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di Allen Glassred
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Io credo ***
Capitolo 2: *** Senza vie di fuga ***
Capitolo 3: *** Notte fonda ***
Capitolo 4: *** Far accadere un miracolo ***
Capitolo 5: *** Gocce di memoria ***
Capitolo 6: *** Segnali dagli Angeli ***
Capitolo 7: *** Ponte ***



Capitolo 1
*** Io credo ***


Io Credo
Michael ( In Krad's body )

 
Il giovane dalla chioma bionda rientra in Chiesa: è esausto. Il suo corpo è ferito in più parti, sostenere la sofferenza degli esseri umani lo sta letteralmente uccidendo ma a lui non importa: lui lo sa, lo deve fare. E' l'incarnazione terrena di Fede, la Virtù più vicina al Creatore: Dio ha fatto rinascere in lui una delle sue figlie, ha dato a lui questo onere ed onore e, da bravo cristiano devoto, lui ha il dovere preciso di accettare ciò che il Padre ha in serbo per lui, senza esitare. Tuttavia, è estremamente difficile: si trascina a fatica verso la statua di San Michele, cadendo in ginocchio di fronte ad essa. " Ho fatto... ho fatto tutto quello che mi hai chiesto! ". Nonostante non ci sia nessuno, colui che si rivela essere Krad continuaa parlare a voce piuttosto alta e con una certa concitazione. " Io credo! Io credo in te, ma ti prego, ti supplico... ". Altre voci nella sua testa, lo fanno quasi uscire di senno. Si porta le mani anch'esse insanguinate, alle orecchie. Ma sa che è un gesto totalmente inutile: le voci sono dentro di lui, non lo abbandoneranno mai. Perchè lui è la Fede, si dice. Lui è destinato a portare in silenzio il peso di questa atroce croce umana. " Io credo in te, ma tu mi devi aiutare... ". La sua voce si abbassa improvvisamente: sembra quasi una supplica ora. Che stia forse supplicando il Padre di venire in suo soccorso? No: il suo shuardo è puntato ora sull'imponente statua di fronte a lui. " Michele! ". Lo chiama, esausto: Michele l'ha sempre protetto, lo sa bene. Lo ha riportato in vita da neonato, impedendo che la Grazia Demoniaca di Allen, suo fratello gemello, uccidesse Fede e con lei anche il suo tramite, ovverosia lui. A volte, anzi molto spesso lo sogna persino: bellissimo ed ammantato in una stupenda luce azzurra, una luce che gli regala tepore e pace, nei momenti più bui e difficili, i momenti in cui è esausto e non ce la fa più e vorrebbe solamente lasciarsi andare, lui gli è accanto e lo protegge. A volte, in sogno gli chiede di fare delle cose, di redimere il mondo corrotto dal peccato. E lui si fida, quell'Arcangelo è pur sempre il suo salvatore. Amche attualmente, quando giustizia i peccatori sa di fare la cosa giusta, che lui vuole così e che, in cambio, lo aiuta a guarire il corpo e l'anima da quelle terribili ferite. Allora pensa Krad, percjhè stavolta non lo fa? Perchè...? " Perchè, ora che ho più bisogno di te non vieni a soccorrermi? Ho bisogno di te... "Sussurra, il suo sangue sporca la statua alla base di essa. " Michele... ". Lo chiama un'ultima volta. Sarebbe svenuto se, improvvisamente, qualcosa non lo avessew letteralmente abbagliato. Un'intensa luce azzurra lo abbaglia e no, questa volta non è un sogno. " Cosa... ". Mormora l'incarnazione terrena di Fede, mentre la figura di, ne è quasi certo, almeno quattro maestose ali si mostra sulla parete ed in seguito nella stessa luce.

" Sei stato bravo, Krad. Hai fatto come ti ho chiesto, sei un bravo figlio per il Padre... ". Una voce: una voce che sembra provenire dalla stessa luce, mentre lui si mette immediatamente seduto.

" Ma tu sei... ". Sussurra incredulo, alcune lacrime scendono dai suoi occhi. E no: non è più il dolore a farlo piangere, è come una sensazione diversa. Una sensazione che non ha mai provato prima d'ora. Improvvisamente sente una sorta di tocco sul suo viso, il suo corpo non duole più. " M... Michele... ". Mormora, rendendosi conto di trovarsi di fronte a colui che ha sempre venerato al pari di Dio: il suo salvatore, l'Arcangelo Michele. Si vorrebbe inginocchiare, ma p come se il suo corpo fosse immobilizzato.

" Sei stato bravo, Krad. Ora sei pronto: dovrai assolvere ad un altro, importante compito. Uno dei principali motivi per i quali ti ho riportato in vita ". Quella voce lo rassicura all'istante, mentre colui che gli ha parlato riprende parola di lì a poco. " La tua anima umana è tanto preziosa: un'anima pura come poche, è un peccato farla sprofondare nell'oblio, man mano che Fede prende forza e sempre più possesso di questo tuo corpo ". Quelle ali sembrano quasi incantarlo e, d'altronde, è l'unica cosa visibile oltre ad un'indistinta sagoma, immersa nella luce: vorrebbe toccarle. Fa per allungare la mano verso di esse ma, come se un'improvvisa soggezione lo avesse preso, la ritira immediatamente.

" Io... io sono tuo servo, Michele. A te devo la mia vita: se oggi tu volessi riprendertela, allora non avrei alcuna esitazione. Quindi, dimmi: cosa vuoi che faccia? ". Chiede il giovane dalla chioma bionda. La voce tace per qualche, interminabile istante. Solo in seguito riprende parola.

" Aiutami, mio tramite perfetto: mio Padre non vuole che lo faccia con il mio vero corpo, ma tu puoi aiutarmi a farlo. Aiutami a scendere sulla Terra ed a redimere questo mondo ". Fa la sua richiesta quella voce, mentre Krad non sente più alcun dolore. Guarda quella luce con determinazione: no, non gli serve pensarci. Ha già preso la sua decisione.

" Si ". Fa solamente, accettando così di diventare il tramite di Michele. Il suo destino, il senso della sua esistenza, tutto sta per compiersi e finalmente, ha capito tutto quanto, inclusa la sua vera missione.

Una luce potentissima illumina la Cattedrale di San Michele: Krad pare stare bene, non sanguina più. Quattro maestose ali bianche hanno fatto la loro comparsa sulla sua schiena, mentre sopportare le sofferenze dell'umanità, tutto un tratto non lo fa più soffrire. " Io credo di aver molto, molto lavoro da fare ". Ghigna il biondo, alzandosi in volo e sfoggiando le sue nuove, meravigliose ali.

Salve a tutti, amici! Ed eccoci qui con una nuova raccolta, dedicata interamente agli Arcangeli che, come sappiamo, compariranno con il loro vero corpo solamente nella battaglia Celeste. Ma siamo sicuri che non abbiano interferito anche prima, usando dei tramite? In questa prima storia, vediamo Krad dire di si a Michele/Michael: l'Arcangelo del fuoco scende sulla Terra, pronto a redimere il mondo. E forse, finalmente inizieremo a capire il perchè del cambiamento di Krad, diventato improvvisamente un giustiziere implacabile arrivando a corrompere la propria stessa Virtù. Spero vorrete continuare a seguirmi, un abbraccio e alla prossima!

