludon a quel punto gli sorrise, facendogli quindi capire che avrebbe dato il massimo. "Usa di nuovo Gigalogoramento a potenza massima!!!" disse il capopalestra facendo quasi un ruggito di drago.

Duraludon eseguì la stessa mossa, ma il tornado, stavolta, era molto più grande e forte. Charizard a quel punto era in forte difficoltà e sembrava quasi andare giù.

Dandel a quel punto volle dire un'ultima cosa al suo avversario: "Sei stato fantastico!! Probabilmente il miglior avversario che abbia mai affrontato! ...però non dimenticarti che io sono un campione!! E non mi farò strappare via il titolo con così tanta facilità!!!". A quel punto Charizard si rimise in piedi con grinta.

"No! Non è possibile!!!" disse Laburno in preda alla disperazione. "Charizard! Usa Dynajet!!!". Il Pokémon obbedì e dalla sua bocca uscì fuori un tornado orizzontale che finì il povero Duraludon. Da quest'ultimo fuoriuscì l'energia Dynamax in una grossa esplosione. Il pokémon di Laburno tornò normale ma cadde a terra subito dopo."Duraludon non è più in grado di lottare! Vince Charizard!!".

Terminata la frase anche Charizard tornò normale.

A quel punto, il pubblico esultò tantissimo per la bellezza dello scontro e per le emozioni provate, facendo i complimenti ad entrambe i ragazzi. Quest'ultimi, si strinsero la mano salutando poi il pubblico in delirio.

Anche la nostra banda era molto emozionata per lo scontro: "Wooooooh!! Bravissimiii!!!" gridò il Dottore mentre applaudiva.

Più tardi, tutti quanti scesero dalla platea, per poi ritrovarsi all'ingresso dello stadio. "È stato a dir poco emozionante!" disse Amelia soddisfatta di ciò che aveva visto. Il draghetto blu, era molto contento di aver suggerito bene a tutto il gruppo: "Ve l'avevo detto che vi sarebbe piaciuto!" disse compiaciuto. Erika gli accarezzò la testa sorridendogli: "Ora però siamo curiosi di vedere cosa sapete fare tu e la tua sorellina!". La draghetta rossa però era un po' titubante a riguardo: "Lo faremmo volentieri, però se la gente ci riconosce e capisce che siamo selvatici farà di tutto per catturarci.. Noi proveniamo dall'altra parte del mondo, di conseguenza qui siamo considerati un'enorme rarità" disse preoccupata.

Il Dottore rifletté per un po': "Ma se usassimo delle Pokéball per catturarvi temporaneamente?". "Sarebbe meraviglioso!!" disse subito Bellatrix con un sorrisone. Anche a suo fratello era entusiasta dell'idea: "Per favore sì!!". Parlando di ciò intervenne subito Hanami: "Ho visto un centro Pokémon, proprio di fronte allo stadio! Lì ne venderanno sicuramente qualcuna!". "Ottimo allora andiamo!" disse Dylan entusiasta.

Usciti dallo stadio, si recarono subito al piccolo centro pokémon di fronte allo stadio. L'edificio era molto piccolo, ma possedeva addirittura tre servizi diversi al suo interno: un bar, con numerose bevande disponibili, una sorta di aula medica per i pokémon e un negozio con numerosi accessori.

Il Dottore si avvicinò subito al negozietto, il quale era gestito da due uomini identici: "Buona sera signori! Non è che per caso avete delle pokéball in vendita?" gli chiese cortesemente il Signore del Tempo. Uno dei signori gli rispose: "Ma naturalmente! Abbiamo delle Pokéball classiche, le più economiche, delle Megaball e delle Ultraball. Le ultime, hanno una maggiore probabilità di catturare il pokémon in questione rispetto alle precedenti. Le prime diciamo che per catturare un pokémon, questo deve essere o a terra, o altamente consenziente alla cattura".

"Ma sì, mi dia un paio di quelle rosse" disse il Dottore convinto. Subito dopo aver acquistato le pokéball, con sorpresa entrò Laburno dalla porta, il quale era visibilmente frustrato per la sconfitta. "Ci ero andato veramente vicino questa volta.." brontolò il ragazzo tra sé e sé.

Il gruppetto lo riconobbe subito e il Dottore colse l'occasione per salutarlo: "Ma lei è Laburno! Quello della sfida di prima!". Il ragazzo si voltò verso di lui: "Uh! Sì sono io! E voi chi siete ragazzi?" disse sorridendo. Il Dottore presentò tutti quanti: "Beh io sono Il Dottore, mentre questa è la mia compagna di viaggio Amelia, questi tre sono la mia scorta personale Erika, Dylan e Hanami e loro due sono Jordan e Bellatrix, i compagni di studi di Amelia". "Sei stato bravissimo!! Lo avevamo visto che ce l'avevi quasi fatta!" disse subito Amelia felice.

Il capopalestra fece un sorrisetto: "Ce l'ho messa tutta, ma per l'ennesima volta Dandel ha vinto.. Comunque piacere di conoscervi, io, come sapete, sono Laburno, il capopalestra di Knuckleburgh" disse mentre passava le sue pokéball all'infermiera.

Erika volle consolarlo subito: "Hei! Hai ottenuto degli ottimi risultati! Non devi arrenderti mai, io ho dovuto faticare fin troppo per diventare capitano delle..... guardie del corpo.. Perciò se ci sono riuscita io, puoi riuscirci anche tu!!". Sentendo quel discorso, Laburno si riprese d'animo: "Ti ringrazio tanto per la fiducia!! Devo allenarmi più duramente" disse fiero di sé. Anche Bellatrix e Jordan gli fecero i complimenti: "Ci hai regalato delle belle emozioni!!" disse la prima. "Ricorda che il tuo rivale ti temerà sempre ogni volta" aggiunse poi il maggiore.

Il capopalestra, a quel punto, diede di spalle al gruppo: "Per favore venite tutti quanti vicino a me!!" disse sorridendo. Il gruppetto, lì per lì, non capiva cosa intendesse, tuttavia si avvicinarono tutti a lui.

Dalla tasca di Laburno, uscì una sorta di cellulare volante: "Vi prego, fate una posa da drago!". A quel punto, tutti capirono che voleva fare un selfie di gruppo e fecero tutti quanti una buffa posa da mostri. Fatto il selfie, lo guardarono e si misero a ridere: "Ahahahah! Come sono venutaaaahahah!!" disse Erika piegandosi dalle risate. Jordan e Bellatrix, sebbene fossero effettivamente dei draghi, non sapevano proprio fare un’espressione feroce. "Ahahahah l'unico che è venuto a meraviglia è Laburno! Ahahah!" disse la seconda ridendo tantissimo.

"Uno dei più bei selfie che abbia mai fatto ahahah!!" disse il capopalestra ormai tornato allegro. "Giusto, siete qui in visita?" disse sempre lui curiosamente. Il Dottore annuì: "Sì siamo in visita solo per oggi e domani ripartiamo". "Che peccato, mi state già molto simpatici.." un po' ci rimane male, tuttavia, non si perse d'animo "Vabbè terrò questo selfie come vostro ricordo!!" disse sorridendo.

"Noi andiamo a girare un po' per la città, magari entro fine giornata ci ritroviamo!" disse il Dottore sorridendogli. "Ah lo spero tanto!" aggiunse il capopalestra mentre ritirava le pokéball dall'infermiera. "E mi raccomando, forza e coraggio, abbiamo fiducia in te!!" disse Erika facendogli l'occhiolino.

"Non vi deluderò ragazzi promesso!!" disse il capopalestra salutandoli con la mano.

Usciti dal centro Pokémon, il gruppetto si diresse verso al parco di cui parlò il receptionista e dopo qualche minuto di passeggiata, si addentrarono nel parco: "Qui nessuno ci disturberà" disse Jordan mentre si trasformava in forma normale insieme a Bellatrix. Il Dottore tirò fuori le due pokéball, di cui una la dette ad Erika: "Da quanto ho capito è sufficiente che le tocchiate" disse rivolgendosi ai due draghi. A quel punto, Bellatrix toccò la pokeball di Erika e Jordan quella del Dottore. Le pokéball si aprirono, e i due pokémon si smaterializzarono in due nuvolette rosse, che entrarono nelle rispettive pokeball. Una volta richiuse, le pokéball vibrarono qualche secondo, per poi creare un piccolo effetto brillante.

"Ha funzionato?" chiese Erika incuriosita. "Suppongo di sì!" le rispose il Dottore, "Mi pareva che per aprirle, Dandel e Laburno premevano questo grosso punto bianco e poi la lanciavano" aggiunse sempre il Signore del Tempo. Entrambi premettero il pulsante e lanciarono le pokéball, dalle quali uscirono i due Pokémon: "Siiii!! Ora siamo ufficialmente vostri!!" disse Bellatrix felicissima.

Dylan indicò una roccia lì vicino: "Jordan! Dai facci vedere che mosse sai usare!!" disse con curiosità. "Io, conosco una mia mossa unica, ovvero Abbagliante" disse il pokémon voltandosi verso la roccia. Sotto lo sguardo attento di tutti, egli materializzò di fronte alla sua bocca una sfera viola che, diventava sempre più densa. Dopo qualche secondo, partì un raggio viola che colpì la roccia creando una forte esplosione abbagliante. "Argh! È veramente abbagliante!" esclamò Amelia coprendosi gli occhi con le mani.

"Questa mossa, più che per la forza, la uso per accecare i nemici per poi fuggire" disse il drago blu sorridendo. Il Dottore, nel frattempo, aveva scansionato il raggio con il suo strumento: "Energia fotonica! A quanto pare riesci a raccogliere i fotoni in un fascio concentrato e quando colpiscono un bersaglio, questi si disperdono creando un lampo accecante! Sei fenomenale!!" disse emozionato. Jordan arrossì per il complimento: "Ti ringrazio dottore.. Comunque so usare anche una mossa che potrebbe piacervi, chiamata Psichico!". I suoi occhi si illuminarono e, improvvisamente, Dylan cominciò a fluttuare per aria: "Uh! Oh! Ma che?! Che succedeee??" disse quest'ultimo molto confuso.

Erika osservò la scena, realizzando che anche il suo Signore sapeva fare una cosa molto simile: "T-tu hai gli stessi poteri di Lord Vader!!" disse sgranando lo sguardo. Il draghetto blu, rimise Dylan con i piedi per terra per poi guardare la ragazza incuriosito: "Chi è?". "Si tratta del nostro comandante supremo.. la figura appena sotto l'imperatore stesso! A quanto pare con l'aiuto di una forza invisibile riesce a sollevare le persone e le cose senza nemmeno toccarle!" disse Erika un pochino spaventata per via di alcuni ricordi. "Uh! Esiste davvero una persona in grado di usare mosse come questa??" chiese il pokémon incuriosito e sbalordito allo stesso tempo. "Sì e a volte la usa pure per strangolare le persone a distanza.." disse Dylan intimorito al solo pensiero.

Jordan non pensava di spaventare i ragazzi e un po' si demoralizzò: "Non volevo spaventarvi lo giuro.. Pensavo di farvi una sorpresa, ma ho ottenuto l'effetto contrario.." disse abbassando lo sguardo. "Nononono ti prego non essere triste!!" disse Erika prendendogli il muso con entrambe le mani. "Tu e tua sorella siete buoni, sappiamo che non fareste del male a nessuno!!" disse sempre lei accarezzandogli la testa con una mano, mentre con l'altra, gli teneva il musetto da sotto. Jordan la guardò con gli occhioni lucidi per la gioia mentre si faceva accarezzare: "Grazie cara..!" le disse per poi stringerla forte insieme a Dylan e Hanami.

Nel frattempo però, Bellatrix aveva letto i pensieri della squadriglia delta, vedendo come sia realmente fatto quest'uomo. Era alto, indossava un’armatura nera che lo copriva completamente, un mantello lungo e nero e una maschera altamente inquietante che gli copriva la faccia, dalla quale era possibile udire un respiro forte e profondo. "M-mamma mia... Ci credo che ne abbiate timore.. Non credo di aver mai visto una persona così cupa e spaventosa..". Il Dottore, vedendo l'espressione sconvolta della draghetta, capì che questo tipo era veramente pericoloso. Tuttavia, non voleva che un pensiero rovinasse la giornata a tutti: "Su su! Ora che siamo tutti qui dobbiamo solo spassarcela un po' e stare lontani dai pensieri!" disse con orgoglio. Amelia lo guardò ridacchiando: "Ahah e da quando tu stai lontano dai pensieri?".

"Insomma! Ci dovrò provare pure io no?" disse il Signore del Tempo un po' a permaloso. "Ora tocca a Bellatrix farci la dimostrazione!" disse Erika guardandola. "Beh io non sono forte come mio fratello.. Però qualcosa so fare pure io!" disse la draghetta sorridendo. "Come Jordan, anche io conosco una mossa unica, ovvero Foschisfera!". Il Dottore, era già pronto con il suo cacciavite e, mentre lo accendeva, Bellatrix stava creando dalla sua bocca, una nebbiolina che diventava sempre più densa, fino a formare una sfera. Una volta lanciata, questa colpì lo stesso bersaglio creando una piccola coltre di nebbia ma molto densa. "Però! Con questa mossa hai un nascondiglio sempre fisso a portata di mano!" disse Hanami cercando di vedere qualcosa.

Il Signore del Tempo, aveva già la spiegazione della mossa: "Che ci crediate o meno, si tratta di nebbia ultracompatta! A quanto pare riesci a raccogliere l'umidità dell'aria in una sfera densissima, forse più densa dell'acqua stessa. E quando tocca qualcosa si disperde formando una coltre di nebbia fittissima! Tra la tua e la mossa di Jordan, non so quale sia la più interessante!!".

La draghetta era felicissima di sentire le spiegazioni del Dottore, anche perché la facevano sentire più speciale di quanto credesse lei stessa: "Eheh! Non credevo vi interessasse così tanto!!" disse il pokémon arrossendo. Amelia la guardò sorridendole: "Beh, ricordati che noi veniamo da dei mondi in cui queste cose si vedono solo con le tecnologie più all'avanguardia! Quindi qualunque cosa voi facciate per noi sarà altamente interessante!" disse mentre le faceva qualche grattino sotto al mento.

Bellatrix, per un attimo si era completamente persa in quel grattino rilassante: "M-mamma mia siii...". Poi si riprese: "Uh! Oh! Così mi farai addormentare cara ahah" disse ridacchiando. Amelia le sorrise: "Scusami non pensavo di saperci fare così tanto con le carezze ahah!". "Attenta Erika può farti concorrenza ahah" disse Jordan ripensando alle carezze di pochi minuti prima. Hanami intervenne subito nel discorso: "Allora facciamo così! Stasera vi coccolate a vicenda e la prima che si addormenta perde ahah!". "Beh perché no? Tanto vinco io! Ahah!" disse Erika ridendo.

Il Dottore le guardò ridendo: "Ahaha! Secondo me vi addormentate insieme dopo 3 secondi". Erika e Amelia si guardarono a vicenda immaginandosi la scena: "...è vero!" dissero entrambe sapendo che aveva ragione. Dylan però volle interrompere il discorso: "Raga! Vediamo almeno un'altra mossa di Bellatrix prima di pensare al resto della serata!". "Giusto è vero!!" disse Erika mentre si girava a guardarla. Alla draghetta venne in mente di usare una mossa utile per tante cose: "Questa, viene definita molto semplicemente Fulmine!" disse mentre si voltava verso un palo d'acciaio. "Fulmine?" disse il Dottore incuriosito.

A quel punto la draghetta arruffò il piumaggio e, sempre da lei, partì una forte scarica elettrica che colpì il palo. Tutti rimasero in silenzio con lo sguardo sgranato e la bocca spalancata. "C-che cosa è appena successo??" disse Dylan sconvolto. "N-non vi è piaciuta..?" disse la draghetta abbassando le orecchie. "Prova a colpirmi con il fulmine!!!" disse il Signore del tempo fin troppo convinto. "No aspetta.. COSA?!" dissero Amelia e Bellatrix insieme mentre tutti si voltarono a guardarlo, facendosi mille domande su cosa gli sia preso. "Daii!! Voglio sperimentare di persona questa mossa!" disse sempre il Dottore aprendo le braccia.

"O-ok.." disse la draghetta totalmente insicura. Il resto del gruppo però, fece un passo indietro. Bellatrix, arruffò di nuovo il pelo e lanciò una scarica elettrica verso il Dottore. Il Dottore urlava e si agitava con un sacco di spasmi: "AAAAAAAAAAHH!!!!! B-BASTA BASTA BASTAAAAAA!!!!" disse tremando tutto. Il pokémon obbedì all'istante e, una volta smesso, volò subito da lui preoccupata: "D-Dottore stai bene..??" disse prendendogli la mano. "D-d-d-d-d-d-d-d-d-duec-c-c-c-ent-to m-m-m-milliamp-p-p-er" disse il Signore del Tempo, mentre era disteso a terra, ancora in preda agli spasmi. I suoi capelli erano completamente sparati, mentre la sua pelle e i suoi abiti erano piuttosto bruciacchiati.

Erika cercò di soccorrerlo subito, appoggiando le dita al collo per sentire il battito cardiaco. La ragazzina, però, si bloccò, realizzando che, nel battito cardiaco c'era qualcosa che non andava. "Ma... Perché sto sentendo quattro colpi di cuore anziché due???". Bellatrix, per un attimo, pensava che fosse colpa sua e cominciò a sudare freddo. Il Dottore si era ripreso e, guardando la ragazza e la draghetta, cercò di tranquillizzarle: "Suppongo abbiate capito che non sono un essere umano.. Io possiedo due cuori invece di uno". La draghetta si avvicinò a lui, infilando poi la testa sotto al suo braccio: "Q-quindi non è colpa mia..?" disse comunque preoccupata.

Il Dottore, le accarezzò la testa e il collo lungo con entrambe le mani per tranquillizzarla: "No, è la natura dei Signori del Tempo.. Abbiamo due cuori invece di uno solo, oltre ad altre caratteristiche particolari ahah" disse ridacchiando, con lei tra le braccia.

"Ora capisco il cacciavite sonico.. Non poteva essere semplice tecnologia umana" disse Erika realizzata. Amelia la guardò sorridendo: "Ti assicuro che se vedeste com'è fatta dentro il Tardis, vi sconvolgerebbe veramente troppo ahah!".

Dylan, a quel punto, ripensò alla prima volta che si sono incrociati in volo: "Se non ricordo male.. Hai detto che dentro è più spaziosa di quello che sembra. Cosa intendevi con questo Dottore?" gli chiese fin troppo incuriosito. Il Signore del Tempo, si alzò in piedi tenendo la draghetta in braccio: "Tranquillo, prima di partire vi farò vedere di persona cosa intendevo!" disse sorridendo. Bellatrix, stava volentieri in braccio al Dottore anche se pensava che si fosse scordato di lasciarla andare. "Però! Sei leggerissima!" disse il Dottore sorridendole.

Bellatrix arrossì molto: "G-grazie Dottore..! Dopotutto, devo essere leggera per volare veloce!". Il Dottore realizzò che la cosa era piuttosto ovvia: "Hai ragione anche tu draghetta mia ahah!" disse ridacchiando. Dylan volle prendere in braccio Jordan per provare: "Oooh!! È vero siete molto leggeri nonostante siate abbastanza grandi!" disse il ragazzino sorpreso. Il drago blu non aveva mai provato la sensazione di essere tenuto in braccio, ma la cosa gli piaceva: "Sto proprio comodo così! Anche tu stavi così comodo su di me?". Il ragazzino era felice di ricambiare il favore: "Sì è stato fantastico! Chissà come sarebbe volare con voi per la regione o sul mare!"

I due pokémon, si guardarono a vicenda pensando all'idea, facendo poi un sorrisetto. Esattamente pochi minuti più in là, Jordan e Bellatrix sfrecciavano nei cieli della regione, con Dylan e Amelia in groppa al primo mentre Erika e Hanami sulla draghetta rossa. "Woooooohh!!! È fantasticooo!!!" esclamò Erika godendosi l'ebbrezza dell'aria. "Ahah! Peccato solo che il Dottore non sia potuto venire con noi!!" disse Jordan mentre volava. "Ma secondo te! Il Dottore si perderebbe davvero uno spettacolo simile? Ahah" disse Amelia ridendo. Il drago a quel punto si incuriosì: "Che intendi dire?". In quel momento esatto, il gruppetto venne raggiunto in poco tempo dal Tardis e il Dottore spalancò la porta verso di loro: "Allora ragazzi vi sono mancato??" disse con aria gioiosa e con gli abiti di nuovo puliti.

"Dottoreeee!!" esclamarono tutti appena lo videro. “Aspetta, ma la tua nave non si trovava a Keelford?” chiese Hanami piuttosto stranita. Il Dottore le rispose in modo molto particolare: “Beh la piccola si era ingelosita e mentre eravamo allo stadio si è materializzata di fronte all’hotel per raggiungerci!!”. “E-ehm… o-ok..??” le rispose la ragazzina sempre più sconvolta. Subito dopo, il Dottore, prese subito il suo videofonino: "Forza ragazzi selfie in stile Laburno!" disse puntando il cellulare verso di loro. I due draghi, si allineavano in modo da rientrare tutti nella foto. "Perfetto ragazzi!!" detto ciò il Signore del tempo scattò un selfie con tutti quanti. Improvvisamente però il la cabina blu del Signore del Tempo fece un sobbalzo e il Dottore cadde all'indietro, ritrovandosi a testa in giù a centinaia di metri di altezza. "DOTTORE ATTENTOOO!!!" dissero tutti quanti terrorizzati per lui, eccetto Amelia che vedeva praticamente giornalmente scene simili. Il Dottore però sembrava tutt'altro che spaventato: "Wooooooohhh!!! Forza ragazzi tutti dietro di me!!!" disse mentre si puntava il videofonino per un selfie a testa in giù. "M-MA DAIIII!!!" esclamò Bellatrix mentre si avvicinava al Dottore insieme a suo fratello.

