Nell'ombra dell'amore

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L’ossessione di una madre compulsiva ***
Capitolo 2: *** In principio era la paura… ***
Capitolo 3: *** In seguito era l’ostacolo di una donna gelosa ***
Capitolo 4: *** Verità celata ***



Capitolo 1
*** L’ossessione di una madre compulsiva ***


Era un giorno come tutti gli altri.
Il giovane Richard se ne stava rinchiuso nella sua camera in attesa che la sua morte potesse giungere improvvisamente.
Sì perché la sua voglia di vivere ormai era scomparsa da tempo e la sua voglia di farla finita sembrava essere il suo unico presente.
Il tutto perché nasconde un segreto che lui e la sua famiglia tiene all’oscuro da sempre e che la sua vergogna sarebbe stata la sua protezione.
Sua madre, guardandolo al di là della sua stanza provata, attendeva il momento adatto per non disturbarlo.
ma d’altronde, la sua presenza, non era accettata da quel figlio così irascibile e dannato dal presente.
< Richard, posso entrare? >
Non ricevendo nessuna risposta, la donna entrò lo stesso nella camera del figlio nel vedere tale distruzione che regnava nel suo mondo oppresso e nascosto.
< Richard, dove sei? >
Nel vederlo accasciato e con il viso coperto, la donna non sapeva se aiutarlo oppure no.
< Richard, che cosa stai facendo? >
< Madre… >
< Hai forse bisogno d’aiuto? >
< Madre… sapete meglio di me che non potrò mai aver bisogno del vostro aiuto. Sapete bene che dovete lasciarmi in pace. >
< Richard, quando la smetterai di chiuderti in te stesso? >
< Non c’è modo in cui io possa essere libero. Perché non riuscite a capirlo?! >
< Non te la prendere con me, Richard. Io sto solo cercando di aiutarti… >
< Tenendo qui rinchiuso per sempre?! A quale scopo? Perché io agli occhi del mondo solo una bestia assatanata di una libertà e di un amore che non giungerà mai? >
< Richard, non dire così… >
< La mia maledizione è legata ad un terribile presagio: chi mi ha trasformato in una dannata bestia rivoltante, dovrà prima o poi pagare. Ma io non riuscirò mai a scoprire la verità… Non ho la forza per scoprirlo. >
< Richard, io vorrei tanto aiutarti, ma non ho nessun indizio per come ti sei trasformato così. Solo quell’oggetto… che non smette di brillare… >
< Ti stai forse riferendo al cavallino in lego che mi aveva fatto mio padre? È la mia più grande ricchezza. E quando questo giocattolo finirà di rompersi dal tempo che scorre, la mia fine giungerà finalmente ai miei occhi. E solo così riscoprirò un’altra vita lasciando questa che non mi appartiene. >
< Richard, ti prego. Non posso ascoltare tali parole. Tu non puoi morire! >
< E allora perché secondo voi madre, io sono qui in questo castello dimenticato? Non faccio altro che prendere solo dolore in una vita che ormai mi ha voltato le spalle. Non posso uscire. Non posso cercare di essere me stesso. >
Cercando di comprendere le disperazioni del figlio, la donna sembrò nascondere il suo istinto di essere libero.
Perché era proprio lei a volerlo solo per il suo volere, nascondendo la sua malvagità nascosta con le sembianze di una bestia mentre la sua dannazione aveva colpito quel luogo dimenticato dal mondo.
Eppure tale storia era giunta con il freddo di un inverno così glaciale da non essere mai dimenticato.
Richard non credeva a tali fiabe, cercando sempre di vivere nel presente e nella realtà.
Una realtà che si era sempre fatta opprimente e che il povero uomo si era visto trasformare nel male più irascibile.
Eppure la sua storia aveva ancora bisogno di essere raccontata perchè la sua morte non poteva essere dimenticata.
Né da lui né dalla sua famiglia.
< Richard, se avrai bisogno di me, sai dove trovarmi. >
< Lasciatemi in pace, madre. Non ho davvero bisogno di voi. >
Era proprio lei ad aver voluto tutto ciò.
Ad aver voluto un figlio che distruggeva tutto quello che trovava, pure i sentimenti più recogniti di una famiglia che si era andata spezzandosi e distruggendosi.