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Capitolo 2
*** Senza vie di fuga ***


Senza vie di fuga
Michael ( In Castiel's body )

 
Valentina e Castiel finiscono entrambi con le spalle contro la porta della Cattedrale: la luce intensa che è improvvisamente scaturita dalla statua di San Michele li ha quasi acciecati, la donna non ha fatto in tempo a raggiungere il figlio che invece, giace ancora sull'altare in uno styato di incoscienza: le sue ali sono comparse per la prima volta insieme alla sua grazia angelica, entrambe eredità del padre dato che, è evidente, sono superiori a quelle di una semplice Virtù. " Castiel! Ti prego: torna in te! ". Fa un ultimo, disperato tentativo Valentina. Suo fratello non pare ascoltarla e continua a tenere il braccio davanti agli occhi, per evitare di essere abbagliato dall'intensa luce scaturita dalla statua.

" Presto lui sarà qui, e redimerà il mondo proprio come voleva Krad! ". Fa semplicemente il gemello di Valentina che, ancora una volta, prova a far ragionare il maggiore.

" Ti supplico, ragiona: non sacrificare tuo nipote a quell'Angelo! Non permettere che diventi il suo tramite! So che amavi Krad, gli volevi bene e siete cresciuti insieme. Ma lui non è morto a causa nostra, è morto per redimere la sua anima! Mi deci credere! ". Fa l'Incarnazione Terrena di Giustizia, guardando quella porta: nulla da fare, non si aprirà. E' sigillata da una Grazia Angelica molto potente, nessuno se non un Arcangelo può sbloccarla. " Castiel! ". Prova ancora la donna, mentre solo ora nota una cosa. " Ma tu stai piangendo... ". Sussurra, notando solo ora la lacrima scesa dall'occhio destro del gemello. Il corvino la guarda con un pizzico d'ira.

" Voi, tu ed i nostri genitori, mi avete abbandonato! Mi avete abbandonato per anni, lasciandomi solo a soffrire! ". Fa semplicemente, un terremoto improvviso scuote la cattedrale e costringe entrambi ad abbracciarsi, aggrappandosi l'un l'altra per evitare di cadere a terra.

" No, Castiel: no, non ti volevo abbandonare e, sono sicura, non lo volevano nemmeno mamma e papà. Ma non ti biasimo se sei arrabbiato, lo capisco: anche io lo sarei. Ma adessotutto può essere diverso: io, te, la mamma e papà. Potremmo finalmente essere una famiglia, se solo lo volessi ". Mormora la ragazza, Castiel continua a lasciar scendere dai suoi occhi alcune lacrime involontarie. Poi la luce si fa più intensa, un secondo terremoto fa cadere entrambi.

" Ti prego, no! Risparmialo: risparmia mio nipote! ". Fa ad un certo punto il figlio di Doris ed Ettore, sorprendendo la gemella: ce l'ha dunque fatta? E' in fine riuscita a convincerlo che, dopo tutto, hanno la possibilità di ricreare la loro famiglia? Di essere finalmente fratelli, di essere uniti come sarebbe sempre dovuto essere? " Ti scongiuro: lasciaci andare ". Sussurra in fine il corvino. " Loro... loro sono pentiti, ora lo so. Ora lo so... ". Valentina osserva qualche istante il gemello. Sta per dire qualcosa ma, improvvisamente, le porte della cattedrale si spalancano.

" Valentina! Valentina, stai bene?! ". Una voce: una voce che ben conosce, è senza dubbio quella di Theresa pensa Giustizia. Evidentemente, usando l'arco e le frecce di Hope è riuscita ad aprire un varco in quell'invalicabile barriera di Grazia Angelica, aprendo così la porta.

" Raziel! ". Fa istintivamente la bruna: il suo corpo si muove istintivamente, come se il cervello fosse andato in totale blackout. Si precipita a quell'altare, sfidando quella luce che pare quasi volerla scottare. Le sue ali ricompaiono più maestose che mai, la donna cerca di usarle per darsi la spinta necessaria a raggiungere l'altare. " Raziel, amore mio: la mamma è qui ". Sussurra, prendendo tra le braccia il bambino. " Figlio mio, è finita ". Sussurra e, spaventata da quella luce, corre fuori dalla Cattedrale prima che sia tardi, prima che le sue forze vengano prosciugate da quella Grazia Angelica tanto potente e pericolosa.

" Valentina!! ". Grida ad un certo punto Castiel. La donna si volge di scatto verso di lui, ma improvvisamente la porta si chiude nuovamente. " Valentina! ". La chiama ancora una volta il giovane, shoccato: lo ha fatto di nuovo, pensa. Sua sorella è una bugiarda: gli aveva appena detto che voleva ricostruire la loro famiglia ma, di fatto, lo ha abbandonato per la seconda volta in quella cattedrale, solo. Anzi, non esattamente solo: la luce è ancora ben presente e forte, in essa si manifestano tre bellissime ali ed una figura, una figura indistinta dato che, come le ali è totalmente immersa nel bagliore.

" Ti ha abbandonato di nuovo, Castiel: ti ha lasciato da solo, ti ha tradito ". Quella voce sembra giungere direttamente alla sua Grazia: un momento, come sarebbe? Anche lui ha una Grazia Angelica tanto elevata da comunicare con quell'entità, si chiede?

" No! No, ti prego, ti prego: non voglio... ". Sussurra il corvino, indietreggiando e come se avesse già capito ciò che sta per succedere. " Ti prego... ". Sussurra, poi istintivamente si volta nuovamente verso la porta. " Sorella! ". Grida ancora, anche se in realtà, pensa, ne è consapevole: non ha vie di fuga. Sua sorella lo ha abbandonato, più nessuno lo aiuterà.

" Casriel!! ". Valentina grida il nome del gemello, disperata: vorrebbe rientrare nella Cattedrale, ma la porta è nuovamente sigillata. " Apri questa porta, infame! Ridammi mio fratello! Castiel!! ". Lo chiama ancora una volta Giustizia, mentre Martino presta il primo soccorso a Raziel: sta bene. La Grazia di Raèhael lo ha protetto per tutto il tempo, impedendo a Michael di fargli del male.

" Valentina! Basta, non possiamo più entrare! ". Fa ad un certo punto Theresa, afferrandola prima che provi ad aprire quella porta a mani nude, ferendosi con la Grazia Angelica di Michael.

" Lasciami stare! Devo andare a salvare mio fratello!! Gli ho giurato che non lo avrei più abbandonato, Theresa!! Se non entro, Michael lo prenderà al posto di mio figlio! ". Fa disperata la figlia di Dio, ottenendo solamente di ustionarsi le mani cercando di aprire quella porta.

