youth

di Marti Lestrange
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** parte 1 ***
Capitolo 2: *** parte 2 ***
Capitolo 3: *** parte 3 ***



Capitolo 1
*** parte 1 ***


Raccolta nata in occasione della drabble night organizzata da Gaia Bessie su Facebook; i prompt vengono proposti dai partecipanti e vengono scelti a estrazione; ieri sera è stato aggiunto un “prompt straordinario”, il quinto, ma non vi svelo niente; può darsi che la raccolta continui, chissà.
Buona lettura a chiunque decida di continuare ☾


 

youth.
albus/scorpius
«my youth is yours.»

 

parte 1.

 

☾ Prompt 1
Babbani!AU

 

“Parti!”

“Hai tutto?”

“Ho detto parti, Scorpius, cazzo!”

Scorpius mette in moto la vecchia Camaro verde e le ruote sgommano sull’asfalto. Si sente puzza di bruciato. Il rumore degli spari li rincorre. Un proiettile sfiora la carrozzeria.

“Cazzo, mio padre mi ucciderà.”

“Sempre se usciamo vivi da questa merda, vuoi dire.”

“Hai preso tutto, Al?”

“Si, per chi mi hai preso?”

“Allora ne usciamo vivi. Tranquillo.”

Scorpius allunga una mano e la poggia sul cavallo dei pantaloni di Albus. Albus si volta verso di lui. Si sporge oltre il cambio, le loro labbra si incontrano, mentre la velocità aumenta. La sacca con i soldi è ai piedi di Albus. Il sole tramonta dietro le colline.

 

⟣ 115 parole

 

note: questa drabble continua idealmente nel prompt 5 ;

 

𓆙

 

☾ Prompt 2
‘Le carezze sui graffi si sentono di più.’ (Sylvia Plath)

 

“Questa quando te la sei fatta?”

“Terzo anno. McLaggen mi ha spedito contro un bolide e sono caduto dalla scopa. Dieci punti di sutura. Mrs. Paciock era furiosa.”

Albus si china sul letto, sfiora il polpaccio nudo di Scorpius, passa le dita sopra la cicatrice, lunga e bianca, che gli solca la pelle. Scorpius rabbrividisce leggermente.

“Scusa,” dice Albus. Ritira la mano. 

“Continua.” Albus alza lo sguardo sull’altro. Sono nudi, stesi nel letto di Scorpius a casa Malfoy. È estate. Fuori piove. “Ti prego.”

Albus poggia le labbra sulla cicatrice. Ne traccia i contorni con la lingua.

“Fa meno male così?”

Scorpius annuisce. 

“Fa meno male, con te.”

 

⟣ 108 parole

 

𓆙

 

☾ Prompt 3
Atelophobia: the fear of imperfection; the fear of never being good enough.

 

“Tu non hai capito un cazzo, Scorpius!”

“Allora fammi capire, Albus!”

“Ti ricordi di mio padre? E mio fratello? Mia madre? Persino mia sorella, Scorpius. Mia sorella Lily, cazzo, persino lei è meglio di me. Sono un fallito…”

Albus copre la stanza a grandi passi. Con una mano si sfiora i capelli, neri e un po’ lunghi dietro la nuca. Sono cresciuti senza sforzo e senza forbici.

“Tu dimentichi chi è mio padre, allora. Sono nato in una cazzo di famiglia di ex Mangiamorte, Albus. Tu dici che io non ho capito, ma allora vaffanculo! Vaffanculo, okay?”

Si guardano, boccheggiano. Albus lo raggiunge, e si baciano. La furia lava via la paura. 

 

⟣ 112 parole

 

note: questa drabble continua idealmente nel prompt 4 ;

 

𓆙

 

☾ Prompt 4
‘Sono pochi i piaceri che non hanno controindicazioni.’ (Caren Lissner — Lo strano mondo di Carrie Pilby)

 

“Scusa se prima ho alzato la voce.”

“No, scusami tu.”

Albus cerca il viso di Scorpius e lo trova. Il pavimento è duro sotto i loro corpi nudi, ma non se ne curano. 

“Non penso che ne avrò mai abbastanza,” commenta Scorpius dopo un po’. Carezza la schiena di Albus, ne traccia i contorni. 

“Dov’è finito il mio migliore amico che aveva paura persino a sfiorarmi?”