"E ORA DITE TUTTI, GERONIMOOOOOOOOOOO!!!!!" disse urlando sempre il Signore del Tempo strafelice. "G-GERONIMOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!" esclamarono tutti con aria terrorizzata ad eccezione di Amelia che, al contrario, si mise in posa mentre il Dottore fece il selfie tutto sottosopra.



"OK MA ORA TORNA SU!!" esclamò Jordan mentre stava sudando freddo per l'ansia. Il Dottore, aveva comunque un po' di difficoltà: "Beh, è un po' difficile visto che mi sto reggendo alla porta solo con le punte dei piedi!!". Dylan pensò subito alle mosse del drago blu: "Ehm... Jordan!! Usa psichico e riportalo su!!" disse puntando il dito verso il Dottore. Il pokémon realizzò che era la cosa più giusta e che per l'ansia non ci aveva pensato, quindi gli obbedì e riportò il Dottore dentro alla Cabina Blu facendolo levitare. "WOOOH!!! SIETE UNA FORZA RAGAZZI!!!" esclamò il Signore del tempo completamente euforico.

La draghetta rossa, si avvicinò alla cabina per berciare al suo pilota: "ACCIDENTI DOTTORE!! È IL SECONDO INFARTO DI FILA CHE MI FAI PRENDEREEEE!!!". "Solo due in un giorno? Allora è una giornata molto tranquilla fidati ahahah!!" esclamò Amelia ridendo. "GRRRRR!!" ringhiava sempre lei per poi puntare lo sguardo verso l'interno della cabina. A quel punto Bellatrix sgranò lo sguardo incredula. Poi, si allontanò un pochetto per vedere com'era fatta esternamente senza riuscire a dire nulla. "Che succede cara??" dissero Erika e Hanami che avendo notato il suo cambiamento di carattere improvviso. "Q-QUELLA SCATOLINA HA SERIAMENTE TROPPE COSE CHE NON VANNO!!!" urlò la draghetta sconvolta. "In che senso??!" chiese Erika troppo curiosa e Bellatrix si affiancò subito alla cabina, proprio accanto alla porta, per mostrare alle ragazze la sua scoperta.

Le due ragazze rimasero totalmente scioccate, non riuscirono a dire nemmeno una parola, ma si voltarono verso il Jordan e Dylan, facendo cenno che dovevano vedere assolutamente. Anche Jordan si avvicinò e fecero pure lui e Dylan la strana scoperta: "M-M-M-MAAAAA!!!!" esclamarono entrambi contemporaneamente. "Avanti ragazzi ditelo! Lo sto aspettando!!!" disse il Dottore aspettando la frase che, normalmente, tutti dicono quando vedono il Tardis per com'è fatta davvero. "MA È PIÙ GRANDE ALL'INTERNO!!!!!" urlarono tutti quanti.

"SIIII!! È PIÙ GRANDE ALL'INTERNOOOOO!!!" urlò il Dottore felice di sentirlo dire.

"Dottore non so proprio se arrabbiarmi con te o adorarti sempre di più!!!" disse Bellatrix esasperata ma super emozionata allo stesso tempo.

Suo fratello le rispose al posto del Signore del tempo: "Penso proprio che lo adori e pure tanto sorellina! Ahah!" disse ridendo.

"Anche secondo me!" disse Erika mentre le accarezzava il collo da dietro.

"E va bene sì ti adoro Dottore!!" disse la draghetta facendo un sorrisone. "E non sei la sola!" aggiunsero poi tutti gli altri in coro.

Al Signore del tempo si aprirono i due cuori sentendosi apprezzato dai suoi nuovi amici: "E IO ADORO VOI RAGAZZIII!!" urlò sporgendosi dalla porta del Tardis.

La draghetta sgranò lo sguardo e gli urlò di nuovo: "MA ALLORA VUOI PROPRIO VOLARE DI SOTTO DOTTOREEEE!!!"

"Ops! Mi sono lasciato trasportare cara mia!! Ahahah!" le rispose il Dottore ridendo.

Ormai era chiaro che tutti adoravano il Dottore per la persona stravagante che era. Bellatrix era sicuramente la più esasperata, ma sapeva bene che una persona come lui, probabilmente, non l'avrebbe mai più ritrovata. A quel punto, quella giornata che era partita come un disastro per tutti quanti, si era trasformata in una delle più belle giornate di sempre.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Il Signore del Tempo ***


Il sorvolo della regione di Galar è stato molto emozionante per tutti.

Ormai il Dottore aveva pochi segreti da nascondere e, avendo visto da vicino il Tardis, tutti quanti erano curiosi su come fosse veramente fatta dentro.

"Ti prego Dottore facci vedere com'è fatta dentro!!" disse Hanami come portavoce del gruppo. Il Dottore fece un sorrisone e, dopo aver spalancato anche l'altra porta, disse gioiosamente: "Prego signori, fate come a casa vostra!!"

Bellatrix, per prima, si avvicinò alla porta per far salire Erika e Hanami nella cabina: "Andate ragazze! Io vengo dopo di voi!" disse sempre lei emozionata.

Hanami però, era un po' preoccupata dell'altezza: "Ehm.. Jordan!! Mi faresti volare lì dentro per favore?!". "Ma certamente cara!" le rispose il drago blu con un sorrisone. Dopodiché, quest'ultimo usò la sua mossa psichico per far fluttuare Hanami fino a farla entrare nella cabina blu.

"Uuuuhhh!!! Che sensazione strana!!" disse la ragazza mentre volava. Il Signore del tempo, a quel punto, la prese e la mise dietro di lui nella cabina: "Avanti un'altro!" disse aprendo le braccia in avanti. "Sono pronta!" disse Erika guardando Jordan.

Il pokémon non perse tempo e fece volare anche lei tra le braccia del Dottore, il quale la mise subito accanto alla sua amica. "Ora io!!" disse Bellatrix trasformandosi in forma umana, per poi volare dentro la cabina. A quel punto, Dylan, Jordan e Amelia potevano chiaramente udire degli strilli acuti di emozione provenire dall'interno della cabina del Dottore.

"Ok hanno realizzato la situazione ahahah!!" disse Amelia ridendo. Dylan non poteva più aspettare: "Ti prego buttami lì dentro perché voglio vedere!!". Il drago ridacchiò e lo fece volare dentro alla cabina seguito poi dalla compagna del Dottore. "E ora entro io!!" disse sempre Jordan per poi trasformarsi anche lui in forma umana e si buttò dentro la cabina.

Ciò che vide all'interno, andava al di fuori di ogni sua immaginazione.

L'ambiente dentro, era a dir poco enorme!! Si poteva subito vedere la console di comando, con una quantità di pulsanti e leve in stile retrò. Sotto di essa era presente un pavimento di vetro, sostenuto da una rete di travi d'acciaio e quelle che sembravano luci a neon.

Intorno alla zona di comando c'era un'intera area con un design molto irregolare: le pareti avevano una particolare forma ad arco, con numerose lampade dorate. Sempre nella stessa sala, erano presenti anche delle scale che portavano da altre parti.

"Ma ma ma ma ma ma ma...." disse Jordan mentre si guardava attorno con aria altamente incredula e sorpresa allo stesso tempo. Erika e gli altri erano altrettanto sorpresi, tanto che a lei stava quasi girando la testa: "D-dopo questa credo proprio di aver visto tutto nella vita...." disse strofinandosi la mano sulla fronte.

Il Dottore si mise alla postazione di comando sorridendo: "Quindi vi piace?" chiese sorridendo con orgoglio come se la risposta fosse ovvia. E in effetti lo era. "Ovvio!! È meraviglioso!!" disse Hanami tutta fogata. Tutti gli altri, naturalmente, erano d'accordo con la sua opinione. Bellatrix notò che erano presenti anche delle scale che portavano altrove, di conseguenza chiese al Dottore: "E quelle scale dove portano Dottore?".

Il Signore del Tempo le rispose in maniera piuttosto inaspettata: "Allora, quelle scale portano alla piscina ad idromassaggio, mentre quelle dall'altra parte portano ad una luuuuuunga serie di corridoi che arrivano fino al cuore della nave. Per nessun motivo al mondo dovete andarci da soli, perché vi perdereste e dubito riusciate a tornare indietro..".

A quel punto tutti si guardarono negli occhi altamente straniti. Erika poi guardò il Dottore quasi impaurita e gli chiese la cosa più spontanea: "Scusami una cosa Dottore.. Ma questa nave. Quanto è grande all'interno????". Detto ciò tutti quanti, Amelia compresa, si voltarono verso il Dottore con aria quasi sconvolta e incuriosita. Il Dottore, le rispose in un modo ancora più strano: "Allora, avete presente l'astronave più grande che abbiate mai visto in vita vostra?".

Con quella frase, tutti pensarono ai veicoli più grandi che potessero venirgli in mente, da quelli grandi decine di chilometri, a quelli grandi 160 chilometri di diametro. Subito dopo il Signore del Tempo interruppe il loro ragionamento con un'altra frase altamente improbabile per quanto assurda: "Bene! Ogni nave che avete pensato, dimenticatela! Perché la nave su cui vi trovate adesso.. è infinita".

Dopo quella dichiarazione, nel Tardis non si udì altro che un silenzio tombale. Gli occhi sgranati e increduli del gruppetto, fissavano il Dottore come se dovesse capitare un infarto collettivo.

Dylan, riuscì però a trovare le parole dopo qualche secondo: "M-ma... Che razza di tecnologia è mai questa...? Com'è possibile che una minuscola cabina azzurra possa essere infinita al suo interno..?".

"Questa, ragazzo mio, è la fantastica tecnologia dei Signori del Tempo! Più grande all'interno! Siamo in grado di controllare lo spazio a nostro piacimento e di racchiuderlo in spazi molto più piccoli!" disse il Dottore mentre accarezzava la console di comando.

Ad Hanami, a quel punto venne in mente una frase del Dottore che la colpì molto, per quanto assurda. Perciò gli chiese fin troppo incuriosita: "Dottore! Poco fa, hai detto che la tua nave si era ingelosita e si era teletrasportata all'hotel. Non vorrai mica dirmi che è pure..", il Dottore la interruppe con la risposta alla sua domanda: "Senziente? Sì! Questa nave è praticamente viva! Può sentire tutto quello che diciamo, prova emozioni, può essere felice! Può essere triste! Può essere sana! Ma può anche essere malata!"

Jordan e Bellatrix, si ritrasformarono subito nella forma base e cominciarono a svolazzare per la stanza principale osservando il tutto più da vicino: "E dopo tutto questo.. Hai pure il coraggio di definire noi pokémon "fenomenali"?? Per me siete voi Signori del Tempo siete le creature più fenomenali e sorprendenti che abbia mai visto!!!" disse il drago blu mentre curiosava in giro con sua sorella. "Davvero!! Non credo che vedremo mai più niente di simile in tutta la nostra vita!!" aggiunse la sua sorellina.

"Voi pokèmon avete delle capacità quasi al limite del soprannaturale! Come ha detto Amy, le vostre capacità si vedono solo con le tecnologie tra le più avanzate" disse il Dottore sorridendogli. Erika intervenne poi nel discorso a modo suo: "Noi facciamo cose molto simili con i nostri cari pew pew!".

La draghetta rossa si avvicinò a lei incuriosita: "Cosa intendi con pew pew Ery?". "È il mio modo personale per chiamare i nostri blaster a laser ahah!" le rispose la ragazza ridacchiando. "Ah! Intendi per caso le armi che avete lasciato stamattina in hotel?" chiese Bellatrix sempre incuriosita. Erika confermò sempre a modo suo: "Esatto! Sono i nostri pew pew! Il mio diciamo che spara una raffica di colpi impressionante e anche una.. palla di luce azzurra".

"Le mie pistole invece sparano veloci e tirano anche un colpo molto molto forte!" aggiunse Hanami abbastanza fiera. "Il mio è molto ingombrante ma spara molto veloce e può anche disattivare tutto ciò che è elettrico!" concluse Dylan descrivendo la sua mitragliatrice.

"Oww!! Roba altamente pericolosa mi pare di capire.. Non oso immaginare cosa possano fare le vostre sinistre navicelle.." disse Jordan preoccupandosi un po'. Erika lo tranquillizzò subito: "Tranquillo cucciolone! Ho promesso che non faremo del male a nessuno e così sarà!" disse mentre gli accarezzava la testa.

Il pokémon riusciva a sentire la sincerità della ragazza e le dette una leccatina affettuosa alla mano. "Uuuh che dolce!" disse subito Amelia vedendo la scena adorabile. Il Dottore ridacchiò e ammise con entusiasmo: "Io detesto i soldati, però credo proprio che il cuore a voi tre non manchi sicuramente!". Erika, mentre accarezzava entrambi i draghi con gioia, lo guardò e gli rispose: "Noi Dottore.. Combattiamo per proteggerci a vicenda e allo stesso tempo per proteggere i più deboli! Vogliamo soltanto la pace nel nostro universo..".

"Ma purtroppo una guerra civile tra l'Impero Galattico e la terribile Alleanza Ribelle sta devastando la nostra galassia.." aggiunse Hanami. "E continuiamo ad essere in uno stallo continuo.." concluse Dylan.

Il Dottore li guardò con aria seria: "Ditemi, siete convinti che ciò per cui combattete nel vostro universo sia una giusta causa?". Erika, Dylan e Hanami si guardarono negli occhi per qualche secondo, poi si girarono verso di lui e risposero insieme: "Si!". "L'importante è quello!" disse subito il Signore del Tempo sorridendogli.

Bellatrix, interruppe il discorso: "Dottore, hai detto che c'è una piscina per di là?". "Esatto! Volete andare a vedere?" le rispose il Dottore. Tutti quanti annuirono con entusiasmo, eccetto Erika che sembrava piuttosto titubante. "C'è forse qualcosa che non va ragazza mia?" le chiese il Signore del Tempo con interesse. "B-beh.. che tu ci creda o no, io ho paura delle piscine ahah" disse la ragazza accarezzandosi dietro la testa per il disagio.

"Il capitano, non ha il minimo timore a buttarsi nelle battaglie più terribili.. ma con l'acqua non ce la fa" disse Dylan per confermare ciò che diceva.

"Tranquilla, magari andiamo solo per guardare un po' com'è fatta!" disse la draghetta per tranquillizzarla. Erika però si sentiva un po' in colpa per ciò: "Ma no dai.. se voi volete divertirvi un po' fate pure! Io sto a guardarvi!" disse per cercare di non togliere il divertimento agli altri.

"No capitano! Andiamo solo a vedere! Nessuno deve essere escluso dal divertimento!!" disse Hanami con decisione. "Esatto! O ci divertiamo tutti insieme o niente!" aggiunse Dylan fin troppo deciso. Bellatrix sorrise a tutti e tre ammirando profondamente il loro legame di amicizia: "Voi tre siete fantastici! Amo davvero tanto vedere delle persone che si vogliono così tanto bene!!".

Erika era comunque una ragazza sensibile e, di conseguenza, si era commossa moltissimo con le loro parole: "Sniff.. Vi ringrazio troppo ragazzi!! E per favore.. Quando siamo fuori servizio, chiamatemi come mi avete sempre chiamata!!", detto ciò si buttò subito addosso a Dylan e Hanami e, tutti e tre, caddero a terra rimanendo però abbracciati insieme. "AAAHH!! La nostra Xiaooo!!!" disse Hanami gridando gioiosamente mentre era a rotolarsi sul pavimento di vetro con gli altri due.

Il Dottore, Amelia e i due draghi osservavano la scena con gli occhi che brillavano come stelle, anche perché, sebbene il Dottore abbia vissuto troppi anni, non aveva mai visto dei soldati provare così tanto amore e affetto l'uno per l'altro. "È questa la vostra forza, il vostro legame è tra i più forti che abbia mai visto in vita mia!!" disse il Dottore mentre li ammirava.

Il capitano lo guardò con occhi lucidi e gioiosi allo stesso tempo: "Faremmo di tutto per proteggerci a vicenda tutti e quattro.. Nessuno deve separarci!". "Uuuh cosa intendi dire con quattro?" chiese il drago blu incuriosito. La ragazza gli rispose sinceramente: "Beh.. nella Shooting Stars non siamo solo in tre.. c'è anche una quarta persona". Pure Amelia si incuriosì: "Una quarta persona? E come mai non è qui con voi?". Hanami intervenne nel discorso: "Purtroppo nell'ultima battaglia, la sua astronave è rimasta fortemente danneggiata.. Di conseguenza è rimasto a Coruscant a riparare la sua nave e a migliorarla in attesa del nostro ritorno..".

Bellatrix e gli altri capirono subito che questa persona in più era molto importante per loro, di conseguenza compresero anche la loro fretta di tornare nel loro mondo. "Deve essere una persona davvero speciale questo tipo o tipa che sia" disse la draghetta sorridendo. "Sì! Diciamo che è il tecnologico della squadra. Abbiamo bisogno di lui come lui ha bisogno di noi! Conoscendolo sarà molto preoccupato per noi.. " le rispose Erika impensierita mentre si rialzavano in piedi.

"Tranquilli cari! Domani lo rivedrete!" intervenne Jordan per rallegrarli. "E voi invece? Avete qualcuno che vi aspetta nel vostro mondo?" chiese Bellatrix guardando il Dottore e Amelia. "Mio marito Rory! Anche lui è rimasto a casa per aiutare suo padre con dei problemi.." disse la seconda. "Anche lui viaggia con voi?" chiese Dylan incuriosito. Il Signore del Tempo gli rispose: "Ha iniziato da poco a viaggiare con noi.. Ma vi assicuro che anche lui è una persona eccezionale!".

I due draghi, capirono perfettamente le loro situazioni.. E, sebbene mostrassero un'espressione allegra e comprensiva, dentro di sè, erano già tristi pensando che sarebbero ripartiti e che probabilmente non li avrebbero più rivisti...

Erika gli rispose con aria un po' pensierosa: "Lo spero tanto..". Tuttavia anche lei e la sua squadra erano comunque dispiaciuti per lo stesso motivo.

Il Dottore, osservando le facce, non aveva di certo bisogno di leggere i loro pensieri per capire cosa avessero per la testa: "Ragazzi, capisco benissimo a cosa state pensando. Ricordatevi però che abbiamo ancora un po' di tempo prima che il Tardis recuperi energia per riaprire la spaccatura dimensionale! Quindi su col morale! Abbiamo ancora una serata e una mattinata da passare insieme prima di partire!". Udendo quelle parole i cinque ragazzi, si tirarono su di morale: "Hai ragione Dottore! Abbiamo ancora del tempo da passare insieme!" disse Jordan allegramente.

Il Signore del Tempo volle continuare ad animare la situazione: "Allora? Volete vedere questa piscina oppure torniamo a Goalwick in hotel?". Fu Erika stessa a rispondere: "Facci vedere questa piscina!! Poi dopo torniamo all'hotel!" e tutti quanti erano d'accordo con lei. "Molto bene! Seguitemi!!" disse per poi salire le scale con gli altri, le quali portavano in un tunnel esagonale lungo qualche metro. Arrivati in fondo, c'era una porta di un materiale che sembrava acciaio. Il Dottore premette un pulsante accanto alla porta, la quale si aprì all'istante. Quello che c'era dietro era a dir poco esorbitante!!

Normalmente una piscina ad idromassaggio è piuttosto piccola o almeno occupa una piccola parte delle piscine pubbliche. Questa invece, era quasi sconfinata!! C'erano delle piscine enormi a livelli, una a destra e una a sinistra a forma di quarti di cerchio concentrici. L'acqua entrava tramite dei buchi nelle pareti e scendeva sulle vasche sottostanti creando delle belle cascate. Al centro della sala era presente una sorta di oasi di sabbia con palme e cespugli vari. Il soffitto sembrava alto centinaia di metri, con strane incisioni d'oro a forma di cerchi. Ovviamente, alla vista di tutto ciò, il gruppetto non riusciva più a capire se le mascelle delle loro bocche erano sempre al loro posto.

Tuttavia, dopo qualche minuto di intenso grido interno tutti quanti, eccetto il Dottore e Amelia, gridarono: "M-M-M-M-MAAAAAAAAAAA!!!!!!". Tutto ciò era talmente incredibile che se lo avessero raccontato molto probabilmente nessuno gli avrebbe mai creduto.

Bellatrix per prima riuscì a ricomporsi, ma ancora delirava: "MA COSA TE NE FAI DI TUTTO QUESTO SPAZIO SOLO PER TE????? E IL BELLO È CHE SIAMO PURE DENTRO UNA SCATOLINAAAAAA!!!!!". Visto che stava strillando a pochi centimetri di distanza dal Dottore, quest'ultimo si coprì le orecchie per non perdere l'udito e poi le rispose ridacchiando: "Beh un Tardis, normalmente, è pensato per avere un equipaggio da sei persone fino anche ad un centinaio di persone ahah!". Dylan, sebbene fosse ancora sotto shock, comprese la risposta: "B-beh... se tutto ciò non fosse all'ordine del surreale.. mi azzarderei a dire che mi sembra giusto...".

Nel frattempo, Amelia, si stava piegando dalle risate vedendo le loro facce. Erika, appena ripresa, si voltò verso di lei: "Domanda. Ho ancora la mandibola attaccata vero??". "Ahahahah!! Sì Ery ce l'ha sempre al suo posto non preoccuparti!! Ahahah!!" disse la compagna del Dottore mentre rideva.