" Mi ha... mi ha abbandonato... ". Nuove lacrime cadono dagli occhi celesti del giovane dalla chioma corvina, la voce continua a parlare.

" Si, lo ha fatto: perchè allora, non mi aiuti a darle ciò che merita? Avrei dovuto usare quel bambino, ma ora so che tu sei il tramite perfetto. Il mio tramite ". Castiel porta le mani alle orecchie, disperato e cadendo in ginocchio.

" No, basta! Sta zitto!! ". Grida, ma una domanda lo spiazza letteralmente.

" Tu ami tua sorella? Dimmi, Castiel: ami Valentina? ". Chiede. Lui apre gli occhi di scatto, come gli fosse stato ordinato.

" Certo che la amo, è mia sorella ". Mormora, per poi proseguire. " Si ". Fa, mentre la luce lo avvolge improvvisamente e lo fa gridare, da prima di dolore. Poi un potente calore lo lascia incosciente qualche istante: è caduto nel tranello di Michael.

Valentina è ancora fuori dalla Cattedrale, trattenuta da Theresa. " Ti farai del male, basta! ". Fa l'incarnazione di Speranza, ma l'altra continua a gridare disperata.

" Castiel! Castiel resisti, adesso vengo a tirarti fuori a li! ". Fa preoccupata. Stà per dire altro, ma una potente luce la sbalza a qualche metro di distanza. Le porte della Cattedrale si apre finalmente, lasciando di sasso i presenti.

" Castiel? ". Chiede Theresa: no. No, pensa, quell'uomo non può essere Castiel. Tiene tra le mani una spada, le sue ali sono tre e maestose come solo quelle degli Arcangeli possono essere.

" Michael! ". Fa agghiacciata Valentina, mentre lo sguardo di ghiaccio del fratello si calamita ora su di lei.

" Salve, sorella: dopo così tanti anni, finalmente ci rivediamo ". Sogghigna malefico lui, i suoi capelli iniziano ad avere riflessi rossi e la sua spada brilla di luce propria. " Grazie mille per questo bel corpo, saprò usarlo al meglio ". La donna fa per ribattere, ma lui è già scomparso lasciando lei, Theresa e Martino nel più totale ed assoluto smarrimento.

" Castiel... perdonami... ". Sussurra Giustizia, iniziando silenziosamente a piangere: non solo non ha salvato Castiel, ma lo ha anche abbandonato, di nuovo, nel momento in cui aveva bisogno di lei. E questo lo sa, non riuscirà a perdonarselo facilmente.

Salve a tutti, ed ecco qui il secondo capitolo! Qui vediamo Michael impossessarsi con l'inganno del suo secondo tramite, Castiel: anni sopo la battaglia Celeste infatti, l'Arcangelo del fuoco non può utilizzare il suo corpo in quanto prigioniero del Cristallo d'Angelo, ma intende ugualmente ottenere la sua vendetta.

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Capitolo 3
*** Notte fonda ***


Notte Fonda
Lucifer ( In Moritz's body )

 
E' notte fonda a villa Glassred, ma qualcuno non riesce a dormire. Quel qualcuno è un giovane dalla chioma bruna e dagli occhi color del ghiaccio: il suo nome è Moritz Glassred, un avvocato che tutti giudicano a dir poco infallibile seppur, ormai si sa, i suoi metodi siano alquanto discutibili e poco corretti. Quella notte, nel buio più assoluto della stanza, il giovane osserva e riosserva quello specchio: lo specchio che, da adolescente, gli diede un potere inimmaginabile. Lo specchio he, come gli aveva predetto a suo tempo Halle, permise a Pride di risvegliarsi in lui, che ne è il tramite. Un'incarnazione demoniaca, ancora a distanza di anni gli pare assurdo: lui è un'incarnazione demoniaca. Comunque pensa, questo spiega quella voce che sentiva e che sente tutt'ora dentro di lui, la voce di un uomo, una voce calma ma risoluta allo stesso tempo alla quale lui si è arreso molto tempo fa. Allora pensa, perchè in questa notte apparentemente come tutte le altre, non riesce a dormire? Perchè i suoi pensieri fanno a botte nella sua mente? Forse pensa, il suo lato umano cerca disperatamente di riemergere. Forse pensa, " Moritz Glassred " sta ancora, a distanza di anni, lottando per riavere il proprio corpo indietro? " Sciocchezze... ormai ho accettato il mio destino, non capisco cosa mi prende stanotte? ". Sussurra tra sè e sè, agitato: no. No, non è Pride il problema. Non è il figlio di Lucifero a renderlo così nervoso, c'è altro dietro.E' come se solo il buio della notte lo agitasse, come se temesse che da esso possa manifestarsi qualcosa che lo aggredisca, nonostante non abbia mai avuto questo genere di paure prima di quel momento. No: è sempre stato un uomo forte, un uomo coraggioso e che non teme nulla. " Io... io sono il migliore ". Sussurra, facendo per tornare a letto. Tuttavia, improvvisamente una sgradevole sensazione lo blocca sul posto. " Qualcuno è dietro di me, vero? ". Fa, voltandosi di scatto mentre una figura si palesa di fronte a lui. " Padre?! ". Chiede sconvolto, indietreggiando: impossibile, pensa! Crowley Glassred è morto da anni, come può trovarsi lì, di fronte a lui?

La figura ghigna per qualche istante: no pensa il giovane dalla chioma bruna, non è suo padre anche se, di fatto, lo ha scambiato per lui. E' come fosse uno spirito: ha dei lunghi capelli corvini e lo sta fissando con uno sguardo... difficile dirlo, che sguardo è quello? Cosa gli trasmette? " Tu... tu chi sei...? ". Chiede, deglutendo: è come se, in un solo istante, la saliva gli fosse stata del tutto prosciugata e lui non riuscisse a respirare: porta una mano al colletto della camicia, aprendone i primi bottoni e cercando ossigeno: ma cosa sta accadendo, si chiede? La figura prende finalmente parola di lì a poco, ghignando.

" Io sono un Angelo, figlio mio ". Fa solamente, spiazzandolo: un Angelo? Perchè un Angelo dovrebbe trovarsi lì? E se è veramente un Angelo, perchè non lo attacca? Insomma, si: lui è Superbia, in lui c'è un figlio di Lucifero! Se Dio ha mandato un suo servitore da lui per eliminarlo, perchè questi non esegue? O forse... i suoi pensieri continuano a scorrere nella sua mente mentre lui si deve sedere: è come se le sue gambe non lo volessero più reggere.

" Un... Un Angelo? ". Chiede, mentre l'altro fa comparire delle maestose ali: no. No, non sono ali di un semplice angelo, sono molte di più e più grandi, pensa l'uomo che, al tempo stesso, si domanda come fa a sapere la differenza tra le ali di un angelo e quelle di un... " Un Arcangelo... ". Sussurra solamente, mentre l'altro annuisce.