Scorpius alza gli occhi al cielo. “È tutta colpa tua. Cosa ne hai fatto di me, Albus Potter?”

“Tutto ha un prezzo, Scorpius. Anche il piacere,” sussurra Albus sulle sue labbra prima di baciarlo.

Scorpius affonda le mani più giù lungo le sue spalle, pronto a perdersi un’altra volta.

 

⟣ 115 parole

 

𓆙

 

☾ Prompt 5
‘Cercavo solo un uomo, vero
Un bandolero
Che mi rubi il mare 
Amore criminale.’ (Elettra Lamborghini — Pistolero)

 

“Mi dispiace per non essere ciò che stavi cercando, sai?”

“Cosa?”

“Quello che cercavi… Una storia normale, in una città come tante, magari con il ragazzo della porta accanto, non con quello che ti coinvolge in una rapina e ti chiede di usare la macchina di tuo padre, no?”

Scorpius alza un sopracciglio. Si avvicina ad Albus a passi lenti. Con il suo corpo, lo spinge contro il muro scrostato del motel in cui passeranno la notte.

“Cercavo qualcuno di vero, Albus. E tu sei vero. Sei fottutamente irritante e maleducato, fumi troppo e mi porti sulla cattiva strada, ma sei vero. Capisci?”

Albus lo bacia, spinge la lingua dentro la sua bocca, assaggia il gusto acre della birra bevuta poco prima. 

“La prossima volta rubami il mare, vuoi?”

 

⟣ 129 parole
 


 

se volete mi trovate qui: martinaamariscrive

ps ovviamente il titolo e l’intro arrivano da ‘YOUTH’ di Troye Sivan ;
ps2 il conteggio parole non è esattamente entro le canoniche 110, mi perdonate?

 

 

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Capitolo 2
*** parte 2 ***


 

youth.
albus/scorpius
«my youth is yours.»


parte 2.

 

☾ Prompt 1

‘Haven’t you heard? I don’t have a heart. Everyone knows that.’ (Downton Abbey)

 

“La vuoi smettere di seguirmi?”

“No.”

Scorpius alza gli occhi al cielo. “Non hai sentito cosa dicono di me? Non ho un cuore, Albus. Tutti lo sanno.”

Sì, Albus lo ha sentito dire. Eppure, non gli importa. 

Scrolla le spalle. “Non ascolto cosa dice la gente.”

“Dovresti.” Scorpius inclina il mento in un chiaro segno di sfida, le braccia incrociate sul petto. 

Albus tende una mano a cercare le sue dita. Esita ma non si ferma. 

Scorpius si lascia cercare, si lascia prendere. Il tocco di Albus lo fa tremare. 

Rimangono così, mentre il cuore che Scorpius credeva perduto riprende a battere impetuoso.

 

⟣ 103 parole 

 

𓆙

 

☾ Prompt 2

‘Perderti era il divenire di me stessa.’

 

Solo guardandoti andare via ho capito. Ti ho sempre dato per scontato, tutta la mia vita con la mano dentro la tua, due bambini con le ginocchia sbucciate e lo skateboard sotto il braccio. Solo guardandoti lasciarmi ho capito. Ho capito chi sei tu, ho capito chi sono io. Ho capito le mie mancanze e i tuoi pieni assoluti, ho capito i miei silenzi e le tue parole urlate, ho capito che amavi i miei difetti solo perché erano miei e ho capito che odiavo i tuoi pregi solo perché io ne ero privo. Mi dispiace, Scorpius. Forse è troppo tardi. Ma forse perderti era necessario. Ti ho lasciato andare.

 

⟣ 110 parole 

 

𓆙

 

☾ Prompt 3

“L’amore è un malinteso tra due pazzi.” (Oscar Wilde)

 

Siamo accoccolati sul letto mentre il sole penetra nella stanza. Odoro la tua pelle e sa di mare, quel mare che abbiamo affrontato ieri sera, fuori era già buio e tutti a Villa Conchiglia dormivano. Mi hai detto che ero un pazzo, a trascinarti là fuori in una notte senza luna. Sì, pazzo. 

Adesso odoro la tua pelle e sa di mare, e di me. Ne bacio la superficie ruvida, scendo sul tuo stomaco. Sento che ti risvegli sotto di me, ti inarchi come un gatto. Ora sento il tuo sapore sulla lingua e nella bocca, e confermo: sai di mare, e di me. 

