Fidati di Noi

di Fatelfay
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sole ***
Capitolo 2: *** Ricordi ***
Capitolo 3: *** Mano ***
Capitolo 4: *** Solo ***
Capitolo 5: *** Fiducia ***



Capitolo 1
*** Sole ***


Disclaimer: I personaggi e l'opera non sono miei, appartengono a Horikoshi Kohei. Questa ff esiste solo per divertimento.
Storia nata dal gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction - GRUPPO NUOVO su FB, per la #3volteE1Challenge
Avvertimenti extra: punta di demenzialità alla LoV





 

Fidati di Noi





1. Sole

È tutta colpa di Toga.

Toga e le sue idee da bambina a cui nessuno di loro riesce a dire di no.

- Te l'avevo detto.- Mormora Dabi mentre spande la crema con delicatezza sulla sua schiena.

Il prurito e il bruciore sono insopportabili e Shigaraki si morde le labbra per non piangere e serra di più il pugni, le unghie corte conficcate nei palmi, per non disintegrare i suoi vestiti o la sedia o la faccia senza emozioni di Dabi. Se solo avesse sotto le dita Toga.

Toga e le sue idee idiote.

- Come va? Serve qualcosa?- Toga spunta sull'uscio come evocata dai suoi pensieri emotivi.

- Sparisci che è tutta colpa tua.- Le ringhia in faccia Shigaraki e lei gli fa la linguaccia e se ne va.

- Lo sai che non è vero.- Dabi preme le dita più a fondo nella sua schiena e facendolo sussultare dal dolore. Lo ha fatto apposta.

- L'idea è stata sua.- Ribatte per non dargli ragione.

Dabi continua a coprirgli la schiena con la crema ma usa molta meno delicatezza. Quasi lo prende a sberle. Shigaraki cede dopo un minuto.

- E va bene! Avrei dovuto darti ascolto e mettere quella crema anche se era nuvoloso. Puoi piantarla di prendermi a sberle ora? Fa un male cane!-

Dabi sbuffa divertito e le sue dita tornano leggere sulla sua pelle.

- Poi chiedile scusa.-

Odia quando Dabi si mette a fare il fratello maggiore così a caso. Eppure si trova già a mettere in conto di fare come gli è stato detto e sperare di non venire alle mani e ai coltelli con la ragazza.

Dabi finisce di mettergli la crema con delicatezza e Shigaraki tira un sospiro di sollievo: muoversi sarà fastidioso per un paio di giorni, ma non dovrebbe essere niente di ingestibile.

- Sigaretta?- Offre Dabi alle sue spalle e Shigaraki annuisce. Le dita affusolate dell'altro appaiono al suo fianco con la sigaretta già accesa e lui la prende e tira subito una lunga boccata.

- Grazie.- Mormora a Dabi ancora alle sue spalle.

- Prego. E la prossima volta mettiti la crema solare.-

Shigaraki non ribatte e si gode la sigaretta. Tanto sa già che finiranno di nuovo ad accontentare Toga e a prendere il sole e mangiare gelati e anguria in una spiaggia isolata.

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Capitolo 2
*** Ricordi ***


Avvertimenti:
1. SPOILER sull'infanzia di Shigaraki (se avete visto l'anime sapete già tutto).
2. crollo mentale, allucinazioni, sangue, Shigaraki si gratta troppo il collo.







2. Ricordi

 

Sta bene.

Sta da dio.

Davvero. Basterebbe solo che tutti gli altri lo lasciassero in pace. Davvero.

Sta bene.

Nonostante il sangue continui a colare al margine del suo campo visivo. Nonostante la voce di donna che lo chiama con un altro nome quando si distrae. Nonostante le urla che lo assordano.

Sta bene. Dannatamente bene.

Una giornata particolare capita a tutti, no?

Dabi ogni tanto perde il controllo del suo quirk, Twice è perso senza un berretto in testa, Spinner a volte si fa prendere dal suo lato più alligatore e Toga è pazza 365 giorni l'anno. Persino Kurogiri ogni tanto fissa il vuoto e non si accorge di niente.