Eppure la donna non aveva mai smesso di combattere, nemmeno se la sua causa non era giusta.
Lui voleva solo averlo vicino a lei, senza che la sua libertà potesse avere il sopravvento.
Vederlo scomparire sotto i suoi occhi l’avrebbe distrutta per sempre, dopo l’incidente che aveva colpito il suo stesso marito, morto avvelenato in circostanze misteriose.
Quella notte il suo stesso figlio, era diventato più egoista, malvagio e crudele.
Trattava male tutta la servitù, talmente male da cacciarli malamente nonostante lavorassero per la famiglia Castle da anni e anni.
ma Richard non conosceva nessun topo di riconoscenza e la morte del padre fu un profondo lutto per lui.
In quel modo la sua stessa madre, divenuta più possessiva, cercava di proteggerlo come poteva.
Ma tale possessività, aveva cambiato già in precedenza il carattere di una donna che non aveva mai sopportato un marito in cui non c’era nessun tipo di collaborazione e di amore.
Un amore che Richard non aveva mai conosciuto, se non il flebile amore paterno di un padre che rimaneva spesso lontano dal castello invece che in presenza del figlio.
Un figlio che cresceva ogni giorno che passava e che vedeva la sua vita fiorire senza la sua presenza.
L’unica realtà di una vita piacevole da essere vissuta con un regalo che non avrebbe mai dimenticato: il cavallino di legno come giocattolo per passare le sue interminabili giornate senza di lui.
Il padre rimaneva lontano e sua madre cercava di rimanergli vicina seviziandolo con severità e con una educazione sbagliata.
La sua solitudine  era l’unica cosa che gli rimaneva in quel luogo così dannato e dimenticato da tutti mentre il buio e il terrore di un castello spettrale, era l’unica faccia di una vita che andava piano piano scomparendo nel cuore del giovane Richard.
Fino a quando un incontro fortuito di una viaggiatrice non lo spedisce lontano dalla sua camera e lontano dal suo presente mentre la neve cadeva copiosamente in quel luogo dannato.
Il freddo pungente era troppo insopportabile, soprattutto per una presunta visita come quella presenza attua a scombiare per sempre quel presente dannato e la voglia di ricominciare sarebbe presto voluto in un vortice di benedizione e di solidarietà in un amore sconosciuto.
Il cammino era così vicino ma così distante e nel vedere quella presenza provare a varcare il cancello del uo castello, lo mise subito in allarme mentre la sua faccia e la sua dannazione avrebbero presto visto la luce.
“Non permetterò a nessuno di varcare il mio mondo. Se sono nato da solo, morirò in solitudine. Nessuno può vedermi nella mia dannazione e nella mia maledizione. Non lo posso tollerare.”

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Capitolo 2
*** In principio era la paura… ***


Vedendo quella figura in difficoltà, il giovane principe non ci pensò due volte nel soccorrerla.
Ma d’altronde sua madre, non era assolutamente d’accordo che suo figlio potesse uscire dal castello.
< Richard, dove stai andando? >
< Non sono affari vostri, madre. Quand’è che mi lascerete in pace? >
< Richard, non avrai intenzione di uscire dal castello spero. >
< E anche se fosse? >
< Non è sicuro per te. >
< Pensate davvero che rimanere qui insieme a voi sia sicuro? >
< Richard, ti prego… >
Senza ascoltare la madre, Richard aprì il portone del castello sotto lo sguardo sorpreso della madre.
La neve cadeva copiosamente e le raffiche di vento erano molto forti.
Vedendo la misteriosa figura cadere a terra senza forze, Richard forzò il cancello per riuscire ad aprirlo e salvò quel misterioso curioso che tentava invano di superare il cancello.
Vedendo che era una giovane donna con il viso sciupato dal freddo, Richard non ebbe nessun dubbio nel salvarla.
preparando da solo il salotto intimo con un fuoco ben caldo, la bestia sperò vivamente che quella donna potesse riprendere a svegliarsi.
< Madre, c’è bisogno di un medico! > fece disperato Richard < Questa donna ha bisogno di essere salvata. Vi prego di aiutarmi. >
Ma la donna, restia nell’aiutare il figlio, fece finta di nulla limitandosi a fissare con odio quella donna che ai suoi occhi stava morendo piano piano.