“Sei pazzo?” Mi chiedi ancora. 

“Forse siamo pazzi entrambi.”

 

⟣ 113 parole

 

𓆙

 

☾ Prompt 4

“Siamo sulle giostre

Salgo io poi sali pure tu.” (Sangiovanni — Malibù) 

 

[scusate per il trash 🙈, è tutta colpa di Gaia 😌]

 

“Se salgo io, sali pure tu.”

“Oh, no, non credo proprio.”

“Devi affrontare le tue paure, Al.”

“Chi se ne frega. Chi lo dice, scusa?”

“Non lo so, si dice così. Ora dammi la mano.”

“Non ci salgo su quella macchina infernale, hai capito?”

“Neanche se ti prometto un pompino mentre siamo su?”

Albus gira lo sguardo su Scorpius. “Non mi prendere per il culo.”

“Anche se vorresti? Non sei coerente, Al.”

Albus lo spintona. “Deficiente.” 

“Allora, ci vieni?”

Albus alza gli occhi al cielo, e poi osserva la ruota panoramica di fronte a lui. Sembra una minaccia nel vuoto cielo estivo.

Sospira. “Cosa mi tocca fare per un pompino. Andiamo.”

 

⟣ 111 parole
 


 

il mio contatto col mondo: martinaamariscrive

 

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Capitolo 3
*** parte 3 ***


Giungo dopo qualche secolo ad aggiornare questa raccolta — vi ricordo che i racconti in essa contenuti sono /slegati/ l’uno dall’altro. Buona lettura ☾


 

youth.
albus/scorpius
«my youth is yours.»

 

parte 3.

☾ Prompt
‘Was I raised without love?
Or was I born unlovable?’

 

Non sanno come aiutarsi, Albus e Scorpius. Non sanno come tendere le mani per afferrarsi, nonostante ci siano riusciti innumerevoli volte, ad afferrarsi, durante le notti burrascose mentre fuori cadeva la pioggia e bagnava la terra; ci sono riusciti mentre il mondo crollava loro intorno, ma ora non riescono ad impedirsi lo stesso, non riescono ad impedirsi l’un l’altro di crollare. 

 

“Sono cresciuto senza amore, Albus? Forse sì, è per questo che non riesco ad amarti, e tu non riesci ad amare me. Nessuno mi ha amato, e adesso non so come si fa.”

“Sono nato per non essere amato, Scorpius? Sono davvero così difficile da amare? Nessuno riesce ad amarmi, e io non riesco ad amare nessuno. Non so come si fa.”

Sono sdraiati l’uno accanto all’altro nel letto di Albus. Fuori Berlino scorre. È dovuto correre fin là, Albus, per scappare dai suoi demoni. O per fuggire da se stesso. Scorpius è bellissimo, nudo sulle lenzuola sgualcite, la pelle bianca, bianchissima, baciata dai primi raggi del sole che penetrano all’interno, i capelli chiari, chiarissimi, più lunghi del solito, sparsi sul cuscino come un’aureola. È bellissimo, sì, e Albus sente che lo perderà. 

I segni del loro orgasmo sono ancora lì, impregnano le lenzuola e i loro cuori, gravano loro addosso dopo averli lasciati vuoti. Pezzi di loro che non torneranno mai indietro. Ogni volta Albus si lascia dietro qualcosa, un frammento, un coccio della sua anima che sente di aver affidato al vento, prima che alle mani di Scorpius, in mezzo alle quali è svanito per sempre. Sente che nulla e nessuno potrà mai trattenerlo indietro. La ritirata è cominciata. 


Gira la testa, e Scorpius lo sta già guardando. 

“È finita, vero?”

Albus non risponde. 

“È finita.”

Non è più una domanda.

Scorpius cerca i suoi vestiti sparsi per terra. Si è vestito pesante, per l’inverno tedesco. Ora vorrebbe solo che il freddo gli penetri dentro fino a scavarlo, fino a lasciarlo senza fiato, fino a bruciarlo senza sconti. Ora vorrebbe solo sentire, ché tutto ciò che c’è è atono. Albus è rimasto sdraiato. Fissa il soffitto e chissà a cosa pensa. Non è mai riuscito a leggerlo, e a questo punto mai ci riuscirà. Ci sono libri che semplicemente non fanno per noi. Ti sforzi, scorri le pagine, ma quando arrivi alla fine ti accorgi che è stato tutto inutile: non ti è rimasto nulla. 