"Beh, perché non ci volate sopra e vedete meglio com'è?" propose il Dottore guardandoli in modo orgoglioso. "Volentieri!! Dipende se i nostri pokémon ne hanno voglia però.." disse Hanami guardando Bellatrix e Jordan con uno sguardo molto ruffiano. La draghetta rossa si mise a ridacchiare: "Ahah! Ma certo che ne abbiamo voglia! Siamo curiosi pure noi di vedere questo paradiso.. Tascabile!". Subito dopo i due draghi fecero salire i tre imperiali e Amelia su di loro e cominciarono a svolazzare per la stanza gigantesca, mentre il Dottore se ne tornò alla sala comandi per controllare la nave. Le piscine, erano enormi e l'acqua che contenevano, era di un celeste simile a cristallo. Le mattonelle dentro le piscine, sembravano minerali veri e propri piuttosto che semplice ceramica. E le palme sull'oasi centrale, avevano perfino le noci di cocco pronte per essere raccolte. Amelia propose una piccola idea: "Bellatrix, potresti avvicinarti ad una palma per favore? Vorrei prendere qualche noce!". Sia i due draghi che i tre ragazzi, non conoscevano questo particolare frutto, poiché nel loro mondo non esisteva, o almeno non nei pianeti in cui vivono.

Tuttavia la draghetta e gli altri erano molto curiosi a riguardo e si avvicinarono. "Sì dai facci vedere!!" disse la draghetta mentre si accostava alla palma. Amelia raccolse tre noci e ne dette una ad Hanami, che stava davanti a lei e una a Bellatrix, mentre la terza la tenne per sé. "E noi?" disse Erika quasi con il broncio. "Ahah! La palma accanto ha delle noci altrettanto belle, prendete quelle!" le rispose Amelia ridacchiando. E mentre gli altri raccoglievano le loro noci, a Dylan sorse spontanea una domanda: "Ma non ti sembrano un po' troppo dure per essere mangiate?".

Amelia lo guardò un po' storta, ma poi gli rispose: "Quello è il guscio, bisogna aprirle per poterle assaggiare. A proposito, qualcuno è in grado di spaccarle in cima? Magari senza distruggerle ecco ahah!". Il drago blu aveva proprio la soluzione adatta: "Posso farlo io! Conosco una mossa che fa proprio al caso nostro!". "Uuuhh!! Benissimo allora! Dai facci vedere!!" disse Hanami entusiasta.

Jordan prese la noce con una zampa: "Ecco a voi dragartigli!". Detto ciò, gli artigli che aveva nella mano libera crebbero di qualche centimetro diventando molto più affilati e, successivamente dette una zampata molto rapida all'estremità della sua noce. La noce di cocco si scoperchiò mostrando il contenuto. Aveva una parete bianca apparentemente morbida ed era piena di quello che sembrava a tutti latte. Jordan la guardò molto incuriosito: "E questo sarebbe uno dei frutti che avete nel vostro mondo? Sembra buono!!". Ne approfittò anche per annusarla: "Sniff Sniff.. Beh! L'odore è molto buono e sicuramente non contiene nulla di tossico!"

Amelia lo guardò tipo malissimo, mettendo i pugni sui fianchi: ".....MA SECONDO TE IO VI FACCIO ASSAGGIARE ROBA TOSSICA???". Il drago realizzò di aver detto una bischerata e abbassò la testa arrossendo tantissimo per il disagio... "Ehm... Per favore non mi uccidere, ho quasi un centinaio di anni ma sono ancora un ragazzino! Ho ancora tanto da vivere.. ahah!!". Amelia gli fece cenno di avvicinarsi a lei: "Vieni qui!" gli disse con un sorrisetto piuttosto inquietante. ".....ok ragazzi sappiate che vi ho voluto bene! Ahah!" disse il draghetto avvicinandosi a lei. Quando era abbastanza vicino, gli abbracciò subito il collo: "Sei proprio uno sciocchino! Ahaha!" disse mentre lo coccolava dolcemente.

Il pokémon stavolta arrossì per le coccole: "T-ti assicuro che mi stavo quasi spaventando davvero carissima!". "Davvero fratellone? A volte sei proprio un fifone! Ahah!" disse Bellatrix ridendo. Suo fratello la guardò stortissimo: "Senti.. Non farmi dire niente che è meglio! Ahah! Dai ora voglio assaggiarla!". "Bravo! Poi fammi sapere se ti piace!" disse Amelia entusiasta. Anche gli altri erano curiosi di assaggiare quello strano frutto, ma aspettarono che Jordan glielo aprisse.

Il draghetto assaggiò il latte del frutto. Dopo un sorso sgranò lo sguardo e, come se fosse un pozzo senza fondo, buttò giù tutto il latte in poco tempo. "Ma è buonissimo!!!! Ha un sapore così dolce!!" disse mentre si leccava i baffi.... Che ovviamente non aveva.. Erika lo guardò ancora più incuriosita: "Dai apricelo anche a noi!!" disse tenendo in mano la sua noce di cocco. Jordan usò subito psichico per avvicinarsi le loro noci di cocco e, con un gesto rapido, fece un taglio netto a tutti i frutti, facendo saltare via la parte tagliata. Il problema è che il gesto era così rapido, che si girò velocemente facendo quasi disarcionare sia Dylan che Erika: "WOOO!! A-AIUT-!!" esclamò la seconda mentre venivano sballottati.

"Eheheh... ops!" disse Jordan mentre si riassestava, per poi dare le noci di cocco a tutti. "Fratellone sei proprio un casinista ahah" disse sua sorella mentre prendeva la sua noce di cocco. "Bah! Se lui è un casinista.. Noi siamo dei cicloni!! Ahahahah!" disse Dylan mentre assaggiava il suo frutto. Tutti quanti bevvero il succo delle noci e il suo sapore venne apprezzato abbondantemente! "Cavolo se è buono!!" disse Hanami soddisfatta e tutti quanti erano d'accordo con lei. "Bene! Sono proprio contenta che vi sia piaciuto!!" disse Amelia con gioia.

"E ora dove li buttiamo questi gusci?" chiese Erika. Amelia le rispose molto semplicemente: "Buttateli sulla terra, tanto si decompongono" disse mentre buttava la sua noce vuota sul terriccio della palma da cui le avevano raccolte. Seguendo il suo consiglio, ognuno buttò la sua noce su un terriccio a caso. "Bene! Torniamo dal Dottore che ci starà aspettando!" disse Jordan comunque soddisfatto della merenda e tornarono tutti dal Dottore, dimenticandosi però di pulire in parte le loro bocche che erano un pochino sporche di latte.. Una volta tornati alla sala comandi, il Signore del Tempo li accolse: "Bentornati ragazzi! Vi siete divertit-" disse senza finire la frase, accorgendosi delle loro bocche.. "Ragazzi.. Un po' di contegno!" aggiunse poi guardandoli in modo esasperato..

Dylan, intervenne subito: "Scusaci Dottore, ci siamo permessi di assaggiare qualche noce di cocco.. Erano così buone!". Il Dottore gli sorrise: "Aaah ok! Avete fatto benissimo allora!" disse con aria quasi sollevata. Bellatrix, purtroppo, aveva letto i suoi pensieri e... giustamente, rimase bloccata per qualche secondo coprendosi il musetto con le zampe tutta rossa. Il Dottore se ne accorse, e le fece uno sguardo come per implorare perdono... "Perché quelle facce ragazzi?" disse Erika incuriosita. Entrambe risposero in coro voltandosi verso di lei: "NIENTE!!!!"

Detto ciò, gli altri cinque si guardarono a vicenda non capendo, ma fecero semplicemente le spallucce. Il Dottore e Bellatrix si guardarono negli occhi con un'espressione disagiata, ma il Dottore disse molto semplicemente col pensiero: "Resta tra noi due..?". E la draghetta gli rispose sempre telepaticamente: "Resta tra noi due..". Il Dottore le sorrise e le accarezzò la testa ridacchiando. "Bene! Vogliamo tornare a Goalwick?" chiese il Dottore a tutti mettendosi ai comandi. "Sì dai, torniamo in hotel" disse Erika come portavoce per tutti.

"Bene! Allora tiriamo su questa! Spingiamo questo! premiamo quest'altro! EEEE di nuovo su quest'altra!" disse il Signore del Tempo premendo tasti e muovendo leve del pannello di controllo esagonale e girandoci attorno. Subito dopo aver aggeggiato con i comandi, il Tardis iniziò ad emettere un rumore forte e lento ad intervalli regolari per qualche secondo. Hanami era rimasta parecchio impressionata dal suono strano: "Che è successo Dottore?" chiese un po' perplessa. Il Dottore aprì la porta d'ingresso, mostrando dov'erano finiti: "Eccoci a destinazione! Spero che il viaggio sia stato di vostro gradimento!" disse quest'ultimo in modo scherzoso.

Piano piano uscirono tutti dalla cabina, soltanto i due draghi tardarono qualche secondo per potersi trasformare in forma umana e poi uscirono anche loro. Tuttavia, ad Erika, sorse spontanea una domanda: "Dottore, se ho capito bene, noi ci siamo teletrasportati qui giusto?". Il Signore del Tempo, mentre chiudeva la cabina a chiave, le rispose molto semplicemente: "Esattamente!". "Ecco. Una cabina blu larga poco più di un metro quadro appare dal nulla e addirittura sette persone ci escono da dentro.. come mai sembra che a nessuno sia importato assolutamente niente?" disse osservando la gente attorno che sembra non considerarli nemmeno.

Il Dottore fece un respirone quasi esasperato: "Voi umani Erikina mia… Siete tutti uguali in ogni universo.. Appare qualche dettaglio nuovo o insolito? A nessuno frega niente! Molto semplicemente.. Senza contare il fatto che fa pure un bel rumore quando atterra..". "Aspetta.. quale rumore?" chiese sempre la ragazza.. sempre più stranita. E il Dottore sparò una risposta molto particolare: "Hai presente quel rumore che avete sentito quando siamo atterrati? Ecco, non lo fa solo da dentro.. Lo fa anche da fuori..". La ragazza sgranò lo sguardo e sembrava pure delirare: "ASPE COS- MA COME? MA DAI! MA NON! AAAH!". Solo a quel punto la gente la guardò stranita e la ragazza se ne accorse: "MA DAI!!! NON CI CREDO!!!" disse tornando dagli altri.

"Xiao calmati! Rilassati! Respira profondamente..." disse Hanami abbracciandola... Tuttavia Erika si accoccolò a lei rilassandosi piano piano.. "Grazie.." disse quest'ultima respirando profondamente. "Accidenti che scleri! Ma dopotutto, come biasimarti? Ahahah!" disse Amelia ridendo. "Suppongo che ormai tu ci abbia fatto l'abitudine ahahah!" disse Dylan a quest'ultima. Amelia gli rispose annuendo: "Ormai viaggio con il mio Dottore stropicciato da mesi, e credimi, ne ho viste tante, ma proprio tante!!". Il Dottore la guardò un po' storto: "Il Dottore stropicciato? Non credo di essere più il tuo amico immaginario da anni ormai..".

Bellatrix li guardò incuriosita dal basso, perché in forma umana era piuttosto bassina: "Aspetta, mesi o anni? E in che senso amico immaginario?". Amelia le rispose sospirando: "Beh lunga storia.. Conosco il Dottore da quando avevo sette anni. Dopo un po' di casini, lui è dovuto andare avanti nel tempo di cinque minuti.. O almeno, per lui passarono cinque minuti. Per me invece passarono addirittura dodici anni!!!" disse guardando male il Signore del Tempo. Quest'ultimo si accarezzò la testa imbarazzato: "Beh.. È un Tardis modello 40, non è dei migliori..". "Aspetta, ma quindi questa scatola può pure viaggiare nel tempo??" disse Bellatrix sorpresa. "Per favore smettila di chiamarla così.. Comunque sì, il Tardis è anche una macchina del tempo! Sono un Signore del Tempo dopotutto ahah!" disse il Dottore ridacchiando.

La ragazza, sapendo che quella era una macchina senziente, si voltò verso la cabina blu: "Scusami.. non volevo insultarti lo giuro..." disse un po' mortificata, accarezzando la porta. Dall'interno, si poteva udire una sorta di rintocco di campana ma lungo e profondo. Il Dottore sorrise: "Sentito? Ti ha perdonata". La draghetta si lasciò andare e abbracciò la cabina sorridendo, senza rendersi conto che la gente intorno la stava guardando stranita. "Ehm.. sorellina, capisco l'emozione ma ti stanno guardando.." disse Jordan un po' imbarazzato. Bellatrix si voltò e arrossì tantissimo, per poi coprirsi la faccia con le mani: "V-vi prego non guardatemi così..." disse sottovoce, imbarazzatissima per la figuraccia.

Suo fratello ed Erika si stavano abbastanza incupendo, dato che il primo era parecchio protettivo nei confronti della draghetta e la seconda detesta altamente quando i suoi amici vengono fatti star male. "Forza gente! Circolare! Non c'è nulla da vedere!" disse il Dottore per evitare di far succedere casini e la gente riprese a fare ciò che stava facendo. "Grazie Dottore..." disse Bellatrix sorridendogli. "Prego cara, loro purtroppo non possono capire.. Ho apprezzato molto il tuo gesto verso la mia nave e non meritavi di fare figuracce per questo! E nemmeno Erika, che per fortuna ha mantenuto un buon autocontrollo.." disse il Signore del tempo sorridendo all'Imperiale. Erika e Jordan calmarono i bollenti spiriti e la prima fece un bel sorriso: "Grazie.. Cerco di fare del mio meglio!".

Amelia intervenne: "Dai rientriamo in hotel, almeno ci riposiamo un po'!". Dylan le rispose stiracchiandosi: "Sì forse è meglio..". Detto ciò tutti quanti rientrarono in Hotel. Tuttavia, ad Hanami venne in mente una cosa piuttosto importante: "Ehm… Dottore? Ma Mike lo sa che la cabina è qui da noi?" disse guardandolo.

Il Signore del Tempo realizzò di non averlo mai avvisato: "Per la miseria, non credo proprio!" disse accarezzandosi dietro la testa. Poi prese il suo cellulare e lo chiamò sfruttando la radio del Tardis per rintracciarlo: "Ehi Mike non pr-" non riuscì a finire la frase che il dispatcher parlò subito in preda al panico: "Dottore! Mi dispiace la sua nave è sparita improvvisamente, non sappiamo che fine abbia fatto, non mi denunci!". Il Dottore gli rispose ridacchiando: "Ahah! Non preoccuparti! La nave è qui a Goalwick con me! E ti pago un extra se non ti fai domande e fai come se tutto fosse nella norma!". Mike, al solo pensiero dei soldi, non si preoccupò più e fece finta di nulla: "Ok chi ha visto qualcosa? Non io! Buona giornata Signore!" disse gioiosamente. "Buona giornata anche te e salutami Inteleon!" disse per poi riagganciare.

Una volta nelle loro camere, tutti quanti pensarono di rilassarsi un po' con una doccia: "Sentite ragazze, io vado a farmi una doccia!" disse Amelia mentre prendeva il bagnoschiuma, lo shampoo e l'asciugamano dell'hotel. Purtroppo però Bellatrix non aveva idea di cosa fosse una doccia: "Che cos'è una doccia?" chiese mentre stava seduta sul letto matrimoniale. Amelia le rispose molto semplicemente: "Beh è il modo che usiamo noi umani per lavarci completamente! È vero, tu e tuo fratello come fate a lavarvi di solito? Se posso sapere ovviamente". La draghetta le rispose: "In genere, ci buttiamo in un lago e ci facciamo il bagno dentro". "Ah beh mi sembra giusto!" disse Hanami.

Le tre ragazze si fecero tranquillamente la doccia, anche se Erika e Hanami si trovarono in difficoltà inizialmente perché, nel loro universo, la doccia è elettronica e non capivano l'uso del rubinetto. Tuttavia, per Bellatrix era proprio un casino... "Ehm.... Ragazze? Come faccio qui?" disse imbarazzata per la difficoltà. Amelia entrò in bagno con lei: "Volendo puoi usare la vasca da bagno!". Bellatrix le rispose abbassando leggermente la testa e facendo toccare gli indici delle dita: "N-non so come funziona nemmeno quella.. non so come si usa lo shampoo e il bagnoschiuma.. Non so niente.. scusami..". La compagna del Dottore le sorrise: "Su tranquilla! Ti aiuto io!". "Davvero..? Grazie di cuore cara!!" disse la draghetta facendole un sorrisone.

Amelia aprì il rubinetto della vasca da bagno cominciando a riempirla d'acqua. "Mmmh.. forse dovresti tornare in forma normale, credo di fare meglio così" disse sorridendole. Il pokémon obbedì e si trasformò nella sua forma vera e propria, per poi adagiarsi nella vasca da bagno: "Uuuh.. com'è calda l'acqua..." disse rilassandosi tantissimo e socchiuse gli occhi appoggiando la testa sul bordo della vasca. Dopo poco intervennero anche le altre due ragazze: "Ti aiutiamo anche noi!!" dissero entrambe mentre entravano in bagno.

"Perfetto allora! Prendete queste e pensate alle ali!" disse la ragazza passandogli un paio di spazzole. Con impegno e delicatezza, le ragazze lavarono la loro amica da cima a fondo. "Come ti senti Bella?" le chiese Hanami mentre la sciacquava. La draghetta era decisamente al settimo cielo: "È.. semplicemente fantastico.. Non credo di essermi mai rilassata così tanto in ottantatre anni di vita... Avrei voluto ricambiare questo favore se ci fosse stata occasione..".

"Ma dico, stai scherzando? Ahah! È tutto il giorno che tu e tuo fratello ci portate in groppa per la regione! Diciamo che questo è il nostro modo di ringraziarti carissima!" disse Amelia mentre le massaggiava la testa. La draghetta, le guardò con degli occhioni pieni di gioia mentre si faceva lavare e sperava che quel momento non passasse mai.

Esattamente come sua sorella, anche Jordan si trovò in serie difficoltà a lavarsi ed ebbe bisogno dell'aiuto dei due ragazzi per farlo: "So di essere una scocciatura.. ma ho bisogno di aiuto ragazzi..". Dylan, che teneva in mano la spazzola, era piuttosto confuso: "Ehm.. Tranquillo bello, ma ora qui come devo fare?". Il Dottore provò ad aiutarlo prendendo un'altra spazzola: "Beh, hai mai pulito un'astronave? Ecco, immagina di pulire un'astronave... ma viva". "Ma! Ehi!!" esclamò Jordan guardandolo stranito. Il Dottore si mise a ridere: "Ahahahah! Dai scherzavo! Mettiti nella vasca da bagno ragazzo!". Il pokémon entrò nella vasca da bagno, tuttavia era comunque un po' troppo grande per la vasca e le ali sporgevano un po': "Che calducciaaaaa.. non avevo mai provato una sensazione simile.." disse rilassandosi.

Il Dottore e Dylan lo spazzolavano con cura da cima a fondo: "Come ti senti ad essere servito e riverito? Ahahah" disse il Signore del tempo ridacchiando. Il drago era decisamente a suo agio: "Direi che è un'ottima sensazione..". "Beh dopotutto tu e tua sorella ci avete scarrozzati per tutta la regione e nel Tardis, di conseguenza ti ricambiamo il favore!" disse Dylan sorridendo e continuando a pulirlo come se fosse il suo Tie. Una volta lavato e asciugato con l'asciuga capelli però.. il suo piumino sembrava quasi diventato di cotone, un po' come una pecorella gigante... "Ehi.. ma così sembro una nuvola..." disse Jordan arrossendo di fronte allo specchio. "Dai ci penso io! Anzi, visto che sono il più grande dottore dell'universo, vuoi anche un massaggio? Ti assicuro che lo so fare bene!" disse il Dottore strofinandosi le mani.

Il drago, si voltò verso di lui e annuì sorridendo: "Beh volentieri! Mi piacciono tanto i massaggi!". Il Dottore era felice della sua scelta: "Distenditi pure qui!" disse mentre si inginocchiava sul tappeto del bagno. Il Pokémon obbedì e si mise disteso a pancia in giù. Il Dottore cominciò spazzolandogli il piumino per bene facendolo tornare normale. "Ah ora va meglio!" disse Jordan felice. Poi il Dottore comiciò a massaggiargli il collo da cima a fondo e il pokémon cominciava rilassarsi moltissimo, tanto che gli veniva da tirare fuori la linguetta come se fosse un cagnolino gigante. "Beh direi che gli stia piacendo moltissimo ahahah!" disse Dylan osservando la scena. Jordan, ormai, era già andato: "C-credo di non essere mai stato così tanto bene in vita mia.. ssiiiiii..!!".

Dopodiché, il Dottore lo girò delicatamente a pancia in su, per poi avvicinare un'ala al resto del corpo e, infine, tenendola con entrambe le mani e appoggiando il petto sul suo, la tirò con un po' di decisione potendo così udire un CRACK. Con quella manovra aveva completamente rilassato il muscolo e le ossa dell'ala: "Aaaaahh.. M-meravigliosoo..." disse con aria altamente rilassata. Poi il Signore del Tempo, ripeté la stessa manovra con l'altra ala, creando così lo stesso effetto altamente rilassante. Il pokémon, a quel punto, sembrava più un cagnolone che un drago, visto quanto ansimava per il troppo rilassamento: "M-Dylan devi provare assolutamente..." disse guardandolo con gli occhi socchiusi. Il ragazzo sembrava un po' titubante per la timidezza, però vedendo quanto il pokémon era rilassato, accettò volentieri: "Sì dai voglio provare anche io!!".

"Molto bene! Vieni pure al posto suo caro Dylan!" disse il Signore del tempo mentre si scrocchiava le mani. Il drago si sentiva più leggero che mai e lasciò il suo posto all'imperiale fluttuando nell'aria senza quasi rendersene conto. Dylan si distese sul tappeto e il Dottore gli fece le stesse manovre che fece al suo paziente precedente. Il risultato, beh, era piuttosto scontato: "M-mi sento troppo bene.. Potrei quasi affrontare tutta la ribellione da solo!" disse Dylan sentendosi al settimo cielo. Il Dottore ridacchiò: "Ahah! Ti ho fatto un massaggio, non ti ho dato i super poteri!". "Beh l'effetto è simile Dottore! Ahah!" rispose l'imperiale ridendo. Entrambe si alzarono in piedi e, visto che era quasi l'ora di cena, Jordan propose: "Ma tipo andassimo a cenare? Ho un certo languorino ahah!".

