Tsuki no joō

di Allen Glassred
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Murasaki no Tsuki ***
Capitolo 2: *** Gin no Tsuki ***
Capitolo 3: *** Akai no Tsuki ***
Capitolo 4: *** Aoi no Tsuki ***
Capitolo 5: *** Howaitomūn / Midori no tsuki ***
Capitolo 6: *** Pinku no tsuki ***
Capitolo 7: *** Akuamarinmūn ***



Capitolo 1
*** Murasaki no Tsuki ***


Murasaki no Tsuki - Castiel & Megara

Sostegno

La giovane Megara Tsukinami riapre gli occhi di scatto: cos’è successo, si chiede? Quanto tempo è rimasta svenuta a terra? Ah pensa, si: ora ricorda tutto. Un vampiro: un vampiro ha aggredito lei e la sua famiglia, e solo grazie al sacrificio della sua famiglia è riuscita a salvarsi. Suo padre e sua madre hanno lottato strenuamente per proteggerla, mentre invece, a tradimento, sua sorella ha seguito colui che ha provocato tale massacro. La giovane dalla chioma mogano rimane sconvolta. “ Violet… come hai potuto farlo? “. Si chiede solamente. “ Come hai potuto…? “. Tossisce altro sangue, molto più rispetto a quello tossito appena svegliatasi. Porta una mano al ventre, scoprendo di essere stata colpita da una spada seppur non a morte. “ Perché…? “. Sussurra solamente la giovane cacciatrice, non comprendendo: il loro aggressore avrebbe potuto ucciderla, invece no. L’ha lasciata in vita ed ha preferito portare solo Violet con sé e, lo ammette, non capisce come mai. Mentre la giovane donna è immersa nei suoi pensieri avverte immediatamente qualcuno in avvicinamento: è un vampiro pensa, ma non è un vampiro comune. Sente in lui un immenso potere, il potere della luna viola pensa. E se fosse nuovamente quell’uomo? E se stesse tornando per ucciderla, finendo così il lavoro? Non ha armi di difesa e, ridotta in quelle condizioni non riuscirebbe nemmeno a muovere un muscolo per impugnare un semplice pugnale! Alcune lacrime scendono dal suo viso: perché pensa, la sua vita deve aver termine in questo modo orribile? Poi il buio ottenebra la sua mente.

Un dolce tepore riporta la ragazza alla coscienza: la fanciulla riapre i suoi occhi smeraldo, la vista sfocata forse a causa delle troppe lacrime versate o, più semplicemente, a causa delle troppe lacrime versate. “ Cosa…? “. Mormora, mentre qualcuno prende parola di lì a poco.

“ Non parlate: lasciate che almeno, guarisca la vostra ferita “. Sussurra, è una voce maschile e rassicurante. Un momento pensa lei: ma chi è? Improvvisamente nota la luce viola che avvolge il suo corpo e ne rimane traumatizzata.

“ No, no! “. Grida dimenandosi: quella è la stessa luce viola che ha ucciso i suoi genitori! Che si trovi realmente tra le braccia del loro assassino? Tuttavia, malgrado la sua ribellione lui non pare avere la minima idea di lasciare la presa sul suo corpo.

“ State ferma, altrimenti non riuscirò a curarvi! “. Quella voce, quella voce che ammutolisce ed immobilizza subito, nel giro di un istante, la giovane cacciatrice, la fa riflettere: è simile ma non uguale a quella di colui che assassinò la sua famiglia. Messa in soggezione da quel tono la donna ammutolisce, mentre finalmente la ferita pare rimarginarsi. Ma questo non parrebbe renderla particolarmente felice.

“ G… grazie… “. Mormora solamente, mentre il suo misterioso salvatore la tiene ancora tra le braccia.

“ Eppure, perché non sembrate sollevata dall’essere viva? “. Chiede, mentre istintivamente lei si aggrappa forte alla sua giacca e scoppia in lacrime: non sa chi sia, ma sente che in quel momento buio è il suo unico sostegno.

“ Li ha uccisi! “. Inizia a piangere, mentre lui la stringe forte a sè. “ Tanjiro Landcaster! Ha ucciso i miei genitori e rapito mia sorella! Sono… sono… “. Continua a singhiozzare, mentre lui le accarezza dolcemente i capelli per tranquillizzarla e, al contempo, offrendole tutto il suo sostegno.

“ Lo so “. Sussurra solamente, mentre osserva la ragazza con il suo sguardo celeste. “ Lo so, e credetemi: mio fratello pagherà anche per questo “. Sussurra e, a quella frase, Megara non può fare a meno di sgranare gli occhi sconcertata, staccandosi improvvisamente da quell’abbraccio e rimanendo incredula di fronte a chi si trova davanti! D’altro canto, il giovane dalla chioma corvina e dagli occhi celesti la osserva seriamente.

“ M… Maestà?! Siete davvero voi?! “. Chiede sconcertata: si, non ha dubbi in merito. Quell’uomo è Castiel Landcaster, il re di Meridian e fratello minore di Tanjiro, il vampiro esiliato dalla sua stessa famiglia che ha assassinato i suoi genitori senza pietà. “ Ma cosa ci fate qui? “. Chiede sconcertata la bruna, mentre lui sospira pesantemente mentre l’aiuta ad alzarsi a terra, offrendole sostegno per evitare che finisca a terra, e fa lo stesso di lì a poco.

“ Sentivo la presenza di mio fratello in prossimità della vostra abitazione. Avrei voluto avvertirvi in tempo e catturare lui, ma ho fallito in entrambe le cose. Mi dispiace davvero “. Sussurra solamente, mentre lei lo guarda: quale nobiltà d’animo! Quale fierezza anche nello scusarsi con lei per una colpa che non gli è propria, quanta fierezza nell’offrirle sostegno e sostenendola, evitando così che cada a terra. “ So che non posso rimediare ormai, ma… “. lei si riscuote dai suoi pensieri, guardandolo intensamente.