< Madre, cosa state facendo? >
< Richard, sai meglio di me che non è consigliabile accettare ospiti nel nostro castello. >
< Ma quale ospiti? Sto solo cercando di salvare quella giovane donna. Che cosa avete in mente? >
< Niente. ed è per questo che sarebbe meglio se questa donna muoia proprio in questo momento. >
< Spero che voi stiate scherzando. >
Senza rispondere, la donna fece finta di nulla lasciando il salotto sotto le grida furiose di una bestia che non riusciva a trovare in nessun modo la pace di una sua vita che stava scivolando via.
< Madre, vi rendete conto che questa donna potrebbe essere la mia salvatrice? >
< Nessuno vuole avere a che fare con una bestia. Mettitelo bene in testa, Richard. >
< Voi non potete essere così maledettamente irascibile. E per di più non avete nessuna intenzione di aiutarmi. >
< Perché dovrei farlo? Dopo tutto questo tempo che non fai altro che darmi tutte le colpe della tua trasformazione. In fondo tu sei stato maledetto durante una notte fredda e invernale come questa. Ma io non accetto che tu mi continui a mancare di rispetto. Per questo dovrai cavartela da solo. >
Irritato e incredulo per le parole della madre, la giovane bestia si limitò a scagliare contro la sua stessa madre ingiurie di ogni tipo minacciandola quasi di cacciarla dal castello.
< Non avresti mai il coraggio di farlo, Richard. Io sono tua madre. >
< U a donna maledetta dall’odio e dalla possessione. Ecco cosa siete! >
< Adesso basta. Hai superato ogni limite! Pensa a quella donna. Io mi ritiro nelle mie stanze private e non voglio avere minimamente a che fare con te. Mi hai capito?! >
< Ah davvero? Forse allora questa sarà la volta buona che mi lascerete in pace una volta per tutte! >
Nel tornare nel salotto senza dimenticare le sfuriate della donna, Richard vide con grande sorpresa che la donna stava respirando da sola e che presto si sarebbe svegliata.
ma la paura di rovinare tutte era presente nella mente della bestia.
Come poteva la donna accettare quella figura malsana che era il viso dannato e il corpo maledetto di una figura egoista?
Come poteva dirsi al sicuro in quel castello dimenticato da tutti mentre l’odio più profondo che Richard aveva per la vita era ancora vivido nei suoi occhi?
Domande che non avrebbero atteso molte risposte, mentre quella notte era ancora molto lunga e il sole ancora molto lontano per sporgere in quell’inconsueto nuovo giorno.


Quando la donna riaprì gli occhi, non riusciva minimamente a capire dove si potesse trovare.
Richard, dal canto suo, era rimasto nell’ombra nel vedere ogni singolo movimento della misteriosa donna.
Alta, bella, capelli lunghi castani e una forza sovrumana dove Richard non si poteva sottrarre.
Vedendola spaesata, fu proprio lui il primo a parlare.
< Sono contento nel vedervi che voi state bene. >
< Chi c’è? >
< Mi chiamo Richard Castle e sono il padrone di questo castello. >
< Da dove mi state parlando? Non riesco a vedervi con tutto questo buio. >
< Ecco, sarebbe meglio non mostrarvi alla luce dei vostri occhi. >
< Perché dite questo? Non capisco. Siete un uomo timoroso? >
< Diciamo che se voi sapreste di me, molto probabilmente scappereste a gambe levate. E non posso assolutamente permetterlo con questo tempo. E poi voi potreste aiutarmi nella mia dannazione. >
< Dannazione? Quale dannazione? >
< E’ una situazione molto difficile da spiegare. Ma vi prego di non spaventarvi. >
< Ma io non mi spaventi di niente > fece la donna con un sorriso < Mi piacerebbe vedervi in volto, questo sì. Ah, a proposito: il mio nome è Kate Beckett. >
< Lieto di conoscervi, Kate. Il mio cuore mi si riempie di gioia nel vedervi qua. Ma non so se la mia presenza sarà accettata di fronte alla vostra bellezza. >
< Ma cosa dite? Certo che vi accetterò. Voi siete il mio salvatore. Vi prego, avvicinatevi al fuoco. Così magari potremmo scaldarci insieme. >
Richard, con il cuore che gli pulsava in gola, a piccoli passi si avvicinò alla giovane donna incredula per quello che avrebbe visto da lì a poco.