Il ragazzo e il Dottore si guardarono: "Ma sì andiamo! Anzi, potresti chiedere a tua sorella se anche loro vengono con noi?" disse Dylan.

Il drago cercò di comunicare telepaticamente con Bellatrix, tuttavia sua sorella gli fece capire che tutte e quattro erano già al tavolo in sala da pranzo e che li stavano aspettando. "Ma daiii!!! Sono già andate a mangiare e nemmeno ci chiamano!" disse il drago blu un po' impermalosito per poi trasformarsi in forma umana. "Dai allora corriamo!" disse il Dottore mentre si rimetteva la giacca.

I tre ragazzi corsero giù in sala da pranzo e le ragazze li guardarono ridacchiando: "Siete in ritardo ragazzi! Ihih!" disse Bellatrix ridacchiando. "Bah! Belline loro! Arrivano per prime e si mangiano tutto! Ahahah!" esclamò il Dottore ridacchiando per poi sedersi tutti quanti insieme a loro. "Avete già ordinato?" chiese Dylan alle ragazze. "No, aspettavamo che arrivaste anche voi!" gli rispose Erika mentre teneva il menù in mano.

Tutti quanti scelsero il loro curry dal menu, eccetto il Dottore che aveva la sua scelta piuttosto bizzarra... "Devo dire che mi è salita la curiosità, mi faresti assaggiare un pochino del tuo curry buffo per favore?" chiese Jordan incuriosito, anche se tutti quanti lo guardarono straniti, eccetto il Signore del Tempo che era molto felice della sua richiesta: "Volentieri! Anche se non mi sembri il tipo da regole particolari come me ahah!" disse ridacchiando.

Il cameriere portò a tutti quanti i piatti scelti e la specialità del Dottore... Come aveva chiesto, Jordan prese una cucchiaiata del curry buffo e la assaggiò. Ovviamente aveva lo sguardo di tutti puntato su di sé. "Mmmh è abbastanza buono dai!" disse il drago sorridendo. Dopo aver detto ciò, tutti gli altri, lo guardarono con un'espressione altamente incredula: "Davvero? Quanto ti ha pagato di extra per dirlo? Ahahah!" disse Amelia ironicamente. "Ma daii! Sono sincero!!" esclamò il Pokémon con aria sicura. Subito dopo, le parlò telepaticamente mentre mangiava il suo curry: "Non è vero fa veramente schifo non provarlo....".

La ragazza cercò di trattenere le risate bevendo un bicchiere d'acqua, ma la sua espressione parlava da sé. Il Dottore ovviamente se ne accorse e guardò Jordan con sguardo sospetto ma ridacchiando. Quest'ultimo, che era seduto accanto a lui, si sentiva sempre più piccolo vedendo la sua faccia.. Anche perché senza rendersene conto, stava piano piano scivolando giù dalla sedia fino a ritrovarsi letteralmente sotto al tavolo.. "Jordan non fare il bambino torna qui.." disse il Signore del Tempo battendo il piede per terra. Il ragazzino fece capolino con la testa, di fronte al Dottore.

Quest'ultimo lo rassicurò: "Puoi dirlo che non ti piace, non sono permaloso!" disse quest'ultimo mentre gli accarezzava il ciuffone di capelli. "D-davvero..? Scusami Dottore avevo paura di farti dispiacere.." disse il capellone guardandolo con gli occhi rosso acceso.

"Sfortunatamente per me, questa faccia ha dei gusti estremamente insoliti, quindi mi sarei stupito veramente troppo se ti fosse piaciuto davvero ahah! Però ora torna sulla sedia, che non stai facendo una bella figura così.." disse il Signore del Tempo rimproverandolo. Il ragazzo ritornò seduto sulla sedia un pochino rosso: "Uff.. oggi ho fatto una figuraccia dietro l'altra.." borbottò mentre mangiava. Erika, che era sempre molto comprensiva con tutti, lo consolò prima di tutti: "Cucciolone, le figuracce fanno parte della vita! Ne ho fatte tante io, ne hanno fatte tante Dylan e Hanami.. L'importante è imparare la lezione e non rifarle!". La draghetta intervenne subito: "Beh se non altro tu le hai fatte solo tra di noi, io ed Ery abbiamo fatto figuracce in pubblico.. ahah!" disse ridacchiando con imbarazzo.

"Sapete? Sulla Terra del nostro universo, esiste un proverbio che dice esattamente che sbagliare è umano, esuberare è diabolico! Come ha detto Erika, tutti fanno figuracce nella vita, l'importante è non ripeterle" disse Amelia sorridendo. Il Dottore poi, sparò l'ennesima risposta inaspettata: "Poi alle figuracce in sé non ci sarà mai fine... Velo dico io che non ho mai smesso di farle dopo circa duemilaquattrocento anni di vita ahah!". Ovviamente sentendo una frase del genere tutto il gruppo lo guardò a bocca aperta bloccandosi completamente. Passarono qualche secondo di silenzio assoluto, e l'unica cosa che si sentiva era il Dottore che mangiava come se non fosse successo nulla. "Beh... li porti molto bene Dottore..." disse Hanami ancora sconvolta.

Il Signore del Tempo le sorrise ringraziandola: "Grazie tante cara! Ma il merito è tutto di un'altro segreto dei Signori del Tempo! Sarebbe troppo complicato da spiegare, perciò lascerò che Bellatrix veda di persona". La draghetta era altamente curiosa di vedere perciò chiuse gli occhi e si addentrò nella sconfinata testa del Dottore, vedendo ciò che il Dottore voleva mostrarle. Nel mentre, il Signore del Tempo le parlava dall'esterno spiegandole cosa stava vedendo: "Si chiama Rigenerazione, è un trucchetto che noi di Gallifrey, il pianeta da cui provengo, usiamo per ingannare continuamente la morte. Quando siamo troppo vecchi, o veniamo uccisi, tutte le cellule del nostro corpo si rigenerano completamente da cima a fondo. Così facendo, diventiamo una persona completamente diversa dall'aspetto precedente".

Mentre il Dottore parlava, Bellatrix vedeva chiaramente l'ultima sua rigenerazione: il Dottore, all'epoca con un aspetto completamente differente, stava girando attorno alla console di comando del Tardis, che aveva anch'essa un aspetto molto differente da come l'hanno vista loro. L'espressione sulla faccia di quel Dottore era chiaramente quella di una persona spaventata e preoccupata. "Non vogliono andarmene..." queste furono le ultime parole di quella faccia. Subito dopo, iniziò a sprigionare una misteriosa energia dal corpo, come una fiamma che ardeva dal corpo del Dottore. L'energia diventava sempre più forte, finché non esplose come una fontana pirotecnica. L'energia sprigionata, era talmente potente da distruggere quasi completamente l'interno del Tardis.

La Draghetta, poteva vedere chiaramente la faccia del Signore del Tempo che, quasi in un secondo, cambiò completamente, diventando quella che ha potuto conoscere. "Come hai potuto vedere è molto particolare come effetto!" disse il Dottore sorridendo. Il pokémon, vide poi tutti gli aspetti che ha avuto il Dottore nella sua vita: "Dottore! Ci sono tutte le tue facce!!" disse la draghetta mentre guardava i loro volti uno in fila accanto all'altro. Il Signore del Tempo assunse un'espressione seria, ma la lasciò continuare a guardare: "Bene! Ti piacciono?" disse con aria quasi incuriosita. Bellatrix li guardò da vicino rimanendo parecchio affascinata: "Sono.. molto diversi l'uno dall'altro! Il primo, è un uomo abbastanza anziano con un bello smoking e un monocolo sull'occhio destro.

Il secondo è già più giovane, con dei capelli neri a caschetto e un papillon molto simile al tuo! Il terzo ha di nuovo un aspetto anziano, ma con dei capelli molto più... da scienziato ecco! Il quarto invece ha un bel cestone di capelli ricci ahah! E che sciarpa lunga! Il quinto sembra già più serio, ha un look da gentleman e dei capelli ordinati. Il sesto..... Beh.. Diciamo che ha dei vestiti molto colorati ahah! Il settimo sembra parecchio particolare come persona e l'ombrello che tiene è grande quasi quanto lui! L'ottavo sembra di nuovo una persona seria, anche se i suoi capelli ricordano molto i pianisti più accaniti! Il nono sembra quello più serio di tutti e che bella stempia ahah!”.

Dopo il nono Dottore, era presente la stessa persona che vide nella visione della rigenerazione. “Uuuuh e così questo è il decimo dottore! Quello che ho visto nella rigenerazione. Devo dire che ha proprio un bell'aspetto!” disse con aria interessata. Il prossimo però era esattamente uguale al precedente: “....Mh? Che strano.. un altro decimo dottore? Ti sei rigenerato mantenendo la stessa faccia?" chiese la draghetta al Dottore. "È.. una lunga storia... però si, ero riuscito a rigenerarmi salvando quella bella faccia" le spiegò il Signore del Tempo in grandi linee. Bellatrix infine si trovò di fronte l'ultimo stadio, ovvero colui che conosce. "E infine ci sei tu Dottore!" disse sorridendo. Per il Dottore era totalmente insolito avere a che fare con qualcuno in grado di scavare nella sua mente, però la cosa non gli dispiacque affatto.

"Mi pare di capire che ti sia piaciuto vedere tutti i miei volti Bella!" disse sempre il Dottore sorridendo. La draghetta gli rispose con emozione: "Ma naturalmente! Non credo che vedrò mai più nulla del genere in vita mia!!". Improvvisamente però, i Dottori si scansarono leggermente, lasciando uno spazio tra l'ottavo e il nono Dottore. Bellatrix si insospettì e chiese informazioni al Signore del Tempo: "Dottore, non so cosa stia succedendo ma tra l'ottavo e il nono Dottore si è creato uno spazio, come se volessero far entrare qualcuno nel mezzo!". Il Dottore sgranò lo sguardo: "Cosa stai vedendo...?". La draghetta si concentrò, notando una sorta di figura nera che si stava avvicinando. "D-Dottore, qualcuno si sta avvicinando! Non si vede bene.. ma mi pare di distinguere una sagoma abbastanza corpulenta!" disse un po' intimorita.

Il Signore del Tempo, sapeva benissimo chi fosse quella figura che si avvicina e doveva fermare il pokémon prima che la vedesse del tutto: "Bellatrix!! Smettila di guardare!! Non devi vederlo!!". Nel mentre Erika e Amelia provarono a scuoterla leggermente per provare a farla riprendere: "Forza esci di lì" disse la ragazza fin troppo preoccupata. La draghetta però non sembrava riuscire a sentirli: "D-Dottore, questa figura ha una strana aura... C-Chi e'??" chiedeva impaurita mentre la figura misteriosa si faceva sempre più vicina e, piano piano, si cominciava pure a distinguere qualche dettaglio: era chiaramente un uomo di altezza media, apparentemente robusto, con una giacca e, sulla faccia si poteva distinguere una piccola barba bianca. "Maledizione! È rimasta troppo tempo nella mia testa e ora non riesce più a sentirci..! Jordan entra anche te e recupera subito tua sorella! Sbrigati!!!" ordinò il Dottore al ragazzo senza gridare troppo troppo per evitare di attirare le attenzioni altrui. Il Pokémon era altrettanto preoccupato per la sua sorellina e, anche lui, esattamente come lei, chiuse gli occhi ed entrò nella testa del Dottore, per poi apparire di fronte a Bellatrix. "Sorellina svegliati!! La mente di un Signore del Tempo è troppo per entrambi!" disse prendendole la mano. "F-fratellone!!" esclamò la draghetta mentre lo guardava con occhioni spaventati. Detto ciò entrambe si concentrarono e riuscirono ad aprire gli occhi davvero e con il fiatone molto forte e affannato.

Il Dottore chiuse gli occhi e abbassò la testa. "Bellatrix perdonami.. ho sopravvalutato i tuoi poteri e per colpa mia stavi per perdere la ragione..." disse mortificato.

"N-non preoccuparti Dottore! Tu e mio fratello mi avete tirata fuori.. Quindi in fin dei conti non è successo nulla!" disse la rossina mentre si alzava in piedi per poi abbracciare sia il Signore del Tempo che suo fratello. "Non pensavo fosse possibile rimanere intrappolati nella mente di un altro.." disse Erika osservando la draghetta che ancora tremava un po'. Dylan provò a risponderle: "Evidentemente, una mente così avanzata, è troppo potente per essere controllata..".

La draghetta chiese comunque una curiosità al Dottore: "Comunque.. La figura che ho visto.. Sai per caso chi era..?". Il Signore del Tempo strinse i denti e abbasso' la testa, ma dopo qualche secondo rispose: "Sì.. so chi è.. e spero di non dovervene mai parlare..". Detto ciò, riprese a mangiare il suo curry. Con quelle parole, tutti quanti capirono che tutto ciò era un enorme segreto del Dottore. "Capisco.." disse Bellatrix, la quale abbracciò il Dottore da dietro mentre gli strofinava la guancia sulla sua per consolarlo. Il Dottore apprezzò molto quel gesto di affetto e riuscì a tirar fuori un sorriso.

A quanto pare, i Signori del Tempo possiedono una tecnologia e una mente troppo avanzate. Una piccola cabina blu, con uno spazio infinito al suo interno. Ciò va al limite di ogni immaginazione… Per semplice curiosità, una creatura dai superpoteri psicologici come Bellatrix, ha rischiato addirittura di perdersi all’interno della testa del Dottore.

Poi, chi era quella figura che si stava unendo agli aspetti precedenti del nostro SIgnore del Tempo? Chiunque sia, vuole tenerlo nascosto.

Dopotutto, era piuttosto normale che un alieno millenario potesse nascondere un segreto…

Ma sarà l’unica persona ad avere qualcosa da nascondere?

Continua in Una note spaventosa...




Ciao a tutti ragazzi, volevo ringraziarvi per avermi seguito fin qui!

In questo capitolo ho voluto mostrare più in dettaglio l'interno del Tardis, creando anche una versione mia della piscina ad idromassaggio!

Nella serie, il Dottore a volte la nomina, ma non viene mai mostrata. Perciò ho deciso di creare la mia versione, sperando che vi piaccia.

Sul finale bizzarro, ho voluto semplicemente evidenziare la potenza della mente di un Signore del Tempo.

A causa delle particelle del tempo, Bellatrix è rimasta isolata da tutto e solo unendo i poteri con quelli di suo fratello è potuta uscirne fuori.

Il disegno che rappresenta Jordan sotto al tavolo non è mio, bensì di mia sorella, che ringrazio tantissimo per la partecipazione.

Inoltre, ho volute dare un logo ufficiale alla Shooting Stars!

Spero che continuiate a seguire la storia, e mi raccomando commentate pure con pareri e consigli per i prossimi capitoli!

A presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Una notte spaventosa ***


Dopo la cena piuttosto movimentata, il Dottore volle proporre un'ultima cosa prima di andare a dormire: "Sentite ragazzi, se non siete stanchi, vi va di fare un ultimo giro per la citta?". I ragazzi erano già un po' stanchi, tuttavia annuirono anche con allegria.

Tuttavia, arrivati alla reseption, si trovarono davanti sia Dandel che Laburno insieme. Il secondo li riconobbe subito: "Ragazzi! Ben ritrovati!" disse allegramente. "Hei Laburno! Come mai siete qui?” disse il Dottore, ricordandosi poi di non essersi presentato al suo amico: “Uh a proposito, salve! Io sono il Dottore e questi sono i miei amici Amelia, Dylan, Hanami, Erika, Jordan e Bellatrix” disse indicando con la mano uno ad uno. Dandel gli sorrise: “Molto piacere Dottore!” poi però gli venne spontanea una domanda molto semplice: “Ma Dottore chi?”. “Eheh semplicemente Il Dottore con l’articolo determinativo!” disse il Signore del Tempo ridacchiando.

Poi Dandel riprese il suo discorso: “Capisco! Comunque suppongo sappiate già il mio nome, però io sono Dandel, campione e presidente della regione, Laburno mi ha parlato di voi, sono felice che gli abbiate ridato fiducia in sé stesso, e vi ringrazio tantissimo! E inoltre siamo qui per passare privatamente una serata tra amici” disse stringendo la mano al Dottore. “Dunque lei è pure il presidente! Molto piacere di conoscerla!” disse Amelia stringendogli la mano. “Come ti dicevo sono molto simpatici!” disse Laburno al suo amico. Poi si rivolse al Dottore: “A proposito, so che siete visitatori, ma non vi ho chiesto da dove venite, sempre se posso sapere!”. Il Dottore e il resto del gruppo vennero messi un po’ in difficoltà con quella domanda. “Beh.. noi..Veniamo da molto lontano! Veniamo da..” disse il Dottore cercando di trovare una soluzione al più presto.

Tuttavia in un istante si riprese: “Dalla regione di Hoenn!” esclamò con aria decisa. In realtà glielo aveva suggerito Bellatrix telepaticamente per aiutarlo, dato che la regione di Hoenn era casa sua e di suo fratello. “Dalla regione di Hoenn? Da così lontano? Cavolo avete fatto un viaggio lunghissimo per arrivare qui!” disse Dandel con aria molto sorpresa. “Ah può giurarci! È stato.. Movimentato!” disse Erika intervenendo nel discorso. “Capisco! Spero abbiate fatto un ottimo soggiorno qui a Galar!” disse il campione sorridendo. Laburno però si era incuriosito sul luogo di provenienza: “Perdonate la mia curiosità ma non è che per caso avete qualche pokémon di Hoenn da mostrarci? Sono curioso!”. Il Dottore ci teneva a mantenere segreta l’identità di Jordan e Bellatrix perciò disse la cosa più scontata: “Purtroppo li abbiamo lasciati a casa, ci teniamo molto alla loro sicurezza perciò non li portiamo mai in luoghi che non conosciamo..”.

Dandel però non credeva alla sua storia, perché, essendo presidente della regione, conosceva numerose specie di Pokémon e le loro capacità. “Sicuro Dottore? Io se devo essere sincero, ne sto vedendo addirittura due” disse il campione puntando lo sguardo verso Jordan e Bellatrix, i quali si sentirono altamente a disagio. Tuttavia lo stesso campione, da i loro discorsi, intuì che non volevano essere scoperti, perciò propose: “Volete seguirmi nella mia sala privata? Almeno possiamo parlare totalmente in privato, parola mia!”. Il Dottore si voltò verso Bellatrix, che poteva capire se stava mentendo oppure no. La draghetta però annuì con la testa, facendogli capire che era una persona onesta. “Va bene ci faccia strada!” disse il Dottore con aria un po’ seria. “Prego! Da questa parte!” disse Dandel mentre li accompagnava verso la sua sala privata.

Durante il percorso, Bellatrix e Jordan erano abbastanza nervosi, sebbene avessero capito che i due ragazzi erano brave persone.. Il Dottore li prese per mano entrambi sorridendogli e parlandogli telepaticamente: “Tranquilli ragazzi.. Finché sarete con me non vi accadrà niente! Potete credermi, sono Il Dottore!”. Con quelle parole, i due draghi si sentirono molto più rilassati e gli fecero entrambi un mega sorrisone affettivo.

Una volta entrati nella sala, il Dottore e il resto del gruppetto, si sedettero sul divano al centro della sala, mentre Dandel e Laburno a quello di fianco al loro. Questi due fecero uscire Charizard e Duraludon dalle loro Pokéball, i quali si avvicinarono subito al gruppetto sorridendo. “Uuh gli state già simpatici! Si vede che siete bravi ragazzi tutti quanti!” disse Laburno con aria allegra. Il Dottore li accarezzò entrambi: “In gara saranno anche dei duri, ma fuori sono molto affettuosi!” disse sorridendo. “Comunque in tutto ciò non ho ancora capito quali siano i vostri Pokémon..” disse Laburno quasi vergognandosi per non esserci arrivato. “Mi permettete di presentarglieli ragazzi?” chiese Dandel con forte emozione.

Tutti quanti, draghi compresi, annuirono concedendogli di presentarli al posto loro. “Vi ringrazio! Beh caro Laburno, hai di fronte a te delle leggende di Hoenn. Per la precisione.. Il Duo Eone! Latios e Latias!” esclamò con gioia indicando rispettivamente Jordan e Bellatrix. I due fratelli si alzarono in piedi, per poi trasformarsi nella loro forma vera e propria. “O-Oddio!! Sono veramente loro!! Non credo ai miei occhi!!!” disse Laburno guardandoli con una gioia immensa, come un sogno che diventa realtà.

Dopodiché tirò fuori il suo strano cellulare volante, il quale inquadrò prima Jordan e cominciò a descriverlo:

"Latios, il Pokémon Eone. Possiede l'abilità di far vedere agli altri l'immagine di ciò che ha visto o immaginato nella propria testa.

Questo Pokémon è altamente intelligente e capisce il linguaggio umano.

Latios apre il proprio cuore ad Allenatori d'animo buono e generoso.

Possiede un temperamento docile e non ama combattere.

Anche quando si nasconde, Latios riesce a individuare gli altri e a percepirne le emozioni grazie alla telepatia.

Il Pokémon riesce a volare più veloce di un aereo a reazione, piegando le zampe anteriori per minimizzare l'attrito dell'aria.

Insieme a Latias, formano il Duo Eone"

Dopodiché, inquadrò sua sorella:

"Latias, il Pokémon Eone. È sensibilissima alle emozioni delle persone.

Se percepisce una certa ostilità, questo Pokémon arruffa le piume su tutto il corpo ed emette un grido lancinante per intimorire il nemico.

Estremamente intelligente, Latias è in grado di capire il linguaggio degli umani e comunica con loro con la telepatia.

Il suo corpo è ricoperto di piumino vetroso che usa per rifrangere la luce e mutare il proprio aspetto o diventare invisibile.

Le Latias, vivono in piccoli gruppi e difficilmente entrano in contatto con altri Pokémon o esseri umani.

Insieme a Latios, formano il Duo Eone."