“ Non è colpa vostra se vostro fratello ha commesso… beh… tutto… “. Trattiene le lacrime, mentre lui scuote il capo e le prende il mento tra due dita, costringendola a guardarlo: smeraldo e zaffiro si incontrano per qualche istante.

“ Vorrei che voi mi seguiste: sicuramente, mio fratello tornerà a darvi la caccia ed io voglio assicurarmi di potervi proteggere al meglio. Vi addestrerò, vi insegnerò tutto quello che so e, quando sarete abbastanza forte, io affronterò mio fratello e voi riavrete vostra sorella “. Fa il corvino, porgendo la mano a Megara. La donna rimane un pò stupefatta, ma sa bene che Castiel è totalmente diverso dal fratello. è un re molto amato dal popolo e sembra davvero soffrire per quanto successo a lei ed alla sua famiglia. Da prima porta una mano al collo, sentendo un lieve fastidio ma senza capire cosa sia la causa. In seguito sorride dolcemente, posando la propria delicata mano in quella più forte di lui.

“ Portatemi con voi, vi prego: voglio imparare tutto quello che sapete, voglio… voglio migliorare ed aiutarvi a sconfiggere quel bastardo, con queste mie mani “. Sussurra, mentre lui annuisce a sua volta e con determinazione.

“ ve lo giuro: i vostri genitori saranno vendicati “. Giura, mentre lei annuisce e si lascia andare, svenendo tra le sue braccia forse a causa della stanchezza e dello scontro a cui è stata sottoposta. Castiel la osserva, prendendola poco prima che cada a terra e, di lì a poco, guardando la luna viola nuovamente alta nel cielo. Ha tutte le intenzioni di mantenere la propria promessa, lo deve a Megara ed alla sua famiglia. Perché si, lo sa: fermare suo fratello era ed è solo una sua responsabilità, ed ogni vittima che miete grava anche sulla sua coscienza.

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Capitolo 2
*** Gin no Tsuki ***


Gin no Tsuki - Strauss & Tea

Sconosciuto

 
Il giovane dalla chioma azzurra cammina per le vie di quel villaggio che, può giurare, non cade a catafascio solo per miracolo. “ Ma come fanno? “. Borbotta solamente, notando le pessime condizioni delle case in cui, sicuramente, gli abitanti vivono. “ Come fanno a vivere in questi posti? Io non resisterei un’ora “. mormora solamente, mentre riflette un momento: è scappato da palazzo malgrado i divieti del suo maggiordomo, malgrado i ribelli siano ancora in libertà e potrebbero aggredire  fargli del male in qualsiasi momento. A quel pensiero il giovane non può fare a meno di ghignare. “ Certo, che ci provino e vedranno di cos’è capace il potere della Luna Argento sui traditori come loro “. Continua il suo monologo, pensando al motivo per cui è fuggito: non ne poteva più dei doveri di corte, non ne poteva più di tutte quelle imposizioni, rimanere chiuso tra quattro mura H24 senza mai poter vedere nessun altro se non Garsendiss e la servitù. “ mah, secondo me si preoccupa troppo: che mi può mai succedere se cammino un pò per il villaggio? Non sono nemmeno in città, è talmente sperduto che dubito che i ribelli ne conoscano l’esistenza “. Ride compiaciuto della sua pensata, come avesse trovato la soluzione di un enigma o avesse vinto chissà che cosa. “ Avanti, Strauss: smetti di pensare a Garsendiss e goditi queste ore di libertà, che poi ti dovrai sorbire le sue ramanzine “. Parla a sé stesso, immaginando come il suo maggiordomo si arrabbierà al suo rientro, e di come già avrà mobilitato mezza Costaluna per cercarlo. Il giovane erede di Dracula ed Elizabeth sta camminando con noncuranza quando, improvvisamente, una presenza davanti a lui attira la sua attenzione.

Una ragazza corre a gran velocità dietro a qualcosa di non ben identificato. “ Attenzione, tu lì davanti! “. Grida solamente la ragazza mentre, non accorgendosi in tempo dell’avvertimento il giovane dalla chioma azzurra si volge di scatto a guardare di fronte a sé dopo che, per un momento si è voltato in direzione di palazzo ripensando ai rimproveri che riceverà da Garsendiss. “ Attento! “. Ripete solamente la ragazza mentre, improvvisamente, una cosa non identificata aggredisce letteralmente il neo re di Costaluna. “ Oh no! “. Fa poi la ragazza, finendo per scontrarsi a sua volta con quel misterioso giovane che, almeno che lei ricordi, non le pare di aver mai visto al suo villaggio.

Il chiocciare della gallina fa riaprire gli occhi alla giovane dalla chioma mogano, mentre l’animale continua a strepitare e lasciare penne sul viso del giovane che, nell’impatto, è finito per cadere sotto la misteriosa giovane. “ Oh no! “. Si preoccupa subito lei, mentre di riflesso lui inizia a gridare alterato.

“ Aiuto! Un ribelle! Mi vuole morto, mi vuole morto! fate qualcosa! Levatemelo dalla faccia! “. Fa lui, cercando vanamente di togliere quella che è una gallina dalla sua faccia, provocando una lieve risata da parte della ragazza. “ Avanti! Levati da lì e combatti da uomo! “. Protesta lui, non riuscendo ad afferrare il pestifero animale.