Capita a tutti.

E Shigaraki ha tutto sotto controllo. Va tutto bene.

- Shiga?-

La voce lo fa sussultare e inavvertitamente posa la mano aperta sullo sgabello del bar che si disintegra sotto le sue dita. Perde l'equilibrio, cade e sbatte il capo contro il muro.

Una bambina urla terrorizzata e Shigaraki serra di più gli occhi per scacciare la voce che lo tormenta.

- Ehi, tutto bene?-

Quando riapre gli occhi, Dabi lo fissa preoccupato dall'alto in basso, una mano tesa verso di lui per aiutarlo.

Il sangue cola a margine del suo campo visivo e allaga il bar. Il volto di Dabi sembra sciogliersi, il sangue sgorga dalle sue cuciture.

Non di nuovo.

- Stammi lontano!-

Non di nuovo.

Dabi si allontana di mezzo passo ma non lo lascia in pace.

- Stammi lontano.- Ripete ma non è certo che le parole uscite dalla sua bocca abbiano quel suono.

Dabi alza le mani per mostrarsi disarmato, ma le graffette non reggono e quelle cadono a terra e il sangue schizza e cola e Dabi si sfalda e... no... non di nuovo.

La voce di donna urla, la bambina pure, ovattano la sua voce che chiede solo di essere lasciato da solo. Incassa la testa tra le ginocchia, premendole sulle orecchie per metter a tacere le grida, ma sa che non sono reali, che sono solo nella sua testa e non c'è modo di zittirle.

Serra le palpebre e si dondola piano nell'angolo del bar, incurante di Dabi e di quello che potrebbe pensare. Si gratta il collo con forza anche se non sente le sue unghie rovinate sulla pelle.

Shimura è bravo, Shimura è un bravo bambino.

Shimura non fa del male. Shimura sa stare al proprio posto.

Shimura è bravo, è un bravo bambino.

Shimura...

Fa caldo, le voci scemano e lui precipita in un lago nero e denso come il sangue.


 

Dita calde sfiorano la sua fronte quando riapre gli occhi nella penombra.

Shigaraki non riconosce subito la stanza come la propria. Prova a voltare il capo verso la persona al suo fianco, ma il suo corpo è troppo pesante per muoversi.

- Piano. Sei stato male prima, Kurogiri ti ha sedato.- La voce di Dabi è ridotta a un sussurro.

Shigaraki rimane fermo a fissare il soffitto anche se non riesce a metterlo bene a fuoco. Ha la testa intontita ma le voci sono svanite. C'è quasi troppo silenzio.

- Puoi...- Dabi si interrompe, un bagliore azzurro illumina un attimo la stanza.

- Kurogiri ha detto che non devi toglierti i cerotti dal collo per i prossimi e giorni e che non ti devi grattare o le ferite si infettaranno.-

- Oh.- E' tutto quello che riesce a dire mentre fissa il soffitto. Non ricorda nemmeno di esserselo grattato e tanto meno di essersi fatto così tanto male.

- Sei stato qui tutto il tempo?- Biascica in qualche maniera.

- Abbiamo fatto a turni.- C'è un attimo di silenzio, poi Dabi sospira.

Shigaraki aspetta, la testa ancora piena di bambagia.

- Parlacene. Puoi fidarti di noi.-

Shigaraki ci impiega un paio di secondi a capire che cosa vogliano dire le sillabe di Dabi. Fidarsi... non porta mai a nulla di buono.

Shigaraki volta piano il capo dall'altra parte e chiude gli occhi. E' ancora un po' stanco e dormire lo aiuterà di certo. Come minimo zittirà la voce di Dabi e le sue proposte impossibili.










Note di Delirio:
Ciao! spero che vi sia piaciuto anche il nuovo capitolo!
Un grazie speciale a cabin13 per le tue parole bellissime!
Sto cercando un* beta per alcune storie sempre su BNHA, se a qualcuno facesse piacere, scrivetemi pure in PM!
Alla prossima!