Con queste descrizioni, Il Dottore e gli altri capirono tutte le loro capacità, e sebbene non gli avessero mai chiesto i loro reali nomi, cercarono di far finta di saperlo già.

“Vi piacciamo così tanto..?” chiese la draghetta arrossendo. “Non ci credo, sapete perfino parlare??” disse Dandel quasi incredulo. Il Dottore rispose al posto loro: “Hanno dei traduttori di mia invenzione nascosti, almeno quando si travestono possono esprimersi liberamente..”. “Fantastico! Decisamente fantastico! Ma non capisco, perché volete travestirvi? Siete i loro pokémon, non avete nulla da temere!” chiese Laburno in modo amichevole. Jordan, ovvero Latios, rispose per entrambi cercando di mantenere il segreto del resto del gruppo: “Sappiamo che con loro non abbiamo nulla da temere. Tuttavia, come a voi umani piace studiare noi Pokémon, a me e a mia sorella piace studiare la vostra vita e, per farlo, ci travestiamo da umani e proviamo a comportarci come tali.

Il problema è che prima dovevamo fingerci muti, ma poi dopo aver incontrato il Dottore e i suoi amici, la nostra vita, diciamo che si è stravolta in meglio! A parte qualche situazione altamente bizzarra… Però va benissimo così! Non potevamo desiderare allenatori migliori!” dicendo quest'ultima frase, girò leggermente la testa guardando il suo gruppo con orgoglio. Dandel, sentendo quelle parole non sapeva se essere più sconvolto o affascinato. “Sapevo che siete creature molto intelligenti… Ma la vostra intelligenza è a dir poco mostruosa..!! In senso altamente positivo, ovvio! Avete delle bellissime ambizioni! Si vede che siete unici nel vostro genere, spero davvero che riusciate a realizzare i vostri sogni ragazzi” disse con gli occhi che brillavano come stelle per l’emozione.

“La ringraziamo! Però, se siamo così, dobbiamo solo ringraziare i nostri allenatori, loro sono i nostri benefattori!” disse Bellatrix volando dietro di loro per poi abbracciarli tutti da dietro.

“Beh posso affermare con certezza che questo è stato l’incontro più fenomenale di sempre!” disse Laburno incrociando le braccia e guardando tutti quanti con orgoglio. “A proposito Dottore, posso sapere in quale ambito sei dottore? Se posso sapere ovviamente” chiese Dandel fin troppo incuriosito.

Il Signore del Tempo partì con un’ennesima risposta sconvolgente: “Beh io sono Dottore in medicina, chimica, tecnologia, musica, arte, astronomia, elettronica, elettrotecnica, e in tante altre cose...”.

Dopo un discorso del genere, le facce di Laburno e di Dandel si fecero sempre più sconvolte per ogni materia da lui elencata.. Fino a rimanere bloccati per qualche secondo a fissarlo con occhi sgranati e a bocca aperta. “F-forse ora capisco l’intelligenza di Jordan e Bellatrix…” disse Laburno ancora sconvolto. Dandel poi guardò i tre imperiali sempre sconvolto: “E voi invece? Avete anche voi delle unicità?” disse quasi come se fosse scontato. Erika rispose per tutti mantenendo comunque il segreto della loro provenienza: “Mi presento sono il capitano Erika, noi tre siamo le guardie del corpo del Dottore, ma siamo stati anche aviatori, infiltratori, assaltatori e agenti antisommossa. Tuttavia ognuno di noi ha una specializzazione particolare, ovvero io sono specializzata in aviazione e assalto.” disse poggiandosi la mano sul petto.

“Io sono Hanami e sono specializzata come pistolera e infiltrata” aggiunse sempre con la mano sul petto. “Io sono Dylan, sono specializzato come mitragliere, tiratore e artigliere” disse ripetendo il gesto delle sue amiche.

Dandel e Laburno si coprirono la bocca con la mano rimanendo in silenzio per qualche secondo. Poi dopo un po’ Dandel aggiunse: “Insomma, se ho capito bene in questa stanza ci stanno due tra i pokémon più intelligenti del mondo, il Dottore di tutto e tre persone che da sole fanno un esercito... Tutto nella norma insomma…”. Latios si mise a ridacchiare svolazzando per la stanza: “Ahahah! Ecco una delle situazioni bizzarre di cui parlavo!". Laburno si mise a ridere con lui: "Ahahah! Beh dopotutto pensavamo di trovare due creature speciali. E invece ce ne sono addirittura sette! Mi dispiace solo che dobbiate ripartire.. Sarebbe stato bello se ci fosse più tempo per conoscerci!" disse comunque sorridendo. "Beh sono contento di aver fatto un'ottima impressione su di voi!" disse il Signore del Tempo tenendo le gambe accavallate.

Amelia intervenne poi nel discorso: "Beh voi ci avete mostrato un meraviglioso spettacolo allo stadio! E noi beh.. Vi abbiamo dato spettacolo a modo nostro ahah!". "Beh hai ragione mia cara! Chissà se anche nelle lotte pokémon siete così spettacolari!" si chiese il campione con curiosità. Il Dottore ovviamente negò: "Purtroppo no, non credo di averne mai fatta una in vita mia. E, immagino che i nostri ragazzoni ci ucciderebbero se li mandassimo in una lotta ahahah!" disse rivolgendosi ai due draghi in maniera sarcastica. Bellatrix, gli rispose con lo stesso sarcasmo: "Ah quello sì! Vi uccideremmo, di coccole e affetto naturalmente, ma vi uccideremmo! Tipo così!!!" disse mentre si buttava addosso ai cinque ragazzi insieme a suo fratello. "OOOFFFF!!" gridarono tutti come se gli fossero piombati addosso dei meteoriti!

Poi Erika prese subito Latias e le strinse la testa al petto. "Siete dei giuggioloni!!" disse mentre le faceva velocemente la masa sulla sua testa senza esagerare. "AaAaAaAaAaAaAaAaA!!" esclamò la draghetta come se fosse in una centrifuga. Invece suo fratello, che stava sulle ginocchia del Dottore e di Amelia, veniva lisciato per bene da quest'ultima: "Eheh guardalo come si rilassa ahaha!" disse la compagna del Dottore mentre lo accarezzava. Ovviamente Jordan era altamente a suo agio: "Oooh siiiiii!!" esclamò in modo altamente rilassato. Bellatrix provò poi a ribaltarsi e facendo poi il solletico ai tre imperiali i quali risero tantissimo divincolandosi. Erika, rise talmente tanto che cadde pure dal divano e, alla fine, le sue risate sempre più isteriche, si trasformarono in uno strillo talmente acuto da far rizzare completamente le piume di Bellatrix, come se fosse un istrice gigante.

Quest'ultima, si trovò completamente paralizzata e sconvolta: "E-ewww...". Erika ridacchiò con un sorrisetto malizioso: "Ihih sorryyyy!!". Dopo qualche secondo si misero tutti a ridere per la strana situazione. "Ahahah! In genere sono io quella che tira strilli come questo ahahah!" disse la draghetta mentre si sistemò le piume. "Ahahah! Purtroppo quando qualcuno fa il solletico a Xiao, lei bercia più di te ahah!" disse Dylan ridendo.

Anche Dandel e Laburno si misero a ridere: "Ahahahah!! Ragazzi siete unici! Non credo di aver mai visto nessuno interagire con i Pokémon in questo modo! Ahahah!!" disse il primo mentre rideva a crepapelle. "Beh? Volete anche voi il solletico?" disse Latias strofinandosi le zampe. "Eh? No! Nonono!! Aiuto!!" esclamò Dandel mentre già cercava di proteggersi con le braccia. Ma ormai era tardi, Bellatrix si fiondò sui due rivali facendogli il solletico. "Noooooo!! Ahahahah!!" esclamarono entrambi mentre si divincolavano ridendo. Amelia, ispirandosi da lei, provò a fare il solletico sulla pancia di Jordan. "Uh Oh!! N-no! Aiuto!! Ahahahahah!!" disse il drago blu sorpreso mentre la lasciava fare fino a cadere sul pavimento. Lei, ovviamente, non perse tempo e si mise di fianco a lui per continuare a fargli il solletico mentre la povera vittima blu si dimenava ridendo: "Ahahahah! Qualcuno mi salviii! Ahahah!!".

Erika, Dylan e Hanami, vedendo la scena bizzarra, ebbero pure loro l'ispirazione e si girarono lentamente a guardare Charizard e Duraludon con un sorrisetto quasi inquietante. I due poveri pokémon, che capirono le loro intenzioni, si guardarono a vicenda con sguardo terrorizzato. I tre ragazzi si alzarono in piedi: "Venite quiiii!!" disse Hanami strofinandosi le mani. I due pokémon ovviamente cercarono di scappare cercando rifugio dietro ai loro allenatori, anch'essi impegnati.

Il Dottore, invece, era rimasto sul divano a guardare tutti in modo strano: "Beh.. Che serata.. Bizzarra!" disse tra sè e sè, Amelia però lo prese per il colletto e lo tirò giù per poi fare il solletico sia a lui che a Jordan: "Ma io cosa c'entro?? Ahahahah!!" disse il Signore del Tempo stravolto. "Ahahah! Ora vi sistemo io!" disse Amelia ridacchiando.

Nel frattempo, nel corridoio fuori dalla sala, una donna delle pulizie e il suo Pokémon, che sembrava una piccola cameriera con due code e un paio di corna rivolte verso il basso, passarono accanto alla sala, udendo persone che ridevano in maniera molto sguaiata e Pokémon che facevano versi di terrore. "Ecco Indeedee.. Questo è quello che succede quando si beve troppo.." disse la signora al suo Pokémon, la quale le rispose con un verso piuttosto esasperato...

Dopo qualche minuto di chiasso, tutti quanti erano a terra con il fiatone. "Beh.. forse le situazioni bizzarre sono migliori di quello che sembrano ahah!" disse Dandel con un'espressione altamente gioiosa mentre si rialzò in piedi, seguito poi da tutti gli altri. Bellatrix, si trasformò in forma umana e si avvicinò al campione e al capopalestra. "Mi raccomando però, acqua in bocca sull'identità mia e di mio fratello!" disse guardandoli dal basso e con un bel sorrisone di fiducia. "Uuh! Ma naturalmente piccola! Il vostro segreto è in ottime mani, parola di campione!!" disse il presidente mentre le accarezzava la testa. "Ehiiii!! Io non sono piccola!! Ho ottantatre anni, sono grandeeee!!" esclamò la draghetta agitandosi come una bambina. Ai due ragazzi, faceva troppa tenerezza, però vollero darle soddisfazione: "Ok ok, scusaci ahah!" disse Laburno accarezzandosi dietro la testa.

Anche Jordan si ritrasformò e si avvicinò a loro chiedendo al presidente una curiosità: "A proposito Dandel, come ha fatto a riconoscerci prima?". Dandel gli rispose sorridendogli: "Io sono presidente, e come tale conosco numerose specie di pokémon anche di altre regioni! Poi quelli leggendari in particolare, li conosco tutti ahah! Comunque oltre a questo, il vostro aspetto da umani parla quasi chiaro. Tu hai questo bellissimo ciuffone di capelli blu, i tuoi occhi sono rossi come un cristallo e inoltre, sia a te che a tua sorella, alcuni ciuffi di capelli assumono la forma delle vostre orecchie aerodinamiche!" gli spiegò mentre gli toccava le ciocche di capelli blu come una molla. La draghetta si toccò le ciocche di capelli rosse realizzando che aveva ragione "Oh.. Ora capisco! Quindi anche in forma umana potrebbero riconoscerci.." disse un po' perplessa. "Ma no, tanto anche noi abbiamo acconcature particolari ahah" disse Laburno ridacchiando. "Beh in effetti! Dai meglio così" disse Jordan rilassandosi. Ormai, si era fatto tardi e i ragazzi cominciavano a sbadigliare. "Yawn... Forse è meglio se andiamo a dormire, io sono distrutta..." disse Amelia stiracchiandosi. "Sì dai.. Non vedo l'ora di provare il letto di questo hotel!" disse Hanami strofinandosi le mani. "Beh allora buonanotte ragazzi! Nel suo piccolo, è stata proprio una seratina memorabile ahah!" disse Dandel mentre li accompagnava fuori al corridoio. "Uff io mi sento letteralmente uno straccio.." disse la Latias completamente a pezzi. "Forza ci penso io a te!" disse Erika mettendosi di spalle a lei per poi abbassarsi leggermente. Bellatrix le sorrise e, con un balzo, le saltò sulla schiena aggrappandosi come una cucciola con la propria mamma.

"Oplà!" esclamò la ragazza mentre la sorreggeva. Il Dottore nel mentre salutò Dandel e Laburno: "Buonanotte! Mi raccomando fate entrambe del vostro meglio nelle prossime lotte!" disse mentre li salutava con la mano. I due ricambiarono il saluto: "E voi fate buon viaggio!" disse Laburno prima di voltarsi e andare via con il suo rivale. Una volta svoltato l’angolo, Dandel cominciò a pensare. “A cosa pensi?” gli chiese il rivale notando la sua espressione pensierosa. Il campione gli rispose: “Purtroppo non ricordo più una cosa importante che potevo chiedere al Dottore…”. “Dai prima o poi ti tornerà a mente..” disse Laburno cercando di tranquillizzarlo. Il Signore del tempo, vedendo Erika con Bellatrix sulla schiena, guardò poi Jordan, il quale faceva il resistente, ma era palese che fosse sfinito. "Vuoi essere portato anche tu bello?" disse sorridendogli. Il drago arrossì perché gli sarebbe piaciuto, ma un po' si vergognava: "S-se non è di disturbo...". "Macché! Vieniii!!" Esclamò il Dottore mettendosi di spalle a lui per poi chinarsi leggermente. Jordan non perse tempo e gli salì sulla schiena, aggrappandosi a lui. Amelia guardò i due Pokémon e ridacchiò: "Ahah! Allora? Cosa si prova ad essere trasportati?" chiese mentre gli accarezzava il naso ad entrambi.

"Mi piace...!” disse Bellatrix tutta rilassata e suo fratello annuì pensando la stessa cosa. Dopo aver preso l'ascensore, i ragazzi e le ragazze si scambiarono la buonanotte ed entrarono nelle rispettive camere. Il Dottore fece scendere Jordan direttamente sul letto, il quale si distese sulle lenzuola, trasformandosi poi nella sua forma normale.

Il Signore del Tempo, sorridendo, chiese ad entrambe i ragazzi: "Allora? Come vi è sembrata questa giornatina?". Dylan rispose per primo: "Beh, era partita come un disastro.. Visto che ci siamo tutti quanti ritrovati in un altro universo..". Poi voltandosi verso Jordan, che lo ascoltava, sorrise e aggiunse: "Senza l'intervento tempestivo tuo e di tua sorella, saremmo stati tutti quanti completamente allo sbando!" disse mentre gli accarezzava la testa. Il drago gli fece un bel sorrisone e gli rispose: "Avevamo percepito la presenza di qualcuno in preda al panico ma dall'animo gentile..

Sebbene diffidiamo dalle persone, non potevamo lasciarvi lì! Tra l'altro, pensavamo di andarcene dopo che eravate atterrati sani e salvi. Però, leggendo i vostri pensieri e vedendo i vostri strani veicoli, avevamo capito che eravate più speciali di quanto sembravate in apparenza! Quindi abbiamo deciso di travestirci da umani e seguirvi. Ci ha sorpreso tantissimo il fatto che ci abbiate riconosciuti subito e avete pure retto il gioco, trattandoci da umani e dandoci pure dei nomi! A quel punto non avevamo più dubbi, dovevamo seguirvi per forza!" disse mostrando la stessa emozione di allora. Dylan, si sedette accanto a lui e, guardando il Dottore, intervenne nel discorso: "Poi, si vede che tu sei un essere altamente speciale. Nonostante ci troviamo in un posto mai visto prima d'ora, sei riuscito a gestire la giornata come se fosse tutto normalissimo!

Da essere un momento di panico, l'hai fatta diventare una delle più belle giornate della mia vita, e scommetto che ciò valga anche per il nostro Pokémon e anche per le ragazze!". Jordan annuì: "Ovviamente! Poi con il tuo Tardis, ci hai fatto dono della parola, e quindi anche da umani possiamo esprimerci liberamente! Poi.. Penso che la somma di denaro che ci hai dato per realizzare i nostri sogni di imparare a parlare naturalmente, sia stata la più grande svolta della nostra vita! Magari, avremmo bisogno di aiuto per imparare a gestirli correttamente... Comunque non credo di poterti mai ringraziare abbastanza Dottore!" disse con occhioni pieni di gioia. Il Dottore rispose ad entrambi: "Sono fin troppo felice che mi abbiate preso così tanto a ben volere ragazzi! Poi, per quanto riguarda te, Dylan, in duemilaquattrocento anni di vita, ti assicuro che mi sono ritrovato taaaaante volte allo sbando e a gestire situazioni completamente improbabili come questa.

Ho visto veramente tutto nella vita, dai momenti felici, a quelli più estremamente disperati... Vorrei dirvi di più a riguardo.. Ma sono certo che ne rimarreste sconvolti.. Poi ho giurato che vi avrei riportati a casa sani e salvi e così farò! Poi per quanto riguarda te, Jordan, sono felice del fatto che tu e tua sorella, vi siate uniti a noi in questa giornata bizzarra!

Non ho bisogno di uno schermo volante per capire che siete delle creature speciali, la differenza con gli altri Pokémon è netta! Certo, non credevo di avere a che fare addirittura con delle creature leggendarie. Ma non ne sono molto sorpreso, dato che avete dei poteri piuttosto particolari e soprattutto un'intelligenza pari a quella umana e, con i soldi che vi ho dato, potrete sfruttarla al meglio, imparando a parlare sul serio e ad acculturarvi ulteriormente. Sono certo che ne farete un ottimo utilizzo! Magari per evitare troppi problemi, fatevi aiutare da Dandel o da Laburno, visto che sono gli unici a conoscere la vostra identità... Per quanto riguarda la gestione del denaro, posso insegnartela in un istante, devi soltanto saper resistere al dolore..."

"Forse hai ragione! Si sono dimostrati molto aperti nei nostri confronti! Comunque... in che senso resistere al dolore?" chiese il drago piuttosto incuriosito e stranito allo stesso tempo. Il Dottore, gli toccò la testa con due dita per capire quanto fosse duro il suo cranio. "Mmh sì secondo me avrò più problemi io che te.. Comunque sei pronto?" chiese mentre gli prendeva il musetto con le mani. "A-Aiuto.. Va bene.." disse il drago un po' intimorito. Mentre Dylan osservava la scena incuriosito, il Dottore fece un piccolo conto alla rovescia per preparare il Pokémon: "Cinque, quattro, tre, due, uno!!". Arrivati a uno, il Pokémon chiuse gli occhi e il Dottore gli tirò una testata molto forte. "AHIOOO!" esclamarono entrambe tenendosi la testa. "A-ahio... Hai la testa durissima..." disse il Dottore lamentandosi per il dolore. "Che male... E ora cosa sarebbe successo..?" chiese il drago scuotendo la testa.

Il Dottore tirò fuori la sua tessera, mostrandogliela: "Dimmi come funziona!" chiese come per interrogarlo. Jordan, rispose subito in modo altamente naturale: "Quella è una tessera prepagata, funziona ricaricandola tramite sportelli o tramite luoghi abilitati...". Soltanto dopo aver chiacchierato per qualche secondo, di cose che fino a qualche secondo prima neanche conosceva, realizzò di sapere tutto sul denaro. "M-ma è fantastico! Con quella botta mi hai trasmesso ogni informazione possibile!" disse sorpreso. Il Signore del Tempo si compiacque con sé stesso: "Eheh un altro trucchetto dei Signori del Tempo!". Dylan ridacchiò: "Ora avrete dei bei bernoccoli mi sa! Ahah!".

I due si toccarono la testa, realizzando che aveva ragione. "Ow.. E vabbè ne è valsa la pena!" disse il drago blu sorridendo.

Dylan, tuttavia, era molto curioso sulle avventure del Dottore: “Hai detto di aver affrontato delle situazioni altamente drammatiche, puoi raccontarci qualcosa?” gli chiese con curiosità. Anche Jordan si era incuriosito molto a riguardo.

Il Dottore però, volle avvertirli: “..Io posso anche raccontarvele, ma vi assicuro che potreste rimanerne disturbati..”. Dylan e il Pokémon si guardarono negli occhi per qualche secondo, ma poi annuirono entrambe perché erano sempre più curiosi.

“Ok.. Io, ragazzi miei.. Sono reduce della più grande guerra che il creato abbia mai visto.. La Guerra del Tempo.” disse con aria molto seria. “La guerra del Tempo..?” chiese Dylan. “Sì.. Una guerra tra la mia gente, ovvero i Signori del Tempo, e una razza aliena estremamente pericolosa e brutale. I Dalek” gli rispose il Dottore. “Mh.. Cosa sono questi esseri..?” chiese Jordan con aria inquieta e curiosa allo stesso tempo. “Sono esseri mutanti, creati da una mente malvagia e contorta e chiusi in dei piccoli ma letali carri armati. Le uniche emozioni che conoscono sono l’odio infinito e la rabbia verso tutto ciò che non è come loro.” disse il Signore del tempo con aria sempre più cupa. “Esistono seriamente creature così terribili?” chiese il ragazzo. “Purtroppo sì, li ho combattuti per secoli e secoli, ma sono veramente troppi..” rispose il Dottore. “Ma lo scopo di questa guerra quale era?” domandò l’Imperiale.

“Beh, l’uno voleva accaparrarsi la tecnologia dell’altro per conquistare semplicemente TUTTO!” esclamò il Signore del Tempo. “T-Tutto.. In che senso..?” domandò il drago.