" Si: il mio nome è Lucifero ". Si presenta, spiazzandolo: Lucifero? Il padre di colui che lo sta usando come tramite? Se è così, perchè Pride non prende possesso di lui come sempre, e non parla con suo padre? Perchè Lucifero è giunto sin lì, parlando a Moritz e non al figlio?

" Lucifero? Ma cosa... cosa... ". Il giovane fa per alzarsi ed inchinarsi, vanamente: le gambe non sembrano volersi muovere, mentre sente una sferzata d'aria gelida sul suo viso.

" So che sei confuso, è normale: ma sono qui per te, non per mio figlio ". Quella voce, quelle parole lasciano poco spazio ai dubbi. " So cosa ti hanno fatto, Moritz: la Chiesa ha rapito il tuo fratellino morto alla nascita, tuo fratello ti ha portato via la donna che desideravi. E il posto di capo delle Sette Incarnazioni Demoniache. Gli umani hanno distrutto la tua famiglia, la Chiesa ha scacciato tuo padre all'Inferno. Dimmi: non sei arrabbiato? ". Chiede la figura alata, l'altro annuisce istintivamente.

" Mio padre... cioè... io non so più cosa sono, non so più chi sono... ". Sussurra: di nuovo. Pride e Moritz si scontrano, lottano per il dominio assoluto sul corpo del giovane avvocato. La figura alata rimane in silenzio qualche momento, poi finalmente prende parola.

" Tu sei mio figlio, Moritz: sei mio figlio e detesto vederti soffrire così. Ospiti in te il peccato che mi è proprio, la Superbia: non ti sei mai chiesto perchè abbia scelto te? ". Chiede ad un certo punto Lucifero, l'altro non pare più aver paura.

" Io... io non lo so... ". Mormora, ed è vero: non sa perchè fu scelto come tramite di Superbia e, se dev'essere sincero, raramente se lo è chiesto.

" E se ti dicessi che fa tutto parte del mio disegno? ". Chiede la figura: ora il bruno avverte come qualcuno seduto accanto a lui, delle dita artigliate sul suo viso che, tuttavia, non viene graffiato. " Se ti dicessi che tu sei nato per aiutarmi a risorgere? Se ti dicessi che tu sei nato per essere il mio tramite? ". Conclude poi la frase l'Arcangelo caduto. Moritz rimane sorpreso, ma non più di tanto: in fondo al suo cuore ha sempre saputo di essere stato destinato a qualcosa di grande, molto più grande che ospitare l'anima di un peccato in sè. " Permettimi di rinascere accanto a quelle Virtù, di tenerla d'occhio: invitami ad entrare ". Continua a tentarlo, lui non pare indispettito da quelle parole: sta iniziando a credere siano giuste. Sta iniziando a credere che dovrebbe solamente accettare, senza troppe storie. Sta iniziando a credere che... viene interrotto: il suo pensiero viene interrotto dalla frase dell'altro, sussurrata proprio accanto al suo orecchio. " Dimmi di si ". Sussurra. Lui sgrana gli occhi, come gli avesse detto chissà quale aberrazione. Il suo cuore ha accelerato mostruosamente i battiti, si sente quasi mancare ma sa, in fondo al suo cuore, che ha una sola scelta possibile. " Ho bisogno che tu mi inviti ad entrare nel tuo corpo. Ho bisogno che tu dica di sì, figlio mio ". Quelle parole, il buio di quella notte senza luna nè stelle, tutto ciò lo sta confondendo.

" Tu... tu riuscirai a portare un pò di giustizia in questo mondo? ". Chiede improvvisamente il tramite di Pride. " Se ora ti lascio il mio corpo, se lascio che sia tu a comandarlo, riuscirai a portare un pò di giustizia in questo mondo? Riuscirai a sconfiggere Dio ed a ricreare un mondo nuovo? Punirai gli esseri umani? Li obbligherai ad inginocchiarsi a noi? ". Chiede, rendendo l'altro estremamente soddisfatto: a quanto pare ha scelto il tramite perfetto sia per sè stesso che per Pride, non c'è ombra di dubbio. " E soprattutto, piegherai quella donna? Gliela farai pagare per aver osato... ". Si blocca, ricordando l'ennesima lite con Valentina: non s aperchè se ne ricordi ora, ma gli sembra improvvisamente dannatamente importante. Lucifero rimane in silenzio un momento, una sferzata d'aria gelida investe letteralmente Moritz.

" Certo che lo farò: è proprio per quella donna che voglio rinascere ora. Non se ne accorgerà nemmeno: crederà ancora di aver accanto il suo ragazzo, ma al momento giusto... ". Sussurra deciso, mentre il bruno finalmente si convince: sa cosa deve dire.

" Si ". Sussurra solamente: acectta il patto. Darà il suo corpo a Lucifero, perchè lui è il suo tramite, lui è nato per questo scopo e non si può sottrarre al suo destino. Distruggerà gli umani, piegherà quella donna che non ha mai volutochinare il capo di fronte a lui. Un'intensa luce avvolge l'intera casa: al suo risveglio, sulla schiena del giovane almeno quattro maestose ali nere hanno fatto la loro comparsa, tra le sue mani un pugnale, sua seconda arma. Lo specchio di Pride è illuminato e lui, finalmente, riesce ad alzarsi: ormai Lucifero è risorto e lo ha fatto molto vicino a Giustizia. Il motivo tuttavia, è per ora ignoto.

Salve amici, ocme va? Ed eccomi con il nuovo capitolo, stavolta con un pezzo grosso: niente poco di meno che Lucifero con il suo tramite, Moritz. Moritz, che alla fine accetta volontariamente dentro di sè l'anima dell'Arcangelo. La vera domanda è: come mai Lucifero ha deciso di rinascere tanto vicino a Giustizia/Valentina? Prossimamente, potremmo scoprire la verità!

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Capitolo 4
*** Far accadere un miracolo ***


Far accadere un miracolo
Raphael ( In Adam's body )

 
" Purtroppo, il colpo che ha subito alla spina dorsale è stato molto violento: non sappiamo se tornerà mai a camminare ". Le voci dei dottori riecheggiano nella mente del giovane, l'ardia sentenza che ancora non riesce ad accettare malgrado i giorni passati. Nell'incoscienza data dal coma in cui il suo corpo si è chiuso, difendendosi da quel dolore atroce provocato dalla ferita della lancia di Krad e dalle frecce della balestra di Martino, il giovane dalla chioma bionda stringe i pugni: siano maledette. Siano maledette le irtù, siano maledette loro e la loro missione. Se non fosse per essa pensa, lui non sarebbe in queste condizioni: era un ragazzo come molti altri, un neo medico amico di Theresa che si è da poco laureato. La sua missione era salvare vite, ma improvvisamente tuto è cambiato: è stato attaccato da due esseri alati che lo hanno additato come volgare peccatore, come un'anima perduta che necessitava assolutamente di essere redenta. Redenta? La sua anima, pensò il giovane? Che peccato poteva aver mai commesso per meritare tale appellatico da coloro che sembrerebbero essere due angeli? Non ebbe il tempo di dire nulla, nè di chiedere spiegazioni ai due: venne attaccato senza possibilità di difendersi. Venne ferito in più parti del corpo, poi il dolore lancinante che lo fece gridare e, per fortuna, attirò l'attenzione di Theresa. Quella colta, con sua sorpresa il ragazzo ha appreso che anche la sua amica, così come le due creature che lo hanno attaccato, sarebbe l'incarnazione terrena di una Virtù figlia di Dio, scese sulla Terra per redimere il mondo e sconfiggere i sette Peccati Capitali, figli di Lucifero. Data la comparsa di coloro che si sono rivelati essere Fede e Carità, e poco dopo di Speranza, il ragazzo non ha potuto far altro che credere a questa shoccante verità per poi, in preda al dolore lancinante, svenire.