“ Non potrà combattere da uomo, ma mi devo scusare a nome suo: non volevo urtarvi, ma… “. La giovane si rende subito conto della posizione in cui sono e non può fare a meno di avvampare: che vergogna, pensa! Ha finito per cadere a cavalcioni su un perfetto sconosciuto e non solo, la sua gallina gli ha provocato noie! “ Oh mio Dio! Scusatemi! “. Fa solamente la ragazza, alzandosi di scatto ed afferrando la gallina. “ Cattiva gallina, cattiva! “. La rimprovera come fosse un umano, mentre lui riapre gli occhi di scatto. cosa? Dunque non è stato aggredito da un ribelle? Confuso si alza a sua volta da terra, togliendo la polvere dal mantello che copre il suo vestiario e guardando quella ragazza per qualche, interminabile istante. “ Scusatemi davvero! Sono desolata! “. Fa ancora una volta la bruna, chinandosi in segno di scusa mentre lui, riscosso dai suoi pensieri riprende parola mettendo un lieve broncio.

“ Si può sapere che cos’è? E perché mi ha aggredito? Quale marchingegno la muove? “. Chiede, indicando la gallina mentre la donna lo guarda stranita: davvero pensa, quel ragazzo non sa cosa sia una gallina?

“ Dovete essere un nobile, se non sapete che questa è una semplice gallina e che nessun marchingegno la muove “. Inclina lievemente la testa di lato lei, per poi allungare la mano libera per presentarsi. “ Io sono Tea “. Si presenta, mentre lui si perde qualche altro istante ad osservarla per poi decidersi a ricambiare il gesto.

“ Ah si! Perdonate la scortesia, non so dove ho la testa…” . Borbotta solamente, andando a sua volta a stringere con la propria la mano della fanciulla. “ Io sono Strauss “. Fa solamente, mentre lei lo guarda sorpresa. “ Strauss Rosa Rossa “. Conclude lui, facendo sgranare gli occhi a lei e confermando i suoi sospetti.

“ Ho urtato il Re?! Oh cielo! Che vergogna! “. Avvampa solamente la fanciulla, mentre finalmente lui ride lievemente, andando a scompigliarle i capelli con la mano libera.

“ Non è successo niente: non agitatevi! “. Fa solamente, mentre il suo sguardo incontra quello preoccupato di lei.

“ Ho urtato il re… “. Mormora ancora una volta la bruna, arrossendo lievemente nell’accorgersi che lui non le ha ancora lasciato la mano.

“ Oh beh, forse c’è un modo per farvi perdonare “. Fa ad un certo punto lui, cogliendo la palla al balzo. Lei lo guarda speranzosa: non vuole certamente che il re sia in collera con lei a causa della sua sbadataggine! Se può farsi perdonare, lo farà volentieri. “ Venite domani a mezzanotte, al lago che funge da confine “. Fa lui con un ghigno strafottente, come la stesse sfidando e mentre lei avvampa: cosa direbbe mai sua madre, se scoprisse che deve vedere un uomo, da sola e di notte?

“ Cosa? Al lago, a mezzanotte? Ma… “. Tenta, ma lui la guarda lievemente accigliato.

“ Se volete farvi perdonare, dovrete esserci. E siate puntuale, o mi arrabbierò molto “. Sentenzia, facendo poi un lieve inchino ed un baciamano, mettendo la ragazza in una situazione difficile. Ma una cosa è sicura: non può certamente tirarsi indietro!

“ E sia… domani a mezzanotte, al lago “. Fa solamente, nuovamente in imbarazzo e riflettendo: troverà una scusa plausibile con sua madre, altrimenti potrebbe mettersi in un bel guaio. Nello stesso istante anche Strauss riflette: forse pensa, non è stata una cattiva idea uscire da palazzo di nascosto!

La notte dopo, quasi a voler benedire quell’incontro una splendida luna argento brilla sovrana nei cieli di Costaluna.

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Capitolo 3
*** Akai no Tsuki ***


Akai no Tsuki - Ace & Alexis

Vino


 
La giovane dalla chioma rosa cammina solitaria per i corridoi di palazzo Baskerville: quella notte c’è una meravigliosa luna rossa alta nei cieli di Sabrie. Già, pensa: la luna rossa, la stessa che brillava quando sua madre fu uccisa, quando lei era solo una neonata. non sa come mai pensa, ma si ricorda perfettamente quel dettaglio: la luna piena, tinta di cremisi. Quella luna che sembrava quasi piangere sangue, la notte in cui Soledad fu uccisa da Allen Baskerville, il signore del castello e Re di Sabrie. La giovane sospira pesantemente: come ha fatto, pensa? Come ha fatto a finire come domestica dell’assassino di sua madre? In oltre pensa, che fine ha fatto suo padre? Perché non viene a salvarla? Chi sarà in realtà? Tutte domande alle quali, pensa, purtroppo non otterrà mai risposta. Mentre afferra nuovamente lo straccio sente dei rumori provenire dal salone. Incuriosita decide di andare a controllare: non sa perché, ma è irrimediabilmente attratta verso quel luogo dove, lo sa bene, si può osservare chiaramente la luna rossa dalla grande vetrata. La ragazza dalla chioma rosa entra, accorgendosi tuttavia di non essere da sola. Riflette: normalmente vorrebbe solo andarsene via, tuttavia stavolta rimane incantata dalla bellissima luna che si vede dalla vetrata. La figura misteriosa parrebbe accorgersi di lei. “ Preferisci rimanere a contemplarmi, o vuoi avvicinarti? Credo che anche tu stia subendo il fascino della luna rossa… “. Fa il misterioso giovane dalla chioma corvina, mentre lei sgrana gli occhi sconcertata, avvampando violentemente: tra tutti pensa, proprio il principe doveva incontrare? E’ appena tornato a Sabrie, perché non si trova nelle sue stanze a dormire? Perché il destino li ha fatti incontrare nuovamente?

“ Io… ecco… cioè… ecco… “. Borbotta frasi senza senso lei mentre, con una velocità disarmante Ace Baskerville le si avvicina.