“..tutto quanto. Tutti gli universi esistenti nel creato.” disse stringendo le lenzuola per la vergogna. “Q-quindi… Anche i nostri..?” chiese sempre il draghetto impaurito. “Esatto… Tuttavia, durante La Caduta di Arcadia, ovvero la seconda città di Gallifrey, il pianeta esplose… Eliminando tutta la mia gente e quasi tutti i Dalek.. Soltanto io e il mio ex migliore amico siamo riusciti a metterci in salvo prima dell’esplosione…” raccontò cercando di non lacrimare.. “Quindi.. Se noi siamo ancora vivi è soltanto perché il tuo pianeta è esploso..?” chiese Dylan con molta ansia. “Ma aspetta… Tu Dottore.. Perché hai combattuto questa terribile guerra..? Volevi conquistarci pure tu..?” chiese il pokémon guardandolo con timore. “Ovvio che no… Il mio unico scopo era solo quello di liberare l’universo dai Dalek una volta per tutte.. Poi, quando ho scoperto il vero motivo per cui i Signori del Tempo stavano combattendo, mi rifiutai apertamente di continuare quello scontro e me ne andai…” gli rispose il Dottore per tranquillizzarlo… ll drago poteva chiaramente percepire la sincerità in questa frase: “Ti credo..” disse strofinando il musetto sulla sua guancia. “Dunque è per questo che odi i soldati?” chiese Dylan comprendendo la sua situazione. “Esatto Dylan.. Non mi piacciono i soldati, perché non sanno pensare con la loro testa. L'obiettivo di un soldato è di uccidere e obbedire. Sarebbe bastato che i soldati di Gallifrey avessero pensato con le loro teste ascoltando il loro cuore.. E magari la Guerra del Tempo sarebbe finita solo con la sconfitta dei Dalek e dell’alto comando del pianeta.. E invece siamo rimasti solo in due. Il Dottore, e il Maestro”. Dopo quel discorso, sia Dylan che Jordan, abbracciarono il Dottore per cercare di consolarlo. “Grazie ragazzi..” li ringraziò facendo un piccolo sorriso.

Nell'altra stanza, anche le ragazze commentavano un po' la giornata: "Penso che questa sia stata una delle giornate più interessanti della mia vita! Quando siamo partiti da Coruscant per osservare da vicino uno strano picco di energia, mai mi sarei immaginata di finire in un altro universo! Però ho potuto conoscere gente meravigliosa! Senza di voi non credo che avremmo avuto speranze di ambientarci.." disse Erika mentre accarezzava la testa di Bellatrix che teneva appoggiata sulle ginocchia. “Ahah! E secondo te, mi sarei mai immaginata in tutta la vita, di diventare il Pokémon di un gruppo di alieni?” disse Bellatrix ridacchiando. Amelia e Hanami erano sedute accanto a loro. "Care mie, quando venite a conoscenza del Dottore, giornate come questa diventano all'ordine del giorno fidati! Ahahah!" commentò la prima ridacchiando.

Hanami era incuriosita sulle avventure del Signore del Tempo: "Chissà quante avventure avete passato tu e tuo marito insieme al Dottore..". "Tante tesoro! Tante! A volte mi chiedo come facciamo ad essere ancora vivi ahah!" le rispose Amelia buttandola un po' sul ridere. "Come ancora vivi..?" chiese Bellatrix guardandola preoccupata. Amelia, esattamente come il Dottore, tirò fuori un discorso altamente improbabile: "Ti dico solo che un po' di tempo fa, io, Rory e il Dottore abbiamo salvato il nostro universo della cancellazione temporale..". Erika e le altre, ovviamente, rimasero sbalordite. "Cosa?!" dissero in coro. "È complicato da spiegare.. In parole povere, delle crepe temporali si erano disseminate in tutto l'universo e lo stavano completamente divorando... Al culmine della loro potenza, il Dottore si è gettato in una crepa sacrificandosi...

A quanto pare la potenza di un Signore del Tempo è talmente grande che appena entrato, tutte le crepe si sono chiuse.. E con un paradosso temporale, tutto è tornato come prima.. Eccetto il Dottore che sembrava fosse sparito per sempre. Anzi.. Che non fosse proprio mai esistito!". Sentendo queste parole, le ragazze non sapevano se tutto ciò fosse realmente possibile.. Però nulla poteva ingannare Bellatrix, la quale sapeva che stava dicendo la verità. "Ma.. Alla fine come ha fatto a ritornare..?" disse la draghetta riferendosi al Dottore. "Non lo so nemmeno io con certezza.. L'unica cosa probabile, è che la crepa temporale che avevo nella mia stanza da letto possa aver creato un paradosso nella mia testa.. Infatti, sebbene me lo fossi dimenticato, qualcosa dentro di me, lo ha fatto tornare a mente.. E lui è riapparso insieme alla sua cabina di fronte a me e a mio marito!" rivelò la compagna del Dottore.

"...Tutto ciò sembra così surreale..." disse Erika un po' intrippata. Hanami poi rispose subito alla sua migliore amica: "Beh se ci pensi bene, finire in un altro universo mi sembra già altamente surreale di suo ahah! Quindi per quanto assurda possa essere questa storia.. Non ho bisogno della conferma di Bellatrix per capire che sta dicendo la verità..". Amelia sorrise, ringraziandole per averle creduto: "Vi ringrazio ragazze.. Siete fantastiche!" detto ciò, le abbracciò tutte quante insieme. "Dopo quello che ci hai raccontato, hai pure il coraggio di definire noi fantastiche? Ahah!" disse Hanami ridendo mentre la stringeva. "Cara, ognuno è fantastico a modo suo! Sono certa che anche voi due abbiate fatto delle imprese epiche!" le rispose Amelia riferendosi a lei e ad Erika.

"Per aver ottenuto tutte quelle specializzazioni e dei veicoli così particolari, avrete sicuramente dato il massimo di voi stessi. Il ché vi fa altamente onore!" aggiunse poi la ragazza. Hanami guardò Erika con aria seria: "Posso spiegarglielo..?" le chiese con aria seria. Erika stette qualche secondo in silenzio a pensarci su. Però accettò, ma ad una condizione: "Va bene.." disse per poi guardare Bellatrix: "Ti assicuro che ciò che dirà sarà la verità, ma non voglio che tu entri nella mia testa.. Per favore.." disse guardandola con aria seria. La Latias era veramente curiosa.. però le voleva bene e non intendeva tradire la sua fiducia. "Non lo farò Ery.. Te lo prometto!" disse con aria sincera per poi darle una leccatina di affetto alla guancia. Erika volle crederle e le sorrise, per poi dare il consenso ad Hanami di raccontare in parte la sua storia.

"Ti assicuro cara, che tra noi della Shooting Stars, la leggenda rimarrà sempre Xiao! Tempo fa, la squadra non esisteva ancora, sebbene fossimo amici affiatati da sempre! Durante una missione di scorta di uno Star Destroyer da cargo e della nostra nave madre, lo Star Destroyer Osiride, il convoglio venne attaccato improvvisamente dai ribelli in un terribile agguato, che sembrava essere totalmente senza speranza per noi. Molti dei nostri vennero abbattute... E io, Dylan, e quest'altro ragazzo eravamo i prossimi a morire... Tuttavia, Xiao con il suo vecchio intercettore come i nostri, riuscì da sola a sbaragliare i caccia nemici che volevano ucciderci, salvandoci così la vita. L’abbiamo seguita e, insieme, abbiamo tolto di mezzo le navette nemiche. A quel punto il comandante Cassius, poté far attaccare le navi capitali nemiche con entrambe le torpediniere e in poco tempo le tolsero completamente di mezzo mentre alcune riuscirono a fuggire. Per averci salvati e rovesciato completamente l'esito della battaglia, Xiao venne premiata diventando pilota del leggendario Tie Defender, la nave a tre ali che avete visto stamattina. Dopo quella battaglia, decidemmo quindi di unirci insieme in un’unica squadra, appunto la Shooting Stars, con Erika come leader. Fu così che nacque la nostra squadriglia! Con il suo atto eroico!". Erika, era enormemente felice all'idea di essere considerata un'eroina dai suoi amici, però non voleva far sapere a nessuno tranne che alla sua squadra, cosa provò durante la battaglia e soprattutto cosa le dette così tanta forza... Sia Amelia che Bellatrix erano rimaste affascinate dalla loro storia: "Visto? Avete compiuto un'impresa epica pure voi! Siete fantastici!" disse Amelia sorridendo! Anche Bellatrix era entusiasta della loro storia: "Siete una squadra unita dall'amicizia e dalla gratitudine!". Vedendo l'entusiasmo del Pokémon, Erika era certa che aveva mantenuto la promessa fatta di non entrare nella sua testa. Quindi, prese il musetto della draghetta e le diede un bacetto di affetto sulla testa. La Latias apprezzò troppo quel gesto e la assalì completamente travolgendo anche le altre due ragazze: "Aiuto!!! Ahahah!!" dissero tutte e tre mentre si facevano assalire dal Pokémon. "VI ADORO TROPPO!!" esclamò la draghetta mentre coccolava a modo suo le tre ragazze.

Dopo qualche minuto di divertimento finale, sia per le ragazze che per i ragazzi, la stanchezza era troppo forte e ognuno crollò sul proprio letto.

Sembrava proprio una notte tranquilla, tutti riposavano con il sorriso stampato in faccia per la felicità della giornata.




Tutti tranne una persona.



Bellatrix, ebbe il sonno disturbato da qualcosa di strano...

E dopo un po' si svegliò.

Ciò che vide era quasi indescrivibile.

Erika, era completamente circondata da un'aura oscura. Più buia della notte stessa.

Aveva la pelle d'oca come se avesse freddo, nonostante fossero in piena estate.

E si stava agitando molto nel sonno.

Guardandosi attorno, vide che sia Amelia che Hanami dormivano profondamente ignare di ciò che stava succedendo.

Sebbene avesse paura, decise comunque di avvicinarsi. E, appoggiandole la zampa sulla fronte, chiuse gli occhi e provò ad addentrarsi nella sua testa per capire cosa stesse succedendo.

Si trovava nello spazio aperto, circondata da un’infinità di stelle.

Davanti a sé, potette chiaramente vedere un pianeta alieno, con un'enorme quantità di abitazioni che lo ricoprivano da cima a fondo, sembrava che il pianeta stesso fosse una città unica.

Improvvisamente, dalle sue spalle, spuntano quelli che sembrano dei missili, ma di dimensione gigantesca, i quali colpiscono il pianeta tutti insieme, facendolo poi esplodere in miliardi di pezzi.

"M-ma cosa sta succedendo..??" si chiese la draghetta mentre assisteva a quello spettacolo orribile.

In seguito, apparvero due bandiere svolazzanti che stavano chiaramente bruciando con una fiamma azzurra.

La prima, era bianca con un simbolo rosso, simile ad uno spicchio di luna rivolto verso l'alto e con una sorta di punta di freccia che spuntava dal centro dello spicchio.

L'altra, era anch'essa una bandiera bianca ma con un simbilo nero, con un cerchio esterno e una particolare forma a sei raggi.

Subito dopo, in lontananza, poteva vedere delle figure nere che correvano nella sua direzione con il braccio allungato verso di lei.

Queste figure stavano chiaramente gridando aiuto. Man mano che le sagome si avvicinavano, si potevano sentire sempre più forte le loro voci terrorizzate, come se qualcosa li stesse inseguendo.

Arrivate a pochi passi da lei, da lontano, un potente raggio colpì queste figure, facendole cadere a terra una dopo l'altra.

Una però, arrivò a cadere precisamente ai suoi piedi. La draghetta era troppo sconvolta da questa scena... Però, si fece un po’ di coraggio e provò a toccare la sagoma distesa di fronte a lei.

Con grande sorpresa, appena toccata, il nero che ricopriva sagoma si sgretolò, rivelando l'identità di quella figura.



Era lei.

Quella figura, distesa a terra senza muoversi minimamente, non era altri che Bellatrix in forma umana.

Il Pokémon sgranò lo sguardo terrorizzata, senza riuscire a dire una singola parola.

Poi alzò lo sguardo verso le altre figure, realizzando che le altre erano suo fratello, Dylan, Hanami, Amelia, il Dottore, una settima e un’ottava figura, un ragazzo con i capelli lunghi e castani, ma con la faccia rivolta verso il basso e una ragazza con i capelli piuttosto corti e di media altezza. Entrambi con la tuta da pilota Imperiale.

E, come se ciò non fosse abbastanza... Di fronte alla luce creata dall'esplosione del pianeta, apparvero centinaia di dischi neri in formazioni esagonali da sei dischi l'uno.

Insieme ai dischi, si avvicinarono di fronte a lei delle strane sagome nere, esattamente in direzione del raggio di prima. Ma queste non erano umane... Avevano chiaramente una forma diversa. Sembravano più dei grossi cilindri neri, con quelle che sembravano un paio di piccole corna nere. Mentre avanzavano, alle loro spalle si ergeva un incendio di fiamme azzurre come quelle che bruciavano le bandiere di prima, e mentre si avvicinavano, sembravano passare completamente attraverso i corpi distesi per terra facendoli scomparire.

Poi, queste si fermarono improvvisamente vicino ad Hanami, Bellatrix e il ragazzo misterioso e, vicino alla cupola in cima al loro corpo, apparve una luce molto intensa, come se fosse il loro occhio.

Guardandosi attorno, senza capire come fosse stato possibile, le strane figure l'avevano circondata completamente. Sembravano centinaia di migliaia.

Poi, improvvisamente, avevano ripreso la loro avanzata verso di lei.

La povera draghetta non ne poteva più. Decise quindi di scappare da quell'incubo, risvegliandosi nella camera da letto dell'hotel.

Aveva un forte fiatone e stava sudando freddo per la paura e per l'ansia... Però non volle dire nulla per evitare di svegliare le ragazze...

Tuttavia, in un attimo di calma, realizzò che Erika era completamente immobile e un silenzio quasi tombale era improvvisamente sceso nella camera. La sua zampa, le stava completamente coprendo gli occhi.

Per istinto, tolse la zampa dai suoi occhi.

Quando vide cosa c'era sotto, non sapeva se gridare o meno.

Erika era sveglia. E stava fissando la draghetta con occhi che non erano affatto normali. Da marroni che erano, sono diventati di un giallo luminoso estremamente intenso e, una corona rossa come il sangue, circondava completamente l'iride gialla e i suoi capelli erano completamente spettinati.

Vedendo ciò, il Pokémon fece un balzo fino al soffitto con il cuore a mille.

Ery si coprì il volto con le mani respirando profondamente e sospirando. L'aura nera che la circondava, si ritirò completamente nel suo corpo e i suoi capelli sembravano tornare in ordine..

"I-I tuoi occhi... Erika i tuoi occhi..." disse Bellatrix a bassa voce, ancora in preda alla paura.

Erika tolse le mani dal suo volto.. I suoi occhi erano tornati normali.. "B-Bella perdonami... Ti giuro non volevo spaventarti..." disse la ragazza sospirando sia per l'incubo che per il dispiacere di aver terrorizzato la sua amica...

Bellatrix, vide chiaramente la sincerità della ragazza, e si avvicinò di nuovo a lei... "M-Mi sono permessa di vedere cosa stavi sognando... Scusami..." disse il Pokémon sperando di non averla fatta arrabbiare.

La ragazza stette qualche istante in silenzio. Poi abbracciò il suo Pokémon per farle capire che era tutto ok. "Ne sarai rimasta traumatizzata... È stato veramente orribile..." disse Erika ancora un po' impaurita pure lei.

"Sì... Ho visto un pianeta che veniva distrutto... Noi che venivamo abbattuti uno dopo l'altro… Due bandiere, una bianca e rossa e una bianca e nera, bruciate... E delle figure troppo strane che si stavano avvicinando paurosamente..." disse la draghetta appoggiando la testa alla sua spalla.

Erika non sapeva chi fossero quelle figure, ma sapeva per certo quale pianeta fosse quello distrutto. "Non ho idea di cosa fossero quelle sagome e quei dischi volanti... Ma quel pianeta... Era Coruscant, la capitale dell'Impero. E casa nostra..." rivelò con sorpresa la ragazza.

Bellatrix era molto sorpresa di ciò: "Casa tua..!?" chiese il Pokémon con forte preoccupazione. Erika annuì: "Già... Distrutto addirittura da dei missili... Se non mi fossi ritrovata in un altro mondo... Avrei potuto dire che ciò è impossibile.. Le bandiere che hai visto, invece.. Erano rispettivamente quella dell’Alleanza Ribelle e quella Imperiale...".

La Latias avrebbe potuto parlare per tutta la notte con lei... Ma sapeva che era meglio riposare. "Dai cara non pensarci... È stato solo un brutto sogno..." disse mentre le strofinava il musetto sulla sua guancia. La ragazza le sorrise e si distese sul letto, facendo poi un po' di spazio sul letto.

Bellatrix, aveva capito cosa volesse dirle con quel gesto. Non perse tempo e si trasformò subito in forma umana per occupare poco spazio, per poi infilarsi sotto le lenzuola accanto a lei. "Grazie.." disse Erika sorridendole per poi abbracciarla.

Il Pokémon ricambiò l'abbraccio, riscaldandola un po' e appoggiando la testa sotto al suo mento. "Buonanotte Ery.." disse sempre lei alla sua allenatrice vera e propria sorridendo. "Buonanotte Bella.." le rispose Erika ricambiando il sorriso.

Alla fine, entrambe si addormentarono con il sorriso e, per tutta la notte, dormirono tranquille senza altri incubi ad interromperle.

A quanto pare, esattamente come il Dottore, anche Erika nascondeva un segreto oscuro.

Perché aveva un'aura così strana? E perché i suoi occhi erano diventati così inquietanti? Chi lo sa..

Ma soprattutto.

Quello di prima, sarà stato davvero soltanto incubo?

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Ritorno a casa? ***


Purtroppo, il giorno della ripartenza è arrivato.

Tutti quanti si svegliarono stiracchiandosi ma comunque sorridenti per la bella dormita.

Nel frattempo, nella stanza delle ragazze, Hanami notò subito Bellatrix sul letto con Erika.

La cosa la fece un po' ingelosire, dato che Erika è pur sempre la sua migliore amica.

Tuttavia non volle farlo notare, dato che Bellatrix può leggere i suoi pensieri, e si rivestì.

"Come mai avete dormito nello stesso letto stanotte?" chiese la ragazza sia alla sua best che alla draghetta.

Erika rispose dicendo fondamentalmente la verità: "Ho avuto un terribile incubo stanotte e Bellatrix, dato che era sveglia, mi ha fatto compagnia per riaddormentarmi!". "Spero di non aver creato problemi..." aggiunse la draghetta con tono umile..

Hanami le sorrise comunque: “Ma no, hai fatto bene!” le rispose sinceramente.

Amelia, anch’essa sveglia, chiese con curiosità: “Che incubo hai avuto Erika?”.

La ragazza le rispose ridacchiando in modo quasi nervoso: “Cose fin troppo strane.. Il nostro pianeta distrutto e tutti voi completamente a terra ahah..”

Amelia sentendo queste parole rimase leggermente sbalordita ovviamente: “Però! Ragazza mia, il curry di ieri sera deve essere stato davvero pesante ahah! Comunque quando è così significa che ci tieni veramente molto a noi! E sono veramente felice per questo” disse cercando di spiegare il perché dell’incubo avuto. Ovviamente ignara dello sguardo inquietante dopo il sogno…

“Beh sì. Sebbene tu, il Dottore, Bellatrix e Jordan non ci conoscevate nemmeno, ci avete trattati da amici. Ti assicuro che nel nostro mondo farsi degli amici così in fretta è praticamente impossibile…” le rispose Erika con tono un po’ triste ma allo stesso tempo riconoscente. Nel frattempo però, Hanami aveva ascoltato l’argomento del suo incubo e, dato che conosceva fin troppo bene la sua best, la guardò per un istante in maniera leggermente scioccata, ma poi si ricompose subito per non attirare l’attenzione sia di Bellatrix che di Amelia, non sapendo che la prima aveva visto il tutto di persona.

Nel frattempo, nella camera dei ragazzi Jordan, trasformato in forma umana, si provò il casco della tuta di Dylan di fronte allo specchio: “Oooh! Adesso sono un pilota pure io!” esclamò con tono gioioso mentre il proprietario lo guardava ridacchiando: “Ti sta benissimo ahah! Se vuoi ti faccio provare tutta la tuta”. Il drago ovviamente era emozionato dall’idea di indossare qualcosa di un altro mondo: “Volentieri grazie amicone!!”.

Detto ciò, sia Dylan che il Dottore lo aiutarono ad indossare quella strana tuta dall’aspetto accattivante. “Beh, sembri quasi pericoloso ahah!” ridacchiò il secondo pensando al fatto che il suo draghetto non farebbe praticamente del male ad una mosca. “In effetti sembro più serio con questa tuta! Però è piuttosto scomoda” disse guardandosi allo specchio. “Non è molto comoda lo so, ma in caso di guasti all’intercettore Tie, quella è l’unica cosa che può tenerti in vita ahah..” gli rispose Dylan grattandosi la testa pensando alla situazione di pericolo. Il Signore del Tempo fece un’espressione piuttosto sbalordita: “Aspetta, in che senso? Cioè.. Un Tie non ha alcun supporto vitale?!”. “Esatto, niente supporti vitali e niente scudi deflettori. Solo velocità, una corazza abbastanza resistente e bravura del pilota!” disse Dylan cercando di nascondere la frustrazione per i difetti elencati.. “Solo il Tie Defender di Xiao ha uno scudo estremamente potente e degli ottimi supporti vitali…”

“Per la miseria… Il vostro Impero ha il braccino corto vedo…” disse il Dottore pensando, giustamente, che fosse una forma di risparmio.

“Vedrai.. Dei Tie normali, intercettori, bombardieri e il resto, ne vengono prodotti a centinaia di migliaia per volta dalla Sienar Fleet System… Sì, possiamo migliorare la propria nave, ma a spese nostre e ovviamente mantenendo tutto a norma” spiegò il ragazzo con aria seria.