Solo quel giorno il giovane Adam da segni di vita: stringe il pugno: le parole del dottore sono l'ultima cosa che ha udito prima di finire in coma, forse a causa del violento colpo alla testa che ha subito nel cercare di sottrarsi a... i suoi pensieri vengono bruscamente interrotti da una sensazione sgradevole: le gambe. Le sue gambe, non le sente più! Allora è vero: il colpo alla spina dorsale lo ha fatto rimanere invalido! Il ragazzo apre gli occhi di scatto, cercando vanamente di muoversi: nulla da fare, le gambe sembrano di cemento. Anzi, no: gli sembrano quasi inesistenti, come se la parte inferiore del suo corpo non esistesse più. " No, no! ". Fa il giovane, attirando così l'attenzione dell'infermiera.

" Ti sei svegliato! ". Fa, felice di notare il giovane sveglio. " Vado a chiamare subito la dottoressa Theresa, sarà felice della bella notizia ". Fa gentilmente la donna, lui non pare nemmeno sentirla: ha le lacrime agli occhi, lacrime di rabbia.

" E' tutta colpa di quelle Virtù se io... ". Sussurra una volta solo. E' strano: si sente come non fosse mai stato in coma, come se quei giorni in cui la sua mente è stata ottenebrata non fossero mai esistiti. Quasi non sente più il dolore, che significa si chiede? " Perchè io!? ". Grida solamente, poi una voce nella sua mente: una voce che non ha mai udito o forse, pensa, l'ha già sentita in passato? Ma si: quando era molto piccolo, poi da adolescente. La stessa voce che lo consigliava nei momenti più bui, la stessa voce che lo ha spinto a diventare medico. " Che succede...? ". Si chiede, mentre la voce ripete sempre la stessa cosa: il suo nome.

" Adam ". Lo chiama, calmandolo all'istante: non potendo alzarsi il ragazzo si limita a voltare il capo a destra, poi a sinistra: non c'è nessuno. Nessuno è nella stanza, eppure la voce parla ancora di lì a poco. " Adam, alzati: sai che lo puoi fare ". Lo incita. Lui sgrana gli occhi sconcertato ed in seguito scuote il capo.

" Lasciami in pace! Perchè vuoi prenderti gioco di me? La mia spina dorsale è compromessa, non posso più camminare! E tutto a causa di quelle Virtù... ". Sussurra, ma improvvisamente un tocco caldo e rassicurante raggiunge il suo viso: non può vedere nessuno ma sente, sa che ora non è più solo nella stanza.

" Non mi voglio prendere gioco di te: tu sei il mio prezioso tramite, e se mi dirai si, se accetterai di aiutarmi, allora io aiuterò te a guarire. Dopo tutto, questo è uno dei compiti che mio Padre mi ha affidato: aiutare gli esseri umani malati e bisognosi di cure ". Adam rimane stupefatto: lui un tramite? Si, ha capito benissimo: l'entità ha proprio detto così, lui sarebbe un tramite. Un'improvvisa luce azzurra lo costringe a coprirsi gli occhi: rimarrebbe cieco se osasse osservarla. Una volta che si è attenuata il giovane uomo può finalmente togliere le braccia dagli occhi: la prima cosa che riesce a vedere è una figura alata, una figura che gli mette subito soggezione: lo riconosce. E' lo stesso angelo che sogna continuamente.

" Ra... Raffaele? ". Chiede sorpreso: da ciò che sa, Raphael o Raffaele è l'Angelo della Guarigione e, appunto, protettore dei medici. Non può essere che lui pensa, la figura che da sempre lo ha spinto verso il campo medico e lo ha fatto diventare ciò che è... che era: deve accettare la realtà, pensa. Da paralitico non sarà più utile a nessuno ed in nessun campo, incluso il suo lavoro.
" Si, sono io: Raphael, l'Arcangelo della Guarigione e dell'aria, figlio di Dio. Sono colui che ha vegliato su di te e ti ha guidato sin dalla tua nascita e sono qui per te, Adam ". Il ragazzo è letteralmente portato alle alcrime: non è assolutamente paura la sua, forse direbbe che è gioia malgrado la situazione attuale: finalmente lo vede. Finalmente lo vede in tutta la sua magnificenza, colui che gli ha praticamente fatto da Angelo custode per tutta la vita. " Sono qui perchè ho bisogno di te. Ho bisogno che tu mi dica di si, così che possa usare il tuo corpo come tramite ". Il biondo sente quella proposta: vorrebbe accettare, poi riflette e, come se solo ora ricordasse le proprie condizioni, scuote energicamente il capo.

" Non posso: che utilità avrei? Sono un paralitico! Sono rotto, sono difettoso! ". Il giovane interrompe immediatamente il suo discorso: l'Arcangelo dell'aria allunga una manoverso di lui per poi prendere parola, deciso.

" Alzati, Adam. Puoi farlo, alzati ". Lo incita, anche se suona quasi come un ordine quella frase. Il ragazzo sente una sensazione strana avvolgerlo, le sue gambe sembrano nuovamente funzionare mentre appoggia i piedi a terra: percepisce il freddo del pavimento che contrasta di netto con il calore bollente della luce che ora lo sta avvolgendo.

" Io... io credevo di non... ". Il ragazzo continua a lasciar andare lacrime che non sono di dolore, ma pura gioia.

" Te l'ho detto: se tu aiuterai me, io aiuterò te. Ti guarirò da ogni tuo male, sarai forte e vivrai una vita lunga e serena, senza l'ombra della malattia ad ottenebrarla. Ma ho bisogno che tu mi dica si, adesso ". Quelle parole iniziano a penetrare nella mente di Adam: basterebbe una parola, una sola. Basterebbe dire " si " e tutti i suoi mali scomparirebbero, pensa. Senza pensarci allunga la mano per poter raggiungere così quella dell'Arcangelo, assentendo prima con il capo poi con la voce mentre, senza rendersi conto, inizia a camminare in direzione di quella bellissima figura alata.