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Capitolo 3
*** Mano ***


3. Mano

Shigaraki adora i guanti nuovi che gli lasciano scoperti solo indice e pollice e gli permettono di usare tutte e cinque le dita senza distruggere niente. Rende molto più facile fare una dozzina di azioni quotidiane che ha dovuto rimparare a fare da quando il suo quirk si è manifestato.

Prima fra tutte: vestirsi. Non rischia più di disintegrare parte del suo vestiario quando non è del tutto sveglio alla mattina o quando si distrae.

Dormire, poi, è tutt'altra cosa. Anche se non gli piace avere le mani coperte, almeno adesso il briciolo di ansia che lo segue ogni volta che va a dormire è del tutto sedato. Dorme ancora immobile come un cadavere con le mani giunte sullo stomaco e senza muoversi di un millimetro, ma adora avere la sicurezza ulteriore che se mai dovesse muoversi o le sue mani scivolare, non cadrebbe dal suo letto polverizzato.

La cosa migliore però è riuscire a nascondere le ferite alle sue mani. Non capita spessissimo, ma ha fatto ormai l'abitudine a usare il proprio quirk per distruggere qualsiasi arma possa ucciderlo o ferirlo gravemente. E non sempre riesce a preservare del tutto le sue mani.

Tipo lo squarcio sul palmo sinistro che ha rattoppato da solo alla meno peggio dopo aver rassicurato tutti di stare bene, di essere illeso e che il sangue non era suo. Disinfettante, steri-strip e bende, tutto ben nascosto sotto i guanti e Shigaraki spera che quello basti a farlo guarire bene. Non sopporterebbe avere Kurogiri e gli altri addosso per aiutarlo incuranti dei rischi che corrono.

Non è che non si fida dei membri della LoV. È di se stesso che non fida quando ci sono in ballo le sue mani. Gli altri non sembrano mai rendersi conto fino in fondo di quanto poco basti per farsi male: un sussulto, una distrazione, un movimento improvviso, basterebbe così poco per ridursi in polvere. E Shigaraki non potrebbe fare nulla per impedirlo. A parte menomarli gravemente forse.

Quindi se ne sta zitto, nonostante la sua mano pulsi e gli faccia un male cane e fa finta che non si sia mai ferito, mentre aiuta ad apparecchiare la tavola per la cena. Usa due mani per spostare qualsiasi cosa, visto che la sinistra non è affidabile, ma mentre porta i piatti in tavola, gli scivolano dalle mani e si frantumano in mille pezzi a terra.

Tutti lo fissano, persino Dabi che sta cucinando, con un grembiule bianco con su scritto "baciate il cuoco", tra sguardi straniti e preoccupati.

- Pulisco subito.- Corre a prendere la scopa in fretta, Toga fa spallucce e prende piatti di scorta mentre lui spazza via il casino che ha combinato.

Si morde le labbra mentre l'asta della scopa preme contro la ferita sul suo palmo e rende ogni spazzata incerta.

Riesce a ripulire tutto il pavimento mentre Toga finisce di apparecchiare.

- Dabi, stai cucinando della carne?- Chiede all'improvviso Toga mentre annusa l'aria.

- No.- L'altro alza la pentola di poco per fargli vedere le verdure che ancora crude.

- C'è odore di sangue.- Toga continua ad annusare l'aria come un cane da caccia e Shigaraki si immobilizza dove è.

Toga gira per tutta la stanza, annusa tutti, ma alla fine si ferma accanto a lui che sta sudando freddo.

- Shiggy? Dove ti sei ferito?-

- Sto bene.- Prova a mentire.

- Ma sai di sangue.-

- Forse è di qualcuno che abbiamo ammazzato di recente.- La bugia suona pietosa alle sue stesse orecchie.

- No-no: sai di sangue fresco.-

Toga gli sniffa il collo, il petto e scende fino alla mano ferita.

- Non ti sarai fatto male con i piatti?-

- No, sarà solo la tua immaginazione!- Protesta lui facendo un passo indietro per allontanarsi da lei, ma Toga lo insegue. Gli afferra la mano ferita, le sue dita sottili conficcate nel palmo e Shigaraki geme per il dolore.