Rimanendo scioccata a quella visione di una bestia davvero mostruosa, Kate non riusciva a trovare le parole adatte.
< Forse… è meglio che me ne vada. >
< Kate, vi prego. Non fate così anche se ai vostri occhi sono una bestia feroce, il mio animo è gentile. Vi prego di essere buona con me. >
< Non credo che ciò sarà possibile, Signor Castle. Vi prego, lasciatemi andare. >
< Kate, è molto pericoloso là fuori. Potreste morire congelata. >
< Meglio congelata che qui dentro, Richard. >
la voce di sua madre risuonò come un preambolo in un finale che sembrava già scritto.
< Madre! Voi che cosa ci fate qua? >
< Ti sto salvando, Richard. Da questa donna ignobile. >
< Che cosa? Voi siete la madre di questa… cosa? >
< Non vi azzardate a rivolgervi così a mio figlio. Voi non capite che cosa davvero stiamo passando. >
< Verto. E forse è meglio che io non capisca. Me ne vado immediatamente. >
< Ecco brava! Lasciate immediatamente questo castello. >
Vedendola correre lontano dai suoi occhi, Richard rimase incredulo.
< Madre, perché l’avete fatto?! Che voi siate dannata! >
< NO, figliolo. Sarebbe stata lei la tua dannazione. >
< Ma quale dannazione? Lei non capisce in che vita si sia immersa. Nella mia! >
< Lei non potrà mai essere la tua salvatrice. Anzi, nessuno potrà mai salvarti! >
< Madre, la vostra irascibilità e le vostre parole sono continuamente indegne e fuori luogo. >
< Pensa pure quello che vuoi, figliolo. Ma è meglio per tutti che quella donna se ne sia andata. >
Rimanendo interdetto e irritato dalle parole della madre, Richard non ci pensò due volte nel salvare quella figura mentre le urla di paura risuonarono in quell’ambiente.
Nel vederla fuori da una delle finestre del castello, Richard vide la giovane donna circondata da un branco di lupi famelici.
Il freddo l’aveva fatta inginocchiare in una fine che sembrava scritta, ma Richard non avrebbe mai permesso che quella donna potesse morire così dinanzi ai suoi occhi.
Senza dire nulla, Richard uscì dal castello andando incontro a quella donna.
< Ma voi… cosa ci fate qui? > fece Kate con tono flebile.
< Non potrò mai permettere che voi facciate questa fine. >
Combattendo contro quel branco di lupi, Richard riuscì a cacciarli combattendo valorosamente riportando anche ferite di morsi molto gravi.
Senza energie, la bestia stava quasi cadendo nella nebbia, ma Kate avrebbe fatto di tutto per non abbandonarla al suo destino.
Pensando che fosse il momento giusto di fuggire, con le sue residue forze riuscì a riportarlo al castello mentre una madre indignata guardava tale figura.
< Come avete potuto? È colpa vostra se mio figlio ha rischiato la vita! >
< Io… Signora, vi prego… >
< Se morirà, sarò io ad uccidervi. Con le mie stesse mani. >
< Madre, come vi permettete di parlare così a questa donna? Lasciatela in pace o sarete voi a fare il passo verso la vostra morte. >
< Richard, come osi minacciarmi? Io sono tua madre. >
< Vi prego di non ricordarmelo e pensate ad avere cura di me. >
Mettendo da parte l’astio e l’irascibilità per come suo figlio la stava mancando di rispetto, la vecchia signora lo fece accomodare nella sua camera con l’aiuto della giovane donna.
Nel guardarsi intorno, Kate non poteva credere a tutta quella bellezza.
Sembrava essersi immersa in una camera di un bambino piccolo e la sua attenzione si spostò verso quel cavallino di legno.
La sua bellezza e il suo significato parlavano da soli di fronte a quegli occhi commossi.
Come poteva una bestia così grande ma piena di sentimento ergersi in una figura di un bambino indifeso dinanzi a quel presente così dannato?