" Io... ". Sussurra, prima di guardare con decisione in quella direzione senza più l'ombra della paura o del dubbio: sa cosa deve fare, il suo cuore e lòa sua mente sono oprmai pronti così come lo è anche il suo corpo, ora guarito da quella terribile paralisi. " Si ". Fa semplicemente e con determinazione, una determinazione che forse mai ha usato prima: è sicuro pensa, di stare facendo la cosa giusta. Una potente luce abbaglia la stanza, prima che un miracolo avevnga sotto gli occhi di coloro che, da qualche istante, sono alla soglia.

Theresa fa appena in tempo a gettare di lato l'amica infermiera, che sbigottita assiste alla scena: una potente luce ha avvolto interamente la stanza di Adam e, da essa, il giovane fa finalmente la sua comparsa: è in piedi, delle maestose ali sono comparse sulla sua schiena come lo stessero sorreggendo in piedi, toccando terra. Il giovane è circondato da un'aura azzurra che lo rende inavvicinabile, i suoi capelli biondi sembrano brillare baciati dal sole. " A.. Adam? ". Chiede sconcertata l'incarnazione terrena di Speranza. Il ragazzo si volta verso di lei: no, pensa Theresa. No, quello non è più lo sguardo del suo amico. In oltre pensa, Adam era paralitico: non avrebbe mai potuto alzarsi dal letto da solo. " No... no, tu non sei Adam. Dimmi in nome del Cielo, chi sei veramente?! ". Chiede sconvolta la bionda, mentre lui la guarda qualche istante e gelidamente.

" Lo scoprirai molto presto, Speranza ". Sussurra, la voce decisamente diversa da quella del suo giovane tramite. " Fino ad allora... ". Lascia cadere la frase a metà, per poi scomparire in una ventata di piume bianche e facendo cadere a terra Theresa e l'infermiera che, sbigottita, ha appena assistito alla discesa sulla terra dell'Arcangelo Raphael. I motivi della sua discesa tuttavia, rimangono ignoti. O forse pensa Theresa, sono più chiari di ciò che pensa e lei deve sbrigarsi: deve correre ad avvertire Valentina e gli altri, prima che sia troppo tardi.


Salve! Ed eccomi qui con il quarto capitolo di questa raccolta, che ne dite? Abbiamo incontrato il giovane Adam ( probabilmente sentiremo ancora parlare di lui in altre storie, vedrete ), amico di Theresa e medico scelto da Raphael come suo tramite per giungere sulla Terra, in attesa di potervi scendere con il suo vero corpo per la grande battaglia finale. Il ragazzo accetta di ospitarlo in sè ed in cambio il figlio di Dio lo guarisce dalla sua paralisi, cosa accadrà ora? Perchè mai anche Raphael sarà sceso sulla Terra? Seguitemi e lo saprete!

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Capitolo 5
*** Gocce di memoria ***


Gocce di memoria
Gabriel ( In Ridge's body )

 

E’ una serata piovosa, un giovane dalla chioma corvina è seduto sul divano del proprio appartamento a leggere un libro: sul naso degli occhiali riposa vista e la mente libera da ogni pensiero, almeno per ora. Il ragazzo è così immerso nella lettura che, da prima, non si rende conto che la luce della lampada ha iniziato a fare le bizze. La cosa tuttavia diviene più evidente quando, di colpo, questa inizia a spegnersi ed accendersi. “ Ma che succede? “. Si chiede perplesso, posando il libro e togliendo gli occhiali. La luce continua a fare le bizze per poi spegnersi definitivamente. “ Ma cosa… “. Borbotta semplicemente il ragazzo.

“ Tranquillo, non durerà a lungo: succede sempre così quando faccio visita a qualcuno, sarà per la mia grazia angelica che contrasta con l’elettricità “. Borbotta un po' seccato colui che si è appena palesato nella stanza. Il ragazzo si volta di scatto verso chi ha parlato. “ Ciao, Ridge “. Lo chiama per nome la figura alata, l’altro strilla spaventato, la luce ritorna in quell’istante e lui, sconvolto, cade all’indietro rovesciando il vetro del tavolino lì presente e facendolo cadere in un sonoro tonfo. L’altro lo guarda perplesso per poi incrociare le braccia al petto. “ Oh mamma mia, quanto baccano fate voi umani! “. Si avvicina e, per istinto, l’altro indietreggia seppur sia ancora seduto a terra.

“ Stai lontano, mostro! Chi sei?! Cosa vuoi?! “. Chiede spaventato, impugnando un crocefisso. La figura misteriosa lo osserva perplesso e, in seguito, sbuffa sonoramente.

“ Metti giù quel crocefisso. Credi potrebbe far qualcosa contro di me? Non sono un demone “. Fa, ma l’altro non pare aver idea di dargli retta ed inizia a pregare.

“ Arcangelo Gabriel, tu che risplendi come la Stella del Mattino e che porti nel mondo la Luce
della Purificazione e della Rinascita, rischiara il mio cuore di viandante… “. Inizia la preghiera, serrando gli occhi e giungendo le mani in preghiera. L’altro lo osserva per un istante per poi prendere parola.

“ Ridge! Fai sul serio? “. Chiede, l’altro tuttavia non smette di pregare terrorizzato.

“ … e spazza via le tenebre della notte. Orienta i miei passi, dirigi il mio sguardo… “. L’altro sbuffa pesantemente: non che gli dispiaccia che qualcuno lo preghi, ma questo non è il momento opportuno.

“ Uffa, voi umani siete proprio sciocchi a volte: davvero non mi riconosci? “. Chiede, l’altro continua nella sua preghiera e trema spaventato, non sapendo cosa sia o chi sia colui che si trova davanti. Il bruno gli si inginocchia di fronte. “ Oh si, è vero: fui io quella volta a cancellare la tua memoria. Io volli che non ricordassi nulla del nostro incontro, ma ora… “. Ridge vorrebbe indietreggiare ma, prima che possa farlo l’altro gli pone un dito sulla fronte. Immediatamente questa si illumina di una forte luce dorata, delle visioni si fanno strada nella mente del corvino.

Un volo da un dirupo quando, da molto piccolo, scappò al controllo dei genitori. Il grido di suo padre che cercò di afferrarlo, le lacrime di sua madre poi, improvvisamente un forte calore: era come se qualcuno lo avesse avvolto in un abbraccio. No: no, la sensazione era differente. Sembrava quasi che qualcuno lo avesse avvolto con delle ali, come fosse… “ Un Angelo? “. Chiese sorpreso il piccolo, aprendo gli occhi e notando una figura immersa nella più totale luce: il viso non era del tutto visibile, la sua chioma bruna però si. Chioma che sembrava rifulgere di luce propria, baciata dal sole stesso così come quelle maestose ali che ancora lo avvolgevano. “ Chi sei? “. Chiese curioso il piccolo Ridge. L’Angelo da prima non proferì verbo ma si limitò ad osservarlo, ponendo il proprio sguardo sul suo viso confuso. In seguito prese parola.