- Ti fa male?- Chiede lei senza lasciargli andare la mano. Le sue dita premono sul suo palmo.

Shigaraki si morde le labbra e strattona la mano, mentre una stilettata di dolore gli attraversa il cervello. Si porta la mano al petto, proteggendola con l'altra, ma ormai il danno è fatto.

La ferita si è riaperta, il sangue cola giù dal guanto e ha ormai impregnato la stoffa. Toga si guarda le dita sporche di sangue con gli occhi che le luccicano per aver avuto ragione.

- Allora sei davvero ferito. Kurogiri!- Strilla a pieni polmoni e l'uomo fatto d'ombra appare in un battibaleno.

- Che succede?-

- Niente!-

- Shiggy è ferito!- Rispondono insieme ma ormai Shigaraki sa che è fregato.

- E non ha curato la ferita!- Aggiunge la ragazza.

Shigaraki si trattiene dal disintegrare il guanto sulla mano sana e conficcare tutte e cinque le dita sul volto di Toga. China invece lo sguardo a terra e si gratta il collo che gli va a fuoco.

- Shigaraki, posso vedere la tua ferita? Non possiamo rischiare che si infetti.-

Shigaraki è sconfitto su tutta la linea e lo sa. Non c'è più modo di nascondere alcun ché e non ha intenzione di fare i capricci. Annuisce e si incammina piano fuori dalla cucina fino alla stanza medica con tutte le medicine.

Si siede su una delle sedie libere accanto al tavolo di metallo e Kurogiri prende posto davanti a lui. Shigaraki si toglie il guanto con attenzione per non disintegrarli e la benda sul suo palmo è già inzuppata di sangue che cola piano giù dal suo polso.

Chiude le dita sulla benda e quella si disintegra in un attimo. Ha il palmo arrossato, il sangue scuro e denso cola piano e le steri strip sono saltate del tutto. Mostra il palmo a Kurogiri e trattiene il fiato quando le ombre sfiorano la sua mano. Non deve muoversi, non deve muoversi nemmeno di un millimetro.

- La ferita è troppo grande per delle steri strip, Shigaraki, qui servono per forza dei punti.-

Kurogiri prende tutto il necessario, pulisce il suo palmo con disinfettante e garze sterili e preme piano intorno alla ferita. Un fiotto di sangue scuro schizza all'improvviso e colpisce in faccia Shigaraki che si morde le labbra per non lamentarsi. Del liquido giallastro esce dalla ferita e Kurogiri lo toglie subito con un'altra garza.

- Si è infettata. Non ti fa male?-

- Non molto.-

- La prossima volta falla vedere a qualcuno.-

Kurogiri ripulisce la ferita togliendo il pus e Shigaraki rimane immobile a mordersi le labbra e la lingua per soffocare qualsiasi suono.

- Vuoi dell'anestetico per i punti?-

Shigaraki scuote piano il capo e fissa il muro mentre Kurogiri gli ricuce il palmo con precisione e gli fascia di nuovo la ferita.

- Domani ci diamo un'altra occhiata per vedere come va. E se noti qualcosa di strano dimmelo.-

Shigaraki annuisce piano e ritira subito la mano ferita a sé, le dita chiuse verso il palmo per non rischiare di fare danni.

- Grazie.- Mormora mentre esce dalla stanza.

- Puoi dire agli altri che non ho fame?-

Non aspetta una risposta. Va in camera e si infila l'altro paio di guanti per coprire la benda e tenere meglio a bada il proprio quirk. Solo quando è sdraiato a letto con le mani posate sul petto, riesce a tornare a respirare con calma.






Note del Delirio:
Nuovo capitolo, un po' in ritardo.
Grazie ancora a cabin13 per le sue parole e ai lettori silenziosi.
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto!
Rinnovo l'avviso di ricerca per un Beta per alcune storie di BnHA che ho già scritto sia in italiano sia in inglese.
A presto!

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Capitolo 4
*** Solo ***


ATTENZIONE: SPOILER infanzia di Shigaraki, se avete finito la 5 stagione dell'anime siete a posto.
PoV: seconda persona.







