La rosa di fuoco

di Joyful_Box
(/viewuser.php?uid=1207492)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: fuoco e fiamme ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: Il nuovo me ***



Capitolo 1
*** Prologo: fuoco e fiamme ***


«Aiuto! Il predone Ax Noir è stato qui!» una donna urlava dalla finestra in piena notte cercando di attirare l'attenzione del vicinato.

Un paio di occhi ambrati scrutavano i dintorni con circospezione, accompagnati da movimenti rapidi e fulminei.

L'ombra misteriosa svoltava un vicolo dopo l'altro, finché non raggiunse una piccola casina diroccata. I muri perdevano pezzi di intonaco e le finestre erano rotte a causa di una persiana che penzolava, il forte vento la faceva sempre battere sui vetri.

L'ombra misteriosa divenne la sagoma di una persona in carne ed ossa sotto la fioca luce che illuminava l'appartamento.

Aveva una maschera rosso fiammante sul viso, ed un cappuccio sulla testa per nascondere la chioma.

«Eric! Dove sei stato?» Una giovane ragazza alta e minuta, con una cascata di capelli biondi si rivolse alla misteriosa figura, strappandogli la maschera dal viso e gettandola sul pavimento. «Avevi detto che avresti smesso con i furti e ti saresti cercato qualcosa da fare».

Eric si tolse il cappuccio dalla testa, lunghe ciocche color corvino gli coprirono il volto stanco e adirato. «Non mi scocciare, Jessy» si svuotò le tasche della felpa e gettò ai piedi della ragazza una busta piena di denaro. «Compra da mangiare con questi».

«Non trattarmi come fossi la tua cameriera!» la ragazza chiamata Jessy pestò la busta ripetutamente con un piede, poi si rivolse nuovamente al ragazzo. «Per quanto tempo credi che questa farsa di Ax Noir funzioni? Non spacciarti per lui, nessuno sa chi sia, e se fosse un tipo pericoloso?»

Il ragazzo si sedette su di un divanetto color verde sbiadito pieno di toppe poggiando i piedi sul tavolo basso davanti a lui, poi stappò una bottiglia d'acqua e cominciò ad ingurgitarla assetato. «Ci voleva proprio, ho corso un sacco».

Jessy non sembrava molto contenta di quella scena, ed inveì nuovamente contro Eric. «Per colpa tua viviamo in questa baracca! Perché mai ho deciso di stare con un morto di fame senza tetto?» si coprì la bocca dopo essersi conto di ciò che aveva appena detto.

Eric la guardò con occhi fiammeggianti e pieni d'odio stringendo i pugni, poi si alzò di scatto. Non sembrava più lui, l'aura che emetteva era cambiata.

Si toccò la testa dolorante ed iniziò ad urlare in modo sguaiato. «Morirai assieme a questa casa!»

Jessy  si inginocchiò davanti al ragazzo, tentando di farlo ragionare, ma ogni tentativo fu inutile.
Tentò di scappare via dalla porta, ma improvvisamente delle fiamme altissime si innalzarono davanti all'uscita.

Le mani di Eric erano diventate incandescenti, aveva due enormi fiamme sui palmi. «Ormai non mi è rimasto più nulla» urlò, mentre con una manata dopo l'altra appiccava fuoco alla casa.

Il fuoco sembrava non avere effetto su di lui, sembrava un tutt'uno con le fiamme.

Jessy impaurita cercava una via d'uscita, ma era ormai circondata dalle fiamme e dal fumo.

Ed è proprio tra quelle fiamme e quel fumo che Eric scomparve.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 1: Il nuovo me ***


Le onde si infrangevano potenti sugli scogli, il cielo era cupo, una tempesta sembrava essere in arrivo.

Una ragazza dai lunghi capelli argentei e gli occhi del colore di quel mare incattivito, guardava da lontano quello scenario, presa da chissà quali pensieri.

Si toccò la collanina che portava al collo, una rosa rossa dai contorni d'oro pendeva dal cordino.

Sospirò, chiuse gli occhi, il vento le scompigliava violentemente i capelli.

Poi, iniziò a toccare delicatamente ogni albero nei dintorni, una sottile barriera semi-trasparente prese vita attorno a loro.

«Juls, vieni dentro prima che si scateni un temporale!» un ragazzino di bassa statura dai capelli castani e le lentiggini sul viso, urlava ed agitava la mano da lontano, incitando la ragazza a rientrare. Accanto a lui un piccolo negozietto di cui l'insegna diceva "Pozze, pozioni e pozzanghere di tutti i tipi da Maga Lily" e più sotto, in basso ed in minuscolo vi era scritto "P.S solo pozioni buone".

La ragazza chiamata Juls era troppo intenta a salvare gli alberi da quella tempesta per prestare attenzione a ciò che le veniva detto, poi, tutto d'un tratto, i suoi occhi si posarono sul mare aperto. 

In lontananza una piccola zattera che pareva essere fatta di legno scadente, radici ed erbe, si stava muovendo verso di lei, una persona incappucciata a bordo.

Juls corse verso il mare ed iniziò ad urlare. «Ehi tu! Da questa parte!»

La misteriosa figura incappucciata cercò di remare con le mani verso la direzione di Juls, ma il vento era troppo forte e la sua zattera sgangherata continuava a ribaltarsi.

Juls presa dall'impeto si tuffò in acqua, ogni bracciata pareva sempre più pesante della precedente, grazie anche ad una spinta di corrente dopo l'altra, riuscì a raggiungere quello che sembrava essere un ragazzo dagli occhi ambrati.