“ Io sono… “. Il bimbo si sentì posare su un cespuglio, impedendo che cadesse e rendendolo visibile ai genitori, che avrebbero così potuto soccorrerlo. “… Gabriel. Sono l’Arcangelo Gabriel “. Sentenziò la figura alata, facendo sgranare gli occhi al bambino. “ Un giorno ci rivedremo, ma fino ad allora… “. Ad un tocco dell’Arcangelo, il bimbo cadde nell’incoscienza e, per il momento almeno, scordò quell’incontro.

La luce si dissolve, Ridge lascia cadere a terra il crocefisso. “ G.. Gabriele?! “. Chiede sconvolto: dunque, quella volta fu salvato dall’Arcangelo Gabriele? Per questo pensa, gli è così devoto? Ecco da dove viene quella sua fede incrollabile verso l’Arcangelo, quella fede di cui non sapeva l’esatta provenienza che, in questo momento, gli è invece molto più chiara. Gabriel fa un cenno affermativo con il capo mentre, sconcertato, l’altro prende nuovamente parola. “ Cosa… cosa ti porta qui? Da un comune essere umano… “. Gabriel lo interrompe ponendogli un dito sul labbro. I due si guardano un momento e, in fine, l’Arcangelo decide di dare una spiegazione all’altro.

“ Ho bisogno di prendere il controllo della tua mente e del tuo corpo. Sarà solo per un po', non ti preoccupare. Ma ho bisogno che tu mi dica si, che mi lasci entrare di tua spontanea volontà. Capisci? “. Chiede, Ridge riflette: quello di fronte a lui è un Arcangelo, colui che lo ha salvato. Non può essere malvagio, in cuor suo lo sa bene: c’è un motivo per cui lo ha salvato, quel lontano giorno.

“ Io… “. Il ragazzo inizia a ricordare: tantissime volte ha sentito la voce di Gabriel dentro di sé, tantissime volte lo ha incoraggiato ed aiutato, tante volte lo ha spronato a reagire e tante volte gli ha suggerito le parole giuste per poterlo pregare. Tante volte e forse indirettamente gli ha salvato la vita, consigliandogli che cosa fare e che cosa no. A lui deve molto, ed ora sa come ripagarlo. “ Perchè ti serve il mio corpo? “. Chiede, curioso: come mai Gabriel avrà bisogno del suo corpo per scendere sulla Terra, invece di utilizzare il proprio?

“ A tempo debito capirai, ed anche tu riceverai la ricompensa per avermi aiutato “. Sussurra semplicemente l’Arcangelo, con voce calma che automaticamente trasmette calma anche allo stesso Ridge. “ Ma ora, Ridge, ho bisogno che tu mi dica si. Ho bisogno di te “. Sussurra al suo orecchio, cingendolo quasi in un abbraccio. A quel solo tocco il ragazzo si calma, si rilassa e sente una pace interiore che mai prima d’ora ha percepito, mai in tutti gli anni della sua vita ha sentito una pace del genere.

“ Va bene “. Sentenzia solamente Ridge, annuendo alle parole dell’Arcangelo e sentendo nel profondo che sono vere, che se dirà si il patto non gli recherà alcun danno. “ Ti dico si. Prendi il mio corpo e la mia mente, rendimi te, fammi essere te e che il mio destino si compia “. Sussurra. Gabriel lo guarda qualche istante, poi un’intensa luce dorata investe l’intero appartamento: sulle spalle di Ridge compaiono delle maestose ali bianche, che sembrano avvolgerlo e proteggerlo in attesa del suo risveglio come Gabriel.

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Capitolo 6
*** Segnali dagli Angeli ***


Segnali dagli Angeli
Gadeel ( In George's body )

 

È da ormai un po' di tempo che il giovane George McCall è dietro il bancone di quello che è il suo bar. Davanti a lui, il suo migliore amico Ridge. “ Sicuro di non aver sete? Guarda che offro io! “. Fa semplicemente il corvino dietro il bancone, mentre l’altro ride un po' per poi, in fine, arrendersi.

 

“ E va bene: dammi un drink, ma solo uno. Sai che non reggo molto le cose alcoliche “. Ride lievemente il giovane dalla chioma mogano, che da un po' di tempo a parer di George è strano: è cambiato in meglio. È più sicuro di sé, pensa, meno solitario e più amichevole. In oltre ha rivelato un amore per l’acqua che prima non ha mai manifestato.

 

“ Andata, te ne farò uno leggero “. Sentenzia il giovane barman, mentre il ragazzo dalla chioma mogano annuisce, rimanendo in attesa del proprio drink e guardandosi intorno.


“ Ti faccio i miei complimenti: alla fine, sei riuscito ad avviare un bar tutto tuo! Mi fa piacere “. Sentenzia, mentre l’altro ride lievemente mentre prepara un Margarita per sé e per l’amico. “ Come sta andando? “. Chiede poi Ridge, mentre il suo amico si volge verso di lui: posa il bicchiere sul bancone, bicchiere che di lì a poco Ridge prende tra le mani.

 

“ Ti ringrazio: sai, questo bar era il mio sogno di una vita intera, se sono riuscito a trovare il coraggio di buttarmi ed aprirlo ora lo devo a te, ai miei genitori ed al mio Angelo Custode “. Ridacchia un po', mentre invece Ridge si fa serio di colpo e dopo aver sorseggiato il proprio Margarita.

 

“ Angelo Custode? “. Chiede, mentre George annuisce.

 

“ Oh, si! Beh sai, sono un uomo piuttosto credente: credo che se non mi avessero aiutato Dio ed il mio Angelo Custode, non avrei mai avviato la mia attività! “. Sentenzia. Ridge lo osserva qualche istante, per poi annuire a sua volta.

 

“ Al tuo Angelo Custode, allora “. Alza il bicchiere come a brindare, per poi bere un sorso del proprio drink. Improvvisamente tuttavia, un lieve terremoto fa tremare l’intero edificio e le varie bottiglie poste sulle mensole, senza tuttavia farle cadere.

 

“ Ma che diavolo succede? “. Chiede più a sé stesso George, non capendo cosa effettivamente stia succedendo: un terremoto a Roma? Deve ammettere che gli sembra alquanto strano, un evento piuttosto singolare. Non fa in tempo a dire altro: una potente luce azzurra, che quasi accieca il corvino ma non Ridge, illumina letteralmente tutto il bar.

 

“ Oh! È arrivato “. Sentenzia come se nulla fosse il bruno, bevendo un altro sorso del drink e mentre, istintivamente George osserva la luce che, incredibilmente, non lo accieca, anzi: sembra quasi ipnotizzarlo. Il suo sguardo rimane fisso su quel bagliore azzurro, mentre una singola parola esce in fine dalle sue labbra.

 

“ Si “. Fa solamente così, di punto in bianco e recependo immediatamente i segnali mandatigli dal suo Angelo Custode. Ridge alza lo sguardo verso di lui di lì ad alcuni istanti, sorridendogli lievemente.

 

“ Ci si rivede “. Fa, mentre per qualche momento gli occhi di George si illuminano di una luce azzurra per poi, in seguito, stabilizzare il colore su un azzurro oceano. “ Ciao, Gadeel “. lo saluta, mentre alle sue parole il suo amico lo osserva qualche momento, per poi sorridere lievemente a sua volta.