“ Alexis “. La chiama solamente: la prima cosa che la fanciulla nota è che sta sorseggiando un bicchiere di vino e che, alla luce lunare, anche i suoi occhi color oceano sembrerebbero brillare di una luce cremisi.

“ Perdonatemi, maestà! Non vi volevo spiare, e… “. Sussurra in imbarazzo, mentre lui ghigna.

“ O forse, eri attratta da me e non dal chiarore della luna rossa? “. Chiede, mentre lei avvampa violentemente: è innegabile, lei ha una cotta per il principe ed è così sin da quando lo ha visto, da quando ha rimesso piede a Sabrie. Ma sa anche che lui non lo dovrà mai sapere!

“ Io? Da voi? Ma che cosa dite? No… non… “. Lui avverte dal ritmo del suo sangue quanto stia mentendo e anche quanto lo stia facendo male. Senza dire nulla la cinge con un braccio, attirandola a sé: solo il bicchiere di vino divide i loro visi e, soprattutto, le loro labbra. Lei avvampa violentemente, rendendosi conto che quella vicinanza la sta turbando e non poco.

“ Allora, volevi assaggiare un pò di vino, vero? Immagino che voi servitori non abbiate il privilegio di assaporarlo… “. Mormora solamente il figlio di Allene  Risa, mentre lei sgrana gli occhi: capisce solamente quando lui le posa il bicchiere sulle labbra e la costringe a bere, che dev’essere senza dubbio sotto l’influenza della Luna Rossa. La rosa non protesta, ben sapendo che sarebbe inutile: deglutisce un paio di volte, assaporando quello che è una delle più pregiate delle bevande, quello che senza dubbio non avrà mai più occasione di assaporare. Arrossisce violentemente, anche quando il bicchiere rimane semplicemente appoggiato alle sue labbra senza più farla bere. “ Che brava, credo che chiederò a papà di promuoverti a mia cameriera personale “. Fa semplicemente lui, mentre lei sente come se il cuore volesse balzar fuori dal suo petto. Di riflesso, lui beve a sua volta da quel bicchiere nel quale era rimasto giusto l’ultimo sorso, facendo sgranare gli occhi a lei: credeva che l’avrebbe baciata, vedendolo avvicinarsi in quel modo repentino al suo viso con il proprio. “ Beh, l’ultimo sorso è sempre il migliore “. Sogghigna solamente il giovane Principe, leccandosi le labbra con fare provocatorio e lasciando libera lei, che in imbarazzo fa un inchino e rimette distanza tra loro.

“ M… meglio se vado, ora. Buonanotte, maestà… “. Fa solamente, mentre lui ghigna un’ultima volta mentre le fa cenno di andare.

“ Buonanotte, Alexis Baskerville… “. Sussurra solamente, mentre la luna rossa risplende, più luminosa che mai.

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Capitolo 4
*** Aoi no Tsuki ***


Aoi no Tsuki - Vanitas & Ivy

Carezza

Non sono trascorse che alcune ore da quando Jeanne ha rapito Ivy. Certamente, la giovane Principessa non ha agito su sua iniziativa: è da anni accorrente della vera identità della cacciatrice, sa chi sia ma non ha mai fatto nulla per riportarla a palazzo. Ma l’ordine è venuto da qualcun altro, da qualcuno che è appena entrato nella stanza ed ora sta osservando le due donne, ma in particolare modo quella ancora incosciente, sdraiata sul letto. Jeanne si accorge che nella stanza non è sola, così si alza per poi fare un lieve inchino, in segno di rispetto. “ Fratello… “. Sussurra solamente, mentre lui si avvicina di qualche passo e lei prosegue la frase. “ L’ho riportata qui, proprio come mi hai chiesto. Ma credi sia stata una buona idea? “. Chiede la bionda, ma a quella frase colui che si è rivelato essere vanitosa Hikari si siede sul letto, guardando intensamente il viso della giovane corvina ancora incosciente. Senza pensarci su le accarezza le labbra con un dito, per poi posarle la mano sul viso.

“ Certo che ne sono sicuro: questo è il solo posto in cui sarebbe sempre dovuta rimanere, è stata via anche troppo a lungo ma adesso è tempo che torni al luogo a cui appartiene “. Sentenzia, continuando ad accarezzarle il viso e scendendo lentamente al collo. Le parole di Jeanne lo riportano alla realtà di lì a poco, mentre i suoi occhi celesti scrutano silenziosamente quella bellissima donna che, pensa, è finalmente sua e non può più sfuggirgli, anche se ci provasse.

“ E che cosa mi dici di suo fratello? La cercherà, ti troverà anche all’inferno. E tu sai che… “. Ma lui la blocca bruscamente ancor prima che termini la frase.

“ Io sono suo fratello, Jeanne. Io, non quello stupido cacciatore “. I suoi occhi si tingono di un blu intenso per qualche istante e Jeanne intuisce che dev’essere a causa della Luna Blu che è così aggressivo, beh pensa, più del solito per lo meno: suo fratello non è mai stato famoso per essere buono ed altruista dopo tutto, ma questa sera è particolarmente nervoso malgrado, di fatto, il suo piano abbia avuto successo ed Ivy Perry sia ora sua prigioniera.

“ Certo, ti chiedo scusa… “. Mormora solamente la bionda, sapendo bene che è meglio non provocarlo ed evitare così ulteriori problemi. “ Ed ora? Che cosa farai? “. Chiede poi, mentre lui continua distrattamente ad accarezzare il collo ed il viso di colei che, a sorpresa, ha rivelato è sua sorella minore. “ Le dirai la verità? “. Chiede poi la figlia di Rosina e Kaname. Vanitas rimane in silenzio qualche momento: è tentato. E’ tentato di mordere immediatamente quel candido collo che sta insistentemente osservando ed accarezzando, di rivelare ad Ivy la verità sulle sue origini. Senza pensarci si avvicina, lentamente. Le zanne affilate si appoggiano sul collo della fanciulla, facendole uscire un rivolo di sangue a causa di un lieve graffio, senza tuttavia affondarle. Jeanne trasale: che sia davvero così? E’ giunto il tempo che il sigillo messo da Luna e dagli Hunters sui poteri di Ivy si spezzi? E lei dovrà assistere? “ F… fratello? “. Chiede solamente, mentre come riscosso da un sogno, lui si scosta lentamente dal collo di Ivy prima di morderla per davvero, senza riuscire a controllarsi.