4. Solo

Tremi in un angolo. Fa freddo e hai gli occhi sbarrati, le gambe tirate al petto ma non riesci più a chiamare nessuno.

Chiamare chi, poi? Non hai nessuno da chiamare. Ci hai provato, per ore, ma non c'è più nessuno che possa risponderti.

Poi appare un uomo possente, enorme che ti si avvicina gentilmente. Vuole sapere come stai, vuole aiutarti.

Non riesci a rispondere, tremi più di prima e nascondi le mani sporche in grembo.

L'uomo si siede sulle ginocchia, allunga una mano verso di te con fare amichevole ma non ti fidi. Non puoi dopo quello che è successo l'ultima volta che hai allungato le dita per...

Schiacci la schiena contro il muro alle tue spalle, le mani chiuse in pugni per non sfiorare nemmeno per sbaglio qualcosa e nascoste in grembo dietro le ginocchia alzate.

L'uomo non si muove, aspetta pazientemente con la mano tesa. Poi cambia tattica. Chiede se hai fame. Chiede se non hai freddo visto che è notte fonda e siete all'aperto e indossi solo una maglia a mezze maniche sporca e dei pantaloncini corti.

Certo che hai freddo e che hai fame! Non ricordi nemmeno quando è stata l'ultima volta che hai mangiato qualcosa. Provi a dirlo, ma non ci riesci, allora annuisci.

L'uomo sembra felice della risposta e ti invita a seguirlo per un pasto caldo e un nuovo posto dove stare.

Non dovresti. Mamma ha sempre detto che... ma mamma non c'è più. E mamma ha sempre detto che la famiglia è un posto sicuro, ma adesso.... dopo quello che è successo... quello che hai fatto... Forse dovresti seguire l'uomo. Tanto... tu... è colpa tua... se adesso non hai più nessuno è solo per colpa tua.

Le lacrime ti solcano il viso e l'uomo si preoccupa e ti rassicura. Ti lasci rassicurare, annuisci alle proposte dell'uomo visto che non hai altra scelta.

L'uomo allunga una mano per fartela afferrare ma serri i pugni e li tieni ben premuti contro il petto. Non puoi... quell'uomo ti sta offrendo una possibilità e non puoi rovinare tutto di nuovo.

Ti alzi sulle tue gambe tremanti per la stanchezza, il freddo e la fame e l'uomo posa piano una mano sulla tua spalla esile. Ti scosti da lui quando prova a metterti una mano sulle spalle e lui non insiste.

Lo segui attraverso un portale scuro, denso come gli incubi che sembrano essersi attaccati alla tua pelle e qualsiasi cosa ti attende dall'altra parte, sai che non puoi fidarti di nessuno, nemmeno delle tue stesse mani.








Angolo del Delirio:
Doveva essere una 3+1 e invece è diventata una 4+1. Quindi capitolo extra per tutti.
Spero vi piaccia anche questo e nel possimo e ultimo capitolo, ci sarà finalmente il reverse!
A presto!

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Capitolo 5
*** Fiducia ***


+1 in cui Shigaraki si fida



4. Fiducia


Le cose non sono andate come previsto.

Ma proprio per niente. Ed ora Shigaraki sbatte un pugno chiuso contro il suolo, i guanti distrutti e la gamba sinistra non lo regge più. Un giorno farà fuori Snipe con le sue stesse dita, ma quel giorno non è oggi.

Il resto della LoV si è già messa al riparo e non sembra ferita, mentre lui disintegrava un edificio per dare a tutti copertura.

- Shigaraki?- Lo chiama Mr. Compress.

- Ci sono.- Risponde e prova a rimettersi in piedi.

Niente da fare. Non riesce nemmeno a fare un passo che si schianta di nuovo al suolo. Ha i pantaloni imbrattati di sangue, la gamba sinistra pulsa dolente. Si morde le labbra secche per non urlare dal dolore e attirare l'attenzione degli Heroes.