 

“ Salve… “. Sussurra, prima di volgersi a preparare un Margarita per sé. “ … Gabriel “. Lo chiama solamente, mentre per un istante gli occhi di Ridge si illuminano di una luce azzurra e l’ombra di sei ali si materializza sul muro retrostante.

 

“ Sono curioso “. Inizia colui che, a quanto pare, non è più Ridge ma è Gabriel, l’Arcangelo del quale è il tramite perfetto. “ Perchè sei qui e, soprattutto, perché hai posseduto un umano? “. Chiede. A quelle parole George, o meglio Gadeel si volge verso di lui tenendo in mano il proprio bicchiere.

 

“ Beh… “. Inizia, sorseggiando il liquido al suo interno e gustandoselo come fosse il primo. “ … avevo voglia di scoprire com’è, avere un tramite perfetto. In oltre, per il momento sarà meglio che non scenda dal paradiso con il mio vero corpo. E se hai tempo, ti spiegherò cosa sta succedendo “. A quelle parole Ridge, o meglio Gabriel annuisce lievemente.

 

“ Solo se mi offri un altro Margarita “. Fa, facendo inevitabilmente ridere l’altro.

 

“ D’accordo “. Annuisce solamente l’Angelo, ex capo dei ribelli. “ Ma attento a non ubriacarti “. Lo ammonisce, mentre Gabriel fa un lieve cenno affermativo, pronto ad ascoltare la storia del sottoposto suo e della sua gemella, Gabrielle. Perchè lo sa bene: se è sceso sulla Terra, un motivo ci dev’essere. E certamente non uno banale.

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Capitolo 7
*** Ponte ***


Ponte
Hamriel ( In Jean Luc's body )

 

Un giovane dalla chioma bionda e di anonima identità sembra essere determinato: vuole farla finita. Vuole gettarsi dal ponte su cui si trova, ovvero sia Ponte Cestio, e porre fine alle sue sofferenze. Non ne può più: non gli è rimasto più nulla per lottare, dopo che un brutale incendio ha distrutto per intero la sua famiglia: sua moglie Jessica ed i loro due figlioletti, Jasmine e Christopher, sono deceduti mentre, non sa nemmeno lui come, egli si è salvato. Ma non vuole più vivere: non vuole rimanere in questa vita e vivere senza la sua famiglia. “ Non voglio più vivere: non ha più senso, senza di voi. Anche se so che Dio mi punirà e non mi farà mai giungere in Paradiso, io...”. Sussurra: da uomo molto credente infatti, sa benissimo che il suicidio è un peccato mortale. Sa che nel momento della morte non sarà ammesso in paradiso e che non potrà mai ricongiungersi a Jessica, Jasmine e Christopher. “ Perdonatemi “. Sentenzia, poi un salto ed in seguito, interminabili momenti in cui il suo corpo sembra quasi fluttuare.

 

Due maestose ali bianche spuntate sulla sua schiena tengono in sospeso il corpo di Jean Luc: probabilmente lui non se n’è nemmeno reso conto e pensa di essere già caduto in acqua, ma in realtà non è così. Una figura lo abbraccia: non è una figura fisica vera e propria, più che altro sembra quasi uno spirito o una figura comunque spirituale. Le mani di questa cingono il giovane dalla chioma bionda, impedendo che cada e che possa così finire per annegare e morire. “ Jean Luc… Jean Luc! Svegliati “. Sussurra al suo orecchio, è una voce maschile. L’altro apre lentamente gli occhi. “ Ecco, bravo. Ora, apri gli occhi lentamente, così… “. Sussurra ancora la misteriosa figura, mentre l’uomo realizza di essere effettivamente vivo, sospeso in aria ed abbracciato da qualcuno.

 

“ Ma che cosa…?! Chi…?! “. Non si dimena: quel calore così forte, quella sensazione piacevole gli fanno totalmente scordare ogni sua pena, ogni suo pensiero di morte sembra essere cancellato totalmente.

 

“ Jean Luc, tu devi vivere: tu sei il mio tramite. Il mio tramite perfetto “. Sentenzia quella figura, mentre l’uomo nota dei capelli biondi, poi alcune piume bianche gli sfiorano il viso.

 

“ Un… un Angelo?! “. Ciede sorpreso: come può essere? Lui stava per suicidarsi! Stava per commettere un peccato, eppure pensa, un angelo lo ha salvato? Perché? Come può essere? Da uomo credente, l’apparizione non può che lusingarlo e rafforzare la sua grande fede. Ma perché un Angelo sta salvando un peccatore?

 

“ Sono un Angelo. Mi chiamo Hamriel “. Sussurra al suo orecchio quell’Angelo bellissimo, mentre un brivido caldo corre lungo il corpo di Jean Luc. “ Jean Luc: tu sei il mio tramite. Il mi tramite perfetto, il prescelto. Mi serve che tu dica si: non è tempo per te di morire, non è tempo per te di commettere il più atroce dei peccati. Non farlo “. Sussurra calmo ma deciso al tempo steso, colui che si rivela essere Hamriel: uno dei più crudele tra tutti gli Angeli, l’Angelo della Purificazione. Ha deciso di non usare il suo vero corpo per scendere sulla Terra e così ha cercato lui: Jean Luc, il suo tramite perfetto. Ed è arrivato appena in tempo, prima dell’inevitabile.

 

“ Io non ho più nulla: mia moglie ed i miei figli sono morti. Sono una persona inutile, io… “. Ma Hamriel blocca sul nascere le parole del ragazzo.

 

“ Se mi aiuterai, se ora tu mi dirai di sì, io ti giuro che riporterò in vita tua moglie ed i tuoi figli: riavrai la tua famigliola, sarai un principe! Ma devi dirmi di sì, ora “. Sussurra al suo orecchio, mentre a quelle parole Jean Luc strabuzza gli occhi decisamente sconvolto.

 

“ Tu... tu li... li riporterai in vita? “. Chiede, mentre la conferma giunge spontaneamente: si. Si, quell’Angelo non mente. Sente che non è di natura esattamente benevola, eppure sa anche che sono legati, inscindibilmente legati. Non può sottrarsi al suo destino, non vuole: arrivato a questo punto pensa, cos’ha mai da perdere? “ Si! “. Fa solamente, mentre un’intensa luce lo avvolge: le ali lo mantengono in volo, fino a farlo giungere sul ponte. Ponte sul quale esse spariscono, ponte dal quale il biondo osserva prima l’acqua sotto di sé e, in seguito, il cielo sopra di sé.

 

“ Eccomi qui “. Ghigna Jean Luc, o meglio Hamriel: l’Angelo della purificazione è giunto sulla terra, ma il motivo è per ora ignoto. Ma una cosa è certa: potrebbe avere a che fare con la nascita di Sebastian Hill, figlio di Jeanne e Dean Hill.

 

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