Eppure il cuore di quella bestia era davvero immenso e i suoi ricordi di una vita passata erano ancora vividi negli occhi di quello che una volta era un uomo.
Pieno di irascibilità ed egoismo, ma anche di un gran cuore che attendeva solo di essere compreso.
In quel momento Kate si sentì stringere un cuore freddo che immediatamente si scaldò dinanzi a tutte quei ricordi che la bestia emanava nei suoi occhi mentre le sue ferite sembravano guarire in così poco tempo.
Era la magia di un momento che sarebbe stata la svolta nella sua vita e il cambiamento repentino che la vecchia madre non poteva fermare in nessun modo.
Perché tutto questo che stava succedendo era amore, soprattutto quel tocco sincero che Kate emanò verso la bestia.
< Che cosa state facendo?! Tuonò la vecchia donna.
< Scusate… credo fermamente che vostro figlio… >
< Aiutatemi. Non rimanete lì impalata. >
< Madre, sto bene > fece Richard.
< No. tu non stia per niente bene. >
< Vi prego. Lasciatemi solo con Kate. >
< Per quale motivo? Non se ne parla nemmeno. >
< Signora, per guarire vostro figlio, sarebbe meglio ascoltarlo. >
< E voi che ne volete sapere?! Siete voi che dovete lasciare questo castello! >
< Se Kate uscirà dal mio castello, io morirò insieme a lei. E i vostri sensi di colpa uccideranno anche voi, madre. >
> Non riesco a credere che tu possa dire questo. >
Indignata per tali parole, la madre di Richard uscì da quella camera con l’odio che ribolliva dentro di lei come un fiume in piena che non avrebbe conosciuto fine.

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Capitolo 3
*** In seguito era l’ostacolo di una donna gelosa ***


Sbattendo violentemente la porta dopo che la madre di Richard uscì dalla sua camera, si dileguò nelle sue stanze private mentre l’ossessione per suo figlio e l’irritazione per una donna che avrebbe cambiato il corso di quel presente, la rendeva furiosa e fuori controllo.
< Non permetto che quella donna mi porti via mio figlio! Lei non doveva trovarsi nemmeno qui! >
La vita di Martha Rogers, madre di Richard Castle e di una casata ormai in decadenza, rimaneva indignata di fronte a quelle mura opprimenti mentre il suo odio cresceva sempre di più.
In tal caso infatti, la giovane Kate doveva guardarsi bene le spalle da quella donna instabile mentre il suo volto dinanzi al suo specchio si trasformò in una strega con lo sguardo attento e a dir poco raccapricciante.
< La maledizione deve continuare finché mio figlio n0n avrà rispetto per me e finché non avrà capito che dovrà per sempre sottomettersi al mio volere. Quella donna sembra il segno di un destino a cui deve assolutamente sottrarsi se non vuole morire. O la fine di una famiglia ormai dimenticata sarà la conclusione di una vita lasciva di dannazioni mentre il mio potere non ha fatto altro che cambiare il mio volto, il mio potere e la mia dannazione. >


Richard sembrava magicamente rincuorato grazie alla presenza di Kate.
Quella notte fredda l’aveva per sempre cambiato come quando la strega che giace dentro la dannazione di sua madre, l’aveva trasformato in una bestia.
< Kate… son contento che voi siate rimasta qui. >
< Sono felice di vedere che state bene > rispose la donna con tono pacato.
< Non potrò mai star male in vostra compagnia. Mi avete profondamente cambiato. Mi state profondamente cambiando. >
< Vi prego di non dire così. Non ci conosciamo nemmeno. >
< Lo so. Ma dai vostri occhi capisco che il mio destino è legato al vostro. >
Kate si sentiva spaesata e per niente tranquilla da quelle parole.
Aver trovato una creatura piena di sentimenti, non la spaventava come all’inizio, ma la rendeva lasciva e a dir poco confusa.
< Kate, voi non sapete bene la mia storia. Ma la mia dannazione è legata proprio alla mia cattiveria e per tornare ad essere un umano, devo capire il significato della parola amore. E la vostra vicinanza può essermi d’aiuto. >
Kate non sembrava avere intenzione di essere lei il fautore di tale destino, soprattutto legato anche a sua madre che non la vedeva di buon occhio, ma una vera e propria minaccia.