“ No “. Sentenzia solamente, mentre con un solo tocco rigenera la ferita sul collo della corvina. “ Non è ancora giunto il momento: ci vuole una luna blu molto più luminosa di questa, in oltre… “. Si ferma, riflettendo: vuole che la sua futura sposa sia cosciente quando le sue zanne affonderanno per la prima volta nel suo collo, vuole vedere la sua espressione quando ricorderà di essere sua sorella e che coloro che chiama genitori hanno ucciso la loro madre, su ordine di loro padre. Vuole vedere la reazione di Ivy, percepire le sue emozioni dal ritmo del suo sangue. Non vuole certo farlo mentre lei è ancora incosciente e perdersi tutto questo. A quel rifiuto Jeanne si sente sollevata: non vuole che succeda qualcosa ad Ivy, ha aspettato tanto il ritorno della sorella a palazzo anche se, lo sa bene, le dovrà dare moltissime spiegazioni circa la sua rottura con Garry, quasi tre anni prima. Ma allo stesso tempo è turbata: se Vanitas non intende farlo ora, non significa che non lo farà in un’altra occasione. E per allora pensa, dovrà essere pronta a stare vicina alla futura regina di Veritas. “ Finalmente… “. Mormora ad un certo punto lui, quasi scordandosi della presenza di Jeanne nella stanza: il suo sguardo è puntato solo ed esclusivamente su Ivy, come se nella stanza ci fosse lei sola. “ Finalmente sei tornata da me, sorella “. Mormora poi, stringendola improvvisamente a sé come fosse una bambola e, quasi senza accorgersene, finendo sdraiato accanto a lei ma senza mollare la presa su di lei. “ Non ti lascerò mai più, non ci separeranno una seconda volta “. Mormora semplicemente il giovane Re, mentre Jeanne non può fare a meno di notare alcuni raggi blu entrare dalla finestra: forse pensa, non è un caso se ha riportato Ivy a palazzo in una notte di luna blu, ma per sapere se ha ragione o meno non può far altro che attendere ancora un pò.

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Capitolo 5
*** Howaitomūn / Midori no tsuki ***


Howaitomūn / Midori no Tsuki - Daki & Funny

Ballare fino all'ultima nota

 

Regno di Noctis, dominio incontrastato del Clan della Luna Bianca. O meglio: della Luna che ha scordato il suo colore. Una luna nuova e bellissima, che brilla alta nel cielo ma privata del suo colore originario, la luna nuova che rappresenta il primo dei sette ranghi minori, tra le Lune Demoniache: la Luna con l’elemento della Luce a guidarla.

 

Una giovane donna dalla chioma mogano entra in quella che è una sala da ballo bellissima: a dire i vero pensa, non sa nemmeno perché si trovi lì. Suo padre le ha semplicemente detto di partecipare alla festa in quanto sua figlia e di divertirsi, ma lei avrebbe preferito rimanere a casa o, in alternativa a ciò, recarsi nei quartieri ad aiutare le persone bisognose com’è sua abitudine fare ormai da tempo. Ma in fine le insistenze paterne hanno avuto la meglio, ed ora eccola lì: indossa uno splendido abito bianco, adornato solamente da una fascia verde in vita. I guanti le ricoprono quasi interamente le braccia, mentre i suoi occhi verdi scrutano l’ampio salone. Accanto a lei, l’anziano uomo le pone una mano sulla spalla e sorride gentilmente. “ Coraggio, Funny! È una festa, goditela un po': domani mattina potrai tornare ad aiutare le persone in difficoltà “. Le assicura, mentre la bruna fa cenno di sì con il capo e, di lì a poco sorride lievemente.

 

“ Padre, questa non è una festa come tutte le altre: è il ballo in onore della Luna Nuova, siamo al palazzo reale della famiglia Irving: un luogo in cui non avrei mai pensato di mettere piede, un giorno. Quindi, mi sento un po' tesa “. Ammette con sincerità la fanciulla, mentre il padre annuisce.

 

“ Dicono che ci sarà anche il Principe Daki: suo padre ha abdicato in suo favore e molto presto sarà Re, per questo ha deciso di presentarsi in società proprio in occasione della Luna Nuova di stanotte “. Spiega brevemente l’uomo, mentre la donna annuisce lievemente.

 

“ No: lui è già i Re, padre. Non gli serve una corona sulla testa: è già il Re del clan della Luna Bianca, anche senza incoronazione “. Sentenzia la fanciulla. Il padre annuisce, mentre il suo tono si fa lievemente amareggiato.

 

“ Chissà di che colore era…? “. Fa, sospirando pesantemente e volgendo lo sguardo alla finestra, mentre la figlia lo guarda incuriosita. “ La Luna Nuova: chissà che colore aveva, in origine. Dicono che se lo sia dimenticato, chissà se è così o… “. Non finisce la frase: dei passi lo fanno ammutolire, mentre un bel giovane dalla chioma bionda punta il suo sguardo arcobaleno in quello della fanciulla di fronte a sé: un rarissimo colore degli occhi, che può appartenere solamente ad una persona in quel regno.