“...a me non piacciono i soldati, però… Mi fate abbastanza pena ragazzi, non è che posso dare una ritoccatina ai vostri intercettori? Magari gli aggiungo un deflettore… Dovrei averne qualcuno nel Tardis…” disse il Dottore impietosito per le condizioni in cui sia Dylan che Hanami erano costretti a combattere continuamente. Dylan guardò il Signore del Tempo con uno sguardo pieno di gioia: “Sarebbe la cosa più bella che tu possa farci Dottore! Purtroppo non ho nulla da darti in cambio… E la cosa mi crea frustrazione perché già non posso permettermi uno scudo nel mio universo, figuriamoci in questo…” disse l’imperiale dispiaciuto. Il Dottore però gli appoggiò una mano sulla spalla per tranquillizzarlo: “Non chiedo nulla in cambio… Mi avete dimostrato che siete diversi dagli altri soldati! Siete dei bravi ragazzi! Non meritate di certo di essere trattati come carne da macello. Come qualsiasi dottore, l’unica cosa che voglio davvero è che il paziente in questione stia bene!” lo rassicurò parlandogli da amico. Dylan a quel punto non disse nulla, ma lo abbracciò forte con gioia e con enorme riconoscenza. Jordan, che si era tolto la tuta, li guardò con gli occhioni che brillavano come stelle: “Siete così adorabili ragazzi!!”. Tuttavia, appena finita la frase, sia Dylan che il Dottore aprirono le braccia verso di lui per farlo unire all’abbraccio. Il Pokémon ovviamente non perse subito tempo e si buttò subito tra le loro braccia. “Qualunque strada decidiate di percorrere, statemi bene ragazzi…” disse il Signore del Tempo comunque dispiaciuto di doverli lasciare. “Porteremo avanti i nostri propositi Dottore… Non ti deluderemo!” disse Jordan riferendosi al fatto che sia lui che sua sorella volevano imparare a parlare e acculturarsi sempre di più. Dylan però volle interrompere il momento poco felice, dopotutto la mattinata non era ancora finita! “Ragazzi, ma se andassimo a fare colazione insieme? Ho una certa fame ahah!” disse ridacchiando. “Ovvio che sì!!” dissero sia il Dottore che il drago insieme. Dopo essersi rivestiti, il Dottore uscì per primo dalla camera, seguito poi dagli altri due. Dylan, prima di uscire, fece passare prima il draghetto, ma a modo suo: “Prima le signore ahah!” disse ridendo. “MA EHI!!!” esclamò il suo amico capellone guardandolo con occhi sgranati. L’imperiale, vedendo la sua faccia, gli scappò da ridere e poi lo abbracciò forte aggiungendo un semplice ma efficace: “Ti adoro!”. Il Signore del Tempo, li osservava mentre si abbracciavano sorridendo, dicendo tra sé:

Magari tutti i soldati fossero così…

Arrivati nella sala da pranzo, con grande sorpresa, notarono che le ragazze non erano ancora arrivate. “Via! Il tavolo è nostro!” esclamò Dylan pronto a divorarsi tutto.

Una volta accomodati, arrivarono anche le ragazze. I tre ragazzi, le guardarono con facce serie: “Oh alla buon’ora, sono due ore che vi aspettiamo!” esclamarono i tre. “Oh facce da schiaffi! Come minimo siete arrivati due minuti fa! Ahah!” disse Amelia in maniera decisa ma scherzosa allo stesso tempo.

Ovviamente i tre ragazzi si misero a ridere a crepapelle per la risposta, mentre le ragazze si sedevano ai loro posti. “Ma tipo ci prendessimo per colazione una bella torta tutti insieme?” propose il Dottore piuttosto entusiasta e incuriosito. “Cos’è una torta?” chiesero sia Jordan che Bellatrix incuriositi. “Diciamo che è un cibo molto dolce, ve lo consiglio!” disse Erika, visto che esistono pure nel loro universo. “Allora vada pure per la torta!” aggiunse Bellatrix incuriosita. Logicamente, ci si aspetterebbe una torta di dimensioni moderate… E invece no, arrivò praticamente una torta da matrimonio decorata con bacche, glassa, un po’ di panna montata e un po’ smarties per darle un tocco in più.

“E la miseriaaaa!! Con questa ci facciamo colazione, pranzo e cena!” esclamò Amelia con enorme stupore.

Jordan, affondò un dito nella torta e se lo mise in bocca per assaggiarla. I suoi occhi cominciarono a brillare come una stella da quanto era buona.

“Vi prego.. È la cosa più buona del mondo!!” esclamò sentendosi quasi al settimo cielo!

Sentendo le sue parole, anche la sua sorellina la assaggiò, ovviamente la reazione non cambiò minimamente: “Siii!!! È meravigliosaaaa!!”.

A quel punto non c’era più tempo da perdere. Tutto il gruppo si divorò la torta come se non ci fosse un domani…

Dopo una mezz’oretta circa, la torta era ormai inesistente e i ragazzi erano pieni da scoppiare… Ma altamente felici per la scorpacciata.

“Aaah… Troppo buona..” disse Erika mentre si accarezzava la pancia con soddisfazione.

“Puoi dirlo forte cara..” aggiunse Amelia strafelice.

I due pokémon, erano talmente pieni da chiedersi se fossero ancora in grado di volare…

“Ok ragazzi.. Aspettiamo un po’ prima di alzarci sennò vomitiamo pure l’anima…” disse il Dottore completamente al limite. Ovviamente il team non obiettò minimamente, visto che era praticamente impossibile alzarsi.

Passata un’altra quarantina di minuti, tutti quanti si alzarono e tornarono nelle loro camere a prepararsi per il viaggio di ritorno. I tre imperiali indossarono la loro inquietante tuta da pilota, il Dottore e Amelia, si rimisero i loro abiti tradizionali, mentre i due draghi indossarono le loro nuove borse da viaggio che gli avrebbe permesso di portarsi qualcosa dietro durante i loro viaggi intorno al mondo.

Una volta lasciate le camere, tutti quanti si ritrovarono alla reseption per consegnare le chiavi delle loro camere al receptionist.

“Spero abbiate avuto una buona permanenza al nostro hotel!” disse quest’ultimo sorridendo.

“Naturalmente! È uno dei migliori hotel che abbia mai provato!” disse il Dottore, mentre gli altri annuirono allegramente.

Una volta usciti dall’hotel, il Dottore volle proporre un’ultima cosa per tornare a Keelford, dove erano rimasti i Tie dei tre imperiali: “Che ne dite di un bel sorvolo della regione come quello di ieri?”

“Siii!!” esclamò Erika con gioia! “Eheh! Aspettate un secondo e siamo subito da voi!” disse Jordan mentre sia lui che sua sorella entrarono tra i cespugli lì vicino, per poi trasformarsi nella loro forma normale e ritornare da loro: “Avanti saltate su!” disse la Latias avvicinandosi a loro.

Tutti quanti, eccetto il Dottore, gli salirono in groppa per poi alzarsi in volo insieme al Tardis.

“E ora viaaaaa!!” esclamò Erika indicando con la mano la direzione del mare.

I due draghi, a suo comando, volarono velocissimi in direzione del mare facendo sentire il vento scorrere addosso a loro. “Yiiiih haaaaa!!” esclamò Amelia divertendosi un mondo!

“E adesso passiamo sopra l’acqua daii!!” disse il Dottore tramite l’altoparlante del Tardis, per poi arrivare quasi a toccare l’acqua con la cabina. Tutti quanti andavano così veloci che, al loro passaggio, l’acqua si sollevava alle loro spalle creando poi un bellissimo arcobaleno.

Per i tre imperiali, era molto raro volare per divertimento, anziché per combattere o per addestrarsi, perciò cercarono di godersi quel volo spettacolare più che potevano.

“Vi divertite eh?” disse la draghetta rossa sorridendo. Ovviamente la risposta non tardò ad arrivare: “Ovvio! È fantastico!!” esclamarono tutti quanti godendosi l’ebbrezza dell’aria che li accarezzava. Nel mentre, nel Tardis, il Dottore contattò Mike al porto di Keelford per informarlo del loro arrivo: “Pronto Mike? Sono il Dottore! …Sì stiamo arrivando al porto, ci dia circa cinque minuti e ci siamo! A dopo!”

Quei minuti, purtroppo, passarono più veloci di quanto pensassero e arrivarono tutti quanti al piazzale del porto, dove c’era Mike ad aspettarli di fronte ai Tie. "Bentornati signori! Com’è andata la vostra permanenza a Goalwick?” chiese il dispatcher. “Alla grande caro Mike! Pago l’extra che ti avevo promesso per non farti domande!” aggiunse subito il Dottore.

Il tirchio dispatcher, ovviamente era contento di sentire questa frase e accompagnò moooolto gentilmente sia lui che la sua compagna alla cassa del suo ufficio per pagare.

Nel mentre, per evitare di creare sospetti tra i membri del porto, i due pokémon diventarono invisibili, per poi entrare all’interno del Tardis e uscire in forma umana.

“E così questi sarebbero i mitici Tie! In effetti dall’aspetto sembrano molto pericolosi” commentò Jordan mentre li guardava con attenzione.

“Beh, dobbiamo controllare che si siano ricaricati, perciò volete entrarci anche voi?” propose Erika ai due draghi, i quali, ovviamente, accettarono subito per la curiosità esclamando un forte: “Siiii!!!”. La ragazza, si fece portare dai lavoratori una scala per poter risalire nelle loro cabine, perché erano troppo alte. Jordan, salì insieme a Dylan sulla sua nave, mentre sua sorella, in quella di Erika. Sia la cabina degli intercettori che quella del Defender, non erano progettate per avere due passeggeri a bordo, ma nonostante ciò c’era abbastanza spazio per entrambi.

Una volta accesa la nave, al suo interno si illuminarono delle barre rosse come neon che illuminavano tutta la cabina. Dopodiché, la ragazza premette alcuni pulsanti sulla cloche e si accesero anche gli schermi del computer, del radar e quello dell’integrità della nave.

“Oh mamma!!! M-mi trovo veramente in una nave aliena!” esclamò la draghetta con stupore.

“Ahah! Esatto! Ti assicuro che questa mega pew pew è veramente spettacolare!” disse la ragazza compiaciuta mentre controllava l’autonomia della nave. “Ottimo si è caricata a sufficienza per riattraversare il portale” aggiunse subito dopo.

Le navi come i Tie, di qualunque classe, sono dotati di pannelli solari sulle ali, i quali ricaricano costantemente la nave in questione per prolungarne l’autonomia.

“Dylan! Hanami! Le vostre pew pew si sono ricaricate?” chiese la ragazza ai suoi amici tramite la radio della tuta. Hanami le rispose subito con un forte: “YESS!!”

Dylan invece aveva qualche difficoltà particolare: “Sisi è tutto carico e.. Dai buono! Tieni fermo quelle mani!!”. “Dai ti prego! Fammi premere qualche pulsante!! Tipo questo!” si sentiva Jordan dalla radio che era fogatissimo. “NO! Se premi quel pulsante, di quell’edificio lì di fronte ne rimarrà soltanto l’indirizzo, perciò.. Non.. Toccare.. Niente! Ti scongiuro!”. Alle ragazze ovviamente scappò da ridere: “Accidenti fratellone! Evitiamo di far saltare in aria questo posto!” esclamò la draghetta alla radio sul braccio di Erika. “Eww.. Forse avete ragione..” disse il fratello alzando le braccia. Nel mentre, sia il Dottore che Amelia tornarono da loro: “Ehi ragazzi! Le vostre navi si sono ricaricate?” chiese il Dottore ad alta voce. Nel mentre, i ragazzi scesero dai Tie. “Sì Dottore! Sono pronte!” rispose Erika come portavoce.

“Ottimo! Preparo subito il Tardis!” disse il Signore del Tempo per poi entrare nella sua cabina, lasciando il gruppetto fuori a chiacchierare.

Tuttavia, dopo un paio di minuti, Jordan entrò nel Tardis da solo, per poi richiudere la porta alle sue spalle. “Hei Jordan! Sei venuto a vedermi lavorare?” chiese il Dottore, anche se in realtà sapeva benissimo il perché del suo ingresso.

“Anche! Però… Volevo parlarti in privato..” disse il ragazzo con aria seria.

Il Signore del Tempo, immaginava già di cosa volesse parlargli. Tuttavia, lo fece comunque esprimere: “Dimmi tutto caro”.

Il pokémon, si sedette su una sedia vicino alla console dei comandi e cominciò a parlargli seriamente: “Lo sai che io posso percepire con esattezza quando qualcuno dice la verità, la mezza verità e quando mente vero..?”. “Certo che sì” gli rispose il Dottore in maniera decisa.

“Ti giuro che non ho letto i tuoi pensieri, perché a differenza di mia sorella io non sono invadente e non mi piace esserlo… Però, quando ci hai raccontato la tua storia, ho capito che non ce l’hai raccontata giusta al cento per cento. Sbaglio..?” chiese il draghetto.

Il Dottore stette in silenzio per qualche secondo. Poi, si voltò verso di lui e gli rispose: “No.. Non sbagli…”.

Il draghetto, a quel punto, cominciava ad avere sempre meno dubbi sulle sue teorie: “Ecco… Hai detto numerose cose che non quadravano… Per prima cosa, tu hai detto che hai combattuto la Guerra del Tempo per eliminare i Dalek una volta per tutte… Su quello ti credo per davvero. Ma non credo che tu, in quanto Dottore… Te ne sia semplicemente andato una volta saputo il reale motivo per cui combattevano i Signori del Tempo… Inoltre, hai detto che Gallifrey è saltato in aria a seguito della Caduta di Arcadia, a causa del combattimento tra le due fazioni… Qui, hai detto la verità sul fatto che è esploso… Ma hai chiaramente mentito sulla causa… Giusto..?”.

Dopo quel discorso, il Dottore lasciò i comandi e si appoggiò alla ringhiera vicino a Jordan. Stette in silenzio a capo basso per un po’. Poi fece un sospiro, e, mantenendo lo sguardo sul pavimento di vetro, gli rispose: “È vero… Ho mentito sulla causa dell’esplosione…”.

Jordan riprese il suo discorso, ma volle comunque mettere in chiaro una cosa importante: “Dottore mio.. Con questo discorso non ti voglio accusare di nulla… Ci tenevo solo a chiarire in maniera personale… Comunque, hai detto che della tua gente, gli unici sopravvissuti siete tu e questo Signore del Tempo chiamato Maestro… L’unico modo per cui possiate essere sopravvissuti, è che già sapevate il destino del pianeta… Non è vero..?”.

Jordan, si stava avvicinando sempre di più alla verità e il Dottore lo aveva già capito…

“..In parte sì..” gli rispose sinceramente.

“Capisco… Ma prima di farti l’ultima domanda… Vorrei capire un’altra cosa. Quando hai detto che lo scopo della battaglia, era la conquista del creato… Ho percepito che hai mascherato la verità… Allo scopo di non traumatizzarci immagino… Perciò dimmi Dottore…

Cosa volevano fare realmente i Dalek e i Signori del Tempo con tutti noi..?” chiese senza nascondere l’ansia che provava nel capirlo.

“...Ultimo avvertimento… Sicuro di volerlo sapere?” chiese il Signore del Tempo un’ultima volta.

“.....Sì Dottore… Ho paura di saperlo, non lo nascondo… Ma non voglio tornare indietro… Perciò… Dimmelo per favore…” rispose deglutendo.

Il Signore del Tempo, prima di parlare, cominciò a stringere forte la ringhiera su cui si appoggiava. Poi, fece un respirone e parlò: “...I Dalek, volevano sterminare ogni forma di vita su tutti gli universi… È lo scopo per cui sono stati creati… Sterminare. E non si fermeranno mai finché non avranno raggiunto il loro scopo…”.

Sentendo quelle parole… Jordan, si impallidì praticamente dalla testa ai piedi…

“S-sterminarci..?! M-ma perché?? Cosa gli abbiamo fatto..??” chiese quasi tremando…

“...Come vi ho detto… L’unica cosa che provano è l’odio verso tutto ciò che non è come loro.. Ma in una quantità talmente elevata, che va ben oltre la tua immaginazione…

Perciò vogliono sbarazzarsi di tutte le forme di vita… In modo tale da essere loro l’unica forma di vita del creato…” spiegò il Dottore mentre lo guardava con aria estremamente seria…

“...È follia pura…” disse il drago mentre si infilava le mani tra i capelli e respirava in modo molto affannato per la paura… Era totalmente consapevole che stavolta non c’erano né bugie, né verità nascoste.. Era tutto vero.

Mancava solo un’ultima cosa da sapere… Jordan aveva troppa paura per chiederlo… Ma ormai voleva arrivare fino in fondo a questa storia…

“...E i Signori del Tempo…?” chiese molto semplicemente…

“...I Signori del Tempo... La mia gente… Durante gli ultimi giorni della Guerra del Tempo, vollero cancellare per sempre il Tempo dal creato spezzando definitivamente il vortice del Tempo... In questo modo saremmo potuti ascendere, liberandoci per sempre dei loro corpi… Saremmo diventati praticamente delle divinità… Ma cancellando il tempo, ovvero uno degli elementi fondamentali della creazione… La creazione stessa non avrebbe più potuto rimanere in piedi… Di conseguenza si sarebbe totalmente cancellata.” spiegò il Signore del Tempo con tristezza e vergogna…

Il drago, in quel momento sembrava quasi che avesse la nausea per la paura…

“D-Dottore… A-Abbiamo rischiato… Così tanto…” disse ansimando per l’ansia…

“T-Ti prego Dottore… Dimmi perché esistiamo ancora… Perché siamo ancora vivi..?”.

Il Signore del Tempo, si mise più vicino a lui e lo guardò dritto in quegli occhioni rossi ma pieni di paura. “Dimmelo tu…” gli disse sapendo che ormai ci era praticamente arrivato da solo…

Il ragazzo lo guardò negli occhi… Poi gli fece la domanda finale: “...S-Siete stati tu e il Maestro a far esplodere il pianeta…?”.

Il Dottore, sentendo quella domanda, fece un misto tra una risata e un sospiro…

Poi gli rispose con il massimo della sincerità: “No.”

“Uh..” disse il ragazzo cercando di capire.

Poi ad un tratto, il volto del Dottore si coprì di lacrime… E sospirando confessò la verità una volta per tutte: “...P-Perché sono stato soltanto io… Io ho distrutto Gallifrey… Io ho rubato il Momento.. L’arma più potente di sempre… E io l’ho usata per far saltare in aria il mio pianeta con tutti i Dalek e tutti i Signori del tempo!!! …Non avevo scelta!! …Non potevo permettere che il creato venisse distrutto così!!!” gridò il Dottore piangendo.

Il Pokémon, sentendo quelle parole di disperazione, si alzò dalla sedia. Poi, prendendo il Signore del Tempo per un fianco e lo fece sedere sulla sedia al posto suo. “Dottore…”

dicendo quella parola, il ragazzo si mise seduto sulle sue ginocchia e lo abbracciò accoccolandosi a lui come fosse un padre… Dopodiché, appoggiò le mani sulle spalle del Dottore e gli diede un bacio alla guancia con dolcezza e affetto.


Il Signore del Tempo, alzo la testa e lo guardò con il volto bagnato dalle lacrime, ma con stupore. Jordan, con la mano, gli asciugò il volto. “Grazie… Grazie Dottore… Hai fatto tutto questo… Per amore verso di noi… Avresti potuto unirti alla tua gente e diventare onnipotente… Invece hai scelto di salvarci tutti quanti… Ti ringrazio. A nome di ogni creatura vivente in ogni singolo pianeta del creato…” disse stringendosi a lui in un lungo abbraccio.

Il Dottore, non poteva farne a meno di sentirsi sollevato da un ringraziamento del genere.

“Sai, saresti stato un perfetto compagno di viaggio Jordan” gli disse stringendolo forte.

“Mi fai sentire lusingato Dottore!” disse mentre gli strofinava la guancia sulla sua.

“In tutta la mia vita, non avrei mai pensato che il destino mi avesse fatto conoscere il nostro salvatore. Penso che questi due giorni siano stati effettivamente i migliori della mia vita. A proposito, voglio darti una cosa come mio ricordo”. Detto ciò, con una mano si afferrò una piccola ciocca di capelli e, con la mossa dragartigli, la tagliò. La ciocca che aveva in mano, tornò ad essere piumino, ci fece un nodo e ne ottenne un ciondolo leggero fatto con le sue piume. “Non è molto lo so… Ma è tutto ciò che posso darti come ricordo di me, di mia sorella e della Shooting Stars… Ti prego accettalo Dottore.” disse guardandolo con gli occhi lucidi. Il Signore del Tempo, prese il ciondolo e lo strinse nella mano.

“Lo terrò per sempre!” disse con gioia per poi dargli un bacio alla guancia.

Jordan era a dir poco felicissimo di avere a che fare con una persona speciale come il Dottore.

Era comunque dispiaciuto per il fatto che doveva andarsene… Ma aveva compreso pienamente che se quel Signore del Tempo non fosse tornato nel suo universo, potrebbe succedere veramente di tutto, e molto probabilmente, anche loro ne avrebbero subito le conseguenze…

“Un’ultima curiosità Dottore, per caso, quella figura misteriosa che abbiamo visto io e mia sorella nella tua testa… Era lui il Dottore che ha combattuto la Guerra del Tempo?” chiese Jordan con curiosità. “Esatto. Egli fu colui che rinunciò alla promessa del Dottore, per combattere disarmato quella lunga guerra.” gli rispose il Signore del Tempo.

“Uh.. Addirittura disarmato?!” esclamò il ragazzo con stupore e curiosità.

“Proprio così. Sul mio pianeta, narrava la leggenda, che il Dottore della Guerra si riconosce proprio perché è disarmato. L’unica cosa che aveva, era questo.” disse tirando fuori il suo cacciavite sonico dalla tasca.

“Il tuo cacciavite sonico! Ho visto che può scansionare le cose, ma cos’altro può fare?” chiese Jordan incuriosito.