< Richard, c’è il problema di vostra madre… >
< Non dovete pensare a lei > fece Richard con tono rassicuratorio < Ho qualche perplessità, ma ci penserò io. Voi dovete… insomma… >
< Amare non è un sentimento a comando. E la vostra dannazione e la magia che vi lega nell’essere una bestia, non si spezzerà dal nulla. >
< Kate, dovete capire che io tengo veramente a voi! >
< Purtroppo non è la stessa cosa di me > fece la giovane donna scansandosi dal tocco di lui < Ho bisogno di riposare e di essere lasciata in pace. Dove posso stare? >
< Venite con me > fece Richard riprendendo le distanze con tono sconcertato.


Ma tale divisione non poteva far felice il giovane principe.
La tristezza della donna era confutabile e il suo aiuto non fece niente per risollevare il suo animo.
< Kate, se voi non provate nessun sentimento per me, perché rimanete qui al castello? >
< A causa della tempesta di neve. Appena tornerà un po’ di bel tempo… >
< Capisco. >
Richard non gliel’avrebbe mai voluto domandare, ma la sua curiosità era molta.
E una volta giunti dinanzi ad una camera sparsa in quel castello immenso tra arazzi e sculture, Richard cercò in goni modo di far sentire la giovane Kate a suo agio.
< Vi ringrazio, Richard. Ma non ho bisogno di niente. Davvero. >
Ma l’arrivo tempestoso della vecchia madre di Richard, scosse ancora l’animo della donna che ancora non riusciva a trovare pace.
< Signora. Che cosa volete da me? >
< Parlarvi. Urgentemente. >
Entrando all’interno della camera una volta che Richard si fu allontanato, Kate non aveva nessuna intenzione di ascoltare la donna.
< La prego signora, non vorrei essere scortese… >
< Non lo sarete, Kate. Questa è casa mia e sono padrona di fare qualsiasi cosa. >
< Mi fa piacere sentirvelo idre > replicò Kate con naturalezza < Non rimarrò qui molto se è questo quello che volete sapere. >
< Sarebbe molto meglio che voi lasciaste questo castello immediatamente. Tanto sappiamo bene tutte e due che questo non è il vostro mondo. Ritrovarvi qui dinanzi ad una bestia feroce e a una donna irritata dalla vita, non può che farvi sentire a disagio. >
< Quando il bel tempo lo consentirà, lascerò immediatamente questo posto. >
< Le nuvole si stanno diradando. È solo questione di tempo, Kate. >
La giovane donna, dal canto suo però, era molto curiosa di sapere il vero motivo per cio al madre aveva così possessione di un figlio che cercava in goni modo di fuggire da lei.
< Kate, questi non sono affari tuoi. Non vi pare? >
< Vostro figlio ha bisogno di libertà. Se voi continuerete ad opprimerlo… >
< Come vi ho detto, non sono affari vostri. >
< Non potete essere padrona della sua vita. È ingiusto nei suoi confronti. >
< Mio figlio ha solo bisogno di ritrovare se stesso. Ed è per questo che è stato trasformato in una bestia. >
< Ma com’è possibile? >
< Magia, mia cara. Un potere di cui io non sono degno. >
< Vi giuro che in tutta la mia vita non ho mai visto niente del genere. E mi dispiace che l’animo gentile di vostro figlio… Non riesco a descrivere il dolore che vedo all’interno dei suoi occhi. >
< Certo. Perché oltre alla dannazione di essere una bestia, centra anche la vostra presenza. >
< Non capisco, signora. Io… >
< Avanti Kate, credete che io sia una sciocca? Pensate davvero che io non abbia notato come vi guarda mio figlio? La vostra unione non può minimamente realizzarsi. >
< Signora, non potete dire questo… >
< Se voi proverete a combattermi, avrete una tremenda sorpresa a cui non potreste mai credere. Le vostre vite dovranno per sempre essere divise. Per il bene di tutti e due. >
< Per il nostro bene, o per il vostro, madre? >
Inorridito da tali parole, Richard fissava la vecchia dona con sguardo sconcertato e pieno di sfida.