«Tutto a posto?» gli chiese preoccupata, ma il ragazzo non rispose, anzi, tentò di coprirsi il volto ancora di più. «Seguimi».

I due cercarono di nuotare verso la riva, ma le onde continuavano a rimandarli indietro. 

Fulmini e saette ed una pioggia scrosciante iniziarono a riempire il cielo.

Juls afferrò il ragazzo misterioso per il braccio non appena iniziò a scorgere il volto lentigginoso dell'amico da lontano.

Il mare iniziò a rombare, qualcosa di maestosamente grande si stava muovendo sotto di loro.

Dalle acque emerse una creatura bellissima e gigantesca color azzurro cielo e dalle pinne color smeraldo che li portò in salvo sul suo dorso.

«Juls, stai bene? Chi è questa persona?» il volto lentigginoso del ragazzino che li aveva tratti in salvo iniziò a corrucciarsi.

«Tutto ok, Yan. Non so chi sia questo ragazzo, era su specie di zattera che cercava di arrivare a riva».

Juls e Yan si voltarono verso il ragazzo che continuava a non proferire parola, levandogli il cappuccio dalla testa.

Lunghi capelli color corvino gli arrivavano fino in fondo alla schiena, ed un paio di occhi ambrati spaventati continuavano a guardare in basso cercando di distogliere lo sguardo dagli altri due ragazzi.

«Come ti chiami?» chiese Juls con il tono più gentile che poteva, ma il ragazzo non rispose e continuava a fissare altrove.

«Siamo a riva!» urlò Yan, iniziando ad accarezzare la creatura sulla testa, che, di tutta risposta, gli spruzzò dell'acqua in faccia dalla bocca. «Grazie, Hyara».

«Questo drago d'acqua appartiene alla famiglia di Yan» cercò di spiegare Juls al ragazzo che continuava a non parlare. «Loro sono una famiglia di addestratori di creature magiche, perlopiù acquatiche».

«Dove siamo?» finalmente il ragazzo riuscì a parlare con un filo di voce, causando lo stupore degli altri due. 

«Siamo a Marea, non conosci questa regione? Siamo circondati dal mare» spiegò Juls, continuando a chiedersi perché quel ragazzo sembrasse così smarrito.

«Non ci hai ancora detto il tuo nome» si intromise Yan rivolgendogli un sorrisone.

«Mi chiamo... » il ragazzo fece una breve pausa, poi continuò. «...Aiden».

Juls e Yan sorrisero, poi notarono che il ragazzo era tutto sporco ed i suoi vestiti erano stracci. «Vieni alla bottega di mia madre, è giusto qui difronte» suggerì Yan indicando il negozietto di pozioni alle loro spalle.



La porta del negozio si aprì con un tintinnio. «Juls, Yan! Che cosa è successo a questo povero ragazzo?» la donna che era dietro al bancone si precipitò verso i ragazzi con aria preoccupata. Il suo volto era dolce e gentile, portava i capelli raccolti in uno chignon castano ed un neo sul viso la caratterizzava particolarmente. 

Aiden notò subito il forte odore di erbe, fiori e piante varie non appena entrato nel negozio. Su ogni scaffale vi erano almeno un centinaio di boccette tutte di forma diversa e colorate, con sopra delle particolari etichette: Humorya, Luvity, e così via.

Piccole piantine e fiorellini colorati adornavano il bancone, la cosa che però incuriosì il giovane fu un vaso di rose che continuavano a cambiare colore ed illuminarsi.

«Mamma, questo ragazzo è venuto dal mare con una zattera, lo abbiamo trovato già così malconcio, poi sono intervenuto io con Hyara e...» il racconto di Yan fu interrotto da sua madre che, con il dito indice puntò una sedia girevole con le ruote. La sedia cominciò a muoversi verso di loro, posizionandosi poi proprio dietro Aiden.

«Tranquillo, siediti» la donna gli rivolse un sorriso gentile. «Io sono Lily, la proprietaria di questa bottega e madre di Yan».

«Cosa vuoi fare, Lily?» chiese Juls dopo aver visto camminare il lavandino del bagno verso di loro.

«Non è ovvio?» la donna prese i capelli del ragazzo e li inzuppò nell'acqua del lavandino, prese dello shampoo ed una pozione speciale per rinvigorire la chioma. «Che taglio di capelli preferisci?»

«Cosa? Vuoi tagliargli i capelli? Ma lui sarà d'accordo?» chiese Juls osservando Lily con aria interrogativa.

«Decida lei...» Aiden parlò nuovamente a fievole voce, esprimendo il suo consenso.

«Ed ecco qua, un bel taglio a scodella!» le forbici iniziarono a tagliare la folta cascata di capelli di Aiden ciocca dopo ciocca, mentre una scopa ed una paletta pulivano il pavimento man mano che i capelli cadevano a terra. 

La donna posizionò le mani verso la testa di Aiden, dell'aria calda iniziò a fuoriuscire da esse. «Ecco fatto, abbiamo finito. Vuoi vederti allo specchio?»

Juls posizionò uno specchio davanti al ragazzo, che si guardò incredulo.

«Sembri più giovane con questa acconciatura» esclamò la donna. «A proposito, non ci hai ancora detto quanti anni hai! Aspetta, tiro ad indovinare... sedici?»

Aiden continuò a fissare lo specchio, poi annuì.

«Allora, ti piace il nuovo te?» chiese Lily sorridendo.

«Il nuovo me... sì. Mi piace».

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4010839