 

“ La vostra curiosità è più che legittima, Lord Hazelberg. Ma purtroppo, non posso ancora darvi una risposta: nessuno sa il colore originario della mia Luna, purtroppo “. Sentenzia un giovane: indossa abiti regali, con prevalenza di bianco ed alcuni decori in verde. Stessi colori dell’abito di Funny, la quale arrossisce vistosamente nel capire di fronte a chi si trova. Anche suo padre capisce immediatamente e, così come la figlia fa un inchino in segno di rispetto.

 

“ P...Principe Daki! Cioè… vostra maestà! “. Fa semplicemente il più anziano, mentre l’eterno giovane sorride lievemente.

 

“ Non c’è bisogno di agitarsi, Lord Hazelberg: non intendo mordervi o mangiarvi senza ragione, state sereno “. Ride lievemente il biondo, mentre a quella frase il padre di Funny annuisce.

 

“ Sono spiacente… non intendevamo spettegolare, solo… “. ma le sue parole vengono fermate da un cenno della mano del più giovane. Daki punta poi lo sguardo in quello di Funny, che ancora una volta arrossisce vistosamente e cerca di nascondere quanto si senta esposta, come se potesse realmente leggerle la mente solo guardandola.

 

“ Perdonerò la vostra scortesia, solo se mi concederete un ballo con vostra figlia “. Sentenzia, per poi fare un lieve inchino e porgendo la mano alla bruna. “ Milady, mi fareste l’onore di ballare con me? “. Chiede poi, mentre l’uomo rimane esterrefatto. Ma ancor più è certamente Funny a rimanere stupefatta: che il Principe in persona le chiedesse di ballare, certamente non lo avrebbe mai immaginato! Imbarazzata ed incoraggiata dallo sguardo del padre tuttavia, la fanciulla si schiarisce la voce per poi poggiare gentilmente la mano su quella di lui, dopo aver fatto un lieve inchino.

 

“ Sarà un onore per me, maestà “. Fa semplicemente, seguendolo poi al centro della sala sotto lo sguardo ammaliato di tutti i presenti.

 

Di lì a poco tempo, Daki e Funny stanno ballando sulle note di una canzone che lei non conosce, ma che allo stesso tempo le sembra familiare: riesce a muovere i passi con estrema facilità, come avesse ballato fino all’ultima nota di essa per tante, tantissime volte. Il suo cuore batte all’impazzata, sembrando quasi volerle uscire dal petto. Dal canto suo, Daki la osserva qualche istante: quella ragazza l’ha colpito sin da subito, al di là del fatto che indossino gli abiti letteralmente coordinati, al di là del fatto che sia una splendida ragazza e di bella presenza, ciò che lo attrae sono i suoi occhi: quel verde così raro, un verde che lui ricorda vagamente ma che, allo stesso tempo, non sa dove abbia potuto vedere. “ Sapete… “. Inizia il discorso lui, improvvisamente e facendo lievemente sussultare lei. “… nessuno lo sa “. Fa poi, mentre lei lo osserva incuriosita. “ Il colore della mia luna, intendo: nessuno lo ricorda più. Nessuno, nemmeno io “. Sentenzia, mentre lei arrossisce lievemente.

 

“ Mi dispiace, non volevo spettegolare a sproposito… “. Sussurra, mentre leggiadra fa una giravolta per poi tornare tra le braccia del suo cavaliere.

 

“ State tranquilla: come ho detto a vostro padre, la curiosità è più che legittima: anche io sono curioso, di sapere il suo colore originale “. Sentenzia, continuando a ballare e non intendendo lasciare la sua dama, fino all’ultima nota di quella melodia che, Funny non può saperlo, appartiene da sempre alla famiglia reale. “ Ed anche i miei occhi, sono diventati color arcobaleno dopo che la Luna Nuova ha perso colore: secondo le Lune Maggiori, solo quando lei recupererà il proprio aspetto originale, anche i miei occhi torneranno normali “. Spiega, mentre lei non capisce: come mai le sta dicendo tutto ciò? Certo non osa chiederlo né ne è dispiaciuta, ne è solo sorpresa. Un caschè improvviso, sguardi che si incontrano nuovamente mentre l’ultima nota risuona nella sala. “ Vorrete essere la mia dama anche al prossimo ballo, Lady Hazelberg? “. Chiede semplicemente il principe, o meglio il nuovo Re di Noctis. Funny arrossisce vistosamente mentre, per un solo istante, vede un bagliore verde passare in quegli occhi meravigliosi e particolari.

 

“ I vostri occhi..! “. Inizia a dire, mentre lui la fissa intensamente. Lei decide di lasciar perdere: magari pensa, è solo stato frutto della sua immaginazione e nulla più. “ Sarebbe un onore per me, ballare con voi fino all’ultima nota della prossima canzone “. Sentenzia solamente la fanciulla, mentre lui sorride lievemente. Poi, una nuova melodia invade il palazzo reale della famiglia Irving e, per un solo istante, un riflesso verde passa da quella bellissima Luna Nuova presente in cielo: una luna più luminosa che mai, quasi pari ad una delle Lune Maggiori.

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Capitolo 6
*** Pinku no tsuki ***


Pinku no Tsuki - Zenitsu & Aya

Spiedini di gamberi

 

La fanciulla dai riccioli rossi è da ore in cucina: la sua famiglia non è molto ricca, tuttavia quest’oggi si sono potuti permettere un pasto a base di pesce. Questo ha allietato molto la famiglia Hagi, in particolare la figlia maggiore dell’anziana coppia: Aya. La fanciulla prende dal cartoccio alcuni spiedini di gamberi, pronta a metterli nella teglia. “ Sono sicura che a mamma, papà e Nanako piaceranno molto, questi spiedini di gamberi. Ricordo che era il loro piatto preferito, oltre che il mio “. Parla ovviamente a sé stessa, dato che nessuno è presente in cucina se non ella stessa. Tutto scorre tranquillo, o meglio così è fino a quando, improvvisamente, un rumore non fa sussultare Aya e le fa, letteralmente, quasi rovesciare la teglia contenente il pranzo.