Lui non vuole che Albus sia solo un altro libro abbandonato su uno scaffale, ma non sa come amarlo. Nessuno dei due sa. È questa forse la loro maledizione: non sapere come andare avanti, ignorare cosa vuol dire costruire quando si è stati solo capaci di distruggere. Hanno demolito muri, ma altrettanti ne hanno eretti. Non tutto ciò che si butta giù ti cura. Molto di ciò che annichilisci ti spezza, e quelle crepe nessuno le colmerà mai. Non Albus, e nemmeno se stesso, o Rose, che ha lasciato con una mezza promessa e dubbi senza nome. 


“Non sai cosa vuoi.”

Scorpius si ferma in mezzo alla stanza e si volta verso Albus. 

“Mia cugina ti aspetta, e tu non sai cosa cazzo vuoi.”

“Non dire cazzate. Rose non c’entra.”

Albus si accende una sigaretta. Scorpius odia quando fuma perché non riesce più a sentire il suo profumo. 
 

“È tutto più facile, con lei.”

“È tutto più facile, senza di te.”

Sono parole dure, le sue. Sente il risentimento bruciargli in gola come bile amara. 

“Ti sto dando una via d’uscita. Dovresti approfittarne.” 

“Ho lottato, Albus. Ho lottato tanto. Forse sono solo stanco.”

Albus annuisce. Butta fuori il fumo e sembra un fiore appassito. 

“Non te ne farò una colpa, Scorpius. Non eravamo fatti per amarci. Penso.”

“Pensi? O lo sai?”

Albus scrolla le spalle. È appoggiato alla spalliera del letto ora. I capelli scuri gli scendono sulla fronte.

“Che importanza ha?”

“Ne ha. Suona tutto diverso.”

L’altro annuisce, le labbra strette intorno alla sigaretta. 

“Lo so.” 

Il Lustgarten è semi-vuoto, a quell’ora del mattino. C’è qualcuno che corre, e una mamma con una carrozzina. Il Berliner Dom è grigio, ma le sue cupole azzurre si confondono col cielo. È un inverno duro, quello, ma sereno. Albus cammina senza meta. Non ne ha una, in fondo. Le mani in tasca, calcia via un sassolino. Siede su una panchina e sospira. 

Scorpius è partito da qualche minuto. È di nuovo solo. Forse è meglio così. I suoi fantasmi non faranno male a nessuno, lì. Non alla sua famiglia, non ai suoi amici, non all’uomo che ama e non sa come. Non sa come afferrare quell’amore e farlo suo, come tenerlo dentro senza che scappi via, come conservarlo come una cosa preziosa, e semplicemente allungare una mano e trattenere Scorpius accanto a sé. È stato molto meglio, lasciarlo andare via. Per lui, per tutti.

Amare richiede sacrificio. Pazienza. Tenacia. Forza. Dedizione. Passione. Fiducia. 

Non sa bene cosa voglia dire amare, Albus, sa solo cosa implica l’amore, per lui. È un concetto astratto, qualcosa che non è mai riuscito a sentirsi cucito addosso. È vero che la sua famiglia gli ha dato amore, tutto l’amore del mondo, troppo amore, quando lui non è nato per essere amato, e ora lo sa. Non può essere amato, ma può amare. Sente che può amare, quando guarda Scorpius, quando lo sente come creta sotto le sue mani, quando entra dentro di lui e lo sente chiamarlo per nome, quando giacciono stesi vicini sulle lenzuola e il freddo li accende. Sente tutto, ma tutto scivola. Nulla rimane. Nulla si attacca. 

Ora Scorpius è lontano, è a casa. Rose lo aspetta. Rose saprà come curargli le ferite. Rose è giusta. Lui è sbagliato. Lo è sempre stato. 

Amare richiede sacrificio. Albus lo ha lasciato andare. Sorride, si alza, e se ne va. 

 

⟣ 963 parole 

 

𓆙

 

scusate, scusate, /lo so/. Mi spiace per tutto il dolore.

il mio contatto è sempre: martinaamariscrive

 

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