< E’ giunta l’ora che le vostre dannate arti magiche vengano alla luce una volta per tutte. Perché non potete continuare a mentire in eterno, madre. >
< Richard, ma cosa stai dicendo? >
< Richard, credi davvero che tua madre… >
< Non è umana come vuole farci credere. Il tutto l’ho notato dai suoi occhi di sangue e dal suo spirito malvagio. Una madre non vorrebbe mai questo per suo figlio. Soprattutto sapendo che l’unico modo per tornare ad essere umano è amare. E mia madre non vorrebbe mai questo. >
< Ti stai sbagliando, Richard. >
< Ah no? allora dimostramelo. Subito! >
Messa all’angolo dalle parole di Richard, alla fine per mettere a tacere tutto ciò, la vecchia donna dovette rivelarsi per quello che era veramente.
< Quell’inutile giocattolo… Tuo padre ha fatto in modo di trasformarti in una persona giusta. Ma per me sei solo il mio erede che non potrà mai soccombere i miei ricordi e tutto quello che gira intorno a me. Tu mi appartieni, Richard. Per sempre. >
Trasformandosi in una strega proprio dinanzi ai suoi occhi, il magio gioco di Richard prese fuoco improvvisamente mentre l'orrore dinanzi a lui si manifestò una volta per tutte.
< Eccovi, madre. La strega che io ho sempre creduto e odiato. >

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Capitolo 4
*** Verità celata ***


< Voi lo sapevate? >
< No… Lo sospettavo… Ma non volevo crederci. E adesso vi vedo con questi occhi disgustati. E impauriti. >
< Avrai molta paura, Richard. Perché tu e la tua dolce metà non riuscirete a rimanere in vita. >
Cercando di correre e sfuggire il più velocemente possibile, Richard trovò rifugio nella sua camera, nascondendosi in angoli oscuri che la sua stessa madre non poteva vedere.
< Richard, non riusciremo a salvarci fuggendo in questo modo > fece Kate con tono spaventato.
< Fate silenzio, altrimenti ci farete trovare. >
< Richard, vostra madre è una strega! Ma dovevo rendermene conto. Altrimenti voi come facevate a trasformarvi in una bestia? >
< La storia è più complicata di quanto voi possiate credere. >
< Allora illuminatemi, Richard. Perché io ho bisogno di capire. >
< Non mi pare il momento adatto, Kate. >
< Chi diavolo è vostra madre, Richard? È solo una strega con la sua rabbia repressa dentro che gli fa’ ribollire il sangue? Oppure c’è dell’altro? >
Richard non sapeva che cosa dire in quel frangente tanto complicato.
Sua madre era definitivamente impazzita e la paura di non riuscire a salvare la sua stessa vita ma soprattutto quella di Kate, lo rendeva nervoso e senza forze per riuscire a ribaltare quel dannato presente.
< Mia madre non ha fatto altro che comandarmi da quando sono nato. Io dovevo essere perfetto di fronte a lei, ma il mio carattere irascibile è stato il pretesto per trasformarmi in una persona terribile lontano dagli occhi di mio padre.
< Sì, mio padre… L’unica persona che realmente mi amava e mi rispettava per quello che ero.
Ma quando lui è morto in circostanze misteriose, non sono stato più lo stesso.
Forse solo adesso capisco che razza di fine avesse fatto mio padre. È morto di malincuore e di un amore avvelenato dalla magia inguaribile di mia madre. La dannazione fatta a persona. >
< Tuo padre era un ingenuo, Richard > fece sua madre una volta averli scovati < Lui aveva scoperto tutto, come tu hai fatto adesso. E non riusciva a capire che l’unico male era soltanto lui. >
< Perché voi non riuscivate a fare quello che volevate, giusto? >
< Non faceva altro che darmi il tormento e io questo non potevo sopportarlo. Come poteva pensare di essere più forte di me? Io ero la strega e la padrona di questo castello e sono stata io a cambiare tale destino. Tu dovevi trasformarti a mia immagine e somiglianza e finalmente ci sono riuscita. >
< Voi mi volete solo per voi. Io non potrò mai essere un vostro burattino! >
< E allora come credi di salvarti? O di salvare la tua amata? >
< A costo della mia stessa vita, madre. Perché la mia vita non ha nessun senso se Kate… >
Le parole gli si ruppero in gola improvvisamente.