 

La fanciulla si ritrova di fronte ad un giovane che, su per giù, avrà poco più della sua età: un giovane dalla chioma bionda e dagli occhi chiari che, capendo che quella casa non è disabitata, si affretta ad avvicinarsi alla donna. “ E tu chi sei?! Aiuto! “. Fa per gridare lei, ma lui è più rapido: con scatto fulmineo la attira a sé, mettendole una mano sulla bocca ed impedendole così di gridare e mettere in allarme tutto il vicinato.

 

“ Non gridare! Non ti voglio far del male, ma non voglio che mi trovino! “. Fa, mentre lei non riesce a comprendere: quel ragazzo non le sembra ostile e, al tempo stesso indossa abiti regali: non è certamente un povero sventurato proveniente dal villaggio, allora da chi può mai star scappando? Con la mano di lui premuta sulla bocca, la donna è impossibilitata a parlare e chiedere alcun che. “ Ora toglierò la mano, ma tu promettimi che non griderai. Ok? “. Chiede, mentre lei annuisce. “ D’accordo “. Conclude lui, prima di togliere la mano e permettere così ad Aya di riprendere parola.

 

“ Ma voi chi siete?! E perché siete entrato in casa mia?! “. Chiede, mentre a quelle parole lui sembra rimanere un po' perplesso. In seguito porta una mano dietro al capo, iniziando a ridere lievemente.

 

“ Si, avete ragione: vi chiedo scusa! Solo, non voglio che le guardie di mio padre mi trovino “. Spiega, confondendo ulteriormente la rossa, “ Sapete, sono fuggito da casa: volevo vedere come vivevano gli umani. Mio padre non me lo permette mai, così ho deciso di fare di testa mia “. Spiega, mentre la donna non può fare a meno di porgli alcune domande.

 

“ Le guardie di vostro padre? Ma… perché? Perché vostro padre non vi fa uscire da casa e…? “. Non riesce a terminare la frase. Lui la osserva per qualche momento, quasi sorpreso: davvero pensa, la fanciulla non lo conosce? Beh, deve rimediare subito. Le porge la mano, per poi riprendere parola di lì a poco con noncuranza.

 

“ Il mio nome è Zenitsu! Zenitsu Gozen “. Gozen? Per poco ad Aya non cade a terra il forchettone: ha già sentito quel nome prima d’ora.

 

“ Il… il principe Zenitsu?! “. Chiede, shoccata: tante volte si è trovata ad osservare la luna gibbosa crescente, la luna che si tinge spesso di quel colore rosa che lei tanto ama. Ma non avrebbe mai pensato di incontrare il futuro Re, colui che ha già guadagnato il titolo di “ pilastro “ e che, ben presto, diverrà re del clan della Luna Rosa. “ Cosa…? Voi qui?! Perché…? “. Chiede agitata, sistemandosi i capelli: di certo pensa, non si sarebbe aspettata di ricevere tale visita. Deve rendersi quanto meno decente e presentabile! “ Scusatemi! Io non vi conoscevo, ho solo sentito parlare di voi e della vostra famiglia, e… “. Ma lui la ferma: pone le mani sulle sue, con gentilezza. Poi le sorride dolcemente: un sorriso dolcissimo, al quale lei non può fare a meno di arrossire vistosamente.

 

“ Non c’è bisogno di disperarsi:non sono qui in visita ufficiale! Mi accontento del vostro nome “. Sentenzia, mentre lei lo osserva qualche istante. “ E, beh… desidero anche scusarmi, per essere piombato in casa vostra senza invito. Ma avevo quegli energumeni alle calcagna, e… “. Lei mantiene un sorriso dolce, per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Aya “. Fa solamente, rivelando così il proprio nome. “ Aya Hagi, per servirvi “. Fa per inchinarsi, mentre lui annuisce e la ferma poco prima.

 

“ Un nome bellissimo, per una bellissima ragazza come voi: vi si addice “. Fa per dire altro, ma il suo stomaco parla per lui: un brontolio per lui imbarazzante, un imbarazzo dal quale lei lo toglie di lì a poco. “ Ehm… scusate! È che non mangio da ieri, e… “. La fanciulla si allontana di poco, tornando ai fornelli e tornando ad occuparsi dei suoi spiedini di gamberi.

 

“ Non abbiamo molto, ma credo che gli spiedini di gamberi verranno bene. Se volete restare, credo che Nanako ed i miei genitori ne sarebbero più che onorati “. Sentenzia la rossa, mentre il giovane non può fare a meno di arrossire vistosamente. In seguito un lieve bagliore rosa passa nei suoi occhi e, con velocità fulminea si sposta dietro alla fanciulla, ponendo le mani sul piano di cucina.

 

“ Lasciate che vi aiuti, per lo meno. Sarà il mio modo di sdebitarmi “. Sentenzia, potendo giurare che, in quel momento, il cuore di Aya sta battendo all’impazzata ed il suo sangue scorre a velocità incredibile. In seguito, la donna annuisce: non sarà certo lei ad impedire al principe di sdebitarsi. Ed al tempo stesso, ringrazia la sua buona stella per aver fatto sì che Zenitsu piombasse in casa sua proprio nel giorno in cui ha acquistato gli spiedini di gamberi!