Si mette a strisciare per raggiungere gli altri. La sua gamba gli manda scariche di dolore ad ogni movimento ma almeno riesce ad avanzare senza intoppi. Il volto di Dabi appare da dietro l'edificio dove gli altri sono nascosti e un attimo dopo è accanto a lui e lo trascina di peso verso il riparo.

Non ha nemmeno il tempo di sospirare per il sollievo di essere al sicuro che gli sono tutti addosso per controllare le sue condizioni. Lo strattonano e gli impediscono di mettersi seduto e una gamba dei suoi pantaloni si strappa.

- Questa è una gran bella ferita.- Commenta qualcuno.

- Ce la fai a camminare?- Chiede Mr. Compress e Shigaraki scuote il capo.

C'è un attimo di silenzio in cui tutti pensano a una soluzione.

- Andate.- Comanda infine Shigaraki.

- Ma...- Interviene Toga.

- E' l'unica soluzione: non posso muovermi e vi rallenterei e basta. Anche se mi chiudeste in una delle sue biglie, mi dissanguerei prima che possiate curarmi.- Spiega con calma lui indicando la scia di sangue che si è lasciato dietro. Le sue forze stanno scemando, ma dovrebbe rimanere cosciente fino all'arrivo degli Heroes e potrebbe ucciderne un paio prima di morire dissanguato.

- Ci sarebbe un altro modo. Ma devi fidarti di noi.- E' Dabi ad aver parlato.

- Sentiamo.-

- Chiudiamo la ferita ora e poi scappiamo. Ma farà male.-

- Come?-

Shigaraki inizia già a sentirsi stanco e la stoffa dei suoi pantaloni premuta contro lo squarcio sulla sua gamba non sta rallentando di molto l'emorragia.

- La bruciamo. Ti fidi?-

Oh. No, Shigaraki non si fida minimamente di questa idea. E non è per il dolore, no, quello è tollerabile e ci ha fatto l'abitudine.

Non si fida di se stesso e della propria capacità di stare immobile. Tutta la LoV lo sta fissando però, tutti ormai decisi a seguire il piano di Dabi.

Cede.

- Va bene.-

Toga sorride.

- Tenetelo fermo e bloccategli le mani.- Ordina Dabi e Shigaraki serra le dita sui propri gomiti, pronto a conficcarci dentro le unghie se necessario.

Dabi gli sfila subito la cintura dei pantaloni e la piega.

- Mordila.-

Shigaraki obbedisce senza chiedere spiegazioni. I membri fisicamente più forti sono già intorno a lui, le mani sulle sue spalle e gambe per tenerlo fermo, mentre Dabi si fa dare da Toga uno dei suoi coltelli.

Lo arroventa sulle proprie fiamme blu, fino a quando la lama non diventa bianca e luccicante.

Il cuore di Shigaraki gli balza in gola e non è più certo che quello che stanno facendo sia una buona idea. Dabi lo fissa per un attimo, gli occhi turchesi sembrano avere un minimo di preoccupazione.

Shigaraki si fa coraggio, fa un respiro profondo e annuisce. Fissa le nuvole sopra di lui e spera davvero che vada tutto bene.

- Tenetelo fermo.-

Il dolore è atroce. Shigaraki morde la cintura, grida soffocandosi, si conficca le unghie nella carne e si dimena ma non riesce a muoversi di un millimetro.

Il dolore scema piano e lui volta subito il capo di lato per rimettere i succhi gastrici. Trema.

Qualcuno si muove attorno a lui, ma non riesce a capire esattamente cosa stia succedendo. Viene sollevato di peso, il mondo diventa più piccolo e stretto e buio e Shigaraki non ha le forze di ribellarsi e combattere.

Spera di essere in una delle biglie Mr. Compress. Spera che gli altri stiano bene e che stiano scappando. Spera che nessuno venga preso o ferito a causa sua.

Si sente tuttavia al sicuro. Forse fidarsi è stata la scelta giusta.










Angolo del Delirio:
E siamo quindi giunti alla fine!
Grazie di cuore a cabin13 e a Lunaharry66 per le loro stupende parole e per aver seguito tutta la storia.
A presto!

 

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