Richard era davvero e sinceramente innamorato di Kate che solo adesso poteva capire.
La giovane donna, per quanto umana potesse essere, non poteva sopportare che lui sacrificasse la sua stessa vita per lei.
< Richard, arrendiamoci. È l’unico modo per rimanere in vita. >
< No Kate, vi sbagliate. Mia madre non ci lascerebbe mai in vita. Soprattutto voi. >
< Allora non sei così stupido come vuoi far credere, Richard. Quando diavolo capirai che tu sei importante per me? > tuonò sua madre.
< Finitela! Vi state rendendo ridicola! >
< Tu sei solo un egoista. Ed è per questo che rimarrai per sempre una lurida bestia. >
< Non vi permetto di fare simili insinuazioni, mi avete capito?! >
Prendendola per la gola, la madre di Richard non fece niente per difendersi.
Portandola sul tetto del castello intenzionata a buttarla dal precipizio più alto, toccò a Kate fermare una tragedia annunciata.
< No Richard, fermatevi! >
< Kate, lo capite che questa donna… >
< Voi non siete un assassino. Non potete trasformarvi in un essere che non siete. Voi siete nato per amare. E il vostro amore sarà la vostra unica cura. >
< Ma io non posso… Nessuno non riesce a ricambiare il mio amore, Kate. >
< Questo non è assolutamente vero. >
Una volta che si avvicinò a lui, Kate lo baciò con tale passione sotto lo sguardo attento della madre del suo principe e di una bestia che si apprestava ad abbandonare per sempre le sue sembianze dannate.
Sì perché la trasformazione ebbe subito l’atto decisivo, di fronte ad una magia che non poteva immutare il loro amore sincero e devoto, mentre la cattiveria e la bramosia di potere andarono a dissolversi proprio in quel momento.
Il mal celato destino piegato nei confronti di suo figlio, avevano spinto la vecchia strega a trasformarsi nella cattiveria pura.
Ma tale destino sarebbe stato celato dal fuoco di ardore e da una maledizione a cui la donna aveva legato il suo potere.
E una volta che suo figlio tornò a riprendere le sue sembianze umane, la vecchia donna si sentì morire dentro.
La sua stessa magia fu il suo unico veleno per l’ultimo passo decisivo verso la sua stessa morte.
< Mi dispiace madre, ma questa volta non riuscirete a trasformare il vostro destino come vi pare e piace. È finita. >
Senza che la donna potesse dire altro, la vecchia madre del principe scomparve dissolta nel male di un’oscurità che sarebbe stata piegata dalla luce di un nuovo giorno.
Un giorno indimenticabile verso quel pretesto di forza di volontà e di coraggio che aveva premiato la giovane coppia.
Richard non riusciva a contenere la sua stessa felicità e l’amore verso Kate sarebbe sbocciato e scritto su quel destino che nessuno mai avrebbe potuto cambiare.
I ricordi verso quel passato distruttivo erano solo un lontano ricordo.
E solo con la forza di suo padre e quel gioco in legno che Richard conservava come una reliquia preziosa, erano il nuovo punto di inizio per una volta felice che aveva sempre desiderato.
< Richard, io vi amo. E mi dispiace non averlo capito subito. >
< Anch’io vi amo, Kate. E non preoccupatevi di questo: c’è sempre tempo per coronare i nostri sogni e inseguire i nostri più grandi desideri. Sempre se lo vogliamo davvero. Ed io non ho mai smesso di credere in noi. >
< E tutto grazie a voi, Richard. Per come mi avete insegnato ad amare in così poco tempo. >
< Kate, noi due siamo fatti per stare assieme. Ed è giunto il momento di coltivare questa nostra unione. >
< E cosa vorresti fare per principio? >
< Magari ridando splendore a questo luogo che per troppo tempo è rimasto nell’oscurità di una magia dannata e malsana. E poi gradirei che tu non mi dai più del voi. >
< D’accordo, Richard. Per sempre io e te. >
< Ecco. Adesso va molto meglio > rispose sorridente Richard prendendo per mano Kate e trasportandola in un castello che negli anni a seguire sarebbe stato diverso e pieno d’amore.

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