“Semplice, può controllare qualunque cosa di metallo, dagli ingranaggi ai circuiti elettrici. Posso pure fonderli se necessario, ma non può nulla con la materia organica, in poche parole non può fare alcun male agli esseri viventi” spiegò con decisione l’altro.

“Accidenti! Non fa del male, ma può comunque disarmare chiunque!” disse il draghetto con sorpresa.

“Indovinato! Questo gioiellino mi ha sempre aiutato da quando ce l’ho, indipendentemente dai combattimenti” spiegò il Dottore con orgoglio.

“Beh.. Comunque è tutto finito… Grazie a te siamo tutti al sicuro!” aggiunse il drago di impulso.

Il Signore del Tempo però rimase in silenzio per un po’...

“Dottore..?” lo guardò il pokémon con un po’ di timore per il silenzio improvviso.

“....No. Non è ancora finita..” rivelò tristemente il Dottore..

“Come..? Che significa no..?”.

“Significa.. Che alcuni Dalek sono sopravvissuti. E tra una storia e un’altra, hanno potuto ricrearsi. Restando quindi a piede libero nel mio universo." disse il Signore del Tempo stringendo con le mani la sedia su cui stavano seduti.

“...Gli sterminatori sono ancora vivi quindi…” disse il drago sentendosi scomparire quella sensazione di sicurezza che aveva pochi secondi prima.

Il Dottore non voleva assolutamente traumatizzare quel povero ragazzino.. Perciò lo prese e lo strinse di nuovo a sè. “Non preoccuparti.. Finché continuerò a vivere, darò tutto me stesso per continuare a contrastarli. E prima o poi riuscirò a toglierli di mezzo una volta per tutte. Continuerò a proteggervi tutti quanti dal mio universo!” disse con decisione e orgoglio.

Jordan, con quelle parole sincere, riuscì a ritrovare la tranquillità. Sapendo che poteva pienamente contare su di lui per la salvezza di tutti.

“Non credo di poterti ringraziare abbastanza… Sono certo che con te dalla nostra parte, quei mostri avranno le ore contate! Comunque in tutto questo ti ho fatto interrompere la preparazione del Tardis… Scusa se ti ho fatto perdere tempo…” disse abbassando la testa.

“Jordan, avevo già preparato il Tardis durante il viaggio per venire al porto…” gli rispose con sorpresa il Signore del Tempo.

“Ma… Allora perché hai detto…” non riuscì a finire la frase che subito intuì. “...Mi stavi aspettando vero?”.

Il Dottore gli sorrise: “Indovinato. Era logico che una creatura come te, non si fosse bevuto la storia di ieri sera al cento per cento. Ma nonostante ciò, hai voluto reggermi il gioco con Dylan! Te ne sono grato ragazzo”.

Il Latios, gli fece un mega sorrisone: “Beh tu hai fatto lo stesso con me e con mia sorella. Almeno in questo ci tenevo a ricambiare!".

"Tu e tua sorella siete proprio unici! A proposito, mi sono ricordato che devo montare gli scudi ai Tie di Dylan e Hanami! Mi daresti una mano per portarli?" chiese il Dottore interrompendo il discorso.

Il drago ovviamente accettò, e sia lui che il Signore del Tempo presero una sorta di sfere con un piedistallo elettronico abbastanza pesanti. Poi il Dottore, con l'aiuto del cacciavite sonico, riaprì la porta del Tardis e uscirono insieme con i deflettori in mano.

"Alla buon ora! Dove eravate finiti?" chiese Bellatrix avvicinandosi a loro insieme agli altri.

"Beh avevo bisogno di una mano con questi aggeggi e tuo fratello mi ha aiutato!" le rispose cercando di non farla insospettire sul discorso di prima.

"Carini! Ma come mai quando siete entrati non riuscivo a percepire i vostri pensieri??" chiese sempre la draghetta incuriosita.

"Ho dovuto attivare il campo di forza al massimo per attraversare la spaccatura dimensionale più in sicurezza" le spiegò mentre portava lo scudo verso la navicella di Hanami.

La cosa non le tornava: "...Ma non potevi farlo quand-" non riuscì a terminare la frase che suo fratello si mise in mezzo al discorso per zittirla: "Dylan! Hanami! Abbiamo i vostri deflettori! Aiutateci a montarli!"

"Cosa? Deflettori? Davvero??" chiese Hanami sorpresa.

"Sì! Il Dottore ce li vuole regalare!" le rispose Dylan eccitatissimo. "Dottore ma è troppo… Gli scudi sono costosissimi…" aggiunse la ragazza pensando al fatto che non potevano permetterseli.

"Susu, aiutatemi tutti quanti, finiremo in un batter d'occhio!"

Dylan ne era fin troppo entusiasta, dato che sarebbe stata un'enorme svolta per la loro sicurezza: "Finalmente anche noi saremo forti quasi quanto la nostra Xia-".

Prima di finire la frase, tutti quanti si accorsero che Erika non era lì con loro.

"Ma dov'è finita?" chiese Amelia mentre tutti si guardavano intorno per trovarla.

Dopo qualche secondo, si accorsero che Erika si trovava esattamente vicino al bordo del molo e osservava l'orizzonte esattamente in direzione della spaccatura dimensionale. Tuttavia, mentre si avvicinavano a lei, Bellatrix notò che attorno a lei si era riformata la stessa aura nera che aveva la notte precedente, anche se leggermente ridotta…

La draghetta volle chiedere un favore: "Dottore, Amelia, fratellone. Vi chiedo di restare qui…"

I tre non capirono… Ma anche se erano preoccupati, accettarono di rimanere lì ad aspettarli. Sia la draghetta, che il resto della Shooting Stars, andarono dalla ragazza, la quale sembrava muovere la testa come se stesse cercando qualcosa all'orizzonte con lo sguardo, ma senza riuscirci.

"Xiao..? Ehi..!!" esclamò Hanami preoccupata.

Sentendo pronunciare il suo soprannome affettuoso, l'aura nera si ritirò di nuovo nel suo corpo e la ragazza si voltò verso di loro strofinando una mano sulla fronte lamentandosi come se avesse il mal di testa: "Urgh.."

"...Ti è successo di nuovo vero..?" chiese Dylan preoccupato.

"Già.. Non so ragazzi, ma laggiù c'è qualcosa che non va.. Non so cosa, ma.. È come se percepissi qualcosa.." provò a spiegare la ragazza.

La draghetta intervenne: "Ti credo Ery. Perché quando sia io che mio fratello abbiamo sorvolato la zona poco prima di incontrarvi, avvertivamo pure noi una strana sensazione. È anche per questo che ci siamo uniti a voi durante il volo.. Ci sentivamo più tranquilli".

Erika non era molto tranquilla, ma ci teneva ugualmente a non far preoccupare gli altri: "Capisco.. Vabbè torniamo da loro, non voglio farli preoccupare.."

Detto ciò, ritornarono dai tre che li aspettavano.

“Va tutto bene Erika?” chiese subito il Dottore appoggiandole una mano sulla spalla.

“Sì sì.. Ho avuto solo un momento di incertezza Dottore.. Grazie” gli rispose la ragazza ringraziandoli comunque di essersi preoccupati per lei.

“Uh, cosa sono quelli?” chiese la ragazza incuriosita riguardo alle due sfere.

“Sono due scudi deflettori da installare sui nostri intercettori! Il Dottore ce li ha regalati!” le rispose Hanami.

“Ma è meraviglioso!!! Dottore sei fantastico!!!” esclamò Erika anch'essa molto felice del meraviglioso regalo per i suoi amici.

“Datemi una mano tutti quanti e finirò in breve tempo!” disse il Signore del Tempo prendendone uno in mano.

Tutti quanti, si diressero verso le navi e montarono il generatore di scudo all’interno della cabina di pilotaggio. Con l’ingegno del Dottore e con l’aiuto del cacciavite sonico, riuscirono ad installarli entrambi, collegando l’alimentazione dei pannelli solari ai generatori e a modificare il programma dell’integrità del Tie, in modo tale da segnalare la percentuale dello scudo.

“Ecco fatto! Adesso proviamoli! Mike! Chiedo il permesso di fare un po’ di casino! E sì, eventuali danni li ripago di tasca mia!” disse il Dottore al dispatcher facilmente malleabile.

“Per me va bene! Ragazzi, tutti dentro!” esclamò Mike facendo rifugiare tutto il personale all’interno dell’edificio principale.

“Ottimo! Erika! Dylan! Hanami! Entrate nelle vostre navicelle e alzatevi in volo!” ordinò il Dottore ai tre, i quali obbedirono senza discutere. Accesero i motori, producendo quel forte rumore altamente insolito che ricordava quasi un barrito di un elefante ma più grave e forte, per poi alzarsi tutti e tre in volo.

Il Dottore, aprì uno sportello che si nascondeva dietro la targa sulla porta del Tardis e tirò fuori un telefono a cavo. “Pronto? Dottore a Shooting Stars! Dottore a Shooting Stars! Mi sentite?” chiese mentre li guardava insieme agli altri.

I ragazzi gli risposero in ordine di numerazione:

Erika: “Stella uno! Pronta!”

Hanami: “Stella due! Pronta!”

Dylan: “Stella tre! Pronto!”

Il Signore del Tempo, fece in modo che le loro voci si sentissero con l’altoparlante del Tardis, in modo tale che tutti li potessero sentire.

Il Dottore dette le istruzioni di attivazione: “Stella due! Stella tre! Accendete i deflettori con l’ultima leva a destra della cloche!”.

I due obbedirono e il computer indicava che i deflettori si erano caricati al cento per cento.

“Deflettori pronti!” esclamò in maniera secca Hanami come portavoce.

“Molto bene! Stella uno, spara con il Defender agli intercettori!” ordinò il Signore del tempo con estrema sicurezza.

“No aspetta.. COSA?!” esclamò Erika giustamente impaurita.

Ovviamente il Dottore sapeva benissimo cosa gli stava chiedendo, perciò cercò di rassicurarla: “Erika, fidati di me! Ho installato tutto alla perfezione! Se non vuoi rischiare di colpirli, usa il tuo buon senso!”

La ragazza, ci ragionò un po’ e poi scelse di disattivare il computer di aggancio, lasciando soltanto la mira manuale.

“Ci sono!” esclamò il capitano!

“Siamo pronti anche noi!” esclamò Dylan fiducioso sia nei confronti della sua migliore amica e anche nel Dottore.

Dopo aver preso bene la mira, Erika si preparò a sparare con un breve conto alla rovescia: “Tre… Due… Uno… Fuoco!”. Dopo l’ultima parola, sparò un colpo laser verso il Tie di Dylan, ma sopra il sostegno dell’ala destra, in modo tale da non creare problemi anche in caso di malfunzionamento dello scudo.

Tuttavia, come era prevedibile, lo scudo assorbe il colpo con successo!

“Ha funzionato alla grandissima! Integrità dello scudo, addirittura al novantacinque per cento!” Esclamò Dylan emozionatissimo!

Erika ne rimase stupita per quanto fosse resistente quel deflettore: “Cosa?! Novantacinque per cento?! Ma ha la stessa resistenza del mio scudo!”

“Ora spara al mio Xiao! Ma spara più colpi per favore!” chiese Hanami, sicurissima di sé.

Erika, puntò il Defender nello stesso punto che aveva mirato al Tie di Dylan.

“Tre... Due… Uno… Fuoco!!!”. Dopo il conto alla rovescia, sparò una potente raffica di colpi da tutti i sei cannoni della nave.

Da terra, potevano chiaramente vedere la potenza di quella nave leggendaria praticamente sopraffatta da quei nuovi scudi.

“Ma è spaventosa!!” esclamarono sia Jordan che Bellatrix rimanendo a bocca aperta.

“HAHAHAAAH!!! Integrità dello scudo al quaranta per cento!!! Non ci credoooo!!!” urlò Hanami dalla felicità e dallo stupore!

“Siamo diventati troppo più potenti rispetto agli Ala-X dei Ribelli!!!” esclamò Dylan super emozionato.

“Bene ragazzi, potete riatterrare!” disse il Dottore con orgoglio.

Le tre super navi atterrarono di nuovo sul piazzale e, una volta spenti i motori, i piloti scesero dalle cabine e corsero subito dal geniale Signore del Tempo.

“Sei il nostro eroe!” esclamò Dylan con immensa felicità!

Jordan fece un bel sorriso guardando il Dottore, dato che pure per lui è un vero eroe anche se per ragioni ben diverse.

“Ahah! Esagerati! Vi ho donato questi scudi per aiutarvi a sopravvivere! Ovvio, con ciò non dovete minimamente montarvi la testa. Perché sebbene siano molto resistenti, non reggono all’infinito! Quindi, scudo o no, la regola sarà sempre di avere cura di voi stessi” disse con aria seria ma comunque orgogliosa.

“Naturalmente! Le nostre vite ce le terremo strette a vicenda!” disse Erika con fierezza!

Dopo che tutti i preparativi alle navi furono ultimati,rientrarono tutti quanti all’interno del Tardis per salutarsi definitivamente.

“Dottore, ti ringraziamo per quello che tu e la tua compagna avete fatto per noi. Senza la tua guida e la tua nave a farci da traduttore universale… Probabilmente saremmo in difficoltà veramente estreme… E soprattutto potevamo pienamente scordarci di tornare a casa.” disse Erika a nome del trio, riconoscendo il suo enorme ruolo in questa breve avventura.

“Ragazzi.. Sono il Dottore! E come tale faccio di tutto per aiutare le persone in difficoltà. Indipendentemente dall’universo a cui appartengono!” disse felicemente il Signore del Tempo. Poi intervenne anche la sua compagna: “Siete speciali tutti quanti! Non meritate di certo di essere abbandonati a voi stessi!”.

Poi si voltarono verso i due pokémon, i quali cercavano il più possibile per trattenere le lacrime…

“Quanto a voi, siete stati fantastici! Ci avete regalato un’esperienza di volo che non dimenticheremo mai… E soprattutto grazie per averci accompagnati per questi due giorni” gli disse la ragazza sorridendogli.

“Grazie ragazzi… Il nostro incontro con voi penso sia stato il più importante di sempre. Da oggi in poi, ci dedicheremo interamente ad imparare a parlare e ad acculturarci viaggiando per il mondo…” disse Jordan con tristezza ma con orgoglio allo stesso tempo.

Anche sua sorella si unì al discorso: “Vi prego… Abbiate cura di voi.” disse per poi buttarsi addosso a loro per abbracciarli tutti, insieme a suo fratello.

“Siete i primi draghi che vedo in vita mia ad essere così coccoloni e affettuosi!” aggiunse Dylan mentre li stringeva.

“Beh penso sia la stessa cosa per tutti quanti!” disse Amelia sorridendo.

“A proposito, tenete questa come nostro ricordo.” intervenne Erika tirando fuori una delle sue medaglie imperiali dalla tuta per poi darla a Jordan e a Bellatrix, mentre Dylan regalò una delle sue al Dottore e ad Amelia.

“Ma… Sono delle medaglie al valore! Sicuri di volercele dare??” chiese Amelia stupita per il regalo.

“Ragazzi.. Nel nostro universo nessuno si è mai comportato così bene con noi. Per noi, l’aver trovato qualcuno che ci vuole così bene per quello che siamo, vale molto di più di un semplice pezzo di metallo.” intervenne Hanami come portavoce del gruppo.

In quel momento esatto, Bellatrix si staccò esattamente due dei suoi capelli, i quali diventarono subito due piume rosse e una la infilò tra i capelli di Erika, mentre l'altra, tra i capelli di Amelia.

“Non è molto lo so.. Ma è tutto ciò che posso darvi come nostro ricordo ragazzi!” disse con un sorrisone affettuoso.

“Ma sono delle piume meravigliose! Di un rosso così acceso e intenso!” le descrisse Erika guardando quella tra i capelli di Amelia. “Grazie bella mia!” disse sempre lei stringendola a sé.

“Beh! Mi pare di capire che siete molto legati. Perciò vi darò una cosa proveniente dalla Terra del mio universo!” intervenne il Signore del Tempo mentre andava a prendere una scatola dentro un cassetto. La aprì e dentro c’erano due orologi a cipolla identici di metallo.

“Purtroppo non funzionano più.. Ma spero vi portino comunque fortuna durante le vostre prossime avventure” disse mentre glieli porgeva. Jordan e Dylan ne presero uno a testa e li guardarono attentamente.

“Sono veramente belli! Grazie Dottore! Lo terrò nel mio Tie come portafortuna della squadra!” aggiunse Dylan mettendolo nella tasca della tuta.

“Aspetta… Quindi esiste una Terra anche nel vostro universo?” chiese Jordan con stupore.

“Esatto! E questi due orologi vengono proprio da lì!” disse il Signore del Tempo sorridendo.

Il drago se lo mise subito nel marsupio. “Guai a chi ci tocca questi regali.” disse Bellatrix stringendo la medaglia imperiale con gelosia.

“A proposito, un’ultima cosa.. Le pokéball vorremmo tenerle noi.. Le daremo soltanto ad un allenatore alla vostra altezza!” disse Jordan con aria decisa.

“Va bene tenete!” rispose il Dottore mentre sia lui, che Erika, dettero le sfere ai rispettivi pokémon.

“Grazie.. Grazie di tutto!!” disse la draghetta con gli occhioni lucidi.

La Shooting Stars, abbracciarono tutti quanti un’ultima volta e si rimisero i loro caschi, per poi uscire dal Tardis e salire sui loro Tie.

Le quattro navi, si alzarono in volo e volarono verso le coordinate della spaccatura dimensionale.

“Dottore, dicci quando dobbiamo uscire dal Tardis!” disse Jordan aspettando il suo segnale.

“Ok siamo abbastanza lontani per non essere visti. Potete andare!” gli rispose il Dottore guardandolo.

“Grazie di nuovo a entrambi… Stateci bene!!” disse la draghetta per poi buttarsi dalla cabina e trasformarsi in forma normale e seguirli comunque a distanza.

Jordan si avvicinò alla porta e guardò il Dottore con fierezza nei suoi confronti e, con la telepatia, gli sussurrò: “Sapendo che ci sei tu a vegliare su di noi dal tuo universo, mi sento più tranquillo. Porteremo avanti i nostri propositi, non ti deluderemo Dottore mio..” per poi buttarsi pure lui dal Tardis e ritornare drago.

In quel momento, stavano sorvolando la zona misteriosa che interessava ad Erika e, quest’ultima, avviò una scansione della zona con il Tie Defender, controllando con attenzione se veniva fuori effettivamente qualcosa di insolito.



L’elenco dei risultati era un po’ incerto perché il computer non riconosceva tutto, ha rilevato i due intercettori, un veicolo sconosciuto che ovviamente era il Tardis, due creature sconosciute, cioè Jordan e Bellatrix, l’acqua del mare e il vapore delle nuvole. Andando per esclusione con le quantità, era comunque tutto nella norma.

“Erika? Come mai hai scansionato l’ambiente?” chiese il Dottore, dato che il Tardis aveva rilevato la scansione.

“Non lo so Dottore… Volevo essere sicura che non ci fosse nulla di particolare!” rispose la ragazza cercando di spiegare.

“Capisco, comunque ci siamo ragazzi! Siamo arrivati alle coordinate della spaccatura dimensionale, gli darò energia e la riaprirò! Pronti ragazzi?” disse il Dottore mentre sistemava il trasmettitore.

Tutta la Shooting Stars rispose con un forte: “Si!!! Addio Dottore! Buon proseguimento!”.

Il Signore del Tempo afferrò la leva del trasmettitore che allargherà la spaccatura invisibile e aggiunse un’ultima volta insieme ad Amelia: “Addio ragazzi! Geronimoooooooooo!!!”

Esclamarono insieme per poi tirare la leva con decisione!!































. . . . . . . Ma non succede nulla . . . . . . .














“Ehm… Geronimo!!!” esclamò di nuovo il Signore del Tempo tirando di nuovo la leva con decisione.

Ma niente. Non succede assolutamente niente.

Il Dottore a quel punto cominciò a sudare…

“Dottore..? Dottore che succede..??” chiese Amelia guardandolo con aria spaventata.

Egli non disse nulla… Prese immediatamente la cornetta del telefono e contattò Erika.

“Dottore? Che sta succedendo??” chiese quest’ultima non capendo perché non fossero partiti.

“Erika. Per favore, dimmi subito i risultati della tua scansione…” gli chiese con ansia.

“Beh… Qui non dà nulla di strano… Noi, Jordan e Bellatrix, il mare, l’aria e le nuvole…” spiegò la ragazza leggendo attentamente i risultati.

“Mh….. E la spaccatura dimensionale…??” chiese sempre più teso.

Con quella domanda, il volto di Erika si fece pallido… Realizzando che si era concentrata solo su ciò che era presente… Ma non su ciò che NON era presente…

“...N-Niente…” rispose la povera ragazza con il cuore a mille.

“C-Cosa?!” esclamarono sia Dylan che Hanami impauriti.

Il Dottore effettuò subito una scansione avanzata con il Tardis…

Ma il risultato non cambiò…

La spaccatura dimensionale che collegava i loro universi… Non esisteva più…

Jordan e Bellatrix, in lontananza, avevano percepito la loro enorme ansia: “Dottore! Che sta succedendo? Perché non siete partiti per i vostri mondi??” chiese la seconda preoccupata.

Il Dottore, a quel punto… Riprese la cornetta e fece un annuncio a tutti quanti:

“Erika.. Dylan.. Hanami.. Jordan.. Bellatrix… A quanto pare……
























…….Avremo molto più tempo per conoscerci di quanto pensassi…….”
























E con questo, si conclude “Nuovo mondo, nuovi amici”.

Ma la storia naturalmente non finisce qui!

Il disegno di Erika oscurata è fatto da un mio amico che ha seguito la storia fino in fondo, e lo ringrazio tantissimo!!

Vi ringrazio per avermi seguito fino a questo punto, e spero continuiate a farlo anche prossimamente!

Da Jacopo, Buona Epifania a tutti!!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3983478