 

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Capitolo 7
*** Akuamarinmūn ***


Akuamarinmūn - Oz & Grace
 

Risate
 

È notte fonda nel regno di Taiviel, dominio incontrastato del Clan della Luna Acquamarina. Un giovane dalla lunga chioma bionda raccolta in una semplice treccia sta riflettendo mentre, distrattamente, cammina per i corridoi di quello che è il suo palazzo. Sua sorella Charlotte gli ha chiesto di ospitare una sua cara amica: la ragazza è infatti stata aggredita da un vampiro che, tuttavia, non è riuscita ad identificare. Questi l’ha morsa, tuttavia il repentino intervento di Charlotte e delle guardie reali gli ha impedito di terminare il processo: le sue zanne non hanno fatto in tempo a giungere in profondità, impedendo così la trasformazione in vampiro della ragazza. Il nome del misterioso e pensieroso giovane è Oz, figlio della regina Megan e nuovo Re del Clan della Luna Acquamarina, dopo la prematura scomparsa del padre del quale ha ereditato oneri ed onori, oltre che buona parte dell’aspetto. A turbare il suo sonno è una domanda: perché mai ha deciso di assecondare le – a suo dire – folli richieste della sorella, finendo così per accettare di ospitare un’umana a palazzo? Perché non ha invece detto a Charlotte di portarla al loro vecchio palazzo, ormai in disuso, e di metterla sotto protezione lì? Cosa mai succederebbe se, in una notte di luna acquamarina, lui perdesse il controllo di sé stesso e facesse qualcosa di inconsulto? In oltre, pensa il giovane dagli occhi verde – acqua, un’altra domanda gli toglie il sonno e lo innervosisce al tempo stesso: chi ha mai attaccato l’amica di Charlotte? E perché l’ha fatto? Taiviel è sempre stato un regno tranquillo e pacifico, la convivenza tra umani e vampiri è sempre stata cordiale e rispettosa da parte di entrambe le razze, addirittura Hunters e guardie reali collaborano talvolta. Sapere che c’è qualcuno che commette impunemente queste barbarie, che attacca gli esseri umani a sangue freddo e senza pietà e, cosa più importante, non sapere il reale obiettivo di tale persona… ah, cielo! È una cosa che lo manda in collera e lo spaventa al tempo stesso. “ Io scoverò quel criminale e lo farò giustiziare dagli Hunters, a qualsiasi prezzo! “. Stringe forte i pugni e sempre più in collera, il giovane dalla chioma bionda. Sta per entrare in salone, ma qualcosa cambia radicalmente le sue intenzioni e lo spinge, invece, a rimanere dietro la porta.

 

La Principessa Charlotte ride allegra: non è usuale per lei, essere sveglia a quest’ora. Ma quando ha notato la sua amica Grace dirigersi verso il salone e, soprattutto, percependo il suo turbamento dallo scorrere incessante del suo sangue, ha in fine deciso di seguirla. Non le ha chiesto il motivo del suo turbamento: sarebbe superfluo e suonerebbe quasi come una resa in giro. Conosce già la ragione degli incubi di Grace. Non ha nemmeno detto di averla seguita dopo aver avvertito che c’era qualcosa che non andava: ha semplicemente finto che il loro incontro fosse del tutto casuale, invitandola così a fare due chiacchiere in salotto. L’obiettivo della bionda sembra essere raggiunto: le sue risate allegre contagiano ben presto Grace, che accetta il bicchiere che l’amica le sta ora porgendo. “ Sei sicura che possiamo? “. Chiede, mentre a quella frase l’altra ridacchia leggermente, alzando il proprio bicchiere.

 

“ Se non ora, quando mai lo faremo? “. Chiede, ridacchiando. “ Oz non lo saprà mai, stai tranquilla! “. Continua a ridere, guardando la bottiglia di liquore appartenente al fratello maggiore.

 

“ Si, ma lui ti aveva severamente proibito di bere alcolici, in sua assenza “. Ride a sua volta la bruna, in modo lieve. “ Specialmente questo liquore “. Precisa, mentre Charlotte mette un lieve broncio per poi prendere parla.

 

“ Nah! Non preoccuparti di quel musone di mio fratello! Penserò io a placare la sua collera, se ci scoprirà! “. Fa, per poi bere un po' e, inevitabilmente e non essendo abituata ad alcool tanto forte, tossendo un po'. A quella vista è Grace a ridere lievemente.

 

“ Charlotte, sei sicura di reggere l’alcool? “. Le chiede. La principessa fa per rispondere, ma dei passi la fanno desistere.

 

“ Se devi bere i miei liquori di nascosto, almeno impara a farlo per bene, sorella mia “. Sentenzia il giovane dalla chioma bionda, entrando nella sala e mettendo immediatamente in soggezione le due donne. La prima a reagire è Grace.

 

“ V… vostra maestà Oz! Ecco… noi… “. Fa, inchinandosi. Lui tuttavia, non parrebbe infuriarsi: si avvicina al tavolino come se nulla fosse, prendendo da esso un bicchiere e versandovi il liquore.

 

“ Milady, vi perdono solo per un motivo… “. Inizia il discorso, puntando i suoi occhi verde – acqua su di lei e facendola, inevitabilmente, avvampare vistosamente. “ Le vostre risate mi hanno distratto dalle mie preoccupazioni: ve ne sono grato “. Fa, lasciando sbigottita Grace e la stessa Charlotte. La Principessa osserva il fratello, che porge il bicchiere in avanti senza mai distogliere lo sguardo da Grace. “ Brindiamo, dunque! Al nostro incontro ed alla nostra insolita convivenza “. Fa, voltandosi poi verso la sorella e mentre, improvvisamente impacciata Grace fa tintinnare il proprio bicchiere su quello di lui.

 

“ A… alla nostra amicizia… allora… “. Borbotta, mentre Charlotte si unisce di lì a poco all’inatteso brindisi.

 

“ A noi tre! “. Sentenzia mentre, per un solo istante può giurare che sul viso del fratello sia comparso un lieve e fugace sorriso. La bionda riflette un istante: forse pensa, la vicinanza di Grace potrebbe realmente cambiare l’umore perennemente cupo di Oz!

 

Nessuno dei tre può saperlo, ma l’ultimo quarto di luna è già sorto nei cieli di Taiviel, tinta però di un meraviglioso colore acquamarina.

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